Rivista Online Il Cantar Bene Numero 7 dicembre 2014 Sommario: Calendario Regionale a cura della Redazione 2 L’Angolo della Partitura di Emiliano Finucci 6 Musica Corale Minimale di Simone Spinaci 14 Proposte di ascolto a cura della Redazione 19 Esperienza nel Coro Giovanile Italiano di Marco Bocchini 20 Scrittura Musicale Finale 2010 7^ Lezione di Marco Anconetani 26 L’angolo della Vignetta di Sara Perugini 28 Periodico trimestrale della Coralità Marchigiana Numero 7 L’angolo del libro 29 a cura della Redazione Notiziario Il Cantar Bene 30 www.corimarche.it Associazione Regionale Cori Marchigiani Novembre 2014 Un Natale in serena armonia Un Natale in serena armonia è l‟augurio della Redazione del Cantar Bene a tutta la Coralità Marchigiana ed alla Coralità che ci segue da fuori Regione. Il calendario è ricco di eventi, uniti dalla comune formula del Puer Natus Est, manifestazione che ormai da diversi anni delizia gli appassionati del canto corale. Simone Spinaci ci introduce, con un suo intervento, alla Musica Corale Minimale, esperienza del tutto nuova nel nostro territorio, mentre Marco Bocchini, ci rende partecipi della sua straordinaria esperienza nel Coro Giovanile Italiano. Emiliano Finucci ci propone nell‟Angolo della Partitura un antico Verbum caro factum est, trascritto ed analizzato con la sua consueta preparazione e professionalità. Non mancano le consuete rubriche come L‟angolo della Vignetta di Sara Perugini, la lezione di Scrittura Musicale di Marco Anconetani e le proposte di ascolto con relativa partitura da scaricare. Un nuovo spazio è dedicato all‟angolo del libro, dove Guerrino Tamburrini propone la sua recente pubblicazione sui Mottetti di G. C. Bianchi. Nel notiziario infine sono diverse le cronache dei principali eventi, realizzati nel precedente trimestre e trovano spazio le notizie provenienti dalle altre regioni italiane. Pagina 2 Il Cantar Bene Calendario Regionale a cura della Redazione Anno 2014/15 Puer Natus Est Rassegne e Concerti Natalizi nelle Marche Clicca MI PIACE sulla pagina Facebook de Il Cantar Bene Sab 6 dic - ore 21.15 - Pieve S. Stefano - Candelara XI^ RASSEGNA CORALE “VOCI DALLA PIEVE” Organizzata dal Coro Jubilate Dom 7 dic - ore 18.00 - Auditorium S. Rocco - Senigallia “ARMONIA DI VOCI TRA GRAZIA E LUCE” Concerto in occasione della mostra “La Grazia e la Luce” rassegna di opere d‟arte sulla figura di Maria Organizzato dal Coro Malatestiano Il Segretario Federico Vita Lun 8 dic - ore 16.00 - Chiesa S. M. Grazie - Pesaro “PUER NATUS EST” - Rassegna Canti Natalizi Organizzata dal Coro Filarmonico Rossini Lun 8 dic - ore 16.00 - Centro Sociale Terza Età - S. Benedetto T. “CONCERTO DI NATALE” Organizzato dalla Corale Domenico Stella Scriveteci per inserire i vostri eventi corali nel Calendario Regionale: [email protected] Lun 8 dic - ore 18.30 - Chiesa Patronale - Monteporzio (PU) “NATALE DI CIOCCOLATO” - Organizzato dal Coro G. Spontini Lun 12 dic - ore 21.00 - Chiesa S. Giovanni - Pesaro “GLORIA” di A. Vivaldi - Coro Filarmonico Rossini Ven 12 dic - ore 21.00 - San Giovanni in Marignano “MISA CRIOLLA E NAVIDAD NUESTRA” di Ariel Ramirez Organizzato dal Coro Jubilate Lun 12 dic - ore 21.00 - Teatro della Api - Porto S. Elpidio “BRINDISI DI NATALE INTORNO AL TANGO” Organizzato dal Coro dell’Annunziata Sab 13 dic - ore 16.30 - Chiesa S. Salvatore - S. Vittoria Matenano “FERMANO IN...CANTO” - Organizzato dall’ARCOM Dom 14 dic - ore16.00 - 17.00 - Candelara “CANDELE A CANDELARA” - Organizzato dal Coro Jubilate Foto in copertina: Natività di Gesù Mar 16 dic - ore 17.00 - 235° Battaglione Piceno - Ascoli Piceno MESSA SOLENNE E CONCERTO della Corale Cento Torri Numero 7 Pagina 3 Mer 17 dic - Montecassiano CONCERTO - Saggio con alunni Scuola Media Organizzato dalla Corale Piero Giorgi Ven 19 dic - ore 21.00 - Teatro della Fortuna - Fano CONCERTO Coro Malatestiano Ven 19 dic - ore 21.00 - Chiesa di Cristo Risorto - Pesaro “TRANSITUS ANIMAE” Lorenzo Perosi - Canti gospel Coro Filarmonico Rossini Ven 19 dic - ore 21.15 - Chiesa S. Croce - Ancona “NATALE A PIETRALACROCE” Organizzato dalla Corale Ferretti Sab 20 dic - ore 21.00 - Chiesa S. Apollinare - Monteroberto ”CONCERTO DI NATALE” - Organizzato dal Coro G. Spontini Sab 20 dic - ore 21.15 - Chiesa S. Francesco - Mercatello sul Met. “MILLE VOCI UNO STRUMENTO” Organizzato dal Coro Icense Sab 20 dic - ore 21.15 - Cattedrale S. M. Assunta - Fano “VI ANNUNCIO UNA GRANDE GIOIA” Organizzato dalla Cappella Musicale del Duomo Per aggiornamenti su eventi corali nazionali scrivete ad Ettore Sisino e chiedete di essere inseriti in mailing list: [email protected] INTER CHOROS è online: http:// interchoros.wordpress.com/ Sab 20 dic - ore 21.30 - Chiesa S. Rocco - Monturano “CONCERTO DI NATALE” - Organizzato dalla Corale Rosati Sab 20 dic - ore 21.15 - Chiesa S. Pietro - Civitanova Marche “ASPETTANDO IL NATALE” - Organizzato dal Coro Jubilate Sab 20 dic - ore 21.00 - Chiesa S. Bartolomeo - Morrovalle RASSEGNA - Organizzata dalla Corale Voci Libere Sab 20 dic - ore 21.00 - Chiesa Beato Antonio - Amandola “FERMANO IN...CANTO” - Organizzato dall’ARCOM Sab 20 dic - ore 21.00 - Chiesa di San Basso - Cupra Marittima “CONCERTO DI NATALE” Corale Gino Serafini ed Armoniosi Musici Dom 21 dic - ore 16.30 - Chiesa Immacolata - Camerano “CONCERTO DI NATALE” - Organizzato dal Coro Città di Camerano Dom 21 dic - ore 18.30 - Chiesa S. Maria in Via - Camerino “INCANTO DI NATALE” - Coro ed orchestra Organizzato dalla Cappella Musicale del Duomo Gli eventi del calendario regionale possono essere pubblicati nella rivista Corriere Proposte, inviandoli entro il 18 del mese precedente a: [email protected] Pagina 4 Il Cantar Bene Dom 21 dic - ore 19.00 - Chiesa Immacolata - Macerata “NATU NATU NAZZARE” - Organizzato dal Coro Sibilla Dom 21 dic - ore 21.15 - Chiesa Misericordia - Fermo “CONCERTO DI NATALE” - Cappella Musicale del Duomo Dom 21 dic - ore 21.15 - Basilica S. Casa - Loreto “HIC VERBUM CARO FACTUM EST” - Cappella Musicale S. Casa Mar 23 dic - ore 21.15 - Chiesa Cristo Re - Porto d’ Ascoli “AL PIÙ PICCOLO DEI MIEI FRATELLI” - XV^ Edizione Organizzato dalla Corale Riviera delle Palme Ven 26 dic - ore17.00 - Abbazia S. Bartolomeo - Campofilone “CONCERTO DI NATALE” - Gruppo Corale S. Bartolomeo Ven 26 dic - ore17.00 - Viale S. Moretti - S. Benedetto Tronto “Natale in Piazza” - X^ Edizione - Organizzato dalla Corale Riviera delle Palme Ven 26 dic - ore 18.45 - Chiesa San Francesco - Ascoli Piceno “LAUDATE PUERI” di G. B. Pergolesi “Ensemble Cento Torri” Corale I.S.C. “Luciani” Ven 26 dic - ore 21.15 - Chiesa S. Pio X - Porto S. Elpidio “THE CRISTMAS CAROL” - Corale Città di S. Elpidio Sab 27 dic - ore 17.30 - Villa Barrucchello - Porto S. Elpidio “PRESEPI IN VILLA” - Concerto del Coro Le voci dell’unisono Sab 27 dic - ore 17.30 - Chiesa S. Giovanni - S. Elpidio a Mare “CONCERTO DI NATALE” - Organizzato dalla Corale Rosati Sab 27 dic - ore 10.30 - Centro Primavera - S. Benedetto T. “NATALE…INSIEME” - Organizzato dalla Corale Riviera delle Palme Sab 27 dic - ore 21.00 - Chiesa Parrocchiale - Monte V. Corrado “FERMANO IN...CANTO” - Organizzato dall’ARCOM Dom 28 dic - ore 17.30 - Chiesa S. Nicolò - Montegiberto “EXAUDI DOMINE” Concerto del Coro Crypta Canonicorum Dom 28 dic - ore 18.00 - Teatro - Torre S. Patrizio CONCERTO con la Corale ed il Coro Voci Bianche G. Spontini di Moie Dom 28 dic - ore 18.15 - Cattedrale - Montalto Marche “CAPANNA SANDA” Canti Natalizi della Tradizione Popolare Con la partecipazione della Corale Ars Vocalis di Roseto degli Abruzzi Organizzato dal Coro La Cordata e dalla Corale S. Maria in Viminatu Numero 7 Dom 28 dic - Chiesa di Roccafluvione CONCERTO DI NATALE della Corale Cento Torri Dom 28 dic - ore 17.30 - Chiesa S. Agostino - Montecassiano "PUER NATUS EST" - Rassegna Natalizia Organizzata dalla Corale Piero Giorgi Dom 28 dic - ore 18.00 - Chiesa Sacra Famiglia - P.S. Giorgio “CONCERTO DI NATALE” - Corale Shalom Dom 28 dic - ore 18.00 - Teatro Comunale - Torre S. Patrizio “CONCERTO DI NATALE” - Corale Spontini di Moie Dom 28 dic - ore 21.15 - Chiesa S. Francesco - Montelupone “CONCERTO DI NATALE” - Piccoli Cantori di S. Francesco Lun 29 dic - ore 21.30 - Chiesa S. Agostino - S. Ginesio “CONCERTO DI FINE ANNO” - Corale Bonagiunta Dom 4 gen - ore 18.00 - Palazzo dei Capitani - Ascoli Piceno “MUSICA E GRANDE GUERRA TRA L‟800 ED IL „900” Concerto della Corale 100 Torri Dom 4 gen - ore 18.00 - Teatro Comunale - Montemonaco “CONCERTO DI NATALE” - Corale Spontini di Moie Lun 5 gen - ore 18.15 - Chiesa S. Silvestro - Orciano di Pesaro “IMPRONTE, INTERPRETARE IL SACRO” - Coro Gaudium Vocis Lun 5 gen - ore 21.30 - Chiesa Collegiata - S. Elpidio a Mare “IUBILATE CAELI” - Organizzato dalla Schola Cantorum S. Cecilia Mar 6 gen - ore 18.30 - Chiesa S. Francesco - S. Elpidio a Mare “THE CRSTMAS CAROL” - Corale Città di Porto S. Elpidio Dom 11 gen - ore 16.00 - Teatro - Monsampietro Morico “FERMANO IN...CANTO” - Organizzato dall’ARCOM Pagina 5 Pagina 6 Il Cantar Bene L‟ Angolo della Partitura di Emiliano Finucci Verbum caro factum est L‟incarnazione di Gesù ci viene così presentata nel Vangelo di S. Giovanni (1:14): «Et verbum caro factum est et habitavit in nobis», ossia “e il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”. I due brani polifonici, presentati in questo angolo della partitura della rivista il Cantar Bene e afferenti al periodo natalizio, sono stati composti impiegando la stessa melodia (si confrontino i due tenores), peraltro largamente diffusa tra il Quattrocento e il Cinquecento. Infatti la melodia del Verbum caro factum est fu impiegata per la stesura di diverse composizioni; in alcuni casi, essa viene affidata alla voce del soprano o, addirittura, variata. Il tenor ricorda l‟antichissima melodia del conductus “In hoc anni circulo”. La struttura quattrocentesca di questa melodia richiama la forma musicale della ballata dove alla ripresa (A) seguono i due piedi (BB) e infine la volta (A), avente lo stesso motivo melodico della ripresa. La ballata, quale forma metrico-poetica, si afferma verso la fine del Duecento e, dal punto di vista testuale è formata da due parti: Ripresa (ritornello) e Stanza (strofa). Quest‟ultima, a sua volta, è suddivisa in Fronte (composto da due sezioni identiche chiamate piedi) e Volta. I versi impiegati possono essere settenari ed endecasillabi. Lo schema della ballata risulta perciò essere il seguente: Ripresa (A) – Piede I (B) – Piede II (B) – Volta (A)– Ripresa (A) Ripresa e volta hanno la stessa struttura metrica e presentano identica rima nell‟ultimo verso della volta e nel primo della ripresa. Numero 7 Pagina 7 Il 7 luglio del 1508 Ottaviano Petrucci di Fossombrone stampava un‟antologia di laude composte da un unico compositore, ossia il volume Laude Libro Primo di frate Innocenzo di Dammone. Francesco Luisi, nel Laudario Giustinianeo (Venezia 1983), identifica il compositore con Frate Innocenzo di Gaspare da Vicenza (proveniente da Isola Vicentina). Il patronimico Dammonis, che non si trova nei registri dell‟epoca, potrebbe far riferimento al maestro di musica di Socrate, ossia Damone. In questa raccolta di Innocentius Gasparis de Vicentia sono contenute anche laude in latino di tradizione più arcaica e, nel caso in esame, abbiamo due diverse intonazioni musicali per il Verbum caro: la prima più complessa sotto il profilo contrappuntistico, e la seconda, qui pubblicata, più semplice e lineare. Nel 1996 il prof. Paolo Peretti pubblicava un articolo su alcune testimonianze musicali da lui rinvenute durante una ricognizione sulle copertine pergamenacee di antichi volumi notarili provenienti da Montemonaco (I-APa) e conservati presso l‟archivio di stato di Ascoli Piceno. Si tratta di fonti musicali manoscritte di provenienza marchigiana che contengono anche repertorio internazionale (si pensi, ex plurimis, alla ballade So ys empientid di Walter Frye). Tali frammenti pergamenacei ci tramandano sette laude, di cui due in latino a tre voci ossia Verbum caro factum est e Gaude Virgo mater Christi. Le due laude natalizie, pubblicate nell’Angolo della Partitura di questo numero del Cantar Bene, sono state trascritte adottando il criterio del dimezzamento dei valori rispetto agli originali. Il testo poetico, posto tra parentesi quadre, è stato inserito allo scopo di favorire una esecuzione polifonica. Infatti negli originali, in genere, solo la voce superiore (e la parte del tenor in Petrucci) riporta il testo completo in quanto con molta probabilità le altre parti erano eseguite strumentalmente. Il frammento di Montemonaco in alcuni passaggi della parte del contratenor è illeggibile e abbiamo provveduto ad una sua ricostruzione. Inoltre, in tale lacerto pergamenaceo, manca la volta, ossia la musica per gli altri due versi della strofa. In questo caso abbiamo aggiunto la musica, attingendola dalla ripresa e ponendola tra parentesi tonde. Infine nella lauda pubblicata dal Petrucci osserviamo quanto segue: la strofa si chiude con una longa, mentre il ritornello termina con un punto coronato. Ricordiamo, a tal proposito, che il significato attribuito a tale segno, ossia che il suono debba essere tenuto lungo a piacere dell‟esecutore, è solo una convenzione recente. Infatti il punto coronato aveva molteplici significati e non certo quello di prolungare il suono. Tra i tanti precisiamo che esso poteva indicare la conclusione di una sezione musicale e, nel caso concreto, la fine del ritornello e dell‟intero brano musicale. BIBLIOGRAFIA FRANCESCO LUISI, Laudario giustinianeo, Musiche a modo proprio, ricostruzioni e “cantasi come” nella tradizione musicale dei secoli XV-XVI-XVII per le fonti delle laude attribuite a Lorenzo Giustinian, Edizioni Fondazione Levi, Venezia 1983. GIULIO CATTIN e FRANCESCO LUISI (presentazione e introduzione a cura di), Innocentius Dammonis Laude Libro Primo, Venezia 1508, Ristampa anastatica, Edizioni Fondazione Levi, Venezia 2001. GUSTAVO CAMILLO GALLETTI, Laude Spirituali di Feo Belcari, di Lorenzo De’ Medici…e di altri, Firenze 1863, pag. 111. PAOLO PERETTI, Fonti inedite di polifonia mensurale dei secoli XIV e XV negli archivi di stato di Ascoli Piceno e Macerata in «Quaderni Musicali Marchigiani» n. 3, Quattro Venti 1996, pagg. 85-124. PAOLO PERETTI e AGOSTINO ZIINO, Ancora sul frammento di Montefortino in «L’Ars Nova italiana del Trecento» n. VIII/2009, LIM, Lucca 2014, pagg. 427- 448. Pagina 8 Il Cantar Bene Numero 7 Pagina 9 Pagina 10 Il Cantar Bene Numero 7 Pagina 11 Pagina 12 Il Cantar Bene Numero 7 Pagina 13 Pagina 14 Olson III° di Terry Riley Un esempio di Musica Corale Minimale Il Cantar Bene di Simone Spinaci Le ripetizioni ipnotiche di brevi pattern melodici, magico rituale collettivo. Con questo breve saggio vorrei analizzare e condividere le problematiche tecnico-interpretative che mi hanno tenuto di recente impegnato per la esecuzione di Olson III di Terry Riley, per coro ed ensemble strumentale indeterminato. Olson III rappresenta una composizione assolutamente atipica nell‟universo del repertorio novecentesco/contemporaneo corale. Essa è stata concepita sulla base di criteri estetici totalmente nuovi ed autonomi rispetto ai linguaggi delle neo-avanguardie affermatisi nel vecchio continente negli anni 50/60 (dodecafonia, serialismo post -weberniano, musica aleatoria, ecc.). Il movimento minimalista, di cui Riley può certamente essere considerato uno dei personaggi più rappresentativi, nasce in California proprio negli anni „60 muovendo le sue prime mosse da quegli ambienti legati alla emergente contro-cultura bohémien che proponeva, in senso lato e non solo artistico- musicale, una visione del mondo differente e per molti aspetti aspramente critica nei confronti dei valori della civiltà occidentale. L‟approfondimento degli aspetti mistico- filosofico che hanno contraddistinto il clima culturale di quel periodo, è certamente importante per meglio comprendere il “come” approcciare in concreto questo tipo di scrittura musicale. Tra tutte le composizioni di Terry Riley, Olson III non è di certo la più nota e la più eseguita ma, dal nostro specifico punto di vista (quello corale), riveste una rilevante importanza trattandosi di uno dei primissimi esempi di minimal music “radicale” dedicata al coro. Molto divertenti e gustose sono le aneddotiche legate al travagliato percorso che ha portato alla genesi di Olson III. Il pezzo fu commissionato a Riley dalla Royal Academy of Music e dalla Sveriges Radio di Stoccolma per la intercessione di un suo amico, il compositore svedese Folke Rabe (uno degli iniziatori della musica fonematico- aleatoria alla base del “miracolo” corale svedese che sarebbe esploso di lì a poco), per i ragazzi di un liceo musicale di Stoccolma dove all‟epoca insegnava. Riley inviò all‟amico Rabe due prime stesure del pezzo, inizialmente intitolato “Olson Sound”, ma furono subito evidenti le enormi difficoltà incontrate nel tentativo di dare un senso compiuto a una musica che andava fuori da ogni schema formale-narrativo sino ad allora conosciuto. Reso edotto della situazione di smarrimento e delle problematiche esecutive emerse nella fase di studio, Riley decise per una terza stesura del pezzo (da qui Olson III) che portò personalmente a Stoccolma in occasione del suo programmato soggiorno in vista della prima esecuzione assoluta del brano. Le ultime prove continuavano ad essere poco convincenti, nonostante la presenza e le indicazioni dello stesso Riley, il quale, indifferente alle pressanti richieste dei ragazzi, si ostinava a rifiutarsi di dirigere l‟esecuzione sostenendo che i cantori e gli strumentisti dovevano semplicemente ascoltarsi e intuire le modalità del loro contributo individuale all‟insieme. La première, che si tenne il 27 aprile 1967 presso l’auditorium della scuola, fu un delirio collettivo di entusiasmo, eccitazione ed esuberanza che contagiò il pubblico non senza suscitare però anche aspre polemiche: il direttore della scuola, scandalizzato, contestò duramente l‟esibizione non appena la stessa fu terminata. Queste sono le cronache storiche di quella innovativa esperienza. Numero 7 Pagina 15 Ma come è strutturato e con quali criteri è stato concepito Olson III? Per usare le parole dello stesso compositore, si tratta di una forma di rituale basata sul principio della ripetizione. Il pezzo si articola in una successione di 30 pattern melodici, più o meno brevi, ciascuno dei quali deve essere ripetuto un numero indefinito di volte, a piacere dell‟esecutore ma nell‟ordine indicato, sino al raggiungimento del trentesimo pattern. Sostanzialmente si tratta della medesima tecnica compositiva adottata tre anni prima da Riley per il ben più noto “IN C”, vera e propria iconacapolavoro del movimento musicale minimalista, in cui però i pattern melodici da ripetersi in successione sono addirittura 53 e presentano articolazioni ritmiche molto differenziate fra loro. In Olson III, al contrario, vale un‟equazione molto semplice: una nota per ciascun impulso. Il compositore si astiene dal fornire qualunque indicazione di andamento e pertanto questo importante parametro è lasciato al gusto e alle esigenze dell‟interprete il quale dovrà individuare le soluzioni migliori in rapporto alle diverse situazioni di organico e di acustica. In linea di massima, però, una efficace pulsazione, alla luce della mia esperienza diretta, dovrebbe posizionarsi orientativamente tra i 220 e i 235 BPM. Come spiega lo stesso Riley nelle brevi note introduttive della partitura, la scelta di assegnare una nota per ciascun beat risponde all’esigenza di ottenere un effetto complessivo di grande potenza e compattezza ritmica che, pur nell‟affinità del procedimento compositivo, non è affatto riscontrabile nel pezzo “In C”, caratterizzato da trame sonore decisamente più increspate e frastagliate. A rafforzare ulteriormente questo particolare aspetto contribuisce il trattamento sillabico del testo: il precedente binomio un impulso -una nota, va in realtà completato con l‟elemento testuale: un impulso-una nota-una sillaba, escludendo dunque qualunque elemento melismatico. Il testo poetico è una sorta di haiku circolare, dal significato piuttosto ermetico, probabilmente scritto dallo stesso Riley: “…begin to think about to how we are to be to…” (…iniziamo a pensare a come dobbiamo essere…). E’ una vera e propria esortazione a raggiungere uno stato di autocoscienza o di consapevolezza interiore che ben viene espressa dall‟effetto ipnotico della ripetizione, apparentemente infinita, dei pattern. Dal punto di vista del materiale melodico è difficile fornire una chiave di lettura univoca, se non altro per il fatto che anche i frammenti più lunghi (di 5, 6, 10 beat) utilizzano solo tre o quattro frequenze diverse ed è pertanto impossibile ricondurre un dato frammento a una sola scala o a un solo modo. In ogni caso, ad un‟attenta analisi, i 30 frammenti melodici possono essere raggruppati idealmente in sei sezioni omogenee: Pagina 16 Il Cantar Bene I – dall‟1 al 4 (fa maggiore?) II – dal 5 al 10 (fa maggiore/la minore?) III – dall‟11 al 16 (re minore?) IV – dal 17 al 20 (misolidio di do?) V – dal 21 al 24 (pentatonica minore di fa?) VI – dal 25 al 30 (fa minore?) La suddetta partizione presenta anche risvolti di utilità pratica in quanto agevola le strategie di studio del brano: senza affrontare a ogni prova l‟intera sequenza e rischiare un approccio troppo faticoso e dispersivo, ci si può concentrare di volta in volta su ciascuna delle singole sezioni omogenee, così da facilitarne l‟apprendimento e l‟interiorizzazione da parte dei cantori. In una fase successiva, una volta familiarizzato con i diversi raggruppamenti, si può passare allo studio dei passaggi tra una sezione e l‟altra e cioè di quelle fasi delicate di transizione in cui il primo pattern della sezione successiva introduce elementi melodici nuovi rispetto al colore che si è in qualche modo consolidato. Tecnicamente, non si può parlare di modulazioni nel senso tradizionale del termine bensì di vere e proprie migrazioni sonore verso nuovi nuclei di frequenze, attraverso un percorso di continua e lenta metamorfosi. Ultimato il primo lavoro di sgrossatura dei materiali melodici, occorre capire come suddividere il coro, visto che in partitura non c‟è alcuna indicazione precisa al riguardo. Nelle citate note introduttive, il compositore si limita a suggerire alcune indicazioni di massima: i membri del coro devono cantare i singoli frammenti all‟unisono e possono essere suddivisi in “gruppi”; il numero degli esecutori (cantori e strumentisti) è libero anche se, precisa Riley, il pezzo è stato inizialmente concepito per un ensemble piuttosto numeroso (65 esecutori o più!). Tutto ciò si traduce in una estrema libertà di poter adottare le soluzioni più efficaci in rapporto alla situazione concreta delle forze a disposizione (numero di coristi e strumentisti, tipologia di voci e strumenti, rapporto numerico tra cantori e strumentisti, ecc.). Nella mia esperienza diretta mi sono trovato a dover eseguire Olson III con una ventina di coristi e un ensemble di sei fisarmoniche (i bravissimi allievi dell‟Accademia fisarmonicistica di Urbino, diretti dal M° Claudio Jacomucci). La fisarmonica è uno strumento affascinante, dalle possibilità timbrico-espressive straordinarie; essa si amalgama a meraviglia con la voce umana di cui, in fondo, riproduce i meccanismi fonatori (il mantice è come un polmone artificiale che pompa un flusso d‟aria per alimentare una vibrazione…). Questo particolare e insolito organico strumentale, dalla presenza sonora decisamente importante, nonché la relativa esiguità del numero di cantori (i cori ARCOM che ne hanno più di 25 battano un colpo!) hanno ristretto enormemente il ventaglio delle possibilità e mi hanno indotto a suddividere il coro semplicemente in due gruppi: voci maschili e voci femminili. Un numero maggiore di gruppi (per esempio i quattro classici registri SATB) avrebbe infatti comportato, nel caso specifico, un assottigliamento dello spessore sonoro delle singole linee vocali con il rischio concreto che il coro rimanesse soffocato dal muro di suono creato dall‟ensemble di fisarmoniche. Alla fine, questa suddivisione si è rivelata vincente anche perché ha contribuito a dare maggior chiarezza alle trame del tessuto polifonico e a garantire un più affidabile controllo sul divenire della materia sonora che può generare, a ogni singola esecuzione, situazioni sempre diverse e mai perfettamente uguali a se stesse. Quest‟ultimo aspetto, peraltro, è di fondamentale importanza: non siamo in presenza di musica “esatta” bensì di una musica che va costruita e resa viva attraverso un approccio intuitivo in cui la componente dell‟improvvisazione ha un suo particolare rilievo. Può essere utile, in fase di prova, sperimentare il numero maggiore possibile di combinazioni e di parametri espressivi al fine di poter acquisire dimestichezza con i diversi intrecci polifonici e con le diverse situazioni sonore che si possono creare durante l‟esecuzione. Può risultare di grande utilità provare a sviluppare i seguenti esercizi: Numero 7 Pagina 17 lavorare sui singoli pattern con la tecnica del canone a due voci (nel caso di un coro suddiviso in due gruppi), nelle diverse combinazioni e magari selezionare quelle più interessanti (ad es. con un pattern di tre note si possono ottenere due diversi canoni, con la seconda voce che può entrare nel 2° o nel 3° impulso); - sovrapporre due pattern adiacenti, assegnandoli ciascuno a un gruppo diverso, e verificare le combinazioni più musicali (interessanti gli effetti poliritmici che si ottengono sovrapponendo frammenti di diversa lunghezza: tre su quattro, due su tre, cinque su quattro, ecc.); - lavorare sugli accenti all’interno del singolo pattern (per esempio enfatizzare l’accento tonico della parola o provare a spostarlo su un‟altra sillaba); - sperimentare le possibilità dinamiche dei pattern (piano, forte, crescendo, diminuendo, ecc.) e applicarle alle combinazioni contrappuntistiche; molto efficaci risultano i crescendi dal nulla in entrata (fade in) di un nuovo frammento e i diminuendi in uscita di un pattern che si intende cessare (fade out); - sperimentare i diversi possibili stili di fraseggio e verificare dove funzionano meglio: legato, staccato, pesante, marcato, leggero, ecc.; - provare a trasporre il pattern un‟ottava sopra o sotto, nei casi in cui è possibile, e verificare se ciò può essere di qualche utilità in determinati punti del pezzo; - provare ad eseguire alcuni pattern con la tecnica dell‟aumentazione (cioè aumentando la durata di tutti i singoli suoni a un valore multiplo della pulsazione base) o della diminuzione (procedimento inverso praticabile però solo dagli strumenti, che hanno possibilità di articolazione superiori a quelle della voce umana). - Quest‟ultima tecnica, prevista espressamente dall‟autore, risulta essere molto interessante e moltiplica a dismisura le opzioni espressive e le possibilità creative dell‟improvvisazione a disposizione dell‟esecutore. Tuttavia è consigliabile utilizzarla con moderazione perché, così facendo, si corre il rischio di compromettere la chiarezza e la precisione del beat, punto nodale dell‟intero pezzo. Personalmente, mi sono limitato ad applicare procedimenti aumentativi solo a tre/quattro frammenti, in modo tale da creare in particolari punti della sequenza dei momenti di stasi o di “apertura”, quasi delle cornici-bordone ai più densi intrecci contrappuntistici disegnati dalle fisarmoniche. Altro aspetto da considerare con cautela è la gestione pratica dello “strumento voce”: il brano ha una durata compresa tra i 20 e i 30 minuti che dipende, ovviamente, dal numero di ripetizioni mediamente eseguite per ciascun pattern. Vi assicuro che cantare in modo serrato e quasi ininterrotto trenta frammenti melodici a ripetizione per 20/30 minuti comporta uno stress vocale notevole, aggravato dal fatto che molti dei pattern risultano avere delle estensioni poco confortevoli (alcuni sono troppo gravi per soprani e tenori, nelle rispettive ottave, altri invece troppo acuti per contralti e bassi). Se il direttore ha a cuore la propria incolumità personale e intende evitare qualche maledizione lanciata dai propri coristi (!!), farà bene a far tacere periodicamente a turno i due gruppi o anche l‟intero coro, lasciando momentaneamente la scena ai soli strumentisti: così facendo si raggiunge il duplice scopo, da una parte, di far riposare la voce ai cantori e, dall‟altra, di creare dei momenti di rarefazione e di alternanza che assicurano varietà al percorso sonoro del brano. Peraltro, le fasi di silenzio del coro, che si possono far durare anche alcune decine di secondi, sono un‟ottima occasione per mettere in pratica uno dei suggerimenti più importanti di Riley e cioè quello di ascoltare e di ascoltarsi: durante i silenzi, ciascun cantore può elaborare emotivamente quanto già cantato e può ascoltare cosa “succede” nell‟ensemble strumentale per concentrarsi in vista del successivo ingresso. Un‟ errore che il direttore del coro dovrebbe evitare di commettere è quello di cercare di precostituire un percorso già definito al brano e dunque di “ingabbiare” l‟esecuzione entro i confini di Pagina 18 Il Cantar Bene una forma rigida immaginaria, magari pretendendo di fissare dei punti di riferimento, dei passaggi concordati, delle tempistiche predefinite e così via. Ciò sarebbe innanzitutto tecnicamente impossibile, per come è scritto e concepito il pezzo, ma soprattutto andrebbe a tradire il senso filosofico profondo di questa musica: occorre lasciare che la materia sonora si sviluppi spontaneamente, senza costrizioni, quasi fosse il flusso di un‟energia misteriosa che tutti gli esecutori contribuiscono ad alimentare secondo la percezione emotiva del momento. In tal senso, il direttore sarà lo “sciamano” che avrà il compito di indirizzare, in tempo reale, questo flusso energetico generato durante l‟esecuzione. E‟ auspicabile pertanto che il direttore presti una particolare cura alla chiarezza e alla efficacia della propria gestualità: un crescendo, uno staccato, una chiusura e così via, non potranno in alcun modo essere pre-concordati con i cantori ma dovranno essere segnalati al momento e recepiti dal coro senza ambiguità o fraintendimenti. Al limite si può pensare di ideare, questo sì, un sistema di segnali per comunicare richieste particolari come, ad esempio, il passaggio a un pattern successivo, una esecuzione in aumentazione/diminuzione di un pattern o la sua trasposizione di ottava. Se il lavoro sui materiali di base del brano in fase di prova è stato intenso, costante e molto diversificato, il coro non avrà timori o inibizioni a lasciarsi trasportare dal flusso della musica, con naturalezza, seguendo le preziose indicazioni del direttore. Ogni esecuzione sarà diversa l‟una dall‟altra e anche di molto; in ognuna di essa ci saranno punte notevoli di intensità espressiva e altri momenti in cui le cose funzioneranno di meno e risulteranno magari meno interessanti ed efficaci. Rientra nel gioco e bisogna accettarlo. Un po‟ come il percorso ininterrotto della vita, con i suoi alti e bassi, che poeticamente questa musica vorrebbe rappresentare. Una musica così “semplice” quanto profonda, che suona sempre “giusta” e che suona sempre diversa. Una grande esperienza, soprattutto per un coro amatoriale solitamente impegnato in repertori più convenzionali, che getta nuova luce sul concetto del fare e vivere la musica insieme. Numero 7 Pagina 19 Proposte di ascolto a cura della Redazione J. S. Bach - Cantata 'Christ lag in Todesbanden BWV 4 Koraalbewerking 'Ein Feste Burg ist Under Gott' BWV 720 (orgel solo) Coro - Gesualdo Consort Amsterdam Orchestra - Musica Amphion Arnhem Direttore - Pieter- Jan Belder Video: Partitura: https://www.youtube.com/watch?v=C_PinoZvY5Q http://burrito.whatbox.ca:15263/imglnks/usimg/2/2e/IMSLP00723BWV0004.pdf A. Lotti - Crucifixus for 8 voices Multitrack cantor - Matthew Curtis Video: Partitura: https://www.youtube.com/watch?v=2E5msegctT4 http://conquest.imslp.info/files/imglnks/usimg/c/ce/IMSLP241303SIBLEY1802.21753.0de3-39087011285998crucifix.pdf C. Monteverdi - Si ch'io vorrei morire Bach Consort Video: Partitura: https://www.youtube.com/watch?v=YHU87XPlmZ0&feature=share http://javanese.imslp.info/files/imglnks/usimg/5/51/IMSLP96685-PMLP82326Monteverdi_-_Si_ch_io_vorrei_FRdIndy.pdf Pagina 20 Quindi uscimmo a riveder le stelle... Esperienza nel Coro Giovanile Italiano Il Cantar Bene di Daniele Bocchini Speravo che questo momento non arrivasse mai, ma è giunto inesorabile e velocissimo. La mia avventura nel Coro Giovanile Italiano si è conclusa e (per “colpa” dell‟anagrafe) non potrà avere una continuità. Da un lato naturalmente, non essere più considerato un “Giovanile” è un segno del tempo che passa; dall‟altro lato, guardando gli anni trascorsi in questo gruppo, mi accorgo dell‟enorme crescita musicale e personale che questo coro mi ha permesso di maturare. È giusto che nuovi giovani abbiano la possibilità di poter fare quest‟esperienza fantastica e di far crescere la musica corale italiana ancora di più. Dopo questa parentesi nostalgica proverò a riassumere quelli che sono stati per me i quattro anni nel Coro Giovanile Italiano, cosa alquanto ardita ma doverosa. Saltando le audizioni che feci a Roma nel Novembre 2010, il nostro primo incontro si è tenuto a Montecatini nell‟Aprile 2011, all‟interno della manifestazione di Feniarco “Festival di Primavera”. Ricordo di essere stato accolto all‟hotel dall‟allora segretaria e nostra responsabile Sabrina (che avevo avuto il piacere di conoscere qualche anno prima a Fano) con un caloroso benvenuto e salutato dai primi coristi arrivati. Piano piano, arrivo dopo arrivo, la formazione era completa ed eravamo pronti alla prima prova. La sala prove era a circa 15 minuti di cammino dal nostro hotel e questo ci diede modo di scambiare quattro chiacchiere e farci un‟idea l‟uno dell‟altro. Il primo impatto con i Maestri Dario Tabbia e Lorenzo Donati fu molto incoraggiante: ci trovavamo davanti due ottimi musicisti e due persone splendide. Già dopo i primi accordi, ci rendevamo conto che eravamo un gruppo fuori dal comune. Molti ragazzi provenivano già da ottime compagini, ma per me, abituato ad un ambiente “molto” amatoriale è sembrato tutto un sogno. Dopo giorni di prove estenuanti (provavamo 8-10 ore la giorno!!!) siamo arrivati al primo concerto ufficiale ad Arezzo. Ogni tanto riguardo il video di quel concerto e mi viene la pelle d‟oca pensare che da lì siamo arrivati a traguardi enormi che spiegherò più avanti. Il giorno dopo abbiamo ripetuto a Montecatini per i ragazzi delle scuole superiori e il primo stage è finito in bellezza con una piccola festa nell‟hotel e con una grande voglia di rivedersi per fare altra grande musica. Dopo Montecatini, sono arrivati moltissimi altri concerti in festival importanti (Lignano, Fano, Torino per Mito, Bergamo) e siamo giunti a Luglio 2012 per il grande evento corale Italiano: ”Europa Cantat” a Torino! Sono stati i 10 giorni corali più intensi e formativi della mia vita, ho potuto ascoltare i migliori cori europei, i migliori maestri mondiali e abbiamo avuto la possibilità Numero 7 Pagina 21 di Cantare le Laudi di Suter con Il Coro Giovanile Svizzero, quello Islandese, accompagnati dall‟Orchestra Sinfonica della Rai all‟auditorium Agnelli. Abbiamo cantato al concerto di apertura davanti a più di 4000 persone, nella splendida Reggia di Venaria Reale, nella Chiesa di San Filippo a Torino. Tutto è stato perfetto e questo a dimostrazione che l‟Italia, anche se con un po‟ di ritardo, è tra i massimi esponenti della musica corale. Europa Cantat è stata importante anche per un altro motivo: Feniarco è stata completamente assorbita dall‟organizzazione che decise di prorogare il nostro gruppo per un altro anno!!! Così dopo Europa Cantat sono arrivati altri concerti, abbiamo partecipato alla Fabbrica del Canto a Legnano, al festival Voci d‟Europa di Porto Torres e il gruppo era così affiatato e vocalmente ai massimi livelli che si cominciò a parlare di “Concorso”. Noi eravamo molto eccitati all‟idea ma allo stesso tempo timorosi: si parlava di un concorso all‟estero, di grande prestigio e competevamo quindi con cori di alto livelli, che soprattutto, provavano tutte le settimane. Feniarco ci ha dato fiducia e così eravamo iscritti al FlorilegeVocal de Tours in Francia, uno dei più importanti concorsi al mondo. Lo stage di preparazione era fissato a Montecatini sempre all‟interno del Festival di Primavera. Siamo arrivati tutti prontissimi, con alcuni brani a memoria e al concerto, chi era presente, aveva l‟impressione che saremmo andati in Francia a mostrare il cuore e la passione Italiani. Così è arrivato il tempo di partire. Ci siamo incontrati a Torino per un ultimo concerto di rodaggio (andato non troppo bene a dire la verità!!!) e siamo partiti in pullman alla conquista di Tours. Il viaggio è stato lunghissimo e stancante, siamo arrivati intorno alle 21:30 in hotel (eravamo partiti alle 8 da Torino!!!) e dopo una veloce cena “asiatica” (e con un gran mal di testa!) siamo andati a dormire (il giorno dopo eravamo già in competizione!). Dopo un buon sonno rigenerante e dopo qualche ora di prova in hotel, siamo partiti per raggiungere il centro di Tours e il teatro in cui avremmo affrontato la prima prova “Il programma obbligato”. Devo dire che l‟impatto con il palco è stato fantastico. Il teatro era bellissimo e il pubblico molto caloroso. Cercavamo di non guardare troppo le lucine dei giurati che stavano in galleria e di controllare l‟emozione, ma appena Dario ha alzato le mani per l‟attacco del Regina Coeli di de Victoria, la musica ha preso il sopravvento ed è stata un‟energia che ha accompagnato anche Lorenzo in “Se per Havervi oimè” di Lauridsen e nel “Coro dei Malammogliati” di Dalla Piccola. Alla fine ovazione del pubblico e noi in lacrime appena usciti dal teatro. Non abbiamo ascoltato gli altri cori, ma sapevamo che erano di ottima qualità. Marco e Michela ci tenevano informati sulle altre performance mentre noi ci riprendevamo dall‟emozione. Il giorno seguente eravamo impegnati subito dalla mattina con la categoria del Rinascimento diretta interamente da Dario Tabbia. Al posto del teatro, a questa categoria faceva da cornice il Tempio Protestante, acustica decisamente più adeguata al tipo di musica. I brani si sono succeduti uno dopo l‟altro: “Domine ne in furore tuo” di Monteverdi, “O Beata et Gloriosa Trinitas” di Palestrina, “Puisque ne veux escuter me secrets” di Regnard ed infine il doppio coro del “Cantate Domino” di de Vivanco. Anche qui il pubblico ha apprezzato moltissimo la nostra performance anche se eravamo molto preoccupati dall‟esibizione del coro Indonesiano Batavia Madrigal Singer alla detta di molti “Perfetti”. Neanche il tempo di rifiatare e già eravamo dietro il palco del teatro ad aspettando il nostro turno. Devo dire ascoltare l‟esibizione di un altro coro, e capire che è fantastico ti mette un po‟ di agitazione, ma appena sul palco quello che conta è la musica. Quindi diretti da Lorenzo Donati abbiamo cantato “Parolescontre l‟oubli” di Machuel (era un autore d‟obbligo con un premio speciale e per giunta membro della giuria!), la dolcissima “Sa nuit d‟été” di Lauridsen e per finire la travolgente musica di Whitacre “Leonardo dreams of hisflying machine” con cui abbiamo letteralmente preso il volo e infuocato il pubblico. Sul pullman eravamo stanchi ma stavamo aspettando notizie riguardanti il Gran Prix: infatti quella sera avrebbero comunicato i cori che si sarebbero affrontati il giorno dopo per la conquista del tanto ambito GrandPrix che ci avrebbe permesso di tornare l‟anno successivo a giocarci il GrandPrix Europeo con i vincitori degli altri concorsi del circuito. Quasi giunti all‟hotel arriva la Pagina 22 Il Cantar Bene chiamata da Marco che era rimasto insieme a Dario e Lorenzo in teatro: siamo ammessi al GrandPrix! Euforia generale e ancora un piccolo sforzo il giorno dopo con un programma degno della Competizione: ascoltare prima di noi i Salt Lake City non è stato di molto aiuto ma abbiamo cantato come non avevamo mai fatto, certo con un po‟ di stanchezza dopo giorni serrati, ma arrivando al cuore di tutti. Alla guida del coro si sono alternati prima Dario e poi Lorenzo. Con il primo abbiamo riproposto il Regina Coeli di de Victoria seguito dal Cantique de Jean Racine di Faurè mentre con il secondo il terribile e temibile Agnus Dei dal Polish Requiem di Penderecky e di nuovo Whitacre con “Leonardo”. Avevamo finito, ora mancavano solo i risultati. Abbiamo preso posto in platea insieme agli altri cori partecipanti in attesa dell‟epilogo. Entra il presentatore che prega i Direttori di salire sul palco. Comincia a snocciolare i risultati cominciando dalle voci bianche, premi speciali e altre cose che non ci riguardavano. Arrivati alla categoria “Cori misti” l‟attenzione si desta e ci prendiamo per mano: terzo premio agli Indonesiani, secondo exequo ai due cori Americani. A quel punto ci siamo guardati come per dire: ”Vuoi vedere che siamo noi?? ”. Primo premio “Coro Giovanile Italiano”!!!! Siamo scattati in piedi abbracciandoci ed esultando con Dario e Lorenzo che ricevevano il premio. Si passa poi ad altre categorie come Gli Ensemble e cori a voci pari per arrivare alla Categoria Rinascimento. Terzo premio Dublino. Secondo premio Indonesia. Primo premio ancora noi! Sembrava un sogno ma eravamo ancora in piedi ad esultare per un risultato trabiliante. Si sono poi susseguiti altri premi speciali donati da vari istituzioni francesi, e con grande sorpresa, il premio per la miglior esecuzione di un brano di ThierryMachuel era il nostro! Devo dire che l‟intensità con cui l‟abbiamo cantato, la disposizione e il fatto di averlo cantato a memoria (è in basco!) ha impressionato anche Machuel. Arrivati al clou della serata la tensione era alle stella: stavano per proclamare il vincitore del GrandPrix! Dopo i due primi premi eravamo molto fiduciosi, ma questa volta ad alzarsi ed esultare furono i coristi di Salt Lake City. Devo dire che un po‟ di delusione è rimasta, ma diciamo che potrebbe essere uno stimolo per ognuno di noi ritornare per vincerlo oppure per il prossimo Giovanile! Rilassati sulla via di casa, ci stavamo già preparando per il prossimo appuntamento: cantare al Circo Massimo con le leggende del Rock mondiale. Quando mesi prima ci avevano prospettato l‟evento, non sapevamo se crederci oppure no. Stà di fatto che sull‟autobus abbiamo firmato il contratto ed eravamo tutto eccitati all‟idea di cantare davanti a 80000 persone con i RollingStones! Il 22 Giugno 2014 eravamo lì, nel backstage del tour mondiale, nel nostro prefabbricato con aria condizionata e frigobar ad aspettare istruzioni dai responsabili. L‟organizzazione era inimmaginabile: era stata costruita una città in cui tutti si muovevano freneticamente ma in maniera ordinata, ognuno con il suo compito senza nessun tipo di intoppo. Finalmente dopo qualche ora di attesa di vengono a chiamare per provare con il responsabile musicale del gruppo. Saliamo nel retropalco e già notiamo che il Circo Massimo e stracolmo di gente alle 14:30 di pomeriggio e sotto un sole cocente. Proviamo il brano “I can‟talwaysgetwhatyouwant” con lui e dei piccoli movimenti con il coreografodopodichè veniamo rispediti nel nostro alloggio. Alle 16 sentiamo un po‟ di trambusto e veniamo a sapere che i componenti del gruppo stanno cominciando ad arrivare. Sapevamo che non potevamo provare sul palco per via del pubblico già presente, ma non immaginavamo che poco dopo ci avrebbero chiamato nella zona riservata alla band per provare insieme a loro. l‟abbiamo potuta seguire a lato del palco e goderci così lo spettacolo da un posto privilegiato. Appena superato le tende che chiudevano la zona riservata, notiamo subito Numero 7 Pagina 23 Ronnie Wood parlare con un signore, e subito dopo arrivare Keith Richards e Mick Jaggerche ci salutano e prendono i loro strumenti. Avevano un prefabbricato adibito a studio e Charlie Watts era già seduto alla batteria. Loro quattro stavano all‟interno mentre noi in cerchio fuori dalla porta. Cominciamo a cantare con dei sorrisi ebeti di qualcuno che non crede a quello che stà succedendo: stiamo cantando accompagnati dai Rolling Stones! Mick Jagger esce, si avvicina a noi per ascoltarci e noi veniamo travolti dall‟energia con cui alla fine del brano improvvisano e ci mettiamo a ballare. È impressionante il fatto che alla loro età, con tutta l‟esperienza che hanno abbiano ancora una grande voglia di suonare insieme divertendosi un mondo. Terminata la prova siamo ritornati nella nostra zona aspettando con impazienza l‟inizio del concerto. Visto che il nostro brano era il primo dei due bis, la prima parte del concerto. A circa metà concerto siamo andati a cambiarci ed eravamo pronti ad entrare! Dopo l‟ultimo brano in scaletta eravamo dietro il palco, con gli auricolari e tanta adrenalina in corpo. Lo staff posiziona i microfono e nel buio entriamo sul palco. Ascoltiamo dagli auricolari il tempo e le note e dopo l‟attacco di Diego e Mateja (in quest‟occasione Lorenzo e Dario hanno lasciato spazio ai giovani direttori del coro) siamo partiti. Dopo la nostra introduzione entrano loro e noi abbiamo l‟opportunità di guardare il pubblico: una distesa senza fine di teste e mani alzate infiammate da Jegger e compagni. Noi eravamo lì sopra e seguivano tutti i movimenti della band, cantando con loro e godendoci questi 7 minuti di celebrità! Finito il brano siamo subito scesi e tornati nei nostri camerini e appena finito il concerto i componenti della band sono stati subito portati al loro Hotel. Purtroppo non ci è stato permesso di fare un foto con loro o chiedere un autografo, ma il ricordo di quella giornata ci accompagnerà per tutta la vita. Dopo quella giornata storica, abbiamo avuto altri concerti al PIMS, al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per il trentennale Feniarco, a Salerno per giungere all‟ultima “Tournèe” in Veneto. Mentre stò scrivendo questa “memoria”, ho ancora nella testa l‟ultimo brano che abbiamo cantato a Pordenone due giorni fa. Ma prima di Pagina 24 Il Cantar Bene quello abbiamo avuto la fortuna di poter cantare in città meravigliose, luoghi magici e sentire il calore della gente che ad ogni concerto si è alzata in piedi e ci riconosciuto il lavoro di questi anni. I primi due concerti sono stati diretti da Lorenzo (Dario aveva impegni personali): il primo a Vicenza nella bellissima Chiesa di Santa Maria in Araceli e il secondo a Venezia nella prestigiosa e storica Scuola Grande di San Giovanni Evangelista. Prima di questo concerto, abbiamo fatto una visita doverosa alla Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari dove riposa Claudio Monteverdi. Il tempo si è fermato durante l‟esecuzione dell‟Adoramus Te davanti alla sua tomba. La domenica siamo partiti alla volta di San Vito al Tagliamento dove abbiamo animato la messa in Duomo (grande emozione nell‟ascoltare il mio O Sacrum Convivium cantato dai miei compagni!!! ) e dove il Sindaco ci ha ricevuti nella sala consigliare insieme al Presidente Sante Fornasier, al Presidente Regionale e a quello provinciale. Il sindaco ha voluto sapere la nostra provenienza e si è congratulato per tutto il lavoro svolto e la passione, cosa difficile da trovare oggi. Dopo un lauto pranzo abbiamo visitato finalmente la sede Feniarco, il quartier generale da cui parte tutta la coralità italiana e siamo partiti per Pordenone. Ci ospitava il Coro Città di Pordenone che festeggiava il suoi 40 anni di attività che ci ha accolto con tutta la disponibilità e la simpatia possibili. Il concerto è stato un‟emozione dopo l‟altra e prima Dario e poi Lorenzo hanno tirato fuori dal coro tutta quella passione, emotività, energia che ancora erano rimaste. Emozionante è stato cantare il Regina Coeli di de Victoria con Dario che si fa da parte e noi che ci guardiamo negli occhi, respiriamo insieme e ci salutiamo cantando. Come ha detto il Presidente Fornasier, questa esperienza formidabile sia di slancio per portare nelle nostre realtà tutta la passione e la musica che abbiamo assorbito in questi anni. Io proverò a farlo, come del resto tutti i miei amici, e sono sicuro che la coralità italiana continuerà a crescere, ad entusiasmare e venga finalmente riconosciuta come grande momento di crescita e formazione per i giovani (e non!!). Numero 7 Pagina 25 MACERATA, CHIESA S. FILIPPO, DOMENICA 4 GENNAIO 2015 ore 17,00 Nell'Ambito della stagione concertisitca di "APPASSIONATA" Vox Poetica Ensemble Fermo Soli, Coro e Orchestra Direttore M° Mario Ciferri Claudio Monteverdi (1567-1643) Magnificat II (dalla Selva morale et spirituale, 1640) Carl Philipp Emanuel Bach (1714-1788) Sinfonia in si min. per Archi e Continuo Wq 182/5 Allegretto – Larghetto – Presto Johann Sebastian Bach (1685-1750) Mottetto per doppio coro satb BWV Anh. 159 “Ich lasse dich nicht” Johann Sebastian Bach (1685-1750) Mottetto per coro satb BWV 230 “Lobet den Herrn, alle Heiden” Johann Sebastian Bach (1685-1750) Cantata BWV 61 per Soli, Coro satb, Archi e Continuo “Nun Komm der Heiden Heiland” Johann Sebastian Bach (1685-1750) Cantata BWV 150 per Soli, Coro satb, Archi, Fagotto e Continuo “Nach dir, Herr, verlanget mich” Pagina 26 Il Cantar Bene Scrittura Musicale Finale 2010 english version - 7^ lezione di Marco Anconetani I RITORNELLI Inserire un ritornello semplice in partitura Se volete inserire delle stanghette di ritornello semplice che rimandino all‟inizio della partituraseguite le istruzioni seguenti. Selezionate lo Strumento Ripetizione e cliccate con il pulsante destro del mouse quindi scegliete “Create backwardrepeat bar” dal menu contestuale che apparirà. Potete anche selezionare la misura e scegliere questa voce dal menu “Repeat”. Se non avete inserito in precedenza una stanghetta di ritornello in avanti, durante il playback, Finale tornerà all‟inizio della partitura. Se volete inserire contemporaneamente le stanghette di ritornello in avanti e indietro, seguite queste indicazioni: Selezionate lo Strumento Ripetizione . Selezionate le misure che volete includere tra le stanghette di ritornello. Se la regione è troppo ampia per selezionarla a video in una volta sola, cliccate sulla prima misura e tenendo premuto il tasto Shift spostatevi sull‟ultima misura interessata e cliccate su di essa. Fate click con il pulsante destro del mouse e selezionate la voce “Create Simple Repeat” dal menu contestuale. In alternativa, dopo aver selezionato la regione di misure interessata, scegliete la voce “Create simplerepeat” dal menu “Repeat”. Appariranno le stanghette di ritornello in avanti sulla prima misura della selezione e quelle di ritornello all‟indietro sull‟ultima. Queste stanghette di ritornello verranno tenute in considerazione da Finale durante il playback. Ci sono molti altri modi per creare le stanghette di ritornello. Potete, ad esempio, cliccare sulla prima misura di una regione selezionatacon il pulsante destro del mouse e scegliere l‟opzione “Create forwardrepeat bar” dal menu contestuale e ripetere l‟operazione sull‟ultima misura scegliendo la voce “Create backwardrepeat bar”(oppure, dopo aver operato la selezione scegliendo queste voci dal menu “Repeat”). Numero 7 Pagina 27 Creare un finale di ritornello con passaggi multipli Selezionate lo Strumento Ripetizione e selezionate una regione di misure al termine della quale volete inserire un finale di ritornello. Cliccate sulla regione selezionata con il pulsante destro del mouse e scegliete ”Create Ending” dal menu contestuale. Apparirà la finestra di dialogo Creazione finale. Nel campo di testo EndingNumber(s) inserite il numero complessivo di passaggi che desiderate venga effettuato su questo finale di ritornello (ricordate di separare i numeri con le virgole). Se volete inserire più passaggi consecutivi, separateli con dei trattini di sillabazione (ad esempio, per l'immagine riportata sopra, inserite: “1-4”). Dal menu a discesa “Target” selezionate l’opzione che più risponde alle vostre esigenze. Se desiderate che al fondo di questa sezione vengano inserite le stanghette di ritornello all’indietro, selezionate l’opzione “Create backwardrepeat bar”. Questa stanghetta di ritornello all‟indietro, in termini di playback, salta alla stanghetta di ritornello in avanti più vicina. Per modificare la destinazione della stanghetta di ritornello all‟indietro fate doppio click sulla sua maniglia, in modo da aprire la finestra di dialogo BackwardRepeat Bar Assignment. A questo punto, se volete specificare su quali righi il finale di ritornello deve apparire, selezionate o create un elenco dei righi nella finestra di dialogo “Show on Staff list”. Cliccate su OK. Il finale di ritornello apparirà in partitura. Adesso, per creare l‟ultimo finale della sezione, seguite le istruzioni: Cliccate con il pulsante destro del mouse sulla misura successiva a quella contenente il finale che avete appena creato e scegliete “Create endings” dal menu contestuale. Apparirà la finestra di dialogo Creazione finali dei ritornelli. Inserite il numero (o i numeri) che volete compaiano sotto la parentesi del finale. Separate i numeri con virgole o trattini di sillabazione, come descritto in precedenza. Dall’elenco a discesa “Target”, scegliete l’opzione NeverSkipEnding”. Deselzionate l’opzione “Create backwardrepeat bar”. Cliccate su OK. A questo punto il playback, dopo l‟ultimo passaggio sul finale multiplo, suonerà quest‟ultimo finale di ritornello che avete appena creato. Pagina 28 Il Cantar Bene L‟ Angolo della vignetta di Sara Perugini Numero 7 Pagina 29 L‟ Angolo del libro a cura della Redazione Libro Primo dei Mottetti” di G. C. Bianchi (1620) Trascrizione e realizzazione del continuo di Guerrino Tamburrini Edizioni Anbima Marche (2014) Claudio Monteverdi in una lettera del 26 marzo del 1611, rivolta al duca di Mantova Vincenzo Gonzaga, al cui servizio allora si trovava, parla di “Giulio Cesare cremonese che suona il cornetto”, come di un musicista della corte mantovana che aveva l‟incarico di reclutare nuovi strumentisti per la cappella ducale. Il Bianchi, dunque, era un concittadino del “divino” Claudio, di una decina d‟anni più giovane, che fu verosimilmente anche suo allievo nel contrappunto. Perciò il più maturo e celebre compositore non disdegnò, più tardi, che quattro suoi mottetti, tra i quali il notissimo Cantate Domino, comparissero insieme con i primi del Bianchi, dati alle stampe a Venezia nel 1620, quasi a fare da autorevole avallo al suo esordio ufficiale di compositore. I quattro mottetti monteverdiani si trovano ai numeri 27-30 del volume. L‟uscita del volume, comprendente tutti i mottetti del primo libro del Bianchi e trascritto in notazione moderna con la realizzazione del continuo da Guerrino Tamburrini, costituisce un utile e pratico sussidio per chi volesse disporre di una buona e affidabile edizione, magari da eseguire con un coro adeguatamente preparato. Si tratta di musica contrappuntistica di pregevole fattura, impegnativa e bella, che merita di essere riproposta in esecuzioni concertistiche o, meglio ancora, liturgiche appropriate. L‟esemplare originale a stampa cui si è rivolto il curatore è conservato nella Biblioteca tomistica “S. Alessio” di Monsampolo del Tronto (AP); quindi è apprezzabile anche l‟intenzione di valorizzare una delle rare fonti musicali antiche presenti nel territorio piceno. I mottetti del Bianchi affondano le proprie radici nella grande tradizione musicale cinquecentesca di Palestrina, benché siano in qualche caso già indirizzati verso una più „affettuosa‟ dimensione barocca. In bilico tra queste due compresenti tendenze, i segnali di un certo „conservatorismo‟ si osservano in alcune indicazioni, apparentemente contraddittorie. Per esempio nella concezione stessa dell‟accompagnamento del basso all‟organo: quest‟ultimo, infatti, sembrerebbe essere concepito, almeno in certi casi, di alleggerimento del tessuto polifonico, più come un„basso seguente‟ che come un vero e proprio „continuo‟; salvo poi, nella realizzazione della parte strumentale, inclinare di fatto verso la pienezza armonica di quest‟ultimo. Più che alle audaci scelte veneziane di Monteverdi, il Bianchi pare volersi richiamare a una più „ortodossa‟ prassi romana, come dimostra la dedica a Paolo V. Quali che fossero le mire del nostro compositore, a noi resta il suo prezioso lascito nei mottetti di questo primo libro, subito dopo incrementato da quelli del secondo. Ognuna delle singole composizioni presenta qualche particolarità musicale raffinata e degna di nota: dai consueti „madrigalismi espressivi‟ su determinate parole evocative, ai procedimenti imitativi, omoritmici, in eco, ecc. Del resto, sarebbe superfluo metterne in evidenza gli indubbi pregi artistici intrinseci: una buona esecuzione musicale potrà farlo molto più incisivamente di qualsiasi discorso. L‟operazione di recupero, effettuata da Guerrino Tamburrini, di una piccola porzione dell‟imponente tradizione polifonica-vocale, non può che essere salutata come un fatto, già di per sé, positivo e grandemente apprezzabile. Info: [email protected] Dalla Presentazione di Paolo Peretti Pagina 30 Il Cantar Bene Notiziario Il Vox Poetica vince il 4°Concorso Corale Internazionale di Matera a cura della Redazione Giudicato dai Maestri Walter Marzilli (Presidente della Giuria), Andrea Angelini, Giovanni Conti, Giorgio Costantino e Dario Tabbia, il Vox Poetica Ensemble di Fermo diretto da Mario Ciferri è risultato vincitore del IV Concorso Corale Internazionale "Antonio Guanti" svoltosi a Matera lo scorso 16 novembre; inoltre, il gruppo fermano, si è aggiudicato il premio per la migliore esecuzione di un brano di un compositore italiano contemporaneo con "Angelus ad pastoresait" di Mauro Zuccante. Ci racconta il presidente Claudio Laconi: "la presenza di ottime formazioni corali, ed essere riusciti a raggiungere il punteggio di 93,8/100, è per noi forte motivo di orgoglio e gioia che ci spinge a condividere questo prestigioso traguardo con tutti quelli che lavorano con serietà verso la massima diffusione della cultura e della valorizzazione artistica della musica vocale; un grazie speciale al maestro Mario Ciferri e ai Cantori del Vox poetica ensemble che in questi anni hanno sempre lavorato con entusiasmo proponendo al mondo musicale marchigiano e alla città di Fermo appuntamenti musicali di importante livello artistico ad ingresso gratuito, quindi alla portata di tutti, tra i quali il "Barocco nel Fermano", il "Festival Organistico Internazionale Città di Porto San Giorgio" e il "Concorso Corale Nazionale Città di Fermo". Ecco la classifica della 4ª Edizione del Concorso Corale Internazionale "Antonio Guanti", tenutasi nella Sala Consiliare "Pier Paolo Pasolini" del Comune di Matera: Categoria Cori di Voci Adulte 1° premio Vox Poetica Ensemble Fermo [ITA] M° Mario Ciferri con punti 93.80/100 2° premio Coro Giovanile "JuvenesCantores" Corato [ITA] M° Luigi Leo con punti 90.00/100 3° premio Ex Aequo Associazione Coro Polifonico Casella" Salerno [ITA] M° Caterina Squillace con punti 85.00/100 3° premio Ex Aequo Ensemble InCantus Civitavecchia [ITA] M° Stefano Silvi con punti 85.00/100 Premio Speciale "A.Ba.Co" per la migliore esecuzione di un brano di Autore Contemporaneo Italiano Vox Poetica Ensemble Fermo [ITA] M° Mario Ciferri per l'esecuzione del brano "Angelus ad pastoresait" di Mauro Zuccante Numero 7 Pagina 31 I canti della Cordata in terra trentina di Don Lorenzo Bruni Dopo i recenti successi nel Teatro “G. D‟Annunzio” di Latina, sabato 8 e domenica 9 novembre 2014 si è svolta la trasferta trentina del Coro “La Cordata” di Montalto delle Marche, in un territorio considerato tra più affini, per sensibilità e tradizione, allo stile dei canti che, da quasi un trentennio, i coristi montaltesi si impegnano a studiare e a proporre, in diverse occasioni durante tutto l‟anno, agli appassionati sostenitori e ad un concorso di pubblico sempre più entusiasta. Ospiti del locale Coro “Cima Verde” di Vigo Cavedine (TN), i coristi di Montalto si sono esibiti, assieme a quelli di altri cinque gruppi trentini nel Teatro Valle dei Laghi di Vezzano, mettendo in risalto qualità esecutive che sono state sottolineate dagli elogi degli addetti ai lavori come il direttore del Coro S. Ilario di Rovereto Antonio Pileggi, i coristi ed ex coristi della SAT Valentino Aldrighetti, Marco Bronzini e Franco Buffato ed il compositore Gianni Caracristi, entusiasta anche per l‟esecuzione della sua armonizzazione del canto Maremma: “Avete un cantare raffinato, un cantare intonato ed un cantare bello”. Un altro successo dunque per questo gruppo di voci maschili, che al di là dell‟impegno del canto custodisce anche al suo interno un clima di vera amicizia e fraternità. L‟indomani infatti Il Coro ha animato con il canto la Celebrazione Eucaristica nella Parrocchia della frazione di Fraveggio, presieduta da Don Lorenzo Bruni (Parroco-Corista della La visita a Castel Toblino Cordata) seguita da una breve esibizione di alcuni canti tradizionali trentini sul sagrato della piccola e suggestiva chiesa di montagna. Quindi la visita ad una famosa distilleria locale e ad un salumificio-caseificio artigianale (sempre nel comune di Vezzano). Un brevissimo ma significativo passaggio nel parco del lago del fiabesco Castel Toblino, luogo di ispirazione del celebre canto “Serenata a Castel Toblin”, ha caratterizzato fortemente il passaggio della Cordata in terra trentina, con l‟esecuzione di questo canto proprio lì, ai piedi del mastio, nella Valle del Sarca, dove “ride la luna Il Coro La Cordata canta nel Teatro Valle dei Laghi ciara”. Pagina 32 Il Cantar Bene Decennale della Corale Tebaldini …festeggiato con un Convegno di Gabriele Lanciotti Nel festeggiare il suo Primo Decennale (2004 - 2014), la Corale Polifonica Giovanni Tebaldini di San Benedetto del Tronto ha avuto la fortuna di incrociare gli anniversari di due importanti personaggi, Giovanni Tebaldini(150 anni dalla nascita) e Papa Pio X (primo centenario della morte), due amici che hanno lavorato insieme per la riforma della musica sacra, a cavallo tra la fine dell‟ottocento e l‟inizio del novecento e che sono legati alla storia della Corale Tebaldini, la quale opera presso la parrocchia di San Pio X di San Benedetto del Tronto e, al momento della sua nascita, ha preso il nome dell‟illustre musicista bresciano. Il tutto si è concretizzato in un Convegno che si è svolto presso l‟Auditorium Tebaldini, a San Benedetto del Tronto, sabato 13 settembre 2014, davanti ad un folto pubblico, competente e molto interessato. Tra le autorità presenti c‟erano l‟assessore Margherita Sorge per il Comune di San Benedetto, il presidente Piero Celani e il vicepresidente Pasqualino Piunti per la Provincia di Ascoli Piceno, il sindaco di Monsampolo del Tronto Pierluigi Caioni, il Presidente dell‟Anbima Marche Nicola Fabbroni e il Presidente dell‟Anbima di Ascoli P. Arsenio Sermarini. Ha aperto i lavori la coordinatrice dott.ssa Margherita Sorge, assessore alle politiche culturali del comune, la quale, prima di introdurre i relatori, ha ricordato i meriti della corale Tebaldini, non nuova nel proporre alla città eventi importanti sul piano storico e culturale, come il Convegno del 2004 su “L‟opera di Giovanni Tebaldini nel Piceno” e l‟Intestazione dello stesso Auditorium a Giovanni Tebaldini. Il primo relatore è stato il Presidente, Gabriele Lanciotti, che ha ricordato i momenti più belli ed esaltanti dei primi dieci anni di vita della Corale, come le esibizioni presso i maggiori santuari italiani, i concerti con le bande, l‟organizzazione di concerti e rassegne corali e i numerosi concerti effettuati. Magistrale è stata la lezione tenuta da Don Vincenzo Catani, parroco della parrocchia di San Pio X, sul Magistero di Pio X, che, all‟inizio del suo pontificato, volle emanare il “Motu Proprio” sulla riforma della musica sacra, a coronamento di un ventennio di dure battaglie, portate avanti con coraggio e audacia, dall‟Amelli, dal Perosi, dal Tebaldini e da altri musicisti di quell‟epoca. Mons. Catani ha quindi sviluppato, con la perizia che gli viene riconosciuta, il magistero del papa, dividendolo in magistero dottrinale, pastorale, sociale e spirituale, delineando la figura di un papa pastore, simile all‟attuale Papa Francesco, legato sì alla tradizione, ma a aperto a cogliere le esigenze del momento e a prevedere quelle del futuro. I profondi rapporti di stima e di amicizia tra Tebaldini e Pio X, basati su una fede incrollabile, sull‟amore per il bello e sull‟interesse comune per la riforma della musica sacra, sono stati messi in risalto dal Maestro Guerrino Tamburrini, direttore della Corale e ideatore del Convegno. (segue pag. succ.) Numero 7 Pagina 33 Attraverso gli scritti dello stesso Tebaldini, sono stati ricordati gli incontri fraterni e gli interessanti colloqui che Tebaldini tenne prima con il vescovo di Mantova Giuseppe Sarto, quindi con il cardinale di Venezia e infine con Papa Pio X, che nel 1906 volle gratificarela figura e l‟opera svolta da Giovanni Tebaldini, nominandolo “Cavaliere Commendatore dell‟ordine di S. Silvestro”. Riallacciandosi alla polifonia sacra, ritenuta da Pio X e da Tebaldini come la più idonea, dopo il canto gregoriano, ai riti liturgici, il Prof. Paolo Peretti, docente di storia della musica al Conservatorio Pergolesi di Fermo, ha presentato il volume “Primo libro dei Mottetti” di Giulio Cesare Bianchi, stampato a Venezia nel 1620. Il volume, trascritto in notazione moderna con la realizzazione del basso continuo da Guerrino Tamburrini sulle stampe originali, conservate presso le Biblioteca tomistica di S. Alessio di Monsampolo del Tronto, è stato edito dall‟Anbima Marche. Ha chiuso il Convegno la Corale Polifonica Giovanni Tebaldini, che, sotto la direzione del M° Guerrino Tamburrini, ha eseguito il canto inedito Inno alla Madonna del SS. Sacramento, composto da Tebaldini a San Benedetto del Tronto nel 1944 per i Padri Sacramentini e il mottetto di G. C. Bianchi Alleluia! Joseph fili David, tratto dal volume presentato da Paolo Peretti. Entusiastiche sono state le reazioni del pubblico per l‟importanza dei temi trattati dal convegno e per le rilevanti peculiarità delle relazioni. La Corale Polifonica Tebaldini Pagina 34 Il Cantar Bene 4° Concorso Corale Nazionale Città di Fermo ...si tirano le somme e si guarda al futuro di Claudio Laconi Passata la IV edizione del Concorso Corale Nazionale "Città di Fermo", organizzato dall'Associazione Musica Poetica - Coro Vox Poetica Ensemble di Fermo, si fa il punto sull'importante manifestazione che si è svolta domenica 19 ottobre presso l'Auditorium San Martino con un' altissima affluenza di pubblico, grande soddisfazione per la riuscita artistica del Concorso e della presenza di ascoltatori, si sono registrate presenze dalle più svariate regioni italiane in questa due giorni di musica vocale che ha posto Fermo e l'A.R.CO.M. al centro della coralità nazionale. Le fasi concorsuali sono state regolate da una giuria di alto livello composta personalità del mondo corale nazionale quali MARCO BERRINI, MARIO CIFERRI, LORENZO DONATI, MARCO SCAVAZZA E PAOLA STIVALETTA". La manifestazione è stata patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dalla Regione Marche, dal Comune e la Provincia di Fermo, dall‟Arcidiocesi di Fermo, dal Conservatorio "Pergolesi" di Fermo, dall'ARCOM, dalla FENIARCO ed ha ricevuto la “MEDAGLIA DI RAPPRESENTANZA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA” importante riconoscimento concesso dal Presidente GIORGIO NAPOLITANO. Claudio Laconi: " Stiamo già lavorando all'edizione 2015 del Concorso con qualche novità che ci possa far distinguere, coniugando sia la proposta artistica del Concorso stesso con la bellezza che la città di Fermo offre ai visitatori sempre ammirati una volta giunti in Città; un ringraziamento speciale alle istituzioni che ancora una volta ci hanno appoggiato mettendo a disposizione le strutture come L'amministrazione Comunale e il Conservatorio Pergolesi e non ultimi i nostri sostenitori economici, cito tra gli altri, la Videx SPA e la Fondazione Carifermo che da tanti anni credono nella nostra proposta artistica mirata alla divulgazione della cultura musicale". Numero 7 Pagina 35 4°Concorso Corale Nazionale Città di Fermo Classifica finale 1° Premio Non assegnato 2° Premio Ex - Aequo Valsugana Singer‟s - Borgo Valsugana (TN) Direttore Giancarlo Comar 2° Premio - Ex - Aequo Ensemble Vocale Libercantus - Perugia Direttore Vladimiro Vagnetti 3° Premio Modus Ensemble - Roma Direttore Mauro Marchetti Menzione speciale per la migliore esecuzione di un brano di un compositore contemporaneo Antiqua Sacra Imago Direttore Piero Caraba Coro Diapason - Ardea (RM) Direttore Fabio De Angelis Premio Feniarco Valsugana Singer‟s - Borgo Valsugana (TN) Direttore Giancarlo Comar Ensemble Vocale Libercantus - Perugia Direttore Vladimiro Vagnetti Modus Ensemble - Roma Direttore Mauro Marchetti Premio Arcom (Premio Speciale Arcom Ex - Aequo al miglior direttore) Fabio De Angelis, Coro Diapason - Ardea (RM) Giancarlo Comar - Valsugana Singer‟s - Borgo Valsugana (TN) Pagina 36 Il Coro Malatestiano in Concerto ad Arezzo Il Cantar Bene di Valentina Tomassoni Dal 23 al 31 agosto si e‟ svolta la 62^ edizione del Concorso Nazionale ed Internazionale “Guido d‟Arezzo”. La citta‟ di Arezzo e‟stata al centro della Polifonia mondiale per la qualita‟ delle formazioni corali partecipanti e la presenza dei piu‟ grandi compositori e direttori di coro . Nella splendida cornice della Chiesa di San Domenico si sono esibiti cori che provenivano da tutta Europa e dall‟Indonesia. A conclusione del Concorso Domenica 31 agosto alle ore 18.30 il il Coro Polifonico Malatestiano,diretto dal Maestro Francesco Santini, ha partecipato come rappresentante di tutte le formazioni corali marchigiane , con un concerto nella splendida cornice di San Domenico ,ad una Rassegna per celebrare il 30^ anniversario della FENIARCO la Federazione Europea di Polifonia che nella citta‟di Fano organizza con scadenza biennale Corsi di formazione per Direttori di Coro e coristi. E‟stato un grandissimo onore per il Coro Polifonico Malatestiano essere presenti e poter testimoniare la tradizione polifonica della citta‟ di Fano e delle Marche. Tale riconoscimento ci ha stimolato a continuare con sempre maggiore entusiasmo, impegno e professionalita‟ nella nostra attivita‟ musicale . Concorso Nazionale Voci Bianche In...canto Piceno di Mario Giorgi La 2^ Edizione del Concorso Nazionale e Festival Voci Bianche "In..canto Piceno" è stata rinviata al prossimo anno. Info: [email protected] Numero 7 Pagina 37 Capanna Sanda Rassegna Canti Natalizi della Tradizione Popolare Capanna Sanda, potrebbe sembrare un errore grammaticale ed invece è la storpiatura dialettale di una frase del canto popolare natalizio marchigiano più conosciuto “Natu natu Nazzarè” , recuperato da Giovanni Ginobili nelle campagne di S. Severino Marche ed armonizzato per il celebre coro della SAT di Trento da Lino Liviabella negli anni 50‟. Il messaggio spontaneo del popolo settempedano è riassunto appunto con le semplici parole:” Capanna Sanda, ndò che che ci stà Gisù se sona e canda” come dire dove c‟è Gesù c‟è gioia e voglia di vivere. Il Coro “La Cordata” di Montalto Marche ed il Coro “S. Maria in Viminatu di Patrignone, nell‟organizzare la 10^ edizione di Canti Natalizi della Tradizione Popolare hanno scelto questo passo, come suggestivo ed immediato titolo della manifestazione, inserita nella più ampia ottica del Puer Natus Est, un calendario regionale di eventi corali legati al Natale, curato dall‟ARCOM (Ass. Reg. Cori Marchigiani), in collaborazione con vari enti locali, in questo caso l‟Amministrazione Comunale di Montalto Marche. Nella Cattedrale S. Maria Assunta, domenica 28 dicembre 2013 alle ore 18.15 si esibiranno i seguenti gruppi corali: Coro “La Cordata” Montalto Marche (AP) - M° Patrizio Paci Corale “S. Maria in Viminatu” Patrignone (AP) - M° Marco Fazi Coro “Ars Vocalis” Roseto degli Abruzzi (TE) - M° Carmine Leonzi Info: tel. 349 8346640 Pagina 38 Il Cantar Bene Fermano In...Canto 2014 a cura della Redazione Per volontà dell'Arcom, con l'approvazione dell'Assessore alla Cultura della Provincia di Fermo prof. Giuseppe Buondonno e soprattutto grazie alla disponibilità offerta gratuitamente da otto cori e quattro Comuni della stessa provincia è stato possibile programmare il calendario della 3ª edizione di "Fermano In ...Canto". I luoghi caratteristici delle esecuzioni corali sono principalmente i piccoli teatri e le chiese dei quattro Comuni offertisi ad ospitare la manifestazione Calendario: Sab 13 dicembre - ore 21.00 - Chiesa S. Salvatore - S. Vittoria in Matenano Corale “G. Serafini” - Altidona Sab 20 dicembre - ore 21.00 - Chiesa Beato Antonio - Amandola Corale “Città di Porto Sant‟Elpidio” - Porto Sant‟Elpidio Sab 27 dicembre - ore 21.00 - Chiesa Parrocchiale - Monte Vidon Corrado Coro “Crux Fidelis” - Francavilla d‟Ete Corale “G. P. da Palestrina” - Fermo Dom 11 gennaio 2015 - ore 16.00 - Teatro Comunale - Monsampietro Morico Coro Polifonico “Crypta Canonicorum” - Grottazzolina Corale “S. Lucia”- Cappella del Duomo - Fermo Numero 7 Pagina 39 Pagina 40 Il Cantar Bene Convenzione Cori Associati Mr Studio di Pedaso La nuova sala Concerti - 160 m2 di pura acustica MR Studio è lieto di annunciare la seguente tariffa speciale con sconto del 33% riservata ai soli soci ARCOM per la registrazione in studio di corali: una giornata di noleggio studio con fonico (min. 8 ore) alla tariffa speciale di € 40,00 all’ora invece che di € 60,00. Dopo ogni singola registrazione è possibile, in sede di studio, operare un lavoro di editing per correggere eventuali cali di intonazione, imprecisioni ed errori di esecuzione. Info: [email protected] segreteria telefonica / fax : 0734 933039 Pubblicizzare il proprio evento corale Ogni coro potrà pubblicare la propria attività sul nostro sito www. corimarche.it, dopo aver aderito al censimento proposto dalla FENIARCO. Dal 2011, il sito web dell‟ARCOM è costruito nella hosting della FENIARCO, favorendo un collegamento di informazioni ed un'uniformità procedurale alle quali ogni singola società corale può contribuire direttamente. Come? Con le proprie credenziali di accesso al nostro sito o a quello della FENIARCO, credenziali rilasciate dalla stessa federazione a tutti i cori censiti che hanno compilato la modulistica relativa al progetto "Non solo coralità". Per saperne di più, si consulti l'apposita sezione nel sito www.feniarco.it alla voce Progetti e si richieda la relativa documentazione. Affrettatevi dunque ad ottenere le credenziali per poter rendere visibili le vostre iniziative, tramite questo canale privilegiato. Numero 7 Pagina 41 Dalle Regioni vicine Le Cantrici Di Euterpe L’Aquila www.cantricidieuterpe.it Domenica 14 Dicembre 2014 - ore 17.00 Basilica di San Petronio - Piazza Maggiore - Bologna Concerto di Natale Coro Stelutis Bologna Direttore M° Silvia Vacchi Venerdi 26 dicembre 2014 - ore 18.00 Chiesa di San Francesco - Castelvecchio Subequo AQ Premio Nazionale "Padre Mario Di Pasquale" Conferito al M° Patrizio Paci per la carriera di Direttore di Coro ed Armonizzatore di Canti Popolari Coro francescano Castelvecchio Subequo Coro Folk Sirente Castelvecchio Subequo Corale Padre Mario Di Pasquale Castelvecchio Subequo Coro La Cordata Montalto Marche Pagina 42 Il Cantar Bene Dalle altre Regioni Concerto Coro Cet Milano Direttore M° Stefano Pezzati Coro della SAT Trento Ven 12 dicembre 2014 - ore 18.30 Aula Magna Università Bicocca Milano Direttore M° Mauro Pedrotti I Crodaioli Concerto per la pace Gio18 dic 2014 - ore 20.30 Teatro Comunale Vicenza Rassegna Canti Popolari e della montagna Sab13 dicembre 2014 Chiesa Parrocchiale Agnedo (TN) Coro Aqua Ciara Concerto di presentazione CD LUNGO IL SENTIERO Sabato 13 dicembre 2014 - ore 20.30 Teatro Comunale - Recoaro Terme Numero 7 Pagina 43 ARCOM Associazione Regionale COri Marchigiani Presidenza: via Vasco de Gama 134 62012 Civitanova Marche Segreteria: Via Galileo Galilei 5 63025 Montegiorgio Inserire lo slogan qui. L’ A.R.Co.M. nasce con lo scopo di far crescere vocalmente e musicalmente i cori marchigiani, fornendo loro anche utili informazioni sull’organizzazione e sulla corretta amministrazione della vita corale, attraverso corsi di formazione, convegni, concerti e laboratori corali. L’ Associazione conta ben 92 cori iscritti, provenienti dalle 5 provincie marchigiane Il Cantar Bene nasce per coadiuvare il lavoro dell’Associazione, come strumento di crescita e di informazione a cadenza trimestrale. Presidente: Luigi Gnocchini tel. 328 - 9286408 [email protected] Segretario: Federico Vita tel. 328 - 7466547 [email protected] Vice Presidenti: Claudio Laconi: [email protected] Aldo Coccetti [email protected] Consiglieri: Nicoletta Sabatini Domenico Bernabei Marija Matic Roberto Renili Isabella Lupi Massimiliano Fiorani Michele Bocchini Sindaci Revisori: Roberto Buondi Vincenzo Cicchiello Vittoriano Gabrielli Commissione Artistica Emiliano Finucci (Presidente) Massimo Malavolta Sauro Argalia Fabiano Pippa Mario Giorgi Barbara Bucci Mario Ciferri Daniela Fiorani Francesco Santini Il Cantar Bene Direttore Responsabile Patrizio Paci tel. 349 - 8346640 [email protected] Comitato di Redazione Emiliano Finucci Simone Spinaci Valentina Tomassoni Mario Giorgi Marco Bocchini Il M° Luigi Gnocchini Regione Marche Buon Natale Come immaginare una vita senza musica? L‟esigenza di riprodurre i suoni nasce con l‟uomo che ha da sempre ritenuto la musica una scoperta divina, un‟espressione concreta del mondo spirituale, un elemento necessario di educazione e di cultura generale. La musica ha avuto sempre scopi sociali ben precisi: accompagnava il lavoro dei campi, il riposo, il divertimento, i banchetti, le dichiarazioni d‟amore, i riti religiosi…E allora come potrebbe essere un Natale ai tempi della crisi? Un Natale senza musica, senza concerti, senza occasioni per ritrovarsi, scambiarsi gli auguri e festeggiare? E cosa sarebbe il Natale senza le tante associazioni amatoriali e di volontariato che sempre più spesso si devono sostituire ai professionisti, alle amministrazioni e alle istituzioni che non riescono più a far fronte a tutte le necessità che la vita ci richiede? La musica amatoriale, quella che scaturisce dalla passione, dal piacere di creare qualcosa di bello e che nella gran parte dei casi non è certo inferiore alla musica dei “professionisti”, ha l‟importante compito di continuare sulla strada tracciata dai primi uomini che hanno abitato questa Terra. Ed il coro è l‟esempio evidente che si può diffondere gioia, cultura e divertimento, accompagnando il Natale in ogni città, in ogni piccolo paese, accontentandosi il più delle volte di ricevere in cambio gli applausi e la gratificazione della comunità che lo accoglie. Puer Natus Est, il cartellone dei concerti natalizi dei cori iscritti all‟Arcom, testimonia l‟impegno e la forza di tante persone che dedicano il loro tempo alla musica e a tutti loro va il nostro più sentito Grazie! Il Presidente Luigi Gnocchini La Bacheca delle Partiture www.corimarche.it Il portale del canto popolare http://labachecadellepartiture.blogspot.it/search/label/Canti%20popolari%20marchigiani
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