IMOLA CHAMBER ORCHESTRA Pianista

Sala Verdi del Conservatorio – Via Conservatorio, 12 – Milano
Giovedì 5 giugno 2014 – ore 21.00
SERIE «Festival Omaggio a Milano» 2014
IMOLA CHAMBER ORCHESTRA
Maestro concertatore
Pianista
MARCO BONI
ANDREA BACCHETTI
EDWARD WILLIAM ELGAR (1857 – 1934)
Serenata in mi minore per archi op. 20
Allegro piacevole; Larghetto; Allegretto
JOHANN SEBASTIAN BACH (1685 – 1750)
Concerto in re minore BWV 1052
Allegro; Adagio; Allegro
Concerto in mi maggiore BWV 1053
Allegro; Siciliano; Allegro
Concerto in fa minore BWV 1056
Allegro moderato; Largo; Presto
ORCHESTRA DA CAMERA DI IMOLA - Ultimo progetto artistico dell’Accademia
”Incontri col Maestro”, l’Orchestra ha iniziato la propria attività nel gennaio 2013. Lo
sviluppo del dipartimento d’archi, la costituzione di un corso per direzione d’orchestra e la
vocazione dell’Accademia imolese ad aiutare i giovani di talento, sono elementi che hanno
portato alla concretizzazione di questa nuova impresa. Diretta da Marco Boni, dopo il
debutto del 16 maggio 2013 al Teatro Auditorium Manzoni di Bologna, l’Orchestra si
esibisce in una serie di concerti in Italia e all’estero, diretta in occasioni straordinarie da
Vladimir Ashkenazy, oggi direttore dell’Accademia di Imola.
Violini primi
Giulia Brinckmeier
Stefano Delle Donne
Federico Galieni
Corneliu Babira
Violini secondi
Michele Poggio
Federica Rocca
Sara Sottolano
Francesca Tamponi
Viole
Francesco Tosco
Montserrat Coll Torra
Carlotta Aramu
Violoncelli
Kerem Brera
Chiara Torselli
Contrabbasso
Alberto Giovannini
MARCO BONI - Nasce in una famiglia di musicisti; studia corno e violoncello,
diplomandosi al Conservatorio di Milano con Rocco Filippini. Primo violoncello
presso l'Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, viene regolarmente invitato in festival
internazionali collaborando con Accardo, Bashmet, Carmignola, Canino, Giuranna,
Tortellier e Vegh. Negli anni ‘80 è stato uno dei fondatori e violoncello solista dei Virtuosi
Italiani, che ha diretto successivamente in numerose occasioni. Nel 1994 viene nominato
Direttore Principale della Concertgebouw Chamber Orchestra di Amsterdam, (orchestra
formata dalle prime parti della Royal Concertgebouw Orchestra), dove oggi è Honorary
Conductor. Con la Concertgebouw Chamber Orchestra ha effettuato tour in Francia,
Spagna, Italia, Belgio, India, Giappone, Germania, Svizzera e Portogallo con Maria Joao
Pires ottenendo ovunque successi. Dal 2010 ha iniziato una collaborazione con l’Accademia
Pianistica "Incontri col Maestro" di Imola per un progetto che lo vede impegnato in un
corso istituzionale sulla direzione d’orchestra oltre a essere Direttore della Imola Chamber
Orchestra.
INFORMIAMO CHE ALLA BIGLIETTERIA SERALE DEL CONSERVATORIO SONO
DISPONIBILI, PER IL PUBBLICO DI “SERATE MUSICALI”, I BUONI SOSTA PER IL
PARCHEGGIO DI VIA MASCAGNI.
SI RACCOMANDA DI SPEGNERE I TELEFONI CELLULARI
É VIETATO REGISTRARE SENZA L’AUTORIZZAZIONE DELL’ARTISTA E DELL’ORGANIZZAZIONE
ANDREA BACCHETTI
Nato nel 1977, enfant prodige, sostenuto dai consigli di Karajan, Magaloff, Berio,
Horszowski, Scimone, ha suonato ai Festivals di Lucerna, Salisburgo, Belgrado, Santander,
Antibes, Bologna, Brescia e Bergamo, Torino, MiTo, Como, La Coruna, Pesaro, Spoleto,
Bellinzona, Ravenna, Ravello, Sagra Musicale Umbra e al Konzerthaus, Berlino; Salle Pleyel,
Salle Gaveu, Piano 4****, Parigi; Rudolfinum Dvorak Hall, Praga; Scala; Teatro Coliseo,
Buenos Aires; Ateneo Romano, Bucarest; Rachmaninov Saal, The Moscow State
Philharmonic Society, Conservatorio di Mosca; Auditorium National d’Espagna, Teatro
Real, Teatro Monumental, Madrid; Mozarteum Brasilero, San Paolo; Zentrum Paul Klee,
Berna; Gewandhaus, Lipsia, per tutte le Associazioni italiane e con direttori e orchestre quali
Lucerne Festival Strings, Camerata Accademica Salzburg, RTVE Madrid, ONBA Bordeaux,
MDR Sinfonie Orchestre Lipsia. Tournèe in Giappone e Sud America. Collabora con
Quartetto Prazak, Quartetto Ysaye, Quartetto di Cremona. Tra le registrazioni molto
apprezzate: le Suites Inglesi, le Invenzioni e le Sinfonie di Bach, il CD “Berio Piano Works”;
il DVD con le Variazioni Goldberg; i SACD (Super Audio CD) con le “6 Sonate” di
Cherubini e di Galuppi e “The Scarlatti Restored Manuscript” nominato dall’ICMA 2014 “CD
dell’anno nella categoria strumentale barocco”. I suoi concerti sono stati trasmessi da
RadioTre, BBC Radio3 (UK), ORF, Radio France (anche alla Roque d’Anteron), RSI, Radio
della Nuova Zelanda, RNE (Spagna), MDR Lipsia, DRS2, CBC Radio 3 Canadà. Nella
stagione in corso debutterà al Festival Beethoven di Varsavia e sono previste tournèe in
Spagna, Giappone, Germania, Libano, Hong Kong, Nuova Zelanda e Australia.
(www.andreabacchetti.net)
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«Scoperto» e «proposto» da sempre dalle «Serate Musicali», Milano. Tra l’altro, per «Serate
Musicali» è stato solista con la Praga Chamber Orchestra (ciclo Mendelssohn, registrato in
collaborazione con «Amadeus»)e. con Filarmonica di Cannes (dir. Bender), ha suonato
musiche di Berio al Museo Teatrale della Scala (presente l’Autore) e ha partecipato al Ciclo
Bach con l’Orchestra di Padova e del Veneto, ha già eseguito tre volte (!) le «Goldberg»
Variationen di Bach: registrate con Serate Musicali e «Suonare News», le Suites francesi e
quelle inglesi. Abbiamo così inventato un Bach «Italiano». Potrebbe essere un fatto storico e
potrebbe riguardare la nostra rubrica «Pro Veritate» In collaborazione con «Serate Musicali»
è stato ospite del Festival di Ravenna. Il talento di Bacchetti non è dunque sfuggito alle
«Serate Musicali», che lo hanno riconosciuto senza esitazioni, quando la fama era ancora
esigua. Tra i mille programmi, viene ora in luce un antico progetto! Il tutto Bach a piccole
dosi, l’omaggio al «nostro più grande contemporaneo» (Bach). Bacchetti è matematico e
metafisico. Poco indulgente al «suono»? Ma è il «suono», paradossalmente, la sua materia
prima, con la quale si può collegare con Horzowsky (ma è solo un esempio):
medianicamente. È in grado di cogliere il dilemma ideale: «Horowitz o Horzowsky?».
L’artista-Nyagara o il secolare misconosciuto? Tra scoperte e riabilitazioni, egli è in grado
(con noi) «Pro-Veritate», di un discorso che faccia consecutio. Del grande Schiff, non perde
una nota. Sufficientemente contro-corrente, è ospite per la ventiseiesima volta di «Serate
Musicali».
EDWARD WILLIAM ELGAR - Serenata in mi minore per archi op. 20
Sir Edward William Elgar è stato un compositore inglese. Molte delle sue principali opere per
orchestra, fra cui le marce Pomp and Circumstance e le Enigma Variations, furono accolte con grande
successo. Compose inoltre oratori, musica da camera, sinfonie, musica per coro e concerti
strumentali. Venne nominato "Reale Maestro di Musica" dalla corona inglese nel 1924. La Serenata
per archi in mi minore op.20, dedicata al costruttore di organi e musicista dilettante Esward
Whinfiel, è in tre movimenti. Scritta nel marzo 1892, venne eseguita per la prima volta in forma
privata dall’Orchestra Ladies Orchestral Class di Worcester, diretta dall’autore nello stesso anno e
successivamente, in forma pubblica, ad Anversa il 21 luglio 1896. Benchè venne pubblicata solo
nel 1896, il brano sembra essere la rielaborazione di una Suite che Elgar scrisse alcuni anni prima,
quando ancora non aveva deciso di dedicarsi totalmente alla composizione. È l’unica, tra le sue
prime composizioni, a essere entrata nel repertorio standard, oltre alle due Suites intitolate The
Wand of Youth. Il Larghetto centrale è la parte in cui la scrittura si presenta maggiormente matura e
interessante.
JOHANN SEBASTIAN BACH - Concerto in re minore BWV 1052
Il ciclo dei sette Concerti trascritti per cembalo con accompagnamento orchestrale è arrivato
sino a noi nella forma di una preziosa bella copia scritta di pugno dal compositore. La partitura
del Concerto BWV 1052, nella prima versione per violino e orchestra non ci è dunque giunta.
Sono stati vari in passato i tentativi di ricostruire la versione originale perduta del Concerto: ci
provarono nel 1873 Ferdinand David, che ne preparò una versione per violino e pianoforte, e
Robert Reitz nel 1917. La ricostruzione più recente è quella di Wilfried Fischer, confluita nella
Neue Bach-Ausgabe (il progetto che prevede la revisione e la pubblicazione delle composizioni
di J. S. Bach). Dunque il percorso storico del Concerto per violino è assai particolare:
dall'originale alla trascrizione e dalla trascrizione all'idea originaria. Una sorta di Concerto "al
quadrato" che testimonia l'inesauribile energia intellettuale, artigianale ed espressiva della musica
di Bach. A differenza di altri Concerti, la parte affidata al solista nel BWV 1052 si presenta
complessa e richiede una notevole abilità esecutiva. L'unisono iniziale dell'Allegro funziona da
grandioso sipario del Concerto, ma è il contrappunto, la polifonia, che ne arricchisce il tessuto e
ne rende affascinanti i temi. L'interazione tra violino e orchestra è sempre animata da un sapiente
combinarsi delle parti in cui ritornello e parte solistica si rapportano tra loro originando una
macro-forma piena di suggestione espressiva. I movimenti lenti dei Concerti di Bach
costituiscono alcuni dei suoi brani più sentiti, al punto da richiamare alcuni momenti delle sue
Passioni. Il Concerto BWV 1052 ha la particolarità di essere l'unico che ha in tonalità minore
anche l'Adagio centrale. L'esordio "passeggiato" iniziale ha qualcosa di riflessivo e addolorato: il
suo andamento tipico pervade con discrezione tutto il brano. L'entrata del violino sembra
rispondergli con intensità: entrambi procedono in un crescendo di suggestiva bellezza. La
divisione fra accompagnamento e solista, che sembrano appoggiarsi l'un l'altro come in una
scena tragica, crea qui una profondità inusitata che rasenta punte di rara drammaticità. Il piglio
ritmico del terzo tempo, Allegro, chiaramente ispirato a un movimento di danza, fonde insieme
fascino virtuosistico, magia timbrica e sapienza armonica: l'attualità di Bach, oltre che per la sua
nota intensità, passa anche per la frizzante e sorprendente capacità di donare ai suoni una
slanciata leggerezza.
Concerto in mi maggiore BWV 1053
Il Concerto BWV 1053 deriva da un precedente Concerto per oboe o per flauto, già impiegato
da Bach, con organo obbligato, in due Cantate del 1726: il primo e il secondo movimento, nella
Sinfonia e in un'Aria di Gott soll allein mein Herze haben BWV 169; il terzo, nella Sinfonia di Ich geh
und suche mit Verlangen BWV 49. È possibile quindi che Bach, nella rielaborazione per
clavicembalo, non si sia rifatto al Concerto originale, bensì alla successiva trasformazione
organistica adoperata per le Cantate. Il festoso Allegro iniziale presenta una tematica tipicamente
bachiana, con frasi scarne, essenziali, ben scandite ritmicamente, ma nello stesso tempo
suscettibili di ampi sviluppi melodico-armonici. Il dialogo tra il solista e l'orchestra in alcuni
momenti è intenso, serrato, ricco di richiami motivici; in altri, sembra distendersi in episodi
solistici con accompagnamento ridotto che alleggeriscono la solidità strutturale dell'intero
movimento con sempre nuove sfumature timbriche. Nel secondo tempo – Siciliano - i due
interventi del tutti incorniciano una mobilissima melodia del cembalo d'andamento quasi
melismatico; la ricchezza delle ornamentazioni, assecondata dal morbido ritmo di danza,
conferisce al canto un tono di maestà dolente. Il Concerto termina con un Allegro di gusto
toccatistico che, pur richiamandosi ai principi costruttivi (intensa elaborazione tematica) e
formali (struttura tripartita) del primo movimento, si distacca da quello per la maggior frequenza
di figurazioni solistiche prive di accompagnamento, obbedendo ad una concezione concertante
più chiaramente articolata in un'alternanza solo-tutti.
Concerto in fa minore BWV 1056
Dal momento che il rapporto fra partiture originali e successive rielaborazioni dei Concerti
bachiani può essere facilmente reversibile, non è infrequente che a partire dalle ultime versioni
vengano dedotte o ricostruite quelle primarie, restituendo agli antichi solisti quel che l'autore,
adattandosi ai nuovi bisogni, aveva trasferito alle competenze del clavicembalo. É questo che
avviene con il Concerto BWV 1056, composizione in stile italiano, il cui autografo conosciuto
prevede come solista lo strumento a tastiera, ma che nella prassi esecutiva si affida volentieri
anche al violino, riconosciuto come il suo destinatario d'origine. Il passaggio da uno strumento
all'altro prevede anche il cambio di tonalità: fa minore quando solista è il clavicembalo, sol
minore in presenza del violino. Ma la natura composita del materiale bachiano è in questo caso
accentuata dal fatto che il movimento centrale del Concerto compare nel suo catalogo anche
come sinfonia introduttiva di una bellissima Cantata sacra per la III Domenica dall'Epifania (Ich
steh mit einem Fuss im Grabe BWV 156). La caratteristica fondamentale di questo lavoro è la sintesi,
ovvero il grado di concisione che Bach impone a tutto il materiale tematico e che in alcuni casi si
riflette sulle scelte stilistiche insolite per il suo modo di scrivere. Da notare come lo schema
formale del Concerto sia sostanzialmente vivaldiano, con l'alternanza di Tutti e di Solo, ma il
carattere dei temi rimanga squisitamente bachiano: frasi semplici, ritmicamente precise e
squadrate, ben scandite e armonicamente suscettibili di ampi sviluppi. Il suono dello strumento a
tastiera, risulta intelligentemente fuso con l'orchestra e i tre movimenti sono contrassegnati da un
tempo di Marcia il primo, da una espressiva Melodia in la bemolle il secondo e da un passo di
Giga il terzo, nell'ambito di una nobile spiritualità musicale.
ULTIMO CONCERTO STAGIONE 2013/2014
Lunedì 9 giugno 2014 – ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio – Via Conservatorio, 12 – MI)
(Valido per A+F; F; COMBINATA 1; F1; ORFEO 1)
«After Myra Hess» - «Suonare con anima»
Pianista SA CHEN
F. CHOPIN Preludio op. 62 n. 1 - C. FRANK Preludio Corale e Fuga - F. CHOPIN Notturno in si
maggiore op.62 n.1; Barcarola - F. LISZT Sonata in si minore
Biglietti: Intero € 15,00 – Ridotto € 10,00
ASSOCIAZIONE «AMICI DELLE SERATE MUSICALI»
Presidente Onorario
ICALI»
Alvise Braga Illa
Fondazione Rocca
Ulla Gass
Thierry le Tourneur d’Ison
Società del Giardino
Camilla Guarneri
Miriam Lanzani
Lucia Lodigiani
Mario Lodigiani
Paolo Lodigiani
Maria Candida Morosini
Rainera e Mario Morpurgo
GianBattista Origoni Della
Croce
Pagel Italiana srl
Ede Palmieri
Adriana Ragazzi Ferrari
Giovanna e Antonio Riva
Elisabetta Riva
Giovanni Rossi
Alessandro Silva
Maria Luisa Sotgiu
Marco Valtolina
Beatrice Wehrlin
Giovanni Astrua Testori
Maria Enrica Bonatti
Luigi Bordoni - Centromarca
Luigi Crosti
Roberto Fedi
Anna Ferrelli
Ugo Friedmann
Jacopo Gardella
Giorgio Babanicas
Denise Banaudi
Umberto e Giovanna Bertelè
Elisabetta Biancardi
Mimma Bianchi
Claudio Bombonato
Valeria Bonfante
Isabella Bossi Fedrigotti
Hans Fazzari
***
Soci Fondatori
Carla Biancardi
Franco Cesa Bianchi
Giuseppe Ferreri
Emilia Lodigiani
Enrico Lodigiani
Luisa Longhi
Stefania Montani
Gianfelice Rocca
Luca Valtolina
Amici Benemeriti
Amici
Fedele Confalonieri
Mediaset
Giuseppe Barbiano di
Belgiojoso
Ugo Carnevali
Roberto De Silva
Roberto Formigoni
Gaetano Galeone
Società del Giardino
Gianni Letta
Mario Lodigiani
Roberto Mazzotta
Francesco Micheli
Arnoldo Mosca
Mondadori
Silvio Garattini
Robert Parienti
Soci
Maria Brambilla Marmont
Giancarlo Cason
Egle Da Prat
Piero De Martini
Fabio De Michele
Maya Eisner
Donatella Fava
Carlo e Anna Ferrari
Maria Teresa Fontana
Bianca e Roberto Gabei
Matilde Garelli
Felicia Giagnotti
Giuseppe Gislon
Maria Clotilde Gislon
Fernanda Giulini
Yasunory Gunji
Ferruccio Hurle
Industria dei Beni di Consumo
Vincenzo Jorio
Giuliana e Vittorio Leoni
Maurizia Leto di Priolo
Giuseppe Lipari
Maria Giovanna Lodigiani
Gabriella Magistretti
Eva Malchiodi
Giuseppina Maternini
Luisa Migliavacca
Guya Mina
«SERATE MUSICALI»
Paolo Pillitteri
Fulvio Pravadelli
Quirino Principe
Gianfelice Rocca
Fondazione Rocca
Carlo Sangalli
Fondazione Cariplo
Luigi Venegoni
Giuseppe Ferreri
Banca Popolare di
Milano
Camera di Commercio
di Milano
Publitalia
*****
Diana Bracco
Martha Argerich
AMICI STORICI
Marina Berlusconi
Cecilia Falck
Vera e Fernanda
Giulini
Emilia Lodigiani
Maria Grazia
Mazzocchi
Conservatorio G.
Verdi - Milano
Francesca Colombo
Stefania Montani
Cristina Muti
Simonetta Puccini
Rosanna Sangalli
Elisso Virsaladze
Juana Zayas
Flavia De Zigno
Filippo Monti
Lucia ed Enrico Morbelli
Luisa Consuelo Motolese
Anna Chiara Nalli
Lilli Nardella
Maria Vittoria Negri
Mirella Pallotti
Stefano Pessina
Francesca Peterlongo
Giovanni Peterlongo
Giuseppe Pezzoli
Gian Pietro Pini
Raffaella Quadri
Giorgio Rocco
Gabriella Sala
Noris Sanchini
Giustiniana Schweinberger
Paola e Angelo Sganzerla
Marilena Signorini
Maria Luisa Sotgiu
Andrea Susmel
Giuseppe Tedone
Adelia Torti
Maria Luisa Vaccari
Vivere l’Arte
Graziella Villa
Giuseppe Volonterio
Bianca Hoepli
*****
Carlo Maria Badini
Alberto Falck
Oscar Luigi Scalfaro
Giovanni Spadolini
Leonardo Mondadori
Giuseppe Lodigiani
Giancarlo Dal Verme
Tino Buazzelli
Peter Ustinov
Franco Ferrara
Franco Mannino
Carlo Zecchi
Shura Cherkassky