Manuale delle terapie – ULTRASUONI-TERAPIA

Manuale delle terapie – ULTRASUONI-TERAPIA
MANUALE OPERATIVO di ULTRASUONI-TERAPIA :
Uso autorizzato solo agli utilizzatori degli apparecchi per laser-terapia:
I-MEDIK Business SK 50B e Prestige SK 1300P
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Introduzione
p ag . 3
Gli ultrasuoni
●
●
Fisica degli ultrasuoni
Fisiologia ed effetti sui tessuti umani
●
Tecniche di applicazione
●
●
●
●
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A contatto diretto e mobile
A contatto indiretto e fisso
A contatto indiretto e subacqueo
Combinato
Sonoforesi
Indicazioni
●
●
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Ultrasuoni a 1 MHz
Ultrasuoni a 3 MHz
●
Contro-indicazioni
Bibliografia
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GLI ULTRASUONI
Fisica degli ultrasuoni
Gli ultrasuoni sono onde sonore a frequenza elevata (oltre i 16000 cicli/secondo) e pertanto non
percepibili dall'orecchio umano, prodotti ordinariamente in natura (per es. dalle grida del pipistrello,
dal diapason ecc.) o artificialmente in mille modi diversi, ma in campo medico mediante l'effetto
"Curie" inverso.
Essi sono propagati sotto forma di onde di compressione longitudinali in presenza di un
mezzo capace di essere compresso; il movimento delle particelle nel mezzo compresso si verifica
parallelamente all'onda di propagazione : ne consegue che il suono non può essere trasmesso
attraverso il vuoto.
Le caratteristiche fondamentali dell'onda sonora sono:



la lunghezza d'onda λ (lambda),
la velocità di propagazione V,
la frequenza f misurata in cicli
(il ciclo o periodo, misura il numero delle oscillazioni sonore in 1 secondo).
Questi fattori sono collegati tra di loro dalla formula λ (lambda) x f = V


l’ampiezza: cioè la massima variazione presente in ogni variabile acustica,
l’intensità: è definibile come l’energia che nell’unità di tempo cade sull’unità di sezione posta
perpendicolarmente alla direzione di propagazione dell’onda sonora ed è un parametro molto
importante nella produzione degli effetti biologici.
Le vibrazioni ultrasoniche si ottengono in campo medico attraverso manipoli che sfruttano la
piezo-elettricità e l'effetto piezo-elettrico reciproco del quarzo.
Tale effetto consiste nella caratteristica proprietà posseduta dai cristalli di quarzo nel produrre
cariche elettriche quando vengano sottoposti a forze di depressione e di trazione.
L' “effetto reciproco di Langevin” e' legato alla proprietà del quarzo di dilatarsi e comprimersi (e
quindi di emettere vibrazioni) quando sottoposto all'azione di cariche elettriche, esso cioè funziona
da trasduttore trasformando la corrente elettrica in onde sonore.
La frequenza delle onde sonore emesse dal cristallo di quarzo dipende dal suo spessore e dalla
frequenza della corrente applicata.
Il più semplice generatore piezoelettrico e' dunque costituito da una lamina di quarzo (o di
altro materiale piezo-elettrico) alle cui superfici si applica una differenza di potenziale alternata, di
frequenza tale da portare il cristallo in risonanza.
Caratteristiche analoghe al quarzo possiedono il topazio, la tormalina, la blenda, ecc.
Le vibrazioni ultrasoniche si propagano in modo diverso a seconda del mezzo in cui viaggiano,
in rapporto alla facilità ed alla velocità con cui il mezzo può essere deformato.
Ciò dipende da una caratteristica fisica d’ogni materiale che è l'impedenza acustica.
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Più grande e' la differenza di impedenza acustica tra due materiali, maggiore e' la quantità
dei raggi riflessi, cioè non trasmessi : le onde sonore viaggiano più velocemente nei materiali con
impedenza acustica specifica più elevata; pertanto si propagano facilmente nei metalli,
abbastanza agevolmente nell'acqua, con molta difficoltà nell'aria in cui l'impedenza acustica e'
molto bassa.
Nel corpo umano il fascio ultrasonoro viene diffuso in tutte la direzioni ad opera di piccoli
riflettori, quali ed esempio gli eritrociti, che si comportano come punti elastici di diffusione e vibrano
alla frequenza del suono incidente diffondendo energia in tutte le direzioni.
L'impedenza acustica specifica si misura in gr/cm2/sec.
La velocità del suono in acqua (e nei liquidi in genere) e nei tessuti e' approssimativamente di
1000-1500 m/sec; per i solidi e' di 3000-5000 m/sec; per i gas e' di alcune centinaia di metri al
secondo (200-400 m/sec) (Vedi Tabella 1).
Esiste comunque una certa differenza tra la propagazione in acqua e quella attraverso i
tessuti umani , a sfavore di quest’ultimi.
Ne consegue pertanto che per avere lo stesso effetto biologico degli ultrasuoni nei
trattamenti in acqua è necessario diminuire la frequenza e la durata d’applicazione, e l’effetto
biologico degli ultrasuoni è un po’ più precoce nel tempo.
E’ comunque ovvio che le applicazioni in acqua vanno effettuate per parti corporee
adeguate (mani, piedi, soprattutto), non è facile effettuare un trattamento ad ultrasuoni sul
ginocchio in acqua!
Sostanza
Aria
Anidride carbonica Idrogeno
Acqua distillata 19°
Ghiaccio
Ferro
Vetro
Velocità di
propagazione ( cm/sec )
Impedenza acustica
specifica*** ( gr/cm2/sec )
331
260
1260
1461
2100
5000
5400
43
51,5
11,5
146.100
190.000
3.900.000
1.350.000
Tabella 1: valori di propagazione ed impedenza acustica specifica degli ultrasuoni in
alcune sostanze.
*** l’impedenza acustica specifica è data dal rapporto tra la densità del fluido per la velocità di
propagazione in esso ( I = D x V ) , ed è specifica per ogni sostanza.
L’intensità ultrasonica è espressa in Watt/cm2, riferita all’intensità media del campo, che si ottiene
misurando l'uscita totale dell'applicazione (Watt) al manipolo e dividendola poi per l'area della
superficie radiante dell'applicatore.
I = Wu / s
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Dove:
Wu = watt in uscita,
s = superficie dell’applicatore.
Gli apparecchi erogatori di ultrasuoni che si impiegano in terapia fisica sono costruiti sui principi
sopra esposti e sono costituiti da:
1) un generatore di corrente alternata , di frequenza compresa tra i 500 KHz e i 3 MHz ; esso va
accordato sulla frequenza propria del quarzo perché la potenza dissipata raggiunga il valore
massimo.
Le apparecchiature più avanzate,come i nostri modelli, funzionano in modo continuo e in modo
pulsato (frequenza di pulsazione 100-120 Hz) ; tuttavia alcuni apparecchi sono predisposti a
lavorare in pulsato anche alla frequenza di 16-48 Hz.
Questa frequenza è importante poiché sembrerebbe da alcuni studi che il sistema del calcio, che
gioca un ruolo importante nella rigenerazione del tessuto osseo, venga attivato e stimolato dagli
ultrasuoni alla frequenza di 16 Hz o di suoi multipli.
2) un cavo schermato di alta tensione che unisce il generatore alla testina e che convoglia ad essa
l'alta frequenza prodotta dal generatore;
3) una testina emittente dove si trova il quarzo (oggi sostituito da vari materiali come il titaniato di
bario) alla cui superficie si applica una differenza di potenziale alternata di frequenza tale da
portare il cristallo in risonanza.
La testina emittente e' di dimensioni variabili da 1cm2 a 10 cm2.
Le proprietà d’irradiazione d’ogni testina dipendono pertanto dal suo diametro e dalla
lunghezza d'onda, e l'irradiazione sonora prodotta da un trasduttore penetra nei tessuti con una
forma conica.
Per dare luogo ad un effetto terapeutico in profondità nei tessuti umani, la testina emittente
dovrebbe essere in grado di produrre un’intensità media di 3-4-watt/cm2.
Per una testina con una superficie radiante di 10 cm2 l'uscita massima totale dovrebbe
essere compresa tra i 30-40 watt.
Le testine delle nostre apparecchiature ad ultrasuoni sono dotate di un indicatore luminoso
di non contatto che consente di verificare la correttezza del contatto tessuto-testa emittente, e
sono inoltre auto-calibranti per evitare la necessità di tarature nel tempo.
Gli apparecchi consentono l'erogazione degli ultrasuoni in modo continuo ed in modo pulsato con
diversa possibilità di regolazione del duty-cycle ; ciò diminuisce di molto l'effetto diatermico in
quanto il calore viene disperso nell'intervallo tra un impulso e l'altro.
Inoltre l'emissione pulsata offre il vantaggio tecnico di un meno probabile surriscaldamento del
trasduttore e consente l'impiego di più elevate intensità.
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Fisiologia ed effetti sui tessuti umani
L’applicazione degli ultrasuoni sui tessuti umani si traduce in un'azione di massaggio cellulare ed
inter-cellulare ad alta frequenza.
I tessuti irradiati con ultrasuoni entrano a loro volta in vibrazione, con conseguente dispendio
energetico e produzione di calore.
In queste manifestazioni si riassumono appunto gli effetti biologici degli ultrasuoni, effetto
meccanico ed effetto diatermico :
1) L'effetto MECCANICO si sviluppa attraverso la ritmica compressione e decompressione
tissutale.
Le particelle di un tessuto sottoposto al fascio vibrante sono tutte sollecitate alternativamente con
la stessa accelerazione e velocità.
La radiazione ultrasonica penetrando però nei tessuti subisce un indebolimento progressivo di
intensità.
Nel punto di passaggio dal trasduttore alla cute si manifesta il primo effetto di strato limite, cioè il
primo fenomeno di dispersione ed assorbimento di energia.
In profondità poi gli effetti di strato limite si accentuano particolarmente nel punto di passaggio tra
tessuti molli ed ossa, dove cioè la differenza di resistenza tra i due mezzi a contatto induce una
riflessione particolarmente elevata.
Il tessuto osseo tuttavia non oppone una riflessione completa al fascio ultrasonico ma ne assorbe
una frazione, mentre una frazione assai più cospicua viene assorbita dal periostio che si
surriscalda notevolmente con conseguente sensazione dolorosa che può essere provocata da una
applicazione troppo prolungata e ad elevata potenza.
2) Il meccanismo DIATERMICO con ipotizzabili effetti biologici comincia ad essere possibile ad
energie di 1 watt/cm2.
Man mano che il suono si propaga attraverso i tessuti viene assorbito e convertito in calore.
La distribuzione della temperatura prodotta dall'ultrasuono nei tessuti e' unica tra tutte le forme di
riscaldamento profondo: esso determina infatti un aumento di temperatura relativamente piccolo
sulla superficie dei tessuti ed ha una maggiore probabilità di penetrazione nella muscolatura e nei
tessuti soffici rispetto alla diatermia prodotta con microonde o onde corte.
La temperatura di articolazioni ricoperte da pesanti masse di tessuto molle, come ad es. quella
dell'anca, può essere innalzata a livelli terapeutici e di tolleranza senza effetti deleteri su altri
tessuti.
L'ipertermia endo-tissutale si manifesta assai rapidamente e viene seguita dall'instaurarsi di uno
stato di equilibrio termico determinato dalla dispersione provocata dal flusso sanguigno.
A queste due azioni principali si aggiungono altri due effetti:
3) effetto CHIMICO: sembra essere legato ad un fenomeno caratteristico indotto dagli ultrasuoni,
la "cavitazione", che si esplica sui componenti liquidi dei tessuti dove le piccole bollicine gassose
presenti tendono ad aumentare di dimensioni, e si traduce in processi di ossidazione,
polimerizzazione, distruzione di macromolecole, ecc.
Pertanto gli ultrasuoni, a dosaggio non lesivo, incrementano il ricambio favorendo i processi di
diffusione e gli scambi umorali attraverso le pareti cellulari.
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4) effetto NEURALE: e' legato all'influenza degli ultrasuoni sul sistema neurovegetativo.
Tessuti differenti assorbono gli ultrasuoni in modo diverso: i tessuti molli alla frequenza di 1 MHz
attenuano la radiazione di 1 dB/cm, ciò vuol dire che tra i 15 e i 30 mm di tessuto l'energia verrà
assorbita per metà e l’intensità si ridurrà a circa 1/2 del valore iniziale.
La profondità di penetrazione dell'energia ultrasonica nel muscolo e' molto soddisfacente; ad una
profondità di circa 3 cm si ha ancora un’intensità che e' circa la metà di quella misurata alla
superficie del muscolo.
A livello della superficie dell'osso come detto in precedenza si ha un alto grado di riflessione
dell'ultrasuono ed un alto coefficiente di assorbimento.
L'effetto diatermico degli ultrasuoni invece si verifica maggiormente a livello delle interfacce di
tessuti di differente impedenza acustica.
L'attenuazione della penetrazione aumenta con la frequenza impiegata, così a 3 MHz e' tre volte in
più rispetto ai valori di penetrazione che si hanno ad 1 MHz.
L'applicazione di energia ultrasonora alla frequenza di 1 MHz e’ impiegata, pertanto, quando si
vogliano trattare tessuti in profondità grazie alla sua elevata capacità di penetrazione.
Vengono, in linea teorica, trattati i tessuti fino a 4-5 cm di profondità.
La frequenza di emissione a 3 MHz viene invece impiegata, per la sua ridotta profondità di
penetrazione e l'elevato assorbimento, nei tessuti superficiali fino a 1,5 cm.
Varie esperienze scientifiche hanno verificato come l'assorbimento di energia ultrasonora aumenti
notevolmente l’estensibilità del tessuto connettivo con importanti applicazioni nel trattamento del
tessuto cicatriziale, delle capsule articolari superficiali e delle tendiniti .
Tecniche di applicazione
L'efficace utilizzazione delle possibilità terapeutiche delle onde ultrasoniche e' strettamente
connessa ad una:
1. adeguata conoscenza della metodologia di impiego,
2. razionale scelta dell'apparecchio,
3. ma soprattutto ad una scrupolosa tecnica di esecuzione.
Va detto che molti insuccessi terapeutici sono dovuti a non corrette tecniche di applicazione.
Ecco perché le apparecchiature sono costruite per soddisfare al meglio questi tre cardini
dell’applicazione ultrasonora contenendo protocolli sperimentati ed interagendo con l’operatore
avvisandolo in caso di non corretta applicazione.
L'applicazione corretta degli ultrasuoni impone che il contatto tra testina emittente e tessuto sia
perfetto in quanto l'interposizione di falde di aria riduce la capacità di penetrazione della
radiazione.
Talvolta la superficie da trattare presenta rilievi irregolari che rendono in concreto impossibile una
corretta applicazione a contatto diretto.
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A ciò si può ovviare interponendo tra il trasduttore e la cute una vescica di gomma sintetica ripiena
di olio, petrolio anidro, acqua degasificata o di gel conduttivo, di dimensioni leggermente superiori
a quelle della testina emittente.
Si possono usare differenti metodi di applicazione:
1) Trattamento a CONTATTO DIRETTO e MOBILE: e' quello più usato. L'area da trattare
viene spalmata con una pomata grassa, con vaselina o con gel conduttivo che consentono
una migliore trasmissione dell'onda ultrasonica attraverso la cute.
La testa emittente viene spostata con movimento circolare o di va e vieni.
2) Trattamento a CONTATTO DIRETTO e FISSO: La testina può anche essere tenuta fissa
per tutta la durata della seduta sulla parte da trattare cosparsa del mezzo veicolante, ma in
questo caso bisognerebbe abbassare la potenza erogata in modo da non suscitare dolore
nel paziente (imputabile all'eccessivo assorbimento dell'energia ultrasonica, per esempio nei
trattamenti articolari e nel periostio) oppure utilizzare il trattamento in modo pulsato.
3) Trattamento a CONTATTO INDIRETTO SUBACQUEO: si realizza immergendo la parte da
trattare in una vasca contenente acqua; la testa emittente viene immersa nell'acqua a breve
distanza dalla parte da trattare e mossa parallelamente a quest'ultima.
I manipoli emittenti dei nostri modelli sono predisposti per questo tipo di trattamento.
La parte da trattare viene immersa in un recipiente contenente acqua insieme alla testina
emittente, posta ad una distanza massima di 2-3 cm dalla superficie corporea, per evitare
un’eccessiva dispersione del fascio ultrasonico con diminuzione dell’efficacia terapeutica.
La vibrazione ultrasonica si trasmette in modo abbastanza uniforme nel liquido ed investe
omogeneamente il segmento corporeo immerso.
Questo metodo e' indicato quando si vogliano trattare segmenti corporei irregolari (gomiti,
malleoli, mani, piedi ecc.), su zone ulcerate e su cuti iperestesiche non sopportanti pressione.
E’ utile pertanto quando le superfici da curare sono troppo piccole od irregolari o quando la zona è
così dolente da impedire il contatto diretto.
Sarebbe meglio usare un recipiente di metallo in quanto maggiormente riflettente.
La temperatura dell’acqua deve essere di 37° C circa in quanto la temperatura della superficie
corporea viene modificata sia da quella del mezzo di accoppiamento sia da quella della testina
emittente.
Più bassa è la temperatura dell’acqua maggiore è la perdita di calore a livello cutaneo e minore
l’effetto terapeutico.
Se si utilizza tale metodo e' necessario ricordare che la perdita di energia e' maggiore e
bisogna impiegare dosaggi leggermente più elevati.
pertanto
Se l'acqua e' stata bollita e degasata può essere necessario ridurre l’intensità.
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4) Trattamento COMBINATO (tecnica bipolare).
In questo caso l'apparecchio a ciò predisposto eroga contemporaneamente agli ultrasuoni,
avvalendosi della superficie metallica della testina, correnti impulsive ad effetto antalgico a
bassa e media frequenza, o anche energia laser a radiazioni infrarosse (vedi modelli di
nostra produzione Combimed e I-MEDIK CK 2200P).
5) SONOFORESI: consiste nella somministrazione localizzata di sostanze farmacologicamente
attive applicate sotto forma di prodotto ad uso locale, sostituendole al gel.
Sostanza
Nome comm.
Benzidamina
Tantum
Betametasone
Beben
ecoval Gel
diprosone
Bayrogel
Gel 5%
Voltaren emulgel
Gel 1%
Etofenamato
diclofenac
indometacina
Naprossene
Piroxicam
Ketoprofene
indocid
naprius,naprosyn,
xenar
roxiden,artiflog
10,reudene,doxicam,
clevian
artrosilene,
fastum, ketartrium
Prep.
Gel 5%
gel
gel 10%
Indicazioni
Ematomi – borsiti
Artrite-cheloidi
Ematomi
Artrosi–artriti-contusioniborsiti
borsiti-tendiniti–contusioni
gel 1%
artrosi–artritiborsiti-ematomi.
tendiniti-
gel 5%
gel 2%
gel 2%
Artrosi-tendiniti-borsitiematomi contusioni
Tabella II : principali farmaci ad uso topico utilizzabili per sonoforesi.
La dose impiegata durante l'applicazione e' di 1-2 watt/cm2 quando si trattano tessuti superficiali,
2-3 watt/cm2 quando si vogliano raggiungere tessuti profondi.
Bassa intensità (0,5 W/cm2) va' impiegata invece nel trattamento di patologie in fase acuta
(presenza di idrartro) ed in caso di alterazioni della pelle.
Nel trattamento dell'articolazione della spalla e dell'anca risulta di notevole importanza lo
stiramento dell'articolazione immediatamente dopo o durante il trattamento ultrasonico; per
esempio durante il trattamento della faccia anteriore dell'articolazione dell'anca questa dovrebbe
essere stirata nella posizione di Thomas ; ciò vale anche per la spalla con stiramento fino a che
l'intera articolazione non risulti essere trattata e stirata.
La durata delle applicazioni va dai 10 ai 15 minuti al massimo, per cicli terapeutici di 12-15 sedute.
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La comparsa di dolore durante l'applicazione e' indice di sovra-dosaggio.
Indicazioni
Protocolli con Ultrasuoni a 1 MHz
1) Artrosi delle ginocchia: potenza 1 watt, durata 10 minuti, duty-cycle 75%;
2) Artrosi della colonna vertebrale: potenza 1 watt, durata 10 minuti, duty-cycle 75%;
3) Artrosi delle piccole articolazioni (es. mani): potenza 1 watt, durata 10 minuti, duty-cycle
50%. Utilizzo di manipolo con emettitore di diametro di 1 cm.
4) Borsiti (sub-acromiale, sub-deltoidea, anche calcifiche) in fase cronica: potenza 1,5 watt,
durata 20 minuti, duty-cycle 50%;
5) Calcificazioni peri-articolari: potenza 2 watt, durata 15 minuti, duty-cycle 50%;
6) Cervico-brachialgie con trattamento eseguito in corrispondenza della colonna cervicale e
delle zone di iperestesia: potenza 1 watt, durata 10 minuti, duty-cycle 50%;
7) Cicatrici ad evoluzione cheloidea (apparecchio a 3 MHz): potenza 1 watt, durata 15 minuti,
duty-cycle 75%;
8) Ematomi muscolari (in fase fibrotica): potenza 1 watt, durata 10 minuti, duty-cycle 75%;
indicabile anche come “esiti fibrosici muscolari”;
9) Entesopatie: potenza 1 watt, durata 10 minuti, duty-cycle 75%;
10)Epicondiliti: potenza 1 watt, durata 10 minuti, duty-cycle 75%,
11)Malattia di Dupuytrien: il trattamento non chirurgico della contrattura fibrosa della fascia
palmare e' rappresentato principalmente dall'ultrasuono.
Si ottiene un buon recupero del movimento di estensione: potenza 1,5 watt, durata 15
minuti, duty-cycle 25%;
12)Peri-artrite alle Anche: Potenza 2,5 Watt, durata 15 minuti, duty-cycle 75%;
13)Peri-artrite di spalla: potenza 1,5 watt, durata 8 minuti, duty-cycle 75%;
14)Sciatalgie e nevriti: a intensità ridotta in corrispondenza della colonna ed irradiazione a dosi
più energiche lungo la proiezione cutanea (punti di Valleix) del tronco nervoso da trattare:
potenza 1 watt, durata 15 minuti, duty-cycle 75% alla radice interessata; potenza 1,5 Watt,
durata 3 minuti sui punti di Valleix, duty-cycle 50 %;
15)S. del tunnel carpale in fase iniziale: potenza 1 watt, durata 10 minuti, duty-cycle 75%
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16)Spondilo-artrite anchilo-poietica (M. di Bechterew): arreca più evidenti benefici quanto più
precocemente viene eseguita. Può considerarsi, l’ultrasuonoterapia, tra i trattamenti elettivi
di questa affezione a causa della sua azione antiflogistica, fibrolitica,
de-contratturante e stimolante dei processi metabolici e circolatori : potenza 1 watt, durata
10 minuti, duty-cycle 75%;
17)Tendiniti (es.sovra-spinoso, bicipite, della zampa d’oca, dell’Achilleo): potenza 1,5 watt,
durata 12 minuti, duty-cycle 50%;
18)Postumi post-intervento di emilaminectomia colonna vertebrale (molto importanti nella
prevenzione di aderenze post-operatorie): potenza 1 watt, durata 15 minuti, duty-cycle 50%;
19)Ulcere varicose (la guarigione e' molto piu' rapida) con ultrasuoni a 3 MHz trattando il bordo
dell'ulcera con un gel commerciale come mezzo di accoppiamento (sonoforesi), sia
mediante applicazione subacquea: intensità' media di 1 watt/cm2, durata 10 minuti, dutycycle 75%;
20)S. dello sperone calcaneale: potenza 2 watt, durata 15 minuti, duty-cycle 25%;
21)Tendinosi: potenza 1,5 watt, durata 15 minuti, duty-cycle 50%;
22)Sindrome di Sinding-Larsen-Johanson: potenza 1 watt, durata 15 minuti, duty-cycle 75%;
23)Sindrome di Osgood-Schlatter: potenza 1 watt, durata 10 minuti, duty-cycle 75%,
Protocolli con Ultrasuoni a 3 MHz o altre.
24)esiti di fratture con ritardo di consolidazione: questo tipo di trattamento, da noi in fase di
brevetto viene effettuato con il nostro apparecchio dedicato.
E’ possibile, a richiesta, inserire nel software il protocollo apposito. Il trattamento viene
effettuato con ultrasuoni a bassa intensità e/o in abbinamento a corrente diretta pulsata con
uno speciale manipolo.
25)PEFS (cellulite): il trattamento mediante ultrasuoni a 3 MHz si è rivelato particolarmente
efficace, grazie ai seguenti fattori: la terapia agisce solo sulla zona interessata, senza effetti
collaterali: infatti la frantumazione e la fusione del tessuto connettivo , indurito con
conseguente sblocco metabolico del grasso sottocutaneo , non avviene per via
farmacologica ma grazie alla energica azione meccanica e al micro-massaggio concentrato
nei primi 2,5 cm di profondità, dove cioè si localizza la cellulite (questo in virtù della
particolare frequenza di 3 MHz); è possibile intervenire su tutti gli stadi della cellulite; gli
ultrasuoni inducono un aumento di permeabilità della pelle , predisponendola ad un
eventuale uso di creme o GEL anti-cellulite, favorendo l’assorbimento di principi attivi; la
rimozione dei liquidi eccedenti e delle scorie metaboliche avviene per naturale
riassorbimento da parte del sistema linfatico, promosso dall'emissione ultrasonora; la
terapia non è invasiva: non sono necessari aghi o infiltrazioni di medicinale a livello
sottocutaneo; la paziente non prova nessuna sensazione fastidiosa.
Il trattamento è estremamente sicuro: nessuna corrente elettrica viene applicata alla
paziente.
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Controindicazioni

Tumori (stimolazione proliferativa espansiva periferica).

Osteoporosi (possibilità di aggravare i fenomeni di decalcificazione).
Non rappresenta una controindicazione assoluta, ma in questo caso bisogna usare il modo
pulsato a bassa frequenza (16-48 Hz).

Ematomi , rischio di favorire la ripresa del sanguinamento.

Articolazioni con epifisi in fase di accrescimento osseo.

Affezioni vascolari venose con trombosi o tromboflebiti nell'area da trattare in fase acuta.

Evitare di irradiare in prossimità di ghiandole e dell'aia cardiaca anche nei soggetti sani
(modificazione dei potenziali d'azione e delle proprietà contrattili).

Evitare l'uso sull'occhio o in prossimità di esso (per l'effetto di cavitazione nel mezzo fluido e
quindi la possibilità di danno irreversibile) per il pericolo di
emorragie e di distacchi retinici.

Evitare qualsiasi trattamento in sede addominale o lombare durante il periodo mestruale e
durante la gravidanza.

Evitare in caso di lesioni cutanee ed alterazioni della sensibilità (soprattutto nei diabetici con
complicazioni neuropatiche).
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BIBLIOGRAFIA
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