Gen-Feb 2014 - Gente di Falchera

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a
di
ALCHERA
GENNAIO-FEBBRAIO 2014
ANNO 21° - N° 1-2
P ERIODICO I NDIPENDENTE S UPPL . A.S.I. R EG . T RIB . 4227/90
MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA A CURA DELL’ASSOCIAZIONE
ABBONAMENTI
Informiamo che,
con questo numero di Febbraio
2014, iniziamo la stampa e la distribuzione che verrà specificatamente inviata ai soli sostenitori.
Pertanto coloro che, hanno segnalato il proprio nominativo al
giornale, sono invitati a versare
la quota di adesione presso la
redazione.
Invitiamo tutti gli amici e i collaboratori a diffondere la partecipazione per altre adesioni al
fine di continuare a dar voce al
nostro quartiere.
Chiunque può scrivere (sempre
nel limite del rispetto altrui): daremo voce a tutti.
I vostri contributi ci permetteranno di pagare la stampa per tutto
l’anno, restando noi liberi ed indipendenti.
Il giornale sarà inviato anche alle
autorità cittadine, in modo di far
conoscere i problemi del nostro
quartiere.
EDITORIALE
di
AMILCARE
DE LEO
DOVERI MA ANCHE DIRITTI
E
ccoci, con un pò di ritardo, di nuovo con voi, cari lettori, in questo
sorprendente numero di febbraio per
discutere sui non pochi problemi della Falchera e per augurarvi di vero cuore, siamo
ancora in tempo, un felice e prospero anno nuovo; abbiamo
dovuto saltare il mese di gennaio per mancanza dei fondi
necessari. Anche se nell’animo nutrivamo qualche dubbio,
non abbiamo mai
perso del
tutto la
speranza,
la consapevolezza, la fiducia nell’unico sostanziale appoggio morale e materiale di chi ci legge e ci
segue costantemente come i nostri lettori giacché, da qualche tempo, siamo totalmente privi del benché minimo sostegno da parte del Comune, delle Istituzioni e di altri Enti.
Grazie alla vostra crescente generosità e, concedetecelo, allo
slancio, alla perseveranza di tutti noi membri della redazione, collaboratori compresi, che operiamo spassionatamente, da sempre, in assoluta gratuità, siamo stati in grado di
poter soddisfare e diffondere la pubblicazione del numero
di febbraio di “Gente di Falchera”, versione 2014 per i soli
abbonati che, fortunatamente, già sono un numero non trascurabile, quindi non saremo più nella felice possibilità di
distribuire globalmente, come prima, il mensile.
Ce ne scusiamo vivamente, non per colpa nostra succede
tutto ciò; chi volesse, e ne avesse la possibilità, potrà ugual-
Un invito a tutti quanti hanno
aderito all’abbonamento annuale
di versare la quota del contributo
per il proseguimento del
giornale “Gente di Falchera”’
per tutto il 2014
Gente di Falchera 1
segue a pag. 13
Il saluto delle nostre Istituzioni
Cari amici, cara “Gente di Falchera”,
prima di tutto
buon 2014. E’ la
prima cosa che
sento di dire ed
è un augurio di
cuore, con la
speranza che il
prossimo anno,
e via via quelli
seguenti, possano portarci quelle certezze di lavoro e di vita e quella serenità di cui
abbiamo certamente tutti bisogno. Sono stati, e sono
ancora, anni difficili per i Comuni italiani, stretti spesso tra la carenza di risorse e la necessità di continuare a investire per ammodernare le città, renderle vivibili, efficienti, accoglienti per i propri cittadini.
Sono questi anni in cui è necessario, per chi ha il
compito di amministrare, occuparsi di problemi che
spesso non hanno una soluzione immediata e che richiedono scelte difficili, qualche volta impopolari.
E, tuttavia, è necessario affrontare le sfide e qualche
volta anche gettare il cuore oltre l’ostacolo della crisi presente. Ma, come si dice, non può essere sempre
mezzanotte.
Bisogna avere fiducia. Questo è l’anno che vedrà
cominciare i lavori della Variante 200, la più grande
trasformazione urbanistica della città dei prossimi
anni, che interesserà la zona di Torino Nord e investirà Falcherà profondamente.
E, nel 2014, inizieranno i lavori pensati alla Falchera con il “Piano Città”: La riqualificazione della zona
dei Laghetti, il secondo accesso al quartiere all’altezza della rotonda di corso Romania, i collegamenti
con le altre zone della città: per citare solo alcune
delle trasformazioni previste e che integreranno meglio e compiutamente uno dei quartieri più antichi e
ricchi di storia della nostra città.
Fiducia, dicevo. E’ così che voglio chiudere questo
breve saluto, per indicare in sintesi ciò che ogni giorno guida le mie scelte e che spero sia anche il sentimento che possa accompagnarci in questo 2014.
Buon anno.
Piero Fassino
Le scuse per non fermarci a chiedere se questo correre ci rende felici sono migliaia, e se non ci sono,
siamo bravissimi a inventarle.
anonimo
Augurare buon anno dalle colonne di Gente
di Falchera è un privilegio non scontato per
il 2014. Quindi la prima
buona notizia, che è anche un
auspicio, è che questa voce
del quartiere è riuscita a resistere alle intemperie economiche dell’ultimo anno e ci
accompagna verso il futuro.
Nei suoi vent’anni di attività
Gente di Falchera ha condotto e stimolato il dibattito vivace che ha portato il quartiere a “cambiare pelle”. Tra quelli che erano nati come
“quartieri satellite” per assorbire l’ondata di manodopera attratta dalle fabbriche torinesi, Falchera ha saputo
in maniera particolare seguire il cambiamento dei tempi e della società. Certo senza mai perdere la sua connotazione di territorio vivo, partecipe, identitario. Qui però
si continua a immaginare il domani, ad accogliere le
esigenze nuove che si presentano, a difendere i propri
diritti e i propri progetti. Non è un caso se in un’epoca
di accentramento dei servizi qui resta un ufficio postale,
l’anagrafe, il poliambulatorio, la biblioteca, e forse in
futuro anche un presidio della Croce Rossa.
Falchera ha ancora molto da dire e da offrire alla Circoscrizione e alla Città intera, a partire dal proprio
modello di partecipazione, che unisce associazioni e
residenti nuovi e vecchi, che forse oggi hanno bisogno di ritrovare un linguaggio comune.
Ma ci sono anche la nuova biblioteca, una delle più
grandi della città, intitolata a Don Milani, che è in
procinto di aprire i battenti; i laghetti in fase di riqualificazione, un sogno tenace, che finalmente si è trasformato in progetto su solide basi di realtà (il finanziamento), anche se il percorso può presentarsi ancora insidioso (rispetto agli adempimenti urbanistici
e patrimoniali).
Dopo il tempo della progettazione ora si apre un anno
di sfide, in primo luogo quelle contenute nel Piano
Città, con il secondo accesso, i laghetti, l’intervento
residenziale sulle aree Borsetto al capolinea della linea 4. Il monitoraggio continuo della falda, una situazione difficile affrontata insieme con esiti positivi, anche se qui siamo abituati a non abbassare mai
la guardia. Il nuovo anno dovrebbe portarci qualche
“taglio del nastro”: dalla Biblioteca alla Chiesa di San
Rocco del Villaretto. Sono traguardi al di là dei quali
si aprono però nuove sfide, nuove opportunità da
costruire e sostenere per il quartiere.
Lo faremo insieme, come sempre, ormai ho imparato
che qui il lavoro non ci spaventa. Ma ad una condizione, che negli ultimi tempi qualche volta abbiamo perso di vista: che si miri tutti allo stesso traguardo, che si
spinga nella medesima direzione, che ognuno sia disposto, quando necessario, a fare un passo indietro,
per rifarne poi due in avanti tutti. E’ il mio augurio per
il 2014. Per Falchera, che lo merita davvero.
Prsidente della 6° Circoscrizione Nadia Conticelli
Gente di Falchera 2
FESTA DI NATALE ALLA SCUOLA
DELL’INFANZIA SAN PIO X
Eccoci di
nuovo a
celebrare
il Natale
con i nostri bambini!
Come ogni
anno la Scuola
dell’Infanzia
San Pio X ha
organizzato un
momento di festa preparato
dai suoi piccoli
allievi. Quest’anno si è
deciso di festeggiare nel
giorno di
Santa Lucia,
venerdì 13
dicembre, e per l’occasione è stata organizzata la “FESTA DELLA LUCE”.
I bambini, dopo aver intonato un canto davanti all’ingresso della scuola, hanno sfilato per Piazza Astengo
accompagnati
dai loro
familiari e dalla luce
delle
candele.
Dopo una seconda tappa in cui si sono cimentati in
un altro canto natalizio, il “corteo luminoso” si è diretto in chiesa, dove i piccoli hanno spiegato il significato della luce nel Natale e hanno concluso il loro
spettacolo con un divertente canto finale.
Per noi genitori la soddisfazione è stata come al solito grandissima nel vedere i nostri bimbi all’opera,
ma è stato soprattutto piacevole vedere la piazza del
nostro quartiere animata, per una volta, non solo dallo
scoppio dei petardi, ma da tanti sorrisi e da un piacevole momento di festa. Un grazie alle maestre e a chi
ha collaborato all’organizzazione!
I Genitori
Natale al Centro d’Incontro
Era un tardo pomeriggio di
Dicembre
quando
Babbo Natale accompagnato dai
suoi elfi ha
bussato
alla porta
del Centro d’Incontro…
Tutti -grandi e piccini- eravamo lì ad attenderlo speranzosi in una sua visita ….e lui è arrivato puntuale
come ogni anno.
Circondato dai
suoi elfi, Santa
Claus ha suonato per noi alcune delle più belle canzoni della
tradizione Natalizia, per poi tornare a casa a Rovaniemi …con un arrivederci all’anno prossimo.
Dopo la partenza di Babbo Natale, abbiamo assistito
all’esibizione delle strepitose Ragazze del corso di
ballo che grazie a Pamela, la loro fantastica
insegnante, hanno entusiasmato il pubblico con la loro
bravura e simpatia.
Colonna sonora di questo pomeriggio di festa il ricco repertorio del Duo DejaVu Sergio e Patty: unici
nelle loro interpretazioni.
Un brindisi per tutti con l’augurio di un Sereno Natale ed un arrivederci all’Anno Nuovo.
Manuela Capel Badino
Festa dell’Epifania
Sempre presso il Centro
d’Incontro il
6 gennaio si è
svolta la festa
della Befana e
tra balli e canti è stata eletta la Befana
per l’anno
2014.
Le votazioni hanno decretato la Befana dell’anno la
sig.ra Cecilia Piscioneri. Grande festa nel passare il
testimone dalla Befana precedente sig.ra GiuseppiAttilio B.
na Arese, alla nuova Befana.
Gente di Falchera 3
I LAGHETTI, FINALMENTE!
Giovedì 5 dicembre 2013 alle ore 17 ci è stato consentito di assistere alla convocazione della VI Commissione presso la Sala consiliare della 6° Circoscrizione di Via San Benigno 22, con la presenza di Enzo Lavolta, Assessore
Ambiente Lavori
Pubblici e Verde, affiancato dal suo
stretto collaboratore
arch. Pier Giorgio
Amerio. Si è parlato di un argomento
scottante, già trattato e dibattuto da
anni, che sta particolarmente a cuore dei
cittadini della Falchera: la sorte dei
due famosi laghetti
presso la Falchera
Nuova, intorno ai quali brulica fitta una serie di orti,
molti invero trattati con cura altri lasciati alle intemperie, alla solitudine più desolata. Il giovane assessore, sicuro e determinato, ha ampiamente illustrato l’opera, che fa parte del più esteso progetto
approvato e finanziato dallo Stato e che va sotto il
nome di “Piano Città”. Si tratta di un’area di 32.000
metri quadrati suddivisa rispettivamente in “parco
agricolo estensivo”, con orticoltura individuale attraverso una coordinata rielaborazione degli orti esistenti e orticoltura collettiva (associazioni, gruppi,
scuole; in “parco naturalistico” inteso come salvaguardia flora, canneti e soprattutto fauna di varie specie, casette attrezzate per bird-watching, sentieri,
spazi per trekking; per ultimo in “parco attrezzato”
con giochi bimbi, relax sportivi, passeggio per cani,
compresa una parte destinata a spiaggetta. Un bosco
nero cosparso di detriti, cemento, sterpaglie e invaso
da gomme lacere diventerebbe d’incanto un’oasi naturale con luminosi specchi d’acqua, insomma un sogno che diventa realtà: tutto vero, realizzabile? Noi
diciamo di sì, perché ci abbiamo creduto e ci crediamo; il tutto dovrebbe iniziare, di fatto, verso settembre del 2014. Il vasto programma, sinceramente ricco di non poche suggestioni, ha colpito l’attenzione
e la curiosità dei presenti tutti. Negli interventi alcune forze di opposizione hanno espresso tutta l’ammirazione possibile per gli allettanti e ambiziosi ri-
sultati che si vogliono ottenere, anche se non hanno
fatto mancare, come sempre, spunti di polemiche.
Certo, è una tappa raggiunta dopo anni di intenzioni,
di indecisioni, di rinvii, pertanto non sono state sottaciute altrettante pungenti osservazioni di qualche
cittadino puntiglioso, componente la
commissione stessa... fortemente animato, come ha detto qualcuno, da vecchia passione politica. Comunque è arrivato il momento
per il Comune di
dare contenuto alle
parole, senza più indugi.
(a.d.l.)
Disegno di Mario
Memore, come
vorremmo vedere i
nostri laghetti!
La nuova rotonda di via degli Abeti
E’ arrivata finalmente,
dopo una fase
sperimentale,
la rotonda tra
via degli Abeti e via delle
Querce. Un
tratto pericoloso, soprattutto per l’alta velocità e utilizzato, soprattutto nelle
ore notturne, talvolta come pista da rally. La rotonda
è stata realizzata, nel rispetto della normativa imposta dal Codice della Strada, con l’utilizzo di elementi modulari in materiale plastico riciclato di colore
giallo/nero, resistenti ad urti ed agenti atmosferici,
tassellati direttamente sul sedime stradale senza pertanto ricorrere ad operazioni di scavo. Questo consentirà di contenere la spesa anche della futura manutenzione, elemento importante in un momento in
cui le risorse sono limitate. La chiusura dei lavori,
comprensiva di segnaletica, è prevista per la fine di
gennaio 2014.
Alcuni residenti hanno lanciato l’idea di un concorso di idee per un’opera da posizionare al centro della
rotonda. Potrebbe essere uno spunto interessante per
le future trasformazioni.
Gente di Falchera 4
Nadia Conticelli Presidente 6° Circoscrizione
IL TEMPO DELLA RISCOSSA
Giovedì 16 gennaio alle ore 20,30, presso la sede
ACLI di Via dei Pioppi 19/A, si è ritrovato il Comitato Spontaneo Falchera Villaretto coordinato da Luigi Canzian. La riunione segue all’incontro del 2 ottobre dello scorso anno con la presenza dell’Ass.
Claudio Lubatti, al quale erano state poste determinate richieste, attraverso un puntuale promemoria
curato dal direttivo del comitato stesso. Purtroppo,
dichiara subito Canzian con vivo disappunto, non
sono seguiti gli interventi sperati, così come viene
appurato dalle righe di una secca e laconica risposta,
secondo il parere del relatore, inviata da chi di competenza in data 30 dicembre 2013 e sottoposta a tutti
i presenti. L’assessore in essa dichiara, in base a ciò
che era stato espressamente chiesto, che “la municipalizzazione delle vie ancora in terra battuta e la parallela realizzazione delle urbanizzazioni standard
(fognature, illuminazione ecc.) non è al momento programmabile o prevista, ne verrà comunque valutata
l’opportunità. Prosegue inoltre sottolineando che
l’asfaltatura delle strade ed il ripristino dei marciapiedi con la realizzazione degli abbattimenti delle
barriere architettoniche sarà effettuata per parti, negli anni a venire, con la finalità della rimozione delle
situazioni di pericolo, sia mediante opere di manutenzione straordinaria che mediante interventi di ordinaria manutenzione. Al momento interventi generalizzati e sistematici non sono previsti per la medesima motivazione dei ridotti fondi a disposizione: lo
stesso vale per la revisione strutturale del sistema
viario”. Di fronte alla lettura e al commento di quanto sopra si avverte in sala un profondo malumore,
con accese punte di acredine da parte di qualche cit-
tadino nei riguardi del Comune e della Circoscrizione. Oltre al problema dell’amianto in parte risolto,
delle strade dissestate, dello scarso ordine pubblico,
della precarietà generalizzata dei servizi pubblici, del
degrado di certi punti della borgata, viene toccato e
dibattuto il noto progetto legato al “Piano Città”,
sbandierato ormai ai sette venti. Tale progetto però
agli occhi di Canzian e della maggioranza dei presenti, con un po’ troppa enfasi forse, comincia a velarsi da nubi d’incertezze, da ombre di sfiducia, ad
aggrovigliarsi di dubbi e critiche, in modo particolare, sulla costruzione di nuove case e sul secondo accesso. Tuttavia non c’è rassegnazione come si può
costatare dal comportamento di un pubblico compatto, risoluto, anche se non proprio numeroso. Da quanto si percepisce quella
sera, la gente è scontenta: si sente
trascurata,
dimenticata
dalla politica e dalle istituzioni, non crede più nelle vuote parole, nelle vane promesse. A quando i fatti? Lucidamente, a tavolino delineano un primo piano di protesta e di lotta, nel segno della liceità e della democrazia, da sottoporre alle forze dell’opposizione sia della Circoscrizione che del Comune; in questo modo
ritengono di svegliare, una buona volta, tutti i politici… dormienti. Al termine Canzian esprime l’augurio di raccogliere maggiori consensi e lancia un apprezzabile messaggio anteponendo le funzioni delle
associazioni alle finalità dei partiti per cercare di risollevare il quartiere da un punto di vista umano,
sociale e culturale. Spiega che coloro i quali faranno
parte di un gruppo, di una comunità, di un comitato,
pur coerenti con le proprie idee e con le proprie convinzioni, dovranno avere in sé quella forza naturale,
spassionata, in grado di agire per il bene comune,
liberi da personali legami politici o da faziosi interessi di partito. Mi piace allo scopo ricordare Norberto Bobbio quando, citando Hobbes, sosteneva che
nell’uomo, prima di un “animale politico”, sussiste
uno “stato di natura”.
Amilcare De Leo
CROCE ROSSA
Dopo le feste riprendiamo il servizio di
misurazione della pressione, secondo i
soliti orari: il martedì dalle ore 16 alle
ore 17 presso il Centro d’Incontro a Falchera Nuova; il venerdì dalle ore 16 alle
ore 17 presso la Biblioteca e dalle ore
17 alle ore 18 al circolo ACLI.
Vi aspetto e buon anno a tutti!
Crocilio Ricci
Il TUO
ascensorista…
DIETRO
CASA
Miglietta Raffaele
Via degli Abeti, 45
Numero Verde 800180791
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a cura di Amilcare De Leo
L’INTERVISTA A...
...Willia Saintil, gestore del bar presso l’A.C.L.I.
di via Pioppi 15
D. Nel numero precedente è
stata riportata
una mia
visita
presso il
Willia Saintil e Fabrizio Rago
locale bar
dell’A.R.C.I, alla ricerca di momenti ricreativi
o atti al tempo libero; ora sono da lei per lo stesso motivo, signora Willia. Vedo anche in questa
sede molta gente, solo anziani però...
R. Gli anziani sono i clienti fissi, ma vi sono anche
i giovani.
D. Ne parleremo più avanti. Ora mi dica, da quanti
anni è qui all’A.C.L.I., e come si trova?
R. Se non ricordo male dalla fine del 2010, inizio
2011. Mi trovo bene. Mi piace stare in mezzo
alla gente, rendermi utile. Ho cercato sempre di
darmi da fare per organizzare iniziative nel quartiere.
D. Per esempio?
R. Agli inizi del 2000 avevo esordito con una attività che aveva per nome “l’Oasi delle donne”.
D. Sì ricordo, ma esattamente di cosa si trattava e
cosa l’ha spinta a fondare quella Associazione?
R. Ci ritrovavamo noi donne per parlare un pò di
tutto, dalla famiglia alla società, dal tempo libero alle letture, dalla televisione al cinema, dalla
integrazione alla difficoltà di chi invece trovava arduo il proprio inserimento in città o nella
borgata stessa. Non erano anni facili, quelli.
Mi ero resa conto che la Falchera, per quanto
bella e piena di verde, era piuttosto chiusa in se
stessa, pochi i punti d’incontro.
D. E’ ancora vitale questa Associazione?
R. Purtroppo no, dopo 12 anni ci siamo persi un
pò di vista.
D. Come mai?
R. Sono venuti mancare i fondi dal Comune tramite il Tavolo Sociale, inoltre non ci sono locali
per ritrovarsi.
D. E ora?
R. Ora svolgo questa attività con mio marito; siamo in un bel posto, vicino all’Oratorio, alla
Chiesa ma soprattutto a contatto con la gente.
D. Mi elenchi qualche esempio di attività che esercitate.
R. Si gioca a carte, passatempo principale, poi si
organizzano tornei di bocce, lezioni di ballo e
quando è il caso si preparano pranzi sociali, il
tutto naturalmente in armonia con il circolo
A.C.L.I. e la presidenza. Se occorre prepariamo
panini per chi lavora in Falchera.
D. Cucina anche lei? Se sì, qual è il suo piatto mi
gliore?
R. Oh sì, le lasagne! E’ il mio piatto forte!
D. Prima mi parlava dei giovani...
R. Certo. Vi sono ragazzi che giocano al calcio, altri
si dedicano al teatro; tutti i venerdì sera sono
da noi per un aperitivo a soprattutto per stare
insieme. Bella gioventù. Anch’essi sono alla
ricerca di locali.
D. Ho saputo che più volte i ladri, proprio qui da
voi, hanno lasciato il segno.
R. Sì, un triste episodio qualche tempo fa che non
mi piace ricordare. In genere è sempre stato tutto tranquillo.
D. Da dove proviene Willia? E da quando è in Italia?
R. Dal 1978, provengo da Haiti.
D. Cosa pensa degli Italiani?
R. ...Tutto il mondo è paese.
D. Ora un rapido giudizio sulla Falchera.
R. Amo la Falchera. E anche in questo caso rispondo: tutto il mondo è paese.
Ringrazio Fabrizio Rago, uno dei giovani frequentatori del locale, per le notizie che ci ha fornito sulle
sue attività teatrali in Falchera. Ha seguito le orme
del papà, il quale collaborò con l’attore Pier Facciolini e con il regista Piero Impinna negli anni Ottanta-Novanta.
Laboratorio di
Quartiere Falchera
Sportello Ambiente:
la distribuzione dei sacchetti
per la raccolta della plastica
a v v i e n e t u t t i i m e rc o l e d ì
dalle ore 15 alle 16 in via degli Abeti 16
“Comitato Sviluppo Falchera”
Piazza Giovanni Astengo 10
presso Biblioteca Civica Falchera
Tel. 011-443.26.21 / Fax 011-443.26.22
E mail: [email protected]
Gente di Falchera 6
Superamento dei campi nomadi:
al via lo smantellamento
di Lungo Stura Lazio e la
ricollocazione degli abitanti
E’ stato formalizzato il 5 gennaio scorso l’affidamento ad una
associazione temporanea di imprese (Ati) formata da cooperative e associazioni attive da anni
sul territorio torinese, del progetto di superamento dei campi
nomadi di lungo Stura Lazio e
di corso Tazzoli.
Il progetto finanziato principalmente con fondi dello Stato gestiti dalla Prefettura dovrebbe
portare nell’arco di 18 mesi alla
“decostruzione” degli insediamenti, a partire da Lungo Stura
Lazio, ed alla ricollocazione dei
loro abitanti, con l’attivo coinvolgimento di nomadi e zingari. Collaboreranno a
questo esperimento gestito dall’Ati, una galassia di
organizzazioni (ben 16) torinesi e romene.
Lo ha comunicato l’assessore ai servizi sociali e vicesindaco, Elide Tisi, nel corso della commissione servizi sociali, servizi demografici e polizia municipale.
L’iniziativa, ha avuto una sua fase preparatoria nella
costruzione del progetto da parte dell’Amministrazione, in una serie di incontri con Prefettura e Questura, che continueranno a monitorare la realizzazione
del progetto con il coinvolgimento dei rappresentanti della comunità di nomadi e zingari e con un censimento delle famiglie insediate nei campi. La conclusione del lavoro preparatorio ha portato alla stipula
di un vero e proprio patto che impegna 857 persone
residenti in Lungo Stura Lazio (ma il totale dei beneficiari, con quelli individuati in corso Tazzoli,
ammonta a circa 1100 persone) interessate dall’intervento alla decostruzione delle loro precarie abitazioni e allo sgombero dei rifiuti e delle macerie, almeno per la parte che non richieda interventi di bonifica su scala industriale.
Le soluzioni alternative individuate prevedono ricollocazioni abitative in appartamenti o soluzioni di
“bassa soglia”, così le ha defiinite Tisi, di tipo rurale, sul territorio di Settimo Torinese o, in altri casi,
l’accompagnamento economico per un periodo fino
a sei mesi per il trasferimento in Romania di un certo
numero di famiglie.
Gli interessati hanno assunto l’impegno nei casi di
ricollocazione in appartamenti o in altri tipi di sistemazioni, al rispetto delle regole di buon vicinato, a
garantire la frequenza scolastica dei bambini, a frequentare eventuali corsi di formazione professionale, all’apprendimento della lingua italiana ed al pa-
gamento di quote crescenti di affitto fino alla totale
autonomizzazione economica. Nella fase transitoria
che precederà l’eliminazione definitiva dell’insediamento di corso Tazzoli, i fondi stanziati saranno destinati ad alleviare i disagi degli altri cittadini migliorando l’illuminazione pubblica e installando nel
campo fontanelle per il prelievo di acqua potabile.
Capofila dell’Ati è la cooperativa Valdocco. Accanto ad essa lavoreranno educatori e operatori sociali
della Croce Rossa, della Onlus “Aizo” (Associazione italiana zingari oggi), della cooperativa Stranaidea, delle associazioni Liberi tutti e Terra del Fuoco.
I fondi, divisi in tre lotti, saranno gestiti direttamente dalla Prefettura.
Il costo totale degli interventi programmati, compresi quelli per dotare i campi di via Germagnano e di
Strada Aeroporto di contatori per misurare i consumi di elettricità di ogni famiglia è di circa 3,6 milioni di euro.
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Silvio Lavalle
Abitazioni precarie nel campo
di Lungo Stura
Lazio
Viaggiare con un biglietto unico
A Torino e Cintura si può
viaggiare con un solo biglietto sui treni del Servizio ferroviario metropolitano, tram, bus e metro.
I nuovi biglietti sono di tre
tipologie: U, che costa 2
euro, dura 90 minuti e consente di usare la metro e le
linee ferroviarie di Trenitalia e Gtt entro i limiti urbani di Torino (Stazioni
Stura, Lingotto, Madonna di Campagna); A, 2,50 euro
con validità 90 minuti per usare metro e treni entro i
limiti della prima cintura (stazioni di Caselle città,
Settimo, Chieri, Pessione, Candiolo, Alpignano)
B, dal costo di 3 euro e validità di 120 minuti per
viaggi sulla rete urbana e suburbana Gtt, sulle linee
ferroviarie entro la seconda cintura. (stazioni di Ciriè, San Benigno, Brandizzo, Villastellone, None,
Rosta) e sulle linee automobilistiche extraurbane
gestite dal Consorzio Extra.To, limitatamente alle
corse che collegano Torino con Ciriè/San Maurizio
Canavese, San Benigno Canavese/Volpiano, None,
Rosta. Questa nuova mappa della rivoluzione dei trasporti piemontesi è stata voluta da Regione ed Agenzia per la mobilita metropolitana con uno scopo ben
preciso. “Il biglietto integrato riassume pienamente
il lavoro svolto in questi tre anni -osserva l’assessore regionale ai Trasporti Barbara Bonino-. Abbiamo
riorganizzato l’intero nodo torinese con il Servizio
ferroviario metropolitano, ottenendo la massima Integrazione ferro-ferro e migliorando significativamente quella ferro-gomma. Ora, un unico biglietto
come ulteriore incentivo ai cittadini per utilizzare i
servizi con un risparmio fino ad un euro. Il progetto
di bigliettazione elettronica Bip ha inoltre ottenuto il
secondo premio nei Calypso Award, staccato di un
solo punto dalla Città di Riga, arrivata prima.
Con questa iniziativa la Calypso Networks Association premia ogni anno i migliori progetti che utilizzano la tecnologia Calypso, riconosciuta come standard internazionale per i sistemi di bigliettazione elettronica per il trasporto pubblico locale basato su
(Notizie dalla Regione Piemonte)
smartcard”.
REFERTI ON LINE DEGLI
ESAMI DI LABORATORIO
ESTENSIONE DEL SERVIZIO
A TUTTA LA ASL TO 2
La ASL TO 2 ha completato l’estensione della consegna on line dei referti degli esami di laboratorio a
tutti i punti di accesso del proprio territorio.
Prima in Torino e Provincia ad attivare questa opzione, dopo una iniziale fase di sperimentazione avviata
dal 9 ottobre 2012, ha completato l’estensione del servizio anche ai Centri Prelievi di Via Montanaro 60
e di Lungo Dora Savona 24.
Al momento stesso dell’accettazione il Paziente può
scegliere di vedere e stampare direttamente da casa i
risultati con il proprio PC.
Il servizio, gratuito e attivo 24 ore su 24, è semplice
e immediato: occorre inserire il proprio codice fiscale, il codice personale del referto, assegnato al momento del prelievo, leggere l’informativa sulla privacy e dare il proprio consenso.
Il referto on line sostituisce a tutti gli effetti quello
cartaceo (che quindi non sarà necessario ritirare) e
dovrà essere scaricato entro e non oltre 45 giorni dalla
data indicata sul modulo ritiro referti consegnato al
momento dell’accettazione.
La marca temporale sui referti garantisce la validità
giuridica del documento.
I referti che includono l’esame per HIV non sono
consultabili on line in osservanza alla L. 135
del 05/06/1990.
La consultazione e stampa del referto è possibile solo
se si è già provveduto a pagare il ticket dovuto o si è
esenti.
Il referto on line è scaricabile in pdf o p7m ed è salvabile, viene archiviato a norma di legge dalla ASL
TO 2 ed è già compatibile con il Fascicolo Sanitario
Elettronico.
Il progetto prevede, oltre al consueto ritiro di persona,
anche la possibilità di ricevere il referto via posta.
In tal caso, la busta contenente il documento verrà
recapitata all’indirizzo indicato dall’utente in fase di
registrazione presso il Centro Prelievi, anche ad un
indirizzo diverso da quello di residenza.
Dott.ssa Silvana Patrito
A volte la musica più bella arriva dalla natura. Star seduti in riva
al mare ad ascoltare il vento, il frangersi delle onde sulle rocce, è come
una melodia, ci si perde nei propri pensieri e non si sente altro.
anonimo
Gente di Falchera 8
IL GIORNALE DELLA SCUOLA
L’Istituto Comprensivo “Leonardo da
Vinci” fa il BILANCIO SOCIALE
Oggi la scuola è chiamata a rispondere di
“qualcosa” a “qualcuno” sulla base di determinati “valori” in maniera “organizzata e trasparente”. Lo strumento del bilancio sociale
rappresenta un’occasione per “rendere conto” (accountability) ai “portatori di interesse” (stakeholder) delle scelte effettuate, delle attività svolte, delle risorse utilizzate e dei risultati raggiunti, esplicitando l’efficacia e l’efficienza delle azioni messe in atto, per realizzare una condivisa corresponsabilità educativa.
Il bilancio sociale ha come obiettivo quello di essere lo
strumento per un dialogo aperto con la comunità territoriale; si propone di fornire una rendicontazione attendibile e completa sull’operato di un’organizzazione (quindi anche della scuola).
Il bilancio sociale, strumento in grado di consentire al
meglio questo processo, accompagna la lunga pratica
quotidiana di molte scuole nel creare fattivi momenti di
collaborazione, cooperazione e partecipazione delle famiglie alla vita scolastica, in modo da creare una progettazione educativa “partecipata”.
Già nei precedenti anni scolastici era sorta l’esigenza di
realizzare un documento nel quale rendere conto delle
scelte, delle attività, dei risultati e dell’impiego di risorse, in modo da consentire ai cittadini e ai diversi interlocutori di conoscere e formulare un proprio giudizio su
come la scuola interpreta e realizza la sua missione istituzionale e il suo mandato.
Questo strumento viene utilizzato quindi per:
• migliorare la comunicazione sociale della scuola,
• possedere uno strumento di “programmazione
allargata” che coinvolga e motivi maggiormente gli interlocutori interni ed esterni,
• integrare e migliorare la documentazione ufficiale già
realizzata.
Inteso in questo modo il bilancio sociale non è un semplice
documento a consuntivo che si aggiunge ai molti che la scuola
è chiamata a predisporre, ma vuole riqualificarli e riorientarli verso una direzione di senso condiviso, vuole entrare in
maniera trasparente nella vita della scuola senza nascondere
problemi e criticità.
Il bilancio sociale è stato redatto per la prima volta dal
nostro Istituto per l’anno scolastico 2012/2013 sulla base
delle indicazioni emerse all’interno di un gruppo di studio formato ad-hoc su stimolo della “Associazione Magistrale N. Tommaseo”, all’interno di una Rete di 7 scuole statali di Torino, in collaborazione con il Dipartimento
di Management dell’Università degli Studi di Torino.
Per la redazione del documento sono stati coinvolti il
Dirigente Scolastico, lo Staff, la DSGA (Direttrice dei
Servizi Generali Amministrativi), ma si deve un particolare ringraziamento alla Prof.ssa Morando, la Prof.ssa
Facchin ed il Prof. Bullotta.
In preparazione del nostro bilancio sociale è stata effettuata una autovalutazione di Istituto. Sono state intervistate diverse persone ed hanno risposto 93 docenti, 341
genitori, 418 studenti (852 su 1081 coinvolte: una percentuale del 78,81%).
Le domande dei questionari anonimi erano su diversi aspetti
della vita e della organizzazione scolastica: metodologia e
didattica, valutazione, organizzazione, rapporti con l’istituzione, formazione e aggiornamento, relazione con i colleghi, relazione con gli alunni, relazione con i genitori.
Ne è emersa una realtà di persone piuttosto soddisfatte
del clima scolastico, delle attività e della valutazione, non
troppo disponibili a “spendersi” in prima persona negli
organi collegiali della scuola; dove genitori e figli parlano della scuola; gli studenti non usano molto il computer.
Per esempio: il 79% dei genitori è soddisfatto del piano
annuale delle attività, l’86% è soddisfatto del dialogo
tra docenti e alunni, l’84% ritiene i compiti pienamente
equilibrati con i ritmi di lavoro, l’86% è convinto che la
valutazione espressa aiuti i propri figli; il 72% degli studenti è soddisfatto delle spiegazioni degli insegnanti, il
76% dialoga con i genitori su cosa succede a scuola ed il
69% non usa il computer [almeno per lo studio]; il 91%
degli insegnanti è fermamente convinto che la didattica
possa fare la differenza in classe, l’86% coinvolge con
decisione gli allievi nei processi di valutazione, l’ 88%
crea un clima sereno e collaborativo in classe I dati completi dell’Autovalutazione di Istituto ed il testo
del Bilancio Sociale sono pubblicati sul sito della scuola:
www.icleonardodavincitorino.it).
Il bilancio dei risultati degli alunni rispetto alla valutazione interna (i voti nelle classi) ed esterna (le prove INVALSI) è una parte importante del documento che ci impone riflessioni e sempre rinnovato impegno per migliorare la situazione anche in presenza di taluni alunni che
manifestano disagio di natura socio-familiare.
Il Bilancio sociale rende anche conto della linea didattica
ed educativa dell’Istituto, del personale impiegato nella
scuola, dei progetti, delle spese effettuate a fronte dei finanziamenti ottenuti dallo Stato, dagli Enti Locali e da
privati.
Ora questo documento di Bilancio deve assumere tutta la
sua valenza Sociale, per questo, a partire da questo articolo e dalla pubblicazione sul sito web della scuola, stiamo predisponendo sue presentazioni alle famiglie, alle
realtà associative con le quali la scuola collabora ed alla
Circoscrizione.
Gente di Falchera 9
Filippo Furioso
Dirigente scolastico
Dal 1972 attenzione
verso i giovani atleti
P G S CONQUISTA
Il lavoro paga! Si dice così e… noi viviamo così.
Abbiamo gli obiettivi e seguiamo la strada; non senza deviazioni o semafori rossi, code o lavori in corso. Entrambe le nostre squadre vanno avanti. Purtroppo la squadra femminile è quella con più ostacoli sulla strada. Fortunatamente quest’anno c’è stata
una settimana di pausa dei campionati dopo le feste
e questo ci ha permesso di rimetterci in moto con
precisione e attenzione.
U13
Partiamo dai
piccoli. Tre allenamenti vista
l’assenza di
gare nella prima settimana.
Ma, una mamma, ha chiesto
“perché non ci
facciamo una
bella pizzata tutti insieme?”. “Ok…”(la professoressa di matematica mi avrebbe fulminato con gli occhi
per questa parolina inglese), una piccola pausa e “che
ne dici di occupartene?”. E allora questa mamma si
è prodigata, coinvolgendone anche altre e, anche senza partita, ci siamo ritrovati. 50 persone alla “Bocciofila Mappanese” con un menù decisamente interessante anche senza pizza!
E poi? I 3 allenamenti, il lavoro che non manca e le
pagelle… vero limite per chi vuole continuare a giocare. Ci si allena, ma chi va male a scuola non gioca
la partita, perché è importante fare bene nei doveri
che ci competono.
L’ultima partita in casa ci ha dato qualche risposta sul
gioco, ora puntiamo a qualche risposta sul risultato.
Poi la partecipazione alla festa Minivolley FIPAV ha
chiuso un Dicembre di grande pressione e grande lavoro.
ECC-FEMMINILE
Molte sono mamme e quindi la gestione famigliare e
gli impegni lavorativi lasciano poco tempo per gli
allenamenti. Dopo una partenza accettabile in termini di presenza, la continuità ha perso freschezza, facendo spesso modificare l’allenamento all’ultimo
momento. Da qui, però, anche un netto calo nel gioco e un po’ di demotivazione generale. Dopo le vacanze dovevamo fare un salto qualità, ma purtroppo,
come l’anno scorso, nonostante le premesse e promesse di inizio anno, c’è stato un taglio netto del
lavoro. A questo punto, anche gli allenatori hanno
voluto dare un taglio netto. È inutile entrare nei particolari, speriamo che venga ritrovata la giusta motivazione senza cambiare le carte in tavola! In questa
situazione, purtroppo, si crea anche un problema di
progressione d’allenamento, ritardando i programmi e metterci solo tanta passione purtroppo non ba-
Oggi: lo sport in
Falchera per tutti
sta. Ora pare che ci siano intenzione e
intenti diversi. E ci aspetta il girone di
ritorno.
SCUOLE
Stiamo svolgendo l’attività nelle scuole. Grande impegno da parte dei nostri
allenatori e mi sembrano buone risposte
anche dai bambini. Si parla sempre di
problemi nella scuola, ma a volte l’impegno degli insegnanti e l’offerta di attività possono aiutare a lavorare meglio.
Vi aspettiamo in palestra.
Luigi Fabio Varesano
SPORTELLO per la MEDIAZIONE
CIVILE OBBLIGATORIA
A seguito della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della legge del 9 agosto 2013, la mediazione
civile e commerciale ritorna obbligatoria dal 21 settembre, per le controversie su specifiche materie.
La mediazione civile e commerciale (d. lgs 28/2010,
e legge 98/2013) è l’attività svolta da un professionista, al di sopra delle parti, finalizzata alla ricerca di un
accordo amichevole per la risoluzione di una lite.
Compito del mediatore è quello di ricercare una soluzione soddisfacente per entrambe le parti allo scopo di evitare una causa civile lunga e dispendiosa.
La mediazione civile e commerciale riguarda le seguenti materie:
♦
condominio
♦
diritti reali
♦
divisione
♦
successioni ereditarie
♦
patti di famiglia
♦
locazione
♦
comodato
♦
affitto di aziende
♦
risarcimento del danno derivante da responsabilità medica e sanitaria
♦
risarcimento del danno derivante da diffamazione con il mezzo della stampa o con altro
mezzo di pubblicità
♦
contratti assicurativi, bancari e finanziari (non
include la responsabilità da sinistri stradali)
LO SPORTELLO per la MEDIAZIONE CIVILE
OBBLIGATORIA è a disposizione dei cittadini, un
servizio di consulenza gratuito sulla nuova legge
OBBLIGATORIA tenuta dalla;
Dott.ssa LAGONIGRO Jessica
Tutti i lunedì in Via degli Abeti 16, Dalle 10 alle
12 a partire dal mese di Novembre 2013
E’ OBBLIGATORIA la prenotazione telefonica al
Gente di Falchera 10
N° 011-4432621
La narrativa
di
Teodoro
Lorenzo
E finalmente sono arrivate
le sospirate vacanze natalizie.
Per tutti gli studenti esse rappresentano una meta da
raggiungere al più presto. Si comincia ad aspettarle
praticamente dal giorno dopo l’inizio della scuola,
sembrano irraggiungibili, lontane anni luce ma arrivano fulminee, tempestive, rapide e provvidenziali
come una carica di cavalleggeri dell’unione.
Ti piombano addosso dolcemente e non te ne accorgeresti nemmeno se non fosse per i martellanti inviti
della pubblicità televisiva ad acquistare quel determinato prodotto, regale e raffinato, per farne un regalo originalissimo, apprezzato e soprattutto utile
(carta igienica Scottex).
A scuola ti accorgi che le feste natalizie sono ormai
prossime quando a giustificazione dell’eccessivo lavoro cominciano a circolare tra i professori frasi di
questo genere: “Non lamentatevi ragazzi, avrete tutto il tempo per riposarvi durante le vacanze.”
Troveranno poi un altro pretesto per assegnarci a cuor
leggero una marea di compiti da fare durante i “giorni di riposo”.
Avverti l’atmosfera natalizia anche quando qualche
studente, artefice di una interrogazione deludente, si
giustifica dicendo che si è già immerso nel clima delle
feste oppure ancora quando qualcuno, amante dei
numeri e delle statistiche, con l’agenda in mano conta gioioso quanti giorni lo separano dalla fatidica data
che rappresenta l’ultimo giorno di scuola dell’anno.
E mano a mano che passano i giorni le rigacce nere
sul nome dei santi (non c’è più religione!) si avvicinano sempre di più al magico cerchio rosso, spesso e
ben visibile che tutti aspettano con trepidazione.
Poi arriva la circolare con cui Ciccino Cuscunà porge i suoi auguri personali agli studenti e alle loro famiglie. Da quel momento ognuno si sente moralmente
autorizzato a non toccare più un libro.
Senza altri particolari sussulti, stancamente, giunge
il fatidico ultimo giorno di scuola dell’anno.
Il rituale impone che non si debba portare a scuola
nemmeno la penna.
Ma Valentini, il secchione, osa, a rischio della sua
stessa vita, portare in aula e metterli in bella vista sul
banco libri e quaderni.
È’ una aperta violazione delle regole che fanno parte
della nostra tradizione scolastica.
Si organizza immediatamente un processo a porte
chiuse, che a dire la verità vengono serrate a fatica
tale è la folla che preme per entrare per farsi giustizia
sommaria.
Anche la stampa è accorsa prontamente vista l’ecce-
zionalità della vicenda ma per evitare pericolosi contraccolpi scandalistici che potrebbero nuocere alla
rispettabilità della famiglia dell’imputato viene allontanata dall’aula.
Il verdetto è unanime nonostante una lunga e ridondante arringa della Battipaglia che in quanto sodale
di Cicerone ha assunto le vesti di avvocato difensore. Colpevole!
Mentre si levano gli hurrà entusiastici di tutta la classe e volano cappelli immaginari, si cercano nell’ordine: un cavallo, una quercia secolare, una fune e un
pezzo di sapone per impiccare il pericoloso fuorilegge.
Si trovano nell’ordine: il cavallo, la quercia secolare
e la fune. Non si riesce a reperire un pezzo di sapone
e Valente la fa franca per il dispiacere di molti.
Improvvisamente, annunciato da araldi in grande
uniforme e squilli di tromba, giunge il bidello Panepinto Aldo a cui Cuscunà ha promesso il diploma di
maturità senza dover fare l’esame di maturità.
Il papello, di cui ci fornisce scandita lettura, ci informa che il preside in persona per festeggiare la caduta del suo ultimo bulbo pilifero ha deciso di concedere l’amnistia a tutti i condannati a morte per offesa alla pubblica moralità.
Protestiamo vivacemente ma la decisione è irrevocabile.
Pinotti, che fino all’ultimo ha pregato Panepinto di
chiudere un occhio e lasciarci giustiziare il secchione colto in flagrante, decide di presentare una petizione a Cuscunà nella quale viene chiesto che il fuorilegge come atto riparatore per la grave offesa arrecata a tutte le scuole del regno scriva in bella calligrafia 1500 volte:
“Sono un gran leccaculo.”
Cuscunà rigetta anche quest’ultima istanza.
Pinotti avanza allora un tremendo sospetto: “Ehi,
Valentini, per questo hai vinto anche la borsa di studio. Sei un raccomandato. Dimmi la verità: sei il figlio illegittimo e mai riconosciuto di Cuscunà, vero?”
E Valentini: “Ti prego, stai zitto. Per il tuo silenzio
sono disposto a passarti per un anno intero il compito in classe di latino.”
Conclusione: Valentini è proprio il figlio illegittimo
e mai riconosciuto di Ciccino Cuscunà?
Brutti sono brutti uguali, una qualche familiarità
genetica certo li unisce.
Mah, occorrono ulteriori indagini. Vi prometto che
vi terrò informati sugli esiti.
Per ora posso solo finire come finivano i grandi film
del vecchio West: THE END.
Accontentatevi.
dal libro Campus Marie Curie
Gente di Falchera 11
A TORINO UN FONDO
SALVASFRATTI
Aiuterà le famiglie
in difficoltà che
rischiano di venire
sfrattate e trovarsi in emergenza abitativa
Arriva il fondo “salvasfratti” per aiutare le famiglie
in difficoltà economica che non ce la fanno più a
pagare l’affitto al padrone di casa. Finanziato per un
milione di euro da Compagnia di San Paolo e Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e per 400mila
euro dal Consorzio Intercomunale Torinese, sarà una
sorta di “paracadute” per coloro che, a causa delle
difficoltà economiche dovute magari alla perdita del
lavoro, rischiano di perdere la casa.
Diciamo subito che questa opportunità non riguarderà le case popolari, ma i contratti d’affito stipulati
sul mercato privato. Ci sembrava però comunque
importante parlarne sulle nostre pagine, dal momento che per colpa della crisi sono purtroppo sempre di
più le famiglie che rischiano di finire in una situazione di emergenza abitativa.
Il protocollo d’intesa è stato siglato venerdì 15 novembre tra Città di Torino, Prefettura, Compagnia di
San Paolo, Fondazione Cassa di Risparmio, Consorzio Intercomunale Torinese e i sindacati di proprietari e inquilini.
Chi avrà diritto a questo aiuto? A poterne beneficiare saranno le famiglie con reddito Isee fino a 26mila
euro, residenti da almeno un anno nell’alloggio oggetto di procedura di sfratto per morosità, a condizione che abbiano nel proprio nucleo familiare un
soggetto considerato fragile sotto l’aspetto sociale
(anziano, minore o disabile) e possano dimostrare
che la diminuzione del reddito è causa diretta della
morosità sull’affitto.
Il fondo “salvasfratti” sarà gestito dall’Agenzia Locare (il servizio intercomunale di mediazione tra la
domanda e l’offerta del mercato privato in locazione) in collaborazione con il Consorzio Intercomunale Torinese e sarà usato per rimborsare una porzione
del debito già contratto dall’inquilino. Il proprietario dovrà rinunciare alla procedura di sfratto e stipulare un nuovo contratto a canone concordato. Da parte
sua, l’affittuario dovrà impegnarsi a restituire una
parte del rimborso in proporzione al reddito della sua
famiglia (il 50 per cento per redditi superiori a 15mila
euro, il 30 per cento per quelli compresi tra 8mila e
15mila euro, il 10 per cento se il reddito è inferiore a
8mila euro). Nel caso in cui il proprietario non ac-
cetti di negoziare la locazione e decida di dare corso
comunque allo sfratto, Locare ne individuerà un altro disposto ad affittare il proprio appartamento a
canone concordato.
Cosa fare per accedere? A partire da mercoledì 20
novembre sarà possibile chiedere il contributo del
fondo “salvasfratti” direttamente dagli uffici di Locare, in via Corte d’Appello 14, o nelle sedi dei sindacati di inquilini e proprietari. Le informazioni dettagliate e i moduli per fare domanda sono disponibili anche on line sul sito della Città di Torino, all’indirizzo www.comune.torino.it/informacasa
«La crisi economica e occupazionale, che negli ultimi
anni ha colpito duramente la città, ha significamente
ridotto entrate e reddito delle famiglie torinesi» ha
spiegato alla firma dell’accordo il vicesindaco e assessore alle Politiche Abitative, Elide Tisi. «Tra le
conseguenze più evidenti si registra la crescente difficoltà a sostenere le spese per l’abitazione e, nei fatti, a
pagare regolarmente l’affitto di casa». I dati parlano
da soli: nel 2012 il Tribunale di Torino ha registrato
ben 3600 sfratti per morosità sul mercato privato.
Un viaggio nella nostra
A cura di
Circoscrizione Remo
Andreasi
Omaggio alla memoria
Il Monumento dedicato alla meridiana e al Partigiano
La meridiana di Barca - Bertolla consiste in un’armilla moderna semplificata in acciaio inossidabile
ad ornamento di un monumento al Partigiano.
Si tratta di una meridiana di tipo equatoriale proposto dall’’A.N.P.I. e dall’allora 19° Circoscrizione.
Fu eretta il 18 maggio 1985 da Franco Milone (19241990) per opera dell’Osservatorio Astronomico di
Pino Torinese. Fu sistemata al posto del vecchio cippo all’imbocco del ponte Amedeo VIII sul torrente
Stura, a ricordo proprio di quel ponte che fu il primo
ad essere liberato dai partigiani durante l’insurrezione di Torino il 16 aprile del 1945, con la cattura dell’intero corpo di guardia tedesca. Tra le forze impegnate in quell’azione vi erano numerosi partigiani di
Barca - Bertolla.
Gente di Falchera 12
segue editoriale di Amilcare De Leo
mente riscoprirci in rete, il nostro sito è segnalato in
fondo nell’ultima pagina (www.gentedifalchera.it).
Intendiamo ringraziare pubblicamente tutti quegli
amici fedeli, uomini e donne, che ci sono stati vicini,
avendo distribuito, con scrupolo e diligenza, “Gente
di Falchera” a porta a porta; li abbracciamo e a essi
porgiamo un fervido saluto accompagnato nuovamente da un fervido grazie. A questo punto facciamo una piccola pausa, soffermiamoci per qualche
istante a riflettere sul tempo, su cosa cioè ci riserverà il nuovo anno, che a livello nazionale si è subito
presentato non proprio f oriero di buone aspettative
visti i rincari generalizzati. Dal punto di vista locale
invece ecco qualche bella notizia: possiamo affermare, con un pizzico di fantasia, che Babbo Natale
sia approdato alla Falchera con dei doni che aspettavamo da molto, in verità doni un pò speciali uno dei
quali già visto, ad esempio l’apertura della nuova biblioteca civica comunale multimediale cui è stato assegnato un nome prestigioso, “don Milani”, e altri
che “spacchetteremo” più avanti, ma pur sempre,
come è stato promesso, nel corso dell’anno. Siamo
in grado di annunciare che finalmente potremo presentare il libro sulla storia della Falchera Nuova,
“L’altra Storia Vent’anni dopo: Falchera Nuova”.
Si tratta poi della messa in opera dell’attuale rotonda
alla Falchera Nuova e che sta facendo le radici, della
realizzazione del secondo accesso, della bonifica dei
laghetti con relativo parco, della ristrutturazione degli orti urbani, di cui parliamo anche all’interno. Non
esistono ulteriori alibi per gli addetti ai lavori, con i
primi giorni di settembre 2014 i cantieri dovrebbero
essere per lo meno avviati; non è più tempo di indugi
e di proroghe: non intendiamo ancora aspettare a lungo. E’ la filosofia del dare e avere, da interpretare
come il giusto equilibrio che sussiste tra diritti e doveri. Se, infatti, da buoni cittadini non ci sottraiamo
ai rincari di spese e tributi nonché agli svariati doveri che vengono imposti dall’alto... e tutto per il bene
del Paese così ci viene detto, allo stesso modo abbiamo la legittima facoltà di manifestare i nostri diritti,
di ottenere quanto ci spetta, ma davvero in questo
caso, per il bene comune.
La Crisi
di
Tony
Barilla
In questi tempi di crisi torna attuale, più che mai, un
vecchio detto dei nonni: “ogni soldo non speso è un
soldo guadagnato”.
Questo vuol dire non spendere, dove si può fare, o
ridurre la spesa quando non si può rinunciare, per
vari motivi, completamente al bene o al servizio.
Rifacendosi al concetto di condivisione, presente da
sempre nelle filosofie e religioni di tutto il pianeta.
Oltre che essere, da sempre, una filosofia solidaristica e comunitaria, può diventare sempre di più, una
alternativa economica alla logica del mercato puro.
Mercato senza limiti e vincoli, che ha dato prova, se
mai c’è né fosse ancora bisogno, di tutti i suoi limiti.
Abbiamo detto ridurre la spesa senza rinunciare a un
bene o un servizio; al massimo ridurne l’utilizzo.
Dal mondo Anglosassone stanno arrivando delle idee,
che cominciano a prendere piede da noi in Italia.
Anche se con grande fatica in quanto qui da noi, mondo latino, un bene viene inteso sia come utilità che
come proprietà, mentre nel mondo Anglo sassone
prevale il concetto di solo utilizzo.
Un esempio per tutti: un Italiano ha la lavatrice per
lavare i panni ma è la sua lavatrice, per l’Anglosassone serve solo per il bucato senza necessariamente
possederla.
“Insomma mi serve il servizio e non lo strumento
che lo fa”
Mi limito a un breve elenco di condivisioni, diffuse
nel mondo anglosassone, per cui in Inglese:
Bookcrossing: Libri lasciati in giro in modo da permettere la lettura anche a persone che non hanno i
mezzi per comprarli.
Carsharing & Bikesharing: comune anche a Torino,
permette di affittare (o condivedere tra più persone in
alcuni casi) l’uso di macchina e bici senza averne la
proprietà, ovvero la prendo quando mi serve.
Cohousing: Si tratta di spazi e servizi abitativi cogestiti. Molto diffuso in Scandinavia per rimessaggio
vetture o uso provvisorio di magazzini, alla faccia
dei Garage a 40.000 E.
Couchsurfing: mette in relazione chi vuole dare e ricevere ospitalità utilizzando la propria casa.
Coworking: condivisione, tra privati, di spazi dedicati al lavoro, mantenendo la propria indipendenza
ma creando sinergie.
Crowfunding: è una forma di finanziamento collettivo, per piccole somme, che stà prendendo piede in
Gran Bretagna; si crea un fondo che finanzia piccoli
progetti individuali.
E torniamo a un classico dei nostri nonni, di cui tanti
lettori sono già fautori: “Orti Urbani” oasi verdi in
città per contrastare il caro vita e tornare alla genuinità dei prodotti. L’applicazione pratica del Bio e dei
chilometri zero. Come mio parere personale devo
ammettere che mi sarebbe quasi impossibile gestire
uno di questi servizi, solo mi sembra congeniale l’idea
dell’orto Urbano…. Ma ognuno deve farsi la sua idea.
Mi piace indegnamente citare, per concludere, una
massima di Albert Einstein, sulla crisi:
“La crisi è la più grande benedizione per le nazioni
perché porta idee per superarla e, alla lunga, porta
progresso, forse con altra geneta gestirla, con questi
che abbiamo ……
Gente di Falchera 13
I lettori scrivono
Ufficio Postale
Oggi ero alla posta, c’era molta gente e si parlava
del più e del meno, una impiegata si è lamentata con
me che parlavo forte, non riusciva a lavorare e sbagliava i conti, sono passato dopo 1 ora e mezza, ed
ho avuto un diverbio con la suddetta. In quest’ufficio postale c’è troppa burocrazia: poco personale. Mi
scuso con la dirigenza e l’impiegata di essermi lasciato andare, non è da me, ma io credo che se si
potesse velocizzare di più i servizi e meno burocrazia, si eviterebbero discussioni e scortesie.
Abbonamenti
Volevo anche esprimere un parere sull’abbonamento al giornale G.ente di Falchera. Innanzi tutto dobbiamo ringraziare chi ci aiuta nel sostenerci a continuare nella pubblicazione in questi giorni, molti sono
venuti a iscriversi, anche noi volontari pronti a dare
una mano con passa parola per l’iscrizione abbonamento. Purtroppo le circostanze come avevamo spiegato in altri numeri ci hanno portato tra virgolette a
toccare la tasca degli abitanti della Falchera e questo
l’abbiamo dovuto fare a malincuore, pena la chiusura della redazione. Il Comune ci ha dato una mano
fino a quando ha potuto, ma adesso per non lasciare
delusi i nostri affezionati lettori si è pensato di fare
cosi. I giornali verranno recapitati solamente a tutte
quelle persone che hanno dato la loro adesione.
Ringraziamo lo stesso anche chi non può e sperando
in una ripresa del giornalino, auguro a tutti i falcheresi un buon anno di pace e serenità.
Giacomo Chissotti
Allarme Incendio
Sottopasso ferroviario Stazione Stura.
Spettabile redazione Gente di Falchera, Vi segnalo
una grave anomalia riscontrata nel sistema di sicurezza antincendio del sottopasso ferroviario.
La mattina di capodanno dovendomi recare a piedi,
da via Tanaro a via Ivrea, decisi di transitare nel sottopasso ferroviario (che collega l’area di via TOCE
con il piazzale di accesso alla linea tram-viaria 4).
Giunto in prossimità dell’accesso di detto sottopasso ho avvertito in modo distinto il suono della sirena
“Allarme incendio” sita nel sottopasso (in verità il
suono della sirena si avvertiva già dalla via Tanaro
in prossimità della mia abitazione), pertanto decisi
di transitare nell’altro sottopasso di collegamento con
la Stazione Stura.
Nel frattempo giungeva il treno Metropolitano proveniente da Fossano; attesi che il treno si arrestasse
e scendesse del personale ferroviario per avvisarlo
dell’allarme incendio in atto nel sottopasso, quindi
proseguii per il mio impegno.
Al mio ritorno, trascorso circa un’ora e mezza di tempo, giungendo in prossimità del sottopasso constatai
che la sirena “Allarme incendio” era ancora attiva;
a questo punto decisi di recarmi presso la Stazione
Stura per sincerarmi che la mia segnalazione fatta in
precedenza al personale ferroviario viaggiante, fosse giunta a destinazione. In lontananza in prossimità
della Stazione Stura, lato corso Romania, vidi un
Ferroviere occupato al cellulare, mi avvicinai informandolo che era ancora in atto “Allarme incendio”
nel sottopasso, di tutta risposta il ferroviere mi disse
che aveva segnalato ad un addetto di effettuare una
verifica, inoltre affermò che la segnalazione di “Allarme incendio” del sottopasso non è riportata nella
Stazione Stura.
Ma se quanto affermato dal ferroviere corrisponde
al vero, lascio ad altri eventuali commenti.
Falda acquifera Falchera
“Pozzi esplorativi”.
La Città di Torino, terminata la realizzazione del
“Pozzo esplorativo” sito in Via Adige, lo scorso otto
agosto ha attivato la pompa ivi installata, ottenendo
un positivo abbassamento del livello della Falda acquifera.
Infatti dopo i primi giorni di esercizio di detta pompa, i locali interrati delle abitazioni, ubicate nel quadrilatero tra le vie Sant’Elia - Stazione Stura - Tanaro - Toce non risultavano più allagate.
La prossima primavera la Città di Torino potrà attivare anche la pompa installata nel “Pozzo esplorativo” sito in via Tanaro, 19 (quest’ultimo terminato
nello scorso dicembre) sarà così possibile mitigare
fortemente l’innalzamento della Falda acquifera,
evitando di allagare non solo i piani interrati ma anche le fondazioni delle abitazioni.
Personalmente vorrei esprimere i più sentiti apprezzamenti per l’ottimo lavoro eseguito, sotto la competente direzione dei tecnici comunali. Ancora un
vivo ringraziamento per tutto l’impegno dedicato
dalla Città di Torino.
Gente di Falchera 14
Saluti da un FALCHERESE (Emilio G).
L’angolo della poesia
a cura di Rocco De Pace
TI CHIEDO
Ti chiudo,
mamma mia,
come un capitolo
che non si può
rileggere.
Vita vissuta,
che ad ogni riga
si dovrebbe aggiungere
un’ intero
volume,
e il tutto, ancora
non sarebbe detto.
Perciò ti chiudo
entro il mio scrigno,
invidiando
il muro di silenzio,
la luce
che ti scalda,
la tua
eternità.
E. E. Orsonero
I laghetti
C’è un punto di terra
lontana, ai confini
di Torino la grande,
si chiama Falchera.
Ancora più in fondo
guardati a vista
da bianche torri svettanti,
racchiusi non sempre
da orti felici,
i laghi scorrono
placidi e offesi
da insensati grovigli,
finanche detriti, calcina,
gomme buttate.
Che altro?
Mi fermo a guardare
le luci attese
di un’alba rosata.
Mi fermo a origliare
i suoni di una natura
violata, incompresa,
per troppo tempo
illusa e tradita.
S’alza improvviso
lo sbatter d’ali
d’un piccolo airone,
non visto tra canne piegate
dall’onde dell’acqua
che muta, fedele
conserva nel fondo
i segreti di un borgo.
RIPENSO
Ripenso a gesti, ironie,
scherzose malinconie.
Rubo i miei stessi pensieri
per lavarli dalla tristezza,
per stenderli al caldo sole.
Così, odorosi di bucato,
li indosserò come abito nuovo.
Giorgia Catalano
AMORE DI SEMPRE
Non si assottiglia mai il filo
Che lega i figli ai genitori,
E quel filo che fa la storia stessa,
Fa parte del bello,
E la poesia della vita,
Ed io, papà caro, anche se più non sei
Non riesco a pensarti o ricordarti morto
Vivo ti ho in ogni mio.
Il tempo è tanto dalla morte tua,
Mamma cara, e, passa.
L’amore mio ed il mio dolore
Sono sempre tali.
Intatto è l’amore mio per te
Ed il dolore uguale: convivono,
Come quella brutta notte lontana,
Ed anche il vuoto e lo smarrimento
E uguale.
Il presente sei d’ogni mia cosa.
Genitori miei meravigliosi,
Miniere d’amore,
Dell’amore mio,
Con i Vostri insegnamenti
Amando Vi vivo.
Francesco Antonio Ascrizzi
FANCIULLE SOGNATE
Fanciulle che sognate a voi mi inchino
solo il sognare dona gioia pura,
il viver senza sogni è del meschino
sognate, amate i fiori e la natura.
Amate pur le nuvole e i tramonti
e i campi scintillanti di rugiada,
guardate pure affascinate i monti
son cose belle meglio di ogni strada.
Sì, brillano le strade e in cristalli
vi fan veder le cose come stelle,
ma dentro stan nascosti oscuri falli
e cose belle sembran e non son belle!
Rodolfo Gobbo
remo andreasi
Gente di Falchera 15
COME ERA
VAMO
ERAV
a cura di Umberto Grassi
PER CHI AMA IL TEATRO
Teatro Marchesa
C.so Vercelli 141
7 - 8 e 9 febbraio ore 16
EKO DANCE PROJECT
diretta da Pompea Santoro
“La voce delle anime”
Coreografie di Pompea Santoro e Mats Ek
22 febbraio ore 21 e 23 febbraio ore 16
AZIZA ABDUL RIDHA
con la compagnia di Danza “Aziza Girl’s”
“Layali Al Sharq”
L’amico Pino Vasile ci invia due fotografie dell’agosto 1959, due momneti di un gruppetto di giovani
parrocchiani in gita a Barcenisio, hanno dormito sotto
la tenda per una settimana. Una esperienza indimenticabile. Da sinistra: De Meo Matteo, Umberto Grassi, Filippo Mijno, Franco Piccoli, Rosario Pagnin,
Gilberto Badini, Pino Vasile, Guido Chervatin.
Foto sotto; la preparazione del pranzo
28 febbraio ore 21
COMPAGNIA DI DANZA IL GABBIANO
FRANCA PAGLIASSOTTO
“Harry Potter e le origini della magia”
Spettacolo di Carnevale
Informazioni 3388706798
Segreteria: compagnialarabafenice.com
Anagrafe Falchera
L’anagrafe di Falchera rappresenta un servizio civico importante sul territorio, che porta a termine circa
novemila pratiche all’anno. Rilascio dei documenti
(come ad esempio carta identità obbligatoria per i
bambini, pratiche di cambio di residenza, ecc.)
Dopo la chiusura del momento critico e
delle festività, l’ufficio dell’Anagrafe ha
ripreso l’orario normale ed è aperto tutti i
giorni con orario dalle 8,15 alle ore 14,00.
BIBLIOTECA FALCHERA
Dal 4 novembre la Biblioteca è
chiusa per le operazioni di trasloco nella Nuova Sede in via dei
Pioppi 43.
Nel periodo di chiusura saranno
sospese tutte le attività di prestito,
restituzione e prenotazione.
I libri in prestito potranno essere
restituiti in tutte le altre Biblioteche Civiche.
La data della riapertura nella Nuova Sede verrà ampiamente pubblicizzata.
La sig.ra Indovino
Maria Giuseppa ved. Melito
il 19 febbraio compie 101 anni.
Tantissimi
auguri dai
figli: Mario,
Pietro,
Salvatore,
Maria, con
nuore, genero,
tutti i nipoti
e da tutta la
redazione.
Gente di Falchera 16
L’homo vandalus e il tombino
Ammetto che all’inizio volevo fare un articolo decantando tutte le zone colpite dalla specie più evoluta dell’homo sapiens, l’homo-vandalus, che di ogni
zona fa il suo cesso e non chiedo scusa per il termine
perchè così è. Ma alla fine mi sono deciso ad usare
toni più pacati e gestire meglio l’argomento discariche abusive che a differenza di quanto dicono i tg,
colpiscono anche il nord.
Alcuni segnali dell’allarme immondizia a Falchera e
dintorni sono stati già mandati. Qualcuno difatti ha
appiccicato delle fotocopie de “La Stampa”, con articoli in proposito, sui vetri delle fermate del 4.
Inutile dire che molti ignorano i cartelli forse di più
di quanto tanti altri evitino la civil-regola di rispettare uno spazio che non è proprio ma di tutti. E fortunatamente tanti altri sono i prodi che cercano, mi
verrebbe da dire invano, ma la speranza è l’ultima a
morire, di far rispettare il territorio comune. Vedasi
le estenuanti battaglie degli indignati che anche qui
sul Giornale della Falchera lamentano i maleducati/
bifolchi che non conoscono l’uso del cesto della spazzatura. In particolare, a vedere le condizioni raggiunte
dalle sponde del ponte di Strada Cuorgnè, ed evitando quindi di parlare come sempre dei laghetti o della
strada che passando dietro alla stazione Stura porta a
Settimo Torinese, direi che l’amministrazione pubblica, o meglio, i tre enti che dovrebbero gestire quello
stralcio di terra, per evitare che i delinquenti, perchè
questo sono, gettino calcinacci, gomme, intere lastre
d’amianto, si muovono ben poco. Certo, sono stupende le telecamere poste su quel palo al fondo della
strada. Non lo metto in dubbio, si sono davvero belle, ma se fossero funzionanti non sarebbe meglio?
Se si potesse punire chi illegalmente, probabilmente, conduce i propri loschi affari e sempre illegalmente getta i rifiuti che dovrebbero essere stoccati
negli appositi ecocentri, non sarebbe meglio?
Ma come vi dissi prima, questa non voleva essere
una protesta come quelle che stanno avvenendo in
questi giorni, più precisamente ora che scrivo siamo
alla seconda giornata dei Forconi, bensì un avviso
alle autorità o a chi di competenza di evitare di arrivare sprovvisti alle nevicate improvvise dell’inverno venturo! A cosa mi riferisco? Mi riferisco ad esempio ai tombini intasati e a qualsiasi tipo di situazione
che possa provocare danni peggiori di quanto non
sia se la struttura pubblica fosse efficiente e lavorasse al futuro più che al passato.
Quindi se per una volta o meglio, se per un inverno
la burocrazia non la facesse da padrona ma fosse l’intelletto a comandare potremmo essere orgogliosi di
dire “Grazie Comune”
Damiano Squali
IN BREVE dalla Provincia
a cura di Ricciardetto
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Borgaro. Un’amministrazione fondata
sulle multe, incassati in 3 anni oltre 2
milioni di euro.
Borgaro. Danno alle fiamme un orto e
bruciano vivi i pesciolini. Non ci sono
parole, soltanto lacrime e rabbia. E la
sicurezza?
Mappano. Brutto spettacolo di fine anno.
Rifiuti in strada Cuorgné.
Caselle. Per gioco in una notte, durante
le feste di Natale, hanno distrutto tutti
gli alberi fai-da-te fatti, con estrema
cura, dai bambini coadiuvati da insegnanti e
genitori. I responsabili sarebbero dei
ragazzini. La città infuriata.
Caselle. Triplice omicidio: l’assassino ha
confessato, Giorgio Palmieri. Grande
dolore per il giovane Maurizio Allione,
ma anche un grosso sospiro di sollievo;
meriterebbe le scuse di chi ha sospettato di
lui. Ancora oggi alla Falchera, in via dei
Frassini, la gente si ricorda della famiglia
Greggio, onesta e laboriosa.
Leinì. Inaugurata ai primi di gennaio
nuova piscina comunale.
Leinì. Ufficio Postale: code e tanti disservizi.
I cittadini protestano.
AVVISO AI NOSTRI
SOSTENITORI
Per costi eccessivi del c/c Postale e tasse governative, abbiamo nostro malgrado dovuto chiudere il c/c Postale di
“Gente di Falchera”. Invitiamo tutti i
nostri lettori che desiderano versare dei
contributi, per il proseguimento del giornale, di recarsi direttamente in Redazione in Piazza G. Astengo 10, disponibile
tutti i giorni dalle ore 9,00 alle 11,30 e
dalle ore 15 alle 18 oppure telefonare al
n° 349-420.10.90 - VI ASPETTIAMO!!
Attualmente consegniamo i giornali solamente agli abbonati, chi volesse abbonarsi
deve recarsi presso la redazione per l’iscrizione e il versamento del contributo.
Gente di Falchera 17
Psicanalisi e dintorni
del dott.
Oreste
Borio
Le risposte del silenzio
Per ascoltare convenientemente qualcuno occorre
saper tacere. Invece una delle prime necessità delle
persone, quando si trovano insieme, è di parlare di
sè, nei termini di rivelare, non se stessi, ma quello
che sta loro accadendo, sia esso cronaca, sia esso
ragionamento, più o meno razionalizzante. Si preferisce trovare ascolto piuttosto che ascoltare.
Si parla comunemente di sè, di quello che si fa, che si
dice, che si vive, ma si parla molto meno di perché lo
si fa, lo si dice, lo si vive: quello che sta sotto le parole, il significato intimo, in genere non si mostra, lo si
tiene per sè. Ciò che non si dice quasi mai è la motivazione. In sintesi ci si riduce a parlare di se stessi senza
parlare di se stessi… e non è solo un gioco di parole.
Non si esprime la motivazione non solo perché nessuno ama togliersi la maschera e mostrarsi fragile,
ma di frequente non la si conosce chiaramente e il
problema della conoscenza di sè raramente si pone.
Si agisce, si parla, ma tutto il gesto si esaurisce nell’azione, non nella consapevolezza dell’azione.
Ascoltare è fondamentale per conoscere qualcuno (se
ci interessa farlo) e far sì che la relazione, il discorso, sia utile ai partecipanti, realizzando quello che
viene chiamato “parola piena”, contrapposto a “parola vuota”.
“Parola vuota” è quello che più di frequente avviene
invece nello scambio sociale. Non tanto perché l’argomento del discorso è di carattere superficiale, o
banale, o convenzionale, piuttosto perché non dice
alcunché di se stessi; non dice nulla che non debordi
già dalla maschera.
Il motivo sottostante è dovuto al fatto che l’abitudine
sociale è quella di fare apprezzamenti o critiche (e tutti lo sappiamo!), in base a quello che l’altro rivela.
Possiamo condividere o dissentire da quello che sentiamo ma sempre esprimiamo, a volte in silenzio, un
giudizio, un convincimento, che ci potrà far piacere o
no l’altro, per quello che dice o non dice, ma quasi
mai per quello che l’altro è. E questo è il punto.
Affinché quello che viene comunicato sia parola piena è necessario che si sospenda ogni giudizio: se ci
interessa la relazione, l’altro va accettato, o riconosciuto, per come esso è, cosa che spesso si confonde
con quello che dice (sembra banale ma non lo è).
Anche se il discorso umano è molto ridondante l’uomo fatica ad esprimersi compiutamente attraverso
quello che dice. Quello che riusciamo a dire di noi è
sempre solo una parte di quello che veramente siamo: occorre molto tempo, e molte frequentazioni, per
cogliere nella continuità del ripetersi quanto affiora
come tratto costante della personalità dell’altro. Ci
sono persone che vivono insieme per decenni e non
si conoscono. Gente arrivata al roseo traguardo del
pensionamento scopre nella forzata convivenza del
tempo ormai libero, di vivere con un estraneo, o peggio con una persona che gli appare diversa da come
l’ha sempre creduta!
Come spiegare tutto questo? Non è una risposta scontata, ma non si è mai veramente ascoltato l’altro, o
anche, l’altro non si è mai mostrato nella sua genuina naturalezza, rivelando solo il volto celato dal conformismo: una relazione insomma dove la spontaneità non si è mai compiutamente realizzata, o non
la si è mai voluta accettare com’era. Non è infrequente che il partner si mostri in quel certo modo
cristallizzato dall’abitudine, e non nel modo genuino che gli sarebbe invece proprio.
Vale a dire: non si è mai accettato l’altro se non nella
modalità che a noi era più congeniale: di fatto una
stanca forma di relazione che non potrà non mostrare il suo limite, quando il gioco comincia a stancare
e non regge più. Vengono meno col tempo le convenienze, i guadagni secondari, le debolezze private.
Viene un momento in cui non si accetta più di mentire e se si è mentito sono guai grossi.
Le relazioni si possono sì costruire, ma occorre che
avvenga un incontro di volontà. Là dove a vent’anni,
a trenta, a quaranta, la natura dava una mano, e sotto il
velo dell’attrazione dei sensi si compiva una effimera
unificazione, quando è raggiunta l’età del disincanto
non si trovano più i motivi che l’hanno consentita.
Arriva un momento nel quale la relazione buona si dà
solo come capacità di ascolto reciproco.
Fondamento dell’ascolto, ed affinché sia utile, è che
in esso si esprima l’essere delle persone, che venga
sospeso qualsiasi giudizio: le persone si sentono bene
solo se sono ascoltate e accettate per quello che sono:
dove la comunicazione diventa parola piena. Ascoltare è un modo di amare.
Sportello per la
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È a disposizione dei cittadini un servizio gratuito di consulenza legale tenuto dall’avvocato Michele Ianniello.
Tutti i Mercoledì dalle ore 15 alle 16,
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Gente di Falchera 18
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1 kg. Fettine di vitello
1 kg. Braciole di maiale
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Ultimissime
Giovedì notte 16 Gennaio 2014
Questa notte sono state lanciate due molotov incendiarie contro il piccolo centro commerciale di Falchera. I servizi di
via degli Abeti rappresentano il cuore del
quartiere. Siamo una comunitá coesa e
sapremo reagire, stanchi di subire le provocazioni di chi agisce nell’ombra.
I Cittadini
COME SOSTENERCI
“Gente di Falchera” è un’associazione culturale, senza scopo di lucro, che ha bisogno del sostegno di appassionati, cittadini,
enti e organizzazioni per diffondere e divulgare la storia locale del quartiere Falchera e zone limitrofe.
Chi fosse interessato può recarsi in Redazione “Gente di Falchera” in Piazza Giovanni Astengo n° 10.
Gente di Falchera 19
Astronomia e...
Briciole di storia...
C’E’ QUALCUNO LA’ FUORI?
D’Artagnan e la Maschera di Ferro
E’ il titolo suggestivo di uno
degli ultimi libri di Margherita Hack, un eufemismo per
sapere da lei se c’è vita nell’Universo oltre alla Terra.
La risposta è: “sì, ma non ci
somiglia”, ma allora perché
noi seguitiamo ad immaginare l’omino alieno così
come appare nella immagine qui di fianco? Fiumi di
inchiostro si sono versati sull’argomento, come la
diffusione di svariati film in commercio o di allettanti documentari in cui intervengono sedicenti scienziati o abili scrittori, procacciatori di fama... o di soldi? Sembra quasi che l’uomo, insofferente di questa
vita terrestre, senta vivo, spinto da una incontrollabile forza mentale, l’impulso a immaginare un altro
mondo misterioso, imponderabile, migliore. Non
sono pochi coloro difatti che credono nella presenza
o nella probabile venuta degli alieni sulla Terra in
modo di stabilire un contatto con loro; c’è chi sostiene di essere già stato contattato o addirittua rapito,
altri ritengono che civiltà evolute extraterrestri siano
state presenti già nell’antichità, influenzandone la società, la cultura e l’arte (Egitto, Maya, Atzechi...). E’
un pò ciò che spinge molti altri a credere nelle profezie per poi rimanere inevitabilmente delusi, pur restando ancorati alle proprie convinzioni o galvanizzati dalla ricerca di ricorrenti presagi, preconizzando catastrofi salvifiche, tipo la fine del mondo. Infine ci sono coloro che ritengono di avere prove su
quanto affermano, ma purtroppo queste rimangono
secretate o manipolate da governi coinvolti perché
non trapeli nulla, in modo particolare da quello degli
Stati Uniti. Un comodo alibi usato ad hoc per smaliziati ufologi e che si protrae insistentemente dagli
anni Cinquanta in avanti. Oggi, secondo M.Hack e
naturalmente secondo la scienza ufficiale, l’aspirazione a entrare in contatto con ipotetiche civiltà aliene è destinata a restare pura fantascienza. Una delle
vere e grandi possibilità è rappresentata dal progetto
“Seti, Search for extraterrestrial intelligence”, operativo dal 1974 in California, grazie al quale diversi
radiotelescopi sono stati puntati vero stelle simili al
Sole, per trasmettere nel cosmo raggi rivelatori della
nostra presenza e per ricevere tutti i segnali artificiali o di rilievo che dovessero giungere anche in codice. Per ora nulla di fatto! Nonostante tutto sorge anche a noi la classica domanda: ma siamo veramente
soli in questo Universo?
Il personaggio di
Charles de Batz de
Castelmore conte di
D’Artagnan, nato dalla penna e dalla fantasia di Alexandre Dumas, è invece veramente vissuto. Il suo
nome è stato spesso
posto in relazione alla
Città di Pinerolo e
alla Maschera di Fer- “Monumento a D’Artagnan”
(Parigi)
ro, anche se vi sono
alcune trasposizioni di date, ma i riferimenti storici
non sono da sottovalutare. Abbiamo infatti appreso
che, alle porte di Briancon (cittadina delle Alpi Orientali Francesi nel Delfinato), esiste un affisso con il
seguente testo (tradotto in italiano relativamente alla
parte che ci interessa): “Durante il regno di Luigi
XIV...i moschettieri del re di cui Charles de Batz conte
di d’Artagnan (1611-1673) più volte scortava a Pinerolo dei prigionieri di Stato, tra questi... nel 1679
la Maschera di Ferro. Briancon era posto di tappa
prima di giungere a Pinerolo, e gli Archivi Comunali
conservano i documenti di uno dei transiti di d’Artagnan”. Il famoso moschettiere nasce in verità nel 1623
e muore nel 1673 durante la campagna d’Olanda,
quindi non poteva accompagnare la Maschera di Ferro durante il passaggio del 1679, ma in realtà dieci
anni prima e cioè nel 1669. E chi era questo misterioso personaggio, legato alla figura del famoso capitano di ventura? Fu un fantomatico prigioniero lungamente rimasto in carcere in Francia, affidato alle
cure del governatore Saint-Mars e trattato con molti
riguardi, trasferito in seguito a Pinerolo per qualche
tempo fu segregato di nuovo in Francia, ove morì
nel 1703. Fu costretto a portare costantemente una
maschera in viso (in realtà di velluto), applicata con
molle di ferro. Le ipotesi più accreditate sono due:
luna riguarda il conte Ercole Antonio Mattioli (Bologna 1610 - Bastiglia 1703), che aveva venduto alla
duchessa regnante di Savoia, Giovanna di Nemours,
copie del trattato con cui il duca di Mantova cedeva
Casale alla Francia; l’altra un ipotetico fratello gemello di Luigi XIV, leggenda forse di cui si fece portavoce il filosofo Voltaire.
a cura del Gruppo “G. Plana”
a cura di Franco Foppiani
Vittorio Leode
Gente di Falchera 20
Ricciardetto
PER NON SPEZZARE IL RICORDO
“Vedo il mondo mutarsi lentamente
in un deserto, odo sempre più forte
l’avvicinarsi del rombo che ucciderà
noi pure, partecipo al dolore di milioni di uomini, eppure, quando guardo
il cielo, penso che tutto si volgerà nuovamente al bene, che anche questa spietata durezza cesserà, che ritorneranno l’ordine, la pace, la serenità”’.
a cura di Amilcare De. Leo
Nuovo Sportello A.T.C.
alla Falchera
Si comunica che dal
mese di Gennaio 2014
è attivo il nuovo Sportello di A.T.C.
Torino nel quartiere Falchera, presso
il LABORATORIO DI QUARTIERE
A.S.L. VIA DEGLI ABETI 16 - con i
seguenti orari: 1° e 3° Martedì di ogni
mese dalle ore 10,00 alle ore 12,00.
da: Il Diario di Anna Frank
A.T.C Torino
Il Presepe di S. Pio X
Costruito da un gruppo di volontari
Gente di Falchera 21
Il piacere di leggere
di
Adriana
Scavello
“Terra Madre - Come non
farsi mangiare dal cibo”
di Carlo Petrini
Da tanto tempo volevo leggere qualche opera di Carlo Petrini, e ho voluto iniziare con “Terra Madre-Come non farsi mangiare dal cibo”, che è il testo che, a mio parere, fa
comprendere in modo esaustivo la filosofia alla base
di Slow Food, il movimento internazionale, fondato
da Carlo Petrini, che sostiene il piacere legato al cibo,
le cucine locali e un’agricoltura sostenibile.
Il libro ha un linguaggio
facile, usa un vocabolario
semplice che lo rende apprezzabile e interessante
anche ai non addetti ai lavori o esperti del settore.
Per Petrini la crisi e l’alimentazione sono argomenti strettamente collegati e analizza questi temi,
affrontando l’argomento
portante della sua opera: il modello mondiale
di pensiero e sviluppo.
Questo modello, a detta
dell’autore, ha completamente fallito, non essendo
in grado di trovare soluzioni innovative, se non nel
sistema globale stesso che ha creato. Ponderando e
offrendo un ampio ventaglio di ipotesi, soluzioni e
conoscenze, il fondatore di Slow Food offre un’interessante soluzione in grado di arginare un mondialismo che, se continuerà ad essere cosi frenetico e incessante, rischierà seriamente di andare a intaccare la
quotidianità dell’uomo.
Il cibo è stato snaturato e siamo stati capaci di farlo
diventare un mero prodotto consumistico privandolo dei suoi valori principali. Lo abbiamo talmente
svuotato di significato che, allo stato attuale delle
cose, lo consideriamo una merce qualsiasi, altamente insostenibile in tutte le sue fasi, dalla coltivazione
all’atto del mangiare. Citando le parole contenute nel
libro stesso, si capisce perfettamente da dove bisogna ripartire: “l’agricoltura e il cibo saranno la chiave per riprenderci le nostre vite”.
Terra Madre vuole essere una sorta di manifesto, o
meglio, un manuale per uscire da una crisi che non è
affatto esclusivamente finanziaria ma anche di costume. I cittadini del mondo sono degli spreconi: “siamo 6,3 miliardi di persone sul pianeta, ma produciamo cibo per 12 miliardi di viventi e un miliardo soffre
di malnutrizione” e non serve affatto essere un abile
contabile o esperto di scienze matematiche per capire
che in questi conti qualcosa decisamente non torna.
Siamo passati da una società della fame, a una società dello spreco. Non abbiamo più valore del cibo
e diamo sempre più, solo ed esclusivamente, valore al
prezzo. E paradossalmente - secondo l’autore - paghiamo il cibo troppo poco e per questo sperperiamo, riempiamo il carrello all’inverosimile e facciamo divenire
i nostri frigoriferi le tombe dei nostri alimenti.
Un libro utile, capace di insegnarci come non sprecare il cibo e a sensibilizzarci facendoci arrivare ad
una maturazione alimentare che il più delle volte tendiamo a smarrire per strada. La deriva alla quale siamo arrivati è deprecabile essenzialmente in una sete
di ricchezza e progresso che il più delle volte ci
rende grottescamente schiavi di un sistema unilaterale che prende il nome di consumismo e - come
scrive Petrini - “nel mondo del cibo industriale-globale quest’ideologia ha raggiunto il suo apice: siamo dei prodotti di consumo [...] usati senza mai raggiungere un vero benessere. Il cibo ci mangia, diventiamo il complemento oggetto della frase, perdiamo
ogni possibilità di essere attivi.”
Qualche informazione sull’autore: Carlo Petrini conosciuto come Carlin (Bra, 22 giugno 1949) è gastronomo, giornalista e scrittore. Si occupa di enogastronomia dal 1977 sui principali periodici e giornali italiani e partecipa attivamente alla nascita del Gambero
Rosso, inizialmente inserto mensile del Manifesto.
Ha fondato parecchie associazioni ed è ideatore di
importanti manifestazioni ormai di rilievo internazionale come Cheese, il Salone del Gusto di Torino e la
recente manifestazione Terra Madre, giunta nel 2010
alla quarta edizione, che si svolge a Torino in contemporanea al Salone del Gusto.
Ha ricevuto parecchi riconoscimenti internazionali
tra i quali nel 2004 viene inserito da «Time Magazine» tra gli “eroi del nostro tempo” nella categoria
«Innovator». nel 2010 vince il Premio Nazionale
Cultura della Pace.
Nutrire il Pianeta: Carlo Petrini è in Italia uno dei
convinti sostenitori di una agricoltura maggiormente
“compatibile”, individuando in essa anche una modalità di maggiori rese e combatte quindi lo strapotere dell’industria agro-alimentare.
Gente di Falchera 22
ANNIVERSARIO
Ciao Andrea Floriddia tatino mio perchè era così
che ti chiamavo e tu mi
chiamavi musetto. E’ un
anno che non ci sei più, ma
per me rimarrai sempre nel
mio cuore e nei miei pensieri.
Tua moglie Gina
ANNIVERSARIO
Nel secono anniversario della
scomparsa di Piovesan Mario, lo
ricordano con grande affetto la
moglie Iole, la figlia Loredana,
genero e nipoti tutti. Eri un uomo
forte, onesto e con orgoglio.
Sarai sempre nei nostri cuori.
ANNIVERSARIO
Nel secondo anno dalla scomparsa di Ferigo Franco lo ricordano
con amore la moglie Anna con i
figli Sergio e Valter, le nuore
Francesca, Maria e i nipoti Valentina, Veronica, Andrea e Alex.
Caro nonno ormai sono due anni
che ci hai lasciato, ma sei sempre con noi, nei nostri cuori.
In memoria di Salvatore Scavello
Radici e ali
Voglio ricordarti, a tre
anni dalla tua scomparsa.
Un vecchio detto di
origine pellerossa afferma che i genitori
debbano preoccuparsi
di fornire ai figli le
radici e le ali.
Infatti le RADICI e le
ALI sono ciò che mi
resta di te.
RADICI come origine, valori, insegnamenti, le basi da cui spiccare
il volo, e da cui sono partita e ritornata per poi
ripartire più volte.
ALI per viaggiare, per volare, per conoscere, per
capire, per creare, per essere artefice del mio
futuro; ali che hanno permesso di scegliere la
mia vita in libertà.
Grazie Papà, per avermi aiutata a diventare la
donna che sono!!!
Adriana Scavello
SILENT KEY
CI HANNO LASCIATO:
12/11/2013 Toscano Giuseppe
di anni 89
Via Adige 14
27/11/2013 Bertaglia Ivo
di anni 83
Via Toce 25
01/12/2013 Chirico Elisabetta
di anni 91
Viale Falchera 52
07/12/2013 Ragaglia Giovanni
di anni 71
Via dei Pioppi 44
11/12/2013 Marinaccio Caterina
di anni 67
Via delle Querce 71
12/12/2013 Faccioli Deanna in Girotto di anni 73
Viale Falchera 56
18/12/3013 Mastrogiacomo Raffaele di anni 86
Via degli Ulivi 19
04/01/2014 Contorno Giuseppina
di anni 77
Via Alessandria 12
22/01/2014 Lovino Vincenzo
di anni 82
Via degli Ulivi 10
ANNIVERSARIO
Ramezzana Olga ved. Faussone
Cara mamma, è trascorso un
anno da quando ci hai lasciato
per raggiungere papà…un anno
pervaso da un incolmabile vuoto dentro di noi…e non soltanto in noi: sono molte infatti le
persone che non dimenticano il
tuo sorriso, il tuo carattere socievole, la tua generosità e disponibilità ad aiutare gli altri. Desideravi essere insieme a papà e
ora lo siete e lo sarete per sempre. Questo è l’unico conforto che abbiamo. Ti ricordiamo con tanto amore in questo primo anniversario. Le tue figlie, le tue affezionate nipoti ed i tuoi generi.
RICORDO
Il 24 dicembre 2013 è mancato mall’improvviso Paolo
Tadiello. Volevamo ricordarlo per essre stato una persona socievole e in grado di regalare sorrisi. Un grazie alla
Croce Rossa di Settimo per
la sua professionalità e per le
parole di conforto.
Un grazie a tutti voi che avete partecipato.
Un grazie vogliamo dirlo a te papà per tutto quello che ci hai dato. Le tue figlie Dorina e Laura.
Gente di Falchera 23
Hanno collaborato a questo numero:
Tony Barilla, Manuela Capel Badino, Oreste Borio, Giacomo Chissotti, Fiorella Corea, Federico D’Agostino, Fippo Furioso, Damiano
Grilli, Teodoro Lorenzo, Silvio Lavalle, Vittorio Leode, Francesco
Marsico, Damiano Squali, Luigi Ricciardetto, Carlo Sansotterra,
Adriana Scavello, Livio Scremin, Luigi Fabio Varesano.
Gli eventuali contributi potranno essere versati direttamente presso la Redazione, in Piazza G. Astengo 10.
Orario di Redazione dal lunedì al venerdì:
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Frosina Antonia
Tabaccheria Vassallo
Giordano Nicola
Verrua Paolo
Ghirardi Emilio
Cottari Giuliana
Chervatin Anna
Berta
Tadiello Dorina e Laura
Laiolo Angela
Faussone Marisa
Floriddia Gina
Nordi Gaetano
Tesser Egidio
Aghemo Angelina
Mesiti Silvana
Giuliani Mauro
Bove Antonio
Bassetto Olinda
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TORINO
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Ferigo Sergio
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Slaviero Roberto
Fortunato Domenico
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