Cassa centrale «chiama» Iccrea - Federazione Trentina della

Assemblea La situazione delicata in Veneto preoccupa Schelfi. Freddezza verso Banca d'Italia
Cassa centrale «chiama» Iccrea
Fracalossi: «Serve un'evoluzione, i tempi sono maturi»
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TRENTO —Non è più
tempo dì contrapposizioni
con il sistema nazionale
del credito cooperativo
che fa capo a Iccrea
holding. Il sistema
Nordest di Cassa centrale
banca lanca un appello:
«È tempo di progetti
comuni, come un sistema
informatico unico». Lo ha
detto il presidente uscente
Giorgio Fracalqssi, ieri in
assemblea. Preoccupa la
situazione della
Federazione Veneto, senza
guida dopo il
commissariamento della
Bcc di Piva.
A PAGINA 9 Orfano
TRENTO—Un tentativo deciso per cercare collaborazioni con
il movimento del credito cooperativo nazionale, guidato da Ic-
crea holding, e un appoggio incondizionato alla Federazione
del Veneto, che sta attraversando un periodo delicato dopo il
commissariamento della Banca
del veneziano che ha portato alle
dimissioni del presidente Amedeo Piva. Questi i due argomenti
forti discussi ieri nell'assemblea
di Cassa centrale banca (Ccb).
Rinnovato il consiglio di amministrazione, che mercoledì si riunirà per nominare i vertici: probabile la conferma del presidente Giorgio Fracalossi. Approvati
all'unanimità i bilanci di Ccb e
della controllante Centrale finanziaria Nordest
Ccb si conferma una realtà solida, molto patrimonializzata (coefficiente Tieri a 17,5%, superiore a quantorichiestoda Basilea
3) e in grado di esprimere forte
redditività: rutile netto ha raggiunto i 143 milioni, dopo aver
scontato imposte per 9,77 milioni, n totale della raccolta è stato
pari a 8,5 miliardi di euro, in netto aumento rispetto al 2011 anche per effetto dell'attività di rifinanziamento per conto delle
Cr-Bbb in Banca centrale europea Le sofferenze lorde sono cresciute però dal 2,2 al 4%.
Anche se i risultati sono stati
positivi, Fracalossi non si nasconde che le previsioni di ripresa nel 2012 sono state disattese.
Ciononostante il credito coopera-
tivo «ha mantenuto la sua funzione anticiclica, chi dice che c'è
una stretta creditizia da parte nostra fa un'affermazione ingenerosa. Certo, crescono i crediti non
performanti e c'è la necessità di
operare maggiori svalutazioni e
più accantonamenti». Di fronte
alla battaglia quotidiana contro
la crisi, il presidenterilanciaperciò il tema dell'alleanza a livello
nazionale con Iccrea Holding, da
tempo cercata ma mai portata a
compimento a causa di divergenze soprattutto sul sistema informatico. «Serve un'evoluzione: i
tempi sono maturi per attuare
progetti in condivisione con Iccrea. Con il movimento nazionale vogliamo un confronto franco
e rispettoso. Non è facile, ma abbiamo il dovere di esplorare il
cammino». Lo scopo è di rendere il credito cooperativo più competitivo a livello nazionale: «È
tempo di ottimizzare i costi, con
un sistema informatico unico».
Proprio ,le mire di Iccrea sulla
trentina Phoenix avevano fatto
saltare il banco in passato.
Sulla stessa linea il presidente
di Federcoop Diego Schelfi: «È
ora di finirla con le beghe: il tema vero è impegnarsi affinché il
nostro modello si sviluppi, mantenendo la nostra identità per la
qualeribadiscodi essere disponibile a incatenarmi davanti a palazzo Koch (sede della Banca
d'Italia, ndr). G. stanno omologando al sistema bancario di
grandi dimensioni in modo incredibile: siamo preoccupati».
Bankitalia viene citata anche
in merito al «periodo delicato»
che sta passando la Federazione
veneta (attualmente sono 4 le
Bcc commissariate). A parlarne
per primo è stato il vicepresidente di Ccb Fabrizio Gastaldo, e rappresentante della Federazione
Veneta. «In Veneto si dovrà ricercare una fiducia reciproca con
gli organi di controllo. La nostra
verso Bankitalia è immutata, ma
è ovvio che cerchiamo un tavolo
per partecipare nei momenti in
cui si scrivono le regole: se riuscissimo aritrovareil clima adatto, azioni così dirompenti potremmo evitarle». «H nostro modello funziona o no? Lo chiediamo a Bankitalia: se sì discutiamo, se no vediamo di capire come uscirne».
Schelfi da parte sua ha espresso «vicinanza ad Amedeo Piva,
che con noi è sempre stato leale,
hi questa fase il Trentino vuole
essere vicino al Veneto, perché
possaritrovareunità e solidità».
E ha aggiunto: «I commissariamenti sono sempre positivi? Pensiamoci. Alla fine paga sempre
Pantalone, vale a dire il Fondo
garanzia depositanti, con ripercussioni su tutte le banche».
Enrico Orfano