Santa Caterina Valfurva (So) 15 marzo 2015 – ore 6,30 parcheggio sc. Don Milani . . . Santa Caterina Valfurva si trova nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio. Esso è uno dei più antichi parchi naturali italiani ed è nato allo scopo di tutelare la flora, la fauna e le bellezze del paesaggio del gruppo montuoso Ortles-Cevedale. E’ un sito di Importanza Comunitaria (SIC) ed una zona di protezione speciale (ZPS) nell’ambito della Rete Natura 2000 costituita dall’Unione Europea. Il Parco, istituito nel 1935, si estende sul territorio di 24 comuni e 4 province (Bolzano, Brescia, Sondrio e Trento) ed è a diretto contatto a Nord con il Parco Nazionale Svizzero, e a Sud con il Parco naturale provinciale Adamello-Brenta e il Parco regionale dell’Adamello: tutti questi parchi insieme costituiscono una vastissima area protetta nel cuore delle alpi che ricopre quasi 400.000 ettari. Localizzazione Regione: Lombardia - Valfurva Percorso ciaspole Rifugio Forni – Rifugio Pizzini quota min. : 2178 quota max.: 2700 dislivello ↑ : 522 dislivello ↓ : 522 difficoltà : media tempo a/r : 5h Abbigliamento e materiali Indispensabili: scarponi, giacca a vento, cappello, guanti, pile e/o micropile, occhiali da sole Consigliati: maglietta e calzettoni di ricambio Obblighi e Responsabilità Sci di fondo: La pista Valtellina si snoda tra un’ampia piana e folti boschi a quota 1800 m. Accanto al tracciato turistico che propone anelli di 2, 3 e 5 Km, è presente anche, e in parte è coincidente con esso, un tracciato agonistico che si caratterizza da anelli di 5 e 10 km, saliscendi e dislivelli tra 190 m e 390 m. Il tracciato presenta inoltre delle soluzioni tecniche originali e rivoluzionarie tra le quali, in particolare, un’impegnativa discesa molto apprezzata dai fondisti più esperti. Percorso ciaspole – Rifugio Pizzini: l’itinerario inizia presso il Rifugio Forni da dove con un paio di tornanti guadagnando rapidamente quota si esce dal rado bosco e ci si inoltra nella valle di Cedec. A questo punto la valle si allarga regalandoci un panorama mozzafiato con il ghiacciaio dei Forni, alle nostre spalle, e il Gran Zebrù di fronte a noi. Il percorso, mai impegnativo, prosegue costantemente a mezza costa in leggera salita con il rifugio Pizzini sempre ben in vista ma ancora parecchio lontano. Mano a mano che procediamo verso il rifugio, lungo il fondovalle sulla nostra destra si scorge il torrente Cedec alimentato dalle nevi perenni dei ghiacciai delle cime che circondano il rifugio tutte abbondantemente oltre i 3.000 mt. Dopo circa 2h 30 arriviamo alla nostra meta. Per il ritorno seguiremo un itinerario più basso che ci permetterà, grazie ad un caratteristico ponticello in legno detto Ponte della Girella, di attraversare il torrente Cedec e di raggiungere il Rifugio Forni percorrendo l’omonima valle. In considerazione dei rischi e dei pericoli relativi all’attività escursionistica e alla frequentazione della montagna, il Gruppo Camosci fa obbligo ai partecipanti di prendere visione del programma dell’iniziativa valutando i materiali occorrenti, le caratteristiche e le difficoltà in rapporto alle proprie capacità. I coordinatori si riservano di valutare “sul campo” l’idoneità dei partecipanti, nonché di modificare l’itinerario in base alle condizioni ambientali e meteorologiche. Rifugio Pizzini 2700 mt Il Gruppo Camosci declina ogni responsabilità per eventuali danni che possono, direttamente o indirettamente, derivare a persone, animali e cose, in conseguenza alla mancata osservanza di tutte le avvertenze e raccomandazioni trasmesse dai nostri incaricati. Utilità Adriano 3382483053 Renzo 3386957230 Raffaella 3333489004 Rifugio Forni Daniele 3289774633 2178 mt Percorso di andata Percorso di ritorno
© Copyright 2024 Paperzz