The power of diversity DESS 2014 Regione Siciliana Assessore dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana Region of Sicily Regional councillor responsible for Cultural Heritage and Sicilian Identity Antonino Purpura Dirigente Generale / Director Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana Director of the Departmente of Cultural Heritage and Sicilian Identity Salvatore Giglione Direttore/ Director Riso, Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia Valeria Patrizia Li Vigni Allestimenti e sicurezza Palazzo Riso Rosaria Raffaele Addamo Lorenzo La Mantia IL POTERE DELLA DIVERSITA’ The Power of diversity Chiesa dei Tre Re Orientali Riso, Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia Chiesa di San Giovanni della Nazione dei napoletani 24 novembre al 7 dicembre UNESCO DESS 2014 A cura di Chiara Modìca Donà dalle Rose Per WISH Progetto ed Ideazione WISH, Archikromie e ZONTA ZYZ PALERMO Coordinamento Organizzativo Associazioni Francesca Aiello Francesca Fucarolo Salvatore Adragna Staff Associazione Achikromie Loredana Raia Marcella Tesauro Giorgio Parisi Mauro Minutella. Monica Cerrito Sicurezza Salvatore Adragna Traduzioni/Translate Grace Chambers Catalogo/Catalogue Testi/Texts A cura di /Curated by Chiara Modìca Donà dalle Rose Concorso di Fotografia: Francesco Chiaramonte Giuseppe La Spada Ivano Iaia Pippo Onorati Partners: IATP Palermo Rettore Padre Giacomo Ribaudo Archikromie Zontz Zyz Palermo Associazione Piera Cutino Cannulicchio Production Città di Palermo Università di Palermo Istituto F.Parlatore Istituto V.Ragusa P Istituto Regina Margherita Move up srl Radio In 102 quelli del Vinile Ringraziamenti: Giuseppe Cutino Salvatore Piazza Anna Lo Presti Vittoria Profera Gaspare Scramuzza Rosaria Raffaella Addamo Lorenzo La Mantia Collezione Marida ed Annibale Berlingeri Collezione Chiara e Francesco Donà dalle Rose Collezione Francesco Galvagno Laura Silvestri Modesto Pellitteri Libreria Di Ganci © 2014 WISH Tutti i diritti riservati. E’ vietata la riproduzione di teti ed illustrazioni senza il permesso scritto di WISH – Worl International Sicilian Heritage Web Marketing | www.moveup.it THE POWER OF DIVERSITY MARCK ART – PHILIPPE BERSON - CATERINA CANCEMI - GIUSEPPE GUIRRERI - GIOVANNI IUDICE - ROSA MUNDI – CLELIA PRESTIGIACOMO – FABIO CONTRINO - NICOLA PUCCI – LUCIA STEFANETTI WILLIAM MARC ZANGHI A cura di Chiara Modìca Donà dalle Rose Presentazione Valeria Patrizia Li Vigni Sommario/Contents Presentazione di / Introduction by Valeria Patrizia Li Vigni Illustrazione Progetto/Drawing project Chiara Modìca Donà dalle Rose Commenti Critici/Critical Comments Salvatore Giglione Vittorio Sgarbi Vito Marcellomaria Corte Presentazione di / Introduction by Valeria Patrizia Li Vigni La mostra realizzata da Wish e organizzata da Chiara Modìca Dona delle Rose è un ulteriore occasione per confermare e divulgare la missione di Riso, unico Museo Regionale per l’arte contemporanea, aperto al territorio della Sicilia intera e attento alla valorizzazione dell’arte contemporanea e dei giovani artisti. Obbiettivo del Museo, è quello di consolidare la rete del Contemporaneo al fine di promuovere l’Arte Contemporanea attraverso attività espositive e culturali nella logica della partecipazione condivisa sul piano scientifico e culturale, finalizzata a promuovere lo sviluppo del territorio siciliano, rivolto sempre ad un’apertura internazionale delle potenzialità legate alla nostra cultura e alle innumerevoli identità che rappresenta. Il nostro obbiettivo è la promozione degli itinerari interdisciplinari legati al territorio che viene coinvolto attivamente alla vita culturale artistica, letteraria e storico archeologica attraverso una sensibilità rinnovata di salvaguardia e valorizzazione del proprio patrimonio. Il potere della diversità, tema affrontato nella mostra, ampio e malleabile, diventa occasione per gli artisti per approfondire con una dinamica soggettiva persone, esperienze e circostanze della realtà ove il comune denominatore è la forza ed il potere che si manifesta o si cela dietro una o più diversità, l’uomo è riposto al centro dell’universo e della ricerca artistica. Questo progetto sostenuto dal Museo Riso, per le sue interessanti sfaccettature, è stato supportato dall’UNESCO ed è articolato in tre storici luoghi del centro di Palermo: il Museo Riso d’arte contemporanea della Regione Sicilia, la Chiesa dei Tre Re Orientali, e la Chiesa di San Giovanni della Nazione dei Napoletani dove gli artisti comunicano, con le loro opere l'interpretazione del potere della diversità. Il programma di WISH – World International Sicilian Heritage, di Chiara Modìca Donà delle Rose, finalizzato al restauro e valorizzazione del nostro patrimonio, insieme allo sviluppo di artisti siciliani ma anche non siciliani che pur non essendo nati in Sicilia vi hanno trovato inesauribili fonti ispiratrici. La mostra si allinea con la volontà di aprire il Museo alla città e collegarla a luoghi di culto e privati inseriti nel percorso della visita e aperti al pubblico per l'occasione. Il percorso diffuso nel centro storico ripercorre il nostro progetto di museo diffuso nel territorio che si apre a innumerevoli stimoli e si interseca con il patrimonio storico artistico e architettonico della città fornendo una lettura interdisciplinare di grande spessore. Un particolare ringraziamento va al Dirigente Generale Salvatore Giglione che ha fortemente voluto questa iniziativa. Valeria Li Vigni Direttore del Museo Riso D’arte Contemporanea della Sicilia Illustrazione Progetto/Drawing project Chiara Modìca Donà dalle Rose THE POWER OF DIVERSITY Chiesa dei Tre Re Orientali Palazzo Riso – Museo d’arte contemporanea della Sicilia Chiesa di San Giovanni della Nazione dei Napoletani Dal 24.XI.2014 al 7.XI 2014 « On dit que le désir est le produit de la volonté mais en réalité c’est vraie le contraire : la volonté est le produit du désir » Denis Diderot WISH – World International Sicilian Heritage è un ente privato che sostanzia come suo principale scopo la promozione dell'identità culturale della Sicilia, della Sicilianità e del bacino mediterraneo, in ogni sua forma, in Italia e nel mondo. Attraverso la realizzazione di eventi culturali che mettano in risalto l'unicità delle principali produzioni scientifiche ed artistiche del passato, del presente e del futuro, per maturare e migliorare la valorizzazione nonchè promuoverne la divulgazione, WISH mira valorizzare nel mondo i veri contenuti sostanziali presenti in questa terra facendosi promotore ed ideatore di progetti di recupero architettonico e paesaggistico. Il ricavato degli eventi culturali ideati e promossi da WISH, già di per se valore aggiunto alla suddetta identità, viene reinvestito in progetti meritevoli di attenzione, sul territorio dell’isola, con particolare attenzione a quelli votati alla ristrutturazione di immobili siti in Palermo ed in Sicilia, di beni culturali privati e pubblici, ed ecclesiastici. La cultura e la sua promozione dunque generano economia da reinvestire in progetti di ristrutturazione e coinvolgimento di risorse umane sul territorio in termini di impiego e di valorizzazione. Palermo città dalle mille sfaccettature, caratterizzata da una stratificazione di culture diverse via via approdate nei secoli, perfettamente intatta e palpabile tra le strade e le maglie degli edifici storici di Palermo, è il teatro perfetto per iniziare un percorso di neo-rinascimento dell’arte, avendo mancato da più di un secolo l’appuntamento con quello architettonico, ove l’uomo, la sua complessità, la sua diversità, la sua unicità vengono riposti al centro dello studio dell’artista, abbandonando minimalismi e asettici stereotipi dell’arte contemporanea. THE POWER OF DIVERSITY Il potere della diversità, tema ampio e malleabile, diventa occasione per gli artisti per approfondire con una dinamica soggettiva personalità, esperienze e circostanze della realtà ove il comune denominatore è la forza ed il potere che si manifesta o si cela dietro una o più diversità, l’uomo è riposto al centro dell’universo e della ricerca artistica. Gli artisti prescelti non sono tutti anagraficamente siciliani, abborrendo WISH l’idea ghettizzante di un pittura siciliana che parta da una biologica nascita nell’isola ma prediligendo, come sempre nel passato, un’appartenenza ad essa nel percorso esistenziale dell’artista che nel viverla e respirarla ha trovato particolare ispirazione. GLI ARTISTI Gli undici artisti, MARCK ART – PHILIPPE BERSON - CATERINA CANCEMI - GIUSEPPE GUIRRERI - GIOVANNI IUDICE - ROSA MUNDI – CLELIA PRESTIGIACOMO – FABIO CONTRINO - NICOLA PUCCI – LUCIA STEFANETTI - WILLIAM MARC ZANGHI racchiusi tra le mura di questa mostra che si articola in tre storici luoghi del centro di Palermo - Museo Riso d’arte contemporanea della Regione Sicilia in Corso Vittorio Emanuele, la Chiesa dei Tre Re Orientali alla fine della Via Montevergini, e la Chiesa di San Giovanni della Nazione dei Napoletani sempre in Via Vittorio Emanuele – hanno elaborato con le loro opere il loro personale contributo al potere della diversità, mettendo astrattamente in comunicazione luoghi tra loro molto diversi, per lanciare insieme il manifesto del neo rinascimento dell’arte, idealmente germogliato tra le smagliature di luce della terra di Sicilia, oggi. DIALOGO TRA I LUOGHI E LE OPERE La Chiesa dei Tre Re Orientali ricostruita nel 1580 dalla Compagnia dei Tre Re (già nota come Confraternita dei Putari- Semenzari) sullo stesso luogo ove sorgeva la Chiesa di San Giorgio lo Xheri d’epoca normanna, ove Xheri si presume derivasse dall’arabo “Sheri” che significa “camminamento sulle mura”, da cui la “Shera del kes”, ossia una delle due vie sopraelevate che un tempo correvano parallele al Cassaro. L’attuale facciata, corredata di portale barocco colonnato – mistilineo nella trabeazione e spezzato nel timpano – risale al 1758 e nasce da un progetto di rivisitazione architettonica complessiva del trapanese Francesco Ferrigno (1686-1766), discepolo dell’insigne architetto del Senato palermitano Andrea Palma. L’Interno a navata unica presenta un addobbo decorativo realizzato nel 1750 da Procopio (1679-1756) e Giovanni Maria Serpotta, rispettivamente figlio e nipote del grande scultore Giacomo. All’opera contribuirono anche Gaspare Firriolo genero di Procopio e Domenico Guastella, stuccatore di liscio. Al centro dell’Arco trionfale un cartiglio dorato invita all’adorazione del Bambino Gesù. Bellissima la cripta sottostante con i resti di una piccola catacomba e visibili tracce di mura fenicie. La Chiesa dei Tre Re Orientali abbandonata per anni è stata vittima di numerosi pillage che l’anno privata degli altari, della maggior parte della immagini sacre e perfino della sua preziosa pavimentazione, nonché incredibile decapitazione di sei statue serpottiane su otto presenti nel suo interno. Ora di proprietà degli IACP Palermo che hanno iniziato, con coraggio e difficoltà, la pulitura della stessa, un tempo trasformata in discarica e piena di detriti, il restauro e la pittura delle pareti, nonché la raccolta dei resti delle teste decapitate cadute rinvenute a terra. Quattro virtù, Sapientia, Nobilitas, Obedentia, Astrologia agli angoli della Chiesa dei Tre Re vengono impersonate da quattro statue in stucco bianco e dorato che, se pur decapitate, conservano il simbolo iconografico di riferimento in stucco dorato, posto tra le loro mani. Sopra il portone dell’entrata un passo del Canto dei Cantici “Omnis gloria eius, filias regis ab intus” che continuerebbe con “fimbriis aureis circumamicta varietatibus”, ossia “Tutta la gloria della figlia del re dimora nelle virtù interne del suo animo più che negli ornamenti esterni ed apparenti. Il particolare stato di grave mutilazione della Chiesa, per l’essere sta privata di ogni suo decoro, nonché delle 6 teste delle Statue serpottiane ancora giacenti in una serie di scatole a terra (dal 18 novembre 2014 prese a cura oggi dalla Soprintendenza anche grazia alla campagna di sensibilizzazione portata avanti dall’Associazione ARCHIKROMIE, tra gli obiettivi UNESCO, a capo dell’intero evento di promozione ed adozione per due settimane di questa Chiesa, l’Istituto F. Parlatore di Palermo che in più occasione negli ultimi due anni è stata attenzionata con l’attività di ricerca degli studenti, ZONTA PALERMO ZYZ e WISH) sono state da spunto per una installazione sul tema dal nome “filias regis” dell’artista Rosa Mundi, cittadina del mondo, con l’aiuto dell’artista Caterina Cancemi di Monreale. Questa installazione volge a riflettere ed a sensibilizzare tutti coloro che visiteranno la Chiesa. Il visitatore parteciperà astrattamente alla rinascita di questo luogo, contribuendo, altresì, al restauro delle teste, passando per la simulazione del proprio viso riflesso sulle opere attraverso una reale pedalata di cyclette, ossia un vero sforzo fisico che, con l’aiuto della tecnologia, contribuirà, una volta captata l’immagine del suo volto vivo, a proiettare l’immagine dello spettatore, non più inerme, a ridare vita alla statua serpottiana, prestandole lo sguardo con la forza delle proprie gambe. Sul tavolo ricoperto di velluto rosso è posta una opera “5 teste in cerca di un corpo” composta da 5 teste in gesso di visi contemporanei che nella fessura delle palpebre sprigioneranno un colore azzurro di vita e di rinascita propria prossima futura. Sull’altare della Chiesa dei Tre Re orientali è posto un quadro astratto, intitolato “La Calcinosi“ di Mark Art, noto artista siciliano di Favara (Ag), resuscitato da un coma profondo nel 2007, che raffigura nelle sue opere le diverse patologie mediche, il sangue e le cellule viste dal di dentro, come paesaggi fantastici, viottoli ove passeggiare silenziosi. All’interno della Chiesa vi sono infatti tre tele dedicate al tema della sindrome dell’anemia mediterranea, in onore del grande lavoro svolto dell’attivissima Associazione Piera Cutino, con sede presso l’Ospedale Cervello a Palermo, centro di eccellenza. Le donazioni offerte nel corso di questa mostra e di tutti gli eventi che al suo interno verranno fatti sono destinate, alla Fondazione Piera Cutino che ha creato una unità operativa e di ricerca di eccellenza, fiore all’occhiello della sanità italiana ed europea, collaborando con le più grandi strutture di ricerca americane. Nella Chiesa altre opere di Mark Art rappresentano la “diversità”: il cuore di Santa Chiara e di San Francesco. Due personalità diverse, lontane ma che insieme hanno creato quello che ad oggi sotto gli occhi di tutti è la grande realtà francescana e clarissa, partendo da Assisi ed ogni dove. Accanto alle opere di Marck Art sono posizionate le quattro tavole dell’artista Lucia Stefanetti, di origini pugliesi ma - innamoratasi della Sicilia – da anni residente a Sciacca con una finestra sul mare mediterraneo, raffiguranti in chiave sempre neo-rinascimentale Santa Lucia, Santa Barbara, Santa Agata, Santa Rosalia. Le Sante “dominano il nostro sguardo riportandoci alla loro essenza, emancipandosi dalla loro martirio come se l’altissimo dimorasse immane nel loro passato, presente e futuro… L’arte nei secoli ha individuato nella scienza dell’iconografia i suoi codici, ossia la sintesi dei suoi messaggi e dei rispettivi contenuti storici della rappresentazione figurata, l’εἰκονο γραΦία”. Lucia Stefanetti , artista di grande spessore e fascino - con il suo tratto à la fois leggero e forte, come una carezza sul legno, come lo sbattere delle ciglia sull’apice delle gote ed il vento sulla sabbia reinterpreta i Santi del passato cogliendole l’essenziale e l’ineluttabile nel loro essere uomini e donne, nella loro storia, femminilità, bellezza e diversità. Un’altra opera di Lucia Stefanetti è la Madonna del Soccorso, tecnica graffite su tavola, a forma romboidale, composta a sua volta da quattro rombi perfetti, è invece collocata nella Chiesa di San Giovanni dei Napoletani, risalente al 1526 ed ultimata nel 1617, proprio dalla congregazione della Nazione dei Napoletani, fondata nel 1519. Nel 1581 a causa del prolungamento sino al mare della via Toledo, la Chiesa subì un taglio strutturale con conseguente modifica del portico che assunse, così, l’inconsueta forma trapezoidale ed il rialzo della stessa rispetto al piano stradale. La cupola è formata da Spicchi di mattoni ricoperti di smalto blu con, all’apice, un lanternino. Al suo interno le statue di Procopio Serpotta, figlio del famoso Giacomo. Ritornando alla Chiesa dei Tre Re Orientali, sul loggione laterale destro, le sculture sul tema dell’allegoria della morte del noto artista parigino Philippe Berson, che da anni ha scelto di vivere a Palermo, ci riportano al noto tema dell’affresco riallestito a Palazzo Abatellis e nella pratica dell’imbalsamazione della Cripta dei Cappuccini. Philippe Berson rappresenta la morte e la paura di essa in chiave ironica e burlesca, sfatandola. Due angeli composti, con grande maestria, in ferro e acciaio saldato, imprigionando ossa di animali specificamente trattate, poi rottamate in una composizione fantastica creando, con sembianze e pose leziose umane, gli angeli della vita e della morte. Gli angeli di Philippe hanno mani lunghe e affusolate, caviglie lunghe e strette, portano i tacchi a spillo col plateau. Dietro ai due angeli ancora un opera di Mark Art su sfondo rosso, “La verità della misericordia” che ci riporta - con un immaginario balzo ad un isolato più in là - a Palazzo Riso, ove invece è esposta la tela, su sfondo blu, “Le Mille Croci”, entrambe raffigurano la sofferenza umana e la misericordia divina, individuando nella croce l’emblema di tutte le sofferenze sparse in tutto il mondo, di qualsiasi religione o sesso – rappresentate nella diversità del colore delle croci stesse – ed il potere che il loro sacrificio unito ha raggiunto in nome del bene, emancipandosi da ogni forma di male. Sul primo altare a destra un’altra opera di Rosa Mundi, “Il potere della diversità – il tempo dell’amore”, incisione su legno massiccio ove due corpi asessuati, nei quali però si intravedono i “ruoli” maschile e femminile, formano una clessidra umana. In corrispondenza dei piedi e delle mani sono incise le sagome di un’abitazione ad indicare il focolaio domestico. La diversità di due anime che nell’amore si uniscono, indipendentemente dal sesso o dal binomio tra i sessi, due uomini, due donne, comunque generano amore. La forza del loro amore rappresentato, dal legno massiccio di abete, deve fare i conti con la fragilità del tempo, irreversibile e tiranno che nella clessidra di vetro viene simbolicamente rappresentato. Il tempo dell’amore è anche sapersi rinnovare e fare ripartire con estrema delicatezza e sapienza quella clessidra, girandola e facendo ripartire il tempo. Al centro della Chiesa un’opera di Caterina Cancemi, artista di Monreale, “Metamorfosi” raffigurante un albero che si tramuta lentamente in una donna, una sorta d’immaginaria metamorfosi ove la natura, che è vita, prende sembianze umane. Come in un rito primordiale il seme di larice, piantato dal padre nelle campagne di Monreale diventa, in un immaginario futuro molto lontano, un grande albero da cui verrà ricavato il sarcofago dell’ultimo viaggio. Gli alberi non possiedono nessun gesto, suono o moto eppure sono creature vive, capaci di crescere, riprodursi, soffrire, gioire e corrispondere … proprio come l’uomo. Quest’opera vuole rappresentare l’assoluta immobilità ed il suo perenne silenzio dando gioia alle nostre esistente. Il legno sepolto nella terra rivive nel seme e rinasce una albero che si tramuta in donna. Il corpo della donna che affonda le sue radici nel terreno, la sinuosità della figura che lentamente si rivela, trovando la pace, l’ossigeno, la vita. Ora è di nuovo diversa. Nicola Pucci, giovane affermato artista palermitano offre al tema della diversità tre opere simili nella circolarità, sua ricorrente peculiarità, ma diverse nel contenuto: “I controllori di volo”, “I tuffatori” ed i “Quotidiani”. Nei controllori di volo rappresenta nelle diverse gestualità degli spettatori, un modo diverso di posizionarsi rispetto al volo di un unico piccione. Nei tuffatori immortala l’istante del getto nell’acqua, immaginando accanto e fuori all’opera una stampella, a significare come l’uomo non normodotato fuori dall’acqua, ritrovi nello spazio liquido una uniformità che lo porta ad superare la sua diversità. Nei quotidiani, invece, ci illustra sapientemente il potere della diversità e difformità dell’informazione, quale veicolo di una verità possibile, mai unica e certa perché filtrata dall’umana percezione. Sempre di Caterina Cancemi sono altre due opere: “Stupore” ove la testa di una bambina in terracotta, ferro e plastica, guarda con stupore le bolle di sapone nell’aria interrogandosi sul volo e sulla sospensione delle sfere fatte d’aria, sapone ed acqua; “La danza del silenzio” ove il busto di una ballerina appositamente indefinita, riecheggia la plasticità del movimento pur nella sua staticità; e “La Chitarra”, fatta di gesso e fili di ferro, è parte della serie dedicata agli strumenti musicali in sculture che permangono nel produrre un loro suono. Anche qui la diversità nel materiale è al centro della ricerca della Cancemi. William Marc Zanghi invece ci introduce all’isola, la Sicilia, nelle sue incredibili rappresentazioni fantasiose, con l’uso di colori rubati alla gioia ed alla magia, ci illustra due visioni, due prospettive diverse, una fluida e densa tutta rosa e l’altra una zattera, “Mystic River”, che vaga nella notte, in un mare blu, con tre cani guardinghi e curiosi seduti che guardano fuori nell’oscurità bolle nell’aria. In lontananza si scorgono due grandi scimmie blu. Infine “Mappatura” è una grande tela ove nell’isola si mischiano figure umane, animali, bolle e facce, creando un collegamento tra le terre emerse del mare: la Sicilia è sempre al centro. Ricollegandosi al tema della diversità, nelle diverse interpretazioni e occasioni di studio artistico che la Sicilia ha in potenza di dare, si ricongiunge la seconda installazione di Rosa Mundi, un grande cruciverba a forma di Sicilia dal titolo “Una parola in mezzo al mare”. Le parole crociate sono il gioco enigmistico che prevede una griglia di caselle bianche e nere, in parte numerate, a cui si riferisce un elenco di definizioni di variabile livello di ambiguità. Il casellario va completato dal solutore che deve rispondere correttamente ad ogni definizione, individuare la parola che la risolve e trascriverla. Ogni cruciverba seleziona il proprio pubblico tramite la propria difficoltà, che dipende da diversi elementi, le restrizioni derivano, solitamente, da considerazioni enciclopediche piuttosto che dizionariali, da qui nasce la provocazione insita nell’opera. In questa tavola il cruciverba incrocia insistentemente la parola mafia e maffia, con caratteri di scrittura diversa che ci rimandano indietro al 1800, al 1860, al 1890, al 1900, al 1920, 1945 etc. sino ai giorni nostri, ove il carattere è sinonimo, all’occhio più attento, di una evoluzione del fenomeno antropologico sociologico definito mafia, rinchiuso forzatamente in una soluzione linguistica unica frutto di una definizione figlia di quel tempo. Nel leggere le diverse definizioni offerte dai dizionari italiani, si evidenzia come è ed è stata mutevole la percezione di questo fenomeno sociale che ancora oggi è spesso, a torto, confuso con l’identità dell’intera isola, nonostante dimorino ben altre ragioni e circostanze storiche, scientifiche ed artistiche per parlarne con toni lodevoli ed ammirativi. Il cruciverba si legge al contrario, la prima definizione è NA, ossia la prima e l’ultima cifra della Cosa Nostra, proseguendo incrociamo la PA di Palermo, la nota FA della Fanfara, il Don degli uomini d’onore, il noi dell’omertà, l’ON dell’onore e dell’onorevole, e poi Maffia, la miseria, la bella donna e tutte le definizioni che gli sono state date. Sul tavolo una serie di dizionari antichi ed antichissimi, sino ai giorni nostri, che definiscono, ciascuno a suo modo, il significato di una parola che prima che essere definita necessita di essere capita nel tessuto culturale ove si è annidata e evoluta. Sotto questa montagna di libri e di dizionari la sagoma di una Sicilia tutta verde come un prato giovane ed al centro una pianta purificante l’Agave. La lingua è espressione di una cultura e la cultura è, a sua volta, espressione aderente di una comunità fatta di uomini, ogni uomo partecipa nel suo piccolo alla costruzione di quella cultura uniformandosi o meno al pensiero comune. Sempre dell’artista Philippe Berson è “La Figlia del Re”, interpretazione personalissima della scrittura Omnis gloria eius, filias regis ab intus. Il talento dell’artista francese rappresenta con un busto di acciaio la corazza che contiene le quattro virtù: la Sapienza costruita e forte, la Nobiltà fiera e rigida, la Obbedienza irremovibile ed impassibile ed, infine, l’Astrologia, virtù quest’ultima che apre un varco alla fantasia ed alla libertà, ma anche alla superstizione che come un uccello con il becco a punta, bussa alla corazza della figlia del re. Sempre di Nicola Pucci sono un dittico “Volti di donna” raffigurante il viso di una donna riflesso e con al centro la sua nuca. Un quadro profondamente intimista, unitamente alla piccola tela “volto di donna” con due teste posizionate verticalmente, quasi in volo, che evidenzia un dialogo circolare e, questa volta, anche verticale, dell’animo umano che si interroga tra sé e sé sulla sua esistenza e consistenza. Nei quadri di Pucci il colore i piani si mischiano all’aria e di rarefanno in equilibrio con l’occhio dell’osservatore. Giuseppe Guirreri grande maestro del vetro ed artista di Cammarata, in Provincia di Agrigento, propone per questo tema un’opera in ferro e vetro dal titolo “30 personaggi in cerca di Cuore”. L’umanità. Trenta Volti. Tutti uguali. Riconoscibili, raziocinanti ed educati alla stessa etica e alla morale. Dalla ripetizione dei volti ci si chiede dov’è la diversità dell’individuo, quello che rende un uomo unico senza veli; al contrario dei volti rappresentati dal Guirreri la risposta vede dunque la ricerca dell’unicità nella follia, qui rappresentata dal cuore sotto forma di bocca, di colore diverso per ogni figura, perché ogni figura unica è follia. L’opera è composta da trenta formelle di vetro, raffigurante un volto dipinto a grisaglie con diverse velature colorate, contornato da vetro nero. L’effetto è setoso, liscio, la caratteristica principale, il colore della bocca, diverso per ogni volto. Giovanni Iudice, reduce dalla imponente mostra di Favignana “Da Pirandello a Iudice”, presenta un tavola sul tema a lui caro, i profughi sulle coste siciliane. L’uomo di trasforma in Farfalla, pronta a librare nell’aria dopo tanto viaggiare. Si evidenzia in questa piccola opera il rispetto per la vita e per la diversità. Fabio Contrino, giovanissimo artista ci rappresenta con “il dubbio dell’ispirazione” infinite tele bianche riflesse sul vetro al lume di candela. Le ombre delle tavole si moltiplicano ed ogni tela bianca, prima, viene colorata dell’ombra di quella che la precede. Infine, l’undicesima artista Clelia Prestigiacomo con la sua arte puramente sensoriale olfattiva, studia, prepara ed infine associa un’essenza ad hoc per ogni artista. Il profumo, autrefois, è una forma d’arte sorella della scultura ed della pittura. Un profumo si compone di note olfattive proprio come un brano musicale. L’olfatto è il fratello del respiro automatico quindi inconscio. Quando si parla di odori entri in contatto con ogni essere umano… ognuno di noi viene intaccato da una delle più potenti memorie rievocative: la memoria olfattiva. La Prestigiacomo, figlia d’arte con la sua arte ci introduce nel viaggio di ogni dove, nel potere della diversità, questa volta, puramente olfattiva nella speranza che siate disposti a chiudere gli occhi. Buon viaggio, che il neo- rinascimento dell’arte germogli in terra di Sicilia. Chiara Modìca Donà dalle Rose n.q. di Presidente WISH WORLD INTERNATIONAL SICILIAN HERITAGE THE POWER OF DIVERSITY The Church of Three Oriental Kings Palazzo Riso - The Sicilian Museum of Contemporary Art The Church of St Giovanni of Napoletano Country From 24.11.2014 until 15.12.2014 « On dit que le désir est le produit de la volonté mais en réalité c’est vraie le contraire : la volonté est le produit du désir » Denis Diderot WISH- World International Sicilian Heritage is a private organisation which works towards promoting the cultural identity of Sicily, of Sicilianess, and the Mediterranean Basin in every form that it might take, both in Italy and internationally. It puts its energies into organising a series of cultural events which encapsulate the principle scientific and artistic ideas of the past, present and future. This is all with the aim of promoting, and reexamining the importance of Sicilian culture. The proceeds of these cultural events, apart from the promoting WISH’S aims, will be reinvested in gainful projects around the island. With particular importance placed on the restoration of important private, public and ecclesiastical properties both in Palermo and in the rest of Sicily. Culture, and its promotion will, then, generate money to reinvest in restoration projects and inject back into the population, providing jobs and a growing sense of worth about their island. Palermo, city of a thousand facets, characterised by the strata of different cultures, building on top of one another century by century. These striations appear perfectly intact in the streets and the tangled mazes formed by the city’s historic buildings. It seems the perfect theatre in which to begin a voyage through New Renaissance art, coming more than a century after the modernism, it places man at the foreground, exploring mankind’s complexity, its diversity and its unit, abandoning minimalism and the other aesthetic stereotypes of what has come before. THE POWER OF DIVERSITY The power of diversity, term which can encompass a vast and malleable array of meanings, became a tool for artists to deepen their understanding of real people, experiences, and circumstances. The common thread being the force and power lying behind diversity. Man, once more, takes his place at the centre of the universe and of artistic expression. The artists selected by WISH do not all dwell in Sicily. WISH, hating, as it does, the ghettoising idea that sicilian painting which only belongs to those on the island. Rather it promotes, as has always been the case with sicily, artists with a sense of fundamental belonging to the island, who have lived and breathed its air and here have found inspiration. THE ARTISTS MARCK ART – PHILIPPE BERSON - CATERINA CANCEMI GIUSEPPE GUIRRERI - GIOVANNI IUDICE - ROSA MUNDI – CLELIA PRESTIGIACOMO – FABIO CONTRINO - NICOLA PUCCI – LUCIA STEFANETTI - WILLIAM MARC ZANGHI This exhibition is split between three historic buildings in the centre of Palermo - Museo Riso the sicilian museum of contemporary art in Corso Vittorio Emmanuele, the Church of The Three Eastern Kings at the end of Via Monte Vergini, and the Church of San Giovanni della Nazione die Napoletani also in Via Vittorio Emanuele. The nine artists featured have explored with their work the power of diversity, coming together as an abstract to launch the manifesto of the New Renaissance. DIALOGUE BETWEEN THE WORKS The Church of the Three Eastern Kings, rebuilt in 1580 by the Company of Three Kings, (known as the fraternity of PutariSemenzari), on the same ground where the Norman church of Giorgio lo Xheri once stood. Xheri, it seems, comes from the Arab “Sheri” which means path along the ramparts. ‘Shera del Kes’ leads from one of two adjoining streets with at one time ran parallel to the Cassaro. The current façade, lined with baroque columned doorways, was built in 1758 and was born from the comprehensive architectural projects of Francesco Ferrigno (1679-1756) form Trapani. It was based on the designs of the Senate of Palermo Andrea Palma. The inside presents a single nave with a decorative ceiling realised by Precopio (1679-1756) and Giovanni Maria Serpotta in 1750, respectively son and nephew of the great sculptor, Giacomo. Gaspare Firriolo, the son-in-law of Precopio and Domenico Guastella, a plasterer, also contributed. The the centre of the triumphal arc a golden cartouche invites the congregation to adore the baby Jesus. There is a very beautiful crypt, with the remains of a small catacomb and visible remains of other walls. The Church of The Three Eastern Kings, abandoned for years, has been the victim of numerous pillages which have robbed it of its alters, the majority of its sacred images, its famous floor tiles, and, not least, the decapitation six of the eight statues by Giacomo Serpotta which stand inside the Church. Now the owners IACP Palermo have started to painstakingly clean the church. Once a a ruin full of refuse, the coming years will see restoration of the building, the repainting of the walls, not forgetting the recuperation of the fallen heads. Four Virtues, Sapientis, Nobilitas, Obedentia, Astrologia which once stood at the four corners of the church will be impersonated by four statues in gilded white plaster, which will hold the preserve the iconographic significance that the original statues once heald. Above the entrance door a verse of the Canto di cantici: “Omnis gloria eius, filias regis ab intus” continuing with“fimbriis aureis circumamicta varietatibus” Meaning ‘The glory of the daughter of a king lives in the eternal virtue of her spirit, more than in her external and blatant ornaments.” (…) Chiara Modìca Donà dalle Rose n.q. di Presidente WISH WORLD INTERNATIONAL SICILIAN HERITAGE Commento critico / Critical Comments a cura di Salvatore Giglione Testo critico Mostra Il Potere della Diversità/The power of diversity Museo Riso/ Chiesa dei Tre Re Orientali e di San Giovanni della Nazione dei Napoletani La prerogativa dell’uomo rinascimentale risiedeva nel forgiare se medesimo ed il proprio destino nel mondo, mentre nel medioevo l’uomo era parte di un ordine cosmico prestabilito. Questa mostra, sapientemente denominata il potere della diversità, pone i riflettori sull’uomo nell’arte contemporanea e su la visione del mondo a lui propria, rimestata nelle arti figurative classiche, ove il contatto con il dato fattuale e cromatico viene esaltato per ridare vita ad una Chiesa, la Chiesa dei Tre Re Orientali, ormai denudata di ogni sua veste o decoro, restituita in un immaginaria nuova linfa vitale grazie ad 11 artisti. Come i tre Re magi gli artisti fanno dono di una croce, una pala d’altare, ed in ultimo la possibilità di ricollocare i visi delle virtù della figlia dei tre Re sulle statue serpottiane, promuovendo un idea di restauro di recupero del bene, in un’ottica di valorizzazione del patrimonio che l’Unesco, la Regione Sicilia, WISH – World International Sicilian Heritage e Archikromie hanno colto, per continuare il lungo cammino, avviato da tempo da altri prima o dai medesimi, di ricostruzione del territorio e sua promozione culturale. In questa esposizione il tema della prospettiva nel verbo dell’opera “Una parola in mezzo al mare” come “Le mille croci”, “La verità della misericordia”, “Quotidiani” e la “Figlia del re” ci riporta a Ortega y Gasset nel suo “El tema de nuestro tiempo” ossia alla circostanza che “la realtà, per sua propria natura, può essere vista solo da una determinata prospettiva e la prospettiva, a sua volta, costituisce un elemento essenziale della realtà”. Crolla l’erronea credenza per cui la realtà avrebbe una sua fisionomia propria, indipendente dal punto di vista da cui la si considera. La convinzione per cui ogni visione della realtà, per sua intima natura, è composta da infinite prospettive, tutte ugualmente vere ed autentiche, pertanto “la sola prospettiva falsa è quella che pretende di essere unica”. Il potere e la bellezza della diversità, riemergono nell’arte contemporanea, oggi, qui nel Museo Riso, nel centro di Palermo, come hanno celebrato gli artisti del proclamato neo rinascimento, reinserendo importanti macchie di colore, in un tripudio di sperimentazioni sulle tecniche pittoriche miste all’obiettivo di esprimere un concetto proprio personale e comunque universale, con al centro di nuovo l’uomo. SALVATORE GIGLIONE Direttore Generale Dipartimento Beni Culturali ed dell’identità Siciliana Commento critico / Critical Comments A cura di Vittorio Sgarbi Testo critico a cura di Vittorio Sgarbi Il Potere della Diversità/The power of diversity Museo Riso/ Chiesa dei Tre Re Orientali e di San Giovanni della Nazione dei Napoletani La creatività non ha confini e non ha pudori. Da circa mezzo secolo, l'essere artista non è uno status o una condizione più o meno esclusiva di lavoro, a seconda della specialità: pittore, scultore, incisore, ceramista e altro ancora; ma è quello che pensa, quello che idea, all'infuori dello specifico tecnico ed esecutivo. L'artista è libero e non è stretto o piegato da nessuna necessità. L’occhio dell’artista, la sua umana personale prospettiva poggia sul mondo e crea innumerevoli formi di rielaborazioni possibili, di ciò che vive e lo circonda, attraverso la sua. Il potere della diversità è un tema, è un’idea che come un seme che getta le prime basi di una riflessione più ragionata sul movimento qui consacrato come neo rinascimento moderno, superato quello architettonico, nelle arti plastiche e figurative tratteggiata nella bozza del manifesto del neo rinascimento di Rosa Mundi e condivisa da Marck Art, Giovanni Iudice, Nicola Pucci, Lucia Stefanetti, Philippe Berson, William Marc Zanghi e tutti gli altri, ove l’uomo ponendo l’accento proprio sulla sua non unicità, esalta le sue differenze, prediligendo una dialettica che riscopra il bello, il rapporto spazio tempo e l’armonia cromatica della sua funzione e del suo esistere all’interno dello spazio, superando gli stereotipi minimalismi e la promozione di un arte mercificata, ove il metri quadrati, hanno preso il posto dell’emozione e dell’estetica, ove le dinamiche economiche e la presunzione dell’ignoranza dello studio dei grandi del passato, come una censura dal gusto medievale, tende a mutilare. Le sei teste di stucco serpottiane rinvenute, a terra, nella Chiesa dei Tre RE e fatte rivivere, nell’istallazione di Rosa Mundi e Caterina Cancemi nelle “5 teste in cerca di un corpo”, nei volti dell’attore Giovanni Cutino e di altri angeli incarnano, insieme a tutte le opere della mostra, le emozioni forti espressione artistica del “homo faber ipsius fortunae” La parola, il verbo, il significato di queste stesse emozioni, sono mutevoli nel tempo come l’evoluzione del gusto: l’arte ne è espressione primordiale. Prof. Vittorio Sgarbi Commento critico / Critical Comments A cura di Vito Marcellomaria Corte THE POWER OF DIVERSITY Credo che la Mostra Collettiva The Power of Diversity sia allestita a Palermo non per caso: la città sta nel Mediterraneo perché essa è un millenario nido di tolleranza e di presenze diverse. Questa mostra ribadisce il messaggio recentemente lanciato al MAXXI da Gaetano Pesce: il tempo della diversità è il nostro tempo, non è cosa diversa da esso. L’arte vera non contempla l’esistenza di confini disciplinari tra le forme espressive del pensiero, della parola, del corpo e dello spirito. L’arte contemporanea ribadisce, con messaggi variamente comprensibili, l’attenzione verso l’uomo nelle sue molteplici declinazioni: che siano della dimensione del quotidiano o che siano della dimensione sovrannaturale. Palermo, con la sua Sicilia e l’ambito delle refluenze culturali che WISH riesce ad alimentare, costituisce dunque non solo una condizione geografica assai pertinente per apprezzare la “forza della diversità” ma anche una condizione storica ideale, che vede molti di noi più o meno personalmente coinvolti entro problematiche attinenti la Diversità: che sia di razza, di status sociale, di confessione religiosa o di interessi. I nove artisti partecipanti alla Mostra – o meglio sarebbe dire i dieci artisti, visto che le essenze profumate della Prestigiacomo sono pure esse arte rappresentativa di diversità - sono allora donne e uomini reali che praticano la realtà siciliana prima come esseri viventi e poi come anime artistiche: Rosa Mundi, Cangemi, Mark Art, Stefanetti, Berson, Pucci, Zanghi, Guirreri, Iudice hanno nome e cognome, un volto, una testa e un cuore e sono pieni della loro dimensione entangled del loro essere unici ma non custodi di uniche e assolute verità. Hanno le mani o gli abiti sporchi del mondo e del tempo che sta loro attorno e che è uguale a quello che sta attorno a tutti noi. Ma hanno l’anima pulita della curiosità, della sperimentazione e della condivisione. La loro dimensione etica non è altro rispetto a quanto si apprezza dalle opere esposte, ma ne è parte intimamente connessa. E chi polemizza o, peggio, liquida con sufficienza l’approccio a unire piuttosto che a dividere che questa Mostra persegue, rischia di apparire un sepolcro imbiancato: rischia di marcire corroso dalla sua stessa incapacità nel sapersi mettere in discussione. Arch. Vito Marcellomaria Corte LUCIA STEFANETTI 2002: “3^ Exposition Collective de peintres italiens”, Galerie d'Art The Colours, Parigi. Collabora con la cattedra di “Teoria e metodo dei mass-media” del prof. E.N. Terzano, presso l'Accademia di Belle Arti di Foggia, tenendo una conferenza/lezione dal titolo: “Le Ali degli Angeli nella Cristianità”. Biennale di pittura “Domus De Maria”, Cagliari. 2003: Mostra itinerante di pittura “Arte in movimento”, l’Aquila – Roma. 2004: Otto protagoniste della pittura italiana; mostra collettiva “Io Artemisia”, Trapani. Mostra Collettiva “La Madonna greca”, Ravenna. 2005: Consegue Laurea in Beni Culturali ad indirizzo Archeologico, con una tesi su “La documentazione grafica ed il disegno in archeologia Santa Lucia 2014, 200 x 60 2006: Mostra itinerante di pittura “Metanoia”, Sicilia – Campania – Puglia – Emilia. IV Triennale di arte sacra contemporanea, Lecce. Mostra Collettiva su “Proposta di geografie del dialogo”, Assisi. Mostra Collettiva “La Donna e il Mare”, Piraino (ME). Realizzazione opera “Ecce Homo” per il Santuario dell'Ecce Homo a Piraino (ME) Mostra d'Arte Sacra Contemporanea, Piraino (ME). Mostra Collettiva ”La forma del cammino – Il cammino della forma”, Villa Torlonia, San Mauro Pascoli (FO), consegue il premio di partecipazione alla Fiera Internazionale d'Arte, Forlì. 2007: Realizzazione l'opera “Per Modum Suadentis”, due pale d’altare, commissionate dal Cardinale Pappalardo per la la chiesa di S. Tommaso D’Aquino a Palermo. Mostra Collettiva “Staurus per l'Arte contemporanea – l'Arte nel segno della resurrezione”, Verona. Esposizione nazionale d'Arte contemporanea “Magnificat”, Ficarra (ME). 2008: Realizzazione opera “Via Crucis” per la Chiesa di Gioiosa Marea (ME). Mostra collettiva di arti grafiche, l'Aquila. Mostra collettiva internazionale d'arte contemporanea, Pratola Peligne (PS). Mostra collettiva “Nel segno di Stauros per Scopoli di opere medievali e contemporanee”, Foligno (PG). Accademia di Belle Arti Foggia. Docente per il master “Urban Design – Elementi Pittoricidello Spazio Sacro”, presso l'Accademia di Belle Arti Foggia. 2009: Mostra Biennale di Arte Sacra “Grenzeloos Stauros Italia – Heden Daagse Religieuzekunst – Scherpenheuvel” Zichen (Belgio). . Mostra collettiva d'Arte “ControguerrArte.Doc”, Controguerra Teramo. Mostra personale "Apparizioni di Lucia Stefanetti" all'interno del Festival internazionale delcinema religioso, organizzata dalla fondazione Sgarbi, Salemi (Trapani). Partecipazione I Festival della Cultura Ebraica e d'Israele, due opere dal titolo “Angeli della Shoah”. Partecipazione al Festival Salaam Iran, con una mostra personale dal titolo “Angeli di Persia - Serie di ritratti ispirati alle immagini del movimento verde”, presso la Fondazione Sgarbi di Salemi (TR). Mostra “I volti del Sacro”; realizzazione di tre opere sul volto di S. Giuseppe, Salemi (TR). Partecipazione all'evento “Il Tratto che ci Unisce”, con l'opera “I cinque sensi”, Salemi (TR) Organizzazione di work-shop di pittura in Capitanata (FG). Mostra collettiva “Stauros per Onna – Cento Artisti di-segnano la MadONNA”, San Gabriele Teramo. Mostra personale itinerante Salemi-Sciacca. Mostra collettiva “Venezia Misteriosa”, Fondazione Zanardi Venezia. Progetto libro arcobaleno – Melpignano (LE) 2011: Mostra collettiva “Quando l'eroe è donna”, Fondazione Zanardi di Venezia. “III premio di pittura Ninì Cassarà – Collettiva d'arte contemporanea”, Palazzo della Provincia Palermo. Mostra Personale “Donne sull'orlo di un'estasi”, WISH -WORLD INTERNATIONAL SICILIAN HERITAGE presso Palazzo Sambuca con collabroazione presso la Fondazione Sambuca – Palermo. 54“Biennale Internazionale di Venezia”, Padiglione Italia, sezione Accademia, con l'opera “La forma del cammino”. Illustrazione della copertina del romanzo “Stellabianca” di P. Maulucci e A. Belviso, con l'opera “Mater Dei”. Mostra collettiva “l'Ombra del Divino nell'Arte Contemporanea – Artisti per Noto e altrove”, a cura di Vittorio Sgarbi, Palazzo Grimaldi Venezia. Expo-Arte Spoleto-Bruxelles Progettazione sul tema della “Gioia” di una serie di vetrate per la chiesa della Madonna di Loreto di Sciacca. 2012: Mostra collettiva itinerante “In Chartis Mevanie, Bevagne – Perugia – Venezia. Mostra Collettiva: “On ne nait pas femme: on le divient”, WISH – World International Sicilan Heritage e Zonta Zyz Palermo – Palazzo Dei Normanni Mostra Collettiva: “La madonna del Soccorso”, Sciacca. 2013: Collettiva “Le couleurs de l'âme, Chateau du Terral (Francia). Collettiva “I colori della Costituzione, Palermo. Arte in Terapia – Festival dei Due Mondi di Spoleto 2014: Arcidiocesi di Agrigento: San La Mediazione Divina in Terra di Sicilia Gli sguardi della Madonna e di Santa Agata, Santa Rosalia, Santa Lucia e Santa Barbara, sono reinterpretate evidenziandone da Lucia nel suo volare tra le morbide colline siciliane. Tra tanti possibili linguaggi dell’uomo, l’arte e la musica sono quelli che meglio permettono di trasmettere prospettive diverse sullo stesso soggetto, ove il potere della propria diversità può dare il meglio di sé. L’arte nei secoli ha individuato nella scienza dell’iconografia i suoi codici, ossia la sintesi dei suoi messaggi e dei rispettivi contenuti storici della rappresentazione figurata, l’εἰκονο γρα ία. Lucia Stefanetti , artista di grande spessore e fascino - con il suo tratto à la fois leggero e forte, come una carezza sul legno, come lo sbattere delle ciglia sull’apice delle gote ed il vento sulla sabbia reinterpreta i Santi del passato cogliendole l’essenziale e l’ineluttabile nel loro essere uomini e donne, nella loro storia, femminilità e bellezza. Sant’Agata, insieme a Santa Barbara e Santa Rosalia, dominano il nostro sguardo riportandoci alla loro essenza, emancipandosi dalla loro martirio come se l’altissimo dimorasse immane nel loro passato, presente e futuro. Sant’Agata non offre i suoi seni su un piatto d’argento - come nell’immaginario di Piero della Francesca-, non giace legata ad un palo -mutilata grondante di sangue come nella tela di Sebastiano da Piombo - o raccolta nella sua disperata ricerca dell’aiuto di Dio - nella raffigurazione di Giovan Battista Tiepolo - ma è rappresentata con forza e determinazione, viva, leggera, serena nel sguardo al mondo con il suo corpo colmo di vita e di plastica vivacità. La Santa non cammina, non si ferma ma vola sulla città di Catania, vola sul tempo che la vita umana le ha dato e poi sottratto, dimorante ora come domani e sempre, giovane e bella nella sua dimensione divina ed eterna. Il linguaggio pittorico dell’artista Lucia Stefanetti, con il sottile tratteggio di uno o più indizi della Storia dei suoi fraterni “amici” Santi e del loro martirio, colorati per distinguerli dalla secolarizzazione dell’evento rappresentato, propone una struttura nuova, ricca di sapienti rielaborazioni dei grandi del passato, ove il rapporto tra la prospettiva reale e la sospensione fantastica, nella scelta monocolore del soggetto rappresentato, conduce lo spettatore alla percezione del vento, del calore e della Avv.Chiara Modìca Donà dalle Rose LUCIA STEFANETTI - Le Sante, 2014 - Graffite su legno, 200x60 LUCIA STEFANETTI - Madonna del Soccorso, 2014 - Graffite su legno MARCK ART nato a Palermo il 2 agosto1982 attualmente vive e lavora a Favara (AG) dove realizza le sue opere. Presidente e fondatore dell’associazione culturale e artistica denominata “AUU”. Dal 1993 al 2000 ha studiato presso il Conservatorio di Palermo mentre coltivava la sua grande passione per la pittura. Dopo una malattia abbandona gli studi musicali e si dedica completamente alla pittura ispirata alla medicina, all’espressione del suo stato d’animo di sofferenza e alla rinascita del suo mondo artistico. Le principali esperienze nel mondo dell’arte sono caratterizzate da una pittura sulla Scienza della Medicina di matrice espressionista, legata a temi e contenuti della sua malattia. In questa direzione allestisce le sue prime mostre a partire dagli anni 2009 esponendo nella Galleria “Biotos” di Palermo la sua opere “Claustrofobia del MARCK ART - Attraversando fiume Giordano 2014,70 x 50 Collezione Privata Cuore“. La mostra, Patrocinata dall’Assessorato Regionale al Turismo e allo spettacolo, inaugurata dalla sig.ra Maria Gianbecchina, moglie del celebre pittore Giovanni Becchina in arte “Gianbecchina”, esponeva 150 opere ed è stata curata con testo critico dal Prof.re Tanino Bonifacio . Nel 2010 il pittore Marco Urso partecipa alla mostra della Fondazione Ettore Majorana e centro di Cultura Scientifica ad Erice (Trapani) con una mostra Personale; nello stesso periodo partecipa alla Quattordicesima Biennale D’arte Sacra di Teramo intitolata “Le Beatitudini” patrocinata dall’allora Presidente della Repubblica e dalla Pontificia Commissione dei Beni Culturali della Chiesa e dal Ministero dei Beni e attività culturali. Nel 2011 organizza un Convegno Mondiale sulla Medicina presso Hotel San Michele (Caltanissetta) curata dal Prof.re Gaspare Agnello; nel 2012 realizza una mostra personale “Vedere Come Vedere” alla Scala Reale presso il Palazzo di Governo Prefettizio di Agrigento; nel 2012 partecipa alla mostra personale “La stanza della Medicina” presso la sala gialla del Palazzo dei Normanni sede dell’Assemblea Regione Sicilia. Nel 2014 ha partecipato alla mostra “Aspetti Architettonici e Paesaggistici Siciliani” la cui opera è stata esposta nei Comuni di Alcamo, Sant’Angelo di Brolo, Messina, Catania e Palermo. Dal luglio 2014 ad ottobre una delle sue opere , scelta dal prof. Vittorio Sgarbi, è stata inserita nella mostra “Artisti di Sicilia” ex stabilimento Florio delle Tonnare di Favignana curata ed organizzata dal prof. Vittorio Sgarbi e ora itinerante a Palazzo Sant’Elia a Palermo. A questa mostra hanno parteciato i migliori artisti siciliani tra cui Guttuso e Fausto Pirandello. Le sue opere sono riprodotte in diversi cataloghi artistici con testi critici. Hanno scritto delle opere e dell’artista Marco Urso in arte Marck Art il Prof. Tanino Bonifacio, il Prof. Gaspare Agnello, il Prof. Claudio Rizzi e il Prof. Lorenzo Canova. Marck Art - Mille croci 2014, 200 x 200 - Collezione Donà dalle Rose MARCK ART - La verità della Misericordia 2014,130x130 -Tecnica Mista - Collezione Privata Philippe Berson - Angeli 2010 - Acciaio, ossa e ferro - Collezione privata Marck Art - Calcinosi 2013 - Tecnica mista - 200 x 300 Marck Art - Croce in legno massiccio - 220 x 110 - Collezione Berlingeri MARCK ART - Il cuore di Santa Chiara 2014 - Tecnica mista - 200 x 100 Sopra: MARCK ART Diversità – Torre Salsa, 2009 Olio e tecnica mista 220 x 110 Collezione Donà dalle Rose A sinistra: CATIA CANCEMI La chitarra 2013 Gesso,ferro, lamiera 100 x 30 ROSA MUNDI nasce in coincidenza delle coordinate 5° 26’23 ‘’ N12° 19’ 55’’, nel 1970. Vive tra due isole di mare e un’isola di fiume, Rosa Mundi è un pseudonimo che meglio del suo nome esprime il colore e la luce del sua più intima essenza e del suo essere capace di mettere forte radici in ogni dove. Professionista affermata ed impegnata nel mondo, prestata all’arte ed alla fotografia da anni, trova spunto nel suo quotidiano per reinterpretare in un dialogo costante la realtà e l’immaginario con il sapiente uso di materiale fotografico, ligneo, tessile, vetro e olio su tela. La sua è un’esperienza sensoriale, intellettuale e percettiva. Frequenta come uditore esterno per quattro anni i corsi di Pittura, Scultura, Coreografia e Storia dell’Arte dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, l’Accademia des Beaux Arts di Strasburg, l’Ecole Martenot di Paris. Da sempre interessata all’arte e alla musica, predilige spazi ove l’intimismo più profondo entra in contatto con la realtà nella quale si dissolve. La ricostruzione di uno spazio allusivo all’Io ed all’Io nel mondo sono il suo principale filo conduttore. Ha esposto a Palazzo dei Normanni a Palermo maggio 2012, Biennale Arte Contemporanea Venezia 52° (2007) The Storm and the Harbour. We are waiting for the change – Padiglione Russo e 54° (2011) Biennale di Venezia, Parigi, Deauville, Vimoutiers, Canapville, Neuilly sur Seine, Albi, Palermo, Salemi, Castelporrona, Montecarlo (Lu) ROSA MUNDI - The power of diversity – Il tempo dell’amore , 2012 Legno, vetro e sabbia - 70 x 120 - 10 x 20 - Collezione privata Rosa Mundi Una Parola in mezzo al mare 2013 Istallazione, legno, stoffa, dizionari, pittura a olio, velluto 150 x 150 ROSA MUNDI Definizione del verbo mutevoli nel tempo 2013 Dizionari dal 1800 ad oggi ROSA MUNDI 5 teste in cerca di corpo 2014 - Istallazione gesso velluto e pastello e statue serpottiane Il volto di Giuseppe Cutino Visto da ROSA MUNDI Fondazione Piera Cutino WILLIAM MARC ZANGHI nato a Wichita (Kansas) nel 1972. Vive e lavora a Palermo. Principali Mostre Personali | Main Personal Exhibit ions2013 - Strade perdute a cura di Lorenzo Bruni | ARTABLED, Palermo 2012 - Matteo Bergamasco | William Marc Zanghi, Villa Manin, Passariano di Codroipo, (Udine) 2011 - Bring there, Bianca ArteContemporanea, Palermo - Glue, Mito Contemporary Art Gallery, Barcellona 2010 - William Marc Zanghi, con testi di Fabio Migliorati, Marco Meneguzzo e Laura Di Trapani, BonelliLAB, Canneto sull’Oglio (MN) 2009 - Vive Palermo!, Galerie Binz & Krämer, Köln, Germania 2008 - Gwen Pool and William Marc Zanghi, Bonelli Contemporary, Los Angeles - Landscapes, Palazzo della Ragione, Asolo TV 2007 - Siberia, BonelliLAB, Canneto sull’Oglio (MN) 2004 WILLIAM MARC ZANGHI - Mappatura 2014 Tecnica mista - 150 x 170 - Jungla d’asfalto, Galleria 61, Palermo Principali Mostre Collettive | Main Group Exhibitions 2012 - Giorni Felici a Casa Testori, 20 ARTISTI per 20 ARTISTI. Casa Testori, Novate Milanese (Milano). - Chi cavalca la tigre non può scendere, un progetto di Katia Licari in collaborazione con Sergio Cascavilla. Complesso Monumentale Tommaso Fazello, Sciacca, Agrigento - Come una bestia feroce, a cura di A. Bruciati, D.Capra, F. Mazzonelli, A. Zanchetta, BonelliLAB, Canneto sull’Oglio, Mantova - Examples parte seconda, spazio Contract, Crema - L’esperienza inganna, l’apparenza insegna, a cura di Alessandro Romanini, Villa Bottini, Lucca - Die Grosse NRW, Kunstpalast, Düsseldorf, Germania - Hasta la Muerte, a cura di Alberto Zanchetta, Galleria MioMao, Perugia - XXS, Galleria Pasaža, Lubiana, Slovenia 2011 - Sud-Est, a cura di Andrea Guastella, Palazzo Garofalo, Ragusa - Storyboard, BonelliLAB, Canneto Sull’Oglio, Mantova - Mito del Vero Situation, a cura di Giacomo Maria Prati e Marco Lesino, Palazzo Guidobono, Tortona (Alessandria) - 54. Esposizione Internazionale d’Arte, Padiglione Italia sezione Accademie, a cura di Vittorio Sgarbi, Biennale di Venezia - Sicilia Sopra Tutti, a cura di Duccio Trombadori, Galleria Civica Montevergini, Siracusa 2010 - T.R.I.P. to Heaven, a cura di Maria Chiara Valacchi, Istituto degli Innocenti, Firenze - Passaggi, Pinacoteca civica “A. Modigliani”, Follonica, Grosseto - XXS, Contemporary Art, Superstudio più, Milano WILLIAM MARC ZANGHI - Mystic River 2014 - Tecnica mista - 30 x 50 WILLIAM MARC ZANGHI - Senza Titolo 2014 - Tecnica Mista - 80x40 NICOLA PUCCI Dopo il liceo classico, Nicola Pucci ha frequentato un corso quadriennale di illustrazione pubblicitaria presso l’Istituto Europeo del Design (IED) di Roma. Dopo un breve periodo trascorso a Vipiteno disegnando copertine per i celebri quaderni Pigna, nel 1990, tornato a Roma ha iniziato a dedicarsi alla pittura. Dal 1995 ad oggi il suo lavoro è stato esposto con regolare frequenza in Italia, Gran Bretagna e Stati Uniti. La pittura di Pucci si è guadagnata, nel corso degli anni, l’attenzione di personalità del mondo dell’arte del calibro dei critici Philippe Daverio e Jonathan Turner e del super gallerista americano Larry Gagosian che ne sono divenuti appassionati sostenitori oltreché collezionisti. Tra le altre prestigiose collezioni si possono annoverare quella del Museo Bilotti e la Collezione Fendi. Molti quadri di Pucci appaiono riprodotti sulle copertine di un gran numero libri di narrativa editi da Sellerio, prestigiosa casa editrice palermitana. Nota critica Affascinato dalla realtà che lo circonda, Pucci ne analizza le dinamiche per poi reinterpretarla; nel suo lavoro il possibile e l’improbabile si mischiano. Il movimento diventa momento importante, ma è un movimento fluente, circolare ma senza compimento; la sospensione di un gesto. Pittoricamente della verosimiglianza a la resa del dettaglio (eredità, questa, residua dell’innamoramento giovanile per l’arte del Caravaggio) lasciano spazio a gesti emozionali (aspetto, quest’altro, mutuato della più tardiva passione per F. Bacon), attraverso innumerevoli strati di pittura, ripensamenti e velature che denotano la profonda cultura pittorica di Pucci cosciente del peso degli insegnamenti dei grandi maestri del passato. NICOLA PUCCI I Tuffatori 2014 - Olio su tela - 60 x 80 Nicola Pucci Sopra: Quotidiani, 2014 - Olio su tela - 120 x 150 Sotto: Controllori di volo - 2012 - Olio su tela - 120 x 150 NICOLA PUCCI Sopra: Volti di donna, 2012 Dittico olio su tela 300 x 140 A sinistra: Volto di donna , 2012 Olio su tela 30 x 50 PHILIPPE BERSON Nato a Parigi nel 1963. Artista complesso che nella città di Palermo ha trovato innumerevoli spunti per le sue creature fantastiche che esorcizzano la morte Nel Fuoco (regia di Giuseppe Massa) – scene e costumi. Piacenza Teatro Serra 2014. Su A (regia di Marika Pugliatti ) -- scene e costumi. Piacenza Teatro Serra 2014. Riccardo terzo (regia di Giuseppe Massa) – scene e costumi. Gibellina Fondazione Orestiadi 2014. Associazione culturale Le Mosche (via Mariano stabile 92, 90100) – socio fondatore e consulente artistico. Palermo 2014. Womb Tomb (regia di Simone Mannino) – costumi. Produzione italo-turca -Teatro Nazionale Garaji Istanbul. Istanbul 2013. Hotel Italia. Biennale dell’arte di Istanbul. Mostra collettiva. Galleria Mixer. Istanbul 2013. Frontiere Liquide. Esposizione collettiva. Ortigia Siracusa 2012. Meat/Ing Art from Palermo. Esposizione collettiva. Fuori Biennale. Venezia 2011. Die Grosse. Esposizione collettiva. Kunst Palace. Dusseldorf 2011. Associazione culturale Nostra Signora Suite (via Re Federico, 90100) – socio fondatore e consulente artistico. Palermo 2010. Art Suite. Esposizione collettiva. Associaz. Nostra Signora Suite via Re Federico 90100. Palermo 2010. Hipoyhesys Drama. Esposizione collettiva. Ortigia Siracusa 2009. Hotel des étrangers. Esposizione collettiva. Laboratorio Z. Palermo 2008. Cyber Zone. Installazione. Archivio comunale Casa Professa. Palermo 2007. Teatro Museo Trace. Installazione. Teatro La Vicaria. Palermo 2006. Barca Nera. Installazione. Piazza Comunale. San Vito Lo Capo 2006. Kamikaze ou la capitulation de la raison. Installazione/Performance.Teatro Garibaldi. Palermo 2005. Galleria Progress. Esposizione collettiva. Palermo 2004. Stock Contemporary Art Norimberg-Palermo. Norimberga 2004. Arte in officina. Esposizione collettiva. Fondazione Orestiadi. Tunisi 2001. Estasi. Esposizione collettiva. Galleria Piero Montana. Bagheria 1999. Brutta fine per il millennio. Esposizione personale. Galleria Bottega di Hefesto. Palermo 1999. Della morte. Esposizione collettiva. Galleria Bottega di Hefesto. Palermo 1999. Incroci fantastici. Esposizione personale. Museo delle Trame Mediterranee. Fondazione Orestiadi. Gibellina 1999. Creazione di gioielli per Christian Lacroix. Parigi 1998. Invitation to love. Esposizione collettiva. Bedroom Gallery. Parigi PHILIPPE BERSON 2012 La figlia del re Acciaio, ossa, pietra, ferro, carta, vernice, uccello imbalsamato 80 x 100 Collezione privata PHILIPPE BERSON 2013 Cellula Cotone, tecnica mist 100 x 1000 GIOVANNI IUDICE nasce nel 1970 in Sicilia, a Gela, dove vive ed opera.�Autodidatta, inizia sin da bambino a disegnare ed a dipingere con grande attenzione per i chiaro scuri ed i particolari. Partendo da un accurato studio della composizione, “ossessionato” dalla realtà sin dai suoi primi lavori, scopre nella fase della maturazione del suo già lungo percorso, la prospettiva sussurrata dall’obiettivo della macchina fotografica per poi riabbandonarsi alla leggerezza della matita, compagna di sempre, sino a concedersi, con molta parsimonia, a macchie di colore solo se strettamente necessarie ed asservite al messaggio, di cui la sua opera diventa veicolo consapevole. Immagini quotidiane, vita di ogni dove, oggetti più disparati diventano protagonisti delle sue opere nel loro posizionarsi e dialogare nel mondo. Recentemente Iudice, in un dibattito costante con il pubbli- co ha rappresentato, attraverso la sua opera, la piaga dello sbarco dei profughi sulle coste della Sicilia del sud, accendendo così i riflettori sulla consistenza dell’essere questa la frontiera delle Nazioni europee e non della sola italiane. Ha partecipato a numerose mostre internazionali, riscuotendo interesse del pubblico e della critica. Le sue pubbliche esposizioni risalgono al 1993, in gallerie italiane e nelle più importanti rassegne italiane.�Nel 2011, Vittorio Sgarbi, lo invita al Padiglione Italia della 54a Biennale di Venezia. Il 5 Giugno 2011, The Art NewsPapers di Londra, scrive: " l'opera dei migranti di Iudice, è la nuova gemma dell'Arte Italiana".�Di recente, partecipa alla mostra "Artisti di Sicilia. da Pirandello a Iudice", tenutasi a Favignana presso i monumentali locali della Tonnara Florio tornati al loro antico splendore. Mostra reiterata, oggi, a Palazzo Sant’Elia a Palermo sempre a cura del prof. Vittorio Sgarbi. CATERINA CANCEMI Nata nel 1977 a Monreale si laurea Accademia di Belle Arti di Palermo per poi frequentare il Corso biennale ad indirizzo didattico 2°livello C.O.B.A.S.L.I.D di abilitazione all'insegnamento di discipline plastiche, nel Anno 1999, giovanissima partecipa alla Mostra "6864 ore al 2000",Organizzata dall'assessorato alla cultura di Palermo,presso la galleria Affiche.Mostra dedicata agli autori di fumetti Anno 2006, Manifestazione "Nutri-Menti",organizzata dalla provincia regionale di Palermo,presso Villa Albanese Rubicon Anno 2007, Mostra collettiva "Natale con gli Artisti",presso il complesso monumentale Guglielmo 2°,a Monreale Anno 2009,Mostra collettiva "Le Maschere nell'Arte",presso la galleria La Guilla Anno 2009,Mostra collettiva "Arte in Rosa",presso l'ex ospedale S.Caterina,a Monreale CATERINA CANCEMI - Metamorfosi 2013 - Terra cotta bronzata - 160 x 60 CATERINA CANCEMI Stupore 2014 - Terra cotta, ferro e plastica 14 x 24 CATERINA CANCEMI La danza del silenzio 2014 80 x 30 Sopra: MARCK ART Anemia mediterranea 2014 Parte di trittico – vernici 200 x 120 A sinistra: FABIO CONTRINO Ombre d’ispirazione 2014 Tecnica mista 140 x 80 GIUSEPPE GUIRRERI Biografia e lavori rappresentativi. Giuseppe Guirreri Artista del vetro predilige in collaborazione con architetti e artisti,secondo la sua ispirazione e creatività lavori a fusione ,incisioni, grisaglie e soffiatura. 2000 chiesa di S.Pietro ribera 2001-2005 in collaborazione con studi di architettura per interni esegue numerose vetrate per privati 2005 Madonna con Bambino Siracusa collez. Privata 2007-2008 collaborazione con l’architetto e artista A.Becchna realizza vetrate per interni ed esterni con metodi e soluzioni tecniche innovative 2008 Angeli custodi, cappella privata Sciacca. Omaggio a Raffaello .Collez. privata Sciacca 2009 cotrosoffittatura di villa privata S.Magherita Belice(AG) di mt.4 x3 2009 -2011 lavora a 20 vetrate a motivi sacri di impostazione classica e moderna per le cappelle private del cimitero di Agrigento 2010 chiesa di S. Stefano (S.Elisabetta –Raffadali AG) In collaborazione con l’artista Lucia Stefanetti realizza la vetrata, Maria incontra S.Francesco Deposizione collezione privata (mt4x2) 2011 Omaggio a Fernando Pessoa complesso Badia Grande Sciacca 2012 Formelle in vetro fusione per installazione sulla Madonna del soccorso ,collettiva Circolo culturale Sciacca 2013 Punti Focali .Collettiva chiesa S.Margherita Sciacca 2014 Studio su nuove tecniche di fusione con cui crea le nuove sarde. Forme di pesci che ricordano a volte nelle texture motivi cari a Klimt,nelle righe le fantasie di Missoni nelle macchie esplosive le supernove,nei blu variopinti i fondali carichi di corallo o improvvisati motivi che rimandano a reminiscenze Greche e ai suoi mitici eroi Enea e Ulisse. Trenta personaggi in cerca di cuore. L’umanità. Trenta Volti. Tutti uguali. Riconoscibili, raziocinanti ed educati alla stessa Etica e alla stessa morale. Giuseppe Guirreri Vetro e fetto - 30 x About WISH – World International Sicilian Heritage è un’associazione che sostanzia come suo principale scopo la promozione dell'identità culturale del bacino mediterraneo e della Sicilia, in ogni sua forma, nel mondo, anche attraverso la creazione ed esecuzione di eventi culturali che ne mettano in risalto la preziosità delle principali produzioni e creazioni del passato del presente e del futuro, per maturarne e migliorarne la valorizzazione e divulgazione della conoscenza della storia, della cultura e dell'umanità della terra di Sicilia e dell'intero bacino mediterraneo. Il ricavato degli eventi culturali ideati e promossi da WISH, in terra di Sicilia e nel mondo, anche per il tramite degli istituti italiani all’estero e dei consolati, nonché di una fitta collaborazione con associazioni fondazioni con comunione di scopo, è destinato ad essere reinvestito in progetti di ristrutturazione di beni culturali privati, pubblici ed ecclesiastici, nella cui accezione si evidenziano l'arte, l'architettura ed il paesaggio sul territorio siciliano, ed in particolare votati alla ricostruzione del centro storico di Palermo, della Sicilia e del territorio del ex Regno delle due Sicilie geograficamente inteso. I progetti di ristrutturazione, nella MP-WISH (Missione Palermo) riguardano beni di visus e fruizione pubblica, indipendentemente dall’essere di proprietà privata o pubblica, prediligendo una programmazione triennale con individuazione di zone localizzate da cui partire per poi procedere a quelle immediatamente limitrofe, evitando pertanto ristrutturazioni a macchia di leopardo. Tra i progetti promossi da WISH vi sono quelli dedicati alla riqualificazione urbanistica di alcuni quartieri, guardando più all’interno della città che alle zone periferiche, reinventandosi e proponendo concetti nuovi nella loro destinazione, di concerto con le autorità locali, i proprietari e coloro che vivono i luoghi stessi. WISH - World International Sicilian Heritag, Sardinia Section, Directed by Lawyer Dr Chiara Modica Donà dalle Rose, a foundation whose principle aim is to promote all facets of cultural identity of the Mediterranean basin, and Sicily in particular. also extending to the mounting exhibitions and cultural events exploring and reevaluating Sicilian creative endeavour, past, present and future. All with the aim of creating a more profound appreciation of the history and culture of Sicily, and the whole Mediterranean basin. Any proceeds from made by WISH, aside from the obvious cultural benefits, will be reinvested in restoring places of architectural, artistic or rural importance, be they private, public or ecclesiastical. www.wisheritage.com www.wisheritage.org [email protected] About Archikromie - Archikromie Archikromie nasce nel 2001. Lo scopo è quello di collaborare allo sviluppo e alla crescita della Cultura e per la trasmissione della Cultura in tutte le sue forme: lo sviluppo di reti turistico - culturale , l'incremento della sostenibilità dei progetti e la promozione del patrimonio culturale. Tra gli obiettivi dell'Associazione vi è anche quello di realizzare, anche con il concorso di partner privati e operazioni di partenariato pubblico/privato iniziative coerenti e utili per il raggiungimento dei propri fini. La Mission di Archikromie è la trasmissione culturale. Senza trasmissione non può esserci evoluzione e la forma che prende questa trasmissione può influenzare significativamente le dinamiche evolutive della cultura. [email protected] http://archikromie.jimdo.com About Zonta Zyz Palermo Il Club Zonta International Palermo Zyz è il primo club siciliano di Zonta con sede a Palermo, . Zonta International nasce in America nel 1919 ed è una organizzazione Mondiale di dirigenti e professioniste, il cui obiettivo è quello di fare migliorare e progredire la condizione della donna attraverso il "servizio"e la "advocacy" in ambito sociale e lavorativo e facendosi promotore il rispetto universale dei diritti umani, creando una rete a sua difesa ed idonei strumenti giuridici. Zonta è presente con i sui rappresentanti all'interno dell'Osservatorio ONU e grazie alla presenza zontiana è stato fornito un valido contributo per l'adozione di importanti atti e documenti a sostegno dei diritti umani e contro ogni forma di violazione dei diritti e contro la violenza alle donne. Zonta infatti ha sostenuto progetti in ben 57 paesi con borse di studio, ha difeso il rispetto e la condizione della donna ed è impegnata per sostenere iniziative finalizzata a eliminare discriminazioni di accesso professionale e lavorativo e per sostenere programmi sulla salute attraverso programmi di educazione sanitaria e prevenzione. Attraverso il programma Service International Zonta ha aumentato l'accesso alle opportunità di istruzione e formazione di competenze professionali per le ragazze e le giovani donne in Africa, Asia e Sud America. Il Club Palermo Zyz ha avviato e realizzato programmi a sostegno della educazione alla salute e contro la violenza alle donne. Zonta ritiene che "impegno" e "servizio" siano la chiave per migliorare lo stato delle future generazioni di donna. E grazie all'impegno, alla dedizione e al volontariato possiamo costruire un progresso della condizione femminile [email protected]
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