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www.gazzetta.it mercoledì 29 ottobre 2014
REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 - TEL. 0262821 - REDAZIONE DI ROMA VIA CAMPANIA 59/C - TEL. 06688281
POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. - D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO
ITALIA
anno 118
118 -- Numero
numero 255
Anno
255 1,40 €
IL CASO DEI CONTRIBUTI SI E’ CONSUMATA UNA STORICA FRATTURA TRA IL PALLONE E GLI ALTRI SPORT
ilCommento
IL CALCIO NON CI STA
MALAGO’ TRA
DUE FUOCHI
di RUGGIERO PALOMBO
«Ci penso io, lascia fare a
me...» è il sussurro di Malagò.
Incantatore di serpenti? Con
Tavecchio la disponibilità a
una trattativa a fari spenti che
possa finire con l’alleviare le
ferite del calcio ha funzionato.
Il Coni taglia ben 22,5 milioni. Ora si tratta
Tavecchio: «Così ci umiliano». Ma attende il Consiglio federale del 14 novembre per decidere
Sullo sfondo il taglio degli arbitri sui campi dei Dilettanti e lo stop ad alcune nazionali giovanili
CATAPANO, IARIA, PICCIONI ALLE PAGINE 2-3
3 Il presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio, 71 anni, lombardo. E’ in carica dall’agosto scorso
L’ARTICOLO A PAGINA 25
LA PROVA DEL
La nona giornata di A riserva molte sfide legate al numero nove
Davanti a tutte il delicato match di San Siro tra Inter e Sampdoria
Mazzarri
all’esame
Mihajlovic
GENOA-JUVE
TEVEZ NAZIONALE
VUOL TORNARE AL GOL
V
ROMA-CESENA
SI RIVEDE ITURBE
IN PORTA SKORUPSKI
Stasera per il tecnico nerazzurro
può essere la partita della svolta
Affronta il collega che da tempo
sogna di sedersi sulla sua panchina
CAGLIARI-MILAN
INZAGHI LANCIA TORRES
IN
E ASPETTA IL FARAONE
BIANCHIN ALLE PAGINE 4-5 ALTRI SERVIZI FINO A PAGINA 15
SERIE A 9a GIORNATA
PARTITE
9 771120 506000
41 0 2 9>
IERI
SASSUOLO-EMPOLI
OGGI (ore 20.45)
ATALANTA-NAPOLI
CAGLIARI-MILAN
FIORENTINA-UDINESE
GENOA-JUVENTUS
INTER-SAMPDORIA
PALERMO-CHIEVO
ROMA-CESENA
TORINO-PARMA
DOMANI (ore 20.45)
VERONA-LAZIO
CLASSIFICA
JUVENTUS
ROMA
UDINESE
SAMPDORIA
LAZIO
MILAN
NAPOLI
INTER
GENOA
VERONA
22
19
16
16
15
15
14
12
12
11
* Una partita in più.
FIORENTINA
SASSUOLO*
CAGLIARI
TORINO
ATALANTA
EMPOLI*
CESENA
PALERMO
CHIEVO
PARMA
3-1
10
10
8
8
7
7
6
6
4
3
L’ANTICIPO EMILIANI, 2a VITTORIA
PALLONE D’ORO CHE SCHIAFFO
L’Empoli si illude
poi nella ripresa
è solo Sassuolo
Nessun italiano
tra le nomination
Carletto e Conte sì
FROSIO, PIERELLI A PAGINA 16
CONDO’, D’ANGELO A PAGINA 19
3 Berardi, 20, festeggiato dopo il gol
3 Carlo Ancelotti, 55, e Antonio Conte, 45
IL ROMPI
PALLONE
DI GENE GNOCCHI
w
Nell’intervallo con la
Fiorentina Berlusconi è sceso
negli spogliatoi e ha incontrato
il suo allenatore: Montella.
IN EDICOLA ECCO IL 2° VOLUME
TUTTO LENDL
DL
AI RAGGI X
C’E’ ANCHE
MCENROE
La prima uscita 1 ,
la seconda a 4,99
LA GAZZETTA DELLO SPORT
2
MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE 2014
PRIMO PIANO
ALESSANDRO CATAPANO
VALERIO PICCIONI
ROMA
Non c’è solo la questione dei 62 milioni e
mezzo alla Federcalcio diventati 40, del 41%
della torta dei contributi Coni per il pallone più
popolare, che è scesa al 26. Della «trattativa» di
cui parla Tavecchio e del «dado è tratto» con cui
risponde Malagò. E neanche delle acrobazie con
cui il presidente del Coni ha di fatto reinventato
i parametri per evitare che il taglio fosse una
mannaia. È che ieri al Coni, in toni apparentemente composti, e al netto dei vari «pasdaran» o
«falchi», il Salone d’Onore è diventato lo specchio di un patto saltato, di due mondi che ormai
sono sempre più lontani. Una rottura in cui sembra sia saltata la terra di mezzo, svuotata di tutti
i potenziali mediatori tranne uno, lo stesso Malagò, che però ha margini sempre più ristretti.
IL CALCIO D
A sinistra il presidente della
Federcalcio Carlo Tavecchio,
71 anni. A destra Giovanni
Malagò, 55 anni, numero uno
del Coni GETTY
Il miliardo e i 7 milioni «Non è lo sport che è
contro il calcio, è una parte del calcio che è contro gli altri sport. Vi manca l’umiltà», dice Gianni
Petrucci, oggi al basket, ieri al comando del Coni, un altro ex della terra di mezzo saltata. Mentre Giancarlo Abete, tornando in scena, con il
solito aplomb ma con numeri brutali, si attesta
sull’altra sponda: «La serie A ha 1 miliardo e 200
milioni di diritti televisivi, il Coni 7 milioni di
ricavi commerciali». L’ex presidente della Federcalcio è convinto che l’operazione taglio sia un
autogol: al grande calcio di una sforbiciata così
non importa niente, ma così si indebolisce l’istituzione. Cioè la Figc.
Una sfida nel Paese È come se in qualche modo, nel Consiglio nazionale del Coni, andasse in
scena una replica all’ennesima potenza delle
battaglie per l’uso del campo comunale fra la
squadra di seconda categoria e la piccola scuola
di atletica. O l’eterna contrapposizione fra chi la
Gazzetta la comincia a sfogliare dalla prima o
dall’ultima pagina, alla rovescia, come dice il titolo di un gruppo su facebook. O ancora fra
quelli che in questo stesso Foro Italico ci vanno
per vedere la Pellegrini, Federer o Bolt, e gli altri, i tifosi di Totti e di Klose.
La «gara» nel sociale Questa competizione, pe-
rò, ha in palio un titolo. Nello sciorinare le «76
mila squadre dietro le 40 d’elite», Carlo Tavecchio rivendica un primato. Tipo: l’Italia siamo
noi. A un certo punto, sottolinea: «Ma lo sapete
che ora si scommette anche sulle partite della
serie D?». Si capisce che c’è una sfida su che cosa
s’intenda su cultura sportiva. Malagò presenta
orgoglioso il «Bilancio di sostenibilità 2013»: ci
sono dentro le medaglie e i progetti sociali, il
territorio e le Olimpiadi. La vera partita è: calciocentrismo contro un’«altra cultura sportiva».
Petrucci dà atto a Malagò che lui questa partita
la sta giocando. «Stai facendo meglio di me». E
riscuote un applausone, «che non avevo mai
avuto da presidente». Tutti si schierano, addirittura Binaghi protesta per motivi opposti a quelli
di Tavecchio: «Avrei voluto parametri nudi e
crudi, non posso ritenermi soddisfatto». Ma il
capo del tennis fa un apertura al voto ponderato,
«il calcio non può avere un solo voto», e chiede
di andare avanti sull’accorpamento delle federazioni.
«Non decido da solo...» La giornata non è una
guerra, tutt’altro. Le parole sono composte. Ma
il rischio che i toni si alzino è dietro l’angolo.
Tavecchio lo fa capire quando parla di «falchi» e
«colombe» anche dentro la Federcalcio. «Non
decido da solo», dice. E allora ecco che dietro le
quinte si fanno strada alcuni scenari: gli arbitri
che non vanno più sui campi dei Dilettanti perché senza rimborso, le nazionali giovanili non
inserite nell’attività Fifa che si fermano... Sono
carte che vengono tenute nell’armadio, ma che
Il patto saltato
fra Coni e pallone
Tavecchio:
«Così ci umiliate»
Taglio di 22,5 milioni
Il presidente Figc:
«Serve la trattativa»
Malagò al lavoro, ma
ha margini ristretti
IL COMMENTO
di RUGGIERO PALOMBO
nella pagina opinioni
&
fanno parte dello scenario, come ipotesi estreme. Anche sulle scommesse si può aprire un
fronte, ma su questo il percorso è accidentato e
lontano. Non a caso lo stesso Tavecchio lo lascia
indietro, sullo sfondo. La prospettiva di aprire
una trattativa diretta con il Governo per chiedere una fetta dei proventi è come minimo faticosa.
LA SPARTIZIONE DEI CONTRIBUTI
Calcio
(62.541.720 euro)
41,57%
Totale
2014
150.462.683
euro
58,43%
Altri sport
(87.920.963 euro)
Calcio
(37.533.754 euro)
26,83%
«Umiliati» In ogni caso, l’appuntamento del 14
novembre, il prossimo consiglio federale del calcio, se non diventa automaticamente un ultimatum, è un passaggio cruciale. «Uscire dal Coni?
— dice rispondendo a una domanda Tavecchio
— Noi vorremmo stare nel Coni. Il problema è
che ci costringono ad applicare delle procedure
che umiliano i rapporti». Una frase sibillina. «Il
calcio che esce dal Coni? Non mi pare all’ordine
del giorno», risponde Malagò. In ogni caso, il
patto è saltato. Ora «nuova cultura sportiva» e
«calciocentrismo» ne cercano un altro. Lo troveranno?
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Totale
2015
139.901.428
euro
73,17%
Altri sport
(102.367.674 euro)
GDS
L’INTERVENTO IL RAPPRESENTANTE DEGLI ATLETI IERI SI È ASTENUTO
Tommasi contesta: «Troppo peso ai risultati»
ROMA
Lui che del calcio e dei
suoi interpreti è non solo un
alto rappresentante, ma innanzitutto un prodotto di qualità, ieri ha cercato di volare
alto, provando a tenere insieme quei mondi che ormai non
trovano più punti di incontro.
Nel silenzio degli altri illustri
«calciofili» dopo le accuse di
Beretta (perfino Claudio Lotito ha evitato l’argomento a
Ballarò), ieri è stato il turno
del più cauto (ma non meno
incisivo) Damiano Tommasi,
presidente dell’Associazione
italiana calciatori, «ma qui —
ha precisato — in veste di rap-
presentante di tutti gli atleti
nel Consiglio del Coni», Tommasi fu uno di quelli che votarono la delibera sui parametri
oggi sotto accusa, salvo poi lamentarsi dello scarso coinvolgimento degli atleti: «In questa sede è ancora più evidente
la poca considerazione nelle
decisioni — aveva detto Tommasi prima del Consiglio —.
La ripartizione dei contributi,
nè la discussione, si è svolta alla presenza degli atleti, o dei
loro rappresentanti». Ieri l’ex
centrocampista della Nazionale, uno dei più convinti sostenitori di Albertini nella corsa (persa) alla Figc, ha preferito non schierarsi. «Mi asteng o » , h a a n n u n c i a to i l
«
Il rischio è
che prevalga
solo la logica
delle vittorie
ad ogni costo
DAMIANO TOMMASI
PRESIDENTE AIC
presidente dell’Aic, «ti capisco», gli ha fatto subito eco
Giovanni Malagò.
Il rischio Poi, le sue contestazioni. Indirizzate più ai criteri scelti per fissare i parametri che ai ricalcoli che hanno
prodotto, infliggendo la sberla
da 22,5 milioni al calcio. «Viene dato troppo peso alla preparazione olimpica e all’alto
livello (il 72%, ndr) — la sintesi dell’intervento di Tommasi
—. Se uno sa che vincendo
una medaglia si quadruplicano i contributi, è chiaro che si
corre il rischio che alla fine
prevalga solo la logica dei risultati ad ogni costo». Un’allusione che ha inserito nel dibat-
«
Non so quante
medaglie avremo
a Rio, ma faremo
di tutto perché
siano pulite
GIOVANNI MALAGÒ
PRESIDENTE CONI
tito un argomento scomodo,
soprattutto per i sostenitori
dei cosiddetti «altri sport»: il
doping. Di nuovo di stringente
attualità per più di una federazione sportiva. E qui Giovanni
Malagò non ha potuto far altro
che rassicurare Tommasi e gli
altri scettici. «Se legare i contributi alle federazioni con i risultati sportivi può alimentare
la voglia di risultato ad ogni
costo? — si è chiesto retoricamente il presidente del Coni
— Non so quante medaglie
vinceremo a Rio, ma faremo di
tutto perché siano pulite. Non
dico che nel passato non sia
stato così, ma ci sono riflessioni ed insinuazioni delle quali
devo prendere atto». «E comunque — ha aggiunto — su
questo tema ci saranno presto
delle novità».
a.cat.-v.p.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE 2014
ICE NO
Coni sottolineava la rottura
storica, dichiarandosi contrario rispetto alla lunga storia
«dialettica» che ha cucito nei
decenni il rapporto fra Coni e
calcio. Più tardi, in Consiglio
nazionale, Malagò ha però
contestato questa ricostruzione: «Ci sono stati sempre tanti
momenti di tensione, nel 2003
lo stesso Carraro, da presidente della Federcalcio, citò al Tar
il Coni di Petrucci per 110 milioni di euro, sulle scommesse». Finì con una transazione.
Giomi riapre Nel pomeriggio,
Nuoto e atletica
guadagnano di più
Alla fine scoppia
il caso scherma
Giomi apre al calcio: «Studiamo insieme per il 2016»
Fis sottovalutata: rientra solo in extremis il no di Scarso
Due contrari in giunta,
Carraro e Abete. Due astenuti
in Consiglio nazionale, Iacoianni della motonautica e Damiano Tommasi. Così la nuova
geografia dei contributi ha scavalcato l’asticella. I 139 milioni
destinati ai contributi «sportivi» - nel resto ci sono il personale, i progetti per la scuola, i
gruppi sportivi militari, gli impianti - sono stati divisi portando il calcio dentro la gabbia dei
parametri. Resta in ballo un tesoretto, che nel frattempo, è diventato un «tesorettino», «meno della metà», dice Malagò,
4-5 milioni di euro. Il gioco dei
numeri avrebbe condannato il
calcio a un contributo di una
decina di milioni di euro, mentre alcune federazioni avrebbe-
ro avuto il 250 per cento in più.
A quel punto, è intervenuto il
presidente del Coni: ha portato
la Figc a quota 40 (ai 37,5 di base vanno aggiunti i 2,4 della cosiddetta «mutualità»: ieri il
conto portava a meno 20, oggi
siamo 22,5), ha fissato un tetto
per gli aumenti (il 30 per cento), ridisegnando di fatto la
mappa. Nuoto e atletica sono
gli sport che hanno guadagnato di più dalla distribuzione:
un milione.
Carraro all’attacco La giorna-
ta era cominciata con lo scontro in giunta dove Abete e Carraro, insieme con Tavecchio,
presente come «invitato» da
Malagò, avevano attaccato. Soprattutto l’ex presidente del
4
IL NUMERO
45
federazioni
sportive
nazionali
a cui il Coni
riconosce i
propri contributi
gli schieramenti si sono riproposti. Malagò ha ricordato che
nonostante il taglio, il «calcio
prenda ancora quasi 7 volte il
contributo alla seconda federazione». Carraro, Tavecchio e
Abete sono tornati alla carica.
Alla fine, Alfio Giomi, proprio
il presidente dell’atletica che
aveva aperto il fronte ormai
molti mesi fa, ha aperto a un
cambio di parametri. «Torniamo in Commissione, anche con
il calcio, per parlarne. Diamoci
sei mesi». Un percorso che Malagò ha sostanzialmente condiviso. Naturalmente con vista
2016. Giomi è soddisfatto: «Sono contento per come si è conclusa la vicenda. Quello di prima non era un patto, ma una
situazione che tutte le federazioni subivano. Ora abbiamo
aperto una strada per valutare
la consistenza di ciò che facciamo. Tutti abbiamo bisogno di
essere meno autoreferenziali,
non possiamo dire sempre “io
sono più bravo”».
Cercare soldi Polemiche a
parte, per tutti c’è ora un imperativo: trovare più soldi. Fuori
dal solito circuito contributivo.
Lo dice chiaro e tondo Luca
Pancalli, il presidente del Comitato Paralimpico. Lui ha conservato il finanziamento statale (6 milioni) e avuto un più
100mila dal Coni. «Ma la verità
è che ora bisogna darsi da fare
sempre di più. E fuori da qui».
Federazioni
Cifre in milioni di euro
FGI Ginnastica
FIB Bocce
FIBa Badminton
FIBS Baseball-Softball
FIC Canottaggio
FICK Canoa-Kayak
FIDAL Atletica Leggera
FIDASC Armi Sportive Caccia
FIDS Danza Sportiva
FIG Golf
FIGH Handball/Pallamano
FIGS Squash
FIH Hockey (prato/indoor)
FIHP Hockey e Pattinaggio
FIJLKAM Judo-Lotta-Karate-Arti Marz.
FIM Motonautica
FIN Nuoto
FIP Pallacanestro
FIPAV Pallavolo
FIPE Pesistica
FIPM Pentathlon Moderno
FIPSAS Pesca-Att. Subacquee
FIR Rugby
FISE Sport Equestri
FISG Sport Ghiaccio
FISI Sport Invernali
FISW Sci Nautico e Wakeboard
FIT Tennis
FITA Taekwondo
FITARCO Tiro con l'Arco
FITAV Tiro a Volo
FITeT Tennistavolo
FITri Triathlon
FIV Vela
FMI Motociclismo
FPI Pugilato
UITS Tiro a Segno
FICr Cronometristi
FMSI Medico Sportiva
AeCI Aereo Club
ACI Automobil Club
CIP Comitato Paralimpico
FIGC Giuoco Calcio
v.p.
L’Italia è un paese “calciocentrico” e bisogna tenerlo
bene a mente ogni volta che si
prova a mettere il naso fuori
dal cortile per vedere cosa succede ai nostri vicini di casa. Come nel caso dei contributi pubblici. Un confronto con l’estero,
senza le dovute precauzioni,
sarebbe fuorviante. Di sicuro,
prendendo i numeri nudi e crudi, una certezza ce l’abbiamo:
in nessuna grande nazione europea i fondi annuali destinati
Inghilterra Proprio qualche
mese fa la Football Association, l’equivalente Oltremanica della nostra Federcalcio, si è
vista decurtare di 1,6 milioni di
2014
Differenza
15,44%
7,37%
7,11%
26,14%
2,86%
9,92%
8,62%
19,35%
2,04%
8,75%
27,40%
27,30%
12,84%
22,67%
4,83%
22,33%
4,77%
22,08%
21,95%
23,60%
27,12%
22,67%
11,60%
22,47%
14,68%
16,79%
7,20%
13,43%
4,73%
25,14%
26,07%
20,49%
17,77%
28,56%
25,29%
12,24%
7,36%
21,90%
23,98%
6,65%
16,57%
3,81%
4,45%
10,31%
-39,99%
*Vanno aggiunti 2,4 milioni della mutualità 2015
GDS
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La via francese: ai club
i ricavi delle scommesse
al calcio raggiungono i 62,5
milioni che la Figc ha incassato
finora. Ma tutto va calato nelle
realtà locali, nei rapporti di
forza tra una disciplina e l’altra, nella cultura sportiva di
questa o quella comunità, nel
peso sociale-economico-fiscale del pallone che, si sa, in Italia raggiunge vette elevatissime. Al netto di questa doverosa
premessa, ecco cosa emerge.
2015
4.587.062
3.973.605
3.788.212
3.528.341
1.115.860
1.041.836
1.465.435
1.161.710
2.004.549
1.948.860
3.406.243
3.098.871
2.664.054
2.452.638
6.116.730
5.125.071
422.830
414.371
638.741
587.356
1.332.626
1.045.985
1.464.329
1.150.261
569.796
504.966
1.722.659
1.404.304
1.545.129
1.473.938
4.392.825
3.591.069
1.224.111
1.168.377
5.762.693
4.720.286
3.688.296
3.024.519
3.825.970
3.095.541
1.989.469
1.565.049
1.510.127
1.231.036
1.140.316
1.021.777
2.696.933
2.202.116
4.376.983
3.816.793
2.298.816
1.968.346
2.775.140
2.588.750
4.946.715
4.360.873
1.122.360
1.071.696
3.456.418
2.762.004
1.962.590
1.556.755
1.902.869
1.579.233
3.006.401
2.552.694
1.551.437
1.206.786
1.228.571
980.585
2.841.710
2.531.882
1.698.053
1.581.571
3.216.611
2.638.693
2.148.546
1.732.960
801.750
751.750
351.670
301.670
1.362.604
1.312.604
1.173.435
1.123.435
1.070.000
970.000
37.533.754*
62.541.720
FCI Ciclismo
ALL’ESTERO IN INGHILTERRA LA FEDERAZIONE RICEVE DALLO STATO MENO DI 10 MILIONI ALL’ANNO
MARCO IARIA
@marcoiaria1
3
I CONTRIBUTI DEL CONI FEDERAZIONE PER FEDERAZIONE
FIS Scherma
La scherma protesta Tutto
sembrava filare liscio verso la
fine della giornata, quando si è
riunita di nuovo la Giunta. In
pratica, per votare la traduzione dei criteri in generali in numeri per l’una o per l’altra federazione. Soltanto la cifra del
calcio era stata praticamente
ufficializzata. E quando il velo
alle altre cifre è stato tolto, è arrivato un altro guaio. È scoppiato il caso della scherma, che
usciva dal tunnel dei parametri
senza gli aumenti immaginati.
Il presidente Scarso, che è anche vicepresidente del Coni, si
è arrabbiato minacciando addirittura il voto contro. La protesta è poi rientrata. A quel
punto, soltanto Abete ha votato no.
LA GAZZETTA DELLO SPORT
In nessun grande
Paese europeo
i fondi del calcio
raggiungono
le quote italiane
La Federcalcio
spagnola vi ha
rinunciato
La Germania
finanzia i progetti
sterline il contributo da 30 milioni per il 2013-17 versato dall’ente statale Sport England: il
risultato è che ogni anno la FA
percepisce nemmeno 10 milioni di euro di soldi pubblici,
un’inezia rispetto a un fatturato da quasi 400 milioni, che è
più del doppio di quello Figc.
Va ricordato, però, che per
fronteggiare l’hooliganismo
negli anni Novanta il calcio ricevette un aiuto non banale dal
governo: attraverso il Football
Trust alimentato da una deduzione sul prelievo fiscale dei
giochi, fino al 2000 furono erogati 200 milioni di sterline ai
club per costruire una nuova
generazione di stadi.
Altrove Qualcosa di simile
sta avvenendo in Francia da 4
anni. Federazione e Ligue ricevono l’1% dei ricavi dalle
scommesse ed è per questo che
SULL’INIBIZIONE FIN
nel bilancio 2012-13 della FFF
ci sono solo 2,3 milioni di sovvenzioni del ministero della
Gioventù e dello Sport. Zero
contributi, invece, per la Spagna. Lì la Federazione vi ha rinunciato nel 2012, dopo i 7,5
milioni ricevuti l’anno prima,
anche per evitare di essere assoggettata al controllo contabile del Consejo Superior de
Deportes. E in Germania? I
club di calcio hanno beneficiato del volano del Mondiale
2006 (1,4 miliardi la spesa
pubblica) per rifare gli stadi.
Non c’è un contributo fisso per
le casse federali ma, come ha
spiegato il d.g. della Figc Michele Uva, «la Federazione tedesca riceve soldi dallo Stato
per alcuni progetti, 55 milioni
solo sul progetto per l’integrazione delle seconde generazioni».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La Caf del nuoto
rinvia il verdetto
su Malagò
La Caf del nuoto ha
spostato un’altra volta il
verdetto sull’appello del
presidente Malagò contro
l’inibizione di 16 mesi decisa in
primo grado per il caso delle
frasi pronunciate in giunta Coni
sul «doppio uso delle
fatturazioni da parte della Fin».
La vicenda riguarda la denuncia
alla procura della Repubblica di
Roma sul caso dei lavori alla
piscina del Foro Italico. Dopo la
decisione della Caf, Malagò
potrebbe comunque appellarsi
al Collegio di Garanzia, che si
era già pronunciato
sull’«incompetenza» delle
federazioni in questo genere di
vicende.
4
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE 2014
SERIE A
CAMPIONATO
LA PROVA DEL
IL
PROGRAMMA
SASSUOLO
EMPOLI (ieri)
3
1
INTER
SAMPDORIA
ATALANTA
NAPOLI
CAGLIARI
MILAN
FIORENTINA
UDINESE
GENOA
JUVENTUS
PALERMO
CHIEVO
ROMA
CESENA
TORINO
PARMA
VERONA
LAZIO (domani)
Inzaghi, Tevez, Rocchi
Quante sfide in una sera
Il top? Mazzarri-Mihajlovic
9
S
NOVE PER TRE
Possibili stelle del mercoledì. Icardi da ex con la Samp,
a cui ha già fatto 2 gol. Torres titolare come piace
a Berlusconi. Higuain a Bergamo, campo incubo per il Napoli
WM cerca 9 mesi di fiducia, Sinisa i 9 risultati utili, l’Apache il 9o gol
Sulla carta può essere il giorno della Roma e di Higuain, il re dei «9»
Perché vedere
LA 9ª GIORNATA
ORE 20.45
LUCA BIANCHIN
@lucabianchin7
Nove è un comune in provincia di Vicenza e la
squadra del paese - nome completo, A.C. Nove Stefani Consulting - è ultima nel girone B di Promozione. Magari arriverà in A tra 9 anni, ma qui conta
poco. Qui importa che siamo alla nona giornata e, se
non si fosse capito, nell’infrasettimanale c’è un numero che ricorre. Nelle partite di oggi e domani -
quante sono? domanda stupida - parecchie
squadre sono alla prova del nove, vecchio trucco
da verifica sulle moltiplicazioni. Inter, Milan, Napoli, Juve, Roma: sono tutte coinvolte e tutte giocheranno in notturna. Fischio d’inizio alle 20.45...
che poi sono le 9 meno un quarto.
I 9 MESI DI MAZZARRI
Mazzarri-Mihajlovic è il duello su cui la serata ruota emotivamente. San Siro potrebbe fischiare Mazzarri, un déjà vu, e magari accla-
Genoa
Milan
Napoli
In A 999 risultati utili: a 1000 con la Juve?
Inzaghi cambia: 9 formazioni in 9 turni
Incubi a Bergamo: 9 stop nelle ultime 10
Il Genoa per 999 volte ha fatto punti in Serie A, tra vittorie
e pareggi. In casa contro la Juve vuole arrivare alla cifra tonda:
non vince lo scontro a Marassi dal 2009: 3-2 nel finale ANSA
A PAGINA 9
Qual è il Milan titolare? Difficile dirlo: Inzaghi ha cambiato
9 squadre titolari in 9 turni. Stasera a Cagliari sceglierà Torres
dal primo minuto: il «9» che piace a Berlusconi LIVERANI
A PAGINA 12
Due ex come Cigarini e Denis (più Stendardo): l’Atalanta
a Bergamo è insidiosa per il Napoli. Ha vinto solo una volta delle
ultime 10 tra A e B. Nella foto ANSA, Denis-gol nel 3-0 di febbraio
A PAGINA 15
MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
5
Inter
Sampdoria
Juventus
Mazzarri-Mihajlovic: chi allena tra 9 mesi?
Sinisa alla Boskov: caccia ai 9 risultati utili
Tevez si è fermato. Obiettivo 9 gol stagionali
La stagione 2015-16 inizierà il 30 luglio, con il preliminare
di Europa League. L’Inter in 9 mesi deve decidere se confermare
Mazzarri: tra i candidati c’è Mihajlovic, l’avversario di oggi ANSA
A PAGINA 6
La Samp dello scudetto, nel 1990-91, iniziò la stagione
con 9 risultati utili. Poi perse il derby. Mihajlovic vuole eguagliare
Boskov... poi penserà a Samp-Fiorentina, la decima da ex LIVERANI
A PAGINA 7
Subito sei gol in campionato e due in Champions. Poi
l’Apache si è fermato: a secco contro Sassuolo, Olympiacos
e Palermo. La Juve gli chiede il gol numero 9 a Genova REUTERS
A PAGINA 8
mare Mihajlovic, candidato alla panchina per il
prossimo anno. La stagione 2015-16 inizierà tra
9 mesi, con il terzo turno preliminare di Europa
League, e la domanda è d’attualità: chi sarà l’allenatore dell’Inter? Mazzarri spera e chiede una
mano a un ex nobile: Icardi. Il suo «9».
LE 9 PARTITE DELLA SAMP
Mihajlovic avrebbe un altro
motivo per portare un punto a
Genova. La Samp è una delle
due imbattute e il decimo risultato utile da inizio stagione
lo metterebbe al livello di Boskov. Nella stagione dello scudetto, la Samp perse solo alla
decima... anche se quella partita valeva doppio: derby col
Genoa, gol di Branco. Sinisa lo
sa: «Per noi San Siro sarà la
prova del nove». Se lo dice
lui...
I 999 RISULTATI UTILI DEL GENOA
Sempre Genoa-Juve. Nello sport, 999 è il nome di una Ducati ma oggi a Genova significa
altro. Il Grifone, tra vittorie e pareggi, ha 999
risultati utili in A. L’infrasettimanale è una sfida perché il millesimo sorriso contro la Juve
farebbe effetto. Molto più che in Udinese-Genoa.
inoltre...
LE 9 SQUADRE DEL MILAN
Nove e non solo nove.
L’infrasettimanale offre altre
prove, altri incroci. La Lazio
cerca la vittoria consecutiva
numero 5: nei cinque grandi
campionati, sono a 4 solo
Pioli, il Real e il Wolfsburg.
Palermo-Chievo deve
confermare la fama di partita
bislacca: negli ultimi cinque
precedenti in A, un 4-1, un 44, un 1-3, un 3-1 e un 3-0. Altro
che noiosi 1-1 da salvezza.
Fiorentina-Udinese invece
pare da 1 fisso: la Viola vince
da 6 anni lo scontro diretto in
casa. Stramaccioni ricorda
quando in Fiorentina-Inter 4-1
gli cantavano: «Il pallone è
quello giallo». Buone notizie:
quella palla tornerà sabato.
Stasera si continua con la
bianca.
Il Genoa è a 999
risultati utili in A
Napoli a Bergamo,
dove non ha vinto
in 9 delle ultime 10
Rocchi torna
in Toro-Parma.
Avrà dimenticato
le 9 decisioni
di Juve-Roma?
I 9 GOL DI TEVEZ
A proposito di Genoa, a Marassi arriva la Juve. Allegri ha pensato a lungo
al centravanti - Llorente o Morata? - ma non ha
dubbi su Tevez. L’Apache è partito fortissimo,
poi si è fermato. Non segna da tre partite (Sassuolo, Olympiacos e Palermo) ed è fermo a 8
gol: 6 in A più 2 in Champions. Il prossimo sarebbe il nono e sarebbe pesante: nelle ultime
due trasferte, Allegri ha fatto un punto.
Zeman nel 2012-13 è stato il
nono esonerato in A ma stavolta non rischia. Piuttosto, Inzaghi a Cagliari manderà in campo il nono Milan in nove partite. Ha cambiato sempre formazione. Berlusconi forse non
gradirà ma di certo apprezzerà
la scelta del centravanti: gioca
Torres, 9 di nome e di fatto.
LE 9 VOLTE DEL NAPOLI
Il 9 più quotato è Higuain
ma oggi a Napoli il numero
preoccupa. Non per la smorfia
- il 9 fa riferimento ai figli, e Benitez non è tornato dalla famiglia... - ma per la tradizione.
Nelle ultime 10 trasferte a Bergamo, tra A e B, il
Napoli ha vinto solo una volta. Nelle altre 9,
meglio l’Atalanta.
I 9 GOL DELLE PUNTE DELLA ROMA
STRAMA NELLA CITTÀ
MALEDETTA, LA LAZIO
PER LA QUINTA VITTORIA
campo difficile, Milan a Cagliari. Sembra la
giornata della Roma, stra-favorita contro il Cesena. Partita da goleada, da attaccanti. Finora
in campionato si sono divisi i gol: 3 Destro, 2
Totti e Ljajic, 1 Iturbe e Gervinho. In totale, 9.
4
IL NUMERO
I 9,9 MILIONI DI TORO-PARMA
Torino-Parma è la partita più strana. A maggio si giocavano l’Europa, poi decisa in tribunale, oggi pensano a salvarsi. Il Toro con serenità,
il Parma con l’angoscia di chi è ultimo con 3
punti. Nasce tutto in estate: l’Europa League
avrebbe portato a Ghirardi prestigio e soldi.
Quanti? Fino a 9,9 milioni, il massimo che una
squadra può ricavare dalla vecchia Uefa.
LE 9 SCELTE DI ROCCHI
Sulle squadre si è detto tutto, o quasi. Però in
questa storia da mille e una notte (o forse erano
999?) c’è un personaggio a sorpresa. TorinoParma sarà arbitrata da Rocchi, che torna a 24
giorni da Juve-Roma. Quel giorno prese 9 decisioni pesanti: i quattro rigori (tre dati, uno negato a Marchisio), le tre espulsioni (Morata,
Manolas, Garcia), il recupero discusso del primo tempo e il gol assegnato a Bonucci.
P.s.: ma questa «prova del 9» in matematica
com’era? È tutta una somma di cifre per controllare il risultato di una moltiplicazione. Difficile. Più semplice calcolare quanti punti ci sono tra la quota salvezza e la quota-Europa League. Indovinate un po’...
Juve a Genova, Inter-Samp, Napoli su un
3
le squadre
che non hanno
in rosa
un giocatore
con il numero 9:
Fiorentina,
Sassuolo
e Udinese.
Nel Chievo
il 9 era
di Bentivoglio,
passato
in estate
al Brescia, dove
gioca con il 29
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Roma
Torino-Parma
Rocchi
Le punte già a 9 reti: goleada al Cesena?
Dai 9,9 milioni dell’Europa alla salvezza
Torna dopo le 9 decisioni di Juve-Roma
Destro è a 3 gol, Totti e Ljajic a 2, Iturbe e Gervinho a 1.
Gli attaccanti della Roma sono già a 9 gol in A e promettono
di crescere: c’è Roma-Cesena, in teoria l’impegno più facile GETTY
A PAGINA 11
A maggio Torino e Parma (nella foto LIVERANI, Immobile
e Cassano) si sono giocati il posto in Europa League, che può
portare fino a 9,9 milioni. Lo scontro di oggi vale molto meno
A PAGINA 14
Tre rigori dati, uno negato, tre espulsioni, il recupero
allungato nel primo tempo e il gol concesso a Bonucci: Rocchi in
Juve-Roma fece 9 scelte difficili. È stato fermato, torna oggi ANSA
A PAGINA 14
6
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE 2014
SERIE A
4
Elettricità
7
Mazzarri
I NUMERI
i precedenti
in Serie A tra
Mazzarri e
Mihajlovic.
Bilancio
favorevole al
tecnico interista:
2 vittorie, 4
pareggi e una
sconfitta.
L’unico k.o. in
SampdoriaBologna 0-3, nel
2008-09. Poi tre
pareggi quando
WM era a Napoli
e Mihajlovic a
Firenze. Poi le
due sfide del
campionato
scorso: 1-1 a
San Siro e 0-4 a
Marassi
0
le volte
in cui una
squadra allenata
da Mihajlovic ha
mantenuto la
porta inviolata
quando ha
incontrato
l’Inter. Il bilancio
parla di sei
partite, con una
vittoria di Sinisa
(Catania-Inter
3-1, nel 200910), un pareggio
e quattro
sconfitte. Per un
totale di 13 reti
subite
Walter Mazzarri, 53
anni, seconda stagione
all’Inter BOZZANI
Contro Mihajlovic
e i fischi di San Siro
per lanciare l’Inter
Un anno fa la vittoria sulla Samp portò l’Europa
e allontanò il fantasma di Sinisa. WM ci riprova
LUCA TAIDELLI
@LucaTaidelli
MILANO
Altra notte da brividi a San Siro. Perché l’Inter continua a stentare ma con i tre punti di Cesena
e quelli accumulati prima di incepparsi col Cagliari, se oggi batte la Sampdoria accorcia sull’Eurozona e sabato a Parma può fare un ulteriore salto in
classifica.
Spalle larghe e spregiudicatezza Lo scenario al
Meazza sembra scontato: pubblico a spingere la
squadra e consueta razione di fischi per Walter
Mazzarri. «Siamo in emergenza, ma con la bella
atmosfera vista contro il Napoli possiamo ripetere
quella buona partita, sperando che stavolta gli
episodi ci diano ragione» ha detto ieri WM. Che si
concentra sul campo e ha le spalle larghe. Ovunque abbia allenato in carriera (Samp compresa),
WM ha avuto momenti di difficoltà, anche am-
bientale, ma ha sempre portato a termine la sua
missione mantenendo pulita la fedina penale.
Leggi zero alla casella esoneri. Ad aggiungere ulteriore pepe al match però c’è la sfida con l’uomo
che nell’immaginario popolare interista sarebbe il
successore ideale. Perché Sinisa Mihajlovic ha
cuore (anche) nerazzurro, avendo giocato e allenato a Milano, seppur come secondo di Mancini.
Perché Mihajlovic ha avuto meno pressioni ma pure meno tempo del collega per gestire il cantiere
blucerchiato (è subentrato a Delio Rossi in novembre), però ci ha messo idee chiare e spregiudicatezza. Tanto che stasera verrà a sfidare il suo passato con tre punte ma anche – esclusa la Juve stellare – con la miglior difesa e con l’unica squadra
imbattuta. E se i blucerchiati usciranno indenni da
San Siro faranno la storia perché un avvio di stagione con 9 risultati utili era arrivato solo l’anno
dello scudetto con Boskov. Vero anche che l’Inter
in casa contro la Samp ha una striscia positiva di
14 gare (8 vittorie e 6 pareggi). L’ultimo k.o. risale
CONTRATTO CON PIRELLI
Tronchetti prende
tempo: «L’accordo
vale altri due anni»
Tra i nodi da sciogliere
per Thohir, che sarà a Milano il
7 novembre, quello del rinnovo
della sponsorizzazione con il
main sponsor Pirelli, in
scadenza nel 2016. «C’è un
contratto che dura altri due
anni» ha tagliato corto ieri
Marco Tronchetti Provera.
Difficile che la situazione si
definisca prima di aprile. E la
strada per il sì rimane in salita.
al ‘96: un 3-4 con doppietta di Montella e ciliegine
di Franceschetti e Mancini. Perché all’Inter gli ex
non finiscono mai. La difesa blucerchiata era guidata da tal Sinisa Mihajlovic... incubo ricorrente.
Bilancio ed esordi Resta il fatto che stasera i riflettori se li prenderanno i due tecnici. Che sono
all’ottavo incrocio in Serie A, con un bilancio che
premia Mazzarri (2 vittorie, 4 pareggi e una sconfitta), anche grazie ai risultati della scorsa stagione.Due match molto strani, ma che qualche indicazione possono comunque darla, anche perché
l’ossatura delle due squadre non è cambiata poi
tanto. L’1 dicembre scorso – esordio di Sinisa in
trasferta e di Thohir in tribuna come presidente –,
l’Inter scappa al 17’ con Guarin ma poi rincula fino
all’1-1 di Renan all’89’. Possesso palla
(44%-56%), occasioni create (7-12), tiri in porta
(2-5) e percentuale di giocate sulle fasce tanto care a WM (58%-60%) premiano gli ospiti. Anche
perché costretti a rincorrere.
ricordi
Maurito-Rodrigo
senza pietà
nella domenica
dei gol argentini
13’ PRIMO TEMPO
Icardi sotto la sua ex gradinata
Maurito porta in vantaggio l’Inter e va ad ascoltare i fischi
del Ferraris. Inter avanti dopo soli 13 minuti ANSA
18’ SECONDO TEMPO
La doppietta di Icardi
Ancora Maurito, questa volta nel secondo tempo: l’attaccante
segna il momentaneo 3-0. In mezzo ci fu il gol di Samuel BOZZANI
34’ SECONDO TEMPO
La parola fine di Palacio
Ci pensa Rodrigo a chiudere ogni discorso con il 4-0 definitivo.
Partita in cassaforte a poco più di dieci minuti dalla fine BOZZANI
IL PRECEDENTE LO SCORSO APRILE SEGNARONO TRE DEI QUATTRO GOL CON CUI SOTTERRARONO I DORIANI
Icardi&Palacio: la coppia che sa come fare
Perché vedere
INTER-SAMPDORIA
La più emotiva, la più difficile
in schedina, la più pesante.
Icardi-Romagnoli, sfida da
calcio 2020, e San Siro senza
aureola: fischierà Mazzarri?
Meazza, ore 20.45
MATTEO BREGA
Sei mesi fa ne fecero tre
in due alla difesa della Sampdoria. Mauro Icardi (doppietta) e Rodrigo Palacio sanno
come si fa contro la difesa che
oggi è la seconda migliore del
campionato insieme con la
Roma e dietro solo alla Juventus.
Precisione Quel 13 aprile fu
un pomeriggio di gloria per
Icardi al Ferraris dopo il mancato saluto con Maxi Lopez
per le vicende legate al rap-
porto con Wanda Nara. La
freddezza, l’indifferenza, infine i fischi della tifoseria doriana. Mauro Icardi gestì così
il ritorno a Genova. Walter
Mazzarri ha bisogno di loro
due in un momento così delicato. L’istinto del bomber di
Maurito, la capacità di lavorare per la squadra di Rodrigo
(il quale ha sommato 126 passaggi positivi finora contro i
91 del collega).
Ai raggi X I dati Opta sviscerano sezione per sezione il
campionato disputato fin qui
dai due attaccanti. Icardi cerca poco la profondità, vive nel
cuore dell’area e ha una sensibilità profonda nel capire dove finirà il pallone giusto. Rispetto a Palacio subisce meno
della metà dei falli (4 a 10),
ma crea di più (8 occasioni a
5). La natura dei due emerge
in questi primi due dati. Il terzo dato invece sorprende. Nel
78% dei casi Palacio, quando
calcia, trova lo specchio della
porta (7 volte su 9). Icardi
meno della metà delle volte
(42%, 8 su 19). Maurito tira il
doppio, ma aumenta anche la
forchetta dell’errore. E per la
legge dei grandi numeri il gol
in campionato manca a Palacio che non segna da quel famoso 4-1 alla Lazio del 10
maggio scorso. Oggi fanno
172 giorni senza un gol in
campionato, senza un gol in
nerazzurro visto che il rigore
contro l’Atalanta fu respinto
da Sportiello poco più di un
mese fa, il 24 settembre scorso. La partita contro la Lazio
tra l’altro è l’ultima nella quale andarono a segno sia Icardi
sia Palacio. Mazzarri ha bisogno anche di questo, di rive-
I due attaccanti
non segnano nella
stessa partita dal
10 maggio scorso
contro la Lazio
dere che il feeling tra i due si
tramuti in gol per il morale,
per la squadra, per la testa.
Perché il periodo di crisi (leggi alla voce infortunati) non è
ancora concluso e i due dovranno portare avanti l’attacco per un po’ ancora. La prossima pausa per le nazionali,
forse questa volta benedetta,
è distante. Prima ci sono Sampdoria, Parma, Saint Etienne
e Verona.
Curiosità Lo studio delle finalizzazioni portato avanti
dalla Opta infine regala una
curiosità. Dei 14 gol segnati
in campionato dall’inter, 9 si
sono infilati nell’angolo basso alla sinistra del portiere.
Casualità o uno studio scientifico? Propendiamo più per
la prima, però ora Romero lo
sa... Più equilibrato invece
l’attacco blucerchiato. Dei 9
gol, 4 sono entrati alla destra
e 5 alla sinistra. Mihajlovic ha
trovato l’equilibrio anche qui.
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GLI INFORTUNATI NON RECUPERANO
Thohir: «Dura senza esterni
In un mese il punto mercato»
APPIANO GENTILE (l.t.) Ventidue convocati e
Primavera di Vecchi «spolpata» per il match di oggi
col Varese. L’emergenza continua in casa Inter e
Mazzarri per la sfida contro la Samp chiama oltre
ai baby attaccanti Bonazzoli, Camara e Puscas
(già in panchina a Cesena) anche il difensore
Camara. Formazione quasi obbligata, con una sola
variazione rispetto al Manuzzi. Al centro della
difesa dovrebbe rientrare Vidic, con Ranocchia
che torna a destra e Campagnaro in panchina. Si
era ipotizzato un turno di riposo per Kovacic, ma il
croato stringerà i denti. L’eventuale turnover verrà
rimandato tra Parma e Saint Etienne, quando
torneranno Guarin, Nagatomo e forse Osvaldo.
THOHIR TRA CAMPO E SOCIETÀ A confermare
l’emergenza, le parole di Thohir da Giacarta:
«Abbiamo fuori quasi tutti gli esterni. A fine
novembre valuteremo dove e come intervenire nel
mercato di gennaio. Grande rispetto per la
decisione di Moratti. Restano da fare molti
cambiamenti, anche nel management».
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MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE 2014
7
4 «È vero, sogno l’Inter
6
I NUMERI
9
le vittorie di Mazzarri
Il tecnico in carriera ha vinto 6 volte
contro la Sampdoria su 14 incroci.
Per il resto 3 pareggi e 5 k.o.
i risultati
utili
consecutivi
della Sampdoria
in campionato
tra la scorsa
e questa
stagione.
Il bilancio parla
di 4 vittorie
e 5 pareggi.
L’ultimo stop
risale
all’11 maggio
in casa contro
il Napoli (2-5).
2
Far West a Marassi Nel ritorno – Mihajlovic in
tribuna per squalifica – è Far West, con Icardi e
Maxi Lopez a duellare per Wanda, l’espulsione di
Eder e i miracoli di Handanovic perché i nerazzurri – come domenica a Cesena – con un gol (Maurito, con Marassi inferocita che urlava «uccidetelo»)
e un uomo in più vanno in tilt per un tempo, prima
di dilagare con Samuel, ancora Icardi e Palacio.
Morale buffa Quasi tutti i valori di cui sopra
quel 13 aprile si ribaltano a favore dell’Inter, che
dopo il k.o. interno con l’Atalanta e i pareggi assurdi contro Udinese, Livorno e Bologna si rimette in
sella proprio a Genova. Quei tre punti, sommati a
quelli di Parma sei giorni dopo, di fatto garantiscono all’Inter il quinto posto e di conseguenza a Mazzarri la conferma. La morale buffa insomma è che
per certi versi quel giorno Mihajlovic perde due
volte: il match e la possibilità di coronare il sogno
di allenare l’Inter. Tutto soltanto rimandato?
le gare
consecutive
interne
senza vittorie
in campionato
per l’Inter.
I nerazzurri
arrivano dal
pareggio contro
il Napoli (2-2)
e dal k.o. contro
il Cagliari (1-4).
L’ultimo
successo è del
24 settembre
(2-0
all’Atalanta).
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ANCORA PUNTURE SUL WEB
«Thohir cicciobello»
Anche la Christillin
offende il presidente
Sul suo blog scrive:
«Piccoletto ciccione
indonesiano».
Poi lo toglie. Intanto
Ferrero si scusa
sarcastici su Thohir rimasto solo con il nome da organigramma: presidente. Dall’Indonesia
non è arrivata alcuna risposta
né alla Christillin (tifosa della
Juve ed ex presidente del Comitato Promotore dell’Olimpiade invernale di Torino 2006)
né a Massimo Ferrero, presidente della Samp, che domenica lo aveva etichettato come
«filippino». Il numero uno doriano sembra che si sia scusato
con Thohir attraverso una lettera, come ha riferito Claudio
Lotito.
Il presidente dell’Inter Erick
Thohir ed Evelina Christillin ANSA
Un’altra correzione «La mia
era solo una battuta, che è stata strumentalizzata. Agnelli ha
detto ben di peggio, ma nessuno gli ha mai fatto nulla, perché ha i giornali». Ferrero si è
espresso così a «Te la do io Tokyo» sulla radio romana CentroSuonoSport. «Credo che
Thohir sia un uomo molto intelligente, non ho nulla contro
di lui. Volevo solo difendere
Moratti che è un grande uomo
e ha dato tanto al calcio italiano. Volevo solo difendere l’italianità». Ferrero sottolinea che
«bisogna rispettare il lavoro
dei giornalisti. Ora, però, possono buttare la penna. Se quello che dico è così facile da
fraintendere, vorrà dire che
studierò da presidente e poi
tornerò a parlare. Per ora, entro in silenzio stampa».
Il titolo del post invoglia
la lettura: «Cosa rimane all’Inter senza Moratti?». L’ultimo
paragrafo, però, si apre con la
scivolata di stile: «Un piccoletto ciccione indonesiano che alla fine rileva a Moratti, e non si
sa ancora bene se poi i soldi li
ha davvero oppure no, la maggioranza delle azioni». Evelina
Christillin tiene una rubrica
sull’Huffington Post italiano
da qualche anno. «Tutti i pezzi
sono così: satira pura e dichiaratamente juventina», ha precisato ieri. Per chiudere il suo
intervento in rete aveva scritto: «Faccia pure il Cicciobello a
mandorla come gli pare, ma lui
(Moratti, ndr) non ci sta più».
L’articolo era in rete da lunedì,
ma solo ieri è esploso sui social. E ieri la Christillin è intervenuta togliendo i riferimenti
LA GAZZETTA DELLO SPORT
m.b.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Resta la mia famiglia»
Il tecnico: «Per noi è la prova del 9. Possiamo fare risultato
alla Scala del calcio». E prepara la Samp blindando Bogliasco
molto. Penso a loro come alla
mia famiglia. La famiglia Moratti mi ha mostrato sempre
stima, e il suo sentimento è
stato ricambiato».
DAL NOSTRO INVIATO
FILIPPO GRIMALDI
BOGLIASCO (Genova)
Ieri è passato e (forse)
ritornerà. «Qualunque allenatore al mondo, compreso me,
vorrebbe essere l’allenatore
dell’Inter, ma non è il momento giusto per parlarne, anche
perché io ho rispetto di chi sta
sulle altre panchine». Così
parlò Mihajlovic, e mai vigilia
fu per Sinisa così gonfia di orgoglio. Perché stasera torna a
casa, e comunque vada scenderà in campo da vincitore.
Scacco alle grandi E’ lui stes-
so a raccontarlo, perché è
un’immensa soddisfazione
per tutta la Sampdoria andare
a giocare a San Siro da terza
in classifica, con quattro punti
di vantaggio sull’Inter. E ancora più importante è sapere
che questi risultati sono arrivati con pieno merito. Ascoltate, gente e meditate: «Siamo l’unica squadra imbattuta
insieme alla Juventus, nonché
la seconda migliore difesa del
campionato. Non solo: siamo
riusciti a non far segnare la
Roma al Ferraris. La gara con
l’Inter è la nostra prova del nove, ma dovremo rimanere
umili se vogliamo fare risultato nella Scala del calcio».
Sinisa Mihajlovic, 45 anni, alla seconda stagione sulla panchina della Samp ANSA
La partita perfetta Sampdoria con l’abito da grande, anche se la storia inevitabilmente non può essere la medesima dei club più blasonati: «La
mia Sampdoria è una squadra
di qualità, ma necessariamente inferiore rispetto ai grandi
club. Per colmare certe differenze servono quattro condizioni: concentrazione, grinta,
fame e una preparazione perfetta della gara».
Ritorno a casa Sino qui è la
ragione. Poi c’è il cuore, che
racconta ben altre cose, perché l’Inter è per Sinisa una
sorta di questione molto personale: «Sono rimasto legatissimo ai nerazzurri, a cui devo
Anti spie Chiusa una
strada vicino ai campi
per «coprire» la rifinitura
Moratti un simbolo Il ritratto
che Mihajlovic tratteggia di
Massimo Moratti dice tutto:
«E’ il simbolo di un calcio fondato sulla passione, ciò che lui
ha fatto è indimenticabile, ma
se ha lasciato la società a
Thohir, vuol dire che quest’ultimo gli ha fornito le garanzie
necessarie. Forse il distacco
del presidente Moratti era necessario, ma le tradizioni interiste saranno sempre da rispettare. All’Inter farò sempre
il mio “in bocca al lupo”».
Nascosti Sinisa ha nascosto
ieri la squadra a tutti, blindando il campo persino con
vigili urbani e steward. Una
cosa inusuale, che dà la dimensione dell’importanza
dell’evento. E sulle battute infelici del suo presidente,
Mihajlovic cosa dice? «Conoscete Ferrero, e sapete che lui
vuole sempre dare spettacolo.
Io, però, ho imparato che le
dichiarazioni di un presidente
vanno sempre ascoltate, e non
commentate». Non serve altro, Sinisa.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE 2014
SERIE A
Tevez ritrova l’Argentina
Ora vuole ritrovare il gol
Partito a razzo, l’Apache della Juve è rimasto a secco nelle ultime
tre partite. Punta il Genoa che un anno fa punì alla stessa giornata
Perché vedere
#Buffon500
GENOA-JUVENTUS
Marassi quando vede la Juve
urla: uno spettacolo. Poi
Perin contro Buffon, Pogba
da Pallone d’oro e Matri da
ex. Buttare il telecomando.
Ferraris, ore 20.45
DAL NOSTRO INVIATO
FABIANA DELLA VALLE
VINOVO (Torino)
Nove è il numero perfetto, perché contiene tre volte il
tre. Tre come le doppiette segnate in questa stagione, ma
anche come le giornate in cui
Carlitos Tevez è stranamente
rimasto a secco: tra Sassuolo,
Olympiacos e Palermo, tre
partite senza fare gol. Non che
siano tante, però è strano se
confrontato con un avvio strepitoso: l’argentino aveva iniziato come mai gli era accaduto prima, 8 reti in 7 gare tra
campionato e Champions League. Chissà se il nove anche
stavolta gli porterà fortuna.
Come un anno fa.
Genoa, ti ricordi? Carlitos a
Genova cerca il nono gol stagionale alla nona di Serie A. La
stagione scorsa il calendario
prevedeva lo stesso avversario
alla stessa giornata, il Genoa,
ma allo Juventus Stadium. Tevez segnò il 2-0 bianconero:
un rasoterra di sinistro sull’uscita del portiere. Quella Juve era costretta a inseguire,
perché in testa alla classifica
c’era ancora la Roma, la banda
di Allegri invece ha già tre
punti di vantaggio sui giallorossi e non vuole sperperare il
tesoretto. Carlos indossa con
orgoglio la dieci che fu di Ales-
Una fascia speciale
per il numero uno
Il Genoa: «Leggenda»
Da sinistra Claudio Marchisio, 29, e Carlitos Tevez, 30 BOZZANI
sandro Del Piero, ma ha tutte
le caratteristiche per essere un
buon numero nove. E’ un attaccante moderno e intelligente, che può fare la prima o la
seconda punta.
Conquistare la seleccion Nella Juventus ha il posto assicurato, Allegri l’ha lasciato fuori
una sola volta (col Cesena)
giusto per fargli tirare il fiato.
In Argentina invece è tutta
un’altra storia: la chiamata
con la nazionale è arrivata lunedì dopo un’attesa lunga più
di tre anni. Il c.t. Martino l’ha
convocato per le amichevoli
con Croazia e Portogallo (12 e
18 novembre), ma non sarà facile essere titolare. «Ci sarà po-
sto per un unico numero nove ha spiegato Martino - che sarà
uno tra Tevez, Higuain e Aguero». Tevez non gioca con l’Argentina dal 17 luglio 2011:
sbagliò un rigore contro l’Uruguay e la sua nazionale venne
eliminata dalla Coppa America. Da allora è sempre stato
ignorato. Si è parlato di incomprensioni con Sabella, l’ex c.t.,
e di problemi con Messi. Carlos
ha sempre smentito e non ha
mai fatto polemiche. Neanche
l’ultima volta, quando pensava
che i tanti gol segnati con la
Juve gli avrebbero garantito la
convocazione già a ottobre.
Stasera, a Genova, Gigi
Buffon giocherà la 500a
partita con la Juve. E ieri su
Twitter ha mostrato la fascia
da capitano che indosserà.
«Congratulazioni a una
leggenda», il tweet del Genoa
Migliorare la media esterna
e tiene molto alla nazionale,
merita la convocazione - ha
detto Allegri -. Domenica ha
fatto una buona partita, dovrò
valutare le condizioni di tutti e
vedere se c’è qualcuno un po’
più stanco». Difficile che Carlitos lo sia, perché lui giocando
ricarica le pile. Figuriamoci
dopo tre giornate senza gol e
con l’eccitazione addosso per
la convocazione. Tevez a Genova cerca il nono gol stagionale e il terzo in trasferta: dopo Verona (con il Chievo) e Milano (con il Milan) prossima
tappa Genova, contro una
squadra che gli ha già portato
fortuna. Come i numeri nove e
tre.
«Tevez è un ragazzo generoso
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LE SCELTE DEL TECNICO BIANCONERO
lafrase
DEL GIORNO
Festa nazionale
d Pole Marchisio
per la regia
C’è il dubbio
Lichtsteiner
Pirlo dovrebbe partire dalla
panchina. In avanti Llorente
Allegri
sul Genoa
«Il Genoa è
un’ottima
squadra e
nessuna
partita è
semplice e
domani
(oggi, ndr)
sarà molto
importante
per il
nostro
campionato
Il Genoa ha
perso solo
una partita
delle ultime
sette, gioca
molto bene,
in campo
aggredisce
e gioca un
calcio
diverso
rispetto a
quello in
trasferta»
DAL NOSTRO INVIATO
VINOVO (Torino)
«Vincere non è importante, è l’unica cosa
che conta». Lo disse Giampiero Boniperti e la Juve
l’ha trasformato nel suo motto. Allegri l’ha già fatto suo e ieri ha usato concetti simili per rispondere
alle critiche sul gioco. «Lippi non ha detto solo che
manca rabbia ma anche che la squadra rispecchia
il carattere dell’allenatore. Fino alla sosta i ragazzi
hanno giocato con intensità, ci possono essere i
momenti di rigetto. I campionati non si vincono
giocando sempre bene. Ogni tanto ci sta fare meno
bene, anche se il nostro bene significa creare 7-8
occasioni a partita. Dobbiamo sbagliare meno».
Turnover La Juve avrà 4 partite in 12 giorni, così
anche Allegri che non ama il turnover dovrà far
riposare qualcuno. A centrocampo la panchina potrebbe toccare a Pirlo (che a Marassi la scorsa stagione segnò su punizione nei minuti finali un gol
fondamentale per lo scudetto), con Marchisio regista e Vidal e Pogba ai lati. «Per Paul essere stato
inserito nella lista del Pallone d’oro è un buon risultato - ha detto Allegri -. Il prolungamento del
contratto e l’adeguamento è un segnale di grande
stima da parte della Juve. Sta a lui dimostrare di
essere tra i primi tre centrocampisti al mondo». In
attacco dovrebbe giocare Llorente, sulle fasce Asamoah sicuro a sinistra (Evra k.o.), a destra Lichtsteiner in dubbio: lo svizzero lunedì ha avuto un
permesso per la nascita del figlio e Allegri potrebbe riproporre Pereyra.
f.d.v.
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checapolavoro
Pirlo e quella magia a Marassi
16 marzo di quest’anno, Genoa-Juventus:
gara bloccata, bianconeri in difficoltà e salvati
da Buffon, che nella ripresa para un rigore a
Calaiò. Ma Pirlo, al minuto 89, si inventa un
capolavoro su punizione e dà la spinta decisiva
per la vittoria e lo scudetto bianconero ANSA
CONFERME OBBLIGATE IN DIFESA BARZAGLI E CACERES SONO ANCORA OUT
Bonucci-Chiellini-Ogbonna ancora ai lavori forzati
Leo fin qui ha
giocato tutte le 8
gare. Intanto
Marrone è tornato
tra i convocati
VINOVO (To)
Giocano sempre, però
giocano bene e soprattutto
prendono pochissimi gol. La
difesa della Juventus è la meno battuta del campionato
(tre gol subiti) nonostante il
superlavoro cui è costretta per
mancanza di alternative. In
questo periodo intenso con
partite ogni tre giorni (tra
campionato e Champions League), Allegri può ricorrere al
turnover in tutti i settori tranne che in difesa. Colpa degli
non proprio congeniale, visto
che il suo piede è il sinistro.
infortuni, che hanno ridotto a
tre i giocatori utilizzabili. La
buona notizia è che Marrone è
tornato tra i convocati e garantisce all’allenatore almeno
un’alternativa in panchina,
ma Barzagli e Caceres sono
ancora out: tempi lunghi per il
difensore della Nazionale, il
secondo spera di rientrare tra
una settimana in Coppa contro l’Olympiacos.
Un trio da 1902 minuti Bonucci è lo stacanovista per eccellenza, ha giocato otto partite
su otto e Allegri non gli ha mai
risparmiato niente: 720 minuti in totale, mica pochi soprattutto se in mezzo ci mettiamo
anche le tre partite su tre in
Champions. Chiellini invece
ha 6 gettoni in Serie A (per un
totale di 540 minuti) più tre in
Coppa. Senza la squalifica di
inizio campionato, forse le
avrebbe fatte tutte pure lui. In-
Leonardo Bonucci, 27 anni FORTE
Nonostante
il superlavoro,
il reparto
arretrato è il
meno battuto in A
Giorgio Chiellini, 30 anni FORTE
Angelo Ogbonna, 26 anni LAPRESSE
fine Ogbonna, il titolare che
non t’aspetti: anche per lui 8
presenze in campionato, per
un totale di 642 minuti. Tutti e
tre insieme hanno giocato
1902 minuti su 2160 (il totale
della difesa a tre di Allegri in
campionato). Angelo la scorsa
stagione con Conte in questo
periodo aveva messo insieme
meno di 200 minuti. Gli infortuni di Barzagli e Caceres lo
hanno «favorito», lui ha dimostrato di meritare la maglia da
titolare. Si è adattato bene anche a destra, in una posizione
Variante tattica Domenica a
partita in corso Allegri ha spostato Ogbonna al centro, con
Bonucci al suo posto. «E’ stata
una situazione dettata dalla
partita - ha detto il tecnico -,
avevamo difficoltà nello sviluppo del gioco offensivo. E’
normale che un sinistro a destra faccia fatica, però ci sono
anche delle situazioni in cui è
meglio avere un sinistro a destra. Deciderò domani (oggi,
ndr) durante la partita».
L’esperimento potrebbe essere
ripetuto al Marassi: quando
c’è pressione sul regista difensivo e Bonucci scarica su
Ogbonna, Angelo è costretto a
impostare solo di sinistro. Giocando al centro invece ha la
doppia opzione.
f.d.v.
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MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE 2014
l’intervista
L’EX A CACCIA DI RIVINCITE
Matri corre a 1000
«I numeri parlano e
dicono tutto di me»
Il Genoa può centrare i mille risultati utili in A. E la punta sfida
la Juve: «Lì il nome Matri non accontentava ma per il primo
scudetto segnai 10 gol. Battiamoli e il nostro torneo cambia»
ALESSIO DA RONCH
GENOVA
Un punto per fare mille.
Il Genoa insegue contro la Juventus i mille risultati utili in
Serie A. Lo fa aspettando il
primo gol al Ferraris di Alessandro Matri. Numeri che possono fare la storia. «Numeri ribatte il centravanti del Genoa sorridendo - che dovreste
considerare un po’ di più».
In effetti qualcosa non torna. Lei ha realizzato 4 reti in
campionato, tutte fuori casa.
«Un caso. Ho tanta voglia di
fare gol davanti ai nostri tifosi,
al loro grande affetto».
Tifosi, affetto. Per Gasperini non va così bene.
«Qualcuno non è soddisfatto e questo pesa, perché la forza del Genoa è il pubblico,
averlo dalla propria parte è
un’arma. Contro la Juventus
sarebbe fondamentale».
Lei la Juventus l’ha già battuta a Cagliari nel 2009.
«Certo, con Allegri. E’ bello
giocare queste partite, vincerle è fantastico».
E come si fa?
«Con la partita perfetta.
Con il Cagliari ho vinto anche
a Torino, 3 a 2, con mio gol finale. Bisogna sfruttare l’occasione buona, anche perché ne
avrai poche».
Contro Allegri ha realizzato
il gol che valse alla Juventus lo
scudetto ai danni del Milan.
«E’ vero, anche se passò
inosservato, tutti quel giorno
parlarono soltanto del gol annullato a Muntari».
4
31
i gol
segnati da
Matri
con la maglia
della Juve (29 in
campionato,
2 in Champions)
in 84 presenze
4
i gol
in questa
stagione di
Serie A
in 7 presenze
col Genoa (tutti
sono arrivati in
trasfe
trasferta)
tanto. Io sono contento».
Nessuno degli attaccanti
chiamati da Conte ha segnato
più di lei.
«Per un attaccante contano i numeri. Io vengo da
un annata sbagliata, e questo pesa. Quando i numeri sono scarsi me li riconoscete, se
sono buoni..insomma».
Lei viene ricordato per i
gol di Cagliari, in realtà ha avuto una media-gol migliore con
la Juventus.
Forse dipende dal suo modo di giocare.
«I nomi di Matri o Quagliarella non accontentavano. Ma
l’anno del primo scudetto fu la
vittoria del gruppo. Fui il capocannoniere con 10 gol».
Tende a passare inosservato?
«No. Il destino mi ha dato
9
I NUMERI
«Conte ha dimostrato di essere il migliore, l’hanno rimpiazzato con l’altro migliore
che c’era».
Allegri al posto di Conte?
LA GAZZETTA DELLO SPORT
«Mi sacrifico, do tutto per la
squadra, corro e a volte sbaglio. Ma io sono sempre stato
così, fin da ragazzino, e non
cambierò».
Allegri, Conte, Gasperini,
tre mondi diversi?
«Allegri è diverso da Conte
e Gasperini, diciamo che è una
differenza caratteriale. Per
Gasperini parla la storia: i suoi
attaccanti segnano molto e vi
garantisco che non succede
per caso».
Juventus 22 punti, Genoa
12. Loro 0 sconfitte, voi 2 k.o.
in casa.
«Noi sappiamo che possiamo cambiare le cose. Conquistare un risultato positivo può
mutare il nostro campionato.
Battere la Juventus qui scatenerebbe qualcosa di unico. In
uno stadio così, con un pubblico così».
Con il Genoa ha fatto centro
4 volte in 430’, è la sua media
migliore.
«Lo ripeto: occhio ai numeri, raccontano tutto».
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S
Alessandro
Matri, 30, in
azione nella
gara pareggiata
fra i veleni dai
rossoblù di
Gasperini al
Ferraris contro
l’Empoli lunedì
scorso
PEGASO
10
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE 2014
MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
11
SERIE A
numeri&
STATISTICHE
D L’ora del gioiello
16
I gol segnati
da Iturbe in
carriera in
campionato
La Roma rilancia
lo sprint di Iturbe
Col Cesena torna titolare l’acquisto più costoso
dell’estate. E in porta si rivede Skorupski
1 Porto B
Il sorpasso Una cosa è certa:
per Rudi Garcia l’attaccante argentino di origine paraguaiana sembra avere un ruolo centrale nello scacchiere. Non a
caso in Champions League l’allenatore francese gli ha fatto
giocare tutte le partite europee, oltre al big match contro
la Juventus. Quasi una investitura.
3 Cerro
Porteno
3 River Plate
8 Verona
1 Roma
Tocca a Skorupski Ma la linea
Il suo score
in questo
campionato:
Tiri in porta
4
Palle
recuperate
9
perse
23
Dribbling
riusciti
4
negativi
6
Passaggi
positivi
38
negativi
11
filtranti
1
Juan Iturbe, 21 anni, attaccante alla prima stagione nella Roma GETTY
Perché vedere
ROMA-CESENA
Una rosa da 246 milioni
contro una da 35. A logica, ci
sono due possibilità. A)
Goleada. B) Miracolo. In ogni
caso, interessante.
Olimpico, ore 20.45
Sponde
1
Verticalizzazioni
14
Falli
fatti
MASSIMO CECCHINI
ROMA
Se tre è il numero perfetto, stasera è lecito aspettarsi
qualcosa di particolare da uno
come lui. D’altronde, Juan Manuel Iturbe è arrivato alla Roma per fare cose speciali, visto
che il calcio mercato estivo lo
ha santificato come l’acquisto
più costoso della Serie A. I milioni di euro pagati al Verona
sono stati 22, a cui si devono
aggiungere quote per manager
e commissioni che hanno fatto
salire la quota di qualche milione. Il 2 come numero ricorrente, quindi: 2 le presenze
giallorosse da titolare in campionato (contro Fiorentina e
Juventus: a Genova contro la
Sampdoria gli sono rimasti solo gli spicci finali), 2 le presenze da titolare in Champions League (Cska e Bayern, col City è
entrato nella ripresa), 2 le reti
segnate fino a questo momento (contro i moscoviti e i bianconeri). Insomma, adesso è
l’ora di crescere, soprattutto
dopo gli infortuni che gli hanno fatto malinconicamente
saltare quattro partite di campionato.
VIOLENZA DOPO L’EPISODIO IN PUGLIA
Arbitro picchiato
Ora indaga la Procura
PASQUALE MARZOTTA
LECCE
Ora scende in campo la
giustizia. Dopo l’aggressione
all’arbitro Luigi Rosato di domenica a Cavallino (Atletico
Cavallino-Cutrofiano di Seconda categoria, sospesa sul 2-1 al
35’ s.t.), oggi sono attese pesanti sanzioni da parte del giudice sportivo. Si muove anche
la giustizia penale con le indagini dei carabinieri per l’identificazione degli aggressori. E
anche le parole del video sul
web del presidente dell’Atletico Cavallino, Rosario Fina («Se
fosse capitato fra le mie mani
l’avrei ammazzato») hanno attivato la Procura Federale della
Figc e la Procura della Repubblica per l’ipotesi di istigazione
alla violenza. Il prefetto di Lec-
ce Giuliana Perrotta, tra l’altro,
ha sollecitato alla questura il
daspo per Fina e per i responsabili dell’aggressione, definita
«ignobile» anche dal sindaco di
Cavallino, Michele Lombardi.
E Vito Tisci, presidente del comitato pugliese della Figc, ha
dichiarato: «Fina va radiato, le
sue sono dichiarazioni vergognose». Dichiarazioni da cui gli
stessi giocatori dell’Atletico Cavallino e l’allenatore ieri hanno
voluto dissociarsi, con un comunicato: «Accetteremo in tutta serenità le decisioni del giudice sportivo — ha detto il tecnico Sergio Marzano —, ma
non ritengo giusto dimettermi
per un errore che né io né la
squadra, all’infuori del calciatore che ha agito contro l’arbitro e che pagherà di persona,
abbiamo commesso».
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verde giallorossa, stasera, potrebbe lievitare anche con
un’altra promessa. Rendendo
sempre valida la formula del
due, contro il Cesena potrebbe
toccare al portiere Lucasz Skorupski – che in questa stagione
ha appunto due presenze non
banali (contro City e Juventus)
– prendere il posto di De Sanctis. E per un doppio ordine di
motivi: far tirare il fiato all’estremo difensore abruzzese
(tornato da poco da infortunio) in vista della serie di partite ravvicinate che incombono
(Napoli e Bayern) e continuare
a far crescere il 23enne polacco, di cui tutti a Trigoria dicono un gran bene.
Attacco e difesa Per sintetizzare, se a Skorupski toccherà il
compito di mantenere la porta
giallorossa inviolata all’Olimpico in campionato, Iturbe deve rimettere in moto la giostra
del gol di Garcia, che proprio
sabato contro la Samp ha fatto
registrare il primo stop. In casa
Roma assicurano che Juan Manuel sta ritrovando la condizione migliore. Velocità e tiro
paiono lucidati al punto giusto, così da stasera la caccia alla gloria può ricominciare. Tata Martino, c.t. dell’Argentina,
se fra un po’ di tempo passerà
da queste parti, non dimentichi di dare un’occhiata a questo ragazzo.
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A
POSSIBILI
CANDIDATI
S
Gervinho
L’ivoriano, ex
Arsenal, ha
segnato 3 volte
in questa
Champions
League. A
gennaio sarà
con ogni
probabilità in
Coppa d’Africa
S
Pjanic
Il bosniaco non
ha brillato fin
qui in
Champions,
gara col Cska a
parte. Per lui
finora un gol in
campionato, su
punizione
contro il Parma
S
Strootman
L’olandese
potrebbe
strappare la
convocazione
per RomaTorino. Da
gennaio in poi
sarà il vero
rinforzo
per Garcia
LA PREVISIONE IL TECNICO E IL 2015
Garcia prenota
un Pallone d’oro
«giallorosso»
«Quest’anno il premio è stato influenzato
dal Mondiale. Nel prossimo voglio ci siano
miei giocatori». Pjanic e Gervinho sperano
DAVIDE STOPPINI
ROMA
Un tour a Parigi vorrebbero farlo tutti: c’è tempo per
prenotare il volo, ma intanto
un’occhiata ai prezzi Rudi Garcia ha voluto darla. Hai visto
mai che...hai visto mai che
«dobbiamo fare in modo di vedere alcuni giocatori della Roma nella lista del Pallone d’oro
del 2015». Lo dice il tecnico, lo
spiega pure: «Solo Pogba dalla
Serie A tra i candidati 2014? La
lista di quest’anno è influenzata dal Mondiale. Ma tra un anno conteranno solo campionato e Champions League». Competizioni alle quali la Roma
partecipa non con l’animo della semplice comparsa. E allora
val la pena fare un gioco. Val la
pena mettersi nella testa di
Garcia: a chi si riferiva? Non
era una frase buttata lì a caso.
Era un auspicio, forse anche
una convinzione.
I profili Già, ma chi può davvero arrivarci? Chi può entrare
tra i 23 finalisti? A Trigoria oggi sono principalmente due i
profili possibili: Pjanic e Gervinho. Hanno dalla loro l’età, i
colpi, la giusta dose di spettacolarità. E ancora: sono decisivi per la Roma, dura in effetti
immaginare una squadra che
riesca ad arrivare lontano senza le giocate del bosniaco e dell’ivoriano. Certo, la differenza
la fa soprattutto la Champions
League. E a rileggere i numeri
di questo inizio di stagione, sarebbe più logico scommettere
su Gervinho che su Pjanic. Discorsi oggettivamente prematuri, c’è una stagione intera da
scrivere, tutta una vita da colorare davanti. Gli scenari potrebbero essere molteplici. E
allora, volendo provare a dipingere un terzo identikit di un
calciatore della Roma, la scommessa potrebbe essere Kevin
Rudi Garcia, 50 anni GETTY
Strootman. Ormai la data del
rientro si avvicina, forse l’olandese potrebbe strappare una
sorta di convocazione-premio
per la gara con il Torino prima
della sosta. E da gennaio in poi
è naturale pensare che il centrocampista possa tornare ad
essere un punto fermo.
Obiettivo vittoria Nell’attesa...«quelle con Napoli e
Bayern saranno partite piacevoli da giocare — dice Rudi
Garcia —, per fortuna potrò affrontarle con più scelta (rientrano Manolas e Keita, ndr).
Ma ora dobbiamo tornare al
successo in campionato. Con
tutto il rispetto del Cesena, stavolta c’è solo un risultato: la
vittoria». Centrata solo una
volta nelle ultime cinque gare:
«Ma su come è arrivata la sconfitta di Torino è inutile tornare
— ancora l’allenatore —. E poi
non credo che i pareggi di Manchester e Genova siano brutti
risultati». Chissà che alla fine
non servano per quel volo parigino. Chissà che a forza di spingere i suoi giocatori, in lista
non finisca pure l’allenatore.
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12
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE 2014
SERIE A
Astinenza
Faraonica
Il Milan ti aspetta
El Shaarawy,
è la volta buona?
Venti mesi fa l’ultima rete in Serie A della punta
L’assalto al terzo posto dipende anche da lui
Champions, peraltro fondamentale per il passaggio alla
fase a gironi. Ma in campionato, la casella è rimasta vuota.
Ventitrè partite senza firma.
pazzesca, quella del torneo
2012-13: quattordici gol nel girone di andata e ovvia etichetta di fenomeno, due nel ritorno. Motivi? Da un lato l’impossibilità di garantire con continuità quel rendimento stellare
a soli 20 anni, dall’altro l’arrivo di Balotelli. Spiegazione
che Stephan ha sempre rifiutato vigorosamente, ma è abbastanza evidente come Mario
nei suoi primi sei mesi si sia
preso totalmente la scena. Poi
è arrivato lo scorso campionato. E qui il Balo non c’entra più
nulla. A entrare in scena con
violenza e sconfortante ripetitività è stata la malasorte. Guai
fisici uno dietro l’altro, con intervento chirurgico fra Natale
e Capodanno, per un totale di
oltre sei mesi lontano dal campo. La scorsa stagione Stephan
ha messo insieme una miseria:
399 minuti e nove presenze, di
cui solo quattro da titolare. Addio Nazionale, addio Brasile.
Inzaghi lo coccola:
«Lui è il futuro.
Forse è diventato
straordinario
troppo in fretta»
Stephan El Shaarawy, 22 anni compiuti l’altro ieri, è arrivato al Milan nell’estate del 2011 BOZZANI
CAGLIARI-MILAN
Se c’è una partita con 6 gol,
è questa. Zeman, Inzaghi, il 9
small (Sau) e il 9 large
(Torres). Più tridenti che
nelle statue di Poseidone.
Sant’Elia, ore 20.45
DAL NOSTRO INVIATO
MARCO PASOTTO
MILANELLO (Varese)
L’articolo 612 del codice
penale riguarda la minaccia.
Seicentododici come i giorni
senza gol di Stephan El Shaarawy in campionato. Ci può essere qualcosa di più minaccioso per un attaccante che ha costruito le sue fortune sulla con-
tinuità sotto porta? La pena
massima prevista per la minaccia è la reclusione fino a un anno. Ecco, Stephan invece si è
fatto venti mesi. Oltre un anno
e mezzo ad attendere un gol
che, per un elenco di motivi
lungo così, non è riuscito ad
arrivare. Venti mesi, sì. Una vita fa. Era il 24 febbraio dell’anno scorso quando mise la firma
sul derby di ritorno infilando
Handanovic sotto la curva
Sud. Un tiro di esterno destro
potente e per nulla semplice.
Stephan fa spesso gol di fattura complicata, solo che non
sempre ce ne accorgiamo perché ha il pregio di rendere alla
vista facili le cose difficili. Dopo quella perla, però, si è abbassato il sipario. L’unica traccia resta il gol di Eindhoven
nell’andata del playoff di
Sfida a colpi di gol
612
i giorni
trascorsi dall’ultimo gol di El
Shaarawy in campionato. Era
un Inter-Milan di 20 mesi fa
INTER-MILAN 1-1 (24-2-’13)
IL GOL DI EL SHAARAWY
«Parlo spesso con lui, lo vedo
molto sereno. So che per una
punta il gol è un assillo, ma gli
dico di non pensarci. Anche
perché io valuto molte altre cose. Lo vedo in ripresa, lui e De
Sciglio vanno lasciati tranquilli, sono il futuro del calcio italiano. Probabilmente sono diventati giocatori straordinari
troppo in fretta». Oggi El Shaarawy proverà per l’ennesima
volta a riannodare il filo della
sua essenza di attaccante a
caccia del gol. Fino a ieri sera
Inzaghi non aveva ancora deciso se ributtarlo dentro dal primo minuto, il ballottaggio con
Menez resisterà fino all’ultimo. Mal che vada, ci sarà spazio nella ripresa. L’unica minaccia da fare, adesso, è ai portieri avversari.
S
su Berlusconi
«E’ contento del
nostro modo di
attaccare. Porta
entusiasmo che
io cerco di
trasmettere. L’ho
sentito anche
mezzora prima
di questa
conferenza...»
S
su Menez
«Ci sono partite
che possiamo
affrontare in
modo diverso
rispetto a giocare
con un uomo
d’area. Con Menez
abbiamo fatto 3
gol alla Lazio e 5
al Parma»
S
su Diego
Lopez
«Stanno bene
sia lui, sia
Abbiati. Starà a
me capire
quando è il
momento di far
rientrare Diego.
Se col Cagliari,
o più avanti»
LE ULTIME DIEGO LOPEZ IN POLE
«Berlusconi dà
consigli giusti...
Ma poi decido io»
Inzaghi lancia Torres e assicura
«Il presidente è felice del gioco»
Nona formazione diversa di fila
Pippo Inzaghi, 41 anni, primo anno da tecnico in A ANSA
Nella prova del nove milanista il risultato fa
undici, anche se con la somma di valori sempre differenti. Inzaghi ha addizionato giocatori diversi: alla 2a giornata Pippo ha sottratto Zapata alla difesa e
moltiplicato la corsa con Bonaventura. Alla terza ha
attaccato Tevez con Rami, non più con Bonera. Alla
quarta l’incognita era Van Ginkel, alla settima Essien. Alla quinta aveva diviso gli sforzi in attacco col
modulo a quattro punte, alla sesta la divisione riguardava le incombenze in area per Alex-Rami. E
presto entrerà pure la variabile Montolivo, che tra
oggi e domani sosterrà una visita di controllo: con
l’ok tornerà in gruppo. Con quella di stasera fanno
nove squadre diverse su nove. Per dare altri numeri:
«A Cagliari farò altri 3, 4, 5 cambi…» dice Inzaghi.
Al lordo della pretattica, almeno un cambio netto
per reparto: rispetto alla Fiorentina Diego Lopez
per Abbiati, Rami per Zapata, Bonaventura per Poli,
Torres per Menez.
Consigli presidenziali Che l’aggiunta del centravanti sia dovuta all’intervento di Berlusconi? Inzaghi replica: «Col presidente il confronto è continuo,
ci siamo sentiti mezz’ora prima di questa conferenza, lo abbiamo fatto il giorno prima della partita e
pure nell’intervallo. Porta consigli ed entusiasmo
che io cerco di trasmettere. È contento del nostro
modo di attaccare». Pippo ha anche un altro modo
per sciogliere l’equazione e ribadire il risultato:
«Berlusconi ci dà i giusti consigli, poi sa che l’allenatore deve prendere delle decisioni. Io per primo so
che predilige un centravanti d’area, ma ci sono partite che possiamo affrontare anche in modo diverso:
con Menez abbiamo fatto 3 gol alla Lazio e 5 al Parma». In Sardegna Inzaghi potrebbe fare a meno del
francese, per aggiungere il fisico di Torres, ma l’operazione Torres+Menez non è affatto ipotesi da scartare: «Se tutti e due saranno al top, potranno anche
giocare insieme». Non c’è somma che tenga sulla
linea di porta, Diego Lopez esclude Abbiati, per Pippo «stanno bene entrambi e starà a me capire quando far rientrare Diego. Se col Cagliari o più avanti».
Qui Inzaghi sta ancora cercando di risolvere il rebus, ma si va verso il ritorno dell’ex Real. In conclusione: «A Cagliari potremmo fare un bel balzo avanti, basterà tornare coi tre punti». Nella matematica
della A vogliono dire vittoria.
a.g.
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I Pippo boys e l’irruzione a Zemanlandia
dove lo 0-0 non ha diritto di cittadinanza
ranno altre truppe agguerrite, finora le più
spietate in assoluto. Il Milan di Inzaghi, con sedici gol all’attivo, resta la macchina da gol più
precisa. Qui i cecchini stanno in prima linea:
Honda è quello che ha sparato più colpi (6),
segue Menez (3). Poi si indietreggia: a due ecco Muntari e De Jong. E sperando che Torres
torni infallibile come quando era arruolato dal
Liverpool, Inzaghi ha deciso di ripresentarlo
subito titolare.
DAL NOSTRO INVIATO
ALESSANDRA GOZZINI
MILANELLO (Varese)
La storia insegna: con Zeman gli attaccanti hanno sempre trovato terra di conquista.
Negli anni hanno addirittura definito il loro
territorio, Zemanlandia. Zona che quest’anno
è stata invasa da difensori e mediani: sui tredici
gol totali realizzati del Cagliari solo quattro arrivano da un attaccante di mestiere, Sau. Gli
altri saccheggi, da San Siro a Empoli, sono stati
commessi per mano di Ekdal e Avelar. Cossu,
che chiude il conto con due gol, è un centrocampista per le milizie dei fantacalcisti e un attaccante atipico per tutti gli altri. Il fatto resta:
anche la Sardegna è ormai stata annessa a Zemanlandia.
Sbarca Pippo Ed è qui che stasera sbarche-
HA
DETTO
Malasorte Una sproporzione
Assillo Adesso di lui si occupa Inzaghi, e per il momento il
cantiere è ancora aperto. I segnali di riscossa ci sono, ma
non è semplice riprendersi in
mano il Milan. Là davanti sugli
esterni la concorrenza è spietata e Stephan ha infilato tre
panchine consecutive prima di
chiarire pubblicamente il suo
malumore e convincere Inzaghi che era arrivato il suo momento. Adesso Pippo dice:
Perché vedere
d
Zdenek Zeman, 67 anni, prima
stagione a Cagliari GETTY IMAGES
Scambio di auguri... Zeman contro il miglior
attacco del campionato, lo scontro si promette
scoppiettante. Dice l’allenatore del Cagliari:
«Inzaghi è un bravo ragazzo, ha voglia di lavorare e sono sicuro otterrà risultati, spero da giovedì in poi. È un allenatore molto scrupoloso,
attento e mi sembra uno che può portare avanti
le sue idee di gioco». Pippo, che vorrebbe far
irruzione, racconta: «Giocare contro Zeman è
4
I NUMERI
2
i gol
di Inzaghi contro
le squadre di
Zeman. Il primo
in LazioPiacenza 3-2 di
Coppa Italia
nel ’94-95, l’altro
in Atalanta-Lazio
2-1 di Serie A
nel ’96-97
sempre un piacere, è uno degli allenatori più
preparati sul calcio offensivo e le sue squadre
danno sempre spettacolo. Lo ringrazio per le
belle parole, mi hanno fatto piacere. Sono sicuro che sarà una bella partita: quando giochi
con Zeman il calcio ne trae vantaggio. Il divertimento dovrebbe essere assicurato, anche per
la forza dei due attacchi, rapidi e bravi nelle
ripartenze. Poi speriamo che sia il Milan a divertirsi di più». Da attaccante Pippo colpì due
volte in nove partite: la prima in coppa Italia,
da punta del Piacenza in un 2 a 3 contro la Lazio (‘94-’95). E una volta in campionato da centravanti dell’Atalanta, sempre contro la Lazio
(2 a 1 nel ‘96-’97). Da guida dell’esercito è invece la prima volta che mette piede a Zemanlandia. Finisse 0 a 0 sarebbero entrambi costretti
alla ritirata, e senza grosse ricompense al valore militare.
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MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
13
SERIE A
Avelar, vita da romanzo
Rimasto per un intoppo
ora è l’idolo di Zeman
Riapre la Curva Sud
A gennaio un documento fece sfumare l’affare Cagliari-Leeds
Il boemo ha cambiato il destino del brasiliano venuto dall’Ucraina
DAL NOSTRO INVIATO
FRANCESCO VELLUZZI
ASSEMINI (Cagliari)
Ci sono tre attori, tutti
protagonisti, nella storia di Danilo Avelar: l’agente brasiliano
Joao Santos, il direttore generale del Cagliari Francesco Marroccu e l’ex presidente Massimo
Cellino. Nell’estate del 2012 il
Cagliari, che ha deciso di non
confermare Alessandro Agostini, cerca un terzino sinistro. «Mi
trovo a Milano all’Hilton e incontro l’agente brasiliano Joao
Santos che mi spiega che ha il
giocatore che fa per me», racconta oggi Marroccu. Il calciatore è Avelar, ha 23 anni (allora) è alto 1,86, è di Paranavaì
sud del Brasile, ma ha passaporto italiano (bisnonni in Umbria) e spinge tanto. Marroccu
ascolta, sale in camera e va a vedersi i video. Resta colpito da
Avelar che è cresciuto nel Parana ma è del Karpaty, club ucraino. Ci gioca dal 2010. In mezzo
ha fatto un’esperienza non esaltante (3 presenze) allo Schalke
04. C’erano quattro terzini. Il
d.g. informa Cellino che sovrintende su tutto. La formula proposta è quella del prestito con
diritto di riscatto. Cellino ci crede. Sale su un aereo privato, va
in Ucraina e con un milione
Giocava nel
Karpaty, l’agente
lo propose ai sardi
a caccia dell’erede
di Agostini
Figlio di avvocati,
a Cagliari si sente
a casa: vive
in centro e piace
molto alle donne
porta il terzino in rossoblù. Avelar gioca 20 partite, senza incantare particolarmente.
Ciao Inghilterra La stagione
successiva il Cagliari scopre e
lancia il prodotto locale Nicola
Murru, classe ’94, già nel giro
delle giovanili azzurre. Murru
scavalca il brasiliano che a
gennaio sembra diretto in Premier, a Leeds, prossimo club
di Cellino. Il Cagliari trova il
sostituto: Bastrini. Un documento arrivato in ritardo fa
saltare tutto proprio il 31 gennaio, a fine mercato. E Avelar
riprende a sognare a Cagliari
dove si trova bene, vive a due
passi dal centro e miete conquiste anche a livello femminile.
Zeman Cellino lascia, arrivano Giulini e Zeman. Il boemo si innamora di Danilo, ora
venticinquenne, un brasiliano
atipico, figlio di un avvocato
(ha una sorella diciassettenne
che seguirà il papà): «Mi ha
colpito subito in ritiro a Sappada, mi stupisce la sua voglia
di migliorarsi ogni giorno, lavora tanto e ha piedi ottimi»
dice di lui l’allenatore. Tanto
buoni che nelle ultime due
giornate ha segnato due rigori. Non solo: una sua magistra-
le punizione, diventa «maledetta» per Bassi dell’Empoli
che proprio non ci può arrivare. Danilo non solo spinge, ma
difende bene. Fa le sovrapposizioni, gli inserimenti, gioca a
due tocchi. È una delle rivelazioni del Cagliari. «Zeman mi
ha lasciato andare, mi ha cambiato tutto», ha detto sabato a
Empoli. Stranezze del calcio.
Fino a giugno qui proprio non
piaceva, ora è nel mirino delle
grandi. Perché, anche se il so-
gno di Danilo è giocare un
giorno nel campionato brasiliano, sono Napoli e Roma che
lo stanno osservando con
maggior attenzione. «È già a
un livello superiore alla media», dicono al Cagliari dove
gli hanno appena rinnovato il
contratto fino al 2018. Inter,
Samp ed Empoli lo hanno subito. Stasera al Sant’ Elia c’è il
Milan. Un’altra prova di maturità.
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La squadra inaugura il Sant’Elia da 16mila posti
Dessena: «Più tifosi ci spingono, meglio è»
Danilo Fernando Avelar, 25 anni,
vivaio Paranavaì. In carriera
Karpaty, Schalke e Cagliari ANSA
(fr.vell) Tutto il Cagliari
nella Curva Sud Sky con Zeman.
Ieri sera è stata inaugurata la
Curva in partnership con Sky
che consentirà al S.Elia di
ospitare 16mila persone. Si
attende il tutto esaurito. «Se
penso a com’era mi sembra un
miracolo» dice il direttore
commerciale Mario Passetti.
Nello stadio ci sono due sale
hospitality, gli sky box. Manca il
tabellone. «Lo stiamo
riparando», dice Passetti.
«Sapere che c’è più gente che
grida Forza Cagliari è
entusiasmante» aggiunge
Dessena. Oggi vernissage prima
del match col sindaco Zedda e
gli ex rossoblù. Zeman pensa al
Milan: «Bisogna correre più di
loro e proporre il nostro calcio,
la risolve chi fa più gol». Il
dilemma è Conti. Zeman pensa
ai titolari di Empoli, ma dare una
chance al leader può servire
«lavora con noi da domenica».
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14
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MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE 2014
SERIE A
v
Dalle papere
alla Seleçao
Percorso Neto
nel cuore viola
NORBERTO
MURARA
NETO
Nato il
19/7/1989
a
Araxá
Luis Muriel, 23 anni, colombiano, 19 gol con la maglia dell’Udinese GETTY
BRASILE
Arrivò in sordina, spesso discusso,
il portiere ha tenuto duro e si è preso
la Fiorentina: vicino il nuovo contratto
Perché vedere
FIORENTINA-UDINESE
Niente promesse: probabile
sia più tattica che divertente.
Però ci sono Richards e
Muriel, forse anche Basanta.
Classica da infrasettimanale.
Franchi, ore 20.45
GIOVANNI SARDELLI
FIRENZE
Questione di centimetri.
Senza disturbare Al Pacino e
uno dei discorsi motivazionali
più apprezzati della storia del
cinema (in «Ogni Maledetta
Domenica»), il prolungamento
del contratto di Neto è davvero
lontano alcuni centimetri. O
euro, in questo caso. E dire che
la distanza di partenza parlava
di chilometri. Divergenze ridotte nelle scorse settimane,
soprattutto negli ultimi due
giorni. Con il procuratore del
portiere brasiliano autore di
un blitz a Firenze 48 ore fa per
appianare gli ostacoli ed autografare il prezioso contratto.
Perché, stavolta citandolo davvero Al Pacino, la somma di
tutti quei centimetri fa la differenza tra la vittoria (rinnovo) e
la sconfitta (rottura).
Tentativi e scalate Una distanza minima ancora esiste.
Diminuire la parte fissa, au-
mentando quella variabile (bonus su presenze e obiettivi) è
l’idea viola. Va convinto il portiere. Una cosa è certa. Serve
un contratto economicamente
importante. L’accordo dovrebbe chiudersi con un quinquennale a due milioni a stagione.
Neto arrivò a Firenze nel gennaio 2011. Inizio complicato e
percorso in salita. Essendo prima la riserva di Frey, poi di Boruc, persino di Avramov e infine di Viviano. Sempre discusso, e discutibile, nelle poche
occasioni da titolare avute. Nel
passato campionato la svolta.
La Fiorentina tutta, dai dirigenti allo staff tecnico, decide
che Neto è pronto. Contro il
volere dell’ambiente, Montella lo piazza titolare.
Qualche incertezza iniziale, poi solo sicurezze tanto che ora è arrivata anche la convocazione
nella Seleçao. Per
questo rinnovargli il
contratto (in scadenza il prossimo giugno) è una priorità.
Neto, 25 anni,
portiere
brasiliano
è stato
acquistato
dalla
Fiorentina nel
gennaio 2011
per 3 milioni
di euro
FORTE
chiuse la partita (3-1 il finale)
aprendo invece critiche infinite sulla sua affidabilità. Certificata invece nel campionato
scorso e celebrata con i primi
veri e convinti cori a favore di
tutto lo stadio quando, sempre
contro l’Udinese e sempre su
Muriel, portò la Fiorentina in
finale di Coppa Italia salvando
al 94’ con un balzo prodigioso.
Inizio di un amore mai più discusso.
Spalle al muro Contratti a
parte, stasera parla il campo.
Partita chiave. Montella lo
sa. «In casa non possiamo
più sbagliare. Preoccupato per
la classifica? Per ora no».
Per ora appunto. Una vittoria oggi, inizierebbe a
sistemare le cose. Toppare nuovamente al
Franchi farebbe scivolare la Viola nell’anonimato. «Affrontiamo
Udinese, Samp e Napoli che ci precedono in
classifica. Ci diranno
molto rispetto alle
nostre ambizioni».
Ruolo
portiere
Altezza
191 cm
Peso
83 kg
Le sue
squadre
Atletico
Paranaense
2009-11
Presenze
36
Fiorentina
Da gennaio 2011
Presenze
51
Con il Brasile
olimpico
1
Argento
Londra 2012
Chiusura cerchio
Oggi la Viola affronta l’Udinese.
Squadra particolare per Neto. Nel gennaio 2013, quando sembrava aver superato Viviano
nelle gerarchie, commise
una papera difficile da
spiegare su tiro da lontanissimo di Muriel. Gol che
IL COLOMBIANO HA CAMBIATO STAFF E AGENTE
identiKit
& CARRIERA
la rivincita
VERSO IL RINNOVO
Guarda chi c’è
Gioca Ilicic. Giusto,
viste le ultime prestazioni. Tra i 24
convocati anche
Mario Gomez, alla
prima chiamata dopo
l’infortunio di Bergamo del
21 settembre, e Pizarro.
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Di Natale si riposa?
L’Udinese si affida
a un Muriel 2.0
MASSIMO MEROI
UDINE
Andrea Stramaccioni
non perde occasione di incoraggiarlo. «Adesso si parla tanto di Di Natale e Thereau, ma
attenzione a Muriel. Ho grande considerazione di lui». Stasera il tecnico dell’Udinese potrà verificare se questa sua fiducia nel colombiano sarà ripagata. Il tecnico bianconero
deve far respirare Di Natale e
quindi come nel precedente
turno infrasettimanale (all’Olimpico contro la Lazio) il
ruolo di centravanti dovrebbe
essere occupato da Muriel.
Il precedente Il colombiano
quella sera rimase in campo
solamente 25 minuti. In un
violento scontro con il portiere
Marchetti rimediò una forte
contusione all’anca che lo costrinse a chiedere la sostituzione. Quel problema abbinato al
successivo infortunio subito in
allenamento al ginocchio, ne
ha minato la condizione atletica. «Ma adesso Luis sta bene»,
ripete Stramaccioni. E contro
la Lazio nonostante abbia giocato meno di mezz’ora Muriel
risultò decisivo perché fu lui a
costruire l’azione che portò al
gol decisivo di Thereau.
Progetto Al terzo anno in
Friuli Muriel deve rendersi
conto di essere arrivato a un
bivio della sua carriera. «Gli
dico sempre che ha qualità tecniche superiori a quelle di Sanchez - ha raccontato Di Natale
-, ma Alexis ci metteva una voglia diversa. E ormai non è più
un ragazzino». Con lui serve
un po’ di bastone e un po’ di
carota, più la seconda della
prima a dire il vero. Di comune
accordo con la società Luis si è
affidato a uno staff personalizzato composto da un posturologo, un osteopata e un nutrizionista. Muriel ha anche cambiato agente affidandosi ad
Alessandro Lucci, lo stesso manager del connazionale Cuadrado, stasera suo avversario.
Amarezza Lo scorso anno
l’Udinese visse una stagione
«normale», lontano dall’alta
classifica. Il bilancio avrebbe
potuto essere diverso in caso di
conquista della finale di coppa
Italia. Nel penultimo atto i
bianconeri furono battuti dalla Fiorentina. 2-1 al Friuli, 2-0
al Franchi con i bianconeri che
nel finale fallirono proprio con
Muriel il gol che avrebbe significato supplementari. É proprio attorno a occasioni fallite
come questa che lo scorso anno girò negativamente la stagione di Muriel. Luis, ancora a
secco in campionato, deve cominciare a buttarla dentro altrimenti l’Udinese dovrà aggrapparsi sempre e solo alle
magie di Totò Di Natale.
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ZONA SALVEZZA DOPO LA BATTAGLIA LEGALE ESTIVA, NELLA TRATTATIVA PER LA PUNTA L’A.D. LEONARDI NON VOLLE AVERE A CHE FARE COI DIRIGENTI DEL TORO
Ruggini, Europa, Amauri: a Torino è quasi derby
Il Parma in casa
di un club «nemico»
cerca di sbloccarsi
In caso di sconfitta
Donadoni in bilico
Perché vedere
TORINO-PARMA
La partita più lunga d’Italia:
iniziata a maggio, continuata
in tribunale. Occhio alla
tensione, Donadoni rischia il
panettone e il pan dei morti.
Olimpico, ore 20.45
DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA SCHIANCHI
COLLECCHIO (Parma)
Porte aperte a metà. Roberto Donadoni lascia che i tifosi osservino mezz’ora dell’allenamento e poi chiede che,
gentilmente, tutti si accomodino fuori: niente di clamoroso,
deve provare qualche schema
in vista della delicatissima trasferta di Torino. Il periodo non
è nero, ma nerissimo. In casa
Parma si respira un’aria da ultima spiaggia: o si fanno punti
contro i granata o la notte diventa un incubo. Donadoni rischia il posto, lo sa pure lui,
anche se l’amministratore delegato Pietro Leonardi gli conferma la fiducia: d’altronde,
alla vigilia di una partita, che
cosa volete che faccia? Hernan
Crespo, che guida la Primavera crociata, è in pole position
per la successione. Altri nomi
sono scritti sui taccuini dei dirigenti, da Reja a Delio Rossi,
da Ballardini a Cosmi. La verità è che il presidente Ghirardi
si augura un’inversione di tendenza senza bisogno di rivoluzioni in panchina, che di solito
non portano grandi vantaggi.
Battaglia legale La sfida contro il Torino, se il Parma non
fosse così malconcio, all’ultimo posto in classifica e con il
pesante fardello di sette partite perse su otto, sarebbe stata
scintillante. Soprattutto di polemiche, perché le due società,
nell’estate scorsa, sono state
protagoniste di una vera e propria battaglia legale per accedere all’Europa League. Il Parma l’aveva conquistata sul
campo, ma non avendo ottenuto la licenza Uefa si è dovuto fare da parte. E il Torino è
subentrato, giocando un ruolo
non marginale nelle diatribe
Roberto Donadoni, 51 anni, allena il Parma dal gennaio 2012 LAPRESSE
legali che hanno tenuto banco
in luglio e in agosto. A testimonianza di qualche dissapore
tra i dirigenti c’è un episodio:
ultimo giorno di calciomercato, Amauri passa dal Parma al
Torino, ma la trattativa non
viene conclusa direttamente
dall’amministratore delegato
degli emiliani, Leonardi, perché con quelli del Torino non
vuole avere a che fare. E proprio Amauri, questa sera, sarà
l’uomo cui i difensori di Donadoni dovranno prestare maggiore attenzione: dopo essersi
sbloccato in Europa League,
punta a finire il digiuno in
campionato.
Ritorno a tre Donadoni,
chiuso nel ritiro di Collecchio,
ha passato ore e ore a parlare
con dirigenti e giocatori. Si è
convinto che alla squadra, a
questa squadra che non ha alti
valori tecnici, bisogna dare soprattutto certezze. E allora ecco che probabilmente si tornerà alla difesa a tre, con un centrocampo folto (a cinque) e
due attaccanti di ruolo. Tuttavia, siccome i guai non finiscono mai, si deve fare ancora i
conti con gli infortuni: De Ceglie e Acquah sono in forte
dubbio, si deciderà soltanto
oggi. Considerando che capitan Lucarelli è squalificato, e
che Paletta, Cassani e Biabiany
sono lungodegenti, del vecchio Parma che aveva conquistato l’Europa League sul campo nello scorso campionato ci
sono soltanto Mirante, Gobbi e
Cassano. Praticamente è
un’altra squadra.
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MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
15
SERIE A 9a GIORNATA
Le riserve non girano
Rafa carica Higuain
e dice no al turnover
GLI AVVERSARI L’EX AL VELENO
la Sfida
GONZALO
HIGUAIN
26 ANNI
ATTACCANTE
GERMAN
DENIS
33 ANNI
ATTACCANTE
TIRI A PARTITA
2,8
1,3
PRECISIONE AL TIRO
69%
Benitez fa tesoro della lezione di Berna e a Bergamo schiera
10
il Napoli titolare: «Finalmente Gonzalo si è tolto un peso»
36%
L’Atalanta prova
a uscire dalla crisi
col talismano Denis
Il Tanque non segna da maggio
ma agli azzurri fa sempre gol:
Colantuono si aggrappa a lui
OCCASIONI CREATE
10
MATTEO SPINI
BERGAMO
PASSAGGI RIUSCITI
migliorare, come lui stesso ammette. «Dobbiamo lavorare alla fase difensiva e continuare a
far bene quella offensiva. Siamo al 78% - ha detto l’allenatore-, ma presto dobbiamo riuscire a esprimere tutto il nostro
potenziale. Dopo il ko di Berna
e il successo contro il Verona,
serve impreziosire la classifica». Dunque, il suo pensiero è
rivolto principalmente alla
partita di questa sera che aprirà , poi, alla gara con la Roma.
«Abbiamo rispetto di tutte le
avversarie, in particolar modo
di quelle che hanno una tradizione favorevole con il Napoli,
come l’Atalanta. Non faremo gabbie, ma stiamo già pensando a
come controllare i
movimenti dei loro attaccanti».
Perché vedere
ATALANTA-NAPOLI
Un avvocato, Stendardo, e
un attaccante indifendibile:
Denis. Poi il Napoli... e non
sai mai quale ti capita: altri 6
gol o 0-2 come a Berna?
Atleti Azzurri d’Italia, ore 20.45
DAL NOSTRO INVIATO
MIMMO MALFITANO
BERGAMO
Cambierà qualcosa, ma
senza grandi stravolgimenti.
Vuole provarci, Rafa Benitez,
ad aggiungere altri punti pesanti alla classifica in attesa
della sfida di sabato contro la
Roma. Prima, però, c’è l’Atalanta con la sua voglia di rimediare alla sconfitta di Udine: lo
scorso anno ne rifilò 3 al Napoli, mettendo in crisi l’intero apparato difensivo azzurro. Stavolta la questione è diversa, la
figuraccia di Berna ha convinto
lo spagnolo che il Napoli-2 non
è competitivo e, dunque, sarebbe deleterio insistere con un
turnover ampio, com’era accaduto contro lo Young Boys. Così stasera Benitez dovrebbe riproporre la stessa formazione
che ha asfaltato il Verona con
l’unica eccezione di Inler al posto di Jorginho. Si tratta di ipotesi, in ogni modo, perché difficilmente Benitez è disponibile
a dare qualche anticipazione
prima delle partite. Il momento è delicato, battere l’Atalanta
significherebbe dare continuità ai risultati e poco importa
della prestazione, quella verrà
o, forse, s’è già vista contro il
Verona. Ma a Bergamo, dove il
Napoli ha vinto solo una volta
nelle ultime 10 partite, servono i tre punti. E sono talmente
necessari che Benitez si è ravveduto sull’opportunità di ricorrere a un turnover spropositato.
Tendenza invertita L’aver ritrovato i gol di Higuain e Hamsik gli ha restituito l’ottimismo
anche se c’è ancora tanto da
Rafa Benitez,
54 anni,
alla seconda
stagione sulla
panchina del
Napoli che
l’anno scorso
ha condotto
al terzo posto
e alla
conquista
della Coppa
Italia
AFP
78%
73%
DUELLI VINTI DI TESTA
28%
Impresa Callejon Nelle intenzioni dell’allenatore c’è la conferma
di tutta la fase offensiva, che si avvarrà
del capocannoniere
del campionato e di
Hamsik e Higuain. «Callejon lo abbiamo preso
perché ne conoscevamo
le qualità, Marek gioca ad
alto livello anche quando
non segna e Gonzalo ha ritrovato il gol che gli mancava. Si è tolto un peso» Chi dovrà aspettare il proprio turno,
sarà Dries Mertens, l’esterno
belga che Benitez utilizza
soltanto nei secondi tempi.
Per lui dovrebbe prospettarsi la panchina, anche se
resta in piedi il ballottaggio
con Insigne. Chissà che
l’immediato impegno
con la Roma non possa
convincere l’allenatore
a farlo però partire
dal primo minuto.
42%
L’Atalanta che cercava continuità e German Denis che cercava il gol sono tornati da
Udine a mani vuote. La squadra è andata incontro a un’altra sconfitta, il Tanque è rimasto
a secco: di certo non è l’unico problema, di certo è un problema. Otto partite senza gol sono
troppe per uno come lui, che non si è riuscito a
sbloccare nemmeno nella domenica in cui Higuain, Hamsik, Llorente e Klose hanno rotto il
digiuno: escludendo Giuseppe Rossi, il solo
Palacio è ancora a zero tra quelli che
l’anno scorso aveva segnato di più. Da
quando è a Bergamo, otto presenze
consecutive senza gol non gli erano mai
capitate: la rete gli manca da quasi sei
mesi, dal 2-1 al Milan dell’11 maggio e
fu su rigore. Mentre su azione l’ultima
sua prodezza risale al 19 aprile, ma
fu l’inutile gol dopo i due del Verona nella partita persa 2-1 in casa.
I gol dell’ex Dove non arrivano
le speranze, intervengono le
tradizioni: stasera a Bergamo
arriva il Napoli, squadra contro
la quale l’argentino si è sempre
esaltato. Ai partenopei Denis
ha segnato cinque gol dell’ex in
otto presenze (il primo con
l’Udinese): in ogni campionato
è sempre andato a segno almeno
una volta, con il top della scorsa
stagione, quando al Comunale siglò
una doppietta nel 3-0 per l’Atalanta.
Ed è proprio davanti al pubblico amico che il Tanque ha fatto le cose migliori contro il Napoli: tre gol in tre
partite. Chissà se Colantuono avrà
pensato anche ai precedenti decidendo di mandarlo di nuovo in campo: al
di là della cabala, Denis oggi sarà titolare.
La panchina Ritrovare la migliore Atalanta e i gol del proprio uomo simbolo:
Colantuono ci spera, anche per mettere a
tacere le voci che ronzano intorno alla sua
panchina. «C’è stato il solito confronto
con la proprietà, per analizzare la partita –ha detto ieri-: il rapporto è particolare e siamo tutti sereni. La situazione non è grave: ci sono stati momenti ben peggiori».
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BUFERA SUL PIBE LE IMMAGINI DIFFUSE SU YOUTUBE HANNO FATTO IL GIRO DEL MONDO
Maradona nei guai: colpisce la ex, un video lo inchioda
Lei lo riprende col
telefonino mentre
la assale. La difesa:
«Abbiamo litigato,
ma niente botte»
ol, Maradona (che domani
compirà 54 anni) si rivolge a
voce alta alla sua ex compagna
che gli risponde a tono, poi
Diego si alza e le va incontro
con aria minacciosa e il chiaro
intento di colpirla. Il video si
interrompe in quel momento,
quando il cellulare cade dalle
mani di Rocio.
GIANLUCA MONTI
La difesa e l’accusa Quello
che per fortuna non si vede, lo
si può purtroppo immaginare.
L’audio in sottofondo è poco
chiaro, ma si sente Rocio urlare: «Smettila, smettila di colpirmi. Non mi colpire». Maradona ha provato a giustificarsi:
«Abbiamo avuto una discussione perché era sempre attaccata
al cellulare – ha riferito a Marina Calabrò della trasmissione
Nosotros al Mediodia, dove è
stato mostrato il video - Le ho
strappato di mano il telefono e
Un video di trenta secondi e l’immagine pubblica di
Diego Armando Maradona subisce un nuovo, durissimo, colpo. È bufera sul campione argentino per un filmato, trasmesso ieri da Canal13 in tv e
già cliccatissimo su internet,
nel quale si vede il Pibe de Oro
aggredire l’ex fidanzata Rocio
Oliva, che riprende il tutto con
un telefonino. Appesantito e
palesemente alterato dall’alco-
parte di Rocio, ma, come si
comprende anche dal video, la
coppia aveva un menage familiare particolare.
Da sinistra: un frame dell’aggressione; Maradona e Rocio in tempi felici ANSA
l’ho buttato via, ma giuro che
non ho mai alzato le mani su
Rocio». Di sicuro, il rapporto
tra i due era burrascoso e ora
che la storia è finita stanno volando gli stracci. Maradona a
luglio aveva accusato la Oliva
di aver sottratto soldi, un computer e alcuni oggetti di valore
dalla casa dove vivevano a Dubai. Beni per un valore di circa
400.000 dollari. Una vicenda
per la quale il pubblico ministero di Dubai, Abdullah
Mohammad Ahli, ha chiesto la
condanna a sei anni e mezzo di
carcere per la donna. Questi
addebiti sono stati negati da
Precedenti e panchine I due
non si vedono più da qualche
mese e poco dopo la separazione, Diego per un breve periodo
si sarebbe consolato tra le braccia di un’altra: la 28enne Pamela de Los Angeles, almeno a
quanto sostengono siti e giornali di gossip in Argentina. A
testimoniarlo ci sono delle foto
scattate in un locale notturno.
Maradona, inoltre, coi paparazzi non ha esattamente un
buon rapporto e il suo essere
violento, come nel video, non è
una novità. Proprio a dei fotografi Diego sparò dei pallini
con un fucile nel 1994 (prima
del Mondiale negli Usa) dal
balcone della sua villa di Buenos Aires. Nel maggio 2013,
Maradona ha rifilato dei calci e
scagliato delle pietre contro i
cronisti che lo inseguivano
mentre andava a conoscere
suo figlio Diego Fernando, nato dalla relazione con Veronica
Ojeda. Ad agosto di quest’anno, infine, proprio mentre era
con la Ojeda e il loro bambino,
Maradona ha rifilato uno
schiaffo in volto a un giornalista che lo stava intervistando.
Sarà anche per tutte queste vicende che lo vedono ciclicamente coinvolto che il Pibe de
Oro non riesce a trovare una
panchina da quando ha lasciato l’Al Wasl dopo aver guidato
l’Argentina. Secondo i rumors
di mercato, ultimamente gli è
stata offerta la panchina della
Palestina, una indiscrezione
che però è stata smentita qualche giorno fa dai vertici della
federazione mediorientale.
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16
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE 2014
SERIE A L’ANTICIPO DELLA 9a GIORNATA
le Pagelle
DI A.FR.
SANSONE GENIO DELLA LAMPADA, ACERBI È UN LEONE RUGANI STECCA, VECINO TIENE, TAVANO ENTRA TARDI
SASSUOLO 7
CONSIGLI 6 Sul gol di Croce non
può nulla, non brillantissimo su un
tiro cross di Vecino, ma non corre
grandi rischi.
GAZZOLA 6 Maccarone lo va a
cercare e gli causa qualche
problema. Però tiene.
TERRANOVA 6 Ci mette grinta e
attenzione.
ACERBI 6,5 Migliora partita dopo
partita. Il gol al Parma gli ha
restituito fiducia: ne sfiora un altro
in due occasioni, dietro fa la parte
del leone.
PELUSO 6 Si sovrappone a
Sansone, nel primo tempo
produce un paio di cross ottimi.
Poi presidia la sinistra.
TAIDER 6 Si mangia un gol di testa
sullo 0-0 ed è bruciato da Croce
sul gol empolese, deve fare partita
di rimonta: entra nel primo gol, è il
neroverde con più passaggi (52) e
recuperi (13).
MAGNANELLI 6 Tra tanto talento
intorno, è l’uomo del lavoro
sporco. Appoggi così così, sublima
facendo da frangiflutti davanti alla
difesa.
MISSIROLI 7 Mediano incursore,
deve tenere a bada Vecino ed è un
bel match, in più aggiunge
l’inserimento perfetto per il gol del
pareggio che di fatto cambia verso
alla partita.
BERARDI 6 Raggiunge la
sufficienza con il gol che chiude la
partita. Prima, tanti egoismi, poca
precisione al tiro, soprattutto il
rigore sbagliato: primo errore dal
dischetto dopo averne segnati 7
su 7. (BIONDINI S.V.)
FLOCCARI 6,5 Subito una
traversa e sembra l’avvio di una
grande serata. Invece si eclissa a
lungo, finché trova il morso del
sorpasso. Non aiuta come Zaza,
ma in definitiva lo sostituisce alla
grande. (PAVOLETTI S.V.)
h
IL MIGLIORE
7 N. SANSONE
Che non entri nel tabellino è un
caso. Ispira tutte le azioni migliori
del Sassuolo, taglia il campo da
sinistra al centro, guadagna il
rigore, allarga il gioco con i suoi
lanci, innesca il 3-1 di Berardi.
Imprendibile. (BRIGHI S.V.)
ALL. DI FRANCESCO 6,5 Altri tre
gol, il Sassuolo comincia a
ingranare. E davanti ha una
batteria di attaccanti invidiabile. .
EMPOLI 6
BASSI 6 Una paratona su Acerbi,
ma troppo inchiodato alla linea:
dovrebbe uscire di più.
HYSAJ 5 Serata da mal di testa
contro Sansone, il lato debole è il
suo: provoca anche il rigore.
TONELLI 6 Un paio di chiusure
davanti alla porta da piccolo
Cannavaro, almeno lui si salva.
Sfiora anche il gol di testa nel
finale.
RUGANI 5 Stavolta il principino
della difesa stecca. Vulnerabile sui
palloni alti, perde il pallone da cui
nasce il 2-1.
MARIO RUI 5,5 Costretto sulla
difensiva da Berardi, ne soffre le
accelerazioni. E non dà il solito
contributo in avanti.
VECINO 6,5 Il più continuo nel
proporre break, quello meno
tecnico nella rifinitura. Colpisce il
palo a fine primo tempo, episodio
che forse avrebbe cambiato la
partita.
VALDIFIORI 6 Si chiamasse Val
de Flores sarebbe titolare in
qualche big: epicentro di gioco.
Qualche errore ci sta (23 passaggi
sbagliati non sono da lui),
recupera anche tanti palloni (ben
13).
MIGLIORE
h 6,5 ILCROCE
Non può festeggiare troppo il
primo gol in Serie A. Buoni
inserimenti, cala nella ripresa.
TAVANO 6 Entra a partita
compromessa, cerca due volte il
diagonale allargando la mira.
ZIELINSKI 5,5 Colpisce una
traversa da fuori ma dovrebbe
essere l’uomo dell’ultimo
passaggio e lì è impreciso.
SIGNORELLI 5,5 Meno dinamico
di Croce, fatica a entrare nel
meccanismo di gioco.
PUCCIARELLI 6 Tanto
movimento, tecnica, dribbling
stretti. Tiri, però, pochini.
MACCARONE 6 Lavora di sponda,
va a cercare spazi a sinistra,
sfiora il gol con un inserimento da
rapace.
MCHEDLIDZE 6 Prova a metterci
il fisico, lotta.
ALL. SARRI 6 Concetti di gioco
ammirevoli. Comincia a sorgere
qualche dubbio sulla capacità di
reazione del suo Empoli: affondato
dal Cagliari tre giorni fa, si blocca
e poi crolla incassato l’1-1.
GLI ARBITRI ORSATO 7 Personalità da grande arbitro, non sbaglia una sola valutazione, gol annullato e rigore compresi. De Pinto 6-Gava 6,5; Calvarese 6-Abisso 6.
Sassuolo, tris salvezza. Allarme Empoli
Croce illude Sarri, poi show emiliano. In gol Missiroli, Floccari e Berardi, che sbaglia pure dal dischetto
SASSUOLO
EMPOLI
3
1
PRIMO TEMPO 0-1
MARCATORI Croce (E) all’11’ p.t.; Missiroli
(S) all’11’, Floccari (S) al 16’, Berardi (S) al 28’
s.t.
SASSUOLO (4-3-3)
Consigli; Gazzola, Terranova, Acerbi, Peluso; Taider, Magnanelli, Missiroli; Berardi (dal
36’ s.t. Biondini), Floccari (dal 34’ s.t. Pavoletti), N. Sansone (dal 43’ s.t. Brighi).
PANCHINA Pomini, Polito, Longhi, Antei, Chibsah, Bianco, Floro Flores, Gliozzi.
ALLENATORE Di Francesco.
BARICENTRO MOLTO BASSO 46,8 metri
CAMBI DI SISTEMA nessuno.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Taider e Acerbi per gioco scorretto.
EMPOLI (4-3-1-2)
Bassi; Hysaj, Tonelli, Rugani, Mario Rui; Vecino, Valdifiori, Croce (dal 34’ s.t. Tavano);
Zielinski (dal 24’ s.t. Signorelli); Pucciarelli,
Maccarone (dal 21’ s.t. Mchedlidze).
PANCHINA Pugliesi, Biggeri, Laurini, Moro,
Laxalt, Barba, Bianchetti, Rovini, Aguirre.
ALLENATORE Sarri.
BARICENTRO MEDIO 50,6 metri
CAMBI DI SISTEMA nessuno.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Vecino e Tonelli per gioco scorretto, Maccarone per proteste.
ARBITRO Orsato di Schio.
NOTE paganti 2.963, incasso di 14.097 euro;
abbonati 7.747, quota di 91.520 euro. Tiri in
porta 8 (con un palo)-7 (con 1 palo e 1 traversa). Tiri fuori 9-8. In fuorigioco 6-0. Angoli
6-3. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 3’.
1
DAL NOSTRO INVIATO
2
ALEX FROSIO
REGGIO EMILIA
Non hai Zaza e ti segna
Floccari. Berardi sbaglia tanto
e prima che si svegli chiudendo la partita Sansone si mette
a fare il fenomeno. Pochi, tra
le squadre di fascia bassa, possono permettersi le scelte offensive di Eusebio Di Francesco: 6 gol per 6 punti in 4 giorni e i neroverdi, a secco di vittorie fino a sabato scorso,
guardano con altri occhi la
classifica. Situazione ribaltata
per l’Empoli, che invece di reti
ne ha prese 7 in due partite.
Qualche certezza potrebbe incrinarsi e sarebbe inopportuno, perché la squadra di Sarri
gioca davvero un gran calcio.
Idee e occasioni In una delle
partite più «italiane» della Serie A (10 su 11 titolari e 13 su
14 in campo per il Sassuolo, 8
su 11 dall’inizio e 10 su 14 alla
fine per l’Empoli), la nostra
scuola dimostra di avere ancora tante buone idee. Il 4-3-3
dipende dalle ispirazioni del
tridente ma trova qualità anche negli interni. Si va dalle
combinazioni palla a terra comandate da un Sansone in serata di grazia, ai cross prodotti
dai raddoppi sulle fasce ai
cambi di gioco che sbilanciano
l’Empoli. Il Sassuolo chiude
sotto il primo tempo — gol di
Croce all’11’, il primo in serie
A sul primo vero affondo dell’Empoli — ma in modo immeritato: Floccari colpisce la tra-
3
1 Il gol del momentaneo 1-1 realizzato da Simone
Missiroli, 28 anni 2 La rete del 3-1 definitivo di
Domenico Berardi, 20 anni, che poco prima
aveva sbagliato un rigore 3 Il gol di Daniele
Croce, 32 anni, che aveva illuso l’Empoli ANSA-IPP
Secondo k.o. di
fila per i toscani:
bel gioco ma
troppa fatica ad
arrivare in porta
versa già in avvio, Bassi ferma
Acerbi, Taider segna ma in
fuorigioco e poi spreca di testa. Come immeritato è qualche fischio che a inizio ripresa
anticipa i cinque minuti che ribaltano la partita. Quando infatti l’Empoli sembra in controllo, i neroverdi, opachi solo
quando cedono all’individua-
lismo, pareggiano con Missiroli, sprecano un rigore (Hysaj
su Sansone, Berardi alto), raddoppiano su un tiro di Floccari
deviato. E poi in scioltezza
chiudono la partita con Berardi.
L’Empoli e Batman L’Empoli
deve interrogarsi proprio su
quei cinque minuti, in cui perde attenzione (Hysaj che provoca il rigore, Rugani che perde palla sulla trequarti avviando il 2-1), e fidarsi delle idee
di Sarri. I toscani sono come
Batman: una squadra senza
superpoteri, ma perfettamente addestrata. Intorno a Valdi-
fiori, piccolo Xavi di provincia
magistrale nell’accorciare i
tempi di gioco, ruota una manovra fatta di triangoli stretti.
Proprio perché senza superpoteri, però, l’Empoli deve fare una gran fatica per arrivare
alla porta avversaria. Ma ci
riesce: il gol di Croce arriva
perché ci sono tre uomini in
area, i due legni (Vecino in
chiusura di primo tempo, Zielinski in avvio di ripresa)
avrebbero cambiato e forse
chiuso la partita. Certe fragilità, però, si pagano. Soprattutto se chi hai davanti sa come
far male. Come il Sassuolo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
la Moviola
DI M.PIE.
Hysaj-Sansone
Netto il rigore
Partita gradevole e
direzione di Orsato
praticamente perfetta. Al 20’
del primo tempo annullato
giustamente un gol al Sassuolo:
Taider segna in fuorigioco. Sul
rigore (13’ s.t.) poi sbagliato da
Berardi è netto (e ingenuo) il
fallo di Hysaj su Sansone.
MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
17
SERIE A LA GUIDA
SCONTRO SALVEZZA IACHINI DEVE SCEGLIERE DUE TRA DYBALA, VAZQUEZ E BELOTTI. MARAN SENZA IZCO E RADOVANOVIC
DOMANI CON LA LAZIO MORAS: «RITROVIAMO L’UMILTÀ»
dovranno adattarsi in fase di
copertura. «Nonostante la
sconfitta - sottolinea l’allenatore Rolando Maran - la partecipazione, il carattere e la personalità messi in campo dai ragazzi contro il Genoa fa ben
sperare per la gara col Palermo
e questo al di là di chi giocherà». Il tecnico vuole vedere anche in Sicilia un Chievo propositivo. «Vogliamo provare a imporre il nostro gioco per cercare di portare a casa un risultato
favorevole. Non sarà certo una
gara facile per noi ma nemmeno per loro. Il Palermo l’ho visto in salute contro la Juventus
e sfrutta molto l’ampiezza del
campo. Quindi serve tanto spirito di sacrificio per non farsi
trovare scoperti. Puntiamo a
fare una prestazione importante. Se ci riusciremo il risultato verrà di conseguenza».
Toni: «Verona, cambiamo rotta»
Giallo cori, indaga la Procura
Pronto un Palermo d’assalto
Chievo, emergenza al centro
Perché vedere
PALERMO-CHIEVO
Perfetta per chi vuole fare
l’originale: è poco chic, da
salvezza. Se piacciono le
sfide, Belotti-Bardi: il leader
dell’Under contro il capitano.
Barbera, ore 20.45
FABRIZIO VITALE
GIANCARLO TAVAN
Iachini cambierà qualcosa. Non un vero e proprio turnover, ma qualche variazione
9
rispetto alla gara con la Juventus ci sarà. Soprattutto sugli
esterni: col Chievo è scontro
diretto e servirà maggiore
spinta. Muterà l’atteggiamento rispetto alla gara di Torino,
dove il Palermo ha pensato più
a contenere che ad attaccare.
Iachini vuole vedere lo stesso
atteggiamento messo in campo col Cesena perché vuole aggiudicarsi i tre punti contro i
veronesi. Ecco perché a destra
tornerà Morganella, mentre
sul versante opposto ci sarà Lazaar. Interpreti diversi, ma
modulo invariato. Per adesso
niente tridente almeno dall’inizio. «Stiamo lavorando - ha
ATALANTA
NAPOLI
ª
CLASSIFICA
JUVENTUS
22
ROMA
19
UDINESE
16
SAMPDORIA 16
LAZIO
15
MILAN
15
NAPOLI
14
INTER
12
GENOA
12
VERONA
11
FIORENTINA 10
SASSUOLO
10
CAGLIARI
8
TORINO
8
ATALANTA
7
EMPOLI
7
CESENA
6
PALERMO
6
CHIEVO
4
PARMA
3
G
8
8
8
8
8
8
8
8
8
8
8
9
8
8
8
9
8
8
8
8
PARTITE
V N
7 1
6 1
5 1
4 4
5 0
4 3
4 2
3 3
3 3
3 2
2 4
2 4
2 2
2 2
2 1
1 4
1 3
1 3
1 1
1 0
P
0
1
2
0
3
1
2
2
2
3
2
3
4
4
5
4
4
4
6
7
RETI
F S
16 3
14 4
11 6
9 4
15 8
17 11
16 11
14 10
9 8
9 14
6 6
10 15
13 11
6 9
3 10
10 16
6 13
8 17
6 14
12 20
CHAMPIONS PRELIMINARI CHAMPIONS
EUROPA LEAGUE RETROCESSIONE
21
CIGARINI
8
MIGLIACCIO
4
CRISETIG
5
CONTI
20
EKDAL
25
SAU
7
COSSU
19
DENIS
9
HIGUAIN
11
MORALEZ
23
IBARBO
24
17
HAMSIK
7
EL SHAARAWY
INSIGNE
19
DAVID LOPEZ
31
92
CALLEJON
88
INLER
26
33
11
GHOULAM KOULIBALY ALBIOL MAGGIO
4
2
13
7 RETI Callejon (Napoli)
6 RETI Tevez (2) (Juventus); Honda (Milan)
5 RETI Djordjevic (Lazio);
Cassano (1) (Parma); Di Natale (Udinese)
4 RETI Ekdal e Sau (Cagliari); Matri (Genoa);
Icardi (1) e Osvaldo (Inter);
Gabbiadini (Sampdoria); Quagliarella (Torino)
3 RETI Avelar (2) (Cagliari); Pucciarelli
e Tonelli (Empoli); Pinilla (Genoa); Vidal (1)
(Juventus); Menez (2) (Milan); Higuain (1)
(Napoli); Vazquez (Palermo); Destro (Roma);
Berardi (1, Sassuolo); Thereau (Udinese)
OGGI Ore 20. 45 ARBITRO Mazzoleni
TV Sky Sport 1 HD e Calcio 1 HD; Premium
Calcio 2 PREZZI da 15 a 150 euro
BASANTA
19
23
PASQUAL
AQUILANI
6
VARGAS
3
ANTONINI
KUCKA
BERTOLACCI
33
91
21
19
13
ANTONELLI
EDENILSON
GRECO
ILICIC
11
30
BABACAR
CUADRADO
24
MURIEL 33
77
THEREAU
32
MATRI
KONE
19
66
6
ALLAN
GUILHERME
33
20
89
5
ALEX
ABATE
PIRIS
DANILO
PINZI
75
27
HEURTAUX WIDMER
31
1 HANDANOVIC
15
MARCHESE
4
DE MAIO
10
PEROTTI
10
14
TEVEZ
LLORENTE
ASAMOAH
MARCHISIO LICHTSTEINER
8
22
6
23
26
POGBA
VIDAL
19
BONUCCI
3
CHIELLINI
KARNEZIS
(3-5-2)
(4-3-3)
OGGI Ore 20.45 ARBITRO Russo
TV Sky Calcio 3 HD; Premium Calcio
e Calcio HD PREZZI da 20 a 305 euro
1 PERIN
NETO
SAVIC
15
20
10
BORJA VALERO
72
(3-5-2) INTER
(3-5-2) SAMPDORIA
5
OGBONNA
23
RANOCCHIA
20
OBI
5
JUAN JESUS
15
VIDIC
HERNANES
KOVACIC
88
10
18
22
DODÒ
MEDEL
8
PALACIO
9
ICARDI
23
EDER
9
OKAKA
11
GABBIADINI
14
OBIANG
17
PALOBMO
21
SORIANO
MESBAH
GASTALDELLO
3
5
28
29
DE SILVESTRI
ROMAGNOLI
1 BUFFON
33 ROMERO
PANCHINA 1 Colombi, 14 F. Pisano,
3 Murru, 24 Benedetti, 32 Ceppitelli,
16 Dessena, 12 Capello, 30 Donsah,
10 Joao Pedro, 13 Caio Rangel, 9 Longo,
17 Farias. ALL. Zeman. BALL. BalzanoF. Pisano 60-40%, Capuano-Ceppitelli
60-40%, Crisetig-Dessena 60-40%.
INDISP. Eriksson (3 mesi). SQUAL.
nessuno. DIFF. Avelar. ALTRI Carboni,
Muroni, Giorico, Barella, Loi.
PANCHINA 12 Tatarusanu, 40 Tomovic,
55 Hegazi, 28 Alonso, 5 Badelj, 16 Kurtic,
7 Pizarro, 32 Lazzari, 8 Marin, 17 Joaquin,
29 Bernardeschi, 33 M. Gomez.
ALL. Montella. BALL. Basanta–Tomovic
60-40%, Babacar-Bernardeschi 60-40%.
SQUAL. Go. Rodriguez (1). DIFF. nessuno.
INDISP. Rossi (3 mesi), Mati Fernandez
(10 giorni). ALTRI Brillante, Lupatelli,
Iakovenko, El Hamdaoui, Octàvio, Bagadur.
PANCHINA 23 Lamanna, 8 Burdisso,
39 Sommariva, 14 Roncaglia, 5 Izzo,
87 Rosi, 69 Sturaro, 92 Mussis,
38 Mandragora, 24 Iago, 16 Lestienne,
9 Pinilla. ALL. Gasperini.
BALL. De Maio-Burdisso 60-40%,
Falque-Sturaro 60-40%, Matri-Pinilla
60-40%. SQUAL. nessuno.
DIFF. Sturaro. INDISP. Fetfatzidis
(10 giorni), Rincon (45). ALTRI Prisco.
PANCHINA 30 Carrizo, 46 Berni,
6 Andreolli, 14 Campagnaro, 25 Mbaye,
54 Donkor, 17 Kuzmanovic, 44 Krhin,
28 Puscas, 29 Camara, 97 Bonazzoli.
ALL. Mazzarri. BALL. VidicCampagnaro 60-40%. SQUAL.
nessuno. DIFF. nessuno. INDISP.
Jonathan (10 giorni), Nagatomo (3),
M’Vila (25), D’Ambrosio (25), Osvaldo
(10), Guarin (4). ALTRI nessuno.
PANCHINA 45 Andujar, 15 Colombo,
16 Mesto, 4 Henrique, 5 Britos,
8 Jorginho, 22 Radosevic, 14 Mertens,
6 De Guzman, 91 D. Zapata. ALL. Benitez.
BALL. Insigne-Mertens 60-40%, InlerJorginho 60-40%, Maggio-Henrique 6040%. SQUAL. nessuno. DIFF. Jorginho.
INDISP. Gargano (15 giorni), Michu (3),
Zuniga (da valutare).
ALTRI Rosati, Palma.
PANCHINA 32 Abbiati, 1 Agazzi,
25 Bonera, 17 C. Zapata, 14 Albertazzi,
16 Poli, 15 Essien, 21 Van Ginkel,
8 Saponara, 19 Niang, 7 Menez,
11 Pazzini. ALL. Inzaghi.
BALL. Diego Lopez-Abbiati 60-40%,
El Shaarawy-Menez 55-45%. SQUAL.
nessuno. DIFF. Muntari. INDISP.
Montolivo (25 giorni). ALTRI Mexes,
Zaccardo, Armero, Mastour.
PANCHINA 97 Meret, 14 Belmonte,
11 Domizzi, 18 Bubnjic, 26 Pasquale, 7 Badu,
21 Hallberg, 8 B. Fernandes, 95 Evangelista,
82 Geijo, 10 Di Natale, 13 A. Zapata.
ALL. Stramaccioni. BALL. Pinzi-Badu
60-40%, Piris-Pasquale 70-30%, MurielDi Natale 60-40%. SQUAL. nessuno. DIFF.
Kone. INDISP. G. Silva e Brkic (da valutare),
Riera (15 giorni). ALTRI Scuffet, Jaadi,
Wague, Coda, Jadson, Bochniewicz.
PANCHINA 30 Storari, 34 Rubinho,
39 Marrone, 2 Romulo, 21 Pirlo,
37 Pereyra, 20 Padoin, 11 Coman,
12 Giovinco, 9 Morata.
ALL. Allegri. BALL. Vidal-Pirlo 55-45%,
Llorente-Morata 55-45%; LichtsteinerPereyra 60-40%. SQUAL. nessuno.
DIFF. Marchisio. INDISP. Caceres
(7 giorni), Evra (30), Pepe (4), Barzagli
(da valutare). ALTRI Motta.
PANCHINA 1 Da Costa, 86 Cacciatore,
44 Fornasier, 19 Regini, 6 Duncan,
32 Marchionni, 22 Rizzo 18 Bergessio,
12 G. Sansone, 77 Wszolek, 7 Fedato.
ALL. Mihajlovic. BALL. Mesbah-Regini
60-40%, Soriano-Duncan 60-40%.
SQUAL. nessuno. DIFF. De Silvestri,
Soriano. INDISP. Viviano (1 mese), De
Vitis (1), Krsticic (7 giorni), Silvestre (7).
ALTRI Massolo, L. Djordjevic.
6
MUÑOZ
MARCATORI
© RIPRODUZIONE RISERVATA
PANCHINA 78 Frezzolini, 33 Cherubin,
20 Biava, 6 Bellini, 3 Del Grosso, 16 Baselli,
22 Zappacosta, 31 Molina, 25 Spinazzola,
10 A. Gomez, 99 Boakye, 9 Bianchi.
ALL. Colantuono. BALL. Stendardo-Biava
65-35%, Raimondi-Zappacosta 60-40%,
Migliaccio-Baselli 60-40%. SQUAL.
nessuno. DIFF. Benalouane, Carmona.
INDISP. Estigarribia (6 mesi), Rosseti (2),
Avramov (7 giorni). ALTRI Grassi, Scaloni.
(3-5-2) ROMA
(4-2-3-1) CESENA
12
4
G. GONZALEZ ANDELKOVIC
BOLZONI
BARRETO
27
15
8
89
7
RIGONI
LAZAAR
MORGANELLA
20
9
DYBALA
VAZQUEZ
10
MAXI LOPEZ
69
7
23
BIRSA
MEGGIORINI
56
HETEMAJ
34
BIRAGHI
LAZAREVIC
14
COFIE
12
3
CESAR
21
DAINELLI FREY
25 BARDI
(4-3-3) TORINO
(4-1-4-1) PARMA
OGGI Ore 20.45 ARBITRO Tommasi
TV Sky Calcio 4 HD; Premium Calcio 4
PREZZI da 25 a 95 euro
70 SORRENTINO
Sabato 1 novembre
NAPOLI-ROMA ore 15
EMPOLI-JUVENTUS ore 18
PARMA-INTER ore 20.45
Domenica 2 novembre
CHIEVO-SASSUOLO ore 15
SAMPDORIA-FIORENTINA ore 15
TORINO-ATALANTA ore 15
UDINESE-GENOA ore 15
MILAN-PALERMO ore 20.45
Lunedì 3 novembre
CESENA-VERONA ore 19
LAZIO-CAGLIARI ore 21
RAMI
4
RICHARDS
23 DIEGO LOPEZ
OGGI Ore 20.45 ARBITRO Peruzzo
TV Sky Calcio 8 HD; Premium
Calcio 6 PREZZI da 10 a 200 euro
PROSSIMO TURNO
HONDA
28
34
DE JONG BONAVENTURA
MUNTARI
DE SCIGLIO
10
9
TORRES
1 RAFAEL
PALERMO
CHIEVO
José Callejon, 27 anni GETTY
OGGI Ore 20.45 ARBITRO Massa
TV Sky Calcio 6 HD; Premium
Calcio 5 PREZZI da 12 a 140 euro
1
ROSSETTINI
15
8
AVELAR
di altro». Con la Lazio sarà
aperta la Curva Sud, settore che
avrebbe dovuto essere chiuso,
secondo la sanzione che era
stata decisa dal giudice sportivo
dopo la partita col Milan per i
presunti cori razzisti verso
Muntari. Un provvedimento che
venerdì è stato sospeso, in
attesa di un supplemento
d’indagine, dalla corte d’appello.
E il verbale che l’ha prodotto,
redatto dagli ispettori federali
presenti al Bentegodi, è finito
sotto inchiesta della Procura
della Repubblica di Verona, in
seguito a un esposto-denuncia
per verificare eventuali profili di
reato per falso ideologico: al via
un’indagine della magistratura.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
27 CRAGNO
CAPUANO
33
21
BALZANO
7
D’ALESSANDRO
Rimugina sul 6-2 incassato
a Napoli, il Verona. Domani arriva
la lanciatissima Lazio. Per
rimettere in riga l’ambiente
gialloblù parlano i veterani, Luca
Toni e Vangelis Moras:
«Domenica abbiamo fatto una
figuraccia – dice il centravanti –
in una partita importante, che
era iniziata bene ed è finita
malissimo. Dobbiamo subito
cambiare rotta». Il difensore
greco sottolinea: «Va ritrovata
l’umiltà. Il nostro unico obiettivo,
finché non avremo raggiunto i 40
punti, ricordiamocelo sempre,
dovrà essere la salvezza.
Soltanto dopo potremo parlare
(4-3-3) FIORENTINA (4-3-1-2) GENOA
(4-3-3) UDINESE
(4-3-2-1) JUVENTUS
OGGI Ore 20.45 ARBITRO Doveri
TV Sky Calcio 2 HD; Premium Calcio 3
PREZZI da 25 a 80 euro
57 SPORTIELLO
STENDARDO BENALOUANE
2
29
77
93
DRAMÉ
RAIMONDI
17
CARMONA
PUNTI
Qui Chievo anche tra i gialloblù ci sarà qualche cambiamento rispetto alla squadra
che ha affrontato il Genoa. Uomini contati a centrocampo
dove mancheranno Izco e Radovanovic e questo comporterà un modulo abbastanza spregiudicato da parte del Chievo.
Giocheranno Cofie ed Hetemaj
con due esterni offensivi che
(4-3-3) CAGLIARI
(4-2-3-1) MILAN
OGGI Ore 20.45 ARBITRO Damato
TV Sky Calcio 5 HD; Premium Calcio 1
e Calcio HD 2 PREZZI da 19 a 200 euro
GIORNATA
SQUADRE
detto Iachini - per raggiungere
il giusto equilibrio». Quindi si
va avanti col 3-5-2. In attacco
Belotti potrebbe insidiare uno
tra Vazquez e Dybala, anche se
la sensazione è che il tecnico
ripartirà dai due argentini.
MATTEO FONTANA
VERONA
OGGI Ore 20.45 ARBITRO Rocchi
TV Sky Calcio 7 HD; Premium Calcio 7
PREZZI da 15 a 250 euro
28 SKORUPSKI
35
44
TOROSIDIS MANOLAS
23
ASTORI
15
PJANIC
16
DE ROSSI
20
KEITA
7
ITURBE
22
DESTRO
8
LJAJIC
18
DJURIC
89
10
8
5
MARILUNGO COPPOLA DE FEUDIS GIORGI
17
MAGNUSSON
33
6
14
RENZETTI LUCCHINI VOLTA
DOMANI Ore 20.45 ARBITRO Irrati
TV Sky Sport 1 HD e Calcio 1 HD; Premium
Calcio e Calcio HD PREZZI da 14 a 75 euro
1 GILLET
3
COLE
25
CAPELLI
30 AGLIARDI
19
MAKSIMOVIC
33
PERES
GAZZI
14
25
GLIK
24
MORETTI
EL KADDOURI
36
20
7
VIVES
DARMIAN
27
22
QUAGLIARELLA AMAURI
10
BELFODIL
11
DE CEGLIE
GOBBI
18
15
COSTA
(4-3-3) Taccuino
(4-3-3)
(3-5-2) VERONA
(3-5-2) LAZIO
99
CASSANO
21
LODI
19
FELIPE
J. MAURI
8
33
RISPOLI
27
SANTACROCE
83 MIRANTE
1 RAFAEL
MARTIC
71
MORAS MARQUEZ AGOSTINI
18
4
33
CAMPANHARO
30
21
J. GOMEZ
19
LULIC
HALLFREDSSON
10
77
TACHTSIDIS
9
TONI
17
N. LOPEZ
9
87
DJORDJEVIC CANDREVA
20
16
23
BIGLIA
PAROLO
ONAZI
RADU
CAVANDA
26
2
3
39
CIANI
DE VRIJ
22 MARCHETTI
PANCHINA 1 Ujkani, 19 Terzi, 23 Feddal,
3 E. Pisano, 13 Emerson, 25 Maresca,
21 Quaison, 14 Della Rocca, 18 Chochev,
10 Joao Silva, 99 Belotti, 11 Makienok.
ALL. Iachini. BALL. Vazquez-Belotti
60-40%, Bolzoni-Maresca 70-30%.
SQUAL. nessuno. DIFF. Vazquez, Rigoni,
Morganella. INDISP. Bamba (da valutare).
ALTRI Fulignati, Daprelà, Vitiello,
Milanovic, Ngoyi, Bentivegna.
PANCHINA 26 De Sanctis, 1 Lobont, 25 Holebas,
2 Yanga-Mbiwa, 4 Nainggolan, 82 Emanuelson,
24 Florenzi, 32 Paredes, 48 Ucan, 96 Sanabria,
10 Totti, 27 Gervinho. ALL. Garcia.
BALL. Skorupski-De Sanctis 60-40%, ColeHolebas 60-40%, Keita-Paredes 60-40%, LjajicGervinho-Totti 40-30-30%. SQUAL. nessuno.
DIFF. Totti. INDISP. Balzaretti (3 mesi),
Strootman (20 giorni), Castan (20), Maicon (10),
Borriello (7), Curci (20). ALTRI nessuno.
PANCHINA 30 Padelli, 13 Castellazzi,
18 Jansson, 21 Silva, 3 Molinaro,
6 Perez, 23 Nocerino, 17 Martinez
28 Sanchez Miño, 9 Larrondo.
ALL. Ventura.
BALL. Peres-Molinaro 60-40%.
SQUAL. Benassi (1). DIFF. nessuno.
INDISP. Basha (20 giorni), Bovo (3).
ALTRI Masiello, Farnerud, Barreto.
PANCHINA 95 Gollini, 22 Benussi,
40 Ale. Gonzalez, 5 Sorensen, 16 Luna,
28 Brivio, 27 Valoti, 23 Ionita, 99 Nenè,
20 Christodoulopoulos, 11 Jankovic,
7 Saviola. ALL. Mandorlini. BALL.
Campanharo-Ionita 70-30%, N. LopezJankovic 70- 30%. SQUAL. nessuno.
DIFF. Tachtsidis, Marquez. INDISP.
Marques, Gu. Rodriguez, Obbadi e Sala
(da valutare). ALTRI Fares, Cappelluzzo.
PANCHINA 1 Bizzarri, 90 Seculin,
20 Sardo, 6 Gamberini, 87 Zukanovic,
26 Edimar, 84 Manganì, 6 Kupisz,
63 Bellomo, 24 Schelotto, 43 Paloschi,
31 Pellissier. ALL. Maran.
BALL. Meggiorini-Paloschi 55-45%,
Lazarevic-Schelotto 60-40%.
SQUAL. Radovanovic (1).
DIFF. Zukanovic. INDISP. Izco e Botta
(da valutare). ALTRI Puggioni.
PANCHINA 16 Iglio, 81 Bressan, 2 Nica,
3 Mazzotta, 15 Krajnc, 24 Perico,
7 Carbonero, 77 Zé Eduardo, 19 Succi,
27 Almeida, 61 Garritano, 92 Defrel.
ALL. Bisoli. BALL. De FeudisCarbonero 80-20%. SQUAL. Cascione
(1), Leali (3). DIFF. Capelli.
INDISP. Cazzola (30 giorni), Brienza (5),
Pulzetti (10), Tabanelli (10), Rodriguez
(da valutare). ALTRI Valzania.
PANCHINA 22 Iacobucci, 1 Cordaz,
4 Mendes, 13 Ristovski, 40 Sarr,
70 Lucas, 14 Galloppa, 30 Acquah,
31 Mariga, 5 Ghezzal, 42 Zuccolini,
88 Coda. ALL. Donadoni. BALL. RispoliRistovski 55-45%, Belfodil-Ghezzal 6040%. SQUAL. Lucarelli (1). DIFF. nessuno.
INDISP. Coric (2 mesi), Cassani (3), Paletta
(3), Jorquera (2), Bidaoui, Palladino, Pozzi e
Biabiany (da valutare). ALTRI nessuno.
PANCHINA 1 Berisha, 77 Strakosha,
27 Cana, 85 Novaretti, 5 Braafheid,
13 Konko, 24 Ledesma, 6 S. Mauri,
15 A. Gonzalez, 10 Ederson, 7 Anderson,
11 Klose. ALL. Pioli. BALL. Lulic-S. Mauri
60-40%, Djordjevic-Klose 60-40%, CianiCana 70-30%. SQUAL. nessuno. DIFF.
Marchetti, Parolo. INDISP. Basta (7
giorni), Keita (15), Gentiletti (5 mesi). ALTRI
Cataldi, Sculli, Pereirinha, Tounkara.
PRIMAVERA
Derby Lazio-Roma
e Coppa Italia
Alle 15 Lazio-Roma, derby di
campionato. In più, 2° turno di Coppa.
Ore 14: Napoli-Catania, Bari-Bologna;
14.30: Inter-Varese, Milan-Sassuolo,
Parma-Cittadella, Udinese-Brescia;
5/11 Empoli-Samp; 16/11 Livorno-Genoa.
FUTSAL CONTINENTAL CUP
L’Italia chiude quarta
(m.cal.) Italia k.o. 3-0 col Brasile
nella finale 3° posto di Continental Cup.
Finale all’Argentina: 6-2 alla Rep. Ceca.
PLAYOFF MONDIALI DONNE
Azzurre in Ucraina
Si riparte dal 2-1
(m.cal.) Alle 17, a Lviv, Italia in
campo per il ritorno della semifinale
playoff di qualificazione al Mondiale: le
azzurre di Cabrini ripartono dal 2-1 all’Ucraina nell‘andata.
CONCORSO FIGC
Venerdì a Coverciano
le scuole vincitrici
Venerdì 31 ottobre a Coverciano
verranno premiati i 4 licei vincitori del
concorso «Campioni senza trucco», indetto dalla Figc per sensibilizzare sul
doping.
18
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE 2014
MONDO
Toh, Balotelli ha fatto un gol
E twitta felice: «Finalmente»
Entra e pareggia, poi Lovren firma il 2-1 allo Swansea. Il Liverpool ok in Coppa
Mario Balotelli,
24 anni AFP
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
STEFANO BOLDRINI
LONDRA
Assist di Borini, gol di Balotelli: un tranquillo quarto turno di Coppa di Lega diventa una
notte nel segno dell’Italia. Manca solo l’inno di Mameli, ma vista l’aria degli ultimi tempi possiamo accontentarci. Borini disperso nelle tribune inglesi,
Mario nelle copertine dei tabloid tra gol mangiati, maglie
scambiate in momenti poco
opportuni – almeno per la cultura inglese – e qualche problema fuori campo, come
quello a lieto fine della mancata denuncia da parte di una don-
na minacciata dall’attaccante
italiano lo scorso 23 ottobre per
aver fotografato la sua Ferrari.
Una grana in meno.
Balo in panca La seconda rete
di Balotelli con la maglia del Liverpool non è cosa da poco: è la
molla che fa scattare l’orgoglio
dei Reds, messi sotto da uno
Swansea passato al 65’ con
Emnes. Rodgers rischia di sprofondare. Ha liberato le seconde linee, lasciando a casa il
duo Gerrard-Sterling e mandando in panchina il portiere
Mignolet, il difensore Skrtel
e Balotelli. Lambert al centro dell’attacco non ne azzecca una. Borini invece gioca be-
ne: sfiora il gol due volte, è il più
pericoloso del Liverpool. Sui social i tifosi dei Reds scalpitano:
perché non inserire Balotelli? Il
momento arriva al 79’: Lambert
sotto la doccia ed entra Mario. Il
Liverpool cambia passo e all’86’
ecco il colpo di Mario. Borini
viaggia sulla destra e butta il
pallone al centro, Balotelli arriva in corsa e in acrobazia, di sinistro, fulmina Tremmel. L’Anfield è una santabarbara, i compagni corrono ad abbracciare
Mario. Henderson gli urla qualcosa. L’1-1 scatena i Reds ed abbatte i gallesi. Balotelli ci prova
ancora due volte. Discute con
Shelvey, poi riparte. C’è aria di
supplementari, ma al 95’ Lo-
vren, di testa, trova il 2-1. Situazione ribaltata, extratime evitato e Mario che sorride largo. E
poi twitta: «Finalmente».
Rivincita La maglia 45 torna
di moda dopo le follie degli ultimi tempi: il gol allo Swansea
cancella le polemiche del postReal Madrid, in cui la storia della shirt scambiata con Pepe nell’intervallo aveva scatenato i tabloid, e non solo. Un gesto normale alle nostre latitudini, ma
considerato un sacrilegio nella
vecchia Inghilterra. Un contrasto culturale che ha rimesso Mario per l’ennesima volta nell’occhio del ciclone, con la coda ai
banchetti approntati sabato
scorso all’Anfield per scambiare
la 45 di Mario con quella di altri
giocatori. Dopo il gol di ieri, magari qualcuno si sarà pentito di
averla ceduta senza troppi rimpianti.
COPPA DI LEGA (quarto turno) Bournemouth-WBA 2-1, MK Dons-Sheffield
Utd 1-2, Shrewsbury-Chelsea 1-2,
Fulham-Derby 2-5, Liverpool-Swansea 2-1.
LA VOCE DI MERCATO
«Il Napoli vuole Mario»
Ma Benitez ha altre idee
«Il Napoli offre 12,5 milioni di euro per avere
Balotelli a gennaio». L’indiscrezione parte da un
sito spagnola, viene ripresa in Inghilterra da
Metro e anima il web. Non è la prima volta che il
nome di SuperMario viene associato al club
azzurro. Il suo avvio di stagione in tono minore al
Liverpool alimenta l’idea di un cambio di maglia in
tempi brevi. Ma va ricordato che ad agosto i Reds
hanno speso 20 milioni per lui, facendogli
sottoscrivere un contratto di 5 anni. Né Balo dà
segni d’inquietudine. Aggiungiamoci che la rosa di
Benitez in attacco è già competitiva; non si
segnalano così mosse per questo reparto. Tanto
è vero che i bookmaker inglesi quotano semmai il
Galatasaray. Gli interessati, però, escludono
qualsiasi pista in uscita. Intanto la Polizia di
Manchester ha archiviato la denuncia a Balotelli
per presunte minacce a una donna che giovedì
scattava fotografie alla sua Ferrari. Dopo aver
parlato con la donna, gli ufficiali hanno concluso
che «non sono stati riscontrati comportamenti
criminali e nessuna parola offensiva».
c.lau.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Appunti
Coppa di Germania
Immobile gol+assist
Colpo del Borussia
Ciro Immobile trascina il
Borussia Dortmund alla rotonda
vittoria per 3-0 sul campo del St.
Pauli. L’ex granata sblocca il
risultato al 33’ appoggiando in
rete da due passi e sfruttando al
meglio l’assist di Kagawa (autore
all’86’ del gol del definitivo 3-0).
A firmare il raddoppio ci aveva
invece pensato Marco Reus a un
minuto dall’intervallo, sempre su
suggerimento di uno scatenato
Immobile. I gialloneri di Klopp
approdano dunque agli ottavi e
dopo i dispiaceri in Bundesliga
degli ultimi tempi (quartultimi con
7 punti conquistati in 9 giornate)
si godono una sana iniezione di
fiducia in attesa del big match di
sabato, che li vedrà scendere in
campo all’Allianz Arena contro la
capolista Bayern Monaco.
RISULTATI Aalen-Hannover 2-0,
A. Bielefeld-Hertha Berlino 0-0
(4-2 dcr), Chemnitzer-Werder
Brema 0-2, OffenbachKarlsruher 1-0, Dresda-Bochum
2-1 dts, Duisburg-Colonia 0-0 (14 dcr), Kaiserslautern-Furth 2-0,
St. Pauli-B. Dortmund 0-3.
Oggi in programma altre otto
partite: in campo anche il Bayern
Monaco, impegnato ad
Amburgo.
Coppa di Francia
Nantes e Caen,
doppio poker
Otto partite ieri in
programma per i sedicesimi di
finale di Coppa di Lega francese:
RISULTATI Bastia-Auxerre 3-1,
Caen-Clermont 4-3 dts, EvianLorient 1-2, Lens-Creteil 0-2,
Montpellier-Ajaccio 0-1, NantesLaval 4-0, Reims-Arles Avignone
2-3 dts, Tolosa-Bordeaux 1-3.
Oggi in campo: Nizza-Metz,
Rennes-Marsiglia
Nessun allarme Ebola
Fifa: «Sì al Mondiale
per club in Marocco»
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Inc. All Rights Reserved.
Non c’è al momento nessun
pericolo di rinvio della Coppa del
Mondo per club (in programma dal
10 al 20 dicembre 2014 in
Marocco) a causa della diffusione
dell’Ebola. La conferma è arrivata
direttamente della Fifa: «Secondo
l’Oms al momento non vi sono casi
di Ebola segnalati in Marocco, per
tanto tutti i preparativi
proseguono come previsto».
MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
19
MONDO IL PREMIO FIFA
PERIFERIA
D’EUROPA
James c’è, Suarez manca
All’Italia resta solo Pogba
Parte la sfida a Ronaldo per il Pallone d’oro: otto debuttanti, pieno
di nomination per Real e Bayern, niente Atletico, Serie A al lumicino
PAOLO CONDÒ
@PaoloCond
Il 2014 nel calcio è stato
l’anno dei conglomerati, ovvero
la concentrazione dei campioni
in pochissimi club di composizione eterogenea e potenza
economica mai vista prima. La
lista dei 23 candidati al Pallone
d’oro diramata ieri ne è testimonianza quasi plastica, perché 19 dei selezionati appartengono a quattro sole società: Real e Bayern (6), Barcellona (4) e
Chelsea (3). Degli altri quattro
capaci di arrivare alla nomination, poi, Di Maria è stato protagonista al Real fino a maggio,
mentre Ibrahimovic e Yaya Touré hanno sviluppato la loro leadership nei club di recente ricchezza (Psg e City) dopo essere
passati per Barcellona. Soltanto
il giovane percorso di Paul Pogba è ancora esterno alle quattro
potenze: dopo la firma sul prolungamento di contratto con la
Juve, le possibilità che lo rimanga sono in rialzo. Il confronto numerico da un anno all’altro è comunque fulminante:
i 23 candidati del 2013 rappresentavano dodici club, quelli
del 2014 soltanto otto. La concentrazione dei talenti è lampante.
Appiglio Pogba Come Andrea
Pirlo l’anno scorso, Pogba è oggi l’ultimo appiglio per evitare
alla Serie A la bancarotta tecnica: il brillante Europeo 2012 ultimo grido di vita del calcio
italiano - aveva invertito la tendenza, portando tre azzurri fra
i 23 (Buffon, Pirlo e Balotelli),
ma il disastro mondiale ci ha
nuovamente inchiodato alla realtà. Non c’è redenzione immi-
nente per il nostro calcio, né a
livello di club causa fatturati
troppo bassi, né a livello di nazionali visto che il calo dei giocatori selezionabili è sempre
più marcato. Se dovessimo indicare un aspetto del nostro football ulteriormente peggiorabile, saremmo in sincera difficoltà.
come funziona
Tutti i candidati
La terna per il titolo
si saprà l’1 dicembre
I 23 CANDIDATI Bale (Real M./Gal),
Benzema (Real M./Francia), Diego Costa
(Chelsea/Spa), Courtois (Chelsea/Bel),
Ronaldo (Real M./Por), Di Maria (Man.
United/ Arg.), Götze (Bayern/Ger), Hazard (Chelsea/Bel), Ibrahimovic (Psg/
Sve), Iniesta (Barcellona/Spa), Kroos
(Real M./Ger), Lahm (Bayern/Ger), Mascherano (Barcellona/Arg), Messi (Barcellona/Arg), Müller (Bayern/Ger),
Neuer (Bayern/Ger), Neymar (Barcellona/Bra), Pogba (Juve/Fra), Ramos (Real
M./Spa), Robben (Bayern/Ola), Rodriguez (Real M./Col), Schweinsteiger
(Bayern/Ger), Y. Touré (Man. City/Costa
d’Avorio).
ALLENATORI Ancelotti (Real M./Ita),
Conte (Juve-Italia/Ita), Guardiola
(Bayern/Spa), Klinsmann (Stati Uniti/
Ger), Löw (Germania/Ger), Pellegrini
(Man. City/Cil), Mourinho (Chelsea/Por),
Sabella (Argentina/Arg), Simeone (Atl.
Madrid/Arg), Van Gaal (Olanda -Man.
United/Ola).
LE DATE Votano i c.t., i capitani e un
giornalista per ogni nazione; la preferenza va data entro il 21 novembre; il
primo dicembre la Fifa annuncerà i tre
nomi che il 12 gennaio 2015 a Zurigo si
contenderanno il Pallone d’Oro 2014.
Campioni globali Quest’antologia di Spoon River della vecchia Serie A va avanti da anni, e
sarà il caso di confessare un po’
di stanchezza: com’è successo al
tennis dal ritiro di Panatta in poi,
quando in assenza di una stella
italiana i Becker, gli Agassi e i Federer sono diventati «nostri»
grazie alla possibilità di ammirarli assiduamente in tv, così tra
gli appassionati di pallone - specie quelli più giovani e «smanettoni» - è in forte crescita l’interesse per i fuoriclasse di tutto il
mondo, come dimostrano i dati
sul Clasico di sabato diffusi da
FoxSports: Real Madrid-Barcellona è stata vista da 769.147
spettatori per uno share del
5,07%, entrambe cifre record.
Ronaldo e Messi entusiasmano il
pianeta come LeBron James, Se-
L’ANDAMENTO I NOMINATI IN SERIE A
4
I candidati
di Serie A
4
2
0
2010
2011
Ibrahimovic
al Psg,
ma primi
6 mesi
al Milan
2012
2013
Cavani
al Psg,
ma primi
6 mesi
al Napoli
1
2014
GDS
rena Williams, Usain Bolt o Valentino Rossi; del resto i conglomerati - nel calcio come in economia - prosperano solo in regime di globalizzazione spinta. I
nostri padri non hanno mai visto
giocare Pelé, se non ai Mondiali
e in qualche coppa Intercontinentale, mentre noi di Neymar
possiamo seguire ogni partita,
compresa la coppa catalana sui
siti pirata del web. È fatale che
così si evolvano appartenenze e
anche competenze: fra social
network e altri contatti, capita
sempre più spesso di colloquiare
con autentici esperti di calcio
estero.
L’ultima edizione
Le lacrime di Ronaldo, 29
anni, durante la consegna
del Pallone d’Oro 2013.
In basso Paul Pogba, 21 anni
Punto di riferimento In
un panorama così mutato
il Pallone d’oro continua
a essere il principale
punto di riferimento,
anche dopo che l’accordo di France FootballFifa ha un po’ cambiato
la natura del premio,
spostandolo verso il migliore in assoluto anziché della stagione. I
calciatori sono spesso
figure pigre, quando li
vedete su un palco a
ricevere un riconoscimento è perché in
qualche modo (denaro, omaggi, conoscenze) vi sono stati
portati; il Pallone
d’oro è l’unico totem per il quale sarebbero disposti
ad andare a piedi a
Zurigo. Chi lo vincerà quest’anno?
Detto che il primo
applauso va a Ronaldo, Messi, Iniesta
e tra gli allenatori a Mourinho,
unici sempre selezionati da
quando (2010) vengono stilate
le liste dei 23 giocatori e dei 10
tecnici, è chiaro che le squadre
vincenti della stagione - la Germania mondiale e il Real Madrid trionfatore in Champions contengono tutti i favoriti, ivi
compreso Di Maria che in estate è passato dal Real allo United: restringendo il campo, lo
stesso Di Maria con Ronaldo da
una parte e i tedeschi più in vista dall’altra - Müller, il citatissimo Neuer e Schweinsteiger ambiscono alla short list assieme a Messi, che almeno nei tre
entra sempre. Di Maria guida
anche la carica degli otto debuttanti (tra i 23), cui partecipano Pogba, Diego Costa,
Courtois, Gotze, Kroos, Mascherano e James Rodriguez.
Chi manca? Beh, detto che lo
strepitoso Suarez di Liverpool
paga in tutta evidenza il morso
a Chiellini e la conseguente
squalifica, noi avremmo inserito un altro uruguaiano, Diego
Godin, lo stopper autore di un
sacco di gol importanti, come
purtroppo sappiamo bene anche noi. Il passaggio al Chelsea
di Diego Costa e Courtois fa sì
che una delle squadre spot dell’anno, l’Atletico Madrid, arrivi
al voto senza nemmeno un
candidato tesserato.
Miglior tecnico I colchoneros potrebbero rifarsi con la nomina del
miglior allenatore, perché Diego Simeone è nella cerchia dei tre favoriti
con Joakim Löw e ovviamente il campione europeo Carlo Ancelotti; ecco, se fra i giocatori siamo distanti dall’eccellenza, in panchina
continuiamo a contare
su diversi «campioni».
Oltre a Carletto fra i
dieci papabili è stato
selezionato Antonio
Conte, al terzo scudetto con la Juve e
fresco di nomina sulla panchina azzurra.
Per ora il suo orizzonte si ferma qui;
dovesse migliorare,
vorrebbe dire che almeno la Nazionale sarebbe uscita dalla palude.
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GLI ALLENATORI IL C.T. EUFORICO: «ESSERCI È UNO STIMOLO A FARE BENE. SIAMO IN DUE? UNA CONFERMA DEL VALORE DELLA SCUOLA DI COVERCIANO»
Ancelotti in pole, c’è Conte: tra i tecnici tiriamo ancora
La conquista della Decima
coi Blancos fa di Carlo il favorito
Se la gioca con Simeone e Löw
nelle ultime tre stagioni ed attuale c.t. della Nazionale, presa tra le macerie del dopo Brasile e
riportata subito in carreggiata in questa prima
fase di qualificazione europea. «Sono onorato
di essere stato inserito nella rosa dei candidati
al premio Fifa — ha ammesso Conte sul sito della Figc —, rappresenta da un lato un riconoscimento per il lavoro svolto e dall’altro un ulteriore stimolo per far bene alla guida della Nazionale». Poi il c.t. ha aggiunto: «La mia candidatura
e quella di Carlo Ancelotti confermano il valore
della scuola tecnica di Coverciano, a dimostrazione che il nostro calcio è vivo ed è capace di
trasmettere idee innovative e vincenti».
VINCENZO D’ANGELO
L’Italia è sempre stata una scuola di allenatori. Lo dice la storia ed è giusto sottolinearlo.
E la tradizione non si è mai fermata, così anche
quest’anno, malgrado le difficoltà del nostro
calcio e un Mondiale fallimentare, il tricolore si
infila in pole position nella corsa al premio di
miglior tecnico del 2014. Due candidature di
prestigio, quella fortissima (con vista sulla vittoria finale) di Carlo Ancelotti, l’uomo in grado
di portare a Madrid, sponda Real, quella decima
Champions tanto attesa; e poi c’è Antonio Conte, l’allenatore della Juventus campione d’Italia
Carlo Ancelotti alza la Champions
Forza Carletto E pensare che qualche santone
è riuscito a criticare il lavoro di Ancelotti a Madrid per quasi una stagione: «Non è mai stato in
lotta per la Liga», dicevano le malelingue spagnole, che poi si sono ritrovate tutte sul carro
dei vincitori la notte del 24 maggio scorso. An-
4
IL NUMERO
1
successo
«italiano»
nel Fifa Coach
of the Year:
quello di José
Mourinho
nel 2010,
quando alla
guida dell’Inter
conquistò
il Triplete
celotti ha zittito il brusio, riuscendo dove avevano fallito nomi illustri come Luxemburgo, Capello, Pellegrini e per ultimo José Mourinho.
L’uomo del «Preferisco la Champions» ha eclissato al primo colpo il lavoro dello Special One,
portando un po’ di Italia sul tetto d’Europa. Ancelotti era tra i candidati anche nel 2010 e nel
2013 (e pure in questo caso con Conte), ma l’anno d’oro per i tecnici italiani resta il 2012, con
Prandelli, Di Matteo e Mancini in nomination.
Outsider Mourinho è l’unico tecnico da sempre in lizza per il premio di miglior (vinto nel
2010). Ma la concorrenza è tanta. Simeone è
l’artefice del miracolo con l’Atletico Madrid (Liga vinta e finale di Champions), Löw ha riportato la Coppa del Mondo in Germania, demolendo il Brasile. Ma la Decima a Madrid è Leggenda. Ancelotti non può non partire in pole position.
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20
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE 2014
SERIE B 11a GIORNATA
CARPI
TERNANA
IlCommento
PRIMO TEMPO 3-0
MARCATORI Bianco (C) su rigore al 9’,
Concas (C) al 35’, Mbakogu (C) al 46’ p.t.;
Ceravolo (T) al 29’ s.t.
DI NICOLA BINDA
NickBinda
L’Emilia gode
Gli altri
si scannano
CARPI (4-4-1-1)
Gabriel 6; Poli 7, Romagnoli 6, Suagher 6,
Gagliolo 6; Pasciuti 6,5 (dal 39’ s.t. Sabbione s.v.), Porcari 7, Bianco 7, Di Gaudio
6,5 (dal 27’ s.t. Gatto 6); Concas 7 (dal 1’
s.t. Lasagna 6); Mbakogu 8. PANCHINA
Maurantonio, Letizia, Lollo, Mbaye, Embalo, Inglese. ALLENATORE Castori 7.
Si va avanti ad altissima
tensione, con espulsioni a
raffica e arbitri in difficoltà a
domare gli ardori. Ci sono
state squalifiche pesanti che
però non hanno contribuito a
placare gli animi: altri 7
cartellini rossi (più altri
allontanamenti da alcune
panchine irrequiete), per un
totale di 71. Questo avvio a
razzo ha anche inciso nel
fisico dei giocatori, visto che
ogni squadra lamenta un
lungo elenco di infortuni,
troppi rispetto alla norma.
Non è un clima da avvio di
stagione, ma da finale. Vien
da chiedersi cosa potrà
succedere andando avanti di
questo passo. Di sicuro sta
crescendo il livello delle
partite, si segna tanto (290
gol in tutto, 4 in più della
scorsa stagione e manca una
partita), si stanno facendo
sentire gli stranieri (11 gol,
primato stagionale, con il
significativo apporto del
Catania) e soprattutto si sta
sgranando la classifica: ora
ci sono 14 punti tra il primo e
l’ultimo posto, i distacchi
cominciano ad acquistare
sostanza. Ma anche qui c’è
qualcosa di strano. Perché la
coppia che guida la
graduatoria parla lo stesso
dialetto, ma ben poco ha in
comune. Il Bologna dei 7
scudetti e della nuova
proprietà americana guida
insieme al piccolo Carpi,
cugini dell’Emilia al secondo
anno di B e pronti tra 10
giorni ad andare a farsi
sentire al Dall’Ara. È il bello
del campionato. Fatto di
grandi e di piccole che
guardandole sul campo si fa
tanta fatica a distinguere.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
TERNANA (4-3-1-2)
Sala 5; Fazio 6, Masi 5, Bastrini 5, Popescu 5; Valjent 5, Viola 5, Gavazzi 5,5 (dal
21’ s.t. Crecco 6); Eramo 5 (dal 34’ s.t.
Avenatti s.v.); Ceravolo 6,5, Bojinov s.v.
(dal 9’ p.t. Gava 6). PANCHINA Meccariello, Russo, Palumbo, Falletti, Diop, Taurino. ALLENATORE Tesser 5.
L’esultanza del Carpi: il 3-1 sulla Ternana vale il primo posto LAPRESSE
Tris nel primo tempo, Castori in vetta, Mbakogu re del gol
La squadra di Tesser resta subito in dieci e non sa reagire
DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA TOSI
CARPI (Mo)
h8
Grand’Emilia comanda
la classifica di Serie B. Il Carpi
vola ancora altissimo e raggiunge il Bologna in testa grazie alla terza vittoria di fila. La
squadra di casa sprigiona una
prova di forza che non consente alla povera Ternana alcuna
possibilità di reazione. Troppo
netto il divario di valori, acuito dal rigore con espulsione
CARPI
Oggi è l’attaccante più
decisivo della B: provoca
il rigore e chiude la partita
Reazione Pescara
Baroni salva il posto
Bari, grazie De Luca
1
1
PRIMO TEMPO 0-1
MARCATORI Memushaj (P) su rigore al 31’
p.t.; De Luca (B) al 43’ s.t.
BARI (4—3-3)
Donnarumma 6; Salviato 5,5, Rossini 5,
Contini 6,5, Defendi 6; Romizi 6, Donati 6,
Wolski 5,5 (dal 14’ s.t. De Luca 7); Galano
5,5, Caputo 6, Stevanovic 6. PANCHINA
Guarna, Micai, Ligi, Filippini, Minala, Partipilo, Stoian, Rozzi. ALLENATORE Mangia 6.
PESCARA (4-3-3)
Fiorillo 6 (dal 28’ p.t. Aldegani 7); Pucino 5,5,
Cosic 6,5, Zuparic 6,5, Grillo 6; Nielsen 6,5
(dal 26’ s.t. Bjarnason 5,5), Memushaj 7, Selasi 6 (dal 32’ s.t. Appelt s.v.); Politano 5,5,
Melchiorri 5,5, Sowe 5,5. PANCHINA Pesoli,
Salamon, Torreira, Pasquato, Pogba, Maniero. ALLENATORE Baroni 6.
ARBITRO Chiffi di Padova 6.
GUARDALINEE Marinelli 6-Carbone 6.
ESPULSI Pesoli (P) dalla panchina al 35’ s.t.
per comportamento non regolamentare.
AMMONITI Rossini (B), Salviato (B), Cosic
(P), Grillo (P) e Melchiorri (P) per gioco
scorretto; Donnarumma (B) e Memushaj (P)
per comportamento non regolamentare.
NOTE paganti 9.021, incasso di 71.092 euro;
abbonati 11.019, quota di 81.099 euro. Tiri in
porta 13 (con un palo)-2. Tiri fuori 12-2. In
fuorigioco 3-2. Angoli 14-1. Recuperi: p.t. 5’,
s.t. 5’.
ARBITRO Minelli di Varese 5,5.
GUARDALINEE Peretti 5,5-D’Apice 6.
ESPULSI Sala (T) al 7’ p.t. per gioco scorretto.
AMMONITI Romagnoli (C) e Sabbione (C)
per gioco scorretto.
NOTE paganti 1.731, incasso di 14.005 euro; abbonati 915, quota di 7.711 euro. Tiri
in porta 9 (con un palo)-6 (con una traversa). Tiri fuori 3-2. In fuorigioco 4-2.
Angoli 7-5. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 2’.
Il Carpi vola altissimo
Travolta la Ternana
e raggiunto il Bologna
PARI CON BRIVIDI L’1-0 DI MEMUSHAJ SU RIGORE
BARI
PESCARA
3
1
DAL NOSTRO INVIATO
GIUSEPPE CALVI
BARI
A un passo dall’esonero,
finisce a un passo dal successo
al San Nicola. Marco Baroni
salva la panchina con il pareggio che il suo Pescara strappa
nella delicata partita col Bari.
Pur dominata da Caputo e
compagni – 13 tiri in porta,
con un palo - la squadra
abruzzese barcolla ma non cade. Anzi, arrampicandosi sul
rigore trasformato nel primo
tempo da Memushaj, costruisce addirittura la speranza di
un exploit, sfumata solo in
chiusura per un’incornata del
piccoletto De Luca. Ma sarebbe stato davvero troppo, considerato che il Bari ha preso a
pallate gli avversari, salvati da
e Aldegani, 38 anni, il portiere
che… non t’aspetti più.
Guerriero Memu Ledian Memushaj incarna il guerriero
sognato da Baroni, che all’albanese affida la squadra nella
battaglia più difficile. Rientrato la scorsa settimana dopo
Mbakogu il migliore
l’infortunio a un ginocchio, il
centrocampista guida la resistenza del Pescara e sblocca il
risultato su rigore, al 30’. Imbeccato da Politano, in area
Melchiorri è atterrato da Rossini: dal dischetto Memushaj
batte Donnarumma e corre di
gioia, mimando il volo dell’aquila albanese.
Sfortuna Il Bari reagisce ma
su un bolide di Donati, deviato
da Nielsen, fa un intervento
strepitoso l’ex Aldegani (nessuna presenza nel 2006-2007,
da riserva di Gillet), in campo
dal 28’ al posto dell’infortunato Fiorillo. Poi il Bari punge
ancora con Caputo e Wolski e,
con una girata di Stevanovic,
sbatte contro il palo. Nella ripresa i biancorossi assediano
la porta di Aldegani, che si oppone a Donati e Stevanovic,
ma s’arrende al 43’ al colpo di
testa di De Luca, subentrato a
Wolski. Nel recupero ancora il
portiere è protagonista su Caputo e Galano, mentre il Pescara fa tremare il Bari con un
contropiede di Politano, troppo egoista (al centro era smarcato Sowe).
© RIPRODUZIONE RISERVATA
h
7
Aldegani il migliore
PESCARA
Dopo l’infortunio di Fiorillo,
ecco il portierone
che salva il Pescara
del portiere ospite che dopo 7’
orienta il match a favore dei
biancorossi. Dopo il veloce
vantaggio, il Carpi può giocare sulle sue ali e sugli esterni
con un gioco micidiale nelle
ripartenze, così Concas e il
neo capocannoniere Mbakogu
possono mettere al sicuro il risultato già nel primo tempo.
Sotto per 0-3 alla pausa, la
Ternana in inferiorità numerica, può solo arrendersi all’evidenza del terzo k.o. di fila che
mette pressione sulla panchi-
na di Tesser, mentre il collega
Castori può permettersi di fare turnover ricevendo applausi e slogan europei dai suoi tifosi in estasi.
Rullo Carpi La squadra emiliana gioca a memoria, corta,
con trame ficcanti. Alla prima
palla lunga,Mbakogu scatena
la sua velocità su lancio di Porcari, l’attaccante in area viene
ostacolato da Sala, lo scontro
è inevitabile, Mbakogu cade
anche male, per l’arbitro è rigore e rosso per il portiere che
paga lo stesso pegno del titolare Brignoli, espulso venerdì
scorso per un fallo analogo. Il
rigorista designato Mbakogu è
fuori campo così tocca a Bianco incaricarsi della trasformazione, bella la sua esultanza
con le dita al cielo per dedicare il gol ad un ragazzino delle
giovanili deceduto in settimana. In vantaggio e con l’uomo
in più, il Carpi corre sul velluto. Poli al volo crossa per l’accorrente Concas che beffa di
testa i corazzieri avversari. E’
il raddoppio che innesca il tris
nel recupero: assist in profondità di Pasciuti per Mbakogu
che brucia nell’ uno contro
uno lo stordito Masi e infila il
suo settimo sigillo stagionale.
Nella ripresa il Carpi si mangia almeno tre volte il poker
con i subentrati Lasagna e
Gatto murati dal debuttante
Gava, poi nel finale Sabbione
colpisce il palo.
Poca Ternana Per nascondersi dalla crisi, la squadra
umbra indossa una divisa mimetica ma il camouflage nero
e grigio non porta fortuna.
Dovendo assorbire l’espulsione iniziale, Tesser sacrifica il
vecchio Bojinov anziché l’evanescente Eramo. Una scelta
sbagliata nel principio e nella
sostanza. Infatti la Ternana va
completamente fuori giri. Meglio nella ripresa quando Ceravolo accorcia le distanza con
un tap-in sottomisura su tiro
di Crecco non trattenuto da
Gabriel mentre l’altro esordiente Popescu centra la traversa con un bordata da 40
metri. Non serve a fare punti
ma è meglio di niente.
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L’UNICO 0-0 GOMIS PARA UN RIGORE ALL’89’
Taddei che errore
Perugia, altro pari
L’Avellino respira
PERUGIA
AVELLINO
0
0
PERUGIA (3-5-2)
Provedel 6; Flores 6, Goldaniga 6, Rossi 6;
Crescenzi 6,5, Nicco 5 (dal 10’ s.t. Fazzi 6),
Taddei 5, Verre 5,5, Lo Porto 6 (dal 25’ s.t.
Parigini 6); Perea 6,5, Falcinelli 5,5. PANCHINA Koprivec, Lignani, Del Prete, Rabusic,
Giacomazzi, Zebli, Vinicius. ALLENATORE
Camplone 5,5.
AVELLINO (3-5-2)
Gomis 7; Pisacane 6, Vergara 6, Chiosa 6;
Bittante 6, Arini 6,5, Kone 6,5, Angeli 6 (dal
25’ s.t. Filkor 4,5), Zito 6 (dal 1’ s.t. Regoli
5,5); Arrighini 6 (dal 35’ s.t. Soumarè s.v.),
Castaldo 6. PANCHINA Frattali, Petricciuolo,
Fabbro, Pozzebon, D’Angelo, Comi. ALLENATORE Rastelli 6.
ARBITRO La Penna di Roma 5,5.
GUARDALINEE Galasso 6-De Troia 6.
ESPULSI il tecnico Camplone (P) al 24’ p.t.
per proteste, Filkor (A) al 44’ s.t. per doppia
ammonizione (entrambe per gioco scorretto).
AMMONITI Perea (P) per comportamento
non regolamentare.
NOTE paganti 3.800, incasso non comunicato; abbonati 7.219, quota di 62.623 euro. Tiri
in porta 2-0. Tiri fuori 3-0. In fuorigioco 2-5.
Angoli 2-5. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 3’.
DAL NOSTRO INVIATO
MASSIMILIANO ANCONA
PERUGIA
Contro il Catania, il 13
settembre, ci aveva pensato
Falcinelli a cancellare il rigore
fallito. E a dare al Perugia i tre
punti (1-0). Stavolta, invece,
l’errore di Taddei che si fa ipnotizzare da Gomis all’89’ è
pesante. Anche se sigilla il risultato (0-0) più equo tra Perugia e Avellino, al terzo e al
secondo pari di fila. Avanti
piano, dunque. Umbri, a digiuno di vittorie da cinque turni, e irpini, da tre, restano in
zona playoff. In attesa di tempi migliori, può bastare.
Chiave I tifosi di casa espongono uno striscione - «Lode a
te Renato Curi» - a 37 anni
(domani) dall’infarto che lo
fulminò nel 1977. In campo,
moduli speculari. Il 3-5-2 di
Camplone gira intorno a Taddei e ha in Perea più che in Falcinelli, tornato titolare dopo la
pausa di Vercelli, l’uomo che
dovrebbe esaltarlo. Rastelli
schiera un 3-5-2 più dinamico
CLASSIFICA
SQUADRE
CARPI
BOLOGNA
FROSINONE
LIVORNO
LANCIANO
TRAPANI
SPEZIA
PERUGIA
AVELLINO
BARI
MODENA
PRO VERCELLI
BRESCIA
CATANIA
VARESE (-1)
ENTELLA
TERNANA
PESCARA
CITTADELLA
VICENZA
LATINA
CROTONE
PUNTI
PARTITE
G
RETI
V
N
P
F
S
21 11 6
21 11 6
19 11 5
18 11 5
18 11 4
18 11 5
17 11 5
17 11 4
17 11 4
16 11 4
15 11 3
14 11 4
14 11 3
12 11 3
12 11 3
11 10 3
10 10 2
10 11 2
10 11 2
10 11 2
9 11 1
7 11 1
3
3
4
3
6
3
2
5
5
4
6
2
5
3
4
2
4
4
4
4
6
4
2
2
2
3
1
3
4
2
2
3
2
5
3
5
4
5
4
5
5
5
4
6
21
14
14
17
20
17
12
9
12
16
8
12
9
18
16
8
9
17
16
7
9
9
12
9
7
8
15
21
9
7
12
13
7
11
9
18
21
16
14
19
18
15
12
17
PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSE
RISULTATI
BARI-PESCARA
BOLOGNA-TRAPANI
BRESCIA-CROTONE
CARPI-TERNANA
CATANIA-ENTELLA
CITTADELLA-LIVORNO
FROSINONE-VARESE
LANCIANO-PRO VERCELLI
PERUGIA-AVELLINO
SPEZIA-LATINA
VICENZA-MODENA
1-1
2-1
2-1
3-1
5-1
1-1
1-1
2-0
0-0
1-1
0-2
PROSSIMO TURNO
Sabato 1 novembre
AVELLINO-CATANIA, ore 15
CARPI-VICENZA, ore 15
CROTONE-PERUGIA, ore 15
ENTELLA-LANCIANO, ore 15
LIVORNO-BOLOGNA, ore 15
PESCARA-SPEZIA, ore 15
PRO VERCELLI-BARI, ore 15
TERNANA-CITTADELLA, ore 15
TRAPANI-BRESCIA, ore 15
Domenica 2 novembre
LATINA-FROSINONE, ore 12.30
VARESE-MODENA, ore 18
MARCATORI
7 RETI Castaldo (2, Avellino);
Mbakogu (3, Carpi); Mancosu (4, Trapani).
6 RETI Catellani (2, Spezia).
5 RETI Caputo (1, Bari); Rosina (5, Catania);
Vastola (Lanciano); Cutolo (2) e Vantaggiato
(Livorno); Granoche (1, Modena); Maniero (3)
e Melchiorri (Pescara); Marchi (2, Pro Vercelli);
Lupoli (2, Varese).
4 RETI De Luca (Bari); And. Caracciolo
(1, Brescia); Calaio’ (1) e Martinho (Catania);
Coralli e Gerardi (Cittadella); Ciano (2, Crotone);
Dionisi (Frosinone); Cerri e Gatto (2, Lanciano);
Sforzini (1, Latina); Ceravolo (Ternana);
Neto Pereira (Varese).
con Kone al centro di tutto e
ben supportato da Arini e Angeli (preferito a D’Angelo), più
mobili dei dirimpettai Nicco e
Verre. Primi 45 minuti con
emozioni quasi nulle. Le squadre si annullano. Certo, l’Avellino si fa preferire per copertura degli spazi. Mentre il Perugia non trova sbocchi e ci prova da lontano con Perea (18’),
il cui destro è deviato in angolo da Gomis. Poi bisogna andare al 24’, quando Camplone
viene espulso per proteste:
sanzione eccessiva. E al 41’,
quando un’esitazione di Goldaniga innesca Castaldo, che
serve Arrighini, il quale in
area salta Rossi, ma poi scivola.
Ripresa Il copione si ripete a
parti invertite. È il Perugia a
provarci e ad avere nel finale
l’occasione per farcela con
Taddei. Soprattutto grazie allo scellerato ingresso di Filkor
(per un ben più ordinato Angeli), che in 24’ rimedia i due
gialli (il secondo per fallo in
area su Perea), resi innocui solo dal balzo felino di Gomis sul
rigore del brasiliano.
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h
7
Gomis il migliore
AVELLINO
Respinge il rigore di
Taddei dopo aver vissuto
la gara da spettatore
MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE 2014
Frosinone stop
Un bel Varese
impone il pari:
saluti alla vetta
Livorno troppo
presuntuoso
E il Cittadella
lo aggancia
Grandi emozioni con un ritmo altissimo
Segna Curiale, poi Pigliacelli para tutto
ma si deve arrendere al gol di Lupoli
Ceccherini firma il contestato vantaggio
Poi la squadra di Gautieri arretra troppo
Pareggio dei veneti con un uomo in meno
ta e pareggiare, in tuffo.
DAL NOSTRO INVIATO
h 7,5
Salvataggio La punta varesi-
I motivi Calo fisico? Stan-
na deve stropicciarsi gli occhi
anche quando Gessa salva sulla linea. Sul gol (arrivato nella
ripresa) Pigliacelli può poco, è
una bomba impossibile da
trattenere quella che Capezzi
(migliore dei suoi) gli scaglia
da 30 metri, Lupoli è un fulmine nell’avventarsi sulla respin-
chezza da partita infrasettimanale? Con sei innesti difficile pensare a debito d’ossigeno. Ma è il solito Frosinone arrembante, che domenica
all’ora di pranzo avrà il derby
a Latina. Sarà impossibile annoiarsi.
ROBERTO PELUCCHI
CITTADELLA (Pd)
Arturo Lupoli, 27 anni, festeggia il
quinto centro stagionale LAPRESSE
FROSINONE
VARESE
1
1
PRIMO TEMPO 1-0
MARCATORI Curiale (F) al 27’ p.t.; Lupoli (V)
al 15’ s.t.
FROSINONE (4-4-2)
Pigliacelli 7,5; Zanon 6,5, Bertoncini 6, Blanchard 6, M. Ciofani 6; Gessa 6 (dal 29’ s.t. D.
Ciofani s.v.), Musacci 5,5, Altobelli 5,5 (dal
35’ s.t. Gori s.v.), Carlini 6 (dal 19’ s.t. Paganini 6); Curiale 7, Dionisi 7. PANCHINA Zappino, Schiavi, Formato, Fraiz, Masucci, Crescenzi. ALLENATORE Stellone 6,5.
VARESE (4-4-2)
Bastianoni 6,5; Fiamozzi 5, Borghese 5,
Rea 5, Luoni 5,5; Zecchin 6, Barberis 6,5,
Capezzi 7 (dal 33’ s.t. Blasi s.v.), Falcone 6,5
(dal 37’ s.t. Tamas s.v.); Miracoli 6,5 (dal 44’
s.t. Pektovic s.v.), Lupoli 7. PANCHINA Perucchini, Simic, De Vito, Corti, Scapinello,
Neto Pereira. ALLENATORE Bettinelli 6,5.
ARBITRO Nasca di Bari 6,5.
GUARDALINEE Mondini 6,5-Di Salvo 6,5.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Fiammozzi (V), Luoni (V) e Blasi
(V) per gioco scorretto.
NOTE paganti 2.096, incasso di 19.463 euro; abbonati 3.034, quota di 17.977 euro. Tiri
in porta 5(con una traversa)-7. Tiri fuori
3-4. In fuorigioco 1-1. Angoli 2-8. Recuperi:
p.t. 1’, s.t. 3’.
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TUTTO NEL PRIMO TEMPO CADE LA PRO
21
DAL NOSTRO INVIATO
GAETANO IMPARATO
FROSINONE
Chiave Sarà anche la peggior difesa del campionato di
Nè vinti nè vincitori, ma Serie B quella lombarda, ma il
la serata allo stadio Matusa è Varese dalla cintola in su gira
di quelle che non prevedono a meraviglia, non a caso è la
sbadigli con un pari innegabil- cooperativa del gol (sono 9 gli
mente giusto. Una montagna uomini andata in gol, nessuno
di quasi-gol produce solamen- ha fatto meglio) anche con Mite due reti, ma chi ha pagato il racoli (per Neto Pereira) fa la
biglietto può andare a casa sua gran bella figura. Il Frosisoddisfatto. Il primo tempo è none? Cambiando gli uomini
stato spettacolo puro, elettriz- in campo il prodotto non muzante, incessante: 10 azioni da ta: turnover ancora, il tecnico
gol (5-5), una traversa (Curia- ne toglie 6 dopo la trasferta di
le di testa e tap-in sventato), Chiavari, ma il solito rullo
magie brasiliane (l’assist gol compressore la squadra di
Stellone, che
di Dionisi sulsfiora reti a
l’1-0, una fingrappoli con
ta-cross per
Curiale (12’,
Curiale che
Pigliacelli il migliore
22’) e Dionisi
segna di teFROSINONE
(37’) oltre alsta) più le paCompie quattro miracoli
la traversa.
ratissime sui
nei momenti nevralgici.
Assolto sul pareggio
Un errore pedue fronti.
rò lo commetBrilla sopratte, arretrare
tutto Pigliacelli, para tutto anche la rea- troppo nella ripresa, lasciando
zione varesina allo svantaggio giocare per ripartire in.... ricon tuffi e miracoli su....Mira- partenze che non si materializzano.
coli.
stata l’interpretazione dell’arbitro Ghersini). Episodio molto dubbio. Contestata anche
l’azione che ha portato al vanUna squadra che punta taggio livornese: le immagini
alla Serie A, avanti di un gol e non chiariscono se Belingheri
con l’uomo in più, non può far- fosse in fuorigioco al momensi rimontare da una squadra to del cross di Lambrughi: Vache - con tutto il rispetto - pri- lentini ha respinto il tiro del
ma di ieri aveva fatto 2 punti bergamasco e Ceccherini ha
in 6 partite, perdendone 3 di avuto vita facile a mettere in
fila in casa. Ecco il peccato del rete (secondo gol della carrieLivorno, incapace di blindare ra). E’ nella gestione generale
il gol di Ceccherini (un difen- che Ghersini è andato in tilt:
sore, nonostante una batteria anche il secondo giallo a Peldi super attaccanti...) al 23’ lizzer ha lasciato più di un
della ripresa e di sfruttare dubbio. Nonostante tutto, il
l’espulsione di Pellizzer al 28’. Cittadella non ha perso la teIl Cittadella il
sta e ottenuto
pareggio lo
il giusto 1-1 in
ha meritato,
10 con un tiro
eccome, per
di Rigoni dal
Rigoni il migliore
la corposità
limite.
CITTADELLA
della prestaBuona prova in mezzo al
Che errori Il
zione e per il
campo e quel gol che ha
Livorno ha
cambiato la partita
fatto di avere
avuto più ocavuto contro
casioni (subi(nel dubbio)
to due pulite con Siligardi e
tutte le decisioni arbitrali.
Lambrughi, respinte da ValenEpisodi contestati Il Citta- tini) e ha colpito la faccia alta
della ha costruito l’azione più della traversa con Cutolo. Ha
pericolosa del primo tempo al sofferto un po’ a centrocampo,
18’ con Busellato, che si è fion- soprattutto nel primo tempo,
dato al centro senza trovare a causa del poco aiuto dei due
opposizione, costringendo esterni in fase di ripiegamenMazzoni a respingere il tiro. to, ma non è mai andato tropMancuso, pronto a ribattere in po in affanno. Il peccato di
rete, è entrato in rotta di colli- presunzione (imperdonabile)
sione con il portiere. Per i ve- è stato quello di aver consideneti rigore ed espulsione, per i rato chiusa la partita sull’1-0.
toscani è stato l’attaccante a No, non si fa.
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IN RIMONTA CIANO ILLUDE DRAGO
Federico Ceccherini, 22, esulta
tra Cutolo e Bernardini LAPRESSE
CITTADELLA
LIVORNO
1
1
PRIMO TEMPO 0-0
MARCATORI Ceccherini (L) al 23’, Rigoni (C) al
41’ s.t.
CITTADELLA (4-3-3)
Valentini 6,5; Cappelletti 6,5, Scaglia 6, Pellizzer 6, Barreca 6; Busellato 6,5, Rigoni 7, Lora
6 (dal 13’ s.t. Pecorini 6); Mancuso 6 (dal 27’
s.t. Minesso s.v.), Coralli 6,5, Sgrigna 6 (dal
35’ s.t. Gerardi s.v.). PANCHINA Pierobon, Palma, De Leidi, Ugo, Signorini. ALLENATORE Foscarini 6,5.
LIVORNO (4-3-3)
Mazzoni 6,5; Moscati 6, Ceccherini 7, Bernardini 6, Lambrughi 6,5; Biagianti 6, Luci 6 (dal
18’ s.t. Belingheri 6,5), Djokovic 5,5; Siligardi
6, Vantaggiato 6, Cutolo 5,5 (dal 29’ s.t. Jelenic s.v.). PANCHINA Coser, Gemiti, Surraco,
Gonnelli, Maicon, Galabinov, Jefferson. ALLENATORE Gautieri 6.
ARBITRO Ghersini di Genova 4,5.
GUARDALINEE Citro 6-Prenna 5,5.
ESPULSI Pellizzer (C) al 28’ s.t. per doppia ammonizione (entrambe per gioco scorretto).
AMMONITI Luci (L) e Bernardini (L) per gioco
scorretto; Djokovic (L), Coralli (C)e Rigoni (C)
per comportamento non regolamentare; Busellato (C) e Gerardi (C) per proteste.
NOTE paganti 577, incasso di 3.484 euro; abbonati 1.573, quota di 5.805,78 euro. Tiri in
porta 2-5 (con una traversa). Tiri fuori 3-5.
In fuorigioco 0-2. Angoli 1-7.
Recuperi: p.t. 1’, s.t. 6’.
IN EXTREMIS GRAN GOL DI PAOLUCCI
Che Mammarella Super Granoche Il Brescia risorge Salvezza Ebagua
Ispira le due reti Il Modena sfrutta Ci pensa Scaglia Il Latina scappa
E il Lanciano va i guai del Vicenza Crotone a fondo Ma lo Spezia c’è
LANCIANO-PRO VERCELLI
2-0
PRIMO TEMPO 2-0
MARCATORI Vastola al 3’, Gatto al 46’ p.t.
LANCIANO (4-3-3) Nicolas 6; Conti 6, Troest 7, Aquilanti 6,
Mammarella 7,5; Vastola 7, Bacinovic 6,5 (dal 32’ s.t. Paghera 6), Di Cecco 6,5; Piccolo 6 (dal 25’ s.t. Grossi 6), Cerri
6 (dal 26’ p.t. Monachello 6), Gatto 7. (Aridità, Amenta, Nunzella, Agazzi, Pinato, Turchi). All. D’Aversa 7.
PRO VERCELLI (4-3-3) Russo 6; Germano 5,5, Bani 5, Coly 5,5,
Liviero 5; Matute 5,5 (dal 1’ s.t. Marchi 6), Ronaldo 6, Scavone
6; Di Roberto 5,5, Beretta 5,5 (dal 14’ s.t. Ragatzu 5), Belloni
5,5 (dal 25’ s.t. Statella 5,5). (Anacoura, Cosenza, Ardizzone,
Ferri, Castiglia, Emmanuello). All. Scazzola 5,5.
ARBITRO Sacchi di Macerata 6,5.
GUARDALINEE Bolano 5,5-Soricaro 6.
AMMONITI Bani (PV), Conti (L) e Vastola (L) per gioco scorr.
NOTE paganti 521, incasso di 6.400,90 euro; abbonati 1.992,
quota di 12.019,78 euro. Tiri in porta 7-1 (con un palo). Tiri
fuori 1-6. In fuorigioco 5-3. Angoli 7-0. Rec.: p.t. 4’, s.t. 2’.
LANCIANO (Ch) Con Mammarella in squadra il gol diventa
tutto più facile. Due assist vincenti ed uno che ha permesso
a Vastola di colpire un palo. Il capitano è sempre più l’arma in
più del Lanciano, sempre in gol in questo torneo. D’Aversa
deve rinunciare a Thiam (già 5 giornate di squalifica sul groppone) e con Cerri in campo, ma solo per 26’, per poi uscire
per infortunio (lesione al ginocchio valutata in ospedale) perdendo l’occasione buona per farsi notare da Di Biagio per
l’U21. Scazzola invece lascia Marchi in panchina e schiera
Beretta al centro del tridente. La gara si sblocca già al 3’:
angolo che Mammarella mette sulla testa di Vastola, al quinto
gol stagionale. Dopo due occasioni per Piccolo e Gatto, è
ancora Vastola a raccogliere di testa un assist di Mammarella, con palla che colpisce l’incrocio. La Pro Vercelli fa uno
sterile possesso palla, senza però impensierire Nicolas, lasciando spazio al Lanciano che al 46’ raddoppia: punizione di
Mammarella e gol di testa (settimo così per la squadra di
‘Aversa) di Gatto. E ora il Lanciano è a tre punti dalla vetta.
Fiorenzo Carlini
VICENZA-MODENA
0-2
PRIMO TEMPO 0-1
MARCATORE Granoche al 36’ p.t. e al 44’ s.t.
VICENZA (3-5-2) Bremec 6,5; Brighenti 6, Camisa 6, Gentili
6,5; Sampirisi 5,5, Sciacca 6, Moretti 5,5, Gerbaudo 5,5
(dal 31’ s.t. Bartulovic s.v.), Garcia Tena 6 (dal 37’ s.t. Laverone s.v.); Giacomelli 5 (dal 21’ s.t. Lores s.v.), Spiridonovic
6. (Vigorito, Edge, Figliomeni, D’Elia, Alhassan, Urso). All.
Lopez 6.
MODENA (4-4-2) Pinsoglio 6,5; Marzorati 6, Cionek 6, Zoboli 6 (dal 1’ s.t. Tonucci 6), Manfrin 6; Nizzetto 6, Salifu 6
(dal 41’ s.t. Osuji s.v.), Schiavone 6,5, Rubin 6,5; Ferrari 5,5
(dal 7’ s.t. Beltrame 5,5), Granoche 7. (Manfredini, Calapai, Nardini, Luppi, Gatto, Marsura). All. Novellino 6.
ARBITRO Ripa di Nocera Inferiore 5,5.
GUARDALINEE Ceccarelli 6-Zivelli 6.
AMMONITI Giacomelli (V), Brighenti (V) e Sciacca (V) per
gioco scorretto; Pinsoglio (M) per c.n.r.
NOTE paganti 1.204, incasso di 11.012 euro; abbonati 5.275,
quota di 15.610 euro. Tiri in porta 2-4. Tiri fuori 2-3. In fuorigioco 1-2. Angoli 9-0. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 3’.
VICENZA Il Vicenza, senza mezza squadra (out Di Gennaro, Cocco, Ragusa e gli squalificati Sbrissa e Cinelli), prova
a sorprendere il Modena con la verve dei piccoletti Spiridonovic e Giacomelli, affidandosi a Moretti e Sciacca per
proporre gioco. E nella prima mezz’ora sembra riuscirci.
Novellino tiene la sua squadra molto prudente, ma il Vicenza non punge. Così al primo errore viene castigato da
Granoche, che sfrutta lo scontro in area tra Gerbaudo e
Moretti per battere Bremec. Un tiro e un gol: Modena spietato, Vicenza punito oltre i suoi demeriti e pronto a reagire
con Sciacca che prima impegna Pinsoglio e poi fallisce
una buona chance. Nella ripresa il Modena amministra il
risultato con un Vicenza che cerca sbocchi in avanti senza
però trovarli. Poi gli emiliani chiudono la gara allo scadere
con un diagonale di Granoche deviato da Brighenti.
Alberta Mantovani
BRESCIA-CROTONE
2-1
PRIMO TEMPO 2-1
MARCATORI Ciano (C) su rigore al 18’, Benali (B) al 28’, Scaglia (B) al 45’ p.t.
BRESCIA (3-5-1-1) Minelli 7; Ant. Caracciolo 6,5, Lancini 6, Di
Cesare 6; Sestu 6,5, Bentivoglio 6, H’Maidat 6, Benali 7 (dall’11’ s.t. Zambelli 6), Scaglia 7; Morosini 6 (dal 15’ s.t. Valotti
6); Sodinha 7 (dal 26’ s.t. Razzitti 6). (Arcari, Ragnoli, Gargiulo, Diouf, Quaggiotto, Bertoli). All. Iaconi 6,5.
CROTONE (4-3-3) Secco 6; Balasa 5,5 (dal 26’ p.t. Zampano
6), Ferrari 6, Cremonesi 6,5 (dal 1’ s.t. Dos Santos 6), Modesto 5; Dezi 6,5, Maiello 6, Suciu 5,5 (dal 16’ s.t. Galardo 6);
Ciano 5,5, Torregrossa 6,5, Oduamadi 5,5. (Bajza, Ricci, Minotti, Padovan, Salzano, Beleck). All. Drago 5,5.
ARBITRO Aureliano di Bologna 5.
GUARDALINEE Calò 5,5-Caliari 5,5.
ESPULSI Ciano (C) al 18’ s.t. per doppia ammonizione (comp.
non regolamentare e gioco scorretto) e Di Cesare (B) al 40’
s.t. per doppia ammonizione (gioco scorretto e c.n.r.).
AMMONITI Bentivoglio (B), Sodinha (B), Suciu (C), Dos Santos (C) e Modesto (C) per gioco scorretto; Lancini (B) per
comp. non regolamentare; Scaglia (B) per proteste.
NOTE paganti e abbonati 4.497, incasso di 4.090 euro; quota non comunicata. Tiri in porta 5-3. Tiri fuori 5-3. In fuorigioco 2-2. Angoli 5-5. Recuperi: p.t. 3’, s.t. 5’.
BRESCIA Più forte dell’emergenza, il Brescia regola il Crotone. Senza Andrea Caracciolo, Corvia, Budel e Olivera, Iaconi trova gli inserimenti dei centrocampisti: decisivi Benali
e Scaglia. Il Crotone parte meglio, ma si spegne presto.
Minelli salva su Torregrossa, ma deve capitolare al 18’ sul
rigore di Ciano. A questo punto il Brescia reagisce. Sodinha
serve a Benali la palla dell’1-1, sfiora il gol con un pallonetto
salvato sulla linea e ispira l’azione che porta al 2-1 di Scaglia. Il Crotone nella ripresa si ritrova in 10 per il rosso a
Ciano. Poi Aureliano grazia Torregrossa per una gomitata a
Di Cesare, espulso nel finale. Ma non succede più nulla.
Gian Paolo Laffranchi
SPEZIA-LATINA
1-1
PRIMO TEMPO 0-1
MARCATORI Paolucci (L) al 21’ p.t.; Ebagua (S) al 49’ s.t.
SPEZIA (3-5-2) Chichizola 6,5; Datkovic 5,5 (dal 18’ s.t. Ebagua 6,5), Piccolo 6,5, Valentini 5,5; Milos 6, Brezovec 6, Juande 5,5, Bakic 5, Migliore 6; Giannetti 5,5 (dal 28’ s.t. Ardemagni s.v.), Catellani s.v. (dal 22’ p.t. Cisotti 5,5). (Nocchi, Acampora, Sammarco, Schiattarella, Gagliardini, Canadjija). All.
Bjelica 6.
LATINA (3-5-2) Farelli 6,5; Brosco 6, Cottafava 6,5, Bruscagin
6; Angelo 6 (dal 14’ s.t. Milani 5,5), Valiani 6,5, Viviani 6 (dal
32’ s.t. Mangni s.v.), Bruno 6, Crimi 6; Pettinari 6, Paolucci 6,5
(dal 22’ s.t. Sbaffo 6). (Spilabotte, Petagna, Almici, Ricciardi,
Rossi, Sforzini). All. Breda 6,5.
ARBITRO Saia di Palermo 6,5.
GUARDALINEE Santoro 6,5-Colella 6,5.
ESPULSI Valiani (L) al 44’ s.t. per doppia ammonizione (gico
scorretto e comportamento non regolamentare).
AMMONITI Bruscagin (L), Brosco (L), Paolucci (L), Juande (S),
Milos (S), Bruno (L) e Crimi (L) per gioco scorretto; Schiattarella (S) e Bakic (S) per proteste; Ebagua (S) per c.n.r.
NOTE paganti 1.459, incasso di 16.685,90 euro; abbonati
4.313, quota di 23.398,40 euro. Tiri in porta 2-5. Tiri fuori 2-3.
In fuorigioco 1-0. Angoli 7-1. Recuperi: p.t. 3’, s.t. 5’.
LA SPEZIA È un leone sdentato lo Spezia senza Andrea
Catellani. Dopo avere perso il suo cannoniere per infortunio
al 18’, riesce solo a un soffio di secondi dalla fine a raggiungere il Latina, che non riesce a bissare l’unico successo stagionale, ottenuto al debutto. Senza Situm, Ceccarelli e De Col in
avvio, e con Bakic e Juande fuori fase, gli spezzini fanno toccare il pallone al portiere avversario solo al 12’ con Catellani.
Poi il vantaggio di Paolucci che scarica il suo sinistro all’incrocio. Vicino al raddoppio più volte, il Latina si ritrova in
dieci al 44’ della ripresa quando Valiani, incontenibile, tocca
con la mano e prende il secondo giallo. Piccolo, da 15’ diventato centravanti, conquista un fallo al limite e il ritrovato Ebagua spara in gol anche con una deviazione della barriera.
Marco Magi
22
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE 2014
MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
SERIE B 11a GIORNATA
Catania, spettacolo con 5 gol
La cura Sannino ora funziona
Contro l’Entella arriva la seconda vittoria di fila: vanno a segno tutti i sudamericani
CATANIA
ENTELLA
FRANCESCO CARUSO
CATANIA
Sei punti in 3 giorni bastano per dare un colpo di spugna sugli scarabocchi che avevano spinto il Catania in fondo? E’ quello che si augura il
popolo rossazzurro dopo avere esultato 8 volte in 180 minuti, quanti sono stati i gol
contro Vicenza ed Entella.
Sannino aveva definito le 2
gare casalinghe lo spartiacque
del campionato e a giudicare
dalla voglia e dal ritmo mostrati si può parlare di risveglio. L’Entella, reduce da 2
successi consecutivi, torna a
vedere le streghe di Pescara
(dove ne aveva presi 4).
PRIMO TEMPO 1-0
MARCATORI Escalante (C) al 23’ p.t.; Rinaudo (C) al 10’, Lanini (E) al 31’, Sauro (C) al 36’,
Martinho (C) al 43’, Marcelinho (C) al 48’ s.t.
Frison 6; Peruzzi 6,5, Sauro 6,5, Capuano 7,
Monzon 6,5; Jankovic 6 (dal 23’ s.t. Calello
6), Rinaudo 7,5, Escalante 7 (dal 46’ s.t.
Chrapek s.v.), Martinho 7; Rosina 6,5 (dal 6’
s.t. Marcelinho 6,5), Calaiò 6,5. PANCHINA
Ficara, Parisi, Di Maio, Ramos, Garufi, Cani.
ALLENATORE Sannino 6,5.
ENTELLA (4-4-2)
Festa Catania: da sinistra Sauro, Escalante e Rinaudo, tutti a segno LAPRESSE
h 7,5
Rinaudo il migliore
CATANIA
Autore di un gol e mezzo,
ma non solo: è ovunque e
trascina la sua squadra
Martinho dietro a Calaiò. Per
virare, in avvio di ripresa, verso il tradizionale 4-3-3 con
Marcelinho e Martinho al
fianco di Calaiò. Il momento
migliore la squadra ligure lo
vive dopo lo il primo svantaggio ma senza riuscire a sfruttare due buone opportunità per
paeggiare.
Pelizzoli 5,5; Belli 5,5, Cesar 5, Russo 5, Iacoponi 5,5; Costa Ferreira 6, Di Tacchio 5,5,
Botta 5,5, Battocchio 5,5 (dall’11’ s.t. Mazzarani 6); Sansovini 6 (dal 42’ s.t. Malele s.v.),
Litteri 5 (dal 27’ s.t. Lanini 6). PANCHINA Paroni, Stefanelli, Zigrossi, Lewandowski,
Gerli, Latour. ALLENATORE Prina 5,5.
Goleada L’equilibrio il Catania lo spezza a metà del primo
tempo su angolo di Rosina e
testa di Escalante alla prima
rete italiana. Subito dopo Sansovini ha l’occasione più
ghiotta per l’1-1, ma la sua palombella è neutralizzata da
Frison. In avvio di ripresa i siciliani raddoppiano con un tiro da fuori di Rinaudo. L’ingresso di Mazzarani nell’Entella produce un parziale risveglio: su angolo di Costa
Ferreira il nuovo entrato Lanini inzucca alle spalle di Frison,
un po’ in ritardo. Ma i padroni
di casa in 5 minuti si riportano
avanti di 2: angolo di Marce-
ARBITRO Fabbri di Ravenna 6.
GUARDALINEE Zappatore 6-Tolfo 6.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Capuano (C), Costa Ferreira (E),
Cesar (E) ed Escalante (C) per gioco scorretto.
NOTE paganti 2.205, incasso di 14.605 euro;
abbonati 10.270, quota non comunicata. Tiri
in porta 9-2. Tiri fuori 2-3. In fuorigioco 1-0.
Angoli 9-3. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 3’.
il giudice
la situazione
Pesanti sanzioni
per Capogrosso
e per il Grosseto
Il Bassano capolista
sabato va a Busto
Lunedì due posticipi
FIRENZE Il giudice sportivo della Lega
Pro ha squalificato 27 giocatori. Grossa ammenda al Grosseto per varie intemperanze verso la terna arbitrale.
Ecco il dettaglio dei provvedimenti.
Giocatori espulsi: quattro giornate (una
delle quali per recidività in ammonizioni) a Capogrosso (Pordenone) per
comportamento ripetutamente offensivo e minaccioso verso l’arbitro; due a
Chiricò (Ascoli), Manaj (Cremonese) e
Adobati (Renate); una a Feola (Reggiana), Scipioni (Teramo), Balde (Tuttocuoio), Vacca (Catanzaro), Biondi (Lumezzane), Arcidiacono (Martina) e
Bardelloni (Real Vicenza).
Non espulsi: una giornata a Bucolo
(Messina), Gazo (AlbinoLeffe), Scognamiglio (Normanna), Radi (Barletta), Marano (Casertana), Russotto (Catanzaro), Luciani e Manganelli (Gubbio), Bulevardi (Ischia), Benedetti (Lumezzane), Perrulli (Lupa Roma), Di
Santantonio (Mantova), Cafiero (Torres), Silvestri (Spal), Ferrero (San Marino) e Cenciarelli (Teramo).
Allenatori: una giornata a Toscano (Novara).
Medici: tre giornate a Tarsi (Grosseto)
per ripetute offese all’arbitro.
Ammende: 5.000 euro al Grosseto (persona non identificata presente nel recinto di gioco offendeva e minacciava
un guardalinee a fine gara; addetti alla
sicurezza offendevano un guardalinee
al rientro negli spogliatoi; all’uscita dallo stadio la terna arbitrale veniva offesa e minacciata da un gruppo di sostenitori, costringendo le forze dell’ordine
alla scorta); 1.000 euro alla Salernitana; 500 a Barletta, Matera, Reggina e
Vigor Lamezia.
Questo il programma del prossimo
weekend nel quale si gioca la 11a giornata.
COSÌ VENERDÌ
ORE 19.30 Gubbio-Reggiana (B).
ORE 20.45 Südtirol-AlbinoLeffe (A, diretta
su Rai Sport).
COSÌ SABATO
ORE 14.30 Pavia-Torres (A); Martina-Melfi
(C).
ORE 15 Mantova-Feralpi Salò (A); PratoForlì (B); Casertana-Ischia (C).
ORE 16 Renate-Novara (A); Spal-L’Aquila
(B); Paganese-Barletta (C).
ORE 17 Pro Patria-Bassano (A); TeramoPro Piacenza (B); Juve Stabia-Lupa Roma
(C).
ORE 19.30 Real Vicenza-Cremonese (A);
Pisa-San Marino (B).
COSÌ DOMENICA
ORE 11 Venezia-Giana (A).
ORE 12.30 Santarcangelo-Pistoiese (B);
Reggina-Aversa Normanna (C).
ORE 14.30 Alessandria-Arezzo (A); Savona-Carrarese (B); Benevento-Vigor Lamezia e Messina-Foggia (C).
ORE 16 Monza-Lumezzane (A); AscoliPontedera (B); Matera-Salernitana (C).
ORE 18 Como-Pordenone (A); TuttocuoioAncona (B); Lecce-Cosenza (C).
COSÌ LUNEDÌ
ORE 14.30 Lucchese-Grosseto (B).
ORE 20.45 Catanzaro-Savoia (C).
LE CLASSIFICHE
GIRONE A Bassano p. 21; Como e Pavia 20;
Real Vicenza 19; Monza 17; Novara e Arezzo 16; Torres 15; Alessandria e Feralpi Salò
14; Renate e Giana 13; Südtirol e Cremonese 12; Venezia 10; AlbinoLeffe 9; Mantova
8; Lumezzane e Pro Patria 7; Pordenone 5.
GIRONE B Reggiana p. 19; Spal, Ascoli e
Pontedera 17; Pisa e Tuttocuoio 16; Pistoiese 15; Grosseto e Teramo 14; Ancona e
Prato 13; Savona, L’Aquila e Forlì e Carrarese 12; Gubbio 10; Lucchese e San Marino 8; Santarcangelo 5; Pro Piacenza (-8)
2.
GIRONE C Benevento p. 22; Juve Stabia e
Salernitana p. 19; Lecce, Matera, Vigor
Lamezia, Casertana e Catanzaro 18; Lupa
Roma 17; Foggia (-1) 14; Messina 12; Paganese e Martina 9; Barletta e Melfi 8; Cosenza, Savoia e Ischia 7; Reggina (-4) 5;
Aversa Normanna 4.
linho e testa di Sauro (anche
per lui primo gol italiano). Nel
finale il Catania dilaga con
una deviazione fortuita di
Martinho con il volto su botta
da fuori di Rinaudo e poi con
Marcelinho (al battesimo del
gol) che riprende un tiro di
Calaiò respinto da Pelizzoli
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LEGA PRO GIRONE C IN FERMENTO
Cosenza, scelto Roselli
Savoia e Ischia: che caos
Cambi in panchina, contestazioni e caos. Il girone C di
Lega Pro, dopo l’ultimo
weekend di campionato, è in
fermento. E le squadre in coda
stanno cercando di svoltare.
Qui Cosenza Giorgio Roselli è
il nuovo allenatore del Cosenza: ha preso il posto di Cappellacci e ha firmato un contratto
fino a giugno con opzione per
la stagione successiva (stamani alle 10 la presentazione). Ma
oggi in panchina, per il derby
interno di Coppa Italia con la
Reggina, ci sarà Stefano De Angelis, allenatore della Berretti.
Qui Savoia Il primo allenamento di Ugolotti è stato caratterizzato dell’ennesima contestazione dei tifosi alla squadra
e all’amministratore unico Maglione. Ieri pomeriggio un centinaio di tifosi sono entrati allo
stadio al grido di «Maglione
vattene». Poi il dirigente ha
chiesto al centrocampista Gargiulo di rescindere il contratto:
è stato messo fuori rosa e da
oggi si allenerà a parte.
Qui Ischia Un centinaio di tifosi hanno contestato il tecnico
Porta alla ripresa degli allenamenti. Due gli striscioni con la
scritta «Porta vattene»: i sostenitori hanno chiesto all’allenatore di lasciare la guida tecnica. La scena si è ripetuta all’uscita dallo stadio, dove Porta
ha subito un’altra dose di insulti e inviti espliciti a non mettere
più piede al Mazzella. Poi la
Polizia ha evitato disordini.
Qui Aversa Nessun caos, ma
solo un rinforzo di mercato in
questo caso. È un ritorno per
l’Aversa Normanna. Si tratta di
Dario Balzano, esterno ex Sorrento e Paganese: lo scorso anno ha vestito proprio la maglia
dell’Aversa, adesso ultima.
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COPPA ITALIA SEDICESIMI DI FINALE
Le ultime 8 gare: via con Lecce-Matera
Secondo round oggi per la
Coppa Italia di Lega Pro: le
ultime 8 partite completano i
sedicesimi di finale. Sono sfide
dirette: in caso di parità al 90’ ci
sono i supplementari e poi
eventualmente i rigori. Ecco il
programma e gli arbitri:
ORE 14.30 Lecce-Matera:
Luciano di Lamezia Terme.
ORE 15 Bassano-Mantova:
Pietropaolo di Modena;
Cosenza-Reggina: Boggi di
SKIPASS 2014,
A MODENAFIERE È DI SCENA
LA MONTAGNA BIANCA
CATANIA (4-4-2)
Cambio moduli Come usava
dire un tempo, squadra che
vince non si cambia, o quasi. E
così per la prima volta il Catania schiera una formazione
per dieci undicesimi identica a
quella precedente, a 3 giorni
di distanza. Rispetto al successo contro il Vicenza fuori Cani
e dentro Jankovic che va a
piazzarsi sul fianco destro del
centrocampo. Questo da la
possibilità a Rosina di giostrare dalle parti di Calaiò anche
se il 4-4-2 di Sannino diventa
spesso un 4-4-1-1 o anche un
4-2-3-1 con Rinaudo ed Escalante in mediana con un tris di
trequarstisti Jankovic-Rosina-
5
1
Salerno; Pisa-Torres: Dionisi di
L’Aquila; Salernitana-Messina:
Fourneau di Roma.
ORE 18 Feralpi Salò-Lumezzane:
Andreini di Forlì.
ORE 20.30 Alessandria-Pavia:
Giua di Pisa; CasertanaBenevento: Amoroso di Paola.
GIA’ QUALIFICATE Mercoledì
scorso hanno vinto e passato il
turno AlbinoLeffe, Ascoli, Como,
Juve Stabia, Pontedera, Prato,
Renate e Spal.
MERCATO
Lucchese, arrivano i rinforzi
Ingaggiati Di Masi e Mingazzini
LUCCA (d.c.) Rinforzi d’esperienza per
la Lucchese, che deve recuperare terreno in classifica e quindi ha tesserato
due svincolati: sono il portiere Giuseppe Di Masi (la stagione scorsa era all’Avellino) e il centrocampista Nicola
Mingazzini (era al Pisa).
Il quartiere fieristico di Modena ospita la 21esima edizione di
Skipass, salone del turismo e degli sport invernali da giovedì 30
ottobre a domenica 2 novembre. Organizzato da ModenaFiere,
per migliaia di appassionati della montagna bianca Skipass è
l’evento più atteso nel panorama fieristico italiano: la manifestazione di riferimento per gli operatori del turismo bianco
e degli articoli sportivi, per gli sportmaker, le associazioni e le
società di sport e tempo libero, e un appuntamento imperdibile
per gli oltre 90mila visitatori che ogni anno scelgono di esserci.
Alla vigilia della stagione invernale, stazioni e comprensori sciistici, hotel e società di impianti, snowpark, rifugi e tour
operator specializzati, italiani e stranieri, presentano a Modena
il meglio dell’offerta turistica sulla neve. Tra le grandi località
spiccano il Trentino, che tra le novità presenta anche il nuovo
maxi skipass “Fassa XL 3+3”, il ticket nato dall’accordo tra i
consorzi di impianti di risalita di Val di Fassa e Carezza, Tre
Valle e Fiemme-Obereggen. Uno skipass valido 6 giorni che
permetterà di sciare in tutti e tre i comprensori.
Anche la Valle d’Aosta arriverà a Skipass con le novità della
stagione invernale, portando in fiera le stazioni di sci grandi
e piccole che contraddistinguono l’offerta valdostana. Per far
entrare ancora di più il visitatore nell’ambiente alpino tipico
della Vallée, nello stand anche una scenografia dove si potranno
realizzare sul momento degli scatti da perfetti sciatori.
Plan de Corones invece triplica la propria offerta, alleandosi
con altri due comprensori: Speikboden e Klausberg. Le località
svizzere di Airolo e Corvatsch 3033: per quest’ultima quest’anno
una svolta decisamente tecnologica, con il gioco “Corvatsch
Peak Tour”, che per tutta la stagione premierà chi riuscirà a percorrere più chilometri di piste.
Tra le altre località straniere, da segnalare anche la Valle dello
Stubai, in Austria, che quest’anno arriva a Skipass con la Grotta
di Ghiaccio, inaugurata nell’estate e già attrazione di punta per
la stagione invernale.
Con gli addetti ai lavori del turismo bianco si trovano i brand
degli articoli sportivi. Sci, attacchi, scarponi, tavole, maschere,
occhiali, abbigliamento e accessori -ipertecnologici, sicuri, ecosostenibili - sono in esposizione a ModenaFiere negli stand che
hanno ospitano i marchi storici dello sci e le new entry del settore. Abbiamo visto in fiera la novità di Rossignol, con la nuova
serie Hero e le altre aziende del gruppo Dynastar e Lange, ma
anche Head, che punterà sulla nuova linea donna con grafene.
Poi non mancheranno le collezioni di Salomon, Atomic, Fischer,
Volkl, Dal Bello, Gabel e Leki. Da segnalare l’anteprima italiana
della nuova action camera GoPro Hero 4, un prodotto ad altissima tecnologia che sarà presentato al mercato italiano proprio
in questa occasione.
Skipass 2014 si presenta con un nuovo look: una rinnovata
area esterna, con l’allestimento al quartiere fieristico di Modena
di un vero villaggio di montagna dominato, come già nell’ultima
edizione, dalla mole della Ski Area innevata, la più grande pista
da sci mai costruita in città, aperta al pubblico e all’interazione
con le aziende che a ModenaFiere presentano le novità di stagione e le collezioni 2014/2015. Demo, clinic, corsi gratuiti di sci
e snowboard, miniescursioni con le ciaspole, gare ed esibizioni
di telemark coinvolgeranno i visitatori di tutte le età. Alla Ski
Area si affiancano le strutture come il nuovo rail, un progetto
mozzafiato destinato alle competizioni tra professionisti dello
snowboard e del freeski e nuove strutture dedicate ai visitatori
come il ‘rail beginners’ per aspiranti freestyler, lo snow-tubing
e il materassone gonfiabile bag jump.
a cura di RCS MediaGroup Pubblicità
23
24
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE 2014
IL SONDAGGIO EMOZIONI DA PRIMA PAGINA
SONO 130 E DIVISE PER EPOCHE, CLICCANDO VINCI 10 BICICLETTE E 100 MAGLIETTE
1921-1933
Carnera,
l’eroe
censurato
dal Governo
Aspettando la nuova Gazzetta a novembre,
su sondaggio.gazzetta.it puoi rivedere
le copertine più belle di sempre e votare la tua
Long Island City,
29 giugno 1933:
Primo Carnera vs
Jack Sharkey per
il titolo mondiale
dei massimi
laStoria
DI NINO MINOLITI
Gli idrovolanti
di Italo Balbo
e il Duce geloso
Può sembrare incredibile,
I fascisti lo esaltano, ma quando
perde col nero Joe Louis...
DANIELE REDAELLI
Negli Anni 20 la Gazzetta
vive un periodo che avrebbe
rappresentato un godimento
per chi, oggi, dice: «Comincio
a leggere dal fondo perché le
prime 25 pagine sono di calcio». All’epoca il calcio talvolta
non appare neppure in prima
pagina. Ciclismo, atletica, pugilato tengono banco e sembra
molto coraggioso, il 20 febbraio 1921, dedicare l’intera prima pagina alla vigilia della
partita Francia-Italia a Marsiglia. Lo stesso coraggio, peraltro, mostrato il 24 settembre
dello stesso anno dove un titolo della vetrina segnala la prima manifestazione femminile
di atletica a Busto Arsizio!
Ma arrivano momenti bui. Il
29 ottobre 1922, in piena
«Marcia su Roma», un gruppo
di fascisti assalta la tipografia
milanese che stampa la Gazzetta, entrano in redazione e
tagliano i fili del telefono. Due
giorni dopo il direttore Emilio
Colombo cerca di tenere il
giornale fuori dalle tensioni
scrivendo che si è «certamente
trattato di un equivoco». Ma
piano piano anche la rosea
cambia stile, adeguandosi alle
richieste del regime, diventando più retorica e pronta a enfatizzare le vittorie italiane. Nel
luglio 1924 Ottavio Bottecchia, infatti, «vince trionfalmente» il Tour de France, rigorosamente chiamato «Giro di
Francia» per adeguarsi all’abolizione dei vocaboli stranieri
voluta dal fascismo già nel
1923 (anche se in maniera più
blanda rispetto agli anni successivi). Oppure leggete un po’
le svariate righe di titolo della
prima pagina dell’8 giugno
1925: Binda vince il Giro d’Italia ed è «l’asso della nuova generazione» che precede «i colossi» definiti «campione di
grande classe e saldo carattere» (Girardengo), «figure luminose» (Brunero e Belloni).
Che il ciclismo tenga banco
è normale, a parte i successi
dei grandi corridori italiani, la
Gazzetta è l’organizzatrice del-
le principali corse nazionali.
Ma non solo biciclette: il 14
aprile 1930 il giornale celebra
la vittoria, a oltre 100 di media, dell’Alfa di Tazio Nuvolari
e Giovan Battista Guidotti nella Mille Miglia.
Da un anno la Gazzetta è stata
acquistata dal conte Alberto Bonacossa e da quattro si è trasfe-
rita nella storica sede di via Galilei. La tipografia stampa
250.000 copie al giorno e aumentano sensibilmente gli avvisi pubblicitari. Il successo è
crescente.
In questo periodo sta nascendo un mito dello sport italiano: Primo Carnera, emigrato in Francia da ragazzo, scoperto mentre lavorava in un
circo e lanciato da un manager
scaltro, Leon See. È tutta sua la
prima pagina di lunedì 1° dicembre 1930 con la cronaca
del successo su Paulino Uzcudum a Barcellona. Compaiono
addirittura due caricature,
una più classica di Bazzi, e una
più ironica di Deseta, che raffigurano il nostro campione del
ring. Le foto non sono ancora
entrate nell’uso comune, per
cui spesso si ricorre alle vignette. Emilio Colombo scrive un
lungo fondo nel quale non ha
capito se deve incensare Carnera o no al di là dei roboanti
aggettivi del titolo (poderoso,
autoritario, abile) per cui sta in
equilibrio. Il giornalista della
boxe, il validissimo Nino Cappelletti, ha invece sempre criticato pesantemente Carnera
che considera scarso, ma lui è
lì, fra i 90.000 (sì, 90.000!)
spettatori del Montjuich, e vede come Primo ha dominato
l’incontro con il taglialegna basco. Deve rimangiarsi le critiche e lo fa, pur sottolineando
spesso che Uzcudum ormai è
finito o quasi. Per il gigante di
Sequals è il viatico verso l’America. Lo ritroveremo più avanti.
Arriva il 1932 e l’Olimpiade di
Los Angeles in agosto, che la
Gazzetta segue con due inviati,
viene celebrata anche qui con
prime pagine dedicate ai Giochi con titoli altisonanti e persino molte fotografie.
Ma riecco Carnera sul giornale del 30 giugno 1933 che dà
la cronaca della conquista del
titolo mondiale dei massimi,
primo italiano a indossare una
cintura iridata nella boxe. Il
colosso friulano ha messo k.o.
Jack Sharkey al Madison Square Garden Bowl di Long Island.
Primo diventa preda del regime che ne fa un’icona della forza e della superiorità della razza italiana. Ancora adesso la
fama intatta di Carnera paga le
conseguenze di questo sfruttamento d’immagine che però
dura poco. Quando Max Baer,
un anno dopo, strappa il titolo
a Primo mettendolo 11 volte al
tappeto (ma Carnera si rialza
sempre…) il governo si dimentica in fretta di lui, tanto in fretta che quando nel 1935 finisce
k.o. in 6 round con Joe Louis
arriva addirittura un ordine
scritto dall’alto nelle redazioni: evitare di dare notizia dei
match di Carnera. Perbacco,
aveva perso con Joe Louis, un
negro (come si diceva all’epoca), intollerabile per il regime.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
oggi che Alitalia non è fallita
soltanto per l’intervento di
Etihad, ma ci fu un tempo in
cui l’Italia era la patria
dell’aviazione. Italo Balbo,
che era stato o era volontario
della Grande Guerra, stratega
dello squadrismo,
quadrumviro della marcia su
Roma e poi ministro fascista,
guidò dal 17 dicembre 1930 al
15 gennaio 1931 dodici
idrovolanti Savoia-Marchetti
S.55TA nella crociera
transatlantica Italia-Brasile:
era la prima volta che
l’Oceano veniva attraversato
in formazione. Si ripeté dall’1
luglio al 12 agosto 1933 con la
Crociera del Decennale (della
Regia Aeronautica), stavolta
con 24 idrovolanti S.55X,
direzione Nord America e
ritorno: Chicago gli dedicò un
trionfo e una strada, New
York l’accolse come un eroe e
venne ricevuto dal presidente
Franklin Delano Roosevelt.
Mussolini, geloso, dapprima
lo nominò maresciallo
dell’aria, poi nel 1934 lo spedì
in Africa a governare la Libia,
lo «scatolone di sabbia», che
con Balbo conobbe uno
sviluppo senza precedenti.
Nel frattempo, si schierò
contro le leggi razziali e
l’entrata in guerra e non
nascose mai i suoi sentimenti
antinazisti. Morì il 28 giugno
1940, a 44 anni, abbattuto per
errore dalla nostra contraerea
nel cielo di Tobruk: anche gli
inglesi gli resero omaggio.
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MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE 2014
donnealVertice
di PATRIZIA PANICO*
ia Hamm, questo si che è
un supercolpo di mercaM
to. Con lei nel Cda della società, la Roma e Pallotta hanno
davvero fatto gol. E non solo
perché si tratta della più grande calciatrice di tutti i tempi,
ma per quello che ancora rappresenta a distanza di tanti anni dalla sua ultima partita per il tutto movimento calcistico negli Stati Uniti.
Intanto voglio ricordarla per com'era in campo, io che ho avuto il piacere di affrontarla. Una
fuoriclasse assoluta: velocissima, controllo e ti-
ilCommento
di RUGGIERO PALOMBO
i penso io, lascia fare a me...» è il sus«C
surro di Malagò. Incantatore di serpenti o regista sopraffino? Con Tavecchio la disponibilità a una trattativa a fari spenti che
possa finire con l’alleviare le ferite del calcio ha
funzionato. Prima i ringraziamenti perché almeno è stato scongiurato il taglio dell’80% dei
famosi 62 milioni, poi la conclusione di un intervento pieno di dignità in Consiglio Nazionale in cui la richiesta di rivalutare tutto viene
subito spazzata via dalla subordinata, «dateci
almeno il tempo necessario». Mancava soltanto che Tavecchio chiedesse la clemenza della
corte. Resta da vedere quanto le rassicurazioni
di Malagò, buone ieri per sottrarre il Consiglio
nazionale dal rischio mediatico di guerra civile
(i fuochi d’artificio ci sono stati solo nelle due
Giunte a porte chiuse), si tradurranno in fatti
concreti per non provocare il 14 novembre,
giorno del Consiglio federale, la rivolta. Il calcio, che aveva detto di attestarsi a quota meno
10 milioni, sarebbe già pronto a salire a quota
meno 15. Ma le migliori acrobazie di Malagò,
ammesso e non concesso che abbia davvero voglia di compierle, non lo porteranno di sicuro
sotto la soglia del meno 18. Basterà? Ne dubitiamo. Nell’attesa, qualche riflessione a margine d’una giornata comunque storica.
La commissione sparametri Dodici riunioni
sotto la guida del vicepresidente Coni Bonfiglio, cui Carraro nella Giunta del mattino
avrebbe riservato l’appellativo di «killer», per
concludere a suon di algoritmi che al calcio dovevano essere tolti 50 milioni di euro e che alla
plurimedagliata scherma dovevano finire meno soldi di quanti non ne percepisca adesso.
Non c’era bisogno di assistere alla Giunta Coni
bis, col vicepresidente vicario Scarso a gridare
«io voto come Tavecchio» prima di essere ricondotto a più miti consigli grazie a 800 mila euro
di «aggiustamento» per la sua scherma, per
comprendere il clamoroso flop di un lavoro evidentemente senza capo né coda. Operando da
buon padre di famiglia e tenendo fede al suo
programma elettorale di togliere al calcio e da-
re alla pletora dei suoi piccoli elettori (ricetta
vincente) Malagò da solo avrebbe certo fatto di
meglio risparmiando pure un po’ di quattrini.
Concorso di colpa Al di là dei ragionamenti
tutti degni di rispetto su quanto sia giusto o
sbagliato togliere al calcio e dare a tutto il resto
della compagnia, è la tempistica che non funziona. Se lo stesso teatrino di ieri fosse andato
in onda nel suo atto conclusivo prima dell’estate, il calcio avrebbe potuto in qualche misura
porre rimedio. Così, per il 2015, non può. E a
pagare saranno le nazionali giovanili, il calcio
femminile, i nascituri Cff (centri di formazione
federale). Per Malagò e Abete, su questo aspetto, concorso di colpa perché tutti sapevano
quel che sarebbe successo, ma nessuno ha pensato alla tempistica. La politica del rinvio non
paga mai.
Tallone d’Achille La Federcalcio ha buoni argomenti e un punto debole: di quei 62 milioni
di euro, tappa di qui e tappa di là, circa 20 (toh,
il numero ritorna!) sono destinati alla Serie B e
alla Lega Pro. Cioè al calcio professionistico già
foraggiato dalla legge Melandri e dai contributi
dei diritti tv della Serie A. Per questa stagione
forse non si può, ma dalla prossima quei soldi
Abodi e Macalli faranno bene a scordarseli.
Furbi, furbetti e paradossi Il più bravo, Binaghi, rivendica la liceità dei parametri che pongono il tennis quale disciplina più virtuosa, ma
ha anche la schiena diritta per riesumare il tema accorpamenti (di federazioni, non quelli
burla delle discipline associate) che porterebbero a tanti risparmi, diventati indigesti a Malagò quando ha capito che perderebbe voti, e
rilancia sul voto ponderato, perché il calcio non
può pesare come la più piccola delle federazioni. Il più scaltro, Petrucci, compie un triplo salto mortale e si schiera con il migliore, cioè Malagò («stai andando meglio di me») salvo poi
minacciarlo ove osasse spendere un euro del
tesoretto per l’odiato Tavecchio e un calcio fino
all’altro ieri difeso a spada tratta. Il più divertito, Barelli, arricchisce il nuoto di un milione e
42 mila euro, e pensare che nella guerra con
Malagò e Chimenti in discussione di euro ce ne
sono «solo» 800 mila. Cose da Coni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ro pazzeschi, ti bruciava in un attimo. Svariava
su tutto il fronte d'attacco ed ha cambiato il
modo di intendere il ruolo di centravanti.
Quando sono andata negli Stati Uniti molti
mi chiamavano Mia, perché le somigliavo un
po' fisicamente e nei movimenti, ma la Hamm è
stata davvero un irraggiungibile mito planetario. Per farlo capire meglio ai tifosi romanisti:
quello che è Totti a Roma e in Italia, Mia lo è
stata negli States e nel mondo vincendo tutto
ciò che c'era da vincere. La figura più importante del pallone americano, più di qualsiasi
atleta maschio visto che il calcio lì è praticato
più dalle ragazze che dai ragazzi. A livello di
f
Il calcio italiano non
riesce a uscire
dalla crisi:
le battute su Thohir
i bambini indonesiani
le facevano trent’anni fa.
di BEPPE BERGOMI
a partita di questa sera può essere la gara
L
della svolta per l’Inter. Vincendo può accorciare sul terzo posto e infilare la seconda vittoria consecutiva. Due obiettivi in una volta sola.
È chiaro però che rischia di più la squadra di
Mazzarri. La Sampdoria arriva al Meazza tranquilla, con uno stato d’animo sereno.
Non credo che ci potremo aspettare grandi
scossoni tattici dai due allenatori. Mazzarri con
tutti gli infortunati non potrà scostarsi molto da
quello visto a Cesena. Mentre Mihajlovic ha trovato l’equilibrio con questo 4-3-3 con gli attaccanti che difendono bassi permettendo a tutti
di raccogliersi. Sono compatti. E poi quando attaccano sono pericolosi, hanno uno dei reparti
più completi del campionato con Gabbiadini,
Okaka ed Eder.
All’Inter forse si sta chiedendo troppo, sembra quasi che qualsiasi cosa ruoti intorno al
mondo nerazzurro in questo periodo sia negativo. Contro il Cesena non ha fatto male fino alla
parità numerica. Ha sicuramente fatto meglio
dei romagnoli, poi in superiorità ha paradossalmente sofferto. Mazzarri deve essere bravo in
questo momento a dare serenità al gruppo. Il 5°
posto dello scorso campionato ha caricato di
pressione il gruppo. Ma non scordiamoci che
tra l’Inter finita in Europa League e il Milan rimasto fuori passano solo 3 punti (60 a 57).
Per Mazzarri sarà fondamentale recuperare
il prima possibile il miglior Palacio. Può aprire
il gioco e dare profondità. E sono felice che abbia ritrovato Campagnaro, secondo me il più
adatto della rosa a giocare centrale di destra.
Ranocchia lo vedo meglio al centro. Vidic è stato un buon acquisto, ma non deve giocare sempre, può essere inserito anche lui nel turnover.
L’anno scorso, il 1° dicembre 2013, la sfida
interna con la Sampdoria fu la prima allo stadio
di Erick Thohir. Credo che Mihajlovic all’epoca
fu bravo a incartare Mazzarri. I due hanno idee
di calcio differenti, ma entrambe rispettabili.
La differenza tra Walter e Sinisa sta nella comunicazione. Il primo rimane nell’ambito della sostanza, non cerca l’empatia con il pubblico. L’altro, invece, è molto bravo in questo, usa slogan,
cerca citazioni. Ma di fondo sono due allenatori
molto attenti alla tattica. E poco cambia se uno
si dispone con il 3-5-2 e l’altro con il 4-3-3.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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PortoFranco
Lettere alla Gazzetta
A CURA DI FRANCO ARTURI
email: [email protected] - twitter: @arturifra
Lo sport, lo Stato
e la nostra salute
laVignetta
DI STEFANO FROSINI
Graziano Delrio, 54 anni, sottosegretario alla Presidenza ANSA
TwitTwit
IL CINGUETTIO DEL GIORNO
FILIPPO MAGNINI
Campione di nuoto
Quando le forze ti
abbandonano!! fine
allenamento stanco morto!
Ahaha
MARIA SHARAPOVA
TROPPA PRESSIONE SU MAZZARRI
MA CONTRO MIHAJLOVIC PUÒ SVOLTARE
immagine è un colpo formidabile per la Roma.
Ma Mia è anche una donna in gamba, intelligente, preparata: una vera manager, porterà
conoscenze ed esperienze diverse e in America
sarà un volano importante per il marchio giallorosso.
Mi auguro che la sua presenza possa servire
anche da noi ad aprire le porte delle società di
calcio a livello dirigenziale anche a noi donne.
E già che ci sono, la butto lì: se Lotito tra un
paio di anni mi chiamasse nel Cda della mia
Lazio...
*Calciatrice della Nazionale
di ROBERTO PELUCCHI
@FiloMagnini
Dai retta allo Zio
25
HAMM E’ UN SUPERCOLPO DI MERCATO
ADESSO LA ROMA HA UNA TOP MANAGER
laPuntura
MALAGÒ ADESSO È TRA DUE FUOCHI
DEVE EVITARE LA RIVOLTA DEL CALCIO
LA GAZZETTA DELLO SPORT
Campionessa di tennis
Today on the set of Fox
Sports Asia for #sugarpova
#Tokyo
@MariaSharapova
ALESSANDRO DEL PIERO
Calciatore della Dynamos Delhi
Manca poco ad Halloween...
vi va di giocare un po’
insieme?
@delpieroale
Non sono d’accordo col sottosegretario Delrio che ha invitato il Coni a ...fare meno il
Coni, quindi a preoccuparsi
meno delle medaglie e dedicare più attenzioni al sociale. Invece , il compito principale del
Comitato Olimpico Nazionale
Italiano è proprio quello di
preoccuparsi delle medaglie
da conquistare da parte degli
atleti tesserati dalle Federazioni. Ritengo che per il sociale il Coni faccia già moltissimo
con i contributi agli Enti di
Promozione Sportiva (Uisp,
Csi ed altri) che, di per sé ,
molto più ricchi delle Federazioni degli sport olimpici grazie ai finanziamenti derivanti
dai loro sponsor politici. Giustissima invece l’indicazione
di rapportarsi con la scuola,
perchè è dai bambini che si costruiscono i futuri atleti . Ma di
questo, oltre al Coni, dovrebbe
interessarsi molto di più il Ministero dell’Istruzione.
Enrico Quadri
Tema molto interessante,
su cui si discute poco perchè il
mantenimento dello status quo
«sportivo» in Italia interessa
entrambi gli attori principali: lo
Stato, che delega ogni cosa al
Coni e si lava le mani di fatto di
ogni intervento diretto, e il Coni
stesso che ne ha ricavato un
accrescimento del proprio potere, venendo di fatto equiparato a qualcosa di molto vicino ad
un Ministero.
Tutti felici? No, al contrario perchè questa situazione di fatto è
sbagliata, fuori del tempo e rappresenta un caso quasi unico al
mondo. Chiariamo subito: l’autonomia del Coni dal potere politico è un valore da preservare
e per il quale battersi ogni volta
che qualcuno intende metterla
in discussione. Ma è completamente da rigettare la paradossale «autonomia», nel senso di
non intervento, dello Stato sulla
materia dello sport, proprio
perché l’attività sportivo-motoria è strettamente legata alla
salute pubblica e come tale dovrebbe essere presidiata in modo massiccio dalle istituzioni
del Paese. Miliardi e miliardi di
spese sanitarie verrebbero risparmiati se l’Italia si alzasse
dai divani. Il benessere psicosociale dei cittadini è di sicura
pertinenza di Governo e Parlamento.
Questo modello è in auge nella
gran parte dei Paesi del mondo.
Nel nostro, al contrario, la legge
istitutiva del Coni stesso
(427/42) fu scritta in modo troppo estensivo ed ambiguo impegnando il Comitato Olimpico in
ambiti di chiara pertinenza e rilevanza pubblica. Disgraziatamente i padri costituenti, cui
dobbiamo il grande contributo
della nostra legge fondamentale, non vi inserirono la parola
sport. Errore di lungimiranza, in
contrasto con tanti altri meriti,
probabilmente a causa del freschissimo ricordo della strumentalizzazione politica che il
fascismo aveva fatto dello
sport. Per evitare un pericolo
del genere, si buttò il bambino
insieme all’acqua sporca.
La cattiva impostazione continua pari pari fino alla riforma
Melandri del 1999, che a sua
volta non riesce ad individuare
una precisa distinzione di competenza tra il mondo dello sport
di eccellenza e quello amatoriale. E così si arriva alle parole di
Delrio (e all’assenza del Governo Renzi sulla materia), ancora
all’insegna del «Coni pensaci
tu». Con quali soldi poi? Con i ritagli di ciò che rimane dall’attività agonistica vera e propria?
Non è serio nemmeno parlarne.
Un Paese moderno, che abbia a
cuore la salute dei suoi cittadini, deve occuparsi di questo approccio sportivo, valorizzandolo in pieno nelle sue connessioni
culturali e sanitarie. Garantendo al Coni tutta l’autonomia indispensabile per i suoi compiti
specifici e togliendolo nel campo del doping (tema a sua volta
di rilevanza pubblica in termini
di salute e non solo) dall’insostenibile posizione di controllato-controllore, attraverso la
nomina condivisa di un’Authority super partes. Ma il movimento verso questa soluzione sembra già frenato dalle vaste paludi che si estendono dal Foro Italico a Palazzo Chigi. Forse
anche questo tipo di status quo
è intoccabile per convergenti e
indicibili interessi comuni? Non
vorremmo pensarlo, però...
26
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE 2014
SPECIALETricoloreGranTurismo
IN COLLABORAZIONE CON ACI
Monza: et voilà Ferrari e Chevrolet
Nell’ultima di campionato rubano la scena Costantini-Frassineti e Sini-Enge, due equipaggi al debutto
GAUDENZIO TAVONI
Con le vittorie di Costantini-Frassineti (Ferrari 458 Italia) e Sini-Enge (Chevrolet Camaro) si è conclusa a Monza
nello scorso week end la 12a
edizione del Campionato Italiano Gran Turismo. Per entrambe le squadre, l’Ombra
Racing ed il Solaris Motorsport, si è trattato di una prima, anche se la squadra bergamasca aveva già preso parte all’esordio stagionale di Misano.
Contatti e risultati I due equipaggi si sono imposti con grande determinazione, ma il risultato finale poteva essere ancora più prestigioso per i portacolori della squadra bergamasca.
In gara-2, infatti, CostantiniFrassineti sono stati costretti al
ritiro per un involontario contatto da parte di Pezzucchi, tuttavia il bilancio finale è estremamente positivo e fa ben sperare per la prossima edizione
nella serie tricolore. Nonostante l’incidente in gara-2, di
grande rilievo è stata la prestazione di Stefano Pezzucchi
(Porsche GT3R-Krypton Motorsport) nella gara di sabato
con il 2° gradino del podio, ma
bene sono andate anche le altre coupé tedesche con Carboni-Beretta (Autorlando), a ridosso del podio in gara-2, e Donativi-Gagliardini (Ebimotors)
a punti in entrambe le gare.
La Rossa In evidenza anche
le Ferrari 458 Italia dell’MP1
Corse e dell’Easy Race. Con i
colori della squadra anconetana, Benucci-Balzan sono saliti
per la quinta volta sul podio,
concludendo la stagione nelle
parti alte della classifica nonostante un contatto in gara-2
che li ha costretti al recupero.
Al volante della Rossa della
squadra veneta, invece, Marco
Magli con Luigi Ferrara, ha colto un bel successo nella «Pirelli
Tyres Cup», classifica riservata
ai gentleman driver, per un solo punto su Carboni.
Giornata no A Monza è arrivata ancora tanta sfortuna per
la Lamborghini Gallardo dell’Imperiale Racing: una foratura in gara-1 ed un incidente al
via di gara-2 hanno privato
l’equipaggio Barri-Bortolotti di
un bel risultato, atteso dopo la
splendida pole del 24enne pilota trentino. Anche CapelloZonzini (Audi R8 LMS), non
sono stati da meno in fatto di
sfortuna e l’equipaggio di Audi
sport Italia si è dovuto accontentare di soli 7 punti a causa
dell’incidente in gara-1 e il drive through in gara-2. Attesi al
riscatto già dalla prossima stagione i due team portoghesi
dello Sports & You (Mercedes
SLS) e del Veloso Motorsport
(Lamborghini Gallardo), che
hanno già annunciato forte interesse per l’edizione 2105 della serie tricolore.
4
TUTTI I
RISULTATI
S
Gara-1
1. CostantiniFrassineti
(Ferrari)
50’39”267; 2.
Stefano
Pezzucchi
(Porsche)
a 8”439; 3.
Benucci-Balzan
(Ferrari) a 9”307
Gara-2 sub
judice
1. Sini-Enge
(Chevrolet)
50’49”735; 2.
Casè-Giammaria
(Ferrari) a
15”547; 3.
MapelliSchoeffler (Audi)
a 17”919
GT3 sub judice
1. Casè e
Giammaria 131;
3. Mapelli e
Schoeffler 128
GT Cup
1. Galbiati 161; 2.
Iacone e
Tempesta 156
Esordio e vittoria in gara-2 per Sini-Enge (Chevrolet Camaro-Solaris
Motorsport), mentre Costantini-Frassineti (Ferrari 458 Italia-Ombra
Racing) si sono imposti in gara-1 PHOTO4
CARRERA CUP ITALIA
Titoli già assegnati a Imola
Qui il protagonista è Liberati
E Cairoli che firma la 6a vittoria
Con i due titoli già assegnati ad Imola,
l’appuntamento monzese ha portato alla ribalta il
21enne romano Edoardo Liberati (EbimotorsCentri Porsche Milano), che si è aggiudicato gara2 ed il 4° posto in classifica generale. Il 18enne
pilota dell’Antonelli Motorsport-Centro Porsche
Padova, Matteo Cairoli, ha festeggiato con la sua
sesta vittoria stagionale in gara-1 il primo posto in
classifica generale con 200 punti, davanti a Vito
Postiglione (130) e Gianluca Giraudi (127).
GT CUP
È Galbiati su Porsche 997
il campione italiano
«Grazie a tutta la squadra»
Al termine di un week end molto
combattuto, Omar Galbiati (nella foto su Porsche
997) si è laureato Campione Italiano della classe
GT Cup. Il pilota dell’Antonelli Motorsport,
coadiuvato da Christian Passuti, dopo aver vinto
gara-1, ha concluso in quarta posizione gara-2,
sufficiente per conquistare l’alloro tricolore.
«Ringrazio Christian e tutta la mia squadra», sono
state le prime parole del neo campione italiano
che ora guarda con fiducia alla prossima
stagione. Sul gradino più alto del podio sono saliti
Mancinelli-Goldstein (Lamborghini Gallardo)
seguiti dalle due Porsche 997 di BodegaMaestri e Maino-Valori.
MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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FORMULA 1 VERSO IL GP STATI UNITI
Com’è nata una Stella
Mercedes, power unit in 27 versioni
Dietro il titolo Costruttori c’è lo sforzo immane di Stoccarda. Fra i segreti anche i flussi interni
UN POKER VINCENTE
Muso corto dal Bahrain
Debutta solo in Bahrain per le difficoltà nel
passare il crash test. Nel cerchio la vecchia
versione con due protuberanze (freccia)
GIORGIO PIOLA
La Mercedes sbarca in
America da campione del mondo Costruttori, una credenziale di grande prestigio sul mercato più importante e vasto per
la Casa di Stoccarda, che ha
fatto dell’impiego della motorizzazione ibrida il suo fiore all’occhiello. Non a caso sulle
W05, che hanno dominato la
stagione, dal GP di Spagna sul
cofano motore la scritta «Mercedes» è stata sostituita da
«AMG Hybrid», per confermare che l’impegno coinvolto nella progettazione dell’auto di
F.1 sarà riversato sulla produzione più sportiva del marchio.
Ricerca Ross Brawn, che ha
guidato l’esordio in F.1 del colosso tedesco, l’anno scorso
proprio ad Austin annunciò il
suo addio alla direzione tecnica del team, rivelando che era
stato gettato alle ortiche un
progetto di una vettura
quasi definitivo per realizzarne uno ancora più all’avanguardia in ogni settore, con soluzioni inedite
non solo sulla cosiddetta
«power unit». Indiscrezione
confermata quest’anno a
Suzuka da Paddy Lowe, che ha
ammesso che al debutto in pista a febbraio a Jerez la W05
Lewis
Hamilton, 29
anni, al
volante della
Mercedes
W05. Sotto
l’inglese
festeggia sul
podio del
GP Sochi,
coinciso con
la sua nona
vittoria
stagionale
LAPRESSE
montava l’evoluzione numero
27 del gruppo «power unit» e
del sistema di raffreddamento.
Un dato che rende l’idea dello
sforzo immane dietro a questo
progetto. Di fatto è stato sacrificato lo sviluppo della W04
nel 2013, con il risultato che il
vantaggio tecnico accumulato
difficilmente sarà colmato dagli avversari per la prossima
stagione. Anche perché per il
2015 si parla di un’ulteriore
escalation della potenza per
l’unità di Stoccarda.
Segreti Per ritornare all’indi-
screzione di Brawn e rendere
l’idea di quanto l’insieme vettura sia stato superiore alla
concorrenza, basta ricordare il
GP del Canada, quando Nico
Rosberg riuscì ad arrivare secondo dietro alla Red Bull di
Daniel Ricciardo, nonostante
la mancanza dei circa 160 Cv
dei motori elettrici andati in
panne. Una sorpresa
persino per lo stesso
pilota tedesco, che a
cena con amici dopo la
gara aveva elogiato il
comportamento dell’auto.
Ma vediamo quali sono i
segreti e le soluzioni inedite che hanno reso le W05
nettamente superiori alla concorrenza. Una premessa è doverosa: prima dell’inizio della
stagione si descrivevano le fu-
ture monoposto come complicate, con ingombri notevolmente maggiorati e fiancate
più voluminose. Ebbene, a eccezione del muso diverso per
regolamento, la W05 è quasi
identica come ingombri e forme alla precedente W04. Merito di uno studio incredibile che
si nota appena viene tolta la
carrozzeria. L’interno delle
fiancate è completamente carenato, con tutti gli accessori
(centraline, cablaggi, serbatoi
dei liquidi) nascosti all’interno, mentre su tutte le altre monoposto sono a vista. Un lavoro
che ha richiesto una rivisitazione completa del progetto
originale, ma che alla fine si
traduce in una efficienza mol-
13
Vittorie nel 2014
Nove sono state ottenute
da Lewis Hamilton, quattro
da Nico Rosberg su 16 GP
223
Punti sulla Red Bull
Nei Costruttori, la Mercedes
ha ben 223 punti sulla Red
Bull, la più vicina inseguitrice
to maggiore del raffreddamento e in una minore resistenza
aerodinamica all’avanzamento. A questa compattezza ha
contribuito una soluzione inedita nel sistema di raffreddamento: la collocazione di uno
scambiatore di calore all’interno del telaio nella zona dove è
nascosto il compressore, a sua
volta distanziato dalla turbina,
che invece è collocata nella
parte terminale del motore.
Muso corto Anche nel settore
aerodinamico le W05 presentano soluzioni inedite. Il muso
cortissimo, introdotto nel corso della stagione, ha creato
perfino problemi per l’omologazione al crash test, ma ha
permesso di ottenere il massimo carico possibile all’avantreno e la migliore qualità di flusso verso il retrotreno, favorendo quindi il carico aerodinamico generato dal diffusore
posteriore. Per ottenere questo
risultato, la Mercedes ha introdotto una novità assoluta nella
realizzazione della sospensione anteriore. Il triangolo inferiore, solitamente a base larga,
è diventato strettissimo, ma soprattutto su un unico profilo
alare, in sinergia con l’ala anteriore. Soluzione che ha comportato notevoli complessità
strutturali.
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Austin ha fatto fare uno
studio a una società di revisione di New York: il risultato è
che il GP negli Usa genera un
giro d’affari di 507 milioni di
dollari (396 di euro). Eppure
la F.1 che sbarca in America si
scopre più povera: due garage
resteranno chiusi (Caterham e
Marussia) e pare che anche la
Force India abbia rischiato di
restare a casa perché secondo
Auto Motor und Sport avrebbe
pagato appena in tempo l’ultima tranche alla Mercedes per
avere a disposizione la quinta
fornitura di power unit.
Tetto Max Mosley dalle co-
lonne del Times avverte: «Ci
sono altri team a rischio» e torna a dire che aveva ragione lui
a voler imporre un «budget
cap» alle scuderie, aggiungendo che «la Marussia dovrebbe
guadagnare (dai diritti commerciali; n.d.r.) come la Ferrari che tanto avrà sempre più
sponsor».
Manager A proposito di cac-
cia allo sponsor Haas F1, che
debutterà nel Mondiale nel
2016, ha annunciato di aver
assunto come capo del marketing Adam Jacobs, che si è fatto le ossa in Nascar e in Nfl (football americano).
Sebastian Vettel, 27 anni, non farà le qualifiche perché,
cambiando la power unit dovrà partire dalla pit lane GETTY
Turbina (7) e compressore (4) che è vicino al
serbatoio olio (5) sono separati. Inediti pure lo
scambiatore del calore (3) e gli scarichi corti (6)
Sospensione aerodinamica
L’aerodinamica ha influito nel disegno della
sospensione anteriore: il triangolo inferiore è
molto stretto (in giallo la soluzione tradizionale)
Fiancate carenate
Nessun’altra F.1 ha tutti gli accessori nascosti
all’interno della carenatura, a tutto vantaggio
delle fluidodinamica interna e del raffreddamento
Taccuino
PARADOSSO PURE FORCE INDIA HA RISCHIATO DI NON ESSERCI. DOMANI SI DECIDE IL FORMAT DELLE QUALIFICHE
La F.1 negli Usa vale 400 milioni di Ma i team sono sempre più in crisi
Turbina lontano dal compressore
Qualifiche Con sole 18 mo-
noposto al via cambierà il format delle qualifiche: domani i
commissari del gran premio si
riuniranno e, con molta probabilità, approveranno il suggerimento avanzato da Charlie Whiting che prevede
l’esclusione di 4 piloti dalla Q1
e altrettanti dalla Q2. In realtà
nella prima fase usciranno solo in 3 considerato che Vettel
rinuncerà alle prove ufficiali,
dovendo sostituire tutta la
power unit e dovendo dunque
partire dalla pit lane.
Dramma Intanto il management di Jules Bianchi ha
smentito che in tempi brevi il
pilota francese possa essere
trasferito dal Giappone all’Europa: le sue condizioni (è ancora ricoverato in prognosi riservata) lo impedirebbero.
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OSPITE ALLA GARA DI VALENTINO
Hamilton al Rally di Monza?
Lewis Hamilton potrebbe essere a Monza in occasione del Rally fissato per il 29 e 30 novembre, dove
correrà Valentino Rossi: il suo sponsor (Monster) è
quello che finanzia la manifestazione e ha promesso di
portare alcune stelle, tra le quali un big della Nascar e
lo stuntman Ken Block.
SI CORRE CON MEDIE E MORBIDE
Pirelli: due soste ad Austin
«Con le gomme medie e soft ci aspettiamo due
soste negli Usa»: è il pronostico di Paul Hembery, direttore Motorsport Pirelli.
CONFERENZA DEL TRAFFICO
Aci: auto italiane troppo vecchie
«Sulle nostre strade troppe auto troppo vecchie»: così il presidente dell’Aci Angelo Sticchi Damiani
ieri alla 69a Conferenza del Traffico, a Roma. «Il rischio
di morire a bordo di un veicolo vecchio di 10 anni è più
che doppio rispetto a una vettura nuova».
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CICLISMO L’INCONTRO A ROMA
d
HANNO
DETTO
S
Renzi
«Ha preso la
maglia gialla alla
seconda tappa,
impressionante.
È stato il
successo della
fatica, del
coraggio, della
tenacia.
Al Mondiale di
Firenze, l’anno
scorso, è stato
sfigato»
Orgoglio
italiano
Renzi a Nibali:
«Sei un esempio
per tutti i ragazzi»
Il siciliano a Palazzo Chigi ha dato la maglia gialla
al Premier: «È un appassionato, ne capisce»
S
Nibali
«L’incontro con
il Premier?
Molto piacevole
e tranquillo. Ci
siamo presi un
caffè insieme.
Che cosa mi ha
colpito di più?
L’altezza di
Renzi. Me lo
immaginavo più
piccolo. Invece
è più alto di
me…»
TIZIANA BOTTAZZO
ROMA
Emozionato? «Assolutamente no». Freddo, impassibile, determinato, come sempre.
Vincenzo Nibali varca l’ingresso di Palazzo Chigi come se andasse a prendere un caffè da
un amico. «Bello essere qui in
grande tranquillità, senza l’affanno di allenamenti e gare. Il
momento giusto, così mi tornano in mente gli splendidi ricordi di questa stagione incredibile». Pochi passi dall’albergo «dei parlamentari», proprio
a piazza Montecitorio, fino all’attigua piazza Colonna dove
le guardie del palazzo del Presidente del Consiglio lo accolgono emozionati. La piazza è
deserta, turisti e curiosi alle
transenne ai margini cercano
di mettere a fuoco quale personalità stia varcando il portone.
Impeccabile Con Nibali, impeccabile nel suo completo
grigio, anche il presidente della Federciclismo Renato Di
Rocco, il manager Alex Carera
e l’avvocato Fausto Malucchi.
Si sale al primo piano, tv e
stampa si affollano dietro il
cordone, il cerimoniale avverte che non ci saranno interviste. Inutilmente. La maglia
gialla è appallottolata nella
mano di Vincenzo che la srotola e la porge al Premier, in favore delle telecamere. Una
promessa mantenuta, dopo i
tweet scambiati durante il magico Tour in cui Renzi lo invitava a Palazzo Chigi, naturalmente con la maglia gialla:
«Mi ha mandato tre o quattro
messaggini che mi hanno fatto
un gran piacere. Non avevo
molto tempo per guardare il
telefono, ma accenderlo e vedere che anche lui tifava per
me, beh, era bello». E’ Renzi a
esordire con una battuta: «Le
foto fatele a Nibali che le merita, poi mandatele ai francesi.
C’è una canzone...», evocando
il «Bartali» di Paolo Conte dedicata alla vittoria di Ginettaccio al Tour del ’48 «e i francesi
ci rispettano, che le balle ancora gli girano…». «Questa vittoria di Nibali è un’esperienza
straordinaria per il ciclismo —
aggiunge Renzi — la vittoria
della fatica, del coraggio, della
tenacia. Un orgoglio per l’Italia per come è arrivata, ha preso la maglia gialla alla seconda
tappa del Tour, una cosa impressionante. E chi conosce il
ciclismo sa che questo signore
ha vinto il Giro e la Vuelta prima del Tour. Peccato per il
campionato del mondo a Firenze, pensare che tutti noi dicevamo che quello era proprio
un percorso per Nibali, quegli
ultimi giri straordinari, poi la
caduta. E’ stato davvero sfigato...».
Vincenzo
Nibali, 29,
nella foto
grande con la
maglia gialla
che ha donato
ieri a Matteo
Renzi, 39.
A fianco, il
trionfo sui
Campi Elisi,
il 27 luglio, che
ha fatto dire
al Premier
«Mamma mia,
Chapeau»
BETTINI
Emozione Renzi sembra più
emozionato di Nibali nel ricordare le imprese del suo campione di ciclismo. Aggiunge:
«La sua è stata una vittoria del-
IL CASO DEL PIRATA MENTRE IVAN GOTTI È DISPOSTO A RINUNCIARE AL SUO BIS NELLA CORSA ROSA
Si muove anche patron Cenni
«Date a Pantani il Giro ‘99»
FRANCESCO CENITI
Primi effetti collaterali
dell’inchiesta condotta dalla
Procura di Forlì sull’ipotesi
(associazione per delinquere
finalizzata alla truffa e alla frode sportiva) di un’alterazione
del controllo che estromise
Marco Pantani dal Giro ‘99:
Romano Cenni, patron della
Mercatone Uno che aveva nel
Pirata il suo capitano, ha deciso di muoversi in via ufficiale
affidando all’avvocato Marco
Baroncini un mandato preciso
per tentare di far assegnare a
Pantani (era primo in classifica con oltre 5’ sul secondo, Paolo Savoldelli) quel Giro. Il legale ha così spiegato l’iniziativa: «Stanno emergendo elementi nuovi che, uniti a quelli
già valutati, dimostrano che la
decisione adottata nei confronti di Pantani e, di conseguenza, della squadra Mercatone Uno, debba essere modificata e revisionata, secondo i
presupposti e i criteri previsti
dal Coni». E che cosa ne pensa
di questa possibilità il vincitore
di quel Giro d’Italia? «Accetterò con serenità le decisioni che
arriveranno» è il pensiero di
Ivan Gotti, in carriera re della
Corsa rosa nel 1997 e proprio
nel 1999. «Riscrivere la storia
— aggiunge l’ex scalatore bergamasco — non è un problema
rispetto a quanto è successo al
povero Marco. Se assegnassero a lui quel Giro non mi sentirei privato di qualcosa. Sono
pronto a rinunciare».
Interrogatori Tutto questo in
sede sportiva, ma è il penale ad
attirare l’attenzione con fatti
Ivan Gotti, 45 anni, 1° al Giro ‘99 AP
concreti: dopo Renato Vallanzasca, i carabinieri coordinati
dal maresciallo Diana e delegati dal procuratore capo Sergio Sottani, hanno già stilato
un fitto calendario d’interrogatori. Già nei prossimi giorni
saranno sentiti ex ciclisti, dirigenti sportivi, ma soprattutto i
medici autori del prelievo del
sangue finito nel mirino degli
inquirenti e il detenuto che anticipò a Vallanzasca l’uscita di
scena di Pantani da quel Giro a
causa delle scommesse clandestine. Quest’ultimo è stato già
identificato nella scorsa settimana e si aspetta solo il momento migliore per chiedergli
conto di quel «pronostico». Insomma, il cerchio si stringe: se
davvero c’è stata l’alterazione
sul test di Campiglio (e chi indaga ne è fermamente convinto), allora dai nuovi interrogatori dovrà arrivare qualche
elemento in più per irrobustire
l’accusa in modo da consentire
all’inchiesta un salto di qualità. Non resta che aspettare.
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l’Italia, e anche un sogno straordinario di un campione. Per
questo rappresenta un punto
di riferimento per tutti i ragazzi. Sono felice di ospitarlo qui
e sono sicuro che tutti gli italiani gli sono grati per le emozioni che ci ha regalato». Nibali ringrazia: «Sì, sono contento
di essere qui, speriamo che
questo appuntamento si rinnovi con un altro successo importante. Magari presto». Il
gruppetto sparisce nelle stanze del Palazzo del Governo per
un caffè e due chiacchiere. Poco meno di un’ora e Vincenzo
rivarca il portone. «Un incontro bello, abbiamo parlato
molto di possibili programmi
futuri per il ciclismo, anche
con Di Rocco. Il premier è un
appassionato, ci capisce, que-
sto mi ha sorpreso. E’ uno
sportivo molto sensibile, importante che abbia attenzione
per altri sport diversi dal calcio. Molti sono di grande rilievo, non solo il ciclismo, ma anche il nuoto, il basket, la pallavolo. Lavorare insieme in futuro? Chissà». Nel futuro di
Nibali c’è anche il Giro d’Italia:
«Sì, gli ho specificato che non
ho ancora deciso. Una certezza invece è l’Olimpiade di Rio
nel 2016». Beh, emozionato
per questo incontro? «E’ stato
molto piacevole e tranquillo.
Ci siamo presi un caffè insieme. Cosa mi ha colpito di più?
L’altezza di Renzi. Non so perché, ma me lo immaginavo più
piccolo. Invece è più alto di
me…».
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DOPING
AVEVA 91 ANNI
Armstrong:
«Parlerò ancora
alla Commissione»
Addio Logli: vinse
una tappa al Giro
Lance Armstrong
è pronto a parlare per
la seconda volta con la
commissione indipendente
che l’Uci ha voluto per
investigare sul doping nel
ciclismo all’epoca del texano,
reo confesso e privato dei 7
Tour de France vinti. Lo ha
confermato lo stesso
Armstrong a cyclingnews.com.
Intanto il presidente dell’Uci
Brian Cookson ha detto: «C’è
spazio per la redenzione di
tutti, e quindi anche di
Armstrong».
RICORSO Restando in tema
doping, in merito al caso di
Roman Kreuziger (anomalie
nel passaporto biologico), che
andrà al Tas, l’Uci ha chiesto
fino a 4 anni di squalifica
per il ceco, oltre a una multa di
770.000 euro e la cancellazione
dei risultati ottenuti dal 2011.
All’età di 91 anni è morto
ieri alla Misericordia di
Carmignano (Prato) Nedo Logli.
Pro’ dal ‘43 al ‘53, vinse dieci
corse, con la perla della BariNapoli al Giro d’Italia ‘48. Sua
anche la Tre Valli Varesine ‘49,
l’anno migliore con il 3° posto al
Lombardia e il 9° al Giro d’Italia.
E poi il Giro dell’Emilia e la
Placci nel ‘43, oltre al
campionato italiano
indipendenti nel ‘46. Ma fu
soprattutto 2° alla MilanoSanremo ‘50, dietro a Bartali,
quando superati in volata Van
Steenbergen e Conte pensava
di aver vinto. Oggi il funerale
alle 15, sempre alla
Misericordia.
Luca Gialanella, la Redazione Ciclismo de La
Gazzetta dello Sport e Claudio Gregori abbracciano l’amico Fausto per la morte del caro padre
Nedo Logli
campione di ciclismo negli anni ’50.
- Milano, 28 ottobre 2014.
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BASKET UN CLAMOROSO CASO DI MERCATO
Cusin rompe con Sassari
e firma il ritorno a Cremona
Il pivot lascia la Dinamo per questioni di minutaggio. Sacchetti deluso:
«Dopo 3 giornate aveva già deciso di andare via». Arriva Marconato?
MARIO CANFORA
VINCENZO DI SCHIAVI
MERCATO EUROPA
Vitoria: Crespi
taglia Johnson
e prende Vujacic
Strana la vita. Un mese
fa, l’arrivo di Marco Cusin a
Sassari veniva salutato con reciproca soddisfazione dal giocatore e dal club. Grandi parole, grandi proclami. «Sono
convinto che potremo raggiungere obiettivi importanti», disse l’azzurro. Un mese dopo, arrivederci e grazie e il ritorno a
Cremona dopo le stagioni vissute tra Pesaro e Cantù.
Movimenti di mercato
anche in Europa. Il più
interessante riguarda Vitoria,
allenata da Marco Crespi. Il
coach italiano, dopo aver vinto
nel weekend la prima partita
nella Liga nel derby contro
Bilbao, rinforza il settore esterni
con l’arrivo di Sasha Vujacic. Lo
sloveno, ex Los Angeles Lakers,
reduce da una stagione non
esaltante a Venezia, sostituisce
Orlando Johnson, tagliato dal
club basco.
Scelte Tutto molto strano, a
dir la verità. Come può uno come lui, che fa parte in pianta
stabile del gruppo azzurro,
mollare la possibilità di giocare per il vertice e, cosa ben più
importante, l’Eurolega? Lo
stesso c.t. dell’Italia, Simone
Pianigiani, ha più volte sottolineato e chiesto ai suoi ragazzi
di fare il possibile per giocare
in Europa. Nulla da fare, Cusin
alla fine ha preferito Cremona,
quindi lottare per la salvezza e
senza giocare una Coppa. Cosa
è successo? A Sassari, a parte
le frasi di circostanza, ci sono
rimasti un po’ male. «Dopo appena tre partite lui aveva già
deciso di andare via: gli avevo
chiesto di aspettare, niente da
fare», dice il coach del Banco
Sardegna Meo Sacchetti. La
classica goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata a Pistoia,
dieci giorni fa. Un «non entrato» che il centro ha fatto fatica
a sopportare. Problemi di ambientamento con la squadra?
«Direi di no», continua Sacchetti. La città non gli è piaciuta? «Non lo so, davvero non so
cosa sia successo — prosegue il
coach — comunque lui sapeva
CIAMILLO
che c’era da lottare per conquistare il posto». Federico Pasquini, il g.m. di Sassari, non
ne fa un dramma. «Abbiamo
assecondato la sua volontà.
Per lo spirito che c’è qui, non
siamo abituati a tenere gente
controvoglia. Ci siamo lasciati
da amici». E ora? Non si stravolge il 3+4+5, quindi al posto di Cusin in panchina andrà
un ragazzino, in attesa di Tessitori che pare però in dissenso
col club («deve superare le visite mediche dopo l’infortunio
alla mano destra», racconta
Pasquini) o di un altro arrivo.
Marconato? Viene escluso, fatto sta che sul mercato attual-
mente uno dell’esperienza e
della solidità di Cusin non c’è.
Vanoli Intanto, Cremona dopo Reggio Emilia si appresta a
diventare una meta di riferimento per gli italiani. Cusin si
aggiunge al «big» Luca Vitali, e
poi a Fabio Mian (‘92), Luca
Campani (‘90) e Giulio Gazzotti (‘91). Il club lombardo sta vivendo una fase di rilancio dopo anni difficili dal punto di vista sportivo e gestionale. Nelle
mille difficoltà, il patron Vanoli ha sempre saputo tenere la
barra dritta e ora si ritrova con
una squadra molto interessante, costruita con un budget di
BIG
IN CRISI
S
Ragland
Il play di Milano
si è visto solo
contro Trento
(16 punti). A
Cremona,
contro Venezia
e in Eurolega
non ha per nulla
convinto
S
Stone
Il play ex
Toronto è il
grande mistero
di Venezia. E
non tanto per i
2.7 punti di
media in 3 gare.
In regia non
ingrana. Meglio
Ruzzier
S
DONNE Il c.t. azzurro Roberto
Ricchini torna al part-time. Il
tecnico ha infatti firmato un
contratto con Napoli in
sostituzione dell’esonerato
Orlando.
Marco Cusin,
29 anni. La
sua avventura
a Sassari è
durata cinque
partite
EUROCUP STRASBURGO OK
Rimantas Kaukenas, 37 anni CIAM
Traore
non perdona
Reggio cede
nel finale
NICOLA ZANARINI
BOLOGNA
CASO FREEMAN Buone
notizie per Capo d’Orlando. La
Fiba ha concesso la licenza A
ad Austin Freeman. la guardia
sarà quindi disponibile per la
trasferta di Cremona. Freeman
era stato fermato perche nei
suoi due passaporti, quello Usa
e quello liberiano, figuravano
due diversi luoghi di nascita.
Il g.m. sardo
Pasquini: «Non
siamo abituati
a tenere gente
controvoglia»
A
700 mila euro. Ma ci sono anche altri club che stanno guardando al mercato nonostante
si sia solo alla terza giornata.
Pesaro, complice l’infortunio
di Nicholas Crow, sta cercando
un lungo italiano. Aveva sondato Antonutti ma l’affare pare
piuttosto complicato e la pista
si è così raffreddata. Venezia
sta guardando ai tagli Nba: la
situazione di Stone, che stenta
non poco a capire il nostro
basket, è sotto osservazione.
Anche Brindisi si sta guardando attorno alla ricerca di un
esterno: sotto taglio è il play
(finora deludente) Sek Henry.
Flynn
Al momento è
infortunato, ne
avrà per una
decina di giorni,
ma il suo avvio
di campionato a
Capo d’Orlando è
senza acuti: 6.5
punti di media e
2.5 assist
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Si ferma a 10 la striscia di
vittorie interne europee di
Reggio Emilia, che perde per
la prima volta in 4 gare al PalaDozza e paga le fatiche per
l’incredibile vittoria di sabato
a Varese dopo 3 supplementari. Strasburgo è tosta e ben organizzata e approfitta delle assenze di Diener, Silins, Darjus
Lavrinovic e Pini. Ad attenuare
l’emergenza emiliana è il ritorno dopo un anno e mezzo di
Donell Taylor. La gara si decide nell’ultimo periodo. Gli alsaziani provano ad andarsene
con due tiri da 3 e 8 punti filati
di Toupane, ma Kaukenas,
Cinciarini e Cervi non ci stanno e si prosegue all’insegna
dell’equilibrio. Poi la lucidità
comincia a mancare e Cinciarini perde una palla che si rivela
cruciale. Due canestri da sotto
di Traore portano gli ospiti a
+7 sul 59-66 e finisce qui. Oggi in campo le altre due italiane. Roma sfida Siviglia (ore
18, diretta Sportitalia), mentre Cantù va a Villeurbanne
(ore 20, diretta su Sportitalia).
GIRONE A
Ieri: Reggio Emilia-Strasburgo 59-66.
Oggi: Bonn-Saragozza; Bamberg-Levallois. Classifica: Strasburgo 3 vinte-0 perse; Bamberg, Saragozza, Levallois 1-1; Reggio Emilia 1-2; Bonn 0-2.
GIRONE B
Oggi: Cantù-Villeurbanne; Artland
Quackebruck-Ostenda; Digione-Gran
Canaria. Class.: Gran Canaria, Digione
2-0; Villeurbanne, Quackenbruck 1-1;
Cantù, Ostenda 0-2.
GIRONE C
Oggi: Roma-Siviglia; Nancy-Oldenburg; Charleroi-Nymburk. Class.: Roma, Siviglia 2-0; Nymburk, Nancy 1-1;
Oldenburg, Charleroi 0-2.
NBA IL PROPRIETARIO DI CHARLOTTE, DOPO I SEI DA GIOCATORE CON CHICAGO
IL VIA NELLA NOTTE
Jordan ha ancora fame: «Voglio il 7° anello»
Gustatevi
la prima di Nba,
cronache e video
«Sarebbe il più
gratificante
I playoff devono
diventare
un’abitudine»
Nella notte si è aperta
la stagione Nba con la
consegna degli anelli ai
campioni di San Antonio che
hanno sfidato Dallas. Sul
nostro sito puoi leggere la
cronaca, vedere gli highlight
della sfida e le
videointerviste realizzate
all’AT&T Center da
Gazzetta.it.
Stanotte tocca anche ad altri
due italiani, che peraltro
giocano uno contro l’altro in
Denver-Detroit. Ma mentre
Gallinari è certo di scendere
in campo (anche se solo per
una quindicina di minuti),
Datome potrebbe essere
nella lista degli inattivi, che
cambia di gara in gara. I
Knicks dell’infortunato
Bargnani hanno ceduto
Travis Outlaw ai Sixers per
far spazio al rookie Travis
Wear.
MASSIMO ORIANI
«Sogno sempre il settimo
anello». Michael Jordan ha ancora fame di vittorie. Non gli
bastano i sei da giocatore, ora
vuole aggiungere alla collezione anche il primo da propietario. Il più grande giocatore
della storia – quantomeno è
fuori discussione che lo sia di
quella moderna – nel 2010 è
infatti diventato socio di maggioranza (80%, salito all’89%
nel 2011) della franchigia di
Charlotte, sborsando 275 milioni di dollari.
strada finalmente sembra
quella giusta sotto la guida di
coach Steve Clifford e con un
buon nucleo di giovani formato da Kemba Walker, Lance
Stephenson e Al Jefferson.
«Questo sarebbe molto più
gratificante – ha voluto puntualizzare MJ in una lunga e
sempre più rara intervista rilasciata alla tv Espn – Ho giocato
per tanto tempo, ho sempre
accettato le critiche come
qualcosa che mi serviva per
crescere, ero in grado di avere
un impatto diretto sul risultato. In questo ruolo non posso
far altro che parlare ai miei impiegati, giocatori o allenatori».
Errori Le prime esperienze
da dirigente non sono state
certo un successo. Le decisioni
nei giorni del draft hanno lasciato il segno per anni, come
quella di puntare su Kwame
Brown con la numero uno assoluta del 2001 quando era ai
Wizards. I Bobcats hanno vissuto per anni nella mediocrità
(un’apparizione ai playoff in
nove anni), prima di tornare
nella postseason al termine
Michael Jordan, 51 anni, proprietario degli Hornets dal 2010 AFP
della scorsa regular season.
Ma una vittoria manca ormai
dal 2002, quando arrivarono
alle semifinali di conference,
perdendo 4-1 coi Nets. Allora
si chiamavano Hornets, e quella fu l’ultima stagione nel North Carolina prima del trasferi-
mento a New Orleans.
Da quest’anno i Bobcats sono tornati ad essere gli Hornets (mentre ormai New Orleans si chiama Pelicans) e la
speranza è che assieme al vecchio nome, tornino anche le
vecchie abitidini di vincere. La
Via «Non vedo l’ora che si ricominci – prosegue Air Jordan, che per la sola giornata di
ieri ha gestito l’account Twitter di Charlotte – L’estate sembrava non finire mai, dopo
aver assaggiato i playoff la
scorsa stagione ed esserci rinforzati, sono curioso di vedere
come ci comporteremo. Il
2014 è stato una bella sorpresa, 43 vittorie e la postseason,
non era qualcosa che ci eravamo prefissi nel breve. Ma è la
prova che quando lavori duramente qualcosa di buono succede. Vogliamo crearci
un’identità, far sì che i playoff
diventino un’abitudine».
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MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
31
PALLAVOLO L’INCHIESTA
Superlega vietata
ai giovani italiani
«Ma gli stranieri
di pari età giocano»
Bonitta, ex c.t. della Juniores: «Per me sono già
pronti per il primo livello». I dirigenti: «Se non
vanno in campo significa che non lo sono ancora»
MARIO SALVINI
GIAN LUCA PASINI
Oro europeo nel 2012,
bronzo mondiale nel 2013.
L’Italia juniores i risultati li ha
ottenuti eppure in campo non
si vede. Nonostante il “programma” dettato dal nuovo
presidente di Lega, Albino
Massaccesi, nonostante non ci
siano retrocessioni i giovani
azzurri in campo non si vedono, se non in qualche rara eccezione: il solito Randazzo, Spirito a Molfetta, Mattei a Padova... E poco altro inSuperlega.
«Il motivo non lo conosco, ma
vedo che ci sono pari età che
sono titolari: Quiroga, Koumentakis. Tanto per citare due
esempi. Forse i successi dell’Italia sono stati visti come vittoria del gruppo più che dei
singoli - spiega Marco Bonitta
oggi ct delle donne, fino all’anno scorso tecnico della juniores -. Il mio parere? Valgono
tutti almeno un’A-2 da titolari,
quando non un A-1».
Da Macerata Interessante il
punto di vista dell’ unico ragazzo ad aver trovato un posto da
titolare in A-1, Luigi Randazzo,
schiacciatore a SanseplocroCittà di Castello. «Diciamo che
io ho avuto da una parte la fortuna di esser cresciuto in un
squadra, Macerata, che nelle
giovanili mi ha dato visibilità».
Non fosse altro che per i 4 scudetti vinti (2 Under 18, uno Under 19 e uno Under 20). «Ma al
tempo stesso trovar posto lì era
comprensibilmente molto più
difficile che in altre squadre. Il
merito che mi prendo è stato
quello di avere avuto coraggio
l’anno scorso, quando ho scelto di restare in serie A-1, pur
sapendo che a Vibo sarei partito come terzo, piuttosto che accettare le altre proposte in A-2,
dove avrei avuto un posto da titolare. Poi è successo che si è
fatto male Cisolla e questo ha
contribuito a farmi trovare posto in sestetto». Dove ha fatto
bene. Tanto che «La quest’anno le offerte erano tutte dalla
A-1». Senza contare che l’estate l’ha trascorsa per buona parte in Nazionale seniores. Il che,
a 20 anni, non è proprio così
consueto. Ma, si diceva, Randazzo è l’eccezione: «Gli altri
ragazzi della nazionale campione d’Europa del 2012 sono
panchinari in A-1, oppure in
A-2, qualcuno titolare, altri no.
E qualcuno è finito anche in
1
oro
europeo
vinto
dall’Italia
juniores
maschile
nel 2012.
L’anno
dopo è
arrivato il
bronzo
mondiale
(a.a.)
MEDIA ETA’ NEGLI ULTIMI ANNI
27 anni
6 mesi
28 anni
28 anni
6 mesi 28 anni 5 mesi
4 mesi
27 anni
10 mesi
27 anni
4 mesi
2009-10 2010-11
2011-12
2012-13 2013-14 2014-15
RCS
PADOVA LA PIU GIOVANE, PIACENZA LA PIU’... ESPERTA
Oggi si gioca
Padova
24 anni, 5 mesi
Sansepolcro
25 anni, 2 mesi
Verona
25 anni, 6 mesi
Ravenna
25 anni, 8 mesi
Modena
26 anni, 4 mesi
Monza
27 anni, 3 mesi
Milano
27 anni, 4 mesi
Molfetta
27 anni, 9 mesi
Perugia
27 anni, 9 mesi
Latina
28 anni, 6 mesi
Trento
28 anni, 7 mesi
Macerata
28 anni, 11 mesi
Piacenza
32 anni, 5 mesi
RCS
B-1». Con una rivelazione che
ben racconta la mentalità ereditata: «Sento molti di loro –
racconta Luigi - E mi pare che
anche quelli che sono in A-2 siano soddisfatti».
Luigi Randazzo, 20
anni, a Sansepolcro,
in prestito da
Macerata TARANTINI
Anziani Se si parla di squadre
vecchie è ovvio che non si può
non sentire un parere di Piacenza, il cui sestetto ha 32 anni
e 6 mesi di media, cioè 3 anni e
mezzo in più della seconda
squadra più anziana che è Macerata. «Perché le squadre non
fanno giocare i giovani?» chiede il d.s. Gabriele Cottarelli.
«Rispondo. Con chi ha vinto il
Mondiale la Polonia? Con Zagumny, Wlazly e Winiarski. Il
che non significa che devono
giocare i vecchi. Ma nemmeno,
per forza, i giovani: deve giocare chi gioca meglio. E, voglio
precisare, con me a Verona
hanno giocato Semenzato, Parodi, Lasko giovanissimi. L’anno scorso a Piacenza abbiamo
puntato su Vettori. In definitiva se i ragazzi della juniores
non giocano credo sia perché
non sono ancora pronti». In
panchina ci sono Nelli, Mattei,
Borgogno. E’ meglio che siano
lì o sarebbe più produttivo vederli titolari quantomeno in
A-2? «Purtroppo certe squadre
di A-2 sono dei dopo-lavoro. In
A-1 anche in panchina ci si allena due volte al giorno ad alti
livelli, si è seguiti da preparatori e fisioterapisti a tempo pieno. E si apprende anche una
certa mentalità. Poi, certo, una
stagione a prendersi responsabilità, a toglier le castagne dal
fuoco servirebbe, ma devono
esserci le condizioni».
Per Piacenza
in arrivo Verona
e altre proteste
In campo alle 20.30, in Superlega
PIACENZA-VERONA (m.mar.-r.pu.) I
tifosi di Piacenza hanno intenzione di continuare la protesta contro il socio di maggioranza Ruggieri. Sestetto: Vermiglio-Le
Roux, Ostapenko - Kohut, Papi-Zlatanov,
Mario Junior libero. Giani conta di recuperare Gasparini tenuto a riposo con Milano.
In alternativa i tre schiacciatori Sander,
Deroo e White con Coscione in regia, Zingel e Anzani al centro, Pesaresi libero
In tv: diretta RaiSport 1
TRENTO-MOLFETTA
(niba-f.v.)
Stoytchev ha in dubbio Nelli (addominali)
e Fedrizzi (ginocchio). Formazione: Zygadlo-Nemec, Birarelli-Solé, Lanza-Kaziyski, Colaci libero. Nel Molfetta a corto
di allenamenti: giocherà Hierrezuelo in regia, opposto Kooistra, con Piscopo-Candellao e Sket-Noda Blanco, libero Romiti.
MACERATA-PADOVA (m.g.-ma.s.)
Pur recuperati Shumov e Fei andranno in
panchina. Sestetto di Macerata con Baranowicz-Sabbi, Podrascanin-Stankovic, Kurek-Parodi, Henno libero. Padova
è ancora senza Milan e con Rosso recuperato ma non ancora pronto. Sestetto:
Orduna-Giannotti,
Quiroga-Garghella,
Volpato-Mattei e Balaso libero. L’unico
successo in campionato di Padova al
Fontescodella risale al 1995/96: era il match di esordio assoluto in casa della Lube.
SANSEPOLCRO-RAVENNA (an.me.s.cam) Storico debutto a Sansepolcro per
l’Altotevere (la scorsa stagione a San Giustino), in cerca di riscatto dopo la sconfitta di
Molfetta. Tutti disponibili per Montagnani,
che nel corso della gara darà spazio anche
al giovane schiacciatore Teppan. Sestetto:
Corvetta-Baroti, Mazzone-Aganits, Della
Lunga-Randazzo, Tosi libero. Ravenna proverà a restare in testa con Toniutti-Renan,
Koumentakis, Mengozzi-Cester, CebuljKoumentakis. Si alterneranno Bari e Goi.
MODENA-MONZA (p.r.-giu.mas.) Lorenzetti dovrebbe riproporre Kovacevic tenuto a riposo a Padova, in diagonale con
Ngapeth con Petric in panchina. Gli altri:
Bruninho-Vettori, Verhees e Piano (o Sala)
al centro e Rossini libero. Nel Monza spazio
ad Andrea Galliani, al posto di Quesque (non
ancora recuperato al 100% l’infortunio alla
spalla). Formazione: Jovovic-Padura Diaz,
Elia-Gotsev, Galliani-Botto, libero De Pandis.
LATINA-PERUGIA (a.li.-an.me.) Latina,
per provare a riscattare la sconfitta subita a
Ravenna, può contare su tutto l’organico.
Blengini punta su Sottile-Starovic, Van de
Voorde-Rossi (con l’ex Semenzato pronto),
Rauwerdink-Urnaut e il libero Manià. Grbic
dovrà rinunciare al libero Giovi (infortunio
muscolare agli addominali) e darà spazio
ancora a Fanuli. Ballottaggio in banda tra
Fromm e Sunder, con il primo favorito dall’inizio. Ci sarà spazio anche per l’ex Vujevic.
Giocano De Cecco-Atanasijevic, Buti-Beretta, Fromm-Maruotti, con Fanuli libero.
Riposa: MILANO
CLASSIFICA: Modena, Molfetta, Ravenna
6; Trento 5; Macerata, Verona 3, Piacenza 3, Latina 3; Perugia 1; Sansepolcro.
Monza, Milano, Padova 0.
CASA GAZZETTA IL PROGETTO COINVOLGE 12 PODISTI CHE DARANNO UN SIGNIFICATO SPECIALE ALLA GARA
Da Sanpa a New York: corsa per la libertà
La squadra della
Comunità
domenica
alla maratona
MANLIO GASPAROTTO
manliogas
MILANO
Il nonno di Alex era un
pugile, è salito sul ring all’Olimpiade del 1968. Era
quella di Città del Messico e
per lui era quella di casa. Il nipote, Alex appunto, è italiano
a tutti gli effetti. Adora ed ha
praticato il pugilato, ma oggi
corre e lo fa con i colori di una
squadra molto speciale, il San
Patrignano Running Team.
Alex è uno dei dodici del team
che domenica sarà al via della
maratona di New York, 42
chilometri di corsa e di speranza. Una maratona assolutamente speciale Per loro di
arrivare al traguardo, per la
Comunità che li ospita quello
di lanciare ancora una volta
un messaggio positivo: la lot-
La squadra di San Patrignano per New York alla Gazzetta COLOMBO
ta contro le dipendenze (o le
droghe) è quotidiana, ma si
vince. Si può vincere. E per
farlo servono tanti elementi,
un po’ come per concludere
una corsa che affonda le sue
radici nell’impresa di Filippide (il soldato che nel 490
avanti Cristo corse ad annunciare ad Atene la vittoria sul-
l’esercito dei Persiani), ma oggi è diventata un simbolo di libertà per l’uomo (e la donna).
Raccolta fondi Per San Patrignano la New York City Marathon è un progetto nato nel
2013 con la collaborazione di
Gabriele Rosa, manager di
tanti fortissimi keniani e fon-
datore del Marathon Center,
un modo per sfruttare ancora
più e meglio lo sport e la corsa
in una comunità che usa la
pratica sportiva come strumento di recupero. «Non è un
obbligo, ma insieme al lavoro,
all’assistenza degli anziani ed
alla musica è un mezzo che ci
aiuta nel percorso» spiega Antonio Boschini, il responsabile
medico della comunità che
corre lui stesso. L’uomo attorno al quale ruota la squadra e
la responsabilità del progetto.
«Partecipare alla maratona di
New York ci ha fatti conoscere
ancora di più e ci aiuta perché
gli sponsor che sostengono
l’iniziativa ci consentono di
chiudere in attivo tutta l’operazione e quindi di finanziare
anche il resto delle attività
sportive di Sanpa, dove corrono un po’ tutti ormai, ma dove
si gioca a calcio su un bel campo sintetico e si fa equitazione
in un allevamento di eccellenza, si gioca a pallavolo. Insomma le attività sportive sono
tante».
I ragazzi Alex è anche tra i
clic
HA 1300 OSPITI
E’ STATA FONDATA
DA MUCCIOLI NEL 1978
San Patrignano è una
comunità per il recupero di
tossicodipendenti. Fu fondata
nel 1978 da Vincenzo Muccioli
e prese il nome dalla strada
del comune di Coriano in
provincia di Rimini dove ha
sede. La comunità accoglie
coloro che sono afflitti dalle
dipendenze e
dall’emarginazione perché
ritrovino la propria strada
attraverso un cammino di
recupero che può durare
diversi anni (anche 4).
Il percorso è totalmente
gratuito: all’interno della
Comunità (1300 ospiti) ci sono
diverse attività lavorative
legate all’agricoltura,
all’allevamento e a diverse
attività artigianali.
più veloci della squadra (1 ora e
30 minuti sulla mezza) ha soltanto 19 anni, due occhi vivaci e
un sorriso pieno di futuro.
Quello che leggi facilmente anche negli occhi di Sara, che si è
messa a correre e non si è fermata neppure quando il mese
scorso si è rotta omero e clavicola («mi sono fatto una fasciatura elastica e via non mi potevo fermare durante gli allenamenti per questa maratona, a
New York volevo arrivarci. Anzi
voglio arrivare in fondo»), ma
anche in quelli di Giordano
(che a Sanpa si occupa della vigna e della cantina collegata
che produce un grande vino) e
di Tommaso e Nico (loro invece
allevano bovini), ma anche di
Mariana, Giovanni, Claudio,
David e Giacomo piuttosto che
di Emilia (lei lavora il cuoio e
studia): «Ero una delle riserve
di questa squadra, ora invece
volerò a Manhattan... Io che
non ho mai lasciato l’Italia».
Correre regala la libertà, prima
di tutto da noi stessi. I ragazzi di
Sanpa lo hanno capito subito e
se ne sono innamorati. Se si risolveranno gli ultimi problemi
di visti, a New York avremo
una magnifica dozzina per cui
tifare.
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32
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE 2014
TENNIS L’INTERVISTA AL CAMPIONE DI MEDJUGORJE
Dopo lo stop-doping, trionfo Us Open, n. 8 al mondo e primo Masters
«Cambiare coach ha cambiato anche me. Nulla peggio di quell’incubo»
VINCENZO MARTUCCI
VinceMartucci
Dalla lettera scarlatta,
«Dopato», alla prima richiesta
di condanna di 2 anni, a quella
ufficiale, di 9 mesi, poi ridotta
a 4 (da giugno a novembre
2013). Dal coach-papà (Bob
Brett) al coach-fratello maggiore (Goran Ivanisevic). Dalle
delusioni del passato all’angoscia del futuro. Che poi invece
diventa il primo trionfo Slam,
agli Us Open di settembre, il
numero 8 del mondo (oggi 9) e
il primo Masters del 9-16 novembre. Dal disastro al trionfo,
Marin Cilic è un tennista e un
uomo nuovo.
Cilic, come s’è sbloccato?
«Il primo passo è stato il
cambio di coach. Bob (Brett) è
stato il mio mentore, per tanti
versi, ma io non miglioravo più
come volevo e ho dovuto interrompere un rapporto full-time
che è durato dal 2004 fino al
2013».
Coach differenti fanno un
giocatore così differente?
«Goran (Ivanisevic) la pensa
diversamente da Bob, anche se
pure lui è stato suo allievo. Conosco Goran dai 14 anni e mi
l’erede
ha sempre rimproverato di non
giocare come avrei dovuto, ma
dovevo verificarlo sul campo,
in allenamento. Poi ho fatto i
miei test — i 5 set con Djokovic
a Wimbledon sono stati molto
importanti — e mi sono convinto. Così ho acquisito sempre
più sicurezza ».
C’è un altro talento
croato che sta cominciando a
farsi strada: Borna Coric, 18
anni il 14 novembre, ha appena
battuto Nadal a Basilea
entrando nella top 100 (93)
2
Ivanisevic dice che lei aveva
sempre il freno tirato. A partire
dal servizio.
3
Le sue
vittorie
Slam
Vincitore
degli Us Open
2014
«Ho lavorato molto sulla forza, per poter servire allo stesso
livello, senza cali».
Altri tornei
In carriera
ha vinto
13 tornei
e ha vinto
8.600.000 euro
di montepremi
Lo stop-doping, con quell’integratore vietato acquistato
da sua madre,è stato come un
infortunio di gioco?
«Entrare nei primi 5 della
classifica, e vincere i tornei più
grandi. Ora so che cosa occorre, e conosco la sensazione di
essere soddisfatto».
Nato il
28/09/1988
a
Medjugorje
(Bosnia)
Alto
198 cm
Peso
82 kg
Anche fisicamente Cilic è
molto più reattivo .
«Sicuramente, oggi, sono
più forte. In momenti così hai
modo di pensare nel profondo
e capisci che non sei mai completamente in controllo della
tua vita e la tua carriera può
cambiare totalmente. Pensi a
quello che vuoi davvero e a
quanto lo desideri. E’ stato un
incubo. Ma da quando sono
rientrato, sono molto più determinato nel raggiungere i
miei obiettivi. Sono molto più
attento e più professionale.
Qualsiasi cosa succederà d’ora
in poi nel tennis non potrà mai
essere peggio di quei momenti
di dubbi sul futuro».
MARIN
CILIC
ma è cittadino
croato
«Adesso entro subito dentro
il campo e faccio sentire, fisicamente, la mia presenza. Tutto il
discorso tecnico che stiamo facendo con Goran è legato a
equilibrio e semplicità. Adesso
ho le idee chiare su quello che
devo fare».
Qual è il prossimo obiettivo
del campione degli Us Open?
Talenti dalla Croazia
Ora sboccia Coric
1
identiKit
& CARRIERA
Cilic: un anno, tre miracoli v
«Ringrazierò la Madonna»
Classifica
Attualmente
numero 9 Atp,
è stato anche
numero 8
1. La nuova
grinta di Marin
Cilic, il croato
buono che ha
vinto a sorpresa
gli Us Open e
poi Mosca,
entrando fra i
«top ten»
2. Il ragazzo di
Medjugorje alza
la Coppa a New
York
3. L’abbraccio
con coach
Ivanisevic
LAPRESSE
REUTERS
Tecnicamente che cosa deve migliorare maggiormente?
«Tutto, a livello di primi 10
bisogna sempre aggiungere
qualcosa, anche un 1% è importante. Il mio gioco dev’esse-
re sempre di più a rete».
con Nadal a Basilea?».
Col suo servizio è favorito
sui campi veloci, ma lei ha vinto
il Roland Garros juniores.
Lei è un po’ italiano: si è allenato a San Remo, tifa Milan ed
è amico di Fognini e Seppi.
«Il tennis pro è molto diverso
da quello under 18, ma è vero
che la tecnica sulla terra ce
l’ho. E quest’anno a Parigi, con
Djokovic, nel terzo e nel quarto
set, sono riuscito ad essere aggressivo anche lì».
«Ho cominciato a tifare Milan perché ci giocava Boban e
poi c’è stato il mio idolo, Kakà.
Lo guardo sempre, ma alla tv,
un giorno finalmente vorrei
andare a San Siro. Fabio ed Andreas sono bravi ragazzi: Fognini fuori dal campo è sempre
rilassato. Davvero».
Con Cilic, Karlovic, Dodig e il
nuovo talento emergente, Borna Coric, la Croazia ha uno
squadrone di coppa Davis.
«C’è anche Draganja che,
con Dodig, ci dà finalmente
una bella coppia di doppio. Coric è la nuova star: ha un grande talento per diventare molto
forte, ma soprattutto non ha
paura di niente. L’avete visto
Taccuino
MASTERS B A SOFIA
Esordio di lusso
per la Pennetta
Il Tournament of Champions, il Masters B con le migliori in
classifica (a parte le prime 8) ad
aver vinto un torneo International
nel 2014 più due wild card, viene
proposto in diretta da SuperTennis, con le partite di Flavia Pennetta, sia nel round robin sia eventualmente in semifinale e finale. Intanto Flavia debutta con un facile successo sulla Cornet, battuta per la
quinta volta su cinque.
A Sofia (Bul, 590.000, sintetico indoor), gruppo Sredets: Cibulkova (Slk) b. Pironkova (Bul) 6-3
7-6(6); Suarez Navarro (Spa) b.
Petkovic (Ger) 6-0 6-4. Serdika:
PENNETTA b. Cornet (Fra) 6-1 6-2.
MASTERS 1000 A BERCY
Neopapà Djokovic
debutto ok
Al Masters 1000 di Parigi
Bercy, ultimo appuntamento stagionale prima del Masters di Londra, dopo il bye al primo turno Novak Djokovic, fresco padre di Stefan, debutta con un facile successo su Kohlschreiber. Pouille batte
Karlovic e sarà il prossimo avversario di Fognini.
Parigi-Bercy (Fra, 3.452.415,
sintetico indoor), 2° turno: Djokovic (Ser) b. Kohlschreiber (Ger)
6-3 6-4; Anderson (S.Af) b. Giraldo
(Col) 6-4 7-6 (8); Verdasco (Spa) b.
Simon (Fra) 6-3 3-6 6-4; primo
turno: Pouille (Fra) b. Karlovic
(Cro) 6-1 6-4; Monfils (Fra) b. Sousa (Por) 6-1 6-4; Goffin (Bel) b. Rosol (R.Cec) 6-4 6-3; Robredo (Spa)
b. Pospisil (Can) 6-3 4-6 7-6 (5);
Chardy (Fra) b. De Schepper (Fra)
7-6(5) 7-6(4); Cuevas (Uru) b.
Mayer (Arg) 7-6 (3) 1-0, rit.
I GRANDI DEL TENNIS
Secondo volume
dedicato a Lendl
L’ultima cosa che farà per
salutare il 2014 dei miracoli?
«Sono di Medjugorje, e sono
molto cattolico e credente.
Questo mi trasmette molta forza. Da solo, devo andare in
quel posto molto speciale a salutare la mia Madonna».
In edicola con la Gazza
il secondo volume dei «Grandi
del tennis ai raggi x» dedicato a
Ivan Lendl a 4.99 euro e anche
il primo su McEnroe (1 euro)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
IPPICA GRANDE TROTTO DA OGGI AL 28 FEBBRAIO
Parigi: scatta il meeting da 44 milioni
MATTEO PIERELLI
Una tribuna immensa da
40.000 spettatori e una pista
nera come il carbone, perché
di carbone è fatta. Duemila
metri, fondo elastico e veloce
come nessun altro: l’ippodromo parigino di Vincennes è il
teatro di trotto più bello al
mondo, nel quale l’Europa intera si dà appuntamento per
quattro mesi, dando vita a un
lungo confronto tra le diverse
scuole dei vari Paesi.
Spettacolo Il grande show
nella capitale francese inizia
oggi per concludersi sabato
28 febbraio. Si correrà a un
ritmo intensissimo (88 convegni), con corse che non hanno
equivalenti per montepremi,
blasone e qualità degli attori
impegnati nelle due discipline
del trotto: sulky e il montato
tanto caro ai francesi. Creato
nel 1905 (allora erano solo
una decina di convegni), l’appuntamento parigino ha via
via preso importanza fino ad
arrivare a quello che è oggi,
ovvero una lunga sfida per la
gloria e per i 44 milioni di euro in palio, buona parte dei
quali nelle prove internazionali.
Niente corse in tv Purtroppo
al momento non si sa quando
(e se) le corse si potranno vedere e giocare anche in Italia:
un altro duro colpo ai pochi
appassionati rimasti. Per fortuna ci sono i nostri cavalli e i
nostri uomini che tengono alto il morale. Lo scorso anno gli
4
LE DATE
CLOU
La vittoria di Maharajah (O. Kihlstrom) nell’Amerique 2014 GRASSO
indigeni hanno portato a casa
ben 15 vittorie, oltre a tanti
piazzamenti: oggi ci proviamo
subito con Olmo Holz nel Prix
de Cevennes. Ma la prova clou
è il Prix de Reynolds al montato nel quale si rivede Roxanne
Grif, che ha vinto questa corsa
lo scorso anno e che punta al
bis nel Prix de Cornulier, il
mondiale alla sella in programma il 18 gennaio che con
i suoi 700.000 euro è la seconda corsa più ricca del meeting.
In cima naturalmente c’è
l’Amerique, l’equivalente al
sulky: domenica 25 gennaio
sul palo ci sarà 1 milione di euro. La rincorsa comincia oggi.
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15/11/2014
Bretagne
6/12/2014
Bourbonnais
21/12/2014
Continental
28/12/2014
Bourgogne
11/1/2015
Belgique
18/1/2015
Cornulier
25/1/2015
Amerique
8/2/2015
France
22/2/2015
Paris
LA VINCITRICE DEL TESIO DI DOMENICA
Dopo le sorelle Charity e Cherry
anche Final venduta in Giappone
Anche l’ultima delle campionesse del nostro
galoppo figlie della straordinaria fattrice Holy
Moon, e quindi sorelle, è stata venduta in
Giappone. Cherry Collect, Charity Line e Final
Score hanno in comune anche l’allenatore Stefano
Botti, il proprietario Felice Villa e il fantino Fabio
Branca, tutti protagonisti delle loro più grandi
imprese in pista. Final Score è stata acquistata da
Katsumi Yoshida, esponente della famiglia che
iniziò i grandi acquisti giapponesi di cavalli italiani,
importando Tony Bin dopo la vittoria nell’Arc 1988.
IERI A Roma (m 1400): 1 Icebreaking (P. Aragoni); 2
The Only Way; 3 Guizzo Vincente; 4 Kathy Again; 5+
Quiz Evolution; 5+ Starry Flag; Tot.: 5,85; 1,99, 2,08,
2,53 (32,85). Quinté 5-8-3-7-4: 1.073,99, 5-8-3-710: 2.147,74. Quarté: 679,76. Tris: 67,64.
OGGI QUINTÉ A TORINO (inizio alle 15.10) scelta
Rinascita Ok (16), Rione d’Esi (15), Siva (12), Rilke
Laumar (11), Rum e Coca Day (13),Socrate Font (6)
SI CORRE ANCHE Trotto: Roma (13.45) e Aversa
(14.45). Gal.: Milano (14.30) e Grosseto (14.50).
MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
33
TUTTENOTIZIE & RISULTATI
GHIACCIO I PROGETTI DELLA COPPIA AZZURRA
ARCO
OLIMPIADI PER I GIOCHI ESTIVI 2024
Cappellini—Lanotte
La Germania si candida
Ecco i nuovi programmi con Berlino o Amburgo
Gli iridati della
danza faranno
base a Milano
La decisione sulla
città a marzo: sarà
rivale di Roma?
ANDREA BUONGIOVANNI
L’inizio è stato proprio
da campioni del mondo: non
tanto per la vittoria (scontata), quanto per la qualità proposta dai nuovi programmi.
Anna Cappellini-Luca Lanotte, iridati e ori europei in carica della danza, hanno subito colto nel segno: «Capriccio
spagnolo» per il paso-doble
del corto, «Danza macabra»
per il libero, potranno riportarli lontano. E in vista dell’esordio internazionale, tra
dieci giorni a Shanghai con
Cup of China, terza tappa del
Grand Prix, al Forum di Assago, tradizionale sede di lavoro, presentano progetti e prospettive. Con una novità: la
coppia delle Fiamme Azzurre
entra nella squadra degli ambasciatori di Expo 2015.
Team «I due esercizi – spie-
gano – sono il risultato di un
lavoro di equipe coadiuvato
dalla nostra allenatrice Paola
Mezzadri. Ora, a Detroit, collaboriamo con Marina Zueva
e Massimo Scali, tappa di ulteriore evoluzione. Ma faremo base quasi fissa a Milano.
Massimo sarà qui per alcuni
periodi, Marina qualche giorno a novembre». Nel corto,
potente e scorrevole, Anna,
BASEBALL
RIVOLUZIONE IN EUROPA
Anna Cappellini e Luca Lanotte
in bianconero, propone una
gonna «impegnativa» che già
fa discutere. Il libero ha una
trama precisa. «Vogliamo
stupire – dicono – e imporre
un nostro stile». Saranno gli
altri a dover far corsa su di loro, non viceversa: «I russi,
sempre pericolosi – sostengono – sono un’incognita. Il solo
ritorno importante è quello
di Bobrova-Soloviev, ma lui
pare fuori gioco per un infortunio a un ginocchio. Poi statunitensi e canadesi: ChockBates, vincitori di Skate America, sono in ascesa, WeaverPoje una certezza, ma coi
nuovi programmi sono andati sul sicuro». Ad Anna e Luca,
invece, piace azzardare.
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BOXE
TRE CAMPIONI AZZURRI
La Germania si candiderà ad ospitare l’Olimpiade
del 2024. Lo ha reso noto il
Comitato olimpico tedesco
(Dosb). La decisione sarà formalizzata il 6 dicembre in occasione dell’Assemblea generale del Dosb in programma a
Dresda, poi il 21 marzo 2015
l’assemblea straordinaria deciderà fra le due città in lizza:
Berlino e Amburgo. Berlino
ospitò i Giochi del 1936, mentre per Amburgo sarebbe la
prima volta. L’ultima edizione dell’Olimpiade estiva in
Germania si svolse nel 1972 a
Monaco. La sede del 2024 sarà annunciata dal Cio nel
2017. L’Italia, dopo la bocciatura del governo Monti a
un’eventuale candidatura per
il 2020, sta valutando se candidare Roma proprio per il
2024
Sondaggi Il Dosb non ha
escluso, al momento, l’ipotesi
di presentare una candidatura per il 2028 se il «progetto
2024» non dovesse concludersi con un esito positivo. I
Giochi in programma tra 10
anni sono un obiettivo anche
se la Federcalcio tedesca per
quell’anno punti ad organizzare gli Europei.
Un recente sondaggio commissionato dal Dosb evidenzia l’ampio sostegno, a livello
NUOTO / 1
PRIMATI (f.c.) L’azzurrina Tanya Giaccheri (Compagnia d’Archi di Meda) dopo
aver stabilito il primato italiano arco olimpico allieve sulla distanza di 25 metri con
572 punti migliorando di due lunghezze il
precedente di Elena Tonetta che risaliva al
novembre 2004, ha battuto anche quello a
18 metri. A Solaro, ha totalizzato 578 punti
superando di un punto quello precedente
stabilito in febbraio a Nimes dall’altra azzurrina Tatiana Andreoli nei Mondiali tiro
con l’arco.
ATLETICA
ADDIO SANGERMANO (si.g.) E’ morto a
Firenze, a 82 anni, Lucio Sangermano, 8
volte azzurro con una partecipazione
olimpica a Helsinki 1952 (batteria 200) ed
europea, 5° con la 4x100 a Berna 1954. Migliori tempi 10”6 nei 100 (1954) e 21”3 nei
200 (1953). A fine carriera era diventato
avvocato famoso col fratello (difendendo
tra gli altri il terrorista Mario Tuti), e padre
dell’attuale procuratore generale di Prato,
Antonio.
A OSAKA (d.m.) Il keniano Jackson Limo
(2h11’43”) e la bielorussa Maryna Damantsevich (2h33’04”) hanno vinto la Maratona
di Osaka (Giap).
BASEBALL
Lo Stadio Olimpico di Berlino
nazionale, per le eventuali
candidature: Amburgo può
contare sull’80%, Berlino sul
79%. Il supporto, però, crolla
quando vengono interpellati
gli abitanti delle due città: ad
Amburgo si scende al 53%, a
Berlino addirittura al 48%.
Intanto, sul versante dei
Giochi invernali, Stoccolma
ha annunciato che nel caso
verranno accolte a dicembre
dal Cio le nuove procedure
per la verifica e i costi delle
candidature, è pronta a ripresentare la propria per l’Olimpiade del 2022, dopo la bocciatura per i mancati finanziamenti governativi. Al momento restano in corsa solo
Pechino e Almaty.
QUANTE FUGHE (r.r.) Ariel Miranda, 25
anni, uno dei migliori lanciatori cubani è
fuggito ad Haiti: era già stato escluso dalla
nazionale per il confronto con gli Usa a luglio per un tentativo di fuga non riuscito.
Con il seconda base Andy Ibanez, ora in
Rep.Dominicana, salgono a 9 i giocatori
della nazionale presente al World Classi
che hanno disertato. Intanto emergono
nuovi particolari inquietanti sul caso Puig,
la stella dei Dodgers che mentre trattava il
contratto di 21 milioni di dollari è stato sequestrato in un motel da una banda di narcotrafficanti che controlla le fughe dei cubani verso gli Usa.
BEACH VOLLEY
WORLD TOUR (c.f.) Quattro coppie azzurre protagoniste da oggi nel tabellone finale
femminile dell’Open di Parana (Arg). A Menegatti-Orsi Toth, Momoli-Giombini e Bacchi-Zuccarelli si sono aggiunte ieri dalle
qualifiche Laura Cavalluzzi e Jessica Luca,
impostesi 2-0 su Cappelletti-E. Gallay
(Arg). Nella fase preliminare maschile
odierna l’Italia è rappresentata da Caminati-Rossi e A. Lupo-Vanni.
BOCCE
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NUOTO / 2
DOPO LA SOSPENSIONE FIN
A RAFFA (c.f.) Questi i risultati della 1a
giornata della serie A di raffa: Alto Verbano-Mp Filtri Rinascita 0-1, Boville MarinoCagliari 2-1, Isia Global Service-Ancona
2000 0-2, Fashion Cattel-Montegranaro
2-0, L’Aquila-Montecatini Avis 2-0. In
classifica, tre punti per le squadre vittoriose, zero per le sconfitte.
BOXE
IN RADUNO (i.m.) Da oggi al 20 novembre
15 azzurri élite in raduno ad Assisi (Pg) con
tutti i big extra Apb in vista delle Wsb, a cui
parteciperà la nazionale per ottenere i posti per Rio 2016. Convocati: 49 Cappai,
Conselmo; 52 Obbadi, D’Andrea; 60 Introvaia, Cosenza; 64 Mangiacapre, De Filippo; 69 Di Russo; 75 Cavallaro; 81 Manfredonia, Fiori; 91 Turchi; +91 Vianello, Cammarelle.
Dal 2015 Italia con Branco, Marsili
una sola squadra
e Di Rocco, le date
in Coppa Campioni per gli Europei
Ricorso di Malagò
Un altro rinvio
Si decide oggi?
(m.c.) La Ceb ha dato il via
ad un’autentica rivoluzione per le
coppe europee. Dall’ edizione
2015 (1-6 giugno) parteciperanno
alla Coppa Campioni otto
squadre, suddivise in due gironi
con semifinali e finale: una sola
per l’Italia, la vincitrice (Bologna),
con le campioni di Olanda,
Germania, Rep. Ceca, Francia,
Spagna, Russia e Ucraina.
L’ultima retrocede in Coppa Ceb.
Disputeranno la Coppa Ceb le
seconde o le vincitrici della coppa
nazionale di Italia (Rimini), Olanda,
Germania, Repubblica Ceca e
Francia e i campioni di Belgio,
Svizzera e San Marino. La
squadra del Titano (nella foto
Ratti/Fibs Mazzuca festeggia il
titolo 2014) sarà considerata una
squadra italiana, ma per tre anni
avrà diritto alla Coppa Ceb.
L’ultima retrocede in Federations
Cup, che sostituisce la poule B.
QUANTE FUGHE (r.r.) Ariel
Miranda, 25 anni, uno dei migliori
lanciatori cubani è fuggito ad
Haiti: era già stato escluso dalla
nazionale a luglio per un tentativo
di fuga non riuscito. Col seconda
base Andy Ibanez, ora in
Rep.Dominicana, salgono a 9 i
giocatori della nazionale al World
Classic che hanno disertato.
Altro rinvio sul ricorso
presentato da Giovanni Malagò
contro l’inibizione da presidente
del circolo Canottieri Aniene. La
seduta della Corte d’appello della
Federnuoto, già rinviata da lunedì
a ieri, è stata ulteriormente
aggiornata a oggi (ore 13) «per
sopraggiunta indisponibilità
di uno dei componenti del
collegio» fa sapere la Fin. Malagò
è stato inibito dalla commissione
disciplinare 16 mesi con
sospensione da ogni attività
sociale e federale per violazione
di norme relative allo statuto
federale. La misura è stata decisa
nei confronti di Malagò nella veste
di presidente del Circolo Aniene
(anche se al momento è questa
una carica da cui si è sospeso
per il fatto di essere presidente
del Coni, ndr) lo scorso 29
settembre per violazione di
norme relative allo statuto della
Federnuoto e del Codice di
comportamento sportivo
emanato dal Coni. in pratica, ha
mancato ai principi di lealtà, di
rettitudine e di correttezza morale
quando durante una Giunta Coni
sulla vicenda delle doppie
fatturazioni Fin un suo commento
era idoneo a gettare discredito
sulla Federazione Nuoto.
(r.g.) Fissate alcune date
importanti per incontri titolati con
pugili azzurri. Il 15 novembre a
Terracina (Lt) si disputerà
l’Europeo welter, lasciato vacante
da Leo Bundu, tra Rafal Jackiewicz
(Pol, 46-11-2) e Gianluca Branco
(48-3-1), 44 anni, pro dal 1995, già
titolare continentale nel 2002 e
2008 e sfidante iridato di Gatti e
Cotto. L’incontro andrà in diretta
su Italia1 dalle 23.45. Il campione
europeo dei superleggeri, Michele
Di Rocco (38-1-1, foto Bozzani),
dopo la difesa vittoriosa a Madrid
contro Ruben Nieto (15-1) del 4
ottobre scorso, ha ripreso gli
allenamenti a Milano nella palestra
OPI Gym, in vista della prossima
sfida volontaria, prevista a Pavia a
febbraio. Ancora da decidere
l’avversario. La OPI2000 intanto
ha avviato le prime trattative per
una opportunità mondiale in
America a fine 2015.
La società del promoter Salvatore
Cherchi ha anche fissato la difesa
volontaria europea dei leggeri di
Emiliano Marsili (30-0-1) a
Civitavecchia per gennaio 2015,
per poi puntare direttamente al
Mondiale. Nessuna intenzione di
affrontare lo sfidante ufficiale
Dejan Zlaticanin (19), 30 anni,
mancino del Montenegro.
APB (i.m.) Chiusa la prima giornata di Apb
con i tornei degli 81 e 64 kg.Risultati: 81 Sofia (Bul), Rouzbahani b. Mamazulunov, Michel b. St. Pierre, Bauderlique b. Niyazymbetov, Ivanov b. Ward; 64 Novosibirsk
(Rus), Harutyunyan b. Georgiev, Romero
Marin b. Aquino, Chaudi b. Petrauskas,
Zakarian b. Kyslistyn.
COPPA DEL MONDO IN CORTA
La solita Hosszu
anche a Tokyo
tre successi
(al.f.) Ancora una tripletta
per Katinka Hosszu: a Tokyo, la
magiara che sta dominando il
circuito mondiale in corta vince
200 sl, dorso e misti ed è
seconda in 800 sl e 100 farfalla.
Uomini: 100 sl Nakamura (Giap)
47”30, Fesikov (Rus) 47”31; 400
sl Brown (Saf) 3’37”96; 100 do
Godsoe (Usa) 50”49; 50 ra
Schoeman (Saf) 26”02; 200 ra
Gyurta (Ung) 2’02”12; 50-200 fa
Le Clos (Saf) 22”20, 1’49”20; 100
mx Hagino 52”03; 400 mx Seto
3’59”91.
Donne: 50 sl/do Halsall (Gb)
23”80, 26”42 (r.n.); 200 sl/do/mx
Hosszu (Ung) 1’52”45, 2’01”97,
2’05”18; 800 sl Belmonte (Spa)
8’08”57; 100 ra Atkinson (Giam)
1’02”86 (r.n.), Meilutyte (Lit)
1’03”72; 100 fa Dekker (Ola)
56”11.
DIAZ (r.g.) Il welter domenicano Felix Diaz
(15), primo oro olimpico per la Rep. Dominicana nel 2008 a Pechino, diretto da Mike
Tyson, combatte il 21 novembre a Tulsa
(Usa) contro Adrian Granados (Usa 132-2) sui 10 round per la Fecarbox, e punta
al mondiale WBC.
GAVIN (r.g.) Il welter inglese Frankie Gavin
(20-1), dopo la sconfitta per l’Europeo
contro Leo Bundu dello scorso agosto,
torna a combattere a Wolverhampton
(Ing), affrontando Mate Hornyak (Ung. 24-1), test per riconquistare la cintura del
Commonwealth contro Bradley Skeete
(Ing, 18).
GOLF
FINAL SERIES IN CINA
CON TRE ITALIANI
Francesco Molinari, Edoardo Molinari e
Matteo Manassero sono in campo da domani al BMW Masters, sul percorso del
Lake Malaren Golf Club, a Shanghai in Cina. E’ la prima delle quattro gare delle Final
Series che concludono la stagione dell’European Tour. Verranno distribuiti complessivamente 30,5 milioni di dollari
(7.000.000 nel BMW Masters) ai quali si
aggiungeranno cinque milioni di dollari di
bonus, che saranno suddivisi tra i primi
quindici dell’ordine di merito.
HOCKEY GHIACCIO
BOLZANO, HOFER KO (m.l.) Il Bolzano
perde il difensore Roland Hofer costretto
a un lungo stop (almeno 2 mesi) dopo l’infortunio patito con il Graz in Ebel: gli esami
hanno evidenziato la rottura dei legamenti
collaterali del ginocchio destro.
HOCKEY PISTA
MONDIALE DONNE
ITALIA BATTE PORTOGALLO
(m.nan) Impresa dell’Italia femminile che al
Mondiale di Tourcoing (Fra) ha battuto ai
rigori 3-1 il Portogallo, testa di serie nel girone D ed una delle squadre favorite per il
successo finale. Nelle altre partite della
prima fase sconfitta di misura ai rigori
contro la Germania per 4-3 e vittoria contro l’India per 23-0. Oggi gli ottavi di finale
con l’Italia, che ha concluso al secondo posto il girone, che sfiderà gli Usa alle ore 15.
RECUPERO IN A (m.nan) Nel recupero
della 2agiornata di serie A-1, Pieve-Follonica 2-2. Classifica: Forte dei Marmi e Viareggio 12, Trissino e Breganze 9, Follonica
8, Bassano 7, Valdagno, Sarzana e Matera
6, Lodi e Correggio 3, Pieve 1, Giovinazzo e
Prato 0.
NUOTO
VIAREGGIO VERSO IL SI’ Crescono le
speranze che la 38a edizione del meeting
internazionale «Mussi-Lombardi-Femiano’ possa essere regolarmente effettuata
dal 14 al 16 novembre. L’organizzatore locale, Giovan Battista Crisci nel caso in cui
non fosse disponibile la piscina comunale
di Viareggio (ma il rischio sta piano piano
scemando) ha pronta la soluzione di riserva: la piscina di Massarosa, a 10 km. Fra le
prime adesioni all’evento c’è quella del vicecampione del mondo Fabio Scozzoli
DOHA RECORD (al.f.) Sono più di 1300 gli
atleti che tra poco più di un mese 40 giorni
gareggeranno ai Mondiali in corta di Doha,
record di partecipazione (a Istanbul 2012
furono 958). Questi gli azzurri già qualificati (si possono conseguire i tempi limite
fino al 16/11): uomini, D’Arrigo, Detti, Dotto,
Leonardi, Magnini, Orsi, Paltrinieri, Pellizari, Sabbioni, Scozzoli, Toniato, Turrini;
donne, Barbieri, Bianchi, Carli, Castiglioni,
Di Liddo, Di Pietro, Esposito, Masini Luccetti, Mizzau, Pellegrini, Pirozzi.
UCRAINA DOPATA (al.f.) La polivalente
Oksana Marchuk è stata sospesa dalla federnuoto ucraina per due anni: è stata trovata positiva al testosterone ai campionati nazionali.
DOPPIO TURRINI (al.f.) A Firenze (25 m).
Uomini: 50-100 sl, 50 fa Rolla 23”00,
50”20, 25”90; 200 sl-100 do Turrini 1’51”10,
56”60; 50-100 ra Ossola 27”50, 1’01”70;
100 fa Maestri 56”20. Donne: 50 sl/fa Masini Luccetti 26”60, 28”80; 200 fa Albenzi
2’13”00.
PALLANUOTO
RECCO IN CHAMPIONS Oggi alle 20.30,
nel terzo turno di qualificazione che vale
l’accesso ai gironi preliminari di Champions League, la Pro Recco ospita i croati
della Mladost. Gara di ritorno il 12 novembre a Zagabria. Le altre sfide sono Osc
(Ung)-Szolnok (Ung), Stella Rossa
(Ser)-Primorje (Cro) e Radnicki Kraguejvac (Ser)-Oradea (Rom).
DONNE Maurizio Mirarchi, a un passo dalla panchina delle giovanili femminili azzurre, è stato ingaggiato dal Messina: sostituisce l’esonerato Luca Tarquini.
PALLAVOLO
FRANCIA A SAN GIUSTINO (an.me.) Torna a giovare la campionessa cubana Mirka
Francia, 39 anni, oro olimpico ad Atlanta
nel 1996 e a Sydney nel 2000, dopo gli anni
nella Despar Perugia e dopo essersi ritirata nel 2012 alla fine della stagione all’Eczacibasi Istanbul. La schiacciatrice ha firmato con il San Giustino (Pg) e giocherà in
B-1 con esordio previsto domenica in casa contro Ostia. Nelle scorse settimane la
Francia era tornata ad allenarsi con la Gecom Security Perugia, altra squadra di
B-1.
ARIMATTEI (a.r.) Conegliano ingaggia Sofia Arimattei,da Ornavasso.
AMICHE A BUSTO (m.b.l.) Al Busto Arsizio
stasera (ore 20, incasso in beneficenza)
l’edizione numero otto del «Memorial Bruna Forte» fra la Unendo Yamamay e le
svizzere del Volero Zurigo.
RUGBY
GILCHRIST K.O. (i.m.) La Scozia perde il
nuovo capitano Grant Gilchrist per i test
autunnali: si è fratturato un braccio in
Edinburgo-Lione di Challenge Cup.
KIRWAN BARBARIANS (i.m.) L’ex ct dell’Italia John Kirwan allenerà i Barbarians
nel match del 1° novembre a Twickenham
contro l’Australia e in quello successivo
con il Leicester per celebrare i 125 del
club: nessun italiano fra i 27 convocati, c’è
un giapponese: Fumiaki Tanaka.
VELA
COPPA AMERICA (r.ra.) Gli organizzatori
della 35° America’s Cup non hanno ancora
dichiarato ufficialmente quale sarà la sede della prossima Coppa. In lizza ci sono
ancora San Diego e Bermuda ma le ultime
indiscrezioni danno ormai per certo che
sarà la città californiana ad ospitare le regate nel 2017. A San Diego si sono svolte
già tre edizioni della Coppa America nel
1988, 1992 e 1995.
VOLVO RACE (r.ra.) Cambio al vertice
della Volvo Ocean Race. Dopo una settimana passata al comando Abu Dhabi è
stato sorpassato da Team Brunel. Lo scafo olandese condotto dallo skipper Bouwe
Bekking ha un vantaggio di circa 37 miglia
sull’equipaggio di Ian Walker . Ancora
2.500 le miglia da percorrere per Città del
Capo.
34
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE 2014
MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE 2014
@AltriMondiGazza
Il fatto del giorno
_al Quirinale
DI GIORGIO DELL'ARTI
[email protected]
Napolitano
ha cancellato
ogni dubbio
sul patto
Stato-mafia?
Il Presidente interrogato dai giudici di
Palermo ha risposto alle domande,
ma non ha potuto negare in modo
categorico l’esistenza di una trattativa
1Mi sembra una di quelle tipiche storie all’italiana, dovunque ti giri nebbia, tutti
sembrano avere ragione, e,
non si sa bene perché, un brivido ti corre su per la schiena.
Gliela racconto in breve e mi
scuso. Il 30 gennaio 1992 Totò
Riina e altri mafiosi di peso
vennero condannati all’ergastolo. Si vendicarono dando
inizio a una serie di attentati
che culminarono con l’assassinio di Giovanni Falcone e della
scorta. Questo atto provocò
l’estensione anche ai mafiosi
del carcere duro, come regolato dall’articolo 41 bis della legge penitenziaria e fino a quel
momento destinato solo a chi
organizzasse rivolte in carcere. La mafia rispose ammazzando anche Paolo Borsellino
e inanellando una serie di stragi, riuscite o meno, tutte rivendicate dalla sigla “Falange ar-
35
SEGUITECI SU
ALTRI MONDI
Interrogato ieri per più di
tre ore, il presidente della Repubblica non dovrebbe aver detto
niente di utile relativamente alla
presunta trattativa stato-mafia.
Nonostante questo, è pressoché
certo che oggi i giornali dedicheranno all’episodio forti titoli.
Più d’uno, già alla vigilia, aveva
spiegato che in questo interrogatorio le domande sarebbero state
più importanti delle risposte. E
non è complicato fare poi insinuazioni sulle domande che non
hanno avuto risposte.
LA GAZZETTA DELLO SPORT
mata”. Attentato a Maurizio
Costanzo (fallito), strage dei
Georgofili a Firenze, strage di
via Palestro a Milano eccetera.
Lo Stato, attraverso certi suoi
funzionari, avrebbe avvicinato
i mafiosi per ottenere una sospensione degli attentati e offrire in cambio un’attenuazione del carcere duro. La mafia
avrebbe messo per iscritto le
sue richieste su un “papello”.
Lo Stato, secondo chi crede alla trattativa, avrebbe quindi rimosso certi funzionari invisi
alla malavita e non rinnovato
il 41 bis per 300 mafiosi. Le
stragi a un certo punto cessarono. Questo plot troppo sintetico deve essere arricchito dal
solito condimento di intercettazioni, depistaggi, 007, giornalisti e politici schierati da
una parte o dall’altra e un’infinità di sotto-casi che producono appunto il solito effetto
nebbia che riguarda i grandi
scandali italiani. Credono comunque fermamente all’esistenza di una trattativa tra Stato e mafia certi procuratori di
Palermo, a cominciare da Antonino Ingroia che tentò poi
vanamente la via della politica. Questi procuratori sono
considerati da alcuni degli
eroi, da altri dei cialtroni. E qui
mi fermo perché lo spazio a disposizione è finito.
2Che c’entra Napolitano?
Napolitano aveva un consi-
A
SCHIFANI
SORRIDE
NEL 2013 AD ANDAR VIA SONO STATI 116 MILA
Sud senza bebè
Solo 177 mila nati
Meno dei morti
S
Un gruppo di avvocati ieri entra al Quirinale per la deposizione
del presidente della Repubblica davanti ai giudici di Palermo ANSA
gliere giuridico, di nome Loris
D’Ambrosio, che temette a un
certo punto di essere coinvolto
in qualche modo nel pasticcio.
E scrisse una lettera al presidente della Repubblica avvertendolo che era in corso una
manovra per colpirlo attraverso di lui. La lettera conteneva
questo passaggio: «Lei sa che
di ciò ho scritto anche di recente su richiesta di Maria Falcone. E sa che, in quelle poche
pagine, non ho esitato a fare
cenno a episodi del periodo
1989-1993 che mi preoccupano e fanno riflettere; che mi
hanno portato a enucleare ipotesi - solo ipotesi - di cui ho detto anche ad altri, quasi preso
anche dal vivo timore di essere
stato allora considerato solo
un ingenuo e utile scriba di cose utili a fungere da scudo per
indicibili accordi». A quali “indicibili accordi” si riferisce
D’Ambrosio, morto poco dopo
d’infarto? Ecco quello che vogliono sapere i pm di Palermo.
Napolitano aveva già detto,
con una lettera, di non saperlo.
Ma i magistrati hanno preteso
di sentirselo dire in faccia. Ed
ecco l’interrogatorio di ieri.
3Napolitano è andato a Palermo?
No, tutta la Corte d’Assise si
è trasferita al Quirinale, compresi gli avvocati degli imputati, cioè dei mafiosi, tra cui
Riina. In base a quello che s’è
saputo Napolitano s’è dimostrato assai collaborativo. Ma,
stringi stringi, ha confermato
di non aver mai saputo di accordi. E quanto a un attentato
che sarebbe stato progettato
contro di lui e contro Spadolini (1992-1993 presidenti di
Camera e Senato), anche su
questo ha ripetuto di non saper niente. A richieste ulteriori ha risposto (più o meno):
«Non ho mica la memoria di
Pico della Mirandola».
4Significa che in qualche caso il Presidente è stato reticente?
A sentire gli avvocati all’uscita no. Anzi qualche volta
ha chiesto al presidente della
Corte d’Assiste, Alfredo Montalto, di poter rispondere anche a domande del legale di
Riina che la Corte non aveva
ritenuto ammissibili.
Il gip
archivia
l’inchiesta
Il gip di Palermo
ha archiviato
l’inchiesta
contro Renato
Schifani
(nella foto),
accusato
di concorso
esterno
in associazione
mafiosa
in un’indagine
durata 15 anni.
«Ho sofferto
in silenzio
— ha detto l’ex
presidente del
Senato che ieri
è tornato
a parlare —,
una sofferenza
acuita dall’infondatezza delle
accuse e dalla
delicatezza della
mia immagine di
uomo pubblico
sfiorato, seppur
ingiustamente,
da gravi ombre
di illegalità.
Ho pagato un
grande prezzo,
ricompensato
ora dal trionfo
della verità»
FRANCESCO RIZZO
È il dato più basso dal 1861, anno di proclamazione del Regno d’Italia. Al Sud, nel 2013,
le nascite sono state 177 mila. E i decessi hanno
nuovamente superato il numero di bebè. Lo Svimez, l’Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno, che ha diffuso i dati, aggiunge una previsione eloquente: questa parte
del Paese è «a rischio desertificazione umana e
industriale». E non è solo un problema di culle.
Locomotiva Dal Sud si continua a partire,
116mila emigrati verso il Centro-Nord nel 2013
(2 mila più del 2011), perché il lavoro resta un
miraggio: il numero degli occupati è sceso sotto
la soglia dei 6 milioni (-282 mila posti, fino a 5,8
milioni), record negativo dal 1977. Il 35% degli
under 35 non ha un posto (che non sia in nero),
in cinque anni l’industria ha perso il 53% di investimenti, tra il 2008 e il 2013 i redditi sono calati
del 15%. La Calabria si conferma la regione più
povera d’Italia con un Pil pro capite di 15.989
euro, meno della metà della Lombardia. Non sono cifre inedite. Un anno fa l’allora ministro alla
Coesione territoriale, Carlo Trigilia, disse: «Non
dovrà più essere sprecato un euro sui fondi per il
Sud». Oggi il sottosegretario al Consiglio, Graziano Delrio, ha promesso: «Ci saranno a disposizione almeno 200 miliardi di nuove risorse».
Ma che futuro attende il Meridione? «L’Istat aveva previsto che si arrivasse a 177 mila nati nel
2017 — spiega Salvatore Strozza, docente di
demografia a Napoli —: la crisi e la difficoltà di
gestire famiglia e lavoro hanno accelerato i tempi. Una volta nel Sud si parlava di “modello dei
due figli” per coppia: nel 2013 i figli per donna
sono stati 1,31 al Sud, 1,45 nel Nord. Nei prossimi 10 anni il Mezzogiorno scenderà di altri
500/600 mila abitanti. Soluzioni? Politiche mirate al lavoro e all’aiuto alle coppie». Ma il Sud
non è accusato di aver sprecato gli aiuti? «Le amministrazioni meridionali hanno molte colpe,
ma la locomotiva Nord si è fatta forte di tante
braccia e cervelli che arrivano dal Sud».
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5Non sapremo mai niente di
quello che si sono detti veramente, no?
In una nota il Quirinale
«auspica che la Cancelleria
della Corte assicuri al più presto la trascrizione della registrazione per l’acquisizione
agli atti del processo, affinché
sia possibile dare tempestivamente nota agli organi d’informazione e all’opinione
pubblica» dell’udienza.
1,31
Secondo l‘Istat, nel 2013, al Sud, il
numero medio di figli per donna è stato di
1,31, contro il dato di 1,45 nel Nord Italia GETTY
notizie
Tascabili
Fermato Gravante
Garantite le urgenze
Arresti domiciliari
per il “re del latte”:
rifiuti nel Volturno
Lunedì sciopero
degli infermieri
Disagi in corsia
Via libera anche per la Francia
È stato arrestato ieri dal
Corpo Forestale di Caserta
Giuseppe Gravante, imprenditore
casertano di 75 anni, fondatore dei
noti marchi come «Latte Matese»,
ceduto nel 1984, e «Foreste
Molisane». Il “re del latte” è ora
agli arresti domiciliari per i reati
di inquinamento ed estorsione: è
accusato infatti di aver costretto
sotto minaccia del licenziamento i
propri dipendenti a sversare rifiuti
zootecnici nel fiume Volturno, con
danni all’ambiente paragonabili a
quelli di una città di 24mila abitanti,
e a sotterrare altro tipo di rifiuti
nei terreni della propria azienda
agricola per un equivalente
di 6,5 quintali al giorno. L’indagine
era partita dalla denuncia
di un ex dipendente pentito.
Prima promozione
dalla Commissione Ue
alla legge di Stabilità
La legge di Stabilità di Renzi ha avuto ieri il
primo importante via libera dalla Commissione
Europea. Secondo il commissario Ue agli affari
economici, Jirky Katainen, non si registrano infatti
«significative violazioni» nelle norme di bilancio di
Italia, Francia, Austria, Slovenia e Malta, cioè i Paesi
considerati a rischio. Decisamente soddisfatto il
ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan: «Il
riconoscimento della sostanziale coerenza
del nostro budget con il quadro regolatorio dell’Unione
europea indica che anche l’Europa è sulla strada della
crescita e della creazione di nuova occupazione». Il
governo italiano, così come quello francese, ha
Matteo Renzi col ministro dell’Economia Padoan ANSA
apportato correzioni al progetto di bilancio 2015, di
misura inferiore a quanto richiesto dalla Commissione, ma superiore a quanto inizialmente previsto nei
due documenti di bilancio. Padoan però tiene il punto:
«Non c’è stata nessuna resa alla Ue. L’aggiustamento
richiesto all’Italia era dello 0,7% del Pil. Si è arrivati
allo 0,3% perché si tratta di una delle prime
applicazioni del principio di flessibilità», spiega.
Lia Quartapelle, 32 anni ANSA
Deputata Pd 32enne
Toto Farnesina,
la Quartapelle
nuova favorita
Oggi si conoscerà il nome
del nuovo ministro degli Esteri
che prenderà il posto di Federica
Mogherini, nuovo Alto
rappresentante della Politica
estera dell’Unione europea.
La novità potrebbe essere Lia
Quartapelle, deputata lombarda
32enne del Pd. È membro della
Commissione Esteri della Camera.
Disagi negli ospedali lunedì
3 novembre, quando incroceranno le braccia gli infermieri
pubblici. A proclamare
lo sciopero, con annessa
manifestazione davanti
a Montecitorio, è il Sindacato
delle professioni infermieristiche
Nursind, a cui aderiscono circa
22 mila dei 220 mila infermieri
italiani. Si protesta contro
il perdurare del blocco
della contrattazione nazionale (il
contratto di categoria è scaduto
5 anni fa) e del trattamento
economico individuale. Stop
dunque alle attività ospedaliere
degli ambulatori ed è a rischio
quella delle sale operatorie
per gli interventi programmati.
Garantite comunque le urgenze.
36
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE 2014
AI MOVIMENTI POPOLARI
ALTRI MONDI
Il Papa si schernisce
«Dicono che sono
un comunista? No,
è amore per i poveri»
Milano, la ‘ndrangheta
nei subappalti dell’Expo
Agli arresti 13 persone
Una nuova «cupola» scoperta in Lombardia: pilotava gli affari
Un’azienda collegata a un boss aveva il certificato antimafia
Non è bastato il maxi-blitz «Infinito» di quattro anni fa
che portò agli arresti circa 170
persone, perché la ‘ndrangheta in Lombardia — la cui esistenza con tanto di «cupola»
autonoma dalla Calabria è stata certificata di recente dalla
Cassazione — continua a fare
affari e ad intimidire, godendo
di appoggi politico-istituzionali. «Nulla cambia, è questa la
riflessione da fare», ha detto
con amarezza il procuratore
aggiunto Ilda Boccassini parlando dell’ultima operazione
di ieri, dalla quale è emerso
che la mafia calabrese, bypassando i controlli, si è accaparrata due sub-appalti della
Tangenziale Est Esterna di Milano, una delle grandi opere
collegate all’Expo 2015. Tredici le persone arrestate, tra cui
quattro appartenenti alla famiglia Galati, capeggiata da
Antonio, 62 anni e Fortunato,
36 anni, già detenuto, e l’ex
consigliere del Comune di Rho
(Milano) Luigi Calogero Addi-
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Il procuratore aggiunto Boccassini e il procuratore capo Bruti Liberati ANSA
si, originario di Vibo Valentia e
imparentato con la famiglia
Mancuso, che in Lombardia, e
in particolare a Como, ha «generato» lo cosca dei Galati. Le
accuse vanno dall’associazione di tipo mafioso alla detenzione e porto abusivo di armi,
alle minacce fino all’intestazione fittizia di beni.
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cartoneros e abitanti delle periferie. Il Pontefice ha poi invitato
tutti a «andare avanti nella
vostra lotta, che fa bene a tutti.
Ma ricordatevi che il sistema
va cambiato con coraggio
ma anche con intelligenza, con
tenacia ma senza fanatismo, con
passione ma senza violenza».
LA GUERRA IN SIRIA
IN CARICA DAL 1987
I peshmerga curdi
arrivano a Kobane
dopo l’«ok» turco
In Burkina Faso
un milione in piazza
contro il presidente
Fa ancora discutere
il video in cui, con stile da
reporter, l’ostaggio dell’Isis
John Cantlie racconta che
Kobane, enclave curda in
Siria, è in mano agli jihadisti.
Ma, intanto, la Turchia ha
concesso a 150 peshmerga
del Kurdistan iracheno
di raggiungere (con armi
e munizioni) proprio Kobane,
da oltre un mese assediata
dai miliziani dell’Isis. Che ieri
ha invitato i suoi seguaci
ad attaccare istituti
e insegnanti americani
e occidentali nei Paesi
arabi, per rispondere
ai bombardamenti (quattro
ieri) della coalizione guidata
dagli Usa intorno a Kobane.
Dove, secondo fonti curde,
gli jihadisti potrebbero aver
usato qualche tipo di arma
chimica. Mentre la Turchia
conferma: «Non invieremo
le nostre truppe di terra».
Un miliziano curdo a Kobane AFP
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Il prestanome Nell’inchiesta,
oltre ad una lunga serie di episodi di intimidazione, come
l’auto bruciata ad un vigile urbano e una busta con tre proiettili inviata alla direttrice del
carcere di Monza, spuntano il
business dei negozi di «compro
oro» e anche quelli di sigarette
elettroniche. E soprattutto i
«tentacoli» allungati su Expo.
In particolare due sub-appalti
del valore di 450 mila euro. E
«le nuove emergenze probatorie trasmesse confermano la riferibilità a Giuseppe Galati, nipote di Antonio, classe 1971,
della società ora detenuta dai
cognati, Mangialavori Gaetano e Montele Domenica, sorella della moglie dell’indagato».
In pratica, come ha spiegato la
Boccassini, a causa anche di
controlli insufficienti l’impresa
riconducibile a Giuseppe Galati, mentre lui era in carcere per
narcotraffico, ha ottenuto la
certificazione antimafia. Ed è
bastato intestare le quote ai cognati per ottenere poi da una
azienda di Modena, appaltante per l’opera, i due subappalti.
Il procuratore capo Edmondo
Bruti Liberati ha chiarito che la
società riconducibile al boss
verrà segnalata alla Prefettura
di Milano. Nel frattempo, sempre dall’ordinanza emerge come l’infiltrazione della cosca
Galati nel tessuto lombardo sia
stata favorita dai «contatti con
esponenti del mondo politico,
istituzionale, imprenditoriale,
bancario per ottenere favori,
notizie riservate, erogazione
di finanziamenti, relazioni».
delle ideologie. L’amore per i
poveri è al centro del Vangelo, è la
dottrina sociale della Chiesa», ha
detto Francesco in un discorso in
spagnolo pieno di passione rivolto
a movimenti popolari, campesinos
e centri sociali (quattro gli italiani
tra cui il Leoncavallo di Milano),
ambulanti e senza-terra,
La protesta di una donna AFP
Un milione di persone
sono scese in piazza
a Ouagadougou, capitale
del Burkina Faso, in Africa
Occidentale, per protestare
contro il progetto di riforma
costituzionale che
consentirebbe al presidente
Blaise Compaoré, 63 anni,
di rimanere al potere,
di ricandidarsi alle elezioni
del 2015 e di prolungare
ulteriormente il suo mandato
che dura già dal 1987. Quando
prese il potere con un
sanguinoso colpo di stato.
Negli scontri con la polizia, che
ha lanciato gas lacrimogeni
e caricato i manifestanti, sono
rimasti ferite alcune persone.
Coinvolte altre città del Burkina
Faso. Dietro le proteste anche
la volontà di rilanciare il Paese,
uno dei più indigenti di tutto
il Continente: il 46,4%
della popolazione vive infatti al
di sotto della soglia di povertà.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE 2014
DENUNCIA DI UN’EX ATTRICE
ALTRI MONDI
Cosby, accusa shock
«Mi ha violentato»
Bill Cosby (nella foto),
il dottor Cliff della storica serie tv «I
Robinson», è accusato da Barbara
Bowman, 46 anni, ex attrice
e modella, di averla «drogata
e stuprata» quando era ragazza.
«Quell’uomo è un mostro», ha detto
la donna al «Daily Mail». Le molestie
sarebbero cominciate durante
un provino nel 1985. Un’indagine
nata nel 2006 ha individuato
tredici donne che avrebbero
subito violenza da Cosby.
Tutti a Lucca
La star del fumetto
ama Calvino e il rock
Ecco O’Malley, fra gli autori più attesi alla fiera dei comics:
«Dopo il successo di Scott Pilgrim, racconto la chef Katie»
ERIKA RIGGI
Sentieri che si biforcano,
trentenni in crisi, vecchi palazzi abitati da spiriti. Sono alcuni
degli ingredienti su cui Bryan
Lee O’Malley ha costruito il
suo nuovo graphic novel: per la
prima volta in Italia, il fumettista canadese, classe ’79, è tra i
nomi più attesi (il 31 ottobre)
al Lucca Comics & Games, fiera
dedicata al fumetto, tra cinema
e videogame, dal 30 ottobre al
2 novembre. Seconds – questo il
«
Ho lavorato
al libro per otto
mesi: ascoltavo
di continuo
i Fleetwood Mac
BRYAN LEE O’MALLEY
FUMETTISTA
titolo – è più gotico e adulto rispetto a Scott Pilgrim, la serie
che ha regalato a O’Malley fama mondiale (entrambi sono
pubblicati da Rizzoli Lizard),
da cui Edgar Wright ha tratto il
film Scott Pilgrim vs. the World
e su cui la Ubisoft ha sviluppato un gioco per Playstation e
Xbox. Protagonista, questa volta, una giovane donna alle prese con nuove responsabilità.
Spiega O’Malley, «Katie ha il
piglio della rockstar emergente»: chef alla guida di un ristorantino (Seconds, appunto),
sogna di aprirne un altro. Grazie all’incontro con lo “spirito
della casa”, scopre un modo
inaspettato di “correggere” il
passato. Un taccuino per pentirsi, un fungo magico e un
buon sonno: tanto basta. La
scappatoia regge finché Katie
non si fa prendere la mano.
Citazioni Le porte d’accesso
al suo mondo sono due frasi,
una alta, l’altra pop: la prima
da Italo Calvino, l’altra dai Fleetwood Mac: «Se una notte
d’inverno un viaggiatore è l’unico libro di Calvino che ho letto,
una decina d’anni fa» spiega O’Malley: «da allora mi
ispira». Il riferimento alla
band non è un caso (Bryan
è anche musicista, con il
nome d’arte Kupek): «L’album Tusk potrebbe essere
la colonna sonora di Seconds: durante il lavoro
l’abbiamo ascoltato di
continuo». Con lui, tra lettering e chine, Jason Fischer: «Abbiamo lavorato
insieme per otto mesi, e fino a sedici ore al giorno».
LANCIATA LA PRIMA CARTA PREPAGATA
S
Atteso
sopra Bryan
Lee O’Malley,
sotto
la copertina
di «Seconds»
Una dimostrazione di grande
impegno per uno che, ai tempi
dell’università, non riusciva ad
alzarsi dal letto: «Finché non
sono scappato in California,
per fare comics». A ispirarlo, i
disegni di Cristophe Blain e i libri per bambini di Diana Wynne Jones. Non fu facile. «Anche
dopo il primo libro di
Scott Pilgrim, avevo bisogno di soldi: trovai lavoro in un ristorante simile al Seconds». C’è una
tavola che ne mostra il
seminterrato labirintico, «è identico a quello
in cui lavoravo. Non
avevo rapporti con nessuno: ero un osservatore silenzioso. Ma ho iniziato a pensare a questa
storia».
A
WALL STREET NON PERDONA
Twitter perde utenti
Flop in Borsa: -13,3%
Twitter si appresta
a spegnere la sua prima candelina
a Wall Street (7 novembre). E lo fa
sotto pressione. La società che
200 mila Pos già abilitati in Italia,
che diventano 1,8 milioni in
Europa, con il semplice «sfioramento» del telefono (le
cosiddette transazioni
«contactless») per i pagamenti
sotto i 25 euro e digitando un pin
per quelli superiori. La SmartPay
ha un costo di attivazione di 4,90
euro, se attivata entro il 30
aprile, data entro la quale chi
effettuerà pagamenti con la
«carta virtuale» riceverà il bonus
di 1 euro di traffico telefonico
ogni 50 spesi con la sim Nfc,
mentre le operazioni di ricarica
sono gratuite per tutto il 2015.
Insomma, un’altra rivoluzione
si avvicina: Visa stima che
nel 2020 il 50% delle transazioni
in Europa avverrà su mobile.
37
cinguetta presenta conti che non
convincono gli analisti e che
mostrano un rallentamento della
crescita dei «follower». Un trend
che preoccupa. E Twitter arriva a
perdere fino al 13,3%. Per
sfidare Facebook e i suoi 1,32
miliardi di amici, il social network
dovrà quadruplicare gli utenti.
LA SERIE TV DA LUNEDÌ STAGIONE FINALE SUL SATELLITE
TRA FILM
E MANGA
S
Il meglio
del festival
in Toscana:
via domani
Fumetto, giochi,
videogiochi,
cinema, serie
tv, musica, arte.
È ricchissimo
il menù di
Lucca Comics,
da domani
a domenica.
Tra le proposte,
il Japan Media
Arts Festival,
cortometraggi
animati
dal Sol Levante
(venerdì);
le prime scene
di «Il Ragazzo
Invisibile»,
nuovo film di
Salvatores
(sabato);
clip inedite del
cartoon Disney
«Big 6 Hero»
(domenica,
nella foto).
Ma anche
appuntamenti
con disegnatori
come
Zerocalcare
e divi-web
come Maccio
Capotonda,
spazio ai
manga, una
mostra dedicata
a Dylan Dog.
Tutto su
luccacomicsand
games.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’attrice italiana Marta Gastini si dispera nei panni di Giulia Farnese DRISCOLL
Il saluto dei Borgia:
«Vendette e sangue,
non verrete delusi»
DANIELE VAIRA
MiLANO
@danvaira
Un nome che evoca immoralità, corruzione, scandali, intrighi. Quasi un marchio
di famiglia o di «fabbrica» associato al potere e che richiama lotte intestine e vendette. I
Borgia tornano lunedì (ore
21.10) con la terza e ultima stagione su Sky Atlantic. Quattordici episodi carichi di colpi di
scena. «Sarà una serie più maestosa, curata e piena di battaglie, i cui punti di forza saranno ancora la sceneggiatura e la
ricostruzione storica», ci spiega l’attrice Marta Gastini, la
bella Giulia Farnese, amante di
papa Alessandro VI, a Milano
insieme ad altri tre membri del
cast Mark Ryder (Cesare Borgia), Isolda Dychaux (Lucrezia
Borgia) e Assumpta Serna
(Vannozza Cattanei). Il quartetto di attori è concorde: l’ultima stagione sarà quella della
maturità e i personaggi saranno più completi. «Giulia avrà
un nuovo amante e scoprirà di
avere capacità straordinarie
che l’aiuteranno a raggiungere
i suoi obiettivi politici e personali», afferma ancora la Gastini, che nel 2011 ha recitato al
fianco di Antony Hopkins ne Il
rito. Negli episodi non mancherà nemmeno il sesso. «Am-
bizione, ricatti, violenza, tradimenti: siamo sicuri che in realtà la serie non sia anche lo
specchio, spesso, dell’epoca attuale?», provoca l’attrice spagnola Serna, che interpreta
Vannozza, l’altra amante di
Rodrigo Borgia.
Il realismo Il lato dark sarà
portato avanti da Cesare Borgia che tenterà il tutto per tutto
per sconfiggere i signori di Romagna usando il suo macchiavellico genio politico. «Fare il
cattivo è stato facile e divertente. Una delle esperienze più interessanti che mi siano mai capitate», afferma l’attore Ryder,
a cui non manca un tocco di realismo. «Ora che la serie è finita, sono virtualmente disoccupato. E fuori dall’Italia il mio
personaggio non ha avuto tutto questa notorietà. Così ne ho
approfittato per iscrivermi all’Università». Non starà molto
a zonzo. È già pronto a girare
un nuovo progetto con l’ideatore dei Borgia, Tom Fontana.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
«
Fare il cattivo
è stato bello,
ma la realtà
è che ora sono
disoccupato
MARK RYDER
ATTORE
LA NOVITÀ IN EDICOLA UN NUMERO SPECIALE DEL SETTIMANALE E DAL 5 NOVEMBRE AVRÀ UN LOOK PIÙ MODERNO
Telecom vara SmartPay
“Oggi” compie 75 anni e si rinnova
Ora si paga con il telefono «Mostriamo come cambia l’Italia»
I «pagamenti in mobilità»
non sono un’ipotesi per il futuro.
In attesa dello sbarco di Apple
Pay, le compagnie telefoniche si
posizionano, stringono alleanze e
sono pronte al nuovo mercato.
Ieri è toccato a Telecom Italia
lanciare insieme a Intesa
SanPaolo e Visa, Tim SmartPay,
una carta prepagata che
permette di acquistare e pagare
col cellulare. Basta un dispositivo
abilitato alla tecnologia Nfc (ma in
realtà, al momento, solo per gli
smartphone Android) e utilizzare
la nuova sim, indipendentemente
dalla banca su cui si ha il proprio
conto corrente. L’iniziativa è
rivolta a tutti i 30 e oltre milioni di
clienti Tim. Una volta attivata, la
carta potrà essere utilizzata nei
LA GAZZETTA DELLO SPORT
Il direttore Brindani:
«Carolina e Lady D
le più raccontate
sulle nostre pagine»
ELISABETTA ESPOSITO
Per 75 anni Oggi, il settimanale di Rcs, ha raccontato
l’Italia. Sfogliando le grandi
copertine dal 1939, tra love
story e divorzi illustri, si osserva un Paese che cambia immagine, abitudini, speranze e passioni. Per festeggiare i tre quarti di secolo questa mattina sarà
in edicola un Oggi speciale, con
le copertine e i servizi più belli
e importanti. «In pratica una
lente d’ingrandimento sul
mondo visto dal settimanale
delle famiglie italiane — racconta il direttore, Umberto
Brindani — a cui il 12 novembre si aggiungerà un libro con
le 288 prime pagine che hanno
fatto la storia. Credo che sia un
bellissimo regalo di Natale,
no?». Poi rivela un’interessante classifica: «Il personaggio
più “copertinato” nella storia
di Oggi è Carolina di Monaco
con 116 prime pagine, poi Lady
Diana, che però ne ha quasi la
metà, quindi a pari merito Romina Power e Michelle Hunziker. Tra le copertine che hanno segnato un passo avanti ver-
so la modernità metto quella
con Francesca Vecchioni, la figlia di Roberto, con la sua compagna e le due figlie e il titolo:
“Noi siamo una famiglia”».
Si cambia Dopo 75 anni però
Oggi cambia. «Il 5 novembre
arriva il primo numero di una
serie rinnovata, con una grafica e un’estetica più moderne e
accattivanti — continua Brindani — e soprattutto con maggior peso e dignità alla terza
parte del giornale, le cosiddette pagine utili al servizio delle
famiglie e dei consumatori.
Presteremo più attenzione alle
donne, che rappresentano il
71% dei nostri lettori, anche
attraverso varie rubriche con
collaboratori illustri. Pensate
che a quella di cucina e alimentazione collaborerà GianfranDa questa mattina in edicola
co Vissani». Bel colpo. E buon
potete trovare lo speciale di
«Oggi»: 100 pagine con i servizi e compleanno.
le cover più belli di questi 75 anni
© RIPRODUZIONE RISERVATA
38
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE 2014
SPECIALE LA RACCOLTA
THE
WALKING
DEAD
PRESENTAZIONE
A LUCCA VENERDÌ
Per gli appassionati di The
Walking Dead appuntamento
dopodomani a Lucca, durante
Lucca Comics & Games 2014
(dal 30 ottobre al 2
novembre). Al Palazzo
Ducale (ore 15, Sala Tobino)
incontro aperto per
presentare la nuova collana
con Fabio Licari (Gazzetta) e
Andrea G. Ciccarelli
(Saldapress). Inoltre lungo
le mura della città uno stand
dedicato alla serie: da lì
partirà alle 16.30 la Zombie
walk, a seguire aperitivo
zombie al Caffè letterario.
Invasione zombie
Arrivano a casa tua
in fumetto e dvd
La prima collezione multimediale del grande romanzo
illustrato dell’orrore che è anche serial tv di successo
FABIO LICARI
L’invasione zombie, in
quel lontano ottobre 2003, cominciò quasi timidamente: con
un albo in bianco e nero di cui
negli Usa furono vendute circa
7mila copie. Come se i nonmorti creati dalla fantasia di
Robert Kirkman – allora sceneggiatore emergente di supereroi – avessero avuto paura di
aggredire i malcapitati sulla loro strada. Undici anni dopo,
quelle cifre fanno sorridere
pensando a ciò che è diventato
oggi «The Walking Dead»: cioè
una delle serie a fumetti più
vendute nel mondo, fenomeno
mediatico e non più semplice
comics, affiancata da un serial
tv alla quinta stagione (e che
ogni anno spezza i record di
ascolto). Da oggi gli zombie invadono anche la Gazzetta con
una nuova collana multimediale (fumetto più dvd) in allegato: per la prima volta la collezione integrale di tutta la
produzione su carta e televisiva.
Oltre George Romero Sarebbe però riduttivo considerare
«The Walking Dead» una riscrittura moderna e anticonvenzionale della grande intuizione di George Romero nel capolavoro-cult «L’alba dei morti
viventi». A parte il respiro della
storia (non autoconclusiva, ma
lunghissima saga con decine di
personaggi che nascono, muoiono, si evolvono), è diverso
anche l’obiettivo: meno denuncia politica, più voglia di raccontare una moderna società
di zombie inconsapevoli. E infatti i morti viventi sono soltanto il pretesto per una narrazione corale sugli esseri umani, su
quello che succederebbe se gli
zombie ci invadessero, sulle
nostre miserie. Come ha scritto
il critico Luigi Bernardi «sono
più zombi quegli esseri che vagano rimbecilliti e putrescenti
alla ricerca di qualcosa, oppure
gli altri, i vivi, che sembrano
costretti a interpretare all’infinito i ruoli della commedia
umana?».
Grande romanzo horror Quello di Kirkman è il vero Grande
Romanzo (dell’orrore) Americano, ma illustrato: all’inizio
dalle matite di Tony Moore (nei
primi 6 episodi), tratto più rotondo e morbido, poi da Charlie Adlard che, con la sua arte
più moderna, sporca, espressiva, ha dato a «The Walking
Dead» l’immagine definitiva (e
anche un record: oltre 130 storie consecutive della stessa serie scritte con Kirkman). Una
storia ricchissima di sviluppi,
colpi di scena, tradimenti, voltafaccia, sorprese, amore e
morte. E un po’ di paura e di sa-
no orrore, naturalmente. Protagonista lo sceriffo Rick Grimes, diventato leader di una
delle comunità di sopravvissuti
all’apocalisse. Tra i quali non
troverete principi azzurri e
donne fatali. Il contrario.
Fiction da record Così prepotente il successo del fumetto –
arrivato a vendere 50 volte di
più del primo numero – che
ben presto è nata l’urgenza di
una fiction, sempre curata da
Kirkman. Le prime 4 stagioni,
51 episodi in tutto, saranno
raccolte nelle prime 15 uscite
con dvd. Se la storia all’inizio è
abbastanza fedele al fumetto, a
un certo punto se ne separa
creando una sorta di narrazione parallela. Il pubblico Usa ha risposto con entusiasmo
anche
qui: dai
5,24 milioni di
spettatori
medi del
primo anno
agli oltre 13
della quarta stagione. Ecco finalmente fumetto e serie
tv, nel loro splendore, in
un’unica iniziativa editoriale con la Gazzetta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Alcuni tra
i protagonisti
della serie tv
americana
in onda ogni
lunedì alle 21
su Fox
e del fumetto
«The Walking
Dead»
4
IL PIANO
DELL’OPERA
Le prime uscite
della collana.
1. GIORNI
PERDUTI
(I parte)
oggi con dvd
(stagione 1,
episodi 1-3)
2. GIORNI
PERDUTI (II)
5/11 dvd (stag.
1, ep. 4-6)
3. IL LUNGO
CAMMINO
(I) 12/11 dvd
(stag. 2, ep. 1-3)
4. IL LUNGO
CAMMINO
(II) 19/11 dvd
(stag. 2, ep. 4-7)
5. AL
SICURO
DIETRO LE
SBARRE (I)
26/11 dvd
(stag. 2, ep. 811)
6. AL
SICURO
DIETRO LE
SBARRE (II)
3/12 dvd (stag.
2, ep. 12-13)
7. LA FORZA
DEL
DESIDERIO
(I) 10/12 dvd
(stag. 3, ep. 1-4)
8. LA FORZA
DEL
DESIDERIO
(II) 17/12 dvd
(stag. 3 – ep. 58)
9. LA
MIGLIOR
DIFESA (I)
24/12 dvd
(stag. 3, ep. 912)
10. LA
MIGLIOR
DIFESA (II)
31/12 dvd
(stag. 3, ep. 1316).
la collana
In edicola con la Gazzetta
oggi la prima uscita a 10,99€
The Walking Dead è la straordinaria collana multimediale
da oggi in allegato con la Gazzetta (ogni mercoledì), realizzata
in collaborazione con Saldapress. Quindici uscite a 10,99€,
ognuna delle quali contiene: 3 storie a fumetti della serie ai
vertici delle classifiche Usa; un dvd con il serial televisivo,
in modo da completare tutte le 4 stagioni finora trasmesse
(più backstage e interviste); un ricco e inedito apparato redazionale dal magazine Usa. Dal numero 16, esaurita la serie tv, la
collana proseguirà a prezzo ridotto (4,99€) con fumetto e magazine seguendo la serie originale di Kirkman, Moore e Adlard.
MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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ALTRI MONDI
Oroscopo
21/3 - 20/4
21/4 - 20/5
21/5 - 21/6
22/6 - 22/7
23/7 - 23/8
24/8 - 22/9
LE PAGELLE
Ariete 5,5
Toro 7,5
Gemelli 5,5
Cancro 6-
Leone 5,5
Vergine 8
DI ANTONIO CAPITANI
C’è tensione con la
gente: meglio negoziare che impuntarvi.
E verificare le news,
prima di crederci.
Fornicazioni sfigatine,
amor cupo.
Che bella Luna:
aumenta la fantasia,
rende piacevole
una trasferta e
curiosamente artistico
il sudombelico. Lavoro
e forma fisica ok.
Tutelate i vostri
interessi, non solo
economici. E nel
lavoro non drammatizzate le sciocchezze.
Suinamente scalciate,
ma non insaccate.
La gente vi fa venire
gli zebedei verde
avocado. Ma anche
voi non è che siate
tanto diplomatici.
E manco suini.
Saranno i primi freddi.
L’umore non gira, il
lavoro chiede di farvi
il derrière a forma di
grammofono per
sbrigare tutto. Agite
con metodo. Anche
fornicando.
IL MIGLIORE. La
Luna vi pacifica
con gli altri e con
voi stessi. E attira
la fortuna. I viaggi
riescono, lavoro e
sudombelico
s’infervorano.
23/9 - 22/10
23/10 - 22/11
23/11 - 21/12
22/12 - 20/1
21/1 - 19/2
20/2 - 20/3
Bilancia 5,5
Scorpione 7+
Sagittario 6-
Capricorno 7,5
Acquario 7-
Pesci 7+
L’umore non gira. E
sulle cose non ci
state con la testa.
Nemmeno dal punto di
vista suino. Applicatevi. La forma fisica
non brilla granché.
Viaggi, lavoro e soldi
sono i pupilli della
Luna, l’amore v’abbraccia come un koala
suino e vi appaga.
Siete pure meno
aciduli. Vigore ok!
La Luna v’impigrisce.
Reagite, anche se
casa, lavoro e famiglia
vi esaltano come una
colite. E l’ormone
abbandona il campo:
che vi succede?
Luna ok per viaggi,
sport, lavoro e amore.
E belle notizie stanno
per arrivare.
Fate pure figuroni
fornicatori, con più
replay garantiti. Uau.
Se volete agire in
segreto, approfittatene. Pure perché
siete persuasivi.
Anche in fatto di gestione dei soldi. Un po’
meno col sudombelico.
La Luna v’ispira
soluzioni giuste e
accresce la creatività.
Il lavoro appaga, gli
amici v’amano, cuore
e ormone agiscono
in concertazione.
THOMAS MÜLLER
Gazzetta.it
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IMMUNO
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
DIRETTORE RESPONSABILE
ANDREA MONTI
[email protected]
VICEDIRETTORE VICARIO
Gianni Valenti
[email protected]
VICEDIRETTORI
Pier Bergonzi
[email protected]
Stefano Cazzetta
[email protected]
Andrea Di Caro
[email protected]
Umberto Zapelloni
[email protected]
Testata di proprietà de “La Gazzetta
dello Sport s.r.l.” - A. Bonacossa © 2014
PRESIDENTE
Angelo Provasoli
VICE PRESIDENTE
Roland Berger
AMMINISTRATORE DELEGATO
Pietro Scott Jovane
CONSIGLIERI
Fulvio Conti,
Teresa Cremisi,
Luca Garavoglia,
Attilio Guarneri,
Piergaetano Marchetti,
Laura Mengoni
DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA
Alessandro Bompieri
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Non c’è solo Fabio Fognini
a dare in escandescenze
su un campo da tennis:
nel challenger di
Charlottesville, il 22 delle
Barbados Darian King è
stato squalificato al primo
turno per aver
involontariamente colpito
la giudice di linea dopo
aver lanciato la racchetta
contro i teloni di fondo
campo. Guarda il video.
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Nella notte è cominciata
la nuova stagione Nba: sul
nostro sito troverete tutti
gli highlights delle tre
gare della notte, oltre al
resoconto della cerimonia
con cui sono stati
premiati i campioni della
scorsa stagione, i San
Antonio Spurs di Marco
Belinelli. E poi statistiche,
commenti e le migliori
giocate delle prime gare.
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Lancia la racchetta,
colpisce giudice:
King squalificato
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È tornata l’Nba
Rivedi tutto il meglio
della prima notte
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nazionale tedesca e
del Bayern Monaco è
nato a Weilheim il 13
settembre 1989. Ha
vinto 3 scudetti e una
Champions League
RCS MediaGroup S.p.A. Divisione Quotidiani
Sede Legale: Via A. Rizzoli, 8 - Milano
Responsabile del trattamento dati (D. Lgs.
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- Servizi Editoriali S.r.l. - Via delle Orchidee, 1 Z.I.
- 70026 MODUGNO (BA) - Tel. 080.5857439 Società Tipografica Siciliana S.p.A. - Zona Industriale Strada 5ª n. 35 - 95030 CATANIA - Tel.
095.591303 L’Unione Sarda S.p.A. - Centro
Stampa Via Omodeo - 09034 ELMAS (CA) - Tel.
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USA CTC Coslada - Avenida de Alemania, 12 28820 COSLADA (MADRID) La Nación - Bouchard 557 - 1106 BUENOS AIRES Miller Distributor Limited - Miller House, Airport Way,
Tarxien Road - Luqa LQA 1814 - Malta Hellenic
Distribution Agency (CY) Ltd - 208 Ioanni Kranidioti Avenue, Latsia - 1300 Nicosia - Cyprus
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INFO PRODOTTI COLLATERALI
E PROMOZIONI
Tel. 02.63798511 - email: [email protected]
Testata registrata presso il
tribunale di Milano n. 419
dell’1 settembre 1948
ISSN 1120-5067
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40
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE 2014