GF ente o t i u b i r t s i d e l a n r o Gi i r o t i n e t s o S i l o s i a di ALCHERA GENNAIO-FEBBRAIO 2014 ANNO 21° - N° 1-2 P ERIODICO I NDIPENDENTE S UPPL . A.S.I. R EG . T RIB . 4227/90 MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA A CURA DELL’ASSOCIAZIONE ABBONAMENTI Informiamo che, con questo numero di Febbraio 2014, iniziamo la stampa e la distribuzione che verrà specificatamente inviata ai soli sostenitori. Pertanto coloro che, hanno segnalato il proprio nominativo al giornale, sono invitati a versare la quota di adesione presso la redazione. Invitiamo tutti gli amici e i collaboratori a diffondere la partecipazione per altre adesioni al fine di continuare a dar voce al nostro quartiere. Chiunque può scrivere (sempre nel limite del rispetto altrui): daremo voce a tutti. I vostri contributi ci permetteranno di pagare la stampa per tutto l’anno, restando noi liberi ed indipendenti. Il giornale sarà inviato anche alle autorità cittadine, in modo di far conoscere i problemi del nostro quartiere. EDITORIALE di AMILCARE DE LEO DOVERI MA ANCHE DIRITTI E ccoci, con un pò di ritardo, di nuovo con voi, cari lettori, in questo sorprendente numero di febbraio per discutere sui non pochi problemi della Falchera e per augurarvi di vero cuore, siamo ancora in tempo, un felice e prospero anno nuovo; abbiamo dovuto saltare il mese di gennaio per mancanza dei fondi necessari. Anche se nell’animo nutrivamo qualche dubbio, non abbiamo mai perso del tutto la speranza, la consapevolezza, la fiducia nell’unico sostanziale appoggio morale e materiale di chi ci legge e ci segue costantemente come i nostri lettori giacché, da qualche tempo, siamo totalmente privi del benché minimo sostegno da parte del Comune, delle Istituzioni e di altri Enti. Grazie alla vostra crescente generosità e, concedetecelo, allo slancio, alla perseveranza di tutti noi membri della redazione, collaboratori compresi, che operiamo spassionatamente, da sempre, in assoluta gratuità, siamo stati in grado di poter soddisfare e diffondere la pubblicazione del numero di febbraio di “Gente di Falchera”, versione 2014 per i soli abbonati che, fortunatamente, già sono un numero non trascurabile, quindi non saremo più nella felice possibilità di distribuire globalmente, come prima, il mensile. Ce ne scusiamo vivamente, non per colpa nostra succede tutto ciò; chi volesse, e ne avesse la possibilità, potrà ugual- Un invito a tutti quanti hanno aderito all’abbonamento annuale di versare la quota del contributo per il proseguimento del giornale “Gente di Falchera”’ per tutto il 2014 Gente di Falchera 1 segue a pag. 13 Il saluto delle nostre Istituzioni Cari amici, cara “Gente di Falchera”, prima di tutto buon 2014. E’ la prima cosa che sento di dire ed è un augurio di cuore, con la speranza che il prossimo anno, e via via quelli seguenti, possano portarci quelle certezze di lavoro e di vita e quella serenità di cui abbiamo certamente tutti bisogno. Sono stati, e sono ancora, anni difficili per i Comuni italiani, stretti spesso tra la carenza di risorse e la necessità di continuare a investire per ammodernare le città, renderle vivibili, efficienti, accoglienti per i propri cittadini. Sono questi anni in cui è necessario, per chi ha il compito di amministrare, occuparsi di problemi che spesso non hanno una soluzione immediata e che richiedono scelte difficili, qualche volta impopolari. E, tuttavia, è necessario affrontare le sfide e qualche volta anche gettare il cuore oltre l’ostacolo della crisi presente. Ma, come si dice, non può essere sempre mezzanotte. Bisogna avere fiducia. Questo è l’anno che vedrà cominciare i lavori della Variante 200, la più grande trasformazione urbanistica della città dei prossimi anni, che interesserà la zona di Torino Nord e investirà Falcherà profondamente. E, nel 2014, inizieranno i lavori pensati alla Falchera con il “Piano Città”: La riqualificazione della zona dei Laghetti, il secondo accesso al quartiere all’altezza della rotonda di corso Romania, i collegamenti con le altre zone della città: per citare solo alcune delle trasformazioni previste e che integreranno meglio e compiutamente uno dei quartieri più antichi e ricchi di storia della nostra città. Fiducia, dicevo. E’ così che voglio chiudere questo breve saluto, per indicare in sintesi ciò che ogni giorno guida le mie scelte e che spero sia anche il sentimento che possa accompagnarci in questo 2014. Buon anno. Piero Fassino Le scuse per non fermarci a chiedere se questo correre ci rende felici sono migliaia, e se non ci sono, siamo bravissimi a inventarle. anonimo Augurare buon anno dalle colonne di Gente di Falchera è un privilegio non scontato per il 2014. Quindi la prima buona notizia, che è anche un auspicio, è che questa voce del quartiere è riuscita a resistere alle intemperie economiche dell’ultimo anno e ci accompagna verso il futuro. Nei suoi vent’anni di attività Gente di Falchera ha condotto e stimolato il dibattito vivace che ha portato il quartiere a “cambiare pelle”. Tra quelli che erano nati come “quartieri satellite” per assorbire l’ondata di manodopera attratta dalle fabbriche torinesi, Falchera ha saputo in maniera particolare seguire il cambiamento dei tempi e della società. Certo senza mai perdere la sua connotazione di territorio vivo, partecipe, identitario. Qui però si continua a immaginare il domani, ad accogliere le esigenze nuove che si presentano, a difendere i propri diritti e i propri progetti. Non è un caso se in un’epoca di accentramento dei servizi qui resta un ufficio postale, l’anagrafe, il poliambulatorio, la biblioteca, e forse in futuro anche un presidio della Croce Rossa. Falchera ha ancora molto da dire e da offrire alla Circoscrizione e alla Città intera, a partire dal proprio modello di partecipazione, che unisce associazioni e residenti nuovi e vecchi, che forse oggi hanno bisogno di ritrovare un linguaggio comune. Ma ci sono anche la nuova biblioteca, una delle più grandi della città, intitolata a Don Milani, che è in procinto di aprire i battenti; i laghetti in fase di riqualificazione, un sogno tenace, che finalmente si è trasformato in progetto su solide basi di realtà (il finanziamento), anche se il percorso può presentarsi ancora insidioso (rispetto agli adempimenti urbanistici e patrimoniali). Dopo il tempo della progettazione ora si apre un anno di sfide, in primo luogo quelle contenute nel Piano Città, con il secondo accesso, i laghetti, l’intervento residenziale sulle aree Borsetto al capolinea della linea 4. Il monitoraggio continuo della falda, una situazione difficile affrontata insieme con esiti positivi, anche se qui siamo abituati a non abbassare mai la guardia. Il nuovo anno dovrebbe portarci qualche “taglio del nastro”: dalla Biblioteca alla Chiesa di San Rocco del Villaretto. Sono traguardi al di là dei quali si aprono però nuove sfide, nuove opportunità da costruire e sostenere per il quartiere. Lo faremo insieme, come sempre, ormai ho imparato che qui il lavoro non ci spaventa. Ma ad una condizione, che negli ultimi tempi qualche volta abbiamo perso di vista: che si miri tutti allo stesso traguardo, che si spinga nella medesima direzione, che ognuno sia disposto, quando necessario, a fare un passo indietro, per rifarne poi due in avanti tutti. E’ il mio augurio per il 2014. Per Falchera, che lo merita davvero. Prsidente della 6° Circoscrizione Nadia Conticelli Gente di Falchera 2 FESTA DI NATALE ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA SAN PIO X Eccoci di nuovo a celebrare il Natale con i nostri bambini! Come ogni anno la Scuola dell’Infanzia San Pio X ha organizzato un momento di festa preparato dai suoi piccoli allievi. Quest’anno si è deciso di festeggiare nel giorno di Santa Lucia, venerdì 13 dicembre, e per l’occasione è stata organizzata la “FESTA DELLA LUCE”. I bambini, dopo aver intonato un canto davanti all’ingresso della scuola, hanno sfilato per Piazza Astengo accompagnati dai loro familiari e dalla luce delle candele. Dopo una seconda tappa in cui si sono cimentati in un altro canto natalizio, il “corteo luminoso” si è diretto in chiesa, dove i piccoli hanno spiegato il significato della luce nel Natale e hanno concluso il loro spettacolo con un divertente canto finale. Per noi genitori la soddisfazione è stata come al solito grandissima nel vedere i nostri bimbi all’opera, ma è stato soprattutto piacevole vedere la piazza del nostro quartiere animata, per una volta, non solo dallo scoppio dei petardi, ma da tanti sorrisi e da un piacevole momento di festa. Un grazie alle maestre e a chi ha collaborato all’organizzazione! I Genitori Natale al Centro d’Incontro Era un tardo pomeriggio di Dicembre quando Babbo Natale accompagnato dai suoi elfi ha bussato alla porta del Centro d’Incontro… Tutti -grandi e piccini- eravamo lì ad attenderlo speranzosi in una sua visita ….e lui è arrivato puntuale come ogni anno. Circondato dai suoi elfi, Santa Claus ha suonato per noi alcune delle più belle canzoni della tradizione Natalizia, per poi tornare a casa a Rovaniemi …con un arrivederci all’anno prossimo. Dopo la partenza di Babbo Natale, abbiamo assistito all’esibizione delle strepitose Ragazze del corso di ballo che grazie a Pamela, la loro fantastica insegnante, hanno entusiasmato il pubblico con la loro bravura e simpatia. Colonna sonora di questo pomeriggio di festa il ricco repertorio del Duo DejaVu Sergio e Patty: unici nelle loro interpretazioni. Un brindisi per tutti con l’augurio di un Sereno Natale ed un arrivederci all’Anno Nuovo. Manuela Capel Badino Festa dell’Epifania Sempre presso il Centro d’Incontro il 6 gennaio si è svolta la festa della Befana e tra balli e canti è stata eletta la Befana per l’anno 2014. Le votazioni hanno decretato la Befana dell’anno la sig.ra Cecilia Piscioneri. Grande festa nel passare il testimone dalla Befana precedente sig.ra GiuseppiAttilio B. na Arese, alla nuova Befana. Gente di Falchera 3 I LAGHETTI, FINALMENTE! Giovedì 5 dicembre 2013 alle ore 17 ci è stato consentito di assistere alla convocazione della VI Commissione presso la Sala consiliare della 6° Circoscrizione di Via San Benigno 22, con la presenza di Enzo Lavolta, Assessore Ambiente Lavori Pubblici e Verde, affiancato dal suo stretto collaboratore arch. Pier Giorgio Amerio. Si è parlato di un argomento scottante, già trattato e dibattuto da anni, che sta particolarmente a cuore dei cittadini della Falchera: la sorte dei due famosi laghetti presso la Falchera Nuova, intorno ai quali brulica fitta una serie di orti, molti invero trattati con cura altri lasciati alle intemperie, alla solitudine più desolata. Il giovane assessore, sicuro e determinato, ha ampiamente illustrato l’opera, che fa parte del più esteso progetto approvato e finanziato dallo Stato e che va sotto il nome di “Piano Città”. Si tratta di un’area di 32.000 metri quadrati suddivisa rispettivamente in “parco agricolo estensivo”, con orticoltura individuale attraverso una coordinata rielaborazione degli orti esistenti e orticoltura collettiva (associazioni, gruppi, scuole; in “parco naturalistico” inteso come salvaguardia flora, canneti e soprattutto fauna di varie specie, casette attrezzate per bird-watching, sentieri, spazi per trekking; per ultimo in “parco attrezzato” con giochi bimbi, relax sportivi, passeggio per cani, compresa una parte destinata a spiaggetta. Un bosco nero cosparso di detriti, cemento, sterpaglie e invaso da gomme lacere diventerebbe d’incanto un’oasi naturale con luminosi specchi d’acqua, insomma un sogno che diventa realtà: tutto vero, realizzabile? Noi diciamo di sì, perché ci abbiamo creduto e ci crediamo; il tutto dovrebbe iniziare, di fatto, verso settembre del 2014. Il vasto programma, sinceramente ricco di non poche suggestioni, ha colpito l’attenzione e la curiosità dei presenti tutti. Negli interventi alcune forze di opposizione hanno espresso tutta l’ammirazione possibile per gli allettanti e ambiziosi ri- sultati che si vogliono ottenere, anche se non hanno fatto mancare, come sempre, spunti di polemiche. Certo, è una tappa raggiunta dopo anni di intenzioni, di indecisioni, di rinvii, pertanto non sono state sottaciute altrettante pungenti osservazioni di qualche cittadino puntiglioso, componente la commissione stessa... fortemente animato, come ha detto qualcuno, da vecchia passione politica. Comunque è arrivato il momento per il Comune di dare contenuto alle parole, senza più indugi. (a.d.l.) Disegno di Mario Memore, come vorremmo vedere i nostri laghetti! La nuova rotonda di via degli Abeti E’ arrivata finalmente, dopo una fase sperimentale, la rotonda tra via degli Abeti e via delle Querce. Un tratto pericoloso, soprattutto per l’alta velocità e utilizzato, soprattutto nelle ore notturne, talvolta come pista da rally. La rotonda è stata realizzata, nel rispetto della normativa imposta dal Codice della Strada, con l’utilizzo di elementi modulari in materiale plastico riciclato di colore giallo/nero, resistenti ad urti ed agenti atmosferici, tassellati direttamente sul sedime stradale senza pertanto ricorrere ad operazioni di scavo. Questo consentirà di contenere la spesa anche della futura manutenzione, elemento importante in un momento in cui le risorse sono limitate. La chiusura dei lavori, comprensiva di segnaletica, è prevista per la fine di gennaio 2014. Alcuni residenti hanno lanciato l’idea di un concorso di idee per un’opera da posizionare al centro della rotonda. Potrebbe essere uno spunto interessante per le future trasformazioni. Gente di Falchera 4 Nadia Conticelli Presidente 6° Circoscrizione IL TEMPO DELLA RISCOSSA Giovedì 16 gennaio alle ore 20,30, presso la sede ACLI di Via dei Pioppi 19/A, si è ritrovato il Comitato Spontaneo Falchera Villaretto coordinato da Luigi Canzian. La riunione segue all’incontro del 2 ottobre dello scorso anno con la presenza dell’Ass. Claudio Lubatti, al quale erano state poste determinate richieste, attraverso un puntuale promemoria curato dal direttivo del comitato stesso. Purtroppo, dichiara subito Canzian con vivo disappunto, non sono seguiti gli interventi sperati, così come viene appurato dalle righe di una secca e laconica risposta, secondo il parere del relatore, inviata da chi di competenza in data 30 dicembre 2013 e sottoposta a tutti i presenti. L’assessore in essa dichiara, in base a ciò che era stato espressamente chiesto, che “la municipalizzazione delle vie ancora in terra battuta e la parallela realizzazione delle urbanizzazioni standard (fognature, illuminazione ecc.) non è al momento programmabile o prevista, ne verrà comunque valutata l’opportunità. Prosegue inoltre sottolineando che l’asfaltatura delle strade ed il ripristino dei marciapiedi con la realizzazione degli abbattimenti delle barriere architettoniche sarà effettuata per parti, negli anni a venire, con la finalità della rimozione delle situazioni di pericolo, sia mediante opere di manutenzione straordinaria che mediante interventi di ordinaria manutenzione. Al momento interventi generalizzati e sistematici non sono previsti per la medesima motivazione dei ridotti fondi a disposizione: lo stesso vale per la revisione strutturale del sistema viario”. Di fronte alla lettura e al commento di quanto sopra si avverte in sala un profondo malumore, con accese punte di acredine da parte di qualche cit- tadino nei riguardi del Comune e della Circoscrizione. Oltre al problema dell’amianto in parte risolto, delle strade dissestate, dello scarso ordine pubblico, della precarietà generalizzata dei servizi pubblici, del degrado di certi punti della borgata, viene toccato e dibattuto il noto progetto legato al “Piano Città”, sbandierato ormai ai sette venti. Tale progetto però agli occhi di Canzian e della maggioranza dei presenti, con un po’ troppa enfasi forse, comincia a velarsi da nubi d’incertezze, da ombre di sfiducia, ad aggrovigliarsi di dubbi e critiche, in modo particolare, sulla costruzione di nuove case e sul secondo accesso. Tuttavia non c’è rassegnazione come si può costatare dal comportamento di un pubblico compatto, risoluto, anche se non proprio numeroso. Da quanto si percepisce quella sera, la gente è scontenta: si sente trascurata, dimenticata dalla politica e dalle istituzioni, non crede più nelle vuote parole, nelle vane promesse. A quando i fatti? Lucidamente, a tavolino delineano un primo piano di protesta e di lotta, nel segno della liceità e della democrazia, da sottoporre alle forze dell’opposizione sia della Circoscrizione che del Comune; in questo modo ritengono di svegliare, una buona volta, tutti i politici… dormienti. Al termine Canzian esprime l’augurio di raccogliere maggiori consensi e lancia un apprezzabile messaggio anteponendo le funzioni delle associazioni alle finalità dei partiti per cercare di risollevare il quartiere da un punto di vista umano, sociale e culturale. Spiega che coloro i quali faranno parte di un gruppo, di una comunità, di un comitato, pur coerenti con le proprie idee e con le proprie convinzioni, dovranno avere in sé quella forza naturale, spassionata, in grado di agire per il bene comune, liberi da personali legami politici o da faziosi interessi di partito. Mi piace allo scopo ricordare Norberto Bobbio quando, citando Hobbes, sosteneva che nell’uomo, prima di un “animale politico”, sussiste uno “stato di natura”. Amilcare De Leo CROCE ROSSA Dopo le feste riprendiamo il servizio di misurazione della pressione, secondo i soliti orari: il martedì dalle ore 16 alle ore 17 presso il Centro d’Incontro a Falchera Nuova; il venerdì dalle ore 16 alle ore 17 presso la Biblioteca e dalle ore 17 alle ore 18 al circolo ACLI. Vi aspetto e buon anno a tutti! Crocilio Ricci Il TUO ascensorista… DIETRO CASA Miglietta Raffaele Via degli Abeti, 45 Numero Verde 800180791 Gente di Falchera 5 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 a cura di Amilcare De Leo L’INTERVISTA A... ...Willia Saintil, gestore del bar presso l’A.C.L.I. di via Pioppi 15 D. Nel numero precedente è stata riportata una mia visita presso il Willia Saintil e Fabrizio Rago locale bar dell’A.R.C.I, alla ricerca di momenti ricreativi o atti al tempo libero; ora sono da lei per lo stesso motivo, signora Willia. Vedo anche in questa sede molta gente, solo anziani però... R. Gli anziani sono i clienti fissi, ma vi sono anche i giovani. D. Ne parleremo più avanti. Ora mi dica, da quanti anni è qui all’A.C.L.I., e come si trova? R. Se non ricordo male dalla fine del 2010, inizio 2011. Mi trovo bene. Mi piace stare in mezzo alla gente, rendermi utile. Ho cercato sempre di darmi da fare per organizzare iniziative nel quartiere. D. Per esempio? R. Agli inizi del 2000 avevo esordito con una attività che aveva per nome “l’Oasi delle donne”. D. Sì ricordo, ma esattamente di cosa si trattava e cosa l’ha spinta a fondare quella Associazione? R. Ci ritrovavamo noi donne per parlare un pò di tutto, dalla famiglia alla società, dal tempo libero alle letture, dalla televisione al cinema, dalla integrazione alla difficoltà di chi invece trovava arduo il proprio inserimento in città o nella borgata stessa. Non erano anni facili, quelli. Mi ero resa conto che la Falchera, per quanto bella e piena di verde, era piuttosto chiusa in se stessa, pochi i punti d’incontro. D. E’ ancora vitale questa Associazione? R. Purtroppo no, dopo 12 anni ci siamo persi un pò di vista. D. Come mai? R. Sono venuti mancare i fondi dal Comune tramite il Tavolo Sociale, inoltre non ci sono locali per ritrovarsi. D. E ora? R. Ora svolgo questa attività con mio marito; siamo in un bel posto, vicino all’Oratorio, alla Chiesa ma soprattutto a contatto con la gente. D. Mi elenchi qualche esempio di attività che esercitate. R. Si gioca a carte, passatempo principale, poi si organizzano tornei di bocce, lezioni di ballo e quando è il caso si preparano pranzi sociali, il tutto naturalmente in armonia con il circolo A.C.L.I. e la presidenza. Se occorre prepariamo panini per chi lavora in Falchera. D. Cucina anche lei? Se sì, qual è il suo piatto mi gliore? R. Oh sì, le lasagne! E’ il mio piatto forte! D. Prima mi parlava dei giovani... R. Certo. Vi sono ragazzi che giocano al calcio, altri si dedicano al teatro; tutti i venerdì sera sono da noi per un aperitivo a soprattutto per stare insieme. Bella gioventù. Anch’essi sono alla ricerca di locali. D. Ho saputo che più volte i ladri, proprio qui da voi, hanno lasciato il segno. R. Sì, un triste episodio qualche tempo fa che non mi piace ricordare. In genere è sempre stato tutto tranquillo. D. Da dove proviene Willia? E da quando è in Italia? R. Dal 1978, provengo da Haiti. D. Cosa pensa degli Italiani? R. ...Tutto il mondo è paese. D. Ora un rapido giudizio sulla Falchera. R. Amo la Falchera. E anche in questo caso rispondo: tutto il mondo è paese. Ringrazio Fabrizio Rago, uno dei giovani frequentatori del locale, per le notizie che ci ha fornito sulle sue attività teatrali in Falchera. Ha seguito le orme del papà, il quale collaborò con l’attore Pier Facciolini e con il regista Piero Impinna negli anni Ottanta-Novanta. Laboratorio di Quartiere Falchera Sportello Ambiente: la distribuzione dei sacchetti per la raccolta della plastica a v v i e n e t u t t i i m e rc o l e d ì dalle ore 15 alle 16 in via degli Abeti 16 “Comitato Sviluppo Falchera” Piazza Giovanni Astengo 10 presso Biblioteca Civica Falchera Tel. 011-443.26.21 / Fax 011-443.26.22 E mail: [email protected] Gente di Falchera 6 Superamento dei campi nomadi: al via lo smantellamento di Lungo Stura Lazio e la ricollocazione degli abitanti E’ stato formalizzato il 5 gennaio scorso l’affidamento ad una associazione temporanea di imprese (Ati) formata da cooperative e associazioni attive da anni sul territorio torinese, del progetto di superamento dei campi nomadi di lungo Stura Lazio e di corso Tazzoli. Il progetto finanziato principalmente con fondi dello Stato gestiti dalla Prefettura dovrebbe portare nell’arco di 18 mesi alla “decostruzione” degli insediamenti, a partire da Lungo Stura Lazio, ed alla ricollocazione dei loro abitanti, con l’attivo coinvolgimento di nomadi e zingari. Collaboreranno a questo esperimento gestito dall’Ati, una galassia di organizzazioni (ben 16) torinesi e romene. Lo ha comunicato l’assessore ai servizi sociali e vicesindaco, Elide Tisi, nel corso della commissione servizi sociali, servizi demografici e polizia municipale. L’iniziativa, ha avuto una sua fase preparatoria nella costruzione del progetto da parte dell’Amministrazione, in una serie di incontri con Prefettura e Questura, che continueranno a monitorare la realizzazione del progetto con il coinvolgimento dei rappresentanti della comunità di nomadi e zingari e con un censimento delle famiglie insediate nei campi. La conclusione del lavoro preparatorio ha portato alla stipula di un vero e proprio patto che impegna 857 persone residenti in Lungo Stura Lazio (ma il totale dei beneficiari, con quelli individuati in corso Tazzoli, ammonta a circa 1100 persone) interessate dall’intervento alla decostruzione delle loro precarie abitazioni e allo sgombero dei rifiuti e delle macerie, almeno per la parte che non richieda interventi di bonifica su scala industriale. Le soluzioni alternative individuate prevedono ricollocazioni abitative in appartamenti o soluzioni di “bassa soglia”, così le ha defiinite Tisi, di tipo rurale, sul territorio di Settimo Torinese o, in altri casi, l’accompagnamento economico per un periodo fino a sei mesi per il trasferimento in Romania di un certo numero di famiglie. Gli interessati hanno assunto l’impegno nei casi di ricollocazione in appartamenti o in altri tipi di sistemazioni, al rispetto delle regole di buon vicinato, a garantire la frequenza scolastica dei bambini, a frequentare eventuali corsi di formazione professionale, all’apprendimento della lingua italiana ed al pa- gamento di quote crescenti di affitto fino alla totale autonomizzazione economica. Nella fase transitoria che precederà l’eliminazione definitiva dell’insediamento di corso Tazzoli, i fondi stanziati saranno destinati ad alleviare i disagi degli altri cittadini migliorando l’illuminazione pubblica e installando nel campo fontanelle per il prelievo di acqua potabile. Capofila dell’Ati è la cooperativa Valdocco. Accanto ad essa lavoreranno educatori e operatori sociali della Croce Rossa, della Onlus “Aizo” (Associazione italiana zingari oggi), della cooperativa Stranaidea, delle associazioni Liberi tutti e Terra del Fuoco. I fondi, divisi in tre lotti, saranno gestiti direttamente dalla Prefettura. Il costo totale degli interventi programmati, compresi quelli per dotare i campi di via Germagnano e di Strada Aeroporto di contatori per misurare i consumi di elettricità di ogni famiglia è di circa 3,6 milioni di euro. Gente di Falchera 7 Silvio Lavalle Abitazioni precarie nel campo di Lungo Stura Lazio Viaggiare con un biglietto unico A Torino e Cintura si può viaggiare con un solo biglietto sui treni del Servizio ferroviario metropolitano, tram, bus e metro. I nuovi biglietti sono di tre tipologie: U, che costa 2 euro, dura 90 minuti e consente di usare la metro e le linee ferroviarie di Trenitalia e Gtt entro i limiti urbani di Torino (Stazioni Stura, Lingotto, Madonna di Campagna); A, 2,50 euro con validità 90 minuti per usare metro e treni entro i limiti della prima cintura (stazioni di Caselle città, Settimo, Chieri, Pessione, Candiolo, Alpignano) B, dal costo di 3 euro e validità di 120 minuti per viaggi sulla rete urbana e suburbana Gtt, sulle linee ferroviarie entro la seconda cintura. (stazioni di Ciriè, San Benigno, Brandizzo, Villastellone, None, Rosta) e sulle linee automobilistiche extraurbane gestite dal Consorzio Extra.To, limitatamente alle corse che collegano Torino con Ciriè/San Maurizio Canavese, San Benigno Canavese/Volpiano, None, Rosta. Questa nuova mappa della rivoluzione dei trasporti piemontesi è stata voluta da Regione ed Agenzia per la mobilita metropolitana con uno scopo ben preciso. “Il biglietto integrato riassume pienamente il lavoro svolto in questi tre anni -osserva l’assessore regionale ai Trasporti Barbara Bonino-. Abbiamo riorganizzato l’intero nodo torinese con il Servizio ferroviario metropolitano, ottenendo la massima Integrazione ferro-ferro e migliorando significativamente quella ferro-gomma. Ora, un unico biglietto come ulteriore incentivo ai cittadini per utilizzare i servizi con un risparmio fino ad un euro. Il progetto di bigliettazione elettronica Bip ha inoltre ottenuto il secondo premio nei Calypso Award, staccato di un solo punto dalla Città di Riga, arrivata prima. Con questa iniziativa la Calypso Networks Association premia ogni anno i migliori progetti che utilizzano la tecnologia Calypso, riconosciuta come standard internazionale per i sistemi di bigliettazione elettronica per il trasporto pubblico locale basato su (Notizie dalla Regione Piemonte) smartcard”. REFERTI ON LINE DEGLI ESAMI DI LABORATORIO ESTENSIONE DEL SERVIZIO A TUTTA LA ASL TO 2 La ASL TO 2 ha completato l’estensione della consegna on line dei referti degli esami di laboratorio a tutti i punti di accesso del proprio territorio. Prima in Torino e Provincia ad attivare questa opzione, dopo una iniziale fase di sperimentazione avviata dal 9 ottobre 2012, ha completato l’estensione del servizio anche ai Centri Prelievi di Via Montanaro 60 e di Lungo Dora Savona 24. Al momento stesso dell’accettazione il Paziente può scegliere di vedere e stampare direttamente da casa i risultati con il proprio PC. Il servizio, gratuito e attivo 24 ore su 24, è semplice e immediato: occorre inserire il proprio codice fiscale, il codice personale del referto, assegnato al momento del prelievo, leggere l’informativa sulla privacy e dare il proprio consenso. Il referto on line sostituisce a tutti gli effetti quello cartaceo (che quindi non sarà necessario ritirare) e dovrà essere scaricato entro e non oltre 45 giorni dalla data indicata sul modulo ritiro referti consegnato al momento dell’accettazione. La marca temporale sui referti garantisce la validità giuridica del documento. I referti che includono l’esame per HIV non sono consultabili on line in osservanza alla L. 135 del 05/06/1990. La consultazione e stampa del referto è possibile solo se si è già provveduto a pagare il ticket dovuto o si è esenti. Il referto on line è scaricabile in pdf o p7m ed è salvabile, viene archiviato a norma di legge dalla ASL TO 2 ed è già compatibile con il Fascicolo Sanitario Elettronico. Il progetto prevede, oltre al consueto ritiro di persona, anche la possibilità di ricevere il referto via posta. In tal caso, la busta contenente il documento verrà recapitata all’indirizzo indicato dall’utente in fase di registrazione presso il Centro Prelievi, anche ad un indirizzo diverso da quello di residenza. Dott.ssa Silvana Patrito A volte la musica più bella arriva dalla natura. Star seduti in riva al mare ad ascoltare il vento, il frangersi delle onde sulle rocce, è come una melodia, ci si perde nei propri pensieri e non si sente altro. anonimo Gente di Falchera 8 IL GIORNALE DELLA SCUOLA L’Istituto Comprensivo “Leonardo da Vinci” fa il BILANCIO SOCIALE Oggi la scuola è chiamata a rispondere di “qualcosa” a “qualcuno” sulla base di determinati “valori” in maniera “organizzata e trasparente”. Lo strumento del bilancio sociale rappresenta un’occasione per “rendere conto” (accountability) ai “portatori di interesse” (stakeholder) delle scelte effettuate, delle attività svolte, delle risorse utilizzate e dei risultati raggiunti, esplicitando l’efficacia e l’efficienza delle azioni messe in atto, per realizzare una condivisa corresponsabilità educativa. Il bilancio sociale ha come obiettivo quello di essere lo strumento per un dialogo aperto con la comunità territoriale; si propone di fornire una rendicontazione attendibile e completa sull’operato di un’organizzazione (quindi anche della scuola). Il bilancio sociale, strumento in grado di consentire al meglio questo processo, accompagna la lunga pratica quotidiana di molte scuole nel creare fattivi momenti di collaborazione, cooperazione e partecipazione delle famiglie alla vita scolastica, in modo da creare una progettazione educativa “partecipata”. Già nei precedenti anni scolastici era sorta l’esigenza di realizzare un documento nel quale rendere conto delle scelte, delle attività, dei risultati e dell’impiego di risorse, in modo da consentire ai cittadini e ai diversi interlocutori di conoscere e formulare un proprio giudizio su come la scuola interpreta e realizza la sua missione istituzionale e il suo mandato. Questo strumento viene utilizzato quindi per: • migliorare la comunicazione sociale della scuola, • possedere uno strumento di “programmazione allargata” che coinvolga e motivi maggiormente gli interlocutori interni ed esterni, • integrare e migliorare la documentazione ufficiale già realizzata. Inteso in questo modo il bilancio sociale non è un semplice documento a consuntivo che si aggiunge ai molti che la scuola è chiamata a predisporre, ma vuole riqualificarli e riorientarli verso una direzione di senso condiviso, vuole entrare in maniera trasparente nella vita della scuola senza nascondere problemi e criticità. Il bilancio sociale è stato redatto per la prima volta dal nostro Istituto per l’anno scolastico 2012/2013 sulla base delle indicazioni emerse all’interno di un gruppo di studio formato ad-hoc su stimolo della “Associazione Magistrale N. Tommaseo”, all’interno di una Rete di 7 scuole statali di Torino, in collaborazione con il Dipartimento di Management dell’Università degli Studi di Torino. Per la redazione del documento sono stati coinvolti il Dirigente Scolastico, lo Staff, la DSGA (Direttrice dei Servizi Generali Amministrativi), ma si deve un particolare ringraziamento alla Prof.ssa Morando, la Prof.ssa Facchin ed il Prof. Bullotta. In preparazione del nostro bilancio sociale è stata effettuata una autovalutazione di Istituto. Sono state intervistate diverse persone ed hanno risposto 93 docenti, 341 genitori, 418 studenti (852 su 1081 coinvolte: una percentuale del 78,81%). Le domande dei questionari anonimi erano su diversi aspetti della vita e della organizzazione scolastica: metodologia e didattica, valutazione, organizzazione, rapporti con l’istituzione, formazione e aggiornamento, relazione con i colleghi, relazione con gli alunni, relazione con i genitori. Ne è emersa una realtà di persone piuttosto soddisfatte del clima scolastico, delle attività e della valutazione, non troppo disponibili a “spendersi” in prima persona negli organi collegiali della scuola; dove genitori e figli parlano della scuola; gli studenti non usano molto il computer. Per esempio: il 79% dei genitori è soddisfatto del piano annuale delle attività, l’86% è soddisfatto del dialogo tra docenti e alunni, l’84% ritiene i compiti pienamente equilibrati con i ritmi di lavoro, l’86% è convinto che la valutazione espressa aiuti i propri figli; il 72% degli studenti è soddisfatto delle spiegazioni degli insegnanti, il 76% dialoga con i genitori su cosa succede a scuola ed il 69% non usa il computer [almeno per lo studio]; il 91% degli insegnanti è fermamente convinto che la didattica possa fare la differenza in classe, l’86% coinvolge con decisione gli allievi nei processi di valutazione, l’ 88% crea un clima sereno e collaborativo in classe I dati completi dell’Autovalutazione di Istituto ed il testo del Bilancio Sociale sono pubblicati sul sito della scuola: www.icleonardodavincitorino.it). Il bilancio dei risultati degli alunni rispetto alla valutazione interna (i voti nelle classi) ed esterna (le prove INVALSI) è una parte importante del documento che ci impone riflessioni e sempre rinnovato impegno per migliorare la situazione anche in presenza di taluni alunni che manifestano disagio di natura socio-familiare. Il Bilancio sociale rende anche conto della linea didattica ed educativa dell’Istituto, del personale impiegato nella scuola, dei progetti, delle spese effettuate a fronte dei finanziamenti ottenuti dallo Stato, dagli Enti Locali e da privati. Ora questo documento di Bilancio deve assumere tutta la sua valenza Sociale, per questo, a partire da questo articolo e dalla pubblicazione sul sito web della scuola, stiamo predisponendo sue presentazioni alle famiglie, alle realtà associative con le quali la scuola collabora ed alla Circoscrizione. Gente di Falchera 9 Filippo Furioso Dirigente scolastico Dal 1972 attenzione verso i giovani atleti P G S CONQUISTA Il lavoro paga! Si dice così e… noi viviamo così. Abbiamo gli obiettivi e seguiamo la strada; non senza deviazioni o semafori rossi, code o lavori in corso. Entrambe le nostre squadre vanno avanti. Purtroppo la squadra femminile è quella con più ostacoli sulla strada. Fortunatamente quest’anno c’è stata una settimana di pausa dei campionati dopo le feste e questo ci ha permesso di rimetterci in moto con precisione e attenzione. U13 Partiamo dai piccoli. Tre allenamenti vista l’assenza di gare nella prima settimana. Ma, una mamma, ha chiesto “perché non ci facciamo una bella pizzata tutti insieme?”. “Ok…”(la professoressa di matematica mi avrebbe fulminato con gli occhi per questa parolina inglese), una piccola pausa e “che ne dici di occupartene?”. E allora questa mamma si è prodigata, coinvolgendone anche altre e, anche senza partita, ci siamo ritrovati. 50 persone alla “Bocciofila Mappanese” con un menù decisamente interessante anche senza pizza! E poi? I 3 allenamenti, il lavoro che non manca e le pagelle… vero limite per chi vuole continuare a giocare. Ci si allena, ma chi va male a scuola non gioca la partita, perché è importante fare bene nei doveri che ci competono. L’ultima partita in casa ci ha dato qualche risposta sul gioco, ora puntiamo a qualche risposta sul risultato. Poi la partecipazione alla festa Minivolley FIPAV ha chiuso un Dicembre di grande pressione e grande lavoro. ECC-FEMMINILE Molte sono mamme e quindi la gestione famigliare e gli impegni lavorativi lasciano poco tempo per gli allenamenti. Dopo una partenza accettabile in termini di presenza, la continuità ha perso freschezza, facendo spesso modificare l’allenamento all’ultimo momento. Da qui, però, anche un netto calo nel gioco e un po’ di demotivazione generale. Dopo le vacanze dovevamo fare un salto qualità, ma purtroppo, come l’anno scorso, nonostante le premesse e promesse di inizio anno, c’è stato un taglio netto del lavoro. A questo punto, anche gli allenatori hanno voluto dare un taglio netto. È inutile entrare nei particolari, speriamo che venga ritrovata la giusta motivazione senza cambiare le carte in tavola! In questa situazione, purtroppo, si crea anche un problema di progressione d’allenamento, ritardando i programmi e metterci solo tanta passione purtroppo non ba- Oggi: lo sport in Falchera per tutti sta. Ora pare che ci siano intenzione e intenti diversi. E ci aspetta il girone di ritorno. SCUOLE Stiamo svolgendo l’attività nelle scuole. Grande impegno da parte dei nostri allenatori e mi sembrano buone risposte anche dai bambini. Si parla sempre di problemi nella scuola, ma a volte l’impegno degli insegnanti e l’offerta di attività possono aiutare a lavorare meglio. Vi aspettiamo in palestra. Luigi Fabio Varesano SPORTELLO per la MEDIAZIONE CIVILE OBBLIGATORIA A seguito della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della legge del 9 agosto 2013, la mediazione civile e commerciale ritorna obbligatoria dal 21 settembre, per le controversie su specifiche materie. La mediazione civile e commerciale (d. lgs 28/2010, e legge 98/2013) è l’attività svolta da un professionista, al di sopra delle parti, finalizzata alla ricerca di un accordo amichevole per la risoluzione di una lite. Compito del mediatore è quello di ricercare una soluzione soddisfacente per entrambe le parti allo scopo di evitare una causa civile lunga e dispendiosa. La mediazione civile e commerciale riguarda le seguenti materie: ♦ condominio ♦ diritti reali ♦ divisione ♦ successioni ereditarie ♦ patti di famiglia ♦ locazione ♦ comodato ♦ affitto di aziende ♦ risarcimento del danno derivante da responsabilità medica e sanitaria ♦ risarcimento del danno derivante da diffamazione con il mezzo della stampa o con altro mezzo di pubblicità ♦ contratti assicurativi, bancari e finanziari (non include la responsabilità da sinistri stradali) LO SPORTELLO per la MEDIAZIONE CIVILE OBBLIGATORIA è a disposizione dei cittadini, un servizio di consulenza gratuito sulla nuova legge OBBLIGATORIA tenuta dalla; Dott.ssa LAGONIGRO Jessica Tutti i lunedì in Via degli Abeti 16, Dalle 10 alle 12 a partire dal mese di Novembre 2013 E’ OBBLIGATORIA la prenotazione telefonica al Gente di Falchera 10 N° 011-4432621 La narrativa di Teodoro Lorenzo E finalmente sono arrivate le sospirate vacanze natalizie. Per tutti gli studenti esse rappresentano una meta da raggiungere al più presto. Si comincia ad aspettarle praticamente dal giorno dopo l’inizio della scuola, sembrano irraggiungibili, lontane anni luce ma arrivano fulminee, tempestive, rapide e provvidenziali come una carica di cavalleggeri dell’unione. Ti piombano addosso dolcemente e non te ne accorgeresti nemmeno se non fosse per i martellanti inviti della pubblicità televisiva ad acquistare quel determinato prodotto, regale e raffinato, per farne un regalo originalissimo, apprezzato e soprattutto utile (carta igienica Scottex). A scuola ti accorgi che le feste natalizie sono ormai prossime quando a giustificazione dell’eccessivo lavoro cominciano a circolare tra i professori frasi di questo genere: “Non lamentatevi ragazzi, avrete tutto il tempo per riposarvi durante le vacanze.” Troveranno poi un altro pretesto per assegnarci a cuor leggero una marea di compiti da fare durante i “giorni di riposo”. Avverti l’atmosfera natalizia anche quando qualche studente, artefice di una interrogazione deludente, si giustifica dicendo che si è già immerso nel clima delle feste oppure ancora quando qualcuno, amante dei numeri e delle statistiche, con l’agenda in mano conta gioioso quanti giorni lo separano dalla fatidica data che rappresenta l’ultimo giorno di scuola dell’anno. E mano a mano che passano i giorni le rigacce nere sul nome dei santi (non c’è più religione!) si avvicinano sempre di più al magico cerchio rosso, spesso e ben visibile che tutti aspettano con trepidazione. Poi arriva la circolare con cui Ciccino Cuscunà porge i suoi auguri personali agli studenti e alle loro famiglie. Da quel momento ognuno si sente moralmente autorizzato a non toccare più un libro. Senza altri particolari sussulti, stancamente, giunge il fatidico ultimo giorno di scuola dell’anno. Il rituale impone che non si debba portare a scuola nemmeno la penna. Ma Valentini, il secchione, osa, a rischio della sua stessa vita, portare in aula e metterli in bella vista sul banco libri e quaderni. È’ una aperta violazione delle regole che fanno parte della nostra tradizione scolastica. Si organizza immediatamente un processo a porte chiuse, che a dire la verità vengono serrate a fatica tale è la folla che preme per entrare per farsi giustizia sommaria. Anche la stampa è accorsa prontamente vista l’ecce- zionalità della vicenda ma per evitare pericolosi contraccolpi scandalistici che potrebbero nuocere alla rispettabilità della famiglia dell’imputato viene allontanata dall’aula. Il verdetto è unanime nonostante una lunga e ridondante arringa della Battipaglia che in quanto sodale di Cicerone ha assunto le vesti di avvocato difensore. Colpevole! Mentre si levano gli hurrà entusiastici di tutta la classe e volano cappelli immaginari, si cercano nell’ordine: un cavallo, una quercia secolare, una fune e un pezzo di sapone per impiccare il pericoloso fuorilegge. Si trovano nell’ordine: il cavallo, la quercia secolare e la fune. Non si riesce a reperire un pezzo di sapone e Valente la fa franca per il dispiacere di molti. Improvvisamente, annunciato da araldi in grande uniforme e squilli di tromba, giunge il bidello Panepinto Aldo a cui Cuscunà ha promesso il diploma di maturità senza dover fare l’esame di maturità. Il papello, di cui ci fornisce scandita lettura, ci informa che il preside in persona per festeggiare la caduta del suo ultimo bulbo pilifero ha deciso di concedere l’amnistia a tutti i condannati a morte per offesa alla pubblica moralità. Protestiamo vivacemente ma la decisione è irrevocabile. Pinotti, che fino all’ultimo ha pregato Panepinto di chiudere un occhio e lasciarci giustiziare il secchione colto in flagrante, decide di presentare una petizione a Cuscunà nella quale viene chiesto che il fuorilegge come atto riparatore per la grave offesa arrecata a tutte le scuole del regno scriva in bella calligrafia 1500 volte: “Sono un gran leccaculo.” Cuscunà rigetta anche quest’ultima istanza. Pinotti avanza allora un tremendo sospetto: “Ehi, Valentini, per questo hai vinto anche la borsa di studio. Sei un raccomandato. Dimmi la verità: sei il figlio illegittimo e mai riconosciuto di Cuscunà, vero?” E Valentini: “Ti prego, stai zitto. Per il tuo silenzio sono disposto a passarti per un anno intero il compito in classe di latino.” Conclusione: Valentini è proprio il figlio illegittimo e mai riconosciuto di Ciccino Cuscunà? Brutti sono brutti uguali, una qualche familiarità genetica certo li unisce. Mah, occorrono ulteriori indagini. Vi prometto che vi terrò informati sugli esiti. Per ora posso solo finire come finivano i grandi film del vecchio West: THE END. Accontentatevi. dal libro Campus Marie Curie Gente di Falchera 11 A TORINO UN FONDO SALVASFRATTI Aiuterà le famiglie in difficoltà che rischiano di venire sfrattate e trovarsi in emergenza abitativa Arriva il fondo “salvasfratti” per aiutare le famiglie in difficoltà economica che non ce la fanno più a pagare l’affitto al padrone di casa. Finanziato per un milione di euro da Compagnia di San Paolo e Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e per 400mila euro dal Consorzio Intercomunale Torinese, sarà una sorta di “paracadute” per coloro che, a causa delle difficoltà economiche dovute magari alla perdita del lavoro, rischiano di perdere la casa. Diciamo subito che questa opportunità non riguarderà le case popolari, ma i contratti d’affito stipulati sul mercato privato. Ci sembrava però comunque importante parlarne sulle nostre pagine, dal momento che per colpa della crisi sono purtroppo sempre di più le famiglie che rischiano di finire in una situazione di emergenza abitativa. Il protocollo d’intesa è stato siglato venerdì 15 novembre tra Città di Torino, Prefettura, Compagnia di San Paolo, Fondazione Cassa di Risparmio, Consorzio Intercomunale Torinese e i sindacati di proprietari e inquilini. Chi avrà diritto a questo aiuto? A poterne beneficiare saranno le famiglie con reddito Isee fino a 26mila euro, residenti da almeno un anno nell’alloggio oggetto di procedura di sfratto per morosità, a condizione che abbiano nel proprio nucleo familiare un soggetto considerato fragile sotto l’aspetto sociale (anziano, minore o disabile) e possano dimostrare che la diminuzione del reddito è causa diretta della morosità sull’affitto. Il fondo “salvasfratti” sarà gestito dall’Agenzia Locare (il servizio intercomunale di mediazione tra la domanda e l’offerta del mercato privato in locazione) in collaborazione con il Consorzio Intercomunale Torinese e sarà usato per rimborsare una porzione del debito già contratto dall’inquilino. Il proprietario dovrà rinunciare alla procedura di sfratto e stipulare un nuovo contratto a canone concordato. Da parte sua, l’affittuario dovrà impegnarsi a restituire una parte del rimborso in proporzione al reddito della sua famiglia (il 50 per cento per redditi superiori a 15mila euro, il 30 per cento per quelli compresi tra 8mila e 15mila euro, il 10 per cento se il reddito è inferiore a 8mila euro). Nel caso in cui il proprietario non ac- cetti di negoziare la locazione e decida di dare corso comunque allo sfratto, Locare ne individuerà un altro disposto ad affittare il proprio appartamento a canone concordato. Cosa fare per accedere? A partire da mercoledì 20 novembre sarà possibile chiedere il contributo del fondo “salvasfratti” direttamente dagli uffici di Locare, in via Corte d’Appello 14, o nelle sedi dei sindacati di inquilini e proprietari. Le informazioni dettagliate e i moduli per fare domanda sono disponibili anche on line sul sito della Città di Torino, all’indirizzo www.comune.torino.it/informacasa «La crisi economica e occupazionale, che negli ultimi anni ha colpito duramente la città, ha significamente ridotto entrate e reddito delle famiglie torinesi» ha spiegato alla firma dell’accordo il vicesindaco e assessore alle Politiche Abitative, Elide Tisi. «Tra le conseguenze più evidenti si registra la crescente difficoltà a sostenere le spese per l’abitazione e, nei fatti, a pagare regolarmente l’affitto di casa». I dati parlano da soli: nel 2012 il Tribunale di Torino ha registrato ben 3600 sfratti per morosità sul mercato privato. Un viaggio nella nostra A cura di Circoscrizione Remo Andreasi Omaggio alla memoria Il Monumento dedicato alla meridiana e al Partigiano La meridiana di Barca - Bertolla consiste in un’armilla moderna semplificata in acciaio inossidabile ad ornamento di un monumento al Partigiano. Si tratta di una meridiana di tipo equatoriale proposto dall’’A.N.P.I. e dall’allora 19° Circoscrizione. Fu eretta il 18 maggio 1985 da Franco Milone (19241990) per opera dell’Osservatorio Astronomico di Pino Torinese. Fu sistemata al posto del vecchio cippo all’imbocco del ponte Amedeo VIII sul torrente Stura, a ricordo proprio di quel ponte che fu il primo ad essere liberato dai partigiani durante l’insurrezione di Torino il 16 aprile del 1945, con la cattura dell’intero corpo di guardia tedesca. Tra le forze impegnate in quell’azione vi erano numerosi partigiani di Barca - Bertolla. Gente di Falchera 12 segue editoriale di Amilcare De Leo mente riscoprirci in rete, il nostro sito è segnalato in fondo nell’ultima pagina (www.gentedifalchera.it). Intendiamo ringraziare pubblicamente tutti quegli amici fedeli, uomini e donne, che ci sono stati vicini, avendo distribuito, con scrupolo e diligenza, “Gente di Falchera” a porta a porta; li abbracciamo e a essi porgiamo un fervido saluto accompagnato nuovamente da un fervido grazie. A questo punto facciamo una piccola pausa, soffermiamoci per qualche istante a riflettere sul tempo, su cosa cioè ci riserverà il nuovo anno, che a livello nazionale si è subito presentato non proprio f oriero di buone aspettative visti i rincari generalizzati. Dal punto di vista locale invece ecco qualche bella notizia: possiamo affermare, con un pizzico di fantasia, che Babbo Natale sia approdato alla Falchera con dei doni che aspettavamo da molto, in verità doni un pò speciali uno dei quali già visto, ad esempio l’apertura della nuova biblioteca civica comunale multimediale cui è stato assegnato un nome prestigioso, “don Milani”, e altri che “spacchetteremo” più avanti, ma pur sempre, come è stato promesso, nel corso dell’anno. Siamo in grado di annunciare che finalmente potremo presentare il libro sulla storia della Falchera Nuova, “L’altra Storia Vent’anni dopo: Falchera Nuova”. Si tratta poi della messa in opera dell’attuale rotonda alla Falchera Nuova e che sta facendo le radici, della realizzazione del secondo accesso, della bonifica dei laghetti con relativo parco, della ristrutturazione degli orti urbani, di cui parliamo anche all’interno. Non esistono ulteriori alibi per gli addetti ai lavori, con i primi giorni di settembre 2014 i cantieri dovrebbero essere per lo meno avviati; non è più tempo di indugi e di proroghe: non intendiamo ancora aspettare a lungo. E’ la filosofia del dare e avere, da interpretare come il giusto equilibrio che sussiste tra diritti e doveri. Se, infatti, da buoni cittadini non ci sottraiamo ai rincari di spese e tributi nonché agli svariati doveri che vengono imposti dall’alto... e tutto per il bene del Paese così ci viene detto, allo stesso modo abbiamo la legittima facoltà di manifestare i nostri diritti, di ottenere quanto ci spetta, ma davvero in questo caso, per il bene comune. La Crisi di Tony Barilla In questi tempi di crisi torna attuale, più che mai, un vecchio detto dei nonni: “ogni soldo non speso è un soldo guadagnato”. Questo vuol dire non spendere, dove si può fare, o ridurre la spesa quando non si può rinunciare, per vari motivi, completamente al bene o al servizio. Rifacendosi al concetto di condivisione, presente da sempre nelle filosofie e religioni di tutto il pianeta. Oltre che essere, da sempre, una filosofia solidaristica e comunitaria, può diventare sempre di più, una alternativa economica alla logica del mercato puro. Mercato senza limiti e vincoli, che ha dato prova, se mai c’è né fosse ancora bisogno, di tutti i suoi limiti. Abbiamo detto ridurre la spesa senza rinunciare a un bene o un servizio; al massimo ridurne l’utilizzo. Dal mondo Anglosassone stanno arrivando delle idee, che cominciano a prendere piede da noi in Italia. Anche se con grande fatica in quanto qui da noi, mondo latino, un bene viene inteso sia come utilità che come proprietà, mentre nel mondo Anglo sassone prevale il concetto di solo utilizzo. Un esempio per tutti: un Italiano ha la lavatrice per lavare i panni ma è la sua lavatrice, per l’Anglosassone serve solo per il bucato senza necessariamente possederla. “Insomma mi serve il servizio e non lo strumento che lo fa” Mi limito a un breve elenco di condivisioni, diffuse nel mondo anglosassone, per cui in Inglese: Bookcrossing: Libri lasciati in giro in modo da permettere la lettura anche a persone che non hanno i mezzi per comprarli. Carsharing & Bikesharing: comune anche a Torino, permette di affittare (o condivedere tra più persone in alcuni casi) l’uso di macchina e bici senza averne la proprietà, ovvero la prendo quando mi serve. Cohousing: Si tratta di spazi e servizi abitativi cogestiti. Molto diffuso in Scandinavia per rimessaggio vetture o uso provvisorio di magazzini, alla faccia dei Garage a 40.000 E. Couchsurfing: mette in relazione chi vuole dare e ricevere ospitalità utilizzando la propria casa. Coworking: condivisione, tra privati, di spazi dedicati al lavoro, mantenendo la propria indipendenza ma creando sinergie. Crowfunding: è una forma di finanziamento collettivo, per piccole somme, che stà prendendo piede in Gran Bretagna; si crea un fondo che finanzia piccoli progetti individuali. E torniamo a un classico dei nostri nonni, di cui tanti lettori sono già fautori: “Orti Urbani” oasi verdi in città per contrastare il caro vita e tornare alla genuinità dei prodotti. L’applicazione pratica del Bio e dei chilometri zero. Come mio parere personale devo ammettere che mi sarebbe quasi impossibile gestire uno di questi servizi, solo mi sembra congeniale l’idea dell’orto Urbano…. Ma ognuno deve farsi la sua idea. Mi piace indegnamente citare, per concludere, una massima di Albert Einstein, sulla crisi: “La crisi è la più grande benedizione per le nazioni perché porta idee per superarla e, alla lunga, porta progresso, forse con altra geneta gestirla, con questi che abbiamo …… Gente di Falchera 13 I lettori scrivono Ufficio Postale Oggi ero alla posta, c’era molta gente e si parlava del più e del meno, una impiegata si è lamentata con me che parlavo forte, non riusciva a lavorare e sbagliava i conti, sono passato dopo 1 ora e mezza, ed ho avuto un diverbio con la suddetta. In quest’ufficio postale c’è troppa burocrazia: poco personale. Mi scuso con la dirigenza e l’impiegata di essermi lasciato andare, non è da me, ma io credo che se si potesse velocizzare di più i servizi e meno burocrazia, si eviterebbero discussioni e scortesie. Abbonamenti Volevo anche esprimere un parere sull’abbonamento al giornale G.ente di Falchera. Innanzi tutto dobbiamo ringraziare chi ci aiuta nel sostenerci a continuare nella pubblicazione in questi giorni, molti sono venuti a iscriversi, anche noi volontari pronti a dare una mano con passa parola per l’iscrizione abbonamento. Purtroppo le circostanze come avevamo spiegato in altri numeri ci hanno portato tra virgolette a toccare la tasca degli abitanti della Falchera e questo l’abbiamo dovuto fare a malincuore, pena la chiusura della redazione. Il Comune ci ha dato una mano fino a quando ha potuto, ma adesso per non lasciare delusi i nostri affezionati lettori si è pensato di fare cosi. I giornali verranno recapitati solamente a tutte quelle persone che hanno dato la loro adesione. Ringraziamo lo stesso anche chi non può e sperando in una ripresa del giornalino, auguro a tutti i falcheresi un buon anno di pace e serenità. Giacomo Chissotti Allarme Incendio Sottopasso ferroviario Stazione Stura. Spettabile redazione Gente di Falchera, Vi segnalo una grave anomalia riscontrata nel sistema di sicurezza antincendio del sottopasso ferroviario. La mattina di capodanno dovendomi recare a piedi, da via Tanaro a via Ivrea, decisi di transitare nel sottopasso ferroviario (che collega l’area di via TOCE con il piazzale di accesso alla linea tram-viaria 4). Giunto in prossimità dell’accesso di detto sottopasso ho avvertito in modo distinto il suono della sirena “Allarme incendio” sita nel sottopasso (in verità il suono della sirena si avvertiva già dalla via Tanaro in prossimità della mia abitazione), pertanto decisi di transitare nell’altro sottopasso di collegamento con la Stazione Stura. Nel frattempo giungeva il treno Metropolitano proveniente da Fossano; attesi che il treno si arrestasse e scendesse del personale ferroviario per avvisarlo dell’allarme incendio in atto nel sottopasso, quindi proseguii per il mio impegno. Al mio ritorno, trascorso circa un’ora e mezza di tempo, giungendo in prossimità del sottopasso constatai che la sirena “Allarme incendio” era ancora attiva; a questo punto decisi di recarmi presso la Stazione Stura per sincerarmi che la mia segnalazione fatta in precedenza al personale ferroviario viaggiante, fosse giunta a destinazione. In lontananza in prossimità della Stazione Stura, lato corso Romania, vidi un Ferroviere occupato al cellulare, mi avvicinai informandolo che era ancora in atto “Allarme incendio” nel sottopasso, di tutta risposta il ferroviere mi disse che aveva segnalato ad un addetto di effettuare una verifica, inoltre affermò che la segnalazione di “Allarme incendio” del sottopasso non è riportata nella Stazione Stura. Ma se quanto affermato dal ferroviere corrisponde al vero, lascio ad altri eventuali commenti. Falda acquifera Falchera “Pozzi esplorativi”. La Città di Torino, terminata la realizzazione del “Pozzo esplorativo” sito in Via Adige, lo scorso otto agosto ha attivato la pompa ivi installata, ottenendo un positivo abbassamento del livello della Falda acquifera. Infatti dopo i primi giorni di esercizio di detta pompa, i locali interrati delle abitazioni, ubicate nel quadrilatero tra le vie Sant’Elia - Stazione Stura - Tanaro - Toce non risultavano più allagate. La prossima primavera la Città di Torino potrà attivare anche la pompa installata nel “Pozzo esplorativo” sito in via Tanaro, 19 (quest’ultimo terminato nello scorso dicembre) sarà così possibile mitigare fortemente l’innalzamento della Falda acquifera, evitando di allagare non solo i piani interrati ma anche le fondazioni delle abitazioni. Personalmente vorrei esprimere i più sentiti apprezzamenti per l’ottimo lavoro eseguito, sotto la competente direzione dei tecnici comunali. Ancora un vivo ringraziamento per tutto l’impegno dedicato dalla Città di Torino. Gente di Falchera 14 Saluti da un FALCHERESE (Emilio G). L’angolo della poesia a cura di Rocco De Pace TI CHIEDO Ti chiudo, mamma mia, come un capitolo che non si può rileggere. Vita vissuta, che ad ogni riga si dovrebbe aggiungere un’ intero volume, e il tutto, ancora non sarebbe detto. Perciò ti chiudo entro il mio scrigno, invidiando il muro di silenzio, la luce che ti scalda, la tua eternità. E. E. Orsonero I laghetti C’è un punto di terra lontana, ai confini di Torino la grande, si chiama Falchera. Ancora più in fondo guardati a vista da bianche torri svettanti, racchiusi non sempre da orti felici, i laghi scorrono placidi e offesi da insensati grovigli, finanche detriti, calcina, gomme buttate. Che altro? Mi fermo a guardare le luci attese di un’alba rosata. Mi fermo a origliare i suoni di una natura violata, incompresa, per troppo tempo illusa e tradita. S’alza improvviso lo sbatter d’ali d’un piccolo airone, non visto tra canne piegate dall’onde dell’acqua che muta, fedele conserva nel fondo i segreti di un borgo. RIPENSO Ripenso a gesti, ironie, scherzose malinconie. Rubo i miei stessi pensieri per lavarli dalla tristezza, per stenderli al caldo sole. Così, odorosi di bucato, li indosserò come abito nuovo. Giorgia Catalano AMORE DI SEMPRE Non si assottiglia mai il filo Che lega i figli ai genitori, E quel filo che fa la storia stessa, Fa parte del bello, E la poesia della vita, Ed io, papà caro, anche se più non sei Non riesco a pensarti o ricordarti morto Vivo ti ho in ogni mio. Il tempo è tanto dalla morte tua, Mamma cara, e, passa. L’amore mio ed il mio dolore Sono sempre tali. Intatto è l’amore mio per te Ed il dolore uguale: convivono, Come quella brutta notte lontana, Ed anche il vuoto e lo smarrimento E uguale. Il presente sei d’ogni mia cosa. Genitori miei meravigliosi, Miniere d’amore, Dell’amore mio, Con i Vostri insegnamenti Amando Vi vivo. Francesco Antonio Ascrizzi FANCIULLE SOGNATE Fanciulle che sognate a voi mi inchino solo il sognare dona gioia pura, il viver senza sogni è del meschino sognate, amate i fiori e la natura. Amate pur le nuvole e i tramonti e i campi scintillanti di rugiada, guardate pure affascinate i monti son cose belle meglio di ogni strada. Sì, brillano le strade e in cristalli vi fan veder le cose come stelle, ma dentro stan nascosti oscuri falli e cose belle sembran e non son belle! Rodolfo Gobbo remo andreasi Gente di Falchera 15 COME ERA VAMO ERAV a cura di Umberto Grassi PER CHI AMA IL TEATRO Teatro Marchesa C.so Vercelli 141 7 - 8 e 9 febbraio ore 16 EKO DANCE PROJECT diretta da Pompea Santoro “La voce delle anime” Coreografie di Pompea Santoro e Mats Ek 22 febbraio ore 21 e 23 febbraio ore 16 AZIZA ABDUL RIDHA con la compagnia di Danza “Aziza Girl’s” “Layali Al Sharq” L’amico Pino Vasile ci invia due fotografie dell’agosto 1959, due momneti di un gruppetto di giovani parrocchiani in gita a Barcenisio, hanno dormito sotto la tenda per una settimana. Una esperienza indimenticabile. Da sinistra: De Meo Matteo, Umberto Grassi, Filippo Mijno, Franco Piccoli, Rosario Pagnin, Gilberto Badini, Pino Vasile, Guido Chervatin. Foto sotto; la preparazione del pranzo 28 febbraio ore 21 COMPAGNIA DI DANZA IL GABBIANO FRANCA PAGLIASSOTTO “Harry Potter e le origini della magia” Spettacolo di Carnevale Informazioni 3388706798 Segreteria: compagnialarabafenice.com Anagrafe Falchera L’anagrafe di Falchera rappresenta un servizio civico importante sul territorio, che porta a termine circa novemila pratiche all’anno. Rilascio dei documenti (come ad esempio carta identità obbligatoria per i bambini, pratiche di cambio di residenza, ecc.) Dopo la chiusura del momento critico e delle festività, l’ufficio dell’Anagrafe ha ripreso l’orario normale ed è aperto tutti i giorni con orario dalle 8,15 alle ore 14,00. BIBLIOTECA FALCHERA Dal 4 novembre la Biblioteca è chiusa per le operazioni di trasloco nella Nuova Sede in via dei Pioppi 43. Nel periodo di chiusura saranno sospese tutte le attività di prestito, restituzione e prenotazione. I libri in prestito potranno essere restituiti in tutte le altre Biblioteche Civiche. La data della riapertura nella Nuova Sede verrà ampiamente pubblicizzata. La sig.ra Indovino Maria Giuseppa ved. Melito il 19 febbraio compie 101 anni. Tantissimi auguri dai figli: Mario, Pietro, Salvatore, Maria, con nuore, genero, tutti i nipoti e da tutta la redazione. Gente di Falchera 16 L’homo vandalus e il tombino Ammetto che all’inizio volevo fare un articolo decantando tutte le zone colpite dalla specie più evoluta dell’homo sapiens, l’homo-vandalus, che di ogni zona fa il suo cesso e non chiedo scusa per il termine perchè così è. Ma alla fine mi sono deciso ad usare toni più pacati e gestire meglio l’argomento discariche abusive che a differenza di quanto dicono i tg, colpiscono anche il nord. Alcuni segnali dell’allarme immondizia a Falchera e dintorni sono stati già mandati. Qualcuno difatti ha appiccicato delle fotocopie de “La Stampa”, con articoli in proposito, sui vetri delle fermate del 4. Inutile dire che molti ignorano i cartelli forse di più di quanto tanti altri evitino la civil-regola di rispettare uno spazio che non è proprio ma di tutti. E fortunatamente tanti altri sono i prodi che cercano, mi verrebbe da dire invano, ma la speranza è l’ultima a morire, di far rispettare il territorio comune. Vedasi le estenuanti battaglie degli indignati che anche qui sul Giornale della Falchera lamentano i maleducati/ bifolchi che non conoscono l’uso del cesto della spazzatura. In particolare, a vedere le condizioni raggiunte dalle sponde del ponte di Strada Cuorgnè, ed evitando quindi di parlare come sempre dei laghetti o della strada che passando dietro alla stazione Stura porta a Settimo Torinese, direi che l’amministrazione pubblica, o meglio, i tre enti che dovrebbero gestire quello stralcio di terra, per evitare che i delinquenti, perchè questo sono, gettino calcinacci, gomme, intere lastre d’amianto, si muovono ben poco. Certo, sono stupende le telecamere poste su quel palo al fondo della strada. Non lo metto in dubbio, si sono davvero belle, ma se fossero funzionanti non sarebbe meglio? Se si potesse punire chi illegalmente, probabilmente, conduce i propri loschi affari e sempre illegalmente getta i rifiuti che dovrebbero essere stoccati negli appositi ecocentri, non sarebbe meglio? Ma come vi dissi prima, questa non voleva essere una protesta come quelle che stanno avvenendo in questi giorni, più precisamente ora che scrivo siamo alla seconda giornata dei Forconi, bensì un avviso alle autorità o a chi di competenza di evitare di arrivare sprovvisti alle nevicate improvvise dell’inverno venturo! A cosa mi riferisco? Mi riferisco ad esempio ai tombini intasati e a qualsiasi tipo di situazione che possa provocare danni peggiori di quanto non sia se la struttura pubblica fosse efficiente e lavorasse al futuro più che al passato. Quindi se per una volta o meglio, se per un inverno la burocrazia non la facesse da padrona ma fosse l’intelletto a comandare potremmo essere orgogliosi di dire “Grazie Comune” Damiano Squali IN BREVE dalla Provincia a cura di Ricciardetto • • • • • • • Borgaro. Un’amministrazione fondata sulle multe, incassati in 3 anni oltre 2 milioni di euro. Borgaro. Danno alle fiamme un orto e bruciano vivi i pesciolini. Non ci sono parole, soltanto lacrime e rabbia. E la sicurezza? Mappano. Brutto spettacolo di fine anno. Rifiuti in strada Cuorgné. Caselle. Per gioco in una notte, durante le feste di Natale, hanno distrutto tutti gli alberi fai-da-te fatti, con estrema cura, dai bambini coadiuvati da insegnanti e genitori. I responsabili sarebbero dei ragazzini. La città infuriata. Caselle. Triplice omicidio: l’assassino ha confessato, Giorgio Palmieri. Grande dolore per il giovane Maurizio Allione, ma anche un grosso sospiro di sollievo; meriterebbe le scuse di chi ha sospettato di lui. Ancora oggi alla Falchera, in via dei Frassini, la gente si ricorda della famiglia Greggio, onesta e laboriosa. Leinì. Inaugurata ai primi di gennaio nuova piscina comunale. Leinì. Ufficio Postale: code e tanti disservizi. I cittadini protestano. AVVISO AI NOSTRI SOSTENITORI Per costi eccessivi del c/c Postale e tasse governative, abbiamo nostro malgrado dovuto chiudere il c/c Postale di “Gente di Falchera”. Invitiamo tutti i nostri lettori che desiderano versare dei contributi, per il proseguimento del giornale, di recarsi direttamente in Redazione in Piazza G. Astengo 10, disponibile tutti i giorni dalle ore 9,00 alle 11,30 e dalle ore 15 alle 18 oppure telefonare al n° 349-420.10.90 - VI ASPETTIAMO!! Attualmente consegniamo i giornali solamente agli abbonati, chi volesse abbonarsi deve recarsi presso la redazione per l’iscrizione e il versamento del contributo. Gente di Falchera 17 Psicanalisi e dintorni del dott. Oreste Borio Le risposte del silenzio Per ascoltare convenientemente qualcuno occorre saper tacere. Invece una delle prime necessità delle persone, quando si trovano insieme, è di parlare di sè, nei termini di rivelare, non se stessi, ma quello che sta loro accadendo, sia esso cronaca, sia esso ragionamento, più o meno razionalizzante. Si preferisce trovare ascolto piuttosto che ascoltare. Si parla comunemente di sè, di quello che si fa, che si dice, che si vive, ma si parla molto meno di perché lo si fa, lo si dice, lo si vive: quello che sta sotto le parole, il significato intimo, in genere non si mostra, lo si tiene per sè. Ciò che non si dice quasi mai è la motivazione. In sintesi ci si riduce a parlare di se stessi senza parlare di se stessi… e non è solo un gioco di parole. Non si esprime la motivazione non solo perché nessuno ama togliersi la maschera e mostrarsi fragile, ma di frequente non la si conosce chiaramente e il problema della conoscenza di sè raramente si pone. Si agisce, si parla, ma tutto il gesto si esaurisce nell’azione, non nella consapevolezza dell’azione. Ascoltare è fondamentale per conoscere qualcuno (se ci interessa farlo) e far sì che la relazione, il discorso, sia utile ai partecipanti, realizzando quello che viene chiamato “parola piena”, contrapposto a “parola vuota”. “Parola vuota” è quello che più di frequente avviene invece nello scambio sociale. Non tanto perché l’argomento del discorso è di carattere superficiale, o banale, o convenzionale, piuttosto perché non dice alcunché di se stessi; non dice nulla che non debordi già dalla maschera. Il motivo sottostante è dovuto al fatto che l’abitudine sociale è quella di fare apprezzamenti o critiche (e tutti lo sappiamo!), in base a quello che l’altro rivela. Possiamo condividere o dissentire da quello che sentiamo ma sempre esprimiamo, a volte in silenzio, un giudizio, un convincimento, che ci potrà far piacere o no l’altro, per quello che dice o non dice, ma quasi mai per quello che l’altro è. E questo è il punto. Affinché quello che viene comunicato sia parola piena è necessario che si sospenda ogni giudizio: se ci interessa la relazione, l’altro va accettato, o riconosciuto, per come esso è, cosa che spesso si confonde con quello che dice (sembra banale ma non lo è). Anche se il discorso umano è molto ridondante l’uomo fatica ad esprimersi compiutamente attraverso quello che dice. Quello che riusciamo a dire di noi è sempre solo una parte di quello che veramente siamo: occorre molto tempo, e molte frequentazioni, per cogliere nella continuità del ripetersi quanto affiora come tratto costante della personalità dell’altro. Ci sono persone che vivono insieme per decenni e non si conoscono. Gente arrivata al roseo traguardo del pensionamento scopre nella forzata convivenza del tempo ormai libero, di vivere con un estraneo, o peggio con una persona che gli appare diversa da come l’ha sempre creduta! Come spiegare tutto questo? Non è una risposta scontata, ma non si è mai veramente ascoltato l’altro, o anche, l’altro non si è mai mostrato nella sua genuina naturalezza, rivelando solo il volto celato dal conformismo: una relazione insomma dove la spontaneità non si è mai compiutamente realizzata, o non la si è mai voluta accettare com’era. Non è infrequente che il partner si mostri in quel certo modo cristallizzato dall’abitudine, e non nel modo genuino che gli sarebbe invece proprio. Vale a dire: non si è mai accettato l’altro se non nella modalità che a noi era più congeniale: di fatto una stanca forma di relazione che non potrà non mostrare il suo limite, quando il gioco comincia a stancare e non regge più. Vengono meno col tempo le convenienze, i guadagni secondari, le debolezze private. Viene un momento in cui non si accetta più di mentire e se si è mentito sono guai grossi. Le relazioni si possono sì costruire, ma occorre che avvenga un incontro di volontà. Là dove a vent’anni, a trenta, a quaranta, la natura dava una mano, e sotto il velo dell’attrazione dei sensi si compiva una effimera unificazione, quando è raggiunta l’età del disincanto non si trovano più i motivi che l’hanno consentita. Arriva un momento nel quale la relazione buona si dà solo come capacità di ascolto reciproco. Fondamento dell’ascolto, ed affinché sia utile, è che in esso si esprima l’essere delle persone, che venga sospeso qualsiasi giudizio: le persone si sentono bene solo se sono ascoltate e accettate per quello che sono: dove la comunicazione diventa parola piena. Ascoltare è un modo di amare. Sportello per la CONSULENZA LEGALE È a disposizione dei cittadini un servizio gratuito di consulenza legale tenuto dall’avvocato Michele Ianniello. Tutti i Mercoledì dalle ore 15 alle 16, in via degli ABETI 16 - È obbligatoria la prenotazione al n° 011-44.32.621. Gente di Falchera 18 Macelleria Steri Spesa Famiglia Mini Spesa Famiglia 2 kg. Fettine di Vitello 2 kg. Bollito di Vitello 1 kg. Salsiccia 2 kg. Spezzatino 2 kg. Braciole di Maiale 1 kg. Petto di Pollo 1 kg. Fesa di Tacchino 1 kg. Hamburgher 2 kg. Tritata di Vitello 2 kg. Costine di Maiale 2 kg. Cosce di Pollo 1 Coniglio 1 kg. Rolatine di vitello 1 kg. Rustichelle 1 kg. Tritato 1 kg. Fettine di vitello 1 kg. Braciole di maiale 1 kg. di salsiccia 1 kg. Cosce di pollo 1 Coniglio o Pollo 1 kg. Bollito con osso 1 Rolata o Tasca ripiena 1 kg. Costine di Maiale E 7,00 al Kg. E 8,00 al Kg. Baby Spesa Famiglia 1Kg. Fettine 1Kg. Spezzatino 1Kg. Rolatine 1Kg. Cosce di Pollo 1Kg. Petto di Pollo o Tacchino E 9,00 al Kg. IO IN OMAGGer la i sacchetti pione conservaz una o acquistandozioni m ro delle p Tutti questi prezzi verranno applicati solo acquistando tutta la serie di prodotti della: “Spesa Famiglia, Mini Spesa Famiglia o Baby Spesa Famiglia” Macelleria Steri str. Cuorgnè 119 Mappano To.-Tel. 011-996.81.94 ABBONAMENTI!! Ultimissime Giovedì notte 16 Gennaio 2014 Questa notte sono state lanciate due molotov incendiarie contro il piccolo centro commerciale di Falchera. I servizi di via degli Abeti rappresentano il cuore del quartiere. Siamo una comunitá coesa e sapremo reagire, stanchi di subire le provocazioni di chi agisce nell’ombra. I Cittadini COME SOSTENERCI “Gente di Falchera” è un’associazione culturale, senza scopo di lucro, che ha bisogno del sostegno di appassionati, cittadini, enti e organizzazioni per diffondere e divulgare la storia locale del quartiere Falchera e zone limitrofe. Chi fosse interessato può recarsi in Redazione “Gente di Falchera” in Piazza Giovanni Astengo n° 10. Gente di Falchera 19 Astronomia e... Briciole di storia... C’E’ QUALCUNO LA’ FUORI? D’Artagnan e la Maschera di Ferro E’ il titolo suggestivo di uno degli ultimi libri di Margherita Hack, un eufemismo per sapere da lei se c’è vita nell’Universo oltre alla Terra. La risposta è: “sì, ma non ci somiglia”, ma allora perché noi seguitiamo ad immaginare l’omino alieno così come appare nella immagine qui di fianco? Fiumi di inchiostro si sono versati sull’argomento, come la diffusione di svariati film in commercio o di allettanti documentari in cui intervengono sedicenti scienziati o abili scrittori, procacciatori di fama... o di soldi? Sembra quasi che l’uomo, insofferente di questa vita terrestre, senta vivo, spinto da una incontrollabile forza mentale, l’impulso a immaginare un altro mondo misterioso, imponderabile, migliore. Non sono pochi coloro difatti che credono nella presenza o nella probabile venuta degli alieni sulla Terra in modo di stabilire un contatto con loro; c’è chi sostiene di essere già stato contattato o addirittua rapito, altri ritengono che civiltà evolute extraterrestri siano state presenti già nell’antichità, influenzandone la società, la cultura e l’arte (Egitto, Maya, Atzechi...). E’ un pò ciò che spinge molti altri a credere nelle profezie per poi rimanere inevitabilmente delusi, pur restando ancorati alle proprie convinzioni o galvanizzati dalla ricerca di ricorrenti presagi, preconizzando catastrofi salvifiche, tipo la fine del mondo. Infine ci sono coloro che ritengono di avere prove su quanto affermano, ma purtroppo queste rimangono secretate o manipolate da governi coinvolti perché non trapeli nulla, in modo particolare da quello degli Stati Uniti. Un comodo alibi usato ad hoc per smaliziati ufologi e che si protrae insistentemente dagli anni Cinquanta in avanti. Oggi, secondo M.Hack e naturalmente secondo la scienza ufficiale, l’aspirazione a entrare in contatto con ipotetiche civiltà aliene è destinata a restare pura fantascienza. Una delle vere e grandi possibilità è rappresentata dal progetto “Seti, Search for extraterrestrial intelligence”, operativo dal 1974 in California, grazie al quale diversi radiotelescopi sono stati puntati vero stelle simili al Sole, per trasmettere nel cosmo raggi rivelatori della nostra presenza e per ricevere tutti i segnali artificiali o di rilievo che dovessero giungere anche in codice. Per ora nulla di fatto! Nonostante tutto sorge anche a noi la classica domanda: ma siamo veramente soli in questo Universo? Il personaggio di Charles de Batz de Castelmore conte di D’Artagnan, nato dalla penna e dalla fantasia di Alexandre Dumas, è invece veramente vissuto. Il suo nome è stato spesso posto in relazione alla Città di Pinerolo e alla Maschera di Fer- “Monumento a D’Artagnan” (Parigi) ro, anche se vi sono alcune trasposizioni di date, ma i riferimenti storici non sono da sottovalutare. Abbiamo infatti appreso che, alle porte di Briancon (cittadina delle Alpi Orientali Francesi nel Delfinato), esiste un affisso con il seguente testo (tradotto in italiano relativamente alla parte che ci interessa): “Durante il regno di Luigi XIV...i moschettieri del re di cui Charles de Batz conte di d’Artagnan (1611-1673) più volte scortava a Pinerolo dei prigionieri di Stato, tra questi... nel 1679 la Maschera di Ferro. Briancon era posto di tappa prima di giungere a Pinerolo, e gli Archivi Comunali conservano i documenti di uno dei transiti di d’Artagnan”. Il famoso moschettiere nasce in verità nel 1623 e muore nel 1673 durante la campagna d’Olanda, quindi non poteva accompagnare la Maschera di Ferro durante il passaggio del 1679, ma in realtà dieci anni prima e cioè nel 1669. E chi era questo misterioso personaggio, legato alla figura del famoso capitano di ventura? Fu un fantomatico prigioniero lungamente rimasto in carcere in Francia, affidato alle cure del governatore Saint-Mars e trattato con molti riguardi, trasferito in seguito a Pinerolo per qualche tempo fu segregato di nuovo in Francia, ove morì nel 1703. Fu costretto a portare costantemente una maschera in viso (in realtà di velluto), applicata con molle di ferro. Le ipotesi più accreditate sono due: luna riguarda il conte Ercole Antonio Mattioli (Bologna 1610 - Bastiglia 1703), che aveva venduto alla duchessa regnante di Savoia, Giovanna di Nemours, copie del trattato con cui il duca di Mantova cedeva Casale alla Francia; l’altra un ipotetico fratello gemello di Luigi XIV, leggenda forse di cui si fece portavoce il filosofo Voltaire. a cura del Gruppo “G. Plana” a cura di Franco Foppiani Vittorio Leode Gente di Falchera 20 Ricciardetto PER NON SPEZZARE IL RICORDO “Vedo il mondo mutarsi lentamente in un deserto, odo sempre più forte l’avvicinarsi del rombo che ucciderà noi pure, partecipo al dolore di milioni di uomini, eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto si volgerà nuovamente al bene, che anche questa spietata durezza cesserà, che ritorneranno l’ordine, la pace, la serenità”’. a cura di Amilcare De. Leo Nuovo Sportello A.T.C. alla Falchera Si comunica che dal mese di Gennaio 2014 è attivo il nuovo Sportello di A.T.C. Torino nel quartiere Falchera, presso il LABORATORIO DI QUARTIERE A.S.L. VIA DEGLI ABETI 16 - con i seguenti orari: 1° e 3° Martedì di ogni mese dalle ore 10,00 alle ore 12,00. da: Il Diario di Anna Frank A.T.C Torino Il Presepe di S. Pio X Costruito da un gruppo di volontari Gente di Falchera 21 Il piacere di leggere di Adriana Scavello “Terra Madre - Come non farsi mangiare dal cibo” di Carlo Petrini Da tanto tempo volevo leggere qualche opera di Carlo Petrini, e ho voluto iniziare con “Terra Madre-Come non farsi mangiare dal cibo”, che è il testo che, a mio parere, fa comprendere in modo esaustivo la filosofia alla base di Slow Food, il movimento internazionale, fondato da Carlo Petrini, che sostiene il piacere legato al cibo, le cucine locali e un’agricoltura sostenibile. Il libro ha un linguaggio facile, usa un vocabolario semplice che lo rende apprezzabile e interessante anche ai non addetti ai lavori o esperti del settore. Per Petrini la crisi e l’alimentazione sono argomenti strettamente collegati e analizza questi temi, affrontando l’argomento portante della sua opera: il modello mondiale di pensiero e sviluppo. Questo modello, a detta dell’autore, ha completamente fallito, non essendo in grado di trovare soluzioni innovative, se non nel sistema globale stesso che ha creato. Ponderando e offrendo un ampio ventaglio di ipotesi, soluzioni e conoscenze, il fondatore di Slow Food offre un’interessante soluzione in grado di arginare un mondialismo che, se continuerà ad essere cosi frenetico e incessante, rischierà seriamente di andare a intaccare la quotidianità dell’uomo. Il cibo è stato snaturato e siamo stati capaci di farlo diventare un mero prodotto consumistico privandolo dei suoi valori principali. Lo abbiamo talmente svuotato di significato che, allo stato attuale delle cose, lo consideriamo una merce qualsiasi, altamente insostenibile in tutte le sue fasi, dalla coltivazione all’atto del mangiare. Citando le parole contenute nel libro stesso, si capisce perfettamente da dove bisogna ripartire: “l’agricoltura e il cibo saranno la chiave per riprenderci le nostre vite”. Terra Madre vuole essere una sorta di manifesto, o meglio, un manuale per uscire da una crisi che non è affatto esclusivamente finanziaria ma anche di costume. I cittadini del mondo sono degli spreconi: “siamo 6,3 miliardi di persone sul pianeta, ma produciamo cibo per 12 miliardi di viventi e un miliardo soffre di malnutrizione” e non serve affatto essere un abile contabile o esperto di scienze matematiche per capire che in questi conti qualcosa decisamente non torna. Siamo passati da una società della fame, a una società dello spreco. Non abbiamo più valore del cibo e diamo sempre più, solo ed esclusivamente, valore al prezzo. E paradossalmente - secondo l’autore - paghiamo il cibo troppo poco e per questo sperperiamo, riempiamo il carrello all’inverosimile e facciamo divenire i nostri frigoriferi le tombe dei nostri alimenti. Un libro utile, capace di insegnarci come non sprecare il cibo e a sensibilizzarci facendoci arrivare ad una maturazione alimentare che il più delle volte tendiamo a smarrire per strada. La deriva alla quale siamo arrivati è deprecabile essenzialmente in una sete di ricchezza e progresso che il più delle volte ci rende grottescamente schiavi di un sistema unilaterale che prende il nome di consumismo e - come scrive Petrini - “nel mondo del cibo industriale-globale quest’ideologia ha raggiunto il suo apice: siamo dei prodotti di consumo [...] usati senza mai raggiungere un vero benessere. Il cibo ci mangia, diventiamo il complemento oggetto della frase, perdiamo ogni possibilità di essere attivi.” Qualche informazione sull’autore: Carlo Petrini conosciuto come Carlin (Bra, 22 giugno 1949) è gastronomo, giornalista e scrittore. Si occupa di enogastronomia dal 1977 sui principali periodici e giornali italiani e partecipa attivamente alla nascita del Gambero Rosso, inizialmente inserto mensile del Manifesto. Ha fondato parecchie associazioni ed è ideatore di importanti manifestazioni ormai di rilievo internazionale come Cheese, il Salone del Gusto di Torino e la recente manifestazione Terra Madre, giunta nel 2010 alla quarta edizione, che si svolge a Torino in contemporanea al Salone del Gusto. Ha ricevuto parecchi riconoscimenti internazionali tra i quali nel 2004 viene inserito da «Time Magazine» tra gli “eroi del nostro tempo” nella categoria «Innovator». nel 2010 vince il Premio Nazionale Cultura della Pace. Nutrire il Pianeta: Carlo Petrini è in Italia uno dei convinti sostenitori di una agricoltura maggiormente “compatibile”, individuando in essa anche una modalità di maggiori rese e combatte quindi lo strapotere dell’industria agro-alimentare. Gente di Falchera 22 ANNIVERSARIO Ciao Andrea Floriddia tatino mio perchè era così che ti chiamavo e tu mi chiamavi musetto. E’ un anno che non ci sei più, ma per me rimarrai sempre nel mio cuore e nei miei pensieri. Tua moglie Gina ANNIVERSARIO Nel secono anniversario della scomparsa di Piovesan Mario, lo ricordano con grande affetto la moglie Iole, la figlia Loredana, genero e nipoti tutti. Eri un uomo forte, onesto e con orgoglio. Sarai sempre nei nostri cuori. ANNIVERSARIO Nel secondo anno dalla scomparsa di Ferigo Franco lo ricordano con amore la moglie Anna con i figli Sergio e Valter, le nuore Francesca, Maria e i nipoti Valentina, Veronica, Andrea e Alex. Caro nonno ormai sono due anni che ci hai lasciato, ma sei sempre con noi, nei nostri cuori. In memoria di Salvatore Scavello Radici e ali Voglio ricordarti, a tre anni dalla tua scomparsa. Un vecchio detto di origine pellerossa afferma che i genitori debbano preoccuparsi di fornire ai figli le radici e le ali. Infatti le RADICI e le ALI sono ciò che mi resta di te. RADICI come origine, valori, insegnamenti, le basi da cui spiccare il volo, e da cui sono partita e ritornata per poi ripartire più volte. ALI per viaggiare, per volare, per conoscere, per capire, per creare, per essere artefice del mio futuro; ali che hanno permesso di scegliere la mia vita in libertà. Grazie Papà, per avermi aiutata a diventare la donna che sono!!! Adriana Scavello SILENT KEY CI HANNO LASCIATO: 12/11/2013 Toscano Giuseppe di anni 89 Via Adige 14 27/11/2013 Bertaglia Ivo di anni 83 Via Toce 25 01/12/2013 Chirico Elisabetta di anni 91 Viale Falchera 52 07/12/2013 Ragaglia Giovanni di anni 71 Via dei Pioppi 44 11/12/2013 Marinaccio Caterina di anni 67 Via delle Querce 71 12/12/2013 Faccioli Deanna in Girotto di anni 73 Viale Falchera 56 18/12/3013 Mastrogiacomo Raffaele di anni 86 Via degli Ulivi 19 04/01/2014 Contorno Giuseppina di anni 77 Via Alessandria 12 22/01/2014 Lovino Vincenzo di anni 82 Via degli Ulivi 10 ANNIVERSARIO Ramezzana Olga ved. Faussone Cara mamma, è trascorso un anno da quando ci hai lasciato per raggiungere papà…un anno pervaso da un incolmabile vuoto dentro di noi…e non soltanto in noi: sono molte infatti le persone che non dimenticano il tuo sorriso, il tuo carattere socievole, la tua generosità e disponibilità ad aiutare gli altri. Desideravi essere insieme a papà e ora lo siete e lo sarete per sempre. Questo è l’unico conforto che abbiamo. Ti ricordiamo con tanto amore in questo primo anniversario. Le tue figlie, le tue affezionate nipoti ed i tuoi generi. RICORDO Il 24 dicembre 2013 è mancato mall’improvviso Paolo Tadiello. Volevamo ricordarlo per essre stato una persona socievole e in grado di regalare sorrisi. Un grazie alla Croce Rossa di Settimo per la sua professionalità e per le parole di conforto. Un grazie a tutti voi che avete partecipato. Un grazie vogliamo dirlo a te papà per tutto quello che ci hai dato. Le tue figlie Dorina e Laura. Gente di Falchera 23 Hanno collaborato a questo numero: Tony Barilla, Manuela Capel Badino, Oreste Borio, Giacomo Chissotti, Fiorella Corea, Federico D’Agostino, Fippo Furioso, Damiano Grilli, Teodoro Lorenzo, Silvio Lavalle, Vittorio Leode, Francesco Marsico, Damiano Squali, Luigi Ricciardetto, Carlo Sansotterra, Adriana Scavello, Livio Scremin, Luigi Fabio Varesano. Gli eventuali contributi potranno essere versati direttamente presso la Redazione, in Piazza G. Astengo 10. Orario di Redazione dal lunedì al venerdì: dalle ore 9,30-11,30 / 15,30 -17,30 Tel. cell. 349.420.10.90 E mail: [email protected] Sito: www.gentedifalchera.it Un ringraziamento particolare a tutti i sostenitori, inserzionisti e agli amici che ci aiutano nella distribuzione del giornale. Sostenitori “GENTE di FALCHERA” Zia Carmela Frosina Antonia Tabaccheria Vassallo Giordano Nicola Verrua Paolo Ghirardi Emilio Cottari Giuliana Chervatin Anna Berta Tadiello Dorina e Laura Laiolo Angela Faussone Marisa Floriddia Gina Nordi Gaetano Tesser Egidio Aghemo Angelina Mesiti Silvana Giuliani Mauro Bove Antonio Bassetto Olinda SOCIETA’ COOPERATIVA TORINO Bartolone Attilio Piovesan Loredana Girodo Adele Badini Ferigo Sergio C.so Giulio Cesare, 99 - tel. 011-280901 Via Monginevro, 161 - tel. 011-3828558 Slaviero Roberto Fortunato Domenico ASTRA Gli articoli da pubblicare dovranno pervenire entro il 15 di ogni mese. La redazione si riserva la facoltà di pubblicarli e/o modificarli secondo le esigenze del giornale. Gli articoli non verranno restituiti NON SEMPRE IL CONTENUTO DEGLI SCRITTI DI CHI COLLABORA RISPECCHIA LE OPINIONI DELLA REDAZIONE Gestione in proprio - Il giornale viene distribuito gratuitamente ai soli sostenitori che con le offerte contribuiscono al costo della stampa Biblioteca Civica FALCHERA Periodico fondato nel 1993 Direttore Responsabile Rita Miglia Vicedirettore Massimo Giusio Redazione: A. De Leo, C. Elia, R. Voyat, F. Foppiani, U. Grassi, R. De Pace Caporedattore e grafica Umberto Grassi Segretaria di Redazione Rita Voyat Redazione P.zza G. Astengo, 10 Tel. cell. 349.420.10.90 E-mail: [email protected] Sito Internet: www.gentedifalchera.it Gente di Falchera 24
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