PROWEDIMENTO URGENTE IN DIRAMAZION E MOD . 249 MODULARI O P .C.M .196 Dipartimento per gli Affari giuridici e legislativi bAc-L0600 Sg ` A TUTTI I CAPI UFFICIO LEGISLATIV O LORO SED I , . Al Ragioniere General e dello Stato ROMA, OGGETTO : schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri recant e regolamento di organizzazione del Ministero dell'ambiente, della tutela del territorio e del mare, a norma dell'articolo 2, del decreto legge 6 luglio 2012, n . 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n . 135. (AMBIENTE ) Ai fini di cui all'art . 2, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, e dell'art . 3, comma 4, del D .P.C .M . 10 novembre 1993, si trasmette lo schema de l provvedimento in oggetto, da sottoporre al Consiglio dei Ministri . PRESIDENTE D Pr esidenza del Consiglio dei Mi nistr i DAGL 0001602 P_ del 13/02/201 4 IfIC111111111111111111111111111111111111 1 DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI RECANTE REGOLAMENTO DE L MINISTERO DEL L'AMBIENTE DEL TERRITORIO E DEL MARE, A NORMA DELL'ARTICOLO 2 , DEL DECRETO-LEGGE 6 LUGLIO 2012, N .95, CONVERTITO, CON MODIFICAZIONI, DALL A LEGGE 7 AGOSTO 2012, N . 135 . IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTR I VISTA la legge 31 dicembre 1982, n . 979, la legge 28 febbraio 1992, n . 220, e l 'articolo 1 , commi 10 e 11, della legge 24 dicembre 1993, n . 537, concernenti, tra l ' altro , l'organizzazione dell'amministrazione statale in materia di difesa del mare ; VISTA la legge 8 luglio 1986, n . 349, e successive modifiche e integrazioni, che ha istituito i l Ministero dell'ambiente e ne ha definito le funzioni ; VISTO il decreto legislativo 7 agosto 1997, n . 279, e, in particolare, l'articolo 3 ; VISTO il decreto legislativo 30 luglio 1999, n . 300, e successive modificazioni ; VISTO il decreto legislativo 30 marzo 2001, n . 165, e successive modificazioni ; VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 6 marzo 2001, n . 245, come modificato da l decreto del Presidente della Repubblica 15 febbraio 2006, n . 183, concernent e l'organizzazione degli uffici di diretta collaborazione del Ministro dell'ambiente e dell a tutela del territorio ; VISTO il decreto legislativo 19 agosto 2005, n . 195, recante attuazione della direttiv a 2003/4/CE sull'accesso del pubblico all'informazione ambientale ; VISTO il decreto legislativo 3 aprile 2006, n . 152, e successive modificazioni ; VISTO il decreto-legge 18 maggio 2006, n . 181, convertito, con modificazioni, dalla legge 1 7 luglio 2006, n . 233, recante disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministeri, ed in particolare l'articolo 1 , commi 1 e 13-bis ; VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 14 maggio 2007, n . 90; VISTO l ' articolo 26, comma 4, del decreto-legge 1 ottobre 2007, n . 159, convertito, co n modificazioni, dalla legge 29 novembre 2007, n . 222 ; VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 3 agosto 2009, n . 140, concernent e "Regolamento recante riorganizzazione del Ministero dell'ambiente e della tutela de l territorio e del mare" ; VISTO l' articolo 17, comma 35-octies, del decreto-legge 1 luglio 2009, n . 78, convertito, co n modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n . 102 ; VISTO il decreto legislativo 27 ottobre 2009, n . 150 ; VISTA la legge 31 dicembre 2009, n . 196 ; VISTA la legge 6 novembre 2012, n . 190 concernente "Disposizioni per la prevenzione e l a repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione" ed, i n particolare, l'articolo 1, comma 7 ; VISTO il decreto legislativo 14 marzo 2013, n . 33, recante riordino della disciplin a riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da part e delle pubbliche amministrazioni ; VISTO l ' articolo 17, comma 2, del decreto-legge 30 dicembre 2009, n . 195, convertito, co n modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2010, n . 26; VISTO il decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare del 1 2 luglio 2010, n . 119, recante articolazione degli uffici di livello dirigenziale generale de l Ministero ai sensi dell ' articolo 17, comma 2, del decreto-legge 30 dicembre 2009, n .195 , convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2010, n . 26; VISTO il decreto legislativo 27 gennaio 2010, n . 32; VISTO l'articolo 21, comma 19, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n . 201, convertito, co n modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n . 214 ; VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 20 luglio 2012, pubblicat o nella Gazzetta ufficiale del 3 ottobre 2012, n . 231, recante individuazione delle funzion i dell'Autorità per l'energia elettrica ed il gas attinenti alla regolazione e al controllo de i servizi idrici, ai sensi dell'articolo 21, comma 19, del decreto-legge del 6 dicembre 2011, n . 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n . 214 ; VISTO il decreto-legge 6 luglio 2012, n . 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n . 135, e, in particolare, l ' articolo 2, commi 1, 2, 5, 10 e 10-ter, e l ' articolo 12 , comma 20 ; VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 22 gennaio 2013 e, i n particolare, la tabella 4 recante dotazione organica complessiva del Minister o dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ai sensi dell'articolo 2, comma 5, de l decreto-legge 6 luglio 2012, n . 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012 , n . 135, che dispone una dotazione organica di 8 posizioni dirigenziali di livello dirigenzial e generale, 33 posizioni dirigenziali di livello dirigenziale non generale, 559 unità di personal e non dirigenziale ; VISTO il decreto-legge 31 agosto 2013, n . 101, e in particolare l ' articolo 2, comma 7, che , tra l'altro, dispone che "Il termine previsto dall'articolo 2, comma 10-ter, del decreto-legg e 6 luglio 2012, n . 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n . 135, gi à prorogato dall'articolo 1, comma 406, della legge 24 dicembre 2012, n . 228, è differito a l 31 dicembre 2013" ; VISTO il decreto-legge 30 dicembre 2013, n . 150, recante "Proroga di termini previsti d a disposizioni legislative" ed in particolare l'articolo 1, comma 6, che dispone "Il termine de l 31 dicembre 2013, di cui all'ultimo periodo dell'articolo 2, comma 7, del decreto-legge 31 agosto 2013, n . 101, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2013, n . 125, si intende rispettato se entro la medesima data sono trasmessi al Ministro per la pubblic a amministrazione e la semplificazione gli schemi di decreto del Presidente del Consiglio de i Ministri di cui all ' articolo 2, comma 10-ter, del decreto-legge 6 luglio 2012, n . 95 , convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n . 135 . I decreti sono comunqu e adottati entro il 28 febbraio 2014, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri" ; INFORMATE le organizzazioni sindacali ; VISTO l'art . 2, comma 10-ter, del citato decreto-legge n . 95 del 2012 che prevede la facolt à di richiedere il parere al Consiglio di Stato sugli schemi di decreti da adottare ai sensi dell a medesima norma ; CONSIDERATA l 'organizzazione ministeriale proposta coerente con : • i compiti e le funzioni attribuite al Ministero dell'ambiente e della tutela de l territorio e del mare dalla normativa vigente ; • I contingenti di organico delle qualifiche dirigenziali di livello generale e non , rideterminati con il sopra citato d .P .C.M . 22 gennaio 2013 ; RITENUTO, pertanto, per le suddette motivazioni, nonché per ragioni di speditezza e celerità, di non avvalersi della facoltà di richiedere il parere del Consiglio di Stato . VISTA la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del SULLA PROPOSTA del Ministro dell' ambiente e della tutela del territorio e del mare, d i concerto con i Ministri dell'economia e delle finanze e per la pubblica amministrazione e l a semplificazione, DECRETA Art . 1 Funzioni e definizion i 1.II Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di seguito denominato : «Ministero», esercita le funzioni di cui all'articolo 35 del decreto legislativo 30 luglio 1999 , n . 300, e successive modificazioni, nonché quelle ad esso attribuite da ogni altra norm a vigente . 2.II Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare è di seguito denominat o "Ministro" . Art . 2 Organizzazion e 1. II Ministero, per l'espletamento dei compiti ad esso demandati, è articolato in : a) Uffici di diretta collaborazione del Ministro, disciplinati da apposito regolamento ; b) Un Segretariato generale, sei direzioni generali, nonché l'ispettorato generale di cu i all ' articolo 17, comma 2, del decreto-legge 30 dicembre 2009, n . 195, articolate i n trentatré uffici di livello dirigenziale non generale . 2 . Le direzioni generali e l'ispettorato generale, di cui al comma 1, lettera b), son o coordinati da un Segretario generale . 3 . Le direzioni generali assumono le seguenti denominazioni : a) Direzione generale per la salvaguardia del territorio e delle acque ; b) Direzione generale per la protezione della natura e del mare ; c) Direzione generale per lo sviluppo sostenibile, l'aria, il clima e l'energia ; d) Direzione generale per le valutazioni e le autorizzazioni ambientali ; e) Direzione generale per l'informazione ambientale, territoriale e gestionale ; f) Direzione generale degli affari generali e del personale . 4 . L'ispettorato generale e le direzioni generali svolgono le funzioni previste dal present e regolamento, nonché ogni altra funzione ad esso connessa che sia attribuita al Minister o dalla vigente normativa, ivi inclusi : a) i rapporti con gli uffici dell'Unione europea e degli organismi internazionali nell e materie di competenza, anche con riferimento all'attuazione delle norm e comunitarie e degli accordi internazionali, secondo le specifiche direttiv e dell'organo di indirizzo politico nel settore di rispettiva competenza ; b) l'attività istruttoria per le relazioni generali, puntuali o periodiche, che la legg e attribuisce alla competenza del Ministero o del Ministro, nelle materie di propri a competenza, fornendo il necessario supporto alla Direzione generale pe r l'informazione ambientale, territoriale e gestionale ed al Segretariato generale ; c) il contenzioso nelle materie di competenza ; d) il monitoraggio e controllo, e conseguente comunicazione al Segretario generale, i n merito agli interventi sviluppati per superare situazioni di crisi nelle materie d i competenza, anche in raccordo con il Dipartimento della protezione civile dell a Presidenza del Consiglio dei Ministri ; e) la collaborazione con la Direzione generale degli affari generali e del personale, a i fini dell'esercizio delle competenze ad essa attribuite in materia di dann o ambientale, ai sensi dell'articolo 10, comma 1, lettera f) ; f) le proposte, nelle materie di rispettiva competenza, al fine della partecipazione de l Ministero alla programmazione e all'impiego dei fondi comunitari, le politiche d i coesione, la programmazione regionale unitaria, nonché la gestione dei piani e de i rispettivi fondi assegnati . 5. Il Ministero si avvale, di regola, per i compiti e le attività tecnico-scientifiche e d i controllo ambientale di interesse nazionale dell'Istituto superiore per la protezione e l a ricerca ambientale (ISPRA) di cui all ' articolo 28 del decreto-legge 25 giugno 2008, n . 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n . 133 . 6.La SOGESID S .p.a., svolge attività strumentali alle finalità ed alle attribuzioni istituzional i del Ministero, nel rispetto dei requisiti richiesti dalla normativa e dalla giurisprudenz a comunitaria e nazionale per la gestione in house . Art. 3. Segretario generale 1 . Il Segretario generale, sulla base degli indirizzi del Ministro : assicura il coordinament o dell'azione amministrativa ; provvede all'istruttoria per l'elaborazione degli indirizzi e de i programmi di competenza del Ministro coordinando il contributo delle Direzioni generali ; coordina gli uffici e le attività del Ministero, anche mediante la convocazione dell a Conferenza dei Direttori Generali . In particolare : a) coordina le attività ministeriali su questioni di carattere generale e di particolar e rilevanza specificatamente demandate dal Ministro ; b) provvede alla risoluzione di conflitti di competenza fra le direzioni generali e fr a queste ultime e l'ispettorato generale ; c) coordina l'attività di reporting alle istituzioni e agli organismi internazionali ; d) cura i rapporti con il Comitato interministeriale per la programmazione economic a (CIPE) e l ' attività istruttoria per la partecipazione dell 'Autorità politica ; e) coordina la partecipazione del Ministero alle attività concernenti l a programmazione e l'impiego dei fondi comunitari, le politiche di coesione, l a programmazione regionale unitaria ; f) coordina la gestione dei rapporti del Ministero con soggetti privati e pubblici d i livello sovranazionale ed internazionale, con particolare riguardo agli organ i competenti dell'Unione europea, al Consiglio d'Europa, all'UNESCO , all'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) , all'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) ; g ) coordina il supporto al Ministro per la partecipazione al Consiglio dell ' Union e europea dei Ministri dell'ambiente, al Comitato interministeriale per gli affar i europei (CIAE), nonché, per quanto di competenza del Ministero, per l a predisposizione del Programma Nazionale di Riforma (PNR) ; h) coordina il supporto al Ministro, da parte delle Direzioni generali dell'Ispettorato, per la e redazione delle direttive generali all'ISPRA per i l perseguimento dei compiti istituzionali . i) coordina le iniziative in materia di formazione ed educazione ambientale ; j) coordina le attività di ricerca in materia ambientale, nell'ambito delle competenz e del Ministero ; k) esercita i poteri sostitutivi ai sensi delle vigenti disposizioni nei casi in cui l a titolarità dei procedimenti non sia direttamente riconducibile agli uffici o sia d i direttamente assegnata ai Direttori generali . Art . 4 Direzione generale per la salvaguardia del territorio e delle acqu e 1 . La Direzione generale per la salvaguardia del territorio e delle acque svolge le funzioni d i competenza del Ministero nei seguenti ambiti : a) definizione dei criteri per l'individuazione dei siti inquinati, per la messa in sicurezza, l a caratterizzazione, la bonifica e la riqualificazione dei siti ; b) bonifica dei siti di interesse nazionale e dei siti di preminente interesse pubblico per l a riconversione industriale, monitoraggio sull'attuazione dei relativi interventi, e d esercizio delle azioni risarcitorie connesse a detti interventi, nonché agli interventi d i bonifica di competenza di altre amministrazioni ; c) salvaguardia e risanamento di aree che necessitano di interventi specifici per l a presenza di valori naturalistici, di peculiari caratteristiche geomorfologiche ovvero d i aree che presentano pressioni antropiche, con particolare riferimento alle are e sensibili, zone vulnerabili e aree di salvaguardia, nonché di aree montane, la tutel a delle quali richiede misure coordinate di salvaguardia dal dissesto idrogeologico e d i messa in sicurezza ; d) autorizzazione, monitoraggio e vigilanza sulla costruzione e sull'esercizio di elettrodott i di competenza statale ; e) individuazione dei criteri per la definizione del costo ambientale e del costo dell a risorsa per i vari settori d'impiego dell'acqua, anche in proporzione al grado d i inquinamento ambientale, in attuazione del principio del recupero integrale del cost o del servizio e del principio "chi inquina paga" ; f) definizione dei criteri per la determinazione della copertura dei costi relativi ai serviz i idrici, diversi dal servizio idrico integrato e da ciascuno dei singoli servizi che l o compongono nonché dai servizi di captazione e adduzione a usi multipli e dai servizi d i depurazione ad usi misti civili e industriali, per i vari settori d'impiego dell'acqua ; g) indirizzo e coordinamento delle attività relative alla definizione degli obiettiv i qualitativi dei corpi idrici, ad eccezione di quelli concernenti le acque costiere, nonch é individuazione delle misure volte alla prevenzione e riduzione dell'inquinamento, a l risanamento dei corpi idrici ed alla realizzazione degli interventi per l'eliminazion e delle sostanze pericolose, con la collaborazione della Direzione generale per l a protezione della natura e del mare relativamente alle acque costiere ; h) definizione degli obiettivi generali di qualità del servizio idrico integrato sul territori o nazionale, sentiti le regioni, i gestori e le associazioni dei consumatori ; adozione degl i indirizzi per assicurare il coordinamento ad ogni livello di pianificazione delle funzion i inerenti gli usi delle risorse idriche ; i) promozione del completamento dei sistemi di approvvigionamento idrico, d i distribuzione, di fognatura, di collettamento, di depurazione e di riutilizzo delle acqu e reflue ; j) definizioni dei criteri generali in materia di derivazioni di acqua, nonché svolgiment o delle attività di competenza relative ai trasferimenti d'acqua, che interessino i l territorio di più regioni e più distretti idrografici, e delle attività connesse al rilascio d i concessioni di grandi derivazioni per i vari usi di competenza statale, derivazioni d a fiumi internazionali e sovracanoni da bacini imbriferi montani ; k) polizia idraulica, navigazione interna e indirizzi e criteri per la realizzazione, gestione e manutenzione delle opere e degli impianti e la conservazione dei beni ; I) definizione, d'intesa con la Direzione generale per la protezione della natura e de l mare, delle linee fondamentali dell'assetto del territorio nazionale, con riferimento a i valori naturali e ambientali, anche in relazione alle trasformazioni territoriali recat e dall'articolazione delle reti infrastrutturali e dalle opere di competenza statale ; m) collaborazione coi soggetti pubblici operanti nel settore della difesa del suolo, anche a i fini della predisposizione della relazione sull'uso del suolo e sulle condizion i dell'assetto idrogeologico e delle relazioni sullo stato di attuazione dei programm i triennali di intervento ; n) supporto alla partecipazione del Ministro agli organi afferenti alle Autorità di bacino d i rilievo nazionale ; indirizzo e coordinamento dell'attività dei rappresentanti de l Ministero negli organismi tecnici delle Autorità di bacino e monitoraggio delle misure di salvaguardia e dei piani adottati . Art . 5 Ispettorato general e 1 . All'ispettorato generale è preposto un dirigente di livello dirigenziale generale , individuato ai sensi dell'articolo 19 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n . 165, che si avvale, per Io svolgimento delle sue funzioni, di un proprio centro di responsabilità ai sens i dell'articolo 3 del decreto legislativo 7 agosto 1997, n . 279, e successive modificazioni . L'ispettorato generale svolge le funzioni attribuite al Ministero nei seguenti ambiti : a) politiche di prevenzione e di mitigazione del rischio idrogeologico ; b) coordinamento delle fasi relative alla programmazione e alla realizzazione degl i interventi diretti a rimuovere le situazioni a più elevato rischio idrogeologico ; c) verifica della realizzazione degli interventi diretti a rimuovere le situazioni a più elevat o rischio idrogeologico, di cui all'articolo 17, comma 2, del decreto-legge 30 dicembr e 2009, n. 195, e di piani e progetti nell'ambito delle politiche di prevenzione, mitigazione e rimozione del rischio idrogeologico ; d) collaborazione con la Direzione generale per la salvaguardia del territorio e dell e acque, e gli altri soggetti pubblici operanti nel settore della difesa del suolo, co n riferimento al rischio idrogeologico e, in particolare, per la stesura delle relazioni sull o stato di attuazione di programmi prevenzione, mitigazione e rimozione del rischi o idrogeologico . Art . 6 Direzione generale per la protezione della natura e del mar e 1 . La Direzione generale per la protezione della natura e del mare svolge le funzioni d i competenza del Ministero nei seguenti ambiti : a) aree protette terrestri, montane e marine ; b) cave e torbiere ; c) Rete Natura 2000 ; d) coordinamento delle attività inerenti alla predisposizione e all'aggiornamento dell a Carta della natura ai sensi della legge quadro sulle aree protette ; e) assetto del territorio, d'intesa, per quanto di competenza, con la Direzione general e per la salvaguardia del territorio e delle acque al fine della tutela degli ecosistem i terrestri e marini; f) biodiversità, terrestre, montana e marina, anche per quanto concerne la definizion e di linee guida di indirizzo e la predisposizione e l'aggiornamento della Strategi a nazionale per la biodiversità ; g) pianificazione paesaggistica ; h) istituzione, gestione e monitoraggio dei siti naturalistici Unesco ; i) fornisce collaborazione alla Direzione per le valutazioni ambientali in materia d i autorizzazione all'emissione deliberata nell'ambiente di OGM e all'immissione su l mercato di OGM come tali o contenuti in prodotti, tenendo conto dei possibil i effetti sulla salute umana, animale e sull'ambiente, con particolare riferimento agl i effetti anche potenziali sugli ecosistemi naturali e sulla biodiversità ; j) salvaguardia delle specie di flora e fauna terrestri e marine con particolare riguard o alla tutela delle foreste e alla gestione sostenibile degli ecosistemi forestali, nonch é al commercio internazionale delle specie animali e vegetali (CITES) ; k) coordinamento delle attività di monitoraggio dello stato dell'ambiente marino ; I) definizione degli obiettivi qualitativi delle acque costiere e marine, nonché, i n collaborazione con la Direzione generale per la salvaguardia del territorio e dell e acque, relativamente alle acque costiere, individuazione delle misure volte all a riduzione dell'inquinamento, al risanamento ed alla eliminazione delle sostanz e pericolose ; m) gestione integrata della fascia costiera marina ed attuazione della Strategia marina ; n) sicurezza in mare con particolare riferimento al rischio di rilascio di inquinanti i n ambiente marino ; o) inquinamento marino e valutazione degli effetti conseguenti all'esecuzione degl i interventi ; p) scarichi in mare da nave, aeromobili o da piattaforma, nonché movimentazione de i fondali marini derivante dall'attività di posa in mare di cavi e condotte ; q) attività di cui all'articolo 2, comma 4, lett . a) del presente decreto in materia d i mare e biodiversità . Art . 7 Direzione generale per lo sviluppo sostenibile, l'aria, il clima e l'energi a 1 . La Direzione generale per lo sviluppo sostenibile, l'aria, il clima e l'energia, svolge l e funzioni di competenza del Ministero nei seguenti ambiti : a) occupazione in campo ambientale (c .d . "lavori verdi") ; b) formazione ed educazione ambientale ; c) aggiornamento della strategia nazionale di sviluppo sostenibile e verifica della su a attuazione ; d) programmi e progetti per lo sviluppo sostenibile e delle Agende 21 locali ; e) studio e ricerca tecnico-scientifica in materia di sostenibilità ambientale ; f) gestione delle politiche di coesione comunitaria e delle attività dell a programmazione regionale unitaria operando in raccordo con le direzioni generali e l'ispettorato generale nelle materie di rispettiva competenza ; g) programmi e progetti nazionali per la riduzione dell"'intensità di carbonio" ne i diversi settori economici, con particolare riferimento alla produzione e consumo d i energia, ai trasporti, alle attività agricole e forestali ; h) gestione del Fondo di rotazione di cui all'articolo 57 del decreto-legge 22 giugn o 2012, n . 83, convertito con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n . 134, e de i Programmi per l'occupazione "verde" ; i) valutazione dell'impronta "di carbonio", e più in generale dell'impronta ambiental e dei processi e dei prodotti ; j) riconoscimento del marchio Ecolabel, processi di adesione al sistema comunitario d i ecogestione ed audit (EMAS), nonché promozione dei sistemi di gestione ambiental e per le imprese, ivi compresa la promozione del marchio nazionale ; k) politiche integrate di prodotto e di ecosostenibilità dei consumi nel settore dell a pubblica amministrazione ("acquisti pubblici verdi") ; I) innovazione tecnologica in campo ambientale, con particolare riferimento a i cambiamenti climatici e alle energie rinnovabili ; m) strategie di intervento idonee a governare gli effetti dei cambiamenti climatici, sia sotto il profilo della mitigazione che sotto quello dell'adattamento ; n) predisposizione, sentiti gli altri Ministeri interessati e in raccordo con gli Uffici d i diretta collaborazione del Ministro, dell'allegato al Documento di economia e finanz a (DEF) sullo stato di attuazione degli impegni per la riduzione di gas ad effetto serra ; o) sviluppo sostenibile del sistema energetico nazionale con particolare riferimento all a riduzione delle emissioni di gas serra e alla incentivazione delle fonti di energi e rinnovabili ; p) consumi energetici ed efficienza energetica, anche in relazione alla promozion e dell'aumento della produzione di elettricità da fonti rinnovabili ; q) energie rinnovabili, anche in relazione alla Strategia energetica nazionale ; r) prestazione energetica per l'edilizia e monitoraggio dell'attuazione della legislazion e in materia di prestazione energetica, anche ai fini dell'integrazione della relazion e annuale sul Piano energetico nazionale ; s) mobilità sostenibile e mobility management ; t) inquinamento atmosferico e fissazione dei limiti massimi di accettabilità dell a concentrazione e dei limiti massimi di esposizione relativi ad inquinament i atmosferici di natura chimica, fisica e biologica, nonché dei medesimi limiti riferit i agli ambienti di lavoro . Art . 8 Direzione generale per le valutazioni e le autorizzazioni ambiental i 1 . La Direzione generale per le valutazioni e le autorizzazioni ambientali svolge le funzion i di competenza del Ministero nei seguenti ambiti : a) procedure di valutazione di impatto ambientale e di valutazione ambiental e strategica (VIA e VAS), anche per mezzo della programmazione dei lavori e l a verifica del rispetto dei termini e delle altre modalità di svolgimento dell'attivit à della Commissione, ivi comprese le norme tecniche ed organizzative di cu i all 'articolo 34 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n . 152 ; b) autorizzazioni integrate ambientali e di rischio di incidente rilevante, in raccord o con I 'ISPRA e con gli Enti territoriali ; c) individuazione, in raccordo con I'ISPRA e le altre amministrazioni competenti, d i misure per la corretta gestione dei rifiuti radioattivi e delle scorie nucleari, nonch é per la protezione da radiazioni ionizzanti ad essi collegate, prevedendo particolar i interventi per la prevenzione e l'eliminazione di situazioni di pericolo nonché per l a messa in sicurezza ed il risanamento dei siti ; d) concertazione di piani e programmi di settore, di competenza di altr e amministrazioni a carattere nazionale, regionale e locale, con rilevanza di impatt o ambientale ; e) studio, ricerca e sperimentazione tecnico-scientifica in materia di impatt o ambientale, avvalendosi dell ' ISPRA ; f) applicazione della normativa in materia di prodotti fitosanitari, sostanze chimich e pericolose e biocidi, di intesa con le altre Amministrazioni competenti ; g) prevenzione e protezione dall 'inquinamento acustico e da campi elettromagnetic i nonché esercizio delle competenze previste dalla legislazione in materia di risch i dovuti a radiazioni ionizzanti ; h) biosicurezza e biotecnologie ; autorizzazioni all'emissione deliberata nell'ambiente d i OGM e all'immissione sul mercato di OGM, come tali o contenuti in prodotti , tenendo conto dei possibili effetti sulla salute umana, animale e sull'ambiente, co n il relativo piano generale delle attività di vigilanza . Le predette funzioni in tema d i OGN vengono svolte avvalendosi della collaborazione della Direzione generale pe r la protezione della natura e del mare relativamente agli effetti anche potenziali sugl i ecosistemi naturali e sulla biodiversità . Art . 9 Direzione generale per l'informazione ambientale, territoriale, gestionale . 1 . La Direzione generale per l'informazione ambientale, territoriale, gestionale svolge l e funzioni di competenza del Ministero nei seguenti ambiti : a) attuazione delle linee strategiche per la digitalizzazione dell'amministrazione , nell'ambito della pianificazione e del coordinamento strategico dello svilupp o dei sistemi ICT ; b) sviluppo e manutenzione unificati dei sistemi informatici del Ministero e de i sistemi informativi per la raccolta ed elaborazione dei dati ambientali e territoriali, ivi compreso il funzionamento e lo sviluppo dei sistemi pe r l'informazione geografica e la geolocalizzazione a supporto di tutte le politich e del Ministero ; c) informazione ambientale e comunicazione istituzionale del Ministero , elaborazione di linee guida per la raccolta e fornitura al pubblico dei dati Uffici o per la comunicazione e per le relazioni con il pubblico di cui all'articolo 8 dell a legge 7 giugno 2000, n . 150, gestione del sito internet del Ministero e coordinamento della presenza del Ministero in ambiente internet ; d) rapporti con le associazioni ambientaliste e procedimenti di riconoscimento a i sensi dell 'articolo 13 della legge 8 luglio 1986, n . 349, incluso l 'aggiornamento periodico dell'elenco ; e) gestione delle attività del Comitato per il verde pubblico di cui all'articolo 3 dell a legge 14 gennaio 2013, n . 10; f) sviluppo e gestione dei sistemi informativi per il controllo di gestione, anche co n funzione di supporto degli Uffici di diretta collaborazione del Ministro e dell'Organismo indipendente di valutazione per l'elaborazione di dati economic i e finanziari per la programmazione, rendicontazione e comunicazione in ordin e alla gestione del bilancio, nonché attività istruttoria per il Piano dell a performance e la relazione sulla performance ; protezione dei dati personali , nonché adempimenti in materia di anti corruzione e trasparenza ; g) sistemi di valutazione del personale ; h) predisposizione, per quanto di competenza del Ministero, delle risultanze dell e spese relative ai programmi aventi natura o contenuti ambientali, allo scopo d i evidenziare le risorse impiegate per finalità di protezione dell'ambiente , riguardanti attività di tutela, conservazione, ripristino e utilizzo sostenibile dell e risorse del patrimonio naturale, anche ai sensi dell'articolo 36, comma 6, dell a legge 31 dicembre 2009, n . 196 ; fiscalità e contabilità ambientale ; i) supporto al Ministro, per l 'esercizio della vigilanza ad esso attribuita sull ' ISPRA ed analisi ed elaborazione dati per l'esercizio del controllo analogo sulle attivit à della SOGESID; j) raccolta ed elaborazione, in raccordo con I'ISTAT, di dati statistici, anch e avvalendosi dell'ISPRA, nonché cura dell'attività istruttoria per la presentazion e della Relazione sullo stato dell'ambiente e coordinamento della predisposizion e delle altre relazioni di legge al Parlamento sulla base dell'istruttoria dei centri d i responsabilità amministrativa del Ministero competenti per materia ; k) monitoraggio dell'adozione o attuazione dei piani regionali di gestione dei rifiuti , anche avvalendosi dell'Albo nazionale dei gestori ambientali, nonché criter i generali e metodologie per la gestione integrata dei rifiuti ; I) esercizio delle competenze in precedenza attribuite al soppresso Osservatorio d i cui all'articolo 206-bis del decreto legislativo 3 aprile 2006, n . 152 ; iniziative pe r la raccolta differenziata, il riuso, il riciclaggio, il recupero e il mercato de i materiali recuperati dai rifiuti, la prevenzione e la riduzione della produzione e della pericolosità dei rifiuti e dei rischi di inquinamento ; m) esercizio delle altre competenze attribuite dalla legge al Ministero in materia d i rifiuti, ivi incluso il supporto al Ministro nell'esercizio dei poteri sostitutiv i previsti dalla legge . Art . 1 0 Direzione generale degli affari generali e del personal e 1 . La Direzione generale degli affari generali e del personale, svolge le funzioni d i competenza del Ministero nei seguenti ambiti : a) affari generali, reclutamento, formazione, riqualificazione ed aggiornament o professionale del personale del Ministero ; b) trattamento giuridico ed economico del personale ; c) gestione della posizione di stato e del trattamento economico, compresa l a liquidazione delle relative missioni, dei componenti degli organi collegiali operant i presso il Ministero ; d) tenuta dei ruoli della dirigenza e del personale non dirigenziale, della matricola e de i fascicoli personali ; e) politiche per il benessere organizzativo e per le pari opportunità nella gestione de l personale ; f) supporto giuridico-legale, mediante apposito ufficio, agli altri centri di responsabilit à amministrativa del Ministero per la gestione del contenzioso, ivi compreso quell o costituzionale, comunitario e internazionale ; definizione di criteri per l'uniform e esercizio delle azioni di risarcimento e per l'uniforme gestione del contenzioso ; g) amministrazione e manutenzione degli spazi e delle superfici interne ed esterne d i pertinenza del Ministero con i relativi impianti tecnologici; h) programmazione e rendicontazione delle spese strumentali all'attività del Minister o affidate alla gestione unificata, anche ai fini della riconciliazione con i dati di contabilit à economica ed il supporto alla predisposizione del budget economico del Ministero, i n raccordo con la Direzione generale per l'informazione gestionale, ambientale , territoriale ; i) acquisizione di beni e servizi nonché gestione unificata delle spese di caratter e strumentale, ad eccezione delle spese per l'informatica di servizio ed i sistem i informativi, anche attraverso l'utilizzo delle procedure elettroniche di acquisto ; j) supporto giuridico agli altri centri di responsabilità amministrativa del Ministero per l o svolgimento delle procedure di affidamento ed esecuzione dei contratti di competenz a del Ministero, con riferimento all'individuazione della tipologia di affidamento, all a predisposizione del bando di gara, del disciplinare, del capitolato e del contratto e degli atti relativi al collaudo, sulla base dei criteri tecnici definiti dai titolari dei centri d i responsabilità ; k) ufficio cassa, gestione dei beni patrimoniali e ufficio del consegnatario ; I) relazioni sindacali ; m) svolgimento, in qualità di datore di lavoro, in raccordo con la Direzione generale pe r l'informazione ambientale, territoriale e gestionale, di tutte le funzioni connesse all a prevenzione, igiene e sicurezza dei luoghi di lavoro nonché alla tutela della salute de i lavoratori secondo quanto previsto dal decreto legislativo 9 aprile 2008, n . 81 ; n) cerimoniale e onorificenze . Art . 1 1 Organismi di support o 1.Presso il Ministero opera, ai sensi dell'articolo 20 della legge 31 luglio 2002, n . 179, i l reparto ambientale marino del Corpo delle capitanerie di porto . 2. Per lo svolgimento delle funzioni attribuite al Ministero, il Ministro si avvale, ai sens i dell 'articolo 8, comma 4, della legge 8 luglio 1986, n . 349 : a)del Comando carabinieri per la tutela dell'ambiente (CCTA) ; b)del Corpo forestale dello Stato ; c)del Corpo delle capitanerie di porto ; d) dei reparti del Corpo della guardia di finanza e dei reparti delle forze di polizia, previ a intesa con i Ministri competenti . Art . 1 2 Dotazioni organiche 1.I posti di funzione dirigenziale del Ministero sono determinati secondo l'allegata Tabell a A. 2. Con successivo decreto ministeriale di natura non regolamentare si provvede, ai sens i dell'articolo 17, comma 4-bis, lettera e), della legge 23 agosto 1988, n . 400, e dell'articol o 4, commi 4 e 4-bis, del decreto legislativo 30 luglio 1999, n . 300, e successive modificazioni , all'individuazione degli uffici di livello dirigenziale non generale del Ministero nonché all a definizione dei relativi compiti . Fino all'adozione del suddetto decreto ministeriale, ciascu n ufficio dirigenziale generale opera avvalendosi degli esistenti uffici dirigenziali co n competenze prevalenti nel rispettivo settore di attribuzione . 3. Le dotazioni organiche del personale non dirigenziale del Ministero sono determinat e secondo l'allegata Tabella B . Al fine di assicurare la necessaria flessibilità di utilizzo dell e risorse umane alle effettive esigenze operative, il Ministro dell'ambiente e della tutela de l territorio e del mare, con proprio successivo decreto, effettuerà la ripartizione de i contingenti di personale non dirigenziale, corna sopra determinati, nell'ambito delle are e prima, seconda e terza, in fasce retributive e profili professionali . Detto provvediment o sarà tempestivamente comunicato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartiment o della funzione pubblica ed al Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento dell a Ragioneria generale dello Stato . 4. Il ruolo del personale dirigenziale ministeriale è disciplinato ai sensi del decreto de l Presidente della Repubblica 23 aprile 2004, n . 108 . 5. II personale non dirigenziale del Ministero è inserito nel ruolo del personale de l Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . Art . 1 3 Verifica dell'organizzazione del Minister o 1 . Ogni due anni l'organizzazione del Ministero è sottoposta a verifica ai sensi dell'articol o 4, comma 5, del decreto legislativo 30 luglio 1999, n . 300, al fine di accertarne l a funzionalità e l'efficienza . Alla suddetta verifica, in sede di prima applicazione, pu ò provvedersi entro un anno dall'entrata in vigore del presente regolamento . Art . 1 4 Norme finali e abrogazion i 1 . Dalla data di entrata in vigore del presente regolamento sono abrogati : a) il decreto del Presidente della Repubblica 3 agosto 2009, n . 140 ; b) il decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare del 12 lugli o 2010, n . 119 ; 2. Dall'attuazione del presente provvedimento non devono derivare nuovi o maggiori oner i a carico del bilancio dello Stato . IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI ALLEGATO Tabella A (di cui all 'articolo 12, comma 1 ) Dotazione organica dei posti di funzione dirigenzial e Posti di funzione dirigenziale di livello generale 8 (Oltre tale contingente, l ' articolo 17, comma 35-octies, del decreto-legge 1 luglio 2009, n . 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n . 102, prevede un ulterior e posto in posizione di fuori ruolo istituzionale presso il Collegio dei revisori dei cont i dell ' Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) . In relazione all a designazione di componente del Collegio dei revisori dei conti dell'ISPRA di un dirigente d i livello dirigenziale generale del Ministero, tre posti di funzione dirigenziale di livello no n generale, equivalenti sul piano finanziario, sono resi indisponibili ai sensi dell'articolo 17 , comma 35-octies, della legge 3 agosto 2009, n . 102 . ) Posti di funzione dirigenziale di livello non generale : Tabella B (di cui all'articolo 12, comma 3) Dotazione organica del personale non dirigenzial e Prima Are a 4 Seconda Are a 21 9 Terza Are a 336 ---------------------------------------- TOTALE . 55 9 33 RELAZIONE ILLUSTRATIV A Lo schema di dPCM in esame, recante regolamento di organizzazione del Minister o dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare (di seguito : Ministero), è stat o predisposto ai sensi del decreto-legge 6 luglio 2012, n . 95, convertito, con modificazioni , dalla legge 7 agosto 2012, n . 135, e, in particolare, l'articolo 2, comma 10, nonché de l decreto-legge 31 agosto 2013, n . 101, e in particolare l'articolo 2, comma 7, che, tra l'altr o dispone che "Il termine previsto dall'articolo 2, comma 10-ter, del decreto-legge 6 lugli o 2012, n . 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n . 135, già prorogat o dall'articolo 1, comma 406, della legge 24 dicembre 2012, n . 228, è differito al 31 dicembr e 2013 " In particolare, il succitato comma 10 prevede che il Ministero adotti il regolamento d i organizzazione, applicando misure volte : a)alla concentrazione dell'esercizio delle funzioni istituzionali, attraverso il riordino dell e competenze degli uffici, eliminando eventuali duplicazioni ; b)alla riorganizzazione degli uffici con funzioni ispettive e di controllo ; c)alla rideterminazione della rete periferica su base regionale o interregionale [nota : rete non presente nel Ministero] ; d) all'unificazione, anche in sede periferica, delle strutture che svolgono funzion i logistiche e strumentali, compresa la gestione del personale e dei servizi comuni ; e)alla conclusione di appositi accordi tra amministrazioni per l'esercizio unitario dell e funzioni di cui alla lettera d), ricorrendo anche a strumenti di innovazione amministrativa e tecnologica e all'utilizzo congiunto delle risorse umane ; f)alla tendenziale eliminazione degli incarichi di cui all'articolo 19, comma 10, de l decreto legislativo 30 marzo 2001, n . 165 [nota : eliminati in sede di riduzione dell e dotazioni effettuata con il dPCM del 22 gennaio 2013 e, in particolare, la tabella 4 ad ess o allegata, recante dotazione organica complessiva del Ministero] . Nell'ambito dell'attuazione dei predetti criteri, è stata attuata inoltre l'analisi delle funzion i comuni o trasversali a più Centri di Responsabilità (di seguito : CdR) di cui al vigente regolamento di organizzazione (dPR n . 140/2009), al fine di razionalizzare eventual i ridondanze e conseguire le necessarie economie di scala atte a ricondurre l'assolviment o delle attività del Ministero nelle competenze di 33 dirigenti di seconda fascia (erano 50 ne l succitato dPR n. 140/2009) . Oltre all'attuazione dei predetti criteri, di carattere generale per tutte le Amministrazioni, l o schema di dPCM in esame è anche la sede in cui riordinare l'architettura organizzativa e funzionale dei CdR del Ministero alla luce della normativa sopravvenuta dall'entrata i n vigore dell'attuale regolamento di organizzazione . Infatti, dal 2009 sino alla data odierna , profondi sono stati gli interventi del Legislatore (anche comunitario) che hanno prodotto riflessi sull'azione amministrativa del Dicastero . Detti interventi possono sintetizzarsi in due macro-areee : norme di impatto generale sulle Amministrazioni (in tema di bilancio, organizzazion e del lavoro, spending review, ecc.) ; norme di rilevanza specifica per le politiche ambientali (adeguamenti del codic e dell'ambiente, innovazioni in tema di informazione territoriale e ambientale, innovazion i in tema di gestione risorse idriche, recepimento di direttive comunitarie, ecc .) . Lo schema in esame è frutto di attenta riflessione sugli adeguamenti organizzativi da porr e in atto per corrispondere, con la massima efficacia, alle disposizioni recate da entrambe l e tipologie di interventi normativi. In particolare la riforma organizzativa recata dal presente regolamento si pone come i l primo intervento strutturale, dall'istituzione del Ministero, al fine di rendere chiara (e , conseguentemente, più efficace) l'allocazione di tale funzioni amministrative essenzial i recate dalle riforme della pubblica amministrazione degli ultimi anni, in particolare, in tem a di trasparenza, sistemi informativi gestionali, contratti pubblici, danno ambientale . Le predette innovazioni sono state, ovviamente rese coerenti con il tessuto organizzativo de l Ministero, come venuto a configurarsi progressivamente a decorrere dalla sua istituzion e con legge 8 luglio 1986, n . 349 . In particolare, in tempi relativamente recenti, con l'art . 7, comma 2, del decreto-legge 23 maggio 2008, n . 90, convertito, con modificazioni, dall a legge 14 luglio 2008, n .123, al fine di incrementare la coesione dell'azione ministeriale, è stata introdotta una figura di coordinamento rappresentata dal Segretario generale, al pari d i quanto previsto per gli altri Ministeri articolati in Direzioni generali . Secondo il modello di organizzazione amministrativa predetto, come risulta dall'articolo 3 del presente schema di regolamento, un ruolo di coordinamento ed alta gestion e amministrativa viene demandato, quindi, al Segretario generale . Al Segretariato sono demandate competenze dal carattere trasversale che, interessando l'azione del Ministero ne l suo complesso, richiedono una visione unitaria, strumentale al perseguimento degli obiettiv i ministeriali . Oltre al predetto carattere di trasversalità, le funzioni attribuite attengono a d ambiti di attività che presentano una particolare rilevanza nel sistema di relazioni co n amministrazioni esterne, sia nazionali che comunitarie (coordinamento delle relazion i internazionali, cura dei rapporti con il Comitato interministeriale per la programmazion e economica (CIPE), ecc.) . L'articolo 4 regola le competenze della Direzione generale per la salvaguardia del territori o e delle acque che svolge, tra l'altro, le funzioni e i compiti in materia di bonifica dei sit i inquinati . La Direzione svolge, altresì, le funzioni attribuite al Ministero in materia di tutel a della qualità delle acque, anche attraverso la promozione del completamento dei sistemi d i distribuzione, di fognatura, di depurazione nonché la definizione dei criteri e metodi per i l riutilizzo delle acque reflue . Provvede, pertanto, a prevenire o contrastare l'insorgere d i fenomeni patologici di perdita di qualità dei corpi idrici . In coerenza con le predette attività , il CdR provvede a raccordarsi con le Autorità di bacino e a formulare proposte, sentita l a Conferenza Stato-Regioni, per l'individuazione di criteri per lo svolgimento del servizio d i polizia idraulica e per la realizzazione, gestione e manutenzione delle opere, degli impianti e la conservazione dei beni . Per quanto attiene la materia delle bonifiche, la Direzione è competente per la definizion dei criteri per l'individuazione dei siti inquinati, per la messa in sicurezza, per l caratterizzazione, la bonifica e il ripristino ambientale dei siti medesimi e per l programmazione ed attuazione degli interventi di bonifica dei siti di interesse nazionale dei siti di preminente interesse pubblico . e a a e L'articolo 5 individua le competenze dell'Ispettorato generale a cui è preposto un dirigent e generale che si avvale di un apposito CdR . L'ispettorato generale attua le politiche d i prevenzione e di mitigazione del rischio idrogeologico, nonché di verifica degli interventi d i cui all'art . 17 del d.l. n. 195/2009 . Nell'ambito delle attività inerenti ai processi di tutela idrogeologica, il CdR attua l a programmazione e il controllo degli interventi in materia di difesa del suolo e dell a valutazione degli effetti conseguenti all'esecuzione dei piani e progetti . L'articolo 6 disciplina la Direzione generale per la protezione della natura e del mare ch e svolge le funzioni e i compiti di spettanza del Ministero in materia di tutela degli habita t naturali terrestri e marini, sia con approccio sistemico ed internazionale che con azion i locali attuate attraverso gli strumenti di salvaguardia delle aree protette . Inoltre, la Direzione opera come struttura di presidio degli interventi di salvaguardia sulle acque marin e territoriali e internazionali . A supporto di tali linee d'azione provvede al monitoraggio dell o stato della biodiversità ed al coordinamento di tutte le attività in materia di biosicurezza, co n particolare attenzione al monitoraggio delle immissioni nell'ambiente degli organism i geneticamente modificati, nonché alle iniziative volte alla salvaguardia delle specie di flor a e fauna nazionali in coerenza con le convenzioni internazionali esistenti in materia . Nell'ambito della tutela del mare la Direzione indirizza la propria azione amministrativ a verso il monitoraggio dello stato dell'ambiente marino e la gestione integrata della fasci a costiera marina. La promozione della sicurezza ambientale in mare viene attuata anche co n particolare riferimento al rischio di rilascio di inquinanti ed in coerenza con i processi autorizzativi in materia di immissioni ad elevato impatto sull'ecosistema marino nonché co n gli interventi in caso di inquinamento . L'articolo 7 disciplina le competenze della Direzione per lo sviluppo sostenibile, l'aria, i l clima e l'energia . Ciò è in linea con la stretta interconnessione esistente tra le tematich e della qualità aria e dei cambiamenti climatici, con gli interventi per la promozione dell e energie rinnovabili e della mobilità sostenibile . La Direzione ha, quindi, in un'ottica d i ecosostenibilità e di innovazione tecnologica, competenze nelle predette materie, co n particolare attenzione alla promozione di tecnologie pulite e delle correlate iniziative pe r l'occupazione in campo ambientale (green jobs) . In coerenza con il predetto approccio, rientrano tra le competenze della Direzione i compit i in materia di riconoscimento del marchio Ecolabel e del sistema di ecogestione ed audit , nonché lo svolgimento delle attività di competenza del Ministero in materia di acquist i pubblici verdi e di politiche integrate di prodotto . Qualificante risulta l'innovativo risalto dato alle funzioni di predisposizione dell'allegato a l Documento di economia e finanza (DEF) sullo stato di attuazione degli impegni per l a riduzione di gas ad effetto serra, in correlazione con la promozione delle iniziative finalizzate allo sviluppo sostenibile del sistema energetico nazionale con particolar e riferimento alla riduzione delle emissioni di gas serra e alla incentivazione delle fonti d i energie rinnovabili . Nell'articolo 8 si provvede alla individuazione delle attività di spettanza della Direzion e generale per le valutazioni e le autorizzazioni ambientali che, oltre al presidio de i procedimenti VIA, VAS e AIA, cura anche le attività di studio correlate alla sua mission di presidio dei processi di valutativi ed autorizzativi . Essa si occupa, altresì, della valutazione del rischio ambientale da attività a rischio d i incidente rilevante, per quanto di competenza del Ministero, nonché al presidio dell e funzioni ministeriali in materia di prodotti chimici . Nell'articolo 9, vengono individuati i compiti della Direzione generale per l'informazion e ambientale, gestionale e territoriale . Tale Struttura risulta uno degli elementi strategici e caratterizzanti il progetto di riorganizzazione ponendo finalmente soluzione all'esigenza d i un forte presidio delle funzioni derivanti dal diritto comunitario e recepite nell'ordinament o nazionale in materia di informazione ambientale (d .lgs. n. 195/2005) e di informazione territoriale (d .lgs. n. 32/2010) . Al contempo trova soluzione il problema dell'assolut a frammentazione (tra le attuali direzioni generali) dell'evoluzione e della manutenzione de i correlati sistemi informativi, che consente di costituire una unitaria dorsale informativa co n importanti economie di scala e efficaci ricadute sulla complessiva tenuta informativa de l Ministero, anche per quanto concerne l'informazione gestionale . Nell'ambito delle predett e funzioni in materia di sistemi informativi sono presidiate anche tutte le attività concernent i il monitoraggio, la tracciabilità, e la gestione integrata del ciclo dei rifiuti, nonché, ferme restando le competenze delle autonomie territoriali, le attività di valorizzazione dei process i di riciclaggio ed il mercato dei materiali recuperati dai rifiuti . La Direzione attua le predette funzioni nel quadro generale della programmazione e rendicontazione del bilancio, ivi incluse le funzioni in materia di contabilità ambientale e d eco bilancio, nonché assolvendo al supporto alle altre direzioni per la partecipazione de l Ministero alle attività concernenti le politiche di coesione comunitaria ed alle attività dell a programmazione regionale unitaria . In coerenza con il predetto core business, la Direzione cura inoltre gli adempimenti i n materia di comunicazione ed informazione ai cittadini, anche in relazione agli adempiment i di legge in materia di anti corruzione e trasparenza . L'articolo 10, della Direzione degli affari generali e del personale focalizza l'azione dell a Struttura sulle funzioni logistico-strumentali e di gestione e crescita del personale . In ragione delle competenze professionali riconducibili all'assolvimento delle predett e funzioni, la Direzione cura l'innovativa attività di supporto giuridico agli altri CdR per l o svolgimento delle procedure di affidamento ed esecuzione dei contratti di competenza de l Ministero, con particolare riferimento all'individuazione della tipologia di affidamento, all a predisposizione del bando di gara, del disciplinare, del capitolato e del contratto e a l collaudo, sulla base dei criteri tecnici definiti dai titolari dei singoli CdR . Nell'ambito della razionalizzazione della capacità operativa del ministero per il contenzioso, si consolida i n questa Direzione il supporto giuridico, mediante apposito ufficio legale, agli altri centri d i responsabilità amministrativa del Ministero per la gestione del contenzioso, ivi inclus o quello costituzionale, comunitario e internazionale, nonché la definizione di criteri pe r l'uniforme esercizio delle azioni di risarcimento e per l'uniforme gestione del contenzioso . Alla luce delle competenze mirate, la Direzione curerà, quale centro specializzato di spesa , gli acquisti di beni e servizi affidati alla gestione unificata ai sensi dell'art . 4 del d .lgs. n. 279/1997 . L'articolo 11 dello schema di regolamento disciplina gli organismi di supporto previsti dalla normativa vigente . In particolare, il Ministero si avvale dei seguenti organi : Comando dei carabinieri per la Tutela dell'Ambiente (CCTA), Corpo Forestale dello Stato, Reparti de l Corpo della Guardia di Finanza e Reparti delle Forze di Polizia, Reparto ambientale marin o del Corpo delle capitanerie di porto (RAM), quest'ultimo istituito presso il Ministero a i sensi dell'articolo 20 della legge 31 luglio 2002, n . 179 . L'articolo 12 disciplina la dotazione organica del Ministero, determinata sia per i posti d i funzione dirigenziale che per i posti del personale non dirigenziale secondo le tabelle (A e B) poste in allegato allo schema di regolamento . La quantificazione è effettuata ai sens i della tabella 4, recante dotazione organica del Ministero dell'ambiente e della tutela de l territorio e del mare, di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 2 2 gennaio 2013 . A garanzia della continuità dell'azione amministrativa si prevede che ciascun ufficio dirigenziale generale deve avvalersi degli uffici esistenti con competenze prevalent i nel rispetto del settore di attribuzione ; si rinvia all'emanazione di successivi decret i ministeriali di natura non regolamentare per l'individuazione delle unità dirigenziali no n generali e per la definizione dei relativi compiti . L'articolo 13 prevede che la verifica dell'organizzazione del Ministero deve esser e effettuata ogni due anni secondo il dettato dell'art . 4, comma 5 del decreto legislativo 3 0 luglio 1999 n . 300 . L'articolo 14 individua le norme finali e le abrogazioni . RELAZIONE TECNICA La dotazione organica di cui al decreto in esame, come ripartita alle tabelle A e B, è pienamente aderente a quanto determinato ai sensi della tabella 4 del decreto del President e del Consiglio dei Ministri del 22 gennaio 2013, recante la rideterminazione della dotazion e della dotazione organica del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mar e ai sensi dell'articolo 2, comma 5, del decreto-legge 6 luglio 2012, n . 95, convertito, co n modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n . 135 . Ad ogni buon fine si allega la tabella 4 de l suddetto dPCM . La dotazione delle posizioni dirigenziale di livello generale (pari ad 8) è utilizzata per l e seguenti figure: un Segretario generale, un Ispettore generale, sei titolari di direzione generale . La predetta articolazione delle posizioni di livello di dirigenziali disponibili è coerente co n quanto previsto: - dall'articolo 37, comma 1, del decreto legislativo 30 luglio 1999, n . 300 : "Il Ministero s i articola in un numero non superiore a sei direzioni generali [ . . .J. Le direzioni son o coordinate da un Segretario generale" ; - dall'articolo 17, comma 2, primo periodo, del decreto legge 30 dicembre 2009, n . 195 : "L'attività di coordinamento delle fasi relative alla programmazione e alla realizzazion e degli interventi di cui al comma 1, nonché quella di verifica, fatte salve le competenz e attribuite dalla legge alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento dell a protezione civile, sono curate dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che vi provvede [. . .J con le proprie strutture anche vigilate, ivi incluso un ispettorato generale, cui è preposto un dirigente di livello dirigenziale . . . " . L'attuale dotazione organica è l'esito finale del susseguirsi di interventi di progressiv a rideterminazione delle dotazioni, che non hanno comunque emendato il modell o organizzativo di base, con articolazione per direzioni generali, come definito dal d .lgs. 300/1999 . In particolare, il presente provvedimento di riorganizzazione tiene conto delle seguent i disposizioni legislative : articolo 26, comma 4, del decreto-legge del 1 ottobre 2007, n . 159, convertito con modificazioni, con legge 29 novembre 2007, n . 222 che ha ricondotto l'ordinamento de l Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare alle disposizioni contenut e nell'articolo 37 del decreto legislativo del 30 luglio 1999, n . 300, come modificato dall'art. 5 del decreto legislativo del 6 dicembre 2002, n . 304, che articolava l'organizzazione de l Ministero in un numero non superiore a sei direzioni generali ; articolo 7, comma 2, del decreto-legge del 23 maggio 2008, n . 90, convertito co n modificazioni, dalla legge 14 luglio 2008, n . 123 che ha modificato l'articolo 37, comma 1 , del decreto legislativo 30 luglio 1999, n . 300, che ha istituto, nell'ambito regolamentare de l Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, la funzione del Segretari o Generale ; il d .l. n . 195/2009, che, all'articolo 17, comma 2, istituiva 3 nuove posizion i dirigenziali di livello generale (1 ispettore generale e 2 dirigenti di livello dirigenzial e generale con incarico conferito ai sensi dell'articolo 19, comma 10, del decreto legislativ o 30 marzo 2001, n . 165) . Da ultimo sulla succitata dotazione interveniva il decreto-legge 6 luglio 2012, n . 95 , convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n . 135, e, in particolare, l'articol o 2, in attuazione del quale veniva infine emanato il decreto del Presidente del Consiglio de i Ministri del 22 gennaio 2013 e, in particolare, la tabella 4 (che ad ogni buon fine si allega ) recante dotazione organica complessiva del Ministero dell'ambiente e della tutela de l territorio e del mare, che dispone una dotazione organica di : - 8 posizioni dirigenziali di livello dirigenziale generale ; - 33 posizioni dirigenziali di livello dirigenziale non generale ; - 559 unità di personale non dirigenziale . Come premesso, da ultimo il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 2 2 gennaio 2013 e, in particolare, la tabella 4, ha determinato la dotazione organic a complessiva del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, ai sens i dell'articolo 2, comma 5, del decreto-legge 6 luglio 2012, n . 95, convertito, co n modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n . 135 . In particolare, la dotazione organica d i posizioni dirigenziali di livello dirigenziale generale è stata determinata in numero di otto . La succitata quantificazione si innesta nel seguente quadro normativo di definizione de l perimetro organizzativo del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare : a) il decreto legislativo 30 luglio 1999, n . 300, in particolare l'articolo 37, comma 1 , primo periodo, che prevede che il Ministero si articoli in Direzioni generali, in numero non superiore a sei, individuate con regolamento di organizzazione con le modalità di cu i all'articolo 4 del citato d .lgs . n . 300/1999 ; b) il secondo periodo del succitato comma 1 dell'art . 37 del d .lgs . n. 300/1999, che h a previsto la figura del Segretario generale ; c) l'articolo 17, comma 2, del decreto-legge 30 dicembre 2009, n . 195, convertito, co n modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2010, n . 26, che ha previsto, tra le strutture de l Ministero, un ispettorato generale cui è preposto un dirigente di livello dirigenzial e generale ; d) due dirigenti di livello dirigenziale generale del medesimo Ministero, con incaric o conferito, anche in soprannumero rispetto all'attuale dotazione organica, ai sens i dell'articolo 19, comma 10, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n . 165 (ossia dirigenti ai quali non è affidata la titolarità di uffici dirigenziali, i quali dovrebbero svolgere, s u richiesta degli organi di vertice delle amministrazioni, funzioni ispettive, di consulenza, studio e ricerca), anche in questo caso discendenti dall'attuazione dell'articolo 17, comma 2 , del d .l. n. 195/2009 . Dalla predetta ricostruzione normativa, rileverebbero, in astratto, una platea di diec i posizioni dirigenziali di livello dirigenziale generale, che non risultano essere state oggett o di espressa soppressione, dovendosi pertanto ritenere di rinviare la definizion e dell'articolazione degli incarichi dirigenziali ministeriali a provvedimenti di organizzazione , quale lo schema in oggetto . Stante il criterio di riorganizzazione recato dall'articolo 2 , comma 10, lettera f), del d .l. n. 95/2012, che dispone la " . . .tendenziale eliminazione degli incarichi di cui all'articolo 19, comma 10, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n . 165" , appare percorso obbligato la definizione dell'articolazione organizzativa del Minister o nell'ambito delle norme richiamate alle lettere a), b), e c) del predetto elenco, co n esclusione, quindi, degli incarichi di cui alla lettera d) . Peraltro, detta scelta organizzativa risulta assolutamente in continuità con le determinazion i del Ministro pro tempore, che non ha inteso attribuire incarichi con funzioni ispettive, di consulenza, studio e ricerca . Per quanto premesso, la proposta di d .P .C .M., allo stato al concerto del Ministr o dell'economia e delle finanze, prevede l'articolazione della dotazione delle 8 posizion i dirigenziali di livello generale come di seguito sintetizzato : • 1 Segretario general e • 1 Ispettorato general e • 6 Direzioni generali D'altro canto, a legislazione vigente, ogni diversa ipotesi di utilizzo della dotazion e organica comporterebbe la ricostituzione di incarichi dirigenziali di livello generale dell a tipologia di cui all'art . 19, comma 10, del d .lgs. n . 165/2001 (i quali, si ribadisce, allo stato, non sono attribuiti in questo Dicastero), con l'effetto paradossale di contravvenire al criteri o di spending review recato dal già citato articolo 2, comma 10, lettera f), del d .l . n. 95/2012, e di creare un'inefficienza di natura sostanziale in relazione al funzionamento della macchin a amministrativa, a causa dall'accorpamento di funzioni di tutela dell'ambiente , eccessivamente diversificate, nel perimetro di attribuzioni di un unico dirigente generale . Peraltro, nell'astratta ipotesi di violazione del predetto criterio, che avrebbe comunqu e l'effetto di depotenziare il rilancio dell'azione dell'Amministrazione ambientale, come formulata dall'On . Ministro, proprio in una fase in cui, stante le situazioni di crisi in atto su l territorio, diventa ineludibile dotare il Paese di un organizzazione amministrativa pi ù efficace utilizzando integralmente la ridotta consistenza di personale ed evitand o l'attribuzione di meri incarichi "di studio", si soggiunge che non vi sarebbero benefici i n termini di finanza pubblica . Infatti, sulla base del più recente caso concreto disponibil e relativo all'attribuzione prima di un incarico di livello dirigenziale generale di studio a i sensi del più volte citato art . 19, comma 10, e successivamente dell'attuale incarico di titolare della struttura dell'Ispettorato generale, si rappresenta che il relativo trattament o economico è rimasto invariato come appresso quantificato : Stipendio tabellare : 55 .397,3 9 Retribuzione di posizione fissa : 36.299,6 4 Retribuzione di posizione variabile : 87.351,5 2 Retribuzione di risultato : 22.586,0 0 TOTALE 201 .643,55 Appare, inoltre opportuno evidenziare che, in caso di attribuzione ad un dirigente general e di ruolo (I fascia) del Ministero di un incarico di "studio" in luogo dell'attribuzione dell a titolarità di un Centro di responsabilità di livello dirigenziale generale, diventa possibile ch e lo stesso ricorra alla tutela giurisdizionale, con il rischio che, come già in atto per cas i analoghi che hanno visto questa Amministrazione soccombente, venga ad esso riconosciut o un danno da de-mansionamento con conseguente rilevante onere risarcitorio a carico de l Ministero . Incidentalmente, oltre quanto rappresentato per le posizioni dirigenziali di livello generale , pare inoltre opportuno chiarire che la riarticolazione delle funzioni del Ministero, all'intern o degli 8 centri di responsabilità amministrativa succitati, avviene esclusivamente i n complessiva invarianza della dotazione di dirigenti di seconda fascia e di personale d i livello dirigenziale, nonché di risorse strumentali e finanziarie, che saranno esclusivament e riallocate in ragione delle funzioni che saranno attribuite ai singoli Centri di responsabilità . Di seguito si rappresenta la tabella di raffronto dei risparmi, tenuto conto di quanto acquisit o dal d.P .C.M. del 22 gennaio 2013 di rideterminazione degli organici, a cui il d .P .C .M. d i organizzazione ministeriale semplicemente si adegua . In particolare, nel d .P .C.M. del 2 2 gennaio 2013 si è tenuto conto ch e • le riduzioni potevano essere effettuate, ai sensi dell'art . 2, comma 5, del decreto legge n . 95 del 2012, selettivamente, anche tenendo conto delle specificità dell e singole amministrazioni, in misura inferiore alle percentuali ivi previste a condizion e che la differenza venisse recuperata operando una maggiore riduzione delle rispettiv e dotazioni organiche di altra amministrazione ; • nel caso del Ministero dell'ambiente, il d .P.C .M. del 22 gennaio 2013 ha determinato che la riduzione degli organici di funzione dirigenziale di livello generale fosse d i un'unità in meno e che tale unità fosse compensata, come avvenuto, con un a maggiore riduzione di un posto equivalente dell'ISPRA . Situazione ante DPCM 22 gennaio 2013 Dotazioni organiche di prim a fascia Segretario Generale Situazione post DPCM 22 gennaio 201 3 Ammontare 211 .634,61 6 posizioni di prima fascia d i funzione Ministero (5 Direzioni + Ispettorato) 1 .209 .807, 66 1 posizione di prima fascia d i funzione Capo Dipartimento Ispra (1) 200 .489,00 2 posizioni di prima fascia di studio, consulenza Ministero 403 .269,22 Dotazioni organiche d i prima fascia Segretario Generale 7 posizioni di prima fasci a di funzione Ministero (6 Direzioni + Ispettorato) Ammontare 211 .634,6 1 1 .441 .442,27 0 // 0 // Totale 2.025 .200,49 Il risparmio ottenuto è superiore al 22,5 % 1.653 .076,88 TABELLA 4 di cui al dPCM 22 gennaio 2013 Tabella 4 Ministero dell'Ambiente e della Tutela de l Territorio e del Mar e Dotazione organica complessiva del personal e Dotazione organica Qualifiche dirigenziali e aree Dirigenti Dirigente 1 fascia Dirigente 2° fascia 1 a Totale 33 41 1 Terza Area Totale 336 1 Seconda Area Totale 21 9 Prima Area Totale aj Totale qualifiche dirigenziali 41 1 Totale aree 559 + Totale complessivo eooj (1) Oltre tale contingente, va considerato un ulteriore posto in posizione di fuori moro istituzional e presso il Collegio dei revisori dei conti dell'istituto superiore per la protezione e la ricerca ambiental e (ASPRA) ai sensi dellarticolo 17 . comma 35-octies della legge 3 agosto 2009, n. 102 (2) In relazione alla designazione di componente del Collegio dei revisori dei conti dell'istitut o superiore per ta protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) di un dirigente dì livello dirigenziale generale del Ministero . tre posti di funzione, equitelenti sul piano finanziario . sono res i indisponibili ai sensi deIl adicolo 17, comma 35•octies della legge 3 agosto 2009, n . 102 SB Relazione tecnico-normativ a Amministrazione proponente : Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e Ministero per la pubblica amministrazione e la semplificazion e Titolo: SCHEMA DI DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTR I RECANTE REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE DEL MINISTER O DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE, A NORMA DELL'ARTICOLO 2, DEL DCRETO-LEGGE 6 LUGLIO 2012, N . 95, CONVERTITO , CON MODIFICAZIONI, DALLA LEGGE 7 AGOSTO 2012, N . 135 . Referente : - dott. Fabio Annunziata, Vice Capo di Gabinetto (0657225524 ) PARTE I . ASPETTI TECNICO-NORMATIVI DI DIRITTO INTERN O 1)Obiettivi e necessità dell'intervento normativo . Coerenza con il programma di governo . Lo schema di dPCM in esame, recante regolamento di organizzazione del Minister o dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare (di seguito : Ministero), è stato predisposto ai sensi del decreto-legge 6 luglio 2012, n . 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n . 135, e, in particolare, l'articolo 2, comma 10, nonché del decreto-legge 3 1 agosto 2013, n . 101, e in particolare l'articolo 2, comma 7, che, tra l'altro dispone che "I l termine previsto dall'articolo 2, comma 10-ter, del decreto-legge 6 luglio 2012, n . 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n . 135, già prorogato dall'articolo 1 , comma 406, della legge 24 dicembre 2012, n . 228, è differito al 31 dicembre 2013" . 2)Analisi del quadro normativo nazionale. L'attuale disciplina organizzativa del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e de l mare è dettata dal decreto del Presidente della Repubblica 3 agosto 2009, n . 140, sulla base dell e disposizioni di cui a l a) decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, in particolare l'articolo 37, comma 1, prim o periodo, che prevede che il Ministero si articoli in Direzioni generali, in numero non superiore a sei, individuate con regolamento di organizzazione con le modalità di cui all'articolo 4 del citat o d.lgs. n. 300/1999 ; b) secondo periodo del succitato comma 1 dell'art . 37 del d.lgs. n. 300/1999, che ha previsto la figura del Segretario generale ; c) articolo 17, comma 2, del decreto-legge 30 dicembre 2009, n . 195, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2010, n . 26, che ha previsto, tra le strutture del Ministero , un ispettorato generale cui è preposto un dirigente di livello dirigenziale generale, nonché du e dirigenti di livello dirigenziale generale del medesimo Ministero, con incarico conferito ai sens i dell'articolo 19, comma 10, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n . 165 . 3)Incidenza delle norme proposte sulle leggi e i regolamenti vigenti . Il nuovo regolamento in oggetto della proposta prevede l'integrale abrogazione e sostituzion e della normativa secondaria attualmente vigente (d .P .R . n . 140/2009 e d .m . n . 119/2010) . 4)Analisi della compatibilità dell'intervento con i principi costituzionali . L'intervento non comporta modifiche normative di rilievo costituzionale . 5) Analisi delle compatibilità dell'intervento con le competenze e le funzioni delle region i ordinarie e a statuto speciale nonché degli enti locali . Il decreto non presenta aspetti di interferenza o di incompatibilità con le competenz e costituzionali delle regioni, incidendo su materia, quella ordinamentale, riservata alla competenz a dello Stato . 6)Verifica della compatibilità con i principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezz a sanciti dall'articolo 118, primo comma, della Costituzione . L'intervento normativo non incide sull'esercizio delle funzioni amministrative di cui all'articol o 118 Cost . 7) Verifica dell'assenza di rilegificazioni e della piena utilizzazione delle possibilità d i delegificazione e degli strumenti di semplificazione normativa . L'intervento normativo è effettuato ai sensi delle norme primarie di cui decreto-legge 6 lugli o 2012, n . 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n . 135, e, in particolare , l'articolo 2, comma 10, nonché del decreto-legge 31 agosto 2013, n . 101, e in particolare l'articolo 2, comma 7 . 8) Verifica dell'esistenza di progetti di legge vertenti su materia analoga all'esame de l Parlamento e relativo stato dell'iter . Non ci sono provvedimenti attualmente all'esame del Parlamento . 9)Indicazioni delle linee prevalenti della giurisprudenza ovvero della pendenza di giudizi d i costituzionalità sul medesimo o analogo oggetto . L'intervento normativo non interferisce con orientamenti giurisprudenziali di merito, di legittimit à o costituzional i PARTE II . CONTESTO NORMATIVO COMUNITARIO E INTERNAZIONAL E 10)Analisi della compatibilità dell'intervento con l'ordinamento comunitario . Il provvedimento non presenta aspetti di interferenza o di incompatibilità con l'ordinament o comunitario . 11)Verifica dell'esistenza di procedure di infrazione da parte della Commissione Europe a sul medesimo o analogo oggetto . Non risultano procedure di infrazione da parte della Commissione europea sul medesimo o analogo oggetto . 12)Analisi della compatibilità dell'intervento con gli obblighi internazionali . Non vi sono obblighi internazionali che direttamente impongano, escludano o condizionino ne i contenuti il presente intervento normativo . 13)Indicazioni delle linee prevalenti della giurisprudenza ovvero della pendenza di giudiz i innanzi alla Corte di Giustizia delle Comunità europee sul medesimo o analogo oggetto . Non risultano pendenti giudizi innanzi alla Corte di giustizia delle comunità europee su l medesimo o analogo oggetto . 14)Indicazioni delle linee prevalenti della giurisprudenza ovvero della pendenza di giudiz i innanzi alla Corte Europea dei Diritti dell'uomo sul medesimo o analogo oggetto . Non risultano pendenti giudizi innanzi alla Corte europea di diritti dell'uomo sul medesimo o analogo oggetto . 15)Eventuali indicazioni sulle linee prevalenti della regolamentazione sul medesimo oggett o da parte di altri Stati membri dell'Unione Europea . La materia del presente intervento normativo non incontra limiti nella normativa europea o degl i altri stati membri . PARTE III. ELEMENTI DI QUALITA' SISTEMATICA E REDAZIONALE DEL TEST O 1)Individuazione delle nuove definizioni normative introdotte dal testo, della loro necessità , della coerenza con quelle già in uso . Il provvedimento non introduce nuove definizioni normative e quelle adottate nell'ambito dell o stesso risultano del tutto coerenti con quelle già attualmente in uso . 2)Verifica della correttezza dei riferimenti normativi contenuti nel progetto, con particolar e riguardo alle successive modificazioni ed integrazioni subite dai medesimi . I riferimenti normativi che figurano nello schema sono corretti . 3) Ricorso alla tecnica della novella legislativa per introdurre modificazioni ed integrazion i a disposizioni vigenti . Si è provveduto (articolo 14, comma 1, dello schema di decreto) ad abrogare integralmente l a disciplina regolamentare vigente (d .P.R. n . 140/2009 e d.m . n . 119/2010) e a sostituirla con i l provvedimento in oggetto . L'articolo 2, comma 10, del decreto-legge 6 luglio 2012, n . 95 prevede, infatti, che ciascuna Amministrazione proceda ad adottare un nuovo regolamento d i organizzazione in conseguenza delle riduzioni operate ai sensi del comma 5 del medesim o articolo e che tale regolamento - in deroga al procedimento regolato dall'articolo 17, comma 4-bis della legge 23 agosto 1988, n . 400 - possa essere adottato con decreto del Presidente del Consigli o dei Ministri, all'esito del procedimento semplificato disciplinato dall'articolo 2, comma 10-ter, del citato decreto-legge . 4) Individuazione di effetti abrogativi impliciti di disposizioni dell'atto normativo e lor o traduzione in norme abrogative espresse nel testo normativo . La disciplina incompatibile con il presente intervento normativo è stata fatta oggetto d i abrogazione espressa . 5) Individuazione di disposizioni dell'atto normativo aventi effetto retroattivo o d i reviviscenza di norme precedentemente abrogate o di interpretazione autentica o derogatorie rispetto alla normativa vigente . Nel presente intervento normativo non vi sono disposizioni aventi effetto retroattivo o d i reviviscenza di norme precedentemente abrogate o di interpretazione autentica o derogatori e rispetto alla normativa vigente . 6) Verifica della presenza di deleghe aperte sul medesimo oggetto, anche a caratter e integrativo o correttivo . Non vi sono deleghe aperte sul medesimo oggetto del presente intervento normativo, nemmeno a carattere integrativo o correttivo . 7) Indicazione degli eventuali atti successivi attuativi ; verifica della congruenza dei termin i previsti per la loro adozione . All'esito dell'approvazione del d .P.C .M. sarà necessario adottare : 1)un decreto ministeriale di natura non regolamentare atto all'individuazione degli uffici di livell o dirigenziale non generale del Ministero nonché alla definizione dei relativi compiti ; 2) un decreto ministeriale di natura non regolamentare volti alla ripartizione dei contingenti d i personale nelle fasce retributive e nei profili professionali . 8) Verifica della piena utilizzazione e dell'aggiornamento di dati e di riferimenti statistic i attinenti alla materia oggetto del provvedimento, ovvero indicazione della necessità d i commissionare all'Istituto nazionale di statistica apposite elaborazioni statistiche co n correlata indicazione nella relazione economico-finanziaria della sostenibilità dei relativ i costi . Non risulta necessario commissionare all'Istituto nazionale di statistica apposite elaborazion i statistiche in materia . SCHEMA DI DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI RECANTE REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE DEL MINISTER O DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE, A NORM A DELL'ARTICOLO 2, DEL DECRETO-LEGGE 6 LUGLIO 2012, N. 95, CONVERTITO, CON MODIFICAZIONI, DALLA LEGGE 7 AGOSTO 2012, N. 135. Referente: - dott. Fabio Annunziata, Vice Capo di Gabinetto (0657225524 ) ANALISI DI IMPATTO DELLA REGOLAMENTAZIONE (A.I.R.) (all . "A" alla Direttiva P .C .M. 16 gennaio 2013 ) SEZIONE 1 - Contesto e obiettivi dell 'intervento di regolamentazion e A) Rappresentazione del problema da risolvere e delle criticità constatate, anche co n riferimento al contesto internazionale ed europeo, nonché delle esigenze sociali e d economich e 1) il decreto-legge n . 95/2012 e, in particolare, l'articolo 2, comma 10, prevede che il Ministero adotti il regolamento di organizzazione, applicando misure volte : a)alla concentrazione dell'esercizio delle funzioni istituzionali, attraverso il riordino dell e competenze degli uffici, eliminando eventuali duplicazioni ; b)alla riorganizzazione degli uffici con funzioni ispettive e di controllo ; c)alla rideterminazione della rete periferica su base regionale o interregionale [nota : rete non presente nel Ministero]; d) all'unificazione, anche in sede periferica, delle strutture che svolgono funzion i logistiche e strumentali, compresa la gestione del personale e dei servizi comuni ; e) alla conclusione di appositi accordi tra amministrazioni per l'esercizio unitario dell e funzioni di cui alla lettera d), ricorrendo anche a strumenti di innovazione amministrativa e tecnologica e all'utilizzo congiunto delle risorse umane ; f) alla tendenziale eliminazione degli incarichi di cui all'articolo 19, comma 10, de l decreto legislativo 30 marzo 2001, n . 165 [nota . eliminati in sede di riduzione dell e dotazioni effettuata con il dPCM del 22 gennaio 2013 e, in particolare, la tabella 4 ad ess o allegata, recante dotazione organica complessiva del Ministero] . B) Indicazione degli obiettivi (di breve, medio o lungo periodo) perseguiti con l'intervent o normativo . L'intervento regolatore è volto a garantire il raggiungimento degli obiettivi richiesti dall a normativa sopra indicata, e, in particolare l'attuazione del d .P .C.M. 22 gennaio 2013 che h a determinato la nuova dotazione organica del Ministero con una riduzione di spesa operata di € 2.197 .863,00 (cfr. allegato B al d.P .C.M. 22 gennaio 2013) . 1 C) Descrizione degli indicatori che consentiranno di verificare il grado di raggiungiment o degli obiettivi indicati e di monitorare l'attuazione dell'intervento nell'ambito della VIR. L'indicatore principale sarà costituito dalla effettiva riduzione della spesa rilevabil e attraverso le verifiche ed i monitoraggi effettuati dall'Ufficio di bilancio del Ministero stesso . Inoltre, per quanto concerne le riduzioni di personale, potranno essere oggetto di verific a numerica immediata. Per quanto concerne il miglioramento dell'efficienza ed efficacia delle struttur e dell'amministrazione nel suo complesso all'esito dei processi riorganizzativi sarà necessaria un a verifica dai tempi verosimilmente più lunghi, la quale in ogni caso potrà essere effettuata sull a base dei seguenti parametri : numero medio di pratiche esperite in un determinato arco di tempo ; tempo medio necessario per la trattazione di un singolo procedimento con riferimento temporal e ai dati esistenti nell'anno 2013 . D) Indicazione delle categorie dei soggetti, pubblici e privati, destinatari dei principal i effetti dell'intervento regolatorio . Gli effetti dell'intervento sono prioritariamente impattanti si soggetti che lavorano all e dipendenze del Ministero dell'ambiente . Tali effetti sono necessariamente destinati a d estendersi a tutti i soggetti che con l'amministrazione ambientale vengono a rapportars i (cittadini, imprese, enti locali, associazioni ambientaliste, fornitori, ecc .). SEZIONE 2 - Procedure di consultazione precedenti l'intervento Nel corso dell'istruttoria AIR sono state sentite le attuali diramazioni nelle quali risult a organizzato il Ministero dell'ambiente . Sulle determinazioni finalmente assunte sono stat e altresì sentite le Organizzazioni sindacali che operano nell'Amministrazione ambiental e Trattandosi di un intervento normativo con effetti sull'organizzazione del Ministero, a tutti i livelli, le consultazioni hanno coinvolto gli uffici di diretta collaborazione del Ministro, i Dirigenti generali, nonché le organizzazioni sindacali di riferimento . Il testo è stato condivis o con i rappresentanti delle seguenti Organizzazioni Sindacali : FP-CGIL, FPS-CISL, UIL-PA, FED .CONFSAL-UNSA, FED .UGL INTESA F .P., FILP, USB-P .I., UNADIS, DIRSTAT . L e predette sigle sindacali hanno partecipato ad un incontro convocato dal Ministro, con l a partecipazione del Capo di Gabinetto e del Direttore generale degli affari generali e de l personale . Le sigle sindacali hanno formulato alcune osservazioni, in particolare co n riferimento allo stralcio e trasferimento in altro provvedimento di alcune norme relative agl i uffici di diretta collaborazione . Le predette osservazioni sono state recepite nel regolament o proposto . SEZIONE 3 - Valutazione dell 'opzione di non intervento di regolamentazione (opzione zero) Non è stato possibile percorrere l'opzione zero per la necessità di conformare l'organic o e, conseguentemente, l'organizzazione del Ministero ai provvedimenti di cui si è già dato cont o nella Sezione I, sub A) . 2 SEZIONE 4 - Opzioni alternative all'intervento regolatori o Nel corso delle consultazioni effettuate non sono emerse nell'ambito della stess a amministrazione alcune ipotesi alternative di regolamentazione . Considerate con attenzione le norme relative alla spending review e gli obblighi d i riduzione dell'organico gravanti su tutte le pubbliche amministrazioni, il Ministero si è adoperato per riorganizzare le proprie strutture nel modo di cui allo schema di decreto , scartando altre forme di intervento in quanto non ritenute effettivamente praticabile per i l raggiungimento dell'obiettivo di riduzione della spesa conservando l'efficienza delle strutture . SEZIONE 5 - Giustificazione dell'opzione regolatoria proposta e valutazione degli oner i amministrativi e del/ 'impatto sulle PMI A) Svantaggi e vantaggi dell'opzione prescelta, per i destinatari diretti e indiretti, a breve e a medio-lungo termine, adeguatamente misurati e quantificati, anche co n riferimento alla possibile incidenza sulla organizzazione e sulle attività delle pubblich e amministrazioni, evidenziando i relativi vantaggi collettivi netti e le relative fonti d i informazione. L'opzione regolatoria prescelta non presenta svantaggi mentre ne derivano numeros i vantaggi, in particolare, in coerenza con quanto imposto dalla normativa primaria : -eliminazione di alcune ridondanze organizzative esistenti ; - rendere chiara (e, conseguentemente, più efficace) l'allocazione di talune funzion i amministrative essenziali (sinora parcellizzate tra vari CdR), in particolare, in tema d i trasparenza, sistemi informativi, danno ambientale . Le conseguenti economie di scala conseguite consentiranno, a medio e lungo termine, u n migliore e più razionale impiego delle limitate risorse disponibili . B) Individuazione e stima degli effetti dell'opzione prescelta sulle micro, piccole e medi e imprese . Il presente intervento normativo non comporta effetti diretti sulle micro, piccole e medi e imprese . C) Indicazione e la stima degli oneri informativi e dei relativi costi amministrativi , introdotti o eliminati a carico di cittadini e imprese . L'intervento normativo non comporta oneri informativi e conseguenti cost i amministrativi a carico di cittadini ed imprese . D) Condizioni e i fattori incidenti sui prevedibili effetti dell'intervento regolatorio, di cu i comunque occorre tener conto per l'attuazione . 3 Non risultano condizioni o fattori che possano limitare la regolare applicazion e dell'intervento regolatore ; quanto ai costi dello stesso, infatti, giova ricordare che l'intervent o adegua le risorse umane alla nuova dotazione organica a disposizione dell'Amministrazion e ambientale e non prevede, pertanto, alcun onere . Nonostante la predetta riduzione delle risorse , l'intervento regolatore garantisce in ogni caso l'efficienza della gestione . SEZIONE 6 - Incidenza sul corretto funzionamento concorrenziale del mercato e sull a competitività del Paes e Il nuovo regolamento di organizzazione del Ministero non ha effetti sul funzionament o concorrenziale del mercato e sul grado di competitività . E' funzionale a garantire maggior e efficienza dell'attività amministrativa e considerevoli risparmi di spesa pubblica . SEZIONE 7 - Modalità attuative dell'intervento di regolamentazion e A) Soggetti responsabili dell'attuazione dell'intervento regolatorio . L'attuazione dell'intervento sarà curata dal Ministro, dal Segretario generale, dai dirigenti generali, dall'Ispettore generale e dai dirigenti non generali . B) Le azioni per la pubblicità e per l'informazione dell'intervento . Sul sito internet del Ministero verranno aggiornate le sezioni che illustrano la struttura, l e competenze ed le attività del Segretariato generale, dell'Ispettorato generale e delle direzion i generali alla luce delle previsioni del nuovo regolamento di organizzazione . C) Strumenti e modalità per il controllo e il monitoraggio dell'intervento regolatorio . Il Ministero dell'ambiente, con le risorse attualmente esistenti e attraverso il propri o Organismo indipendente di valutazione della performance, provvederà al controllo degli effett i del sistema regolatorio proposto, attraverso il monitoraggio, anche dal punto di vista dei temp i di attuazione, dei procedimenti di competenza di ciascun CdR . D) Meccanismi eventualmente previsti per la revisione dell'intervento regolatorio . Ogni due anni l'organizzazione del Ministero è sottoposta a verifica ai sens i dell'articolo 4, comma 5, del decreto legislativo 30 luglio 1999, n . 300, al fine di accertarne la funzionalità e l'efficienza . Alla suddetta verifica, in sede di prima applicazione, pu ò provvedersi entro un anno dall'entrata in vigore del presente regolamento . E) Aspetti prioritari da monitorare in fase di attuazione dell'intervento regolatorio e considerare ai fini della VIR . Il Ministero dell'ambiente curerà la prescritta verifica degli effetti dell a regolamentazione . Gli aspetti prioritari da monitorare in fase di attuazione dell'intervento regolatorio e considerare ai fini della VIR sono i seguenti : 4 benefici e vantaggi derivanti dalla nuova regolazione ; conservazione dei livelli di efficienza preesistenti ; snellimento delle procedure ; modernizzazione dei sistemi di gestione dei procedimenti ; - analisi del rapporto costi-benefici scaturenti dall'intervento . Al termine dell'analisi predetta si valuterà l'eventuale opportunità di procedere ad intervent i correttivi o modificativi della regolamentazione . SEZIONE 8 - Rispetto dei livelli minimi di regolazione europea Il presente intervento normativo non recepisce alcuna direttiva europea . 5
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