N°82 GIU GN O 2014 FR E E PR ESS

N°82 GIUGNO 2014 FREEPRESS
EDITORIALE
Oltre alle nostre interviste e alle consuete rubriche, nel numero di giugno troverete l’inserto Speciale Val
Trebbia con l’agenda che contiene i principali appuntamenti del mese e qualche consiglio per il tempo
libero. Per il testo abbiamo pensato a un po’ di storia e pubblicato un estratto dalla “Maratona di lettura
della Giornate FAI di primavera” a cura del Prof. Domenico Ferrari Cesena.
Anche la città si anima, non perdetevi la seconda edizione dell’evento incentrato sul freestyle, inteso
nelle sue più svariate sfumature, che si affaccia sulla scena piacentina, con l’obiettivo di promuovere
e sostenere questo mondo. All’Arena Daturi dal 13 al 15 giugno sarà possibile assistere a diversi spettacoli freestyle, conoscere nuovi sport e nuove discipline, divertirsi a suon di reggae, chill out, hip hop,
electro e drum’n’bass. skate, surf, parkour, bmx e molto altro.
Altra segnalazione che racchiude un gran numero d’interessanti appuntamenti è il Festival Blues che
quest’anno è alla sua decima edizione. Dal 5 al 29 giugno Piacenza si veste di blues spingendo ancor
più in là la metafora del fiume. Non più solo Mississippi e Po, ma quest’anno pure Trebbia: si svolgeranno in Val Trebbia, infatti, alcuni degli eventi in programma. Tutti gli appuntamenti sono gratuiti.
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Speriamo che la nostra copertina sia di buon auspicio…abbiamo tutti tanta voglia di caldo e di sole!
Tiziana Carabia
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N 8 2 G I U G N O 2 0 1 4
F R E E P R E S S
DIRETTORE Tiziana Carabia
HANNO COLLABORATO
Lodovica Aloisantoni, Elisa Bozzi, Bookbank,
Domenico Ferrari Cesena, Mattia Gradali
Arianna Groppi, Annamaria Losi, Sara Marenghi,
Elisa Mogavero, Enrico Pagani, Paola Pedrini,
Alessandra Sogni, Roberta Suzzani, Anna Tagliaferri
MARKETING
Rosanna Pedegani: cell. 335.6626344
Elisabetta Toninelli: cell.339.7335888
Arianna Groppi: cell. 348.6942840
PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE
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STAMPA Grafiche Lama
Puoi trovare ZTL in tutti gli esercizi pubblici ed i locali.
Per tutto il mese nei seguenti punti autorizzati:
BACICCIA Via Dionigi Carli,7 - Piacenza
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Corso Vittorio Emanuele, 160 Piacenza
LIEVITA Via Conciliazione 7A - Piacenza
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amministrazione e pubblicità
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Numero 82 - GIUGNO 2014
Autorizzazione del Tribunale di Piacenza
n. 627 del 31/5/2006.
N. iscrizione ROC: 14379 del 14/07/2006
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SPECIALE VAL TREBBIA
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ALBICOCCHE
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ZTL FO O D
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S P E E D D AT E
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ONE BOOK
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S TA N Z E D I C I N E M A
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AREA BLOG
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M EET & G REET
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L A B OT T E G A D E G L I O G G ET TI
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38
S P O RTZ O N E
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40
A P P. TO C O N L’A RT E
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T E AT R O
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CINEMA
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TVZONE
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CARN ET
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AGENDA IN PILLOLE
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Albicocche
un piacere vellutato
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Il pittore Vincenzo Campi
nell’opera Fruttivendola, del 1580,
conservata alla Pinacoteca di
Brera a Milano, pone le albicocche
al centro del suo dipinto, in forma
di piramide su di un piatto, esaltando la superficie del frutto e
ostentando un piacere contagioso
ed immediato. Le albicocche, dalla
morbida consistenza e dalla polpa
vivacemente profumata, sono un
frutto molto seducente, protagonista non solo della cucina nel periodo estivo, ma anche di numerose opere d’arte: nelle immagini di cene e banchetti, nelle scene di genere
e come soggetto di nature morte, dal XVI al XIX sec. L’albicocca, considerata in passato frutto esotico e
rarissimo, pare che fosse apprezzata già quattromila anni fa dagli imperatori cinesi. Proveniente dalla Cina,
la coltivazione di questa specie si diffuse in Persia ed Armenia, territorio dal quale prese il nome Prunus
armeniaca. Solo dopo le conquiste di Alessandro Magno arrivò sulle rive del Mediterraneo. Conosciuta in
Europa grazie ai Romani all’inizio dell’era cristiana, ebbe un periodo di oblio durante il Medioevo. Furono
gli Arabi a reintrodurre la coltivazione dell’albicocco attorno al X secolo, non solo per finalità gastronomiche
ma anche a scopi farmacologici. Albicocco deriva dalla parola araba Al-barquq. Questo frutto conosce dal
XV sec. una fortuna crescente, ed oggi è coltivato dovunque vi sia un clima abbastanza caldo. L’albero
è alto 6-7 m, con foglie ovate e fiori precoci, bianchi o rosei. Il frutto, dalla buccia vellutata, presenta un
colore giallo aranciato ed è molto pregiato per il sapore e il profumo. La sua polpa, oltre ad essere piuttosto nutriente, è ricca di sali minerali e vitamine, utili nella terapia delle anemie, dei difetti della vista e
del mal d’orecchi. Le sostanze attive come magnesio, ferro, fosforo, calcio e potassio, in essa contenute,
assicurano una giusta energia e un buon apporto di vitamina C e A, aiutandoci a difendere il nostro sistema
immunitario. In estate le alte temperature e il sole molto forte possono danneggiare la pelle, è utile inserire
nella nostra dieta cibi con proprietà disintossicante e stimolante e prendersi cura quotidianamente del
viso e del corpo. Le albicocche ci vengono in aiuto: ricche di carotenoidi proteggono pelle e vista. Nella
cosmesi popolare l’albicocca è stata sempre accoppiata alla cura della pelle. L’olio, ottenuto dai suoi semi
racchiusi nel nocciolo, è molto efficace sia per il trattamento delle smagliature che delle rughe; ha proprietà simili a quello di mandorle e viene usato sia in pasticceria, per uso commestibile, che in profumeria e
saponeria. Particolarmente digeribili, le albicocche possono essere consumate fresche, disidratate, sciroppate e anche sotto forma di succo. Il loro apporto calorico è pari a 48 calorie ogni 100 grammi di peso. Le
albicocche vanno scelte ben mature e consumate entro pochi giorni dall’acquisto poiché sono frutti de-
peribili. Molto diffusi sono i prodotti derivati: succhi
e sciroppi, gelati e sorbetti, marmellate e gelatine.
In pasticceria si usa apricottare torte e pasticcini
(da Apricot, il nome in inglese), ovvero spennellare
la superficie di una torta di gelatina di albicocche
prima di glassarla. Ai più golosi ricordo che è proprio a base di albicocche la marmellata usata per
farcire la squisita torta Sacher, celebre specialità
della tradizione dolciaria austriaca. L’unione tra
il sapore a tratti acidulo di questo frutto e quello
denso del cioccolato, nonostante l’apparente contrasto, ha generato una delle più grandi delizie del
mondo. Il gusto lievemente acidulo rende adatte
le albicocche anche ad accostamenti salati, come
le salse di accompagnamento a carni rosse oppure, sotto forma di mostarda, all’accostamento
a formaggi freschi. Esse vengono utilizzate in liquoreria oppure conservate “sotto spirito”, come
si usa comunemente dire. Questo metodo di con-
servazione si afferma nel Settecento, grazie alla
crescente produzione e consumo di zucchero e di
distillato. In quel periodo grazie al miglioramento
dei criteri igienici si incentivò la conservazione
ed il consumo del dolce frutto, conferendogli un
ruolo alimentare sempre maggiore. Fu addirittura
il soggetto di una natura morta di Claude Monet,
importante esponente della pittura francese di fine
Ottocento. Nel dipinto “Barattolo di albicocche”,
conservato a Dresda, il vaso di albicocche e i
pochi frutti appoggiati su un tavolo stupiscono
l’osservatore con la loro bellezza, lasciando pregustare la loro bontà.
Le albicocche sono un nettare per i nostri palati.
Vi voglio segnalare una ricetta golosa, una piacevole variante alla più famosa ricetta delle sorelle
Tatin: TARTE TATIN ALLE ALBICOCCHE
Base per la torta una pasta brisée da 250 gr circa
tirata sottile con il mattarello – 15 albicocche sode
e ben mature di medie dimensioni – 5 gr burro –
150 zucchero di canna – 30 mandorle - granella di
pistacchio per decorare
Taglio a metà le albicocche ben lavate, privandole
del nocciolo. In una padella capiente faccio fondere
il burro e lo zucchero fino a creare un caramello
dorato. Aggiungo le albicocche per farle ricoprire
dal caramello. In una teglia rotonda dispongo le
albicocche con la bucci verso il basso. Nell’incavo
del frutto metto le mandorle (io preferisco quelle
non sgusciate in questo caso). Ricopro con la pasta
precedentemente preparata e stesa sottilmente.
Ripiego e rifilo i bordi in eccesso. Inforno a 170°
per circa 30 minuti. Una volta cotta servo la torta
su un piatto da portata decorandola con granella
di pistacchio ed eventualmente con una pallina di
gelato.
ChezMoi di Anna Tagliaferri
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FOOD
di Sara Marenghi
La pappa al pomodoro: un inno alla rivoluzione!
Dalla tipica ricetta toscana un suggerimento da non sottovalutare…
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L’altro giorno mi è capitato tra le mani un bellissimo “Giornalino di Gian Burrasca” e non ho potuto
trattenermi dal leggerlo. Anche perché, e diciamolo pure rischiando di svelare la mia veneranda età,
la mia infanzia è stata segnata dallo sceneggiato (una festa quando lo si guardava insieme tutti seduti
su quel divano finta pelle color cappuccino) e dalla mitica Rita Pavone che cantava la Pappa col Pomodoro: il mio primo idolo ribelle…
Rileggerlo da grande, è stato alquanto sbalorditivo. E una volta a casa non ho potuto non ricercare su
youtube il video dello sceneggiato. E mi si è aperto un mondo.
E mi son detta che dovevano proprio essere altri tempi, altri e lontani, quelli in cui in una canzone scritta per uno sceneggiato televisivo dedicato all’ “infanzia” (ma fino a un certo punto...) si cantavano cose
del tipo: ”La storia del passato / ormai ce lo ha insegnato / che un popolo affamato / fa la rivoluzion”. Ma pensa un po’ te.
Poi mi sono informata meglio e ho scoperto che lo sceneggiato in questione era stato diretto da Lina
Wertmüller; e, allora tutto m’è apparso più chiaro, dato che la stessa Wertmüller è autrice anche del testo della canzone, su
musica di Nino Rota (!!!).
Una rivolta, quindi: “Il popolo affamato fa la rivoluzion”, e la “rivoluzion” data dal concorso
delle pance vuote e dagli inganni di chi
comanda, inganni derivati dal profitto. Ce
n’è abbastanza per vedere molte, molte
cose in questa piccola canzoncina…
Ed ecco quindi la ricetta e qualche
notizia in più di questo famoso
piatto. La Pappa al pomodoro (e
non col pomodoro come narra la
canzone) altro non è che un tipico piatto povero della tradizione
senese. Per ottenere la vera pappa
è necessario usare il pane toscano
non salato e l’olio extravergine d’o-
liva della regione. La pappa col pomodoro può
essere gustata anche fredda e sempre senza
l’aggiunta di alcun tipo di formaggio. A parte che
tanto nessuno potrà mai avere mai la pretesa di
“possedere la ricetta quella vera”, perché se domandate a un toscano la ricetta della pappa, a
seconda della sua provenienza aggiungerà tocchi
segreti tutti diversi gli uni dagli altri... Comunque
questi sono gli ingredienti fondamentali: pane
grigio toscano (cioè non sapido) raffermo, olio extravergine toscano, pomodori “bombolini”, quelli
che si mettevano appesi alle cappe dei camini
di campagna leggermente appassiti e quindi più
concentrati, e poi aglio, brodo e basilico.
Ingredienti per 4: polpa di pomodori maturi kg
1,3; pane toscano g 200; 3 spicchi di aglio; basilico; olio extravergine di oliva; sale e pepe
Soffriggete nell’olio l’aglio e un ciuffone di basilico tritati, finché cominciano a sfrigolare. Aggiungete la polpa di pomodoro schiacciata con la
forchetta e condite con sale e pepe. Fate cuocere
a fuoco moderato per circa 20 minuti. Aggiungete
il pane tagliato a fettine, ricoprite tutto con acqua
calda e lasciatele insaporire per qualche minuto,
poi spegnete lasciate riposare coperto, per un’ora. Prima di servire, mescolate energicamente
per disfare il pane ed eventualmente riscaldate
la pappa. Lo chef dice che: al posto dell’acqua
calda della preparazione originale, oggi è molto
frequente l’utilizzo del brodo vegetale, che rende
la zuppa ancora più saporita.
Ps: e mentre la preparate non dimenticate di canticchiarla…
SPEEDDATE
parole veloci con...
a cura di Sara Marenghi
NICOLò FORNARI
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Nicolò Fornari è nato nel 1992, per un po’ ha
suonato il violino e adesso studia psicologia; non
sopporta il rumore che le persone fanno mentre
mangiano le banane; indossa ancora i vestiti che
portava alle medie; alcuni dicono abbia il superpotere di reggere giornate intere ad oziare senza
sentirsi in colpa; alla sera si concede solo un nocino; gli sudano parecchio i piedi e ha una strana
passione nell’osservare i cibi mentre si cuociono.
La prima impressione che ho avuto quando ho
incontrato Nicolò era del solito ragazzo-chelegge-e-che-ha-provato-a-scrivere-un-libro. Mi
ha parlato con ostentata saccenza “sai faccio la
presentazione domani…” lasciandomi sul tavolo
le copie del suo ultimo (primo) libro. “Ok, ciao”,
la mia risposta. Poi l’ho rivisto. Non l’ho riconosciuto, era sotto mentite spoglie di musicista. Mi
è piaciuto. Mi ha incuriosito (sto leggendo il suo
libro).
A cosa paragoni la tua arte?
Ad un album di fotografie che ritraggono me ed il
mio pensiero. Io però vengo sempre con gli occhi
chiusi.
Il libro che avresti voluto scrivere tu:
Ce ne sono parecchi, ma uno su tutti è Lo Straniero di Albert Camus.
Come ti definisci:
Sono un soggetto unico ed inimitabile esattamente come chiunque altro.
E come ti definiscono gli altri:
Mah, credo tra il superbo e il saccente, ma chi
mi conosce bene sa anche che ostento falsa modestia.
La canzone ideale per un giorno triste e quella
per uno allegro:
Quando sono triste ricorro involontariamente a De
Andrè, ma qui risponderei 3 Libras degli A perfect Circle e per quello allegro Pagano di Elio e
le Storie Tese.
A 13 anni cosa volevi fare da grande?
L’inventore o il pompiere
E cosa stai facendo?
Spero ancora di diventare un inventore perché
per fare il pompiere non ho il fisico.
Il posto in cui ti vengono di più le idee.
Ovunque purché io stia leggendo e ci sia qualcosa nell’ambiente che cerca di attirare la mia
attenzione. Tipo sul treno.
Se fossi un piatto cosa saresti? E un vino?
Un bel brodino caldo che ti mette a posto la pancia. Però senza sürbì , ma con un bel bicchierone
di Gutturnione. Piazziamoci anche qualche anolino, va.
A cosa non potresti mai rinunciare?
Alla vista, purtroppo.
L’ultima figuraccia fatta.
Sono andato da una dottoressa della quale avevo
bisogno di una firma e mi sono presentato dicendole: “Salve, avrei bisogno di sua figlia..ehm della
sua firma”. Ah dimenticavo di dire che era una
psicologa. Spero che abbia saltato il capitolo riguardante il lapsus freudiano.
L’ultima cosa che fai prima di dormire
In genere leggo un po’. Ma soprattutto ci piazzo
dei peti assurdi.
Un posto dove non sei mai andato e vorresti
andare
Assolutamente in Islanda.
Entri in una stanza dove ci sono 3 donne: chi e
perché attrae la tua attenzione?
Quella con la barba perché abbiamo fin da subito
qualcosa in comune.
Un sogno nel cassetto
Diffondere quello che penso e che creo a più persone possibile.
Il 2 giugno è…
La festa della Repubblica italiana.
E non si va a scuola.
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10
OneBook
a cura di Anna Maria Losi
La Settima bianca
di Emmanuel Carrere - edizione Adelphi
La settimana bianca era già iniziata quando Nicholas
raggiunge lo chalet. I suoi compagni avevano viaggiato
in pullman il giorno precedente senza di lui. Suo padre
temeva che durante il viaggio potesse accadergli una
disgrazia e, nonostante il parere contrario della maestra
preoccupata per l’integrazione nel gruppo dell’alunno,
aveva insistito per accompagnare personalmente il figlio con la sua auto. Nicholas è un bambino che dietro
ad un’apparente normalità nasconde un inquietante
bisogno di protezione: è terrorizzato dai racconti del
padre circa bambini rapiti per la vendita degli organi
e disgrazie che possono abbattersi sulle famiglie per la
perdita dei figli, mutilandole per sempre. Il suo sonno
è tormentato da incubi e alcune volte gli capita ancora
di bagnare il letto. Nicholas trasmette la sua angoscia al
lettore che percepisce che sta per accadere qualcosa
che cambierà per sempre la vita del protagonista. Cosa
sarà successo al padre che si dimentica di scaricare lo
zaino di Nicholas e lo lascia senza vestiti, ma non torna
per riportarlo? Sarà Hodkann, il compagno di classe
orfano temuto da tutti per la sua volubilità, che può
mostrarsi straordinariamente gentile o spietato, a commettere qualcosa di irreparabile? A sconvolgergli la vita sarà la scoperta di cosa è accaduto al bambino scomparso dal paesino in cui stanno
trascorrendo la vacanza ? “La settimana bianca” pubblicato per la prima volta in Italia da Einaudi nel
1996 e ora edito da Adelphi, è considerato il romanzo più riuscito di Carrère. Il linguaggio asciutto e la
prosa essenziale utilizzati dall’autore conferiscono ritmo alla narrazione. La sua straordinaria capacità
di delineare il profilo psicologico dei personaggi in poche righe, coinvolge il lettore in un’atmosfera in
cui l’angoscia per l’imminenza della tragedia che sta per consumarsi è alimentata ad ogni pagina. Ci
si sente come il protagonista che, approfittando dell’assenza dei genitori, frugava nei loro cassetti alla
ricerca di un segreto senza sapere esattamente cosa stesse cercando, con “l’oscura certezza che per
lui fosse una questione di vita o di morte”.
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fedro mississipi
STANZE
DI CINEMA
a cura di Mattia Gradali
GAMES OF THRONES- FIRE AND BLOOD
Quando fu mandata in onda la
prima stagione della saga fantasy
“Il Trono di Spade”, trasposizione
del ciclo di romanzi “Cronache del
ghiaccio e del fuoco”, scrissi che
questa conteneva in sé parte del
pensiero maschile universale ovvero la violenza, le nudità esplicite
e…la violenza. Fui lungimirante
visto che mentre ne parlo è in corso la quarta stagione su sette totali
previste. Mi è preclusa la facoltà
di raccontarne la trama perché si
tratta di circa duemila ore di girato,
basta sapere che alla base di tutto c’è un universo immaginario, nato dalla mente dello scrittore George
R.R. Martin, popolato da diverse casate nobili pronte a tutto pur di appoggiare i fondoschiena sul trono di
spade ovvero la modesta seggiola dei re del continente. Omicidi, torture, tradimenti, menzogne e accoppiamenti assumono un ruolo dittatoriale per tutto lo svolgersi della trama. In parallelo con questi comportamenti non molto forbiti ci sono anche un pizzico di eroismo, di coraggio e di virtù, ma poco poco. Questa
non è una critica quanto più un elogio siccome i più banali cliché cinematografici sono presi a mazzate e
macellati come bestie, tutti possono crepare, dai protagonisti agli scudieri, dai più coraggiosi ai più vigliacchi senza nessuna distinzione di sesso o genere. Questo format piace tantissimo, al punto che è diventata
la serie televisiva trasmessa da HBO più seguita dopo “I Soprano”. Piace perché non c’è nessuna pietà,
nessuna censura, nessuna morale e in ultimo ma non per ultimo gli effetti speciali sono davvero incredibili.
Si potrebbe quasi pensare che lo scrittore George Martin sia un tantino deviato ma la realtà dei fatti è che
ha offerto a un pubblico sempre più esigente e incontentabile qualcosa sopra le righe, fastidioso a tal punto
che non da nemmeno fastidio e per questo davvero apprezzabile. Un consiglio per chi avesse iniziato da
poco a seguire Games of Thrones: non vi affezionate a nessun personaggio, è probabile che muoia.
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AREABLOG
a cura di Roberta Suzzani
www.bigodino.it/malamamma/
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Da un altro punto di vista. La filosofia di Malamamma sta tutta qui: guardare maternità, famiglia, rapporto con i figli, mariti, compagni, annessi e connessi da un altro punto di vista. Meno “mistico”, più
scanzonato, ironico e talvolta sarcastico. Malamamma è un blog (per lo più video) in un blog. Tutto
nasce da un… Bigodino (.it, per la precisione). Il supplemento di Multiplayer.it raccoglie una serie di
bloggheriste (only woman) che dicono la loro su moda, tecnologia, viaggi, benessere, cucina e vita da
mamma. Appunto
Le Malemamme in questione sono due: Eva ed Elisa. Mamme, ovviamente. Amiche, evidentemente.
Giovani, scanzonate, divertenti e qualche volta dissacranti. Vedi il video delle 5 tipologie di mamme da
evitare. Ovvero il tutorial per sopravvivere ai giardinetti scansando la “mamma-mamma” e suoi consigli
naturalistici e biologici su come tirare su i bambini senza farli, la mamma fricchettona che tipicamente
ti incastra in attività sportive di gruppo all’aria aperta anche a metà gennaio con un metro di neve, o la
mamma ricca (che di solito non lavora) e i suoi faraonici progetti per le ferie estive tutti insieme così i
bambini si divertono. Una guida di consigli per destreggiarsi nella giungla del “sono diventata mamma”
dalla “A” – ovvero come dire a lui che sono rimasta incinta e magari lo conosco da una settimana – alla
“Z” alias come organizzo la vita mia e di mia figlia grazie alle App. E siccome una mamma è prima
di tutto una donna ecco un piccolo Kamasutra pre, post e durante la gravidanza. Regola di base: luce
spenta al massimo penombra per creare quel “vedo non vedo” che aiuta (anche senza essere necessiariamente in stato interessante, a dire la verità). Mamme vuol dire figli (in questo caso figlie). E con
una Malamamma il pargolo non può che essere una malafiglia. Bimbe che se ne escono tranquille e
serene con esternazioni degne di un cinico 55enne che passa da una sigaretta all’altra senza soluzione
di continuità e legge Buckowski a colazine: “Mamma, ma papà?” “Amore è partito due giorni fa!”
“Ah... ecco cos’era che mancava!” Oppure vere e proprie prese per i fondelli: “Come è andata oggi
Matilde senza la tua mamma?”
”Ho bevuto sapone, mangiato con le mani sporche, ho detto tante parolacce...
Dai mamma, scherzavo. Mica sono piccola”.
In questo fiume di parole, ogni tanto, spunta un tutorial vero e proprio. Only woman, ancora: come fare
una maxi maglia per la vostra principessa partendo da una minimaglia per voi.
Quindi Anto, Silvia… munitevi di una maglietta e un paio di forbici, che le vostre bimbe hanno bisogno
di un miniabito fatto con le vostre mani. Mamme avvisate, Malemamme formate.
http://www.bigodino.it/malamamma/
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TEL. 0523.650613
meet&greet
prefazioni, introduzioni, post e note d’autore
a cura di Bookbank
I ragazzi della via Pàl: prefazione di Paolo Crepet
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Questo libro, un classico della letteratura per
l’infanzia, regalo obbligato in occasione di influenze
e morbilli, riletto oggi potrebbe essere dedicato ai
ragazzi di tutte le periferie del mondo, a tutti coloro
che non hanno un posto dove stare e giocare. Le storie di Nemecsek, il gracile figlio del sarto; di Boka, il
piú forte del gruppo, e degli altri compagni divisi tra
Camicie rosse e via Pál, ci conquistano e ci commuovono forse proprio per la loro inattualità. Paolo Crepet
(psichiatra e psicologo) rilegge il messaggi di Ferenc
Molnàr e lancia un monito a tutti i genitori.
“Si avverte qualcosa di misterioso nell’accostarsi ad
un’opera letteraria che continua ad essere letta con
costante curiosità e interesse da quasi un secolo. E
di magico. Una prima spiegazionead un successo
così clamoroso risiede, a mio parere, nella scoperta
fondamentale fatta – forse inconsapevolmente – da
Ferenc Monàr: L’adolescenza. […].
I ragazzi della via Pàl sembrano eroi che sfidano la
banalità del pregiudizio adulto: l’incapacità di essere autonomi. […]. Molnàr riesce in questa magia
(l’adolescente al centro delle nosrte attenzioni) dando dignità a un’altra parola: il gioco.[…]
Oggi non è più così. Il fascino della lettura del capolavoro di Molnàr trova qui un sapore quasi malinconico, quello del ricordo nostalgico di un buon tempo andato. Oggi gli adolescenti non giocano più fuori,
ma dentro. Ognuno nelle proprie stanze confortevoli (loculi tecnologici organizzati dai loro genitori), il
gioco è diventato segreto e secretato (internet, chat line, sms). Non più sudore,odio, collutazione, ma
per lo più algida adesione alle nuove regole tecnologiche. “Vietato giocare” è scritto proditoriamente su
un cartello affisso nel cortile di un condominio romano. I ragazzi della via Pàl oggi sono seduti davanti
ad un display, gli occhi arrossati non più da un
dolore ma dalle ore trascorso a giocare all’ultimo
videogioco della Playstations. Derubati dei cortili,
scippati di campi e di strade. I ragazzi della via
Pàl oggi non conoscono più il terzo luogo, quello
liberato dagli adulti, al contrario migrano da
un’aula scolastica a una piscina, da una palestra
a un Internet cafè per poi ritirarsi tra le laconiche
ritualità consumate sul suolo domestico. Il loro è
un passaggio da un luogo controllato da un adulto
ad un altro anch’esso privo di reale autonomia.
Mai davvero soli tra loro, tra pari. Se non ci fosse
la notte, se non ci fosse la virtualità tecnologica
non conoscerebbero il tempo come misura di sé.
I ragazzi della via Pàl crescevano svelti, i nostri
figli lentamente. Perché il terzo luogo, il campo,
la strada (cioè quella dove l’adulto quando c’è
è marginale) sono occasioni di crescita proprio
in quanto l’adolescente deve assumere su di sé
èarte della responsabilità di quel gioco. E ciò
lo fa grande. Ma se un gruppo di adolescenti è
costretto a giocare sempre con qualche adulto
vicino (l’allenatore, il bagnino, il professore)
oguno di loro tenderà a delegare a quell’adulto
le regole del gioco e la responsabilità della loro
applicazione.
Ecco che i nostri ragazzi tendono a crescere
sempre più lentamente e fragili. Qui forse l’ultimo
straordinario insegnamento di Molnàr, quasi un
presentimento: salvate i vostri adolescenti futuri
dando centralità alle loro vite, ai loro diritti, alla
loro voglia di provarci anche da soli con il loro
formidabile talento nascosto nello zainetto.”
Paolo Crepet
17
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Santa Giustina, un luogo fra natura, benessere...
pure emozioni per l’anima e per il corpo!
Qui accadono meraviglie naturali! Un luogo dove
la nascita e la crescita di un grappolo d’uva o di
un bambino accadono grazie a naturali alchimie,
cura, passione e competenze, dove arte, creatività, cultura, pedagogia e divertimento si sposano
perfettamente. Anche quest’anno ritornano gli
appuntamenti con pedagogiste, educatrici e ospiti speciali che guideranno i bambini attraverso
un percorso multisensoriale all’insegna del divertimento, tutto da scoprire.
Di seguito i temi attorno a cui sono costruiti gli
incontri dei mesi di Giugno e Luglio:
•alla scoperta dei nostri antenati attraverso
viaggi fantastici fra magie egizie, tinture
naturali, tessiture e pitture neolitiche.
•ricamare e dipingere con i fiori e colori che madre natura ci dona
•massagiocando con mamma o papà
•magicherie per tutti e tutti maghi con Mago Frank
•giochi di soffi, saponi e aria... semplicemente bolle
•ombre e colori fra natura e fantasia
•dipingere con tanti colori, tutti quelli che
un arcobaleno può offrire grazie a stimoli tratti da arte vera e da un vero artista
•cucinare con la natura
Per ogni laboratorio si svolgerà dalle ore 17.00
alle 19.00. è compresa una piccola merenda.
GIUGNO 2014
MARTEDì 03
Artisticando si diventa artisti (4-8 anni)
GIOVEDì 05
Magicando si diventa maghi (4-8 anni)
MARTEDì 10
Oggi faccio l’artista preistorico (5-8 anni)
GIOVEDì 12
Artisticando si diventa artisti (4-8 anni)
MARTEDì 17
Massagiocando con mamma e/o papà (4-8 anni)
+genitori
GIOVEDì 19
“Dipingere” con fiori e profumi (6-8 anni)
+genitori
MARTEDì 24
Sentirsi veri neolitici (5-8 anni)
GIOVEDì 26
Ombre e colori fra natura e fantasia (5-8 anni)
SABATO 28
Spettacolo di bolle di sapone e magia (3-8 anni)
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Per info:
Azienda Agricola Santa Giustina
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29010 Pianello Val Tidone PC Italia
T: +39 0523994612 - Cel. 349 8155569
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PROGRAMMA
GIUGNO 2014
Via G. Taverna, 48 - 29121 Piacenza
tel. 0523. 325440 - 347 5414633 - fax 0523.325440
[email protected]
GIOVEDI 12/06 alle ore 19.00
FONDAZIONE ISTITUTO GAZZOLA
Visita esclusiva alla Pinacoteca dell’Istituto Gazzola
La Fondazione Istituto Gazzola giovedì 12 giugno
aprirà eccezionalmente le porte della Pinacoteca
per una visita straordinaria sul tema dell’arte
neoclassica e per presentare i famosi gessi
recentemente restaurati.
L’evento è organizzato dalla Delegazione FAI
di Piacenza nell’ambito del programma di iniziative
quest’anno dedicate al Canova
e al Neoclassicismo. Ad accompagnarci in questo
splendido percorso d’arte sarà il prof. Alessandro
Malinverni, conservatore del Museo Gazzola.
Al termine della visita seguirà una degustazione
in tema neoclassico. Una tavola imbandita
per conoscere le prelibatezze gastronomiche
dell’alta cucina di quel periodo storico a Piacenza.
Parte del ricavato sarà devoluto all’Istituto Gazzola
per sostenere gli onerosi interventi di restauro
dei gessi, patrimonio artistico e culturale di tutta
la collettività.
E’ necessaria la prenotazione presso il Punto FAI:
Libreria del Corso - Corso Vittorio Emanuele 160,
Piacenza - Tel. 0523 384335.
La quota di partecipazione è di 35 euro da versare
al momento della prenotazione da effettuarsi,
fino ad esaurimento dei posti disponibili,
entro e non oltre la mattinata di mercoledì
11 giugno.
Istituto Gazzola – ingresso da via S. Tomaso, 14
Piacenza. Inizio del percorso guidato
alle ore 19.00. A seguire degustazione a buffet.
DOMENICA 15/06
FAI GOLF CUP - CROARA COUNTRY CLUB
IN LOCALITÀ CROARA NUOVA GAZZOLA
La formula di gara: 18 buche Stableford hcp 3
categorie, 1°, 2° netto, 1° lordo 1° lady 1° senior.
Come negli scorsi anni il campo prova sarà a
disposizione gratuitamente per tutti i ragazzini che
si presenteranno ed in aggiunta al consueto torneo
si terrà una gara riservata a “campioncini in erba”;
inoltre il Croara Country Club aprirà le porte del
Club a tutti soci e non. Sabato 21 Cena Bianca In
collaborazione con il gruppo FAI Giovani Piacenza,
una cena che si ispira al “diner blanc” parigino in
cui a farla da padrone sarà il colore bianco, sia
nell’abbigliamento sia nell’allestimento dei tavoli.
Un evento conviviale e gioioso in una location del
centro storico di Piacenza, all’insegna dell’arte
e della buona compagnia.
Informazioni più dettagliate
a partire dal mese dimaggio
sul sito faigiovanipiacenza.wordpress.com,
sulla pagina Facebook o alla mail
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SPECIALE
VALTREBBIA
La Val Trebbia entra nella grande storia all’inizio della seconda guerra punica, e precisamente nel 218 a.C.,
quando i Cartaginesi condotti da Annibale portano la guerra in Italia penetrandovi attraverso le Alpi. Quella
della bassa Val Trebbia è la prima grande battaglia di quella guerra. La sconfitta delle legioni romane agli
ordini dei Consoli Publio Cornelio Scipione e Tiberio Sempronio minaccia la sopravvivenza stessa di Roma.
Ecco come Polibio (nella traduzione di G.B.Cardona), scrivendo pochi decenni più tardi, descrive la battaglia. Gli eserciti dei due Consoli si sono appena congiunti, Publio è ancora sofferente per la ferita infertagli
in un precedente scontro, mentre Tiberio ha riportato un successo in una scaramuccia coi Cartaginesi.
Gli eserciti contendenti sono occupati sulle due rive del Trebbia: sulla destra i Romani, sulla sinistra i
Cartaginesi.
21
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...Tiberio, eccitato e molto lieto per il felice successo, si mostrava impaziente di venire al più presto a
un risultato decisivo. Sebbene avesse l’opportunità
di sfruttare la situazione secondo il suo pensiero,
poiché Publio non stava ancora in forze, tuttavia, volendo anche procacciarsi il consenso del
collega,si consultò con lui, ma Publio nelle condizioni in cui si trovava si mostrò contrario. Pensava che le legioni dopo le esercitazioni invernali
sarebbero state più allenate, che i Galli, i quali per
la loro incostanza erano incapaci di mantenersi
fedeli, avrebbero sicuramente tramato qualche
novità contro i Cartaginesi, se li avessero visti inoperosi e costretti all’ozio. Inoltre,guarito dalla ferita,
egli sperava di poter apportare un valido aiuto alla
causa comune. Pertanto con tali ragionamenti cercava di convincere Tiberio a rimanere come si trovavano. Ma questi, sebbene riconoscesse la realtà
e l’opportunità dei suggerimenti di Publio, tuttavia,
spinto dall’ambizione e con una fiducia irragionevole, era desideroso di affrontare il rischio da solo,
quando ancora Publio non poteva intervenire nella
lotta e prima che i Consoli designati assumessero il comando, poiché era quello il tempo delle
elezioni. Quindi, preferendo non l’opportunità degli
eventi, ma l’interesse proprio, era evidente che
avrebbe errato in ciò che conveniva fare. Annibale,
che a riguardo la pensava come Publio, al contrario
bramava incontrarsi con i nemici, in primo luogo
per trarre profitto dall’ardore dei Galli mentre era
ancora intatto, per poi assalire le legioni romane
arruolate di fresco e perciò non ancora esercitate,
quindi per approfittare della momentanea invalidità di Publio e, ciò che più importava, per agire e
non far passare il tempo a vuoto. Ad un capo infatti
che trasporta il suo esercito in terra straniera e che
si accinge ad imprese straordinarie, un solo modo
di salvezza rimane: tener continuamente vive le
speranze degli alleati. Annibale pertanto, conoscendo l’animo impulsivo di Tiberio, si preparava
alla battaglia.
Già da tempo aveva osservato che lo spazio intermedio tra i due accampamenti era piano e brullo,
ma adatto ad un’imboscata perché attraversato
da un torrente dalle alte rive, su cui crescevano fitti
pruni e rovi; pensava quindi di trarre in inganno i
nemici. In realtà era possibile eludere la vigilanza
dei Romani, che solevano guardare con sospetto i
luoghi boscosi, dato che i Galli avevano l’abitudine
di porsi in agguato in posti siffatti, ma nutrivano
piena fiducia per quelli piani e nudi. Non sapevano
invece che sono proprio questi ultimi più adatti
delle selve per nascondere senza alcun pericolo
gli insidiatori, che possono così da lontano osservare tutto , e che nella maggior parte dei terreni
esistono posti sufficienti ad occultarsi. Pertanto un
torrente qualunque con un breve ciglio , e talvolta
canne, felci e qualsiasi specie di pruni, possono
non solo nascondere fanti, ma anche cavalieri, per
poco che si preveda a nascondere le armi visibili e
a porre gli elmi sotto gli scudi.
Tiberio, appena vide avvicinarsi i cavalieri Nùmidi,
tosto inviò la cavalleria con l’ordine di prendere
contatto e di affrontare i nemici. In seguito mandava circa seimila arcieri e poi faceva uscire
dallo steccato le rimanenti milizie, come se la
loro presenza bastasse a decidere le sorti della
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battaglia, imbaldanzito com’era dalla sua superiorità numerica e dall’esito favorevole ottenuto il
giorno precedente con la cavalleria. Si era verso
il solstizio invernale e quel giorno si presentava
eccezionalmente nevoso e freddo; i cavalli e gli
uomini erano usciti fuori quasi tutti, si può dire,
digiuni; l’esercito però era pieno di slancio e buona
volontà; ma quando i soldati giunsero al passaggio
della Trebbia, trovarono il fiume in piena, perché
durante la notte era caduta la pioggia in tutta la
zona e i fanti passarono a stento, immersi fino al
petto. La conseguenza fu che l’esercito soffrisse
per il freddo e per il digiuno,poiché si era ormai
a giorno inoltrato. I Cartaginesi invece nelle tende
avevano mangiato e bevuto, e dopo aver preparato
i cavalli, si erano unti ed armati, tutti intorno ai fuochi. Annibale che aspettava il momento opportuno,
appena si accorse che i Romani avevano oltrepassato il fiume, inviò avanti le milizie di riserva, circa
ottomila uomini tra astati e Baleari e poi condusse
fuori il resto dell’esercito. Avanzò per circa otto
stadi dinanzi all’accampamento e dispose su una
sola fila i fanti che raggiungevano il numero di ventimila uomini, Iberi, Galli e Africani; distribuì alle ali
i cavalieri che erano più i diecimila con gli alleati
gallici, divise in due parti gli elefanti e li collocò davanti a ciascuna ala. Tiberio frattanto richiamava i
ristorante albergo pizzeria
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Il ristorante dell'agriturismo è aperto a pranzo da martedì a domenica, mentre a cena dal mercoledì alla
domenica. Lunedì è giorno di riposo. Sono diponibili ampi spazi al coperto per merende, buffet, aperitivi
nella stagione estiva, è possibile concordare menu' per cerimonie quali matrimoni, battesimi, comunioni o cresime, l'agriturismo può contenere fino a 100 posti a sedere. Il nostro menu è composto da
antipasti del territorio, quali ad esempio salumi piacentini accompagnati da gnocco fritto e giardiniera,
fatta in casa. I primi sono tutti preparati con pasta fresca di nostra produzione: tortelli piacentini con la
coda, pisarei e fasò, anolini in brodo sono solo alcuni dei piatti tipici del territorio che potete trovare da
noi. Inoltre potrete gustare arrosti di carne e carne alla piastra con contorni di stagione, e per finire i
buonissimi dolci di nostra produzione, i vini proposti sono esclusivamente piacentini. Tutti gli
ingredienti provengono dalla nostra azienda agricola oppure dalle aziende agricole in zona. In tutta la
struttura si accettano cani e gatti, per un soggiorno in compagnia dei vostri amici a quattro zampe.
L'Agriturismo è dotato di 7 camere di cui una attrezzata per accogliere persone con disabilità. L'arredamento è particolarmente curato per offrire un piacevole soggiorno in totale relax. Pensate per favorire il
riposo e garantire la privacy, le nostre stanze si aprono sui meravigliosi panorami delle nostre colline,
cullati da una piacevole brezza che anche nelle giornate più calde ci accompagna sempre.
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Il Poggio Cardinale offre numerose attrattive per poter trascorrere una piacevole vacanza coinvolgendo
i più piccoli in giochi e opportunità di svago. All’esterno dell'agriturismo troverete una grande area
giochi con dondolini e molti altri giochi, inoltre disponibile un campo da calcetto.
Una zona bimbi è presente anche all'interno in adiacenza della sala ristorante.
Agriturismo Il Poggio Cardinale
Loc. Ancarano Sotto, 177 - 29029 - Rivergaro (Pc) - Tel. 0523/958528
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Loc. Case Marchesi, 3 - 29020 Travo
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Aperti tutte le sere
da Giugno a inizio Settembre;
Sabato, Domenica e Festivi
anche a Pranzo.
26
cavalieri che non sapevano come comportarsi con
i nemici, perché i Nùmidi retrocedevano con prontezza e in ordine sparso e poi, voltatisi, assalivano
di nuovo audacemente e coraggiosamente. Questa
è proprio la tattica dei Nùmidi nelle battaglie. Al-
lora il Console dispose secondo il loro abituale
schieramento i fanti che erano circa sedicimila
Romani e ventimila alleati (questo è il numero
che forma presso i Romani un esercito completo
usato in battaglie campali, quando le circostanze
riuniscono entrambi i consoli); quindi, posti i cavalieri alleati, in numero di quattromila, marciava
fieramente contro i nemici, avanzando in ordine e
a passo lento.
Appena furono entrambi vicini, iniziarono la
battaglia le truppe celeri poste all’avanguardia. In
questo primo scontro i Romani ebbero la peggio
per molte ragioni, mentre ai Cartaginesi l’esito era
favorevole, giacchè gli arcieri romani sin dal matttino erano stati sottoposti a dura fatica, e, nella
mischia contro i Nùmidi, scagliata la magio parte
delle frecce, quelle che ancora rimanevano erano
rovinate dalla continua umidità. Presso a poco lo
stesso accadde alla cavalleria e a tutte le legioni;
nei Cartaginesi invece avveniva l’opposto; pieni
di vigore e freschi di forze erano ben disposti e
27
28
29
sempre pronti ad ogni necessità. Quindi, appena
gli armati alla leggera furono accolti negli intervalli
eil nerbo dell’esercito venne contatto, la cavalleria
cartaginese facilmente da entrambe le ali cominciò a premere gli avversari, sia per la superiorità
numerica, sia per l’efficienza degli uomini e dei cavalli, i quali fino al momento dell’uscita dal campo,
come ho già detto, erano stati in riposo.
Quando la cavalleria romana si ritirò e lasciò
scoperti i fianchi dello schieramento, i lancieri
cartaginesi e la cavalleria dei Nùmidi superarono
le proprie truppe che erano schierate in prima
linea; piombando ai fianchi cagionavano ai Romani
molti danni e distoglievano dall’urto centrale le
forze shierate frontalmente. Pur tuttavia il grosso
dell’esercito formato dalla fanteria pesante, che
occupava sia nei Romani che nei Cartaginesile
prime file e il centro dello schieramento, a lungo
combattè a piè fermo, rendendo incerto l’esito ella
battaglia. A questo punto sorsero dagli agguati i
Nùmidi e piombarono improvvisamente alle spalle
dei legionai che combattevano al centro, producendo tra le file romane grande confusione e difficoltà.
Infine entrambe le ali di Tiberio, assalite di fronte
dagli elefanti, all’intorno e ai fianchi delle truppe
celeri,m si volsero in fuga e nell’inseguimento furono incalzate fino al fiume sottostante. Nel centro
i Romani schierti nelle ultime file, assaliti dalle
truppe poste in agguato, subirono gravi perdite,
mentre i legionari che si trovavano nelle prime file,
spinti dalla necessità siperarono i Galli e na parte
degli Africani e uccisi molti di essi, si aprirono un
varco nello schieramento cartaginese, e, pur vedendi che i loro compagni che si trovavano alle ali
erano ricacciati, si astennero dal portare aiuto ad
essi o al ritornare al loro campo, perchè temevano
la massa dei cavalieri ed erano impediti dal fiume
e dalla pioggia che scrosciava impetuosa sul loro
capo; conservando invece l’ordine, a file serrate si
ritirarono in sicurezza a Piacenza in numero non
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14 giugno ore 16:00
VIII incontro di studio
LA TERRA è MADRE DEL VINO
Interverranno:
Enzo Grossi – Advisor Expo 2015
Fausto Colombo – Università Cattolica Milano
Andrea Barbieri , Paolo Capelli, Umberto Capelli – aspiranti giullari
Coordinatore:
Simona Segalini – giornalista
Seguirà aperitivo
27 giugno ore 21:30
Ma cos’è
questo swing?
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inferiore a diecimila. Gli altri per la maggior parte
fuono uccisi vicino al fiume dagli elefanti e dalla
cavalleria. I fanti che riuscirono a fuggire e il maggior numero dei cavalieri, ritirandosi sulle orme dei
legionari, di cui ho già parlato, si portarono insieme
con essi a Piacenza. L’esercito cartaginese inseguì
i nemici fino al fiume, ma poi, non potendo prosegiure per la pioggia, rientrò nell’accampamento.
Tutti erano esultanti per l’esito della battaglia. Pochi furono gli Iberi e gli Africani uccisi, molti di più i
Galli; gli elefanti invece furono così duramente provati dalla pioggia e dalla neve sopraggiunta, che
tutti, eccetto uno, perirono ed anche molti uomini e
cavalli furono uccisi dal freddo.
Tiberio sebbene comprendesse la gravità del
disastro, volendo tuttavia, per quanto possibile
nasconderla ai Romani, mandò a dire che una
battaglia aveva avuto luogo, ma che il maltempo
aveva loro sottratto la vittoria. I Romani sul principio prestarono fede alla notizia, ma quando, non
molto dopo, furono informati che i Cartaginesi tenevano l’accampamento romano, che tutti i Galli
erano passati al nemico e che le proprie truppe,
abbondonato l’accampamento, si erano ritirate
dalla battaglia e tutti si erano riuniti nelle città e
venivano riforniti del necessario, dal mare attraverso il Po, allora compresero molto bene l’esito
della battaglia.
dalla “Maratona di lettura
delle Giornate FAI di primavera”
a cura del Prof. Domenico Ferrari Cesena
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venerdì 13 e sabato 14 GIUGNO
Raduno di pesca - Fiume Trebbia
Spettacoli di improvvisazione teatrale
Auditorium Santa Chiara ore 21.15
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Processione dell’Ascensione
e Benedizione delle Ciambelline
sabato 14 giugno
venerdì 6 sabato 7
domenica 8 giugno
Cortile di Palazzo Tamburelli
Associazione Quinto Quarto
domenica 1 giugno
Comune di Bobbio
Vie della città - Ra Familia Bubièiza
“La Gabbianella e il Gatto”
Spettacolo ispirato al racconto di Luis Sepulveda
a conclusione del laboratorio teatrale della Scuola
Primaria di Bobbio - Adattamento teatrale e direzione artistica di Marina De Juli
Auditorium Santa Chiara ore 21.00
Kardios, Istituto Comprensivo, Comunità Montana,
Comune Di Bobbio
domenica 8 giugno
Alla scoperta di Bobbio
Visita guidata alla città. Ritrovo presso IAT ore
14.30 - Prenotazione obbligatoria al 340.5492188.
Costo a persona euro 5,00 - CoolTour s.c.
Partecipazione del Canoa Club Bobbio alla 39a Edizione della
Vogalonga di Venezia
Canoa Club Bobbio
Cantando in Corte
Canti, danze e musica dell’Appennino con il
gruppo Enerbia - Inaugurazione della mostra fotografica “Con un piede nel passato…”
Museo Etnografico, Loc. Callegari di Bobbio
dalle ore 15.00 alle ore18.00
Museo Etnografico Valtrebbia, Fondazione Bertuzzi
& Losi
“Festival Pandora”
Riapertura della Mostra Antologica
dedicata a Pino Ballerini
II Nigth Run
Gara podistica su strada - Circuito cittadino
Fidal, Comune di Bobbio
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A spasso nel tempo
Una giorbnata indietro di 6000 anni. Rievocazione,
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bimbi, birra artigianale etc.
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14 GIUGNO ore 16.00
VIII incontro di studio LA TERRA è
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interverranno: Enzo Grossi - Advisor Expo,
Fausto Colombo - Università Cattolica Milano,
Andrea Barbieri, Paolo Capelli, Umberto Capelli aspiranti giullari.
Coordinatore: Simona Segalini - giornalista
Cantine Bonelli - Via Roma 86, Rivergaro (PC)
27 giugno ore 21.30
da domenica 8 a domenica 15
Tennis Camp “I Salici”
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LE SORELLE MARINETTI
Ma cos’è questo swing
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33
LAVORO:
CREATIVITA’
A TEMPO
INDETERMINATO
Di Arianna Groppi
34
Formentera non esiste:
per Stefania Campanella il datore di lavoro è un’isola
E infine ritorna. L’estate. Ogni anno fortunatamente si palesa e inevitabile quanto banale il pensiero
va alle vacanze. Già le vacanze! Ma se non hai un
lavoro puoi parlare ugualmente di ferie. Se non hai
un lavoro difficilmente pensi ai viaggi, o sarebbe
meglio dire che pensi ai soldi che ti mancano per
farli sti benedetti viaggi. Per questo motivo, in
mezzo ad un simile groviglio di pensieri, vogliamo sbrogliare la matassa e darvi la soluzione:
basta lavorare viaggiando e viaggiare per lavoro.
È semplice. Come? Ovviamente usando creatività e passione. Quella che ci ha messo Stefania
Campanella, romana di nascita ma “rivergarese”
di adozione che ha deciso di trasformare la sua
passione per l’isola di Formentera in un lavoro. Ma
non stiamo parlando di un canonico lavoro legato
al turismo. Stefania si è prodigata per diventare
l’ambasciatrice di una cultura turistica autentica.
Ha scritto diversi libri, si è inventata un’associa-
35
zione (Formentera filo Blu), ha organizzato mostre
di artisti che hanno tratto ispirazione da quest’isola, ha promosso film “isolani”, insomma ha fatto
si che quest’isola del Mediterraneo diventasse il
suo “datore di lavoro”. Oggi la sua ultima fatica
è Formentera Non Esiste, il portale che prende
ispirazione dal titolo di un libro pubblicato da Stefania nel 2011, in cui si propone come guida per
itinerari turistici non convenzionali. Cose da fare,
posti da vedere, persone con cui parlare questo
offre attraverso il suo portale a cifre decisamente fuori dagli standard modaioli dell’isola nota in
Italia solo come “buen retiro” di calciatori a caccia
di veline (e vice-versa). Pochi euro sono sufficienti
per trovare “un’amica” solare e curiosa in grado di
mostrarvi perché su quelle spiagge hanno trovato
l’ispirazione i Pink Floid. Ma attenzione, nonostante l’amore smisurato per quest’isola Stefania non
vivrebbe mai li. Un po’ perché si è innamorata
della Valtrebbia e un po’ perché perderebbe quella visuale disincantata e sognante dell’isola che
le permette di emozionarsi ogni volta che sbarca
sulle sue coste. Un po’ come dire che quando si
fa qualcosa per passione bisogna impegnarsi per
tenerla continuamente alimentata e non rischiare
che diventi una banale routine.
36
SPECIALE
VALTREBBIA
.........................................................................
fine
DOVE ANDIAMO
IN PAUSA PRANZO?
E’ sempre la solita storia: dove andiamo a mangiare? Non ho voglia del solito panino! Mi piacerebbe
scoprire posti nuovi! Bene ci pensa ZTL a togliervi dall’impiccio di dover tirare la monetina per organizzare la vostra pausa pranzo. Riparte la nostra rubrica dedicata a chi vuole scoprire sempre posti
nuovi o a chi cerca un luogo di cui innamorarsi. Ecco le differenti proposte che abbiamo scelto per voi:
37
G. LUPI
OSTERIA D’UNA VOLTA COOP
Chiuso la domenica, aperto i restanti giorni a
L’ Osteria d’una Volta ha il piacere di presentarvi
“I chiostri d’una Volta”, dove all’interno si potrà
gustare frutta di stagione tra cui: fette d’anguria,
melone, spiedini di frutta, granite ed altro ancora.
Via San Giovanni, 36 - Piacenza
tel. 0523 304034
Chiuso Domenica sera
pranzo e a cena, disponibilità di tavoli all’aperto
nel giardino del locale. Piatti tipici piacentini ed
emiliani ma la vera specialità della casa è la paella valenciana(ottima).
Via Taverna, 137 - Piacenza
tel. 0523.482726
LA BOTTEGA
DEGLI OGGETTI
INUTILI
E MERAVIGLIOSI
a cura di Alessandra Sogni
Grafite
Questa non è una battaglia navale
Se questo corpo avesse una voce, scavalcherebbe il grigio della materia per raccontare terze cugine di
battaglie navali, tra mari di inchiostro sprecato a far naufragare pirati dall’occhio veloce in vele bianche
d’ignave arresa. Farei aprire più di una bocca, non solo bambina.
Se ci fosse un erede, cercherei di insegnargli la speciale natura della verità, distinguendo tra le opinioni
degli altri e i sussurri del proprio coraggio, tagliando e cucendo, incollando, buttando. Anche piangendo,
alla scoperta di quanta libertà.
Se ne fossi capace, libererei la rabbia tra queste mura calde di primavera, ma un odore di fiori da fuori soffoca ogni respiro di rivolta e io sudo qui, scivolo sulle doppie, inciampando in un’Italia che si fa o si uccide.
Se potessi sdoppiarmi, sbircerei sotto la mano del mio vicino per avere un segno: continuare ad illudermi
che una goccia nel mare cambia il mare davvero e ogni nome è un’avventura che va ancora scritta, senza
sinopie di glorie future e sbagli avvenuti.
Se si trattasse di storia, direi come ho visto il passato piegarsi ai ricordi vincitori, mentre sconfitta e
menzogna prendevano posto nel salotto del pensiero comune, tra paradossi restringi-orizzonte
man mano che sali. Quello che all’imbelle fanno
altezza e infinito: pinguini sui grattacieli, buoni
soltanto a guardare in piscina.
Se volessimo davvero vedere, è a trecentosessanta gradi che si dovrebbe girare, perché sono
nel tondo i moti che rendono possibili tutte le cose
e anche nelle due dimensioni c’è un viaggio che
inizia e finisce da dietro. Una scoperta per cui vale
spesso la pena voltare.
Se fossimo foglie, sì che potremmo cambiare strada nel vento e mutare colore, ma siamo persone: di
sangue, intelletto e di cuore. Avere i piedi per terra
è un diritto di fisica ed altre ragioni; stare eretti il
nostro destino, se non siamo ubriachi.
Se avessi bevuto, avrei finalmente la scioltezza di
arringhe antiche: se il meglio è nemico del bene, il
meno peggio è nemico di tutti e c’è una particolare magia che unisce la penna e la spada e parole
nuove che non si fanno cancellare, per provare
ancora una volta a riempire di speranza la distanza
tra graffio e grafite.
39
a cura di Enrico Pagani
SPORTZONE
I trionfi di Rebecchi Nordmeccanica, Pro Piacenza
e Piacenza Rugby
In attesa che vengano definiti gli ultimi verdetti per le squadre piacentine ancora in gioco nei rispettivi
campionati, cominciamo con il celebrare le realtà sportive locali che – già da qualche settimana o solo
da pochi giorni – hanno concluso trionfalmente la loro stagione con una promozione o addirittura con
uno Scudetto.
REBECCHI NORDMECCANICA
Scudetto è stato nel caso della Rebecchi Nordmeccanica della famiglia
Cerciello. Ma non è stato solo Scudetto. È stato dominio assoluto per tutta
la stagione, partita con il piede giusto
grazie alla conquista della Supercoppa, proseguita con la vittoria della
Coppa Italia a Treviso e conclusasi con il Tricolore e, quindi, con il Triplete. In mezzo a tante vittorie solo
un momento di crisi, un calo di rendimento in campionato che è poi coinciso con l’eliminazione dalla
Champions League, che rimane a questo punto la sfida per il prossimo anno. Il prossimo anno, appunto.
Aspettando di sapere qualcosa di definitivo sul futuro della pallavolo maschile a Piacenza, per fortuna
che l’anno prossimo la nostra città potrà godere almeno di quella femminile. Abbiamo temuto tutti dopo
l’annuncio shock di Antonio e Vincenzo Cerciello e del Vicepresidente Rebecchi di volersi ritirare dalla
pallavolo dopo la mancanza di risposte da parte dell’amministrazione sulla questione PalaBanca. Ma alla
fine poi l’allarme è rientrato, la famiglia Cerciello
ci ha ripensato e ha deciso di proseguire la sua
avventura con la Rebecchi Nordmeccanica. Che,
nel frattempo, ha perso qualche pezzo pregiato
(De Kruijf, Ferretti, Sansonna e Bosetti) ma ha già
trovato valide sostitute (la belga Dirickx in regia, la
schiacciatrice Sorokaite ed il libero Carocci quasi
preso) e ha trattative aperte con giocatrici di primo
livello, come la centrale statunitense Harmotto e la
schiacciatrice Chiara Di Iulio (ex-Bergamo), in attesa di capire se si riuscirà a trattenere Meijners. Una
cosa è certa: anche il prossimo anno la Rebecchi
Nordmeccanica del neotecnico Alessandro Chiappini sarà assoluta protagonista.
PRO PIACENZA
Protagonista indiscusso in questa stagione di
sport piacentino è stato senza dubbio anche il
Pro Piacenza del Presidente Scorsetti, capace di
ottenere la promozione in Lega Pro dopo un campionato in Serie D fatto quasi tutto al comando.
Ne sa qualcosa il Piacenza dei fratelli Gatti, partito con l’ambizione di ammazzare il campionato
ma che ha ben presto dovuto fare i conti con una
categoria insidiosa ed in particolare con un “Pro”
più maturo e, sicuramente, più squadra. Un gruppo forte e unito, una società seria e competente,
un tecnico preparato come Arnaldo Franzini di
Vernasca: questi sono stati gli ingredienti principali del successo, arrivato come frutto di un’ottimo lavoro nell’arco di un triennio. Un triennio in
cui il primo anno è servito per capire la categoria
(salvezza), il secondo anno si è sfiorata l’impresa
(terzo posto) e il terzo si è centrato l’obiettivo. E
così, nel suo 95° anno di storia, il Pro Piacenza
diventa la terza squadra piacentina ad approdare
nel calcio professionistico dopo Piacenza e Fiorenzuola. E pensare che la stagione era iniziata
con una sconfitta interna per 3-2…
PIACENZA RUGBY
Ancora più incredibile, se vogliamo, è stata la
cavalcata del Piacenza Rugby di coach Sandro Pagani, neopromosso nella Serie A appena
unificata, la seconda categoria nazionale dopo
l’Eccellenza. Partiti con un handicap di quattro
punti di penalità rispetto alle altre squadre, i
biancorossi hanno da subito fatto capire di avere intenzioni serie, iniziando una scalata che in
breve tempo li ha portati al secondo posto. Poi,
a suon di vittorie, è arrivato prima l’aggancio alla
capolista Pesaro e poi, dopo due sole domeniche,
il sorpasso. Decisive le vittorie sui campi del Cecina e di Modena e le contemporanee sconfitte
di Pesaro a domicilio del Rugby Parma e in quel
di Terni. Una volta conquistata la prima piazza,
i ragazzi di Pagani non l’hanno più lasciata fino
alla fine, grazie a 17 vittorie consecutive interrotte solo dallo stop nell’ultimo turno a Noceto
(31-28), fortunatamente ininfluente. Conclusa la
regular season al primo posto, al Presidente Margarita, veneto di origini e piacentino d’adozione,
41
APPUNTAMENTO
CON L’ARTE
a cura di Elisa Mogavero
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Questo mese ZTL goes to New York, dove gli appuntamenti con l’arte -e non solo! - non sono mai abbastanza.
E’ sempre difficile fare una selecta delle cose da vedere e sembra impossibile parlare di arte senza
nominare MoMA, Guggenheim, New Museum, PS1, Brooklyn Museum e già l’elenco si sta facendo impegnativo. Ma se invece dei musei ‘storici’, avete voglia di una passeggiata l’indirizzo giusto è: High Line.
La High Line è un parco sopraelevato costruito al posto della vecchia ferrovia West Side Line, che portava la carne al Meat Packing District. In disuso dal 1980 e in procinto di essere demolita, è stata salvata
all’ultimo momento da un’associazione di residenti della zona (con alle spalle visionari investitori), che
ha presentato una proposta di riconversione a parco urbano. Gli “Amici della High Line” e la Città di
New York hanno selezionato gli architetti Diller Scofidio+Renfro e lo studio di architettura del paesaggio
James Corner Field Operations, che ad oggi hanno riconvertito il tratto da Gansevoort Street fino alla 30ª
strada, ma i lavori di estensione fino ad arrivare alla 34ª strada, procedono spediti.
Non tutti sanno che c’è un pizzico di orgoglio
italiano che corre lungo i binari della vecchia
ferrovia: la direttrice dell’High Line Art Program
è Cecilia Alemani, che con Massimiliano Gioni,
curatore al New Museum, fa coppia non solo nella
professione ma anche nella vita privata. Un lungo
giardino di sculture, con installazioni di video
proiettati sugli edifici ai lati, spettacoli di danza
e performance sono quindi i nuovi protagonisti
della scena artistica newyorkese, mai satura di
novità e progetti da invidiare e imitare.
Passegiando sulla High Line si ha la netta sensazione di entrare nel futuro. Fondamenta di
cemento armato profonde e alte il doppio degli
attuali edifici, lasciano intravedere la potenza e
la grandezza del nuovo. Per il piano urbanistico
cittadino, gli edifici che non sono dichiarati dei
“landmark” per lo skyline, possono infatti essere
abbattuti, per lasciare spazio ai nuovi grattacieli.
Hudson Yard è la scommessa che promette una
nuova Times Square in questa zona downtown
Manhattan e che coi suoi 20 billioni di dollari
sembra una sfida già vinta dalla ambiziosa City.
Passeggiando verso sud, si vede il work in progress per il nuovo Whitney Museum, affidato a
Renzo Piano, già autore della sede del New York
Times e dell’ampliamento della Morgan Library.
Inserito dal New York Post tra gli edifici che
rimodelleranno l’aspetto della città nei prossimi
50 anni, l’apertura è prevista per il 2015. Da sempre la storica sede del Whitney su Madison Avenue lamentava problemi di spazio, che saranno
risolti dai circa 19 mila metri quadrati in forma
asimmetrica che affacceranno sul fiume Hudson
e sull’ High Line Park.
Scesi dalla High Line, non rimane che fare un
giro tra le storiche gallerie di Chelsea, o fare una
sosta all’Empire Diner, l’iconico ristorante che ha
rischiato di chiudere per ragioni legali, ma che da
gennaio 2014 ha ripreso a far sognare la Manhattan di Woody Allen (del 33esimo secondo della
intro!). Se invece siete più socialite che nostalgici,
l’indirizzo è Boom Boom room, sul rooftop del The
Standard Hotel, in cui avrete più possibilità di entrare se siete ospiti dell’hotel o se avete il giusto
numero di telefono, ma la fatica per arrivare in
cima è sempre ben ripagata…you know what I
mean.
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TEATRO
a cura di Arianna Groppi
13/14/15 GIUGNO 2014 SBARCO SU PANDORA!
Raduno nazionale scuole d’improvvisazione
Ritorna Pandora, il festival dell’improvvisazione teatrale che dopo due anni a Bobbio quest’anno si
svolgerà a Pontenure il 13 - 14 - 15 giugno. 3 giorni di full immersion nel mondo dell’improvvisazione
teatrale, in un festival ricco di eventi e stage per tutti i gusti e per tutti i livelli: da chi improvvisa ormai
da anni a chi ha appena iniziato o addirittura non ha mai fatto neanche una lezione. Un programma articolato che si volgerà all’interno della Bellotta, la lussuosa villa di inizi 900 trasformata in un accogliente
centro per eventi e vacanze. Esattamente la formula di Pandora dove chiunque decidesse partecipare
vivrà un’esperienza che sta a metà tra il divertimento e l’apprendimento. Gli organizzatori garantiscono
che dato “l’alto Tasso di Improvvisazione” sarà difficile distinguere quando si sarà semplici spettatori
oppure protagonisti della scena. Ma niente paura. Anche la miglior improvvisazione ha le sue regole.
Quindi i partecipanti saranno “iniziati” alla divertente arte della recitazione senza copione grazie a 7
stage curati da esperti di questa tecnica provenienti dalle migliori scuole italiane. La vera forza dell’evento però sarà la condivisione. Attori, aspiranti tali oppure chiunque abbia al suo attivo come unica
esperienza la recita di quinta elementare, tutti vivranno a stretto contatto in un ambiente decisamente
stimolante. Il segreto per la perfetta riuscita di uno spettacolo privo di copione è l’affiatamento e la
complicità che s’instaura tra i protagonisti. Per questo motivo si dormirà, si pranzerà e si starà insieme
ininterrottamente per 3 giorni.
Ps: per gli amanti del giuoco del pallone che non possono farne proprio a meno è prevista la proiezione
accompagnata da provvidenziali fiumi di birra della partita Italia-Inghilterra.
Per info e prenotazioni: www.pandorafestival.it
45
a cura di Elisa Bozzi
CINEZONE
Giugno nel segno di Clint Eastwood
Giugno arriva nelle sale cinematografiche un po’
in sordina, con pellicole poco note per lo più, a
parte alcune chicche d’autore. Giovedì 5 giugno
si parte con Tutta colpa del vulcano, regia di
Alexandre Coffre. Alain e Valerie, separati da
vent’anni e intolleranti l’uno con l’altra, sono sullo
stesso volo diretto da Parigi a Corfù per assistere
al matrimonio della figlia Cécile. L’eruzione del
vulcano islandese Eyjafjallojökull riempie però di
cenere i cieli di tutta Europa e l’aereo su cui i due
ex coniugi viaggiano è costretto a un atterraggio
di emergenza a Stoccarda. Si parla francese anche nel film Le Weekend, con Jeff Goldblum. Una
coppia inglese decide di rivisitare dopo qualche
decennio dalla luna di miele Parigi, per ravvivare il
matrimonio. Incompresa rappresenta la terza prova da regista per Asia Argento, che conta nel cast
la figlia Anna Lou Castoldi, Charlotte Gainsbourg,
Gabriel Garko, Max Gazzè e Alice Pea. Aria, nove
anni, vive con i genitori e due sorellastre. Papà è
un attore famoso, mamma una celebre pianista,
Grande ritorno sulle scene anche per Nick Cassavettes e il suo Tutte contro lui, con Cameron
Diaz. La storia è quella di una donna che scopre
che il suo ragazzo è sposato. Decide di far squadra con la moglie dell’uomo per ottenere vendetta
sull’adultero.
E’ un film complesso Synecdoche, New York,
diretto da Charlie Kaufman e interpretato da Philip Seymour Hoffman. Ossessionato dal timore di
una morte imminente un regista decide di riunire
un gruppo di attori che dovranno mettere in scena la sua vita in un enorme spazio al coperto che
riproduce i luoghi da lui frequentati.
For No Good Reason è la straordinaria biografia di Ralph Steadman, diretta da Charlie Paul
e interpretata da Johnny Depp e Terry Gilliam.
Steadman è un illustratore e caricaturista inglese, uno degli artisti più radicali e innovatori degli
ultimi cinquant’anni.
Giovedì 26 giugno è atteso, invece, 22 Jump
Street. Della serie: due poliziotti alle superiori.
entrambi assai stressati e in continuo litigio fra
loro. Quando i genitori si separano, lei fa la spola
fra la casa materna e quella paterna.
Andrej Wajda affronta il confronto obbligato con
il personaggio di Lech Walesa nell’omonimo
film, in uscita il 6 giugno. La storia è quella del
leader di Solidarnosc, Nobel per la pace nel 183.
L’operaio Walesa sarà il primo presidente scelto
in elezioni libere e l’uomo che avrà preparato il
terreno al più grande riassetto dell’ordine politico
mondiale del secolo scorso.
Robin Wright e Harvey Keitel sono i protagonisti
del film The Congress, diretto da Ari Folman in
arrivo nelle sale giovedì 12 giugno. Il film è il viaggio nel futuro di un’attrice a fine carriera.
Gran ritorno sulle scene con Jersey Boys per
Clint Eastwood, adattamento cinematografico
del famoso musical di Broadway, da mercoledì
18 giugno al cinema. L’opera racconta la storia
di Frankie Valli e dei Four Seasons, un gruppo di
ragazzi provenienti da un quartiere povero che diventano uno dei più grandi gruppi pop americani
di tutti i tempi.
a cura di Elisa Bozzi
TVZONE
Top DJ, sfida all’ultimo disco
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Iniziamo con qualche numero: ai provini presso la casa di produzione Endemol si sono presentati oltre
500 aspiranti dj per partecipare alle selezioni di Top DJ, il primo talent show dedicato al mondo del clubbing e del dj-ing. Dietro la figura del dj si è sempre celato un alone di mistero… in tempi meno recenti
chiunque sotto il sole, con davanti il mare e tra le mani un ottimo cocktail, si scatenava al suono del remix
di turno, quello che “muoveva” l’estate per intenderci ma nessuno, se non gli addetti ai lavori, conosceva
il volto o il nome dell’artista. E’ solo di recente e grazie ad alcuni nomi celebri come David Guetta e Bob
Sinclar (per citare i più famosi) che il dj ha assunto una forma più reale fino a dare quasi l’illusione a tutti
di fare dischi. Sarà stata pure la smania di onnipotenza o la presunzione di questi giovani ma sta di fatto
che Endemol, come sempre, ha fiutato l’occasione e si è lanciata in questa nuova avventura televisiva.
Il programma, che iniziato martedì 13 maggio su Sky Uno HD del canale 108 alle ore 22.50 e viene poi
replicato in chiaro su Cielo al canale 26 DTT alle ore 24 tutti i giovedì, prevede una serie di sfide dove
i concorrenti dovranno, all’interno di uno studio allestito proprio come un reale club con tanto di dancefloor, ledwall, palco e console, dimostrare abilità tecnica ed artistica nella realizzazione di mix, remix
e mash-up, curando anche la coreografia della performance. I giudici sono tre: Albertino è senz’altro il
simbolo dei dj italiani, il più noto con Coccoluto, che però ovviamente se ne sta alla larga da questo tipo
di manifestazioni (anche se poi in tv spesso ci va). Lele Sacchi è milanese ed è un dj buon livello, ma una
sua serata di peso fuori Milano è un evento raro. Stefano Fontana ha messo a segno diverse hit qualche
anno fa e ha prodotto dischi notissimi (soprattutto con Jovanotti). Alla produzione di Top Dj invece c’è
Pierpaolo Peroni, già produttore degli 883 col mitico talent scout Claudio Cecchetto.
Solo 10 concorrenti saranno ammessi alla fase finale della competizione e ad ogni puntata (per ora otto
quelle previste) ne verrà eliminato uno. Alla finalissima accederanno solo in tre ed avranno la possibilità
di sfidarsi con un brano inedito.
Al vincitore sarà garantito un contratto discografico e di management.
Sarà sicuramente un format divertente… se non altro, nuovo!
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CARNET
Freestyle Festival
a Piacenza
Seconda edizione dell’evento incentrato sul freestyle, inteso nelle sue più svariate sfumature, che
si affaccia sulla scena piacentina, con l’obiettivo di
promuovere e sostenere questo mondo, sarà possibile assistere a diversi spettacoli freestyle, conoscere nuovi sport e nuove discipline, divertirsi a suon
di reggae, chill out, hip hop, electro e drum’n’bass.
All’Arena Daturi dal 13 al 15 giugno skate, surf, parkour, bmx e molto altro.
Info: www.anthillproject.com
A ritmo di blues!
Dal 5 al 29 giugno Piacenza si veste di blues, grazie
alla decima edizione dell’ormai tradizionale Festival
Blues. L’edizione del decennale intende perpetuare
la tradizione legata all’acqua, spingendo ancor più
in là la metafora del fiume. Non più solo Mississippi
e Po, ma quest’anno pure Trebbia: si svolgeranno in
Val Trebbia, infatti, alcuni degli eventi in programma.
Tutti gli appuntamenti, come sempre, sono assolutamente gratuiti.
Info: www.coopfedro.it
A Reggio Emilia
spazio alla fotografia
Mostre, installazioni, conferenze, incontri, workshop,
proiezioni, spettacoli. Nona edizione quella del 2014
per Fotografia Europea, dedicata alla “visione”: dalla
lezione di Luigi Ghirri alla moderna società dell’immagine. Le mostre proseguono fino a domenica 15
giugno. Oltre a Ghirri focus sul libro fotografico, sul
surrealismo, uno sguardo particolare sull’agenzia
Magnum e una mostra dedicata ad Annarella Giudici
e ai suoi CCCP.
Info: www.fotografiaeuropea.it
Il Festival Beat
compie 22 anni
Compie 22 anni il Festival Beat, storica manifestazione dedicata ai sixties in tutti i suoi aspetti. Appuntamento a Salsomaggiore Terme dal 2 al 6 luglio. In
programma esibizioni di band provenienti dall’Europa e dall’America e, come negli anni passati, verrà
allestito un expo del vintage in tutte le sue sfumature. Un evento imperdibile per gli appassionati, gli
addetti ai lavori, ma anche per i semplici curiosi.
Info: www.festivalbeat.net
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AGENDA IN PILLOLE
GIUGNO
VARIE
Venerdì 27
Venerdì 6 sabato 7
Serate di musica, arte, cultura, spettacoli, giochi per
bambini nelle vie del centro storico
ore 18:00
Raduno di auto Maserati
Via Cardinale Maculani, Piacenza - Italia
Nel centenario della fondazione della Maserati, nella terra d’origine dei Fratelli Maserati (il piacentino)
e di nascita (Voghera).
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Venerdì piacentini
shopping nights
Sabato 28
ore 17
Concerto in memoria
di Michael Jackson
Domenica 8
Piazza Cavalli, Piazza dei Cavalli, Piacenza
Concerto per ricordare Michael Jackson
Giornata nazionale
dello Sport 2014
Dal 26 Al 29 Giugno
Viale Passeggio Pubblico, Piacenza,
Manfestazione sportiva organizzata dal Coni in
collaborazione con Comune di Piacenza.
Programma:
ore 9.30-21.00 - tratto di Pubblico Passeggio
compreso tra via Alberici e corso Vittorio Emanuele
II: Esibizioni e dimostrazioni di varie discipline
sportive;
ore 16.00-21.00 - pista di pattinaggio Lia Chiapponi: spettacolo - esibizione
Decima edizione del Festival Musicale Letterario
dal Mississippi al Po, che torna all’idea principale
di “musica e cultura gratuita”, utilizzando la piazza
più importante di Piacenza, Piazza Cavalli, per
spostarsi successivamente sulle rive del Trebbia, a
Travo. www.fedrocooperativa.it
Tariffe ingresso gratuito
Per informazioni Fedro s.c.s. tel. +39.0523.073561;
e-mail: [email protected]
Programma
ore 09:30
Giovedì 12 domenica 15
Iniziativa: Libreria Mobile
Piazzetta Mercanti, Piacenza
Un pullman diventa una libreria mobile. Distribuzione di libri, opuscoli gratuiti.
Dal Mississippi al Po’
Giovedì 26 giugno
Ore 12.00 Aperitivo letterario
(Barino - Piazza Cavalli - Piacenza)
Incontro organizzato in collaborazione con i produttori di Vini Piacentini e Libreria Feltrinelli.
Ospite Letterario: Fedrerica Bosco;
Ospite musicale: Francesco Piu.
Ore 18.30 Incontro letterario
Il rosso e il nero: con Nadine Monfils e Richard
Millet. Ospite musicale: Francesco Piu (in lap steel)
Ore 20.30 Incontro letterario
Presentazione di tutti gli scrittori presenti al festival.
Africa: punteggiatura ed accordi tra le dune del deserto con Aziz Chouaki. Ospite musicale: Francesco
Piu e Pablo Leoni.
Ore 22.00 LIVE con Vieux Farkà Touré trio (Mali/FR)
Venerdì 27 giugno
Ore 12.00 Aperitivo letterario
(Barino - Piazza Cavalli)
Beviamoci un buon libro, parliamo di un buon vino.
Ospite letterario: William Ferris. Ospite musicale:
Elly de Moon.
Ore 18.30 Incontro letterario (Travo)
Incontro ad Oriente con Vikas Swarup. Ospite
musicale: Spenser Bohrem.
Ore 20.30 Incontro letterario (Travo Piazza Trento)
La strage di Utoya - ai confini della Follia con Luca
Mariani e Richard Millet. Ospite Musicale: Spencer
Bohrem.
Ore 21.30 Live (Travo Piazza Trento)
con Spenser Bohrem solo (USA) e Ian Siegal quartet
(UK).
Sabato 28 giugno
Ore 12.00 Aperitivo letterario
(Barino - Piazza Cavalli - Piacenza)
Beviamoci un buon libro, parliamo di un buon vino.
Ospite letterario: Guido Mattioni. Ospite musicale:
Francesco Garolfi trio.
Ore 18.30 Incontro letterario (Travo)
Latitudini lontane con Stefano Tura. Ospite musicale:
Francesco Garolfi trio.
Ore 20.30 Incontro letterario (Travo Piazza Trento)
Dove nasce la passione con Joe Boyd e William
Ferris. Ospite musicale: Francesco Garolfi trio.
Ore 22.00 Live (Piazza Cavalli)
con Nine Below Zero (UK).
Domenica 29 giugno 2014
Ore 12.00 Aperitivo letterario
(Barino - Piazza Cavalli)
Beviamoci un buon libro, parliamo di un buon vino.
Ospiti letterari: Roberto Costantini.
Conduce: Luca Crovi.
Ospite muiscale: Davide Speranza trio.
Ore 18.30 Incontro letterario (Travo Piazza Trento)
Una vita in libertà con Laurence McKeown.
Ospite musicale: Super Chiken.
Ore 20.30 Incontro letterario (Travo Piazza Trento)
E lei se ne andrà? - Disagio mentale o disagio della
normalità? con Manlio Talamo, Don Ciotti, Anna
Carla Valeriano e Luca Sammicheli. Ospite musicale
Super Chiken (USA) e Davide Speranza trio.
Ore 22.00 Live (Travo Piazza Trento)
con Royal Southern Brotherhood (USA).
LOCALI
MAUDIT
Corso Vittorio Emanuele, 229
Tel: 0523 327878
A partire da ottobre Lunedì musica jazz dal vivo
LAGHI DI TUNA
Tuna di Gazzola (PC)
Tel: 0523.978336 – 335.7501530
Pizzeria con lungebar aperto da giovedì a domenica
LIVING ART CAFè
Via S. Donnino, 16 Piacenza
Per info e prenotazioni: 346 0079657
Dalla colazione alla cena, insieme a musica e arte
NESSIE
Strada Agazzana n°5
(Bocciodromo comunale Parco Montecucco)
Tel. 340 886 2134 - La nuova birreria Old Stile
BELLA VITA disco club
Via Chiapponi, 33 Info e prenotazioni Tavoli: 393/3365415 338/3481473
Comoedia
S. Nicolò (PC)
53
Rottofreno, Fraz. S.Nicolò - 29010 Piacenza
Tel. 0523.760133 - [email protected]
www.comoedia.net
MIRò
Via IV Novembre, 146
29100 Piacenza
www.barmiropiacenza.com
Aperto 7 giorni su 7
Pre-discoteca – Aperitivi – Musica
the temple bar
Via. 10 Giugno 98 - Piacenza
Tel. 0523 384648 - www.thetemple.it
BACICCIA Caffè Letterario
via Dionigi Carli, 7 tel. 0523606684
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72, v. Mazzini - 29121 Piacenza
Tel. 0523 498929
Milestone
Via Emilia Parmense, 27
Prenotazione dei tavoli 345.7404041
Info: 0523-579034 - 349-8967582
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rassegna”blanco folk”
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l’energia della pizzica e la folle allegria del
Folk dei balcani
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