UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Facoltà di Ingegneria Corso di Gestione dell’Informazione Aziendale prof. Stefano Pedrini I sistemi di Reporting e di Misura delle performance GIA-L05 I sistemi di misurazione delle Performance Sistemi di misurazione delle performance - SMP Lo scopo degli SMP è rilevare e trasmettere al management informazioni che siano di supporto all’implementazione della strategia, individuando i fenomeni che descrivono la performance aziendale. Secondo il Shareholder Value Approach l’obiettivo principale di un’impresa è la massimizzazione del reddito. L’extra-valore prodotto da un’impresa non viene ripartito però solo tra gli azionisti, ma anche tra altri soggetti interni (sistemi di compenso legati ai risultati, formule di compartecipazione per motivare l’incremento di performance) ed esterni (iniziative di sostegno sociale e di attenzione all’ambiente, Customer Social Responsability) all’organizzazione. La performance di un’organizzazione è desunta quindi dal valore dei risultati che essa realizza per tutti i gruppi di attori (stakeholder) con i quali è in rapporto. Gestione dell’informazione Aziendale Stefano Pedrini, PhD GESTIONE DELL’INFORMAZIONE AZIENDALE GIA-L05 pagina 3 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Sistemi di misurazione delle performance - SMP Misurare le prestazioni di un’azienda solo in termini economici può essere controproducente perché potrebbe: – Incoraggiare azioni che si prefiggono di conseguire risultati di BP a discapito del LP (ad es. per raggiungere obiettivi di vendita un dirigente potrebbe consegnare prodotti di qualità inferiore) – Disincentivare azioni utili nel LP ma con ripercussioni economicamente negative nel BP (ad es. nuovi investimenti) Per bilanciare BP e LP vengono adottati metodi di rilevazione delle performance in cui il reddito viene sostituito da l’EVA e si integra la valutazione economica con il monitoraggio di indicatori non economici In relazione ai fenomeni analizzati, all’interno di un SMP si hanno: – Indicatori di risultato, ovvero di prestazioni già realizzate (lagging indicators) – Drivers o indicatori di tendenza, ovvero indicatori di fenomeni predittori di prestazioni future (leading indicators) Gestione dell’informazione Aziendale Stefano Pedrini, PhD GESTIONE DELL’INFORMAZIONE AZIENDALE GIA-L05 pagina 4 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Sistemi di misurazione delle performance - SMP Il Cruscotto aziendale (Tableau de bord), costituito da una serie di indicatori che forniscono informazioni sull’andamento di processi ritenuti critici, è uno strumento di raccolta di informazione passate e attuali flessibile ma spesso privo di relazioni causali tra gli indicatori. La Balanced ScoreCard (BSC) è uno schema concettuale generico che deve essere personalizzato dall’azienda con l’obiettivo si misurare le performance, rafforzare la comunicazione della strategia e facilitare il coordinamento. Vengono introdotte 4 prospettive: – La prospettiva economico-finanziaria – La prospettiva del cliente – La prospettiva dei processi interni – La prospettiva dell’innovazione e dell’apprendimento Per ognuna bisogna individuare obiettivi misurabili, scegliere indicatori soddisfacenti, stabilire i valori target, sviluppare le iniziative necessarie Gestione dell’informazione Aziendale Stefano Pedrini, PhD GESTIONE DELL’INFORMAZIONE AZIENDALE GIA-L05 pagina 5 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Sistemi di misurazione delle performance - SMP Il modello multistakeholders prevede la definizione di obiettivi primari (quelli dei detentori di capitale di rischio) e di obiettivi secondari (quelli degli altri portatori di interesse), che vengono valutati in funzione della loro capacità di contribuire alla realizzazione degli obiettivi primari Il prisma delle performance è un modello di misurazione delle performance proposta da Neely, nel 2001, che dovrebbe aiutare le aziende a progettare, implementare e revisionare il proprio sistema di misurazione delle performance di modo tale che sia sempre consistente rispetto al contesto attuale del business Gestione dell’informazione Aziendale Stefano Pedrini, PhD GESTIONE DELL’INFORMAZIONE AZIENDALE GIA-L05 pagina 6 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Sistemi di misurazione delle performance - SMP Ostacoli ad una corretta implementazione e gestione di un SMP: – Livello di correlazione non soddisfacente tra indicatori di tipo non economico e risultati economici (ad es. l’aumento della quota di mercato si trasforma in aumento di reddito solo se esistono economie di scala in fase produttiva o se l’effetto esperienza è rilevante) – Eccesso di attenzione verso risultati economici di BP – Numero di indicatori troppo alto – Strutturazione eccessiva del sistema – Difficoltà nel compiere scelte di compromesso – Riesaminare con frequenza troppo bassa gi indicatori e i risultati Gestione dell’informazione Aziendale Stefano Pedrini, PhD GESTIONE DELL’INFORMAZIONE AZIENDALE GIA-L05 pagina 7 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Il Controllo Operativo Controllo Operativo - Informazioni L’approccio ingegneristico ai problemi di gestione porta a focalizzare l’attenzione su tre concetti fondamentali per poi capire la metodologia utilizzata. » Ciclo PDCA » Processi retro-azionati » Competitività Gestione dell’informazione Aziendale Stefano Pedrini, PhD GESTIONE DELL’INFORMAZIONE AZIENDALE GIA-L05 pagina 9 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Controllo Operativo - Informazioni Il ciclo PDCA, ereditato da concetti propri dei Sistemi di Qualità dove pianificare, attivare le azioni, verificarne l’efficienza (azioni correttive) e l’efficacia (azioni preventive), e, se necessario, cambiare direzione mettendo in atto altre azioni per poi pianificare nuovamente, sono concetti alla base del cosiddetto CERCHIO DELLA QUALITA’. I tecnicismi e le definizioni di funzione di trasferimento aiutano a sottolineare che un processo per non derivare e non uscire dal controllo, in funzione delle variabilità al suo ingresso, deve essere retroazionato misurandone l’uscita e riportando le correzioni all’ingresso per ottenere il risultato atteso. Gestione dell’informazione Aziendale Stefano Pedrini, PhD GESTIONE DELL’INFORMAZIONE AZIENDALE GIA-L05 pagina 10 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Il controllo attraverso la misura I concetti relativi ai Sistemi Qualità, vale a dire principio di causa/effetto (diagramma a lisca di pesce) ed il circolo PDCA, ben si adattano e si applicano al Controllo di Gestione “Operativo”. Lo scopo è quello di estendere al Controllo di Gestione la responsabilità di monitorare i processi aziendali che hanno come input gli obiettivi e come output gli indicatori che permettono al management di prendere decisioni tattico-strategiche in modo rapido con grado di incertezza calcolato Gestione dell’informazione Aziendale Stefano Pedrini, PhD GESTIONE DELL’INFORMAZIONE AZIENDALE GIA-L05 pagina 11 PLAN DO ACT CHECK Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Non c’è controllo senza misura: processo ad anello chiuso Dall’automatica ereditiamo un altro concetto alla base della metodologia, quello del processo ad anello chiuso. Il principio della retroazione + PROCESSO MISURA La misura degli output per governare il processo. Una attività è “sotto controllo” quando il suo svolgimento è orientato e costantemente adattato in modo da raggiungere l’obiettivo previsto con un margine di errore prestabilito. Gestione dell’informazione Aziendale Stefano Pedrini, PhD GESTIONE DELL’INFORMAZIONE AZIENDALE GIA-L05 pagina 12 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Controllo Operativo - Driver Attraverso queste metodologie si giunge a identificare quali variabili misurare e retroazionare per ottenere competitività, definendola come soddisfazione del bisogno del cliente e funzione dei fattori Tempo, Costo, Qualità. y = f(T, c, Q) La “fabbrica” diventa la “core” area delle performance della catena del servizio evidenziata dai dati del reporting operativo. • individuati i driver legati a dati di fatturato, scostamento rispetto al budget, fatturato medio giorno, portafoglio, ritardi, scorte di prodotto finito, • il focus si sposta sulle linee di produzione nell’ottica dell’efficienza e del livello di qualità che le linee di produzione sono in grado di offrire alla supply chain. Gestione dell’informazione Aziendale Stefano Pedrini, PhD GESTIONE DELL’INFORMAZIONE AZIENDALE GIA-L05 pagina 13 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Controllo Operativo - Driver Indicatori specifici (operativi rivolti alle attività) – di produttività (utilizzo e rendimento della manodopera, efficacia ed efficienza dei metodi), – di costo del prodotto (costo industriale), – di efficienza del processo, … e che costituiscono indicatori essenziali per il conseguimento degli obiettivi. Il tempo di attraversamento è l’elemento “collettore” dei driver del processo produttivo Gestione dell’informazione Aziendale Stefano Pedrini, PhD GESTIONE DELL’INFORMAZIONE AZIENDALE GIA-L05 pagina 14 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Controllo Operativo – Driver - Efficacia Garantire il servizio (efficacia) ottimizzando le risorse (efficienza) Efficacia (prodotto) = f(Q, F (c), T) Qualità • Incidenza scarti • Frequenza rilavorazioni • Incidenza interventi post vendita • Livello di servizio atteso e percepito Flessibilità (costo) • Entità accettabili per variazioni di volumi e mix • Numero di produzioni diverse nel periodo • Grado di personalizzazione del prodotto Tempo • Affidabilità tempi di consegna (on time delivery, OTD) • Tempi di attraversamento • Tempo da assunzione ordine a spedizione (lead time di processo) Gestione dell’informazione Aziendale Stefano Pedrini, PhD GESTIONE DELL’INFORMAZIONE AZIENDALE GIA-L05 pagina 15 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Controllo Operativo – Driver - Efficacia Indici dell’efficacia = f(Q, F, T) OBIETTIVI DRIVER Adattabilità al cliente N. nuovi progetti Flessibilità in produzione N. nuovi prodotti realizzati Consegne Ritardo medio, Righe d’ordine non evase, Ritardo per cliente, Numero spedizioni per cliente e per prodotto. Assistenza post vendita Tempo medio di risposta. Volume Resi, Diagnosi e tipo guasto, Tempo medio di Reparazione. Gestione dell’informazione Aziendale Stefano Pedrini, PhD GESTIONE DELL’INFORMAZIONE AZIENDALE GIA-L05 pagina 16 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Controllo Operativo – Driver - Efficienza Qualità Garantire il servizio ottimizzando le risorse Efficienza (processo) = f(Q, F, T) • Tasso di qualità (Tq) • Ore per rilavorazioni Flessibilità • b = n∑1 tci / n x Tc • Overall Equipment Effectivness O.E.E. (Disponibilità, Efficienza, Tasso di Qualità) (risorse macchine) • Utilizzo, Rendimento, Efficienza (risorse uomo) Tempo • Indice di flusso (IF) • Lead time = Lto+Lta+Lts+Ltt+Ltc • Tempo std = tc x n Gestione dell’informazione Aziendale Stefano Pedrini, PhD GESTIONE DELL’INFORMAZIONE AZIENDALE GIA-L05 pagina 17 Lto = lead time operazioni, Lta = lead time attese, Ltt = lead time trasporti, Ltc = lead time controlli, Lts = lead time stoccaggio Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Controllo Operativo – Driver – (T, c, Q) Area Soddisfazione del cliente Tempo • rapidità di consegna • % affidabilità di Costo • % costi logistici sul fatturato • % difettosità (spedizioni) • consegna lead time gestione ordini Prodotto Processo produttivo • • time to market per sviluppo nuovo prodotto • lead time produzione • indice di flusso Acquisti • % difettosità • • Gestione dell’informazione Aziendale Stefano Pedrini, PhD componenti (std e comunanze) numero modifiche di progetto • WIP (valore) • indice di utilizzo impianti/risorse indice di efficienza accettazione materiali % costi prevenzione qualità • % scarti, • rilavorazioni % costi non qualità per insuccessi interni • giorni di copertura del • turnover scorte • Valore e volumi • lead time di • • numero totale fornitori • numero dei fornitori prodotto finito e materia prima approvvigionamento (scorte/costo del venduto) % materiale obsoleto • • Organizzazione prodotti finiti % costi non qualità per insuccessi ext • indice di varietà parti • Scorte e magazzini Qualità (costo di gestione) % ordini aperti % ordini KanBan • lead time delle decisioni GESTIONE DELL’INFORMAZIONE AZIENDALE GIA-L05 pagina 18 obsolescenza certificati • livello di chiarezza obiettivi e Università degli Studi di Bergamo informazioni Facoltà di Ingegneria Controllo Operativo - Driver Organigramma degli indicatori CONTROLLO OPERATIVO DELLA PRODUZIONE PRODUZIONE QUALITA’ ACQUISTI MANUTENZIONE ENGINEERING COSTO DEL PRODOTTO COSTI DI PREVENZIONE SAVING COST COSTO DEGLI INTERVENTI COSTO DEL PROCESSO EFFICIENZA NC PROD Gestione dell’informazione Aziendale Stefano Pedrini, PhD TEMPO DEL CONTROLLO COSTO DEGLI INSUCESSI TEMPO DI APPROV. NC MAT GESTIONE DELL’INFORMAZIONE AZIENDALE GIA-L05 pagina 19 MICROFERMATE E PERDITE TEMPI CICLO NC PROC/PROD Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Engineering & Produzione - Driver costo prodotto Competitività = f(T, c, Q) Fattore costo (del prodotto) Nell’analisi di un sistema ci sono delle funzioni fondamentali per le quali l’utente è disposto a pagare un prezzo ed altre secondarie che a loro volta possono essere necessarie e quindi accettate nel prezzo o superflue per le quali l’utente non è disposto a pagare. Il valore quindi equivale al costo della soluzione che più economicamente soddisfa le funzioni primarie e quelle secondarie strettamente necessarie. Vi sono diversi metodi (QFD, Quality Function Deployment e/o F.A.S.T, Function Analysis System Technique) attraverso i quali si possono esaminare le funzioni dei singoli componenti di un sistema ordinando e visualizzando graficamente la loro interdipendenza funzionale. Gestione dell’informazione Aziendale Stefano Pedrini, PhD GESTIONE DELL’INFORMAZIONE AZIENDALE GIA-L05 pagina 20 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Engineering & Produzione - Driver costo prodotto Fattore costo (del prodotto) L’analisi del valore del prodotto/processo avviene attraverso: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. scomposizione del prodotto, attraverso la distinta base, in componenti/semilavorati e sotto-assiemi definizione delle funzioni dell’assieme ed associazione di ciascuna funzione ad un componente/semilavorato e sottoassieme (FAST) relazione costo funzione valore = prestazioni /costo scelta del componente e/o funzione critici per costo, lead time e funzionalità correlazione delle specifiche del prodotto con quelle del processo traduzione delle specifiche in numeri e parametri del processo per giungere a definire tempi e costi Tempo std = tc x n Costo std = Tempo std x costo orario Gestione dell’informazione Aziendale Stefano Pedrini, PhD GESTIONE DELL’INFORMAZIONE AZIENDALE GIA-L05 pagina 21 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Engineering & Produzione - Driver costo prodotto Fattore costo (del prodotto) Gli obiettivi di questo approccio sono – Intervenire sui processi di Desing to testability (riduzioni di costo senza pregiudicare la qualità, la producibilità e la funzionalità) e Design to manufacturing (migliorare il rendimento) – Aiutare a fornire i driver per il controllo dei costi e delle prestazioni – Analizzare i limiti progettuali di costo (Design to Cost) Gestione dell’informazione Aziendale Stefano Pedrini, PhD GESTIONE DELL’INFORMAZIONE AZIENDALE GIA-L05 pagina 22 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Engineering & Produzione - Driver costo prodotto Fattore costo (del prodotto) Il costo del prodotto è misurato in termini delle risorse utilizzate per produrlo. COSTO DEI MATERIALI DIRETTI E LAV EXT. COSTO PRIMO COSTO DELLA MOD COSTO IND.LE COSTO COMPLESSIVO COSTI COMUNI DI PRODUZIONE COSTI GENERALI Gestione dell’informazione Aziendale Stefano Pedrini, PhD GESTIONE DELL’INFORMAZIONE AZIENDALE GIA-L05 pagina 23 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Produzione - Driver costo processo Fattore tempo (del processo) Overall Equipment Effectiveness è il dato essenziale che misura l’efficienza di una linea di produzione Disponibilità * Efficienza delle prestazioni * Tasso di qualità Disponibilità = (Tdisponibile-Tfermata)/Tdisponibile. » (es. (480min-30min)/480min = 93,7%) Efficienza delle prestazioni = (Tciclo*Prod. totale)/Tfunzionamento. » (es. (0.8min/unità*358 unità)/450min = 63%) Tasso di qualità = (Prod. Tot. -Prod. difettosa)/Prod. tot. » (es. 358 unità -5 unità)/ 358 unità = 98,6%) Gestione dell’informazione Aziendale Stefano Pedrini, PhD GESTIONE DELL’INFORMAZIONE AZIENDALE GIA-L05 pagina 24 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Produzione - Driver costo processo (manutenzione) (Tdisponibile-Tfermata)/Tdisponibile Si perviene al reporting del (sotto)processo di manutenzione prevedendo l’incidenza sul fatturato e sul costo totale della manutenzione dei: – costi di manodopera interna per la manutenzione – costi dei materiali e ricambi – costi di terzializzazione dei servizi di manutenzione – incidenza costo di manutenzione sul costo del prodotto/prezzo di vendita/ margine – incidenza del tempo di funzionamento sul tempo disponibile – incidenza delle perdite per guasto sul tempo di funzionamento – rapporto fermate programmate su fermate consuntivate per manutenzione (manutenzione ordinaria e manutenzione straordinaria) – tempo tra due guasti (Mean Time Between Failtures, M.T.B.F.) – tempo tra due riparazioni (Mean Time to Repair, M.T.T.R.) Gestione dell’informazione Aziendale Stefano Pedrini, PhD GESTIONE DELL’INFORMAZIONE AZIENDALE GIA-L05 pagina 25 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Produzione - Driver costo processo Fattore tempo (del processo) Fase interpretativa attraverso il monitoraggio delle 6 perdite – Tempo disponibile = Tempo di funzionamento + Perdite per fermate » Guasti impianto » Set-up – Tempo di funzionamento = Tempo netto di funzionamento + Perdite di velocità » Microfermate » Riduzioni di velocità per mix di prodotto – Tempo netto di funzionamento = Tempo netto utilizzabile + Perdite per difettosità » Difetti di processo » N.C. materiali Gestione dell’informazione Aziendale Stefano Pedrini, PhD GESTIONE DELL’INFORMAZIONE AZIENDALE GIA-L05 pagina 26 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Engineering & Produzione – Costo driver trasversale Indicatori (valore) Area Produttività (volumi vs. costo h) Efficienza MOD (costo h) Assenteismo medio MOD (incidenza costo h) Rendimento, Utilizzo, Efficienza Produzione Coefficiente di utilizzo uomo/macchina e Bilanciamento Overal Equipment Effectiveness Perdite di efficienza per attrezzamento Perdite di efficienza per micro fermate % costi manutenzione Impianti Rotazione magazzini (IR = Fatt/Giac) % scorte circolante, lenta rotazione, obsolescenza Giorni di copertura materia prima, semilavorato, prodotto finito Giorni di copertura WIP % scarti Materiali Indice di comunanza dei componenti (standardizzazione) Costi di progettazione % riduzione costi prodotto Engineering Gestione dell’informazione Aziendale Stefano Pedrini, PhD GESTIONE DELL’INFORMAZIONE AZIENDALE GIA-L05 pagina 27 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Engineering & Produzione - Driver tempo (processo) Fattore tempo (del processo) Lead Time = Lead time operations + Lead time attese + Lead time controlli + Laed time stoccaggio +Lead time trasporti Elementi che costituiscono il tempo di attraversamento in produzione Trasporto Attesa tra i processi Attesa di produzione lotto Processo Controllo LTP = + + + + TP = Tempo tecnico di produzione (Tempo std) IF = LTP/TP Gestione dell’informazione Aziendale Stefano Pedrini, PhD GESTIONE DELL’INFORMAZIONE AZIENDALE GIA-L05 pagina 28 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Engineering & Produzione - Driver tempo (processo) Fattore tempo (del processo) Elementi che costituiscono il tempo di attraversamento di produzione dalla materia prima al prodotto finito (Lead Time Produttivo); – NO VALORE AGGIUNTO • Trasporto • Attesa tra processi (attrezzaggio, attraversamento reparti etc.) • Attesa del lotto (kitting) • Controllo – SI VALORE AGGIUNTO • Processo di trasformazione Dall’analisi di questi parametri deriva il metodo efficace per la misura-valutazione del lead time di produzione LTP => INDICE DI FLUSSO (bilanciamento tra attività a valore e attività non a valore aggiunto) INDICE DI FLUSSO = LTP/TP Dove Lead Time processo = trasporto + attesa tra processi + attesa lotto + controllo + lavorazioni Dove Tempo Processo = tempo tecnico del ciclo di processo Gestione dell’informazione Aziendale Stefano Pedrini, PhD GESTIONE DELL’INFORMAZIONE AZIENDALE GIA-L05 pagina 29 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Engineering & Produzione - Driver tempo (processo) Fattore tempo (del processo) La produttività viene misurata in funzione dell’utilizzazione della manodopera, dell’efficienza dei metodi e del rendimento della manodopera. Produttività = f (Utilizzo MOD, Rendimento MOD, Efficienza Metodi) Definiti i tempi ciclo e i metodi possiamo definire le ore standard come Ore standard = N. pezzi prodotti x tempi standard del ciclo Utilizzo della Manodopera = Ore di lavoro effettivo / Ore di presenza Rendimento della Manodopera = Ore standard / Ore di lavoro effettivo Efficienza della Manodopera = Utilizzo MOD x Rendimenti MOD = Ore standard / Ore di presenza Affidabilità del metodo = Ore std effettive (Tempo unitario Attuato) / Ore sdt teoriche (Tempo unitario Ingegnerizzato) Gestione dell’informazione Aziendale Stefano Pedrini, PhD GESTIONE DELL’INFORMAZIONE AZIENDALE GIA-L05 pagina 30 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Engineering & Produzione - Driver tempo (processo) Fattore tempo (del processo) Gaussiana dell’affidabilità (OTD) • Primo caso - Situazione ideale Δt = 0 • Secondo caso - Ampia dispersione • • Capacità produttive non bilanciate tra i processi • Non attenta programmazione • Difficoltà nella gestione dei processi Terzo caso - Ampia dispersione verso i ritardi Δt < 0 • Insufficiente capacità produttiva • Errata pianificazione delle vendite/acquisti • Errata definizione degli standard relativi dei lead time Gestione dell’informazione Aziendale Stefano Pedrini, PhD CASO 1 CASO 3 CASO 2 GESTIONE DELL’INFORMAZIONE AZIENDALE GIA-L05 pagina 31 Δt = T bdg – T eff Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Engineering & Produzione – Tempo driver trasversale Indicatori Area Lead time consegne (On Time Delivery) Affidabilità della consegna Frequenza delle consegne (per lotto e per cliente) Orizzonte congelato (flessibilità) Servizio al cliente Lead time approvvigionamento % LT fornitori vs LT produzione Puntualità forniture Acquisti Lead time di produzione IF = (LTP/TP) Tempi di attrezzamento % tempi di attesa / trasporto gg Copertura WIP Processo Lead time progettazione % rinnovamento prodotto % ritardo su progetti pianificati Engineering Gestione dell’informazione Aziendale Stefano Pedrini, PhD GESTIONE DELL’INFORMAZIONE AZIENDALE GIA-L05 pagina 32 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Driver qualità Fattore qualità (del prodotto e del processo) = f(T, c, Q) ISO9001/2000 8.2.3 Monitoraggio e misurazione dei processi – L’organizzazione deve adottare adeguati metodi per monitorare e, ove applicabile, misurare i processi del sistema. Questi metodi devono dimostrare la capacità dei processi ad ottenere i risultati pianificati. Qualora tali risultati non siano raggiunti, devono essere adottate correzioni ed intraprese azioni correttive, come opportuno, per assicurare la conformità dei prodotti (…e dei servizi…) Gestione dell’informazione Aziendale Stefano Pedrini, PhD GESTIONE DELL’INFORMAZIONE AZIENDALE GIA-L05 pagina 33 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Driver qualità Fattore qualità (del prodotto e del processo) = f(T, c, Q) ISO9001/2000 8.2.4 Monitoraggio e misurazione dei prodotti – L’organizzazione deve monitorare e misurare le caratteristiche dei prodotti per verificare che i relativi requisiti siano stati soddisfatti. Questo deve essere effettuato in fasi appropriate dei processi di realizzazione dei prodotti, in accordo con quanto pianificato. Deve essere documentata l’evidenza della conformità ai criteri di accettazione. Le registrazioni devono indicare la o le persone che autorizzano il rilascio dei prodotti. Il rilascio dei prodotti e l’erogazione dei servizi non devono essere effettuati fino a che quanto pianificato non sia stato completato in modo soddisfacente, salvo diversa approvazione da parte delle autorità aventi titolo e, quando applicabile, del cliente. Gestione dell’informazione Aziendale Stefano Pedrini, PhD GESTIONE DELL’INFORMAZIONE AZIENDALE GIA-L05 pagina 34 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Driver qualità Nella struttura di Total Quality, gli indicatori di processo coinvolgono tutte le fasi (funzioni) aziendali, raggruppando sotto una unica responsabilità i drivers cost della qualità con un unico obiettivo => Quality Cost Reduction QUALITY MANAGEMENT Prevenzione Revisione Qualificazione Progetti prodotti Omologazione fornitore materiali Audit Valutazione Ispezione materiali Ispezione collaudi Controllo finale Manutenzione e taratura strumenti Insuccessi interni Scarti Rilavorazioni Rottamazioni Varianti e modifiche Insuccessi esterni Garanzie Non garanzie Return Rate Audit Gestione dell’informazione Aziendale Stefano Pedrini, PhD GESTIONE DELL’INFORMAZIONE AZIENDALE GIA-L05 pagina 35 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Qualità driver trasversale Indicatori per fattore qualità Area % costi di prevenzione % costi valutazione % costi insuccessi interni % costi insuccessi esterni Costi non Qualità % reclami % resi/venduto (Return Rate) % interventi after sales % ritardi di pagamenti sul fatturato % rimanenze su scorte Prodotto % scarti in incoming % fornitori certificati % codici free-pass Acquisti % scarti % rilavorazioni % perdite di efficienza (Tq) % controlli sul processo % interventi di manutenzione (MTBF) Processo % modifiche prototipi / prima serie % modifiche produzione serie % numero varianti tecniche Engineering Gestione dell’informazione Aziendale Stefano Pedrini, PhD GESTIONE DELL’INFORMAZIONE AZIENDALE GIA-L05 pagina 36 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Il Reporting Operativo Reporting Lo scopo è di affrontare con metodo ingegneristico concetti di efficienza ed efficacia del processo, per i quali assumono più importanza concetti quali – interpretazione economica dei fenomeni tecnologici e produttivi – rapidità nell’assunzione delle decisioni, – valore dell’ordine di grandezza, rispetto all’assoluta precisione ed alla meticolosità del classico approccio amministrativo – dati consuntivi e dati preventivi. E’ su questi due concetti che si basa la struttura di un reporting; • i dati consuntivi servono come “storico” per valutare le performance, • quelli preventivi per aiutare il management nella fase di problem solving. Gestione dell’informazione Aziendale Stefano Pedrini, PhD GESTIONE DELL’INFORMAZIONE AZIENDALE GIA-L05 pagina 38 BUDGET VENDITE BUDGET OPERATIVO RETROAZIONE SUL PROCESSO (qualità, fabbrica, acquisti...) DRIVER PRODUZIONE & COMMERCIALE (fatturato, portafoglio, ritardi....) DRIVER ACQUISTI (ordinato, mancanti...) DRIVER LOGISTICA/ PIANIFICAZIONE (stock, magazzini....) Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Reporting Reporting Operativo Direzionale Obiettivo soddisfare specifiche esigenze conoscitive monitorare il posizionamento strategico Livello di dettaglio alto: focus su ogni area di business o funzione operativa basso: attenzione su aree di interesse più larghe Orizzonte temporale breve periodo medio periodo Destinatari responsabili operativi top management Gestione dell’informazione Aziendale Stefano Pedrini, PhD GESTIONE DELL’INFORMAZIONE AZIENDALE GIA-L05 pagina 39 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Reporting Operativo Vanno definiti i driver dedicati per ogni processo elementare e che abbiamo come caratteristiche quelle di essere – – – – – – Misurabili Applicabili Condivisibili Interconnessi (interazione e controllo) Significativi per il processo che sottendono Facilmente interpretabili Gestione dell’informazione Aziendale Stefano Pedrini, PhD GESTIONE DELL’INFORMAZIONE AZIENDALE GIA-L05 pagina 40 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Reporting Operativo Definito il dettaglio di primo livello, i driver vengono mappati secondo la frequenza di rilevazione e lo strumento utilizzato per la loro misurazione. Completato il dettaglio di primo livello si estrae una precisa mappatura delle informazioni che vengono accorpate in un unico documento che riassume in forma sintetica i dati di secondo livello (ritenuti fondamentali). A prospetto ultimato lo strumento creato ha lo scopo di dare lo stato dell’arte dei processi aziendali attraverso macro indicatori e, tramite una fase interpretativa del singolo dato, permettere al management di decidere azioni correttive mirate Gestione dell’informazione Aziendale Stefano Pedrini, PhD GESTIONE DELL’INFORMAZIONE AZIENDALE GIA-L05 pagina 41 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Reporting Operativo L’approccio per funzioni permette di individuare quali siano i compiti, quali siano le risorse addette e quali sono le procedure. Aree funzionali operative Aree funzionali di controllo – Operative caratteristiche – Amministrazione • marketing – Pianificazione Strategica e controllo • produzione – Sistema Informativo • logistica • R&D – Operative integrative • Finanza • Organizzazione del personale Per funzione si intende un insieme di conoscenze tecniche necessarie per lo svolgimento di operazioni di gestione nell’intento di perseguire gli obiettivi dell’impresa. Gestione dell’informazione Aziendale Stefano Pedrini, PhD GESTIONE DELL’INFORMAZIONE AZIENDALE GIA-L05 pagina 42 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Reporting Operativo STRUTTURA ORGANIZZATIVA PER FUNZIONI STRUTTURA ORGANIZZATIVA PER PROCESSI PRODUZIONE PROGRAMMAZIONE DELLA PRODUZIONE COMMERCIALE R&D INGEGNERIZZAZIONE DI PRODOTTO SVILUPPO NUOVI PRODOTTI GESTIONE ORDINI CLIENTE LOGISTICA GESTIONE MAGAZZINI GESTIONE MATERIALI GESTIONE ORDINI CLIENTI LOGISTICA INTEGRATA COMMERCIALIZZAZIONE NUOVI PRODOTTI Gestione dell’informazione Aziendale Stefano Pedrini, PhD GESTIONE DELL’INFORMAZIONE AZIENDALE GIA-L05 pagina 43 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Reporting Operativo Il processo è un insieme di attività che, utilizzando diversi input, porta alla realizzazione di un output di valore per il cliente (IPO). Al di sotto dei processi si individuano: – Sub-processo (Macro attività e Azioni elementari) Al di sopra dei processi si individuano: – Macro processi Regole process capability INPUT INFO PROCESSO INFO OUTPUT process performances Risorse Gestione dell’informazione Aziendale Stefano Pedrini, PhD GESTIONE DELL’INFORMAZIONE AZIENDALE GIA-L05 pagina 44 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Reporting Operativo Commerciale: – – – – – In: Budget Out: Fatturato, Margini, Magazzini (PF, Obsoleti,…) Attività: Gestione ordini, Gestione variazione portafoglio, Gestione varianti Risorse: Struttura, Materiali, Capacità Misura: Indicatori (fatturato, variazioni portafoglio, classe di fatturato, scostamento budget, fabbisogni, costi, margini) – Controllo: Reporting Acquisti: – In: Budget, Budget acquisti – Out: Fatturato, Ritardi forniture, Assorbito, Margini, Magazzini (Materiali, Obsoleti, ….) – Attività: Gestione ordini d’acquisto, Gestione fornitori, Saving cost, Gestione varianti – Risorse: Struttura, Fornitori, Fabbrica. – Misura: Indicatori (fabbisogni materiali, costi materiali, costi lavorazioni, previsioni magazzini, margini, assorbito) – Controllo: Reporting Gestione dell’informazione Aziendale Stefano Pedrini, PhD GESTIONE DELL’INFORMAZIONE AZIENDALE GIA-L05 pagina 45 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Reporting Operativo Produzione: – In: Budget, Budget Capacità – Out: Fatturato, Margini, Assorbito, Magazzini (WIP, PF, Scarti,…) – Attività: Gestione ordini di lavoro, Gestione variazione portafoglio, Gestione varianti – Risorse: Struttura, Materiali, Capacità – Misura: Indicatori (fatturato, scostamento budget, fabbisogni, costi, margini, previsioni magazzini) – Controllo: Reporting Engineering: – In: Budget – Out: Fatturato, Magazzini (Obsoleti, Prototipi,…) – Attività: Gestione documentazione (cicli, distinte basi, scheda prodotto) Gestione varianti, Prototipi – Risorse: Struttura, Fabbrica – Misura: Indicatori (fatturato, scostamento budget, costi, margini, previsioni magazzini, comunanza componenti, varianti tecniche) – Controllo: Reporting Gestione dell’informazione Aziendale Stefano Pedrini, PhD GESTIONE DELL’INFORMAZIONE AZIENDALE GIA-L05 pagina 46 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Reporting Operativo Mappa dei processi: • Macro Processi • Ciclo attivo • Ciclo passivo • Sub processi • Amministrazione • Progettazione ed ingegnerizzazione • Capacità produttive • Produzione • Commerciali e post vendita • Finanza ed investimenti • Organizzazione delle risorse umane • Pianificazione programmazione e controllo • Manutenzione • Sistema informativo EDP Gestione dell’informazione Aziendale Stefano Pedrini, PhD GESTIONE DELL’INFORMAZIONE AZIENDALE GIA-L05 pagina 47 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Reporting Operativo – Ciclo Attivo CICLO ATTIVO INFORMAZIONI CONTATTI CLIENTI RICHIESTE D'OFFERTA ELABORAZIONE OFFERTE DOCUMENTI ATTIVITA' PRE-VENDITA (CONTATTI CON I CLIENTI OFFERTA CLIENTE ELABORAZIONE ORDINE CLIENTE DOCUMENTO D'ORDINE COMMERCIALE E ORDER DESK CONTROLLO CONDIZIONI D'ORDINE ACCETTAZIONE ORDINE CARICO A SISTEMA ACQUISTI & PRODUZIONE CONTROLLO GIACENZE MAGAZZINI RICHIESTA PRODUZIONE ORDINE MATERIALE APPROVVIGIONAMENTO MATERIALE DOCUMENTO D'ORDINE INTERNO PER LA PRODUZIONE PROPOSTA D'ACQUISTO LOGISTICA PRELIEVO E TRASFERIMENTO DA MAGAZZINO PF, IMBALLO E TRASPORTO E SCARICO MAGAZZINO SPEDIZIONE DOCUMENTO DI CONSEGNA FATTURAZIONE E INCASSO DOCUMENTO DI FATTURAZIONE E DI INCASSO CONTABILITA' CONTROLLO DEI DOCUMENTI DI VENDITA E ANAGRAFICHE Gestione dell’informazione Aziendale Stefano Pedrini, PhD GESTIONE DELL’INFORMAZIONE AZIENDALE GIA-L05 pagina 48 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Reporting Operativo – Ciclo Passivo INFORMAZIONI FABBISOGNO DALLA PRODUZIONE CONTATTI CON FORNITORI CICLO PASSIVO DETERMINAZIONE DEI FABBISOGNI DOCUMENTI RICHIESTA D'ACQUISTO (RdA) ACQUISTI & PRODUZIONE CONTROLLO CONDIZIONI DI FORNITURA E ANAGRAFICA FORNITORI DELLE FONTI DI ACQUISTO DETERMINAZIONE DEL FORNITORE ACQUISTI & PRODUZIONE VERIFICA OFFERTE PREZZI DI NUOVE FONTI DI FORNITURA SELEZIONE DEL FORNITORE ACQUISTI CONVERSIONE DELLE RdA IN OdA IN FUNZIONE DELLA SELEZIONE DEL FORNITORE ELABORAZIONE ORDINI DI ACQUISTO DOCUMENTO D'ORDINE D'ACQUISTO (OdA) ACQUISTI CONTROLLO DELLO STATO AVANZAMENTO ORDINI E SOLLECITO CONTROLLO OdA LOGISTICA MAGAZZINI CONTROLLO INCOMING QUALITA' E QUANTITA'. ACCETTAZIONE MATERIALE E GESTIONE DELLE NC RICEVIMENTO MATERIALI DOCUMENTO DI ACCOMPAGNAMENTO MATERIALE CONTABILITA' E ACQUISTI VERIFICA CONGRUITA' TRA OdA E FATTURAZIONE FORNITORIE DOCUMENTO ACCOMPAGNAMENTO MERCI Gestione dell’informazione Aziendale Stefano Pedrini, PhD CONTROLLO E RICEVIMENTO FATTURA E PAGAMENTO FORNITORE GESTIONE DELL’INFORMAZIONE AZIENDALE GIA-L05 pagina 49 DOCUMENTO DI FATTURAZIONE Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Reporting Operativo • Il reporting operativo è l’insieme degli indicatori, drivers, che • • • • monitorizzano il processo di filiera. L’elemento base da cui far nascere un reporting è il Budget Commerciale che ci da subito l’output atteso dall’impresa in termine di fatturato, di marginalità e di risultato economico. Il primo passo è quello di tradurre questo elemento in dati più vicini al processo, nasce così il Budget Operativo che traduce in dettaglio il Budget Commerciale indicando per ogni elemento che costituisce il processo (prodotto) dati relativi ai costi attesi. Sulla base di questo ultimo elemento si definiscono quindi i driver di processo che permettono di monitorare il risultato atteso. I driver sono divisi per singolo sottoprocesso (il focus non è più sulle singole funzioni ma sui processi). Quindi l’analisi verterà sull’individuazione di indicatori in ambito commerciale, produzione, acquisti, logistica e pianificazione Gestione dell’informazione Aziendale Stefano Pedrini, PhD GESTIONE DELL’INFORMAZIONE AZIENDALE GIA-L05 pagina 50 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Reporting Operativo Reporting come strumento di controllo e sistema decisionale Budget vendite (listino prezzi x numero pezzi previsto) – Andamento vendite (fatturato giornaliero) Budget acquisti materiali (costi materiali x numero pezzi previsto) – Magazzino corrente = magazzino iniziale + entrate da fornitori – % di assorbito sul fatturato corrente – Previsioni magazzino = magazzino corrente + ordinato fornitori – % fatturato previsto – Costo del venduto = entrate materiali + entrate lavorazioni ext. + ∆ utilizzo scorte (aumenta se il magazzino scende, diminuisce se il magazzino sale) – ∆ utilizzo scorte = Magazzino n-1 – Magazzino n – ∆ stock = stock corrente – stock iniziale Gestione dell’informazione Aziendale Stefano Pedrini, PhD GESTIONE DELL’INFORMAZIONE AZIENDALE GIA-L05 pagina 51 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Reporting Operativo Reporting come strumento di controllo e sistema decisionale Budget delle lavorazioni (costi lavorazioni x numero pezzi previsto) – Calcolo dell’assorbito (= Costi lav/Vendite) / margine (= (VenditeCosti lav/Vendite)) (ipotesi di assorbito sul prodotto finito pari a % di materiali e % di lavorazioni) – Costi delle spedizioni previste sono ottenibili dal piano principale di produzione dopo aver fissato dei prezzi che tengano conto dei prezzi di spedizione. – Previsioni dell’assorbito (Costo lav + ∆ utilizzo /V) ove C = costo entrate lavorazioni ext. + costo entrate mat. (il ∆stock non entra nel calcolo dell’assorbito perchè lo stock non utilizzato non genera costo del venduto) Gestione dell’informazione Aziendale Stefano Pedrini, PhD GESTIONE DELL’INFORMAZIONE AZIENDALE GIA-L05 pagina 52 Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria
© Copyright 2024 Paperzz