Rassegna Stampa di sab.20, dom.21 e lun.22 dicembre 2014 SNALS / CONFSAL Il Giornale di Vicenza La Sicilia - Ed. Enna Testate on line Adnkronos.com/IGN Giornale di Sicilia - Ed. Messina-Catania Il Giorno - Ed. Lodi -Pavia Il Quotidiano del Sud Basilicata Il Quotidiano di Sicilia 22/12/2014 20/12/2014 19/12/2014 20/12/2014 20/12/2014 20/12/2014 20/12/2014 20/12/2014 STIPENDI A RATE PER I DOCENTI PRECARI SNALS. SOLLECITATO RECEPIMENTO SENTENZA SUL PRECARIATO ARTICOLI PRESI DAL WEB CONTRO LE DIFFICOLTA' ABITATIVE AZIONI PER 1,3 MILIONI PROPOSTA DI FRATELLI D'ITALIA: "AFFIDATE IL PORTO DI TREMESTIERI ALL'ATM" GUERRA DEL PART-TIME IN OSPEDALE (V.Bertuccio d'angelo) BATTERI FECALI NELL'ACQUA IL MOVIMENTO CONSUMATORI CHIEDE CHIARIMENTI ASILI NIDO, UN SERVIZIO DIMEZZATO VILLARI: "SONO SALVI, UN MIRACOLO" Scuola, Formazione, Università, Ricerca il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore 21/12/2014 il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore Corriere della Sera la Repubblica la Stampa la Stampa la Stampa la Stampa il Messaggero il Messaggero il Giornale Avvenire Avvenire Avvenire 20/12/2014 Avvenire 20/12/2014 il Tempo il Tempo il Mattino 22/12/2014 Domenica (Il Sole 24 Ore) La Lettura (Corriere Sera) il Giornale di Napoli Il Giornale d'Italia Il Giornale d'Italia la Gazzetta del Mezzogiorno Roma 21/12/2014 20/12/2014 20/12/2014 20/12/2014 20/12/2014 22/12/2014 22/12/2014 22/12/2014 20/12/2014 20/12/2014 20/12/2014 21/12/2014 21/12/2014 20/12/2014 20/12/2014 22/12/2014 22/12/2014 21/12/2014 20/12/2014 20/12/2014 20/12/2014 20/12/2014 20/12/2014 INFRASTRUTTURE, 8,5 MILIARDI NEL TRIENNIO (G.Santilli) LA RIFORMA DELLA SCUOLA PRENDA SPUNTO DAL MODELLO BRITANNICO LETTERA (S.Carrubba) LE CLASSI GHETTI DEL SUD ALLARGANO IL GAP CON IL NORD (N.Amadore) SCUOLE EVACUATE E TANTA PAURA PER IL TERREMOTO (S.Pieraccini) COME PREMIARE IL MERITO DEI PROF (A.Gavosto) LA VERA LIBERTA' RELIGIOSA (C.Augias) "POCHI MA BUONI, ESAGERARE PROVOCA UN BRUTTO EFFETTO" COMPITI DELLE VACANZE LA GRANDE RIBELLIONE (N.Ferrigo) Int. a T.Rocca: "FATICA SPRECATA, SPESSO NON SONO NEANCHE CORRETTI" PROTESTE E RINVII POI IL GOVERNO BLINDA LA MANOVRA (P.Baroni) L'ITALIA ALL'ULTIMO BANCO (C.Mozzetti) LA BUONUSCITA NELLE SCUOLE (B.Benelli) SCHIAFFI E ABUSI ASILO DEGLI ORRORI SCOPERTO A PORTICI RITROVIAMO LA STORIA PUNTANDO SULL'UMANO (R.Carnero) AUMENTANO GLI ALUNNI DISABILI "MA L'INTEGRAZIONE E' LONTANA" IL PIANO. COMPAGNI TUTOR E PROF "FACILITATORI" PER L'INSERIMENTO IN CLASSE DEGLI ALUNNI ADOTTATI SCUOLA. TROVATI I FONDI PER L'ATTIVITA' DELL'INVALSI SALTA LA COPERTURA PER AUMENTARE I DIPENDENTI ECCO LE DENUNCE INASCOLTATE SULL'AFFARE DEI ROM (E.Dellapasqua) NIDI CONVENZIONATI PRONTI ALLO SCONTRO (N.Poggi) CITTA' SOTTO CHOC, NASCE IL COMITATO PER LA TUTELA E I CONTROLLI NELLE SCUOLE CRONACA DI UNA VITA DA PROF (R.Carnero) QUESTA SCUOLA NON SA SCRIVERE SCUOLA, ARRIVANO LE TELECAMERE "IL DEGRADO AVANZA, IL RETTORE TACE' BULLISMO ON LINE: BABY GANG ORGANIZZA RAID SU WHATSAPP GRANDE SCUOLA PRORIO DA NOBEL DIRIGENTI SCOLASTICI, "LA GRADUATORIA NON BASTA" continua Scuola, Formazione, Università, Ricerca il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore Corriere della Sera Corriere della Sera Corriere della Sera CorrierEconomia Il Secolo XIX Domenica (Il Sole 24 Ore) Il Secolo XIX Il Secolo XIX Il Secolo XIX la Nazione 22/12/2014 21/12/2014 20/12/2014 22/12/2014 22/12/2014 20/12/2014 22/12/2014 22/12/2014 21/12/2014 21/12/2014 21/12/2014 21/12/2014 22/12/2014 I MASTER SPAZO ALLA CREATIVITA' DEI NOVE CLUSTER (G.Mancini) L'UNIVERSITA' PIU' ANTICA E L'ORTO DELLE MERAVIGLIE (M.de'f.) IN OTTOBRE IL TEST DI MEDICINA PROVE PREPARATE DALLE UNIVERSITA' LA FACOLTA' "IMMOBILE" CHE RINUNCIA A INNOVARE (E.Segantini) DOSSIER - PICCOLE UNIVERSITA' CRESCONO E NEL SETTORE SI FANNO PIU' VICINI I RUOLI DI STILISTI E MANAGER Int. a M.Caironi: "MA IO RESTO ALL'IIT QUI CI SONO OTTIME OPPORTUNITA'" IL CAMPUS DI CHIETI E LA SCINTILLA DELL'ALTRO ABRUZZO (R.Napoletano) L'ULTIMA PAROLA ALLA POLITICA? NO, DEVE ESSERE QUELLA GIUSTA" RISPUNTANO 15 MILIONI, ORA L'ATENEO "APRE" AGLI ERZELLI (E.pag.) UNIVERSITA', TAGLIO DA 3 MILIONI (E.Pagani) "LE VACANZE SERVONO A DIVERTIRSI" I PRESIDI: NIENTE COMPITI A NATALE Economia, Lavoro, Previdenza il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore Corriere della Sera 22/12/2014 Corriere della Sera Corriere della Sera la Repubblica 20/12/2014 la Repubblica 20/12/2014 la Stampa la Stampa la Stampa Italia Oggi il Messaggero il Messaggero il Messaggero il Giornale il Mattino Il Secolo XIX il Mattino 22/12/2014 il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore la Repubblica 21/12/2014 22/12/2014 22/12/2014 22/12/2014 22/12/2014 22/12/2014 20/12/2014 20/12/2014 20/12/2014 20/12/2014 20/12/2014 20/12/2014 20/12/2014 22/12/2014 20/12/2014 20/12/2014 22/12/2014 22/12/2014 20/12/2014 22/12/2014 20/12/2014 20/12/2014 20/12/2014 22/12/2014 22/12/2014 20/12/2014 21/12/2014 20/12/2014 22/12/2014 LA RIFORMA DEL LAVORO E L'ORIZZONTE DA GUARDARE (A.Orioli) SULL'ANTICIPO DEL TFR LA ZAVORRA DELL'IRPEF AD ALIQUOTA ORDINARIA UNO STRAPPO CON LA RIFORMA DELLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE PICCOLA MOBILITA': UNA LOTTERIA PER POCHI (A.Rota porta) AI GIOVANI SI DA' POCA GARANZIA (C.Tucci) APPALTI SENZA SOLIDARIETA' FISCALE (A.Rota porta) Int. a G.Bressa: "TUTTO IL PERSONALE SARA' RICOLLOCATO" (E.Bruno) PROVINCE, NESSUN TAGLIO IN BUSTA FINO AL 2017 (D.Colombo) PENSIONI ANTICIPATE SENZA PENALITA' (M.De cesari) UNA SCELTA AZZARDATA CHE MINA LA PREVIDENZA (C.Pinna) IL JOBS ACT PUO' ESSERE UNA VERA SVOLTA PER L'OCCUPAZIONE RETRIBUZIONI VERSO UN NUOVO MINIMO STORICO RICALCOLABILE IL DIRITTO AL BONUS ASSUNZIONI (M.pri.) Int. a A.Rughetti: "I DIPENDENTI DELLE PROVINCE? DECIDERANNO LE REGIONI" (A.Baccaro) Int. a C.Dell'aringa: "SCARSO RENDIMENTO? SI TORNA IN MANO AI GIUDICI" SINDACATI E JOBS ACT NON SI PUO' RICOMINCIARE SEMPRE DA ZERO Int. a M.Lanzetta: "IN TREMILA VERSO LA PENSIONE MA NESSUNO PERDERA' IL LAVORO" (A.Cuzzocrea) AMIANTO ALL'OLIVETTI CHIESTO IL PROCESSO PER DE BENEDETTI PASSERA E COLANINNO (P.Griseri) FLESSIBILITA' CONTRO PRECARIETA' (F.Manacorda) I PROFESSIONISTI NUOVI POVERI (G.Bottero) IL RISCHIO E' TROVARSI CON UNA MINIPENSIONE (W.Passerini) RETRIBUZIONI QUASI FERME "SGRAVI IRAP A RISCHIO BOCCIATURA UE" (R.amo.) PROVINCE PER I DIPENDENTI POSTO GARANTITO FINO AL 2019 (L.Cifoni) RETRIBUZIONI FERME AL PALO MAI COSI' BASSE DA 33 ANNI (R.e.f.) LICENZIAMENTI FACILI, E' SCONTRO SUGLI INDENNIZZI (Frav) TREDICESIME GIA' FINITE NATALE SENZA SHOPPING (A.Galdo) BONUS 80 EURO (C.Gravina) STABILITA', CAOS SUL MAXI-EMENDAMENTO UN RINVIO DOPO L'ALTRO, VERDETTO NELLA NOTTE (A.Bassi/M.Conti) OTTO MILIARDI DI TASSE IN AGGUATO (G.Parente/G.Trovati) IL BONUS DI 80 EURO NELLA BUSTA PAGA DIVENTA DEFINITIVO TFR IN BUSTA A TASSAZIONE STANDARD (M.Prioschi) MANOVRA ORMAI BLINDATA CRITICI I TECNICI DELLA CAMERA PADOAN: "RIDOTTE LE TASSE" (R.Petrini) Quotidiano IL GIOBIALE DI VICEIZA ccc ccc'': :;cc cc '..: I • ,,' ,'"'''' ,"c", "" ""d ,c,,,', , c, Data 22-12-2014 Pagina 9 Foglio 1 /2 "",",W"""''''',,,',,>,''',' "c,' '" <""',""'" SCUOLA. Festlvlta nataliZie e di fine anno magre per centinaia di supplenti del Vicentino. Per il mese di novembre sono arrivati pochi fondi Stipendi a rate per i docenti precari [ultimo finanziamento è servito a liquidare settembre e ottobre Cupani (Cis!): «È inaccettabile che questo succeda ogni anno» Anna Madron Novembre senza stipendio. Per i supplenti che hannolavorato nella scuola, la fine dell' anno si annuncia magra. Se i mesi di settembre e ottobre sono stati liquidati, quello di novembre è destinato a rimanere in rosso per la maggior parte dei precari che arriveranno a fine gennaio senza aver visto un centesimo. Una situazione che nel Vicentino accomuna centinaia di insegnanti con contratto a termine che speravano in un'iniezione di liquidità nelle casse delle scuole da parte del Ministero. In effetti uno stanziamento con il decreto legge approvato il 12 dicembre scorso c'è stato, pari a 64 milioni di euro destinati tutti alle supplenze brevi. «Si tratta però di una somma insufficiente a soddisfare le esigenze delle scuole alle quali è stato assegnato il 70% di quello che avevano chiesto», rivela la segretaria provinciale della Cisl scuola, Tina Cupani che qualche settimana fa aveva denunciato la situazione drammatica in cui si trovano tanti docenti che passeranno il Natale senza né stipendio né tredicesima. «TI finanziamento è servito per liquidare i medi di settembre e ottobre -prosegue Cupani - ma novembre resta critico e non verràgarantito in molti istituti sia della scuola di base che superiori, nonostante la pressione del sindacato che ha più volte sollecitato la giusta attenzione a quanti rivendicano il sacrosanto diritto a essere pagati per il lavoro che svolgono. È grave e inaccettabile che vicende di questo genere debbano riproporsi ogni anno e che mentre si mettono in cantiere ambiziosi prog~i di riordino del si- stema scolastico si dimostri c0sì scarsa efficacia nel far fronte a quella che dovrebbe essere considerata ordinaria amministrazione». Nella nota ministeriale che informa le segreterie dell'assegnazione del fondo supplementare utilizzato dalle scuole per pagare le supplenze di settembre e ottobre, si ricorda che la scadenza per inserire a sistemaiconfrattièil17dicembre e si precisa che «con riferimento ai contratti del mese di novembre, si potrà procedere a liquidare in proporzione una quota parte delle somme dovute fino a concorrenza dell'importo disponibile sul Pos, quale tetto massimo spendibile dalla scuola. Le competenze della restante quota del mese di novembre saranno pagate assieme alle competenze del mese di dicembre 2014 nell'esercizio finanziario 2015». In altre parole lo stipendio di novembre alla maggior parte dei supplenti non arriverà, ad alcuni arriverà "parziale': con il risultato, aggiunge Cupani, che «un cedolino parziale equivale a caos e confusione dal punto di vista amministrativo». Situazione ai limiti dell'assurdo anche per 10~TI segretario provinciale Doriano Zordan spiega che il budget per le supplenze doVrebbe essere gestito dall'Ufficio scolastico territoriale. «Una volta era cosi dice -le risorse a disposizione venivano gestite da un unico ente, l'economato dell'ex Provveditorato che distribuiva gli importi in base alle esigenze degli istituti. Con l'autonomia invece ogni istituto ha a disposizione un budget. Ma questo significa anche maggiore burocrazia perchè i Cud si moltiplicano in proporzione alle supplenze effettuate» .• lt) RIPRODUIIONERISERVATA Codice abbonamento: 068391 EZordan rWiEi tal suggerisce un ritorno al passato «Il budget venga gestito dall'ex Provveditorato» Ritaglio SNALS stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 4 Quotidiano IL GIOBIALE DI VICEIZA Data Pagina Foglio 22-12-2014 9 2/2 Una studentessa alla lavagna. Gli insegnanti precari sono in difficoltà: lo stipendio di novembre non verrà pagato entro l'anno.ARCHIVIO Le cifre 70% PERCENTUALE DlFONDI RISPETIOALLE RlCHlESl'E 164 milioni stanziati dal ministero per pagare gli stipendi degli insegnanti preèari rappresentano il 70 per cento di quanto _ chiesto dalle scuole. E<:osì gli stipendi di novembre non sono stati pagati. Ritaglio stampa La ricerca sul baco da seta sarà più ricca consultando Wikipedia e la matematica non sarà più una bestia nera con i giochini sulle frazioni scaricati dai siti specializzati. La scuola 2.0 entra alle elementari Pertini e alla media Scamozzi, i due plessi del comprensivo 3 che mancavano all'appello per quanto riguarda la connessione internet. Acolmare il vuoto ci ha pensato Alfa Telematica, azienda privata che ha fornito gratuitamente il collegamento che permetterà di fare lezione utilizzando le nuove tecnologie. La presentazione ufficiale del progetto è stata fatta alla primaria Pertini dove la dirigente dell'lc 3 Luisa Basso ha spiegato che «fino a pochi mesi fa solo alcuni locali delle due scuole erano collegati, ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 5 068391 MIUONI DI EURO GIRATI DAL MINISTERO PER LE PAGHE Il decreto del 12 dicembre scorso ha destinato 64 milioni dì euroal pagamento degli insegnanti precari. Ma la somma è bastata a pagare solo gli stipendi di ottobre e novembre, UScamozzi" e UPertini" sono connesse a internet Codice abbonamento: 64 SNALS genitore di un bambino che frequenta I:istituto, che il collegamento fa il suo ingresso nei due istituti del comprensivo, «ora finalmente dotati di una rete a banda larga che raggiunge via cavo, e alla Scamozzi anche tramite wifi, quasi tutte le aule». «Un passo avanti significativo sottolinea il vicepreside dell'lc 3 Augusto Dal Toso -sarà infatti possibile sfruttare tutte le opportunità offerte per esempio I dalle Lim, le lavagne multimediali, : visualizzare i contenuti on-line dei libri di testo. Inoltre dal prossimo anno sarà attivato il registro elettronico e le comunicazioni tra scuola e famiglia potranno La presentazione delllntervento awenire anche attraversopc». I «Dal punto di vista tecnico Alfa permettendo un uso solo : Telematica ha curato i occasionale di strumentazioni sopralluoghi tecnici, predisposto avanzate sia per la didattica che un progetto ed effettuato per l'organizzazione. La scarsità di l'installazione delle infrastrutture risorse economiche da parte del di rete di entrambi i plessi», ha Comune e delle scuole non spiegato in rappresentanza del consentiva di affrontare un titolare Graziano Bertoncello, intervento di adeguamento che I Cristina Ciriaco, sottolineando che avrebbe comportato costi : «per la Scamozzi sono stati anche tutt'altro che trascurabili». : forniti e installati hardware e È per iniziativa di Filippo Docimo, : software per la gestione degli dipendente di Alfa Telematica e : accessi ad internet». • AN.MA. L'intervento di Alfa Telematica Quotidiano LA SICILIA LA SICILIA Enna Data 20-12-2014 Pagina 35 Foglio 1 b1 ~,., til! Sollecitato recepimento sentenza sul precariato Codice abbonamento: 068391 mar. fur.) Lo~provinciale denuncia il mancato recepimento da parte del Governo nazionale della recente sentenza della Corte Europea sul precariato. E' il segretario provinciale Li Il o Giarrizzo ad esprimere con forza la contrarietà dello ~per la volontà politica del Governo di non fare immissioni in ruolo ed inoltre mostrando disapprovazione circa l'ipotesi ventilata di ulteriori tagli per circa 2000 posti di amministrativi. "II Governo -dice Giarrizzo- da tempo ha annunciato la possibilità dell'immissione in ruolo, a far data dal 1o settembre 2015, di 148 mila docenti distribuiti equamente tra graduatorie ad esaurimento e dei concorsi ancora pendenti. A tal proposito lo~ha già depositato da tempo ricorsi dinanzi al giudice del lavoro di Enna per i quali si attende l'esito". Ma come lo stesso Giarrizzo sottolinea: "La sentenza della Corte Europea, per avere efficacia, deve essere recepita da una legge nazionale, pertanto è necessario approfondire gli sviluppi della vicenda, e per questo i nostri studi legali stanno studiando il percorso migliore da utilizzare al fine di proporre altri ricorsi riguardanti docenti che ancora non hanno presentato alcun ricorso". Ritaglio SNALS stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 6 VENERDÌ 19 DICEMBRE 2014 11:49 Cifa-Confsal sinergia tra Agenzia nazionale occupazione e fondi interprofessionali Nigi: "Il successo delle politiche attive per il lavoro dipendera' dalla capacita' di tutte le componenti sociali di essere coinvolte attivamente". Roma, 19 dic. (Labitalia) - Una sinergia tra l'Agenzia nazionale dell'occupazione e i fondi interprofessionali. Questa la proposta lanciata da Cifa e Confsal. "Il decreto Lavoro e' legge -si legge in una nota- ma la sua applicazione viene demandata, su tanti aspetti, ai decreti ministeriali di attuazione, compito assolutamente non facile, perche' e' proprio nella qualita' dei decreti attuativi che si gioca il successo della riforma". "Il decreto, tra l'altro, prevede la creazione -avverte- di un'Agenzia nazionale per l'occupazione, con l'obiettivo di migliorare le dinamiche ingessate dell'attuale mercato del lavoro, cercando di ottimizzare l'incontro tra domanda e offerta, e di rendere piu' efficiente la gestione degli strumenti di politica attiva del lavoro. Ottima idea, che tende a riorganizzare e a razionalizzare il futuro del sistema nazionale di gestione degli strumenti di politica attiva del lavoro". Solo qualche giorno fa, in occasione del Consiglio nazionale della confederazione Cifa a Roma, il presidente Andrea Cafa' aveva lanciato l'idea che sia possibile una proficua collaborazione con i fondi interprofessionali attraverso l'integrazione di servizi e competenze. "La nostra confederazione -ha spiegato- propone un innovativo approccio di collaborazione con l'Agenzia che attivi un sistema integrato di servizi con i fondi interprofessionali nella fase di gestione degli strumenti di politica attiva del lavoro". "Consideriamo da sempre la formazione -ha ricordato Cafa'- un primario strumento di questa politica e, allora, perche' non creiamo le condizioni affinche' i fondi interprofessionali gli unici organismi che hanno dimostrato di essere efficienti nel gestire il rapporto con le imprese, assicurando formazione e riqualificazione ai lavoratori - possano finanziare i necessari interventi formativi, intervenendo quando le imprese hanno individuato, attraverso l'Agenzia, il soggetto da occupare". "Nella sinergia tra l'Agenzia nazionale e il sistema dei fondi interprofessionali -ha chiaritoche alle spalle ha le componenti datoriali e sindacali piu' rappresentative del paese, vi sono, a mio parere, competenze e capacita' tali da migliorare in breve tempo l'occupabilita', con grandi benefici per le imprese. Noi di Cifa siamo disponibili. Parliamone". Il segretario generale della confederazione autonoma Confsal, Marco Paolo Nigi, esprime il proprio sostegno "per tutte le iniziative che assicurino ai cittadini migliori condizioni di accesso al mercato del lavoro, che ha bisogno di un soggetto forte e autorevole come l'Agenzia nazionale per l'occupazione per ridurre l'attuale scollamento tra domanda e offerta". "Ma il successo delle politiche attive per il lavoro -avverte- dipendera' dalla capacita' di tutte le componenti sociali di essere coinvolte attivamente nell'operativita' dell'Agenzia, anche attraverso l'integrazione di servizi che facilitano l'incontro tra imprese e lavoratori". Quotidiano nSole9]{l mmrn Data Pagina Foglio 21-12-2014 5 1 I ~FINANZIAMENTI A disposizione per le ristrutturazioni di case popolari 400 milioni mentre per gli edifici scolastici in arrivo una somma di 130 milioni :Infrastrutture, 8,5 miliardi nel triennio IMa la quota 2015 resta limitata -Dal Senato un miliardo per piano recupero alloggi, periferie, bonifiche e metropolitane I Giorgio Santilli ROMA Ai 7,5 miliardi di risorse alle infrastrutture e all'edilizia per il triennio z015-z017, già calcolati dall'Osservatorio congiunturale Ance, l'ultimo passaggio della legge di Stabilità al Senato ha aggiunto ulteriori risorse per oltre un miliardo: zoo vanno al nuovo piano per le periferie (si veda l'articolo sotto )>400 milioni vanno a consolidare il finanziamento del «piano recupero alloggi Iacp» voluto da Maurizio Lupi con lo Sblocca-Italia, 135 milioni per le bonifiche dei siti nazionali contaminati dall'amianto, 3z7 milioni per le metropolitane, 130 milioni per interventi di edilizia scolastica. Stanziamenti di varia origine e natura che però contribuiscono a rimpolpare la dote per le infrastrutture, sia pur lontana da quello 0,3% del Pii, pari a circa 4,7 miliardi annui, che auspicavano il ministro Nella classifica dei fondi 2015 al primo posto c'è la manutenzione delle ferrovie (500 milioni); 200 milioni all'edilizia sanitaria risorse varate dal Senato 50 milioni andranno al piano periferie e 71,7 al piano recupero degli al10ggiIacp. Per avere un quadro più confortante è bene però guardare all'orizzonte triennale. Anche perché nelz016-z0l7 è previsto uno stanziamento di zoo milioni per un' opera la cui priorità è stata recentemente riconfermata da Lupi: l'alta velocità Brescia-Padova. Per la stessa opera ci sono altri zoo milioni previsti per gli anni successivi alz017 (sempre rirnodulabili) in un quadro finanziario che ha consentito gli anticipi di Bei firmati da Rfi dieci giorni fa. Quanto ai fondi per i metrò, dovranno andare «esclusivamente alle reti metropolitane in costruzione nelle aree metropolitane», con delibera Cipe. Dovrebbe trattarsi del metrò C di Roma, la linea l a Napoli, le metropolitane di Torino e Genova, la linea 4 di Milano. C'è poi tutto il capitolo deifondi Ue e dei fondi nazionali per la coesione: in particolare il Fondo sviluppo coesione (Fsc) su cui da tempo Palazzo Chigi ha puntato gli occhi per sottrarre la programmazione e la disponibilità di cassa alla Ragioneria generale e al ministero dell'Economia. Ci aveva provato la legge di Stabilità Z014, ma la delibera Cipe complessiva di programmazione, prevista per lo scorso marzo, era rimasta lettera morta. Ora la legge di Stabilità ci riprova, stabilendo che il Fsc deve essere destinato a «obiettivi strategici relativi ad aree tematiche nazionali» e che entro aprile il Cipe dovrà ripartire l'intera dotazione, superiore a 50 miliardi, tra le aree tematiche nazionali, proposte dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio con deleghe alla coesione, Graziano Delrio, sentita la Conferenza Stato-Regioni. Sempre entro aprile dovrà essere «istituita una Cabina di regia» Stato-Regioni «incaricata di defmire specifici piani operativi per ciascuna area tematica nazionale». N elle more della definizione dell'individuazione delle aree tematiche e dell'adozione dei piani operativi, Delrio potrà proporre piani stralcio. © RJPR~)edZI(jNE R1SERVATA Ddl di stabilità 2015: le risorse aggiuntive Valori in milioni di euro 1l:!anutenzione~ ~--,- t-201s1-.2016L 201Z-t--'=n.l",+ 750 _2.250 ....b()OO I . 425Q. I 4.100 _ . _ _ _ ..____ 500 750 j:dilizia sanitaria _ 20~ 400 Sisma Abruzzo 200 I 900 ~O~ _ _-::P·8~~00 100 I 2.900 1.200 ~~~~~~c~a realizzare ~unne!~el Brennero:+ ~g I 1~~ 2~ - ~O~i;~ 1- - 1~~ Av/Ac.Mllano.Genova equadruplIcamento della lInea Fortezza·Verona +I _I 100I[ 1001 200tI 200 I 400 J . ~~~~;~~~~;~!~i~~~if:~l~o~e.!~~~:~\~~!~a~j~to.j--·- j . ;:p~I '~~ I .:~~ r"- - - - ':"-':" :=~- contnbutl1OcontolmplantlAnas ~~I~ MarlUtenzi<me Anas -------~ 50 -W:------WO Av/Ac Brescia-Verona·Padova e Av/Ac Napoli·Bari -~-(tratta A.Pice.orsara e FrassoTelesino·Vitu!ano) c - - ·- ._.. _ _ oI """'mm. d'AI',,, d",,'1 .1 porto dlV""I. Fondo per la tutela del patrimonio culturale 1QQI.. 10<4----_30<>. Opera di accesso agli impiallti portuali - _ . 100 200 Piano periferie . .. ,- SO l----m7517s - j--=' _-=- ---wt r _ .~F~CU~:~~~~~=::._~=_t ~L-~6,3i 'IL.! '" Scuola: testate nazionali stampa ad 393 200 2.""":. 20"1 '.000 36,3 126,6[ onte: elaborazione del Sole 24 Ore su dati Ance e Legge di Stabilità Ritaglio 193 .--'--l---- 068391 + - - - = 1- 95 200 100. 200 500 300 200 143,3 269,9 Codice abbonamento: I Lupi e il Def infrastrutture. Nella tabella dei fondi Z015, la parte del leone la fanno la manutenzione delle Fs (500 milioni), l'edilizia sanitaria (zoo milioni) e la ricostruzione in Abruzzo (zoo milioni), mentre altre risorse vanno al Brennero (70 milioni), al Mose (30 milioni); inoltre fra le [ uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 12 Quotidiano nSole9]{l mmrn Data Pagina Foglio Le risposte ai lettori 20-12-2014 14 1 le letlere vanno inviate a: Il 501e-24 Ore "Lettere al 501e-24 Ore" Via Monte Rosa, 91 20149 Milano - fax 02.312055 email: [email protected] includere perfavore nome, indirizzo e QuaUfica della scuola media jìnalizzati all'orientamento; "le materie sono lo strumento,l'occasione"per promuovere capacità: l'insegnamento cattedratico, unidirezionale, per discipline, parcellizzato è rimasto la principale, spesso l'unica modalità operativa. a consultazione sulla scuola ha 1992 - Certificazione della qualità del servizio. È garantita la conformità posto merito e formazione delle prestazioni fornite alle . . ..~ docenti tra le priorità. Il disposizione di legge: la ministro Giannini ha valorizzato la scelta, ma non ha considerato la loro certificazione appare come una formale enunciazione di atti e funzionalità rispetto alla promozione dell'apprendimento che procedure, secondari rispetto al risultato atteso. - 2003 - La legge è da intendere come potenziamento afferma l'unitarietà del servizio delle capacità e delle competenze scolastico denominando la scuola degli studenti. Non ha inquadrato il problema. Non ha fatto cenno al fatto "Sistema educativo di istruzione e di formazione": i singoli insegnamenti che il lavoro del docente medio sono rimasti a cardine d'una differisce sostanzialmente da quello didattica acefala. degli universitari: progettuale e Lettera firmata d'équipe il primo, individuale e Forse il problema sta nel moltiplicarorientato alla trasmissione del si vorticoso degli interventi legislatisapere il secondo. Una biforcazione vi che, con l'ambizione di ogni Goverin ordinamento da decenni, sistematicamente elusa, origine dello no di voler lasciare un segno a tutti i costi, rischiano di paralizzare il sistestallo dell'istituzione scolastica. Ha ma e di allontanare obiettivi spesso trascurato il fatto che la molto sbandierati, come la qualità decapitalizzazione del vissuto e la gli studi e la valutazione degli inserimozione degli ostacoli eretti per gnanti. Pochi giorni fa, per esempio, impedire le innovazioni sono la abbiamo letto dei passi indietro comnecessaria, ineludibile premessa al rinnovamento dei processi educativi. piuti su quest'ultima strada; due ricercatori de "La Voce", Daniele Nella casistica avrebbe dovuto far rientrare: -1969 - Riforma dell'esame Checchi e Maria De Paola, hanno inoltre definito un «esercizio con ridi maturità. Le scuole valutano la schio» la prospettiva dell'autovalutapreparazioni e le commissioni d'esame la personalità dei candidati: zione alla quale saranno tenute le scuole dall' estate del prossimo anno. i due organi hanno operato sullo Nonostante le difficoltà, naturalstesso campo, i libri di testo. -1974 mente, molte scuole italiane sono in Riorganizzazione della scuola. grado di fornire servizi formativi di Superamento del modello altissima qualità, spesso a livelli d'ecgerarchico-lineare per introdurre una struttura decisionale articolata: cellenza che rendono gli studenti competitivi coi loro coetanei di tutto la dottrina scientifica dell'organizzazione è stata rigettata il mondo. Q!1ello che resta inaccettaper difendere il verticismo della dirigenza. -1979 - Nuovi programmi bile, però, è la disparità marcata che La rifonna della scuola prenda spunto dal modello britannico Codice abbonamento: 068391 I ancora esiste tra tanti istituti italiani. E, aggiungo, tra tanti studenti, divisi tra chi pensa che la scuola sia un impegno serio per costruire il proprio futuro, e chi tira a raggiungere il pezzo di carta, con la protezione lamentosa, se non minacciosa, di genitori che agli insegnanti chiedono lassismo, non qualità. Perciò, tra le tante riforme, ne sarebbero bastate a mio parere due: l'abolizione del valore legale del titolo di studio; e il buono scuola, inteso non come contributo a chi frequenta le scuole private, ma come strumento da "spendere" in qualunque scuola, pubblica e privata, in modo da metterle in concorrenza per acquisire studenti ed evitare la chiusura: il merito e la qualità, così, sare bbero individuati dal mercato, non da criteri spesso cervellotici e burocratici che finiscono col favorire gestioni consociative di tali valutazioni. Non è del resto un caso che anche negli Usa gli avversari più decisi al buono scuola siano i sindacati degli insegnanti, che non vogliono farsi giudicare dai consumatori. E prima di arrivare a soluzioni drastiche, si potrebbe anche studiare l'esperienza, positiva, della riforma delle scuole britanniche voluta dal governo Cameron nella direzione di mantenere il finanziamento pubblico ma direndere ogni istituto (anzi, ogni "accademia") autonomo nellagestione dei curricula, degli staff e delle risorse; e di favorire la creazione di nuove scuole per iniziativa di gruppi di genitori o di comunità locali. Una riforma che tutti i cittadini capiscono (e apprezzano), a differenza di una burocratizzazione mostruosa che mortifica le tantissime risorse positive presenti nelle scuole italiane. Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 13 Quotidiano nSole9]{l mmrn Data Pagina Foglio 20-12-2014 24 1 Presentati i risultati del rapporto annuale della Fondazione Res Le classi ghetto del Sud allargano il gap con il Nord Codice abbonamento: 068391 denti con esiti negativi viene dafa- ragazzi nelle stesse classi. Quando miglie disagiate mentre al Nord la gli studenti con unretroterrafamiquotaèdel35percento.Epoiil Sud liare basso sono molto concentraècaratterizzatodascuoleghetto:il ti si determina una sorta di effetto 55% degli studenti meridionali e il moltiplicatore che incide negatiNinoAmadore 43% di quelli siciliani, secondo il vamente». Altro punto riguarda PALERMO Rapporto,studiainscuoleconuna dirigenti scolastici e insegnanti: Un sistema scolastico debole, elevata presenza di ragazzi che in Sicilia e nel Mezzogiorno haninadeguato e non pronto a coglie- provengono da famiglie con un noun'etàmediapiùelevatarispetre le sfide di oggi. Un sistema che background basso; valori che si ri- toailorocolleghidelCentro-Nord peggioramanmano che sivaverso ducono al Nord (34%) e al Centro e tendono a cambiare sede più ilSuddel Paeseenell'ambito delle (20%).All'interno degli istituti so- spesso. Gli insegnanti, in particostesse aree presenta un numero no numerose poile classi ghetto in lare,al Sudsonopiùinsoddisfattie sempre maggiore di scuole ghetto cui vengono concentrati gli stu- mediamente più assenti. a fronte di poche scuole d'élite ma denti con grandi difficoltà di apTutto ciòha conseguenze gravi non sempre di eccellenza. prendimento. «Alla base - dice sul capitale umano. Ecco perché È, solo in parte, il quadro della Trigi1ia - non c'è solo il retroterra occorre intervenire rapidamente scuola italiana che emerge dal familiaremaancheacomelascuo- conuncambio di strategia che deRapporto della Fondazione Res la tratta questo materiale umano, veessereradicale: «llnostrosistepresieduta da Carlo Trigi1ia dal ti- ossia alla concentrazione di questi mascolastico-diceIvan Lo Bello, tolo: "L'istruzione difficile - Alle vicepresidente di Confmdustria origini del divario nelle compecon delega all'Education - non ha tenze fra Nord e Sud" e presentato la capacità di seguire i cambiaieri a Palermo. I numeri del rapmenti della società e del sistema porto (curato da Pier Franceproduttivo. Siamo per esempio sco Asso, Laura Azzolina e Ema, nel pieno della rivoluzione digitanuele Pavolini) sono eloquenti: le ma non ci sono istituti tecnici nell'armo scolastico 2013-2014 il che formano in quest' ambito. SerStudenti 44% delle risposte degli studenti ve un patto forte tra scuola e il siLa quota di ragazzi del meridionali al test Invalsi di italiastema delle imprese, ognuno con Mezzogiorno che studia in no nelle scuole medie è stata sbail suo ruolo: gli imprenditori hanistituti con una elevata gliata e in Sicilia la quota di rispono bisogno di buone scuole e non presenza di coetanei che ste errate è statadel46%afronte di vogliono invaderle. Per quanto riprovengono da famiglie con un valori per il Nord del 35 per cento. guarda il divario Nord-Sud tanbackround basso È andata ancora peggio per la matissirninel Mezzogiorno pensano tematica: il48% degli studenti meche l'assistenzialismo possa coridionali e il 49% di quelli siciliani prire le carenze della scuola». Inha sbagliato le risposte a fronte di fme l'edilizia scolastica, che non Impreparati unaquotadel39%peril Nord.Peri «è una cosa da costruttori - dice Èla quota di studenti, tra coloro ricercatori della Fondazione Res Lo Bello - ma da educatori: le che hanno avuto esiti negativi le cause sono diverse. Intanto ilre- I neitestInvalsi, che provengono strutture vanno collocate in una troterra culturale delle famiglie: nuova visione». da famiglie con un retroterra nel Mezzogiorno il 40% degli stu- I culturale molto basso '!.:RIi'ROfJUlIONERJ5ERVATA Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 14 Quotidiano nSole9]{l mmrn Data Pagina Foglio 20-12-2014 24 1 Allertata la protezione civile Scuole evacuate e tanta paura per il terremoto - Silvia Pieraccini FIRENZE AlleI8.Z7diieri-170re dopo la prima scossa di terremoto, seguita da una giornata di intenso sciame sismico cheha toccato magnitud04.1-la terraha tremato ancora nel Chianti fiorentino, la porzione di territorio famoso nel mondo per vigneti e paesaggio che guarda verso il capoluogo toscano. E ancora una volta il terremoto ha avuto l'epicentro nel comune di San Casciano, come avvenuto nella notte tra giovedì e venerdì. Per adesso nonrisultano danni I a persone o cose, ma i sindaci di Segnalate più di 80 scosse San Casciano, Tavarnelle, Im- di piccola entità pruneta, Greve e Barberino, dopo avvertite soprattutto una giornata vissuta col fiato sospeso, hanno deciso di chiudere nel Fiorentino le scuole e le strutture pubbliche Crollati alcuni cornicioni fino a domenica ZI dicembre, quando si riuniranno per fare il punto della situazione. «Invitia- interventi dei vigili del fuoco per mo la popolazione - hanno consi- crepe segnalate sulle pareti. gliato i sindaci, che hanno allestiGli esperti concordano nel dito tende e tensostrutture per la re che è impossibile prevedere la notte - a mantenere la calma e a durata dello sciame sismico, che non farsi prendere dal panico, in potrebbe durare giorni o anche caso di scossa il comportamento settimane. «A scatenare i terreda tenere è uscire fuori dagli edifi- moti in Toscana - ha spiegato ci ordinatamente e collocarsi in Alessandro Amato dell'istituto spazi aperti». nazionale di geofisica e vulcanoUna precauzione, quella di logia (Ingv) - è un movimento lauscire in strada, che ieri è stata se- terale della faglia orientato da guita in decine di scuole, edifici nord-est a sud-ovest, in modo sipubblici e privati, non solo nel mile a quanto avviene nei terreChianti ma anche a Firenze, Sie- moti dell'Appennino. Q!lello che na, Empoli, Prato, Pistoia e nel stiamo osservando è coerente Valdarno. Le scosse - se ne sono conIa conoscenza della zona sulcontate zoo, di cui metà inferiori a la base dei terremoti avvenuti in magnitudo due - si sono infatti precedenza». Un forte terremoavvertite inmodo distinto in gran to, di magnitudo tra sette e otto, parte della Toscana centrale, se- avvenne il 18 maggio 1895 nella minando paura e allarmi che han- stessa zona interessata oggi dallo no portato a chiudere musei (tra sciame sismico. cui quello di Palazzo Vecchio, poi lç'RIPRODUlìONfRJSfRVAiA Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo Controlli. Perlustrazioni della Forestale a San Gimignano 068391 -=~~ Codice abbonamento: ---1--- riaperto) e torri panoramiche (quelladeIMangiaaSiena,laTorre diArnolfoaFirenze),maanche strutture sportive e negozi, provocando anche interruzioni elettriche. Attivate unità di crisi in diversi Comuni e anche al ministero deiBeniculturali (peri danni al patrimonio), con protezione civileevigilidelfuocochehannolavorato ininterrottamente. È stata una giornata di straordinario caos e paura, con tanti disagi per le famiglie, i lavoratori e i turisti. A sera non si segnalano feriti ma qualche danno agli edifici: il liceo Rodolico a Firenze è stato dichiarato inagibile e chiuso per la presenza di crepe sui muri; molti gli del destinatario, non riproducibile. Pag. 15 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA ,t n n rvn r , i'-\lU"..Uij!U~ C Data Pagina Foglio 20-12-2014 33 1 °"\ ______ • _ _ _ _ _ _ _ _ _0- __ ~ COME PREMIARE ILMERITO DEIPROF aro direttore, una Buona Scuola del governo Renzi vuole premiare il merito degli insegnanti. TI principio è in sé del tutto condivisibile, seppur nuovo per il nostro Paese, dove conta unicamente l'anzianità di servizio. Il problema della Buona Scuola è che traduce un giusto principio in una soluzione sbagliata. La proposta nella sua formulazione originaria è (o, forse, era) di dare aumenti ai due terzi dei docenti in ciascuna scuola ogni tre anni. Un'idea sbagliata per almeno due ragioni. In primo luogo, perché, invece di indurre i docenti a migliorarsi nella propria scuola, spinge coloro che non sono stati preniiati a trasferirsi in una scuola dove vi sono insegnanti più scarsi, così da garantirsi il premio al giro successivo. Si dice loro, in altre parole: trovatevi una scuola più modesta, dove potrete eccellere. Non certo il modo migliore per far crescere la qualità complessiva dell'insegnamento. In secondo luogo, nell'ipotesi del governo il premio retributivo appare di fatto sganciato da una prospettiva di progressione di carriera. A mio parere, sarebbe opportuno abbandonare la sgangherata proposta della Buona Scuola per premiare, invece, gli insegnanti attraverso passaggi di carriera basati sul merito, chiaramente definiti e conseguibili attraverso regole certe e trasparenti. Come avviene in tutte le organizzazioni, anche nella scuola chi ha i numeri e si impegna può e deve aspirare a crescere non solo come retribuzione, ma anche come responsabilità. L'articolazione di una carriera dei docenti ha, fra gli altri, il pregio di rendere la professione dell'insegnamento più attraente per giovani laureati di valore e, in generale, portare nella scuola persone desiderose di mettersi alla prova: oggi, senza alcuna progressione di carriera e di stipendio, la scuola rischia di attirare chi aspira prevalentemente al posto fisso. I passaggi di carriera, accompagnati da un consistente aumento retrìbutivo, devono riflettere non solo le capacità didattiche dei docenti, ma soprattutto la loro disponibilità a fornire un contributo significativo - di impegno e di tempo a gestire con competenza le tante questioni organizzative da cui dipende il buon funzionamento di un istituto: oggi infatti la scuola richiede persone pronte ad assumere ruoli di guida all'interno di una squadra coesa. In questo modo, a differenza della proposta della Buona Scuola, si tende a creare In ciascuna scuola un nucleo stabile di persone capaci e motivate. Idealmente, i passaggi di carriera andrebbero regolati da concorsi, sulla base di criteri nazionali uguali per tutti e con un limite numerico ai promossi: per accedere ai gradi superiori, il docente presenterà un proprio articolato portfolio professionale, in cui avrà un peso rilevante il giudizio dei presidi che l'hanno osservato all'opera nella propria scuola, e dovrà dimostrare le sue qualità didattiche e organizzative. Andrea Gavosto Direttore Fondazione Giovanni Agnelli © RIPRODUZIONE RiSERVATA Codice abbonamento: 068391 11.:-'11 "'""ZIi)r\J'L\IOr\J)() .... 1 ICR!r-,II~rl)[H9!'-'}H~~}!_:\_~I__ _ Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 16 Quotidiano Ia Repubblica Data 20-12-2014 Pagina 36 Foglio 1 La vera libertà religiosa C aro Augias, il Dalai Lama, in un'intervista su questo giornale (di Raimondo Bultrini) parlava della necessità di fondare un' etica laica che è alla base delle tradizioni religiose. Stabiliva anche un legame tra t'etica laica e t'esigenza di trasmetterne i valori attraverso l'istruzione che «attualmente si concentra spesso più sulle cose materiali che sui principi morali». Osservazioni autorevoli, in parte riprese nella lettera del professor Cappello (qui pubblicata) che sosteneva una «scuola dei maestri» invece che «dei progetti». Questioni grosse, ma decisive, che mi pare vadano insieme all' esigenza da lei più volte sottolineata, sia di riflettere su quanto - in termini di valoripossano dare le religioni - in particolare le religioni cristiane - sia di porre la questione non semplice dei risvolti laici che a quelle religioni siano congeniali e da quelle religioni possano laicamente discendere. Viviamo in un' epoca di spiazzamenti e confusioni, ma non dobbiamo smettere di essere accoglienti, superando gli scogli di una visuale troppo arroccata. CORRADO AUCiIAS Prof. Giovanni Tesio - Torino [email protected] Twitter@corradoaugias Lettere: Via Cristoforo Colombo,90 00147 Roma o Fax: 06/49822923 et Internet: sità di Firenze ha inoltrato al Rettore una richiesta di rimozione dei simboli religiosi, come già avvenuto per t'Aula Magna, o anche nella Corte C()stituzionaIe e nella famosa scuola di don Milani. Lo Stato laico, non consentendo sovrapposizioni, preminenze o privilegi, pone al riparo tutti da "pensieri unici", strumentalizzazioni politiche, fondamentalismi". Anche queste sòno parole ineccepibili che mi pare possano andare d'accordo con quelle del prof. Tesio. I crocifissi o altri simboli religiosi nei luoghi pubblici sono il residuo di quando la religione cattolica era definita "di Stato". Caduta quella condizione, non avrebbero più motivo di esserci. Diverso, mi sembra, il caso del presepio. Una ricostruzione infantile e pia che non vuole imporre niente a nessuno ma solo simboleggiare un messaggio di pace universale. IO RIPRODUllONE RISERVATA Codice abbonamento: 068391 rubrica.lettere @repubblica.it obili parole, quelle del professor Tesio, certo più facili a dirsi che non a mettere in pratica, come mostra la cronaca dei nostri giorni. Il signor Giacomo Grippa (Lecce) mi ricorda per esempio il caso (qui trattato) del preside d'una scuola nel bergamasco che ha proibito il presepio per non urtare la sensibilità di bambiIÙ di altre religioni. Aggiunge: «La questione andrebbe posta in relazione al principio di uno Stato non confessionale e come tale rivendicato da tanti cittadini. La religione cattolica non dovrebbe contrassegnare i luoghi pubblici con propri simboli religiosi o con pratiche rituali. La libertà religiosa dev' essere garantita ma in questa libertà non rientra certo il diritto di contrassegnare i servizi pubblici che in quanto tali debbono dare a tutti la possibilità di riconoscervisi. Un comitato di docenti, intellettuali e studenti dell'univer- Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 17 Quotidiano LA STAMPA Data Pagina Foglio l:insegnanteJCristina Forchino Cioè? "Pochi ma buoni, esagerare provoca un brutto effetto" «copiare non serve» iempire i ragazzi ~~ di compiti per le ""vacanze non serve a niente: quel che conta è la qualità». Cristina Forchino, professoressa di matematica allo storico liceo classico Massimo D'Azeglio di Torino, non ha dubbi: i compiti a casa sono utili per imparare, ma imbottire i ragazzi di esercizi non è di grande utilità. R Meglio pochi ma buoni? Cristina Forchino, professoressa al classico D'Azeglio di Torino esercizio per riabituarsi al lavoro poco prima di rientrare. Per chi invece non si è dato molto da fare, meglio recuperare durante le vacanze, ma senza esagerare: l'eccesso provoca un brutto effetto». «Copiare i compiti oggi non è semplice, è semplicissimo. Siamo stati tutti studenti: se una volta gli esercizi si potevano dividere tra compagni di classe, ora per copiare basta un messaggio su Whatsapp o un qualsiasi altro social network: un paio di click e tutta la classe è aggiornata». Come può un professore difendersi dalle scopiazzature? «Non può. Non si capisce se un esercizio è fatto per davvero o è soltanto un'opera di copiatura, ma tutto diventa chiaro quando si torna in classe: chi nonJa nulla, dovrà faticare il doppio. E tutta questione di economia del tempo: basta un'oretta al giorno per tenersi in esercizio, non serve a molto tentare di recuperare con gli studi folli e disperatissimi dell'ultimo minuto». [N.FER.] Codice abbonamento: 068391 «Chi durante l'anno ha lavorato, e bene, ha diritto a riposarsi durante le feste. Basta la lettura di un buon libro di matematica, poi qualche 22-12-2014 33 1 Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 18 Quotidiano LA STAMPA Data Pagina Foglio 22-12-2014 33 1 /2 Compiti delle vacanze la grande ribellione Inedita alleanza tra alunni, genitori e persino alcuni professori alla vigilia delle Feste: "Sono inutili e mettono in difficoltà le famiglie" Gli studenti Del resto, anche a casa gli studenti riproducono pregi e difetti molavoratori accetterebbe di lavora- strati in classe: i più astuti sbrigare nel tempo libero. Per di più, sta- no tutto nei primi giorni, i più pire a scuola è un lavoro molto im- gri rinviano, riducendosi all'ultipegnativo, talvolta alienante e per mo momento in una corsa che giunta non retribuito». coinvolgerà senza dubbio i familiari. Ecco perché Parodi suggeriLa formula D'Avenia sce «il ricorso a misure di protePiù equilibrato Alessandro zione del minore e autodifesa delD'Avenia, scrittore e professore la famigliID> e propone addirittura di lettere in un liceo classico mila- una «dichiarazione al diritto della nese: <<1a guerra sui compiti è so- vacanza» da consegnare ai prolo una questione ideologica - dice fessori. Mentre D'Avenia avverte: -: per orientarsi basta un po' di «Siamo stati tutti studenti e a tut~ . buon senso». LUI ti è capitato di recuperare interi adotta un criterio giorni perduti in 48 ore. Bisogna preciso. «Calcolo imparare a cavarsela, senza quanti sono i giordrammi ma con un bel sorriso». ni delle festività in Solo su un punto sono tutti d'accui anche i genitocordo: i compiti saranno una iatri lavorano. TI ritura ma la lettura no. Anche i più sultato è un carico convinti sostenitori delle vacanze calibrato su una senza impegno si fermano di settimana scarsa, fronte a un buon libro: in queste più un libro da legvacanze di Natale lo faranno più gere due film, meguo se guaraa- di sei ragazzi su dieci. ti con tutta la famiglia. I genitori e 9 35070 delle ore la settimana Oggi è acquisito al di fuori della scuola il carico di conoscenze studio dei 15enni italiani contro una media Ocse di 5 ore Scuola: testate nazionali Compiti sotto l'albero di ragazzi hanno almeno un libro da leggere per le vacanze 1118% ne avrà duee il 5% tre Un6% dovrà leggere oltre tre libri Ritaglio stampa si lamentano se i figli si lamentano. Decido in accordo con i miei studenti, che conoscono e di conseguenza accettano i criteri. La scadenza non è il giorno del ritorno in classe, ma calcolata sul numero di pagine». «Sono una contraddizione - dice Parodi Nessun'altra categoria di lavoratori è senza tempo D'Avenia libero)) «Bisogna imparare a cavarsela, senia drammi col sorriso)) ad uso esclusivo 068391 70010 Il ((ribelle)) Parodi Così la Francia ha abolito i compiti nelle scuole primarie. In Italia nemmeno se ne parla, ma qualcuno si sta attrezzando: se tra i professori l'idea di abolire il fardello natalizio è ancora un'eccezione, i più agguerriti nemici dei compiti per le vacanze sono i genitori. Alcuni li annienterebbero - <<rOVinano le ferie anche a noi», altri si accontenterebbero di non restarne travolti: «Va bene, purché non siano troppi». Per molti vegliare sul pargolo è una gran fatica dai risultati incerti e se ne farebbe volentieri a meno. Portabandiera di questo movimento è Maurizio Pa- rodi, dirigente scolastico a Genova e autore di un libro-manifesto, «Basta compiti! Non è cosi che si impara». Un «sobillatore», che incita addirittura allo sciopero dei compiti: «Sono una contraddizione in termini: le vacanze sono tali, o dovrebbero esserlo, proprio perché liberano dagli affanni quotidiani. Nessun'altra categoria di del destinatario, non Codice abbonamento: B asta compiti a casa. L'inedita alleanza tra alunni, genitori - e anche molti insegnanti - si è realizzata proprio sotto Natale quando tutte le scuole stanno chiudendo per la pausa invernale, in nome di un bene che sta a cuore a tutti: il diritto a trascorrere le vacanze senza patemi. E contro un primato di cui pochi sembrano andare fieri: i ragazzi italiani a casa studiano in media nove ore a settimana. Dieci anni fa era pure peggio: secondo il programma internazionale dell'Ocse (l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo), pensato per valutare il sistema scolastico in 70 Paesi, testando le conoscenze dei ragazzi di 15 anni, gli italiani passavano addirittura 11 ore sui libri. Siamo secondi solo ai russi. E in buona compagnia: Polonia, Irlanda, Ungheria e Spagna. La media fotografata dall'Ocse è ben lontana dalle abitudini italiane: i quindicenni trascorrono in media cinque ore a settimana a fare i compiti, che si riducono a tre per i più fortunati, finlandesi e coreani. In teoria i nostri giovani dovrebbero essere una generazione promettente dato che, secondo le ricerche, più ore passate sui bbri si tramutano in risultati più brillanti. Un dato, però, accomuna tutti i Paesi: negli anni le ore dedicate ai compiti sono diminuite, in parte perché è sempre più sentita l'esigenza di dedicarsi ad altre attività, in parte perché si fa strada la teoria secondo cui studiare troppo sia stressante e addirittura inutile. riproducibile. Pag. 19 Quotidiano LA STAMPA Data Pagina Foglio 22-12-2014 33 2/2 Il ministro Giannini «Ragazzi, io sono all' antica Leggete, pensate edivertitevi» Codice abbonamento: 068391 Con la nuova scuola ci saranno anche meno compiti a casa per gli studenti italiani. lo assicura il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini. <di nostro modello didattico - ha detto a margine del Consiglio europeo a Bruxelles su educazione e giovani - ha ancora una struttura molto frontale, e questo comporta necessariamente l'assegnazione di compiti nelle ore non scolastiche. Noi vogliamo delle scuole aperte, con una maggiore interazione nella didattica in classe tra studenti e insegnanti. Credo quindi che i compiti diminuiranno con la nuova scuola, e non è male che i compiti diminuiscano, purché ci sia la compensazione di qualità come la vogliamo». E le vacanze? «lo confesso - ha detto ai microfoni di Skuola.net - io sono all'antica."Per me le vacanze sono quei periodi in cui gli studenti devono avere tempo per recuperare la riflessione personale e lo svago per tornare a scuola in forma e ben concentrati. l'esercizio ben strutturato serve per mantenere il filo rosso ma senza carico eccessivo. Quindi ragazzi leggete, leggete, pensate e divertitevi». Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 20 Quotidiano LA STAMPA Foglio Il genitore! Tiziana Rocca «Meglio un buon libro» C he sia estate o inverno, il problema " è sempre lo stesso: sono troppi e a volte pure inutili. Meglio un buon libro». Regina delle pubbliche relazioni, imprenditrice e mamma di Cristiana, Vittorio e Valerio, Tiziana Rocca ha una certa esperienza in fatto di compiti per le vacanze. E ne farebbe volentieri a meno. Tiziana Rocca, imprenditrice e mamma di Cristiana, Vittorio e Valerio sempre con sé diversi libri e quaderni e ritagliare almeno un'ora a giorno per i compiti, troppo spesso è tutta fatica sprecata: una volta rientrati in classe, non vengono controllati. Senza nemmeno la soddi- Conviene dare una mano ai ragazzi o lasciarli fare tutto da soli? ~(Cerco di renderli il più indipendenti possibile, ma soprattutto quando erano alle elementari li ho aiutati, tra disegni e ricerche di scienze. Soprattutto quando sono più piccoli le vacanze dovrebbero essere il momento .giusto per staccare da tutto, proprio come capita per i grandi». Pronta a firmare una «dichiarazione al diritto della vacanza»? «Prontissima. Durante l'anno i ragazzi restano sui banchi fino alle tre e mezza del pomeriggio, poi tornano a casa e hanno ancora da fare. A mio parere la soluzione ottimale è far scegliere agli studenti dei bei libri, organizzando al ritorno in classe una discussione su quel che si è imparato leggendo». [N.FER.] Codice abbonamento: 068391 Meglio lasciar perdere i libri durante le feste? «l miei figli hanno sempre fatto tutti i compiti assegnati, ed è giusto così. Ma che stress. Oltre a dover portare 22-12-2014 33 1 sfazione di veder premiato un lavoro svolto per bene». "Fatica sprecata, spesso non sono neanche corretti" ,/,/ Data Pagina Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 21 Quotidiano Data LA STAMPA Pagina Foglio 20-12-2014 2/3 1 /3 Proteste e rinvii Poi il governo blinda la manovra Nella notte il voto di fiducia, ma al Senato è bagarre Opposizioni all'attacco: "Padoan venga in Aula a riferire" Il primo appuntamento era fissato per le 11, poi tutto è slittato alle 15, poi ancora alle 17, quindi alle 18.30 e nemmeno questo termine è stato presentato. Colpa del maxiemendamento più volte annunciato e che solo a sera, dopo le 19, alla fine è arrivato in Senato. Mancava la relazione tecnica di accompagnamento, anche se qualcuno sospetta che questo sia solo un alibi, ma soprattutto il testo per tutta la giornata è stato più volte rimaneggiato. Alla [me 20-30 norme minori, o «marchette» come le ha definite Renzi, sono state cancellate dal testo e si è potuti procedere. Il governo ha posto ufficialmente la questione di fiducia e il treno della legge di stabilità è tornato sui binari giusti. Non senza polemiche e diversi momenti di tensione nell'aula di palazzo Madama sottoposta per tutta la giornata ad un esteriuante stop and go. videndo l'imbarazzo per la situazione che si era venuta a creare col capogruppo Pd Luigi Zanda. «Un maxi emendamento senza relazione tecnica» per Roberto Calderoli (Lega) «è come un buco nell'ozono. Per serietà o c'è o si va a lunedì». Stop alle ((marchette)) Dopo un vertice di governo col sottosegretario Del Rio, il viceministro all'Economia Morando ed i ministri Boschi (Rapporti col Parlamento) e Pinotti (Difesa), la situazione a fine giornata si è sbloccata. Sul terreno però sono rimaste molte micro-norme proposte dai gruppi soprattutto di maggioranza, alcune delle quali già approvate dalla commissione Bilancio, come l'albo \lIlÌco dei consulenti finanziari, le nuove assunzioni per il Parco del Gran Paradiso o la sforbicia per la cig in deroga nel settore della pesca, e ancora quelle sull'Ismea e le camere di commercio estere, oltre alle novità fiscali per le società sportive e dilettantistiche. Anche per i grillini, che in giornata Opposizione scatenata avevano stilato un elenco dettaI rappresentanti della Lega e di gliatissimo, molti di queste erano Sei dopo l'ultima convocazione . «emendamenti marchetta», «indell'aula andata a vuoto si sono filati all'ultimo momento per asmessi a battere i pugni sui ban- secondare gli interessi dei lobbichi per protestare contro una sti che affollano in queste ore il «attesa inaccettabile», visto che Parlamento». «Adesso la ricrea«è da ieri che attendiamo un te- zione è finita» ha decretato a sesto da esaminare». Più di un se- ra il presidente del Senato Piero natore ha invocato il ministro Grasso che dopo aver preso la dell'Economia Padoan, perché guida dell'aula ha cercato di tacivenisse in aula a spiegare il pa- tare i tanti senatori che rumosticcio. «Governo allo sbando, in reggiavano. stato comatoso» decretava Renato Brunetta di Forza Italia. Le ultime novità Mentre Maurizio Sacconi (Ncd) Nel testo finale oltre a confermaarrivava ad evocare il rischio re il grosso dell'impianto della dell'esercizio provvisorio condi- legge che l'anno prossimo «muoRitaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo ve» all'incirca 32 miliardi di euro e ne taglia 18 di tasse, dal bonus da 80 agli sgravi Irap, alla liquidazione in busta paga del Tfr sino ai tagli consistenti ai bilanci degli enti locali, oltre alle ultime modifiche votate nei giorni scorsi in commissione al Senato, sono arrivate le norme sui dipendenti delle province ed un plimo taglio alle partecipate locali, ma sono pure sbucati 3,5 milioni per gli italiani all'estero e nuove regole sulla fecondazione eterologa. . Lefrasi Adesso la ricreazione è finita. Mi scuso io, a nome di tutti quelli che avrebbero dovuto collaborare Il voto nella notte Lo slittamento dei tempi ha costretto i senatori a votare la fiducia alle due di notte mentre alle tre era in programma il voto sul bilancio. Lavoro straordinario notturno anche per il governo, chiamato a sua volta ad approvare le note di variazione di bilancio. Piero Grasso Presidente del Senato I Su Legge di stabilità al Senato governo in stato comatoso Non è serio andare avanti così Renato Brunetta Presidente dei deputati di Forza Italia del destinatario, non riproducibile. Pag. 22 068391 ROMA Codice abbonamento: PAOLO BARONI Quotidiano Data LA STAMPA Pagina Foglio 20-12-2014 2/3 2/3 I numeri della manovra _lItesto approvato dal Senato «muove» all'incirca 32 miliardi di euro e ne taglia 18ditasse Confermato il bonus da ottanta euro _ Nella legge di Stabilità, in extremis, sono sbucati 3,5 milioni per gli italiani all'estero e nuove regole sulla fecondazione eterologa _ Leimprese senza dipendenti potranno usufruire di un credito di impostadel10%a decorrere dal periodo d'imposta successivo a quello in corso a Province Sodetàpa~pate A ~ La~dal~W Arrivala8tretta: perI dipendenti liquid~oneo cessione . ::.' "p"'~."""Q perde!iln poato.l'or . .i dip . . .:/ andenti delle Pro~nce scatterà,. nei . . . prossimi due anni,n ricollocamento m altre a:llìttlinistra~ioni (mobilità interna),in Via priorltaria negli uffici giudiziari. 'El solo dal 2017, per chi non avesse trovato una nuova collocazione si apriranno le procedure di mobilità (coll stipendio alI'80%). «ll govel'l1o ha voluto nella legge di Stabilità una norma speciale che aumentasse le garanzie a difesa dei Iàvoratori delle Province, rinviando più avanti nel te~poi procéssi di mobilità ordinari», conferma il ministro per gli Affari regionali, Carmela Lanzetta. «Si prevede un processo che durerà fino al 2019 per completar~ il ricollocamento dei lavoratori presso le Regioni, i Comuni e le altre amministrazioni pUbbliche e continueranno ad eSsere finanziati i contratti dei dipendenti dei centri per l'impiego, in attesa dei decreti di attuazione della delega sul lavoro», prosegue. Intanto, «il processo di attuazione della Legge Delrio va avanti», conclude Lanzetta che in attesa della prossima riunione dell'Ossevatorio nazionale, a gennaio, incontrerà la settimana prossima i sindacati insieme al ministro Madia. IA.PIT.) natt Prl. parte una prima «stretta» sulle ., ecipate dagli enti locali. Nell'ultim'a versione deDa legge di Stabilità norme imPQne «l'eliminazione deUepartecipazioni aneletarle bili al péràeguimento delle proprie ìnll'lità istituzionali, anche mèdiante messa in liquidazione o cessione: la SOPPl'ess}oi)edelle società che risultino compostè da s istratorio da un ori superiore a quello,: numero dilml dei dipend~nti; l' • .' azionedelle partecipazioni detenute in società che svolgono attività analoghe o similari a quene svolte da altre partecipate o da enti pubblici strumentali, anche mediante operazioni di fuSione odi internalizzazione dene funzioni; l'~olie di società di servizi pubblici locali di rllevanza economica; il contenimento dei costi di funzionamento, apche mediante rlorganizzazione degli organi amministrativi e dellè strutture aziendali e la riduzione delle relative remunerazioni». Una prima versione del testo era più severa e decretava la fme per tutte le società con meno di 10 dipendenti e fatturato sotto i 100 mila euro. [P. BAR.) I < Tensione Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del Codice abbonamento: 068391 Polemiche a Palazzo Madama, dove l'Aula è stata sottoposta per tutta la giornata ad una serie di stopandgo destinatario, non riproducibile. Pag. 23 Quotidiano LA STAMPA Foglio Scuola 20-12-2014 2/3 3/3 Sanità Dieci rnilio]li per i test IAvalsi Spoota la norma ·sblocca-eterologa na fine arrivano anche le risorse per l'~valsj (l'Istituto nazionale per la ~utazione del sistema educativo di f01;W.azione) invocate a gran ro JtleU'J$tt'llZioné, Stefllìlfta Gi~'I~bbi~~iuistito fifiqaUo sfinimetl~»). Dieml1lilioni in tuttò, per il 2015, ai quali se ne _ungono altri cinque per l~, l~ta:!~'9rmtlZione artistica e musicale (COllserQtori e accademie delle belle arti per in~erci). Ma nel capitolQ .scMla rientrano • .:\e altri prowedimenti: dan~è'scJnsi9ne dell'è s:ì!lese per l'edilizia scolastiea<d~l Patto di Stabilità per le Ptovince'é'·l,èCittà. metropolitane ai 180 mili6niper il pet'$Onale addetto alle pulizie e i 64 a copertura delle supplenze brevi di docenti El non. Peli' il finanziamento di interventi in favòfèdei collegi universitari, inoltre, è autorizzata una spesa integrativa di 4 milioni di euro per ciascuno degli anni <, 2015,2016. e 2017. Data Pagina lA.pt!1 fisco Tasse Stilla casa congelate per un anno D al maxi emendamento alla Legge di . stabilità spunta lanol1Ila sblocca. eterologa, con l'i$tituzion~ del «registro nazionale dei donatori,.di cellule riproduttive a scopl di procte . medicalmente assi~ita di tipo gestire la banca datisarà i10e trapianti, che cosI pot~4~lUlt e a puma tracciabilità del donatore. La stessa teoricamente assicurata dall'intesa sis1ata tra i Governatori, che avendo però fòrza di legge non prevede '. Conrelfitivi rischi di far \vest, co ecente caso della ragazza di origine cinese; che in un centro di procreazione del Nord ha donato i propri ovociti alla sorella sterile. Questo nonostante la donazione debba restare anonima. E l' incertezza sulle regole ha indotto alla prudenza anche i centri di procreazione .. assistita. Tant'è che a oggi si contano solo una trentina di fecondazioni in tutta Italiìt'Contro . il migliaio atteso. Il Registro defdonatori dovrebbe ora sbloccare la situazione, anche perché al ministero deIlIi salute annunciano a stretto giro l'inserimento dell'eterologa nei livelli essenziali d'assistenza, che aprono la (PA. RU.! porta della rimborsabilità. N Codice abbonamento: 068391 essun aumento delle ta.s.se. sullQ,<casa il prossimo anno, un credito t d'imposta Irap del 10% per compensare i piccoli imprenditori senza dipendenti dall'abolizione del taglio dell'aliquota, un credito d'imposta anche per i fondi pensione e le. casse di previdenziali privatizzate legato agli investimenti, e congelamento del canone Rai che il prossimo anno non aumenterà rispetto al 2014. E ancora, meno tagli ai patronati e novità' sul regime dei minimi, sulle fondazioni, su Poste e sull'acquisizione della rete elettrica delle Fs da parte di Tema. Sono alcune delle principali novità' approvate nel passaggio parlamentare in Senato del ddI Stabilità. In particolare per la Tasi il livello massimo di imposizione viene bloccato al 2,5 per mille che sale al 3,3 per mille per finanziare le detrazioni. Quanto al regime dei minimi viene alzata la soglia di accesso. Dal nuovò regime saranno esclusi i soggetti cori partit~ lva con redditi cumulati oltre il 20%. Confermata infine la stangata per chi usa il pellet per riscaldare casa: l'Iva infatti salirà dal 4 al 18%. [P. BAR.)] Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 24 Quotidiano Data Pagina Foglio 20-12-2014 21 1 /2 Il saggio di Paolo Sestito "La scuola imperfetta" accende un altro faro sulla condizione ~ella nostra istruzione che ~ debole da oltre cinquant'anni. Tra le cause la riduzione della spesa pubblica c la mancanza pCI glI IstItutI cl! Ulla maggIO! e autonomia operativa. Mario Rusconi. vicepresidcllte Anp: «Si dovrebbe adottarc con dCCISlonc 11 modello anglosassone» L'Italia all'ultimo banco L'ANALISI Responsabile del servizio struttura economica della Banca d'Italia e presidente dell'Invalsi, Sestito traccia l'evoluzione di un sistema scolastico che, comparato con quelli europei e internazionali, resta relegato agli ultimi posti. E i motivi sono molteplici; a partire dalla mancata applicazione dell'autonomia scolastica. Un principio gridato ai quattro venti da più di vent'anni, ma esautorato di una reale consistenza. Dall' unità del Paese, l'Italia ha aumentato i propri livelli di scolarità pur restando, tuttavia, indietro Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del to concede alle scuole delle r~sor~ se per raggiungere determ~~atl obiettivi e se ?OPO una venfi~a, che avviene. cicl~ca~~nte ogm 6 anni, quegli obiettivi no~ sono stati raggiuntila scuola chmde». I DOCENTI . . .. Determinante, pOi, per nqualifi~~ re l'istruzione italiana, la qualità degli insegnanti che non necessariamente risponde a logiche quantitative (vedi la proposta del governo Renzi .di immettere in ~uo lo, dal prOSSimo settembre, Circa l49mila docenti precari delle Graduatorie a esaurimento). Sestito suggerisce precisi strumenti di se~ lezione all'ingresso, con concorSi annuali non reiterabili - cOI?e accade per esempio per chi tenta di diventare magistrato _per più di tre volte e I!n tirocinio di 4/5 anni pnma di conseguire l'abilità. Un'abilità all'insegnamento che dovrebbe essere assegnata solo sulla base dei. traguardi raggiunti; dimostrat ili con la preparazione generale degli studenti. E non solo con il voto conseguito all'esame di Maturità. Camilla Mozzetti ©RIPRODUZIDNERISERVATA DETERMINANTE RIQUALIFICARE IL CORPO DOCENTE CON STRUMENTI DI SELEZIONE ALL'INGRESSO 068391 assunto di base, a voler parlare per metafore, è molto lineare: senza pilastri solidi, nessuna co[ ' struzione sarebbe destinata a durare. Un po' come accade per i castelli di sabbia: basta un'onda a tirar giù tutto. Così, anche il sistema dell'istruzione italiana, seppur sostenuto dalle migliori ~f?rme poli~iche che un governo e m grado di proporre, è destinato a rimanere "imperfe~o", ~enza 9uali~ ~e~li ins~gnanti e nsultati tangibili che di~ mostrino }a p~epa~a~ione degli studenti. E un analiSi puntale e dettagliata che non si limita a f?tografare l'esistente, ma .lanCl~ spunti di riflessione per chi ge~tisce la cosa pubblica e per chi, a vario titolo, vive la scuola. Paolo Sestito pubblica il sa~io La ~cuola imperfetta (Il mulmo editore, pago 178). Il titolo non suon~ come una domanda. Tuo~a, mvece, come un'affermaziOne: la scuola italiana è de.IJOle e n?n d~ oggi, ma da oltre cmquant annI. E fino a che la spesa pubblica, destinata al settore, continuerà ad avere la fisionomia di un costo da tagliare, p~rafrasan?o le stesse parole de~l aut<;>re, e c~,~e se alla scuola Si togliesse la c. Ed ecco che la parola giusta diventerebbe "suola". sul fronte qualitativo rispetto a paesi più virtuosi come la Finlandia o la Corea del Sud. Ha ridotto il gap nella quantità di scolarizzazione ma non è riuscita a colmare quelle deficienze sulla qualità della scuola. E sono le indagini dell'Ocse, puntualmente riprese, a dimostrarlo. I l8-24enni che non hanno conseguito un diploma e non hanno un lavoro sono diminuiti negli ultimi anni del 75%. Vero. Ciononostante, la s~arsa preparazione degli alunni . ,.. piazza l'Italia, stando alI mdagine Piaac Ocse del 2012, all'ultimo e al penultimo posto - su 23 paesi - nelle competenze sulla comprensione della lettura e sull~ matematica. Uno studente UnIversitario su 6, poi, nel primo anno di un corso di laurea non sostiene neanche un esame. Sbagliano facoltà perché nella scuola manca l'orientamento in uscita. Quei pochi laureati che arrivano a conseguirè il titolo non trovano nella Pubblica amministrazio ne alcuno sbocco professionale. Nel '95 i 30-3genni laureati e impiegati nei settori pubblici erano il 46%, nel 2013 appena 28%. Solo 1'1% di loro aveva un contratto a tempo indeterminato. E non può esserci un futuro senza un passato. Per questo, I!no dei compiti della sc~ola itali~na, a ~etta di Sestito, e di applIcare fmalmente la tanto aleatoria autonomia scolastica. Perché i sistemi migliori sono quelli che lasci~no ai propri istituti una maggiOre autonomia operativa, rendendoli però al contempo "accountable" e cioè responsabili di fronte ai cittadini. In sostanza, la stessa valutazione e autovalutazione non dovrebbe solo limitarsi a rendicontare i risultati raggiunti, ma impegnarsi a dimostrare come proprio quei risultati, di docenti e studenti, possano essere volani di competitività ~on l~ scuole private e internaziOnali. «Si dovrebbe applicare un'autonomi a di stampo anglosassone argomenta Mario Rusconi, vicepresidente dell'Anp - in cui lo Sta- Codice abbonamento: Il CASO destinatario, non riproducibile. Pag. 25 Quotidiano Data Pagina Codice abbonamento: 068391 Foglio 20-12-2014 21 2/2 Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 26 Quotidiano Data Pagina Foglio 20-12-2014 24 1 La buonuscita nelle scuole Bruno Benelli • trastanti tre le varie sezioni della • dettata dalla legge 297/1982. Il tfr • Corte di cassazione la questione è ormai collegato alla «cessazioue dipendenti di un Comune • è stata sottoposta al giudizio del- • ne del rapporto di lavoro subordi(educatrici di scuola mater- . le sezioni unite, che hanno final- • nato» e non più all'estinzione del na) hanno vinto un concorso mente superato le divisioni e sta- • rapporto previdenziale. Il tfr è costituito da retrihuzioe sono state assunte dal mini- : bilito che nel caso concreto han-. stero dell'Istruzione e assegnate. no ragione le ricorrenti (sente n- • ni accantonate da riscuotere a fia una scuola statale. Le interessa- • za 24280/2014). La disposizione· ne rapporto o anche prima quante hanno chiesto il pagamento . richiamata da Inps è «tutta inter- • do sussistono i requisiti per pagadel trattamento di fine servizio fi- • na al mondo del lavoro statale» e • re le anticipazioni. Di conseguenno a quel momento maturato ma • concerne solo la buonuscita. Non za viene meno iI ponte concettual'Inps ha detto no, sulla base del- • può essere applicata al caso di . le che permetteva di sostenere la la legge 662/1996 che in caso di • passaggio da ente locale ad am - • tesi della infrazionabilità deItratpassaggi di amministrazione sen- • mini strazio ne statale. • tamento di fine servizio (tfs), pur za soluzione di continuità ricono-· La Corte ha ricordato che or- • in presenza eli un'estinzione del sce un'unica indennità di buonu- • mai le leggi hanno assoggettato i • rapporto di lavoro, quando ciò scita alla cessazione definitiva. trattamenti di fine servizio dei di- • non implicava anche l'estinzione del servizio. . pendenti pubblici contrattualiz- del rapporto previdenziale. tè RIPRODUZIONE RISERVATA Dopo continue decisioni con- • zati alla disciplina privatistica . D Vitalizio con 15 anni di contributi, ma quando? Inps: basta con l'Inpdap Possibile solo entro l'anno 1992 Sulla possibilità di andare in pensione con soli 15 anni di contributi c'è sempre una difficoltà di interpretazione, anche lessicale. Lei ne ha parlato recentemente riportando le indicazioni per così dire classiche che hanno sempre ispirato la liquidazione delle pensioni del pubblico impiego da parte Inpdap. Nel senso che si può avere ancora oggi la pensione con soli 15 anni di contributi a condizione che il lavoratore abbia iniziato a versare i contributi, al limite per un solo mese, entro l'anno 1992. Ma è così anche dopo la legge Fornero? C.G.-fulma Non è più così. Riconsiderando quando ho scritto in precedenza è corretto sottolineare che l'Inps ha voluto azzerare la precedente gestione Inpdap dei 15 anni, ritenendo che la riforma in buona sostanza riconosca la pensione solo a chi questi 15 anni li abbia raggiunti entro il 1992. A mio modo di vedere però le posizioni non sono mai espresse in modo chiaro, limpido, incontrovertibile. Prenda ad esempio la nota 2855 del 23 dicembre 2013 del Ministero dell'istruzione che conferma i 15 anni "per chi è in possesso di anzianità contributiva al31 dicembre 1992". Che significa? La genericità della spiegazione può indurre in errore. I lettori che hanno quesiti da porre possono inviare un 'e-mail Codice abbonamento: 068391 a: pensioni@ilmessa&~ero.it. Verrà data risposta su questa rubrica o direttamente all'indirizzo dell'interessato. Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 27 Quotidiano Data Pagina Foglio I liceo dove insegno, faccio sempre leggere, in terza, un libro oggi non più compreso nel "canone" scolastico: Il Quartiere di Vasco Prato lini. Lo propongo a questo punto del percorso liceale perché mi sembra un' opera particolarmente adatta a ragazzi di 16-17 anni. È un romanzo che parla, con delicatezza, di amicizia, sentimenti, solidarietà. La vicenda è ambientata nella Firenze degli anni 30, dove un gruppo di adolescenti si trova a maturare sul piano personale e sociale. Il romanzo presenta diversi riferimenti al fascismo, in particolare alla repressione del dissenso e alla guerra d'Etiopia. Qualche tempo fa, durante la discussione in classe dopo la lettura, uno studente interviene affermando con sicumera: «Ma il fascismo in fin dei conti non era così male, l'Italia andava bene». Quando gli faccio presente che il fascismo era una dittatura, replica: «Lo so, ma credo che anche oggi in Italia una dittatura potrebbe risolvere tanti problemi che invece la nostra cosiddetta democrazia non fa che aumentare». Come reagire ad affermazioni di questo tipo? Non mi produrrò nella solita lamentela sull'ignoranza storica dei nostri ragazzi, anche perché, facendo !'insegnante, dovrei ritenerne in gran parte responsabili me stesso e i miei colleghi. Capisco che frasi come queste sono frutto di quel qualunquismo che alligna nella società reale e nella rete virtuale, e che spesso si esprime anche in certi movimenti politici. Solo fino a qualche anno fa l'antifascismo era un valore in larghissima parte condiviso dai ragazzi, perché veniva trasmesso, direi in maniera istintiva e naturale, nelle famiglie, dove c'era una cultura politica diffusa, cattolica o laica che fosse, pressoché a tutti i livelli sociali. Non tanto la crisi delle ideologie, quanto piuttosto una più generale crisi della politica ha mutato radicalmente la situazione. So anche che affrontare un discorso su fascismo, democrazie, regimi dittatoriali partendo praticamente da zero (perché in parecchi casi ci troviamo di fronte a un sostanziale analfabetismo politico) è molto difficile. Ma so che devo farlo, per questo studente e per tutti i suoi compagni. Oggi, nel nuovo ordinamento della scuola, si parla di «educazione alla cittadinanza»: non è più una materia a cui sono dedicate alcune ore nei programmi (la vecchia, quasi mai fatta davvero, «educazione civica» collegata alla storia), ma una "competenza" trasversale che coinvolge tutte le discipline; il rischio però è che così i suoi contenuti specifici non vengano mai affrontati Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo © RIPRODUZIONE RISERVATA 068391 RITROVIAMO LA STORIA PUNTANDOSULLUMANO direttamente. Dunque, colgo l'occasione. E la lezione successiva mi gioco un piccolo "colpo di teatro": proietto alcuni video, tratti dal web, in cui si possono ascoltare lettere di condannati a morte della Resistenza, spesso ragazzi e ragazze, qualcuno all'incirca coetaneo dei miei studenti, che scrivono, in prossimità della barbara esecuzione, ai genitori, alla fidanzata o al fidanzato, al coniuge, ai figli, agli amici. Ha particolarmente toccato i ragazzi la lettera di don Aldo Mei, un giovane sacerdote della Diocesi di Lucca giustiziato dai tedeschi nell'agosto del 1944 perché aveva dato rifugio a un ragazzo ebreo e amministrato i sacramenti ad alcuni partigiani che gliel'avevano chiesto. Prima di morire scrive ai genitori, assicurando loro che la sua unica colpa era stata quella di aver amato le anime che Dio gli aveva affidato. Mi rendo conto che qualcuno potrebbe obiettare che con questa scelta ho puntato sul piano emotivo, ho lanciato la carta del pathos, invece di rispondere nel merito, attraverso argomenti di spessore storico, filosofico, civile. Ma credo che di fronte alle testimonianze dirette delle vittime si possa percepire che cosa significhi, in concreto, vivere (e morire) in un regime totalitario. Che è quanto i nostri ragazzi davvero non riescono a immaginare. Se si riesce a trasmettere la dimensione umana della storia, certe idee e teorie, spesso astratte e apodittiche, cadono da sole. Poi bisognerà leggere, informarsi, studiare, e parecchio. Ma intanto la strada è stata aperta. Codice abbonamento: Buoni romanzi, testimoni, educazione civica 21-12-2014 3 1 del destinatario, non riproducibile. Pag. 29 Quotidiano Data 20-12-2014 Pagina 10 Foglio 1 Più disabili a scuola L'integrazione traguardo lontano Pj'\OUi fEIUIARIO Aumentano gli alunni disabili alle elementari e medie inferiori. Il rapporto Istat sull'integrazione ne conta circa 150mila (mille in più in un anno), di cui 85mila alla primaria e 65mila alla secondaria di primo grado. Gli insegnanti di sostegno sono 74mila (6mila in più). «Ma serve più preparazione», dice Luigi D'Alonzo (Cattolica). A PAGINA 10 PAOLO FERRARIO l'lstat ne conta 150mila tra elementari e medie, 6mila in più in un anno. «Troppe certificazioni inuti li», avverte Nocera (Fish) MILANO aumento degli alunni disabili è figlio della logica perversa di chi crede che basti una certificazione a risolvere il problema ' dell'integrazione». La lettura del rapporto Istat, diffuso ieri, sull'integrazione degli alunni disabili nelle scuole elementari e medie inferiori, ha rovinato la giornata a Salvatore Nocera, per molti anni responsabile dello specifico Osservatorio della Fish, la Federazione italiana per il superamento dell'handicap. «L'incremento delle certificazioni è costante dal 2000 - aggiunge Nocera - ma non corrisponde al dato epidemiologico sanitario reale. E questo avviene perché si certifica come disabile chi disabile non è, andando contro a qualsiasi strategia che punti all'integrazione». Nello specifico, il rapporto Istat dice che, nell'anno scolastico 2013-2014 gli alunni disabili erano circa 150mila (il3,3% del totale), di cui 85mila nella scuola primaria e 65mila nella secondaria di primo grado. Rispetto all'anno precedente, nelle clas- © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice abbonamento: si si sono contati circa mille alunni con disabilità in più, a conferma di un trend osservato almeno da un decennio a questa parte. Un andamento che non convince l'avvocato Nocera. «Anche se ultimamente, da parte di alcuni Uffici scolastici regionali, è arrivata una stretta - riprende - assistiamo a un incremento delle certificazioni, anche per ragazzi che non ne avrebbero bisogno. Non si può pensare che così si risolvano i problemi di apprendimento, perché tanti di questi ragazzi finiscono abbandonati in fondo alla classe. E così non solo non si apprende ma non si fa nemmeno vera integrazione». Nonostante l'aumento degli insegnanti di sostegno (6mila in più in un anno, oltre 74mila in totale), la continuità didattica per tanti resta una chimera. L'Istat rileva che il 44% degli scolari ha cambiato docente di sostegno rispetto all'anno scolastico precedente e lo stesso è accaduto al 40% degli studenti della media. Addirittura, l'Il % degli allievi della primaria e il 9% della secondaria ha cambiato insegnante nel corso dell' anno. «È una vergogna», sbotta Nocera, che ricorda la proposta di legge della Fish, firmata anche dall'attuale sottosegretario all'Istruzione, Davide Faraone, che chiede l'istituzione dell' organico funzionale degli insegnanti di sostegno, distribuiti su reti di scuole. «Bisogna bandire nuovi concorsi - aggiunge Nocera -. Finché si continuerà ad affidare il sostegno ai docenti precari, assunti a settembre e licenziati a giugno, non sarà possibile parlare di continuità didattica». Contro il «valzer degli insegnanti» è intervenuto anche il sindacato autonomo Anief, che ha chiesto al Governo di «aumentare l'organico di diritto dei docenti di sostegno di almeno 40mila unità». 068391 Aumentano gli alunni disabili «Ma l'integrazione è lontana» Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 30 Quotidiano Data 20-12-2014 Pagina 10 Foglio 1 Compagni tutor e prof "facilitatori" per l'inserimento in classe degli alunni adottati Il ROMA Dal ministero dell'Istruzione le nuove linee guida individui un insegnante referente (formato sulle tematiche adottive) che dia una mano alle famiglie nella fase di inserimento del bambino o del ragazzo ma anche durante il percorso scolastico. «L'essere adottati rappresenta u- na condizione esistenziale - si spiega infatti nel documento - che dura tutta la vita» e «in alcuni momenti del percorso scolastico e della crescita possono emergere problematicità e insicurezze che vanno comprese alla luce dell'adozione». 1'individuazione di un insegnante che possa essere un interlocutore privilegiato per il ragazzo e i suoi genitori può essere utile, ad esempio, nel mettere in campo interventi ad hoc (potenziamento linguistico, percorsi personalizzati, ecc.) se emergono difficoltà di apprendimento all'inizio di un nuovo ciclo scolastico oppure a prestare particolare attenzione al clima di relazione in classe. Codice abbonamento: 068391 er gli alunni adottati, soprattutto se arrivati in Italia da poco tempo, può essere utile l'affiancamento di un «compagno tutor» e, se possibile, di un «facilitatore linguistico». Il ministero dell'Istruzione ha pubblicato le Linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati. Il documento oltre a dare alcune indicazioni di carattere amministrativo-burocratico - iscrizioni on line anche in assenza di codice fiscale, possibilità di iscrivere i figli a scuola in qualsiasi momento dell'anno e di farli restare un anno in più nella scuola dell'infanzia - si sofferma sulla questione dell' accoglienza. A questo proposito si ritiene auspicabile che ogni scuola Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 31 Quotidiano Data 20-12-2014 Pagina 10 Foglio 1 Trovati i fondi per l'attività dell'Invalsi Salta la copertura per aumentare i dipendenti ENRICO LENZI MILANO Il governo rassicura i vertici dell'Istituto di valutazione in queste settimane. Inoltre i dieci milioni di euro servono anche per coprirà la partecipazione alle indagini Ocse-Pisa sulla verifica delle competenze degli studenti in italiano, matematica e scienze, nonchè la preparazione della prova scritta nazionale dell' esame di terza media. Fondi stanziati nel maxiemendamento, ma non vi sarà la possibilità di aumentare il numero dei dipendenti assunti a tempo indeterminato, altro obiettivo dell'Istituto. Non sono stati infatti stanziati fondi ulteriori proprio per aumentare la pianta organica, che continuerà a vedere trenta dipendenti a tempo indeterminato e una sessantina di dipendenti con contratti a tempo determinato. Tra l'altro i dieci milioni attesi nel maxiemendamento alla legge di Stabilità permetterà di rinnovare proprio i contratti di quest'ultimi, che sono quelli più a rischio. © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice abbonamento: 068391 assicurazioni, anche se a metà. E ancora tanta preoccupazione per l'esito finale. rIstituto per la valutazione del sistema scolastico (Invalsi) segue con apprensione quanto sta accadendo al Senato sulla legge di Stabilità. Dopo l'allarme lanciato l'altro giorno dai lavoratori, il governo ha rassicurato i vertici dell'Istituto sull' assegnazione dei fondi che in prima battuta non erano stati previsti. Si tratta di dieci milioni di euro, che risultano necessari per far proseguire l'attuale attività dell'Istituto di valutazione, a cui compete gestire l'interamacchinadella valutazione del sistema scolastico italiano e accompagnare le scuole nel loro cammino di autovalutazione iniziato proprio Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 32 Quotidiano IL ,,"~MATTINO Data Pagina Foglio 22-12-2014 25 1 Città sotto choc, nasce il comitato per la tutela e i controlli nelle scuole Il sindaco Marrone: subito un progetto di cooperazione Un camper gira per le strade rio per discutere della vicenda dell' asilo di via Bianchi, nelle prossime ore il Comune valuterà la possibilità di costituirsi come parte civile nel processo che si celebrerà nei prossimi mesi. Il sindaco Marrone, dal canto suo, dopo il risultato dell'indagine della polizia locale, annuncia di avere chiesto al Prefetto la possibilità di avviare un progetto di cooperazione tra le polizie locali al fine di pianificare interventi volti ad aumentare la sicurezza sociale. ma. cap. © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice abbonamento: 068391 PORTICI, La storia dell' asilo degli orrori tiene banco tra la gente nelle ore dello shoppingnatalizio. La città sembra stordita dal clamore che ha suscitato la vicenda dei piccoli maltrattati all'interno dell' asilo nido. Le reazioni non si contano e puntano tutte a blindare le piccole vittime dei maltrattamenti e creare le condizioni perché fatti del genere non si ripetano più. Per le strade del centro ieri girava un camper con la scritta «Giù le mani dai bambini», proprio mentre un gruppo di mamme, attraverso la rete, lanciava la proposta di creare, in collaborazione con il garante per l'infanzia e per l'adolescenza, uno sportello antiviolenza sui minori. Il gruppo ha fatto richiesta di asse- gnazione di un bene confiscato alla camorra dove insediare lo sportello «al fine di dare il giusto apporto specializzato a quella parte celata della città bisognosa di aiuto e di coraggio per denunciare», come sottolinea Pa01a Bruno, animatrice dell'iniziativa. Un'altra proposta è stata lanciata dalla mamma di uno dei bimbi ex ospiti di Villa degli Usignoli, Olga Belli: «Visto quello che è accaduto - spiega - dove noi mamme siamo rimaste per mesi all' oscuro di quanto accadeva tra le mura di quell'asilo, sarebbe il caso di regolamentare forme di controllo più incisivo nelle scuole dell'infanzia' magari facendo ricorso proprio alla videosorveglianza, con tutte le forme di cautela previste dalla legge. Nella scuola pubblica, dove ora sono rappresentante d'istituto, ho avviato una raccolta di firme che estenderemo anche ad altre scuole per sostenere questa iniziativa». Sulla vicenda si muovono, intanto, anche le istituzioni locali. Mentre i Verdi chiedono la convocazione di un Consiglio Comunale straordina- Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 37 Settimanale Data 21-12-2014 Pagina 34 Foglio 1 MARCELLO POZZATO Cronaca di una vita daprof di Roberto Carnero romanzi ambientati nel mondo della scuola presentano spesso toni caricaturali o quanto meno bozzettistici (a partire da De Amicis). Il libro di Marcello Pozzato, Professor xy (Fazi), è invece, semplicemente, il racconto diretto - racconto sobrio, duro, spiazzante - di un'esperienza. 0, meglio, delle esperienze di quattro anni scolastici consecutivi, in cui Matteo, un io-narrante che è un alias dell'autore, si trova - a causa della crisi che interrompe per lui la possibilità di continuare a lavorare come architetto - ad accettare incarichi a tempo determinato come insegnante di sostegno in diversi comuni della provincia. Il titolo dellibro allude al fatto che nelle famigerate graduatorie il suo non è altro che un no- mestiere che nessun preside, assistente sociale o psicologo è in gradp di insegnargli nelle inutili riunioni di routine. Intanto, quarantenne in crisi, si trova a interrogarsi su se stesso, sui sogni svaniti, sulla consistenza del suo rapporto con Alessandra, una commessa sarda che, seppure anche lei lavorativamente insoddisfatta, lo aiuta a superare i peggiori momenti di sconforto legati a questa sua nuova professione "senza sex appeal". c'è il desiderio di un viaggio in Australia, sempre rimandato, ma anche la percezione, seppure non sempre cristallina, del senso del suo strano lavoro. Credo che uno come Pozzato avrebbe molto da dire sulla "buona scuola" cara al premier Renzi. c. RIPR()f)t'ZIONE RrShRvAT A Marcello Pozzato,~x:y. Fazi Editore, Roma, pagg.160, € 12,00 Codice abbonamento: 068391 I me qualsiasi, intercambiabile con quello di qualunque altro "precario" come lui, perché alla burocrazia ministeriale non sembra in alcun modo stare a cuore la continuità didattica, ma solo coprire, anno per anno, le caselle rimastevuote. Cosa ancora più grave quando si tratta di ragazzi con gravi problemi - psichici, familiari, sociali - come quelli che Matteo si trova a seguire: Kevin, un ragazzo ipercinetico, incapace di autocontrollo, che ha alle spalle una famiglia disfunzionale; Arturo, caratterizzato da gravi deficit cognitivi, che vive in un mondo tutto suo; Matilde, una ragazzina che sogna di cantare e ballare in un talent-show; Ahmed e Ornar, due ragazzi marocchini ciascuno a suo modo con notevoli difficoltà di inserimento. Per affrontare situazioni cosÌ complesse, Matteo deve dimenticare tutto quanto ha imparato sui libri, per fare appello alle sue migliori risorse interiori, inventando ogni volta un Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 38 Settimanale Data Pagina Foglio Q!Ie 21-12-2014 5 1 /2 non sa scnvere Mi riferisco a insegnanti che rimarranno sempre nella nostra memoria. Figure significative che lasceranno una traccia indelebile nel nostro percorso scolastico, infantile e adolescenziale. Li ricorderemo sempre con emozione e riconoscenza. Ha ragione il Checco, questi insegnanti non hanno bisogno di una riforma della scuola. Loro sono in aggiornamento continuo. Sono riformatori nel loro Dna. Hanno compreso una cosa fondamentale: le ragazze e i ragazzi che entrano nelle aule scolastiche non sono studenti, ma bambini e adolescenti che vanno a scuola. Ela differenza è cruciale. Persone in formazione, con storie, vissuti e caratteristiche diverse. Persone resistenti a processi di omologazione e che non vogliono e non devono essere appiattite in quel profilo mostruoso di cui parlava Claparède: lo studente medio. Trovano particolarmente indigesto e irricevibile quel sapere preconfezionato e frammentato che quotidianamente li investe, con sofferenza e noia, in molte scuole italiane. Informazioni e conoscenze che coinvolgono solo alcune anime elette, ma anche per loro, temo, senza grandi garanzie per le competenze future. L'equazione imperfetta che, molte volte, registriamo nei posti di lavoro e che testimonia la non linearità fra i titoli formali e le competenze rimane, infatti, un dato non adeguatamente approfondito. Trascurato. Lo stato di salute della nostra scuola non può che destare preoccupazione. Per quanto riguarda gli abbandoni scolastici, fra i 27 Paesi europei (dato 2012, quindi senza la Croazia), l'Italia si colloca ancora nelle posizioni di coda: al 24 o posto. Nel nostro Paese, infatti, circa 800 mila ragazze e ragazzi, nella fascia d'età fra i 18 e i 24 anni, non sono andati oltre la terla media. E, in quanto a laureati, siamo messi ancora peggio: all'ultimo posto. L'attuale organiZzazione scolastica è più funzionale a un sistema di cattedre che alla valorizzazione dei talenti. La pretesa di verificare le conoscenze di uno studente, ad esempio, su un periodo di storia o di filosofia, appesantito e frantumato da una sequeRitaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo insegnanti, inoltre, quando verifichiamo che i risultati dei nostri ragazzi sono distanti dagli obiettivi didattici, li aspettiamo al varco deprimendoli con criteri e modalità di valutazione che, in alcuni casi, richiederebbero un intervento sanitario. Mi riferisco a voti assurdi, imbrigliati in una logica matematica e, spesso, rappresentati con insensate quote decimali (3,8/ 4,9/1,8). Un sistema di misurazione che sembra rappresentare le nostre frustrazioni e le nostre aspettative. A nostro giudizio, tradite. del destinatario, non 068391 ei proprio sicuro che sia indispensabile una riforma della scuola?);. È la domanda che il Checco, una sorta di mio alter ego, noto ai lettori di La scuola di Lucignolo, mi fa spesso. I dubbi del Checco, apparentemente banali e un filo provocatori, hanno però il pregio di suggerire qualche riflessione. Nella scuola italiana abbiamo alcuni insegnanti e dirigenti scolastici straordinari. Altri che svolgono la loro professione con impegno, ma senza grandi entusiasmi. Non mancano alcuni personaggi che cercheremo di dimenticare in fretta. Con fatica. Gli insegnanti straordinari sono quelli baciati dalle stelle. Riescono a trasmettere la magia della loro materia. Hanno la capacità di coinvolgere e appassionare un gruppo classe. E, soprattutto, non spengono, anzi alimentano la curiosità. Condizione indispensabile e irrinunciabile per la conoscenza e il sapere. la di capitoli,yaragrafi, note e schemi vari, è priva di buon senso. E assurda e rappresenta la peggiore traduzione di un ruolo a 18 ore di un insegnante imbrigliato in vincoli ministeriali, in testi assurdi e in modalità di insegnamento inefficaci. Un altro esempio? Forse un giorno la smetteremo, almeno me lo auguro, di mortificare i nostri studenti con l'esercizio, sciocco e diseducativo, del tema in classe, con quel triste cerimoniale che lo accompagna: foglio di protocollo, dizionario e guai a chi copia. Occorre leggere e interpretare la realtà con onestà intellettuale e con maggiore attenzione. Quando scrivono i nostri ragazzi? A casa? Mai. Lo fanno a scuola. Purtroppo con il tema e due o tre volte al quadrimestre. Rare occasioni nelle quali vengono immediatamente travolti dalla nostra ansia di misurazione. Pazzesco! La mia generazione non sa scrivere. In molti posti di lavoro, quando si tratta di preparare una lettera o di fare una relazione, in genere, ti ritrovi come un pirla e solo con quell'ip.combenza. La delega, in questi casi, è spontanea. E così difficile avviare nelle nostre scuole un laboratorio di scrittura? Non costa nulla. Facciamolo! Ma quattro o cinque volte al mese e con due momenti di valutazione nel quadrimestre. L'obiettivo non è quello di misurarli a ogni tentativo di scrittura, ma di appassionarli a questo esercizio. Vivaddio, che si tengano sul banco quello che vogliono. Devono imparare a scrivere! A tritare e a sbrogliare le informazioni. Che è poi quello che facciamo, ogni volta, noi adulti quando dobbiamo preparare un articolo, scrivere un libro o altro. Un insegnante competente e autorevole riesce a comprendere se un ragazzo ha lavorato, se si è impegnato a dare forma di scrittura a idee, immagini ed emozioni personali. Sogno una scuola alla rovescia. Un laboratorio di ricerca con insegnanti competenti, ma senza certezze assolute. Formatori che, ogni tanto, sappiano dire: «Questo argomento, cari ragazzi, non lo conosciamo bene nemmeno noi. Approfondiamolo insieme. Avviamo una ricerca ...». I recenti dati dell'indagine 2014 del Sistema Informativo Excelsior (Unioncamere e ministero del Lavoro), segnalano le competenze più richieste dalle aziende per i diplomati e i laureati: la capacità di lavorare in gruppo, la capacità comunicativa scritta e orale, flessibilità e adattamento (imparare a imparare), la capacità di analizzare e sintetizzare informazioni e la capacità di risolvere i problemi. Non sto immaginando una scuola appiattita sulle richieste delForganizzazione del lavoro ma, francamente, c'è una distanza che non qualifica la scuola. Stiamo trasmettendo un sapere del Novecento. Vecchio. Non utile. Un sapere che fatica sempre di più a raggiungere le nuove generazioni. In qualità di Codice abbonamento: di FRANCESCO DELL'ORO riproducibile. Pag. 39 Settimanale Data Pagina Foglio La scuola non può e non deve rinunciare alla valutazione, ma l'obiettivo principale è quello di rimotivare e incuriosire le persone e non di ferirle. La scuola è il luogo elettivo per l'errore. Condizione indispensabile non per enfatizzare tale evenienza ma per responsabilizzare e far crescere, in modo consapevole ed equilibrato, le ragazze e i ragazzi delle nuove generazioni. In molte situazioni registriamo una solitudine pedagogica, vissuta non come una privazione, ma basata su certezze incrollabili. In questo modo non si riesce a decontestualizzare 21-12-2014 5 2/2 l'esperienza, con il rischio di riproporre esperienze e interventi non utili. Avolte dannosi. Non è facile fare l'insegnante. Professione non sostenuta da adeguati riconoscimenti economici e sociali. Ma ciò che colpisce, in alcuni casi, è un livello critico di stanchezza e di demotivazione. Con una resistenza al confronto con i colleghi e alla formazione che, nell'attuale proposta del governo, dovrebbe diventare obbligatoria. Speriamo gestita in modo efficace e non burocratico, ma anche accolta con maggiore cons,!-pevolezza e un po' di entusiasmo. © RIPRODUZIONE RISERVATA Anche il sistenla educativo soffre dello scarto fra titoli fonnali e competenze. E cosL parlando di rifomlc. viene da dire: aboliamo il tema in classe e calnbiamo il meccani."mo dei voti Un'immagine di Renzo Tortelli (1926) dal volume Piccolo Mondo (2008) che raccoglie gli scatti realiuati in un scuola delle Marche negli Anni Cinquanta la riflessione Un dibattito sulla scuola è stato avviato su «la Lettura» da Paolo Giordano domenica 20 aprile (#126) per proseguire con altri interventi, e con un forum tra il ministro Stefania Giannini, Francesco Dell'Oro, Paolo Giordano, Silvia Avallone, Alessandro D'Avenia, Eraldo Affinati (15 giugno, #134) Metodo Un insegnante autorevole sa capire comunque se un ragazzo ha lavorato: un 3,8 non significa nulla. E attenti al nostro tasso di abbandono Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, 068391 ~ l'autore Francesco Dell'Oro, già responsabile del Servizio di orientamento scolastico del Comune di Milano, è autore dei libri Cercasi scuola disperatamente (Urra, pagine 209, € 13) e la scuola di lucignolo (Urra, pagine 223, € 14) Codice abbonamento: • non riproducibile. Pag. 40 Quotidiano Data Pagina Foglio 20-12-2014 7 1 MUGNANO Stanziati 1Omila euro per la videosorveglianza dopo i numerosi furti Scuola, anivano le telecamere MUGNANO. Diecimila euro per l'installazione di telecamere di videosorveglianza all'esterno delle scuole del territorio. È questo uno dei primi accorgimenti adottati dal responsabile del VI Settore del Comune di Mugnano Biagio Sarnataro, capo della locale polizia municipale, a seguito dei furti ad alcuni istituti del territorio, con l'intenzione di prevenirne degli altri. I plessi scolastici investiti dall'installazione delle telecamere saranno la Fillippo Illuminato e la Luigi Cirino, entrambe scuole medie e le tre scuole elementari mugnanesi, ovvero quella di piazza Suor Maria Brando, la Sequino di via Colombo e la Siani di via Menna tutte di competenza comunali. I lavori cominceranno a breve con la speranza che gli episodi legati a furti di pc che ha visto loro malgrado protagoniste la stessa scuola media Cirino di via Murielle e la succursale del liceo Segrè di via Sacro Cuore, siano per il futuro scongiurati. Ancora cocenti infatti le scottature per i furti di nove computer portatili alla Cirino e alla dozzina del liceo scientifico Segrè, con danni alle strutture scolastiche per diverse migliaia di euro. Sia nell 'uno che nell' altro caso i dirigenti scolastici, mostrandosi affranti per l'accaduto, non esitarono a dichiarare: «È un attacco che si fa all'istituzione scuola e ai presidi di legalità e cultura sul territorio. A pa- game le conseguenze sono soprattutto i ragazzi che vanno seguiti». Tutti i pc rubati, è giusto ribadirlo, erano stati acquistati con i fondi europei Pon Fesr 2007-2013 messi a disposizione della Regione Campania. Come capitato per altri raid perpetrati dai balordi, tutti i computer sottratti erano stati dotati alle scuole soltanto pochi giorni prima con gli inquirenti che battono anche su questo punto per scovare i colpevoli tuttora ancora uccel di bosco. ANTOSA Codice abbonamento: 068391 I danni al liceo Segrè Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 41 Quotidiano Data IL GIORNALE D'ITALIA Pagina Foglio , 20-12-2014 8 1 , il Gli studenti di destra protestano pacificamente contro la difficile situazione dell'ateneo meneghino delle sempre peggiori condizioni di sicurezza e vivibilità dell'ateneo. "La nostra richiesta è stata regolarmente presentata al personale com petente, che si è impegnato a stabilire, con il nuovo anno, la data in cui il rettore incontrerà la nostra delegazione: quello che chiediamo è una maggiore efficienza del personale di sicurezza già presente in ateneo. Non resteremo fermi a guardare mentre il degrado avanza! Siamo qui - concludono - per lavorare per gli studenti e per un'Università in cui la cultura sia veramente libera da ogni logica sessantottina!" CdG Codice abbonamento: 068391 no striscione srotolato davanti all'ingresso degli uffici del rettorato della Statale con la scritta "II degrado avanza il rettore tace", accompagnato dallo sventolare di numerose bandiere tricolori. Questa la protesta pacifica che gli studenti di Gruppo AIpha e Fronte universitario hanno messo in atto, senza alcuna interruzione delle attività, "per denunciare l'inettitudine delle istituzioni universitarie di fronte agli ultimi fatti di violenza furti e spaccio di droga da parte di soggetti estranei, in prevalenza zingari, ai danni degli studenti" spiegano loro stessi in un comunicato. "Pensano a revocare, per motivi politici, le autorizzazioni all'uso di aule a gruppi regolarmente eletti e non si occupano di problemi seri come quelli che si sono verificati in queste settimane" dicono ancora i militanti del Gruppo Alpha e del Fronte universitario. Che, durante il loro presidio davanti al rettorato, hanno chiesto di essere ricevuti dal Rettore stesso per discutere Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 42 Quotidiano IL GIORNALE D'ITALIA Data Pagina Foglio 20-12-2014 8 1 Le vittime sono studenti di un liceo, tutti minorenni, aggrediti a colpi di compasso. Recuperata la refurliva thsapp, mediante la quale ha chiamato a raccolta un gruppo di amici e, dopo averli convinti a disertare le lezioni, ha stabilito con loro nel dettaglio le modalità dei raid (orario, luogo e mosse da compiere), A sollecitare l'intervento dei carabinieri è stato il vice preside dell'istituto frequentato dalle vittime dell'aggressione, che ha segnalato alle forze dell'ordine la presenza di circa venti ragazzi i quali, armati di compasso, compivano rapine ai danni di alcuni studenti (le vittime fino ad ora accertate sembra siano otto), Secondo le prime ricostruzioni la spedizione si sarebbe svolta in più momenti: la gang si è data appuntamento di fronte alla scuola, dove ha rapinato tre studenti, mentre un quarto ha reagito e ha messo in fuga il gruppo, Che dopo un rapido allontanamento in autobus non ha però desistito dal proprio intento criminoso e si è ritrovato in piazza Stampalia, dove ha aggredito altri quattro ragazzi, Qui sono però stati intercettati dai carabinieri, che hanno fermato e identificato quasi tutti gli aggressori, I militari sono inoltre riusciti a recuperare la refurtiva (zaini e materiale scolastico vario, ma anche orologi, telefoni cellulari e portafogli) che è stata già restituita ai legittimi proprietari, alcuni dei quali hanno riportato lesioni e contusioni con prognosi dai 4 e 5 giorni, Cristina Di Giorgi Codice abbonamento: 068391 apina, istigazione a delinquere, lesioni personali aggravate, percosse e ingiurie: questa la lunga serie di reati di cui sono accusati 18 ragazzi di età compresa tra i 15 e i 20 anni, Giova.ni e giovanissimi bulli che, per pianificare adeguatamente le loro imprese, hanno utilizzato gli strumenti tecnologici tanto diffusi al giorno d'oggi, Un ragazzino di appena quindici anni, dopo una discussione con alcuni studenti di una scuola superiore del quartiere popolare torinese di Madonna di Campagna, ha deciso di mettere in atto una spedizione punitiva ai danni dei malcapitati, E per organizzarsi nel modo migliore, ha creato una chat privata su wa- Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 43 IlA Quotidiano Data Pagina GAZZf:ID\. DELME2ZOGIORNO I Foglio 20-12-2014 29 1 IL GUASTAFESTE Grande scuola proprio da Nobel inché c'è anche questa scuola, c'è speranza. Specie al Sud. La "Gazzetta" ha già parlato di Daniele Manni, docente di informatica all'istituto tecnico Galilei-Costa di Lecce. CosÌ sappiamo che è un italiano, anzi un terrone, da Nobel. Concorre infatti al premio di miglior professore del mondo, unico italiano fra 50 nei cinque continenti, insieme alla professoressa Daniela Boscolo, che insegna inglese ai disabili dell'istituto tecnico Colombo di Porto Viro (Rovigo). Il nostro Daniele ha già superato una selezione fra cinquemila. E attende il responso (in marzo) da parte della Varkey Gems Foundation, fondazione con sede a Dubai, presidente onorario l'ex presidente americano Clinton. Premio alla prima edizione, scopo promuovere le eccellenze nel mondo della scuola: soprattutto gli innovatori capaci di formare studenti convinti di poter e dover fare qualcosa nella vita civile che li circonda. SI PUO' SI PUO' -Un paio di queste aziendine sono già forti sul mercato. Una, udite udite, di un alunno di 17 anni, il quale quando ne parla nasconde la sua età altrimenti non lo prendono sul serio. In poche (e di sicuro inesatte) parole, vende a prezzi bassissimi servizi per il mondo di Internet, con assistenza 24 ore su 24. Come fa? Troppo lungo, ma fa (premiato fra le migliori imprese di minori di 20 anni al mondo). E un altro ragazzo, non vedente, col prof. Manni ha avviato il progetto "Ti tengo d'occhio", per denunciare le discriminazioni ai danni di chi ha il suo problema. E tanto altro (quest'anno i ragazzi di quinta sono stati divisi in squadre e vincerà chi entro maggio avrà creato la "start up" più affermata). Il criterio è insomma stimolare il meglio che si ha in sé. Al prof. Manni piacerebbe che tutte le scuole di Lecce si aprissero di pomeriggio per consentire ai ragazzi dai 6 ai 19 anni di coltivare le proprie passioni, e senza i professori. Per allontanarli dal nulla. Per toglierli dalle strade. "Cosa c'è di più bello di un 17enne che insegna chitarra a un compagno più piccolo?". E non solo le scuole di Lecce. E se dovesse vincere il milione di dollari (accidenti) del premio, medita di realizzare il sogno "non si è mai troppo giovani per musica, sport, scienza, lingue". Cose bellissime, par di sentire una voce dal fondo del corridoio, ma chi porta a termine i programmi, e i soldi, e i tagli eccetera eccetera? Dobbiamo deciderci tra la voce dal fondo del corridoio e le voci che ci dicono, sÌ, va bene, ma facciamola finita con lo "sconfittismo", col "perditismo", col "non si può". Siate folli, siate affamati: vero prof. Manni? Codice abbonamento: 068391 TUTTI COL PIIllOrF - Tanti aneddoti circondano ormai il prof. Manni, 56 anni, di Racale. Il film che ama di più è "L'attimo fuggente", quello nel quale il povero Robin Williams stracciava le pagine noiose dei libri, saltava sui banchi ed era un "capitano mio capitano" tanto popolare fra i suoi ragazzi quanto indigesto ai dirigenti scolastici. Arriva a scuola (sempre Manni) in bicicletta. Non era un secchione negli studi (si è laureato con 98). E' una sorta di missionario per la pace, la tolleranza, la natura. E chissà quanto il prezzo del successo gli farà pagare il prezzo di ciò che noi giornali ci inventeremo su di lui. Non è un'invenzione invece il suo concetto di scuola, quello che gli ha fatto guadagnare la segnalazione (lui sospetta da parte proprio di qualcuno dei suoi alunni). Scarso appiattimento sui programmi tradizionali. Capacità di supplire con lo spirito di iniziativa ai problemi della scuola (non la sua, ma tutte): cioè lo spirito per il quale gli italiani sono sempre stati ammirati nel mondo (esclusi quelli di oggi, seduti e rassegnati). Soprattutto, massimo disprezzo per l'insegnamento passivo, quello tutto "voi studiate e io vi interrogo". Stimolo invece allo spirito critico dei ragazzi, parliamo insieme di come fare meglio le cose (magari non con le occupazioni). E altrettanto stimolo allo spirito crea- tivo. Non meniamocela tanto: sono cose che si dicono in tutti i convegni, molto più di quanto non si facciano in tutte le scuole. Il prof. Manni, no. Crea nella Galilei-Costa un incubatore, specie di sala parto di iniziative. E se il lavoro che non c'è è l'incubo futuro, allora lui fa nascere con i ragazzi 22 "start up", aziendine allivello iniziale. E una cooperativa per sostenerle, la "Arianoa" (aria nuova in dialetto). Autoimprenditorialità, in un mondo in cui si dovrà essere intraprenditori, imprenditori di se stessi. Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 44 Quotidiano Data Pagina Foglio COLONNA (CISL) Dirigenti scolastici, «La graduatoria non basta» 20-12-2014 12 1 ti. Soluzione, questa, che per i sindacati rappresenta una soluzione che soddisfa solo in minima parte. Il braccio di ferro continua. Ritaglio Scuola: testate nazionali Codice abbonamento: 068391 NAPOLI. «La pubblicazione della graduatoria non basta. IlO 1 dirigenti, per i quali il Ministero dell 'Economia ha dato l'autorizzazione, devono essere ImmeSSI m ruolo in Campania. Le scuole hanno bisogno di un governo pieno: le reggenze, nonostante l'abnegazione e l'impegno degli interessati, non bastano per realizzare una gestione delle attività all'altezza delle sfide cui è chiamato il mondo dell'istruzione». Così Rosanna Colonna (nellafoto), segretario generale della Cisl Scuola Campania, al termine della manifestazione tenuta oggi a Roma da Cgil, Cisl, Uil di categoria e Anp, al termine della quale una delegazione dei 4 sindacati (guidata dai campani Grillo per la Cgil, Ugliano per la Cisl, Cosentino per la Uil e Favero per l'Anp) e degli idonei è stata ricevuta dal vice capo di Gabinetto del Ministero dell'Istruzione Pinneri, che ha confermato il no del Miur all'immissione in ruolo immediata per non provocare danni agli alunni. La riunione si è conclusa con l'impegno di Pinneri di convocare in tempi brevissimi le organizzazioni sindacali. L'obiettivo del Ministero è di assegnare da subito le sedi agli idonei, e rinviare al prossimo anno scolastico l'ingresso materiale negli istitustampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 45 Quotidiano nSole9]{l mmrn Data Pagina Foglio 22-12-2014 15 1 fOI'mai.l10ne. I master Giornalisti .. eCOnOmICI Psicoterapia Specialisti delle vendite dinamica breve artirà dal13febbraio la quinta edizione del Master in giornalismo economico e informazione multimediale, realizzato dal Gruppo 24 Ore, con le competenze e la partecipazione dei giornalisti del quotidiano, di Radio24 e e del sito. flMaster è finalizzato a formare figure professionali con competenze innovative nel settòre dell'informazione economica, pubblica e digitale con una specializzazione distintiva su tutti i media. Sono in corso le selezioni per accedere al Master e sono disponibì/ì borse di studio che verranno assegnate ai candidati più meritevoli. Èpossibile inoltre usufruire di contributi e di finanziamenti agevolati. Per informazioni e programma: I Master full time Sales . management, organizzato Idalla Business school del Sole mastergiornalismo ilsole24ore.com/bs/sales Codice abbonamento: 068391 www.ilsole24ore.com/ 24 Ore in collaborazione con NewtonManagement Innovation,formeràfigure specializzate per l'area commerciale-vendite. Con inizio il 28 gennaio, il Master prevede una formazione di quattro mesi di lezioni full time in aula e quattro mesi di stage. nMaster si rivolge agiovani neo laureati interessati ai ruoli di sales account, consulente commerciale, promotore finanziario. La didattica in aula si arricchirà dellaformazione online, mediante piattaforma di e-Ieaming dedicata. Per la brochure e le prossime date di selezione:www.formazione. renderà il via il 17gennaio a Castelfranco e il 28 marzo a Milano il Master biennale di specializzazione in «Psicoterapia intensiva dinamica breve», organizzato da Spid-b, unica società in grado di fornire il servizio di psicoterapia dinamica breve sul territorio. Per iscriversi è necessaria una laurea in Psicologia o Medicina e una specializzazione in Psicoterapia. È possibile partecipare alla selezione per una borsa di studio (a copertura totale per il primo anno) per il Master che si svolgerà a Milano. Per partecipare bisogna inviare, entro il 28 febbraio, il proprio curriculum vitae e una lettera motivazionale a [email protected] Per informazioni si può contattare la segreteria al numero3313s64367 o scrivere a [email protected] Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 46 nSole9]{l Quotidiano mmrn Data Pagina Foglio 21-12-2014 19 1 /2 Divisi per tema, ospitano i Paesi che non hanno la possibilità di partecipare autonomamente Spazio alla creatività nei nove cluster Progettati da studenti e docenti del Politecnico e di altre università estere, i padiglioni saranno consegnati entro la fine di gennaio cadute occupazionali comprese. I Cluster avranno caratteristiche strutturali anche molto diverse tra loro (anche in base al numero di Paesi ospitatD, con superfici che vanno dai 2.500 mq del Cluster Isole, mare e cibo agli oltre 7.300 mq del Cluster dedicato al tema BioMediterraneo, che ospiterà ben 11 Paesi. All'interno, saranno organizzati in modo simile tra loro, con lo scopo di favorire la condivisione e il dialogo tra i Paesi ospitati all'interno di ciascun padiglione, attraverso la predisposizione diaree comuni che ospiteranno mercati, mostre, eventi e degustazioni dedicate agli specifici argomenti o fùiere alimentari. Non mancheranno le occasioni di coinvolgimento di soggetti privati, come il gruppo Illy che, in qualità di official coffee partner di Expo, cura il Cluster del Caffè, dove troverà spazio fra le altre cose anche una mostra fotografica conle immagini diSebastiao Salgado dedicate alle coltivazioni di caffè. Quanto allo stato di avanzamento dei cantieri, il cOrnnIissario Sala ha affermato venerdì scorso che a fine gennaio i Cluster saranno consegnati aiPaesi partecipanti, «in anticipo rispetto al previsto». ~: KPReD\lllONFR1'S'tRVA"iA 068391 l nuerà per i Paesi che ne faranno richiesta anche durante i sei mesi di Expo. Anche la progettazione degli spazi è frutto dello studio e della creatività dei giovani: il Politecnico di Milano ha organizzato nell'estate 2012 un workshop di tre settimane, invitando a Milano 129 studenti (di cui 68 stranierD, 43 professori (16 esterD e40 tutor che, guidati da docenti del Politecnico stesso, hanno dato vita a 27 idee progettuali, da cui sono stati selezionati i nove Cluster ora in fase di realizzazione. I ragazzi hanno lavorato sui temi prescelti a 360 gradi, spiega Sorlini, dalla storia del prodotto o della condizione geografica o climatica prescelta, alla sua mitologia, dai sistemi di lavorazione alle innovazioni tecnologiche sviluppate da ciascun Paese, fmo al significato economico di quel tema per i Paesi ospitati, ri- Codice abbonamento: i Giovanna Mancini Sono nove in tutto, dedicati ciascuno a un tema diverso e pensati per ospitare alloro interno i Paesi che non hanno la possibilità di partecipare aExpo con un proprio padiglione. I Cluster sono padiglioni dal nome un po' sibillino ma dalle caratteristiche particolarmente innovative e sperimentali. Per la prima volta nella storia delle esposizioni universali, infatti, nel 2015 a Milano i Paesi che non hanno un proprio padiglione saranno raggruppati non per area geografica, ma per identità tematiche e filiere alimentari: Riso, Cacao, Caffè, Frutta e legumi, Spezie, Cereali e tuberi, Bio-Mediterraneo, Isole mare e cibo, Zone aride. La partecipazione è subordinata a criteri internazionali stabiliti dai comitati di controllo. Non solo: l'intera progettazione, dallo sviluppo dei temi alla loro presentazione, è stata affidata, sempre sotto lasupervisione e la consulenza di Expo spa, a un Comitato scientifico nato nell' ottobre 2012 e composto dal Comune di Milano e i sette atenei della città, oltre a quelli di Venezia e Napoli. Sono stati i docenti e gli allievi delle università a sviluppare i temi dei Cluster e illoro sostegno, spiega la coordinatrice del comitato Claudia Sorlini, conti- Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 47 Quotidiano nSole9]{l mmrn Data Pagina Foglio 20-12-2014 27 1 mind. Nel 2013 la città del Santo ha richiamato 607mila turisti L'università più antica e l'Orto delle meraviglie el2013, la città del Santo ha fatto registrare 607mila turisti (+ 7,3% sul 2012) per circa 1,2 milioni di presenze (+ 8,8%). E ciò, considerando solo il centro storico: la Provincia, nel suo complesso, ha superato quota 1,5 milioni di arrivi (+ 5,1%) per 4,6 milioni di presenze (+ 2,8%). L'industria dell'accoglienza è in crescita; ma rappresenta "solo" i19% degli arrivi e il 7% delle presenze in Veneto. Certo, Venezia e Verona fanno al parte del leone. Ma a Padova il ruolo di comprimaria, nel settore, sta un po' stretto, considerando il significativo patrimonio culturale e architettonico di quella che fu, nel Seicento "l'Atene d'Europa". 068391 famosa da Goethe, che le dedicò scritti e opere scientifiche; ma anche un platano orientale del 1680 con il fusto cavo, e un ginkgo del 1750 e una magnolia forse risalente al 1786. A queste specie si aggiungono, dal settembre 2014, le 1.300 del "Giardino delle Biodiversità", che vivono in ambienti omogenei per umidità e temperature; si simulano le condizioni climatiche dei biomi del pianeta: dagli ecosistemi tropicali ai temperati, ai desertici. Oltre al rapporto pianta-ambiente viene evidenziato anche quello pianta-uomo: un percorso specifico illustra l'utilizzo economico dei vegetali nei diversi ambiti storici e geografici. D'altra parte il Bo, l'ateneo patavino fondato nel 1222, conta diversi primati: per esempio, l'anfiteatro di anatomia, completato neh595 per volere di Girolamo Fabrici D'Acquapendente. È il primo esempio al mondo di struttura permanente creata per l'insegnamento attraverso la disseStudenti zione di cadaveri. È stato realizzato al Frequentano il Bo, fondato nel1222: oggi ha termine di un periodo di particolare splen82 corsi di laurea triennali e 81 magistrali dore per l'anatomia patavina: si pensi a Vesalio, o a Gabriele Falloppio. Attualmente, E poi, ora c'è l'Expo 2015: un'occasione il Bo conta 64mila studenti, 2.200 docenti, strepitosa per far conoscere al mondo le quasi 2.300 tecnici amministrativi, 12mila bellezze della città. Di qui l'impegno diPa- laureati all'anno, oltre 5mila borse di studova Promex con «Feed Your Mind», de- dio, 32 dipartimenti, oltre 2 milioni di libri clinazione di un progetto più vasto di pro- in 41 biblioteche, 82corsidilaurea triennamozione del territorio. Che presenta ca- le, 81 dilaurea magistrale, 8 dilaureaa ciclo ratteri di pregio. Ad esempio, l'Orto bota- unico, 65 master, 65 scuole di specializzanico. Istituito neh545 per la coltivazione di zione, e altro. piante officinali, è la più antica struttura E poi, Padova è la città dell'affresco, con universitaria del genere del globo. Infatti, il grande ciclo realizzato da Giotto alla è un bene tutelato dall'Unesco dal 1997 Cappella degli Scrovegni, capolavoro del(World Heritage LisO, perché, si legge la pittura europea del Trecento; del Prato nella motivazione, «è all'origine di tutti gli della Valle, superba piazza ovale con un orti botanici del mondo e rappresenta la doppio anello di statue; della basilica di culla della scienza». La sezione originale Sant'Antonio, ricolma di capolavori; del accoglie 3.500 specie diverse, una parte si- Caffè Pedrocchi, storico e difama internagnificativa del regno vegetale. Tra gli albe- zionale, e di tanto altro. ri storici dell'Orto, il più noto è una palma M.de',F, di San Pietro messa a dimora nel 1585 e resa RIPRODU?lONE: RISERVATA Codice abbonamento: (ç) Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 49 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Data Pagina I Foglio 22-12-2014 27 1 In ottobre il test di Medicina Prove preparate dalle università L'annuncio del nllnistero: «Rimangono la selezione e il numero chiuso» ' ROMA «ll test si deve fare, non può esserci il "liberi tutti", il todos caballeros», perché per diventare medico serve una «preselezione» ancora prima di entrare all'università. Perciò il sottosegretario all'Istruzione Davide Faraone parla di «preorientamento fin dalle scuole superiorÌ». E poi conferma: «ll test di medicina si farà anche quest'anno e sarà in ottobre»~ Insomma, tutto come prima. O quasi. Annunci, smentite, passi avanti e poi ritorni. Ma adesso per i futuri medici la strada da percorrere sembra segnata una volta per tutte. Il sottosegretario ci tiene a sottolineare che «in un periodo di transizione bisogna dare dei punti fermi» e il test di ammis- La vicenda I I • Il ministro dell' Istruzione Stefania Giannini aveva proposto l'abolizione dei quiz a risposta multipla per l'accesso a Medicina per introdurre un sistema di selezione diverso a partire già dal prossimo anno accademico sione alla facoltà di Medicina è uno di questi, che in molti aspettano da mesi. Basti pensare che alla scorsa prova d'ingresso in aprile parteciparono oltre 70mila candidati per lOmila posti. «Tutto resta uguale», dice Faraone. Qp.asi tutto in realtà. Perché !'intenzione del ministero è quella di affidare la preparazione alle prove di ammissione direttamente alle università: «Tre mesi di corso sui test affidati al pubblico e sottratti al privato - dice Faraone - , con domande più specializzate, legate a materie specifiche e meno generaliste, questo per rendere la selezione più oggettiva in modo da non lasciare spazio a ricorsÌ». E dal 2016 la prepara- zione comincerà prima, «bisogna creare un orientamento già dalle scuole superiori, negli ultimi anni, che si aggiunga al corso preparatorio per arrivare al test d'ingresso». Il numero chiuso? «Continuerà a esserci - giura Faraone - e di anno in anno si valuterà la situazione con il ministero della Salute». Una scelta appoggiata con favore dalla Crui, la conferenza dei Rettori, che da mesi al ministero chiede «una soluzione immediata» sulla questione delle modalità di ammissione al corso di Medicina (<<non possiamo lasciare nel limbo migliaia di studenti e di famiglie»), e ha sempre spinto per una selezione all'ingresso. I rettori hanno poi ipotizzato te- sti per la preparazione all'ammissione realizzati dalle università, da rendere disponibili a tutti, anche per combattere, dice il rettore di Tor Vergata Giuseppe Novelli, «quel mercato dei test che a noi non piace». Non cambia, per il 2015, neanche l'esame di maturità (<<non vogliamo destabilizzazioni durante l'anno scolastico») e Faraone conferma la presenza dei commissari esterni all'esame: «La mia linea è mantenerli anche in futuro, soprattutto pensando alle scuole private. Non si può lasciare che i membri delle commissioni siano tutti docenti interni». Claudia Voltattomi [email protected] '3 RIPRODUZ!OfJE RISERVATA I rettori La conferenza dei rettori: «Non possiamo lasciare nel limbo studenti e famiglie» Codice abbonamento: 068391 • Per Davide Faraone, sottosegretario all'Istruzione, il numero chiuso «continuerà a esserci e anno per anno si valuterà con il ministero della Salute» Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 50 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA LAFACOLTÀ «:Il\;Th;10BILE» CHE RINUNCIA AINNOVARE n alcuni Paesi, l'Università è stata ed, è motore d'innovazione: un motore capace di trasferire scienza e tecnologia alle imprese, contribuendo alla competitività del sistema. Basta pensare a ciò che rappresenta Stanford per la Silicon Valley, in California. Suscita perciò grande tristezza la resistenza opposta dall'Università di Genova al trasferimento della facoltà di Ingegneria nel Parco scientifico e tecnologico degli Erzelli. Genova, oggi, rappresenta bene qualità e difetti del «sistema Italia». Ha un tessuto industriale di solida tradizione e, da nove anni, ospita l'Istituto Italiano di Tecnologia (Iit), il miglior centro di ricerca italiano. Però la città ha anche un record negativo nella creazione di I startup. La presenza di Ingegneria nel Parco degli Erzelli, dove sono già insediate Ericsson, Siemens e dove sta per trasferirsi Esaote (diagnostica per immagini), era stata pensata proprio per creare questo fondamentale tessuto connettivo università-impresa, che tanto ha giovato ad altri Paesi. Ma il trasferimento non è ancora andato in porto e probabilmente non ci andrà mai. Un riepilogo della storia può aiutare a capire perché. Nel 2001 nasce Genova High Tech (Ght Spa), che raggruppa 60 imprenditori tecnologici. L'Università entra in scena nel 2007, quando viene firmato l'impegno formale a trasferire gli ingegneri nel nuovo distretto tecnologico. Ben presto però sorgono le complicazioni. Una volta è il parere dell'Autorità sui contratti pubblici. Un'altra, l'Agenzia per il Territorio che obbligherebbe l'Università a pagare il terreno a una cifra enormemente inferiore a quella richiesta da Ght. Un'altra ancora, i revisori dei Ritaglio Universita' conti accademici che danno l'altolà al rettore. Sembra la tela di Penelope. Risultato: a tutt'oggi nessuna decisione è stata presa, né dal vecchio rettore né dal nuovo, Paolo Comanducci. Il sospetto è che si voglia perder tempo. I professori sono abbarbicati alla magnifica sede di Villa Cambiaso, intorno alla quale abitano e lavorano (negli studi privati) molti di loro. E però chiaro a tutti il rischio di una causa legale di Ght contro l'Università genovese per violazione dell'accordo del 2007. Forse qualcuno pensa che, tirando in lungo, potrebbero venir meno (per essere dirottati altrove) i finanziamenti pubblici, statali e regionali, legati al trasferimento dell'Università nel Parco scientifico: in totale, 125 milioni di euro. Giustificando cosÌ il «non possumus» dell'accademia. Se le cose stanno in questo modo, l'Università non fa certo una bella figura. CosÌ come non la fece quando tentò dJ bloccare la nascita dell'Iit. E dunque una buona notizia la prospettiva che sia proprio l'lit, già presente agli Erzelli con alcuni laboratori, ad ampliare la sua presenza nel Parco scientifico e a poter utilizzare una più consistente parte dei finanziamenti ministeriali. Edoardo Segantini ~l. @SegantiniE [email protected] iS) RIPRODUZIONE R\SERVAT A 068391 ,.Iil Foglio 22-12-2014 33 1 Codice abbonamento: Te"),' A (,'"\!"'N, .7~1 Data Pagina stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 51 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Data Pagina Foglio 20-12-2014 17 1 /2 Piccole università crescono Boom di immatricolazioni a Bergamo, Insubria e Liuc: premiati i servizi Le scelte degli studenti: più iscritti a Ingegneria, in calo Giurisprudenza rescono le piccole dell1nsubria Alberto Coen Pouniversità, quelle fuo- risini - si trovano didattica e ri Milano, forse più a servizi adeguati alle necessità misura di studente, e di tutti». A Bergamo exploit a resistono le grandi. Ingegneria, che ha registrato Piacciono sempre di più corsi un +47,3% di iscrizioni, e a Ecodi laurea scientifici come Inge- nomia, dove l'impennata è stagneria e sempre meno facoltà ta del 42,5%. Giurisprudenza, classiche come Giurispruden- invece, è calata dell'8,2%. Successo sinlile alla piccola za. A immatricolazioni non ancora concluse, sono questi i Liuc. l'università Cattaneo di primi dati che fotografano il Castellanza (Varese): gli immamondo universitario lombardo tricolati sono cresciuti del di quest'anno, il più numeroso 24,6%, soprattutto al corso di d'Italia con i suoi 13 atenei e i laurea triennale in Ingegneria, suoi 252.651 studenti iscritti, il nonostante i numeri esigui (95 15% di tutta Italia (dati del mini- iscritti ma +62,5%). «Ogni anno stero dell1struzione per l'anno organizziamo tante nuove attività - prova a spiegare Micheaccademico 2013/2014). Nelle università di Bergamo le Graglia, presidente Liuc e dell'Insubria (con sede a Vare- ma certamente conta la buona se e Como) gli incrementi più opinione che si fa di noi chi ci alti: rispetto allo scorso anno, conosce». Stabili il giovane ate-· le immatricolazioni sono cre- neo di BreScia, nato nell'82, e la sciute del 26 e del 28;1%. «Qui più antica università lombarda, da noi - racconta il rettore , quella di Pavia. In entrambe cresce Ingegneria e crolla Giu- 4P In alcuni atenei lombardi, soprattutto piccoli. quest'anno gli immatricolati sono cresciuti: a Bergamo del 26%, all'lnsubria (Varese e Como) del © RIPRODUZIONE RISERVATA milaneSI, Statale (- 2,99%), Bicocca (+2%) e Politecnico (-0,9%) -_._---- 4P Numeri sempre più alti a Ingegneria: +47% di matricole a Bergamo, +62% a Castellanza, +9% a Brescia, +13% a Pavia. Piccole università crescono ~,- ~ j "" lu : t ~ ~n",' p;rl;'" ----- 4P Resistono, invece, le grandi università Ritaglio Universita' Isabella Fantigrossi 068391 4P In tutta la Lombardia esistono 13 università. Durante lo scorso anno accademico gli studenti iscritti erano 252.651, il 15% di tutta Italia (dati Miur) ----- 4P Tra i corsi di laurea, sempre più in crisi Giurisprudenza: è calata dell'8%a Bergamo, del 21 % a Brescia, del 25%a Pavia ro a programmato». Bene l'area umanistica (Lettere +12%, Filosofia +11%, Beni culturali + 19%), e poi Scienze geologiche (+36%) e Scienze e tecnologie per la conservazione dei beni culturali (+32%). Calano Matematica (-5%), Storia ( -10%) e Scienze politiche (-3%). Stazionari i numeri del Politecnico (-0,9%), in leggero aumento quelli della Bicocca (+2,1%), soprattutto nei corsi di area scientifica (Fisica, +35%), e quelli della Cattolica (+3,2% tra triennali e specialistiche delle sedi di Milano, Brescia e Cremona). Piacciono soprattutto i corsi di laurea magistrali a Milano (che passano da 2.520 iscritti al primo anno nel 2013 a 2.743 di oggi) e le triennali di Cremona e Brescia, dove cresce soprattutto Matematica (842 nuovi iscritti). Codice abbonamento: Tredici atenei 28%, alla Liuc di Castellanza (Varese) del 24,6% risprudenza: a Brescia +9% e -21%; a Pavia +13% degli iscritti a un primo anno della facoltà di Ingegneria e -25% degli immatricolati a Giurisprudenza. «La crisi di questo corso di laurea è generalizzata - dice il rettorè pavese Fabio Rugge -. La colpa è della situazione del mercato del lavoro. Ma nel complesso la nostra tenuta è significativa e ci fa capire che, nella scelta dell'università, i centri urbani più piccoli e a misura di studente risultano attrattivi. A Pavia, poi, contiamo anche sulla rete dei collegi». 1 granOl ateneI muanesI, rnvece, resistono di fronte alla riduzione delle immatricolazioni in Italia. La Statale ha registrato un calo del 2,99% ma «il dato - fanno sapere dall'università di via Festa del Perdono - si spiega con la trasformazione di 15 corsi di laurea passati quest'anno da accesso libe- stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 52 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Data Pagina Foglio 20-12-2014 17 2/2 «Vince l'offerta diversificata» Paleari: tanti corsi su misura I l boom delle piccole? Secondo Stefano Pale ari, rettore dell'ateneo di Bergamo e presidente della Cmi (la conferenza che riunisce i rettori italiani), si spiega con il successo di tutte le università lombarde: «Negli ultimi cinque anni la Lombardia è stata una delle poche regioni che ha accresciuto i suoi studenti a differenza del resto d'Italia». In che modo? «Perché ha un'offerta diversificata con atenei pubblici, privatL piccoli, grandi, giovani e vecchi; garantisce ovunque corsi di laurea in lingua e la possibilità di andare all'estero; e ha contatti buoni con il mondo del lavoro». È chiaro, quindiè il pensiero di Paleari - che l'exploit si percepisce di più negli atenei con numeri più piccoli. Le prossime sfide? «Tutte le nostre università devono essere sempre più attrattive, per conquistare studenti stranieri e cercare di non perdere gli italiani». La strada da intraprendere è quella di una maggiore autonomia: «Gli atenei hanno gli stessi vincoli della pubblica amministrazione, questo significa che non possiamo spendere per arredi o contratti nuovi. Così, però, non possiamo essere competitivi». A Bergamo, intanto, Paleari conferma la volontà di arrivare a 20 mila iscritti entro il 2020: «Per riuscirci, nei prossimi anni investiremo 25 milioni di euro in residenze universitarie e per l'ampliamento dei nostri campus». Chiè • Stefano Paleari, 49 anni, dal 2009 è rettore dell'Università di Bergamo. Dal 2013 è presidente della Conferenza dei rettori llnostro prossimo obiettivo? Attrarre sempre più studenti stranieri Per essere competitivi occorre rafforzare 1'autonomia delle nostre J.Fan. scelte Rettori Dall'alto: Fabio Rugge, 63 anni, dal 2013 rettore dell'Università di Pavia (foto Milanil,e Alberto eoen Porisini, 53 anni, dal 2012 rettore l1ell'ateneo l1ell'lnsubria (a destra, una lezione) Codice abbonamento: 068391 © R!PRODUZIONE RISERVATA Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 53 Settimanale Data Corrie.onomia Pagina Foglio 22-12-2014 18 1 Tendenze Maria Luisa Frisa (docente di Design della moda allo luav di Venezia): «II creativo solitario non esiste più, serve un network internazionale» E nel settore si fanno più vicini i ruoli di stilisti e manager Dal caso Burberry, con il designer Bailey divenuto ceo, al ribaltone Gucci on la curiosità educata che si riserva alle bizzarrie, il mondo della moda aveva accolto, il 20 febbraio scorso, l'annuncio che Christopher Bailey, il direttore creativo di Burberry, era stato nominato Ceo in sostituzione di Angela Ahrendts passata alla Appie. Bailey, di origine italiana, era considerato il ragazzo dal tocco magico, che aveva reso attuale lo stile di questo brand centenario, ma il nuovo ruolo richiedeva competenze C e visioni strategiche che in genere non appartengono al bagaglio professionale di un creativo. In realtà quella che era stata giudicata, un po' superficialmente, come una scelta senza alternative immediate possibili, è la dimostrazione di tm cambiamento dei ruoli, che influenzerà profondamente il mondo del lusso e della moda, cristallizzato intorno ai ruoli tradizionali e centrato su quello dello stilista. Basta pensare che nelle scuole quasi ogni iscritto immagina per sé un futuro di stilista che crea nello ~pazio privilegiato dell'atelier. E questa suddivisione rigida dei ruoli ad avere generato una crisi delle vecchie professioni, come potrebbe essere definita anche quella dell'architetto, che vedono da una parte le star e dall'altra figure di mezzo, tipo i teCIùci che espletano una serie di funzioni. Anche per questo Maria Luisa Frisa, direttore del corso di laurea in Design della moda dell'liniversità Iuav di Venezia, non parla più di stilista ma di fashion designer. «Cna professione complessa e allargata, che riassume competenze diverse e la capacità di stabilire un net working internazionale, che è quanto di più lontano si possa immaginare dal lavoro solitario di un creativo». L'impegno stesso del direttore creativo è andalo cambiando fino ad assumere caratteristiche che si potrebbero paragonare a quelle di un allenatore di calcio al quale si chiede di costruire la squadra, oggi allargata anche ai designer di accessori, del children wear, dell'arredo. Di decidere la tattica del gioco, distribuire i ruoli, tenere il rapporto con il Ceo e i proprietari. Ma anche fondere l'heritage del marcillo con la contemporaneità. In parallelo è andata assumendo caratteristiche diverse anche la figura dell'amuùnistratore delegato, che pone confini ben precisi alle scelte strategiche, come la politica di retail. le aperture e le chiusure delle boutique con la scelta di location ora più ampie e prestigiose. Ma anche le caratteristiche di immagine e la personalità di fondo del marchio. Si può spiegare così il cambio al vertice di Gucci, di proprietà del gruppo Kering come Bottega Veneta, il sofisticata natura del marchio. I! complicato mosaico Gucci si è potuto comporre quando Bizzarri ha identificato il nuovo ceo di Bottega, diventando quindi amministratore delegato della società della doppia G in sostituzione di Patrizio Di Marco. Sarà suo compito indicare, in sostituzione di Frida Giannini, il nuovo direttore creativo al quale spetterà il difficile compito di ridefinire l'iconicità del brando :'>.'ell'industria creativa, con la sua progettazione dell'immateriale, le professioni andranno dunque assumendo caratteristiche che non sono codificate e che ampliano i capi di influenza. Un ceo, sostiene Maria Luisa Frisa, «dovrebbe muoversi come il curatore di una mostra. Non sono sue le opere che espone, cui ceo Marco Bizzarri con il ma il risultato finale è comundesigner Tomas Maier è arte- que opera sua~~. GIUSIFERRÉ fice di un successo senza pre© RfPRODUZIONE RISERVATA cedenti. ottenuto esaltando la Codice abbonamento: 068391 _ _ _'''\\'l')',1T\l\ Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 54 Quotidiano Data Pagina Foglio 22-12-2014 7 1 GENOVA «MA IO RESTO ALL'IIT QUI CI SONO OT~IME OPPORTUNITA» L'ULTIMA affermazione di Silvia Vignolini, nell'intervista qui a fianco, andrebbe corretta con un quasi. Da Cambridge quasi nessuno sceglie di venire in Italia. Qualcuno c'è. Dopo una brillante laurea in ingegneria elettronica e un dottorato al Politecnico di Milano, Mario Caironi aveva conquistato un posto da ricercatore - a tempo indeterminato - all'Università di Cambridge. Ma ha rinunciato ad una brillante carriera per tornare in Italia a lavo rare all'Iit. Mario Caironi Mai avuto rimpianti? «Nessuno. L'Iit mi ha dato un' ottima opportunità. Sono tornato in Italia perché la qualità del lavoro che mi veniva offerto era alta, non perché avessi particolare nostalgia del mio Paese». Lei è uno dei vincitori del bando Erc: tornerà all'estero con quei soldi? «No, rimarrò all'Iit dove continuerò e porterò a termine illavoro che ho già cominciato, e che consiste nell'aumentare la velocità di circuiti elettrici in plastica». Circuiti in plastica? «Sì. La tecnologia esiste già, si tratta in estrema sintesi della stampa (con stampanti tridimensionali, ndr.) di circuiti fatti con una plastica speciale che ha proprietà elettroniche. Ma è una tecnologia che sconta due tipi di problemi. Il primo è legato al materiale, che non è efficace come il silicio, il secondo è legato alle tecniche di stampa, che possono essere migliorate. La mia ricerca punta a risolvere entrambi i problemi». Codice abbonamento: 068391 F.MAR. Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 55 Settimanale 21-12-2014 31 1 Data Pagina Foglio MEM()RANDtJM di Roberto Napoletano Il campus di Chieti e la scintilla dell'altro Abruzzo visita al campus universitario di Salerno, pezzi del Sud di dentro che, fra mille difficoltà e qualche perché padre Bruno Forte, molto più di un contraddizione, hanno saputo scegliere la strada teologo eArcivescovo di Chieti-Vasto, nostro dell'innovazione e provano ogni giorno a collegare il editorialista, ci teneva tanto, èda mesi che mi talento giovanile e laforza nascosta dei territori con il chiede di venire a raccontare Viaggio in Italia, ma mondo e le durezze della sfida globale. soprattutto vuole che veda con i miei occhi che cosa è Parla Raoul Saggini, direttore della scuola di fisiatria l'università: questo campus in ordine e pieno di verde, dell'università di Chieti, un invito onorato del Re di popolato da trentamila studenti di ogni nazionalità, che Giordania per metteme su una simile in Medio Oriente, esporta cervelli in mezzo mondo e si snoda in un e dice qualcosa che mi colpisce: «Non crede che territorio che lambisce tre regioni, attraversa '7'isola dovremmo ripartire dall'ossatura dello Stato e dall'etica felice" della Fiat, ilDucato della Sevel nella Val di dell'impegno? Non crede che l'imperativo sia quello di Sangro, convive appagato con il rombo della Honda di tornare ad avere uno Stato, magistratura e pubblica Atessa e la pasta di grano duro di Fara San Martino dei sicurezza, forti e dignitosi che ci facciano sentire tutti De Cecco, una delle più antiche e blasonate famiglie di orgogliosi di essere italiani?». Rispondo di getto: giudici pastai italiani, dei Cocco, della Delverde e di tanti altri. eforze dell'ordine sono in prima linea come non mai, il Mi piace incontrare Bruno Forte, pastore di anime, a problema è la macchina dello Stato, servono cura casa sua, mi piace toccare con mano quanto èforte, dimagrante, digitalizzazione e uomini nuovi, ma vero, il suo rapporto, con donne e uomini, giovani e servono soprattutto uomini capaci e motivati, anziani e meno giovani, di questa terra, gli sguardi e le mani di un giovani, la ricostruzione prima morale poi economica altro pezzo di quel Sud di dentro, a volte del Paese parte da qui. sbrigativamente considerato minore, che ha invece La buona reputazione, messa a dura prova da una saputo fare molto meglio delle nostre aree serie impressionante di scandali, malaffare e metropolitane piene di storia, disservizi e criminalità, criminalità, e la riduzione del tasso di angheria non ha mai smarrito il valore antico della comunità, e pubblico nei confronti di imprese e cittadini, sono il mette insieme a modo suo saperi ed economia, testa e capitale da ricostituire infretta: serve molto altro per braccia, religione e cultura. ripartire e dare speranza a chi non si arrende in mezzo Mi ricordano la testimonianza di un preSide di alle macerie, ma questa è la scintilla necessaria perché i facoltà: «Con le sue Quaestiones quodlibetales, tanti che fanno ogni giorno il loro dovere, e molto di più, domande su ciò che piace, padre Bruno ha fatto contro tutto e tutti, si ritrovino d'incanto e riprendano a incontrare università e città, anzi il campus e l'altro far correre la fiducia in questo Paese. Si può ancora fare, Abruzzo». Lo guardo e mi viene in mente quando, ormai bisogna uscire da populismi e semplicismi, soprattutto quasi trent'anni fa, sentivo la voce di Pasquale Nonno, bisogna crederci. Ci soccorre, padre Bruno, come direttore del «Mattino» di Napoli, in riunione di sempre: «Crediamo troppo poco in noi stessi e dobbiamo redazione: qui ci vuole un pezzo di Bruno Forte, solo lui tutti sporcarci le mani». Si ferma un attimo, alza gli può aiutarci a capire e può parlare al cuore e all'anima occhi al cielo, e cambia vocabolario, scandendo bene le dei lettori. Padre Bruno, i ragazzi di Chieti, il campus, il parole: «El que ama se compromete hasta el final». La rettore Carmine Di flio (<<Siamo la casa dell'altro frase è dell'America Latina e si traduce così: «Chi ama Abruzzo, ma richiamiamo studenti anche da Lazio e s'impegna fino in fondo». Lascio Chieti rinfrancato, la Puglia, una parte dall'estero, una colonia da Israele») e strada per ritornare a camminare nel mondo a testa un certo modo di fare garbato e concreto, fatto di piccoli alta c'è, guai a non volerla percorrere fino in fondo. gesti: mi era successo di provare sensazioni simili in [email protected] S ono arrivato a Chieti mercoledì pomeriggio 1<1 RIPRODl:Z~ONE R1SER VATA Ilomcnica ~lJll Codice abbonamento: 068391 "":1<J Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 56 Quotidiano Data Pagina Foglio APPLAUSi PER lA 21-12-2014 13 1 MAGlSTRALIS DEllA SENATRICE A VITA CATTANEO «L'ULTIMA PAROLA ALLA POLITICA? NO, DEVE ESSERE QUELLA GIUSTA» Codice abbonamento: 068391 «L'AVREI baciata», «che donna», «discorso dannosi, anzi, salverebbero l'agricoltura, «e favoloso». Di fronte alla lectio magistralis poi non mi è chiaro perché è vietato coltivarli se poi li importiamo». Legge 40, quella sulla della scienziata e senatrice a vita Elena Cattaneo, anche i professori universitari, tra cui procreazione assistita, una «legge assurda -la molti togati, mettono da parte il linguaggio bolla la senatrice - di cui mi vergogno». Sul accademico e si lasciano andare all' emozione. suo campo principale di studi ricorda la battaScroscio di applausi e standing ovation. D'alglia contro il governo Berlusconi nel 2009: tronde Cattaneo, ora nella doppia veste di po«L'esecutivo non poteva dire no alle staminalitico e ricercatore, manda un messaggio che li embrionali. Così si lede la libertà dello non può lasciare indifferente una platea uni- Elena Cattaneo scienziato. Abbiamo fatto ricorso. E lo faremversitaria: «Mi si dice che l'ultima parola mo con tutti i governi». Cattaneo ricorda poi spetta alla politica - premette la professoressa, esperta di la "vittoria" per l'eliminazione dell'emendamento della staminali -ma penso che come scienziati dobbiamo lavorare Legge di Stabilità che penalizzava i giovani ricercatori. perché l'ultima parola sia quella giusta. Lo scienziato ha un «Le scienza deve essere audace, responsabile, pubblica, ruolo pubblico, ed è quello di contrastare chi smantella lare- verificabile, di tutti» racconta dal palco dell'Albergo dei Poaltà». veri. Alle sue spalle compare la foto di un deserto: «GuardanGli esempi pratici li fa scorrere alle sue spalle, corredati da do questa immagine si può pensare di aver sbagliato strada, immagini e frasi: staminali embrionali, legge 40, Ogm. «Ci è perché non c'è nessuno. Oppure pensare di essere arrivati piaciuto molto -si commenta qua e là in sala -perché ha det- alla frontiera, là dove nessuno aveva mai osato andare. La to basta alla demagogia della politica in campo scientifico», scienza è questo. E mi mette i brividi». ha detto alla politica "giù le mani dalla scienza". E allora ecco E.PAG. gli Ogm che, sottolinea, non è mai stato provato che siano © RIPRODUZIONE RISERVATA Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 57 Quotidiano Data Pagina Foglio PERERZELLI spuntano altri 15 milioni di euro. Soldi che, nel caso l'Università decidesse di trasferirsi sull'ormai famosa collina di Erzelli, la Regione si impegna a mettere da parte, riportando la cifra totale a quella iniziale. Perché nell'infinita storia del trasferimento di Ingegneria nella cittadella (che forse verrà) dell'high-tech, la Regione qualche giorno fa aveva deciso di scrivere al Mise (Ministero per lo sviluppo economico), "proprietario" dei 15 milioni destinati ad Erzelli, per chiedere il via libera a spostare i soldi dall'Università all'Iit. Quei 15 milioni, se non usati subito, si perdono. Quindi, questo il ragionamento della Regione, dirottiamoli su chi davvero vuole andare lassù, e cioè l'Istituto italiano di tecnologia. Che in questo modo - con 300 ricercatori - potrà occupare non un piano ma quattro di una delle due torri. A questo punto, però, nella conta dei soldi per l'ipotetico trasferimento di Ingegneria venivano a mancare 15 milioni di euro. E allora ecco spuntare una lettera-proposta della Regione che si impegna, nel caso in cui l'Università andasse ad Erzelli, a mettere a disposizione altri 15 milioni. Da dove arrivano? La proposta del governatore Claudio Burlando è di inserirli nella programmazione dei fondi Fas 2014-2020: in questo modo non si perdono i fondi già stanziatimasi dà comunque all'università la possibilità di trasferirsi. Ieri la lettera con la proposta, firmata da Comune e Regione e che dovrà essere inviata al Mise, è passata al vaglio del Cda d'ateneo convocato ad hoc su Erzelli. Il risultato? «Abbiamo riformulato alcuni passaggi spiega un consigliere - perché sia più cristallino l'impegno della Regione su quei fondi». La proposta non viene rifiutata, insomma, ma riformulata per «avere più certezze, l'università deve tutelarsi». Ma la delibera uscita dal cda, assicurano i consiglieri, «è all'insegna della collaborazione con la Regione e nella sostanza conferma la lettera ricevuta». Ritaglio Universita' E.PAG. © RIPRODUZIONE RISERVATA stampa 068391 Rispuntano 15 milioni, ora l'ateneo "apre" agli Erzelli Intanto all'Iit, oltre ai 15 milioni "dirottati" che potrebbero arrivare, tirano un sospiro di sollievo. Per il 2015 si temevano infatti daRoma ulteriori tagli oltre a quelli di 5 milioni che da 5 anni abbassano a 95, da 100, la dotazione per l'Istituto. Rischio scongiurato. Non dovrebbero infatti esserci ulteriori sforbiciate e anzi, dovrebbe essere ridotto il taglio degli ultimi anni, fissando a 98 milioni di euro la dotazione per il 2015. Codice abbonamento: lA lETTERA 21-12-2014 13 1 ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 58 Quotidiano Data Pagina Foglio 21-12-2014 13 1 /2 STUDENTI FUORI CORSO, IL MIUR RIDUCE I FINANZIAMENTI. IL NUOVO RETTORE ESCLUDE L'AUMENTO DELLE TASSE Università, taglio da 3 milioni Comanducci: «Stop atutti i progetti. Dobbiamo recuperare iscritti, ma serve tempo» ELISABETTA PAGANI «LA SITUAZIONE è così critica che, come ripete il prorettore Giunchiglia, abbiamo ampi margini di miglioramento». Il rettore Paolo Comanducci stempera con una battuta che strappa un sorriso agli accademici il racconto dello stato di salute della "sua" Universi tà. Perla prima volta inaugura l'anno accademico e, davanti alla sala piena, dipinge un Ateneo che sta imparando a conoscere da dentro. Bilanci alla mano e nessun grillo per la testa. La cerimonia si svolge nell'aula magna dell'Albergo dei Poveri. Location quantomai simbolica. Perché la prima cosa che il neo rettore si è trovato costretto a fare è stato affossare il progetto di campus che lì prevedeva alloggi per 400 studenti. «L'area prevista per le residenze rimarrà vuota - ammette avremmo dovuto sostenere le spese per il prolungamento della concessione dell'immobile, ora di 50 anni, e non ci sono soldi». La spesa prevista dal suo predecessore Giacomo Deferrari, ieri in platea, era stata di 80/100 milioni di euro. Che non ci sono. «Non abbiamo le spalle così larghe» si rassegna il rettore, che conferma invece la ristrutturazione - si stimano 20 milioni - dell'ex Saiwa, che ospiterà Medicina e Scienze, a partire dal 2015. Le «colpe» sono molte, accusa Comanducci: «tagli applicati con miopia, l'Università trattata a livello legislativo come una qualunque istituzione pubblica». E poi l'ultima, nuova sforbicia- ta. IlF ondo di finanziamento ordinario (Ffo), il cuore delle entrate statali, periI 67% delle università italiane è stato rimpinguato mentre per Genova ridotto. Tre milioni in meno sul 2014. L'Ateneo passa dai 168,6 milioni che riceveva dal Miur a 165,5. Perché? Quest'anno (e con estremo ritardo visto che il ministero certifica ora i soldi a disposizione per il 2014) sono intervenuti alcuni criteri nuovi nell'assegnazione dei fondi, che tengono conto degli studenti in corso, dell'offerta formativa, della ricerca. E Genova ne esce con 3 milioni in meno. «Sui dottorati siamo andati bene -analizza Comanducci -su altri indicatori no. Gli studenti in corso sono troppo pochi. Dovremo analizzare i dati e vedere dove si può intervenire. Nonè un processo semplice». Come semplice non è richiamare nuovi studenti, viste le immatricolazioni in calo: «Stiamo rinnovando la didattica e dobbiamo diventare più aggressivi sull'orientamento». I fondi scarseggiano, tanto che l'Università nel 2015, annuncia il rettore, «toglierà un milione di euro ai progetti di ricerca di Ateneo» anche se ne metterà «uno in più sui dottorati». Un milione di euro in più è stato messo anche sulla manutenzione' uno dei punti cardine del programma di Comanducci. Un milione in più perché l'impegno c'è, ma i soldi non bastano: «Abbiamo ereditato problemi edilizi pesanti, non riusciamo a fare tutto quello che vorremmo neanche sulla manutenzione». Come si incamereranno nuove risorse? Alzando le tasse agli studenti? Su questo punto il rettore è netto: «Si esclude un aumento delle tasse o del costo dei servizi per gli studenti». Ma l'Università di Genova non è solo problemi economici. E il cuore del di- scorso inaugurale del rettore, seguito dalla lectio magistralis della scienziata e senatrice Elena Cattaneo, è un appello molto applaudito all'orgoglio di chi fa parte del mondo accademico. Studenti, professori, tecnici-amministrativi. «L'Università - incalza - deve smettere di sentirsi un cane bastonato. Umiliazione e frustrazione sono troppo presenti. Capisco le cause ma deve rialzare la testa e guardare lontano. Ha molto da dare alla comunità, lo dico senza false modestie». Di fronte a «questa deprimente situazione serve un nuovo inizio» sorride. Migliorare la vita all'interno dell'Università, svelenendone il clima,eicontatti con l'esterno. «Dobbiamo diventare un hub dell'innovazione ligure. Le istituzioni devono essere più presenti. Siamo piccoli, se non facciamo sistema verremo spazzati via». Per rafforzare i rapporti con la città in Ateneo si sono inventati le lauree fuori dalle quattro mura universitarie: la prima è andata in scena al Museo di storia naturale, le prossime si attendono all'Ansaldo (Ingegneria) o in Prefettura (Giurisprudenza). E poi c'è anche "Uniespresso", il progetto della Commissione cultura&città per momenti di divulgazione scientifica in caffè e librerie. E ancora: da gennaio un ufficio che si occupi di welfare per il personale tecnico amministrativo (che lo ringrazia per la collaborazione). E infine la Notte bianca,che si terrà «in tardaprimavera fra piazza della Nunziata, via Balbi e la Darsena». © RIPRODUZIONE RISERVATA LARICETrA «11 Ritaglio Universita' Codice abbonamento: Il \. 068391 «Stiamo rinnovando la didattica e dobbiamo diventare plU aggressIVI sull'orientamento» e stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 59 Quotidiano Data Pagina Foglio 21-12-2014 13 2/2 I in meno dal Miur I fondi dati dal ministero non premiano Genova: si passa dai 168,6 milioni del 2013 ai 165,5 del 2014 II il costo medio di un prof Genova registra il dato più alto dopo L'Orientale di Napoli e Firenze. Il motivo: l'anzianità PAMBIANCHI Codice abbonamento: 068391 Il rettore Paolo Comanducci durante il discorso inaugurale Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 60 Quotidiano Pagina 22-12-2014 15 Foglio 1 /2 Data «Le vacanze servono a divertirsi» I presidi: niente compiti a Natale «/ nostri ragazzi più pressati dei coetanei francesi, tedeschi e inglesi» DanatBUa Bariletta ROMA COMPrrl li casa per le vacanze di Natale: at;gomento scottante che da sempre divide illsegtlanti, studenti e genitori E PPllre tra i presi. di si sta facendo strada lilla Iluova tendenza: «Le vaca.l1ze selVOllO a fart' nuove espt'ti en 7,(', a ricarìcarsi e !I lasciare le famieJie in trllnquillità)). Sono tanti i ragazzi d'un tempo, ormai con quaIche capello gl:jBio, che rìronlaJlO cOllle un incubo feste passa te sui lì bri e altri ch e, invece, il giorno prima del rientro tra i banchi chiedevano le versioni di latino egra:o ai secchioui. Oggi l'autonomia scolastica rende libero of';lli istituto di orientarsi mme meglio cH:dt' (!d è di qualche giorno fa l'esortazione del ministro Stemnia Gi:mnini che IHI detto ai ragazzi (<leggete, pensate e diverti· tevÌ>l. La nùÌnero uno di Viale Trastevere al 1111(1'ofoni di Skuola,net ammette di essere «all'antìca", (,PER ME le vacanze sono quei pe. riodi in cui gli studenti devono an'Ie tempo pe'I recuperare la Ii· tlesslOll e personale e lo svago ,~. sostj('lle ~. per tornare a scuola in farlIlae ben concentrali. L'esercizio ben stru ttura IO ser\' e pt'r man teneH' il filo rosso lIla senza (~'lrìCO el'- cessivo)). E, secondo un so ndae.,a: io di Sknola.Ilt't, su un campione di 1.000 stlldenri, fllmeno 6 lagallj su lO assicurano <Ii a\' ere 1111 libro da leggere per lencallze di Natale. lda Ianndlì, preside dell'istituto comprensivo Salvemini di Taranto, che quindi ospita elementari e medie - come abbiamo scritto ieri sul nostro giornale nella ciro colare d'augmi natalizi ai docenti li invita «;1 {lOU assegnare compiti al fine di fuI trflscom're ;11l('he agli al11l1l1i e alle famig)ie Ull periodo di tranquilli fu». . CHE COSA ne pensa Giorgjo Rembado, presidente elen' Associazione nazionale presidi? «Il ministro ha fatto un' inv ~si olle (li ramlX> rlsjX>flde ~ pel'Ché i' t'stt'ma agli or· gani della scllola, Forse è un illodo brillante pel' essere centralisti, ma sono i docenti d'istìtuto che hanno il dovere di conoscere la [ealti! clelle 8mHa scuole it,liiane e il con· t.esto sOCÌale in cui vive la popolazione scolastica, Inolu-e, ci 50no famiglie più clIltllffllizzale e altre menu E con queste valutazioni elevo fermarmi: la nostra Associazione,. infutti, non puo (lare ol'iemamenti ai presidi. Osservo solo, nel caso della diligente di T a11111 lo, che sCr1ven' una CÌ[COlale con nnvi to a non da re compiti è un 'iniziativa abbastallza eccezionale, sono aspetti da affi'ontare dm'an te la programmazione dell'aUiyità didattica'), In q;;ni caso, anche se per tutti gli flhmni avere dei compiti vuoi dire studiat-e a casa, il discorso per le superiori è diverso, perché per tIadiziolle siamo abituati a vedere i filBazzi seduti dietro la scrivania per lunghe ore" MA LA S,ENSAZIONE è che ormai si stia imponendo sempre di più il confronto con il resto d'E.umpa. (iN oi abbiflll10 ilI icro classico e internazionale ~ dice Sofia Gallo, preside del Galvani di Bologna a cui sono iscri tti 1. 700 studenti - e ho potuto osservare di rettamen te che ìlnostro SÌst('.!lla scolastico prevede uno studio casalingo moho l'iii pressante pe,I' i nostri ragazlj ti.· spetto ai loro coetanei fl'3n ces~ tedeschi e inglesi. Quindi sono d'acl'orcio con la diligente della PugJia, perché le vacanze hanJlo un nlOlo sociale e attettivo che non può esse.re disconosciuto: serVODO ~ fare amicizie, a fonosrere al[[i luoghi e il rical"icarsi in vista della seconda parte dell'anno, quella decisiva E poi noi abbiamo ìl trimestre" invieremo via web i voti entro il 28 e quindi le vac~llze SOIlO davvero un momento cii alleggerimellto 1)('1' le tàmiglie. ResIa il fatto che l'orientamento peI' queste decisioni dipende dal consiglio dì classe", Codice abbonamento: 068391 Gli studenti devono avere tempo di svagarsi, per rientrare in forma. No ai carichi eccessivi Ritaglio Stefania Giannini stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 61 Quotidiano Data Pagina Foglio Un libro per 6 su 10 L'indagine Dese Per Skuola.net, su un campione di 1000 studenti, almeno 6 ragazzi su 10 dicono di avere almeno un Libro da leggere per le vacanze. IL 35% dovrà leggere un libro, iL 18% ne avrà due e il 5% tre. C'è poi un 6% che dovrà tomare in classe con oltre 3 libri già letti l'Oese rivela che gli studenti italiani sono queLLi con più compiti il casa. Secondo l'organismo intemazionale, i quindicenni italiani trascorrono sui Libri fuori dall'orario scolastico una media di 9 ore a settimana contro quella Oe.se di 4,9 ore 22-12-2014 15 2/2 Quattro ore a settiman.a Secondo L'Dese sarebbero 4 le ore giuste di studio casalingo settimanale per consolidare tutto q u e LLo che si è appreso in classe durante Le Lezioni. Si potrebbe osservare che non è La quantità che fa La differenza. quanto La qualità <<Le vacanze senrono a divertrrsi» I presidi" niente compiti a Natale Codice abbonamento: 068391 «Inn.ITrirag=p1Ilpremmde,e'''1llne!france'CIlede<cj1lemR/g"" Ritaglio Stefania Giannini stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 62 Quotidiano nSole9]{l mmrn Data Pagina Foglio 20-12-2014 6 1 LA PROTESTA I dipendenti occupano i consigli provinciali e le sedi e i sindacati chiedono un incontro urgente al Governo Province, nessun taglio in busta fino al 2017 Due anni di mobilità e solo dopo stipendio ridotto e «disponibilità» per i 20mila dipendenti in soprannumero Davide Colombo ROMA n Governo prevede un percorso molto graduale per gestire la mobilità del personale in esubero delle province e delle città metropolitane: poco meno di 20mila dipendenti sui circa 44illilache attualmente hanno un contrattoatempoindeterminato. Una procedura soft e senza impatti sulle buste paga prima dell'aprile del 2017, quando i dipendenti in mobilità che ancora non fossero stati trasferiti ad altri enti potrebbero essere «collocati in disponibilità», come prevede 1'articol033 del dlgS16S!z00l, esubire un taglio del 20% sull'indennità base. Mentre per arrivare all'ipotesi estrema, quella dellicenziamento perché proprio non è stato trovato un ricollocamento adeguato, bisognerà arrivare all'aprile del 2019. Ma l'Esecutivo esclude che anche un solo dipendente possa essere licenziato. È questo il cronoprogramma previsto perla gestione della mobilità che verrà presentato ai sindacati e che, di fatto, rappresenta 1'attuazione della norma confermata nel maxi-emendamento alla Stabilità 2015 che taglia de150% e del 30% le dotazioni organiche di province ecittàmetropolitane. Tra l'altro, come si legge nell'intervista del sottosegretario Gianclaudio Bressa, i numeri reali in gioco sarebbero molto minori di 20mila: escludendo gli 8mila dei centri per l'impiego, si arriva a 12mila e di questi circa 3.5 00 hanno un'età media attorno ai sessant'anni. Risultato: 8.5 00 dipendenti (esclusi i dirigenti) da ricollocare. Si partirà il prossimo gennaio coni tagli degli organici e l'individuazione dei contingenti del personaI e, mentre entro aprile Regioni e Dipartimento Funzione pubblica individueranno i posti disponibili per assumere il personaIe in soprannumero delle ex province.Maattenzione:queipostisaranno disponibili solo inpar- te, restano infatti i vincoli del blocco del turn over e la precedenza ai vincitori di concorso. La procedura speciale prevista dalla legge Delrio si conclude a fine 20l6.Aquelpunto si aprirà il confronto con i sindacati per l'eventuale utilizzo dei contratti a tempoparzialedegliaddettiancorain mobilità (dirigenti e più anziani esclusi) e dal febbraio 2017, fatte leulterioriverifiche,sientranella procedura ordinaria prevista dal Testounicodelpubblicoimpiego per gli eventuali soprannumeri residui. I quali ultimi, solo da aprile di quell'anno, potranno davvero rischiare il taglio de120% della busta paga base ed entrare nella prospettiva del licenziamento per mancato ricollocamento che scatterebbe 24 mesi dopo. Fin qui il piano per la megamobilità nelle province, un percorso che, come detto, non riguarderà i circa 8mila dipendenti dei Centri perI' impiego, compresii1.200contrattistiatermineper i quali in Stabilità è prevista una dote di 60 milioni (via Fondo sociale europeo) da usare per i rinnovi che dovranno assicurare le Regioni per non far mancare personale coinvolto nella gestione del Garanzia giovani. Restano fuori dal processo i contrattisti a termine delle province impegnati su altri fronti: il Governo punta a una soluzione con il proroga termini di fme anno ma, come sempre, andrà risolto il nodo risorse eperilmomento ilministero dell'Economia non avrebbe acceso la luce verde. I sindacati ieri hanno chiesto unincontrourgenteconilGoverno e sostenuto le iniziative di protesta dei dipendenti che hanno occupato diversi Consigli e sedi istituzionali in tutt'Italia. La preoccupazione, la stessa dell'Upi, e che i super-tagli previsti alle province (l miliardo nel 2015 che sale a3 nel20l7)nonsiano compatibili con il piano di ricollocazione del personale e la contemporanea garanzia dei servizi prestati sui territori. I tagli previsti sul personale delle province e le spese -- -- RIDUZIONE 50% Totale nazionale città metropolitane RIDUZIONE 30% Personale 2013 Spese personale mln di euro 50.000 2.500 TOTALE 43.498 TOTALE 40.000 2.000 30.000 l.500 1.882,5 RIDUZIONE RIDUZIONE 19.339 l.OOO 10.000 862,4 068391 20.000 Codice abbonamento: 500 o Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 73 nSole9]{l Quotidiano mmrn Pagina 20-12-2014 11 Foglio 1 Data A riposo prima di 62 anni Pensioni anticipate senza penalità Maria Carla De Cesari Chi andrà in pensione anticipata, non avendo ancor2 compiuto 62 anni, non subirà penalizzazioni nell'importo della pensione anche se la dote contributiva comprende versamenti da riscatto, per esempio quello del corso di studi universitario. Il maxi emendamento alla legge di Stabilità al Senato conserva la misura inserita, in prima lettura alla Camera, sui trattamenti pensionistici per quanti hanno iniziato alavorare molto presto. Si tratta di coloroche,secondoirequisitiattuali, possono andare in pensione anticipata: gli uomini con42 anni e sei mesi, le donne con 41 e sei mesi di contributi. L'età standard per la pensione anticipata è stata fissata dalla legge Fornero (decreto legge 201/2011) a 62 anni, con la possibilità di ricevere il trattamentoprimama con unariduzione . Il taglio consiste nella misura dell'l% per ogni anno anticipato rispetto ai 62 e del 2% per ogni anno prima dei 60. Il disincentivo, però, è stato congelato fino al 31 dicembre 2017, ma solo per quei trattamentifruttodicontributidilavoro effettivo, includendo i periodi di astensione obbligatoria per maternità, per l'assolvimento degli obblighi di leva, per infortunio, per malattia, per cassa integrazione guadagni ordinaria, per donazione di sangue, i congedi parentali e quelli perle cure delle persone disabili. Ora con la legge di stabilità non ci sarà più penalizzazione per le pensioni «decorrenti da gennio 2015» con un'anzianità contributiva di 41 e sei mesi, per le donne, e 42 anni e sei mesi per gli uomini. Il requisito contributivo, per altro, è destinato a innalzarsi, dal 2016, quando con l'allungamento della speranza di vita, probabilmente, saranno necessari4l anni e dieci mesi per le donne e 42 anni e dieci mesi per gli uomini. Beninteso, le penalizzazioni sono cancellate, per ora, per le pensioni che saranno maturate fino al 31 di- cemDre 2017. Sull' entità delle pensioni c'è poi un altro emendamento, chiaro nella finalità: stabilire un tetto ai trattamenti che fino al3l dicembre 2011 sono calcolati con il sistema retributivo e dal 2012 sono determinati con il calcolo contributivo. Questi "spezzoni" contributivi non sono soggetti a un massimale quanto a contributi da versare, con la conseguenza che, per le retribuzioni molto alte, il pro rata calcolato con il contributivo determina un forte innalzamento degli assegni. Si tratta di un effetto perverso del contributivo che ora la legge di Stabilità cerca di sanare. Secondo la norma il trattamento non deve eccedere «quello che sarebbe stato liquidato con l'applicazione delle regole di calcolo vigenti prima» della riforma. La novità dovrebbe valere anche per le pensioni già in pagamento. Tuttavia, non è chiaro il calcolo proposto dal legislatore: si deve computare «l'anzianità contributiva necessaria per il conseguimento del diritto alla prestazione, integrata da quella eventualmente maturata fra la data di conseguimento del diritto e la data di decorrenza del primo periodo utile per la corresponsione della prestazione stessa». Si vedrà come l'Inps dovrà procedere al calcolo: l'istituto di previdenza ha formulato alcune ipotesi e si attendono le istruzioni del ministero del Lavoro. Altre due misure relative alle pensioni interessano l'organizzazione dell'istituto e l'aggiornamento degli archivi. DallO gennaio 2015, «al fine di razionalizzare e uniformare le procedure e i tempi di pagamento delle prestazioni previdenziali corrisposte dall'Inps, i trattamenti pensionistici», saranno pagati ilIO di ogni mese (o il giorno successivo in caso di festivo) gli assegni, le pensioni e le indennità di accompagnamento erogate agli invalidi civili e le rendite vitalizie dell'Inail. Infine, i medici dovranno inviare in via telematica i certificati di morte. fCRlPHOf)/;Z:ONf rmfRVATA P'ENSIONI ANTICIPAtE Nessuna penalità fino al31 dicembre 2017 per le pensioni anticipate prima dei 62anni di età, che comprendono anche contributi non da lavoro. Il requisito contributivo è attualmente fissato in 41 anni e sei mesi perledonnee42 anni e sei mesi per gli uomini 068391 TETTO Al CONTRIBUTIVO Èprevisto un tetto,per i Ritaglio Lavoro e previdenza Codice abbonamento: trattamenti che dal2012 sono calcolati, pro rata, con il contributivo, ma senza un massimale per il versamento dei contributi. Ciò comporta pensioni anche molto elevate. Il tetto è retroattivo stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 74 Quotidiano nSole9]{l mmrn Data Pagina Foglio 20-12-2014 11 1 Tfr, scelta azzardata che mina la previdenza k Con la possibilità concessa L'ANALISI ---~- Claudio Pinna ------- Una scelta azzardata che mina la previdenza a norma sul Tfr in busta paga rappresenta, per il sistema pensionistico, una disposizione in controtendenza rispetto alle riforme fatte dal 1992. Sino a ora, infatti, l'obiettivo delle norme che si sono succedute è stato principalmente quello di ridurre la copertura offerta dai programmi previdenziali pubblici e di incentivare lo sviluppo delle forme pensionistiche complementari. Il risultato del processo avrebbe dovuto garantire in ogni caso ai lavoratori una prestazione finale adeguata ed in linea con quella che in passato era erogata esclusivamente dall'Inps. I compromessi al ribasso hanno reso difficile il raggiungimento in tempi brevi della nuova struttura L'introduzione eccessivamente graduale del metodo contributivo ha mantenuto la spesa pensionistica pubblica a livelli ben più elevati rispetto a quelli medi dei Paesi U e. La definizione troppo finanziaria (e non previdenziale) delle forme pensionistiche complementari ha reso tali forme non così popolari tra i lavoratori (ed infatti solo uno su quattro alla fine ha deciso di aderire). Il processo però, e il suo approdo finale, risultava chiaro e il Tfr costituiva una risorsa fondamentale, da destinare preferibilmente verso i fondi pensione. L in busta paga, il sistema viene messo in discussione e soprattutto viene messo a forte rischio la possibilità per i lavoratori di giungere al pensionamento e di ricevere una copertura adeguata, che consenta anche, eventualmente, di anticipare la cessazione dal servizio. Il contesto economico difficile ha sicuramente influenzato la scelta del Governo. In diverse situazioni infatti l'opzione potrebbe essere valutata positivamente (anche se penalizzata sotto un profilo fiscale). Urge ora la nuova definizione della struttura complessiva che si intende dare al nostro sistema pensionistico. Una struttura da implementare con tempi certi, che determini alla fine un sistema sostenibile sotto il profilo finanziario e sotto quello sociale. Che garantisca cioè prestazioni complessive in linea con le esigenze dei lavoratori. A tal fine non si può non ripartire da una serie di punti fermi. L'Inps non potrà garantire tutto a tutti, ha già un disavanzo di oltre 20 miliardi di euro e per il futuro non è previsto niente di buono. Il metodo contributivo non garantisce l'equilibrio finanziario. Qualsiasi anticipazione delle prestazioni ha un impatto negativo sui saldi previdenziali e sulla sostenibilità del programma. Si deve quindi pensare a un sistema che come in tutti i paesi industrializzati sia basato su più pilastri. Con una integrazione seria tra pubblico e privato. li tutto accompagnato anche da una eventuale revisione dei benefici fiscali concessi, in linea con le prassi internazionali. Nel frattempo, ai lavoratori che ne hanno la possibilità non rimane altro che suggerire di «risparmiare, risparmiare, risparmiare». Ritaglio Lavoro e previdenza 068391 --- --- ai lavoratori di ricevere il Tfr Codice abbonamento: Claudio Pinna © RIPRODUZIONE. RISERVATA stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 75 Quotidiano nSole9]{l mmrn Data Pagina Foglio l Jobs Act, approvato dal Parlamento e le cui linee generali saranno tradotte in specifici interventi nei decreti attuativi, potrebbe comportare una vera svolta nel nostro mercato del lavoro. In sintesi e soffermandoci solo su alcuni aspetti, andiamo verso un sistema nel quale la risoluzione dei rapporti di lavoro non sarà più affidata ad accordi specifici, più o meno palesi, in base al potere contrattuale delle parti e allarilevanza politico-sociale della crisi aziendale (che così spesso condizionano giudici e amministratori), ma, piuttosto, a regole standardizzate e valide per tutti. Ad esempio, la concessione della cassa integrazione dipende ora da accordi locali tripartiti (sindacati, imprese e amministrazione pubblica) ed è concessa in deroga anche quando il rapporto di lavoro non è di fatto recuperabile. I difetti di questo sistema sono evidenti: eccesso di discrezionalità e disincentivi alla ricollocazione e alla riqualificazione professionale. La sostituzione progressiva della cassa integrazione con un sussidio di disoccupazione condizionato alla ricerca attiva di un nuovo lavoro corregge questi difetti e, nello stesso tempo, rende più equa l'assicurazione contro i rischi d'impiego. Sul versante dell'art. 18 si va, invece, verso un ridimensionamento del ruolo dei giudici, riconoscendo la piena legittimità dei licenziamenti per motivi economici. Q!.Iesta maggiore libertà di licenziamento sarà, però, compensata da un costo a carico dell'impresa commisurato all' anzianità di servizio. L'idea che le imprese corrispondano un'indennità monetaria a ogni lavoratore licenziato e che ciò escluda l'appellabilità al giudice contro una decisione economica di licenziamento, è il nucleo dello schema teorico elaborato da Blanchard e Tirole, a cui si ispira il codice semplificato del lavoro di Pietro !chino. Poiché i lavoratori sono particolarmente vulnerabili ai rischi d'impiego e la copertura di tali rischi è Ritaglio Lavoro e previdenza stampa f RIPRODUZIONE RISrRVATA 068391 di Paola Potesti o e Pietro Reichlin parzialmente a carico della fiscalità generale, il licenziamento ha un impatto sociale "esterno" all'impresa, ed è, quindi, opportuno che quest'ultima contribuisca ai costi della copertura assicurativa e della ricollocazione del lavoratore. Questa considerazione non è, però, sufficiente a determinare quale siala giusta misura dell'indennità fornita direttamente dall'impresa e apre la strada a diversi scenari possibili. Se l'indennità sarà troppo elevata, la nuova disciplina potrebbe ulteriormente ingessare il mercato del lavoro e le imprese potrebbero mascherare la motivazione economica invocando il motivo disciplinare. Nel caso opposto, il ricorso al motivo economico potrebbe mascherare un motivo disciplinare, ritenuto più rischioso dall'impresa, o anche tentare di occultare una reale discriminazione. Il possibile assai tenue confine tra licenziamenti economici e disciplinari amplia gli scenari possibili e non consente di annullare il ruolo dei giudici, ma la concreta scelta dell'indennità fornita direttamente dall'impresa sarà assai importante anche ai fini dell' obiettivo di un ridimensionamento di questo ruolo. La misura dell'indennità di licenziamento per motivi economici non avrà solo un impatto sul contenzioso giudiziario,ma anche sulla mobilità dei lavoratori più anziani e sulla più generale questione del dualismo generazionale del mercato del lavoro di cui si sta discutendo in questi giorni. Si è detto, in particolare, che la decisione di applicare le nuove regole ai soli nuovi assunti potrebbe creare discriminazioni a svantaggio dei giovani e ridurre la mobilità dei più anziani. Ma poiché l'indennità prevista dal modello di contratto a tutele crescenti dipende dall' anzianità di servizio, la mobilità (volontaria e involontaria) dei lavoratori anziani rimarrà più difficile, a motivo di un licenziamento più costoso, anche quando la riforma verrà estesa alla totalità dei lavoratori dipendenti. D'altra parte, offrire maggiori protezioni ai lavoratori anziani si giustifica con la difficoltà che incontrano costoro a ricollocarsi sul mercato e ad acquisire nuove competenze. Sarebbe comunque utile una valutazione attenta sull'impatto delle nuove norme insieme ad altri aspetti già esistenti del sistema di sicurezza sociale a vantaggio dei lavoratori più anziani (quali le opportunità di pensionamento anticipato, il Tfr, ecc.). Codice abbonamento: Il JobsAct , puoessere una vera svolta per l'occupazione 20-12-2014 14 1 ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 76 Quotidiano nSole9]{l mmrn Data Pagina Foglio 20-12-2014 23 1 Retribuzioni verso un nuovo minimo storico Codice abbonamento: 068391 Le retribuzioni contrattuali vanno verso un nuovo minimo storico nel 2014, attorno all'l,3% di variazione media annua, il minimo dall'inizio delle serie storiche nel 1982. Lo affermano i responsabili dell'indagine Istat con la diffusione dei dati di novembre: +0,1% su mese e +1,1% su anno. Confrontando l'andamento delle retribuzioni contrattuali dei dipendenti pubblici (che hanno subito il blocco dei rinnovi) con quello dell'inflazione, è possibile stimare che dal20l0 al20l3 sono stati persi oltre sei punti percentuali in termini di potered'acquisto:nel2014èattesounrecupero grazie alla bassa inflazione, dunque la perdita di potere di acquisto siridurrebbe acirca cinque punti. Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 77 Quotidiano nSole9]{l mmrn Data Pagina Foglio 20-12-2014 30 1 Le conseguenze dell'interpello Ricalcolabile il diritto al bonus assunzioni Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo conseguenza di questa interpretazione era che l'azienda non poteva tenere conto della trasformazione poiché al momento della trasformazione non era prevista». Da un altro punto di vista, poteva accadere che a fronte di un'assunzione di almeno 12 mesi, che però si interrompeva in modo imprevisto durante il periodo di prova, l'azienda poteva beneficiare comunque del bonus. Tuttavia, è questa la linea che emerge dal parere dei consulenti, nel contesto economico attuale è altamente proba.bile che un datore di lavoro "parta" con un contratto a ter- OH GliAI1AGNA La verifica a posteriori dell'i ncremento occupazionale «premia» chi conferma un contratto a termine di breve durata 068391 mine breve e poi eventualmente lo trasformi a tempo indeterminato. Opzione, questa, che secondo il calcolo "stimato" non darebbe diritto all'incentivo. Quale conseguenza dell'interpello, conclude la Fondazione studi, «le imprese potrallllo rifare tutti i calcoli e nei limiti della prescrizione richiedere anche gli arretrati». Per il futuro, invece, si può scegliere se richiedere l'agevolazione sin da subito con il pericolo però di doverlo restituire interamente se dalla verifica a posteriori emerge che non c'è stato incremento di Ula, oppure beneficiare del bonus solo a conclusione del periodo di osservazione e conferma del rispetto dei requisiti richiesti. Codice abbonamento: Calcolare l'incremento occupazionale sui numeri effettivi e non sulle previsioni, in diversi casi può rivelarsi più vantaggioso per le imprese. Questa la valutazione della Fondazione studi dei consulenti del lavoro che, con il parere numero 8, spiega gli effetti dell'interpello 34 del ministero del Lavoro. La fruizione di alcune tipologie di agevolazioni è legata al fatto che il datore di lavoro effettui delle nuove assunzioni e in questo modo determini un aumento del numero di dipendenti in forza presso l'azienda. In base a quanto stabilito da alcuni regolamenti europei, il calcolo degli occupati si basa sulle unità lavorative annue (Ula). In particolare, la verifica deve essere fatta confrontando il numero medio di Ula dell'anno precedente l'assunzione con il numero medio di Ula dell'anno seguente. Devono essere quindi presi in considerazione i dodici mesi prima e dopo l'assunzione e si deve fare riferimento alla situazione effettiva. Con l'interpello 34, il ministero del Lavoro conferma tale metodo. Secondo i consulenti, invece, l'Inps nella circolare 131/2013 riguardante il bonus per l'assunzione dei giovani introdotto dal decreto legge 76/2013, aveva stabilito che l'occupazione post assunzione dovesse essere stimata al momento del nuovo contratto. Ma in questo modo, viene spiegato nel parere della Fondazione studi «se al momento dell'assunzione agevolata era presenta un contratto a termine per 5 mesi, l'azienda ai fini del calcolo Ula doveva tenere conto solo dei 5 mesi anche se poi questo contratto a termine veniva trasformato anche a tempo indeterminato, creando occupazione stabile. La M. Pri. (t,' RIPR(.lDUZIOM RIS,EIWATA del destinatario, non riproducibile. Pag. 78 Quotidiano Data COBBIEBE DELLA SEBA Pagina Foglio 22-12-2014 13 1 Il sottosegretario Rughetti «I dipendenti delle Province? Decideranno le Regioni» «Ecco qua: siamo passati pri uffici e fare economia». Dopo i tagli subiti dalla legda chi definiva la riforma delle Province una farsa a chi ora ne ! ge di Stabilità? verifica con stupore gli effetti . «Non ci sono tagli, ci sono su 20 rulla persone. La riforma i mancati aumenti del Fondo sanitario. È diverso. n Lazio ha ric'è: va solo governata». Sottosegretario Angelo Ru- sparmiato 700 milioni con la ghetti (Funzione pubblica), le I centrale unica degli acquisti: si proteste segnalerebbero che può fare», Ma intanto l'aliquota delvi è sfuggita di mano. «L'equivoco che ha generato l'addizionale è raddoppiata. «Per l'ultimo anno. Poi il Laquesta agitazione nasce dal protagonismo dei territori, al- zio avrà completato il piano di cuni dei quali non collaborano rientro». Torniamo ai dipendenti. Le o addirittura strumentalizzano Regioni faranno le loro scelte la protesta», Le Regioni a guida leghista ma per questo ci vuole temche hanno già detto che non po. Per i dipendenti delle Province invece il biennio entro cui dovranno essere ricollocati scatta da gennaio. Funzione «Sì, per questo Regioni e Copubblica muni che si trovino buchi di Angelo organico da subito non potranRughetti, no fare più concorsi ma do47 anni vranno pescare tra i vincitori di concorso o nei 20 mila delle assumeranno il personale Province» . Assumeranno un vincitore delle Province? «Già, Ma il 2 gennaio ci sarà di concorso. Costa meno. «Ma ha meno esperienza. un decreto che imporrà alle Regioni di scegliere se acquisire Dipenderà dalle necessità». Che succede quando si le competenze delle Province e il relativo personale, o lasciarle esauriscono i due anni in cui i dipendenti mantengono il alle Province o ai Comuni», 100% dello stipendio? E se le delegano? «Ci sono altri due anni di «Dovranno fornire le risorse tempo per ricollocarsi con stiper gestirle». Quindi comunque il carico pendio all'8o%». E poi, nel caso in cui non ci economico è delle Regioni? «Esatto. Già oggi le Province fosse ricollocazione, escono? «Sì, ma in quattro anni molti svolgevano funzioni delegate saranno già (pre )pensionabili. dalle Regioni». :\1a per finanziarsi impone- E sulla ricollocazione abbianlo vano proprie tasse. c'è il ri- intenzione di impegnarci sul schio che le negioni ne im- territorio Regione per Regione perché nessuno vada a casa». pongano di proprie? «Le Hegioni hanno ampi Antonella Bac:caro margini per ristrutturare i proROMA ~ Ilpn'lllil:'rl>1I:'pm1ite lyuscdo1lcmadclLL"C' )~, o ,,',' 'l'' ,,, ''''"'",Ul,,",, ,",,,,,,uw,], ~,'u.o"",,", Codice abbonamento: 068391 f~l[!qO::U!,GtJ!:. Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 79 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Data 20-12-2014 Pagina 5 Foglio 1 «Scarso rendimento? Si torna in mano ai giudici» Il giuslavorista Dell'Aringa: così c'è il rischio che razienda faccia scelte discrezionali ROMA «Sì, ho letto. Il governo vuole escludere il reintegro per i licenziamenti legati allo scarso rendimento del lavoratore. Mi permetto di manifestare qualche dubbio». Carlo Dell'Aringa non è solo un deputato del Pd. Insegna Economia politica alla Cattolica di Milano, è stato tra gli estensori del «libro Bianco» che portò alla Legge Biagi, nel governo Letta ha fatto il sottosegretario al Lavoro, nel governo Monti era arrivato ad un passo dalla poltrona di ministro. Insomma, è uno dei nomi più illustri nel ristretto club dei giuslavoristi che in queste ore sezionano le notizie in arrivo dal fronte del Jobs act. Quali sono i suoi dubbi professore? «Tutto dipende da cosa si in- tende per scarso rendimento. Può essere oggettivo, cioè non dipendere dalla volontà della-o voratore ma dalle nuove mansioni che deve svolgere in caso di innovazioni organizzative o tecniche». Facciamo un esempio? «L'azienda compra un macchinario nuovo e naturalmente vuole che lo si faccia funzionare per bene. Ma il dipendente non ci riesce proprio, non basta nemmeno uno specifico corso di formazione. Se per scarso rendimento si intende questo già adesso la prassi e la giurisprudenza prevedono che possa dar luogo a un licenziamento di tipo economico. In sostanza non cambierebbe molto, si preciserebbe meglio una fattispecie già coltivata nella prassi». Ma per scarso rendimento si può intendere anche il poco impegno del lavoratore. «Ecco, il punto è questo. Se si fa riferimento allo scarso impegno ma anche alla cattiva volontà o alla negligenza del lavoratore, la modifica del governo diventa impropria. Qui il motivo non sarebbe più oggettivo ma soggettivo: insomma si rientra nel campo dei licenziamenti disciplinari che, anche con le nuove regole scritte dal governo Renzi, prevedono in alcuni casi il reintegro». Par di capire che il governo voglia intendere lo scarso rendimento in senso oggettivo. Insomma, lo scarso impegno non c'entrerebbe. «Me lo auguro, altrimenti si finirebbe per complicare le cose. Poi non ci si può lamentare se i giudici sbagliano». Ql.Iasi tutti i sindacati hanno protestato dopo l'incontro a Palazzo Chigi: solo linee generali, nessun dettaglio, la sensazione che i giochi siano già fatti. Da ex uomo di governo, hanno ragione loro? «Li capisco. Un atteggiamento del genere sarebbe giustificato solo se il governo non avesse le idee chiare su cosa fare. Ma non mi sembra questo il caso. La materia va discussa e affrontata davvero, altrimenti questi incontri rischiano di essere percepiti come una presa in giro». Da esperto, le pare possibile che le nuove regole sui licenziamenti valgano solo per i nuovi assunti mentre per tutti gli altri no? n problema dell'Italia non è anche la distinzione fra lavoratori giovani non garantiti e anziani più garantiti? «Se il mondo del lavoro si abituerà a queste nuove norme sarà inevitabile estenderle a tutti nel giro di qualche anno. Il doppio regime può reggere nella fase transitoria ma non può durare 10 o 15 anni». E secondo lei ci abitueremo a fare a meno dell'articolo 18? «Ci siamo abituati alla scomparsa della scala mobile. Ci abitueremo anche a questo». Entro il 2020, quindi, il Jobs Act sarà valido per tutti? (Ride )«Questo lo dice lei, ma certo non dovremo aspettare il 2030». Lorenzo Salvia 'tJ,' @lorenzosalvia @ RIPRODUZIONE RISERVATA Il profilo I~e nuove regole TI doppio regime va bene transitoriamente ma le nuove norme andranno estese a tutti i lavoratori <t Carlo Dell'Aringa, 74anni, economista. Èstato sottosegretario al Lavoro nel precedente governo Letta. Ex presidente Aran, l'agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni - -- " P_pIano:i,~-'rtmll Codice abbonamento: 068391 :~~1~t~f~l~~~1~;~é~~~~:17~i;)~~d~!~~CLi!' :i~:"'E~4" Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 80 Quotidiano Data COBBIEBE DELLA SEBA Pagina Foglio 20-12-2014 32 1 lons ACT E SINDACATI Non ricominciamo sempre daccapo di Dario Di Vico a pagina 32 di Darlo DI Vico Sindacati e Jobs act Non si può ricOlninciare sempre da zero l ]obs act è stato approvato e il rito dello sciopero generale è stato consumato. Ora si tratta di rientrare, almeno in parte, nella normalità di un confronto fisiologico tra governo e parti sociali. Tutti sappiamo che il Parlamento ha detto sì a una versione «larga» delle nuove norme sul lavoro ma c'è ancora tantissimo da fare. L'impegno che dovrà portare nel giro di qualche mese a promulgare i decreti attuativi è pesante, non c'è tempo da perdere ma allo stesso tempo bisogna evitare di ripetere gli errori fatti ai tempi della riforma Fornero. Stavolta bisogna fabbricare scarpe che calzino bene e non che abbiano il solo scopo di riempire lo. vetrina. Per questo motivo un confronto serrato con il sindacato può essere utile a patto che i leader confederali capiscano che si sta discutendo in sede tecnica e non c'è spqzio per dar vita a un nuovo braccio diferro politico. Ieri non tutti i sindacalisti presenti a Palazzo Chigi hanno dato lo. sensazione di aver compreso questo passaggio difase e in diversi hanno continuato a combattere una guerra che hanno già perduto. Occupare la scena a colpi di slogan e di battute inutilmente polemiche o addirittura arrivare a minacciare nùovi scioperi, non serve a niente. La stessa base delle confederazioni che hanno animato la protesta del 12 dicembre a questo punto si attende che j propri rappresentanti stiano in campo e mostrino una maggiore intelligenza degli La congiuntura politica che si apre con l'anno nuovo sembra avere già un' agenda imperniata su due temi-chiave, l'elezione del nuovo inquilino del Colle e i rapporti RomaBruxelles. Di conseguenza non c'è spazio per riaprire una nuova contesa - anche solo mediatica - sulJobs act, meglio per tutti e per gli stessi sindacati spendere le proprie energie in un lavoro più certosino ma che alla fine si potrà rivelare anche più utile. li) RIPROOUZIONE RISERVATA avvenimenti. ~ciiÌlBIEBE liELLASEBA- Codice abbonamento: 068391 il ••i~~~~::__~l;c~-. Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 81 Quotidiano la Repubblica Pagina 20-12-2014 11 Foglio 1 Data "In tremila verso la pensione ma nessuno perderà il lavoro" -AN-N-A-L-ISAC:-:cUZZ=Oc:C=R=-EA=---------- " GU altri enti n«»D.~«» più~ere, do~«» a~ere dal pen<»D.ale delle Provm«:e ID. esubem"O © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice abbonamento: 068391 IL MINISTRO Maria Carmela Lanzetta ROMA «Questo non accadrà. Èunmiopreciso impegno». TI ministro per gli Affari Regionali Maria Carmela Lanzetta garantisce che nessun impiegato delle provinceperderàil posto dilavoro. E cheifondi si troveranno: «Abbiamoliberatorisorse e stabilito un percorso con la legge di stabilità. Troveremo una soluzione per tutti». I lavoratori hanno occupato le sedi delle province, i sindacati annunciano una protesta a oltranza. Eppure gli effetti della legge Delrio erano noti. n governo si è svegliato tardi? «No, la legge Delrio è stata approvata nell'aprile del 2014 e stiamo seguendo passo passo tutte le fasi di attuazione. Comprendo la preoccupazione dei lavoratori, ma la legge ha affidato alle province alcune funzioni: le scuole superiori, la cura delle strade, l'attività ambientale se connessa - appunto - alla gestione della viabilità provinciale (un fiume che esonda, una frana). Poi questi enti di secondo livello avranno la funzione fondamentale di essere di supporto ai comuni. TI personale necessario per svolgere queste funzioni è il50 per cento di quello attuale». Egli altri? «Sarannoricollocatiitnaltreistituzioni: i comuni, lerègioni, gli uffici di giustizia o altri uffici periferici dello Stato. Quello cheparteoggièungrossoprocessodimobilità che inizia nel 2015 e finirà nel 2019». Tanto i lavoratori quanto istituzioni come l'Anci mostrano più di una preoccupazione al riguardo. Come risponde alle proteste di queste ore? «Capisco lepreoccupazioni e so già che - visto che le fasi di cambiamento sono complesse -saranno necessari più incontri per accompagnare questo percorso. A lavorare nelle province inoltre ci sono circa 3500 persone tra i 60 e i 65 anni. Presumibilmente, una buona parte andrà in pensione o sarà vicino allapensione. Sono certa che tra il 2015 e il 2019 troveremo la collocazione migliore per tutti, valorizzando la professionalità». Come? «Per prima cosa abbiamo bloccato qualsiasi processo di assunzione da parte degli altri enti, dalle regioni alleprefetture. Gliimpiegatidelleprovinceavrannola priorità insieme ai vincitori di concorso». Nel maxiemendamento c'è scritto che chi non sarà ricollocato entro il 2017 entrerà in mobilità con 1'80 per cento dello stipendio. Non sarà così? «Non dobbiamo arrivareaquesto, glielo dico con assoluta certezza». In stabilitàc'èperò un grosso taglio alle risorse, dove troverete i soldi? «Larinegoziazionedeimutuiconsente dinonpagareglioneriperil2015.Nonmi nascondo le difficoltà, ma amministrandobenepossiamoassicurarechenessuno perderà il posto di lavoro e che gli stipendi rimarranno invariati». Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 82 Quotidiano I LA STAMPA I l 2014 dell'economia se ne andrà - lo sappiamo - senza rimpianti. Il Pii italiano ha perso ancora terreno, la disoccupazione è ai massimi storici, anche l'iniezione di liquidità per i redditi più bassi con gli 80 euro in busta paga non pare aver dato per ora effetti sensibili sulla domanda interna. Il prossimo anno, IFLESSIBIllTÀ I CONTRO PRECARIETÀ FRANCESCO MANACORDA Data Pagina invece, è quello in cui si prevede una minima ripresa del Pii, un primo spiraglio di luce. Ma per l'occupazione, dicono le stesse previsioni, non ci saranno miglioramenti. E una ripresa senza lavoro per molte famiglie italiane, specie quelle dove c'è chi il lavoro lo ha perso o quelle dove ci sono . dei giovani . in cerca di, FLESSIBILITÀ CONTRO PRECARIETÀ FRANcEscoMANACORDA SEGUE DALlA PRIMA PAGINA e è così c'è da sperare che già nei prossimi mesi l'effetto del Jobs Act si faccia sentire non solo sulla quantità, ma anche sulla qualità dell'occupazione. Uscire dalla giungla dei contratti parasubordinati e dalle forme di collaborazione più o meno fittizie usate da molte aziende in modo improprio, per avviarsi sulla strada del contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti può significare per molti giovani anche l'abbandono di una precarietà che prima che economica è esistenziale e limita i progetti, impedisce scelte di autonomia. Essere soggetti deboli, come spesso sono i giovani, in un mercato del lavoro rigido come quello che abbiamo avuto finora significa venire sottoposti alle tensioni maggiori, rischiare di trovarsi là dove quelle rigidità finiscono per creare una rottura che espelle o mette ai margini. Essere giovani in un mercato del lavoro più flessibile - in entrata come in uscita - può invece dare prospettive diverse. Per un venticinquenne di oggi è più importante essere inserito in un percorso che mano a mano aumenti le sue tutele o venire subito garantito contro i rischi di perdere un lavoro - prIma occupazIOne, non sara davvero una ripresa. Quando e come potrà incidere la politica del governo su questa situazione? Lo studio della Cisl, di cui scrive oggi sul giornale Paolo Baroni, afferma che grazie al bonus previsto assumere a tempo indeterminato quattro nuovi lavoratori potrà costare quanto assumerne tre a tempo indeterminato. c;oNTINUAA PAGIN A30 che peraltro oggi non ha - dall'Articolo 18? La risposta non pare difficile. Anche dal mondo dei giovani professionisti giungono segnali di grande difficoltà, come raccontiamo nelle nostre pagine. Per loro, che guadagnano in media la metà degli «over 40» che fanno la stessa professione, il problema non è solo l'oggi, ma anche il domani. Si avviano, infatti, a una carriera dove sarà difficile aumentare i redditi e dove risulterà complicato anche assicurarsi una pensione dignitosa. E anche in questo caso ci sono rigidità da abbattere: i vincoli degli ordini, le tariffe minime, le caste parentali, ostacolano un mercato dei servizi davvero libero. Con i decreti delegati attesi prima di Natale e molte aziende che già aspettano di capire se da gennaio potranno trasformare i contratti in scadenza nella nuova formula a tempo indeterminato, siamo davvero di fronte a una svolta cruciale. Se la flessibilità sarà prevalente sulla precarietà allora tutti - aziende, lavoratori e soprattutto quei giovani che nel mondo del lavoro vogliono e devono entrare - avranno fatto un buon affare. Se invece dovesse avvenire il contrario anche la politica ne pagherebbe il prezzo: un esercito di giovani sempre meno garantiti ma anche sempre più precari sarebbe sempre più tentato di non scegliere le urne per farsi sentire. Codice abbonamento: 068391 S Foglio 22-12-2014 1 1 Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 85 Quotidiano LA STAMPA Data Pagina Foglio 22-12-2014 2 1 /2 INCHIES'l'A Professionisti, ilsogno è tramontato Su architetti, notai, ragionieri la scure della crisi: il reddito medio sotto i 30 mila Bottero e Sodano A PAGINA 2 I professionisti nuovi poveri Redditi sotto i 30 mila euro Le giovani leve al palo: sotto i 40 anni guadagnano la metà dei colleghi anziani E con la legge di stabilità arriva la stangata sui contributi Inps: salgono al 300/0 GIUSEPPE BOTTERO MARCOSODANO largarsi tanto è evidente che il sistema s'è incagliato. Ci sono senz'altro molti ex precari, nella nuova leva dei professionisti: sono stati i pilastri instabili della «generazione mille euro» poi sono messi in proprio, nella maggior parte dei casi più per necessità che per scelta. I poveri che lavorano sono tanti e soprattutto sono in crescita: rappresentano 1'11,7% del totale degli occupati. E la percentuale sale al 15,9% se si allarga l'insieme a quello che contiene le partite Iva. Si arriva alla cifra di 756 mila persone che, semplicemente, non ce la fanno. «A differenza del passato il fenomeno riguarda anche autonomi con dipendenti e i lavoratori più istruiti» racconta Silvia Spattini del centro studi Adapt. Intanto è facile prevedere che la battaglia per la sopravvivenza si farà ancora più dura perché nell'arena stanno entrando anche i cinquantenni usciti dal lavoro e pronti a mettersi in proprio, con un tesoretto in tasca e la possibilità di giocare sui prezzi, abbattendoli. Ultima doccia gelata, il mancato stop all'aumento dei .contributi Inps per gli iscritti alla gestione separata. Dal primo gennaio, infatti, supererà il 30 per cento e poi, gradualmente, raggiungerà il 33%. «I freelance sono l'unica categoria penalizzata, alla faccia del governo sensibile ai giovani e al lavoro del futuro», dice Anna Soru, presidente di Acta, sorta di sindacato di quella che il New York Times, ha ribattezzato "creative class". Sono soddisfazioni. Codice abbonamento: 068391 Studiate: conquisterete una posizione, la solidità economica. Potrete entrare nel mondo dei professionisti tra notai, architetti, avvocati, ingegneri. Poi la crisi che ha cambiato il mondo ha cambiato anche questo mondo e nel 2015 il reddito medio dei professionisti italiani si fermerà sotto i 30 mila euro, dopo essere già sceso, negli ultimi sette anni, del 15% con punte che arrivano al 24. Significa aver visto sfumare un quarto dei propri guadagni. Eil dramma parallelo a quello della disoccupazione: quello dei poveri che lavorano, le persone che guadagnano meno di 6,9 euro l'ora. E tra questi i pro- fessionisti giovani, che continuano a crescere - nel corso del 2013 gli iscritti agli ordini in Italia sono aumentati del 15,7% ma guadagnano sempre di meno, sfiorano il limite della sussitenza. Per Andrea Camporese, segretario dell~depp «il sistema sta costruendo una grande platea di poveri, pensionati che non riusciranno a vivere. Non porsi questo tema oggi è molto grave». E in questo panorama preoccupa soprattutto l'ultima leva: gli incassi chi ha meno di quarant'anni sono inferiori del 48,4% rispetto a quelli dei colleghi over 40. Se i più anziani ed esperti già patiscono la crisi, chiaro che per i nuovi arrivati è il disastro. Giusto che la retribuzione premi l'esperienza, ma quando la distanza arriva ad al- Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 86 Quotidiano LA STAMPA Lecifre del lavoro che non paga Dala Pagina Foglio Giovani professionisti con Partita Iva 22-12-2014 2 2/2 ETÀ FINO A 34 ANNI 13.658 14.917 14.108 Reddito medio (rivalutato a prezzi 2013-in euro) ·· .. .... :: :!·:ii························ .:: 2009 2010 2011 2012 2013 Numero di contribuenti ......................... _ Negli ultimi sette anni, con la crisi, il reddito medio dei professionisti italiani è calato del , 5%, con picchi del 24%. Forte la crisi per gli awocati -.--- ....~~ ............, ........\ : \ -' ./ \........................ ! : - ! : 2009 Fonte: Elaborazione foio_ 2011 2010 OAVIOHUME sudatilnps ,centimetri - LA STAM PA _Anche l'architetto sta rapidamente uscendo dall'olimpodei mestieri che garantiscono guadagni buoni: eppure le iscrizioni all'albo crescono ·····. .a·······;··············. ...... ·.... . .:.. ' ....................... I professlorusti num'l POW"ll lteddlti ROtto] :1Omlln ('llf't) /f''''';;;: ~, '~ " '/" Codice abbonamento: 068391 _I«poveri che lavorano)) guadagnano menodi6,9 euro l'ora: sono l', , % del totale degli occupati, il , 5% se si considerano le partite Iva nel conto Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 87 Quotidiano LA STAMPA WAI,TER PASSERINI MILANO on hanno il bonus da 80 euro né il Tfr né la pensione minima. Se poi aggiungiamo il calo progressivo dei redditi, il mondo dei liberi professionisti assomiglia sempre di più a un paradiso perduto. I nodi vengono al pettine al momento della pensione. Il sistema di calcolo retributivo è stato sostituito da quello contributivo, molto meno generoso, soprattutto se si comincia tardi a versare contributi. A soffrire è un esercito di oltre due milioni di liberi professionisti, rappresentati dall'Adepp, l'Associazione che raccoglie gli enti previdenziali privati, le cosiddette casse previdenziali. Notai, architetti, dottori commercialisti, consulenti del lavoro, ingegneri, medici, avvocati e altri (si tratta di una ventina tra i '(principali àlbi e ordini professionali) da tempo non dormono sonni tranquilli, non tanto perché la corsa alle nuove iscrizioni sta rallentando, ma per il calo verticale dei ricavi professionali. L'effetto domino è evidente: se calano i redditi (del 15% dal 2007 a oggi), calerà il valore delle pensioni; se quest'anno i redditi medi vengono stimati sotto i 30mila euro l'anno, le pensioni cominceranno lentamente a svuotarsi. Da qui l'sos lanciato dalle diverse categorie professio.nali. A salvarsi in parte sa,)ranno i notai, i cui redditi medi sono sopra gli 85mila euro l'anno, e i commercialisti (51mila euro); gli altri dovranno fare i conti con un futuro sempre più pericolosamente vicino alla soglia di p~vertà. Non è un caso se le casse stanno cercando di costruire un wel- N Ritaglio Lavoro e previdenza Foglio 1 fare categoriale, per sostenere i redditi dei professionisti soprattutto nelle fasi di difficoltà: non solo mutui e prestiti agli associati, ma aiuti all'avvio di nuovi studi. Dalla galassia delle professioni emerge un doppio allarme: a soffrire di più saranno i giovani professionisti, che entrano tardi e 'guadagnano la metà degli anziani, e le donne, vittime di un "gender pay gap" del 41%, che dovranno appropriarsi con il pugnale tra i denti di nuove fette di mercato in cui i vecchi non hanno alcuna intenzione di mollare. Una guerra intergenerazio naie, quella tra professionisti seniores e juniores, che lascerà vittime sul terreno. Per guardare solo agli aVvocati, si calcola che ci siano 50mila giovani avvocati che denunciano meno di lOmila euro l'anno, mettendo in serio pericolo la possibilità di pagare la loro iscrizione alla cassa previdenziale forense. Se le casse sbandierano la sicurezza del patrimonio, non riescono però a mascherare che la sostenibilità previdenziale dei giovani iscritti è un obiettivo ancora tutto da conquistare. 068391 lLRISCHIO È TROVARSI CON UNA MINIPENSIONE 22-12-2014 2 Data Codice abbonamento: I Pagina stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 88 Quotidiano Data Pagina Foglio 20-12-2014 39 1 Retribuzioni quasi ferme L'indice delle retribuzioni contrattuali orarie è aumentato a novembre dello 0,1% rispetto a settembre e dell'l,1 % rispetto a ottobre 2013. Secondo l'Istat, nei primi 11 mesi, la retribuzione oraria media è cresciuta dell'1,2% rispetto al corrispondente periodo del 2013. L'indice,. proiettato per tutto l'anno, registrerebbe nel 2014 un +1,3%, il dato più basso da almeno il 1982. Le retribuzioni hanno registrato un +1,4% tendenziale per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della p.a. I settori che a novembre hanno presentato gli incrementi tendenziali maggiori sono stati tlc (3,5%), agricoltura (3,1 %), gomma, plastica e lavorazione minerali non metalliferi (3%). A fine novembre, i contratti nazionali in vigore per la parte economica riguardavano il 44,4% degli occupati dipendenti. Tra i contratti monitorati, in novembre è stato recepito un solo accordo. La quota dei dipendenti in attesa di rinnovo era del 55,6% nel totale dell'economia e del 42, 7% nel settore privato. Codice abbonamento: 068391 ----© Riproduzione riseroata----tl Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 89 Quotidiano I Data 22-12-2014 Pagina 9 Foglio 1 /2 «Sgravi Irap a rischio bocciatura De» ~Dubbi dei tecnici della Camera sulle modifiche alla manovra ~Renzi: mi prendo la responsabilità dei pasticci al Senato Via all'esame, ok atteso per domani. Per ora esclusa la fiducia la legge di Stabilità farà scendere davvero la pressione fiscale all'ultimo passaggio alla Camera- di infrazione Ue visto «che il bene- - - - - - - - - - _ . _ - - - - nonostante i 130 emendamenti (di ficio è limitato a specifiche categocui 80 ammissibili) che accompa- rie di contribuenti». LA MANOVRA gnavanoil provvedimento approPer le alluvioni in Liguria invece _.... .,çlato ieri in,.commissione bilancio serve verificare "la congruità delle ROMA Il sigillo finale alla legge di 'a Montecitorio e approvato senza risorse disponibili. QUànto alla stabilità arriverà con ogni probabi- modifiche. Del resto, si sa, qualun- cessione della rete elettrica Fs, lità domani con il voto in aula alla que ritocco farebbe ritornare il te- mancherebbe il dettaglio dei minoCamera, L'obiettivo del governo è sto al Senato prolÌ.mgando i lavori ri esborsi per lo Stato legati alla diarrivare al via libera prima del deli- anche sin dopo Natale. Un'ipotesi smissione. Infine, sulla regolarizcatissimo consiglio dei ministri impensabile per il governo. zazione per gli operatori dei giochi del 24 dicembre, quando dovranSempre ieri però sono arrivati nel caso di mancata adesione alla no essere approvati i decreti attua- anche nuovi intoppi tecnici, con regolarizzazione, l'applicazione tivi del Jobs act. Dunque non sono tanto di dubbi e richieste di chiari- del nuovo meccanismo tributario ammessi rinvii. Palazzo Chigi è de- menti arrivati dal Servizio Bilan- implicherebbe procedure di accerciso ad arrivare a dama nonostan- cio di" Montecitorio. In un dossier ta'mento dall'esito incerto. Con te sul percorso della legge di stabi- di oltre 100 pagine gli uffici esami- dubbi, quindi, sull'incasso "del lità, quest'anno più accidentato nano i profili finanziari delle modi- maggior gettito stimato (210 milioche mai, siano spuntati ieri una fiche. E non tutte, pare, "funziona- ni all'anno). Ma le obiezioni riguarmontagna di emendamenti, e so- no» alla perfezione. Certo, a questo dano ancbe il fondo da cui attingeprattutto alcuni dubbi sul testo de~ punto dell'iter di approvazione i re parte dei 535 milioni da dare altecnici della Camera. Del resto S1 dubbi di Montecitorio non potran- le Poste, in attuazione di una sencapisce dalle parole del premier no avere effetti sulla stesura finale tenza Ve. Quel fondo, secondo gli Renzi qual è l'aria che tira. "Sulla del testo. Ma questo non vuoI dire uffici, è quasi vuoto. legge di stabilità abbiamo fatto un che non rispunteranno più in là Ieri intanto la seduta in commispò di càsini, di cui mi prendo tutta sulla strada del governo. sione Bilancio non ha risparmiato la colpa, ma elogio senatori come note di colore. I Cinque Stelle hanil 91enne Zavoli», ha detto il pre- LE OBIEZIONI no filmato e trasmesso su youtube mier a "Che tempo che fa». Pronto In particolare, il focus dei tecnici è la diretta dei lavori, all'insaputa a tirare le somme su una manovra sul credito di imposta Irap per i delle altre forze politiche. E oltre che «fa diminuire la pressione fi- piccoli imprenditori senza dipen- alle critiche delle opposizioni conscale». Ma anche deciso a guarda- denti. Secondo i tecnici andrebbe tro la manovra ha preso posizione re all'Ue: «Nel 2015 cercheremo di valutato se il bonus "possa deter- anche lo storico dissidente Pd, Pipmantenere tutti i nostri impegni po Civati. Secondo indiscrezioni Ue e lavoreremo perchè gli investiquesta volta il governo sarebbe inmenti siano sbloccati dal Patto di tenzionato a non porre la fiducia stabilità, anche levando dal comsul testo alla Camera. Nella speranputo i fondi europei». za che non si ripeta il caos di PalazzoMadama. LTIMI PALETTI minare possibili compòrtamenti GLI U R:Amo. elusivi (lavoro sommerso»>. Senza Intanto, la manovra si preparare contare il rischio di una procedura © RIPRODUZIONE RISERVATA Ritaglio Lavoro e previdenza stampa Codice abbonamento: 068391 Il PREMIER: RISPffiIAMOGU IMPEGNI EUROPEi MA GU INVESTIMENTI ESCANO DAL CALCOLO DEL DEfiCIT ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 90 Quotidiano 31131rggaggrrtl L'agenda della manovra Q CE :::;) ....I Q atempo indeterminato stipulati apartire da questa data efino al3l dicembre 2015 scatta l'esonero dal versamento dei contributi previdenziali acarico del datore di lavoro, per tre anni, con un limite di 8.060 euro cc z zw tl:) o cc CII: CCI CCI w LI.. Anche nel 2015 sono prorogate le detrazioni Irpef per le spese finalizzate aristrutturazioni e risparmio energetico (50 e65 per cento) oN CII: cC :E richiesta del bonus bebè (contributo di 960 euro l'anno per i nuovi nati dal primo gennaio, nelle famìgl~C'rm'inntcrrtdré"lm inferiore a25 mila euro) é) lV) - otl:) cC w .~ :E w l- t::i V) w .~ ~ III Entra in vigore apartire dalle retribuzioni di questo mese (e fino al30 giugno 2018) la possibilità per i lavoratori dipendenti di scegliere se percepire direttamente in busta paga la quota di trattamento di fine rapporto ancora da maturare CII: CCI ~ o ~ ....I ii: pagamento afine mese i lavoratori dipendenti con reddito fino a26 mila euro (ma superiore a8mila) troveranno in busta paga il bonus da 80 euro che ora diventa strutturale CI.. cC o E tl:) cC :E ~ CII: CCI :E w > Q z Con il versamento delle imposte dirette in calendario per questa data scattano di fatto per le aziende le novità (e quindi anche benefici) relativi all'Ira p, che si riferiscono all'anno fiscale 2015 w CII: CCI :E o z ~ . I ~ ; Da questa data dovrebbe essere disponibile il decreto del presidente del Consiglio dei ministri con le modalità di 25 o cc z: zw t!) Se il governo non trovando soluzioni alternative (come si èimpegnato afare) dall'inizio del prossimo anno scatterà l'aumento di due punti delle aliquote Iva dellO edel per cento n .:entime.1Ti 22-12-2014 9 Foglio 2/2 Il ndnistro Padoan: «Ora ci saranno meno tasse e più lavoro» Le polemiche e la bagarre al Senato sulla Legge di stabilità contano, ma non troppo, per il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan: «La fase finale di questa legge di stabilità non è diversa dagli anni passati», dice dunque il ministro intervistato dal Tgl, che anche al commento sul ruolo dei tecnici di Montecitorio preferisce il ringraziamènto «per i senatori e lo staff del governo, della Presidenza del Consiglio e del Ministero dell'Economia». Ciò che conta per Padoan è che con l'ok alla Legge di Stabilità «ci saranno meno tasse, più reddito, consumi, quindi più lavoro». Insomma, «cambia molto»: le imprese hanno tagli di imposte «con pochi precedenti» e sono «finalmente permanenti» gli 80 euro di bonus per i lavoratori. Quanto alla macchina dell'economia italiana, «l'anno prossimo saremo in crescita», assicura il ministro dell'Economia. Che ribadiscela.tabeUadimaf'~ia sulle privatizzazioni: «Vanno avanti» a partire da Enel, «a breve». Poiarriveranll!>~he 068391 Postee Ferrovie.>;\i. Codice abbonamento: E ~ w Data Pagina Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 91 Quotidiano 20-12-2014 3 1 Provincé- Per i dipendenti posto garantito fino al 2019 ~Continua la dura protesta in molte città ~L'esecutivo rassicura sulla mobilità Martedì ci sarà l'incontro con i sindacati «Nessun lavoratore verrà licenziato» - - _.. _ - - - - - - - LA MOBILITAZIONE ROMA Nessuno perderà il posto di lavoro. Hanno c.ontinuato a ripeterlo per tutta la giornata di ieri ministri e sottosegretari. Ma le loro rassicurazioni non sono servite a fermare la protesta nelle città italiane, dove i dipendenti hanno proseguito l'occupazione delle sedi provinciali per protestare contro l'emendamento alla legge di Stabilità che avvia 20 mila di loro - pur se con tempi dilatati - sul percorso della mobilità. Si attendeva dal maxi-emendamento governativo non certo una retromarcia, ma qualche garanzia in più. Il testo è stato ripresentato nella stessa versione già inviata in commissione, con un'unica importante precisazione: la data del 31 dicembre 2016 indicata esplicitamente come spartiacque tra la fase di due anni in cui i lavoratori delle Province dovranno essere trasferiti presso gli altri uffici pubblici, e i successivi due anni nei quali - in mancanza di un effettivo ricollocamento - sarà applicata la procedura prevista dal decreto legislativo 165 del 200l, ossia la messa in disponibilità all'BO per cento dello stipendio che si conclude con la risoluzione del rappor- todilavoro Dunque passeranno quattro anni prima che si possa arrivare - sulla carta - ad un effettivo licenziamento; anzi qualcosa di più perché gli ulteriori mesi previsti dalle procedure portano il termine ultimo al 30 aprile del 2019. A quel punto, è il ragionamento del sottosegretario agli Affari regionali Bressa, una buona quota degli interessati avrà maturato i requisiti della pensione e dunque non correrà alcun rischio anche nel caso in cui la pro~edu.ra di ~obilità non abbia l,sortito rIsultati. APERTURA AL DIALOGO Più o meno nelle stesse ore in cui il testo del maxi-emendamento veniva finalmente portato in Senato è arrivato - da parte del ministro della Funzione pubblica Madia - l'annuncio di un incontro con i sindacati che si terrà martedì, a cui dovrebbero prendere parte con la stessa Madia la titolare degli Affari regionali Lanzetta. L'apertura al dialogo non basta però ai sindacati: la Funzione pubblica Cgil, con il segretario generale Rossana Dettori, ha fatto sapere che la mobilitazione continua. Tutta la vicenda nasce dalla legge, la cosiddetta riforma Delrio, che ha riformato le Pro- vince trasformandole in strutture non più elettive e trasferendo una parte delle loro competenze alle Regioni e ai Comuni. In coerenza con questo disegno di ridimensionamento la legge di Stabilità l'esecutivo ha stabilito un taglio sostanzioso delle risorse a disposizione degli enti provinciali. Taglio che a differenza di quelli applicati a Regioni e Comuni è crescente nel tempo: l miliardo il prossimo anno, 2 nel 2016 e 3 nel 20l7. La modifica poi confluita nel maxi-emendamento fissa nel 50 per cento la percentuale di lavoratori provinciali destinati a passare alle Regioni e ai Comuni, oppure alle amministrazioni statali. Per le città metropolitane, che sostituiscono le Province nei centri più grandi a partire da Roma e Milano, la quota scende al trenta. Regioni e Comuni potranno assorbire i dipendenti in sovrannumero usando la quota di assunzioni a loro disposizione (60 per cento dei dipendenti che vanno in pensione) tutelando anche i vincitori di concorso; mentre in deroga alle norme vigenti il restante 40 per cento potrà essere destinato esclusivamente ai lavoratori in mobilità. LucaCifoni © RIPROOUZIONE RISERVATA 068391 Il TESTO fiNALE PRECISA CHE LE PROCEDURE DI ESUBERO DURERANNO Codice abbonamento: QUATIRO ANNI Le proteste dei dipendenti delle Province a Roma Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 92 Quotidiano Data 20-12-2014 Pagina 5 Foglio 1 Retribuzioni ferme al palo mai così basse da 33 anni ISTAT ROMA I salari degli italiani nel 2014 segneranno la crescita più bassa da quando sono partite le serie storiche dell'Istat, ovvero da 33 anni, il tempo di una generazione. I dati sembrano infatti non lasciare spazio a letture più ottimistiche. A novembre l'aumento è stato dell'l,1% e se a dicembre non accade qualcosa di nuovo l'anno si chiuderà con un +1,3%, come mai era accaduto almeno dal 1982. L'unica consolazione arriva dal confronto con i prezzi, praticamente fermi. Così è stata almeno evitata la capitolazione del potere d'acquisto, che anzi quest'anno recupererà qualcosa, ovviamente per chi può contare su un lavoro e su un reddito. Sempre dai dati dell' Istatviene fuori un recupero della capacità di spesa dei lavoratori nell'ultimo anno. Un rialzo che però avrà effetti limitati sui dipendenti pubblici, colpiti dal blocco della contrattazione. Finora il congelamento degli stipendi agli statali è costato 5,4 punti percentuali. E il 2015 non parte sotto i migliori auspici, visto le previsioni di proroga dello stop. D'altra parte sulla crescita anemica delle retribuzioni contrattuali a pesare di più è proprio il comparto della Pubblica Amministrazione, con 15 contratti al palo, per un totale di 2,9 milioni di lavoratori. Ma non ci sono solo gli statali, in attesa di rinnovo restano 7,2 milioni di persone, oltre la metà del personale sotto contratto collettivo (il 55,6%). Basti pensare che l'atte- sa media per l'aggiornamento del contratto ha ormai superato i tre anni. Ma la situazione potrebbe ancora peggiorare già da gennaio in assenza di rinnovi. Salari e costo della vita Variazioni %sullo stesso mese dell'anno prima IIIDII' retribuzioni contrattuali orarie .... inflazione (indice Nic, intera collettività) LE PROSPETTIVE L'Istat insieme ai dati sulle buste paga ha anche rilasciato le nuove cifre su fatturato e ordinativi dell'industria ad ottobre. Numeri positivi, almeno rispetto asettembre, ma finisce qui. Infatti se le vendite su base mensile guadagnano lo 0,4% e le commesse lo 0,1%, nel confronto annuo tornano i segni meno. Inoltre l'export, che ha sempre fatto da ancora di salvezza o volano, si sta trasformando in una zavorra. Gli ordini ottenuti fuori confine sono in perdita sia su settembre (-1,9%) sia su base annua (-1,0%). Ribassi che hanno fiaccato una domanda nazionale che invece ha dato segnali di ripresa. Guardando ai diversi settori, colpisce il boom degli autoveicoli (+19,9% i ricavi e +21,8% gli ordini). Invece si mostrano deboli due comparti chiave del Made in Italy, come l'alimentare (-5,3% il fatturato) e il tessile (-3,3% le commesse). R.e.f. 1.1 0,9 0,6 0,3 ·0.3 ANSA -c.e.rliime.tri © RIPRODUZIONE RISERVATA SEGNALI POSITIVI PER l'INDUSTRIA AD OTTOBRE CRESCONO ORDINATIVI EFATTURATO MA EXPORT IN AFFANNO -- :ID .'-.-.... Si potrà licenziare per scarso rendimento :',', :~::::~',;.:.~~ ;-:",::-;,\' .',:,;.:;;:':":;",::':':;:,;~l,, Codice abbonamento: 068391 :~:,~;;.;';'~::;~;~' ~~; ,,:,~, ~:;:~.~., ,:~~<;'J;;':;,~~' Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 93 Quotidiano il Giornale Data 20-12-2014 Pagina 2 Foglio 1 Paletti invoca il dialogo, parti sociali verso lo sciopero Licenziamenti facili, è scontro sugli indennizzi Ai neo assunti potrebbero bastare dalle 3alle 6mensilità, l'ira dei sindacati Roma Resta il braccio di ferro tra governo e sindacati sul I obsAct. Per distendere gli animi, Giuliano Poletti annuncia prossimi incontri «formali ed informali» con i sindacati. Susanna Camusso risponde a stretto giro al ministro del Lavoro: «Non credo ci saranno altri incontri con il governo: è indisponibile al dialogo sociale, non prevede la trattativa». E Carmelo Barbagallo (Uil) annuncia <<lotte crescenti» per contrastare lariforma del lavoro messa a punto da Renzi. L'incontro a Palazzo Chigi tra sindacati e governo non poteva finire peggio. A divedere le posizioni, anche l'indiscrezione filtrata dal vertice. Vale adire che l'indennizzo minimo per licenziare i neo-assunti nelle aziende con oltre 15 dipendenti sarà compre- sofrale3 ele 6mensilità. Chi, invece, lavoreràin una piccola impresa, l'indennizzo sarà di 2,5 mensilità. Poletti ha garantito che <<non c'è ancora una scelta sull' entità dell'indennizzo per ilicenziamenti illegittimi». Ed ha precisato che il principio di «tutele crescenti» - contenuto nella legge delega - sarà affidato all' «anzanità di servizio». Perrendere operativa la legge delega il governo deve varare alcuni decreti delegati. Che potrebbero essere presentati anche in uno dei consigli dei ministri prima della fine dell'anno. E proprio l'accelerazione del governo mette i sindacati sulle barricate. <<Vogliamo impedire un' altra strage di posti di lavoro e di iniquità nel Paese», dice illeader della Uil. La Camusso, invece, avvelena il clima. «Siamo di fronte non ad una precisa scelta di un mercato del lavoro con cui creare occupazione, ma ad un' esplicita delega alle imprese della politica economica del Paese». Perdi più - osservail segretario della Cgil - nei decreti delegati e nella legge di Stabilità «non c'è traccia di ammortizzatori sociali». Matteo Renzi ha già «venduto» a Bruxelles la riforma del mercato del lavoro: uno strumento che dovrebbe favorire - agli occhi dell' euroburocrazia - margini di flessibilità di bilancio, in grado di far «dimenticare» gli sco stamenti del deficit e del debito dal percorso indicato dalla Commissione europea. La flessibilità di bilancio invocata dal premier, infatti, si basa sul varo di riforme strutturali. FRav Il controsenso Un'azienda che nelzo15 assumerà un lavoratore beneficerà di un saldo positivo licenziandolo: elineanno dopo El anni €4.390 € 13.190 Stipendio medio annuale di un lavoratore € 22.000 lordi 20.190 ., 6.390 2.538 o Decontrihuzione I per nuova assunzione l~iI Spesa per indennizzo III Saldo positivo la causa Il motivo è la differenza tra la decontribuzione per le nuove assunzione e le nuove regole sull'indennizzo al lavoratore in caso di licenziamento Fonte: elaborazione dati Uil Codice abbonamento: 068391 L'EGO Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 94 Quotidiano IL ,,"~MATTINO I Data Pagina Foglio 22-12-2014 9 1 " I Tredicesime già finite Natale senza shopping Regali, spesa dimezzata: 9 miliardi, nel 2007 furono 18 Antonio Galdo gli acquisti natalizi, sebbene 7 esercizi commerciali su 10 abbiano trovato un modo per proporre sconti già durante le feste. Un altro termometro del cambiamento, con il tramonto dell'Italia dei saldi post-festivi e l'alba di un Paese, dal punto di vista commerciale, con gli sconti no-stop. Ma quali sono i fattori che inducono a un cambiamento cosÌradicale nei consumi più tradizionali di un popolo? Si tratta di una sorta di combinazione chimica, chemescola elementi economici, nuovi stili di vita e aspetti psicologici. Sul primo punto c'è poco da aggiungere alle statistiche dell'Istat. Pochi giorni fa abbiamo scoperto che il reddito medio di una famiglia italiana èinchiodato in pratica allo stesso livello di 30 anni fa: 17.400 euro, contro i 17.200 del 1986. Se aggiungete una disoccupazione galoppante (un giovane su tre senza lavoro nel Mezzogiorno) e il nuovo boom fiscale, del quale la stangata sulle tredicesime è solo un dettaglio, è chiaro come non ci siano luci, spiragli, che inducano a immaginare una ripresa dei consumi. In un Paese cosÌ bloccato, dal punto di vista economico, è impossibile, con tutta la buona volontà' pensare che ci sia lo spazio per accendere nuovi desideri, e quindi nuove spese. Quanto agli stili di vita, gli italiani stanno vivendo una vera rivoluzione ispirata al dittico Non sprecare. Già, il consumo compulsivo, quello degli anni Ottanta e Novanta, era diventato in parte spreco, oggi intollerabile non solo per una questione di risparmio (la parola più ricercata su Google nel 2014), ma anche per un cambiamento etico, che rappresenta la migliore novità di questo grigio, quasi nero, Natale 2014. Non a caso, le categorie più colpite dai tagli sono proprio quelle dove negli anni precedenti alla Grande Crisi si è accumulata una tendenza, importata dai paesi anglosassoni, di acquisti spreconi. Più del 25 per cento della spesa alimentare nel cestino, un terzo dei nostri abiti che gonfiano gli armadi, mai indossati. Gli acquisti relativi al cibo, nonostante la grande passione nazionale per la cucina, come quelli per l'abbigliamento' nonostante la forte pressione del marketing del made in Italy, saranno in significativa contrazione. Perché qui più che il portafoglio, pesa il nuovo stile di vita, e la riscoperta di una neo-sobrietà che, in fondo, se pensiamo al Paese della ricostruzione e del boom economico, appartiene al codice genetico degli italiani. Vmce, anche a Natale, la resilienza, e il ritorno alle radici di un popolo contadino. Laddove invece l'acquisto è giudicato utile, e perfino necessario, non ci sarà flessione nelle venditenatalizie,masemmaisiverificheranno nuovi incrementi. Èilca- Codice abbonamento: 068391 Che Natale sarà dal punto di vista dei consumi? Grigio, quasi nero. Gli italiani restano molto affezionati alla tradizione dei regali sotto l'albero, ma la Grande Crisi ha spento la febbre degli acquisti, e i consumi natalizi ci consegnano un capitolo completo della narrazione di unPaese che ormai ridimensiona tutto. Per necessità, per scelta di adattamento, per paura. Dopo sette anni di recessione e stagnazione la spesa natalizia complessiva, prevista attorno ai 9 miliardi di euro, risulterà dimezzata rispetto al 2007 (18 miliardi di euro). E il Natale ha smascherato, con la febbre del rito che si misura con il peso del portafoglio, le tante promesse mancate, i tanti annunci rimasti tali, in materia di pressione fiscale. Le famose tredicesime, il primo rubinetto per gli acquisti sotto l'albero e anche per la tavola di cene e cenoni, quest' anno hanno messo in tasca agli italiani qualcosa come 40 miliardi di euro, ma le tasse che hanno colpito lo stipendio più atteso sono aumentate, rispetto allo scorso anno, del 18 per cento. Con una raffica di scadenze, concentrate, in modo folle, proprio nel mese di dicembre, quando si vorrebbe incentivare la ripresa dei consumi. Il Risultato: il 90 Finita l'era per cento dei condegli sprechi: sumatori ridurrà meno vestiti e più hi-tech Ed è boom di acquisti su internet Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 95 Quotidiano Data 22-12-2014 Pagina 4 Foglio 1 /2 QUANTO SI GUADAGNA LA GUIDA 2015 > > 4 LA MANOVRA SOTTO LA LENTE DAL 2015 ARRIVA ANCHE L'ASSEGNO BEBÈ PER CHI HA UN REDDITO ISEE FINO A 25 MILA EURO BONUS 80 EURO i pensionati restano fuori La misura diventa strutturale e non è in conflitto con l'anticipo del tfr. Interessati 10 milioni di lavoratori LA NORMA La legge di Stabilità rende strutturale, e quindi stabile, il bonus degli 80 euro in più in busta paga. Rispetto al 2014, l'impianto della norma è praticamente immutato anche se non mancano alcune novità sensibili. Il bonus verrà comunque riconosciuto, in maniera automatica, a coloro che percepiscon? !ed~iti. da~avoro ~ipendenteereddlbasslllnlabaquelhdalavoro dipendente. Gli 80 euro, inoltre, Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del COME FUNZIONA A differenza del 2014, l'anno prossimo il bonus andrà spalmato per 12 mesi per un importo complessivo di 960 euro. Nello specifico questo significa che chi percepisce un reddito compreso tra gli 8 mila ei 24 milaeuro, prenderà un bonus "pieno" di 80 euro ognimese.Dai24ai26milaeuro,invece, l'importo decresce velocemente. Chi, ad esempio, guadagna 24.500 euro lordi l'anno, incasserà circa 60 euro in piùin busta paga che scenderanno a 40 per chi supera di poco i 25 mila euro. Oltre i 26 mila, il bonus si azzera. Anche per i datori di lavoro non cambia nulla. I sostituti d'imposta sono obbligati a erogare il bonus dopo che avranno verificato che il lavoratore ha i requisiti necessari. Lavoratore che puòsemprechiederedinonricevereil bonus nel caso in cui è a conoscenza del fatto che non rispetta i parametri imposti dalla legge (due redditi da lavoro diversi che, sommandosi, superano i 26 mila euro). LE AL TRE MISURE Al di la della conferma del "bonus Renzi", la legge di Stabilità ha introd~tt? no!m~ anch~per so~tenerele fa~gl~e dIsagIate. ~entra In ques~a otbca Il b~nus bebe, un ~s~eg.no dI 960 euro all anno ~er ogm fI~ho nato, o adottato, dal prImo gennaIo 2015 al31 destinatario, non 068391 ROMA. È stato senza dubbio il provvedimento che ha caratterizzato il 2014, ma dal prossimo anno il bonus 80 euro diventa strutturale. La legge di Stabilità in corso di ricevere il via libera definitivo alla Camera, conferma totalmente la misura entrata in vigore ilmaggioscorso.Ovviamente,ilbonus ora entra in piena funzione e i circa lO milioni di beneficiari si ritroveranno gli 80 euro in busta paga nell'arco di tutti i 12mesienon soloper8 mesi come avvenuto nel 2014. Durante il dibattito parlamentare, non sono mancate le proposte che chiedevano di estendere la platea dei beneficiari. Richieste, però, alle quali il governo non ha dato seguito per cui saranno ancora esclusi i possessori di partita Iva e i pensionati. fuori anche le partite Iva per le quali, però, la legge di Stabilità introduce diverse novità a partire dal nuovo regime dei minimi al 15 per cento. Codice abbonamento: CARLO GRAVINA spettano anche ai lavoratori a collaborazione coordinata e continuativa (Co.Co.Co.) e a progetto (Co.Co.Pro.) che hanno un reddito lordo complessivo che rientra trai parametri stabiliti dalla legge. Incasseranno il bonus mensile anche borsisti, tirocinanti e stagisti,lavoratoriinmobilità,incassa integrazione e in disoccupazione. Per determinare il reddito complessivo, va escluso quello relativo all'abitazione principale e alle relative pertinenze. Lalegge di Bilancio, inoltre, stabilisce che se il lavoratore deciderà di chiedere al proprio datore di lavoro l'anticipo in busta paga del Tfr (norma contenuta nella stessa legge di Stabilità), l'aumento dello stipendio mensile non contribuirà a sforare il reddito massimo oltre il quale si perde il diritto a percepire il bonus mensile da 80 euro. LA PLATEA Il cosiddetto bonus Renzi spetta ai dipendenti che percepiscono un reddito che va dagli 8 mila ai 24 mila euro lordi l'anno. Il bonus poi decresce fino a zero per i lavoratori con reddito compreso tra 24 mila e 26 mila euro. Complessivamente, sono circa lO milioni i lavoratori che hanno diritto agli 80 euro. Il costo per lo Stato si avvicina ai lO miliardi. Nonostante le richieste arrivate da più parti politiche, per quanto riguarda la platea dei benefici ari nulla cambiarispetto al 2014. Per cui i cosiddetti incapienti, coloro hanno un reddito al di sotto degli 8 mila euro, non riceveranno alcun contributo alla pari dei pensionati. Restano riproducibile. Pag. 96 Quotidiano dicembre del 2017. Per accedere alrassegno, bisognerà avere un Isee (Indicatore della situazione economica equivalente) non superiore ai 25 mila euro. Ma se il reddito Iseeèinferiore ai 7 mila euro, la cifra che si percepisce raddoppia. Per sostenere le famiglie numerose, inoltre, la legge di Bilancio prevede dei buoni acquisto da mille euro per le mamme che hanno almeno quattro figli e un indicatore Isee che non va oltre gli 8.500 euro. DATORi LAVORO Le aziende sono obbligate a erogare il bonus in «I\.I'o\"U'."I.« Data 22-12-2014 Pagina 4 Foglio 2/2 PER EVITARE Il RIMBORSO Chi ha più di un lavoro e supera i 26 mila euro, può rifiutare il beneficio [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA ACHI SPETTA IL BONUS FASCE DI REDDITO 8.000 9.000 10.000 11.000 12.000 13.000 • Ai lavoratori dipendenti con un reddito imponibile lordo complessivo fino a 26 mila euro 14.000 15.000 Non spetta: • a chi ha un reddito inferiore a 8.000 euro o superiore a 26 mila euro • Pensionati • Partite Iva Reddito complessivo fino a 16.000 24.000 17.000 euro 16.500 18.000 19.000 20.000 21.000 22.000 23.000 • I lavoratori interessati dal bonus Reddito complessivo da 24.001 euro • Il costo complessivo dell'intervento a 26.000 euro 24.000 24.500 25.000 25.500 l? lffrl 26.500 Codice abbonamento: 068391 Bonus decrescente in proporzione al reddito Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 97 Quotidiano IL ,,"~MATTINO Data Pagina Foglio 20-12-2014 3 1 /3 Stabilità, caos sul maxi-emendamento un rinvio dopo l'altro, verdetto nella notte Bagarre per gli slittamenti. Poi l'annuncio della fiducia. Fi lascia l'aula Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del lia Marittima. CosÌ, nonostante i ritardi, ieri sera parlando a Radio 105 Renzi ha potuto, in qualche modo, mettere il cappello sulla ripulitura della manovra. <<Intervenire perché la Legge di stabilità non sia quel monstrum di norme con magari le varie leggi marchetta alla fine?», ha detto il premier, «Stiamo cercando di farlo. Non siamo perfetti». Ieri mattina si è compresa la fretta di rientrare a Roma mostrata da Renzi ieri l'altro a Bruxelles. Il lavoro lasciato a metà dalla commissione prima dell' approdo in aula del testo, lo ha costretto ad una limatura preventiva effettuata direttamente e nel suo studio di palazzo Chigi. Una stralcio di norme e mance, come li definisce il M5S, che ha scontentato più di un esponente della maggioranza ma che era dovuto per evitare che la commissione Bilancio della Camera, presieduta da Francesco Boccia, rimandasse nuovamente indietro la legge rischiando l'esercizio provvisorio. In particolare, tra le misure contenute nel maxiemendamento vi sono quelle che riguardano più da vicino i cittadini e le imprese. Per quanto riguarda le tasse sulla casa, il governo dice stop all'aumento della (Tasi) che, a legislazione vigente, sarebbe scattato automaticamente. Le aliquote massime restano quelle del 2014, ovvero il 2,5 per mille con un aggiuntivo 0,8 per mille nel caso in cui il Comune conceda apposite detrazioni. C'è poi il credito d'imposta Irap per le imprese senza dipendenti, quindi prive di costo del lavoro. Sarà pari al 10% dell'Irap. Si recupera cosÌ quanto perso con l'abolizione del taglio dal 3,9% al 3,5% previsto dal dl Irpef. La misural,4milionidilavoratori autonomi e costa 163 milioni. E nasce il Registro dei donatori: garantisce di fatto l'applicazione della sentenza della Consulta che rende possibile anche destinatario, non 068391 ROMA È stata una giornata di altissima tensione ieri al Senato. A scatenare la bagarre i continui rinvii sulmaxi emendamento del governo alla legge di Stabilità sul quale il Senato era chiamato a votare la fiducia. In serata, con ventiquattro ore di ritardo e quattro rinvii in Aula il maxiemendamento alla Stabilità è approdato all'esame dell'Assemblea di Palazzo Madama. E quando, in serata, il governo ha posto la questione di fiducia è scoppiata la bagarre. Prima, nell'emiciclo del Senato la Lega ha protestato battendo i pugni sul tavolo, poi nella notte Forza Italia ha abbandonato l'aula invitando le altre opposizioni a fare altrettanto». Il capogruppo di Fi Paolo Romani, si è detto convinto che non si era «nelle condizioni di continuare». Il film della giornata di ieri in Senato è condensato in Roberto Calderoli che si toglie la scarpa e la sbatte sullo scranno, traendo libera ispirazione per la sua protesta da quella del 1960 all'Onu del segretario del partito comunista russo Nikita Kruscev. Certo, al Palazzo di Vetro cinquanta e passa anni fa si dibatteva sul dominio della Russia sui Paesi dell'est Europa. A Palazzo Madama, ieri, la tensione era più modestamente legata a Una tensione che non ci ha messo molto a salire alle stelle, conleghisti e, soprattutto, con il Movimento Cinque Stelle a soffiare sul fuoco. Il governo ha provato a stemperare il clima, giustificando il ritardo persino con il «traffico» romano. Il motociclista che doveva portare il testo da via XX settembre, sede del Tesoro, a Corso Rinascimento, sede del Senato, sarebbe rimasto imbottigliato. In realtà il traffico che ha ritardato il provvedimento sarebbe stato un altro, quello degli emendamenti rimbalzati da Palazzo Chigi alla Ragioneria Generale in una complicata staffetta. GiovedÌ notte, quando ilavori della Commissione bilancio di Palazzo Madama erano stati interrotti, c'era un accordo tra maggioranza e governo. Tutti gli emendamenti dell'esecutivo approvati in Commissione sarebbero entrati nel provvedimento. Oltre a questi ci sarebbe stato spazio per quelli parlamentari «condivisi». Su queste basi il testo era stato inviato alla Ragioneria per la relazione tecnica. Il ministero avrebbe posto più di un dubbio sulle coperture di alcune norme, riproponendo l'ennesimo braccio di ferro con le strutture di Palazzo Chigi. Ma il punto centrale è stato un altro. Matteo Renzi si è convinto che nel passaggio parlamentare fossero state inserite molte norme «marchetta» CosÌ ha deciso di avocare la stesura definitiva del provvedimento. E ha cominciato a stralciare una serie di articoli, circa una ventina in tutto, anche su pressione del Movimento Cinque Stelle che minacciava ostruzionismo duro alla Camera' in modo da impedire l'approvazione della Legge di Stabilità prima di Natale come programmato dal governo. Le norme che i grillini avevano chiesto di stralciare erano considerate delle «mance», come le risorse a Italia lavoro, la norma salva Piemonte in cui si danno poteri di commissario a Sergio Chiamparino per il pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione, le norme su Expo e su Tempa Rossa, l'aumento dell'Iva al 22% sui pellet di legno, la norma sulla strada statale Telesina, quella sui Siti di interesse nazionale. Ed ancora, le proroghe delle consulenze al ministero dei Trasporti, l'esportazione di armi, la cessione di frequenze televisive anche alle tv nazionali. E poi, ancora, i 5 Stelle avevano chiesto lo stralcio della norma che destina 535 milioni di euro ne120l5 a Poste e quella sul personale del Parco dello Stelvio e su Ita- Codice abbonamento: Andrea Bassi Marco Conti riproducibile. Pag. 98 Quotidiano IL ,,"~MATTINO in Italia la fecondazione eterologa. Si abbatte poi la scure sulle partecipate. La riforma del settore arriverà in primavera. Intanto verranno ridotte le partecipate locali «che risultino composte da soli amministratori o da un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti». Un Data Pagina Foglio punto importante riguarda i dipendenti delle Province. Per i primi due anni i lavoratori saranno ricollocati in altri uffici pubblici di Comuni e Regioni. Poi, dal 2017, scatteranno le procedure di mobilità. Ancora. Arriva l'election day per le elezioni amministrative e regionali del prossimo 20-12-2014 3 2/3 anno. Per le Poste, in arrivo 535 milioni in attuazione di una sentenza Ue sugli aiuti di Stato e salvo il compenso per l'erogazione della social card. Rivisto il servizio universale: il postino suonerà meno e l'Agcom fisserà nuove tariffe. © RIPRODUZIONE RISERVATA - L a riforma Italicum al palo, poi il via libera Dopo un'ulteriore sospensione dei lavori, il governo ~i chiede la fiducia e scoppia la bagarre: per trenta minuti i leghisti battono i pugni sui banchi La seduta del Senato che avrebbe dovuto esaminare gli articoli al ddl bilancio viene sospesa. Su richiesta della Lega si riunisce la commissione Bilancio, slitta il voto Riprende la seduta con l'esame degli emendamenti al disegno di legge di Bilancio. Si attende il maxiemendamento alla legge di Stabilità e il voto di fiducia "iO', La chiama per il voto viene prevista tra 1'1 ,30 e le 2 del mattino A seguire, il Cdm per l'approvazione della nota di variazione di bilancio e a seguire il voto finale sulla legge le scontro Calderoli sbatte la scarpa sullo scranno Pressing del M5S per gli stralci Nasce il registro dei donatori Per la Tasi confermate le attuali aliquote Codice abbonamento: 068391 Termina l'esame degli emendamenti al ddl Bilancio. I lavori vengono sospesi ancora una volta perché l'emendmanto del governo non c'è E la tensione monta La legge di stabilità stoppa l'awiodella riforma elettorale nell'Aula del Senato, facendo slittare di diverse ore l'obiettivo che giovedì governo e maggioranza si erano dati. L'incardinamento dell'ltalicum awerrà dunque in nottata, dopo il voto di fiducia sulla stabilità. Un awio non certo trionfale, ma che consentirà comunque di rispettare i tempi con l'approvazione a gennaio. Ogi del resto l'Aula sarà impegnata per le prove pubbliche per il concerto di Natale. Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 99
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