Rassegna Stampa di giovedì 13 novembre 2014

Rassegna Stampa di
giovedì 13 novembre 2014
SNALS / CONFSAL
Il Gazzettino - Ed. Udine
Il Mattino - Ed. Caserta
Testate on line
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PROTESTA DOPO I TAGLI AL FONDO PER LA RETRIBUZIONE ACCESSORIA
"VILLAGGIO", UNA STANGATA DALL'INPS
ARTICOLI PRESI DAL WEB
Scuola, Formazione, Università, Ricerca
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MILANO IN TILT, EVACUAZIONI E SCUOLE CHIUSE L'OTTAVA ESONDAZIONE DEL
SEVESO IN UN ANNO (C.Giuzzi)
IL PAESE WI-FI (R.Luna)
AL CLUSTER BIO-MED TARIFFE MODULARI. CHEF, SCUOLE, BANCHE
PARTECIPANO GRATIS (L.Contri)
SUI BANCHI FACCIAMO UNA BANCA (B.Stancanelli)
SESSUALITA', PERCHE' LA SCUOLA DEVE ALLEARSI CON LE FAMIGLIE (L.Moia)
CARTONIADI, PARITARIE DISCRIMINATE: PETIZIONE ONLINE
E I SOLIT ANTAGONISTI SI PREPARANO A DISTRUGGERE TUTTO (Fra.mus.)
IL PAPA' DI LUPO ALBERTO E GLI STUDENTI DI 300 ISTITUTI PER LA BIODIVERSITA'
A LEZIONE DI CARITA' E GIUSTIZIA DA RUSESABAGINA L'"EROE" DI HOTEL
RWANDA (M.Rosboch)
SE LA LEGGE DI STABILITA' TRONCA LA SUSSIDIARIETA' E LA LIBERTA' DI
INIZIATIVA (R.Farina)
LE RIFLESSIONI SULLA BUONA SCUOLA
ABBANDONO SCOLASTICO, MILIARDI DI PIL PERDUTI (L.Scalettari)
"INGLESE ALLA MAURITA'? GLI STUDENTI SONO PRONTI"
IL GIUDIZIO? TOCCA AL LICEO
SCUOLA, IL '68 AL CONTRARIO: I 6 DIVIETI DI PRESIDI CHE FANNO DISCUTERE
TELECAMERA, TRIVELLA, CAPO MISSIONE LASSU' C'E' (ANCHE) LA SCIENZA
ITALIANA (G.cap.)
TEST DI MEDICINA, IL TIMORE DEI RETTORI: "ANNO ACCADEMICO PREGIUDICATO"
DRAGHI: I PAESI TROPPO INDEBITATI HANNO GIA' PERSO LA SOVRANITA'
UNIVERSITA', METODI ALL'ALTEZZA DI COMUNITA' SERIE E CIVILI
LA BICOCCA ALLA RICERCA (L.Contri)
ROMA TRE, DRAGHI CONTESTATO DAGLI STUDENTI "LAVORO PER L'ITALIA"
SOSPESO IL PROF DELLA SAPIENZA CHE CHIAMO' SCHETTINO A LEZIONE
TEST DI MEDICINA I RETTORI: "E' A RISCHIO L'ANNO ACCADEMICO"
Int. a E.Gaudio: CERVELLI IN FUGA (A.Angeli)
MEDICINA, FACOLTA' IN TILT I RETTORI: TROPPI ISCRITTI (M.Esposito)
Int. a G.Paolisso: "COSI' LA SUN DIVENTERA' POLO D'ECCELLENZA SARANNO
PREMIATI GLI STUDENTI MIGLIORI" (M.La penna)
ONUNE E GRATIS I NUOVI CORSI PER TUTTI DEL POLITECNICO (L.De vito)
"IN ITALIA IL RECORD DI CAMBI DI GOVERNO CHE CEDEREI AD ALTRI" (Li.p.)
NAPOLITANO: EXPO DEVE ANDARE BENE, CI METTIAMO LA FACCIA (E.Soglio)
NON C'E' PACE ALL'ISTITUTO DI GEOFISICA (C.Vanghetti)
TROPPI STUDENTI A MEDICINA I RETTORI LANCIANO L'ALLARME: "ANNO
ACCADEMICO A RISCHIO" (P.Ferrario)
MEDICINA, PROF CACCIA DALL'AULA LE MATRICOLE ENTRATE CON IL TAR: "SIETE
IN TANTI, NON E' SICURO"
A MEDICINA MATRICOLE A QUOTA 930, CONTRATTI PER 10 DOCENTI (DP)
"TROPPI STUDENTI, VIA I RIAMMESSI" E IN AULA E' LOTTA. SENZA QUARTIERE
TEST MEDICINA, SOS DELLE UNIVERSITA' (A.Fiasconaro)
Economia, Lavoro, Previdenza
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13/11/2014
MA LA PRIORITA' E' IL NUOVO LAVORO (L.Palmerini)
INPS, FINITE LE MISURE PER GLI ESODATI TREU: ILLEGITTIMO SVALUTARE LE
PENSIONI (D.Colombo)
JOBS ACT, PIU' VICINA LA FIDUCIA (G.Pogliotti)
AST, UN TAVOLO PER LIBERARE L'AUTOSTRADA (C.Casadei)
"VIA ALTERNATIVA AI LICENZIAMENTI ALL'OPERA DI ROMA" (A.Cherchi)
AD OTTOBRE LA CIG CRESCE DEL 19,3% (S.u.)
BARILLA, INTEGRATIVO DA 550 EURO. (F.Prisco)
FIAT, INCONTRO SUL CONTRATTO (F.Greco)
DA GENNAIO DEBUTTA IL NUOVO ISEE A DUE CORSIE (F.Milano)
LE CASSE CHIEDONO LO STOP ALL'AUMENTO DELLA TASSAZIONE (A.Marini)
PAROLA ALLA "BASE" PER DECIDERE IL FUTURO DEI PERITI INDUSTRIALI
L'ITALIA IN PIAZZA E I 22 GIORNI DI FERMO (D.Di vico)
PROTESTA L'AST DI TERNI, AUTOSTRADA BLOCCATA (F.Di frischia)
UN GIOVANE SU DUE VUOLE INIZIARE CON UN IMPIEGO IN ITALIA E STUDIA CON
UN "LAVORETTO" (G.Ferraino)
LA MINORANZA PD PRONTA A DIRE TRE NO (G.De marchis)
CGIL: "SCIOPERO GENERALE". PD: "IL PONTE E' SERVITO" (L.Grion)
E' FUGA DEI GIOVANI DALLA CAMPAGNA UNDER 35 SOLO IL 5% DEGLI
AGRICOLTORI (J.Meletti)
ARTICOLO 18, SI TRATTA "APERTI ALLE MODIFICHE PUR DI PARTIRE A GENNAIO"
Int. a R.Nigro/C.Van eikema: "SIMONE", LE FIRME DEGLI ORCHESTRALI CONTRO LO
SCIOPERO (S.Cappelletto)
ITALICUM, IL PATTO RENZI-CAV REGGE (A.Ricciardi)
LICENZIAMENTI DISCIPLINARI, COSI' SI CAMBIA (G.Franzese)
L'INPS: "SALVAGUARDATI TUTTI GLI ESODATI"
FURLAN, BATTI UN COLPO...
TFR BLUFF
RENZINOMICS, CHE TRISTE FALLIMENTO (S.Cingolani)
MARCHINI: "IL CDA HA DECISO IN PERFETTA BUONA FEDE"
TEATRO DELL'OPERA DI ROMA FUORTES: "NO AI LICENZIAMENTI MA SOLUZIONI
ALTERNATIVE" (C.Antini)
LA STRANA DITTA SALVINI & LANDINI ANTAGONISTI DA TV (G.Timossi)
CAMBI MANIPOLATI, MAXI-MULTE PER I SEI BIG (L.Maisano)
FRANE E LAGHI AL COLLASSO, DUE MORTI (L.Berberi)
I CONFINI DELL'OTTIMISMO (P.Acot)
I TEST BCE AFFONDANO MPS ROSSO 9 MESI A 1.15 MILIARDI RETTIFICHE PER 2.6
MILIARDI (A.Greco)
CARCERAZIONE PREVENTIVA SOLO IN CASI ESTREMI (F.Grignetti)
Int. a A.Altavilla: "IN EUROPA PERDITE RIDOTTE FACCIAMO PIU' EFFICIENZE"
Quotidiano
ILGAZZETTINO
UDINE
Data
Pagina
Foglio
13-11-2014
9
1
regioneillbreve
DIRIGENTI SCOLASTICI
Protesta dopo i tagli al fondo
per la retribuzione accessoria
UDINE - Congelate le paghe dei dirigenti
scolastici. È l'effetto del taglio dell'l1per
cento alla dotazione del fondo per iI
salario accessorio deciso dal ministero.
La scelta, denunciano i sindacati Anp-Cida, Snals-Confsal, Flc-Cgil, Cis l e UiI
scuola del Friuli Venezia Giulia, ha
congelato gli aumenti del contratto integrativo regionale 2012-13 e si somma al
blocco del contratto nazionale, fermo al
2009.
Codice abbonamento:
068391
IX
Ritaglio
SNALS
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 4
Mer, 12/11/2014 11:33
Ministro Giannini a Milano ma sindacati lombardi non
partecipano ad incontro
di redazione
Oggi 12 novembre il Ministro Giannini sara' presente a Milano, una delle ultime
tappe nel tour di presentazione della "Buona Scuola" del governo Renzi.
I sindacati lombardi dichiarano che "Il format dell'incontro, ad inviti, risulta di
pura facciata, stile passerella istituzionale. L'invito alle OO.SS. ad essere
presenti con un unico portavoce in rappresentanza di cinque Organizzazioni
(Cgil-Cisl-Uil-Snals-Gilda) e con il vincolo di 3 minuti di intervento, è di presa
in giro e conferma che la consultazione del Governo sul piano scuola sa più di
propaganda che di ascolto. "
I sindacati - riferisce l'agenzia ADNkronos - definiscono inoltre il piano del
governo per la 'buona scuola' "non credibile": "non è finanziato, non parla mai
del contratto e delle relazioni con le organizzazioni dei lavoratori" spiegano i
sindacati. E annunciano che faranno avere alla Giannini un documento nel
quale esporranno le proprie critiche al piano. Tra gli argomenti più caldi, il
rinnovo del contratto, la cancellazione degli scatti di anzianità e l'istituzione del
'registro nazionale' che, secondo le organizzazioni sindacali, prelude alla
introduzione di un sistema a chiamata diretta dei dirigenti.
15:06 12 NOV 2014
Scuola: sindacati Fvg, assemblea per congelamento
paghe dirigenti
(AGI) - Trieste, 12 nov. - Il congelamento anche in regione delle paghe dei
dirigenti scolastici e' stato al centro di un'assemblea tenutasi all'istituto
Marinoni di Udine, convocata dalle segreterie delle organizzazioni sindacali di
categoria, Anp-Cida, Snals-Confsal, Flc-Cgil, Cisl e Uil scuola. E l'effetto del
taglio del fondo unico nazionale per la retribuzione di posizione e di risultato,
deciso unilateralmente dal Miur. La riduzione, pari all'11% dell'ammontare
complessivo del fondo, - precisa una nota - ha di fatto "azzerato" il contratto
integrativo 2012-2013, gia' firmato a livello regionale, e stroncato sul nascere
le trattative sull'annualita' successiva. I dirigenti lamentano gia' il blocco della
contrattazione nazionale, ferma al 2009 per tutti i lavoratori della scuola e del
pubblico impiego, e l'aumento dei carichi di lavoro dovuto agli accorpamenti di
sedi e istituti, che hanno determinato un crescente ricorso alle reggenze. (AGI)
Ts1/Sep
12/11/2014
Paghe 'congelate', dirigenti scolastici sul piede di
guerra
Ridotto dell’11% il fondo nazionale per il salario accessorio: in regione
bloccato l’integrativo
Congelate anche in regione le paghe dei dirigenti scolastici. È l’effetto del taglio
del fondo unico nazionale per la retribuzione di posizione e di risultato, deciso
unilateralmente dal ministero dell’istruzione. La riduzione, pari all’11%
dell’ammontare complessivo del fondo, ha di fatto “azzerato” il contratto
integrativo 2012-2013, già firmato a livello regionale, e stroncato sul nascere
le trattative sull’annualità successiva. "Un’ulteriore mazzata sulle paghe dei
dirigenti - sostengono in una nota congiunta Cida, Snals-Confsal, Flc-Cgil, Cisl
e Uil scuola Fvg -, già penalizzati al blocco della contrattazione nazionale,
ferma al 2009 per tutti i lavoratori della scuola e del pubblico impiego, e
dall’aumento dei carichi di lavoro dovuto agli accorpamenti di sedi e istituti,
che hanno determinato un crescente ricorso alle reggenze".
Il problema è stato al centro di un’assemblea tenutasi all’istituto Marinoni di
Udine, convocata dalle segreterie delle organizzazioni sindacali di categoria,
Anp-Cida, Snals-Confsal, Flc-Cgil, Cisl e Uil scuola, che hanno raccolto l’appello
dei dirigenti a mobilitarsi per il ripristino del fondo nazionale e per la difesa
delle retribuzioni.
11 Novembre 2014 15:30
Quota 96, ancora incerti gli effetti della sentenza di
Salerno
Scritto da Franco Rossini
Sono una docente scuola primaria. Sono nata il 26/07/1951 e sono tuttora in
servizio. Alla data del 31/12/2011 possedevo 34 anni, 3 mesi e 7 giorni di
contributi tra INPS-EX CPDL- 6 mesi di disoccupazione- 6 mesi di maternità
obbligatoria e un periodo di maternità facoltativa non ancora riscattato nè
quantificato (ho avuto due gemelli nel 1976: mi spettano 6 mesi o un anno?).
Ho saputo che, in questi giorni, un giudice di Salerno ha concesso la pensione
a 42 docenti Q96. Questo diritto varrà solo per loro o sarà esteso a tutti coloro
che si trovano nella stessa situazione (Q96 al 31/08/2012)? Vorrei sapere
quando potrò andare in quiescenza e in che modo (contributiva?retributiva?) e
se possibile a quanto ammonterà. Considerando che ho una pensione di
reversibilità, mi conviene aspettare e andare con la retributiva (dal 2018?) o
dal 1/09/2015 con la contributiva?
La questione dei Quota 96 della scuola è nota a tutti da tempo. Attualmente
non siamo riusciti a prendere visione del testo della sentenza emessa dal
tribunale di Salerno promossa dallo Snals. Pertanto non è possibile risalire alle
motivazioni che hanno portato a tale decisione. Nè si conosce se sarà
promosso dal Miur ricorso in Appello.
La sentenza produrrà effetti nei confronti dei ricorrenti ma potrebbe essere,
comunque, un importante precedente per ricorsi individuali o collettivi
promossi da altri interessati. La questione potrebbe, da altro verso, anche
aprire ad un intervento della politica. Il Governo, attualmente, ci pare contrario
alla soluzione della vicenda non solo per ragioni economiche quanto piuttosto
per evitare che lavoratori di altri comparti accampino ulteriori pretese e per
scardinare la Riforma del 2011.
Per quanto riguarda la pensione con le nuove regole si conferma che la lettrice
potrà accedere alla prestazione di vecchiaia nel 2018 al perfezionamento di 66
anni e 7 mesi di età. La prestazione sarà determinata con il sistema di calcolo
retributivo sino al 31.12.2011 e contributivo sulle quote di anzianità maturate
dopo il 1° gennaio 2012. In alternativa, resta la possibilità di accedere alla
pensione con l'opzione donna, ottenendo, però, un assegno calcolato con il
sistema contributivo e, dunque, mettendo in conto un taglio di circa il 25%
(almeno) su quanto verrebbe percepito con le normali regole. La riduzione,
come osserva giustamente la lettrice, può essere compensata dalla titolarità
della pensione di reversibilità ma non è possibile indicare, nel caso specifico,
quale ipotesi sia, da un punto di vista economico, piu' conveniente.
12 novembre 2014
Assemblea sindacale dirigenti scolastici scuole della
Basilicata
Di Redazione •
Le organizzazioni sindacali regionali Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals
Confsal e ANP Cida rappresentative dell’Area V della Dirigenza Scolastica,
hanno indetto oggi un’assemblea sindacale rivolta a tutti i Dirigenti Scolastici in
servizio presso le scuole della Basilicata per discutere in particolare della grave
situazione retributiva determinatasi a seguito della quantificazione del Fondo
Nazionale per retribuzione di posizione e risultato dei dirigenti scolastici
comunicata dal MIUR ilo 6 novembre 2014. Lo sottolineano in una nota Flc Cgil
Basilicata, Cisl Scuola Basilicata, Uil Scuola Basilicata, Snals Basilicata e ANP
Basilicata.
L’assemblea – continua la nota – respinge la logica della penalizzazione della
dirigenza scolastica, sulla quale gravano carichi di lavoro crescenti; rileva la
contraddizione rispetto alla proclamata volontà di valorizzare la Scuola,
contenuta nel recente documento governativo denominato “La Buona Scuola”;
impegna le Segreterie Nazionali e Regionali delle OO.SS. a mettere in campo
iniziative di lotta adeguate alla gravità dei problemi, indicando la necessità di
promuovere una manifestazione nazionale e, in aggiunta, una serie di
manifestazioni regionali, indicando, per la Basilicata, l’opportunità di svolgere
detta manifestazione presso la sede dell’Ufficio Scolastico Regionale.
Espressa inoltre l’esigenza di promuovere forme di lotta capaci di dare visibilità
presso l’opinione pubblica delle problematiche della dirigenza scolastica,
incaricata di gestire l’autonomia funzionale della Scuola, costituzionalmente
sancita, senza la disponibilità delle risorse necessarie.
Quotidiano
la Repubblica
Data
Pagina
Foglio
13-11-2014
32/33
1 /3
R2/U~A
Miracolo Estonia
benvenuti nel paese
dove la vita
scorre senza fili
L'Estonia è la prima vera "digitaI nation" al mondo
scuole e degli
Qui Internet è un diritto, ilI
un
l'SOl){) delle faITIiglie
gli affari
online
Una rivoluzione nata anche da uno shock: la prima
L
VERA
cybelWarglobale.Ascatenarlal'ingornbrante
. .
SlCUnSSlI111
2007.
VICInO russo
'"
ALLE PAGINE 32 E33
CON UN ARTICOLO
DI FABIO CHIUSI
TALLlII1I11
è vero che Internet non ha confini e
che, come lo spirito
santo, è in ogni lu<r
go, basta che ci sia
la rete. n paese di Internet esiste. Sta in Europa, fra la Finlandia e la Russia, in uno Stato che
ci sembra piccolo solo perché è
quasi disabitato, appena un milione e trecentomila abitanti,
come Milano; ma in realtà l'Estonia, di questo stiamo parlando, è più grande della Danimarca e dell'Olanda, solo che qui, a
parte qualche città, ci sono chilometriechllometrididistesedi
foreste e ghiaccio. È lo scenario
di Frozen, il film della Disney
che infatti ne ha mutuato i col<r
ri della bandiera nazionale:
bianco nero e azzurro.
Mala verabandierachesventola nelle mappe che ti consegnano nell' aeroporto di Tallinn
(dove il wifi è libero, gratuito e
velocissimo) o negli hotel del
N
fiabesco centro storico protetto
dall'Urìesco,è quella di Skype,il
servizio di telefonia via Internet
inventato da uno svedese e da
un finlandese, ma sviluppato
qui nel 2003. «Siamo il paese di
Skype», è il messaggio chespacciano con una leggera forzatura
storica (anche se la prima frase
pronunciata su Skype fu in effettiinestone, uTere,kassakuuledrnind?Ciao,misenti?").
Malaveritàèchel'Estoniaoggi è molto di più: è il modello di
quello che potremmo diventare, la prima vera Digital Nation
del mondo. Unposto dove Internet è un diritto, ma in un certo
senso anche un dovere; dove
quasi tutto avviene online ma i
tuoi dati personali sono considerati sacri e puoi sapere immediatamente chi li ha consultati e
perché; e una società dove il g<r
verno può prendere informazioni basandosi su quello che i
cittadini stanno facendo in tempo reale. n governo dei big data.
l'Illuminismo digitale realizzato.
Funziona? Partiamo dai numeridibase.Il100percentodel-
Ritaglio
Scuola: testate nazionali
stampa
ad
uso esclusivo
le scuole e degli uffici pubblici
oggi hanno un computer, 1'80
per cento delle famiglie hanno
accesso alla rete tramite un pc e
il 97 per cento degli affari si fanno online. «Mi chiedo come faccia il rimanente 3 per cento... »,
dice ironicamente Siret Shutting, la funzionaria del governo
che sta presentando le meraviglie di e-Estonia a un gruppo di
africani venuti ad imparare.
Ogni giorno, dice, c'è almeno
una delegazione proveniente
da qualche parte del mondo che
sbarcaaTallinnpercapirecome
si fa a vivere in una società totalmente digitale. C'è un segreto? Una bacchetta magica? Oppure servono tantissimi soldi?
La risposta è spiazzante: «Abbiamo scommesso tutto su Internetperché siamo pochi eperché siamo poverh>, sostiene
Taavi Kotka, il chief information officer del governo. È un
giovane ingegnere con un passatodastartupper e una visione
molto radicale di come si fanno
le cose: «Se una piattaforma
informaticanonfunzionabene,
meglio buttarla giù e rifare tutdel
destinatario,
non
""
<I
@
"
to daccapo piuttosto che metterci una toppa». La svolta digitaledidodiciannifalaspiegacosì: "Per noi è stata una questi<r
ne di vita o di morte, di sicurezzanazionale. Non avevamonessun altro modo per portare i
servizi pubblici in posti remoti
con pochissime persone. Dovevamo trovare un modo per s<r
stituire i dipendenti pubblici
con le macchine. Oppure sparire. Sa, noi abbiamo un vicino
piuttosto ingombrante... ».
La Russia, non c'è bisogno di
norninarla. In un paese dove il
40 per cento degli abitanti sono
di origine russa, dove l' occupazione sovieticaèdurata 50 anni,
fino al 1991; e dove l'ultimo
umorso" del vicino è stato così
recente che tutti lo ricordano
bene. Erail 2007 ,ilgovernoaveva deciso di spostare la statua ai
caduti sovietici - chiamati Ui liberatori di Tallinn" - vicino ad
un cimitero, «dove meritava di
stare», erano scoppiati violenti
disordini per le strade e l'Est<r
nia divenne il primo paese del
mondo a subire una cyberwar,
un attacco informatico in piena
riproducibile.
Pag. 7
068391
TALLlNN
bandiera che
sventola nelle mappe
che ti consegnano nell'aeroporto di Tallinn (dove il
wi-fi è libero, gratuito e vel<r
cissimo) è quella di Skype, il
servizio di telefonia via Internet sviluppato qui nel 2003.
A
Codice abbonamento:
RiCCARDO LUNA
Settimanale
PANORAMA.
Data
Pagina
Foglio
19-11-2014
68
1
If I
I
Versamenti di 10 euro, un interesse del 3 per cento e donazioni a favore di una onlus
ugandese. Così una quinta elementare di Roma impara (e insegna) l'arte del risparmio.
di Bianca 5tancaneUi
er tutti, dal direttore ai contahili, il
omento magico è la «quadratu»: quando, chiuso lo sportello, si
omincia la conta dei soldi, si fa la
somma dei versamenti annotati su
distìnte e libro mastro e si confrontano i risultati. A volte, un conto non
torna e c'è sempre qualcuno che avverte,
preoccupato: «Attenti o facciamo fallire
la banca». Stravagante? Neanche troppo,
se la banca in questione ha sede al primo
piano di una scuola e la clientela è fatta di
bambini dalla materna alle elementari. E
soprattutto se gli impiegati allo sportello
non hanno più di lO anni.
Succede all'Istituto comprensivo di piazza Capri a Roma, nel quartiere di Monte
Sacro, diretto da Antonio Gaeta. Ogni venerdì, i 22 alunni di una quinta elementare
aprono la Banca dei ragazzi. Elegantissimi,
in camicia bianca e cravatta scura, sotto
l'alta sorveglianza delle maestre Antonella
Mazzara e Anna Rosa Giallonardo, per due
ore bambini e bambine ricevono i depositi
dei loro compagni, dalla materna in su, e li
annotano, con tanto di timbro, sui libretti.
Quei soldi (mai più di lO euro a testa, per
evìtare speculazioni) andranno a confluire
su un deposito aperto presso la Banca di
credito cooperativo, che lo remunera a un
tasso speciale del3 per cento. Finito l'anno
scolastico, un genitore commercialista, che
ha informatizzato i conti di tutti i bambini,
provvede a disnibuire gli interessi ai piccoli
risparmiatori.
«È un modo per insegnare ai bambini
il valore del denaro e far loro capire che il
poco di oggi, messo da parte, può diventare
molto» spiega Mazzara. Sperimentato in
Sicilia, dove la maestra ha insegnato per
anni prima di trasferirsi a Roma, il progetto
originario si è esteso ad altre scuole, mantenendo illogo Bdr, Banca dei ragazzi. L'idea è insegnare, insieme, il risparmio e la
generosità. Nella scuola, accanto alle due
casse per i versamenti, c'è un terzo banco
con un salvadanaio: accoglie le donazioni
dei bambini per la onlus Byelo, che gestisce
un orfanotrofio in Uganda. Un euro basta a
garantire 20 pasti e, con le offerte dei bambini romani, due ragazzi hanno già potuto
cominciare gli studi superiori. Uno di loro
ha scritto ai suoi piccoli finanziatori: vuole
diventare medico o, se non ci riesce, pilota.
Chiuso lo sportello, in classe le maestre
dì piazza Capri insegnano altre forme di
risparmio: non sprecare energia elettrica,
acqua e risorse. Capita che i bambini, tornati
a casa, facciano la ramanzina a papà e mamma: «Spegnete la luce quando uscite da una
stanza». I genitori, di solito, obbediscono. III
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3
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Affettività, la scuola
alleata delle famiglie
Documento del Forum
LUCIANO MOlA
Qualcuno forse si era illuso che l' emergenza educativa fosse solo una formula mediatica per mettere in luce un problema tutto sommato marginale. Come se, parlando di difficoltà educativa,
ci si riferisse a qualche caso isolato, episodico, comunque ininfluente sui
meccanismi delicati di quel grande e
complesso processo che riguarda la trasmissione dei valori da una generazione all' altra.
A
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3
I GIOVANI E L'EMERGENZA EDUCATIVA
Sessualità, perché la scuola
deve allearsi con le famiglie
Valorizzare le differenze, gli antidoti alle teorie del gender
E'
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accorgendo che non è così, che nessuno può chiamarsi fuori,
che convinzioni tanto assodate da risultare implicite e
scontate, sono già state sconvolte, spazzate via, disperse dal
ualcuno forse si era illuso che l'emergenza
vento perfido e infido in cui si mescolano le correnti di quei
educativa fosse solo una formula mediatica per tanti "ismi" più volte evocati (nichilismo, relativismo, egoismo,
mettere in luce un problema tutto sommato
individualismo e tanto altro ancora). E che quando queste
marginale. Come se, parlando di difficoltà
correnti investono la galassia dell' educazione e mettono in
educativa, ci si riferisse a qualche caso isolato,
discussione gli stessi fondamenti antropologici della nostra
episodico, comunque ininfluente sui
civiltà - come sta awenendo ormai da alcuni decenni e in
meccanismi delicati di quel grande e complesso modo addirittura vorticoso in questi ultimi anni - tutto
processo che riguarda la trasmissione dei valori da una
dev' essere riesaminato, rispiegato, rimotivato.
generazione all' altra. Ora anche gli ottimisti ad oltranza, quelli
comunque convinti che "noi non siamo coinvolti", si stanno
per farlo, occorre ripartire dalle fondamenta, dagli assi
portanti di quelle convinzioni profonde che costituiscono
la trama stessa dell' esistenza.
Nella grande galassia dell' emergenza educativa, parlare di
affettività e di sessualità significa andare al cuore di un
Documento del Forum delle associazioni
problema che investe il senso della
familiari per contrastare confusione culturale e vita, i progetti più importanti, le
relazionali, le
vuoto educativo. Insegnare a costruire relazioni dinamiche
dimensioni dell' etica e della
stabili in grado di assumersi responsabilità speranza. Ecco perché il Forum
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definitive, preziose per il futuro di tutti
Quotidiano
Data
Pagina
Foglio
delle associazioni familiari ha
awertito l'esigenza di concentrare i
punti chiave della questione in un
breve documento "Persona,
sessualità, affettività: per una
nuova alleanza educativa tra
famiglia e scuola" (si può leggere
integralmente sul nostro sito,
www.awenire.it) che ha il merito di
ribadire con chiarezza la verità
della questione. Nella bufera
ideologica in cui siamo immersi,
nutrita di tanti luoghi comuni e di
pesanti condizionamenti mediatici
e culturali, parlare di affettività e di
sessualità come" confronto
relazionale" tra uomo e donna
significa innanzi tutto compiere
una scelta coraggiosa. Ma tacere
sarebbe stato grave. Innanzi tutto ci
sono le richieste dei giovani.
ella banalizzante
sessuomania in cui sembra
che non ci sia più nulla da scoprire
e da chiarire, i giovani hanno invece fame di parole chiare,
capaci di orientare e di motivare. Non bastano le informazioni
tecniche, scientifiche, specialistiche offerte loro anche da
alcune iniziative scolastiche, spesso a senso unico. E non basta
neppure, all' opposto, l'elenco dei divieti e delle regole. «Urgescrivono gli esperti del Forum -l'adozione di una prospettiva
educativa: passare dal dare informazioni all' educare
all' affettività e alla sessualità». Ma a questo punto nascono i
problemi. Come trovare le parole giuste? Come modulare la
proposta capace da un lato di riportare equilibrio nella
confusa e spesso ambigua overdose mediatica senza d'altro
canto risultare bacchettoni o imbarazzati? Molti genitori
vorrebbero farsi carico di questo compito, ma spesso, fa
notare il Forum, «si fa fatica ad intercettare l'interezza della
domanda di significato che la sessualità umana custodisce ed
esprime, e di cui i giovani sono portatori». Del tutto
inopportuno però affidarsi totalmente alla scuola perché la
cosiddetta" Strategia nazionale per la prevenzione ed il
contrasto delle discriminazioni basate sull' orientamento
sessuale e sull'identità di genere", varata dal governo Monti
nel febbraio 2013, continua ancora a spandere i suoi effetti
deleteri. Abbiamo a lungo documentato sul nostro quotidiano
come alla base della "Strategia" ci sia un documento
concordato con 29 associazioni Lgbqt, senza il minimo
coinvolgimento delle associazioni dei genitori, la cui
ispirazione culturale sono le teorie del gender. Il grande
imbroglio di questa vulgata è noto: non si nasce uomini e
donne, ma ciascuno è stato costretto a modellare la propria
identità a causa di una serie di stereotipi culturali imposti fin
dalla più tenera età.
ibellandosi a questa" condanna biologica" e decidendo
iberamente se essere uomini o donne - e la scelta può
tranquillamente cambiare anche varie volte nella vita - si
entrerebbe in una dimensione di libertà autentica. Si nega in
questo modo l'evidenza biologica, cioè il dato di realtà, per
entrare in un mondo irreale e pericolosissimo, fondato su
desideri senza fondamento. Teorie pericolose che sono però
alla base di numerosi documenti dell'Oms e dell'Unione
europea. Anche nelle scuole italiane libri, strumenti didattici,
giochi ispirati al progetto "Educare alle diversità" non si
contano più. Percorsi, si legge nel documento del Forum,
«tanto ambigui quanto lesivi del fondamentale diritto dei
genitori ad educare i propri figli che la nostra Costituzione
tutela chiaramente». Ecco perché è urgente prendere
consapevolezza di questa situazione, scoprire gli obiettivi che
la originano e adottare tutti gli antidoti necessari per
annullarne gli effetti. Non è in gioco solo una questione
culturale, qui il rischio, enorme e devastante, riguarda il futuro
dei nostri giovani e quindi di tutta la società. «Corporeità e
sessualità sono dimensioni fondamentali della persona
umana... Essi non sono importanti solo sul piano affettivo, ma
su di essi si fonda l'essere e il fare famiglia, quindi il
matrimonio, la paternità e la maternità». Proprio ieri l'Istat ha
diffuso i dati 2013 sul numero dei matrimoni in Italia. Il
quadro è desolante. Per la prima volta si scende sotto quota
duecentomila.
e ragioni di questa flessione sono molteplici ma accanto a
tante cause strutturali (la contrazione delle nascite) ed
economiche (la mancanza di lavoro, di case a prezzi
accessibili, di politiche familiari favorevoli alle giovani coppie),
bisognerà cominciare a chiedersi quanto contino la
confusione culturale, il vuoto
educativo, l'incapacità di
orientarsi tra una molteplicità di
stimoli in cui la scelta del "per
sempre" risulta sempre meno
contemplata. Ecco perché è
importante da un lato combattere
le teorie del gender, dall' altro
«incontrare, amare, valorizzare la
sessualità umana e la differenza
sessuale» come premessa per
costruire relazioni stabili in grado
di assumersi responsabilità
definitive, preziose per il futuro di
tutti. In questa prospettiva il
Forum incoraggia le associazioni
dei genitori a rinnovare la
corresponsabilità educativa con la
scuola. «In Italia esiste un
autentico tesoro di piccole e
grandi buone prassi, portate avanti
da associazioni e movimenti, da
gruppi di genitori, o di docenti,
università, centri di ricerca. È
possibile attingere a tali proposte
per tessere la rete - conclude il
documento - tra famiglie
desiderose di custodire e coltivare
la bellezza della loro esperienza».
L
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N
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Sciopero sociale Domani scatta l'iniziativa che interessa sessanta città della Penisola. No al Job Act e alla riforma della scuola
Ei soliti antagonisti si preparano a distruggere tutto
.Domani è «social strike», lo
sciopero sociale europeo che
interesserà 60 città in tuttaItalia. Studenti, lavoratori, sindacalismo di base e conflittuale e
movimenti antagonisti in genere, si sono dati appuntamento in piazza per quella che sui
siti d'area, si specifica, <<fion sarà unadataisolatain un contesto di sostanziale pacificazione sociale».
Opposizione dura al jobs
act, quindi, ma anche allariforma della scuola, per una giornata che ha come base lo sciopero metalmeccanico di 24
ore della Fiom. Le fucine antagoniste sono da settimane in
fermento, e Roma è uno dei
punti di incontro delle varie re-
altà che si organizzano per le
mobilitazioni. A Milano è previsto il corteo dellaFiom, mentre nella Capitale si terrà un
corteo con partenza da piazza
della Repubblica e vari sit-in
tra cui aMontecitorio e sotto il
ministero dell'Istruzione in
viale Trastevere. Ieri all' universitàRoma Tre gli studenti hanno offerto un primo assaggio
della giornata di domani, contestando il presidente della
Banca centrale europea e scontrandosi con le forze dell' ordine. Domani, dunque, il rischio
di nuove tensioni è alto. Il pericolo maggiore arriva dalla possibilitàche nelle manifestazioni, sparse su tutto il territorio
nazionale, possano infiltrarsi
realtà antagoniste più dure,
che cercano lo scontro con le
forze dell' ordine a tutti i costi.
Sui siti d'area, inoltre, i messaggi pubblicati non sono confortanti. «Lo sciopero sociale
programmatico sul quale rintracciare i caratteri oggi impliciti di un'incompatibilità e organizzarli a partire dalla dimensioni sociali che si riaggregano sulla rigidità del non cedere al compromesso sul
nostro costo
Nella Capitale
sociale. Ciò significain priCorteo nel centro della città
moluogorape sit-in sparsi un po' ovunque
presentare
questa rigiditàin termini collettivi, per ricocrediamo non possa rappresentare una scorciatoiaretorinoscerci e, secondariamente,
ca per un esercizio di moviorganizzare la rigidità come
mento - silegge - Occorre guarminaccia nella pratica della
dare alla disponibilità sociale.
contrapposizione, per farci riconoscere».
In questo senso lo sciopero sociale rappresenta un terreno
Fra. Mus.
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Schierati Gruppo antagonista
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Il nuovo calendario artistico Snam
Il papà di Lupo Alberlo e gli studenti di 300 istituti per la biodiversità
• Un unico evento per premiare le scuole vincitrici della
prima edizione del progetto
educational «Storie che raccontano il Futuro», lanciare il
tema del concorso 2015 e presentare in anteprima il nuovo
Calendario Artistico Snam,
frutto della mano di Silver, il
papà di Lupo Alberto, che ha
realizzato le 12 tavole del calendario rielaborando, con il
suo tratto unico, i migliori lavori inviati dalle scuole per partecipare al concorso.
Questo il ricco programma
dell'appuntamento di ieri
all'Orto Botanico di Roma, al
quale hanno partecipato dirigenti scolastici, insegnanti e
alunni di alcune scuole pre-
Il concorso
Ieri all'Orto Botanico con Silver
premiati i tre elaborati migliori
Scuole
Coinvolte
quasi mille
in tutta Italia
miate, oltre ai rappresentanti
di Federparchi e Snam, che
nell'occasione hanno anche
inaugurato la mostra dei migliori elaborati che resteranno
espos ti fino a sabato 15 novembreperpoi toccareMilano, Torino, Napoli e Firenze.
"Storie che raccontano il Futuro. Viaggi alla scoperta della
Rete" èil progetto educaLional
promosso da Snam per le scuole, con il patrocinio del Ministero dell' Ambiente e della Tu -
tela del Territorio e del Mare e
in collaborazione con Federparchi-Europarc Italia. Patrizia Rutigliano, presidente Ferpi (Federazione Relazioni Pubbliche Italiana) ha detto: «Gli
scenari recessivi e la scarsa fiducia che da essi deriva, la necessità di tornare a generare fiducia hanno reso centrale per
le istituzioni l'obbligo di crearsi unareputazionevalidae solida, così come solide devono essere le relazioni con i cittadini
elecomunitàconcuiognigiorno si confrontano. Una responsabilità, questa, che acquisisceunadimensionemaggiore in un momento in cui la
percezione "positiva" della
Pubblica Amministrazione si
è ridotta visibilmente, non tanto per demeriti propri, quan to
per
una
propensione
"distruttiva" sempre più spiccata da parte della pubblica
opinione, figlia di un periodo e
di una congiuntura economica sicuramente non facili».
Il progetto mira a stimolare
nei bambini la personale e creativa rappresentazione della
biodiversità conriferimentireali al mondo delle infrastrutture energetiche. Sorprendente
l'adesione alla prima edizione
del concorso: oltre 2000 gli elaborati ricevuti, quasi lODO le
classi coinvolte, 333 le scuole
che hanno partecipato sull'intero territorio italiano.
R.C.
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Il concorso L'esposizione a Roma fino al15
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Settimanale
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L'ARTE DELLA POLITICA INTERNI
RIAPRE LA "WINTER SCHOOL" DI TORINO
A lezione di carità e
giustizia da Rusesabagina
l'''eroe'' di Hotel Rwanda
DI MICHELE ROSBOCH
Tra diritto e memoria
Alle lezioni, tenute da importanti e titolati docenti italiani e stranieri, segue
sempre un partecipato e sincero dialogo
con i relatori, mentre le serate sono dedicate all'incontro con personalità del nostro tempo: quest'anno il giornalista Domenico Quirico, Corrado Passera ed uno
dei protagonisti positivi della tragedia
del Rwanda, Paul Rusesabagina, le cui gesta sono state immortalate nel film Hotel Ruanda e al quale, proprio in occasione della Winter School, la città di Torino
conferirà la cittadinanza onoraria.
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Dopo l'edizione dell'anno scorso dedicata al tema delle "communities" quale ambito irrinunciabile per un adeguato sviluppo della libertà e delle libertà,
il tema dell'edizione 2014-2015 è "To
be just: questioni di giustizia e di memoria". Nella situazione odierna l'aspirazione e la realizzazione della giustizia nei diversi ambiti della vita associata
(diritto ed economia su tutti) si muovono infatti fra una dimensione "legale"
e il necessario alimento delle tradizioni
("memoria") da cui la mentalità e gli ordinamenti giuridici e politici possono e
debbono trarre la loro origine e la loro
linfa. Altrimenti la società diventa vittima delle astrazioni di cui giacobinismo
e giustizialismo sono fra le documentazioni più evidenti, a tutti i livelli.
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Fra gli altri saranno ospiti nelle tre
sessioni (14-16 novembre 2014, 23-25
gennaio 2015 e 27 febbraio-1 marzo
2015) il neo giudice costituzionale Nicolò Zanon, Jacques Attali (già consigliere del presidente francese Mitterrand), il
pro rettore dell'Università cattolica Francesco Botturi, Guido Tabellini, Mathias
Girel (Parigi), Lorenzo Cantoni (Lugano),
John Zucchi (Montreal) e il presidente
della Fondazione Memorial Arsenij Borisovic Roginskij (Mosca).
La Winter School è diventata sempre
più un momento significativo di formazione e di confronto, cercando sempre di
coniugare respiro ideale e competenze e
coinvolgendo nel corso degli anni attori
istituzionali di sempre maggior rilievo;
la scuola (oltre al sostegno della Regione
Piemonte, delle fondazioni bancarie torinesi e di sponsor privati) gode infatti del
patrocinio e della collaborazione scientifica di due università (Milano Cattolica e
Torino), del progetto Fulbright, delle Fondazioni De Gasperi e Ceur e del Centro
Studi Vasilij Grossman.
Rivalutare la politica come dimensione può essere possibile; ambiti liberi, positivi e partecipati come la Winter School
lo testimoniano.
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ICEVA ANNI FA IL FILOSOFO FRANCESE E.
Lévinas in un'intervista: «Se noi
fossimo stati in due, nella storia
del mondo ci saremmo fermati all'idea di
responsabilità, ma dal momento in cui ci
si trova in tre, si pone il problema del rapporto tra il secondo ed il terzo. Alla carità
iniziale si aggiunge una preoccupazione
di giustizia e quindi l'esigenza dello Stato, della politica. La giustizia è una carità
più completa».
Di questi argomenti si discuterà nella prossima "Winter School - L'arte della politica", che si inaugura con la prima
sessione venerdì 14 novembre a Rivarolo,
nei pressi di Torino. Come sanno i lettori di Tempi, la Winter School è una vera
scuola, nata anni fa dall'iniziativa di alcuni docenti e professionisti torinesi per
aiutare a formare una consapevolezza politica. Senza discipline di partito o ordini
di scuderia, i partecipanti alle tre sessioni
residenziali possono ascoltare lezioni di
alto livello di argomento storico, giuridico, economico e filosofico attorno a un tema scelto per ogni edizione.
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Tra gli ospiti delle serate della prossima
Winter School figura anche il ruandese Paul
Rusesabagina, soprannominato lo "Schindler
d'Africa" per le tante vite salvate dal
genocidio del 1994 (in basso con Don Cheadle,
che veste i suoi panni nel film Hotel Rwanda)
Settimanale
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27
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AVETE IN MENTE "PORTOFRANCO"?
Se la legge di stabilità
tronca la sussidiarietà
e la libertà di iniziativa
DI RENATO FARINA
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Che cos'è la politica di sussidiarietà? È il favorire in ogni modo quel che nasce fuori dai piani quinquennali dello Stato organizzatore delle vite di tutti e fa star meglio la gente.
La legge di stabilità nei capitoli dedicati alla scuola fa il contrario. Le risorse sono tutte destinate alla assunzione dei precari. Nessun criterio di merito o di giustizia. Un'infomata con cui
il Partito democratico garantisce il suo blocco sociale avendone
in cambio voti. Il guaio è che queste risorse sono reperite a danno di tutte quelle associazioni di insegnanti, dirigenti, genitori
che, con la loro libera iniziativa, in questi anni hanno concorso
a combattere l'abbandono e la dispersione scolastica, ad aiutare i tanti ragazzi in difficoltà. Si vogliono cancellare anche enti
che operano nel campo della tossicodipendenza che si avvalgono dell'aiuto di personale distaccato.
Allo stesso modo di Portofranco saranno danneggiate l'Associazione nazionale dei presidi o l'associazione dei maestri
cattolici o le associazioni dei docenti che fanno ricerca per la
valutazione e la didattica, trasmettendo nuovi metodi di insegnamento. Possibile che non si riesca a contrastare questa deriva
statalista che sta dietro nella pratica alle parole liberali e sussidiarie del governo? Forza, mettiamoci insieme. Nudi, ma libertà di educazione per le famiglie. Certo: siamo sicuri che anche
sotto persecuzione, iniziative come Porto franco andranno avanti lo stesso. Ma perché accettarne in silenzio la mortificazione?
del
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LA POLITICA NON DEVE FARE
GRAN CHE: ESSA ESISTE PER IL
BENE COMUNE, HA IL COMPITO
DI PROMUOVERE CIÒ CHE FA
STARE TUTTI MEGLIO. VOLO PIÙ
BASSO: POLITICA, GOVERNO
E PARLAMENTO, ALMENO NON
DOVREBBERO UCCIDERE CIÒ CHE
NASCE LIBERAMENTE E GENERA
NUOVE FORME DI WELFARE
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Ad esempio leggere le leggi.
Forse non lo si fa per evitare questo noioso bisticcio scioglilingua. Giudizi sulla base delle conferenze stampa. Poi
basta studiare le carte e casca l'asino. In questo caso, casca Renzi, con tutta la sussidiarietà che sarebbe anche la ragione sociale per cui il Nuovo centrodestra (Ncd) partecipa a maggioranza e governo.
Avete in mente Portofranco? Per chi non fosse informato è
una delle più belle e spettacolari iniziative di condivisione che
oggi fioriscono in Italia. Insegnanti dedicano gratuitamente il
loro tempo a ripassare le lezioni con gli studenti che fanno fatica. Mi sto esprimendo in termini patemalistici, e mi scuso. So
che sono esperienze potenti, illuminano un mondo dove finalmente ciascuno ha un nome e perciò vale, bravo e capace oppure no, è degno di uno sguardo, di spartire il pane del sapere con
lui. Fuori dal contesto canonico di registro, voto, bidello, promosso, bocciato. Un aiuto. E si evita così l'abbandono scolastico,
il tutto senza alcun onere per le famiglie. Al di là dei risultati
specifici, c'è dentro queste esperienze un aspetto di gratuità che
è proprio quel che fa andare avanti il mondo, e non lo fa rotolare all'inferno. La politica non deve fare gran che: siccome essa
esiste per il bene comune, ha il compito di promuovere ciò che
fa stare tutti meglio. Ho esagerato. Volo più basso. Che la politica, il governo e il parlamento, almeno non uccidano ciò che nasce liberamente tra le persone, nella società, ed è utile alle persone, generando nuove forme di welfare dal basso.
Invece sta accadendo qualcosa che tarpa le ali e rischia di far
appassire quel che nella scuola fiorisce al di fuori del rapporto
istituzionale Stato-scuola-insegnanti-studenti. È così facile calpestare i fiori e fingere di non avvedersene.
Accade che la legge di stabilità pialli via, per quanto riguarda la scuola, tutto quello che non appartiene rigidamente ai
soggetti appena citati. I corpi intermedi, le associazioni libere,
vengono privati di ossigeno. Il numero di insegnanti distaccati
per coordinare e dirigere questa meraviglia di esperienza sarà
drasticamente ridotto. Non si tagliano le spese: si stronca il bene, si dà un segnale di profondo disprezzo per la libertà di iniziativa solidale.
I SONO COSE CHE NON SI FANNO.
Settimanale
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ANQUAP
Le riflessioni
sulla Buona Scuola
Si chiude in questi giorni la
consultazione partita il15 settembre su La Buona Scuola.
Attraverso un questionario diffuso su I web, tutti i professori, gli studenti, il personale scolastico, le famiglie e gli esperti
del settore sono stati chiamati
a dare a questo documento del
Governo il proprio contributo e
che non rispondono più alla velocità dei tempi moderni». Accanto alla sburocratizzazione, il
tema dell'Autonomia resta uno
dei nodi irrisolti dalle molteplici
riforme operate in questi anni.
Secondo l'ex ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, presente all'incontro, su questo tema «non servono nuove riforme
ma un cambio di mentalità che
porti a un'inversione di rotta».
Un'occasione di comunicazione
efficace su un documento che,
siamo sicuri, influirà concretamente e a breve sulla formazione dei nostri giovani.
Giovanni Parapini
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ad arricchirlo con proposte postate in una delle "stanze" dedicate nel portale online o con
dibattiti offline. Proprio per
questo, ANQUAP, l'Associazione Nazionale Quadri delle Amministrazioni Pubbliche (WWw.
anquap,it), ha organizzato "Per
la Buona Scuola: Ordinamenti, Autonomia e Professionalità". Un momento di riflessione
che per la prima volta ha visto anche una messa a sistema
di tutte le contrattazioni qualitative e quantitative. AI centro
le proposte di semplificazione
e dematerializzazione. Durante il tavolo di lavoro, il presidente di ANQUAP, Giorgio Germani, ha sottolineato come sia
«necessaria e urgente una decomposizione delle procedure
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LA SCUOLA SERVE ECCOME
Due immagini dei centri
diUl'ni OI'ganizzati da
WeWorld-lntel'Vita contro
la dispel'sione scolastk,a.
Il nome del pl'Ogetto,
"Frequenza200", nasce dal
numel'o dei giorni di scuola.
di RO§<J!mm 1:!lif1l'j
ILIJICI<J!I1!l1
seconda della crescita del Paese. Inoltre, per la prima volta si è indagato il valore delle azioni di contrasto alla dispersione del terzo settore, che da solo investe ogni anno 60 milioni di eul'O. Un valore molto vicino ai 55 milioni messi in
campo dal ministero dell'Istruzione
con progetti di recupero nelle scuole.
WeWorld da alcuni anni ha costituito Frequenza200, un network di centri
diurni per ragazzini a rischio di abbandono scolastico, in quartieri disagiati di
grandi città. Dichiara il presidente
dell'Ong, Marco Chiesara: «Con la ricerca aLost" chiediamo che ministero
dell'Istruzione ed enti pubblici in generale favOl'iscano il pl'Ocesso di collaborazione tra scuole e tel'Zo settore, sostenendo la nascita di reti durevoli nel
tempo e capaci di mostrare risultati
concreti». Infatti, uno dei punti deboli
nella lotta all'abbandono scolastico è
che scuole e iniziative del mondo sociale solo di rado uniscono e coordinano i
loro sforzi.
•
ma di aver completato l'obbligo
scolastico. Un numero altissimo, il 17 per cento degli studenti di quella fascia di età. Un dato che ci
rende un fanalino di coda nell'Unione
europea, che invece ha l'obiettivo di ridurre allo per cento la dispersione scolastica nei Paesi membri entro il 2020.
A partire da questi numeri allarmanti è stata condotta la recente ricerca nazionale "Lost. Dispersione scolastica:
§c<J!il!Jt~a!"i
ABBANDONO
SCOLASTICO,
MILIARDI
DI PIL
PERDUTI
il costo per la collettività e il ruolo di
scuole e teJ'zo settOl'e", promossa dalla
Ong WeWOI'ld-lnteJ'Vita, dall'Associazione Bl'uno lI'entin della Cgil e dalla Fondazione Giovanni Agnelli, in collaborazione con CSVnet, il Coordinamento na-
zionale dei centri per il volontariato.
Secondo la ricerca, che ha fatto riferimento in particolare alle città di Milano, Roma, Napoli e Palermo, il costo
dell'abbandono scolastico per la collettività è stimato tra 1'1,4% e il 6,8% del
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068391
a cura di
Pii, quindi da 21 a 106 miliardi di euro a
Codice abbonamento:
i sono 600 mila .-agazzi l'anno
che in Italia abbandonano la
scuola tra i 10 e i 16 anni, pri-
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16-11-2014
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IL PROGETTO DI WEWORLD
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Il progetto contro la dispersione
scolastica di WeWorld-lntervita,
"Frequenza200", è presente in sei
regioni italiane e raggiunge 5 mila
ragazzi, con un insieme di interventi
che coinvolgono anche famiglie
e insegnanti. Finora, tra i giovanissimi
a rischio di abbandono scolastico
entrati in contatto con i centri di
WeWorld, 1'80 per cento non è uscito
dal percorso scolastico.
Ecco gli esempi di Antea e Fabio.
Antea, 11 anni, è una ragazzina di Napoli
che ha seri problemi di autostima
e di relazioni sociali, legati all'evidente
sovrappeso e alle condizioni della
famiglia. La bambina è l'ultima
di quattro figli, i genitori sono entrambi
disoccupati e con precedenti
di detenzione. A causa della frequenza
scolastica discontinua, Antea è entrata
in contatto con il centro diurno di
WeWorld, dove ha iniziato ad aprirsi
ed è stata coinvolta in attività di
laboratorio. Un po' per volta ha
incominciato a frequentare con più
entusiasmo le lezioni, mostrando anche
maggiore sicurezza di sé e inserimento
nel gruppo di coetanei.
A Milano, invece, gli operatori del
centro di WeWorld sono stati chiamati
da un'insegnante di scuola media,
preoccupata per Fabio e la sua
scarsissima propensione allo studio,
la situazione familiare difficile,
l'atteggiamento provocatorio e le
frequentazioni a rischio fuori dalla
scuola. Dopo un primo colloquio
con un educatore, Fabio ha deciso
di visitare il centro. Da allora lo
frequenta in modo regolare: «Se venire
qui può servirmi ad avere qualche
possibilità di passare l'esame di terza
media, forse continuerò a farlo». R.B.
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Quotidiano
IL GAZZETTINO
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Foglio
13-11-2014
XIII
1
SCUOLA Le superiori di Mestre si stanno organizzando per portare una materia da esporre in lingua straniera
ese alla maurità?
Gll studenti sono pronti»
«
Un'interrogazione di matematica, fisica, storia o filosofia in
lingua straniera sembra non spaventare gli studenti di Mestre.
L'introduzione di una materia
non linguistica da esporre in
lingua all'esame di maturità trova le scuole superiori della città
pronte alla novità. Certo i docenti
non sono ancora completamente
formati e quelli che hanno potuto
partecipare ai corsi ministeriali
sono solo un paio per istituto. Ma
considerato che per quest'anno ci
sono norme transitorie che permettono un'introduzione graduale della novità, le scuole si sono
già organizzati per fare al meglio.
Dai licei scientifici Bruno e Morin, al classico Franchetti e anche
l'Itis Zuccante stanno già predisponendo il tutto per applicare il
metodo Clil (Content and Language Integrated Learning) già a
regime nei licei linguistici e che
da quest'anno verrà introdotto
anche nelle altre scuole superiori
come prevede il riordino delle
•
superiori firmato dall'ex-ministro Mariastella Gelmini.
«Siamo scuola capofila e organizziamo i corsi linguistici per i
docenti - spiega Concetta Franco,
dirigente scolastico dello Zuccante - i corsi sono due: uno si tiene
nella nostra sede e l'altro al
Veronesi di Chioggia. A questo
dovranno poi seguire i corsi di
metodologia. L'adesione dei docenti è volontaria e alla fine
conseguiranno l'attestato di conoscenza dell'inglese B2». Una classificazione che rientra nei parametri europei di conoscenza della
lingua e che il Clil, quando sarà a
regime, prevede sia a livello Cl,
che è un livello molto alto se si
considera che il C2 è la madrelingua. E anche per gli studenti
sembrano nDn esserci grosse difficoltà. «I nostri ragazzi sono abituati a studiare Informatica in
inglese - continua la preside anche perchè la maggior parte
dei testi e dei manuali sono in
questa lingua». Quindi se anche
allamaturità verrà fatta loro una
domanda in inglese, di certo non
si comprometteranno la prova.
Idem per lo scientifico Morin,
dove gli studenti a detta della
preside hanno già una competenza linguistica B2. Ha organizzato
al meglio l'introduzione del metodo Clil anche il preside del Bruno-Franchetti Roberto Gaudio.
«Allo scientifico abbiamo scelto
Fisica come materia non linguistica da preparare anche in inglese spiega il preside - gli studenti in
classe faranno un modulo di 1S
ore, su complessive 99, in inglese
con l'insegnate di fisica affiancato dal collega di lingua». E anche
al Bruno due sono i docenti che
stanno seguendo i corsi ministeriali di lingua. Per parlare del
metodo Clil sabato ci sarà il
convegno nazionale organizzato
dalla Gilda all' Algarotti che avrà
tra i relatori anche Carmela Palumbo, per molti anni direttrice
dell'ufficio scolastico del Veneto
e ora dirigente del Miur.
Raffaella Ianuale
Sabato
aHiAlgàròtti
NUOVA MATURITÀ Studenti alle prese con gli esami
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un convegno
nazionale
Settimanale
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Suppl. di Avvenire
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13-11-2014
1
1
D&udizio? 1beea al Lieeo
Domani a Torino processo al Classico,
scuola prestigiosa e (forse) troppo antica
rmai ha una certa
età, d'accordo. Ma
O
il liceo classico ha
astrazione e poca
concretezza. I
sostenitori ribattono
che in un mondo come
il nostro, dominato da
economia e
tecnologia, tenere vivo
il patrimonio del
passato è più urgente
che mai. Non sono i
fatti che mancano,
insomma, ma le idee.
Voi che ne dite?
©RlPfIODUZIONERI$ERVATA
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ancora molto da dare.
O no? Nel dubbio la
scuola superiore più
caratteristica d'Italia
finisce in tribunale,
anche se solo per
gioco. Succede domani
al Teatro Carignano di
Torino, in un
"processo" organizzato
dalla Compagnia di
SanPaQloin
collaborazione con il
Ministero
dell'Istruzione. La
pubblica accusa
sosterrà che è venuto il
momento di cambiare,
la difesa (affidata a
Umberto Eco, uno dei
più famosi scrittori
italiani) proverà a
spiegare come e
perché il "Classico"
garantisca ancora oggi
una formazione al
passo con i tempi.
Come andrà a finire
non si sa, ma di sicuro
c'è che a essere
giudicata è una
tradizione lunga e
importante.
L'istituzione di un liceo
improntato
principalmente allo
studio delle lingue e
delle letterature
antiche (greca e latina)
risale addirittura al
1859 e da allora ha
continuato a
rappresentare un
modello di formazione
pressoché unico al
mondo. Più volte
riformato nel corso
degli anni, il
programma del
Classico è rimasto in
sostanza fedele a
quell'impronta. Il
problema, per alcuni,
starebbe proprio qui:
troppa poesia e poca
scienza, troppe parole
e pochi numeri, troppa
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Quotidiano
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Foglio
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3
1
Scuola, il '68 al contrario:
i 6divieti dei presidi
che fanno discutere
Franco Bianchini
tato ai ragazzi look troppo estroNiente buffonate, la scuola è una versi. I ragazzi per poter sedere tra i
cosa seria. Molti presidi, partendo banchi dovranno togliere anellini o
da questo presupposto, stanno im- brillantini dal naso e dalle labbra.
ponendo regole che fanno discutere, Vietatissimi anche i capelli "a punta",
dividendo la platea studentesca in sparati in verticale e sostenuti da
favorevoli e contrari. Parecchi sono i una massiccia dose di gel. Ingenitori che parlano di un Sessan- somma, la cresta alla El shaarawy
totto al contrario, estremizzazioni meglio riservarla al sabato sera.
prima, estremizzazioni al contrario
oggi. Ecco i divieti che hanno fatto 3-La minigonna
notizia:
Shorts pants e minigonne non vanno
d'accordo con prof e presidi tanto
che questi ultimi più volte hanno pro1-1 capelli tinti di blu
E recentissima la notizia della gio- vato a metterle al bando. Con una
vane dai capelli cobalto che non è circolare, la preside dell'Istituto Alstata ammessa per questo alle le- berghiero Vespucci di Milano nel
zioni in un istituto paritario di suore 2012 mise nero su bianco il divieto
salesiane a Barletta. La studentessa di indossare "mini e micro gonne",
per tutta risposta ha presentato de- "pantaloni corti o canottiere" e "connuncia ai carabinieri e si sta prepa- simili", perché la scuola "non è né
rando da sola alla Maturità.
una palestra di aerobica né un lido
marino".
2-Né cresta né piercing
A Quartu, in provincia di Cagliari, il 4-1 baci
preside di un liceo artistico ha vie- Baci e abbracci vietati, così come
qualunque altro tipo di effusione. Per
una questione di "buon costume"?
No, affatto. Per una mera questione
sanitaria, ricorda Skuola.net. Il divieto
dell'allora preside Mario Rusconi del
liceo Newton di Roma arrivò con una
circolare in pieno caos per l'influenza
suina. Era il 2009, quando il contagio
del virus H1 N1 teneva banco decisamente molto più di una lezione di matematica o fisica. E allora,
nell'incertezza sugli effettivi rischi del
contagio, meglio evitare contatti.
5-Le gomme da masticare
Educazione e compostezza, anche
all'istituto professionale per il commercio e il turismo di Sanremo, dove
il preside non solo ha vietato gli abiti
"sconvenienti", come pantaloni con gli
strappi e scollature eccessive, ma ha
anche bandito le gomme americane.
Vietato quindi ruminare in classe, il
chewing gum si getta prima di entrare. In un cestino ovviamente.
6-11 caffè rende nervosi
Non solo la sigaretta. In alcune
scuole è vietato preparare il caffè. E
questa volta il divieto è rivolto al personale scolastico. AlI'lsis di Quarto, la
presidenza ha comunicato che «per
tutelare la sicurezza del personale è
fatto divieto di preparare il caffè all'interno della scuola e di utilizzare
fornelletti ad alimentazione elettrica o
a gas. L'inosservanza del presente
divieto sarà oggetto di sanzione disciplinare». Un eccesso di zelo? Non
proprio. 1112 settembre scorso, infatti,
è divampato un incendio al policlinico
Umberto I di Roma per colpa di una
macchinetta del caffè lasciata sul
fuoco nella saletta del personale vicino alle sale operatorie.
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Un'altra favola lesbica raccontata
ai bambini. Stavolta all'asilo
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Quotidiano
COBBIEBE DELLA SEBA
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1 /2
Telecamera, trivella, capo missione
Lassù c'è (anche) la scienza italiana
La missione Rosetta è un
grande programma dell'agenzia spaziale europea Esa nato
dopo il successo nel 1986 della
sonda Giotto che per prima
svelò il volto di una cometa fotografando il suo nucleo dalla
distanza di 596 chilometri.
L'ambitissimo passo successivo a cui tutti guardavano era
lo sbarco su un astro con la coda per indagare direttamente
la sua natura. L'impresa venne
avviata coinvolgendo le maggiori istituzioni scientifiche dei
vari Paesi europei mentre la costruzione coinvolgeva 50 aziende di 14 nazioni sotto la guida
di Airbus Defence and Space.
L'Agenzia spaziale italiana condivise subito, e con maggior
peso rispetto a Giotto, il nuovo
programma che vedeva uniti
scienziati e ingegneri delle industrie nel trovare soluzioni
tecnologicamente innovative
per l'ardita esplorazione.
Nel frattempo, pure in Esa il
ruolo italiano cresceva in modo significativo, tanto che ieri a
Darrnstadt lo sbarco è ricaduto
sotto la responsabilità di Paolo
Ferri, coordinatore di tutte le
missioni interplanetarie europee, e di Andrea Accomazzo,
direttore di volo della missione. Ferri, 55 anni, fisico teorico
a Pavia, amante dello spazio
«suggestionato dallo sbarco
sulla Luna», ancora nel 1984
entrava al centro tedesco di
Darrnstadt e lì rimaneva, affascinato dal controllo dei robot
cosmici su orbite e traiettorie.
«Allora non si svolgevano progetti interplanetari. C'era in gestazione solo Giotto sul quale
poi costruimmo le esperienze
di altre spedizioni. Adesso c'è
una settantina di scienziati che
padroneggia viaggi cosmici.
Ogni sonda che ho guidato tra i
pianeti - aggiunge - ha lasciato qualcosa di indelebile
nella mia formazione».
Così s'è parlato molto italiano ieri a Darrnstadt. «Stiamo
vivendo una fase storica importante per l'esplorazione spaziale - ha commentato Roberto
Battiston, presidente dell'Asi
- e l1talia è in prima linea con
una presenza essenziale a bordo di Rosetta e dellander Philae». L'agenzia italiana, infatti,
è al terzo posto nella partecipazione al progetto dopo la Dir tedesca e il Cnes francese.
Su Rosetta sono installati tre
strumenti importanti diretti
dagli scienziati italiani. Fabrizio Capaccioni dell'Inaf (prima
era Angioletta Coradini, poi
scomparsa) sovrintende Virtis,
che raccoglie immagini nel visibile e all'infrarosso attraverso
le quali si risale alla natura del
corpo celeste; Alessandra Rotundi dell'università Parthenope è responsabile di Giada, che
analizza le polveri, e Cesare
Barbieri dell'Università di Padova ha studiato la camera che
ha ripreso le straordinarie immagini della cometa. Su Philae,
invece, è protagonista Amalia
Finzi del Politecnico di Milano,
dove è nata la trivella che scaverà il nucleo di 67P /Churyomov-Gerasimenko.
Ma questi strumenti sono
anche il frutto dei tecnologi italiani che li hanno costruiti. Da
Selex Es sono usciti la trivella,
lo strumento Virtis, i sensori
stellari della sonda, la sua telecamera di navigazione e anche
i pannelli di celle solari che forniscono l'energia. La sede tedesca di Telespazio ha aiutato le
operazioni di sbarco mentre
l'intera sonda Rosetta con Philae venivano integrate e preparate nelle camere bianche di
Thales Alenia Space di Torino.
Tutte e tre sono società di
Finmeccanica con una lunga
tradizione nello sviluppo delle
tecnologie spaziali d'avanguardia.
G.Cap.
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Università e aziende
All'opera l'ateneo di
Padova, il Politecnico di
Milano e la Selex Es, del
gruppo Finmeccanica
6,5
Miliardi
di chilometri
percorsi
da Rosetta
dal giorno del
lancio nel 2004
64
Le ore
di indagini
che sono
consentite
dalle batterie
di Rosetta
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20
Le nazioni
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europee
coinvolte nella
complessa
missione
iniziata circa
venti anni fa
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COBBIEBE DELLA SEBA
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2/2
Le fasi
•
lander
Philae
O;I~I).ISTA,caOREi9;35
Ieri Il Iand.r(Ph!Ia~ si là ,
5taccatam~.lll\1~onìii!lRClsetta
Sonda Rosetta
IL VIAGGIO
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2010
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a 100 metri dalPllnto
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2012
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2014
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D
2015
e dolce» Qagll$c::ienilatl .
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Asteroide Lutetia
.D
.
J
Arrivo intorno alla cometa
Atterraggio di Philae
GFine della missione
__.............. .........................
~
Corriere della Sera
Fontf" Reuters
In discesa
La superficie
della cometa
fotografata da
Philae durante la
discesa. a circa 3
km dal corpo
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celeste
(Fsa!Getty
1'ì1ages) A destra,
il presidente
francese
François
HoHande con gli
occhiali 3D segue
le fasi della
missione
(IlJp Photo)
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COBBIEBE DELLA SEBA
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Foglio
1
Test di mediciné4
il timore dei reUori:
«Anno accadenuco
pregiudicato»
\,i)
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i
I
.
Codice abbonamento:
,
Dovevano entrarne lO mila in
tutta Italia. Poi ne sono arrivati
altri 5 mila. E presto se ne
aggiungeranno altri 2 mila.
Una situazione «gravissima» e
«insostenibile» che
«pregiudica il regolare avvio
dell'anno accademico». Così i
rettori della Cmi (la
Conferenza dei rettori delle
università italiane) hanno
scritto al ministro Stefania
Giannini chiedendole un
incontro urgente per
affrontare quella che sta
diventando una emergenza: il
sovraffollamento di matricole
nei corsi di laurea in medicina
per !'ingresso dei ricorsisti
che, pur non avendo passato il
concorso, sono stati
riammessi dal Consiglio di
Stato. Ciò si è tradotto, in
alcuni casi, come quello di
Palermo, in quasi il triplo di
studenti (intorno ai 1.100) per
corsi e spazi pensati invece per
un terzo diloro (404). Si parla
di aule stracolme e laboratori
impossibili da tenere. «Ora
stiamo dando una risposta con
strumenti straordinari - dice .
il rettore di Palermo e
vicepresidente Cmi Roberto
Lagalla - ma per i prossimi
anni cosa faremo?». Anche
perché, scrivono i rettori, «da
anni le domande di accesso ai
corsi superano le relative
offerte, tanto di posti quanto
di borse». il ministro li
riceverà domani.
Claudia VoltaHorni
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Quotidiano
LA STAMPA
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9
1
LA CRISI ECONOMICA
Ha
Mario Draghi
detto
Sono qui per spiegarvi
l'azione Bcecontro
la crisi in cui l'area
euro, e specialmente
l'Italia, si trovano
La contestazione
Antagonisti all'attacco
GIUSEPPE LAMVANSA
Draghi: i Paesi troppo indebitati
hanno già perso la sovranità
MARCO SODANO
chiarata alla disoccupazione,
che «nell'area euro è inaccettabile: è la più grande forma di
spreco delle risorse e incide
sulle potenzialità delle economie diminuendo la crescita».
E la crisi s'è fatta sentire fuori dall'Università Roma Tre
(dove Draghi celebrava Caffè
con il governatore di Bankitalia
Visco). All'uscita,Janci di vernice accompagnati da slogan tipo
«fuori i banchieri dall'Università» attendevano Draghi e Visco.
Il bilancio degli scontri con la
polizia che sono seguiti parla di
un ragazzo ferito con un visibile
taglio alla fronte: da giorni circolavano messaggi che invitavano a far sentire la protesta in
occasione della visita di Draghi
alla sede dell'ateneo.
Di giovani - e del lavoro che
non c'è - ha parlato lungamente anche Visco, spiegando che
non ci si può aspettare che sia
lo Stato a risolvere il problema del lavoro «perché non ci
sono i quattrini e lo Stato programmatore non ce la fa, non
può leggere nel futuro». Secondo Visco bisogna invece
investire nella scuola «creando un ambiente nel quale si
possa avere maggior successo
nell'accumulare capacità di
progredire. E contemporaneamente garantire condizioni
ragionevoli agli esclusi o aiutarli a essere inclusi».
Codice abbonamento:
«La nostra esperienza mostra che la condivisione della
sovranità nazionale è condizione necessaria per una fiducia duratura nel disegno
del nostro comune viaggio
europeo». Parole pronunciate dal presidente della Bce
Mario Draghi, ieri, alla celebrazione del centenario della
nascita del grande economista Federico Caffè.
Ancora: «Ogni legame duraturo vuole una solida base
di fiducia reciproca. 1 paesi
dell'Eurozona, in questi anni,
hanno rafforzato i loro legami
e allargato la base di fiducia su
cui poggiano: una politica monetaria comune, regole di bilancio comuni, ora una vigilanza
bancaria comune e presto anche un mercato di capitali comune». Insomma, secondo Dra- ,
ghi la questione non è «perdere
la sovranità, quella l'hanno persa i Paesi troppo iIidebitati, ma
di acquistarla condividendola
con altri Paesi dell'Eurozona».
Questa condivisione-rinuncia di sovranità, comporta anche vantaggi. E infatti Draghi
ieri ha ricordato che la Banca
centrale europea resta pronta a
usare tutti gli strumenti possibili contro una crisi che tocca
diversi paesi europei e «specialmente l'Italia». E guerra di-
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All'uscita dall'Università, secchi di vernice contro il governatore
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Quotidiano
LA STAMPA
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30
1
MAIUO
:;ALABHESI
Università, metodi all'altezza
di comunità serie e civili
re secondo cui «quella del Collegio dei garanti non è
un'interpretazione univoca», sebbene il Presidente di
quello stesso Collegio avesse richiamato l'interpretazione costituzionalmente più corretta del divieto imposto dalla legge; un divieto <<irragionevole per gli affini entro il quarto grado e non per il coniuge»? Se dovesse prevalere l'interpretazione meno restrittiva, di
chi sarebbe la responsabilità? Forse 'del legislatore,
per la-sua imperizia nel redigere la norma, o dell'interprete, incapace di riconoscerne la ratio?
Mi sono rivolta a lei, dottor Calabresi, come lettrice
del suo giornale, il primo che legga ogni mattina. Ho
avuto modo in questi anni di apprezzare lo sforzo intelligibile e assai meritorio di intercettare le generazioni più giovani. È a lei che mi è venuto di affidare
questi pensieri, che tenevo a esprimere per un dovere
di testimonianza in una sede diversa da quella in cui
insieme ad altri cerco di portare il mio contributo per
un'università migliore - per un'Italia migliore.
Sono felice del mio mestierè e di poterlo fare in Italia. Avevo la possibilità di trasferirmi negli Stati Uniti
ma non l'ho fàtto, anche perché questo Paese ha bisogno di buona volontà, e io volevo contribuire con la
mia, nella convinzione che quello che conti non sia la
modestia del proprio ruolo, quanto l'impegno di lasciare quello che si è trovato un po' meglio di come
fosse quando si è arrivati.
L'Italia ha bisogno di una classe dirigente per il
suo futuro e le università sono le istituzioni chiamate a formarla. La classe dirigente italiana del futuro
ha bisogno di conoscenza e schiena dritta. Non ba.
sta insegnare il calcolo differenziale, il diritto tributario o la storia antica. Servono l'esempio, la pratica
quotidiana del rigore, il rispetto della legge, qualità,
coraggio e un po' di fantasia. Sogno un'università
così, fatta di esempi da imitare, di parole che ispirino ì giovani e facciano loro venir voglià'di essere migliori. Certamente lunga è'la strada,e assai complicata - e ho abbastanza esperienza di come vada il
mondo accademico italiano per non farmi illusioni.
Rivendico il diritto, però, di impegnarmi per un'università in cui aspirazioni come la mia - che è quella
di tanti - non siano solo l'incanto degli ingenui, e considero un autentico privilegio pòterlo insegnare nel
mio piccolo.
G
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Universita'
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BENEDETTA BARB'SAN
Spesso non ci rendiamo conto di come i nostri comportamenti e gli
standard che accettiamo non siano all'altezza di comunità serie e civili. Troppo spesso ci arrendiamo o facciamo l'abitudine a metodi
inefficienti e umilianti, ma grazie al cielo c'è ancora chi è capace di
aprirci gli occhi.
www.lastampa.it/lettere
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PROFESSORE ASSOCIATO DI DI RIDO PUBBLICO COMPARATO
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA
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entile Direttòre, Le.sc. rivo di getto, portata da
. . un moto di indignazione che, però, non è un
. lampo di rabbia improvvisa. È, invece, l'espressione di un pensiero lungamente coltivato, nutrito
quotidianamente nello svolgimento deI mio mestiere.
E anche l'espressione di un dolore, di frustrazione e
disagio, come pure di voglia di fare e di speranza.
Sono un'accademIca appena quarantenne in Dirit~
to pubblico comparato all'Università di Macerata, .
formatasi in Italia e negli Stati Uniti, prima al Boston
College, poi a Harvard, infine a Ytile, Ho deciso di scriverLe dopo aver letto delle difficoltà che l'Università
di Bari sta attraversando nel valutare se il.divieto di
assumere nello stesso ateneo i parenti fino al quarto
grado dei docenti già in ruolo si estenda anche alle
mogli e ai mariti. Come docente di un'università italiana, sento l'Ui'genza di non lasciare ai soli cronisti
l'esclusiva dell'indignazione.
Uno dei miei mentori americani, al tempo in cui era .
preside della facoltà di Legge di Yale, rispose al Presidente degli Stati Uniti, che lo chiamava per c~ldeggia­
re l'ammissione del figlio di un senatore, che il preside
non era coinvolto nelle procedure di valutazione delle
candidature. Quando mi raccontò questo episodio, mi
insegnò che 1'0rgogIioistituzionale del preside della
Yale Law School non poteva essere infeì10re neppure
a qUello del Presidente. RicusarequellasegnalaZjone
significava, ancor prima che il principio di~rasparen­
za e di equità, rlbadire il senso di un mestiere~ di professore -, l'iJldipendenza di una istituzione -la prima
facoltà di Legge d~erica·, il valore di Una missione 'la formazione della futura classe dirigente.
"
Forse si tratta di un aneddotO evocativol):lamutile
per chi sia convinto che questo genere di orgoglio possa allignare solo nelle blasonate univetsità americane. Qualcun altro liquiderebbe la storia dicendo che
noi non siamo l~erica.
Quello che so per averlo impat:ato, è che un'istituzione diventa grande e importante solo se crede che
grande e importante è la sua funzione, solo se la comunità che la abita voglia svolgere nella pienezza della sua portata quella funzione al fine di restituire alla
società una classe dirigente degna e capace. Questa è
la responsabilità degli accademici e delle università in
ogni latitudine. Nessuna legge può davvero imporla;
se, però, essa venisse meno, sarebbe la stessa istituzione a venir meno, e il Paese a pagarne il prezzo.
Dov'è stato relegato questo sensQ di responsabilità,
l'orgoglio dell'istituzione che si rappresenta - un'istituzione pubblica, mentre Yaleè solo una fondazione
privata! - nella vicenda di Bari, nelle parole del Retto-
Quotidiano
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1
La Bicocca
alla ricerca
I1università di MilanoBicoccafinanzierà con circa
; 200 mila euro dieci progetti
I di ricerca sui temi dell'Expo.
, Saranno portati avanti da
altrettanti giovani ricercatori che l'ateneo ha selezionato
tramite bando, ciascuno dei
quali seguito da due tutor di
dipartimenti diversi. E i loro
risultati saranno presentati
durante l'Expo, dentro e fuori dal sito, anche in eventi
organizzati nell'ambito di
Expo in città, in collaborazione col Comune di Milano.
Proprio il capoluogo lombardo è soggetto e oggetto di
diversi progetti. La ricercatrice Michela Barbuto,per
esempio, valuterà le caratteristiche biologiche d'alcuni
orti urbani milanesi per
. poi pubblicare linee guida
per incrementarne e salvaguardarne la biodiversità.
Maria Chiara Giorda, in
collaborazione con Milano
Ristorazione, verificherà
se le politiche nella ristorazione scolastica tutelano
i diritti di accesso al cibo e
quelli legati a' identità culturali e religiose. Luca Rimoldi indagherà, coinvolgendo 60 botteghe storiche
iscritte all'albo del Comune
di Milano, la diversità di
relazioni sociali e tradizioni
culturali veicolate da consumo di cibo e forme di commensalità. Un orizzonte più
ampio ha invece il progetto
di Lorenzo Zamboni che,
dalla lettura d'autori greci e
ì latini e da analisi chimico; fisiche delle tracce lasciate
I da pietanze di 2.500 anni fa,
i cercherà di ricostruire dieta,
i ricette e mode alimentari di
I Greci, Etruschi, ltalici e po· polazioni galliche. Durante
l'Expo Zamboni punta a
organizzare eventi in cui riproporre profumi, sapori e
saperi culinari di oltre due
millenni fa.
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1 /2
Scontri a ROlna Tre
Draghi contestato
«Lavoro per l'Italia»
Di Branco e Lombardi a pag. 6
Roma Tre, Draghi
contestato
dagli studenti
«Lavoro per l'Italia»
rl PRESiDeNTE
DEllA. BC(
I, GOVERNir:
SUBITO RIfORME
STRUTTURALI
.-Giornata di alta tensione e scontri alla facoltà di Economia PER CRESCERE
P·Ir"II:"A"Joil
Gli agenti bloccano l'ingresso nell'edificio, ferito un giovane
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Il DISCORSO
Scontri che non hanno fermato
l'intervento di Draghi all'università. Meno tasse e più investimenti, certo. Ma per fare in modo che la crescita sia forte e sostenibile «sono necessarie riforme strutturali dei mercati dei
prodotti e del lavoro». È chiaro
l'invito formulato ai governi
dell'eurozona dal presidente
della Bce (<<la riflessione faccia
ora posto all'attuazione» il suo
monito alle cancellerie) che ha
parlato alla facoltà di Roma tre
in occasione della commemorazio ne del suo maestro, Federico
Caffè. «Una politica monetaria
espansiva e una politica fiscale
che veda maggiori inv;estimenti
e minori tasse, non è sufficiente», ha ammonito il numero
uno dell'Eurotower invocando
«maggiore concorrenza e il
completamento del mercato
unico europeo: riforme che permettano ai lavoratori disoccupati di trovare rapidamente un
nuovo posto di lavoro diminuendo la durata della disoccupazione»: ~ei ragionamenti ~i
DraghI, d altronde, dare una
sposta al dramma del lavoro e
un dovere in quanto «l'inaccettabile livello di disoccupazione
nell'area euro è la più grande
forma di spreco delle risorse e
incide sulle potenzialità delle
economie diminuendo la crescita».
Michele Di Branco
Maria Lombardi
n:
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ROMA La vernice rossa macchia
l'asfalto davanti la facoltà di
Economia a Roma Tre, scivola
sulla visiera dei caschi degli
agenti e sulle mani degli studenti. Un pomeriggio ad altissima
tensione nell'ateneo, pochi minuti di scontri in stràda per contestare l'intervento del presidente della Bce Mario Draghi alle celebrazioni del centenario
della nascita dell'economista
Federico Caffè, scomparso misteriosamente nella primavera
del 1987. «L'intervento di Draghi non s'ha da fare», così urlavano i manifestanti - una cinquantina di studenti - marciando verso la facoltà. L'intenzione
era quella di entrare nell'edificio ma gli agenti li hanno fermati, durante i tafferugli un manifestante è rimasto ferito.
Poco dopo le 15 un corteo da
via Ostiense si dirige verso la facoltà di Economia, gli studenti
vogliono rovinare la visita di
Draghi. Lì davanti i poliziotti sono già schierati in tenuta antisommossa, c'è anche un blindato a sbarrargli la strada. La pro-
testa era temuta. I ragazzi si avvicinano alla barriera sventolando un cartello che invita allo
«Sciopero sociale». Gli agenti li
respingono e dal corteo parte il
lancio di un secchio di vernice e
di uova. A quel punto la polizia
risponde con una leggera carica di alleggerimento. Gli scontri non si fermano, i manifestanti indietreggiano per tornare
verso la facoltà di Lettere da dove sono partiti.
Una contestazione annunciata. «Non permetteremo che questa visita-intrusione nel nostro
ateneo sia l'ennesima p,asserella per i responsabili dell'impoverimento di milioni di persone
nell'Unione europea», così avevano scritto in mattinata i ragazzi organizzati nei collettivi
Link Roma Tre e Csp.
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NIENTE AULE PER DUE MESI
Sospeso il pruf della Sapienza
che chiamò Schettino alezione
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• Una lezione choc, che è costata cara al
professore della Sapienza che l'ha organizzata.VincenzoMastronardièildocente che, nelluglio scorso, ha invitato a parlare in aula Francesco Schettino, l'ex comandante della Concordia. Grail profMastronardièstato sospeso per due mesi, dopo quello che sia il rettore dell' ateneo romano, siailministro dell'Istruzione Giannini avevano definito un episodio sconCOMANDANTE
certante.
La notizia della «lezione» tenuta da Il capitano
Schettino aveva suscitato clamore e indi- Francesco Schettino
gnazione; l' ex comandante della Concordia aveva parlato proprio dell'incidente, nell' ambito di un master di criminologia. Il profMastronardi era stato subito deferito
al comitato etico della Sapienza e ora - come spiegaLaNazioneè stato sospeso per due mesi, perché «gli sono state riconosciute
le attenuanti della prima volta». Anche se non è finita: lo stesso
professore ha infatti fatto appello al Tar del Lazio.
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Test di medicina
I rettori: «È a rischio
l'anno accademico»
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Dopo le polemiche, i ricorsi, le
sentenze, ora a dire la loro sul
caosdeitestdi medicina sono i
rettori. Che parlano di una situazione«deltutto insostenibile», che «pregiudica il regolare
avvio dell'anno accademico».
Cosìi Magnifici denunciano le
conseguenze della confusione provocata negli atenei dai
pronunciamenti dei tribunali
amministrativi sui ricorsi presentati per i test d'ingresso di
medicina (per le facoltà e le
scuole di specializzazionel. Le
paroleforti sono in una lettera
inviata al ministro dell'lstruzioneGiannini e, perconoscenza, a quello della Salute Lorenzin, nella quale la Conferenza
dei rettori (convocata in una
riunione straordinaria per via
telematica) chiede un incontro
urgente con le istituzioni. «In
primo luogo, la situazione venutasi a determinare nelle Facoltà/Scuole di Medicina e Chirurgia a seguito delle pronuncedella Magistratura amministrativa - scrive il presidente
della Conferenza Stefano Paleari - è del tutto insostenibile e
pregiudica il regolare avvio
dell'anno accademico». Da anni - aggiunge - le domande di
accesso ai corsi superano le relativeoffertee«perquestoèindispensabile un percorso di selezione ispi rato a criteri rigorosamente meritocratici».
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1 /2
Il Rettore Gaudio: partire non è un male
Purtroppo chi torna poi non resta
Antonio Angeli
[email protected]
E allora?
«Il problema non è soltanto
dei nostri cervelli che vanno
all' estero perché, se entriamo
in un concetto diintemazionalizzazione, di globalizzazione,
è il tre, quattro per cento dei
nostri laureati che va all' estero e questo non ci deve preoccupare, ci deve, anzi, far piacere. Il problema è un altro. Ci
dobbiamo chiedere: quanti
studiosi di valore, dai Paesi
con cui siamo in concorrenza,
vengono in Italia? La risposta
è, praticamente, nessuno. Perché le condizioni di lavoro,
scarsità di posti, livello bassissimo della retribuzione, complicazioni organizzative, perché il nostro è un Paese altamente burocratizzato, scoraggiano fortemente la venuta di
studiosi dall' estero. E questo è
il vero problema: il no stro Paese non richiama né capitali e
né intelligenze, perché è diventato un Paese burocratizzato
che non valorizza nel campo
della cultura, della ricerca, della formazione».
Ma siamo proprio la Cenerentola della ricerca?
«No, il bello è che non è vero. Perché l'entusiasmo, l'intelligenza, la capacità di adattamento dei ricercatori italiani, nonostante le premesse
che porterebbero a questa conclusione, affermano invece
che noi non siamo gli ultimi.
Con l'abnegazione, l'intelligenza, il sacrificio, il volontariato, perché le persone fanno
cose al di là delle loro competenze, l'Italia è leader. I pochi
ricercatori mal pagati che abbiamo in Italia producono il
doppio di quello che fanno in
media gli altri, ma questo non
è sufficiente».
Quali sono le eccellenze della Sapienza?
«Tutto il campo della fisica;
il campo della medicina traslazionale, il trasferimento delle
ricerche di base all' applicazione clinica, siamo trai primi posti al mondo» .
Quanto impiega una scoperta a diventare «operativa»?
«Prima, non più tardi di venti, trenta anni fa, dalla sperimentazione di base all'applicazione clinica potevano passare dieci anni, a volte anche
venti, attualmente dalla scoperta di base all'applicazione
clinica possono passare mesi,
soprattutto nei farmaci biologici. I tempi si sono molto ristretti. Anche per i vaccini, il
vaccino contro Ebola è studiato daunconsorziovicino aRoma, a Pomezia».
Ma dei tanti ragazzi che partono, qualcuno rientra?
«Sì, vanno poi tornano. Noi
abbiamo richiamato tanti cervelli, ma poi non sono rimasti.
Un professore che negli Stati
Uniti ha una retribuzione di
centinaia di migliaia di euro,
tre quattrocentomila, che tornainItaliaeha unaretribuzione di ottanta novantamila euro' poi lì ha la possibilità di
sfruttare milioni di dollari per
la ricerca, qua anche per comprare una penna deve fare una
gara ... non creiamo le condizioni perpoterrendere competitivo il nostro sistema».
Pochi ricercatori mal pagati
«Gli italiani fanno in media
Le eccellenze tricolori
il doppio di quelli degli altri Paesi»
«Tutto il campo della fisica
e la moderna medicina traslazionale»
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• «Il Paese deve tornare a investire sulle intelligenze italiane, che sono tante e meritano
interesse. Nonpossiamomortificare, con tagli, l'università,
la cui tura, la ricerca»: parola di
Eugenio Gaudio, Magnifico
Rettore di una delle prime e
più grandi università del mondo: La Sapienza di Roma.
Rettore Eugenio Gaudio,
c'è stato, l'altro giorno, un
convegno sulla fuga dei cervelli. Ma qual è la situazione?
«L'Italia è un Paese che, negli ultimi decenni, purtroppo,
ha deciso di investire poco nella ricerca e nell'istruzione superiore. Come è noto noi abbiamo la metà della percentuale di Pil investito su istruzione
superiore e ricerca, rispetto
agli altri Paesi con cui ci confrontiamo: l'Europa a sette, i
Paesi dell'Ocse e i Paesi occidentali in genere. Questo è il
primo punto e il secondo punto è che, al di là della rappresentazione che ne viene fatta,
l'università italiana ancora
prepara molto bene. Rispetto
ad altri sistemi universitari ha
un'impostazionemetodologica, con un'impostazione dottrinaria ampia, che forma stu-
denti prima, studiosi poi, di assoluto livello».
Qual è, allora, il problema?
«L'Italia è sempre stata un
po' carente nella formazione
pratica, ma questa, quando si
ha una formazione metodologica di base, approfondita, si
recupera in poco tempo. Ed è
quello che accade. Quando i
nostri studenti vanno all' estero, nel giro di pochi mesi sono
molto apprezzati e sono dei
leader, nel loro settore. Però,
se un nostro dottorando va
all'estero e viene retribuito, ad
esempio, negli Stati Uniti, immediatamente ha unaretribuzio ne che è più del doppio di
quella che riceve in Italia».
Quotidiano
IL ,,"~MATTINO
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13-11-2014
11
1 /2
Medicina, facoltà in tilt
i rettori: troppi iscritti
Appello alla Giannini dopo i Smila vincitori al Tar
Marco Esposito
<<Insostenibile». I rettori delle Università italiane lanciano l'allanne
al ministro Stefania Giannini dopo il caos dei ricorsi per l'accesso a
medicina, con gli iscritti che hanno superato quota 15.000 contro i
10.551 programmati. Sabato scorso era stata la conferenza dei presidi dei corsi di laurea in medicina a
denunciare all'unanimità «problemi di gestione presso le singole sedi anche in tennini di sicurezza e
di ordine pubblico». E così ieri si è
riunita via Skype la Crui (la Conferenza dei rettori) per chiedere un
incontro urgente alla Giannini perché la situazione «è del tutto insostenibile e pregiudica il regolare
avvio dell'anno accademico».
I 5.000 vincitori di ricorso hanno fatto saltare in pratica il numero programmato, con un particolare sovraffollamento a Bari, alla
Sun, alla Federico II e a Palenno. A
Bari per esempio a fronte dei 237
posti, si sono immatricolati grazie
ai ricorsi in 620 (e altri 200 sono in
arrivo). I professori fanno lezione
in un' aula e il corso è trasmesso in
streaming in altre tre aule. «Nessun problema - dicono gli studenti
- nell'aula con il docente, a parte
qualche piccolissimo disturbo audio. Ma funziona male ed è poco
efficace la tele didattica nelle aule
collegate, dove si sono registrate
molte disfunzioni: qualità
audio inadeguataimeravi«Nelle aule
sualizzazione
delle slides e
affollate
impossibilità
problemi
di poter usudi ordine
fruire delle lapubblico»
vagnei assenza di una figuDomani
ra diriferimenl'incontro
to all'interno
dell'aulai
mancata interazione con il docente». Teledidattica anche alla Federico II e a Palermo mentre alla Seconda università di Napoli i vincitori di ricorso sono stati ghettizzati in un corso, con
tempi e orari diversi, che deve ancora iniziare.
La mancanza di indicazioni
chiare da parte del ministero ha irritato presidi e rettori. Questi ultimi ieri hanno scritto alla Giannini
e inviato la lettera per conoscenza
alla titolare del dicastero della SaIute, Beatrice Lorenzin, per sottolineare come sia l'intero sistema di
fonnazione dei medici di domani
che rischia di saltare: <<In primo
luogo, la situazione venutasi a determinare nelle facoltà di medicina e chirurgia a seguito delle pronunce della magistratura amministrativain accoglimento dei numerosissimi ricorsi presentati avverso gli esiti dei test di ammissione al
corso di laurea a ciclo unico inmedicina e chirurgia - scrive il presidente della Crui, Stefano Paleari è del tutto insostenibile e pregiudica il regolare avvio dell' anno accademico. Di ciò hanno già documentato i presidenti di consiglio
di corso dilaurea magistrale inmedicina e chirurgia. In secondo luogo - prosegue -le innovate modalità di selezione alle scuole di specializzazione post-lauream, hanno
determinato più di qualche
criticità, a tutt' oggi imprevedibile
nelle possibili conseguenze».
Il Tar del Lazio ha accolto i ricorsi, in genere, perché non è stato garantito l'anonimato nei test
dello scorso 8 aprile. Il sospetto è
che ci siano alcuni docenti delle facoltà a numero chiuso ai quali fa
comodo un sistema di selezione rigido ma con delle falle, perché
consente di favorire l'ingresso di
persone raccomandate. Il Tar si è
limitato a verificare che le irregola-
rità sono state in ipotesi possibili,
senza accertarne l'effettiva esistenza e, in via cautelare, ha consentito ai ricorrenti di iscriversi nella facoltà prescelta per la propria prova. Il Tar, però, non ha tenuto in
alcun conto del punteggio conseguito dal ricorrente, consentendo
l'iscrizione a medicina persino di
chi non aveva raggiunto neppure
il punteggio di idoneità (20/90).
L'esito di tale pasticcio è che ci sono studenti con punteggi elevati
esclusi o che si sono dovuti accontentare di sedi di seconda o terza
scelta mentre altri studenti, con
punteggi minimi, si sono potuti
iscrivere nella sede indicata come
prima scelta. «Siamo disponibili continua nella lettera Paleari - adiscutere le diverse modalità possibili, fenno restando il principio di coerenza con le risorse disponibili,
alfine di non pregiudicare la qualità per gli studenti e per i borsisti,
secondo standard europei, e di
consentire una programmazione
adeguata agli Atenei» assicura il
numero uno della Crui, secondo il
quale «urge affrontare la questione nel suo complesso senza attendere altro tempo».
E la Giannini? In serata arriva
la convocazione: il ministro incontrerà i rettori domani a Roma.
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Settimanale
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1
Il PORTALE POI< HA LOBIETTIVO DI SUPPORTARE
GLI STUDENTI NEI PASSAGGI CRUCIALI
DEL PERCORSO UNIVERSITARIO EPROFESSIONALE
di Luca De Vito
•
orsi universitari gratuiti, aperti a tutti e owiamente - online. I MOOCs (Massive Ontine Open Courses) sono uno dei fenomeni più
interessanti nel mondo universitario e da qualche
mese ancl1e il Politecnico di Milano ha deciso di
lanciàrsì in questa awentura. POK (www.pok.polimi.
it) è il primo portale di questo tipo in Italia che offre
corsi online gratuiti: nel giro di poco tempo ha già
raccolto pill di 5.500 iscrizioni ai corsi e 40mila
visite. ''l.:obiettivo principale del portale - spiegano
dall'Ateneo- è supportare gli studenti, non solo del
Sotto
l'homepage Politecnico di Milano, nei passaggi cruciali del prodi POK, prio percorso universitario e professionale: dalle
il portale del
scuole superiori all'università, dalla laurea triennale
Politecnico
alla laurea magistrale, dall'università al mondo del
che offre corsi
lavoro. E possono accedere ai corsi anche semplici
online gratuiti
appassionati" .
AI momento
sonoquelli
attivirivoltre
_ _ _ _ _ _ _ _ _\L\l\IIIL\illllillll\lll\~I\III"'*l\IIIiIll\IIIJ!I\III_ _ _ _ _ _I\III.1\III-.,
diversi
tipi di corsi:
ti agli studenti delle superiori
(introduzione alla matematica
e introduzione alla fisica), quelli
per gli studenti della triennale ("Fundamentals of financial
and management accounting" in
inglese) e quelli rivolti a chi già fa
parte del mondo del lavoro. Per
partecipare è sufficiente iscriversi al portale in modo da avere
accesso ai video, ai contenuti.
alle attività e ai test di autovalutazione. AI termine del corso,
se si è raggiunto il punteggio
minimo, si riceve un attestato di
partecipazione.
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Quotidiano
nSole9]{l mmrn
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Foglio
1
Napolitano e l'Expo
,<METrER(I LA fACCIA»
«In Italia record
Sull'Expo «governanti» e
istituzioni ci hanno messo
la faccia e «ora dobbiamo
farcela tutti, diamo prova
di responsabilità comune»
di cambi
digovemo»
Napolitano sull'Expo
«In Italia il record
di cambi di governo
che cederei ad altri»
«L'Italia ha il record di
cambi di governo, un primato
che cederei volentieri ad altri». È quanto ha detto nel corso di un incontro dedicato
all'Expo 2015 di Milano il presidente della Repubblica, Giorgio Napolìtano.
Servizio
~
pagina 10
ROMA
io» ha detto nei giorni scorsi - è
chiaro che il capo dello Stato
guarda la situazione politica, le
fibrillazioni sulla legge elettorale ma anche i passaggi stretti
su Jobs act e legge di stabilità e
teme che la situazione possa
sfuggire di mano. E che l'incidente possa accadere o si possa
creare. Dunque, quel «record
di cambi di governo» in Translantico viene letto proprio come una frenata a tentazioni o
sospetti di elezioni a primavera. Come un avvertimento a
Renzi, a cui molti attribuiscono la voglia di urne in primavera. Cioè proprio quando avrà
inizio l'Expo, il lO maggio del
prossimo anno.
Una scommessa che non è
ancora vinta soprattutto dopo
le inchieste e gli scandali che
hanno travolto la gestione degli appalti. Ed è su questa
scommessa che Napolitano
spinge la politica con toni quasi sbrigativi, soprattutto quando richiama i «governanti». In
prima fila ad ascoltarlo - insieme a un gruppo di volontari
dell'Expo che ieri sono stati fÌ-
cevuti~l Quirinale - c'è il ministro Maurizio Lupi, il collega
Maurizio Martina, Stefania
Giannini, il sottosegretario
Del Rio. «Governanti e istituzioni, per Expo 2015 la faccia
ce l'abbiamo messa tutti e dobbiamo farcela tutti».
Un richiamo senza eufemismi per un appuntamento che
il capo dello Stato considera
cruciale. «Nonostante la rappresentazione che si dà dell'Italia come Paese perennemente
conflittuale e irrimediabilmente diviso, diamo la prova che
sulle grandi scelte sappiamo
esprimere una responsabilità
comune e l'interesse generale». Una coesione da portare
nella vetrina dell'Expo che, tra
l'altro, cade in un momento
che potrebbe essere complicato per l'Italia. Al di là degli scenari di possibili elezioni anticipate, la preoccupazione vera è
in alcune scadenze europee già
fissate. A marzo-aprile ci sono
le previsioni di primavera della
Commissione U e in cui ci sarà
anche un giudizio definitivo
sulla politica economica
dell'Italia e su rischi di essere
messi in procedura d'infrazione. Ma a primavera c'è anche la
partita importante che si sta
giocando in Bce sulle misure
non convenzionali.
Insomma, ci sarà uno scenario europeo da tenere d'occhio
che rifletterà su quello internazionale dell'Expo. Un'eventuale crisi politica rimetterebbe
l'Italia dei «record» ma anche
nell'angolo della scena globale.
La prova più impegnativa finora è stata sotto il profilo della
legalità. Un passaggio sottolineato da Giorgio Napolitano al
Quirinale dove c'era anche Raffaele Cantone. «L'Expo è una
prova impegnativa segnata da
difficoltà ben note ma siamo
persuasi che le supereremo tutte. Legalità, controllo costi e rispetto dei tempi, sono gli aspetti principali ma noi sappiamo
che sulla legalità abbiamo già
dato prova di saper trovare rimedi, risposte e garanzie». Ora
la prova è politica.
Li. P.
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Al Quirinale nessuno pensa che quel passaggio sia legato all'attualità. E che quindi
possa essere letto come uno
stop a voci di elezioni anticipate o semplicemente alle tentazioni di chi vuole approdare alle urne nel prossimo anno.
«L'Italia ha il record di cambi
di governo, un primato che cederei volentieri ad altri», è stata la frase di Giorgio Napolitano su cui in molti hanno trovato spunti di cronaca. In realtà
il capo dello Stato parl<wa
dell'Expo, del momento in cui
l'Italia ha vinto la candidatura
per Milano nel 2008 e di quanti governi si siano succeduti
da allora. Cambi avvenuti proprio sotto la sua presidenza e
gestiti dal Colle in circostanze
diverse. Storia, insomma, anche se è noto che Napolitano
non ha alcuna intenzione di gestire un'altra crisi politica se
eventualmente scoppiasse durante la sua presidenza.
Senza tornare sulla fine del
suo mandato - su cui «decido
«Controllo dei costi e
rispetto dei tempi: noi
sappiamo che sulla legalità
abbiamo già dato prova
di saper trovare risposte»
«Expo prOYiIImpegniltiYiI».Il presidente Giorgio Napolitano
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Troppi studenti a Medicina
I rettori lanciano l'allanne:
«Anno accademico a rischio»
PAOLO FERRARIO
MIlANO
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nno accademico a rischio a Medicina. r; allarme è stato lanciato ieri dalla Conferenza dei rettori (Cmi), riunitasi in via straordinaria, che domani incontrerà il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini. La «gravissima situazione» denunciata dai rettori è dovuta al sovraffollamento delle aule a seguito dell' accoglimento' da parte dei Tar, dei ricorsi di
migliaia di studenti che non erano
riusciti a superare il test d'ingresso, ma sono stati immatricolati
d'ufficio dalla Magistratura amministrativa. In alcune facoltà, come
per esempio a Milano, il numero
di studenti è addirittura raddoppiato, rendendo praticamente imStefano Paleari, Crui
possibile l'attività didattica.
«La situazione è del tutto insostenibile e pregiudica il regolare avvio dell'anno accademico»,
denuncia il presidente della Cmi, Stefano Pale ari, in una lettera al ministro Giannini e, per conoscenza, al titolare della SaIute, Beatrice Lorenzin.
Nell'incontro di domani, i rettori metteranno sul tavolo anche
un secondo problema, legato alle «innovative modalità di selezione» per l'accesso alle Scuole di specializzazione post lauream, che «hanno determinato più di qualche criticità, a
tutt' oggi imprevedibile nelle possibili conseguenze».
Secondo la Cmi, per affrontare i problemi sollevati «occorre
che siano chiari i fabbisogni e le risorse e che su questa base
siano determinate le relative demografie». Un monitoraggio
che «deve essere svolto di concerto con il Servizio sanitario nazionale e con il ministero della Salute».
La situazione denunciata dai rettori non è, comunque, una novità di quest'anno. Non con questi numeri, ma è da anni che
le domande di accesso a Medicina superano l'offerta, tanto di
posti quanto di borse, ricordano alla Cmi. «Per questo - sottolinea Paleari - è indispensabile un percorso di selezione ispirato a criteri rigorosamente meritocratici. Siamo disponibili a discutere le diverse modalità possibili, fermo restando il
principio di coerenza con le risorse disponibili, al fine di non
pregiudicare la qualità per gli studenti e per i borsisti, secondo standard europei, e di consentire una programmazione adeguata agli atenei».
La preoccupazione dei rettori è condivisa dalla deputata dell'Udc, Paola Binetti: «A rischio non c'è solo l'anno accademico, ma anche il senso stesso della formazione specialistica dei
giovani medici».
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Medicina, prof caccia dall'aula
le matricole entrate con il Tar:
«Siete in tanti, non è sicuro»
Una ragazza: «Per lei troppo bassi i nostri voti». La docente nega
Fuori dall'aula le nuove matricole, quelle riammesse dai
Tar dopo i ricorsi contro il test
di ammissione dell'8 aprile. È
successo a Medicina martedì
mattina, all'inizio della lezione
di biochimica. La docente,
Alessandra Baracca, ha invitato
i ricorsisti a uscire per questioni di sicurezza. <<È una decisione presa dall'Ateneo e ho invitato gli studenti a rispettarla spiega -, per loro verrà creato
un terzo canale di lezioni e
quindi non hanno diritto a fre-
I {<disobbedientg»
Molti studenti sono
comunque rimasti
seduti, nonostante
le parole della prof
Boloneli
Le nuove
matricole
non devono
aggiungersi
ai corsi già
creati
I docenti
devono
verificare
la capienza
delle aule,
èuntema
eli sicurezza
legittimato a frequentare il corso, altrimenti se accade qualcosa chi ne risponde?».
Diverse le versioni su cosa
sia accaduto l'altra mattina a
Biochimica, le cui lezioni si
tengono nell'aula Polo al Sant'Orsola. «Prima di iniziare la
lezione la professoressa ci ha
detto che non era d'accordo su
cosa stava accadendo - spiega
una dei ricorsisti -, che per
noi sarebbe stato creato un canale ad hoc e che era indegno
che fosse entrata gente con voti
così bassi. Ha chiesto ai ricorsisti di alzarsi e di andarsene, fomentando anche gli studenti
diciamo regolari. La maggior
parte di noi non se n'è andata.
Uno di noi ha detto che per legge le lezioni sono pubbliche e
che quindi potevamo restare.
Lei ha risposto che quelli sono
solo cavilli giudiziari. Il clima è
questo».
La docente non ci sta. «Non
so cosa dicono gli studenti, è
un comportamento che non mi
appartiene - ribatte la professoressa Baracca -, fino all'altro giorno hanno frequentato
le mie lezioni senza problemi.
TI presidente della nostra scuola ci ha comunicato che l'Ateneo vuole creare un terzo canale, il C, per i ricorsisti, molti dei
guali non sono ancora iscritti.
E chiaro che questi non hanno
diritto a frequentare i canali A e
B, che sono per gli studenti
ammessi normalmente. Con
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quentare i canali A e B che sono
fatti per gli studenti già iscritti». Attimi di tensione tra gli
studenti. Alcuni dei regolari
hanno applaudito le parole
della docente. Una quindicina
di ricorsisti se ne sono andati.
Altri sono rimasti. «Ci ha detto
che non era d'accordo nel farci
ammettere ai corsi - dice una
di loro -, che è indegno per
l'Università di Bologna, che ci
dovevamo alzare e andarcene.
Il clima non è molto sereno,
domani (oggi per chi legge,
ndr) la rivedremo a lezione».
L'ammissione per legge del-
le nuove matricole di Medicina
sta creando situazioni di tensione altissima. È di ieri la decisione della Crui, la conferenza
dei rettori, di chiedere un incontro urgente con il ministro
Stefania Giannini. Quello che
sta avvenendo, con l'immissione di cinquemila nuove matricole, è «del tutto insostenibile
e pregiudica il regolare avvio
dell'anno accademico», come
ha dichiarato il presidente della Crui Stefano Paleari. A Bologna la situazione è nota e ieri la
stessa Scuola di medicina e
chirurgia l'ha ricordata: dopo
aver iscritto i primi 32 ricorrenti stanno per immatricolarne
altri 135, e non è detto che altri
si aggiungano. «Per loro è indispensabile creare un nuovo canale didattico - spiega il presidente della scuola Luigi Bolondi -, quando questi saranno immatricolarti non
possono aggiungersi ai canali
già esistenti. Per questo abbiamo inviato una lettera ai docenti in cui spieghiamo che chi
ha già iniziato le lezioni a inizio
ottobre può continuare a seguirle, gli altri, quelli che si aggiungono ora, dovranno attendere il nuovo canale. I docenti
devono inoltre verificare la capienza delle aule, sono tenuti
per legge a garantire la sicurezza. Probabilmente la docente
ha visto un sovraffollamento
dell'aula e si è preoccupata. Allora chi mandi fuori? Chi non è
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Stefania Giannini
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Quotidiano
Data
Pagina
Foglio
l'arrivo dei nuovi studenti si
creano dei sovraffollamenti e le
aule non sono più a norma. Se
poi loro vogliono rimanere a
lezione io non faccio il controllo di chi c'è e non c'è. Non
avranno però le firme di frequenza, quindi non serve a nulla che vengano a lezione. Do-
vranno frequentare le lezioni e
i corsi creati ad hoc per loro».
A gettare acqua sul fuoco
prova anche il presidente del
corso di laurea Andrea Stella. «I
docenti hanno l'obbligo di controllare che ci siano i requisiti
di sicurezza - spiega -, abbiamo aule già al limite della
capienza, individuate in base ai
220 frequentanti. È capitato un
episodio, non vogliamo ghettizzare nessuno». 1 problemi
sono numerosi per chi sta cercando di mettere in piedi in poco tempo un nuovo canale di
lezioni per circa 200 studenti.
L'Ateneo sta valutando di affit-
13-11-2014
5
2/2
tare una sala abbastanza grande, e la rosa si è ristretta tra i cinema Nosadella e Perla e
un'aula di Fisica. Dovranno poi
essere emanati i bandi per la
copertura dei carichi didattici.
Probabilmente il canale dei ricorsisti partirà in gennaio.
Marina Amaduzzi
[email protected]
La vicenda
eli Tarha
ammesso
ai corsi
di Medicina
5.000 nuove
matricole
che avevano
presentato
ricorso contro
il test di
ammissione
A Bologna sono
circa 200
e
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L'Ateneo
attiverà un
nuovo canale
ad hoc, ma sta
cercando
i docenti
e leaule
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Quotidiano
PALERMO e PROVINCIA
Data
13-11-2014
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Foglio
1
il CAOS RICORSI. Segreterie intasate per le nuove iscrizioni. Oggi a Roma la conferenza dei presidi, domani i rettori incontreranno il ministro
A Medicina matricole a quota 930, contratti per 10 docenti
dell'anno accademico. Nella mattinata di ieri il numero di immatricolati all'Università di Palermo ha toccato quota 930, ma c'è la certezza di
nuovi ricorsisti vincitori.
Il regolare avvio dell'anno accademico nelle facoltà mediche delle
università italiane appare sempre
più a rischio, dopo che quasi cinquemila hanno ottenuto dai giudici amministrativi la riammissione. Anche il rettore dell'Università diPalermo Roberto Lagalla, con tutti i rettori delle altre università italiane, ha
preso atto «della gravissima situazione che si è venuta a creare nell'
ambito dell'area medica». E in sede
di Crui, la conferenza nazionale dei
rettori, è stato chiesto un incontro
urgente al ministro dell'Istruzione
Stefania Giannini, per cercare di trovare una soluzione e sbloccare la situazione. Un appello che non è rimasto inascoltato: il ministro Giannini li incontrerà domani. «Quello
che è successo nelle Facoltà/Scuole
di Medicina e Chirurgia - scrive il
presidente della Crui, Stefano Paleari, in una lettera al ministro - è del
tutto insostenibile e pregiudica il regolare avvio dell' anno accademico». I rettori sono disponibili a discutere le diverse modalità, «fermo
restando - precisa Paleari - il principio di coerenza con le risorse disponibili, al fine di non pregiudicare la
qualità per gli studenti e per i borsisti' secondo standard europei, e di
consentire una programmazione
adeguata agli ateneÌ». ('O P')
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••• Segreterie di viale delle Scienze affollate da centinaia di studenti
vincitori di ricorso e in attesa di iscrizione, una decina di contratti pronti per nuovi docenti (chimica, fisica,
psicologia, inglese e informatica),
monitor e altoparlanti sono in arrivo nelle aule della Scuola Politecnica per le lezioni in streaming a matricole che saranno circa il triplo del
numero previsto, mentre sono quasi cinquemila i riammessi in tutte le
Università «per violazione dell' anonimato». E stamattina l'attenzione
puntata a Roma - Università La Sapienza - dove si riunisce la conferenzanazionale dei presidi e presidenti
delle Scuole di Medicina e chirurgia. La categoria è in sovraffollamento e cerca la soluzione per l'avvio
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«SIAMO IN TROPPI QUI DENTRO
ÈCOLPA VOSTRA: DOVRESTE
VERGOGNARVI E USCIRE SUBITO»
«Troppi studenti, via i riammessi»
E in aula è lotta senza quartiere
VincOl1fJ il ricorso al Tar ma la docente li caccia. Scoppia la polemica
di SIMONE ARM1NIO
«QUEST'AULA è sovratIollata
ed è colpa degli studenti che han-
UN BEL de.lirio, perché il Tar ha
nei fatti modificato lo status quo dì
un corso rara to su lIn certo n LI me-
ro di iscritti. i\ Bologna, ad esempio, gli studenti attesi erano 400 e
saranno invece in 570. Il risultato? Ci sono studenti che hanno comincialo a seguire i corsi non sapendo se potnlnuo sostenere resa-
«Triste vedere le matricole
una contro L'altra a causa
di un errore che non è Loro»
me e ahri che credevano di essere
messi in condizione di seguire e.
sono invece costretti a sgomilare
per tIovare posto,
«Da settimane - nlecont~l la Pauicolo - ricevo telefonate che mi lÌportano piccoli e grandi soprusi,
Ingiusto che un errore sui test ricada sugli studenti, ,\'1a cosa ben
più grave, questa situazione li sta
mettendo l'uno contro l'altro»),
UNA SOLUZIONE, illlanto,
l'Alma Marer l'avrebbe trovata:
!'istituzione di un terzo cflnale dì
corsi, alternatìvo aì due esistenti
(A-L ed M-Z) e dedicato ai soli
studenti ,ammessi dopo il ricorso
al Tar. «E un ghetto!», denuncia110 i diretti interessati, che spiegano come ({un corso altemativo per
i più 'sfol"tunati', magari assegnato ad assistenti e non a docenti di
ruolo, sia altamente penalizzante». «E l'unica soluzione possibile)), replica l'università, che si
schermisce di fronte alla necessità di fare rispettare le nonne di si·
curezza. «Ogni docente - ha specificato infatti in una nota la Scuola
di medicina, in seguito a quanto
accaduto -, viene invitato a velitìcare le condizioni in cui si svolgono le lezioni, tenendo conto della
capienza dell'aula e intervenendo
per assicurare il rispetto delle nor·
me di sicurezza), Ciò in attesa di
reperire l'aula e i docenti per attivare il ter,>;o canale. « E nel frattempo noi che filcciamo?», dìcol1o i diretti interessati. "E chi ha già seguito i corsi e magari fimo già un
esame parziale?», Picche, n solito
pasticcio all'italiana.
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no fatto ricorso al Tar. Dovrebbero vergognarsi, nOll sono degni di
questa università: escano subito>l.
Frasi pesanti come macigni. Le
hanno riportate le matricole di
medicina alla rappresentante degli studenti in Senato accademico, Chiara Patri co lo, Sulle parole
usate non c'è certezza, 01.1 di sicuro c'è il falto: UI1H professoressa
dci primo anno, due giorni fa ha
invita.to gli studenti ammessi con
riserva, dopo il ricorso, a lasciare
l'aula per motivi di sicurezza,
Immediato lo sdegno dei diretti
imeress..1ti, quel cem.Ìnaio di matricole (ma sono Smìla inlUlta Italia) che, bocciati all'esame d'ammissione, hanno poi fatto ricorso
al Tar per varie irregolarità nei test, vincendolo e acquistando il diritto a frequentare il corso, Ma,
vicn da sé, non sono loro gli unici
interessati alla partita. Dall'altro
lato ci sono infatti coloro i quali
quello stesso restio hanno superato regolarmente, e che si sentono
penalizzati il studiare in aule e
con un corpo docenti non altreh-
zato a sostenere un tale all'ollamento,
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2/2
L'esame incriminato
Un ottobre di fuoco
Tutti dal ministro
Si è tenuto il9 aprile 2014. Oa quel
momento sono partiti i primi ricorsi
al Tar, che ha dato ragione agli
studenti a partire da luglio. L'Udu,
unione degLi studenti, ha quindi
awiato un maxi-ricorso per
violazione deU'anominato: alcune
buste erano state trovate aperte
Sono più di cinquemila, in tutta
Italia. gli studenti che sono stati
ammessi con riserva a seguire i
corsi di medicina sulla base dei
ricorsi effettuati. Ciò ha creato una
serie di problemi organizzativì. Uno
fra tutti La capienza delle auLe
È di ieri la richiesta dei rettori di un
incontro urgente con iL ministro
Giannini sulla situazione di
Medicina. giudicata «del tutto
insostenibile e pregiudicante iL
regolare awio dell'anno
accademico», In serata è arrivata la
convocazione
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Gli esami di ammissione
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Quotidiano
I LA SICILIA
I ;:::"
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Test medicina, 50S delle università
Lettera dei rettori al ministro: «Situazione insostenibile, che potrebbe pregiudicare il regolare awio dell'anno accademico»
Caos Scuola di specializzazione:«Trovare criteri di selezione diversi». Giannini raccoglie l'appello: domani l'incontro
TIZIANA CAROSELLI
RoMA. La situazione «è del tutto insoste-
nibile e pregiudica il regolare awio dell'anno accademico». Non usano mezzi
termini i rettori per denunciare le conseguenze del pandemonio scatenato nelle
università italiane dalle pronunce dei
tribunali amministrativi sui numerosi
ricorsi presentati in relazione ai test d'ingresso per l'area medica: facoltà ma anche Scuole di specializzazione. In una
lettera inviata al ministro dell'Istruzione,
Stefania Giannini, e per conoscenza alla
titolare del dicastero della Salute, Beatrice Lorenzin, la Crui - dopo una riunione
straordinaria della giunta per via telematica - chiede un incontro urgente.
Un appello che non resta inascoltato.
In serata arriva la convocazione: il ministro incontrerà i rettori domani.
«In primo luogo, la situazione venutasi a determinare nelle Facoltà/Scuole di
Medicina e Chirurgia a seguito delle pronunce della Magistratura amministrativa in accoglimento dei numerosissimi ricorsi presentati awerso gli esiti dei test
di ammissione al corso di laurea a ciclo
unico in Medicina e Chirurgia - scrive il
presidente della Crui, Stefano Paleari - è
del tutto insostenibile e pregiudica il regolare avvio dell'anno accademico. Di
ciò hanno già documentato i Presidenti
di Consiglio di corso di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia».
«In secondo luogo - prosegue - le innovate modalità di selezione alle Scuole
di Specializzazione post-lauream, hanno
determinato più di qualche criticità, a
tutt'oggi imprevedibile nelle possibili
conseguenze».
Secondo Paleari «come premessa per
un intervento tanto nelle condizioni di
accesso al corso di laurea in Medicina e
Chirurgia quanto alle Scuole di Specializzazioni, occorre che siano chiari i fabbisogni e le risorse e che su questa base
siano determinate le relative demografie» e questo - dice - «deve essere svolto
di concerto con il Servizio Sanitario Nazionale e con il Ministro della Salute».
Da anni - fa notare il capo dei rettori le domande di accesso ai corsi in parola
superano le relative offerte, tanto di posti quanto di borse. «Per questo è indispensabile - sostiene - un percorso di selezione ispirato a criteri rigorosamente
meritocratici».
«Siamo disponibili a discutere le diverse modalità possibili, fermo restando il principio di coerenza con le risorse disponibili, al fine di non pregiudicare la qualità per gli studenti e per i borsisti' secondo standard europei, e di
consentire una programmazione adeguata agli Atenei» assicura Paleari secondo il quale «urge affrontare la questione nel suo complesso senza attendere altro tempo».
Offre man forte ai Magnifici la deputata dell'Udc Paola Binetti. «I rettori - dice
- hanno ragione da vendere. Mi auguro
che il ministro Giannini non solo li incontri urgentemente, ma che in quell'occasione chiarisca anche se c'è un
"piano B" del Miur dopo il caos awenuto con gli ultimi test di medicina e, in caso, quale sia. Temo - aggiunge Binetti che un ulteriore e forse ancor più urgente segnale di allarme i rettori lo abbiano
lanciato al ministro Lorenzin: a rischio
non c'è solo l'anno accademico, ma anche il senso stesso della formazione specialistica dei giovani medici, che non
può essere separata dalla esperienza
universitaria e ridotta a un puro pragmatismo del fare quotidiano in ospedali».
Test medICIna. Sos delle unIversItà
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Quotidiano
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LA SICILIA
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I
stipendiale:
poiché l'indennità
di vacanza
contrattuale non è
altro che un
anticipo degli
aumenti di
stipendio, era già
evidente che fino
al2017 non vi
sarebbe stato
alcun aumento in
busta paga»
FLOP
MILA
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Stefania Giannini
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068391
Tra prove
d'accesso alle
facoltà e test
d'ingresso per le
Scuole di
specializzazione è
caos ricorsi a
Medicina. Sono
oltre 5 mila gli
aspiranti medici,
bocciati al test di
aprile e ripescati
dal Tar, che ora
stanno mandando
in tilt gli atenei
italiani. Le facoltà
scoppiano e i
docenti non sanno
più che pesci
pigliare. Tanto che
i responsabili dei
corsi di laurea in
medicina ora
lanciano l'allarme.
"Non vogliamo
essere complici del
degrado della
formazione
medica italiana. I
colleghi ci diconospiega Andrea
Lenzi, presidente
della Conferenza
dei coordinatori
nazionali dei corsi che i nostri corsi
sono tra i migliori
e non vogliamo
che i nostri
studenti debbano
subire le
conseguenze
dell'i mpoverimen
to della nostra
area formativa:
non ci stiamo}}. In
assenza di segni di
urgente riscontro,
si arriverà anche
alle dimissioni di
tutti i Presidenti di
corso di laurea
magistrale in
medicina e
Codice abbonamento:
"L'i ncontro tra i
sindacati
rappresentativi e il
Ministro Giannini
si è rivelato un
flop. Rimane
confermato il
blocco dei
co ntratti fi no aI
2018,
programmato da
tempo. Mai
sindacati, che
oggi rilasciano
dichiarazioni di
meraviglia, già
sapevano tuttO}}.
A sostenerlo è
Marcello Pacifico,
presidente Anief,
a seguito delle
parole di
meraviglia
rilasciata de alcuni
sindacati a
seguito
dell'incontro
tenuto ieri al
Ministero
dell' Istruzione e
l'approvazione
delle Legge di
Stabilità, nella
parte in cui
prevedendo il
congelamento
dell'indennità di
vacanza
contrattuale dei
dipendenti
pubblici fino al
2018 prelude al
blocco temporale
parallelo di tutti i
loro stipendi. "Ma
questa proroga ha
di fatto solo
confermato
quanto contenuto
nella Legge
147/2013,che
fissando
l'indennità di
vacanza
contrattuale "per
il triennio 20152017 allivello di
quella in
godimento dal
mese di luglio
2010", per la
scuola addirittura
al 2009, aveva di
fatto
indirettamente
approvato la linea
del blocco
chirurgia di tutte
lesedi
universitarie
italiane}}.
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Quotidiano
nSole9]{l mmrn
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1
Economia & Sod~~~
di Una Palmerini
Ma la priorità
è il nuovo lavoro
I
a «scossa» di Mario Draghi
"sulle riforme piomba nelle
stanze romane qualche ora prima dei due vertici politici. E il
Jobs act diventa il primum vivere di Renzi, più dell'Italicum.
Tasso di disoccupazione dei giovani
In termini assoluti corrisponde
a 710 mila senza lavoro tra i 15 e i 24 anni
Continua. pagina 10
Le parole di Draghi ricordano a Renzi che la vera priorità è il Jobs Act
alla riflessione si passi ora all' attuazione delle riforme». La frase asciutta di Mario Draghi - detta mentre parla della crisi «specialmente
dell'Italia» - sembra dedicata a Matteo Renzi. Parole che rimbalzano nel pomeriggio
del premier che si preparava a un doppio
vertice, prima con Berlusconi, poi conIa direzione del Pd. Il piatto forte di entrambi i
tavoli è la legge elettorale, le modifiche
all'Italicum e la nuova versione del patto
del N azareno ma il segnale di Draghi ha rimesso un ordine di priorità all'agenda. E ristabilito un'urgenza: primale riforme strutturali e prima tra tutte la riforma del lavoro.
Che il Governatore ha espressamente citato tra quelle necessarie, come aveva fatto
già quest'estate da Jacksone Hole.
La parola chiave del Governatore è «attuazione», dunque il tempo per Renzi si
sta consumando. Non basta più un impegno, un calendario dei lavori della Camera,
una Direzione Pd come quella di ieri, ora
serve una legge in Gazzetta Ufficiale. Il primum vivere del premier per tenere la trattativa in Europa, a questo punto, è il Jobs
act. E Renzi sembra esserne consapevole
perché nella riunione dei capigruppo di
maggioranza di lunedì scorso - prima che
si affrontasse il tema legge elettorale, soglie e premio di lista - ha chiesto tempi
stretti sul lavoro. «Entro ilI o gennaio l'articolo 18 deve essere abolito perché le misure sull'occupazione della legge di stabilità
funzionano solo se contemporaneamente
si fa la riforma del lavoro».
Ma non è solo una questione di efficacia
in combinazione con la manovra, il punto è
che Renzi rischia uno stop dall'Europa. Che
il premier non sarebbe in grado di gestire
perché a Bruxelles, Berlino o Francoforte
nonc'èunaminoranzaPddastrattonareoil
partito debole di Berlusconi a cui dare ultimatum. Se in Italia non ha avversari, nei circoli europei li trova. E accelerare sulla legge elettorale anziché sulla riforma del lavoro avrebbe il sapore di una mossa elettorale, non anti-recessiva.
Finora il bottino del 40,8% di voti alle europee gli ha consentito margini di trattativa
e più tempo ma ora è agli sgoccioli. A fine
novembre c'è il giudizio sulla manovra e le
notizie - finora - non sono del tutto rassi'curanti. La spada di Damocle sono circa 3 miliardi che la Commissione Ue potrebbe
chiedere all'Italia.
Il secondo e fondamentale tornante è
con la Bce che i primi mesi delz0l5 dovrebbe decidere se dare il via libera a misure
non convenzionali per rispondere alla crisi
dell'euro «e specialmente dell'Italia», come ha puntualizzato Draghi citando espressamente il nostro caso. E chiarendo, una volta di più, che «senza le necessarie misure
strutturali del mercato del lavoro e dei prodotti» non c'è politica monetaria che tenga.
E quindi se pure il patto del N azareno racconta la nuova versione dell'ltalicum e in
Direzione la minoranza Pd resiste, l'urgenza per Renzi si chiama Jobs act. Per questa
ragione si apre la strada alla fiducia nonostante le barricate di una minoranza Pd che
può ritrovarsi unita solo su un fronte: l'articolo 18. Il collante resta quello, sul resto va
in ordine sparso. Sia sull'euro che sul referendum anti-Fornero non c'è più una sola
sinistra Pd come non c'è più una sola Cgil.
Sono almeno tre.
©RIPRODuZIONERISERVATA
(~ APPROFONDIMEN'TO ON L1NE
«Politica 2.0 - Economia &Società»
di Una Palmerini
«Difenderemo l'impianto dell'Italicum, su premio
di lista e sbarramento ci riserviamo di decidere»
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Lavoro e previdenza
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Il Cavaliere ottiene la confenna dei capilista
bloccati, solo i fedelissimi in Parlamento
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Quotidiano
nSole9]{l mmrn
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Foglio
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8
1
La sesta salvaguardia di giugno è stata l'ultima
Inps, finite le misure per gli esodati
Treu: illegittimo svalutare le pensioni
La sesta salvaguardia previdenziale disposta in giugno (legge 147/2014) per i lavoratori rimasti senza impiego né tutele a
ridosso del varo della riforma
Fornero è stata l'ultima. A confermarlo sono i vertici Inps che
ieri, nel corso di un'audizione
in Commissione Lavoro al Senato, hanno parlato esplicitamente di chiusura di questi interventi straordinari con coloro che matureranno i requisiti
richiesti entro il6 gennaio Z015.
La data coincide con i termini
per la presentazione della richiesta di sàlvaguardia prevista dalla legge 147, pubblicata
in «Gazzetta ufficiale» ilzz ottobre ed entrata in vigore il 6
novembre.
Sui residui casi specifici, lega- LE TUrEl.E
ti a situazioni del tutto particola- Gli ultimi interventi per chi
ri e comunque davvero limita- maturerà i requisiti
te, verrà avviato un mini censimento da parte della stessa entro il6 gennaio prossimo.
Commissione Lavoro di palaz- Afine ottobre salvaguardie
zo Madama, tramite una sche- a quota 162.130
da di rilevazione che verrà messa online. Secondo i dati forniti
ieri dal direttore generale pegna il Governo «a non utilizdell'Inps, Mauro Nori, e dal zare più lo strumento pensionicommissario straordinario, Ti- stico per risolvere problemi ocziano Treu, ab7 ottobre zo14 so- cupazionali nella fascia dei cinno stati salvaguardati 16z.130 quantenni e sessantenni e ad'atsoggetti, sono state emesse tivare invece un insieme di mi97.z67 certificazioni e sono sta- sure per la promozione dell'inte già liquidate 56.z74 pensioni. vecchiamento attivo, sulle quaLa sesta salvaguardia come li «l'Italia - si legge nel testo
si ricorderà (vedi Il Solez40re dell'Odg - in confronto al cendelz7 giugno) ha un costo di cir- tro e al nord-Europa è ancora
caz miliardi e prevede 3Z.lOO po- all'anno zero».
La conferma della chiusura
sti. Mal'incremento effettivo rispetto ai cinque provvedimenti delle operazioni di salvaguarprecedenti è di soli 8.100 nuovi dia Inps giunge nel pieno del
posti poiché sempre con la leg- confronto politico all'interno
ge 147 s'è provveduto a ridurre del Pd sul Jobs Act e a pochi
di zomila unità il contingente giorni dall'annuncio della Cgil
previsto con la seconda salva- d'esser pronta a sostenere l'iniguardia e di 4ffiila quello della ziativa referendaria della Lega
quartaperchénonutilizzate.OI- per l'abrogazione della riforma
tre a tutelare ex novo chi ha per- Fornero (articolo Z4 del DlZ01
so un impiego a tempo determi- delZ011). Un contesto politico
nato tra il zo07 e il ZOl1, per le estremamente polarizzato sul
altre categorie di lavoratori la tema delle pensioni, basti pensesta salvaguardia ha in sostan- sare alla distanza che ancora diRitaglio
Lavoro e previdenza
stampa
ad
vide la Cotnnlissione Lavoro
del Senato dalla Cotnnlissione
Lavoro della Camera proprio
sull'approccio da adottare per
gli esodati a ormai tre anni dal
varo dei nuovi requisiti previdenziali.
A giugno, al momento
dell'adozione della sesta salvaguardia il neo-ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, aveva
parlato di possibili «interventi
strutturali» da inserire nella
legge di Stabilità per dare risposta «a tante diverse situazioni,
non definibili tecnicamente come esodati, ma che rappresentano persone che perdono o
hanno perso il lavoro e che con
gli ammortizzatori non arrivano a raggiungere la pensione».
Misure che, secondo quanto risulta, sono ancora in fase istruttoria e che potrebbero essere
rinviati visti gli strettissimi
margini di una manovra che ancoranonha incassato il vialibera di Bruxelles.
Parlando a margine dell'audizione Tiziano Treu ha poi confermato la posizione dell'Inps
sull'ipotesi di congelare l' effetto di un Pil negativo sul meccanismo dirivalutazione deimontanti contributivi. «La legge, alla lettera, è conforme alla nostra opinione, infatti si parla di
rivalutare e non di svalutare»
ha affermato. Il commissario
straordinario ha spiegato che
per evitare il rischio di una diminuzione dei futuri importi pensionistici «non serve» una normama basta (<un'interpretazione» della disciplina già esistente. D'altra parte, ha inoltre osservato, «anche la Corte costituzionale si è occupata almeno
di un caso simile» giudicando
«contrario al sistema immaginare una perdita». Non ci sarebbe neppure, secondo Treu, un
problema di coperture: per il
momento, ha concluso, il nodo
riguarda «il meccanismo di calcolo». Problemi di copertura
«potrebbero esserci» in futuro.
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za prolungato di un anno, rispetto a quanto fissato con i provvedimenti precedenti, il tempo
utile per maturare i requisiti richiesti, arrivando appunto al 6
gennaio Z015. Con quest'ultimo
intervento di salvaguardia la
maggior spesa previdenziale
cumulata aggiuntiva è arrivata
a circa 11,6 miliardi entro il
zozz-zoz3·
L'audizione di ieri dei vertici
Inps è arrivata sulla scorta
dell'ordine del giorno che era
stato approvato in Commissione Lavoro del Senato a fme settembre da tutti i gruppi di maggioranza in vista dell'approvazione della sesta salvaguardia e
fatto proprio anche dal Movimento 5 Stelle. Un testo che im-
ROMA
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13-11-2014
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1
L
;;1
«Il r gennaio le nuove regole: con la fiducia
sul testo Senato o con modifiche concordate»
Circa 600 emendamenti in commissione,
da lunedì 24 Camera al lavoro sulla Stabilità
rJobs Act, più vicina la fiducia
Accordo in salita, ma per il governo il testo va approvato prima della manovra
Sul Jobs act si profila un maxiemendamento del Governo alla Camera, dove probabilmente
verrà posta la fiducia. La strada
per un accordo su alcune modifiche da recepire ieri sera era ancora tutta in salita, e il premier
Renzi, preoccupato eli mandare
segnali chiari all'Europa, punta
su un'approvazione in tempi rapidi del Ddl delega.
Circa 600 emendamenti sono
stati presentati in commissione
Lavoro, di questi 300 sono del
Movimento 5 stelle, 150 di Sel, 50
della Lega, 15 sono ftrmati da quasi tutti i componenti del gruppo
Pd della commissione, 20 da singoli deputati Dem e li da Forza
Italia. In questo quadro Renzi ha
delineato due scenari possibili:
«Sul Jobs act la discussione c!è
già stata, c'è un problema di tecnicalità parlamentare - ha detto
parlando ieri sera alla direzione
nazionale -. Vedo due alternative e cioè se procedere mettendo
la fiducia sul testo del Senato
per una rapida approvazione o
se comunque garantire entro il
primo gennaio l'entrata in vigore anche attraverso delle modifiche da verificare conle forze della coalizione». Il punto, ha ribadito Renzi «è che il primo gennaio il Jobs act deve entrare in vigore» per consentire alle imprese
di utilizzare la decontribuzione
prevista dalla legge di stabilità
per fare nuove assunzioni
nell'arco temporale del 2015 con
il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti.
Alla Camera la partita si gioca
prevalentemente all'interno del
Pd, considerando che sui 45 deputati della commissione Lavo-
Ritaglio
Lavoro e previdenza
ro ben 21 sono Dem -in prevalenza della minoranza -, compreso
il relatore del Ddl delega, che
presiede la commissione Cesare Damiano. Uno degli emendamenti firmati dal gruppo Pd riguarda le modifiche all'articolo
18 dello Statuto deilavoratori, riproponendo in sostanza l'ordine del giorno votato a fine settembre dalla direzione del Pd
per «assicurare la garanzia del
reintegro nei casi di licenziamenti discriminatori e per quelli ingiustificati di natura disciplinare, previa qualificazione specifica della fattispecie». L'obiettivo dell'emendamento è quello
di fissare dei paletti sui licenzia-
lE if\U'W:..!:'''"U
Damiano (Pd): pronti
al confrontb sulle correzioni
Sacconi (Ncd):
no a cambiamenti,
al Senato siamo decisivi
menti per non lasciare mano libera al Governo nei decreti delegati. Con altri emendamenti si afferma il ruolo della contrattazione nelle decisioni sul demansionamento, si specifica che il controllo a distanza deve riguardare gli impianti e non i lavoratori,
si frena l'estensione dell'utilizzo
dei voucher, si conferma il ricorso alla Cig anche per cessazione
del ramo d'azienda, si riducono
le tipologie dei contratti precari.
«La commissione ha svolto egregiamente il proprio lavoro - afferma Damiano - siamo sempre
pronti a confrontarci per cercare un accordo sulle modifiche al
testo approvato dal Senato».
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ad
Il sottosegretario al Lavoro,
Teresa Bellanova, ha cercato di
mediare in commissione Lavoro aprendo su «modifiche che
non stravolgano l'impianto del
testo», compreso il tema dell'articolo 18, sottolineando «la priorità del fattore tempo»: il testo
deve essere approvato prima
della legge di stabilità che è in calendario in Aula il 24 novembre.
Secondo il timing indicato da
Bellanova, quindi, il Jobs act deve andare in Aula tra il 18 e il 19
novembre, così vi sarebbero i
tempi per un terzo passaggio al
Senato. Ma da Palazzo Madama
il capogruppo del Ncd, Maurizio Sacconi, frena sulle modifiche al testo, sottolineando che
«la presentazione di circa 600
emendamenti al Jobs act rende
davvero impervio l'esame del
provvedimento e preannuncia
quello stesso ostruzionismo che
almeno in Aula abbiamo conosciuto al Senato ». Sacconi invita
il Pd a «ricordare sempre che il
Nuovo centrodestra non accetta maggioranze spurie e che esiste ancora il Senato della Repubblica ove esso è tutt'altro che autosufficiente».
Intanto ieri un sostegno al
Jobs Act è arrivato da Annemarie Muntz, Director Group Public Affairs Randstad, presidente di Ciett (la confederazione internazionale delle agenzie per il
lavoro), e di Eurociett (la confederazione europea delle agenzie per il lavoro ): «Va nella direzione giusta dell'introduzione
di una maggiore flessibilità nel
mercato del lavoro italiano, assicurando nel contempo le necessarie tutele ai lavoratori in maniera inclusiva».
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I nodi da sciogliere
Richiesti limiti ai disciplinari
Uno degli emendamenti
firmati dal gruppo Pd in
commissione ripropone in
sostanza l'ordine del giorno
votato dalla direzione del Pd
per «assicurare la garanzia del
reintegro nei casi di
licenziamenti discriminatori e
per quelli ingiustificati di
natura disciplinare, previa
qualificazione specifica della
fattispecie»
. Ruolo al sindacato
Con altri emendamenti si
afferma il ruolo della
contrattazione e del sindacato
nei casi di demansionamento,
chiedendo di definire con più
precisione le situazioni in cui
possa intervenire uno o l'altro
degli strumenti. Sotto la lente
anche la disciplina dei controlli a
distanza, peri quali si chiede di
specificare che deve riguardare
gli impianti e non i lavoratori
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COBBIEBE DELLA SEBA
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Ipsos per L'Oréal
Un giovane su due vuole iniziare
con un impiego in Italia
E studia con un «lavoretto»·
I bamboccioni? Appartengo- Studi di Milano, Gianluca Vago,
no a un'altra epoca. La maggio- del rettore del Politecnico di
ranza dei giovani (il 60%) oggi Milano, Giovanni Azzone, del
comincia a cercarsi un piccolo rettore della Bocconi, Andrea
lavoro mentre sta ancora stu- Sironi, e del prorettore dello
diando, sia per arrotondare il lulm, Gianni Canova.
La stabilità e la sicurezza non
reddito sia per prepararsi al
mondo del lavoro. E, per trova- rientrano più tra le principali
n; un'opportunità, è pronta an- ambizioni, né degli studenti in
dare all'estero. Sono alcuni dei Italia né tra chi ha studiato aIrisultati della ricerca sugli stu- . l'estero. Piuttosto il posto ideadenti italiani, le loro scelte e le le deve essere interessante e
aspettative sul mondo del lavo- appagante e offrire la possibiliro che Ipsos ha realizzato per tà di fare carriera, emerge dall'indagine. «Tra le sorprese abL'Oréal Italia.
Lo studio sarà presentata og- biamo visto che oltre un ragazgi a Milano alla presenza del zo su 3 vuole avere un'esperienrettore dell'Università degli za di lavoro significativa
all'estero, addirittura 2 su 3 tra nel 2015 conta di fare altrettanchi ha studiato fuori dall'Italia to. «Le qualità fondamentali?
- afferma Cristina Scocchia, La passione, la resilienza, il coceo di L'Oréal Italia e padrona raggio e l'ambizione». Tra quedi casa -. Anche se, in genera- ste la manager mette al primo
le, uno studente su due preferi- posto la resilienza, cioé la capasce il primo impiego in Italia, cità di adattarsi al cambiamennonostante tutto». A dispetto to: «Facciamo un corso di due
della crisi economica e del fat- giorni in teatro con una onlus e
to che più del 40% degli intervi- un coach per spiegare che costati ha sfiducia nella merito- s'è». A gennaio toccherà anche
crazia in Italia. «È una cosa sul- ai membri del comitato esecula quale il Paese deve lavorare», tivo. «L'inglese? Non è fondacommenta Scocchia.
mentale: a chi ha le skills e le
Le aziende giocano un ruolo qualità giuste lo insegniamo
importante. L'Oréal quest'anno noi», promette Scocchia.
ha selezionato 35 giovani talenGiuliana Ferraino
ti .provenienti dall'università e
'!II @16febbraio
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Manager Cristina Scocchi a,
40 anni, è consigliere delegato
di L'Oréalltalia
La ricerca
• Lo studio è
basato su 565
interviste a un
campione di
studenti
universitari del
2013-14 in
Italia, e 112
studenti italiani
all'estero
L'Oréal ha
introdotto un
corso teatrale
con la onlus
L'Arte del cuore
per imparare la
resilienza: due
giorni in teatro
con ragazzi
disabili e non, e
l'aiuto di un
coach
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la minoranza Pd pronta a dire tre no
Vertice con D'Alema-Bersani: ora in trincea contro l'Italicum, JobsAct e legge di Stabilità
Ma il premiervede perun' ora il capogruppo Speranza: "Ho un patto con lui, i giovani sono con me"
GOFFREDO DE MARCHIS
ROMA. Darsi un'organizzazionepercontrastareMatteoRenzi e le sue riforme, d.alla legge
elettorale al Jobs Act. La minoranza d.el Pd prova a uscire dalla sindrome Armata Brancaleone, ampiamente dimostrata con i voti in ordine sparso nei
gruppi parlamentari, nelle direzioni, e che non hanno fatto
altro che rafforzare il premiersegretario. Dunque, una riunione prima della direzione
notturna finisce con una decisione univoca: non si deve votare la relazione di Renzi e se si
vota bisogna non partecipare.
Perchéoraèilmomentodi dire
dei Uno" solidi: no al nuovo patto del Nazareno, no alla riforma del lavoro , no alla legge di
stabilità. Renzi però è convinto
di aver già rotto questo fronte
sempre fragile. «Ho fatto l'accordo con Orfini», racconta ai
suoi collaboratori. Ma questa
non è una novità. «E ho stretto
un patto con Roberto Speranza», aggiunge il premier. Come
dire: la vecchia guardia faccia
quello che vuole, il capofila dei
giovani all'interno della pattuglia degli oppositori sta dalla
mia parte. Questo tassello del
puzzle, raccontand' a Palazzo
Chigi, è stato aggiunto durante un colloquio di un' ora tra
Speranza e Renzi, successivo al
vertice con Berlusconi. In quel
colloquio si è anche deciso di
non votare in direzione. Una
mano tesa di Renzi a tutti coloro che non vogliono seguire gli
oltranzisti della sinistra.
Sono passaggi tuttavia che
un pezzo della minoranza dà
per scontati. Il capogruppo del
Pdalla Camera Speranza viene
ormai considerato perso alla
causa dell'antireru:ismo. Un
gruppo di ribelli prova invece a
darsi un proprio coordinamento politico e cerca di immaginare i numeri per un' opposizione al governo condotta dentr() al Pd. All'ora di pranzo, ieri,
si sono visti Stefano Fassina,
Gianni Cuperlo, Pippo Civati,
Francesco Boccia, Alfredo
D'Attorre e alcuni bindiani.
Quante truppe hanno nei due
rami del Parlamento è difficile
da stabilire, soprattutto perché Renzi ha dimostrato notevoli doti di neooziatore ed è ca-
pace di dividere gli avversari.
Ma quello che conta, nella
composizione del tavolo, sono i
nomi che mancano ancora più
di quelli presenti. È stata fatta
una scrematura rispetto a pontieri, mediatori, ambasciatori
che vengono considerati, sostanzialmente, renziani dell'ultima ora o dirigenti che giocano in proprio. «Noi, al contrario, dobbiamo fare squadraspiega Civati -. Superando le
correnti, superando la :vecchia
guardia e facendo le battaglie
sui contenuti dei provvedimenti non sulle appartenenze». Quindi accanto agli esponenti della sinistra Pd siedono
adesso anche ex democristiani
come Bindi o ex prodiani come
Boccia.
Questa struttura che cerca
di scrollarsi di dosso l'ombra
dei Uvecchi" invera l'incubo di
Renzie dei suoi fedelissimi acominciare da Luca Lotti: un Vietnam parlamentare guidato
dalla vera opposizione, quella
del Pd. E lo convince a rimanere agganciato a Silvio Berlusconi, in funzione di contrappeso.
Però la minoranza può farsi del
male da sola. Renzi infatti ha
sottolineato con soddisfazione
la presenza di Pierluigi Bersani
e Massimo D'Alema alla riunione allargata della sinistra
democratica. Come se la loro
presenza indebolisse da sola le
sfide dei ribelli. Sia l'ex segretario sia l'ex premier sono andati all'attacco di Renzi, sconfessando in blocco la legge elettorale e rifiutando il compromessodellepreferenzeconicapolista bloccati. Il sospetto rimane sempre lo stesso: che
l'inquilino di Palazzo Chigi sia
intenzionato ad andare a votare in primavera.
Il banco di prova sulla tenuta
del Pd e del gruppo parlamentare di Montecitorio si avrà nelle prossime ore. SulJobsAct, all'esame della commissione Lavoro, i mediatori propongono
un emendamento per salvare
nell' articolo 18 i licenziamenti
disciplinari. Sarebbe un passo
avanti. Ma il premier si fida poco. E anche ieri in direzione ha
fatto capire di avere in serbo
l'arma della fiducia. «Si può
chiudere rapidamente con due
alternative: procedere conIa fiducia o garantire l'entrata in
vigore dal primo gennaio anche con modifiche da verificare».
Fassina attacca
"Evitiamo le caricature"
Orlini: "Stefano, ma
tu devi rispettarci"
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L'opposizione interna
e il sospetto che
il premiervogIiaandare
alle elezioni in primavera
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Cgil: "Sciopero generale" .Pd: "Il ponte è selVito"
Stop il5 dicembre. Polemiche sui tweet ironici dei renziani. Il sindacato: è !'idea che hanno del lavoro. Il premierfrena: vi rispetto
sto.... con nessuno dei due» ).
Immediata la risposta della Cgil ( «è questa l'idea che il
ILUISAGRION
Pd ha del mondo del lavoro?» ) che ha ricordato come lo
sciopero, per chi lo fa, non sia una festa, ma un giorno
ROMA. C'è la data: la Cgil ha proclamato il suo sciopero
non pagato. Ma i tweet dello staffrenziano non sono
generale contro la legge di stabilità e il Jobs act per il
prossimo 5 dicembre. Uno sciopero di otto ore - il primo piaciuti per niente nememno alla Hindi ( «la distanza fra
la classe dirigente del Pd e il Paese è imbarazzante» ha
contro il governo Renzi - che il sindacato guidato da
detto) e per sedare subito le polemiche interne è
Susanna Camusso molto probabilmente farà da solo e
intervenuto anche il presidente Orfini. «Non condivido le
sul quale già si è scatenata la polemica politica. Diversi
ragioni dello sciopero della Cgil- ha a sua volta twittato
esponenti del Pd hanno infatti criticato la scelta,
ironizzando sulla vicinanza con il ponte dell' otto
- ma un lavoratore che sciopera sacrifica molto.
dicembre, e per riportare ordine è intervenuto lo stesso Ironizzare sulla data è un'inutile offesa». Polemiche sulla
Renzi: «il sindacato fa il suo lavoro, merita rispetto».
data a parte (del 5 dicembre si era parlato per un
Secondo Susanna CamusSQ, attendere oltre (il 17 il
possibile sciopero unitario delle tre sigle sul pubblico
ministro Madia incontrerà le parti sociali) ha non ha
impiego), sull'invito a partecipare, Cisl e Uil hanno fatto
senso: «Sono pronta ad essere stupita da effetti speciali, scendere il gelo. La Cisl considera quella della Camusso
ma dubito che il governo cambi» ha detto, chiedendo a
una fuga in avanti e declina l'invito, convinta che alla
Cisl e Uil di «ascoltare la piazza» e di unirsi alla protesta. protesta del settore pubblico non vada associata quella
L'annuncio della data ha però scatenato dentro e fuori al del settore privato. «Per noi il cpnfronto con il governo
Pd una guerra dei tweet e di dichiarazioni. «Il Ponte è
resta sul rinnovo del contratto per i dipendenti pubblici»
servito» ha twittato il renziano Carbone, membro della ha chiarito la Furlan. La Uil prende tempo: «Se il governo
segreteria Pd; «lo sciopero strizza l'occhio al calendario» non ha premura di compiere atti unilaterali, noi non
ha concordato il collega di partito Scalia e anche
abbiamo premura di proclamare scioperi - ha detto
Nicodemo, staff comunicazione di Renzi ha inviato un
Carmelo Barbagallo che la prossima settimana prendere
messaggio in rete per dire che «forse la Cgil dovrebbe
il posto di Luigi Angeletti - vediamo prima se esistono
farsi qualche domanda». Battute anche dal leader della margini per aprire una trattativa vera su pubblico
Lega Salvini ( «Sciopero-ponte? Fra Renzi e Camusso io
impiego, pensioni, legge di stabilità e sul Jobs Act».
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E' fuga dei giovani
dalla campagna
under35 solo i15%
degli agricoltori
La terra diventa un bene rifugio
per chi già possiede ricchezza e
non risorsa per chi può trovare un
futuro per sé e per il Paese
Nomisma: gli over65 sono il 37,2%
contro il 5,3% della Gennania
JENNERMELml
BOLOGNA. Sembravachetuttostessecambiando, nei nostri campi. Giovani laureati,
armati di zappa e computer, impegnati in
aziende capaci di rilanciare il Made in
Italy. Vendita diretta dal coltivatore al
consumatore, mercati dove il contadino
portafiuttaeverduraemettelasuafaccia.
UnaricercadiNomisma-curatadaDenis Pantini e Massimo Spigola - racconta
invece che la nostra agricoltura non è un
mestiere per giovani (tranne rare eccezioni) e che dalle campagne è incorso una
vera e propria fuga. Con un rischio pesante: che la terra diventi ancor più unbenerifugio per chi già possiede ricchezza e non
risorsa per chi, nelle campagne, potrebbe
trovare un futuro per sé e per il Paese.
Dal 2008 al 2013 - questi i primi dati
della ricerca che sarà presentata oggi alla
fiera di Bologna a cura dell'Informatore
Agrario - gli occupati in agricoltura sono
calati del 6% mentre i giovani con meno di
24 anni sono diminuiti del 15%. Alzando
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28
1
l'asta ai 35 anni. si scopre che i giovani
agricoltori sono 82.000, il5, 1% del totale.
Quelli che invece superano i 65 anni -età
in cui negli altri settori si va in pensionesono 603.390, pari al 37 ,2%. Diversa la situazione in altri Paesi europei, nostri diretti concorrenti. In Spagna gli under 35
sono il 5,3, in Germania il 7,1, in Francia
1'8,7. Ancor più netta la differenza se si
guardaalpeso degli anziani. Gli over 65 sono appena il 12% in Francia e il 5,3% in
Germania N elle campagne italiane la «rigenerazione» diventa difficile. Sono al lavoroinfatti 14giovaniogni 100 anziani. In
Francia gli under 35 sono 73 ogni 100 anziani, in Germania arrivano addirittura al
134%.
Non è soltanto una questione di età.
«Oggi-spiegaDenisPantinidiNomisma
- è difficile avviare un' attività davvero
produttiva con meno di 20 ettari di buona
terra. E invece la Sau - superficie agricola utilizzata - dei giovani agricoltori italiani è in media di 13,6 ettari, mentre in
Germania è di 49 ettari e in Francia di
68,5. Anche la nostra dimensione econo-
mica è fra le più contenute, con un valore
inferiore ai 55.000 euro di produzione
standard, mentre in Francia è di 118 mila
euro e in Germania di 130.000».
Qualcosa si muove, comunque. Nelle
aziende italiane le attività remunerative
oltre a quella agricola (ad esempio fattorie didattiche, produzione di energia 00novabile ... ) sono pari al 4, 7%, nelle aziende di chi ha meno di 40 anni arrivano al
46,4%. Con una disoccupazione giovanile
al 42%, il lavoro nei campi potrebbe essere una soluzione. E invece l'attrazione è
davvero bassa. Settore pubblico e libera
professione sono ai primi posti. La «stabilità occupazionale» è il primo desiderio,
con il 40, 7%. "Possibilità di lavorare all'aria aperta» registra solo l' 1,7%. E chi fra i
giovani non coltivatori ha amici o parenti
in agricoltura, associa a questo lavoro le
parole «fatica e povertà».
«Un'agricoltura in mano agli anzianiraccontano i curatori della ricerca - non
si impegna negli investimenti e nell'innovazione e così perdiamo potenzialità proprio mentre il Made in Italy è richiesto in
tutto il mondo».
equivale a "fatica e
povertà"
MEGLIO IL POSTO FISSO
FATICA EPOVERTA
Tra i giovani che
hanno parenti o
amici nel settore
il lavoro agricolo
PICCOLE AZIENDE
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Negli ultimi 5 anni
gli addetti totali
sono scesi del 6%
per gli under 35 il
calo è più del
doppio: -15%
La superficie delle
aziende agricole
gestite dai giovani
è di soli 13,6 ettari,
molto sotto la
media nazionale
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L'attrattività resta
bassa: disoccupati
preferiscono ai
campi il pubblico
impiego o la libera
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Articolo 18, si tratta
''Aperti alle modifiche
pur di partire a gennaio"
Renzi: le regole sui licenziamenti meno importanti dei tempi di approvazione del Jobs act
può fare un intervento già nella delega sull'articolo 18 pèr la
definizione dei casi di licenziamento disciplinare in cui
mantenere il reintegro».
Renzi che ne pensa? Il premier ieri sera alla direzione
Pd ha ribadito che «accanto
alle riforme in queste settimal governo apre all'ipotesi ne dobbiamo chiudere la pardi modificare il Jobs act tita del mercato del lavoro con
alla Camera. «Il capitolo la chiusura della legge delega
relativo all'articolo 18 e fare rapidamente i decreti
potrà essere rivisto nel delegati. Il punto è che tutto il
corso dell'esame della delega pacchetto deve entrare in vilavoro alla Camera, se i tempi gore il primo gennaio 2015».
di approvazione saranno bre- Tutto il resto attiene alle «tecvi» ha spiegato ieri il sottose- nicalità parlamentari», poco
gr.etario al Lavoro Teresa Bel- importa che le modifiche sialanova, mettendo in chiaro no inserite alla Camera o più
quello che ancora ieri, per tut- avanti nei decreti attuativi,
ta la giornata, è stato l'oggetto con la fiducia o meno. «L'imdi contatti e trattative a tutti i portante è partire» e «non
livelli. «L'importante è stare serve discuterne oltre, perchè
nei tempi» ha aggiunto. Il che la discussione in direzione c'è
significa arrivare in aula già la già stata, non la riaprirei».
L'idea di mettere la fiducia,
prossima settimana per chiudere l'iter della delega Monte- però rischia di complicare
citorio prima della legge di tutto. «E' un errore politico,
stabilità, che tra l'altro nei una forzatura al limite dell'inpiani originati era attesa in costituzionalità» contesta
aula per il 24 (ed ora quindi ri- Stefano Fassina. «Sul Jobs act
schia forse di slittare). «Se non accettiamo l'idea di far
stiamo nei tempi, con un di- passare con un voto di fiducia
battito sul merito e non dilato- il testo uscito dal Senato:
rio - ha aggiunto Bellanova - si chiediamo delle correzioni»,
tutti i componenti della Commissione lavoro, compresi i renziani, e nella sostanza, recepiscono diversi punti del documento sul Jobs act approvato a
fine settembre dalla Direzione
Pd e rimasti finora lettera morta. In particolare, sul nodo dell'articolo 18, l'emendamento riprende testualmente il passaggio dell'odg sul reintegro per i
licenziamenti disciplinari senza
giusta causa, che prevede, appunto, che venga assicurata «la
garanzia della reintegra nei casi di licenziamento per motivi
discriminatori e quelli ingiustificati di natura disciplinare,
previa la qualificazione della
fattispecie». Altre richieste di
modifica mettono poi una serie
di paletti su demansionamento
e controlli a distanza, che devono riguardare gli impianti e non
le persone. Sui tempi già oggi
dovrebbe arrivare una schiarita: la riunione dei capigruppo
della Camera stilerà il calendario e tutto sarà più chiaro. L'ordine di scuderia è fare in fretta,
in maniera tale che poi tra fine
novembre e dicembre si possa
lavorare sui decreti delegati. I
primi due sono quasi pronti:
contratto a tutele crescenti e
ammortizzatori sociali.
Twitter @paoloxbaroni
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I
ha messo le mani avanti ieri
mattina il presidente della
Commissione lavoro, Cesare
Damiano. Secondo cui in discussione c'è sì la questione
dell'articolo 18, «ma questo è
solo un aspetto del problema»,
ma c'anche un problema di risorse. Servirebbero 2,7 miliardi
di euro, secondo Fassina, Cuperlo, Civati & co, il governo in~
vece arriva «appena» a 1,5. Si
può fare di più? Renzi martedì
sera da Vespa ha detto di essere
pronto a discuterne ma la differenza tra «offerta» e «richiesta» è tale che rende davvero
complesso trovare una soluzione. E difficilmente il ministro
dell'Economia Padoan, che ieri
è stato a lungo a confronto col
premier, metterà più fondi a disposizione. Sul tavolo di Damiano ieri sono arrivati in tutto 556
emendamenti alla legge delega
e già Maurizio Sacconi (Ncd)
dal Senato ha alzato le bàrricate parlando di «ostruzionismo»,
e ricordando che a Palazzo Madama il Pd «è tutt'altro che autosufficiente». Quindi niente
scherzi e niente pasticci.
Trecento proposte di modifica arrivano dai Cinque stelle,
150 da SeI, 11 da Forza Italia, 50
dalla Lega e 15 dal Pd. Le più pesanti. Sono firmate da quasi
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t'lnps: erano 160 mila
,-------
13-11-2014
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2/2
la vicenda esodati"
"Per le imposte
rate fino a 10 anni"
Thma in pista
laweb-tax
la vicenda esodati è ufficialmente
chiusa. L:lnps «ha salvaguardato tutti i
162.130 esodati creati dalla riforma
Fornero». Lo hanno annunciato i vertici
dell'lnps: il commissario Tiziano Treu e il
direttore generale Mauro Nori, dopo
l'incontro con i Senatori della
commissione lavoro. Grazie a sei
prowedimenti, all'lnps risultano tutti
tutelati i soggetti rimasti a ridosso della
riforma delle pensioni in un limbo senza
reddito. Secondo l'lnps, i vecchi numeri
(si era parlato di 390 mila esodati) sono
sorpassati. «Certo quella che si chiude è
la fase emergenziale» ha detto Nori.
Le cartelle fiscali potranno essere pagate
a rate, spalmate per 1Oanni, in modo
«semplificato» con un tasso di interesse
annuo lordo pari al 3,69 per cento. È
quanto prevede un emendamento del
Pd alla legge di stabilità che rientra tra i
segnalati e verrà quindi sottoposto al
voto della Commissione Bilancio.
L:importo minimo di ciascuna rata,
specifica l'emendamento, non può
essere inferiore a 100 euro.
<di debitore - recita ancora - è tenuto al
pagamento,dell'importo originario
iscritto a ruolo», del citato interesse:
niente more nè sanzioni.
Modifiche alla tassazione del Tfr e dei
fondi pensione privati, ampliamento
della platea che beneficia del bonus
Irpef. eliminazione della clausola di
salvaguardia che prevede l'aumento
delle accise sui carburanti, rate facili per
i debiti fiscali, introduzione della web
tax (il balzello da far pagare a chi
servisce'servizi via internet) e
canc~lIazione del taglio ai patronati.
Sono alcuni dei temi su cui punteranno i
diversi gruppi parlamentari, per
modificare la legge di s~abilità,
attraverso il pacchetto dei 500
emendamenti che sono stati segnalati
"Tutti salvi, chiusa
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Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan
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C'è l'intesa sulla soglia al 40% e le preferenze, non su premio alla lista e sbarramento a13%
Italicum., il patto Renzi-Cav regge
Cgil, sciopero generale. Scoppia il caos nella Triplice
I
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«Era stata concordata con
Cgil e Dil un'azione unitaria
esclusivamente per le categorie della scuola e del pubblico impiego che non doveva
essere legata ad iniziative di
altre categorie né tantomeno
a scioperi generali», precisa
il coordinatore nazionale Cisl
Lavoro pubblico,France~ Scrima, «ora .si
cambIano le carte In
tavola».
Grillo contro tutti, apre
SU legge elettorale
Contro tutti: l'integrazione, l'euro, la Germania, la Francia, la Bce
e i giornalisti. Beppe
Grillo cala a Bruxelles
per lanciare la sua campagna euro scettica e
non risparmia nessuno.
A partire dal capo dello
stato, Giorgio Napolitano. «Senza di lui
tutta questa mancanza
di dignità economica e
sociale non ci sarebbe
stata>}. Contro il quale,
non tralascia di ricordare, il Movimento Cinque
Stelle ha presentato
una richiesta di impeachment. Poi Grillo però
apre sulla legge elettorale, «se
ci fanno una proposta valida
noi siamo pronti a dialogare.
Questo discorso vale anche per
il Presidente della Repubblica:
se è un nome al di fuori della
logiche politiche> al di fuori delle carriere, discorsi o trame dei
partiti politici».
Jobs act, la minoranza Pd non
molla in commissione
Circa 550 gli emendamenti
depositati al Jobs act in commissione lavoro alla camera,
una trentina dal Pd, di cui
una quindicina dal gruppo e
altrettanti da singoli deputati.
Il gruppo dei deputati Pd in
commissione, a maggioranza
rappresentato dalla sinistra
dem, dunque non molla e sfodera una serie di proposte che
minano l'impatto del Jobs act
così come approvato dal senato e sù cui Renzi non vorrebbe
più nessuna modifica. Il primo
emendamento chiede di recepire quanto scritto nel documento
riproducibile.
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068391
l patto del Nazareno ha superato lo stress test di ieri.
Quasi due ore di faccia a
faccia tra il premier Matteo Renzi e il leader di Fbrza
Italia Sil~o Berlusconi sanciscono la riscrittura
dell1talicum: premio di
maggioranza a chi arriva al 40%, 100 collegi,
capilista bloccati, introduzione delle preferenze. Restano invece le
differenze di posizione
sui due punti più delicati, il premio alla lista
e non alla coalizione e lo
sbarramento di accesso
al 3% e non al 5%. Su
questo l'accordo si dovrà
trovare in parlamento.
IJaver però concordato il
calendario dei lavori da
molti nel Pd viene interpretato come il segnale
che Berlusconi non vuole rompere, non vuole
essere tagliato fuori.
Dna resa dilazionata
nel tempo, insomma.
«IJimpianto è più solido
che mai», affermeranno
in una nota congiunta
Renzi e il Cavaliere,
«le differenze registrate sulla
soglia minima di ingresso e
sulla attribuzione del premio
di maggioranza, alla lista e
non alla coalizione, non impediscono di considerare positivo
il lavoro fin qui svolto e di concludere i lavori in aula del senato sull'Italicum entro dicembre
e della riforma costituzionale
entro gennaio 2015». Ora però
è da vedere se in parlamento
il patto resisterà agli attacchi
dei malpancisti di Forza Italia
che contro la proposta di Renzi
hanno fatto fuoco e fiamme fino
all'ultimo. Ma in tanti sono ottimisti. «Se il patto del Nazareno
regge, regge anche quello della
maggioranza», ha commentato Gaetano Quagliariello,
coordinatore Ncd. «Bene, molto bene, direi ottimo incontro
Renzi-Berlusconi. #avantitutta», il commento su twitter del
ministro dell'interno, Angelino
Alfano. Dopo l'incontro, Renzi
è corso al N azareno per la direzione del partito chiamata a votare la posizione sulle riforme.
Ma poi nella discussione che
TensiOJ:ll con la minoranza, non
è andato Massimo D'Alema, c'è stata in commissione Affari
costituzionali, il dubbio lanciato
hanno disertato i civatiani.
da Calderoli si è diffuso. Tant'è,
saranno auditi sull'Italicum
ltalicum e rifonne,
Gaetano Silvestri e Giuora si corre
seppe Tesauro, ex presidenti
Dopo il vertice di maggio- della Consulta, «gli chiederemo
ranza e il nuovo faccia a faccia di aiutarci a sciogliere alcuni
Renzi-Berlusconi, le riforme si nodi», spiega la Finocchiaro.
rimettono in carreggiata. Ini- L'Italicum solo per la camera è
zierà martedì prossimo l'iter la garanzia che al voto non si
dell'esame della legge elet- possa ragionevolmente andare
torale in commissione Affari prima della riforma costituzioCostituzionali del senato, re- nale che elimina il senato eletlatrice Anna Finocchiaro, tivo. Fare una legge elettorale
presidente della commissione. anche per il senato significheObiettivo, arrivare all'ok in rebbe invece dichiarare che si
aula entro dicembre. «È asso- vogliono le elezioni immediate.
Verrebbe meno dunque la galutamente impensabile portare ranzia più importante del patto
in aula al senato il testo entro su cui si regge la maggioranza
l'anno. Qualcuno si dimentica eilgoverno.
che a dicembre noi dobbiamo
esaminare anche la legge di
Stabilità», attacca illeghista Cgil, è sciopero idmmacolato».
Roberto Calderoli. «Se c'è Cisl e Uii non ci stanno
un buon grado di condivisione
Sciopero generale doveva
si può concludere a dicembre», essere e sciopero generale
replica Finocchiaro. La rifor- sarà. La Cgil ha proclamato
ma costituzionale anch'essa l'astensione dal lavoro di tutte
accelera per il suo secondo sì, le categorie per il 5 dicembre
il ddl andrà in aula per metà per protestare contro la politidicembre.
ca economica del governo e il
Jobs act. Dn venerdì, il 5, che
Legge elettorale, farla
si aggancia tra l'altro al ponte
dell'Immacolata, coincidenza
anche per il senato?
------------che ha fatto ironizzare tanti. «Il
Era partita come una provo- ponte è servito», dice caustico
cazione del solito Calderoli che, il renziano Ernesto Carbone.
commentando le parole del neo «Sciopero ponte? La cosa mi fa
presidente della Corte costitu- solo ridere. Basta guardare le
zionale Alessandro Criscuo- piazze, sono strapiene», replilo «<serve al più presto una ca Maurizio Landini, leader
legge elettorale»), ha lanciato Fiom. La proclamazione dello
la sfida alla maggioranza: «Il sciopero generale del sindacato
neo presidente della Consulta di Susanna Camusso spiazza
conferma quello che vado di- Cisl e Uil che erano in attesa
cendo da tempo, cioè che non degli esiti della convocazione a
esiste, alla luce della sentenza Palazzo Chigi di lunedì prossidella Corte Costituzionale sul mo, sul contratto dei dipendenPorcellum, una legge elettorale ti pubblici, per decidere con la
immediatamente applicabile a Cgil azioni unitarie sul fronte
livello del rinnovo del senato. Si di scuola e pa. «Se il Gnverno
deve fare un approfondimento non ha premura di compiere
in commissione». Insomma, atti unilaterali, noi non abstando a Calderoli, l'Italicum biamo premura di proclamadovrebbe essere riscritto inclu- re scioperi: vediamo prima se
dendo il senato> perché in caso esistono margini per aprire
di elezioni anticipate ci sru:ebbe una trattativa vera su pubbliuna legge per la camera ma non co impiego, pensioni, legge di
per il senato. L'interpretazione stabilità e sul Jobs act», taglia
finora prevalente è stata che corto il prossimo segretario
anche senza una nuova legge generale della DiI, Carmelo
elettorale si potrebbe votare Barbagallo, sganciandosi così
con il Consultellum, ossia il dalla Cgil.
proporzionale puro.
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DI ALESSANDRA RICCIARDI
Quotidiano
della direzione del Pd sull'articolo 18 per mettere dei paletti
al governo nel varo dei decreti
delegati: il reintegro va esteso
anche ai licenziamenti disciplinari. E poi anche l'argine sul
dimensionamento, i voucher, la
Cig per cessazione d'azienda, il
disboscamento dei contratti, la
violenza di genere, i congedi parentali oltre a un monitoraggio
sull'attuazione della delega.
Fa carriera Toniato, l'ex
braccio destro di Monti
La riforma dell'ordinamen:
to del personale del, senato e
stata, sbloccata e COSI le 15 ~C!?lID~ ID s~d by fatt.e. TredlCl
l Cll;pl serVlz.lO e t~e Vl~e segret~.gen~ralll~omIDatl dal conslgho dI pre~ldenz~: Alf~mso
S.~domenI~o, GIa~I
SInI e. Fe,denco '1:'0nIato. 81:
propno l ex bracclO destro dI
Oz:-
Mario Monti. L'allora premier volle il giovane funzionario del senato, nel 2012 aveva
36 anni, in prestito a Palazzo
Chigi come vicesegretario generale, un incarico di assoluto prestigio e importanza nei
rapporti istituzionali e politici del governo. Una carriera
fulminante per il funzionario
allora a capo della segreteria
dell'assemblea di Palazzo Madama. Il consiglio presieduto
Data
13-11-2014
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Foglio
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da Piero Grasso ha lasciato
scoperte altre caselle, in vista
dell'unificazione dei servizi e
degli uffici delle amministrazioni di camera e senato e della costituzione del ruolo unico
dei dipendenti. Ai promossi,
assicurano dal senato, non
sarà pagata nessuna indennità di funzione aggiuntiva.
Deliberata anche la proroga
del taglio di mille euro alle
competenze dei senatori.
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Licenziameriti disciplinari, così si cambia
l'ARTICOLO 18
ROMA Non sarà delega in bianco
nella parte del Jobs act che interverrà sull'articolo 18. L'accordo
sui licenziamenti disciplinari ingiusti, faticosamente raggiunto
durante un'incandescente riunione del direttivo Pd di fine settembre, sarà incorporato nel testo della delega licenziato dal
Parlamento. L'annuncio dell'ok
del governo arriva dal sottosegretario Teresa Bellanova in
commissione Lavoro a Montecitorio a ridosso dello scadere del
termine per la presentazione degli emendamenti. Detto fatto: tra
le 64 proposte di modifica richieste dai deputati dem, una quindicina sono condivise da tutto il
gruppo, e tra queste c'è quella
sui licenziamenti disciplinari. Il
nuovo articolo 18 assicurerà «la
garanzia del reintegro nei casi di
licenziamenti discriminatori e
per quelli ingiustificati di natura
disciplinare, previa qualificazione specifica della fattispecie». È
praticamente il senso dell'ordine del giorno approvato a maggioranza nel direttivo Pd del 28
settembre scorso prima del via libera del Senato. Lì il govèrno tenne il punto e promise di inserire
il concetto in fase di decreti at-
tuativi, rifiutandosi di modificare il testo della delega. Ora il ripensamento che, quasi certamente, spiana la strada a una veloce approvazione del provvedimento senza la necessità di ricorrere alla fiducia.
L'accordo del governo con la
minoranza Pd è chiaro e Bellanova lo ricorda: «Si potrebbe fare
un intervento sull'articolo 18 per
definire le tipologie di licenziamenti disciplinari» a patto che
«stiamo nei tempi». Che poi vengono ben scaditi dal sottosegretario: «Arrivare in Aula la prossima settimana» per chiudere
l'iter della delega alla Camera
«prima della legge di Stabilità»,
in modo che «tra fine novembre
e dicembre si possa lavorare sui
decreti delegati per metterli i pista all'inizio di gennaio». In serata il premier conferma: ok a modifiche, «da concordare da verificare insieme alle forze della coalizione», purché il primo gennaio il tutto sia operativo.
Come davvero cambierà l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, comunque, lo si scoprirà nei
dettagli solo con i decreti delegati. Certamente il reintegro scomparirà per i licenziamenti individuali economici: anche se la motivazione economica fosse infondata, al lavoratore spetterà solo
un indennizzo. Il reintegro sarà
sempre garantito nel caso di licenziamenti discriminatori (razza, religione, convinzioni politiche o sindacali, sesso) e in alcune «fattispecie» ben delineate di
licenziamento disciplinare ingiustificato. Quali, lo vedremo.
L'idea del governo resta quella di
massimo
la
limitare
al
discrezionalità dei giudici. Probabilmente si farà un elenco dettagliato dei «casi gravi».
VALANGA DI EMENDAMENTI
Ma non è solo l'articolo 18 a far
parte dell'accordo con la minoranza Pd che nella commissione
Lavoro della Camera ha un grande peso (il presidente è Cesare
Damiano). Tra gli emendamenti
firmati dall'intero gruppo Pd c'è
anche quello sul controllo a distanza: ok, purché sia salvaguardata «la privacy, la dignità e la riservatezza» del lavoratore. Altro
punto caldo: il demansionamento. Si propone di restringere la
possibilità ai soli casi di «crisi
aziendale comprovata dai bilanci degli ultimi tre anni».
Complessivamente sono stati
presentate 557 proposte di modifica: oltre alle 64 del Pd (alcune a
firma di singoli deputati) ce ne
sono circa 300 del Movimento 5
stelle, 150 di SeI, una cinquantina della Lega, 11 da Forza Italia.
Giusy Franzese
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RBNTEGRO sARÀ
POSSIBILE SOlO
NEI CASI GRAVI
BENDERHm
VIA LA DtSCRElIOHAlrrA
DEI GtUOICI
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Caos Pd, Renzi: non mi serve il VostTO voto
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L'Inps: «Salvaguardati tutti gli esodati»
l'ANNUNCIO
ROMA La vicenda esodati è ufficial-
TUTELA PER 162.130
LAVORATORI SPIAZZATI
DALLA LEGGE fORNERO
TREU: PER LE PENSIONI
CONTRIBUTIVE
NIENTE SVALUTAZIONE
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mente chiusa. L'Inps «ha salvaguardato tutti i 162.130 esodati
creati dalla riforma Fornero». Lo
hanno annunciato i vertici del!'istituto, il commissario Tiziano
Treu e il direttore generale Mauro Nori, dopo l'incontro con i senatori della commissione Lavoro. Grazie a sei provvedimenti di
tutela all'Inps risultano tutti tutelati i soggetti rimasti a ridosso
della riforma delle pensioni in un
limbo senza reddito. Secondo
!'Istituto di previdenza, i vecchi
numeri (si era parlato di 390.000
esodati) sono sorpassati. .
«Certo quella che si chiude è la
fase emergenziale» ha detto Nori.
Una fase che ha creato tante polemiche e battaglie di cifre. Fuori
dai 162.130 ci possono essere an- dei Ministeri dell'Economia e del
cora altri «casi specifici» che sa- Lavoro alla lettera inviata dall'
ranno individuati da un censi- Inps per avere chiarimenti su comento attraverso il monitoraggio .me procedere al pagamenti degli
condotto dal sito della commis- assegni, l'istituto ha una sua insione senato, annunciato dalla se- terpretazione. «La legge non parnatrice Anna Maria Parente. Ma la di svalutazione, ma solo di rivasi tratta di numeri residuali.
lutazione« ha affermato il comIntanto sembra in via di felice missario straordinario Tiziano
soluzione anche il rischio di sva- Treu; quindi il montante contrilutazione della quota contributi- butivo negli anni negativi avrà
va delle pensioni, per legge aggan- una rivalutazione uguale a zero,
ciata al PiI. In attesa della risposta ma non una svalutazione. Interpretazione che sembra condivisa
dal ministero del Lavoro ma sulla
quale il Mef non si è ancora pronunciato. A favore di questa scelta concorre anche il fatto che, come sottolineato sia da Treu sia da
Nori «per ora non esiste il problema delle coperture» semmai potrebbe crearsi in seguito nel caso
il Pil dovesse continuare a mantenere il segno meno.
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Furlan, batti un colpo...
... anzi, cinque: sono le domande di Panorama al nuovo segretario
della Cisl dopo l'uscita di Bonanni. Per fugare qualche dubbio.
alti auspicano, altrettanti forse temonD, una nuova stagione sindacale. Di nuovo c'è per ora sicuramente il vertice della Cis I, in
attesa che alla Uil Carmelo Barbagallo succeda a Luigi A ngeletti.
Annamaria Furlan ha preso dunque il posto di Raffaele Bonanni. Una «nuova» stagione? Sarebbe utile sapere se esisteranno
discontinuità con il passato. Sarebbe utile conoscere, per esempio,
sia l'integrale contenuto del documento che ha portato Bonanni
alle dimissioni dalla segreteria lo scorso 24 settembre, sia la verità sulle
cifre rimbalzate sui giornali a riguardo della retribuzione e della pensione
dell'ex segretario. La signora Furlan deve saperlo, forse dovrebbe anche
dirlo. E dovrebbe rispondere ad altre domande, come queste:
Qual è stato l'ultimo stipendio di Bonanni segretario
della Cisl? E il primo di Annamaria Furlan? Da chi è stato
definito e deciso quello e questo?
Quanti lavoratori attivi sono iscritti alla Cisl? Da anni
esiste la possibilità di verificarlo, ma nessuno ha mai
voluto mettere nero su bianco quanti sono i lavoratori
che pagano l'associazione al sindacato.
Quante risorse arrivano nel bilancio Cis I dalle società
direttamente partecipate, come Eustema (ma è normale
che una società del sindacato partecipi a gare indette
dalla Pubblica amministrazione e incassi denaro pubblico?),
o dalle fiduciarie?
La società DeltaUno (che immagazzina documenti
cartacei di molti enti pubblici a fronte di importanti
contratti) è riconducibile a due fratelli legati alla Cisl?
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Alla lottizzazione delle tessere o delle affiliazioni
sindacali (parliamo di quelle della Cisl in questo caso)
sono riconducibili alti dirigenti del ministero del Lavoro
(Natale Forlani), o il presidente Covip (Rino Tarelli), o ,'ex
presidente Enpals, ancora miracolosamente membro del cda
IdeaFimit (Lia Ghisani), o l'ex presidente delle Poste
(Giovanni lalongo) per non citare i vertici Inps, un vero
monocolore «cislino» (dal commissario Tiziano Treu al dg
Mauro Nori, al presidente del Consiglio di indirizzo e
vigilanza-Civ Pietro lacca, all'ex collaboratore di Bonanni
membro del Civ, Donatello Bertozzi): sarebbe bello sapere
da Annamaria Furlan se questo costume sarà mantenuto
dalla sua «nuova» Cis!.
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1 /2
LA LEGGE DI STABILITÀ 2015
PREVEDE LA POSSIBILITÀ
DI CHIEDERE L'ANTICIPO
DEL TFR IN BUSTA PAGA.
LEI PENSA CHE LO CHIEDERÀ? *
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vedere note a pagina SS
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Foglio
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COM PENSA CHE UTILIZZERÀ
L'ANTICIPO DEL TFR? **
Li accantonerò
come risparmio
35,4%
Andranno nel mucchio:
li spenderò assieme
al resto del mio stipendio
Ci pagherò le utenze
domestiche
32,4%
18,6%
Li userÒ per integrare
5,5%
il budget delle ferie
Ci farò una buona spesa
RIC
2,7%
I BONUS
DI MATTEO RENZI?
Mi concederò un capriccio .2,7%
Altro
HA SPESO?
COSA NE
FATTO? u*
C
Quei soldi sono finiti
«nel mucchio»:
li ho spesi, ma per
nuLla di specifico
Ci ho pagato le mie
utenze domestiche
Ci ho fatto una
buona spesa
Li ho messi da parte
come risparmio
8%
QUESTO SONDAGGIO
Ho integrato
il budget
delle mie ferie
Note:
* Rispondono soltanto lavoratori
dipendenti del settore privato.
• • Rispondono solo quanti hanno
dichiarato di volere l'anticipo
del Tfr: ill 7,1 % del campione.
* *. Rispondono solo quanti
hanno dichiarato di avere ricevuto
il bonus: il21 % del campione.
Il sondaggio è stato condotto
in esclusiva per Panorama da
Euromedia Research il 7 novembre
2014 con interviste telefoniche
(e con metodologia Cati-Cawi):
ha coinvolto 800 elettori italiani,
un campione prestratificato,
rappresentativo di un universo
di 50.624.663 abitanti.
Mi sono concesso
un capriccio
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Altro
Risposte al sondaggio di Panorama.
Risposte aun sondaggio condotto
per Porta a POlia 1'8 settembre 2014.
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mo, ma addirittura incerto. Secondo Moo" dalla Banca d'Italia: «Nelle valutazioni
dy's l'anno prossimo l'economia potrebbe ufficiali» sostiene Signorini «si stima che la
ristagnare; proprio la difficoltà di stimare la riduzione delle risorse si traduca automa"
, politica di bilancio suggerisce all' agenzia ticamente in una riduzione delle spese cor"
di rating un'a~npia forchetta statistica: da renti. Tuttavi~, l'evidenz~ mostra che gli
meno 0,5 a plU 0,5 per cento. In un caso o enti decentrati hanno reagito aumentando
nell'altro siamo allo zero virgola, mentre il anche significativamente le entrate».
2015 doveva essere l'anno in cui il prodotto
Renzi si vanta di aver ridotto le impointerno lordo cresceva di oltre un punto. ste, però la pressione fiscale complessiva
Niente sviluppo, niente posti di lavoro. non cala, anzi rischia di salire. E proprio
L'occupazione che sulla bocca di tutti è la questa è la spia alla quale guardano i conpriorità delle priorità, nei fatti aumenta tribuenti per decidere come utilizzare le
GI ì 80 euro, i I Jobs act, iI Tfr dello 0,1 per cento secondo il governo, del- proprie risorse. Quando le tasse crescono
in busta paga si stanno già lo 0,2 perl'Istat. Ciò rende meno digeribìle mentre i redditi ristagnano, la scelta più
rivelando inefficaci, se non l'annunciato superamento dell'articolo 18 razionale degli individui è non spendere,
dei boomerang. A dirlo sono e.dà alimento a.lla cr,itica distruttiva della e ciò aggrava la spirale della stagnazione.
econom isti di tutte Ie scuole. FlOm e della egli COSI come allo scontento
La stessa operazione Tfr(il Trattamencrescente anche tra gli altri sindacati.
to di fine rapporto anticipato) rischia di
di Stefano Cingolani
Il governo, del resto, nOI1 può l1ascon" aggiungere incertezza. L'unica cosa sidere che calano gli investimenti, compresi cura è che le pensioni future saranno più
dettagli, i dettagli: è lì che s'annida il quelli pubblici, e ristagnano i consumi: magre, dunque «è imprudente viaggiare
diavolo. E Matteo Renzi, che i dettagli gli 80 euro non vengono tenuti sotto il senza ruota di scorta» ha scritto sul sito
li lascia alle salmerie, una volta tanto materasso, ma spesi per far fronte alle economico Lavoce.info Daniele Fano, fino
avrebbe dovuto dare retta alla saggez- necessità di base, per pagare le bollette e al febbraio scorso capo della segreteria
za popolare. Perché a mano a mano le imposte. E così arriviamo al cuore della tecnica al ministero del Lavoro.
che si leggono gE articoli, i commi politica fiscale. Nella sua audizione alla
C'è un solo modo per spezzare il circoe le note al margine della Legge di Camera, Federico Signorini, vicedirettore lo della paura: «Sarà cruciale l'effetto della
stabilità, vengono fuori le magagne.
della Banca d'Italia, ha spiegato che gli 80 fiducia sulle famiglie e sulle imprese» dice
Il sondaggio esclusivo di Euromedia euro producono un vantaggio consistente Bankitalia. Ecco, la parola chiave è «fidu"
Research per Panorama mette in luce che sui redditi che superano di poco gli 8 mila cia». E qui l'economia lascia il campo alla
i tre pilastri della manovra, il bonus di 80 euro annui. Qui, l'aliquota media effettiva politica. Con la sua campagna contro gufi,
euro, il Ttr in busta paga e il Jobs act, si si riduce addirittura di 12 punti. Ma il be- avvoltoi e menagramo, Renzi ha cercato
stanno rivelando inefficaci, se non proprio neficio si riduce a mano a mano che si sale di reagire allo sconforto che paralizza il
dei boomerang. Osservatori e analisti di nella scala retributiva e diventa nullo, anzi Paese. Ma sono parole. E agli italiani non
ogni scuola economica e fronte politico leggermente negativo, per il lavoratore con bastano; tanto meno ai falchi dell'Unione
non fanno mancare i loro strali. C'è Tito un reddito pari alla media di contabilità europea che chiedono altri 3,3 miliardi di
Boeri, economista dì sinistra, che parla di nazionale (cioè 29.561 euro).
tagli subito e 14 l'anno prossimo. Pende
«manovra dimezzata» e punta il dito sugli
Le imprese avranno altri sostegni co- sulle nostre teste una procedura per aver
effetti in busta paga della liquidazione me la riduzione dell'Irap (2,7 miliardi), infranto il Patto di stabilità sia sul debi"
anticipata, sui veri costi della decontri- mentre le partite Iva possono versare to, che continua a salire, sia sul deficit
buzione per i nuovi assunti, sulla incerta un'imposta sostitutiva forfettaria del 15 che sfonda il tetto del3 per cento. A quel
natura dei risparmi di spesa comunque per cento, il che potrebbe interessare fi" punto, il Paese piomberebbe di nuovo nel
inferiori agli annunci governativi. Dalla no a l milione di contribuenti, circa un DOZZO dell'austerità senza via d'uscita. III
minoranza del Pd si leva la voce di Stefano quarto dei titolari. Tuttavia i ceti medi,
Fassina che sul Foglio giudica la manovra sia lavoratori autonomi sia dipendenti,
addirittura recessiva, in contrasto con il hanno la forte sensazione che alla fine
ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan pagheranno di più.
e con l'opinione della banca centrale.
Le ultime notizie dimostrano che non
Ma le critiche più abrasive vengono da si tratta solo di impressioni. l piemontesi
due voci non schierate: per Nicola Rossi, si preparano a una stangata di 73 miliardi
economista di scuola Bankitalia ed ex se- a causa dell' addizionale Irpef calcolata ai
natore Pd, si doveva e si poteva fare di più; massimi dal governatore Sergio Chiampa"
è d'accordo anche Luca Ricolfi il quale ha rino (P d) . Figuriamoci che cosa accadrà
scritto sulla Stampa che (da manovra del nel Lazio o in Campania. Tutte le ammini"
governo non è né buona né cattiva, ma è strazioni locali, a cominciare dai comuni,
. giocano al rilancio per compensare i 6,2
debole,
molto debole». Valeva
la pena dI mI'1'lard'l d'I tag l'I (4 d'
. deIl e
..
.,
el qua l"l a canco
..
.
"..
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schiaffeggiare tutto e tutti per COSI poco?
II
.
l ' .. regIOnI), proprIO uno del rIschi paventatl
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PANORAMA.
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19-11-2014
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IN TEMA DI LAVORO, LEI CREDE
CHE IL PREMIER MATTEO RENZI
STIA FACENDO QUEL CHE SERVE ...
.. ' alla Sila politica
". all'Europa,
a Confindustria,
ai poteri forti
.. , agli italiani
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13-11-2014
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L'ANTIRENZISMO UNISCE
LA STRANA DITTA
SALVINI &LANDINI
ANTAGONISTI DA TV
GIAMPIERO TIMOSSI
uelli della sinistra più tosta (ma
sÌ, anche la più "cattiva") è da un
pezzo che la buttano lì: «C'è Fausto Bertinotti dietro il progetto
di lanciare in politica Maurizio
Landini». E un istante dopo aggiungono:
«CosÌ il fallimento è già certificato». Esatto,
una cattiveria tira l'altra. Via, al fronte opposto. «Vero, mi hanno chiesto di candidarmi per il centrodestra alle prossime
regionali, me lo hanno chiesto dentro la
IL LEGHISTA CERCA
Lega e fuori, grazie,
ma non se ne farà
nulla, in Liguria si
deve candidare un ligure, mica siamo come gli altri che non
sanno più che fare e
buttano nella mischia
Cofferati, cioè l'ex
sindaco di Bologna»,
sostiene Matteo Salvini. Vite parallele del
segretario generale
della Fiom e del se-
NSI
LI O
gretario federale della Lega Nord, del capo dei metalmeccanici della Cgil e dell'ex
secessionista di lotta
e non più di governo.
Vite parallele e pure parallele convergenze. Solo un anno fa se le cantavano di santa
ragione, soprattutto nei salotti della tv.
Adesso i due, marciando sui binari dell'Italia
ai tempi di Renzi, hanno già superato un paio di stazioni: non avranno viaggiato insieme, ma entrambi hanno raggiunto la meta.
SEGUE »5
RAI DEL SEG
IO DELLA F~ M
Landini e Salvini
i gemelli diversi
dell'antirenzismo
Per prima cosa si sono fatti largo come uniche alternative allo strapotere del premier e
segretario Pd: l'ex sindaco di Firenze dopo il
40,8 raccolto alle Europee sembra viaggiare
a cifre stellari, con certi sondaggisti pronti ad
accreditargli pure un poco credibile 70% in
caso di elezioni anticipate. Elezioni che non
sembrano all'orizzonte, ma che prima o poi si
faranno. «Meglio poi» meditano i due possibili antagonisti e in particolare il sindacalista
nato 53 anni fa in provincia di Reggio Emilia.
Le convergenze parallele finiscono qui? Pare
di no, per esempio entrambi convergono sull'obiettivo di togliere di mezzo la riforma delRitaglio
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nistra dall'ex ministro Pd Cécile Kyenge all'ex responsabile comunicazione della lista
Tsipras, diventata (soprattutto) famosa per
aver posato in bikini alla vigilia delle ultime
Europee: «Mi hanno espresso la loro solidarietà dopo l'aggressione che ho subito aBologna. I gesti di entrambe mi hanno fatto molto
piacere, quello della Kyenge mi ha in parte
sorpreso. Nessuna sorpresa, invece, che il segretario del Pd Renzi non si sia degnato di fare una telefonata, un tweet, non un messaggio e neppure una dichiarazione. SÌ, lo trovo
scandaloso, ma lui è fatto cosÌ». Trasversalmente, sulla sponda sinistra, quella opposta,
dopo le manganellate ai lavoratori delle acciaierie di Terni ecco che Landini incassa la
telefonata (subito smentita) di Renzi, ma soprattutto dialoga con il titolare degli Interni,
già ministro e delfino con Berlusconi, ex alleato della Lega di Bossi e oggi esponente del
Nuovo Centro Destra. Che strizza l'occhio
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dalla prima pagina
le pensioni disegnato dall'ex ministro Fornero. Per Salvini si farà con un referendum,
le firme sono già state raccolte, il quarantunenne eurodeputato milanese per festeggiare il traguardo raggiunto si è pure tagliato la
barba e ora aspetta che il tutto venga ritenuto
ammissibile dalla Corte Costituzionale. Per
Landini non sarebbe neppure «in discussione» un'indicazione di voto sul referendum
leghista, gli basta ribadire «io faccio il sindacalista e abbiamo (sull'argomento) proposte
precise», ma è comunque chiaro che l'obiettivo è comune ed è quello di ritornare al precedente sistema pensionistico. Fine delle
convergenze? Probabilmente no. Salvini e
Landini stanno diventando sempre più trasversali in uno scenario politico (italiano ed
europeo) che non riesce a cambiare gli obiettivi e allora prova a cambiare i protagonisti
della scena. Illeghistaraccoglie consensi a si-
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Adestra easinistra, loro la vera opposizione sociale
Quotidiano
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ne». Che tra un intervento radiofonico,
un'intervista televisiva via Skype trova sempre il tempo di rispondere diretto al cellulare: «lo sono pronto a candidarmi per raccogliere quel 51 % di elettori di centrodestra che
vogliono un nuovo punto di riferimento.
Landini? Grintoso, pragmatico, come la
Fiomconlaqualeèunpiacerelavorareinsieme, sulle questioni concrete delle fabbriche
in crisi, sulla tutela dei lavoratori. Non è la
Cgil, non c'entra nulla con chi è sempre proteso a salvaguardare non i diritti, ma vecchi
privilegi.Nonèaffarmio,maachimelochiede rispondo che sarebbe un candidato perfetto da opporre a Renzi, ma ovviamente per
un'area completamente diversa dalla mia,
sempre se oggi si possa ancora parlare di destra e di sinistra». Prima o poi se ne riparlerà.
Forse solo nel 2018, quando Renzi (come da
recenti annunci) lascerà, quando la destra si
sarà ricompattata probabilmente su Salvini.
E quando, guarda casa, scadrà il mandato
della segretario generale della Cgil, Susanna
Camusso. Allora Landini potrà decidere se
sfidare quelli che l'hanno già sconfitto e cioè
chi nella sfida interna al sindacato ha scelto
lei e non il segretario Fiom. Oppure decidere
di accettare il consiglio della sinistra, anche
la più tosta, pure la più "cattiva". Intanto domenica scorsa, intervistato da LuciaAnnunziata, l'uomo dei metalmeccanici ha ammesso: «Politica? In questo momento non ci penso proprio». Tra quattro anni chissà.
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GIAMPIERO TI MOSSI
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alI' estr~ma sinistra, quella dove naviga Lan dini: «E certo meglio dialogare con Landini
che con Salvini, con lui mai, vada con Casa
Pound». Così gli ex nemici diventano amici,
se proprio non alleati almeno aperti estimatori. Ma, tornando a bomba, l'ultimo parallelismo convergente tra il leader verde della
Lega e quello rosso dei metalmeccanici sta
nei nemici. Nessuno dei due lo ammetterà
mai, però i più insidiosi stanno ancoraneirispettivi e variegati schieramenti di appartenenza. Perché Bertinotti vorrebbe vedere il
segretario della Fiom seguire le sue tracce?
PerchédamesiilleaderdellaFiomèsottoposto a un pressing prima da Vendola (è di SeI
l'ultima tessera di Landini prima che dive ntasse segretario) e adesso soprattutto daPippo Civati dissidente Pd ormai di lungo corso?
Già, perché? Chi gli è vicino dice che anche
questa insistenza ha creato più di un sospetto in Landini. Che intanto, in Parlamento, ha
visto andare il suo braccio destro, quasi fosse
una vendetta, il torinese Giorgio Airaudo, già
numero due della Fiom. Andiamo allo schieramento opposto? Eccoci di ritorno da Salvini con una domanda: perché proporre a lui di
candidarsi in Liguria dove un leader nazionale in ascesa rischierebbe di buscarle dal
candidato della sinistra? «Ma no, è stato un
gesto di cortesia, io vengo in vacanza in Ligu ria da quando avevo un anno, amo la Liguria,
ma sono milanese e qui si deve candidare un
ligure, lo troveremo, il resto sono balle». Non
è una balla che Lega e Forza Italia, Edoardo
Rixi e Sandro Biasotti abbiamo già un accordo per trovare un candidato «forte» esterno
ai tradizionali schieramenti. Ovviamente
con il via libera leghista di Salvini. Non è una
balla che la resistenza interna contro il nuovo segretario in ascesa sia ancora viva nella
Lega: non solo tra gli ex componenti del cerchio magico di Bossi, ma pure tra esponenti
del nuovo che avanza, come la nuova signora
Calderoli, Gianna Gancia, deus ex machina
della Lega piemontese. Ovvio, Salvini non lo
amme~teràmai: «Balle, laLegadiscute, maè
unita. E la mia gente, sono i miei amici. Gli altri? Tanti a destra, ma pure a sinistra, perché
per rinnovarci a destra dobbiamo ascoltare
anche opinioni diverse dalle nostre. Qualche
nome? I giornalisti Pierangelo Buttafuoco e
Massimo Fini». Ecco qui il Matte o nordistasi
differenzia da Matteo Renzi, che rispetto ai
giornalisti preferisce gli editori. Salvini sobbalza: «Lui è il mio vero nemico, Matteo Renzi, i suoi accordi sottobanco che combatteremo non con lo scontro, ma ora con l'opposizione dura e al voto con le nostre proposte».
Già, il voto, quello al quale sembrano condurre le convergenze parallele di Salvini e
Landini, al momento gli unici antagonisti più
o meno apparenti di Renzi. C'è chi gli ha ribattezzati gli Antagonistini. Al momento
non è dato sapere se la definizione piaccia a
Landini, impegnatissimo con i dettagli organizzativi per lo sciopero generale di domani.
Certo non piace aSalvini: «Per me gli antagonisti sono quelli che rovesciano le macchi-
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