Bilancio Economico 2013

BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2013
Banco Emiliano - Credito Cooperativo - Società cooperativa
Viale dei Mille, 8 - 42121 Reggio nell'Emilia (RE)
Tel. 0522 - 82.76.00 - Fax. 0522 - 83.82.78 - [email protected]
Codice Abi 08623.1 - Iscritta all'albo delle Banche tenuto dalla Banca d'Italia al n.5754.7.0
Iscritta all'albo delle cooperative a mutualità prevalente al n° A230392
Numero iscrizione al Registro Imprese di Reggio Emilia - Codice Fiscale - Partita IVA 02593300359
Capitale Sociale e Riserve al 31/12/2012 - € 135.138.833,00
Sommario
SCHEMI DEL BILANCIO DELL’IMPRESA ......................................................................... 4
STATO PATRIMONIALE .............................................................................................. 4
CONTO ECONOMICO ................................................................................................. 5
RENDICONTO FINANZIARIO ...................................................................................... 9
RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE SULLA GESTIONE ................. 11
L’ATTIVITA’ DI BANCO EMILIANO................................................................................ 17
SITUAZIONE REGIONALE ........................................................................................ 17
DINAMICHE PROVINCIALI ........................................................................................ 23
GLI OBIETTIVI E LE FRONTIERE DI BANCO EMILIANO ......................................... 32
LA GESTIONE DELLA BANCA ...................................................................................... 34
LO STATO PATRIMONIALE ...................................................................................... 35
IL CONTO ECONOMICO ........................................................................................... 48
GESTIONE, MISURAZIONE E CONTROLLO DEI RISCHI ........................................ 56
LA STRUTTURA OPERATIVA ....................................................................................... 65
RELAZIONE SUL CARATTERE MUTUALISTICO DELLA COOPERATIVA AI SENSI
ART. 2 LEGGE 59/92 E ART. 2545 DEL CODICE CIVILE E SULLE POLITICHE DI
AMMISSIONE DI NUOVI SOCI AI SENSI ART. 2528 DEL CODICE CIVILE ................ 74
FATTI DI RILIEVO INTERVENUTI DOPO LA CHIUSURA DELL’ESERCIZIO .............. 81
EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE ........................................................ 82
PROPOSTA DI RIPARTIZIONE DELL'UTILE ................................................................ 84
RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE .................................................................... 87
SCHEMI DEL BILANCIO DELL’IMPRESA
STATO PATRIMONIALE
ATTIVO
Voci dell'attivo
10
20
40
50
60
70
80
Cassa e disponibilità liquide
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
Attività finanziarie disponibili per la vendita
Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
Crediti verso banche
Crediti verso clientela
Derivati di copertura
110
120
130
Attività materiali
Attività immateriali
Attività fiscali
a) correnti
150
31-12-2013
31-12-2012
7.350.234
671.805
394.967.979
30.859
156.118.392
1.112.623.538
520.944
4.038.275
4.358
163.772.806
28.752
48.040.718
670.491.078
34.304.163
272.397
9.657.058
2.083.976
10.883.251
11.953
2.099.405
1.236.968
b) anticipate
7.573.082
862.437
- b1) di cui alla Legge 214/2011
6.156.318
162.202
16.528.129
1.733.045.498
42.730.041
942.100.637
Altre Attività
Totale dell'attivo
-
I dati al 31/12/2012 corrispondono a quelli di (ex) Banca Reggiana - Credito Cooperativo Società
Cooperativa
PASSIVO
Voci del passivo e del patrimonio netto
10
20
30
40
50
60
80
Debiti verso banche
Debiti verso clientela
Titoli in circolazione
Passività finanziarie di negoziazione
Passività finanziarie valutate al fair value
Derivati di copertura
Passività fiscali
b) differite
100
110
120
Altre passività
Trattamento di fine rapporto del personale
Fondi per rischi ed oneri
b) altri fondi
130
160
170
180
200
Riserve da valutazione
Riserve
Sovrapprezzi di emissione
Capitale
Utile (Perdita) d'esercizio (+/-)
Totale del passivo e del patrimonio netto
31-12-2013
193.476.699
809.743.801
538.777.421
205.213
23.467.142
577.001
798.028
31-12-2012
75.282.191
394.324.093
322.922.564
61
104.615
969.775
798.028
-
32.478.915
3.113.729
3.336.195
3.336.195
59.124.782
2.708.585
1.593.089
1.593.089
3.670.025
82.466.690
2.067.578
37.649.252
1.217.809
1.733.045.498
1.610.713
67.567.871
909.900
13.041.837
1.940.561
942.100.637
I dati al 31/12/2012 corrispondono a quelli di (ex) Banca Reggiana - Credito Cooperativo Società
Cooperativa
CONTO ECONOMICO
Voci
31-12-2013
10
Interessi attivi e proventi assimilati
20
Interessi passivi e oneri assimilati
30
Margine di interesse
40
Commissioni attive
50
Commissioni passive
60
Commissioni nette
70
Dividendi e proventi simili
80
Risultato netto dell'attività di negoziazione
90
Risultato netto dell'attività di copertura
100
Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di:
a) crediti
b) attività finanziarie disponibili per la vendita
d) passività finanziarie
31-12-2012
29.591.363
24.353.305
(12.630.993)
(9.195.718)
16.960.370
15.157.587
9.813.824
7.759.125
(1.877.562)
(1.432.731)
7.936.262
6.326.394
93.654
77.024
20.819
6.251
108.772
26.563
5.397.639
905.530
174.000
5.209.881
925.643
13.758
(20.113)
110
Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value
188.571
44.624
120
Margine di intermediazione
30.706.086
22.543.973
130
Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di:
(5.893.011)
(2.524.421)
a) crediti
(5.893.011)
(2.524.421)
140
Risultato netto della gestione finanziaria
24.813.076
20.019.552
150
Spese amministrative
(24.921.893)
(19.045.203)
a) spese per il personale
(13.537.374)
(10.767.648)
b) altre spese amministrative
(11.384.519)
(8.277.555)
160
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri
(520.857)
(245.878)
170
Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali
(742.239)
(507.617)
180
Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali
190
Altri oneri/proventi di gestione
200
Costi operativi
240
Utili (Perdite) da cessioni di investimenti
250
260
(37.489)
(8.204)
3.235.234
2.240.875
(22.987.247)
(17.566.027)
(100)
98
Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte
1.825.731
2.453.623
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente
(607.922)
(513.062)
270
Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte
1.217.809
1.940.561
290
Utile (Perdita) d'esercizio
1.217.809
1.940.561
I dati al 31/12/2012 corrispondono a quelli di (ex) Banca Reggiana - Credito Cooperativo Società
Cooperativa
REDDITIVITÀ COMPLESSIVA
Prospetto della redditività complessiva
Voci
10
31-12-2013
Utile (Perdita) d'esercizio
31-12-2012
1.217.809
1.940.561
(9.892)
(301.702)
827.007
7.444.679
817.115
7.142.977
2.034.924
9.083.538
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto
economico
20
Attività materiali
30
Attività immateriali
40
Piani a benefici definiti
50
Attività non correnti in via di dismissione
60
Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto
economico
70
Copertura di investimenti esteri
80
Differenze di cambio
90
Copertura dei flussi finanziari
100
Attività finanziarie disponibili per la vendita
110
Attività non correnti in via di dismissione
120
Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto
130
Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte
140
Redditività complessiva (voce 10+130)
Nella voce "utile (perdita) 'esercizio" figura il medesimo importo indicato nella voce 290 del conto
economico.
Nelle voci relative alle "altre componenti reddituali al netto delle imposte" figurano le variazioni di
valore delle attività registrate nell'esercizio in contropartita delle riserve da valutazione (al netto
delle imposte).
I dati al 31/12/2012 corrispondono a quelli di (ex) Banca Reggiana - Credito Cooperativo Società
Cooperativa
1.610.713
1.610.713
(545.063)
(1.395.498) (545.063)
1.395.498
90.888
40.319.367 (1.065.310)
1.180.586 (1.156.198)
(569.399)
13.981.833
13.412.434
38.745
12.296
26.449
26.449
Op.ni sul P.N. – Dis.ne
straordinaria dividendi
Op. sul P.N. - Acquisto
azioni proprie
I dati al 31/12/2012 corrispondono a quelli di (ex) Banca Reggiana - Credito Cooperativo Società Cooperativa
Patrimonio netto
Utile (Perdita) di esercizio
Azioni proprie
Acconti su dividendi
Strumenti di capitale
Riserve da valutazione
1.940.561
1.379.274
1.379.274
b) altre
Dividendi e altre
destinazioni
85.070.882
66.188.597
66.188.597
a) di utili
1.395.498
1.145.382
24.580.965
Variazioni di riserve
1.940.561
67.567.871
67.567.871
Riserve
Riserve
Sovrapprezzi di emissione
b) altre azioni
a) azioni ordinarie
24.580.965
3.252.733
1.217.809
2.034.924
Redditività complessiva
esercizio 31-12-2013
85.070.882
909.900
909.900
Esistenze al 31.12.2012
13.041.837
Modifica saldi apertura
13.041.837
Esistenze al 01.01.2013
13.041.837
Aggregazione Az.le - Dati
(ex) Banca di Cavola e
Sassuolo Cred. Coop. Soc.
Coop. al 30/09/2013
13.041.837
Variazione dell'esercizio
Op. sul P.N. - Emissione
nuove azioni
Capitale
Allocazione
risultato esercizio
precedente
PATRIMONIO NETTO 31-12-2013
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto al 31-12-2013
Patrimonio
netto al
127.071.354
1.217.809
3.670.025
809.875
81.656.816
82.466.690
2.067.578
37.649.252
37.649.252
31/12/2013
Op.ni sul P.N. - Stock
options
Op.ni sul P.N. - Derivati su
proprie azioni
Op.ni sul P.N. – Var.ne
strumenti di capitale
b) altre azioni
b) altre
75.692.015
75.692.015
(1.288.331)
(563.485)
(563.485)
5.610
5.610
853.2
04
74.26
Op.oni sul P.N. – Distr.ne
straordinaria dividendi
Op.oni sul P.N. - Acquisto
azioni proprie
I dati al 31/12/2012 corrispondono a quelli di (ex) Banca Reggiana - Credito Cooperativo Società Cooperativa
Patrimonio netto
1.851.816
destinazioni
1.851.816
Dividendi e altre
Utile (Perdita) di esercizio
Azioni proprie
Acconti su dividendi
Strumenti di capitale
1.379.274
(5.532.264)
227.688
1.379.274
(5.759.952)
1.288.331
5.610
778.9
778.9
Variazione dell'esercizio
9.083.538
1.940.561
7.142.977
Redditività complessiva
esercizio 31.12.2012
Riserve da valutazione
64.894.656
(227.688)
65.122.344
1.288.331
Riserve
a) di utili
835.634
66.273.930
(227.688)
835.634
66.501.618
Variazioni di riserve
Riserve
Sovrapprezzi di emissione
12.262.899
12.262.899
Esistenze al 31.12.2011
a) azioni ordinarie
Modifica saldi apertura
12.262.899
Esistenze al 01.01.2012
12.262.899
Op.ni sul P.N. - Emissione
nuove azioni
Capitale
Allocazione risultato
esercizio precedente
PATRIMONIO NETTO 31-12-2012
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto al 31-12-2012
Patrimonio
netto al
85.070.88
2
1.940.561
1.610.713
1.379.274
66.188.59
67.567.87
909.900
13.041.83
13.041.83
31.12.2012
Op.ni sul P.N. –
Stock options
Op.ni sul P.N. - Derivati su
proprie azioni
Op.ni sul P.N. - Variazione
strumenti di capitale
RENDICONTO FINANZIARIO
METODO INDIRETTO
Importo
31/12/2013
A. ATTIVITA' OPERATIVA
1. Gestione
- risultato d'esercizio (+/-)
- attività/passività finanziarie valutate al fair value (-/+)
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+)
- rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-)
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali
e immateriali (+/-)
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri
costi/ricavi (+/-)
- altri aggiustamenti (+/-)
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie
- attività finanziarie detenute per la negoziazione
- attività finanziarie disponibili per la vendita
- crediti verso banche: a vista
- crediti verso banche: altri crediti
- crediti verso clientela
- altre attività
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie
- debiti verso banche: a vista
- debiti verso clientela
- titoli in circolazione
- passività finanziarie di negoziazione
- passività finanziarie valutate al fair value
- altre passività
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da
- dividendi incassati su partecipazioni
2. Liquidità assorbita da
- acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza
- acquisti di attività materiali
- acquisti di attività immateriali
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività
d'investimento
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
- emissioni/acquisti di azioni proprie
- distribuzione dividendi e altre finalità
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA
NELL'ESERCIZIO
31/12/2012
(22.906.728)
1.217.809
(261.942)
(520.944)
(7.345.119)
648.024
5.222.833
1.940.561
(3.000)
(970.000)
3.575.000
515.000
539.419
827.000
(17.183.975)
(745.712.902)
(9.000)
(228.100.136)
(8.036.887)
(100.134.442)
(434.787.341)
25.354.904
759.724.872
118.194.508
415.419.708
215.854.857
(661.728)
(110.068.485)
(57.452.000)
(16.784.482)
(5.333.548)
5.726.282
(36.224.737)
104.489.464
60.022.713
32.657.619
(27.432.664)
23.736.228
(13.480.430)
(8.810.249)
(5.200.000)
44.441.796
(356.188)
93.654
93.654
(13.250.001)
(13.000.000)
(250.001)
(13.240.855)
77.000
77.000
(81.000)
(2.000)
(66.000)
(13.000)
(4.000)
25.765.093
(402.031)
25.363.062
3.311.958
853.204
(245.064)
608.140
247.952
Legenda:
(+) generata
(-) assorbita
I dati al 31/12/2012 corrispondono a quelli di (ex) Banca Reggiana - Credito Cooperativo
Società Cooperativa
10
RICONCILIAZIONE
METODO INDIRETTO
Importo
Voci di bilancio
31-12-2013
31-12-2012
Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio
4.038.275
3.790.323
Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio
3.311.958
247.952
7.350.233
4.038.275
Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio
11
RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
SULLA GESTIONE
Cari Soci,
Vi ringraziamo innanzitutto per la vostra presenza e partecipazione all'odierna
assemblea convocata per approvare il primo esercizio di Banco Emiliano.
In questa prima nostra assemblea, oltre alla proposta di approvazione del bilancio
del trascorso esercizio, saremo chiamati a definire, insieme, le prime impostazioni
dell'attività amministrativa dell'istituto di credito che vogliamo vedere agire nel
nostro territorio per le nostre imprese e per le nostre famiglie.
Nei trascorsi appuntamenti assembleari si usava salutare l'ingresso dei nuovi soci
avvenuto durante l'esercizio nel quale si andava da approvare il bilancio. Questa
consuetudine la rinviamo di un anno: oggi, infatti, ci salutiamo reciprocamente
come soci di un nuovo progetto, di un obiettivo importante, di un significato che
vogliamo dare in termini di prospettiva per la nostra comunità, per le nostre
imprese e per il nostro territorio. Un saluto che ci facciamo fra 17.381 soci,
persone e imprese che vogliono condividere la cultura del fare insieme, che si
vogliono integrare ai bisogni della nostra zona operativa e che non aspettano che
altri risolvano i temi dello sviluppo economico e sociale del nostro territorio.
Vogliamo trasmettere questo senso di appartenenza ai 1027 soci che hanno
deciso di unirsi al nostro istituto di credito cooperativo nel corso del 2013, ben
consapevoli che stiamo costruendo un iniziativa economica molto significativa
perché accetta la sfida di volersi adeguare ai tempi più difficili che il sistema
bancario abbia mai conosciuto.
Questa sottolineatura, molto importante, ancora una volta fa riflettere sul
significato di comunità e di senso di appartenenza nel quale si vogliono identificare
tutte quelle persone che hanno deciso di aderire come soci alla nostra nuova
banca e a tutti coloro che hanno deciso di entrare come nuovi soci.
12
Sappiamo tutti che stiamo guardando avanti, sappiamo tutti che il nostro progetto
è ambizioso, ma sappiamo tutti che non potevamo indugiare nella scelta di
costruire una prospettiva di stabilità economica e di supporto alle economie locali
in tempi sicuramente difficili, che costituiscono una svolta economica e sociale e
aprono trasformazioni veramente rilevanti.
Nonostante da molti anni il nostro tentativo sia quello di chiamarci tutti alla
coniugazione fra scelte di mercato e principi cooperativi, temiamo che il nostro
futuro contenga il rischio di una divaricazione.
Anziché discutere con serenità e disponibilità al cambiamento da parte di tutti, il
pericolo è quello di dividersi fra tecnocrati e idealisti.
I primi che davanti alle difficoltà oggettive reagiscono con crescente fastidio ai
richiami di strategie culturali, i secondi che negano i cambiamenti e le innovazioni
necessarie.
È un po' la sintesi del nostro progetto, quello che ha determinato la nascita Banco
Emiliano, che non vuole superficialmente semplificare il modo di fare banca nelle
sue molteplici modalità esecutive, ma che nello stesso tempo non può neanche far
credere che non si sia di fronte a qualcosa di veramente innovativo, che
determinerà una trasformazione radicale nel modo intendere la custodia accurata
del risparmio e il fare credito inteso come selezione accurata degli investimenti
finanziati.
Proprio in questi anni abbiamo giustificato tutto con la presenza della crisi, con
l'inadeguatezza della politica e con la globalizzazione dei mercati.
Noi tutti sappiamo che la crisi è un regolatore, ed è ciò che arriva quando prima si
è esagerato. Noi abbiamo esagerato nel credere che tutto si potesse produrre e
tutto si potesse comprare, che davanti a noi vi fossero sempre e solo delle
prospettive di crescita. La profondità della crisi nasce anche dalla iniquità, e a
propria volta genera ancora più iniquità.
Ma l'errore più grande che possiamo fare è quello di pensare che, passata la crisi,
tutto torni come prima. Il prima è ciò che ha determinato la crisi, cioè quei nove
anni di economia mandata allo sbaraglio dapprima con la new economy, poi con i
13
bond spazzatura e successivamente con i derivati e, a seguire, i mutui sub prime
che facevano addirittura pensare alle persone di poter guadagnare con i debiti.
L'attività della nostra banca non è puntata solo sulla specializzazione dei servizi o
sulla settorializzazione, ma sulla ricomposizione delle molteplici caratteristiche
della vita delle persone, dei bisogni delle famiglie, delle esigenze sostenibili
dell'impresa.
Sulla base di questi principi abbiamo sentito il dovere di reinterpretare il modello
BCC per il nostro territorio.
Sappiamo bene che stiamo vivendo tempi molto difficili, abbiamo la piena
consapevolezza di quante siano le difficoltà che il settore bancario sta vivendo in
questo momento con la difficoltà di recuperare quella parte di crediti concessi in
tempi di crescita economica ma che si sono trasformati, in certi comparti, in credito
anomalo di difficile recupero.
In questo contesto la nostra BCC è chiamata, con ancora maggiore coraggio, a
declinare una nuova mutualità, a rinnovare la propria capacità di servizio
focalizzando alcuni ambiti di intervento:
a) le politiche creditizie: la crescita degli impieghi creditizi in questa fase
congiunturale avversa si è spesso trasformata, per le banche, da fattore di
successo in fattore di vulnerabilità. Questa situazione apre un interrogativo
per chi fa banca cooperativa, che da una parte valuta il merito creditizio con
attenzione scrupolosa e con ulteriore prudenza e, dall'altra, non rinuncia
alla propria funzione di stimolo e sostegno all'economia reale. Discernere,
oggi, è ancora più imperativo;
b) il presidio territoriale: la declinazione operativa del principio di prossimità
va aggiornata sulla base dell'evoluzione della tecnologia, che spesse volte
determina anche un forte risparmio del costo dei servizi, e della necessità di
garantire la sostenibilità economica della rete fisica;
c) la gestione del risparmio: va rafforzato l'impegno di attrazione verso la
nostra banca di crescenti flussi di raccolta indiretta, il cui ammontare oggi è
ancora lontano dalle quote di mercato di altri ambiti operativi, che spesse
volte non hanno dimostrato la nostra affidabilità;
14
d) l'efficienza/garanzia del capitale: oggi è risorsa scarsa e sempre più
preziosa. Pertanto diventa strategico il pianificato utilizzo degli strumenti
pubblici di mitigazione del rischio della filiera delle garanzie;
e) la redditività: il margine di interesse risentirà degli andamenti congiunturali
dati dai bassi tassi e dalla domanda debole del processo di
disintermediazione dell'attività bancaria prevista nei prossimi anni. Proprio
per queste ragioni, il nostro progetto prevede di intervenire sui costi e di
agire per incrementare in modo stabile i ricavi attraverso una lettura attenta
dei bisogni vecchi e nuovi delle nostre comunità e la conseguente offerta di
servizi bancari utili a soddisfare le esigenze dei soci e dei clienti nella vita
personale, familiare e professionale.
Redditività, efficienza e declinazione della mutualità cooperativa sono per la nostra
banca aspetti sempre più connessi fra loro.
Con la nostra nuova banca vogliamo superare e rigenerare un diverso modello di
fiducia, perché si è generato una frattura della società nei confronti della politica,
delle istituzioni, delle banche.
Assistiamo ad un ateismo sociale per il quale non si crede più nulla, certamente
provocato dalla crisi e da un populismo approfittatore che sta però anche a
dimostrare che è necessario rimettere insieme e velocemente tessuto sociale,
tessuto etico, tessuto morale, tessuto civile e tessuto culturale.
Tutto questo ha generato sfiducia e ci ha fatto capire i problemi derivanti dalla
incapacità di controllarsi a vista.
Noi proponiamo una riflessione diversa, in cui la banca è davvero territorio, è
possibilità di controllo reciproco ed è valutazione totale: perché questa è la vera
differenza fra banche locali e le altre banche. Forse è proprio questa la sorgente
della sfiducia nel rapporto banca impresa, ovvero l'inesistenza del significato di
reciprocità nella conoscenza: "la banca sa tutto della mia impresa e io conosco
ben poco della banca troppo lontana e inaccessibile".
Anche la banca è un'impresa con il proprio modello economico, con dipendenti,
con fornitori che sono i risparmiatori e con clienti che sono i prenditori di credito.
Inoltre, la banca ha controlli che le altre imprese non hanno, ma questo non basta
15
a superare la distanza che si è creata. Occorre riavvicinare la permeabilità della
visione sulle banche.
Banco Emiliano è nato il 1° ottobre dello scorso anno. Non intendiamo tacere i
disagi che si sono creati con il cambio del sistema informativo, con la
rigenerazione di un nuovo clima aziendale, con l'accorpamento di due diversi
modelli operativi: sapevamo di avere un percorso che presentava delle asperità,
ma abbiamo anche sempre confidato sul fatto che si comprendessero i benefici di
prospettiva in cui quei disagi si inserivano.
I tempi brevi credono ai geni, ai padroni dell'economia e ai fuochi d'artificio, ma la
vera chiave di lettura della validità delle scelte la danno i tempi lunghi. I grandi
cambiamenti, infatti, necessitano di tempo, anche se spesse volte noi li leggiamo
a segmenti mentre li viviamo. Una volta superati e allontanati da quei momenti,
leggiamo la somma dei segmenti conoscendo la loro evoluzione; troppo spesso,
invece di rispondere ai bisogni, si preferisce rispondere ai bilanci.
Ma abbiamo visto che nel tempo resistono solo le imprese che sanno cosa fare e
sanno come fare.
Sono questi i principi su cui abbiamo impostato la nostra attività bancaria, senza la
pretesa di bruciare i tempi, ma consapevoli di avere costruito delle importanti
aspettative da parte dei nostri soci e delle comunità locali in cui siamo insediati, e
sono già diverse le zone in cui ci è stato chiesto di aprire ulteriori filiali.
Noi proponiamo la strada della graduale crescita consolidata. I tempi che stiamo
attraversando impongono cautele e attenzioni, e una fusione ha senso quando
diventa il miglior investimento di capitale, di prospettiva, di sviluppo, di proposta al
mercato e di percorso di futura redditività per rendere sostenibile nel tempo
l’investimento che si è attivato.
Banco Emiliano ha l’ambizione di generare risparmi, di abbassare i costi ripetibili,
di esprimere razionalità organizzativa e operativa, accantonando le particolari
"goliardie" di quei soci, pochi, che tendono a sottovalutare le ragioni per ostentare
una fierezza corporativa che mette in disparte il buon amministrare per dare
spazio a personalismi.
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La dimensione operativa di Banco Emiliano oggi ci consente di rapportarci con il
mercato creditizio e finanziario con efficacia e capacità propositiva
La strategia di Banco Emiliano è quella di rendere competitiva l'attività bancaria e
sostenibile nel tempo la sua azione, attraverso :
x politiche commerciali idonee al consolidamento patrimoniale
x politiche creditizie attivate attraverso la divisione settoriale e l’equilibrio degli
importi erogati sotto forma di credito
x politiche di efficienza dei processi di gestione
x politiche territoriali di sostegno creditizio alle buone imprese, alle famiglie e
ai progetti di carattere sociale
x politiche di sicurezza nella allocazione del risparmio
x politiche di equità nelle quali le scelte non ubbidiscono ai conti, ma i conti
supportano la praticabilità delle scelte.
La nostra banca si è data un imperativo categorico: "ogni passo va compiuto nella
consapevolezza di dove si stia andando”.
Si ritiene utile segnalare il positivo accoglimento del nostro nuovo istituto di credito
da parte delle comunità che ospitano le nostre filiali, la raccolta diretta è
incrementata a. 1.356,93 milioni di euro, la raccolta indiretta si è attestata a 442,47
milioni di euro, e gli impieghi si sono consolidati in 1.112,62 milioni di euro.
Il patrimonio di vigilanza individuale della nostra banca ammonta a 133,63 ml di
Euro, usando i parametri di riferimento di Basilea la percentuale rapportata
all'entità degli impieghi raggiunge il 11,70%, da considerare di assoluta sicurezza
rispetto ai parametri normativi che sono dell'8%.
17
L’ATTIVITA’ DI BANCO EMILIANO
SITUAZIONE REGIONALE
Un anno, il 2013, ancora marcato dalla recessione. Con minor vigore rispetto ad
altre aree d’Italia, ma pur sempre con grande energia, il “ciclone crisi” continua ad
investire anche l’Emilia-Romagna. Infatti i numeri che misurano l’andamento del
sistema produttivo emiliano-romagnolo nel 2013 sono ancora orientati al segno
negativo.
Situazione di crisi ulteriormente segnata dagli effetti e dagli impatti del terremoto
che nel 2012 ha colpito i nostri territori.
La flessione del Prodotto Interno Lordo è dell’1,5 per cento rispetto all’anno
precedente (-1,8 per cento in Italia), una contrazione che interessa tutti i settori e,
in misura superiore, costruzioni e manifatturiero. La flessione del Pil, tuttavia, è più
contenuta rispetto al calo del 2,5 per cento rilevato nel 2012 con una prospettive di
una moderata ripresa (+1,1%) nel 2014.
Gli effetti della recessione si leggono anche nei dati dell’occupazione (gli occupati
diminuiscono dell’1,4 per cento, il tasso di disoccupazione oltrepassa, seppur di
poco la soglia del 9 per cento), nella progressiva perdita del potere d’acquisto
delle famiglie (-2,1 per cento), nelle 6 mila imprese in meno, nel saldo determinato
non solo dall’aumento delle aziende che chiudono, ma anche dalla minor
propensione ad aprire nuove attività.
Il settore delle costruzioni chiude il 2013 negativamente. Secondo lo scenario
economico predisposto a fine anno da Unioncamere Emilia-Romagna e
Prometeia, il valore aggiunto dovrebbe diminuire in termini reali del 5,4 per cento
rispetto al 2012, consolidando la fase negativa in atto dal 2008. Nei primi nove
mesi del 2013, il volume di affari è diminuito del 5,7 per cento rispetto all’analogo
periodo del 2012.
Sul commercio al dettaglio il sistema camerale registra una situazione in ulteriore
peggioramento. Nei primi dieci mesi del 2013 è stata rilevata in Emilia-Romagna
una diminuzione nominale delle vendite al dettaglio in forma fissa e ambulante del
6,2 per cento rispetto all’analogo periodo del 2012 (-7,9 per cento in Italia), che si
18
è distinta dalla situazione già pesantemente negativa emersa nello stesso periodo
dell’anno precedente (-5,2 per cento). Le situazioni più critiche sono state
registrate nella piccola e media distribuzione, i cui cali sono saliti rispettivamente
all’8,7 e 6,7 per cento. La grande distribuzione ha evidenziato una relativa
maggiore tenuta (-2,0 per cento), ma il calo è apparso più sostenuto di quello
riscontrato un anno prima (-1,5 per cento).
Nei primi nove mesi del 2013 le esportazioni dell’Emilia-Romagna sono apparse in
crescita, collocando la regione tra quelle più dinamiche del Paese, assieme a
Marche, Lombardia, Piemonte e Veneto. Il valore dell’export è ammontato a circa
37 miliardi e 889 milioni di euro, superando del 2,0 per cento l’importo dell’analogo
periodo del 2012 (-0,3 per cento in Italia), a fine anno tale valore sembra attestarsi
al + 4,1%. Tra i prodotti che caratterizzano l’export dell’Emilia-Romagna è da
sottolineare l’aumento del 7,5 per cento del sistema agroalimentare, che ha
rappresentato il 10,7 per cento del totale delle vendite all’estero. Negli altri settori, i
prodotti della moda hanno costituito l’11,7 per cento dell’export e sono aumentati
del 2,8 per cento, oltre la media generale. Buona intonazione degli articoli in pelle
e dei prodotti della lavorazione dei minerali non metalliferi, che includono la
produzione di piastrelle, che sono cresciuti del 4,6 per cento.
L’andamento del mercato del lavoro è stato caratterizzato dal ridimensionamento
dell’occupazione e dalla nuova crescita delle persone in cerca di lavoro. A fine
anno l’occupazione dell’Emilia-Romagna è mediamente ammontata a circa
1.940.000 persone, vale a dire l’1,5 per cento in meno rispetto all’analogo periodo
del 2012. In Italia e nella più omogenea ripartizione nord-orientale sono state
rilevate diminuzioni più elevate rispettivamente pari al 2,2 e 1,9 per cento. Sotto
l’aspetto del genere sono state le femmine a incidere maggiormente sul calo
complessivo (-2,1 per cento) rispetto a quanto rilevato per i maschi (-1,1 per
cento), ribaltando la situazione emersa nell’anno precedente.
Gli ammortizzatori sociali hanno evidenziato un maggiore utilizzo, riflettendo il
perdurare della fase recessiva che ha colpito l’economia regionale e nazionale.
Nei primi dieci mesi del 2013 la Cassa integrazione guadagni nel suo complesso
ha sfiorato in Emilia-Romagna i 74 milioni di ore autorizzate, con una crescita dello
0,8 per cento rispetto all’analogo periodo del 2012. La moderata entità
dell’aumento è da ascrivere al riflusso della Cig di matrice anticongiunturale (-8,3
per cento).
19
Ogni ramo ha concorso al calo degli occupati: nel settore industria (in senso
stretto e costruzioni) ad esempio, l’occupazione è mediamente diminuita del 2,9
per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, per un totale di circa
19.000 addetti. I servizi hanno mostrato una migliore tenuta rispetto ai rami
primario e secondario. Nei primi nove mesi del 2013 c’è stata una riduzione di
appena lo 0,2 per cento rispetto all’analogo periodo del 2012.
Sul fronte della disoccupazione c’è stato un ulteriore aggravamento. Secondo le
indagini sulle forze di lavoro, nei primi nove mesi del 2013 le persone in cerca di
occupazione in Emilia-Romagna sono risultate mediamente circa 172.000, vale a
dire il 21,8 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2012, per sfiorare i
200.000 a fine anno. Il forte aumento delle persone in cerca di lavoro si è riflesso
sul relativo tasso, che è aumentato dal 6,7 al 9,3 per cento.
Per quanto riguarda l’agricoltura, il clima dell’annata agraria 2012-2013 è stato
caratterizzato da una stagione invernale prodiga di precipitazioni, cui è seguita
una primavera dello stesso tenore. Dal punto di vista economico, secondo le prime
provvisorie stime dell’Assessorato regionale all’agricoltura il valore della
produzione agricola e zootecnica dell’Emilia-Romagna ha accusato una
diminuzione di circa il 3 per cento rispetto alla precedente annata agraria. Tale
andamento è da attribuire alla flessione, superiore al 6 per cento, delle produzioni
vegetali. Le produzioni zootecniche hanno mostrato una migliore tenuta, facendo
registrare un incremento dello 0,4 per cento del valore della produzione.
La stagione turistica ha avuto un esito negativo. I dati provvisori raccolti in sei
province dell’Emilia-Romagna relativamente al periodo gennaio-settembre 2013,
hanno evidenziato per arrivi e presenze diminuzioni rispettivamente pari al 2,1 e
4,0 per cento. Come accennato precedentemente, la clientela straniera ha
mostrato un andamento meglio intonato rispetto a quella italiana. I relativi arrivi nel
complesso degli esercizi sono cresciuti del 5,1 per cento, a fronte della
diminuzione del 4,5 per cento registrata per la clientela nazionale. In tema di
pernottamenti, che costituiscono la base per il calcolo del reddito del settore, quelli
stranieri sono aumentati dell’1,6 per cento, a fronte della flessione del 5,6 per
cento degli italiani.
L’artigianato manifatturiero ha chiuso il 2013 con un bilancio negativo, anche se in
termini relativamente meno accentuati rispetto all’anno precedente. Il maggiore
orientamento al mercato interno, depresso dal calo dei consumi, ha penalizzato il
20
settore, mentre la scarsa propensione all’internazionalizzazione, tipica della
piccola impresa, non ha consentito di cogliere le opportunità offerte
dall’accelerazione, comunque contenuta, del commercio internazionale, come
invece è avvenuto nelle imprese industriali più strutturate. Secondo l’indagine del
sistema camerale, il periodo gennaio-dicembre 2013 si è chiuso con una flessione
produttiva del 4,8 per cento rispetto all’analogo periodo del 2012 (-5,1 per cento in
Italia).
Per quanto concerne l’andamento economico 2013 delle imprese cooperative
dell’Emilia-Romagna, è possibile fare riferimento ai dati di preconsuntivo forniti da
Legacooperative che consentono un’analisi preventiva di quello che sarà il valore
della produzione, della marginalità e dei livelli di occupazione a fine 2013. In
ambito settoriale, il valore della produzione è previsto in diminuzione per i settori
abitazione, turismo e attività culturali; per quanto riguarda le cooperative di servizi,
sociali e quelle dei dettaglianti prevedono di chiudere l’anno con un aumento,
mentre agroindustria, pesca e consumo sono orientate alla stabilità.
I dati 2013 di Confcooperative, supportati anche dall’indagine congiunturale,
confermano che, nel quadro di incertezza che da molti anni sta caratterizzando
l’economia nazionale e regionale, le imprese cooperative che hanno tenuto ed
hanno saputo resistere meglio delle altre realtà produttive alla pesante crisi
economica degli ultimi anni il volume d’affari delle imprese aderenti ha infatti
registrato un incremento generale del 2,6% rispetto al 2012 con punte del 7,2%
per le cooperative di consumo e del 3,1% per le cooperative agricole ed
agroalimentari.
Relativamente al credito, secondo le statistiche divulgate dalla Banca d’Italia, a
fine settembre 2013 gli impieghi bancari “vivi”, ovvero al netto delle sofferenze,
concessi alla clientela ordinaria residente, escluso le Istituzioni finanziarie e
monetarie, sono diminuiti in Emilia-Romagna del 5,0 per cento rispetto all’analogo
periodo del 2012, in misura leggermente inferiore rispetto a quanto rilevato in Italia
(-5,3 per cento). La qualità del credito è nuovamente peggiorata. A fine giugno
2013 le sofferenze bancarie sono cresciute tendenzialmente del 22,3 per cento,
facendo salire l’incidenza sugli impieghi totali al valore record del 7,00 per cento
rispetto al 5,53 per cento dell’anno precedente. Segnali negativi sono inoltre venuti
dai finanziamenti deteriorati, che rappresentano nella sostanza situazioni di
potenziale sofferenza. A fine giugno 2013 hanno superato del 19,9 per cento
l’importo dell’analogo periodo dell’anno precedente. A fine settembre 2013 i
21
depositi riferiti alla clientela ordinaria residente e non residente, al netto delle
Istituzioni finanziarie e monetarie, sono cresciuti del 6,6 per cento rispetto a un
anno prima, in frenata rispetto al trend dei dodici mesi precedenti (+10,9 per
cento). Al di là del rallentamento, si tratta di un’evoluzione comunque sostenuta,
che è andata ben oltre l’inflazione e il livello dei tassi passivi sui conti correnti a
vista (0,67 per cento a giugno 2013).
Le previsioni fino al 2015 di Unioncamere Emilia-Romagna e Prometeia, redatte
nello scorso dicembre, hanno descritto per l’Emilia-Romagna una economia in
ripresa, ma il volume di ricchezza prodotto è destinato a essere ancora inferiore ai
livelli precedenti la crisi nata dai mutui statunitensi ad alto rischio. Il 2014 si
prospetta per l’Emilia-Romagna come un anno di crescita, dopo un biennio
segnato dalla recessione. Il Pil dovrebbe crescere dell’1,1 per cento, in misura più
ampia rispetto a quanto previsto per l’Italia (+0,8 per cento). La domanda interna è
destinata ad aumentare più lentamente (+0,4 per cento) e a fare da freno saranno
soprattutto i consumi finali, sia delle famiglie che della Pubblica amministrazione e
Istituzioni sociali private, previsti in aumento, per entrambi, di appena lo 0,1 per
cento. La crescita del Pil è pertanto sostenuta principalmente dalla domanda
estera. Nel 2014 le esportazioni di beni sono previste in aumento, in termini reali,
del 2,9 per cento, in accelerazione rispetto alla crescita dell’1,8 per cento del
2012. A valori correnti si prevede un incremento del 4,6 per cento, anch’esso più
ampio di quello atteso per il 2013 pari all1,2 per cento.
Tale situazione avrà effetti piuttosto limitati sul mercato del lavoro. Le unità di
lavoro dovrebbero risalire dello 0,6 per cento, recuperando parzialmente sulla
flessione dell’1,6 per cento del 2013, mentre ancora più contenuta sarà la crescita
della consistenza degli occupati (+0,2 per cento) e anche in questo caso ci sarà un
parziale recupero del calo stimato per il 2013 (-1,4 per cento). In conclusione, nel
2015 la ripresa dovrebbe consolidarsi, ma come accennato in precedenza il
volume della ricchezza prodotta sul territorio dell’Emilia-Romagna rimarrà ancora
al di sotto del livello del 2007 nella misura del 5,5 per cento.
BREVI NOTE SULLE BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO DELL’EMILIA
ROMAGNA NEL 2013
Nonostante il persistente quadro macroeconomico recessivo abbia ridotto la
domanda di credito dell’economia e la necessità di contenere i rischi e aumentare
la dotazione patrimoniale abbia indotto il sistema bancario a ridurre o contenere
fortemente l’erogazione di nuovo credito, il Gruppo delle Banche di Credito
22
Cooperativo dell’Emilia Romagna, seppur fra luci e ombre, ha consolidato nel
corso del 2013 la propria posizione di mercato sul versante dell’intermediazione
tradizionale, mantenendo un tasso di variazione delle masse intermediate
superiore alla media del sistema bancario, pur continuando ad accusare chiari
segnali di deterioramento nella qualità del credito; lo dimostrano i dati provvisori al
31 dicembre 2013, recentemente elaborati dalla Federazione regionale.
I dati evidenziano un Gruppo che conta 20 Bcc associate, 366 sportelli,
competenza territoriale su circa il 78% dei comuni della regione, 117.235 soci e
2.985 dipendenti.
La raccolta diretta (Depositi, Pct e Obbligazioni) ha fatto registrare un + 2,45% su
base annua attestandosi a quota 13.922 milioni di euro. La raccolta indiretta è
stata di 7.989 milioni di euro (- 6,78%).
Gli impieghi economici a favore dei soci, delle imprese e delle comunità locali
registrano un decremento dell’ -3,72% attestandosi a 12.410 milioni di euro, a
conferma di come il Credito Cooperativo abbia comunque assecondato il difficile
momento congiunturale, in bilico fra recessione e stagnazione, interpretando in tal
modo quella diversità caratteristica delle BCC sul territorio, a fianco delle famiglie
e delle piccole e medie imprese.
E’ parallelamente proseguito l’incremento dei crediti in sofferenza, che
ammontano a 950 milioni di euro con un tasso di incremento annuo del 26,48,
percentuale in moderata contrazione rispetto allo stesso periodo dell’anno
precedente. Il rapporto sofferenze/impieghi risulta pari al 7,65 per cento, in
aumento rispetto all’anno precedente.
Il risultato lordo di gestione ha registrato una crescita su base annua del +
15,54 per cento attestandosi a 282 milioni di euro, il margine di interesse registra
nello stesso periodo un decremento del 4,03%.
Il margine di intermediazione ha raggiunto la consistenza di 604 milioni di euro
facendo registrare un aumento su base annua del + 5,05%
23
DINAMICHE PROVINCIALI
ECONOMIA DI REGGIO EMILIA NEL 2013
Le stime effettuate a Novembre da Prometeia/Unioncamere rilevano, per il 2013,
un calo dell’1,9% del valore aggiunto. La morsa della crisi economica ha
continuato a pesare sulla produzione manifatturiera reggiana e al contempo sui
livelli occupazionali.
Nel primo semestre 2013, rispetto allo stesso periodo dell’anno passato, si è
ridotta dell’1,7% l’occupazione delle imprese reggiane: a fronte di oltre 196.000
addetti del giugno 2012, infatti, si è scesi agli attuali 192.700 addetti.
E’ negativo, nei primi undici mesi del 2013, il saldo fra imprese nate nella nostra
provincia e quelle che hanno cessato l’attività. Le iscrizioni sono state infatti 3.529,
mentre le cessazioni (con riferimento a quelle non d’ufficio) sono state 3.878, con
un saldo negativo pari a -349 unità. Questa dinamica negativa porta le imprese
presenti nella provincia di Reggio Emilia a quota 56.683, riportando il dato ai livelli
del 2004 quando, con 56.626 imprese, si era toccato il valore minore.
La flessione del numero delle aziende reggiane riguarda un po’ tutti i settori, con la
sola eccezione dei servizi di comunicazione, istruzione, attività professionali e
finanziarie, con saldi comunque contenuti in poche unità che non sempre
raggiungono la decina. Il comparto che presenta il saldo negativo maggiore è
quello dell’agricoltura nel quale, a fronte di 163 iscrizioni, si contano ben 567
cessazioni. In difficoltà anche il settore del commercio, che conferma il trend
negativo dell’anno precedente: a fronte di 588 iscrizioni ci sono state 760
cessazioni.
Relativamente ai singoli settori dell’economia provinciale, il valore aggiunto
dell’annata agraria reggiana nel corso del 2013 dovrebbe segnalare un incremento
rispetto al 2012.
Nel complesso, rispetto al 2012, le quantità prodotte sono risultate in tendenziale
aumento, le quotazioni si sono rilevate più in “tono” ed i costi sostenuti per
l’acquisizione di materie prime e servizi funzionali alla produzione (i consumi
intermedi) si sono mantenuti tendenzialmente stazionari. La produzione di
Parmigiano Reggiano, dopo un tendenziale calo rilevato nel corso dei primi 6
mesi, ha ripreso ad aumentare.
Nel settore manifatturiero, a partire dal terzo trimestre del 2013, si registra una
decelerazione della caduta della produzione. Nel quarto trimestre 2013, rispetto
24
allo stesso periodo dell’anno precedente, i volumi produttivi sono diminuiti
dell’1,2% dopo il
-2,6% ed il -5,6% rilevati, rispettivamente, nel terzo e nel
secondo trimestre dell’anno. Sono ancora una volta i mercati esteri a consentire
alle imprese reggiane di contenere la caduta di produzione. Il fatturato oltre
frontiera risulta infatti cresciuto dell’1,6% e gli ordini del 5,2%. Nonostante queste
buone performance dall’estero, il fatturato e gli ordini analizzati nel loro complesso
registrano ancora un tendenziale calo (rispettivamente -1,2% e -0,9%) dovuto alla
stagnazione del mercato interno.
Congiuntura manifatturiera 2012-2013 - provincia di Reggio Emilia
Andamento tendenziale rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente di alcuni
indicatori (Fonte: indagine congiunturale sistema camerale)
Variazione % stesso trimestre dell’anno precedente
Indicatori
4° trim 2012 1° trim 2013 2° trim 2013 3° trim 2013 4° trim 2013
Produzione
-4,7
-4,4
-5,6
-2,6
-1,2
Fatturato totale
(interno+estero)
-6,6
-5,1
-5,2
-2,5
-1,2
Fatturato estero (*)
-1,5
-0,1
1,9
2,9
1,6
Ordini totale
(interno+estero)
-7,6
-6,5
-5,9
-2,8
-0,9
Ordini estero (*)
-2,5
-2,2
1,8
4,0
5,2
(*) solo imprese esportatrici
Relativamente all’ultimo trimestre del 2013, emerge che la produzione è in
aumento rispetto all’anno precedente solo per l’elettrico-elettronico e per le
materie plastiche. Per gli altri comparti i cali oscillano fra il -1,1% dell’alimentare e
il -4,2% dell’abbigliamento.
Congiuntura manifatturiera
Andamento tendenziale rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente della
produzione per i principali settori del manifatturiero - 2012 - 2013 - provincia di
Reggio Emilia (Fonte: indagine congiunturale sistema camerale)
Settori
Ceramico
Alimentare
Abbigliamento
Metalmeccanico
Elettrico - elettronico
Materie plastiche
Altre ind. manifatturiere
Variazione % stesso trimestre dell’anno precedente
4° trim 1° trim 2013 2° trim 2013 3° trim 2013 4° trim 2013
2012
-1,9
-1,8
-4,5
1,7
-1,3
1,3
-1,8
1,2
1,3
-1,1
-6,2
-9,9
-7,4
-7,5
-4,2
-4,6
-4,2
-7,2
-2,4
-0,9
-7,4
-5,0
-8,2
-4,3
4,0
-4,5
-3,8
-2,4
-9,2
1,0
-7,0
-5,0
-3,3
-2,2
-4,0
25
Il comparto delle costruzioni in provincia di Reggio Emilia ha registrato nel terzo
trimestre 2013, rispetto allo stesso trimestre 2012, un andamento ulteriormente in
calo raggiungendo una variazione negativa del 14,4%. La diminuzione provinciale
è sensibilmente superiore a quella dell’Emilia Romagna, ed è la più consistente fra
le provincie della regione.
L’andamento delle vendite del commercio al dettaglio è negativo per tutte le
tipologie considerate. Il dato del terzo trimestre 2013 (calcolate sul terzo trimestre
2012) continua a essere negativo. Le vendite del commercio al dettaglio si
attestano al -7,1%, quelle dei piccoli negozi registrano un -7,2% per i prodotti
alimentari ed un -8,3% per i non alimentari, mentre le vendite della grande
distribuzione segnala un -3,3%.
L’export reggiano ha raggiunto i 6,5 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2013,
un valore che supera di 40,5 milioni quello registrato nello stesso periodo del
2012. Sono tutti positivi gli andamenti delle vendite di prodotti reggiani verso
l’estero ad eccezione del settore tessile-abbigliamento (in calo del 6,7% che
scende a 1.084 milioni dai 1.162 dello stesso periodo 2012) e dei prodotti della
gomma-plastica (-14,3% da 110,5 a 94,7 milioni). In crescita dell’1,6% invece i
prodotti metalmeccanici che, con 3,3 miliardi di esportato, rappresentano oltre la
metà del totale dell’export reggiano; la ceramica, passando da 634,2 a 685,3
milioni di euro, registra un +8,1%; gli alimentari bevande crescono del 2%
raggiungendo i 457 milioni; in aumento del 4,7% l’elettrico – elettronica (da 460,2
a 481,6 milioni); superano i 216 milioni (+8,8%) le sostanze e i prodotti chimici.
Le esportazioni del “made in Reggio” sono principalmente orientate verso paesi
europei (una quota pari al 71,3% del totale), ma sono in forte crescita le
esportazioni verso i paesi degli altri continenti. La propensione all’export della
provincia di Reggio si mantiene elevata, le esportazioni rappresentano infatti quasi
il 58% del valore aggiunto totale, venti punti in più rispetto alla media regionale,
con una forbice che va aumentando rispetto al passato (erano 12 i punti di
distacco con la regione nel 2001).
In merito alle previsioni future si prevede una ripresa del valore aggiunto nel 2014
dello 0,9% e un ulteriore incremento dell’1,6% nel 2015. Previsioni di crescita
anche in merito alle esportazioni (+3,7% nel 2014 e +5,3% nel 2015). In leggera
ripresa dovrebbe essere anche l’occupazione (+0,6% nel 2014 e +1% nel 2015).
26
ECONOMIA DI REGGIO EMILIA NEL 2013: IL CONTESTO COOPERATIVO
In riguardo alle cooperative, sulla base di un indagine di Confcooperative Reggio
Emilia, il 54,3% delle associate giudica stazionario il proprio portafoglio ordini
nell’ultimo quadrimestre dell’anno e si mantiene in leggera, ma costante crescita,
la percentuale di chi lo giudica in aumento (21,7%, +2,1% rispetto al secondo
quadrimestre 2013). In riguardo al fatturato, questo viene giudicato in aumento per
il 39,1% del campione, in diminuzione per il 28,6% e stazionario per il 32,6%. Il
71,3% del campione delle cooperative intervistate da Confcooperative Reggio
Emilia, che lavorano con il settore pubblico, segnala ritardi nei pagamenti. Il 44,3%
delle cooperative segnala ritardi anche nei pagamenti dal settore privato.
Complessivamente le associate giudicano stabile l’occupazione nel l’82,6% dei
casi.
ECONOMIA DI PARMA NEL 2013
Nei primi nove mesi del 2013 l’economia di Parma vede rallentare la contrazione
di tutti i principali indicatori: fatturato, produzione e ordini che, però, continuano a
segnare dati negativi da ormai otto trimestri consecutivi. Le variazioni tendenziali
risultano meno pesanti di quelle rilevate nei primi 9 mesi del 2012; a livello
nazionale e regionale, l’andamento degli indici congiunturali è comunque più
pesante rispetto all’area parmense.
Si contrae di 686 unità il numero delle imprese attive nel parmense: nascono in
numero molto contenuto (2.670, il più basso degli ultimi 11 anni) mentre oltre 3
mila vengono cessate. Al 31 dicembre sono poco più di 42mila rispetto alle quasi
43.700 del 2008. Si assiste a una progressiva terziarizzazione dell’economia
territoriale, una tendenza che tuttavia non garantisce lo stesso valore aggiunto
pro-capite, perso nella contrazione della manifattura.
Le ore di cassa integrazioni sono cresciute di quasi il 30%, mentre il tasso di
disoccupazione dovrebbe arrivare al 7,8% nel corso del 2014.
Segnali incoraggianti arrivano dalle esportazioni. Nei primi nove mesi del 2013
sono aumentate del 3,8% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente,
in accelerazione rispetto all'incremento del 2,2% segnato nello stesso periodo del
2012. Complessivamente le esportazioni del 2013 (4.210 milioni di euro a valori
correnti) hanno superato del 19,8% l'importo complessivo del 2008 (3.514 milioni
di euro, il valore più alto prima della crisi internazionale).
27
Osservando la dimensione del valore aggiunto provinciale dal 2008 al 2013, si
nota una contrazione complessiva del 6,9%. Tutti i settori presentano valori
negativi nel quinquennio con un allarmante -35,5% nelle costruzioni, e un pesante
-12,1% nel commercio. Altrettanto grave risulta essere il -9,9% nell’industria.
Il valore aggiunto provinciale, secondo le stime di Prometeia-Unioncamere, cala
nel 2013 di meno che nel 2012 passando da -2,6% a -1.4% e con la prospettiva di
riportarsi con segno positivo nel 2014 (+1%).
Distribuendo il valore aggiunto tra i settori dell’economia parmense, si evidenzia
l’aggravarsi della situazione nell’edilizia, che perde l’11,4% nel 2013. La
prospettiva per questo settore nel 2014 è di crescita zero.
L’andamento del valore aggiunto nell’industria e nei servizi (comprendenti
commercio, turismo e servizi in senso stretto) è abbastanza simile: la prima dal 3,5% del 2012 passa a un -2,2% del 2013 e dovrebbe arrivare a +0,4% nel 2014; i
secondi perdono l’1,2% nel 2012, lo 0,5% nel 2013 e guadagnerebbero un +1,2%
nel 2014.
Nel settore dell’industria per l’ottavo trimestre consecutivo la variazione della
produzione è negativa (-2,5%). Particolarmente accentuata è la contrazione della
produzione nei comparti della lavorazione dei minerali non metalliferi (-6%), del
tessile (-5,5%) e del legno e mobili (-4,7%). Il calo produttivo grava maggiormente
sulle imprese fino a 9 dipendenti (-3,7%) e sulle imprese con 50 e fino a 500
dipendenti (-3,5%), rispetto alle aziende di medie dimensioni tra i 10 e i 49
dipendenti (-2,1%).
Il fatturato dell’industria, la cui contrazione era andata allentandosi tra la fine del
2012 e metà 2013 (da -6,2% a -1,5%), è tornata ad appesantirsi (-2,9%) nel terzo
trimestre. Anche in questo caso il dato complessivo rispetto al 2012 riporta una
variazione negativa del 3%. A soffrire di più, anche in questa dimensione, sono la
lavorazione dei minerali non metalliferi (-5,2%), il tessile (-4,7%) e la lavorazione
del legno e mobili (-3,6%), cui si deve aggiungere il trattamento dei metalli, in calo
del 3,7%. La contrazione dei fatturati si concentra maggiormente nelle imprese di
piccole dimensioni (1-9 dipendenti) dove tocca il -3,3%; si allenta a -2,5% per le
imprese tra i 10 e i 49 dipendenti e arriva a -2,2% per le aziende tra 50 e 500
dipendenti.
Nell’artigianato si assiste a un lieve allentamento di una situazione critica, dove
tutti gli indici congiunturali sono in contrazione da fine 2011. A partire dal primo
28
trimestre dell’anno scorso si assiste al rallentamento della caduta di fatturato,
produzione e ordini che, tra luglio e settembre, si sono attestati a valori tra il -3% e
il -4% (rispettivamente -3,6%, -3,1% e -3,1%). La domanda estera è apparsa in
crescita del 3,6% e segna un’inversione di tendenza rispetto al trend negativo dei
dodici mesi precedenti (-1,2%). Ciononostante i dati complessivi dei primi tre
trimestri 2013 rispetto allo stesso periodo del 2012 danno atto che l’artigianato
manifatturiero ha subito, e continua a subire, gli effetti della crisi in misura più
pesante dell’industria nel suo complesso.
L’edilizia vede nel 2013 l’aggravarsi di una situazione già critica. Il fatturato
dell’industria delle costruzioni si contrae nei primi nove mesi dello scorso anno
dell’11,6% rispetto al periodo equivalente del 2012, il quale era già in calo del
4,8%. La contrazione del fatturato si è verificata anche a livello regionale, dove la
situazione sembra però un po’ meno pesante: si passa infatti dal -2,2% del 2012 al
-5,7% del 2013. Il volume d’affari dell’edilizia parmense non smette di contrarsi dai
primi mesi del 2011, ha toccato la massima decelerazione nel primo trimestre
dell’anno scorso (-14,3%).
La fase recessiva del commercio, iniziata nel secondo trimestre 2008, dall'autunno
2011 è divenuta sempre più ampia e preoccupante ad ogni rilevazione, ma aveva
segnato un alleggerimento nel secondo trimestre del 2013. Nel terzo trimestre,
tuttavia, la tendenza negativa è tornata ad ampliarsi con le vendite in calo del
7,4% rispetto al -5,4% del periodo aprile-giugno. Complessivamente, nei primi
nove mesi dello scorso anno, le vendite si sono contratte del 7,2% rispetto allo
stesso periodo del 2012. Gli esercizi minori soffrono maggiormente, con flessioni
pari al 9,5% per la piccola distribuzione (1-5 dipendenti) e all’7,8% per la media
distribuzione (6-19 dipendenti). La grande distribuzione (20 dipendenti e oltre)
registra un calo inferiore alla media (-3,1%).
L’ECONOMIA DI MODENA NEL 2013
In base al numero di imprese iscritte nel Registro imprese della Camera di
Commercio di Modena, nella provincia si registrano al 31/12/2013 75.158 imprese;
complessivamente il dato mostra un lieve calo. Infatti nonostante le imprese
iscritte nel 2013 siano 4.961 (maggiori del 5,3% rispetto al 2012), le cessazioni
non d’ufficio accusano un’impennata (5.094, +9,1%), producendo un saldo
negativo di 133 imprese.
E’ la seconda volta che le imprese della provincia di Modena registrano una
diminuzione: la precedente si era registrata nel 2009 quando risultava un
disavanzo pari a -273 imprese.
29
L’analisi per macro-settori mostra la sensibile diminuzione delle imprese agricole (4,8%), la cui caratteristica è comunque strutturale: infatti tale calo era iniziato già
prima della lunga crisi dell’economia italiana. Anche le imprese manifatturiere
sono in sofferenza (-2,6%), così come le costruzioni (-1,1%), mentre il numero
delle imprese del settore dei servizi registra un leggero aumento (+0,6%).
Relativamente al settore manifatturiero, produzioni e ordini nel 2013 hanno
riportato un decremento rispettivamente del -1,2% e del -1,8%, a causa
dell’andamento negativo riportato nella prima parte dell’anno, anche se si resta su
valori molto più contenuti rispetto ai cali del -5,5% e -7% registrati nel 2012. Gli
ordini esteri sono aumentati del 5,7% (+3,8% nel 2012). Il fatturato è tornato in
positivo (+1,6%), dopo la flessione del 2012 (-3,4%).
Produzione, fatturato, ordini interni e esteri dell’industria manifatturiera
in provincia di Modena
(variazioni % tendenziali)
Fonte: Centro studi e statistica della Camera di commercio di Modena
Media anno 2011
Media anno 2012
Media anno 2013
1° trimestre 2013
2° trimestre 2013
3° trimestre 2013
4° trimestre 2013
Produzione
Fatturato
7,3
8,9
-5,5
-3,4
-1,2
1,6
-5,9
-3,3
-0,9
3,3
-0,6
3,1
2,5
3,2
Ordini Interni Ordini esteri
3,2
7,7
-7,0
3,8
-1,8
5,7
-8,1
3,4
-1,9
4,4
0,1
10,0
2,9
5,1
Produzione, ordini e fatturato hanno registrato dati negativi soprattutto nel primo
trimestre del 2013; segnali positivi e incoraggianti sono invece arrivati nell’ultimo
trimestre 2013, quando anche gli ordini interni mostrano un miglioramento dopo
quasi due anni di flessioni.
Per quanto riguarda la dinamica settoriale della produzione del manifatturiero
modenese, aumenti della produzione si rilevano nel settore biomedicale (+11,1%),
macchine e apparecchiature elettriche ed elettroniche (+4,8%), macchine ed
apparecchi meccanici (+2,2%) e alimentare (+0,9%). Molto male la produzione di
mezzi di trasporto con un calo del -12,4% su base annua, e l’abbigliamento con 9,7%.
30
Il settore ceramico nel 2013 registra un calo della produzione del -5,4%; segnali
incoraggianti arrivano però nell’ultimo trimestre 2013, con un aumento della
raccolta ordini del 5,7% sul fronte domestico, e del 7,7% sui mercati internazionali.
Modena, dinamica settoriale della produzione
(variazioni % rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente)
Fonte: Centro studi e statistica della Camera di commercio di Modena
Settori
Alimentare
Maglieria
Abbigliamento
Piastrelle e lastre in ceramica
Lavorazioni meccaniche e prodotti
in metallo
Macchine ed apparecchi meccanici
Macchine e apparecchiature
elettriche ed elettroniche
Biomedicale
Mezzi di trasporto
Altre industrie manifatturiere
Totale industria manifatturiera
Media
2013
0,9
-5,7
-9,7
-5,4
4,1
1°
trimestre
2013
-7,3
-9,1
-10,7
-4,3
-5,5
2°
trimestre
2013
-1,3
1,6
-11,8
-12,1
2,4
3°
trimestre
2013
4,5
-13,8
-6,8
-4,4
5,2
4°
trimestre
2013
7,6
-1,6
-9,4
-0,8
14,4
2,2
4,8
-4,5
-4,4
0,9
13,8
4,1
11,1
8,4
-1,2
11,1
-12,4
-3,0
-1,2
0,2
-0,3
-9,4
-5,9
37,9
-4,6
-1,8
-0,9
8,5
-16,2
-3,1
-0,6
-2,2
-28,4
2,5
2,5
L’economia modenese conferma, anche nel 2013, la sua forte propensione
all’export.
Nel 2013 le esportazione segnano un +2,6%. Il totale delle esportazioni della
provincia ammontano a 10.720 milioni di euro; tale valore però non eguaglia
ancora i livelli precedenti alla crisi del 2008. In ambito regionale Modena si trova al
secondo posto, dopo Bologna, per valore complessivo delle esportazioni, con una
quota pari al 21,1% del totale regionale. I settori produttivi che mostrano una
dinamica dell’export migliore sono l’ agroalimentare (+8,8%) , biomedicale (+6,8%)
e ceramica (+6,2%). Le aree geografiche verso le quali sono aumentate
maggiormente le esportazioni modenesi sono l’America Centro Sud (+16,0%),
l’Africa del Nord (+11,8%), e il Medio Oriente (+7,8%), mentre calano l’Asia (4,5%) e i paesi europei non appartenenti alla UE (-3,9%). Il nucleo dell’Unione
Europea a 15 paesi continua ad assorbire la maggioranza delle esportazioni
modenesi (43,3% del totale) e nel 2013 registra un lieve incremento (+0,9%).
In merito al comparto del commercio, turismo e servizi, un’analisi di Confesercenti
evidenzia un calo delle vendite in questi settori che ammonta complessivamente a
-3,6%.
31
Risale ormai al lontano 2008 l’ultimo risultato positivo: in cinque anni questo
comparto ha visto crollare complessivamente del 20% il volume delle vendite. Il
2014 si è aperto nel territorio modenese con 385 imprese commerciali e del
turismo in meno rispetto all’anno appena concluso.
ECONOMIA DI MANTOVA NEL 2013
I dati relativi alla natimortalità delle imprese in provincia di Mantova per l’anno
2013, elaborati dal Servizio Informazione e Promozione Economica della Camera
di Commercio di Mantova, evidenziano la chiusura di un anno nuovamente difficile
per l’imprenditoria mantovana con un calo di 235 unità, che porta la consistenza
del Registro Imprese a quota 42.291 imprese registrate. Basso il tasso di natalità
delle imprese (5,6%), inferiore di un punto percentuale rispetto al 2008, segno che
il perdurare della crisi oltre che incidere sulle chiusure sta scoraggiando l’avvio di
nuova imprenditorialità.
L’analisi delle attività economiche della provincia mantovana mette in evidenza,
come già avvenuto nel 2012, il calo del numero delle imprese nei settori più
tradizionali: l’agricoltura (-3,1%), la manifattura (-1,4%), le costruzioni (-2,1%) e il
trasporto e magazzinaggio (-1,3%). Al contrario ad accrescere il loro peso nella
struttura economica provinciale sono quasi tutte le attività del terziario: gli alberghi
e ristoranti (+3,2%), i servizi di informazione e comunicazione (+3,3%), le attività
finanziarie e assicurative (+5,6%), i servizi di supporto alle imprese (+6,4%), le
attività immobiliari (+1,5%), le attività professionali, scientifiche e tecniche (+0,6%),
il commercio (+0,8%). Tra i servizi l’unico calo si registra nel comparto dei servizi
alla persona (-1,7%). Così come era avvenuto nel 2012, è in calo il saldo delle
imprese artigiane (-2,1%), superiore al dato nazionale (-1,9%), e al dato lombardo
(-1,7%).
Considerando le variazioni della produzione manifatturiera media annua, nel 2013
rispetto al 2012, la provincia di Mantova vede un aumento del +1,1%; il dato della
Lombardia, al contrario, mostra una lieve contrazione, pari al -0,1%. Nel confronto
con le altre provincie lombarde, Mantova si colloca tra le provincie migliori, subito
dopo Lodi e Lecco. Sempre considerando le variazioni medie annue, mostrano
risultati positivi gli ordini esteri (+3,5%) e il fatturato totale (+1,2%), mentre gli
ordini interni calano del -2,7%. Nell’ultimo trimestre del 2013, nel settore
manifatturiero mantovano si è registrato un aumento della produzione industriale
del +0,7%, degli ordini esteri (+1,2%) e del fatturato (+0,6%). Si confermano
invece in calo gli ordini interni (-0,6%).
32
Secondo il presidente della camera di Commercio di Mantova, i dati emersi
dall’analisi della congiuntura manifatturiera dell’ultimo trimestre 2013 mostrano
alcuni segnali incoraggianti, ma la ripresa che si intravede appare comunque
molto fragile. Le aspettative degli imprenditori, anche per il 2014, sono riposte in
particolar modo nella domanda estera, sulla quale, tuttavia, non si può contare
esclusivamente. Servirebbe infatti una ripresa dei consumi interni per dare inizio a
una crescita più stabile.
GLI OBIETTIVI E LE FRONTIERE DI BANCO EMILIANO
Banco Emiliano ha svolto un accurato lavoro suggerito a suo tempo anche dalla
vigilanza atto a garantire una nuova struttura in ordine al comparto rischi.
In tal senso per assicurare un adeguato presidio sui rischi a cui la Banca risulta
esposta, è stato implementato un preciso modello organizzativo che integra
metodologie e presidi di controllo a diversi livelli, tutti convergenti con gli obbiettivi
di assicurare efficienza ed efficacia dei processi operativi, salvaguardare l’integrità
del patrimonio aziendale , tutelare dalle perdite, garantire l’affidabilità e l’integrità
delle informazioni e verificare il corretto svolgimento dell’attività nel rispetto della
normativa interna ed esterna. In tale contesto, assume particolare rilievo la
presenza di adeguati meccanismi di interazione e coordinamento fra i diversi
Organi e Funzioni di controllo interno, al fine di disporre di una visione integrata
dei rischi e di un processo dinamico di adattamento delle modalità di controllo al
mutare del contesto normativo e operativo. I presupposti principali su cui si basa la
completezza e la funzionalità del Sistema dei Controlli Interni adottato della Banca
sono quindi rappresentati, da un lato, da una corretta e capillare articolazione delle
attività di controllo, che sono state distribuite su una pluralità di Funzioni aziendali
al fine di evitare sovrapposizioni e/o duplicazioni e di favorire un’adeguata
dialettica interna e, dall’altro, dall’esistenza di un’organizzazione aziendale
adeguata per assicurare la sana e prudente gestione della Banca e il pieno
rispetto di tutte le disposizioni normative.
Inoltre, per meglio supportare l’azione della Funzione di Internal Auditing,
esternalizzata presso la Federazione Regionale e coordinata da un Referente
Aziendale (link auditor) non direttamente coinvolto in attività di controllo di
secondo livello, è stata istituita anche una Funzione di Ispettorato interno, col
compito di esercitare, attraverso un’opportuna integrazione di controlli ispettivi, in
loco e a distanza, un’efficace azione di contenimento e prevenzione dei rischi
operativi di frode.
L’informativa di sintesi delle attività svolte dalle Funzioni di controllo interno nel
corso dell’anno è stata esaminata dal Consiglio di Amministrazione che ha definito
33
sulla base dei relativi contenuti uno specifico programma di attività per la
risoluzione delle problematiche evidenziate e per una valutazione complessiva del
sistema dei controlli interni. Al fine di supportare un efficiente ed efficace gestione
di tali attività, la Banca si è altresì dotata di una piattaforma informatica per la
gestione integrata dei rischi, attraverso la quale potranno essere gestite e
adeguatamente rendicontate, grazie anche alla presenza di un efficace sistema di
reporting, sia le attività di risk assesment, poste in essere dalla Funzione di
Compliance con un approccio prevalentemente ex-ante, sia le attività di controllo
eseguite, in ottica ex-post, da parte dell’Ispettorato interno e della Funzione di
Internal Auditing.
Nel Progetto di Fusione presentato in Banca d’Italia il 21 Gennaio 2013 è
prioritaria la ricerca della redditività da perseguirsi attraverso un’attenta
rivisitazione dei costi, del margine di interesse e di intermediazione, che
unitamente all’aumento di capitale Sociale, consentiranno il rafforzamento
patrimoniale della Banca anche in presenza di un incremento dei crediti
problematici in seguito al protrarsi della crisi economica.
34
LA GESTIONE DELLA BANCA
ANDAMENTO DELLA GESTIONE E DINAMICHE DEI PRINCIPALI
AGGREGATI DI STATO PATRIMONIALE E DI CONTO ECONOMICO
A seguito dell’operazione straordinaria di fusione per unione tra Banca Reggiana Credito Cooperativo Società cooperativa e Banca di Cavola e Sassuolo - Credito
Cooperativo – Società cooperativa avente effetto giuridico ed economico a far
data dal 01/10/2013, per esclusive esigenze di comparabilità dei dati (2013 su
2012) si deve fare riferimento ai seguenti assunti:
-
dati patrimoniali al 31/12/2013: trattasi dei dati patrimoniali di Banco
Emiliano – Credito Cooperativo – Società cooperativa;
-
dati patrimoniali al 31/12/2012: trattasi della sommatoria aggregata dei dati
patrimoniali rinvenienti dagli Stati Patrimoniali contenuti nei Bilanci chiusi al
31/12/2012 (regolarmente approvati) delle due Banche partecipanti alla
fusione per unione;
-
dati economici al 31/12/2013: trattasi dei dati economici prodotti da Banco
Emiliano – Credito Cooperativo – Società cooperativa nel periodo
01/10/2013 – 31/12/2013, sommati, in continuità contabile, a quelli del
Conto Economico infrannuale 01/01/2013 – 30/09/2013 di (ex) Banca
Reggiana Credito Cooperativo – Società cooperativa (regolarmente
approntato e contenuto nel Bilancio intermedio al 30/09/2013 al servizio
della fusione per unione);
-
dati economici al 31/12/2012: trattasi della sommatoria aggregata dei dati
economici rinvenienti dai Conti Economici contenuti nei Bilanci chiusi al
31/12/2012 (regolarmente approvati) delle due Banche partecipanti alla
fusione per unione;
Banco Emiliano - Credito Cooperativo - S.c. subentra in pieno diritto in tutte le
ragioni, azioni e diritti, così come in tutti gli obblighi, impegni e passività di
qualsiasi natura delle due Banche partecipanti alla fusione per unione.
35
LO STATO PATRIMONIALE
Lo stato patrimoniale è stato redatto secondo i nuovi principi contabili
internazionali IAS/IFRS. I principali aggregati, con le relative variazioni, sono
riportati nella Tabella di cui sotto:
Attivo
2013
2012
Cassa e Attività finanziarie (voci da 10 a 50)
403,02
Crediti verso banche (voce 60)
Variazioni
Assolute
Percentuali
360,03
42,99
11,94%
156,12
110,23
45,89
41,63%
1.112,62
1.177,60
-64,98
-5,52%
0,52
0,67
-0,15
-21,83%
Attività materiali e immateriali (voci 110 e 120)
34,58
19,39
15,19
78,36%
Altre attività (voci da 130 a 150)
26,19
53,61
-27,43
-51,16%
1.733,05
1.721,53
11,52
0,67%
2013
2012
Crediti verso clientela (voce 70)
Derivati di Copertura (voce 80)
TOTALE DELL'ATTIVO
Passivo
Debiti verso banche (voce 10)
Variazioni
Assolute
Percentuali
193,48
186,52
6,96
3,73%
1.371,99
1.321,55
50,43
3,82%
Passività finanziarie (voce 40)
0,21
0,17
0,03
18,92%
Derivati di copertura (voce 60)
0,58
0,97
-0,39
-40,50%
Altre passività (voci 80 e 100)
33,28
72,06
-38,78
-53,82%
Trattamento di fine rapporto (voce 110)
3,11
3,31
-0,19
-5,81%
Fondi per rischi e oneri (voce 120)
3,34
1,80
1,53
85,04%
125,85
130,75
-4,90
-3,75%
1,22
4,38
-3,17
-72,22%
1.733,05
1.721,53
11,52
0,67%
Debiti verso clientela (voci 20, 30 e 50)
Patrimonio netto (voci da 130 a 190)
Utile d'esercizio (voce 200)
TOT. PASSIVO E PATRIMONIO NETTO
36
LA RACCOLTA TOTALE DELLA CLIENTELA
La raccolta aziendale ammonta, al 31/12/2013, a 1.814,42 milioni di euro, con un
incremento di 83,59 milioni di euro rispetto al precedente esercizio, pari al 4,83%.
Sia la raccolta diretta, sia quella indiretta, registrano un incremento su base
annua, rispettivamente pari a 47,16 milioni di euro e 25,25 milioni di euro.
Il rapporto tra raccolta diretta e indiretta, per effetto delle suddette variazioni passa
al 310,07% contro il 316,79% di fine 2012.
(Importi in milioni di euro)
31/12/2013
31/12/2012
Variazione
assoluta
Variazione %
1.356,93
1.309,77
47,16
3,60%
15,03
11,96
3,07
25,70%
442,47
417,22
25,25
6,05%
Risparmio amministrato
325,70
305,81
19,89
6,50%
Risparmio gestito
116,77
111,41
5,36
4,81%
1.814,42
1.730,83
83,59
4,83%
Voci
Raccolta diretta
Pronti contro termine passivi
Raccolta Indiretta
Di cui:
Totale raccolta
Raccolta diretta
La raccolta diretta complessiva è iscritta in Bilancio nelle voci 20 – Debiti verso
clientela (comprendente come sottovoci: conti correnti, creditori diversi, depositi a
risparmio, mutui passivi, pronti contro termine, ratei e risconti passivi), 30 – Titoli in
circolazione (comprendente come sottovoci: assegni propri, certificati di deposito,
creditori diversi, obbligazioni valutate al costo ammortizzato, ratei e risconti
passivi) e 50 – Passività finanziarie valutate al fair value (comprendente le
obbligazioni di propria emissione valutate al fair value).
Nel complesso, la raccolta diretta ammonta a 1.356,93 milioni di euro, in
incremento rispetto al 2012. L’analisi delle forme tecniche di raccolta evidenzia,
rispetto al passato esercizio, un calo della raccolta a termine a favore di un
incremento della raccolta a breve. A fronte infatti di un aumento assoluto dei Conti
Correnti per circa 80 milioni di euro e dei Certificati di deposito per circa 21,731
milioni di euro, si registra una calo dei prestiti obbligazionari di circa 96 milioni di
euro. Nell’ambito della raccolta a termine, oltre al già citato rallentamento dei
prestiti obbligazionari, si registra un aumento significativo delle operazioni pronti
contro termine (+3,072 milioni corrispondenti al 25,70%).
(Importi in milioni di euro)
37
31/12/2013
31/12/2012
Variazione
assoluta
Variazione %
Conti correnti e depositi liberi
601,74
520,15
81,58
15,68%
Depositi Vincolati
173,16
125,00
48,17
38,53%
Certificati di deposito
118,75
97,02
21,73
22,40%
Obbligazioni
443,50
540,22
-96,72
-17,90%
19,79
27,38
-7,60
-27,75%
1.356,93
1.309,77
47,16
3,60%
Voci
Altri debiti
Totale Raccolta diretta
(Percentuali composizione raccolta diretta)
Voci
31/12/2013
% sul totale
31/12/2012
% sul totale
Variazione
Conti correnti e depositi a risparmio
44,35%
39,80%
4,55%
Depositi Vincolati
12,76%
9,56%
3,20%
8,75%
7,42%
1,33%
32,68%
41,33%
-8,65%
1,46%
1,88%
-0,43%
100,00%
100,00%
Certificati di deposito
Obbligazioni
Altri debiti
Totale Raccolta diretta
La raccolta indiretta
La raccolta indiretta, valorizzata al valore di carico e comprendente anche l’attività
di collocamento di Fondi e Sicav, di GPM e GPF e di prodotti assicurativi del
Ramo Vita finanziario, si attesta, a fine 2013, a 442,47 milioni di euro, facendo
registrare un incremento di 25,25 milioni di euro (corrispondenti al 6,05%) rispetto
al dato dell’esercizio precedente. L’incremento ha riguardato sia il comparto del
risparmio amministrato (in incremento di 19,89 milioni di euro, pari al 6,50%), sia il
comparto del risparmio gestito (in incremento di 5,36 milioni di euro, pari al
4,81%).
Il comparto del risparmio gestito è composto, per il 76,44% da Fondi e Sicav e, per
il 23,56% da gestioni patrimoniali.
38
(Importi in milioni di euro)
31/12/2013
31/12/2012
Variazione
assoluta
Variazione %
Fondi comuni di investimento e
Sicav
88,64
86,84
1,79
2,07%
Gestioni patrimoniali mobiliari
28,13
24,57
3,57
14,52%
Totale risparmio gestito
116,77
111,41
5,36
4,81%
Titoli di terzi
279,84
258,17
21,67
8,39%
45,86
47,64
-1,79
-3,75%
Risparmio amministrato
325,70
305,81
19,89
6,50%
Totale raccolta indiretta
442,47
417,22
25,25
6,05%
Voci
Polizze assicurative e fondi
pensione
GLI IMPIEGHI CON LA CLIENTELA
Ai sensi della nuova normativa di bilancio, gli impieghi con la clientela sono iscritti
al costo ammortizzato e inseriti alla voce 70 “Crediti verso clientela”, che
ricomprende anche i titoli di proprietà inseriti fra i finanziamenti e crediti
commerciali (Loans & Receivables); l’ammontare complessivo degli impieghi, al
netto delle svalutazioni, è risultato pari a 1.112,62 milioni di euro, con un
decremento di 36,99 milioni (-3,22%) rispetto all’esercizio precedente.
La componente a medio - lungo termine nell’esercizio 2013 ha subito un
incremento di 10,49 milioni di euro (+1,56%) ma è stata la componente a breve
rappresentata dai Conti Correnti e dall’SBF a rappresentare il fattore frenante degli
impieghi a clientela, con un calo di 25,53 milioni di euro, pari al 9,90%. Tale
contrazione è motivata dalla generalizzata diminuzione di fatturato che ha indotto
le aziende clienti a diminuire l’utilizzo delle linee di credito di smobilizzo. Nel corso
del 2013 si è provveduto ad un’intensa attività di revisione dei fidi concessi; ciò ha
comportato la diminuzione e la chiusura di linee di fido concesse a suo tempo alla
clientela. Insignificanti sono i volumi relativi ai titoli di debito. Si riscontra un
decremento delle attività deteriorate, anche per effetto del passaggio, al netto dei
fondi di svalutazione, dei crediti a sofferenza di (ex) Banca di Cavola e Sassuolo
Cred. Coop. al 30/09/2013, come previsto dal principio contabile IFRS 3 in materia
di aggregazioni aziendali.
39
(Importi in milioni di euro)
31/12/2013
31/12/2012
Variazione
assoluta
Variazione %
Conti correnti
232,39
257,93
-25,53
-9,90%
Mutui
684,30
673,81
10,49
1,56%
8,78
9,36
-0,58
-6,17%
78,10
93,52
-15,41
-16,48%
-
0,50
-0,50
-100,00%
109,03
114,49
-5,46
-4,77%
1.112,62
1.149,60
-36,99
-3,22%
Voci
Carte di credito, prestiti
personali e cessioni del quinto
Altre operazioni
Titoli di debito
Attività deteriorate
Totale impieghi con clientela
(Percentuali composizione crediti verso clientela)
31/12/2013 %
sul totale
31/12/2012 %
sul totale
Variazione
Conti correnti
20,89%
22,44%
-1,55%
Mutui
Carte di credito, prestiti personali e cessioni
del quinto
Altre operazioni
61,50%
58,61%
2,89%
0,79%
0,81%
-0,02%
7,02%
8,13%
-1,11%
Titoli di debito
0,00%
0,04%
-0,04%
Attività deteriorate
9,80%
9,96%
-0,16%
100,00%
100,00%
Voci
Totale impieghi con clientela
Crediti deteriorati
I nuovi principi contabili dispongono che i crediti, in base al grado di
deterioramento (impairment) del credito stesso, vengano così ripartiti:
-
crediti “in bonis” (performing)
-
crediti deteriorati (non performing).
Questi ultimi vengono ulteriormente distinti in crediti a sofferenza, ad incagli,
ristrutturati, scaduti e/o sconfinanti (c.d. “past due”).
Per tutti i crediti deteriorati (non performing) è stata applicata una valutazione su
base individuale, tenendo conto, oltre alle previsioni di perdita (dubbi esiti), anche
dell’effetto attualizzazione collegato alla dinamica temporale della previsione di
rientro per le singole posizioni. Per tutte le restanti posizioni (performing) è stata
applicata una valutazione su base collettiva, tenendo conto, sulla base dei dati
40
storici disponibili, sia della probabilità di deterioramento (PD) che delle previsioni
di perdita a seguito del default (LGD), facendo registrare, nello specifico, rettifiche
di portafoglio per un ammontare complessivo di 4,289 milioni di euro.
(Importi in milioni di euro)
Esposizione lorda
Tipologie esposizioni
Esposizioni per
cassa
Attività deteriorate
1.007,89
Rettifiche di valore
Esposizione netta
Incidenza
%
Incidenza
%
Spec.
Portaf.
Indice
cop.
88,09%
X
4,29
0,43%
X
41,08%
22,49
2,02%
X
14,19%
69,32
6,23%
1.003,60
90,20%
a) sofferenze
38,17
3,34%
b) Incagli
80,79
7,06%
0,82
0,07%
0,004
X
0,49%
0,82
0,07%
16,55
1,45%
0,15
X
0,90%
16,40
1,47%
1.144,21
100,00%
27,30
4,29
2,76%
1.112,62
100,00%
c) esposizioni
ristrutturate
d) Esposizioni scadute
Totale crediti verso
clientela
15,68
11,46
Qualità del credito
Le attività deteriorate nette sono leggermente diminuite nell’ammontare
complessivo delle esposizioni, attestandosi al 9,80% dei crediti netti verso
clientela, contro il 9,72% dello scorso anno. In particolare preme sottolineare
come, in ottemperanza alla normativa prevista dal principio contabile IFRS 3, le
sofferenze che presentava Banca di Cavola e Sassuolo alla data del 30/09/2013,
siano confluite in Banco Emiliano al netto dei fondi di svalutazione (più di 11
milioni di euro) stanziati alla data (Fair Value). Inoltre, a fine dicembre, si è
conclusa un’operazione di cessione pro soluto di sofferenze (interamente
svalutate alla data) per un importo di 2,134 milioni di Euro. I due fattori hanno
avuto ripercussioni sugli indici di copertura, che oggi risultano inferiori rispetto allo
scorso anno. Prosegue l’attenta attività posta in essere dalla Banca in osservanza
delle politiche del credito emanate dal Consiglio di Amministrazione, che
periodicamente esamina le relazioni della Direzione sulle posizioni ad andamento
anomalo, individuando quelle da iscrivere a sofferenza.
Nell’anno 2013 sono stati effettuati accantonamenti prudenziali per complessivi
Euro 20.707.058, in aumento rispetto a quanto già comunicato provvisoriamente a
Banca d’Italia.
41
Considerando pertanto le sofferenze al lordo delle svalutazioni, l’ammontare
complessivo delle medesime al 31/12 di Banco Emiliano sarebbe di Euro
49.692.675 pari al 4,30% degli impieghi, le svalutazioni sarebbero di Euro
27.206.846, per un indice di copertura pari al pari al 54,75%.
(Importi in milioni di euro)
31/12/2013
31/12/2012
Variazione
assoluta
Variazione %
Sofferenze
22,49
18,29
4,19
22,93%
Incagli
69,32
61,33
7,99
13,03%
0,82
0,84
-0,02
-2,62%
Esposizioni scadute
16,40
34,03
-17,63
-51,80%
Totale crediti dubbi
109,03
114,49
-5,46
-4,77%
1.003,60
1.063,05
-59,45
-5,59%
1.112,62
1.177,54
-64,92
-5,51%
Voci
Esposizioni ristrutturate
Crediti in bonis
Totale crediti verso la
clientela
La Posizione interbancaria e le Attività finanziarie
Composizione della posizione interbancaria netta e delle variazioni delle attività
finanziarie:
Posizione interbancaria
netta
Crediti verso banche
Debiti verso banche
Totale pos. interbancaria
netta
31/12/2013
31/12/2012
156,12
110,23
Variazione
assoluta
45,89
193,48
186,52
6,96
3,73%
-37,36
-76,29
38,93
-51,03%
Variazione %
41,63%
La posizione interbancaria 2013 tiene conto della partecipazione all’operazione di
rifinanziamento (Long Term Refinancing Operation – LTRO) posta in essere dalla
Banca Centrale Europea (BCE) il 29 febbraio 2012 nella quale la Banca si è
aggiudicata complessivamente 96 milioni di euro con durata triennale al tasso
dell’1% (alla data della presente relazione 0,25%). Tuttavia, in considerazione del
mutato contesto di mercato determinatosi nella seconda metà del 2013 (riduzione
dei rendimenti dei titoli governativi periferici e riattivazione del mercato
interbancario dei depositi collateralizzati) la Banca ha richiesto nel corso del 2014
l’annullamento della garanzia dello Stato concessa nel 2012. Tale decisione è
supportata da un’analisi in termini di sostenibilità ed equilibrio finanziario condotta
42
con opportune simulazioni di impatto sulla situazione di liquidità della Banca.
Pertanto, la Banca una volta ottenuto l’annullamento della citata garanzia,
provvederà alla sostituzione dei titoli a garanzia dell’operazione di rifinanziamento
presso la BCE.
LE ATTIVITÀ FINANZIARIE
Come emerge dalla tabella, l’evoluzione dell’aggregato è essenzialmente
ascrivibile alla dinamica dei titoli di Stato italiani giunti a rappresentare il 92,48%
dell’intero portafoglio con 365,60 milioni di euro presenti nel portafoglio AFS.
(Importi in milioni di euro)
31/12/2013
31/12/2012
Variazione
assoluta
Variazione %
0,67
1,00
-0,33
-32,63%
394,97
351,61
43,35
12,33%
0,03
0,03
0,00
6,90%
0,30
0,63
-0,33
-51,98%
395,97
353,27
42,70
12,09%
31/12/2013
31/12/2012
Variazione
assoluta
Variazione
%
384,39
340,41
43,98
12,92%
365,60
302,11
63,49
21,02%
Titoli di capitale
10,64
10,98
-0,34
-3,05%
Quote di OICR
1,46
1,23
0,24
19,37%
Voci
Attività finanziarie detenute
per la negoziazione
Attività finanziarie disponibili
per la vendita
Attività finanziarie detenute
sino scadenza
Finanziamenti e crediti
commerciali (L&R)
Totale attività finanziarie
Di cui:
(Importi in milioni di euro)
Voci
Titoli di debito
-
di cui Titoli di Stato
43
Nella tabella che segue è riportata la distribuzione per scadenza dei titoli di Stato
Italiani in portafoglio.
Maturity Titoli Stato Italiani
31/12/2013
Dati in migliaia di euro
Fino a 6 mesi
Attività
finanziarie
detenute per
la
negoziazione
-
Attività
finanziarie
disponibili per
la vendita
Totale
Incidenza %
57.634
57.634
15,76%
Da 6 mesi fino a un anno
-
50.688
50.688
13,86%
Da un anno fino a 3 anni
-
150.131
150.131
41,06%
Da 3 anni fino a 5 anni
-
29.707
29.707
8,13%
Da 5 anni fino a 10 anni
-
28.753
28.753
7,86%
Oltre 10 anni
-
48.687
48.687
13,32%
Gli strumenti derivati
L’operatività in strumenti derivati di copertura, ha riguardato principalmente la
copertura specifica di prestiti obbligazionari di propria emissione e finanziamenti
emessi a tasso fisso. Le coperture sono state poste in essere al fine di ridurre
l’esposizione a variazioni avverse di fair value dovute al rischio di tasso di
interesse. I contratti derivati utilizzati sono stati prevalentemente del tipo “interest
rate swap”.
Le attività materiali ed immateriali
Le attività materiali ed immateriali risultano iscritte in Bilancio alle Voci 110 e 120
dell’attivo. Le attività materiali ammontano a 34,577 milioni. Il sensibile incremento
rispetto all’anno precedente è dato dall’ultimazione della sede di Pieve di
Guastalla. Le immobilizzazioni immateriali ammontano a 0,272 milioni di euro.
I fondi a destinazione specifica
I fondi per rischi e oneri, di cui alla Voce 120 del passivo, comprendono le
passività relative agli altri benefici a lungo termine, riconosciuti contrattualmente al
personale in servizio, il fondo beneficenza e mutualità ed i fondi rischi così
suddivisi:
x Fondo beneficienza e mutualità: 0,341 milioni di euro;
x Fondo per ferie non godute: 0,094 milioni di euro;
x Fondo per oneri da revocatorie fallimentari: 0,798 milioni di euro;
44
x
x
x
x
Fondi per oneri personale: 0,672 milioni di euro;
Fondo premi di fedeltà dipendenti: 0,180 milioni di euro;
Fondo rischi per controversie legali: 0,925 milioni di euro
Altri fondi per rischi e oneri: 0,327 milioni di euro
IL PATRIMONIO NETTO E DI VIGILANZA E L’ADEGUATEZZA
PATRIMONIALE
Al 31/12/2013 il patrimonio netto ammonta a 127,07 milioni di euro che,
confrontato con il dato al 31/12/2012, risulta in decremento del 5,59%, ed è così
suddiviso:
(Importi in migliaia di euro)
31/12/2013
31/12/2012
Variazione
assoluta
Variazione %
37,65
37,70
-0,05
-0,14%
Sovrapprezzi di emissione
2,07
2,03
0,04
1,92%
Riserve da valutazione
3,67
3,24
0,43
13,17%
82,47
87,78
-5,31
-6,05%
1,22
3,84
-2,62
-68,23%
127,07
134,59
-7,52
-5,59%
Voci
Capitale
Riserve
Utile di esercizio
Totale patrimonio netto
Tra le “Riserve da valutazione” figurano le riserve, positive e negative, relative alle
attività finanziarie disponibili per la vendita pari a 0,827 milioni di euro, le riserve
positive e negative relative alle attualizzazioni del TFR (così come previsto dallo
IAS 19), nonché le riserve iscritte in applicazione di leggi speciali di rivalutazione
pari a 3,253 milioni di euro. Il decremento rispetto al 31/12/2012 è connesso alle
variazioni di fair value delle attività finanziarie disponibili per la vendita
contabilizzate nell’esercizio 2012.
Il calo della Voce “Riserve” è imputabile esclusivamente alle contabilizzazioni di
riserve negative scaturite dalla fusione tra Banca di Cavola e Sassuolo Cred.
Coop. e Banca Reggiana Cred. Coop.. Sono ricomprese, inoltre, le Riserve di utili
già esistenti (riserva legale) nonché le riserve positive e negative connesse agli
effetti di transizione ai principi contabili internazionali IAS/IFRS non rilevate nelle
riserve da valutazione.
Le riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita sono
così composte:
45
(Importi in milioni di euro)
2013
Attività/Valori
Riserva
positiva
Riserva
negativa
1.
Titoli di debito
1,536
-0,351
2.
Titoli di capitale
0,055
-0,001
3.
Quote O.I.C.R.
4.
Finanziamenti
Totale
1,591
2012
Riserva
positiva
Riserva
negativa
-460
-0,003
-6
-0,355
-466
Il patrimonio di vigilanza
L’adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica ha da sempre rappresentato un
elemento fondamentale nell’ambito della pianificazione strategica aziendale. Ciò a
maggior ragione nel contesto attuale, in virtù dell’importanza crescente che la
dotazione di mezzi propri assume per la crescita dimensionale e il rispetto dei
requisiti prudenziali.
Per tale motivo la Banca persegue da tempo politiche di incremento della base
Sociale e criteri di prudente accantonamento di significative aliquote degli utili
prodotti, eccedenti il vincolo di destinazione normativamente stabilito. Le risorse
patrimoniali sono state collocate, anche nelle fasi più acute della crisi finanziaria,
ben al di sopra dei vincoli regolamentari con ciò permettendo di continuare a
sostenere l’economia del territorio e, in particolare, le famiglie, le piccole e medie
imprese.
(Importi in milioni di euro)
Voci
Patrimonio di base
Patrimonio supplementare
Elementi da dedurre dal patrimonio
di base e supplementare
Patrimonio di vigilanza
31/12/2013
31/12/2012
Variazione
assoluta
Variazione %
122,35
127,43
-5,08
-3,99%
11,28
11,39
-0,11
-0,97%
-
-
-
-
133,63
138,82
-5,19
-3,74%
Il coefficiente di capitale complessivo (total capital ratio) determinato dal rapporto
tra patrimonio di vigilanza e attività di rischio ponderate totali si attesta al 11,70%,
46
mentre il rapporto tra patrimonio di vigilanza di base e il totale delle attività di
rischio ponderate (tier 1 capital ratio) risulta pari al 10,71%.
La Banca monitora con attenzione i valori di riferimento delle operazioni di
rifinanziamento con la BCE, per il tramite di ICCREA Banca e di Cassa Centrale
Banca, e le disponibilità di titoli eligible in ordine all’adeguato presidio del rischio di
innalzamento del livello degli haircut applicati e la conseguente necessità di
estinguere anticipatamente il finanziamento o porre a garanzia ulteriori titoli
connotati delle caratteristiche richieste.
Si ricorda che, a partire dal calcolo del Patrimonio di Vigilanza riferito al 30 giugno
2010, la Banca ha esercitato l’opzione, introdotta dal Provvedimento della Banca
d’Italia del 18 maggio 2010, di neutralizzare le plusvalenze e le minusvalenze
rilevate - successivamente al 31 dicembre 2009 - nelle riserve da rivalutazione
relative ai titoli di debito detenuti nel portafoglio “Attività finanziarie disponibili per
la vendita (Available For Sale – AFS)” inerenti titoli di debito emessi da
Amministrazioni centrali di Paesi appartenenti all’UE.
Il 1° gennaio 2014 è divenuto applicabile il nuovo pacchetto legislativo costituito
dal Regolamento 575/2013/UE (CRR) e dalla Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) con il
quale, tra l’altro, sono state trasposte nell’ordinamento dell’Unione europea le
raccomandazioni contenute nel nuovo schema di regolamentazione internazionale
per il rafforzamento delle banche e dei sistemi Bancari definito dal Comitato di
Basilea per la vigilanza bancaria nel mese di dicembre del 2010 (cosiddetto
“Basilea 3”).
I testi legislativi richiamati sono completati da:
x le collegate disposizioni di carattere tecnico-applicativo (“Regulatory
Technical Standard” - RTS e "Implementing Technical Standard” - ITS)
definite dall’EBA (“European Banking Authority”) e in via di adozione da
parte della CE;
x le collegate disposizioni di vigilanza e segnaletiche emanate dalla Banca
d’Italia con la circolare n. 285/2013 (“Disposizioni di vigilanza per le
banche” con la quale, con particolare riferimento alla disciplina attuativa del
CRR, vengono tra l’altro precisate le scelte di competenza dell’Autorità di
vigilanza relative al regime transitorio per l’applicazione delle disposizioni in
materia di fondi propri.”) e con la circolare n. 286/2013 (“Istruzioni per la
compilazione delle segnalazioni prudenziali per le banche e le Società di
intermediazione mobiliare”);
47
x la collegata documentazione tecnica Puma2 prodotta dal Gruppo
Interbancario per l’applicazione delle suddette disposizioni segnaletiche
della Banca d’Italia.
Con riferimento ai fondi propri, la nuova disciplina tende ad accrescere sia la
qualità sia il livello minimo regolamentare del patrimonio di vigilanza nell’ambito di
un quadro complessivo di maggiore armonizzazione delle regole inerenti gli
aggregati patrimoniali.
Nel più ampio contesto della revisione del framework prudenziale e, in tale ambito,
della nuova definizione dei Fondi Propri, il CRR introduce una modifica di estremo
rilievo rispetto alle strategie di classificazione in bilancio degli strumenti finanziari.
Viene infatti introdotto il divieto di applicare le rettifiche di valore (cd. filtri
prudenziali) volte a eliminare, totalmente o parzialmente, i profitti o le perdite non
realizzati/e sulle attività o passività valutate al fair value in bilancio. Pertanto,
relativamente alle attività classificate in bilancio alla voce 40 - Attività finanziarie
disponibili per la vendita (Available for sale – AFS), il CRR prevede l’eliminazione
dei corrispondenti filtri prudenziali (simmetrici o asimmetrici, a seconda dei casi).
Tenuto anche conto del processo di radicale revisione dell’attuale principio di
riferimento in materia di strumenti finanziari, lo IAS 39, è stata prevista la
possibilità di neutralizzare gli impatti sui Fondi Propri delle variazioni di fair value
degli strumenti finanziari classificati in AFS, qualora tali strumenti siano
rappresentativi di esposizioni verso amministrazioni centrali dell’Unione Europea e
il medesimo trattamento trovi applicazione antecedentemente al 1° gennaio 2014.
La citata deroga rientra nella discrezionalità delle autorità di vigilanza nazionali e
può essere applicata sino all’adozione da parte della Commissione di un
regolamento che omologhi l’IFRS 9, il principio internazionale d'informativa
finanziaria che sostituirà lo IAS 39. Tra le tante disposizioni attuative di rilievo,
nella Circolare viene previsto il mantenimento in vigore del filtro prudenziale su utili
e perdite non realizzati relativi a esposizioni verso Amministrazioni centrali
dell’Unione Europea classificate nel portafoglio AFS.
Nelle more dell’adozione del principio in argomento e della conseguente
rivisitazione delle scelte di classificazione degli strumenti finanziari, la Banca,
avvalendosi della facoltà introdotta nel CRR e accolta dalla Banca d’Italia, ha
deliberato di adottare - in continuità con la scelta a suo tempo operata l’impostazione che permette di continuare a neutralizzare le plus-minus rilevate a
partire dal 1°gennaio 2010.
La Banca monitora con estrema attenzione le dinamiche dei differenziali valutativi
dei titoli in argomento anche in ordine alla prevista abrogazione dei filtri prudenziali
in argomento a valle dell’adozione del nuovo IFRS 9.
48
Con riguardo al complessivo percorso di adeguamento al nuovo framework, la
Banca partecipa, per il tramite della Federazione delle Banche di Credito
Cooperativo dell’Emilia Romagna alle iniziative progettuali attive a livello di
Categoria.
IL CONTO ECONOMICO
I PROVENTI OPERATIVI - IL MARGINE DI INTERESSE
Il margine di interesse è pari a 16,97 milioni di euro. Il dato riesposto segnala una
contrazione del margine di interesse di 3,66 milioni di euro (pari a -12,73% rispetto
al 2012). Come si desume dalla Tabella di cui sotto, il calo è dovuto
essenzialmente alla contrazione degli interessi attivi (-3,28 milioni di euro). Tale
diminuzione è imputabile alla diminuzione degli impieghi ed alla diminuzione dei
tassi. Nello specifico gli interessi da impieghi con la clientela ammontano a 24,066
milioni di euro, mentre gli interessi da investimenti finanziari risultano pari a 4,913
milioni di euro. Gli interessi da banche ammontano a 0,672 milioni di euro. Il costo
complessivo della raccolta è di 12,62 milioni di euro, sostanzialmente stabile
rispetto al 2012. In questo caso la dinamica dei tassi ha compensato l’importante
aumento dei volumi.
2013 Riesposto
31/12/2012 Banca
Reggiana
31/12/2012 Banca di
Cavola e Sassuolo
2012 Riesposto
Totale margine di
interesse
30/09/2013
Banca di Cavola e
Sassuolo
10. Interessi
attivi e proventi
assimilati
20. Interessi
passivi e oneri
assimilati
31/12/2013
Banco Emiliano
Voci
Variazione
31/12/2013 31/12/2012
Riesposto
(Importi in milioni di euro)
29,59
19,49
49,08
24,35
28,01
52,36
-3,28
-6,26%
-12,62
-11,36
-23,98
-9,20
-14,41
-23,60
-0,38
1,62%
16,97
8,13
25,10
15,16
13,60
28,76
-3,66
12,73%
Assoluta
%
49
I PROVENTI OPERATIVI: IL MARGINE DI INTERMEDIAZIONE
Il margine di intermediazione è pari a 30,71 milioni di euro. Il buon andamento
della raccolta diretta dovuto anche all’allargamento della clientela, ha determinato
un favorevole andamento dei ricavi da servizi. L’impatto dell’operatività finanziaria
sul margine di intermediazione presenta un impatto positivo per 5,80 milioni di
euro. Tra le componenti principali dell’aggregato si osserva che:
x l’attività di negoziazione registra un utile pari a 0,03 milioni di euro;
x i dividendi e proventi simili sono pari a 0,09 milioni di euro;
x l’attività di copertura è positiva 0,09 milioni di euro;
x la cessione/riacquisto di strumenti finanziari registra un effetto positivo di
5,40 milioni di euro;
x le attività e passività valutate al Fair Value rilevano un effetto positivo di
0,19 milioni di euro.
A dati riesposti l’incremento annuo si è attestato a 1,04 milioni di euro (pari a
2,31%); nel confronto sono evidenziati variazioni contenute in valore assoluto, ad
eccezione dell’utile da cessione di attività finanziarie disponibili per la vendita,
dove l’effetto della variazione è marcato.
50
31/12/2012 Banca
Reggiana
31/12/2012 Banca di
Cavola e Sassuolo
2012 Riesposto
30. Margine di
interesse
40. Commissioni
attive
50. Commissioni
passive
60. Commissioni
nette
70. Dividendi e
proventi simili
80. Risultato netto
dell’attività di
neg.ne
90. Risultato netto
attività di
copertura
100. Utili (perdite)
da
cess./riacquisto
di:
a) Crediti
b) Attività disponibili
per la vendita
d) Passività
finanziarie
110. Risultato
netto attività e
passività fin.
valutate al FV
120. Totale
Margine di
intermediazione
Variazione
31/12/2013 31/12/2012
Riesposto
2013 Riesposto
16,97
8,13
25,10
15,16
13,60
28,76
-3,66
-12,73%
9,81
4,78
14,60
7,76
6,46
14,22
0,37
2,62%
-1,88
-0,77
-2,64
-1,43
-1,02
-2,45
-0,19
7,79%
7,94
4,02
11,95
6,33
5,45
11,77
0,18
1,55%
0,09
0,02
0,11
0,08
0,01
0,09
0,02
26,20%
0,03
-0,14
-0,11
0
-0,11
-0,11
-0,00
1,50%
0,11
0,01
0,12
0,03
0,03
0,06
0,06
100,00%
5,40
3,45
8,85
0,91
3,34
4,25
4,60
108,22%
0,17
-
0,17
-
0,03
0,03
0,14
481,86%
5,21
3,39
8,60
0,93
3,11
4,04
4,56
112,89%
0,01
0,06
0,08
-0,02
0,20
0,18
-0,10
-57,26%
0,19
-0,10
0,09
4/89
0,19
0,23
-0,14
-61,23%
30,71
15,39
46,09
22,54
22,51
45,05
1,04
2,31%
31/12/2013 Banco
Emiliano
Voci
30/09/2013 Banca di
Cavola e Sassuolo
(Importi in milioni di euro)
Assoluta
%
51
RISULTATO NETTO DELLA GESTIONE FINANZIARIA
Le rettifiche/riprese valore nette per deterioramento dei crediti (voce 130)
presentano un saldo negativo di 5,89 milioni di euro. Le rettifiche iscritte nel 2013
sono totalmente riconducibili alla svalutazione dei crediti. Il Risultato netto della
gestione finanziaria (voce 140) assomma a complessivi 24,81 milioni di euro.
31/12/2013 Banco
Emiliano
30/09/2013 Banca di
Cavola e Sassuolo
2013 Riesposto
31/12/2012 Banca
Reggiana
31/12/2012 Banca di
Cavola e Sassuolo
2012 Riesposto
Variazione
31/12/2013 31/12/2012
Riesposto
(Importi in migliaia di euro)
120. Margine di
intermediazione
130. Rett./ripr. di
valore per det.to
di :
a) Crediti
30,71
15,39
46,09
22,54
22,51
45,05
1,04
2,31%
-5,89
-13,27
-19,16
-2,52
-5,02
-7,54
-11,62
154,15%
-5,89
-13,17
-19,06
-2,52
-4,96
-7,49
-11,58
154,62%
b) Attività
finanziarie disp. per
la vendita
140. Totale
Risultato netto
della gestione
finanziaria
-
-0,10
-0,10
-
-0,05
-0,05
-0,05
87,91%
24,81
2,12
26,93
20,02
17,49
37,51
-10,58
-28,21%
Voci
Assoluta
%
Le importanti rettifiche apportate da Banca di Cavola e Sassuolo Cred. Coop.
meritano un approfondimento.
Banca d’Italia aveva visionato in anteprima il conto economico del 2011 e le
svalutazioni su sofferenze e incagli di Banca di Cavola e Sassuolo Cred. Coop.
durante la periodica visita ispettiva, a distanza di un anno, con l’aggravarsi della
crisi economica e nella prospettiva della unificazione della Vigilanza Europea sugli
Istituti di credito, Banca d’Italia ha dato disposizione alle banche di applicare
criteri di classificazione e svalutazione dei crediti deteriorati molto più rigidi rispetto
al passato. Banca di Cavola e Sassuolo Cred. Coop. a quel punto, come le altre
banche, ha prudenzialmente aumentato gli accantonamenti elevando la
percentuale di svalutazioni e di copertura degli incagli al 18% e mantenendo la
percentuale di svalutazione e di copertura delle sofferenze al 52% in linea con le
52
altre Banche di Credito Cooperativo della regione. Banca Reggiana Cred. Coop.,
che ha subito la visita ispettiva l’anno successivo rispetto a Banca di Cavola e
Sassuolo Cred. Coop., è stata ritenuta conforme alle nuove esigenze.
Gli accantonamenti prudenziali, complessivamente effettuati nel 2013 mettono in
sicurezza Banco Emiliano e in condizione di affrontare meglio il futuro e
potrebbero, negli anni, tradursi in parziali riprese di valore.
I COSTI OPERATIVI
Il costo del personale (voce 150a), che nel nuovo schema di conto economico
comprende anche i compensi per gli amministratori e sindaci, si è attestato a
13,54 milioni di euro. Per una completa disamina delle singole componenti di
spesa si rinvia alla parte C, sezione 9, della nota integrativa.
Le altre spese amministrative (voce 150b) ammontano a 11,38 milioni e risultano
superiori rispetto a quanto rilevato nello scorso esercizio (+13,99%).
Gli accantonamenti netti per rischi e oneri (voce 160) sono pari a 0,521 milioni di
euro, in crescita rispetto al 2012, come dettagliatamente esposto nella parte C,
sezione 10, della nota integrativa.
Le rettifiche nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (voci 170 e 180)
ammontano complessivamente a 0.78 milioni di euro.
I proventi di gestione (voce 190), al netto dei corrispondenti oneri, sono quantificati
in 3,24 milioni di euro, in sensibile aumento del 2012. Per un analisi delle singole
componenti si rimanda alla parte C, sezione 13, della nota integrativa.
53
31/12/2013 Banco
Emiliano
30/09/2013 Banca di
Cavola e Sassuolo
2013 Riesposto
31/12/2012 Banca
Reggiana
31/12/2012 Banca di
Cavola e Sassuolo
2012 Riesposto
Variazione
31/12/2013 31/12/2012
Riesposto
(Importi in migliaia di euro)
-24,92
-12,02
-36,94
-19,05
-14,43
-33,47
-3,47
10,36%
a) Spese per il
personale
-13,54
-6,49
-20,03
-10,77
-7,87
-18,64
-1,39
7,47%
b) Altre spese
amministrative
-11,38
-5,53
-16,91
-8,28
-6,56
-14,84
-2,08
13,99%
160.
Accantonamenti
netti ai fondi per
i hiRett./riprese
i
170.
di valore su
attività materiali
180. Rett./riprese
di valore su
attività immateriali
190. Altri
oneri/proventi di
gestione
200. Totale Costi
operativi
-0,52
-1,02
-1,55
-0,25
-0,01
-0,26
-1,29
496,81%
-0,74
-0,56
-1,30
-0,51
-0,62
-1,13
-0,18
15,74%
-0,04
-0,06
-0,10
-0,01
-0,06
-0,07
-0,03
40,72%
3,24
1,08
4,32
2,24
1,23
3,47
0,85
24,36%
-22,99
-12,58
-35,57
-17,57
-13,89
-31,45
-4,11
13,08%
Voci
150. Spese
amministrative
Assoluta
%
54
L’UTILE DI PERIODO
Le imposte sul reddito del 2013 (Voce 260) sono pari a 0,61, pertanto l’utile netto
di fine esercizio è di euro 1.217.808,84.
240. Utili (perdite)
da cessione di
investimenti
250. Utile (perdita)
dell'operatività
corrente al lordo
delle imposte
260. Imposte sul
reddito
dell'esercizio
dell'operatività
corrente
270. Utile (perdita)
dell'operatività
corrente al netto
delle imposte
290. Utile (perdita)
d'esercizio
Variazione
31/12/2013 31/12/2012
Riesposto
2012 Riesposto
31/12/2012 Banca di
Cavola e Sassuolo
31/12/2012 Banca
Reggiana
2013 Riesposto
30/09/2013 Banca di
Cavola e Sassuolo
Voci
31/12/2013 Banco
Emiliano
(Importi in migliaia di euro)
Assoluta
%
-
-
-
-
-0,01
-0,01
0,01
-100,00%
1,83
-10,46
-8,64
2,45
3,59
6,06
-14,69
-242,61%
-0,61
1,94
1,34
0,51
-1,15
-1,66
3,00
-180,41%
1,22
-8,52
-7,30
1,94
2,44
4,39
-11,70
-266,13%
1,22
-8,52
-7,30
1,94
2,44
4,39
-11,70
-266,13%
L'utile d'esercizio risente delle dinamiche di fusione che ai fini IAS/IFRS prevedono
che l'utile/perdita di (ex) Banca di Cavola e Sassuolo Cred. Coop. confluisca a
Stato Patrimoniale di Banco Emiliano Cred. Coop.. Tale risultato ha risentito degli
importanti accantonamenti effettuati a fini prudenziali da (ex) Banca di Cavola e
Sassuolo Cred. Coop. Di converso, Banco Emiliano Cred. Coop., beneficia di
importanti plusvalenze su titoli di stato posseduti in portafoglio da (ex) Banca di
Cavola e Sassuolo Cred. Coop., le quali hanno concorso positivamente al risultato
di esercizio conseguito al 31/12/2013.
55
Al termine dell’esposizione dei principali aggregati di conto economico e di stato
patrimoniale si possono riportare nella tabella sottostante i principali indicatori
economici, finanziari e di produttività della Banca.
Indici economici, finanziari e di produttività
Indici Patrimoniali
2013
Patrimonio netto/impieghi lordi
11,11%
Patrimonio netto/raccolta diretta da clientela
Indici di solvibilità
9,36%
2013
Patrimonio netto/Crediti netti a clientela
11,42%
Impieghi/Depositi
84,32%
Indici di Rischiosità del Credito
2013
Crediti netti in sofferenza/Crediti netti vs. clientela
2,02%
Crediti netti in incaglio/Crediti netti vs. clientela
6,23%
Crediti netti in sofferenza/Patrimonio netto
Indici di Redditività
17,70%
2013
Margine di interesse/Margine di intermediazione
55,23%
Margine dei servizi/Margine di intermediazione
25,83%
Costi operativi/Margine di interesse
-135,47%
Costi operativi/Margine di intermediazione
Indici di Efficienza
-74,82%
2013
Impieghi a clientela/Numero dipendenti*
3,75
Raccolta da clientela/Numero dipendenti*
6,10
Spese per il personale/Margine di intermediazione
Risultato lordo di gestione/Patrimonio netto
Costi operativi/Totale attivo
* In milioni di euro
-44,06%
1,44%
-1,33%
56
GESTIONE, MISURAZIONE E CONTROLLO DEI RISCHI
Il Sistema dei Controlli Interni (SCI) costituisce elemento essenziale del sistema di
governo della Banca ed assume un ruolo fondamentale nell’identificazione,
misurazione, gestione e monitoraggio dei principali rischi, contribuendo ad
assicurare la salvaguardia del patrimonio sociale, l’efficienza e l’efficacia dei
processi aziendali, l’affidabilità dell’informazione finanziaria, il rispetto di leggi e
regolamenti nonché dello statuto sociale e delle procedure interne.
Il SCI si presenta pertanto come un insieme di regole, funzioni, strutture, risorse,
processi e procedure che mirano ad assicurare, nel rispetto dei principi di
proporzionalità e di sana e prudente gestione, il conseguimento di una moltitudine
di finalità, tra le quali quanto meno:
x la verifica dell’attuazione delle strategie e delle politiche aziendali;
x il contenimento del rischio entro i limiti indicati nel quadro di riferimento per
la determinazione della propensione al rischio della Banca;
x la salvaguardia del valore delle attività aziendali e la protezione dalle
perdite;
x la prevenzione del rischio di coinvolgimento, anche involontario, in attività
illecite (in particolare di quelle connesse con il riciclaggio, l’usura e il
finanziamento al terrorismo);
Il SCI riveste pertanto un ruolo centrale all’interno dell’organizzazione aziendale e
rappresenta un elemento fondamentale di conoscenza per gli Organi della Banca,
che sono chiamati ad assicurare, in piena consapevolezza, un presidio efficace
dei rischi aziendali e delle relative correlazioni.
Il SCI costituisce inoltre uno strumento essenziale per orientare i mutamenti degli
indirizzi strategici e delle politiche aziendali e per consentire di adattare in modo
coerente il contesto organizzativo, di presidiare la funzionalità dei sistemi
gestionali, di assicurare il pieno rispetto delle disposizioni di vigilanza prudenziale
e di favorire la diffusione di una corretta cultura dei rischi, della legalità e dei valori
aziendali.
Dal momento che la Banca attribuisce al SCI un valore strategico, la cultura del
controllo viene ad assumere una posizione di rilievo nella scala dei valori
aziendali; essa non riguarda solo le funzioni preposte al controllo, ma deve
coinvolgere l’intera struttura organizzativa della Banca (organi aziendali, strutture,
livelli gerarchici, personale), nello sviluppo e nell’applicazione sistematica di
57
modelli e metodologie atti ad identificare, misurare, comunicare e gestire i rischi a
cui la Banca risulta esposta.
Testimonianza tangibile di quanto sopra esposto è rappresentata dall’assetto
organizzativo che, per effetto della fusione avvenuta con decorrenza primo ottobre
2013, Banco Emiliano ha deciso di adottare, tenendo altresì presenti gli importanti
impatti normativi in tema di Sistema dei Controlli Interni introdotti dall’Organo di
Vigilanza con l’emanazione del XV° aggiornamento alla Circolare 263/2006,
avvenuta nel corso del mese di luglio del 2013. Più nello specifico, come per altro
programmato e descritto all’interno del Piano Industriale di Fusione, significativo è
stato il potenziamento delle funzioni di controllo di secondo livello della Banca,
soprattutto se raffrontate rispetto agli organici delle due entità partecipanti
all’operazione. Articolate in due distinte Aree (una dedicata principalmente ai rischi
operativi e di compliance, l’altra invece a tematiche afferenti le tipologie di rischio
più tipicamente quantitativo/finanziarie), ad oggi alle tipiche funzioni di controllo di
secondo livello sono complessivamente assegnate 11 risorse, pari al 3,7% del
totale dei dipendenti della Banca.
In linea con le disposizioni in materia di Corporate Governance, il modello adottato
delinea le principali responsabilità in capo agli organi aziendali al fine di garantire
la complessiva efficacia ed efficienza del SCI.
In particolare:
- il Consiglio di Amministrazione è responsabile del sistema di controllo e
gestione dei rischi e, nell’ambito della relativa governance, della definizione,
approvazione e revisione degli orientamenti strategici e delle linee guida di
gestione dei rischi, nonché degli indirizzi per la loro applicazione e
supervisione. Anche sulla base dei riferimenti allo scopo prodotti dalla
Direzione Generale, verifica nel continuo l’efficienza e l’efficacia complessiva
del sistema di gestione e controllo dei rischi, provvedendo al suo adeguamento
tempestivo in relazione alle carenze o anomalie riscontrate, ai cambiamenti del
contesto di riferimento, esterno o interno, o derivanti dall’introduzione di nuovi
prodotti, attività o processi rilevanti;
- la Direzione Generale è responsabile dell’attuazione degli orientamenti
strategici e delle linee guida definiti dal Consiglio di Amministrazione al quale
riferisce costantemente in proposito. In tale ambito, predispone le misure
necessarie ad assicurare l’istituzione, il mantenimento ed il corretto
58
-
funzionamento di un efficace sistema di gestione e controllo dei rischi.
Nell’ambito delle deleghe alla stessa attribuite:
o analizza le tematiche afferenti tutti i rischi aziendali al fine di definire e
mantenere aggiornate le politiche, di gestione, controllo e mitigazione
dei rischi;
o concorre alla definizione dei processi di gestione, controllo e mitigazione
dei rischi, individuando compiti e responsabilità delle strutture coinvolte
per dare attuazione al modello organizzativo prescelto, assicurando il
rispetto dei requisiti di segregazione funzionale e la conduzione delle
attività rilevanti in materia di gestione dei rischi da parte di personale
qualificato, con adeguato grado di autonomia di giudizio e in possesso
di esperienze e conoscenze proporzionate ai compiti da svolgere;
o verifica nel continuo la funzionalità, l’efficienza e l’efficacia del sistema di
gestione e controllo dei rischi informando in proposito il Consiglio di
Amministrazione;
o propone i criteri del sistema di reporting direzionale e verso le funzioni di
controllo interno, individuandone finalità, periodicità e funzioni
responsabili;
o assicura che le unità organizzative competenti definiscano ed applichino
metodologie
e
strumenti
adeguati
per
l’analisi,
la
misurazione/valutazione ed il controllo/mitigazione dei rischi individuati;
o coordina, con il supporto del Comitato Rischi, le attività delle unità
organizzative coinvolte nella gestione, misurazione/valutazione e il
controllo dei singoli rischi
il Collegio Sindacale, nell’ambito delle proprie funzioni istituzionali di
sorveglianza, vigila sull’adeguatezza del sistema di gestione e controllo dei
rischi, sul suo concreto funzionamento e sulla rispondenza ai requisiti stabiliti
dalla normativa. Il Collegio Sindacale viene sentito in merito alle decisioni
riguardanti la nomina dei responsabili delle funzioni di controllo interno e la
definizione degli elementi essenziali dell’architettura complessiva del sistema
dei controlli; segnala al Consiglio di Amministrazione le carenze e le irregolarità
riscontrate, richiede l’adozione di idonee misure correttive e ne verifica nel
tempo l’efficacia.
Il SCI adottato dalla Banca si fonda sulla separazione delle funzioni di controllo da
quelle operative e, in conformità alle indicazioni fornite dall’Organo di Vigilanza,
risulta articolato su tre distinti livelli:
59
I° Livello – Controlli di linea, effettuati direttamente presso le varie unità
operative e di businness, sono per lo più direttamente integrati all’interno delle
procedure informatiche e sono finalizzati ad assicurare il corretto svolgimento delle
operazioni e dei servizi;
II° Livello – Controlli sulla gestione dei rischi e sulla conformità normativa,
condotti da specifiche Funzioni aziendali operanti all’interno dell’Area Controlli e
dell’Area Pianificazione (ognuna contraddistinta dalla piena separatezza rispetto
alle Funzioni operative) e strutturati secondo lo schema seguente:
- Funzione di Risk Management (Area Pianificazione), incaricata di proporre e
applicare adeguate metodologie di misurazione dei rischi, di monitorare la
dinamica degli indicatori di rilevanza ad essi collegati e di quantificarne il
grado di esposizione assicurando, nel contempo, un adeguato
coordinamento del processo di autovalutazione e predisposizione del
resoconto ICAAP. Alla funzione viene altresì assegnato il compito di
collaborare alla definizione ed all’attuazione del Risk Appetite Framework
(RAF) e delle relative politiche di governo e gestione dei rischi contribuendo
ad assicurare, nel contempo, la necessaria coerenza tra Piano Strategico,
RAF, Icaap, Budget e complessivo Sistema dei Controlli Interni.
- Funzione di Compliance (Area Controlli), con il compito specifico di
promuovere il rispetto delle leggi, delle disposizioni di vigilanza e delle norme
di autoregolamentazione, al fine di ridurre al minimo il rischio di non
conformità normativa e i rischi reputazionali ad esso collegati.
- Funzione Antiriciclaggio (Area Controlli), a cui è attribuita la responsabilità di
assicurare un presidio organico e unitario sul complesso di procedure
operative e di controllo adottate dalla Banca in materia di Antiriciclaggio e
Antiterrorismo, con l’obiettivo di prevenire e contrastare la violazione delle
rispettive normative di riferimento.
- Funzione Ispettorato (Area Controlli), a cui è affidato il compito di verificare il
rispetto dei limiti operativi assegnati alle varie funzioni e di esercitare,
attraverso un’opportuna integrazione di controlli ispettivi in loco e a distanza,
un’efficace azione di contenimento e prevenzione dei rischi operativi e di
frode interna, assicurando, al riguardo, anche la necessaria assistenza nei
confronti del Collegio Sindacale.
III° Livello – Attività di revisione interna, esercitata dalla Funzione di Internal
Auditing, esternalizzata presso la Federazione Regionale ed incaricata di valutare
l’adeguatezza e l’efficacia del complessivo SCI, nonché di individuare l’eventuale
60
presenza di anomalie strutturali nei processi e nelle procedure interne adottati
dalla Banca.
Un ruolo centrale nel processo di valutazione e gestione dei rischi che si sviluppa
su tutto il perimetro individuato nell’ambito del processo Icaap, è anche affidato al
Comitato Rischi, organismo collegiale che coinvolge una pluralità di strutture e
professionalità, col compito di assicurare un adeguato supporto nella definizione e
nel coordinamento delle misure di intervento finalizzate alla mitigazione e/o al
trasferimento dei rischi.
La chiara ed esaustiva identificazione dei rischi cui la Banca è potenzialmente
esposta, costituisce il presupposto per la consapevole assunzione e l’efficace
gestione degli stessi, attuate anche attraverso appropriati strumenti e tecniche di
mitigazione e traslazione.
Nell’ambito dell’ICAAP la Banca definisce la mappa dei rischi rilevanti che
costituisce la cornice entro la quale sono sviluppate tutte le attività di
misurazione/valutazione, monitoraggio e mitigazione dei rischi. A tal fine provvede
all’individuazione di tutti i rischi verso i quali è o potrebbe essere esposta, ossia
dei rischi che potrebbero pregiudicare la propria operatività, il perseguimento delle
strategie definite e il conseguimento degli obiettivi aziendali. Per ciascuna tipologia
di rischio identificata, vengono individuate le relative fonti di generazione (anche ai
fini della successiva definizione degli strumenti e delle metodologie a presidio
della loro misurazione e gestione) nonché le strutture responsabili della gestione.
Nello svolgimento delle attività citate la Banca tiene conto del contesto normativo
di riferimento, dell’operatività in termini di prodotti e mercati di riferimento, delle
specificità connesse alla propria natura di Banca cooperativa a mutualità
prevalente operante in un network e, per individuare gli eventuali rischi prospettici,
degli obiettivi strategici definiti dal Consiglio di Amministrazione e declinati nel
piano annuale.
Tutte le attività poste in essere dalle Funzioni di Controllo, ai vari livelli, risultano
tracciate e le relative risultanze vengono documentate e formalizzate attraverso
opportuni sistemi di reporting indirizzati alle funzioni operative, alla Direzione
Generale e agli Organi di Governo e Controllo.
Gli sviluppi sulle attività di controllo poste in essere nel corso del 2013 sono stati
giocoforza influenzati dal processo di fusione iniziato ad inizio 2013 e conclusosi il
61
primo di ottobre del medesimo anno. Nel corso dell’esercizio, pertanto, le funzioni
di controllo delle due banche partecipanti alla fusione hanno avviato diversi gruppi
di lavoro, tesi ad armonizzare e mettere a fattor comune le best practice già
adottate da ogni singola Banca in ambito controlli. Analogo ragionamento ha
riguardato la predisposizione ed armonizzazione della varie politiche di gestione e
governo del rischio.
Per ulteriori approfondimenti in merito agli obiettivi e alle politiche adottate dalla
Banca in materia di assunzione, misurazione, gestione e copertura dei rischi
(compreso i presidi posti in essere per la gestione del rischio di liquidità), si
rimanda alla parte “E” (informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura)
della Nota Integrativa.
XV° AGGIORNAMENTO CIRCOLARE 263/2006 – GAP ANALYSIS
Con il XV° aggiornamento alla Circolare di Banca d’Italia n. 263/ 2006, “Nuove
disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche”, è stato definito il nuovo
quadro regolamentare in materia di “Sistema dei controlli interni”, “Sistema
informativo”, “Continuità operativa”.
Il termine per l’adeguamento alle disposizioni in materia di Sistema dei Controlli
Interni, di cui al Capitolo 7, è fissato al 1° luglio del 2014.
Fanno eccezione:
- le previsioni inerenti le linee di riporto dei responsabili delle funzioni aziendali di
controllo di secondo livello (risk management e compliance), di cui al Capitolo
7, Sezione III, par. 1, lett. b), cui ci si deve conformare entro il 1° luglio 2015;
- con riferimento all’esternalizzazione di funzioni aziendali (Capitolo 7, Sezioni IV
e V), l’obbligo di adeguare i contratti di esternalizzazione in essere alla data di
entrata in vigore delle disposizioni alla prima scadenza contrattuale e,
comunque, entro tre anni dall’entrata in vigore (1° luglio 2016). I contratti di
esternalizzazione conclusi dopo l’entrata in vigore della nuova disciplina
devono essere adeguati alle nuove disposizioni entro la data di efficacia delle
disposizioni (1° luglio 2014). Entro tale data deve essere inviata alla Banca
d’Italia una comunicazione che riporti tutti i contratti stipulati nel periodo
compreso tra la data di entrata in vigore delle disposizioni e la data della loro
efficacia.
Le perduranti tensioni prodotte dalla crisi finanziaria impongono alla Banca
un’adeguata riflessione sulla capacità di realizzare la propria missione, tenendo in
62
debita considerazione anche i profili dell’efficienza e dell’economicità della
gestione. In tale ottica, i contenuti, complessi e articolati, delle nuove disposizioni
e i tempi di prevista entrata in vigore impongono un’attenta valutazione non solo
dei necessari profili di adeguamento alle nuove previsioni ma anche delle modalità
di declinazione delle attività di adeguamento stesse, anche alla luce del
prevedibile impatto organizzativo, procedurale ed economico e posta la peculiare
fase congiunturale tuttora in atto.
All’insegna di tali riflessioni e nel contesto di un percorso comune che ha
coinvolto, oltre alle consorelle, anche tutte le strutture, associative e
imprenditoriali, di secondo livello del network, è stata sviluppata l’autovalutazione
aziendale di posizionamento rispetto alle nuove disposizioni (Gap Analysis).
Lo scorso gennaio, la Banca ha trasmesso alla Banca d’Italia la propria relazione
sugli esiti dell’autovalutazione in argomento. Nella relazione sono state individuate
le misure da adottare per assicurare il rispetto delle disposizioni e la relativa
tempificazione, definita in coerenza con le date di efficacia delle disposizioni di
riferimento e tenuto conto delle linee progettuali di Categoria inerenti la
predisposizione di riferimenti metodologici e standard documentali utili rispetto ai
profili di necessario adeguamento individuati nel corso della stesura del piano di
migrazione.
Sulla base di quanto emerso nel corso delle attività sviluppate nell’ambito
dell’autovalutazione, la Banca ha individuato le seguenti principali aree di
adeguamento:
1. Ruolo e responsabilità degli organi aziendali. In particolare, occorre
procedere alla revisione e integrazione - in stretta coerenza, laddove
necessario, con le attività in corso di revisione dello statuto tipo - dei
regolamenti della Banca al fine di allineare ruoli, compiti e responsabilità degli
Organi aziendali a quanto stabilito dalle disposizioni di vigilanza. Tali attività
saranno sviluppate in stretto raccordo con quelle inerenti l’adeguamento alla
nuova disciplina in materia di governo societario, di prossima emanazione.
2. Attuazione/integrazione dei processi di governo e gestione dei rischi. In
particolare:
o definizione, formalizzazione e attuazione del Risk Appetite Framework
(RAF);
63
o adeguamento della Funzione di Risk Management ai nuovi requisiti
regolamentari e definizione / integrazione dei processi di governo e
gestione dei rischi anche alla luce delle nuove definizioni regolamentari,
ivi inclusa la definizione dei presidi di controllo di secondo livello per il
monitoraggio delle esposizioni creditizie;
o definizione e implementazione di procedure volte ad assicurare la piena
e corretta valutazione dei rischi derivanti dalla nuova operatività, in
coerenza con la propensione al rischio definita e la capacità della banca
di gestirli;
o definizione dei criteri quantitativi e qualitativi per identificare le
operazioni di maggior rilievo e del processo di gestione e governo dei
rischi associati;
o aggiornamento e integrazione delle politiche e processi di valutazione
delle attività aziendali per assicurarne un’adeguata integrazione con
l’attività di risk management.
3. Profili attinenti l’esternalizzazione di funzioni aziendali con riferimento alle
disposizioni riportate nei capitoli 7 e 8. In tale ambito,
o definizione e adozione della politica in materia di esternalizzazione nella
quale verranno regolamentati i processi e i presidi in grado di garantire
l’adeguato governo delle attività oggetto di esternalizzazione, finalizzati
anche a valutare e attivare, se necessario, soluzioni di switch o di
contingency;
o adeguamento dei contratti in essere con i fornitori tenuto anche conto
dei riferimenti che a riguardo verranno definiti a livello di Categoria con
particolare, ma non esclusivo, riguardo a indicatori, SLA e logiche di
misurazione e valutazione delle soglie individuate per tipologia di
servizio.
4. Nell’ambito delle attività finalizzate alla definizione e adozione del documento
di
coordinamento
delle
funzioni
e
organi
di
controllo,
implementazione/revisione dell’attuale regolamento adottato dalla Banca, al
fine di assicurare allo stesso il pieno rispetto della normativa in termini di:
o compiti e responsabilità delle Funzioni di controllo, dei relativi flussi
informativi e delle modalità di coordinamento e collaborazione ai sensi
delle nuove disposizioni;
o definizione di processi in grado di garantire una maggiore
collaborazione e un più frequente interscambio fra le differenti Funzioni
e tra queste e gli Organi aziendali, coinvolte nell’iter di misurazione,
valutazione e mitigazione dei rischi. Ciò in termini anche di
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pianificazione condivisa e temporalmente coordinata, sinergica e non
ridondante, modalità di confronto, logiche e metriche di valutazione del
rischio residuo;
o definizione di un set di informazioni omogenee relative a medesimi
ambiti sottoposti a pareri e valutazioni delle differenti Funzioni di
Controllo;
5. adeguamento della Funzione di Compliance, secondo un approccio risk based,
in misura proporzionale al rilievo che le singole norme hanno per l’attività
svolta e alle conseguenze della loro violazione.
Il percorso di adeguamento è già in corso nell’ambito delle progettualità di
Categoria cui la Banca partecipa per il tramite della Federazione delle Banche di
Credito Cooperativo dell’Emilia Romagna.
INFORMAZIONI SULLA CONTINUITÀ AZIENDALE, SUI RISCHI FINANZIARI,
SULLE VERIFICHE PER RIDUZIONE DI VALORE DELLE ATTIVITÀ E
SULLE INCERTEZZE NELL’UTILIZZO DI STIME.
Con riferimento ai documenti Banca d’Italia, Consob e Isvap n.2 del 6 febbraio
2009 e n.4 del 3 marzo 2010, relativi alle informazioni da fornire nelle relazioni
finanziarie sulle prospettive aziendali, con particolare riferimento alla continuità
aziendale, ai rischi finanziari, alle verifiche per riduzione di valore delle attività
(impairment test) e alle incertezze nell’utilizzo delle stime, il Consiglio di
Amministrazione conferma di avere la ragionevole aspettativa che la Banca possa
continuare la propria operatività in un futuro prevedibile e attesta pertanto che il
bilancio dell’esercizio è stato predisposto in tale prospettiva di continuità.
Nella struttura patrimoniale e finanziaria della Banca e nell’andamento operativo
non sussistono elementi o segnali che possano indurre incertezze sul punto della
continuità aziendale.
Per l’informativa relativa ai rischi finanziari, alle verifiche per riduzione di valore
delle attività e alle incertezze nell’utilizzo di stime si rinvia alle informazioni fornite
nella presente relazione, a commento degli andamenti gestionali, e/o nelle
specifiche sezioni della Nota Integrativa.
65
INFORMATIVA SULLE OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE
Le informazioni sui rapporti con parti correlate, come definite dallo IAS 24, sono
riportate nella “parte H - operazioni con parti correlate” della nota integrativa, cui si
fa rinvio.
Ai sensi della disciplina prudenziale in materia di attività di rischio e conflitti di
interesse nei confronti di soggetti collegati, si evidenzia che non sono state
compiute operazioni con soggetti collegati di maggiore rilevanza ai sensi della
normativa di riferimento e dei criteri adottati nell’ambito delle politiche assunte,
sulle quali gli Amministratori Indipendenti componenti della Commissione
Indipendente e/o il Collegio Sindacale abbiano reso parere negativo o formulato
rilievi.
LA STRUTTURA OPERATIVA
Il 2013 è stato fortemente ed ovviamente caratterizzato dall’operazione di fusione
per concentrazione che ha comportato la costituzione di Banco Emiliano.
Notevole impegno è stato profuso per la riorganizzazione della banca in seguito
alla fusione e per una completa integrazione delle due realtà.
Infatti, il processo di fusione - che si è formalmente compiuto nel maggio
(Assemblee straordinarie dei soci) e ottobre (nascita di Banco Emiliano) 2013 - è
iniziato precedentemente, con le analisi preliminari delle macro problematiche
organizzative ed informatiche rappresentate all’interno del Piano Industriale inviato
alla Banca d’Italia nel mese di gennaio, e successivamente – in maniera più
analitica e completa – dal momento dell’ottenimento del nulla osta all’operazione
di fusione da parte dell’Autorità di Vigilanza.
A tal fine sono stati costituiti numerosi “cantieri” di analisi, che hanno coinvolto il
personale delle due banche in gruppi di lavoro misti, coordinati fra loro, aventi
l’obiettivo di analizzare le tematiche di fusione sotto i diversi profili (normativo,
organizzativo, informatico, commerciale, contabile e fiscale, di rischio, di risorse
umane) e di pianificare le attività da svolgere, assegnando precise responsabilità
ai referenti dei singoli “gruppi di lavoro” sia sull’effettuazione delle attività stesse,
sia del rispetto delle tempistiche stabilite.
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Tra gli argomenti propedeutici all’operazione di fusione, particolare impegno in
termini di tempo, risorse e capacità di analisi hanno richiesto la migrazione del
sistema informativa ex Banca Reggiana sulla piattaforma “target” Gesbank
Evolution, e la successiva fusione degli archivi delle due banche, avvenuta nel
mese di ottobre. Per poter effettuare compiutamente queste operazioni si sono
resi indispensabili approfonditi esami delle architetture informatiche preesistenti e
dei modelli organizzativi sottostanti, nonché
del modello organizzativo di
riferimento che s’intendeva adottare, sia sotto il profilo operativo che dal punto di
vista commerciale, coinvolgendo – per quanto di loro competenza – anche gli
outsourcer informatici interessati.
Sempre nell’ambito delle attività di analisi descritte, si sono definite le soluzioni
tecniche di riferimento per quanto attiene l’impostazione della rete, ed in generale
le soluzioni da adottare su tematiche specifiche (quali ad esempio piattaforma
Home Banking, piattaforma ALM, gestione ATM e POS, gestione carte di credito,
razionalizzazione catalogo prodotti ed offerta commerciale, ridefinizione delle
deleghe nel processo del credito, ecc.) per le quali la situazione di partenza si
presentava non omogenea tra le due banche.
ARTICOLAZIONE TERRITORIALE
La fusione intervenuta nel 2013 ha determinato, come effetto immediato, una
notevole espansione territoriale della nuova Banca rispetto ai territori delle ex Bcc.
Con le sue 41 agenzie, Banco Emiliano opera infatti in un’area d’insediamento
composta da 31 comuni e di un’area operativa composta da 95 comuni.
Data l’estensione del territorio, la banca ha impostato la propria attività bancaria
suddividendola in base a cinque aree di competenza.
Il raggruppamento delle 41 filiali in Aree (Reggio – 9 filiali, Parma – 8 filiali;
Modena – 7 filiali; Area montana – 7 filiali; Bassa Reggiana – 10 filiali) non
assolve esclusivamente a obiettivi di raggruppamento logistico, in quanto le
Aree rappresentano dei reali snodi operativi tra funzioni di Direzione
generale e le agenzie.
L’adozione di questo criterio, insieme alla nascita dei Comitati Locali, consente di
promuovere con maggiore efficacia l’ampliamento della compagine sociale,
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creando canali più̀ diretti di comunicazione con il Consiglio di amministrazione
della banca per la soddisfazione delle esigenze delle varie comunità̀ locali.
Nel corso del mese di Aprile 2014 l’Area di Reggio si ridurrà a 8 filiali, grazie
all’accorpamento delle 2 filiali presenti nella zona di Pieve Modolena.
In evidenza la dislocazione delle unità organizzative della Banca negli immobili di
Reggio, Guastalla, Cavola e sul territorio.
Nella fase iniziale di Banco Emiliano, si è ritenuto di fare riferimento alle rispettive
infrastrutture già consolidate presso le due Banche: è stata individuata una
distribuzione funzionale su tre sedi, Reggio Emilia, Guastalla (nuova sede) e
Cavola, in grado di assicurare a Banco Emiliano adeguati livelli di presidio ed
efficienza organizzativa. Tale scelta trova la sua principale motivazione anche nel
fatto che nessuna delle sedi attualmente disponibili consentirebbe di allocare tutte
le risorse previste per i Servizi e le Funzioni centrali.
Nel corso del 2013 sono stati rinnovati completamente i locali che ospitano le
agenzia di Castellarano (gennaio) e di Noceto (novembre).
L’agenzia di Toano si è trasferita in nuovi locali più funzionali e accoglienti (aprile).
Nel mese di maggio è stata inaugurata la nuova sede direzionale della ex Banca
Reggiana, a Pieve di Guastalla, con il trasferimento degli uffici amministrativi dalla
vecchia sede di di Guastalla, C.so Prampolini. Poco prima (aprile) anche l’agenzia
di Pieve di Guastalla si è trasferita nei nuovi locali adiacenti al nuovo centro
direzionale.
SISTEMA INFORMATIVO
Come previsto progetto di fusione Banco Emiliano ha adottato il sistema
informativo di base già utilizzato dalla ex Banca di Cavola e Sassuolo –
Gesbank Evolution (supportato da Servizi Bancari Associati – società consortile).
A seguito di tale scelta si ritiene che la nuova Banca potrà conseguire, nel medio
periodo, ulteriori benefici economici grazie alla razionalizzazione organizzativa
derivante dal diverso modello di servizio.
Il sistema è in continua evoluzione e oggetto di numerose implementazioni volte a
migliorare l’operatività, la relazione con il cliente, i controlli e l’analisi gestionale.
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ALTRE ATTIVITÀ
Disposizioni di nuova applicazione nel corso del 2013 hanno determinato
l’esigenza di interventi sull’organizzazione e i processi aziendali.
x Sepa End Date - In base a quanto stabilito dal Regolamento UE n.260/2012
e dal Provvedimento di Banca d'Italia recante istruzioni applicative dello
stesso, dal 1° febbraio 2014 i servizi di bonifico e di addebito diretto
nazionali sono stati sostituiti con gli analoghi servizi attivi in ambito europeo
- rispettivamente SCT e SDD - creati per la realizzazione dell'area unica dei
pagamenti in Euro, la Single Euro Payments Area - SEPA.
Al fine di minimizzare i possibili rischi di interruzione dei pagamenti per i
consumatori e le imprese, il 9 gennaio scorso la Commissione Europea ha
pubblicato una proposta di modifica del Regolamento (UE) 260/2012 che prevede
l’introduzione di un periodo transitorio di sei mesi, avallato dalla BCE, durante il
quale possono essere accettate le operazioni di bonifico e di addebito diretto
disposte nei formati nazionali. Il Parlamento e il Consiglio europei hanno
approvato, rispettivamente il 4 e il 18 febbraio 2014, la modifica proposta, con
validità retroattiva a partire dal 1° febbraio 2014. La modifica introdotta non ha
comportato una variazione del termine per la migrazione alla SEPA, fermo al 1°
febbraio 2014, ma la previsione di un “grace period” finalizzato alla migliore
gestione di casi eccezionali o di emergenza.
L’adeguamento ai requisiti generali imposti dal Regolamento citato ha determinato
impatti significativi su i processi di trattamento/elaborazione delle operazioni, le
infrastrutture preposte, gli strumenti di conferimento degli ordini e di relativa
rendicontazione a disposizione della clientela sui diversi canali.
La Banca, per garantire il corretto e completo processo di adeguamento alla
SEPA, in ottemperanza a quanto richiesto dall'art. 9 del Provvedimento attuativo
citato, ha predisposto e adottato un piano di migrazione delle operazioni di
bonifico e di addebito diretto, redatto anche sulla base della pianificazione di
dettaglio degli interventi - nonché della tempistica di relativa attuazione - a seguito
dell'analisi di posizionamento rispetto ai nuovi schemi SEPA dei rispettivi processi
e procedure inerenti all’operatività nei sistemi di pagamento.
In tale ambito, la Banca ha individuato gli interventi necessari sui profili
organizzativi e procedurali interni alla definizione delle conseguenti modifiche ai
regolamenti e alle disposizioni attuative attinenti, nonché all’implementazione dei
connessi presidi di controllo.
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x Regolamento EMIR Il 16 agosto 2012 è entrato in vigore il “Regolamento
(UE) N. 648/2012 sugli strumenti derivati OTC, le controparti centrali e i
repertori di dati sulle negoziazioni” (di seguito EMIR). L’EMIR dà seguito
alle comunicazioni adottate dalla Commissione Europea e agli impegni
assunti dai leader del G-20, nel 2009 e nel 2010, con riferimento
all’adozione di misure volte ad accrescere la trasparenza e la vigilanza
regolamentare, ridurre il rischio di controparte e il rischio operativo,
rafforzare l’integrità del mercato con riferimento alle negoziazioni dei
derivati OTC.
In particolare, l’EMIR introduce l’obbligo, per le controparti finanziarie e non
finanziarie, di:
- ricorrere a “controparti centrali” (c.d. CCPs) per la compensazione dei
derivati OTC;
- adottare tecniche di mitigazione del rischio per i derivati OTC non
oggetto di compensazione;
- segnalare ai “repertori di dati” (c.d. Trade Repositories) le informazioni
relative ad ogni contratto derivato stipulato e ogni modifica o cessazione
dello stesso.
Nel corso del 2013 sono entrati in vigore gli standard tecnici regolamentari e di
implementazione emanati dalle competenti Autorità Europee di Vigilanza ai fini
dell’applicazione degli obblighi previsti, ad eccezione di quelli relativi alla
compensazione presso una CCP.
La Banca, in qualità di controparte finanziaria soggetta agli obblighi dell’EMIR, ha
adottato/sta adottando gli opportuni presidi per le segnalazioni ai “repertori di dati”
e l’applicazione delle tecniche di mitigazione del rischio previste dalla normativa.
PERSONALE E FORMAZIONE
Complessivamente i dipendenti di Banco Emiliano alla data del 31/12/2013
risultano essere 297, di cui 24 con contratto a tempo determinato.
Il 36,5% del personale è operante negli uffici centrali di direzione mentre il 63,5%
presta la propria opera presso la rete di vendita.
Relativamente al profilo di genere delle risorse umane si segnala che le donne
sono 117 e rappresentano il 39,0% del personale totale.
L’età media dei dipendenti è di 38 anni.
L’anzianità media di servizio è di 10,5 anni; il 99% del personale è in possesso
almeno di un diploma di scuola media superiore mentre il 29% è laureato. 19
persone appartengono alle cosiddette “categorie protette”.
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Le agenzie in particolare ma anche gli uffici di Direzione sono interessati da
fisiologici avvicendamenti, disposti principalmente per favorire la crescita
professionale dei dipendenti e mantenere un livello qualitativo, soprattutto in
relazione ai rapporti con la clientela, adeguato al mercato di riferimento.
Le attività formative nella prima parte dell’anno hanno riguardato le tradizionali
tematiche di natura tecnica e normativa (anche tramite auto formazione).
Particolare attenzione è stata rivolta alle attività obbligatorie, legate ad
aggiornamenti normativi (prodotti assicurativi, antiriciclaggio, compliance,
trasparenza bancaria, sicurezza, ecc.)
Gli interventi formativi sono stati svolti
sia in autonomia, attraverso il
coinvolgimento di strutture della nostra Banca, sia avvalendosi del piano formativo
proposto dalla Federazione regionale. Per alcune tematiche soprattutto di tipo
manageriale ci si è anche avvalsi di società esterne specializzate su questa
tipologia di formazione. Per quanto riguarda la formazione sulla sicurezza è stato
coinvolto lo studio di consulenza responsabile della Sicurezza negli ambienti di
lavoro, mentre per quanto riguarda la formazione assicurativa sono state coinvolte
società prodotto.
Nella seconda metà del 2013 l’attività di job rotation negli uffici centrali si è
intensificata in virtù delle necessità formative derivanti dal cambio del sistema
operativo (per Ex Reggiana) a seguito della fusione in Banco Emiliano.
Pur nella straordinarietà dell’anno passato, è comunque proseguita l’attività di
aggiornamento e sviluppo delle competenze. Nel 2013 le ore di formazione
complessivamente erogate sono state 7.274. Il dato è in calo rispetto all’anno
precedente, sommando ex Reggiana e ex Cavola e Sassuolo, e trova
giustificazione nel fatto che, come sopra indicato, tutta la prima parte dell’anno, e
anche fino a settembre, la Banca ha visto gran parte delle risorse impegnate nelle
attività pre-fusione e quindi la formazione è stata ridotta e in particolare è stata
concentrata sulla conoscenza del sistema operativo Gesbank e sulle attività di
cassa e sportello per i colleghi ex Reggiana.
La gestione del personale di Banco Emiliano è orientata a creare e sviluppare
competenze adeguate per poter affrontare efficacemente le sfide che il mercato
costantemente ci pone ma anche e soprattutto per aumentare la motivazione
diffusa stimolando quell’interesse al lavoro in grado di generare impegno,
passione e senso di appartenenza indispensabili per la crescita e lo sviluppo della
nostra Banca.
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Nel 2013 si è ulteriormente rafforzato il legame di tutti i nostri collaboratori con il
territorio, testimoniato da una forte presenza di personale alle iniziative,
manifestazioni, eventi ed incontri organizzati dalla Banca segno di una
condivisione caratterizzata dall’impegno e dalla passione per le nostre comunità. E
il nostro territorio.
Particolare importanza è stata rivolta nei pochi mesi del 2013 e molta ne verrà
data nell’anno corrente alla diffusione della cultura identitaria ed unitaria cercando
di far acquisire e condividere, a tutti i livelli i valori di Banco Emiliano e tipici del
Credito Cooperativo.
Anche nel 2013 la Banca ha accolto studenti delle scuole superiori e universitari
per lo svolgimento di stage finalizzati a realizzare un primo orientamento nel
mondo del lavoro e per il conseguimento di crediti formativi.
Nel corso del 2013, sono stati concessi orari di lavoro part-time alle dipendenti che
ne hanno fatto richiesta al fine di agevolare la conciliazione tra la vita lavorativa e
la vita privata.
SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO
Per quanto concerne la sicurezza sui luoghi di lavoro ( D.lgs 81/2008), è
continuata nel corso dell’anno l’attività di mantenimento e miglioramento delle
condizioni fisiche dei locali e delle attrezzature aziendali.
Nel corso dell’anno si è proceduto ad effettuare oltre a tutte le verifiche e
certificazioni, che le normative richiedono.
In seguito alla fusione si è iniziato ad analizzare e a raccordare i piani di sicurezza
della ex Banca Reggiana e della ex Banca di Cavola e Sassuolo onde pervenire
alla redazione di un piano generale per la sicurezza di Banco Emiliano in
collaborazione con i responsabile esterno nominato per il servizio di prevenzione e
protezione dei rischi.
ATTIVITA' DI RICERCA E SVILUPPO – PRODOTTI E SERVIZI
L’anno 2013 è stato caratterizzato principalmente da attività di analisi
propedeutiche alla fusione tra Banca di Cavola e Sassuolo e Banca Reggiana,
allo studio dei prodotti tra i più innovativi presenti sul mercato per la definizione del
catalogo prodotti di Banco Emiliano che vuole rivolgersi ad un pubblico
eterogeneo e multicanale.
In particolar modo l’attività si è concentrata sui seguenti prodotti.
Conti correnti: La banca si è principalmente orientata verso una logica di
pacchetto: in base alle esigenze il cliente a fronte di un canone trimestrale riceve
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dei servizi compresi. Sono stati creati pacchetti sia per il segmento privati che
aziende. E’ seguita una fase identitaria attraverso il quale il prodotto conto
corrente è stato interessato da un’attività di naming e di riconoscibilità attraverso
un marchio.
Carte di debito: definite due tipologie di carte che operano su circuito europeo
attraverso la tecnologia Chip&Pin (Vpay) e circuito internazionale dotato di
tecnologia microchip e banda magnetica (Maestro).
Carte di credito: La scelta di Banco Emiliano è ricaduta sulle carte di credito
CartaBcc powered disponibili anche con la tecnologia contactless e con
meccanismo di rebate (soglia al raggiungimento della quale il canone annuo non
viene addebitato al cliente). Il circuito di riferimento scelto è Mastercard
caratterizzato dalle coperture assicurative “acquisto facile” con formula “soddisfatti
o rimborsati” ed “estensione della garanzia” e dalla proroga della valuta di
addebito rispetto alla data di chiusura dell’estratto conto dai 18 ai 28 giorni
successivi in base al segmento di appartenenza ed al prodotto scelto.
La tecnologia contacless permette al titolare di eseguire la transazione “senza
contatto” ovvero senza consegnare la carta all’esercente semplicemente
avvicinandola ad un apparecchio pos con la stessa tecnologia a beneficio della
sicurezza e della velocità nella transazione. Per le transazioni di importo fino a 25€
non viene richiesta ne firma ne pin.
Pos: La preferenza è stata rivolta ai nuovi modelli con tecnologia contacless. Allo
studio il mobile pos per il pagamento in mobilità che sfrutta la rete e la tecnologia
di smartphone e tablet. Prodotto disponibile dal 2014.
Internet banking: Oltre all’implementazione per il pagamento del canone Rai è
allo studio una completa rivisitazione dell’interfaccia grafica e del potenziamento
delle funzionalità dispositive lato web e lato applicazione per smartphone e tablet.
I nuovi prodotti saranno disponibili dal 2014.
Mutui casa: allo studio il nuovo prodotto mutuo casa. Condizioni determinate in
base al loan to value ed alla durata del finanziamento. I nuovi prodotti saranno
disponibili dal 2014.
Soci: I Soci hanno diritto al riconoscimento di canoni ridotti rispetto ad alcuni
prodotti individuati da Banco Emiliano facenti parte della categoria dei conti
correnti, mutui, bancassicurazione ecc..
73
Prodotti di terzi raccolta e impieghi: dopo un’attenta analisi volta alla scelta del
miglior partner facente parte del gruppo e non solo, la scelta di Banco Emiliano è
ricaduta sui seguenti intermediari:
x Raccolta (fondi, sicav, gestioni patrimoniali): Cassa Centrale, Aureo
Gestioni, Nef, Raiffeisen
x Bancassicurazione: Assimoco, Assicura, Bcc assicurazioni
x Prestito al consumo: Bcc Credito al consumo, Pitagora (solo cessione del
quinto)
x Leasing: Ibi, Bcc Lease Fraer Leasing
x Factor: Bcc factoring
INFORMAZIONI SUGLI ASPETTI AMBIENTALI
Gli aspetti ambientali non assumono rilevanza sull’andamento e sulla situazione
economica e finanziaria dell’impresa. Viceversa l’attività della banca,
configurandosi quali prestazioni di servizi “dematerializzati” non produce impatti
ambientali di rilievo. Tuttavia la Banca, quale ente mutualistico attento al territorio
e consapevole della responsabilità socio-ambientale che hanno le imprese,
persegue una politica di attenzione all’ambiente, impegnandosi attivamente in
molte iniziative a favore dello sviluppo sostenibile e della salvaguardia ambientale.
La nuova sede direzionale, pienamente utilizzata nel corso dell’anno, rientra
come classificazione energetica in “classe B” ed è attivo un impianto fotovoltaico
integrato della potenza di circa 80 kWp. Inoltre soluzioni di domotica avanzata
consentono una gestione ottimale di tutti gli apparati compreso l’impianto di
riscaldamento che utilizza per il proprio funzionamento solo energia elettrica
(pompa di calore).
La Banca si avvale del servizio di imprese autorizzate per lo smaltimento dei rifiuti
pericolosi che sono costituiti esclusivamente da toner di stampanti e fotocopiatrici
provvedendo anche in alcuni casi e sempre tramite imprese specializzate alla loro
rigenerazione per un pluri utilizzo. Si provvede inoltre al riciclo della carta usata
tramite il programma di raccolta differenziata proposto dalle varie municipalità.
74
RELAZIONE SUL CARATTERE MUTUALISTICO DELLA
COOPERATIVA AI SENSI ART. 2 LEGGE 59/92 E ART.
2545 DEL CODICE CIVILE E SULLE POLITICHE DI
AMMISSIONE DI NUOVI SOCI AI SENSI ART. 2528 DEL
CODICE CIVILE
Nella gestione sociale sono state osservate le prescrizioni circa la destinazione al
Fondo Nazionale per lo sviluppo della Cooperazione di una quota degli utili netti di
esercizio; è stata inoltre rispettata la normativa che disciplina la misura dei
dividendi e la legislazione in tema di ristorno.
Ai sensi dell’art. 2 della legge 59/92 e art. 2545 cod. civ., la Banca ha
costantemente operato, in conformità con il proprio carattere cooperativo, per il
conseguimento degli scopi statutari; infatti, l’obiettivo principale è quello di
produrre utilità e vantaggi di natura economica, sociale e culturale a beneficio di
tutta la comunità.
Si conferma in particolare l'osservanza dei seguenti principi operativi:
x applicazione dei criteri per l'ammissione di nuovi soci (art. 5 e seguenti dello
Statuto Sociale);
x devoluzione della quota degli utili ai fondi mutualistici e gestione degli stessi
(art. 49 dello Statuto Sociale);
x rispetto dei principi di legge sull'applicazione dei requisiti mutualistici
(divieto di distribuzione riserve tra i soci e dividendi superiori alla previsione
di legge);
x adozione di interventi specifici che si ricolleghino alla "mutualità" e al
"localismo", confermando la caratteristica di banca "locale".
E’ stato rispettato il criterio che attiene all’operatività prevalente verso i Soci.
Ai sensi dell’art. 2528 cod. civ. e dell’art. 8, ultimo comma, dello Statuto Sociale,
nell’espansione della compagine sociale la Banca ha proseguito nelle linee
tracciate dalle due ex BCC e dal Piano Strategico di Fusione.
L’obiettivo di un costante incremento della base sociale è stato perseguito
nell’esercizio 2013 da entrambe le ex Bcc prima e da Banco Emiliano poi.
75
Sono ammessi a far parte della società̀ tutte le persone fisiche e le persone
giuridiche, secondo il principio della porta aperta, che mostrino concretamente
interesse ad interagire con la banca e presentino i requisiti previsti
statutariamente.
Nell’esercizio trascorso si sono attivate alcune politiche per incentivare l’ingresso
di soci giovani al di sotto dei 28 anni.
L’azione della Banca è sempre stata volta a favorire un rapporto associativo
sempre più ampio che consolidi ed accresca la funzione sociale della Banca.
La compagine sociale conferma nel corso del 2013 il costante trend di crescita: al
31/12/2013 i Soci erano 17.381, in crescita di 500 rispetto al 2012.
Le ammissioni sono state 1.027, e le uscite 481. I soci “comuni” sono 46.
Nel corso del 2013 è proseguito l’accoglimento, nel rispetto della normativi di
riferimento, delle domande di sottoscrizione di azioni della Banca da parte dei
Soci, aumentando così il loro livello di coinvolgimento nella crescita dell’azienda.
Positivi sono i rapporti
- “raccolta diretta da soci/totale raccolta”, pari al 61,7%
- “impieghi con soci /impieghi”, pari al 70,6%.
Il valore di una azione di Banco Emiliano - Credito Cooperativo – S.c. è di Euro
25,82.
Ad ogni Socio delle società partecipanti alla fusione è stato assegnato, in seguito
al rapporto di concambio, un numero di azioni della nuova società, per un valore
nominale pari a quello delle azioni dal medesimo complessivamente posseduto
nella vecchia società, come di seguito riportato:
Soci ex Banca Reggiana :
n. 2 azioni di Banco Emiliano– Credito Cooperativo – S.c. del valore unitario di
Euro 25,82 per ogni azione di Banca Reggiana – Credito Cooperativo – S.c. del
valore di Euro 51,64;
76
Soci ex Banca di Cavola e Sassuolo :
n. 1 azione di Banco Emiliano– Credito Cooperativo – S.c. del valore unitario di
Euro 25,82 per ogni 5 azioni del valore nominale di Euro 5,16 di Banca di Cavola
e Sassuolo – Credito Cooperativo– S.c. con richiesta di versamento ai Soci
dell’eventuale differenza.
Inoltre, qualora i resti da ristorno eventualmente presenti sulla posizione del socio
siano stati di importo pari o superiore al valore nominale dell’azione (quindi 25,82),
è prevista l’attribuzione di una ulteriore azione, imputando la differenza restante
sulla posizione del socio, in attesa di futuri ristorni.
Ai soci ammessi dopo la costituzione di Banco Emiliano non è stato richiesto il
versamento di nessun sovrapprezzo azioni in quanto tale determinazione è di
competenza dell’assemblea ordinaria dei soci della nuova Banca, su proposta del
Consiglio di Amministrazione (Art. 22 statuto sociale)
Il Consiglio di Amministrazione, in base a quanto previsto dallo Statuto Sociale,
intende proporre il mantenimento/introduzione dell’istituto del ristorno.
In base a quanto previsto dallo statuto sociale (art. 50), verrà sottoposta
all’assemblea dei soci di Banco Emiliano l’adozione di un regolamento sul ristorno
e l’elenco dei contratti rispetto ai quali calcolare il ristorno.
COLLEGAMENTO CON LA BASE SOCIALE E CON LA COMUNITÀ LOCALE
Nonostante il perdurare della crisi economica e finanziaria, e nonostante il
progetto di fusione in atto, nel 2013 si continuato a contribuire a dare riscontro
alle esigenze dei Soci e clienti.
Proseguendo l’esperienza della ex Banca Reggiana, sono stati costituiti subito
dopo la nascita di Banco Emiliano i Comitati Locali in rappresentanza delle 5 aree
di riferimento della banca (area storica “bassa”, area storica “montana”, area
Reggio Emilia, area Parma, area Modena).
I Comitati Locali hanno compiti di relazione e contatto con i soci, compiti
consultivi, informativi e di proposta nel campo dello sviluppo affari, di definizione e
destinazione sul territorio dell’attività di beneficenza – promozione pubblicitaria,
nell’ambito dei budget di spesa definiti dal Consiglio di Amministrazione.
L’attività dei Comitati Locali è definita in un apposito regolamento deliberato dal
Consiglio di Amministrazione.
77
Si segnala, inoltre, l’organizzazione di incontri pre-assembleari con i comitati locali
e i soci per informare compiutamente i Soci in merito al progetto di fusione tra le
due banche.
Per conseguire concretamente i principi enunciati nello Statuto e nella Carta dei
Valori del Credito Cooperativo si è proseguito nel 2013 nell’ attività di sostengo
alle economie e al tessuto sociale dei territori di competenza, coniugando il
rispetto delle regole di mercato con la responsabilità sociale di un’azienda
mutualistica.
Nel 2013 Banco Emiliano ha investito risorse economiche, organizzative e
gestionali per valorizzare e qualificare ulteriormente il rapporto con la base sociale
e con il territorio dove la Banca opera.
Numerose e di varia natura sono state le iniziative intraprese nei confronti della
base sociale da parte delle due Bcc che hanno dato vita attraverso il processo di
fusione alla nuova cooperativa di credito, in coerenza con l’articolo 2 dello statuto
sociale secondo il quale la banca “si ispira ai principi cooperativi della mutualità
senza fini di speculazione privata” ed “ha lo scopo di favorire i Soci e gli
appartenenti alle comunità locali nelle operazioni e nei servizi di banca,
perseguendo il miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche
degli stessi e promuovendo lo sviluppo della cooperazione e l’educazione al
risparmio e alla previdenza nonché́ la coesione sociale e la crescita responsabile
e sostenibile del territorio nel quale opera”.
Tali attività attengono fondamentalmente:
- al profilo bancario, con lo scopo di perseguire una politica di
differenziazione delle condizioni economiche tra clienti soci e clienti non
soci, in particolare, per i prodotti di nuova emissione
-
al profilo extra bancario, a sancire il principio che la banca dà risposte
concrete e garantisce sostegno al socio anche come persona e non solo
come soggetto economico
-
al profilo identitario, per far conoscere e promuovere le peculiarità̀ della
cooperativa e garantire consapevolezza su cosa significhi essere socio
della banca.
Costante e frequenti sono state le azioni di contatto con il socio da parte del
personale sia della rete commerciale che della direzione generale, con l'obiettivo
78
di sviluppare sempre più la relazione con la base sociale, stabilendo con soci (e
clienti) un rapporto basato innanzitutto sulla professionalità e sulla competenza,
ma anche su uno stile collaborativo che parte della conoscenza del territorio e
delle sue peculiarità sociali ed economiche.
Attraverso la pubblicazione di "CReA Informazioni" e "Banca informa",
rispettivamente i periodici semestrali di Banca Reggiana e di Banca di Cavola e
Sassuolo, si è consolidata la comunicazione nei confronti dei soci, sulle iniziative
mutualistiche realizzate dalla Banca in corso d'anno e su problematiche operative
di particolare interesse.
Con l'obiettivo di diffondere l'informazione e promuovere la partecipazione dei
Soci, la Banca ha messo in campo le seguenti iniziative:
x Assemblee ordinarie di approvazione dei bilanci
x Assemblee straordinarie per la valutazione e approvazione del Progetto di
Fusione
x 5 Comitati locali dei Soci finalizzati a garantire il collegamento tra Banca e
territorio
x 5 Feste dei Soci di fine anno sulle cinque aree territoriali.
Si è operato nel coinvolgimento dei soci alla vita della società non solo nei
momenti istituzionali, ma continuando a promuovere iniziative di carattere
culturale, turistico, sportivo, di svago e di scambio di reciproche conoscenze ed
informazioni fra soci.
Consapevoli dell'importanza di sviluppare il patrimonio di relazioni, e dunque la
partecipazione della comunità locale nella nostra impresa nonché il radicamento di
questa nel territorio, la nostra banca ha adottato una strategia ed una politica di
incentivazione all'apertura e alla crescita della compagine sociale. A fianco di
questo, al fine di incentivare la partecipazione dei giovani clienti alla vita sociale, il
Consiglio di Amministrazione ha deliberato l'abbassamento della soglia di ingresso
a Socio per i giovani di età compresa tra i 18 ed i 28 anni.
A rafforzare il carattere cooperativo della Banca hanno contribuito le opportunità di
carattere bancario con condizioni e servizi riservati ed extra-bancario quali le
borse di studio, i bonus ai neogenitori, le convenzioni commerciali, le gite sociali e
le visite di studio.
L’Assemblea rappresenta il momento centrale della partecipazione democratica
alla vita della Banca.
79
Le assemblee del 2013 delle due Bcc hanno visto una elevata partecipazione dei
Soci:
Ordinaria
Banca
Banca di
Reggiana
Cavola e
Sassuolo
aventi
11.935
4.878
Totale
soci
diritto
Totale soci presenti
di cui in proprio
di cui per delega
1.180
1.180
0
418
346
72
Straordinaria
Banca
Banca di
Reggiana
Cavola e
Sassuolo
11.935
4.898
1.516
1.176
340
2.336
1.101
1.235
COLLEGAMENTO CON L'ECONOMIA LOCALE E L'IMPEGNO PER IL SUO
SOSTEGNO E SVILUPPO
L'attività aziendale è continuata con il preciso obiettivo di sostenere e sviluppare la
raccolta diretta sul territorio ancora con un'ottica precisa e forte di sviluppo della
cultura del risparmio.
Anche nel 2013 si è continuato a favorire l’accesso al credito a favore delle
famiglie ed operatori economici del territorio.
Il collegamento con le comunità locali si è concretizzato mediante significativi
interventi economici riconducibili alle attività di beneficenza e sponsorizzazione in
favore delle associazioni che operano nel campo del volontariato sociale, nello
sport, nella musica, nella cultura e nel tempo libero, nella tutela della salute e nella
ricerca, in campo religioso, nell’istruzione, formazione, ambiente, oltre a numerosi
enti locali, istituzioni e associazioni di categoria.
Non sono mancate infatti le erogazioni a favore delle tante iniziative che nelle
comunità nascono d a enti pubblici e privati, associazioni di volontariato, strutture
scolastiche ed educative, realtà culturali, sportive, ricreative, parrocchie ecc. . Tali
erogazioni rappresentano un vero e proprio sostegno alle realtà che svolgono un
ruolo fondamentale nel territorio, garantendo servizi, occasioni di incontro, di
crescita e di coesione tra le persone. Molto spesso il contributo erogato aggiunge
un tassello spesso decisivo per le attività di coloro che lo ricevono.
80
Il legame di Banco Emiliano con il territorio e le sue diverse espressioni è
evidenziato anche dalla gestione delle tante Tesorerie, tra queste figurano quelle
di ben 7 Comuni, 3 Istituti scolastici superiori e 5 scuole medie statali, cui si
aggiungono scuole d’infanzia, case d i riposo e istituti di diversa natura per un
totale di 7 enti.
Da segnalare, di nuova acquisizione a partire dal primo gennaio 2014,
l’acquisizione della tesoreria della camera di Commercio di Reggio Emilia.
Le due banche hanno inoltre sempre risposto con grande disponibilità̀ e risorse ai
richiami istituzionali, in particolare della Provincia, tesi ad offrire sostegno ai
lavoratori delle aziende del territorio in crisi. In questo senso sono state messe a
disposizione risorse finanziarie che non prevedono la corresponsione di interessi e
spese, per anticipare le liquidazione INPS a soggetti di aziende che hanno
cessato la propria attività̀ .
SVILUPPO SULL'IDEA COOPERATIVA E COLLEGAMENTO CON LE ALTRE
COMPONENTI DEL MOVIMENTO
Anche nel 2013, nonostante il processo di fusione in atto, la Banca ha posto
molta attenzione all'integrazione operativa con gli organismi centrali di categoria,
portando avanti importanti accordi al fine di migliorare l'offerta specifica di prodotti
per ottenere una sempre migliore ottimizzazione dei costi di struttura.
Proprio in un contesto di difficoltà come quello che il mercato e l’economia sta
vivendo da alcuni anni, il rafforzare le sinergie di sistema, diviene una necessità
sempre più stringente per potenziare i meccanismi di reciproca protezione dalla
crisi, produrre economie di scala e di scopo vitali per l’abbattimento dei costi,
incrementando la competitività nei mercati locali.
SVILUPPO DELL'IMPRESA COOPERATIVA A PRINCIPI MUTUALISTICI
Nell'espletamento delle attività di gestione è stata data attenzione particolare a
tutti i principi di mutualità caratteristici della nostra azienda cercando di far
condividere l'etica con il giusto ed indispensabile profitto di un'impresa a
responsabilità sociale in un contesto di riferimento che deve comprendere le
imprese come componenti integrate del sistema sociale.
Il sostegno dei Soci, delle loro famiglie, delle imprese, delle comunità locali, è
l’elemento distintivo dell’azione della nostra Banca e della sua presenza sul
territorio.
Una Banca differente, che vuole rispondere ai bisogni dei Soci e, per il loro tramite
e la loro partecipazione attiva, alle attese di aiuto e sostegno che pervengono
81
giornalmente dalle nostre comunità locali, tanto più in un momento di crisi
perdurante in cui, mai come oggi i valori della mutualità e della cooperazione
mostrano tutta la loro attualità.
La consapevolezza della propria “differenza”, punto di forza rispetto al restante
sistema bancario, unitamente alla volontà di darne effettivo riscontro, hanno
indotto a proseguire nella pubblicazione che annualmente accompagna il fascicolo
di bilancio, a cui si rimanda per una più compiuta illustrazione delle attività svolte
in questo ambito.
BUSINESS CONTINUITY (PIANO DI CONTINUITÀ OPERATIVA)
In seguito alla fusione avvenuta nel 2013 tra Banca Reggiana e Banca di Cavola e
Sassuolo è stato avviato un processo di conoscenza e di analisi della nuova realtà
di Banco Emiliano per arrivare ad una omogenea stesura realistica ed efficace di
un nuovo piano di Business Continuity con l’obiettivo che il medesimo venga
approvato dal Consiglio di Amministrazione entro il primo semestre del 2014.
FATTI DI RILIEVO INTERVENUTI DOPO LA CHIUSURA
DELL’ESERCIZIO
Non si sono verificati fatti di rilievo intervenuti dopo l’approvazione del bilancio tali
da modificare il progetto di bilancio presentato.
Ad ogni modo, si ritiene meriti menzione, nella presente sezione, l’avvio della
procedura inerente la richiesta di revoca della garanzia dello Stato concessa su
Prestiti Obbligazionari (c.d. Monti Bond) di propria emissione ricevuta nel corso del
2012, ai sensi dell’art. 8 DL 201/2011, per complessivi 96 milioni di euro (dei quali
36 milioni a favore di Bond emessi da ex Banca di Cavola e Sassuolo ed i restanti
60 milioni da ex Banca Reggiana).
Le emissioni in parola, con il connesso ricorso alla garanzia dello Stato nonché la
successiva partecipazione all’Asta di Rifinanziamento Straordinaria LTRO, si
collocavano nel contesto dei presidi volti a ripristinare l’equilibrio finanziario
dell’attivo e del passivo della Banca, in ragione delle scadenze di raccolta previste
per l’anno 2012. L’operazione, nella sua completezza, è stata strutturata con
l’obiettivo di mitigare il rischio di un possibile mancato rinnovo, anche parziale,
delle passività a medio lungo termine in scadenza nella prima metà del medesimo
anno, sostituite con strumenti finanziari a breve o brevissima scadenza, conti di
deposito o certificati di deposito.
82
L’opportunità di intraprendere la procedura di richiesta di revoca della garanzia
statale, qui descritta, è stata oggetto di attenta valutazione da parte degli Organi di
Governo, avvalendosi in tal senso anche del supporto delle strutture tecniche della
Banca, nonché dei consulenti delle Banche di secondo livello del credito
cooperativo. In particolare, oltre a valutarne i benefici potenzialmente derivabili per
effetto del venir meno del pagamento della relativa commissione dovuta al
Ministero del Tesoro in virtù della garanzia ricevuta, estrema attenzione è stata
posta al profilo finanziario e di liquidità prospettico della Banca, simulato in
assenza dei c.d. Monti Bond, ottenendo in tal senso risultati ampiamente
rassicuranti.
Sono per altro stati presi contatti con l’Organo di Vigilanza, ai fini di una preventiva
condivisione dell’operazione. La richiesta di revoca è stata ufficialmente inoltrata al
Mef ed alla Banca d’Italia nel corso del mese di marzo. I tempi previsti per la
chiusura della procedura sono stati indicativamente quantificati in circa 2 mesi.
EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE
Il 2014 non si discosterà molto dal precedente e richiederà un impegno
straordinario a tutta la struttura, perché andrà a sommare ad una gestione
caratteristica resa già difficile dal perdurare della crisi economica e dal contesto
sociale, le attività di carattere straordinario rivenienti dal progetto di fusione.
Con la presentazione di questo bilancio, si conclude di fatto la prima fase, quella
dell’integrazione dei numeri. Altrettanto importante e impegnativa ma più lunga,
sarà la seconda fase, finalizzata ad armonizzare le diverse politiche adottate in
passato dalle due banche. Politiche del credito, commerciali, reddituali,
patrimoniali, sociali, di comunicazione, di remunerazione del personale
dipendente, di gestione della liquidità ed altre ancora, verranno progressivamente
ricondotte ad unitarietà.
Le politiche di lungo termine, saranno ispirate ad incrementare la solidità
patrimoniale sia in termini di percentuale di free capital (capitale libero) che di total
capital ratio (patrimonio di vigilanza/attività di rischio ponderate).
Molto impegno verrà profuso, in particolare verso i dipendenti, i Soci ed i clienti,
per dare al Banco Emiliano la propria identità che non potrà prescindere da uno
stile chiaro e definito. La fusione fra le due banche aveva alcuni obiettivi certi, fra
tutti fare una banca unica, più forte, in grado di offrire maggiori garanzie ai propri
83
depositanti e alimentare la crescita della raccolta, per continuare a sostenere
l’economia e il tessuto locale attraverso il credito.
L’obiettivo è stato raggiunto; l’impegno futuro è finalizzato a non disperdere la
storicità delle due banche, ma capitalizzare le relazioni e scegliendo fra le proprie
esperienze le prassi migliori, generare un virtuoso percorso di crescita a beneficio
dei soci e di tutti i portatori di interesse.
L’attività ordinaria proseguirà alla ricerca della massima efficienza, che potremo
raggiungere gestendo in modo oculato le risorse, perseguendo il contenimento dei
costi, affinando il modello organizzativo individuando il più appropriato a garantire
insieme snellezza operativa e presidio dei rischi, ricercando il miglior equilibrio fra
costi e ricavi, perseguendo il “giusto” margine da suddividere equamente fra sociclienti-impresa.
Solo attraverso la competitività, (concetto che vale per tutte le aziende), la nostra
banca potrà continuare a restituire solidarietà e mutualità al proprio territorio.
La recessione economica e l’attività di fusione, inducono la banca a soprassedere
per il momento, ad aprire nuovi sportelli. Nel 2014 verranno accorpate le due filiali
di Reggio Emilia poste a Pieve Modolena che consentiranno un risparmio di costi
e un miglioramento del servizio.
PREVISIONI ECONOMICHE E PATRIMONIALI
Il nostro Paese versa in una situazione economica e finanziaria molto difficile,
condizionata dall’inadeguatezza della politica (in pochi mesi si sono susseguiti tre
governi), da una Pubblica Amministrazione costosa e inefficiente, da un debito
pubblico fuori controllo e da una pressione fiscale insostenibile. La mancanza di
fiducia comprime gli investimenti, la disoccupazione e la precarietà del lavoro
limitano i consumi. Tutti questi fattori hanno inciso sul Pil che nel 2013 non ha dato
segni di inversione se non verso la fine dell’anno, nel frattempo, l’euribor
trimestrale ha continuato a scendere per poi fermarsi allo 0.30 (record storico).
In questo contesto di sfiducia, un eventuale ulteriore diminuzione del credito
abbinato al calo della domanda interna, potrebbe avviare il paese verso una
pericolosa situazione di deflazione. Per questo motivo, gli obiettivi principali dei
politici, degli economisti e delle autorità monetarie, sono diventati la ripresa
economica ed il lavoro.
Negli anni scorsi, i bilanci delle banche anche la nostra, sono stati sostenuti da un
importante marginalità riveniente dalla gestione della liquidità in titoli di stato, che
84
ha ampiamente compensato la contrazione del margine di interesse dovuta alla
diminuzione degli impieghi a clientela.
Nel corso del 2014 Banco Emiliano dovrà riequilibrare le proprie fonti di reddito,
abbandonando progressivamente gli investimenti finanziari in titoli dello Stato
Italiano a favore degli impieghi all’economia reale.
PROPOSTA DI RIPARTIZIONE DELL'UTILE
Signori Soci,
l'utile ammonta a Euro 1.217.809. E’ il risultato di una significativa azione di
ripristino al valore reale del credito erogato.
Questo è il periodo storico delle difficoltà rivenienti dal deterioramento del valore
dei prestiti concessi in conseguenza di una situazione economica che sta
mettendo a dura prova le attività imprenditoriali con le conseguenti ricadute
occupazionali.
Quando in un momento difficile si propone una nuova soluzione per il nostro
contesto economico locale, significa che c'è desiderio di fare e consapevolezza di
sapere come si deve fare, il passo compiuto è alla nostra portata e soprattutto
riteniamo sia la risposta alle difficoltà di questi difficili tempi che stiamo vivendo,
ora vogliamo e dobbiamo andare avanti, assumendo una responsabilità
importante che è quella di proporre e interpretare un percorso di sviluppo
innovativo capace di diventare una risposta propositiva ai problemi.
Siamo dentro ad un significativo cambiamento , non esistono progetti senza
problemi ma sappiamo anche che quando esistono problemi senza progetti è ben
peggio, forse è questo il nuovo corso culturale da proporre, è compito di Banco
Emiliano capire quali siano i problemi delle nostra comunità di persone delle
nostre imprese e delle nostre famiglie, ma è anche nostro compito individuare le
soluzioni bancarie da adottare attraverso il corretto utilizzo della nostra banca
cooperativa attenta a ciò che succede intorno a sé.
85
In conformità all’art. 49 del nuovo statuto sociale, il Consiglio di Amministrazione
propone di destinare il risultato di bilancio nel modo seguente:
Ripartizione dell’Utile di Esercizio
Al Fondo di Riserva Legale, indivisibile ai sensi del vigente
Statuto Sociale, come richiesto dalla legge 904/1977, art.
12
€
852.527,00
Al fondo per la promozione e lo sviluppo della cooperazione
(ex art. 11 Legge L.59/1992)
€
36.534,27
Ai Soci, come dividendo in ragione del 0,50% annuo sul
valore nominale delle azioni
€
188.747,57
Al fondo per acquisto azioni proprie
€
40.000,00
Al fondo a disposizione del Consiglio di Amministrazione
per scopi di beneficenza o mutualità
€
100.000,00
Totale
Euro 1.217.808,84
Signori Soci,
sottoponiamo alla Vostra approvazione il presente bilancio di esercizio 2013 come
esposto nella documentazione di stato patrimoniale, conto economico, nota
integrativa e rendiconto finanziario consapevoli che è sempre estremamente
difficile riportare in poche pagine, progetti, vicende e risultati di un anno di intenso
lavoro, ma riteniamo di aver riassunto in esse gli elementi più̀ significativi
dell’impegno profuso a tutti i livelli dalle nostre risorse.
Ci pare pertanto doveroso esprimere un sincero grazie a tutti coloro che con la
loro collaborazione hanno contribuito al raggiungimento di tali risultati. Un
particolare apprezzamento spetta alla direzione ed al personale dipendente per la
sensibilità̀ e l’attaccamento al dovere dimostrati anche in occasioni straordinarie
come quelle che si sono realizzate nel corrente anno.
Un sincero riconoscimento va al Collegio Sindacale che, nello svolgimento del
proprio lavoro, ha mostrato impegno e professionalità̀ , alla Banca d’Italia per la
preziosa assistenza fornitaci nello sviluppo del processo di fusione, alla
86
Federazione Regionale delle Bcc Emilia Romagna e alle Società̀ che collaborano
con noi o per la disponibilità dimostrata nell’assecondare le nostre esigenze.
Rivolgiamo infine un cordiale saluto e ringraziamento a Voi Soci, per la solidarietà̀
e l’attaccamento dimostrato e tra questi vogliamo ricordare gli Amministratori ed i
Sindaci che nel corso dell’anno hanno rimesso il loro mandato in sintonia con il
progetto di aggregazione.
IL CONSIGLIO DI
AMMINISTRAZIONE
87
“BANCO EMILIANO - CREDITO COOPERATIVO” S.C.
VIALE DEI MILLE N. 8 – 42121 REGGIO EMILIA
C.F. P. IVA E ISCRIZ. REG. IMPRESE DI RE N. 02593300359
RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE
AL BILANCIO D’ESERCIZIO CHIUSO AL 31.12.2013
(ai sensi e per gli effetti dell’art. 14 del D. Lgs. n. 39/2010 e dell’art. 2429, del Cod. Civ.)
Premessa
Signori Soci,
siete chiamati ad approvare il bilancio relativo all’esercizio chiuso al 31/12/2013.
Il Collegio Sindacale, nell’attuale composizione a decorrere dal 1° ottobre 2013,
nell’espletamento del mandato affidatogli dall’assemblea dei Soci, ha provveduto
ad eseguire i controlli previsti dalla vigente normativa.
Il Consiglio di Amministrazione ha messo a nostra disposizione il fascicolo
afferente il Progetto del Bilancio d’esercizio chiuso al 31/12/2013, nelle
componenti Stato Patrimoniale, Conto Economico, Nota Integrativa, Prospetto
delle Variazioni del Patrimonio Netto, Prospetto della Redditività Complessiva e
Rendiconto Finanziario, unitamente alla Relazione sulla Gestione e ad ogni
ulteriore prospetto di dettaglio, nei termini di legge, così come approvati nella
seduta del 24 marzo 2014.
Anche il bilancio 2013, come per i precedenti esercizi chiusi da parte delle due
banche partecipanti alla fusione per unione che ha visto quale beneficiaria “Banco
Emiliano”, è stato redatto applicando i principi contabili internazionali IAS/IFRS,
nella logica del mantenimento della continuità aziendale, come da noi accertata.
L’esercizio sociale cui si riferisce il bilancio in esame è il primo nel quale si
manifestano gli effetti della nota operazione di fusione per aggregazione occorsa
fra “Banca Reggiana Credito Cooperativo S.C.” e Banca di Cavola e Sassuolo
Credito Cooperativo” S.C. che, a decorrere dal 1 ottobre 2013, ha assunto la
denominazione di “Banco Emiliano - Credito Cooperativo - Società Cooperativa”.
Questa operazione ha ampliato ulteriormente le dimensioni aziendali comportando
alcune necessarie e significative modificazioni nella struttura organizzativa della
Società, nonché un conseguente processo di riorganizzazione, tutt’ora in corso,
88
con particolare riferimento alle procedure interne, allo scopo di incrementarle ed
implementarle onde renderle maggiormente confacenti alla nuova e più complessa
configurazione societaria.
Con riferimento agli aspetti contabili dell’operazione di fusione per unione in
parola, si rammenta che gli IAS/IFRS (IFRS n. 3) richiedono di individuare quale
delle due società partecipanti risulti contabilmente l’ente aggregante. “Banca
Reggiana” è stata individuata quale società aggregante i valori contabili
provenienti da “Banca di Cavola e Sassuolo”; alla data di effetto della fusione
(1.10.2013), pertanto, “Banca di Cavola e Sassuolo” ha chiuso il proprio bilancio
intermedio nel rispetto del principio contabile IAS 34 al fine di far confluire i propri
saldi di chiusura nella contabilità, in continuità di valori, di “Banca Reggiana”,
dando vita, contabilmente (e giuridicamente) a “Banco Emiliano”.
Da un punto di vista tributario, invero, entrambe le banche partecipanti
all’aggregazione hanno chiuso un proprio autonomo periodo d’imposta
individuando il carico tributario alla data del 30.9.2013, sulla scorta dei due distinti
bilanci intermedi (sempre redatti nel rispetto del principio IAS 34). Bilanci
regolarmente approvati dal Consiglio di amministrazione di “Banco Emiliano”.
Conseguentemente, i dati 2013 di “Banco Emiliano” vengono comparati con quelli
di “Banca Reggiana” 2012 sulla base della assunzioni contenute nelle premesse
della Relazione sulla Gestione.
Ogni dettaglio di quanto testé rappresentato potrà essere estrapolato dalla
consultazione del contenuto della Nota Integrativa alla quale, pertanto, Vi
rimandiamo.
Relazione ai sensi dell’art. 14 del D. Lgs. 27/01/2010 n. 39
- Prima parte x Abbiamo svolto la revisione legale del bilancio di esercizio di “Banco
Emiliano Credito Cooperativo S. C.” chiuso al 31/12/2013, costituito, si
ripete, dallo Stato Patrimoniale, dal Conto Economico, dal Prospetto delle
Variazioni del Patrimonio Netto, dal Prospetto della Redditività
Complessiva, dal Rendiconto Finanziario e dalla relativa Nota Integrativa.
x La responsabilità della redazione del bilancio compete agli Amministratori di
“Banco Emiliano”. E’ nostra la responsabilità del giudizio professionale
espresso sul bilancio e basato sulla revisione legale dei conti. Il suddetto
bilancio d’esercizio è stato redatto in conformità all’International Financial
Reporting Standards adottati dall’Unione Europea e secondo gli schemi
contenuti nella Circolare della Banca d’Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 –
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x
x
x
“Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione (2° agg.to del
21/1/2014)”.
Il nostro esame è stato condotto secondo i principi statuiti per la revisione
legale dei conti. In conformità ai predetti principi, la revisione è stata
pianificata e svolta al fine di acquisire ogni necessario elemento per
accertare se il bilancio di esercizio sia viziato da errori significativi e se
risulti, nel suo complesso, attendibile.
Riteniamo che il lavoro svolto fornisca una ragionevole base per
l’espressione del nostro giudizio professionale.
Il bilancio di esercizio, come indicato in premessa, non presenta ai fini
comparativi i dati corrispondenti a quello precedente in quanto l’esercizio
2013 è il primo della vita di “Banco Emiliano Credito Cooperativo S. C.”. Pur
mancando una comparazione diretta, abbiamo effettuato i confronti con i
dati dell’esercizio precedente aggregando ed omogeneizzando i dati delle
due Banche aggregate, predisposti in conformità ai medesimi principi
contabili, e ricavandone utili ragguagli per la formazione del nostro giudizio.
Il procedimento di revisione è stato svolto in modo coerente con la
dimensione della società e con il suo assetto organizzativo. Esso
comprende l’esame, sulla base di verifiche a campione, degli elementi
probativi a supporto dei saldi e delle informazioni contenute nel bilancio,
nonché la valutazione dell’adeguatezza e della correttezza dei criteri
contabili utilizzati e della ragionevolezza delle stime effettuate dagli
Amministratori.
A giudizio dei sottoscritti Sindaci, il bilancio d’esercizio di "Banco Emiliano
Credito Cooperativo S.C.” chiuso al 31/12/2013 risulta conforme ai principi
contabili IAS/IFRS e, nel suo complesso, è redatto con chiarezza e
rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e
finanziaria, il risultato economico, le variazioni del patrimonio netto e i flussi
di cassa del “Banco Emiliano Credito Cooperativo S.C.” per l’esercizio
chiuso a tale data. Il Collegio Sindacale dà atto che, per quanto di sua
conoscenza, alla data odierna, non ricorrono i presupposti per richiami di
informativa degni di menzione.
La responsabilità della redazione della Relazione sulla Gestione, in
conformità a quanto previsto dalle norme di Legge compete agli
Amministratori di “Banco Emiliano Credito Cooperativo S.C.”.
E’ di nostra competenza l’espressione del giudizio sulla coerenza della
Relazione sulla Gestione con il bilancio, come richiesto dall’art. 14, comma
1, lett. e), del D.Lgs. n. 39/2010. A tal fine, abbiamo svolto le procedure
90
indicate dal principio di revisione n. PR 001 emanato dal Consiglio
Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili e
raccomandato dalla Consob. A nostro giudizio la relazione sulla gestione è
coerente con il bilancio d’esercizio di “Banco Emiliano S.C.” al 31/12/2013.
Relazione ai sensi dell’art. 2429 del Cod. Civ.
- Seconda parte Il progetto di bilancio chiuso al 31.12.2013, completo in tutte le sue parti ossia:
Stato Patrimoniale, Conto Economico, Prospetto delle Variazioni di Patrimonio
Netto, Prospetto della Redditività Complessiva, Rendiconto Finanziario e Nota
Integrativa, può essere riassunto nelle seguenti risultanze:terr
Stato Patrimoniale
Attivo
Euro
1.733.045.498
Passivo
Euro
1.605.974.144
Patrimonio netto (utile netto 2013 incluso)
Euro
127.071.354
Utile dell’esercizio 2013
Euro
1.217.809
Utile dell’operatività corrente al lordo dell’imposte
Euro
1.825.731
Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente
Euro
607.922
Utile dell’esercizio 2013
Euro
1.217.809
Conto Economico
i.
ii.
La Nota Integrativa contiene un dettaglio delle singole voci di Bilancio oltre
alle altre necessarie informazioni, e agli appositi dati richiesti dalla vigente
normativa, al fine di esporre in modo veritiero e corretto la situazione
patrimoniale, economica e finanziaria di “Banco Emiliano”. In apposite
sezioni risultano correttamente indicate anche adeguate informazioni circa i
rischi aziendali, sia di tipo quantitativo che qualitativo, oltre a quanto
richiesto in tema di patrimonio aziendale e di coefficienti ad esso rapportati.
Anche in merito alle operazioni poste in essere con “parti correlate” viene
fornita dettagliata ed adeguata rendicontazione.
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iii.
iv.
v.
vi.
vii.
viii.
ix.
La Relazione sulla Gestione, oltre alle informazioni richieste dalla Legge,
fornisce un quadro completo sull’andamento della gestione della frazione
2013 di “Banco Emiliano” e, complessivamente, dell’intero esercizio 2013
relativamente a quanto ha caratterizzato la vita aziendale delle due banche
partecipanti alla fusione, nonché sulla prevedibile evoluzione futura.
Il Collegio Sindacale ha vigilato sulla impostazione generale data al bilancio
ed alla Relazione sulla Gestione, sulla sua generale conformità alla legge
per quel che concerne la formazione, la struttura ed i contenuti. Sul punto
non vi è alcun rilievo degno di menzione da operare in questa sede.
Nel corso della frazione d’esercizio abbiamo partecipato a tutte le riunioni
del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Esecutivo. In tali occasioni
abbiamo potuto verificare come l’attività dei suddetti organi sia stata
improntata al rispetto della corretta e prudente amministrazione, a garanzia
della conservazione del patrimonio di “Banco Emiliano Credito Cooperativo
S.C.”.
Nel corso della frazione di esercizio 2013, abbiamo regolarmente effettuato
le verifiche periodiche previste dalla Legge. Per l’espletamento della nostra
attività ci siamo avvalsi della collaborazione della Direzione Generale, della
struttura dei controlli interni, dell’ufficio di contabilità generale, dell’ufficio
legale e conformità, dell’ufficio fidi e dell’ufficio di Segreteria Generale,
ognuno per le specifiche competenze.
La società e, per essa, il suo Consiglio di Amministrazione, non ha ritenuto,
ad oggi, di dotarsi di un Modello Organizzativo ex D.Lgs. 231/01 e,
conseguentemente, non è stato nominato l’Organismo di Vigilanza.
Dalla nostra attività di controllo e verifica non sono emersi fatti significativi
tali da richiedere alcuna segnalazione a Banca d’Italia.
Ai sensi dell’art. 2403 del Codice Civile, il Collegio da atto di aver:
1. ottenuto dagli Amministratori e dalla Direzione Generale le necessarie
informazioni sul generale andamento della gestione e sulla sua
prevedibile evoluzione, nonché sulle operazioni di maggior rilievo
economico finanziario e patrimoniale;
2. in base alle informative rese, il Collegio Sindacale ha constato che le
delibere assunte e poste in essere sono risultate conformi alla Legge e
allo Statuto sociale e che non sono apparse manifestamente imprudenti,
azzardate, in potenziale conflitto di interessi o in contrasto con le
deliberazioni assunte dall’Assemblea o tali da compromettere l’integrità
del patrimonio, ivi comprese le operazioni con parti correlate dettagliate
in Nota Integrativa;
92
x.
xi.
xii.
xiii.
3. vigilato sull’osservanza della Legge e dello Statuto, nonché sul rispetto
dei principi di corretta amministrazione;
4. acquisito conoscenza e vigilato, per quanto di sua competenza,
sull’adeguatezza dell’assetto organizzativo di “Banco Emiliano”, anche
tramite la raccolta di informazioni dai responsabili delle funzioni e, a tal
riguardo, il Collegio non ha rilevato osservazioni particolari da riferire a
codesta Assemblea dei Soci;
5. rilevato l’adeguatezza, sostanziale, del sistema dei controlli interni della
Banca, anche attraverso informazioni ottenute dall’Internal Audit e sulla
base delle attività di auditing demandate alla Federazione Regionale
B.C.C. dell’Emilia Romagna;
6. valutato e vigilato sull’adeguatezza del sistema amministrativo e
contabile, nonché sull’affidabilità in concreto di quest’ultimo a
rappresentare correttamente i fatti, gli atti e le operazioni di gestione,
anche a seguito delle specifiche informazioni ricevute dai responsabili
delle rispettive funzioni;
Vi evidenziamo, inoltre, che non sono pervenute denunce da parte dei soci
ai sensi dell’art. 2408 del Codice Civile o esposti di altra natura;
Il Collegio Sindacale, in ottemperanza alla disposizioni di cui all’art. 2 Legge
59/92 e dell’art. 2545 Cod. Civ., esprime la propria condivisione circa i
criteri adottati dal Consiglio di Amministrazione nella gestione sociale per il
conseguimento degli scopi mutualistici, in conformità al carattere
cooperativo della società e dettagliati nella Relazione sulla Gestione
presentata dagli stessi Amministratori nel Bilancio, redatto anche per
questo esercizio dalla struttura della Vostra Banca. I criteri seguiti si sono
incentrati, oltre che a fornire ai Soci una politica dei “prezzi” agevolata, sul
tentativo di garantire un’offerta di servizi e attività di vario genere, esterne
all’attività creditizia vera e propria.
Vi confermiamo, altresì, che è stato rispettato il parametro minimo di
operatività verso i Soci previsto nel 50%, nonché il parametro massimo di
attività con clienti fuori zona, risultato pari al 2,44% contro il limite massimo
previsto del 5%.
Risulta rispettata anche la destinazione minima degli utili alla Riserva
Legale, prevista dalla Legge e dallo Statuto, nella misura pari al
70,0049936% contro il limite minimo del 70%, e ciò a garanzia del
rafforzamento patrimoniale di “Banco Emiliano”, così pure quella prevista ai
fondi mutualistici (3%) per la promozione e lo sviluppo della cooperazione,
nonché la indisponibilità assoluta delle riserve Patrimoniali.
93
***
In considerazione di tutto quanto sopra esposto ed argomentato, il Collegio
Sindacale, nel suo insieme, esprime parere favorevole all’approvazione del
bilancio dell’esercizio chiuso al 31/12/2013 e concorda con la proposta di
destinazione del risultato di esercizio formulata dal Consiglio di
Amministrazione, nel rispetto delle Leggi vigenti e dello Statuto Sociale.
Reggio nell’Emilia, 11 aprile 2014
Il Collegio Sindacale di “Banco Emiliano - Credito Cooperativo” S.C.
Zucca Dott. Mirco – Presidente
Bellucci Dott. Giorgio – Sindaco Effettivo
Guidetti Avv. Vittorio – Sindaco Effettivo