Materiale festa delle palme2015

Diocesi di Fiesole
Servizio di Pastorale Giovanile
FESTA DELLE PALME 2015
Sabato 28 Marzo 2015 - Figline V.no
“Beati i puri di cuore perché vedranno Dio”
Ester: una vera star!
✏ La figura che ci guiderà quest’anno per la preparazione e la realizzazione della Festa delle Palme 2015,
che si svolgerà, come ogni anno a Figline Valdarno Sabato 28 Marzo 2015, è quella della Regina Ester.
La scelta di tale persona è stata guidata dal tema della prossima GMG: “Beati i puri di cuore perché vedranno
Dio”. La Regina Ester e la sua storia infatti mostra con chiarezza la bellezza della vita di una persona dal cuore
puro e il dono di salvezza che può essere per il popolo in cui vive. Inoltre dopo tanti anni di protagonisti
maschili ci sembrava opportuno anche proporre come modello un riferimento femminile.
Anche tenendo conto degli orientamenti pastorali di questo anno la storia di Ester ci mostra come
l'accompagnamento di una figura adulta, matura nella fede (nel racconto biblico per Ester è Mardocheo), ci
può aiutare a conoscere il disegno di Dio nella nostra storia e trovare il coraggio di realizzarlo per il bene di
tutti.
Il cammino preparatorio si svolgerà quindi intorno ai tre personaggi principali del Libro di Ester, un piccolo
libro e poco conosciuto, per aiutare i bambini ed i ragazzi a cogliere le caratteristiche di ognuno nei confronti
di Dio, degli altri e di se stessi: Ester e Mardocheo sono le persone da imitare, Aman invece ci mostra il rischio
di andare fuori dal sogno di Dio e le sue conseguenze. Il grande regista della storia è Dio e il suo piano di
salvezza ed andrà sempre richiamato ad ogni tappa del cammino.
Vi ricordiamo che il materiale proposto è da utilizzare con creatività adattandolo come meglio credete
secondo le caratteristiche del vostro gruppo di ragazzi.
✏Le tappe del cammino seguiranno, come detto in precedenza, le caratteristiche di tre personaggi del Libro
di Ester:
1) Ester: la nostra “Star”, il suo nome infatti vuol dire “stella”. Ester nasce “sfortunata” in quanto orfana dei
genitori, diventa poi però protagonista attraverso le numerose qualità che la contraddistinguono quali la
fedeltà al suo popolo e a Dio, il suo coraggio di rischiare per il bene degli altri e l’intelligenza e la purezza nel
valorizzare la sua bellezza.
2) Mardocheo: è come il padre adottivo di Ester, affronteremo di lui la sua coerenza e il timore di Dio, la
fedeltà verso il suo popolo e le sue origini e la sua costanza nel portare avanti quello in cui crede con grande
coraggio.
3) Aman: personaggio negativo del libro di Ester. Affronteremo, prendendo spunto dagli aspetti negativi che
contraddistinguono questo personaggio: possibili argomenti sono l’orgoglio e la superbia, la sete di potere e la
vendetta, l’egoismo e il ritorcersi contro del male fatto.
✏ Oltre la lettura del testo biblico può essere utile sia per la conoscenza dei personaggi che poi per gli
incontri con i ragazzi la visione del film “Ester”, edizioni San Paolo - 1999, che potete trovare, suddiviso in
parti, anche su: www.youtube.com.
✏ Il segno-simbolo che ogni parrocchia dovrà costruire sarà una “STELLA” per ricordare il significato del
nome Ester, nome della regina che ci accompagnerà nel nostro cammino.
Vi invitiamo a preparare una brevissima spiegazione scritta del vostro simbolo che potrete porre vicino al
segno durante l’esposizione, e che tutti potranno leggere in modo da condividere con il cammino fatto con i
gruppi.
Il segno sarà da portare poi in processione; a voi la libertà di sbizzarrirvi nella preparazione e nella scelta del
materiale da usare, la fantasia certo non vi manca!
Ogni simbolo sarà riportato nelle parrocchie di provenienza per non gravare troppo sui volontari che dovranno
occuparsi della pulizia degli spazi utilizzati per la festa.
Vi chiediamo la cortesia di non esagerare per quanto riguarda la grandezza e di pensare anche a come questi
rifiuti verranno smaltiti.
Ci saranno premi speciali per la “Stella” più “SIMPATICA”, “più BELLA”, “più ORIGINALE”.
✏ Vi inviamo a fare dei foulard o delle bandane del colore assegnato al
vostro vicariato. I colori dei vicariati sono i seguenti:
. Valdisieve
VIOLA
. Chianti
BIANCO
. Valdarno Fiorentino
VERDE
. Valdarno Aretino
GIALLO
. Altipiano
ARANCIO
. Casentino
ROSSO
. Isola di Fiesole
AZZURRO
IMPEGNO DI CARITA' PER I RAGAZZI NELLE
PARROCCHIE E NELLE ASSOCIAZIONI:
CIBO PER TUTTI
Carissimi catechisti ed educatori,
come tutti gli anni vi invitiamo a vivere insieme ai vostri ragazzi l'impegno caritativo quaresimale che
porterete poi a Figline il 28.03.2015 nella giornata diocesana delle Palme.
Quest'anno abbiamo accolto l'invito che il nostro Santo Padre Francesco ha rivolto a tutti attraverso
la campagna " cibo per tutti ".
Vi invitiamo perciò a lavorare con i vostri ragazzi, durante il percorso di preparazione alla Festa delle
Palme, con un cammino di sensibilizzazione verso il diritto di cibo per tutti .
E' importante che i ragazzi siano stimolati a fare più attenzione allo spreco di cibo che si fa nelle
nostre case pensando a chi con fatica trova da mangiare.
Per questo motivo abbiamo pensato di chiedere ai ragazzi delle parrocchie di collaborare con noi
nella raccolta viveri durante la quaresima di carità 2015. Quest'anno, invece della raccolta in denaro,
abbiamo pensato di far portare ai bambini VIVERI PER I POVERI che andranno a favore dei centri
Caritas diocesani e delle missioni in Perù gestite dall'Operazione Mato Grosso.
Sarebbe bene che i ragazzi portassero il sabato delle Palme il frutto di un loro percorso, fatto con la
loro classe di catechismo.
Per aiutarci a rendere più efficace possibile questa iniziativa di carità vi diamo alcuni suggerimenti:
- ogni vicariato ha un tipo di alimento da portare:
Valdarno fiorentino--- zucchero e farina
Valdarno aretino--- pasta
Altipiano--- riso,olio
Chianti--- latte e biscotti
Casentino... pasta
Isola di Fiesole ... latte e biscotti
Valdisieve... riso e olio
- assicurarsi che i viveri abbiano scadenza lunga ( i prodotti secchi devono avere scadenza
almeno da luglio agosto 2015 )
- portare tutti i viveri raccolti il giorno delle Palme a Figline e depositarli presso il camion
dell'Operazione Mato Grosso.
La vita dei nostri fratelli è parte della nostra vita, cogliamo e creiamo occasioni per condividerne ed
alleviarne , anche se solo in piccola misura, le fatiche e le difficoltà.
Buon lavoro!
Ester era una giovane ebrea che diventò moglie del re Assuero, grazie all’ aiuto di Dio, e alla
guida dello zio Mardocheo .Lei non capiva come mai una giovane di così umili origini
potesse diventare regina, ma Dio invece sì, sapeva perché Ester era in quella posizione.
Accadde un giorno che due dei servi del re che erano irritati contro Assuero, cercarono di
attentare contro la sua vita. Mardocheo, zio di Ester, scoprì la cosa e ne informò la regina, che a
sua volta ne parlò al re in nome di Mardocheo. Il piano dei due servi fu scoperto e furono
giustiziati. Il fatto fu registrato nel libro delle cronache in presenza del re.
Dopo queste cose il re innalzò Aman alla più alta dignità.
Tutti i servitori del re si inchinavano e si prostravano davanti ad Aman, perché così aveva
ordinato il re. Ma Mardocheo temeva Dio e non si inchinava né si prostrava, questo fece
arrabbiare Aman, che andò dal re e disse: " C'è un popolo che non osserva le leggi del re.
Se il re è d'accordo, si faccia un decreto per distruggerlo". Allora il re rispose ad Aman: "Fa'
di quel popolo quello che vuoi".
Aman fece scrivere il decreto , e fu sigillato con il sigillo reale. Tutto il popolo ebreo era
costernato.
Quando Mardocheo seppe tutto, si stracciò le vesti, tutto il popolo piangeva, e si lamentava .
la notizia arrivò anche alla regina Ester che ne fu molto angosciata.
La regina andò da Mardocheo, e lui gli narrò tutto, e gli chiese di presentarsi davanti al re Assuero e
di chiedere grazia per il suo popolo: Ma Ester ebbe paura e disse a suo zio: " E’ da un mese che non
sono stata chiamata per andare dal re" se mi presento senza essere stata chiamata morirò , perchè
nessuno può presentarsi davanti al re senza che sia chiamato . Mardocheo disse:"Non pensare che
tu sola scamperai allo sterminio. Se oggi tu taci Dio provvederà ad un altro soccorso, ma tu perirai, e
chissà se non sei diventata regina per un tempo come questo. Allora Ester fece digiunare per tre
giorni il suo popolo, pure lei lo fece, e passati i tre giorni si presentò davanti al re.
Il re era seduto sul trono, e quando il re vide la regina Ester in piedi, lei si guadagnò la sua
grazia; il re stese verso Ester lo scettro d'oro che teneva in mano ; ed Ester si avvicinò, e
toccò la punta dello scettro.
Allora il re le disse: " Che hai, regina Ester? Che cosa domandi? Se anche chiedessi la metà del
regno , ti sarà data". Ester rispose :"Se così piace al re, venga oggi il re e Aman al convito che
ho preparato per lui" . Al re piacque la proposta e andò al convito insieme ad Aman.
Mentre bevevano il vino il re disse a Ester: "Qual è la tua richiesta? Ti sarà concessa. Che desideri?
Fosse anche la metà del regno, l'avrai. Ester rispose: "Ecco la mia richiesta, ecco quel che desidero,
venga il re con Aman anche domani al convito che ho preparato per loro, e farò come il re ha detto".
Aman uscì quel giorno tutto allegro; ma quando vide Mardocheo che non si alzava né si
muoveva per lui, fu pieno d'ira. Andò a casa e parlò con sua moglie e suoi amici , che gli
consigliarono di costruire una forca molto alta, e di dire al re che l’indomani mattina vi
impiccasse Mardocheo e poi di andarsene allegro al convito del re. La cosa piacque ad
Aman che fece preparare la forca.
Quella notte il re, non potendo prendere sonno, ordinò che gli si portasse il libro delle
cronache; e ne fu fatta la lettura in presenza del re. Vi si trovò scritto che Mardocheo aveva
denunciato i due servi, i quali avevano cercato di attentare alla vita del re. Allora il re chiese:
"Quale onore e quale distinzione si sono dati a Mardocheo per questo?". Quelli che
servivano al re risposero:"Non si è fatto nulla per lui”.
Il re disse : "Chi è nel cortile?" C'era Aman che era venuto nel cortile, per dire al re di fare
impiccare Mardocheo alla forca che egli aveva preparata per lui. I servitori del re risposero:
"Ecco c'è Aman nel cortile". Il re disse: "Fatelo entrare".
Aman entrò e il re gli chiese:" Che si deve fare a un uomo che il re vuole onorare? Aman
disse in cuor suo: "Chi altri vorrebbe il re onorare se non me?" E Aman rispose al re: "Per
l'uomo che il re vuole onorare si prenda la veste reale che il re suole indossare , e il cavallo
che il re suole cavalcare, e sulla cui testa è posta una corona reale, lo si faccia percorrere la
città a cavallo, e si gridi davanti a lui. Allora il re disse ad Aman:" Fa’ presto, prendi la veste e
il cavallo e portali a Mardocheo, perché è a lui che voglio onorare".
Aman non credeva a quello che sentivano le sue orecchie, l'uomo che lui odiava, doveva
essere portato da lui per tutte le vie della città per essere onorato. Aman fece quello che il re
aveva detto .
Aman tornò a casa sua addolorato e con il capo coperto. Più tardi i servi del re giunsero
per condurre Aman al convito che Ester aveva preparato.
Il re e Aman andarono al convito della regina Ester. Anche in questo secondo giorno il re
disse a Ester: "Qual è la tua richiesta, o regina Ester? Ti sarà concessa. Fosse anche la
metà del regno l'avrai". Allora la regina Ester rispose: " Se ho trovato grazia agli occhi tuoi , o
re, e se così piace al re, la mia richiesta è che mi sia donata la vita; è che mi sia donato il
mio popolo. Perché io e il mio popolo stiamo per essere distrutti, uccisi, sterminati”.
Il re Assuero disse alla regina. " Chi è colui che ha tanta presunzione per fare questo? Ester
rispose: "E' quel malvagio di Aman". Allora Aman fu colto da terrore in presenza del re e
della regina. Il re tutto adirato si alzò, e dal luogo del convito andò nel giardino del palazzo.
Ma Aman rimase per implorare la grazia della vita alla regina Ester. Poi il re tornò e vide
Aman che si era gettato sul divano sul quale si trovava Ester, e il re esclamò:" Vuole
addirittura prendere la mia regina".
Allora il re disse: "Portatelo via e impiccateci lui nella forca che aveva preparato per
Mardocheo " . C'era un problema, il decreto che Aman aveva promulgato non si poteva
revocare. Allora il re diede il suo anello a Mardocheo per promulgare un altro decreto, che
permetteva agli Ebrei di difendersi dai suoi nemici e così non essere distrutti.
Il decreto fu comunicato al popolo che gioì per l'aiuto che
Dio aveva provveduto attraverso Ester e Mardocheo.
Mardocheo ordinò di celebrare questi giorni, che chiamò
di Purim , e il loro ricordo non doveva mai cancellarsi fra
i suoi discendenti.
MATERIALE PER LE ELEMENTARI
ESTER
Nel palazzo di Assuero, re di Babilonia, viveva un israelita di nome Mardocheo. Egli apparteneva a
quegli israeliti che da Gerusalemme erano stati portati in esilio a Oriente, e ora prestava servizio
alla corte del re. Mardocheo aveva allevato come se fosse sua figlia una giovane, figlia di suo
fratello, di nome Ester; ella era rimasta senza i genitori, e lo zio si prese cura di lei. Accadde che
Assuero preferì Ester a tutte le altre donne del suo regno: la sposò, le mise in capo la corona reale
e la nominò regina. Un giorno Mardocheo udì il complotto di due ministri che progettavano di
uccidere il re. Mardocheo lo disse a Ester, e Ester lo disse al re. Fu fatta un'indagine, il complotto si
rivelò vero e i due ministri furono entrambi giudicati colpevoli e meritevoli di morte. Dopo qualche
tempo, il re mise un uomo di nome Aman a capo di tutti i principi che governavano il regno. Aman
odiava Mardocheo e tutto il popolo d'Israele; per questo un giorno si presentò ad Assuero e gli
disse: «C'è un popolo sparso per tutte le province del tuo regno. Le sue leggi sono differenti da
quelle degli altri popoli, e non osserva le leggi che tu hai emanato. Se così ti piace, dà ordine che
sia sterminato e le sue proprietà siano requisite. Io stesso verserò gran parte delle loro ricchezze
nel tesoro reale». Assuero si tolse l'anello con il sigillo e lo consegnò ad Aman, per dire che gli
dava pieni poteri in quella questione, e precisò: «Il danaro tienilo per te; e di quel popolo fa' come
ti piace: è tuo». Aman scrisse ai principi di tutto il regno una lettera con il sigillo del re, per
annunciare che in un certo giorno, il tredici del mese di Adar, tutti gli Israeliti dovevano essere
sterminati, e tutti i loro beni dovevano essere confiscati. Quando seppe di quella decisione,
Mardocheo si stracciò gli abiti, si vestì di sacco in segno di grande dolore e con il capo cosparso di
cenere andò per la città, levando grida di dolore. In quel modo egli intendeva anche richiamare
l'attenzione di Ester. Non poteva andare da lei, perché nessuno sapeva che Ester, la regina,
apparteneva anch'ella al popolo d'Israele. Quando riferirono a Ester che Mardocheo si comportava
in quello strano modo che indicava un grande dolore, Ester chiamò un fidato funzionario del re e lo
mandò nascostamente da Mardocheo a vedere che cosa era accaduto. Mardocheo informò il
funzionario del progetto di Aman, e fece pregare Ester di presentarsi al re a difendere il suo
popolo. Ma questo era molto rischioso, Ester lo sapeva bene: se qualcuno, non importa se uomo o
donna, se sconosciuto o amico, e compresi i ministri e la stessa regina, si fosse presentato al re
senza essere stato chiamato, sarebbe stato messo a morte; a meno che il re avesse puntato lo
scettro contro quella persona, concedendole di parlare e di restare in vita. Mardocheo tuttavia
pregò ancora Ester di intervenire, e tentare di salvare il suo stesso popolo anche a rischio della
vita. La regina gli mandò questa risposta: «Va', raduna tutti gli Israeliti che abitano in questa città
e digiunate per me per tre giorni; anch'io, con le mie ancelle, digiunerò per chiedere l'aiuto di Dio.
Poi mi presenterò al re e, se dovrò morire, morirò». Il terzo giorno, dopo una lunga preghiera al
Signore, Ester indossò le vesti regali e così adornata si presentò al re. Ella piacque al re, il quale
puntò lo scettro verso di lei e le chiese: «Che cosa desideri, regina Ester? Qualunque cosa mi
chiedi te la concederò, fosse anche la metà del mio regno». «Ti chiedo di intervenire oggi al
banchetto che ho preparato per te e per Aman» rispose la regina. Il re e Aman andarono al
banchetto, e Assuero disse ancora: «Che cosa desideri, regina Ester? Qualunque sarà la tua
richiesta, sarà soddisfatta». Ester allora disse: «Se ho trovato favore ai tuoi occhi, o re, come
primo desiderio concedimi la vita, e come secondo desiderio sia risparmiato il mio popolo. Poiché
io e il mio popolo siamo condannati ad essere distrutti, uccisi e annientati». «Chi è, dov'è colui che
osa progettare ciò?» chiese il re, sorpreso e adirato. «L'oppressore, il nemico è quel malvagio di
Aman» disse coraggiosamente Ester, puntando il dito contro il ministro del re. Aman fu preso da
paura; tentò di implorare perdono per quello che aveva fatto, ma Assuero non volle sentire altro e
lo condannò a morte. Poi diede ordine a tutto il regno di salvare la vita a tutti gli appartenenti al
popolo d'Israele. In seguito Mardocheo si presentò al re, perché Ester gli aveva detto chi era
Mardocheo per lei. Assuero prese l'anello con il sigillo reale, che aveva tolto ad Aman, e lo diede a
Mardocheo, ordinando che il suo nuovo ministro avesse onori regali. Tutti gli Israeliti ebbero in
quei giorni gioia e onore, grazie a Ester, la regina che salvò il suo popolo. Ester 1-8
Lettura della storia della Regina
MOMENTO 1
Ester nasce povera e rimane presto orfana dei suoi genitori, ma grazie alle sue qualità diventerà
poi una Regina.
Quali sono le tue qualità (i tuoi doni, i tuoi pregi, ..)?
Scrivine una per ogni punta della corona.
Quali invece tra queste qualità vorresti avere (segnane almeno tre e se non trovi quella
che desideri aggiungila in fondo):
 Simpatia
 Capacità di perdono
 Coraggio
 Tranquillità
 Sincerità
 Intelligenza
 Bontà
 Gentilezza
 Fedeltà
 Volontà
 Generosità
 Disponibilità
 Rispetto
 ............................
 Cordialità
 ............................
 Collaborazione
 ............................
MOMENTO 2
La Regina Ester mette a disposizione i suoi doni, in particolare la sua bellezza per salvare il suo
popolo.
Ti chiediamo adesso di scrivere su un cartoncino una tua qualità che metti a disposizione dei tuoi
amici. Quando tutti le avrete scritte, la catechista le raccoglierà in un cestino. Poi farà un giro ed
ognuno pescherà un foglietto, così che ognuno avrà messo a disposizione dell’altro uno dei suoi doni.
MOMENTO 3
Consegnare una copia della storia per ogni bambino, se avete tempo leggetela tutti insieme.
L’OSTRICA
di Bruno Ferrero (tratto da “I fiori semplicemente fioriscono”)
Passeggiando sul fondo del mare, un giorno un cavalluccio marino vide una giovane ostrica. Doveva
essere arrivata da poco, perché il cavalluccio, appassionato di passeggiate e molto estroverso, non
l’aveva mai vista prima.
“Buongiorno!”, disse gentilmente il cavalluccio bussando piano sul guscio dell’ostrica. Stava per
proseguire, pronto a godere delle meraviglie del mare e delle sue creature, quando una voce
dolcissima gli rispose: “ Per me sarà certamente un buon giorno: ti sei accorto di me!”.
“Tu non sei di qua vero?” domandò il cavalluccio, che cominciava a essere curioso da quella strana
creatura, grigia e rugosa.
“No, però qualche volta le correnti mi avevano già portata dove ci troviamo ora…”
“Allora conoscerai i miei amici! Il granchio forte e loquace, la medusa affascinante e un po’
pungente…”
“Veramente no… Io non ho amici”
“Davvero?” Mi sembra impossibile!”
“Vedi, io sono molto timida, non sono bella, non so fare tante cose…”
“Che cosa dici? Tutti sanno fare compagnia a qualcuno.”
Il cavalluccio fu felice di rimanere ancora in compagnia dell’ostrica, e l’ostrica cominciò a rilassarsi,
tanto da schiudersi un po’: non aveva mai compreso che poteva essere così facile donare e ricevere
gioia! Scese la notte e il riflesso della luna brillò sul fondo del mare. Solo allora il cavalluccio e l’ostrica
si sentirono un po’ stanchi. Rimasero qualche istante in silenzio, poi l’ostrica mormorò: “Sono stata
tanto felice oggi. Voglio offrirti un regalo che spero ti faccia piacere”. E davanti agli occhi ammirati del
cavalluccio, l’ostrica si aprì e porse una bellissima perla dalle venature rosate, che brillava al chiarore
della luna. “Questo è il mio regalo per te. Prendila!”, trillò l’ostrica. Il cavalluccio prese la perla con
delicatezza. Era luminosa e calda … e il cavalluccio sentì tutto l’amore dell’ostrica fluire dentro di lui.
Potete rendere felici tutti quelli che vivono con voi. Scoprireste tesori inimmaginabili che finirebbero
altrimenti sprecati. Lo potete fare con molto poco. Allora, perché non lo fate?
MARDOCHEO
Mardocheo nella storia di Ester ha un dono molto speciale: il timore di Dio. È un dono dello Spirito
Santo che ci i fa scoprire che siamo «piccoli» dinanzi alla grandezza di Dio.
Con il dono del timore di Dio, egli agisce in noi, generando un sentimento di gratitudine e di rispetto
verso il Padre; questa inclinazione nulla ha a che vedere con «la paura di Dio».
Mardocheo non è certo un tipo pauroso, anzi, nella sua storia, grazie a questa fiducia in Dio e a
questo rapporto così diretto sarà molto coraggioso e affronterà tante situazioni difficili.
Attività:
Si mette un cestino al centro del cerchio
Ogni ragazzo, per esprimere un sentimento di fiducia o di affidamento al Signore, è invitato a
scegliere un oggetto che gli appartiene e a deporlo nel cestino, accanto alla Bibbia, motivando la
scelta. Può deporre un paio di occhiali, nel desiderio di vedere la realtà, i bisogni degli altri, con gli
occhi di Dio; un orologio, per indicare che vuole dedicare tempo alla preghiera ogni giorno; un
giornale, per impegnarsi nel quotidiano con gesti di carità; una penna, per affidarsi al Signore perché
scriva il suo amore nella sua vita; una sciarpa, per mettersi sotto le ali di Dio; oppure un piccolo
gioiello, per scegliere Dio come unica ricchezza.
(volendo si possono anche far disegnare su dei cartoncini, ma sarebbe meglio farlo con gli oggetti)
Il catechista spiega il significato del gesto che rappresenta l’«offerta di qualcosa di noi», che ci fa
diventare terreno adatto ad ascoltare e accogliere la Parola che sarà seminata in noi.
Il nostro cuore è ora pronto a riconoscere la sua costante presenza nella storia e nella vita di ciascuno
di noi. Forti di questa scoperta, possiamo esprimere, con gioia, la nostra adesione a lui e il desiderio di
seguire Gesù.
Su un cartellone si incolla al centro un’immagine di Gesù.
In un clima di preghiera (meglio se in chiesa o nella cappellina, magari accendendo alcune candele)
dopo un tempo di silenzio i ragazzi scrivono il proprio nome sul cartellone intorno all’immagine di
Gesù, uno per volta.
Come Mardocheo ci affidiamo a Dio, lo vogliamo ascoltare e seguire.
AMAN
Per i catechisti:
Aman nella storia di Ester è un personaggio negativo e le sue ambizioni lo porteranno alla morte. In
questa tappa vorremmo far riflettere i bambini sulle cattive abitudini che ci allontanano dal bene:
orgoglio, superbia, la volontà di essere sempre primi, la vendetta ecc.
Chi opera il male va sempre a finire male; infatti le cattive abitudini sono come i boomerang: ci si
ritorcono contro.
Come attività vi proponiamo di far portare ai bambini immagini dei cattivi dei cartoni animati, fatevi
raccontare le storie di questi personaggi ma soprattutto soffermatevi sul finale. Molti cattivi anche nei
cartoni non fanno una bella fine, proprio come Aman, altri invece riescono a salvarsi perché
comprendono che lottare per il bene porta più benefici.
Attaccate queste immagini su un cartellone e fate distinzione fra le due tipologie di cattivi
soffermandovi sull’importanza della scelta del bene.
Dopo questa attività seguirà le lettura di questo pezzo di Vangelo e le riflessioni che ne derivano:
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 12,33-37)
Prendete un albero buono, anche il suo frutto sarà buono. Prendete un albero cattivo, anche il suo
frutto sarà cattivo: dal frutto infatti si conosce l’albero. Razza di vipere, come potete dire cose buone,
voi che siete cattivi? La bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda. L’uomo buono dal suo
buon tesoro trae fuori cose buone, mentre l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori cose cattive.
Ma io vi dico: di ogni parola vana che gli uomini diranno, dovranno rendere conto nel giorno del
giudizio; infatti in base alle tue parole sarai giustificato e in base alle tue parole sarai condannato».
-
Quando ti è capitato di crederti superiore? Perché lo hai fatto?
Sei in grado di riconoscere alcuni tuoi difetti “ben noti”?
Chi è per me un eroe? Perché?
Cosa mi manca per essere un eroe, uno dei “buoni”?
Riesci a distinguere cos’è bene da cosa è male? Da cosa lo capisci?
Cosa ti fa rinunciare al bene, per seguire il male?
Preghiamo:
Gesù, tu sei buono con me:
la tua bontà mi fa crescere.
Se tu non avessi avuto pazienza con me
non so dove sarei, ora.
Pensando al tuo amore,
a tutte le volte che mi hai perdonato,
imparo ad amare e a perdonare a mia volta,
e così divento un costruttore di pace.
Amami sempre, Signore,
e fa’ che io mi lasci amare da te,
che doni più di quanto attendo,
E quando mi chiedi qualcosa,
mi vieni incontro con la tua luce e forza
perché possa dirti «sì».
Amen.
MATERIALE PER LE MEDIE
ESTER
La storia narra di Ester una ragazza ebrea che, divenuta regina, salva il suo popolo ... Il re Assuero
cerca una moglie tra le ragazze del suo regno. Tra tutte le vergini persiane solo l'ebrea Ester, per la
sua bellezza, lo colpisce: “(la) amò più di tutte le ... Come e per che cosa Ester usa la sua bellezza….
L’incontro con lei ci dà occasione di riflettere su
1) Ester è particolarmente bella:che cos’è la bellezza, i nostri canoni-regole di bellezza
2) Ester sa di essere bella : come usa la sua bellezza? Prima ne è schiava, poi la riconosce come dono:
a cosa serve la bellezza? Come viene usata?
3) non c’è separazione tra corpo e anima
I PARTE: RICONOSCERE IL VALORE DEL CORPO COME DONO
Obiettivi:
- Esplicitare quale rappresentazione valoriale del corpo hanno i ragazzi.
- Verificare i loro giudizi sul corpo sulla base delle diverse età della vita
- Suscitare la domanda di senso sul proprio corpo: che valore ha per me il corpo?
Attività:
1. Raccogliere giudizi dei ragazzi su alcune immagini mostrate che raffigurano il corpo nelle diverse
possibilità (feto, lattante, giovane, anziano, disabile, uomo, donna,…).
Il corpo cambia continuamente. A che cosa serve? Che valore ha?
Potenza e grandezza del corpo
2. Qual’e la tua immagine su facebook? Perché l’hai scelta?
II PARTE: LA BELLEZZA DEL CORPO
Obiettivi:
-Far cogliere loro quando diciamo “è bello!, mi piace”
-Confrontare i canoni della bellezza proposti dal mondo con quelli messi in luce nella fede cristiana.
Attività :
1. far cercare immagini belle e immagini brutte in riviste (cercando di far emergere che idea di bello
comunica la società in cui viviamo.)
2. quando metti o dici “mi piace” a cosa e perché? Da questo passare al corpo … non solo esteriorità,
ma anche interiorità ….. e quindi
3. Complessità del corpo bello:
globalità, profondità, relazionalità, senso (stimolare a riflettere che la bellezza dei ragazzi non sta
solo sull’esteriorità, ma anche sulla bontà, bellezza interiore, interesse, intelligenza….)
III PARTE: NON C’E’ SEPARAZIONE TRA CORPO E ANIMA l’essere è fatto del corpo,
Obiettivi:
- il corpo come strumento di comunicazione,(dire di se, esserci, non solo “ho un corpo, bello o brutto”)
Tutto il tuo corpo parla!..Sì, hai letto bene, il tuo corpo, il nostro corpo dice sempre qualcosa a te e
agli altri!! Le tue mani parlano in una lingua a volte sconosciuta! Puoi toccare un amico o una
compagna che ti è vicina, ma quando le sei “troppo vicina” quel toccare può confondersi! Posso
accarezzare un’amica, ma posso toccarla facendogli male...puoi toccare il tuo corpo per piacere ma
puoi anche accarezzarlo per amare. Puoi toccare gli altri per piacere e godertela, ma puoi toccare gli
altri anche per testimoniare il tuo amore. Quante volte alla tua età fai fatica a stare vicino ad una
compagna, ad un ragazzo... quante volte alla tua età toccarsi è un Tabù, è qualcosa di proibito.
Quante volte invece toccare l’altro vicino a te può comunicare affetto, vicinanza e amore! (pensa alle
carezze e agli abbracci). Per te toccare gli altri, le tue amiche o i tuoi compagni è segno di imbarazzo,
provi vergogna, ma prima o poi dovrai scoprire che toccare vuol dire mettersi in Con- tatto con gli
altri per amarli!
- gradualità nella gestualità
- il corpo esprime una spiritualità (p. es. la preghiera: pregare con il corpo,si può introdurre anche il
significato del digiuno: è il corpo che prega)
Attività :
- Pozzo dei gesti: disporre due cestini: in uno mettere dei bigliettini con scritto solo poche parti del
corpo (mani, bocca, occhi, tutta la persona) e nell’ altro mettere dei bigliettini con scritto dei
sentimenti (tenerezza, simpatia, stima, allegria, rabbia, dispiacere, noia, paura…);
far sorteggiare a ciascun ragazzo un biglietto da ciascun cestino e chiedere di esprimere il
sentimento che ha estratto con parte del corpo pure sorteggiata al compagno accanto o a uno del
gruppo messo al centro (far fare tale esperienza di ricevere e esprimere i sentimenti a più ragazzi
possibile del gruppo). Quando tutti hanno provato discutere su ciò che è stato vissuto.
- Concludere con una preghiera coinvolgendo anche il corpo: anche un semplice Padre Nostro
prendendosi per mano, sottolinea il legame di bene fraterno a cui invita la preghiera stessa.
MARDOCHEO
IL TIMORE CHE FA BENE
CHE PAURA MI FA?
L’obiettivo è far capire ai ragazzi la differenza tra timore e paura. Fate compilare ai ragazzi la
prima tabella, nella quale devono elencare le 5 paure più grandi che hanno. Dopo che avranno
tutti finito di compilare la prima tabella, fate leggere a ognuno le proprie paure davanti al
gruppo.
Appuntatevi le paure dei ragazzi e formatevi una classifica generale (una topten delle paure) la
quale verrà scritta da ognuno nel proprio libro all’interno della seconda tabella.
A questo punto fate riflettere i ragazzi: la maggior parte delle loro paure riguarderanno la
paura di ricevere del male dall’esterno (da un animale, da una situazione, da una persona
ecc…), invece il timore è la “paura” di fare male a qualcuno perché lo si reputa troppo prezioso
e quindi lo si vuole amare con tutte le proprie forze.
Dopo questa spiegazione chiedete ai ragazzi di pensare ad un impegno per evitare di far del
male a qualcuno a cui vogliono bene. Fatelo scrivere nella terza tabella … perché ovviamente è
UN GRAN… CONSIGLIO!
Grandi paure
Top ten delle paure
I
Impegno – Gran Consiglio
per la vita
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
==================
LUCI DI GRAZIE LUCI DI GRAZIE
Spiegate ai ragazzi che il timor di Dio è quel dono che accende anche
l’adorazione, che mostra quant’è grande Dio. Fate scrivere ai ragazzi 6
motivi per cui Dio è tale. Stimolateli quando si fermeranno perché non
sapranno più cosa dire (più o meno arrivati a tre motivi, succederà!)
mostrando loro le bellezze che Dio ha compiuto nella loro vita.
PER SAPERNE DI PIÙ SUL TIMOR DI DIO (in particolare per gli educatori):
a)Timore di Dio*
per fare spazio a Dio
Il timor di Dio è la capacità di intuire la presenza misteriosa di Dio con ogni fatto e persona.
Per questo si entra nella relazione di grande rispetto e comprensione che Dio è più grande e a lui si
può fare spazio.
Il timore di Dio non è la paura di Dio ma è il dono che ci a iuta a vivere nel rispetto per Dio. E’ il dono
che ci fa accorgere che non siamo Lui che è grandezza e immensità.
E’ il dono che ci fa rimanere nell’amore di Dio aiuta a non allontanarsi da Lui. Il timor di Dio nasce dalla
consapevolezza di doversi misurare non solo col corto orizzonte delle cose che passano, ma con
l’orizzonte ultimo e definitivo della vita eterna che non passa.
Il timor di Dio è allora l’atteggiamento che ci fa vivere costantemente sotto lo sguardo del Signore,
preoccupati di piacere a Lui piuttosto che agli uomini.
Dio ti guarda è sì il tuo giudice, ma questa espressione non ha nulla che vedere con una sorta di
occhio maligno o severo puntato su di te solo per volgerti in fallo: si tratta del Dio Padre che ti conosce
e ti ama come nessun altro e vuole per te il bene vero.
Agire come piace a Dio è allora per te il bene più grande, la consolazione più profonda, anche quando
sul momento dovesse costarti.
b) Il timore di Dio è un timore filiale, reverente, affettuoso, che teme soprattutto di dispiacere al cuore
del Padre.
( C.M. Martini)
Quando un padre prende in braccio per la prima volta il suo bambino appena nato, è colto da un
timore quasi sacro: è la sorpresa per quella creatura che gli è data e anche la paura di non saperla
accudire a sufficienza, o di compiere qualche movimento maldestro che possa far male.
Il timore di Dio è qualcosa di simile. E’ quando sappiamo che Dio non solo ci ama, ma si fida di noi,
ci consegna i suoi tesori di bene e spera che li metteremo a frutto.
La paura di deludere un amore così fiducioso è un bene , ce ne fa cogliere tutto il valore.
Allora cominceremo da subito a trafficare i doni ricevuti e vorremo imparare come corrispondere a Chi
ci ha dato tanto.
Se di qualcosa si può e si deve aver paura è di non assomigliare abbastanza a Gesù. Questo è il
santo timore di Dio.
Esso ci aiuta a ricordarci che viviamo sempre sotto il suo sguardo, uno sguardo pieno di amore e che, con
umiltà possiamo desiderare di piacergli veramente. Come Gesù!.
( D. Tettamanzi)
c) “nel Vangelo di questa domenica troviamo due inviti di Gesù: da una parte "non temete gli
uomini" e dall’altra "temete" Dio (cfr Mt 10,26.28). Siamo così stimolati a riflettere sulla
differenza che esiste tra le paure umane e il timore di Dio. La paura è una dimensione naturale
della vita. Fin da piccoli si sperimentano forme di paura che si rivelano poi immaginarie e
scompaiono; altre successivamente ne emergono, che hanno fondamenti precisi nella realtà:
queste devono essere affrontate e superate con l’impegno umano e con la fiducia in Dio. Ma
vi è poi, oggi soprattutto, una forma di paura più profonda, di tipo esistenziale, che sconfina a
volte nell’angoscia: essa nasce da un senso di vuoto, legato a una certa cultura permeata da
diffuso nichilismo teorico e pratico.
Di fronte all’ampio e diversificato panorama delle paure umane, la Parola di Dio è chiara: chi
"teme" Dio "non ha paura". Il timore di Dio, che le Scritture definiscono come "il
principio della vera sapienza", coincide con la fede in Lui, con il sacro rispetto per la sua
autorità sulla vita e sul mondo. Essere "senza timor di Dio" equivale a mettersi al suo
posto, a sentirsi padroni del bene e del male, della vita e della morte. Invece chi teme
Dio avverte in sé la sicurezza che ha il bambino in braccio a sua madre (cfr Sal 130,2): chi
teme Dio è tranquillo anche in mezzo alle tempeste, perché Dio, come Gesù ci ha
rivelato, è Padre pieno di misericordia e di bontà. Chi lo ama non ha paura: "Nell’amore
non c’è timore – scrive l’apostolo Giovanni – al contrario, l’amore perfetto scaccia il timore,
perché il timore suppone un castigo e chi teme non è perfetto nell’amore" (1 Gv 4,18). Il
credente dunque non si spaventa dinanzi a nulla, perché sa di essere nelle mani di Dio,
sa che il male e l’irrazionale non hanno l’ultima parola, ma unico Signore del mondo e
della vita è Cristo, il Verbo di Dio incarnato, che ci ha amati sino a sacrificare se stesso,
morendo sulla croce per la nostra salvezza.
Più cresciamo in questa intimità con Dio, impregnata di amore, più facilmente vinciamo
ogni forma di paura. Nel brano evangelico odierno Gesù ripete più volte l’esortazione a non
avere paura. Ci rassicura come fece con gli Apostoli, come fece con san Paolo apparendogli in
visione una notte, in un momento particolarmente difficile della sua predicazione: "Non aver
paura – gli disse - perché io sono con te" (At 18,9). Forte della presenza di Cristo e confortato
dal suo amore, non temette nemmeno il martirio l’Apostolo delle genti” (Benedetto XVI,
Angelus di domenica 22 Giugno 2008)
d)“...Il timore di Dio, invece, è il dono dello Spirito che ci ricorda quanto siamo piccoli di
fronte a Dio e al suo amore e che il nostro bene sta nell’abbandonarci con umiltà, con
rispetto e fiducia nelle sue mani. Questo è il timore di Dio: l’abbandono nella bontà del
nostro Padre che ci vuole tanto bene. 1. Quando lo Spirito Santo prende dimora nel nostro
cuore, ci infonde consolazione e pace, e ci porta a sentirci così come siamo, cioè piccoli, con
quell’atteggiamento – tanto raccomandato da Gesù nel Vangelo – di chi ripone tutte le sue
preoccupazioni e le sue attese in Dio e si sente avvolto e sostenuto dal suo calore e dalla sua
protezione, proprio come un bambino con il suo papà! Questo fa lo Spirito Santo nei nostri
cuori: ci fa sentire come bambini nelle braccia del nostro papà. In questo senso, allora,
comprendiamo bene come il timore di Dio venga ad assumere in noi la forma della docilità,
della riconoscenza e della lode, ricolmando il nostro cuore di speranza. Tante volte, infatti, non
riusciamo a cogliere il disegno di Dio, e ci accorgiamo che non siamo capaci di assicurarci da
noi stessi la felicità e la vita eterna. È proprio nell’esperienza dei nostri limiti e della nostra
povertà, però, che lo Spirito ci conforta e ci fa percepire come l’unica cosa importante sia
lasciarci condurre da Gesù fra le braccia di suo Padre. [….]
Ma, stiamo attenti, perché il dono di Dio, il dono del timore di Dio è anche un “allarme”
di fronte alla pertinacia nel peccato. Quando una persona vive nel male, quando bestemmia
contro Dio, quando sfrutta gli altri, quando li tiranneggia, quando vive soltanto per i soldi, per
la vanità, o il potere, o l’orgoglio, allora il santo timore di Dio ci mette in allerta: attenzione!
Con tutto questo potere, con tutti questi soldi, con tutto il tuo orgoglio, con tutta la tua
vanità, non sarai felice. Nessuno può portare con sé dall’altra parte né i soldi, né il potere, né
la vanità, né l’orgoglio. Niente! Possiamo soltanto portare l’amore che Dio Padre ci dà, le
carezze di Dio, accettate e ricevute da noi con amore. E possiamo portare quello che abbiamo
fatto per gli altri. Attenzione a non riporre la speranza nei soldi, nell’orgoglio, nel potere, nella
vanità, perché tutto ciò non può prometterci niente di buono! Penso per esempio alle persone
che hanno responsabilità sugli altri e si lasciano corrompere; voi pensate che una persona
corrotta sarà felice dall’altra parte? No, tutto il frutto della sua corruzione ha corrotto il suo
cuore e sarà difficile andare dal Signore. Penso a coloro che vivono della tratta di persone e
del lavoro schiavo; voi pensate che questa gente che tratta le persone, che sfrutta le persone
con il lavoro schiavo ha nel cuore l’amore di Dio? No, non hanno timore di Dio e non sono
felici. Non lo sono. Penso a coloro che fabbricano armi per fomentare le guerre; ma pensate
che mestiere è questo. Io sono sicuro che se faccio adesso la domanda: quanti di voi siete
fabbricatori di armi? Nessuno, nessuno. Questi fabbricatori di armi non vengono a sentire la
Parola di Dio! Questi fabbricano la morte, sono mercanti di morte e fanno mercanzia di morte.
Che il timore di Dio faccia loro comprendere che un giorno tutto finisce e che dovranno
rendere conto a Dio. […]”
(Papa Francesco, Udienza generale di mercoledì 11 giugno 2014)
AMAN
SUSSIDIO PER I CATECHISTI:
In questa tappa del percorso alla scoperta del libro Ester viene presentato il personaggio di Aman.
Quest’uomo riassume in se le caratteristiche negative che minano la sicurezza del popolo ebreo e che
mettono in pericolo la vita di Ester e Mardocheo.
Vi consigliamo di vedere i video dal sito internet
www.youtube.com
- “BIBBIA: Preghiera della regina Ester”(9.18) solo dal minuto 6.44
- “BIBBIA: Ester salva il suo popolo” (6.40) fino al minuto 5.57
Oppure leggete il libro di Ester (testo greco): 3, 1-13; 5-7
Dai video si evidenziano i punti chiave del personaggio:
EGOISMO
SUPERBIA
INVIDIA
SETE DI POTERE
Ecc…
Momento 1: Al termine dei video o della lettura scrivere su un cartellone o su un foglio la mappa delle
idee che vengono in mente ai ragazzi sulle caratteristiche del personaggio di Aman.
Momento 2: Un ragazzo alla volta dovrà scegliere una caratteristica della mappa delle idee senza dirla
al resto del gruppo. Una volta scelta dovrà disegnarla come meglio crede per farla indovinare agli altri.
Momento 3: Fate scrivere a ciascun ragazzo/a su un biglietto una cosa verso la quale mostrano di
avere un certo egoismo ma che vorrebbero eliminare da loro stessi. L’atto stesso di riconoscere questo
tratto negativo della propria personalità può essere il trampolino di lancio per impegnarsi
concretamente ad essere più altruisti mettendo al primo posto i bisogni del prossimo.
(Alla fine di questi tre momenti, se l’educatore lo ritiene opportuno, si può fare un momento di
condivisione e di correzione fraterna fra i ragazzi.)
-
Riflessione:
Quante volte nella nostra vita siamo presi dalla tentazione della vittoria a tutti i costi ,dal voler sempre
far tutto da soli credendoci superiori a tutti, immersi nell’egoismo delle nostre cose non ascoltiamo
nessuno.
Preghiera :
Mi metto davanti a te Signore, e mi domando:
“Quali ideali guidano il mio cammino quotidiano e ispirano le scelte della mia vita?
Chi è al centro del mio cuore? Ci sei tu mio Dio, oppure il mio io,il successo, il piacere, il look?
Amo me stesso sopra ogni cosa oppure te?
Voglio fare quel che mi pare e piace, oppure accetto di seguire i tuoi comandamenti e mi lascio
guidare e giudicare dalla tua parola?”.
Signore, tieni sempre vive in me queste domande.
Conducimi a superare sempre più me stesso e ad amare te e il prossimo per tuo amore.
Donami di restare aperto e disponibile a seguirti più da vicino. Amen
ESEMPIO MAPPA DELLE IDEE:
SUPERBIA
EGOISMO
INVIDIA
AMAN
....
SETE DI
POTERE
....
Si aggiungono tanti raggi quante sono le idee che propongono i ragazzi.
Si possono anche scrivere le idee sparse per il cartellone senza raffigurare i
raggi, l’importante è che al centro ci sia il soggetto della discussione.
In questo caso il personaggio Aman