Presentazione di PowerPoint

Il metodo dell'ECG intracavitario nel
posizionamento di PICC in un reparto di
Terapia Intensiva Coronarica
Alessandro Mitidieri
Dipartimento Medicina Cardiovascolare
POLICLINICO “A. GEMELLI” - ROMA
ECO-GUIDA real-time
MICROINTRODUZIONE
ECG-GUIDA endocavitaria
LA SOLUZIONE
Posizionamento
eco-guidato
Micro-introduttore
ACCESSI VENOSI CENTRALI DIRETTI ECOGUIDATI
Incremento successi al 1° tentativo (> 95%)
Maggiore impatto con operatori inesperti
Incremento successi dopo fallimento “blind” (fino al
100%)
Riduzione complicanze
Costo efficace ?
Outcome globale del paziente (mortalità, degenza) ?
Randolph, Crit Care Med 1996
Applicazione agli accessi ad inserzione periferica
Brachial Veins
Median Nerve Bundle
Basilic Vein
Brachial Artery
Catetere venoso CENTRALE
Sonda di materiale bio-compatibile
che, introdotta attraverso una vena
tributaria,
(diretta
o
indiretta)
raggiunge:
- 1/3 distale di cava sup
- giunzione cavo-atriale
- 1/3 prox di atrio destro
Consente infusione di fluidi e farmaci in
maggior sicurezza (vescicanti, ipertonici, acidi
o basici)
Consente trattamenti in infusione continua e/o
protratta (NPT, CHT)
Consente procedure speciali (PVC, emodialisi)
Catetere venoso
PERIFERICO
TUTTI GLI ALTRI
Compresi cateteri negli
intenti “centrali” ma con la
punta posizionata non
correttamente
Se usati come “centrali”:
-Rischio di trombosi
-Rischio di sleeve
-Rischio di malfunzionamento
Midline
MEDIO TERMINE
(1-6 settimane)
• Utilizzo ANCHE DISCONTINUO
• Utilizzo ANCHE EXTRAOSPEDALIERO
PERIFERICO
• Sol. iperosmolari
• Farmaci vescicanti - fleboirritanti
• pH < 5 oppure > 9
NO
X
Peripherally Inserted Central Catheter (PICC)
MEDIO TERMINE
(1-3 mesi)
• Utilizzo ANCHE DISCONTINUO
• Utilizzo ANCHE EXTRAOSPEDALIERO
CENTRALE
• Sol. iperosmolari
• Farmaci vescicanti o fleboirritanti
• pH < 5 oppure > 9
SI
MALPOSIZIONE
PROBLEMI CLINICI
Complicanze da malposizionamento
Catetere CORTO o MALPO
in vena tributaria
•
•
•
•
•
•
Trombosi venosa
Danno intimale (punta contro parete venosa)
Sleeve
Persistent Withdrawl Occlusion (PWO)
Erosione/perforazione parete venosa
Migrazione della punta
Petersen Am J Surg 1999
Luciani, Radiology 2001
Puel, Cancer 2003
Melina Verso, J Clin Oncol 2003
Caers, Support Care Cancer 2005
Catetere LUNGO
•
•
•
•
Aritmie
Lesioni valvolari
Trombosi atriale
Tamponamento
cardiaco
Huygens, Acute Care 1985
Collier, Angiology 1988
Korones, J Pediatr 1996
Robinson, Arch Intern Med 1995
Collier, JACS 1995
Booth, BJA 2001
CONTROLLO DELLA
PUNTA DEL PICC
IL METODO DI CONTROLLO IDEALE DOVREBBE:
– Consentire il monitoraggio intraprocedurale della direzione
del catetere e la definizione della posizione della punta
(lunghezza del catetere)
• profilassi del malposizionamento primario
• profilassi dei tentativi ripetuti di riposizionamento
– Consentire il monitoraggio post-procedurale e la
documentazione della posizione finale della punta
– Essere accurato
– Essere facile da eseguire, da insegnare e da imparare
– Essere economico
– Essere integralmente gestibile dall’operatore impiantatore
CONTROLLO DELLA
PUNTA DEL PICC
COSA ABBIAMO A
DISPOSIZIONE ?
CONTROLLO DELLA
PUNTA DEL PICC
Rx torace
Fluoroscopia
Reperi anatomici di superficie e antropometria
Eco intra e postop. vasi tributari v. cava sup.
Tracking elettromagnetico
ECG guida
Ecocardiografia transesofagea
TC e RM
Controllo della punta del CVC
Il controllo radiologico a tutt’oggi:
- è obbligatorio per il controllo della punta
- rappresenta il gold standard di riferimento
tra le metodiche disponibili
LIMITE FONDAMENTALE: SOLO POST-PROCEDURALE
GUIDA ECG
ENDOCAVITARIA
E’ un ECG endocavitario che utilizza un
elettrodo solidale con il catetere venoso
 Se un elettrodo endocavitario viene avanzato nel
sistema venoso dalla periferia fino al cuore, si
leggeranno sul tracciato modificazioni dell’onda P
 Avvicinandosi al cuore, l’onda P cresce
progressivamente in ampiezza raggiungendo un
massimo e poi decrescendo di nuovo fino a
diventare negativa quando ci si allontana dal
cuore verso la cava inferiore
 In periferia: onda P endocavitaria = onda P di
superficie
 VCS (segmento distale): onda P = ½ della
massimale
 Giunzione atrio-cavale = inizio della P massimale
(Yeon, Schummer) o 2/3 della P massimale
(Pittiruti-La Greca)
 Ingresso in atrio destro = ampiezza massima
dell’onda P (per un tratto variabile intorno a 2 cm)
 Atrio profondo (oltre nodo S-A) = onda P bifasica
 VCI = onda P negativa
GUIDA ECG
ENDOCAVITARIA
1a. V. ascellare
1b. V. anonima
1c. VCS, 1/3 sup.
2. VCS, 1/3 inf
3. Atrio destro (1/3 prox)
4. Atrio destro profondo
5. VCI
PRINCIPIO BASE
Variazioni onda P in
registrazione intracavitaria
dalla periferia all’atrio dx
GUIDA ECG ENDOCAVITARIA
COME ?
1. Se sostituiamo la pinza “rossa”
(DII) sulla spalla destra del
paziente con un elettrodo
endocavitario, la derivazione DII
leggerà l’onda P (=attività
elettrica dell’atrio) DA DENTRO
IL SISTEMA VASCOLARE
invece che dalla superficie
2. Se l’elettrodo endocavitario è
solidale con il catetere,
possiamo localizzare la punta
del catetere e lasciarla nella
posizione voluta in base alla
forma d’onda corrispondente
GUIDA ECG ENDOCAVITARIA
COME ?
Derivazione DII:
- parallela all’asse del vettore di attivazione atriale
- miglior registrazione dell’onda P
(maggiore ampiezza registrabile)
GUIDA ECG
ENDOCAVITARIA
Punta in VCS
(lontano dal cuore)
Onda P simile a quella registrata dalla superficie
GUIDA ECG
ENDOCAVITARIA
Punta nel segmento
“distale” della VCS
(vicino al cuore)
L’ampiezza dell’onda P endocavitaria inizia a crescere
(1/3 - 1/2 della prossima ampiezza massimale)
GUIDA ECG
ENDOCAVITARIA
Punta alla giunzione
atrio-cavale
Onda P endocavitaria =
massimale iniziale o 2/3 della
massimale
GUIDA ECG
ENDOCAVITARIA
Punta all’ingresso dell’atrio dx
(crista terminalis / nodo seno-atriale)
Onda P endocavitaria = massimale
GUIDA ECG
ENDOCAVITARIA
Punta in profondità nell’atrio dx
(al di là di crista terminalis / nodo seno-atriale)
Onda P endocavitaria = bifasica
GUIDA ECG
ENDOCAVITARIA
LIMITE GENERALE ?
Non utilizzabile in
alterazioni dell’onda P
(fibrillazione atriale, tachiaritmie gravi, cardiopatia
dilatativa, pace-maker)
MA …
SVC pattern
Right Atrium pattern
GUIDA ECG
ENDOCAVITARIA
•
•
•
•
•
Economico, rapido, semplice da imparare
Preciso (criterio elettrofisiologico)
Attuabile anche ‘bedside
Interamente gestibile dall’operatore
Consente:
VANTAGGI
– controllo INTRAPROCEDURALE
– controllo FINALE
– DOCUMENTAZIONE della posizione della punta
• Sicuro per il paziente e per l’operatore
• SE CON SOL. FISIOLOGICA:
– bedside più semplice (no guide lunghe)
– ripetibile a distanza per controllo migrazione secondaria:
• a basso costo (no mandrini monouso)
• A basso rischio (non è necessario riarmare il catetere)
– eseguibile anche con cateteri a punta chiusa
Introduzione
• Abbiamo studiato la fattibilità e la accuratezza del metodo
dell’ECG intracavitario per il posizionamento della punta di
accessi venosi centrali tipo PICC in 46 pazienti adulti
ricoverati in una Terapia Intensiva Coronarica
• Abbiamo selezionato soltanto pazienti in cui il metodo
fosse applicabile, cioè pazienti con un’onda P ben
identificabile nel tracciato ECG di superficie
Materiali e metodi
• La fattibilità è stata definita come la possibilità di
identificare un picco dell’onda P nel tracciato
intracavitario
• L’accuratezza è stata definita usando come termine di
confronto il controllo radiografico del torace dopo la
procedura
Risultati
• Tutti i PICC sono stati inseriti con successo, senza complicanze
degne di nota e in particolare senza complicanze
potenzialmente correlate con il metodo dell’ECG intracavitario
• Il metodo è risultato fattibile in 44 casi su 46. La posizione finale
alla giunzione atrio-cavale stimata secondo il metodo dell’ECG è
stata confermata dal controllo postoperatorio dell’Rx torace in
tutti i 44 pazienti
• Nei 2 casi in cui non è stato possibile rilevare il tipico picco
dell’onda P, ciò è stato dovuto ad artefatti che rendevano difficile
la interpretazione del tracciato dell'ECG intracavitario.
GUIDA ECG
ENDOCAVITARIA
PUO’ IL METODO ECG SOSTITUIRE
DEFINITIVAMENTE IL CONTROLLO
RADIOLOGICO ?
GUIDA ECG
ENDOCAVITARIA
INDICAZIONI “CLASSICHE” AL CONTROLLO RX
1) Rule out della complicanza immediata
(PNX, versamento pleurico)
2) Controllo posizione punta
GUIDA ECG
ENDOCAVITARIA
In Germania, la locale società di anestesia già dal 1998 conclude che è
lecito utilizzare il metodo ECG in sostituzione del controllo radiologico
(purchè si possano altrimenti escludere complicanze immediate):
- metodo consolidato e di pari efficacia rispetto alla radiologia
(sia tecnica con guida metallica che colonna di liquido)
- minor dispendio di risorse
- minor esposizione a radiazioni ionizzanti
GRAZIE
DELL’ATTENZIONE
Alessandro Mitidieri
GRAZIE
DELL’ATTENZIONE
www.gavecelt.info
(sito ufficiale del GAVeCeLT
Gruppo di Studio per gli
Accessi Venosi Centrali a Lungo Termine)
Per avere copia di questa presentazione e/o
informazioni sugli accessi vascolari:
[email protected]
Posizionamento eco-guidato di PICC e Midline
NOTE DI TECNICA
Tecnica combinata
ecografia + microintroduzione
Posizionamento eco-guidato di PICC e Midline
NOTE DI TECNICA
Microintroduzione
Seldinger
indiretto
Minima invasività (puntura con ago sottile)
Non necessità di guide “lunghe”