Beppe Alfano Si pente D’Amico, Barcellona trema Una lotteria della Madonna Il capo del braccio armato della mafia del Longano svela i segreti di Cosa Nostra. In ballo 45 omicidi. E forse il caso Alfano La Vara in tempo di crisi e polemiche senza fondi per la manifestazione. Ecco chi manca all’appello e perchè A PAGINA 11 A PAGINA 15 ANNO XXI Numero 30 1 AGOSTO 2014 SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE A REGIME SOVVENZIONATO 45% (ME) SETTIMANALE DI POLITICA, CULTURA, ECONOMIA EURO 1,50 FINANZIARIA REGIONALE. GOVERNO SCONFITTO SUI PROVVEDIMENTI CARDINE. RISCHI E TRADIMENTI a n d a r e g o a n v a r L m 1 Agosto 2014 il punto EDITORIALE Il modello del pizzo NELLA BOLGIA degli emendamenti alla fine ne è spuntato uno a firma “Rosario”. C’è voluta l’ironia del presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone per identificare nel presidente della Regione Crocetta, l’autore della modifica di legge proposta che aveva fatto saltare sulla sedia l’onorevole Figuccia. Chiudere una Finanziaria, come oggi sta facendo la Sicilia, è come tirare una coperta a chilometri zero. Da tutti i lati. Non si possono chiudere le sedi di Riscossione Sicilia, non si possono fare i prelievi forzosi alle pensioni che superano i 50mila euro, non si possono mandare in pensione i dipendenti a 58 anni, tranne che non siano in servizio all’Ars dove si può andare a 53. Di più: se il presidente dell’Ars annuncia che ha tagliato spese per 73 milioni di euro, qualche sindacalista mugugna: non si è tagliato nulla, salirà per lo stesso importo la spesa pensionistica. Il dato è qui. Dopo anni di vacche grasse, di corsa alla certezza dei diritti, ora non siamo più alla crescita zero, ma alla decrescita continua. In Sicilia si continua ad emigrare e la povertà del Sud, certifica lo studio dello Svimez, cresce in maniera costante. L’Italia si è fratturata ancora di più. E un pezzo sta andando alla deriva. I soldi spesi dalla Ue in Sicilia sono una decima parte di quelli spesi al Nord. Come fare? Renzi è alle prese con lo “Sblocca-Italia”, ma cosa può sbloccare la Sicilia, che ora scopre la desertificazione industriale non solo a Gela? Una presa di coscienza, vera, dei siciliani. Il lavoro, quello vero, non è nella burocrazia; non è nella formazione professionale politicamente corrotta; non è nelle 51, 101, 151 giornate dei forestali; non può essere nella speranza decennale dei precari a vita. Il lavoro, quello vero, parte dall’iniziativa privata. Che ha bisogno solo di non essere ostacolata da mille lacciuoli “burocratici”. Liberare energie significa solo tagliare le rendite parassitarie. La vera “spending rewiew” è tutta lì: il modello del pizzo assurto a sistema politico. Massimo Mucchetti Renzi e i piccoli eroi che votano senza fiatare Dissidenti come Chiti e Mucchetti si industriano per arrivare alla riforma del Senato offrendo soluzioni ragionevoli. Ma sono di troppo in questo sistema. Ecco perchè DI DOMENICO BARRILÀ IL CORPO A CORPO in atto nell’aula del Senato ricorda, qualora ce ne fosse bisogno, che la politica è il luogo delle frustrazioni personali e dell’irragionevolezza, ma soprattutto mostra che non vi è coincidenza tra possesso di talenti e ruolo ricoperto. Impressionante in proposito lo scarto che si nota tra un senatore come Massimo Mucchetti e il presidente del consiglio Matteo Renzi. Giornalista prestigioso, oggi presidente della Commissione Industria del Senato, saggio e documentato, il primo. Curriculum professionale inesistente, uno tra migliaia di avvocati soprannumerari che scelgono la politica per campare e farsi ricordare, il secondo. Sulla riforma del Senato, Massimo Mucchetti è collocato tra i cosiddetti dissidenti del Pd. Non è persona che fa rumore e non insegue visibilità a tutte le ore, non un mestierante della politica, ma un senatore serio che ragiona e formula proposte nell’interesse generale, come dovrebbe fare qualsiasi parlamentare. La sua posizione è simile a quella di Vannino Chiti, altro parlamentare del Pd dotato di argomenti e senso di responsabilità. Il Pd è pieno di persone così, ma non imbrocca il leader completo nemmeno per scommessa. Loro, i dissidenti, si industriano per arrivare alla riforma del Senato offrendo soluzioni ragionevoli, mentre il presidente del consiglio è impegnato a presidiare eventi mediatici e a polemizzare con gli avversari, a colpi di twitt o di argomenti tra il patetico e il banale, eccone una perla: “In queste ore i senatori che sostengono la riforma e che stanno subendo l'ostruzionismo di una piccola parte dei loro colleghi stanno dimostrando il senso delle istituzioni più straordinario che si possa chiedere. Approveremo la riforma in prima lettura, nonostante le urla e gli insulti di queste ore». Traduciamo: coloro che votano senza fiatare sono degli eroi, mentre quelli che si pongono domande e vogliono discutere (chissà, magari il Parlamento è nato per questo) sarebbero dei sabotatori, anche un tantino maleducati. Caporedattore Graziella Lombardo Vicecaposervizio: Daniele De Joannon In redazione: Gianfranco Cusumano, Alessio Caspanello, Michele Schinella Segretaria di redazione: Rossana Franzone, Rosa Lombardo, Francesco Pinizzotto. Editore: Kimon scrl, via San Camillo, 8 Messina. Tel. 090 9430208 Fax: 090 9430210 P. IVA 02131540839 Registrazione Tribunale di Messina n. 11-92 del 4 maggio 1992. Iscritto al Registro Operatori della Comunicazione n° 17229. Stampa: Sts - Società tipografica siciliana spa Strada 5 n. 35 Zona industriale 95030 Catania. Redazione e ufficio abbonamenti: via San Camillo, 8 - 98122 (ME), CCP n. 90443839 Copie arretrate: euro 3,00. Progetto grafico: Davide Lopopolo per Psychodesign www.psychodesign.it. Internet: http://www.centonove.it email: [email protected] centonove SETTIMANALE REGIONALE DI POLITICA CULTURA ED ECONOMIA Direttore responsabile Enzo Basso Garante del lettore: Attilio Raimondi centonove pagina 2 A lui piacerebbe chiacchierare di riforme costituzionali solo con Silvio Berlusconi, la sua versione anziana sebbene con gli ormoni più attivi. Ai deputati e ai senatori rimarrebbe il compito di alzare la mano a comando, come facevano gli odiati comunisti nei rispettivi comitati centrali o come accade al Meeting di Rimini con gli applausi. Più semplificazione di così c’è solo la banalizzazione. Uomini come Mucchetti e Chiti sembrano di troppo in un sistema del genere. Argomenti come il riequilibrio numerico tra Camera e Senato (abbassando anche il numero di deputati), eleggibilità dei senatori, immunità limitata solo all’esercizio delle funzioni di parlamentare e di senatore, eliminazione dalla Carta Costituzionale dell’obbligo del pareggio di bilancio, meriterebbero di essere ascoltati in silenzio e fatti propri, invece che stigmatizzati con fastidio. Un Senato composto di dopolavoristi diventerà una specie di non luogo. Diverso, purtroppo, il giudizio sul contributo del M5S e di Sel, impigliati nelle posizioni estreme dei loro leader, in cerca del colpo ad effetto ma in realtà alleati occulti di Matteo Renzi, che vincerà la sua battaglia proprio approfittando del fumo dell’ostinazione sollevato da Grillo e Vendola. Sembra che a loro degli accordi importi assai poco, come se non sapessero che le riforme, al netto delle fanfaronate di Renzi, sono necessarie e che sarebbe meglio farle portando a casa le modifiche proposte da Chiti e Mucchetti, piuttosto che giocare coi regolamenti parlamentari, indebolendo i dissidenti e condannandosi con loro a perdere comunque il braccio di ferro. Un atteggiamento non meno ottuso di quello esibito dallo spaccone che guida il governo. Sopportabile per il tormentato leader di M5S che oramai, costretto sul terreno delle scelte concrete, rischia di perdere la leadership del suo movimento a favore di persone con più testa. Ingiustificabile, invece, per il capo di un partito progressista, piccolo quanto si vuole ma pur sempre una cosa seria. Distribuzione: Gaetano Toscano Sas via Corbino Orso 9/11 - 98124 Messina telefono 090 692508. Distributore regionale: Eagleservices via M. Rapisardi, 62 - 95021 Acicastello (CT). 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C’è anche l’assessore alla Viabilità del Comune di Messina, l’ingegnere Gaetano Cacciola, nel lungo elenco degli indagati sul caso della fattoria solare “Heliospower” di Monreale, realizzata in contrada Scardina tra il 2009 e il 2010, prima di esser ceduta a un gruppo spagnolo. Nell’indagine figurano già con l’accusa di corruzione Pippo Gianni, ex asessore all’industria, il suo collaboratore messinese Martino Russo e la dirigente dell’assessorato, Francesca Marcenò, accusata di abuso d’ufficio. Cacciola, nella sua qualità di direttore del Cnr, è indagato per falso ideologico: la struttura di ricerca di via Pistunina avrebbe certificato, secondo l’accusa, il carattere sperimentale dell’impianto quando invece non ne ricorrevano i motivi. Ma perché fare certificare come sperimentale un progetto che non ne ha i requisiti? Due, secondo gli investigatori, le tecniche per aggirare la lunga fila di progetti, più di tremila, rimasti per anni e anni a dormire nei cassetti dell’assessorato alle Attività Produttive. Il primo “trucco” era la dichiarazione di “asseverazione” scientifica del progetto da parte di una struttura UNIVERSITÀ DI MESSINA Navarra decide le elezioni tagliando fuori le matricole MESSINA. Per non concedere proroghe “come faceva Tomasello”, il rettore dell’Università di Messina ha deciso di indire elezioni “a tempo”. Navarra ha infatti stabilito che le consultazioni per il rinnovo di Senato, Cda e rappresentanti in seno ai dipartimenti sarà i primi di novembre, tagliando fuori gran parte delle nuove immatricolazioni. Non solo, nell’ultimo caso, gli eletti Pietro Navarra dureranno in carica pochi mesi, visto che è in corso una riduzione del numero dei dipartimenti stessi. Gli studenti, sul piede di guerra, preparano le contromosse. abilitata alla ricerca. La seconda tecnica, fare dichiarare all’impresa l’impegno alla “filiera corta”, la volontà cioè di rifornirsi di energia solo da produttori siciliani. Sono ora una decina i progetti sotto osservazione da parte della Procura di Palermo, che avrebbero avuto corsie preferenziali. Ma il primo e allarmante dato che è emerso che nessun controllo è stato fatto poi sulla reale destinazione degli impianti finanziati. Ora le indagini, partite da L’assessore Gaetano Cacciola Napoli a seguito di alcune compromettenti intercettazioni, si spostano a Palermo e quindi a Messina. Dalle prime richieste avanzate in sede cautelare, dopo le informative della polizia giudiziaria, per molti degli indagati dai Pm di Napoli venivano richiesti gli arresti, segno che non solo di regaliè di televisori si tratta. A Messina il Cnr, consiglio nazionale delle ricerche, è capofila della società consortile che porta avanti il progetto di ricerca sull’innovazione nei trasporti navali con una dotazione finanziaria che supera i venti milioni di euro. A presiedere la società consortile, della quale insieme ad altri gruppi armatoriali fa parte anche il gruppo Franza, è l’ingegnere Gaetano Cacciola, che non si è dimesso dalla carica operativa, quando ha assunto l’incarico di assessore alla Viabilità della giunta Accorinti, perché il Cnr rappresenta il maggiore azionista della società.Francesca Marcenò, dopo i primi rumor dell’inchiesta, fu sostituita, quando divenne assessore all’Energia l’ex prefetto di Messina e Palermo, Giosuè Marino, dal funzionario Alberto Tinnirello, che nella geografia delle appartenenze politiche fa capo all’onorevole Giuseppe Lumia. SOMMARIO PRIMO PIANO 6. Finanziaria sgambettata I governo sconfitto sui provvedimenti cardine POLITICA 8. L’isola che non c’è (più) Salta l’area pedonalizzata. Ecco come è andata 9. Brolo, arrivano gli esperti Ad aiutare il sindaco arrivano Coglitore e Scurria 10. Bye-Bye Mangione L’assessore non è stato riconfermato SICILIA 11. Si pente D’Amico, Barcellona trema I segreti di Cosa Nostra 12. Accordi sotto...banca La cartolarizzazione dei crediti della Asl siciliane 14. Iacp, dirigenza da campioni Produttività da record all’Istituto case popolari 15. Una vara con la crisi Fondi ai minimi storici perla festa dell’Assunta 16. Una città di abusivi Viaggio nelle richieste di condono edilizio 18. Voglio una casa da star Rimodulato il progetto “sperimentale” sulle sedici “ville del lusso” dell’Asp 5 19. Molestie in sagrestia Don Abbriano condannato in primo grado per avere abusato di una giovane parrocchiana 20. Nibali, la maglietta diventa “reliquia” Il ciclista si presenta a Parigi in maglia gialla 21. Ricciardo, “ficarrese” di Formula 1 Secondo successo per il pilota australiano 22. Turismo rurale, welcome in Sicilia Il piano dell’Unione delle Pro Loco ECONOMIA 23. Authority, una poltrona per tre La riforma delle Autorità Portuali 24. Fenapi revolution La sede nazionale del Caf “emigra” a Roma 25. Messina, poi pago I pagamenti commerciali secondo Cribis D&B POSTER 28. Alberto, il santo dimenticato Onoratissimo a Trapani, dimenticato a Messina RUBRICHE 3. Riservato 4-5. Settegiorni 26. Consumatori / Consulenti 30-31. Libri/La Classifica/Lacerti di Letture 38. Qui Scuola/Heritage 38. Ecologia e Ambiente 39. Eliodoro 39. Animal House 39. Antibuddaci 39. 150 parole da Palermo centonove pagina 3 MESSINA. Cinquantamila euro tondi tondi. E' il contributo che la Caronte & Tourist, compagnia di navigazione della famiglia Franza, ha elargito al Pd nell'anno 2012, quello della "discesa in campo" di Crocetta. Il contributo, l'unico dichiarato ufficialmente nel bilancio certificato del partito, l'anno successivo è però sparito. SELEZIONE IN CORSO Aeroporto Palermo Entrano i privati PALERMO. Sarà la Kpmg, la società di revisione contabile che svolgerà il ruolo di advisor per la privatizzazione della Gesap, la società che gestisce l’aeroporto di Palermo. L’apertura al capitale dei privati, è arrivata dopo la sollecitazione del presidente dell’Enac, Vito Riggio, a capitalizzare la società. AMBIENTE Discarica di Pace Ammesse Valori e Bruno PALERMO. Ati Valori, scarl, capogruppo la società Ecotech e poi Bruno Teodoro Spa: sono le ultime due imprese con cuore pulsante sui Nebrodi ad essere ammesse alle offerte dal Dipartimento Acqua e Rifiuti di Palermo per l’appalto da 14 milioni di euro per la piattaforma integrata di Contrada Pace a Messina. A presiedere la commissione è il funzionario Manlio Munafò. OPERE PUBBLICHE Il gruppo Ricciardello punta alla Romania MESSINA. Dopo avere realizzato gli svincoli a Messina, il gruppo Ricciardello “vira” i suoi interessi verso l’Est. E’ in Romania che l’azienda di Brolo sta puntando i suoi interessi: l’ingresso nella Ue ha dirottato sul Paese gli incentivi “Obiettivo 1” e il mercato delle opere pubbliche non risente della crisi che ha investito l’Italia. 1 Agosto 2014 settegiorni CORSI D’ORO CHI SALE Elvira Amata MESSINA. Tra Rodia e Marmora… si mormora ancora dei duecento invitati dell’ex assessore forzista al Verde ora transitata con i Drs di Picciolo, tutti severamente vestiti di bianco, per l’inaugurazione della piscina nella sontuosa villa di Baia Verde. Ma il colore dei Drs non è arancione? Francantonio Genovese MESSINA. Da quando si trova “a riflettere” sull’intreccio delle umane cose, a metà tra politica giudiziaria e giustizia politica, il leader del Pd dello Stretto ha scoperto una nuova, rilassante passione: il giardinaggio. Che non sia un allenamento per sfoltire “cespugli” e rami secchi della ex Quercia? SOCIETÀ Concluse le indagini Si dimette Cambria EsosTheatre racconta la sua storia al Castello di Milazzo MESSINA. Si avvita sempre più l’indagine sui “Corsi d’Oro” della formazione professionale. Agli indagati del secondo troncone dell’indagine, che vede agli arresti domiciliari l’onorevole Francantonio Genovese, la polizia giudiziaria ha recapitato nei giorni scorsi l’avviso di conclusione delle indagini. Molto del materiale è incentrato sulla società Calaservice, definita dagli inquirenti “cartiera” e sulle “zone d’ombra” delle spese portate in detrazione nella contabilità aziendale. Si sono intanto dimessi dagli incarichi operativi, nel gruppo di aziende collegate Franco Mondello MESSINA. “Appartengo a una cultura politica che impone il rispetto e la fiducia nella magistratura…”. Il consigliere comunale Udc a proposito dell’inchiesta sul bilancio ha deciso di farsi da parte. Una lezione di stile che se fosse adottata dagli altri azzererebbe completanete il consiglio comunale. Giuseppe Tesauro ROMA. Resta “messinese” la presidenza della Corte Costituzionale. Il docente, già professore a Messina dal 1970 al 1976, è il nuovo presidente della Consulta. Per l’Ateneo dello Stretto, si tratta di un ulteriore riconoscimento per la tradizione degli studi giuridici dell’Università, visto tra l'altro che Tesauro raccoglie il testimone da Gaetano Silvestri, docente e già Rettore. Giovanni Foti MESSINA. Insieme al commissario speciale dell'Atm, Domenico Manna, e all’assessore alla vibilità Gaetano Cacciola, il direttore dell’Azienda Trasporti Messina ha deciso di istituir nuovamente, dall'1 agosto, il servizio notturno a pagamento di trasporto viaggiatori nelle zone nord e sud della città. L’obiettivo è anche una maggiore sicurezza stradale per i giovani, che frequentano i locali delle riviere cittadine. MILAZZO. Dopo le due repliche entrambe sold out a Messina, arriva al Castello di Milazzo “Il gioco 2011-2014”, l’ultimo spettacolo di EsosTheatre, il Teatro degli Esoscheletri di Sasà Neri. Tre repliche, mercoledì 6 agosto alla Chiesa di Santa Maria, Castello di Milazzo, alle ore 18:30, 20:45 e 23. E ancora una volta sarà il pubblico, a scegliere di volta in volta il brano del copione da interpretare. Nella casualità della scelta, si racconterà la storia di EsosTheatre dal 2011 ad oggi. Con la regia di Sasà Neri e le coreografie di Pucci Romeo, in scena i 21 artisti. Monforte in jazz, giovedì 7 i “Baroque and blue quartet” a Piano Rosario MONFORTE SAN GIORGIO. Seconda edizione di “Monforte in jazz”, manifestazione coordinata da Antonio Cannistrà. Nella location di Piano Rosario, giovedì 7 agosto, ad esibirsi sarà il gruppo “Baroque and blue quartet”, con Laura Paone, Emanuele Primavera,Carmine Calabrese e Roberto Fiore. Siti Unesco in piazza, prima tappa a Messina MESSINA. “Siti Unesco in piazza”. E’ l’iniziativa pensata, proposta ed organizzata da Mama Service di Palermo, di concerto con l’Unione Europea e la Regione Siciliana. La manifestazione sarà presentata a Messina, col patrocinio del Comune, venerdì 1 agosto alle ore 11.30 presso Piazza Francesco Lo Sardo. Ogni fine settimana il tour sarà presente nelle principali piazze degli altri capoluoghi. A Messina, dall’1a l 3 agosto saranno proiettati filmati e diapositive del siti Unesco siciliani e l’archeologo Emanuele Tornatore illustrerà gli aspetti storici, culturali e ambientali che hanno reso famosa in tutto il mondo l’isola. SANITA’. Il leader Drs, Picciolo, sollecita la riapertura del reparto al Fogliani Francantonio Genovese a Genovese, il commercialista Cambria e la figlia. E mentre la commissione delle autorizzazioni a procedere della Camera ha dato il via libera all’uso da parte degli inquirenti di 40 intercettazioni su 250, quelle operate dopo l’iscrizione nel registro degli indagati del parlamentare, dal 4 luglio non ha ancora sciolto la riserva il Tribunale della Libertà, chiamato a esprimersi in appello su due richieste contrapposte: quella dei difensori che chiedono la scarcerazione e quella dei Pm, che chiedono la custodia cautelare in carcere. Milazzo, la gastroenterologia negata MILAZZO. Dotato delle migliori attrezzature, eppure chiuso al pubblico da oltre due anni. E’ il reparto di gastroenterologia dell’ospedale Fogliani di Milazzo: “19 stanze, totalmente ristrutturate e tecnologicamente avanzate” denuncia in una nota il leader dei Drs, Beppe Picciolo - al punto da renderlo la struttura endoscopica migliore della Sicilia”. In tutta la provincia di Messina, secondo il piano sanitario regionale, dovrebbero essere disponibili 14 posti letto per la gastroenterologia operativa in chirurgia e medicina. L’agenzia sanitaria Agenas, il 9 luglio scorso ha raccomandato a tutti i manager delle Asl “l’incremento dei by service in regime di appopriatezza”. E rimettere in pista il reparto del Fogliani, per Picciolo Beppe Picciolo “sarebbe una cura appropriata”. AMBIENTE. Depositato il testo dell’assessore Sgarlata. «Su biodiversità modifiche innovative» Al via la riforma su parchi e riserve PALERMO. Dopo le audizioni in IV Commissione ambiente dell’Ars, l’Assessore regionale del territorio e dell’ambiente, Mariarita Sgarlata ha depositato il testo base di riforma della legge sui parchi e riserve. I deputati del Movimento 5 Stelle all’Ars esprimono soddisfazione per l'ottimo lavoro di concertazione portato avanti in questi mesi . “Si apre così la stagione delle riforme per le aree naturali protette”, afferma il presidente della IV Commissione Giampiero Trizzino (M5s), primo firmatario di uno dei tre testi di legge presentati e successivamente rielaborati per confluire nel testo di legge. “Questo testo base – continua Trizzino è frutto di un clima parlamentare favorevole e di un primo confronto avviato in sede di commissione ambiente con le diverse associazioni ambientaliste, degli agricoltori, le stesse associazioni venatorie e i rappresentati dei parchi. A settembre, alla riapertura dei lavori parlamentari, il testo sarà incardinato e avrà una corsia preferenziale per essere esitato quanto prima e portato alla discussione del parlamento. Certamente non mancheranno ulteriori confronti e saranno recepiti i contributi di tutti i soggetti istituzionali e del mondo Mariarita Sgarlata centonove pagina 4 associativo chiamati ad essere protagonisti di questa nuova stagione di riforme”. Il presidente della commissione Ambiente precisa che “lo scheletro della legge dell’81 rimarrà inalterato, così come è emerso nelle precedenti audizioni; quello che ci proponiamo è aggiornare la norma alle rinnovate esigenze ambientali e alle direttive europee”. “Un testo importante, complesso, una specie di testo unico in materia di parchi, riserve e biodiversità – dichiara l’assessore Sgarlata - che affronta in maniera innovativa tutti i temi connessi con la salvaguardia ambientale, coniugando la conservazione e la biodiversità in maniera intelligente con i temi connessi con lo sviluppo compatibile e ecosostenibile, valorizzando tutte le filiere produttive di qualità presenti nei territori tutelati e riconoscendo un ruolo centrale alle popolazioni locali nella gestione delle aree protette”. 1 Agosto 2014 settegiorni RACALMUTO. Appelli a Napolitano e Crocetta per destinare i due edifici a museo evitando la vendita AGRICOLTURA Nessuno tocchi la casa di Sciascia Cento imprese a Taormina ed Etna per Teseo RACALMUTO. La casa di Leonardo Sciascia in vendita. Si tratta di due avitazioni dove lo scrittore abitò tre anni, in Via Salita Monte, dove visse da ragazzo, e dove si trasferì dal 1948 al 1957 una volta sposato. L’immobile si trova nel comune di Racalmuto, nella via che ora porta il suo nome. Tra quelle mura, Sciascia compose alcune delle sue opere come “Le parrocchie di Regalpetra“, autobiografia sintetizzata della sua esperienza come maestro elementare presso la Generale Macaluso, e pubblicato nel 1956. Le palazzine in vendita vertono la prima in uno stato fatiscente, con un terrazzo oramai ricolmo di immondizia e materiale di risulta. La seconda invece è meglio conservata. L’ex sindaco di Racalmuto, Enzo Sardo, ha lanciato un appello al Presidente della Repubblica dove lo invita ad intervenire per fare in modo che lo stabile non finisca in mani private e chiede un intervento per realizzarvi un museo in memoria dello scrittore. Analogo appello ha rivolto al governatore Crocetta e e all'assessore ai Beni culturali, il commissario straordinario del Libero consorzio comunale, Benito Infurnari, che ha indetto per lunedì 4 agosto alle 10.30, nell'aula Giglia del Palazzo della Provincia, una conferenza di servizio. Infurnari, ha invitato all'incontro tutti i sindaci dei 43 Comuni della provincia affinchè si trovi una soluzione condivisa. “Ritengo – aggiunge il commisario Infurnari - che la comunità provinciale non possa permettere che tale patrimonio morale e culturale vada disperso. E’ mio auspicio, infatti, che la casa di Leonardo Sciascia possa essere trasformata in una sorta di museo nel quale custodire tutte le testimonianze di vita umana ed artistica di un illustre personaggio contemporaneo che tanto ha dato alla vita culturale del nostro Paese e che ha testimoniato con impegno e sacrificio civile e politico l’anelito al riscatto della nostra Terra. Le note difficoltà economiche in cui versano le ex Province, purtroppo, non consentono di intervenire in direzione di una acquisizione dell’immobile al patrimonio di questo Ente”. La statua di Leonardo Sciascia MUSICA E RELIGIONE Suor Cristina prende i voti COMISO. “The voice”, suor Cristina Scuccia, ha deciso di prendere i voti. Lo hanno assicurato le suore Orsoline, l’ordine religioso al quale la cantante venticinquenne che ha sbancato XFactor, strappando poi con la sua canzone a squarciagola 55 milioni di visualizzazioni su You Tube. La casa discografica Universal ha comunque strappato un contratto con la suore venticinquenne di Comiso, Suor Cristina nonostante il flop di vendite seguito al boom di visualizzazioni su internet. Non si sa ancora se nel dettaglio, ci si dedicherà a motivi religiosi, a cori o canti di Natale. TAORMINA. Circa 100 imprese della zona compresa tra Taormina e l'Etna che ha un'agricoltura e un agroalimentare con punte di eccellenza: dai vigneti dell'Etna, alla produzione di miele di Zafferana Etnea alle fragole di Maletto. Sono stati i 'protagonisti' di 'TesèoTaormina Etna sviluppo è occupazione', il piano formativo che Civita e Fondimpresa hanno messo a disposizione dei lavoratori del territorio. Il bilancio di un anno di lavoro è stato presentato da Fortunato Parisi, segretario della Uil di Catania. "Tesèo è durato un anno e si è concluso proprio in questo mese ha detto il direttore di Civita, Nanda D'Amore dopo avere fornito alle aziende servizi per la formazione del personale dipendente in una logica di life long learning, di formazione lungo tutto l'arco della vita, oggi più che mai necessaria a fronte di innovazioni e tecnologie sempre più alte e in continua crescita". ROSA E NERO Messina, una fiaccolata per ricordare Andrea Scaglione MESSINA. Una fiaccolata per ricordare Andrea Scaglione, il ventenne morto in un incidente stradale nella notte tra il 25 e il 26 luglio. Esponente di punta dei Giovani Democratici di Messina e molto amato, è stato salutato da una gran folla iai funerali che si sono svolti in cattedrale il 30. La fiaccolata, in via Consolare Pompea, inizierà alle 20 del 3 agosto, in prossimità del luogo dell'incidente, nasce “per onorare un amico e compagno che non si è mai risparmiato per ciò che riteneva giusto e i cui sogni se li è portati via il vento in una terribile notte d'estate, tra l'asfalto e le lamiere”. Silvestro e Bottari nonni per la nona volta PALERMO. Gioacchino Silvestro e Angela Bottari diventano nonni per la nona volta. A Palermo, la loro figlia Simona e il compagno Simone Di Stefano hanno salutato l’arrivo della piccola Bianca, nata con un peso di due chili e seicento grammi. All’ex vicepresidente dell’Ars, all’ex deputata del Pci, a Simona e a Simone, le felicitazioni della redazione di Centonove. Messina, confetti rossi per Sabrina Palella MESSINA. Confetti rossi per Sabrina Palella, cognata del nostro collaboratore Antonio Bonaccorso, che discutendo la tesi su "La disciplina unitaria della filiazione" è stata proclamata dottoressa in Giurispridenza lo scorso 28 luglio. Relatore il professore Raffaele Tommasini. Dalla redazione di Centonove gli auguri a Sabrina e alla famiglia. centonove pagina 5 CHI SCENDE Pietro Ciucci MESSINA. Tornato a Messina per rinnovare il comodato d'uso di una casa cantoniera assegnata all'Irccs, l'amministratore dell'Anas, gia presidente della Stretto di Messina spam è stato salutato dai dipendenti, impettititi e “plasticamente” schierati al suo passaggio: che sia una nostalgia del plastico del Ponte? Renato Accorinti MESSINA, Non si trovavano cento euro per un cero da offrire come da tradizione secolare alla Madonna di Montalto, ma al Comune sono riusciti a tirare fuori 192 euro per la trasferta a Pomaia dal Dalai Lama del sindaco Renato Accorinti. Tema istituzional-religioso: la Madonna tra i messinesi non ha forse più fedeli del Dalai Lama? Salvatore Nibali MESSINA. Il papà del re del Tour rischia di diventare più famoso del figlio nell’ambito dei dibattiti pedagogici. Il suo racconto sul “ceffone” dato al figlio quando voleva smettere di correre è diventato protagonista dei siti web e della carta stampata. A confrontarsi sul tema, tra favorevoli e contrari, terapisti e gente comune che si sono divisi tra favorevoli e contrari. Tonino Perna MESSINA. L’assessore alla Cultura del Comune di Messina è caduto vittima di un lapsus clamoroso. Durante la conferenza stampa dedicata alla Vara di Messina, Perna, parlando della Cartour, l’ha chiamata “Carrefour”, facendo diventare la nave una catena di supermercati. E viceversa. Nino Carreri MESSINA. Il consigliere comunale dei Dr sta tentando in tutti i modi di recuperare la forma fisica. Al momento, ahilui, con risultati non brillantissimi. A chi lo incontra dicendogli di trovarlo più magro, Carreri, che ha il pregio di non prendersi mai troppo sul serio, risponde “...e vedrai quando riuscirà a fare più di due giri di pista consecutivi all’ex Gil, che figurino che diventerò...”. 1 Agosto 2014 primopiano TRADIMENTI. Il governo sconfitto sui provvedimenti cardine di una manovra divenuta “rattoppata” Finanziaria sgambettata I soldi del nuovo prestito da 50 milioni non basteranno a garantire la copertura, ma alcune norme per racimolare denaro sono state bocciate. Crocetta subisce nonostante le mediazioni in tabella H. Mentre il Commissario dello Stato... DI DANIELE DE JOANNON PALERMO. Una serie di sconfitte per Rosario Crocetta e una partita di giro: la manovra finanziaria ter del governo nasce mutilata, all’insegna di un nuovo debito e nel mirino di sindacati e avversari. Già, perché fallita la prima partita di giro, ovvero l’utilizzo di parte dei trecento milioni rimasti nel congelatore dopo l’ultima impugnativa da parte del Commissario dello Stato Carmelo Aronica (che, anche in base alle indicazioni della Corte dei Conti e del Ministero, ha intimato che finissero in nei fondi di garanzia del bilancio, ma ha anche intimato al governatore di correggere alcuni errori nel rendiconto 2013), è arrivata la seconda: un nuovo mutuo da 55 milioni che, unito a una serie di tagli, raggiungerà la somma necessaria di 75, ovvero i soldi necessari per dare copertura all’intera manovra. ARTICOLI “FONDAMENTALI”. Quello più importante, almeno formalmente, sarebbe il 32, che assicura la copertura alla finanziaria. Un articolo in “ostaggio” di altri due, il 12 (risolto) e il 27 (soprattutto) su cui si regge invece l’impalcatura politica della manovra. È proprio sulla prima norma, che riguarda i forestali “centunisti” e “settantottisti” (basti pensare che ai licenziati nel calatino dopo appena sei giorni per mancanza di fondi), e sulla seconda, che riporta in vita la tabella H, che il governo è stato vincolato alla mediazione con le forze politiche. Perché, soprattutto in quest’ultimo caso, i tagli possono essere limitatissimi. CROCETTA “BATTUTO”. Il nodo che riguarda l’articolo 12 è stato sciolto durante la mattinata di giovedì 31. Dal trionfo del 2012 alle sconfitte in Finanziaria, Rosario Crocetta Riguardo alla norma sui lavoratori forestali antincendio, il governo ha dovuto cedere alle pressioni di gran parte dell'aula, rimandando in commissione tutti i commi, dal terzo in poi: in pratica nell'articolo resta solo la parte relativa al finanziamento dei lavoratori. Saltano le altre disposizioni inizialmente sostenute dal presidente della Region,e ad iniziare dall'esclusione dal bacino per i soggetti che avessero superato una determinata soglia Isee. Ma lo stesso partito del governatore, il Pd, ha esultato per il risultato: “Abbiamo portato avanti con successo una battaglia giusta, dentro e fuori l'aula, siamo soddisfatti”, hanno scritto in una nota Concetta Raia, Baldo Gucciardi, Antonello Cracolici, Mariella Maggio e Giovanni Panepinto. “Abbiamo lavorato per eliminare tutta una serie di disposizioni che avrebbero ingiustamente penalizzato la categoria, ad iniziare dalle griglie Isee per il mantenimento nel bacino. In aula il governo ha seguito le indicazioni dei democratici e così, adesso, l'articolo 12 si limita, così come avevamo chiesto, a prevedere il finanziamento per la categoria. I forestali sono di nuovo ‘lavoratori’ concludono i parlamentari Pd - e non più ‘assistiti’, come sarebbero stati senza il nostro intervento”. TABELLA TOTEM. Dagli undici milioni e 700 mila euro, il lungo elenco dei contributi destinati a enti e associazioni, passa a 10 milioni. Ma chi ne farà le spese? Tra i tagli previsti, 93 mila euro in meno per i Consorzi Agrari e 30 tolti al Cerisdi (a meno che non passi un emendamento dei Drs che vorrebbe darne altri 140 mila), ma tutto è da vedere. Crocetta aveva detto “la tabella non è risorta”, che si tratta solo di un elenco di enti meritevoli con personalità giuridica, ma, alla fine, tranne chi ha detto “no” (da Antonio Presti di Fiumara d’Arte al Centro Studi Filologici e Linguistici, dalla Fondazione Buttitta all’Associazione Pasqualino), sono in tanti in lista d’attesa: soldi sono stati previsti per l’Unione italiana ciechi, per il Centro Hellen Keller, per la Stamperia Braille, per Comitato regionale dell'Ente nazionale protezione sordomuti, per il Banco alimentare e per il Banco opere di carità, per facoltà pontificia teologica di Palermo, per l'Istituto teologico San Paolo di Catania e per l'Istituto teologico San Tommaso di Messina, per l’Associazione allevatori (1,1 milioni), per la Fondazione Withaker, per il Coppem, per il Museo Mandralisca, per la Fondazione Pio La Torre, per il Centro Sturzo. Si tratta di cifre ancora ballerine a causa del taglio e della pioggia di emendamenti per favorire questo o quel destinatario. E poi ci sono gli esclusi, ovvero gli enti considerati meritevoli che, pur in presenza di un punteggio ragguardevole, sono finiti fuori: l’Istituto Gramsci, l’Officina di studi medievali, la Fondazione Sciascia, la Società siciliana di Storia Patria, il Centro nazionale studi pirandelliani, la Fondazione Federico II, l’Isas e Amnesty International, ad esempio. Per loro, e per altri, si sono STRONCATURE No ai baby pensionati L’AULA SPEDISCE AL MITTENTE IL PENSIONAMENTO ANTICIPATO DEI DIPENDENTI DELLA REGIONE Se lo scontro sul privilegio dei dipendenti dell’Ars di poter andare in pensione (col sistema retributivo) a soli 53 anni non si spegne, è pace fatta sull’ipotesi dei prepensionamenti per i dipendenti della Regione. È infatti saltata dalla manovra la norma che avrebbe consentito a una parte dei lavoratori di andare in pensione anticipata, in alcuni casi anche già a 58 anni. Presentata nei giorni scorsi da Rosario Crocetta come un aspetto cardine della manovra, «in questo modo aveva detto il presidente - risparmieremo e snelliremo l'organico come chiesto dalla Corte dei Conti», la norma, in quanto incardinata e non stralciabile, è stata rispedita in Commissione dalla grande maggioranza dei capigruppo. Soddisfatti i sindacati: «Alla fine i nostri reiterati richiami hanno sortito l'effetto sperato di stralciare le norme punitive nei confronti dei dipendenti pubblici siciliani», dicono Michele Palazzotto, Gigi Caracausi ed Enzo Tango, segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl. «Non possiamo fare a meno di notare che, di fronte a un atteggiamento ostinato del governo, le nostre richieste siano state accolte anche da diversi deputati regionali. È sicuramente un risultato che premia l'iniziativa del sindacato confederale», aggiungono i tre sindacalisti, che invece manifestano preoccupazione per l'esito complessivo della manovra alla luce dei dubbi sollevati sulla copertura finanziaria. «Se il governo non riesce a centonove pagina 6 dissipare la nebbia sulla copertura finanziaria, sono a rischio gli stipendi di migliaia di lavoratori». Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl insistono, poi, sulla "necessità di aprire subito dopo l'approvazione della manovra un tavolo di confronto su riforme e contratto che riporti al centro della discussione il rilancio della pubblica amministrazione e la valorizzazione delle professionalità. Ma, sempre sul fronte delle pensioni, dall’aula è arrivata una approvazione. Si tratta dell’emendamento che ripristina il trattamento pensionistico del personale in quiescenza delle ex Aree industriali (Asi), oggi Irsap. La sospensione della erogazione delle pensioni fu decisa da una discussa presa di posizione dei vertici dell'Irsap. In oltre un anno e mezzo, secondo i votanti, il governo non aveva ritenuto di affrontare la questione, costringendo i pensionati a subire uno scippo “assurdo”. primopiano Sala d’Ercole a lavoro Nello Musumeci Lino Leanza Antonello Cracolici mossi tanti deputati: Antonello Cracolici, Giovanni Panepinto, Baldo Gucciardi e Mariella Maggio per il Gramsci; Totò Lentini per l'Osservatorio pesca mediterranea; Nino Dina, Margherita La Rocca Ruvolo, Michele Cimino, Roberto Clemente, Baldo Gucciardi e Giovanni Panepinto per l’Istituto musicale Toscanini di Ribera; Riccardo Savona per le borse di studio per i “Collegi del mondo unito”; Giovanni Panepinto per l'Associazione “Nuove Ali” di Agrigento; i grillini per il Comune di Casteltermini (Miniera-Muso di Cozzo Disi) e per la riserva naturale del Monte Capodarso e Valle dell'Imera meridionale. Nel balletto delle riscritture da parte dello stesso governo, hanno trovato posto il risorto Cerisdi e la Fondazione banco alimentare e l'Ente luglio trapanese, i Consorzi di comuni per la “valorizzazione” dei beni confiscati, le Università e agli istituti astronomici e geofisici, le attività sportive, 855 mila euro per teatri privati e 495 mila alle associazioni concertistiche. E gli esclusi? Per loro c’è il cosiddetto “allegato 1”. L’ALLEGATO 1. Silurato nell’ultima finanziaria dal Commissario dello Stato, contiene gli enti regionali che sono stipendifici e chi è rimasto fuori dall’articolo 27 e non solo. In pista, l'Istituto ciechi “Florio e Salamone”, l'istituto “Ardizzone Gioeni”, la Kore di 1 Agosto 2014 Enna, gli Ersu, gli specializzandi in medicina, i Consorzi universitari, la fondazione Fulvio Frisone, l'Istituto Vite e Vino, gli enti parco, l'Istituto di incremento ippico di Catania, il Corfilac, l'istituto zootecnico, Taormina arte, le Orestiadi di Gibellina, l’Inda (Istituto nazionale del dramma antico), le associazioni antiracket, i contributi per il sostegno agli orfani delle vittime di mafia, l'assunzione dei familiari delle vittime di mafia, gli indennizzi “una tantum”, la somma per il Fondo per le parti civili nei processi contro la mafia, gli sgravi fiscali per gli imprenditori che denunciano il pizzo. SMACCHI AL GOVERNO. Oltre ai Forestali, Crocetta ha dovuto subire una sconfitta anche sull’articolo 19, riguardante la patrimonializzazione della società Interporti spa. La norma, fortemente voluta da Crocetta, rifinanziava per 8 milioni (dal 2014 al 2016) la società, destinando anche un milione e mezzo al Maas di Catania. Prima del voto, in aula, il presidente della Commissione Antimafia, Nello Musumeci, aveva tuonato: «Sugli Interporti in Sicilia bisogna distinguere tra la condotta della società di gestione e gli obiettivi infrastrutturali. Sono assolutamente d'accordo con la necessità di avvicinare la Sicilia ai grandi mercati d'Europa attraverso mirati investimenti, ma sulla Società Interporti siciliani permangono zone d'ombra sulle quali il governo ha il dovere di fare piena luce». E, un’altra sconfitta stava per arrivare anche sull’articolo 23, riguardante il contributo di solidarietà, sepolto da un’ondata di emendamenti e sub emendamenti. A non piacere all’Aula, anche l’ultima riscrittura da parte dell’assessore Patrizia Valenti. Il Pd ha chiesto di mettere da parte l’articolo, che prevedeva un contributo di solidarietà a carico dei pensionati finalizzato a finanziare misure a sostegno dei meno abbienti. Duro il deputato di Articolo 4, Lino leanza, che ha detto al governo: «Vogliamo sapere a questo punto se vi piace che la maggioranza, quella presente, non quella assente, continui a sostenervi». Alla fine, dopo un ritorno in commissione, è stato approvato. APPROVAZIONI Tra cave e Riscossione PASSA L’ARTICOLO CHE DÀ RESPIRO ALLE ESTRAZIONI. SALVATI GLI UFFICI PERIFERICI DELLA SPA ESATTRICE Mentre l’obiettivo di coprire il buco subisce più di uno sgambetto (ad esempio la bocciatora del contributo di solidarietà), ecco cosa invece è stato approvato dall’Assemblea regionale. Gli ultimi articoli sono 16 (gestione impianti idrici), il 18: (fondi regolazioni contabili e fondi globali), il 20 (misure di fuoriuscita dei lavoratori), il 22 (misure per contrastare le condizioni di povertà e di esclusione sociale), il 25 (lavoratori della ex Pirelli di Villafranca e di Siracusa), il 36 (qualifiche intermedie nelle società partecipate), il 39 (norme in materia di trasparenza e di pubblicità dell' attività amministrativa), il 40 (norme in materia di contributo alle spese di viaggio e soggiorno degli assistiti residenti nelle isole minori), il 41 (adeguamento normativo in materia di regolamentazione “de minimis”), il 43 (proroga dei termini per la realizzazione di programmi di edilizia agevolata e convenzionata), il 47 (norme relative agli assegnatari di rustici o capannoni), il 48 (modifiche di norme in materia di estrazione giacimenti minerari di cava), il 56 (abrogazione di norme in materia di affidamento provvisorio servizi comunali trasporto pubblico), il 70 (modifiche di norme in materia di riserve in favore dei comuni per il rimborso di spese per la gestione di asili nido). Parallelamente, gli articoli accantonati superano i centonove pagina 7 trenta. Tra le norme che dovrebbero avere effetti positivi, quelle legate alle cave, come sottolinea il deputato del Pd, Baldo Gucciardi: «Fa respirare una delle principali attività produttive della Sicilia: semplificare le procedure amministrative e burocratiche per il pagamento delle tariffe dovute dalle imprese impegnate nell’estrazione di giacimenti minerari di cava significa sostenere un comparto che nell' isola dà lavoro ad oltre cinquemila persone». A margine, sempre nell’ambito delle sconfitte del governo, l’Ars ha silurato il taglio delle sedi distaccate di Riscossione Sicilia spa, la cui chiusura era prevista laddove presenti in comuni non capoluogo di provincia. Nonostante il parere contrario dell’esecutivo, infatti,. è stato approvato un sub emendamento firmato da Musumeci, Formica e Ioppolo che ha salvato gli uffici. 1 Agosto 2014 politica MESSINA. Un’imboscata politica “bipartisan” fa saltare l’area pedonalizzata. Ecco come è andata L’isola che non c’è (più) Nicola Cucinotta (Pd) e Pippo Trischitta (FI), al termine del voto, si scambiano i “cinque”. Vincono i negozianti che lamentano cali degli affari, perdono i cittadini. Ma i dati dicono che il commercio ci ha guadagnato DI ALESSIO CASPANELLO MESSINA. Per raccontare efficacemente una delle più controverse pagine del consiglio comunale che si è insediato un anno fa, è necessario partire dalla fine, da quella votazione che, di fatto, sanciva la fine dell’isola pedonale e dai “cinque” scambiati tra Nicola Cucinotta del Pd e Pippo Trischitta di Forza Italia, due che in teoria in aula dovrebbero guardarsi in cagnesco e che invece, dopo una tatticamente perfetta orchestrazione dell’imboscata politica ai danni dell’assessore alla Mobilità Gaetano Cacciola, si abbracciavano soddisfatti. L’ISOLA FA...PUM. Sedici voti (i Dr al completo con Carlo Abbate, Elvira Amata, Nino Interdonato e Rita La Paglia, i Pd Cucinotta, Paolo David, Francesco Pagano, Antonella Russo, Pietro Ianello e Giuseppe Santalco, Forza Italia con Trischitta, Fabrizio Sottile, Giovanna Crifò, Ncd con Nicola Crisafi, il Megafono con Nora Scuderi) sull’emendamento proposto da Cucinotta e Sottile che ridimensiona fortemente il Pum (piano urbano della mobilità) immaginato dall’amministrazione, e l’isola pedonale è diventata la sola strada che costeggia piazza Cairoli, tra gli ululati di felicità della decina di negozianti che assistevano alla votazione dal loggione riservato agli spettatori. Negozianti che da sempre si erano dichiarati contrari alla pedonalizzazione estesa, e che all’improvviso, sin dalla mattina di martedi 29, alla spicciolata sono apparsi a palazzo Zanca. Perchè? Perchè in conferenza dei capigruppo un “colpo di L’ex isola pedonale di via dei Mille mano” di Cucinotta ha chiesto il prelievo della delibera che ha modificato il piano urbano della mobilità, consapevole del fatto che l’opposizione sarebbe rimasta isolata e senza “supporters”. Un capolavoro di tattica da parte dell’esponente del Pd, ma una vittoria di Pirro dal punto di vista strategico. Perchè, con l’azzoppamento dell’isola pedonale (e con la bocciatura annunciata dell’istituzione delle unioni civili prevista tra qualche giorno, e con la scelta di non sostenere la battaglia contro il passaggio dei tir in città), il Pd Nicola Cucinotta sta sì mettendo sotto scacco l’amministrazione di Renato Accorinti con la forza dei numeri, ma sta praticamente superando a destra Forza Nuova per le posizioni spaventosamente retrograde che sta assumendo. LA LOGICA “MERCANTILE”. Che a determinare le sorti della discussione sarebbe stato un manipolo di commercianti contrari all’isola pedonale, lo si era capito qualche mese fa, prima col consiglio aperto, nel quale i favorevoli alla pedonalizzazione venivano regolarmente zittiti a fischi e maleparole, e poco dopo, a piazza Cairoli, in occasione della manifestazione di protesta capeggiata da qualcuno dei consiglieri che in aula ha affossato l’isola pedonale. La tesi che si voleva far passare in quell’occasione è stata quella che la pedonalizzazione di via dei Mille, piazza Cairoli, parte della via Giordano Bruno e di alcune delle perpendicolari, fosse stata il colpo di grazia per l’economia cittadina. A sostegno di questa tesi, i negozianti citavano dati che nessuno ha mai avuto la fortuna di poter analizzare. L’unico dato incontrovertibile, in tutta la vicenda, è invece quello dato da due semplici numeri: da quando è in vigore l’isola pedonale, a chiudere è stato un solo negozio (tra l’altro per questioni legate all’affitto), mentre nel perimetro ne sono sorti ben sette. I FAVOREVOLI SI ORGANIZZANO. Nel frattempo, i favorevoli all’isola pedonale allargata si organizzano: in prima linea l’associazione Millevetrine, che raggruppa buona parte dei negozianti di via dei Mille, poi i semplici cittadini. Quelli che, sabato 2 agosto, alle 18 si raduneranno a piazza Cairoli. Per sottolineare il fatto che l’isola pedonale, frequentatissima, non è dei commercianti, nè dei politici. E’ dei cittadini. ZOOM I cinquanta contrari ECCO CHI SONO I COMMERCIANTI CHE HANNO SOTTOSCRITTO L’ATTO STRAGIUDIZIALE DI MAGGIO. E L’ESPOSTO DI GIUGNO MESSINA. Era il 15 maggio, si era ancora in piena campagna elettorale per le europee, e una mattina, nella sede del candidato di Forza Italia Salvo Pogliese, gli avvocati Carlo Autru Ryolo e Maurizio Cacace presentavano un atto stragiudiziale per la revoca della delibera che istituiva l’isola pedonale. Sotto quella dei due legali, le firme di cinquantuno negozianti “titolari di attività commerciali site nell’area pedonale Cairoli”, scrivono i due legali (e qualcuno al di fuori del perimetro). Ecco chi erano i sottoscrittori dell’atto. Rossella Messina, il ferramenta Natale Rumeno, l’artigiano Rosario Gervasi, Natale Pulejo, Biagio Stroncone, Alessandra Cammarata, il titolare di una pelletteria di Daniele Tornera, Gilberto Mastronardo, il materassaio Giuseppe Crupi (attivissimo durante le proteste contro l’isola durante la seduta di consiglio aperto di febbraio e la votazione di martedi 29), Antonio Fedele, Claudio Ferro, il pasticcere Domenico Ragusa, Mariangela Galizia del negozio Pois, Maria Parnasso, Agata Brighi, il proprietario della tabaccheria di piazza Cairoli Marco Bonfiglio, Giovanni Adamo, il gioielliere Giovanni Cassata, la Visalli group, la pellicceria Anna Dieli, Ad srl, il titolare dell’Armeria Raineri, Giuseppe Migliorato, il negozio B-Brand, Biagio Sturniolo del negozio d’abbigliamento Just Firme, Farmacia del Viale, Pega Trading, Alibi Dimensione Uomo, M Hugom srl, Muschio e Miele, il fotografo Gino Florena, Fortunato Miceli, Barbisio, Advanting Trade, Giacomo Frodà di Gf Computer, il titolare del negozio di prodotti per barbiere Stefano Incardona, Shopping Center, Foderami Raffa, Nevar srl, Non Solo Carta, la gioielliera Lucia Biliardo, Diamond & Pearls, Salvatore Portogallo, 7 Camicie, Gioielleria Vetrano, Priska fashion, Giuseppina Grasso di Magic, Sicil Games, Bar Robert e Tasmania Club. Un mese dopo, sempre con procura di Autru Ryolo e Cacace, in procura viene presentato un esposto, firmato dai cinquanta dell’atto stragiudiziale più altrettanti che nel frattempo si sono aggregati, in cui non si parla più di danno agli affari, ma di profili di illegittimità del provvedimento di istituzione dell’isola pedonale. (A.C.) centonove pagina 8 1 Agosto 2014 politica MILAZZO Il centro destra si riorganizza AL VIA LE RIUNIONI PER OPPORSI ALLA RIELEZIONE DI CARMELO PINO Milazzo. Il centro destra di Milazzo tenta di riorganizzarsi e guarda alle amministrative. Contro l’uscente Carmelo Pino. Difficilmente, però punterà sull’ex sindaco Lorenzo Italiano il quale dopo avere perso al ballottaggio quattro anni fa non viene ritenuto il cavallo vincente su cui puntare. Un primo incontro si è Al centro il sindaco Irene Ricciardello NOMINE. Ad aiutare il sindaco Ricciardello i messinesi Nando Coglitore e Marcello Scurria Brolo, arrivano gli esperti La questione economica rimane il problema principale dell’esecutivo che non può programmare l’attività. In bilico la nomina del nuovo revisore. Rimangono inalterate le “salate” tariffe dell’acqua BROLO. A dare manforte all’esecutivo Ricciardello due esperti messinesi: Nando Coglitore, attuale ragioniere generale del Comune di Messina e l'avvocato Marcello Scurria che dopo avere consigliato in molte scelte amministrative l’ex sindaco peloritano Giuseppe Buzzanca ora è stato chiamato nel centro nebroideo. L’amministrazione è alle prese con una serie di scadenze, a cominciare da quele di bilancio. A breve il consiglio comunale dovrà eleggere il nuovo Revisore dei Conti, figura centrale per il futuro immediato del paese e dell'amministrazione. Prenderà il posto di Tiziana Vinci. Non c’è una data precisa: c’è chi sostiene che la scadenza naturale sia il 31 luglio (elezione), altri il 15 settembre (insediamento). Brolo è ancora privo del bilancio di previsione 2013, fermo allo schema approvato dalla giunta Messina alla fine dello scorso anno. Il primo risultato di questo “blocco” burocratico ha impedito al sindaco Irene Ricciardello la revoca della delibera di giunta con la quale a fine 2013 la giunta Messina innalzava a dismisura le tariffe idriche, punto forte della campagna elettorale. A suo tempo Ricciardello insieme ai colleghi Scaffidi Lallaro, Carmelo e Vincenzo Princiotta, Miraglia, avviarono una massiccia campagna contro la delibera, culminata in manifestazioni con la raccolta di oltre duemila firme consegnate al commissario straordinario Musolino. Ad elezioni concluse tutti i promotori, ad Marcello Scurria eccezione di Vincenzo Princiotta hanno assunto ruoli di primo piano ma l'impegno fino ad ora non è stato mantenuto nonostante la determinzione di Irene Ricciardello. Tutto viene ricondotto alla questione economica. E al settore comunale che lo gestisce. I rapporti con il responsabile dei servizi finanziari, il ragioniere Arasi, seppure ufficialmente conflittuali e sfociati in denunce reciproche con il sindaco, sarebbero in realtà meno conflittuali di quello che sembra all’esterno. A fare da collante il vicesindaco Scaffidi Lallaro a cui non per nulla è andata la delega al Bilancio. Gianfranco Nastasi tenuto in un noto studio medico a cui hanno preso parte una decina di ex consiglieri comunali: Gianfranco Nastasi, Pietro Genovese, Pippo Russo, Carmelo Migliazzo, Pippo Doddo, Franco Cusumano, Pasquale Morabito Stefano Muscianisi, Rosario Piraino, Nino Italiano, Santino Saraò. Anche se non erano presenti avrebbero dato adesione al progetto Saro Pergolizzi, Maria Rosaria Cusumano, Roberto Mellina, Damiano Maisano. Anche se si tratta di una fase embrionale si è deciso in linea di massima di puntare sui giovani ed evitare nomi che possano essere ricondotti a un vecchio modo di fare politica. BARCELLONA Collica fa campagna acquisti SEMPRE PIÙ VICINI GLI EX ESPONENTI DEL CENTRO DESTRA. PD IN CONFUSIONE Barcellona. Il sindaco Maria Teresa Collica fa campagna acquisti in aula. Mentre il Pd non riesce a trovare un accordo interno sulla entrata in giunta, il primo cittadino sta recuperando i consiglieri che non si riconoscono più nel centro destra come Angelo Coppolino, Franco La Rocca, Vittorio Genovese. L’accordo ufficialmente non c’è, ma l’intesa sembra certa. Tra i Democratici, invece, l’accordo sembra lontano. Tre i gruppi che dibattono: l’anima forte è quella che fa capo al consigliere Carmelo Cutugno (area Laccoto). Ha il gruppo di consiglieri più nutrito e può determinare l’appoggio dell’aula. L’altra area è riconducibile al segretario Cisl Roberto Isgrò: nessun consigliere comunale a supporto ma un riscontro elettorale significativo che potrebbe essere utile in vista della riconferma elettorale. Infine c’è la parte che fa capo al segretario cittadino, l’avvocato Russo che chiede l’azzeramento dell’esecutivo (a cominciare dall’assessore Davide Bongiovanni). centonove pagina 9 Maria Teresa Collica 1 Agosto 2014 politica ROMETTA Cicero è Laface, scontro tra i rifiuti Si spostano in aula i disservizi estivi. Nuova sede per il municipio di Antonio Bonaccorso ROMETTA. In questi ultimi giorni il Salvatore Mangione SAN FRATELLO. L’assessore non è stato riconfermato: «Mi sento tradito» Bye-Bye Mangione Negli ambienti politici era ritenuto “l’uomo forte” della giunta. «Oscuravo il sindaco? Mai un litigio, non l’ho fatto mai sbagliare» San Fratello. «Oscuravo il sindaco? Non mi sembra, non li ho fatti sbagliare in niente. In un anno di lavoro sfido chiunque a trovare una delibera furi posto. La dialettica politica c’è sempre stata, ma mai litigato, smentisco qualsiasi cortocircuito». Il professore Salvatore Mangione, ex assessore “forte” della giunta Fulia, commenta così la mancata riconferma nell’esecutivo. Dopo il provvedimento di azzeramento della giunta, il primo cittadino Mario Fulia ha riconfermato la squadra con l’esclusione di Mangione Al suo posto il neo assessore Fortunata Cardali, che resterà anche tra i banchi del consiglio comunale. Si occuperà di Turismo, Sport, Spettacolo, Politiche giovanili ed Ambiente. L’avvicendamento è stato fatto per consolidare la risicata maggioranza. Nel corso del primo anno di legislatura Fulia aveva perso due consiglieri, Benedetto Bosco e Antonino Scianò, e con la maggioranza composta da 8 esponenti dela maggioranza contro 7 si sentiva la poltrona traballare. A farne le spese Mangione a che forse era ritenuto troppo autonomo anche in virtù dele sue esperienze passate (è stato anche sindaco di San Fratello). «Sono tutti novellini della politica, vediamo cosa sanno fare ora - dice Mangione - io non mi sono candidato a sindaco e la coalizione ha vinto grazie a questo accordo che era Fulia-Mangione non Fulia - consiglieri. Non farò ne comizi ne ricorsi, ma non ho gradito il metodo con cui sono stato sostituito. E’ un tradimento politico bello e buono». L’amarezza è contenuta nei manifesti affissi per tutto il paese. Nei quali campeggia la frase di Plutarco: Se dio è la speranza del forte non può essere la giustificazione del vile». consigliere di minoranza Enzo Cicero ed il vicesindaco Giuseppe Laface non se le mandano a dire sull'amministrazione del paese ed in particolare sulla gestione dei rifiuti. La vicenda è partita dopo la denuncia del gruppo "Continuiamo insieme per innovare" che evidenziava la presenza di sacchi di immondizia lasciati sul fondo dei cassonetti per diverse settimane. L'impresa aggiudicataria del servizio di raccolta e smaltimento pare infatti che in un primo momento avesse operato con mezzi impropri che non permettevano lo svuotamento totale del cassone. «Se restiamo alla sostanza (e non vedo a che altro) - scrive Cicero tornando sulla polemica - il vicesindaco ha confermato innanzitutto che il “servizio” di raccolta rifiuti e lo spazzamento sono entrati a pieno regime solo dopo tre settimane: e noi ci auguriamo ovviamente che il pieno regime permanga garantito. In secondo luogo, ha annunciato l’aggiudicazione di una gara di disinfestazione: bene, siamo a fine luglio e ancora l’aspettiamo, mentre l’anno scorso tra metà giugno e metà luglio sul territorio romettese c’erano già state due disinfestazioni». Tornata la normalità nei giorni scorsi il vicesindaco ha assicurato di vigilare "affinché non si creino in futuro altri disservizi". "Certo è ben poco, rispetto a tutto quanto sarà ancora necessario per ridare decoro e dignità alla nostra Rometta, ma non possiamo accettare rincara Laface - che, per mera polemica politica, si neghi l’evidenza o, peggio, si “mistifichi” la verità e si PETTINEO Giovanni amministratori, nomina Gentile IL CONSIGLIERE NELLA CONSULTA ANCI. CON LA BENEDIZIONE DELL’ONOREVOLE GRASSO Pettineo. C’è anche Gianfranco Gentile, 35enne consigliere comunale di Pettineo, nel Coordinamento della Consulta Regionale dei Giovani Amministratori dell'Anci Sicilia. La nomina è stata fatta dal Presidente Anci Sicilia Giovani, Maurizio Lo Galbo di comune accordo con il segretario generale dell'Anci Mario Emanuele Alvano ed il Presidente dell'Anci Sicilia Leoluca Orlando. A “benedire” l’incarico anche gli onorevoli Bernardette Grasso e Toto Cordaro al quale riconoscono «passione politica, capacità di interagire con gli amministratori e disponibilità all’ascolto».«Dopo diversi mesi di impegno nelle varie attività sul territorio siciliano – commenta il presidente dei giovani Anci Sicilia Maurizio Lo Galbo, - abbiamo voluto promuovere il lavoro svolto dal consigliere Gianfranco Gentile, attribuendogli una nuova responsabilità». «Ritengo che l’impegno nelle comunità locali e nelle amministrazioni dell’Isola – afferma Gianfranco Gentile – debba essere valorizzato». Gianfranco Gentile centonove pagina 10 Enzo Cicero lasci immaginare che, sino al 25 maggio scorso, Alice abitava a Rometta. Noi, come per fortuna la maggioranza dei romettesi, abbiamo smesso già da tempo di credere alle favole". La replica di Cicero non si è fatta attendere anche in questo caso. "Oltre a rimarcare la sostanza, a cui un non-filosofo come Laface è a priori convintamente estraneo, vorrei per un momento interrompere l’infantile ritornello secondo il quale «la maggioranza dei Romettesi» starebbe con l’attuale «maggioranza consiliare»: le due maggioranze non coincidono, la prima è sempre (matematicamente) sopra il 50%, la seconda ha avuto il 45%: sufficiente per vincere legittimamente, ma non per usurpare la prima". Ed intanto Laface si sbilancia ed annuncia che entro ferragosto l'amministrazione entrerà in possesso del nuovo "Palazzo Satellite" di Via Mezzasalma dove si trasferiranno definitivamente da settembre gli uffici della delegazione municipale. Dovrebbe concludersi così l'iter di un'opera pubblica attesa da 14 anni. L'entrata in funzione dei nuovi locali municipali a Rometta Marea comporterà anche un risparmi annuo di circa 50mila euro poiché verrebbero tagliate le attuali spese di affitto tra delegazione municipale e le classi della scuola materna "Falcone Borsellino". 1 Agosto 2014 sicilia Beppe Alfano Carmelo D’Amico TERREMOTI. Il capo del braccio armato della mafia del Longano svela i segreti di cosa nostra Si pente D’Amico, Barcellona trema Corsa contro il tempo della Dda di Messina, che ha meno di 180 giorni per portare avanti le indagini in base alle dichiarazioni. In ballo, 45 omicidi, casi di lupara bianca, decenni di malaffare. E forse il il delitto Alfano MESSINA. Meno di centottanta giorni per scrivere quanti più verbali sia possibile, verificare il tutto e poi procedere: è questa la corsa contro il tempo dei tre magistrati della Direzione distrettuale Antimafia di Messina, Vito Di Giorgio, Angelo Cavallo, Fabrizio Monaco e Giuseppe Verzera che stanno ascoltando le dichiarazioni di Carmelo D’Amico, boss barcellonese e leader del gruppo armato di cosa nostra nel Longano. Già, perché decorsi i 180, le dichiarazioni del collaborante di giustizia non saranno più utilizzabili. E, di carne al fuoco, D’Amico ne starebbe mettendo proprio tanta. TERREMOTI. Quarantacinque omicidi, sepolture negli argini dei torrenti e nelle vallate, gestione del racket, delle estorsioni, traffico di droga, appalti pubblici, tangenti e anche gli affari del cosiddetto terzo livello, dove mafia e politica si incontrano: il capo dell’ala militare del Longano, del cui pentimento si è appreso da poco, sta parlando, disseppellendo tante verità sepolte. Sepolte come i cadaveri degli scomparsi dal 1992 in poi. Ciò che dice? Top secret, come il nome del suo legale (che non appartiene alla rosa dei nomi più noti). Gli unici riscontri, infatti, sono solo nelle attività di scavo per ritrovare i morti. REBUS ALFANO. Il mistero dei misteri è cosa abbia già detto o cosa dirà D’Amico dell’omicidio che fu uno spartiacque per Barcellona Pozzo di Gotto, quello del giornalista Beppe Alfano, ucciso l’8 gennaio del 1993, proprio mentre nel Longano si consumava la lupara bianca raccontata da D’Amico. A livello processuale, l’omicidio avrebbe già un organizzatore (il boss Antonino Gullotti) e un esecutore (Antonio Merlino), ma la figlia del cronista, Sonia Alfano, e il suo legale, Fabio Repici, puntano da tempo sulla scopertura del cosiddetto terzo livello, cioè sull’esistenza di mandanti occulti, ovvero di persone legate a doppio filo alla mafia barcellonese. La questione è al centro del procedimento “Alfano Ter”. Da notizie di stampa non smentite dalla Procura, sembrerebbe sia stata tirata anche in ballo una calibro 22 (la stessa arma utilizzata per uccidere il cronista), che avrebbe fatto più passaggi di mano. E non si tratta dell’arma posseduta da un imprenditore di Terme Vigliatore, Mario Imbesi, ma di una sua gemella che nel 1979, secondo quanto scoperto da Repici, era stata ceduta Franco Mariani, un industriale milanese amico del boss di Barcellona, Rosario Cattafi (condannato a 12 anni nel dicembre del 2013) e a lui legato in affari e attività illecite. In seguito a indagini, si è scoperto che nel 1999 era stata presentata da Mariani proprio una denuncia di sparizione dell’arma. 45 OMICIDI. Ma se per quanto riguarda Alfano è tutto da verificare (potrebbe anche essere che D’Amico ancora non abbia detto ciò che sa, ma si sia limitato a qualche passaggio “esca”), la brutale realtà della collaborazione ha le sue prove nelle ruspe in azione, quelle che stanno scavando nelle colline a monte di Pozzo di Gotto alla ricerca di Angelo La Rocca (scomparso il 17 gennaio 1992), nell’alveo del torrente in contrada Gurafi per ritrovare Giuseppe Porcino (di cui si persero le tracce il 17 marzo del 1993) e lungo la strada arginale del torrente Patrì per far tornare alla luce i resti di Giuseppe Italiano (scomparso il 22 febbraio del 1993). Idem per Santi Bonomo, che dal 12 dicembre 1997 scomparve perché ucciso e, a quanto pare, sepolto in contrada Pozzo Perla. Dalle rivelazioni di D’Amico, sarebbe venuti fuori anche particolari della sorte di Filippo Lo Presti Alesci, Rosario Chillemi e Salvatore Mirabile, scomparsi nel 1992 perché uccisi in una villetta di Belpasso il 18 gennaio del 1992. Infine, tra le rivelazioni, anche una sui luoghi in cui era custodito un arsenale di cosa nostra barcellonese, a Corriolo, nel Comune di San Filippo del mela, sotto un viadotto dell’A20. (R.C.) IN PRIMA LINEA «Voglio solo la verità» PARLA LA FIGLIA DEL GIORNALISTA UCCISO NEL 1993, CHE DA ANNI TENTA DI SVELARE I VERI MANDANTI MESSINA. «Non posso che essere fiduciosa nei confronti della Procura». Sonia Alfano, già eurodeputata e figlia del giornalista ucciso l’8 gennaio del 1993, commenta così le notizie sul pentimento di Carmelo D’Amico. «Non so nulla, so soltanto, da quello che ho letto, di alcuni riferimenti fatti anche sulle ricerche del corpo di Angelo La Rocca, scomparso nel 1992, che turbò molto mio padre. Io - spiega - ho ricordi di quei contesti e lì racconterò agli inquirenti una volta che sarò convocata. Da tempo, infatti, ho chiesto di essere sentita». Per Sonia Alfano, ciò che potrebbe dire il nuovo pentito è determinante per le tesi che da sempre porta avanti con il suo legale: «Quando ho incontrato Gullotti, lui ha ribadito la sua estraneità al delitto. Gli ho risposto: “Se lei non c’entra nulla, allora porti delle prove, perché io non voglio una verità tanto per, ma una verità che sia vera, che racconti il perché di un delitto di matrice mafiosa come quello di mio padre”. Del resto - continua - i servizi segreti stessi hanno ammesso, il 15 ottobre del 2008, che erano stati a Barcellona e anche a casa della vittima per far mancare il terreno sotto i piedi di Santapaola, che poi se ne andò e fu arrestato dopo, a maggio, nelle campagnie tra Catania e Siracusa. Probabilmente - incalza l’ex eurodeputata se anche la mia famiglia avesse avuto un centonove pagina 11 atteggiamento di silenzio totale, il caso di mio padre si sarebbe chiuso con il processo. E ricordiamoci ciò che si disse all’indomani e che, purtroppo, si dice ancora oggi: nefandezze e calunnie. La verità continua - è che c’è stato un fronte che si è opposto sempre alla verità. Insomma, se il nostro atteggiamento non fosse stato forte e incisivo, non si sarebbe mai andati avanti. Io in tutti questi anni, per rispetto al ruolo che ho ricoperto, non sono mai andata in Procura ed ho parlato poco e niente. Non volevo che si dicesse che stavo usando il mio essere erudeputato. Adesso, archiviata l’esperienza europea, io sarò un tarlo. Scoprire la verità sarà una delle mie pochissime ragioni di vita, perché voglio che i barcellonesi sappiano chi ha voluto questo omicidio, anche per comprendere come la borghesia di quel posto sia totalmente malata». (R.C.) 1 Agosto 2014 sicilia Marcello Massimelli, consulente dell'ex Presidente Cuffaro, tra gli indagati per truffa CASO NOMURA. Approda a Palermo l’indagine sulla cartolarizzazione dei crediti della Asl siciliane Accordi sotto... banca Secondo la finanza, l’operazione impupata nel 2002 col governo Cuffaro ha creato danni erariali per 175 milioni di euro. Ecco le astuzie “off shore” di Massinelli, Reina & C. PALERMO. C’è voluto un dettagliato esposto anonimo alla Procura di Milano, una inchiesta internazionale e alla fine l’indagine è approdata a Palermo. Ora si svela il mistero sulla cartolarizzazione dei crediti delle Asl siciliane, operazione “impupata” nel 2002 sotto il governo Cuffaro che, secondo la Guardia di Finanza, ha creato danni erariali alla Sicilia per 175 milioni di euro: si è preferito fare accordi sottobanco, anzi “sottobanca” con i giapponesi di Nomura-scrivono gli agenti della Tributaria-piuttosto che chiedere un normale prestito alla cassa depositi e Prestiti che avrebbe fatto risparimiare almeno sessanta milioni di euro. Ma come si è arrivati a velare gli intrecci? Otto gli indagati nell’indagine del pm Leonardo Agueci, Sergio De Montis e Daniele Paci. Oltre l’ex presidente della regione Totò Cuffaro, nell’indagine figurano Fulvio Reina e Marcello Massinelli, titolari della società di intermediazione “Lm consultino” ed ex consulenti finanziari del governatore oggi in carcere a Rebibbia, con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Reina e Masinelli avrebbero intascato “estero su estero” commsioni milionarie, che secondo le ipotesi investigative si sarebbe poi trasformata in tangenti ai politici. Nell’indagine figura infatti anche il presidente del consorzio aziende sanitarie siciliane srl, Marco Modica de Mohac, docente universitario di diritto tributario a Palermo e i funzionari londinesi della banca nipponica, Armandi Villini, Andrea Giordani, Stefano Ghersi e Arturo Visdomini. Ma quali erano i meccanismi della truffa? Creata la “società veicolo” a Milano, con una Alessandro Pagano doppia operazione si sono sottoscritti i contratti con il colosso del credito Giapponese, terza banca al mondo per capitalizzazione. Vengono ceduti a Banca Nomura crediti per 670 milioni di euro e la regione si impegna a pagare all’istituto di credito un tasso di interesse del 3,9% . Su questo poi sarebbero stati sottoscritti tre “derivati” che avrebbero portati ulteriori danni alle casse regionali. La procedura è risultata subito viziata: Massinelli, consulente sia di Nomura che della Regione Siciliana, fa avere l’incarico a Nomura senza alcuna evidenza pubblica. Anzi, pubblicata la richiesta di manifestazione di intersse quando all’appello rispondono colossi come Deutche bank, Capitalia, Merril Lince, Morgan Stanley Lehman Brothers e Bnl, si arriva all’arguzia che la banca Nomura, già a conoscenza delle offerte delle concorrenti, ne fa una più vantaggiosa e si aggiudca l’incarico. Il resto sono solo astuzie “off shore”, con una serie di bonifici alle aziende dei due consulenti incaricati, Massinelli e Reina, e alle loro due società, Rossini srl, Profitview Investment con sede a Dublino e Navel ltd e ad Anguilla, nei Caraibi del Nord. Su questo fronte la Procura di Palermo ha già disposto sequestri “per equivalente” per un importo di 104 milioni di euro: 23 terreni, 27 fabbricati e ben tredici società. Il ragioniere generale che validò l’operazione allora fu Enzo Emanuele, attuale direttore generale dell’Irfis. I rilievi mossi all’operazione da parte di tre funzionari regionali, Girolamo De Vita, Mariano Luigi Pisciotta e Marcello Giacone, che lasciavano intravede un danno per la regione “di almeno 171 miliardi” di vecchie lire. Inviato all’assessore al Bilancio dell’epoca, il forzista nisseno Alessandro Pagano, rimasero lettera morta. OCCASIONI SPRECATE Ehi, ti ricordi di Simone Cimino AVVISTATO A FAIRFIEL IL MAGO AGRIGENTINO DEL FONDO DI INVESTIMENTO CAPE LIVE IN ATTESA DEL PROCESSO A SETTEMBRE AL TRIBUNALE DI MILANO AGRIGENTO. Ma che fine ha fatto Simone Cimino, il mago agrigentino del fondo di investimento Cape Live, partecipato dalla Regione Sicilia e sospeso dalla Borsa? In attesa che a settembre al Tribunale di Milano si apra il processo che lo vede imputato per il reato di agiottaggio, Simone Cimino, agrigentino cinquantenne, cugino del deputato Cimino vicino a Crocetta, è stato avvistato Fairfiel, nel New Jersey, a una ventina di chilometri da New York, Qui ha sede la Nextron Medical Tecnologies, società dell’imprenditore di Mantova Silvio Eruzzi, per conto della quale Cimino svolge il ruolo di direttore finanziario. E pensare che fino all’anno scorso metteva a punto il piano per rilevare il sito di Termini Imerese, da riconvertiree nella produzione di macchinine elettriche. centonove pagina 12 Simone Cimino 1 Agosto 2014 centonove pagina 13 1 Agosto 2014 sicilia L’Iacp di Messina MESSINA. Produttività da record all’Istituto autonomo case popolari. Se non fosse che... Iacp, dirigenza da campioni 100% dei risultati raggiunti per il coordinatore generale Maria Grazia Giacobbe. Che siede anche nel nucleo di valutazione. Tutti i numeri. E quell’anno in cui i dirigenti valutarono sè stessi DI ALESSIO CASPANELLO MESSINA. Secondo il contratto nazionale collettivo di lavoro, esiste un “premio per il conseguimento di livelli di particolare qualità della prestazione dei dirigenti”. E’ l’indennità di risultato, fa parte delle tre voci che compongono la retribuzione annua del personale dirigenziale, e all’Iacp di Messina, ente che si occupa di case popolari e non è mai salito alla ribalta delle cronache per particolare brillantezza di risultati, se ne fa man bassa, con percentuali di produttività praticamente teutoniche. CAMPIONISSIMI. A marzo del 2012, una delibera commissariale a firma del commissario straordinario dell’ente Venerando Lo Conti, determina il fondo da destinare alla valutazione del lavoro svolto dai dirigenti nel 2011. Che sembra proprio se la cavino bene, visto che la percentuale più bassa di raggiungimento degli obiettivi è del 65% ed appartiene ad Antonio Recupero, direttore amministrativo (oggi in predicato di tornare al comune di Messina come dirigente), mentre il direttore tecnico Achille D’Arrigo raggiunge un onorevolissimo 75%. Alle soglie della magnificenza si ferma il dirigente contabile Calogero Punturo (oggi il suo posto è detenuto da Ferdinando Caudo), con una percentuale di obiettivi raggiunti del 95%, mentre fa en plein, raggiungendo tutti gli obiettivi prefissati, il direttore generale Maria Grazia Giacobbe, con una spaventosa percentuale del 100%: raggiungfimento cioè di tutti gli obiettivi che gli vale 35mila euro. Così ha stabilito il nucleo di valutazione. All’interno del quale siede proprio Maria Grazia Giacobbe. NOI VALUTIAMO. A giudicare le performances dei dirigenti, infatti, ci pensano il presidente Aldo Campo, ed i componenti Girolomo Bertolami, Pietro Antonio Briguglio e Maria Grazia Giacobbe, così come stabilito dal predecessore di Lo Conti, l’ex commissario straordinario Giuseppe Laface. A stroncare il sorgere del sospetto di un conflitto d’interessi ci pensa subito il regolamento del nucleo di valutazione stesso, che prevede la nomina del coordinatore generale, quindi di maria Grazia Giacobbe, quale componente del nucleo. Anche nel 2010, d’altra parte, il coordinatore generale aveva ottenuto risultati di cui vantarsi: 95% degli obiettivi raggiunti (in ottima compagnia, peraltro: 90% D’Arrigo, 85% Recupero), performance che gli è valsa 33.200 euro. UNA PIOGGIA DI DENARI. Nelle tasche dei dirigenti, dal 2008, sono sempre arrivate le indennità di risultato (una delle tre voci che compongono la retribuzione, con stipendio tabellare e indennità di posizione): per Recupero, per esempio, le performances sono state valutate in 21mila euro nel 2008, 16.500 nel 2009, 21500 nel 2010 e 19.500 nel 2011. Stesso trattamento per D’Arrigo: 24mila nel 2008, 18mila nel 2009, 27mila nel 2010 e 22.500 nel 2011. Di parecchie spanne sopra Maria Grazia Giacobbe, in virtù di paramentri più favorevoli al ruolo dirigenziale che ricopre: 29.750 nel 2008, 26.250 nel 2009, poi i già citati 33.250 del 2010 e 35mila del 2011. Bastano? Nient’affatto. Perchè i tre dirigenti all’istituto autonomo case popolari hanno fatto causa. CONTENZIOSI A GO’-GO’. Fra lo Iacp di Messina e Maria Grazia Giacobbe in ballo c’era un contenzioso per le indennità di risultato dal 2000 al 2005 che l’istituto regionale non aveva mai corrisposto, e lo stesso, limitatamente agli anni 2003-2005, era stato fatto da D’Arrigo e Recupero. La questione va al tribunale del lavoro, che condanna l’ente (che propone appello) alla corresponsione delle indennità. Di che cifre si parla? Ragguardevoli. E determinate in sede di conciliazione, fuori dai tribunali. Per Maria Grazia Giacobbe sono 175mila euro dal 2000 al 2004, 35mila euro per il 2005 e 147mila euro per gli anni fino al 2010. “Somme di gran lunga inferiori rispetto agli importi pretesi nei giudizi”, si legge nel documento di conciliazione. Per D’Arrigo, l’accordo raggiunto è di 55mila euro per 2003 e 2004, e poi 115mila euro. Per Recupero, invece, sono45mila euro per 2003 e 2004, 30mila euro per il 2005 e 101mila euro per gli anni fino al 2010. RISULTATO PIENO. Praticamente, nel 2005 tutti hanno raggiunto risultato pieno. Perchè? Lo spiega lo stesso verbale di conciliazione: “nel 2004, in assenza dell’organo politico, la dirigenza stessa ha individuato, nell’interesse superiore dell’ente, le linee programmatiche ed i relativi obiettivi da seguire”. Tutti raggiunti, stando alle indennità del 2005. PALAZZO ZANCA Premi? Ma per favore... AL COMUNE NON SI PERCEPISCE INDENNITÀ DI RISULTATO DAL 2005. “NON LA MERITANO”, SCRIVONO REVISORI E CORTE DEI CONTI MESSINA. Poteva palazzo Zanca farsi mancare problemi con i suoi dirigenti? No che non poteva. E infatti, le indennità di risultato del personale dirigenziale del comune di Messina non vengono versate da anni, e sono ferme al 2005. Fino al 2009 il nucleo di valutazione ha quantificato le prestazioni raggiunte (ma le varie amministrazioni non hanno mai ottemperato al pagamento), dal 2010 ad oggi è tutto fermo: valutazioni e pagamenti. Non solo. Il collegio dei revisori dei conti del Comune aveva dato parere negativo sulla costituzione dei fondi accessori per gli anni 2012 e 2013. Con una motivazione che stroncava: “Non risulta negli atti centonove pagina 14 esaminati e resi disponibili - si leggeva in una nota dei revisori - documentazione idonea ad accertare l’attivazione di nuovi servizi nè miglioramenti o ampliamento dei servizi esistenti” rispetto al fondo già costituito per gli anni 2010 e 2011. In soldoni, scrivevano i revisori, i dirigenti non avevano raggiunto obiettivi tali da meritare alcun premio. Parere che trae conforto anche da quanto scrive la Corte dei Conti in merito: tra i punti di maggiore criticità riscontrati nell’andamento economico del Comune, c’è infatti “la mancata individuazione degli obiettivi gestionali in riferimento a precisi standard quantitativi e qualitativi”. Tanto per far parlare i numeri, il fabbisogno economico richiesto dai dirigenti per il fondo per la retribuzione di posizione e di risultato (la parte “variabile” dello stipendio) del 2011, ammontava a un milione e 866mila euro. (A.C.) 1 Agosto 2014 sicilia ZOOM Quei tiratori eccellenti La Vara di Messina MESSINA. Fondi ai minimi storici per la festa dell’Assunta a Ferragosto. Ecco chi manca all’appello Una vara con la crisi Amam e Gruppo Franza non contribuiscono più alla manifestazione. Non arrivano neanche i soldi assicurati da Crocetta nè «l’ufficio» promesso dall’ex assessore Todesco. Soluzione tampone? La lotteria DI ALESSIO CASPANELLO MESSINA. Due industrie del caffè, un colosso del settore della riscossione crediti, un istituto di credito ed un’associazione confindustriale. La devozione alla Madonna della lettera, patrona della città, ad un mese dalla passeggiata della macchina votiva che la raffigura, potrò contare solo sui mille euro ciascuno in arrivo da Caffè Barbera, Miscela D’Oro, Fire spa, Unicredit e Confindustria Messina. Fino ad oggi. VARA IN RISTRETTEZZE. Anche perchè il comune di Messina potrà contribuire con 47mila euro: tutto grasso che cola, tra l’altro, visto il divieto tassativo imposto dalla Corte dei Conti per qualsiasi spesa “voluttuaria”. In tutto fanno 51mila euro, più i ventimila che palazzo Zanca ha già stanziato per gli straordinari da pagare a chi a ferragosto lavorerà per assicurare l’ottimale svolgimento della processione. Come si organizza la passeggiata della santa patrona con settantamila euro? Ingegnandosi. O in alternativa raschiando il fondo del barile. LA LOTTERIA. L’assessore alla Cultura Tonino Perna si è inventato la lotteria “Mata e Grifone” e gli ottanta salvadanai distribuiti in altrettanti negozi. Due soluzioni “tampone” che fino ad oggi non hanno fatto fare a pugni i messinesi per accaparrarsi un biglietto (del costo di due euro e cinquanta) o per mettere il resto dell’acquisto nel salvadanaio. Perchè, a mancare, quest’anno più delle altre volte sono i contributi esterni: Due in particolare: Amam e gruppo Franza. CHI MANCA ALL’APPELLO. Tra i più munifici degli sponsor “privati”, la partecipata che gestisce l’acquadotto messinese, fino allo scorso anno, aveva fatto affluire nelle casse della Vara praticamente diecimila euro. Quest’anno si riducono a zero, sempre per la tagliola dei magistrati contabili in cui non è stretto solo il Comune, ma anche tutte le sue partecipate. Al momento mancano anche i 4500 euro dell’Ordine dei farmacisti, e quelli del centro commerciale Tremestieri. Mancano, e non è una notizia inattesa dati i rapporti con l’amministrazione, anche i tredicimila euro stanziati con continuità da anni da parte del gruppo Franza, che ha però assicurato che si occuperà dei giochi pirotecnici che concludono la manifestazione, tradizionalmente offerti dal Comune. Più le decine di migliaia di euro promesse dalla Regione (addirittura ottantamila euro, secondo quanto raccontato lo scorso anno dal presidente della regione Rosario Crocetta). Sulla festa della padrona, però, solo un anno fa i programmi erano ben diversi. Ben più ambiziosi. SOLO UN ANNO FA. “Inaugureremo un ufficio Vara, che lavorerà 365 giorni per la buona riuscita della manifestazione”, spiegava undici mesi fa l’ex assessore alla Cultura Sergio Todesco, poi dimissionario dopo qualche settimana. Non solo il suo successore, Tonino Perna, non ha dato attuazione all’ufficio, ma nel 2014 di Vara se ne è iniziato a parlare solo il 10 luglio (dopo un primo, inconcludente incontro a marzo), quando, negli anni scorsi, il comitato Vara iniziava ad incontrarsi a fine gennaio. Vara che, negli anni scorsi, anni di vacche solo di pochissimo più grasse, dal punto di vista finanziario poteva vantare ben altri numeri. Non solo. QUANTO MI COSTI. Nel 2011, l'allestimento della Vara era costato ben 161mila euro, tra servizi (134mila euro) e straordinari (27mila euro). Tre anni fa, poi, i privati avevano cotribuito con qualche spicciolo in meno di settantamila euro, lasciando il “grosso” della spesa, oltre novantamila euro, sulle spalle di palazzo Zanca. Dai 161mila euro, nel 2012 il costo della processione si era già ridimensionato di parecchio, passando a 142mila euro, divisi tra glim86mila euro dell’amministrazione ed i 56mila euro dei privati. Crollo verticale nel 2013, prima edizione della processione sotto l’amministrazione di Renato Accorinti: meno di centomila euro, divisi quasi a metà tra Comune e privati, con leggera prevalenza per i secondi. centonove pagina 15 MESSINA. Meno di un mese fa l’inchino della statua della Madonna della Grazie di fronte casa del boss Giuseppe Mazzagatti, ad Oppido Mamertina. Giusto il tempo che le polemiche divampate si spegnessero, e subito si replica, stavolta a Palermo. Domenica 27, tra i vicoli del popoloso quartiere di Ballarò, il fercolo della Madonna del Carmine si ferma davanti al negozio di pompe funebri di Alessandro D’Ambrogio, uno degli ultimi “padrini” di Cosa nostra oggi rinchiuso al 41 bis nel carcere di Novara, in Piemonte, che due anni fa la statua la portava a spalla. Esattamente come, nel 2005, le foto agli atti dell’operazione Arcipelago rivelavano un giovane Puccio Gatto, boss del rione Giostra a Messina, vestito in tunica bianca con il cordino tra i capelli a tirare la Vara. Il legame tra processioni religiose e criminalità è antico come il mondo, e niente sembra riuscire a scardinarlo. E a niente è valsa la scomunica lanciata da papa Francesco Bergoglio all’indirizzo dei mafiosi. Una scomunica talmente scontata da essere quasi ovvia, e invece no. Perchè, prima di papa Francesco, a scomunicare i mafiosi ci aveva pensato, ad Agrigento, papa Karol Woitjla. Invano, se nel 2006 l’arcivescovo di Messina, Giovanni Marra scriveva, nel presentare la Vara, “Sono certo che quest'anno i detenuti messinesi che hanno beneficiato dell'indulto non mancheranno di unirsi ai tiratori per ringraziare anche la Madonna per l'atto di clemenza ottenuto”. Perche? ”I detenuti del carcere di Gazzi un tempo chiedevano il permesso di partecipare alla processione della Vara e veniva loro concesso perché si era sicuri, come è sempre avvenuto, che al termine della processione puntualmente rientravano nelle loro celle”, scriveva con paternalismo il prelato, contribuendo ad alimentare una delle tante leggende metropolitane che aleggiano intorno alla processione. La più dura a morire delle quali è che ai detenuti fossero accordati i permessi speciali per poter assistere alla processione. Ma ancor più leggenda è che l’amministrazione penitenziaria li concedesse. Le richieste, negli ultimi vent’anni, si contano sulle dita di una mano. E nessuno di questi è stato concesso. (A.C.) 1 Agosto 2014 sicilia INCHIESTA. Viaggio nelle richieste di condono edilizio. Anche per i casi più assurdi. Ecco quali Una città di abusivi Dalle soprelevazioni, elemento ormai caratterizzante dello skyline cittadino, a palazzi a due piani da mille metri cubi totalmente abusivi. Che sono rimasti tali per cinquant’anni, passando attraverso tre sanatorie, atti d’acquisto e rogiti notarili Mattoni a rustico, soprelevazioni e terrazze coperte. Ecco lo skyline di Messina DI ALESSIO CASPANELLO MESSINA. La richiesta è del 1995, e secondo il parere della Soprintendenza ai beni culturali ed ambientali di Messina, arrivato nel 2011, arreca solo un “lieve danno in area di interesse paesaggistico”. E quindi, nel 2012, la richiesta di sanatorie edilizia per un “fabbricato ad una elevazione fuori terra, destinato a magazzino e deposito di attrezzi agricoli e derrate” da 282 metri cubi viene accettata dal comune di Messina. E oggi, nel 2014, il palazzotto sorto dal nulla in una campagna a Briga, totalmente abusivo, viene sanato. A diciannove anni di distanza dalla prima richiesta di condono. E con solo un Chiusure abusive di strada pubblica “lieve danno” paesaggistico. Non è che una delle sedicimila richieste di condono in sanatoria edilizia per opere realizzate da trent’anni a questa parte in spregio a qualsiasi regola urbanistica e di buon senso. E saranno tutte sanate. Anche le più improbabili. E IO MI FACCIO IL PALAZZO. Voglio un palazzo? E che problema c’è? Dal 1993, a Camaro superiore c’è stato un palazzo a due piani, totalmente abusivo, da 779 metri cubi, per rendere “condonabile” il quale è stata necessaria una perizia giurata e un’oblazione da sedicimila euro (l’abuso era così vecchio da essere stato conteggiato in lire) e quindicimila di oneri concessori. A Camaro superiore doveva essere consuetudine tirare sù nottetempo palazzi abusivi, visto che nella stessa via, dopo il pagamento di tremila euro è stato condonato un palazzo a due piani e seminterrato da 1300 metri cubi. Nonostante la costruzione fuori da ogni regola, i proprietari hanno avuto cura di stilare un regolare contratto di compravendita presso un notaio. Nel 1976. Stessa situazione a torre Faro. Un palazzo a due piani e “vano accessorio sul lastrico solare” da 228 metri cubi, la cui origine si perde nella notte dei tempi, dato che il contratto di vendita tra coniugi, con tanto di rogito notarile (su una costruzione abusiva), è del 1971, viene sanato dietro pagamento di 858mila lire all’atto della presentazione della documentazione di sanatoria nel 1986: sanatoria che è arrivata nel 2014. Il fatto che il palazzo fosse abusivo, non ha fermato, nel 1974, le operazioni di accatastamento. OOPS, MI SONO DIMENTICATO. C’è poi chi “dimentica” di denunciare la fine di lavori da quasi mille metri cubi: accade a Larderia, dove un “ampliamento al piano terra di un fabbricato formato da tre unità immobiliari” viene sanato. Era abusivo perchè, nel lontanissimo 1967, il proprietario non aveva comunicato il “fine lavori”, e per questo aveva chiesto il condono vent’anni dopo, nel 1986. Per il disturbo, palazzo Zanca incassa solo 726 euro, più 1400 circa per oneri di urbanizzazione. Una sciocchezza, considerato che lavori di ristrutturazione “in difformità” rispetto al progetto originario oggetto di concessione edilizia, della miseria di cinque metri cubi costano, solo di oblazione, 360 euro. SOPRELEVIAMO. Poi ci sono le soprelevazioni, elemento ormai caratterizzante dello “skyline” cittadino: un piano in più (da 330 metri cubi) su un palazzo a due elevazioni a Bordonaro? Diventa in regola con meno di duemila euro di oblazione dopo essere stato abusivo sin dal 1965. La “soprelevazione primo piano di un fabbricato ad una elevazione fuori terra e seminterrato, adibito ad attività commerciale” da 185 metri cubi a Mili san Marco? Si può fare, e l’oblazione costa poco più di tremila euro (più 1539 euro quale contributo per le opere di urbanizzazione). Nessun problema nemmeno per “un corpo fabbrica, con struttura in legno, ad una elevazione fuori terra, con annesso piccolo fabbricato destinato a deposito e wc” sorto dal nulla oltre vent’anni fa. Novanta metri cubi di abitazione (in legno) e 67 di bagno e deposito) costano un’oblazione da 1239 euro, più due distinti versamenti da poco meno di mille euro per oneri di urbanizzazione. Tra la documentazione presentata a supporto dell’abuso edilizio, fa quasi sorridere il certificato di idoneità sismica applicato ad un fabbricato in legno. Ma in centro città che situazioni si trovano? IO CENTRO. La cartina al tornasole è l’isolato 88, quello che, in pieno vial san Martino, si sta sgretolando giorno dopo giorno: L’isolato 88 è di proprietà comunale, e infatti è praticamente l’unico palazzo del centro cittadino a non essere stato massacrato da soprelevazioni che ne hanno stravolti i caratteri architettonici. Eppure, tra le sanatorie prese in esame fino ad oggi, sono pochissime quelle che riguardano palazzi al centro. E quelle poche riguardano “minutaglia”: come una “diversa distribuzione interna di un immobile e divisione in tre unità abitative” in via Ghibellina che risale ai tardi anni ‘60 (ed è stata condonata solo Soprelevazioni selvagge visibili dal campanile del Duomo centonove pagina 16 1 Agosto 2014 sicilia NUMERI oggi), o una “soprelevazione di due vani non abitativi adibiti a lavatoio e stenditoio” sul terrazzo di un palazzo a quattro piani in via Citarella, o, ancora, un frazionamento di un immobile in due appartamenti in via Cesare Battisti. Ma basta alzare gli occhi in una qualunque delle strade cittadine per poi abbassarli subito, sconfortati. LIMITI? QUALI LIMITI? COme può intervenire il Comune? Non può, di fatto. Acquisiti tutti i pareri del caso, dopo la relazione di un tecnico di fiducia da parte di chi richiede la sanatoria, il comune di Messina “non ha nulla da obiettare”, e concede il condono edilizio. Con una postilla quasi comica: all’opera totalmente abusiva, ma sanata, “nessuna modifica, rispetto allo stato di fatto, può essere apportata senza autorizzazione del Comune”. Perchè tutto questo? Perchè la legge prevede limitatissime condizioni per il diniego alla sanatoria: mancato scioglimento di vincolo idrogeologico o paesaggistico, Pratiche in attesa dal 1985 G Agli uffici dell’Urbanistica di Messina, nel 2007, sono state presentate oltre diciottomila pratiche di sanatoria. G Le richieste di condono fanno riferimento alle sanatorie nazionali del 1985 e del 1994 e al condono regionale del 2003. G Le pratiche presentate nel 1986 sono 10.276, quelli del 1994 sono 4.480, mentre per il condono del 2003 per le 3.625 pratiche. G Nel 2007, l’amministrazione guidata da Francantonio Genovese affidò sedicimila pratiche a 160 professionisti esterni. La maggior parte sono tornate al dipartimento. per esempio (parei sui quali ha competenza il Genio civile o la Soprintendenza) o costruzioni che ricadano entro la fascia dei 150 metri dalla battigia tranne che non siano realizzate prima del 1978, oppure che siano costruite dentro i torrenti. E gli abusi oggetto di sanatoria possono andare in deroga a qualunque previsione del piano regolatore. E praticamente sempre lo fanno. E infatti c’è chi, in una cooperativa all’Annunziata, ha deciso, anni fa, di chiudere portico e garage e di trasformarlo in abitazione. Un “appartamento”, per accedere il quale c’era bisogno di sollevare una saracinesca, che per anni è stato in vendita ed in affitto. Da prima che ol comune concedesse il condono, arrivato ad aprile 2014. Molto prima. PALAZZO ZANCA. Il Comune ricorre al Cga per fermare la sospensiva. Ecco le ragioni della InTur Villaggio Le Dune, il Tar stoppa le demolizioni MESSINA. “Si rappresenta l’urgenza, atteso la scadenza dei termini per proporre appello cautelare”. Il grido d’allarme, in perfetto avvocatese, lo lancia Antonino Giunta, legale incaricato dal comune di Messina di resistere in giudizio sull’appello proposto al Cga da Antonino Marchese, amministratore delegato della Intur srl e destinatario di sessanta istanze di demolizione di manufatti abusivi: tanti quanti sono i bungalow del villaggio turistico di Mortelle Le Dune, che una sentenza del tribunale ha dichiarato essere abusivo, e che palazzo Zanca ha deciso debba essere abbattuto. Dopo i provvedimenti di demolizione, Marchese, in qualità di rappresentante legale della Intur, affidate le “carte” in mano al legale Mario Caldarera, ha proposto ricorso al Tar, che in attesa di entrare nel merito della questione ha concesso la sospensiva sul provvedimento di demolizione. A questo, Giunta ha proposto che il comune di Messina si opponesse tramite il supremo organo di giustizia amministrativa in Sicilia, il Cga. Ma palazzo Zanca ha preso tempo. Troppo, secondo il legale, che lo ha comunicato con toni allarmati. Che hanno sortito effetto, visto che, con una delibera di giunta, l’assessore al Contenzioso Nino Mantineo ha deciso per la costituzione in giudizio di fronte al Cga per ottenere ‘annullamento della sospensiva. la linea difensiva della Intur, affidata all’amministrativista di grido Caldarera, è però parecchio aggressiva. E punta non solo all’anullamento delle sessanta ordinanze di demolizione, ma anche ad un risarcimento danni da parte di palazzo Zanca. Perchè? Il villaggio turistico Le Dune ha visto la luce all’inizio del 2000, subito in difformità rispetto ai progetti approvati che prevedevano, invece dei miniappartamenti costruiti, delle “capanne da spiaggia”, strutture amovibili per fruizione marina. Il villaggio Le Dune In seguito ad una denuncia, inizia il procedimento della Procura per la demolizione, con tanto di sentenza passata in giudicato e trasmessa al Comune. L’impresa costruttrice, nel frattempo, aveva tentato di “condonare” le costruzioni, ma le domande di sanatoria, anche sulla scorta della sentenza, erano state rigettate. Da lì i provvedimenti di demolizione. Secondo Caldarera, invece, le opere sarebbero conformi, con tanto di parere da parte della Soprintendenza, e invece sarebbe l’iter di bocciatura da parte del Comune ad essere viziato da illegittimità. E il risarcimento danni? Deriva, scrive Caldarera, da “pregiudizio gravissimo ed irreparabile dell’interruzione dell’attività turistica”, con l’ulteriore danno della rescissione di contratti già validi con tour operators. Il Tar giudicherà nel merito tra qualche mese. Il Cga, invece, si esprimerà sulla sospensiva. (A.C.) centonove pagina 17 PALERMO Ars, Giampiero Trizzino: “stop agli ecomostri” DISEGNO DI LEGGE PER UN SETTORE FERMO A NORME DI TRENT’ANNI FA PALERMO. Stop agli eco-mostri, iter autorizzativi più veloci e sportello telematico unico per i titoli edilizi. Sono alcuni dei punti del disegno di legge sull' edilizia che è stato depositato oggi alla commissione Ambiente dell' Ars "e che - dice il presidente della commissione, Giampiero Trizzino, deputato del movimento 5 Stelle puntiamo a far diventare legge entro la fine dell' anno". Il ddl, di 48 articoli, è molto ambizioso e si candida a diventare la pietra miliare del settore in Sicilia, dove l' ultima regolamentazione organica risale ad oltre trent' anni fa. "Il disegno di legge - afferma Trizzino alleggerisce le procedure autorizzative, grazie a strumenti come il meccanismo unico per l' edilizia (MUE) o lo sportello telematico per i titoli edilizi, unico per tutta la Sicilia (STARS)". "La semplificazione delle procedure - continua Giampiero Trizzino Trizzino, oltre a velocizzare notevolmente le pratiche autorizzative, con innegabili benefici per l' economia, dovrebbe inoltre ridurre notevolmente i contenziosi che spesso sono 'figli' di errate interpretazioni di norme oscure e ambigue". "Lungi dall' essere un semplice 'recepimento di norme nazionali' - afferma l' ingegnere Gianfranco Caudullo, che ha collaborato alla stesura del ddl - questo testo pone in essere novità dirompenti in termini di semplificazione e di trasparenza delle norme tecnico-amministrative, relative ai procedimenti edilizi. DIA, super DIA, SCIA, permesso di costruire, attività libera , non saranno più un ginepraio inestricabile di termini e norme, capaci solo di gettare professionisti e cittadini nello sconforto più totale. I 390 comuni della Sicilia, dal più piccolo al più grande, potranno parlare la stessa lingua e usare gli stessi codici, con in più l' obbligo dell' impiego di modalità telematiche di trasmissione" 1 Agosto 2014 sicilia Biagio Gennaro Gaetano Sirna MESSINA. Rimodulato il progetto “sperimentale” sulle sedici “ville del lusso” dell’Asp 5 Voglio una casa da Star Furono aperte nel 2000 con l’obiettivo di curare gli ex degenti dell’ex ospedale pschiatrico Mandalari. Oggi il manager Gaetano Sirna taglia i costi. A cominciare dall’assistenza ai pazienti DI PAMELA ARENA Messina. Le “ville del lusso” dell’Asp 5 non chiuderanno. Scampato il pericolo delle chiusure delle Star (Struttura abilitativa riabilitativa) adesso c’è un altro problema da affrontare. Nate nel 2000 su iniziativa dell’allora direttore del Dipartimento Salute Mentale, il dottore Biagio Gennaro, queste strutture residenziali miravano a sopperire alla chiusura del famigerato ospedale psichiatrico Mandalari. Con una peculiarità: dare confort e un’alta qualità della vita. Ognuna prende il nome di un colore o di un fiore. Al loro interno possono contare su un giardino da 1000 mq, barbecue, computer, caminetto e un cuoco pronto ad esaudire i desideri culinari dei pazienti. Le prime due sono state aperte a Milazzo: Villa Rosa e Villa Gialla. Obiettivo principale è sempre stato quello di restituire identità a centinaia di disabili ricoverati al suo interno segnando, nel contempo, l’inizio della gestione della disabilità nel territorio, dove la stessa ha le sue origini. Ma, nonostante lo scampato pericolo della chiusura delle sedi abilitative riabilitative, secondo l’ex, ed il nuovo, direttore del Dsm sembra che vi sia comunque un grosso problema da affrontare relativo alle modifiche che il direttore generale, Gaetano Sirna, ha previsto nella gestione. Modifiche che lo stesso fondatore del progetto, dottore Gennaro, non vede di buon occhio perché rischiano di vanificare gli sforzi fatti in questi 14 anni. «Pare che in occasione dell’ultima riunione avvenuta nei giorni scorsi fra il nuovo direttore generale dell’Asp di Messina e le imprese sociali che si occupano delle ville riabilitative, la chiusura che si prospettava per la fine del mese di agosto non avverrà più, ma ciò che adesso mi preoccupa è il modo in cui cambierà il sistema – dichiara Gennaro queste Star sono un’invenzione importante dopo la chiusura del Mandalari, sia perché servono ad ospitare coloro che hanno problemi psichiatrici e necessitano di supporto, sia perché permettono di mantenere alto il livello di cura e di controllo di questi pazienti grazie all’impiego di risorse professionali. Purtroppo, a quanto pare, il direttore generale sembra che voglia sostituire gli infermieri con altri operatori durante alcuni turni di lavoro come quello notturno. Inoltre – continua – con questa riduzione del personale sanitario non è più possibile mantenere un controllo vigile sul territorio con la somministrazione delle terapie agli utenti che vivono altrove. Queste restrizioni - conclude Gennaro – non faranno altro che limitare le possibilità di eliminare il problema all’origine». Anche il nuovo direttore del Dipartimento salute mentale (Dsm), Antonio Ciraolo, dichiara che queste modifiche potrebbero creare delle difficoltà: «Le star presenti in provincia di Messina sono 14: 6 a Milazzo, e sono le prime ad essere state create dopo la chiusura del Mandalari, 2 a Taormina, 2 a Messina, 1 a Terme Vigliatore, 1 a Patti e 2 a Sant’Agata di Militello (fra Rocca di Caprileone e Torrenova), ed è qui che si verranno a creare delle difficoltà. Le modifiche che vorrebbe apportare il nuovo manager, infatti, cambiano radicalmente il modello che abbiamo portato avanti finora perché se il personale sarà attivo nelle 12 ore diurne, e verranno a mancare anche gli infermieri che facevano il turno pomeridiano, i quali effettuavano un lavoro capillare sul territorio controllando i pazienti più gravi, come si potrà avere la situazione sotto controllo?». Secondo il direttore Ciraolo questa situazione potrebbe tuttavia migliorare se, viste le trattative ancora in corso, si riuscisse a fare un accordo diverso con le imprese sociali. Ma a non sembrare di volerci ripensare è, invece, il direttore generale dell’Asp 5 di Messina, Gaetano Sirna, secondo cui, per le casse dell’Azienda c’è bisogno di questa svolta: «Le Star sono una specificità del nostro territorio ma sono anche delle strutture ‘anomale’ perchè non esistono altrove. Difatti, non sono previste da nessun decreto – afferma Sirna - Fanno parte, altresì, di un progetto sperimentale che dura ormai da 14 anni e che ha comportato un esborso di denaro eccessivo che si sarebbe potuto risparmiare se avessimo apportato prima queste modifiche gestionali di cui si sta parlando. Nello specifico, considerato che ogni tipologia di paziente (interno, esterno o riabilitativo) comporta un determinato costo giornaliero per l’Azienda, e gli li utenti delle Star costano 238 euro ciascuno, avvalendoci di una convenzione che ci permette di impiegare un operatore esterno, piuttosto che infermieri che potrebbero essere impiegati altrove, garantiremmo lo stesso servizio al paziente che costerebbe solo 102 euro”. MILAZZO Blitz dei Cinquestelle al Fogliani I DEPUTATI D’UVA E VILLAROSA “INDAGANO” SULLA CARENZA DI ANESTESISTI Milazzo. Blitz a sorpresa dei deputati Alessio Villarosa e Francesco D’uva all’ospedale Fogliani di Milazzo. Una delle segnalazioni ricevute dagli esponenti del M5S riguardava la presunta mancanza di anestesisti. La dottoressa Licia Emanuele, attuale Direttore Sanitario della struttura, ha confermato la mancanza, o meglio, l’assenza, degli anestesisti, confermando che la maggior parte degli stessi risultino spesso “assenti” per malattia, maternità, paternità, allattamento, privilegi della legge 104 o infortuni vari e convalescenze. «Questa situazione crea numerosissimi problemi - scrivono - soprattutto per quanto riguarda i reparti di chirurgia che si trovano costretti ad operare solo in urgenza». centonove pagina 18 Alessio Villarosa e Francesco D’Uva sicilia MESSINA.Don I subbugli delle due anime delin movimento di Renato Accorinti MILAZZO. Nunzio Abbriano condannato primo grado per avere abusato di una giovane parrocchiana fghjo una fghj Molestie in sagrestia È nuova anche che siragazza contrappone alle pogiche governano l’offerta Nel corsotelevisione, del processoquindi, durato tre anniciò un’altra ha sostenuto di avereche avuto un rapporto durante generalista delle emittenti tradizionali. Per quanto i network classici abbiano la confessione pasquale. Il sacerdote l’ha denunciata per calunnia. Una sentenza che divide la comunità DI GIANFRANCO CUSUMANO MILAZZO. Un altro caso di presunta molestia avvenuto durante una confessione con tanto di fellatio, la relativa denuncia per calunnia, una condanna “a metà” e una comunità spaccata in due. Si sbagliava di grosso chi pensava che la sentenza del processo che vedeva sul banco degli imputati don Nunzio Abbriano, accusato di molestie sessuali nei confronti di una parocchiana minorenne, mettesse fine alla triste vicenda che ha coinvolto la comunità di San Marco, frazione nella Piana di Milazzo. Non ha vinto don Abbriano, che si ritrova una condanna di primo grado il cui futuro all’interno della chiesa rimane un percorso minato. Una vittoria a metà, invece, quella della famiglia che - nonostante la coraggiosa denuncia presentata con il sostegno dell’avvocato Elena Moro - rimane emarginata e psicologicamente distrutta. Il dispositivo della sentenza (si attendono le motivazioni) riporta la condanna a 2 anni e 6 mesi per don Nunzio, oltre all’interdizione perpetua da qualsiasi ufficio «attinente alla tutela, alla curatela ed alla amministrazione di sostegno e dell’interdizione perpetua da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado nonchè da ogni ufficio o servizio in istituzioni o in altre strutture pubbliche o private frequentate pubblicamente da minori». Il sacerdote dovrà pagare una provvisionale di 7 mila euro alla famiglia e di 3100 euro per spese legali. Giorgio Leotti e Tommaso Calderone, difensori del sacerdote mamertino, hanno annunciato Don Nunzio Abbriano appello. Ma come si è giunti a questa sentenza? I giudici del tribunale di Barcellona Maria Celi (presidente), Fabio Gugliotta e Fabio Processo prima di emettere la sentenza sui fatti avvenuti nell’aprile 2011 hanno spulciato centinaia di pagine tra trascrizioni di registrazioni, verbali, perizie e sentito decine di persone tra testimoni e periti. Una figura quella di don Nunzio dalla doppia personalità: negli atti processuali c’è chi lo descrive come premuroso, serio, vicino alle famiglie con spirito cristiano (addirittura un testimone lo ha associato a Papa Francesco) e chi come un sacerdote sensibile al fascino femminile. Una delle testinonianze agli atti del processo che ha destato più scalpore e che ha portato don Nunzio LA REGISTRAZIONE Tra maniglie dell’amore e fruscii MILAZZO. Dopo la condanna in primo grado di don Nunzio Abbriano, al centro del dibattito è la registrazione fatta dalla ragazza il 15 aprile 2011, per dimostrare che la sera precedente aveva subito molestie sessuali. I giudici l’hanno assolto poichè “il fatto non costituisce reato”. Nelle 40 pagine della trascrizione i periti di parte e gli avvocati si sono “scontrati” su ogni frase. Quello che per una parte era chiara non lo era per l’altra. Il registratore era nascosto nel giubotto e l’audio non era perfetto. Si parla di “maniglie dell’amore”, si udirebbero schiocchi di baci. Don Nunzio in più occasioni chiede: «Allora dimmi perchè ti sei allontanata?». Per i legali del sacerdote si tratta di una beffa perchè - secondo loro - con l’assoluzione per questo capo d’imputazione cadrebbe il castello accusatorio. Di diverso avviso Elena Moro, l’avvocato della famiglia: «I giudici - sostiene - ne hanno riconosciuto la veridicità, nel senso che la registrazione della ragazza, lungi dall’essere il frutto di calunnia, essendo preordinata alla costituzione della prova dei fatti accaduti la sera precedente, aveva indotto la mia cliente ad acconsentire alle particolari avances del prete. Da qui verosimilmente l’esclusione». Abbriano ad una delle due denunce per calunnie presentate nel corso del calvario giudiziario durato tre anni, riguarda un episodio raccontato da una ex attivista della parrocchia che improvvisamente nell’aprile 2009, quattro mesi dopo l’arrivo del nuovo parroco, decise di non frequentare più la chiesa di San Marco. L’episodio - al vaglio della magistratura che dovrà verificarne la veridicità - sarebbe avvenuto nel periodo pasquale. Il sacerdote durante la confessione della giovane parrocchiana ventunenne avrebbe tentato un approccio diretto. «Dopo avere confessato i miei peccati....mi disse che ero bella, ero affascinante e avevo un bello sguardo - ha raccontato la giovane - Nel frattempo prese la mia mano con il suo braccio sinistro e l’appoggio sulle sue parti intime. Da lì sono rimasta un pochettino paralizzata dal suo comportamento, perchè mi metteva, anzi mi mette tuttora molta soggezione vederlo. Allora sono rimasta immobile e poi lui...lasciandomi la mano si sollevò la sua tonaca e la incastrò dietro..dietro la testa e caricò il suo braccio destro sul mio collo, in modo che le mie gambe cedessero e io mi abbassai. Mi abbassai e mi chiese di baciargli le sue parti intime. Allora da li gli dissi che era tardi, me ne dovevo andare...mi sono alzata e me ne sono scappata». Uno degli avvocati chiede se era stata consensiente. «Diciamo che nel momento in cui me l’ha chiesto sono rimasta talmente paralizzata dalle sue richieste che ho cercato di accontentarlo - ha risposto la ragazza che ha presentato precedentemente una denuncia per il centonove pagina 19 1 Agosto 2014 SIT IN E i parrocchiani sfilano al tribunale BARCELLONA. “Noi accanto a padre Nunzio innocente”. E' stato condannato dal tribunale di Barcellona con l'accusa di avere molestato una ragazza, ma i suoi parrocchiani lo assolvono. Un gruppo di fedeli delle comunità neocatecumenali di Barcellona e Milazzo, hanno manifestato in favore di don Nunzio Abbriano con tanto di striscione in un composto “sit-in” nel piazzale antistante il Tribunale di Barcellona. Hanno chiesto al vescovo di Messina di confermarlo alla Chiesa di Fatima in quanto col suo operato avrebbe avvicinato anche "i fedeli più riottosi". «In attesa di conoscere le motivazioni della sentenza, che certamente appelleremo - dice il legale Giorgio Leotti - ritengo il dispositivo illogico e contradittorio. Infatti il Tribunale ha, da un lato riconosciuto la assoluzione per il capo b) di imputazione sostenuto dalla registrazione audio fatta dalla ragazza, dall'altro ordinato la trasmissione degli atti alla procura della Repubblica per il prosieguo delle indagini nei confronti della vittima (presumibilmente per falsa testimonianza o calunnia) ed infine, statuito la condanna per il capo a), qualificato dagli stessi giudici come caso di "minore gravità", la cui unica prova è costituita dalla dichiarazione della ragazza ritenuta non credibile». presunto tentativo di non farla andare a deporre da parte di una familiare di don Abbriano - però quando sono arrivata a casa, poi mi resi conto di avere fatto una cosa che non volevo fare». Sull’argomento è intervenuto anche don Nunzio Abbriano con dichiarazioni spontanee. Il sacerdote ha smentito l’accaduto e le presunte intimidazioni di una sua parente, l’ha dipinta come una ragazza emarginata dal gruppo a cui lui ha voluto dare un ruolo all’interno della parrocchia per inserirla. «Con questa ragazza non ho mai avuto contatti - ha replicato - uno perchè sapendo un po’ il soggetto io non sarei mai rimasto solo e non sono rimasto solo, perchè non rimango solo in parrocchia con nessuno....Io non ricordo di avere avuto neanche la confessione con questa ragazza, non me la ricordo per niente e in ogni caso, dico, nessuna ragazza è rimasta mai da sola, soprattutto nel periodo di festa, in quanto le confessioni sono pubbliche, a meno che non è uno che viene così, all’ultimo momento e mi dice “mi posso confessare?”». 1 Agosto 2014 sicilia MESSINA. Il ciclista peloritano si presenta a Parigi in maglia gialla. Nel delirio di una nazione intera Nibali, la maglietta diventa “reliquia” Solo al mitico Felice Gimondi era riuscita l’impresa di “Enzo” di vincere Vuelta, Giro e Tour de France Nella città dello Stretto è caccia alla t-shirt celebrativa per accoglierlo in grande subito dopo Ferragosto DI FRANCESCO PINIZZOTTO MESSINA. La tenace corsa del campione messinese si è conclusa trionfalmente ai piedi della Torre Eiffel domenica 27 luglio. Ma a Messina è cominciata la rincorsa alla maglia gialla commemorativa del successo parigino di Vincenzo Nibali, eroe nazionale del pedale “celebrato” per l’occasione anche dal giallo di copertina della “rosea”, la Gazzetta dello Sport, che ha tributato l’onore al campione mite e gentile, bravo anche ad infiammare gli sportivi con la cavalcata che dai Pirenei lo ha portato fin sotto l’Arco di Trionfo, per un brindisi allo champagne dal sapore napoleonico. Tanti i parenti e gli amici presenti a Parigi, all’arrivo per gioire con l”imperatore” delle due ruote. Altrettanti riuniti un po’ ovunque per seguire la diretta televisiva, con la mamma Giovanna e papà Salvatore particolarmente ricercati dai media, che tra l’altro riscoprono per il ciclismo share riservati ad altri sport. Nibali cerca gli Nibali guida la carovana Nibali riceve l’applauso sul podio degli Champs Elysèe Marefestival Salina 2014, design firmato Mohd MareFestival Salina 2014 ha scelto il design di Mohd per rendere ancora più importante il suo atteso “Red Carpet” e spazio interviste nella Sala Stampa del PortoBello Lounge Bar. Il suo elegante “salotto all’aperto” accoglierà lo straordinario parterre di Vip che quest’anno caratterizzerà la rassegna di cinema, musica, cultura, moda e ambiente organizzata dall’Associazione Prima Sicilia che si svolgerà a Salina dal 31 luglio al 5 agosto: Maria Grazia Cucinotta, Kledi Kadiu, Giorgio Pasotti, il ginnasta Yuri Chechi, Gabriele Greco, il direttore del Teatro Sistina Massimo Romeo Piparo, il regista del Commissario Montalbano Alberto Sironi ed altri ancora. Una scelta significativa quella di Mohd che ha deciso di essere vicino a MareFestival per sostenere un evento di grande livello, proporsi presso il pubblico eoliano -che ben conosce gli oltre 50 anni di prestigiosa storia del marchio Mollura- e non ultimo per presentare il suo modo unico di interpretare gli spazi e la casa. Lo stile innovativo di Mohd, guidato da Gianluca Tornabene, contribuirà a far diventare il Red Carpet di Marefestival 2014 un vero e proprio “Evento nell’Evento”. Qui gli artisti si soffermeranno a salutare il pubblico, firmeranno autografi, incontreranno i giornalisti delle tv e dei giornali nazionali accreditati alla rassegna. Mohd porta il miglior Design internazionale in ogni casa, selezionando solo i migliori prodotti italiani e internazionali. Gianluca Tornabene dirige con competenza lo showroom e ha curato personalmente gli spazi che completeranno l’immagine prestigiosa del Red Carpet di MareFestival 2014. Fra qualche giorno queste foto faranno il giro del web, delle tv e di tanti giornali, chi desidera invece conoscere pienamente la qualità e la bellezza dell’home design firmato Mohd non deve fare altro che recarsi nel grande showroom sito sulla statale 114 nei pressi dello svincolo di Tremestieri o visitare l’e-commerce www.shop.mohd.it. informazione pubblicitaria affetti più cari per condividere la sua gioia, in primis la moglie Rachele e la figlia Emma Vittoria. La festa per il campione in primo luogo comincerà in Toscana, per proseguire a Messina dopo Ferragosto, con l’annunciata manifestazione al teatro “Vittorio Emanuele” e la visita a Venetico (comune di cui l’asso del pedale è cittadino onorario), e dove ad attenderlo ci sono i parenti che non lo hanno potuto seguire in Francia e anche Padre Nino Merlino, suo tifoso accanito. Nel negozio di famiglia di via Cesare Battisti il viavai è stato continuo sin dal giorno dopo di appassionati a caccia delle foto e della maglia gialla che “imita” lo sportivo che sta onorando la città dello Stretto a livello mondiale. La sorella Carmen rassicura tutti, anche chi chiama perché richiede la sua presenza a manifestazioni in ogni parte della Sicilia. Anche al salone da parrucchiere del cugino Salvatore Crupi, nei pressi di Piazza Municipio, non si parla altro. Un signore entra e fa una richiesta esplicita con tanto di precedente “raccomandazione”: ”Devo avere una maglietta gialla di Nibali perché la devo indossare a Palermo…penso che abbia un bell’effetto…”, e va via solo dopo aver ricevuto rassicurazioni che sarà avvisato appena le maglie gialle saranno “moltiplicate”. Uno “squalo” giallo sui Campi Elisi del resto era atteso, dopo le precedenti vittorie alla Vuelta e al Giro, adesso Nibali è nella storia! Come se il palmarès non fosse di per sé ricco, “Enzo” da Messina trapiantato da giovanissimo a Mastromarco, è il secondo italiano dopo Felice Gimondi ad aver conseguito la Tripla Corona, ovvero aver conquistato almeno un'edizione di tutti i tre cosiddetti “Grandi Giri”. La diciottesima frazione della gara, da Pau all’Hautacam, durissima, si è rivelata poi dolcissima, perché sull’Hautacam Vincenzo ha fatto poker. Un’altra vittoria nel suo Tour de France, che fa dire anche agli organizzatori, sul profilo twitter ufficiale della corsa, che sì, lui è “Il Padrone”. “Ogni giorno ho cercato di guadagnare qualcosa – ha così spiegato la sua strategia - Devo dire che il Tour di quest’anno mi è sembrato più difficile del solito, con un percorso più impegnativo. Tutto bello comunque”. LA CURIOSITA’ Il “Merci”del campione dal podio sugli Champs Elysèe MESSINA. “Nessuna gioia per una vittoria poteva essere paragonabile a quello che si prova quando ci si trova sul podio sugli Champs Elysée. Ora che mi trovo veramente qui, devo dire che è ancora più bello di quanto potessi immaginare”. Vincenzo Nibali legge il suo discorso post vittoria lasciando trasparire quell’umiltà che sta alla base della sua già memorabile carriera. “Può sembrare scontato ringraziare tutti quelli che mi hanno aiutato a raggiungerlo ha detto ancora- Ma quando si conquistano obiettivi così grandi, non si è da soli. Te ne accorgi strada facendo. Compagni eccezionali, tutti, anche quelli che non erano con me qui in Francia. Uno staff unico. Direttori sportivi tra i migliori al mondo come Martinelli. Ringrazio Vinokourov e Darkan per avermi fortemente voluto al Team Astana. Il mio massaggiatore Pallini, il mio preparatore Slongo, i miei manager Carrera. Un successo che voglio dedicare a loro, al team, al mio staff e naturalmente alla mia famiglia”. Merci! centonove pagina 20 sicilia FICARRA. Secondo successo nel grande circo dei motori per il pilota australiano con passaporto italiano Ricciardo,“ficarrese” di Formula 1 Le radici del papà sono di Matini, borgata d’origine del nonno Francesco. Che emigrò a Perth nel dopoguerra Così il sorpasso ai danni di Alonso nel finale del gran premio d’Ungheria fa saltare di gioia uno spicchio di Sicilia DI FRANCO TUMEO FICARRA. E’ nato a Perth 25 anni fa, corre per la Red Bull in Formula Uno e sul podio si commuove all’esecuzione dell’inno australiano. Daniel Ricciardo, quando ha superato la “rossa” di Alonso, a pochi giri dalla bandiera a scacchi (in Ungheria, domenica 27) ha fatto saltare di gioia uno spicchio di Sicilia. Perchè sono italianissime, nebroidee di Ficarra, le radici del pilota. Il padre Giuseppe, classe 1953, è nato a Matini, borgata di Ficarra un tempo terra di vigneti e campi seminati. Lì sono nati anche nonno Francesco, classe 1931, e gli zii paterni Alberto, Antonio e Rosa. Nonna Giuseppa Vinci, classe 1933, invece ha le sue origini a Sinagra. Il durissimo e malpagato lavoro di bracciante, possibile in quell'infinito dopoguerra siciliano, non garantiva che la sopravvivenza giornaliera. L'unica strada di riscatto da percorrere era l'emigrazione. E da Matini, Alonso applaude il vincitore dell’ultimo Gran premio di Formula 1 Ricciardo intorno al 1960, come altre centinaia di paesani, la famiglia Ricciardo parte per inseguire i sogni. Dall’altro capo del mondo, l’Australia, la nuova terra promessa. Lasciando Ficarra, Francesco Ricciardo immaginava per se e i suoi quattro figli una vita migliore di quella che stava per lasciarsi alle spalle. Adesso il suo cognome, attraverso il nipote Daniel, riecheggia in tutto il mondo, centonove pagina 21 1 Agosto 2014 accompagnato dalle note dell’inno australiano: è il riscatto sognato cinquant'anni fa su quella nave che in trenta lunghi giorni di navigazione e di speranza lo portò a Perth. E Daniel, profondamente australiano, non rinnega certo le sue origini ficarresi. Anzi, ne va orgogliosamente fiero, come fiero va delle radici calabresi della madre. Il suo passaporto, anche italiano, dice tutto. D'altra parte, a Ficarra vivono ancora gli anziani zii del padre Carmela, Natalina e Maria; a Brolo, Antonino e Peppino; a San Fratello Nunziata e a Torino, Natale: tutti rigorosamente e orgogliosamente Ricciardo, a cui si aggiunge uno stuolo infinito di cugini. Ad avvicinarlo al mondo delle corse papà Joe, come si fa chiamare adesso Giuseppe, grande appassionato di automobilismo ed egli stesso pilota a livello dilettantistico. L'esordio sui soliti kart, sotto l'attenta guida di John Nastas: il battesimo del successo arriva nel 1998, a 9 anni, in una gara al Tiger Kart Club di Perth. Che avesse talento ormai si sapeva. Che potesse andare così forte, non se l'aspettava nessuno. Tranne gli abitanti di Matini, noti nel circondario per la loro ostinazione, la stessa che riscontrano in Daniel “u matinisi”: come dire, le origini non mentono. Raccontano i parenti che Daniel, con papà Giuseppe, sia già ritornato a Ficarra da giovanissimo. Tornerà magari da campione del mondo? Le premesse ci sono tutte. 1 Agosto 2014 sicilia IN DETTAGLIO INIZIATIVE. L’Unione delle Pro loco presenta il piano “per fare sistema” nell’area Catania, Caltanissetta ed Enna Turismo rurale, welcome in Sicilia L’obiettivo è mettere insieme 100 attori, comprese agenzie di viaggio e tour operator, per promuovere quei territori “gioiello” lontani però dai circuiti tradizionali. Tra riserve, patrimonio artistico e gastronomia ACI CASTELLO. Fare sistema: è questa la ricetta delle Pro Loco siciliane per incentivare le attività turistiche di un ampio comprensorio rurale che abbraccia le province di Catania, Caltanissetta ed Enna. Gli ingredienti? Mettere in rete oltre 100 attori, fra Comuni, Unpli (Unione Nazionale Pro Loco d’Italia), Consorzi di tutela, aziende di produzioni (biologiche e tipiche), agenzie di viaggio e tour operator. “Proponiamo un approccio di sistema – spiega il presidente di Unpli Sicilia, Nino La Spina - in grado di coordinare l’azione di tutti gli operatori pubblici e privati interessati così da riuscire a presentare e far fruire l’intero territorio come un contesto omogeneo, caratterizzato dall’offerta integrata di beni rurali, TRIBUNALE DI MESSINA “IL TRIBUNALE, VISTO L’ART. 313 C.C., DICHIARA L’ADOZIONE DI ALEXUTAN ALEXANDRU, NATO A MORENI (ROMANIA) IL 10.04.1985, DA PARTE DI FRISONE GIUSEPPE NATO A MESSINA IL 1 NOVEMBRE 1956; MANDA ALLA CANCELLERIA DI COMPIERE LA PUBBLICITA’ PRESCRITTA DALL’ART. 314 C.C.; DISPONE CHE L’ADOTTATO ASSUMA IL COGNOME DELL’ADOTTANTE E LO ANTEPONGA AL PROPRIO; DISPONE LA PUBBLICAZIONE DELLA PRESENTE SENTENZA PER ESTRATTO A CURA DI PARTE RICORRENTE PER UNA SOLA VOLTA SU UN GIORNALE A SUA SCELTA … OMISSIS … COSI’ DECISO IN MESSINA, NELLA CAMERA DI CONSIGLIO DELLA I° SEZIONE CIVILE LI 29 APRILE 2014. IL PRESIDENTE ESTENSORE DOTT. CORRADO BONANZINGA”. culturali, ambientali, storici e di attrazioni turistiche”. Le aree interessate sono quelle dei Gal Terre del Nisseno, Etna e Rocca di Cerere; si tratta di zone site al di fuori degli itinerari turisti più gettonati, ma che offrono un variegato patrimonio costituito da percorsi incontaminati, riserve naturali, risorse storiche e culturali e da un’ampia varietà di prodotti gastronomici tipici e di eccellenza (Doc e Igp). Nel concreto gli interventi riguarderanno “il potenziamento con nuove dotazioni tecnologiche, dei servizi di accoglienza e informazione turistica garantiti dalle Pro Loco – continua La Spina – e la promozione dei territori mediante una serie di attività e strumenti finalizzati a realizzare una comunicazione integrata ed efficace. Inoltre attraverso agenzie di viaggio e tour operator già partner del progetto, proporremo ai mercati nazionali ed esteri pacchetti turistici realizzati ad hoc”. I progetti sono coordinati da Unpli Sicilia e saranno attuati dai comitati provinciali di Caltanissetta Catania e Enna. I fondi ammontano complessivamente a € 1.101.494,84 (Gal Etna € 119.913,00, Gal Nisseno € 571.823, Gal Rocca di Cerere € 409.757) stanziati sull’asse Psr 20072013 dall’assessorato dell’Agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea. Le linee sulle iniziative sono state presentata lo scorso 30 luglio, presso lo Sheraton di Catania, alla presenza di Fabrizio Viola dirigente del servizio Interventi di sviluppo rurale e azioni Così tutti i Comuni e le Pro loco coinvolte GAl Rocca di Cerere (Enna). Comuni (8): Agira, Aidone, Barrafranca, Calascibetta, Enna, Gagliano, Pietraperzia, Regalbuto. Pro Loco (13): Agira, Aidone, Barrafranca, Calascibetta, Enna, Leonforte, Piazza Armerina, Pietraperzia, Regalbuto, S. Caterina di Villarmosa, Troina, Valguarnera, Villarosa. Gal Terre del Nisseno (Caltanissetta). Comuni (15): Acquaviva Platani, Bompensiere, Butera, Caltanissetta, Campofranco, Delia, Marianopoli, Mazzarino, Milena, Montedoro, Mussomeli, Serradifalco, Sommatino, Sutera, Villalba. Pro Loco (13): Acquaviva Platani, Bompensiere, Caltanissetta, Campofranco, Delia, Mazzarino, Milena, Montedoro, Mussomeli, Serradifalco, Sommatino, Sutera, Villalba. Gal Terre dell’Etna (Catania). Comuni (6): Belpasso, Centuripe, Maletto, Biancavilla, Santa Maria Di Licodia, Ragalna. Pro Loco (6): Belpasso, Biancavilla, Maletto, Maniace, Santa Maria di Licodia, Ragalna. leader dell'assessorato regionale all'Agricoltura ed i presidente dei comitati provinciali di Unpli Caltanissetta, Loreto Ognibene, ed Unpli Enna, Maria Rita Speciale. I progetti sono stati illustrati dai vertici dei tre Gruppi di Azione Locale interessati: Giovanni Randazzo, presidente, e Giuseppe Ippolito, direttore responsabile di piano, per il Gal "Terre del Nisseno"; Giuseppe Glorioso,presidente, ed Ernesto Del Campo, direttore responsabile di piano, per il Gal "Etna"; Camillo Mastroianni, presidente, e Marcello Troia, responsabile animatori, per il Gal "Rocca di Cerere". La conferenza è stata moderata dal giornalista Toti Piscopo, direttore editoriale del portale web di informazione turistica travelnostop.com PREMIATE DAL WEB Sicilia e Sardegna sul podio di Trivago RISPETTIVAMENTE SECONDA e quarta posizione per Sicilia e Sardegna nella top ten delle località più ricercate dai turisti. A rilevare il dato è l’Ossercatorio di Trivago.it, il quale ha analizzato e isole più gettona te quest’estate nel bacino del Mediterraneo e in una zona più estesa che va fino all’Oceano Atlantico. Le classifica delle 30 isole più ricercate nella zona tra Europa e Africa per l’estate 2014, le nostre isole sono seconde solo a Maiorca, in prima posizione, e, per quanto riguarda la Sardegna, a Tenerife, sul gradino più basso del podio. Come mostra ancora l’indagine, ottimo risultato in quarta posizione proprio per la Sardegna che supera isole centonove pagina 22 popolarissime per l turismo estivo come Ibiza, meta top per i vip di tutto il mondo, e Creta, la maggiore tra le isole greche. Segue le italiane anche Gran Canaria nell’Oceano Atlantico. Per quanto non raggiungano il podio, le isole elleniche vincono nel complesso per numero di nomi presenti in classifica: sono infatti ben 11 le isole presenti nella top 30, a cui seguono le 8 isole spagnole e le 6 italiane. Oltre a Sicilia e Sardegna, conclude trivago.it, concorrono come località tricolore maggiormente visitate anche Elba, Ischia, Capri e Lipari. Ennesima conferma, quindi, del valore e della qualità delle coste italiane nel panorama turistico balneare, il quale ospita ogni anno numeri elevati di visitatori da ogni parte del mondo e che rimane tra i primi motori per il rilancio e la ripresa ripresa economica nel Paese. 1 Agosto 2014 economia IL CORSIVO INCOGNITE. Nel decreto “Sblocca Italia”, la riforma delle Autorità Portuali. Con 15 accorpamenti Authority, una poltrona per tre La Sicilia sarà divisa in due, con Palermo e Trapani per la parte occidentale e Messina, Catania ed Augusta nell’orientale. Il presidente De Simone: «Il testo non chiarisce come funzionerà tutto» MESSINA. «Ho letto la seconda bozza, ma sono sicuro che vi sarà un ulteriore testo». Antonino De Simone, presidente dell’Autorità Portuale di Messina commenta la riforma dei porti inserita nel decreto “Sblocca Italia”. Una riforma che vede la Sicilia suddivisa in due distretti (Occidentale, con Palermo e Trapani, e Orientale, con Messina, Catania e Augusta), ma che spiega ben poco. Ecco perché. I DUBBI DI DE SIMONE. «Uno dei problemi riguarda quale sarà la sede dell’unico distretto», spiega il presidente. Che aggiunge: «La legge non lo specifica, ma si parla coltanto di “porto principale”. Per il resto, non ho letto sostanziali novità, perché i pochi articoli non dicono nulla su come funzionerà tutto. È sicuro che ci sarà un presidente unico, ma, a parte questo, i problemi della portualità, quelli veri, non vengono affrontati: penso ai servizi tecnico nautici o agli appalti pieni di norme e cavilli». NEL NOME DEL RISPARMIO. Continua De Simone: «Per esempio, visto che tutto sembra improntato alla spending reviw, pensavamo che ci sarebbe stato un taglio dei Comitati Portuali, ma nulla emerge dal testo. Inoltre - racconta con una punta di ironia - mi aspettavo che la legge facese riferimento al corridoio Ten-T che, in origine, doveva essere alla base della riforma stessa». Insomma, tutto sembra destinato ad essere rimandato a decreti attuativi successivi che definiranno anche il destino dei dipendenti, le sedi, i compiti degli uffici decentrati e tutto il resto. LA RIFORMA. Le nuove autorità portuali saranno 15, tra normali e logistiche. Questi gli accoppiamenti: Genova-Savona, La Spezia-Marina di Carrara, Livorno-Piombino, NapoliSalerno, Gioia Tauro, Cagliari-Olbia-Porto Torres, PalermoTrapani, Augusta-Catania-Messina, Taranto, Bari-Brindisi, Ancona, Ravenna, Trieste-Monfalcone (a salvare il capoluogo del Friuli è stato il pressing della presidente del Pd, Debora Serracchiani) e Venezia-Chioggia. L'autorità portuale e logistica di Civitavecchia-Fiumicino-Gaeta è istituita quale porto afferente all'area metropolitana di Roma Capitale. Per la Puglia, unica novità rispetto alla prima stesura della riforma Lupi, l’esclusione di Taranto dall’accorpamento con Bari e Brindisi, che formeranno un’unica Antonino De Simone authority con sede a Bari. I presidenti verranno nominati dal ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, fra soggetti aventi alta esperienza istituzionale o amministrativa o professionale nelle materie affidate alle competenze dell'autorità portuale e logistica, sentito il presidente o i presidenti delle Regioni interessate («I requisiti, nei fatti, non esistono più», commenta De Simone). IN ORIGINE. Il disegno originario di Lupi puntava sulla eliminazione delle 24 Autorità portuali, che sarebbero state raggruppate in una sola nei seguenti distretti: Alto Tirreno, Medio Tirreno, Basso Tirreno, Alto Adriatico, Medio Adriatico, Basso Adriatico-Ionio, Sicilia, Sardegna, che comprendono i nodi europei della rete Ten-T. In pratica, nel piano originario, per la Sicilia sarebbe prevista una sola Autorità, per poi giungere, tra vari tira e molla a due distretti almeno (uno è Palermo, l’altro è da stabilire). Alla base della riforma c’è proprio il Ten-T, e nello specifico il corridoio previsto dall’Unione Europea che da Helsinki corre fino a La Valletta, a Malta. L’ASSE CATANIA-AUGUSTA. Se la filosofia resterà ancora legata al Ten-T, allora ad essere avvantaggiata nella corsa per la leadership del distretto potrebbe essere Catania grazie al progetto “Streets”, inserito nel Programma di Cooperazione Transfrontaliera Italia-Malta 2007-2013, asse 1 della programmazione regionale. Capofila del progetto è l’assessorato alle Attività produttive, la localizzazione delle attività è a Palermo, Catania, Ragusa e Malta e i partner coinvolti sono il Collegio Universitario Arces, il Comune di Vittoria, Autorità portuale di Catania, Malta University of Malta e Transport Malta. I DUBBI DI MESSINA. L’incognita sul funzionamento, ma anche la destinazione della sede principale, preoccupano non poco Messina. Infatti, prescidendo dai 40 milioni in cassa, come verrebbero utilizzati i soldi che attualmente incassano le tre Authority? In riva allo Stretto, i punti di forza sono, sotto il profilo economico, la Raffineria di Milazzo, il movimento passeggeri “semplici” (7.674409) e del crocierismo (501.316), settore, quest’ultimo, cui ambisce Catania. Ma non solo, che fine farebbero le opere inserite nel Piano Triennale, alcune delle quali riguardano l’area della Fiera, che a una gestione unica potrebbero risultare “poco interessanti” per le finalità di un distretto logistico unico? Un altro nodo, poi, riguarda l’ordinaria amministrazione, che si occupa non solo degli specchi d’acqua della falce, ma anche dei porti di Tremestieri, Milazzo e dele aree demaniali di Messina, Milazzo, San Filippo del Mela e Pace del Mela. Gestione ordinaria che va dalle semplici manutenzioni alla vigilanza. In ultimo, ma il dato non è computabile, c’è l’indotto generato dall’Autorità Portuale per commesse dirette e da passeggeri e crocierismo. (D.D.J.) centonove pagina 23 Un rinnovamento nato con un vulnus MESSINA. Il Piano Porti che raggruppa in una unica entità Messina-Catania-Augusta, ha un “vulnus” giuridico che lo rende “anatra zoppa”. Se Messina e Catania sono infatti classificati “Porti dello Stato”, cosiddetti di prima classe, non lo è affatto il porto di Augusta, entità che fa capo alla Regione che gestisce il Demanio. Il provvedimento governativo, come al solito, non ha tenuto conto della specificità siciliana e si rischia anche in questo caso una lunga scia di ricorsi alla Corte Costituzionale, per la mancata concertazione. La lunga querelle tra Autorità portuale di Messina e Ente Porto, protrattasi per oltre quarant’anni, nasce da errori funzionali di questo tipo. Oggi in Sicilia operano una serie di autorità portuali, da quella di Milazzo a quella di Trapani, che sono diretta emanazione della Regione. Di più: hanno sottoscritto una serie di convenzioni “ibride” i cui effetti sono destinati ancora ad esplicarsi per gli anni a venire. Di questi aspetti il “Piano Porti” varato dal Governo e inserito nel decreto “sbloccata Italia” non tiene alcun conto. I porti sono stati riposizionati per potere catturare finanziamenti europei, attraverso classificazioni create ad hoc. Una di queste, Augusta, è diventato porto “Core”, acronimo conquistato anche dal Porto di Civitavecchia, perché inserito in torre transazionali. Ma il porto di Augusta è un’area demaniale regionale. La classificazione di Porto di Prima classe, resta solo alle aree di Palermo, Catania e Messina, la città tra tutte più penalizzata. Che fare? La Regione potrebbe intervenire nella materia, in virtù della sua stategica insularità, e decidere di creare una Authority unica che si “rap-porti” è il caso di dire con lo Stato. Maurizio Lupi 1 Agosto 2014 economia FIUMEDINISI. La sede nazionale del Caf “emigra” a Roma Fenapi revolution Saranno trasferite anche quelle legali di 7 società collegate. All’origine pesanti controlli della Finanza. Ma il presidente smentisce DI GIUSEPPE PISTONE FIUMEDINISI. La Fenapi srl sarebbe pronta a cambiare Stato e trasferire la propria sede legale nella Repubblica di San Marino. La notizia, trapelata da fonti ufficiose, sarebbe legata a continui e pressanti controlli (a loro dire ingiusti e mirati) in questi ultimi anni, da parte della Guardia di Finanza su presunte irregolarità. Una notizia che il presidente, Carmelo Satta, smentisce categoricamente. “A San Marino? E chi ci porta? – ha detto ironicamente. La nostra è una confederazione italiana e se cambiassimo Stato verrebbe meno la natura giuridica dell’intera struttura di assistenza fiscale. Materialmente non si può fare - spiega il presidente - abbiamo invece trasferito la sede nazionale e le società legali ad essa collegate a Roma. A Fiumedinisi resterà attiva solo la sede organizzativa e la sede legale del Caf Impresa Fenapi Srl e il Caa Fenapi, ma che presto saranno trasferiti a Roma. Non abbiamo nulla da temere, facciano pure i controlli” – dice il presidente. Smentita dunque la “fuga” a San Marino, ufficiale invece è la notizia che alla Fenapi ci sia aria di stravolgimenti. Lo ha confermato anche il presidente. Dunque la sede nazionale del Caf Fenapi “emigra” così da Fiumedinisi a Roma, trasferendo con sè anche la sede legale di 7 società ad essa collegate. Tra cui: La Fenapi service Srl, Adr soluzione condivisa, il Caf Fenapi, il patronato Inapi, l’Enfip Italia, il Fondo di Conoscenza, e l’Ulp (unione liberi pensionati). “Già dai primi giorni di luglio di quest’anno, il consiglio federale ha deliberato – chiarisce Satta - di dislocare nella capitale anche il Caf Impresa Fenapi. Nel piccolo centro collinare resteranno in funzione gli uffici di assistenza telematica, il call center, l’ufficio di amministrazione centrale, l’ufficio contabile e gestione del personale. Qui il patronato opera all’interno di un moderno e confortevole edificio,distribuito su tre piani. La struttura, tecnologicamente all'avanguardia ed ecocompatibile, costituisce un modello per le nuove strutture nel settore pubblico – privato. Ma anche un nuovo tassello nel mosaico dei servizi offerti sul territorio nazionale. I suoi uffici, nell’ambito delle rispettive circoscrizioni provinciali, regionali e nazionali di competenza, sono deputati, in primo luogo, allo svolgimento di attività tipicamente amministrative. In prospettiva di un’ ulteriore espansione delle attività ad essa collegate, la Fenapi intende creare a Fiumedinisi una vera e propria cittadella dei piccoli imprenditori. La Fenapi con i suoi derivati tra società e servizi di patronato, garantisce un considerevole indotto lavorativo. Venticinque dipendenti a Fiumedinisi e poco meno di 20 a Roma. Un centinaio sono invece gli occupanti le diverse sedi distribuite sul territorio nazionale assunti con diverse tipologie di contratto. La Fenapi si prepara dunque a lasciare la roccaforte del suo padre fondatore, ex deputato regionale, Cateno De Luca, oggi consulente aziendale della stessa, per trasferire la propria sede nazionale e legale a Roma. Ed ecco che Via Romagna, 26 diventerà, non solo la nuova sede legale della Fenapi Service srl, società che coordina le 8 società ad Cateno De Luca, Franco Baratta, presidente Inapi e Carmelo Satta. Sotto la presenza dei circoli Fenapi L’INCHIESTA Quelle contestazioni ai centri di assistenza fiscale essa collegate, ma la base strategica per tutto il territorio nazionale. Dalle Alpi alla punta estrema della Sicilia. La presenza della Fenapi è articolata in 71 province e 19 Regioni, mediante 297 Circoli che hanno istituito e garantito il funzionamento degli enti promossi dal patronato. Precisamente 804 sportelli del CAF Fenapi; 131 sedi territoriali del patronato Inapi e 48 sedi territoriali del Caa Fenapi. “Stiamo cercando una sede più ampia – afferma Satta – per allargare maggiormente i nostri servizi ed il bacino di utenza”. L’attività di assistenza fiscale viene espletata sotto la diretta sorveglianza della direzione generale del Caf Fenapi e controllata dal responsabile dell’assistenza fiscale, il FIUMEDINISI. Il nome del Caf di Fiumedinisi, fondato nel gennaio del 2000 e che oggi conta circa 300 sportelli in tutta Italia (di cui il 50% in Sicilia), con oltre 100 mila iscritti, come si ricorderà, finì al centro di una denuncia di 23 pagine. Un’accusa che coinvolse numerosi centri di assistenza fiscale in Campania, Sicilia e Calabria relativi ai trienni 2008/ 2010. Il caso “Fenapi” si classificò all’ottavo posto per numero di dichiarazioni “contestate”. Al primo posto con 13705 pratiche il Caf Acai, dipendenti e pensionati srl di Roma. Le cui indagini risultano ancora in corso. commercialista Francesco Vito. “Questi cambiamenti non hanno nulla a che vedere con i controlli a cui siamo sottoposti periodicamente, non abbiamo nulla da temere – puntualizza Carmelo Satta - la struttura operativa è cresciuta notevolmente in questi ultimi anni e Roma, rispetto a Fiumedinisi, è il punto strategico di coordinamento per tutta Italia. Fiumedinisi comunque resterà sempre la sede produttiva e di rappresentanza. “Sul territorio – assicura - saremo sempre presenti”. CALENDARIO DELL’ASCESA La Federazione nata nel ‘99 LA FENAPI (Federazione Nazionale Autonoma Piccoli Imprenditori) è stata riconosciuta “associazione di rilevanza nazionale”, con decreto del Ministero del Lavoro, nota n.24046/99 QG.97 del 25 marzo 1999. Essa associa e sostiene i Piccoli Imprenditori (artigiani, commercianti, pescatori, agricoltori, piccoli industriali). Obiettivo della è, primariamente, la tutela dei diritti e lo sviluppo delle condizioni culturali, morali, professionali, giuridiche ed economiche degli associati attraverso le seguenti azioni. Nel gennaio 2000 ha costituito il CafFenapi srl, riconosciuto dal Ministero delle Finanze con decreto del 29 dicembre 2000 ed iscritto all’albo dei Centri di Assistenza Fiscale per i lavoratori dipendenti e pensionati al n. 52. Il 29 settembre, 2001 ha costituito l’ENFIP – Ente Nazionale Fenapi Istruzione Professionale attualmente riconosciuto quale ente accreditato per la formazione professionale in diverse regioni. Nel maggio 2002, ha costituito il Patronato Inapi, riconosciuto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con decreto provvisorio del 30 maggio 2002 e successivo decreto definitivo del 23 aprile 2003. Nel 2003, ha costituito il CAA FENAPI srl, riconosciuto dalla Regione Sicilia, Assessorato dell’agricoltura e delle foreste con decreto del 17 aprile 2003. Il 22 dicembre 2008 ha costituito il CAF IMPRESA FENAPI S.r.l. che con provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 20/02/2009, è stato autorizzato all’esercizio dell’attività di assistenza fiscale alle imprese. Il 10 febbraio 2010 ha costituito la Fenapi Services Srl, con lo scopo di realizzare una rete di franchising per l’erogazione di servizi di assistenza e consulenza rivolti ai piccoli imprenditori ed ai loro dipendenti. E’ in fase di completamento la procedura con il Ministero per l‘accreditamento di un fondo paritetico interprofessionale nazionale per la formazione continua costituito tra Fenapi, Unionquadri e Ciu, denominato “Fondo Conoscenza”. Al 31 dicembre 2013 gli associati alla Fenapi sono 326.203. Di cui 60.310 Pensionati, 27.330 Disoccupati e 238.563 Piccoli Imprenditori nei comparti dell’artigianato, del commercio e dell’agricoltura associati attraverso i Circoli Fenapi presenti su tutto il territorio nazionale. centonove pagina 24 1 Agosto 2014 economia ABITUDINI DI PAGAMENTO PER CLASSI DI RITARDO, DETTAGLIO PROVINCE STATISTICHE. I pagamenti commerciali secondo lo studio Cribis D&B Messina, poi pago La città dello Stretto ultima. In Sicilia solo 22,1% delle imprese salda le fatture alla scadenza. In difficoltà l’Edilizia, bene i servizi finanziari PALERMO. Piccola impresa del Commercio con sede a Messina: è il profilo tipico dell’azienda con difficoltà nel saldare le fatture commerciali, accumulando un significativo ritardo nei pagamenti. E’ quanto emerge dai dati diffusi da CRIBIS D&B Nei primi mesi del 2014 in Italia si conferma il trend negativo dei pagamenti commerciali: persistono problemi nella puntualità ai fornitori e parallelamente continua ad aumentare il numero di imprese che saldano le fatture con ritardi superiori ai 30 giorni. Le imprese siciliane non fanno eccezione, anzi sono le meno virtuose d’Italia. L’ultima della classifica è messina, la più virtuosa è Ragusa. Nel primo trimestre dell’anno in corso infatti solo il 22,1% delle imprese della Regione ha saldato puntualmente le fatture ai fornitori, mentre il 48,1% ha regolato i conti con un ritardo fino a 30 giorni dai termini concordati e il 29,8% oltre i 30 giorni. Dall’analisi del trend si osserva un peggioramento del 21,9% dei pagamenti puntuali rispetto al 2010. Ma il dato allarmante riguarda i ritardi superiori ai 30 giorni, aumentati del 183,8% in quattro anni. Inoltre nel primo trimestre del 2014 la Sicilia esibisce performance di pagamento inferiori sia alla media nazionale (38,8% di imprese puntuali, 16,1% di ritardi oltre i 30 giorni) sia alla macroarea di appartenenza, dove i pagamenti regolari sono pari al 25,1%. L’Edilizia è il settore che mostra la maggior criticità con solo il 17,5% in corrispondenza dei dei pagamenti alla scadenza, a fronte di un 25,7% di ritardi oltre i 30 giorni medi. Situazione opposta per il comparto dei servizi finanziari (54,5% di imprese virtuose e 11,4% di ritardi gravi). “Negli ultimi anni, però, le imprese italiane – commenta Marco Preti, amministratore delegato di CRIBIS D&B hanno messo sempre più la gestione dei pagamenti al centro della propria gestione finanziaria e hanno investito in strumenti che consentono di intercettare tempestivamente i segnali deboli di deterioramento dell’affidabilità dei propri partner, di mantenere sotto controllo la capacità del proprio portafoglio clienti di generare ricavi, di intervenire in modo efficace con azioni di prevenzione e limitazione del rischio e, soprattutto, di fare previsioni sui propri flussi di cassa”. centonove pagina 25 LA SCHEDA Ragusa la più virtuosa Nella classifica delle imprese più puntuali della Sicilia Ragusa si posiziona al primo posto con il 23,9% di pagamenti virtuosi. Seguono Catania 23,7%, Trapani 23,6%, Enna 23,4%, Siracusa 22,6%, Palermo 21,1%, Caltanisetta 20,8%, Agrigento 20,7%, chiude Messina con il 20,5% di pagamenti alla scadenza. 1 Agosto 2014 economia UOMINI&BUSINESS CONFINDUSTRIA QUI EUROPA Prodotti Verdi, presto norme “più chiare” DI SALVATORE CIFALÀ QUANTE VOLTE facendo la spesa ci si è imbattuti nei tanto discussi "prodotti verdi"? Etichette colorate raffiguranti fiori e germogli, accompagnate da slogan eco, bio, o addirittura "naturali". Un vero e proprio labirinto di simboli e certificazioni nel quale i consumatori e le aziende devono orientarsi. Secondo studi recenti, quasi la metà degli acquirenti è confusa dal flusso di informazioni sull’ambiente. Lo smarrimento non è però solo di chi compra. Anche diverse federazioni industriali e aziende che vogliono certificare il basso impatto ambientale dei loro prodotti hanno invocato un approccio europeo unico. La Commissione ha deciso di rispondere a queste richieste con la proposta del 9 aprile "Costruire il mercato unico dei prodotti verdi". Volta a fornire informazioni ambientali comparabili e trasparenti, a dare fiducia ai consumatori, agli investitori e alle imprese, questa proposta intende standardizzare le normative e le pratiche in materia di prodotti "verdi" all'interno dell'Unione. A CONSUMATORI Mal d’inquinamento L’inquinamento atmosferico costituisce una variazione delle caratteristiche dell’atmosfera in seguito all’immissione in essa di inquinanti, che aggrediscono l’uomo. In relazione alla loro presenza, dovuta alle attività della vita quotidiana e lavorativa, gli agenti inquinanti, una volta rilasciati nell’aria, interagiscono tra loro e con l’ambiente in modi complessi, in relazione alle condizioni ambientali . E’ noto che gli agenti atmosferici i dividono in due gruppi in: agenti primari, derivanti dalle attività umane, e secondari per l’interazione con l’atmosfera. Il riscaldamento domestico, le attività industriali ed agricole e i mezzi di trasporto rappresentano le principali fonti dell’inquinamento atmosferico, in particolare il traffico motorizzato. I gas di scarico e i particolari rilasciati dai veicoli contengono una miscela di molti agenti inquinanti. Anche l’erosione del materiale stradale o l’usura di pneumatici e freni può produrre agenti tossici. L’inquinamento atmosferico si ripercuote in vari modi sulla salute delle persone per le condizioni del momento, l’età, la capacità polmonare e il tempo trascorso all’aria inquinata sono tutti fattori che influiscono sul modo in cui gli inquinanti agiscono. Francesco Sabatino, Adoc Uil tal fine, la Commissione ha identificato una metodologia per misurare le proprietà ecologiche per tutto il ciclo di vita rispettivamente dei prodotti e delle organizzazioni. Queste metodologie non sono obbligatorie: spetterà quindi agli Stati membri e alle organizzazioni interessare applicarle su base volontaria. Principio cardine dell'Unione è quello di legiferare in funzione dei bisogni reali della popolazione. Per questo, la Commissione ha deciso di avviare una fase di prova volontaria della durata di tre anni, durante i quali verranno consultate diverse parti interessate per l'eventuale elaborazione di norme che siano specifiche ai settori e prodotti ai quali si applicano. I soggetti interessati possono partecipare alle consultazioni tramite i portali internet dedicati ai prodotti (Product Environmental Footprint) e alle organizzazioni (Organisation Environmental Footprint). Solo in una seconda fase, previa analisi dei risultati raccolti durante i tre anni di prova, la Commissione potrà proporre un quadro legislativo dettagliato ed esclusivo, perché aziende e consumatori non debbano più perdersi nell'intricato labirinto della green economy. PETROLCHIMICO Eni, c’è l’accordo azienda-sindacati su Gela ROMA. Le organizzazioni sindacali e l'Eni hanno trovato un accordo sulla raffineria di Gela durante il tavolo convocato al ministero dello Sviluppo. Il protocollo di intesa firmato giovedì 29 luglio rimuove le basi dello scontro tra azienda e sindacati: nel verbale si legge infatti che le parti riconoscono la validità degli accordi sottoscritti nel 2013 e nel 2014 relativamente ai siti di Gela e Porto Marghera e l'azienda si è impegnata ad avviare il processo di manutenzione. Sono molto soddisfatta dell' importante risultato raggiunto ha detto il ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, sull'accordo per l'Eni di Gela - grazie all'intesa siglata è possibile riavviare un confronto tra le parti necessario per il funzionamento di siti significativi per il territorio, con la salvaguardia dei livelli occupazionali". Federica Guidi Lo stesso Commissario per l'Ambiente Janez Potočnik ha sottolineato come la via per favorire una crescita sostenibile sia la certificazione di prodotti "conosciuti e riconoscibili" dai consumatori, perché sia possibile fare scelte coscienti, in maniera facile e veloce. Inoltre, omogeneizzando le pratiche, verranno ridotti i costi amministrativi che gravano attualmente sulle imprese. Commercializzare prodotti a basso impatto ambientale deve rappresentare un potenziale profitto per l'industria, non un rischio. Esse devono poter vantare la qualità dei loro prodotti senza dover far fronte a eccessive barriere amministrative. La politica dell'Unione in materia sta evolvendo, seguendo il processo d'integrazione politica ed economica che ha caratterizzato l'Europa degli ultimi decenni. Se il mercato unico dei prodotti verdi è l'ultima proposta della Commissione, una delle prime risale al 1992, con il marchio europeo Ecolabel. Da allora l'Ue ha registrato oltre 1357 prodotti "verdi", certificati a livello europeo, sotto norme uguali per tutti. Benché il numero crescente di aziende che chiedono di utilizzare il logo Ue sia un segno positivo, resta ancora molto da fare. Carmelo Turco delegato per il settore petrolchimico CALTANISSETTA. L’imprenditore Carmelo Turco (nella foto) è il delegato regionale per i rapporti con le aziende dei comparti di raffinazione e petrolchimica di Confindustria Sicilia. La delibera è stata votata all’unanimità dal consiglio direttivo dell’Associazione. Carmelo Turco, 49 anni, imprenditore di quarta generazione, è titolare di un’azienda multi specialistica con circa 300 dipendenti, la cui sede è a Gela, ma che opera a livello nazionale. Turco è stato tra i promotori del nuovo corso di Confindustria Sicilia e degli imprenditori che operano nell’Isola, improntato sulla legalità e sulla trasparenza. MILANO Mario Dell’Oglio è il nuovo presidente di Buyer Moda MILANO. Mario Dell'Oglio è il nuovo Presidente della Camera italiana Buyer moda. Titolare della catena di boutique palermitana, è stato eletto con 57 voti su 107 votanti (109 di cui 2 nulli) dall'assemblea che si è riunita a Milano. A congratularsi, Roberto Helg, presidente di Confcommercio Palermo: «Si tratta di un riconoscimento che oserei definire dovuto ad un imprenditore intelligente». NOTIZIE DAI CONSULENTI DEL LAVORO Modello 770, prorogata la scadenza "Siamo soddisfatti per questo risultato, anche se tutti gli anni siamo costretti a inseguire la proroga". Così Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei consulenti del lavoro, commenta l'annuncio dato dal sottosegretario all'Economia, Enrico Zanetti, su Facebook dello slittamento della scadenza per l'invio del mod. 770/2014. La nuova scadenza per l'invio (che sarà ufficializzata a breve) stabilita dopo i colloqui dei giorni scorsi tra la stessa Calderone, il direttore generale delle Finanze del Mef, Fabrizia Lapecorella, e il direttore dell'Agenzia delle entrate, Rossella Orlandi, sarà il 19 settembre. Per Calderone, c'è comunque bisogno di "razionalizzare il calendario fiscale -ha spiegato la presidente dei consulenti del lavoro- e su questo ho l'impegno per l'istituzione di un tavolo tecnico già nel mese di settembre, in modo da impedire che si crei la stessa situazione ogni anno". La decisione della proroga, spiegano i consulenti del lavoro, è stata presa "dopo che l'incresciosa situazione è stata sottoposta anche al presidente del Consiglio Matteo Renzi, al sottosegretario Delrio e al ministro dell'Economia e Finanze Padoan, rappresentando con forza le motivazioni e la volontà di operare in condizioni di tranquillità per mantenere inalterate le caratteristiche di alta professionalità e correttezza che da sempre contraddistinguono il servizio reso allo Stato e ai contribuenti". La presidente Calderone ha sottolineato la necessità di intervenire subito per non mettere a repentaglio la funzionalità degli studi dei consulenti del lavoro e l'operatività delle aziende e al tempo stesso di razionalizzare il calendario delle scadenze. centonove pagina 26 poster 1 Agosto 2014 MURALES DI UMANITÀ VARIA COME SI GIOCA Salto anti-ostacoli Tocca lo schermo per effettuare un salto, tocca di nuovo lo schermo per effettuare un doppio salto che ti consentirà di evitare un maggior numero di ostacoli. Modalità di gioco Arcade: la classica modalità standard dove dovrai evitare tutti gli ostacoli e raccogliere tutti gli oggetti smarriti dallo zio Lillo! Zothecas amputat cathedras, quod saburre verecunde MESSINA. Su Android il gioco tratto dall’omonima serie web animata “Cafon Street” Arriva il gioco di Mimmo e Stellario Il progetto made in Italia, realizzato da Marcello Crispino e Giulio Lo Greco MESSINA. Nella bellissima città dello stretto di Messina, lo zio Lillo con la sua lapa sta spargendo oggetti ovunque! dai cosa aspetti salta in sella con Mimmo e Stellario sul mitico scooter truccato e aiutali a raccogliere tutti gli oggetti smarriti! ma stai attendo a tutti gli ostacoli che troverai lungo la strada; per fortuna lo scooter ti consentirà di effettuare anche doppi salti che ti serviranno per evitare i cumuli di spazzatura ed anche il terribile Santino alla guida della sua moto verde da corsa! Presentano così nel loro canale Facebook, il gioco tratto dall'omonima serie web animata "Cafon Street", è finalmente disponibile per i dispositivi Android. Cafon Street è un progetto made in Italy, realizzato da Marcello Crispino e Giulio Lo Greco. Il piccolo successo di questo cartone animato (prodotto da Uollas Comics) sta nel presentare le ruspanti avventure di Stellario e Mimmo in un purissimo dialetto messinese. Sono ormai infiniti gli esilaranti episodi della serie, pubblicati sia sul portale ufficiale, sia sui canali di Facebook e Youtube. ACCADDE OGGI A MESSINA Tempo: In questa modalità dovrai essere più abile della precedente perchè hai un tempo massimo di 30 secondi e sarai costretto a prendere anche tutti gli orologi rossi che troverai lungo il cammino altrimenti se il tempo arriverà a zero terminerà anche il gioco. In tutte e due le modalità il principale scopo del gioco sarà quello di resistere il più a lungo possibile e segnare il tuo miglior record personale! Il videogioco di Cafon Street, disponibile per iPhone e Android! iPhone: https://itunes.apple.com/us/app/c afon-street/id892797140 Android: https://play.google.com/store/app s/details?id=com.mapi.cafonstreet A CURA DI FELICE IRRERA 1701, undici cannonate ma nelle galere non c’è il vicerè G L’1 agosto 1701, salpano da Messina quattro galere, che al loro arrivo in porto erano state salutate con undici cannonate, nella convinzione che portassero il nuovo Viceré, da un vascello inglese in porto, il cui capitano si accorse solo dopo, mortificatissimo, di aver recato omaggio a navi papali, nemiche della sua nazione (cfr. G. Cuneo, “Avvenimenti della nobile città di Messina”, t. II). 1874, nasce lo studioso di stroia messinese La Corte Cailler G L’1 agosto 1874 nasce Gaetano La Corte Cailler, grande studioso della storia cittadina, tra i fondatori della Società Messinese di Storia Patria e assiduo valorizzatore delle collezioni museali cittadine. 1091 si inaugura nello Stretto il servizio-viaggiatori Gaetano La Corte Cailler G L’1 agosto 1901 viene inaugurato nello Stretto il servizio-viaggiatori, con il traghettamento di due carrozze del treno di lusso Roma-Siracusa (cfr. G. Iapichino, “Tra Scilla e Cariddi”, Edas 2006). centonove pagina 27 1 Agosto 2014 posterprotagonisti PERSONAGGI. Onoratissimo a Trapani, Messina sembra averne perso la memoria Alberto, il santo dimenticato Nella città che più “aveva udito le sue parole e visto le sue opere” nessuno celebra più la figura del carmelitano. Eppure, nel seicento, era stato proclamato compatrono DI GIUSEPPE IANNELLO MESSINA. Da Erice, viaggio di andata e ritorno. E' iniziata così la nostra scoperta, del tutto casuale, di Sant'Alberto degli Abbati, visitando le tante chiese ericine restaurate. Sembra una statua come tante altre di Sant'Antonio ed effettivamente raffigura il santo di Padova, ma il piedistallo è di tutt'altra fattura; una scheda esplicativa provvidenziale, a portata del turista nella chiesa, spiega la strana commistione: il bassorilievo si riferisce a un altro santo, a Sant'Alberto, e per la precisione raffigura il suo “Grande miracolo di Messina”. Cosa? Di quale miracolo si parla? Per giunta “grande” miracolo... Come può accadere di non averne mai sentito parlare. Leggendo ancora la scheda, si parla di Federico III d'Aragona, di un assedio subito dalla città da parte angioina, della fame incombente e dell'idea di rivolgersi, quasi come ultima spiaggia, ad un frate carmelitano della città, in fama di santità... Alberto! La supplica alla Madonna di Alberto, durante la Messa, trova risposta immediata, nella voce udita anche dai fedeli “Dio ha esaudito le tue preghiere” e al termine del rito nell'accorgersi che in porto sono entrate tre navi cariche di grano. Non ci sfugge, da messinesi, l'analogia con gli eventi, tra storia e leggenda, alla base della tradizione festa del “vascelluzzo”; ma solo rientrati in città ne appuriamo l'assoluta conformità, visivamente esemplificata nell'effige di Sant'Alberto presente alla base del vascelluzzo, portato ogni anno in processione il giorno della festa del Corpus Domini. Il miracolo del vascelluzzo è quindi un miracolo di Sant'Alberto. Nessuno ce l'aveva mai detto... Va beh, i miracoli li fa Dio... Ma le scoperte non si fermano qua. Alberto ha trascorso molti anni della sua vita in città e soprattutto gli ultimi giorni, lasciando ricordi di virtù eroiche e innumerevoli prodigi che spingeranno naturalmente i messinesi ad una devozione intensa e a dichiararlo nel tempo loro patrono. Alberto era entrato tra i carmelitani di Trapani ancora fanciullo, per vocazione e per una promessa compiuta dai genitori che l'avevano avuto dopo 26 anni di matrimonio sterile. Alberto si distinguerà presto per un'adesione radicale alla regola del Carmelo, Effige di Sant’Alberto posta alla base del Vascelluzzo sottolineandone col suo comportamento l'aspetto ascetico e contemplativo. Viene ordinato suo malincuore sacerdote ed è forse in questa fase che avviene il suo trasferimento nella Città dello Stretto. Nominato tuttavia anche Provinciale dell'Ordine della Sicilia gira e predica in tutta l'isola. A Messina deciderà ritirarsi ad una vita più solitaria e contemplativa, nel villaggio Pace, in un tugurio. Essendogli stata rivelata l'ora del suo trapasso chiama a sé i suoi frati e dopo averli confortati e aver affidato ad alta voce il suo spirito a Dio, chiude gli occhi. E' una sorta di tripudio spirituale per tutti quelli che gli stanno attorno: un indicibile soave profumo emana dal suo corpo e le campane spontaneamente cominciano a suonare a festa. Il popolo lo ritiene già santo e vorrebbe che si celebrasse nella Cattedrale la messa dei Santi Confessori, ma le autorità ecclesiastiche comprensibilmente esitano, non si potrebbe. Decidono gli angeli stessi, perché si odono delle voci celestiali intonare l'Os justi meditabitur sapientiam (“La bocca del giusto proclama la sapienza”) e il funerale si trasforma in una messa di canonizzazione de facto. “Santo subito”, diremmo oggi. Una santità che sembra essere confermata dalle continue guarigioni dei giorni seguenti; il suo corpo viene tumulato nella Chiesa del Carmine della città ed è meta di pellegrinaggi senza sosta. Nonostante l'impegno del suoi confratelli e di tanti messinesi, la canonizzazione ufficiale avverrà tuttavia soltanto nel 1475. All'inizio del '600 il senato lo onorerà dedicandogli una delle porte della Palazzata, eleggendolo compatrono della città e impegnandosi nella solennizzazione della festività, il 7 di agosto, giorno della sua morte. Al di là degli onori civili, che possono essere “viziati” da campanilismo cittadino, la devozione ed il culto di Sant'Alberto si diffusero rapidamente in tutta l'isola ed oltre, ben prima dell'ufficializzazione della sua santità. L'ampia iconografia ne è soltanto una delle prove. Le reliquie del corpo si spargano oltre i confini dell'Italia; a questo riguardo c'è da dire che a Messina rimane solo qualche frammento del braccio mentre una centonove pagina 28 Sant’Alberto protegge Messina parte significativa delle ossa viene traslata (o trafugata, a seconda dei punti di vista), nella sua città natale, Trapani. La rilevanza della figura di Sant'Alberto non è data solo dal raggio di diffusione del culto e dei miracoli avvenuti per sua intercessione, ma sopratutto dal ruolo che essa assumerà all'interno della storia dei Carmelitani e, per conseguente riflesso, nella storia della Chiesa. Primo santo dell'ordine, a lui si ispireranno tutti i movimenti di riforma miranti a ripristinare la fedeltà allo spirito originale del Carmelo. Per Teresa d'Avila sarà, quasi tre secoli dopo, “padre e avvocato”, consigliere nel suo cammino spirituale che la 1 Agosto 2014 posterprotagonisti Braccio reliquiario alla chiesa del Carmine porterà a fondare una nuova famiglia religiosa, quella dei Carmelitani Scalzi. A tal punto importante che la futura Santa commissiona al suo confessore, Diego Yanguas, la scrittura di una vita del “Santo di Sicilia” da pubblicare insieme al “Cammino di Perfezione”, cosicché le sue suore ne potessero trarre il maggior beneficio nella scelta di vita intrapresa. Questa biografia esiste anche in lingua italiana, essendo stata pubblicata nel VII centenario della morte del santo, ed è una delle più meditate ed efficaci sintesi della vita e delle opere di Sant'Alberto. Il binomio Santa Teresa – Sant'Alberto trova espressione anche a Messina, dove nel 1650, per iniziativa di Don Cesare Romano, viene costruita una Chiesa di Sant'Alberto che viene affidata ai Carmelitani Scalzi, ai quali verrà offerto anche un palazzo come convento. Entrambi, chiesa e convento, verranno spazzati via dal terremoto del 1783. Rimanendo in ambito di riforme, non si può non ricordare che Messina sarà uno centri propulsivi del cosiddetto Ordine Primo o del Montesanto, che pur non dividendosi dal ramo principale dei Carmelitani, avrà vita autonoma e sarà fucina di molti frati che godranno di fama di santità. Tra gli altri citiamo il cofondatore della nuova diramazione, padre Alfio Licandro nato nel villaggio di Pezzolo. Purtroppo le leggi eversive del 1866 saranno fatali per i frati del Montesanto, che vedranno chiusi tutti i loro conventi e chiese. La devozione per per Sant'Alberto rimane viva in città fino alla catastrofe del 1908 ed è considerato fino a questa data nel novero dei santi più venerati dai messinesi (anche nella cattedrale vi era un altare a lui dedicato). Nel 1957 se ne portava ancora in processione, al termine della Novena, il simulacro nel tentativo di farne rifiorire la memoria. Oggi soltanto molto pochi lo ricordano e il 7 agosto si recano nella Chiesa del Carmine per celebrarne la ricorrenza (tra l'altro “memoria obbligatoria” nel Calendario Liturgico dell'arcidiocesi) e partecipare alla tradizione benedizione dell'acqua con la reliquia del santo. Un lumicino tenuto acceso nell'oblio della memoria collettiva. A MARGINE Il 7 agosto alla chiesa del Carmine LA TRADIZIONALE BENEDIZIONE DELL’ACQUA NELL’EDIFICIO CHE CUSTODISCE LA MEMORIA MESSINA. La Chiesa del Carmine è la naturale custode della memoria di S. Alberto. Quella di oggi è stata edificata dopo il terremoto, nel 1931. Tra i vari altari, non poteva mancare quello dedicato a Sant'Alberto, il primo entrando immediatamente sulla sinistra. La statua simulacro è stata eseguita negli anni '50 e ben sintetizza la relazione tra il santo e la città; ma quello che più colpisce è la cura che è stata posta di recente nell'area dell'altare per informare il fedele o il turista sulla rilevanza della figura del santo; un'ampia descrizione con immagini è stata messa a punto dal gruppo giovanile parrocchiale, protagonista negli ultimi tempi di numerose iniziative culturali. Con uno di loro, Claudio Staiti, ci rechiamo nella piccola ma significativa biblioteca resa fruibile al pubblico dallo scorso anno. Andiamo alla caccia di tutte le eventuali pubblicazioni inerenti al santo e poi passiamo dalla sacrestia; ci soffermiamo davanti ad una bacheca vetrina, contenente delle pubblicazioni dell'ordine carmelitano e in parte significativamente (o forse solo casualmente) vuota. Qui fino agli inizi degli anni '80 erano esposte quattro piastre d'argento di metà settecento, raffiguranti scene emblematiche della vita di S. Alberto. Preziosità di altissimo valore storico, artistico e religioso; furono rubate e non se ne seppe centonove pagina 29 più nulla. Per fortuna se ne conservano, in alcune pubblicazioni e alla Sovraintendenza dei Beni Culturali di Messina, immagini dettagliate che le fanno rimpiangere come un vero patrimonio della città andato perduto. “Dove saranno finite?” - viene spontaneo chiederci. La presenza di S. Alberto nella chiesa è attestata anche nelle vetrate superiori policrome e, all'esterno, da una statua già presente nel convento precedente al terremoto. La reliquia del santo, un osso del braccio, è conservata in un braccio reliquiario che viene esposto il 7 di agosto di ogni anno, in occasione della ricorrenza liturgica, e col quale viene benedetta l'acqua portata dai fedeli. Il rito è previsto al mattino e alla sera in concomitanza con la celebrazione delle messe. G.I. 1 Agosto 2014 posterlibri STORIA. Il forte e nobile re dei Focese che combattè al fianco di Ulisse Crisso, piccolo eroe Storia di un personaggio coinvolto, suo malgrado, nell’intrigo che ha come fine la cattura del tesoro di Priamo MESSINA. Ci riporta indietro nel tempo a più di trenta secoli fa e si legge piacevolmente, grazie all’immersione completa e attenta dell’autore nel tempo del lontano passato prescelto, questo romanzo storico (“Crisso”, Europa Edizioni, 2014, pp. 218, € 15,90) di Fernando Nicotra, calabrese di Pizzo e già sindaco di quella cittadina. Siamo al tempo della guerra di Troia cantata da Omero, di quella città distrutta dai Greci dopo dieci lunghi anni di guerra i cui eroi combattenti hanno affascinato ogni lettore, allietandone gli studi liceali o riempiendone gli occhi con mille trasposizioni cinematografiche. Ma l’eroe che dà il nome al romanzo non è dei più noti: Crisso, forte e nobile re dei Focesi, che, dopo aver combattuto a fianco degli Atridi e dell’astuto Ulisse, insanguinando i lidi di Troia e perdendo oltre alla cara moglie, molti dei suoi, si trova coinvolto suo malgrado, per un odioso ricatto dello stesso Laerziade e dell’avido Agamennone, in un intrigo che ha come fine la cattura del tesoro di Priamo proprio nella notte in cui l’esercito greco penetra con l’inganno del cavallo di legno all’interno della città. La storia si dipana, comunque, coinvolgendo pure molti altri personaggi, che si muovono su due piani diversi: il presente, caratterizzato da un paesaggio, quasi sempre marino, ma pieno di tranelli caratterizzato dalla furia degli elementi, assai efficacemente descritta; e il passato delle battaglie, delle stragi e dell’ultimo inganno che porterà alla distruzione della splendida città di Ilio. Gli dei, non presenti, come in Omero, fisicamente, consentono tuttavia le azioni più crudeli, LACERTI DI LETTURE sottopongono i mortali ai loro capricci, determinano gli eventi più catastrofici, mentre solo l’eroe qui protagonista che, stanco della decennale violenza, ha ora come solo desiderio quello di trovare una nuova patria al suo popolo in declino e di vivere in pace, mantiene la sua dignità: non sono certo l’Agamennone e l’Ulisse della tradizione a presentarsi in vesti umane al lettore, bensì il magnanimo Crisso capace di raggiungere infine il suo scopo, al di là di una nera montagna di fuoco, affrontando e vincendo i pericoli del mare. Prende corpo così nelle pagine del libro la leggenda della nascita in Calabria della città di Crissa, lungo le coste dell’attuale golfo di Sant’Eufemia: di essa si conserva oggi solo uno sbiadito ricordo attraverso fonti indirette, dato che la sua comunità se ne allontanò probabilmente in seguito alle invasioni saracene. F.I. LA CLASSIFICA INIZIATIVE DI GIUSEPPE RUGGERI Via dei Mille, isola culturale MESSINA. Il palco, proprio al centro della via dei Mille, guarda verso il mare. Verso quel riquadro di marina incorniciato da Porta Messina che ricorda un pezzo di Fiumara d’Arte (la “Finestra sul Mare” di Tano Festa, ricordate?) affacciato sul Tirreno. In città, a dominare è invece lo Ionio che s’incurva nella falce dello Stretto regalando le suggestioni del mito. E di miti, oltre che di storia e di tradizioni, si è parlato nella rassegna “L’isola dei libri” ideata da Sergio Di Giacomo e dall’Associazione “Antonello da Messina” e dall’Associazione “Millevetrine”, intesa a rilanciare il ruolo dell’isola pedonale del cuore commerciale di Messina. Un punto d’incontro, se non una vera e propria ‘agorà’ - considerata la sua planimetria allungata e non circolare come si deve a una piazza - che ha assistito all’avvicendamento di autori, attori e critici i quali, ciascuno a modo proprio, hanno disegnato la loro città ideale. DI FELICE IRRERA Non un romanzo, ma un saggio politologico sulla seduzione del populismo nel ventennio di Berlusconi, la cui egemonia politico-culturale ha profondamente cambiato l'Italia, portando persino all'imitazione da parte dei suoi avversari politici. Il fallimento berlusconiano è anche quello di un centrodestra che non ha saputo essere liberale e rispettoso delle istituzioni. Piero Ignazi, Vent'anni dopo. La parabola del berlusconismo, Il Mulino, pp. 148, € 13,00 Casati Modigliani Dan Brown 1Sveva La moglie magica - Sperling & Kupfer 4 Inferno - Mondadori Markus Zusak Stefano Benni 2Storia di una ladra di libri - Frassinelli 5 Pantera - Feltrinelli Tiziano Tersani Massimo Gramellini - La magia di Un' idea di destino. Diari di una vita un buongiorno - Longanesi 3straordinaria 6 Longaneri www.wuz.it Significativa, a riguardo, la prolusione di Clara Stella Vicari Aversa, architetto e urbanista, che ha sottolineato il rilievo di iniziative che promuovono la vivibilità e lo scambio interpersonale, creando nelle città degli spazi vitali esclusi al traffico autoveicolare. E’ questo l’impegno di Giambattista Arrigo, presidente di “Millevetrine”, il quale persegue da anni l’obiettivo della pedonalizzazione del centro commerciale, punto nevralgico dove convergono le energie positive di quanti davvero credono nella rivoluzione “culturale” di Messina. Per questo è necessaria un’inversione di mentalità, lontana dalle logiche bottegaie che continuano purtroppo ad attanagliare una città assetata di cambiamento. Una sete testimoniata dalla partecipazione esterna alla rassegna, che ha visto il succedersi di un pubblico dinamico, diviso tra quanti hanno preso posto nelle (non molte) sedie della platea e quanti sono rimasti in piedi - o affacciati alla finestra - per l’intera durata dei singoli eventi. Un pubblico generoso che, con la sua presenza, ha acclarato una volta per tutte, caso mai ve ne fosse ancora bisogno, che Messina è alla ricerca della propria identità. La quale non è solo, beninteso, di tipo culturale, o meglio nell’accezione “culturale” include la necessità, da più parti e in più sedi manifestata, di riappropriarsi dell’appartenenza perduta. Non a caso uno degli eventi della rassegna ha adottato come tema lo Stretto, indiscusso ‘genius loci’ di una città che ha perso da tempo i suoi connotati identificativi. Proprio lo Stretto dove si affaccia il palco da quale una Messina decisa e perspicace, proclamando ad alta voce la sua esigenza di rinascita, ha votato “sì” alla permanenza dell’isola pedonale di via dei Mille. FRASI CHE FANNO UN RACCONTO, DIVERSO DA QUELLO NARRATO DALL’AUTORE (A CURA DI CARMELO CELONA) Coscienze serve La civiltà e la democrazia si affermano compitamente solo se alla misericordia si preferisce la giustizia. “La sostituzione della ragione con la pietà.” Ormai abbiamo perduto la coscienza civile e l’identità collettiva. I capitalisti hanno comprato le coscienze degli intellettuali e corrotto i politici che con le loro leggi cancellano i diritti. L’avere mortifica l’essere ed imperano i dogmi del rispetto di leggi ingiuste e del pagamento del debito contratto dai ladri. Vi hanno impedito di sapere chi siete: coscienze serve della norma e del capitale.” Siamo una società solipsista che si accanisce sui più deboli e sui più sensibili. I sensibili soffrono l’indifferenza, i deboli il cinismo. “Io tempo ormai ne ho poco: per colpa della morte che viene avanti, al tramonto della gioventù. Ma per colpa anche di questo nostro mondo umano, che ai poveri toglie il pane, ai poeti la pace.” Molti sono i morti che non si accorgono di esserlo ingannati dalla semplice efficienza delle loro funzioni biologiche. Una morte anticipata, vissuta nell’afasia sentimentale, nell’egoismo e nel disimpegno morale. “Passo come un morto tra i vivi o come un vivo tra i morti.” Il passaggio dall’istinto alla consapevolezza della ragione porta ad una condizione emotiva evoluta, la sola che può dare senso all’esistenza. “Rinunciare a obbedire al sesso per pensare, finire d’essere fanciullo per diventare cittadino, tradire gli Dei per lottare con Marx!. ” A Bagdad sotto i bombardamenti di George Bush, che aveva dichiarato guerra a Saddam in nome di Dio, sono morti almeno 20.000 bambini innocenti. Se il Papa d’allora e gli altri potenti della terra lo avessero sconfessato e fossero andati in Iraq a farsi anche loro bersaglio di quei bombardamenti, quei centonove pagina 30 bimbi sarebbe ancora vivi come i nostri figli. “Peccare non significa fare il male: non fare il bene, questo significa peccare. Quanto bene potevi fare! E non l’hai fatto: non c’è stato un peccatore più grande di te.” Coloro che si fanno cortigiani senza averne necessità, compiacendosi di essere servi del potere, non conoscono l’onore della dignità. “Questi servi (neanche pagati) che ti circondano, chi sono? A che vera necessità rispondono? Tu taci dietro a loro, con la faccia di chi fa poesie: ma essi non sono i tuoi apostoli, sono le tue spie. ” L’ipocrisia è l’arma imbattibile dei vili. “Sei così ipocrita, che come l’ipocrisia ti avrà ucciso, sarai all’inferno, e ti crederai in paradiso.” Quei patetici che per esistere debbono inventarsi un nemico. “Non siete mai esistiti vecchi pecoroni papalini: ora un po’ esistete, perché un po’ esiste Pasolini.” Lacerti tratti da: “La religione del mio tempo ” - 1961 Pier Paolo Pasolini posterlibri PRESENTAZIONI. L’iniziativa editoriale sull’arte contemporanea Il libro d’artista diventa Black&White Cannaò e Lombardo illustrano a Messina il progetto innovativo che offre agli emergenti l’opportunità per attivare con maggiore facilità un percorso professionale nel mondo dell’arte. Ecco come MESSINA. Nell’ambito della XII edizione dell’Horcynus Festival, lunedì 4 Agosto, alle ore 18,30 nella galleria di arte contemporanea della Fondazione Horcynus Orca, sarà presentato il progetto Black & White e il primo volume della serie, “Orizzonti Erranti” di Fabio Adani, edito da Experiences. L’iniziativa editoriale riguardante la pubblicazione di Libri d’Artista, sarà illustrata direttamente dalle due curatrici, Adriana Cannaò ed Elisabetta Lombardo. L’arte contemporanea, dalla fine dell’Ottocento, si esprime, infatti, anche attraverso il Libro d’Artista, che si svilupperà nell’ambito delle sperimentazioni nate all’interno delle avanguardie del Novecento, in particolare Dadaismo e Futurismo. I pezzi risultanti sono opere uniche e irriproducibili, a volte materiche, manipolate direttamente dall’autore. Black & White, sfida, stravolge e innova la concezione odierna di Libro d’Artista e offre agli emergenti un’opportunità per attivare con maggiore facilità un percorso professionale nel mondo dell’arte. Il fine dell’iniziativa è scoprire e promuovere autori interessati a questo settore in piena evoluzione ed espansione. Gli artisti selezionati si sono cimentati nella creazione di un’opera a tema libero e monografico, confrontandosi con l’utilizzo del bianco e nero e con le moderne tecniche di stampa digitale. Ogni volume è riprodotto in tiratura limitata di 500 copie numerate e corredate da un segnalibro autografato dall’autore. Una rarità artistica alla portata di tutti: dall’appassionato d’arte fino alle gallerie o fondazioni del settore. Fulcro della proposta editoriale è, quindi, un libro che non parla di opere ma capace di essere, esso stesso, opera d’arte. Il primo volume è stato ideato nelle sue 45 grafiche, realizzate in esclusiva per Experiences, da Fabio Adani, artista emiliano, dal tocco classico e delicato, che fa della leggerezza del tratto il suo punto di forza. “Orizzonti erranti” è un viaggio nell’ignoto, in cui ciascuno può riconoscere il proprio vagare in un mondo evanescente e dalle tinte velate e nebbiose. Un viaggio in cui immagini e parole dialogano in un continuo connubio tra pensieri e parvenze, alla ricerca dell’essere. Un esperimento stimolante per la creatività artistica, innovatore per l’editoria, accattivante per una nuova idea di collezionismo. APPUNTAMENTI Consolo, lo scrittore-alchimista Incontro con Sergio Palumbo a Villa Piccolo di Capo d'Orlando CAPO D’ORLANDO. "Vincenzo Consolo, lo scrittore-alchimista" è il titolo dell'incontro che si svolgerà alla Fondazione Piccolo di Calanovella a Capo d'Orlando martedì 5 agosto alle ore 19. Giuseppe Ruggeri intervisterà il critico letterario e documentarista Sergio Palumbo che parlerà della figura e dell'opera di Vincenzo Consolo, a partire dal rapporto umano e letterario con il poeta Lucio Piccolo. L'attore Gianni Di Giacomo condurrà la serata e leggerà testi di Consolo. Nel corso della manifestazione, inoltre, saranno proiettati un'inedita intervista filmata con Vincenzo Consolo in occasione del premio Strega vinto dallo scrittore con "Nottetempo, casa per casa" nel 1992 e un video sul cofanetto "L'intellettuale al caffè. Incontri con testimoni e interpreti del nostro tempo" edito dal Centro per l'inventario, il catalogo e la documentazione della Regione Sicilia in collaborazione con la Rai. Si tratta di interviste a Leonardo Sciascia, Vincenzo Consolo, Gesualdo Bufalino, e Ignazio Buttitta realizzate per il programma radiofonico di Loredana Cacicia e Sergio Palumbo "L'intellettuale al caffè" prodotto e trasmesso da Rai Sicilia nel 1991. R.C. centonove pagina 31 Vincenzo Consolo 1 Agosto 2014 RASSEGNE Mediterraneo in Costituzione all’Horcynus Festival MESSINA. Torna, per la dodicesima edizione, l’Horcynus Festival, in programma dal 2 al 7 agosto al Parco Horcynus Orca di Capo Peloro. Il tema scelto per il 2014 è “Mediterraneo in Costituzione”. Il Festival è l’occasione per una sintesi annuale dei percorsi di ricerca promossi dalla Fondazione Horcynus Orca, tra economie sociali e solidali, finanza etica e le produzioni estetiche del Mediterraneo: arti visive, cinema, letteratura. “Mediterraneo in Costituzione – spiega Gaetano Giunta, il presidente della Fondazione – perché l’obiettivo è contribuire a creare un rapporto tra sponda nord e sponda sud del nostro mare che non sia, come è oggi, drammaticamente diseguale e lontano da un livello accettabile di prossimità economica e sociale”. Così, se la sessione autunnale del Festival, ad ottobre tra Sicilia e Calabria, avrà appunto la Tunisia come paese ospite, tra il 2 e il 7 agosto le serate di Capo Peloro proporranno innanzitutto un focus sulle migrazioni del Mediterraneo e la consegna del Premio Horcynus Orca a chi si occupa di corrette politiche di accoglienza dei migranti. Ancora una serata dedicata al cinema di Pasolini, nel 50 esimo anniversario del film Il Vangelo secondo Matteo, una produzione musicale e una riflessione teatrale dedicata alla nuova drammaturgia meridionale. La direzione artistica della sezione estiva dell'Horcynus Festival è affidata a Massimo Barilla, Giacomo Farina, Franco Jannuzzi e Caterina Pastura. 1 Agosto 2014 postertradizioni NOVARA DI SICILIA. Sono cominciati i festeggiamenti per l’Assunta Una festa della Madonna Alla tradizionale “scinnuda” che culminerà con la Vara di Ferragosto si aggiungono gli appuntamenti di Novareventi. Tra luci, fuoco e musica ecco come si riaccende la fede La statua della Madonna Assunta DI FRANCESCO PINIZZOTTO NOVARA DI SICILIA. L'emozione novarese è vedere la Vara incedere con tutte le sue candele accese e gli ori, una Vara che pesa tra i mille duecento – mille trecento chili, portata a spalla dai portatori, che in quei momenti sembrano ignorare l'immane sforzo, per le vie del paese a partire dalle ore ventuno fino alle due di notte. Ma già dalla fine di luglio iniziano i festeggiamenti in onore della Madonna Assunta, con varie tappe che culminano con la “Processione di Menzagustu”. Si inizia l'ultima domenica di luglio con “A scinnuda da Madonna” , quando la statua dell'Assunta, opera realizzata dallo scultore napoletano Colicci nel millesettecentocinquantaquattro, lascia la sua cappella e giunge sulla Vara. Il trentuno luglio, a mezzogiorno si svolge il rituale scampanio di tutte le chiese novaresi, ininterrottamente per quindici minuti accompagnate dai “botti” (colpi di cannone) e si conclude in serata con una processione interna alla Chiesa Madre,“ A purtada da Madonna o so logu”, in cui la Vara, viene portata “ o so logu”, al centro della chiesa e della vita di ognuno di noi. Iniziano quindici giorni di preghiere, la quindicina, in cui vengono recitati antiche preghiere novaresi in onore dell'Assunta, due volte al giorno....nel frattempo, negli stessi giorni, tutti i bambini del paese, con piccole varette di legno girano per le vie del Borgo cantando una canzoncina in onore della Madonna “a chinnicea” che si conclude con la frase “carchi cusitta pa Madinnuzza”. Il quattordici agosto si ripete il rito dello scampanio delle campane di tutte le chiese di Novara a mezzogiorno, alle diciannove si svolge la Processione delle reliquie di S. Ugo primo Abate della prima abbazia cistercense di Sicilia, Santa Maria La Nohara, che si trova nella frazione di Badia Vecchia, patrono di Novara di Sicilia che raggiunge la Chiesa Madre. Il quindici agosto si apre con i “botti” segue la Messa Solenne alle undici e poi la Solenne Processione alle ventuno. Il sedici pomeriggio si svolge la processione di Sant'Ugo, che verrà poi riportato nella sua chiesa, l'Abbazia, il ventidue agosto. La Novareventi è riuscita a ripetere appuntamenti che stanno diventando nuove tradizioni. Affascinante quello con Light Stars – Luce, fuoco e musica. Mercoledì tredici si svolgerà nel borgo uno spettacolo di accensione di luminarie a ritmo di musica e fuochi d'artificio, curato dalle ditte Novarlux di Novara di Sicilia e Tumore di San Filippo del Mela. Quando si accendono tutte le luminarie crea una atmosfera da sogno che non si riscontra in nessun'altra festa patronale. Inoltre sempre il tredici avrà luogo la manifestazione “NOTTE IN PIAZZA. III edizione” . In collaborazione con Bar Chillè di Pellegrino – Monforte San Giorgio e Si.Pa. di Cucinotta si svolgerà la Festa della birra con Focacciata a partire dalle diciannove. Seguiranno all'accensione delle luminarie il concerto del gruppo Stile Italiano in RICORRENZE Monforte festeggia il Braccio di San Giorgio Monforte San Giorgio. La prima domenica di agosto, quest’anno il 3, la comunità festeggia il patrono San Giorgio,ma stavolta con un evento storico particolare, ovvero il quarto centenario (16142014) del reliquiario comunemente chiamato il “Braccio di San Giorgio”. Si tratta di un’opera di Cola Maria Donia, quindi, il braccio è siglato "CMD" e rivela nel modellato della mano un'attenta cura per i dettagli realistici, mentre gli elementi decorativi sembrano legati a formule più arcaizzanti. Si tratta di un’espressione della migliore scuola degli argentieri messinesi. Il “Braccio di San Giorgio” viene portato in processione nelle mani del parroco Don Giuseppe Donia proprio domenica 3. Nel corollario di manifestazioni ricreative civili, venerdì 1 l’appuntamento è in piazza IV novembre con lo spettacolo musicale del gruppo “Luna Rossa”, coverband di Renzo Arbore. Sabato 2 in programma la commedia brillante “Fumo negli occhi” dell’associazione Gheorghios. Domenica 3 alle 22 il concerto della banda musicale locale “Stefano Tuccio” e gli immancabili fuochi pirotecnici. collaborazione con il giovane artista Carmine D'Orsi. Il quindici agosto avrà luogo la solenne processione della Madonna e il sedici Novareventi offrirà alla cittadinanza la quinta edizione dello spettacolo pirotecnico “Fuochi sotto la rocca”, conclusivo della festa. Il programma non finisce qui, la Novarenti ha confermato il concorso fotografico, “Premio Roberto Rossello”, che giunge alla seconda edizione, con tema “La Fede a Menzagustu a Novara. I colori, le fatiche, la gioia”. MANIFESTAZIONI Estate Furnarese, si riparte con la gara podistica FURNARI. Seconda edizione della Gara podistica “Trofeo Città di Tonnarella“ sabato 2 agosto. L’anno scorso hanno partecipato di circa 200 atleti. Entra così nel vivo l’Estate Furnarese 2014 organizzata dal Comune che nel Parco Urbano di Tonnarella l’1 e il 2 agosto porterà la 1° ediz. della “Interculturalfest” organizzata in collaborazione con l’Asvo e con l’Associazione Anolf di Messina. Saranno presenti rappresentanze di numerose nazioni europee ed orientali con i loro prodotti di artigianato etnico e degustazioni di prodotti tipici. All’interno della manifestazione si esibiranno gruppi etnici e un trio Siciliano che allieteranno la serata con canti e ballate tipiche dei paesi d’origine nello splendido scenario del parco urbano di Tonnarella di Furnari, illuminato, arredato ed allestito per l’occasione dalla “No problem sas” di Barcellona. centonove pagina 32 posteromaggi Enzo Sanfilippo PERSONAGGI. Se ne va via la memoria storica di Militello Rosmarino Enzo Sanfilippo, il pasionario Amava storia, arte e musica e con slancio ha formato intere generazioni di studenti che portava in giro per chiese e vicoli nei comuni dei Nebrodi per lui senza segreti. Tanto che anche il National Geographic... DI GERARDO RIZZO MILITELLO ROSMARINO. Oggi forse non è più così, ma solo pochi decenni fa, gli storici di professione, quelli accademici per lo più, storcevano il naso di fronte agli storici locali, che “non possedevano gli strumenti” per fare storia. E soprattutto, perché molto spesso non erano degli storici veri e propri, ma erano medici, impiegati, insegnanti prestati alla storia. Per fortuna, però, gli storici locali continuavano a lavorare, a spulciare archivi e ad aggiungere di volta in volta piccoli tasselli al mosaico della conoscenza del loro pezzo di territorio. E questo, probabilmente, anche perché all’amore per la storia tout-court si aggiungeva – e si aggiunge – l’orgoglio di campanile. Nelle città grandi e medie, dove gli appassionati sono più numerosi, nel tempo sono sorti sodalizi con le relative riviste (le Società di Storia Patria con i loro Archivi Storici e Quaderni); nei piccoli centri, invece, l’arduo compito di tenere viva la memoria collettiva è spesso ricaduto sulle spalle di pochissimi volenterosi, che tuttavia cercano di svolgere tale funzione nella maniera più dignitosa possibile. E così, ripetiamo, per fortuna, la memoria storica dei luoghi si continua a tramandare di generazione in generazione. È quanto è successo in questi decenni a Militello Rosmarino, piccolo centro dei Nebrodi, che recentemente ha visto la scomparsa del principale custode delle sue memorie, il professore Enzo Sanfilippo, al cui funerale, oltre a tutta la comunità militellese, hanno preso parte amici ed estimatori da varie zone della Sicilia. Aveva molte passioni, Sanfilippo, come la storia, l’arte e la musica; passioni che aveva riversato anche nel suo lavoro di insegnante. Dopo la gavetta al nord, a Treviso, Enzo Sanfilippo aveva fatto ritorno in Sicilia, e per lunghi anni, fino alla pensione arrivata solo alcuni anni fa, aveva insegnato Lettere nella vicina Alcara Li Fusi, altro luogo a lui molto caro. Le sue lezioni erano fatte di grammatica e di antologia, ma molto tempo veniva dedicato anche alla storia locale: spesso Sanfilippo portava le sue classi in giro per le chiese e i vicoli di Alcara, a spiegare e mostrare sul posto le vicende e le sopravvivenze artistiche del paese. Alcara e Militello, ma anche la maggior parte dei paesi dell’area nebroidea, non avevano segreti per lui, che conosceva a menadito ogni opera d’arte di ciascuna chiesa dei due paesi. Accadeva così che facesse riferimento a lui chiunque stesse svolgendo una ricerca su uno dei due paesi, fosse per una tesi di laurea, un articolo giornalistico o un servizio televisivo, sapendo che avrebbe trovato la massima disponibilità. Si erano rivolti a lui anche i tecnici e i documentaristi di National Geographic, quando dovevano realizzare un filmato sulle mummie siciliane in cui avrebbero voluto parlare delle mummie della cripta della Chiesa Madre di Militello Rosmarino. La cosa non si poté realizzare, purtroppo, perché un malaccorto restauro del tempio aveva precluso definitivamente l’accesso alla cripta. Al tempo del ritorno in Sicilia di Sanfilippo, c’erano in paese altri giovani che condividevano le medesime passioni, così era nata l’associazione culturale Chydas – come l’antico nome del torrente Rosmarino – che conduceva centonove pagina 33 1 Agosto 2014 a livello dilettantistico ricerche archeologiche che però spianavano la strada a campagne di scavo ufficiali che portavano alla luce importantissimi reperti. I frutti di quelle ricerche furono donati al Comune, e ora molti di essi sono in prestito in prestigiosi musei, come il “Bernabò Brea” di Lipari o il “Paolo Orsi” di Siracusa. Poi, come spesso succede, i giovani, per lavoro, prendevano altre strade e si allontanavano dal paese, ma Sanfilippo aveva continuato a coltivare le sue passioni, e a profondere il suo impegno per la valorizzazione del patrimonio storico-artistico di Militello. Lo fece come insegnante, lo fece come assessore ai beni culturali (sebbene – va detto anche questo – non avesse il pelo sullo stomaco necessario per stare in politica), lo fece come responsabile parrocchiale del patrimonio di arte sacra. E se ad Alcara l’insegnante lo faceva in forma istituzionale, a Militello lo faceva nei fatti, avviando un gruppo di ragazzi (oggi baldi giovani) all’amore per il proprio paese. A questi giovani aveva inculcato l’interesse per la riscoperta delle tradizioni militellesi perdute e il piacere di riportarle in vita. Così, da molti anni andava avanti l’iniziativa di realizzare un artistico presepe nella chiesa di S. Sebastiano, di cui lui stesso dirigeva la costruzione, ma che da diverso tempo aveva lasciato nelle mani dei suoi “allievi”; aveva resuscitato l’antica processione di S. Antonio Abate con la benedizione degli animali; e proprio la sera prima della sua scomparsa improvvisa, aveva manifestato tutto il suo entusiasmo per il recupero della processione della Madonna delle Grazie. C’era un che di socratico nell’atteggiamento di Enzo Sanfilippo, portato per la trasmissione orale del suo sapere e poco incline a scrivere e pubblicare. Si contano pochissimi suoi lavori che hanno visto le stampe, e quando ciò è avvenuto, è stato sempre dietro le insistenze di qualcuno. Solo, negli ultimi anni si era deciso a lavorare a una storia di Militello, che purtroppo non è arrivato a vedere stampata. Poco di pubblicato, dunque, esiste a firma di Enzo Sanfilippo, ma si può dire con ragionevole sicurezza che grande traccia rimarrà di un uomo pur così riservato. Intanto, c’è da augurarsi che trovino adeguata collocazione le sue raccolte. Una vasta quanto disorganica biblioteca. Una sterminata discoteca di musica antica (la musica classica non faceva per lui, era troppo moderna). Una quantità indefinita di quaderni di appunti sui più diversi argomenti. Di lui rimangono le opere d’arte fatte restaurare a proprie spese, figlie naturali di mecenatismo e fede: su tutte la statua dell’Immacolata e la vara processionale di S. Biagio. Ma forse, il suo lascito più significativo sta nelle parole dei giovani di Militello Rosmarino e Alcara Li Fusi, i quali, anche a nome degli altri allievi, hanno voluto esprimere a Enzo Sanfilippo la riconoscenza delle due comunità e l’impegno a portare avanti il suo lavoro. 1 Agosto 2014 posterdenunce LETTERA APERTA. Il direttore artistico annuncia la chiusura del museo nato sulle ceneri delle alluivioni di Giampilieri e Scaletta Addio Messina, con il Fango nel cuore Dopo cinque anni di presidio alla bellezza, di proposte progettuali, di battaglie contro l’insipienza di amministratori, la struttura chiude battenti e dà appuntamento per l’ultimo allestimento a cielo aperto. Con questo duro atto d’accusa DI MICHELE CANNAÒ* Il Museo del Fango, laboratorio per le arti e per lo sviluppo economico del territorio a sud di Messina, si costituì il 4 ottobre 2009 al Museo della Permanente di Milano, a ridosso della tragedia che aveva appena colpito Giampilieri, Scaletta Zanclea e dintorni. Nel gennaio 2010 realizzò il suo primo allestimento a Taormina per poi trasferirsi definitivamente, in diverse sedi provvisorie, a Messina. PROGRAMMI E LAVORO SVOLTO In sinergia con alcune delle migliori forze della Città e sposando l’idea che “La bellezza salverà il mondo”, ha operato affinché l’equazione “Cultura=Legalità=Sicurezza” diventasse un imperativo categorico, e non solo per i cittadini di Messina. Oltre alle decine di mostre d’Arte (ultime quelle del 2013 a Forte Petrazza di Messina dedicata all’arte del Giappone e quella del “Domino” al “Mud Museum-Spazio per il Fuori Expo 2015” di Pero-Milano) il Museo ha organizzato una serie di convegni, eventi ed incontri con le intelligenze di vari settori e soprattutto con i giovani delle scuole. Obbiettivo: bonificare il territorio. Con l’ideazione della “Montagna ad Arte” poi (sono state fin qui realizzate le prime tre opere) ha progettato un percorso che rendesse tangibili le parole di Dostoevski, che sono anche di Mons. Ravasi: … la bruttezza estetica conduce alla bruttura etica, ed è per questo che è necessario ritornare alla bellezza come antidoto alla cupa pesantezza e volgarità dei nuovi stili di vita. (da “La Michele Cannaò con il sindaco Renato Accorinti bellezza trafigge. Come la Fede”). Sapevamo che questo nostro operare sarebbe entrato in conflitto con lo scempio di decenni e avrebbe trovato l’opposizione agguerrita di chi Michele Cannaò con Anna Giordano e Gaetano Sciacca amministrava e governava politicamente, economicamente e culturalmente la Città. Più volte blanditi con proposte di compromessi abbiamo “bypassato” “le autorità incompetenti” e abbiamo “dribblato” i numerosissimi lacchè che, senza neanche competenza o incarichi specifici, ci hanno sempre ostacolato, ma rimanendo nell’ombra, abituati come sono a pescare nel torbido senza mai confrontarsi a viso aperto, soprattutto su questioni culturali e artistiche a cui sono palesemente estranei. Utilizzando le nostre forze propositive, in sinergia con quelle già sopracitate, abbiamo attraversato il nostro deserto e il Progetto del Museo del Fango è oggi conosciuto in tutto il mondo. LE PROSPETTIVE Ormai stanchi di non avere il supporto necessario e dovuto dalle istituzioni pubbliche, con le elezioni amministrative di giugno 2013 accade l’impossibile: nuovi personaggi, in cui la cittadinanza ripone le ultime speranze, vengono eletti sostituendo quelli che “da sempre” dilaniano la centonove pagina 34 città e che, incredibilmente, vengono banditi da ogni carica pubblica. Ciò in coincidenza con l’inizio del nostro lavoro per accreditare Messina all’Expo 2015. Sostenemmo la nuova Amministrazione, il cui sindaco abbiamo coadiuvato non tanto e non solo nella “battaglia elettorale” ma ne condividemmo molto prima le idee e le battaglie, da quando era un semplice “rompiballe” come noi. Avviammo pertanto le procedure e i contatti sia con il Comune di Messina che con quello di Milano, coinvolgendo sia i due sindaci sia gli assessori competenti. L’ASSURDO E qui scatta il paradosso: con i “banditi” non avevamo cercato alcun dialogo, e ciò non aveva nuociuto né al nostro operato né al nostro equilibrio. Con i “liberatori”, amici della pace e del progresso, sono iniziati tutti i nostri guai. Mentre rappresentiamo da tempo, e con delega, il Genio Civile e la Prima Circoscrizione ed abbiamo avviato un protocollo di intesa con la Soprintendenza ai Beni Culturali di posterdenunce Messina, il Comune di Messina resta a tutt’oggi latitante. Eppure il 18 gennaio 2014 il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, nell’incontro privato con il sindaco di Messina Renato Accorinti e con il Direttore del Museo Michele Cannaò, promette massima disponibilità a concedere gli spazi necessari per il FuoriExpo e dunque, pur non avendo ancora ricevuto la delega ufficiale dal Comune di Messina (basta l’impegno verbale annunciato lo stesso giorno dal Sindaco Accorinti che inaugura la sede del Mud Museum di Milano-Pero), vengono avviati contatti necessari con gli Assessorati milanesi, utili alla realizzazione del Progetto. IL SILENZIO Il 4 marzo 2014, in un incontro a Palazzo Zanca, il sindaco, il vicesindaco, l’assessore alla cultura e il segretario generale prendono impegno formale con il direttore del Museo e fissano le direttive per sanare i ritardi dovuti - a loro dire - alla scarsa competenza di chi si era da poco insediato alla guida dell’Assessorato. Dopodiché buio pesto e silenzio assordante. MANCATA PARTECIPAZIONE EXPO Risultato: il Comune di Messina, attraverso il nostro impegno, ha avuto gratis l’opportunità di rappresentarsi all’Expo 2015 ma, a causa della mancata delega ufficiale e dell’assurda inerzia da parte dei responsabili, ai quali non avevamo chiesto finanziamenti ma solo una normale diligenza, una dovuta diligenza, una supplicata diligenza, dovremo rinunciare agli spazi previsti e ai finanziamenti connessi, pubblici e privati, con la conseguenza bruciante di gravi danni economici e di immagine sia per il Museo sia per i numerosi Produttori di eccellenze di Messina e Provincia che avevano aderito all’iniziativa con la loro partecipazione. I MOTIVI Renato Accorinti, ottima persona dalla limpidezza diamantina, confessa di non poter contare su uno staff all’altezza del compito (l’avevamo percepito sulle nostre carni) ma gli chiediamo: non avrebbe potuto fare scelte diverse? Per alcuni incarichi 1 Agosto 2014 Lo striscione per dire addio alla città di Messina delicati (vedi le scelte su urbanistica, sviluppo economico e viabilità) sono stati scelti degli esperti, perché non alla Cultura? Il primo Assessore, ottimo antropologo, si mostrò rinunciatario da subito e si dimise dopo appena 6 mesi; il secondo, ottimo ordinario universitario, nei suoi primi 200 giorni non ha prodotto alcun “magnifico effetto” (anche perché quando si hanno pochi quattrini a disposizione bisogna ricorrere a delle idee!). E comunque, per governare la Cultura, non basta una preparazione “attinente” che di solito produce solo pasticci. Sarebbe interessante un confronto pubblico su questi temi, se ciò potesse essere utile. Ma temiamo che anche i “nuovi interlocutori” preferiscano l’ombra estiva. In assenza dunque di spiegazioni plausibili, anzi, di qualunque spiegazione, ci rimangono solo due ipotesi. La prima: la Cultura occupa l’ultimo posto nell’interesse generale del nostro Paese, e quindi anche di Messina. La seconda è supportata dalle “Leggi fondamentali della stupidità umana” di Mario Cipolla (Professore Emerito di Storia Economica a Berkeley) secondo cui esistono quattro tipi di persone: Disgraziato (Sfortunato): chi con la sua azione tende a causare danno a se stesso, ma crea anche vantaggio a qualcun altro; Intelligente: chi con la sua azione tende a creare vantaggio per se stesso, ma crea anche vantaggio a qualcun altro; L’APPUNTAMENTO All’isola ecologica tra saluti e proposte MESSINA. A cinque anni dalla nascita chiude battenti il museo del Fango, nato grazie all’artista Michele Cannaò. Dopo decine di grandi mostre, di convegni, di incontri con le scuole, di realizzazioni d’arte per la “Montagna ad Arte”. «Oggi - si legge in una nota alla stampa - a causa dell’inerzia, dell’inefficienza, del pressapochismo ed infine dell’assenza dei nuovi Organi preposti del Comune di Messina, sordi alle sollecitazioni e ciechi di fronte alle prospettive di sviluppo offerte dedizione, lavoro e progettualità, con il “Fango nel cuore” il museo lascia la città e dà appuntamento per l’ultimo allestimento a cielo aperto, sabato 2 agosto dalle 19 alle 21, all’isola ecologica di Giampilieri Marina (per gli amministratori messinesi la sede idonea al Museo del Fango). Il direttore artistico spiegherà in quella sede le ragioni e ringrazierà coloro che sono stati vicini all’iniziativa con curiosità ed affetto prodigandosi per un’alternativa vera. La grande scala in qualche modo rappresentata dagli Assessorati preposti, abbiamo deciso di porre fine all’inutile monologo: il Museo del Fango, con i suoi artisti, le sue competenze ed il suo piccolo bagaglio di opere e di esperienze e con il Fango nel cuore, lascia Messina e prende il largo per raggiungere un’altra regione del mondo dove gli si offre una sede congrua e dove, ad accoglierlo, ci saranno persone forse meno “rotonde” ma certamente “più quadrate”... APPUNTAMENTO … prima però vogliamo salutare tutti coloro che hanno sempre collaborato e che hanno visto nel nostro progetto un’occasione di Bellezza, di Arte e di Vita Nuova. A tutti vogliamo dire un forte grazie e abbracciarli: da Gaetano Sciacca a Venera Munafò, da Togo a Anna Giordano, ai tanti giovani e ai colleghi artisti che hanno aderito fin dall’inizio, a tutti quelli che per brevità non citiamo, a tutti diamo appuntamento dalle ore 19 alle ore 21 di sabato 2 agosto 2014 in via Terranova - Giampilieri Marina, dove allestiremo l’ultima mostra a ridosso dell’Isola ecologica (per gli amministratori messinesi la sede idonea al Museo del Fango). Bandito: chi con la sua azione tende a creare vantaggio per se stesso, ma allo stesso tempo danneggia qualcun altro Stupido: chi causa un danno ad un altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo una perdita. CONCLUSIONI Noi non vogliamo inquadrare in alcuna * Direttore Artistico Museo del Fango categoria il Sindaco di Messina ed i suoi collaboratori per quanto attiene le questioni culturali ma un fatto è che la nostra competenza, il nostro lavoro e i nostri sforzi sono stati ignorati ed è stato opposto al nostro Progetto un muro costruito con i mattoni dell’arroganza e con la malta della stupidità, muro contro il quale non intendiamo sbattere. Ricordando le parole sulla “perfezione della rotondità” del Principe di Salina nel Gattopardo “…i siciliani non possono cambiare perché sono Dèi”, e avendo già affrontato per quattro anni la terza delle categorie del Cipolla, preferiamo non correre rischi aggiuntivi per il futuro. Non avendo alcuna prova che la seconda L’isola ecologica di Giampilieri Marina categoria di cui sopra sia centonove pagina 35 1 Agosto 2014 postermostre SAN PIERO PATTI PALERMO. Prorogata la mostra sui paramenti sacri I tesori della Cappella Il presidente dell’Ars Ardizzone traccia il bilancio delle iniziative e annuncia il protocollo d’intesa con la Fondazione Federico II PALERMO. E’ stata prorogata fino al 24 agosto a Palazzo dei Normanni la mostra "I tesori della Cappella Palatina", allestita dalla Fondazione Federico II e inaugurata lo scorso 23 aprile nella sala duca di Montalto. Si tratta di una esposizione, in cui per la prima volta è presentata l'intera collezione di suppellettili liturgiche e una selezione dei più pregiati paramenti sacri. "E' stata la mostra più visitata nel corso degli ultimi anni commenta Giovanni Ardizzone, presidente dell'Ars e delle Fondazione - e abbiamo deciso di prorogarla: ci tengo a precisare che copriamo le spese con quello che incassiamo dai biglietti e che la Fondazione è autonoma rispetto all'Ars". "La nostra sfida - gli fa eco Francesco Forgione, direttore generale della Fondazione - è far vivere la Fondazione nel mercato: nel 2013 l'Ars ha elargito 30mila euro ma se le iniziative non si fanno i soldi rimangono nel bilancio dell'Ars, non restano nelle casse della Fondazione". Nel corso dell'anno scolastico hanno visitato la Cappella Palatina e Palazzo Reale circa 48 mila studenti, mentre si è registrato un incremento di 5 mila visitatori a Palazzo dei Normanni rispetto all'anno scorso. Tra le iniziative in programma: ad agosto visite guidate notturne alla Cappella Palatina e ai giardini reali di Palazzo dei Normanni e a fine settembre una iniziativa sul Mediterraneo. Alla conferenza di presentazione del bilancio della mostra era presente anche il cardinale Paolo Romeo che ha ribadito "l'importanza del ruolo della Chiesa nel conservare i tesori della Cappella, luogo di culto ma anche di incrocio di religioni", ricordando il ruolo della Fondo edifici di culto (Fec) che custodisce il tesoro della Cappella. "La mostra - aggiunge il prefetto di Palermo Francesca Cannizzo - è una occasione per proporre una offerta culturale ma anche di culto". Infine è stato firmato un protocollo d'intesa dalla Fondazione Federico II e dalla società Civita Sicilia che, per conto della Fondazione Sicilia, gestisce i servizi dello spazio museale di Palazzo Branciforte in via Bara all'Olivella: l'accordo prevede la possibilità di proporre ai turisti un ticket unico di 13 euro che, nella stessa giornata di emissione, consenta la visita di Palazzo dei Normanni, con annessa Cappella Palatina, e Palazzo Branciforte. Il biglietto garantisce uno sconto del 10 per cento sugli acquisti effettuati nei due bookshop. A sottoscrivere la convenzione, Giovanni Ardizzone e il presidente di Civita Sicilia, Giovanni Puglisi. "In questo modo - afferma Ardizzone - puntiamo a creare una sinergia tra due poli di attrazione turistico-culturali, visitati ogni anno da centinaia di migliaia di persone". Antonio Presti Armonia di Forme al Convento L’iniziativa dell’associazione Schegge d’arte tra collettiva e sculture SAN PIERO PATTI. Antonio Presti, artista-mecenate e Presidente della Fondazione Fiumara d’Arte, sempre vicino al mondo dell’arte, a sostegno degli artisti e ai giovani di talento, nell’ambito dell’evento culturale Armonia di Forme organizzato a San Piero Patti dall’Associazione Culturale Schegge D’arte dal 27 luglio fino al 13 agosto 2014, anche quest’anno sarà presente durante la manifestazione per trasmettere un suo messaggio di impegno etico ed estetico, per una Sicilia contemporanea. “Grazie all’impegno di associazioni culturali come Schegge d’Arte” – sostiene Presti – “ la Bellezza può offrire quella pura emozione e quello straordinario stupore che gli uomini rifiutano per inseguire falsi valori della nostra contemporaneità. Una corale artistica e culturale come Armonia di Forme è un grande valore di semina”. L’intervento di Antonio Presti sarà a chiusura del simposio che avverrà in Piazza Duomo domenica 10 agosto alle ore 19. A chiusura della Collettiva, sarà sorteggiato un soggiorno per due persone presso il museo-albergo MILAZZO Gui in mostra fino al 15 agosto MILAZZO. C’è tempo fino al 15 agosto per visitare “Gui”, personale di Gugliemo Bambino (nella foto accanto) inaugurata alla Caruso Gallery sul Lungomare Garibaldi, 12 di Milazzo, sabato 26 luglio, con grande partecipazione. In esposizione trenta tele dell’artista messinese sul personaggio nato oltre vent’anni fa e che ricorda il mitico Polifemo: un occhio solo, un ciuffo con capelli a rappresentare i tre angoli della Sicilia. Le trenta opere di Guglielmo Bambino sono testimonianza di un percorso creativo nel mondo dell’arte che diventa anche impegno sociale e civile affrontando con umorismo temi di grande attualità per offrire una lettura ironica su argomenti molte volte tragici. centonove pagina 36 Atelier sul Mare, un opportunità di vivere in modo esclusivo in un’opera d’arte, divenendo al tempo stesso parte di essa. Armonia di Forme, percorso emozionale attraverso i sensi realizzato nelle stanze del suggestivo Convento dei Carmelitani, vuole valorizzare le esperienze espressivecreative coinvolgendo il visitatore ad attraversare gli spazi d’arte realizzati dagli artisti, e sentire il percorso facendosi guidare dai propri sensi, aprendosi così alla ricerca e alla scoperta interiore. L’evento avrà inizio con la Collettiva Arti Visive mostra di pittura – scultura – fotografia. Ospiti della mostra gli artisti Umberto Leone e Ute Pika con l’installazione Profondo Ulivo. Dal 1 agosto un convegno presenterà gli artisti del III Simposio intercontinentale di scultura in pietra, selezionati su 32 opere proposte. Gli artisti saranno Aleksandar Eftimovski (Macedonia), Antonino Schepisi (Italia), Cesar Ivan Diaz Leaῆos (Messico), Francesca Calabrò (Italia), Maria Trinidad Caminos (Argentina), Ricardo Kersting (Brasile), Sestilio Burattini (Italia),Vito Guardo (Italia). Sarà possibile vedere realizzarsi le loro sculture tutti i giorni a partire dal 2 fino al 9 agosto, tutte hanno come tema Energia “Tutto è energia e questo è tutto quello che esiste”(A.Einstein). Action painting 500 una performance che coinvolgerà a dipingere in modo del tutto casuale, spontaneo una tela gigante di 40 metri di lunghezza installata dal 7 al 9 agosto in Piazza Duomo. La tela verrà ritagliata in piccole parti uguali timbrata e donata ai partecipanti giorno 10 Agosto. posterrubriche NUOVE VISIONI SIRACUSA DI MARCO OLIVIERI Welcome Raphael Gualazzi Verso Venezia Estate. Il cinema italiano vive una fase di transizione, in attesa della 71esima Mostra del Cinema di Venezia, in programma dal 27 agosto al 6 settembre. In concorso, tra gli altri, “Il giovane favoloso” (ovvero Giacomo Leopardi) di Mario Martone, “Anime nere” di Francesco Munzi, “Hungry Hearts” di Saverio Costanzo, “The Cut” di Fatih Akin, “Nobi” di Shinya Tsukamoto, “Ritorno a L’Avana” di Laurent Cantet e “Pasolini” di Abel Ferrara, solo per fare alcuni esempi. Dopo "Pietà", vincitore del Leone d'oro due anni fa, il coreano Kim Ki Duk aprirà le Giornate degli Autori con “One on One”. Inoltre, i film veneziani saranno disponibili in streaming su mymovies.it. Nel frattempo un regista siciliano, Piero Messina, gira il suo primo lungometraggio, “L‘attesa”, prodotto da Indigo Film e dalla francese Babe Films. Un esordio interpretato da Juliette Binoche e Giorgio Colangeli. Già vincitore al Taormina Film Fest (2004) con il cortometraggio “Stidda ca curri” e apprezzato a Cannes con il corto “Terra”, Messina è stato assistente alla regia di Paolo Sorrentino per i film “This must be the place” e “La grande bellezza”. “L’attesa” è girato in Sicilia e realizzato anche grazie al contributo economico della Film Commission regionale. Tempo di attese cinematografiche, dunque, mentre si attende che il governo cambi davvero la situazione del cinema italiano, a sostegno delle produzioni e distribuzioni, guardando al modello francese. Un’attesa lunga vent’anni e senza spiragli nella fase attuale. MESSINA Tempu persu al Giardino Corallo MESSINA. E’ un appuntamento annuale, non manca mai. Eppure è ogni volta diverso. C’è una voce narrante che lega i “quadri” e i “quadri” raffigurano tutti Messina. Messina della mia infanzia, Messina della mia ignoranza! /Messina “gioie e dolori”, Messina coi figli tutti fuori! E’ “Tempu persu”, in scena venerdì 1° agosto alle ore 21 al Giardino Corallo (info al botteghino h 18/22 - tel. 090.9071047 / 340.8542209). Cabaret, certo, ma –come da locandina – cabaret intelligente, cabaret che si realizza “in presa diretta”, “nel contatto e nel dialogo con il pubblico”. Parola di Pietro Barbaro, deus ex machina dello spettacolo, che in questa stagione è già salito sul palco del Corallo con Enrico Guarneri ne “Il malato immaginario” e che - confessa tiene “particolarmente” al suo “Tempu persu”, presentato da “GT Angelo Maio”. Con Barbaro sul palco, regia di Giovanni De Francesco, ci sono Ketty Ragno, Pino Ricosta (percussioni), Felice La Rocca (pianoforte), Angela Cundrò, Salvatore Barbaro, Maria Saccà (Audiolight al desk tecnico e costumi di Cettina Inferrera). MUSICA DI CESARE NATOLI Vince ancora il vintage FA TAPPA AL CASTELLO MANIACE IL TOUR INTERNAZIONALE DEL CANTANTE-RIVELAZIONE AL FESTIVAL DI SANREMO Raphael Gualazzi SIRACUSA. Dopo anni d’attesa approda per la prima volta in Sicilia Raphael Gualazzi con il suo Welcome to my hell tour 2014 che farà tappa nell’Isola per l’unica data in programma: il 20 agosto all’Arena Maniace di Siracusa, suggestivo spazio teatrale allestito nell’area antistante il Castello Maniace. Il tour internazionale, partito il 26 giugno dal Teatro Romano di Verona, toccherà varie città italiane ed europee. Dopo aver appassionato il pubblico di tutto il mondo, dall’Europa, al Giappone, al Canada, Raphael Gualazzi rivelazione del Festival di Sanremo 2011, vero e proprio “artigiano della musica” con un amore viscerale per il jazz e il blues - si appresta ora a esibirsi con un nuovo travolgente spettacolo, le cui promesse sono chiare fin dal nome scelto per la tournée: uno show dinamico e sfaccettato che alterna atmosfere suggestive a momenti dall’energia intensa e irresistibile. Il tutto costruito DE GUSTIBUS 1 Agosto 2014 attorno al suo inconfondibile sound internazionale, capace di spaziare con naturalezza dal jazz al blues, incursioni nel gospel e nel soul, così come nel country e nel rock, con un omaggio ai classici, da Verdi al felliniano Rota. Welcome to my hell tour 2014 nasce dall’entusiasmo che il pubblico di tutto il mondo ha dimostrato in occasione del tour 2013 che ha fatto registrare sold out a ripetizione in Italia e all’estero. Ma anche dal successo al 64° Festival di Sanremo, che ha visto Gualazzi conquistare il secondo posto con il brano ‘Liberi o no’ insieme al produttore The Bloody Beetroots (tra i singoli sanremesi più suonati in radio), e dalla pubblicazione in oltre 10 paesi del disco “Happy Mistake”, che ha stregato anche la stampa estera. I giornalisti d’oltralpe lo hanno definito “una rarità” per la sua “illimitata ispirazione per brani originali ed ironici” (Hifi&Records). Formato tradizionale o digitale? Ogni anno il Record Store Day ripropone il quesito, e ogni anno l’appeal del primo sembra crescere senza sosta. Secondo un sondaggio realizzato da ICM Research, infatti, su più di duemila acquirenti di dischi, sarebbero le audio cassette – date da molti come defunte – a vivere una seconda giovinezza, passando dal 2% di utilizzatori del 2013 al 5% attuale; cifra che sale al 10% tra la fascia di età 18-24 anni, al 13% tra i giovani di 25-34 anni. Nel complesso degli intervistati, anche il vinile va al 10%; una percentuale che sale al 26% tra i 25 e 34 anni, mentre i cd, con un 23%, sono ancora il mezzo più usato per ascoltare ed acquistare musica, contro il 20% di chi ha effettuato download a pagamento. Da questi dati, dunque, emerge – al di là del successo di mp3 e streaming – un desiderio molto forte di ascoltare musica ancora da supporto fisico. Per la verità, non è del tutto chiaro se le interviste siano state realizzate fuori dai negozi indipendenti di musica che hanno partecipato al Record Store Day; in ogni caso, i dati vanno interpretati come un atto d’amore verso la musica analogica, che rivive grazie ad una moltitudine di appassionati e collezionisti. Saranno pure una nicchia, ma godono di ottima salute; in barba alle classifiche di vendita. DI MASSIMO LANZA La trattoria di pesce Le tre Bocche Catania è certamente una città dove non mancano i posti dove andare a mangiare, manca ancora un ristorante di altissimo livello, come nella vicina Ragusa dove invece abbondano, ma di posti dove la qualità del cibo e della cucina è comunque alta ce ne sono diversi. Le Tre Bocche ad esempio è un locale che si definisce trattoria di pesce ed in effetti il pesce, sempre freschissimo non manca mai. In zona centrale ma tranquilla dispone di un paio di salette con un arredamento piacevolmente d’antan e tavoli forse un po troppo vicini, ma l’ambiente è piacevole e il proprietario e il suo staff fanno davvero di tutto per far stare a proprio agio i tanti clienti abituali ne non che affollano il locale. La formula è semplicissima, all’ingresso c’è un fornitissimo bancone dove sta in bellavista tutto centonove pagina 37 il pesce che il mercato e la stagione offrono, lo si sceglie e ci si mette d’accordo su come farselo cucinare. Altrimenti si sceglie dal menù dove la scelta non manca nemmeno. Noi ad esempio abbiamo optato per una frittura di gamberi di nassa, a cui ha fatto seguito una frittura i totani e calamari, quindi una tartara di tonno prima di passare ai primi. Ottimi gli spaghetti con le vongole, ma anche quelli ai ricci, abbondanti, ben cotti e saporitissimi. Anche la scelta dei secondi passa attraverso la vasta selezione di pescato di cui dispone il locale, mupo arrosto per rimanere sul semplice, scampi appena sbollentati buonissimi, o magari un pesce o un trancio di ricciola all’acqua di mare, buoni anche gli involtini di pescespada, perfette le cotture che rispettano una grandissima materia prima esaltandola. Si chiude con dolci tradizionali, sorbetti o gelato. La carta dei vini, migliorabile, elenca tante etichette locali e una buona selezione di vini d’oltre Stretto e operfino qualche etichetta straniera. Le Tre Bocche – Via Sangiorgi 7 – Catania – tel 095 538738 1 Agosto 2014 posterlettere QUI SCUOLA GUI HERITAGE DI ANDREA SMITH DI SERGIO BERTOLAMI Compenso commissari interni esami di Stato Tra sostanza ed essenza Che sia stata una decisione presa a denti stretti lo si evince dalle 124 parole utilizzate – tutte d’un fiato - nella frase per rispondere ai numerosi quesiti. Materia del contendere è il pagamento dei compensi degli esami di Stato ai commissari interni e la nota è la n° 4901 del 24 luglio, che chiarisce definitivamente: la retribuzione aggiuntiva spetta al commissario interno impegnato su due classi, sia quando le stesse fanno parte della medesima commissione, sia quando appartengono a due commissioni diverse. La vicenda era nata nel novembre 2012 quando una nota del Dipartimento per gli Ordinamenti, nettamente di indirizzo opposto a quella del luglio 2007, aveva specificato che la retribuzione aggiuntiva spettava solo nel caso in cui il commissario interno fosse impegnato in due classi di commissioni diverse e non in due classi della stessa commissione. Disparità di trattamento che è durata fortunatamente solo un anno scolastico e che, come riconosce il MIUR stesso nella nota, ha determinato numerosi ricorsi giurisdizionali con esito sfavorevole all’amministrazione. Ce ne son voluti due di anni scolastici, invece, per risolvere l’ingiustizia della quota ’96 maturata entro la fine dell’anno scolastico 2011-12 e non, come previsto dalla legge Fornero, entro il 31/12/2011. E ciò perché per il personale della scuola vi è la sola finestra d’uscita del 1° settembre, coincidente con l’inizio dell’anno scolastico. L’emendamento approvato in via definitiva dalla Commissione Affari Istituzionali seguirà l’iter parlamentare del decreto sulla pubblica amministrazione, che scade il 24 agosto, e prevede: il limite dei beneficiari non può eccedere le 4.000 unità, nell’ambito della copertura prevista; le domande dovranno essere presentate telematicamente entro 15 giorni dall’approvazione della legge. ECOLOGIA&AMBIENTE MESSINADRASTICA DI FABIO AMATO Dimenticate Messina BUONE VACANZE a chi, purtroppo non so chi, ci ha lasciato la Panoramica dello Stretto, e meno male che si chiama cosi', piena, colma, di spazzatura. Buone Vacanze a tutti i proprietari degli accessi al mare, che chiudendoli, e paradossalmente, non usandoli, non permettono ai cittadini di accedere liberamente al mare, lasciandoli nell'incuria o trasformandoli in garage. Propongo di mettere la spazzatura della Panoramica in questi recinti dorati , in maniera che almeno servano a qualcosa di socialmente utile . Buone Vacanze a tutti quei " giornalisti " che copiano le cazzate che io scrivo , camuffandoli da articoli di costume e societa'. Buone vacanze a tutti quelli che vanno a ballare nei lidi e posteggiano le macchine sui marciapiedi , in sesta fila, ad incastro, pero' sono fighi perche' vanno a ballare ed hanno l'I-Phone, ed anche a tutte quelle fighe marce , che fanno lo stesso ed hanno il tacco12 e la minigonna e si sentono tanto "Belen" ed invece sembrano la figlia di Fantozzi. Buone Vacanze a tutti quelli che quando vanno al mare, posteggiano nei posti riservati agli handicaccati , tanto "Che cazzo minni futti"!!!!!! Buone Vacanze a tutti i ristoratori che aprono pizzerie , ristoranti, pub, bar, ed il giorno prima facevano gli idraulici , gli elettricisti , i muratori e la mattina si svegliano e decidono di diventare tanti Vissani . Buone Vacanze a tutti quelli che hanno la casa ammare e continuano a venire giornalmente in citta', aumentando il traffico! State a casa, vi siete trasferiti? Ed allora perche' continuate a "scendere in citta'? "Andate la mare !!!!! Buone Vacanze a tutti quelli che non fanno un cazzo tutto l'anno e ad Agosto dicono: " Meno Male che domani vado in ferie " Buone Vacanze a tutti e... Dimenticate Messina! Partite, andate in giro per il mondo, viaggiate, divertitevi ma non passate le vacanze a Messina!!!!! Un collega ha “postato”, sulla mia bacheca di Facebook, un punto interrogativo tra due foto: il prospetto riadattato di un casolare rustico e un balcone seicentesco cinto da una nuova ringhiera baroccheggiante. Immagino che il gioco consista in un commento. Lo farò richiamandomi ad una bella lezione di Ignazio Gardella. Quando ci troviamo ad intervenire su preesistenze non vincolate, il tema della libertà creativa è pur sempre delicato. Riguarda la realtà del contesto. Ne esiste sempre uno, indipendentemente da noi, così come “non si sceglie il luogo, né la data della propria nascita” (Lukàcs). Il problema, perciò, è fondamentalmente dialettico, cioè non ha una scelta determinata a priori. La cultura architettonica attuale si fonda sul riconoscimento di principi teorici e operativi. Tali principi sono individuabili su tre piani da considerare simultaneamente: la conoscenza della realtà fisica del contesto e della richiesta della committenza; la conoscenza tecnica dei mezzi disponibili; la ricerca critica. Il progetto è, quindi, una successione continua di scelte direzionate, la cui genesi sta nel riconoscere le sue componenti sostanziali ed essenziali. La miriade di elementi e dati misurabili quantitativamente rappresentano la sostanzialità (da substantia). L’essenzialità (da essentia) è, invece, ciò che caratterizza l’intervento per il suo significato culturale, il cui valore non è oggettivamente quantificabile. Ciò che farà assumere all’opera architettonica carattere permanente è l’essenzialità. Anche quando le condizioni sostanziali originarie saranno completamente superate dal tempo. [email protected] DI ANNA GIORDANO Indignatevi anche voi “Al cittadino non far sapere quanto è potente la mafia nelle alte sfere”. Ho parafrasato la frase di comune conoscenza, su contadini, formaggio e pere, inventando questa dopo aver letto un libro che dovrebbe essere materia di studio ad ogni livello. Il libro è “ I nuovi orizzonti del crimine organizzato”, sottotitolo, “Colletti bianchi, affari criminali e mafie”. La cronaca del resto ogni tanto ci rivela le scoperte di affari di alto livello in barba a leggi e regole, ma sfuggono alla conoscenza collettiva perché episodici, ovvero, noti al resto del mondo solo quando indagini difficilissime permettono di scoprire cosa ci sia dietro a molti affari. Poi lo si dimentica, si pensa appunto che siano episodici e non sistemici, e tutto scorre come prima. Gayraud e de Saint Victor, i due autori (Edizioni di Storia e Studi Sociali) lo esprimono benissimo, ne riporto stralci: “Il perimetro del concetto di “criminalità organizzata in colletto bianco” oltrepassa di molto il mondo degli affari. Le implicazioni sono più larghe. Parleremo qui della criminalità predatoria di stato, formata da alti funzionari e politici (..). La struttura statale, in questi casi, è impedita dall’interno, soggiogata da una criminalità, esogena ed endogena, che fa sistema, in concorrenza o in collaborazione con l’universo del crimine organizzato tradizionale “in colletto blu”. Ed ancora: “ Il pubblico e i responsabili politici non possono scoprire il nuovo potere della criminalità in colletto bianco – fino allo stadio della criminalità organizzata – se non con un’analisi che lo riveli, nel senso fotografico del termine. Finchè il concetto esatto non emerge, una realtà criminale può restare facilmente celata all’intelligenza del pubblico e, centonove pagina 38 più grave, degli organi di repressione (..). La visibilità intellettuale è il primo passo verso l’azione. La qualità di uno sguardo determina la precisione e l’idoneità della repressione. Quando la mente esce dal buio, l’azione si libera dall’errore”. Scatto metaforiche foto, e chissà che qualcuna non sia anche reale e attinente a queste parole agghiaccianti (ma leggetelo tutto se potete). Di collegamenti con la cronaca recente, spavalderia nel perseverare con spostamenti di funzionari bravi, di aggiudicare gare per progetti illegali, muniti di studi ambientali ridicoli, forzature di norme ecc, sono forse “fotografie” reali ? Aprite gli occhi, fate “foto” anche voi, siate vigili e indignati e reagite. Laddove tutto tace e tutti subiscono, è dove il libro trova concreta evidenza. Non si spiegherebbe altrimenti, tanta incredibile spavalderia nel fare cose allucinanti spacciandole per altro. E quel che è peggio, continuare a farle senza neanche il benché minimo pudore. postercommenti DISCUTIAMONE ELIODORO DI FRANCO PUSTORINO* Tu chiamalo se puoi Processo telematico MESSINA. In una delle sue quotidiane esternazioni televisive il Premier Renzi ne ha sparata una davvero grossa. Ha detto che l’arretrato civile ammonta a cinque milioni e mezzo di cause pendenti le quali, con la entrata in funzione del processo telematico, saranno definite entro un anno. A questo punto non si riesce a capire se Renzi è un incompetente in buona fede ovvero altro. Ed infatti dal 30 Giugno scorso è entrato in vigore non il processo telematico ma solo una minima parte di esso e neppure in tutti i tribunali della Repubblica. E’ consentito soltanto l’invio, per via telematica, dei ricorsi per decreto ingiuntivo e degli atti endoprocessuali- con decorrenza successiva al 30 Giugno. Per tutto il resto se ne parlerà l’anno prossimo, forse!. A distanza di appena pochi giorni dalla sua entrata in vigore il processo telematico anche se limitato al solo procedimento per decreto ingiuntivo comincia a mostrare vistose crepe. Ed infatti l’invio telematico di documenti pesanti è impossibile. Se gli allegati superano i 30 Mb il sistema telematico non li accetta. La cosa assurda è che il sistema telematico limita il diritto delle parti di produrre documenti nel proprio interesse a motivo della ridotta potenzialità degli strumenti informatici e questa è una carenza molto grave. Un’altra grave carenza del sistema è costituita dalla frequente congestione, destinata ad aumentare, del traffico telematico che comporta il ritardo nel deposito degli atti da parte degli avvocati. Una ulteriore grave limitazione, alla quale occorrerà porre 150 PAROLE DA PALERMO Cavalieri del lavoro DI MARIA D’ASARO In estate, a Palermo c’è molto caldo. Così in questo periodo, per quattro operai, è stato duro lavorare nella vasta superficie del tetto del palazzo di fronte al mio. Per una ventina di giorni, dalle 7 sino alle 17, i quattro hanno faticato sotto il sole per dare al tetto un’adeguata impermeabilizzazione. Gli operai hanno trovato comunque un modo per rendere meno alienante il lavoro: ascoltare musica. Infatti, la catramatura del tetto è stata alleviata dall’ascolto di canzoni napoletane, le cui note erano diffuse da un potente apparecchio. Certo, per palati musicali raffinati, le canzoni di Nino D’Angelo e Gigi D’Alessio non sono il massimo. Ma ai quattro che hanno portato avanti a suon di musica e con solerzia il tanto sudato lavoro va un omaggio sincero. Sono loro, e i tanti come loro che lavorano ogni giorno con onestà e fatica, che meritano il titolo di “cavalieri del lavoro”. 1 Agosto 2014 presto riparo è costituita dal divieto di depositare atti contenenti non meglio identificati “elementi attivi”. Per ovviare alla impossibilità di inviare atti cosiddetti pesanti il Ministero ha previsto più invii a mezzo Pec, con perdite di tempo e costi aggiuntivi. Ma la innovazione che fa più sorridere è la eliminazione della sottoscrizione del testimone e di quella di soggetti diversi dal Cancelliere. Con la riforma del 2009 era stato previsto l’invio delle deposizioni testimoniali a mezzo lettera raccomandata ma questo procedimento, non è mai andato a regime. Adesso si pensa di eliminare l’arretrato di 5.500.000 processi eliminando la firma nei verbali di udienza. Infine, ultima chicca di una riforma da cestinare, è l’aumento assolutamente insopportabile del contributo unificato elevato a cifre altissime e l’aumento della marca aggiuntiva passata da 8 a 27 Euro in un sol colpo. E poi ci sono i costi, anch’essi molto elevati, di impianto del sistema telematico che richiede la installazione di strutture costose e particolari. Ultima chicca di una situazione divenuta difficilmente gestibile per gli avvocati la delibera del Consiglio Nazionale Forense che ha rimodulato il codice deontologico forense. All’Art. 27/2 è detto testualmente: “L’avvocato deve informare il cliente e la parte assistita sulla prevedibile durata del processo e sugli oneri ipotizzabili e deve, inoltre, se richiesto, comunicare, in forma scritta, a colui che conferisce l’incarico professionale, il prevedibile costo della prestazione”. Ma l’avvocato può rispondere solo di eventi che dipendono dalla sua volontà, non certo da fatti di terzi. Il costo di un giudizio civile non è quantificabile perché l’aumento del contributo unificato e delle marche da bollo è costante e non prevedibile. La durata di un giudizio civile è altrettanto imprevedibile. Il Consiglio Nazionale Forense, vivendo in un altro pianeta, ovviamente queste cose non le sa. Così come non le sa il Premier Renzi. *Avvocato ANIMAL HOUSE La sanità può aspettare CATANIA - Asp, Policlinico universitario-Ospedale Vittorio Emanuele e Ospedale Cannizzaro restano inspiegabilmente commissariati. La sanità catanese a quasi due anni dall'elezione del presidente della Regione Crocetta non ha completato lo spoil system, segnale che sono stati raggiunto l'equilibrio tra lo stesso presidente Crocetta e i suoi soci di maggioranza, il Pd sempre più sfilacciato e Articolo 4 di Lino Leanza che vuole alzare la posta in palio, soprattutto dopo il successo delle elezioni europee. Il timore è che le poltrone congelate possano essere usate come contropartita per far votare la Finanziaria anche da chi ha più di un mal di pancia. La rivoluzione fa rima con la continuità di sempre che contraddistingue la gestione della sanità siciliana. ANTIBUDDACI DI DINO CALDERONE Anthurium in Cammino L'Associazione “Anthurium RosaCammini di Conoscenza” sta assumendo, ben oltre il contesto cittadino, un preciso profilo culturale, grazie a una serie di proposte forti e originali al tempo stesso. Proposte forti, perchè vengono affrontati problemi che toccano profondamente l'esistenza umana, originali perchè la prospettiva degli incontri non ha timore di entrare negli ambiti del sapere più inconsueti e meno scontati. Domenica scorsa (due ore dopo l'esaltante vittoria di Nibali al Tour de France, che ha tenuto incollati sui teleschermi migliaia di messinesi) Anthurium ha promosso al Giardino Corallo la proiezione del film “Un altro mondo”, del regista Thomas Torelli. Un film-documentario, bello e interessante, che affronta un soggetto sempre attuale, quello del dopo-vita, coniugando con intelligenza la sapienza contenuta nelle più antiche religioni con la fisica quantistica. Quanto si possa considerare convincente questo tentativo dipende soprattutto dalle idee personali di chi si accosta senza pregiudizi a questo film. Il pubblico, piuttosto folto, e le domande al regista, insolitamente numerose per questo genere di eventi, fanno capire chiaramente che anche a Messina c'è una grande domanda di spiritualità che cerca canali di espressione diversi da quelli tradizionali. E' indubbio che le proposte di Anthurium possono fare storcere il naso a chi si è formato all'interno della cultura cristiana. Non pochi, infatti, guarderanno con diffidenza alcuni aspetti che emergono da questo film come, per esempio, l'idea della reincarnazione, assolutamente incompatibile con la concezione cristiana fondata invece sulla resurrezione, ma comunque per tutti i partecipanti sarà sempre stimolante confrontare prospettive diverse. Per fortuna è finita da tempo l'epoca dell'ostracismo e dell'intolleranza verso chi promuove convinzioni non omogenee a quelle della maggioranza. L'augurio è che Anthurium coltivi sempre lo spazio del dialogo delle differenze e il rispetto delle convinzioni altrui. [email protected] DI ROBERTO SALZANO Salvate i rinoceronti I RINOCERONTI vivono perseguitati dall'uomo. Il loro corno è ambitissimo, perché è un prodotto che va veramente forte sul mercato nero in Africa ed Asia, accreditato di molte virtù nella medicina tradizionale e per tale motivo venduto a cifre elevatissime. Uomini senza scrupoli abbattono gli esemplari con frecce anestetizzanti, tagliano via il corno e li lasciano lì a morire dissanguati. Una carneficina dal bilancio allarmante, se si considera che la specie è a rischio di estinzione e la caccia sembra non accennare a rallentare. La maggior parte dei rinoceronti del mondo vive in Sud Africa e molti episodi di bracconaggio seminano panico e morte in parchi e riserve: lo scorso anno sono stati abbattuti, dai cacciatori di frodo, oltre mille rinoceronti. I funzionari sudafricani, in risposta alle richieste del WWF e delle centonove pagina 39 associazioni animaliste, si stanno impegnando ad applicare pene esemplari contro i cacciatori ed i criminali della fauna selvatica e ad intensificare la protezione per gli animali bersaglio di questa pratica crudele. Inevitabile quindi un giro di vite da parte del Governo, che ha condotto all'arresto di una sessantina di bracconieri dall'inizio del 2014. E ora una condanna durissima. Un uomo, arrestato nel 2011 con l'accusa di avere sterminato tre cuccioli, è stato condannato a settantasette anni di reclusione. Solo con tanta fermezza possono essere debellate le azioni criminali ed arginati gli affari d'oro che si concludono sul merato nero. Vanno necessariamente applicate azioni legali più rigorose ed inviato un messaggio forte ed inequivobacile. Va ricordato che non contano solamente i soldi, ottenuti con pratiche barbare ed illegali per di più. Non può essere costruito un patrimonio economico sulla devastazione del patrimonio naturale, che resta risorsa preziosissima da salvaguardare sopra ogni altra.
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