ROTARY CLUB TRIESTE OTTOBRE 2014 Anno di fondazione: 1924 Distretto 2060 Segreteria Via Giustiniano 9 - 34133 Trieste Tel. e fax 0039 040 362801 e-mail: [email protected] www.rotary2060.eu ROTARY INTERNATIONAL 2014-15 Presidente: Gary C. K. Huang MOTTO INTERNAZIONALE 2014-15 Light up Rotary MOTTO DISTRETTUALE 2014-15 Il Rotary: un Futuro per i Giovani I Giovani: il Futuro del Rotary DISTRETTO 2060 2014-15 Governatore: Ezio Lanteri ROTARY CLUB TRIESTE Presidente: Fabio Santorini COMMISSIONE PER IL BOLLETTINO Presidente Fulvio Gon Componenti Vincenzo Armenio Giorgio Cappel Fulvia Costantinides Gianpaolo Centuori Francesco Granbassi CONVIVIALI Hotel Greif Maria Theresia (Viale Miramare 109 – tel. 040 410115) giovedì ore 13 terzo giovedì del mese ore 20.30 (dal 15 giugno al 15 settembre e ogni terzo giovedì del mese alle 20.30 con familiari) Notiziario mensile Registrazione del Tribunale di Trieste n. 740 del 2 settembre 1988 SOMMARIO PROGRAMMI PAG. 2 VITA DEL CLUB PAG. 4 VITA ROTARIANA PAG. 14 Giorgio Cappel PARLA IL ROTARY PAG. 18 POSTE ITALIANE SPA - Spedizione in abbonamento postale, 70% - n. DCB “TS” ASSIDUITA’ PAG. 31 Direttore responsabile: Stampa: Tipografia Alabarda, Trieste Lettera del Presidente Cari Amici, eccoci alla lettera di ottobre: gli accadimenti nel Club sono così tanti e si srotolano con tale velocità che non mi sembra sia trascorso già un mese dalla lettera precedente. Il 4 ottobre a Mestre c’è stato il Forum distrettuale sull’Effettivo e finalmente questa volta non siamo stati il fanalino di coda dell’assiduità: abbiamo partecipato in ben 9 unità, com’è comprovato dall’immagine che compare nel bollettino ma dalla quale, ahimè, almeno 3 componenti della spedizione – Cossutti, Furlan e Slocovich –rimangono purtroppo fuori campo. La tematica della dinamica e delle caratteristiche e qualità dell’Effettivo è stata sviscerata e anatomizzata – direi – a fondo nei vari interventi di Ezio Lanteri, Alvise Farina, Pierantonio Salvador, Roberto Bondavalli e Andrea Oddi. Il focus che si ribadisce continuamente è quello della necessità del Cambiamento, del Ringiovanimento dell’Effettivo, del Coraggio nella Partecipazione, della ricerca di profili diversi e nella differenziazione e dinamicità degli stessi, così da renderli più coerenti alla struttura e all’immagine della società attuale. Una struttura di vocation al service pur nell’eccellenza, capace di leadership e portatrice di entusiasmo, di vivacità, di freschezza. Che cosa può dare a questi nuovi rotariani il Club? Che cosa di più appetibile se non il trovarsi a partecipare tutti assieme in questo grande gioco dell’essere portatori, in amicizia, partecipazione, affiatamento, di un’aria nuova, di miglioramento della società, di supporto – anche non solo materiale – di chi ne può aver contingentemente bisogno, di attenzione, di ascolto, di cordialità, di condivisione? Di partecipare, come mission, come target, a servire le necessità di chi non è poi tanto fortunato e, nel servire, di sentir crescere tra di noi, nel nostro interno associativo, una solidarietà forte di affinità mutua, che ci faccia percepire quanto, di fatto, operando assieme, si possa essere (diventare) una forza positiva unica, un unico corpo di Amici, vivo e vitale nella società. Ho visto comparire, proiettato sullo schermo durante il Forum, un diagramma a blocchi che metteva in cascata: Amicizia, Integrità, Diversità, Leadership, Service, e da quest’ultimo si dipartiva il feed-back che riportava a loop di nuovo all’Amicizia e poi così avanti all’infinito. Sabato 15 novembre si terrà a Mestre il Seminario sulla Rotary Foundation e sulla Onlus distrettuale. Vi raccomando di partecipare numerosi per… “non perdere la priorità acquisita”, anzi… riconquistata rispetto agli altri Club del Distretto: dobbiamo sempre essere i “migliori”. E’ una priorità e un onere che ci competono dall’essere il Club più numeroso ed anche il più storicamente anziano del Distretto. Sabato 22 novembre si terrà a Gradiscutta di Varmo il pre SIPE 2015/16 a cui sono chiamati i Presidenti eletti. 2 Mercoledì 10 dicembre il Club offrirà, aperta alla città, una Tavola Rotonda “A tu per tu coni cardiologi”, nella quale Gianfranco Sinagra, Andrea Di Lenarda e Roberto Magris focalizzeranno l’attenzione del pubblico sulla principale causa di fatalities che colpisce la società moderna. Per primavera si sta strutturando un’attività dedicata ai giovani che prenderà il nome di Y.O.S.T. e di cui vi parlerò nei prossimi numeri. Il sito web del nostro Club sta gradualmente migliorando e diventando più agile, efficace e documentato. Visitatelo! E’ facile: basta digitare sulla stringa di un qualsiasi motore di ricerca (Google Chrome, Internet Explorer, ecc.) le parole “Rotary Trieste”; vi verranno subito a video le possibilità di accedere ai siti di tutti e tre i Club della nostra provincia. Oltre a poter così andare a curiosare nei prati dei vicini (che per definizione sono sempre più verdi), se digitate sul nome del nostro Club, vi vedrete a colori, voi, i bollettini, le nostre attività in corso e previste, i calendari delle conviviali e quant’altro; il tutto selezionato ad opera di un comitato di redazione / coordinamento / filtraggio composto da Fulvio Gon in primis, e Gianpaolo Centuori e Francesco Granbassi, e alimentato da un agguerrito gruppo di cronisti scatenati raccoglitori di notizie e dicumentazione e immagini, promosso e controllato da Marino Predonzani, Aulo Guagnini, Giulio Bonivento, Lelio Triolo, Vincenzo Armenio… e altri, altri ancora, ma aperto a tutti quanti, ancora più scatenati di loro, vi vogliano partecipare. Ci sarà anche, a breve, un elenco dei service in corso e un reparto / cassetto / bottone (o come volete chiamarlo) dedicato alle news. Il Gruppo Operativo di preparazione al Rotary Day che si terrà il 22 febbraio del prossimo anno, nel 110° anniversario della fondazione del Rotary International, sta lavorando intensamente sotto la guida di Gaia Furlan, che vi ha relazionato nella riunione al caminetto del 23 ottobre. L’organizzazione del Concerto di Natale, che anche quest’anno si svolgerà il primo venerdì di dicembre in S. Antonio Nuovo in compartecipazione dei tre Rotary Club della nostra provincia, sta procedendo alla grande. Ci leggiamo al prossimo bollettino, Un caro saluto, Fabio 3 0 PROGRAMMI ROTARY CLUB TRIESTE Novembre GIOVEDÌ 6 – dalle 18.30 alle 20 Caffè degli Specchi Apericlub GIOVEDÌ 13 - ore 13 Hotel Greif Maria Theresia Conviviale a buffet Assemblea ordinaria per le elezioni del Presidente a.r. 2016/17, del Consiglio Direttivo a.r. 2015/16, di 2 Revisori dei conti a.r. 2015/16 e per l’approvazione del rendiconto economicofinanziario a.r. 2013/14 GIOVEDÌ 20 - ore 20.30 Hotel Greif Maria Theresia Conviviale a buffet con familiari Roberto Magris: “L’Operetta” GIOVEDÌ 27 - ore 13 Sede del Club Conviviale al caminetto Informazioni rotariane Dicembre GIOVEDÌ 4 - ore 13 Hotel Greif Maria Theresia Gen. Dott. Francesco Bonaventura: “L’ISIS, questo sconosciuto” VENERDÌ 5 - ore 20.30 Chiesa S. Antonio Nuovo Concerto di Natale per la Città Interclub con i R.C. Muggia e Trieste Nord MERCOLEDÌ 10 – ore 17 Auditorium dell’Allianz (Largo Irneri 1) Tavola rotonda : A tu per tu con i cardiologi “Cuore: preveniamo i malanni” Inteventi di Gianfranco Sinagra, Andrea Di Lenarda e Roberto Magris GIOVEDÌ 11 - ore 13 Hotel Greif Maria Theresia Luciano Renni: “Il colore” VENERDÌ 19 - ore 20 Ridotto del Teatro Verdi Festa degli Auguri Prenotazione obbligatoria in sede GIOVEDÌ 25 Conviviale annullata per Festività 4 3 4 ROTARY CLUB TRIESTE NORD ROTARY CLUB MUGGIA Novembre MARTEDÌ 4 – ore 13 Sede del Club Conviviale a mini-buffet – Argomenti rotariani MERCOLEDÌ 5 – ore 20 Hotel Lido Conviviale con familiari - Dott. Stefano Borgani: “Il lato oscuro dell’universo” MARTEDÌ 11 – ore 20.30 StarHotel Savoia Excelsior Conviviale a buffet – Assemblea ordinaria per l’elezione del Presidente ed del C.D. Assemblea straordinaria per l’approvazione delle modifiche a Statuto e Regolamento MERCOLEDÌ 12 – ore 20 Hotel Lido Intervento della dott. Maria Stella Tolentino, Presidente Associazione Bambini in Ospedale in relazione al service pro A.B.I.O. MARTEDÌ 18 – ore 20.30 StarHotel Savoia Excelsior Conviviale a buffet con familiari – Ing. Giancarlo Testino: “La Grande Guerra. Sommergibili, nuovi uomini, nuovi mezzi” MERCOLEDÌ 19 – ore 20 Hotel Lido Prof. Marco Fernandelli: “Augusto e il secolo d’oro” MARTEDÌ 25 – ore 20.30 StarHotel Savoia Excelsior Conviviale a buffet – Giacomo Sardina e Aldo Cuomo: “La Fondazione Rotary – News” MERCOLEDÌ 26 – ore 20 Hotel Lido Assemblea ordinaria dei soci per le elezioni Dicembre MARTEDÌ 2 – ore 13 Sede del Club Conviviale a mini-buffet – Argomenti rotariani MERCOLEDÌ 3 – ore 20 Hotel Lido Conviviale con familiari – Diego Masiello: “I turismi di Muggia: una scommessa sul mare” MARTEDÌ 9 – ore 20.30 StarHotel Savoia Excelsior Conviviale con familiari – Andrea Oddi “L’effettivo (mantenimento e sviluppo). Obiettivo principale della strategia del Rotary International” e Bruno Soldano “Assiduità nel Rotary” MERCOLEDÌ 10 – ore 20 Hotel Lido Conviviale di argomenti rotariani (relazione del Presidente) MARTEDÌ 16 – ore 19.45 StarHotel Savoia Excelsior Conviviale con familiari – Festa degli Auguri MERCOLEDÌ 17 – ore 20 Hotel Lido Conviviale con familiari – Festa degli Auguri MARTEDÌ 23 e 30 - Conviviali annullate MERCOLEDÌ 24 e 31 - Conviviali annullate 5 VITA DEL CLUB Conviviale n. 3272 2 ottobre 2014 – ORE 13 HOTEL GREIF MARIA THERESIA Cosenzi, tra medicina e natura Presiede Fabio Santorini Ospiti dei soci di Alessandro Cosenzi: dott. Angela Gianelli Soci presso altri Club Alberti (RC Madonna di Campiglio, 26 e 29 settembre) Sedmak, relatore e ospite (RC Codroipo-Villa Manin, 30 settembre) Armenio (RC Muggia, 1° ottobre) Soci presenti: 64 4 La conviviale si è aperta con il tradizionale tocco della campana ed il saluto alle bandiere. Santorini quindi ha invitato i presenti ad accomunarsi in un applauso per festeggiare l’amico Luciano Renni che ha compiuto gli anni il giorno prima ed ha sollecitato a partecipare al Seminario sull’Effettivo del 4 ottobre ed al pre SIPE del 22 novembre. Ha poi ricordato il primo “Apericlub” all’Harry’s Grill del giovedì successivo e la possibilità di assistere dal mare alla Barcolana grazie ad un’iniziativa del Rotary Club Trieste Nord. Terminato il pranzo il Presidente ha ceduto la parola al consocio Alessandro Cosenzi che ha intrattenuto i presenti con una relazione sul rapporto tra medicina e natura. Conviviale n. 3273 9 ottobre 2014 – ORE 18.30 HARRY’S GRILL All’Harry’s il primo Apericlub della storia Ha avuto pieno successo il primo “Apericlub” che si è svolto all’Harry’s Grill in piazza Unità, sia grazie alla location Presiede centrale e faFabio Santorini cilmente raggiungibile sia Ospiti del Club all’orario “eRollo del RC Trieste Nord lastico” di iniPasino del RC Muggia zio che ha Soci presso altri Club permesso a molti di raggiungere l’Hotel Duchi d’Aosta a partire dalle 18.30 Predonzani sino alle 20. (RC Muggia, 24 settembre) Purtroppo, però, la conviviale si è aperta con una tristissima notizia, quella Santorini, Cecovini, della scomparsa di Vittorio Giammusso, in memoria del quale Santorini ha Cossutti, Debenedetti, invitato i presenti a raccogliersi in un minuto di silenzio. Furlan, Modricky, La riunione è proseguita tra piacevoli chiacchiere e il tempo favorevole ha Predonzani, Slocovich e Triolo (Seminario distrettuale consentito di accomodarsi anche all’esterno dell’Hotel, dove è stato allestito l’aperitivo. Sull’Effettivo a Mestre, 4 ottobre) Soci Presenti: 62 Familiari: 3 5 Conviviale n. 3274 16 ottobre 2014 – ORE 20.30 HOTEL GREIF MARIA THERESIA La chirurgia implantare secondo Sornig Il Presidente ha aperto la conviviale augurando buon compleanno a Pippo de Curtis che ha festeggiato gli anni il giorno precedente e a Roberto Kostoris per il giorno successivo. Ha poi rivolto un affettuoso saluto alla signora Clara Giammusso e ha infine ricordato l’appuntamento per giovedì Presiede 23 in sede per la tradizionale riunione Fabio Santorini al caminetto. Dopo la cena Santorini Ospiti del Club ha invitato Piero Paolo Battaglini, Signora Clara Giammusso Clara Giammusso al tavolo della presidenza Etta Carignani e Gennaro durante la commemorazione di Vittorio Liguori a prendere la parola Ospiti dei soci per commemorare Vittorio di Gennaro Liguori: Giammusso, ognuno a modo suo e rivelando ciascuno lati inediti della sua prof. Aldo Leggeri personalità, della vita privata e professionale. Un applauso commosso ha ribadito ancora una volta la stima e l’affetto di tutto il Club per Giammusso. E’ intervenuto infine Alberto Sornig con una relazione su una particolare Soci presso altri Club evoluzione riguardante la chirurgia implantare, in seguito alla quale alcuni Billè e Sulligoi soci sono intervenuti con domande di chiarimento (vedi “Parla il Rotary”). (Barcolana con il RC Trieste Nord, 12 ottobre) Armenio e Predonzani (RC Muggia, 15 ottobre) Soci presenti: 49 Familiari: 9 Alberto Sornig illustra la sua relazione 6 Conviviale n. 3275 23 ottobre 2014 – ORE 13 SEDE DEL CLUB Con Gaia Furlan verso il Rotary Day Presiede Fabio Santorini Ospiti del Club Michele Lacalamita Ospiti dei soci di Tullio Giraldi: Stefano Palcich Dopo diversi mesi si è ripreso con la conviviale al caminetto in sede. Dopo il saluto alle bandiere Santorini ha esordito ricordando che domenica 26 ottobre ricorrerà il 60° anniversario del ritorno di Trieste all’Italia e ha rivolto i più cari auguri a Sergio Moze per il compleanno festeggiato il giorno precedente. Ha preso poi la parola Gaia Furlan, coordinatrice dei Club delle province di Trieste e Gorizia per il Rotary Day distrettuale, che ha brevemente illustrato ai presenti le finalità e l’organizzazione dell’iniziativa che si svolgerà il prossimo 22 febbraio in occasione dei 110 anni della fondazione del Rotary International. Si tratta di una giornata “in piazza” di tutti i Rotary, Rotaract e Interact del nostro Distretto, ciascuno nella sua città, per far conoscere ai visitatori cos’è e cosa fa il Rotary a livello locale e internazionale e per valorizzarne l’immagine, magari implementando qualche service specifico che ben si presti con l’evento e lo scopo del Rotary. Soci presso altri Club Predonzani (RC Muggia, 8 ottobre) Gei (Rotaract, 11 ottobre) Presenti: 59 7 Conviviale n. 3276 30 ottobre 2014 – ORE 13 HOTEL GREIF MARIA THERESIA Genzo e i sordi che sentono Ultima conviviale del mese di ottobre nella consueta sede del Greif. Il Presidente ha esordito rivolgendo un caloroso benvenuto al rotariano berlinese Felix Krieger, che attualmente dirige al Teatro Verdi “Il Re pastore” di Mozart, opera che chiuderà la stagione lirica. Specializzatosi con Claudio Abbado presso i Berliner Philharmoniker e poi con Carlo Maria Giulini, nel corso della carriera ha avuto modo di collaborare con alcune fra le più Presiede importanti orchestre internazionali. Krieger è fondatore, direttore artistico e Fabio Santorini direttore principale del Berliner Operngruppe (BOG) ed è anche direttore artistico e direttore principale del “Projeto Musica Orquestral Alema’’ a São Ospiti del Club Felix Krieger del RC Berlin Paolo. unter den Linden Ha poi festeggiato Flavio Genzo e Massimo Debenedetti che hanno compiuto Max Krott gli anni rispettivamente il 27 e il 28 ottobre, ha ricordato ancora alcuni del RC Göttingen appuntamenti istituzionali, il Concerto di Natale per la città del 5 dicembre in S. Antonio Nuovo e la Cena degli Auguri del 19 dicembre al Ridotto del Verdi. Ospiti dei soci Al termine del pranzo ha ceduto il microfono a Flavio Genzo che ha tenuto la di Fabio Santorini: Arch. Giorgio Berni relazione “Un mondo di sordi che sentono”, al termine della quale sono intervenuti alcuni soci. Soci presso altri Club Crechici (RC Las Vegas South West, USA 29 settembre) Davanzo (pre SIPE a Feltre e a Rovereto, 18 e 25 ottobre) Cerruti (RC Muggia, 29 ottobre) Presenti: 63 Flavio Genzo con il Presidente 8 E’ SCOMPARSO VITTORIO GIAMMUSSO Vittorio Giammusso e la sua ultima relazione al nostro Club sulle “macchine intelligenti” (17 ottobre 2013) 9 I ricordi I SENTIMENTI CHE CI UNIVANO Vittorio non c’è più: il grande neurochirurgo che ha fondato a Trieste nel 1963 la scuola di neurochirurgia – una delle prime d’Italia – ci ha lasciati. Ma, se il ritratto professionale verrà descritto dai colleghi, io desidero ricordarlo per i suoi sentimenti che ci univano. Sì, perché Vittorio aveva come me il culto dell’amicizia, quell’amicizia di interscambio, di stima, di affetto, che è stata per anni la nostra. C’era sempre tanto entusiasmo nei nostri incontri, negli appuntamenti che ci stimolavano. Vittorio era un “baedeker”, del mondo, del quale conosceva quasi ogni anfratto nonché la storia e la cultura. Vittorio e Clara hanno viaggiato moltissimo, all’inizio, “molto sportivamente”, curiosi di tutto e di tutti; degli uomini, delle bellezze artistiche, degli usi e costumi. Lo aiutava in ciò una memoria di ferro e ognuno di noi, che intraprendeva un viaggio, Uscendo con loro, mi piaceva “sentire” la forza dell’intesa tra Vittorio e Clara, questa simbiosi che da due faceva uno e che rendeva l’interlocutore più ottimista sui rapporti umani. Vittorio amava il mio giardino e tutti noi che lo abitiamo lo avevamo designato “residente” in loco. Per anni Vittorio e Clara sono venuti a rilassarsi e a goderne la piscina e il verde di un piccolo berceau… Tre anni fa sono stata molto male e loro erano sempre lì, in giardino, a inviarmi messaggi, stimoli affettuosi e positivi; non li vedevo, non potevo, ma loro erano lì. 10 Etta Carignani Parecchi anni fa, erano sovente nella loro casetta a Grignano, sul mare, dove accoglievano gli amici velisti o barcaioli che si avvicinavano per salutarli ricevendo in cambio uno squisito filetto alle erbe cucinato da Vittorio, nonché una visione positiva e allegra della vita. La sua apertura alla gente, la sua raffinata e insaziabile curiosità gli permetteva di essere aggiornato su tutto, soprattutto nei campi più attuali come quello delle scienze telematiche, delle indagini sul cervello: il grande mondo sconosciuto che voleva continuare a esplorare. Mi commuove questa sera guardare davanti a me e non vederlo, anche se so perché profondamente credo nella “Comunione dei Santi”, nella continuità del dialogo, per sempre. ETTA CARIGNANI PER VITTORIO GIAMMUSSO Sono un po’ in imbarazzo a scrivere di Vittorio, perché non avevamo mai parlato granché della morte e non sono sicuro di sapere cosa ne pensasse. Certo, in chiesa è stato facile dire che ci saremmo riabbracciati, un giorno, ma era davvero quello che pensava? Sono certo, invece, che Vittorio un culto lo avesse, molto forte e che ha impregnato tutta la sua vita: l’Uomo. Clara Giammusso e Piero Paolo Battaglini Vittorio era nato novanta anni fa a Agrigento, da un padre rigoroso e una madre dolce, com’era in molte famiglie a quei tempi. Era andato a studiare Medicina a Roma, dove si era poi specializzato in chirurgia ed era stato accolto nella più grande scuola chirurgica italiana. Da questa è stato avviato a diventare uno dei primi neurochirurghi italiani, un fondatore, e come tale ha avviato la neurochirurgia a Trieste dove ha esercitato, da maestro, per trenta anni. Ha curato una enormità di persone e cresciuto allievi che sono diventati importanti tecnicamente e professionalmente, che lo hanno apprezzato e rispettato, con devozione, mentre, anche grazie a lui, e con sua gioia, alcuni lo superavano in perizia e fama. Un gigante, con le spalle larghe. Un grande lavoratore. Mi raccontava che era sempre in ospedale, dalla mattina alla sera e anche la notte, se si trattava di stare vicino a un paziente per cui poteva fare qualcosa... o non più. Era un neurochirurgo ed è ovvio che il suo interesse fosse il cervello. Ma non solo come organo, non solo come oggetto di studio per essere curato, per entrarvi nel migliore dei modi o liberarlo da estraneità che lo danneggiavano. Gli interessava anche il prodotto del cervello: la mente. Era fortemente convinto che nella mente stessero la unicità e la supremazia dell’uomo sugli altri esseri viventi. Tutti la pensiamo così, ma, in lui, questa convinzione si manifestava in un rispetto profondo non solo nei confronti della mente, ma anche di chi la sapeva gestire, facendone un uso di elevata qualità. Vittorio era circondato da persone di elevata qualità. Professionisti non solo eccellenti, ma anche dotati di DOTI umane non da poco. Era il suo modo di rendere onore al cervello. Non solo. Vittorio curava anche il suo. Chi non è rimasto colpito dalla fantastica memoria, dalla fluidità dell’eloquio, dall’equilibrio e profondità delle sue argomentazioni? 11 Forse è stata anche la grande considerazione che aveva dell’Uomo a farlo viaggiare così tanto. Non c’è posto, credo, dove non sia stato, dove non abbia cercato le opere dell’uomo e l’uomo stesso, nei suoi ambienti, nelle sue culture. Mai un’agenzia di viaggio, credo. Sempre tutto da solo (con la meravigliosa Clara, ovviamente), documentandosi su libri, non solo di geografia, ma anche diari e resoconti di viaggio. I libri erano, appunto, una sua passione. I libri sono prodotti dell’uomo e lui ne aveva un rispetto quasi sacro. Dei più vecchi, che collezionava, mi faceva annusare il profumo di polvere e umido, senza farmeli toccare, o tantomeno aprire. Lui, però, ne apriva, tantissimi. Una biblioteca che arrivava fino al soffitto e una piccola scala a chiocciola per arrivare fino in cima. E, siccome più di tanti non ce ne potevano più stare, librai amici glieli facevano leggere in negozio. Come quando, ad esempio, si stava interessando a qualcosa in particolare e, soprattutto si stava preparando per una conferenza. Ne ha fatte parecchie, sui viaggi (ricordate quella su Burton?), sul cervello (l’intelligenza artificiale) e altre ancora: tutte, sempre, sull’uomo e le sue manifestazioni. Forse proprio questa devozione, che era ammirazione, rispetto, affetto nei confronti dell’uomo, lo ha indotto a impegnarsi così tanto in quella che per lui è stata una vera battaglia, la più grande: il testamento biologico. Non poteva tollerare l’idea che un uomo, cresciuto e formatosi secondo le proprie capacità e attitudini (homo faber), dovesse un giorno subire il degrado del proprio corpo e, ancora peggio, della propria mente. Non poteva tollerare che la dignità, la considerazione, la stima e il rispetto che si sono conquistati e mantenuti a fatica, con impegno, coerenza e costanza, potessero trasformarsi in pietà, commiserazione per il decadimento del corpo e, forse, intolleranza, astio e disprezzo per il deterioramento della mente. Tutto questo, forse, in uno stato di sofferenza, anche estrema, se lucidi, o di incoscienza e nullità, in caso contrario. La mente, l’uomo non sono più tali in queste situazioni e allora chi ha costruito e mantenuto se stesso per una vita intera ha il diritto di gestire la propria esistenza anche quando la porta che fa uscire dalla vita è stata aperta. Vittorio era ovviamente contrario che qualcuno aprisse quella porta, sarebbe stato un delitto; ma, una volta aperta, il proprietario del corpo, la mente, deve poter decidere se tentare di richiuderla senza attraversarla, o attraversarla. E se non può farlo, dobbiamo essere sicuri che lo farà qualcuno di nostra fiducia, con cui ne abbiamo parlato e che farà quello che sarà più opportuno e a noi gradito. Se non ci fosse nemmeno questo, dovrà essere un medico, un giudice… un giusto a farlo. A Vittorio non è stato necessario. Se ne è andato con la usuale dignità e in silenzio. Ma il suo pensiero è forte: mai dobbiamo rinunciare alla nostra dignità, alla stima di noi stessi, cedere al degrado e alla sofferenza, né dobbiamo permettere che ciò accada, a chiunque. Credo che questo sia il messaggio più forte di Vittorio e se la sua battaglia sarà continuata e un risultato così sarà mai ottenuto, nella completezza e semplicità con le quali lui lo immaginava, potremo ancora una volta, come adesso, rinnovare la sua memoria, con gratitudine e rispetto. PIERO PAOLO BATTAGLINI 12 RICORDO DI VITTORIO GIAMMUSSO: IL CHIRURGO Qualche mese fa, dovendo preparare una conferenza su Pietro Valdoni, ho passato alcuni pomeriggi con Vittorio Giammusso per parlare con lui della sua esperienza romana. Mi riceveva, insieme alla gentilissima signora Clara, nella sua bella casa di via Hermet, piena di libri, di fotografie, di ricordi. Siciliano di nascita (era nato ad Agrigento il 19 novembre 1924) si laureò a Palermo nel 1947. Subito dopo si trasferì a Roma per iscriversi alla scuola di specializzazione in chirurgia generale. Divenne assistente volontario nella Patologia Chirurgica diretta da Pietro Valdoni che era appena stato chiamato da Firenze dove per due anni aveva lavorato a fianco dei chirurghi militari americani, a contatto dei quali aveva compreso l’importanza che le specializzazioni avrebbero avuta nella medicina moderna. Nel 1947 istituì una sezione autonoma di neurochirurgia che affidò a Piero Frugoni che, da poco tornato dalla prigionia, prima dello scoppio della seconda guerra mondiale aveva lavorato come neurochirurgo per 5 anni nella Mayo Clinic di Rochester (Minnesota). Proprio nel 1947 Vittorio Giammusso entrò nella scuola di Valdoni che lo avviò alla neurochirurgia come unico assistente di Frugoni. Furono anni di grande impegno di studio e di lavoro, molto pesanti ma decisivi per la sua formazione. Durante questi anni ebbe la ventura di partecipare ai due interventi neurochirurgici ai quali fu sottoposto Palmiro Togliatti. Il primo, ben noto, il 14 luglio del 1948 in occasione dell’attentato del quale fu vittima all’uscita dal Parlamento. Gli furono estratte due pallottole dalla nuca (che fortunatamente non avevano superato la scatola cranica) ed una dal polmone. Il secondo intervento fu eseguito nel 1950, in gran segreto, presso la clinica privata di Valdoni. Togliatti aveva subito un trauma cranico in un incidente automobilistico in Crimea, durante un periodo di ferie. Ne era conseguito un ematoma cerebrale bilaterale che si manifestò solo dopo il suo rientro a Roma. Dopo l’intervento, perfettamente riuscito, Vittorio Giammusso rimase per una settimana nella stanza di Togliatti, senza mai uscirne, dormendo di notte nel letto accanto all’illustre infermo. Al momento della dimissione il Comitato Centrale del PCI gli indirizzò una lettera di encomio. Gennaro Liguori commemora il collega Vittorio Giammusso proseguì la sua carriera nella scuola di Valdoni fino al 1954, quando Piero Frugoni fu nominato primario della neurochirurgia di Padova e lo portò con sé. Qui raggiunse la sua maturità chirurgica, conseguì la Libera Docenza in neurochirurgia e nel 1963, a soli 39 anni, fu chiamato a Trieste per fondare la divisione di neurochirurgia. 13 Questa fu presto all’avanguardia negli interventi di microchirurgia e nella chirurgia stereotassica che permette di rimuovere in maniera superselettiva i tumori cerebrali. Negli anni tra il 1965 e il 1967 Vittorio Giammusso ebbe un ruolo importante anche nella nascita della Facoltà di Medicina di Trieste: infatti Valdoni, che faceva parte insieme a de Bernard ed a Patrassi della Commissione Tecnica per la sua istituzione, lo volle come suo rappresentante nei rapporti con il presidente avvocato Morgera e con l’assessore Blasina. Valdoni si teneva in stretto contatto con lui per fissare strategie ed obiettivi attraverso una fitta corrispondenza epistolare che Vittorio Giammusso, con l’aiuto dalla signora Clara, mi ha mostrato con orgoglio. Fu in seguito nominato dalla Facoltà professore di Neurochirurgia e i medici laureati a Trieste prima del ’92 lo ricordano certamente come membro della commissione d’esame di Patologia Chirurgica. Fu un maestro della neurochirurgia e l’eccellenza della sua scuola è testimoniata dal fatto che dopo il suo pensionamento, avvenuto nel 1992, il suo aiuto gli successe come primario e che due suoi allievi sono andati a dirigere i reparti di neurochirurgia di Udine e di Pordenone. GENNARO LIGUORI Vittorio e Clara Giammusso alla Cena degli Auguri al Ridotto del Verdi il 18 dicembre 2013, assieme a Lucio Delcaro e Etta Carignani 14 VITA ROTARIANA Siamo di nuovo nella Zona 12 Vi informiamo che il Board del Rotary International nella sua adunanza del 16 ottobre u.s. ha accolto la richiesta di ritorno del Distretto 2060 alla Zona 12, che comprende Italia, Malta e San Marino, a partire dal 1° luglio 2015. La Segreteria Distrettuale 2015/16 Siamo lieti di annunciarvi che la nostra sede di via Giustiniano 9 ospiterà la segreteria del Governatore 2015/16 Giuliano Cecovini. Per vostra opportuna informazione vi segnaliamo il numero di telefono e la mail: tel.: 040 7600752 – mail: [email protected] Fondo Distrettuale per le Emergenze. Forse non tutti sapete che da due anni esiste un Fondo Distrettuale per le emergenze. Creato con un avanzo di gestione di 20.000 € dell'annata del Governatore Bruno Maraschin, viene alimentato con donazioni volontarie fatte dai singoli Rotary Club, di norma in occasione della visita del Governatore. Grazie a questo Fondo nelle ultime due annate rotariane abbiamo potuto sostenere nei primi momenti dove gli aiuti sono essenziali: - l'alluvione in Sardegna di circa un anno fa con un intervento di 10.000 €; - l'alluvione nel Gargano un paio di mesi fa con un intervento di 5.000 €; - la recente alluvione di Genova di 3 settimane fa ancora con un intervento di 5.000 €. Grazie a tutti i Club sostenitori, il Fondo attualmente ha un saldo attivo di circa 27.000 €. Il Seminario sull’Effettivo a Mestre Un folto gruppo di soci ha partecipato al Seminario sull’Effettivo che si è svolto sabato 4 ottobre a Mestre: il Presidente Fabio Santorini, l’incoming Sergio Cecovini, il segretario Giorgio Cossutti, Massimo Debenedetti, Gaia Furlan, Chiara Modricky, Marino Predonzani, Francesco Slocovich e Lelio Triolo. Da sin.: Debenedetti, Cecovini, Predonzani, Modricky, Triolo e Santorini 15 Scambio di gagliardetti Nel corso della conviviale del 30 ottobre, il Presidente ha scambiato il nostro gagliardetto con Felix Krieger, del Rotary Berlin Unter der Linden … e con Max Krott, del Rotary Club Göttingen 16 Onori e… oneri del Presidente Onori … Fabio Santorini abbraccia con orgoglio la “Coppa del Presidente”, vinta dal nostro Club nel Torneo Rotariano Internazionale di Tennis di doppio dello scorso 13 settembre … e oneri Con il valido supporto di Fulvio Gon, il Presidente ha appena appeso alla parete della sede la copia della Charta Costitutiva del nostro Club, datata 28 marzo 1924 17 Congratulazioni ai soci Le nostre più vive congratulazioni a Roberto Kostoris che, nel corso del congresso nazionale dell'Associazione fra gli Studiosi del processo penale tenutosi a Milano il 25-26 ottobre, è stato eletto vicepresidente dell’Associazione tra gli studiosi del processo penale per il biennio 2014-2016. Visitate il sito del Club! Vi informiamo che il Bollettino del nostro Club è disponibile anche on line. Entrando infatti nel sito del Distretto 2060 (rotary2060.eu) e cliccando su “I Club”, si apre una videata con l’elenco alfabetico dei Club del nostro Distretto. Cliccate su “TRIESTE” e si aprirà la nostra Home Page, e a destra troverete: IL ROTARY: la storia del nostro Club CONSIGLIO DIRETTIVO: la composizione dei C.D. degli ultimi 3 anni COMMISSIONI: l’organigramma delle Commissioni e Sottocommissioni del Club RIUNIONI DEL MESE: calendario delle conviviali completo fino a dicembre BOLLETTINI: i bollettini in pdf dell’anno rotariano in corso (quelli dell’anno rotariano 2013/14 sono visibili in “ANNATE PRECEDENTI”) Potete anche consultare l’Annuario dei soci del Distretto 2060 dell’anno rotariano in corso, previa vostra registrazione, che potete effettuare semplicemente cliccando su “Registrati”, ultima voce in basso a destra della Home Page. 18 S. Messa e pranzo di Natale del RotaryCamp di Ancarano Il Presidente del Rotary Club Muggia Massimo Pasino ed il responsabile della Commissione Camp Ancarano Ferruccio Divo hanno inviato al Presidente la seguente lettera di invito: “Si avvicina il Natale e noi Volontari, come ormai consuetudine, ci incontriamo di nuovo in occasione delle festività con gli ospiti diversamente abili di Ancarano per ricordare tutti insieme i bei momenti passati quest’estate al Camp. Perciò ci ritroveremo per il pranzo sabato 13 dicembre alle 13.00 all’Hotel Lido - Muggia (via Battisti, 22). Il pranzo sarà preceduto, per chi desidera parteciparvi, alle 12.00 dalla Santa Messa celebrata per noi nel Duomo di Muggia in piazza Marconi. Siamo quindi lieti di invitare Te e i Soci del Tuo Club a condividere con noi una nuova giornata in allegria e spensieratezza con i ragazzi. Saremmo onorati di averTi come ospite d’eccezione per ringraziare dell’importante sostegno dimostrato in occasione del service estivo. Se qualche Socio o ospite del Tuo Club volesse aggiungersi, la quota di partecipazione al pranzo è di 35 euro a persona”. Cena degli Auguri Ricordiamo ai soci che quest’anno la conviviale dedicata al tradizionale scambio degli auguri si svolgerà venerdì 19 dicembre al Ridotto del Teatro Verdi con inizio alle ore 20 per l’aperitivo. Come di consueto, è richiesta la prenotazione in segreteria. Affrettatevi a prenotarvi! PARLA IL ROTARY ALESSANDRO COSENZI Natura e medicina Giovedì 2 ottobre La particolare collocazione geografica della città di Trieste, che dall’estremo settentrionale del mare mediterraneo risale verso il Carso, offre ai suoi abitanti l’opportunità di potere frequentare interessanti ambienti naturali quasi sulla soglia di casa. fenomeni naturali che lo ha portato a dedicarsi all’entomologia mentre ancora frequentava le scuole elementari. I coleotteri sono in ambito entomologico un ordine particolarmente interessante. E’ l’ordine del regno animale con il maggior numero di specie (oltre 350.000). Chi scrive ha avuto la fortuna di essere stato stimolato dalla famiglia a conoscere questi ambienti sino dall’infanzia. Come conseguenza di ciò ha sviluppato precocemente un profondo interesse per i Il nome deriva dai sostantivi greci koleos che significa astuccio e pteron che significa ala. In questi insetti infatti una delle due coppie di ali si è trasformata in elitre che rappresentano una robusta copertura rigida apribile che 19 protegge le due ali residue ed il corpo del coleottero. In realtà in alcuni coleotteri le due elitre sono saldate e non possono quindi aprirsi. In questo caso il coleottero non è in grado di volare. Da questo archetipo si sono sviluppate delle morfologie completamente diverse in funzione dell’ambiente e delle abitudini di vita ed alimentari della singola specie. Esistono infatti coleotteri vegetariani e coleotteri carnivori. Essi popolano ambienti enormemente diversi che vanno dalle tenebre perpetue del mondo ipogeo ai pascoli soleggiati, ai boschi, alle acque degli stagni brulicanti di vita ed alle sponde dei torrenti, dalla pianura alle valli alpine fino alla foresta amazzonica dove vivono i giganteschi dinastidi. Se si attraversa il confine con la Slovenia l’escursionismo in ambiente carsico si arricchisce di salite oltre i mille metri di altitudine. Percorrendo facilmente in automobile poche decine di chilometri si possono raggiungere i punti di partenza per salire il monte Auremiano, il Nevoso, il Taiano, la Selva di Ternova. Questi rilievi, che arrivano fino ai 1700 metri di altezza del Monte Nevoso, rappresentano anche dei formidabili punti di osservazione per scrutare il nostro territorio e quelli adiacenti. Nelle giornate limpide lo sguardo può vagare dall’Adriatico fino all’arco alpino incontrando frequentemente la caratteristica sagoma della cima più elevata delle Alpi Giulie, il Tricorno. Inoltre nei mesi invernali non raramente questi rilievi si coprono di neve offrendo la possibilità di entusiasmanti escursioni sul manto bianco che possono prevedere anche l’utilizzo delle ciaspole in un ambiente comunque privo di grosse difficoltà e pericoli. Se invece l’escursionista vuole allargare ulteriormente il proprio raggio di azione allontanandosi dal Carso ed aspirando a quote più elevate, nella nostra regione trova le Alpi Giulie. 20 Queste montagne non possono competere con le Dolomiti per la grandiosità e la verticalità dei paesaggi però superano sicuramente le più famose e turistiche cugine se i parametri valutati sono l’integrità del paesaggio, la profondità dei silenzi, la tranquillità dei rifugi, immuni dalle grandi folli di turisti vocianti ed affamati, la possibilità di incontri con la fauna selvatica. A Trieste non è infrequente incontrare persone che condividano la passione per il mare e quella per la montagna, E’ interessante sottolineare che nel nostro golfo il rapporto tra barche a vela e motoscafi sia nettamente a favore delle prime in confronto con gli altri porti italiani. Al tempo stesso però la città ospita ben due sezioni del Club Alpino Italiano e ha dato i natali a due leggende dell’alpinismo italiano quali Emilio Comici ed Enzo Cozzolino. Anche chi scrive, pur amando il Carso e le Alpi GIulie, ad un certo punto della propria vita non ha potuto sottrarsi al fascino del mare e della navigazione a vela. Dopo i primi bordi in golfo e l’osservazione in apnea dei suoi fondali, ha navigato in Dalmazia, In Grecia ed in Tirreno, fino a percorrere le 2.700 miglia di Oceano Atlantico che separano la Gran Canaria da Santa Lucia. In chiusura di questa riflessione sorge spontanea sia all’appassionato della natura che al medico l’esortazione al lettore di usufruire tanto del Carso che del mare del nostro golfo. Nella letteratura medica ci sono infatti molteplici studi e linee guida che indicano l’utilità della pratica regolare dell’attività fisica aerobica nella riduzione del rischio cardiovascolare. Il nuoto, la corsa, il nordic walking, lo sci di fondo, l’escursionismo rientrano nel novero di queste attività. Se poi l’attività viene svolta nel contesto che prima è stato indicato diventa anche più piacevole e stimolante per il praticante. ALBERTO SORNIG La chirurgia implantare computer-guidata: evoluzione di una professione Giovedì 16 ottobre L’odontoiatria è profondamente cambiata negli ultimi dieci, quindici anni. Sono cambiati i materiali, le tecniche che vengono utilizzate quotidianamente, ma soprattutto è mutato radicalmente l’approccio extra clinico e gestionale alla professione. L’ avvento dell’informatica ha rivoluzionato tutti gli aspetti della nostra vita quotidiana ed anche in campo odontoiatrico è responsabile dei maggiori cambiamenti diagnostici ed operativi. Ma quello che impressiona di più è la velocità di questo processo, anche perché ogni innovazione presuppone un’adeguata formazione ed una curva di apprendimento. Ora, considerando l’estrema specializzazione di questa branca della medicina, appare evidente che il singolo professionista non è più in grado di seguire da solo l’evoluzione di tutti i campi della propria professione, ne consegue che anche l’organizzazione tradizionale dello studio dentistico, tendenzialmente monoprofessionale, appare inadeguata. Considerazione sicuramente opinabile, ma inevitabile se si vuole analizzare solo l’aspetto tecnico, o meglio l’ipertecnicismo che per certi versi viene imposto al professionista come obbligatorio se si vuole raggiungere l’eccellenza. Vorrei considerare brevemente le principali innovazioni nelle varie branche dell’odontoiatria, senza la pretesa di completezza, ma solo per dare un’idea dell’entità del cambiamento e l’esiguo spazio temporale in cui è avvenuto. Nel campo dell’odontoiatria conservativa, le otturazioni dei denti posteriori non vengono più eseguite in amalgama d’ argento, bensì in resina composita utilizzando tecniche adesive, tutto ciò è reso possibile grazie all’avvento di materiali più performanti dal punto di vista meccanico e di adesivi smalto dentinali che garantiscono un sigillo più sicuro. L’amalgama d’argento, materiale largamente utilizzato in odontoiatria per più di centocinquanta anni, sebbene fin dall’ inizio oggetto di molte controversie per la sua presunta tossicità, può dirsi oggi definitivamente sorpassato. L’endodozia veniva eseguita con strumenti d’acciaio manuali, oggi vengono utilizzati strumenti in nichel-titanio, superelastici, montati su micromotori dedicati in grado di regolare finemente il numero di giri e il torque, cioè la forza con cui gli strumenti ruotano all’interno del canale. La qualità della sagomatura e della detersione del canale risultano migliorate e i tempi di esecuzione ridotti. L’avvento di inserti ultrasonici permette un più sicuro accesso ai canali 21 radicolari nonché l’attivazione degli irriganti comunemente usati per detergere e disinfettare i canali. La protesi ha visto l’avvento di materiali alternativi come la zirconia o il disilicato di litio in luogo dei più tradizionali metalli, inoltre mediante l’utilizzo della tecnologia CAD-CAM, l’impronta può essere ottenuta ”virtualmente” utilizzando degli scanner 3D; il file ottenuto viene poi inviato all’odontotecnico che è in grado di progettare al computer la struttura della protesi, tale progetto viene poi inviato ad una fresatrice che ”dal pieno” costruisce la struttura desiderata . L’avvento dell’informatica sta rivoluzionando anche l’ortodonzia: ottenuto il file iniziale della bocca del paziente, un software è in grado di simulare gli spostamenti necessari per il raddrizzamento dei denti e di costruire delle mascherine sequenziali trasparenti che, portate con continuità, riescono a spostare i denti nella posizione desiderata e programmata. L’implantologia è pratica antichissima, già in epoca etrusca sono stati ritrovati dei crani con inserti in lamina d’oro che verosimilmente devono essere serviti per supportare denti mancanti. Ma grazie agli esperimenti di Per Ingvar Branemark, ortopedico svedese, si riesce a dare un razionale biologico a ciò che fino ad allora era supportato solo da un’evidenza sperimentale. Branemark infatti, studiando la guarigione dell’osso con inserti in titanio contenenti un sistema ottico di osservazione inseriti nelle tibie di una cavia, si rese conto di avere grosse difficoltà per rimuovere gli inserti. Nacque così il concetto di osteointegrazione, cioè l’intima unione tra l’osso e l’impianto senza l’interposizione di tessuto connettivo. Da allora, sotto la spinta di imponenti interessi commerciali, moltissimi studi sono stati eseguiti al fine di individuare le superfici e le morfologie in grado favorire ed accelerare il processo di integrazione, nonchè di ridurre la colonizzazione batterica che potrebbe essere causa di perdita di stabilità dell’impianto. L’ applicazione delle moderne tecnologie informatiche alle tradizionali tecniche 22 implantologiche permette di offrire ai pazienti possibilità terapeutiche impensabili fino a pochi anni or sono. La chirurgia computer- guidata parte dall’ acquisizione di immagini tridimensionali: un tempo la diagnosi ed il piano di trattamento in implantologia venivano eseguiti con l’ausilio di immagini radiografiche bidimensionali. Oggi è possibile ottenere immagini radiografiche 3D mediante l’applicazione della tomografia computerizzata(TC) e in particolare della tecnologia ”cone beam” (CBCT); quest’ultima consente di ottenere immagini sufficientemente precise con una dose di radiazioni fortemente ridotta e con costi di esercizio ragionevoli. Le immagini così ottenute vengono sottoposte ad un processo di “segmentazione” che le rende compatibili con il software di pianificazione chirurgica, con tale software è possibile pianificare virtualmente il posizionamento degli impianti. Il passaggio al tridimensionale ha dato all’odontoiatra la possibilità di visualizzare le strutture esattamente come le vede nella realtà: in 3D, appunto! Inoltre grazie ad una doppia scansione è possibile “accoppiare” le immagini radiografiche con la protesi che si intende realizzare, in modo da poter eseguire una programmazione implantare protesicamente guidata. Eseguita la pianificazione, il file viene inviato ad un centro specializzato che è in grado di produrre a partire da un modello stereo litografico, una dima chirurgica in resina con i fori nell’esatta posizione pianificata. La mascherina chirurgica verrà utilizzata durante l’intervento per trasferire la progettazione nella realtà clinica, inoltre con delle tecniche di laboratorio, è possibile costruire una protesi a partire dalla dima chirurgica prima ancora di eseguire l’intervento. Numerosi sono i vantaggi di questa tecnica: è possibile pianificare in maniera estremamente precisa la posizione degli impianti e la protesi che si vuole costruire, per questo motivo la visualizzazione in 3D permette una comunicazione più efficace con il paziente. La chirurgia è minimamente invasiva dal momento che può essere eseguita con tecnica “flapless”, cioè senza sollevare lembi mucosi e quindi non si rendono necessari punti di sutura, inoltre la tecnica offre vantaggi evidenti nel caso si debbano inserire impianti inclinati ed evitare strutture delicate quali in seno mascellare o il nervo alveolare inferiore. L’accuratezza viene garantita da un corretto protocollo di acquisizione radiografica per cui il piano trans assiale della TC deve essere parallelo a quello occlusale. La segmentazione delle immagini deve essere eseguita da tecnici esperti e la programmazione deve tener conto di possibili lievi discrepanze di posizione, profondità ed inclinazione dell’impianto. La dima chirurgica infine dovrà essere fissata in maniera precisa prima dell’intervento. Da tutte queste considerazioni si può evincere che questa tecnica non può essere utilizzata in tutti i casi implantari, ma il sistema di pianificazione permette indubbiamente di studiare dettagliatamente l’anatomia anche qualora non si dovesse procedere poi con tecniche di chirurgia guidata. Di pari passo con l'evoluzione clinica, stiamo assistendo ad un radicale cambiamento anche nell'approccio gestionale alla professione. L'ipertecnicismo ha portato con sé un aumento notevole dei costi di esercizio, che uniti a quelli della burocrazia, obbliga il professionista ad acquisire nuove competenze in campo gestionale, economico e finanziario, trasformando di fatto lo studio dentistico in una impresa professionale. La nascita dei centri dentali, gestiti da manager con capitali di investitori esterni, e organizzati per ”vendere” un prodotto, aumenta la difficoltà per l' odontoiatra di mantenere la centralità della clinica nella sua attività quotidiana, in quanto sempre di più si sta assistendo ad una mercificazione dell'atto medico anche in ragione della negativa congiuntura socioeconomica che obbliga il paziente ad una diminuzione della spesa per la salute. La sfida per il professionista sarà quella di garantire un servizio deontologicamente corretto, orientato al paziente, utilizzando strumenti aziendali al solo fine di migliorare la propria attività clinica, senza cedere alle lusinghe di un mercato “drogato” da realtà non comparabili quali i centri dentali. FLAVIO GENZO Un mondo di sordi che sentono (abstract) Giovedì 30 ottobre L’essere umano ha una potenzialità uditiva, che chiamiamo campo dinamico, molto estesa, circa 100 dB, compresa tra i suoni impercettibili e la soglia del fastidio. In questo range si collocano le consonanti e le vocali che originano la voce parlata; un deficit uditivo, riducendo il campo dinamico, limita anche la comprensione della voce stessa. Una soluzione di ascolto ripristina la comoda udibilità attraverso l’aumento dei suoni non percepiti oltre la soglia di minima udibilità, facendo però attenzione a non superare il limite del fastidio. Per ottenere questo duplice risultato dovremo adottare specifiche strategie di limitazione e compressione dei suoni, selezionando al meglio anche le frequenze sulle quali intervenire. E’ evidente che le tecnologie analogiche, regolabili attraverso minuscole viti, i trimmer, permettono prestazioni più limitate rispetto a quelle digitali, regolate tramite l’uso computer che, ad esempio, suddividono tutti i suoni in bande discrete sulle quali si può intervenire con precisione quasi chirurgica. Oggi, addirittura, vi è la possibilità di traslare suoni impossibili da sentire con il proprio 23 orecchio in corrispondenza di aree dove l’ascolto è invece ancora possibile. Queste performance quasi fantascientifiche si sposano oggi con dimensioni ridotte e un’estetica discreta e molto poco visibile. Anche i possibili effetti collaterali della rimediazione acustica, come il sibilo o il fischio, oggi sono digitalmente controllati ed eliminati. L’ultima frontiera raggiunta nella tecnologia audio protesica è relativa alla connettività wireless, senza fili. Nati qualche anno fa in versione analogica, quindi legate all’induzione elettromagnetica, piuttosto che alla luce infrarossa o alle onde radio a Modulazione di Frequenza, oggi i sistemi wireless mutuano i benefici da altri ambiti commerciali, prima fra tutte la telefonia. Avremo quindi apparecchi acustici con Bluetooth o la connettività a 2.4 GHz, introdotti allo scopo di permettere il collegamento senza fili tra il proprio orecchio e qualsiasi sorgente sonora esterna. Per facilitare la partecipazione alla vita sociale e anche a chi ha una sensibilità uditiva ridotta, oggi gli apparecchi acustici si comandano anche con le App. degli smartphone, che lasciano alla persona la massima liberà d’azione e lo integrano nel mondo tecnologico del terzo millennio. DOMANDE E RISPOSTE Giorgio Cappel: Che rapporto c'è fra medico e audio protesista? R: Ci deve essere un grande lavoro di equipe. La diagnosi e prescrizione dell’apparecchio acustico deve essere fatto dal medico specialista, la scelta e settaggio dell’apparecchio acustico deve essere effettuato dall’audioprotesista, eventualmente in questo processo complesso possono essere inserite le figure professionali dell’audiometrista, deputato all’indagine diagnostica e la figura del logopedista per una eventuale terapia di rieducazione. Fabio Santorini: Sono convinto che, in questi ultimi anni, vi sia un grande sviluppo tecnologico nelle protesi audio R: Per comprendere lo sviluppo bisogna fare un paragone con i computer, poiché all'interno degli apparecchi acustici vi è processore che – ovviamente – segue lo stesso sviluppo della potenza di calcolo. Beppo Ravalico: è necessario cambiare la protesi ogni due anni per averla sempre aggiornata? R: In genere no, ma vi può essere la necessità a causa del mutare della patologia oltre i limiti di modifica dell’apparecchio acustico. Esiste la possibilità di effettuare un upgrade del software installato per migliorarne le prestazioni. Roberto Camus: quanta autonomia ha una protesi? R: Dipende dall'uso e dal sistema installato. In generale possiamo ipotizzare una media di 10 giorni. 24
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