Impaginato 50 - Unindustria Reggio Emilia

POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, DCB REGGIO EMILIA
GIUGNO 2014
50
Vision
il punto di vista degli industriali reggiani
costruire il futuro con le idee
24
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52
64
Reggio Emilia
e l’Expo
Le priorità
di Confindustria
Tributi locali
2012-2013
La tua idea
di impresa
Imprese Reggiane
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n° 50
GIUGNO 2014
Rivista trimestrale
di Unindustria Reggio Emilia
Vision
il punto di vista degli industriali reggiani
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L’OPINIONE
Stefano Landi
06
IMPRESE REGGIANE
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ARTICOLO DI COPERTINA
Expo 2015
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PROGETTO SPECIALE DI CONFINDUSTRIA EXPO 2015
Annalisa Sassi
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REGGIO EMILIA E L’EXPO
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EXPO 2015 IN PILLOLE
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E015 DIGITAL ECOSYSTEM
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EXPO 2015 ... HANNO DETTO
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REGGIO EMILIA LA RIORGANIZZAZIONE AMMINISTRATIVA
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ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2014
Stampa Tecnograf spa
Stampato e diffuso in 7.500 copie
47
REGGIO 2.0
Pubblicità
Pubblì - Concessionaria Editoriale srl
C.so Vittorio Emanuele 113 • Modena
Tel. 059 212194
49
PER UN’EUROPA DELLA CRESCITA
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LE DIECI PRIORITÀ DEL DOCUMENTO PROGRAMMATICO
Direttore Responsabile
Giulio Paterlini
Redazione
Assoservizi srl
Progetto grafico
Hammer Communication srl
Editore
Assoservizi Srl
Via Toschi 32 – 42100 Reggio Emilia
DI CONFINDUSTRIA
Gli articoli presentati possono non rispecchiare le posizioni
di Unindustria Reggio Emilia
che comunque li ritiene un contributo
sul piano dell’informazione e dell’opinione.
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TRIBUTI LOCALI 2012-2013
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INDAGINE SUI TRIBUTI LOCALI 2012-2013
64
LA TUA IDEA DI IMPRESA
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LA FATTURAZIONE ELETTRONICA VERSO LA PA
TRA VINCOLI E OPPORTUNITÀ
Unindustria Reggio Emilia
Via Toschi 30/A - 42121 Reggio Emilia
74
VOLONTARIATO
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UNINDUSTRIA NOTIZIE
tel. 0522 409711• Fax 0522 409793
www.unindustriareggioemilia.it
COSTRUIRE IL FUTURO. CON LE IDEE.
Viviamo tempi straordinari che impongono a ciascuno situazioni, sollecitazioni e stati d’animo mai sperimentati. Le difficoltà del presente hanno assunto ormai una dimensione sociale. Si soffre per l’esiguità della propria pensione a fronte di costi che crescono ogni mese. C’è sofferenza nel ritrovarsi soli davanti all’impossibilità di far fronte a un impegno. Soffriamo per un
figlio che non trova la sua strada. Si soffre nel vedere la propria vita di lavoro o la propria impresa devastate dalla crisi. Se ci guardiamo intorno, ci accorgiamo che l’esperienza della sofferenza rappresenta ormai un fatto sociale. Non potrebbe essere diverso: trovarsi senza via d’uscita è una tra le
più difficili prove che gli uomini e le donne sono chiamati ad affrontare nel
corso della loro vita.
In questi ultimi anni la domanda di speranza si è infranta contro l’immobilismo della realtà le cui uniche dinamiche paiono essere quelle contrasse-
l’opinione
gnate dal segno meno. Tale stato di cose ha contribuito all’affermarsi della
demagogia, del populismo, del risentimento e dell’invidia sociale. Sentimenti e reazioni che hanno trovato ulteriore alimento in quella ideologia del pessimismo fortunatamente uscita sconfitta nell’ultima tornata elettorale.
Stefano Landi
Presidente Unindustria Reggio Emilia
Oggi, il dovere di tutti è non solo contribuire a limitare i danni, ma anche e
soprattutto, lavorare per costruire nuove soluzioni. I tempi che stiamo vivendo richiedono coraggio non solo agli imprenditori di ogni settore e dimensione, ma anche alle donne e agli uomini che lavorano nelle nostre imprese, ai sindacati, alle banche, alla pubblica amministrazione e agli enti locali. La crisi chiede un gesto di coraggio anche alla politica chiamata a riconoscere e sostenere quella centralità dell’impresa sulla quale si fondano
l’occupazione, il benessere, l’inclusione e la coesione sociale. In Italia, come
a Reggio Emilia, è indispensabile una rinnovata e diffusa assunzione di responsabilità. Ogni attore economico e sociale deve incontrare gli altri; cercare di condividere le priorità; impegnarsi con generosità rinunciando magari a qualche cosa. Le comunità devono rimettersi in cammino, immediatamente, condividendo valori, obiettivi, sacrifici e iniziative di solidarietà. Ciò
che serve è un’alleanza per il territorio che permetta di ritrovare la speranza e costruire il futuro.
imprese
reggiane
Si invitano le Aziende Associate della provincia di Reggio Emilia a segnalare notizie e avvenimenti sulle loro attività all’Ufficio Comunicazione di Unindustria Reggio Emilia, tel. 0522 409723, e-mail: [email protected]. La scelta sarà poi compiuta dalla redazione di Vision.
WARRANT GROUP
In occasione della Greek Night dell’Industrial Technologies, che si è svolta ad Atene, Warrant Group ha ottenuto il terzo posto alla competizione europea per il “Best
Poster 2014”. L’evento ha offerto l’opportunità per lo sviluppo di importanti collaborazioni fra ricerca e industria,
e messo in luce la ricerca d’avanguardia, le ultime novità
e le aziende emergenti provenienti da tutta Europa. Gli
argomenti principali di cui l’evento si è occupato sono
stati gli sviluppi europei e globali in ambito high-tech, la
re-industrializzazione in Europa, le opportunità tecnologiche e imprenditoriali in particolare per i paesi dei Balcani
e del Mediterraneo, le opportunità di Horizon 2020. La
delegazione European Funding Division, una delle Business Area di Warrant Group, è stata premiata per il po-
BREVINI POWER TRANSMISSION
Brevini Power Transmission ha scelto come certificatore
DNV GL Group. La fusione tra DNV Group, storico
partner di Brevini per le certificazioni, e Germanischer
Lloyd ha dato vita a un global player specializzato nella
fornitura di servizi di classificazione, certificazione, verifica e formazione. Il Sistema Qualità Brevini Power Transmission, diffuso in tutte le unità produttive nel mondo,
è frutto di una strategia di lungo periodo basata sulla
scelta imprenditoriale di rendere evidente l’obiettivo di
fornire ai clienti prodotti certificati.
La filosofia Brevini punta a “fare bene le cose la prima
volta” rendendo evidente lo sforzo di miglioramento
continuo anche attraverso la scelta delle società che
certificano la qualità delle produzioni e dei siti produttivi.
Oltre ad appoggiarsi su macchine con tecnologia stato
dell’arte, la politica della qualità si basa su metodi snelli,
efficaci per minimizzare gli sprechi e sostiene la formazione continua dei dipendenti.
Brevini Power Transmission alle certificazioni globali è in
grado di aggiungere omologazioni commessa per commessa, con particolari attenzioni per il settore marino,
estese anche alla certificazioni Atex.
MONKEYDU
Si è tenuta a Norimberga la 25 esima edizione di Biofach e Vivaness, la fiera mondiale del biologico che ha
ospitato circa 2400 espositori, tra cui 400 italiani.
Un appuntamento molto importante per il nostro paese,
considerato che l’Italia resta il primo paese in Europa
per esportazione di prodotti biologici.
Monkeydu ha accompagnato in fiera aziende italiane tra
cui il Controllo e Certificazione Prodotti Biologici
(CCPB) e il Consorzio il Biologico che opera come organismo di certificazione e controllo dei prodotti agroalimentari e “no food” ottenuti nel settore della produzione
biologica e in quella eco-compatibile ed eco-sostenibile,
mentre a Il Consorzio Biologico fanno capo invece le attività di promozione, divulgazione, formazione. Per queste due realtà che rappresentano l’eccellenza nel loro
settore sono stati allestiti circa 2000 metri quadri che
hanno ospitato 32 aziende associate che hanno potuto
esporre i loro prodotti, sia nell’area food, sia nell’area
dedicata alla cosmesi.
Di notevole interesse l’area ristorante che si sviluppa su
126 mq e si prefigge di promuovere i prodotti alimentari
biologici, servendo centinaia di persone per tutta la durata della fiera, grazie ad un’organizzazione di servizio e
cucine che si sviluppa su un’area di più di 80 mq.
Anche quest’anno la notevole affluenza registrata, i contatti con le aziende ed la partecipazione ai convegni,
hanno dato dimostrazione del crescente e costante interesse verso il mondo bio, di cui Monkeydu si è resa
importante partner negli allestimenti.
LITOKOL
Litokol, l’azienda reggiana specializzata nella produzione di adesivi, sigillanti, materiali per l’edilizia e decorazione d’interni, tramite la sua consociata Litokol Russia, ha fornito prodotti speciali per la realizzazione del
villaggio Olimpico di Adler e del villaggio sciistico di
Krasnaya Polyana, luoghi tra i protagonisti dei XXII
Giochi Invernali di Sochi, e d’infrastrutture di grande rilevanza sportiva. Marchio di riferimento per il mercato
russo dell’edilizia, Litokol Russia è presente da oltre
10 anni a Noginsk nei pressi di Mosca, su di un’area
complessiva di 22.000 mq. Il primo impianto di produzione è stato costruito nel 2002 e gli stabilimenti sono
dotati di attrezzature e tecnologia italiane di ultima generazione. La strategia commerciale ha puntato su una
diffusione capillare sul territorio ed ha portato negli an-
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Imprese Reggiane
Imprese Reggiane
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ster relativo al progetto EFEVE. Il progetto premiato,
coordinato dal centro di ricerca spagnolo TECNALIA e
di cui la European Funding Division di Warrant Group è
partner in qualità di Project e Dissemination Manager, è
un progetto europeo per le Nanoscienze, Nanotecnologie, Materiali e nuove Tecnologie di Produzione, dedicato
al tema dello sviluppo di innovative tecniche di fonderia.
Il progetto si propone di realizzare, a costi competitivi,
componenti per il settore edile, automobilistico ed eolico
che presentino proprietà meccaniche incrementate del
30% ed un peso ridotto del 30% rispetto a soluzioni tradizionali. Il partenariato del progetto EFEVE è composto
da: Tecnalia, Grupo Antolin, Ford, Nemak, Marion, Sematec, Circe, Imprima, Modelleria Brambilla, Misis, Gima,
Pretransa, Aurrenak e Bonfiglioli Riduttori. Alla competizione europea, oltre che con il poster vincitore, Warrant
Group ha partecipato con i poster di altri due progetti
entrambi ammessi alle semifinali, relativi alle nanotecnologie, biotecnologie, materiali avanzati e processi di produzione hi-tech, di cui la European Funding Division di
Warrant Group è Project e Dissemination Manager:
NEWSPEC. Tra i partner: Brembo, Forth, Petroceramics,
Lamborghini, Tecnaro, Valeol, Ditf, Vito ed HELM. Tra i
partner: Instm, Supsi, Schunk, Herakles, Eads e Bsccb.
Imprese Reggiane
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ni ad aprire 26 filiali, con uffici e depositi distribuiti su
tutto il territorio, da S.Pietroburgo a Vladivostok. Tra i
vari complessi abitativi e infrastrutture costruiti per Sochi 2014 in tempi record, Litokol ha fornito prodotti innovativi, tra cui lo stucco epossidico Starlike, che è
stato utilizzato per la stuccatura dei pavimenti della
nuova stazione e di un’area del villaggio Olimpico di
Adler. Anche a Krasnaja Poljana sono stati costruiti impianti modernissimi e strutture ricettive all’avanguardia
come il villaggio Rosa Hutor. Anche in questo caso Litokol è stata fornitrice di un pacchetto completo che
comprende adesivi e stucchi cementizi, prodotti epossidici, una gamma completa per l’allestimento piscine
e il sistema cappotto Litotherm, per l’isolamento termoacustico degli edifici. Nel complesso per il biathlon
e lo sci di fondo “Laura” che ospita 7500 spettatori e
si trova sulla cima del Psekhako Ridge sono stati utilizzati adesivi e stucchi Litokol.
MINI MOTOR
Il reparto produzione dell’azienda reggiana Mini Motor
ha visto uscire il primo motoriduttore con una cifra a sei
zeri. Il fondatore Gianfranco Franceschini, insieme ai figli
Andrea, Lorella e Marco – tutti impegnati nell’azienda
paterna – ha accolto con meritata soddisfazione un traguardo produttivo che, nell’ininterrotto flusso quotidiano
di lavoro, giunge quasi come una sorpresa. La prima
istintiva reazione è stata quella di mettere in relazione il
numero 1.000.000 con i 40 anni di attività di Mini Motor. Al di là del semplice dato numerico, certamente significativo per un’impresa di dimensioni medio-piccole,
questo risultato porta inevitabilmente a riflettere sui valori di impresa che hanno consentito di raggiungerlo.
Valori che, ancora oggi, si identificano nella qualità costruttiva a partire dalla scelta dei materiali, nella precisione che assicura un funzionamento regolare dei motoriduttori nel tempo, nell’efficienza che permette di ottenere migliori rendimenti grazie a elevate prestazioni abbinate a bassi consumi. A questi valori, efficacemente
visualizzati nel nuovo “video istituzionale Mini Motor”, ne
va aggiunto un quarto che risponde al concetto di personalizzazione.
COMATROL
La ricerca annuale condotta da Top Employers Institute certifica le migliori aziende al mondo in ambito HR:
quelle che offrono eccellenti condizioni di lavoro, che
formano e sviluppano i talenti a ogni livello aziendale e
che si sforzano costantemente di migliorare e ottimizzare le loro best practice nel campo delle Risorse
Umane.
Comatrol, storica azienda reggiana, oggi parte del colosso multinazionale danese Danfoss, è entrata a pieno
titolo nel novero delle 51 aziende Top Employers Italia in
seguito ad un rigoroso processo di analisi e verifica delle politiche inerenti le Risorse Umane in materia di: retribuzione e benefit monetari, condizioni di lavoro e benefit
non monetari, formazione e sviluppo, opportunità di carriera e cultura aziendale.
Comatrol è riconosciuta dal mercato come il partner più
veloce nella progettazione, fabbricazione e fornitura di
valvole a cartuccia e circuiti idraulici integrati (HIC).
Da pioniere del mercato europeo delle valvole a cartuccia a realtà globale costruita sulla forza dei propri collaboratori, Comatrol ha creato una cultura che motiva, valorizza e coinvolge i dipendenti, promuovendo uno spirito imprenditoriale e innovativo che li incoraggi a fornire
ai propri clienti il servizio eccellente che si aspettano e
meritano.
COMER INDUSTRIES
Comer Industries e Liebherr hanno strinto ulteriormente
la loro partnership, come evoluzione dei rapporti già instaurati con successo per lo sviluppo e la produzione
di serie della nuova generazione di pale gommate compatte. I rappresentanti del top management di entrambe le società si sono riuniti a Bischofshofen, in Austria,
per condividere i progressi e gli obiettivi futuri della relazione.
La partnership di Comer Industries con Liebherr ha avuto inizio nel 2010 e ha portato alla validazione degli assali S -128 sul nuovo caricatore frontale compatto, dopo due anni di test sul campo.
La nuova gamma di pale compatte gommate Liebherr
rappresenta una completa riprogettazione, secondo
un’impostazione altamente efficiente e performante, con
nuovi assali potenti e affidabili: un importante completamento della linea di prodotti per uno dei leader di mercato per le pale gommate.
Liebherr è leader mondiale nei settori delle costruzioni e
minerario, nonché un fornitore apprezzato di prodotti e
servizi tecnicamente innovativi, orientati all’utilizzatore in
molti altri campi. La società è in continua evoluzione, sia
come crescita organica che attraverso acquisizioni, ed è
diventata una delle più importanti aziende famigliari in
Germania, con più di 35.000 dipendenti in oltre
130 realtà in tutti i continenti. Comer Industries
– un fatturato stimato di 340 milioni di euro e
1.367 dipendenti al 31.12.2013 – è leader
mondiale nella progettazione e produzione di sistemi avanzati di ingegneria e soluzioni di meccatronica per la trasmissione di potenza, destinati ai principali costruttori di macchine agricole,
macchine industriali e di energia applicazioni italiane ed internazionali.
INDUSTREE
Il Maserati Music Experience ha preso il via
con l’emozionante concerto acustico di Enrico
Ruggeri che si è tenuto nella lussuosa cornice
del Grand Hotel Royal e Golf di Courmayeur. Il
Maserati Music Experience è un nuovo format
che prevede una serie di aperitivi musicali. Si
inserisce nell’ambito del Maserati Winter Tour
2014 curato da Industree, divisione eventi e OOne, specializzata in digital communication e
progetti di branded content, per promuovere il
lancio del nuovo sistema a trazione integrale
Q4 e dei due modelli Maserati che ne sono
equipaggiati (l’ammiraglia Quattroporte e la
nuova berlina sportiva Ghibli). Il Maserati Winter Tour 2014 è un evento itinerante, un’occasione per immergersi nel mondo Maserati, nelle
località sciistiche più suggestive (Courmayeur,
Cortina e Livigno), scoprendo tutti i segreti della guida in condizioni di bassa aderenza. Un’esperienza reale e allo stesso tempo digitale,
social, da vivere e condividere via Facebook e
Instagram. Numerosi anche i blogger (food,
luxury/fashion, lifestyle, automotive) coinvolti.
Test drive sulla neve con il team di istruttori
professionisti della Maserati Driving School
dell’ex pilota di Formula 1 Andrea de Adamich,
lezioni di sci private con gli istruttori della Giorgio Rocca Ski Academy sono stati progettati e
organizzati, implementando un modello di engagement innovativo, che si completa con il
nuovo format Maserati Music Experience, offrendo ai partecipanti un’esperienza multisensoriale. L’appuntamento successivo con il Maserati Music Experience si è svolto al Grand
Hotel Royal e Golf di Courmayeur con Federico Poggipollini e Niccolò Bossini.
La sostenibilità di filiera è una sfida importante per il futuro dell’allevamento. La zootecnia di precisione non è
più una pratica per pochi, virtuosi allevatori, ma un strumento basilare che permette di ridurre l’impatto ambientale e i costi di gestione degli allevamenti.
InterPuls – realtà leader nelle soluzioni tecnologiche per
impianti di mungitura – ha tagliato un nuovo traguardo
nell’anno del quarantesimo anniversario: la certificazione
ambientale ISO 14001. Con questa certificazione l’azienda di Albinea (RE) è tra i primi operatori del settore
in Europa a raggiungere questo importante riconoscimento.
La certificazione ISO14001 testimonia che InterPuls
opera con una grande attenzione sulle tematiche ambientali.
Impegno quotidiano, passione, formazione e ricerca;
questi sono i quattro punti di forza che hanno permesso
ad InterPuls – oltre che di certificarsi ISO 14001 – di
arrivare ad operare in più di 70 paesi nel mondo, con i
quali realizza quasi il 95% del suo turnover annuale.
CAR SERVER
Car Server che celebrerà ad ottobre i 20 anni di attività
cresce ancora: l’azienda emiliana, prima del settore noleggio a lungo termine a capitale interamente italiano,
ha chiuso il bilancio 2013 con un fatturato di 175 milioni di euro, facendo segnare un aumento del 9% rispetto
al 2012. Prosegue dunque il trend di accelerazione costante che ha contraddistinto Car Server negli ultimi anni. Il bilancio si è chiuso con un Ebitda superiore ai 96
milioni di euro e un risultato ante imposte a 7,7 milioni di
euro. La flotta di Car Server ammonta oggi a 25.300
mezzi. Nel 2013 sono stati immatricolati quasi 6.000
nuovi veicoli, con un investimento superiore ai 106 milioni di euro (+18%, rispetto al 2012). Entro i prossimi
tre anni l’azienda ha in programma di completare il piano di investimenti per 500 milioni di euro, che porteranno entro il 2016 all’immatricolazione di 27.000 veicoli. Il
recente ingresso di Iccrea BancaImpresa al 20% nella
compagine societaria ha consentito infatti a Car Server
di dare il via ad un aumento di capitale che apre ulteriori
prospettive di sviluppo.
Oltre a nuove risorse finanziarie, l’accordo con le Banche del Credito Cooperativo permette di contare su
una presenza capillare in ogni regione, in linea con le
scelte strategiche dell’azienda, che ha fatto della pros-
simità territoriale uno dei paradigmi del suo modus
operandi.
Solo Car Server ha creato in Italia una rete di filiali a
conduzione diretta, per affiancare i clienti con personale
dipendente che vive e conosce le esigenze del territorio. Quattro nuove filiali sono in programma entro il
2014, cinque saranno aperte nel 2015.
EMAK
L’Assemblea ordinaria degli Azionisti di Emak spa (MTA,
STAR), uno dei maggiori player a livello globale nella
produzione e nella distribuzione di macchine, componenti e accessori per il giardinaggio, l’agricoltura, l’attività forestale e l’industria, ha approvato il bilancio al 31
dicembre 2013.
A livello consolidato il Gruppo ha chiuso l’esercizio
2013 con ricavi a 355 milioni di euro.
L’EBITDA dell’esercizio ammonta a 34,2 milioni di euro.
L’utile operativo dell’esercizio è pari a 22,4 milioni di euro. L’utile netto dell’esercizio è di 10,5 milioni di euro. Il
patrimonio netto consolidato al 31 dicembre 2013 ammonta a 150,8 milioni di euro e la posizione finanziaria
netta passiva si attesta a 76,4 milioni di euro. L’Assemblea degli Azionisti ha deliberato la distribuzione di un
dividendo unitario pari a 0,025 euro per azione.
L’Assemblea ha inoltre deliberato in senso favorevole
con riguardo alla politica della remunerazione adottata
dalla società, illustrata nella sezione prima della Relazione sulla remunerazione. L’Assemblea ha infine rinnovato
l’autorizzazione all’acquisto e alla vendita di azioni proprie, fino a un massimo di 9.000.000 azioni, pari a circa
il 5,49% dell’attuale capitale sociale, tenendo conto
delle azioni proprie già in portafoglio, attualmente in numero di 397.233.
BOMBARDI RETTIFICHE
Lavorazioni in piano, lappature e micro rettifiche: questo il core business di Bombardi Rettifiche srl, che ha
raggiunto il traguardo del 50° anniversario dalla fondazione. Costituita da Amilcare Bombardi e dalla moglie
Ada Riatti nel 1964 a Reggio Emilia, l’azienda ha sede
oggi a Cadelbosco di Sopra, conta 23 collaboratori, un
fatturato di circa 2,5 milioni di euro ed è fornitrice dei
più importanti leader regionali nel settore oleodinamico,
partecipando attraverso la filiera all’esportazione dei
propri prodotti. L’importante anniversario è stato festeggiato presso il ristorante “Da Poli” a Castelnovo
Sotto, alla presenza di tutti gli attuali collaboratori, di
Stefano Landi, Presidente della Camera di Commercio
di Reggio Emilia e di Unindustria Reggio Emilia, e di
una ristretta cerchia di amici che in questo lungo periodo hanno affiancato la famiglia Bombardi nella sua avventura. Mezzo secolo di storia che Bombardi Rettifiche ha attraversato perseguendo crescita e sviluppo,
innovando la produzione per rispondere alle richieste
del mercato, con l’entusiasmo proprio del fondatore.
L’azienda oggi è guidata dal figlio di Amilcare, Claudio
Bombardi. Bombardi Rettifiche nel 2012 ha costituito
la rete d’impresa Precisionet insieme ad altre otto
aziende del territorio, per avviare una collaborazione
che consenta una gestione integrata dell’intera catena
di subfornitura meccanica e favorisca la strada dell’internazionalizzazione attraverso la partecipazione collettiva alle più importanti Fiere di settore in Italia e all’estero. Un’esperienza giovane ma che sta dando una notevole forza di crescita a tutte le componenti. Al termine
della serata, organizzata dalla responsabile Marketing
Claudia Buzzi, gli oltre settanta ospiti hanno celebrato
con una torta con serigrafato il logo dell’azienda e un
brindisi benaugurale per i futuri 50 anni di Bombardi
Rettifiche.
DONELLI VINI
Dopo il grande successo registrato lo scorso anno, Donelli Vini – azienda emiliana fra le maggiori realtà produttrici italiane – è tornata a Vinitaly per proporre prodotti
dalla forte impronta territoriale. La linea Lambruschi
DOC 360° è il fiore all’occhiello della produzione di Donelli Vini e si distingue per il design innovativo. A dare il
nome al progetto della cantina emiliana è la particolare
etichetta che avvolge completamente la bottiglia (a
360°): una soluzione originale ed esclusiva, che cattura
l’attenzione di una nuova generazione di consumatori
sempre più esigenti, interessati non solo alla qualità, ma
anche allo stile del prodotto.
L’etichetta della linea 360°, pensata per la GDO, è declinata in otto colori diversi, per identificare le tipologie
di vino proposte: Lambrusco DOC Reggiano secco e
amabile, Lambrusco DOC Grasparossa di Castelvetro
amabile e secco, Lambrusco DOC di Sorbara secco,
Lambrusco DOC di Modena secco, e Lambrusco DOC
Salamino di Santa Croce amabile e secco.
Presso lo spazio Donelli Vini è stata apprezzata anche la
linea Spumanti Scaglietti nella bottiglia da 375 ml pensata appositamente per il canale Ho.re.Ca. e disegnata
da Sergio Scaglietti, il celebre designer della Ferrari. Tra
gli spumanti della linea spicca il Lambrusco di Sorbara
Doc Spumante brut Scaglietti (annata 2012) che ha ottenuto la segnalazione da parte di tre autorevoli guide,
punto di riferimento accreditato per il pubblico e per gli
operatori del settore: la guida I Vini d’Italia 2014 de l’Espresso, e le due guide del Gambero Rosso, Vini d’Italia
2014 e Berebene Low Cost 2014.
In occasione del Vinitaly, Donelli Vini ha rinnovato la
partnership con altri grandi marchi dell’agro-alimentare,
quali Negroni, Caffè Molinari, Bio-Hombre, Toschi e Eat
Better.
ISIPLAST
L’azienda correggese Isi plast ha presentato la SERIE
SO, frutto di un lavoro attento e realizzato con cura, dedicata alla conservazione del cosmetico. Si tratta di una
gamma che comprende packaging dai diversi formati
con coperchi dotati di sigillo di garanzia.
I materiali utilizzati per la produzione dei contenitori sono di alta qualità, rispettano le normative vigenti per preservare il contenuto al meglio, inoltre la loro composizione è sicuramente la soluzione migliore ai problemi di fragilità, sicurezza e maneggevolezza dell’imballo.
FLUID-PRESS
L’azienda Fluid-Press spa ha esposto quest’anno al CTT
Mosca dal 3 al 7 giugno, e sarà presente all’EIMA di
Bologna dal 12 al 16 novembre ed infine al Bauma China di Shaghai dal 25 al 28 novembre.
Dal 1971 l’impresa di Albinea si occupa di valvole oleodinamiche, progettando e realizzando prodotti sempre
più affidabili ed avanzati che utilizzano l’olio come mezzo
fondamentale nella trasmissione del movimento.
Ripercorrendo la storia di Fluid-Press si ricorda che l’inizio fu segnato dalla produzione di valvole di ritegno, di
blocco pilotata, regolatrici di flusso, valvole per esclusione manometro, invertitori automatici, valvole per
escavotori. Poi la gamma venne potenziata con la produzione di valvole Overcenter, ampliando notevolmente
la scelta e la possibilità di utilizzo. Nel 2010, per far
fronte alle esigenze di un mercato sempre più competitivo, la Direzione di Fluid-Press decise di sviluppare le
valvole elettriche 2 vie e 3 vie. Questo grazie a collaboratori competenti e muniti di decennale esperienza che
amano studiare le soluzioni più adatte ad ogni contesto
applicativo.
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Imprese Reggiane
Imprese Reggiane
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INTERPULS
Imprese Reggiane
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TEAMSYSTEM EMILIA
TeamSystem Emilia srl di Reggio Emilia e ISP srl di Parma, entrambe società del Gruppo TeamSystem leader
nelle soluzioni software per aziende e professionisti,
consolidano la propria presenza sul territorio unendo le
strutture organizzative. La nuova TeamSystem Emilia ora
ha quattro sedi operative: Reggio Emilia, Parma, Piacenza e Mantova con l’obiettivo di migliorare ulteriormente il servizio ai propri clienti che a oggi contano
1.100 aziende e più di 400 studi professionali. Con 90
persone altamente specializzate, TeamSystem Emilia, da
oltre trent’anni, propone e sviluppa soluzioni software
gestionali ERP nei più importanti settori industriali e
commerciali. L’appartenenza al Gruppo TeamSystem ha
permesso di sviluppare nuove tecnologie e progetti d’innovazione realizzando strumenti sempre più facili da
usare e ancora più completi. In questi ultimi mesi il
Gruppo TeamSystem ha ulteriormente consolidato la
sua presenza sul territorio nazionale acquisendo la divisione ACG di IBM Italia con oltre 6.000 clienti e il
24OreSoftware, la divisione software del Gruppo Sole
24Ore, con un parco di 49.000 clienti. A oggi il Gruppo
TeamSystem con 1.700 dipendenti, oltre 170.000 clienti si consolida come una delle maggiori realtà nazionali
nel campo della produzione del software per le aziende
e studi professionali.
ARTONI TRASPORTI
I risultati consuntivati nel primo trimestre 2014 confermano la capacità di Artoni di concretizzare gli obiettivi
dell’anno, rispettando i tempi e le tappe previste. Numeri alla mano, il fatturato dei primi tre mesi del 2014 è risultato in leggera crescita rispetto al primo trimestre
2013, un risultato non scontato vista la mancata ripresa
della produzione industriale in molti settori. In particolare le attività di trasporto e distribuzione di collettame, da
sempre il core business della Artoni Trasporti, hanno
fatto registrare nei primi tre mesi del 2014 miglioramenti
rilevanti nell’ordine del +6%. La reddittività conferma
una chiara inversione di tendenza; nel primo trimestre
2013 l’utile operativo era ancora in terreno negativo,
mentre al 31 marzo 2014 gli indicatori finanziari sono
tornati ad essere positivi. Il margine operativo lordo
(Ebitda) è in crescita significativa e pienamente in linea
con le previsioni aziendali dell’anno. Il livello occupazionale dell’azienda nel primo trimestre 2014 è rimasto stabile rispetto all’anno precedente ed interventi operativi
mirati hanno consentito di potenziare ulteriormente la
capillarità del servizio in tutta Italia. L’azienda prevede fino al 2018 una crescita media del 3-4% annuo per arrivare ad un fatturato di circa 250 milioni di euro ed un incremento complessivo della marginalità di quasi cinque
punti. Un impegno sfidante che punta a nuovi orizzonti
di sviluppo consolidando una politica gestionale improntata sul rigore, e una focalizzazione sui nuovi investimenti strategici.
EUROCAD
Il Centro di Assistenza Doganale Eurocad spa (ex Esse.di srl) festeggia i 30 anni di attività ed è il primo in
Emilia Romagna ad ottenere la certificazione A.E.O.-Full
che riguarda non soltanto gli adempimenti doganali alla
frontiera, ma l’intero flusso delle merci. Gli alti standard
qualitativi dimostrati in materia di sicurezza e di protezione delle informazioni e dei dati acquisiti ed elaborati nelle procedure di sdoganamento hanno portato Eurocad
ad ottenere questo importante traguardo. È diventata
una realtà ben conosciuta dalle aziende della provincia
di Reggio Emilia da sempre votate alla conquista dei
mercati esteri e che, soprattutto in questa fase in cui
l’internazionalizzazione è la chiave per agganciare la ripresa, necessitano dell’intervento di Eurocard per evitare fermi delle merci alle dogane, sanzioni e problematiche di gestione delle documentazioni che devono essere conservate per anni.
Eurocad spa opera nello svolgimento dei processi dichiarativi delle merci (bolle doganali), nella formazione
delle risorse umane aziendali e nell’analisi e comprensione delle normative vigenti in materia. Predispone le
dichiarazioni statistiche intracomunitarie “Intrastat” ed
eroga consulenza specifica ed operativa oltre all’assistenza legale specializzata nel settore del contenzioso
doganale.
WEBRANKING
InfoJobs.it, la principale realtà italiana ed europea nel
settore del recruiting online per numero di offerte di lavoro, traffico Internet e numero di CV in database, sceglie di nuovo Webranking, l’agenzia italiana più certificata da Google, come partner ideale per attuare e sviluppare efficaci strategie digitali, a conferma di una collaborazione sempre più intensa fra le due realtà. Gli ottimi
risultati ottenuti dalle campagne PPC hanno portato
InfoJobs.it a prediligere Webranking anche per le attività
Imprese Reggiane
14
di ottimizzazione per i motori di ricerca: già da agosto
2013 infatti l’agenzia di Web Marketing gestisce con
successo campagne Google Adwords – search, display
e remarketing – e Gmail Sponsored Ads. Primo player
del settore, InfoJobs.it è il primo sito di recruiting online
in Italia ad aver raggiunto il traguardo dei 5 milioni di
candidati e conta più di 45.000 offerte di lavoro attive.
Oltre 70.000 aziende hanno scelto di affidarsi al knowhow di InfoJobs.it per la ricerca di personale. Grazie anche alla partnership con Webranking, InfoJobs.it vede
crescere ulteriormente il distacco di traffico e volume di
registrazioni rispetto ai competitor. In aggiunta, la corretta pianificazione media ha permesso di dimezzare il
costo di acquisizione (CPA) sia delle aziende che dei
candidati. Per migliorare ulteriormente i risultati e perfezionare la propria visibilità online, InfoJobs.it ha deciso
di affidare a Webranking anche la consulenza di SEO.
La possibilità di integrare le attività di SEO con le campagne SEM permette di massimizzare i risultati delle
strategie digitali con azioni modificabili in base alle
performance, in tempo reale, di sito e campagne. L’intervento di Webranking permetterà ulteriormente ad
InfoJobs.it di consolidare e far crescere la propria presenza online sulle pagine dei motori di ricerca. Una buona attività di SEO non migliora solo il posizionamento
organico, ma grazie ad un lavoro di copywriting permette di aumentare la possibilità che il risultato venga cliccato, migliorando, di fatto, il tasso di click nelle SERP, e
offrendo quindi un maggior numero di visite.
ARSCOLOR INTERACTIVE
Il Gruppo Maschio Gaspardo, multinazionale leader nella produzione di attrezzature agricole, ha espresso ad
Arscolor Interactive la necessità di comunicare con il
proprio target (cliente finale, rete vendita, collaboratori
interni) attraverso il canale mobile. Due le soluzioni che
sono state individuate. My Library: un’applicazione mobile iOS e Android che consente la distribuzione documentale attraverso l’accesso ad aree profilate. In alternativa, previo login da area riservata è possibile accedere, in funzione del proprio profilo, a documentazione
commerciale dedicata: listini, informazioni tecniche aggiuntive, statistiche e dati sensibili. La seconda soluzione ha previsto lo sviluppo dell’App in modalità Kiosk,
per renderne possibile l’uso durante gli eventi fieristici.
Octo, brand leader a livello mondiale nel mercato dell’Insurance Telematics, per l’erogazione dei servizi si avvale di dispositivi capaci di rilevare automaticamente le
informazioni riguardanti gli incidenti stradali che vengono distribuiti alle agenzie assicurative o alle officine per
essere installati sui veicoli. L’esigenza manifestata ad
Arscolor Interactive da Octo, riguardava la necessità di
censire in tempi molto rapidi i terminali in giacenza dalle
agenzie assicurative. La proposta studiata prevede l’utilizzo di smartphone o tablet per eseguire gli inventari.
Arscolor Interactive inoltre affianca da due anni l’azienda Veroni nell’approccio al canale online. In questa occasione, Veroni ha espresso l’esigenza di integrare la
comunicazione sul canale offline e online a supporto
dell’iniziativa “Insieme a Voi” dedicata ai punti vendita. Il
progetto ha un duplice obiettivo: da una parte fidelizzare
i punti vendita creando affezione alla marca attraverso
iniziative che supportino i dealers, dall’altra acquisire i
dati mancanti alle anagrafiche dei punti vendita in modo
da facilitare la comunicazione con i propri interlocutori
sui mezzi digitali. “Insieme a Voi” prevede lo sviluppo di
un mini sito ad hoc consultabile dal rivenditore in seguito al ricevimento di un pack a lui dedicato.
PROJECT GROUP - ELECTRIC WORLD
Project Group, Electric World e Ibatici, tre importanti
realtà reggiane e modenesi, hanno dato vita ad una
nuova società denominata Linea Italiana Energy Team,
con sede a San Polo d’Enza (RE) e Fiorano Modenese
(MO), attiva in diversi ambiti: servizi integrati (progettazione, realizzazione e gestione di impianti tecnologici civili ed industriali) e facility (facility management).
Per quanto riguarda il primo macro tema d’intervento la
nuova azienda mette al servizio del cliente professionalità ed esperienza, insieme all’innovazione tecnologica
volta alla sostenibilità ambientale. Si giunge quindi ad
indentificare soluzioni all’avanguardia per i settori elettrico, illuminazione, automazione, fonti rinnovabili, climatizzazione, antincendio ed acustica. Gli impianti realizzati
sono ecosostenibili e volti a coniugare il risparmio energetico con il massimo comfort. L’impresa inoltre offre
anche un pacchetto di servizi per la gestione, conduzione e manutenzione degli impianti tecnologici (termici,
idrici, frigoriferi, di climatizzazione, elettrici, elettronici,
telefonici, antincendio, allarme, antintrusione e video
sorveglianza) atti a migliorare l’efficienza e ridurre i costi
di gestione per edifici quali ospedali, siti industriali, centri commerciali ed uffici pubblici.
Il Facility Management di Linea Italiana Energy Team è
un approccio multidisciplinare di pianificazione, progettazione e gestione integrata di tutti i servizi no core di
supporto alle attività primarie di un’azienda.
Può essere definito come la disciplina che
coordina lo spazio fisico di lavoro con le risorse umane, integrando principi di business
administration, architettura, scienze ingegneristiche e comportamentali, per assicurare la
funzionalità degli ambienti di lavoro e contribuire così al successo dei team di lavoro delle organizzazioni.
In questo modo si garantisce l’ottimizzazione
dei processi, l’efficienza dei servizi e la riduzione dei costi, attraverso l’esternalizzazione
di una gestione sovente onerosa e complessa, che distoglie l’attenzione delle aziende
verso il proprio core business.
CANOSSA EVENTS
Passione per la bellezza, una profonda attenzione per i dettagli e l’eccellenza nel coniugare sportività e bel vivere, sono i valori che caratterizzano l’organizzazione della Cuervo y
Sobrinos Cup, evento creato dalla partnership tra Scuderia Tricolore, Cuervo y Sobrinos SA e Canossa Events. Una manifestazione fortemente voluta dalla Cuervo y Sobrinos, main sponsor dell’evento, che per promuovere la “Racing Collection” della serie
Historiador, ha deciso anche per quest’anno
di fare omaggio a tutti i piloti di un nuovo,
prestigioso orologio automatico realizzato
esclusivamente per l’evento e personalizzato
con il numero di gara.
E così dal 3 al 6 luglio si rinnova l’appuntamento estivo con le auto storiche nel cuore
delle Alpi tra Italia, Svizzera e Austria.
Eleganza e charme, lusso e relax intervallati
da tornanti impegnativi, curve veloci e paesaggi mozzafiato, con un equilibrio perfetto
tra cronometri e relax.
A Bormio dal 3 al 6 luglio si terrà un week
end indimenticabile fatto di passione e motori, eleganza e charme, lusso e relax intervallati
da tornanti impegnativi, curve veloci e paesaggi mozzafiato.
EMILIANA IMBALLAGGI
L’impresa Emiliana Imballaggi ha appena fon-
Imprese Reggiane
16
dato Emi Pack Logistic, società che accoglie il know
how tecnico di un ramo di un’azienda padovana dello
stesso settore, la Zeta Pack Logistic.
Con questa operazione l’azienda reggiana leder nel settore del packaging industriale incrementa la propria offerta di soluzioni personalizzate e si aggiudica un segmento di mercato di nicchia, ma in prospettiva di crescita e in parte già presente nel proprio core business.
Continua così il percorso di specializzazione mirato al
packaging on demand, estremamente customizzato,
usufruendo della nostra consolidata struttura commerciale e amministrativa Complice la posizione strategica
– a fianco dell’autostrada del Brennero – Emiliana Imballaggi ha sempre compreso e anticipato le necessità
logistiche delle industrie del territorio che esportano
prodotti di meccanica nei settori dell’automazione industriale, dell’agricoltura, dell’aeronautica, dell’automotive
e dell’elettronica.
Q&O CONSULTING
Lean design: change&coach entra con successo negli
uffici tecnici. Q&Oconsulting, grazie alle sinergie messe
in campo dal proprio contratto di rete wege, ha sviluppato un nuovo approccio organizzativo per la gestionedei progetti, particolarmente indicato a risolvere i conflitti ed i ritardi che affliggono le aziende manifatturiere,
quando i processi di innovazione prodotto, di industrializzazione e di customizzazione si contendono le stesse
risorse e rivendicano ciascuno la propria priorità.
Il tema non è certo nuovo, ma le soluzioni finora conosciute sono state per lo più sviluppate in contesti ad altissima complessità e/o rischio d’impresa associato: la
ricerca farmaceutica e l’industria aereospaziale sono
due classici esempi al riguardo. Le tecniche manageriali a cui fanno riferimento sembrano però inapplicabili
nella maggior parte dei settori industriali manifatturieri,
dove i tempi di attraversamento dei processi innovativi
sono molto più corti, il ciclo di vita dei prodotti più breve ed il livello di personalizzazione su specifica cliente
più spinto.
Mutuando dalla rete competenze specifiche di Technology Transfer e Life Science e coniugandole alla propria esperienza di Project Portfolio Management, 3DStage&Gate e Lean Thinking, Q&O ha messo a punto
un approccio metodologico particolarmente semplice
ed efficace, con il quale si riesce in poco tempo a mettere ordine nei processi decisionali associati all’innovazione, ad accorciare i tempi di risposta e a mantenere
la focalizzazione dell’Ufficio Tecnico sugli obiettivi principali definiti.
Le applicazioni fin qui realizzate in ambito meccatronico,
industriale ed alimentare sono andate ben oltre le
aspettative di partenza.
FLEXIBORD
Giplast Group, leader italiano nella produzione di bordi
in ABS e PVC per l’industria del mobile, con sedi produttive in Abruzzo ed Emilia Romagna, nei giorni scorsi
è stato presentato alla platea di Palazzo Mezzanotte in
Piazza Affari, insieme ad altre 27 società italiane ammesse al programma Elite. (elite.borsaitaliana.it) L’ambizioso processo di sviluppo e di crescita di Giplast
Group è iniziato nel 1997 quando si è specializzata nella produzione di Bordo Piatto in ABS ed è diventata top
player italiano. Nel giugno 2013 si è trasformata in spa
ed ha acquisito la totalità del capitale di Flexibord spa,
azienda leader nella produzione di bordi sintetici per l’industria del mobile con sede a Luzzara (RE), suo principale competitor italiano.
Con questa acquisizione Giplast Group è diventata prima azienda Italiana e ha consolidato la sua posizione
tra le prime sei in Europa. La forte predisposizione all’export e la continua ricerca di nuovi mercati, ha condotto Giplast Group verso il programma Elite, un valido
strumento per accrescere la visibilità sui mercati internazionali e in particolare in quelli emergenti come la
Russia ed il Brasile nuovi paesi target per lo sviluppo
dell’azienda.
SIL ENGINEERING
SIL engineering, società di servizi che opera da decenni
nel campo della consulenza e progettazione in materia
di ambiente, igiene e sicurezza del lavoro, ha attivato
iLab, un nuovo laboratorio di analisi chimiche industriali.
Conoscenze multidisciplinari, esperienza, tecnica, moderna strumentazione ed una particolare attenzione
verso le esigenze dei clienti sono alla base dell’attività
aziendale e trovano oggi un nuovo ambito operativo attraverso la creazione di un laboratorio di analisi chimiche industriali denominato iLab. Qui vengono effettuati
analisi chimiche nell’ambito dell’igiene e della protezione ambientale sulle diverse matrici nel settore industriale, offrendo un supporto tecnico indispensabile per
una corretta gestione delle varie problematiche connesse. iLab si rivolge ad un’ampia gamma di interlocu-
Imprese Reggiane
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tori pubblici e privati, dalle imprese manifatturiere dei
comparti agro-alimentare, edilizia e commercio, fino alle
associazioni di categoria e alle istituzioni. I prelievi vengono effettuati direttamente presso l’unità produttiva
del cliente con l’ausilio di mezzo mobile attrezzato e
strumentazione portatile. Vengono eseguite analisi di
laboratorio su aria, ambiente, acque potabili e reflue, rifiuti industriali e terreni nell’ambito delle bonifiche ambientali, oltre a verifiche della qualità dell’aria nei luoghi
di lavoro. Lo staff, composto interamente da giovani
laureati, è una scommessa in un mercato in continua
evoluzione, dove competenza, merito ed intraprendenza possano fare la differenza nel perseguire gli obiettivi
di politica della qualità.
STUDIO MASTERCONSULT
Studio MasterConsult di Franco Tranquilli e Francesca
Bonacini offre i tradizionali servizi della professione del
commercialista con particolare attenzione alle tecnologie che consentano di fruirli con modalità innovative: l’elaborazione della contabilità (che può riguardare anche
la gestione del magazzino) avviene tramite collegamento
via internet al server dello studio localizzato presso un
data center (soluzione che garantisce la connessione
internet 24/24).
Lo Studio è quotidianamente impegnato nella consulenza fiscale e amministrativa, gestionale e finanziaria
unitamente ai servizi necessari a sostenere le imprese
ed i lavoratori autonomi negli adempimenti previsti dalla complessa normativa vigente. Inoltre è in grado di
offrire, con l’apporto di partner tecnici qualificati, soluzioni per la gestione informatica delle imprese adeguate alle moderne esigenze nella gestione economica e
finanziaria, in particolare nella gestione della tesoreria.
È attiva anche l’assistenza fiscale rivolta ai dipendenti
e collaboratori delle imprese nella compilazione della
dichiarazione del 730 quale “ufficio autorizzato” di un
qualificato CAF.
CIS & MET
Dal 1992 la softwarehouse di Reggio Emilia Cis & Met
Informatica sviluppa sistemi informatici integrati per la
gestione di logistica, trasporti e spedizioni. L’impresa ha
realizzato una serie di verticalizzazioni per fashion, automotive, alimentare, farmaceutico, industriale, oltre alla
gestione di magazzini automatici e controllo pic. Ad una
di queste soluzioni ha fatto ricorso Beltrami Tsa, distri-
butore di accessori e abbigliamento sportivo per il ciclismo specializzato per la strada e mountain bike con rivenditori su tutto il territorio nazionale.
Lorella Colli, Operation Manager di Beltrami TSA di
Reggio Emilia, ha spiegato di essersi rivolta a Cis & Met
per risolvere alcune criticità: difficoltà nell’approvvigionamento dei prodotti, lentezza nelle spedizioni, problemi
nel riuscire a soddisfare le esigenze dei clienti erano gli
ostacoli principali del distributore che ha deciso di adottare la soluzione Cm-Logistica.Net di Cis & Met Informatica. In questo modo Beltrami Tsa ha avuto una conoscenza dettagliata del proprio magazzino tramite una
soluzione informatica semplice e sicura che è stata
adattata alle esigenze dell’azienda integrandosi anche
con gli altri programmi.
I responsabili della softwarehouse hanno spiegato che
Beltrami TSA – forte di una precedente esperienza
con Cis & Met – è andata sul sicuro scegliendo un fornitore in grado di capire i suoi problemi e tradurli in soluzioni efficienti. L’esempio arriva dall’integrazione della
soluzione con i programmi utilizzati dai corrieri, un punto fondamentale per il distributore. Alla fine, i risultati
derivanti dall’implementazione della soluzione per la logistica di Cis & Met informatica sono evidenti, tangibili
e quantificabili: il cliente ha realizzato infatti un incremento del 160% delle spedizioni giornaliere, ottenendo una maggiore velocità di gestione dei carichi del
materiale dai fornitori. Un miglioramento che ha permesso di acquisire nuovi marchi e di conseguenza aumentare il portfolio clienti grazie alla disponibilità di
nuovi prodotti.
ERREVI SYSTEM
Errevi System, società reggiana specializzata in consulenza ICT strategica, ha ottenuto l’EMC Partner Services Quality Award 2013, che le è stato conferito da
EMC Corporation in occasione di EMC World 2014 a
Las Vegas, per il raggiungimento di un eccezionale livello di eccellenza del servizio e per la soddisfazione del
cliente, misurati dal Partners Services Quality Program
(PSQ) di EMC. Il programma EMC PSQ è basato sulla
richiesta di feedback ai clienti relativamente alla qualità
dei servizi erogati dai Service Partners EMC. L’azienda
ha ringraziato pubblicamente tutti i clienti che hanno
aderito al programma di verifica e che hanno contribuito
al riconoscimento della qualità dei servizi. Il premio è ancor più significativo poiché nell’intera area EMEA è stato conferito a soli 7 partners.
Il Padiglione Italia Expo 2015 è stato progettato da Nemesi&Partners, società di servizi integrati di architettura, con sede a Roma, guidata da Michele
Molè e da Susanna Tradati, partner associato. L’immagine riprodotta è stata realizzata da Nemesi&Partners.
PROGETTO
SPECIALE DI
CONFINDUSTRIA
EXPO 2015
Intervento di Annalisa Sassi
Coordinatrice Expo 2015 Confindustria Emilia-Romagna
È stata ospite di Unindustria Reggio Emilia in occasione del convegno tenutosi
nel settembre 2013 nella sede di via Toschi intitolato: “Expo 2015 - opportunità per
le imprese” in cui, durante la fase conoscitiva di “avvicinamento” alla kermesse, sono state indicate le linee di indirizzo e i percorsi utili a cogliere e intercettare le opportunità insite nell’esposizione internazionale.
una “settimana di protagonismo”, a metà settembre 2015,
il nostro Sistema Paese, una vetrina che ci porterà per sei
con un spazio espositivo di grande rilievo e tutta la comu-
mesi alla ribalta di tutto il mondo, come se l’Italia realizzas-
nicazione dell’Expo dedicata alla nostra regione. Per tre mesi,
se una grande “missione” in oltre 140 Paesi per ben 180
da agosto ad ottobre, vi sarà una “piazzetta” esterna de-
giorni.
dicata all’Emilia-Romagna, in cui sarà possibile organizza-
Il tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” consentirà
re eventi anche da parte di imprese e sistemi di imprese.
un confronto su scala globale su temi che riguardano l’uo-
Per i sei mesi, inoltre, la Regione avrà un ufficio istituzio-
mo sia in quanto individuo, come quelli relativi a nutrizio-
nale, utile per ospitare incontri ristretti con delegazioni in-
ne e salute, sia in quanto inserito in un contesto ambien-
ternazionali.
tale ed economico.
Ma ancora più importante è “EXPO in Emilia-Romagna”,
Il sistema Confindustria ha colto da tempo questa oppor-
vale a dire quanto si sta organizzando in Emilia-Romagna
tunità ed è impegnato in tutto il territorio nazionale per va-
per attrarre turisti e addetti ai lavori. La Regione sta met-
lorizzare al massimo il sistema industriale italiano e le sue
tendo a punto un calendario coordinato di eventi cultura-
produzioni. EXPO permetterà di promuovere, da un lato,
li, turistici e fieristici, e un vasto programma di incoming di
l’agroindustria italiana, un settore al quale, grazie alla qua-
imprese, buyer, importatori, chef, giornalisti internaziona-
lità e varietà dei prodotti e dei processi produttivi, è rico-
li. Inoltre, è in corso di definizione il programma di World
nosciuto un ruolo di assoluta preminenza a livello interna-
Food Forum, una serie di convegni e seminari che coinvol-
zionale. Dall’altro, sarà un’occasione per far conoscere l’ec-
geranno esperti, ricercatori, imprese, policy maker di
cellenza di molteplici settori del made in Italy come pro-
fama internazionale per affermare l’Emilia-Romagna come
gettazione, impiantistica, tecnologie alimentari, catena del
“capitale mondiale del cibo”. Tramite Apt si stanno definen-
freddo, packaging, energia e così via.
do pacchetti turistici specifici per i visitatori dell’EXPO. Già
Si tratterà, insomma, di una manifestazione che consen-
da quest’anno la Regione ha concordato con le organiz-
tirà di approfondire le tendenze e i segnali che emergeran-
zazioni fieristiche di “declinare in chiave Expo” le principa-
no nel futuro, che le aziende dovranno saper cogliere per
li fiere internazionali attinenti direttamente o indirettamen-
affrontare con maggiore determinazione nuovi mercati. Pen-
te ai temi Expo.
so ad esempio ad ambiti che il consumatore oggi ritiene
Di particolare interesse per le nostre imprese sono ovvia-
molto sensibili, quali la nutrizione e il benessere, la rifor-
mente le delegazioni internazionali, in particolare quelle eco-
mulazione dei prodotti e dei packaging intelligenti, una di-
nomiche. Come Confindustria collaboreremo in modo stret-
stribuzione innovativa, il riciclo e una reinterpretazione dei
to con la Regione, al fine di selezionare le delegazioni dei
residui delle lavorazioni.
Paesi di maggior interesse ed invitarle in regione ad incon-
Le imprese dell’Emilia-Romagna, che rappresentano un tes-
tri con le nostre imprese e visite in azienda.
suto industriale vario e dinamico, hanno tutte le capacità
Il “menu” offerto da EXPO, quindi, è davvero ricco di spun-
e possibilità per cogliere questa sfida, e stanno lavoran-
ti e di sfide. Certo, sta nella capacità proattiva delle impre-
do in modo da presentarsi al meglio a questo appuntamen-
se saper affrontare le sfide e trasformarle in occasioni di
to. Una prima opportunità è quella rappresentata dalla pos-
crescita per intercettare nuove possibilità di business.
sibilità di fornire prodotti e servizi all’EXPO e agli oltre 140
Aggiungo solo, in conclusione, che la rilevanza di EXPO
Paesi che saranno presenti da maggio ad ottobre: il sito
2015 per il rilancio dell’economia e la credibilità interna-
web di Confindustria e quelli di EXPO e Padiglione Italia
zionale del nostro Paese è vitale. Non possiamo permet-
offrono tutte le informazioni.
terci di mancare questo obiettivo, e pertanto le vicende re-
Anche le iniziative che la Regione Emilia-Romagna sta met-
lative agli appalti non devono incidere sui tempi di realiz-
tendo in campo vanno nella giusta direzione. Per quanto
zazione del sito espositivo e di organizzazione dell’even-
riguarda “Emilia-Romagna ad EXPO”, la nostra regione avrà
to, pur con la più rigorosa vigilanza da parte delle Autorità.
23
Articolo di copertina
Articolo di copertina
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EXPO 2015 rappresenta un’occasione straordinaria per
Reggio Emilia
e l’Expo
EXPO 2015
Unindustria Reggio Emilia si è attivata da subito per garantire alle imprese Associate un’assistenza costante, affinché siano in grado di cogliere in maniera tempestiva tutte le opportunità che questa importante manifestazione offre nel campo
del business.
È stato creato, all’interno di via Toschi, un apposito gruppo di lavoro in grado di
individuare ambiti di opportunità su più piani, dall’internazionalizzazione alla valorizzazione e sviluppo del Territorio, alla promozione di attività rivolte ai settori
merceologici industriali (in primis quello agroalimentare).
Unindustria ha garantito un ampio coinvolgimento degli imprenditori nell’individuazione di obiettivi e progetti legati a EXPO, offrendo parallelamente consulenza e organizzando momenti di approfondimento sul tema della manifestazione internazionale, ed è stata anche promotrice di iniziative in diversi ambiti istituzionali, e in collaborazione con i più importanti soggetti del nostro territorio.
È inoltre stata attivata un’area informativa dedicata ad EXPO sul portale di Unindustria che ha offerto informazioni aggiornate e tempestive su avvisi pubblici e appalti.
Firma
Expo Reggio Emilia
Il Comitato promotore di Reggio Emilia per Expo 2015 opera affinché le attività e le iniziative che saranno realizzate a Reggio siano inserite nel palinsesto di eventi della manifestazione milanese. Lo ha sancito in municipio la
sottoscrizione del protocollo di intesa per la costituzione del Comitato da
parte delle istituzioni del territorio.
L’accordo è stato siglato dal sindaco vicario di Reggio, Ugo Ferrari, dall’assessore provinciale all’Agricoltura Roberta Rivi, dal presidente della Camera
di Commercio Stefano Landi, dal rettore dell’Università degli studi di Modena e Reggio Oreste Andrisano, dalla presidente della Fondazione Reggio
Children Carla Rinaldi, dal direttore di Reggio Emilia Innovazione Arturo Tornaboni, dal presidente di Crpa Giuseppe Veneri, dal vicepresidente della
Fondazione i Teatri Gianpiero Grotti, dal vicepresidente della Fondazione
Nazionale della Danza Maria Merelli e dal presidente della Fondazione Palazzo Magnani Iris Giglioli.
Il Comitato in particolare si occuperà di coordinare e dare organicità alle
azioni e ai progetti del territorio collegati ad Expo 2015, in sinergia tra i diversi soggetti pubblici e privati; predisporre un programma di avvicinamento
e di presenza all’Esposizione Universale del 2015, per favorire la partecipazione delle istituzioni e della cittadinanza all’evento; definire un palinsesto
2015 di eventi/attività a Reggio in concomitanza con l’Expo 2015 di Milano;
studiare come il sistema dei trasporti, della logistica e della ricettività di
Reggio possa contribuire a gestire in modo ottimale il flusso dei visitatori
dell’Expo 2015 e come Reggio possa essere proposta in modo opzionale
come meta aggiuntiva dei visitatori dell’Expo 2015; veicolare attraverso i
network e le reti internazionali collegati al sistema di Reggio la promozione
delle iniziative locali collegate a Expo 2015; garantire la visibilità delle iniziative realizzate. ùIl Comitato promotore si è articolato in gruppi di lavoro tematici cui spetta il coordinamento delle attività e delle iniziative inserite nei
palinsesti legati a Expo 2015: programma delle iniziative di avvicinamento
all’Expo e palinsesto degli eventi contemporanei al periodo dell’Esposizione
Articolo di copertina
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Articolo di copertina
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Articolo di copertina
Un’opportunità
La prossima Esposizione Universale, che ha per tema
“Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, costituisce infatti,
anche per Reggio Emilia, un’opportunità di grande rilie-
zione nelle competenze su Educazione, Meccatronica,
Agroalimentare e Green economy; l’agri-food (dalle tipicità gastronomiche, a partire dal formaggio ParmigianoReggiano, alla attività di ricerca industriale per i settori
della lavorazione e trasformazione delle carni, del latte e
dei prodotti ortofrutticoli); cultura; turismo e accoglienza
per sviluppare l’ospitalità in termini di qualità dell’offerta
diretta a cittadini e turisti italiani e stranieri.
EXPO 2015
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Articolo di copertina
26
Universale, Relazioni internazionali, Partecipazione diretta all’Expo, Incoming e Ricettività del territorio.
in pillole
Una porta privilegiata di accesso all’Expo
La nuova stazione ferroviaria dell’Alta Velocità Reggio
Emilia e la fermata Mediopadana, che collega Milano a
Reggio Emilia in meno di 45 minuti e serve un bacino di
Area di quasi due milioni di abitanti, costituisce un veicolo di attrattività del territorio e un’opportunità molto
importante di avvicinamento a Milano e alla sua Expo in
un tempo assai breve. La stazione Mediopadana può
dunque rappresentare per l’intera Area Vasta una delle
porte di accesso privilegiato all’Expo.
vo per lo sviluppo dell’attrattività e la promozione delle
eccellenze del territorio, di quelle competenze distintive
più affermate e apprezzate nel mondo, come di quelle
forse meno note, ma non per questo meno significative
e innovative. Fra le competenze distintive che attraverso
l’Expo possono ottenere valorizzazione ed essere volano
di attrattività vi sono: l’economia della conoscenza indicata nel Progetto Area Nord e in particolare nel Parco
Reggio Children al Children Park
La collaborazione tra Expo 2015 e Reggio Emilia ha già
prodotto un prestigioso risultato in tema di educazione,
che trova in Reggio Emilia una competenza distintiva, riconosciuta nel mondo e che la stessa Expo 2015 spa
ha voluto valorizzare assegnando all’Istituzione Scuole e
Nidi d’infanzia del Comune di Reggio Emilia ed a Reggio
Children il compito di ideare e progettare l’Area Tematica
Durata della manifestazione
6 mesi, da venerdì 1° maggio a sabato 31 ottobre 2015
Organizzazione
Expo 2015 spa, società costituita dal Governo Italiano, dalla Regione Lombardia, dalla Provincia di Milano, dal Comune di Milano e dalla Camera di Commercio di Milano.
Tema
Nutrire il pianeta, energia per la vita. Saranno chiamate
in causa le tecnologie, l’innovazione, la cultura, le tradizioni e la creatività legati al settore dell’alimentazione e
del cibo. L’asse principale è il diritto ad una alimentazione sana, sicura e sufficiente per tutti gli abitanti della
Terra. La preoccupazione per la qualità del cibo in un
mondo sempre più popolato (si calcola che nel 2050 gli
abitanti della Terra saranno 9 miliardi) si accompagna a
scenari di un aumento dei rischi per la quantità globale
dei cibi disponibili.
Visitatori stimati
21 milioni di visitatori attesi (circa 30% stranieri)
Espositori
147 Paesi; 60 Partecipanti Corporate (nazionali ed internazionali); 10 organizzazioni internazionali;
Indotto
100mila richieste di lavoro; giro d’affari di 25 miliardi di
euro (stime del Governo e del commissario unico Giuseppe Sala).
dell’Innovazione, Conoscenza e Creatività (il Centro internazionale Malaguzzi e il Tecnopolo sono i due fulcri
già attivati) per lo sviluppo della Ricerca e dell’Innova-
Children Park nel Sito Espositivo di Expo Milano 2015. Il
Comune di Reggio Emilia ed Expo Spa avevano inoltre
firmato un Protocollo d’intesa nel novembre 2012.
un’area adiacente il nuovo complesso fieristico di RhoPero. Misurerà complessivamente 110 ettari (contro
una superficie complessiva, comprensiva dei servizi di
supporto, pari a 200 ettari). La pianta del sito è sviluppata intorno a due assi principali, Cardo e Decumano.
All’interno del sito saranno presenti cinque aree o padiglioni tematici che svilupperanno i temi della nutrizione e
della sostenibilità secondo differenti ambiti: l’esperienza
del cibo e il futuro, il legame tra la nutrizione e l’infanzia,
la possibilità di un cibo sostenibile, il rapporto tra il cibo
e l’arte, la modalità di produzione del cibo.
Questi padiglioni saranno così denominati:
1. Padiglione Zero - Situato all’estremità ovest del sito,
funge da portale d’accesso e introduzione alla visita.
Ospiterà il contributo delle Nazioni Unite e la Best Practice Area, ovvero la raccolta delle migliori esperienze ed
esempi sul tema della nutrizione. Quest’ultima vede la
presenza di 15 “Migliori esperienze di sviluppo sostenibile nell’ambito della sicurezza alimentare”. In particolare
saranno selezionate le migliori esperienze in ambito:
• gestione sostenibile delle risorse naturali;
• aumento della quantità e miglioramento della qualità
dei prodotti dell’agricoltura;
• dinamiche socio-economiche e mercati globali;
• sviluppo sostenibile delle piccole comunità rurali;
• modelli di consumo alimentare: dieta, ambiente, società, economia e salute.
Investimenti
11 miliardi di euro, di cui 1,3 pubblici.
2. Parco della Biodiversità - Un grande giardino di circa
14.000 m² posto nell’area Nord e adiacente alla Lake
Arena, finalizzato alla riproduzione della varietà della Vita. All’interno del Parco saranno inseriti i tre cluster dedicati alle zone aride, alle isole e al Mediterraneo.
Area del sito espositivo
1,1 milioni di mq. Collocata a Nord-Ovest della città, in
3. Future Food District (Il distretto del cibo del futuro) Non solamente un padiglione ma un’area formata da
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due padiglioni espositivi identici (2.500 m²) e nella piazza che viene a crearsi tra di essi (circa 4.400 m²), posta
nella zona sud, di fronte all’anfiteatro. Si tratterà il tema
dell’evoluzione della filiera alimentare con largo uso delle tecnologie IT e prototipi di luoghi del futuro quali una
casa, un ristorante ed un supermercato, ma anche una
Vertical Farm e una Algae Urban Farm.
4. Food in Art (Il cibo nell’arte) - Un’area tematica posta
nella zona sud che vuole esplorare il rapporto con il cibo
quale oggetto di riflessione simbolica da parte della specie umana nella storia. Il percorso è pensato come un’esposizione reale e virtuale di grandi capolavori artistici.
5. Children Park (Parco dei bambini) - Realizzato in
collaborazione con la città di Reggio Emilia, occupa
un’area esterna al perimetro del canale ed è pensata
come area ludica, ricreativa ed educativa per bambini e
famiglie.
Padiglione Italia
Il padiglione italiano sarà una delle principali attrattive del
sito Expo e raccoglie due blocchi funzionali: il vero e proprio padiglione italiano, denominato “Palazzo Italia”, posto all’estremo del cardo, sulle sponde della Lake Arena,
e tutti i lotti espositivi affacciati sul cardo, dedicati alle
Regioni, alle Province e agli altri enti territoriali. Anche il
padiglione dell’Unione Europea sarà ospitato all’interno
del padiglione italiano, occupando il lotto di fronte al Palazzo Italia, per un totale di 1.500 mq. Il Palazzo Italia
sarà caratterizzato da 2.500 mq di spazi espositivi,
1.900 mq di spazi per eventi, 2.300 dedicati ad uffici e
aree di rappresentanza e 1.500 per attività di ristorazione, comprensive della terrazza panoramica sulla Lake
Arena. Il Padiglione sarà l’espressione della cultura e
delle eccellenze italiane all’esposizione universale.
Cluster
All’esposizione milanese i padiglioni collettivi dei Paesi
partecipanti sono stati ripensati e denominati cluster, e
rappresentano un vero punto di novità rispetto alle manifestazioni del passato. Tutte le Expo moderne hanno
sempre organizzato padiglioni comuni per quei Paesi
che non avessero avuto modo, o risorse, per allestirne
uno proprio; questi spazi sono sempre stati pensati
unendo gli espositori secondo una logica puramente
geografica. Ad Expo 2015 sono invece state ideate no-
ve aree, raggruppando i Paesi secondo criteri di identità
tematica o di comune filiera alimentare.
Padiglioni delle aziende
Come tradizione, Expo 2015 accoglie anche contributi
dalle aziende, in un’area dedicata da 21.000 m² posta
nella zona Nord-est, in prossimità del Parco della Biodiversità. Sono qui organizzati i padiglioni dei partecipanti
non ufficiali Corporate e Partners. L’area prevede lotti
per la realizzazione di autocostruzioni, padiglioni progettati e costruiti in autonomia dalle aziende, ma anche collettivi per l’allestimento secondo un modello a stand.
Padiglioni delle organizzazioni
Expo 2015 dà spazio anche ad organizzazioni internazionali, no-profit e ONLUS. Tra le prime, l’ONU interverrà all’interno del Padiglione Zero e l’Unione Europea
avrà uno spazio nel Padiglione Italia, proprio di fronte a
Palazzo Italia. Cascina Triulza, una tradizionale cascina
milanese posta all’interno del sito espositivo e recuperata per l’occasione, accoglie invece Fondazione Triulza,
un network di enti ed organizzazioni nato con l’obiettivo
di rappresentare la società civile all’esposizione.
Logo
Il logo della Expo Milano 2015 è il risultato di un concorso pubblico aperto a studenti laureandi e neo laureati delle facoltà di Architettura, Design e Arti, Moda, Grafica Pubblicitaria e Disegno Industriale. Una commissione giudicatrice appositamente creata, ha selezionato e
valutato le proposte; le prime due proposte sono state
sottoposte a una votazione pubblica attraverso una giuria popolare. È risultata vincitrice la proposta di Andrea
Puppa (scritta multicolore).
Mascotte
Sono 11 personaggi ispirati al mondo della frutta e degli ortaggi, che vanno a comporre un volto di un dodicesimo personaggio (di nome Foody) di ispirazione arcimboldesca. Il nome dei personaggi è stato deciso dai
bambini attraverso un sondaggio online sul sito ufficiale
della manifestazione. Sono state disegnate da Disney
Italia, che si è aggiudicata la gara per lo sviluppo, la promozione e la commercializzazione della proprietà intellettuale dell’Esposizione Universale.
Prezzo medio del biglietto: media di 22 euro.
UN’OPPORTUNITÀ per le imprese e le associazioni
E015 DIGITAL ECOSYSTEM
L’ecosistema digitale E015 è il risultato del “Progetto Strategico ICT per Expo
Milano 2015”, frutto di un percorso di collaborazione pluriennale tra la società
Expo 2015 spa e il sistema imprenditoriale rappresentato da Confindustria, Camera di Commercio di Milano, Confcommercio, Assolombarda e Unione del
Commercio, con il coordinamento tecnico-scientifico di CEFRIEL – Politecnico
di Milano.
L’ecosistema E015 rappresenta per tutti i soggetti del territorio un’opportunità
concreta di collaborazione nel digitale, non solo in vista dell’Esposizione Universale del 2015, ma già a partire da oggi per valorizzare in modo nuovo i contenuti esistenti.
COS’E?
E015 è un ambiente digitale che consente di far parlare tra loro i sistemi informatici di attori pubblici e privati
che operano sul territorio in molteplici settori, quali trasporti, accoglienza, turismo, cultura, made in Italy e
spettacolo.
Grazie a E015, chi sviluppa un sistema informatico (sito
web, applicazione per smartphone, totem multimediale,
ecc.) è in grado, sulla base di standard tecnologici condivisi e regole di collaborazione comuni, di usare dati e
servizi offerti da altri attori e proporre i propri contenuti
e servizi a chiunque sia interessato a utilizzarli.
In altre parole, E015 rappresenta uno spazio operativo di
cooperazione tra molteplici attori, sia pubblici che privati.
L’OPPORTUNITÀ PER LE AZIENDE
L’ecosistema è quindi un nuovo modo di collaborare,
una vera opportunità attraverso cui impostare le iniziative di singoli e di gruppi di soggetti (di settore, di filiera,
di distretto, territoriali, …) in modo nuovo e vantaggioso.
E015 permette infatti alle singole aziende – aderendo
autonomamente all’ecosistema – di esser più visibili nel
digitale o di arricchire i propri siti e le proprie app.
Per la promozione di un settore produttivo, E015 consente inoltre la costruzione di iniziative territoriali di nuova generazione: le aziende e le eccellenze del territorio
forniscono all’ecosistema i contenuti già presenti sui loro web site (servizi E015), mentre altri soggetti – come
a esempio le associazioni – integrano e veicolano tali
contenuti all’interno di nuove “vetrine digitali” (applicazioni E015).
La collaborazione abilitata dall’ambiente E015 è quindi
un’opportunità concreta che già da oggi le aziende possono cogliere per una nuova valorizzazione nel digitale
sia individualmente che come sistema a beneficio di tutto il territorio.
APPLICAZIONI E015: UN ESEMPIO REALE
Diversi soggetti stanno cogliendo l’opportunità E015
per veicolare i propri contenuti attraverso le applicazioni
di soggetti terzi, oppure per offrire, ai propri utenti finali,
una soluzione integrata con le informazioni condivise da
altri soggetti partecipanti all’Ecosistema Digitale.
Infoblu, del gruppo Autostrade per l’Italia, a esempio, ha
infatti deciso di ampliare, grazie a E015, la propria applicazione “Infoblutraffic for Expo”: in questo modo, una
applicazione che inizialmente era in grado di fornire ai
propri utenti finali soltanto le informazioni proprie di Infoblu, riguardanti lo stato del traffico stradale ed gli eventi
di traffico, è stata arricchita con i contenuti messi a disposizione da altri soggetti partecipanti all’Ecosistema
Digitale E015. L’applicazione realizzata grazie a E015
gestisce aspetti di mobilità integrata, con informazioni in
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COME PARTECIPARE A E015?
L’adesione all’ecosistema è aperta a tutti e comporta il rispetto degli standard tecnologici e delle regole comuni
(Linee Guida) dell’ecosistema, disponibili pubblicamente
e reperibili sul sito web www.e015.expo2015.org. Per
aderire è necessario sottoscrivere gratuitamente il contratto di adesione di E015.
Gli aderenti possono contribuire all’ecosistema:
• esponendo un “servizio E015”, cioè mettendo a disposizione le informazioni e le funzionalità attuali dei propri
sistemi informativi (per esempio, quelle già presenti sul
proprio sito web) affinché possano essere utilizzate da
altri soggetti di E015 – con reciproco vantaggio – per
la creazione di applicazioni;
• realizzando una “applicazione E015”, cioè arricchendo
i propri siti web, le proprie app, le proprie soluzioni
software grazie all’interazione real-time con funzionalità
messe a disposizione da altri soggetti appartenenti a
E015.
Per entrambe queste modalità, l’ecosistema mette a disposizione il “linguaggio comune” da adottare al fine di
consentire ai servizi e alle applicazioni di tutti i soggetti
aderenti di poter costantemente “parlare” tra di loro.
Alcuni vantaggi immediati per le aziende che aderiscono all’ecosistema sono:
• arricchire le proprie applicazioni con i contenuti di altri
soggetti in ottica win-win;
• ridurre i tempi e i costi di sviluppo di nuove applicazioni integrate;
• veicolare i propri contenuti di valore tramite applicazioni realizzate da altri soggetti;
• rendere visibili i propri contenuti in una directory presente sul sito E015, cosicchè possano essere richiesti
da altri soggetti E015 interessati a sviluppare nuove
applicazioni integrate.
E015 OGGI
L’ecosistema digitale è quindi un ambiente di collaborazione B2B a cui attualmente (maggio 2014) hanno aderito già oltre 150 aziende, enti e associazioni operanti in
svariati settori che possono collaborare in modo nuovo
per operare nel digitale. Il logo “E015 digital ecosystem”, che compare sulle applicazioni realizzate grazie a
E015, identifica una nuova logica per la realizzazione di
applicazioni integrate: ogni applicazione “E015” fa uso
infatti dei servizi di altri soggetti dell’ecosistema ed è
realizzata nel rispetto degli standard tecnologici operativi previsti da E015.
I servizi E015 (SOAP o REST) esposti finora in accordo
agli standard e alle linee guida E015 riguardano molteplici ambiti applicativi, quali:
• i trasporti pubblici, per esempio lo stato degli aeroporti, il TPL lombardo, lo stato dei mezzi pubblici locali, le
corse giornaliere degli autobus, lo stato del servizio
ferroviario, la disponibilità di biciclette presso gli stalli
di bike sharing;
• la circolazione stradale, come a esempio lo stato del
traffico autostradale nazionale, gli eventi di traffico, le
immagini dalle telecamere nelle tangenziali, gli audionotiziari in merito al traffico;
• i beni culturali, come le architetture di valore storicoartistico quali ville, castelli, chiese, ecc...;
• gli eventi culturali, quali il palinsesto degli spettacoli
teatrali, i contenuti delle mostre organizzate presso
musei o pinacoteche, ecc.;
• l’ambito accoglienza e la ristorazione, come i soggetti
operanti nella ricettività agrituristica, i ristoranti recensiti, ecc.;
• le eccellenze del Made in Italy, con le relative aziende
del territorio ed i prodotti realizzati;
• altri servizi, come i palinsesti degli eventi fieristici e i
partecipanti ufficiali ad Expo 2015.
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tempo reale riguardanti lo stato dei voli negli aeroporti,
lo stato del servizio ferroviario, la disponibilità di posti
auto all’interno dei parcheggi di corrispondenza o di biciclette all’interno degli stalli di bike sharing, le immagini
delle telecamere installate per monitorare lo stato delle
tangenziali e le corse giornaliere degli autobus di collegamento aeroportuale. Tali informazioni vengono veicolate comunicando direttamente con i sistemi informativi
dei proprietari di tali informazioni, che li hanno resi accessibili secondo gli standard e i processi di E015.
Grazie a E015, l’applicazione non riporta soltanto informazioni di mobilità integrata, ma è stata poi anche ulteriormente arricchita con alcuni contenuti culturali, come
le architetture di valore storico-artistico recensite da Regione Lombardia e le immagini dello sfascicolato del
Codice Atlantico di Leonardo da Vinci attualmente in
mostra presso la Pinacoteca Ambrosiana e la Sacrestia
del Bramante. In questo modo, tale applicazione, nata
per l’infomobilità, permette al proprio utente finale di
scoprire le bellezze del territorio e i relativi eventi culturali in corso.
L’applicazione E015 di Infoblu può essere consultata liberamente all’indirizzo e015.infoblutraffic.com.
(nella pagina precedente due immagini esemplificative
delle funzionalità).
... hanno detto
«Una grande opportunità per il nostro Paese, al di là di quello sta succedendo, che è sconcertante e che non avrei mai immaginato anche nelle
fantasie più sfrenate. È un grande evento, crediamoci e andiamo in fondo.
L’Expo può dare un impulso alla nostra economia, dopo la crisi sanguinosa
che ha colpito l’Italia negli ultimi anni»
Giorgio Squinzi, Presidente Confindustria.
«L’Expo è una grandissima opportunità e io preferisco perdere qualche
punto nei sondaggi piuttosto che fermare questa occasione di investimenti
per l’Italia. Si fermano i delinquenti, ma non i lavori. Voglio confermare alcuni impegni che il governo ha preso. Siamo assolutamente certi che l’Expo sia una strepitosa opportunità anche per il tema che è stato scelto»
Matteo Renzi, Presidente del Consiglio dei Ministri.
«Dire no all’Expo non a priori, ma proprio ora significa dimostrare che siccome ci sono fenomeni corruttivi vasti, lo Stato non è in grado di porvi un
argine. «o quando faccio qualcosa non la faccio mai solo a livello formale.
Quindi il mio ruolo compatibile sarebbe evidentemente di controllo, verificherò e accerterò»
Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anti corruzione, chiamato da Renzi a vigilare sui lavori di Expo con una task force.
«Raffaele Cantone e l’Autorità Anticorruzione oltre che più uomini avrà un
accesso preventivo alle informazioni, per lavorare con un’azione di prevenzione. Fin qui per l’Expo il nostro piano anti infiltrazioni “mafia free” ha funzionato contro la criminalità organizzata, nulla corruzione invece c’è stata
falla, ma i pm sono intervenuti per tempo»
Angelino Alfano, Ministro dell’Interno.
«Non possiamo fermare l’Expo. Ci sono già 140 paesi che si sono iscritti e
che aspettano di venire. Ci sono certo questi avvoltoi, questi faccendieri,
che fanno male all’immagine dell’Italia, ma bisogna andare avanti. Il commissario Raffaele Cantone avrà i poteri che chiede. Ha chiesto di intervenire sulla prevenzione, senza interferire sul lavoro della Magistratura»
Graziano Delrio, Sottosegretario alla Presidenza.
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Imprese Reggiane
Imprese Reggiane
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LA RIORGANIZZAZIONE AMMINISTRATIVA
ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2014
contributo degli Imprenditori reggiani alla definizione del programma
di governo locale
di Stefano Landi
Presidente Unindustria Reggio Emilia
Stefano Landi, Presidente di Unindustria Reggio Emilia, affiancato dal Direttore Generale Giovanni Roveda
ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2014
Il 6 maggio il Presidente di Unindustria Reggio Emilia Stefano Landi ha presentato alla stampa e ai candidati della provincia di Reggio Emilia, in corsa per le elezioni amministrative che si sono svolte domenica 25 maggio, il contributo programmatico redatto dall’Associazione: una serie di proposte in merito agli impegni che
le imprese richiedono ai nuovi Amministratori. Il documento inoltre è stato reso
disponibile tramite un banner dedicato sulla homepage del portale e sull’apposita pagina facebook. Sia sulla stampa, che direttamente all’Associazione sono pervenuti contributi da parte dei candidati interpellati.
li imprenditori impegnati nella manifattura e nei servizi sono consapevoli
che i prossimi anni saranno di fondamentale importanza per il sistema reggiano. Nell’immediato futuro, infatti, il modello di società definitasi nel secondo dopoguerra è destinato a subire profonde trasformazioni. In tale prospettiva il consolidamento della vocazione manifatturiera rappresenta il primo
presupposto per il mantenimento di interessanti tassi di crescita, condizione
essenziale per garantire la coesione sociale.
Il ruolo delle esternalità del territorio, alle quali la Pubblica Amministrazione e
gli Enti locali contribuiscono, diventa sempre più importante per le imprese.
Oggi l’imprenditore che vuole innovare si rende conto che la generazione del
valore non sta solo in quello che faranno lui e quanti dipendono direttamente
da lui. Diventa sempre più manifesto, infatti, il ruolo dei tanti che, nel territorio, investono per portare a compimento – all’interno di una “filiera” – un’innovazione che incorpora contributi sempre più autonomi e interdipendenti.
Occorre pertanto ripartire da una politica di attenzione e di sostegno attivo alle
imprese che, come già evidenziato, rappresentano il motore dello sviluppo economico in assenza del quale anche le altre politiche locali, riferite all’education,
al welfare, alla cultura e così via, rischiano di entrare in crisi.
L’imminente consultazione elettorale per il rinnovo del governo locale impone
dunque una riflessione sugli obiettivi da perseguire nella prossima legislatura.
Istituzioni, attori sociali ed economici dovranno promuovere e incrementare la
competitività e l’attrattività locale con l’obiettivo di mantenere e confermare la
leadership economica e sociale conquistata negli anni.
A tutte le Istituzioni è richiesto un grande impegno per garantire un coerente,
efficace ed efficiente governo dell’intera area, basato su un elevato livello di
collaborazione e sulla capacità di affrontare anche i temi (uno per tutti, la mobilità delle persone e delle merci) che travalicano i confini amministrativi dei
singoli enti.
Unindustria Reggio Emilia, in qualità di rappresentante unitaria dell’industria,
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partecipa attivamente alla creazione dei presupposti per
lo sviluppo, economico, sociale e civile, attraverso un rapporto continuo, dialettico e propositivo con le Istituzioni.
Tutto ciò a partire da un richiamo forte ai principi e alla prassi della buona amministrazione, della difesa della legalità,
delle regole, del mercato e della libera concorrenza.
Coerentemente con questa visione Unindustria Reggio Emilia ha predisposto un contributo per la definizione del Programma dei Governi locali, articolato sui quattro assi di intervento, individuando per ciascuno di essi pochi e selezionati obiettivi coerenti tra loro.
Tutto ciò tenendo ben presente che il confronto sul futuro del territorio reggiano non può prescindere dalla novità rappresentata da Ruolo Mediopadano assegnatogli dalla stazione della ferrovia ad Alta Velocità. Una grande infrastruttura europea che impone una profonda riflessione
sulla funzione del nostro Capoluogo nell’Area Vasta che
la circonda.
GLI ENTI LOCALI REGGIANI
E LA RIORGANIZZAZIONE AMMINISTRATIVA
Nonostante i ritardi e la contraddittorietà delle iniziative che
si sono succedute negli anni possiamo affermare che l’atteso riassetto istituzionale si va articolando su tre direttrici.
La prima, è costituita dalla gestione associata obbligatoria delle funzioni per i piccoli Comuni. Tale soluzione, se
attuata, sarà una vera e propria rivoluzione del governo locale.
La seconda, è l’abolizione delle Province e il conseguente riordino delle deleghe. Un percorso per il quale allo stato attuale non sono state ancora sufficientemente approfondite né l’articolazione del territorio regionale in aree vaste,
né l’allocazione delle funzioni di programmazione e gestione ai vari livelli infra- regionali.
La terza direttrice è riferita alle Regioni. A circa dieci anni
di distanza dalle modifiche apportate al Titolo V della Costituzione il bilancio è per buona parte negativo. Le modifiche introdotte hanno creato un enorme contenzioso fra
i vari livelli istituzionali, posti tutti su un piano di parità. Oggi,
dopo l’esaltazione dell’autonomia, le Regioni si confrontano con la reintroduzione di vincoli operativi. La norma
che più limita l’autonomia è l’introduzione del controllo preventivo sugli atti regionali che comportano spesa. Tutto
ciò senza distinguere fra le Regioni che hanno governato responsabilmente le proprie risorse e quelle che non
lo hanno fatto.
A completamento dello scenario riferito al riassetto istituzionale va evidenziata la novità introdotta dal Testo Unico
Enti Locali che, per rimanere ancorati alla dimensione regionale, ha indicato come Area Metropolitana la zona comprendente la provincia di Bologna. Una decisione limitativa in quanto non tiene conto del fatto che l’Area “Metropolitana” risulta spesso più vasta o comunque diversa dalla provincia. Tale decisione preclude l’eventuale accorpamento di più province ascrivibili a una medesima area metropolitana.
La presenza di un forte addensamento metropolitano, costituito da Bologna, il venir meno della Provincia di Reggio Emilia, la crescita delle gestioni associate o delle fusioni tra Comuni, insieme ai vincoli posti dal Patto di stabilità e dalla costante riduzione dei trasferimenti economici, rappresentano il quadro di riferimento all’interno del quale dovranno operare non solo la nuova amministrazione del
Capoluogo reggiano, ma anche quelle degli altri comuni
del territorio. Riferendoci proprio a questi ultimi va rilevato che la particolare configurazione della nostra provincia
determina zone profondamente diverse le une dalle altre:
dall’Appennino alla bassa, dal Secchia all’Enza. Ambiti nei
quali l’interazione tra enti locali e sistema delle imprese risulta differenziato. Un dato che, in ogni caso, non deve far
dimenticare quanto le esternalità risultino significative per
la competitività delle aziende, come nel caso delle infrastrutture, delle imposte locali e della burocrazia legata a
tutto quanto d’interesse per chi esercita attività manifatturiere di ogni dimensione.
AGGREGAZIONI TRA COMUNI E RIDUZIONE DEI COSTI DI ESERCIZIO
Dal 1° gennaio 2014 è partita l’attuazione della riforma che
prevede, anche in Emilia-Romagna, la gestione in forma associata di funzioni e servizi importanti: dal sociale alla polizia municipale, dalla pianificazione territoriale alla protezione civile. Ciò può avvenire tramite le Unioni di Comuni
o con convenzioni o associazioni intercomunali. Un’ulteriore scelta può essere quella della fusione, strada che alcuni Comuni hanno già intrapreso e che altri si accingono a
prendere. Razionalizzazione dei servizi e della spesa, riduzione dei costi degli organismi rappresentativi (Sindaco,
Assessori e Consiglieri), finanziamenti garantiti al nuovo Comune unico per diversi anni dallo Stato e dalla Regione.
Tali scelte, laddove portate a compimento, comporterebbero la razionalizzazione dei servizi e la riduzione dei costi a carico della collettività. Nel caso di fusione, le norme
regionali garantiscono ai nuovi comuni unici un sistema di
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contributi che li accompagna per i primi 15 anni. Inoltre ai
comuni istituiti a seguito di fusioni realizzate negli anni 2012
e seguenti spetta, per un periodo di dieci anni, un contributo straordinario commisurato al 20% dei trasferimenti
erariali attribuiti per il 2010.
LA RICHIESTA DEGLI IMPRENDITORI:
• favorire la gestione associata dei principali servizi e funzioni, ove non siano gia presenti le Unioni dei Comuni, ovvero valutare attentamente la possibilita di intraprendere il percorso della fusione tra diversi Comuni.
IMPOSIZIONI LOCALI
Il mondo produttivo reggiano, gia oberato da una tra le maggiori pressioni fiscali nazionali, non e in grado di sostenere l’attuale imposizione locale che ne condiziona ulteriormente la capacita competitiva. Gli Enti locali reggiani dovrebbero pertanto perseguire la stabilita di Bilancio senza aggravare la pressione fiscale locale ponendosi, anzi,
in un’ottica di progressiva riduzione della stessa nell’arco
dei prossimi anni. Tutto cio ricorrendo anche alla richiamata razionalizzazione dei costi. A tale proposito vale la pena
ricordare che oggi sono proprio le imprese industriali a pagare il prezzo piu elevato nel passaggio dall’ICI all’IMU.
LE RICHIESTE DEGLI IMPRENDITORI:
• non applicare la nuova imposta sui servizi indivisibili
(TASI) ai fabbricati produttivi.
• introdurre significative agevolazioni fiscali o tariffarie –
coerenti per l’insieme dei Comuni – per premiare le imprese che assumono disoccupati e/o investono in attivita ecocompatibili.
• attuare i contenuti del Piano d’ambito per la gestione dei
rifiuti urbani, approvato a dicembre 2011 e favorire l’immediata realizzazione dell’impianto di Trattamento Meccanico Biologico (TMB) e della Tariffa puntuale.
• orientarsi verso una pluralita di servizi realizzati in outsourcing, laddove conveniente e possibile, esercitando sempre piu un ruolo di controllo e non di gestione.
• orientarsi a migliorare la redditivita del patrimonio pubblico anche attraverso la cessione di partecipazioni e
cespiti non strategici.
SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA
I costi diretti e indiretti delle diverse procedure amministrative che interessano le imprese, così come i tempi, devono essere drasticamente ridotti. Non si devono più richie-
dere alle imprese le informazioni che la Pubblica Amministrazione può autonomamente ottenere dalle diverse banche dati in via di interconnessione. È indispensabile un maggior impiego della Information and Communication Technology al fine di permettere un sempre maggior numero
di adempimenti attraverso la rete.
LE RICHIESTE DEGLI IMPRENDITORI:
• impegnarsi per l’implementazione dell’Agenda Digitale ad ogni livello autorizzativo operante sul territorio. Tutto cio facendo si che ogni Ufficio possa accedere a dati
disponibili presso altri enti.
• impegnarsi per rendere operativi o piu efficienti gli Sportelli Unici per le Attivita Produttive (SUAP).
• introdurre elementi di semplificazione negli adempimenti legati al pagamento dei tributi locali. Tutto cio in termini dichiarativi e con modalita di calcolo e versamento, degli importi dovuti, attraverso bollettini precompilati.
• garantire la certezza dei tempi d’attuazione delle procedure amministrative. Una soluzione che presuppone
anche forme di indennizzo automatico nel caso di ritardi documentati.
• favorire e rafforzare la Misurazione degli Oneri Amministrativi (MOA) prevista gia dal 2007. Uno Strumento che,
se utilizzato, garantirebbe anche l’invarianza dei costi (tra
oneri introdotti e oneri soppressi) per le imprese.
IL TERRITORIO REGGIANO
E L’AREA VASTA CHE LO CIRCONDA
In uno scenario istituzionale segnato non solo dalla riorganizzazione dello Stato, ma anche dalle trasformazioni
economiche e sociali dei territori, acquista un inedito significato la nozione di “Area Vasta”. Il futuro della comunità reggiana è legato a quello dell’area che si snoda lungo l’asse Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena per
estendersi poi, in direzione sud-nord, dall’Appennino
fino a Mantova e Verona. Un territorio che ha visto aumentare costantemente l’addensamento della popolazione e
delle attività manifatturiere con tutte le conseguenti implicazioni di carattere sociale, economico e infrastrutturale.
Non è dunque un caso se negli ultimi anni gli Industriali
reggiani hanno promosso la realizzazione di ricerche dedicate a questa realtà. Una volontà di approfondimento
nata dal convincimento che perseguire lo sviluppo significa gestire, attraverso politiche integrate, le dimensioni
che caratterizzano un sistema locale: quella economica,
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quella sociale, quella demografica, quella ambientale e quella infrastrutturale.
Nel corso dei prossimi anni sarà indispensabile consolidare la consapevolezza circa il ruolo “mediopadano” al quale sono chiamati Reggio Emilia e il suo territorio. Questa
nuova funzione del Capoluogo è un’opportunità di sviluppo a condizione che l’intera comunità e gli amministratori locali attivino una forte e coerente progettualità. Il ruolo mediopadano deve diventare un elemento capace di condizionare, positivamente, tanto le scelte infrastrutturali, quanto le politiche di sviluppo dei diversi fattori locali, come, per
limitarci ai più significativi, il lavoro, l’istruzione, la salute,
l’innovazione, la cultura e l’offerta turistica. In questo contesto è indispensabile guardarsi dai compromessi e dall’inerzia nei confronti di scelte ormai superate che possono portare a risultati tali da pregiudicare, nel tempo, non
solo la qualità della vita e dell’ambiente, ma anche la competitività di Reggio Emilia e dell’intero sistema locale.
Il fatto che oggi non ci siano le risorse economiche non significa rinunciare a pensare, a progettare e a modellare pazientemente un vero e proprio Capoluogo rinnovato nel suo
impianto, nelle sue logiche funzionali e nel suo ruolo all’interno dell’Area Vasta. In tale prospettiva la comunità reggiana e la sua nuova Amministrazione dovranno gestire l’intera Area Nord interpretandola non come “vuoto” residuale da riempire, ma come “polmone” attraverso il quale ampliare la città e, nello steso tempo, rigenerare il ruolo del
centro storico con nuove funzioni e significati.
Si conferma, in tal modo, la necessità e l’attualità di una
compiuta pianificazione strategica capace di determinare un’equilibrata relazione fra territorio e strategia di sviluppo, vale a dire governando il rapporto tra pianificazione territoriale e pianificazione strategica di lungo periodo; le “tensioni” tra processi di governance condivisi e tendenze autoritative calate dall’alto; la distanza tra la complessità strategica e le soluzioni attuative compromesse da soluzioni
riduttive e, infine, la relazione tra la scala territoriale del Capoluogo e le diverse politiche delle municipalità del territorio circostante.
ministrativi, ma, al contrario, come un’area a geometria variabile di funzioni e definita in relazione alle specifiche politiche che si intendono adottare e ai conseguenti obiettivi. Si tratta, tra le altre cose, di governare i flussi di persone, merci, capitali, informazioni che attraversano i territori. Tutto ciò progettando, creando o riqualificando “infrastrutture” che consentano di connettere le imprese e le capacità di un certo territorio con la dimensione nazionale,
europea e globale. Diventa così indispensabile sviluppare la consapevolezza che il nostro territorio ha acquisito
attraverso la stazione dell’Alta Velocità un nuovo e fondamentale ruolo mediopadano.
LA CONSAPEVOLEZZA DEL RUOLO MEDIOPADANO E LE CONSEGUENTI
INIZIATIVE DI AREA VASTA
In un contesto segnato dalla riorganizzazione dello Stato
e dalle trasformazioni economiche e sociali dei territori, acquista un inedito significato la nozione di “Area Vasta”. Ci
riferiamo a un’entità che non deve essere considerata come
un’area predeterminata, statica e rinchiusa entro confini am-
LE RICHIESTE DEGLI IMPRENDITORI AL COMUNE DI REGGIO EMILIA:
• impegnarsi per realizzare la “metropolitana urbana di superficie” per garantire il collegamento tra Stazione Mediopadana e il centro storico del Capoluogo stesso.
• perseguire gli obiettivi dell’Agenda Digitale e del progetto Smart City, impegnandosi anche per accedere ai Fondi Strutturali di Sviluppo Regionale di origine comunitaria.
LE RICHIESTE DEGLI IMPRENDITORI A CIASCUN ENTE LOCALE:
• stabilire relazioni continuative, con Enti e attori presenti nell’Area Vasta, per favorire attivita di preventiva condivisione e coordinamento riferiti a realizzazioni e politiche di interesse territoriale (assi ferroviari, stradali, fluviali, interporti, ecc.).
• partecipare alla governance delle politiche infrastrutturali correlate e conseguenti al ruolo mediopadano di Reggio Emilia.
• assumere come obiettivo anche di proprio interesse la
programmazione di opere infrastrutturali d’Area Vasta,
come il potenziamento ferroviario della linea Reggio-Guastalla-Mantova; la realizzazione della via Emilia bis; la
connessione tra gli scali di Dinazzano e di Marzaglia
(MO).
• attivarsi per sollecitare la realizzazione dell’autostrada
regionale Cispadana.
• partecipare attivamente e in maniera coordinata alle azioni di lobbying volte ad ottenere la realizzazione del nuovo casello autostradale di Reggio Est (zona Prato-Gavassa) nell’ambito del progetto e delle risorse stanziate per la realizzazione della quarta corsia dell’A1
(MO-PC).
• sollecitare alla Regione Emilia Romagna ogni iniziativa utile al superamento del Digital divide nel territorio
ex-provinciale.
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IL SISTEMA PRODUTTIVO REGGIANO
NELL’ECONOMIA GLOBALE DELLA CONOSCENZA
Reggio Emilia possiede una straordinaria capacità di innovazione realizzata da piccole e medie imprese attive nel
settore medium hi-tech. Non è dunque un caso se nel corso del 2013 l’export reggiano si è collocato ai vertici nazionali. Nonostante l’acuirsi della crisi e dei suoi effetti economici e sociali, il sistema produttivo locale ha dimostrato un’elevata capacità di tenuta. Con un 5,9% di disoccupazione, vale a dire oltre la metà della media nazionale, la
provincia di Reggio Emilia si colloca tra i territori industrializzati che hanno saputo reagire meglio alla crisi. Un risultato ottenuto grazie ad aziende che hanno messo a punto nuove strategie fondate sull’innovazione, su un’elevata
capacità di interazione con la domanda; sull’attenzione al
capitale umano e sulla capacità di spingersi nei mercati esteri che contano. Un dato significativo che, tuttavia, non deve
indurre a sottovalutare il grande lavoro che resta da fare
per diffondere l’innovazione nell’intero sistema produttivo
locale. Secondo l’Osservatorio Innovazione di Unioncamere ER, la quota di imprese reggiane che sono riuscite a introdurre innovazioni di prodotto o di processo è costituita prevalentemente da imprese di medio-grandi dimensioni. Allo stesso tempo l’indagine evidenzia l’ancora esile legame fra l’impresa da una parte, e l’università e i centri di
ricerca dall’altra.
Oggi, appare evidente l’esigenza di rivedere le logiche e
i modi attraverso i quali il sistema locale promuove la conoscenza, i saperi, l’innovazione e la qualità delle proprie
risorse umane. Un esercizio indispensabile perché anche
a Reggio Emilia la rivoluzione tecnologica riguarderà non
solo l’interazione tra biotecnologie, meccatronica e informatica ma anche la rivoluzione digitale, l’Internet delle Cose,
la capacità di sfruttare i big data e l’intelligenza artificiale.
Si annuncia un mondo nel quale ci saranno sensori incorporati in macchine utensili, macchine operatrici e agricole, automobili, sistemi di trasmissione di potenza, semafori, strade e persino abiti. Si profila il Fog computing, vale
a dire un’intelligenza distribuita che permetterà di ridurre
gli sprechi d’energia e migliorare la manifattura, i trasporti, la qualità della vita, del lavoro e del tempo libero. La caratteristica comune alle tecnologie richiamate è di essere applicabili, sotto forma di “innovazioni d’uso”, nei principali settori presenti localmente. In tale prospettiva i progetti del Tecnopolo, di Reggio Emilia Innovazione, l’ulteriore specializzazione della locale Università e il suo maggior
orientamento alla ricerca applicata, diventano una priori-
tà per il sistema territoriale reggiano. Le imprese devono
poter contare su un facile accesso alle conoscenze indipendentemente da dove queste hanno origine. Perseguire questo fine richiede una visione di lungo periodo, risorse finanziarie e umane, capacità tecniche, organizzative e
relazionali declinate, in parte, anche sulla dimensione internazionale.
Reggio Emilia Innovazione, nata come espressione di una
pluralita di attori economici, amministrativi, professionali e
universitari locali, e il soggetto deputato a perseguire questi obiettivi. La sua missione, ratificata con il Protocollo d’intesa del dicembre 2013, e lo sviluppo di un’attivita integrata di trasferimento delle conoscenze e di servizi a vantaggio diretto e indiretto dell’intero sistema locale. Per far
si che Reggio Emilia Innovazione contribuisca a realizzare questo programma territoriale deve potersi dotare di specifiche professionalita, di poteri e di risorse adeguati, per
coordinare i vari interventi previsti. Si evidenzia la necessita di una politica, condivisa tra i diversi attori locali e interpretata da REI, volta a promuovere il sistema Reggio
e le sue peculiarita come, per limitarci ad alcuni esempi,
la fermata Mediopadana, il Parco della Conoscenza, il sistema educativo di Reggio Children. Reggio Emilia Innovazione potra svolgere questo ruolo strategico solo se disporra di risorse adeguate.
L’INNOVAZIONE E GLI ENTI LOCALI
La sfida nei prossimi cinque anni è far si che il Tecnopolo e la rete di relazioni di Reggio Emilia Innovazione riescano a creare un soggetto capace di intermediare tra ricerca, imprese e territorio per dare vita a un centro di trasferimento delle conoscenze e delle nuove tecnologie, funzionale alle quattro piattaforme produttive individuate dalla Regione ER e presenti localmente: meccanica, agroindustria, energia e costruzioni. Le piccole e medie imprese locali devono poter contare su un concreto punto di riferimento (REI) che le accompagni e supporti anche nella partecipazione a bandi e progetti di ricerca e sviluppo,
in ambito nazionale ed europeo, ai quali altrimenti non potrebbero accedere.
LE RICHIESTE DEGLI IMPRENDITORI AL COMUNE DI REGGIO EMILIA:
• contribuire a sostenere finanziariamente la Fondazione Reggio Emilia Innovazione che, sulla base di quanto convenuto nel Protocollo d’intesa del Dicembre 2013,
opera come soggetto che contribuisce all’attuazione del
Tecnopolo e delle politiche dell’innovazione.
ENTI LOCALI, CAPITALE UMANO
E RUOLO DELL’UNIVERSITA
Lo sviluppo del capitale umano, come l’attrazione di nuove competenze, è un obiettivo che richiede l’impegno dell’intero sistema reggiano. Impone, in particolare, una progettualità di lungo periodo attuata da attori pubblici e privati. In tale prospettiva i diplomati tecnici sono una risorsa fondamentale per quel ricchissimo e vitale tessuto di
piccole e medie imprese che costituisce la dorsale della
nostra attività industriale e agroalimentare.
Il rilancio dell'istruzione tecnica rappresenta un tassello fondamentale della strategia di riposizionamento competitivo.
Per questo sono indispensabili azioni di orientamento che
offrano a studenti e famiglie un’adeguata informazione. La
crescita dell’autonomia didattica e progettuale degli atenei deve essere accompagnata dalla crescita degli ambiti di scambio con il territorio. Dunque, è indispensabile una
maggior attenzione alla domanda di formazione proveniente delle imprese; favorire l’integrazione con il mondo produttivo a sostegno dell’innovazione (Tecnopolo e REI); disegnare percorsi formativi innovativi e, soprattutto, spendibili nel mercato del lavoro.
Per la realizzazione di questi obiettivi comuni e con l’intento di promuovere la competitività del sistema economico
e l’integrazione tra ricerca universitaria e innovazione delle imprese, è necessario puntare sul potenziamento della sede reggiana dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Il suo sviluppo deve essere ispirato a un progetto che
informi e sensibilizzi le nuove generazioni ai temi della cultura scientifica, tecnologica e dell’innovazione, in coerenza con la vocazione economico-produttiva del territorio. Infine, è importante che l’insediamento dell’Ateneo a Reggio Emilia si qualifichi e rafforzi secondo un modello capace di superare le divisioni provinciali e garantire ad entrambe le sedi pari dignità in termini di offerta didattica e investimenti.
ENTI LOCALI E FORMAZIONE DEL CAPITALE UMANO
Per sostenere e potenziare la competitività del nostro territorio è di vitale importanza un sistema di formazione più
vicino al mondo delle imprese. La formazione alta, universitaria e post-universitaria, insieme con la ricerca, possono essere le più valide alleate della crescita in un sistema globalizzato fondato sulla conoscenza. Dare
voce alle imprese in questo processo significa consentire al mondo delle attività produttive – che rappresenta il naturale bacino di accoglienza delle giovani risorse in possesso di titolo universitario – di esprimere le
proprie esigenze in termini di risorse umane ad alta professionalità.
LE RICHIESTE DEGLI IMPRENDITORI A CIASCUN ENTE LOCALE:
• realizzare, in forma unitaria e coordinata, una promozione dell’istruzione tecnica e professionale, degli Istituti
Tecnici e Scientifici, dell’Universita, cosi come sugli sbocchi occupazionali, sulle prospettive professionali e sulle competenze oggi richieste.
• investire nel recupero e nella riqualificazione dei locali scolastici per rendere le scuole piu sicure e per garantire agli studenti ambienti di qualita.
LE RICHIESTE DEGLI IMPRENDITORI AL COMUNE DI REGGIO EMILIA:
• contribuire a sostenere finanziariamente la sede universitaria reggiana, in particolare le facolta tecnico-scientifiche, per la realizzazione di nuovi laboratori didattici coerenti con le vocazioni e le piattaforme produttive locali.
• contribuire a reindirizzare efficacemente il sistema dell’istruzione per renderlo una leva strategica dello sviluppo attraverso un intervento volto a rimuovere i pregiudizi che distorcono le scelte di studenti e famiglie.
REGGIO 2.0
Incontro delle Associazioni di categoria giovanili con i candidati sindaco di Reggio Emilia
Il 12 maggio si è tenuto al cinema Al Corso di Reggio Emilia l’evento “Reggio 2.0 - Incontro delle Associazioni di
categoria giovanili con i candidati sindaco di Reggio Emilia”.
Stefania Accorsi, Presidente del Gruppo Giovani di Unindustria Reggio Emilia, insieme agli altri Giovani rappresentanti di AIGA, CIA, CNA, Confcommercio e UCID, ha invitato i candidati a rispondere pubblicamente sulle tematiche
sulle quali si giocherà il futuro di Reggio Emilia per i prossimi anni.
È stata un’occasione per sottolineare il ruolo attivo che le aggregazioni giovanili di categoria e delle professioni si sono
assunte in questa fase dirinnovo dei vertici istituzionali locali, focalizzando l’attenzione su temi vicini ai giovani, ma nel
contempo di estremo interesse per la comunità.
L’incontro, che ha registrato una grande partecipazione di pubblico, era aperto alla cittadinanza e coordinato dall’imprenditore Andrea Ferretti, consigliere Gruppo Giovani di Unindustria Reggio Emilia.
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• interpretare il Campus universitario del San Lazzaro
(completamento del Padiglione Marchi e nuovi laboratori per Ingegneria) e il Parco della Conoscenza e dell’Innovazione alle ex officine Reggiane come un unico
e coerente progetto dedicato alla conoscenza.
• impegnarsi per favorire la piena operativita del Tecnopolo (capannone 19).
• impegnarsi per dare piena attuazione al progetto di riqualificazione concernente i capannoni 18, 17 e 15 delle ex Officine Reggiane, impegnandosi anche per accedere ai Fondi Strutturali di Sviluppo Regionale di origine comunitaria.
• impegnarsi nel predisporre e coordinare un’attivita di promozione per attrarre aziende innovative (es. nei settori digitale, elettronica, ecc.) e nei confronti di investitori interessati alla riqualificazione dei capannoni delle ex
Officine Reggiane.
• introdurre significative agevolazioni di natura fiscale o
tariffaria a beneficio delle imprese che si andranno a insediare nel Parco della Conoscenza e dell’Innovazione attorno al Tecnopolo.
PER UN’EUROPA DELLA CRESCITA
LE PRIORITÀ DI CONFINDUSTRIA
Documento programmatico in cui il Sistema imprenditoriale propone dieci priorità per contribuire attivamente al
rilancio del progetto
Dieci giorni prima dell’election day del 25 maggio la sede
dell’Associazione ha ospitato Marcella Panucci, direttore
generale di Confindustria, che ha illustrato alla stampa “Per
un’Europa della crescita - Le priorità di Confindustria”: il
Marcella Panucci e Stefano Landi
documento programmatico in cui il Sistema imprenditoriale ha proposto dieci priorità per contribuire attivamente al
rilancio del progetto europeo. In questa occasione il Presidente di Unindustria Reggio Emilia Stefano Landi ha detto: “Questa importante consultazione elettorale decreterà
i nomi di coloro che saranno deputati a rappresentarci a
Bruxelles in un momento cruciale per il progetto europeo.
Il 2014 infatti sarà decisivo sia per il rinnovo delle Istituzioni sia per l’insediamento della nuova Commissione europea in autunno, in concomitanza con il Semestre di Presidenza italiana del Consiglio UE.
Come ha detto presidente Squinzi prima delle elezioni, andare a votare per l'Europa significa non mettere a rischio
l'unica grande visione comune costruita nel secondo dopoguerra.
L'Europa vive oggi la contraddizione di una moneta forte con
un'economia debole e una politica comune quasi assente.
La fine dell'Europa, però, la pagherebbero, e a carissimo
prezzo, le economie nazionali deboli e indebitate, i cittadini più deboli e le imprese. Eliminare quindi l'Eurozona comporterebbe costi e rischi enormi e incognite innumerevoli.
Rinunciare all'euro in Italia porterebbe poi ad un'ascesa del
rapporto debito/Pil difficile da stimare. Altri rischi sono tassi d'interesse in crescita, pagamento delle materie prime
in valute svalutate e inflazione conseguente.
Le nostre esportazioni poi va detto che riescono ad imporsi grazie alla capacità industriale delle imprese italiane e
non credo trarrebbero vantaggi, come sostengono alcuni degli “anti-euro italiani”, da una nuova “lira leggera”.
Le scelte degli anni scorsi basate solo sull’austerità, tuttavia,
hanno prodotto serie lacerazioni nel tessuto economico e sociale che hanno colpito duramente il lavoro le imprese.
Ora serve costruire insieme un ambiente comune favorevole al lavoro e all'impresa, fondato su una nuova alleanza
tra innovazione, politica ed economia. È quindi necessaria
la ricostruzione delle condizioni favorevoli all'economia reale in Europa, cercando di dare maggiore libertà all'impresa e più spinta all'innovazione, nell'economia come nella società. Motivo per cui Confindustria ha dato vita a questo documento che si rivolge alla classe politica che sarà chiamata a prendere le decisioni ai tavoli di governo UE”.
Anche in questo caso il documento è stato inviato ai candidati, reso disponibile tramite un banner dedicato sulla homepage del portale e divulgato sull’apposita pagina facebook.
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del documento programmatico di Confindustria
01 OLTRE IL DOGMA DELL’AUSTERITÀ:
POLITICHE ECONOMICHE E FISCALI PER LA CRESCITA
Oltre i parametri del Fiscal compact, da applicare con giudizio per evitare di rimettere in moto spinte centrifughe, occorre realizzare prima possibile un’unione economica e monetaria autentica, assicurando la piena integrazione delle
politiche economiche e fiscali che incidono sulla competitività. Con particolare riferimento alle politiche fiscali, molto resta da fare per la rimozione delle barriere alle attività
transfrontaliere e per rafforzare iniziative coordinate di lotta alle frodi e all’evasione fiscale.
Per quanto riguarda gli interventi per il rilancio dell’economia, occorre intavolare un negoziato affinché siano riconosciuti all’Italia, e ad altri Paesi nelle stesse condizioni che
ne facessero richiesta, i margini di flessibilità concessi dal
Patto di Stabilità, in cambio di un robusto programma di
riforme strutturali.
02 PARTIRE DALL’INDUSTRIA PER RILANCIARE L’UNIONE EUROPEA
Per ridare slancio al progetto europeo bisogna partire proprio da ciò che lo ha reso possibile: l’industria. È necessario definire una nuova governance industriale, che assicuri un cambio di passo nel concepimento e nella definizione di tutte le politiche europee. Occorre un Patto europeo per l’industria, un vero e proprio Industrial Compact,
che individui gli elementi di una politica industriale europea forte, ambiziosa ed efficace, in grado di sostenere il
rilancio dell’economia e di puntare all’obiettivo del 20% del
PIL come quota dell’industria entro il 2020.
03 POLITICHE ENERGETICHE, CLIMATICHE E AMBIENTALI
REALISTICHE, COERENTI ED EFFICACI
Le politiche energetiche, climatiche e ambientali europee
dovranno essere perseguite rimettendo al centro la competitività delle imprese europee. È necessario che siano
accompagnate da attente valutazioni dei costi complessivi, solide analisi dei costi e dei benefici e da una considerazione approfondita dello scenario globale, evitando il
più possibile iniziative unilaterali, penalizzanti per l’industria
e il benessere e del tutto insufficienti a raggiungere obiettivi globali.
04 R&I PER LA COMPETITIVITÀ DELLE IMPRESE EUROPEE
La Ricerca e l’Innovazione devono essere il pilastro della
politica economica e industriale, sia a livello dell’UE sia degli Stati membri. È essenziale integrare i Fondi nazionali ed
europei con i Fondi regionali individuati attraverso le Smart
Specialisation Strategies, intensificare la cooperazione tra
università, centri di ricerca e imprese, incoraggiare il trasferimento al mercato dei risultati della ricerca, rafforzare
la cooperazione transnazionale e promuovere una maggiore mobilità dei ricercatori tra il sistema pubblico e privato,
valorizzando la figura del ricercatore industriale.
05 PENSARE IN PICCOLO PER FARE IN GRANDE
Per promuovere la competitività delle PMI, l’UE deve continuare a porre in essere politiche coerenti con il criterio
“Think Small First” e con i principi dello Small Business Act,
agevolando l’accesso al credito e supportando le strategie di internazionalizzazione delle imprese.
06 I FONDI STRUTTURALI AL SERVIZIO DEL RILANCIO
INDUSTRIALE EUROPEO
Riportare il manifatturiero al centro della programmazione
dei Fondi strutturali significa puntare su progetti sostenibili e sulla qualità della spesa, garantire il credito alle imprese e realizzare opere pubbliche funzionali alle esigenze del tessuto produttivo con un piano di interventi di immediata attivazione sul territorio. In altre parole, occorre evitare la dispersione delle risorse e gli errori del passato.
07 RAFFORZARE IL MERCATO UNICO PER COMPETERE
A LIVELLO GLOBALE
Il potenziale del mercato interno in termini di crescita, di
benessere e di creazione di posti di lavoro, è ancora lungi dall’essere sfruttato appieno: ostacoli di natura normativa o amministrativa, prassi con- solidate, inadempienze
da parte delle autorità di vigilanza ne limitano l’efficacia. Bisogna agire per rimuovere tutti questi ostacoli e garantire un’effettiva libera circolazione di beni, servizi, persone
e capitali. È altresì necessario perseguire l’obiettivo dell’obbligatorietà dell’indicazione di origine (Made in) sui prodotti di consumo.
09 LA POLITICA COMMERCIALE A SOSTEGNO DEL TESSUTO
INDUSTRIALE EUROPEO
La politica commerciale deve sostenere la competitività globale dell’Europa. Le priorità dovranno essere definite in modo
da promuovere il suo solido e diversificato tessuto industriale. In questo contesto, la conclusione dei principali negoziati attualmente in corso, a partire da quello con gli Stati Uniti (TTIP), l’eliminazione delle barriere tariffarie e non,
un migliore accesso ai mercati degli appalti pubblici, dei
servizi e degli investimenti e l’armonizzazione degli standard normativi devono costituire obiettivi prioritari.
10 UN NUOVO MODELLO SOCIALE EUROPEO
L’Europa deve giocare un ruolo decisivo nello sviluppo di
un modello sociale moderno attraverso un’organizzazione
del lavoro più flessibile e dinamica, sistemi di formazione
che accompagnino gli individui lungo tutto l’arco della vita
lavorativa, servizi per l’impiego orientati all’occupabilità e
un welfare equo, attivo e sostenibile.
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50 LE DIECI PRIORITÀ
08 INVESTIRE NELLE RETI PER COLLEGARE MERCI, DATI E
CONSUMATORI E DARE RAPIDA ATTUAZIONE ALL’AGENDA DIGITALE
La competitività del sistema industriale europeo passa attraverso la razionalizzazione e il potenzia- mento delle sue
infrastrutture materiali e immateriali e dei suoi centri logistici. Per collegare in modo efficiente i mercati di produzione e i mercati dei consumatori, occorre realizzare connessioni migliori nel traffico merci e dati, realizzando le infrastrutture previste nel programma TEN-T e dando rapida attuazione all’Agenda Digitale.
Tributi Locali 2012-2013
PRESENTAZIONE DEI RISULTATI DELL’INDAGINE DI UNINDUSTRIA REGGIO EMILIA
Il tavolo dei relatori: (da sinistra) Adeodato Ceci e Aldo Bianchi dell’Ufficio Fisco e Tributi di Unindustria Reggio Emilia con Alberto Viappiani, Vice
Presidente Unindustria Reggio Emilia con delega a Credito, Finanza e Politiche Fiscali, Stefano Landi, Presidente Unindustria Reggio Emilia e Danila Messori dell’Ufficio Fisco e Tributi di Unindustria Reggio Emilia.
Unindustria Reggio Emilia ha presentato alla stampa i risultati dell’Indagine annuale sui tributi locali, elaborata prendendo in considerazione i dati 2013 in raffronto con quelli del 2012.
Il monitoraggio ha riguardato l’operato delle Amministrazioni dei 45 comuni della provincia di Reggio Emilia sul fronte dell’imposizione fiscale a carico delle imprese in merito all’aliquota IMU applicata ai fabbricati industriali, all’aliquota dell’addizionale comunale IRPEF, all’aliquota al mq
dell’imposta sulla PUBBLICITÀ e all’aliquota al mq della
TARSU/TARES (tassa/tariffa rifiuti) per le attività industriali e il relativo gettito.
I risultati sono stati presentati dal Presidente di Unindustria Stefano Landi e dal Vice Presidente con delega a Credito, Finanza e Politiche fiscali Alberto Viappiani.
Quest’ultimo ha illustrato sinteticamente i principali dati
emersi. “Il nostro tradizionale monitor sui tributi locali ha
registrato che l’80% dei comuni reggiani -36 su 45- ha
conservato nel 2013 per i fabbricati industriali la medesima aliquota IMU già adottata nel 2012. I restanti 9 comuni hanno applicato un’aliquota superiore. Per quanto
riguarda l’aliquota dell’addizionale comunale IRPEF, lo scorso anno 3 comuni l’hanno ritoccata al rialzo, mentre 14
l’hanno lasciata invariata e 7 non l’hanno applicata. 20 comuni hanno applicato nel 2013 delle aliquote differenziate per fasce di reddito, una circostanza che rende non im-
mediata una comparazione con l’anno 2012. Stazionaria
la situazione per l’imposta sulla pubblicità, che nel periodo 2012/2013 è rimasta invariata nella totalità dei comuni. La nota dolente - sottolinea Viappiani - è arrivata da TARSU/TARES applicate alle attività industriali: l’80% dei Comuni ha alzato le aliquote rispetto all’anno precedente, solo
9 amministrazioni hanno fatto registrare un decremento
dell’imposta. Questo ulteriore incremento ci porta a ribadire che da tempo gli industriali reggiani chiedono un sistema di imposizione parametrato agli effettivi quantitativi di rifiuti conferiti e non al calcolo delle superfici occupate, come avvenuto fino ad ora. La nostra struttura si rende nuovamente disponibile ad affiancare le Amministrazioni Locali nell’individuare un percorso che porti progressivamente alla determinazione puntuale dei rifiuti prodotti, affinché questa imposta possa essere più equa sotto
tutti i punti di vista”.
Il Presidente Stefano Landi ha quindi aggiungo alcune considerazioni all’analisi dei dati avanzando richieste precise
alle Amministrazioni Comunali: “Da quest’anno i Comuni
applicheranno la IUC (Imposta Unica Comunale), che si
compone della “vecchia” IMU e delle “nuove” TASI e TARI.
La richiesta di Unindustria Reggio Emilia, ai Sindaci attuali e ai prossimi eletti nei Comuni della provincia, è quella
di non avvalersi della facoltà di applicare la nuova imposta sui servizi indivisibili (TASI) ai fabbricati industriali. Sono
state infatti proprio le imprese ad avere pagato il prezzo
più elevato nel passaggio dall’ICI all’IMU, che in molti casi,
per effetto della combinazione di aumento delle aliquote
e di allargamento della base imponibile, ha comportato un
incremento quasi doppio dell’imposta mediamente dovuta. Inoltre chiediamo di non aggiungere un’ulteriore aggravio in concomitanza dell’introduzione della TARI, la tassa
sui rifiuti, che da quest’anno dovrebbe sostituire la TARES.
Il mondo produttivo, il motore produttivo del nostro sviluppo – conclude Landi - non sarebbe in grado di assorbire
aumenti di imposte che ne condizionerebbero ulteriormente la capacità competitiva, in un momento in cui il sistema
economico sta cercando di cogliere le opportunità di una
pur debole ripresa.”
Indagine sui Tributi Locali 53
2012-2013
L’Associazione ha effettuato in riferimento all’anno 2013 il consueto monitoraggio relativo all’operato delle Amministrazioni dei 45 comuni della provincia di Reggio Emilia sul fronte dell’imposizione fiscale a carico delle imprese, per quanto di loro competenza.
Come per gli anni passati l’indagine, dovendo necessariamente muoversi entro confini delimitati, ha riguardato:
• l’aliquota IMU applicata ai fabbricati industriali (in genere e quella ordinaria);
• l’aliquota dell’Addizionale comunale IRPEF;
• l’aliquota al mq dell’imposta sulla PUBBLICITA ordinaria, opaca, per la categoria “da mq 5,5 a mq 8,5”;
• l’aliquota al mq della TARSU/TARES (tassa/tariffa rifiuti) per le attivita industriali e il relativo gettito.
I dati raccolti sono stati messi a raffronto con quelli del 2012 gia disponibili.
SINTESI DEI RISULTATI
IMU fabbricati industriali
La quasi totalita dei comuni, 36 su 45 corrispondenti all’80%
del totale, ha conservato nel 2013 sui fabbricati industriali la medesima aliquota IMU gia adottata nel 2012. I restanti 9 comuni hanno applicato un’aliquota superiore.
Addizionale Comunale IRPEF
L’aliquota dell’addizionale Comunale IRPEF e stata ritoccata al rialzo nel 2013 da 3 comuni, mentre 14 sono quelli che l’hanno lasciata invariata e 7 quelli che non l’hanno
applicata. Venti comuni hanno applicato nel 2013 delle aliquote differenziate per fasce di reddito, circostanza che
rende non immediata una comparazione con l’anno 2012.
Imposta sulla PUBBLICITA
L’imposta sulla PUBBLICITA nel periodo 2012/2013 e rimasta invariata nella totalita dei comuni.
TARSU/TARES attivita industriali
Si e registrato nel corso del 2013, rispetto all’anno precedente, un aumento delle aliquote in 36 comuni, corrispondenti al 80 % del totale e un decremento nei restanti 9.
ANALISI DEI DATI
Dall’analisi si evidenzia quanto segue.
IMU fabbricati industriali
• aliquota massima 2013 = 10,6 per mille, applicata dal
Comune di Castellarano; – aliquota minima 2013 = 7,6
per mille, applicata da 6 Comuni, vale a dire: Busana, Casina, Collagna, Ligonchio, Ramiseto e Rolo;
• aliquota media 2013 = 8,89 per mille.
Segnaliamo che il Comune di San Polo d’Enza ha previsto nel 2013, come gia nel 2012, un’aliquota calmierata,
pari al 8,6 per mille (in luogo dell’aliquota ordinaria del 9,6
per mille), per i fabbricati industriali utilizzati direttamente
dal proprietario.
Addizionale IRPEF Comunale
• aliquota massima 2013 = 0,8%, applicata dai Comuni
di Bagnolo, Castellarano e Castelnovo ne Monti;
• aliquota minima 2013 = 0,2%, applicata dai Comuni di
Rio Saliceto e Rolo;
• aliquota media 2013 = 0,485 %.
Il valore medio e calcolato sui soli Comuni (18) che hanno previsto l’addizionale applicando un’aliquota unica. È
opportuno ricordare che sette Comuni (pari al 15,6% del
totale) non hanno applicato nel 2013, e non applicavano
neppure nel periodo 2007 - 2012, alcuna addizionale IRPEF, si tratta per la precisione dei Comuni di Busana, Campagnola, Carpineti, Collagna, Correggio, Ligonchio e Ramiseto. Il Comune di Castelnovo ne’ Monti, infine, che nel
2012 aveva adottato un sistema di aliquote differenziate
per scaglioni e tornato nel 2013 all’aliquota unica dello 0,8
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Società reggiana
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per cento (valore massimo consentito). Per i 20 Comuni
che hanno applicato nel 2013 delle aliquote differenziate
per fasce di reddito (a scaglioni), abbiamo effettuato un raffronto tra i due anni prendendo come riferimento un reddito imponibile di € 30.000 che costituisce, anche sulla
base di quanto emerso da un indagine da noi effettuata lo
scorso anno sul cuneo fiscale nel reddito di lavoro dipendente delle imprese industriali della nostra provincia, un valore mediano.
Imposta sulla PUBBLICITA
• imposta massima 2013 = € 34,24 al mq, applicata dal
Comune di Reggio Emilia; − imposta minima 2013 = €
17,04 al mq, applicata da 10 Comuni vale a dire: Albinea,
Busana, Canossa, Collagna, Cavriago, Fabbrico, Ligonchio, Ramiseto, Rio Saliceto e Toano;
• imposta media 2013 = € 22,60 al mq.
TARSU/TARES attivita industriali
• aliquota massima 2013 = € 3,5465 al mq, applicata dal
Comune di Albinea;
• aliquota minima = € 1,0717 al mq e stata applicata dal
Comune di Casina;
• TARES media 2013 = € 2,1872 al mq.
Il dato medio 2013 presenta un incremento del 7,92% rispetto al dato medio del 2012 (pari a € 2,0266 al mq) e
del 12,76% rispetto al valore medio registrato nel 2011 (pari
a € 1,9396 al mq).
Analizzando piu in dettaglio la variazione 2013 – rispetto
al 2012 – della TARSU/TARES riferita al comparto industriale, si evidenzia quanto segue.
Riduzione
Sono stati 9 i comuni che hanno adottato nel 2013 una tariffa al mq inferiore rispetto al 2012. Per alcuni di questi la
riduzione e stata vistosa con punte del – 43,40% nel comune di Gualtieri, del – 34,02 % in quello di Boretto, del –
33,48% in quello di Vezzano sul Crostolo, del – 24,84 %
in quello di Casina e del – 15,67% in quello di Novellara.
Allo stesso modo e risultato vistoso il calo, registrato in alcuni comuni, del gettito (sempre con riferimento al comparto industriale); il calo maggiore si e verificato nel comune di Gattatico con un – 69,22% seguito da quello di Vezzano sul Crostolo con un – 67,22%.
Le riduzioni piu rilevanti nelle tariffe e/o nel gettito riferito
al comparto industriale si sono avute nei comuni passati
nel corso del 2013 da TARSU a TARES, e trovano la loro
giustificazione nella rivisitazione della ripartizione dei costi del servizio tra le diverse categorie di contribuenti resa
necessaria da tale passaggio. A questo proposito giova
ricordare che solo tre comuni sono rimasti nel 2013 in regime TARSU (tassa rifiuti) e per la precisione Reggiolo, Rolo
e San Martino in Rio.
Incremento
Dei 36 comuni che hanno incrementato nel 2013 la tariffa al mq l’aumento percentuale maggiore e stato quello praticato dal comune di Villa Minozzo con un +39,55%, seguito da quello di Poviglio con un +23,48%. Si tratta tuttavia nel primo caso di un comune che vede una presenza irrilevante di attivita industriali e, in entrambe i casi, di
comuni che partivano da livelli tariffari molto inferiori alla
media provinciale. Ben piu significativi, anche se percentualmente piu bassi, sono gli aumenti praticati dal comune di Quattro Castella con un +20,14% e da quello di Reggio Emilia con un + 19,85%, i quali avevano gia nel 2012
una tariffa ben al di sopra della media provinciale.
In termini di gettito, la crescita maggiore, si riscontra nei
comuni della montagna ma si tratta sempre di un dato poco
significativo poiche si riferisce a un territorio in cui l’attivita industriale assume un carattere residuale. Nell’ambito
dei comuni con maggiore vocazione manifatturiera si segnalano il comune di Brescello con un +33% di gettito,
quello di Rio saliceto con un + 24,18% e quello di Sant’Ilario d’Enza con un + 20,55%.
A livello aggregato provinciale, il gettito della Tassa/Tariffa Rifiuti relativa al comparto artigianale e industriale, e cresciuto in valore assoluto nel 2013 rispetto al 2012 di €
552.271, corrispondente a un +6,18%.
L’aumento del gettito totale aggregato e da mettere in relazione con l’aumento delle aliquote dal momento che la
superficie totale tassata si e invece calata; non a caso il
gettito per unita di superficie e in aumento nella quasi totalita dei comuni.
L’aliquota piu elevata, adottata dal Comune di Albinea
(3,5465/mq), e oltre il triplo di quella piu bassa adottata
dal Comune di Casina (1,0717/mq) mentre, confrontando due comuni limitrofi si trova che l’aliquota adottata dal
Comune di Reggio Emilia (3,3960/mq) e poco meno del
doppio quella del comune di Cavriago (1,7057/mq).
Anche prendendo a riferimento la selezione dei Comuni piu
importanti della provincia (per numero di abitanti e per dimensione del comparto industriale)(precisamente: Casalgrande, Cavriago, Gattatico, Correggio, Guastalla, Luzzara, Montecchio, Novellara, Reggio Emilia, Reggiolo, Rubiera, San Martino in Rio, Sant’Ilario d’Enza, Scandiano) si puo notare come
esistano delle rilevanti differenze tariffarie tra di essi.
Tale divario e difficilmente giustificabile esclusivamente con
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motivazioni economiche considerato che si tratta di un ambito territoriale molto piccolo (la provincia di Reggio Emilia), della stessa categoria di utenza, ma soprattutto delle stesse tipologie di rifiuti e, spesso, esigenze di servizio.
ANALISI DATI 2013 E PROSPETTIVE PER IL 2014
Prima di addentrarci nell’analisi dei risultati dell’indagine,
e opportuno premettere che il 2013 e stato un anno particolarmente tormentato sul fronte dell’imposizione locale. Il processo travagliato che ha portato all’eliminazione
dell’IMU sull’abitazione principale ha impattato negativamente sull’attivita di reperimento e allocazione delle risorse da parte dei Comuni. La situazione di incertezza generatasi e stata talmente grande che i Comuni si sono trovati agli inizi del mese di dicembre 2013 a non avere ancora approvato il bilancio di previsione per lo stesso anno.
Per quanto concerne l’IMU il 2013 ha visto a livello provinciale il consolidarsi del trend di crescita delle aliquote
applicate agli immobili produttivi iniziato nel 2012 con il passaggio da ICI a IMU. L’aliquota media IMU 2013 (8,89 per
mille), per questa categoria di immobili, e risultata, nella nostra provincia, di oltre il 34% superiore all’analoga aliquota media ICI 2011 (6,62 per mille).
Occorre aggiungere che lo scorso anno, in attuazione di
una norma inserita nel decreto “Salva Italia” di fine 2011,
il moltiplicatore catastale da utilizzare per il calcolo della
base imponibile e passato per gli immobili di categoria D
da 60 a 65, pari a un aumento dell’8,3%; anche in questo caso l’incremento 2013 fa seguito all’incremento che
si era avuto nel 2012, nel passaggio da ICI ad IMU, quando il moltiplicatore catastale degli immobili produttivi era
passato da 50 a 60.
La crescita del moltiplicatore catastale 2013 ha prodotto come conseguenza l’aumento dell’imposizione IMU anche nei comuni che hanno conservato lo scorso anno l’aliquota applicata nel 2012.
L’incremento del carico IMU e stato in parte temperato dalla previsione della deducibilita del tributo dovuto sugli immobili strumentali ai fini dell’IRES o dell’IRPEF (ma non
dell’IRAP) nella misura del 20% elevato al 30% per il solo
2013. Si tratta di una misura fortemente sostenuta da Confindustria che peraltro aveva chiesto la sua integrale deducibilita.
Un altro elemento che ha caratterizzato il 2013 con riferimento all’IMU e stata la riserva, prevista dalla legge n.
228/2012, legge di stabilita 2013, a favore dello Stato,
dell’intero gettito IMU derivante dagli immobili ad uso pro-
duttivo classificati nel gruppo catastale D, calcolato ad aliquota standard del 7,6 per mille. A questa riserva era collegata la possibilita da parte dei Comuni di aumentare l’aliquota di un massimo di tre punti percentuali e di trattenere il maggiore gettito derivante dall’aumento. Sono stati molti i Comuni della nostra provincia che si sono avvalsi della facolta di fissare l’aliquota IMU oltre il 7,6 per mille principalmente per fare fronte a nuovi tagli nei trasferimenti dei fondi statali.
Un discorso a parte merita di essere fatto per gli immobili invenduti delle imprese edili definibili come il “magazzino” di questa tipologia di imprese.
Gli immobili invenduti delle imprese edili dopo avere pagato regolarmente le due rate IMU 2012 e la prima rata
2013, sono stati esonerati, qualora non locati, dal versamento della seconda, per effetto di un provvedimento di
legge successivamente approvato (D.L. n. 102/2013).
L’ANCE (Associazione Nazionale Imprese Edili aderente
a Confindustria) si e a lungo battuta per l’eliminazione della tassazione IMU sull’invenduto delle imprese edili nella
considerazione che una tassazione patrimoniale sulle rimanenze (prodotti destinati alla vendita), e non su beni patrimonio, costituisse una grave forma d’ingiustizia.
L’esenzione dall’IMU degli immobili invenduti delle imprese edili, non locati, permarra anche nel 2014 (vedi oltre riguardo alla TASI).
L’incertezza che ha caratterizzo l’IMU nel 2013 si ritrova
anche per la tassa sulla raccolta dei rifiuti, in relazione alla
quale lo scorso anno si e assistito all’introduzione, sempre da fare risalire al decreto “Salva Italia” del 2011, della TARES (Tributo comunale su rifiuti e sui servizi), forma
impositiva che e andata a sostituire la Tarsu (Tassa per lo
smaltimento dei rifiuti solidi urbani) e la TIA (Tariffa di igiene ambientale) nelle sue due forme di TIA1 e TIA2.
La TARES, che come la precedente TIA prevede la copertura totale dei costi di smaltimento dei rifiuti, prevedeva per
il 2013 un contributo per i “servizi indivisibili comunali” come
ad esempio la cura del verde, l’illuminazione e la manutenzione delle strade, calcolato in 30 centesimi per ogni metro quadrato dell’immobile, da versare da parte dei cittadini e delle imprese allo Stato.
Il passaggio a TARES, anche senza considerare la componente aggiuntiva dei 30 centesimi a metro quadro che
come detto non e stata incamerata dai comuni, ha comportato a livello provinciale per le attivita industriali un aumento dell’aliquota mediamente applicata e la crescita del
gettito aggregato.
A livello di ogni singolo comune gli effetti sulla tassazione delle attivita industriali dell’introduzione della TARES sono
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risultati molto variabili. In particolare, nei comuni che fino
al 2012 erano in regime di TARSU la ridefinizione delle categorie di contribuzione e della nuova ripartizione dei costi tra di esse, ha generato in alcuni casi degli incrementi considerevoli dell’imposizione sulle attivita manifatturiere e in altri casi delle riduzioni altrettanto rilevanti.
Inoltre, con l’adozione del regime tributario della TARES
e il passaggio dalla gestione esterna a quella in capo al
Comune, l’IVA, che e diventata un costo in capo all’amministrazione, ha determinato nei Comuni che nel 2012
erano a TIA un incremento del 10 % delle aliquote applicate e quindi dell’imposta che, almeno per quanto riguarda le imprese, non ha trovato compensazione dall’eliminazione dell’IVA poiche tale imposta, fino al 2012 addebitata sempre nella misura del 10%, veniva da esse detratta.
A questo ultimo proposito ricordiamo che la normativa avrebbe consentito il mantenimento della qualifica di corrispettivo della TARES, senza la necessita di inglobare nei costi l’IVA. Cio avrebbe potuto essere ottenuto mediante la
realizzazione di un sistema di imposizione parametrato agli
effettivi quantitativi di rifiuti conferiti e non a valori teorici.
Il sistema sarebbe risultato sicuramente piu equo dell’attuale regime “ibrido”, che non ha mai provveduto ad aggiornare periodicamente i coefficienti, perdendo, con il passare del tempo, i pochi elementi di equita che lo contraddistinguevano.
Su questo aspetto l’Associazione piu volte ha segnalato
alle amministrazioni locali la propria disponibilita per un percorso che progressivamente porti alla determinazione puntuale dei rifiuti prodotti.
Non e piu sostenibile, ne accettabile, da parte delle imprese manifatturiere un atteggiamento dilatorio che impedisce soluzioni che a regime hanno il vantaggio di legare la contribuzione agli effettivi rifiuti conferiti al servizio
pubblico.
Al di la dei consueti incrementi che ogni anno registriamo,
la categoria industriale vedrebbe come profondamente iniqua una politica che, riproponendo il medesimo schema
degli anni passati, non mettesse mano a una inevitabile riforma del sistema di applicazione della tassa rifiuti con la revisione dei criteri di determinazione dei costi fissi e variabili, della loro ripartizione tra utenze domestiche e non domestiche e della obbligata modifica dei coefficienti finora
utilizzati per le varie categorie produttive.
Finora le nostre richieste sono rimaste inascoltate, non vorremmo dover intraprendere azioni che, abbandonando il
piano del confronto dialettico, per tutelare i legittimi interessi delle imprese, ci portino a percorrere la strada del-
l’impugnazione delle delibere comunali.
La situazione di confusione che ha interessato l’imposizione locale nel corso del 2013 non sembra purtroppo destinata ad attenuarsi nel 2014.
Da quest’anno i Comuni applicheranno la IUC (Imposta Unica Comunale), che si compone della “vecchia” IMU, andata a regime e per la quale diventa definitiva l’esenzione
per le case di abitazione, e delle “nuove” TASI e TARI.
La TASI e il tributo che andra a coprire il costo dei c.d. sui
“Servizi Indivisibili” erogati dai comuni vale a dire principalmente, illuminazione pubblica, manutenzione delle strade
e del verde pubblico e sicurezza. In pratica la TASI sostituisce la maggiorazione TARES dei 30 centesimi al mq,
che ugualmente nel 2013 copriva, abbinata alla tassa sui
rifiuti, i servizi indivisibili comunali.
La TASI ha un meccanismo di applicazione molto simile all’IMU, quasi al punto da renderla una sua appendice. Essa
si determina infatti applicando alla rendita catastale degli
immobili un’aliquota stabilita dal comune, tra un minimo dell’1
per mille ed un massimo del 2,5 per mille. Per gli immobili locati la TASI gravera sull’affittuario nella misura, stabilita dal Comune, compresa tra il 10 e il 30 percento del
totale dovuto.
Tra i fabbricati esenti dalla TASI non figurano gli immobili
invenduti delle imprese edili, i quali pur sgravati dall’IMU,
pagheranno il nuovo tributo secondo l’aliquota prevista nei
comuni di ubicazione.
A regime la somma di IMU e TASI per ciascuna tipologia
d’immobile non potra superare l’aliquota massima consentita dalla legge per l’IMU. Per il 2014 e stata tuttavia concessa ai Comuni la facolta di maggiorare l’aliquota massima di un ulteriore 0,8 per mille a condizione di destinare il relativo introito all’introduzione di detrazioni sulle abitazioni principali.
Il nuovo tributo e stato previsto dalla legge di Stabilita 2014
ma il suo impianto ha successivamente subito delle modifiche le ultime delle quali contenute in un D.L. del 6 marzo u.s..
Da qui l’estrema difficolta che stanno incontrando i Comuni nella predisposizione dei bilanci preventivi 2014 che ricalca quella gia da essi sperimentata per i bilanci preventivi 2013.
Per le imprese il rischio derivante dall’introduzione della TASI
e quello di vedere lievitare verso l’alto, ancora una volta,
l’imposizione fiscale sui fabbricati.
Se infatti i Comuni decidessero di avvalersi della deroga
concessa per l’anno in corso e applicare la maggiorazione TASI dell’0,8 per mille, l’aliquota totale (IMU + TASI) sugli immobili produttivi potrebbe salirebbe fino all’11,4 per
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mille, con un aumento del 7,5%, rispetto all’aliquota massima IMU fissata al 10,6 per mille.
Il risultato sarebbe l’annullamento del vantaggio fiscale della mini-deduzione dell’IMU dalle imposte sui redditi (pari
al 20% nel 2014) introdotta lo scorso anno.
Si tratta di una eventualita assolutamente da scongiurare e che noi, in qualita di rappresentanti delle imprese industriali della provincia, avversiamo totalmente.
Non si puo infatti dimenticare che sono proprio le imprese ad avere pagato il prezzo piu elevato nel passaggio dall’ICI all’IMU come dimostra il quasi raddoppio dell’imposta mediamente dovuta sui fabbricati industriali avutosi, in
molti comuni della nostra provincia, tra il 2011 e il 2013,
per effetto della combinazione di aumento delle aliquote
e di allargamento della base imponibile.
Riteniamo pertanto che non solo non sia immaginabile un’ulteriore utilizzo della leva fiscale ma sia urgente la messa
a punto, da parte degli enti locali, di una strategia condivisa che porti negli anni ad una progressiva riduzione dell’imposizione in primo luogo sulle imprese.
Anche in merito alla TARI – nuovo acronimo che identifica la tassa sui rifiuti destinata dal 2014 a sostituire la
TARES – permangono allo stato dell’arte molti aspetti da
chiarire.
In assenza di tariffe nazionali di riferimento, diversamente
che per IMU e TASI, i Comuni determineranno le proprie
tariffe TARI utilizzando, piu o meno, gli stessi criteri presuntivi validi per le vecchie tasse sui rifiuti (TARES, TARSU,
TIA), in attesa dell’arrivo, nella migliore delle ipotesi entro
giugno 2014, di nuovi metodi per il calcolo puntuale dei
rifiuti prodotti da ogni utenza.
Occorre dire che un recente decreto legge ha introdotto,
l’esenzione totale ai fini TARI per i rifiuti speciali assimilati agli urbani, smaltiti autonomamente dai produttori: una
novita, se confermata in sede di conversione in legge del
provvedimento, assolutamente positiva per le imprese industriali e che da seguito a una istanza da sempre da noi
sostenuta.
Infine alcune brevi considerazioni sugli appesantimenti burocratico-amministrativi che potrebbero derivare alle imprese, sotto forma di nuove incombenze, dall’introduzione della IUC e in particolare dalla TASI
Se il processo non verra adeguatamente monitorato e gestito dai Comuni ne potrebbe scaturire la necessita di effettuare non meno di sei versamenti in tempi diversi, quattro dei quali, quelli legati all’IMU e alla TASI, in autotassazione. Senza contare che per la TASI e previsto l’obbligo
di presentare una dichiarazione sebbene una tantum.
E di tutta evidenza che anche sul versante degli adempi-
menti burocratici il peso del fisco sulle imprese (e sui cittadini in generale) ha ormai raggiunto dei livelli insostenibili: si tratta di un onere occulto che si somma a quello del
tributo in senso stretto.
I Comuni devono pertanto farsi carico, per quanto nelle
loro facolta, di applicare la normativa e le procedure in
modo da rendere l’assolvimento dei tributi locali il piu semplice ed automatico possibile, nell’ambito di un rapporto
con i contribuenti improntato a criteri di chiarezza e trasparenza.
NOTE METODOLOGICHE
In riferimento alla TARSU/TARES alcune precisazioni sono
d’obbligo al fine di una corretta interpretazione dei dati esposti.
L’analisi e stata sviluppata sia sul versante delle aliquote
sia su quello del gettito rapportato alle superfici imponibili.
Le aliquote della TARSU sono stabilite liberamente dal Comune in funzione del grado di copertura dei costi deliberato mentre la TARES (composta da una parte c.d. fissa
– che dovrebbe coprire i costi di ammortamento degli investimenti e le spese generali – e da una parte c.d. variabile - che dovrebbe coprire i costi di gestione del servizio
fornito) viene determinata sulla base di coefficienti empirici i cui valori minimi e massimi sono stati stabiliti da un
decreto ministeriale. Nei comuni rimasti a TARSU (si tratta dei soli comuni di Rolo e San Martino in Rio) alla tassa deve essere aggiunta l’addizionale cd. ECA del 10%,
mentre, sia nei comuni rimasti a TARSU che per quelli passati a TARES, sulla tassa/tariffa grava l’ulteriore addizionale provinciale del 5% (aliquota massima consentita).
Dal 2013, per effetto dell’introduzione della TARES, piu nessun comune applicata l’IVA sugli importi dovuti (i comuni
a TARSU gia non l’applicavano).
Al di la degli aspetti menzionati di carattere tariffario, va
evidenziato che, soprattutto nei Comuni ove fino al 2012
vigeva ancora il regime della tassa, pur a fronte di delibere di assimilazione ai rifiuti urbani di numerose tipologie
di rifiuti prodotti dal settore industriale, il servizio svolto
non e sempre all’altezza delle esigenze degli utenti industriali. L’Associazione denuncia da tempo questa grave carenza che determina la necessita per le aziende di provvedere allo smaltimento in proprio, sostenendo un duplice costo, quello dello smaltimento in proprio e quello della TARSU/TARES, quest’ultima senza apprezzabili riduzioni tariffarie.
BPER
Il Consiglio di Amministrazione ha esaminato ed approvato i risultati individuali della Banca e consolidati di
Gruppo al 31 marzo 2014 e deliberato un’operazione di rafforzamento patrimoniale attraverso un aumento di
capitale a pagamento fino ad un massimo di 750 milioni di euro.
Alessandro Vandelli, Amministratore
stra clientela nelle opportunità di cre-
delegato del Gruppo BPER, al termi-
scita offerte da uno scenario econo-
ne del Consiglio di Amministrazione
mico le cui prospettive di ripresa ap-
ha dichiarato: “L’utile del periodo,
paiono, oggi, più concrete ed al tem-
cresciuto in modo rilevante rispetto
po stesso di dotarci di un livello di pa-
allo stesso periodo dello scorso
ALESSANDRO VANDELLI
trimonializzazione adeguato che ci
anno, evidenzia la capacità del no-
lioni che ci consentirà di raggiunge-
consentirà di affrontare con serenità
stro Gruppo di migliorare il livello dei
re un livello di Common Equity Tier 1
l’esercizio del Comprehensive Asses-
ricavi caratteristici, in particolare
ratio “Fully Phased” Basilea 3 supe-
sment da parte della BCE. Inoltre, sia-
del margine di interesse, anche in un
riore al 10% e di allinearci ai nuovi
mo fortemente motivati a migliorare
periodo di prolungata crisi economi-
standard di mercato. Tale risultato è
la nostra capacità competitiva attra-
ca come quella che stiamo attraver-
ancora più significativo se si consi-
verso un piano strutturale di azioni
sando. Nel primo trimestre, anche in
dera che esso non tiene conto dei
che verranno delineate nel nuovo
vista dell’Asset Quality Review e
benefici che deriveranno dalla vali-
Piano industriale strategico che
degli Stress test europei che verran-
dazione dei modelli interni avanzati
verrà presentato all’inizio del prossi-
no finalizzati nella seconda parte di
per la misurazione del rischio di cre-
mo anno. Tale Piano avrà, tra gli al-
quest’anno, abbiamo continuato ad
dito e di mercato. Mi preme in que-
tri, l’obiettivo di ridisegnare il model-
applicare un approccio estrema-
sta occasione ricordare che, nono-
lo distributivo di Gruppo, in modo mo-
mente prudenziale nella valutazione
stante questa lunga crisi possa es-
derno e innovativo, e ridurre in modo
dei crediti che si è tradotto in un ul-
sere considerata la più grave dal
strutturale la base costi al fine di rag-
teriore significativo aumento delle
dopo guerra, l’ultima operazione di
giungere un adeguato e sostenibile
coperture sui crediti deteriorati ri-
aumento di capitale della banca ri-
livello di redditività. Crediamo che
spetto ai valori già elevati di fine 2013.
sale al 2006 a dimostrazione della ca-
con queste premesse, i nostri Soci ed
In questo contesto di buone perfor-
pacità di generare redditività an-
Azionisti possano valutare positiva-
mance operative, il Consiglio di Am-
che in condizioni difficili e di mante-
mente il nostro operato e la volontà
ministrazione ha deliberato un’ope-
nere un’adeguata e strutturale soli-
di rendere la banca sempre più so-
razione di rafforzamento patrimo-
dità patrimoniale. Il capitale raccol-
lida, consolidando la leadership nei
niale fino ad un massimo di €750 mi-
to ci consentirà di supportare la no-
territori di riferimento”.
Articolo di copertina
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rialità ed arricchire l’offerta formativa scolastica dei valori
tipici della cultura d’impresa. Il tutto condiviso sulla piattaforma web www.latuaideadimpresa.it, dove i ragazzi hanno potuto raccontare i propri progetti attraverso video e
business plan.
Il concorso si svolge in due tempi: prima la premiazione provinciale, successivamente la premiazione nazionale, con centinaia di imprenditori impegnati a scegliere e votare on-line
la migliore idea d’impresa d’Italia.
È stato quindi il progetto “Mix Relax Smart Cooking” elaborato dagli studenti della 2° B dell’indirizzo classico del
Liceo Ariosto Spallanzani che ha rappresentato la provincia di Reggio Emilia alla gara nazionale che ha visto la premiazione finale tenersi al Teatro Goldoni di Venezia mercoledì 14 maggio.
Oltre alle tre scuole hanno preso parte al concorso a livello provinciale l’Istituto Superiore Gobetti di Scandiano e
il Convitto Nazionale Corso di Correggio.
la tua idea di impresa
È il Liceo Ariosto Spallanzani di Reggio Emilia il vincitore della selezione provinciale di latuaideadimpresa con il progetto “Mix Relax Smart Cooking”. Secondo classificato a livello locale l’Istituto Superiore Cattaneo di Castelnovo né Monti con il progetto “Dress your house”, terzo l’IIS Scaruffi-LeviCittà del Tricolore di Reggio Emilia con “Easy Open Gate”.
La premiazione provinciale è avvenuta lunedì 5 maggio presso la sede di Unindustria Reggio Emilia, alla presenza di
oltre cento studenti che hanno partecipato al concorso. Alle
Al podio Maria Licia Ferrarini, Vice Presidente di Unindustria Reggio Emilia con delega a Education e Rapporti con la scuola, al tavolo Alberto Seligardi, Responsabile Ufficio Education, Studi e Ict Unindustria Reggio Emilia e Anna Maria D’Aguanno, LUISS Summer School
scuole finaliste sono state consegnate delle attrezzature
informatiche offerte da Unindustria, promotore a livello locale dell’iniziativa.
Maria Licia Ferrarini, Vice Presidente di Unindustria Reggio Emilia con delega a Education e Rapporti con la scuola, ha consegnato il premio ai vincitori: “Se vogliamo uscire da questa emergenza economica e sociale, dobbiamo
riconoscere e riaffermare la centralità dell’industria, vera
colonna portante del Paese, intorno alla quale ruota tutto
il sistema del Made in Italy, dall’agricoltura, al turismo, ai
servizi. La finalità di questo progetto sta appunto nella diffusione della cultura d’impresa fra gli studenti, per stimolarli all’autoimprenditorialità e alla creazione di nuove imprese e nuovi posti di lavoro, per infondere fiducia ed aiutarli a costruirsi un futuro”.
È intervenuta anche Anna Maria D’Aguanno che ha presentato il programma della Luiss Summer School rivolto agli
studenti dell’ultimo triennio delle superiori: “L’obiettivo
fondamentale è orientare gli studenti perché affrontino con
serenità il loro futuro. La LUISS Summer School dà la possibilità a tutti gli di vivere un’esperienza estiva di una setti-
i progetti della provincia di Reggio Emilia
II B liceo - Liceo Classico Ariosto (Reggio Emilia).
Sintesi del progetto: Smart Cooking apre nuove frontiere
ad una cucina da vivere e scoprire. Con i nostri elettrodomestici ci facciamo carico della vostra fatica lasciando a
voi solo il piacere di cucinare. Comodi, pratici, ecosostenibili, i nostri prodotti sono ciò di cui la vostra cucina non
potrà fare a meno.
Settore di attività: elettrodomestici per la cucina. Forma giuridica: SNC. Sede dell'attività: Reggio Emilia.
neo con Liceo Dall'Aglio (Castelnovo ne' monti, RE).
Sintesi del progetto: la presenza nel nostro territorio montano di circa 4000 ovini, la cui lana non ha valore commerciale e viene considerata rifiuto speciale, ne suggerisce l' utilizzo in edilizia. Ottimo isolante termico ed acustico, ignifugo, regolatore dell'umidità dell'aria, con proprietà disinquinanti, la lana di pecora è l' unica risorsa che
si rigenera. La lana di pecora è materia prima disponibile a km zero e a costo zero, soluzione ideale per migliorare la qualità dell'abitare. Settore di attività: manifatturiero. Forma giuridica: SNC. Sede dell'attività: Carpineti, via
Giavello RE.
2° CLASSIFICATO
3° CLASSIFICATO
Dress your house
Easy Open Gate
4° B amministrazione, finanza e marketing - ITCG Catta-
5 C. Mercurio - ITC Scaruffi Levi (Reggio Emilia).
1° CLASSIFICATO
Mix Relax Smart Cooking
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Articolo di copertina
mana a contatto con l’ambiente universitario ed un metodo di insegnamento diverso da quello delle scuole superiori. Le mattine sono dedicate alla didattica accademica:
lezioni universitarie, casi applicativi e lavori di gruppo su argomenti di economia e business, giurisprudenza, scienze
politiche e comunicazione, ingegneria, fisica, matematica
e medicina. I pomeriggi riguardano il ragionamento logico
e la comprensione verbale, abilità fondamentali per il superamento dei test di ammissione alla LUISS e ad altre Università, statali e non, che prevedono il numero chiuso”.
latuaideadimpresa è un concorso nazionale promosso da
SFC Sistemi Formativi Confindustria e dai Giovani Imprenditori di Confindustria, realizzato in collaborazione con Confindustria e con il patrocinio del Ministero di Istruzione, Università e Ricerca.
È una gara che ha chiamato gli studenti delle scuole superiori di tutta Italia ad elaborare delle idee imprenditoriali, con l’obiettivo di stimolare i giovani all’auto-imprendito-
Articolo di copertina
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Sintesi del progetto: dal proprio telefono cellulare si può
attivare l'apertura del cancello elettrico e porta garage ed
altre porte di casa, con dispositivo economico e soprattutto senza necessità di assistenza tecnica alla istallazione, con utilizzo di pulsanti apertura già in uso al cliente. Tale
dispositivo che verrà brevettato, attiva l'apri cancello - senza chiamare l'assistenza di terzi e scaricando il software
come app dal cellulare. all'atto dell'acquisto anche al supermercato si consegna numero id. Settore di attività: informatico ed elettronico /elettrico. Forma giuridica: SRL. Sede
dell'attività: Reggio Emilia.
LICEO CLASSICO ARIOSTO
4° CLASSIFICATO
New Emily
4A e 4B (Amministrazione Finanza e Marketing). - I.I.S.S.
"Piero Gobetti" (Scandiano).
Sintesi del progetto: New Emily produce ed esporta prodotti emiliani a New York. Oltre alla vendita, mette a disposizione servizi di Take Away e permette di osservare la produzione dei beni in vendita tramite filmati o nei corsi di istruzione culinaria per gli americani, visibili attraverso delle vetrine. I corsi mirano all’inserimento in campo lavorativo di
cittadini appartenenti a categorie svantaggiate. Ciò che la
contraddistingue è l’attenzione all’igiene, alla qualità e all’impatto ambientale.
Settore di attività: Alimentare produzione e somministrazione di cibi emiliani. Forma giuridica: SRL. Sede dell'attività: Via Prati Vecchi, 20 (RE), filiale a New York nei pressi dell'Empire State Building.
ITCG CATTANEO
ITC SCARUFFI LEVI
5° CLASSIFICATO
Chef @ home
Classe IV sez. E - Istituto Professionale Alberghiero "R. Corso" (Correggio - RE).
Sintesi del progetto: la ristorazione riscuote molto successo grazie ai programmi TV che parlano di cucina. Nasce la voglia di fare bella figura, di essere rappresentati da ciò che si porta in tavola. L'esigenza di apparecchiare la tavola della propria casa per un gruppo di ospiti o
per una cena intima a due contrasta spesso con la mancanza di tempo, l'impossibilità di cucinare. Da qui l'esigenza di rivolgersi a dei professionisti del settore che possano creare un menù nella cucina della propria abitazione e servirlo.
Settore di attività: ristorazione - banqueting – catering. Forma giuridica: società cooperativa. Sede dell'attività: Correggio (RE).
I.I.S.S. PIERO GOBETTI
ALBERGHIERO R. CORSO
Articolo di copertina
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LA FATTURAZIONE ELETTRONICA VERSO LA PA
tra vincoli e opportunità
L’Area Fisco e Tributi di Unindustria Reggio Emilia ha realizzato presso la propria sede un incontro dal titolo: “La fatturazione elettronica verso la PA: tra vincoli e opportunità”.
Il programma ha visto l’introduzione a cura di Tiziano Pattacini, Vice Presidente Unindustria Reggio Emilia, che ha
detto: “Abbiamo voluto fare il punto sul quadro normativo
È seguito il saluto di Lorenzo Trabucco, Direttore Agenzia
delle Entrate di Reggio Emilia. Sono quindi seguiti gli interventi di: Umberto Zanini, Osservatorio fatturazione
elettronica e dematerializzazione del Politecnico Milano, su
“Il quadro normativo in tema di digitalizzazione di documenti fiscali” e “Gli adempimenti in capo alle aziende e le cri-
esistente e chiarirne gli aspetti operativi in modo tale da
consentire alle imprese associate di far fronte agli obblighi prima della scadenza del 6 giugno. Inoltre sono stati
illustrati i benefici che derivano dall’adozione del nuovo metodo di fatturazione e dei connessi sistemi di conservazione sostitutiva dei documenti, in termini di riduzione dei costi, di introduzione di innovazioni nei processi amministrativi fiscali, di accorciamento dei termini di pagamento, considerato che i processi di approvazione dei medesimi saranno più veloci, di monitoraggio della spesa pubblica”.
ticità da evitare”; “Aspetti operativi per la Gestione Elettronica dei documenti a rilevanza civilistica, fiscale e tributaria” a cura di Marco Gibertini, Memar Monteassegni SpA
- Partner tecnologico Assofattura; “L'obbligo di fatturazione elettronica verso le amministrazioni pubbliche” con Claudio Gaetano Distefano, Agenzia per l’Italia Digitale – Presidenza del Consiglio dei Ministri; “La fatturazione elettronica: un obbligo verso la PA, un’opportunità per tutte le aziende” di Fabio Filippini, Credemtel spa – Partner tecnologico Assofattura.
Articolo di copertina
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IL TEMA
La fattura elettronica nei confronti della Pubblica amministrazione è una realtà: dal 6 giugno 2014 un primo gruppo di enti pubblici centrali può accettare dai propri fornitori solo fatture elettroniche. Inoltre, decorsi tre mesi dalla questa data, cioè a partire dal 6 settembre, le amministrazioni pubbliche interessate non potranno procedere ad
alcun pagamento, nemmeno parziale, sino all’invio delle fatture in formato elettronico. Nel corso del periodo transitorio trimestrale le pubbliche amministrazioni potranno, invece, ancora accettare e pagare fatture cartacee emesse entro il termine di decorrenza dell’obbligo di fatturazione elettronica.
In particolare, con l’avvio del 6 giugno sono stati coinvolti i Ministeri, le Agenzie Fiscali (Agenzia del Demanio, Agenzia delle Dogane, Agenzia delle Entrate), gli Enti Nazionali di Previdenza e Assistenza Sociale. La stesse regole si
applicheranno, dal 31 marzo 2015, ai restanti enti nazionali e alle amministrazioni locali.
L’ITER NORMATIVO
L’obbligo di fatturazione elettronica nei confronti della PA
è stato introdotto dalla legge 24 dicembre 2007, n. 244
(legge finanziaria 2008). In particolare è stato stabilito che
la trasmissione delle fatture elettroniche emesse nei confronti delle Amministrazioni dello Stato deve essere effettuata attraverso il Sistema di Interscambio, piattaforma informatica di supporto al processo di ricezione e di inoltro delle fatture elettroniche alle amministrazioni destinatarie. Con
decreto ministeriale del 7 marzo 2008, l’Agenzia delle Entrate è stata nominata gestore del Sistema di Interscambio e le sono state attribuite funzioni di coordinamento, controllo e vigilanza. Mentre, alla SOGEI - Società Generale
di Informatica S.p.A. - sono stati affidati compiti di sviluppo, manutenzione e assistenza nell’utilizzo del sistema. Il
successivo decreto ministeriale del 3 aprile 2013 n. 55,
entrato in vigore il 6 giugno 2013, ha definito le modalità
di funzionamento del Sistema di Interscambio e completato il quadro normativo necessario ad avviare questa importante innovazione. Il 31 marzo 2014 il Ministero dell’Economia e delle Finanze e la Presidenza del Consiglio dei
ministri hanno emanato la circolare n. 1, interpretativa del
DM n. 55/2013. Successivamente l’Agenzia delle Entrate ha emanato le Specifiche tecniche del Sistema di interscambio.
COME SI APPLICA
In pratica i fornitori della PA dal 6 giugno generano la fattura in formato XML, la firmano digitalmente, la trasmetto-
no al Sistema di Interscambio attraverso uno dei cinque
canali autorizzati. Il Sistema di Interscambio, una volta superati i controlli previsti per la fattura stessa, provvede ad
inoltrarla al competente ufficio della PA individuato dal codice univoco ufficio IPA assegnato. La fattura elettronica
emessa, veicolata attraverso il Sistema di Interscambio, dovrà essere avviata alla conservazione elettronica nei termini di legge.
Al fine di consentire al Sistema di Interscambio (SdI) di recapitare le fatture elettroniche alle PA destinatarie, tutti gli
Uffici delle amministrazioni dello Stato e degli enti pubblici nazionali che si configurano come soggetti destinatari
di fattura elettronica devono essere identificati per mezzo
di un codice univoco denominato “Codice Univoco Ufficio” assegnato dall’Indice delle Pubbliche Amministrazioni (IPA) e da riportare in fattura. L’Agenzia per l’Italia Digitale ha emanato le Specifiche operative sull’identificazione univoca degli uffici della Pubblica amministrazione in IPA.
I DATI
Attualmente in Italia sono circa 3 miliardi le fatture che circolano ogni anno, di queste, però, soltanto il 5% sono elettroniche e quindi c’è ancora molto margine da colmare prima di essere a regime. Ma la nuova direttiva entrata in vigore darà una spinta in un’ottica più generale di dematerializzazione del processo di approvvigionamento.
Per fornire un ordine di grandezza relativamente agli Enti
interessati a partire da questo primo termine, si stimano
oltre 9.000 Enti – cui corrispondono almeno 16.000 uffici. Sono coinvolti non solo gli enti centrali, ma anche le loro
articolazioni territoriali. Si tratta, ad esempio, di: scuole, musei, biblioteche statali, unità periferiche di Esercito, Marina Militare, Aeronautica Militare, Arma dei Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Corpo dei Vigili del Fuoco, Corpo Forestale dello Stato, uffici locali delle agenzie
fiscali e degli enti previdenziali, ecc.
Con un effetto benefico, in termini di costi gestionali e operativi risparmiati sia per la Pa che per i fornitori (i quali spen-
dono mediamente tra le 30 e le 80 euro per la gestione
manuale delle fatture), stimato attorno ai 60 miliardi di euro.
Considerato che la digitalizzazione applicata sia alle fatture attive, che a quelle passive (ossia, rispettivamente,
quelle emesse e quelle ricevute dall’azienda) permette
di ottenere un abbassamento dei costi fino al 60%.
IN EUROPA
Il Parlamento Europeo ha sostenuto la proposta della
Commissione relativa alla creazione di uno standard comune a tutta l’area europea per l’e-invoicing nell’ambito del procurement pubblico. Ciò rappresenta un passo ulteriore verso la creazione di un mercato digitale unico in Europa.
Affinché la Commissione riesca entro il 2020 a rendere l’e-invoicing la forma di fatturazione prevalente in Europa però è necessario agire in un’ottica pan-europea.
Il Parlamento europeo ha approvato in proposito un pacchetto di investimenti dell’ammontare di 1 miliardo di euro
per supportare progetti digitali pan-europei e reti a banda larga ad alta velocità. Questo progetto fa parte del
meccanismo per collegare l'Europa (Connecting Europe Facility), un piano sviluppato dalla Commissione Europea per migliorare le reti europee di trasporto, energia e digitali.
Il problema di base è che sino a questo momento lo sviluppo di standard relativi alla fatturazione elettronica è
avvenuto a livello di singolo Paese e questo, da un lato,
ha limitato l’interoperabilità e, dall’altro, si è tradotto in
un aumento dei costi per le aziende con attività di fatturazione elettronica cross-border.
Non sorprende quindi il fatto che l’adozione dell’e-invoicing in Europa sia stata fino a questo momento piuttosto limitata: le fatture elettroniche rappresentano solo dal
4% al 15% del totale delle fatture inviate. La frammentazione degli standard porta a inefficienze e rappresenta un ostacolo a una diffusione più ampia dell’e-invoicing
in particolare per le piccole e medie imprese.
Rimangono comunque ancora sfide da superare. Da una
ricerca emerge come il 63% delle aziende europee sia
ancora lontano dalla trasformazione digitale. Il prossimo
passo per le imprese è quindi di rivedere e innovare le
modalità operative, le tecnologie e i processi. Uno principali aspetti da considerare è rappresentato dalle modalità con cui passare dal cartaceo al digitale, un passaggio che non può avvenire dall’oggi al domani, ma che
richiede diversi step strutturati e per il quale risulta fondamentale considerare l’intero processo di fatturazione
e non semplicemente l’output finale.
UMANA
“ Le imprese hanno
rinnovato la loro
fiducia,
apprezzando il
nostro essere
Agenzia al servizio
del lavoro ”
MARIA RAFFAELLA CAPRIOGLIO
“Le imprese dimostrano di apprezzare sempre di più
un servizio che non si fermi alla semplice fornitura
di personale, ma che sappia allargarsi ad una consulenza ad ampio raggio per quanto riguarda la gestione delle Risorse Umane. Soprattutto in questi ultimi anni i nostri clienti hanno chiesto il nostro supporto anche per interpretare ed applicare correttamente la normativa sul lavoro, che è stata oggetto
di un vero e proprio fenomeno di stratificazione” - questo il commento di Maria Raffaella Caprioglio, presidente di Umana, che ha recentemente ufficializzato il proprio fatturato 2013, cresciuto di oltre il 20%
rispetto al 2012.
Un trend positivo, che prosegue anche nel reggiano, dove Umana è presente con le filiali di Reggio
Emilia, Reggiolo e SantʼIlario dʼEnza: nel nostro territorio, Umana ha già registrato un aumento dellʼ8%,
rispetto allo stesso periodo del 2013, dei propri dipendenti in somministrazione presso le imprese.
Umana, che aderisce a Confindustria in tutti i territori in cui è presente, ha rinnovato per il 2014 la propria convenzione alle imprese associate. LʼAgenzia
garantisce condizioni di maggior favore per lʼutilizzo dei servizi di somministrazione, sia a tempo determinato che indeterminato (staff leasing), ricerca
e selezione, formazione e outplacement. Come
novità per il 2014, è stata inoltre elaborata una proposta dedicata alle Reti di Impresa, una realtà in crescita su tutto il territorio nazionale, che nel reggiano coinvolge già 117 imprese.
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a cura di Darvoce
APPELLO DI AVIS
AVIS provinciale reggiana al lavoro per adeguarsi alle norme europee per la donazione del sangue. L’Italia ha recepito le norme europee che disciplinano le operazione di raccolta di sangue e plasma e le successivi fasi di lavorazione. “Su indicazione di AVIS Emilia Romagna, anche la nostra AVIS provinciale sta lavorando per adeguarsi alle nuove disposizioni e procedure indispensabili per l’accreditamento e probabilmente i nostri soci donatori avranno già
notato alcuni cambiamenti nelle modalità di raccolta”, spiegano dal coordinamento provinciale. E ricordano: “è importante ricordare che l’introduzione dell’accreditamento e il
suo costante mantenimento in futuro costituisce una
crescita sotto molti profili ed è volto a tutelare chi si sottopone al prelievo, ma anche coloro che riceveranno il prodotto del nostro dono”. Le novità sono state tante, e non
sempre facili da digerire: “l’indispensabilità di alcuni requisiti, strutturali e non solo, ha portato ad una rimodulazione dei punti di raccolta che spesso ha reso necessarie decisioni impopolari. Va detto che già da mesi sono attivi centri di prelievo che ospitano e sono gestiti da più di una sezione. L’unione fa la forza verrebbe da dire. Ecco allora che
al centro prelievi di Brescello convergono i soci donatori
di Brescello e Boretto e Poviglio, Guastalla ospita anche
i soci di Luzzara, Fabbrico quelli di Rolo e Castellarano quelli di Roteglia”. Allo stesso tempo, “le sezioni AVIS comunali rimarranno attive come punto associativo, ma per talune varierà il luogo nel quale vengono eseguite le operazione di prelievo, magari in un paese poco più lontano”. “No-
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stra convinzione è che raggiunto questo obiettivo, seppur
in maniera non indolore, i punti di raccolta rappresenteranno luoghi di eccellenza sanitaria, dove verrà garantita la salute di tutti i cittadini”, concludono i donatori.
APPELLO DELL’UNIONE NAZIONALE
ITALIANA VOLONTARI PRO CIECHI
U.N.I.Vo.C (Unione Nazionale Italiana Volontari pro Ciechi)
lancia un appello ai reggiani: donate modellini tridimensionali dei monumenti più importanti del nostro territorio.
Esistono musei, anche in Italia, ancora pochi, dedicati appunto alle persone che possono fruire le opere d’arte soltanto attraverso il contatto con oggetti in tre dimensioni:
bassorilievi o modelli in scala di grandi opere di scultura
e architettura.
Eugenio Carlo Colucci, presidente della sede reggiana dell’U.N.I.Vo.C, si entusiasma parlando del Museo Tattile dell’Istituto Ciechi Francesco Cavazza di Bologna, del Museo
Tattile Statale Omero di Ancona e dei musei di Varese, Venezia, Torino.
Istituzioni che offrono, a chi non ha mai avuto il dono della vista, la possibilità di conoscere la bellezza di tante opere d’arte. Colucci ha lanciato proprio in questi giorni un appello. Chiede agli appassionati di modellistica di contribuire ad un progetto che l’U.N.I.Vo.C di Reggio Emilia coltiva da tempo: avere a disposizione una serie di copie tridimensionali dei più importanti monumenti architettonici della
nostra provincia.
Si potrebbe cominciare con i modellini in scala del Duomo di Reggio e della Basilica della Ghiara. Per proseguire poi con i Castelli Matildici o con il Teatro Valli.
“Questi modelli in tre dimensioni – spiega Colucci – sono
fondamentali per completare le esperienze che già da tempo proponiamo ai non vendenti e agli ipovedenti reggiani
(complessivamente in provincia si tratta di 1150 persone”.
Chi è in grado di costruire o reperire modellini tridimensionali dei principali monumenti reggiani può contattare
U.N.I.Voc-Onlus Reggio Emilia in via del Consorzio, 6, tel.
0522/430745
TvTv, scattate nel corso dell’anno: i campi di strada di Perdiqua, il teatro di APDA, l’accoglienza dei bimbi di Chernobyl a Correggio, lo spettacolo teatrale di FACE, la spesa di una persona anziana con Emmaus. Un bel percorso
nel mondo della comunità solidale reggiana, realizzato dai
volontari del gruppo di TvTv prima di tutto grazie alle associazioni coinvolte. TvTv è un progetto nato da un gruppo di volontari che collabora con l’area Comunicazione del
Centro di servizio per il volontariato provinciale DarVoce.
LA LOCANDA DELLA MEMORIA
È terminata da poco la quinta edizione della Locanda della Memoria. promossa dall’associazione Emmaus, da alcuni anni realizza una serie di biografie degli anziani reggiani, intervistati da narratori volontari, che incontrano i custodi della storia cittadina e mettono per iscritto i loro racconti. Questa edizione ha visto la collaborazione degli studenti del Liceo Chierici, che hanno realizzato le foto delle persone intervistate. Queste immagini sono state utilizzate come
copertine per le biografie e inserite nel percorso di Fotografia Europea 2014, esposte al Chiostro della Ghiara.
IL VIAGGIO IN BOSNIA DI MIRNIMOST
Ripartire nonostante la crisi politica, economica e sociale. É una Bosnia che ha voglia di ricominciare quella attraversata dalla Carovana della Pace dal 17 al 22 aprile: un
viaggio organizzato dall'associazione MirniMost (“Un ponte per la pace") di Guastalla in collaborazione con la Scuola di Pace di Reggio Emilia, che ha toccato le tre città sim-
MOSTRA FOTOGRAFICA CON TVTV
TvTv, la televisione del volontariato reggiano, partecipa al
circuito Off di Fotografia Europea con una mostra collettiva sul volontariato, ospitata dalle Casette Elemosinarie,
in via Fontanelli 24 a Reggio Emilia. Nell’esposizione, dal
titolo “Volontari, parola al plurale”, sono state inserite alcune fotografie delle associazioni raccontante nel progetto
bolo di Tuzla, Sarajevo e Mostar, per non dimenticare quanto successo durante la guerra e approfondire le problematiche che attanagliano il Paese.
Una carovana alla scoperta delle tante realtà impegnate
ogni giorno nella ricostruzione della Bosnia, e in primis di
est, separate della Neretva. In comune, l'assenza di strutture pubbliche di sostegno e assistenza per i più deboli.
Un bisogno in parte colmato dal lavoro delle associazio-
ni, come KOS (Casa del cuore aperto), partner del progetto “Mostar i fiori di lillà” finanziato da MirniMost, grazie
al quale in questi ultimi anni è stato possibile restaurare
vizi sociali del cantone di Tuzla) sarà ospitata a Guastalla per una visita alle strutture assistenziali della provincia
di Reggio Emilia
Volontariato
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e allestire, nel quartiere Tekia a Mostar Est, un centro di
fornitura di servizi per vedove, anziani, bambini orfani e portatori di handicap.
Un luogo per offrire assistenza a coloro che altrimenti non
ne avrebbero, senza alcuna differenziazione etnica: «il progetto “Mostar i fiori di lillà” è al suo terzo anno di vita - spiega Antonio Campanini, presidente di Mirnimost - Con il nostro contributo siamo riusciti a sostenere la ristrutturazione e l'allestimento del centro, realizzando uno spazio accogliente per chi ha bisogno e anche un punto di ritrovo
per le tante donne della zona, che altrimenti non avrebbero luoghi dove incontrarsi e aiutarsi: inoltre siamo anche
riusciti a fornire all'associazione un pulmino attrezzato per
il trasporto dei disabili».
Una collaborazione fattiva che va avanti ormai da alcuni anni
e che prevede, tra le prossime attività, un corso di formazione professionale per le cure palliative che si terrà a Buttrio (UD) organizzato dal Comune, partner del progetto: al
termine la delegazione, composta da 11 persone (8 volontarie dell'associazione KOS più tre rappresentanti dei ser-
quella Mostar un tempo simbolo della convivenza interetnica e a oggi irrimediabilmente spaccata in due parti, l'una prevalentemente “croata” a Ovest, l’altra musulmana a
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FAUSTO PAPA CONFERMATO
PRESIDENTE DEL GRUPPO
AGROALIMENTARE
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Si è svolta presso la sede di via Toschi l’Assemblea annuale del Gruppo Agroalimentare di Unindustria
Reggio Emilia, che ha provveduto al
rinnovo del mandato per il biennio
2014-16 del Presidente uscente
Fausto Papa, 54 anni, Amministratore Delegato di Reire srl, impresa
reggiana attiva da quasi trent’anni
nella commercializzazione di materie
prime per le industrie alimentari, il
cui Presidente è Camillo Galaverni.
Durante l’incontro alcuni degli imprenditori presenti hanno raccolto la
richiesta fatta da Papa, di supportare attivamente il Presidente nella
realizzazione delle attività attraverso
deleghe operative su temi specifici.
“Dal confronto – ha spiegato Papa
– sono scaturite alcune nette priorità che caratterizzeranno il secondo
mandato: internazionalizzazione, ricerca e aggregazione tra imprese.
Proprio questo ultimo tema ritengo
sia la chiave di volta da cui si svilupperà tutto il resto. È infatti diventato
strategico per le aziende, nel rispetto delle diversità e della riservatezza
relativa al know how, unire le proprie
forze per fare insieme ricerca su temi comuni. Alcune realtà poi possono condividere il portafoglio clienti
per riuscire ad entrare in determinati
mercati. Fare rete, unirsi in filiera, infatti significa ambire a traguardi che
per capacità tecnologiche, portafoglio clienti e condizione finanziaria,
un’impresa da sola non riuscirebbe
a raggiungere”.
Il Gruppo Agroalimentare di Unindustria Reggio Emilia è composto da
67 imprese che rappresentano circa
3.000 dipendenti ed esprimono un
fatturato complessivo annuo di qua-
si un miliardo di euro. Le imprese
sono articolate sull’intera filiera: lavorazione e conservazione della carne, produzione vini, lattiero caseario,
biscotti e prodotti da forno, pasta,
gelati, salumi, industria molitoria e
cereali.
UNINDUSTRIA E CREDEM:
CONVEGNO SULLA NUOVA
DISCIPLINA FISCALE DEL
LEASING
Nuova normativa fiscale del leasing,
opportunità per imprese, liberi professionisti ed imprenditori, novità nel
settore del leasing immobiliare, finanziamenti agevolati con la nuova
Sabatini, sono stati gli argomenti
trattati nel convegno “La nuova disciplina del leasing”, organizzato da
Credem, Credemleasing e Unindustria Reggio Emilia, in collaborazione con Assilea (Associazione Italiana Leasing), che si è tenuto presso
la sede degli imprenditori di via Toschi.
Nel corso del 2013 il mercato del
leasing in Emilia Romagna ha registrato uno stipulato di oltre 1,4 miliardi di euro. Più del 5,5% del valore delle nuove operazioni si sono
concentrate nella provincia di Reggio Emilia, dove i nuovi investimenti
posti in essere attraverso il leasing
hanno superato i 179 milioni di euro.
Le novità introdotte dall’ultima legge
di Stabilità possono fare da traino
per la crescita del mercato del leasing nel 2014.
Alberto Viappiani, Vicepresidente dell’Associazione, con delega a Credito,
Finanza e Politiche Fiscali, ha così
commentato l’incontro: “È emersa
una convergenza sulla bontà della
nuova fiscalità del leasing, che consente un effetto di leva fiscale per
gli investimenti mediante contratti di
leasing. Riducendo i tempi di deduzione dei canoni di leasing si potrà
generare liquidità a servizio dell’impresa. Nel breve saranno soprattutto le aziende più redditizie ad apprezzare questi aspetti, ma nel medio periodo potrà coglierne appieno
il vantaggio l’intero comparto delle
PMI”.
“Le modifiche fiscali al leasing inserite nella Legge di Stabilità 2014 –
ha evidenziato Gianluca De Candia,
Direttore Generale di Assilea – non
hanno bisogno di decreti di attuazione o di chiarimenti interpretativi; sono già in vigore e possono essere
già utilizzate dalle imprese e dai lavoratori autonomi per l’avvio dei
nuovi investimenti produttivi”.
Maurizio Giglioli, direttore generale
di Credemleasing, ha aggiunto: “Il
seminario ha offerto un contributo
reale allo sviluppo e alla crescita in
un’area ad alta concentrazione di attività imprenditoriali di successo come quella di Reggio Emilia”.
Molte attese derivano dal nuovo regime del leasing immobiliare (anche
il lease back) ai liberi professionisti,
questi ultimi fino al 2013 infatti non
hanno potuto dedurre né in caso di
leasing né in caso d’acquisto mentre dal 1° gennaio 2014, come confermato dalla relazione tecnica alla
Legge di Stabilità, sui nuovi contratti
possono dedurre in 12 anni i canoni
di leasing immobiliare.
Al termine della mattinata sono state illustrate da Giovanna Reggioni,
responsabile prodotti e servizi aziende di Credem, le opportunità offerte
dalla nuova Legge Sabatini e lo
strumento agevolativo: “Credem, in
un contesto di situazione economica non favorevole come quella attuale, ha continuato a sostenere le
imprese reggiane incrementando
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l’assistenza di breve termine nel corso del 2013 dell’1,5% (a/a) e gli investimenti erogando 28 milioni di
euro di leasing”.
ANCE: ANCHE IL TERRITORIO
DI REGGIO EMILIA A RISCHIO
IDROGEOLOGICO
Una superficie territoriale di 4.348
kmq (pari al 19% del totale) in Emilia Romagna è esposta a elevato rischio idrogeologico, un’area che interessa 313 comuni (quasi il 90%
del totale), totalmente o parzialmente. Ciò significa che nella nostra regione, considerando l’elevata densità abitativa, oltre 821.000 persone
vivono in un’area di potenziale pericolo.
Anche scuole e ospedali non sono
sicuri. L’Emilia Romagna guadagna
un secondo posto nella classifica
nazionale con 824 scuole e 83
ospedali nelle aree a rischio, in entrambi i casi dietro la Campania, che
mantiene il primato.
La nostra è inoltre la regione maggiormente esposta al rischio potenziale dal punto di vista non residenziale, con quasi 74mila imprese e
283mila addetti.
Questi sono solo alcuni dei dati relativi ai nostri territori emersi dall’iniziativa #DissestoItalia, la grande inchiesta multimediale sullo stato del
territorio italiano, nata dall’alleanza
tra Ance, Architetti, Geologi e Legambiente.
Analizzando i dati raccolti dall’indagine firmata Ance e Cresme, emerge un rischio idrogeologico sempre
più elevato, che interessa anche la
provincia di Reggio Emilia, dove si
registrano dati allarmanti: “La criticità idrogeologica di Reggio Emilia
riguarda 32 comuni e coinvolge
101.000 persone residenti – osser-
va Aldo Dall’Aglio, Presidente del
Gruppo che raccoglie le imprese
edili di Unindustria Reggio Emilia –
vale a dire che oltre il 70% dei comuni ed un cittadino su 5 è residente in una zona a rischio. A questi si
aggiungono poi altri numeri: 1260
stabilimenti industriali, 99 scuole e
12 ospedali sono in un territorio a rischio idrogeologico. Si tratta di dati
che determinano il 15esimo posto
di Reggio Emilia nella classifica provinciale dei Comuni più esposti in
termini di popolazioni e famiglie e il
17esimo posto della classifica provinciale relativa al settore non residenziale”.
“Attraverso la denuncia di questi dati – afferma Dall’Aglio – vogliamo
trasmettere un messaggio importante: senza prevenzione e politiche efficaci di mitigazione del rischio idrogeologico questi numeri sono destinati a peggiorare e ad essere in gioco non è solo la salute del territorio,
ma la vita dei cittadini. Per questo
motivo vorremmo sensibilizzare politica, istituzioni e opinione pubblica
per far sì che si lavori di più in termini di manutenzione, a partire dalla
nostra provincia.”
“La nostra è una tra le principali regioni italiane che rappresentano il
motore economico del Paese, ma
per essere competitiva ha bisogno
di qualità e sicurezza. Oggi infatti
non possiamo permetterci di sprecare risorse, di qualunque tipo esse
siano. Se pensiamo che generalmente ad 1 euro speso in prevenzione dei rischi sismico, idrogeologico o ambientale corrisponde un risparmio per la collettività di 100 euro, possiamo affermare che l’intervento in questi ambiti permetterebbe non solo di garantire la sicurezza
dei cittadini, ma comporterebbe an-
che un’ottimizzazione delle risorse e
la creazione di occupazione nei settori di competenza, con una conseguente crescita economica. L’abbattimento sistematico dei rischi e delle
responsabilità ad essi connesse –
conclude il Presidente ANCE – è
dunque un percorso virtuoso che un
territorio previdente non può non intraprendere.”
L’AGROALIMENTARE GUARDA
AL FUTURO
Il Gruppo Agroalimentare di Unindustria Reggio Emilia – in collaborazione con Reggio Emilia Innovazione e
altre associazioni di categoria del territorio – ha organizzato presso il Tecnopolo di Reggio Emilia l’incontro
“L’agroalimentare guarda al futuro”.
Una mattinata di lavoro in cui sono
stati presentati i laboratori di ricerca, specializzati nell’agroalimentare,
che operano sul territorio regionale
e fanno parte della Rete Alta Tecnologia della Regione Emilia Romagna.
Stefano Landi, Presidente della Camera di Commercio di Reggio Emilia, ha aperto i lavori ricordando
quanto sia fondamentale far capire
alle piccole e medie imprese che è
possibile fare ricerca anche nelle
realtà meno strutturate.
Questo è stato il filo conduttore degli interventi dei direttori dei diversi
centri di ricerca, secondo i quali i laboratori sono in grado di coprire il
95% delle esigenze delle imprese, a
partire dal miglioramento della sicurezza e qualità del packaging alimentare, ai trattamenti innovativi per
migliorare stabilità e shelf-life degli
alimenti.
Tanti gli esempi di ricerche svolte da
pmi del settore alimentare che, con
poche migliaia di euro, hanno generato una svolta produttiva decisiva.
Dalla scoperta delle proprietà di certi agrumi
che consentono di conservare caramelle che
non reggevano le alte temperature, alle migliorie
apportate ai processi produttivi dei vini, fino alla
possibilità di verificare quanta buccia di arancio
venga effettivamente utilizzata nella produzione
dei succhi di frutta o se un formaggio, commercializzato come pecorino, abbia effettivamente
tutte le caratteristiche e qualità richieste.
Esempi che hanno chiarito come, oltre al miglioramento di prodotti e processi, la ricerca serva
anche come marketing aziendale e a difesa delle tantissime imprese che non trasformano scorrettamente, o con comunicazioni ingannevoli, la
materia prima.
Fausto Papa, Presidente del Gruppo Agroalimentare di Unindustria, ha commentato: “I laboratori regionali devono essere percepiti dagli imprenditori come luoghi dove si suona un campanello e si ottengono delle risposte concrete e in
tempi rapidi. Il nostro Gruppo farà la sua parte
per far dialogare imprese e Università, organizzando incontri, momenti di condivisione di idee,
in grado di far passare il concetto che la ricerca
è possibile anche senza essere dei colossi”.
GIOVANI IMPRENDITORI A LEZIONE
D'IMPRESA DA GIAN LUCA SGHEDONI,
CEO DI KERAKOLL SPA
Una delegazione di oltre 50 imprenditori di
Unindustria Reggio Emilia ha incontrato Gian
Luca Sghedoni, Ceo di Kerakoll Spa, e fatto visita al Kerakoll GreenLab, l’innovativo centro ricerche di Sassuolo, per conoscere e toccare
con mano lo sviluppo strategico dell’azienda.
L’iniziativa è stata promossa dal Gruppo Giovani
che con questo confronto ha voluto approfondire la conoscenza di una realtà imprenditoriale
che si è differenziata attraverso l’innovazione sostenibile ed una forte attenzione ai giovani e al
talento, per cui sta promuovendo, attraverso
un’importante campagna di comunicazione, l’iniziativa “Kerakoll4talent”.
Prima della visita ai nuovi laboratori di ricerca,
gli ospiti si sono confrontati con l’imprenditore
in una conversazione condotta da Marco Alfieri,
Direttore de Linkiesta.it ed introdotta dal video
Unindustria notizie
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reportage “Dove finisce la nebbia”,
un viaggio tra le imprese della Via
Emilia.
“Per la nostra crescita professionale
– ha affermato la Presidente del
Gruppo Giovani di Unindustria Stefania Accorsi – è fondamentale il
confronto con imprenditori che hanno saputo cogliere sfide impegnative ed ottenere risultati positivi, perché la loro testimonianza può rappresentare un’occasione di riflessione, ma soprattutto di ispirazione importante per guidare giorno dopo
giorno la propria impresa. Partendo
dall’esperienza personale di chi ha
dovuto affrontare la pesante eredità
di portare avanti un’azienda, Sghedoni ci ha dato ottimi consigli ed un
incoraggiamento a guardare al futuro, senza mai dimenticare l’importanza dei valori alla base delle nostre azioni”.
Diversi sono stati gli spunti forniti ai
presenti da Sghedoni: sul tema del
passaggio generazionale ha sottolineato l’importanza per un giovane
imprenditore di capire cosa può dare alla propria impresa e di conoscere le proprie attitudini prima di investire in esse; ha rimarcato poi l’importanza delle risorse umane, il vero
motore di ogni azienda, e del merito
come valore fondante nella gestione
del personale; infine ha riconosciuto
nella sostenibilità la caratteristica distintiva e strategica di Kerakoll, che
le ha permesso di distinguersi dai
competitor in tutto il mondo.
MAURIZIO RUOZI NUOVO
PRESIDENTE DI AUTOMOTIVE
INDUSTRIAL PROJECT
L’imprenditore Maurizio Ruozi, 43
anni titolare dell’azienda Flexbimec
International di Albinea, è stato nominato, nel corso dell’assemblea an-
nuale, Presidente di Automotive Industrial Project, consorzio per l’internazionalizzazione delle imprese.
Succede a Giannicola Albarelli, titolare di Reggiana Riduttori di San
Polo, che lo ha guidato negli scorsi
tre anni.
Siedono accanto a Ruozi nel Consiglio per il 2014-2016: il vicepresidente Pietro Bertolini (Apo Fluid
Force) e i consiglieri Silvio Alberti
(Prima Industries e Tecno Project) e
Franco Mantovani (Mar-Plast).
Questi gli impegni del Consorzio
per l’anno in corso: “Continueremo
a percorrere la strada della partecipazione ai bandi europei e, per questo, abbiamo rinnovato l’accordo di
collaborazione con una società leader in questo campo. Abbiamo ottenuto nuove e più vantaggiose tariffe
per la spedizione delle merci e dei
documenti e continueremo a vagliare le proposte del mercato per offrire sempre servizi migliori e più competitivi. Concentreremo una parte
dei nostri sforzi per riattivare le relazioni con i paesi del Nord Africa, ancora caratterizzati da situazioni d’incertezza politica, ma mercati prossimi a noi e molto ricettivi, specialmente per il “Made in Italy”. Prevediamo
progetti e opportunità in Giappone,
Indonesia, Stati Uniti, Messico, Colombia, Cile e Perù”.
SEMINARIO “LE RETI DI
IMPRESE REGGIANE SI
PRESENTANO”
Si è svolto presso la sede di Unindustria Reggio Emilia il seminario:
“Le Reti di imprese reggiane si presentano”, che ha visto per la prima
volta le imprese associate, che hanno già sottoscritto questo tipo di
contratto, raccontare le loro esperienze e confrontarsi.
Dopo l’Introduzione a cura di Davide
Bezzecchi, Responsabile Sportello
Reti Unindustria Reggio Emilia, è intervenuto Luca De Vita, di Retimpresa, sul tema: “Strumenti a supporto
delle Reti Luca De Vita Retimpresa”.
Sono quindi seguite le testimonianze dirette di imprenditori che hanno
scelto la strada del contratto di rete.
Annalisa Corghi di Precisionet e
Matteo Monti di IES net hanno illustrato le reti create per integrare la
subfornitura. Enrico Reggiani di
Processing and packaging ha trattato il tema del contratto di rete per
realizzare progetti di internazionalizzazione.
Il lavorare insieme per realizzare progetti di ricerca, è stato l’oggetto degli interventi di Cristina Gherpelli,
per Graphene R2B net; Angelo Boni di Blue Tractor, Acclab, Blue net,
metamaterali per la meccanica,
Body comp e Net Visy; Alessandro
Bianco e Lorella Cattini per Emimagnet.
Infine, Michela Audone di Ideagri ha
parlato di come sviluppare servizi e
mercato, mentre Francesco Curcio
di WeGe di fare rete nei servizi.
Il contratto di rete
È uno strumento flessibile che si
adatta alle esigenze di imprese di
dimensioni e settori diversi, integrando due concetti importanti: la
collaborazione su programmi condivisi e il mantenimento dell’autonomia imprenditoriale. La globalizzazione dei mercati e la crisi economicofinanziaria internazionale hanno imposto alle aziende nuovi scenari
competitivi e modelli di sviluppo
orientati alla collaborazione tra imprenditori con l’obiettivo di internazionalizzarsi e integrare la subfornitura per offrire prodotti e sistemi più
complessi, realizzare progetti di ri-
cerca, acquisti e servizi condivisi per i membri
della rete, riducendo ed ottimizzando i costi.
I numeri
In Italia sono oltre 1.400 le reti realizzate e oltre
6.000 imprese le imprese coinvolte. L’Emilia Romagna è una delle regioni che vanta il maggiore
numero di imprese che hanno scelto questo innovativo modello di sviluppo (seconda regione
dopo la Lombardia). Il fenomeno a Reggio Emilia riguarda ad oggi 126 aziende.
REGGIO EMILIA NEL PROGETTO DI
CONFINDUSTRIA PER IL RILANCIO
DELL'ELETTRODOMESTICO
C'è anche Reggio Emilia nel progetto "Orizzonte", il piano per il rilancio del settore italiano dell'elettrodomestico presentato nei giorni scorsi a
Roma dal Presidente di Confindustria Giorgio
Squinzi.
Il progetto, elaborato da Confindustria e Ceced
Italia (l'associazione dei produttori di elettrodomestici), insieme a undici associazioni territoriali, tra cui Unindustria Reggio Emilia, prevede
diverse azioni di sostegno per progetti di internazionalizzazione, di ricerca, di innovazione nel
modello di business, che verranno realizzati anche grazie alle misure di politica industriale definite dal Governo a livello nazionale, proprio
per un settore di vitale importanza per il Made
in Italy.
La nostra provincia è tra i poli italiani più importanti nel settore delle cucine e degli elettrodomestici, in considerazione della presenza
di prestigiose aziende operanti nel settore. Si
tratta principalmente di medie imprese, tipicamente a conduzione familiare, con un forte radicamento sul territorio e specializzazione nella cottura, che hanno saputo specializzarsi in
nicchie di mercato, posizionandosi nel segmento medio-alto di gamma, con un forte focus ai mercati internazionali ed investimenti su
brand e design.
"Un progetto comune per ridare competitività al
settore dell'elettrodomestico italiano, che è un
vero ‘Made in’ e che ha sofferto molto in questa
lunga crisi del Paese", ha sottolineato il Presidente degli Industriali, Giorgio Squinzi.
Unindustria notizie
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"Unindustria Reggio Emilia – spiega
il presidente Stefano Landi – ha
contribuito dall'inizio alla stesura del
progetto. Per il polo di Reggio Emilia e Modena è stata individuata
l'opportunità di puntare su innovazione di prodotto, di processo (lean
manufacturing) e dei modelli di business grazie allo strumento delle reti
di imprese. Il progetto può diventare
strategico per il nostro territorio –
spiega Landi – perché intende sostenere e valorizzare un settore molto radicato e che presenta marchi e
professionalità di eccellenza”.
CONVEGNO RUSSIA E
BRASILE: COME
PREDISPORRE LA GIUSTA
STRATEGIA DI TUTELA
Unindustria Reggio Emilia, in collaborazione con Bugnion Spa, ha organizzato come lo scorso anno un
ciclo di incontri operativi gratuiti per
permettere, in particolare alle piccole e medie imprese, di individuare,
ottimizzare e valorizzare il proprio
capitale intellettuale sia per gestire
al meglio il valore degli asset che
per aumentare la competitività dell’azienda in modo da favorire anche
l’accesso al credito e la presenza
strategica sui mercati internazionali.
La globalizzazione i cui effetti sono
planetari, impone sempre più l'esigenza di un “rafforzamento" della tutela dei propri diritti di proprietà industriale, oltre nazione. Occorre
quindi meditare sulla necessità di
procedere con la registrazione dei
segni distintivi aziendali, in tutti i territori di attuale o possibile sbocco
commerciale ed in particolare volgere l'attenzione a quei Paesi sempre
più emergenti, tra i quali Russia e
Brasile.
Il secondo seminario tenutosi pres-
so la sede di Unindustria Reggio
Emilia ha focalizzato quindi l’attenzione su come predisporre una strategia di tutela della proprietà industriale in Russia e Brasile, tramite gli
interventi di Caterina Caizzone e
Giovanni Casadei, Consulenti Marchi e Modelli di Bugnion spa.
GRUPPO IMPIANTISTI
“ENERGY DAY 2014”
Si è svolto al Tecnopolo “Energy
Day 2014 – Consapevoli di poter risparmiare”, l’incontro dedicato al tema dell’efficientamento energetico,
organizzato dal Gruppo Impiantisti
di Unindustria Reggio Emilia.
Giancarlo Cavazzoni, Presidente del
Gruppo Impiantisti di Unindustria
Reggio Emilia, ha aperto i lavori, è
seguita una tavola rotonda a cui
hanno preso parte: Marco Borgarello, RSE spa, Paolo Tartarini, Simone
Pedrazzi e Giulio Allesina dell’Università degli Studi di Modena e
Reggio Emilia; Marco Corradi, Acer
Emilia Romagna e Cristian Pi Martin,
Dexma Barcelona.
Il convegno è stato moderato dal
giornalista Maurizio Melis di Radio
24, la radio de Il Sole 24 ORE, che
ha guidato i presenti alla scoperta di
best practices di efficientamento
energetico, che sono state illustrate
da: Michele Monacelli e Lorenzo Perelli, Controlli spa; Alessandro Scrivani, Iren rinnovabili spa; Massimo
Salmaso, Climaveneta spa; Daniele
Vecchi, Immergas spa; Davide Giovagnoni, 3F Filippi spa; Daniele Giovanella, Iveco spa.
In chiusura è stata presentata “Challenge 2014/2015: mettiamoci in
gioco”: un concorso al quale potranno partecipare progetti e azioni correttive che produrranno il maggior risparmio energetico.
STEFANIA ACCORSI
NOMINATA VICEPRESIDENTE
COMITATO REGIONALE
GIOVANI IMPRENDITORI DI
CONFINDUSTRIA
È stata completata nei giorni scorsi
la squadra di presidenza del Comitato regionale Giovani Imprenditori
di Confindustria Emilia-Romagna. I
nuovi Vicepresidenti, che affiancheranno il Presidente Claudio Bighinati nel triennio 2014-2017, sono Stefania Accorsi di Reggio Emilia, Licia
Angeli di Ravenna, Danilo Casadei
di Forlì-Cesena e Fabio Poli di Modena. Inoltre, con l’elezione del nuovo Presidente nazionale dei Giovani
Imprenditori di Confindustria Marco
Gay, avvenuta il 6 maggio scorso a
Roma, si è rinnovata la rappresentanza dell’Emilia-Romagna negli organi centrali. Sono infatti entrati nella Presidenza nazionale Gian Guido
Riva di Bologna con l'incarico di Responsabile del Comitato "Trasferimento tecnologico e ricerca" e
Giorgio Bellucci di Modena con l'incarico di Responsabile del Comitato "Skills imprenditoriali e associative", ed è stato eletto nel Consiglio
Centrale Lorenzo Zerbini di Parma.
“Sono davvero orgoglioso della
squadra di presidenza che mi affiancherà in questo triennio. Sono tutti
giovani imprenditori – spiega Claudio Bighinati – molto preparati e
con grande entusiasmo. Abbiamo
previsto deleghe specifiche di lavoro e attività sulla base delle rispettive competenze di ciascuno. Sono
altrettanto orgoglioso dei nostri rappresentanti negli organi centrali nazionali. Sono sicuro che, grazie a loro, l’Emilia-Romagna darà come sempre un importante contributo al movimento dei Giovani Imprenditori del
nostro Paese”.