Rassegna Stampa di giovedì 13 novembre 2014 SNALS / CONFSAL Il Gazzettino - Ed. Udine Il Mattino - Ed. Caserta Testate on line 13/11/2014 13/11/2014 13/11/2014 PROTESTA DOPO I TAGLI AL FONDO PER LA RETRIBUZIONE ACCESSORIA "VILLAGGIO", UNA STANGATA DALL'INPS ARTICOLI PRESI DAL WEB Scuola, Formazione, Università, Ricerca Corriere della Sera 13/11/2014 la Repubblica Italia Oggi 13/11/2014 Panorama Avvenire Avvenire il Tempo il Tempo Tempi 19/11/2014 Tempi 19/11/2014 Tempi Famiglia Cristiana il Gazzettino Popotus (Avvenire) Secolo d'Italia Corriere della Sera 19/11/2014 Corriere della Sera la Stampa la Stampa Italia Oggi il Messaggero il Giornale il Giornale il Tempo il Mattino il Mattino 13/11/2014 Tuttomilano la Repubblica il Sole 24 Ore Corriere della Sera Panorama Avvenire 13/11/2014 Corriere di Bologna 13/11/2014 Giornale di Sicilia il Resto del Carlino - BO LA SICILIA 13/11/2014 13/11/2014 13/11/2014 13/11/2014 13/11/2014 13/11/2014 19/11/2014 16/11/2014 13/11/2014 13/11/2014 13/11/2014 13/11/2014 13/11/2014 13/11/2014 13/11/2014 13/11/2014 13/11/2014 13/11/2014 13/11/2014 13/11/2014 13/11/2014 13/11/2014 13/11/2014 19/11/2014 13/11/2014 13/11/2014 13/11/2014 MILANO IN TILT, EVACUAZIONI E SCUOLE CHIUSE L'OTTAVA ESONDAZIONE DEL SEVESO IN UN ANNO (C.Giuzzi) IL PAESE WI-FI (R.Luna) AL CLUSTER BIO-MED TARIFFE MODULARI. CHEF, SCUOLE, BANCHE PARTECIPANO GRATIS (L.Contri) SUI BANCHI FACCIAMO UNA BANCA (B.Stancanelli) SESSUALITA', PERCHE' LA SCUOLA DEVE ALLEARSI CON LE FAMIGLIE (L.Moia) CARTONIADI, PARITARIE DISCRIMINATE: PETIZIONE ONLINE E I SOLIT ANTAGONISTI SI PREPARANO A DISTRUGGERE TUTTO (Fra.mus.) IL PAPA' DI LUPO ALBERTO E GLI STUDENTI DI 300 ISTITUTI PER LA BIODIVERSITA' A LEZIONE DI CARITA' E GIUSTIZIA DA RUSESABAGINA L'"EROE" DI HOTEL RWANDA (M.Rosboch) SE LA LEGGE DI STABILITA' TRONCA LA SUSSIDIARIETA' E LA LIBERTA' DI INIZIATIVA (R.Farina) LE RIFLESSIONI SULLA BUONA SCUOLA ABBANDONO SCOLASTICO, MILIARDI DI PIL PERDUTI (L.Scalettari) "INGLESE ALLA MAURITA'? GLI STUDENTI SONO PRONTI" IL GIUDIZIO? TOCCA AL LICEO SCUOLA, IL '68 AL CONTRARIO: I 6 DIVIETI DI PRESIDI CHE FANNO DISCUTERE TELECAMERA, TRIVELLA, CAPO MISSIONE LASSU' C'E' (ANCHE) LA SCIENZA ITALIANA (G.cap.) TEST DI MEDICINA, IL TIMORE DEI RETTORI: "ANNO ACCADEMICO PREGIUDICATO" DRAGHI: I PAESI TROPPO INDEBITATI HANNO GIA' PERSO LA SOVRANITA' UNIVERSITA', METODI ALL'ALTEZZA DI COMUNITA' SERIE E CIVILI LA BICOCCA ALLA RICERCA (L.Contri) ROMA TRE, DRAGHI CONTESTATO DAGLI STUDENTI "LAVORO PER L'ITALIA" SOSPESO IL PROF DELLA SAPIENZA CHE CHIAMO' SCHETTINO A LEZIONE TEST DI MEDICINA I RETTORI: "E' A RISCHIO L'ANNO ACCADEMICO" Int. a E.Gaudio: CERVELLI IN FUGA (A.Angeli) MEDICINA, FACOLTA' IN TILT I RETTORI: TROPPI ISCRITTI (M.Esposito) Int. a G.Paolisso: "COSI' LA SUN DIVENTERA' POLO D'ECCELLENZA SARANNO PREMIATI GLI STUDENTI MIGLIORI" (M.La penna) ONUNE E GRATIS I NUOVI CORSI PER TUTTI DEL POLITECNICO (L.De vito) "IN ITALIA IL RECORD DI CAMBI DI GOVERNO CHE CEDEREI AD ALTRI" (Li.p.) NAPOLITANO: EXPO DEVE ANDARE BENE, CI METTIAMO LA FACCIA (E.Soglio) NON C'E' PACE ALL'ISTITUTO DI GEOFISICA (C.Vanghetti) TROPPI STUDENTI A MEDICINA I RETTORI LANCIANO L'ALLARME: "ANNO ACCADEMICO A RISCHIO" (P.Ferrario) MEDICINA, PROF CACCIA DALL'AULA LE MATRICOLE ENTRATE CON IL TAR: "SIETE IN TANTI, NON E' SICURO" A MEDICINA MATRICOLE A QUOTA 930, CONTRATTI PER 10 DOCENTI (DP) "TROPPI STUDENTI, VIA I RIAMMESSI" E IN AULA E' LOTTA. SENZA QUARTIERE TEST MEDICINA, SOS DELLE UNIVERSITA' (A.Fiasconaro) Economia, Lavoro, Previdenza il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore 13/11/2014 il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore Corriere della Sera Corriere della Sera Corriere della Sera 13/11/2014 la Repubblica la Repubblica la Repubblica 13/11/2014 la Stampa la Stampa 13/11/2014 Italia Oggi il Messaggero il Messaggero Panorama Panorama Panorama il Tempo il Tempo 13/11/2014 Il Secolo XIX il Sole 24 Ore Corriere della Sera la Repubblica la Repubblica 13/11/2014 la Stampa il Giornale 13/11/2014 13/11/2014 13/11/2014 13/11/2014 13/11/2014 13/11/2014 13/11/2014 13/11/2014 13/11/2014 13/11/2014 13/11/2014 13/11/2014 13/11/2014 13/11/2014 13/11/2014 13/11/2014 13/11/2014 13/11/2014 19/11/2014 19/11/2014 19/11/2014 13/11/2014 13/11/2014 13/11/2014 13/11/2014 13/11/2014 13/11/2014 13/11/2014 MA LA PRIORITA' E' IL NUOVO LAVORO (L.Palmerini) INPS, FINITE LE MISURE PER GLI ESODATI TREU: ILLEGITTIMO SVALUTARE LE PENSIONI (D.Colombo) JOBS ACT, PIU' VICINA LA FIDUCIA (G.Pogliotti) AST, UN TAVOLO PER LIBERARE L'AUTOSTRADA (C.Casadei) "VIA ALTERNATIVA AI LICENZIAMENTI ALL'OPERA DI ROMA" (A.Cherchi) AD OTTOBRE LA CIG CRESCE DEL 19,3% (S.u.) BARILLA, INTEGRATIVO DA 550 EURO. (F.Prisco) FIAT, INCONTRO SUL CONTRATTO (F.Greco) DA GENNAIO DEBUTTA IL NUOVO ISEE A DUE CORSIE (F.Milano) LE CASSE CHIEDONO LO STOP ALL'AUMENTO DELLA TASSAZIONE (A.Marini) PAROLA ALLA "BASE" PER DECIDERE IL FUTURO DEI PERITI INDUSTRIALI L'ITALIA IN PIAZZA E I 22 GIORNI DI FERMO (D.Di vico) PROTESTA L'AST DI TERNI, AUTOSTRADA BLOCCATA (F.Di frischia) UN GIOVANE SU DUE VUOLE INIZIARE CON UN IMPIEGO IN ITALIA E STUDIA CON UN "LAVORETTO" (G.Ferraino) LA MINORANZA PD PRONTA A DIRE TRE NO (G.De marchis) CGIL: "SCIOPERO GENERALE". PD: "IL PONTE E' SERVITO" (L.Grion) E' FUGA DEI GIOVANI DALLA CAMPAGNA UNDER 35 SOLO IL 5% DEGLI AGRICOLTORI (J.Meletti) ARTICOLO 18, SI TRATTA "APERTI ALLE MODIFICHE PUR DI PARTIRE A GENNAIO" Int. a R.Nigro/C.Van eikema: "SIMONE", LE FIRME DEGLI ORCHESTRALI CONTRO LO SCIOPERO (S.Cappelletto) ITALICUM, IL PATTO RENZI-CAV REGGE (A.Ricciardi) LICENZIAMENTI DISCIPLINARI, COSI' SI CAMBIA (G.Franzese) L'INPS: "SALVAGUARDATI TUTTI GLI ESODATI" FURLAN, BATTI UN COLPO... TFR BLUFF RENZINOMICS, CHE TRISTE FALLIMENTO (S.Cingolani) MARCHINI: "IL CDA HA DECISO IN PERFETTA BUONA FEDE" TEATRO DELL'OPERA DI ROMA FUORTES: "NO AI LICENZIAMENTI MA SOLUZIONI ALTERNATIVE" (C.Antini) LA STRANA DITTA SALVINI & LANDINI ANTAGONISTI DA TV (G.Timossi) CAMBI MANIPOLATI, MAXI-MULTE PER I SEI BIG (L.Maisano) FRANE E LAGHI AL COLLASSO, DUE MORTI (L.Berberi) I CONFINI DELL'OTTIMISMO (P.Acot) I TEST BCE AFFONDANO MPS ROSSO 9 MESI A 1.15 MILIARDI RETTIFICHE PER 2.6 MILIARDI (A.Greco) CARCERAZIONE PREVENTIVA SOLO IN CASI ESTREMI (F.Grignetti) Int. a A.Altavilla: "IN EUROPA PERDITE RIDOTTE FACCIAMO PIU' EFFICIENZE" Quotidiano ILGAZZETTINO UDINE Data Pagina Foglio 13-11-2014 9 1 regioneillbreve DIRIGENTI SCOLASTICI Protesta dopo i tagli al fondo per la retribuzione accessoria UDINE - Congelate le paghe dei dirigenti scolastici. È l'effetto del taglio dell'l1per cento alla dotazione del fondo per iI salario accessorio deciso dal ministero. La scelta, denunciano i sindacati Anp-Cida, Snals-Confsal, Flc-Cgil, Cis l e UiI scuola del Friuli Venezia Giulia, ha congelato gli aumenti del contratto integrativo regionale 2012-13 e si somma al blocco del contratto nazionale, fermo al 2009. Codice abbonamento: 068391 IX Ritaglio SNALS stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 4 Mer, 12/11/2014 11:33 Ministro Giannini a Milano ma sindacati lombardi non partecipano ad incontro di redazione Oggi 12 novembre il Ministro Giannini sara' presente a Milano, una delle ultime tappe nel tour di presentazione della "Buona Scuola" del governo Renzi. I sindacati lombardi dichiarano che "Il format dell'incontro, ad inviti, risulta di pura facciata, stile passerella istituzionale. L'invito alle OO.SS. ad essere presenti con un unico portavoce in rappresentanza di cinque Organizzazioni (Cgil-Cisl-Uil-Snals-Gilda) e con il vincolo di 3 minuti di intervento, è di presa in giro e conferma che la consultazione del Governo sul piano scuola sa più di propaganda che di ascolto. " I sindacati - riferisce l'agenzia ADNkronos - definiscono inoltre il piano del governo per la 'buona scuola' "non credibile": "non è finanziato, non parla mai del contratto e delle relazioni con le organizzazioni dei lavoratori" spiegano i sindacati. E annunciano che faranno avere alla Giannini un documento nel quale esporranno le proprie critiche al piano. Tra gli argomenti più caldi, il rinnovo del contratto, la cancellazione degli scatti di anzianità e l'istituzione del 'registro nazionale' che, secondo le organizzazioni sindacali, prelude alla introduzione di un sistema a chiamata diretta dei dirigenti. 15:06 12 NOV 2014 Scuola: sindacati Fvg, assemblea per congelamento paghe dirigenti (AGI) - Trieste, 12 nov. - Il congelamento anche in regione delle paghe dei dirigenti scolastici e' stato al centro di un'assemblea tenutasi all'istituto Marinoni di Udine, convocata dalle segreterie delle organizzazioni sindacali di categoria, Anp-Cida, Snals-Confsal, Flc-Cgil, Cisl e Uil scuola. E l'effetto del taglio del fondo unico nazionale per la retribuzione di posizione e di risultato, deciso unilateralmente dal Miur. La riduzione, pari all'11% dell'ammontare complessivo del fondo, - precisa una nota - ha di fatto "azzerato" il contratto integrativo 2012-2013, gia' firmato a livello regionale, e stroncato sul nascere le trattative sull'annualita' successiva. I dirigenti lamentano gia' il blocco della contrattazione nazionale, ferma al 2009 per tutti i lavoratori della scuola e del pubblico impiego, e l'aumento dei carichi di lavoro dovuto agli accorpamenti di sedi e istituti, che hanno determinato un crescente ricorso alle reggenze. (AGI) Ts1/Sep 12/11/2014 Paghe 'congelate', dirigenti scolastici sul piede di guerra Ridotto dell’11% il fondo nazionale per il salario accessorio: in regione bloccato l’integrativo Congelate anche in regione le paghe dei dirigenti scolastici. È l’effetto del taglio del fondo unico nazionale per la retribuzione di posizione e di risultato, deciso unilateralmente dal ministero dell’istruzione. La riduzione, pari all’11% dell’ammontare complessivo del fondo, ha di fatto “azzerato” il contratto integrativo 2012-2013, già firmato a livello regionale, e stroncato sul nascere le trattative sull’annualità successiva. "Un’ulteriore mazzata sulle paghe dei dirigenti - sostengono in una nota congiunta Cida, Snals-Confsal, Flc-Cgil, Cisl e Uil scuola Fvg -, già penalizzati al blocco della contrattazione nazionale, ferma al 2009 per tutti i lavoratori della scuola e del pubblico impiego, e dall’aumento dei carichi di lavoro dovuto agli accorpamenti di sedi e istituti, che hanno determinato un crescente ricorso alle reggenze". Il problema è stato al centro di un’assemblea tenutasi all’istituto Marinoni di Udine, convocata dalle segreterie delle organizzazioni sindacali di categoria, Anp-Cida, Snals-Confsal, Flc-Cgil, Cisl e Uil scuola, che hanno raccolto l’appello dei dirigenti a mobilitarsi per il ripristino del fondo nazionale e per la difesa delle retribuzioni. 11 Novembre 2014 15:30 Quota 96, ancora incerti gli effetti della sentenza di Salerno Scritto da Franco Rossini Sono una docente scuola primaria. Sono nata il 26/07/1951 e sono tuttora in servizio. Alla data del 31/12/2011 possedevo 34 anni, 3 mesi e 7 giorni di contributi tra INPS-EX CPDL- 6 mesi di disoccupazione- 6 mesi di maternità obbligatoria e un periodo di maternità facoltativa non ancora riscattato nè quantificato (ho avuto due gemelli nel 1976: mi spettano 6 mesi o un anno?). Ho saputo che, in questi giorni, un giudice di Salerno ha concesso la pensione a 42 docenti Q96. Questo diritto varrà solo per loro o sarà esteso a tutti coloro che si trovano nella stessa situazione (Q96 al 31/08/2012)? Vorrei sapere quando potrò andare in quiescenza e in che modo (contributiva?retributiva?) e se possibile a quanto ammonterà. Considerando che ho una pensione di reversibilità, mi conviene aspettare e andare con la retributiva (dal 2018?) o dal 1/09/2015 con la contributiva? La questione dei Quota 96 della scuola è nota a tutti da tempo. Attualmente non siamo riusciti a prendere visione del testo della sentenza emessa dal tribunale di Salerno promossa dallo Snals. Pertanto non è possibile risalire alle motivazioni che hanno portato a tale decisione. Nè si conosce se sarà promosso dal Miur ricorso in Appello. La sentenza produrrà effetti nei confronti dei ricorrenti ma potrebbe essere, comunque, un importante precedente per ricorsi individuali o collettivi promossi da altri interessati. La questione potrebbe, da altro verso, anche aprire ad un intervento della politica. Il Governo, attualmente, ci pare contrario alla soluzione della vicenda non solo per ragioni economiche quanto piuttosto per evitare che lavoratori di altri comparti accampino ulteriori pretese e per scardinare la Riforma del 2011. Per quanto riguarda la pensione con le nuove regole si conferma che la lettrice potrà accedere alla prestazione di vecchiaia nel 2018 al perfezionamento di 66 anni e 7 mesi di età. La prestazione sarà determinata con il sistema di calcolo retributivo sino al 31.12.2011 e contributivo sulle quote di anzianità maturate dopo il 1° gennaio 2012. In alternativa, resta la possibilità di accedere alla pensione con l'opzione donna, ottenendo, però, un assegno calcolato con il sistema contributivo e, dunque, mettendo in conto un taglio di circa il 25% (almeno) su quanto verrebbe percepito con le normali regole. La riduzione, come osserva giustamente la lettrice, può essere compensata dalla titolarità della pensione di reversibilità ma non è possibile indicare, nel caso specifico, quale ipotesi sia, da un punto di vista economico, piu' conveniente. 12 novembre 2014 Assemblea sindacale dirigenti scolastici scuole della Basilicata Di Redazione • Le organizzazioni sindacali regionali Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e ANP Cida rappresentative dell’Area V della Dirigenza Scolastica, hanno indetto oggi un’assemblea sindacale rivolta a tutti i Dirigenti Scolastici in servizio presso le scuole della Basilicata per discutere in particolare della grave situazione retributiva determinatasi a seguito della quantificazione del Fondo Nazionale per retribuzione di posizione e risultato dei dirigenti scolastici comunicata dal MIUR ilo 6 novembre 2014. Lo sottolineano in una nota Flc Cgil Basilicata, Cisl Scuola Basilicata, Uil Scuola Basilicata, Snals Basilicata e ANP Basilicata. L’assemblea – continua la nota – respinge la logica della penalizzazione della dirigenza scolastica, sulla quale gravano carichi di lavoro crescenti; rileva la contraddizione rispetto alla proclamata volontà di valorizzare la Scuola, contenuta nel recente documento governativo denominato “La Buona Scuola”; impegna le Segreterie Nazionali e Regionali delle OO.SS. a mettere in campo iniziative di lotta adeguate alla gravità dei problemi, indicando la necessità di promuovere una manifestazione nazionale e, in aggiunta, una serie di manifestazioni regionali, indicando, per la Basilicata, l’opportunità di svolgere detta manifestazione presso la sede dell’Ufficio Scolastico Regionale. Espressa inoltre l’esigenza di promuovere forme di lotta capaci di dare visibilità presso l’opinione pubblica delle problematiche della dirigenza scolastica, incaricata di gestire l’autonomia funzionale della Scuola, costituzionalmente sancita, senza la disponibilità delle risorse necessarie. Quotidiano la Repubblica Data Pagina Foglio 13-11-2014 32/33 1 /3 R2/U~A Miracolo Estonia benvenuti nel paese dove la vita scorre senza fili L'Estonia è la prima vera "digitaI nation" al mondo scuole e degli Qui Internet è un diritto, ilI un l'SOl){) delle faITIiglie gli affari online Una rivoluzione nata anche da uno shock: la prima L VERA cybelWarglobale.Ascatenarlal'ingornbrante . . SlCUnSSlI111 2007. VICInO russo '" ALLE PAGINE 32 E33 CON UN ARTICOLO DI FABIO CHIUSI TALLlII1I11 è vero che Internet non ha confini e che, come lo spirito santo, è in ogni lu<r go, basta che ci sia la rete. n paese di Internet esiste. Sta in Europa, fra la Finlandia e la Russia, in uno Stato che ci sembra piccolo solo perché è quasi disabitato, appena un milione e trecentomila abitanti, come Milano; ma in realtà l'Estonia, di questo stiamo parlando, è più grande della Danimarca e dell'Olanda, solo che qui, a parte qualche città, ci sono chilometriechllometrididistesedi foreste e ghiaccio. È lo scenario di Frozen, il film della Disney che infatti ne ha mutuato i col<r ri della bandiera nazionale: bianco nero e azzurro. Mala verabandierachesventola nelle mappe che ti consegnano nell' aeroporto di Tallinn (dove il wifi è libero, gratuito e velocissimo) o negli hotel del N fiabesco centro storico protetto dall'Urìesco,è quella di Skype,il servizio di telefonia via Internet inventato da uno svedese e da un finlandese, ma sviluppato qui nel 2003. «Siamo il paese di Skype», è il messaggio chespacciano con una leggera forzatura storica (anche se la prima frase pronunciata su Skype fu in effettiinestone, uTere,kassakuuledrnind?Ciao,misenti?"). Malaveritàèchel'Estoniaoggi è molto di più: è il modello di quello che potremmo diventare, la prima vera Digital Nation del mondo. Unposto dove Internet è un diritto, ma in un certo senso anche un dovere; dove quasi tutto avviene online ma i tuoi dati personali sono considerati sacri e puoi sapere immediatamente chi li ha consultati e perché; e una società dove il g<r verno può prendere informazioni basandosi su quello che i cittadini stanno facendo in tempo reale. n governo dei big data. l'Illuminismo digitale realizzato. Funziona? Partiamo dai numeridibase.Il100percentodel- Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo le scuole e degli uffici pubblici oggi hanno un computer, 1'80 per cento delle famiglie hanno accesso alla rete tramite un pc e il 97 per cento degli affari si fanno online. «Mi chiedo come faccia il rimanente 3 per cento... », dice ironicamente Siret Shutting, la funzionaria del governo che sta presentando le meraviglie di e-Estonia a un gruppo di africani venuti ad imparare. Ogni giorno, dice, c'è almeno una delegazione proveniente da qualche parte del mondo che sbarcaaTallinnpercapirecome si fa a vivere in una società totalmente digitale. C'è un segreto? Una bacchetta magica? Oppure servono tantissimi soldi? La risposta è spiazzante: «Abbiamo scommesso tutto su Internetperché siamo pochi eperché siamo poverh>, sostiene Taavi Kotka, il chief information officer del governo. È un giovane ingegnere con un passatodastartupper e una visione molto radicale di come si fanno le cose: «Se una piattaforma informaticanonfunzionabene, meglio buttarla giù e rifare tutdel destinatario, non "" <I @ " to daccapo piuttosto che metterci una toppa». La svolta digitaledidodiciannifalaspiegacosì: "Per noi è stata una questi<r ne di vita o di morte, di sicurezzanazionale. Non avevamonessun altro modo per portare i servizi pubblici in posti remoti con pochissime persone. Dovevamo trovare un modo per s<r stituire i dipendenti pubblici con le macchine. Oppure sparire. Sa, noi abbiamo un vicino piuttosto ingombrante... ». La Russia, non c'è bisogno di norninarla. In un paese dove il 40 per cento degli abitanti sono di origine russa, dove l' occupazione sovieticaèdurata 50 anni, fino al 1991; e dove l'ultimo umorso" del vicino è stato così recente che tutti lo ricordano bene. Erail 2007 ,ilgovernoaveva deciso di spostare la statua ai caduti sovietici - chiamati Ui liberatori di Tallinn" - vicino ad un cimitero, «dove meritava di stare», erano scoppiati violenti disordini per le strade e l'Est<r nia divenne il primo paese del mondo a subire una cyberwar, un attacco informatico in piena riproducibile. Pag. 7 068391 TALLlNN bandiera che sventola nelle mappe che ti consegnano nell'aeroporto di Tallinn (dove il wi-fi è libero, gratuito e vel<r cissimo) è quella di Skype, il servizio di telefonia via Internet sviluppato qui nel 2003. A Codice abbonamento: RiCCARDO LUNA Settimanale PANORAMA. Data Pagina Foglio 19-11-2014 68 1 If I I Versamenti di 10 euro, un interesse del 3 per cento e donazioni a favore di una onlus ugandese. Così una quinta elementare di Roma impara (e insegna) l'arte del risparmio. di Bianca 5tancaneUi er tutti, dal direttore ai contahili, il omento magico è la «quadratu»: quando, chiuso lo sportello, si omincia la conta dei soldi, si fa la somma dei versamenti annotati su distìnte e libro mastro e si confrontano i risultati. A volte, un conto non torna e c'è sempre qualcuno che avverte, preoccupato: «Attenti o facciamo fallire la banca». Stravagante? Neanche troppo, se la banca in questione ha sede al primo piano di una scuola e la clientela è fatta di bambini dalla materna alle elementari. E soprattutto se gli impiegati allo sportello non hanno più di lO anni. Succede all'Istituto comprensivo di piazza Capri a Roma, nel quartiere di Monte Sacro, diretto da Antonio Gaeta. Ogni venerdì, i 22 alunni di una quinta elementare aprono la Banca dei ragazzi. Elegantissimi, in camicia bianca e cravatta scura, sotto l'alta sorveglianza delle maestre Antonella Mazzara e Anna Rosa Giallonardo, per due ore bambini e bambine ricevono i depositi dei loro compagni, dalla materna in su, e li annotano, con tanto di timbro, sui libretti. Quei soldi (mai più di lO euro a testa, per evìtare speculazioni) andranno a confluire su un deposito aperto presso la Banca di credito cooperativo, che lo remunera a un tasso speciale del3 per cento. Finito l'anno scolastico, un genitore commercialista, che ha informatizzato i conti di tutti i bambini, provvede a disnibuire gli interessi ai piccoli risparmiatori. «È un modo per insegnare ai bambini il valore del denaro e far loro capire che il poco di oggi, messo da parte, può diventare molto» spiega Mazzara. Sperimentato in Sicilia, dove la maestra ha insegnato per anni prima di trasferirsi a Roma, il progetto originario si è esteso ad altre scuole, mantenendo illogo Bdr, Banca dei ragazzi. L'idea è insegnare, insieme, il risparmio e la generosità. Nella scuola, accanto alle due casse per i versamenti, c'è un terzo banco con un salvadanaio: accoglie le donazioni dei bambini per la onlus Byelo, che gestisce un orfanotrofio in Uganda. Un euro basta a garantire 20 pasti e, con le offerte dei bambini romani, due ragazzi hanno già potuto cominciare gli studi superiori. Uno di loro ha scritto ai suoi piccoli finanziatori: vuole diventare medico o, se non ci riesce, pilota. Chiuso lo sportello, in classe le maestre dì piazza Capri insegnano altre forme di risparmio: non sprecare energia elettrica, acqua e risorse. Capita che i bambini, tornati a casa, facciano la ramanzina a papà e mamma: «Spegnete la luce quando uscite da una stanza». I genitori, di solito, obbediscono. III @RIPRODUZIONERISERVATA BABYECONOMY ~ ~;j~.'r';~1: Codice abbonamento: 068391 ·f;f h~r~·f~·~~ fg ii;~l!~';~"i" ';::it .~]! :!;;::~=.~] f~~~::~:,·!. Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 11 Quotidiano Data Pagina Foglio 13-11-2014 3 1 /2 Affettività, la scuola alleata delle famiglie Documento del Forum LUCIANO MOlA Qualcuno forse si era illuso che l' emergenza educativa fosse solo una formula mediatica per mettere in luce un problema tutto sommato marginale. Come se, parlando di difficoltà educativa, ci si riferisse a qualche caso isolato, episodico, comunque ininfluente sui meccanismi delicati di quel grande e complesso processo che riguarda la trasmissione dei valori da una generazione all' altra. A PAGINA 3 I GIOVANI E L'EMERGENZA EDUCATIVA Sessualità, perché la scuola deve allearsi con le famiglie Valorizzare le differenze, gli antidoti alle teorie del gender E' Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 12 Codice abbonamento: accorgendo che non è così, che nessuno può chiamarsi fuori, che convinzioni tanto assodate da risultare implicite e scontate, sono già state sconvolte, spazzate via, disperse dal ualcuno forse si era illuso che l'emergenza vento perfido e infido in cui si mescolano le correnti di quei educativa fosse solo una formula mediatica per tanti "ismi" più volte evocati (nichilismo, relativismo, egoismo, mettere in luce un problema tutto sommato individualismo e tanto altro ancora). E che quando queste marginale. Come se, parlando di difficoltà correnti investono la galassia dell' educazione e mettono in educativa, ci si riferisse a qualche caso isolato, discussione gli stessi fondamenti antropologici della nostra episodico, comunque ininfluente sui civiltà - come sta awenendo ormai da alcuni decenni e in meccanismi delicati di quel grande e complesso modo addirittura vorticoso in questi ultimi anni - tutto processo che riguarda la trasmissione dei valori da una dev' essere riesaminato, rispiegato, rimotivato. generazione all' altra. Ora anche gli ottimisti ad oltranza, quelli comunque convinti che "noi non siamo coinvolti", si stanno per farlo, occorre ripartire dalle fondamenta, dagli assi portanti di quelle convinzioni profonde che costituiscono la trama stessa dell' esistenza. Nella grande galassia dell' emergenza educativa, parlare di affettività e di sessualità significa andare al cuore di un Documento del Forum delle associazioni problema che investe il senso della familiari per contrastare confusione culturale e vita, i progetti più importanti, le relazionali, le vuoto educativo. Insegnare a costruire relazioni dinamiche dimensioni dell' etica e della stabili in grado di assumersi responsabilità speranza. Ecco perché il Forum 068391 definitive, preziose per il futuro di tutti Quotidiano Data Pagina Foglio delle associazioni familiari ha awertito l'esigenza di concentrare i punti chiave della questione in un breve documento "Persona, sessualità, affettività: per una nuova alleanza educativa tra famiglia e scuola" (si può leggere integralmente sul nostro sito, www.awenire.it) che ha il merito di ribadire con chiarezza la verità della questione. Nella bufera ideologica in cui siamo immersi, nutrita di tanti luoghi comuni e di pesanti condizionamenti mediatici e culturali, parlare di affettività e di sessualità come" confronto relazionale" tra uomo e donna significa innanzi tutto compiere una scelta coraggiosa. Ma tacere sarebbe stato grave. Innanzi tutto ci sono le richieste dei giovani. ella banalizzante sessuomania in cui sembra che non ci sia più nulla da scoprire e da chiarire, i giovani hanno invece fame di parole chiare, capaci di orientare e di motivare. Non bastano le informazioni tecniche, scientifiche, specialistiche offerte loro anche da alcune iniziative scolastiche, spesso a senso unico. E non basta neppure, all' opposto, l'elenco dei divieti e delle regole. «Urgescrivono gli esperti del Forum -l'adozione di una prospettiva educativa: passare dal dare informazioni all' educare all' affettività e alla sessualità». Ma a questo punto nascono i problemi. Come trovare le parole giuste? Come modulare la proposta capace da un lato di riportare equilibrio nella confusa e spesso ambigua overdose mediatica senza d'altro canto risultare bacchettoni o imbarazzati? Molti genitori vorrebbero farsi carico di questo compito, ma spesso, fa notare il Forum, «si fa fatica ad intercettare l'interezza della domanda di significato che la sessualità umana custodisce ed esprime, e di cui i giovani sono portatori». Del tutto inopportuno però affidarsi totalmente alla scuola perché la cosiddetta" Strategia nazionale per la prevenzione ed il contrasto delle discriminazioni basate sull' orientamento sessuale e sull'identità di genere", varata dal governo Monti nel febbraio 2013, continua ancora a spandere i suoi effetti deleteri. Abbiamo a lungo documentato sul nostro quotidiano come alla base della "Strategia" ci sia un documento concordato con 29 associazioni Lgbqt, senza il minimo coinvolgimento delle associazioni dei genitori, la cui ispirazione culturale sono le teorie del gender. Il grande imbroglio di questa vulgata è noto: non si nasce uomini e donne, ma ciascuno è stato costretto a modellare la propria identità a causa di una serie di stereotipi culturali imposti fin dalla più tenera età. ibellandosi a questa" condanna biologica" e decidendo iberamente se essere uomini o donne - e la scelta può tranquillamente cambiare anche varie volte nella vita - si entrerebbe in una dimensione di libertà autentica. Si nega in questo modo l'evidenza biologica, cioè il dato di realtà, per entrare in un mondo irreale e pericolosissimo, fondato su desideri senza fondamento. Teorie pericolose che sono però alla base di numerosi documenti dell'Oms e dell'Unione europea. Anche nelle scuole italiane libri, strumenti didattici, giochi ispirati al progetto "Educare alle diversità" non si contano più. Percorsi, si legge nel documento del Forum, «tanto ambigui quanto lesivi del fondamentale diritto dei genitori ad educare i propri figli che la nostra Costituzione tutela chiaramente». Ecco perché è urgente prendere consapevolezza di questa situazione, scoprire gli obiettivi che la originano e adottare tutti gli antidoti necessari per annullarne gli effetti. Non è in gioco solo una questione culturale, qui il rischio, enorme e devastante, riguarda il futuro dei nostri giovani e quindi di tutta la società. «Corporeità e sessualità sono dimensioni fondamentali della persona umana... Essi non sono importanti solo sul piano affettivo, ma su di essi si fonda l'essere e il fare famiglia, quindi il matrimonio, la paternità e la maternità». Proprio ieri l'Istat ha diffuso i dati 2013 sul numero dei matrimoni in Italia. Il quadro è desolante. Per la prima volta si scende sotto quota duecentomila. e ragioni di questa flessione sono molteplici ma accanto a tante cause strutturali (la contrazione delle nascite) ed economiche (la mancanza di lavoro, di case a prezzi accessibili, di politiche familiari favorevoli alle giovani coppie), bisognerà cominciare a chiedersi quanto contino la confusione culturale, il vuoto educativo, l'incapacità di orientarsi tra una molteplicità di stimoli in cui la scelta del "per sempre" risulta sempre meno contemplata. Ecco perché è importante da un lato combattere le teorie del gender, dall' altro «incontrare, amare, valorizzare la sessualità umana e la differenza sessuale» come premessa per costruire relazioni stabili in grado di assumersi responsabilità definitive, preziose per il futuro di tutti. In questa prospettiva il Forum incoraggia le associazioni dei genitori a rinnovare la corresponsabilità educativa con la scuola. «In Italia esiste un autentico tesoro di piccole e grandi buone prassi, portate avanti da associazioni e movimenti, da gruppi di genitori, o di docenti, università, centri di ricerca. È possibile attingere a tali proposte per tessere la rete - conclude il documento - tra famiglie desiderose di custodire e coltivare la bellezza della loro esperienza». L Codice abbonamento: 068391 N 13-11-2014 3 2/2 Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 13 Quotidiano -ILILL'TlE~M! ~ \ ,/ \~' 1 _ II I/d .1 Data 13-11-2014 Pagina 4 Foglio 1 [--- '~'J _ _ Sciopero sociale Domani scatta l'iniziativa che interessa sessanta città della Penisola. No al Job Act e alla riforma della scuola Ei soliti antagonisti si preparano a distruggere tutto .Domani è «social strike», lo sciopero sociale europeo che interesserà 60 città in tuttaItalia. Studenti, lavoratori, sindacalismo di base e conflittuale e movimenti antagonisti in genere, si sono dati appuntamento in piazza per quella che sui siti d'area, si specifica, <<fion sarà unadataisolatain un contesto di sostanziale pacificazione sociale». Opposizione dura al jobs act, quindi, ma anche allariforma della scuola, per una giornata che ha come base lo sciopero metalmeccanico di 24 ore della Fiom. Le fucine antagoniste sono da settimane in fermento, e Roma è uno dei punti di incontro delle varie re- altà che si organizzano per le mobilitazioni. A Milano è previsto il corteo dellaFiom, mentre nella Capitale si terrà un corteo con partenza da piazza della Repubblica e vari sit-in tra cui aMontecitorio e sotto il ministero dell'Istruzione in viale Trastevere. Ieri all' universitàRoma Tre gli studenti hanno offerto un primo assaggio della giornata di domani, contestando il presidente della Banca centrale europea e scontrandosi con le forze dell' ordine. Domani, dunque, il rischio di nuove tensioni è alto. Il pericolo maggiore arriva dalla possibilitàche nelle manifestazioni, sparse su tutto il territorio nazionale, possano infiltrarsi realtà antagoniste più dure, che cercano lo scontro con le forze dell' ordine a tutti i costi. Sui siti d'area, inoltre, i messaggi pubblicati non sono confortanti. «Lo sciopero sociale programmatico sul quale rintracciare i caratteri oggi impliciti di un'incompatibilità e organizzarli a partire dalla dimensioni sociali che si riaggregano sulla rigidità del non cedere al compromesso sul nostro costo Nella Capitale sociale. Ciò significain priCorteo nel centro della città moluogorape sit-in sparsi un po' ovunque presentare questa rigiditàin termini collettivi, per ricocrediamo non possa rappresentare una scorciatoiaretorinoscerci e, secondariamente, ca per un esercizio di moviorganizzare la rigidità come mento - silegge - Occorre guarminaccia nella pratica della dare alla disponibilità sociale. contrapposizione, per farci riconoscere». In questo senso lo sciopero sociale rappresenta un terreno Fra. Mus. Codice abbonamento: 068391 Schierati Gruppo antagonista Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 15 Quotidiano -ILILL'TlE~M! ~ \ ,/ \~' 1 _ II .1 I/d Data Pagina 1--- '~'J _ _ Foglio 13-11-2014 19 1 Il nuovo calendario artistico Snam Il papà di Lupo Alberlo e gli studenti di 300 istituti per la biodiversità • Un unico evento per premiare le scuole vincitrici della prima edizione del progetto educational «Storie che raccontano il Futuro», lanciare il tema del concorso 2015 e presentare in anteprima il nuovo Calendario Artistico Snam, frutto della mano di Silver, il papà di Lupo Alberto, che ha realizzato le 12 tavole del calendario rielaborando, con il suo tratto unico, i migliori lavori inviati dalle scuole per partecipare al concorso. Questo il ricco programma dell'appuntamento di ieri all'Orto Botanico di Roma, al quale hanno partecipato dirigenti scolastici, insegnanti e alunni di alcune scuole pre- Il concorso Ieri all'Orto Botanico con Silver premiati i tre elaborati migliori Scuole Coinvolte quasi mille in tutta Italia miate, oltre ai rappresentanti di Federparchi e Snam, che nell'occasione hanno anche inaugurato la mostra dei migliori elaborati che resteranno espos ti fino a sabato 15 novembreperpoi toccareMilano, Torino, Napoli e Firenze. "Storie che raccontano il Futuro. Viaggi alla scoperta della Rete" èil progetto educaLional promosso da Snam per le scuole, con il patrocinio del Ministero dell' Ambiente e della Tu - tela del Territorio e del Mare e in collaborazione con Federparchi-Europarc Italia. Patrizia Rutigliano, presidente Ferpi (Federazione Relazioni Pubbliche Italiana) ha detto: «Gli scenari recessivi e la scarsa fiducia che da essi deriva, la necessità di tornare a generare fiducia hanno reso centrale per le istituzioni l'obbligo di crearsi unareputazionevalidae solida, così come solide devono essere le relazioni con i cittadini elecomunitàconcuiognigiorno si confrontano. Una responsabilità, questa, che acquisisceunadimensionemaggiore in un momento in cui la percezione "positiva" della Pubblica Amministrazione si è ridotta visibilmente, non tanto per demeriti propri, quan to per una propensione "distruttiva" sempre più spiccata da parte della pubblica opinione, figlia di un periodo e di una congiuntura economica sicuramente non facili». Il progetto mira a stimolare nei bambini la personale e creativa rappresentazione della biodiversità conriferimentireali al mondo delle infrastrutture energetiche. Sorprendente l'adesione alla prima edizione del concorso: oltre 2000 gli elaborati ricevuti, quasi lODO le classi coinvolte, 333 le scuole che hanno partecipato sull'intero territorio italiano. R.C. Codice abbonamento: 068391 Il concorso L'esposizione a Roma fino al15 Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 16 Settimanale TEMPi Data Pagina Foglio 19-11-2014 21 1 L'ARTE DELLA POLITICA INTERNI RIAPRE LA "WINTER SCHOOL" DI TORINO A lezione di carità e giustizia da Rusesabagina l'''eroe'' di Hotel Rwanda DI MICHELE ROSBOCH Tra diritto e memoria Alle lezioni, tenute da importanti e titolati docenti italiani e stranieri, segue sempre un partecipato e sincero dialogo con i relatori, mentre le serate sono dedicate all'incontro con personalità del nostro tempo: quest'anno il giornalista Domenico Quirico, Corrado Passera ed uno dei protagonisti positivi della tragedia del Rwanda, Paul Rusesabagina, le cui gesta sono state immortalate nel film Hotel Ruanda e al quale, proprio in occasione della Winter School, la città di Torino conferirà la cittadinanza onoraria. Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad Dopo l'edizione dell'anno scorso dedicata al tema delle "communities" quale ambito irrinunciabile per un adeguato sviluppo della libertà e delle libertà, il tema dell'edizione 2014-2015 è "To be just: questioni di giustizia e di memoria". Nella situazione odierna l'aspirazione e la realizzazione della giustizia nei diversi ambiti della vita associata (diritto ed economia su tutti) si muovono infatti fra una dimensione "legale" e il necessario alimento delle tradizioni ("memoria") da cui la mentalità e gli ordinamenti giuridici e politici possono e debbono trarre la loro origine e la loro linfa. Altrimenti la società diventa vittima delle astrazioni di cui giacobinismo e giustizialismo sono fra le documentazioni più evidenti, a tutti i livelli. uso esclusivo del destinatario, Fra gli altri saranno ospiti nelle tre sessioni (14-16 novembre 2014, 23-25 gennaio 2015 e 27 febbraio-1 marzo 2015) il neo giudice costituzionale Nicolò Zanon, Jacques Attali (già consigliere del presidente francese Mitterrand), il pro rettore dell'Università cattolica Francesco Botturi, Guido Tabellini, Mathias Girel (Parigi), Lorenzo Cantoni (Lugano), John Zucchi (Montreal) e il presidente della Fondazione Memorial Arsenij Borisovic Roginskij (Mosca). La Winter School è diventata sempre più un momento significativo di formazione e di confronto, cercando sempre di coniugare respiro ideale e competenze e coinvolgendo nel corso degli anni attori istituzionali di sempre maggior rilievo; la scuola (oltre al sostegno della Regione Piemonte, delle fondazioni bancarie torinesi e di sponsor privati) gode infatti del patrocinio e della collaborazione scientifica di due università (Milano Cattolica e Torino), del progetto Fulbright, delle Fondazioni De Gasperi e Ceur e del Centro Studi Vasilij Grossman. Rivalutare la politica come dimensione può essere possibile; ambiti liberi, positivi e partecipati come la Winter School lo testimoniano. non riproducibile. Pag. 17 Codice abbonamento: ICEVA ANNI FA IL FILOSOFO FRANCESE E. Lévinas in un'intervista: «Se noi fossimo stati in due, nella storia del mondo ci saremmo fermati all'idea di responsabilità, ma dal momento in cui ci si trova in tre, si pone il problema del rapporto tra il secondo ed il terzo. Alla carità iniziale si aggiunge una preoccupazione di giustizia e quindi l'esigenza dello Stato, della politica. La giustizia è una carità più completa». Di questi argomenti si discuterà nella prossima "Winter School - L'arte della politica", che si inaugura con la prima sessione venerdì 14 novembre a Rivarolo, nei pressi di Torino. Come sanno i lettori di Tempi, la Winter School è una vera scuola, nata anni fa dall'iniziativa di alcuni docenti e professionisti torinesi per aiutare a formare una consapevolezza politica. Senza discipline di partito o ordini di scuderia, i partecipanti alle tre sessioni residenziali possono ascoltare lezioni di alto livello di argomento storico, giuridico, economico e filosofico attorno a un tema scelto per ogni edizione. 068391 Tra gli ospiti delle serate della prossima Winter School figura anche il ruandese Paul Rusesabagina, soprannominato lo "Schindler d'Africa" per le tante vite salvate dal genocidio del 1994 (in basso con Don Cheadle, che veste i suoi panni nel film Hotel Rwanda) Settimanale TEMPi Data 19-11-2014 Pagina 27 Foglio 1 AVETE IN MENTE "PORTOFRANCO"? Se la legge di stabilità tronca la sussidiarietà e la libertà di iniziativa DI RENATO FARINA Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo Che cos'è la politica di sussidiarietà? È il favorire in ogni modo quel che nasce fuori dai piani quinquennali dello Stato organizzatore delle vite di tutti e fa star meglio la gente. La legge di stabilità nei capitoli dedicati alla scuola fa il contrario. Le risorse sono tutte destinate alla assunzione dei precari. Nessun criterio di merito o di giustizia. Un'infomata con cui il Partito democratico garantisce il suo blocco sociale avendone in cambio voti. Il guaio è che queste risorse sono reperite a danno di tutte quelle associazioni di insegnanti, dirigenti, genitori che, con la loro libera iniziativa, in questi anni hanno concorso a combattere l'abbandono e la dispersione scolastica, ad aiutare i tanti ragazzi in difficoltà. Si vogliono cancellare anche enti che operano nel campo della tossicodipendenza che si avvalgono dell'aiuto di personale distaccato. Allo stesso modo di Portofranco saranno danneggiate l'Associazione nazionale dei presidi o l'associazione dei maestri cattolici o le associazioni dei docenti che fanno ricerca per la valutazione e la didattica, trasmettendo nuovi metodi di insegnamento. Possibile che non si riesca a contrastare questa deriva statalista che sta dietro nella pratica alle parole liberali e sussidiarie del governo? Forza, mettiamoci insieme. Nudi, ma libertà di educazione per le famiglie. Certo: siamo sicuri che anche sotto persecuzione, iniziative come Porto franco andranno avanti lo stesso. Ma perché accettarne in silenzio la mortificazione? del destinatario, non riproducibile. Pag. 18 068391 LA POLITICA NON DEVE FARE GRAN CHE: ESSA ESISTE PER IL BENE COMUNE, HA IL COMPITO DI PROMUOVERE CIÒ CHE FA STARE TUTTI MEGLIO. VOLO PIÙ BASSO: POLITICA, GOVERNO E PARLAMENTO, ALMENO NON DOVREBBERO UCCIDERE CIÒ CHE NASCE LIBERAMENTE E GENERA NUOVE FORME DI WELFARE Codice abbonamento: Ad esempio leggere le leggi. Forse non lo si fa per evitare questo noioso bisticcio scioglilingua. Giudizi sulla base delle conferenze stampa. Poi basta studiare le carte e casca l'asino. In questo caso, casca Renzi, con tutta la sussidiarietà che sarebbe anche la ragione sociale per cui il Nuovo centrodestra (Ncd) partecipa a maggioranza e governo. Avete in mente Portofranco? Per chi non fosse informato è una delle più belle e spettacolari iniziative di condivisione che oggi fioriscono in Italia. Insegnanti dedicano gratuitamente il loro tempo a ripassare le lezioni con gli studenti che fanno fatica. Mi sto esprimendo in termini patemalistici, e mi scuso. So che sono esperienze potenti, illuminano un mondo dove finalmente ciascuno ha un nome e perciò vale, bravo e capace oppure no, è degno di uno sguardo, di spartire il pane del sapere con lui. Fuori dal contesto canonico di registro, voto, bidello, promosso, bocciato. Un aiuto. E si evita così l'abbandono scolastico, il tutto senza alcun onere per le famiglie. Al di là dei risultati specifici, c'è dentro queste esperienze un aspetto di gratuità che è proprio quel che fa andare avanti il mondo, e non lo fa rotolare all'inferno. La politica non deve fare gran che: siccome essa esiste per il bene comune, ha il compito di promuovere ciò che fa stare tutti meglio. Ho esagerato. Volo più basso. Che la politica, il governo e il parlamento, almeno non uccidano ciò che nasce liberamente tra le persone, nella società, ed è utile alle persone, generando nuove forme di welfare dal basso. Invece sta accadendo qualcosa che tarpa le ali e rischia di far appassire quel che nella scuola fiorisce al di fuori del rapporto istituzionale Stato-scuola-insegnanti-studenti. È così facile calpestare i fiori e fingere di non avvedersene. Accade che la legge di stabilità pialli via, per quanto riguarda la scuola, tutto quello che non appartiene rigidamente ai soggetti appena citati. I corpi intermedi, le associazioni libere, vengono privati di ossigeno. Il numero di insegnanti distaccati per coordinare e dirigere questa meraviglia di esperienza sarà drasticamente ridotto. Non si tagliano le spese: si stronca il bene, si dà un segnale di profondo disprezzo per la libertà di iniziativa solidale. I SONO COSE CHE NON SI FANNO. Settimanale TEMPi Data Pagina Foglio ANQUAP Le riflessioni sulla Buona Scuola Si chiude in questi giorni la consultazione partita il15 settembre su La Buona Scuola. Attraverso un questionario diffuso su I web, tutti i professori, gli studenti, il personale scolastico, le famiglie e gli esperti del settore sono stati chiamati a dare a questo documento del Governo il proprio contributo e che non rispondono più alla velocità dei tempi moderni». Accanto alla sburocratizzazione, il tema dell'Autonomia resta uno dei nodi irrisolti dalle molteplici riforme operate in questi anni. Secondo l'ex ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, presente all'incontro, su questo tema «non servono nuove riforme ma un cambio di mentalità che porti a un'inversione di rotta». Un'occasione di comunicazione efficace su un documento che, siamo sicuri, influirà concretamente e a breve sulla formazione dei nostri giovani. Giovanni Parapini Codice abbonamento: 068391 ad arricchirlo con proposte postate in una delle "stanze" dedicate nel portale online o con dibattiti offline. Proprio per questo, ANQUAP, l'Associazione Nazionale Quadri delle Amministrazioni Pubbliche (WWw. anquap,it), ha organizzato "Per la Buona Scuola: Ordinamenti, Autonomia e Professionalità". Un momento di riflessione che per la prima volta ha visto anche una messa a sistema di tutte le contrattazioni qualitative e quantitative. AI centro le proposte di semplificazione e dematerializzazione. Durante il tavolo di lavoro, il presidente di ANQUAP, Giorgio Germani, ha sottolineato come sia «necessaria e urgente una decomposizione delle procedure 19-11-2014 41 1 Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 19 Settimanale Data Pagina Foglio 16-11-2014 11 2/1 3 1 /2 LA SCUOLA SERVE ECCOME Due immagini dei centri diUl'ni OI'ganizzati da WeWorld-lntel'Vita contro la dispel'sione scolastk,a. Il nome del pl'Ogetto, "Frequenza200", nasce dal numel'o dei giorni di scuola. di RO§<J!mm 1:!lif1l'j ILIJICI<J!I1!l1 seconda della crescita del Paese. Inoltre, per la prima volta si è indagato il valore delle azioni di contrasto alla dispersione del terzo settore, che da solo investe ogni anno 60 milioni di eul'O. Un valore molto vicino ai 55 milioni messi in campo dal ministero dell'Istruzione con progetti di recupero nelle scuole. WeWorld da alcuni anni ha costituito Frequenza200, un network di centri diurni per ragazzini a rischio di abbandono scolastico, in quartieri disagiati di grandi città. Dichiara il presidente dell'Ong, Marco Chiesara: «Con la ricerca aLost" chiediamo che ministero dell'Istruzione ed enti pubblici in generale favOl'iscano il pl'Ocesso di collaborazione tra scuole e tel'Zo settore, sostenendo la nascita di reti durevoli nel tempo e capaci di mostrare risultati concreti». Infatti, uno dei punti deboli nella lotta all'abbandono scolastico è che scuole e iniziative del mondo sociale solo di rado uniscono e coordinano i loro sforzi. • ma di aver completato l'obbligo scolastico. Un numero altissimo, il 17 per cento degli studenti di quella fascia di età. Un dato che ci rende un fanalino di coda nell'Unione europea, che invece ha l'obiettivo di ridurre allo per cento la dispersione scolastica nei Paesi membri entro il 2020. A partire da questi numeri allarmanti è stata condotta la recente ricerca nazionale "Lost. Dispersione scolastica: §c<J!il!Jt~a!"i ABBANDONO SCOLASTICO, MILIARDI DI PIL PERDUTI il costo per la collettività e il ruolo di scuole e teJ'zo settOl'e", promossa dalla Ong WeWOI'ld-lnteJ'Vita, dall'Associazione Bl'uno lI'entin della Cgil e dalla Fondazione Giovanni Agnelli, in collaborazione con CSVnet, il Coordinamento na- zionale dei centri per il volontariato. Secondo la ricerca, che ha fatto riferimento in particolare alle città di Milano, Roma, Napoli e Palermo, il costo dell'abbandono scolastico per la collettività è stimato tra 1'1,4% e il 6,8% del 112 Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 20 068391 a cura di Pii, quindi da 21 a 106 miliardi di euro a Codice abbonamento: i sono 600 mila .-agazzi l'anno che in Italia abbandonano la scuola tra i 10 e i 16 anni, pri- Settimanale Data Pagina Foglio 16-11-2014 11 2/1 3 2/2 IL PROGETTO DI WEWORLD Codice abbonamento: 068391 Il progetto contro la dispersione scolastica di WeWorld-lntervita, "Frequenza200", è presente in sei regioni italiane e raggiunge 5 mila ragazzi, con un insieme di interventi che coinvolgono anche famiglie e insegnanti. Finora, tra i giovanissimi a rischio di abbandono scolastico entrati in contatto con i centri di WeWorld, 1'80 per cento non è uscito dal percorso scolastico. Ecco gli esempi di Antea e Fabio. Antea, 11 anni, è una ragazzina di Napoli che ha seri problemi di autostima e di relazioni sociali, legati all'evidente sovrappeso e alle condizioni della famiglia. La bambina è l'ultima di quattro figli, i genitori sono entrambi disoccupati e con precedenti di detenzione. A causa della frequenza scolastica discontinua, Antea è entrata in contatto con il centro diurno di WeWorld, dove ha iniziato ad aprirsi ed è stata coinvolta in attività di laboratorio. Un po' per volta ha incominciato a frequentare con più entusiasmo le lezioni, mostrando anche maggiore sicurezza di sé e inserimento nel gruppo di coetanei. A Milano, invece, gli operatori del centro di WeWorld sono stati chiamati da un'insegnante di scuola media, preoccupata per Fabio e la sua scarsissima propensione allo studio, la situazione familiare difficile, l'atteggiamento provocatorio e le frequentazioni a rischio fuori dalla scuola. Dopo un primo colloquio con un educatore, Fabio ha deciso di visitare il centro. Da allora lo frequenta in modo regolare: «Se venire qui può servirmi ad avere qualche possibilità di passare l'esame di terza media, forse continuerò a farlo». R.B. Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 21 Quotidiano IL GAZZETTINO Data Pagina Foglio 13-11-2014 XIII 1 SCUOLA Le superiori di Mestre si stanno organizzando per portare una materia da esporre in lingua straniera ese alla maurità? Gll studenti sono pronti» « Un'interrogazione di matematica, fisica, storia o filosofia in lingua straniera sembra non spaventare gli studenti di Mestre. L'introduzione di una materia non linguistica da esporre in lingua all'esame di maturità trova le scuole superiori della città pronte alla novità. Certo i docenti non sono ancora completamente formati e quelli che hanno potuto partecipare ai corsi ministeriali sono solo un paio per istituto. Ma considerato che per quest'anno ci sono norme transitorie che permettono un'introduzione graduale della novità, le scuole si sono già organizzati per fare al meglio. Dai licei scientifici Bruno e Morin, al classico Franchetti e anche l'Itis Zuccante stanno già predisponendo il tutto per applicare il metodo Clil (Content and Language Integrated Learning) già a regime nei licei linguistici e che da quest'anno verrà introdotto anche nelle altre scuole superiori come prevede il riordino delle • superiori firmato dall'ex-ministro Mariastella Gelmini. «Siamo scuola capofila e organizziamo i corsi linguistici per i docenti - spiega Concetta Franco, dirigente scolastico dello Zuccante - i corsi sono due: uno si tiene nella nostra sede e l'altro al Veronesi di Chioggia. A questo dovranno poi seguire i corsi di metodologia. L'adesione dei docenti è volontaria e alla fine conseguiranno l'attestato di conoscenza dell'inglese B2». Una classificazione che rientra nei parametri europei di conoscenza della lingua e che il Clil, quando sarà a regime, prevede sia a livello Cl, che è un livello molto alto se si considera che il C2 è la madrelingua. E anche per gli studenti sembrano nDn esserci grosse difficoltà. «I nostri ragazzi sono abituati a studiare Informatica in inglese - continua la preside anche perchè la maggior parte dei testi e dei manuali sono in questa lingua». Quindi se anche allamaturità verrà fatta loro una domanda in inglese, di certo non si comprometteranno la prova. Idem per lo scientifico Morin, dove gli studenti a detta della preside hanno già una competenza linguistica B2. Ha organizzato al meglio l'introduzione del metodo Clil anche il preside del Bruno-Franchetti Roberto Gaudio. «Allo scientifico abbiamo scelto Fisica come materia non linguistica da preparare anche in inglese spiega il preside - gli studenti in classe faranno un modulo di 1S ore, su complessive 99, in inglese con l'insegnate di fisica affiancato dal collega di lingua». E anche al Bruno due sono i docenti che stanno seguendo i corsi ministeriali di lingua. Per parlare del metodo Clil sabato ci sarà il convegno nazionale organizzato dalla Gilda all' Algarotti che avrà tra i relatori anche Carmela Palumbo, per molti anni direttrice dell'ufficio scolastico del Veneto e ora dirigente del Miur. Raffaella Ianuale Sabato aHiAlgàròtti NUOVA MATURITÀ Studenti alle prese con gli esami Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 22 Codice abbonamento: 068391 un convegno nazionale Settimanale Data Suppl. di Avvenire Pagina Foglio 13-11-2014 1 1 D&udizio? 1beea al Lieeo Domani a Torino processo al Classico, scuola prestigiosa e (forse) troppo antica rmai ha una certa età, d'accordo. Ma O il liceo classico ha astrazione e poca concretezza. I sostenitori ribattono che in un mondo come il nostro, dominato da economia e tecnologia, tenere vivo il patrimonio del passato è più urgente che mai. Non sono i fatti che mancano, insomma, ma le idee. Voi che ne dite? ©RlPfIODUZIONERI$ERVATA Codice abbonamento: 068391 ancora molto da dare. O no? Nel dubbio la scuola superiore più caratteristica d'Italia finisce in tribunale, anche se solo per gioco. Succede domani al Teatro Carignano di Torino, in un "processo" organizzato dalla Compagnia di SanPaQloin collaborazione con il Ministero dell'Istruzione. La pubblica accusa sosterrà che è venuto il momento di cambiare, la difesa (affidata a Umberto Eco, uno dei più famosi scrittori italiani) proverà a spiegare come e perché il "Classico" garantisca ancora oggi una formazione al passo con i tempi. Come andrà a finire non si sa, ma di sicuro c'è che a essere giudicata è una tradizione lunga e importante. L'istituzione di un liceo improntato principalmente allo studio delle lingue e delle letterature antiche (greca e latina) risale addirittura al 1859 e da allora ha continuato a rappresentare un modello di formazione pressoché unico al mondo. Più volte riformato nel corso degli anni, il programma del Classico è rimasto in sostanza fedele a quell'impronta. Il problema, per alcuni, starebbe proprio qui: troppa poesia e poca scienza, troppe parole e pochi numeri, troppa Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 23 Quotidiano Data Pagina Foglio 13-11-2014 3 1 Scuola, il '68 al contrario: i 6divieti dei presidi che fanno discutere Franco Bianchini tato ai ragazzi look troppo estroNiente buffonate, la scuola è una versi. I ragazzi per poter sedere tra i cosa seria. Molti presidi, partendo banchi dovranno togliere anellini o da questo presupposto, stanno im- brillantini dal naso e dalle labbra. ponendo regole che fanno discutere, Vietatissimi anche i capelli "a punta", dividendo la platea studentesca in sparati in verticale e sostenuti da favorevoli e contrari. Parecchi sono i una massiccia dose di gel. Ingenitori che parlano di un Sessan- somma, la cresta alla El shaarawy totto al contrario, estremizzazioni meglio riservarla al sabato sera. prima, estremizzazioni al contrario oggi. Ecco i divieti che hanno fatto 3-La minigonna notizia: Shorts pants e minigonne non vanno d'accordo con prof e presidi tanto che questi ultimi più volte hanno pro1-1 capelli tinti di blu E recentissima la notizia della gio- vato a metterle al bando. Con una vane dai capelli cobalto che non è circolare, la preside dell'Istituto Alstata ammessa per questo alle le- berghiero Vespucci di Milano nel zioni in un istituto paritario di suore 2012 mise nero su bianco il divieto salesiane a Barletta. La studentessa di indossare "mini e micro gonne", per tutta risposta ha presentato de- "pantaloni corti o canottiere" e "connuncia ai carabinieri e si sta prepa- simili", perché la scuola "non è né rando da sola alla Maturità. una palestra di aerobica né un lido marino". 2-Né cresta né piercing A Quartu, in provincia di Cagliari, il 4-1 baci preside di un liceo artistico ha vie- Baci e abbracci vietati, così come qualunque altro tipo di effusione. Per una questione di "buon costume"? No, affatto. Per una mera questione sanitaria, ricorda Skuola.net. Il divieto dell'allora preside Mario Rusconi del liceo Newton di Roma arrivò con una circolare in pieno caos per l'influenza suina. Era il 2009, quando il contagio del virus H1 N1 teneva banco decisamente molto più di una lezione di matematica o fisica. E allora, nell'incertezza sugli effettivi rischi del contagio, meglio evitare contatti. 5-Le gomme da masticare Educazione e compostezza, anche all'istituto professionale per il commercio e il turismo di Sanremo, dove il preside non solo ha vietato gli abiti "sconvenienti", come pantaloni con gli strappi e scollature eccessive, ma ha anche bandito le gomme americane. Vietato quindi ruminare in classe, il chewing gum si getta prima di entrare. In un cestino ovviamente. 6-11 caffè rende nervosi Non solo la sigaretta. In alcune scuole è vietato preparare il caffè. E questa volta il divieto è rivolto al personale scolastico. AlI'lsis di Quarto, la presidenza ha comunicato che «per tutelare la sicurezza del personale è fatto divieto di preparare il caffè all'interno della scuola e di utilizzare fornelletti ad alimentazione elettrica o a gas. L'inosservanza del presente divieto sarà oggetto di sanzione disciplinare». Un eccesso di zelo? Non proprio. 1112 settembre scorso, infatti, è divampato un incendio al policlinico Umberto I di Roma per colpa di una macchinetta del caffè lasciata sul fuoco nella saletta del personale vicino alle sale operatorie. Codice abbonamento: 068391 Un'altra favola lesbica raccontata ai bambini. Stavolta all'asilo Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 24 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Data Pagina Foglio 13-11-2014 9 1 /2 Telecamera, trivella, capo missione Lassù c'è (anche) la scienza italiana La missione Rosetta è un grande programma dell'agenzia spaziale europea Esa nato dopo il successo nel 1986 della sonda Giotto che per prima svelò il volto di una cometa fotografando il suo nucleo dalla distanza di 596 chilometri. L'ambitissimo passo successivo a cui tutti guardavano era lo sbarco su un astro con la coda per indagare direttamente la sua natura. L'impresa venne avviata coinvolgendo le maggiori istituzioni scientifiche dei vari Paesi europei mentre la costruzione coinvolgeva 50 aziende di 14 nazioni sotto la guida di Airbus Defence and Space. L'Agenzia spaziale italiana condivise subito, e con maggior peso rispetto a Giotto, il nuovo programma che vedeva uniti scienziati e ingegneri delle industrie nel trovare soluzioni tecnologicamente innovative per l'ardita esplorazione. Nel frattempo, pure in Esa il ruolo italiano cresceva in modo significativo, tanto che ieri a Darrnstadt lo sbarco è ricaduto sotto la responsabilità di Paolo Ferri, coordinatore di tutte le missioni interplanetarie europee, e di Andrea Accomazzo, direttore di volo della missione. Ferri, 55 anni, fisico teorico a Pavia, amante dello spazio «suggestionato dallo sbarco sulla Luna», ancora nel 1984 entrava al centro tedesco di Darrnstadt e lì rimaneva, affascinato dal controllo dei robot cosmici su orbite e traiettorie. «Allora non si svolgevano progetti interplanetari. C'era in gestazione solo Giotto sul quale poi costruimmo le esperienze di altre spedizioni. Adesso c'è una settantina di scienziati che padroneggia viaggi cosmici. Ogni sonda che ho guidato tra i pianeti - aggiunge - ha lasciato qualcosa di indelebile nella mia formazione». Così s'è parlato molto italiano ieri a Darrnstadt. «Stiamo vivendo una fase storica importante per l'esplorazione spaziale - ha commentato Roberto Battiston, presidente dell'Asi - e l1talia è in prima linea con una presenza essenziale a bordo di Rosetta e dellander Philae». L'agenzia italiana, infatti, è al terzo posto nella partecipazione al progetto dopo la Dir tedesca e il Cnes francese. Su Rosetta sono installati tre strumenti importanti diretti dagli scienziati italiani. Fabrizio Capaccioni dell'Inaf (prima era Angioletta Coradini, poi scomparsa) sovrintende Virtis, che raccoglie immagini nel visibile e all'infrarosso attraverso le quali si risale alla natura del corpo celeste; Alessandra Rotundi dell'università Parthenope è responsabile di Giada, che analizza le polveri, e Cesare Barbieri dell'Università di Padova ha studiato la camera che ha ripreso le straordinarie immagini della cometa. Su Philae, invece, è protagonista Amalia Finzi del Politecnico di Milano, dove è nata la trivella che scaverà il nucleo di 67P /Churyomov-Gerasimenko. Ma questi strumenti sono anche il frutto dei tecnologi italiani che li hanno costruiti. Da Selex Es sono usciti la trivella, lo strumento Virtis, i sensori stellari della sonda, la sua telecamera di navigazione e anche i pannelli di celle solari che forniscono l'energia. La sede tedesca di Telespazio ha aiutato le operazioni di sbarco mentre l'intera sonda Rosetta con Philae venivano integrate e preparate nelle camere bianche di Thales Alenia Space di Torino. Tutte e tre sono società di Finmeccanica con una lunga tradizione nello sviluppo delle tecnologie spaziali d'avanguardia. G.Cap. © RIPRODUZIONE RISERVATA Università e aziende All'opera l'ateneo di Padova, il Politecnico di Milano e la Selex Es, del gruppo Finmeccanica 6,5 Miliardi di chilometri percorsi da Rosetta dal giorno del lancio nel 2004 64 Le ore di indagini che sono consentite dalle batterie di Rosetta 068391 20 Le nazioni Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo Codice abbonamento: europee coinvolte nella complessa missione iniziata circa venti anni fa del destinatario, non riproducibile. Pag. 25 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Data Pagina Foglio 13-11-2014 9 2/2 Le fasi • lander Philae O;I~I).ISTA,caOREi9;35 Ieri Il Iand.r(Ph!Ia~ si là , 5taccatam~.lll\1~onìii!lRClsetta Sonda Rosetta IL VIAGGIO per Inizì,G)rélt$ 20043:> lancio versò la supe ...... . cometa 67/1'Chi,lryj;fmQvGeraSimenko" . cO Orbita della Terra ~. 2006_ è DISCESA '. i. . ' .. i>-Marte Néftanottési.$C{)pr~.th~HIDll.·· funzlol'lalt~tor(;HS;f;à.o ' . 2008 Posto's9PtaaPbt~~è~tìe io. Asteroide Steins dove~aaiutarel;anto~jo 2010 ~ D eATTERRAGGlODREd1.05 Phllaehatoccatola supetfkledellatomet<? 67/P netla planUra.(jiAgll1~la. a 100 metri dalPllnto stimat '.', ." è stato defìhi~ 2012 Iber'nazione 2014 o cO D 2015 e dolce» Qagll$c::ienilatl . in Germania' .. ., .... Asteroide Lutetia .D . J Arrivo intorno alla cometa Atterraggio di Philae GFine della missione __.............. ......................... ~ Corriere della Sera Fontf" Reuters In discesa La superficie della cometa fotografata da Philae durante la discesa. a circa 3 km dal corpo Codice abbonamento: 068391 celeste (Fsa!Getty 1'ì1ages) A destra, il presidente francese François HoHande con gli occhiali 3D segue le fasi della missione (IlJp Photo) Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 26 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Data 13-11-2014 Pagina 25 Foglio 1 Test di mediciné4 il timore dei reUori: «Anno accadenuco pregiudicato» \,i) RIPRODUZIONE RISERVATA 068391 i I . Codice abbonamento: , Dovevano entrarne lO mila in tutta Italia. Poi ne sono arrivati altri 5 mila. E presto se ne aggiungeranno altri 2 mila. Una situazione «gravissima» e «insostenibile» che «pregiudica il regolare avvio dell'anno accademico». Così i rettori della Cmi (la Conferenza dei rettori delle università italiane) hanno scritto al ministro Stefania Giannini chiedendole un incontro urgente per affrontare quella che sta diventando una emergenza: il sovraffollamento di matricole nei corsi di laurea in medicina per !'ingresso dei ricorsisti che, pur non avendo passato il concorso, sono stati riammessi dal Consiglio di Stato. Ciò si è tradotto, in alcuni casi, come quello di Palermo, in quasi il triplo di studenti (intorno ai 1.100) per corsi e spazi pensati invece per un terzo diloro (404). Si parla di aule stracolme e laboratori impossibili da tenere. «Ora stiamo dando una risposta con strumenti straordinari - dice . il rettore di Palermo e vicepresidente Cmi Roberto Lagalla - ma per i prossimi anni cosa faremo?». Anche perché, scrivono i rettori, «da anni le domande di accesso ai corsi superano le relative offerte, tanto di posti quanto di borse». il ministro li riceverà domani. Claudia VoltaHorni Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 27 Quotidiano LA STAMPA Data Pagina Foglio 13-11-2014 9 1 LA CRISI ECONOMICA Ha Mario Draghi detto Sono qui per spiegarvi l'azione Bcecontro la crisi in cui l'area euro, e specialmente l'Italia, si trovano La contestazione Antagonisti all'attacco GIUSEPPE LAMVANSA Draghi: i Paesi troppo indebitati hanno già perso la sovranità MARCO SODANO chiarata alla disoccupazione, che «nell'area euro è inaccettabile: è la più grande forma di spreco delle risorse e incide sulle potenzialità delle economie diminuendo la crescita». E la crisi s'è fatta sentire fuori dall'Università Roma Tre (dove Draghi celebrava Caffè con il governatore di Bankitalia Visco). All'uscita,Janci di vernice accompagnati da slogan tipo «fuori i banchieri dall'Università» attendevano Draghi e Visco. Il bilancio degli scontri con la polizia che sono seguiti parla di un ragazzo ferito con un visibile taglio alla fronte: da giorni circolavano messaggi che invitavano a far sentire la protesta in occasione della visita di Draghi alla sede dell'ateneo. Di giovani - e del lavoro che non c'è - ha parlato lungamente anche Visco, spiegando che non ci si può aspettare che sia lo Stato a risolvere il problema del lavoro «perché non ci sono i quattrini e lo Stato programmatore non ce la fa, non può leggere nel futuro». Secondo Visco bisogna invece investire nella scuola «creando un ambiente nel quale si possa avere maggior successo nell'accumulare capacità di progredire. E contemporaneamente garantire condizioni ragionevoli agli esclusi o aiutarli a essere inclusi». Codice abbonamento: «La nostra esperienza mostra che la condivisione della sovranità nazionale è condizione necessaria per una fiducia duratura nel disegno del nostro comune viaggio europeo». Parole pronunciate dal presidente della Bce Mario Draghi, ieri, alla celebrazione del centenario della nascita del grande economista Federico Caffè. Ancora: «Ogni legame duraturo vuole una solida base di fiducia reciproca. 1 paesi dell'Eurozona, in questi anni, hanno rafforzato i loro legami e allargato la base di fiducia su cui poggiano: una politica monetaria comune, regole di bilancio comuni, ora una vigilanza bancaria comune e presto anche un mercato di capitali comune». Insomma, secondo Dra- , ghi la questione non è «perdere la sovranità, quella l'hanno persa i Paesi troppo iIidebitati, ma di acquistarla condividendola con altri Paesi dell'Eurozona». Questa condivisione-rinuncia di sovranità, comporta anche vantaggi. E infatti Draghi ieri ha ricordato che la Banca centrale europea resta pronta a usare tutti gli strumenti possibili contro una crisi che tocca diversi paesi europei e «specialmente l'Italia». E guerra di- 068391 All'uscita dall'Università, secchi di vernice contro il governatore Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 28 Quotidiano LA STAMPA Data Pagina Foglio 13-11-2014 30 1 MAIUO :;ALABHESI Università, metodi all'altezza di comunità serie e civili re secondo cui «quella del Collegio dei garanti non è un'interpretazione univoca», sebbene il Presidente di quello stesso Collegio avesse richiamato l'interpretazione costituzionalmente più corretta del divieto imposto dalla legge; un divieto <<irragionevole per gli affini entro il quarto grado e non per il coniuge»? Se dovesse prevalere l'interpretazione meno restrittiva, di chi sarebbe la responsabilità? Forse 'del legislatore, per la-sua imperizia nel redigere la norma, o dell'interprete, incapace di riconoscerne la ratio? Mi sono rivolta a lei, dottor Calabresi, come lettrice del suo giornale, il primo che legga ogni mattina. Ho avuto modo in questi anni di apprezzare lo sforzo intelligibile e assai meritorio di intercettare le generazioni più giovani. È a lei che mi è venuto di affidare questi pensieri, che tenevo a esprimere per un dovere di testimonianza in una sede diversa da quella in cui insieme ad altri cerco di portare il mio contributo per un'università migliore - per un'Italia migliore. Sono felice del mio mestierè e di poterlo fare in Italia. Avevo la possibilità di trasferirmi negli Stati Uniti ma non l'ho fàtto, anche perché questo Paese ha bisogno di buona volontà, e io volevo contribuire con la mia, nella convinzione che quello che conti non sia la modestia del proprio ruolo, quanto l'impegno di lasciare quello che si è trovato un po' meglio di come fosse quando si è arrivati. L'Italia ha bisogno di una classe dirigente per il suo futuro e le università sono le istituzioni chiamate a formarla. La classe dirigente italiana del futuro ha bisogno di conoscenza e schiena dritta. Non ba. sta insegnare il calcolo differenziale, il diritto tributario o la storia antica. Servono l'esempio, la pratica quotidiana del rigore, il rispetto della legge, qualità, coraggio e un po' di fantasia. Sogno un'università così, fatta di esempi da imitare, di parole che ispirino ì giovani e facciano loro venir voglià'di essere migliori. Certamente lunga è'la strada,e assai complicata - e ho abbastanza esperienza di come vada il mondo accademico italiano per non farmi illusioni. Rivendico il diritto, però, di impegnarmi per un'università in cui aspirazioni come la mia - che è quella di tanti - non siano solo l'incanto degli ingenui, e considero un autentico privilegio pòterlo insegnare nel mio piccolo. G Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo BENEDETTA BARB'SAN Spesso non ci rendiamo conto di come i nostri comportamenti e gli standard che accettiamo non siano all'altezza di comunità serie e civili. Troppo spesso ci arrendiamo o facciamo l'abitudine a metodi inefficienti e umilianti, ma grazie al cielo c'è ancora chi è capace di aprirci gli occhi. www.lastampa.it/lettere del destinatario, non riproducibile. Pag. 29 068391 PROFESSORE ASSOCIATO DI DI RIDO PUBBLICO COMPARATO UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA Codice abbonamento: entile Direttòre, Le.sc. rivo di getto, portata da . . un moto di indignazione che, però, non è un . lampo di rabbia improvvisa. È, invece, l'espressione di un pensiero lungamente coltivato, nutrito quotidianamente nello svolgimento deI mio mestiere. E anche l'espressione di un dolore, di frustrazione e disagio, come pure di voglia di fare e di speranza. Sono un'accademIca appena quarantenne in Dirit~ to pubblico comparato all'Università di Macerata, . formatasi in Italia e negli Stati Uniti, prima al Boston College, poi a Harvard, infine a Ytile, Ho deciso di scriverLe dopo aver letto delle difficoltà che l'Università di Bari sta attraversando nel valutare se il.divieto di assumere nello stesso ateneo i parenti fino al quarto grado dei docenti già in ruolo si estenda anche alle mogli e ai mariti. Come docente di un'università italiana, sento l'Ui'genza di non lasciare ai soli cronisti l'esclusiva dell'indignazione. Uno dei miei mentori americani, al tempo in cui era . preside della facoltà di Legge di Yale, rispose al Presidente degli Stati Uniti, che lo chiamava per c~ldeggia re l'ammissione del figlio di un senatore, che il preside non era coinvolto nelle procedure di valutazione delle candidature. Quando mi raccontò questo episodio, mi insegnò che 1'0rgogIioistituzionale del preside della Yale Law School non poteva essere infeì10re neppure a qUello del Presidente. RicusarequellasegnalaZjone significava, ancor prima che il principio di~rasparen za e di equità, rlbadire il senso di un mestiere~ di professore -, l'iJldipendenza di una istituzione -la prima facoltà di Legge d~erica·, il valore di Una missione 'la formazione della futura classe dirigente. " Forse si tratta di un aneddotO evocativol):lamutile per chi sia convinto che questo genere di orgoglio possa allignare solo nelle blasonate univetsità americane. Qualcun altro liquiderebbe la storia dicendo che noi non siamo l~erica. Quello che so per averlo impat:ato, è che un'istituzione diventa grande e importante solo se crede che grande e importante è la sua funzione, solo se la comunità che la abita voglia svolgere nella pienezza della sua portata quella funzione al fine di restituire alla società una classe dirigente degna e capace. Questa è la responsabilità degli accademici e delle università in ogni latitudine. Nessuna legge può davvero imporla; se, però, essa venisse meno, sarebbe la stessa istituzione a venir meno, e il Paese a pagarne il prezzo. Dov'è stato relegato questo sensQ di responsabilità, l'orgoglio dell'istituzione che si rappresenta - un'istituzione pubblica, mentre Yaleè solo una fondazione privata! - nella vicenda di Bari, nelle parole del Retto- Quotidiano Data Pagina Foglio 13-11-2014 23 1 La Bicocca alla ricerca I1università di MilanoBicoccafinanzierà con circa ; 200 mila euro dieci progetti I di ricerca sui temi dell'Expo. , Saranno portati avanti da altrettanti giovani ricercatori che l'ateneo ha selezionato tramite bando, ciascuno dei quali seguito da due tutor di dipartimenti diversi. E i loro risultati saranno presentati durante l'Expo, dentro e fuori dal sito, anche in eventi organizzati nell'ambito di Expo in città, in collaborazione col Comune di Milano. Proprio il capoluogo lombardo è soggetto e oggetto di diversi progetti. La ricercatrice Michela Barbuto,per esempio, valuterà le caratteristiche biologiche d'alcuni orti urbani milanesi per . poi pubblicare linee guida per incrementarne e salvaguardarne la biodiversità. Maria Chiara Giorda, in collaborazione con Milano Ristorazione, verificherà se le politiche nella ristorazione scolastica tutelano i diritti di accesso al cibo e quelli legati a' identità culturali e religiose. Luca Rimoldi indagherà, coinvolgendo 60 botteghe storiche iscritte all'albo del Comune di Milano, la diversità di relazioni sociali e tradizioni culturali veicolate da consumo di cibo e forme di commensalità. Un orizzonte più ampio ha invece il progetto di Lorenzo Zamboni che, dalla lettura d'autori greci e ì latini e da analisi chimico; fisiche delle tracce lasciate I da pietanze di 2.500 anni fa, i cercherà di ricostruire dieta, i ricette e mode alimentari di I Greci, Etruschi, ltalici e po· polazioni galliche. Durante l'Expo Zamboni punta a organizzare eventi in cui riproporre profumi, sapori e saperi culinari di oltre due millenni fa. Codice abbonamento: 068391 Luisa Contri Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 30 Quotidiano Data Pagina Foglio 13-11-2014 6/7 1 /2 Scontri a ROlna Tre Draghi contestato «Lavoro per l'Italia» Di Branco e Lombardi a pag. 6 Roma Tre, Draghi contestato dagli studenti «Lavoro per l'Italia» rl PRESiDeNTE DEllA. BC( I, GOVERNir: SUBITO RIfORME STRUTTURALI .-Giornata di alta tensione e scontri alla facoltà di Economia PER CRESCERE P·Ir"II:"A"Joil Gli agenti bloccano l'ingresso nell'edificio, ferito un giovane Ritaglio Universita' stampa ad Il DISCORSO Scontri che non hanno fermato l'intervento di Draghi all'università. Meno tasse e più investimenti, certo. Ma per fare in modo che la crescita sia forte e sostenibile «sono necessarie riforme strutturali dei mercati dei prodotti e del lavoro». È chiaro l'invito formulato ai governi dell'eurozona dal presidente della Bce (<<la riflessione faccia ora posto all'attuazione» il suo monito alle cancellerie) che ha parlato alla facoltà di Roma tre in occasione della commemorazio ne del suo maestro, Federico Caffè. «Una politica monetaria espansiva e una politica fiscale che veda maggiori inv;estimenti e minori tasse, non è sufficiente», ha ammonito il numero uno dell'Eurotower invocando «maggiore concorrenza e il completamento del mercato unico europeo: riforme che permettano ai lavoratori disoccupati di trovare rapidamente un nuovo posto di lavoro diminuendo la durata della disoccupazione»: ~ei ragionamenti ~i DraghI, d altronde, dare una sposta al dramma del lavoro e un dovere in quanto «l'inaccettabile livello di disoccupazione nell'area euro è la più grande forma di spreco delle risorse e incide sulle potenzialità delle economie diminuendo la crescita». Michele Di Branco Maria Lombardi n: 068391 ROMA La vernice rossa macchia l'asfalto davanti la facoltà di Economia a Roma Tre, scivola sulla visiera dei caschi degli agenti e sulle mani degli studenti. Un pomeriggio ad altissima tensione nell'ateneo, pochi minuti di scontri in stràda per contestare l'intervento del presidente della Bce Mario Draghi alle celebrazioni del centenario della nascita dell'economista Federico Caffè, scomparso misteriosamente nella primavera del 1987. «L'intervento di Draghi non s'ha da fare», così urlavano i manifestanti - una cinquantina di studenti - marciando verso la facoltà. L'intenzione era quella di entrare nell'edificio ma gli agenti li hanno fermati, durante i tafferugli un manifestante è rimasto ferito. Poco dopo le 15 un corteo da via Ostiense si dirige verso la facoltà di Economia, gli studenti vogliono rovinare la visita di Draghi. Lì davanti i poliziotti sono già schierati in tenuta antisommossa, c'è anche un blindato a sbarrargli la strada. La pro- testa era temuta. I ragazzi si avvicinano alla barriera sventolando un cartello che invita allo «Sciopero sociale». Gli agenti li respingono e dal corteo parte il lancio di un secchio di vernice e di uova. A quel punto la polizia risponde con una leggera carica di alleggerimento. Gli scontri non si fermano, i manifestanti indietreggiano per tornare verso la facoltà di Lettere da dove sono partiti. Una contestazione annunciata. «Non permetteremo che questa visita-intrusione nel nostro ateneo sia l'ennesima p,asserella per i responsabili dell'impoverimento di milioni di persone nell'Unione europea», così avevano scritto in mattinata i ragazzi organizzati nei collettivi Link Roma Tre e Csp. Codice abbonamento: GU SCONTRI © RIPRODUZION E RISERVATA uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 31 Quotidiano il Giornale Data Pagina Foglio 13-11-2014 17 1 NIENTE AULE PER DUE MESI Sospeso il pruf della Sapienza che chiamò Schettino alezione Codice abbonamento: 068391 • Una lezione choc, che è costata cara al professore della Sapienza che l'ha organizzata.VincenzoMastronardièildocente che, nelluglio scorso, ha invitato a parlare in aula Francesco Schettino, l'ex comandante della Concordia. Grail profMastronardièstato sospeso per due mesi, dopo quello che sia il rettore dell' ateneo romano, siailministro dell'Istruzione Giannini avevano definito un episodio sconCOMANDANTE certante. La notizia della «lezione» tenuta da Il capitano Schettino aveva suscitato clamore e indi- Francesco Schettino gnazione; l' ex comandante della Concordia aveva parlato proprio dell'incidente, nell' ambito di un master di criminologia. Il profMastronardi era stato subito deferito al comitato etico della Sapienza e ora - come spiegaLaNazioneè stato sospeso per due mesi, perché «gli sono state riconosciute le attenuanti della prima volta». Anche se non è finita: lo stesso professore ha infatti fatto appello al Tar del Lazio. Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 33 Quotidiano il Giornale Data Pagina Foglio 13-11-2014 17 1 Test di medicina I rettori: «È a rischio l'anno accademico» Codice abbonamento: 068391 Dopo le polemiche, i ricorsi, le sentenze, ora a dire la loro sul caosdeitestdi medicina sono i rettori. Che parlano di una situazione«deltutto insostenibile», che «pregiudica il regolare avvio dell'anno accademico». Cosìi Magnifici denunciano le conseguenze della confusione provocata negli atenei dai pronunciamenti dei tribunali amministrativi sui ricorsi presentati per i test d'ingresso di medicina (per le facoltà e le scuole di specializzazionel. Le paroleforti sono in una lettera inviata al ministro dell'lstruzioneGiannini e, perconoscenza, a quello della Salute Lorenzin, nella quale la Conferenza dei rettori (convocata in una riunione straordinaria per via telematica) chiede un incontro urgente con le istituzioni. «In primo luogo, la situazione venutasi a determinare nelle Facoltà/Scuole di Medicina e Chirurgia a seguito delle pronuncedella Magistratura amministrativa - scrive il presidente della Conferenza Stefano Paleari - è del tutto insostenibile e pregiudica il regolare avvio dell'anno accademico». Da anni - aggiunge - le domande di accesso ai corsi superano le relativeoffertee«perquestoèindispensabile un percorso di selezione ispi rato a criteri rigorosamente meritocratici». Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 34 Quotidiano Data Pagina Foglio 13-11-2014 21 1 /2 Il Rettore Gaudio: partire non è un male Purtroppo chi torna poi non resta Antonio Angeli [email protected] E allora? «Il problema non è soltanto dei nostri cervelli che vanno all' estero perché, se entriamo in un concetto diintemazionalizzazione, di globalizzazione, è il tre, quattro per cento dei nostri laureati che va all' estero e questo non ci deve preoccupare, ci deve, anzi, far piacere. Il problema è un altro. Ci dobbiamo chiedere: quanti studiosi di valore, dai Paesi con cui siamo in concorrenza, vengono in Italia? La risposta è, praticamente, nessuno. Perché le condizioni di lavoro, scarsità di posti, livello bassissimo della retribuzione, complicazioni organizzative, perché il nostro è un Paese altamente burocratizzato, scoraggiano fortemente la venuta di studiosi dall' estero. E questo è il vero problema: il no stro Paese non richiama né capitali e né intelligenze, perché è diventato un Paese burocratizzato che non valorizza nel campo della cultura, della ricerca, della formazione». Ma siamo proprio la Cenerentola della ricerca? «No, il bello è che non è vero. Perché l'entusiasmo, l'intelligenza, la capacità di adattamento dei ricercatori italiani, nonostante le premesse che porterebbero a questa conclusione, affermano invece che noi non siamo gli ultimi. Con l'abnegazione, l'intelligenza, il sacrificio, il volontariato, perché le persone fanno cose al di là delle loro competenze, l'Italia è leader. I pochi ricercatori mal pagati che abbiamo in Italia producono il doppio di quello che fanno in media gli altri, ma questo non è sufficiente». Quali sono le eccellenze della Sapienza? «Tutto il campo della fisica; il campo della medicina traslazionale, il trasferimento delle ricerche di base all' applicazione clinica, siamo trai primi posti al mondo» . Quanto impiega una scoperta a diventare «operativa»? «Prima, non più tardi di venti, trenta anni fa, dalla sperimentazione di base all'applicazione clinica potevano passare dieci anni, a volte anche venti, attualmente dalla scoperta di base all'applicazione clinica possono passare mesi, soprattutto nei farmaci biologici. I tempi si sono molto ristretti. Anche per i vaccini, il vaccino contro Ebola è studiato daunconsorziovicino aRoma, a Pomezia». Ma dei tanti ragazzi che partono, qualcuno rientra? «Sì, vanno poi tornano. Noi abbiamo richiamato tanti cervelli, ma poi non sono rimasti. Un professore che negli Stati Uniti ha una retribuzione di centinaia di migliaia di euro, tre quattrocentomila, che tornainItaliaeha unaretribuzione di ottanta novantamila euro' poi lì ha la possibilità di sfruttare milioni di dollari per la ricerca, qua anche per comprare una penna deve fare una gara ... non creiamo le condizioni perpoterrendere competitivo il nostro sistema». Pochi ricercatori mal pagati «Gli italiani fanno in media Le eccellenze tricolori il doppio di quelli degli altri Paesi» «Tutto il campo della fisica e la moderna medicina traslazionale» Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 35 Codice abbonamento: 068391 • «Il Paese deve tornare a investire sulle intelligenze italiane, che sono tante e meritano interesse. Nonpossiamomortificare, con tagli, l'università, la cui tura, la ricerca»: parola di Eugenio Gaudio, Magnifico Rettore di una delle prime e più grandi università del mondo: La Sapienza di Roma. Rettore Eugenio Gaudio, c'è stato, l'altro giorno, un convegno sulla fuga dei cervelli. Ma qual è la situazione? «L'Italia è un Paese che, negli ultimi decenni, purtroppo, ha deciso di investire poco nella ricerca e nell'istruzione superiore. Come è noto noi abbiamo la metà della percentuale di Pil investito su istruzione superiore e ricerca, rispetto agli altri Paesi con cui ci confrontiamo: l'Europa a sette, i Paesi dell'Ocse e i Paesi occidentali in genere. Questo è il primo punto e il secondo punto è che, al di là della rappresentazione che ne viene fatta, l'università italiana ancora prepara molto bene. Rispetto ad altri sistemi universitari ha un'impostazionemetodologica, con un'impostazione dottrinaria ampia, che forma stu- denti prima, studiosi poi, di assoluto livello». Qual è, allora, il problema? «L'Italia è sempre stata un po' carente nella formazione pratica, ma questa, quando si ha una formazione metodologica di base, approfondita, si recupera in poco tempo. Ed è quello che accade. Quando i nostri studenti vanno all' estero, nel giro di pochi mesi sono molto apprezzati e sono dei leader, nel loro settore. Però, se un nostro dottorando va all'estero e viene retribuito, ad esempio, negli Stati Uniti, immediatamente ha unaretribuzio ne che è più del doppio di quella che riceve in Italia». Quotidiano IL ,,"~MATTINO Data Pagina Foglio 13-11-2014 11 1 /2 Medicina, facoltà in tilt i rettori: troppi iscritti Appello alla Giannini dopo i Smila vincitori al Tar Marco Esposito <<Insostenibile». I rettori delle Università italiane lanciano l'allanne al ministro Stefania Giannini dopo il caos dei ricorsi per l'accesso a medicina, con gli iscritti che hanno superato quota 15.000 contro i 10.551 programmati. Sabato scorso era stata la conferenza dei presidi dei corsi di laurea in medicina a denunciare all'unanimità «problemi di gestione presso le singole sedi anche in tennini di sicurezza e di ordine pubblico». E così ieri si è riunita via Skype la Crui (la Conferenza dei rettori) per chiedere un incontro urgente alla Giannini perché la situazione «è del tutto insostenibile e pregiudica il regolare avvio dell'anno accademico». I 5.000 vincitori di ricorso hanno fatto saltare in pratica il numero programmato, con un particolare sovraffollamento a Bari, alla Sun, alla Federico II e a Palenno. A Bari per esempio a fronte dei 237 posti, si sono immatricolati grazie ai ricorsi in 620 (e altri 200 sono in arrivo). I professori fanno lezione in un' aula e il corso è trasmesso in streaming in altre tre aule. «Nessun problema - dicono gli studenti - nell'aula con il docente, a parte qualche piccolissimo disturbo audio. Ma funziona male ed è poco efficace la tele didattica nelle aule collegate, dove si sono registrate molte disfunzioni: qualità audio inadeguataimeravi«Nelle aule sualizzazione delle slides e affollate impossibilità problemi di poter usudi ordine fruire delle lapubblico» vagnei assenza di una figuDomani ra diriferimenl'incontro to all'interno dell'aulai mancata interazione con il docente». Teledidattica anche alla Federico II e a Palermo mentre alla Seconda università di Napoli i vincitori di ricorso sono stati ghettizzati in un corso, con tempi e orari diversi, che deve ancora iniziare. La mancanza di indicazioni chiare da parte del ministero ha irritato presidi e rettori. Questi ultimi ieri hanno scritto alla Giannini e inviato la lettera per conoscenza alla titolare del dicastero della SaIute, Beatrice Lorenzin, per sottolineare come sia l'intero sistema di fonnazione dei medici di domani che rischia di saltare: <<In primo luogo, la situazione venutasi a determinare nelle facoltà di medicina e chirurgia a seguito delle pronunce della magistratura amministrativain accoglimento dei numerosissimi ricorsi presentati avverso gli esiti dei test di ammissione al corso di laurea a ciclo unico inmedicina e chirurgia - scrive il presidente della Crui, Stefano Paleari è del tutto insostenibile e pregiudica il regolare avvio dell' anno accademico. Di ciò hanno già documentato i presidenti di consiglio di corso dilaurea magistrale inmedicina e chirurgia. In secondo luogo - prosegue -le innovate modalità di selezione alle scuole di specializzazione post-lauream, hanno determinato più di qualche criticità, a tutt' oggi imprevedibile nelle possibili conseguenze». Il Tar del Lazio ha accolto i ricorsi, in genere, perché non è stato garantito l'anonimato nei test dello scorso 8 aprile. Il sospetto è che ci siano alcuni docenti delle facoltà a numero chiuso ai quali fa comodo un sistema di selezione rigido ma con delle falle, perché consente di favorire l'ingresso di persone raccomandate. Il Tar si è limitato a verificare che le irregola- rità sono state in ipotesi possibili, senza accertarne l'effettiva esistenza e, in via cautelare, ha consentito ai ricorrenti di iscriversi nella facoltà prescelta per la propria prova. Il Tar, però, non ha tenuto in alcun conto del punteggio conseguito dal ricorrente, consentendo l'iscrizione a medicina persino di chi non aveva raggiunto neppure il punteggio di idoneità (20/90). L'esito di tale pasticcio è che ci sono studenti con punteggi elevati esclusi o che si sono dovuti accontentare di sedi di seconda o terza scelta mentre altri studenti, con punteggi minimi, si sono potuti iscrivere nella sede indicata come prima scelta. «Siamo disponibili continua nella lettera Paleari - adiscutere le diverse modalità possibili, fenno restando il principio di coerenza con le risorse disponibili, alfine di non pregiudicare la qualità per gli studenti e per i borsisti, secondo standard europei, e di consentire una programmazione adeguata agli Atenei» assicura il numero uno della Crui, secondo il quale «urge affrontare la questione nel suo complesso senza attendere altro tempo». E la Giannini? In serata arriva la convocazione: il ministro incontrerà i rettori domani a Roma. Codice abbonamento: 068391 © RIPRODUZIONE RISERVATA Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 37 Settimanale Data Pagina Foglio 13-11-2014 9 1 Il PORTALE POI< HA LOBIETTIVO DI SUPPORTARE GLI STUDENTI NEI PASSAGGI CRUCIALI DEL PERCORSO UNIVERSITARIO EPROFESSIONALE di Luca De Vito • orsi universitari gratuiti, aperti a tutti e owiamente - online. I MOOCs (Massive Ontine Open Courses) sono uno dei fenomeni più interessanti nel mondo universitario e da qualche mese ancl1e il Politecnico di Milano ha deciso di lanciàrsì in questa awentura. POK (www.pok.polimi. it) è il primo portale di questo tipo in Italia che offre corsi online gratuiti: nel giro di poco tempo ha già raccolto pill di 5.500 iscrizioni ai corsi e 40mila visite. ''l.:obiettivo principale del portale - spiegano dall'Ateneo- è supportare gli studenti, non solo del Sotto l'homepage Politecnico di Milano, nei passaggi cruciali del prodi POK, prio percorso universitario e professionale: dalle il portale del scuole superiori all'università, dalla laurea triennale Politecnico alla laurea magistrale, dall'università al mondo del che offre corsi lavoro. E possono accedere ai corsi anche semplici online gratuiti appassionati" . AI momento sonoquelli attivirivoltre _ _ _ _ _ _ _ _ _\L\l\IIIL\illllillll\lll\~I\III"'*l\IIIiIll\IIIJ!I\III_ _ _ _ _ _I\III.1\III-., diversi tipi di corsi: ti agli studenti delle superiori (introduzione alla matematica e introduzione alla fisica), quelli per gli studenti della triennale ("Fundamentals of financial and management accounting" in inglese) e quelli rivolti a chi già fa parte del mondo del lavoro. Per partecipare è sufficiente iscriversi al portale in modo da avere accesso ai video, ai contenuti. alle attività e ai test di autovalutazione. AI termine del corso, se si è raggiunto il punteggio minimo, si riceve un attestato di partecipazione. 9 Codice abbonamento: 068391 TUTTOMILANO Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 40 Quotidiano nSole9]{l mmrn Data 13-11-2014 Pagina 10 Foglio 1 Napolitano e l'Expo ,<METrER(I LA fACCIA» «In Italia record Sull'Expo «governanti» e istituzioni ci hanno messo la faccia e «ora dobbiamo farcela tutti, diamo prova di responsabilità comune» di cambi digovemo» Napolitano sull'Expo «In Italia il record di cambi di governo che cederei ad altri» «L'Italia ha il record di cambi di governo, un primato che cederei volentieri ad altri». È quanto ha detto nel corso di un incontro dedicato all'Expo 2015 di Milano il presidente della Repubblica, Giorgio Napolìtano. Servizio ~ pagina 10 ROMA io» ha detto nei giorni scorsi - è chiaro che il capo dello Stato guarda la situazione politica, le fibrillazioni sulla legge elettorale ma anche i passaggi stretti su Jobs act e legge di stabilità e teme che la situazione possa sfuggire di mano. E che l'incidente possa accadere o si possa creare. Dunque, quel «record di cambi di governo» in Translantico viene letto proprio come una frenata a tentazioni o sospetti di elezioni a primavera. Come un avvertimento a Renzi, a cui molti attribuiscono la voglia di urne in primavera. Cioè proprio quando avrà inizio l'Expo, il lO maggio del prossimo anno. Una scommessa che non è ancora vinta soprattutto dopo le inchieste e gli scandali che hanno travolto la gestione degli appalti. Ed è su questa scommessa che Napolitano spinge la politica con toni quasi sbrigativi, soprattutto quando richiama i «governanti». In prima fila ad ascoltarlo - insieme a un gruppo di volontari dell'Expo che ieri sono stati fÌ- cevuti~l Quirinale - c'è il ministro Maurizio Lupi, il collega Maurizio Martina, Stefania Giannini, il sottosegretario Del Rio. «Governanti e istituzioni, per Expo 2015 la faccia ce l'abbiamo messa tutti e dobbiamo farcela tutti». Un richiamo senza eufemismi per un appuntamento che il capo dello Stato considera cruciale. «Nonostante la rappresentazione che si dà dell'Italia come Paese perennemente conflittuale e irrimediabilmente diviso, diamo la prova che sulle grandi scelte sappiamo esprimere una responsabilità comune e l'interesse generale». Una coesione da portare nella vetrina dell'Expo che, tra l'altro, cade in un momento che potrebbe essere complicato per l'Italia. Al di là degli scenari di possibili elezioni anticipate, la preoccupazione vera è in alcune scadenze europee già fissate. A marzo-aprile ci sono le previsioni di primavera della Commissione U e in cui ci sarà anche un giudizio definitivo sulla politica economica dell'Italia e su rischi di essere messi in procedura d'infrazione. Ma a primavera c'è anche la partita importante che si sta giocando in Bce sulle misure non convenzionali. Insomma, ci sarà uno scenario europeo da tenere d'occhio che rifletterà su quello internazionale dell'Expo. Un'eventuale crisi politica rimetterebbe l'Italia dei «record» ma anche nell'angolo della scena globale. La prova più impegnativa finora è stata sotto il profilo della legalità. Un passaggio sottolineato da Giorgio Napolitano al Quirinale dove c'era anche Raffaele Cantone. «L'Expo è una prova impegnativa segnata da difficoltà ben note ma siamo persuasi che le supereremo tutte. Legalità, controllo costi e rispetto dei tempi, sono gli aspetti principali ma noi sappiamo che sulla legalità abbiamo già dato prova di saper trovare rimedi, risposte e garanzie». Ora la prova è politica. Li. P. © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice abbonamento: 068391 Al Quirinale nessuno pensa che quel passaggio sia legato all'attualità. E che quindi possa essere letto come uno stop a voci di elezioni anticipate o semplicemente alle tentazioni di chi vuole approdare alle urne nel prossimo anno. «L'Italia ha il record di cambi di governo, un primato che cederei volentieri ad altri», è stata la frase di Giorgio Napolitano su cui in molti hanno trovato spunti di cronaca. In realtà il capo dello Stato parl<wa dell'Expo, del momento in cui l'Italia ha vinto la candidatura per Milano nel 2008 e di quanti governi si siano succeduti da allora. Cambi avvenuti proprio sotto la sua presidenza e gestiti dal Colle in circostanze diverse. Storia, insomma, anche se è noto che Napolitano non ha alcuna intenzione di gestire un'altra crisi politica se eventualmente scoppiasse durante la sua presidenza. Senza tornare sulla fine del suo mandato - su cui «decido «Controllo dei costi e rispetto dei tempi: noi sappiamo che sulla legalità abbiamo già dato prova di saper trovare risposte» «Expo prOYiIImpegniltiYiI».Il presidente Giorgio Napolitano Ritaglio Stefania Giannini stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 41 Quotidiano Data Pagina Foglio 13-11-2014 12 1 Troppi studenti a Medicina I rettori lanciano l'allanne: «Anno accademico a rischio» PAOLO FERRARIO MIlANO RIPRODUZIONE RISERVATA Codice abbonamento: © 068391 nno accademico a rischio a Medicina. r; allarme è stato lanciato ieri dalla Conferenza dei rettori (Cmi), riunitasi in via straordinaria, che domani incontrerà il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini. La «gravissima situazione» denunciata dai rettori è dovuta al sovraffollamento delle aule a seguito dell' accoglimento' da parte dei Tar, dei ricorsi di migliaia di studenti che non erano riusciti a superare il test d'ingresso, ma sono stati immatricolati d'ufficio dalla Magistratura amministrativa. In alcune facoltà, come per esempio a Milano, il numero di studenti è addirittura raddoppiato, rendendo praticamente imStefano Paleari, Crui possibile l'attività didattica. «La situazione è del tutto insostenibile e pregiudica il regolare avvio dell'anno accademico», denuncia il presidente della Cmi, Stefano Pale ari, in una lettera al ministro Giannini e, per conoscenza, al titolare della SaIute, Beatrice Lorenzin. Nell'incontro di domani, i rettori metteranno sul tavolo anche un secondo problema, legato alle «innovative modalità di selezione» per l'accesso alle Scuole di specializzazione post lauream, che «hanno determinato più di qualche criticità, a tutt' oggi imprevedibile nelle possibili conseguenze». Secondo la Cmi, per affrontare i problemi sollevati «occorre che siano chiari i fabbisogni e le risorse e che su questa base siano determinate le relative demografie». Un monitoraggio che «deve essere svolto di concerto con il Servizio sanitario nazionale e con il ministero della Salute». La situazione denunciata dai rettori non è, comunque, una novità di quest'anno. Non con questi numeri, ma è da anni che le domande di accesso a Medicina superano l'offerta, tanto di posti quanto di borse, ricordano alla Cmi. «Per questo - sottolinea Paleari - è indispensabile un percorso di selezione ispirato a criteri rigorosamente meritocratici. Siamo disponibili a discutere le diverse modalità possibili, fermo restando il principio di coerenza con le risorse disponibili, al fine di non pregiudicare la qualità per gli studenti e per i borsisti, secondo standard europei, e di consentire una programmazione adeguata agli atenei». La preoccupazione dei rettori è condivisa dalla deputata dell'Udc, Paola Binetti: «A rischio non c'è solo l'anno accademico, ma anche il senso stesso della formazione specialistica dei giovani medici». Ritaglio Stefania Giannini stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 44 Quotidiano Data Pagina Foglio 13-11-2014 5 1 /2 Medicina, prof caccia dall'aula le matricole entrate con il Tar: «Siete in tanti, non è sicuro» Una ragazza: «Per lei troppo bassi i nostri voti». La docente nega Fuori dall'aula le nuove matricole, quelle riammesse dai Tar dopo i ricorsi contro il test di ammissione dell'8 aprile. È successo a Medicina martedì mattina, all'inizio della lezione di biochimica. La docente, Alessandra Baracca, ha invitato i ricorsisti a uscire per questioni di sicurezza. <<È una decisione presa dall'Ateneo e ho invitato gli studenti a rispettarla spiega -, per loro verrà creato un terzo canale di lezioni e quindi non hanno diritto a fre- I {<disobbedientg» Molti studenti sono comunque rimasti seduti, nonostante le parole della prof Boloneli Le nuove matricole non devono aggiungersi ai corsi già creati I docenti devono verificare la capienza delle aule, èuntema eli sicurezza legittimato a frequentare il corso, altrimenti se accade qualcosa chi ne risponde?». Diverse le versioni su cosa sia accaduto l'altra mattina a Biochimica, le cui lezioni si tengono nell'aula Polo al Sant'Orsola. «Prima di iniziare la lezione la professoressa ci ha detto che non era d'accordo su cosa stava accadendo - spiega una dei ricorsisti -, che per noi sarebbe stato creato un canale ad hoc e che era indegno che fosse entrata gente con voti così bassi. Ha chiesto ai ricorsisti di alzarsi e di andarsene, fomentando anche gli studenti diciamo regolari. La maggior parte di noi non se n'è andata. Uno di noi ha detto che per legge le lezioni sono pubbliche e che quindi potevamo restare. Lei ha risposto che quelli sono solo cavilli giudiziari. Il clima è questo». La docente non ci sta. «Non so cosa dicono gli studenti, è un comportamento che non mi appartiene - ribatte la professoressa Baracca -, fino all'altro giorno hanno frequentato le mie lezioni senza problemi. TI presidente della nostra scuola ci ha comunicato che l'Ateneo vuole creare un terzo canale, il C, per i ricorsisti, molti dei guali non sono ancora iscritti. E chiaro che questi non hanno diritto a frequentare i canali A e B, che sono per gli studenti ammessi normalmente. Con Codice abbonamento: 068391 quentare i canali A e B che sono fatti per gli studenti già iscritti». Attimi di tensione tra gli studenti. Alcuni dei regolari hanno applaudito le parole della docente. Una quindicina di ricorsisti se ne sono andati. Altri sono rimasti. «Ci ha detto che non era d'accordo nel farci ammettere ai corsi - dice una di loro -, che è indegno per l'Università di Bologna, che ci dovevamo alzare e andarcene. Il clima non è molto sereno, domani (oggi per chi legge, ndr) la rivedremo a lezione». L'ammissione per legge del- le nuove matricole di Medicina sta creando situazioni di tensione altissima. È di ieri la decisione della Crui, la conferenza dei rettori, di chiedere un incontro urgente con il ministro Stefania Giannini. Quello che sta avvenendo, con l'immissione di cinquemila nuove matricole, è «del tutto insostenibile e pregiudica il regolare avvio dell'anno accademico», come ha dichiarato il presidente della Crui Stefano Paleari. A Bologna la situazione è nota e ieri la stessa Scuola di medicina e chirurgia l'ha ricordata: dopo aver iscritto i primi 32 ricorrenti stanno per immatricolarne altri 135, e non è detto che altri si aggiungano. «Per loro è indispensabile creare un nuovo canale didattico - spiega il presidente della scuola Luigi Bolondi -, quando questi saranno immatricolarti non possono aggiungersi ai canali già esistenti. Per questo abbiamo inviato una lettera ai docenti in cui spieghiamo che chi ha già iniziato le lezioni a inizio ottobre può continuare a seguirle, gli altri, quelli che si aggiungono ora, dovranno attendere il nuovo canale. I docenti devono inoltre verificare la capienza delle aule, sono tenuti per legge a garantire la sicurezza. Probabilmente la docente ha visto un sovraffollamento dell'aula e si è preoccupata. Allora chi mandi fuori? Chi non è Ritaglio Stefania Giannini stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 45 Quotidiano Data Pagina Foglio l'arrivo dei nuovi studenti si creano dei sovraffollamenti e le aule non sono più a norma. Se poi loro vogliono rimanere a lezione io non faccio il controllo di chi c'è e non c'è. Non avranno però le firme di frequenza, quindi non serve a nulla che vengano a lezione. Do- vranno frequentare le lezioni e i corsi creati ad hoc per loro». A gettare acqua sul fuoco prova anche il presidente del corso di laurea Andrea Stella. «I docenti hanno l'obbligo di controllare che ci siano i requisiti di sicurezza - spiega -, abbiamo aule già al limite della capienza, individuate in base ai 220 frequentanti. È capitato un episodio, non vogliamo ghettizzare nessuno». 1 problemi sono numerosi per chi sta cercando di mettere in piedi in poco tempo un nuovo canale di lezioni per circa 200 studenti. L'Ateneo sta valutando di affit- 13-11-2014 5 2/2 tare una sala abbastanza grande, e la rosa si è ristretta tra i cinema Nosadella e Perla e un'aula di Fisica. Dovranno poi essere emanati i bandi per la copertura dei carichi didattici. Probabilmente il canale dei ricorsisti partirà in gennaio. Marina Amaduzzi [email protected] La vicenda eli Tarha ammesso ai corsi di Medicina 5.000 nuove matricole che avevano presentato ricorso contro il test di ammissione A Bologna sono circa 200 e Codice abbonamento: 068391 L'Ateneo attiverà un nuovo canale ad hoc, ma sta cercando i docenti e leaule Ritaglio Stefania Giannini stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 46 Quotidiano PALERMO e PROVINCIA Data 13-11-2014 Pagina 26 Foglio 1 il CAOS RICORSI. Segreterie intasate per le nuove iscrizioni. Oggi a Roma la conferenza dei presidi, domani i rettori incontreranno il ministro A Medicina matricole a quota 930, contratti per 10 docenti dell'anno accademico. Nella mattinata di ieri il numero di immatricolati all'Università di Palermo ha toccato quota 930, ma c'è la certezza di nuovi ricorsisti vincitori. Il regolare avvio dell'anno accademico nelle facoltà mediche delle università italiane appare sempre più a rischio, dopo che quasi cinquemila hanno ottenuto dai giudici amministrativi la riammissione. Anche il rettore dell'Università diPalermo Roberto Lagalla, con tutti i rettori delle altre università italiane, ha preso atto «della gravissima situazione che si è venuta a creare nell' ambito dell'area medica». E in sede di Crui, la conferenza nazionale dei rettori, è stato chiesto un incontro urgente al ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, per cercare di trovare una soluzione e sbloccare la situazione. Un appello che non è rimasto inascoltato: il ministro Giannini li incontrerà domani. «Quello che è successo nelle Facoltà/Scuole di Medicina e Chirurgia - scrive il presidente della Crui, Stefano Paleari, in una lettera al ministro - è del tutto insostenibile e pregiudica il regolare avvio dell' anno accademico». I rettori sono disponibili a discutere le diverse modalità, «fermo restando - precisa Paleari - il principio di coerenza con le risorse disponibili, al fine di non pregiudicare la qualità per gli studenti e per i borsisti' secondo standard europei, e di consentire una programmazione adeguata agli ateneÌ». ('O P') Codice abbonamento: 068391 ••• Segreterie di viale delle Scienze affollate da centinaia di studenti vincitori di ricorso e in attesa di iscrizione, una decina di contratti pronti per nuovi docenti (chimica, fisica, psicologia, inglese e informatica), monitor e altoparlanti sono in arrivo nelle aule della Scuola Politecnica per le lezioni in streaming a matricole che saranno circa il triplo del numero previsto, mentre sono quasi cinquemila i riammessi in tutte le Università «per violazione dell' anonimato». E stamattina l'attenzione puntata a Roma - Università La Sapienza - dove si riunisce la conferenzanazionale dei presidi e presidenti delle Scuole di Medicina e chirurgia. La categoria è in sovraffollamento e cerca la soluzione per l'avvio Ritaglio Stefania Giannini stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 47 Quotidiano Data Pagina Foglio 13-11-2014 9 1 /2 «SIAMO IN TROPPI QUI DENTRO ÈCOLPA VOSTRA: DOVRESTE VERGOGNARVI E USCIRE SUBITO» «Troppi studenti, via i riammessi» E in aula è lotta senza quartiere VincOl1fJ il ricorso al Tar ma la docente li caccia. Scoppia la polemica di SIMONE ARM1NIO «QUEST'AULA è sovratIollata ed è colpa degli studenti che han- UN BEL de.lirio, perché il Tar ha nei fatti modificato lo status quo dì un corso rara to su lIn certo n LI me- ro di iscritti. i\ Bologna, ad esempio, gli studenti attesi erano 400 e saranno invece in 570. Il risultato? Ci sono studenti che hanno comincialo a seguire i corsi non sapendo se potnlnuo sostenere resa- «Triste vedere le matricole una contro L'altra a causa di un errore che non è Loro» me e ahri che credevano di essere messi in condizione di seguire e. sono invece costretti a sgomilare per tIovare posto, «Da settimane - nlecont~l la Pauicolo - ricevo telefonate che mi lÌportano piccoli e grandi soprusi, Ingiusto che un errore sui test ricada sugli studenti, ,\'1a cosa ben più grave, questa situazione li sta mettendo l'uno contro l'altro»), UNA SOLUZIONE, illlanto, l'Alma Marer l'avrebbe trovata: !'istituzione di un terzo cflnale dì corsi, alternatìvo aì due esistenti (A-L ed M-Z) e dedicato ai soli studenti ,ammessi dopo il ricorso al Tar. «E un ghetto!», denuncia110 i diretti interessati, che spiegano come ({un corso altemativo per i più 'sfol"tunati', magari assegnato ad assistenti e non a docenti di ruolo, sia altamente penalizzante». «E l'unica soluzione possibile)), replica l'università, che si schermisce di fronte alla necessità di fare rispettare le nonne di si· curezza. «Ogni docente - ha specificato infatti in una nota la Scuola di medicina, in seguito a quanto accaduto -, viene invitato a velitìcare le condizioni in cui si svolgono le lezioni, tenendo conto della capienza dell'aula e intervenendo per assicurare il rispetto delle nor· me di sicurezza), Ciò in attesa di reperire l'aula e i docenti per attivare il ter,>;o canale. « E nel frattempo noi che filcciamo?», dìcol1o i diretti interessati. "E chi ha già seguito i corsi e magari fimo già un esame parziale?», Picche, n solito pasticcio all'italiana. Codice abbonamento: 068391 no fatto ricorso al Tar. Dovrebbero vergognarsi, nOll sono degni di questa università: escano subito>l. Frasi pesanti come macigni. Le hanno riportate le matricole di medicina alla rappresentante degli studenti in Senato accademico, Chiara Patri co lo, Sulle parole usate non c'è certezza, 01.1 di sicuro c'è il falto: UI1H professoressa dci primo anno, due giorni fa ha invita.to gli studenti ammessi con riserva, dopo il ricorso, a lasciare l'aula per motivi di sicurezza, Immediato lo sdegno dei diretti imeress..1ti, quel cem.Ìnaio di matricole (ma sono Smìla inlUlta Italia) che, bocciati all'esame d'ammissione, hanno poi fatto ricorso al Tar per varie irregolarità nei test, vincendolo e acquistando il diritto a frequentare il corso, Ma, vicn da sé, non sono loro gli unici interessati alla partita. Dall'altro lato ci sono infatti coloro i quali quello stesso restio hanno superato regolarmente, e che si sentono penalizzati il studiare in aule e con un corpo docenti non altreh- zato a sostenere un tale all'ollamento, Ritaglio Stefania Giannini stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile, Pag. 48 Quotidiano Data Pagina Foglio 13-11-2014 9 2/2 L'esame incriminato Un ottobre di fuoco Tutti dal ministro Si è tenuto il9 aprile 2014. Oa quel momento sono partiti i primi ricorsi al Tar, che ha dato ragione agli studenti a partire da luglio. L'Udu, unione degLi studenti, ha quindi awiato un maxi-ricorso per violazione deU'anominato: alcune buste erano state trovate aperte Sono più di cinquemila, in tutta Italia. gli studenti che sono stati ammessi con riserva a seguire i corsi di medicina sulla base dei ricorsi effettuati. Ciò ha creato una serie di problemi organizzativì. Uno fra tutti La capienza delle auLe È di ieri la richiesta dei rettori di un incontro urgente con iL ministro Giannini sulla situazione di Medicina. giudicata «del tutto insostenibile e pregiudicante iL regolare awio dell'anno accademico», In serata è arrivata la convocazione Codice abbonamento: 068391 Gli esami di ammissione Ritaglio Stefania Giannini stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 49 Quotidiano I LA SICILIA I ;:::" 13-11-2014 9 1 /2 Test medicina, 50S delle università Lettera dei rettori al ministro: «Situazione insostenibile, che potrebbe pregiudicare il regolare awio dell'anno accademico» Caos Scuola di specializzazione:«Trovare criteri di selezione diversi». Giannini raccoglie l'appello: domani l'incontro TIZIANA CAROSELLI RoMA. La situazione «è del tutto insoste- nibile e pregiudica il regolare awio dell'anno accademico». Non usano mezzi termini i rettori per denunciare le conseguenze del pandemonio scatenato nelle università italiane dalle pronunce dei tribunali amministrativi sui numerosi ricorsi presentati in relazione ai test d'ingresso per l'area medica: facoltà ma anche Scuole di specializzazione. In una lettera inviata al ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, e per conoscenza alla titolare del dicastero della Salute, Beatrice Lorenzin, la Crui - dopo una riunione straordinaria della giunta per via telematica - chiede un incontro urgente. Un appello che non resta inascoltato. In serata arriva la convocazione: il ministro incontrerà i rettori domani. «In primo luogo, la situazione venutasi a determinare nelle Facoltà/Scuole di Medicina e Chirurgia a seguito delle pronunce della Magistratura amministrativa in accoglimento dei numerosissimi ricorsi presentati awerso gli esiti dei test di ammissione al corso di laurea a ciclo unico in Medicina e Chirurgia - scrive il presidente della Crui, Stefano Paleari - è del tutto insostenibile e pregiudica il regolare avvio dell'anno accademico. Di ciò hanno già documentato i Presidenti di Consiglio di corso di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia». «In secondo luogo - prosegue - le innovate modalità di selezione alle Scuole di Specializzazione post-lauream, hanno determinato più di qualche criticità, a tutt'oggi imprevedibile nelle possibili conseguenze». Secondo Paleari «come premessa per un intervento tanto nelle condizioni di accesso al corso di laurea in Medicina e Chirurgia quanto alle Scuole di Specializzazioni, occorre che siano chiari i fabbisogni e le risorse e che su questa base siano determinate le relative demografie» e questo - dice - «deve essere svolto di concerto con il Servizio Sanitario Nazionale e con il Ministro della Salute». Da anni - fa notare il capo dei rettori le domande di accesso ai corsi in parola superano le relative offerte, tanto di posti quanto di borse. «Per questo è indispensabile - sostiene - un percorso di selezione ispirato a criteri rigorosamente meritocratici». «Siamo disponibili a discutere le diverse modalità possibili, fermo restando il principio di coerenza con le risorse disponibili, al fine di non pregiudicare la qualità per gli studenti e per i borsisti' secondo standard europei, e di consentire una programmazione adeguata agli Atenei» assicura Paleari secondo il quale «urge affrontare la questione nel suo complesso senza attendere altro tempo». Offre man forte ai Magnifici la deputata dell'Udc Paola Binetti. «I rettori - dice - hanno ragione da vendere. Mi auguro che il ministro Giannini non solo li incontri urgentemente, ma che in quell'occasione chiarisca anche se c'è un "piano B" del Miur dopo il caos awenuto con gli ultimi test di medicina e, in caso, quale sia. Temo - aggiunge Binetti che un ulteriore e forse ancor più urgente segnale di allarme i rettori lo abbiano lanciato al ministro Lorenzin: a rischio non c'è solo l'anno accademico, ma anche il senso stesso della formazione specialistica dei giovani medici, che non può essere separata dalla esperienza universitaria e ridotta a un puro pragmatismo del fare quotidiano in ospedali». Test medICIna. Sos delle unIversItà ~ ~"h"", o" ~ ""'"", !~"~::;m Codice abbonamento: 068391 """'''' Ritaglio Stefania Giannini stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 50 Quotidiano Data LA SICILIA Pagina Foglio I 13-11-2014 9 2/2 I stipendiale: poiché l'indennità di vacanza contrattuale non è altro che un anticipo degli aumenti di stipendio, era già evidente che fino al2017 non vi sarebbe stato alcun aumento in busta paga» FLOP MILA Ritaglio Stefania Giannini stampa 068391 Tra prove d'accesso alle facoltà e test d'ingresso per le Scuole di specializzazione è caos ricorsi a Medicina. Sono oltre 5 mila gli aspiranti medici, bocciati al test di aprile e ripescati dal Tar, che ora stanno mandando in tilt gli atenei italiani. Le facoltà scoppiano e i docenti non sanno più che pesci pigliare. Tanto che i responsabili dei corsi di laurea in medicina ora lanciano l'allarme. "Non vogliamo essere complici del degrado della formazione medica italiana. I colleghi ci diconospiega Andrea Lenzi, presidente della Conferenza dei coordinatori nazionali dei corsi che i nostri corsi sono tra i migliori e non vogliamo che i nostri studenti debbano subire le conseguenze dell'i mpoverimen to della nostra area formativa: non ci stiamo}}. In assenza di segni di urgente riscontro, si arriverà anche alle dimissioni di tutti i Presidenti di corso di laurea magistrale in medicina e Codice abbonamento: "L'i ncontro tra i sindacati rappresentativi e il Ministro Giannini si è rivelato un flop. Rimane confermato il blocco dei co ntratti fi no aI 2018, programmato da tempo. Mai sindacati, che oggi rilasciano dichiarazioni di meraviglia, già sapevano tuttO}}. A sostenerlo è Marcello Pacifico, presidente Anief, a seguito delle parole di meraviglia rilasciata de alcuni sindacati a seguito dell'incontro tenuto ieri al Ministero dell' Istruzione e l'approvazione delle Legge di Stabilità, nella parte in cui prevedendo il congelamento dell'indennità di vacanza contrattuale dei dipendenti pubblici fino al 2018 prelude al blocco temporale parallelo di tutti i loro stipendi. "Ma questa proroga ha di fatto solo confermato quanto contenuto nella Legge 147/2013,che fissando l'indennità di vacanza contrattuale "per il triennio 20152017 allivello di quella in godimento dal mese di luglio 2010", per la scuola addirittura al 2009, aveva di fatto indirettamente approvato la linea del blocco chirurgia di tutte lesedi universitarie italiane}}. ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 51 Quotidiano nSole9]{l mmrn Data Pagina Foglio 13-11-2014 1 1 Economia & Sod~~~ di Una Palmerini Ma la priorità è il nuovo lavoro I a «scossa» di Mario Draghi "sulle riforme piomba nelle stanze romane qualche ora prima dei due vertici politici. E il Jobs act diventa il primum vivere di Renzi, più dell'Italicum. Tasso di disoccupazione dei giovani In termini assoluti corrisponde a 710 mila senza lavoro tra i 15 e i 24 anni Continua. pagina 10 Le parole di Draghi ricordano a Renzi che la vera priorità è il Jobs Act alla riflessione si passi ora all' attuazione delle riforme». La frase asciutta di Mario Draghi - detta mentre parla della crisi «specialmente dell'Italia» - sembra dedicata a Matteo Renzi. Parole che rimbalzano nel pomeriggio del premier che si preparava a un doppio vertice, prima con Berlusconi, poi conIa direzione del Pd. Il piatto forte di entrambi i tavoli è la legge elettorale, le modifiche all'Italicum e la nuova versione del patto del N azareno ma il segnale di Draghi ha rimesso un ordine di priorità all'agenda. E ristabilito un'urgenza: primale riforme strutturali e prima tra tutte la riforma del lavoro. Che il Governatore ha espressamente citato tra quelle necessarie, come aveva fatto già quest'estate da Jacksone Hole. La parola chiave del Governatore è «attuazione», dunque il tempo per Renzi si sta consumando. Non basta più un impegno, un calendario dei lavori della Camera, una Direzione Pd come quella di ieri, ora serve una legge in Gazzetta Ufficiale. Il primum vivere del premier per tenere la trattativa in Europa, a questo punto, è il Jobs act. E Renzi sembra esserne consapevole perché nella riunione dei capigruppo di maggioranza di lunedì scorso - prima che si affrontasse il tema legge elettorale, soglie e premio di lista - ha chiesto tempi stretti sul lavoro. «Entro ilI o gennaio l'articolo 18 deve essere abolito perché le misure sull'occupazione della legge di stabilità funzionano solo se contemporaneamente si fa la riforma del lavoro». Ma non è solo una questione di efficacia in combinazione con la manovra, il punto è che Renzi rischia uno stop dall'Europa. Che il premier non sarebbe in grado di gestire perché a Bruxelles, Berlino o Francoforte nonc'èunaminoranzaPddastrattonareoil partito debole di Berlusconi a cui dare ultimatum. Se in Italia non ha avversari, nei circoli europei li trova. E accelerare sulla legge elettorale anziché sulla riforma del lavoro avrebbe il sapore di una mossa elettorale, non anti-recessiva. Finora il bottino del 40,8% di voti alle europee gli ha consentito margini di trattativa e più tempo ma ora è agli sgoccioli. A fine novembre c'è il giudizio sulla manovra e le notizie - finora - non sono del tutto rassi'curanti. La spada di Damocle sono circa 3 miliardi che la Commissione Ue potrebbe chiedere all'Italia. Il secondo e fondamentale tornante è con la Bce che i primi mesi delz0l5 dovrebbe decidere se dare il via libera a misure non convenzionali per rispondere alla crisi dell'euro «e specialmente dell'Italia», come ha puntualizzato Draghi citando espressamente il nostro caso. E chiarendo, una volta di più, che «senza le necessarie misure strutturali del mercato del lavoro e dei prodotti» non c'è politica monetaria che tenga. E quindi se pure il patto del N azareno racconta la nuova versione dell'ltalicum e in Direzione la minoranza Pd resiste, l'urgenza per Renzi si chiama Jobs act. Per questa ragione si apre la strada alla fiducia nonostante le barricate di una minoranza Pd che può ritrovarsi unita solo su un fronte: l'articolo 18. Il collante resta quello, sul resto va in ordine sparso. Sia sull'euro che sul referendum anti-Fornero non c'è più una sola sinistra Pd come non c'è più una sola Cgil. Sono almeno tre. ©RIPRODuZIONERISERVATA (~ APPROFONDIMEN'TO ON L1NE «Politica 2.0 - Economia &Società» di Una Palmerini «Difenderemo l'impianto dell'Italicum, su premio di lista e sbarramento ci riserviamo di decidere» Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, Codice abbonamento: 068391 Il Cavaliere ottiene la confenna dei capilista bloccati, solo i fedelissimi in Parlamento non riproducibile. Pag. 52 Quotidiano nSole9]{l mmrn Data Pagina Foglio 13-11-2014 8 1 La sesta salvaguardia di giugno è stata l'ultima Inps, finite le misure per gli esodati Treu: illegittimo svalutare le pensioni La sesta salvaguardia previdenziale disposta in giugno (legge 147/2014) per i lavoratori rimasti senza impiego né tutele a ridosso del varo della riforma Fornero è stata l'ultima. A confermarlo sono i vertici Inps che ieri, nel corso di un'audizione in Commissione Lavoro al Senato, hanno parlato esplicitamente di chiusura di questi interventi straordinari con coloro che matureranno i requisiti richiesti entro il6 gennaio Z015. La data coincide con i termini per la presentazione della richiesta di sàlvaguardia prevista dalla legge 147, pubblicata in «Gazzetta ufficiale» ilzz ottobre ed entrata in vigore il 6 novembre. Sui residui casi specifici, lega- LE TUrEl.E ti a situazioni del tutto particola- Gli ultimi interventi per chi ri e comunque davvero limita- maturerà i requisiti te, verrà avviato un mini censimento da parte della stessa entro il6 gennaio prossimo. Commissione Lavoro di palaz- Afine ottobre salvaguardie zo Madama, tramite una sche- a quota 162.130 da di rilevazione che verrà messa online. Secondo i dati forniti ieri dal direttore generale pegna il Governo «a non utilizdell'Inps, Mauro Nori, e dal zare più lo strumento pensionicommissario straordinario, Ti- stico per risolvere problemi ocziano Treu, ab7 ottobre zo14 so- cupazionali nella fascia dei cinno stati salvaguardati 16z.130 quantenni e sessantenni e ad'atsoggetti, sono state emesse tivare invece un insieme di mi97.z67 certificazioni e sono sta- sure per la promozione dell'inte già liquidate 56.z74 pensioni. vecchiamento attivo, sulle quaLa sesta salvaguardia come li «l'Italia - si legge nel testo si ricorderà (vedi Il Solez40re dell'Odg - in confronto al cendelz7 giugno) ha un costo di cir- tro e al nord-Europa è ancora caz miliardi e prevede 3Z.lOO po- all'anno zero». La conferma della chiusura sti. Mal'incremento effettivo rispetto ai cinque provvedimenti delle operazioni di salvaguarprecedenti è di soli 8.100 nuovi dia Inps giunge nel pieno del posti poiché sempre con la leg- confronto politico all'interno ge 147 s'è provveduto a ridurre del Pd sul Jobs Act e a pochi di zomila unità il contingente giorni dall'annuncio della Cgil previsto con la seconda salva- d'esser pronta a sostenere l'iniguardia e di 4ffiila quello della ziativa referendaria della Lega quartaperchénonutilizzate.OI- per l'abrogazione della riforma tre a tutelare ex novo chi ha per- Fornero (articolo Z4 del DlZ01 so un impiego a tempo determi- delZ011). Un contesto politico nato tra il zo07 e il ZOl1, per le estremamente polarizzato sul altre categorie di lavoratori la tema delle pensioni, basti pensesta salvaguardia ha in sostan- sare alla distanza che ancora diRitaglio Lavoro e previdenza stampa ad vide la Cotnnlissione Lavoro del Senato dalla Cotnnlissione Lavoro della Camera proprio sull'approccio da adottare per gli esodati a ormai tre anni dal varo dei nuovi requisiti previdenziali. A giugno, al momento dell'adozione della sesta salvaguardia il neo-ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, aveva parlato di possibili «interventi strutturali» da inserire nella legge di Stabilità per dare risposta «a tante diverse situazioni, non definibili tecnicamente come esodati, ma che rappresentano persone che perdono o hanno perso il lavoro e che con gli ammortizzatori non arrivano a raggiungere la pensione». Misure che, secondo quanto risulta, sono ancora in fase istruttoria e che potrebbero essere rinviati visti gli strettissimi margini di una manovra che ancoranonha incassato il vialibera di Bruxelles. Parlando a margine dell'audizione Tiziano Treu ha poi confermato la posizione dell'Inps sull'ipotesi di congelare l' effetto di un Pil negativo sul meccanismo dirivalutazione deimontanti contributivi. «La legge, alla lettera, è conforme alla nostra opinione, infatti si parla di rivalutare e non di svalutare» ha affermato. Il commissario straordinario ha spiegato che per evitare il rischio di una diminuzione dei futuri importi pensionistici «non serve» una normama basta (<un'interpretazione» della disciplina già esistente. D'altra parte, ha inoltre osservato, «anche la Corte costituzionale si è occupata almeno di un caso simile» giudicando «contrario al sistema immaginare una perdita». Non ci sarebbe neppure, secondo Treu, un problema di coperture: per il momento, ha concluso, il nodo riguarda «il meccanismo di calcolo». Problemi di copertura «potrebbero esserci» in futuro. uso esclusivo 068391 za prolungato di un anno, rispetto a quanto fissato con i provvedimenti precedenti, il tempo utile per maturare i requisiti richiesti, arrivando appunto al 6 gennaio Z015. Con quest'ultimo intervento di salvaguardia la maggior spesa previdenziale cumulata aggiuntiva è arrivata a circa 11,6 miliardi entro il zozz-zoz3· L'audizione di ieri dei vertici Inps è arrivata sulla scorta dell'ordine del giorno che era stato approvato in Commissione Lavoro del Senato a fme settembre da tutti i gruppi di maggioranza in vista dell'approvazione della sesta salvaguardia e fatto proprio anche dal Movimento 5 Stelle. Un testo che im- ROMA Codice abbonamento: Davide Colombo RIPRCD:U;ONr R:')tRVA1A del destinatario, non riproducibile. Pag. 53 nSole9]{l Quotidiano mmrn Data Pagina Foglio 13-11-2014 8 1 L ;;1 «Il r gennaio le nuove regole: con la fiducia sul testo Senato o con modifiche concordate» Circa 600 emendamenti in commissione, da lunedì 24 Camera al lavoro sulla Stabilità rJobs Act, più vicina la fiducia Accordo in salita, ma per il governo il testo va approvato prima della manovra Sul Jobs act si profila un maxiemendamento del Governo alla Camera, dove probabilmente verrà posta la fiducia. La strada per un accordo su alcune modifiche da recepire ieri sera era ancora tutta in salita, e il premier Renzi, preoccupato eli mandare segnali chiari all'Europa, punta su un'approvazione in tempi rapidi del Ddl delega. Circa 600 emendamenti sono stati presentati in commissione Lavoro, di questi 300 sono del Movimento 5 stelle, 150 di Sel, 50 della Lega, 15 sono ftrmati da quasi tutti i componenti del gruppo Pd della commissione, 20 da singoli deputati Dem e li da Forza Italia. In questo quadro Renzi ha delineato due scenari possibili: «Sul Jobs act la discussione c!è già stata, c'è un problema di tecnicalità parlamentare - ha detto parlando ieri sera alla direzione nazionale -. Vedo due alternative e cioè se procedere mettendo la fiducia sul testo del Senato per una rapida approvazione o se comunque garantire entro il primo gennaio l'entrata in vigore anche attraverso delle modifiche da verificare conle forze della coalizione». Il punto, ha ribadito Renzi «è che il primo gennaio il Jobs act deve entrare in vigore» per consentire alle imprese di utilizzare la decontribuzione prevista dalla legge di stabilità per fare nuove assunzioni nell'arco temporale del 2015 con il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti. Alla Camera la partita si gioca prevalentemente all'interno del Pd, considerando che sui 45 deputati della commissione Lavo- Ritaglio Lavoro e previdenza ro ben 21 sono Dem -in prevalenza della minoranza -, compreso il relatore del Ddl delega, che presiede la commissione Cesare Damiano. Uno degli emendamenti firmati dal gruppo Pd riguarda le modifiche all'articolo 18 dello Statuto deilavoratori, riproponendo in sostanza l'ordine del giorno votato a fine settembre dalla direzione del Pd per «assicurare la garanzia del reintegro nei casi di licenziamenti discriminatori e per quelli ingiustificati di natura disciplinare, previa qualificazione specifica della fattispecie». L'obiettivo dell'emendamento è quello di fissare dei paletti sui licenzia- lE if\U'W:..!:'''"U Damiano (Pd): pronti al confrontb sulle correzioni Sacconi (Ncd): no a cambiamenti, al Senato siamo decisivi menti per non lasciare mano libera al Governo nei decreti delegati. Con altri emendamenti si afferma il ruolo della contrattazione nelle decisioni sul demansionamento, si specifica che il controllo a distanza deve riguardare gli impianti e non i lavoratori, si frena l'estensione dell'utilizzo dei voucher, si conferma il ricorso alla Cig anche per cessazione del ramo d'azienda, si riducono le tipologie dei contratti precari. «La commissione ha svolto egregiamente il proprio lavoro - afferma Damiano - siamo sempre pronti a confrontarci per cercare un accordo sulle modifiche al testo approvato dal Senato». stampa ad Il sottosegretario al Lavoro, Teresa Bellanova, ha cercato di mediare in commissione Lavoro aprendo su «modifiche che non stravolgano l'impianto del testo», compreso il tema dell'articolo 18, sottolineando «la priorità del fattore tempo»: il testo deve essere approvato prima della legge di stabilità che è in calendario in Aula il 24 novembre. Secondo il timing indicato da Bellanova, quindi, il Jobs act deve andare in Aula tra il 18 e il 19 novembre, così vi sarebbero i tempi per un terzo passaggio al Senato. Ma da Palazzo Madama il capogruppo del Ncd, Maurizio Sacconi, frena sulle modifiche al testo, sottolineando che «la presentazione di circa 600 emendamenti al Jobs act rende davvero impervio l'esame del provvedimento e preannuncia quello stesso ostruzionismo che almeno in Aula abbiamo conosciuto al Senato ». Sacconi invita il Pd a «ricordare sempre che il Nuovo centrodestra non accetta maggioranze spurie e che esiste ancora il Senato della Repubblica ove esso è tutt'altro che autosufficiente». Intanto ieri un sostegno al Jobs Act è arrivato da Annemarie Muntz, Director Group Public Affairs Randstad, presidente di Ciett (la confederazione internazionale delle agenzie per il lavoro), e di Eurociett (la confederazione europea delle agenzie per il lavoro ): «Va nella direzione giusta dell'introduzione di una maggiore flessibilità nel mercato del lavoro italiano, assicurando nel contempo le necessarie tutele ai lavoratori in maniera inclusiva». uso esclusivo del destinatario, non I nodi da sciogliere Richiesti limiti ai disciplinari Uno degli emendamenti firmati dal gruppo Pd in commissione ripropone in sostanza l'ordine del giorno votato dalla direzione del Pd per «assicurare la garanzia del reintegro nei casi di licenziamenti discriminatori e per quelli ingiustificati di natura disciplinare, previa qualificazione specifica della fattispecie» . Ruolo al sindacato Con altri emendamenti si afferma il ruolo della contrattazione e del sindacato nei casi di demansionamento, chiedendo di definire con più precisione le situazioni in cui possa intervenire uno o l'altro degli strumenti. Sotto la lente anche la disciplina dei controlli a distanza, peri quali si chiede di specificare che deve riguardare gli impianti e non i lavoratori riproducibile. Pag. 54 068391 ROMA Codice abbonamento: Giorgio Pogliotti Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Data Pagina Foglio 13-11-2014 33 1 Ipsos per L'Oréal Un giovane su due vuole iniziare con un impiego in Italia E studia con un «lavoretto»· I bamboccioni? Appartengo- Studi di Milano, Gianluca Vago, no a un'altra epoca. La maggio- del rettore del Politecnico di ranza dei giovani (il 60%) oggi Milano, Giovanni Azzone, del comincia a cercarsi un piccolo rettore della Bocconi, Andrea lavoro mentre sta ancora stu- Sironi, e del prorettore dello diando, sia per arrotondare il lulm, Gianni Canova. La stabilità e la sicurezza non reddito sia per prepararsi al mondo del lavoro. E, per trova- rientrano più tra le principali n; un'opportunità, è pronta an- ambizioni, né degli studenti in dare all'estero. Sono alcuni dei Italia né tra chi ha studiato aIrisultati della ricerca sugli stu- . l'estero. Piuttosto il posto ideadenti italiani, le loro scelte e le le deve essere interessante e aspettative sul mondo del lavo- appagante e offrire la possibiliro che Ipsos ha realizzato per tà di fare carriera, emerge dall'indagine. «Tra le sorprese abL'Oréal Italia. Lo studio sarà presentata og- biamo visto che oltre un ragazgi a Milano alla presenza del zo su 3 vuole avere un'esperienrettore dell'Università degli za di lavoro significativa all'estero, addirittura 2 su 3 tra nel 2015 conta di fare altrettanchi ha studiato fuori dall'Italia to. «Le qualità fondamentali? - afferma Cristina Scocchia, La passione, la resilienza, il coceo di L'Oréal Italia e padrona raggio e l'ambizione». Tra quedi casa -. Anche se, in genera- ste la manager mette al primo le, uno studente su due preferi- posto la resilienza, cioé la capasce il primo impiego in Italia, cità di adattarsi al cambiamennonostante tutto». A dispetto to: «Facciamo un corso di due della crisi economica e del fat- giorni in teatro con una onlus e to che più del 40% degli intervi- un coach per spiegare che costati ha sfiducia nella merito- s'è». A gennaio toccherà anche crazia in Italia. «È una cosa sul- ai membri del comitato esecula quale il Paese deve lavorare», tivo. «L'inglese? Non è fondacommenta Scocchia. mentale: a chi ha le skills e le Le aziende giocano un ruolo qualità giuste lo insegniamo importante. L'Oréal quest'anno noi», promette Scocchia. ha selezionato 35 giovani talenGiuliana Ferraino ti .provenienti dall'università e '!II @16febbraio © RIPRODUZIONE RISERVATA Manager Cristina Scocchi a, 40 anni, è consigliere delegato di L'Oréalltalia La ricerca • Lo studio è basato su 565 interviste a un campione di studenti universitari del 2013-14 in Italia, e 112 studenti italiani all'estero L'Oréal ha introdotto un corso teatrale con la onlus L'Arte del cuore per imparare la resilienza: due giorni in teatro con ragazzi disabili e non, e l'aiuto di un coach Codice abbonamento: 068391 Economia Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 67 Quotidiano la Repubblica Data 13-11-2014 Pagina 4 Foglio 1 /2 la minoranza Pd pronta a dire tre no Vertice con D'Alema-Bersani: ora in trincea contro l'Italicum, JobsAct e legge di Stabilità Ma il premiervede perun' ora il capogruppo Speranza: "Ho un patto con lui, i giovani sono con me" GOFFREDO DE MARCHIS ROMA. Darsi un'organizzazionepercontrastareMatteoRenzi e le sue riforme, d.alla legge elettorale al Jobs Act. La minoranza d.el Pd prova a uscire dalla sindrome Armata Brancaleone, ampiamente dimostrata con i voti in ordine sparso nei gruppi parlamentari, nelle direzioni, e che non hanno fatto altro che rafforzare il premiersegretario. Dunque, una riunione prima della direzione notturna finisce con una decisione univoca: non si deve votare la relazione di Renzi e se si vota bisogna non partecipare. Perchéoraèilmomentodi dire dei Uno" solidi: no al nuovo patto del Nazareno, no alla riforma del lavoro , no alla legge di stabilità. Renzi però è convinto di aver già rotto questo fronte sempre fragile. «Ho fatto l'accordo con Orfini», racconta ai suoi collaboratori. Ma questa non è una novità. «E ho stretto un patto con Roberto Speranza», aggiunge il premier. Come dire: la vecchia guardia faccia quello che vuole, il capofila dei giovani all'interno della pattuglia degli oppositori sta dalla mia parte. Questo tassello del puzzle, raccontand' a Palazzo Chigi, è stato aggiunto durante un colloquio di un' ora tra Speranza e Renzi, successivo al vertice con Berlusconi. In quel colloquio si è anche deciso di non votare in direzione. Una mano tesa di Renzi a tutti coloro che non vogliono seguire gli oltranzisti della sinistra. Sono passaggi tuttavia che un pezzo della minoranza dà per scontati. Il capogruppo del Pdalla Camera Speranza viene ormai considerato perso alla causa dell'antireru:ismo. Un gruppo di ribelli prova invece a darsi un proprio coordinamento politico e cerca di immaginare i numeri per un' opposizione al governo condotta dentr() al Pd. All'ora di pranzo, ieri, si sono visti Stefano Fassina, Gianni Cuperlo, Pippo Civati, Francesco Boccia, Alfredo D'Attorre e alcuni bindiani. Quante truppe hanno nei due rami del Parlamento è difficile da stabilire, soprattutto perché Renzi ha dimostrato notevoli doti di neooziatore ed è ca- pace di dividere gli avversari. Ma quello che conta, nella composizione del tavolo, sono i nomi che mancano ancora più di quelli presenti. È stata fatta una scrematura rispetto a pontieri, mediatori, ambasciatori che vengono considerati, sostanzialmente, renziani dell'ultima ora o dirigenti che giocano in proprio. «Noi, al contrario, dobbiamo fare squadraspiega Civati -. Superando le correnti, superando la :vecchia guardia e facendo le battaglie sui contenuti dei provvedimenti non sulle appartenenze». Quindi accanto agli esponenti della sinistra Pd siedono adesso anche ex democristiani come Bindi o ex prodiani come Boccia. Questa struttura che cerca di scrollarsi di dosso l'ombra dei Uvecchi" invera l'incubo di Renzie dei suoi fedelissimi acominciare da Luca Lotti: un Vietnam parlamentare guidato dalla vera opposizione, quella del Pd. E lo convince a rimanere agganciato a Silvio Berlusconi, in funzione di contrappeso. Però la minoranza può farsi del male da sola. Renzi infatti ha sottolineato con soddisfazione la presenza di Pierluigi Bersani e Massimo D'Alema alla riunione allargata della sinistra democratica. Come se la loro presenza indebolisse da sola le sfide dei ribelli. Sia l'ex segretario sia l'ex premier sono andati all'attacco di Renzi, sconfessando in blocco la legge elettorale e rifiutando il compromessodellepreferenzeconicapolista bloccati. Il sospetto rimane sempre lo stesso: che l'inquilino di Palazzo Chigi sia intenzionato ad andare a votare in primavera. Il banco di prova sulla tenuta del Pd e del gruppo parlamentare di Montecitorio si avrà nelle prossime ore. SulJobsAct, all'esame della commissione Lavoro, i mediatori propongono un emendamento per salvare nell' articolo 18 i licenziamenti disciplinari. Sarebbe un passo avanti. Ma il premier si fida poco. E anche ieri in direzione ha fatto capire di avere in serbo l'arma della fiducia. «Si può chiudere rapidamente con due alternative: procedere conIa fiducia o garantire l'entrata in vigore dal primo gennaio anche con modifiche da verificare». Fassina attacca "Evitiamo le caricature" Orlini: "Stefano, ma tu devi rispettarci" Codice abbonamento: 068391 L'opposizione interna e il sospetto che il premiervogIiaandare alle elezioni in primavera Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 68 Quotidiano la Repubblica Data Pagina Foglio 13-11-2014 11 1 Cgil: "Sciopero generale" .Pd: "Il ponte è selVito" Stop il5 dicembre. Polemiche sui tweet ironici dei renziani. Il sindacato: è !'idea che hanno del lavoro. Il premierfrena: vi rispetto sto.... con nessuno dei due» ). Immediata la risposta della Cgil ( «è questa l'idea che il ILUISAGRION Pd ha del mondo del lavoro?» ) che ha ricordato come lo sciopero, per chi lo fa, non sia una festa, ma un giorno ROMA. C'è la data: la Cgil ha proclamato il suo sciopero non pagato. Ma i tweet dello staffrenziano non sono generale contro la legge di stabilità e il Jobs act per il prossimo 5 dicembre. Uno sciopero di otto ore - il primo piaciuti per niente nememno alla Hindi ( «la distanza fra la classe dirigente del Pd e il Paese è imbarazzante» ha contro il governo Renzi - che il sindacato guidato da detto) e per sedare subito le polemiche interne è Susanna Camusso molto probabilmente farà da solo e intervenuto anche il presidente Orfini. «Non condivido le sul quale già si è scatenata la polemica politica. Diversi ragioni dello sciopero della Cgil- ha a sua volta twittato esponenti del Pd hanno infatti criticato la scelta, ironizzando sulla vicinanza con il ponte dell' otto - ma un lavoratore che sciopera sacrifica molto. dicembre, e per riportare ordine è intervenuto lo stesso Ironizzare sulla data è un'inutile offesa». Polemiche sulla Renzi: «il sindacato fa il suo lavoro, merita rispetto». data a parte (del 5 dicembre si era parlato per un Secondo Susanna CamusSQ, attendere oltre (il 17 il possibile sciopero unitario delle tre sigle sul pubblico ministro Madia incontrerà le parti sociali) ha non ha impiego), sull'invito a partecipare, Cisl e Uil hanno fatto senso: «Sono pronta ad essere stupita da effetti speciali, scendere il gelo. La Cisl considera quella della Camusso ma dubito che il governo cambi» ha detto, chiedendo a una fuga in avanti e declina l'invito, convinta che alla Cisl e Uil di «ascoltare la piazza» e di unirsi alla protesta. protesta del settore pubblico non vada associata quella L'annuncio della data ha però scatenato dentro e fuori al del settore privato. «Per noi il cpnfronto con il governo Pd una guerra dei tweet e di dichiarazioni. «Il Ponte è resta sul rinnovo del contratto per i dipendenti pubblici» servito» ha twittato il renziano Carbone, membro della ha chiarito la Furlan. La Uil prende tempo: «Se il governo segreteria Pd; «lo sciopero strizza l'occhio al calendario» non ha premura di compiere atti unilaterali, noi non ha concordato il collega di partito Scalia e anche abbiamo premura di proclamare scioperi - ha detto Nicodemo, staff comunicazione di Renzi ha inviato un Carmelo Barbagallo che la prossima settimana prendere messaggio in rete per dire che «forse la Cgil dovrebbe il posto di Luigi Angeletti - vediamo prima se esistono farsi qualche domanda». Battute anche dal leader della margini per aprire una trattativa vera su pubblico Lega Salvini ( «Sciopero-ponte? Fra Renzi e Camusso io impiego, pensioni, legge di stabilità e sul Jobs Act». Codice abbonamento: 068391 © RIPRODUZIONE RISERVATA Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 70 Quotidiano la Repubblica Data Pagina Foglio E' fuga dei giovani dalla campagna under35 solo i15% degli agricoltori La terra diventa un bene rifugio per chi già possiede ricchezza e non risorsa per chi può trovare un futuro per sé e per il Paese Nomisma: gli over65 sono il 37,2% contro il 5,3% della Gennania JENNERMELml BOLOGNA. Sembravachetuttostessecambiando, nei nostri campi. Giovani laureati, armati di zappa e computer, impegnati in aziende capaci di rilanciare il Made in Italy. Vendita diretta dal coltivatore al consumatore, mercati dove il contadino portafiuttaeverduraemettelasuafaccia. UnaricercadiNomisma-curatadaDenis Pantini e Massimo Spigola - racconta invece che la nostra agricoltura non è un mestiere per giovani (tranne rare eccezioni) e che dalle campagne è incorso una vera e propria fuga. Con un rischio pesante: che la terra diventi ancor più unbenerifugio per chi già possiede ricchezza e non risorsa per chi, nelle campagne, potrebbe trovare un futuro per sé e per il Paese. Dal 2008 al 2013 - questi i primi dati della ricerca che sarà presentata oggi alla fiera di Bologna a cura dell'Informatore Agrario - gli occupati in agricoltura sono calati del 6% mentre i giovani con meno di 24 anni sono diminuiti del 15%. Alzando 13-11-2014 28 1 l'asta ai 35 anni. si scopre che i giovani agricoltori sono 82.000, il5, 1% del totale. Quelli che invece superano i 65 anni -età in cui negli altri settori si va in pensionesono 603.390, pari al 37 ,2%. Diversa la situazione in altri Paesi europei, nostri diretti concorrenti. In Spagna gli under 35 sono il 5,3, in Germania il 7,1, in Francia 1'8,7. Ancor più netta la differenza se si guardaalpeso degli anziani. Gli over 65 sono appena il 12% in Francia e il 5,3% in Germania N elle campagne italiane la «rigenerazione» diventa difficile. Sono al lavoroinfatti 14giovaniogni 100 anziani. In Francia gli under 35 sono 73 ogni 100 anziani, in Germania arrivano addirittura al 134%. Non è soltanto una questione di età. «Oggi-spiegaDenisPantinidiNomisma - è difficile avviare un' attività davvero produttiva con meno di 20 ettari di buona terra. E invece la Sau - superficie agricola utilizzata - dei giovani agricoltori italiani è in media di 13,6 ettari, mentre in Germania è di 49 ettari e in Francia di 68,5. Anche la nostra dimensione econo- mica è fra le più contenute, con un valore inferiore ai 55.000 euro di produzione standard, mentre in Francia è di 118 mila euro e in Germania di 130.000». Qualcosa si muove, comunque. Nelle aziende italiane le attività remunerative oltre a quella agricola (ad esempio fattorie didattiche, produzione di energia 00novabile ... ) sono pari al 4, 7%, nelle aziende di chi ha meno di 40 anni arrivano al 46,4%. Con una disoccupazione giovanile al 42%, il lavoro nei campi potrebbe essere una soluzione. E invece l'attrazione è davvero bassa. Settore pubblico e libera professione sono ai primi posti. La «stabilità occupazionale» è il primo desiderio, con il 40, 7%. "Possibilità di lavorare all'aria aperta» registra solo l' 1,7%. E chi fra i giovani non coltivatori ha amici o parenti in agricoltura, associa a questo lavoro le parole «fatica e povertà». «Un'agricoltura in mano agli anzianiraccontano i curatori della ricerca - non si impegna negli investimenti e nell'innovazione e così perdiamo potenzialità proprio mentre il Made in Italy è richiesto in tutto il mondo». equivale a "fatica e povertà" MEGLIO IL POSTO FISSO FATICA EPOVERTA Tra i giovani che hanno parenti o amici nel settore il lavoro agricolo PICCOLE AZIENDE 068391 Negli ultimi 5 anni gli addetti totali sono scesi del 6% per gli under 35 il calo è più del doppio: -15% La superficie delle aziende agricole gestite dai giovani è di soli 13,6 ettari, molto sotto la media nazionale Ritaglio Lavoro e previdenza stampa Codice abbonamento: CALOADDml L'attrattività resta bassa: disoccupati preferiscono ai campi il pubblico impiego o la libera professione ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 71 Quotidiano LA STAMPA Pagina 13-11-2014 11 Foglio 1 /2 Data I Articolo 18, si tratta ''Aperti alle modifiche pur di partire a gennaio" Renzi: le regole sui licenziamenti meno importanti dei tempi di approvazione del Jobs act può fare un intervento già nella delega sull'articolo 18 pèr la definizione dei casi di licenziamento disciplinare in cui mantenere il reintegro». Renzi che ne pensa? Il premier ieri sera alla direzione Pd ha ribadito che «accanto alle riforme in queste settimal governo apre all'ipotesi ne dobbiamo chiudere la pardi modificare il Jobs act tita del mercato del lavoro con alla Camera. «Il capitolo la chiusura della legge delega relativo all'articolo 18 e fare rapidamente i decreti potrà essere rivisto nel delegati. Il punto è che tutto il corso dell'esame della delega pacchetto deve entrare in vilavoro alla Camera, se i tempi gore il primo gennaio 2015». di approvazione saranno bre- Tutto il resto attiene alle «tecvi» ha spiegato ieri il sottose- nicalità parlamentari», poco gr.etario al Lavoro Teresa Bel- importa che le modifiche sialanova, mettendo in chiaro no inserite alla Camera o più quello che ancora ieri, per tut- avanti nei decreti attuativi, ta la giornata, è stato l'oggetto con la fiducia o meno. «L'imdi contatti e trattative a tutti i portante è partire» e «non livelli. «L'importante è stare serve discuterne oltre, perchè nei tempi» ha aggiunto. Il che la discussione in direzione c'è significa arrivare in aula già la già stata, non la riaprirei». L'idea di mettere la fiducia, prossima settimana per chiudere l'iter della delega Monte- però rischia di complicare citorio prima della legge di tutto. «E' un errore politico, stabilità, che tra l'altro nei una forzatura al limite dell'inpiani originati era attesa in costituzionalità» contesta aula per il 24 (ed ora quindi ri- Stefano Fassina. «Sul Jobs act schia forse di slittare). «Se non accettiamo l'idea di far stiamo nei tempi, con un di- passare con un voto di fiducia battito sul merito e non dilato- il testo uscito dal Senato: rio - ha aggiunto Bellanova - si chiediamo delle correzioni», tutti i componenti della Commissione lavoro, compresi i renziani, e nella sostanza, recepiscono diversi punti del documento sul Jobs act approvato a fine settembre dalla Direzione Pd e rimasti finora lettera morta. In particolare, sul nodo dell'articolo 18, l'emendamento riprende testualmente il passaggio dell'odg sul reintegro per i licenziamenti disciplinari senza giusta causa, che prevede, appunto, che venga assicurata «la garanzia della reintegra nei casi di licenziamento per motivi discriminatori e quelli ingiustificati di natura disciplinare, previa la qualificazione della fattispecie». Altre richieste di modifica mettono poi una serie di paletti su demansionamento e controlli a distanza, che devono riguardare gli impianti e non le persone. Sui tempi già oggi dovrebbe arrivare una schiarita: la riunione dei capigruppo della Camera stilerà il calendario e tutto sarà più chiaro. L'ordine di scuderia è fare in fretta, in maniera tale che poi tra fine novembre e dicembre si possa lavorare sui decreti delegati. I primi due sono quasi pronti: contratto a tutele crescenti e ammortizzatori sociali. Twitter @paoloxbaroni Codice abbonamento: 068391 I ha messo le mani avanti ieri mattina il presidente della Commissione lavoro, Cesare Damiano. Secondo cui in discussione c'è sì la questione dell'articolo 18, «ma questo è solo un aspetto del problema», ma c'anche un problema di risorse. Servirebbero 2,7 miliardi di euro, secondo Fassina, Cuperlo, Civati & co, il governo in~ vece arriva «appena» a 1,5. Si può fare di più? Renzi martedì sera da Vespa ha detto di essere pronto a discuterne ma la differenza tra «offerta» e «richiesta» è tale che rende davvero complesso trovare una soluzione. E difficilmente il ministro dell'Economia Padoan, che ieri è stato a lungo a confronto col premier, metterà più fondi a disposizione. Sul tavolo di Damiano ieri sono arrivati in tutto 556 emendamenti alla legge delega e già Maurizio Sacconi (Ncd) dal Senato ha alzato le bàrricate parlando di «ostruzionismo», e ricordando che a Palazzo Madama il Pd «è tutt'altro che autosufficiente». Quindi niente scherzi e niente pasticci. Trecento proposte di modifica arrivano dai Cinque stelle, 150 da SeI, 11 da Forza Italia, 50 dalla Lega e 15 dal Pd. Le più pesanti. Sono firmate da quasi Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 72 Quotidiano LA STAMPA Data Pagina Foglio t'lnps: erano 160 mila ,------- 13-11-2014 11 2/2 la vicenda esodati" "Per le imposte rate fino a 10 anni" Thma in pista laweb-tax la vicenda esodati è ufficialmente chiusa. L:lnps «ha salvaguardato tutti i 162.130 esodati creati dalla riforma Fornero». Lo hanno annunciato i vertici dell'lnps: il commissario Tiziano Treu e il direttore generale Mauro Nori, dopo l'incontro con i Senatori della commissione lavoro. Grazie a sei prowedimenti, all'lnps risultano tutti tutelati i soggetti rimasti a ridosso della riforma delle pensioni in un limbo senza reddito. Secondo l'lnps, i vecchi numeri (si era parlato di 390 mila esodati) sono sorpassati. «Certo quella che si chiude è la fase emergenziale» ha detto Nori. Le cartelle fiscali potranno essere pagate a rate, spalmate per 1Oanni, in modo «semplificato» con un tasso di interesse annuo lordo pari al 3,69 per cento. È quanto prevede un emendamento del Pd alla legge di stabilità che rientra tra i segnalati e verrà quindi sottoposto al voto della Commissione Bilancio. L:importo minimo di ciascuna rata, specifica l'emendamento, non può essere inferiore a 100 euro. <di debitore - recita ancora - è tenuto al pagamento,dell'importo originario iscritto a ruolo», del citato interesse: niente more nè sanzioni. Modifiche alla tassazione del Tfr e dei fondi pensione privati, ampliamento della platea che beneficia del bonus Irpef. eliminazione della clausola di salvaguardia che prevede l'aumento delle accise sui carburanti, rate facili per i debiti fiscali, introduzione della web tax (il balzello da far pagare a chi servisce'servizi via internet) e canc~lIazione del taglio ai patronati. Sono alcuni dei temi su cui punteranno i diversi gruppi parlamentari, per modificare la legge di s~abilità, attraverso il pacchetto dei 500 emendamenti che sono stati segnalati "Tutti salvi, chiusa Codice abbonamento: 068391 Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 73 Quotidiano Data 13-11-2014 Pagina 4 Foglio 1 /2 C'è l'intesa sulla soglia al 40% e le preferenze, non su premio alla lista e sbarramento a13% Italicum., il patto Renzi-Cav regge Cgil, sciopero generale. Scoppia il caos nella Triplice I Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non «Era stata concordata con Cgil e Dil un'azione unitaria esclusivamente per le categorie della scuola e del pubblico impiego che non doveva essere legata ad iniziative di altre categorie né tantomeno a scioperi generali», precisa il coordinatore nazionale Cisl Lavoro pubblico,France~ Scrima, «ora .si cambIano le carte In tavola». Grillo contro tutti, apre SU legge elettorale Contro tutti: l'integrazione, l'euro, la Germania, la Francia, la Bce e i giornalisti. Beppe Grillo cala a Bruxelles per lanciare la sua campagna euro scettica e non risparmia nessuno. A partire dal capo dello stato, Giorgio Napolitano. «Senza di lui tutta questa mancanza di dignità economica e sociale non ci sarebbe stata>}. Contro il quale, non tralascia di ricordare, il Movimento Cinque Stelle ha presentato una richiesta di impeachment. Poi Grillo però apre sulla legge elettorale, «se ci fanno una proposta valida noi siamo pronti a dialogare. Questo discorso vale anche per il Presidente della Repubblica: se è un nome al di fuori della logiche politiche> al di fuori delle carriere, discorsi o trame dei partiti politici». Jobs act, la minoranza Pd non molla in commissione Circa 550 gli emendamenti depositati al Jobs act in commissione lavoro alla camera, una trentina dal Pd, di cui una quindicina dal gruppo e altrettanti da singoli deputati. Il gruppo dei deputati Pd in commissione, a maggioranza rappresentato dalla sinistra dem, dunque non molla e sfodera una serie di proposte che minano l'impatto del Jobs act così come approvato dal senato e sù cui Renzi non vorrebbe più nessuna modifica. Il primo emendamento chiede di recepire quanto scritto nel documento riproducibile. Pag. 75 068391 l patto del Nazareno ha superato lo stress test di ieri. Quasi due ore di faccia a faccia tra il premier Matteo Renzi e il leader di Fbrza Italia Sil~o Berlusconi sanciscono la riscrittura dell1talicum: premio di maggioranza a chi arriva al 40%, 100 collegi, capilista bloccati, introduzione delle preferenze. Restano invece le differenze di posizione sui due punti più delicati, il premio alla lista e non alla coalizione e lo sbarramento di accesso al 3% e non al 5%. Su questo l'accordo si dovrà trovare in parlamento. IJaver però concordato il calendario dei lavori da molti nel Pd viene interpretato come il segnale che Berlusconi non vuole rompere, non vuole essere tagliato fuori. Dna resa dilazionata nel tempo, insomma. «IJimpianto è più solido che mai», affermeranno in una nota congiunta Renzi e il Cavaliere, «le differenze registrate sulla soglia minima di ingresso e sulla attribuzione del premio di maggioranza, alla lista e non alla coalizione, non impediscono di considerare positivo il lavoro fin qui svolto e di concludere i lavori in aula del senato sull'Italicum entro dicembre e della riforma costituzionale entro gennaio 2015». Ora però è da vedere se in parlamento il patto resisterà agli attacchi dei malpancisti di Forza Italia che contro la proposta di Renzi hanno fatto fuoco e fiamme fino all'ultimo. Ma in tanti sono ottimisti. «Se il patto del Nazareno regge, regge anche quello della maggioranza», ha commentato Gaetano Quagliariello, coordinatore Ncd. «Bene, molto bene, direi ottimo incontro Renzi-Berlusconi. #avantitutta», il commento su twitter del ministro dell'interno, Angelino Alfano. Dopo l'incontro, Renzi è corso al N azareno per la direzione del partito chiamata a votare la posizione sulle riforme. Ma poi nella discussione che TensiOJ:ll con la minoranza, non è andato Massimo D'Alema, c'è stata in commissione Affari costituzionali, il dubbio lanciato hanno disertato i civatiani. da Calderoli si è diffuso. Tant'è, saranno auditi sull'Italicum ltalicum e rifonne, Gaetano Silvestri e Giuora si corre seppe Tesauro, ex presidenti Dopo il vertice di maggio- della Consulta, «gli chiederemo ranza e il nuovo faccia a faccia di aiutarci a sciogliere alcuni Renzi-Berlusconi, le riforme si nodi», spiega la Finocchiaro. rimettono in carreggiata. Ini- L'Italicum solo per la camera è zierà martedì prossimo l'iter la garanzia che al voto non si dell'esame della legge elet- possa ragionevolmente andare torale in commissione Affari prima della riforma costituzioCostituzionali del senato, re- nale che elimina il senato eletlatrice Anna Finocchiaro, tivo. Fare una legge elettorale presidente della commissione. anche per il senato significheObiettivo, arrivare all'ok in rebbe invece dichiarare che si aula entro dicembre. «È asso- vogliono le elezioni immediate. Verrebbe meno dunque la galutamente impensabile portare ranzia più importante del patto in aula al senato il testo entro su cui si regge la maggioranza l'anno. Qualcuno si dimentica eilgoverno. che a dicembre noi dobbiamo esaminare anche la legge di Stabilità», attacca illeghista Cgil, è sciopero idmmacolato». Roberto Calderoli. «Se c'è Cisl e Uii non ci stanno un buon grado di condivisione Sciopero generale doveva si può concludere a dicembre», essere e sciopero generale replica Finocchiaro. La rifor- sarà. La Cgil ha proclamato ma costituzionale anch'essa l'astensione dal lavoro di tutte accelera per il suo secondo sì, le categorie per il 5 dicembre il ddl andrà in aula per metà per protestare contro la politidicembre. ca economica del governo e il Jobs act. Dn venerdì, il 5, che Legge elettorale, farla si aggancia tra l'altro al ponte dell'Immacolata, coincidenza anche per il senato? ------------che ha fatto ironizzare tanti. «Il Era partita come una provo- ponte è servito», dice caustico cazione del solito Calderoli che, il renziano Ernesto Carbone. commentando le parole del neo «Sciopero ponte? La cosa mi fa presidente della Corte costitu- solo ridere. Basta guardare le zionale Alessandro Criscuo- piazze, sono strapiene», replilo «<serve al più presto una ca Maurizio Landini, leader legge elettorale»), ha lanciato Fiom. La proclamazione dello la sfida alla maggioranza: «Il sciopero generale del sindacato neo presidente della Consulta di Susanna Camusso spiazza conferma quello che vado di- Cisl e Uil che erano in attesa cendo da tempo, cioè che non degli esiti della convocazione a esiste, alla luce della sentenza Palazzo Chigi di lunedì prossidella Corte Costituzionale sul mo, sul contratto dei dipendenPorcellum, una legge elettorale ti pubblici, per decidere con la immediatamente applicabile a Cgil azioni unitarie sul fronte livello del rinnovo del senato. Si di scuola e pa. «Se il Gnverno deve fare un approfondimento non ha premura di compiere in commissione». Insomma, atti unilaterali, noi non abstando a Calderoli, l'Italicum biamo premura di proclamadovrebbe essere riscritto inclu- re scioperi: vediamo prima se dendo il senato> perché in caso esistono margini per aprire di elezioni anticipate ci sru:ebbe una trattativa vera su pubbliuna legge per la camera ma non co impiego, pensioni, legge di per il senato. L'interpretazione stabilità e sul Jobs act», taglia finora prevalente è stata che corto il prossimo segretario anche senza una nuova legge generale della DiI, Carmelo elettorale si potrebbe votare Barbagallo, sganciandosi così con il Consultellum, ossia il dalla Cgil. proporzionale puro. Codice abbonamento: DI ALESSANDRA RICCIARDI Quotidiano della direzione del Pd sull'articolo 18 per mettere dei paletti al governo nel varo dei decreti delegati: il reintegro va esteso anche ai licenziamenti disciplinari. E poi anche l'argine sul dimensionamento, i voucher, la Cig per cessazione d'azienda, il disboscamento dei contratti, la violenza di genere, i congedi parentali oltre a un monitoraggio sull'attuazione della delega. Fa carriera Toniato, l'ex braccio destro di Monti La riforma dell'ordinamen: to del personale del, senato e stata, sbloccata e COSI le 15 ~C!?lID~ ID s~d by fatt.e. TredlCl l Cll;pl serVlz.lO e t~e Vl~e segret~.gen~ralll~omIDatl dal conslgho dI pre~ldenz~: Alf~mso S.~domenI~o, GIa~I SInI e. Fe,denco '1:'0nIato. 81: propno l ex bracclO destro dI Oz:- Mario Monti. L'allora premier volle il giovane funzionario del senato, nel 2012 aveva 36 anni, in prestito a Palazzo Chigi come vicesegretario generale, un incarico di assoluto prestigio e importanza nei rapporti istituzionali e politici del governo. Una carriera fulminante per il funzionario allora a capo della segreteria dell'assemblea di Palazzo Madama. Il consiglio presieduto Data 13-11-2014 Pagina 4 Foglio 2/2 da Piero Grasso ha lasciato scoperte altre caselle, in vista dell'unificazione dei servizi e degli uffici delle amministrazioni di camera e senato e della costituzione del ruolo unico dei dipendenti. Ai promossi, assicurano dal senato, non sarà pagata nessuna indennità di funzione aggiuntiva. Deliberata anche la proroga del taglio di mille euro alle competenze dei senatori. Codice abbonamento: 068391 -----© Riproduzwne riseroata----li Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 76 Quotidiano Data Pagina Foglio 13-11-2014 5 1 Licenziameriti disciplinari, così si cambia l'ARTICOLO 18 ROMA Non sarà delega in bianco nella parte del Jobs act che interverrà sull'articolo 18. L'accordo sui licenziamenti disciplinari ingiusti, faticosamente raggiunto durante un'incandescente riunione del direttivo Pd di fine settembre, sarà incorporato nel testo della delega licenziato dal Parlamento. L'annuncio dell'ok del governo arriva dal sottosegretario Teresa Bellanova in commissione Lavoro a Montecitorio a ridosso dello scadere del termine per la presentazione degli emendamenti. Detto fatto: tra le 64 proposte di modifica richieste dai deputati dem, una quindicina sono condivise da tutto il gruppo, e tra queste c'è quella sui licenziamenti disciplinari. Il nuovo articolo 18 assicurerà «la garanzia del reintegro nei casi di licenziamenti discriminatori e per quelli ingiustificati di natura disciplinare, previa qualificazione specifica della fattispecie». È praticamente il senso dell'ordine del giorno approvato a maggioranza nel direttivo Pd del 28 settembre scorso prima del via libera del Senato. Lì il govèrno tenne il punto e promise di inserire il concetto in fase di decreti at- tuativi, rifiutandosi di modificare il testo della delega. Ora il ripensamento che, quasi certamente, spiana la strada a una veloce approvazione del provvedimento senza la necessità di ricorrere alla fiducia. L'accordo del governo con la minoranza Pd è chiaro e Bellanova lo ricorda: «Si potrebbe fare un intervento sull'articolo 18 per definire le tipologie di licenziamenti disciplinari» a patto che «stiamo nei tempi». Che poi vengono ben scaditi dal sottosegretario: «Arrivare in Aula la prossima settimana» per chiudere l'iter della delega alla Camera «prima della legge di Stabilità», in modo che «tra fine novembre e dicembre si possa lavorare sui decreti delegati per metterli i pista all'inizio di gennaio». In serata il premier conferma: ok a modifiche, «da concordare da verificare insieme alle forze della coalizione», purché il primo gennaio il tutto sia operativo. Come davvero cambierà l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, comunque, lo si scoprirà nei dettagli solo con i decreti delegati. Certamente il reintegro scomparirà per i licenziamenti individuali economici: anche se la motivazione economica fosse infondata, al lavoratore spetterà solo un indennizzo. Il reintegro sarà sempre garantito nel caso di licenziamenti discriminatori (razza, religione, convinzioni politiche o sindacali, sesso) e in alcune «fattispecie» ben delineate di licenziamento disciplinare ingiustificato. Quali, lo vedremo. L'idea del governo resta quella di massimo la limitare al discrezionalità dei giudici. Probabilmente si farà un elenco dettagliato dei «casi gravi». VALANGA DI EMENDAMENTI Ma non è solo l'articolo 18 a far parte dell'accordo con la minoranza Pd che nella commissione Lavoro della Camera ha un grande peso (il presidente è Cesare Damiano). Tra gli emendamenti firmati dall'intero gruppo Pd c'è anche quello sul controllo a distanza: ok, purché sia salvaguardata «la privacy, la dignità e la riservatezza» del lavoratore. Altro punto caldo: il demansionamento. Si propone di restringere la possibilità ai soli casi di «crisi aziendale comprovata dai bilanci degli ultimi tre anni». Complessivamente sono stati presentate 557 proposte di modifica: oltre alle 64 del Pd (alcune a firma di singoli deputati) ce ne sono circa 300 del Movimento 5 stelle, 150 di SeI, una cinquantina della Lega, 11 da Forza Italia. Giusy Franzese © RIPRODUZIONE RISERVATA RBNTEGRO sARÀ POSSIBILE SOlO NEI CASI GRAVI BENDERHm VIA LA DtSCRElIOHAlrrA DEI GtUOICI 068391 Caos Pd, Renzi: non mi serve il VostTO voto Codice abbonamento: L'aula del Senato Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 77 Quotidiano Data Pagina Foglio 13-11-2014 6 1 L'Inps: «Salvaguardati tutti gli esodati» l'ANNUNCIO ROMA La vicenda esodati è ufficial- TUTELA PER 162.130 LAVORATORI SPIAZZATI DALLA LEGGE fORNERO TREU: PER LE PENSIONI CONTRIBUTIVE NIENTE SVALUTAZIONE Codice abbonamento: 068391 mente chiusa. L'Inps «ha salvaguardato tutti i 162.130 esodati creati dalla riforma Fornero». Lo hanno annunciato i vertici del!'istituto, il commissario Tiziano Treu e il direttore generale Mauro Nori, dopo l'incontro con i senatori della commissione Lavoro. Grazie a sei provvedimenti di tutela all'Inps risultano tutti tutelati i soggetti rimasti a ridosso della riforma delle pensioni in un limbo senza reddito. Secondo !'Istituto di previdenza, i vecchi numeri (si era parlato di 390.000 esodati) sono sorpassati. . «Certo quella che si chiude è la fase emergenziale» ha detto Nori. Una fase che ha creato tante polemiche e battaglie di cifre. Fuori dai 162.130 ci possono essere an- dei Ministeri dell'Economia e del cora altri «casi specifici» che sa- Lavoro alla lettera inviata dall' ranno individuati da un censi- Inps per avere chiarimenti su comento attraverso il monitoraggio .me procedere al pagamenti degli condotto dal sito della commis- assegni, l'istituto ha una sua insione senato, annunciato dalla se- terpretazione. «La legge non parnatrice Anna Maria Parente. Ma la di svalutazione, ma solo di rivasi tratta di numeri residuali. lutazione« ha affermato il comIntanto sembra in via di felice missario straordinario Tiziano soluzione anche il rischio di sva- Treu; quindi il montante contrilutazione della quota contributi- butivo negli anni negativi avrà va delle pensioni, per legge aggan- una rivalutazione uguale a zero, ciata al PiI. In attesa della risposta ma non una svalutazione. Interpretazione che sembra condivisa dal ministero del Lavoro ma sulla quale il Mef non si è ancora pronunciato. A favore di questa scelta concorre anche il fatto che, come sottolineato sia da Treu sia da Nori «per ora non esiste il problema delle coperture» semmai potrebbe crearsi in seguito nel caso il Pil dovesse continuare a mantenere il segno meno. Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 78 Settimanale PANORAMA. Data 19-11-2014 Pagina 26 Foglio 1 Furlan, batti un colpo... ... anzi, cinque: sono le domande di Panorama al nuovo segretario della Cisl dopo l'uscita di Bonanni. Per fugare qualche dubbio. alti auspicano, altrettanti forse temonD, una nuova stagione sindacale. Di nuovo c'è per ora sicuramente il vertice della Cis I, in attesa che alla Uil Carmelo Barbagallo succeda a Luigi A ngeletti. Annamaria Furlan ha preso dunque il posto di Raffaele Bonanni. Una «nuova» stagione? Sarebbe utile sapere se esisteranno discontinuità con il passato. Sarebbe utile conoscere, per esempio, sia l'integrale contenuto del documento che ha portato Bonanni alle dimissioni dalla segreteria lo scorso 24 settembre, sia la verità sulle cifre rimbalzate sui giornali a riguardo della retribuzione e della pensione dell'ex segretario. La signora Furlan deve saperlo, forse dovrebbe anche dirlo. E dovrebbe rispondere ad altre domande, come queste: Qual è stato l'ultimo stipendio di Bonanni segretario della Cisl? E il primo di Annamaria Furlan? Da chi è stato definito e deciso quello e questo? Quanti lavoratori attivi sono iscritti alla Cisl? Da anni esiste la possibilità di verificarlo, ma nessuno ha mai voluto mettere nero su bianco quanti sono i lavoratori che pagano l'associazione al sindacato. Quante risorse arrivano nel bilancio Cis I dalle società direttamente partecipate, come Eustema (ma è normale che una società del sindacato partecipi a gare indette dalla Pubblica amministrazione e incassi denaro pubblico?), o dalle fiduciarie? La società DeltaUno (che immagazzina documenti cartacei di molti enti pubblici a fronte di importanti contratti) è riconducibile a due fratelli legati alla Cisl? Codice abbonamento: 068391 Alla lottizzazione delle tessere o delle affiliazioni sindacali (parliamo di quelle della Cisl in questo caso) sono riconducibili alti dirigenti del ministero del Lavoro (Natale Forlani), o il presidente Covip (Rino Tarelli), o ,'ex presidente Enpals, ancora miracolosamente membro del cda IdeaFimit (Lia Ghisani), o l'ex presidente delle Poste (Giovanni lalongo) per non citare i vertici Inps, un vero monocolore «cislino» (dal commissario Tiziano Treu al dg Mauro Nori, al presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza-Civ Pietro lacca, all'ex collaboratore di Bonanni membro del Civ, Donatello Bertozzi): sarebbe bello sapere da Annamaria Furlan se questo costume sarà mantenuto dalla sua «nuova» Cis!. Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 79 Settimanale Data 19-11-2014 Pagina 52/55 Foglio 1 /2 LA LEGGE DI STABILITÀ 2015 PREVEDE LA POSSIBILITÀ DI CHIEDERE L'ANTICIPO DEL TFR IN BUSTA PAGA. LEI PENSA CHE LO CHIEDERÀ? * Codice abbonamento: 068391 vedere note a pagina SS Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 80 Settimanale PANORAMA. Data 19-11-2014 Pagina 52/55 Foglio 2/2 COM PENSA CHE UTILIZZERÀ L'ANTICIPO DEL TFR? ** Li accantonerò come risparmio 35,4% Andranno nel mucchio: li spenderò assieme al resto del mio stipendio Ci pagherò le utenze domestiche 32,4% 18,6% Li userÒ per integrare 5,5% il budget delle ferie Ci farò una buona spesa RIC 2,7% I BONUS DI MATTEO RENZI? Mi concederò un capriccio .2,7% Altro HA SPESO? COSA NE FATTO? u* C Quei soldi sono finiti «nel mucchio»: li ho spesi, ma per nuLla di specifico Ci ho pagato le mie utenze domestiche Ci ho fatto una buona spesa Li ho messi da parte come risparmio 8% QUESTO SONDAGGIO Ho integrato il budget delle mie ferie Note: * Rispondono soltanto lavoratori dipendenti del settore privato. • • Rispondono solo quanti hanno dichiarato di volere l'anticipo del Tfr: ill 7,1 % del campione. * *. Rispondono solo quanti hanno dichiarato di avere ricevuto il bonus: il21 % del campione. Il sondaggio è stato condotto in esclusiva per Panorama da Euromedia Research il 7 novembre 2014 con interviste telefoniche (e con metodologia Cati-Cawi): ha coinvolto 800 elettori italiani, un campione prestratificato, rappresentativo di un universo di 50.624.663 abitanti. Mi sono concesso un capriccio Codice abbonamento: 068391 Altro Risposte al sondaggio di Panorama. Risposte aun sondaggio condotto per Porta a POlia 1'8 settembre 2014. Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 81 Settimanale PANORAMA. Data 19-11-2014 Pagina 55/57 Foglio 1 /2 mo, ma addirittura incerto. Secondo Moo" dalla Banca d'Italia: «Nelle valutazioni dy's l'anno prossimo l'economia potrebbe ufficiali» sostiene Signorini «si stima che la ristagnare; proprio la difficoltà di stimare la riduzione delle risorse si traduca automa" , politica di bilancio suggerisce all' agenzia ticamente in una riduzione delle spese cor" di rating un'a~npia forchetta statistica: da renti. Tuttavi~, l'evidenz~ mostra che gli meno 0,5 a plU 0,5 per cento. In un caso o enti decentrati hanno reagito aumentando nell'altro siamo allo zero virgola, mentre il anche significativamente le entrate». 2015 doveva essere l'anno in cui il prodotto Renzi si vanta di aver ridotto le impointerno lordo cresceva di oltre un punto. ste, però la pressione fiscale complessiva Niente sviluppo, niente posti di lavoro. non cala, anzi rischia di salire. E proprio L'occupazione che sulla bocca di tutti è la questa è la spia alla quale guardano i conpriorità delle priorità, nei fatti aumenta tribuenti per decidere come utilizzare le GI ì 80 euro, i I Jobs act, iI Tfr dello 0,1 per cento secondo il governo, del- proprie risorse. Quando le tasse crescono in busta paga si stanno già lo 0,2 perl'Istat. Ciò rende meno digeribìle mentre i redditi ristagnano, la scelta più rivelando inefficaci, se non l'annunciato superamento dell'articolo 18 razionale degli individui è non spendere, dei boomerang. A dirlo sono e.dà alimento a.lla cr,itica distruttiva della e ciò aggrava la spirale della stagnazione. econom isti di tutte Ie scuole. FlOm e della egli COSI come allo scontento La stessa operazione Tfr(il Trattamencrescente anche tra gli altri sindacati. to di fine rapporto anticipato) rischia di di Stefano Cingolani Il governo, del resto, nOI1 può l1ascon" aggiungere incertezza. L'unica cosa sidere che calano gli investimenti, compresi cura è che le pensioni future saranno più dettagli, i dettagli: è lì che s'annida il quelli pubblici, e ristagnano i consumi: magre, dunque «è imprudente viaggiare diavolo. E Matteo Renzi, che i dettagli gli 80 euro non vengono tenuti sotto il senza ruota di scorta» ha scritto sul sito li lascia alle salmerie, una volta tanto materasso, ma spesi per far fronte alle economico Lavoce.info Daniele Fano, fino avrebbe dovuto dare retta alla saggez- necessità di base, per pagare le bollette e al febbraio scorso capo della segreteria za popolare. Perché a mano a mano le imposte. E così arriviamo al cuore della tecnica al ministero del Lavoro. che si leggono gE articoli, i commi politica fiscale. Nella sua audizione alla C'è un solo modo per spezzare il circoe le note al margine della Legge di Camera, Federico Signorini, vicedirettore lo della paura: «Sarà cruciale l'effetto della stabilità, vengono fuori le magagne. della Banca d'Italia, ha spiegato che gli 80 fiducia sulle famiglie e sulle imprese» dice Il sondaggio esclusivo di Euromedia euro producono un vantaggio consistente Bankitalia. Ecco, la parola chiave è «fidu" Research per Panorama mette in luce che sui redditi che superano di poco gli 8 mila cia». E qui l'economia lascia il campo alla i tre pilastri della manovra, il bonus di 80 euro annui. Qui, l'aliquota media effettiva politica. Con la sua campagna contro gufi, euro, il Ttr in busta paga e il Jobs act, si si riduce addirittura di 12 punti. Ma il be- avvoltoi e menagramo, Renzi ha cercato stanno rivelando inefficaci, se non proprio neficio si riduce a mano a mano che si sale di reagire allo sconforto che paralizza il dei boomerang. Osservatori e analisti di nella scala retributiva e diventa nullo, anzi Paese. Ma sono parole. E agli italiani non ogni scuola economica e fronte politico leggermente negativo, per il lavoratore con bastano; tanto meno ai falchi dell'Unione non fanno mancare i loro strali. C'è Tito un reddito pari alla media di contabilità europea che chiedono altri 3,3 miliardi di Boeri, economista dì sinistra, che parla di nazionale (cioè 29.561 euro). tagli subito e 14 l'anno prossimo. Pende «manovra dimezzata» e punta il dito sugli Le imprese avranno altri sostegni co- sulle nostre teste una procedura per aver effetti in busta paga della liquidazione me la riduzione dell'Irap (2,7 miliardi), infranto il Patto di stabilità sia sul debi" anticipata, sui veri costi della decontri- mentre le partite Iva possono versare to, che continua a salire, sia sul deficit buzione per i nuovi assunti, sulla incerta un'imposta sostitutiva forfettaria del 15 che sfonda il tetto del3 per cento. A quel natura dei risparmi di spesa comunque per cento, il che potrebbe interessare fi" punto, il Paese piomberebbe di nuovo nel inferiori agli annunci governativi. Dalla no a l milione di contribuenti, circa un DOZZO dell'austerità senza via d'uscita. III minoranza del Pd si leva la voce di Stefano quarto dei titolari. Tuttavia i ceti medi, Fassina che sul Foglio giudica la manovra sia lavoratori autonomi sia dipendenti, addirittura recessiva, in contrasto con il hanno la forte sensazione che alla fine ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan pagheranno di più. e con l'opinione della banca centrale. Le ultime notizie dimostrano che non Ma le critiche più abrasive vengono da si tratta solo di impressioni. l piemontesi due voci non schierate: per Nicola Rossi, si preparano a una stangata di 73 miliardi economista di scuola Bankitalia ed ex se- a causa dell' addizionale Irpef calcolata ai natore Pd, si doveva e si poteva fare di più; massimi dal governatore Sergio Chiampa" è d'accordo anche Luca Ricolfi il quale ha rino (P d) . Figuriamoci che cosa accadrà scritto sulla Stampa che (da manovra del nel Lazio o in Campania. Tutte le ammini" governo non è né buona né cattiva, ma è strazioni locali, a cominciare dai comuni, . giocano al rilancio per compensare i 6,2 debole, molto debole». Valeva la pena dI mI'1'lard'l d'I tag l'I (4 d' . deIl e .. ., el qua l"l a canco .. . ".. . schiaffeggiare tutto e tutti per COSI poco? II . l ' .. regIOnI), proprIO uno del rIschi paventatl , ff t Le et o su a cresCIta non so o e mlmII1II II1II enllnOlllllsteICS chel l trl Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 82 Codice abbonamento: 068391 lall Settimanale PANORAMA. Data 19-11-2014 Pagina 55/57 Foglio 2/2 IN TEMA DI LAVORO, LEI CREDE CHE IL PREMIER MATTEO RENZI STIA FACENDO QUEL CHE SERVE ... .. ' alla Sila politica ". all'Europa, a Confindustria, ai poteri forti .. , agli italiani Codice abbonamento: 068391 Non si esprime Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 83 Quotidiano Data Pagina Foglio 13-11-2014 1 1 /3 L'ANTIRENZISMO UNISCE LA STRANA DITTA SALVINI &LANDINI ANTAGONISTI DA TV GIAMPIERO TIMOSSI uelli della sinistra più tosta (ma sÌ, anche la più "cattiva") è da un pezzo che la buttano lì: «C'è Fausto Bertinotti dietro il progetto di lanciare in politica Maurizio Landini». E un istante dopo aggiungono: «CosÌ il fallimento è già certificato». Esatto, una cattiveria tira l'altra. Via, al fronte opposto. «Vero, mi hanno chiesto di candidarmi per il centrodestra alle prossime regionali, me lo hanno chiesto dentro la IL LEGHISTA CERCA Lega e fuori, grazie, ma non se ne farà nulla, in Liguria si deve candidare un ligure, mica siamo come gli altri che non sanno più che fare e buttano nella mischia Cofferati, cioè l'ex sindaco di Bologna», sostiene Matteo Salvini. Vite parallele del segretario generale della Fiom e del se- NSI LI O gretario federale della Lega Nord, del capo dei metalmeccanici della Cgil e dell'ex secessionista di lotta e non più di governo. Vite parallele e pure parallele convergenze. Solo un anno fa se le cantavano di santa ragione, soprattutto nei salotti della tv. Adesso i due, marciando sui binari dell'Italia ai tempi di Renzi, hanno già superato un paio di stazioni: non avranno viaggiato insieme, ma entrambi hanno raggiunto la meta. SEGUE »5 RAI DEL SEG IO DELLA F~ M Landini e Salvini i gemelli diversi dell'antirenzismo Per prima cosa si sono fatti largo come uniche alternative allo strapotere del premier e segretario Pd: l'ex sindaco di Firenze dopo il 40,8 raccolto alle Europee sembra viaggiare a cifre stellari, con certi sondaggisti pronti ad accreditargli pure un poco credibile 70% in caso di elezioni anticipate. Elezioni che non sembrano all'orizzonte, ma che prima o poi si faranno. «Meglio poi» meditano i due possibili antagonisti e in particolare il sindacalista nato 53 anni fa in provincia di Reggio Emilia. Le convergenze parallele finiscono qui? Pare di no, per esempio entrambi convergono sull'obiettivo di togliere di mezzo la riforma delRitaglio Lavoro e previdenza stampa nistra dall'ex ministro Pd Cécile Kyenge all'ex responsabile comunicazione della lista Tsipras, diventata (soprattutto) famosa per aver posato in bikini alla vigilia delle ultime Europee: «Mi hanno espresso la loro solidarietà dopo l'aggressione che ho subito aBologna. I gesti di entrambe mi hanno fatto molto piacere, quello della Kyenge mi ha in parte sorpreso. Nessuna sorpresa, invece, che il segretario del Pd Renzi non si sia degnato di fare una telefonata, un tweet, non un messaggio e neppure una dichiarazione. SÌ, lo trovo scandaloso, ma lui è fatto cosÌ». Trasversalmente, sulla sponda sinistra, quella opposta, dopo le manganellate ai lavoratori delle acciaierie di Terni ecco che Landini incassa la telefonata (subito smentita) di Renzi, ma soprattutto dialoga con il titolare degli Interni, già ministro e delfino con Berlusconi, ex alleato della Lega di Bossi e oggi esponente del Nuovo Centro Destra. Che strizza l'occhio ad non uso esclusivo del destinatario, riproducibile. Pag. 87 Codice abbonamento: dalla prima pagina le pensioni disegnato dall'ex ministro Fornero. Per Salvini si farà con un referendum, le firme sono già state raccolte, il quarantunenne eurodeputato milanese per festeggiare il traguardo raggiunto si è pure tagliato la barba e ora aspetta che il tutto venga ritenuto ammissibile dalla Corte Costituzionale. Per Landini non sarebbe neppure «in discussione» un'indicazione di voto sul referendum leghista, gli basta ribadire «io faccio il sindacalista e abbiamo (sull'argomento) proposte precise», ma è comunque chiaro che l'obiettivo è comune ed è quello di ritornare al precedente sistema pensionistico. Fine delle convergenze? Probabilmente no. Salvini e Landini stanno diventando sempre più trasversali in uno scenario politico (italiano ed europeo) che non riesce a cambiare gli obiettivi e allora prova a cambiare i protagonisti della scena. Illeghistaraccoglie consensi a si- 068391 Adestra easinistra, loro la vera opposizione sociale Quotidiano Data Pagina Foglio Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ne». Che tra un intervento radiofonico, un'intervista televisiva via Skype trova sempre il tempo di rispondere diretto al cellulare: «lo sono pronto a candidarmi per raccogliere quel 51 % di elettori di centrodestra che vogliono un nuovo punto di riferimento. Landini? Grintoso, pragmatico, come la Fiomconlaqualeèunpiacerelavorareinsieme, sulle questioni concrete delle fabbriche in crisi, sulla tutela dei lavoratori. Non è la Cgil, non c'entra nulla con chi è sempre proteso a salvaguardare non i diritti, ma vecchi privilegi.Nonèaffarmio,maachimelochiede rispondo che sarebbe un candidato perfetto da opporre a Renzi, ma ovviamente per un'area completamente diversa dalla mia, sempre se oggi si possa ancora parlare di destra e di sinistra». Prima o poi se ne riparlerà. Forse solo nel 2018, quando Renzi (come da recenti annunci) lascerà, quando la destra si sarà ricompattata probabilmente su Salvini. E quando, guarda casa, scadrà il mandato della segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. Allora Landini potrà decidere se sfidare quelli che l'hanno già sconfitto e cioè chi nella sfida interna al sindacato ha scelto lei e non il segretario Fiom. Oppure decidere di accettare il consiglio della sinistra, anche la più tosta, pure la più "cattiva". Intanto domenica scorsa, intervistato da LuciaAnnunziata, l'uomo dei metalmeccanici ha ammesso: «Politica? In questo momento non ci penso proprio». Tra quattro anni chissà. 068391 GIAMPIERO TI MOSSI Codice abbonamento: alI' estr~ma sinistra, quella dove naviga Lan dini: «E certo meglio dialogare con Landini che con Salvini, con lui mai, vada con Casa Pound». Così gli ex nemici diventano amici, se proprio non alleati almeno aperti estimatori. Ma, tornando a bomba, l'ultimo parallelismo convergente tra il leader verde della Lega e quello rosso dei metalmeccanici sta nei nemici. Nessuno dei due lo ammetterà mai, però i più insidiosi stanno ancoraneirispettivi e variegati schieramenti di appartenenza. Perché Bertinotti vorrebbe vedere il segretario della Fiom seguire le sue tracce? PerchédamesiilleaderdellaFiomèsottoposto a un pressing prima da Vendola (è di SeI l'ultima tessera di Landini prima che dive ntasse segretario) e adesso soprattutto daPippo Civati dissidente Pd ormai di lungo corso? Già, perché? Chi gli è vicino dice che anche questa insistenza ha creato più di un sospetto in Landini. Che intanto, in Parlamento, ha visto andare il suo braccio destro, quasi fosse una vendetta, il torinese Giorgio Airaudo, già numero due della Fiom. Andiamo allo schieramento opposto? Eccoci di ritorno da Salvini con una domanda: perché proporre a lui di candidarsi in Liguria dove un leader nazionale in ascesa rischierebbe di buscarle dal candidato della sinistra? «Ma no, è stato un gesto di cortesia, io vengo in vacanza in Ligu ria da quando avevo un anno, amo la Liguria, ma sono milanese e qui si deve candidare un ligure, lo troveremo, il resto sono balle». Non è una balla che Lega e Forza Italia, Edoardo Rixi e Sandro Biasotti abbiamo già un accordo per trovare un candidato «forte» esterno ai tradizionali schieramenti. Ovviamente con il via libera leghista di Salvini. Non è una balla che la resistenza interna contro il nuovo segretario in ascesa sia ancora viva nella Lega: non solo tra gli ex componenti del cerchio magico di Bossi, ma pure tra esponenti del nuovo che avanza, come la nuova signora Calderoli, Gianna Gancia, deus ex machina della Lega piemontese. Ovvio, Salvini non lo amme~teràmai: «Balle, laLegadiscute, maè unita. E la mia gente, sono i miei amici. Gli altri? Tanti a destra, ma pure a sinistra, perché per rinnovarci a destra dobbiamo ascoltare anche opinioni diverse dalle nostre. Qualche nome? I giornalisti Pierangelo Buttafuoco e Massimo Fini». Ecco qui il Matte o nordistasi differenzia da Matteo Renzi, che rispetto ai giornalisti preferisce gli editori. Salvini sobbalza: «Lui è il mio vero nemico, Matteo Renzi, i suoi accordi sottobanco che combatteremo non con lo scontro, ma ora con l'opposizione dura e al voto con le nostre proposte». Già, il voto, quello al quale sembrano condurre le convergenze parallele di Salvini e Landini, al momento gli unici antagonisti più o meno apparenti di Renzi. C'è chi gli ha ribattezzati gli Antagonistini. Al momento non è dato sapere se la definizione piaccia a Landini, impegnatissimo con i dettagli organizzativi per lo sciopero generale di domani. Certo non piace aSalvini: «Per me gli antagonisti sono quelli che rovesciano le macchi- 13-11-2014 1 2/3 ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 88
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