Centonove numero 8

ANNO XXI Numero 8
28 FEBBRAIO 2014
SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO
POSTALE A REGIME
SOVVENZIONATO 45% (ME)
EURO 1,50
Nel fotomontaggio, Silverio Magno
SETTIMANALE DI POLITICA, CULTURA, ECONOMIA
MASSONERIA
Magno Fratello
DUE MESSINESI CORRONO PER I VERTICI DEL GRANDE ORIENTE.
VIAGGIO NELLA CITTÀ DEGLI “INIZIATI”, TRA OBBEDIENZE, LOGGE
E “LIBERI MURATORI”. APPRODATI IN FORZE A PALAZZO ZANCA
28 Febbraio 2014
il punto
EDITORIALE
Autonomie
fratturate
È una doppia frattura quella che si
registra sul tema delle Autonomie in
Sicilia: il consiglio di giustizia
amministrativa ha bocciato il disegno
di legge di Crocetta che in cinque
articoli abolisce le Province. Al tempo
stesso, mentre l’Ars silura le aree
metropolitane, la Sicilia Sud
Orientale, quella che ruota attorno a
Catania, Ragusa e Siracusa, si
costituisce in Distretto Sud-Est e crea
un ulteriore strappo nella identità
stessa delle riforme.
Il messaggio è chiaro: il Distretto SudEst ha personalità giuridica, può
interloquire direttamente con
l’Unione europea, non vuole essere
tenuto sotto tutela dai bizantinismi
della Regione. Non è un caso che a
firmare l’intesa davanti al presidente
della Repubblica Giorgio Napolitano
ci siano i presidenti degli aeroporti di
Catania e Comiso e i rappresentanti
di tutta quell’economia che si
richiama al riscatto siciliano
contrapposto a quello veneto del
Nord-Est.
A Messina invece si è scoperta
all’improvviso l’area metropolitana
dello Stretto, un contenitore a metà
tra Reggio Calabria e Messina che
incanta tanti. Forse è il caso di dire
che c’è un po’ di confusione in giro: il
Ponte sullo Stretto è accantonato,
oggi nei Tribunali si discute a quanto
ammontano i danni da liquidare al
consorzio Eurolink per l’inizio
formale dei lavori a Villa San
Giovanni. Gli ottimisti parlano di 700
milioni di euro, mentre l’Alitalia si svende a metà prezzo agli arabi per
trecento milioni di euro. Tra Reggio,
che fa parte di una regione a statuto
ordinario, e Messina, che fa parte di
una regione a statuto speciale c’è un
trait d’union che si chiama
“conurbazione”. Perché aggiungere
alo scirocco, alla “lupa”, “alla lissa”
anche l’aria fritta dello Stretto?
Enrico Letta con Pierluigi Bersani
Renzi? Non finisca come i Jalisse
Degli ultimi giorni restano la freddezza e i gesti politici di Enrico Letta nel consegnare
la campana e abbracciareBersani. Quel che rimane è un film già visto, dal finale prevedibile
DI
DOMENICO BARRILÀ
L’impressione diffusa è che il gesto politico (e umano) migliore
di questi giorni sia stata la freddezza di Enrico Letta al momento
del passaggio delle consegne. Il premier uscente, a giudicare dallo
sguardo, avrebbe certamente collocato la rituale campanella in un
sito corporale diverso dalle mani del successore. Comunicazione
chiara ad un politico piccino, un vero giudizio di valore, così come
lo è stato l’abbraccio tra lo stesso ex premier e Pierluigi Bersani,
mentre Renzi chiedeva la fiducia, stavolta alla Camera. Effusione
“escludente”, che marcava un confine netto tra due persone
politicamente datate ma serie e un rampante che deve ancora
imparare la grammatica elementare della vita, prima che della
politica. In pedagogia vige il principio che l’educatore non può
condurre un minore dove egli stesso non è in grado di arrivare. La
stessa logica applicata a “questo” leader e a “questo” paese, dice
come finirà il film. Senza margini d’errore. Tuttavia, almeno per
una volta, speriamo che la logica abbia torto e l’Italia riparta..
Ci lasciamo alle spalle alcune settimane di bugie e inganni, che
fotografano la personalità del neo premier, che dice di giocarsi
tutto ma in realtà sta solo azzardando sulla nostra pelle. Bugie e
inganni che Matteo Renzi amministra con la medesima
disinvoltura del suo modello arcorese, dal quale pare avere
appreso alla perfezione che i cittadini sono distratti e che dunque
si può mentire in modo seriale, tanto ciò che rimane impresso
nella memoria è sempre e solo l’ultima immagine, che presto
svanirà a sua volta.
Speriamo non faccia la fine dei Jalisse, che vinsero Sanremo e poi
sparirono per sempre. Non saprei perché mi viene in mente, per
associazione e con insistenza, Irene Pivetti.
“Sono deluso ed imbarazzato perché mi sono esposto per un
fighetto”, mi scrive un membro della direzione nazionale del Pd,
che nei mesi scorsi si era molto speso per sostenere Matteo Renzi
Vicecaposervizio: Daniele De Joannon In redazione: Gianfranco Cusumano,
Alessio Caspanello, Michele Schinella Segretaria di redazione: Rossana
Franzone, Rosa Lombardo, Francesco Pinizzotto. Editore: Kimon scrl, via
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centonove
SETTIMANALE REGIONALE
DI POLITICA CULTURA ED ECONOMIA
Direttore responsabile
Graziella Lombardo
Garante del lettore: Attilio Raimondi
centonove pagina 2
alle primarie. Il neo presidente del consiglio ricorda in effetti quei
militanti di Scientology che ti fermano per strada e ti ripetono a
pappagallo cose imparate a memoria.
C’è rabbia e delusione in una larga fetta di quelli che avevano
creduto al sindaco di Firenze, quando diceva di volere cambiare il
Pd e dopo, solo dopo, pensare a Palazzo Chigi. Ci si attendeva
quella progressione temporale e ora ci si sente beffati, soprattutto
dopo le prime mosse da segretario, che andavano nella direzione
auspicata. La scelta di incontrare Berlusconi sembrava preludere a
simili esiti, ma poi è prevalsa la natura profonda del soggetto, un
concentrato di banalità, presunzione e ambizione, ingredienti
distruttivi se mischiati nella testa di un leader nazionale.
Insomma, dopo un piccoletto che cercava compenso nella missione
politica, ora abbiamo la reincarnazione di Provolino che riempie il
governo di personaggi minori, la cui traccia sarebbe rilevabile solo
dopo ripetute collisioni in un acceleratore di particelle, fatte salve
due o tre persone. Tutto questo mentre il Paese aveva bisogno di
un esecutivo di fuoriclasse, che il nuovo inquilino di Palazzo Chigi
non può permettersi, giacché ne svelerebbero in un paio d’ore la
fragile struttura. Ma soprattutto perché gli spiegherebbero che di
sognatori ne abbiamo conosciuti parecchi, mentre quello che ci
manca oggi è un politico adulto, vero, che trovi l’enorme volume
di danaro necessario per realizzarli. Quando era presidente della
provincia di Firenze, Renzi è stato condannato in primo grado per
danno erariale. Forse come allora pensa che basti avere una carta
di credito per fare spesa.
Avevamo bisogno di altro, soprattutto in un momento in cui
l’opposizione grillina mostra il suo preoccupante analfabetismo
democratico, mentre quella berlusconiana rimane un semplice
ramo d’azienda, con tanti dirigenti preoccupati solo di piacere al
capo e non al Paese.
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Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana
riservato
MESSINA. L’inchiesta sui Corsi d’oro si arena sulla richiesta relativa al deputato Francantonio Genovese. Le cui intercettazioni...
Formazione, autorizzazione a procedere Ardita
MESSINA. Chiedere o meno al
Parlamento l’autorizzazione a procedere
per Francantonio Genovese. È il
motivo sotteso e controverso alla base
del braccio di ferro giuridico sui “Corsi
d’Oro” della formazione professionale a
Messina tra magistrati inquirenti e
giudicanti. La prima tappa dello scontro
è prevista al Tribunale del Riesame
lunedì tre marzo. I giudici saranno
chiamati ad esprimersi sul ricorso
presentato dalla Procura, contro la
scarcerazione degli imputati, già agli
arresti domiciliari, Daniela D’Urso,
moglie dell’ex sindaco di Messina
Giuseppe Buzzanca, Chiara
Schirò, moglie del deputato nazionale
del Pd Francantonio Genovese, e di altri
imputati come gli ex assessori dei
Servizi sociali, Elio Sauta e alla
viabilità, Malino Capone.
Il procuratore aggiunto Sebastiano
Ardita, che coordina l’indagine insieme
ai Pm Camillo Falvo, Antonio
Cerchietti e Fabrizio Monaco,
ritiene incongrua la scarcerazione degli
imputati decisa “a distanza di un mese”,
in antitesi ad un primo positivo
apprezzamento da parte dei giudici del
Riesame. Gli inquirenti aspettano,
infatti, di acquisire ulteriori elementi
POLEMICHE. I 5Stelle all’attacco
Cena Lo Bello-Ciancio,
imbarazzo al Viminale
CATANIA. Sentito
dai cronisti, Ivan
Lo Bello ha
glissato: «Con chi
vado a cena sono
fatti miei». Ma
l’interrogazione al
ministro
dell’Interno
Angelino Alfano
del senatore di
Ivan Lo Bello
5Stelle Mario
Guarrusso, che
chiede di sapere “a che titolo si
mantiene la scorta con auto blindata
al vicepresidente nazionale di
Confindustria, se è vero che la sera del
1 febbraio 2014 è stato visto a cena al
ristorante ‘Il Giardino di Bacco’ di San
Giovanni La Punta con l’imprenditore
Mario Ciancio Sanfilippo, inquisito per
i reato di concorso esterno in
associazione mafiosa e turbativa
d’asta e l’attrice Monica Guerritore”,
sta creando qualche imbarazzo al
Viminale. Il gruppo 5Stelle chiede che
venga revocata “immediatamente” la
scorta a Lo Bello e al Viminale chiede
una risposta in aula sui fatti esposti.
Sebastiano Ardita
probatori utili all’accusa dalla relazione
del commercialista reggino Giuseppe
Barreca, che ha sbobinato ore e ore di
intercettazioni ambientali e telefoniche.
Ma è proprio sulla configurazione dei
reati contestati che tra i giudici
emergono differenti interpretazioni.
Oltre l’associazione a delinquere, a tutti
gli indagati viene contestata anche la
truffa e il peculato, una
interpretazione giuridica
“grossolana” secondo il
professore Carlo Paliero,
legale di Chiara Schirò,
utile solo a tenere aperte
“in unico contenitore”
posizioni tra loro separate,
con diversi gradi di
responsabilità, al punto
che l’indagine, per le
modalità di svolgimento, è
stata battezzata da alcuni
avvocati come “l’inchiesta
Ardita”.
L’ammissibilità o meno di
alcune intercettazioni a
strascico su soggetti che
godono dell’immunità,
prima che venga richiesta
l’autorizzazione a
procedere, non è il solo
fronte dello scontro all’orizzonte. Si fa
caldo il tema della congruità degli
affitti operati agli enti, che vede tra
accusa e difesa sproporzioni che si
attestano sul 100% delle cifre, e anche
la contestazione tecnica della
fattispecie di reato: per la Cassazione,
infatti, in casi simili il reato di truffa
esclude quello del peculato.
SOMMARIO
PRIMO PIANO
6. Messina, squadra & compasso
Viaggio nella città massonica
POLITICA
8. D’Alia, contrappasso Dc
Il messinese non agguanta la segreteria Udc
9. Province, commissari al Cga
Il Consiglio di Giustizia amministrativa
interviene su proroghe e nomine di Crocetta
11. Urbanistica, è guerra
Emorragia di personale degli uffici del Prg
12. Tutti contro Abbadessa
Ecco chi si sta muovendo per spodestare
il sindaco di Rometta
SICILIA
13. La guerra di Salvo
Non finiscono i guai per l’ex sindaco di Brolo
14. Navarra, bilancio prudente
Il rettore si mantiene basso sulle previsioni
di entrata
15. “Invisibili”, non per i senzatetto
L’associazione nata 13 anni fa grazie
a Cristina Rossitto Puglisi
16. Federico D’Aragona, il terzo Re
Si infiamma il dibattito sul sovrano dopo
l’intitolazione del Castello di Montalbano
19. Gli sms della discordia
A Sant’Agata Militello scontro in aula.
20. Il Certamen parla greco
Al via la prima edizione dell’Agon Zanklaios
ECONOMIA
21. Reggio, nubi nere sullo scalo
L’Ue vara nuove regole sugli aiuti di stato
22. Tutto iniziò con la San Pellegrino
Il successo della Misitano & Stracuzzi spa,
“scoperta” da Ezio Granelli
23. Crocerismo, se la Proposta fa 3.0
Debutto il 25 per il nuovo sistema
di accoglienza ideato da Antonio Sapienza
POSTER
26. L’Isola di Carnevale
L’evento organizzato nell’area pedonale
riporta a Messina maschere e folclore
RUBRICHE
3. Riservato
4-5. Settegiorni
24. Consumatori / Consulenti
28. Libri/La Classifica
28. Lacerti di Letture
30-31. Lettere & Commenti
30. Qui Scuola
30. Heritage
30. Ecologia
31. Eliodoro / 150 Parole da Palermo
31. Animal House
centonove pagina 3
28 Febbraio 2014
TOP SECRET
SANITÀ MESSINA
Centro Neurolesi,
Migliore commissario
MESSINA. Sarà il manager della Asp
5 di Messina, Giovanni Migliore, 52
anni, il direttore generale “ad interim” del Centro Neurolesi di Messina. È la decisione del presidente
Crocetta per il Centro scientifico dei
Colli San Rizzo, ora escluso dai copiosi finanziamenti della “Tabella
H”: accertamenti sono in corso all’assessorato alla sanità sulle somme
accordate e sulle rendicontazioni
degli anni passati.
ASSEMBLEA REGIONALE
Addio al Pid, Bernadette
Grasso coordinatrice Fi
MESSINA. Lascerà il 15 aprile il
gruppo “Pid-Grande Sud”per assumere il coordinamento di Forza Italia
in provincia di Messina. Lo ha comunicato ai leader di riferimento, Saverio
Romano
e
Gianfranco
Miccichè, Bernardette Grasso, sindaco di Caprileone, che andrà così
ad ingrossare il gruppo forzista all’Assemblea regionale.
PALAZZO ZANCA
Cittadimessina.it, il Comune
rinnova il dominio
MESSINA. Sarebbe scaduto il 3
marzo, è stato rinnovato. Il Comune
di Messina ha scelto di continuare
con il dominio cittadimessina.it, gestito da Solnet e di recente rinnovato in grafica e contenuti. Di sito
istituzionale, però, palazzo Zanca ne
ha anche un altro, comune.messina.it. Informazioni e funzionalità
dei due siti, spesso, si sovrappongono.
28 Febbraio 2014
settegiorni
CHI SALE
Angela Previti
MESSINA. L’ex coordinatrice
dell’ufficio di gabinetto della
Provincia è stata chiamata
come esperta a titolo gratuito
dal commissario Filippo Romano, “per i rapporti con gli
enti” e per la Notte della Cultura “bis”, prevista ad aprile. Il
tema sarà la melodia degli anni
Sessanta, sulle note dei Giants,
il gruppo musicale di Nanni Ricevuto, che per l'occasione, ha
ripreso in mano microfono e
strumenti musicali.
Giuseppe Campione
MESSINA. Già ordinario di Geografia Politica all’Università di
Messina, è stato eletto dall' Assemblea di soci dell' Istituto
Gramsci di Palermo nel comitato scientifico. L' Istituto ha costituito un imponente archivio
attinente alla Sicilia (dopoguerra, liberazione, separatismo, richiesta e poi concessione
dell' autonomia, lotte contadine, milazzismo, primo centro
sinistra etc. fino ai giorni nostri) e ha una biblioteca di quasi
40milavolumi.
Antonio Le Donne
MESSINA. Riconoscimento per
il segretario generale del Comune di Messina. In occasione
del ventesimo Congresso Nazionale dell’Unione dei segretari comunali e provinciali al
Campidoglio, a Roma, Le
Donne, è stato nominato vicesegretario nazionale vicario
dell’Unione con 431 preferenze
su 435 votanti. Il nuovo segretario nazionale è invece Alfredo
Ricciardi, segretario generale in
Lombardia.
Bernadette Grasso
TUSA. “Una vera ballerina…”.
Bernardette Grasso, onorevole
del Grande Sud e sindaco di Caprileone, è stata sorpresa dalle
telecamere in spumeggianti giravolte con il collaboratore del
governatore Crocetta, Giuseppe Comandatore, alle danze
intonate per la festa di compleanno del presidente all’Atelier
sul Mare di Castel di Tusa
Nicolò Marino
CATANIA. Il magistrato che
lotta contro la mafia delle discariche non ama passare inosservato: alla sua Lamborghini
gialla, ha affiancato ora una
Porsche 3200 a benzina, comprata dal collega magistrato
agrigentino Luigi Birritteri, già
vicino ad Alfano. Costo: 33mila
euro.
FONDAZIONI
Scandurra, relazione shock
Mangano attacca la gestione
VENETICO. Una durissima relazione contro la
gestione dell’ex presidente della Fondazione
Scandurra, Vincenzo Lo Monte, già sindaco di
Graniti, è stata indirizzata all’assessorato alla
Famiglia della Regione dal commissario
straordinario Francesco Mangano, di recente
riconfermato nell’incarico. Nella nota, indirizzata
all’assessore Ester Bonafede, rileva la latitanza
non solo del presidente “che non ha risposto agli
inviti della gestione commissariale”, ma anche di
alcuni tecnici incaricati dalla Fondazione per
svolgere alcuni lavori o di difesa legale, che non
hanno mai fatto relazione alcuna. Frutto del
lascito di un possidente di Venetico, la
Fondazione Scandurra dispone di un immobile di
tredicimila metri quadrati a Contesse e tredici
appartamenti in città, oltre che terreni nella zona
di Rometta e Venetico.
Proprio l’immobile di
Contesse, affittato alla
cooperativa Azione
Sociale, è al centro dei
rilievi più gravi del
commissario: ”La
struttura scrive si trova in
evidente stato di
abbandono, non risulta
essere svolto alcun lavoro
di manutenzione come
Francesco Mangano
previsto nel contratto di
affitto, che non risulta
d’altronde onorato da anni. Di questa situazione
poco chiara sarà informata l’Autorità giudiziaria”,
scrive. Affittata per l’importo di 50mila euro
l’anno, la struttura è stata del tutto spogliata dai
vandali: sono sparite attrezzature, porte, finestre,
sanitari e perfino i tombini dello spiazzo
all’ingresso. Per “ingannare” la Regione,
sarebbero state sottoscritte delle transazioni
“poco chiare” ad avviso di Mangano, “che
meritano l’attenzione della magistratura”. Si
rileva, poi, che ad un inquilino che aveva affittato
un appartamento non sono stati chiesti i fitti per 6
anni e che nessun rappresentante della onlus si è
costituito in giudizio per contestare due cartelle
esattoriali da 300mila euro, divenute esecutive.
SOCIETÀ
“I borghi fuori le mura” di Franco Chillemi al Palacultura Antonello
Messina. Oggi (venerdì 28, ndr), alle 16.30, al Palacultura, nell’ambito delle
iniziative organizzate dall’Archivio Storico “Nitto Scaglione” e dalla Biblioteca
Comunale “Tommaso Cannizzaro”, sarà presentato il volume di Franco
Chillemi “Messina. I borghi fuori le mura” (Libreria Ciofalo Editrice). Ne
parleranno Sergio Todesco, direttore della Biblioteca Regionale, l’architetto
Nino Principato e il cultore di storia patria Giovanni Molonia. Introdurranno
Salvatore De Francesco (Dirigente Dipartimento Cultura del Comune) e
Patrizia Russo (responsabile dell’Archivio Storico e Biblioteca Comunale).
Anche da Limina solidarietà alle proteste venezuelane
Limina. Manifestazione a sostegno delle proteste in Venezuela degli italo
venezuelani dell’hinterland jonico, che sabato 1 marzo, alle ore 16 in Piazza
Venezuela a Limina, si riuniranno per far sentire la loro voce a sostegno della
pacificazione nel paese sudamericano, dove le manifestazioni di protesta
contro il governo di Maduro sono finite in scontri, con numerose vittime. La
banda musicale parteciperà all’incontro con l’esecuzione di alcuni brani.
La Fondazione Solonia riporta in via Belle Epoque e Cafè Chantant
Messina. “La belle epoque e il cafè Chantant” è il titolo della manifestazione
che, organizzata dalla Fondazione Salonia in collaborazione con
l’associazione Madonna della Lettera e l’università la Pace della Svizzera
italiana, a partire dal primo marzo si svolgerà nella sala Pometeo di Villa
Melania, a Zafferia. Con costumi d’epoca sarà riproposta l’atmosfera
frizzante che si respirava a Parigi ad inizio secolo, quando il signor
Procope, primo in Europa, aprì il primo cafè “chantant”. Nel corso della
manifestazione saranno previsti spettacoli musicali e di illusionismo e
performance d’arte.
PRECISAZIONI
Cucinotta, nessuno “sfruttamento minorile”
Nicola Cucinotta
Sul numero 7 di Centonove, nell’ambito del “Chi
Scende”, è stata usata un’espressione sgradevole in
relazione a uno dei protagonisti della rubrica, Nicola
Cucinotta. Nel raccontare scherzosamente di come il
figlio lo aiuti con sincera passione nella sua attività
politica, è stato scritto: “Il segreto del consigliere
comunale del Pd in occasione delle primarie? Lo
‘sfruttamento minorile’”. Per quanto virgolettata, ci si
rende conto che la frase richiama circostanze negative, e
di questo ci scusiamo con l’interessato e i familiari. (ddj)
INIZIATIVE. Al Palantonello il convegno organizzato dalla Onlus con visita ai laboratori artigianali
“Emancipazione rinnegata” al Cirs di Messina
“Emancipazione Rinnegata”, è il titolo
del convegno organizzato dal Cirs di
Messina che si terrà il 6 marzo prossimo
nella saletta del Palacultura adiacente al
giardino curato dalla stessa Onuls. Ad aprire
i lavori con “Consapevolezza, libertà,
lavoro” sarà Maria Celeste Celi,
presidente del Cirs. A seguire, questi
argomenti con i rispettivi relatore: “Dalla
lotta per i diritti alla produzione di una
cultura di genere. Sfide, conquiste,
sconfitte: ieri, oggi, domani” (Giusi Fumari
Luvarà, docente di Storia della Filosofia
all’Università di Messina); “Dal consumismo
al consumo: Valori di identità, di
autonomia, di sviluppo” (Padre Felice
Scalia, gesuita e teologo); “Maschio: parte
lesa? Indebolimento, rinuncia, delega"
(Ettore Pasculli, direttore D.S.M.-U.O.C.
Salute Mentale, Distretto 19, Roma).
Quindi, la parola ai giovani: “Come si
vive oggi la parìtà” (Alessandra
Denaro e Alessandra Verzera, allievi
del Liceo Ginnasio “Maurolico”) e
Alessandra Scuderi
(allieva dell'Istituto Nautico “Caio
Duilio”).
Inoltre, nei locali del Cirs sarà possibile
visitare i Laboratori artigianali: Fortuna
Russo (chiacchierino/ Ricamo), AR
(oreficeria), Bruna Vismara (filo di
Rame), Rosanna La Torre (ceramica),
Cirs-La Glicine (biscotti), Lucy Fenech
(design riciclo), Antonio Fenech (arte
del trasforo), Laura Vecchio (riciclo bici
obsolete), Carmen Crisafulli (pittrice),
centonove pagina 4
Giovanna Militello (ricamo), Vincenzo
Currenti (formaggi e ricotta), Sara
Esposito (cake design), Giovanni
Fiannacca (intreccio reti), Giovanni
Ammendolia (creazione presepi su
radice d’ulivo), Giulia D'Urso (orecchini
e borse all’uncinetto), Giacomo Costa
(maestro d’ascia), Pippo Arena Il
Checco (nassarolo), Domenico
D’Arrigo (maestro fiorista), Cirs Onlus
FP. (panetteria, cucina e pasticceria, sala,
assistenza domiciliare). Ilaboratori sono
frutto del progetto “Riscoperta Antichi
Mestieri”, obiettivo avviamento al
lavoro. I laboratori, che ad aprile e
maggio saranno allestiti all’interno
dell’isola pedonale, possono essere
visitati il 6 (10-12,30, 16-19) e l’8 (9-12).
settegiorni
MESSINA. L’assessorato Regionale boccia la richiesta dell’Ainis per l’istituzione del Liceo Musicale
Non c’è Musica
MESSINA. L’assessore comunale
all’Annona e ai Mercati del Comune di messina è proprio sfortunata. Nell’arco della stessa
giornata, trascorsa tutta all’interno del suo ufficio, ha preso
ben due multe per sosta vietata. L’esponente della giunta
Accorinti se n’è accorta all’uscita da Palazzo Zanca,
quando ha raggiunto l’auto,
parcheggiata di fronte. In divieto di sosta permanente.
ROSSANA FRANZONE
«Fatta salva la legittimità di ogni richiedente di veder approvata la
propria istanza, non sono stati resi espliciti i criteri che hanno
portato a una scelta che ancora una volta penalizza Messina». Il
preside del Liceo Ainis Elio Parisi, non usa mezzi termini per
esprimere la sua amarezza. Ha appena scoperto che la sua
richiesta per l’istituzione di un liceo musicale nella sua scuola è
stata respinta. E per dare a tutti la notizia scrive un documento
dove spiega passo dopo passo cosa è successo. «Dopo una prima
comunicazione - racconta Elio Parisi - in cui compariva il parere
positivo dell’Ufficio Scolastico regionale per l’attivazione del Liceo
Musicale al Liceo Ainis (già convenzionato con il Conservatorio
Corelli) un secondo avviso rettificava la precedente indicando un
errore materiale rivelando l’ordine di preferenza stabilito
dall’Assessorato che tra sette richieste tutte ammissibili come
Liceo Musicale, provenienti da varie province (2 da Agrigento e
Caltanissetta, 1 da Siracusa e da Trapani – ad Alcamo quella
prescelta) metteva quella di Messina al 7° posto». «L’Ufficio
Scolastico Regionale, vincolato dalle disposizioni sugli organici continua il preside - dava il parere positivo solo per la prima
scuola che risultava essere appunto un istituto di Alcamo».
Messina è ormai tra le ultime quattro province siciliane dove non
è stato attivato il Liceo Musicale (insieme a Trapani, Agrigento e
Siracusa, queste ultime due senza Conservatorio). Tra queste
quattro, oltre ad essere la più grande e popolosa, è quella dove c’è
il maggior numero di Scuole Medie ad indirizzo musicale
Elio Parisi, dirigente scolastico dell’istituto Ainis
(seconda solo a Catania). «Per questo motivo l’Ainis - riprende il
dirigente scolastico nel suo documento - già dal 2010 aveva avanzato
la richiesta per il Liceo Musicale. Abbiamo tutte le carte in regola:
una convenzione con il Conservatorio, un laboratorio musicale già
presente e precedenti sperimentazioni in questa direzione». Nel 2012
l’Ainis c’era andato molto vicino, ma il cambio di amministrazione
regionale aveva bloccato tutto. L’anno scorso era stata preferita
un’unica attivazione a Catania. «Adesso - dice - sembrava proprio
arrivato il turno il Liceo Ainis. Invece ancora un’altra scelta che
appare una beffa per la nostra città e per i nostri ragazzi. Resta ancora
un’ultima speranza in attesa del Decreto Assessoriale al riguardo. E’
previsto un ultimo parere direttamente dal Ministero dell’Istruzione.
Se, in base ad ulteriori approfondimenti sulla decisione, basate anche
sulle mie considerazioni, venisse perorata dall’Assessorato la
situazione messinese, almeno per una volta potremmo dire che il
nostro territorio non viene più mortificato con scelte che bloccano
ogni possibilità di sviluppo culturale».
ROSA E NERO
Torrenova piange l’ex assessore Simona Ferrante
Torrenova. A soli 35 anni è scomparsa Simona Ferrante, ex
assessore comunale di Torrenova. Un tumore fulminante non
le ha dato scampo. L’avvocato Ferrante ha ricoperto la carica
di assessore con deleghe a Protezione civile, Affari generali,
Affari legali e contenzioso, Pubblica Istruzione, Lavoro,
Sicurezza e Personale. Si era dimessa dall’incarico quasi un
anno fa, il 5 marzo del 2013, per motivi professionali e
personali. Al suo posto il sindaco Basilio Castrovinci ha
nominato Dario Sapienza.
I maghi della visione
Lo gnomo sull’albero
CAPO D’ORLANDO
Villa Piccolo, si apre la “Casimiroteca”
Nasce a Villa Piccolo la “Casimiroteca”, spazio permanente al
pianterreno della casa-museo, interamente dedicato alle Opere di
Casimiro Piccolo, dipinti e fotografie, che sarà inaugurato
ufficialmente il 1° marzo dal Presidente della “Fondazione Famiglia
Piccolo di Calanovella” Giuseppe Benedetto, e dal sindaco
Enzo Sindoni. E da lunedì 3 marzo il nuovo spazio sarà aperto al
pubblico su prenotazione, da effettuare attraverso il nuovo sito
internet fondazionepiccolo.it. Tre le sale espositive della
Casimiroteca: l’ingresso apre su una saletta in cui è raccolta una
selezione di opere giovanili che rendono l’idea della sua
formazione. Acquerelli e ritratti sono, infatti, i soggetti preferiti da
questo artista fin dagli inizi della sua avventura nel mondo
dell’arte. Oltrepassando una tenda, si entra nell’universo esoterico
del barone di Calanovella: i trentacinque “acquerelli magici”
spiccano nei loro colori e nella testimonianza di un “mondo
parallelo”, ovvero tutti gli abitanti del bosco di Villa Piccolo.
Attraversata un’ultima ‘porta’, si trova una selezione di fotografie di
Casimiro proiettate con soluzioni tecnologiche rendono l’idea del
suo genio artistico.
CHI SCENDE
Patrizia Panarello
Il dirigente scolastico Elio Parisi: «la città dello
Stretto è tra le ultime quattro province siciliane
a non avere l’istituto». Nonostante il conservatorio
DI
28 Febbraio 2014
Si è spenso Antonio Romano, si era candidato rettore
Messina. Si è spento il 23 febbraio il professor Antonio
Romano Tassone, ordinario di Diritto Amministrativo
dell’Ateneo di Messina. Nato nel 1952,è stato componente
del comitato scientifico di numerose riviste italiane di Diritto
pubblico; faceva parte, inoltre, del Comitato direttivo dell’
“Associazione italo-argentina dei professori di diritto
amministrativo” e del Comitato direttivo dell’ “Associazione
Italiana dei Professori di Diritto Amministrativo” (A.I.P.D.A.),
1999-2002. Era stato candidato alle ultime elezioni per la
carica di Rettore e recentemente era stato nominato
componente del Collegio Tecnico di Consulenza legale
dell’Ateneo. I funerali si sono svolti al Duomo, il 25 febbraio.
Neurochirurgia a lutto, addio a Mauro Cambria
Messina. Lutto nel mondo della neurochirurgia messinese. È
morto Mauro Cambria, direttore dell'Unità operativa
semplice di Neurochirurgia traumatologica e docente di
neurochirurgia presso le Scuole di specializzazione. Nel suo
reparto si occupava delle urgenze di neurochirurgia cranica
e spinale in arrivo dal Pronto soccorso e dalle altre strutture
dell'Ospedale, avvalendosi di standard chirurgici altamente
qualitativi.
centonove pagina 5
Pippo Molonia
MESSINA. Chi di acqua colpisce,
di acqua perisce. È quello che è
capitato allo storico capogruppo al Comune di Messina
dell’ex Pci e oggi impegnatissimo nel Partito democratico.
Molonia, infatti, mentre era intento a scherzare in bagno con
la moglie, ha lasciato cadere il
cellulare nella vasca. La conclusione? Telefono fuori uso e rubrica totalmente azzerata.
Girolamo Cotroneo
MESSINA. Il docente universitario dell’Ateneo di Messina inventa una nuova branca della
ricerca: la filosofia del parcheggio. Giunto alla chiesa dell’Immacolata per un funerale, Cotroneo ha deciso di piazzare la
sua in doppia fila “interna”, salendo con le ruote sul marciapiede all’incrocio tra le vie Boccetta e D’Arrigo, a fianco di
un’altra vettura. Peraltro già
sulle strisce.
Francesco Palano Quero
MESSINA. Il presidente della IV
Circoscrizione è proprio distratto. Dopo una giornata trascorsa a ricevere le lamentele di
chi non è contento dell’Isola pedonale, da lui difesa a spada
tratta, aveva deciso di rilassarsi
mangiando in un pub del centro.
Ma la scelta di Palano Quero si è
rivelata del tutto improvvida.
Una volta seduto al tavolo, si è
trovato di fronte Lino Santoro,
leader degli oppositori e congiunto dei titolari del locale.
Angelino Alfano
ROMA. Sarà il Nuovo centrodestra, ma l’animo è sempre
quello della vecchia, cara Dc.
Angelino Alfano ha infatti
scelto la nuova sede del suo
partito nella via in Arcione, a
due passi dalla Fontana di Trevi
e dal Quirinale. L'immobile, al
numero civico 71, è nel palazzo
storico che per anni ha ospitato
la casa romana dell' ex leader
Dc, Ciriaco De Mita.
28 Febbraio 2014
primopiano
MASSONERIA. Dallo Stretto parte la scalata ai vertici del Grande Oriente. In corsa Silverio Magno e Santi Fedele
Messina, squadra & compasso
Il notaio candidato a Gran maestro, il professore universitario ad “aggiunto”. Viaggio nella città
degli “iniziati”. Tutto quello che c’è da sapere su obbedienze, grembiulini e “liberi muratori”
L’interno del tempio massonico “Valle del Peloro”, sede del Grande Oriente di Messina, in via santa Cecilia
DI
ALESSIO CASPANELLO
MESSINA. Ai messinesi, dilettarsi con
cappucci e grembiulini è sempre
piaciuto. Molto. Prima delle operazioni
trasparenza che hanno costretto la
massoneria italiana a mettersi in gioco
dopo gli scandali P2 e le inchieste di
inizio anni ‘90, per capire chi fosse un
“libero muratore” bisognava aguzzare la
vista e scorgere microscopici compassi e
squadrette appuntati sui baveri delle
giacche, o scorgere la misteriosa sigla
AGDGADU (“a gloria del grande
architetto dell’universo”, motto
massonico per eccellenza) nei necrologi
di qualche personaggio in vista e
chiacchierato. Oggi, quella stessa
Messina rischia il colpaccio: piazzare ai
vertici del Grande Oriente, la più
numerosa delle obbedienze massoniche
italiane, il notaio Silverio Magno con
la carica di Gran Maestro, la più alta. O,
in alternativa, il professore universitario
Santi Fedele nel ruolo di Gran
Maestro aggiunto. I due, infatti,
correranno (in due liste separate su tre
totali) per le elezioni di domenica 2
marzo della giunta di governo del
Grande Oriente d’Italia. Una circostanza
che cementa ancora di più la fama di
Messina come città massonica.
GREMBIULINO...STRETTO. Un
legame, quello tra “liberi muratori” e
Messina, che dura da tempo. Perché
Silverio Magno non è il primo messinese
a provare a scalare la vetta del Grande
Oriente d’Italia. Pur fermandosi giusto
un attimo prima della vetta, ci aveva
provato per due volte Orazio
Catarsini, ex preside della facoltà di
Veterinaria dell’università di Messina e,
in ambito massonico, ex presidente del
collegio circoscrizionale della Sicilia. La
prima volta Catarsini, nel 1999, aveva
perso per soli quattro voti, la seconda
sconfitta è invece arrivata al
ballottaggio, entrambe le volte contro
Gustavo Raffi. Così come prima del
tentativo di Santi Fedele, altri
concittadini sono arrivati a ricoprire
cariche di prestigio all’interno del
governo del Grande Oriente: Giuseppe
Wrzy, avvocato, è stato Grande Oratore
(la quarta carica del Goi) e “Grande
architetto revisore”, in pratica il revisore
dei conti di loggia, che nel 1993 non ha
certificato il bilancio consuntivo annuale
del Grande Oriente allora sotto la guida
di Giuliano Di Bernardo, nel
periodo turbolento delle inchieste del
procuratore di Palmi Agostino
Cordova su mafia e massoneria. Anche
Francesco Celona, oggi presidente
dell’ordine degli Avvocati di Messina, si
è scontrato contro la corazzata
Gustavo Raffi quando, nel 2009 era
stato designato Grande oratore nella
lista “Uniti nella regolarità”, poi
sconfitta, che faceva capo al romano
Natale Mario Di Luca. Per un’altra
loggia, la Gran Loggia Regolare d’Italia,
il dirigente bancario Sergio Paderni è
stato Gran tesoriere, il chirurgo Sergio
Perri Gran Maestro regionale di Sicilia.
Perchè la tradizione massonica, a
Messina, è lunga ed articolata.
LOGGE & OFFICINE. Le obbedienze
principali, e riconosciute, sono tre. Il
Grande Oriente dʼItalia, che schiera
dodici “officine”, per un totale di circa
trecento adepti, la “scissionista” Gran
Loggia Regolare che di iscritti ne conta
poco meno di un centinaio, e la terza, la
Gran Loggia dʼItalia di Piazza del Gesù
che ne vanta qualcuno in più. In Sicilia,
solo Palermo supera Messina, con 21
officine (Catania si ferma a undici). Con
squadra e compasso, però, ci si diletta
anche in provincia: Barcellona Pozzo di
Gotto, infatti, la trentina di adepti della
“Fratelli Bandiera” sono da poco
affiancati dai fratelli muratori della
“Eugenio Barresi”. Anche a Taormina,
nonostante i numerosi meeting
organizzati al san Domenico dalla Gran
Loggia Regolare (nata dalla scissione
all’interno del Grande Oriente) il Goi
schiera una ventina di aderenti alle
ZOOM
Loggia Palazzo Zanca
MASSONI IN CONSIGLIO E IN GIUNTA: CHI C’È,
CHI C’ERA E CHI È ARRIVATO AD UN PASSO...
MESSINA. Per anni è sembrato che il centrosinistra
non potesse fare a meno di inserire in giunta un
“fratello muratore”. Nel 2005, l’allora sindaco
Francantonio Genovese conferisce la delega alla
Mobilità ad Arturo Alonci, iscritto al Grande Oriente
e con tradizioni massoniche di famiglia. Nella stessa
giunta, con delega al Personale, anche Marcello
Greco, anch’egli massone di lungo corso, poi
diventato consigliere comunale e oggi deputato
regionale nei Dr. Orgogliosissimo della sua
appartenenza massonica, più di una volta Greco, in
aula, ha difeso appassionatamente la sua obbedienza
in occasione degli attacchi. Alle elezioni del 2008, lo
stesso Genovese designa assessore alla Cultura proprio
Santi Fedele, ma la sindacatura va a Giuseppe
Buzzanca. Nel 2013, infine, accanto a Felice Calabrò
in quota “grembiulini” avrebbe dovuto sedere in
giunta anche Salvatore Versaci, presidente del
consiglio dei venerabili dell’Oriente di Messina. Anche
tra i banchi del consiglio comunale compasso e
squadra sono sempre stati forti. Soprattutto nel Pd.
Massone da giovanissimo, oggi in sonno, è Giovanni
Cocivera, consigliere non eletto a giugno del 2013 e
promotore del ricorso contro l’elezione a sindaco di
Renato Accorinti. Prima di approdare al Pd, Cocivera
militava nelle file del Pdl, esattamente come Angelo
Burrascano, anch’egli appartenente al Grande
centonove pagina 6
Oriente (in una loggia non messinese) e in seguito
passato armi e bagagli al centrosinistra, sotto le file
del Megafono. Anche il capogruppo del Pd in
consiglio Paolo David è iscritto da tempo al Grande
Oriente: già maestro venerabile di loggia, David è tra
i più “alti in grado” del Goi di Messina. Anche il
centrodestra non si fa mancare i suoi fratelli muratori,
anche se l’appartenenza alla massoneria non ha
portato loro eccessiva fortuna elettorale. Faceva parte
del Grande Oriente Claudio Canfora (oggi in sonno),
consigliere tra il 2008 ed il 2013 nel Pdl e poi in Fli, e
non ripresentatosi alle elezioni. “Libero muratore”,
anch’egli in sonno, era Sebastiano Tamà, eletto nel
2008 con il Mpa e poi transitato al Pdl. In aula, a
rappresentare la Gran Loggia Regolare c’era poi
Tanino Caliò, in origine con l’Udc, poi con il Pid
infine non eletto nel 2013 tra le file dei Dr. (A.C.)
primopiano
officine unificate Andromachos e
Tauromenita, mentre a Torrenova la
“Agatirso” raduna una cinquantina di
liberi muratori. E a Messina? Ad
officiare i lavori nei due templi
dell’edificio di via santa Cecilia in cui ha
sede il Grande Oriente messinese, la più
antica è la loggia “Aurora”, la più recente
la “Asilo della virtù”, nata dalla
germinazione della “Giuseppe Minolfi”,
fino alla “diaspora” la più numerosa
delle officine messinesi con una
cinquantina di membri. Una decina in
meno per la “Giordano Bruno”, mentre
“La Ragione” e la “Giacomo Tallone”
oscillano tra i 30 ed 35 muratori. In via
Santa Cecilia trovano poi asilo i membri
della “Stretta fratellanza”, “Antonio La
Maestra”, “Salvatore Mormino”, “La
Libertà” ed “Aniadin”. A chiudere il
panorama, la “Arturo Reghini”. E le altre
obbedienze? La Gran Loggia Regolare
(nata dalla scissione dell’allora Gran
maestro del Goi Giuliano Di Bernardo
nel 1993), a Messina, è da anni in
fortissima ascesa: alle tre officine
originarie “Arcadia”, “Sirio” ed
“Accademia”, in brevissimo tempo si
sono aggiunte la “Cavalieri di Minerva”,
la “Federico II di Svevia” e la “Pistis
Sophia”. Storica sede della loggia è
palazzo Formento di viale della Libertà,
per anni il più grande tempio massonico
italiano della Gran Loggia Regolare. In
provincia, la “Glri” è presente solo a
Taormina, con la “Tauromenitan”, quasi
omonima della loggia del Goi. La terza
osservanza si fregia di un nome lungo
ed altisonante: “Gran loggia dʼItalia
degli antichi liberi accettati muratori obbedienza di piazza del Gesù - palazzo
Vitelleschi”. A seguire gli insegnamenti
sono adepti di Messina, Spadafora, Patti
e Barcellona Pozzo di Gotto.
Contrariamente alla massoneria
ortodossa, ed alle altre logge,
lʼobbedienza di piazza del Gesù apre le
porte dei templi anche alle donne,
presenza invece vietatissima da tutte le
altre logge. In Sicilia, però, le donne che
svestono il grembiule da cucina per
Squadra, compasso e bibbia
indossare quello massonico sono
pochissime e non arrivano al centinaio.
Qualcosa di simile, unʼapertura alla
modernità, lʼha messa in campo anche il
tradizionalista Goi, con le “logge
dʼadozione” che non rivendicano
unʼeffettiva appartenenza allʼordine: le
“Stelle dʼoriente”. In tutto, allʼombra di
squadra e compasso, in Sicilia nel 2007
risultavano esserci circa 5000 “liberi
muratori”. I messinesi, con le istituzioni,
non hanno mai avuto vita facile.
DA LA PIANA AD ACCORINTI. Il
primo a lanciare strali, a gennaio del
2009, era stato l’arcivescovo Calogero
La Piana: “«La nostra è una città che
vive sotto una cappa massonica
che controlla tutto e tutti”, aveva
tuonato dal pulpito il prelato,
riaccendendo la secolare battaglia tra
tonache e grembiulini. A strettissimo
giro di posta è arrivata la risposta di
Silverio Magno, all’epoca presidente
circoscrizionale del Grande Oriente
siciliano: “Non discutiamo di politica nè
di affari. Chi è a conoscenza di realtà
diverse ha il dovere di denunziarle alla
magistratura”. Una scaramuccia da
niente, in confronto a quella scoppiata
quattro anni dopo, tra il sindaco
Renato Accorinti e le logge
messinesi. Ad innescare la miccia, le
dichiarazioni del professore pacifista:
“nessun massone nella mia
amministrazione”. Tradotto, requisito
indispensabile per ricoprire incarichi
pubblici è il non essere affiliato. Ad
Accorinti ha risposto Gustavo Raffi,
maestro venerabile del Grande Oriente:
“Questa si chiama discriminazione.
28 Febbraio 2014
Confrontiamoci, scelga lei data e luogo”,
invito al quale Accorinti ha risposto
picche. Le acque sembravano essersi
calmate, e invece era solo un fiume
carsico. A farlo riemergere, prima una
seduta di consiglio comunale aperto sul
tema del secondo palagiustizia, poi
l’inaugurazione dell’anno giudiziario. Il
presidente dell’ordine degli avvocati,
Franco Celona, parla di “poteri forti”
riferendosi ad Accorinti. Addosso a
Celona, dagli ambienti accorintiani,
piovono accuse di massoneria, che
“preoccupano” Luigi Raffa, presidente
del collegio dei venerabili messinesi: si
evoca da una parte il medioevo,
dall’altra il fascismo. Nel frattempo
Raffa, e Raffi, che invitano nuovamente
Accorinti ad un confronto. Che ancora
non c’è stato. E non ci sarà.
CONTENDENTI. I programmi dei due sfidanti. Entrambi affiliati alla stessa “officina”
Fratelli contro
TRASPARENZA, TRADIZIONE, MODERNIZZAZIONE
E POLEMICHE. ECCO LE AFFINITÀ. E LE DIVERGENZE
MESSINA. La loggia “La Ragione”, tra quelle che
officiano riti nel tempio di via santa Cecilia, è una delle
più piccole, pur essendo tra le più antiche: una ventina di
adepti. Tra i quali potrebbero esserci i prossimi vertici del
Grande Oriente d’Italia. Domenica 2, sedicimila massoni
(su oltre 22mila in totale) andranno alle urne a votare
una delle tre liste in corsa. La numero due è capeggiata
da Silverio Magno, nella numero tre Santi Fedele corre
per la carica di Gran Maestro aggiunto. Entrambi
provengono dalla stessa loggia. “Effettivamente è
strano, ed il fatto di non essere nella stessa lista stupisce
non poco anche me”, confessa Silverio Magno. “Non
immaginavo ci fossero differenze tali da dividerci,
nemmeno a livello di programmi, ma è andata così...”,
chiosa il notaio. Che poi spiega: “La candidatura è nata
da richieste che ho ricevuto da diversi fratelli e da
diverso tempo, ed è allo stesso tempo molto
impegnativa ma molto esaltante”. Maestro venerabile e
per 13 anni nel consiglio d’amministrazione della Urbs,
società partecipata del GOI intestataria degli immobili
della loggia, Magno potrebbe diventare Gran Maestro
dopo quindici anni di governo ininterrotto da parte di
Gustavo Raffi. “Che non si azzerano: Raffi a mio modo di
vedere ha personalizzato troppo la massoneria. Se
vincessi, la mia visione sarebbe molto diversa: a partire
da un’apertura all’esterno molto più diretta per far
capire cosa è davvero massoneria; cosa che in quindici
anni non si è fatta”. Sui rapporti con le altre obbedienze,
Magno è “possibilista”. “Non mi risulta che ce ne siano
di particolari con le altre logge, ma è chiaro che bisogna
trovare una pacificazione, non c’è motivo di fare fonti
contrapposti: io sarei dell’idea di nominare reciproci
ambasciatori per ricucire i rapporti”. E’ sulle polemiche
che da qualche mese in città hanno interessato la
Massoneria, che Magno si indurisce. “Quando sono stato
presidente circoscrizionale sono intervenuto, oggi non
ho il ruolo per prendere posizione - conclude - secondo
me da parte nostra c’è stato un comportamento sin
troppo morbido verso un atteggiamento non
giustificabile in alcun modo”.
“Sul nostro sito ci sono tutte le informazioni su
programmi e curricula dei candidati che possono
interessare”, si premura di precisare Santi Fedele, l’altro
messinese in corsa. Professore ordinario di Storia
centonove pagina 7
SIlverio Magno
Santi Fedele
contemporanea nell’Università di Messina e iscritto alla
loggia La Ragione del Grande Oriente di Messina, Fedele
corre per la carica di Gran Maestro aggiunto nella lista
che fa capo a Stefano Bisi, la numero tre in
competizione. “E’ la mia prima candidatura alla giunta
di governo del Grande Oriente, anche se al suo interno
ricopro già da tempo altre cariche”, spiega Fedele, che è
stato nominato Gran Maestro onorario nel 2011 ed è
componente del comitato scientifico della rivista
nazionale del Goi Hiram. Come mai due messinesi in due
liste diverse? “Sono espressione di due programmi
diversi, di due modi diversi di intendere il presente e
l’immediato futuro del Grande Oriente”. In cosa? Nella
trasparenza innanzitutto. A differenza del sito che
supporta la candidatura di Silverio Magno,
ilfuturonellatradizione.it, accessibile solo a chi si registra,
quello della lista Bisi è navigabile da parte di chiunque
abbia curiosità. “Quello della trasparenza è un tema
rispetto al quale non dobbiamo tornare indietro. Come?
Con riunioni, studi, convegni, mostre, tutto ciò che
rifletta all’esterno il lavoro delle logge”. E rispetto alla
triplice legislatura di Gustavo Raffi? “Riteniamo che
rispetto al lungo periodo di Raffi bisognerà muoversi in
equilibrio tra continuità e rinnovamento – prosegue proseguendo in una ristrutturazione interna, che
snellisca la nostra burocrazia ed i nostri uffici, passando
da una diversificazione del meeting di Rimini (Raffi,
ravennate, ha spostato la “operazioni” di celebrazione
della Gran Loggia del Grande Oriente da Roma alla
riviera romagnola, ndr) nell’ottica di riforme
efficientistiche che possano favorire anche una sensibile
riduzione di costi, compiendo azioni necessarie per
accantonare somme che andranno in solidarietà –
conclude Fedele - esattamente come è accaduto, per
esempio, con gli asili notturni di Torino”. (A.C.)
28 Febbraio 2014
politica
A DESTRA
Fratelli in primarie
PAPPALARDO VINCE LE CONSULTAZIONI
DEL PARTITO DI GIORGIA MELONI
Circa 10.000 votanti in tutta la Sicilia
per le primarie di Fratelli d'Italia, il
partito fondato da Guido Crosetto,
Giorgia Meloni e Ignazio La Russa. Sono
stati eletti i "grandi elettori" che
parteciperanno al primo Congresso
nazionale, previsto a Fiuggi l'8 e 9 marzo.
Nella Sicilia orientale (4.016 votanti, tra
Messina, Catania, Siracusa, Ragusa ed
Enna) i più votati sono risultati: Sandro
Pappalardo, di Biancavilla, 1120 voti;
Carmen Bruno, 567, di Barcellona Pozzo
di Gotto Messina; Giuseppe Sottile, 562,
di Barcellona Pozzo di Gotto Messina;
Giuliana Salamone, di Ragalna, 457
preferenze e Melania La Spada, 432 voti,
di Barcellona Pozzo di Gotto Messina. A
risultare vincitore, conquistando il titolo
di "grande elettore" più votato in Sicilia
è quindi Pappalardo.
Gianpiero D’Alia
TONFI. Il messinese non agguanta per quattro voti la leadership nazionale dell’Udc
D’Alia, contrappasso Dc
Alla base della sconfitta, l’intervento “old style” di Ciriaco De Mita e la defezione di tanti delegati
siciliani. Rimasto senza poltrona, l’ex ministro prova a pesare sul rimpasto in giunta. Aprendo ad Alfano
Per una beffarda ironia del destino il
congresso dell’Udc, in perfetto stile
democristiano, si è svolto a Roma
“all’Auditorium della Conciliazione”. Ma
quei quattro voti di scarto con tre schede
nulle, 435 contro 431, che hanno visto
primeggiare il calabrese Lorenzo Cesa
sul messinese Gianpiero D’Alia
aprono dentro il partito dello
Scudocrociato uno squarcio verticale sui
modi di intendere il rinnovamento e la
politica.
«E’ stato un congresso vero-ha detto
Pierferdinando Casini-e nulla poteva
essere dato per scontato». Indeciso fino
alla fine se candidarsi o no, Lorenzo
Cesa, già segretario in sella, si è convinto
dopo la rinuncia del padovano Antonio
de Poli, responsabile dlela
comunicazione del partito che ha
dirottato i suoi voti su Cesa, come il
leader calabrese Gino Trematerra.
Due fatti, imprevisti per D’Alia che aveva
sciolto ogni riserva con un tweet a
sorpresa pochi giorni prima: “Mi candido
per decidere e non per rinviare”. Altro
elemento imprevisto il peso del discorso
politico intonato “con tanti distinguo” da
un vecchio europarlamentare come
Ciriaco De Mita, che ha spezzato
l’entusiasmo di D’Alia, sostenuto a piene
mani dall’ala giovane del partito tra cui si
distingueva il casertano Gianpiero
Linzi, richiamado l’orgoglio
democristiano in tutte le sue componenti
anche storiche, contro il vuoto di tanti
neofiti dell’ultima ora. A questo si sono
aggiunte le diserzioni di tante
componenti siciliane, la raccaforte di
D’Alia, che hanno staccato il il biglietto di
partecipazione al congresso alla
componente avversa: l’assessore
regionale alla Famiglia Ester
Bonafede, come il suo cognome
impone, dopo il congresso ha sottolineato
la sua appartenenza alla corrente di Cesa.
Stoccate su stoccate, che hanno
determinato per Gianpiero D’Alia il
“week end nero” della Conciliazione:
non è più ministro della Pubblica
amministrazione e non sarà segretario
nazionale del partito. In quota Udc è
entrato nel governo Renzi, con la
delega all’Ambiente, Gian Luca
Galletti. Ma è proprio sulla leadership
del partito che ora si è aperta la
battaglia: D’Alia è per un accordo
pieno e totale con Ncd di Angelino
Alfano, l’ala di Cesa e Casini
guardano con sussiego il Cavaliere, un
rospo che “Gianpier” non riesce
facilmente a digerire. La prima tappa
dello scontro sulla linea politica si
consuma in Sicilia, dove D’Alia ha chiesto
a Crocetta, in vista del rimpasto, di fare
spazio agli uomini di Alfano. Ora c’è la
tappa a Dublino per definire i contorni
della partecipazione al Ppe europeo.
DIBATTITI
Urla al Megafono
I LEADER E I MAGGIORENTI DELLE NOVE PROVINCE
IN DISACCORDO SUL FUTURO DEL MOVIMENTO
Ma il Megafono è un partito, un movimento di
idee o un contenitore politico usa e getta? Si è
scatenato il dibattito in rete dopo un post del
deputato regionale Antonio Malafarina, che
chiamava i simpatizzanti del movimento a rafforzare
le fila per difendere Crocetta imbrigliato e
“prigioniero della logica dei partiti” in vista della
trasformazione del movimento in vero e proprio
partito federato. Una pronta risposta di Massimo
Finocchiaro, imprenditore messinese amico
personale del presidente Crocetta, ha scatenato il
dibattito su chi siamo, che vogliamo, dove andiamo.
Da una parte si sono schierati i coordinatori del
movimento, Giuseppe Caudo, per Catania,
Tommaso Lima per Palermo, Gaetano
Montalbano per Agrigento, Alberto Lupo per
Siracusa, Marcello Linares per Trapani, Alessia
Bonura per Caltanissetta, Giuseppe Ardizzone per
Messina e il sindaco Nello Di Pasquale per Ragusa:
dopo un incontro in un ristorante di Casteldaccia è
stato deciso di dare il via alla nascita delle sedi e il via
anche al tesseramento. Non è stata indolore la
reazione del fondatore del movimento Rosario
Crocetta, che è anche proprietario del simbolo del
Megafono. Sentito sul punto, domenica scorsa nel
“Buen Retiro” di Castel di Tusa, ha considerato quella
di Malafarina, “una fuga in avanti”, aggiungendo che
centonove pagina 8
le strategie sul futuro del Megafono sarà lui a
deciderle: a breve è prevista una grande convention
regionale, “nel giro di dieci giorni” per definire come
strutturare il movimento. L’idea dei deputati del
Gruppo, Malafarina, Di Pasquale, Coltraro, Oddo e Di
Giacinto, cui di recente si è aggiunta l’assessore al
territorio Mariella Lo Bello, è quella di federare il
gruppo del Megafono insieme ai Drs di Picciolo e
Cardinale e ad Articolo 4 di Lino Leanza, per
rafforzare l’alleanza diretta con un Intergruppo che
fa capo a Crocetta. L’idea del "partito" scatena però
la reazione dei Pd, che considerano Crocetta un
tesserato-iscritto, in quota Cuperlo, che non può
appartenere ad altre sigle costituite. Per Crocetta,
questa è “una visione vecchia della politica”, per il
segretario uscente dei Ds Lupo “una visione ambigua
e ambivalente della militanza politica”.
28 Febbraio 2014
politica
Rosario Crocetta
Patrizia Valenti
SENTENZE. Il Consiglio di Giustizia amministrative interviene sulle nomine di Crocetta
Province, commissari al Cga
Per i giudici, qualsiasi designazione nuova, successiva al 31dicembre, non sarebbe stata possibile.
Si “salverebbero” solo le proroghe, ma l’efficacia resta legata alla riforma in discussione all’Ars
Per Rosario Crocetta è la
conferma di una scelta. Per gli
avversari politici, l’ennesima
dimostrazione degli errori del
presidente della Regione Siciliana.
Quale che sia la verità, è certo che il
pronunciamento del Consiglio di
Giustizia amministrativa in relazione
ai commissariamenti delle Province (il
cui destino è ancora nelle mani di
un’Assemblea regionale dove gli
accordi interni alla maggioranza
franano uno dopo l’altro) ha
surriscaldato il clima.
LA SENTENZA DEL CGA. “I
commissari straordinari di cui
all'articolo 1 della legge regionale
numero 7/2013 non possono essere
legittimamente nominati dopo la
scadenza del 31 dicembre 2013”,
recita la sentenza del Consiglio che
stabilisce dei limiti alla nomina dei
commissari regionali delle disciolte
province. L’organo di giustizia
amministrativa sottolinea inoltre “il
loro incarico, qualora la relativa
nomina risalga a un'epoca precedente
la data del 31 dicembre 2013,
conserva efficacia, alternativamente:
fino alla costituzione dei Liberi
Consorzi comunali, in sostituzione
delle Province regionali e ciò implica
che il disegno di legge regionale al
quale sopra si è accennato divenga
legge, entri in vigore e consenta,
attraverso opportune norme
transitorie, l'immediata operatività dei
Liberi Consorzi comunali, in luogo
delle sopprimende Province regionali”.
Dietro il linguaggio giuridico la
sentenza fissa delle regole. Per
l'Unione Regionale delle Province
Siciliane (Upi), “il percorso di riforma
dell'ente intermedio siciliano si fa
sempre più accidentato”. Ed ecco
perché: “Dopo l'infelice esordio del
procedimento legislativo all'Ars, la cui
ennesima adunanza è prevista per oggi
pomeriggio (giovedì 27, ndr), un’altra
pesante tegola sull'operato del
Governo Crocetta arriva dal Consiglio
di Giustizia Amministrativa
interpellato, ironia della sorte,
dall'assessore Regionale alle
Autonomie locali in ordine alla
legittimità delle nomine dei
commissari Straordinari effettuate
dopo il 31 dicembre 2013, termine
quest'ultimo previsto dalla legge anche
per trasformare le attuali Province
Regionali in Liberi Consorzi di
Comuni”.
L’AUTO-APPELLO DI CROCETTA.
«Il parere del Cga sui commissari delle
Province è positivo», argomenta il
governatore. Che aggiunge: «È l'istituto
del commissariamento che si proroga e
non le persone, in teoria potevamo
cambiare tutti gli ex commissari,
abbiamo sostituito il commissario di
Trapani perché ha ricoperto altro
incarico e quello di Siracusa per
scelta». A dare manforte al presidente,
anche Patrizia Valenti, l’assessore
che aveva chiesto il parere: «Il
Consiglio di giustizia amministrativa ha
riconosciuto la validità sia dei tempi
che delle modalità individuate dal
governo per la proroga del regime di
commissariamento delle Province nelle
more dell'approvazione del ddl riforma
da parte dell'Assemblea».
MA L’OPPOSIZIONE... Scatenato
Vincenzo Figuccia, deputato all’Ars
di Forza Italia e vicepresidente della
commissione Affari Istituzionali: «La
bocciatura della proroga dei
Commissari certifica il fallimento
totale del Governo Crocetta, che di
questa sempre più disastrosa riforma
degli enti locali intermedi ha fatto la
propria bandiera. Il parere richiesto
dall'assessore dimostra che persino il
massimo responsabile delle Autonomie
locali non ha mai avuto né certezza né
convinzione delle azioni e dei passaggi
formali compiuti, per altro in
contrasto col voto dell'Ars». (D.D.J.)
TRATTATIVE
Pd, aspettando Roma
OCCHI PUNTATI SUL GOVERNO. DAI SOTTOSEGRETARI
PASSANO PER L’ESECUTIVO E LA SEGRETERIA
La lunga corsa alla composizione della segreteria
regionale del Pd subisce una battuta d'arresto per
colpa delle trattative per il completamento della
squadra di governo a Roma di Matteo Renzi. La
composizione della segreteria regionale, infatti,
passa da Roma: tra rimpasti da fare nella Giunta
Crocetta e “promozioni” di governo che
lascerebbero spazi al veterano senatore Beppe
Lumia. Coi renziani della prima ora che vedono
ridurre le proprie chanches.
SOTTOSEGRETARI CERCANSI. A Roma, mancano
all'appello i sottosegretari e i viceministri, che
potrebbero togliere dal fuoco alcune delle castagne
più infuocate del governatore Rosario Crocetta e
di Lumia. Per il senatore, infatti, le ambizioni di
sbarcare con le Europee a Strasburgo si sta facendo
spazio anche la possibilità di un ruolo di
sottosegretario agli Interni o alla Giustizia, che
alleggerirebbe di molto le sue pressioni su Crocetta.
Alternativa a questa di Lumia al governo, potrebbe
essere quella della promozione a sottosegretario di
Luca Bianchi, assessore regionale all'Economia. La
promozione consentirebbe a Crocetta di lasciare uno
spazio per gli appetiti degli alleati, che pretendono
ormai da mesi un posto al sole in giunta. E Lumia, in
questo caso, andrebbe a Strasburgo come candidato
di condivisione tra le varie anime del Partito.
centonove pagina 9
Il percorso di un sottosegretario Pd siciliano sarebbe
agevolato dalla fuoriuscita di Davide Faraone dalla
lista dei sottosegretari. In ballo fino all'ultimo, il
palermitano resterà come luogotentente per l'intero
Mezzogiorno del Pd. Nessuna chance di riconferma,
infine, per Giuseppe Berretta, catanese
bersaniano. La Giunta Crocetta, a seguito del
completamento della squadra di Renzi, potrebbe
essere finalmente ritoccata. Fausto Raciti,
segretario regionale, ha richiesto un
rimaneggiamento, incontrando disponibilità da
parte del Governatore. Crocetta, pertanto, dovrebbe
sostituire almeno tre assessori, uno in quota Udc, e
due in quota PD. Pressoché certa la fuoriuscita di
Nino Bartolotta, di riferimento del deputato
Francantonio Genovese e sostenitore di . Al suo
posto, per rappresentare la minoranza Lupo.
28 Febbraio 2014
politica
INCONTRI. Riflessioni a margine del convegno di Itaca e Lab
L’INTERVENTO
L’Italia che verrà
Il futuro passa dalla riforma elettorale, ma il “Renzuscorum”
si inserisce in un quadro di omologazione liberista e globalizzata
DI
MAURIZIO BALLISTRERI
Organizzato dall’associazione
Itaca e da Lab-Laboratorio dei cittadini,
si è svolto un dibattito sul tema “La
riforma elettorale e l’Italia che verrà”,
alla luce della proposta di Matteo Renzi
di nuova legge elettorale, come da tutti
auspicato ma nei fatti, dal 2006, sempre
evitato, a causa dell’enorme potere
affidato dal “Porcellum” ai segretari dei
partiti, che, di fatto, hanno “nominato” i
parlamentari per ben tre legislature. Il
presidente di Itaca Corrado La Rosa, tre
illustri costituzionalisti Giovanni
Moschella, Alberto Russo e Antonio
Saitta, e chi scrive si sono confrontati a
tutto campo sul tema e, più in generale,
sulla democrazia nel nostro Paese,
concordando che dopo la pronuncia
della Consulta, la riforma non è più
rinviabile, a condizione che, però,
soddisfi non solo quelle che sono
indicazioni del giudice delle leggi, ma
anche (e soprattutto!) del popolo
sovrano. L’”Italicucm”, già ribattezzato
“Renzuscorum”, a causa dell’accordo
diretto tra il segretario del Pd e
Berlusconi, secondo i relatori non
accoglie quella che appare la domanda
più forte dei cittadini: la possibilità di
scegliere, con le preferenze, gli eletti.
Vero è che la Corte Costituzionale non
ha accolto il ricorso relativamente alle
preferenze, ma l’eccezione contro le liste
bloccate, che se si dovesse votare ancora
con il “Porcellum” sarebbero più corte;
ma è altrettanto vero che assieme alla
domanda democratica degli italiani,
bisognava tenere in conto
l’art. 67, il quale dispone
che “Ogni membro del
Parlamento rappresenta la
Nazione ed esercita le sue
funzioni senza vincolo di
mandato”: la circostanza di
essere indicato in lista da
partito e non di essere
eletto con la preferenza sul
nome, con meccanismo
proporzionale o collegio
uninominale, viola la libertà
del parlamentare che risulta
legato al leader politico che
lo ha scelto e non al popolo
sovrano. L’”Italicum”
ripropone gli stessi “vizi”
antidemocratici del
“Porcellum”, ivi compreso
quello del premio di
maggioranza, che verrebbe
conferito al partito o
coalizione che raggiunga
solo il 37%. Dal dibattito
inoltre, sono emerse
analogie con la “Legge
Acerbo” con cui Mussolini nel 1924
vinse le elezioni. Al fondo il dibattito
ha evidenziato come il “Renzuscorum”
si inserisca nel quadro
dell’omologazione liberista prodotta dalla
globalizzazione, con il tentativo di
costruire un sistema politico, attraverso la
legge elettorale, di tipo oligarchico, una
sorta di club ristretto di partiti ammessi
alla rappresentanza parlamentare, che
cancellerebbe il pluralismo culturale
all’insegna del modello delle “Due
destre”, in cui attorno al totem del
mercato e della finanza, un partito
tecnocratico ed uno populista sarebbero
chiamati ad ottemperare alle direttive
della Troika (il Fondo Monetario
Internazionale controllato di fatto dalla
finanza angloamericana, l’Unione
europea egemonizzata dalla Germania
della Merkel, la Banca centrale europea),
nei confronti della quale il nuovo
ministro dell’Economia, il tecnocrate
Piercarlo Padoan, sarà molto attento. Il
tutto mentre comincia il cammino del
nuovo governo di Renzi (sotto l’occhio
vigile del presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano…), che dovrebbe
essere di ispirazione “decisionista”, con
forzature però, già avvenute sulle
procedure democratiche, che evocano le
teorie politologiche di Carl Schmitt, del
sovrano che crea l’ordine giuridico, e di
Thomas Hobbes che sosteneva:
“auctoritas, non veritas, facit legem”.
*Docente universitario
Presidente del Lab
Laboratorio dei Cittadini
Emanuele Macaluso
Macaluso, la cultura politica
L’EX SEGNATORE COMUNISTA ARRIVA IN CITTÀ PRE PRESENTARE IL SUO LIBRO. E SI LANCIA
IN UNA DISAMINA SULLA REALTÀ DI OGGI. IN CUI AL POSTO DEI PARTITI CI SONO I COMICI
DI
GIOVANNI FRAZZICA
Emanuele Macaluso, nisseno, storico
segretario regionale del Pci, fa tappa a
Messina nell’ambito del percorso di
presentazione della sua ultima fatica
letteraria. In lui, più che il desiderio di
vendere qualche copia in più, si riscontra
il forte bisogno di raccontare delle
pagine di storia liquidate troppo in
fretta, tasselli mancanti senza i quali non
si capisce il passato e non si vive bene il
presente. Emanuele Macaluso, senatore,
giornalista, sindacalista, politico,
scrittore, ha sempre recitato, da grande
protagonista e fino in fondo, tutti i ruoli
che ha dovuto ricoprire, per sua scelta o
perché indicato dal Partito. Ed è
appunto la sua lunga militanza e la
presenza ai vertici del Pci che fa di lui un
testimone prezioso e acuto capace di
raccontare ciò che ha vissuto
tratteggiando le fasi più delicate della
storia della nostra Repubblica all’interno
del suo libro:“Comunisti e riformisti.
Togliatti e la via italiana al socialismo”
presentato nell'Aula Magna della
Facoltà di Economia dell'Università di
Messina dove ad accoglierlo c’erano i
docenti Cupaiolo, Moschella, Giordano e
Chiara ed il giornalista Anselmo. Un
volume che qualcuno dice sia stato
scritto per Togliatti e non su Togliatti,
cioè per rivalutare la figura del grande
Segretario del Pci, ma questo è solo uno
degli obiettivi dell’opera che ha una
finalità più ampia. Macaluso vuole
ricreare il feeling della politica con la
cultura. La sua storia infatti non
riguarda la sinistra o il Partito, ma gli
italiani e soprattutto le nuove
generazioni, che dovrebbero trarre
insegnamenti da quello che è stato
l'agone politico di quegli anni. “La crisi
della politica è dovuta al fatto che in
questi anni c'è stata una netta
separazione tra cultura e politica. In
passato tra le due c'è stata una grande
centonove pagina 10
comunicazione, mentre oggi la politica è
diventata piccola amministrazione. La
politica, invece, serve all'emancipazione
dell'uomo: questo è stato un grande
valore che oggi pare sia stato cancellato.
Nella Costituente – continua il sen.
Macaluso - c’erano i professori,
comunisti, socialisti, repubblicani,
liberali, quelli democristiani erano molto
giovani, li chiamavano professorini, ma
stiamo parlando di Moro, Fanfani e
Dossetti, uomini di grande spessore. La
Costituzione è talmente valida che c’è
persino un’associazione formata da
giuristi e intellettuali, presieduta da
Gustavo Zagrebelsky, che vigila sulla sua
difesa”. Poi una battuta amara:”Oggi la
politica la fanno i comici, cosa ci
possiamo aspettare”. E’ fondamentale
per capire l’Italia di oggi conoscere il
passaggio costituito dalla “svolta di
Salerno” condotta da Palmiro Togliatti
appena tornato dalla Russia. Fu l’inizio
di un nuovo corso che portò alla
unificazione dell’Italia del nord, che si
era emancipata con le lotte partigiane,
ed il sud compresso dal governo
Badoglio, affamato ed in preda alle
rivolte contadine. Il Pci, che seguendo la
linea togliattiana, favorì fa formazione
di governi con i partiti, abbandonando
le tentazioni ribellistiche, aprì la strada
del recupero delle masse contadine con i
decreti del Ministro dell’Agricoltura
Fausto Gullo e creò condizioni di
agibilità politica anche nel mezzogiorno.
In questo clima si arrivò al referendum
monarchia/repubblica ed all’Assemblea
Costituente. “In tutto questo – afferma
Macaluso – Togliatti ebbe grande ruolo,
perché, al di là dei rapporti col Pcus, in
Italia scelse sempre la Democrazia.
Uguaglianza e Progresso erano i nostri
ideali, oggi Obama dice che la
disuguaglianza è in crescita in maniera
intollerabile, è una conferma del valore
dei nostri principi”.
politica
Il Real Convitto Dante Alighieri, nuova sede del dipartimento Urbanistica
MESSINA. Emorragia di personale nel dipartimento che si prepara alla redazione del nuovo piano regolatore
Urbanistica, è guerra
Smantellato l’ufficio che si occupa delle valutazioni d’incidenza, manca un ingegnere
nella commissione Via/Vas, funzionari assegnati ad altri uffici. Ecco il grido d’allarme del dirigente
DI
ALESSIO CASPANELLO
MESSINA. “Nonostante sia trascorso
circa un mese dal trasferimento alla
nuova sede di piazza Vittoria, si registra
ancora una situazione di
disorganizzazione degli uffici dovuta
essenzialmente alla carenza del
personale e allo stato di abbandono dei
fascicoli e di pratiche edilizie”. In una
decina di righe Santi Trovato,
presidente dell’Ordine degli ingegneri di
Messina, sgancia una bomba ad alzo
zero nei confronti dell’amministrazione
guidata da Renato Accorinti ed al
suo assessore all’Urbanistica Sergio De
Cola. Perchè, di nuovo, gli uffici del
dipartimento, sono piombati nel caos.
V.I.A...INTASATA. L’ufficio che ha più
risentito del colpo è stato quello che si
occupa delle valutazioni d’incidenza per
le costruzioni che ricadono in zona a
protezione speciale, decimato dopo
l’inchiesta che ha coinvolto l’ex
consigliere comunale Ciccio Curcio, la
figlia Roberta, imprenditori e funzionari
comunali. La commissione, composta da
cinque tecnici e rinnovata due mesi fa,
non si è più riunita ed è ancora oggi nel
limbo a causa delle dimissioni
dell’ingegnere designato, Giuliana
Mirabito, che ha rimesso il mandato
nelle mani di De Cola a causa del clima
“avvelenato” che si era diffuso dopo la
sua nomina. L’ingegnere è figlia di
Renzo Mirabito, il cui nome,
nonostante non sia mai stato oggetto di
indagine, è comparso più volte
nell’inchiesta antimafia Torrente che si
occupa della discarica di Mazzarrà. Ed il
sotituto di Giuliana Mirabito non è
ancora stato trovato, rendendo
impossibili le convocazioni della
commissione. Non solo: l’inchiesta per
truffa e falso di dicembre scorso ha
28 Febbraio 2014
anche di fatto smantellato l’ufficio del
personale comunale. Sono andati via
Biagio Restuccia e Placido Accolla
(al terzo quartiere), memoria storica
dell’ufficio Zps, e al loro posto è
arrivato...il caos.
DESIGNAZIONI CON SORPRESA. Il
6 febbraio, il dirigente all’Urbanistica
Vincenzo Schiera dispone il nuovo
organigramma dell’ufficio (che risulta
avere ancora oltre cento pratiche
inevase), mettendo a capo l’architetto
Amelia Leotta, proveniente dall’ormai
defunto ufficio programmi complessi.
Ad affiancarla avrebbero dovuto essere il
funzionzionario direttivo Vincenzo
Garufi, gli istruttori tecnici Massimo
La Spada e Tommaso Bellinghieri,
e l’archivista Maria D’Arrigo.
Senonchè, nel giro di qualche giorno,
Bellinghieri e D’Arrigo, che avevano già
lavorato al servizio, quindi in possesso
dell’esperienza necessaria, vengono
trasferiti ai tributi (altro settore da
sempre fortemente carente di
personale), mentre Garufi è assente e il
suo rientro non è previsto. Ad andare
via, nel frattempo, è stata anche
Giuseppa Maddalena, anch’essa in forza
all’ufficio valutazioni d’incidenza.
Amelia leotta, tra l’altro, segnalava il
fatto di avere ancora in capo parecchie
progettazioni del precedente incarico ai
Programmi complessi. Quanto basta
perchè Schiera prendesse carta e penna
per scrivere le sue doglianze a De Cola.
IL PORTO DI MARE. Perchè, dal
dipartimento all’Urbanistica, qualche
settimana prima, erano stati allontanati
anche lo storico funzionario Francesco
Marmino (“uno dei maggiori esperti
dell’ente in materia urbanistica e
pertanto di fondamentale importanza
strategica in vista dela nuovo Piano
regolatore”, scrive accorato Schiera) in
direzione Patrimonio, e Alessandro
Visalli, spostato ai Cimiteri. Delle 26
unità previste per il dipartimento,
lamenta Schiera, “si è repentinamente
scesi a 22”, nonostante la chiusura di
Programmi complessi e Grandi opere
avrebbe dovuto farlo aumentare, il
personale. Nel frattempo, il nuovo Prg
batte alle porte. E l’urbanistica si fa
cogliere impreparata.
PALAZZO ZANCA
Pergolizzi ricorre al Tar
IL PRIMO DEI NON ELETTI CHIEDE I DANNI ALL’ASP: TROPPA INERZIA
NEL DICHIARARE INCOMPATIBILITÀ DI UN CONSIGLIERE
Nello Pergolizzi
MESSINA. Sono passati otto mesi dalle amministrative, ma
Nello Pergolizzi non demorde. Primo dei non eletti nell’Udc,
Pergolizzi ritiene che il posto che oggi in aula siede Andrea
Consolo spetti a lui. E le sue ragioni è deciso a farle valere di
fronte al Tar di Catania. Consolo, scrive nel ricorso Giuseppe
Melazzo, ex consigliere anch’egli e legale di Pergolizzi “si
trova in posizione di incompatibilità con la carica di
consigliere comunale, per prestare servizio presso l’Ospedale
di Patti – A.S.P. di Messina, nella qualità di Responsabile
dell’Unità Operativa Complessa di Cardiologia”.
Incompatibilità sancita anche dal segretario generale di
centonove pagina 11
palazzo Zanca all’epoca dell’insediamento dei consiglieri a
luglio del 2013 (Santi Alligo), che però si era dichiarato
incompetente in materia, lspiegando che a decidere dovesse
essere l’Asp. Dato che la legge lo prescrive, perchè ancora non
è stato dato seguito all’incompatibilità? Per...melina dell’Asp,
scrive Melazzo. Della questione è stato investito il
responsabile anticorruzione, che ha inviato tutto all’ex
dirigente Manlio Magistri. Magistri, da parte sua, ha chiesto
un consulto all’avvocatura che, a sua volta, ha chiesto un
parere alla Civit. Senonchè, nel frattempo, il “Decreto del
fare” introduce una modifica alla norma in virtù della quale,
l’incompatibilità si potrebbe applicare solo alla fine dei
contratti già stipulati. Una doccia fredda, alla quale Pergolizzi
risponde digrignando i denti, e chiedendo i danni all’Asp per
la troppa inerzia, e sollevando la questione di legittimità
costituzionale della norma. Che nuocerebbe a quei consiglieri
comunali che, tra marzo e settembre, si sono dimessi per
effetto della legge. (A.C.)
28 Febbraio 2014
politica
PATTI
La Cassazione “riabilita” Gullo e Tripoli
LA CORTE ANNULLA LE ORDINANZE DI CUSTODIA E SMINUISCE I REATI SUI FALSI TRASFERIMENTI
DI RESIDENZA PER FINI ELETTORALI. «NON VI SONO PROVE CERTE A LORO CARICO»
DI
Roberto Abbadessa
Alessandro Previti
ROMETTA. Ecco chi si sta muovendo per spodestare il sindaco
Tutti contro Abbadessa
A candidarsi per la guida del comune l’ex assessore Nino Cirino (Pd).
I Cinquestelle potrebbero sostenere Alessandro Previti. Ma non solo...
DI
ANTONIO BONACCORSO
ROMETTA. Si intensificano le
manovre politiche a Rometta in vista
del rinnovo dell'amministrazione in
primavera. Mentre l'uscente Roberto
Abbadessa si è dichiarato disponibile
per un secondo mandato, è quasi
pronta la squadra dell'annunciato
sfidante Antonino Cirino, il 47enne
designato dalla sezione Pd “Cesare
Terranova”, che fu già assessore
all'istruzione durante il mandato di
Enrico Etna, tra il 2004 ed il 2009. A
suo sostegno paiono sicuri i nomi di
Giovanni Lombardo, segretario della
sezione Pd, Patrizia Vinci e Lucia
Giordano. Le indiscrezioni danno
anche il giornalista Gianfranco
Pensavalli pronto a scendere in
campo con Cirino.
Le altre mosse arrivano dal sodalizio
associativo “Vivi Rometta” che ha
dato recentemente mandato a
Giuseppe Saija in qualità di
presidente. Quest'ultimo fu vice di
Abbadessa durante la sua prima
Giunta ed in seguito “dimissionato”
insieme a Pippo Messina, altro
assessore espressione di questa
associazione. La squadra di “Vivi
Rometta” ha dichiaratamente
espresso la volontà di creare una
gruppo alternativo all'uscente
amministrazione. Della compagine
fanno parte anche il vicepresidente
Franco Russo, il tesoriere Franco
Fazio, l'ex presidente Rocco
Lombardo, e gli attuali consiglieri
comunali Andrea Cordaro, Fortunato
Marcianò, Paolo Saija ed Andrea
Venuto.
Nei giorni scorsi, poi, è entrato
ufficialmente in scena il gruppo del
Movimento 5 Stelle con il gruppo
“Un'alternativa per Rometta”
capeggiato dall'imprenditore
Alessandro Previti. A sostegno della
nascente formazione è arrivata la
portavoce del meetup “Messina in
movimento”, Maria Cristina Saija,
romettese di origini ed ex candidata a
sindaco di Messina nella scorsa
tornata elettorale. Ma dal gruppo
all'Ars dei pentastellati sono arrivati
subito i primi paletti: “Non siamo un
bus su cui salire in occasione delle
elezioni”, puntualizzando ancora che
“il confronto con le urne è e deve
essere soltanto l' ultimo passaggio che
un gruppo dovrebbe fare, dopo aver
maturato l' esperienza dei meetup,
come punti di contatto col territorio”.
Anche se Previti si dice cosciente che
“i tempi sono stretti e potremmo non
farcela a formalizzare tutto in tempo
per poter aver la certificazione M5S,
cercheremo di costituire la lista entro
fine febbraio ma se non dovessimo
riuscire, ci presenteremo ugualmente
con una lista civica che incarnerà
comunque i principi dei Cinque
stelle”.
Infine si aspetta di capire in che
direzione andrà il gruppo capitanato
dal commerciante Antonio Bisazza,
che troverebbe riferimento nel
deputato regionale Beppe Picciolo, ed
il sodalizio “RomettaVentiQuattordici”
facente capo a Giuseppe Laface,
esponente del “Megafono”.
PAMELA ARENA
PATTI. La Corte di Cassazione annulla
le ordinanze di custodia cautelare
emesse nei confronti di due degli
indagati nell’operazione Fake: l’ex
vicesindaco Cisco Gullo e l’ex
consigliere comunale Filippo Tripoli.
Sono accusati di aver fatto parte,
insieme ad altri, di una associazione
criminale che, attraverso falsi
trasferimenti di residenza, avrebbe
alterato la composizione del corpo
elettorale nel comune di Patti, in vista
delle elezioni municipali del 2011.
Aspetti, questi, che non sono stati
riscontrati dalla quinta sezione penale
della Corte di Cassazione che accoglie
due delle tre censure proposte dai
legali Giuseppe Serafino e Mariella
Cicero. Ad essere stata respinta, infatti,
è stata solo la censura relativa alle
intercettazioni telefoniche che secondo
i due difensori «non dovevano essere
considerati validi perché presentati in
formati elettronico e non cartaceo».
Accolti, invece, i ricorsi relativi i reati di
associazione criminale per i falsi
trasferimenti di residenza che
vedrebbero coinvolti direttamente
Gullo e Tripoli . Nella sentenza, infatti,
viene specificato che «pur ammesso
che i falsi ideologici siano stati
commessi, non vi è alcun elemento in
base al quale il Gullo possa essere
ritenuto responsabile degli stessi (…).
Riguardo al Tripoli - si legge nel
verdetto – si osserva che i trasferimenti
da altri comuni a quello di Patti
riguardano la sorella e il padre
dell’interessato i quali, per motivi
personali, si erano trasferiti un anno
prima delle elezioni (…). A carico di
Tripoli vi è dunque solo il contenuto di
alcune conversazioni intercettate nelle
quali si afferma che egli si sarebbe
“portato tutti i parenti” a Patti. La
realtà oggettiva, però, è quella appena
Cisco Gullo
illustrata e, dunque, non si può
interpretare il contenuto delle
predette conversazioni se non con la
chiave della maldicenza e dell’invidia
degli altri concorrenti elettorali del
Tripoli». Nella sentenza, inoltre, viene
evidenziato, con specifico riferimento
ai reati elettorali, che «ciascun
candidato o parente di candidato
perseguiva interessi suoi personali e
che quindi, evidentemente, non poteva
esservi accordo tra quelli che erano
potenziali concorrenti».
Non essendo stato riscontrato alcun
reato associativo, è stata accolta anche
la terza censura proposta dai legali con
la quale si «assume che non sussiste
alcuna esigenza cautelare”. Le
ordinanze sono state quindi annullate
«con rinvio al tribunale del riesame di
Messina per un nuovo esame, all’esito
del quale, il giudicante, se dovesse
nuovamente convincersi della
sussistenza dei gravi indizi di
colpevolezza, non potrebbe
interrogarsi - dato il tempo trascorso e
la particolare contingenza nella quale i
reati sarebbero stati commessi - sulla
permanenza delle esigenze cautelari a
carico dei due indagati».
LETOJANNI
Renato Fichera sceglie Forza Italia
Renato Fichera
LETOJANNI. L’ex assessore provinciale Renato Fichera si avvicina sempre di più a Forza
Italia. L’indiscrezione dovrebbe prendere corpo nei prosismi giorni. Fichera ha deciso di
compiere il grande passo assieme ad un gruppo di sostenitori ritenendolo la naturale
evoluzione del percorso politico che prima l’ha visto impegnato in Alleanza Nazionale,
poi nel Pdl e, oggi, nel partito azzurro con la costituzione di un un circolo a Letojanni.
Un percorso che non si allontanerebbe da quello che potrebbe intraprendere anche
quello che è stato il politico di riferimento negli ultimi tredici anni: l’ex sindaco di
Messina e deputato Peppino Buzzanca. A seguire Fichera anche il genero Nunzio
Signorino, consigliere al III Quartiere del comune di Messina. Fichera, che al momento
non rilascia dichiarazioni sull’argomento, avrebbe già confidato ad amici la decisione.
L’ex assessore provinciale è stato corteggiato in questi mesi anche dal Nuovo Centro
Destra ma sembra che abbia declinato l’invito non credendo nel progetto politico del
ministro Angelino Alfano. (gia.c.)
centonove pagina 12
28 Febbraio 2014
sicilia
BROLO. Non finscono i guai per l’ex sindaco. Dopo i mutui fantasma anche i generosi contributi al Volley
La guerra di Salvo
Centinaia di migliaia di euro sarebbero stati destinati alle società sportive tra cui quella
di pallavolo guidata dallo stesso primo cittadino. Lui smentisce. Ma l’opposizione non ci sta
DI
GIANFRANCO CUSUMANO
BROLO. Mutui fantasma, generosi
contributi a sportive di cui lo stesso
sindaco era ai vertici, ricchi rimborsi
ai politici. Il terremoto politico e
giudiziario che sta interessando il
comune di Brolo continua da mesi con
scosse e sussulti sempre più
imponenti. Le notizie e le smentite si
susseguono. Si è partito dai quattro
milioni di mutui ottenuti dal comune
per opere mai realizzate (a cominciare
dal palazzetto dello sport che per la
Cassa depositi e prestiti era già
funzionante ma a Brolo non vi era
manco il progetto) per finire ai
contributi destinati alla Volley Brolo
che dal 2009 fa capo all’ex sindaco
Salvo Messina (sarebbero centinaia di
migliaia di euro). Il commissario
straordinario Carmelo Musolino ha già
scritto all’assessorato regionale alle
Autonomie locali chiedendo la nomina
di un sub-commissario per
«supportarlo nell’espletamento delle
delicate e complesse attività tecnico
operative necessarie per verificare la
reale situazione economico finanziaria
del Comune di Brolo».
Vicende che, in particolare, gettano
sempre di più un cono d’ombra sulla
gestione del sindaco dimissionario e
sul ragioniere del Comune Carmelo
Arasi (al momento gli indagati restano
cinque: oltre a Messina e Arasi ci sono
anche Costantino Maniaci dell’ufficio
Affari Generali; Calogero Tripi e
Giuseppe Andreani, entrambi
dell’Ufficio Tecnico comunale). «Non
ci sto al gioco di chi mira ad
addebitarmi colpe che non sono mie.
Io sono pronto ad assumermi le mie
responsabilità l’ho fatto politicamente,
ma non intendo assumermi
responsabilità non mie», ha avvertito
Messina interrompendo il silenzio
Salvo Messina
stampa che aveva contraddistinto il
periodo successivo alle sofferte
dimissioni. «I numeri di cui si parla sottolinea l’ex amministratore - sono
diversi da quelli rappresentati, che la
società di pallavolo del nostro paese
ha ricevuto negli ultimi 15 anni
finanziamenti consoni alle serie
ricoperte, come le hanno sempre
ricevute le società calcistiche e tante
altre associazioni presenti sul
territorio. Sarà stato giusto o sbagliato
ma è stato fatto, e lo rifarei!
Probabilmente molte di quelle realtà
non sarebbero esistite già da anni e
non mi riferisco di certo alla pallavolo.
Sottolineo inoltre che solo dal
campionato di B1 2009, il sottoscritto
riveste la carica di presidente in quella
società prima appartenuta ad altri
soggetti. Sul capitolo indennità non
ho nulla da nascondere ogni euro da
me percepito è documentato, sempre
pronto a spiegare tutto alla procura
che sta con grande cura conducendo
un’indagine approfondita. Non ci sto
al gioco di chi, come già detto, mira
con tali atti ad addebitarmi colpe che
non sono mie. Io sono pronto ad
assumermi le mie responsabilità l’ho
fatto politicamente, ma non intendo
assumermi responsabilità non mie».
A fare da contraltare le dichiarazioni
di Irene Ricciardello, capo
dell’opposizione, da molti ritenuta la
candidata a sindaco più accreditata.
Ricciardello è cognata del deputato
regionale Nino Germanà e figlia
dell’imprenditore Antonino
Ricciardello. In realtà, tra la fine del
primo e il secondo mandato del
sindaco Messina, il tandem GermanàRicciardello si erano avvicinati al
primo cittadino. In più occasioni Irene
Ricciardello dai banche della
minoranza consiliare ha votato
delibere proposte
dall’amministrazione ed anche alcuni
bilanci di previsione, addirittura si
parlava della consigliera come del
presidente del consiglio in pectore
della seconda amministrazione
Messina. La rottura ha portato anche
alla denuncia sui mutui che ha
determinato il sisma giudiziario. «Mi
basiscono le parole che l'ex
amministratore esprime circa i
contributi ricevuti dalla società
sportiva di cui è presidente - attacca Giustificare la bontà dell'elargizione di
ingenti somme di denaro alla Volley
Brolo, adducendo come argomento il
posizionamento in categoria della
stessa, non è tema sul quale intendo
soffermarmi. Messina, che si dice
pronto ad assumersi le sue
responsabilità in realtà non fa altro,
ancora una volta, che incolpare gli
altri della sua mala gestione,
clientelare e personalistica, della cosa
pubblica». Ricciardello punta il dito
sul conflitto d'interessi che ritiene
«lampante, giacché è egli stesso a
concedere finanziamenti alla società
in capo alla quale siede»,
sottolineando che mentre «l'ex sindaco
accordava fondi alla Volley, ai cittadini
si imponevano contributi altissimi e
aliquote massime, giustificate
dall'indisponibilità di risorse nelle
casse comunali». «La finisca, una
volta per tutte, di comportarsi da
vittima - continua Ricciardello - alle
sue lacrime siamo abituati e siamo
consapevoli siano “da coccodrillo”, lo
dico da ex capogruppo
dell'opposizione in consiglio, che ha
toccato con mano il modus operandi
della sua giunta ma anche da cittadina
che vive la realtà brolese».
OCCASIONI SPRECATE
Corsa alla successione
DA IRENE RICCIARDELLO A BASILIO SCAFFIDI, SI LAVORA
PER LA CANDIDATURA. LACCOTO GIOCA TRE CARTE
BROLO. La portata dell’inchiesta e i riscontri nell’inchiesta dei
Irene Ricciardello
mutui rischia di influenzare l’imminente campagna elettorale.
Oltre a Irene Ricciardello, capo dell’opposizione, per la
candidatura a sindaco di fa il nome dell’avvocato Mimmo
Magistro, anche se - essendo il fratello di Peppino
Magistro, ex assessore comunale della giunta Messina - con
l’aria di “rivoluzione” che si respira a Brolo le quotazioni
sarebbero in calo. A guardarla con simpatia, comunque,
centonove pagina 13
sarebbe il deputato Pippo Laccoto, che butta un occhio
anche su Pippo Raffaele (già capogruppo di maggioranza)
ed Enzo Di Luca (ex assessore). L’outsider potrebbe venire
fuori dal Movimento Cinque Stelle con l’avvocato Basilio
Scaffidi. Nel gruppo di Nuccio Ricciardello si vocifera il
nome di Linda Marino molto vicina anche al Presidente del
Consiglio uscente Maria Ricciardello. Ma dal cilindro
potrebbe venire fuori l’avvocato Carmelo Occhiuto, già
consigliere di opposizione, protagonista di attacchi al sindaco
Messina, gli ultimi in occasione della vertenza tra il comune e
un cliente contrapposto al Comune, in quanto creditore di
ingenti somme richieste con decreto ingiuntivo che però
l’ufficio di ragioneria si ostinava a non pagare (Occhiuto nel
frattempo ha assunto la difesa del ragioniere Arasi nella
vicenda mutui). “Cambiare Brolo” proporrà Sonny Foschino.
28 Febbraio 2014
sicilia
A CONTI FATTI. Il “capo” dell’Università di Messina si mantiene basso sulle previsioni di entrata
Navarra, bilancio prudente
Occhi puntati sui fondi Horizon 2020 per compensare i tagli ai trasferimenti ordinari e il calo
delle iscrizioni. Previsti, però, due milioni in più per la ricerca e quasi 1,5 per l’internazionalizzazione
Pietro Navarra
DI
TIZIANA CARUSO
Un bilancio “prudente” nelle entrate,
che potrebbe riservare sorprese positive
durante il corso dell’anno. Così lo stato
maggiore dell’Ateneo di Messina ha
commentato l’approvazione del
previsionale 2014. Con entrate che
potrebbero lievitare anche grazie ai
fondi Horizon 2020, il programma
quadro europeo per la ricerca e
l’innovazione, su cui l’Università di
Messina cercherà la sponda con
l’assistenza progettuale di Innovabic.
Nonostante le sciagure che si sono
abbattute recentemente sull’Ateneo,
ovvero i tagli del fondo di
finanziamento ordinario per le
università e il calo di iscritti e
immatricolati registrato negli ultimi
quattro anni (dai 39.115 iscritti e
immatricolati nel 2010/11 ai 32.364 del
2013/14), il rettore Pietro Navarra
cerca di guardare avanti e annuncia 2
milioni di euro in più, rispetto allo
scorso anno, per i dottorati di ricerca e
l’investimento di 1 milione e 800 mila
euro per programmi di
internazionalizzazione che si
concretizzeranno in 300mila all’anno
(per 3 anni) dedicati al settore medico
di scienze della vita e della salute e altri
300mila (sempre per 3 anni) per il
settore umanistico e tecnologico. Nel
comparto dei servizi verranno
implementate le spese per i trasporti
(200mila in più rispetto all’anno
scorso). Novità anche per quanto
riguarda l’edilizia universitaria con la
risoluzione dell’ultimo contratto di
affitto locali stipulato dall’Università
(100mila euro all’anno per il locali del
San Luigi che accolgono gli studenti di
Scienze della Formazione). Ma non solo.
All’ex Palazzo delle Poste l’Università ha
in mente di far sorgere uno sportello per
studenti disabili e, sotto l’egida del
nuovo Cus, persino una palestra. A
breve saranno disponibili gli oltre 40
posti letto di Villa Pace anche se è
ancora un’incognita il fine per cui
verranno utilizzati. Un capitolo a parte,
Navarra, lo ha dedicato alla Facoltà di
Veterinaria. Anche perché dopo l’ultima
trasferta romana ha incassato l’ok
Ministero a un’ulteriore proroga di un
anno per ottenere l’accreditamento
europeo. “Revocato l’inutile bando per la
realizzazione dell’emiciclo - che qualche
tempo fa era stato definito dal direttore
del Dipartimento di Veterinaria
Antonio Panebianco propedeutico
all’accreditamento - l’ottenimento della
certificazione entro i prossimi 12 mesi
dipenderà per il 90% dal lavoro che
svolgeranno i docenti all’interno
dell’ospedale veterinario e dal numero
di casi clinici che saranno trattati”.
Intanto fra qualche settimana, a livello
nazionale, si procederà con
l’assegnazione del numero di posti per le
facoltà a numero chiuso e il Rettore si
aspetta che già a partire dal 2015 ci sarà
una probabile riduzione delle “sedie”
disponibili per il corso di laurea in
Veterinarie che, attualmente, sono 41.
LUTTI
Addio a Melitta
SI È SPENTA CARMELA GRASSO,
“FIGURA CHIAVE” DELL’ATENEO
Ci sono alcune donne destinate a essere,
nonostante successi e carriera, solo le mogli
di qualcuno. Altre, invece, riescono
nell’arduo compito di rendere riconoscibile
pubblicamente il proprio compagno di vita
come il “marito di...”. Questo è il caso di
Carmela
Grasso,
scomparsa
prematuramente, il cui consorte, l’ex rettore
Franco Tomasello, poteva anche solo essere
indicato come il “marito di Melitta”. Melitta,
il vezzeggiativo affettuoso con cui era
conosciuta la signora, non aveva bisogno,
all’interno dell’Ateneo di Messina, del
cognome proprio o di quello coniugale. Per
i professori, i baroni, i colleghi del marito,
era Melitta. Mentre, viceversa, per i tanti che
frequentavano il suo ufficio all’Ateneo,
Melitta Grasso
Tomasello era il rettore suo marito. Melitta
Grasso è stato un personaggio “anomalo”
nella storia recente dell’Ateneo. Pur essendo
una “semplice” dipendente, dai tempi del
rettorato Cuzzocrea aveva assunto un ruolo
chiave, soprattutto nelle fasi elettorali. Sua,
l’intuizione di voltare pagina e sostenere il
rettorato Silvestri. Sua, l’irriducibile difesa
del governo del marito, nonostante luci ed
ombre che ne hanno oscurato gli ultimi anni.
Ombre che si sono allungate anche sulla
signora, e non solo dal punto di vista
giudiziario: perchè le peggiori accuse, a
carico di Melitta, spesso sono venute fuori
dai suoi stessi ex amici. (D.D.J.)
BATTAGLIE
Cas..ino dello Studente
STOP AL VERTICE COL RETTORE E CON L’ERSU PER DISCUTERE
DEGLI SPAZI D’ATENEO. COMPLICE UNA DOPPIA RICHIESTA
Guglielmo Sidoti
MESSINA. Dopo l’avvio della “trattativa” in occasione
dell’ultimo senato accademico, rischia di arenarsi la
possibilità di un incontro richiesto dal rappresentante
degli studenti Guglielmo Sidoti con il rettore Pietro
Navarra, il commissario dell’Ersu Lucio Oieni e
l’amministrazione comunale, da una parte, e la
componente degli iscritti e il collettivo Uni-Me,
dall’altra. Scopo del “summit” era aprire un tavolo di
discussione sulla Casa dello Studente, sulle residenze
universitarie, sugli spazi da riutilizzare. Argomentazioni,
centonove pagina 14
queste, all’interno di un documento presentato dallo
stesso Sidoti. A far inceppare tutto, è stata la richiesta
autonoma di incontro presentata dal collettivo al
Magnifico. Il problema, però, non è tanto il possibile
“doppione” o la fuga in avanti, ma il luogo. Gli
occupanti, infatti, vorrebbero che tutto si svolgesse
all’interno della Casa dello Studente, circostanza non
accettabile per Navarra, che in tal modo legittimerebbe
indirettamente l’occupazione stessa. Da qui, una grana
di difficile soluzione. Perché a Sidoti interessa
soprattutto il tavolo come punto di partenza per una
discussione più ampia, che, allo stato attuale, rischia di
rimanere circostritta alla semplice contrapposizione tra il
collettivo e il Magnifico. In ballo, infatti, oltre al futuro
della Casa dello Studente, ci sono gli affitti degli alloggi
ai privati e un piano per la creazione di cooperative
studentesche per la gestione degli spazi.
28 Febbraio 2014
sicilia
MESSINA. L’attività “visibile” dell’associazione nata 13 anni fa grazie a Cristina Rossitto Puglisi
“Invisibili”, non per i senzatetto
Tutto è iniziato osservando i bisognosi della Stazione. Poi, con le amiche Tiziana Baccarella e Antonella
La Fauci sono iniziate “le ronde”. E da allora l’attività è cresciuta. Diventando legalmente riconosciuta
L’associazione si chiama gli
“Invisibili”. Ma il loro lavoro si vede
davvero: assistono senzatetto, donne
in difficoltà, famiglie bisognose di
aiuto. A fondare l’associazione
Cristina Rossitto Puglisi, 42 anni,
sbarcata a Messina tredici anni fa “per
amore”.
«Andavo spesso alla stazione,
racconta d’un fiato Cristina, che di
professione fa la commercialista, e mi
chiedevo come facevano a sbarcare il
lunario tanti senzatetto. Lì mi è
scattata la scintilla: insieme ad altre
due amiche, Tiziana Baccarella e
Antonella La Fauci, abbiamo
organizzato “le ronde”. Sì, sì, le
ronde: andavamo la sera alla stazione
a portare latte, vestiti e piano piano
in tanti, dopo la diffidenza iniziale, si
sono avvicinati e hanno accettato di
essere aiutati».
Oggi gli “Invisibili”, sono
un’associazione legalmente
riconosciuta che ha sede in via
Giordano Bruno 116 e raduna, tra
soci e volontari, un centinaio di
persone, perlopiù professionisti che
hanno voglia di aiutare il prossimo
lontano dai riflettori, con umiltà e
silenzioso senso civico. «Ad oggi
assistiamo una settantina di persone,
tra cui ventisei bambini».
Ma come vi organizzate?
«Attraverso Facebook o anche al mio
cellulare, che è ormai pubblico sulla
rete, vioene segnalata una famiglia o
anche un singolo caso di bisogno e
subito scatta l’intervento, strutturato
così: giro il contatto a Tiziana
Vaccarella che va a trovare la persona,
verifica i bisogni e tutta la situazione
familiare, reddituale e medica. Poi,
una volta censito il bisogno, si passa
Da sinistra, Antonella La Fauci, Cristina Rossitto Puglisi e Tiziana Baccarella
la pratica ad Antonella, che si occupa
del coordinamento delle consegne
degli alimenti alle famiglie. Le
consegne alle famiglie vengono poi
fatte dai volontari, quelli che dalle
famiglie vengono chiamati “angeli”.
Questa è una cosa bella, nata da sé.
Spesso non conoscono neache i nomi
delle persone che aiutano, è un lavoro
di solidarietà “vivo”. Immediato,
come i bisogni».
Come vi procurate gli alimenti?
«In base alle segnalazioni, un
bambino, due bambini. Parte la
richiesta su “face book” e così scatta
la consegna settimanale».
Quindi possiamo parlare di
“rete “ amica?
«Assolutamente sì. E’ una rete solidale e
sociale. Una rete di rapporti che
favorisce anche la nascita di nuove
amicizie. Nel nostro gruppo ci sono
magistrati, funzionari delle agenzia
delle entrate, chi più, chi meno
collabora. E una cosa ci tengo proprio a
dirla: i messinesi sono generosi».
E il Comune cosa vi assicura?
«Siamo noi ad assicurare assistenza al
Comune. È successo un paio di volte che
l’assessore Nino Mantineo mi abbia
chiamata per gestire situazione di
emergenza».
LO STORIA
La rinascita di Maria
DAL TUNNEL DELLA POVERTÀ
A BADANTE CON ORGOGLIO
Maria è una donna di 55 anni. Viene
scoperta da una volontaria a dormire in
un androne della zona sud di Messina.
Dorme lì da clandestina e nessuno da una
settimana se ne è accorto. A sorprenderla
nell’androne, quasi dopo averla
involontariamente calpestata, è una
volontaria dell’associazione. Quando la
portano al dormitorio di Provinciale
scoprono che ha la febbre a 40: non è
svegliata in tempo perché è i n uno stato
quasi di incoscienza.
Scattano i soccorsi dell’associazione “Gli
invisibili” e la donna viene subito
ricoverata al Papardo, dove due volontari,
tra cui un medico, la assistono 24 ore su
24. Sinceramente frastornata da tanto
affetto, cui non è abituata, per due giorni
perde la parola, fino a quando, lentamente
e con tanta emozione riesce a raccontare
la sua storia. Abbandonata dal marito,
entra in un tunnel a metà tra la
depressione e la povertà, senza sostegno
alcuno. Il tam tam tra i professionisti
dell’associazione, senza che lei ne senta la
presenza, fa sì che le venga offerto un
lavoro di badante. Che accetta con
dedizione e impegno. Ora si è ripresa.
Segnata dalla vita, ma ancora pronta a
lottare. Non ha perso la speranza.
Ad esempio?
«L’assessore ci ha presentato una
famiglia, madre di tre figli che s’era
rivolta a lui per avere aiuto. La
signora era separata; abbandonata
dal marito e sotto sfratto, senza
lavoro, senza assistenza.
L’associazione ha preso in carico la
famiglia, l’ha affidata a un legale e
per più di un mese e mezzo ha
studiato la pratica. Abbiamo fissato
poi un incontro con l’assessore Nino
Mantineo, ma il delegato del sindaco
Accorinti non si è presentato. Né la
prima volta e neanche la seconda
volta». (R.C.)
LA SCHEDA
Un’assistenza “mirata”
NON BASTA AIUTARE, MA ANCHE PUNTARE A PROGETTI
LAVORO ATTRAVERSO LO SVILUPPO DI MICROIMPRESE
Il logo dell’associazione
MESSINA. «L’idea della nostra associazione - spiega
Fabio Puglisi, 46 anni, commercialista e tributarista - è
quella di di creare un modello virtuoso di assistenza, ma
anche di recupero alla socialità dell’individuo, che è
possibile attuare nei tempi e nei modi giusti: spesso la
burocrazia uccide più dell’indifferenza. Il punto nodale continua - sarà il progetto di lavoro: l’idea è quella di
sviluppare microimprese, realtà artigiane, un progetto di
vita che sviluppi le attitudini e il sapere delle persone
che finiscono nel disagio sociale. Dalle nostre analisi è il
centonove pagina 15
sistema patriarcale che entra in crisi: al Sud, quando il
capo famiglia perde il lavoro, crolla a cascata anche il
modello e i valori della famiglia, spesso monoreddito».
Per il commercialista e tributarista messinese,
«l’assistenza fine a sé stessa serve solo per la prima
accoglienza: poi occorre che la rete della solidarietà non
si fermi solo al bisogno immediato, ma entri anche sul
piano dell’impegno dell’individuo cui va restituita la
relazione con l’esterno, andata in corto circuito». Ma
non solo questo, può determinare una assistenza
finalizzata: «La riscoperta degli interessi -continua a
ncora Fabio Puglisi - spesso passa anche dalla manualità
dalla passione a fare le cose e a vederne poi un tangibile
risultato. Non bisogna fare grandi progetti, bisogna
riscoprire il tessuto connettivo della nostra società, che
era fatta di botteghe, di artigiani. Di cose concrete».
R.C.
28 Febbraio 2014
sicilia
Particolare del capolettera miniato tratto dalle “Costituzioni reali” dove nell’incipit si legge chiaramente “friderici tertii”.
MISTIFICAZIONI. Alle radici di un equivoco storico ingenerato da Fazello nel 1558. I cui effetti perdurano
Federico D’Aragona, il terzo Re
L’ultimo episodio che vede “alterato” il nome del sovrano riguarda l’intitolazione del Castello-Palazzo
di Montalbano Elicona. Ecco perché la numerazione corretta del figlio Costanza di Svevia non è “Secondo”
DI
GIUSEPPE PANTANO
MONTALBANO. Probabilmente è
stata la presenza “ingombrante” nella
storia siciliana di Federico II di
Svevia, imperatore e re di Sicilia, ad
avere contribuito a spingere nell’ombra
un discendente dell’imperatore svevo,
figlio di una figlia di Manfredi,
anch’egli di nome Federico, anch’egli re
di Sicilia.
Stiamo parlando di Federico
d’Aragona, re di Sicilia per ben 41
anni, figlio di Pietro III d’Aragona e di
Costanza di Svevia, una delle figure
più luminose della storia siciliana.
Venuto dopo il Vespro in Sicilia
(eredità sveva della madre Costanza),
Federico fu acclamato re dell’Isola a
furor di popolo nel 1296, quando le
trame della politica avevano
assegnato la Sicilia agli Angiò che dal
1282 erano rimasti sovrani di un
“Regnum” ormai privo dell’isola e
ridotto al solo Mezzogiorno
continentale.
Federico si può legittimamente
considerare il campione
dell’indipendenza siciliana, di una
terra assediata, in un momento
difficile. La missione storica di questo
monarca fu dunque la disperata, ma
efficace, difesa dell’indipendenza della
Sicilia lungo tutti gli anni del suo
regno, contro gli appetiti di mezza
Europa: degli Angiò, della Francia, del
Papato e persino della madre patria,
l’Aragona.
I siciliani forse mai come allora Popolo
e Nazione, si identificarono in questo
sovrano, sentirono di essere un unico
corpo ed un unico spirito con Federico,
che le vicende politiche e dinastiche
avevano portato tra loro e che essi
stessi si erano liberamente scelti come
re e signore.
Federico d’Aragona fu degno
discendente dell’imperatore svevo di
cui si proclamò successore legittimo,
facendo seguire l’ordinale “tercius” al
nome, proprio per ricollegarsi all’avo
“Fridericus secundus romanorum
imperator et rex Siciliae”. Inutilmente
alcuni eruditi del passato e qualcuno
dei nostri giorni si ostinano a
chiamarlo “Federico II d’Aragona” in
base alla semplice successione dei re
di Sicilia per la quale l’imperatore
Federico II di Svevia sarebbe, solo in
quanto re di Sicilia, un improponibile
e irriconoscibile “Federico I”.
Ad ingenerare questa confusione e
creare la mistificazione di cui stiamo
parlando fu nel 1558 lo storico
domenicano Tommaso Fazello,
considerato il padre della storia di
Sicilia, il Livio Siculo, il quale dedicò il
capitolo terzo del libro nono della
seconda Deca del “De rebus siculis” a
«Federico II, re di Sicilia che
falsamente chiamano III». Uno scoop
dell’epoca, in polemico dissenso con
tutta la precedente tradizione
cronachistica, rispetto alla corretta
denominazione numerica da dare al re
CATANIA
Quella tomba negata da una cancellata
LE CONDIZIONI INDECOROSE DELLA SEPOLTURA DEL MONARCA NELLA CATTEDRALE DEL CAPOLUOGO ETNEO,
CHE RENDONO IMPOSSIBILE UNA VISIONE RAVVICINATA. UN APPELLO PER UNA SCULTURA DA RESTAURARE
Il sepolcro di re Federico III d’Aragona nella cattedrale di Catania
Ciò che non costituirebbe una polemica inutile è invece quella della mancata accessibilità alla
sepoltura di Federico III d’Aragona. Dispiace la collocazione nella cattedrale di Catania del sepolcro di
Federico in una oscura cappella laterale chiusa da una grata in ferro e non visitabile da nessuno, che
non rende giustizia all’importanza storica di questo regale personaggio. Un appello alla Curia di
Catania perché ponga rimedio e consenta ai tanti turisti di poter ammirare e visitare, così come
avviene nella cattedrale di Palermo o di Monreale, i monumenti funerari regali ivi custoditi, meta di
veri e propri pellegrinaggi giornalieri (emblematica la presenza tutti i giorni a Palermo di una “rosa
fresca aulentissima” sulla tomba di Federico di Svevia da parte dei Tedeschi). Un appello anche per il
restauro di questo sepolcro rivolto al competente Assessorato della Regione Siciliana, soprattutto in
un momento come quello attuale di favorevole rivalutazione dei beni culturali regionali.
centonove pagina 16
sicilia
Il mosaico dell’abside maggiore del Duomo di Messina
siculo-aragonese. Seguito in questa
teoria, due secoli dopo, anche da
monsignor Francesco Testa,
arcivescovo di Monreale, autore di una,
peraltro fondamentale, biografia su
questo re.
Ovviamente, a sbagliare non erano i
cronisti contemporanei di Federico, i
quali sapevano bene di cosa stessero
scrivendo. Inoltre, fu il re stesso – si
faccia attenzione - a volersi intitolare
Federico III nel mosaico del Duomo di Messina
e ad intitolarsi Federico III, proprio
per evitare confusioni e valutando
appieno la difficoltà politica di
adottare una denominazione
contrastata e incerta. Chiamarsi,
infatti, Federico III consentiva di
svincolarsi da ogni problema politico
di valutazione geografica, di
soggezione giuridica del Regno e,
soprattutto, di fare un’affermazione di
grande forza ideologica, nel richiamo
di continuità rispetto all’imperatore e
alla tradizione ghibellina, con
l’orecchio attento alle profezie
circolanti sul terzo Federico.
Quello che non avevano capito né
Fazello, né Testa è stato pienamente
compreso dalla storiografia
contemporanea più avvertita (altra
storiografia, meno consapevole o
disattenta, continua e continuerà a
chiamarlo Federico II). Non è dunque
centonove pagina 17
28 Febbraio 2014
questione di numerazione, ma di
significato storico: questo Federico
d’Aragona non può essere chiamato
altrimenti che col proprio nome di
Federico III, il nome da lui stesso scelto
al momento dell’incoronazione e che
risulta sempre da tutti i suoi documenti
diplomatici. Riportiamo un documento
per tutti, quello più importante: il
frontespizio delle sue Costituzioni
Reali, codice “Friderici Tertii
Excellentissimi Regis Siciliae.
Constitutionum Regalium Liber
Primum”, comprendente 35 testi
legislativi, che Federico promulgò,
come leggi costituzionali del proprio
regno, nella stessa seduta parlamentare
in cui fu eletto re di Sicilia.
E’ per questo che denominarlo
altrimenti risuonerebbe come un’offesa
personale a questo generoso sovrano.
A giusto diritto un eminente storico
ottocentesco della levatura di Rosario
Gregorio volle chiamarlo «Federico III
il Grande»: si badi l’unico re di Sicilia
definibile “Grande” in mezzo ai
“Buoni”, ai “Mali”, ai “Fanciulli”, ai
“Semplici”. È questa la tesi più
condivisibile per un re che merita la
piena luce della storia e la
riconoscenza della Sicilia e dei siciliani
e non le inutili ed ignoranti polemiche
sulla sua numerazione che si
rivelerebbero al giorno d’oggi
anacronistiche e, dopo tutto,
abbastanza sterili.
28 Febbraio 2014
centonove pagina 18
sicilia
28 Febbraio 2014
SANT’AGATA MILITELLO. Finisce in tribuale lo scontro tra il consigliere Donato e il presidente Scurria
Gli sms della discordia
Il capo dell’aula consiliare aveva letto “messaggini” privati del vice capogruppo del Pd durante
una seduta. Il democratico tira fuori intercettazioni nell’operazione Camelot e consulenze
DI
GIANFRANCO CUSUMANO
SANT’AGATA MILITELLO.
Il presidente del consiglio
Antonio Scurria legge in
aula sms privati
mettendolo alla berlina e
lui, il consigliere Marco
Donato Lemmo, tira
fuori consulenze che
potrebbero determinare
una presunta
incompatibilità del capo
dell’aula consiliare. Negli
sms Donato rivendicava la
presidenza della IV
commissione bilancio
usando toni - definiti intimidatori nei confronti
del consigliere Elisa
Gumina, poi dimessasi
Antonio Scurria
Marco Donato Lemmo
dalla stessa commissione.
Donato - che non era
presente in aula - ha quindi
ordinanze di custodie cautelari,
utilizzati fuori dalla
provvedimenti restrittivi ed avvisi di
contestualizzazione in cui sono stati
presentato una nota nella quale si
garanzia, ai danni dei componenti
inviati senza dare contezza degli
chiedono le dimissioni di Scurria.
dell’uffico tecnico comunale ritenuti a antefatti ed in particolare degli
Secondo l’esponente del Pd la lettura
capo di un sistema che gestiva a
impegni politici assunti nei confronti
degli sms potrebbe essere stata
proprio piacimento gli appalti del
del Pd e delle assicurazioni che non
orchestrata ad arte «per spostare
Palazzo municipale.
sarebbero stati fatti colpi di mano o
l’attenzione su un fatto totalmente
«Voglio precisare che in quegli sms si
furberie di qualsiasi genere. Inoltre
infondato rispetto ai tanti misfatti
parlava di vicende squisitamente
gli sms risalgono al 27 gennaio 2014
perpetrati durante l’Amministrazione
politiche, con un colloquio
e gli stessi sono stati dati in pasto ai
Mancuso, in più occasioni denunciati
esclusivamente diplomatico consiglieri comunali, in assenza del
dal sottoscritto ed in ultimo riassunti
istituzionale, e circoscritto nell’alveo
sottoscritto, ed agli organi di stampa,
in un interrogazione avente ad
della dialettica-politica senza nulla di
dopo l’interrogazione del 6 febbraio
oggetto il ruolo e gli incarichi
minaccioso, intimidatorio o ricatto di
che riguardava l’ingegnere Giuseppe
dell’ingegnere Contiguglia durante
alcun genere, ma solo la
Contiguglia ed è sembrata quasi una
l’interregno Mancuso (l’ex sindaco
rivendicazione legittima di una
ritorsione o tentativo di
Bruno, attuale senatore, ndr) presidenza di commissione consiliare
condizionamento per avere toccato
Scurria». Accuse pesanti visto che
per la componente consiliare Politica
l’intoccabile ingegnere».
Contiguglia è coinvolto
del Pd, che è la più numerosa, 4
Il consigliere Pd bacchetta il
nell’operazione Camelot della
consiglieri comunali su 20». Secondo
Presidente del Consiglio Comunale,
procura di Patti la quale, nei giorni
Donato gli sms «non potevano essere
accusandolo di non ottemperare alle
scorsi, ha portato ad una serie di
centonove pagina 19
sue funzioni super partes. E ricorda
l’esistenza di «registrazioni e
intercettazioni telefoniche contestati
nell’operazione giudiziaria
denominata “Camelot”....e che
vengono fuori grazie alle fotocopie
rinvenute nel paese, in cui l’attuale
presidente Scurria era assessore
Comunale dell’Amministrazione
Mancuso, dove ha ricoperto ruoli in
diversi lavori comunali». E via
l’elenco dei lavori: «geologo per il
Collettore fognario di via Cosenz che
non è mai stato collaudato - si legge e che per quel finanziamento,
l’Assessorato regionale ha contestato
l’affidamento degli incarichi, perché
oltre la soglia di stabilità, con
conseguente possibilità di configurare
una posizione di incompatibilità della
carica di consigliere comunale con
quella di professionista incaricato dal
comune i cui effetti dell’incarico
risultano ancora pendenti e non
definiti». Secondo Donato il
presidente Scurria, risulterebbe
anche essere il geologo del
costruendo porto, dove avrebbe
ricevuto un incarico, con affidamento
diretto, per circa 90 mila Euro. Inoltre
sottolinea «che il Presidente Scurria,
risulterebbe essere incaricato come
geologo, per diverse ditte che
svolgono e/o hanno svolto lavori nel
il territorio comunale santagatese».
Scurria non intende replicare.
Avrebbe dato mandato al suo legale
di querelare e non intende
amplificare quello che ritiene essere
accuse strumentali. «Io non vivo di
politica - avverte - non vedo cosa ci
sia di male nel continuare a svolgere
il mio lavoro. Donato si riferisce a
incarichi vecchi di dieci anni o
comunque di periodi in cui non
ricoprivo cariche pubbliche lui
omette di dire che gli incarichi
affidati dall’ente risalgono alla
gestione del commissario
straordinario regionale Rosolino
Greco e non da esecutivi politici».
28 Febbraio 2014
sicilia
La nuova facciata del Liceo Classico La Farina
Il Certamen parla greco
MESSINA. Ancora nfddff
Al via la prima edizione dell’Agon Zanklaios organizzato dal Liceo La Farina di Messina.
Due giorni dedicati alla cultura classica. La preside Prestipino:«Vogliamo valorizzare le eccellenze»
DI
ROSSANA FRANZONE
Sbarca a Messina il primo Certamen
Graecum. Ad organizzarlo, nell’ambito
delle attività volte a
promuovere il rilancio
della cultura umanistica, è
il liceo classico La Farina.
«La proposta di ideare
l’Agon Zanklaios - spiega
la preside Giuseppa
Prestipino - è arrivata da
un gruppo di docenti ed io
ho deciso di accoglierla. E’
un modo per valorizzare le
eccellenze in un momento
in cui l’istruzione classica è
in crisi». La preside, da un anno
dirigente scolastica del liceo di via
Oratorio della Pace e dell’istituto
artistico Basile, non ha dubbi. «Il
metodo di studio classico
- continua - è attuale.
Dobbiamo fare di tutto
per rivalutarlo e il
certamen rappresenta
proprio questo. Il nostro
paese ha bisogno di
qualità, di ragazzi
preparati in grado di
rappresentare la nuova
classe dirigente di
domani». La prima
edizione del Certamen
La preside Prestipino
CURIOSITÀ
Graecum Messanense che ha ottenuto il
patrocinio del Comune, della Provincia e
dell’Università degli Studi di Messina, si
svolgerà sabato 1 e domenica 2 marzo.
Due giorni ricchi di appuntamenti.
Trentasei i ragazzi che parteciperanno
alla competizione. «Si tratta - interviene
il professore Fausto Savasta, uno dei
docenti organizzatori - di allievi del IV e
del V anno provenienti da licei classici
dell’Italia meridionale». «Vorrei tanto
ringraziare - interviene la preside - l’Ars,
le fondazioni e le numerose ditte private
che hanno deciso di sponsorizzare
questa nostra iniziativa. Grazie a loro
possiamo offrire gratuitamente il
soggiorno agli studenti». I ragazzi
partecipanti si cimenteranno nella
traduzione e nel commento storico
letterario di un brano tratto dalle Storie
di Tucidide. La scelta dell’autore greco,
fondatore del metodo scientifico
nell’ambito della storiografia, vuole
essere uno stimolo per un’attenta
riflessione sull’importanza della storia
per la comprensione del presente.
Nel pomeriggio di sabato, dopo la prova
degli studenti, nei locali del Liceo è
previsto i convegno “Intorno a Tucidide”.
Relazioneranno i professori Bruno
Tripodi, dell’Università degli studi di
Messina ed Emiliano Arena docente
del Liceo La Farina. La manifestazione
culturale si concluderà il 2 marzo, nel
salone delle bandiere del Comune di
Messina, con la Lectio Magistralis del
professore Renzo Tosi, ordinario di
letteratura greca all’Università di
Bologna, e con la premiazione dei
vincitori dell’Agon Zanklaios.
La preside è un vulcano di idee. E
moltissime sono quelle che si sono
concretizzate in questi suoi primi sei
mesi di lavoro al liceo La Farina. Proprio
da qualche giorno, per esempio, si è
svolto il primo incontro del progetto
“Siamo tutti migranti”. A partecipare
monsignor Montenegro arcivescovo di
Agrigento. Il primo di una serie di
convegni che avranno come tema
centrale il rispetto e l’integrazione degli
immigrati. E poi la nuova facciata. Ora
la scuola di via Oratorio della Pace ha
un muro bianco e tante piante di gerani.
«Sono stati proprio i ragazzi dell’istituto
a ridipingere la facciata - precisa la
preside Prestipino - un gruppo di
studenti guidati da Alice Camardella,
dopo aver seguito un corso di
formazione, a novembre hanno dato
una veste nuova alla facciata. E tra
qualche giorno completeranno il lavoro
ridipingendo il prospetto laterale».
Subito dopo passeranno alla pulizia di
piazza Crisafulli. L’intendo è quello di
avere uno spazio per svolgere attività
all’aperto. Ed ora la preside pensa a
Renzi. «Il neo premier ha detto conclude la dirigente - che vuole dare
centralità alla scuola. E noi lo
inviteremo qui al Liceo La Farina».
Scambi culturali, gli studenti a Wasserburg
PER I GIOVANI è essenziale viaggiare. Intraprendere un'esperienza fuori dal proprio
paese d'origine è un avvenimento che segna positivamente il loro bagaglio
culturale. Proprio per questo motivo il Liceo classico “La Farina” di Messina ha
organizzato uno scambio culturale con il Luitpold Gymnasium (anche questo Liceo
Classico) di Wasserburg (centro urbano tedesco poco distante da Monaco di
Baviera). E così un gruppo di ragazzi stranieri è “sbarcato” nella città dello stretto
lunedì 17 febbraio. Maschi e femmine, di età compresa tra i 14 ed i 15 anni, sono
arrivati a Messina, coordinati dalla professoressa Colosi del liceo messinese ed
accompagnati dalle docenti Hornauer ed Hoffmann. Ospitati nel polo scolastico
dello stretto, hanno interagito con la comunità dell'Istituto, per poi seguire
l'itinerario predisposto: visite guidate a Taormina, Reggio Calabria, alla Zona Falcata
ed agli spazi più belli di Messina. Gli studenti, avendo una formazione culturale
simile, hanno potuto confrontarsi su più piani, imparando addirittura i tedeschi un
po' di italiano e viceversa. Gli alunni tedeschi sono ritornati a casa il 24 febbraio e
verranno raggiunti dai loro "compagni d'avventura" il 24 marzo. I messinesi a
Wasserburg seguiranno lo stesso programma dei loro coetanei.
Claudio Panebianco
centonove pagina 20
economia
TRASPORTI. L’Unione europea vara nuove regole sugli aiuti di stato. L’aeroporto dello Stretto a rischio
Reggio, nubi nere sullo scalo
Nel 2008 la Regione Calabria aveva concesso fondi per ripianare le perdite. E la commissione Ue
aveva bacchettato. Nel frattempo, la Provincia di Messina non versa i 400mila euro di debito
MESSINA. Si addensano nubi pare
chio nere sull’orizzonte dell’aeroporto
dello Stretto. Il Tito Minniti è entrato
nelle mire della Commissione ai
trasporti dell’Unione europea, che ha
dettato le nuove direttive in materia,
imponendo una “stretta” per evitare
che il denaro pubblico sia speso per
aeroporti doppione, sotto utilizzati o a
vantaggio di compagnie aeree
specifiche, a danno della concorrenza
sul trasporto aereo. Le nuove linee
guida entreranno in vigore una volta
tradotte in tutte le lingue ufficiali
dell'Ue e pubblicate sulla sua Gazzetta
ufficiale, verosimilmente verso fine
marzo. Queste avranno valore
retroattivo e saranno utilizzate da
Bruxelles per chiudere nei prossimi
mesi 28 casi di aiuti di stato ancora
pendenti, di cui 16 coinvolgono
Ryanair e di cui due riguardano
l'Italia, con l'aeroporto dello Stretto di
Reggio Calabria e quello di Alghero e
delle altre strutture sarde.
REGGIO NEL MIRINO. Le nuove
norme consentono aiuti di stato per le
infrastrutture degli aeroporti in base a
valutazioni sulla presenza o meno di
altri mezzi di trasporto nella zona (per
esempio treni ad alta velocità, altri
scali), sull'accessibilità di una regione,
la dimensione dell'aerostazione
(privilegiando i piccoli sui grandi), e
l'equilibrio tra investimenti pubblici e
privati. Gli aiuti al funzionamento
degli aeroporti regionali, invece,
verranno stabiliti in base al numero di
passeggeri: per quelli con meno di 3
milioni, ci sarà un periodo di
transizione di 10 anni per permettere
l'aggiustamento del modello di
28 Febbraio 2014
business in modo che al suo termine
possano essere finanziariamente
autonomi. Per quelli con meno di
700mila passeggeri, invece, ci sarà un
regime speciale con più aiuti
consentiti e un riesame della
situazione tra 5 anni. E Reggio?
TANTO TRAFFICO PER NULLA. Il
Tito Minniti è un aeroporto da poco
più di mezzo milione di passeggeri
all’anno: il record, sforando il tetto dei
600mila, si è avuto nel 2007, da lì lo
scalo si è assestato intorno ai 560mila
passeggeri. Ma non è che l’ultimo dei
problemi dell’aeroporto dello Stretto.
Perchè, oltre che dalla comunità
europea, le insidie vengono anche dal
suo interno, dalla Sogas, la società di
gestione dello scalo. Che ha un credito
con la Provincia di Messina di 400mila
euro, mai onorato dall’ente, e per
estinguere il quale non sono bastati un
decreto ingiuntivo ed un precetto. La
mossa dei vertici Sogas, quindi, è stata
quella di richiedere al Tribunale
amministrativo di Reggio Calabria di
nominare un commissarioper la
riscossione delle somme.Le procedure
contro Reggio Calabria risalgono al
2010, dopo che la Regione Calabria
aveva notificato alla Commissione, nel
2008, l’intenzione di concedere aiuti,
a copertura delle perdite finanziarie, a
favore di Sogas. “La Commissione era stata la risposta dall’organismo
europeo - nutre dubbi in merito al
fatto che il contributo statale sia stato
realizzato prima che la Commissione
potesse prendere posizione in merito
alla sua compatibilità con il mercato
interno, e poiché la Commissione, nel
corso dell’esame preliminare, ha
constatato l’esistenza di altre misure di
sostegno a favore dello stesso
beneficiario che sembrano costituire
aiuti di Stato già concessi, la misura è
stata dunque registrata come aiuto
non notificato”. “Si tratta solo di un
ripiano perdite del passato da parte
della Regione, già condannata a
pagare. Nessun aiuto di stato”,
avevano spiegato dalla Sogas nel
2013. Oggi, invece, arriva la doccia
fredda.
MILAZZO
Il consiglio va in Pista
I COMITATI CHE LOTTANO PER LA REALIZZAZIONE
DI UN’AVIOPISTA SCRIVONO AGLI AMMINISTRATORI
MILAZZO. Ritornano all’attacco i sei Comitati
Territoriali che da anni portano avanti il progetto
della costruzione di un aeroporto nella Piana di
Milazzo. Un aeroscalo a servizio «dell’area costiera
del messinese collegato con l’autostrada Me-Pa» come
prevede il Piano Regionale Trasporti. A Milazzo si è
svolta a Milazzo una riunione operativa alla quale
hanno partecipato l’ingnere Carmelo Di Bartola,
coordinatore dei Comitati Territoriali per l’aeroporto
nella Piana di Milazzo, esponenti del Comitato
Territoriale di Barcellona, del Centro Studi “Civis” di
Milazzo ed esponenti della società civile milazzese.
L’argomento è ritornato di stretta attualità con il
reinsediamento del consiglio comunale mamertino
che l’anno scorso fu dichiarato decaduto. In una nota
del coordinamento si legge che con il ritorno del
consiglio e con una imminente votazione
sull’argomento «si potrà sollevare l’amministrazione
Pino dal gravoso incarico di dover esprimere, in
solitudine, pronunciamenti amministrativi altrimenti
di competenza del disciolto consiglio comunale,
ovvero dell’organo di indirizzo e di controllo politico
– amministrativo che determina gli obiettivi generali
della programmazione economico – sociale e
territoriale». Il 17 febbraio sono state inviate al
presidente del consiglio comunale di Barcellona e ai
presidenti delle Commissioni Consiliari competenti
richieste di convocazioni informali dei rispettivi
organismi, che consentano ai Comitati Territoriali di
esprimere il loro punto di vista e le loro osservazioni,
sullo stato di avanzamento del progetto. Il sindaco
centonove pagina 21
Maria Teresa Collica, già, in passato ha espresso
perplessità sul progetto e, a ruota, l’ha seguito anche
il collega di Milazzo Carmelo Pino. ma in aula,
entrambi, non possono contare della maggioranza e
la scelta potrebbe essere diversa. Nella città del
Longano, ad esempio, il capogruppo di Nuova
Alleanza, Gianluca Sidoti, seguendo le orme del suo
referente politico, l’ex consigliere provinciale Pino
Galluzzo, si è detto in più occasione favorevole al
progetto. Fra l’altro, nel corso della seduta informale
del Consiglio Comunale di Barcellona, sarà proiettato
in anteprima il filmato relativo alla simulazione delle
operazioni di atterraggio, «utilizzando come base di
rappresentazione il territorio nel suo reale aspetto».
Di Bartola ha confermato l’interesse già manifestato,
anche per iscritto, da una multinazionale asiatica che
si prefigge, senza contributi pubblici, di progettare,
costruire e gestire l’aeroporto.
Gianfranco Cusumano
28 Febbraio 2014
economia
UOMINI&BUSINESS. Il successo della Misitano & Stracuzzi spa, “scoperta” da Ezio Granelli
Tutto iniziò con la San Pellegrino
Fu il patron delle aranciate, siglando un accordo con lo stabilimento di Furci Siculo, a lanciare
la ditta che oggi a quaranta dipendenti, fornendo prodotti utilizzati anche per cosmetica e farmaceutica
DI
VINCENZO LOMBARDO
Messina. Nel 1932 il
commendatore Ezio
Granelli, allora
proprietario della San
Pellegrino S.p.A., durante una fiera a
Milano inventa una bibita per dissetare i
suoi ospiti, aggiungendo succo d'arancia
all'acqua minerale. Una trovata che ha
subito un successo incredibile che cambia
il destino della sua azienda. La buona
riuscita dell’iniziativa pone il problema
dell’approvvigionamento della preziosa
materia prima. E dove cercarla se non in
Sicilia, nelle zone di produzione del
sanguinello e del moro, arance dalla
colorazione rosso intenso della buccia e
rosso brillante della polpa. Frutti
originalissimi e saluberrimi ricchi di
pigmenti antociani, che ne determinano
la gradazione cromatica, di vitamina C e
di sali minerali, sostanze utili alla
prevenzione di patologie
cardiocircolatorie, raffreddori, stress,
deficit immunitari, invecchiamento
cellulare e tumori. Nonché copiosamente
succosi e, quindi, più inclini alla
lavorazione industriale.
Fu così che il patron della San Pellegrino
S.p.A., la più importante e antica
azienda, fondata nel 1899 a San
Pellegrino Terme, in provincia di
Bergamo, che fino ad allora produceva
solo acqua minerale e bevande soft drink,
sbarcò in Sicilia e rimase colpito dalle
rigogliose colture agrumicole della zona
jonica messinese e della piana di Catania.
Non gli parve vero che a Furci Siculo
esistesse un modesto stabilimento che
lavorava in modo artigianale i preziosi
agrumi. L’attività di produzione degli Oli
Essenziali e Succhi di Agrumi era stata
impiantata fin dai primi anni del XX
secolo da Francesco Misitano di
LA SCHEDA
RATING ECONOMICO SOCIALE (0 a 10): 5,50
Storia quasi centenariaale: 10
Andamento economico: 7
Rapporto Occupazione/Territorio Partner di Iniziative Sociali: 5
Sponsor Attività Sportive: N.C.
Lorenzo e Francesco Stracuzzi di
Rosario. Il commendatore Ezio Granelli
stipulò un contratto di collaborazione
esclusiva con i due contitolari dell’opificio
e il regime fascista non si fece sfuggire
l’occasione per spacciare l’accordo
commerciale come un successo di politica
industriale del Duce. A sugellare
l’operazione propagandistica venne fatto
apporre davanti allo stabilimento
l’insegna della San Pellegrino, per far
credere che la produzione dell’aranciata
fosse il frutto dell’investimento al sud
della grande impresa del nord. Anche ai
tempi del duce la politica andava avanti a
colpi di spot. In realtà la San Pellegrino
non apriva un bel niente. Si limitava ad
acquistare i succhi concentrati di agrumi
che servivano da base per le bibite
prodotte negli stabilimenti della San
Pellegrino , dislocati in alta Italia.
Da molto tempo ormai la scritta San
Pellegrino non campeggia più davanti
allo stabilimento furcese. Nel frattempo,
nel 1974, le attività separate dei signori
Francesco Misitano e Francesco
Stracuzzi sono confluite in un’unica
società la Misitano & Stracuzzi S.p.A ,
che nel corso degli anni ha saputo
ritagliarsi una prestigiosa fetta di
mercato, nazionale e soprattutto
internazionale fino a collocarvi in
quest’ultimo un export di poco oltre il
70% dell’intero fatturato. Sganciandosi
da ogni esclusiva con chicchessia. Oggi è
il limone il simbolo di questa tradizione
agrumaria iniziata a Furci Siculo alla fine
dell’ottocento. Da allora la crescita è stata
molto rapida. Numerosi i riconoscimenti
e i premi conseguiti. Tra i quali spicca
quello dell’ associazione degli Industriali
per l’alto livello tecnologico raggiunto.
Ancora oggi la Misitano e Stracuzzi
S.p.A. è rimasta un’azienda ad impronta
familiare, gestita dai membri della quarta
generazione: Presidente del CdA
Antonio Stracuzzi, Direttore Logistica
Emanuela Stracuzzi, Direttore
Produzione Francesco Misitano, Direttore
Commerciale Diego Stracuzzi,
Direttore Amministrativo Gloria
Misitano. Tutti siedono nel Consiglio di
Amministrazione e rivestono la carica di
Amministratore Delegato con ampi poteri
per l’amministrazione ordinaria e
straordinaria nonché la rappresentanza
della società. Il capitale sociale, di euro
1.020.000 è suddiviso tra i soci, che
appartengono tutti alle famiglie dei due
fondatori. La società ha sede
amministrativa a Messina e lo
stabilimento industriale a Furci Siculo
dove sono impiegati 40 dipendenti.
Il modello di business, come già
accennato, è maggiormente rivolto verso
i mercati internazionali. L’azienda esporta
i prodotti in tutti i continenti dove
intrattiene solidi rapporti commerciali
con partners di rilievo. In Italia il target
dei suoi clienti è di alta qualità e
centonove pagina 22
L’ANALISI
Andamento Economico
Messina. Il ciclo economico recessivo
che si è dispiegato nel 2012 nei
mercati nazionali ed esteri , in uno
all’affacciarsi nell’export di
competitors stranieri, spagnoli in
primo luogo, ha avuto sensibili
ripercussioni sui bilanci della
Misitano e Stracuzzi, infatti il
fatturato ha risentito una sensibile
contrazione rispetto all’anno
precedente: da 21milioni e 366mila
euro si è passati a 16milioni e
563mila euro ( -22%). Anche gli utili
hanno subito una sensibile
diminuzione scivolando dai 101mila
euro del 2011 ai 62mila del 2012 (39%). Pur nell’esiguità degli utili
conseguiti, la società possiede un
solido Patrimonio Netto: 3milioni
966mila euro. L’indebitamento
finanziario, diminuito rispetto
all’esercizio 2011 per la contrazione
dei volumi lavorati, seppur
leggermente alto in cifra assoluta,
6milioni 787mila euro, in rapporto
al P.N. resta saldamente entro il
range prudenziale del 1,7%.
Rassicurante è pure la liquidità
aziendale che si attesta ad un buon
livello di circolazione. Il che
riverbera benefici effetti sul cash
flow aziendale quantificandolo in
738mila euro. Il capitale circolante
positivo certifica lo stato finale
dell’analisi da noi condotta con il
giudizio di ottimo promuovibile.
annovera gruppi come San Pellegrino e
Conserve Italia.
I prodotti dell’azienda vengono utilizzati
dall’industria alimentare, profumiera,
cosmetica e farmaceutica di tutto il
mondo. In campo alimentare le essenze
agrumarie vengono impiegate
nell’aromatizzazione di numerosi
preparati, tra cui principalmente le
bevande e i prodotti dolciari. Nel ramo
della cosmetica sono molto apprezzate le
essenze nella formulazione di originali
fragranze per la creazione di profumi,
acque di colonia e lozioni dopobarba,
nonché per l’aromatizzazione di paste
dentifrice e deodoranti. Nel settore
farmaceutico vengono adoperate per
migliorare e rendere appetibili le
caratteristiche organolettiche di alcuni
preparati. Molto apprezzate sono le
proprietà antisettiche degli oli essenziali
di limone e di bergamotto che trovano,
ormai, largo impiego in preparati
farmaceutici per la ginecologia, la
chirurgia, l’oftalmologia, l’odontoiatria e
la dermatologia. Infine, va sottolineato
l’impiego degli oli essenziali agrumari
nelle pratiche terapeutiche di
aromaterapia, branca della fitoterapia
che non identifica esclusivamente
l’utilizzo olfattivo degli oli essenziali,
bensì comprende tutte le sue possibili
applicazioni tra cui quella topica,
inalatoria e orale.
[email protected]
28 Febbraio 2014
economia
MESSINA. Debutto il 25 per il nuovo sistema di accoglienza ideato da Antonino Sapienza
Crocerismo, se la Proposta fa 3.0
Realizzato da un gruppo di associazioni no-profit, nasce come risposta al calo delle presenze
e degli scali previsto nel 2014 e alle ritrosie delle compagnie di navigazione. Con queste offerte
MESSINA. Si chiama “Proposta
Turistica 3.0”, il nuovo di accoglienza e
proposta dedicato ai croceristi che
sbarcano a Messina,. Ideato da
Antonino Sapienza, a capo di un
gruppo di associazioni no profit, si
propone di gestire accoglienza,
assistenza ed escursioni per i turisti.
“Proposta Turistica 3.0 - spiega
Sapienza - nasce come risposta al calo
delle presenze dei croceristi e degli
scali previsto nel 2014 ed alle ritrosie
della compagnie di crociera ad
investire sulla nostra città, finalizzato
alla valorizzazione del patrimonio
culturale, tipico, ambientale ed
enogastronomico ed alla proposta di
escursioni e percorsi nel centro,
usufruendo di linee di trasporto
pubblico opportunamente adibite e
denominate “Linee Turistiche”. Per tali
motivi - continua - abbiamo presentato
la proposta all'amministrazione
comunale ed all'Atm, ottenendo
risposte favorevoli per la disponibilità
delle navette turistiche anche in
relazione al nuovo contratto di servizio
che prevedere l'inserimento del
servizio turistico e culturale”. Senza
fini di lucro, Proposta Turistica 3.0 è
patrocinato dell'Autorità Portuale che
grazie al presidente Antonino De
Simone è stata determinante affinché
il servizio possa iniziare ed avere
continuità. Messina Cruise Terminal,
gestore del terminal crociere ha messo
a disposizione le proprie strutture e
disposto l'accesso agli organizzatori.
OBIETTIVI E PROPOSTE. Dedicato
principalmente ai croceristi, si estende
a tutti i turisti in visita a Messina,
grazie anche al portale e si rivolge al
mercato globale per favorire
l'internazionalizzazione del territorio e
garantire un potenziale impulso
all'economia locale. Ecco il percorso
previsto del circuito cittadino: Terminal
Crociere, accoglienza, gruppo
Folkloristico (Start up il 25 febbraio);
Partenza Cortina del Porto - Largo
Minutoli; Museo Regionale, proposta
Caravaggio-Antonello; Acquario di
LA SCHEDA
Obiettivo sponsor
NESSUN FINANZIAMENTO PUBBLICO,
MA SOLO PARTNERSHIP CON I PRIVATI
Proposta Turistica 3.0. non usufruisce
di alcun finanziamento pubblico, ma
punta
su
sponsorizzazioni
o
collaborazioni con partner (aziende,
associazioni, cooperative) interessate alle
attività. Queste copriranno parte delle
spese di start up, di gestione, pubblicità,
collaborazioni e cartellonistica. Gli
sponsor o partner usufruiranno della
relativa pubblicità sul sito web e sulle
locandine poste sugli autobus alla cortina
del porto o sui giornali (coupon) cartacei
distribuiti e potranno proporre i propri
servizi, prodotti ed offerte speciali in
maniera diretta nell’ambito dei percorsi,
nei punti stabiliti anche tramite piccoli
stand e nel sistema di e-commerce del
portale. La start-up, con i croceristi della
Costa Aurora, si è svolta il 25. Il progetto
può contare si portale on line
(www.propostaturistica.it) e si estende
a tutte le forme di potenziale turismo
individuando ulteriori strutture ricettive
capaci di intercettare nuovi business.
Messina; Duomo Visita Campanile e
Tesoro;scelta di ulteriori percorsi
“pedonali” (Galleria Vittorio Emanuele,
Palazzo Zanca, Palazzo dei Leoni);
attrattive e stand enogastronomici con
prodotti tipici. A marzo sarà previsto
l'allestimento di stand per mostre e
vendita prodotti tipici proposti da
eventuali partner allestiti nei suddetti
punti.
LEGALMENTE
SETTIMANALE DI POLITICA, CULTURA, ECONOMIA
PUBBLICA GLI AVVISI ED ESITI DI GARA D’APPALTO SU CENTONOVE
PER CONTATTARE LA REDAZIONE CHIAMA I SEGUENTI NUMERI:
090.9430208 - 9430206 fax 090.9430210 - 090.9430211
RICHIEDI PREVENTIVI ANCHE VIA E-MAIL A: [email protected]
centonove pagina 23
28 Febbraio 2014
economia
NOMINE
ANCI SICILIA
Autostrade, in arrivo 450 milioni di euro
DI
SALVATORE CIFALÀ
Sono in arrivo 450
milioni di euro da investire
nella rete autostradale
italiana. Infatti, con due distinte
operazioni la Banca europea per gli
investimenti (BEI) ha deciso di
stanziare ulteriori finanziamenti ad
Autostrade per l’Italia.
La prima tranche, di 250 milioni,
riguarda essenzialmente il
potenziamento dell'autostrada A1 nel
tratto appenninico tra Firenze Nord e
Barberino del Mugello; la seconda
invece, pari ai restanti 200 milioni, si è
focalizzata sugli investimenti
programmati dal principale gestore
autostradale italiano per la sicurezza
dell'intera rete viaria nel periodo tra il
2011 e il 2016.
Alla firma dell'accordo, siglato a Roma,
la BEI era rappresentata dal
Vicepresidente Dario Scannapieco,
responsabile per le operazioni bancarie
in Italia, Malta e Balcani Occidentali;
la delegazione di Autostrade per l’Italia
era invece rappresentata
dall’amministratore delegato della
società Giovanni Castellucci.
Per quanto riguarda il tratto compreso
tra Firenze e Barberino, il progetto
consiste nel potenziamento della rete,
trasformando l'autostrada in una tratta
a tre corsie per tutti i 17 chilometri
localizzati sull'intero Appennino
toscano.
La A1 è infatti la principale arteria
autostradale italiana e rientra nel
cosiddetto "Corridoio I" dei TENs-T
(Transeuropean Transport Networks),
ovvero le infrastrutture stradali
sovranazionali di interesse viabilistico
Europeo.
L’intero investimento europeo punta ad
una combinazione tra la
riqualificazione e l'ampliamento
dell'autostrada esistente, ma anche alla
costruzione di nuovi tratti strategici.
Tutti gli investimenti sulla sicurezza
consistono invece in una pluralità di
interventi di piccole e medie
dimensioni da attuare in 16 diverse
tratte gestite da Autostrade, dal Nord
al Sud del paese: si va, ad esempio,
dall’ammodernamento dei numerosi
tunnel presenti sulla rete, alla
diminuzione dell’inquinamento
acustico fino all’installazione di
impianti fotovoltaici per produrre
energia rinnovabile.
Per il decongestionamento del traffico
previsto sul nodo a Nord di Firenze e
per lo snellimento della circolazione
lungo tutto il tratto appenninico della
A1, per gli effetti positivi sugli impatti
ambientali e per i risvolti
occupazionali previsti sono tutte
operazioni che rientrano nelle politiche
di finanziamento delle infrastrutture
delineate dalla Commissione europea e
poste in essere concretamente dalla
Banca europea per gli investimenti.
Giardina, delega al Turismo
TAORMINA. Il sindaco di Taormina Eligio
Giardina è stato nominato responsabile
Anci in Sicilia per il turismo. A sceglierlo,
Leoluca Orlando, presidente di Anci Sicilia.
«Ringrazio il collega Orlando per il compito conferitomi - ha commentato il sindaco - che ritengo sia soprattutto un riconoscimento per la nostra città».
SANT’AGATA DI MILITELLO
Ferrante revisore unico
S. AGATA DI MILITELLO. Pietro Ferrante è il
nuovo revisore unico dei conti del Comune di Sant’Agata di Militello. Eletto
con 14 voti, rimarrà in carica per il triennio 2014- 2017. Ferrante è stato riconfermato, ma prima era a capo di un collegio
composto da tre membre. All’avviso del
Comune, avevano presentato domanda
tredici candidati, tutti ammessi all’esame
dei consiglieri d’aula.
CGIL CATANIA
Battaglia segretario Fisac
CATANIA. Salvo Battaglia è il nuovo segretario della Fisac Cgil di Catania, il sindacato
assicurazione credito. 49 anni, dagli anni
'90 militante in Cgil, è stato eletto a maggioranza al termine dei lavori congressuali
di sabato 22 nella sala "Russo" di via Crociferi. I lavori sono serviti anche a fare il
punto sullo status quo del settore bancario
a Catania, così come nel resto d' Italia. Sono
infatti circa 55 mila gli esuberi annunciati.
CONSUMATORI
INCONTRI. CAPO D’ORLANDO
I tassi del mutuo
Giovani, idee per cambiare Cud in arrivo. La consegna entro il 28 febbraio
Il tribunale di Milano ha dichiarato la
nullità delle clausole di due contratti
di mutuo – a tasso variabile con
ammortamento alla francese (rate
costanti in ciascuna delle quali la
quota di capitale aumenta
progressivamente mentre la quota di
interessi decresce) – relative al
saggio degli interessi ed al calcolo
del piano di ammortamento in
quanto non soddisfano il requisito
della determinatezza richiesto dalla
disciplina dei contratti a pena di
nullità. Il Tribunale ha richiamato il
principio della Corte di Cassazione
secondo cui “affinchè una
convenzione relativa agli interessi sia
validamente stipulata ai sensi
dell'art. 1284, terzo comma, cod. civ.,
che è norma imperativa, deve avere
forma scritta ed un contenuto
assolutamente univoco in ordine alla
puntuale specificazione del tasso di
interesse”. La nullità delle clausole
non ha determinato la nullità del
contratto. Il Giudice le ha sostituite
con la previsione del tasso di
interesse legale e rideterminazione
del piano di ammortamento.
Francesco Suria, esperto legale
“Giovani: le idee che cambiano il
territorio”. È questo il tema
dell’incontro che si terrà oggi (venerdì
28 febbraio, ndr) al CineTeatro “Rosso
di San Secondo” a Capo d’Orlando con
inizio alle ore 9,30 su proposta della
Cisl zonale e del Centro Studi della Cisl
di Messina. L’iniziativa, rivolta ai
giovani delle 4^ e 5^ classi delle scuole
secondarie di secondo grado del
territorio, vuole lanciare un messaggio
propositivo: ovvero quello che per
farsi strada nella vita come nel lavoro
bisogna puntare sulla formazione,
sull’impegno, sul merito. Partendo dai
giovani, il territorio può cambiare solo
e solamente se questi valori
cominciano a essere riconosciuti e
incentivati. L’apertura dei lavori è
affidata ad Alfonsa Franchina,
responsabile zonale Cisl Capo
d’Orlando. A seguire è previsto il
saluto del sindaco Enzo Sindoni.
Quindi gli interventi di professionisti,
consulenti e l’interazione con gli
studenti. Le conclusioni sono affidate
al segretario generale della Cisl di
Messina, Tonino Genovese.
NOTIZIE DAI CONSULENTI DEL LAVORO
Il Cud deve essere consegnato al contribuente entro il 28
febbraio dell’anno successivo a quello in cui sono stati
conseguiti i redditi certificati, oppure, entro 12 giorni dalla
richiesta del dipendente in caso di cessazione del rapporto di
lavoro. Si tratta della certificazione unica dei redditi di lavoro
dipendente, assimilati e di pensione che il datore di lavoro, o l’ente pensionistico,
rilascia ai propri dipendenti o pensionati al fine di attestare le somme erogate e le
relative ritenute effettuate e versate all’Erario. Nel Cud sono riportati: l'ammontare
complessivo dei redditi di lavoro dipendente, equiparati e assimilati corrisposti
nell'anno precedente e assoggettati a tassazione ordinaria, a tassazione separata, a
ritenuta a titolo d'imposta e a imposta sostitutiva; le relative ritenute di acconto
operate e le detrazioni effettuate. Sono inoltre attestati l'ammontare complessivo
dei redditi corrisposti nell'anno precedente che non hanno concorso alla
formazione del reddito imponibile ai fini fiscali e contributivi, i dati previdenziali e
assistenziali relativi alla contribuzione versata o dovuta all'Inps. Il datore di lavoro
può trasmettere al contribuente il Cud in formato elettronico, a patto che il
destinatario abbia gli strumenti necessari per ricevere e stampare il Cud rilasciato in
via elettronica. E’ infatti onere del datore accertare che ciascun dipendente si trovi
nelle condizioni di ricevere in via elettronica il Cud, provvedendo, in caso contrario,
alla consegna in forma cartacea. A decorrere dal 2013, anche gli enti previdenziali
rendono disponibile il Cud in modalità telematica, salva la facoltà del cittadino di
richiederne la trasmissione in forma cartacea. Il contribuente che nell'anno ha
percepito soltanto i redditi riportati nel Cud, è esonerato dalla presentazione
all'Agenzia delle Entrate della dichiarazione dei redditi, a condizione che il
sostituto d'imposta abbia eseguito correttamente il conguaglio delle imposte. Il
contribuente esonerato può scegliere di presentare ugualmente la dichiarazione
dei redditi se, per esempio, nell'anno ha sostenuto oneri deducibili o detraibili (es.
spese mediche, interessi sui mutui, ecc.). I contribuenti esonerati dalla
presentazione della dichiarazione possono manifestare la loro volontà di
destinazione dell'8 e del 5 per mille dell'Irpef, utilizzando l'apposita scheda
allegata al Cud. Tutte le info dai Consulenti del lavoro.
centonove pagina 24
APPUNTAMENTI
L’Isola di Carnevale
Pagina 26. L’evento organizzato nell’area pedonale
Cairoli riporta a Messina maschere e Folclore
poster
28 Febbraio 2014
LIBRI
Vecca, “Un’idea di Laicità”
Pagina 28. La proposta del filosofo della politica nella
sua ultima opera, edita da Feltrinelli
MURALES DI UMANITÀ VARIA
EVENTI. Dall’1 al 3 marzo, alla Cittadella Universitaria, il primo festival organizzato a Messina
Cominks, non solo fumetti
Dai comics in senso stretto all’area movie, con l’anteprima di “Dylan Dog - Vittima degli eventi”,
dai giochi di ruolo ai concerti, tre giornate all’insegna della fantasia. Senza fini di lucro
Joe Abercrombie
Da sinistra, Valerio De Benedetti, Milena Vucotich e Luca Vecchi
DI
Un disegno di Pasquale Qualano
NUNZIA LO PRESTI
Messina. C'è chi lo chiama
sommariamente festival del fantasy, chi
lo riconosce come una fiera del fumetto,
i più superficiali festa di carnevale. È la
prima edizione del Cominks, spinta da
una campagna di comunicazione basata
sul simbolo sicilianissimo dell'asso di
bastoni, il primo festival del fumetto,
del fantastico e del gioco intelligente a
Messina, dall'uno marzo fino a lunedì
tre alla cittadella sportiva, all'interno
del polo universitario di viale
Annunziata.
Una location poco sfruttata, almeno
per gli eventi di questo genere, ma
davvero versatile e ricca di spazi tutti
diversi tra loro, da poter utilizzare per
occasioni culturali che vadano
auspicabilmente oltre la portata
cittadina. Gli ospiti, svariati di calibro
internazionale, sono circa trenta per
soli tre giorni, e le quattro macro aree
tematiche sono stracolme di spunti, di
novità, di eventi per la nicchia degli
appassionati e di momenti mainstream
per il pubblico trasversale dei curiosi:
su tutte, l'area Comics, con
un'interessante sezione Movie a cura
del Cinema Iris di Messina; e poi
Games, un'altra dedicata ai Workshop
e l'area delle Esibizioni.
La zona Comics può vantare la
Cristina D’Avena
I Gem Boy
partecipazione dell’autrice del
fenomeno editoriale “Sacro/Profano”
Mirka Andolfo, e di altri disegnatori,
sceneggiatori, tra cui: Marcello Jori,
Davide G.G. Caci, Dimat, Giorgio
Salati, Luca Maresca, Pasquale
Qualano, Roberto Mangosi,
Simone Di Meo, Tina Valentino e
molti altri ancora. L’area Games sarà
animata dalle principali associazioni
ludiche messinesi e siciliane, che
metteranno a disposizione la loro
esperienza nei giochi di carte, da
tavolo, di ruolo, dal vivo e non solo,
videogames, organizzando più di venti
tornei. Dal più tradizionale Risiko alle
Gilda di Legue of Legends, fino ai
tornei nell’arena medievale allestita
all’interno della cittadella universitaria.
Notevole anche il programma di
workshop e conferenze, che vedrà la
partecipazione per la prima volta in
Italia dello scrittore inglese Joe
Abercrombie, autore della trilogia
“The first Law” (“La prima legge”), e di
altri autori fantasy come Francesco
Dimitri, Silvana De Mari e
Loredana La Puma.
Quasi d'obbligo anche le performance d
di Cosplay, ospite per l'occasione la
centonove pagina 25
campionessa europea Contest 2013
Iloon Arens; in più, la sezione Movies
che grazie alla collaborazione di Dynit
Italia vanta diversi titoli in esclusiva e,
tra gli ospiti, i più gettonati youtubers
del momento, da Claudio Di Biagio ai
The Pills. Fra i film in programma
anche il nuovissimo "Dylan Dog - Vittima
degli eventi", un mediometraggio in
anteprima assoluta a Messina: la
postproduzione è ancora in corso, per cui
non ci sarà la possibilità di vedere il
prodotto finito, ma del girato inedito del
film ed un backstage, presenti il regista
Claudio Di Biagio, e l'attore che
interpreta Groucho, Luca Vecchi.
Il film è stato realizzato grazie a una
riuscitissima operazione di
crowdfounding tramite il sito Indiegogo:
Di Biagio e Vecchi, già youtuber molto
conosciuti in rete, hanno fatto leva sulla
loro popolarità virtuale chiedendo ai fan
di finanziare il progetto. Il progetto è
andato infine in porto, e nel cast sono
stati coinvolti anche Alessandro
Haber, nei panni dell'ispettore Bloch, e
Milena Vukotic, nel ruolo di Madame
Trelkovski. Tutto nell'ordine di idee del
“senza fini di lucro”, tant'è che le
première saranno ad ingresso gratuito,
compresa quella prevista prossimamente
al cinema Iris di Ganzirri. Ogni serata
sarà conclusa in musica con i beniamini
del genere, tra cui Cristina D’Avena e
i Gem Boy. Il primo Cominks dello
Stretto è organizzato dall’associazione
IndipendenteMente in collaborazione
con l'Officina, l’associazione Neapolis e il
gruppo Pandora Eventi, col patrocinio
del Comune di Messina, dell'Università
degli Studi, dei Comuni di Falcone,
Castell'Umberto, Barcellona Pozzo di
Gotto e Furnari, col supporto di più di
venti soggetti tra dipartimenti
universitari, librerie, associazioni di vario
genere, fumetterie, media partner.
28 Febbraio 2014
posterappuntamenti
MESSINA. L’evento organizzato nell’area pedonale Cairoli riporta nella città dello Stretto maschere e folclore
L’isola di Carnevale
La manifestazione voluta dall’amministrazione comunale andrà avanti fino a martedì 4 marzo.
Carri e rievocazioni storiche anche nel messinese. Da Villafranca a Rodì Milici. Con l’orso e i Scacciuna
MESSINA. Ritorna a Messina il
carnevale in strada. Si chiama "L'Isola di
Carnevale", evento itinerante che si
svolgerà all'interno della nuova area
pedonale Cairoli. L’iniziativa, promossa
dall'amministrazione comunale animerà
le strade del centro cittadino da giovedì
27 e sino a martedì 4 marzo. Sei giorni
di attività dedicati principalmente alle
scuole, ai bambini, all'arte di strada, alla
musica, alle specialità dolciarie, ma
anche a tutti gli adulti che vogliono
rivivere allegramente l'atmosfera
carnevalesca. Ci saranno sfilate,
giocolieri, musica, animazione per
bambini, balli, dolci tipici e gonfiabili.
Numerosi gli istituti scolastici che hanno
aderito alla manifestazione "L'Isola che
c'è", sfilata in maschera degli studenti
delle scuole elementari, medie e
superiori, cui seguiranno momenti
musicali e degustazioni di dolci a cura
dell'Istituto Antonello. Uno degli
obiettivi dell'evento è quello di rendere
la nuova isola pedonale un luogo
sempre più accogliente e piacevole. Tra
le iniziative "La Scuola in Strada",
laboratorio di travestimento e trucco a
cura della profesoressa Buttà e Crupi, il
Flash mob di Carnevale con
travestimento fantasmagorico ed il Ballo
in maschera con la partecipazione di
alcune scuole di ballo messinesi.
Altre iniziative legate al Carnevale sono
il "Percorso per Maschere Golose" nel
corso del quale i commercianti dell'isola
offriranno dolci a tutti i bambini in
maschera, "Compra un regalo per i
bambini meno fortunati", chiunque può
acquistare un regalo e lasciarlo presso
uno degli esercizi commerciali dell'isola
Cairoli che aderiscono all'iniziativa. I
regali verranno raccolti in ceste e donati
alle associazioni caritatevoli che si
occupano a Messina di minori in
difficoltà. "La pancia di Carnevale",
momento di ilarità per rivivere alcuni
aspetti dei carnevali tradizionali nei
quali Carnevale era personificato da
figure farsesche dalla cui pancia
fuoriuscissero cibi e leccornie.
Nel corso dei sei giorni di festa è
prevista anche l'esibizione di alcune
Bande cittadine, le "Maschere
Carnevalesche di Messina e provincia",
momento culturale presso la libreria
Bonanzinga con la partecipazione di
Mario Sarica, curatore scientifico del
Museo Cultura e Musica popolare dei
Peloritani di Gesso ed un Intervento
teatrale a cura del Teatro Pinelli. In
chiusura previste le iniziative "Una
Biciclettata in maschera" ed un
"Campionato di pignolata" a cura di
Slow Food Valdemone. E poi ed il
concorso "Addobba la tua vetrina"
rivolto ai negozianti dell'Area pedonale
Cairoli. Saranno scattate foto alle
vetrine di coloro che partecipano al
concorso e gireranno sui social network,
per dare alla gente la possibilità di
votarle. Le tre vetrine, che riceveranno
maggiori consensi saranno premiate.
Carnevale e tradizione, un mix dal tipico
carattere culturale siciliano. Di cui è
ricca soprattutto la provincia peloritana,
che “naviga” tra folclore, festa e
divertimenti consuetudinari che le
comunità intendono valorizzare. A Rodì
Milici per il periodo carnevalesco
avviene una sorta di personificazione
dei dodici mesi, in chiave satiricoumoristica. Si tratta di una recita di 15
L’orso di Saponara
personaggi in un unico atto, tratto da un
testo attribuito al poeta rodiese
Giuseppe Trifilò. Da circa un secolo, "I
Mesi dell'anno" rappresentati a Rodì
Milici esprimono il totale
coinvolgimento delle nostre popolazioni
rurali e pastorali nel ciclico avvicendarsi
dei mesi e delle stagioni. Viene
evidenziata l'energia e l'intelligenza
IN SICILIA
Da Sciacca ad Acireale le feste tradizionali
I tradizionali “Scacciuni” di San Filippo del Mela
Parecchie le città che in Sicilia che vantano famosi carnevali. A Bronte, in provincia di
Catania, dove un tempo sfilavano "Laddatori", le maschere locali che rappresentano le classi
più povere della città, ogni anno ritroviamo per le vie della città i carri ed i gruppi mascherati.
Durante il carnevale di Belpasso, nel catanese, la consueta sfilata dei carri è preceduta dal
recital dei poeti dialettali locali. Nella stessa zona da non perdere è il carnevale della
suggestiva Acireale, dove nelle stupende vie e piazze del centro storico sfilano maschere con
luci, fiori, e tanta musica.A Termini Imerese, in provincia di Palermo, dove oltre ai balli vari si
può assistere al rogo dei due fantocci del "nannu" e della "nanna", che concludono
simbolicamente la festa. A Mezzojuso, nel palermitano, si svolge in piazza "Il Mastro di
Campo", interpretata da 90 personaggi che indossano costumi che si rifanno al sec. XV e
che racconta la storia d'amore fra il Mastro di Campo e la Regina. Tra i più noti di tutta la
Sicilia, il carnevale di Sciacca in provincia di Agrigento. Di origini antiche, risalenti al 1800,
oggi per la realizzazione dei carri e delle maschere allegoriche, la cui sfilata inizia il sabato e
finisce il martedì grasso, sono coinvolti artigiani, scultori ed architetti. A Chiaramonte Gulfi,
in provincia di Ragusa, il lunedì sera c’è la sagra della salsiccia. In provincia di Messina una
delle manifestazioni più folcloristiche è quella di Novara di Sicilia dove si svolge Il Gioco del
Maiorchino, durante il quale delle squadre lanciano lungo un percorso, "a maiurchèa", tipico
formaggio pecorino stagionato. A Taormina, si svolgono festeggiamenti in maschera per le
splendide vie della città, sfilate di carri allegorici la domenica ed il martedì grasso e tutte le
sere nella piazza feste con balli, gare canore e giochi.
centonove pagina 26
28 Febbraio 2014
posterappuntamenti
L’isola pedonale Cairoli di Messina
umana, necessaria al compimento dei
lavori agro-pastorali nei vari mesi
dell'anno, con la giovialità tipica del
mondo contadino. Per rappresentare "i
misi 'i ll annu" si addobbano 14 asini,
con tappeti e drappeggi di vari colori. Di
questi, dodici vengono cavalcati da baldi
giovani, che rappresentano, ciascuno, un
mese, e due, dal poeta e dal re, solo il
forestiero recita la sua parte stando in
piedi. I mesi, indossando costumi poveri
ma di grande fascino visivo, in groppa a
degli asini o cavalli bardati a festa,
giungono in piazza accompagnati dagli
attendenti. Questa recita viene
declamata nelle piazze del paese,
accompagnata dal suono della
fisarmonica ed a cui seguirà la
distribuzione di prodotti tipici locali.
Il carnevale di San Filippo del Mela
rivive nella tradizione a Cattafi, e
quest'anno con una replica già in
programma anche il 25 aprile. Nella
frazione filippese sfilano gli "Scacciuni",
maschera tipica del luogo, che vuole
rievocare la cacciata di un'orda di pirati
saraceni da parte degli antichi abitanti
del vecchio casale di Cattafi. E
quest’anno lo faranno insieme all’Orso
di Saponara. Gli eventi sono organizzati
dall'associazione culturale " A Maschira".
Il Corteo Capitanato dal Barone
Balsamo, e seguito dai suoi cavalieri,
sfila per il paese davanti alla maschira
con vesti rinascimentali. Si trattava di
curiosissimi abiti variopinti costituiti da
un gonnellino di stoffa pregiata
indossato a ridosso di un pantalone
corto, portato sopra il ginocchio, dello
stesso tipo di stoffa, orlato da ricami di
grande pregio; una camicia (perlopiù
bianca) sulla quale incrociavano nastri
multicolori; scarpe, lunghe calze e
guanti bianchi. Ma il particolare più
interessante era costituito dal copricapo:
un lunghissimo cappello a forma di
cono, alto ben oltre il metro, dotato di
un'anima di canna ricoperta di stoffa
pregiata, ornato di pietre preziose, dalla
cui sommità si dipanavano una miriade
di lunghi nastri colorati. A Saponara,
come ogni anno, è prevista la
rievocazione storica dell’ultracentenaria
“Sfilata dell’orso e della corte
principesca” (risalente alla fine
dell’800), espressione tra le più seguite
non solo dal Carnevale di Saponara, ma
da visitatori provenienti da tutta la
provincia. La rievocazione storica fa
parte da alcuni anni anche del circuito
dei “Carnevali storici di Sicilia”, che
unisce i carnevali dalle radici storicotradizionali di tutta la regione.
La sfilata si svolge il martedì grasso e si
conclude in Piazza Matrice con il ballo
del Principe con l’Orso. Alla sfilata,
organizzata dall’Associazione turistico
culturale Pro Saponara, prendono parte
gruppi di sbandieratori, fanfare, bande e
gruppi folk. Alla sfilata è abbinato il
concorso a premi "I Mascarati", che si
articola in due sezioni "Gruppi
mascherati" (almeno quattro maschere)
e "Maschere singole e coppie". E’
riservato a persone di età superiore a 14
anni e basta iscriversi al concorso entro
le 14.30 del martedì grasso.
Ci sono poi i carnevali che, come
Torregrotta e Villafranca
proseguono la loro tradizione nella
realizzazione dei carri allegorici. A
Torregrotta le sfilate (quest’anno pure in
notturna) sono in programma l’1, il 2 e
il 4 marzo, mentre lunedì 3 ci sarà la
maccheronata in piazza, poi il martedì
grasso la maccheronata con birra e
l’intrattenimento musicale in piazza con
“Mister Max”. La sfilata di Villafranca è
prevista domenica 2 marzo alle 14.30.
La partenza dall’area ex Pirelli per
concludersi con la premiazione dei
gruppi mascherati presso il centro
commerciale cittadino. A Spadafora,
venerdì 28 febbraio dalle 20, nei locali
dell'ex scuola elementare ''Don Bosco'' a
San Martino, ci sarà la quinta edizione
della festa di carnevale organizzata
dall’associazione “11 novembre”, con
animazione, balli in maschera,
degustazione di piatti tipici di carnevale,
maccheroni al sugo, chiacchiere, vino e
altro Si tratta di una tipica serata di
carnevale organizzata anche per i
bambini, in quanto il tutt si svolgerà in
un ambiente tranquillo e familiare.
Sfilate in maschera e serate teatrali
anche a Monforte San Giorgio.
LA CURIOSITA’
La rassegna “Carnevale a Teatro” al Trifiletti di Milazzo
LE POLTRONE DEL TEATRO TRIFILETTI di Milazzo verrano
smontate per ospitare i veglioni del passato che coinvolgevano
centinaia di milazzesi. L’assessore al turismo Dario Russo ha deciso
di riattivare questa antica tradizione e così la struttura di via
Cumbo Borgia per qualche giorno dismetterà la veste seriosa
propria degli spazi teatrali per ospitare la rassegna “Carnevale a
Teatro”. L'esigenza di lasciare libero il pian terreno consentirà di
eseguire la manutenzione sulle poltrone rosse che da tempo si
rendeva necessario. Quando furono acquistate, infatti, furono
montati degli anelli di plastica che sorreggevano la base delle
sedute, questi verranno sostituiti con anelli di metallo che le
renderanno più solide. Il programma, curato in collaborazione con
l’associazione “Magico”, prevede sabato il “Carnevale per i
bambini con premiazione della miglior mascherina” alle 16 e il
Gran Ballo di Carnevale alle 22. Lunedì 3 Marzo Gran Galà di
Carnevale “Balliamo insieme anziani e diversamente abili”, in
collaborazione con l’assessorato alle Politiche sociali, mentre il
pomeriggio di Martedì 4 Marzo alle 16 con una “Festa danzante
per i giovanissimi”.
centonove pagina 27
Il teatro Trifiletti di Milazzo
28 Febbraio 2014
posterlibri
RECENSIONI. La poroposta del filosofo della politica nella sua ultima opera, edita da Feltrinelli
Salvatore Veca, “Un’idea di laicità”
Il binomio con la democrazia pluralista alla base di una interpretazione “basata sulla connessione
tra la virtù pubblica” dell’essere laici e “la natura distintiva della libertà democratica di cittadinanza”
DI LUIGI FERLAZZO
NATOLI
Come spesso accade al compimento
di settant’anni tutti fanno bilanci o
scrivono memorie o autobiografie,
mentre il filosofo della politica
Salvatore Veca - dopo avere riflettuto
sull’interpretazione dell’idea di laicità ha ritenuto di avanzare una proposta,
pubblicando un saggio, intitolato per
l’appunto “Un’idea di laicità” per i tipi di
Feltrinelli (pp.98, euro 10), che possa
evitare i rischi che corrono i regimi
democratici nell’era della
globalizzazione.
Laicità e democrazia pluralista - dice
infatti Veca - simul stabunt, simul cadent,
e cioè staranno insieme o cadranno
insieme.
Naturalmente Veca arriva alla sua
salvifica idea di laicità (che presuppone
istituzioni pubbliche miranti alla
integrazione delle diverse culture e
religioni, ma mantenendone appunto la
diversità), muovendo dal pensiero
kantiano per giungere ad un’ accezione
sia pure critica (in parte) della giustizia
secondo John Rawls.
Orbene, sin dalla Premessa Salvatore
Veca afferma: “L’interpretazione che
propongo…è specificamente politica. Ed
è basata sulla
connessione tra la virtù
della laicità e la forma di
vita democratica, le sue
istituzioni e le sue
procedure. Più
precisamente, sulla
connessione fra la virtù
pubblica della laicità e la
natura distintiva della
uguale libertà
democratica di
cittadinanza”.
Senza questa idea di
laicità è a rischio -
LACERTI DI LETTURE
Salvatore Veca
aggiungerei più esplicitamente - la
stessa idea di democrazia nell’era della
globalizzazione, che attiene non solo
alla sfera economica come
originariamente si era ritenuto e
semplicisticamente si continua a
ritenere, ma anche a quello sociopolitica e morale. E citando Carlo
Maria Martini Veca sottolinea ancora
come non esista alternativa alla
circostanza che “noi dobbiamo imparare
a convivere nella diversità”. (Per quanto
riguarda il nostro Paese la qualcosa non
sembra molto facile stante la presenza
della Lega Nord a guida Salvini!)
Ma Veca non esita neppure a citare tra i
suoi maestri Piero
Martinetti, il quale “ci
induce a sostenere che
un’autorità politica e
statuale che ritiene il
pluralismo dei valori un
male…esemplifica…il
tipo puro di regime e
forma di vita non
democratica o
antidemocratica e a
fortiori, non laica”.
Orbene, se Martinetti
rifletteva in seguito ai
fatti che osservava in
Italia durante il regime
fascista, non v’è dubbio che la
portata del suo ragionamento
sia universale e ancora oggi
ne riusciamo a scorgere la
valenza ripensando alla
nostra democrazia almeno
negli ultimi due decenni.
In questi momenti, osserva
lucidamente Veca, riferendosi
all’oggi italico: “l’opinione
pubblica è…frammentata,
intermittente, smarrita. Si
diffondono apatia,
sfiducia…La contesa politica
si converte in una serie di talk show e
reality show… ininterrotta e ripetitiva
che coinvolge…gli attori della politica in
una sorta di presente
congelato…Collassa allora vistosamente
la fiducia nella politica e nelle
istituzioni”.
Non si poteva dire meglio e quindi a
parere mio l’idea della laicità
nell’interpretazione vechiana, anche o
pour cause attraverso il rifiuto totale
della corruzione, può essere la via per
ridare al popolo la fiducia nelle
istituzioni e per evitare rischi per la
democrazia.
LA CLASSIFICA
BROLO
“Ciao, caro Enzo”
GLI STUDENTI DEDICANI UN MATTINA
A CONSOLO E ALLA SUA EREDITÀ
“Buon anniversario della tua nascita, caro
Enzo!”, questo l’augurio che ha concluso la
mattinata del 18, dedicata a Vincenzo
Consolo dagli studenti dell’I.T.C. e dal Liceo
Scientifico e Classico e dall’I.P.S.A.R. di Brolo,
promossa dalla Pro Loco. Un’occasione di
rilancio di un messaggio alto che rinnova
l’impegno a scelte valoriali di vita e di
pensiero critico. Il riconoscimento più ambito
è giunto dalle parole di Caterina Pilenga
Consolo: “La memoria si compone di
frammenti di immagini, echi di suoni, ritorni
di profumi, di sapori: si compone di tavole,
icone, umili teche che noi teniamo sopra
l’altare del passato. Privi di questo reliquiario,
vaghiamo in un presente senza segni e senza
senso, oscuramente procediamo verso il
futuro. La memoria, come la nostra struttura
e la nostra fisionomia, la nostra mente e la
nostra anima, si forma in quella stagione
d’epifania e d’incanti, nel febbrile tempo
della nostra infanzia e della nostra
adolescenza. C’è in quella mia stagione,
remotissima ormai, ahimé, come un antico
evo, c’è la memoria di Capo d’Orlando,
memoria formatasi con naturalezza come
concrezioni di madrepore sul sasso, come
rameggiare di licheni sopra il legno. Dentro
Capo d’Orlando, c’è la memoria di San
Gregorio, intatto allora e quasi inaccessibile,
piccolo eden e segreta isola del tesoro…”
Franca Sinagra Brisca
DI FELICE IRRERA
Esce, in un’edizione filologicamente corretta, e con traduzione a fronte, questo libro di
“cunti” (pubblicato postumo fra il 1634 e il 1636), forse il più bello dell’età barocca
Giovan Battista Basile, Lo cunto de li cunti (a cura di Carolina Stromboli),
voll. 1-2, pp. 1058, Salerno Editrice, € 98,00
Friedman
1Alan
Ammazziamo il Gattopardo - Rizzoli
King
Doctor Sleep - Sperling & Kupfer
2Stephen
Giampaolo Pansa
3stenza
Bella ciao. Controstoria della Resi- Rizzoli
Sánchez
4Clara
Le cose che sai di me - Garzanti
Cornwell
Polvere - Mondadori
5Patricia
Serra
6Michele
Gli sdraiati - Feltrinelli
www.wuz.it
FRASI CHE FANNO UN RACCONTO, DIVERSO DA QUELLO NARRATO DALL’AUTORE (A CURA DI CARMELO CELONA)
Ridateci il cortile
I figli debbono stimarci più che rispettarci,
siamo noi genitori a doverli rispettare.
“I figli devono poter dire come si sentono; e
devono fidarsi in modo che, nel momento in
cui e-sploderà il conflitto, ci sia un terreno di
confronto comune e per risolvere insieme il problema.”
Bisogna ridimensionare la città, portarla dalla scala urbana
alla scala umana.
“Una città adatta ai bambini è una adatta a tutti.”
La speculazione edilizia oltre a determinare ricchezza
sperequata provoca grandi ed imperituri svantaggi socio
culturali.
“Occorre rinunziare allo spazio economico e pensare, cari
architetti urbanisti allo spazio vita-le! Gli spazi vitali vogliono
dire meno violenza, meno egoismo, meno criminalità, più
felicità di vita, più etica di rapporti.”
Quando compriamo un tappeto orientale dobbiamo essere
consapevoli che con poche centinaia di euro mettiamo i
piedi sopra un atroce crimine: piccole vite ridotte in
schiavitù.
“Le dita dei bambini, più agili e sottili, riescono a far nodi
più piccoli e più stretti. Per questo sono molto richiesti dai
padroni delle fabbriche di tappeti e molte famiglie sono
costrette a vendere i propri figli per poche rupie.”
Il pensiero debole è ormai l’unico pensiero con diritto di
cittadinanza; la leggerezza l’unica prospettiva ideologica.
“Viviamo in un’epoca dove il famoso <pensiero debole> è
talmente debole che ormai stiamo ri-nunziando al pensiero,
per lasciare al suo posto soltanto la debolezza.”
centonove pagina 28
Gli organismi urbani carenti di spazi di socializzazione sono
carnai dormitorio che ci ostiniamo ancora a chiamare città.
L’urbanista deve essere anche sociologo, filosofo e psicologo.
E’ l’uomo lo scopo del suo progetto, non la realizzazione
fisica e densa di edifici.
“Oggi le nuove periferie sono troppo dense di colonie di
popolamento, dormitori che sommati alla massificazione
dell’edilizia economica non tengono conto del concetto
antropologico di <densificazione umana>: ridateci il
cortile!” Non basta saper leggere e scrivere bisogna anche
saper capire e saper pensare.
“L’Italia è piena di analfabeti! Grazie a quei genitori che si
sono consolati pensando < mio fi-glio sa scrivere>, e che
hanno dato per scontata la lettura.”
Lacerti tratti da: “Genitori grandi maestri di felicità ” - 1998
Giovanni Bollea
posterrubriche
MUOVE VISIONI
28 Febbraio 2014
VITTORIA
DI MARCO OLIVIERI
MUSICA
Il ritorno dei Coen
Innovare gli schemi
classici del cinema
attraverso uno sguardo
ironico e spesso
innovativo. il compito
che, sin dal loro primo
film nel 1984 (“Blood Simple”), si
sono dati i fratelli Joel ed Ethan
Coen, registi, sceneggiatori e
produttori. Con “Arizona Junior”,
“Barton Fink”, “Fargo”, “Il grande
Lebowsky”, “L’uomo che non c’era”,
“A Serious Man” e “Non è un paese
per vecchi”, tra gli altri, i
pluripremiati fratelli del Minnesota
hanno scompaginato il già visto e
regalato perle di intelligenza e
imprevedibilità. L’avventura continua
con “A proposito di Davis”, Gran Prix
Speciale della Giuria al Festival di
Cannes e candidato a due premi
Oscar (fotografia di Bruno Delbonnel
e miglior sonoro). Hollywood,
rispetto a Cannes, è infatti meno
generosa nei confronti della loro
lieve e sapiente vena corrosiva.
L’ultimo film – interpretato da Oscar
Isaac, Carey Mulligan, Justin
Timberlake, John Goodman, Garret
Hedlund, Adam River e F. Murray
Abraham - è ispirato in parte alla
biografia di Dave Van Ronk e
segnato dalla musica folk degli anni
Cinquanta e Sessanta. Un’occasione
per raccontare l’amara sconfitta di
un artista. Lo sguardo dei Coen
continua a essere disincantato. Ieri
come oggi, non è un mondo per
poeti.
MESSINA
Modica, Doppio intrigo
MESSINA. Ha aperto i battenti lo
scorso 24 febbraio, al Monte di Pietà
di Messina, “Doppio intrigo”,
personale di Francesco Modica.
Organizzata dalla Fondazione
Architetti nel Mediterraneo, in
collaborazione con l’Ordine degli
Architetti, la mostra mostra presenta
le opere pittoriche e disegni che in
molti anni in assoluto silenzio Modica
ha prodotto. La volontà di proporre al
pubblico questo nostro artistaarchitetto nasce dalla forza espressiva
delle sue opere e la grande capacità
tecnica, che traspare nel suo lavoro.
Le opere di Francesco Modica, meglio
noto “Ciccio”, si potrebbero
inquadrare nel solco del neo
espressionismo pittorico che negli anni
ottanta in Italia ha espresso con il
critico Achille Bonito Oliva il famoso
gruppo della Transavanguardia con gli
artisti Sandro Chia, Enzo Cucchi,
Francesco Clemente, Mimmo Paladino.
La mostra sarà visitabile fino al
prossimo 4 marzo.
DI CESARE NATOLI
Grammy per chi insegna
Una scena di “Sexmachine”
Giuliana Musso
Marzo contemporaneo a Vittoria
Al teatro “Colonna” due spettacoli della nuova drammaturgia italiana
DI PAOLO
RANDAZZO
Tolte le tre grandi città - ed è ben noto
con quali enormi sforzi - sono pochissimi i
paesi in Sicilia nei quali il teatro
contemporaneo (siciliano e nazionale)
riesce a ottenere spazi e regolari
opportunità. Tra questi c’è sicuramente Vittoria, la cittadina del ragusano in cui,
grazie al lavoro della compagnia “Santa
Briganti”, guidata da Andrea Burrafato e
di una gestione (politica) evidentemente
aperta e saggia del Teatro Comunale, sono
già cinque anni che si dispiega
l’interessante rassegna “Teatro aperto”.
Una rassegna notevolissima, con un ottimo
seguito di pubblico locale (elemento
fondamentale), che si concluderà proprio a
Marzo con due spettacoli che davvero
fanno onore agli organizzatori della rassegna. Parliamo di “La rivincita”, in scena il 9
marzo, spettacolo diretto da Leo Muscato
su testo di Michele Santeramo, ovvero una
delle più interessanti voci dell’attuale
drammaturgia italiana. Ed ecco il plot dello
spettacolo: «Vincenzo è un lavoratore della
terra. A seguito dell’utilizzo dei veleni che
si usano in agricoltura, scopre di non poter
tenere fede alla promessa di dare un figlio
a sua moglie. I veleni gli hanno causato
una disfunzione dalla quale può guarire
DE GUSTIBUS
soltanto sottoponendosi ad una cura molto
costosa. Nel frattempo, il terreno che gli dà
da vivere viene espropriato perché ci passi
una ferrovia. Senza guadagno e con la
volontà di avere un figlio, si ritrova
impigliato in una rete di soldi in prestito,
difficoltà, problemi. Una storia di terra e
bisogni primari, nella quale c’è poco spazio
per il desiderio. Dal fondo, non si può che
risalire. Per riconquistare le cose normali.
Come se le cose normali, ormai fossero un
lusso».
A seguire è la volta di “Sexmachine, un
popolo di santi, poeti e puttanieri”, il 23
marzo, uno spettacolo corrosivo di e con
Giuliana Musso che ritorna dopo un anno a
Vittoria: «Andare a puttane non è una
malattia – spiega la drammaturga -.
Devono parlare gli uomini: abbiamo
bisogno di sapere del loro grande amore
per le prostitute e del loro simultaneo
disprezzo per queste donne. Mentre il
mercato si espande e la domanda di sesso
mercenario cresce, crescono gli abusi, i
crimini, e si concretizza, sotto forma di
leggi dello Stato, la voglia di ridurre la
libertà delle donne e di limitare il loro
diritto ad esercitare con dignità e sicurezza
il loro mestiere. La prostituta e i suoi clienti
sono i soggetti del più grande paradosso
dei nostri tempi».
NEI GRAMMY AWARD c’è
adesso anche una
categoria per gli insegnanti
di musica. Un vero e
proprio Oscar della musica,
assegnato tutti gli anni agli artisti più
meritevoli in 105 diverse categorie e 30
generi musical, andrà dunque,
quest’anno, anche agli insegnanti di
musica che si sono distinti nelle scuole
americane. Un’idea convincente,
francamente. Al di là delle logiche
commerciali, infatti, chi è responsabile
della carriera e del successo di un artista
se non un maestro o un insegnante di
musica in grado di seguire la crescita
tecnica e artistica di un suo allievo? La
Fondazione Grammy e la Recording
Academy ne sono convinti, e per
questo accettano candidature per il loro
Music Educator Award da insegnanti di
musica, strumento o composizione
dalla scuola materna fino all'università
di scuole pubbliche o private degli Stati
Uniti. Alla fine, vengono selezionati
dieci finalisti e un vincitore. I finalisti
ricevono 1.000 dollari, mentre il
vincitore 10.000 dollari e un viaggio a
Los Angeles per ritirare il premio e
partecipare ai Grammy. Che non ci fosse
idea più giusta lo dimostra il fatto che
la prima edizione del Music Educator
Award ha ricevuto oltre 30.000
candidature da 50 stati. Quest'anno ha
vinto il maestro Kent Knappenberger
insegnante di musica e direttore di coro
presso la Westfield Academy di New
York per 25 anni, soddisfatto per il
riconoscimento personale e per
l’attenzione sull'importanza
dell'educazione musicale in generale.
Per l’Italia, forse, un esempio da
seguire.
DI MASSIMO LANZA
Il 2009 e il Brunello di Montalcino
Nel bicchiere l’annata 2009 del Brunello di
Montalcino ha dato prova di essere un’annata tosta
e di non facile interpretazione. Scorrendo il mio
blocco degli appunti mi consta che tantissimi
vignaioli montalcinesi, ben supportati dall’esperienza
per fortuna, sono riusciti a restituire nel bicchiere vini
dotati di un buon equilibrio complessivo. Tra i Brunello 2009 che
più mi hanno convinto c’è Tenuta di Sesta sicuramente, un vino
dalle belle note fruttate e balsamiche, spesso ma non greve e ben
definito sino in fondo. Convincente anche il 2009 Brunello di Le
Potazzine sottile ed elegante al naso, fresco e ben equilibrato al
palato con un bel finale in equilibrio tra frutto e spezie. Fresco,
ricco di frutto e persistente al palato il Brunello ’09 dell’Uccelliera
dotato di un bel finale dove alle note di frutta di bosco si coniuga
centonove pagina 29
una fresca nota resinosa. Delizioso il Brunello ’09 di Villa Le Prata
pulito ed elegante al naso ricco di toni floreali, agrumati e
minerali su un fondo di piccola frutta rossa matura, sapido e
fresco in bocca chiude lungo e persistente. Convincente anche il
Brunello 09 di Banfi fitto ed elegante al naso tra rimandi a fiori di
campo, ribes e more e una vena minerale ferrosa mentre al
bicchiere si presenta lungo, ben distribuito e dotato di un bel
finale fresco ed appagante. Buona sempre di Banfi anche la
selezione Poggio alle Mura ’09 profonda e sfaccettata al naso,
piena di frutto e ben dotata di tannini nobili al palato con un bel
finale in crescendo dove torna insieme al frutto anche la liquirizia.
Piacevolissimo anche il Brunello ’09 di Camigliano , il vino di Laura
e Gualtiero Ghezzi con belle note marine, di erbe aromatiche ed
agrumi ad arricchirne il profilo olfattivo, sapido e ben dotato di
tannini fitti ed ancora vibranti all’assaggio, fresco di frutto il lungo
finale. Spezie, fiori di zagara e tanto frutto al naso per il Brunello
Campogiovanni ’09 pieno, persistente e ben distribuito al palato.
28 Febbraio 2014
posterlettere
QUI SCUOLA
GUI
HERITAGE
DI ANDREA SMITH
DI SERGIO BERTOLAMI
Campioni di dribbling
Assunzioni Sostegno:
i chiarimenti del Miur
DOPO LE INDICAZIONI fornite con la
nota del 6 febbraio scorso, il MIUR è
intervenuto per fornire ulteriori
chiarimenti per le operazioni di
assunzione sui posti di sostegno con la
nota 1441 del 20 febbraio 2014.
Esclusivamente per l´anno in corso, la
rinuncia alla nomina in ruolo su posto di
sostegno non comporta il
depennamento dalla graduatoria ad
esaurimento, né da quella del concorso
ordinario. I docenti che hanno
conseguito il titolo di specializzazione
sul sostegno tramite i corsi speciali di cui
al D. M. 21/05 - art. 3 e art. 1 comma 2
lett. a), b) e c) - sono obbligati a
stipulare il contratto a tempo
indeterminato con priorità su posto di
sostegno e non possono esercitare una
eventuale successiva opzione per
nomina su posto comune per
insegnamenti collegati alle abilitazioni
conseguite ai sensi del citato DM 21/05.
Per i docenti neo nominati in ruolo su
posti di sostegno, con decorrenza
giuridica 1/9/2013, l´anno scolastico è
considerato come anno di prova purché
il neo nominato presti servizio in qualità
di supplente (annuale, fino al termine
delle attività didattiche o con supplenze
temporanee di almeno 180 gg.). Per
quanto riguarda la validità del servizio è
stata richiamata la nota della Direzione
generale del personale n. 3699 del 29
febbraio 2008, in base alla quale “ .. è
valido ai fini della prova, purché svolto,
nello stesso insegnamento o classe di
concorso o nell’insegnamento di
materie affini ..” Per il predetto
personale resta ferma la possibilità di
svolgere le attività di formazione nel
corso dello stesso anno scolastico. Tale
opzione è consentita anche alla
lavoratrice madre, anche in assenza di
regolare prestazione del servizio. L’anno
di formazione va fatto una sola volta
nel corso della carriera.
ECOLOGIA&AMBIENTE
LA PRECISAZIONE
A proposito del metano
Con riferimento all’articolo pubblicato in data 14.02.2014 a pagina 19 del
settimanale, “Metano, scoppia la guerra”, avendo riscontrato dei dati non
rispondenti al vero, precisa quanto segue: non corrisponde al vero la notizia che
il Consiglio Comunale si sia riunito in data 6.02.2014 per effettuare delle
“valutazioni sui profili di rischio di un affidamento diretto a Italgas”. In realtà il
Consiglio Comunale si è occupato dell’argomento, a seguito di
autoconvocazione, primo firmatario il Consigliere Andreanò, in data 28.10.2013.
Gli argomenti e le perplessità manifestate in quella sede dai consiglieri sono
state puntualmente chiarite con ampie argomentazioni dal sindaco avvocato
Iano Antoci. In definitiva sulle perplessità mostrate dai consiglieri firmatari, è
stato chiarito: che l’opera verrà realizzata senza nessun onere, presente e futuro,
per il Comune; che nessun debito fuori Bilnacio è ipotizzabile alla data odierna;
Che la delibera consiliare del lontano 1991 e tutt’oggi valida e solo sulla scorta
della stessa può essere realizzata l’opera.
Stranizza che a distanza di oltre 3 mesi dalla seduta di Consiglio, il Consigliere
Andreanò, come sembrerebbe dalla lettura dell’articolo, ritorni sull’argomento
con strumentalizzazione che possono causare la mancata realizzazione
dell’opera con notevoli danni per gli interessi dell’intera cittadinanza.
Giuseppe Giordano
consigliere comunale del Comune di Mistretta
Avete presenti gli
Harlem Globetrotters?
«The greatest
dribblers»? Questi
campioni girano il
mondo facendo del
basket un fantastico
spettacolo. Palleggiano con atletica
disinvoltura. Sbeffeggiano gli
avversari con indescrivibili mosse.
Riscuotono applausi per gli effetti di
una incredibile bravura. Ma a Messina
nessuno griderebbe loro: «Wow!».
Qui da noi il parquet è un materasso.
Anche il migliore gioco si affossa. Anzi
direi che il migliore gioco è affossare il
gioco. Un esempio? I progetti di
riqualificazione della Real Cittadella
sono il risultato di una bella partita
promossa dall’università di Reggio,
che ha inteso coinvolgere giovani
architetti stranieri per riqualificare
uno spettacolare angolo di mondo
ridotto a pattumiera. Una
esercitazione didattica, coordinata
dall’ottimo Massimo Lo Curzio, che
vale quanto le svariate tesi dei
laureandi messinesi, seguite negli
anni da altrettanto validi professori
come Franco Cardullo o Nino Marino.
Non è, però, un problema di
progettisti preparati, né di efficaci
proposte. Non è neppure il risultato
della politica degli ottusi, perché chi
ha il potere decisionale - a Palermo, a
Roma - è interessato a fare il gioco
della sua squadra e non indossa la
maglia del Messina. Sta ai nostri
parlamentari trovare il più elastico dei
parquet e migliorare il proprio ballhandling. La palla si gestisce
affinando ricezione e presa, in un mix
di abilità e sincronismo. Il gioco va
eseguito sempre a testa alta,
imparando a fissare negli occhi
l’avversario, mai il pallone. E
soprattutto: in campo i contendenti
non vanno convinti, ma scavalcati.
[email protected]
DI ANNA GIORDANO
34 anni di ambientalismo
Questo mese “compio” 34 anni di
ambientalismo, e tra una settimana, 8 anni (o
forse 9) che chiedo, per conto del Wwf, lo stop
alla variante urbanistica e relativi orrori
approfittando delle nuove norme comunitarie
vigenti, suggerendo questa novità (del 2005) per poter
sospendere quella variante, che a detta di tutti (mai o quasi
per iscritto) era sovradimensionata e devastante. Sberleffi,
indifferenza, avvio di parziale rispetto di norme ben precise,
salvo approvare progetti su progetti con studi assolutamente
carenti, senza mai evidenza pubblica, e via con complessi, ville,
villette, piscine a go go, piste, strade, muri e contro muri e
sbancamenti e chi più ne ha più ne metta. Mai battaglia fu più
fallimentare di questa. Pezzetto dopo pezzetto, intere colline
sono state stravolte e chi come l’ing. Sciacca ha tentato di
rallentare l’assalto in zone a rischio, è stato accusato di
“perbenismo ambientalista” o simile, dai diversi presidenti
dell’ordine degli ingegneri e architetti di Messina (da anni gli
architetti hanno cambiato i presidenti e persone diverse dal
passato hanno espresso ben altra sensibilità). Per lungo
tempo, una voce isolata, mentre nel retro di convegni e
incontri, tutti o quasi a bacchettare l’assalto edilizio, salvo non
fare nulla o quasi per fermarlo. Anche le proposte fatte
insieme alla CGIL, di riconvertire le economie legate al
cemento, in recupero dell’esistente e messa in sicurezza del
territorio, sono rimaste lettera morta. Così come le case,
vuote e i cartelli “vendesi” ovunque. Ancora oggi non c’è
nulla sul sito del comune, delle “valutazioni di incidenza” che
accompagnano singoli progetti, senza mai avere ad oggi
centonove pagina 30
quantificato quanti preziosissimi ettari della famigerata Zona a
Protezione Speciale sono stati distrutti per sempre. Nel
frattempo, grazie agli studi di impatto che dicono che mai
nulla accadrà all’ambiente, il porto di Tremestieri manifesta i
suoi effetti (prevedibilissimi) che si sommano ai tanti altri
(perseverare nell’urbanizzazione costiera) e l’erosione accelera,
e non solo qui. Galati affronta le mareggiate con l’inevitabile
ansia, e da ogni dove si levano allarmi, salvo poi continuare a
progettare porticcioli su porticcioli, tombinature di fiumare
(Pace, per la discarica che vorrebbero fare in barba alle leggi) e
tanto altro. Si legge la cronaca, e metà delle notizie sono
inevitabilmente legate agli effetti della mala gestione del
territorio. 34 anni, di cui 8 a sgolarmi sul sacco edilizio, vedono
oggi proclami sul consumo del suolo zero. Sarà, ma io vedo
distruzione che avanza e tanta, troppa ipocrisia, anche da chi
ieri attaccava malamente Sciacca e oggi fa l’ecologista.
postercommenti
28 Febbraio 2014
LA TESTIMONIANZA
Ecomuseo, venite a San Calogero
Leggendo l’articolo apparso su Centonove
del 31 gennaio, si apprende con grande
entusiasmo dell’apertura dell’Ecomuseo
con sede in Palermo. Con grande
entusiasmo e per dovere di cronaca si vuole
fare rilevare che tale encomiabile evento
non risulta essere il primo intervento che
mira a valorizzare così il territorio, tant’è
che nell’ambito di un percorso che ha
avuto inizio nel 2011, la Provincia di
Messina, attraverso il V Dipartimento Aree
Protette e Parchi, avvia un progetto pilota
sull’isola di Lipari, (Progetto per la
realizzazione e fruizione di percorsi
naturalistici, museali e della memoria
all’interno del sito Natura 2000 – Isola di
Lipari) che mira ad attivare una politica di
sviluppo sostenibile all’interno delle Aree
SIC di Natura 2000 di Lipari. Tale progetto
individua idonei strumenti, perfettamente
compatibili con il territorio, che valorizzino
i principi della direttiva Europea “Natura
2000”, contestualmente alla valorizzazione
storico-culturale del luogo e dell’identità
etno-antropologica dell’isola. Questo
percorso di riqualificazione, voluto
dall’Assessore Provinciale al Territorio,
Parchi, Riserve e Protezione civile
dell’epoca, Gaetano Duca, è il primo
intervento che la Provincia attua in linea
con le politiche di sviluppo per gli ambiti
sottoposti a tutela ambientale. Si pone,
pertanto, come precursore di una politica
150 PAROLE DA PALERMO
Il box e la filosofia
DI
MARIA D’ASARO
Talvolta occuparsi da sola di
un’automobile, mi si consenta il
paradosso, è difficile quasi quanto
crescere un figlio in solitudine:
portare l’auto dal meccanico,
cambiare una gomma, risolvere una
controversia per un futile
tamponamento, per una donna non
sono cose da poco. Inoltre, se è buio,
se piove, se la saracinesca ha
bisogno di manutenzione, è duro
anche riporre l’auto nel box. Allora
se una sera, vicino al garage, vedi
lampeggiare i fari di un’altra auto, e
riconosci al volante una tua simile,
anziché uno dei soliti vicini
ingrugnati, ti senti un po’ più
contenta. Davide Miccione,
nell’interessante saggio “Ascetica da
tavolo” (Ipoc, Milano, 2012), ci
propone un intrigante paragone tra
la boxe e la filosofia. Poiché sia io
che la donna intenta al posteggio
notturno dell’auto abbiamo in
comune studi filosofici, c’è forse un
filo sottile anche tra l’esercizio del
pensiero e il riporre da sole l’auto
nel box?
di sviluppo che nel Mezzogiorno d’Italia
non ha avuto grandi riscontri, dimostrando
le potenzialità espresse da talune
normative che appaiono restrittive ma, al
contrario, creano nuovi modelli
imprenditoriali. Di tali percorsi è testimone
lo stabilimento delle Terme di San
Calogero di Lipari, teatro di una
rifunzionalizzazione a 360° che si rivolge al
turismo creando itinerari di
destagionalizzazione per l’isola, carente di
iniziative nella medio-bassa stagione
turistica. Chi ha creduto in tale iniziativa va
ringraziato a lungo termine, anche se i
nomi dei protagonisti rimarranno iscritti
non solo nella memoria, ma anche in quei
luoghi che hanno rivisto la luce.
L’Ecomuseo della Memoria mette in luce ed
illustra alcuni passaggi significativi per la
storia, la cultura e l'economia della
popolazione eoliana, fondando il racconto
su questi due temi sostanzialmente inediti,
testimonianza storica, sociale ed etnoantropologica di un passato recente, non
più attuale, ma che lascia ancora tracce
nella memoria e nel tessuto sociale
dell’isola di Lipari. Si tratta dunque di due
tematiche cruciali e profonde
dell’immaginario liparese, essenziali per
comprendere aspetti importanti e vivi della
cultura dell’isola. Per tali motivi l’Ecomuseo
si suddivide in due sezioni: la storia delle
cave di pomice e la storia dello
stabilimento di San Calogero. Le attività
hanno consentito di occupare alcuni
soggetti svantaggiati segnalati dal DSM di
Messina e che oggi lavorano presso la sede
principale. La presenza di visitatori avuta
ha consentito di implementare l’offerta dei
servizi fino alla redazione di un calendario
che propone una lista di eventi convergenti
sui temi trattati dall’ecomuseo.
La presente viene fornita al fine di
contribuire ad offrire la migliore
conoscenza sulle attività e le competenze
che nel nostro territorio si impegnano,
oltre a testimoniare le innumerevoli
attività di tipo culturale che vengono
portare avanti con grande sacrificio.
Cooperativa Fsc Group Service (Lipari)
ANIMAL HOUSE
ELIODORO
Ristoranti e ristoratori nel mirino
CATANIA - Dal topo morto stecchito a mazzette per migliaia di euro. In certi
ristoranti cittadini puoi trovare di tutto, di non gradito, ma anche di necessario.
Già da un mese è partita l'offensiva della Questura che ha verificato il rispetto
delle procedure amministrative e dei requisiti igienico-sanitari. Le sorprese non
sono mancate: pesce mal scongelato venduto per fresco, molluschi di provenienza
sconosciuta, tracce di ratti vivi e resti di quelli morti. Multe, chiusure, sorprese e
proteste. I catanesi hanno il vizio dello spuntino e della cena fuori, nonostante la
crisi. Adesso hanno un motivo in più per stare attenti. Manette, addirittura, per la
famiglia "re del catering": diversi esercizi, addirittura un supermercato. Una
fortuna economica crescente e sospetta. Gli investigatori hanno accertato che tra
pasta alla norma e cotolette alla palermitana si potevano comprare anche soldi in
prestito. Una sorta di bancomat dell'usura con interessi altissimi.
ANTIBUDDACI
DI DINO CALDERONE
Orizzonte lavoro
I servizi sociali in Sicilia non
godono buona salute. Non
solo il settore pubblico è in
condizioni precarie, ma anche
il privato lascia spesso a
desiderare. Ci sono settori che, in questo
periodo di crisi, richiederebbero particolare
attenzione, riorganizzazione e rilancio.
Risulta quindi di grande interesse
l'esperienza della cooperativa sociale
“Centro Orizzonte Lavoro” fondata 25 anni
fa a Catania da un salesiano, Don Enzo
Giammello, con la finalità di promuovere
azioni di solidarietà dirette a combattere il
disagio e le devianze giovanili mediante
programmi di prevenzione, formazione e
inserimento lavorativo. Non è certo l'unica
cooperativa ad avere questa mission, ma è
difficile trovare in Sicilia una realtà con
capacità operative di qualità a questo livello.
La competenza professionale di Don
Giammello sarebbe stata comunque
insufficiente se non si fosse coniugata con
l'entusiasmo che questo sacerdote ha saputo
comunicare ai suoi collaboratori. Le iniziative
della cooperativa assumono quindi un valore
ancora più grande se rapportate
all'inconsistenza di tanti altri servizi esistenti
in Sicilia, ben più strutturati anche dal punto
di vista finanziario, ma con scarsa efficacia sul
territorio. Un piccolo esempio che potrebbe
diventare un modello da imitare o
comunque da accogliere come stimolo per
rinnovare la mentalità, quasi sempre
assistenzialistica e burocratica, che teme di
confrontarsi con le novità e le sfide della
nostra società. Il “Centro Orizzonte Lavoro”
è fonte continua di buone prassi che
meriterebbero di essere conosciute da altri,
anche privati. Chi in questi anni ha anteposto
la ricerca febbrile di finanziamenti alla ricerca
di buoni progetti e si è preoccupato di
garantire il futuro degli operatori a scapito
della qualità dei servizi agli utenti, capirebbe
che anche in Sicilia, nonostante i
condizionamenti negativi della politica, si
sarebbe potuto agire con più intelligenza e
senso di responsabilità, anziché percorrere le
strade dell'improvvisazione e dello spreco.
[email protected]
DI ROBERTO SALZANO
Cavalli non macellabili
In “Nestore, l’ultima corsa” Alberto Sordi era
un anziano vetturino, che, costretto a portare il
suo anziano cavallo al mattatoio, non riusciva a
non ascoltare la voce della sua coscienza e
preferiva vagabondare per le strade di Roma in cerca di un
alloggio per l’animale. Spesso, però, la realtà non concede
spazio a tanti scrupoli e la Lav si ritrova a raccontare storie
molto poco lusinghiere per la specie più evoluta al mondo,
anche se in alcune non manca poi un finale edificante. A
proposito di equidi, il dito accusatore si è frequentemente
rivolto contro i palii. Recentemente si è discusso di macellazione,
perché parecchi esemplari da corsa, non macellabili, finiscono
ugualmente nel mercato dei mattatoi. Non basta che abbiano
trottato, galoppato, saltato ostacoli per una vita, magari dopati
centonove pagina 31
e bombardati con trattamenti farmacologici di ogni genere per
garantire prestazioni ottimali. Poiché devono fruttare anche a
carriera terminata, viene scavalcato il divieto che siano destinati
al macello ed al consumo alimentare, con l'esibizione di
certificati falsificati. Così aveva pensato di agire un proprietario
di cavalli, condannato dal Tribunale di Varese ad un anno e sei
mesi di reclusione e 640 euro di multa. E questa è la parte
edificante della storia, perché costituisce un precedente
esemplare nella giurisprudenza che si mette al servizio pure dei
diritti degli animali. La sentenza è di grande interesse perché
richiama l'attenzione su un fenomeno criminoso diffuso, che
vede l'uccisione illegittima e la macellazione clandestina di
numerosi animali. Si cercano facili profitti a scapito della tutela
degli animali e della salute pubblica: fenomeni del genere
possono essere arginati solo dando risalto ai casi che si chiudono
con pene severe. Casi che possono e devono fare da esempio.