MediBio Pnei e Inflamm-ageing

LA MEDICINA BIOLOGICA
RUBRICA A CURA
DELLA
PROF.SSA MARIA CORGNA
GENNAIO - MARZO 2014
P.N.E.I.
WORLD
P.N.E.I. e INFLAMM–AGEING
Cari Lettori,
di seguito qualche considerazione sul moderno concetto di inflammageing.
Questo testo, ispirato anche ad un articolo del Prof. Claudio Franceschi, immunologo di fama mondiale, è particolarmente efficace
per comprendere il cuore della PNEI e del metodo terapeutico
Pnei4U.
– Queste le importanti considerazioni terapeutiche che vi offro come
spunto di riflessione.
Con l’avanzare degli anni il carico antigenico cronico – da considerarsi
come uno stress a cui si è esposti per tutta la durata della vita – è responsabile non solo dell’immunosenescenza e del conseguente riempimento dello spazio immunitario con
cellule di memoria, ma anche dello
sviluppo di una condizione di infiammazione sistemica cronica e di basso grado definita inflamm-ageing.
Lo scenario infiammatorio che la caratterizza è una risposta altamente
complessa nei confronti degli stimoli
interni ed esterni all’organismo, mediata principalmente dall’aumento
dei livelli circolanti di citochine pro-
infiammatorie, dovuto ad una maggiore attività effettrice delle cellule
del Sistema immunitario.
– Questa condizione genera il rilascio di specie reattive dell’ossigeno che
amplificano il release di citochine, innescando un circolo vizioso che produce lo stato pro-infiammatorio cronico sistemico in cui i danni tissutali
ed i meccanismi di riparazione procedono simultaneamente.
Col tempo si assiste ad un accumulo lento dei danni organici con patologie correlate allo stato infiammatorio: malattie cardiovascolari, demenza, cancro.
Si rileva – inoltre – lo shift della produzione di citochine verso uno stato
pro-infiammatorio accompagnato da alterazioni endocrine e metaboliche
che sono alla base di alcuni processi età-correlati come sarcopenia, obesità, diabete e sindrome metabolica.
L’infiammazione può essere – quindi –
vista in una prospettiva globale, in
quanto patologie apparentemente
diverse possono condividere la stessa patogenesi infiammatoria, ipotizzando l’esistenza di un diseasoma
dell’inflamm-ageing.
– Quindi, malattie diverse (cancro,
aterosclerosi, sarcopenia, depressione, Alzheimer, diabete, obesità) ma
stessa patogenesi: stato infiammatorio cronico.
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L’inflamm-ageing è una condizione al cui sviluppo e progressione contribuiscono non solo il Sistema immunitario ma anche una varietà di Tessuti
(adiposo e muscolare), di organi (fegato e cervello) e di ecosistemi (microbiota intestinale) dell’organismo con effetti locali, organo-specifici o
sistemici.
ORGANO ADIPOSO
L’organo adiposo non è solo deputato al deposito di energia ed all’isolamento termico, ma sembra essere coinvolto anche in risposte immunitarie, infiammazione, riproduzione e metabolismo.
Le cellule del Tessuto adiposo – infatti – possono produrre una serie di
molecole, le adipochine, coinvolte nel metabolismo energetico, nella
captazione e nel trasporto lipidico, nella risposta immune e nell’infiammazione.
– L’identificazione di questi peptidi ha portato alla consapevolezza che il
Tessuto adiposo svolge un’attività endocrina importante.
Aumenta con l’età in tutto il corpo, in alcuni organi e Tessuti (fegato, midollo osseo, muscolo) ed in particolare nella fascia addominale e viscerale, producendo alti livelli di adipochine e contribuendo allo stabilirsi
dello stato infiammatorio cronico di basso grado tipico dell’inflammageing.
Il grasso viscerale libera acidi grassi e mediatori infiammatori nel circolo
portale attraverso il quale possono raggiungere il fegato, influenzandone
il metabolismo.
Nell’obesità il sovraccarico lipidico può provocare uno stress cellulare e
l’attivazione delle vie di segnale dell’infiammazione, producendo citochine pro-infiammatorie adipocitarie (TNF, IL-6) e molecole chemiotattiche
(MCP-1) che reclutano nel Tessuto adiposo i monociti che, a propria volta,
si differenziano in macrofagi tramite il supporto delle cellule endoteliali
ed attraverso l’interazione delle molecole di adesione.
Vi è, quindi, un rimodellamento della composizione cellulare del Tessuto
adiposo con iperplasia ed ipertrofia degli adipociti, progressiva e massiva
infiltrazione di macrofagi e l’istaurarsi di processi fibrotici.
Pertanto, il Tessuto adiposo accumulato a livello viscerale durante l’invecchiamento risulta altamente infiammato ed in grado di produrre alti
livelli di adipochine pro-infiammatorie implicate nello sviluppo di insulino-resistenza, diabete di tipo 2, sindrome metabolica e malattie cardiovascolari.
– Due sono i citotipi di Tessuto adiposo: bruno e bianco (suddiviso in sottocutaneo, viscerale, mediastinico, pericardico ed intramuscolare).
– La “perdita” di grasso bruno è fatalmente relazionata all’età, al BMI
e soprattutto al controllo glicemico.
In ultima analisi l’insulino-resistenza contribuisce ad alimentare l’infiammazione.
TESSUTO MUSCOLARE
Con l’età i muscoli si atrofizzano, si indeboliscono e diventano più suscettibili al danno.
– Negli anziani si assiste ad un declino dei segnali trofici neuronali ormonali. Questa condizione può progressivamente portare alla sarcopenia
(perdita di massa muscolare) ed alla diminuzione di forza.
Diminuzione dell’attività fisica, dei livelli sierici di ormoni quali testosterone, estrogeni ed androgeni producono perdita di massa muscolare, riduzione della sintesi proteica e delle capacità delle cellule staminali di
riparare la massa muscolare.
Inoltre, l’infiammazione sembra svolgere un ruolo centrale nell’eziologia
della debolezza muscolare, della sarcopenia e delle performance fisiche,
nel declino età-correlato.
È stata osservata una relazione inversa tra l’infiammazione, intesa come
aumento di citochine e marcatori infiammatori, e la forza e potenza muscolare.
– L’aumento età-correlato della IL-6 provoca una diminuzione della secrezione dell’attività del fattore di crescita IGF-1.
Durante l’attività fisica, la IL-6 viene prodotta e rilasciata dalle fibre muscolari.
Questa citochina stimola la comparsa in circolo di citochine antiinfiammatorie come IL-1ra e IL-10.
Inoltre la IL-6 facilita il turnover dei lipidi, aumenta l’assorbimento del
glucosio e diminuisce le risposte infiammatorie.
La IL-6 è stata definita la prima “miochina” prodotta dalle fibre muscolari.
– Essa contrasta alcune malattie croniche associate all’infiammazione come il diabete e le malattie cardiovascolari.
Pertanto è il bilanciamento tra lo stato infiammatorio (che riduce la massa
muscolare) ed i fattori anti-infiammatori (che l’aumentano) a determinare
la perdita o il mantenimento della massa muscolare durante l’invecchiamento.
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FEGATO
Il fegato trapiantato di un uomo di 90 anni sembra funzionare come quello di un giovane.
Molti fattori possono influenzare l’età biologica di quest’organo: epatiti,
infezioni virali, dieta sbilanciata, consumo di alcool, capacità di rigenerazione.
– Inoltre nel fegato è stata osservata l’espressione dell’immunoproteasoma (complesso multi-proteico indotto dalla presenza di citochine pro-infiammatorie, coinvolto nella processazione degli antigeni e nel riconoscimento da parte dei linfociti T) già a partire dal 3° mese di vita, indicando
la presenza di un tono infiammatorio peculiare di quest’organo.
Ciò perché, subito dopo la nascita, avviene la colonizzazione dell’intestino
da parte del microbiota, fenomeno che potrebbe costituire uno stimolo
infiammatorio continuo per il fegato grazie alla stretta connessione anatomica esistente tra i due organi (circolazione portale).
CERVELLO
Anche l’invecchiamento fisiologico del cervello è associato ad uno stato
infiammatorio cronico di basso grado.
L’attivazione della microglia in risposta ad un danno, alcune patologie
neurodegenerative e l’invecchiamento hanno una patogenesi infiammatoria.
Nel Tessuto cerebrale, anche nella malattia di Alzheimer, è stata osservata
aumentata espressione di citochine e di altre molecole nella microglia
attivata.
– L’attivazione della microglia può essere dovuta sia ad un’infiammazione
locale (trauma cranico pregresso, aumento nel circolo sanguigno delle
proteine della fase acuta), sia sistemica.
Anche gli astrociti sono responsabili della produzione di sostanze neurotossiche (specie reattive dell’ossigeno e dell’azoto, citochine proinfiammatorie, proteine del Complemento ed altri mediatori infiammatori) che
danneggiano il Tessuto cerebrale.
– Nel cervello degli individui affetti da alcune patologie neurodegenerative ed autoimmuni (Alzheimer, sclerosi multipla) la presenza di uno stato
neuro-infiammatorio è stata confermata dall’espressione dell’immunoproteasoma in diversi tipi cellulari.
Anche diversi fattori genetici ed ambientali concorrono allo sviluppo delle
patologie neurodegenerative.
MICROBIOTA INTESTINALE
La complessa comunità batterica che popola l’intestino rappresenta un
ecosistema che esercita effetti metabolici sistemici che influenzano l’ef-
ficienza del Sistema immunitario, limitando l’accumulo di patogeni ed infezioni multiple.
Per la stretta simbiosi con il microbiota intestinale gli esseri umani possono essere considerati metaorganismi nei quali il microbiota intestinale
e il Sistema immunitario associato all’Apparato gastrointestinale coesistono in un fine equilibrio.
Questa condizione fisiologica può avere un profondo impatto sulla salute
umana, sull’invecchiamento e sull’aspettativa di vita, influenzando lo
stato nutrizionale fisiologico ed immunitario dell’ospite (produzione ed
assorbimento di vitamine, deposito nel Tessuto adiposo, funzioni intestinali).
– L’invecchiamento produce effetti profondi sul microbiota intestinale.
Nei centenari si è osservato il cambiamento di alcune popolazioni di Clostridi in favore di un arricchimento di anaerobi facoltativi.
Questo rimodellamento del microbiota dei centenari è associato ad aumento dello stato infiammatorio determinato da una serie di marcatori
쐽
infiammatori periferici (IL-6; IL-8).
Il testo che precede è stato parzialmente tratto da una relazione del
Prof. Claudio Franceschi, immunologo e tra i massimi esperti mondiali di inflamm-ageing.
Il metodo Pnei4U – ovvero la terapia fondata su quattro pilastri: psiche, nutrizione, esercizio fisico ed iter terapeutico integrato – è stato
messo a punto nel 2010 e pone al centro della sua attenzione l’attivazione dei Sistemi dello stress e l’infiammazione cronica che ne
consegue. Quindi l’inflamm-ageing.
– Il protocollo di base del metodo Pnei4U ha come finalità il contenimento dell’infiammazione, obiettivo questo che viene reso possibile sia attraverso un’alimentazione di tipo alcalino, antiossidante
ed incentrata sulla modulazione della sintesi di insulina, sia median-
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te tecniche ad hoc di gestione dello stress, attività fisica ed alcuni
specifici processi terapeutici.
Tra questi, di particolare rilievo l’uso di pre- e probiotici, alcalinizzanti, drenanti della matrice extracellulare, catalizzatori del Ciclo di
Krebs, ossigeno ed alcuni fitoterapici efficaci nello “stabilizzare” la
bilancia neurovegetativa.
– Fondamentale anche la corretta integrazione di minerali e l’uso di
molecole segnale della sfera neuroendocrinoimmunitaria (terapie
low dose).
zienti che, sempre più numerosi, richiedono un approccio terapeutico
mente-corpo, realmente sistemico, in cui si faccia il minor ricorso
possibile ai farmaci convenzionali gravati da pesanti effetti collaterali.
Per tutti coloro che fossero interessati a ricevere altre informazioni
su Pneisystem® ed il percorso formativo in chiave PNEI indico i siti
www.mariacorgna.it e www.pnei4u.com.
– Un caro saluto a tutti.
왘 Il 2014 si apre con una innovazione tecnologica:
il metodo Pnei4U è diventato un software d’avanguardia.
– La Redazione ringrazia gli editor dei siti web da cui sono tratte le immagini di:
Ho il piacere di condividere con voi la notizia della nascita di
Pneisystem®- diagnosi integrata e terapie sistemiche, un software
incentrato sulla grande tematica e sfida della medicina moderna:
l’infiammazione e l’inflamm-ageing in senso lato.
Il software, confezionato ad hoc sulla metodologia Pnei4U con il contributo di operatori esperti, consentirà di declinare una nuova “epistemologia” incentrata sulla misurazione di una serie di parametri
psicobiologici che globalmente contribuiscono a creare il “punteggio” infiammatorio sotto forma di algoritmo numerico.
Inoltre darà la possibilità di valutare nel tempo l’evoluzione non solo
dei suddetti parametri quantitativi/biochimici, ma anche di una serie di parametri connessi alla qualità di vita, in una prospettiva di
salutogenesi a 360°.
Uscendo da una mera logica lineare/riduzionista di misurazione delle quantità (colesterolo prima e dopo terapia, trigliceridi prima e dopo, etc.), saremo in grado di quantificare nel tempo, su scala analogica, la validità dell’approccio terapeutico integrato che di volta in
volta sarà sintetizzato in un algoritmo, un valore numerico, una scala
cromatica.
Al paziente verranno presentati dati misurabili e concreti riguardanti
il suo “progresso terapeutico”.
Questo consentirà di creare un “cloud” al quale afferiranno, previo
consenso dei medici, tutti i dati, ovviamente anonimi, dai quali
estrapolare successivamente studi e ricerche innovative.
Il percorso formativo Pneisystem® si articolerà, come peraltro già
accade, in un Corso base e un Corso avanzato con possibilità per l’operatore di entrare a far parte di un network di riferimento per i pa-
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p. 57: http://uhaweb.hartford.edu/IKEACHUMB/obesity%201.jpg
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p. 59: http://www.ileanaargentin.it/wp-content/uploads/2013/10/alzh.jpg
Per consultazione di P.N.E.I.
WORLD , visitare il sito: www.medibio.it
→ La Medicina Biologica
Pubblicati
1) La Medicina Biologica 2007/1; 47-49.
2) La Medicina Biologica 2007/2; 63-66.
3) La Medicina Biologica 2007/3; 47-50.
4) La Medicina Biologica 2008/1; 51-54.
5) La Medicina Biologica 2008/2; 53-56.
6) La Medicina Biologica 2008/3; 51-54.
7) La Medicina Biologica 2009/1; 49-52.
8) La Medicina Biologica 2009/2; 51-54.
9) La Medicina Biologica 2009/3; 59-62.
10) La Medicina Biologica 2010/1; 55-58.
11) La Medicina Biologica 2010/2; 53-56.
12) La Medicina Biologica 2010/3; 53-56.
13) La Medicina Biologica 2011/1; 51-54.
14) La Medicina Biologica 2011/2; 57-59.
15) La Medicina Biologica 2011/3; 61-64.
16) La Medicina Biologica 2011/4; 63-65.
17) La Medicina Biologica 2012/1; 53-57.
18) La Medicina Biologica 2012/2; 63-66.
19) La Medicina Biologica 2012/3; 55-58.
20) La Medicina Biologica 2013/1; 65-68.
21) La Medicina Biologica 2013/2; 57-60.
22) La Medicina Biologica 2013/3; 53-56.
23) La Medicina Biologica 2013/4; 59-62.