Sport Scambi e gite … di palo in frasca… I nostri veci ne conta Mailing List Histria Miniguida della città di Fiume Sommario Redazione Un anno eccezionale 2 La musica 3 Il cacciatore di stelle 4 Rosamunda di Sipar 6 I nostri nonni si raccontano 8 I nostri veci ne conta 9 18 agosto 1946, Vergarolla 11 Il valore dell’istruzione 14 Istruzione. L’arma più potente 17 Miniguida della mia città 19 La mia mini-guida turistica 23 … di palo in frasca… 29 Un problema attuale: il sovraffollamento delle carceri 39 Pillole di etica, politica, filosofia… 40 A spasso per il mondo… 43 Addio IVa 45 La pagina sportiva 47 Attività nell’anno scolastico 2013/2014 49 Un giro al Circolo 53 The English pages 56 Le perle 61 Memorabilia 63 È il messaggio di Malala Yousafzai, la ragazza simbolo del diritto allo studio, a quali riflessioni ti portano le sue parole?". I lavori di gruppo quest’anno non hanno coinvolto gli amici liceali che si sono gettati prevalentemente alla ricostruzione di un dialogo con i propri nonni. Tanti i partecipanti ai quali è stato consegnato l'attestato, ma numerosi pure i premiati. Tra i più fortunati, coinvolti e spronati dalle prof.sse Emili Marion Merle e Gianna Mazzieri Sankovic, figurano: Martina Ban (lla), Ani Čudina (la), Carla Čupić (lm), Matea Linić (llla), Jelena Penko (la), Astrid Popić (la) e Nina Rukavina (lla). La premiazione dei vincitori della dodicesima edizione della 'gara' letteraria si è tenuta domenica, 1 giugno 2014, negli spazi della Comunità degli Italiani di Dignano. La cerimonia solenne ha visto artecipi gli attivisti del luogo, ovvero il coro della CI locale che ha interpretato alcune canzoni tradizionali, e gli alunni della SEI di Dignano attivi nel folclore. A conclusione una bella sorpresa: uno spuntino delizioso... Carla Čupić, Im Collegio redazionale Un anno eccezionale. Quando i nonni raccontano, la musica incanta, il libro fa cambiare il mondo... la MAILING LIST HISTRIA... premia Tanti alunni della Scuola media superiore italiana di Fiume hanno partecipato al concorso della Mailing List Histria, concorso divenuto ormai tradizionale dalle nostre parti. Una varietà di titoli a concorso, tra quelli prescelti figuravano: "I nostri veci ne conta" ovvero "I nostri nonni ci raccontano", "Ci sono momenti in cui ascoltando la musica ci sentiamo in armonia col mondo che ci circonda; quali generi musicali, quali composizioni sceglieresti come colonna sonora nella contemplazione del paesaggio che ti circonda?" e "Prendete i vostri libri e le vostre penne, sono la vostra arma più potente. Un bambino, un insegnante, una penna e un libro possono cambiare il mondo. 2 Petra Duhović; Jelena Penko; Ani Čudina; Astrid Popić; Ana Šoda; Miriam Herceg; Carla Čupić; Rea Stemberger; Renè Balint; Martina Ban; Nina Rukavina; Ileana Merdžo; Kris Dragičević; Sara Calderara; Arian Mršulja; Marko Jelić; Dea Car; Massimo Liao; Zhengfei Huang; Mattea Linić; Arber Mehmeti; Petra Grdanović; Carlo Paris; Tara Grubišić; Claudio Begonja; Elena Mudrić; Linda Čendak; David Naglić; Matea Roknić; Laura Razum; Eni Salihi; Dora Silvani. Responsabili Le professoresse Emili Marion Merle, Gianna Mazzieri-Sanković, Rina Brumini, Ingrid Nasić, Laura Piškulić Margan, Patrizia Alberini, il professor Marko Zotić. Supporto web: il professor Mladen Ban Fotografo ufficiale: Jan Mastrović ♬ La musica♪ Ci sono momenti in cui ascoltando la musica ci sentiamo in armonia col mondo che ci circonda; quali generi musicali, quali composizioni sceglieresti come colonna sonora nella contemplazione del paesaggio che ti circonda? Jelena Penko, Ia Si sa che tutti gli adolescenti ascoltano la musica, anche qui nella bellissima città di Fiume dove il pesce, il mare, il sole e altre meraviglie riescono a rendere perfetta questa città. Spesso, come dice il titolo stesso, riesco a sentirmi in armonia con il mondo che mi circonda; spesso ascolto la musica nell’autobus e guardando fuori dal finestrino riesco a sentirmi in armonia ma soltanto con alcuni generi musicali e con certe canzoni. Sono una di quelle persone che ascoltano vari tipi di musica come pop, rock, techno, rap, reggae, e tanti altri ma secondo me nessuno di questi riesce a descrivere l’ ambiente e l’ atmosfera mediterranea di Fiume. Anche se non credo che tanti concorderanno con la mia scelta voglio esprimere un giudizio strettamente personale secondo cui i generi musicali con i quali potrei letteralmente descrivere la mia città sono l’indie, la musica classica e l’opera. Potrei iniziare con la musica classica perché questa e Fiume sono praticamente una cosa sola; entrambe sono belle per la loro semplicità, per la loro “anzianità” e per la loro eleganza. Questa città è piena di monumenti storici, ma ci sono anche case, edifici e chiese che sono estremamente graziosi per quanto antichi siano. Un’altra parola che rappresenta Fiume è la parola semplice. Per quanto sia piena di questi monumenti e persone è sempre stata un luogo semplice e positivo. È anche un luogo elegante appunto per le bellezze antiche che possiede. Secondo me tutto quello che è antico è anche elegante. A mio avviso sono per queste qualità che Fiume mi ricorda sia la musica classica che l’opera ma il genere il quale mi ricorda di più è quello indie. Non so perché ma ho sempre visto Fiume come un posto molto speciale e fuori dal normale, diciamo un po’ insolito, un po’ come la musica indie. 3 Secondo me il genere indie è un genere diverso, che non tutti riescono ad apprezzare perché non è usuale e ci sono poche persone che lo stimino per la sua bellezza e per il suo soave suono. Credo che avvenga la stessa cosa quando si parla di Fiume. Non tante persone l’ammirano e tutti vogliono andarsene quanto prima ma credo che non riescano a vedere tutte le meraviglie che questa possiede, tutte le belle cose che altre città non possono avere. Non c’è però una canzone particolare che mi ricordi Fiume ma non credo che sia tanto importante perché alla fin fine ognuno ha una diversa prospettiva di ogni città perché nessuno può e non potrà mai pensare allo stesso modo degli altri. Forse non è importante se si tratta di pop, rap, hip-hop, jazz o se si parla di New York, Madrid, Londra, Hong Kong o semplicemente di Fiume, l’importante è che ognuno abbia un proprio pensiero e che abbia una propria opinione armonica di quanto lo circonda. Per finire voglio ammettere che mi sento a mio agio e in grande armonia con il paesaggio che mi circonda. Gli altri però, riescono a sentirsi in armonia, o è solamente una prerogativa mia personale? O sono solo io che ho notato l’aumento considerevole di persone in dissonanza con quello che le circonda? Premio Mailing List Histria Il cacciatore di stelle Martina Ban, IIa Premio “Europa a scuola” Luca era un ragazzino di dieci anni. Viveva con Però tutto ciò non si poteva confrontare con la sorella Clara, tredicenne, suo fratello Marino di nove il suo desiderio di giocare almeno ancora mesi e i suoi genitori. Avevano tutto ciò di cui una volta a pallone con il padre, visto che potrebbero aver bisogno, anche di più. Luca amava non lo facevano già da tempo. spendere tempo con la famiglia. Con suo padre soprattutto, ogni tanto giocando a pallone, il padre Durante una notte di Luna piena la cercava di dedicare il massimo del suo tempo libero sete svegliò Luca. Inviatosi in cucina a alla famiglia, e Luca viveva per momenti del genere. prendere un bicchier d'acqua, udì delle voci, L'armonia in casa era perfetta, erano una tipica erano famiglia, una di quelle viste spesso in televisione. Tutti sottovoce. Di solito non era interessato nei insieme formavano un bel collage e ognuno di loro discorsi degli adulti ma quella volta decise contribuiva alla formazione della felicità e allo sviluppo di positivo. A volte, Luca si chiedeva quale ruolo avesse cambiarono lui in tutto ciò. lavorava in una ditta che stava licenziando i i suoi ascoltare. suoi genitori Cinque il lavoratori suo e che minuti mondo. lui era parlavano di ascolto Suo uno di padre loro. Negli ultimi tempi però, Luca notò una certa Chiunque avrebbe capito tra parole come distrazione da parte dei suoi genitori, una certa ''prestito della banca... affitto…'' che le cose assenza. Il padre nervoso, la madre distratta e la non andavano bene. Così Luca prese la sua sorella chiusa tutto il giorno in camera sua che giacchetta e uscì silenziosamente da casa. spendeva ore e ore sul suo computer. Notò ancora una cosa: la tensione nei rapporti familiari attraverso la freddezza dei discorsi e la stanchezza negli occhi di tutti. Non gli era chiaro cosa fosse successo. Anche sua sorella si trasformò da una bimba dolce e simpatica in una persona svogliata e sempre pronta a un conflitto. Era una notte di aprile abbastanza fredda e stellata. La Luna illuminava la strada deserta e insieme al vento leggero lo condusse al prato, dove spendeva ore e ore giocando con il padre. Cercava di capire che sensazione provava a quel punto. 4 Il cacciatore di stelle Martina Ban, IIa Non era triste, non era neanche felice, ma era ''Luca! Dai piccolo, vieni, mangia arrabbiato, furioso con se stesso per non poter qualcosa. Hai dormito bene?'' chiese la aiutare la sua famiglia, per non poter dimostrare che sorella. Luca non aveva la pallida idea di lui era capace di cambiare le cose. Era stato sempre cosa stesse succedendo. ''Papà ha ottenuto troppo piccolo per fatti del genere. ''Chissà se un nuovo posto di lavoro, non volevano farti giocheremo mai più..." pensò coricandosi sul prato. preoccupare per il licenziamento, ma è Dopo tanto tempo si sentì finalmente calmo, il suo successa una cosa straordinaria: in due cuore batteva lentamente. Guardò in alto e vide giorni ha trovato lavoro e poi in questi tempi moltissime stelle. ''Un cielo tanto grande non presta difficili... ma non voglio oberarti con cose da sicuramente attenzione ai nostri problemi'' disse tra adulti.'' disse sottovoce Clara a Luca. Lui sé provando una stanchezza sempre più forte. Le rimase zitto e si ricordò del sogno strano. palpebre stavano per chiudersi ma a un certo punto, Diede uno sguardo all'uscio della casa e vide vide una stella cadere. Sembrava sempre più vicina la sua stella, luminosa e ancora calda, nella fino a quando, non si appoggiò lentamente, come un posizione in cui l'aveva lasciata lui quella fiocco di neve, sul prato, non molto lontano da lui. La notte. Allora il padre disse: ''Grande, che ne prese nelle mani, pensando di sognare, e quella dici di giocare a pallone domani mattina?'' illuminava il suo viso meravigliato. Questa stella era Da quel giorno l'armonia tra i familiari perfetta: piccola, calda, tranquilla. Luca la mise nella diventò nuovamente perfetta. Quando una sua giacca, vicino al cuore assicurandosi che nessuno stella stava per spegnersi, Luca si alzava di lo abbia visto. Giunto a casa appese la stella notte e richiedeva dal cielo un'altra. Un all'ingresso della casa. giorno, il professore chiese agli alunni che Il mattino seguente si svegliò e scese in ruolo avessero nella loro famiglia. Luca a cucina. Si meravigliò vedendo la sua famiglia a quel punto non aveva più dubbi. Quando tavola, venne il suo turno, sorrise e disse: ''Io sono felice, armoniosa. Tutti ridevano, scherzavano, formando una sintonia e un calore al il cacciatore di stelle''. cuore guardandoli. Martina Ban, IIa 5 Rosamunda di Sipar Premio Mailing List Histria Ani Čudina, Ia Certe volte ho l’impressione che i miei Mi pento ogni volta che inizio un nonni siano prigionieri del passato. Parlando di tema di questo tipo perché allora mi prigionia non mi riferisco a una cella ma a una devo subire una predica di almeno prigione universale, dove il mondo stesso viene mezz’oretta durante la quale mi annoio visto come una serie interrotta d’immagini, perché riflessioni e pensieri del passato. In questo caso capirla. sono troppo giovane per il passato sarebbe il periodo tra i sessanta e i Vivo in un’età moderna e non ho settanta anni fa. C’era ancora la guerra e i bisogno di sapere ogni dettaglio della bambini erano miseri assieme alle loro famiglie vita che cercavano lavoro da per tutto per portare il interessa, pane a tavola. Ogni volta che non ho voglia di parliamo mi sento male. Il malessere andare a scuola oppure non mi va un pasto mi passa comunque presto perché so preparato dalla mamma, il nonno decide di che si tratta del passato. Ci sono altre ricordarmi come dovrei apprezzare quello che ho storie dei nonni che, pur essendo del perché durante la guerra loro non potevano passato, mi piacciono. scegliere il cibo o l’istituzione dove saranno educati, potevano essere felici e contenti di venir “educati” ed avere diritto all’istruzione. Loro dividevano un pezzo di pane in sette parti per sette giorni della settimana. difficile però allora. ogni Certo, volta mi quando Da sempre i nonni mi raccontano storie di Fiume e dell’Italia, così ho deciso di visitare con la famiglia un paio di questi luoghi per avvicinarmi alla storia. 6 di Una delle più belle gite che abbiamo fatto E così dopo aver visto i mosaici, il tutti assieme era quella a Pescasseroli dove Signore di Sipar diede il permesso ai abbiamo visitato il più importante edificio civile: due di sposarsi. il Palazzo Sipar. Abbiamo È una storia bellissima che ho sempre passeggiato per il Parco ascoltato con piacere e grande Nazionale d’Abruzzo ed abbiamo scattato delle interesse. Anche se ero piccola questa bellissime foto accanto alle Rovine della Fortezza gita è una delle più belle memorie che a Sipar. La ragione per la quale abbiamo visitato porterò per sempre con me. questi luoghi è dovuta alla leggenda raccontataci dal nonno, quella di Rosamunda, una ragazza benestante, figlia del Signore di Sipar, uomo rispettoso e ricco. Rosamunda si era innamorata di un pastorello che purtroppo era povero e non aveva nessun diritto di sposarla. Il padre chiuse la figlia in camera per nasconderla dal ragazzo. Rosamunda si ammalò e l’unica cosa che poteva salvarla, secondo la leggenda, era il bacio Spero di visitare il Palazzo ancora una volta siccome il mio fratellino non è ancora riuscito a sentire la storiella perché troppo piccolo per capirla. Capiterà prima o poi il giorno in cui il nonno racconterà la leggenda al fratellino e questo giorno spero di esser presente per sentirla ancora una volta. dell’innamorato. Il padre di Rosamunda disse che E come sempre riderò da morire per poter stare insieme a lei il pastorello avrebbe perché il nonno ha una maniera di dovuto trovare due tessere di uguale colore e raccontare veramente ridicola. forma del mosaico di Sipar. Ani Čudina, Ia 7 I nostri nonni ci raccontano… Premio Mailing ListHistria Astrid Popić, Ia L’Istria è una terra affascinante, ma non Nei racconti della nonna c’era presente si svela al primo incontro. Nonostante, sin da qualcosa di malinconico e antico, qualcosa subito, si possa osservare la sua evidente di sfuggente ma fortemente presente. Per bellezza, l’amore nasce nel momento in cui se me era poesia pura. ne coglie l’anima. Tra i tanti gioielli da scoprire Io diventavo mia nonna da piccola. vi è Trstenik, antico villaggio di pastori della Lei era cosciente di non aver la possibilità di Cicciaria, situato tra due colline, nei pressi di ritornare nel suo paese siccome si è sposata Pinguente ma, soprattutto, paese natio di mia per il nonno, grande fiumano. Però, sempre nonna. Raccontato spesso da lei con gli occhi lucidi e parole nell’immaginazione rappresentato spezzate di sempre e noi un sussurrate, nipoti posto ha surreale, magico, dalle atmosfere quasi fiabesche. voleva che Tamara e io vedessimo Trstenik, perché in questo modo abbiamo opportunità di vedere grandi valori della città, il grande cimitero, importante eccome per la gente che viveva lì, la vecchia fontana posta nel centro del villaggio. Sin da piccola ho desiderato visitarlo e Alcuni anni fa ho visitato Trstenik. La comprenderne il fascino tanto decantato dalla maggior parte delle case erano diroccate e mia amata nonna. Infatti, mentre ci narrava chiuse, dei duecento abitanti di una volta ne della sua infanzia, delle corse sfrenate sui prati sono rimasti quattro; un vecchio per strada bagnati di rugiada assieme ai suoi animali, del ha ricordato, ma senza toni patetici, che un buttarsi in mezzo al fieno caldo e profumato di sole e campagna, non potevo fare a meno di chiudere gli occhi e vivere quelle storie come se fossi stata lì, ubriacando i miei sensi di mille tempo c'erano fabbro, la bottega Poi ho riaperto mondo diventava mio, le sue emozioni mi occhi e, come lei, mi travolgevano e la nostalgia mi pervadeva il sono lasciata cuore. Sentivo chiaramente le risate e le urla dei cullare bambini che giocavano, m’inebriavo dell’odore malinconia. del pane appena cotto che conquistava le piccole Astrid Popić, Ia 8 capretta nera, che abitualmente saltellava attorno alle gonne di mia nonna, sentivo il cane calzolaio e del del mia nonna e sentivo la mia capretta belare. gli e dei fichi, servite a fine pasto. Rivedevo la del l’officina fornaio... Per un istante sono ridiventata sapori, colori e odori...In quei momenti, il suo vie del borgo, come pure del profumo delle mele un’osteria, dalla I nostri veci ne conta… Premio Mailing List Histria Carla Čupić, Im Sabato pomeriggio, la nonna aveva finalmente - "Sì, sì, lo vedo e adesso raccontami la terminato la sua famosa torta al cioccolato ed io l'ho storia delle prugne...". invitata accanto a me a tavola. Volevo parlare con la - "Gavevo cinque ani e la nona me ga mandà nonna poiché ero curiosa di sapere qualcosa sulla col taxi de zio Rudi a vender in mercato provenienza del mio nome legata alla storia della nostra susini del suo orto. In piaza me ga visto tute famiglia. La nonna aveva tentato più volte a parlarmi di le vizine de casa e me ga comprado molti sua nonna Carla dalla quale ho ereditato il nome ma chili de susini e in meno de meza ora la cesta purtroppo qualcuno interrompeva sempre la nostra era svoda. Te go de contar anca la storia chiacchierata. Vedendo la nonna rilassata ho deciso di dele naranze. La nona gaveva una fia che farle viveva a Genova, l'altra a Massa Marina e la alcune domande. - "Dai nonna mi racconti finalmente la storia di nonna Carla". i terza a Venezia. Le ne mandava pachi con La nonna appena sentita la domanda è uscita dalla cucina e dopo aver rovistato l'intero armadio nella camera da letto è rientrata portando due scatole piene di vecchie foto. fruti e altra roba che non se trovava a quel tempo a Fiume. Tute ste robe bone le tegniva sconte in un grande armer in camara da leto dove la tegniva tuta la sua roba. In fondo de sto armer la gaveva i naranzini, le - "Be’ ti sa già che la nona Carla xe nata nel 1870 a naranze, i datoli e tanti ciocolatini... Sto Fiume in via dell'Acquedoto, dove la sua mama gaveva armer era sempre ciuso a ciave che tegniva l'osteria. Dopo gaverse sposado la ga comprà casa in via nel zizentregher. Mi ero la sua cocola e Nale Prandi n. 20. Ti sa che ancora ogi quando passo quando gaveva voia la me dava la ciave e mi vicino la sua casa me vien in mente tanti bei ricordi. ghe Vara in questa foto semo insieme mi e la nona Carla. magnavimo insieme. La gaveva anca una Qua gavevo do o tre ani e mi e la nona stemo davanti credenza de vetro che stava in saloto con ala sua casa. Ti vedi, drio la casa, iera un bel prato e ogi tante bele pupe drento. La credenza era xe solo gratacieli e niente verde. La nona gaveva anche serada e nissun oltre che mi poteva giogar una capra e mi me piaseva tanto darghe de magnar e con lore". corerghe drio. - "Nonna quante bellissime fotografie. Che è Durante la II guera mondial, nel '45, sora Fiume volava aeroplani e la nona me ga parlà che tuta piena de paura la zigava 'plani, plani'. Gavevo anche una foto dove iero in rifugio col mio scagneto blu. Me lo gaveva fato zio Pepi co’ ero picia. Lo go ancora ogi, guarda, qua in cusina". 9 portavo qualche naranzin e po’ lo con te in questa foto?". - "Ma vara, questa xe veramente vecia! Qua gavevo intorno i diezi ani. Te go deto che el zio gaveva el taxi e el ne portava spesso in mare. Fazevimo sempre bagno in Riviera a Cantrida. I nostri veci ne conta… Carla Čupić, Im Premio Mailing List Histria La spiagia iera molto bela e el mar fredo ma neto. Quando la xe morta in casa xe vegnuda Sopra la spiagia era le cabine con la porte de legno. tanta gente farne le condoglianze e Un bagnin stava atento ai fioi, ai pici.". al funeral xe vegnudi tuti quei che essa - "Nonna sei tu in questa foto? Ma come mai la aiutava. Credime, non go mai visto a un nonna non era mai seduta con voi altri a tavola?" funeral tante persone e anche tante suore - "Qua son con la nona su quel prato vizin che, del resto, le ghe iera amiche. Essa me Centocelle dove andavimo ingrumnar fiori. Ala nona ga imparà come lavar meio i vestiti, ghe piaseva tanto i soldatini. Ti vedi che bel mazolin cusinar e prontar i vari impasto ma anche de fiori go in man. Ala nona non ghe piazeva tante altre robe. meterse a tavola. Non la go mai vista magnar con Adesso che penso capiso che go pasà più noi ma la stava sempre sentada su un sgabel e la tempo in casa dela nona che a casa mia. tegniva el piato sui zinoci. La stava sempre atenta Me mancava tanto quando la xe morta e de mi. La me cucava dala finestra dela cusina fin con piacer te parlo de questi bei momenti che mi giogavo coi amizi davanti casa. La strada che go passado con ela. Ti vedi, la vita de non era asfaltada e noi giogavimo 'zip-zop' e più quei tempi a ogi xe cambiada molto. Ti sa volte son cascada e go spacado le calzete e sporcà che anca mi coi mii sessantoto ani non go el vestitin". cambiado gnanca una volta contrada ma - "In questa foto hai delle bellissime trecce ti go cambià governi e stati: dala Italia ala stavano proprio bene. Quando hai tagliato i capelli? Croazia de ogi." La nonna ed io in silenzio Perché poi li tenevi sempre corti?". abbiamo - "Non li go tajadi miga mi. Quando che fazevo continuato qualcosa de mal mia madre me zucava per le dreze. guardare le foto Una volta la nona ga visto quando la me zucava e di me le ga taià così mia madre non me poteva più mangiando zucar per i cavei." buonissima torta - "Ma chi sono tutte queste persone che circondano al cioccolato. Mi la nonna?". sa, - "Vara come la era bela e contenta ma la era anche che le sue storie molto generosa e la aiutava sempre . La gaveva una non finiscono qui. famiglia de prontar un bon pranzo per i poveri. 10 la comunque, casa modesta ma in andito stava un grande tavolo de marmo. Una volta al mese la gaveva la abitudine a Carla Čupić, Im 18 agosto 1946, Vergarolla Premio Mailing List Histria Nina Rukavina, IIa È una pagina di storia che nessuno mai ci aveva La popolazione cercò di reagire, dapprima insegnato, che non si trova in nessuno dei manuali disponibile a un certo spirito di solidarietà – gli scolastici che usavamo in classe. Ne avranno scritto altri operai del cantiere navale rinunciarono persino libri e giornali, ne avranno anche discusso gli esperti in alla paga di un giorno per aiutare i sinistrati – varie trasmissioni televisive, ma io non ci avevo mai fatto poi, mentre aumentava il numero delle vittime caso prima, o meglio non l'avevo collegata con il mio civili, mondo, con la mia famiglia. L'ho scoperta direi quasi per scoraggiamento caso, guardando lo spettacolo "Magazzino 18" di Simone nell’animo dallo sfollamento in campagna e dalla Cristicchi, sull'esodo e sulla tragedia degli istriani, fiumani e distruzione di molte abitazioni e di tre luoghi dalmati. Ne sono rimasta talmente impressionata che ho simbolo dell’identità cittadina: il Duomo, la parte voluto conoscere più a fondo la vicenda, approfondire anteriore del Tempio di Augusto e il cantiere l'argomento con mio nonno da parte materna. Lui è di Pola navale di Scoglio Olivi. Molti cittadini giunsero a e sto parlando della strage di Vergarolla. Non ho ancora trascorrere intere notti e giornate nei rifugi, dove capito bene fino in fondo quello che è successo, anche addirittura furono celebrate le messe del Natale perché navigando su Internet, ho trovato tante versioni, del 1944. Mio nonno Franco, che all'epoca era tanti poche piccolissimo, aveva appena 2-3 anni (è del certezze. Sui fatti, più o meno, non ci sono controversie, febbraio 1942), ha dei ricordi solo vaghi, sa cosa che non si può sostenere per le responsabilità quello che gli raccontarono poi i suoi genitori, dell'esplosione, la dinamica e perfino il numero delle ossia delle fughe nei ricoveri. La sua famiglia vittime, che sono tuttora fonte di accesi dibattiti. Se ne abitava davanti all'Ospedale della Marina, per cui possono trovare degli articoli sull'"Arena di Pola", che mio era nonno mi ha passato, con il rammarico di non possederne recavano tutti. Lui non si rendeva conto di altre e altri numeri di questo giornale che esce in Italia, quanto succedeva, era un bambino che aveva pubblicato da quella parte dei "polesani" che dopo la voglia di giocare e scorrazzava per i corridoi, Seconda guerra mondiale non videro altra scelta che tant'è andarsene. girovagare gli capitò addirittura di piombare in dati, anche discordanti, tante ipotesi e Dunque, il 18 agosto del 1946 si teneva una festa del circolo di canottieri Pietas Julia, con centinaia di persone, famiglie con bambini, che si erano riversate sulla spiaggia polese. La città cercava di ritornare alla normalità, dopo aver superato quattro anni di dura guerra, ferita da una serie di bombardamenti angloamericani che, a partire dal gennaio 1944, la martellarono fino al marzo 1945. diventava nei sempre e sotterranei che in uno del di di più fatalismo, quest'ultimo questi suoi dello colpita che si continui sala operatoria durante un intervento! Liberata dalla dominazione nazista, a differenza di buona parte dell'Istria e del Quarnero occupate dalla Jugoslavia di Tito, che l'aveva occupata fin dal maggio 1945, Pola invece era amministrata a nome e per conto degli Alleati dalle truppe britanniche, ed era quindi l'unica parte dell'Istria al di fuori del controllo jugoslavo. 11 preda 18 agosto 1946, Vergarolla Nina Rukavina, IIa Premio Mailing List Histria Nel giugno 1945 fu istituito il Governo Militare Alleato della Alle 14,15 l'esplosione di queste mine uccise Venezia Giulia, comprendente parti delle province di Trieste diverse decine di persone, da 70 a 87, e decine e Gorizia, sotto la cui autorità passò anche l’enclave di feriti. Alcune rimasero schiacciate dal crollo dell’area urbana di Pola, fino al settembre 1947, quando, dell'edificio della Pietas Julia. Il boato si udì in per effetto del Trattato di Pace di Parigi, anche questa città, tutta la città e da chilometri di distanza si vide come il resto dell’Istria, venne ceduta alla Jugoslavia di un'enorme nuvola di fumo. I soccorsi furono Tito. Nel frattempo le autorità alleate avevano dato inizio complessi e caotici, anche per il fatto che alcune alla ricostruzione di edifici, case e quant’altro danneggiato persone dalla guerra, valendosi di ditte e cooperative locali. Questa è una delle cause per cui non si riuscì a Addirittura fu fatto un importante sforzo da parte dei definire funzionari italiani della Soprintendenza ai monumenti di Naturalmente la città fu fortemente scossa da Trieste, che curarono il restauro del Duomo e del Tempio di un fatto così tremendo. All’epoca furono aperte Augusto. delle inchieste che però non riuscirono a venir a Nel tentativo di riprendere con la vita di tutti i tempi, la Società Pietas Julia organizzò una festa sportiva che prevedeva anche gare di canottaggio nei pressi della spiaggia di Vergarolla, zona molto frequentata per i bagni. Oltre alle gare erano previsti anche chioschi gastronomici perché si trattava a tutti gli effetti di una festa popolare. Sulla spiaggia però gli Alleati avevano ammassato ventotto mine marittime con nove tonnellate di tritolo, prive di detonatori ma non vuotate dell’esplosivo in esse contenuto. Quelle mine, dalle varie informazioni recuperate in rete e dalle varie testimonianze diffuse, sembra che siano state disinnescate da tre squadre di artificieri, e che dunque non sarebbero mai potute scoppiare senza detonatori. Alcune testimonianze, proprio per evidenziare la convivenza che sussisteva con quelle mine, evidenziavano che i bambini ci giocavano, a cavalcioni sopra i cilindri metallici, che tutti sapevano essere degli oggetti di origine militare, ma inoffensivi e lasciati incustoditi sulla spiaggia dai militari alleati verso cui, gli italiani di Pola, riponevano un’immensa fiducia. 12 furono letteralmente l'esatto numero "polverizzate". delle vittime. capo dei motivi reali del fatto. Ogni ipotesi rimase senza prove che potessero portare a scoprire chi o cosa avesse fatto esplodere quelle mine. Un colpevole non venne mai trovato, in ogni caso per molti la strage era frutto della volontà di colpire gli italiani che stavano dimostrando, con quella manifestazione sportiva dimostrando l’attaccamento alla “patria” e la contrarietà alla cessione alla Jugoslavia della città. La Società Pietas Julia, del resto, fin dai primi anni della sua attività aveva molto a cuore la difesa dell'italianità, fatto per il quale fu anche soppressa dalle autorità austriache dal 1915 al 1918, quando Pola era ancora sotto gli Asburgo e l'Austria-Ungheria era in guerra contro l'Italia. 18 agosto 1946, Vergarolla Nina Rukavina, IIa Premio Mailing List Histria Cercando su Internet informazioni in merito alla strage di In ogni caso, qualche mese dopo la maggior Vergarolla, la quasi totalità dei siti, molti dei quali di destra parte della popolazione andrà via dalla città. Mio ed anche estrema destra, liquidano il tutto come opera nonno, la cui famiglia deciderà di restare, dell'OZNA di Tito (i servizi segreti jugoslavi). Da una nota perderà una parte dei parenti e tanti amici e informativa (ancora tutta da verificare) contenuta nelle compagni di scuola, tra cui l'attrice Laura carte del National Archives di Kew Gardens, nei pressi di Antonelli. Anche di questo parla lo spettacolo di Londra, emergerebbe che quella che è conosciuta come la Simone Cristicchi, che personalmente mi ha strage di Pola sia stata organizzata dall’OZNA e tra gli aperto certi orizzonti e mi ha insegnato una esecutori materiali spunterebbe il nome di un agente di tale storia che mi appartiene e che è giusto che io la organizzazione: Giuseppe Kovacich, trentenne ex membro conosca, ma è anche giusto che la conoscano i della Marina Militare italiana, allora già noto allo spionaggio miei alleato come terrorista. In seguito all'esplosione, l'ospedale apprezzare la pace e comprendere il dolore di cittadino "Santorio Santorio" divenne il luogo principale popoli costretti a lasciare la loro terra per colpa della raccolta dei feriti (nell'opera di assistenza medica si dei giochi politici, dei potenti. E questa non è distinse in particolar modo il dottor Geppino Micheletti, che solo storia, ma continua ad accadere anche nonostante avesse perso nell'esplosione i figli Carlo e oggi. amici e coetanei, perché possano Renzo, di 9 e 6 anni, per più di 24 ore consecutive non lasciò il suo posto di lavoro). Mio nonno guardò tutto ciò dalla finestra, i camion scoperti che venivano all'ospedale. "C'era sangue dappertutto, persone morte, feriti che urlavano e chiedevano aiuto, gente con gli arti stracciati, pezzi di carne che pendevano come brandelli di carta. Un orrore. Ed io vidi tutto questo scempio, perché mia mamma non era riuscita a tirarmi via in tempo dalla finestra. Non si sapeva che cosa era successo, si pensava a una nuova guerra. Io, questo mi hanno raccontato dopo, ne soffrii a lungo di quelle scene terribili che si presentarono ai miei occhi, e per una settimana circa mangiai a malapena qualcosa, rifiutando assolutamente la carne", mi ha detto il nonno. Lui più tardi approfondirà sull'accaduto, leggerà nel frattempo tanti libri e articoli di giornale sull'eccidio di Vergarolla. Ma una verità, la Verità che tutti cercano, non è stata ancora scritta e lui non è stato in grado di Nina Rukavina, IIa presentarmela. 13 Il valore dell’istruzione “Prendete i vostri libri e le vostre penne, sono la vostra arma più potente. Un bambino, un insegnante, una penna e un libro possono cambiare il mondo”. Malala Yousafzai, ragazza simbolo del diritto allo studio MANCA LA FOTO Matea Linić, IIIa Premio Mailing List Histria Suona il citofono! Che ora è? Sono già le due?! Per me, quelli, erano istanti di È lei…Devo sbrigarmi. Che cosa aggiungo? Un cuore... assoluta perfezione, il trionfo dell’amore e Sì, un bel cuore, grande e rosso. Basterà? Capirà? della bellezza. E pensare che nascevano dal Hm... forse è meglio se glielo ripeto anche a parole. – semplice atto del 'disegnare' con parole TI VOGLIO TANTO, TANTO, TANTO BENE - La parola fino a un attimo prima solo pensate... che viene dal cuore si fa urgente, si fa spazio nella Amo mia mente. Ora piego il foglio in due e lo infilo nella le parole! Quanto potere busta a minuscole roselline di un pallido rosa antico. hanno! Quelle scritte e quelle dette, quelle Dietro, a lettere storte e traballanti, scrivo – PER immaginate, MAMMA -. Sento bussare alla porta – sette colpettini buone contro parole cattive. Parole che ritmati (il nostro codice segreto), corro ad aprire. cuciono ferite, parole che le aprono. Parole “Mamma!” – grido gioiosamente, tendendo le mie che offendono, parole che incoraggiano. piccole braccia verso di lei. Lei entra in casa, mi Parole vere, parole false. Parole che si sorride come solo una madre sa fare, e accoglie tutto seppelliscono dentro altre parole. Parole - il mio abbraccio. Io la stringo forte e m’invaghisco di fiore, parole-arma. Parole per sopraffare, lei, parole che ascoltano. Parole che mettono in del suo calore, del suo amore, di quelle parole che Parole quell’inconfondibile profumo di mamma... Mi sento campo bene e ho voglia di farglielo sapere. Le porgo il mio comprendere. Parole che danno giudizi, disegno. Lei lo guarda con attenzione, lo legge e, ogni parole che aprono al dialogo. Ma più di volta, allargando leggermente gli occhi un po’ lucidi, tutte amo le parole che si rispecchiano nel se lo stringe al cuore e mi ringrazia, dicendomi di silenzio e nel silenzio prendono forma. amarmi. Che bellissimi Chiudo gli occhi. Respiro profondamente. Li momenti! Che sensazioni pregiudizi, desiderate… vogliono riapro. Il mio sguardo scorre i libri della meravigliose! Oggi, ricordandoli, mi commuovo. mia libreria. 14 Storie e parole che accompagnano giovane vita la da mia sempre. Leggere con attenzione e passione ci rende più liberi, nutre lo spirito, perfeziona l'essere umano che siamo, ci consola nei Parole non buttate al vento, momenti parole piene che risuonano eventuali affanni della solitudine. Facendoci dentro di me, anche quando muovere nel tempo e nello spazio la lettura sono stanca e mi sembra di arricchisce le nostre esistenze. La scrittura non credere più in nulla. I ci aiuta a sperimentare come le parole libri agiscono sul pensiero, solleva l’animo e la contengono in loro anche il silenzio, quello che fantasia. di sconforto, Scrivere è ci libera fondamentale dagli per dovrebbe essere dentro di noi nel momento che rileggersi, per ricordare, per emozionare accogliamo la parola dell'altro, il silenzio che ci apre qualcun’altro, al pensiero, alle emozioni, alla contemplazione della Scrivere per se stessi. Perché le volte in cui vita. Quello che ci dà pace e forza. Sì, la forza dei ti viene bene ti senti soddisfatto e felice, libri e delle parole, capaci di sollevarci dal nostro perché ti sembra di aver portato a termine stare e prenderci per mano come fossero un padre o il una madre che generosamente si prendono cura di meglio quello che a volte a voce ti viene noi... La conosce molto bene anche Malala Yousafzai, difficile dire. Scrivere per gli altri. Scrivere la giovane studentessa pachistana diventata celebre per trasmettere amore. Scrivere per tua per il suo attivismo nella lotta per la difesa dei diritti madre. Scrivere per sentirsi in pace con se umani e per il diritto allo studio delle bambine della stessi. La conoscenza ci permette di avere città di Mingora, nella valle dello Swat. Dopo essere gli strumenti completi per poter prendere sopravvissuta a un attentato da parte dei talebani, consapevolmente le nostre decisioni, ci Malala ha dimostrato una forza interiore e fisica consente di ragionare con la nostra testa e stupefacente. Crede fermamente che la risposta alla sviluppare senso critico, di farci una nostra violenza sia la non violenza tramandataci da Gandhi, idea sul mondo, sulle cose, sulle persone e Martin Luther King e Madre Teresa. “Usiamo le penne non subire passivamente la realtà ma e i libri perché sono le nostre armi più forti. Un libro e cercare di plasmarla, ritagliandoci quello una penna possono cambiare il mondo” – afferma con spicchietto di mondo in cui ci sentiamo convinzione in ogni dichiarazione pubblica. Sono bene. d’accordo. La lettura, la scrittura, la conoscenza sono armi potentissime. La lettura ci serve soprattutto per vivere. 15 tuo obiettivo. per raccontare qualcosa. Scrivere per spiegare confronti delle persone, degli animali, a rispettare le differenze di genere, di razza, di religione. Un bravo insegnante dovrebbe aiutare gli allievi a diventare persone, a cercare dentro di sé le risorse per continuare in modo autonomo lungo questo percorso di Conoscere, leggere, scrivere, parlare sono formazione nella consapevolezza che non strumenti importantissimi, con i quali, come sostiene sarà mai concluso, dovrebbe sostenere e Malala, possiamo cambiare il mondo. Ognuno di noi, sollecitare in loro quell’amore per il sapere, nel nostro piccolo, può migliorare e rasserenare quel desiderio di conoscenza che non cessa svariate situazioni, persone, istanti che, al momento mai nel corso della vita ma diventa motore possono sembrare senza via di uscita. Tutti noi, della conoscendo, insegnante, possiamo apportare piccoli, ma possiamo insegnare e intellettuale. prima di Un tutto, buon dovrebbe insegnare con passione e sincerità, nonché significativi cambiamenti nei nostri micromondi. Imparando crescita trasmettere conoscenza. Un buon insegnate può smuovere le montagne. A mio avviso egli si dovrebbe sempre proporre, al di là della materia di studio, di stimolare avere il coraggio di ‘gettare’ il suo cuore in pasto ai bambini. Solo così potrà istruirli e farli crescere senza paura di cercare la Bellezza e la Verità. la passione, il desiderio, la gioia di imparare, di Che notte stellata. Che ore sono? Le socializzare, di fare domande, di impegnarsi in un due?! Di già? Devo fare in fretta…sono in progetto. cosa ritardo. Mamma si agiterà. Le invio un sms – significa giocare con la fantasia e insegnare loro Mamma, ho perso la cognizione del tempo. a Arrivo Dovrebbe mostrare agli alunni utilizzare le parole e a sapere scrivere, anche del proprio sé, ad avere atteggiamenti gentili nei presto… Scusa. La risposta immediata – Va bene tesoro. Ti aspetto è . Poche parole buone e un cuoricino. Capisco e mi basta. Matea Linić, IIIa 16 Istruzione. L’arma più potente Premio Mailing List Histria Martina Ban, IIa È lunedì. Suona la sveglia alle sette del ' Andiamo a prendere un caffè, non ho mattino, l'ora d’inizio di una giornata comune per voglia di restare qui tutto il giorno.'' chiede Laura. Laura vive a Milano con i suoi genitori e suo Laura salutando Marco dall'altra parte del fratello di 5 anni, il maestro dei bisticci, come lo corridoio. descrive lei. Si alza, si veste, fa colazione, si lava i chieda a Marco di accompagnarci? Credo denti e, come ogni giorno, accompagnata dal bacio sia matto per te!''. della mamma e del papà, esce da casa e si avvia 'Ancora ore da giustificare Laura?'' dice la verso scuola. Esce dalla macchina e attraversando la madre strada con la sua nuova borsetta in mano, regalo del ''Mamma, non mi sentivo bene, ti avevo padre per il suo quindicesimo compleanno, pensa al mandato il messaggio.'' momento di mostrarla alla sua amica del cuore, Anna. Si ricorda altrettanto di non aver fatto ''Stai scherzando? vedendola entrare Vuoi in che casa. ''Ti ho vista passeggiare con Anna, non dire bugie...'' risponde la madre con una nuovamente il compito di inglese. ''Ti sta benissimo'' voce stranamente calma. dice Anna mostrando la borsetta. ''Grazie cara. Eh ''Scusami. A dire la verità, non avevo già! Hai fatto per caso il compito d’inglese?'' ''Laura, voglia da quand'è che tu hai interesse per il compito l'interrogazione di fisica...lo sai che odio la di restare a scuola, e d’inglese? Non li fai mai, e poi, scuola!'' come dici tu, queste cose non ci ''Non aiuteranno apprezzi nella vita: poi specialmente la matematica, la affatto la tua biologia... oggi educazione, interroga fisica vero?'' risponde è l'arma più Anna. ''Che noia... che ne dici di potente che andarcene via le ultime due ore? avrai, Dio mio, Laura!'' 17 È lunedì. Sono le sette del mattino e i raggi di L'unica, la cui voce parla per quelli che non sole penetrano dalla finestra e svegliano la sedicenne possono parlare, le cui parole penetrano in Aalyah. Alzandosi in piedi ringrazia Allah per un altro coloro che non vogliono sentire e alzano il giorno e si reca velocemente da sua madre per la mondo in piedi. La grave ferita provocata dai prima preghiera. Pensa a suo fratello: non l'ha visto talebani non le ha proibito di parlare e da due mesi siccome è in guerra, spera che sia salvo continua a combattere per il bene di questo e prega per lui. Dopo aver fatto la colazione si avvia mondo, per la pace e l'armonia. Il fatto che verso scuola. mette al primo posto il bene degli altri, i loro Cammina per la strada con paura poiché i talebani diritti e la loro liberazione rende Malala il hanno emanato un editto che proibisce a tutte le simbolo della lotta ragazze di andare a scuola. Solo 10 compagne di 25 persone come lei si sono presentate alle lezioni. Molte altre hanno mondo e ci fanno apprezzare il bene che abbandonato Swat con la famiglia per paura. abbiamo, la fortuna di essere privilegiati. Il ''Hai avuto problemi arrivando?'' chiede Aalyah alla suo esempio è una spinta per tutti quelli che sua compagna di banco, Nihli. ''Ho sentito un uomo vogliono procedere sulla strada della pace e dire 'ti ucciderò'; ho affrettato il passo guardandomi della alle spalle per vedere se mi stava seguendo ma poi ho sfruttando la vita per il bene. giustizia all'estremismo. che cambiano modificando il Sono questo mondo, capito che stava parlando al cellulare. Minacciava qualcun altro'' rispose Nihli. Quel giorno la ''Questo non è il mio giorno, ma è il giorno di professoressa comunica che si coloro che combattono per una causa, io proibisce alle alunne di indossare abiti colorati. Poi, sono qui per dare la parola anche a chi non verso la fine della giornata il preside annuncia la data ha voce.'' d'inizio delle vacanze ma, stranamente, non dice la data del loro rientro. I giorni seguenti quindi potevano essere gli ultimi giorni di scuola per Aalyah. ''Dove'eri fino a quest’ora?'' dice la mamma vedendo Aalyah entrare in casa. ''Scusa, a dire il vero, non lo so se ci ritornerò mai più.'' risponde la figlia disperata, abbracciando il fianco della madre. ''Non importa di dovermi sedere sul pavimento a scuola. Tutto ciò che voglio è l'istruzione. E non ho paura di nessuno'', ''Un bambino, un'insegnate, una penna e un libro possono cambiare il mondo'' e molte altre sono citazioni di quella bambina, ragazza, donna che oggi rappresenta il simbolo vero e proprio del coraggio e della verità. 18 Martina Ban, IIa Premio Consolato d’Italia a Fiume IV T & Eni Salihi Dora Silvani Miniguida della mia città Ma se vorrai far tanto shopping potresti Fiume, 2 ottobre 2013 acquistare la tessera “Rijeka card” con la quale si possono ottenere sconti in più di centotrenta Cara Lana, esercizi convenzionati a Fiume ed Abbazia, e Come stai ex compagna di campeggio? Come va la non solo nei negozi ma anche nei musei scuola? E gli amici, come sono? Mia mamma mi ha cittadini, nelle gallerie e nei negozi di souvenir detto che vieni a Fiume con i tuoi fra un paio di giorni. (ottimi sconti dal 50 al 66%), nei ristoranti (dal Sono felicissima di rivederti dopo tanto tempo. Senti 10 al 20%) e nei negozi (fino al 10%). La questa: sto componendo una mini-guida turistica di tessera costa 55,00 kune, e si accompagna ad Fiume e mi farebbe piacere poterti mostrare la città. Ti una brochure informativa, ad una mappa della anticipo qualcosina: Fiume è situata nel Golfo del città Quarnero. Al tuo arrivo ci incontreremo in Piazza trasporto urbano Jelačić e incominceremo la visita attraverso il Corso. Il gratuito nelle 48 Corso è l’arteria della città. È stato costruito su terreno ore strappato al mare. Risale agli inizi del XIX secolo la all’attivazione sua forma attuale. Camminando per il Corso vedremo della tessera. È tante cose come ad esempio i luoghi di ritrovo: il caffè una buona idea bar “Boa”, il bar “Garibaldi”, il pub “Fiorello”, mentre per fare un giro per vedere il Corso da un panorama diverso saliremo in centro e poi allo “Sky bar” e al locale “Nad Urom”. Sul corso uscire la sera! possiamo anche fermarci a fare un po’ di shopping nei Di fronte allo “Sky bar” si trova la Torre civica vari negozi come il nuovo “H&M” o i grandi magazzini che è uno dei nostri più famosi monumenti di “Ri” e “Korzo”. ed è anche il simbolo della città di Fiume. 19 e al seguenti La Torre civica nell’età medievale, era un ingresso nelle mura cittadine. Quella che vedrai, la Torre dell’orologio è posteriore, sostituisce quella che fu distrutta nel terribile terremoto del 1750. L’imperatrice Finita la visita alla scuola passeremo a vedere la cattedrale di San Vito che è un altro simbolo di Fiume. La Cattedrale di San Vito si trova in Piazza Grivica e fu costruita dai Maria Teresa mise a disposizione il denaro necessario Gesuiti. È consacrata al patrono di Fiume, per la costruzione della nuova torre, ristrutturata nel appunto San Vito. È interessante: assomiglia a 1983. Proseguendo, vedrai sulla sinistra il McDonald's una gigantesca torta perché è una chiesa a e girando a destra l'Hotel “Bonavia”. Il “Grand Hotel Bonavia” ha ben 125 anni ed è stato completamente rinnovato alcuni anni fa. Mi piacerebbe mostrarti anche pianta circolare. Ci misero un secolo per costruirla (dal 1638). All’interno della chiesa si trova un crocefisso in legno. A questo la mia scuola e presentarti la mia classe! Come sai, crocefisso è legata la leggenda di Pietro frequento la Scuola media superiore italiana, l'unica Lonzarich, un fiumano che, in preda all’ira media superiore italiana di Fiume. Una cosa che devi scagliò una pietra colpendo il crocefisso. Un sapere prima di entrarci è la leggenda del lampadario. Esiste una superstizione che costringe le generazioni a entrare evitando di passare direttamente sotto il lampadario, scegliendo la strada più breve alla scalinata. Se capita di passarci sotto… sarai interrogata!!! giorno, si racconta, Pietro Lonzarich assieme ad altri due amici stava giocando a carte davanti alla Chiesa di San Vito dove era stato esposto il crocifisso. Pietro stava perdendo e, arrabbiato, scagliò una pietra sulla parte sinistra del costato di Cristo. Davanti all’orrore Il mio Liceo è stato inaugurato l’8 gennaio 1888 della gente, dal costato di Cristo cominciò a come Scuola cittadina Maschile. La scuola è circolare, sgorgare sangue. La terra sotto al giovane nel senso che, se parti da un punto e percorri il Pietro si aprì per inghiottirlo lasciando fuori corridoio, ritornerai sempre sullo steso punto di solo la sacrilega mano. partenza. Una cosa, diciamo, ridicola è che le prime classi non si orientano ancora bene e si sanno perdere e non trovare l'aula giusta. La scuola è contraddistinta dalla sua cupola verde. È ristrutturata, decorata e dotata di un sacco di attrezzature e mezzi didattici. Abbiamo anche un’Aula magna per le recite e le “grandi occasioni”. Parliamo italiano e pasticciamo italocroato-inglese, vedrai quando conoscerai i miei compagni di classe. 20 Il governatore di Fiume, il barone Rauber, ordinò che la mano fosse pubblicamente bruciata e in ricordo di questo fatto fece collocare ai piedi del crocifisso una mano di bronzo. La pietra scagliata si trova oggi dalla parte sinistra del crocifisso con un’iscrizione latina pietra che l’imperatore Giuseppe II fece abbattere nel Settecento perché ostacolavano l’espansione della città. Il ma che noi chiamiamo il nostro Circolo. I Anno Domini questa civiche Modello, che ospita la Comunità degli Italiani Crucifixus! (Con mura Fellner e Helmer gli stessi del Palazzo est 1227.” antiche progettato da due noti architetti viennesi ictu percussus dell’Assunta, dove si trovano i resti delle Teatro nazionale “Ivan de Zajc” è stato “Huius lapidis La torre del Duomo è nei pressi della Chiesa lavori di costruzione del teatro iniziarono nel 1883 e già nel 1885 proprio lì fu accesa la prima lampadina elettrica della città. Fiume fu colpito il ospita anche un planetario però ha un nutrito crocifisso programma più d’estate che adesso. Se torni nell’anno 1227). nel periodo estivo il programma al planetario Il nostro patrono, San Vito, era nato a Mazzara del Vallo, in Sicilia, e fu perseguito e torturato in quanto cristiano, probabilmente intorno agli anni 304-305, sotto l’imperatore Diocleziano. Il suo culto iniziò a diffondersi intorno al 600, quando nacque la prima leggenda sulla sua vita e sul suo martirio e quando fu costruita a Roma la prima chiesa a lui dedicata. Il culto di San Vito si è diffuso notevolmente nei paesi slavi dove sostituì l’antico culto pagano di Svetovid. Le chiese in suo onore venivano erette in cima alle colline, dalle quali Sv. Vid (San Vito, “vid” in croato significa “il senso della vista”) “vede tutto”. Se avremo tempo ed energia, vorrei anche farti vedere: la torre del Duomo, il teatro comunale “Ivan de Zajc” che è il più grande (ma non l’unico) teatro di Fiume che ospita il Dramma Italiano – la compagnia di prosa in lingua italiana, il Castello di Tersatto e l'arco romano. 21 possiamo vederci le proiezioni dei film in lingua inglese, italiana e francese. Ogni mercoledì sera potremo scegliere tra i film: "Due piccoli pezzi di vetro" (“Two Small Pieces of Glass”) e "Pianeti in vista" (“Planets in Sight”) in lingua inglese e rispettivamente in italiano e francese "Corsa sulla Terra" e "Vibrato". Il Castello di Tersatto è un belvedere situato in posizione strategica sopra la città si Fiume. Originariamente forte dei Frangipani, il castello medievale fu probabilmente costruito sui ruderi di una più antica fortezza romana. La parte meglio conservata della struttura originale è il cosiddetto “Konak”, un cortile chiuso con una cisterna. Dal castello si può ammirare una vista mozzafiato dell’intero Golfo del Quarnero, il mare cristallino, le colline e parte del panorama di Fiume. In estate il forte diventa la location di concerti e spettacoli; inoltre ospita una galleria d’arte aperta tutti i giorni. Invece l’Arco romano è la più antica testimonianza classica di Fiume. Si tratta dell’antico ingresso nel bastione di Tarsatica. Ricerche archeologiche hanno di cinta appartenevano struttura durò dal 1929 al 1939. Ha quattordici piani, dai quali si gode di una meravigliosa vista sulla città e sul mare. Parlando della vita notturna posso dirti che stiamo abbastanza bene. Abbiamo molti posti bellissimi dove uscire. Con i miei amici vado spesso al “Kont”, al “Johnny”, o salgo sulla “Nina” o “Nina2” che sono delle navi-bar, come anche la nave “Marina”. Altri posti degni di nota, secondo me sono il River pub, Gala e tanti altri. Quando prendi il caffè ti Fiume in collaborazione con la ditta Krk al sistemi s.r.l. ha realizzato un progetto per l'accesso internet wireless gratuito per tutti i per la sua ospitalità e turistica. costruzione di questa complessa ed esigente per le attività informatiche della Città di che “castrum”. Fiume è nota l’offerta è, a tutti gli effetti, un grattacielo. La puoi collegare tramite wi-fi perché' l'Istituto confermato l’esistenza di mura L'albergo “Neboder” è molto diverso perché cittadini fruitori di computer portatili, come Ha pure per tutti i turisti e visitatori della nostra diversi alberghi, quattro città. Nell'ambito del progetto, con il segnale in viene coperto il centro città, una parte di tutto. “Bonavia”, Di ti uno, ho il già Tersatto, il polo natatorio di Kantrida, il detto. Gli altri tre sono: l’Hotel “Centro Zamet”, la Palestra di atletica di “Continental”, Cantrida, il cinema "Art-kino Croatia" e il l’Hotel “Jadran” e l’Hotel “Neboder”. Centro astronomico di Fiume. Non ti ho L’albergo detto nulla dei miei compagni, ma è per non “Jadran” è situato direttamente a strapiombo sul mare, nella parte residenziale di Fiume ed ha una posizione rovinarti la sorpresa di quando sarai qui e li conoscerai di persona! unica nella città. L'albergo “Continental” è il più anziano albergo nelle nostre zone, è l’unico che non è mai stato chiuso dall’inaugurazione nel 1888. 22 Un bacione e a presto! Petra Duhović, Ia Premio Consolato d’Italia a Fiume Fiume, per qualcuno una città qualunque, ma per me molto di più: la mia città natia. Tante persone nel mondo nemmeno sanno che Fiume esista. È triste perché per me è una città di grandissima importanza. Presentarla è difficile poiché ci sono tanti luoghi significativi da visitare, però io cercherò di farvi conoscere i posti che ogni Fiumano ha visitato almeno una volta, anche senza accorgersi della loro importanza. La nostra città non sarebbe la stessa senza il Corso: via dove ogni giorno passano più di cinquecento persone. . Fu costruito fino alla fine circa nel 1875. È il nostro centro città. Corso è anche il luogo di ritrovo più importante della gioventù. Corso è circondato da molti negozi come h&m, Calzedonia, Benetton. Il mio edificio preferito, però è “Kraš“ dove vado quasi ogni volta che visito il Corso. Questo bar è il mio preferito siccome sono una grande appassionata di cioccolato e soprattutto del gelato Bajadera (però quello che costa 9 kn perché dentro ha dei pezzettini sciolti della Bajadera- una specie di cioccolatino). Tutti i miei amici frequentano di più il McDonalds che si trova di fronte. A me, sinceramente non piace tanto. 23 Ogni tanto ci mangio qualcosa ma sempre preferisco di più Kraš. La cosa più bella del Corso è certamente la Torre Civica. È impossibile mancarla. Nel passato il Corso non esisteva quindi si doveva passare sotto la Torre Civica per entrare nella città (Fiume nel XVIII secolo era circondata da mura e dal mare). La Torre Civica è di colore giallo-ocre con un tetto a cupola verde. Su di essa si trova anche un grande orologio (per persone come me che non sanno mai che ora fa) e un'aquila che è anche lo stemma fiumano. L'aquila è bicipite con le due teste girate da una parte e le ali spalancate. Sotto c'è la scritta “Idenficienter“. Il mercato, secondo me, è un luogo speciale, perché li non si vende solo merce sana, senza sostanze chimiche, ma anche perché è un posto dove si comunica. Mi amareggia tanto che sempre il maggior numero di persone vada a comprare cibo nei supermercati e i bambini piccoli non sappiano nemmeno cosa sia un mercato vero e proprio. Ricordo che da piccola io e mia mamma andavamo sempre a fare le spese, ogni Domenica, al mercato. Sono delle piccolezze che a me significano tanto. Il mercato fiumano c'è là da decenni ma pian piano sta sparendo siccome sempre più persone comprano nei supermercati. Siccome nel posto dove c'è il nostro mercato più famoso (perché non c'è solo uno) una volta c' era il mare, il nostro mercato è stato progettato e finito appena nel 1881. Comunque sono già tanti anni che esiste e sarebbe un peccato perderlo. Al mercato si può sentire anche una forte fragranza di pesce e frutti marini. 24 Anche se a me, personalmente, questo odore non piace e puzza tanti lo trovano speciale. Nella pescheria si possono trovare i più svariati tipi di pesce (sardine, pesci spada...) conchiglie... Il prodotto più ricercato dai Fiumani sono sicuramente gli scampi. Il peccato maggiore di tutta la Croazia è che si mangiapoco pesce. Noi siamo fortunati ad avere un mare pulito e ricco di pesce e non ne consumiamo che poco. Delle ricerche scientifiche hanno dimostrato che ne consumiamo pochissimo. La nostra città è conosciuta molto anche per i magnifici teatri. Quando mi sono accorta di non sapere tanto sui nostri teatri ho fatto una ricerca perché è cultura generale! Il teatro più famoso è sicuramente il teatro nazionale “Ivan de Zajc“. È stato progettato da due architteti: Fellner e Helmer. È uno dei quattro teatri nazionali (teatro di Osijek, Spalato, Zagabria) e secondo me il più bello. Il teatro era il primo edificio illuminato con corrente elettrica. L'inaugurazione si è tenuta il 4 ottobre 1885 e c'erano presenti tutte le persone V.I.P fiumane. In cartellone due grandiose opere: la “Gioconda“ di Ponchielli e “ l'Aida“ di Verdi. L'inaugurazione doveva svolgersi il 3 ottobre però è stata rimandata al 4 ottobre a causa di problemi con la corrente elettrica. Anche il 4 ottobre l'illuminazione s'indebolì verso la fine dello spettacolo ma tutti continuarono a seguirlo con massima attenzione servendosi di lumi a petrolio. Il teatro non era il primo teatro comunale a Fiume: c'era anche il vecchio “Teatro Adamich“ che non poteva accogliere più tutti gli interessati. Il “Teatro Ivan de Zajc“ più volte aveva cambiato nome: dal 1913 si chiamava “ Teatro Verdi“, dal 1945 si chiamava “Teatro popolare di Fiume“, soltanto nel 1945 prese il nome di “Ivan Zajc“. Il teatro aveva messo in scena per la prima volta un'opera croata nel 1946- la “Dubravka“ di Gundulić. Il “Teatro Fenice“ purtroppo ormai già dimenticato da tanti era uno dei luoghi di divertimento più conosciuti di una volta. Prima del “Teatro Fenice“ in quel luogo c'era il “Teatro Ricotti“ che poi era diventato il “Teatro Fenice“. Nel 1888 il palcoscenico era ricostruito. Il “Teatro I.Z.“ era sempre molto più frequentato soprattutto dalla classe alta e media mentre il “Teatro Fenice“ era frequentato dal volgo. Il Teatro aveva la capacità di ospitare circa 700 persone e nel 1901 il teatro fu ricoperto. Attorno il 1915 il “Teatro Fenice“ fu costruito, diventando così il primo teatro europeo in cemento armato. Anch'io l'avevo frequentato più volte e mi dispiace che non è più in uso. 25 La Cittavecchia fiumana è molto difficile da trovare, impossibile anche perché in qualche modo non c'è. Nel 1750 Fiume fu completamente distrutta da un terremoto. Nel 1753 l'imperatrice Maria Teresa aveva deciso di ricostruire la “Civitas Nova“ fuori dalle mura. Nella nuova città ricostruita si era trasferita tutta l'elite fiumana. Le vie della Cittavecchia erano molto strette con le case quasi incollate l'una sull'altra. Con la Prima e Seconda Guerra Mondiale tutta la città fu distrutta di nuovo. Negli anni Cinquanta nella Cittavecchia vivevano soprattutto persone disperate, di sera per strada c'erano le prostitute... Oggi i resti della Cittavecchia sono molto difficili da trovare, ma si trovano un po' da per tutto: Via dei Telai, sotto l'Arco romano... Tutti sanno che Fiume aveva da sempre una forte economia a causa del porto e delle potenti industrie. Una delle industrie di una volta più potenti, ora in rovina e dimenticata è il silurificio. Il silurificio in origine apparteneva a Robert Whitehead.in collaborazione con Giovanni Ciotta e Giovanni Biagio Luppis. Loro hanno creato un'arma potente che toccando una nave gli darebbe una scossa elettrica. Il prodotto prima aveva il nome “siluro LuppisWhitehead“ ma poi gli avevano cambiato il nome in “siluro Whitehead. All'inizio fabbricavano circa 800 prodotti all'anno creando Whitehead una delle perdone più potenti e ricche di Fiume. La fabbrica continuava a lavorare con il nome di “Torpedo“ fino agli anni Novanta. In questi tempi non lavora più e sta crollando lentamente. È molto triste vederla da vicino. Un'altra fabbrica importante di una volta era la cartiera. Produceva 5% di carta nel mondo. Era una delle più importanti industrie che producevano carta. La cartiera fabbricava più tipi di carta: carta per sigarette, carta setata... Terminata la Seconda Guerra Mondiale nella cartiera il lavoro fioriva di nuovo. Era una delle cinque fabbriche più importanti nel mondo e produceva carta di alta qualità. Anche questa fabbrica purtroppo si spegne. Siccome Fiume si trova all'incrocio di diverse culture ci sono anche più tipi di cucina: cucina italiana, mediterranea, americana, ci sono persino due ristoranti cinesi. Fortunatamente ci sono specialità fiumane come: i risi bisi, la polenta con patate, la calandraca, la jota... La mia preferita è la polenta con il formaggio e le uova che si può assaggiare a Grobnicco. Non è una polenta tipica (quella del supermercato fa schifo) ma è quella vera e propria che si cucina per 2-3 ore. In essa si aggiungono formaggio e uova. È deliziosa!! *Abbazia Abbazia è una piccola città distante da Fiume circa quindici chilometri. È nota già dal Medioevo quando i nobili di tutta l'Europa costruirono ville per le vacanze. È molto conosciuta anche per il Lungomare che è una via accanto al mare che collega Volosca, Abbazia, Icici, Ika e Laurana. I nobili spesso ci venivano anche per ragioni sanitarie credendo che passeggiando sul Lungomare e inspirando aria marina guariranno. 26 *Tersatto: - il castello di Tersatto Abbazia così è stata proclamata centro termale e climatico. *Cherso e Veglia Cherso e Veglia sono due isole croate più grandi. Nel passato si pensava che Veglia fosse la più grande però i risultati scientifici di ulteriori ricerche non risultarono così. L'isola croata più grande è Cherso. Tutte e due le isole offrono bellissime spiagge, su di Cherso: Beli, Lubenice (le due spiagge più famose). A Cherso c'è il lago di Vrana con la sua leggenda. La leggenda narra che una ragazza ricca non voleva dare alla sua sorella né soldi né cibo e di conseguenza una tempesta ha allagato il suo castello, dando origine al lago di Vrana. Si dice che sotto il lago ci sia il suo castello. 27 Il castello di Tersatto Tersatto serviva in origine soltanto per scopi militari , dopo fu aquistato da Leval Nugent che aveva deciso di trasformarlo in un mausoleo. Gli abitanti dicevano che per molti anni intorno al castello passeggiava una donna anziana e che scacciava via tutti i bambini. Si è capito, dopo qualche anno, che si trattava di Ana Nugent, moglie di Leval Nugent, alla quale era stato lasciato il castello in eredità. Lei scacciava via tutti dal castello per vendetta in quanto il governo aveva nazionalizzato il castello. Il santuario di Tersatto è dedicato alla Madonna. Tante persone lasciano lì dei regali per Madonna ringraziandola per le preghiere esaudite. Si dice che il carnevale fiumano sia il terzo carnevale più grande nel mondo, dopo quello di Rio de Janeiro e quello di Venezia. Il simbolo del nostro carnevale è il Moretto (divenuto anche gioiello tradizionale). Una persona travestita da Moretto ogni anno inizia la sfilata. E ogni anno si sceglie anche la reginetta del carnevale. Il santuario di Tersatto Petra Duhović, Ia 28 … di palo in frasca… * A cosa serve la scuola e come migliorarla * Nelle società odierne, soprattutto in quelle sviluppate, la scuola è un'istituzione pubblica che ha come scopo l'educazione dei giovani di un determinato Stato. In Croazia la scuola è un'istituzione obbligatoria. In una scuola si cerca di promuovere il sapere, le conoscenze e le importanti scoperte dell'umanità, cercando di educare e creare delle basi lavorative e un'ampia cultura generale alle generazioni giovani che saranno, un giorno, alla guida dello Stato. Le scuole comportano però anche degli aspetti negativi. Purtroppo, in Croazia, gli allievi non vengono motivati a studiare. Basandomi sulla propria esperienza, posso dire che non ho ancora conosciuto una persona che studia per piacere, spinta dall'interesse e dalla curiosità. All'insegnamento dovrebbe aggiungersi del materiale più interessante e intrigante, ma anche materie che preparerebbero alla vita da adulti, come le basi dell'economia del management. Le scuole croate hanno una grande quantità di materie che necessitano parecchio studio. Secondo me, sarebbe meglio seguire l'esempio di certe scuole internazionali e dividere le materie in due gruppi: le materie di base - come la matematica, la lingua, la storia e la biologia - obbligatorie per tutti, e le altre materie come l'arte, la psicologia, l'informatica e la 29 ginnastica che sarebbero materie opzionali. In questo modo ogni alunno potrebbe dedicarsi ai campi di studio che gli interessano maggiormente senza perdere le basi della cultura generale. Le scuole e programmi croati tendono Sono cose che ci aiuterebbero nella vita futura e non verrebbero dimenticate come le complicate formule di equazioni. Un'altra cosa che sarebbe utile agli alunni è una diversa organizzazione di gare, e anche gite, scolastiche. Per il vincitore di un concorso di chimica, per esempio, si potrebbero offrire come premio, al posto di un diploma e di soldi, una visita a un laboratorio chimico, come il nostro JGL. Ciò gli servirebbe come un'utile esperienza dalla quale potrebbe dedurre se il lavoro e la giornata lavorativa di un chimico hanno soddisfatto le sue aspettative, incoraggiandolo o meno di proseguire con i studi di chimica. Un altro fallimento delle nostre scuole è il metodo di valutazione. Ogni alunno è speciale, per le proprie qualità e debolezze, e portato per una materia più che per un'altra, ma tutti vengono giudicati allo stesso modo. Se si mettessero a una prova, ad arrampicarsi su un albero, una scimmia, un pesce, un elefante e un verme, solo la scimmia sarebbe in grado di svolgere bene l'esercizio, mentre gli altri si sentirebbero un po' stupidi e incapaci. Quello che sto cercando di dire è che ognuno di noi è diverso, siamo individui con talenti differenti e vari, ma se veniamo giudicati tutto allo stesso modo, a volte risultiamo meno intelligenti degli altri, mentre le nostre capacità rimangono nascoste e non notate. La scuola dovrebbe essere un'istituzione dove ognuno di noi andrebbe felice, contento di imparare e non impaurito dai professori, dalle verifiche e dei voti. Dovrebbe essere un luogo dove verrebbero i curiosi, gli interessati ma soprattutto gli ansiosi di sapere. Rea Duhović, IIIa … di palo in frasca… * Ho cambiato indirizzo… * Frequento l’indirizzo commerciale, però prima frequentavo l’indirizzo matematico-scientifico. Avevo deciso di cambiare indirizzo perché avevo dei problemi con la lingua, e per il motivo che l’indirizzo commerciale è più facile. L’esperienza mi dice che questo indirizzo non è cosi facile come lo pensavo io. Pensavo che all’indirizzo commerciale non fosse necessario studiare, ma invece ho dovuto studiare in seconda più che in prima! Secondo me questo indirizzo è diretto a tutte le persone che vogliono andare a lavorare subito dopo la scuola media superiore. Certo, il vantaggio è che fai tanta pratica, e questa esperienza ti può essere di gran aiuto nel futuro. Lo svantaggio è che in questo indirizzo non puoi imparare certe cose che ci sono in altri indirizzi. Anche se… si può sempre recuperare! Zhengfei Huang, IIc * La mia nuova vita * Frequentai la prima e la seconda superiore in Italia, più precisamente a Pitz’e Serra. La scuola si chiama ITC Primo Levi. I primi due anni sono uguali per tutti, poi alla terza e fino alla quinta si continua con l’indirizzo che si è scelto, come ad esempio di biologia, turismo, marketing e giurisprudenza. Era una grande scuola. Pensavo la scuola fosse molto bella, tutti ne parlavano positivamente. Ero entusiasta e molto felice perché nella mia stessa classe c’erano i miei migliori amici: Marco e Francesco. 30 Alla mia vecchia scuola sono legato da tanti ricordi. Un giorno, in classe arrivò una professoressa di Diritto e politica, e scoprì che era una razzista e fascista. Prendeva in giro una ragazza disabile nella mia classe. Poi il mio amico Marco era innamorato di una professoressa. Il mio professore di Matematica si divertiva a lanciare libri in faccia agli alunni, e prenderli a calci nel sedere per mandarli fuori dalla classe. L’unico professore simpatico e che sapeva fare il suo lavoro (ed è straricco) si chiama Bonfiglio. Lui spiegava perfettamente, si capiva tutto, e scherzava tanto. I miei compagni di classe erano terribili. Urlavano e prendevano in giro tutti. In seconda superiore hanno cambiato Bonfiglio con Aru (economia aziendale). Era terribile, a parlare era più veloce di un jet, e spesso abusava degli alunni. Nel mio vecchio istituto, gli alunni, dopo che finiscono la maturità, vengono a distruggere mezza scuola e bruciare la segreteria. Ora frequento la terza superiore nella Scuola superiore italiana a Fiume e devo dire che mi trovo veramente bene. Tutti gli insegnanti sono ciò che si può definire “essere insegnanti”. Mi trovo bene, anche molto bene, con i miei compagni di classe e finalmente posso vivere una vita scolastica completamente tranquilla. :D Claudio Begonja, IIIt … di palo in frasca… * La musica I * * La moda * La moda è la tendenza dell’uomo ad appartenere ad un gruppo sociale. Oggi la moda, soprattutto quella seguita dai giovani, è basata sul "casual" e sull’invenzione creativa. Tradizionalmente il formarsi delle mode è stato interpretato come una "invenzione o differenziazione" tra le persone. Si può notare come si tenga conto di molti fattori come l’accessibilità, l’interesse e la praticità. Si può ormai notare come oggi anche i bambini hanno un loro modo di seguire le mode, ad esempio chiedendo i genitori qualcosa che a loro piace, come per esempio un gioco. La moda ha maggiore influenza soprattutto tra gli adolescenti perché, essendo in fase di crescita, devono ancora consolidare certezze. Il modo in cui ci si veste, infatti, serve a mio parere a nascondere paure, insicurezze, disagi, mentre per gli adulti può esprimere l'appartenenza ad una classe sociale. A dettar moda non sono solo gli stilisti e le persone famose, ma i talkshow, che anche se trasmettono un messaggio negativo ai giovani, lanciano mode e tendenze e con questo fanno pressione sui ragazzi. Secondo quanto in voga negli ultimi decenni della moda, bisogna essere magri, palestrati e vestirsi in maniera "fashion”. Il desiderio di essere e diventare un’icona tra gli amici, porta anche a gravi disturbi che nel passato neanche esistevano come l’anoressia. La ricerca del fisico da "top model" sembra coinvolgere grande parte delle ragazze che, pur di seguire questi modelli, si arrecano danni. In altre occasioni, il problema si presenta guardando le copertine delle sfilate o i cataloghi, le cui modelle hanno scoperte pance piatte, con l' ombelico ornato da piercing. Questo sta ad evidenziare come la moda si sia revoluta e che questo (decorare il corpo) sia ormai una cosa più che logica e del tutto normale. Concludendo, penso che un conto sia vestirsi in un certo modo, magari per delle occasioni importanti ed un altro sia quello di mettersi in mostra. Ognuno poi è libero di coprirsi o scoprirsi la pancia, farsi un tatuaggio o un piercing ma tutto questo penso debba avere un limite, evitando cosi di metter in gioco la nostra salute. Antonella Čavić, It La musica è l'arte di combinare insieme suoni e parole. L’arte dei suoni non è soltanto una forma di divertimento ma è anche uno stile di vita che provoca piacere e felicità. Ci accompagna attraverso tutta la nostra vita e non si può evitare. Ci sono moltissimi generi musicali: hip-hop, techno, rock’n'roll, house, musica classica, elettronica, “zaiche”… Ogni stile di vita, nazionalità, cultura e i gruppi di amici sono accompagnati da un proprio stile di musica. Ogni persona ha i propri gusti che si devono rispettare. L'hip-hop è la mia musica preferita, perché si tratta di un genere musicale che collega suoni melodiosi con molte parole e rime. L’attributo delle rima nell’hip-hop è fondamentale perché fa di questa musica una cosa speciale, bella e unica. Si può dire che le rime sono il simbolo di riconoscimento della musica hip-hop. Mi piace ascoltare quest’arte dei suoni perché posso ballare la breakdance ed essere accompagnato dai miei brani preferiti. La fusione della musica hip-hop con la breakdance fa di me la persona più felice al mondo perché è il collegamento di due cose che mi piacciono molto. Ecco perché direi che la musica è uno stile di vita, entra nelle nostre vite, si collega a qualcosa e ci fa stare bene e ci rende felici. Non ci sono molte presone che ascoltano questo tipo di musica. Oggi la maggior parte dei giovani ascolta le “zaiche”. Le “zaiche” sono canzoni di provenienza serba. Il tema di queste canzoni è sempre l'amore. A me questo tipo di musica non piace per niente però rispetto le presone che l’ascoltano. Sono contento di avere amici con i quali mi vedo ogni giorno e ai quali piace la musica hip-hop. In questo modo posso parlare, condividere e conoscere nuove cose su questa arte, nuovi cantanti e canzoni nuove. Renè Balint, It 31 … di palo in frasca… * Il bullismo * Il bullismo oggi è un fenomeno molto diffuso tra gli adolescenti e si diffonde sempre di più, soprattutto nelle scuole, luogo dove invece i ragazzi dovrebbero sentirsi al sicuro. Sono sempre di più le notizie sui giornali e nei telegiornali che riguardano il bullismo: questi fatti gravissimi hanno portato le giovani vittime a lasciare la scuola o a vivere in un luogo di terrore. Il “bullo” è una persona esibizionista che fa violenza psicologica o assume atteggiamenti aggressivi nei confronti degli individui più deboli. In realtà il bullo non ha una forza ma una debolezza. Se un ragazzo picchia o minaccia un altro individuo è per sentirsi forte o perché non riesce a esprimersi diversamente. Esistono vari tipi di bullismo: il bullismo fisico è quando il bullo colpisce la vittima con pugni, calci, spintoni, sputi o la molesta sessualmente; il bullismo verbale è quando il bullo prende in giro la vittima, dicendole frequentemente cose cattive e spiacevoli o chiamandola con nomi offensivi, sgradevoli o minacciandola, dicendo il più delle volte parolacce e offese; il bullismo psicologico è quando il bullo ignora o esclude la vittima completamente dal suo gruppo o mette in giro false voci sul suo conto; il bullismo elettronico o cyberbullismo è quando il bullo invia messaggi molesti alla vittima tramite 32 sms o in chat o la fotografa o filma in momenti in cui non desidera essere ripreso e poi invia le sue immagini ad altri per minacciarlo o dargli fastidio. Alcune persone pensano che il bullismo esista soltanto tra i maschi ma questo non è vero. Il bullismo è sempre più frequente tra le ragazze che cercano di escludere un membro del gruppo. Quando non riescono, cominciano a offenderlo. Usando ogni giorno parole offensive e prendendo in giro la vittima, questo diventa bullismo verbale o psicologico. Il bullismo provoca grandi danni alle vittime, come per esempio traumi che restano impressi per tutta la vita. Le vittime del bullismo dovrebbero parlare con una persona della quale si fidano, cercare aiuto e trovare una soluzione per risolvere il problema. Rea Stemberger, It … di palo in frasca… * Una donna eroica * Esistono molti eroi al mondo, persone che salvano una vita o persone le quali hanno un significato grande per noi; gli eroi dei cartoni animati o quelli della vita vera, come per esempio i pompieri, che ogni giorno salvano migliaia di vite nel mondo. Mia nonna rappresenta per me una donna eroica. Ha passato molte cose nella vita, che ai miei occhi la rendono un'eroina. Da piccola viveva in campagna, dove tutti erano poveri. Non esistevano ancora telefoni, cellulari e altre tecnologie moderne. Andava a scuola senza scarpe come tutti i suoi amici. Non c'entrava se c’era la neve o la pioggia, dovevano sopportarlo. Spesso non aveva niente da mangiare e per quello che rimediava, doveva lavorare sodo. Non poteva, come noi oggi, semplicemente entrare nel negozio e comprare il cibo. Ogni giorno doveva svegliarsi molto presto al mattino, quando fuori ancora era buio, andare al pascolo e governare le bestie. Quando è cominciata la guerra, doveva nascondersi con la sua famiglia. Per non essere sorpresi dai nemici, scappavano nei boschi e nelle case vecchie e abbandonate. Sono stati fermati dai nemici molte volte, ma sono sempre riusciti a scappare. Aveva anche una sorella e un fratello, che però sono morti in guerra. Non posso nemmeno immaginare quanto doveva essere difficile continuare la vita dopo quella perdita. Dopo la guerra, cresciuta, si è trasferita in città e ha partorito mia madre. Tutta la sua famiglia si era dispersa. Ognuno si era trasferito in un altro punto del mondo, perciò mia nonna non vedeva spesso i suoi. Ascoltandola oggi, considero eroico il fatto che sia riuscita a sopravvivere la guerra, a finire le scuole, impiegarsi e formare una famiglia malgrado fosse sola e non potesse contare sull’aiuto dei famigliari, persi in guerra… Oggi vive accanto a casa mia. Quando ho un problema che devo risolvere, vado sempre da lei perché so che mi aiuterà. 33 Qualche volta mi sembra di vivere con lei e non con i miei genitori, perché trascorro molto tempo nella sua casa. Mi piace ascoltare le storie della sua vita. Voglio bene e stimo mia nonna più di ogni cosa al mondo; lei è per me una donna eroica. Rea Stemberger, It * Inquinamento, quale futuro? * Tutte le persone del mondo sanno che oggi c’è tanto inquinamento attorno a noi, alcuni fanno qualcosa per cambiare, ma altri purtroppo no. L’inquinamento sta crescendo in maniera esponenziale da pochi decenni addietro, con lo sviluppo delle fabbriche e delle industrie pesanti. Continuando di questo passo, il nostro mondo sarà così inquinato che fra un paio di decenni non sarà più possibile vivere. Tutti gli animali moriranno, e le piante anche. Gli alberi non potranno produrre più ossigeno (sempre se non saranno già stati tutti abbattuti). La maggioranza delle persone non si cura delle conseguenze di un inquinamento ormai fuori controllo. Il mondo diventerà un posto pieno di fabbriche, tutto asfaltato e senza anima. Linda Čendak, IIIt … di palo in frasca… * Internet * Nel mondo due miliardi di persone oggi usano internet. Il 60,5 % usa il web per trovare le strade, il 22,5% per le operazioni bancarie, il 19% per fare acquisti, il 18% per prenotare un viaggio e il 41% dei disoccupati per cercare lavoro. L'88% delle persone ha un account su Facebook. Se pure ha introdotto considerevoli comodità e miglioramenti nelle nostre vite, la rete, tuttavia, sembra costituire anche un pericolo. Navigare tra le pagine online richiede grande prudenza. Come nella vita reale, anche su internet possiamo venire in contatto con truffatori, ladri, pedofili... Ci sono ladri d’identità in rete ed è molto semplice che qualcuno c’ è la rubi. Quindi non si devono dare mai indirizzi, numeri di telefono o altre informazioni che ci rendano rintracciabili a persone che non abbiamo incontrato nella vita reale. Sui diversi siti di internet non si deve mai credere alle persone che non abbiamo incontrato nella vita reale perché ci sono tanti pedofili che si presentano con informazioni false. Facebook è entrato nelle nostre vite e alcune persone l’usano anche troppo. Facebook che ha dei pregi ma anche dei difetti. Su Facebook ci sono un sacco di pericoli. Ogni cosa che noi pubblichiamo, scriviamo, condividiamo sul nostro profilo, se non è impostato in modo adatto, è visibile a tutti, e questo può creare molti problemi. In rete è facile anche essere molestati da cyberbulli i quali non ricorrono alla violenza fisica ma alla violenza virtuale cioè, basta un fotomontaggio o una foto che può farti star male se lo vedono i tuoi amici. Se qualcuno apre un gruppo su un social network con lo scopo di prenderti in giro. Tutto questo è considerato molestamento virtuale. La rete e tutti i social network che contiene ha influenzato sul linguaggio perché le persone hanno cominciato a parlare usando abbreviazioni, simboli, parole straniere e inventate. 34 Internet ha cambiato anche il nostro modo di entrare in contatto col mondo. Che non avviene più in modo diretto, corporeo, ma in modo indiretto, attraverso il computer, davanti al quale siamo sempre più soli a vivere le nostre esperienze virtuali. Renè Balint, It * Riflessioni sull’ingiustizia * L’ingiustizia è una delle cose che dipende dall’etica e dal nostro sistema di valori morali, perciò ogni persona avrà una diversa percezione della giustizia e dell’ingiustizia. Per quanto mi riguarda, sono ingiuste tutte le cose che vanno contro l’etica del mio tempo poiché è ovvio che vivendo nel XXI secolo abbiamo valori diversi da quelli delle epoche passate. L’ingiustizia però esiste ovunque, in ogni parte del mondo, ma la ragione della sua esistenza è difficile da spiegare. Penso ad un equilibrio superiore, metafisico e necessario, come lo Yin ha lo Yang, il bianco il nero, di conseguenza anche la giustizia ha l’ingiustizia. L’ingiustizia è commessa dalle persone di basso profilo morale, delle volte per il proprio bene, altre volte solo per il puro gusto di farlo. Penso che l’ingiustizia esista da sempre ed esisterà per sempre. Si tratta di una cosa che non si può sconfiggere, perché fa parte di noi come uomini, e l’idea di una vita futura senza ingiustizia è un’utopia. Arber Mehmeti, IIIa … di palo in frasca… * L’equivoco * Il fatto che dovesse farlo non gli piaceva, e perciò faceva passare avanti i suoi colleghi, e Gli anziani raccontavano e raccontano storie di restava sempre ultimo. In occasione di una di vita e di morte, di guerre e di miseria, di magie e queste visite si era ad Abbazia, dove lavorava di mistero, ma anche storie di momenti allegri, di una giovane infermiera. Uscita nel corridoio feste, di tradizioni, di solidarietà. Vicende che gridò il nome di mio nonno: “Ivica Vidović - non si leggono nei libri di storia, che non sempre chi è Ivica Vidović?“ Lui rispose timidamente costituiscono ed entrò nello studio del dottore. Le altre testimonianze valide per la ricostruzione di fatti storici, ma dalle quale persone emergono tratti significativi. commentarono È importante conoscere i sentimenti, il modo di all’attore della serie “Velo” e “Malo misto”. vivere, gli usi e i costumi della nostra gente. Ciò Quando riuscì nella sala d’attesa, fu circondato che fa parte delle nostre radici costituisce il da un gruppo di pazienti che l’acclamavano fondamento del nostro pensiero. felicemente. Alcuni chiesero l'autografo del Vorrei rinarrare una delle storie che mi ha “grande attore”. Mio nonno rideva, firmava i raccontato una persona molto speciale: mio pezzi nonno. Sfortunatamente, lui non c’è più, sono dell’attore. Quando i suoi colleghi lo videro restate soltanto le memorie, i ricordi e una ritornare, traccia dei bei tempi. Mio nonno era un uomo sorridesse. Gli chiesero cosa fosse successo e carissimo e gentile, dai capelli neri con sfumature perché fosse così felice, e lui rispose solo: grigie e occhi del color lavanda. Mi ricordo del “Non è successo niente. Io sono Ivica Vidović, suo sorriso dolce e riesco ancora a sentire il suo il grande Ivica Vidović”. Quando poi raccontò odore. l’episodio ai colleghi, tutti si fecero una gran Ma ritorniamo alla storia. Al nostro Teatro di che carta non stavano che porti nel corridoio assomigliava e imitava poterono molto la voce credere che risata. comunale c’era un attore di nome Ivica Vidović. Mi manca molto il mio Ivica Vidović. Nel mio Ed è proprio così che si chiamava mio nonno - cuore sempre ci sarà il posto per la felicità Ivica Vidović. Mi della quale mi ha parlato e l'amore per lui. ha raccontato che tutti i lavoratori dovevano andare alle visite di controllo annuali dal medico. Questo non sarebbe stato Rea Stemberger, It così grave se non fosse che dovevano fare anche le analisi del sangue e lui ne era spaventato. 35 … di palo in frasca… - in questo caso si trattava di una ragazza ammalata di leucemia). * La musica II * Finalmente l’opportunità di esprimere la mia opinione su questi due tipi di musica! Personalmente, ascolto il metal (e non le cajke/zaiche), ma ho un’opinione su entrambi. Parliamo della storia dei due generi musicali. All'inizio (negli anni Sessanta) il metal ancora non esisteva, ma si distingue un tipo di rock più duro (il hard rock). Con gli anni Ottanta arriva la prima evoluzione del hard rock al metal (con band tipo Metallica, Slayer; Black Sabbath). Era un nuovo tipo di musica che scioccava alcuni ma era interessante ad altri. I giovani di quel tempo percepirono questo nuovo tipo di musica come un’opportunità per esprimersi differentemente dagli altri e con il tempo questo genere musicale diventò uno stile di vita (una delle frasi molto conosciute dai “metalhead” è proprio “they can't stop, us let them try, for heavy metal we will die”). Agli antipodi ci sono le zaiche. Questo genere della musica è ancora giovane ed ha iniziato la propria evoluzione a partire dal XXI secolo. I suoi 'predecessori erano i cosiddetti “narodnjaci” o canzoni del popolo. Erano delle canzoni davvero vecchie e popolari ai tempi dei nostri genitori, con testi riferiti all'amore (in genere infelice se non tragico). Oggidì questa musica è diventata talmente computerizzata, che non si sente la voce normale del cantante. Questa è la storia dei generi. E ora due parole sulla loro influenza nel mondo. Essendo una “fan” dei band metal, cerco di conoscere un po’ della storia e delle cose anche private dei miei band preferiti. Non è strano per i cantanti o anche gruppi interi del genere, di tagliare i propri capelli per farne donazioni umanitarie (per esempio, il batterista di una band, tre anni fa ha tagliato i capelli e la barba per dare un esempio al mondo nell’offrire aiuto ai bisognosi 36 A differenza dei metal band, i cantanti delle zaiche fanno tutto per pubblicità. Infatti, i gruppi metal organizzano talvolta eventi umanitari a sorpresa (cioè fanno il concerto ed alla fine dicono che tutti i soldi che si sono raccolti non andranno a loro ma in qualche organizzazione umanitaria). D’altra parte, ogni volta che vedo qualche “star balcanica” fare lavoro umanitario, questo deve essere spalmato in tv affinché tutti sappiano che cosa questa persona abbia organizzato. Vorrei concludere l’analisi facendo un’osservazione sull'aspetto dei due. I “metalhead” di solito hanno i capelli lunghi, la barba, portano le maglie con i logo dei loro band preferiti, portano i jeans e le Converse o le dr. Martens. Ma non è che uno che ascolta metal non e un “metalhead” se non osserva scrupolosamente questo “look”. L'aspetto fisico è completamente arbitrario. Il pubblico che ascolta le zaiche, di solito indossa vestiti un po’ più costosetti: i loro capi sono fatti da designer famosi. Per essere conosciuto in questo ambiente devi essere preparato a spendere un po’ più di soldi. Questo non significa che gli uni o gli altri siano migliori, se gli uni spendono 100 euro per i loro jeans e gli altri 30 euro, questo dimostra solo il rispettivo modo di pensare. Linda Čendak, IIIt … di palo in frasca… * La pace nel mondo è possibile? * Nell’anno 1945 la più grande e sanguinosa guerra della storia finì con il suicidio del mostro che l’ha commessa: Adolf Hitler si suicidò con la sua moglie Eva Braun nel bunker della Cancelleria. Dopo la sua morte Berlino fu occupata dalle truppe dell’URSS, e con questo atto finisce la grande guerra con la Germania. Ma il Giappone non aveva intenzione di arrendersi. Gli USA decidono di bombardare il Giappone con Little Boy, la prima bomba atomica ad essere utilizzata in un conflitto militare. Little Boy provocò circa 60.175 morti saliti a 100.000 negli anni seguenti a causa delle radiazioni con 180 000 persone sfollate ed alcune poi morte. Il Giappone non si arese neanche dopo l’esplosione della prima bomba atomica. Gli USA decisero di bombardare un’altra volta, questa volta Nagasaki. Gli Stati Uniti sganciarono la bomba atomica chiamata Fat Man, tra 20 000 e le 39 000 persone morirono all'istante per l'esplosione nucleare e si stima che circa 25 000 furono i feriti. Molte migliaia di persone, inoltre, morirono in seguito per le radiazioni. Dopo Fat Man il Giappone si arese. Per via della invenzione dell’energia atomica, il mondo entra nella cosi chiamata ''era atomica''. Quando finì la grande guerra, nel mondo si creò un conflitto tra le grande potenze militari ed economiche, per essere più precisi, gli URSS ed gli USA entrano nella cosiddetta Guerra Fredda. Chiamata cosi perché i due stati non entravano nella guerra diretta fra loro, infatti era una cosiddetta competizione su fronti militari, spaziali, tecnologici, ideologici, psicologici ed anche sportivi che va sotto il nome di ''corsa agli armamenti''. Questa guerra durava quasi mezzo secolo. Fu un tempo di grande tensione e paura perché tutti i due stati avevano le bombe atomiche talmente potenti da distruggere il mondo. C'erano contrasti fondamentali tra le visioni di Stati Uniti e Unione Sovietica, tra capitalismo e comunismo. E questi contrasti erano stati semplificati e raffinati nelle ideologie nazionali per rappresentare due stili di vita, ognuno dei quali era stato confermato nella sua correttezza. Josif Stalin il noto dittatore del URSS muore nel 1953 e viene sostituito da Nikita Sergeevič Chruščëv che era noto per essere stato un abile politico e anche il primo leader sovietico a visitare gli USA. Il suo viaggio in USA era molto delicato ed era compiuto per calmare la situazione tra i due stati. Non erano passati che pochi giorni, e un aereo di spionaggio fu abbattuto sopra il territorio Russo: il fatto scalò nella Crisi dei missili di Cuba. Questa crisi durò esattamente 13 giorni ed era considerato uno dei momenti più critici della Guerra Fredda. La crisi dei missili di Cuba fu un confronto tra USA e URSS conseguente al tentativo di invasione di Cuba che fu interrotta con l intervento di Kennedy. Il solo pensiero che se una delle potenze militari non si fosse ristirata è terrificante , perché in quel momento poteva nascere la terza guerra mondiale. Per fortuna nessuno fece la prima mossa. Dopo anni di conflitto cadde il Muro di Berlino che era l’inizio della pace fra USA e gli URSS e la fine della guerra fredda. La caduta del Muro di Berlino mette fine alla divisione della città: si gettano le basi per la riunificazione delle due Germanie, che avverrà l'anno dopo. Cadono i regimi comunisti di Polonia, Cecoslovacchia, Ungheria, Bulgaria e Romania, che diventano Stati democratici. Con questo atto finisce la guerra ma lo scioglimento del URSS avviene nel 1991 con il Patto di Varsavia. Con lo scioglimento dell’URSS e la caduta del Muro di Berlino avvengono molte cose in Europa. 37 … di palo in frasca… Come detto prima, Polonia, Cecoslovacchia, Ungheria, Bulgaria e Romania divennero stati democratici, ma si sciolse anche la ex-Jugoslavia. Lo scioglimento della ex-Jugoslavia era seguita da una guerra terribile tra gli stati della ex Jugoslavia. Nel 1991, Slovenia e Croazia si dichiararono indipendenti. Dal 26 giugno al 7 luglio venne combattuta una guerra tra l'esercito jugoslavo e l'armata territoriale slovena, che vide la resa dell'esercito federale. Dal 1991 al 1995 durò il conflitto tra l'esercito croato e la popolazione serba , appoggiata dall'esercito jugoslavo, che si concluse con la vittoria croata. Il simbolo della guerra serbocroata è divenuto l'assedio alla città di Vukovar (1991), un territorio in cui Serbi e Croati riuscivano a convivere, fino a poco tempo prima. La città fu bombardata e quasi completamente rasa al suolo dai Serbi, che impegnarono 20.000 uomini e 300 carri armati. Oltre alle truppe regolari dell'esercito serbo, a Vukovar combatterono anche i paramilitari stranieri in maggioranza anglofoni, responsabili, assieme all'esercito, di saccheggi e uccisioni di centinaia di civili compresi i malati presenti nell'ospedale cittadino, ignorando ogni convenzione di guerra. Nei primi giorni di maggio del 1995 vengono lanciate le operazioni Lampo (Bljesak) e Tempesta (Oluja) con l’obiettivo della riconquista del territorio controllato dai serbi. L’obiettivo era compiuto. In seguito ci fu la guerra di Bosnia e Serbia che durò dal 1992 al 1995, fu la più mostruosa e sanguinosa guerra per via dell’alto numero dei civili uccisi e massacrati. La guerra termina con l’indipendenza della Bosnia. Cosi l’ex-Jugoslavia si scioglie e la guerra nei Balcani finisce. Seguendo il corso della storia dal 45' la 95', ho capito che l'Europa era coinvolta in moltissime guerre sanguinose, anche dopo la Seconda Guerra Mondiale. 38 Da questo punto di vista sembra che l’umanità non ha capito niente dalla Seconda Guerra Mondiale, e tutti i massacri commessi in essa. Vedendo che nel corso dei 50 anni dalla grande guerra, dopo tutte quelle perdite umane, e tutte quelle vite innocenti rovinate, la nostra specie non ha visto dove ha sbagliato; non ha cambiato niente e niente è cambiato, perciò io ho dei pensieri più o meno pessimisti in riguardo alla pace nel mondo e invece pensieri realisti in riguardo a nuove guerre. Dobbiamo solamene guardarci intorno e vedremo che una tensione sociale, politica ed economica si sta alzando. Marko Jelić, IIt Un problema attuale: il sovraffollamento delle carceri Il tema del sovraffollamento delle carceri è molto attuale ed è molto difficile decidere in che verso proseguire con le decisioni da intraprendere. Da anno in anno si può notare il numero di reclusi in aumento e gli spazi che sono sempre meno sufficienti e adatti. Una delle possibili soluzioni potrebbe essere l'amnistia; in modo da sostituire la pena detentiva con una eventuale pena pecuniaria. L'indulto sarebbe concesso però, soltanto in caso di pene lievi. Se intesa come misura rieducativa alla pari della detenzione, l'amnistia potrebbe essere un incoraggiamento al detenuto ad applicare la buona condotta, assumendo pertanto lo scopo di dissuadere i malviventi dal commettere i crimini. Con il reato avviene automaticamente la violazione del contratto sociale che fa da garante alla sicurezza e all’incolumità dei cittadini. Il criminale deve subire una conseguenza per i crimini compiuti e perciò la pena pecuniaria diventa un parametro poco affidabile in caso di malviventi economicamente benestanti. In questo modo la legge non sarebbe uguale per tutti e i ricchi sarebbero privilegiati anche nel campo giuridico. amnistìa s. f. [gr. «dimenticanza»]. Provvedimento di clemenza, concesso di solito per celebrare determinate ricorrenze. Ha per effetto di togliere carattere di reato a determinati fatti commessi anteriormente alla data di presentazione del disegno di legge. indulto s. m. [lat. «indulgere»]. – Atto d’indulgenza, di benigna concessione, consistente in una remissione totale o parziale della pena. Provvedimento di clemenza cui consegue l’estinzione della pena inflitta al condannato, la quale viene condonata in tutto o in parte oppure è commutata in una meno grave. La pena pecuniaria sarebbe pertanto un'ingiustizia sociale. Sono tanti i pro e i contro all'amnistia. I dati di fatto di cui disponiamo sono il sovraffollamento delle carceri, il rischio di infrangere il contratto sociale e di sminuire il fondamentale ruolo rieducativo delle carceri. Tuttavia, non bisogna sottovalutare le circostanze economiche in cui viviamo. A causa di questo duro momento non si è presa nemmeno in considerazione l’opportunità di costruire nuove carceri ma piuttosto evacuare quelle esistenti. Sarebbe il caso di applicare tutti gli strumenti che la tecnologia moderna ci offre. Si potrebbe ricorrere all'amnistia, monitorare la condotta dei graziati mediante strumenti digitali. In questo modo si corrisponderebbe alle due principali esigenze del processo riabilitativo: il miglioramento della condotta nel corso dello svolgimento del lavoro socialmente utile che sempre e comunque segue all'uscita dalle carceri. David Naglić, IVa 39 incolumità s. f. [lat.]. – Il fatto d’essere o rimanere incolume, illeso; integrità fisica di una persona. pecuniàrio agg. [lat. pecunia «denaro»]. – Che riguarda il denaro, che comporta scambio o perdita di denaro. Pene p., indicano le pene, come le multe e le ammende, che consistono nel pagamento di una somma di denaro, in contrapposizione alle pene detentive (e, un tempo, alle pene corporali). Pillole di etica, politica, filosofia… Alcuni problemi della società post-moderna Secondo me ci sono veramente tanti problemi che affliggono la nostra società, come ad esempio l’inquinamento, la mafia, i criminali, la crisi economica, e via dicendo. Oggigiorno ci sono ancora una classe politica che non svolge adeguatamente il proprio lavoro e sta rovinando il futuro dei giovani, che si sentono disarmati e insicuri. La società cerca sempre di più di uniformarci alla massa che ti dice cosa fare, cosa mangiare, come vivere, come essere e come pensare. Tutto questo è solo per illuderci che in questa maniera saremo accettati. La società di oggi ha l’obiettivo di depersonalizzarti rendendoti un piccolo ingranaggio anonimo di un meccanismo senza futuro, senza più valori, incentrato sul materialismo e sull’individualismo, generando così il più terribile dei mali. Huang Zhengfei, IIc L’uomo e la tecnologia Il mondo cambia in maniera veloce, quello che una volta sembrava impossibile oggi è diventato inevitabile. Le persone che si trovano in continenti diversi comunicano tra di loro a velocità della luce. Ci scambiamo fotografie, video, idee, paure, bugie e verità. Siamo tutti-connessi. In ogni momento possiamo vedere il mondo attraverso gli occhi degli altri. Probabilmente nel futuro perderemo ogni capacità di memorizzare o di imparare a causa di Google. Questa veloce trasformazione del mondo mi rende un po' pensieroso. La tecnologia ci sta conducendo al punto-delnon-ritorno. Che cosa succederà se in un futuro prossimo Internet dovesse scomparire per due giorni, due mesi o due anni? La tecnologia moderna ha completamente cambiato il mondo, la gente si sente impotente se non riesce ad accedere a Internet. Pertanto non è strano il fatto che migliaia di abitanti di New York camminano per chilometri nella speranza di trovare un punto Wi-Fi o una presa per ricaricare la batteria del proprio dispositivo elettronico. E questo tipo stile di vita ha raggiunto anche noi. Dalla fine del XIX secolo fino ai giorni nostri la tecnologia ha conquistato tutto il mondo. 40 La globalizzazione e l'impoverimento della società sono logiche conseguenze dello sviluppo della tecnologia. Anche se a prima vista sembrerebbe positiva, poiché ha aiutato la gente ad avere conoscenze sempre più ampie, superando le barriere spaziali e temporali. Nella società odierna quasi non esiste una persona che non segua gli avvenimenti mondiali o anche solo locali attraverso Internet, la televisione, lo smartphone, il computer e giornali. I moderni processi tecnologici ormai fanno parte della nostra vita quotidiana, indipendentemente dall'età o dall'abilità di ciascuno di noi. Però la tecnologia ha anche il suo lato negativo. L'uomo ne diventa gradualmente schiavo. Iniziamo a perdere i valori tradizionali e a cercarne altri completamente diversi. Però, la cosa peggiore che potrebbe succedere è di scordarsi la dimensione umana e di non pensare più all'uomo ma piuttosto alla macchina. Mi chiedo se alla fine il risultato di tutta questa varietà d’innovazioni tecnologiche sarà lo smarrimento dell'uomo? Arian Mršulja, IIm Pillole di etica, politica, filosofia… Globalizzazione, consumismo e illegalità Verso la metà del secolo scorso iniziò a verificarsi un processo di collegamento e di rafforzamento dei rapporti di diversi paesi in tutto il mondo. Questo processo, detto globalizzazione, portò a svariate conseguenze positive come il progresso dell'economia, ma produsse anche effetti negativi per la società. Tra questi c'è senz'altro il consumismo, una corrente che impone i beni materiali come veri valori a cui tendere. Il consumismo ha reso le persone schiave delle aziende e delle corporazioni multinazionali senza che se ne siano accorte. Il progresso tecnologico realizzatosi verso la fine del XX secolo sta simultaneamente facendo progredire e regredire la società. Per un verso, rende possibile una produzione molto accelerata di prodotti in tutto il mondo e facilita la vita quotidiana di ogni persona, d’altra parte, causa l'aumento di disoccupati in tutte le parti del mondo. Significa che aumenta il numero di persone povere rispetto alla media e questo comporta diverse cose, tra cui anche la difficoltà di accedere ad un grado di istruzione decente. Nonostante il fatto che, in molte zone vengano offerte borse di studio agli studenti, ci sono comunque regioni in cui è molto costoso frequentare le università, specialmente se si tratta di facoltà prestigiose. Questo fatto implica che ancora oggi quelli che hanno denaro possono fare molto di più di quelli che, non per causa loro, si trovano in condizioni sociali peggiori. Un problema che vale sicuramente nominare è la continua violazione delle leggi da parte dei cittadini. Le persone credono di essere furbe, ma non capiscono che facendo danni alla società fanno anche del male a se stessi. Dopotutto, le leggi esistono per tenere unita la società e violandole si crea soltanto confusione. Ci sarebbero delle soluzioni percorribili, però richiederebbero uno sforzo veramente grande da parte delle istituzioni e tantissimo tempo. 41 La soluzione sarebbe far capire alle persone il motivo per cui sono state inventate le leggi. Come dice Gherardo Colombo nel suo romanzo “Sulle regole”, le persone devono cambiare mentalità, comportamento e il mondo di interagire gli uni con gli altri, bisogna cercare di essere coerenti e di dare ad ognuno gli stessi diritti. Di tutti i fattori negativi che accompagnano la nostra civiltà, forse il peggiore è quello del continuo impegno in diverse attività. La società moderna rende l'uomo molto occupato e non gli dà pace. Le persone sono in continuo movimento e vanno sempre di corsa, a partire dal momento in cui si alzano al mattino e poi fino alla sera riescono a malapena a trovare qualche momento per riposare. Avendo migliaia di obblighi le persone sono soggette a stress e spesso al panico. Tali condizioni, se si manifestano con ricorrenza, possono causare danni alla salute delle persone, portando disturbi psicofisici oppure, in casi più gravi, a vere e proprie malattie. La nostra società è senz'altro molto sviluppata per quanto riguarda i diversi settori dell'economia, della scienza della tecnologia, però presenta anche numerosi difetti che non è possibile correggere in questo momento. Petra Grdaković, IIIm Pillole di etica, politica, filosofia… L’angolo buono della morale Bisogna tener conto anche delle opinioni con le quali non siamo d'accordo? Socrate afferma che anche le opinioni altrui sono importanti, non importa se siano esatte o no, intelligenti o meno, ovvie o implicite. Prendendo spunto da ciò, possiamo arrivare a tanti ragionamenti. Certamente non possiamo essere d'accordo con tutte le opinioni, questo non è niente di strano. Ogni concetto ha un suo posto e una sua contraddizione, perciò se siamo d'accordo con un'idea, inevitabilmente siamo in disaccordo con un'altra, ovvero con l’opposto. Però si dovrebbe prendere in considerazione questo opposto. Tra l'altro Socrate afferma che si deve essere anche capaci di riconoscere la propria ignoranza. Raramente le opinioni sono giuste al 100%, e in più spesso le situazioni cambiano. Nel medioevo la concezione tolemaica dell'universo era accettata ovunque, mentre quella copernicana, prima non esisteva, e dopo, in età moderna, è stata respinta con forza. Questo avveniva perché la gente, la Chiesa e altre istituzioni, erano certi di avere ragione. Non avevano nessun atteggiamento critico, non si ponevano domande, non prendevano in considerazione l'opinione altrui. Consideravano gli innovatori come degli ignoranti, e per via della loro arroganza, hanno limitato il proprio potenziale di sapienza e conoscenza. Essendosi chiusi a ogni influenza esterna, non hanno fatto altro che ostacolare il proprio progresso, rimanendo saldamente ancorati alle vecchie idee, come l'universo che ruota attorno alla terra. Siccome nessuno ha sempre ragione, dobbiamo prendere in considerazione le opinioni altrui perché potrebbero essere fondamentali per la nostra evoluzione personale. 42 Ci sono anche dei casi in cui gli oggetti stessi hanno una natura ambigua. Prendiamo in considerazione una teoria sulla quale si basa la chimica e la fisica contemporanea, quella del dualismo onda-particella. La luce si comporta come particella in alcuni casi, in altri si comporta come un'onda elettromagnetica. Ciò serve a dimostrare che in certi casi la realtà stessa si manifesta in molti modi e con diversi aspetti. Questo può valere anche per le opinioni: anche quando abbiamo ragione, non significa che l'altro abbia torto per forza. Purtroppo spesso rifiutiamo di prendere in considerazione le opinioni altrui, rinunciando così all'altra parte della verità. Come colui che rifiuta di credere che la luce possa comportarsi solo come onda o solo come particella. Bisogna invece sapere ascoltare e riflettere cum grano salis su tutto ciò che sentiamo. Non facendolo corriamo il rischio di fare esattamente quello che Socrate sconsiglia di fare, ovvero di rimanere ignoranti. Carlo Paris, IIIm A spasso per il mondo… Gita a Udine – La Giornata della formazione imprenditoriale A metà novembre, in occasione della Giornata della formazione imprenditoriale, noi delle seconde classi della SMSI ci siamo recati ad una gita istruttiva ad Udine. La partenza era stata fissata per le sette, ma ovviamente siamo partiti con un po' di ritardo. Nell'autobus si sentiva la solita atmosfera eccitante che precede una gita scolastica: si giocava a carte, si ascoltava della musica e c'erano pure quelli che seguivano attentamente le spiegazioni della guida. La prima tappa del viaggio è stata la Mostra “Domestiche Rivoluzioni” – una mostra dell'innovazione tecnologica dagli anni '50 fino ai giorni nostri, allestita presso la Fiera di Udine. Qui abbiamo trovato oggetti di tutti i tipi: dai primi telefoni, alle radio e ai computer primitivi, agli scolapasta e agli altri utensili che hanno rivoluzionato la quotidianità delle famiglie. Naturalmente era vietato toccare qualsiasi elemento della mostra, ma la nostra curiosità era più forte di qualunque regola e quindi ci siamo ritrovate a palpare tutto quanto. In particolar modo ci hanno interessato i primi walkie talkie. A nostro parere, questa mostra è stata la parte più interessante della gita in quanto ci ha entusiasmato l'evoluzione della tecnologia e i passi da gigante che ha fatto in pochi decenni. Ci siamo resi conto di come la vita di una volta, secondo certi aspetti, era più semplice e meno articolata rispetto a quella di oggi. Di fronte all'edificio della mostra vi era pure un tendone ospitante la fiera ispirata al Natale. Appena entrati abbiamo avuto la sensazione di esser nel paese delle meraviglie. Era tutto decorato con addobbi natalizi e si vendevano dolciumi e caramelle di ogni tipo. I prezzi erano abbastanza alti, quindi non potevamo abbuffarci più di tanto, ma quello che abbiamo assaggiato ci ha lasciato l'acquolina in bocca. Dopo la fiera ci siamo recati a visitare due ditte che fabbricano prodotti interamente in Italia. La prima, Gervasoni, si occupa di arredamento. Un gentile signore ci ha fatto da guida, ci ha introdotto all'interno passando per i capannoni e i magazzini della fabbrica. Ci ha spiegato il processo di lavorazione del legname e abbiamo assistito al lavoro stesso degli operai. La parte migliore della visita è stata la sala di esposizione al piano superiore dell’edificio, dove c'erano letti e poltrone comode e soffici come piume che hanno cullato dolcemente le nostre stanche membra... 43 Costretti a separarci alla fine da questi favolosi sofà, siamo tornati al pullman con il quale abbiamo raggiunto la nostra destinazione successiva: il pranzo. Più tardi abbiamo visitato la seconda fabbrica in programma, la Practic, produttrice di tende da sole e pergole. Ci hanno fatto vedere la loro lavorazione e lo show room. Una tenda ci ha entusiasmato in particolar modo: la tenda che luccica sotto la luce neon! Ci siamo resi conto che per un'imprenditoria di successo oggi sia importante l'inventività. Il mercato ha bisogno di novità e di qualità. Da quanto abbiamo appreso, non è necessario cercare luoghi lontani per produrre con successo. Con una buona organizzazione del lavoro, il lavoro può rimanere a casa nostra. L'ultimo luogo che abbiamo visitato in quella giornata è stato il castello di Susans che sorge sulla cima di una collina e con la sua posizione controlla un ampio tratto del Tagliamento. Il castello aveva un qualcosa di magico perché il tempo in quel luogo è volato e dovevamo già ritornare a Fiume. E' stata un'esperienza interessante e istruttiva (e noi non abbiamo perso l'occasione anche per divertirci) e speriamo di aver l'opportunità di farne altre. Ileana Merdžo & Kris Dragičević, IIa A spasso per il mondo… La gita a Udine Il 15 novembre 2013, siamo stati a Udine, accompagnati dalla capoclasse, tutti noi delle seconde. Abbiamo visitato una fiera dell'imprenditoria. Mi è piaciuta la bancarella dei dolci, dei prodotti natalizi, la bancarella dei libri (con il venditore che aveva la barba di babbo natale). Abbiamo anche visto prodotti per la casa, vini, prodotti per il bar ecc. Poi siamo andati a visitare una ditta che si chiama ''Gervasoni'' che si occupa di mobili per la casa, e ne abbiamo anche visitato il magazzino. Dei magazzini che ho visto, è sicuramente uno dei più grandi! Poi abbiamo visitato il castello di Susans. Il castello funziona come museo, in una stanza c’erano addirittura le piume bianche di uccello sul pavimento. Dopo la visita al castello siamo tornati a casa. Quello che più mi è piaciuto è stata la fiera. E questo perché abbiamo assaggiato i dolci. È stata una bella esperienza e mi auguro che anche i miei compagni che ci andranno si divertiranno quanto mi sono divertito io. Massimo Liao, IIc 44 Massimo Liao IIc Arrivederci Roma… La scuola superiore italiana di Fiume da anni organizza lo s cambio con la scuola “Blaise Pascal” di Pomezia (Roma). A dicembre 2013 io ho avuto l’opportunità di partecipare a questo scambio. Una ventina degli alunni delle nostre terze e quarte classi sono stati ospitati dagli alunni di Pomezia. Abbiamo visitato la loro scuola, il centro storico di Roma e vissuto una loro giornata. Gli alunni di Pomezia si sono impegnati di presentarci i più bei monumenti e le più interessanti vicende storiche di Roma. Questa settimana è passata presto e noi siamo ritornati a Fiume. A maggio poi, gli alunni di Pomezia sono arrivati a Fiume. Purtroppo la ragazza che ospitava me non poteva venire perciò ho ospitato un altro ragazzo che era molto simpatico. A Fiume abbiamo visitato la nostra scuola, il centro, il teatro e il Dramma italiano, la sinagoga, Pola con la sua magnifica arena e Rovigno. Spero che si siano trovati bene. Purtroppo tutte le belle cose finiscono, ma la fine di questo viaggio non è certo la fine della nostra amicizia. Presto le terze classi ritorneranno a Roma e ci incontreremo di nuovo. Questo scambio è stato una grande esperienza per tutti noi! Tara Grubišić, IIIt Addio IVa Si avvisano amici, parenti e conoscenti che dopo una lunga e dolorosa malattia si è spenta la IVa. Il funerale? Già fatto, mi dispiace. Perciò non c’è niente da fare. Le ceneri sono state sparse per tutto il paese per evitare che tali resti diventino una specie di reliquia o che sia eretto un qualche santuario per adulti nostalgici dei bei tempi. L'unica cosa che si può fare è dire poche parole dei vizi e dei pochi pregi del defunto. È tosta, da dove cominciare? Quattordici erano le parti del suo corpo. Partiamo dal cervello, che oggi si premia di meno. Il cervello aveva un nome, femminile per giunta. Il cervello si chiamava Lea, un elemento strano, alto, occhi scuri, carnagione chiara d'inverno e da zingara d'estate. Capelli lunghi, cuore fragile ma un cervello brillante, sempre preparato, funzionante al massimo, altruista, pronto ad aiutare, simpatico, dolce e poco cattivo. L'udito, anch'esso di genere femminile, si chiamava Un po' meno altruista ma di grande personalità. Un'amica. Sempre convinta di fare il massimo (seppure a volte non lo facesse) seria e tranquilla, a prescindere da quanto amore riceveva, sincera. Finalmente un maschio, un poco noioso, quello che parlava sempre. Era lui la bocca e il suo nome era David. Che dire? Strano anche lui! Come tutti, però questo era anche pazzo, furioso a volte, ubriaco della vita. Com’erano gli occhi? Gli occhi, al plurale, erano Karolina e Sara. Due donne piccoline. Di regola strane anche loro, ma divertenti, qualche volta indifferenti, due occhi che hanno visto il mondo a modo loro. Daniela. Il volto era Fabijan. Senza peli sulla lingua, uno che sa dirti in faccia ciò che pensa, senza nascondersi dietro a false parole. Uno che aveva sempre delle idee strambe ma che facevano ridere tutti. 45 Addio IVa Simpatico, affatto diligente, un grande amico di tutti e di Geppi in particolar modo, anche se non lo avrebbe mai ammesso. E per concludere, Gini e Matija o Mattia (chiamato così dal prof. Biekar). Gini era la più piccola parte del nostro corpo. Il dito mignolo. I due non si staccavano mai, due cuccioli inseparabili. E poi Geppi, buono con tutti e amato da tutti. Era tra i più piccoli della classe ma aveva un cuore grande, delizioso; preso in giro dalle gambe e dalle mani, in questo caso da Oskar e Marco, i due sempre in forma, fisici bestiali. Appassionati di sport, basket e calcio, ma non solo… Entrambi dei “Casablanca” (leggi Casanova), ci sapevano proprio fare con le donne, o forse no… Sono troppo complicate le donne e su ciò eravamo d'accordo tutti. Sempre a parlare di donne. E poi, e poi … ci sono le parti ribelli del corpo, quelle che creavano sempre dei problemi: Antonella, Vanna e Patrizia. Alla fin fine La picia cocola, sorridente e sempre tranquilla. Chi l’avrebbe mai detto, è diventata mamma così presto! Ma il cielo è sempre blu più … e anche se il defunto non resuscita, tranne che nella Bibbia, la vita continua. si cercava di fare amicizia tra di noi ma non abbiamo mai superato la fase Linić-Milanović. David Naglić, IVa 46 La pagina sportiva La passione per la pallavolo La pallavolo è la mia passione da sette anni. Ho incominciato un anno dopo che mi sono trasferita a Fiume dall’Italia. Non ho mai pensato che sarei riuscita ad arrivare così lontano. Prima della pallavolo, praticavo la danza moderna e quella classica. Poi ho capito che questo non faceva per me: ho deciso che mi serviva uno sport più adatto a me, e cosi ho incominciato a giocare a pallavolo. Quando ho iniziato, non avevo una gran ambizione, mi allenavo a tempo perso. Dopo un po’ ho capito che mi piaceva moltissimo. La pallavolo è uno sport che si gioca in squadra. Se vinciamo o perdiamo siamo comunque sempre insieme. Nella pallavolo tutto è possibile, basta solo crederci. Per me la pallavolo è come una dipendenza, è difficile smettere dopo che hai iniziato. Quando gioco a pallavolo, riesco finalmente a essere me stessa. In quel momento quando sono sul campo sento scorrere in me passione, amore e felicità. Forse alcuni pensano che questo sport sia solo per le femmine, ma i maschi sono anche bravissimi. La cosa più bella e guardare come giocano. Saltano molto bene. Nel mondo, la pallavolo è uno sport abbastanza popolare, in Croazia un po’ meno. Nel nostro paese, lo sport più praticabile e popolare è senza dubbio il calcio. Ci sono moltissimi stati nel mondo che hanno una squadra di pallavolo morto forte e potente, tra cui il Brasile, Cuba e gli USA. La squadra di pallavolo che rappresenta la Croazia è brava. Quest’estate si terrà in Italia la Coppa del mondo, e la Croazia ci parteciperà. Speriamo che quest’anno riescano ad ottenere dei bei risultati. La pallavolo è uno sport molto divertente, con la nostra squadra conosciamo molti altri giocatore e allenatori. Spero di riuscire ad essere una brava pallavolista un giorno, e ottenere dei bei risultati. Elena Mudrić, IIIt 47 La pagina sportiva IL KICK-BOXING Il kick-boxing non e solamente uno sport, è la mia passione e la mia vita. Molte persone pensano, sbagliando, che li kick-boxing lo pratichino solamente persone che hanno scrupoli mentali. Il kick-boxing non è uno sport in cui è importante solamente la forza fisica, ma anche quella intellettiva. Prima di un combattimento, mi sento molto agitato e nervoso e, nonostante la mia esperienza nel campo di combattimento, mi sento ansioso tutte le volte. Il mio allenatore mi dice sempre che il vincitore è quello che sconfigge la paura. Perciò in questo sport non e solamente importante il fisico di una persona ma anche la capacità di superare la paura; si può dire che è un gioco mentale. Mi ritengo uno sportivo di successo: ho vinto tante medaglie e devo vincerne ancora. Ho tanta esperienza nel campo del kick-boxing e posso dire che questo sport non è per tutti, ma lo consiglio alle persone che vogliono affrontare sfide nella loro vita e a quelle che si vogliono dedicare a questo sport per rendersi più forti e vivere una vita sana e sportiva. Marko Jelić, IIt 48 Attività nell’anno scolastico 2013/2014 Settembre Novembre Giovedì 12 - Incontro a Buie delle classi terze con Gherardo Colombo. L’evento è stato realizzato nell’ambito del progetto UI-UPT (“La scuola incontra”). Martedì 5 - Conferenza sul tema “Il dialetto Fiumano“. Intervengono Guido Brazzoduro e Fulvio Mohoratz. Partecipano le classi prime, seconde e terze. Mercoledì 18 - Il Dramma italiano presenta la sua stagione teatrale. In Aula Magna, gli alunni incontrano la direttrice Laura Marchig e gli attori Giuseppe Nicodemo ed Elena Brumini. Lunedì 23 - Una delegazione di alunni accompagnati dalle prof.sse Alberini e Močinić partecipa alla presentazione del libro "I codici della vittoria" (un libro per combattere la SLA) di Andrea Carnevale e Pierluigi Grande, presso la Sala grande della Comunità degli Italiani. Domenica 29 - Ex tempore a Grisignana organizzata dall'UI-UPT. Per la categoria giovani David Naglić (IVa) ottiene il secondo e Matea Roknić (IVm) il terzo posto. Ottobre Mercoledì 2 - XIII edizione delle Gare di lingua italiana a Pola (organizzazione UI-UPT). Partecipano Sven Turkalj (IVm), David Naglić (IVa), Vanna Vidotto (IVa), Ugo Gruden (IVm) e Patricija Tonković (IVa). Giovedì 10 - Presentazione dell'Università di Trieste. Giovedì 10 - Gli alunni delle classi terze accompagnati dalle prof.sse Marion Merle e Brumini partecipano all'incontro con il regista Roberto Andò e il prof. Elvio Guagnini, nell'ambito delle Giornate della cultura e della lingua italiana presso la Facoltà di Filosofia dell'Università di Fiume. Mercoledì 16 - Premiazione degli alunni, vincitori del concorso sul tema “Miniguida della mia città”, organizzato nell’ambito della XIII Settimana della lingua italiana, promossa dal Ministero degli Affari Esteri sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, il Consolato Generale d’Italia a Fiume, in collaborazione con la Scuola Media Superiore Italiana di Fiume. Eni Salihi (IVt) e Dora Silvani (IVt) (mentore prof.ssa Rina Brumini) ottengono il primo premio, a Rea Duhović (Ia) (mentore prof.ssa Gianna Mazzieri-Sanković) viene conferita menzione. 49 Venerdì 15 - Giornata formativa imprenditori a Udine (organizzazione UI-UPT). Partecipano gli alunni della classi seconde accompagnati dalle rispettive capiclasse. Giovedì 21 - Campionato di calcetto organizzato in occasione dei 386 anni di fondazione del Primo ginnasio croato di Fiume. La squadra della Scuola si classifica al quarto posto. Ne fanno parte: Marco Matešković (IVa), Giuseppe Amura (IVa), Fabijan Matković (IVa), Ivan Šarlija (IVt), Arian Mršulja (IIm), Francesco Casalini (IIIm), Thomas Medeot (It), Leo Barić (Im), Alen Huljić (Im), Angelo Girotto (IIIt), Jacopo Jakov Kren (IIt), Sven Turkalj (IVm), Antonio Baldo (IIIt). Giovedì 28 - Visita alla scuola di un gruppo di alunni del liceo classico Torricelli di Faenza accompagnati dalla prof.ssa Elena Romito. L'incontro è organizzato nell'ambito del progetto di storia sulla tragedia dell'Esodo. Vi partecipano i rappresentanti della Comunità degli italiani. Venerdì 29 - Performance Artistico-Teatrale “Dantescamente” organizzato dalla Società “Dante Alighieri” – Comitato di Fiume, presso il Duomo di Fiume. Partecipano alunni e docenti della Scuola. Attività nell’anno scolastico 2013/2014 Dicembre Mercoledì 11 - Martedì 17 - Scambio culturale con l’istituto “B. Pascal“ di Pomezia (Roma): ventuno ragazzi delle classi seconde e terze soggiornano a Roma accompagnati dalla prof.ssa Ana Bradičić e dalla preside Ingrid Sever. Giovedì 12 - Spettacolo teatrale di Simone Cristicchi: “Magazzino 18“ a Buie. Partecipano le classi terze e quarte accompagnate dai rispettivi capiclasse. Lunedì 23 - Adesione all'iniziativa della Caritas “Za 1001 radost“. L'importo raccolto è stato versato sul conto bancario della Caritas. Gennaio Giovedì 15 - Apertura della mostra “CXXV anniversario“ in occasione della ricorrenza del 125o anniversario dell’inaugurazione delle scuole civiche maschile e femminile. Martedì 21 - Una delegazione della Comunità ebraica di Fiume visita la mostra “CXXV Anniversario”, sotto la guida dalla prof.ssa Rina Brumini. Venerdì 24 - Ballo di maturità della classe IVm, nel salone delle feste della Comunità degli italiani di Fiume. Venerdì 24 Gara scolastica di francese: Rea Duhović (IIIa), Vanna Vidotto (IVa). Lunedì 27 Giornata della memoria: conferenza della prof.ssa Brumini e del prof. Zotić su “La Shoah”. Febbraio Venerdì 7 - Ballo di maturità della classe IVa, nel salone delle feste della Comunità degli italiani di Fiume. Lunedì 10 - Gara scolastica di croato. Mercoledì 22 - L’associazione REF - Riječka enciklopedija Fluminensia - visita la mostra “CXXV Anniversario”, sotto la guida dalla prof.ssa Rina Brumini. Mercoledì 22 - Gara scolastica di inglese: Enea Dessardo (IIa). Mercoledì 22 - Presentazione dell'Università di Pola. 50 Martedì 11 - Gare di pallavolo per le scuole medie superiori della CNI, nell'ambito delle gare sportive organizzate dall'UI-UPT, “Coppa A. Rakić“, presso la palestra Gimnasium della SMSI di Rovigno. Partecipazione della squadra femminile che si classifica al terzo posto. Ne fanno parte: Elena Mudrić (IIIt), Astrid Popić (Ia), Vanna Vidotto (IIIa), Andrea Legac (IVm), Kris Dragičević (IIa), Patricija Tonković (IVa), Dharma Dana Grubišić (Ia), Deborah Kornjača (Ia), Sara Chelli (Ia). Venerdì 14 - Gara scolastica di biologia. Partecipano: Petra Grdaković (IIIa), Carlo Paris (IIIm), David Contus (IVm), Matea Roknić (IVm), Sven Turkalj (IVm). Attività nell’anno scolastico 2013/2014 Venerdì 28 - Gare di nuoto per le scuole elementari e medie superiori della CNI, nell'ambito delle gare sportive organizzate dall'UI-UPT “Coppa Duško Pandur“ a Fiume. Partecipano: Katja Tonković (Ia) (primo posto stile libero categoria allieve 50 m), Ani Čudina (Ia) (terzo posto stile libero e dorso categoria allieve 50 m), Jelena Penko (Ia) (terzo posto rana categoria allieve 50 m), Edda Škorić (IIa) (primo posto stile rana e dorso categoria allieve 50 m), Mia Šestan (IIa) (secondo posto delfino categoria allieve 50 m), Sara Calderara (IIIm) (primo posto dorso e delfino categoria juniores 50 m), Patricija Tonković (IVa) (primo posto stile libero e secondo posto stile delfino categoria juniores 50 m), Valnea Glavaš (IVm) (primo posto stile rana categoria juniores 50 m), Mauro Matešković (IIa) (secondo posto stile dorso categoria allievi 50 m), Oskar Amančić (IVm) (primo posto stile dorso e stile delfino categoria juniores 50 m). La squadra della SMSI di Fiume si aggiudica il primo posto. Marzo Martedì 18 - Visita dei maturandi all'Università degli studi di Trieste. Mercoledì 19 - Partecipazione delle classi Ia, IIa, IIIa, IVa, Im, IIm e IVt all'incontro con la dott.ssa Sandra Rossi, responsabile del Dipartimento del Rinascimento delle Gallerie dell'accademia di Venezia, nell'ambito del progetto “La Scuola incontra“. La dott.ssa Rorri è intervistata dalla dott.ssa Elisabetta Pavan della Ca' Foscari di Venezia sul tema “Sotto il colore… il pittore – La diagnostica applicata alla pittura del Cinquecento“. Lunedì 24 - Partecipazione a Trieste alle selezioni regionali delle Olimpiadi delle neuroscienze. Partecipano: Martina Ban (IIa), Enea Dessardo (IIa), Klaudia Kamenar (IIa), Edda Škorić (IIa), Petra Grdaković (IIIm), accompagnati dal prof. Denis Stefan. Aprile Mercoledì 5 - Presentazione dell'Università Ca' Foscari di Venezia per i maturandi. L’associazione Centar Tehničke Kulture Rijeka visita la mostra “CXXV Anniversario”, sotto la guida dalla prof.ssa Rina Brumini. Venerdì 7 - Si svolge a Fiume presso SE “San Nicolò“ la cerimonia di premiazione Europa a Scuola a livello conteale. Premiate le alunne Martina Ban (IIa) e Matea Linić (IIIa) coadiuvate dalla prof.ssa Emili Marion Merle, e Laura Razum (IVm) coadiuvata dalla prof.ssa Gianna Mazzieri Sanković. Venerdì 7 - Si svolge a Visignano la cerimonia di premiazione dello “Sportivo dell'anno“ della CNI. All'alunna Astrid Popić (Ia), con pallavolo, viene assegnato il premio quale Migliore sportiva dell'UI nella categoria Allieve. Mercoledì 12 - Campionati di calcetto a Isola (organizzazione UI-UPT). La squadra si classifica al terzo posto. Ne fanno parte: Marco Matešković (IVa), Ivan Šarlija (IVt), Arian Mršulja (IIm), David Contus (IVm), Antonio Baldo (IIIt), Thomas Medeot (It), Enea Dessardo (IIa), Alen Hujić (Im), Arber Memeti (IIIa). Lunedì 17- Venerdì 21 - Scambio culturale con l’istituto “F. Liceti“ di Rapallo: nove ragazzi italiani soggiornano a Fiume accompagnati dalla prof.ssa Laura Coppo. 51 Martedì 1 - Giornata scientifica ai Laboratori del Life Learning Center Trieste e al Sincrotrone per gli alunni delle prime classi. Venerdì 4 - Un gruppo di studenti del Liceo Visconti di Roma, in viaggio nell'ambito del progetto relativo alla questione del confine orientale, visitano la Scuola. Lunedì 7 - Partecipazione al progetto International Physics Masterclasses presso il Dipartimento di Fisica dell'università degli Studi di Trieste. Vi prendono parte gli alunni: Petra Grdaković (IIIm), Vilim Kvaternik (IIIm), Jan Mastrović (IIIm), Carlo Paris (IIIm), David Contus (IVm), Ivan Jadrić (IVm), Matea Roknić (IVm), Mauro Suhin (IVm), accompagnati dal prof. Mladen Ban. Martedì 8 - Sabato 12 - Scambio culturale con l'istituto “F. Liceti“ di Rapallo. Partecipano otto ragazzi delle classi prima e seconda dell'indirizzo alberghiero-turistico. Soggiornano a Rapallo accompagnati dalla prof.ssa Ingrid Nasić. Attività nell’anno scolastico 2013/2014 Domenica 28 - Torneo dell'amicizia di calcetto, organizzato dalla CI di Fiume. La squadra di clacetto della Scuola è composta da: Giuseppe Amura (IVa), Fabijan Matković (IVa), Ivan Šarlija (IVt), Arian Mršulja (IIm), David Contus (IVm), Alen Hujić (Im), Thomas Medeot (It), Enea Dessardo (IIa), Alen Hujić (Im), Arber Memeti (IIIa), si è aggiudicata il secondo posto. Giugno Lunedì 2 Premiazione del 12° Concorso Letterario Internazionale MAILING LIST HISTRIA 2014, a palazzo Bradamante a Dignano. Sotto il mentorato della prof.ssa Emili Marion Merle, ottengono il premio: Nina Rukavina (IIa), Martina Ban (IIa) e Matea Linić (IIIa). Sotto il mentorato della prof.ssa Gianna Mazzieri Sanković, ottengono il premio: Ani Čudina (Ia), Carla Čupić (Im), Jelena Penko (Ia) ed Astrid Popić (Ia). Maggio Venerdì 9 - venerdì 16 - Scambio culturale con l'istituto B.Pascal“ di Pomezia (Roma): venti ragazzi di Pomezia, accompagnati dalla prof.ssa Donatella Schurtzel, soggiornano a Fiume. Martedì 13 - Progetto Martina“, iniziativa coordinata da The International Association od Lions Clubs nella lotta contro i tumori. La dottoressa Gabriella Vaglieri di Trieste e il dott. Jonjić incontrano in Aula Magna gli alunni delle seconde e terze classi ginnasiali per informarli sulle metodologie di lotta contro i tumori. Venerdì 16 - I maturandi partecipano al programma di fine lezioni organizzato dalla Contea litoraneomontana Maturljada“. Giovedì 15 – mercoledì 21 - Settimana delle porte aperte della SMSI di Fiume per gli alunni delle SEI svolta dai prof. Rina Brumini, Iva Balen e Luka Živković. Il 20 maggio a mezzogiorno gli alunni delle SEI visitano la Scuola. Mercoledì 21 - Gli alunni organizzano la raccolta di generi alimentari, vestiario e prodotti igienici a favore degli alluvionati della Slavonia. Il tutto è stato poi consegnato al Centro di raccolta tramite il Club dei giovani. 52 Venerdì 13 - Celebrazione della Giornata della Scuola con l’assegnazione del Premio “San Vito” in collaborazione con la Società di Studi Fiumani di Roma. Ottengono il premio gli alunni Sven Turkalj (IVm), Josip Baković (Ivm) e Romina Marković (Ia) coadiunati dalla prof.ssa Gianna Mazzieri Sanković; gli alunni Mattea Linić (IIIa), Nika Skerbec (IIIa), Martina Ban (IIa), Petra Grdaković (IIIm) e Nina Rukavina (IIa) coadiuvati dalla prof.ssa Emili Marion Merle, l'alunno Ivo Šubat (IIa) coadiuvato dal prof. Marko Zotić. Un giro al Circolo Il coro giovanile e la Comunità El Cucal in camiseta alla conquista della Ogni venerdì alle 18:30h un gruppo di giovani, “quasi in sordina“ si trova in una piccola cameretta della nostra Comunità degli Italiani. Sono gli spazi dei minicantanti e proprio in occasione del 49esimo Festival dei minicantanti, il 31 maggio il coro giovanile si è esibito nel “Circolo“ cantando uniti ai ragazzi delle superiori della SE “Dolac“ e agli stessi protagonisti. Ci siamo divertiti moltissimo, sia durante lo spettacolo, sia durante tutto l'anno quando ci esercitavamo tra uno scherzo e l'altro. Allo spettacolo abbiamo cantato Counting Stars, Nel blu dipinto di blu, Respiro di te e, uniti alla Dolac e ai mini abbiamo cantato in conclusione la canzone che ha entusiasmato il pubblico, appunto Supercalifragilistichespiralidoso. Durante le nostre prove abbiamo certamente cantato molto, ma riso ancora di più, e così si sono formate delle nuove amicizie. Il professore Sanković ha tentato spesso di calmarci, quando siamo stati colpiti dalle risate, ma solitamente si finiva col farlo ridere con noi. Al coro vengono tanti, anche quelli delle quarte, delle terze, delle seconde e delle prime. A volte ci vengono anche i ragazzi della Dolac. Tutti insieme cantiamo e ridiamo, cercando comunque di divertirci al massimo. Le presenze non sono costanti, a volte siamo in un numero maggiore, a volte in un numero minore, ma questo non cambia niente, perché siamo comunque sempre pronti per il canto. Per quest'anno abbiamo in piano ancora il concerto in occasione dei festeggiamenti di San Vito, concerto che si terrà nell'Aula magna del Liceo. Poi, le vacanze estive e si sospendono le prove: non vedo l'ora di proseguire l'anno prossimo! Saranno questi, nuovi momenti da custodire nella nostra memoria... storie da raccontare. Ana Šoda, Im 53 Comunità Sono una decina di ragazzi, tra cui alcuni liceali. I loro nomi sono: Dorian, Ivo, Martina B., Maurizio, Roberta, Martina S, Leo, Miriam e Ivan. Quest’ultimo, pur di far parte del gruppo, viaggia ogni settimana (o quasi) dall’Istria (da Umago). Non hanno un direttore, uno scenografo, nemmeno un regista, sono piuttosto dei “fai-da-te”. Quest’idea è sorta nell’estate del 2013, ispirata dall'evento 'Sempre fiumani', settimana dedicata all'incontro dei fiumani di tutto il mondo, organizzato in quella data per la prima volta nella nostra città dopo tanti decenni. Così sono stati riuniti ragazzi tra i 15 e i 25 anni ed è qui che è nata l’idea della filodrammatica giovani. In quella serata si è discusso del desiderio di molti giovani di poter discorrere in dialetto, e della difficoltà pratica di riuscire ad incontrarsi e a conoscere altri fiumani. Il nome del gruppo è nato durante una lunga e spassosa conversazione nel caffè bar al quale la filodrammatica si reca alla chiusura del Circolo, dopo ogni prova, per giocare una partita di biliardo, e trarre spunti per nuove scenette. Un giro al Circolo IL CIRCOLO CHE COSA FANNO? Il “Cucal in camiseta” fa teatro. Ma è molto più di un semplice teatro. Durante le prove c’è chi mette a posto la scena, chi cerca di aiutarlo, chi litiga per qualcosa e chi si diverte a guardare i litiganti che, senza accorgersi improvvisano una scenetta sul momento I componenti, insomma, non si annoiano mai, e aspettano con grande gioia ogni prova, momento di teatro ma pure di incontro. Gli spettacoli messi in scena sono, di solito, un gruppo di sketch messi assieme, qualche volta collegati tra loro, altre volte invece no. Sono però molto divertenti e, la cosa più importante, sono adatti a ogni età e scritti da loro stessi. L’autore della maggior parte delle scenette è comunque Ivan. Questa filodrammatica, così, oltre ad essere un simpatico pretesto per stare in compagnia il venerdì sera, ha come idea di fondo la speranza di riuscire, con i suoi spettacoli, a portare altri giovani in Comunità, ad invogliarli a collaborare, ad incontrarsi, a parlare in dialetto per far sì che questo non venga dimenticato, come accade con molti dialetti ormai in disuso. FORZA GIOVANI FIUMANI, FATEVI AVANTI! Miriam Herceg, Im Quando qualcuno mi viene a visitare a Fiume, è d'obbligo portarlo a visitare Palazzo Modello. È stato così anche quando mia cugina dall'Italia è venuta per la prima volta nella nostra bellissima città. L'ho portata a visitare proprio Palazzo Modello, perché ha per me un significato speciale e adesso spiego il perché. La prima volta quando ci sono entrata era quando ho visitato mia nonna Flora nella biblioteca cittadina, dove lavorava. Non potevo nemmeno immaginare che quello sarebbe stato un posto del quale mi sarei sempre ricordata con rispetto. Guardavo quei libri e dai titoli potevo immaginare il loro inizio e la fine. Guardandomi intorno vedevo i muri alti e quando alzavo lo sguardo vedevo il soffitto pieno di decorazioni dorate, e mi immaginavo i tempi di quando il palazzo fu costruito e m’immaginavo ci vivessero dei principi e principesse. Quando sono cresciuta un po', ogni tanto mio nonno Luciano mi portava al piano superiore, al bar del Circolo, a bere un succo di frutta. Dopo il succo, mi portava a vedere tutte le belle sale e saloni che ci sono nel edificio. Le guardava con orgoglio, perché è la sede della comunità italiana di cui noi siamo membri. Mi sentivo molto speciale, circondata da tutta quella bellezza e splendore. Dopo alcuni anni, il Circolo è diventato un posto particolare: un posto per il divertimento, un luogo per gli incontri con gli amici e per altre attività. 54 Un giro al Circolo Ma ora ne conosco anche la vera storia. Una volta al posto del Palazzo Modello cera il teatro Adamić, costruito nel 1805, dal architetto e geometra fiumano Valentino Defranceschi. Il teatro fu abbattuto nel 1883, e sui suoi resti fu eretto il Palazzo Modello, nel 1885, dagli architetti Helmer e Felliner. Il Palazzo Modello è un pezzo di storia interessante, caratterizzato da una possente architettura asburgica, e noi fiumani siamo fieri di averlo. E qui ho portato mia cugina dall’Italia. Dopo averle mostrato la città, le ho fatto conoscere i miei amici, che ci hanno invitato a prendere un caffè al Circolo. Mia cugina ha accettato volentieri l'invito perché voleva vedere Circolo ancora una volta. Era entusiasta a vedere come ci incontriamo tutti insieme, e raccontando storie diverse, cantando e occupandoci di varie attività, custodiamo e tramandiamo il nostro patrimonio culturale. Rea Stemberger, It 55 The English pages What can I say? Everything happened so suddenly I am a sixteen- year- old, high school girl. So far I'd say I’ve lived a rather normal and tranquil life. You know, I go to school, I hang out with a few friends, I'm lazy and I like music, cats and nutella. What a description. Anyway, being in the middle of puberty people consider me young (and I am), but when you get to this age, sweet sixteen, you actually understand you have no idea what you have done all your life. I'm aware I sound like a typical confused teenager in the middle of an existential crisis, but if you think about it, it makes sense. I mean, you start thinking how the next sixteen years will pass and everything will be the same. By „same“ I don't mean I'll still go to school or live with my parents and won't make new friends. Of course, it'll change, but these are just details. My life context will be pretty much like everyone else's at that age. Not to mention the big minus that I won't remember what I was like in this life period. For example, I already forgot how elementary school was. To get to the point, sometimes I feel like I'm just wasting my time, even with school. I know education is important, but let's face it, the school system is pretty messed up. There's a huge difference between learning, studying and studying stressed and under pressure. No wonder why teenagers are so depressed. What I'm trying to say is this: since life is so short, why is everyone trying to make it so complicated? It should be a nice journey, not a hideous and tortured path through hell. So when I grow up and become an old, grumpy, wrinkled grandma, I think I'll have nothing to tell to the kids, because of the fact we just exist and haven't got the time to live. What could I possibly say? Everything happened so suddenly. Ileana Merdžo, IIa WHO’S THE BAD GUY? WHO’S THE BAD GUY? “All I ever wanted was to have a pure-blood world, some people were against me, but they weren't such a threat because I would kill them all anyway. So then this boy appears and takes all my powers and almost kills me, but I was prepared for a situation like that. It took me a long time, but I returned and once again I have the power! Now, the question is: who will die? The boy who lived or He who must not be named?” “I’m always the one that wants to eat somebody or destroy something, they say. But that’s not true at all. You see, all I wanted was the Little Red Riding Hood’s basket, it smelled so good. She had cupcakes and blueberries; who could resist such a smell! But the part they probably didn’t tell you is that I hadn’t eaten for days! I might have seemed a little aggressive, but that’s just my nature…when I came to the house they had already eaten the cupcakes so I had two options: one was to eat the Grandma and the other was to turn back and stay hungry…needless to mention which one I chose…” Martina Šikić and Mauro Matešković, IIa Nika Jelić and Klaudia Kamenar, IIa 56 The English pages FOR and AGAINST essays on the topic: Video games: do they affect your personality in a negative way? WHO’S THE BAD GUY? Ever since personal computers have become an essential part of our everyday life, video games have been on the rise. It is hard to find a person with access to modern technology that can resist the temptation of playing a video game. The fact that people spend significant amounts of time playing them rightfully leads us to the question: does it affect our personality? Recent discussions have been centered on their negative effects. “When I was young I was a good person. I had the most wonderful teacher who had told me I could be successful. I met a great woman and fell in love immediately. However, people were against our relationship so we got married secretly. When she told me that she was pregnant, we were very excited. I wanted to protect her from all the bad things. At the end of her pregnancy a friend told me that if I joined his group she’d be safe. Unfortunately, she died during childbirth. She gave birth to two twins and I became seriously deformed. After I noticed my bad actions I realized there was no coming back. I became a very powerful man. Even though I have a lot of power I wish my wife and kids were alive and I regret all my bad decisions.” Everything we do and experience at our young age affects us in a way, and so do video games. Hopefully, there are several games aimed at a young audience. However, children find a way to Mia Šestan and Ileana Čalmić, IIa get in contact with those containing bad language, nudity, excessive violence and which a generally age restricted. All the exposure to similar content could, sadly, mark a kid’s personality. Besides, they can develop an incontrollable will to play games and later, in their lives, neglect their duties and responsibilities. The positive effects, however, prevail on the negative ones. Firstly, video game players tend to develop a sharp and keen mind thanks to the various riddles and mind games, which require the utmost concentration and make up the most of the gaming experience. In fact, studies have shown that people who frequently play video games are faster and better at taking important decisions and that they have a strongly developed sense of space. Secondly, multiplayer gaming helps build a strong team or competitive spirit, depending on the method on which the game is based. Moreover, the fact that most video games feature English as their main language has contributed to its spreading and has facilitated the learning process to both native and non-native speakers. To sum up, as all things have their pros and cons, so do video games. In my opinion, people tend to generalize when talking about video games without trying them themselves and often take them as childish way of entertainment, without taking in consideration the complexity and the benefits they have on our process of thought and personality, which is seldom affected in a negative way – well, only in extreme cases. David Contus, IVm 57 The English pages FOR and AGAINST essays on the topic: Social Work (volunteering) should be added to every school curriculum The human being is a social animal, said Aristotle, one of the famous ancient philosophers and, similarly, volunteering is a noble action that develops our personality in a positive way. It is the same as socializing and, if we think about it, we can see that in fact it isn't so difficult to do. To begin with, volunteering is definitely a positive thing. It develops our approach to the others and our spirit. A very sad fact is that volunteering has not been added to the school curriculum. The school should be the first place after the family, in which a child develops his personality and socialization. Volunteering is also important because by doing it we improve the behavior of our society. For example, if we help old people in their everyday chores, maybe we can be a good role model to someone else, so that he also tries to help them. However, there are some negative facts about volunteering, too. Firstly, it can take a lot of free time and it can be rather stressful. As we all know stress can take a toll on our health. This can be considered the main reason why volunteering hasn't been added in our schools. The teachers are afraid of the fact that if a pupil takes the act of volunteering too seriously it can be overwhelming. Secondly, if we do an extreme volunteering action, for example saving some people in the nature we can also endanger our lives. In conclusion, I would say that by volunteering we should leave all the prejudices and help others with all our strength, because volunteering is an action that comes from the heart. If we don't do it from the heart this action can't be considered as volunteering. In fact, we are all brothers and brothers love and help each other. To sum up, in my opinion volunteering should be definitely added to the school curriculum. Josip Baković, IVm 58 The English pages Censorship – a good way to protect people? In the last 50 years our society has drastically changed. Never before did we have such an amount of gadgets and information at our disposal. The globalization has penetrated even the most secluded and remote sectors of our planet bringing improvement and technical development. People realized, however, that not every type of content should be available to everyone; because of that most countries introduced a certain level of censorship regarding information, which is thought inappropriate. Is it a positive process or is it just a wise weapon of the politicians to hide the truth? One of the positive aspects of censorship is that thanks to it many scenes that include violence, explicit sexuality or use of drugs can be be hidden from the eyes of young children who cannot fully understand the meaning of those scenes. Children should learn gradually – at a very young age they are just not ready for everything. Also, people who act or behave in an immoral and unethical way should not be given much space in the media. In other words, they should be censored because if they appear constantly on television or in the newspaper, people, and especially children, could begin to think that that is the best way of attracting attention and behaving. There are, however, many negative aspects of censorship. The problem is that very often politicians and other powerful and influential people use censorship to hide the truth from the eyes of the masses, rather than to protect the citizens. Asia is the continent that has many problems regarding that. For example, the governments of China and North Korea censor a great amount of information: most of the Internet pages are completely unavailable. They do that because they fear that if the citizens see how the quality of life is better in other states, there might be a big probability of revolution. They prefer having their citizens brainwashed instead, convincing them that their state is the best place in the world. To sum up, my opinion is that although censorship can be used for various positive ends, at the same time it can be abused. If we censor too much information, we will find ourselves blocked in a masked word full of lies and falsity. The truth is here to be seen and to be hidden from people, because only if we see what truly happens in the world around us can we contribute to the process of our planet. Sven Turkalj, IVm 59 The English pages At the age of 18 everyone is responsible for their own deeds It is a common belief that once you turn 18 you're mature enough to make your own decisions and know the difference between right and wrong. In many states, Croatia included, the law encourages this belief, making the age of 18 a border between childhood and adulthood. After turning 18 an individual is allowed and presumed to be responsible enough to purchase alcohol and cigarettes, to have a driving license and, most importantly, to be able to vote. Once you turn 18 many doors open to you, you can find a real job, have your own bank account, move away from your parents and depend only on yourself. But that is surely not what most of today's teens want. Although it brings many benefits and possibilities, the age of 18 frightens many teens. It is the age when they leave high school and usually go to college, where they are no longer being treated like children and are immediately presumed mature and responsible, almost like adults. It is all an enormous change for them and not everybody can handle it very well. It is often the case that the kids, after turning 18, instead of getting more serious, tend to get loose, believing that now that they are of age their parents have no longer the power to control them, so they can do whatever pops in their minds. On the other hand, by turning 18, some teens get more responsible and conscious of the situations they're in. Leaving high school and starting college, for many represents the beginning of a new life, full of learning experiences and new possibilities, where they can finally fully realize their potentials, or at least work on them. Also, 18 is the age when you can get more independent and, for example, get a job, earn some money and travel with your friends. Furthermore, you can get a driving license, which allows you to move around more independently, not having to depend on buses, taxi or you parents' will. You can also, if suitable, become a blood donor, which would be a great gesture for everyone to do. Despite all the pros and cons, I think that maturity and responsibility don't entirely depend on someone's age, because we are all different and each our personality is molded by different experiences and our own way of living them. Two individuals can be on the same wavelength and have the same amount of responsibility, even if being of completely different ages. Unfortunately, there is a large number of those who never get to the point of realization and never reach the higher level of maturity. Vanna Vidotto, IVa 60 Le perle *Alunno (IIm): - Prof, come ci concluderà i * Prof. di storia : Ma tu sai che cos’è un voti? moschetto? Mia (Ia): Un moschettone? Sarà una grande Prof: - Con la penna! mosca? * Alunno (IIm): - Prof, che è il sinonimo del Prof.: NO “curato”? Mia: …un tipo specifico di mosca? Prof: - Prete. * Prof: - Devi giustificare il giorno 5 maggio. Alunno: - E il sinonimo della “suora”? Alunno (IIm): - Questo è il giorno in cui morì Prof: - Pinguino. Napoleone! *Prof.ssa - Parlami di un pianeta Prof: Stai attento che non muoia anche tu! Ivan (Im): La Luna? * Prof: - Quale raggio della Terra possiamo misurare? *Prof: - Christian esprimiti! Alen (Im): - Quello ultravioletto! Christian (Im): - Ecco, mi sono esprimuto * Prof.ssa – Qual è la differenza tra l’equazione * Prof: - Cosa sappiamo su Leonardo? e la disequazione? Indira (IIt): - Che era sul Titanic? Dora (IVt): - Il nome? * Elena (IIIt, a una compagna): - Tu sei più * Angelo (IIIt): - Voi siete specialisti! peggiore di me! * Prof.ssa: - Come tenere un libro che è più * Leo (Im) non vuole essere citato nel pesante di tua madre? Menabò…. Dora (IVt): - Un libro così non esiste! * Nikol (IIt): - Una “cascata”… è quello che *Angelo (IIIt, entra in ritardo a lezione cade… d’inglese): - Sorry for my late! * Angelo (di nuovo in ritardo) Prof: - Angelo, si dice “scusi per il ritardo, posso entrare, per favore?”. Angelo: - Eeeeeh, sì! 61 Le perle * Compito in classe: “Belfagor arcidiavolo, sale in terra e si sposa una mona Onesta” * Prof.: - Vogliamo vedere i significati dei vostri nomi? Jelena (Ia): - No, perché io sono un cervo femmina! * (discussione sul viaggio nel tempo) Mauro (IIt): - I dinosauri c’erano prima del Big bang! ... Vabbè, come facciamo a sapere se c’erano o no!!! * Prof: - Ja sam žumanjak hoćeš li biti moj bjelanjak? * Alessandro (IIIt): - Ma come si dice, “STUPIRE” o “STUPRARE”??? * Baldo (IIIt): - Prof., mi ha controllato il controllo? * Prof: - Ti ho detto 5 min fa che non li ho controllati. * Elena (IIIt): - In Iraq? Il presidente era Madam Hussein… * Baldo: - Ha! Sbagliato! Io non ho scritto questo controllo! * Elena (IIIt): - A me piace ascoltare i film e guardare la musica… * Prof.ssa – Tu ricopi? * Linda (IIIt): - … il Black metal… *Leo (Im) – No, aspetto che Jakov si sposti perché è grande e occupa tutta la lavagna… Angelo: - Metal che si ascolta in Africa? * Prof.ssa: - Qual è la forma della Croazia? * Prof a Baldo (IIIt): - Non m’interrompere per favore. (Passano due minuti. Baldo incomincia a leggere e la prof. lo interrompe per la spiegazione di un termine) Dora (IVt): - Come stivale? * Prof.ssa: - Cosa significa “scarsità di mercato”? Erik (IVt): - Quando c’è molto? Baldo: - Prof! per favore non m’interrompa, sto leggendo! * Nikolina (IIt): - Ah, sì, una lunga corsa, una maradona! * Clara (IIt): - Maradona! Sì, quel giocatore di basket! * Prof: - Baldo, cosa rispondi, oggi? Baldo (IIIt): L’America meridionale. (dopo l’interrogazione) Prof: - Ma Baldo, hai già risposto questa parte! * Jelena (Ia): - Chi sarà la bella vittima dell’interrogazione? * Prof.: - Cosa mi sai dire sul Messico? Baldo (IIIt): - C’è tanta droga! Alana: - Bella sì, ma vittima no! * Prof: - Dovete far la presentazione in powerpoint di qualcosa legato alla tecnologia, programmi, applicazioni, giochi… Baldo (IIIt): - Posso far (una presentazione) sulla marijuana nel mondo moderno. * Jelena (Ia): - Le canzoni tristi mi rendono felice… * Prof: - Quali sono le attrazioni turistiche della Città del Messico? Filip (IIIt): - Sì. Ci sono tante attrazioni turistiche. * Claudio (IIIt): - Io quando ascolto Elena che parla in croato, mi suona come 2pac o Eminem. * Leo (Im): - Possiamo per un attimo pretendere che io sia una donna? 62 memorabilia 63
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