Gestione della classe: dall’analisi del contesto alla prassi didattica – didattica inclusiva e comunicazione efficace. Progettazione percorsi e valutazione degli alunni con BES PROF.SSA GIULIANA SANDRONE DIRETTORE DEL CQIA (CENTRO PER LA QUALITÀ DELL’INSEGNAMENTO E DELL’APPRENDIMENTO - UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO PROF.SSA GIULIANA SANDRONE - DIRETTORE CQIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO 1 L’organizzazione del nostro discorso 1) Alunni con BES. Da quando? 2) Gestione della «classe». Modello organizzativo immodificabile? 3) Prassi didattica e valutazione. Tra conoscenza e consapevolezza … PROF.SSA GIULIANA SANDRONE - DIRETTORE CQIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO 2 1) Alunni con BES. Da quando? quando? PER APPROFONDIRE G . S A N D R O N E ( E D. ) , P E D AG O G I A S P E C I A L E E P E R S O N A L I Z Z A Z I O N E . T R E P R O S P E T T I V E P E R UN'EDUCAZIONE CHE «I NTEGRA», LA SCUOLA, B RESCIA 2012. PROF.SSA GIULIANA SANDRONE - DIRETTORE CQIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO 3 DIRETTIVA Ministeriale 27.12.12 BES Deficit • del linguaggio DSA ADHD • delle abilità non verbali L. 170/10 ( non L.104 /92) • della coordinazione motoria DISABILITÀ DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI L. 104/92 BORDERLINE SVANTAGGIO • socio – economico • linguistico • culturale PROF.SSA GIULIANA SANDRONE - DIRETTORE CQIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO 4 Passaggi ‘interessanti’ della Direttiva Ministeriale del 27.12.12 Obsolescenza della discriminante alunni con disabilità / alunni senza disabilità Il modello ICF consente di individuare i Bisogni Educativi Speciali (BES) dell’alunno Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta. Occorre individuare strategie e metodologie di intervento correlate alle esigenze educative speciali, nella prospettiva di una scuola sempre più inclusiva e accogliente, senza bisogno di ulteriori precisazioni di carattere normativo. PROF.SSA GIULIANA SANDRONE - DIRETTORE CQIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO 5 E’ una prospettiva nuova? «… I soggetti con difficoltà di sviluppo, di apprendimento e di adattamento devono essere considerati protagonisti della propria crescita. In essi infatti esistono potenzialità conoscitive, operative e relazionali spesso bloccate dagli schemi e dalle richieste della cultura corrente e del costruire sociale. Favorire lo sviluppo di queste potenzialità è un impegno peculiare della scuola, considerando che la funzione di questa è appunto quella di portare a maturazione, sotto il profilo culturale, sociale, civile, le possibilità di sviluppo di ogni bambino e di ogni giovane». Relazione conclusiva della Commissione Falcucci, 1975 PROF.SSA GIULIANA SANDRONE - DIRETTORE CQIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO 6 Ma le cose non sono andate proprio così dal 1975 in poi … … per capire come e perché siamo arrivati alla Direttiva sui BES occorre brevemente 1. ripercorrere quanto è successo per l’integrazione degli allievi con disabilità nel nostro paese 2. sapere da dove viene il concetto di BES PROF.SSA GIULIANA SANDRONE - DIRETTORE CQIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO 7 dislessico disgrafico alunno con disabilità sensoriale alunno con ADHD alunno con svantaggio linguistico alunno con svantaggio socioeconomico alunno con deficit delle abilità non verbali discalculico disortografico alunno con disabilità intellettiva alunno con deficit della coordinazione motoria alunno con svantaggio culturale alunno con deficit del linguaggio PROF.SSA GIULIANA SANDRONE - DIRETTORE CQIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO borderline 8 … mille etichette per dire che cosa manca rispetto all’alunno ‘NORMALE’ che evidentemente … NON ha Bisogni Educativi Speciali! PROF.SSA GIULIANA SANDRONE - DIRETTORE CQIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO C’è qualcuno che ritiene di poter sostenere questo? 9 … sapendo che il compito del sistema educativo formale è duplice … impegnarsi perché ogni studente acquisisca i mezzi e i contenuti della cultura in senso educativo per giudicare responsabilmente i mezzi e i contenuti che pervadono quella antropologica TUTTI Conoscenze e abilità intercettare le capacità personali di ciascuno e, attraverso il patrimonio culturale, alimentare e favorire la maturazione in competenze personali CIASCUNO Competenze personali PROF.SSA GIULIANA SANDRONE - DIRETTORE CQIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO 10 Il processo di integrazione che si è realizzato in Italia tra gli anni ‘70 e i primi anni 2000, è stato così … PERCORSO PER TUTTI PERCORSO PER IL DISABILE VIA dell’OPZIONE UNICA PROF.SSA GIULIANA SANDRONE - DIRETTORE CQIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO 11 La prospettiva curricolare degli anni ‘70‘70-’90 del secolo scorso cerca di rispondere al problema delle differenze individuali… Mario 20 Carla 10 riconoscendo, a partire dagli esiti di apprendimento, la diversità individuale … Luca 30 Anna 50 100 Programmazione curricolare Ferma restando una programmazione uniforme si fa in modo (maggior tempo/meno contenuti/ … ) che tutti arrivino al medesimo risultato OBIETTIVI MINIMI/SAPERI MINIMI/ …. PROF.SSA GIULIANA SANDRONE - DIRETTORE CQIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO 12 Oggi … questo sistema non regge più … il mondo è molto cambiato … la scuola pure! - globalizzazione classi con il 78% di allievi non italiani! - diversi parametri economici e sociali culturalmente? l’allievo che proviene da una famiglia ricca è più attrezzato - maggiore influenza dell’apprendimento informale e non formale quanto incide la scuola sull’acquisizione di conoscenze e abilità e sullo sviluppo di competenze di un bambino/di un ragazzo? - diverso ruolo educativo della famiglia > coinvolgimento costituzionale = > cooperazione reale? - …………………………………………. L 170/10 Dir. 27.12 2012 DSA BES PROF.SSA GIULIANA SANDRONE - DIRETTORE CQIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Individualizzazione Personalizzazione 13 Da dove viene il concetto di BES? 1. NON TUTTI I PAESI EUROPEI HANNO FATTO LA NOSTRA SCELTA IN TEMA DI DISABILITÀ … Per semplificare 3 opzioni nel panorama europeo 1.Sistemi scolastici ad opzione unica che, con apposita normativa di riferimento, hanno definito l’inserimento delle persone con disabilità all’interno della scuola comune. Presenza di un insegnante di sostegno specializzato all’interno dell’équipe pedagogica: Italia, Spagna, Portogallo, Grecia, Svezia, Norvegia. 2.Sistemi scolastici fondati sulla separazione, per cui gli studenti con disabilità frequentano istituti speciali: Belgio, Paesi Bassi, Svizzera. 3.Sistemi scolastici misti, che offrono tra le due opzioni precedenti, un ventaglio di possibilità intermediarie, tra cui le classi speciali nelle scuole ordinarie: Gran Bretagna, Danimarca, Francia, Irlanda, l’Austria, Polonia, Finlandia. PROF.SSA GIULIANA SANDRONE - DIRETTORE CQIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO 14 2. NON TUTTI I PAESI EUROPEI HANNO UN MINISTERO CHE GOVERNA LA SINGOLA SCUOLA … IN GRAN BRETAGNA … GOVERNO NAZIONALE INDIRIZZI GENERALI E VALUTAZIONE (APPRENDIMENTI E SINGOLA LEA) LOCAL EDUCATION AUTHORITY (LEA) Organismi locali con ampio potere decisionale Per gli allievi con disabilità? PROF.SSA GIULIANA SANDRONE - DIRETTORE CQIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO 15 dal 1980 in poi le politiche nazionali inglesi (Education Act) sollecitano le LEA a superare il processo di integration a favore di quello di inclusion integration = inserimento dell’allievo con disabilità in classi/scuole speciali inclusion = integrazione dell’allievo con disabilità in classi/scuole ordinarie PROF.SSA GIULIANA SANDRONE - DIRETTORE CQIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO 16 … e a prestare attenzione ai cosiddetti SEN (SPECIAL EDUCATIONAL NEEDS) Education Act fa riferimento a Special Educational Needs (SEN) Statement of SEN indicano che comportano disabilità fisica, cognitiva, sensoriale e psichica difficoltà di apprendimento specifiche e non aggiustamenti didattico - organizzativi invitando le scuole ad adottare PROF.SSA GIULIANA SANDRONE - DIRETTORE CQIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO 17 NASCE COSI’ UN CONCETTO INTERNAZIONALE … OCSE SEN (BES) = classificazione sociologica fa riferimento ai SEN allo scopo di CLASSIFICARE le risposte istituzionali dei diversi Paesi disabilità difficoltà rispetto a svantaggi PROF.SSA GIULIANA SANDRONE - DIRETTORE CQIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO 18 In Italia … Negli ultimi anni 5-6 ANNI la burocrazia ministeriale adotta il … LINGUAGGIO INTERNAZIONALE e trasforma un concetto sociologico = SEN in un concetto pedagogico - didattico = BES Può una scuola, in un sistema educativo nazionale ancora tenacemente indirizzato all’uniformità ministeriale (cfr. classe anagrafica), rispondere sistematicamente alla diversità intesa come ricchezza non come mancanza? PROF.SSA GIULIANA SANDRONE - DIRETTORE CQIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO 19 2) Gestione della «classe». Modello organizzativo immodificabile? immodificabile? PER APPROFONDIRE S . K A H N , P E D A G O G I A D I F F E R E N Z I ATA . C O N C E T T I E P E R C O R S I P E R L A P E R S O N A L I Z Z A Z I O N E D E G L I APPRENDIMENTI, EDITRICE LA SCUOLA, BRESCIA 2011 G . B E R TA G N A , A U T O N O M I A . S T O R I A , B I L A N C I O E R I L A N C I O D I U N ’ I D E A , L A S C U O L A , B R E S C I A 2 0 0 8 PROF.SSA GIULIANA SANDRONE - DIRETTORE CQIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO 20 Possiamo, dunque, affermare che … 1. La diversità degli allievi che compongono un gruppo – classe è LAPALISSIANA 2. La quantità di problemi che vi si concentrano è altissima 3. Il rapporto 1/25 è insostenibile per una didattica «tradizionale», a volte anche per una didattica «attiva» 4. La disabilità certificata sembra addirittura un «problema minore» essendo provvista di risorse specifiche 5. …………………………………………… Possiamo immaginare di affrontare questa situazione senza modificare l’assetto organizzativo della nostra azione educativa? PROF.SSA GIULIANA SANDRONE - DIRETTORE CQIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO 21 La classe anagrafica è un dispositivo che ha ragioni storiche e culturali … - nasce nel 1600 per far fronte alla sempre maggior richiesta di istruzione e ottimizzare l’azione del docente - presuppone uniformità di bisogni formativi modalità di apprendimento insegnamento - richiede una verifica sistematica dei risultati di apprendimento che espunga chi non ha raggiunto i risultati previsti e mantenga l’uniformità del gruppo PROF.SSA GIULIANA SANDRONE - DIRETTORE CQIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO 22 Perché è tuttora vissuto come un dispositivo immodificabile? UGUAGLIANZA DEI RISULTATI DI APPRENDIMENTO QUALI? CONOSCENZE E ABILITA’ DISCIPLINARI PROF.SSA GIULIANA SANDRONE - DIRETTORE CQIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO INVALSI … E LE COMPETENZE? 23 La pédagogie différentiée francese (Meirieu – Kahn)… sostiene che - la classe anagrafica per cui è previsto un insegnamento deciso in modo aprioristico e uniforme non solo NON tiene conto delle diversità individuali, ma ne CREA altre, date dalle categorie proprie dell’istituzione scuola - la valorizzazione delle diversità individuali può avvenire solo se viene tenuta in conto PRIMA di predisporre l’insegnamento e quindi se esiste pluralità e flessibilità dei percorsi e dei modi di raggruppamento degli allievi in Italia è possibile un discorso di questo genere? PROF.SSA GIULIANA SANDRONE - DIRETTORE CQIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO 24 15 anni di stop and go … - autonomia didattica DPR 275/99 - autonomia organizzativa L 3/01 - opzionalità e flessibilità L 53/03 e suoi - personalizzazione regolamenti PROF.SSA GIULIANA SANDRONE - DIRETTORE CQIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Centralismo ministeriale in ordine a - Gestione dei docenti - Definizione dei vincoli organizzativi - Centralità curriculare, ecc. Difesa corporativa in ordine a - Professionalità docente - Valutazione esterna, ecc 25 La L 170/10 e la Dir. Min. recuperano i concetti di individualizzazione e personalizzazione senza tener conto di un discrimine fondamentale … Personalizzazione Individualizzazione Persona (umana) Tende a valorizzare l’autonomia e la libertà specifica di ogni essere umano, inteso come il FINE del processo educativo, nel quale i saperi sono MEZZI indispensabili e vincolanti Individuo Pur affermando la differenza specifica di ogni individuo, promuove il suo riconoscimento in una norma e in un modello, rappresentato dalle cultura della società in cui vive, che a scuola diventa SCOPO del processo educativo PROF.SSA GIULIANA SANDRONE - DIRETTORE CQIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO 26 Di fatto, a scuola, alcune domande irrisolte … - individualizzazione e personalizzazione sono inconciliabili? - che cosa significa realizzare l’una e/o l’altra? - quale assetto organizzativo prevedono l’una e l’altra? Piano Didattico Personalizzato Piano Didattico Individualizzato PROF.SSA GIULIANA SANDRONE - DIRETTORE CQIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO 27 Al di là dei nominalismi cresce la consapevolezza PDP = documento APERTO … che viene aggiornato dall’inizio alla fine del percorso PDP = documento CHIUSO … fatto all’inizio dell’anno e ripreso allo scrutinio PROF.SSA GIULIANA SANDRONE - DIRETTORE CQIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO 28 Che cosa li differenzia? Per arrivare ad una risposta può essere utile rispondere ad alcune domande a partire dalle definizioni che abbiamo condiviso nella slide 26 Può esserci personalizzazione senza - attenzione all’integralità della persona e, quindi, alla pluralità dei suoi risultati di apprendimento? - la libera adesione di tutti coloro che sono coinvolti nell’azione educativa, a partire dall’educando o di chi ne ha la responsabilità? - una pluralità di percorsi tra cui scegliere quello più adatto? - una progettazione aperta che coniuga intenzionalità e situazionalità? PROF.SSA GIULIANA SANDRONE - DIRETTORE CQIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO 29 Una riflessione … … se in una istituzione scolastica, per molte ragioni, non si arriva a poter realizzare ‘personalizzazione’, ha senso fare questo? Individualizzazione = Personalizzazione PROF.SSA GIULIANA SANDRONE - DIRETTORE CQIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO 30 3)Prassi Prassi didattica e valutazione. Tra conoscenza e consapevolezza … PER APPROFONDIRE G . B E R TA G N A , P. T R I A N I ( E D S ) , D I Z I O N A R I O D I D I D AT T I C A . C O N C E T T I E D I M E N S I O N I O P E R AT I V E , L A SCUOLA, BRESCIA 2013 PROF.SSA GIULIANA SANDRONE - DIRETTORE CQIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO 31 Sappiamo che il compito della scuola è … … «favorire lo sviluppo di capacità e competenze (CIASCUNO), attraverso conoscenze e abilità, generali e specifiche (TUTTI) …» PER CHI? Per gli allievi con BES? Per TUTTI gli allievi? Che cosa può aiutare i docenti? PROF.SSA GIULIANA SANDRONE - DIRETTORE CQIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO 32 ESSERE CONSAPEVOLI … PROF.SSA GIULIANA SANDRONE - DIRETTORE CQIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO 33 Se Mario è un allievo con lieve ritardo cognitivo che deve acquisire conoscenze aritmetiche, che prospettiva didattica scelgo? Se Miriam è un’allieva con disgrafia che deve sviluppare competenza nel gestire l’ansia che l’assale di fronte ad una prova scritta, che prospettiva didattica scelgo? Se Kevin è un allievo di origine straniera che ha bisogno di sviluppare competenze linguistiche, che prospettiva didattica scelgo? Behavioristica Attivistica PERCHE’? Costruttivista Cognitivista PROF.SSA GIULIANA SANDRONE - DIRETTORE CQIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO 34 Un esempio la teoria della MCS (Modificabilità Cognitiva Strutturale) Strutturale) di Feuerstein MODIFICABILITA’ COGNITIVA STRUTTURALE Il lavoro con bambini e adolescenti scampati all’Olocausto orienta Feuerstein alla visione dell’essere umano come sistema aperto, modificabile dall’intervento esterno. Gli studi con Piaget lo confermano in una prospettiva cognitivista, attenta alle strutture e ai processi che intervengono nella conoscenza e nell’apprendimento che risultano, quindi, sempre modificabili. TEORIA DELLA MODIFICAZIONE ATTIVA (MA) TEORIA DEL POTENZIALE GENETICO VS Di matrice behaviorista, afferma, nelle sue forme più estreme, che «il livello più alto di funzionamento dell’individuo è determinato unicamente dal suo patrimonio genetico». Scarsa o nulla è, quindi, la modificabilità dell’apprendimento degli esseri umani il cui apprendimento è definito a priori dal potenziale genetico posseduto. TEORIA DELL’ACCETTAZIONE PASSIVA (AP) PROF.SSA GIULIANA SANDRONE - DIRETTORE CQIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO 35 Conoscenza e condivisione rispetto a … 1. 2. 3. 4. 5. diversi risultati di apprendimento diverse metodologie per perseguirli diverse modalità organizzative per favorirli diverse attenzioni psicologiche per incentivarli diversi strumenti per valutarli … ma anche per i docenti la conoscenza non è sufficiente, ci vuole … PROF.SSA GIULIANA SANDRONE - DIRETTORE CQIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO 36 LESSICO PEDAGOGICO CONDIVISO … Conoscenze = Risultato dell'assimilazione di informazioni attraverso l'apprendimento. Le conoscenze sono un insieme di fatti, principi,teorie e pratiche relative ad un settore di lavoro o di studio. Nel contesto dell’EQF le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche. Abilità = Capacità di applicare conoscenze e di utilizzare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi. Nel contesto dell’EQF le abilità sono descritte come cognitive (comprendenti l'uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) o pratiche (comprendenti l'abilità manuale e l'uso di metodi, materiali, strumenti). Competenze = comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale. Nel contesto dell’ EQF le competenze sono descritte in termini di responsabilità e autonomia. PROF.SSA GIULIANA SANDRONE - DIRETTORE CQIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO 37 E’ evidente la necessità di … - avere consapevolezza rispetto ai risultati di apprendimento a cui è indirizzata la propria azione educativa - avere consapevolezza delle diverse modalità di valutazione e dei diversi strumenti richiesti dalla valutazione di conoscenze e abilità disciplinari, da un lato, e dalle competenze, dall’altro - conoscere una pluralità di modelli didattici da mettere in campo a seconda della ‘situazionalità’ in cui si agisce - avere consapevolezza che non esiste «il» metodo, ma che ogni metodo ha presupposti antropologici, gnoseologici e organizzativi diversi. PROF.SSA GIULIANA SANDRONE - DIRETTORE CQIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO 38
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