download - hitechweb

Intervista con Gary Shapiro, presidente e chief executive officer della Cea
Carta canta
“L’innovazione passa
prima da Las Vegas”
Il porno
a scuola
A pagina 4
hitech
periodico quindicinale
febbraio 2014
anno 5 - numero 2
direttore responsabile
Angelo Frigerio
direttore editoriale
Riccardo Colletti
www.hitechweb.info
magazine
Editore: Edizioni Turbo srl - Palazzo di Vetro - Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) - Tel. +39 0362 600463/4/5 - Fax: +39 0362 600616 - Registrazione al Trib. di Milano n° 66 del 1° febbraio 2005 - Periodico quindicinale
Poste Italiane S.P.A. - Spedizione Abbonamento Postale D.L. 353/2003 Conv. in L 46/2004 Art. 1 - Comma 1 - LO/MI - Stampa: Italgrafica - Novara - Una copia 1,00 euro - In caso di mancato recapito, inviare all’ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa.
L’ultima edizione del Consumer Electronics Show ha esplorato
le nuove frontiere del mondo della tecnologia.
Dal 4K alle stampanti 3D, il futuro è sempre più connesso e ‘smart’.
Una maestra di Vicenza
proietta, per sbaglio, un
video porno in una scuola
elementare. Il fatto suscita
grande clamore. Lei così
si difende: “Me l’ha dato
il padre di un bambino”.
Il nome? Rocco.
Rocco Siffredi.
RETAIL, ELDOM, CONSUMER ELECTRONICS, ICT, ENTERTAINMENT
Copia privata, è bagarre
La stampa lancia l’allarme. Il ministro Massimo Bray smentisce le cifre pubblicate.
Interviene la Siae. E tutti aspettano il decreto sulla rideterminazione dell’equo compenso.
A pagina 2
Roberto Omati,
direttore commerciale Expert Italia
“La direzione
è quella
giusta”
Retail, ecco chi vince
Lo studio di Deloitte stila la classifica dei maggiori
player su scala mondiale. Wal-Mart la fa da padrone. Il canale
e-commerce gioca un ruolo determinante negli Stati Uniti.
Alle pagine 8 e 9
anteprima
Oscar Corio, direttore generale
Evoluzione a insegna Dixe
Un Natale
di ‘Sconti
coi fiocchi’
Mobile
World
Congress
La guida
alla fiera di Barcellona
A pagina 8
Intervista con Michela Lucchesini,
marketing manager di Beko in Italia
“Lavoreremo
sulla brand
awareness”
A TU PER TU CON ALBERTO STADERINI, CONSUMER MARKETING MANAGER IN ITALIA
“L’esperienza è tutto”
Marchio “top nel mercato di massa”, Bose adotta una strategia a lungo termine. Dove la ricerca
è finalizzata non solo alla qualità del suono, ma anche al modo in cui lo si vive ogni giorno.
a pagina 16
Nikon presenta
sei nuove Coolpix
Cellularline, Folio
e Second Glass sugli scudi
A pagina 18
Il brand Thule
entra nel catalogo Fowa
A pagina 18
I progetti della società
per il 2014 sono ambiziosi.
Dalla partecipazione
a Eurocucina al focus
sulle lavatrici, fino
alla formazione one-to-one
degli addetti al punto vendita.
A pagina 15
A pagina 9
inserto alle pagine centrali
Parla Daniele De Grandis,
executive director Device Italia
“Huawei,
un successo
di tecnologia”
A pagina 19
Fujifilm,
le novità in passerella
A pagina 20
A BORMIO LA PRIMA CONVENTION DI KOCH MEDIA ITALIA
Intrattenimento puro
Presentate a buyer e retailer, le novità in arrivo nei settori home video
e videogiochi. Parla Umberto Bettini, country manager della società.
a pagina 22
A pagina 6
primo piano
hitech magazine
anno 5 - numero 2 - febbraio 2014
www.hitechweb.info
Copia privata, è bagarre
La stampa lancia l’allarme. Il ministro Massimo Bray smentisce le cifre pubblicate. Interviene la Siae.
E tutti aspettano il decreto sulla rideterminazione dell’equo compenso.
A cura di Andrea Dusio
dendosi in queste tutte le spese amministrative sostenute dalla società per il
conseguimento degli incassi, ivi incluse
le spese per la rivendicazione in via giudiziaria dei pagamenti a carico dei soggetti obbligati e per la difesa dell’istituto
della copia privata in tutte le sedi”.
Analizzando il bilancio previsionale
Siae del 2014, si evince comunque che
alla voce “rimborsi spese copia privata”
figura la cifra di 4,2 milioni di euro, in linea con quanto riscosso nel 2013. Come
puro rimborso non c’è male. Ma è chiaro che la stima prevista è prudente: se
aumenta l’entità del compenso, perché
la cifra che trattiene viale della Letteratura dovrebbe rimanere invariata? Il
presidente della Siae, poi, il cantautore
Gino Paoli, è sceso nell’arena, dichiarando - in un’intervista pubblicata sul Corriere della Sera - che il compenso “non
deve essere a carico di chi acquista lo
smartphone ma del produttore, che riceve un beneficio dal poter contenere sul
proprio supporto un prodotto autorale
come una canzone o un film”. Parole che
non hanno mancato di suscitare ironie
e commenti satirici su web e social network.
Quanto alla parte spettante ad autori,
interpreti ed esecutori, è giunta anche
una nota del Nuovo Imaie, che, per voce
del suo presidente Andrea Miccichè, auspica un incremento dell’entità dei proventi: “L’aumento dell’equo compenso
non solo porterebbe l’Italia in linea con
il resto d’Europa, ma rappresenterebbe un aiuto sostanziale e irrinunciabile
per un settore particolarmente in crisi
come quello musicale e audiovisivo, colpito anche dalla diffusione della copia
privata che di fatto scoraggia l’acquisto
di opere su supporti venduti nei circuiti tradizionali”. E ancora, Confindustria
Cultura Italia (che riunisce Anica, Aesvi, Univideo, Fimi, Aie, Afi, Fem e Pmi):
“L’adeguamento dei compensi per le riproduzioni personali a scopo privato di
opere digitali è un atto dovuto dalla legge ed è finalizzato a sostenere la cultura
di questo Paese e i lavoratori del settore.
Come succede ovunque in Europa”, si
legge nella nota che esordisce negando
l’esistenza di una tassa su smartphone e
smentendo le tariffe di cui sopra. “Non è
in discussione l’innovazione tecnologica
a cui l’industria dà linfa e sostegno, mettendo a disposizione le proprie opere a
beneficio dei consumatori e del mercato. Qui si tratta di allineare i compensi al
mutato contesto degli utilizzi e dell’evoluzione dei dispositivi di comunicazione
elettronica, in linea con i principali modelli europei che sono di dimensioni ben
maggiori”.
Anche la politica si è schierata. Il senatore del Pd Andrea Marcucci, molto vicino al segretario Matteo Renzi e
considerato la voce ufficiale del Partito
Democratico quando si parla di attività culturali (presiede la commissione
parlamentare competente), ha aggiunto: “L’Italia ha bisogno di più digitale a
prezzi accessibili, di più ricerca orientata all’innovazione, non dell’aumento ingiustificato di balzelli a fondo perduto”.
Vincerà la tutela o la competizione, la
Siae o il mercato? La questione dell’equo
compenso racchiude tutto il senso della
sfida a cui è davanti il nostro Paese. Per
questo è fondamentale arrivare a decisioni o soluzioni condivise.
Andrea Dusio
incassato tra audio e video. Nel primo
il 50% va ad autori ed editori, e l’altra
metà a produttori di fonogrammi, che
ne riversano a loro volta la metà ad artisti interpreti esecutori. Per il secondo
invece la quota autori scende al 30% e il
restante 70% è suddiviso in parti uguali
tra produttori originari di opere audiovisive, produttori di videogrammi e artisti interpreti esecutori (con il 50% alle
finalità di promozione). Il comunicato si
chiude ricordando come alla Siae spetti
soltanto un rimborso spese, “compren-
La voce di Anitec
“Tuteliamo la cultura, non
penalizziamo l’innovazione”
Sul tema dell’equo compenso, ecco la posizione espressa da Cristiano Radaelli, presidente di Anitec (Associazione Nazionale Industrie
Informatica, Telecomunicazioni ed Elettronica
di Consumo). “Riteniamo che debbano essere
salvaguardati i diritti degli autori perché venga loro riconosciuto un contributo per l’utilizzo della loro opera d’ingegno, ma il compenso
deve essere commisurato al reale sfruttamento
dell’opera degli autori e non all’acquisto tout
court di un dispositivo tecnologico la cui funzione primaria resta comunque sempre altra. È da
rilevare come sempre più spesso i brani ascoltati e i film visti su tablet e smartphone non siano
ospitati sul dispositivo, ma fruiti in streaming”,
ha proseguito Cristiano Radaelli. “In questo
caso i diritti d’autore sono pagati alla fonte da
chi distribuisce il contenuto. Inoltre, rispetto al
passato, le piattaforme di acquisto online come
iTunes e Google Play rendono molto conveniente e rapido l’acquisto di Mp3 e video e rendono
inutile l’effettuazione di una copia privata. Infatti, chi acquista contenuti digitali dai distributori on-line, oltre a pagare in questo modo la
licenza, nella maggior parte dei casi, acquisisce
anche la possibilità di effettuare un certo numero di copie su diversi dispositivi. In un contesto nel quale l’utilizzo della copia privata è in
diminuzione per effetto dei cambi tecnologici,
vorremmo ribadire che ci aspettiamo una diminuzione del valore complessivo del compenso, in
quanto gli autori sono già remunerati in caso di
acquisto on-line o di ascolto in streaming. Cultura e tecnologia sono partner strettissimi”, ha
concluso Cristiano Radaelli. “Per questo motivo
abbiamo apprezzato la decisione del Ministro
Bray di svolgere un’indagine sulle modalità di
utilizzo dei dispositivi tecnologici in merito alla
fruizione di opere protette e di valutare come
procedere in base ai risultati di tale analisi”.
2
Ue: paese che vai,
tassa che trovi. O anche no
La “tassa sul telefonino” vede impegnati
gli attori di tutta la filiera – ministro dei Beni
Culturali in testa – alla ricerca di una soluzione
condivisa. Forse il dado sarà tratto tra la fine di
febbraio e l’inizio di marzo.
Intanto il dibattito divampa. Da più parti viene richiamato – come punto imprescindibile su
cui ragionare – il rapporto stilato dal commissario Ue, il portoghese Antonio Vitorino, al fine
di fornire indicazioni agli Stati membri su come
il web stava cambiando la fruizione di contenuti
digitali. Il documento – redatto - il 31 gennaio
2013 - riporta una serie di ‘raccomandazioni’.
Innanzitutto si evidenzia che consumatore deve
conoscere in modo trasparente quanto paga
come compenso della copia privata e quanto
per il dispositivo. Quindi si consiglia agli Stati
Membri, visto lo spostamento verso contenuti
web, di considerare il sistema licenze, per intenderci sul modello approntato da Amazon e
iTunes. Così facendo, coloro che acquistano da
uno store una canzone diventano legittimi titolare della licenza, il che permette di fare copie
personali. Ma non solo. A sollevare il polverone di queste settimane c’è soprattutto l’entità
dell’importo della nuova tassa (per ora bloccato
e sotto revisione) pubblicato su svariate testate. Del resto, sul vecchio Continente (come per
la materia fiscale) ogni Paese fa da sé. Leggere
per credere.
L’Inghilterra ha risolto la questione in modo
netto. Niente tassa, perché le copie personali
sono considerate illegali e chi le fa è punibile
dalla Legge. A Cipro, in Irlanda, in Lussemburgo e a Malta questa ‘imposta’ non è applicata.
E veniamo alla Spagna, dove fino al 2012 si era
scelto un modus operandi come quello italiano.
Poi il contributo è stato abolito, legalizzando la
copia privata. I soldi per l’equo compenso agli
autori arrivano (parzialmente) dalla nuova
Legge sulla pirateria varata dal governo di Mariano Rajoy, nella quale sono state identificate
sanzioni più dure per chi trasgredisce. In Bulgaria, Grecia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca,
Romania e Slovacchia il compenso non è calcolato con una cifra fissa, ma su base percentuale
rispetto al prezzo di vendita, con una banda che
oscilla tra lo 0,5% e il 6%. In Belgio si pagano
3 euro per smartphone e tablet, mentre i nostri
cugini francesi attraverso la Sacem (l’omologa
della Siae) hanno varato un compenso di 6,4
euro. Valore che scende in Olanda fino a 5 euro
per smartphone e 2,5 euro per tablet. Chi, infine,
esce dal coro è la Germania: per l’equo compenso la base di partenza è di 16 euro. Un importo
decisamente elevato, al punto che i produttori
tedeschi hanno deciso di incrociare una dura
battaglia legale.
hitech
magazine
La situazione è fluida. Tra continue
smentite, prese di posizione e prese di
distanza, in cui il gioco politico delle
parti si sovrappone al dibattito associativo: la questione della copia privata è
più che mai nel caos, con il ministro dei
Beni culturali Massimo Bray costretto a
intervenire e a smorzare la notizia secondo cui sarebbe prevista una pesante
tassa su smartphone e tablet.
Anche le stesse tariffe, con relativi aumenti di costo, sono state definite “infondate” dal portavoce del Mibac. “La
norma a cui si fa riferimento è quella relativa all’equo compenso per i produttori
di contenuti, regolata attraverso decreto
ministeriale, in attuazione di una norma
vincolante europea che impone rinnovi
triennali. Il precedente decreto del 2009
è già scaduto e il ministro Bray sta lavorando a una soluzione condivisa, nel rispetto e nella difesa del valore del diritto d’autore, ascoltando tutte le categorie
interessate per raggiungere una decisione equilibrata nell’interesse degli autori,
dei produttori di smartphone e tablet e,
soprattutto, dei cittadini fruitori degli
stessi”. Cose che gli addetti ai lavori già
sanno, e che invece hanno generato la
solita confusione nei titoli strillati dalla
stampa generalista. Ma un conto è dire
che non c’è una tassa sugli smartphone,
un altro negare gli aumenti. Perché, ormai è chiaro, dopo aver chiuso le consultazioni al 31 gennaio, Bray si prepara a
formulare il decreto che andrà a ritoccare l’entità attuale del compenso. Quali
sono le tariffe smentite dal ministro? Si
parla di un ribasso del prelievo sui telefonini di vecchia generazione, per un’entità di 61 euro Iva compresa. Di 6,1 euro
per le Tv con funzioni di registrazione,
di 6,34 euro per tablet e smartphone, di
7,32 euro per computer fissi e portatili,
di 0,12 euro per chiavette Usb, di 15,71
euro per hard disk, memorie inserite in
lettori Mp3, di 39,28 euro per decoder
con memoria interna da almeno 400
GB. Queste le cifre che hanno provocato il duro commento di Maurizio Iorio di
Andec, l’associazione che rappresenta i
distributori di elettronica di consumo:
“Fino a oggi gli importi erano ragionevoli, ma con il nuovo adattamento tariffario in molti casi risultano più che quintuplicati”, ha spiegato Iorio. Ma il dubbio
resta: queste cifre sono vere?
Adiconsum, attraverso il proprio presidente nazionale Pietro Giordano, liquida come un “balzello da Medioevo” la
revisione del compenso. Secondo Giordano il compenso “taglia orizzontalmente chiunque, anche quei consumatori, e
non sono pochi, che con questi device
non scaricano dalla rete né musica né
film o lo fanno legalmente da siti come
iTunes, destinando queste entrate alla
Siae, che dovrebbe tutelare il diritto
d’autore in maniera trasparente, ma invece preferisce norme da ragionieri che
incidono orizzontalmente e in maniera
iniqua su tutte le tasche degli italiani”.
Anche viale della Letteratura non ha
fatto mancare un suo intervento. La Siae
è per lo più indicata come l’ispiratrice
della revisione. E sul suo sito (www.siae.
it) ha pubblicato un comunicato in cui si
ricorda come l’ente non abbia “alcuna
discrezionalità nell’attribuzione delle
percentuali ripartitorie, limitandosi ad
eseguire le norme di legge”. Il testo riporta anche le quote della ripartizione, a
valle della suddivisione a metà del totale
RETAIL, ELDOM, CONSUMER ELECTRONICS, ICT, ENTERTAINMENT
Direttore Responsabile: ANGELO FRIGERIO
Direttore Editoriale: RICCARDO COLLETTI
Editore: Edizioni Turbo Srl
Redazione: Palazzo di Vetro
Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB)
Tel. +39 0362 600463/4/5 - Fax: +39 0362/600616
Registrazione al Trib. di Milano n° 66 del 1° febbraio 2005
Periodico quindicinale - Anno 5 - n° 2 - febbraio 2014
Stampa: Italgrafica - Novara - Una copia 1,00 euro
Poste Italiane S.P.A. - Spedizione Abbonamento Postale
D.L. 353/2003 - Conv. in L 46/2004
Art. 1 - Comma 1 - LO/MI
L’editore garantisce la massima riservatezza
dei dati personali in suo possesso. Tali dati saranno
utilizzati per la gestione degli abbonamenti e per l’invio
di informazioni commerciali.
In base all’Art. 13 della Legge n° 196/2003,
i dati potranno essere rettificati
o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a:
Edizioni Turbo S.r.l. Responsabile dati:
Riccardo Colletti
Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB)
Il numero è stato chiuso l’11 febbraio 2014
zoom
Intervista con Gary Shapiro, presidente e chief executive officer della Cea
hitech magazine
anno 5 - numero 2 - febbraio 2014
www.hitechweb.info
“L’innovazione passa
prima da Las Vegas”
L’ultima edizione del Consumer Electronics Show ha esplorato le nuove frontiere del mondo della tecnologia.
Dal 4K alle stampanti 3D, il futuro è sempre più connesso e ‘smart’.
Qui sono nati il videoregistratore, il lettore Cd e il Dvd.
Qui sono state giocate le prime partite a Pong, qui hanno
visto la luce il Vic-20, il Commodore 64 e il primo modello
di Xbox.
Da quasi 50 anni, il Consumer Electronics Show è la più
grande vetrina mondiale dedicata all’innovazione, e conta
ad ogni appuntamento un numero crescente di espositori
e visitatori. L’edizione 2014 della manifestazione, andata
in scena a Las Vegas dal 7 al 10 gennaio scorsi, ha visto un
ulteriore ampliamento del proprio settore di competenza,
accogliendo aziende e manager provenienti non solo dal
mondo dell’elettronica di consumo, ma anche da mercati
apparentemente lontani. La sicurezza alla guida o il monitoraggio del proprio stato di salute sono solo alcuni esempi delle ultime applicazioni pratiche della tecnologia nella
nostra vita di tutti i giorni, sempre più connessa e ‘smart’.
Hitech Magazine ha avuto la possibilità di intervistare Gary
Shapiro, presidente e ceo della Consumer Electronics Association, l’ente che organizza il Ces e che rappresenta l’industria dell’elettronica negli Stati Uniti.
L’edizione 2014 del Consumer Electronics Show ha
visto la presenza di 3.200 espositori e oltre 150mila
visitatori. Qual è il segreto di questo successo?
Il Ces è il punto di raccordo a livello mondiale per tutti
coloro che si occupano di tecnologie consumer. La nostra
strategia, che non è poi così misteriosa, comporta il rivolgersi alle persone giuste: per loro creiamo un ambiente in
cui si possano stringere relazioni, che stimoli ed entusiasmi
tutti i partecipanti. Cerchiamo di individuare le direzioni in
cui si sta orientando la tecnologia, e creiamo opportunità
per i prodotti più innovativi. Questo avviene, ad esempio,
nel caso delle TechZone che mostrano le più nuove categorie di prodotto: solo quest’anno, su un totale di 25, avevamo
ben otto nuove aree di questo tipo (3D Printing, Academia
Tech, Motion Tech, Eureka Park NEXT, Cisco’s Internet of
Everything, FashionWare, High-Res Audio Experience e
Wrist Revolution). Insomma, la nostra strategia è proiettata verso il futuro.
Quali sono i trend del mercato statunitense nell’elettronica di consumo e nell’Ict?
Dall’Internet delle cose ai processi automatizzati nelle
automobili, i consumatori sono sempre più alla ricerca di
una tecnologia connessa e personalizzata. Stiamo assistendo a una rapida crescita nei Micro Electro-Mechanical Sistems (Mems), in grado di percepire, processare e persino
controllare l’ambiente circostante. Questa tecnologia permette il riconoscimento gestuale e dei movimenti oculari,
i sensori di movimento e la realtà aumentata. Tutto questo
giocherà un ruolo sempre più importante nel consumer
electronics, dai rilevatori di attività fisica dei nostri smartphone fino ad altri device connessi. I consumatori sono alla
ricerca anche di funzioni automatizzate per le proprie automobili, e alcune delle più importanti case automobilistiche
hanno già mostrato dei prototipi di autovetture completamente autonome.
Quest’anno più che mai, abbiamo assistito a un boom
di device per il controllo della salute…
Le app e i device indossabili rilevano l’attività fisica. I
sistemi di telehealth possono garantire diagnosi mediche
precise, mentre le applicazioni mobile possono dare accesso ai pazienti e ai medici a casi clinici e dati biometrici completi. Si tratta di nuove opportunità, sia per le singole persone che per le aziende che operano nell’ambito della sanità.
C’è poi il capitolo 4K…
Sì, anche in questo caso siamo a un punto di svolta, man
mano che nuovi consumatori cominceranno ad abbracciare l’esperienza incredibilmente verosimile e immersiva
dell’Ultra HD. Una tecnologia che consente di vedere dettagli incredibili, come ad esempio i mosaici sulle pareti di un
castello, o le squame di un pesce dentro l’acquario. Al Ces
2014 molte aziende hanno presentato le loro ultime novità
in ambito UHD, e presto verrà creato e distribuito un quantitativo sempre maggiore di contenuti 4K nativi.
Le nuove tecnologie riusciranno però a guidare la
crescita nell’elettronica di consumo?
Assolutamente sì! Nella giornata di apertura dell’ultima
edizione del Ces, ho annunciato che le proiezioni per mercato statunitense indicano una crescita del 2,4%, fino a
raggiungere 208 miliardi di dollari, un autentico record. Di
questi, 6 miliardi deriveranno dalla vendita di nuove categorie di prodotto. Siamo ormai prossimi a un’ondata di innovazione epocale.
Ma cosa distingue un prodotto davvero innovativo da
un semplice gadget?
L’innovazione può manifestarsi sotto diverse forme. A
volte si tratta di un grosso balzo in avanti, che crea una categoria di prodotto o un servizio completamente nuovo, che
trasforma il nostro mondo e il modo di interagire con esso
– pensiamo ad esempio all’introduzione dei tablet e dei servizi di videostreaming di qualche anno fa. Altre volte l’innovazione è più progressiva, e nuove caratteristiche e funzioni
vengono aggiunte a qualcosa che già esiste. Il bello del Ces
è che è possibile vedere tutto questo nello stesso luogo: le
totali innovazioni, i piccoli critici passi in avanti, e le tecnologie che presto potrebbero fare da punto di partenza per la
prossima grande innovazione.
Che cosa l’ha colpita maggiormente di quest’ultima
edizione del Ces?
Nel 2014 ci sono stati molti vendor nuovi, e abbiamo aggiunto svariate nuove TechZone. AcademiaTech ha mostrato le tecnologie sviluppate nelle università. FashionTech si
è occupata del segmento wearable, in rapidissima crescita.
Anche la sezione dedicata alla stampa 3D era enorme, e mi
ha entusiasmato vedere ben nove case automobilistiche
esporre qui. E poi le tecnologie per la salute, i Tv Ultra HD,
l’audio ad alta risoluzione, l’Internet delle cose… è stato tutto spettacolare! Da qualsiasi parte ti voltassi, potevi vedere
qualcosa di magico! Ma siamo già concentrati sull’edizione
2015. Stiamo pianificando gli spazi e abbiamo già venduto
una significativa quantità di spazi espositivi.
Quali sono le tecnologie su cui puntare per il futuro?
Per ogni cosa ci vuole tempo, nulla accade nell’arco di una
notte. Questo è ciò che avevamo provato a spiegare alle persone riguardo alle Tv HD, e le nostre previsioni erano cor4
Gary Shapiro
rette. Per i Tv Ultra HD le nostre proiezioni evidenziano una
crescita più graduale. Si imporranno sul mercato come hanno fatto gli smartphone e i tablet solo qualche anno fa? E’
ancora difficile dirlo. Ma avremo presto a che fare con molte
tecnologie interessanti. Il controllo intelligente della casa
sta avanzando velocemente: quasi tutti i prodotti che abbiamo in mano, in casa, o nelle nostre auto, è smart e connesso.
La salute digitale è un’altra area in crescita. Quando tengo
una conferenza, spesso chiedo al mio pubblico in quanti di
loro indossano un device smart. E’ vero, il mio è un pubblico
selezionato, ma di solito più della metà risponde di possederne uno.
Lei lavora per la Consumer Electronics Association
da molti anni. Che cosa pensa dell’evoluzione della tecnologia negli ultimi anni?
Per oltre 30 anni ho avuto l’onore di lavorare per l’industria più dinamica al mondo, il mercato dell’elettronica di
consumo. Ho assistito in prima persona all’arrivo di nuove
tecnologie che hanno rivoluzionato il mondo in cui viviamo,
lavoriamo e giochiamo. Sono nati nuovi business, spronati
da grandi idee e dal desiderio di sfidare lo status quo. Sia
che si parli di elettronica per l’automotive, del cloud computing o di Internet delle cose, la tecnologia consumer oggi
è ovunque! Ed è cresciuta sino a diventare una componente
critica nel connettere l’economia globale. Quando visiti il
Ces, incontri senior executive di un’impressionante varietà di settori. Ospitiamo moltissimi manager dell’industria
dei contenuti, dell’automotive, della salute, del marketing e
dell’advertising, dell’educazione, dello sport professionale
e dell’industria musicale. Tutto questo riflette la reale ampiezza della definizione di tecnologia consumer.
A suo parere, com’è cambiata la percezione della tecnologia presso il pubblico?
La tecnologia consumer colma le differenze ed elimina le
barriere geografiche. Permette a chiunque di connettersi al
resto del mondo, di accedere alle informazioni e di innovare.
E, forse l’aspetto più importante, alimenta la crescita economica su scala globale. Il Ces è il luogo dove l’innovazione
raggiunge il mercato. E’ la promessa e il potere della tecnologia. E’ l’unico luogo dove, ogni anno, è possibile vedere
l’intero ecosistema delle tecnologie consumer. E noi, ogni
anno, proviamo a ricreare la manifestazione, in modo che
essa rappresenti una continua evoluzione, sia sempre fresca
e con qualcosa di nuovo da mostrare.
Annalisa Pozzoli
primo piano
hitech magazine
anno 5 - numero 2 - febbraio 2014
www.hitechweb.info
“Huawei,
un successo di tecnologia”
A tu per tu con Daniele De Grandis, executive director Device Italia. Le performance registrate nel 2013.
La forza del brand e le partnership. Gli obiettivi di market share per quest’anno.
Nel segno di Huawei. Il colosso cinese – che in totale
occupa 130mila addetti - nell’ambito delle telecomunicazioni ha vissuto un 2013 particolarmente intenso e
proficuo. Lo dicono le performance su scala globale. I risultati finanziari (non ancora sottoposti a revisione) per
il 2013 indicano che il fatturato globale si attesterà tra i
39,29 e i 39,62 miliardi di dollari, con un incremento su
base annuale pari a circa l’11,6%. Il risultato operativo
di Huawei per l’esercizio scorso dovrebbe attestarsi tra i
4,72 e i 4,85 miliardi di dollari.
Ma non solo: un’altra conferma puntuale scaturisce
dalla crescita significativa registrata nell’ambito dei prodotti consumer – smartphone in primis – ottenuta sul
mercato italiano. Ora è decollata una stagione che per il
gruppo cinese assume una particolare importanza. Quella di un’ulteriore consacrazione come player capace di
scalare le posizioni che contano nel ranking mondiale.
La parola a Daniele De Grandis, executive director
Huawei Device Italia.
Daniele De Grandis
Tra novità
e partnership
Daniele De Grandis, qual è il bilancio dell’anno
2013 per Huawei sul mercato italiano?
Sinceramente molto positivo. Abbiamo registrato risultati in significativo rialzo. Huawei è arrivata a conquistare la quinta posizione nella classifica del nostro mercato, con una quota di circa il 6%. E se teniamo conto che
il maggiore sviluppo del business si è osservato a partire
dal secondo semestre del 2013, siamo ancora più soddisfatti. C’è poi un altro elemento da tenere presente.
Quale?
La rilevanza acquisita dal nostro brand. La notorietà
della nostra marca, in uno scenario attento e sensibile
come quello italiano, ha toccato la soglia del 50%. Questo
primo traguardo è stato raggiunto sia grazie a investimenti rilevanti per la diffusione del brand, sia mediante
partnership mirate e di grande spessore. Tuttavia, credo
che una componente decisiva sia stata la strategia di prodotto che abbiamo messo in campo. Il lancio dei device,
tra cui lo smartphone Ascend P6 che ha impressionato
molto positivamente i consumatori, è stato la leva decisiva per conquistare fan, clienti e una crescente attenzione.
Immagino non sia mancata, da parte dei vostri
clienti, una sorta di scetticismo iniziale di fronte alle
vostre proposte…
Lo confermo. Ma in parte c’era da aspettarselo. Tuttavia devo ammettere che, in un arco di tempo sufficientemente breve, siamo riusciti a scardinare un certo pensiero omologato. Come sempre contano i fatti. I nostri
prodotti non sono stati soltanto annunciati ma li abbiamo realizzati e portati sugli scaffali. Così come abbiamo
tenuto fede alle partnership costruite. Il lavoro paga. E
devo annotare che, se da un lato abbiamo riservato grande attenzione al canale retail, ne abbiamo ricevuta altrettanta.
Quanto incide il settore dei prodotti consumer sul
fatturato globale di Huawei Italia?
In questi due anni abbiamo fatto passi da gigante.
Ormai il segmento dei prodotti consumer rappresenta
circa il 30% del fatturato sviluppato dalla nostra filiale
italiana.
Qual è uno dei punti di forza complessivi di un colosso come Huawei?
Sicuramente l’attenzione all’innovazione. Infatti ogni
anno investiamo oltre il 10% del fatturato in questa
direzione. Nel 2013 le risorse destinate alla ‘Ricerca e
Sviluppo’ sono state pari a 5,45 miliardi di dollari, che
rappresentano circa il 14% del fatturato totale, la somma più alta stanziata finora da Huawei in R&D. Entro il
2018 prevediamo di investire 600 milioni di dollari per
supportare la ricerca e l’innovazione nell’ambito delle
tecnologie 5G per le reti mobili. Tutti questi, non mi sembrano indicatori trascurabili.
A questo si aggiunge una capacità produttiva di indubbio valore…
Esattamente. L’anno scorso Huawei si è imposta come
terzo produttore mondiale di device. L’ennesima prova
della nostra volontà di operare con decisione e competenza in un mercato estremamente veloce e dinamico.
Aggiungo poi che al di là della potenza produttiva, il nostro impegno è costantemente focalizzato sullo studio di
un design che abbia un forte appeal sui consumatori e
sulla ricerca di materiali di elevata qualità. Se a ciò aggiungiamo che Huawei sviluppa internamente i processori degli smartphone, credo che non ci siano dubbi sulla propensione all’innovazione che qualifica nel nostro
brand.
Il mercato delle telecomunicazioni si conferma
trainante. Tale trend si confermerà anche nel corso
di quest’anno?
Al di là del nostro auspicio, le analisi confermano questa tendenza. Il segmento degli smartphone e dei tablet
ribadisce la propria vocazione al dinamismo e la capacità di proporre sempre soluzioni moderne e coinvolgenti.
Dunque, continueremo a lavorare in questa direzione e
sono convinto che le soddisfazioni non mancheranno.
Quali gli obiettivi che avete messo nel mirino e da
conseguire sul mercato italiano nel 2014?
Per noi la prossima stagione avrà una rilevanza strategica. Sarà una sorta di cartina tornasole. L’avventura
appassionante che finora abbiamo vissuto è giunta a un
primo snodo fondamentale. Grazie alle svariate novità
introdotte e a quelle che arriveranno nei prossimi mesi
potremo ampliare ulteriormente il nostro raggio operativo. La nostra ‘share of shelf’ presso le insegne della
Gds è in aumento. E proseguiremo in questa direzione
per scalare la classifica e ottenere la quarta posizione.
Il che significherebbe raggiungere una quota di mercato
a doppia cifra.
In chiusura, siamo alle porte dell’edizione 2014
del MWC: che cosa bolle in pentola?
Ovviamente presenteremo una serie di novità. Rilanceremo il nuovo Ascend Mate2 4G svelato al CES di Las
Vegas e che tanto ha fatto parlare di sé. Ma le sorprese
non saranno limitate al MWC: abbiamo in rampa di lancio prodotti di grande appeal nella stagione primaverile
e in particolare nel mese di maggio. Insomma, il bello
deve ancora arrivare!
6
Inizio di 2014 particolarmente intenso per Huawei che, in occasione del Consumer Electronics
Show di Las Vegas, ha presentato il nuovo Ascend
Mate2 4G. Lo smartphone 4G Lte è dotato di un
potente processore quad-core proprietario da
1,6 GHz e, in aggiunta alla batteria da 4050 mAh
a lunga durata, della tecnologia proprietaria per
il risparmio energetico, capace di migliorare le
prestazioni di oltre il 30% rispetto ad altri device della stessa categoria, il tutto con uno schermo
da 6,1 pollici e uno spessore di soli 9,5 millimetri.
Altra particolarità di questo smartphone è la presenza dell’interfaccia utente proprietaria Huawei
Emotion UI 2.0, che consente il funzionamento
del dispositivo con una sola mano. Ascend Mate2
4G è dotato di una fotocamera posteriore BSI da
13 megapixel con apertura del diaframma F2.0
che garantisce foto di alta qualità in qualsiasi condizione di luce, e di una fotocamera frontale da 5
megapixel. “Con Ascend Mate2 vogliamo offrire a
tutti i vantaggi della connettività superveloce”, ha
commentato Colin Giles, Executive Vice President
Huawei Consumer Business Group. “E’ il dispositivo ideale per coloro che vogliono intrattenimento in mobilità, come ad esempio la possibilità di
creare e scaricare album fotografici in pochi secondi, oppure utilizzare il proprio smartphone
come ufficio mobile”.
Sono inoltre degne di nota, nell’ottica di avvicinare il marchio e i prodotti a una platea sempre
più ampia di consumatori, le importanti partnership che Huawei ha recentemente siglato con il
club della Premier League Arsenal FC e con l’A.C.
Milan di cui l’azienda è Premium Sponsor e Mobile Partner. Collaborazioni che si svilupperanno
nel corso delle prossime 3 stagioni includendo
offerte e servizi esclusivi per i tifosi, contenuti
dedicati, la presenza del brand Huawei durante le
partite e sulle piattaforme media digitali e i canali
social del club.
scenari
Lo studio di Deloitte su scala mondiale
Retail: ecco
chi vince
Parla Roberto Omati, direttore commerciale Expert Italia
“La direzione
è quella giusta”
L’insegna ha vissuto un buon Natale, con crescite
in quasi tutti i segmenti di prodotto, grazie alle promozioni
originali e a una grande campagna pubblicitaria.
La classifica dei maggiori player.
Wal-Mart la fa da padrone.
Le insegne crescono nei Paesi emergenti.
Il canale e-commerce gioca
un ruolo determinante negli Stati Uniti.
Quello del 2013 per Expert è stato un Natale positivo: il mese di dicembre
si è chiuso con il segno più (anche a parità di rete), con un’accelerazione
nella seconda parte del mese, grazie al supporto dell’originale promozione
esclusiva ‘Scontissimi a tasso zero tan 0% taeg 0%’ e ‘Se spendi almeno
500 euro in regalo prepara e decora’. “Al di là di questo successo riferito
all’attività dei negozi”, racconta Roberto Omati (foto), direttore commerciale
Expert Italia, “dal monitoraggio sul comportamento dei consumatori, abbiamo osservato due tendenze piuttosto rilevanti: continua a crescere l’attitudine all’info-commerce e c’è stato un picco nella crescita degli acquisti online”.
Continua a crescere il fatturato delle
maggiori insegne mondiali della Grande
distribuzione. Di fronte alla crisi dei consumi, il retail incasella un segno postivo.
Anche se i ritmi di crescita rallentano.
Questo è il quadro delineato dal diciassettesimo rapporto “Global Powers of
Retailing”, realizzato da Deloitte Touche
Tohmatsu Limited, in collaborazione con
Stores Media.
Lo studio analizza i dati di bilancio resi
pubblici dai 250 maggiori retailer del
mondo, nell’anno fiscale che va dal giugno
2012 al giugno 2013. Ed evidenzia come i
fatturati dei più grandi retailer mondiali
si mantengano in crescita, nonostante la
difficile situazione economica mondiale.
Il fatturato delle insegne presenti nella
Top 250 ha raggiunto complessivamente
i 4,3 trilioni di dollari, mentre il fatturato
medio della singola insegna si attesta su
un valore di oltre 17 miliardi di dollari.
Per la prima volta, nel rapporto è inclusa
anche una lista dei top 50 e-retailer, più
di tre quarti dei quali fanno parte anche
della Top 250.
Nel ranking, al primo posto c’è WalMart, con vendite al dettaglio per quasi
470 miliardi di dollari. Segue, a grande
distanza, Tesco, con 101,269 miliardi di
dollari. Al terzo posto un altro gigante
americano: Costco, con vendite al dettaglio per 99,1 miliardi di dollari. Mentre
Carrefour, lo scorso anno in seconda posizione, è scesa al quarto posto.
Non solo: lo studio Deloitte evidenzia
anche come, in linea generale, la Top 10
abbia seguito ritmi di crescita più len-
Come sono andate le vendite nei diversi settori?
Molto bene i Grandi elettrodomestici e abbastanza bene il Ped: su entrambi i reparti l’incremento rispetto allo scorso anno è stato maggiore del 4%.
Nell’elettronica di consumo, il risultato è stato sopra le aspettative, anche
se il reparto ha comunque registrato
un trend negativo rispetto allo scorso
anno (-5%), comunque il migliore di tutti i mesi precedenti del 2013. Soddisfacente anche l’informatica, dove l’incremento rispetto allo scorso anno è stato
maggiore del 3%, soprattutto grazie al
prodotto trainante del comparto, cioè il
tablet. Molto bene la telefonia: grazie
agli smartphone, l’incremento rispetto
allo scorso anno è stato del 15%. Nel reparto game avremmo potuto performare
meglio. In questo caso ha sicuramente
influito la scarsa disponibilità delle nuove console, a fronte dell’alta domanda
da parte dei consumatori. In ogni caso,
l’incremento rispetto allo scorso anno è
stato del 5%.
Quali prodotti sono stati i più acquistati sotto Natale?
In assoluto gli smartphone e i tablet,
a conferma che gli italiani non possono
fare a meno di ‘gratificarsi’ con le ultime
novità, comunicare, lavorare, navigare
ed essere sempre connessi ovunque si
trovino. Ma soprattutto non riescono a
rinunciare ai modelli più trendy.
Quali iniziative promozionali avete organizzato per incoraggiare le
vendite?
Fino al 24 dicembre è stata attiva una promozione che ha consentito ai
consumatori di avere un triplo risparmio scegliendo i nostri punti vendita per
lo shopping natalizio. La campagna ‘Scontissimi a tasso zero tan 0% taeg
0%’ offriva loro non solo prezzi molto interessanti su un’ampia gamma di
prodotti, ma anche la possibilità di effettuare pagamenti dilazionati a tasso
zero a partire dal nuovo anno e in più quella di ricevere in regalo lo special
pack Prepara e Decora, realizzato in esclusiva da Expert (un bundle contenente un Minipimer 5 di Braun e il kit di strumenti Decora per il cake design,
a fronte di una spesa minima di 500 euro).
ti (+4,2%) rispetto alla Top 250 nel suo
complesso (+4,9%).
Lo scenario mondiale
Mentre i retailer operanti nei mercati
“maturi” continuano a subire gli effetti
della crisi, quelli con sede nei mercati
emergenti godono ancora di una forte
domanda da parte dei consumatori. I retailer di America Latina, Africa e Medio
Oriente costituiscono infatti più della
metà (26) dei 50 “Fast-growing retailer”
del 2012.
La recessione ha condizionato pesantemente lo scenario europeo. E le performance peggiori, tra i retailer europei
inclusi nella Top 250, sono state registrate dai rivenditori di Germania e Regno
Unito.
I retailer dell’area Asia-Pacifico hanno
registrato guadagni solidi, anche se non
a doppia cifra come negli scorsi due anni.
Questione a parte per il Giappone, che,
RIVENDITORI TOP 10
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
E qual è stata la risposta da parte dei consumatori?
L’impressione avuta e i risultati conseguiti sulle vendite sembrerebbero
confermare che i consumatori abbiano gradito. Al di là dell’originalità dell’iniziativa “Prepara & Decora”, in linea con un trend molto gettonato, crediamo
che siano state utili la grande campagna pubblicitaria e la promozione sulla
spesa rateale senza costi.
Alla luce di questi risultati e dell’andamento del mercato in generale,
quali sono le vostre aspettative per il 2014?
Nel contesto macro-economico del nostro Paese ci sono ancora molte
nubi che condizionano la fiducia dei consumatori, e quindi la propensione
alla spesa. Ma, nonostante tutto, siamo fiduciosi perché il nostro settore è
caratterizzato da molta innovazione. E’ indispensabile avere certi requisiti
per restare competitivi e crediamo che l’impegno profuso dal nostro Gruppo, nel corso ormai di oltre due lustri, si sia mosso nella giusta direzione. La
nostra previsione sul trend del mercato nel 2014 sarà di sostanziale stabilità
rispetto all’anno precedente.
Nome
della società
Paese
di origine
Vendite al dettaglio
2012
(milioni di dollari)
Wal-Mart
Stores, Inc.
Usa
469.162
Tesco
PLC
Regno
Unito
101.269
Costco Wholesale
Corporation
Usa
99.137
Carrefour S.A.
Francia
98.757
Kroger Co.
Usa
96.751
Schwarz Unternehmens
Treuhand KG
Germania
87.236
Metro AG
Germania
85.832
Home Depot, Inc.
Usa
74.754
Aldi Einkauf GmbH
& Co. oHG
Germania
73.035
Target
Corporation
Usa
71.960
Fonte: Global Powers of Retailing 2014
8
hitech magazine
anno 5 - numero 2 - febbraio 2014
www.hitechweb.info
Oscar Corio, direttore generale Evoluzione a insegna Dixe
Un Natale di
‘Sconti coi fiocchi’
Due diversi volantini e una comunicazione a 360°
hanno portato a risultati soddisfacenti nei punti vendita.
Il sell-out è stato trainato da smartphone, tablet e gaming.
dopo un anno fiscale 2011 devastante, è
ora in recupero, anche se continua a rincorrere gli altri Paesi. Per quanto riguarda l’area nordamericana, per i retailer
degli Stati Uniti inclusi in classifica, il tasso di crescita è passato dal 6,3% nell’anno fiscale 2011 al 4,3% nel 2012. Mentre
in Canada Couche-Tard si è affermato saldamente come il più grande rivenditore
del Paese.
L’andamento dei vari settori
Per quanto riguarda i diversi settori in
cui operano i retailer considerati dallo
studio Deloitte, la reddittività è migliorata in ogni comparto merceologico, anche se sono i retailer del settore moda a
mostrare le performance migliori. Questi
hanno infatti fatto registrare un incremento dei propri utili netti pari al 7,4%,
mentre la media dei top 250 si attesta al
+3,1%.
I beni di largo consumo (fast moving
consumer goods) confermano il trend
positivo, registrando, tra i vari settori
merceologici, il maggiore incremento di
fatturato (+5,3%).
Una quota significativa dei ricavi di
vendita al dettaglio è rappresentata
dall’e-commerce. In media, quasi un terzo del fatturato delle Top e-50 proviene infatti dal canale online. Il rapporto
Deloitte rileva inoltre che la stragrande
maggioranza delle e-50 (42 aziende) è
rappresentata da rivenditori multicanale. La maggior parte di esse (28) sono
di base negli Stati Uniti, 17 in Europa,
cinque nei mercati emergenti. Invece,
per le Top 250 aziende che operano anche tramite e-commerce, il canale online incide per una media del 7,7% sulle
vendite totali. Vale la pena segnalare che
l’e-commerce ha rappresentato la principale fonte di ricavi per i rivenditori del
Nord America, mentre è stato assai meno
rilevante per i rivenditori europei.
I retailer italiani
Le aziende italiane presenti nella Top
250 sono tre: Coop, al 61° posto, Conad,
al 71°, e Esselunga, al 122°. Conad e Esselunga hanno guadagnato posizioni rispetto al rapporto dello scorso anno,
passando rispettivamente dal 78° al 71°
posto e dal 125° al 122° posto. A proposito di Esselunga, il Gruppo ha chiuso il
2013 con vendite per oltre 6,9 miliardi di
euro, pari a un incremento dell’1,7% rispetto al 2012. In crescita anche il numero dei dipendenti, che si attesta a 20.605,
con un incremento di oltre 400 unità. E,
a mezzo di una nota stampa, l’azienda
ha annunciato che, per il biennio 2014 –
2015, grazie al piano di sviluppo e all’aggiornamento della rete vendita, si prevede l’ulteriore assunzione di circa 2mila
persone.
Coop ha invece chiuso l’anno fiscale
2012 con un fatturato in calo del 9%, arretrando di cinque posizioni nel ranking
Deloitte, ma rimanendo la prima insegna
italiana in classifica. Tutti i tre retailer
italiani hanno comunque fatto registrare
nel periodo 2006/2011 una crescita media di questa portata: +4,7% per Esselunga, +5,9% per Conad e +1% per Coop.
Il calo nei consumi e un Natale forse più all’insegna del risparmio rispetto
al solito non hanno fermato i punti vendita Dixe. Che si sono organizzati per
tempo in modo da affrontare il periodo più importante dell’anno per il sell-out
con diverse iniziative promozionali ad hoc, studiate per raggiungere in modo
ancora più efficace i clienti finali. Ne abbiamo parlato con Oscar Corio (foto),
direttore generale Evoluzione a insegna Dixe.
Qual è il vostro bilancio generale per il Natale 2013? Siete soddisfatti
delle performance ottenute?
Nonostante il settore dell’elettronica in generale abbia subito una flessione,
i comparti dei tablet, dell’informatica e della telefonia hanno rappresentato
le migliori performance di vendita. Devo dire che anche le vendite nel bianco
hanno dato risultati soddisfacenti.
Quali sono i settori che sono andati meglio in questo periodo dell’anno?
Nell’ambito dell’eldom, i grandi elettrodomestici hanno avuto delle buone performance, mentre il Ped si è mantenuto stazionario rispetto al 2012.
Nell’elettronica di consumo, i televisori e l’audio non sono andati molto bene,
mentre è molto positivo il risultato ottenuto da telefonia, tablet e gaming.
Quest’ultimo trainato dalla recente uscita di PlayStation 4 e Xbox One. I prodotti più venuti del Natale sono stati i grandi schermi, i tablet e, ovviamente,
le console di nuova generazione.
Come avete affrontato la fine dell’anno solare, dal punto di vista delle
promozioni e della comunicazione?
I punti vendita Dixe hanno avuto la possibilità di scegliere una doppia alternativa di promozione natalizia, a seconda della propria clientela. Il volantino
‘Christmas Pack’ prevedeva, a fronte dell’acquisto di due prodotti suggeriti,
un vantaggioso sconto sul prezzo finale. ‘Sconti coi fiocchi’, invece, offriva
sconti fino al 30% su un’ampia gamma di prodotti in vendita. Dal punto di
vista della veicolazione della comunicazione, oltre ai volantini, abbiamo utilizzato spot su radio locali e il nostro Magazine Dixe News, che puntualmente
offre una panoramica su tutte le novità e i servizi a disposizione dei consumatori nei punti vendita Dixe.
In conclusione, dottor Corio, quali sono le vostre aspettative per il
2014?
Sicuramente ci aspettiamo qualche segno positivo, una lenta ripresa. Le
previsioni parlano di un settore audio/video che rimarrà sostanzialmente invariato rispetto al 2013. Però nel 2014 ci sono le Olimpiadi invernali e soprattutto
i Mondiali di Calcio, che sicuramente faranno segnare un balzo significativo
nelle vendite dei Tv, e soprattutto dei grandi schermi (dai 46” in su), con
tutte le novità tecnologiche importanti e affascinanti che le grandi industrie
immetteranno sul mercato. Mentre, viste le interessanti novità nel lavaggio,
nel freddo e nel clima, ci aspettiamo un aumento delle vendite nel bianco a
livello mondiale, che ci permetterà di chiudere - speriamo - il 2014 in pari con
il 2013 nella totalità di fatturato, nonostante i picchi in positivo o negativo dei
diversi segmenti.
analisi
Gdo: dati e tendenze
In calo dell’1,3% a volume e dello 0,9% a valore,
le vendite per il retail italiano nel periodo gennaio-ottobre 2013.
La crisi morde. Anche la Grande distribuzione organizzata. I grafici e le tabelle che vi mostriamo in questa pagina e nelle seguenti, tratti da una presentazione di Conad
alla stampa, sono impietosi. E dimostrano che lo tsunami
della recessione ha colpito tutti e tutto.
Meno 1,3% in volume, meno 0,9% in valore: questi i
dati relativi all’andamento della Gdo in Italia, nel periodo gennaio-ottobre 2013. Si registra dunque, per la prima volta nel nostro Paese, un trend negativo in uno dei
comparti più dinamici del commercio. La competizione
fra le insegne si fa sempre più serrata. Così non sono molti i gruppi in crescita per format distributivo. Cambiano
anche le abitudini dei consumatori e così pure dei dettaglianti. Più di 8mila dei quali, nel 2013, hanno cambiato la
loro insegna. Diminuisce la fedeltà alle marche. I consumatori sono più attenti rispetto a prima: cambiano negozio per ricercare la promozione migliore e comprano in
promo solo le marche gradite. Cresce in parallelo la private label, anche grazie al prezzo. Le insegne soffrono e
perdono quote di mercato. A favore di chi ha saputo innovare e cogliere, prima degli altri, i segnali che provengono
dal mercato. Interessanti sono anche i valori relativi alla
produttività. Che vedono sul podio. nell’ordine: Esselunga, Coop e Conad.
Quote delle prime cinque insegne - per area geografica
Primo semestre 2013
AREA 1
AREA 2
AREA 3
AREA 4
30,7%
20,4%
23,5%
18,4%
Esselunga Coop Italia Carrefour Auchan Selex 18,6%
10,9%
10,5%
7,8%
7,4%
Coop Italia
Selex
Conad
Despar
C3 - Lidi
22,6%
14,6%
11,8%
9,2%
3,8%
Coop Italia
Conad
Auchan
Eurospin
Selex
21,5%
17,6%
8,3%
6,4%
5,4%
Conad
Auchan
Sigma
Sisa
Eurospin
La competizione
è sempre più fra le insegne
I gruppi in crescita per format distributivo
(fatturati a parità di rete progr. ottobre 2013
IPER
SUPER
LIBERO
DISCOUNT
3 SU 19
2 SU 23
3 SU 18
6 SU 11
SERVIZIO
fonte: Nielsen / Guida Nielsen Largo Consumo
Il 2013 chiude
con molta sofferenza nella GDO
6,7
Valore
Volume
5,1
4
14,7%
10,5%
9,9%
7,7%
7,3%
fonte: Nielsen / Guida Nielsen Largo Consumo
2,62,4
2
1,9
2000/ 2004/
2003 2007
2008
2009
0,1
2010
IPER
SUPER
LIS
32,1%
41,5%
11,8%
Conad
Coop Italia
Selex
Carrefour
Auchan
In aggiunta al volantino cartaceo
32 milioni di italiani sfogliano i volantini
delle insegne sul web
Sanno che molte PL sono prodotte dalle aziende
di marca (“io leggo l’etichetta” 69.700 like
su Facebook, 7531 follower su Twitter)
Meal Planning: il 63% degli italiani
usa una shopping list per la maggior
parte delle spese contro il 55% degli europei
fonte: Nielsen
-1,3
2012
-0,9
-1,3
gen-ott
2013
18,2%
15,2%
12,5%
6,5%
6,2%
• La frequenza di acquisto è aumentata
• L’esperienza d’acquisto e la piacevolezza del negozio
sono tra i primi fattori di differenziazione delle insegne
Conad
Sigma
Crai
Auchan
Coop Italia
14,4%
11,3%
8,6%
7,9%
7,9%
2011 è 29.366 negozi
Chiusi: 2.941 - Nuovi: 2.071
2013 è 28.496 negozi
8512: hanno cambiato insegna
fonte: Nielsen
fonte: Nielsen / Guida Nielsen Largo Consumo
Cambiano
gli atteggiamenti dei clienti
0,1
2011
Ma cambia anche
la distribuzione in Italia
Primo semestre 2013
23,8%
20,3%
12,5%
7,8%
6,1%
2,3
1,2
0,40,5
fonte: Nielsen
Quote delle prime cinque insegne - per tipologia
Coop Italia
Esselunga
Auchan
Carrefour
Bennet
hitech magazine
anno 5 - numero 2 - febbraio 2014
www.hitechweb.info
Produttività dei gruppi principali
Primo semestre 2012
18,12
Esselunga
(+0,36%)
7,68
Coop
(+6,25%)
mq. medi
6,2
Conad
Auchan
1.156
580
(-1,73%)
Carrefour
mq. medi
5,82
mq. medi
(-3,43%)
872
5,19
mq. medi
(-4,02%)
mq. medi
750
(+0,36%)
3,68 mq. medi
386
(-2,34%)
810
4,69
Selex
Sigma
prod. media
5,38
fonte: Nielsen / Guida Nielsen Largo Consumo
Quota di mercato per catena
Quota di mercato per catena
fonte: Nielsen / Guida Nielsen Largo Consumo
fonte: Nielsen / Guida Nielsen Largo Consumo
Primo semestre 2013
Canale supermercati - Primo semestre 2013
10
mq. medi
2.919
ANTEPRIMA MWC 2014
hitech magazine
anno 5 - numero 2 - febbraio 2014
www.hitechweb.info
IL
MERCATO
è mobile
Nel 2013 sono stati venduti oltre 1,8 miliardi
di telefoni in tutto il mondo. E più di un miliardo
sono smartphone. Numeri e tendenze
in vista del Mobile World Congress 2014.
La prossima edizione del Mobile
World Congress è ormai alle
porte, e ancora una volta la città
di Barcellona ospiterà (dal 24 al 27
febbraio) il mondo della telefonia
mobile e tutti i suoi protagonisti.
Un mercato che oggi vale un
miliardo di smartphone. E’ questo il
numero di device smart venduti nel
corso del 2013 secondo le stime
della società di analisi Idc, che rileva
una crescita a doppia cifra rispetto
al 2012, pari addirittura al 38,4%.
Tuttavia, se si guarda al settore della
telefonia in generale, includendo
quindi anche i dispositivi meno
evoluti, la cifra complessiva supera
gli 1,8 miliardi (+4,8% rispetto al
2012): quasi due persone su sette,
nel mondo, lo scorso anno hanno
acquistato un nuovo telefonino.
Gli smartphone hanno quindi
rappresentato il 55,1% del mercato
(nel 2012 era il 41,7%), e nel solo
ultimo trimestre del 2013 il sell-in
è stato di 284,4 milioni di unità,
un’impennata del 24,2% rispetto
ai 229 milioni di pezzi dello stesso
periodo del 2012.
“Nel giro di soli due anni, le vendite
sono più che raddoppiate, se
pensiamo che nel 2011 il sell-in
ammontava a 494,4 milioni di pezzi”,
commenta Ramon Llamas, research
manager del team Mobile Phone
di Idc. “Questa enorme crescita
dimostra sì un forte interesse da
parte del consumatore finale, ma
anche la validità delle strategie
commerciali messe in atto dai
produttori”.
A guidare la crescita, secondo Ryan
Reith, program director Worldwide
Quarterly Mobile Phone Tracker di
Idc, è l’adozione di dispositivi con
schermi sempre più grandi, ma
soprattutto un abbattimento del
prezzo medio che ha incoraggiato
anche chi oggi può contare su un
minor potere d’acquisto. “I device
più economici non compaiono
pressoché mai sulle prime pagine
dei giornali”, ha evidenziato Reith,
“eppure sono quelli che stanno
facendo la differenza in termini di
volumi. In mercati come la Cina
o l’India, smartphone dal prezzo
inferiore ai 150 dollari stanno
progressivamente diventando la
norma, portando tutti i vantaggi di
una buona potenza di calcolo a
molte persone”.
Parlando di software, Android
continua ad essere il re incontrastato
dei sistemi operativi, lasciandosi
alle spalle iOS di Apple. Ma anche
Windows Phone sta vivendo
un momento felice della sua
giovane esistenza: finalmente la
partnership tra Microsoft e Nokia sta
cominciando a portare i suoi frutti e
nel terzo trimestre 2013 la sua quota
di mercato, secondo Idc, è salita dal
2% al 3,6%, con una crescita del
156% anno su anno.
Ma quali saranno le tendenze per
l’anno in corso? Se l’edizione del
2013 del Mobile World Congress
si è concentrata soprattutto sugli
schermi di grandi dimensioni, è
lecito aspettarsi qualcosa di molto
simile anche dall’appuntamento
del 2014, anche se con qualche
novità. La strada è segnata da alcuni
tra i leader di settore, che hanno
già proposto un nuovo concept
‘curvo’ per la telefonia mobile. Una
tendenza presa a prestito dai nuovi
schermi Tv, che sembra poter
essere uno dei molti futuri possibili
anche sul pianeta telefonia.
Spazio poi al mondo degli
smartwatch. Quello che fino a
non molto tempo fa sembrava
un gadget da agente 007, sta
progressivamente conquistando
un suo spazio anche sugli scaffali
dei punti vendita. Che si tratti di
ricevere notifiche mail, di misurare le
calorie bruciate o più semplicemente
di indicare l’ora poco importa: gli
orologi ‘intelligenti’ potrebbero
presto diventare il nuovo oggetto
del desiderio dei techno-fan (e non
solo), un oggetto da mostrare con
orgoglio, alla stregua del più nuovo
modello di smartphone.
ANTEPRIMA MWC 2014
2
HALL
Asus
Stand 2M31
Gameloft
Stand 2E31MR
Samsung
Stand 2R10
Garmin
Stand 5L7MR
GoPro
Stand 5E21
SONY
Stand 2P60
7
5
*www.sonymobile.com/
testresults
Hisense
Stand 5B10
3
Preparati a toccare con mano il nuovo XperiaTM Z1 Compact, lo
smartphone impermeabile e compatto dalle prestazioni eccezionali. Oltre
ad un design mozzafiato è dotato infatti del potente processore quad-core
Qualcomm Snapdragon 800 e degli stessi componenti delle fotocamere
digitali compatte Sony. XperiaTM Z1 Compact vanta la miglior fotocamera
al mondo in uno smartphone compatto e impermeabile*, grazie all’ampio
sensore per immagini Exmor RSTM per dispositivi mobili 1/2,3” da 20,7 MP
che si combina con la premiata Sony G Lens ed il sistema di elaborazione
delle immagini BIONZ.
Questo nuovo gioiello di casa Sony è lo smartphone compatto più
potente al mondo*, grazie anche alla sua batteria ultra-resistente
che permette di ottimizzare ogni bit di energia in modo intelligente.
XperiaTM Z1 Compact ti aspetta con altre novità al MWC di
Barcellona dal 24 al 27 febbraio: vieni a scoprire tutto il meglio di
Sony in un formato su misura per te.
5
HALL
D-Link
Stand 2G25MR
2
1
HALL
1
Acer
Stand 1E32
Archos
Stand 1F20
Ericsson
Hall Zone 1 Stand Z1.5
Huawei
Hall Zone 1 Stand Z1.2
LG Electronics
Stand 1F30
PARTECIPANTI
2013
2012
2011
60.361 67.176 72.534
EUROPA
62%
COSÌ
SUDDIVISI:
NOR
AM
15
hitech magazine
anno 5 - numero 2 - febbraio 2014
www.hitechweb.info
7
HALL
Cellular Italia
Stand 7E51
HTC
Stand 7A60
Netgear
Stand 7N61
Nvidia
Stand 7A21
SanDisk
Stand 7A61
Kaspersky
Stand 8.1F55
SBS
Stand 7N45
Meliconi
Stand 8.1K11
1
8.
HALL
8.1
8
6
4
Alcatel OneTouch
Stand 6C30
Wiko
Stand 6H30
Lenovo
Stand 3N30
Nokia
Stand 3M30
Qualcomm
Stand 3E10
3
HALL
Hewlett-Packard
Stand 3A20
6
HALL
Panasonic
Stand 6N25MR
PER UN
TOTALE DI
MEDIO ORIENTE • 5%
AMERICA LATINA • 3%
AFRICA • 2%
ZTE
Stand 3G30
RD
ASIAMERICA PACIFICO
5% 13%
Emporia Telecom
Hall Congress Square
Stand CS80
2012
ESPOSITORI
202
PAESI
RAPPRESENTATI
1.700
SPAZIO
ESPOSITIVO
2013
70mila 94mila
METRI QUADRATI METRI QUADRATI
2014
98mila
METRI QUADRATI
eldom
hitech magazine
anno 5 - numero 2 - febbraio 2014
www.hitechweb.info
Parla Michela Lucchesini, marketing manager di Beko in Italia
“Lavoreremo
sulla brand awareness”
I progetti della società per il 2014 sono ambiziosi. Dalla partecipazione a Eurocucina a un focus sulle lavatrici.
Dal rinnovato interesse per il basket alla formazione one-to-one degli addetti al punto vendita.
Cristiano Boy nuovo
key account manager
A fine 2013, Beko a volume è la seconda marca più venduta in Europa Occidentale nelle prime sei famiglie di prodotto
del bianco free-standing – che includono
lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, frigoriferi, congelatori e forni. In alcuni mercati, come l’Inghilterra e la Polonia, Beko
è il primo marchio venduto. In Francia
è al secondo posto ed è la prima marca
non tedesca in Germania. “In Italia siamo
ancora lontani da questo risultato, anche
se stiamo crescendo a volume e a valore”,
spiega Michela Lucchesini (foto), marketing manager di Beko in Italia. “Considerando le diverse categorie di prodotto,
siamo il terzo marchio in Italia nei frigoriferi, il quarto nei congelatori, e il nono
nelle lavatrici. E’ nostro preciso impegno
focalizzarci sul lavaggio, anche grazie ai
nuovi prodotti che lanceremo nel corso
dell’anno”.
Per il 2014 è infatti prevista l’uscita di
una nuova serie, che verranno rinnovate
nel design. “A giugno lanciamo una nuova linea di lavatrici, con un oblò molto
ampio e molta più attenzione ai dettagli,
anche cromatici”, prosegue Michela Lucchesini. “Questa nuova estetica sarà applicata ai modelli da 7, 8 e 10 Kg, e tutti
presenteranno il Pet Air Removal, un’opzione dedicata alla rimozione ottimale
dei peli degli animali. Siamo gli unici ad
averla, ed è una caratteristica che, abbiamo notato, piace molto al consumatore
finale. Per questo prodotto, da giugno
2014 avremo una campagna di comunicazione ATL massiccia, su cui stiamo lavorando. La gamma verrà poi completata
dalle asciugatrici, che avranno la stessa
estetica, in arrivo da settembre in poi”.
Sempre sul fronte dei prodotti, Beko
investirà anche sul restyling dei frigoriferi, con un’attenzione particolare a
nuove tonalità di colore. Ma l’aspetto più
importante su cui farà leva sarà il “Neofrost”, che grazie a un doppio sistema di
ventilazione riesce a mantenere nei cassetti un grado di umidità fino al 90%, le
condizioni ottimali per la conservazione
di frutta e verdura. Non mancheranno i
forni a incasso con funzioni HomeFritte
per la cottura con poco olio, e dotati di
cottura assistita a vapore, utile soprattutto nel caso di pane, pasticceria e pizza.
Beko Italy annuncia l’arrivo di Cristiano Boy (foto) come nuovo key account
manager, con responsabilità sui gruppi
Expert ed Evoluzione.
Cristiano Boy, 39 anni,
ha ricoperto la carica di
key account manager
in Haier Italia dal 2011
al 2013 e precedentemente ha maturato una
solida esperienza nel
trade marketing management e nel key accounting all’interno
del Gruppo Bsh.
I progetti di comunicazione per il 2014
sono molto articolati, con l’esordio a Eurocucina (Milano, 8-13 aprile), per cui
Beko si affiderà a una designer di fama
internazionale, Patricia Urquiola, che ha
già disegnato una sua linea di prodotti,
due dei quali premiati a inizio anno.
Prosegue poi la sponsorizzazione nel
mondo del basket, andando a coinvolgere anche le squadre giovanili. “Abbiamo creato un nuovo progetto, intitolato
‘Crazy for Basket’, destinato ai ragazzi”,
racconta la marketing manager. “Per
loro abbiamo studiato un booklet di 40
pagine per sensibilizzare, a latere del
fair play in campo, a uno stile di vita
sano, con suggerimenti utili sull’aspetto
nutrizionale. Abbiamo poi vestito, con
striscioni dedicati, oltre 120 palestre in
tutta Italia. Dall’abbinamento del nostro
interesse per la pallacanestro con le iniziative per la cucina – che vedono come
nostra testimonial Palma D’Onofrio – a
marzo partiremo con un roadshow che
andrà a toccare i punti vendita delle città
in cui giocano le squadre di serie A del
basket”. E, sempre per quanto riguarda
l’impegno ‘ai fornelli’, al network già esistente di sette scuole di cucina dislocate
in tutta Italia, se ne aggiungeranno altrettante nel 2014, che diventeranno un
autentico presidio Beko sul territorio,
dove invitare anche i clienti per eventi
e serate a tema. “In Italia abbiamo chiuso il 2013 in bellezza”, conclude Michela
Lucchesini, “portandoci a un livello tale
da poter investire in maniera massiccia
e in diversi progetti importanti nel 2014.
Il nostro primo obiettivo è farci conoscere ancora di più sul territorio, con
attività mirate per aumentare la brand
awareness. Per riuscirci, stiamo mettendo in pratica anche un programma di
merchandising, inteso come sviluppo di
materiali per il lineare, cura del prezzo al
pubblico, e abbiamo assunto una risorsa interamente dedicata alla formazione
one-to-one del personale di vendita. I
nostri progetti sono ambiziosi: quest’anno combineremo Eurocucina, il basket e
una campagna di comunicazione molto
importante, a un’attività day by day sul
punto vendita, che può fare realmente la
differenza”.
Annalisa Pozzoli
Candy: vendite in aumento e rinnovo al vertice
Il Gruppo Candy chiude il 2013
registrando un incremento del volume di vendita, con oltre 6,3 milioni
di elettrodomestici venduti e rafforzando il vertice aziendale. Il 2013 ha
fatto segnare un miglioramento della
redditività del Gruppo, e lo scorso
novembre Candy ha rilevato il marchio Baumatic Uk, leader nel settore
dell’incasso e particolarmente attivo
sul mercato britannico. Il Consiglio
di amministrazione, dopo aver esaminato i piani del management, ha
deciso di affidare il compito di per-
seguirne gli obiettivi a Beppe Fumagalli, che si avvicenderà nel ruolo di
amministratore delegato del Gruppo
Candy con Aldo Fumagalli, chiamato a sostituire Beppe nella funzione
di Direzione del business sector del
lavaggio. Aldo assumerà, contestualmente, la carica di presidente della
società capogruppo Candy Spa. L’amministratore delegato sarà affiancato
da un advisory board, composto da
membri del management e da consulenti esterni, che contribuiranno alla
realizzazione dei piani aziendali.
Whirlpool: i dati trimestrali
e le nuove nomine
Whirlpool Corporation ha annunciato guadagni
pari a 181 milioni di dollari nel quarto trimestre
2013, rispetto ai 122 milioni di dollari dello stesso
periodo del 2012. Le vendite sono state di 5,1 miliardi di dollari, rispetto ai 4,8 miliardi dello stesso periodo del 2012. Tolto l’impatto dei cambi e
dei crediti di imposta brasiliani, le vendite hanno
visto un incremento del 7% dovuto alla forte crescita del mercato del Nord America e nell’America
Latina.
Whirlpool ha confermato anche l’intenzione di
chiudere la propria fabbrica di Norrkoeping, in
Svezia, allo scopo di rilanciare la competitività dei
suoi prodotti da incasso nell’area Emea. I piani
dell’azienda prevedono di trasferire la produzione
in Italia, a Cassinetta di Biandronno (Varese).
Ma non è tutto. Infatti si devono registrare nuove nomine per Whirlpool Emea. Con il mese di febbraio Lorenzo Paolini, amministratore delegato e
vice presidente Market Operations West & South
Europe, e Pam Klyn, vice presidente Products and
Brands emea, hanno dato il via alla riorganizzazione e al riassetto del settore Market Operations di
Whirlpool emea.
Gian Luca Littaru (foto in alto), 42 anni, è stato
nominato general manager Refrigeration. Marco
Casale (seconda foto dall’alto), 38 anni, è invece il
nuovo general manager Dishwashing.
A Raffaella Berardo, 42 anni, spetta l’incarico di
sales director.
Infine, Vladimir Cherevko (foto in basso) è stato
nominato direttore Brands & Innovation.
15
zoom
Intervista ad Alberto Staderini, consumer marketing manager in Italia
hitech magazine
anno 5 - numero 2 - febbraio 2014
www.hitechweb.info
“L’esperienza è tutto”
Marchio “top nel mercato di massa”, Bose adotta una strategia a lungo termine.
Dove la ricerca è finalizzata non solo alla qualità del suono, ma anche al modo in cui lo si vive ogni giorno.
Questa storia comincia da un uomo nato alla fine degli
anni ‘20, Amar Bose. Dalle origini per metà bengalesi e per
metà statunitensi, non solo si laurea al prestigioso Massachussets Institute of Technology, ma vi lavora come docente per gran parte della sua vita. L’amore per la ricerca, che
vede un giovane Amar, appassionato di musica, industriarsi
per creare un sistema di amplificazione del suono che riuscisse a ricreare l’effetto di un’esibizione dal vivo, lo porta a
metà degli anni’60 alla creazione di Bose Corporation. Un
marchio che nel corso degli anni acquista sempre maggiore riconoscibilità, negli Stati Uniti come all’estero, fino a diventare un brand di punta nel segmento dell’audio. E Amar
Bose, un paio di anni prima della sua scomparsa, decide di
lasciare proprio al Mit le azioni in suo possesso della società da lui fondata, per ringraziare l’università della strada
percorsa insieme, e per garantirle dei fondi che avrebbero
finanziato l’educazione e la ricerca. Lo stesso amore per
la ricerca anima oggi Bose Corporation, come viene bene
espresso nel marchio della società, ‘Better sound through
research’. Hitech Magazine ha incontrato Alberto Staderini
(foto), consumer marketing manager di Bose Corporation
in Italia. Con lui abbiamo parlato dell’azienda, della sua filosofia e delle sue strategie di marketing, come la recente
sponsorizzazione dell’ultima edizione di X-Factor.
Qual è la storia di Bose in Italia?
Nel nostro Paese Bose è presente dal 1973. Storicamente, la società in Italia ha sempre avuto base a Roma. Poi, nel
2011, una ristrutturazione ha portato all’assetto attuale, e
ha trasferito la sede dalla capitale a Milano. Il cambiamento
è stato positivo, in termini di efficienza aziendale ma anche
di fatturato, con crescite anche a doppia cifra, in un contesto
di mercato che spesso perde a doppia cifra. La passione che
animava Amar Bose è sempre stata rispettata in tutti questi
anni, anche nell’idea di voler che Bose rimanesse un’azienda privata.
Quali vantaggi vi assicura una scelta di questo tipo?
Essere un’azienda privata ci consente di poter mettere in
atto una strategia completamente diversa rispetto ai nostri
competitor. Nel nostro caso, in cui la ricerca occupa il primo
posto nella scala dei valori, questo significa che possiamo
dar vita a cicli di investimento e produzione che altri marchi
non si possono permettere. Per fare un esempio, la tecnologia di riduzione del rumore dei nostri auricolari e cuffie è
frutto di studi che sono durati ben 11 anni.
Come si posiziona oggi il marchio Bose nel segmento
dell’audio?
Definirei il nostro posizionamento come ‘top nel mercato
di massa’. Bose non è un brand di lusso, anche se fa prodotti
che strizzano l’occhio al lusso, e non è un marchio high-end,
nonostante l’elevata qualità. La nostra strategia si muove
sempre più verso l’ampliamento della base clienti, mantenendo comunque degli ottimi standard qualitativi. Negli
ultimi due anni abbiamo introdotto alcuni prodotti che possono essere definiti ‘entry level’ per il marchio, che ci stanno
dando grosse soddisfazioni.
E’ capitato che Bose fosse accusata dai ‘puristi del
suono’ di essere un brand troppo costoso rispetto alla
qualità offerta. Come rispondete a queste critiche?
Nulla è perfetto… ma è facile criticare senza aver mai provato il prodotto. Per questo motivo noi puntiamo soprattutto sull’esperienza di ascolto e di utilizzo. Farò un esempio:
Bose non dichiara i Watt dei propri diffusori – se non per i
diffusori passivi che vengono collegati a un sistema di amplificazione, in quel caso è necessario. Il motivo è semplice: un sistema audio non si deve scegliere solo in base alle
caratteristiche scritte su un foglio, ma va ascoltato e usato
in prima persona. Ad ognuno il proprio giudizio personale.
Vuoi sapere come suona? Ascoltalo!
Inoltre i sistemi Bose offrono una semplicità di utilizzo
che permette a tutti di godere con semplicità di un audio di
qualità. E rendere la qualità accessibile a tutti è un plus che
non tutti i brand riescono ad ottenere.
L’esperienza di ascolto è quindi uno dei punti fermi
delle vostre strategie di promozione del prodotto sul
punto vendita?
Certamente. Se in negozio l’esperienza avviene tramite
ascolto diretto, per gli acquisti online offriamo 30 giorni di
garanzia ‘soddisfatti o rimborsati’, che permettono di provare il sistema direttamente a casa, con la propria musica
Google: doppio colpo
In apertura del 2014 Google mette a segno due operazioni commerciali di portata non indifferente. Da una parte consolida il tradizionale legame con Samsung. Dall’altro perfeziona l’acquisizione della start up britannica
DeepMind, con la quale Mountain View sembra manifestare un interesse crescente per il settore dell’intelligenza
artificiale.
E’ stata proprio Samsung, primo produttore mondiale
di smartphone, ad annunciare, lunedì 27 gennaio, l’accordo con Google per l’utilizzo reciproco dei rispettivi brevetti: “Samsung e Google stanno mostrando al resto delle
industrie che c’è più da guadagnare con la cooperazione,
piuttosto che impegnarsi in estenuanti battaglie legali”.
Questa la dichiarazione, riportata dal Financial Times,
rilasciata da Seungho Ahn, direttore del Centro di proprietà intellettuali di Samsung. L’intesa, di cui non sono
stati precisati i termini economici, avrà durata decennale
e riguarderà sia le licenze già esistenti, sia quelle future.
Il successo di Samsung nel comparto degli smartphone
è legato proprio all’utilizzo, sulla fortunata serie Galaxy,
del sistema operativo Android, di Google. E sono in molti
a interpretare questo ultimo rafforzamento della partnership tra le due aziende come una vera e propria alleanza
in chiave anti Apple. Tra la società di Cupertino e il colosso
sudcoreano si trascina da tempo una lunga disputa giudiziaria, legata proprio alle violazioni di brevetti.
Quanto a Google, oltre all’accordo con Samsung, è sicuramente da segnalare –come accennato in apertura
- l’acquisizione della start up londinese DeepMind, specializzata nell’elaborazione di algoritmi di apprendimento
automatico da utilizzare nei videogiochi e nelle simulazioni. Un’operazione del valore di 500 milioni di dollari, secondo la valutazione che ne dà il Financial Times: un vero
e proprio record per il continente europeo. La strategia di
Google, accanto al consolidamento di collaudate partnership, sembrerebbe dunque puntare anche su un settore,
come quello della tecnologia legata all’intelligenza artificiale, caratterizzato da un grande potenziale di sviluppo.
16
e nel proprio ambiente. Si torna quindi all’idea di un’esperienza e di un giudizio personale. Che cosa dicono le tue
orecchie? Ti piace? A mio parere, questo è un modo molto
corretto di rapportarsi al cliente. Bose garantisce poi una
serie di plus che non riguardano solo la musica, e che escono dai sentieri tracciati da altri, come la facilità di utilizzo,
o la portabilità, senza compromettere la qualità del suono.
Qual è il vostro consumatore-tipo, se ne esiste uno?
Dipende molto dalle diverse categorie di prodotto: il consumatore che acquista un Tv top di gamma non è lo stesso
che compra uno speaker Bluetooh entry level. Però, tendenzialmente, sono persone che desiderano avere un’esperienza gratificante, amano la qualità, e la ricercano anche in altri
ambiti. Sono principalmente uomini, di età compresa tra i
25 e i 40 anni. Abbiamo una redemption dell’88%. Chi prova Bose, nell’88% dei casi, rimane con Bose. Ne parla bene,
è soddisfatto, e lo consiglia ad altri.
Parliamo ancora di marketing: si è da poco concluso il vostro progetto di sponsorizzazione di X-Factor.
Com’è nata questa idea?
La nostra esigenza era di andare parlare con un certo
tipo di consumatore che conosce l’home cinema ma che
per un motivo o un altro non lo prende concretamente in
considerazione. In Olanda Bose ha sponsorizzato The Voice,
mentre in Italia abbiamo scelto X-Factor perché è un programma che parla di musica, molto seguito, in linea con il
brand. ‘Solo’ era il prodotto ideale per questo tipo di promozione: abbiamo voluto fare avvicinare le persone con un
entry level molto semplice da usare, in pratica una ‘scatola
di cioccolatini’ da mettere sotto il proprio Tv, per far capire
che l’home cinema non è qualcosa che riguarda solo i film,
ma che può essere usato sempre anche semplicemente per
guardare la televisione. Oggi ci sono serie Tv più famose dei
film stessi, con produzioni molto importanti, che è un peccato non poter godersi appieno con un audio coinvolgente
e di qualità.
In concreto, come è stata pianificata la sponsorizzazione? Quali sono stati i riscontri?
Innanzitutto, i nostri prodotti erano presenti all’interno
della trasmissione, soprattutto nella fascia daily. Nella puntata in cui è stato organizzato il tributo a Lou Reed, sul palco
tutti indossavano le cuffie Bose. Oltre a questo, c’è stato un
endorsement con Simona Ventura, che ha presentato con
il suo personaggio le caratteristiche del prodotto e un concorso organizzato da X-Factor. Infine, abbiamo programmato una campagna media sulla Tv nazionale, parlando delle
emozioni che nascono dall’esperienza di un suono di qualità. Sino ad ora, il risultato di tutte queste iniziative è molto
buono e ne siamo soddisfatti.
In generale, il 2013 è stato un anno positivo per voi?
Siamo una società in crescita e che in un periodo comunque difficile sta portando, più volte nell’arco di un anno,
innovazioni sul mercato. Innovazioni che non si limitano a
un semplice cambio di colore o restyling, ma prodotti che
realmente creano nuovi segmenti.
Quali sono stati i prodotti, a parte Solo, che vi hanno
dato le maggiori soddisfazioni nel 2013?
Sicuramente Soundlink Mini, un diffusore portatile Bluetooth presentato la scorsa estate. Piccolo, ma dalla capacità
sonora impressionante, offre un rapporto straordinario tra
dimensioni, qualità, peso e resa sonora. Ricaricabile tramite
una base di alimentazione, garantisce almeno sette ore di
autonomia e può memorizzare fino a sei diversi device.
C’è qualche prodotto in particolare su cui state puntando per il 2014?
Ancora non posso anticipare nulla. Quello che posso dire
è che vogliamo aumentare ancora di più la nostra presenza
nel segmento del personal audio, una direzione che ci sta
dando molta soddisfazione.
Quali sono, a suo parere, le prospettive del segmento
audio?
Negli ultimi anni il mercato dell’audio ha sofferto molto,
ma vedo una ripresa all’orizzonte, perché le persone continuano ad amare musica e film, e vogliono continuare a
emozionarsi. Per il futuro sono ottimista: non so quanto si
crescerà in termini di valore, ma il trend sta iniziando a stabilizzarsi. Starà all’industria presentare prodotti all’altezza
delle aspettative, e questo determinerà quanto si alzerà
l’asticella del fatturato generale.
Annalisa Pozzoli
mercato Italia
Nikon presenta
sei nuove Coolpix
Sono sei le nuove fotocamere della gamma
Coolpix presentate da Nikon a febbraio: i modelli Coolpix P600, P530 e P340 per la linea
Performance, Coolpix S9700 e S32 per la linea Style e Coolpix AW120 per All Weather.
Nikon Coolpix P600 e P530, professionali
e precise, sono due fotocamere bridge dallo
zoom ultrapotente. La P600 è caratterizzata
da un obiettivo zoom ottico 60x, mentre la
P530 presenta un obiettivo zoom ottico 42x.
Contraddistinti da un sorprendente equilibrio tra corpo macchina dalle dimensioni
ridotte e zoom dall’elevata potenza, entrambi i modelli sono dotati di un sensore Cmos
retroilluminato da 16 Megapixel e di un mirino elettronico incorporato. La P600 è considerata da Nikon la “regina” della gamma
Coolpix, in grado di realizzare un perfetto
connubio tra grande qualità dell’immagine e
risultati sorprendentemente nitidi assicurati
dallo zoom Nikkor. Caratteristiche come la
registrazione di filmati Full HD, il focus peaking, il nuovo algoritmo AF intelligente e lo
schermo ad angolazione variabile sono state
messe a punto per ottenere risultati eccellenti sia nella ripresa video che foto.
Punto di forza di Nikon Coolpix P340 è
senz’altro la velocità di scatto, in grado - gra-
zie al suo nuovo sistema autofocus intelligente e all’azione contemporanea di più funzioni
- di raggiungere fino a 60 fps con risoluzione
1280X960 e ritardo allo scatto di 0,24 sec.
Anche questo modello, una fotocamera elegante e maneggevole progettata per gli appassionati in cerca di una compatta di qualità, vanta un obiettivo zoom ottico Nikkor
5x molto luminoso (f/1.8), estendibile fino a
10x con Dynamic Fine Zoom. L’ampio sensore Cmos, estremamente sensibile, consente
di effettuare scatti nitidi anche in condizioni
di scarsa illuminazione, dimostrandosi eccellente nelle riprese notturne.
All’interno della linea Style si colloca invece
Nikon Coolpix S9700, con Wi-Fi incorporato
e superzoom. Lo zoom ottico 30x è in grado
di garantire buone riprese a distanza, mentre
la fotocamera, grazie al sensore CMOS da 16
megapixel retroilluminato e alla tecnologia di
riduzione vibrazioni (VR) ibrida a 5 assi, assicura scatti nitidi e filmati stabili.
Infine, Nikon Coolpix S32 e Coolpix AW120
sono le due nuove fotocamere compatte impermeabili proposte dall’azienda, resistenti
agli urti e alla polvere e pensate per essere
compagne perfette di chi ama l’avventura e
uno stile fotografico attivo.
Fowa, azienda di riferimento per tutti gli
appassionati di fotografia, ha lanciato a febbraio la nuova partnership con Thule, marchio svedese originale e innovativo, specializzato nella commercializzazione di valigie,
zaini e borse.
Attraverso il lancio della gamma Thule,
Fowa punta ad arricchire il proprio catalogo
con prodotti unici per stile e qualità. Il marchio svedese si contraddistingue da sempre
per la sua impronta avventurosa e si propone
di assicurare un trasporto comodo e sicuro di
attrezzature e “ferri del mestiere” in ogni tipo
di situazione ambientale, dalle più comuni
alle più estreme. E proprio “Bring your life” è
lo slogan che esprime al meglio la filosofia di
Thule, costantemente al servizio di chi ama
la vita outdoor e insegue le proprie passioni.
Il brand svedese, già consolidato sul mercato nel settore Automotive Accessories,
entra ora nella distribuzione Fowa, con un
nuovo e vasto catalogo di prodotti, selezionati e specializzati per il trasporto di dispositivi
tecnologici.
Tutti i prodotti Thule presenti nel catalogo Fowa sono realizzati con materiali tecnici di alta qualità, pensati principalmente
per offrire soluzioni comode, sicure e efficaci a chi ama la vita in movimento e all’aria
aperta, ma senza mai rinunciare allo stile.
La gamma comprende sia zaini per Pc e custodie per smartphone e tablet, ideali per la
vita di ogni giorno in città, sia valigie e borsoni da viaggio, in grado di accompagnare
in ogni avventura sportivi e viaggiatori. Ma
la vera novità è rappresentata dalla linea di
zaini e custodie per fotocamere. Dagli zaini
monospalla alle borse di ogni tipo, la nuova gamma si contraddistingue per lo stile
inconfondibile e i materiali tecnici, che mirano a rendere il trasporto e l’accessibilità
dei prodotti fotografici il più sicuro e comodo possibile. In particolare, i pratici spazi
personalizzabili per tutti gli accessori e gli
oggetti aggiuntivi rendono questi prodotti
perfetti per portare in ogni luogo la passione per la fotografia. Sempre nel segno del
“Bring your life”.
“Bring your life”: il brand
Thule entra nel catalogo Fowa
18
hitech magazine
anno 5 - numero 2 - febbraio 2014
www.hitechweb.info
Cellularline,
Folio e Second Glass sugli scudi
Cellularline, azienda italiana specializzata nel
settore degli accessori per smartphone e tablet,
presenta Folio, la nuova custodia per tablet: ultraleggera, funzionale e ultrasottile. Grazie al moderno
materiale texturizzato con il quale è realizzata, Folio
è l’ideale per proteggere il device senza rinunciare
alla sicurezza e alla comodità.
Il pratico stand multiangolo permette di scegliere
tra diverse modalità di utilizzo: due posizioni stand
frontali per la visione di video o presentazioni e
una posizione semi-orizzontale, più comoda per la
scrittura. E oggi la gamma Folio si amplia per venire incontro alle esigenze di un maggior numero di
utilizzatori, proponendo prodotti adatti ai tablet più
diffusi sul mercato: iPad Air, iPad Mini Retina e Samsung Galaxy Tab 3.
L’alloggiamento a incastro del device e la chiusura magnetica garantiscono la massima protezione,
mentre la funzionalità della fotocamera sono garan-
tite dall’apposito foro. Folio è disponibile nei colori
nero, blu, rosa e verde smeraldo per iPad Air e iPad
Mini Retina; nei colori bianco, nero e rosa per Samsung Galaxy Tab 3 da 7.0”; nei colori bianco e nero
per Samsung Galaxy Tab 3 da 8.0” e 10.1”.
Altra novità firmata Cellularline è Second Glass, il
vetro temprato progettato per garantire la massima
protezione allo schermo dello smartphone e del telefono. Second Glass è stato messo a punto per non
distruggersi in caso di urto, ma rimanere attaccato
a una sottilissima pellicola, semplice e veloce da rimuovere, che disperde l’energia dell’impatto senza
trasferirla al display.
Il vetro Second Glass, che presenta uno spessore
di soli 0,4 millimetri, non altera in nessun modo la
luminosità e la qualità del display, né la sensibilità
del touchscreen, e garantisce la stessa sensazione
tattile dello schermo originale del proprio smartphone.
Wiko, gli smartphone
che arrivano dalla Francia
In Francia è ormai un marchio consolidato: con due milioni di cellulari venduti in un
solo anno, nel 2013 è diventato il terzo player nel segmento della telefonia d’Oltralpe. Ma Wiko, azienda fondata nel 2011 da
Laurent Dahan, è già operativa in sei mercati, tra cui da dicembre anche l’Italia, ed
entro il 2014 prevede l’espansione in altri
cinque Paesi. La gamma Wiko è composta
da smartphone dotati di sistema operativo
Android, che abbracciano diverse esigenze in termini di tecnologia e di prezzo, con
una gamma che va dai device entry level,
fino ai dispositivi dalle caratteristiche più
performanti.
La linea top di gamma di Wiko si chiama
Dark, e il suo prodotto di punta è Darkfull,
dotato di display 5” Ips Full HD, un processore Quad Core da 1,5 Ghz, 2 GB di Ram, 16
GB di memoria interna, fotocamera principale da 13 Megapixel e camera frontale da
5 Megapixel, con il supporto dell’opzione
Magic Camera – che offre le modalità Scatto dinamico, Sfera e Cinemagraph. Oltre a
Darkfull, la linea Dark comprende Darkside, con un luminoso display HD da 5.7”, e
due smartphone disponibili a breve: Darknight, con schermo 5” e dotato di tecnologia Ogs (One Glass Solution), e Darkmoon,
che si distingue per lo spessore ultra-sottile (7,8 mm) e il corpo in alluminio.
Per il presidio del mercato italiano Wiko
Mobile ha stretto accordi di collaborazione
con due partner: Smart e Givi Distribuzio-
Può l’elettronica di consumo abbracciare un’idea di sostenibilità ecologica
e rispetto per l’ambiente? Nel caso di
House of Marley, la risposta è sì: tutti i
suoi prodotti sono realizzati con materiali earth-friendly. E in alcuni casi viene impiegato un processo di fabbricazione proprietario chiamato ‘Rewind’,
composto da fibre ottenute da Pet riciclato, canapa recuperata e cotone organico, oltre ad altri materiali ecologici
come cotone, tela, metalli riciclabili,
bambù e legno certificato Fsc, per creare il giusto mix tra design, resistenza e
rispetto per l’ambiente.
Fondata nel 2012 da Rohan, uno degli 11 figli di Bob Marley, l’azienda incarna il credo “One love, one world”
dell’amato artista, grazie a device
audio che hanno un occhio di
riguardo non solo per il pianeta, ma anche per le persone che lo abitano. Il 5% dei
profitti annuali di House
of Marley, infatti, vengono devoluti a 1Love.org,
un movimento globale
che sostiene progetti
charity in tutto il mondo. In Italia, ad esempio,
la società ha scelto di
sostenere attivamente
un’associazione no-profit, finanziando la ristrutturazione del villaggio Sos
Bambini di Mantova.
Tra le novità recentemente presentate in occasione del Ces di Las Vegas
(7-10 gennaio), sono da segnalare le
nuove cuffie top di gamma Legend ANC,
dotate della tecnologia Active Noise
Canceling che riduce il rumore proveniente dall’ambiente esterno fino a 26
decibel, per un ascolto sempre coinvolgente senza interferenze. La gamma Liberate, poi, include le cuffie XL
Bluetooth – il primo modello House of
Marley dotato di connettività wireless
– e il sistema audio portatile Bluetooth,
caratterizzato da un design essenziale
ma resistente, e impreziosito dal tessuto earth friendly Rewind, che si adatta
con grande versatilità a qualsiasi ambiente.
Per il 2014, la collezione
House of Marley si amplierà
anche con il sistema audio
domestico all-in-one One
Foundation, anch’esso dotato di connettività Bluetooth Wireless, oltre che di
diaframma frontale realizzato in legno di quercia; e
con il sistema portatile Get
Together dalle casse in bambù, che riproduce la musica
in streaming in modalità
wireless e può connettersi
con centinaia di diversi dispositivi.
ne, che si occuperanno, rispettivamente,
dei servizi di customer care e della distribuzione sul territorio. Smart, azienda
specializzata nei servizi tecnici pre e postvendita, si occuperà dell’organizzazione
dell’assistenza ai clienti, attraverso un numero telefonico dedicato e la gestione di
182 punti di raccolta diffusi su tutto il territorio, che invieranno i prodotti in riparazione al centro di assistenza nazionale, con
la risoluzione del problema e sostituzione
del telefono dopo soli tre giorni. Per la distribuzione, invece, Wiko ha scelto la società bolognese Givi, che si avvarrà di una rete
vendita costituita da 14 agenzie regionali
per raggiungere le principali insegne della
Gds e i maggiori siti di e-commerce.
House of Marley: amore
per il suono e per il pianeta
19
mercato Italia
hitech magazine
anno 5 - numero 2 - febbraio 2014
www.hitechweb.info
Fujifilm,
le novità in passerella
Sarà la fotocamera X-T1 il prodotto di punta di Fujifilm per l’anno da poco iniziato, presentata in anteprima alla stampa di settore – insieme alle altre novità
2014 - nel corso dell’Open Press Day, che ha avuto luogo martedì 28 gennaio a Milano.
Tre i prodotti di punta: fotocamere di tipo diverso,
che si riferiscono a differenti fasce di mercato. Ma che
presentano tutte una caratteristica comune: la tropicalizzazione, ovvero la resistenza alle situazioni climatiche più difficili. In altre parole, la possibilità di effettuare scatti anche in mezzo alla sabbia, sotto la pioggia
o addirittura sott’acqua.
A fronte della concorrenza delle fotocamere installate su smartphone e tablet, è proprio questa la caratteristica su cui le nuove fotocamere compatte stanno
puntando per provare a rimanere sul mercato, spiegano i membri dello staff di Fujifilm presenti all’incontro.
Nella fascia di mercato delle compatte più economiche
si colloca la coloratissima Fujifilm FinePix XP70, presentata nelle versioni gialla e blu, il cui prezzo si aggirerà intorno ai 180 euro. Si tratta di una fotocamera
impermeabile da 16,4 megapixel, resistente agli urti,
al gelo e alla polvere, dotata di connettività wireless,
per una semplice condivisione via smartphone o tablet, e in grado di offrire potenti funzioni fotografiche.
L’azienda giapponese intende poi presidiare la fascia
media del mercato con Fujifilm FinePix S1, la prima fotocamera “bridge” dal corpo tropicalizzato, progettata
per resistere a qualsiasi clima. Dotata di nuove tecnologie messe a punto per migliorare le riprese fotografiche e consentire una più ampia creatività, FinePix S1
offre tutte le caratteristiche tipiche della fotocamera
bridge, tra cui un potente zoom ottico stabilizzato 50x,
la comunicazione wireless e la possibilità di effettuare
riprese video Full HD, il tutto in un corpo robusto, resistente a polvere e acqua.
La novità di punta del 2014 sarà però Fujifilm X-T1,
la fotocamera a ottica intercambiabile CSC dotata del
rapidissimo mirino “Real Time”, con tempo di ritardo
di 0,005 secondi, ed elevato rapporto d’ingrandimento. Fujifilm X-T1, che sarà in vendita in Italia a partire dal mese di marzo a un prezzo di circa 1.200 euro
(solo corpo), è l’ultima arrivata nella premiata gamma
di fotocamere ad ottica intercambiabile della serie X.
La fotocamera offre una gestione evoluta in stile SLR,
selettori meccanici e resistenza agli agenti atmosferici (impiegando ottiche “X mount” dotate di proprietà
analoghe), insieme a tutti i vantaggi propri della Serie
X. Ossia dimensioni compatte, ottima portabilità ed
eccezionali prestazioni, soprattutto in campo sportivo, grazie alla possibilità di realizzare scatti a grande
velocità. E, a complemento della fotocamera X-T1, Fujifilm ha messo a punto tre obiettivi zoom anch’essi
resistenti agli agenti atmosferici, che saranno tutti disponibili nel corso del 2014: XF18-135mm F3.5-5.6 R
OIS WR, XF16-55mm F2.8 R OIS WR e XF50-140mm
F2.8 R OIS WR.
Go.Pro, generazione
di fenomeni
Haier, spazio
a smartphone e tablet
GoPro, un brand che continua a spopolare. Lo dicono i numeri. Oltre ad aver
dato vita al fenomeno delle telecamere
indossabili a livello globale nei mercati
consumer, ad oggi detiene circa il 76%
della quota di mercato delle action cam
vendute nel nostro Paese (a volume) e
l’82% di market share in termini di valore.
Distribuito in Italia in esclusiva da
Athena – società che vanta 40 anni di consolidata esperienza, un fatturato 2013
di quasi 80 milioni di euro, occupando
610 collaboratori, che operano su tre
divisioni per un totale di 10 stabilimenti
dislocati in Italia e nel mondo – GoPro è
sinonimo di qualità e innovazione. Una
conferma che arriva dall’apprezzamento
espresso, in modo concreto e tangibile,
dai consumatori. “La crescita registrata
dal comparto delle camere compatte è
stata esponenziale, soprattutto nell’ultimo anno”, ha sottolineato Michele Mancassola (foto), sales manager di Athena. “I dati allo scorso mese di dicembre
2013 ci dicono che sono ammontate a
circa 90mila unità le GoPro vendute, con
una crescita globale del 100% rispetto
all’anno precedente, trend che riteniamo
si manterrà costante anche nel 2014. Le
action cam sono strumenti multifunzionali, facilmente utilizzabili per postare in
Internet contenuti foto e video, altamente predisposti per i social web. Pertanto,
non riteniamo gli smartphone una minaccia, come successo con le fotocamere
Haier entra nel mondo dei dispositivi
mobili. E lancia il “tablet più sottile al
mondo”.
Nel corso della conferenza stampa
che si è tenuta giovedì 30 gennaio a Milano, l’azienda specializzata nel settore
dei Grandi elettrodomestici ha presentato la sua novità del 2014: una nuova linea di smartphone e tablet targati
Haier. L’azienda risulta, per il quinto
anno consecutivo, la prima produttrice
di Grandi elettrodomestici al mondo,
nella classifica stilata dalla società di
ricerca Euromonitor. Ma Haier, già ben
presente in Italia – da ormai un decennio – con prodotti all’avanguardia nei
settori del bianco e del bruno, punta
ora a inserirsi nel mercato dei dispositivi mobili. L’azienda ha infatti visto nel
2014 appena cominciato l’anno giusto
per innovare ulteriormente, presentando una vasta gamma di device con
tecnologia, design e materiali che si
propongono di soddisfare anche i desideri del consumatore più esigente.
Il biglietto da visita con cui Haier fa
il suo ingresso nel nuovo comparto è
il Tablet Haier Mini 781, il “tablet più
sottile al mondo”, con solo 6,5 mm di
spessore, a cui si affianca Tablet Haier
Maxi 1043, pensato per chi invece preferisce il formato più grande. La linea
degli smartphone comprende invece
W867, con schermo di grandi dimensioni 5,5” e processore Quad Core,
W757 con display da 5” ultra luminoso e doppia fotocamera
per foto e video, W716,
che offre la possibilità
di cambiare il colore
della cover, e W701,
piccolo e versatile.
Smartphone e tablet a marca Haier
sono dotati di: sistema operativo Android 4.2, processori fino a Octa-core,
schermi Ips HD o
FHD, con una definizione che arriva fino a 373 ppi.
Tutti i prodotti gestiscono due carte Sim
compatte, ma device che integra alcune
funzionalità dei nostri strumenti”.
A proposito di prodotti, il lancio di GoPro HERO3+ non ha deluso le attese. Si
tratta di nuova linea di fotocamere che,
rispetto ai modelli precedenti, si presenta con un design più piccolo e leggero del
20% e con il 30% in più di durata della
batteria. Tali potenziamenti, insieme al
miglioramento della lente e alle nuove
modalità di acquisizione di video, fanno
della nuova GoPro la più tecnologicamente avanzata e facile da usare.
GoPro permette di catturare e condividere le proprie esperienze di vita in un
modo impensabile fino a poco tempo fa,
dando vita a una nuova era di auto-documentazione. Grazie alla quale chiunque
può facilmente indossare o montare dei
grandangoli in miniatura incredibilmente potenti, che permettono di filmare
e riprendere con prospettive uniche in
qualsiasi ambiente e nel corso delle più
disparate attività. Attualmente, vengono caricati su YouTube mediamente tre
video ‘taggati’ GoPro ogni minuto, e la
stessa camera è utilizzata da case di produzione leader nel mondo per completare la varietà delle riprese per alcuni film
e per realizzare contenuti televisivi più
avvincenti.
Oltre ad essere la fotocamera più venduta a livello globale nei mercati di consumo, la GoPro HERO3 è stata anche la
fotocamera più venduta alle case di produzione professionali.
20
e montano una batteria in grado di
permettere l’utilizzo del dispositivo
mobile per un elevato numero di ore.
“Sono orgoglioso di annunciare l’ingresso di Haier in questo nuovo segmento di mercato. Dopo anni di crescita nel consumer electronics, è arrivato
il momento di dimostrare la qualità
dei nostri smartphone e tablet anche
in Italia” afferma Enrico Ligabue, market director Haier per il nostro Paese.
Haier ha identificato in Technoit,
distributore con fatturato in crescita,
il partner ideale per la distribuzione
della sua gamma smartphone e tablet.
“Sono convinto che gli smartphone di
Haier avranno successo: è per questo
motivo che ne distribuiremo la gamma presentata oggi
con un accordo di
partnership”, afferma Egidio Tagliabue, ceo di Technoit. “Alla base
della nostra scelta
di accettare questa
collaborazione di
distribuzione, c’è
la convinzione che
assieme abbiamo
tutti i mezzi commerciali e di prodotto per affrontare e vincere questa
sfida che il mercato
ci pone”.
raee
Ecolamp: 2mila tonnellate
di lampadine raccolte nel 2013
Nel 2013 Ecolamp sfiora quota 2mila. Il Consorzio
attivo nella raccolta e nel riciclo di sorgenti luminose a basso consumo esauste, ha diffuso i dati di
raccolta dell’anno scorso.
Oltre 1.905 tonnellate di lampadine a basso consumo sono state raccolte in tutto il territorio nazionale, grazie al contributo dei cittadini e all’impegno
del canale professionale. Da questi rifiuti è stato
possibile recuperare il 95% di materie prime seconde – tra cui plastica, vetro e metalli - sottraendo il mercurio in esse contenuto alla dispersione
nell’ambiente.
“Ecolamp porta a casa un risultato eccellente anche nel 2013”, commenta
Fabrizio D’Amico, direttore generale
del Consorzio, “con un incremento
che prosegue nel corso degli anni e
fa guardare con fiducia agli obiettivi,
sempre più ambiziosi, che la normativa europea impone per i prossimi
anni”.
Un ottimo risultato, dunque, quello di
Ecolamp nel 2013. Soprattutto se confrontato con l’andamento generale del comparto
dei Raee, che – secondo i dati elaborati dal
Centro di coordinamento – chiude il 2013 con
una flessione del 6% rispetto all’anno precedente. L’unico raggruppamento che indica un
segno positivo (il +8%) è proprio quello degli
R5, i rifiuti derivanti dalle sorgenti luminose.
Sono oltre 686 le tonnellate di sorgenti lumi-
nose che sono arrivate a Ecolamp attraverso i 2.089
Centri di raccolta comunali assegnati al Consorzio e
a disposizione dei cittadini privati.
Questo segmento, che rappresenta il 36% della
raccolta totale, ha fatto registrare un incremento del
16% rispetto al 2012. La porzione più consistente di
rifiuti da sorgenti luminose, oltre 1.218 tonnellate,
è stata però raccolta dai professionisti del settore
illuminotecnico, grazie ai numerosi servizi gratuiti e
volontari progettati da Ecolamp.
Tra questi, Extralamp, il servizio di ritiro a domicilio e trattamento pensato per gli installatori con più di 100 Kg di materiale da
consegnare, che ha permesso nel 2013
la raccolta di 628mila Kg di lampadine,
con un incremento del 16% in confronto al 2012. Il Consorzio è poi convenzionato con 35 Collection Point, centri
di raccolta distribuiti su tutto il territorio nazionale, presso i quali sono stati consegnati nel 2013 quasi 396mila Kg
di materiale. 195 tonnellate sono state invece raccolte attraverso i 61 Grandi Centri,
punti autorizzati al ritiro e allo stoccaggio
delle sorgenti luminose a un prezzo agevolato.
E proprio il canale dei Grandi Centri, introdotto nel 2012, sta incrementando esponenzialmente la sua attività, con una crescita che
sfiora il 200%.
F.R.
Weee Europe: una piattaforma
comune per i servizi
Sarà operativa a partire dal gennaio 2015 la nuova joint venture Weee
Europe, nata dalla partnership tra alcuni dei principali sistemi europei di
recupero di rifiuti da apparecchiature
elettriche ed elettroniche (Raee).
Nelle previsioni di Christian Ludwig, ceo di Weee Europe AG, una tale
offerta di servizi pianificati non può
che avere buone chance di successo:
“Dalle piccole imprese alle grandi
multinazionali, tutte le parti interessate devono sostenere oneri amministrativi elevati. Noi desideriamo agevolare i processi e fornire soluzioni
efficaci a prezzi interessanti, che consentano di ottemperare alle diverse
esigenze nazionali di dichiarazione”.
Weee Europe, con sede a Monaco, è
stata fondata nell’ottobre 2013 grazie
a un accordo tra nove dei maggiori
sistemi collettivi europei di recupero,
tra cui Elretur (Danimarca e Norvegia), Eco-systèmes (Francia), Ecotic
Ecolight: vademecum
per lo smaltimento
(Spagna), Wecycle (Paesi Bassi), Repic (Gran Bretagna), Swico (Svizzera),
Sens eRecycling (Svizzera). Tra questi
spicca anche il consorzio ReMedia,
tra i principali sistemi collettivi per la
gestione eco-sostenibile dei Raee in
Italia.
La nuova joint venture si pone
l’obiettivo di offrire ai produttori e
agli altri operatori del mercato un
unico referente per i servizi di raccolta.
Nel contesto attuale, produttori,
importatori, grossisti, dettaglianti e
distributori di apparecchiature elettriche ed elettroniche attivi in diversi
Paesi europei si trovano di fronte a
una legislazione molto complessa e
variegata. Ogni singolo Paese ha infatti stabilito requisiti diversi per quanto
riguarda la registrazione e il reporting delle quantità di nuovi prodotti
immessi sul mercato. Operazioni che
sono a oggi assolutamente necessarie
Ecolight, consorzio nazionale che si occupa della gestione dei rifiuti elettronici e delle pile, ha stilato un
vademecum composto da tre semplici regole per smaltire correttamente i Raee. La prima regola è quella che
suggerisce di portarli in una delle 3.648 isole ecologiche
attrezzate per la raccolta differenziata. Il secondo punto
consiste invece, nel caso di acquisto di una nuova apparecchiatura in sostituzione di una equivalente non più
funzionante, nel lasciare quella vecchia direttamente in
negozio al momento dell’acquisto. L’ultimo suggerimento, destinato alle imprese e ai liberi professionisti, è di affidarsi al servizio di raccolta di Ecolight, contattando direttamente il consorzio. A queste tre possibilità, Ecolight
ne aggiunge una quarta, valida nella zona di Bologna,
dove è attiva la sperimentazione del progetto europeo
Identis Weee realizzato dalla multiutility Hera, da Ecolight e dalla fondazione spagnola Ecolum: i cassonetti
intelligenti RaeeShop.
per assicurare il corretto ritiro e smaltimento di questi prodotti al termine
del loro ciclo di vita, in conformità con
quanto previsto dalla Direttiva Ue.
In questa sorta di giungla legislativa, spesso decisamente disorientante per le aziende, Weee Europe si
propone di fornire un ampio portafoglio di servizi, basato su un supporto
completo e globale alle problematiche legate ai Raee. Con la garanzia di
un servizio di alta qualità, assicurata
dal rispetto degli standard di raccolta, trasporto e riciclo Weelabex o Cenelec, nonché delle certificazioni ISO
9001 e/o ISO 14001.
Sono attualmente in corso colloqui con ulteriori realtà di altri Paesi
dell’Unione Europea attive nel comparto Raee e interessate al progetto
Weee Europe. Si prevede così di ottenere, per l’inizio delle attività operative di gennaio 2015, un’elevata copertura territoriale europea.
Ecodom: riciclate
70mila tonnellate di Raee
Il Consorzio Ecodom ha diffuso i dati di raccolta relativi all’anno solare 2013: la quantità totale di Raee raccolti risultano in calo dell’1,5% rispetto allo scorso anno
(mentre nel 2012 la contrazione era stata più sostenuta, circa il -17%). Oltre l’80%, delle 70.400 tonnellate di
Raee trattati da Ecodom, è diventato materia prima e
seconda. In particolare sono state riciclate 43.723 tonnellate di ferro, 1684 di alluminio, 1.974 di rame e 6.840
di plastica. Il corretto smaltimento delle sostanze inquinanti ha poi portato a una riduzione di emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera pari a 760mila tonnellate. La regione più virtuosa per i Raee gestiti da Ecodom
è la Lombardia, con 13.772 tonnellate di apparecchiature trattate, 13.378.000 kWh di energia risparmiata e
132mila tonnellate di CO2 non immesse nell’atmosfera.
Seguono Toscana ed Emilia Romagna, mentre la migliore provincia per quantità raccolta è Milano, seguita da
Roma e Treviso.
21
hitech magazine
anno 5 - numero 2 - febbraio 2014
www.hitechweb.info
Ecolamp a bordo del Treno
Verde di Legambiente
Ecolamp rinnova per il terzo anno consecutivo la
collaborazione con Legambiente, finalizzata a sensibilizzare i cittadini sulla raccolta differenziata delle
lampadine a basso consumo esauste. Quest’anno la
campagna parte a bordo del Treno Verde di Legambiente e Ferrovie dello Stato. Il convoglio farà tappa
in 10 città italiane - da Palermo a Torino - dal’11
febbraio al 28 marzo. Ecolamp è partner ufficiale
dell’iniziativa e accoglierà studenti e cittadini sulla
carrozza tre dello speciale treno dedicato alla sostenibilità ambientale.
All’interno del vagone riservato alla casa ecologica, dove particolare attenzione è rivolta alla gestione dei rifiuti domestici, Ecolamp illustrerà in un’area
interattiva le corrette modalità di raccolta differenziata delle lampadine e i benefici che derivano dal
riutilizzo delle materie prime recuperate. Grazie
alle installazioni predisposte da Ecolamp, i visitatori avranno la possibilità di vedere con i propri occhi quanto e cosa si può effettivamente recuperare
dal trattamento delle lampadine: vetro, plastica e
metalli. A tutti gli ospiti, inoltre, Ecolamp donerà
il pratico adesivo “Io separo le lampadine dagli altri rifiuti!” che potrà essere applicato a casa su un
piccolo contenitore, come una scatola da scarpe, da
utilizzare per conservare in sicurezza le lampadine
esauste prima di portarle all’Isola Ecologica più vicina oppure al negoziante, al momento dell’acquisto
di un prodotto equivalente.
Le due diverse modalità per conferire le sorgenti
luminose esauste sono oggetto di due video cartoon,
che verranno proiettati all’interno dell’installazione
Ecolamp e che illustrano in modo spiritoso il corretto percorso della lampadina da casa all’impianto di
trattamento. Gli animatori di Legambiente, inoltre,
sottoporranno agli studenti delle scuole in visita un
quiz interattivo per verificare il grado di conoscenza
della raccolta differenziata delle sorgenti luminose.
Simpatici passatempi per scoprire, ad esempio, che
dalle sorgenti luminose a basso consumo si recupera il 95% dei materiali, o che, grazie alla corretta
raccolta differenziata, la minima quantità di mercurio presente in ogni lampadina è stoccata in sicurezza anziché essere dispersa e andare ad inquinare
l’ambiente, o anche che il vetro recuperato viene
triturato, pulito e riutilizzato in edilizia per la vetrificazione delle piastrelle o per la composizione di
materiale isolante in lana di vetro.
Ecolamp ha inoltre creato un’app per individuare
il centro di raccolta comunale più vicino dove consegnare le lampadine: “L’Isola che c’è”.
“Una collaborazione che si rafforza e si rinnova
nel tempo quella fra Ecolamp e Legambiente”, dichiara Fabrizio D’Amico, direttore generale di Ecolamp, “due realtà che anche nel 2014 si impegnano
a diffondere, attraverso diverse iniziative, una maggiore consapevolezza ambientale e a indicare soluzioni e comportamenti pratici e virtuosi, di facile
applicazione. Si parte a febbraio con il Treno Verde,
ma sono molteplici le attività in partnership già in
programma. Innanzitutto la terza edizione di ‘Illumina il Riciclo’, la campagna presso i centri commerciali italiani a favore della raccolta uno contro uno,
in programma il secondo fine settimana di aprile.”
Ecolamp aspetta tutti coloro che vogliono saperne
di più, magari divertendosi, a bordo del Treno Verde,
all’interno della carrozza tre, dalle 8.30 alle 13.30
per le scuole prenotate e dalle 16.00 alle 19.00 per il
pubblico. La domenica l’accesso è libero dalle 10.00
alle 13.00.
entertainment
A Bormio la prima convention di Koch Media Italia
Intrattenimento puro
Tre giorni per illustrare, a buyer e retailer, le novità in arrivo nei settori home video e videogiochi. Un primo
semestre intenso, grazie a release di appeal. La strategia commerciale e marketing a supporto del canale.
Bormio (So) – “100% intrattenimento”:
è questo il titolo scelto da Koch Media Italia
per la prima convention in scena dal 23 al 25
gennaio a Bormio, località emblema della Valtellina. Un evento che – nell’elegante cornice
del Grand Hotel Bagni Nuovi – ha chiamato a
raccolta buyer, retailer e top player dei settori
videogiochi e home video. Una tre giorni per
mostrare il ricco portafoglio di new release,
ma anche per illustrare le strategie commerciali all’inizio di un anno fondamentale per il
gruppo. D’altra parte, l’offerta nei vari settori
che Koch Media Italia si appresta a lanciare è
decisamente corposa.
Ma andiamo con ordine e sfogliamo l’album
della collezione che Koch Media è pronta a far
approdare sul mercato italiano. Nell’ambito
cinematografico, dopo il recente debutto di I,
Frankenstein, la società allinea una griglia di
produzioni di indubbio appeal: a cominciare
da Snowpiercer. Griffate Koch Media, ci sono
poi alcune perle: su tutte spicca The Railway
Man, pellicola che uscirà l’8 maggio, reduce
dal successo del Toronto Film Festival e che
vede tra i protagonisti Nicole Kidman e Colin
Firth. Ma non mancheranno anche proposte
sia nel genere della commedia – con Walk of
shame e Una notte da leonesse – sia in quello dell’animazione, con il cartone intitolato
Goool!, previsto in sala il 28 maggio, firmato
dall’argentino Juan José Campanella e dedicato al mondo del calcio balilla. Nell’ambito
horror da segnalare, invece, The Green Inferno.
Nell’ambito del cinema domestico – al fianco della distribuzione di cataloghi consistenti
e qualificati di etichette quali 20th Century Fox
e Rainbow – ci sono da evidenziare gli accordi di partnership perfezionati con Discovery
Channel (con la ricca library di documentari e
serie tv), Moviemax, Dall’Angelo (vanta un catalogo di 250 titoli) e Good Films (in evidenza
Dallas Buyers Club e Don Jon oltre a un progetto speciale dedicato al mondo della Juventus)
che si aggiungono alle produzioni proprietarie
firmate Koch Media. Pronte a sbarcare nel formato home video dopo il primo passaggio al
cinema.
Anche nel gaming il 2014 si annuncia una
stagione di grande importanza. Il tris firmato
Bethesda – che allinea The Elder Scrolls Online
(che sarà poi riproposto a giugno nella versione per console next gen, ossia Ps4 e Xbox One),
Wolfenstein: the New Order (su tutte le piattaforme) e The Evil Within – è indubbiamente la
punta di diamante. Ma non sono affatto da trascurare le distribuzioni dei titoli Square Enix.
Dopo i primi lanci - avvenuti tra gennaio e
febbraio - di Tomb Raider Definitive Edition
e Lightning Returns: Final Fantasy XIII, Final
Fantasy X/X-2 è in arrivo a marzo; mentre per
la primavera è in agenda una nuova Ip: si tratta di Murdered: Soul Suspect, in via di completamento per Ps3, Ps4, Xbox 360, Xbox One e
Pc.
Sul fronte dei videogiochi che fanno capo
a Deep Silver (etichetta proprietaria di Koch
Media) grandi aspettative ruotano intorno a
Sacred 3 (in uscita ad agosto), Nascar 2014,
Wasteland 2 ed Emergency 5. A completare la
griglia, infine, ci saranno anche Rambo di Reef
Entertainment e Dying Light (previsto nel Q2)
con etichetta Warner.
Ma tutto questo è sostanzialmente legato al
primo semestre di quest’anno.
Come a dire che per Koch Media Italia ci saranno da scrivere altri capitoli in questo lungo,
intenso e appassionante anno 2014. Ovviamente, nel segno dell’intrattenimento a tutto
tondo.
Riccardo Colletti
Intervista con Umberto Bettini, country manager di Koch Media Italia
“Gaming e home video: nasce il primo
polo distributivo indipendente”
“Abbiamo un progetto ambizioso in tutti i comparti
dell’entertainment: costituire in modo concreto e tangibile il primo polo distributivo indipendente”. Umberto Bettini (foto), country manager di Koch Media Italia,
non è abituato ai giri di parole. Come nel suo stile va
dritto al nocciolo della questione. E senza indugi mette
a fuoco obiettivi e strategie.
Qual è il significato di questa prima convention
per Koch Media Italia?
Con questo evento da una parte abbiamo presentato
il nuovo assetto e la nuova struttura della nostra società alla luce del suo ampliamento. Dall’altra, però, oltre
a presentare il ricco portafoglio di novità che stiamo
già lanciando sul mercato, abbiamo voluto mandare un
segnale forte a tutto il mercato italiano: Koch Media
crede fortemente nell’entertainment, sia mediante i
prodotti, ma ancor più attraverso una strategia commerciale di assoluta prossimità e vicinanza ai partner
del retail.
In che modo intendete operare nei vari segmenti?
Quando parliamo di rapporti di collaborazione e
partnership non è per cadere nella solita formula abusata o nelle promesse che non si concretizzano. Per
noi è realmente al centro del business, e lo è al 100%.
Per questa ragione, mentre da più parti tira aria di dismissione, noi abbiamo messo a punto un rete vendita
composta da 23 professionisti qualificati, chiamata a
presidiare il territorio in modo costante. Vogliamo occuparci della gestione del ciclo di vita del prodotto in
modo reale e tangibile.
Un bell’impegno, anche in termini di risorse…
Non c’è dubbio. Ma sono convinto di una cosa: ormai non c’è più spazio per operazioni commerciali che
ricalcano modelli di business obsoleti. Il nostro obiettivo è vendere, intendiamoci. Per centrare questo target vogliamo mettere il nostro partner e cliente nelle
condizioni ideali per farlo. Supportandolo sotto ogni
profilo. Da una parte generando a beneficio della nostra line up la migliore visibilità possibile, mediante
azioni di marketing e trade marketing. Dall’altra fornendo qualsiasi tipo di sostegno per generare in modo
adeguato il sell-out, sviluppando un’attività di category management e merchandising realmente efficace. Il
tutto garantendo una logistica efficace e l’implementazione dei sistemi EDI.
Quali sono i punti di forza di Koch Media Italia?
Indubbiamente la passione e l’affiatamento del team.
Questo ci consente di lavorare in squadra e in maniera
flessibile. Ci piace operare anche uscendo da modelli convenzionali, il tutto con trasparenza. Un fattore
22
decisivo nel business di oggi e ancor più per svolgere
un’azione distributiva incisiva e indipendente. D’altra
parte facciamo parte di un gruppo che è il primo distributore europeo nell’ambito dei digital media products,
dispone di un’indubbia forza finanziaria, vanta 12 filiali in tutto il mondo, inclusi due studi di sviluppo per
videogiochi negli Usa e tre poli logistici internazionali.
Qual è il sentiment alla luce del portafoglio di
titoli di cui disponete nei vari ambiti di cinema,
home video e videogame?
Beh, siamo carichi e ragionevolmente fiduciosi. In
ragione dei nuovi lanci e delle potenzialità che caratterizzano la library complessiva, sui versanti del cinema e dell’home video, credo che Koch Media debba costituire un interlocutore importante. Anche nel
settore dei videogiochi puntiamo a conquistare spazio
a scaffale per incrementare il sell-out. Per quest’anno
possiamo scalare pesantemente il ranking. Certamente, ci attende una sfida intensa e faticosa. Ma abbiamo
svariati ‘atout’ da giocare, a cominciare dal primo semestre.
Quali gli obiettivi, dunque, per questo anno 2014?
Per Koch Media Italia comincia una nuova avventura. Quello che abbiamo costruito in questi due anni
vive ora un’ulteriore fase di cambiamento. Vogliamo
diventare un polo indipendente e rilevante nella distribuzione dei prodotti cinematografici, home video e
videoludici. Per questa ragione abbiamo una priorità:
continuare a vivere il mercato con vicinanza con tutti
i clienti. Non alzeremo il piede dall’acceleratore e la
nostra priorità è e sarà quella di essere costantemente
al loro fianco. Per crescere, insieme, in modo concreto
e tangibile.
Nintendo alla ricerca
di una svolta
hitech magazine
anno 5 - numero 2 - febbraio 2014
www.hitechweb.info
Riflettori su Lego Lo Hobbit,
avventura firmata Warner Bros.
Esperienza
di gioco condivisa
I risultati finanziari negativi portano la società a guardare verso nuovi business.
Un maggior peso del licensing e la creazione di una nuova piattaforma
non gaming, destinata a migliorare ‘la qualità della vita’.
I rumours parlavano di un possibile ingresso di Nintendo nel mondo mobile, magari con il lancio di qualche dispositivo alla stregua di smartphone o tablet. Del
resto, in una conferenza stampa, il presidente Satoru
Iwata (foto) aveva ipotizzato l’apertura verso una nuova
struttura di business, anche alla luce delle recenti performance negative dell’azienda. Invece il 30 gennaio, Satoru Iwata - nel corso del corporate management policy
briefing - ha definito meglio le strategie a medio e lungo
termine. Il presidente si è innanzitutto scusato con gli
azionisti per i problemi finanziari che la società si trova a dover affrontare. Le stime per il 2013, infatti, sono
state disattese dai modesti dati di sell-out globale: Wii U
ha venduto 2,8 milioni di unità (contro i 9 milioni previsti), mentre 3DS è andato un po’ meglio, con 13,5 milioni
di macchine vendute e 66 milioni di titoli software. Ma
anche la console portatile non è riuscita a risollevare le
sorti di Nintendo, e le previsioni parlano di una perdita complessiva di 242 milioni di dollari nell’anno fiscale
che terminerà a marzo 2014.
Ecco perché, attualmente, la voce più urgente nell’agenda di Nintendo è diversificare, aprirsi a nuovi mercati e
settori, benché non prevalga una visione pessimistica sul
futuro dei videogiochi. “Hardware e software destinati ai
videogame resteranno il nostro core business”, ha spiegato Iwata. “Continueremo nella ricerca e nello sviluppo
di nuove piattaforme, come abbiamo sempre fatto, senza
però trascurare i nostri sistemi hardware esistenti”.
I piani su Wii U comprendono il lancio globale di Mario
Kart 8 a maggio e l’uscita di nuovi software e servizi che
sfrutteranno le caratteristiche peculiari del GamePad. La
situazione è leggermente diversa per 3DS, che può contare su una base installata mondiale di 42,74 milioni di
unità e in generale su una buona fiducia da parte di publisher e sviluppatori, che spesso decidono di realizzare
delle trasposizioni di titoli mobile per questa piattaforma (vedi alla voce Puzzle & Dragons e Angry Birds). Ma il
cambiamento è nell’aria.
“Nel tempo, Nintendo ha manifestato una grande flessibilità”, ha proseguito Mr. Iwata, “sin da quando iniziò
a produrre le carte da gioco Hanafuda, 125 anni fa, per
poi passare alla creazione di giocattoli, che in seguito
sono diventati giochi elettronici e infine videogiochi.
Proprio come allora, continuiamo a mantenere viva la
nostra volontà di innovare. Come quando abbiamo portato i videogame dalle sale giochi sin dentro nelle case
dei giocatori. O come quando, grazie al lancio Wii e DS,
abbiamo prodotto software decisamente insoliti rispetto ai videogiochi standard, attirando una grande varietà
di consumatori”. Nonostante la società non abbia piani
per portare i giochi esistenti dalla sua library su smartphone e tablet, nel prossimo futuro inizierà ad avvalersi
di tali dispositivi per creare legami ancora più forti con i
suoi consumatori e comunicare il valore delle sue offerte
di intrattenimento, con il lancio di un servizio dedicato
per i device smart entro la fine di quest’anno. Spazio poi
al licensing, con un piano di individuazione proattiva di
eventuali partner al fine di far familiarizzare sempre più
i consumatori con i personaggi del mondo Nintendo, anche fuori dal contesto videoludico.
Ma l’annuncio più importante della conferenza di ieri
è il lancio di una nuova piattaforma, del tutto indipendente dai sistemi videoludici attuali. La nuova macchina
riguarderà la ‘qualità della vita’ nel senso più ampio del
termine e verrà lanciata entro il fiscal year con termine
a marzo 2016. Del resto, questo territorio era già stato
parzialmente esplorato con software quali Brain Training e Wii Fit, molto apprezzati anche e soprattutto dai
non videogiocatori. Che la società voglia produrre un attrezzo per il wellness? Oppure farà il proprio ingresso
nel segmento delle tecnologie indossabili?
Una cosa è certa: quello che Nintendo non vuole assolutamente fare, è seguire la massa. “Nel corso degli anni
abbiamo spesso ricevuto consigli su come superare le
nostre difficoltà, magari studiando le strategie messe in
atto delle altre aziende”, ha ammesso Iwata. “A medio e
lungo termine, però, non crediamo che limitarsi a seguire il trend del momento possa portare a risultati positivi.
Vogliamo invece continuare a cercare un mare incontaminato, dove non si sia mai avventurato nessuno, creando così un nuovo mercato”.
Feltrinelli HE: nomine
per Elena Cadelli e Silvia Bellomi
Dino Canuti country manager
di Spin Master Italy
Feltrinelli HE, specializzata nella distribuzione di
prodotti con contenuti culturali e di intrattenimento,
ha annunciato la costituzione di una nuova unità organizzativa all’interno della Direzione Acquisti, che
prende il nome di Strategie
d’Offerta. La nuova divisione
si focalizzerà sulla corretta
formulazione e declinazione
dei ruoli delle categorie merceologiche che costituiscono
il cuore della proposta commerciale. La responsabile di
questa nuova unità sarà Elena Cadelli (foto), che già vanta diversi anni di esperienza
nella gestione delle categorie
di Home Entertainment. La
responsabilità di Category Manager dell’Home Entertainment passa dunque, a partire dal 15 febbraio, a
Silvia Bellomi, che in questi anni ha lavorato nel team
Acquisti come buyer delle merceologie di Home Video
e Videogame.
Da febbraio, Dino Canuti (foto) è il nuovo country
manager di Spin Master Italy, agente per l’Italia del
gruppo Spin Master. Dopo aver iniziato la propria
carriera come agente in Hasbro e come area manager in Vodafone e Fidelitas, nel 2004 Canuti torna
al mondo del giocattolo
entrando in Mac Due, nella
quale ricopre diversi ruoli
operativi in Italia e all’estero, chiudendo il suo percorso come senior marketing
manager. Presente in Spin
Master Italy fin dalla sua
apertura, Dino Canuti riceve il testimone da Daniela
Pavone, general manager
della società sin dalla sua apertura. “Partecipare
alla nascita di Spin Master Italy e portarla in poco
tempo agli ottimi risultati di quest’anno è per me
una storia professionale indimenticabile”, ha commentato Daniele Pavone.
23
La parodia non è uno stile che viene impiegato
spesso nei videogiochi. Molti, forse troppi videogame tendono a prendersi eccessivamente sul serio,
a presentare eroi senza macchia e senza paura, a
volte ben poco credibili. E cosa avviene nel caso di
property che prendono a prestito trame e personaggi direttamente dall’universo cinematografico?
Si ripropone la trama in toto, ben sapendo che in
alcuni momenti mancherà l’effetto sorpresa? Oppure si cerca di usare la creatività per raccontare
storie parallele, che riescano a inserirsi in modo
credibile con un universo già precostituito? TT Games, un talentuoso studio di sviluppo britannico acquisito nel 2007 da Warner Bros, ormai da anni fa
i conti con franchise famosissimi, tratti dal mondo
del cinema. Star Wars, Indiana Jones e Harry Potter sono solo alcune delle saghe prese a prestito
dal grande schermo. Grazie alla partnership con
Lego, TT Games ogni volta riesce a creare qualcosa
di completamente originale, videogiochi ricchi di
senso dello humour, talvolta dissacranti, che si propongono come una riuscita parodia di ciò che si è
visto al cinema. Anzi, spesso l’aspetto più divertente
è riuscire a cogliere tutte le citazioni presenti e le
differenze rispetto all’originale. Non meraviglia,
dunque, che titoli destinati a un pubblico prevalentemente kids/family,
riescano a conquistare
l’attenzione anche dei
più grandi, che magari
hanno visto più volte
quei film, e li vogliono
rivivere in maniera
più scanzonata. Se nel
2012 era uscito Lego
Il Signore degli Anelli,
il 2014 sarà l’anno di
Lego Lo Hobbit, ispirato ai primi due film
della trilogia diretta
da Peter Jackson: Un Viaggio Inaspettato e La Desolazione di Smaug.
Lego Lo Hobbit permette ai giocatori di muoversi
all’interno delle loro scene preferite tratte direttamente dai film, usando e combinando le abilità uniche dei Nani – spesso con risultati esilaranti – per
portare a termine le diverse missioni. Nel videogame saranno presenti tutte le location più importanti dei primi due film della trilogia de Lo Hobbit,
inclusi Casa Baggins, l’Alto Passo, le Montagne Nebbiose, Goblin Town, Mirkwood e Rivendell. Sarà possibile giocare con molti personaggi del film, tra cui
Bilbo, Gandalf e i Nani: Thorin, Fili, Kili, Oin, Gloin,
Dwalin, Balin Bifur, Bofur, Bombur, Dori, Nori e Ori,
ognuno con ha la sua speciale abilità. Si potranno
poi raccogliere oggetti speciali, come gemme e bottini dei nemici, e i diversi elementi potranno essere
combinati nel Blacksmith Shop grazie all’utilizzo
del Mithril, il metallo più prezioso della Terra di
Mezzo.
Lego Lo Hobbit è un titolo family, e incoraggia
l’esperienza di gioco condivisa: sarà quindi possibile partecipare a partite in multiplayer con un facile accesso garantito dall’opzione drop-in drop-out
(disponibile solo su console). Nella versione per 3DS
e Ps Vita, avendo a disposizione due copie del gioco, si potrà anche giocare in multiplayer attraverso
la connessione wireless. Lego Lo Hobbit uscirà nel
corso del 2014 per Xbox One, Xbox 360, PlayStation
4, PlayStation 3, Wii U, 3DS, PlayStation Vita e Pc.