Le Ragioni del Telemark La Voglia Alberto Sciamplicotti ITW Calendario Eventi Lettera a Icaro Soulgliders Yoga & TSE Custa Lon Ca Custa Sportler e il Telemark Sdoganiamo il Telemark n° 5 - ottobre 2013 www.telemarkmag.it - [email protected] Avventura Telemark. Vieni da SPORTLER e scopri il nostro vasto assortimento di prodotti telemark di marchi leader. Best in the Alps! C M Y CM Under Armour Italia MY CY CMY K www.sportler.com 3 N° 5 - Ottobre 2013 In copertina: “Telescialpinismo” Foto di copertina: Giorgio Daidola Foto: Archivio Telemark Snow Events Editore: Telemark Snow Events www.telemarkmag.it - [email protected] Sommario Editoriale Le Ragioni del Telemark pagina 4 è arrivata la neve, molta, potrebbe preoccupare, i ghiacciai sono salvi e noi confidiamo nella mini era glaciale già iniziata. Ripartiamo da SKIPASS Modena dal 31 ottobre al 3 novembre 2013, sempre più determinati a far decollare il Telemark Italiano. La Voglia Il primo obiettivo è già raggiunto il “Telemark e Freeride Village” pagina 7 con ... 14 espositori, tre ore al giorno di Telemark Imprinting Alberto Sciamplicotti ITW e corsi con i maestri sulla pista principale della Fiera. pagina 10 Calendario Eventi pagina 15 Inoltre organizziamo la conferenza stampa di presentazione del calendario eventi telemark italiano, con già 32 appuntamenti a grande richiesta dalle stazioni turistiche. Quindi grande visibilità del Telemark. Con soddisfazione ringraziamo tutti quelli che hanno creduto Lettera a Icaro nel progetto di TSE, i promoter , le stazioni turistiche pagina 19 e le aziende sponsor: ATK, Cober, Crispi, Elle-Erre, K2 Ski, Giro, Soulgliders Yoga & TSE Norrona, Under Armour e Sportler. pagina 22 Custa Lon Ca Custa pagina 26 Prossimo appuntamento sulla neve il “Telemark Opening” Val Senales dal 23 novembre al 1 dicembre con grandi novità per un Telemark di alto livello. Che dire, vi aspettiamo. Sportler e il Telemark pagina 27 Sdoganiamo il Telemark pagina 31 La rivista è on-line su www.telemarkmag.it Questo numero è stato stampato in occasione della fiera Nissan SKIPASS di Modena (31.10.2013 - 3.11.2013) telemark mag 4 LE RAGIONI DEL TELEMARK “ ... stay foolish, stay hungry ... ” di Giuliano Pederiva Old Style Panarotta 1940 - L. Fruet telemark mag 1915 di lungo corso. Certo non di fatto che le esigenze e il conflitto che stava si possono mettere sullo dettate dal controllo di per scoppiare nel cuore stesso piano le persone un territorio montuoso dell’Europa si accingeva che si sono sacrificate come quello alpino, per non solo a mietere vitti- per difendere le proprie diversi mesi all’anno in- me, ma, come ogni guer- terre, le proprie famiglie nevato, ha agevolato o ra, anche a portarsi die- ed una pratica sportiva costretto tro alcune conseguenze quale il telemark, ma sta sti di allora a trovare un Correva l’anno i professioni- 5 modo più immediato ed taria di appassionati per zione se non a seguito di efficace muoversi il telemark si sta prodi- una importante domanda velocemente tra cumuli gando per riaffermare da parte dell’utente fina- di neve fresca, pendii e la valenza di una tecnica le; mi perdo in maniera boschi, quindi a sviluppa- e di un’attrezzatura che più profonda, pensando re un attrezzo che glielo porta con se inalterati i ad un avvicinamento det- permettesse. Negli anni contenuti di libertà, sva- tato dalla consapevolez- tante cose sono successe, go e piacere. za, conseguenza dell’esi- confini e Stati sono stati Dopo tanti anni di pra- genza di un riscontro di ridefiniti, abbiamo avuto tica e promozione ap- quel tanto ricercato svago un’altra guerra ed un se- passionata, e divertimento. colo di grandi rivoluzio- a vedere e neppure a Sono sicuro che chi oggi ni economiche, sociali e immaginare po- pratica abitualmente il tecnologiche. Tra le altre trebbe essere il motivo telemark, nei suoi diver- cose, con l’avvento del tu- per il quale i praticanti si ambiti, lo fa per pura rismo, la tecnica sciistica si dello sci alpino, nordico passione, è evoluta più e più volte di- o snowboard, dovrebbe- ressi economici né per ventando uno sport prati- ro preferire una tecnica dimostrare un qualcosa cato da milioni di persone, a discapito di un’altra. del quale non credo ci salvo lasciare nel dimen- Mi ritrovo a pensare ad sia particolare motivo di ticatoio quella tecnica che una importante azione vanto. ha dato tanta soddisfa- di marketing realizzata Chi scia con il tallone li- zione ai pionieri dello sci, dalle aziende di settore, bero lo fa per vivere l’am- ma soprattutto origine agli ma la ritengo alquanto biente, per viverlo in ogni sport invernali. improbabile senza il prio- sua diversità, nelle con- Oggi, ventunesimo ritario e dovuto riscontro dizioni in cui si presenta secolo, uno sport quale lo commerciale, mi ritrovo siano esse difficoltose o sci alpino, che era sinoni- a immaginare una altret- ottimali, permettendo ad mo di libertà, svago e pia- tanto importante azione ognuno di esprimere il cere, sta annoiando molti di promozione da parte proprio carattere, il pro- spingendoli ad abbando- dei professionisti di set- prio stato d’animo e la narne la pratica. Nel con- tore, ma di nuovo non ne voglia o meno di mettersi tempo, una parte minori- vedo possibile la realizza- in gioco. per nel non riesco quale “le sensazioni che io ricerco durante questa discesa le uso quando cammino sulla mia fettuccia sopra il vuoto, questo atteggiamento mi consente di gestire tutte le problematiche legate al mantenimento dell’equilibrio” non per inte- telemark mag 6 Una il tele- ha lezza, ovvero una gran- entusiasta, de ricchezza che ogni inginocchiato mi mark, che non si pre- confessato sta ad essere ridotta ad “le sensazioni che uno schema di formule ricerco durante questa nascita, e di norme, una tecnica discesa le uso quando però chi da sempre di- che difficilmente arri- cammino sulla mia fet- rige il mercato ci ha e verà al grande pubbli- tuccia sopra il vuoto, ci sta allontanando in co e che difficilmente questo maniera permetterà a chi non la mi consente di gestire Come? prova di capirne i con- tutte le problematiche promozione di prodot- tenuti sensoriali “sen- legate al mantenimento ti di consumo di massa sazionali” che questa dell’equilibrio”. che ci facciamo piacere permette. Questo Contenuti io atteggiamento singolo possiede dalla dalla quale irreversibile. Attraverso la ha non perché realmente accrescerebbero rinforzato in me la con- belli o comodi o essen- le capacità motorie di vinzione che la tecnica ziali, ma perché “di ten- quanti praticano sport del telemark è un labo- denza”. di scivolamento ma ratorio del gesto, allo Roma, 23 giugno 2013, non solo. Un atleta di stesso tempo mi sono Papa Francesco incon- fama rassegnato al fatto che tra i giovani “... siate co- che oltre a praticare il questo è raggiosi e fieri di anda- suo sport pratica lo sci legato alla consapevo- re contro corrente ... “. che telemark mag tecnica, internazionale riscontro laboratorio 7 La Voglia di Giorgio Daidola Q Questa mattina mi onde del mare, sulle monta- È la solita classica risposta, sono svegliato con gne bianche. purtroppo la voglia di sciare. Ero seriamente preoccupato vera e giusta, che continuo a È fine settembre, la prima di questa totale, davvero to- darmi, senza alcun bisogno di neve è comparsa sulle cime tale, mancanza di stimoli, di sdraiarmi sul lettino di qual- intorno a casa mia. Non so interesse per lo sci. Non solo che psicanalista, quando mi quanta ma le cime, ed un bre- per lo sci rigido, che non mi rendo conto di ciò che è lam- ve tratto dei pendii di foresta eccita più da decenni, ma pante. Quando il mio “rove- rada sotto di esse, sono pro- ahimè anche per il telemark. scio” trionfa senza mezzi ter- prio bianche. Sono contento Anch’esso mi appariva come mini sul mio “diritto”. e sollevato che mi sia venuta un gesto ripetitivo e scon- Ma cosa mi è successo questa questa voglia di neve. tato. Era la prima volta che mattina, dopo questi giorni Ero infatti piuttosto preoccu- mi succedeva una cosa del tristi senza speranza? Da dove pato perché, qualche giorno genere. Purtroppo c’è sem- arriva questa voglia di sciare? fa, quando Mariano mi ave- pre una prima volta. È come Semplice: è bastata questa va telefonato dicendomi che quando ti svegli e ti accorgi spruzzata di neve a riempire avevano riaperto gli impianti che non ami più la persona i miei occhi, a eccitarmi e a in Val Senales, non avevo di- che ti sta a fianco. Terribile. intenerirmi, a farmi sentire mostrato alcun interesse al Sciare è come far l’amore, se che esisto fatto. Non glielo avevo detto non ne hai più voglia non c’è una bella per non ferirlo ma avevo sen- pillola che te la fa venire. Mi sorride nel dormiveglia. Lei tito addirittura una reazione autoanalizzai, cercai di capi- era lassù, ma ne ho sentito di rigetto alla sua proposta re cosa mi era successo. È la il di rimettere gli sci. Nessuna vecchiaia che incalza, mi ri- inconfondibile di Bianca, che voglia insomma di ritornare, sposi, come faccio ormai da ti fa perdere la testa e ti fa dopo un’estate passata fra le qualche anno. venir voglia di accarezzarla, tremendamente ancora. ragazza profumo, il Come che ti profumo telemark mag 8 di scivolarle in fondo, fino senza scivolare verso il bas- del so ed erano orge di piacere. male che fai ai tuoi sci che Piacere di genuflettersi e di sicuramente toccheranno le lasciare pietre nascoste sotto di lei. lei, di annusarla, di sentirla Dopo colazione mi sono sdra- fredda sotto il sole che con iato in poltrona, come ogni i suoi raggi inclinati si limi- tanto amo fare e come fanno tava a lambirla, a metterne i vecchi (ma io l’ho sempre in risalto le forme perfette, fatto!), per riprendere i pia- in un gioco trionfale di om- cevoli sogni del dormiveglia. bre. Poche curve ben fatte, Ho rivissuto bellissimi mo- con grande dedizione, sen- menti del passato, quando za mai passare sulla traccia partivo dalla mia città e an- precedente, lasciata a testi- davo a raggiungere Bianca, moniare l’immenso piacere spingendo cinquecento che mi aveva dato. Tanti or- con le catene più su che po- gasmi quanti ne permetteva tevo lungo i tornanti del col- il pendio, poi, esausto, mi le dell’Iseran, del Gran San fermavo a contemplare quel- Potrei prendere la macchina Bernardo, del Nivolet. Quel- la meraviglia con cui mi ero e andare in Senales ma ecco lo sì che era amore. Sapevo unito così bene, così profon- che il desiderio, velocemen- dove trovarla, la mia amante damente. te come mi era venuto, se ne per una nuova grande sta- Sogni, follie, passato, ricor- va. Come sono complicato, gione. Che amplessi. Basta- di? Certamente, ma non solo mi dico. Nuova autoanalisi e va un prato poco inclinato, questo. La cosa più impor- ho la pretesa di capire che la dove Bianca giaceva supina tante è che mi è venuta nuo- reazione di rigetto è la stessa telemark mag dentro, noncurante la una traccia su di vamente una voglia matta di lei, di Bianca. La voglio subito, non posso aspettare. Forse sono i ricordi ad avermi eccitato, non lo so. Ciò che conta è che adesso ho voglia. Che vivo e non vegeto. Che bello. 9 disegno di Giuseppe Marchi Art Director della Verba Volant - Trento che avevo avuto con Mariano Quelle prime curve mi face- un tempo e come per incan- alcuni giorni fa. Non ho vo- vano pensare al bello della to lo sono nuovamente ades- glia di sciare fra una selva di vita, sentivo nel profondo di so grazie alla sua proposta. impianti, sul ghiaccio duro, me stesso che mi aprivano I Prati Imperiali! Dolci pra- sulla neve finta, fra sciatori all’incantesimo di una sta- ti bianchi senza impianti e scalpitanti con i bermuda so- gione che non poteva essere senza tutine corazzate, silen- pra le tutine e con gli elmi da che in crescendo, fino all’a- zio, bosco rado di larici, pro- crociati, che mi usano come poteosi dello sci di primave- fumo di neve vera. Un oste un palo di una porta mentre ra. Sempre con lei, con Bian- discreto che ti rifocilla dopo sto tentando di tirare un bel ca. Sentivo che lei mi voleva, il piacere. Un posto ideale a telemark lento e rotondo. Si, che io la volevo, lo sapevo, mezz’ora da casa per godere è vero, anche in Senales po- ne ero sicuro, era vero, era con la neve nuova. Possibile trei andarmi a cercare un possibile, ringraziavo i miei che non ci fossi arrivato da fazzoletto di neve vera e vi- genitori che me l’avevano solo che quello era il posto vere le emozioni della prima fatta conoscere fin da picco- dove andare? Come dire di neve. Andare con le pelli sui lo, ero pieno di gioia e di spe- no a Mariano? Avrei da fare, bei pendii sopra il Bellavi- ranza. Si, era proprio bello. devo scrivere l’articolo, devo sta e poi andare a mangiare Oggi tutto è più difficile. Par- andare in ufficio, devo ta- i super canederli di Paul e to o non parto? È più diffici- gliare la legna, devo.... parlare un po’ con lui, che è le solo per me o anche per Lascia perdere mi dico. Vai sempre un vero piacere. Dai, gli altri? Non so rispondere. ad accarezzarla, ne hai una perchè non parti? Datti una Difficile lo è in ogni caso ma voglia matta, è questo che mossa, mi dico. non impossibile. Per vivere conta! Certo avrei preferi- Il dubbio rimane. Sento che l’incantesimo bisogna sentir- to andarci con Bianca (Ma- non sarebbe più come una si liberi di volare nel doma- riano non me ne voglia!), la volta, so- ni, non ansiosi e preoccupati ragazza dei sogni, quella del prattutto il corteggiamento come sono io adesso. Salvo dormiveglia, quella che dà ed i preamboli, sostituiti da quando sogno, quando vivo un senso al tutto, che è bel- un approccio rumoroso e le struggenti sensazioni del la come la neve, che sa fon- meccanico. Allora mi eccita- dormiveglia. dersi con lei nelle polverose vo perchè salivo verso una Il telefono squilla. È nuova- esplosioni di piacere. montagna silenziosa e in- mente Mariano. “C’è neve ai “Bianca e la neve” o “Bianca contaminata, non prostituita Prati Imperiali - mi dice - an- è la neve”? Con questo falso alle volgarità dello sci luna diamo a vedere, andiamo a dilemma chiudo questo me- park. Non mi aspettava un tirare due curve! “ È eccitato, taforico inno al lato “diritto” rapporto mercenario. lo sento, proprio come ero io della vita. mancherebbero telemark mag 10 Alberto Sciamplicotti ITW Presentando i Vagabondi delle Nevi di Alessia Monticone - foto archivio A. Sciamplicotti non posso fare a meno di raccontare di questo Andare, Scoprire, soprattutto con gli sci da telemark ai piedi. Non amo il racconto didascalico, la sfida più avvincente è quella di far trasparire e trasmettere le emozioni, non le tribolazioni né le tensioni che si possono verificare durante P Presentiamo in que- za di farsi tramite di emozioni sto proprie e altrui”. numero della mag Alberto Sciam- Questo dice la sua presenta- plicotti, fotografo, video maker zione ufficiale, ma oggi vo- e scrittore. Come filmer e regi- gliamo farlo parlare diretta- sta ricordiamo di lui “Il dritto mente e visceralmente del ed il rovescio”, il documenta- libro che sta per uscire con rio biografia su Giorgio Daido- l’editore Alpine Studio di Lec- la che Alberto ha presentato co. Il titolo “I vagabondi delle l’anno scorso al TSE Opening nevi” non può lasciare dubbi in Senales, Menzione Speciale sul tema. all’OFF2013, secondo premio Alberto: Il libro sarà pre- al Sestriere Film festival e che sentato ufficialmente il 24 ha partecipato al Trento Film novembre a Milano alla ma- Festival con successo. nifestazione BOOKCITY ed il “I Vagabondi delle Nevi” è il 28 novembre all’Opening in suo quarto volume edito. Senales, un evento caro sia a “La prima volta che è entrato me che al TSE cui seguiranno in una camera oscura è stato a poi altre presentazioni. tre anni insieme a suo padre, Quanto è durata la lavorazio- già fotografo durante gli anni ne di questa tua ultima fatica? della Dolce Vita. Invidioso poi A: Questa volta la lavorazione delle tante avventure lette è stata un po’ lunga, tanto che nei mille libri della sua vita o in mezzo ho pubblicato un ascoltate in racconti, ha cer- altro libro poi c’è stata la na- cato in ogni modo di trovare scita dei bimbi. Da lì ho avuto la sua strada per vivere e poi meno tempo per viaggiare e poter raccontare a sua volta per scrivere. nuove emozioni ed esperien- Per te scrivere è più un lavoro ze. Animale sociale oltremodo, o una passione? Come concili prova sempre a fare questo le tue attività: lavoro, fami- con i suoi più cari amici o con glia, sci e racconti? i suoi amori. Negli anni ha così A: Beh, sicuramente scrive- scritto di vicende dell’alpini- re è più una passione che un smo, fotografato e filmato con lavoro, la remunerazione è passione, il tutto nella speran- sovente vicina allo zero, ma telemark mag queste avventure. In genere mi aiuto, quando scrivo, con i diari, gli appunti presi direttamente in viaggio. Per le tre avventure dei Vagabondi - Creta, Iran e Karakorum - ho fatto così, ecco, tranne per il Karakorum del quale sfortunatamente il diario è andato perso. Ho dovuto quindi fare uno sforzo di memoria per recuperare tutte le parti della narrazione. Questo processo ha avuto però il vantaggio di avermi aiutato a darne una lettura più distaccata. A fare pace con il viaggio stesso, un viaggio difficile e particolare. Ti dirò, forse è andata proprio bene così. Qual è il capitolo che ti sei divertito di più a scrivere? 11 A: È stato proprio il Karakorum. Forse perché è stato anche il viaggio più impegnativo. Abbiamo iniziato a organizzarlo 8/9 mesi prima, ma ce l’avevo dentro da quando ho fatto la prima piega a telemark. Ho iniziato a sognarlo leggendo i racconti di Marc Breuil, che con gli sci è quasi riuscito a chiudere l’intero anello della catena montuosa. Fu fermato sull’ultimo colle da attraversare soltanto dalla guerra in atto tra Pakistan e India. Ma me lo ero prefigurato anche attraverso i racconti di un’amica che aveva un conoscente australiano che aveva percorso il tragitto che poi abbiamo fatto noi in solitaria. Siamo stati velocissimi, impiegandoci meno del previsto, ma ugualmente si è trattato di un bell’impegno: 12 giorni in com- bene l’idea del viaggio e del Da subito ho sentito però la ne- passare. Quindi anche dell’at- cessità di un attrezzo più tec- traversare le montagne, una nico, che rispondesse meglio lezione che ho appreso dal in discesa, e allora sono pas- caro Prof (n.d.r. Giorgio Daido- sato direttamente al telemark, la): gli sci sono un mezzo per per conservare la possibilità di muoversi, un modo di guarda- avere il tallone libero per una re il mondo e di arrivare dove progressione agevole come il senza non si arriverebbe. camminare e avere contem- Giorgio è sempre stato un faro poraneamente nel voler vedere il mondo con maggiore in discesa. All’ini- metri lontano dal prossimo po- gli sci. zio, come tutti in quel periodo, sto abitato in cui trovare soc- Quando è iniziata la tua passio- sciavo con attrezzi lunghi fino corso, acqua o cibo. E cime di ne per questo modo di andare a 205 centimetri e che non ar- 8.000 metri. S’intuisce che si è per le montagne sci ai piedi? rivano a 80 mm di spatola. Mi in un posto cui non appartieni. A: Sono partito proprio dall’e- ricordo sulle montagne del Parliamo del titolo del libro. scursionismo fatto con gli sci, Kaçkar in Turchia con dei Mo- A: È stato “Vagabondi delle prima con gli sci da fondo che rotto Legend, sci molto belli nevi” sin dall’inizio. Aveva usavamo non per seguire le ma che per girare avevano bi- un’identità dal primo momen- piste, ma per inoltrarci nei bo- sogno di essere avvisati alme- to, perché “vagabondi” rende schi e nei sentieri non battuti. no mezz’ora prima. pleta autonomia. Le proporzioni, ecco, forse quelle sono il nodo e lo snodo narrativo di questo viaggio: sulle Alpi o sugli Appennini siamo abituati ad avere qualche chilometro tra noi e gli altri, qualche centinaio di metri di dislivello, fossero anche 1500 o 3000m. Lì è tutto diverso: è un deserto bianco, e tu sei lì, cento chilo- un controllo telemark mag 12 Ma non è una patente, è un sentimento. A volte i viaggi non vanno nella direzione che vuoi, ma è importante quando li racconti cercare l’equilibrio e il senso più ampio, esteso che quella situazione ha avuto nel quadro sia della relazione con te stesso, che nelle relazioni con i tuoi compagni. Inoltre il viaggio inevitabilmente influisce su quelli che hai intorno. Sono eventi, forse autoreferenziali, che in qualche modo ti cambiano. La cosa bella è che se riesci a fare tuoi, intimamente tuoi, questi cambiamenti a capirli e a viverli per quello che sono, diventano come tante porte verso nuovi mondi e universi. E questo sicuramente torna a vantaggio non solo della tua personale visione del mondo, ma anche del modo in cui ti relazioni con Poi, dal 2002, ho iniziato a usare possibile rimpiazzarlo. Essendo attrezzi da scialpinismo più cor- alto 185 e pesando una novan- ti e larghi. Ora scio con misure tina di chili e sciando in modo, pari al massimo alla mia altez- come dire, fisico, atletico, soppe- za, spesso meno, sci robusti e rendo con la forza alle carenze performanti della azienda ame- tecniche, le sollecitazioni che ricana K2skis, con velocità e rag- trasmetto all’attacco sono sem- gi di curva per me impensabili pre state notevoli. prima. è vero che l’esperienza Alberto, tu che finalmente hai è cresciuta – anche se continuo conquistato il blasone di Viag- a considerarmi al massimo un giatore, con la V maiuscola, cosa medio/buon sciatore e nulla di ci puoi dire della difficoltà e del- più – ma questi nuovi attrezzi le riflessioni che ti hanno lascia- vive in loro, che come dei radar hanno veramente una marcia to ognuna delle avventure che riescono a captare le minime in più. C’è da dire comunque hai raccontato? vibrazioni della vita, allora inizi che ho sempre sciato a tallone A: Blasone del Viaggiatore? Non a porti una nuova domanda: libero: le uniche due volte in cui so, non credo di avere la patente sarà giusto dare loro questo ho usato attrezzatura per tecni- di provetto viaggiatore, tutt’altro. peso per un’emozione tutto ca alpina è stato perché ero in L’unica cosa che ho sempre senti- sommato egoistica? Ci sono dei viaggio e avevo strappato o rotto to dentro è una forte curiosità ver- viaggi, come in Karakorum, ma l’attacco da telemark e non era so tutto quello che mi circonda. anche in Iran sui monti Zagros, telemark mag quelli che hai intorno, amici, conoscenti, amori ma soprattutto con i figli. Perché la cosa più bella è provare a trasmettere queste sensazioni a loro. D’altra parte, quando diventi padre e sei sulla soglia di casa, pronto a partire, nel momento in cui vedi nell’occhio dei bambini l’ombra della preoccupazione, che sarà forse solo il riflesso delle tue, ma è pur sempre un’emozione che 13 dove con i miei compagni ci salite più impegnative o durante siamo assunti davvero molti la traversate dei ghiacciai. rischi. D’altra parte ci sono pezzi In Iran forse erano già più di te che non puoi mettere in un “montagnard”, ma certamente cassetto e non guardare più, erano digiuni di gran parte del- bisogna ricercare l’equilibrio tra le nozioni di nivologia o di va- la responsabilità nei confronti langhe o di progressione su un di chi lasci e di te stesso. pendio nevoso. Era comunque Sicuramente il viaggiare da so- estremamente piacevole avere litario e il viaggiare da padre qualcuno che ci permetteva di hanno in sé qualche differenza entrare più facilmente in con- dentro quel viaggio più profon- tatto con la popolazione – anche do che chiamerei “una via verso perché nessuno di noi parlava la il diventare Persona, Uomo”. Ma loro lingua. Ricordo che grazie a cosa insegni a tuo figlio? Majid Doorgar abbiamo potuto A: Io credo che ai tuoi figli più fare una stupenda esperienza dai, più strumenti dai, più espe- con i nomadi backthiari con cui rienze dai, più risposte poi trove- abbiamo passato delle ore stu- ranno quando le cercheranno e pende sorseggiando un the. meno difficoltà avranno nell’af- Un the nel deserto...di neve! frontare la vita. In particolare, A: È stata un’esperienza di poco in quel mondo marginale rispet- più che mezza giornata, anche to alle vere domande della vita, se è difficile capire un luogo in che è l’andare in montagna o lo poco tempo, non c’è dubbio che sciare, diventa una forte emozio- questi contatti aiutino. Poi ci ne quando tuo figlio dice “Papà sono quei segni verbali e fisici dai, andiamo fuori pista che lì la che ti fanno riflettere su come neve è più bella” o quando mi siamo tutti uguali, il famoso chiedono “Ma quando andiamo “tutto il mondo è paese”. Per in Canada a sciare” perché han- esempio in questi giorni che no la voglia di scoprire e dare stiamo ascoltando della tragedia una forma a quei racconti che io di Lampedusa, ho ripensato a e mia moglie abbiamo fatto loro. un uomo di cui siamo stati ospiti Un’altra cosa mi ha colpita molto in Iran. Ha aperto il suo rifugio nel leggere di questi viaggi sono sotto il Damavand con i soldi fat- le guide, il tramite per il territo- ti “traghettando” profughi ira- rio e la cultura locale: Majid la niani e irakeni da una nazione guida Iraniana e Hassan la gui- all’altra durante la guerra fra i da in Pakistan. due stati. A: Le nostre sono state guide per Ma il ricordo più forte dei paesi modo di dire, ecco diciamo che “non-occidentali” che ho visitato sono state più supporti logistici. è sicuramente quello relativo al Erano persone a cui piaceva sta- differente approccio alla vita e re in quel posto, ma non aveva- alla morte. Un sentire comple- no competenze tecniche. Tant’è tamente differente dal nostro, che poi non erano con noi nelle dove si percepisce in modo “Alberto Sciamplicotti è fotografo e VideoMaker, appassionato di alpinismo, esplorazione e telemark. Ha pubblicato articoli e foto per riviste del settore montagna e scritto i volumi “Rotti e Stracciati” per CDA&VIVALDA, “Quelli del Pordoi” per VERSANTESUD, “Misteri e Segreti dell’Appennino” per le EDIZIONI IL LUPO. Il volume “I VAGABONDI DELLE NEVI”, in uscita a novembre 2013, è edito da EDIZIONI ALPINE STUDIO. Pubblica foto, articoli, filmati, test materiali e un seguito blog sul sito www.sciampli.it” telemark mag 14 tante che ha imparato dal Prof (sempre Giorgio Daidola): bisogna sempre tenersi nello zaino una camicia pulita, quella che poi serve, tornando, per quella cerimonia che è il rientro a casa. Alberto, qual è la tua camicia pulita alla fine di questo libro? A: In un viaggio il ritorno è importante almeno quanto la parinequivocabile come la vita sia legata alla morte in modo indissolubile, due aspetti della stessa realtà, una cosa che noi cerchiamo continuamente di negare. Una coscienza che nella nostra cultura si è decisamente persa. Per esempio? Ricordo un episodio in Karakorum, mentre salivamo verso il villaggio d’Hispar. Fermi a una tenza e la voglia di raccontare, il provare a trasmettere la sensazione del viaggio, di quanto si è vissuto, tutte le emozioni che hanno fatto vibrare la nostra mente, ecco questa è sicuramente la mia camicia pulita alla fine del viaggio, la cosa che voglio avere sempre con me per il ritorno a casa. Tendenzialmente sono sempre stato un Invidioso. Scheda attrezzatura: sci K2skis modello Wayback montati con attacco 22Design modello Axl e scarpone Scarpa T2eco (per le gite skialp, ma spero presto di montare attacchi ATK modello NewArk!!!). Sci K2 SideSeth con attacco 22Design modello HammerHead per il fuoripista. Nello zaino sempre, oltre a pala, Artva e sonda, macchina fotografica. Attualmente per video e foto uso una macchina fotografica Canon 7d, con obiettivi proporzionati al tipo di riprese (dal 10-22 al 70-300), una videocamera Gopro, e una compatta Panasonic LX-5 con viewfinder insieme a cavalletti e stativi della Manfrotto. Nei miei progetti, sono supportato al momento da K2skis, Ferrino e OutdoorItalia. sosta, dal versante opposto della Invidiavo le storie di grandi viag- valle è caduta una frana gigan- gi che sentivo e che leggevo e que- tesca, tanto che alcuni sassi sono sto mi ha spinto a volerle raccon- passati a qualche centimetro tare. Una bella storia, soprattutto dalle teste di due portatori. Avre- se non è tua, quando la racconti sti dovuto vedere come rideva- lo diventa e tu te ne fai tramite, no, quasi fosse stato uno scherzo portando e trasferendo il potere ben riuscito! Noi l’avremmo pre- dell’emozione. Questo è quel- sa ben diversamente, con paura, lo che amo quando fotografo, domandandoci se non fosse sta- filmo o racconto attraverso la to meglio tornare indietro. scrittura. Con il tempo, giocan- Anche se non abbiamo dato spa- do con questi mezzi, alla fine zio in ugual modo alle tre parti sono diventato meno invidioso, della storia dei Vagabondi, così riuscendo a entrare e far mie Ti ringrazio per aver condiviso chi legge avrà ancora più curio- vicende e storie che magari la tua esperienza e ti garanti- sità di andare a sfogliare il libro non lo erano. Iniziare a sciare sco che sei bravissimo a farti per cercare ciò che non diciamo, è stato come aprire una porta tramite di queste emozioni di (NB garantisco che sarà emozio- su un nuovo mondo, attraver- cui abbiamo parlato, soprattut- nante leggerlo) ti chiedo due pa- sare quella soglia e essere ca- to perché lo fai con amore ed role per concludere. tapultato in un universo dove equilibrio. Ti auguro un gran La post fazione del libro è firma- le emozioni delle avventure successo per il libro e ci vedia- ta da Luca Gasparini ( l’introdu- sognate da bambino potevano mo in Val Senales per la pre- zione invece da Giorgio Daidola) finalmente iniziare a vivere. sentazione ufficiale di questa e Luca ha un modo molto carino è stato diventare in un istante tua ultima fatica al popolo del per descrivere una cosa impor- Jim Hawkins e Long John Silver telemark! A presto! telemark mag e essere parte della bellezza di quell’isola del Tesoro. Grazie mille Alberto! Telemark & Freeride 2013 2014 Calendario Eventi www.telemarkmag.it - [email protected] Telemark & Freeride 31 - 3 23 - 1 7-8 28 7 11 - 12 18 18 - 19 18 - 19 25 - 26 25 - 26 1-2 1-2 8-9 8-9 8-9 ott.- nov. 2013 2013 2014 Calendario Eventi Modena Fiere -MO Nissan Skipass Modena nov. - dic. 2013 Val Senales - BZ Italy Telemark Opening dicembre 2013 Cortina - BL Spiega la Piega dicembre 2013 Kaserbisn Fierozzo - TN Sciare ai Prati Imperiali gennaio 2014 Candido - BZ Telemark Night gennaio 2014 Carezza - BZ Sportler Telemark Festival gennaio 2014 Pila - AO Pleya Couis gennaio 2014 Bardonecchia - TO Free Mind gennaio 2014 Folgaria - TN Telemark Mania gennaio 2014 Brocon Lagorai - TN Libera i Talloni sul Monte Agaro gennaio 2014 Valdidentro - SO En Genogl febbraio 2014 Courmayeur - AO Free Telemark Mont Blanc febbraio 2014 Limone Piemonte - CN Telemark Riserva 2014 febbraio 2014 S.Martino di Castrozza - TN San Martino Telemark Event febbraio 2014 Frabosa Soprana - CN Telemark Event febbraio 2014 Sila - CS Telemark Terron Event 14 - 16 15 - 16 20 22 - 23 28 1-2 12 - 16 13 22 - 23 27 29 - 5 6 12 - 13 19 1-5 25 11 - 13 febbraio 2014 Scanno - AQ La Piega dell’Orso febbraio 2014 Monte Avena - BL Scalcagnada febbraio 2014 Ayas - AO La Tsacolà da Rouja febbraio 2014 Sarnano - MC Telemark Event febbraio 2014 Van Spitz Frassilongo - TN Oscivart Freeride marzo 2014 Panarotta - TN La Piega Granda marzo 2014 Moena - TN Polartec Scufoneda marzo 2014 Cogne - AO La Teribia marzo 2014 Abetone - PT Abetone Telemark Event marzo 2014 Valtournanche - AO Tele ...Baillò Me marz. apr. 2014 Livigno - SO XX° Skieda aprile 2014 Pian Fiacc.Marmolada - TN Telemark e Freeride aprile 2014 Breuil-Cervinia Tele Rendez Vous Du Cervin aprile 2014 Pampeago - TN Telelatemark Day maggio 2014 Val Senales - BZ Telemark Spring Camp maggio 2014 Monte Vettore Coppa del Monte Vettore luglio 2014 Breuil-Cervinia Le Bivouac au Cervin www.telemarkmag.it - [email protected] Telemark e Freeride Village PAD B - StAnD R01 - R08 19 Lettera a Icaro In ricordo della guida alpina telemarker Icaro (Corrado Demonte) di Giorgio Daidola ottimismo, calma, spensieratezza. Senza un soldo in tasca, decidevi minuto per minuto la tua vita, sempre pronto a nuove avventure, aperto a nuovi incontri. Come il nostro appunto. Visto che stavamo bene insieme al ritorno da Grenoble decidemmo di fermarci C due giorni a sciare a Bardo- Caro Icaro, questa ché ma un giorno degli anni proprio non me la settanta sei arrivato con An- dovevi Con drea Gobetti nella polverosa te ho perso uno degli ultimi redazione della Rivista della amici vagabondi. Quando ti Montagna a Torino, con il tuo vedevo il tuo sorriso e la tua zaino sulle spalle. Venivi da calma erano per me una le- Trieste, la tua città. Non ci co- zione di vita. Non importa se noscevamo ma capimmo su- poi non riuscivo ad applicar- bito che potevamo fare delle la, l’importante era prendere cose insieme. Non avevamo coscienza dell’alternativa e di programmato nulla ma quella viverla almeno un po’ insieme sera stessa partimmo per Gre- a te. Ti confesso che il fatto noble con il mio pulmino tut- di essere stimato da persone tofare, per visitare il SIG, che come te mi ha sempre riempi- era allora un importante sa- to di soddisfazione, mi ha fat- lone dell’attrezzatura per sci to sentire un anticonformista, ed alpinismo. Tu eri giovane e uno che fugge come può da bello, arrampicavi e sciavi. Eri una società alla deriva. un nomade. Vivevi alla gior- Ti ricordi come ci siamo co- nata, da vero hippy. Sempre arrampicare. Un giorno ci in- nosciuti? Non so come e per- allegro e rilassato, trasmettevi contrammo per caso sotto una fare. necchia, dove i miei genitori avevano una casa. Non avevi nulla con te per sciare, ma con un’attrezzatura di fortuna fu possibile percorrere insieme i più bei fuori pista della Vallefredda. Per me sono stati grandi giorni, e penso anche per te. Poi tu sparisti con il tuo zaino e non ti vidi più per anni. Un giorno qualcuno mi disse che gravitavi su Riva del Garda, che arrampicavi forte e avevi una fidanzata da quelle parti. La tua casa a Riva era niente di più di un garage, dove avevi concentrato la tua attrezzatura per sciare e parete di Arco e scoprii che eri diventato una brava guida alpina. Poi fu il telemark ad unirci nuovamente, questa volta in modo più continuativo. Non a caso il telemark, con il suo spirito vagabondo ed anticonformista. Il nostro spirito, mai venuto meno. Che belle quelle sciate in piena libertà sulla fresca di Livigno, con lunghe soste a parlare dei nostri progetti di viaggi con gli sci o...in barca a vela! telemark mag 20 Ma quelli erano venuti anche a me, senza essere caduto! Mi suggeristi delle portentose pillole di magnesio che ingurgitavi in gran quantità per debellarli. Accanto a te era arrivata Karin. Elegante, intelligente, ribelle, avventurosa, sportiva. E anche giovane e graziosa, il che non guasta. La donna giusta per te, caro Icaro. Davvero fortunato, pensai. Tu però eri rimasto sempre lo stesso Icaro, il vagabondo era diventato più stanziale ma era sempre vagabondo dentro. Bellissimo fu scoprire come insieme a Karin sapevi comunicare il tuo amore per la montagna e per il vero sci alle nuove generazioni. Le “operazioni Icaro” in Panarotta e le escursioni con le pelli con notte in rifugio Purtroppo non riuscimmo mai per assicurarti...Io ero scon- di Livigno sono stati bellissi- a combinare nulla insieme. Il volto nel vederti così malcon- mi esempi di come bisogna motivo era più che compren- cio ma tu sorridevi, ottimista far conoscere la montagna ai sibile: il tuo mestiere di gui- come sempre. Ti confesso che bambini. In modo intelligen- da. Quanti compagni di tanti non avrei scommesso nulla te e piacevole al tempo stes- bellissimi viaggi con gli sci, sulla tua completa guarigione. so. Che padre modello saresti diventati guide, hanno dovuto Eri proprio mal messo, se fossi stato Icaro! anteporre i clienti agli ami- stato io al tuo posto sicuramen- ci! Pazienza Icaro, sarà per la te non ce l’avrei fatta. Con quel prossima vita, se ci sarà. caldo. Fermo immobile per In una calda estate degli anni mesi. E senza soldi come sem- novanta mi trovai al tuo capez- pre per pagarti cure speciali. zale all’ospedale di Bolzano. Io Non avevi neppure un’assicu- ritornavo da una giornata ra- razione come guida. Tu vivevi diosa di sci in Senales. Ti trovai come sempre alla giornata, i li, immobile, con non so quan- rischi te li assumevi in proprio. te vertebre ed altre ossa rotte. Ti ritrovai qualche anno dopo Tutto una ferita dalla testa ai sugli sci, pimpante e sorriden- piedi, in seguito ad una brutta te come se nulla fosse succes- caduta su di un primo tiro che so. Sì, qualche dolorino in più avevi valutato troppo facile alla schiena. telemark mag 21 sembrare un perfetto Gianduia, la maschera di Torino, la mia città, dove ci eravamo conosciuti tanti anni fa’. Parlammo come sempre di progetti di viaggio, di barca a vela... Ah se fossi venuto con me questa estate Icaro, avevo proprio bisogno di un mozzo a cui insegnare le arti dello skipper! Stavo navigando lungo le coste dell’Albania quando ho saputo dell’incidente, questa volta senza possibilità di apCi siamo rivisti l’ultima volta pello. a Livigno la primavera scorsa, Questa non me la dovevi fare come ogni anno, alla grande Icaro! Come potrò ancora so- festa del telemark. Eri in pie- gnare di essere un vagabondo na forma ed eri fantastico con senza di te? quel cappello alla Gian Burra- Ti abbraccio forte, alla pros- sca che ai miei occhi ti faceva sima. telemark mag 22 Soulgliders Yoga & TSE Quando tornai a Torino, devo dire che rimasi un po’ spiazzata dalla vita cittadina a cui non ero più abituata, finché un giorno parlando con una Quando lo Yoga incontra la neve cara amica lei mi disse “Sai che il fratello di Ale fa yoga? di Valentina Bonfanti Mi piacerebbe proprio andare. Ci vanno già anche gli altri e ne parlano bene”. Ciao Ale, noi ci co- la vera Alessia. Sono passata nosciamo da qual- attraverso tante esperienze che anno, ma ti an- diverse, da un corso palom- drebbe introdurti ai lettori con bari leggeri (O.T.S.) al lavoro qualche riga di presentazione? con il turismo ad un viaggio Haha, speravo che lo facessi in Marocco con prospettive tu! Di me posso dire che mi di lavoro che poi non si sono chiamo Monticone, concretizzate. Devo dire che amo sciare, amo praticare in generale proprio le batoste yoga e come tutti gli “almost più dure sono servite a darmi thirty” che conosco sto facen- il coraggio di fare delle scelte do dei gran salti carpiati per consapevoli. dare spazio ai miei sogni e pas- Oggi ho raggiunto il primo sare dei buoni messaggi. traguardo Cosa fai nella vita per sbarcare cosa voglio fare da grande. E il lunario? Soulgliders è senza dubbio la Questa è un’ottima domanda. piantina che voglio coltivare. Ho studiato come archeologa e Quando e da dove è nata la tua mi sono specializzata in tecni- passione per il mondo Yogi (o che di intervento subacqueo. come si scrive)? Ho fatto qualche cantiere ar- Il mio incontro con lo Yoga è cheologico e ho lavorato un po’ avvenuto nel 2005, quando sott’acqua. Poi nel 2010 sono sono rientrata da un anno tornata alla mia prima passio- vissuto alle Canarie, dove ho ne, la montagna, da allora fac- fatto l’Erasmus. Alla faccia di cio le stagioni. Anche se qual- chi mi disse che ero andata lì cosa, proprio da quest’anno, SOLO per surfare, posso dire cambierà. che in quell’anno ho impara- Cosa e Chi ti hanno portato a to tanto di quello che ora so diventare quello che sei oggi? sull’archeologia e non solo, ho Sei soddisfatta dei traguardi preso il mio primo brevetto raggiunti? sub, dando inizio al percorso Perché Chi sono io oggi? che poi mi ha accompagnata (Sorride) fino al 2010 e soprattutto ho Posso dire che più cresco e fatto la mia prima esperienza più vado avanti, più emerge di vita indipendente. C Alessia telemark mag di aver capito Fatto. Così avvenne il mio incontro con Severino d’Aries. Ho iniziato con l’Hatha Yoga poi è arrivato tutto il resto come i corsi di meditazione Vipassana e nel 2010 l’incontro con la scuola Odaka ed il Sensei Roberto Milletti. Quando e da dove è nata la tua passione per l’action sport e gli ambienti “extra urbani”, da mare a montagna? Quella per gli ambienti extra urbani credo di averla sempre avuta, anche se ho cercato molto prima di trovare davvero la mia dimensione. Ho delle foto di me piccolissima (con il pannolone!) in barca a vela. Sono cresciuta passando tutte le estati in Sardegna (gran 23 fortuna!) e saltellando sugli scogli di granito. Quando avevo 8 anni mio papà, a cui è sempre piaciuto sciare, iniziò a portarmi in montagna. Ecco, non senza qualche attrito, è bene NON imparare a sciare con i propri genitori! Quello che ricordo però è che una mattina ben precisa, avrò avuto 15 anni, ero in punta a Jafferau (Bardonecchia) e mi stavo preparando. All’epo- ca facevo gare, ecco, non con grandissimi risultati, ma nel vedere la pista vuota, l’orizzonte chiaro e avendo nelle narici l’odore pungente del freddo, mi sentii proprio leggera. Appena rientrata a scuola dopo le vacanze di Natale, il primo giorno, 5 ore seduta al banco furono una tortura e mi dissi: “da grande voglio vivere così come mi sentivo lassù in cima”. Non poteva ovviamente mancare la domanda sul Telemark: Quando e come si è sviluppata la tua “telly attitude”? Cosa è significato per te entrare a far parte della “Telly family”? Ah, la Telly Attitude è stata la più profonda e vera svolta della mia vita Montagnard. Non ho ancora capito se sono stata io a trovare il telemark o il telemark a trovare me. (per i non addetti ai lavori, il lemark, ricordi Vale? Quando Vedanta è la conclusione, il ti ho accompagnata su a Cam- nosciuto Davide Barbi, l’altro coronamento di tutta la lette- piglio all’evento TSE facendoti Soulgliders, che a Claviere a ratura Vedica e ha altissime da fotografa. metà stagione si diede al Tel- implicazioni filosofiche). Grazie a Mariano Valcanover ly dicendomi “Monti, questo è Poi due anni fa, abbiamo ini- e al mio Guru Giuliano Pederi- PURO VEDANTA”! ziato insieme ad andare in Te- va mi sono appassionata così Il primo inverno che sono tornata in montagna ho co- telemark mag 24 nostra misura, con una raffica di vento e ne apprezziamo l’essenza, ringraziando, siamo Soulgliders. Quando è nato questo progetto e come si sta sviluppando nel corso degli anni? Abbiamo iniziato nel 2011/2012, poi grazie all’appoggio del TSE e all’amicizia Foto Karin Pizzinini degli Scufons, il telemark club di Moena sono andata avanti. Mi sono intrufolata alla Skieda a Livigno e quest’anno ho fatto un’estate sorprendente al lago di Garda insegnando yoga sugli Stand Up Paddle. Ora c’è l’idea di aprire un piccolo studio visto che per un po’ torno a vivere a Torino, la mia città natale. Il tema dell’anno pertanto sarà Soulgliders Urban Rescue! Portando avanti l’atti- tanto che non ho più sciato persone sia nel trasmettere con il tallone bloccato. quello che conosciamo dello Beh forse una volta, ma era yoga. Sempre con due identi- per provare un paio di sci... tà ben distinte e anche spesso dal nome SHAMAN. con due location differenti. Vera- vità montana in tre eventi programmati: il Telemark Opening, la Scufoneda, ed un workshop di alcuni week end in collaborazione con la scuola romana Odaka Yoga ed il mente Soulgliders! Esattamente, per essere un Entrando nel vivo dell’intervi- “Soulglider”, servono attitudi- sta, cosa ti ha portato ad unire ni particolare o tutti possiamo i tuoi mondi per dare vita a essere Soulgliders? Soulgliders? Soulgliders non è una distin- Soulgliders secondo me è nato zione. Se mai è l’opposto, è un da solo. C’era già e ad un certo elemento di unione. punto si è manifestato. È stato Soul significa “Anima”, Glide l’incontro tra l’energia del Bar- significa “scivolare senza at- tà suddetta con un aggettivo bi e la mia, Shiva e Shakti che trito/planare”, quindi in real- quale utilizzeresti e perché? ha messo in moto il progetto. tà è una condizione. Mi sono fatta suggerire da Da lì abbiamo fatto un primo Ogni volta che siamo legge- un’amica la risposta, e mi è workshop tra Sestriere e Bar- ri, in armonia con noi stessi piaciuta. RAMINGO. donecchia, era una delle no- e con gli altri, con la natura, Avete presente il Signore degli stre prime lezioni e piano pia- con un pendio immacolato di Anelli? Il viandante, il viaggia- no siamo cresciuti sia come neve fresca, con un’onda della tore, il Re Aragorn? telemark mag maestro Roberto Milletti, che ringrazio e che è il mio attuale maestro. Sogno e sto lavorando anche per una collaborazione più stabile e stagionale con alcuni allenatori e maestri di sci. Se dovessi descrivere l’attivi- 25 luppo dello yoga in montagna sia collaborando con la mia scuola di Roma, Odaka Yoga, che con fisioterapisti ed osteopati. Ringrazio a tale proposito lo studio FisoGM nella persona della dr.a Barbara Benech fisioterapista e osteopata, mia cara amica e maestra di sci, e Giorgio Antonacci, osteopata, per la parte dello sviluppo surf/wind-surf. Per scoprire cosa combino Ecco, Barbi ed io abbiamo ne consegue per poi scoprire comunque il modo migliore amici che subito dopo il Ciao, che più ti muovi, più la tua è seguire il sito www.soulgli- Come stai, ci chiedono Per comunità si allarga, si intes- dersyoga.it o la pagina di Fa- quanto ti fermi? E la risposta è sono relazioni stabili e since- cebook: SNOW YOGA. sempre un altro interrogativo. re a migliaia di chilometri di Ci vediamo presto per le pri- C’è un vivere la vita e un com- distanza, anche con 8 ore di me pieghe! E chiaramente per piere delle scelte coraggiose fuso orario. La distanza ed il la lezione di yoga après ski! che ci ha portati a vedere il tempo sono relativi. E alla fine mondo un po’ fuori dagli sche- tutto è uno. mi e allo stesso tempo a poter Per questo siamo Raminghi. apprezzare la meraviglia del Come classica domanda fina- cambiamento. le: Quali sono i tuoi progetti Uno degli insegnamenti fon- futuri? damentali dello yoga è il di- Il mio progetto nel prossimo stacco, la consapevolezza del futuro è quello di consolidare PANTA REI, tutto scorre, che l’attività stabilizzando la prati- tutto è impermanente, ANIC- ca per gli allievi che hanno de- CA in Pali. ciso di seguire con costanza i Senza dubbio abbiamo fatto corsi e che finalmente avranno nostro questo principio, con un centro come riferimento. tutto il lavoro interiore che Inoltre proseguirò con lo svitelemark mag 26 Custa Lon Ca Custa ’nduma ‘n Val d’Austa parte dei Lupi di La Thuile (n.d.r. Caserma alpina), “custa lon ca custa”, costi quel che costi, ancora riecheggia dentro di me il motto del Battaglione. Si nasce alpini mi dicevano, e ancora non lo sapevo, gli Silvretta1 e pelli di Tony Casi presto divennero i miei compagni di giochi , semplici in salita ed efficaci in piano. Ricordi che C tornano, salite infinite, discese “custa lon ca custa, Ora è tutto lieve e delicato, i pen- ‘nduma ‘n Val d’Au- dii sassosi e impervi mutano e sta”, motto ricorrente indossano il loro vestito miglio- dei Telemarker Piemontesi e non. re, quello che a noi piace di più, Frase parafrasata agli alpini che vellutato e morbido. ben si presta ai nostri giochi. C’è chi per la vita intera cerca La Valle d’Aosta cela tra le sue tutto questo e c’è chi in posti così montagne un mondo nascosto, tut- ci capita per caso, ma anche chi to quel che abbiamo sempre im- sapientemente aspetta e si lascia maginato è alla nostra portata ed è trovare, che sa creare le condi- sufficiente lasciarsi catturare dal- zioni perché tutto ciò avvenga, la natura per farne parte: Monte alle volte solo con piccoli gesti. Bianco, Gran Paradiso, Cervino e Piccole cose, piccole azioni che Monte Rosa sembrano scolpiti dal- ci rendono grandi. Rispettare la le mani di un sapiente artigiano natura senza calpestarla ci rende che nulla ha lasciato al caso e che degni di tale bellezza. si è lasciato trasportare dall’ardo- Potendo esprimere un mio pen- re e dall’amore. Nel nostro caso siero potrei dire che mi ritengo amore per la stagione magica, fortunato, sì, è così che mi con- quella in cui con il dolce scendere sidero. E lo dico con serietà per- con gli stranieri, curiosa con gli della neve tutto si trasforma. ché non è da tutti riuscire a fare sciatori. Ma soprattutto generosa che...servono! E frasi che ancora riecheggiano, ricordo la prima volta e quel tallone che di stare attaccato proprio non ne voleva sapere, il mio commilitone disse: “Proviamo a scendere così ?” , “Ma si può? “ e giù col ginocchio ad accarezzare la neve, perché già allora il telemarker era dentro di me e reclamava la sua libertà. Basta poco e il tallone libero si impossessa della montagna, nella nostra valle, sulle nostre pendenze mai uguali. Così mi piace immaginare la nostra Valle d’Aosta, semplice e delicata ma anche sexy e intrigante, ricca di uomini capaci e intraprendenti, accogliente con le nuvole, con le alte cime che ne accarezzano le fluttuanti morbidezze e ne prendono il frutto, bianco, abbondante. In una cornice così meravigliosa, in questo posto, i nostri sogni diventano reali e le nostre paure spariscono, tutto diventa per magia più facile. Essere liberi si può e si deve, sta a Voi scegliere come farlo, se da sciatori aperti a tutto oppuro no. A voi la prossima mossa , io sono gia libero. telemark mag 27 Sportler e il telemark Sulla scia della moda ti gli “aficionados” della neve fresca (indipendentemente dalla scelta degli attacchi), ma anche ai “giovani selvaggi” della scena del telemark, che volteggiano sui pipe degli snowpark. Per la stagione invernale in corso puntiamo sui modelli di sci K2, Dynafit, Movement, La disciplina del te- lemark partecipi numerosa! lemark, inventata Il telemark si adatta perfetta- oltre cent’anni fa, mente al concetto del nostro sembrava essere scomparsa assortimento e al motto del ormai da decenni: sostituita nostro marchio “Best in the dalle curve a sci paralleli, in- Alps!”: desiderando essere i fatti, era diventata uno sport “migliori” esperti, non poteva- di nicchia. mo certo trascurare quest’af- L L’evoluzione tecnologica dei materiali, verificatasi negli ultimi anni e paragonabile a un vero e proprio salto quantico, ha rappresentato una ventata d’aria fresca per il telemark, tornato a essere uno sport di moda. Nel 2008, noi di SPORTLER, da decenni punto di riferimento per gli appassionati degli sport invernali, abbiamo deciso d’inserire nel nostro assortimento l’attrezzatura e gli accessori dedicati Mountain Wave, Salomon, Ski Trab e Völkl . link agli sci: http://www. sportler.com/sportlerShop/ attrezzatura/freeridefreestyle-telemark/scifreeride-telemark fascinante disciplina sportiva invernale! Per Per molte persone, praticare attacchi, disponiamo di marchi il telemark sulla neve fresca come 22Designs, 7TM, Voílé, è l’apice del divertimento e ci G3 e Rottefella, incluso NTN. quanto riguarda gli sono sempre più sportivi che non si limitano a percorrere le piste battute, ma che approfittano dei vantaggi del “tallone libero” anche in salita. La nostra ampia selezione di sci da scialpinismo e freeride link ai nostri attacchi da Telemark: http://www. sportler.com/sportlerShop/ attrezzatura/freeridefreestyle-telemark/attacchitelemark offre la soluzione ideale a tut- a questa particolare disciplina. Non è stato tanto il tornaconto economico a spingerci a compiere questo passo, quanto piuttosto la gioia e la passione di alcuni collaboratori che non hanno mai abbandonato questo sport. Inoltre, a gennaio 2014, sosterremo per la quinta volta lo “SPORTLER Telemark Festival Carezza” al Passo di Costalunga, organizzato dal nostro partner TSE, augurandoci che la community del tetelemark mag 28 gere il cliente, tutta l’attrezzatura viene montata gratuitamente e in maniera professionale in base al peso e alle dimensioni del piede. Gli indecisi, che preferiscono una consulenza competente, possono contattare in qualsiasi momento il nostro esperto Devid Dalvai, telefonicamente o per e-mail ([email protected], 0471- 208202). Devid è un appassionato di telemark, lieto di offrire raccomandazioni e consigli utili anche per lo scialpinismo. Infine, l’assortimento per il telink agli scarponi: http://www.sportler.com/ sportlerShop/scarpe/ freeride-freestyle-telemark/ scarponi-telemark link ai configuratori: http://www.sportler.com/ sportlerShop/attrezzatura/ freeride-freestyle-telemark/ sets-telemark lemark è disponibile anche presso alcuni dei nostri punti vendita. Tom (SPORTLER Alpin Bolzano, tel. 0471-974033), Dino (SPORTLER Trento, tel. 0461981290) e Robby (SPORTLER Alpin Brunico, tel. +39 0474 552368), appassionati di telemark e scial- Nel settore scarponi, infine, ci La novità del 2013/14 sono i set pinismo, si sono prefissi l’obiet- concentriamo sui modelli di comprensivi anche di scarponi: tivo di diventare il punto di rife- Scarpa. scorse un’offerta allettante soprattutto rimento per gli amanti di questo stagioni, le nostre vantaggiose per i “neofiti”, che così possono sport del Trentino-Alto Adige, a offerte di set, ora ulteriormente investire nella loro nuova attrez- cui garantiscono una consulenza ampliate, zatura da telemark risparmian- esperta! Ci auguriamo un inver- particolarmente interessanti. do. L’assortimento, che spazia dai no ricco di neve e, magari, una Con pochi clic, il configuratore vantaggiosi set per i principianti giornata insieme all’insegna del del nostro shop online consen- fino alle combinazioni individua- telemark! te di combinare in maniera in- li per i veri “assi”, attende gli spor- dividuale sci e attacchi, siano tivi nel nostro shop online www. questi da freeride, scialpini- sportler.com! Inoltre, prima di smo o telemark. lasciare il magazzino e raggiun- Durante telemark mag si le sono rivelate 29 “Progetto Icaro” È nata l’Associazione... www.facebook.com/Associazione.Progetto.icaro È È un’associazione libera che sempre di più si appassionano al Dall’idea ed esigenza di creare un’as- e senza scopo di lucro, il freeride. Poiché sono davvero sem- sociazione che possa portare avanti cui scopo è promuove- pre di più, ma il nostro paese non questo progetto e che si possa svilup- re l’educazione alla sicurezza nel- capisce che invece dei divieti c’è bi- pare in zone più ampie, è nata l’Asso- la neve per i giovani appassionati sogno di educare i ragazzi, affinché ciazione “Progetto Icaro”. di freeride. Nonostante sia appena conoscano la montagna, la neve ed Ci auguriamo che potrà crescere e nata, inizierà ad essere attiva con al- i suoi pericoli e sappiano compren- fare del bene, come Icaro avrebbe vo- cuni campi già da quest’inverno. derli per evitarli ed affrontarli, ab- luto. Per ora è indirizzata soprattutto Molti amici di Icaro hanno voluto biamo pensato di usare il denaro per alle attività sulla neve, ma si cercherà fare delle offerte. Dopo aver riflettu- organizzare, con l’aiuto delle molte di ampliarla in modo da includere to su come usare il denaro ricevuto Guide Alpine ed altri professionisti tutte le attività praticate in monta- si è deciso di utilizzarlo per realizza- della montagna e della neve amici gna, in modo che i giovani possano re un’idea che Icaro aveva da anni. di Icaro, degli incontri di formazio- avvicinarvisi in tutti i suoi aspetti in Icaro ci teneva moltissimo ai ragazzi, ne e pratica per i freerider nascenti. modo sicuro e consapevole. CORSO SCI ESCURSIONISMO E TELEMARK Club Alpino Italiano Sezione UGET Torino Scuola Sci di Fondo e Fondo Escursionismo in collaborazione con il CAI Torino Gennaio - Aprile 2014 INFO Presentazione corso 16.01.2014 ore 21 sede CAI Uget www.caiuget.it/sfe - cell 334.94.22.290 www.caipisa.it/scuola_appennino.html telemark MAG Rider: Lize zet ze et Chris Chr tianse sen n - Photo: o:: Jonatha onathan Gur onath urr rry - Lo oc cation ation ion o : Moen M na XR 75 mm EVO NTN CRISPI® TELEMARK A NEW SENSE OF STABILITY WWW.CRISPI.IT CRISPI Sport s.r.l. 31010 Maser (Tv) Italy Ph. +39 0423 524211 | [email protected] 31 Sdoganiamo il Telemark giamenti indispensabili per sciare la tecnica dello sci a tallone libero, quattro obiettivi semplici e chiari che diventano un divertimento per chi accetta di “mettersi in gioco” Telemark Imprinting e non solo. facendo provare quelle sen- di telemark Snow Events sazioni che non si possono raccontare. A questo punto ci si offrono tutta una serie di opportu- Se fino a qualche decideva di provare questa tempo fa sciare a magnifica e affascinante di- telemark era rite- sciplina, ha portato alla codi- nuto, spesso a ragione, fatico- fica di alcuni consigli utili per so, difficile da imparare, con la gestione dell’attrezzatura; una attrezzatura indisponi- attrezzatura che richiede una bile o alquanto approssima- gestione basata sull’atteggia- tiva, dalla tecnica impegna- mento naturale del corpo at- tiva praticata da pochissimi traverso la ricerca dell’equi- e abilissimi specialisti; ora, librio, questa “naturalezza” è con l’avvento dei nuovi mate- diventata il fondamento vin- partenza ormai consolidata. riali le cose sono cambiate e, cente per definire il telemark I professionisti, nella figura grazie ai meeting che si sono facile e alla portata di tutti. dei maestri di sci specializ- svolti e si svolgono sul territo- Da alcune stagioni questa zati per questa tecnica, sono rio Italiano, abbiamo consta- codifica è definita “Telemark poi chiamati a proseguire con tato che questi sono diventati Imprinting” e possiamo af- l’insegnamento, l’entusiasmo di tendenza e confortevoli e fermare che, dopo tantissime e la qualità saranno lo stru- la gestione della sciata a tele- prove sul campo, il telemark mento fondamentale per rea- mark non è poi così ostica. è finalmente “Sdoganato”. lizzare il sogno di tutti i neo Durante gli incontri, l’esigen- Telemark telemarker: za di dare dei consigli a chi so come una serie di atteg- S Imprinting inte- nità come liberare il tallone in pista o saltare nel park, girovagare nella natura con le pelli o salire pendii intonsi per scendere in fuoripista. L’occasione, per chi ha ancora voglia di sciare, può essere colta partecipando agli oltre 30 eventi programmati in Italia che sono una base di danzare sulla neve. TELEMARK IMPRINTING Istruzioni per l’uso delle attrezzature e azioni per l’apprendimento rapido e irreversibile delle sensazioni del Telemark. telemark MAG Rider: Lena Attorresi - foto: Alessandro Rossetto - team tSE
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