Intervista con Gary Shapiro, presidente e chief executive officer della Cea Carta canta “L’innovazione passa prima da Las Vegas” Il porno a scuola A pagina 4 hitech periodico quindicinale febbraio 2014 anno 5 - numero 2 direttore responsabile Angelo Frigerio direttore editoriale Riccardo Colletti www.hitechweb.info magazine Editore: Edizioni Turbo srl - Palazzo di Vetro - Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) - Tel. +39 0362 600463/4/5 - Fax: +39 0362 600616 - Registrazione al Trib. di Milano n° 66 del 1° febbraio 2005 - Periodico quindicinale Poste Italiane S.P.A. - Spedizione Abbonamento Postale D.L. 353/2003 Conv. in L 46/2004 Art. 1 - Comma 1 - LO/MI - Stampa: Italgrafica - Novara - Una copia 1,00 euro - In caso di mancato recapito, inviare all’ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa. L’ultima edizione del Consumer Electronics Show ha esplorato le nuove frontiere del mondo della tecnologia. Dal 4K alle stampanti 3D, il futuro è sempre più connesso e ‘smart’. Una maestra di Vicenza proietta, per sbaglio, un video porno in una scuola elementare. Il fatto suscita grande clamore. Lei così si difende: “Me l’ha dato il padre di un bambino”. Il nome? Rocco. Rocco Siffredi. RETAIL, ELDOM, CONSUMER ELECTRONICS, ICT, ENTERTAINMENT Copia privata, è bagarre La stampa lancia l’allarme. Il ministro Massimo Bray smentisce le cifre pubblicate. Interviene la Siae. E tutti aspettano il decreto sulla rideterminazione dell’equo compenso. A pagina 2 Roberto Omati, direttore commerciale Expert Italia “La direzione è quella giusta” Retail, ecco chi vince Lo studio di Deloitte stila la classifica dei maggiori player su scala mondiale. Wal-Mart la fa da padrone. Il canale e-commerce gioca un ruolo determinante negli Stati Uniti. Alle pagine 8 e 9 anteprima Oscar Corio, direttore generale Evoluzione a insegna Dixe Un Natale di ‘Sconti coi fiocchi’ Mobile World Congress La guida alla fiera di Barcellona A pagina 8 Intervista con Michela Lucchesini, marketing manager di Beko in Italia “Lavoreremo sulla brand awareness” A TU PER TU CON ALBERTO STADERINI, CONSUMER MARKETING MANAGER IN ITALIA “L’esperienza è tutto” Marchio “top nel mercato di massa”, Bose adotta una strategia a lungo termine. Dove la ricerca è finalizzata non solo alla qualità del suono, ma anche al modo in cui lo si vive ogni giorno. a pagina 16 Nikon presenta sei nuove Coolpix Cellularline, Folio e Second Glass sugli scudi A pagina 18 Il brand Thule entra nel catalogo Fowa A pagina 18 I progetti della società per il 2014 sono ambiziosi. Dalla partecipazione a Eurocucina al focus sulle lavatrici, fino alla formazione one-to-one degli addetti al punto vendita. A pagina 15 A pagina 9 inserto alle pagine centrali Parla Daniele De Grandis, executive director Device Italia “Huawei, un successo di tecnologia” A pagina 19 Fujifilm, le novità in passerella A pagina 20 A BORMIO LA PRIMA CONVENTION DI KOCH MEDIA ITALIA Intrattenimento puro Presentate a buyer e retailer, le novità in arrivo nei settori home video e videogiochi. Parla Umberto Bettini, country manager della società. a pagina 22 A pagina 6 primo piano hitech magazine anno 5 - numero 2 - febbraio 2014 www.hitechweb.info Copia privata, è bagarre La stampa lancia l’allarme. Il ministro Massimo Bray smentisce le cifre pubblicate. Interviene la Siae. E tutti aspettano il decreto sulla rideterminazione dell’equo compenso. A cura di Andrea Dusio dendosi in queste tutte le spese amministrative sostenute dalla società per il conseguimento degli incassi, ivi incluse le spese per la rivendicazione in via giudiziaria dei pagamenti a carico dei soggetti obbligati e per la difesa dell’istituto della copia privata in tutte le sedi”. Analizzando il bilancio previsionale Siae del 2014, si evince comunque che alla voce “rimborsi spese copia privata” figura la cifra di 4,2 milioni di euro, in linea con quanto riscosso nel 2013. Come puro rimborso non c’è male. Ma è chiaro che la stima prevista è prudente: se aumenta l’entità del compenso, perché la cifra che trattiene viale della Letteratura dovrebbe rimanere invariata? Il presidente della Siae, poi, il cantautore Gino Paoli, è sceso nell’arena, dichiarando - in un’intervista pubblicata sul Corriere della Sera - che il compenso “non deve essere a carico di chi acquista lo smartphone ma del produttore, che riceve un beneficio dal poter contenere sul proprio supporto un prodotto autorale come una canzone o un film”. Parole che non hanno mancato di suscitare ironie e commenti satirici su web e social network. Quanto alla parte spettante ad autori, interpreti ed esecutori, è giunta anche una nota del Nuovo Imaie, che, per voce del suo presidente Andrea Miccichè, auspica un incremento dell’entità dei proventi: “L’aumento dell’equo compenso non solo porterebbe l’Italia in linea con il resto d’Europa, ma rappresenterebbe un aiuto sostanziale e irrinunciabile per un settore particolarmente in crisi come quello musicale e audiovisivo, colpito anche dalla diffusione della copia privata che di fatto scoraggia l’acquisto di opere su supporti venduti nei circuiti tradizionali”. E ancora, Confindustria Cultura Italia (che riunisce Anica, Aesvi, Univideo, Fimi, Aie, Afi, Fem e Pmi): “L’adeguamento dei compensi per le riproduzioni personali a scopo privato di opere digitali è un atto dovuto dalla legge ed è finalizzato a sostenere la cultura di questo Paese e i lavoratori del settore. Come succede ovunque in Europa”, si legge nella nota che esordisce negando l’esistenza di una tassa su smartphone e smentendo le tariffe di cui sopra. “Non è in discussione l’innovazione tecnologica a cui l’industria dà linfa e sostegno, mettendo a disposizione le proprie opere a beneficio dei consumatori e del mercato. Qui si tratta di allineare i compensi al mutato contesto degli utilizzi e dell’evoluzione dei dispositivi di comunicazione elettronica, in linea con i principali modelli europei che sono di dimensioni ben maggiori”. Anche la politica si è schierata. Il senatore del Pd Andrea Marcucci, molto vicino al segretario Matteo Renzi e considerato la voce ufficiale del Partito Democratico quando si parla di attività culturali (presiede la commissione parlamentare competente), ha aggiunto: “L’Italia ha bisogno di più digitale a prezzi accessibili, di più ricerca orientata all’innovazione, non dell’aumento ingiustificato di balzelli a fondo perduto”. Vincerà la tutela o la competizione, la Siae o il mercato? La questione dell’equo compenso racchiude tutto il senso della sfida a cui è davanti il nostro Paese. Per questo è fondamentale arrivare a decisioni o soluzioni condivise. Andrea Dusio incassato tra audio e video. Nel primo il 50% va ad autori ed editori, e l’altra metà a produttori di fonogrammi, che ne riversano a loro volta la metà ad artisti interpreti esecutori. Per il secondo invece la quota autori scende al 30% e il restante 70% è suddiviso in parti uguali tra produttori originari di opere audiovisive, produttori di videogrammi e artisti interpreti esecutori (con il 50% alle finalità di promozione). Il comunicato si chiude ricordando come alla Siae spetti soltanto un rimborso spese, “compren- La voce di Anitec “Tuteliamo la cultura, non penalizziamo l’innovazione” Sul tema dell’equo compenso, ecco la posizione espressa da Cristiano Radaelli, presidente di Anitec (Associazione Nazionale Industrie Informatica, Telecomunicazioni ed Elettronica di Consumo). “Riteniamo che debbano essere salvaguardati i diritti degli autori perché venga loro riconosciuto un contributo per l’utilizzo della loro opera d’ingegno, ma il compenso deve essere commisurato al reale sfruttamento dell’opera degli autori e non all’acquisto tout court di un dispositivo tecnologico la cui funzione primaria resta comunque sempre altra. È da rilevare come sempre più spesso i brani ascoltati e i film visti su tablet e smartphone non siano ospitati sul dispositivo, ma fruiti in streaming”, ha proseguito Cristiano Radaelli. “In questo caso i diritti d’autore sono pagati alla fonte da chi distribuisce il contenuto. Inoltre, rispetto al passato, le piattaforme di acquisto online come iTunes e Google Play rendono molto conveniente e rapido l’acquisto di Mp3 e video e rendono inutile l’effettuazione di una copia privata. Infatti, chi acquista contenuti digitali dai distributori on-line, oltre a pagare in questo modo la licenza, nella maggior parte dei casi, acquisisce anche la possibilità di effettuare un certo numero di copie su diversi dispositivi. In un contesto nel quale l’utilizzo della copia privata è in diminuzione per effetto dei cambi tecnologici, vorremmo ribadire che ci aspettiamo una diminuzione del valore complessivo del compenso, in quanto gli autori sono già remunerati in caso di acquisto on-line o di ascolto in streaming. Cultura e tecnologia sono partner strettissimi”, ha concluso Cristiano Radaelli. “Per questo motivo abbiamo apprezzato la decisione del Ministro Bray di svolgere un’indagine sulle modalità di utilizzo dei dispositivi tecnologici in merito alla fruizione di opere protette e di valutare come procedere in base ai risultati di tale analisi”. 2 Ue: paese che vai, tassa che trovi. O anche no La “tassa sul telefonino” vede impegnati gli attori di tutta la filiera – ministro dei Beni Culturali in testa – alla ricerca di una soluzione condivisa. Forse il dado sarà tratto tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo. Intanto il dibattito divampa. Da più parti viene richiamato – come punto imprescindibile su cui ragionare – il rapporto stilato dal commissario Ue, il portoghese Antonio Vitorino, al fine di fornire indicazioni agli Stati membri su come il web stava cambiando la fruizione di contenuti digitali. Il documento – redatto - il 31 gennaio 2013 - riporta una serie di ‘raccomandazioni’. Innanzitutto si evidenzia che consumatore deve conoscere in modo trasparente quanto paga come compenso della copia privata e quanto per il dispositivo. Quindi si consiglia agli Stati Membri, visto lo spostamento verso contenuti web, di considerare il sistema licenze, per intenderci sul modello approntato da Amazon e iTunes. Così facendo, coloro che acquistano da uno store una canzone diventano legittimi titolare della licenza, il che permette di fare copie personali. Ma non solo. A sollevare il polverone di queste settimane c’è soprattutto l’entità dell’importo della nuova tassa (per ora bloccato e sotto revisione) pubblicato su svariate testate. Del resto, sul vecchio Continente (come per la materia fiscale) ogni Paese fa da sé. Leggere per credere. L’Inghilterra ha risolto la questione in modo netto. Niente tassa, perché le copie personali sono considerate illegali e chi le fa è punibile dalla Legge. A Cipro, in Irlanda, in Lussemburgo e a Malta questa ‘imposta’ non è applicata. E veniamo alla Spagna, dove fino al 2012 si era scelto un modus operandi come quello italiano. Poi il contributo è stato abolito, legalizzando la copia privata. I soldi per l’equo compenso agli autori arrivano (parzialmente) dalla nuova Legge sulla pirateria varata dal governo di Mariano Rajoy, nella quale sono state identificate sanzioni più dure per chi trasgredisce. In Bulgaria, Grecia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Romania e Slovacchia il compenso non è calcolato con una cifra fissa, ma su base percentuale rispetto al prezzo di vendita, con una banda che oscilla tra lo 0,5% e il 6%. In Belgio si pagano 3 euro per smartphone e tablet, mentre i nostri cugini francesi attraverso la Sacem (l’omologa della Siae) hanno varato un compenso di 6,4 euro. Valore che scende in Olanda fino a 5 euro per smartphone e 2,5 euro per tablet. Chi, infine, esce dal coro è la Germania: per l’equo compenso la base di partenza è di 16 euro. Un importo decisamente elevato, al punto che i produttori tedeschi hanno deciso di incrociare una dura battaglia legale. hitech magazine La situazione è fluida. Tra continue smentite, prese di posizione e prese di distanza, in cui il gioco politico delle parti si sovrappone al dibattito associativo: la questione della copia privata è più che mai nel caos, con il ministro dei Beni culturali Massimo Bray costretto a intervenire e a smorzare la notizia secondo cui sarebbe prevista una pesante tassa su smartphone e tablet. Anche le stesse tariffe, con relativi aumenti di costo, sono state definite “infondate” dal portavoce del Mibac. “La norma a cui si fa riferimento è quella relativa all’equo compenso per i produttori di contenuti, regolata attraverso decreto ministeriale, in attuazione di una norma vincolante europea che impone rinnovi triennali. Il precedente decreto del 2009 è già scaduto e il ministro Bray sta lavorando a una soluzione condivisa, nel rispetto e nella difesa del valore del diritto d’autore, ascoltando tutte le categorie interessate per raggiungere una decisione equilibrata nell’interesse degli autori, dei produttori di smartphone e tablet e, soprattutto, dei cittadini fruitori degli stessi”. Cose che gli addetti ai lavori già sanno, e che invece hanno generato la solita confusione nei titoli strillati dalla stampa generalista. Ma un conto è dire che non c’è una tassa sugli smartphone, un altro negare gli aumenti. Perché, ormai è chiaro, dopo aver chiuso le consultazioni al 31 gennaio, Bray si prepara a formulare il decreto che andrà a ritoccare l’entità attuale del compenso. Quali sono le tariffe smentite dal ministro? Si parla di un ribasso del prelievo sui telefonini di vecchia generazione, per un’entità di 61 euro Iva compresa. Di 6,1 euro per le Tv con funzioni di registrazione, di 6,34 euro per tablet e smartphone, di 7,32 euro per computer fissi e portatili, di 0,12 euro per chiavette Usb, di 15,71 euro per hard disk, memorie inserite in lettori Mp3, di 39,28 euro per decoder con memoria interna da almeno 400 GB. Queste le cifre che hanno provocato il duro commento di Maurizio Iorio di Andec, l’associazione che rappresenta i distributori di elettronica di consumo: “Fino a oggi gli importi erano ragionevoli, ma con il nuovo adattamento tariffario in molti casi risultano più che quintuplicati”, ha spiegato Iorio. Ma il dubbio resta: queste cifre sono vere? Adiconsum, attraverso il proprio presidente nazionale Pietro Giordano, liquida come un “balzello da Medioevo” la revisione del compenso. Secondo Giordano il compenso “taglia orizzontalmente chiunque, anche quei consumatori, e non sono pochi, che con questi device non scaricano dalla rete né musica né film o lo fanno legalmente da siti come iTunes, destinando queste entrate alla Siae, che dovrebbe tutelare il diritto d’autore in maniera trasparente, ma invece preferisce norme da ragionieri che incidono orizzontalmente e in maniera iniqua su tutte le tasche degli italiani”. Anche viale della Letteratura non ha fatto mancare un suo intervento. La Siae è per lo più indicata come l’ispiratrice della revisione. E sul suo sito (www.siae. it) ha pubblicato un comunicato in cui si ricorda come l’ente non abbia “alcuna discrezionalità nell’attribuzione delle percentuali ripartitorie, limitandosi ad eseguire le norme di legge”. Il testo riporta anche le quote della ripartizione, a valle della suddivisione a metà del totale RETAIL, ELDOM, CONSUMER ELECTRONICS, ICT, ENTERTAINMENT Direttore Responsabile: ANGELO FRIGERIO Direttore Editoriale: RICCARDO COLLETTI Editore: Edizioni Turbo Srl Redazione: Palazzo di Vetro Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. +39 0362 600463/4/5 - Fax: +39 0362/600616 Registrazione al Trib. di Milano n° 66 del 1° febbraio 2005 Periodico quindicinale - Anno 5 - n° 2 - febbraio 2014 Stampa: Italgrafica - Novara - Una copia 1,00 euro Poste Italiane S.P.A. - Spedizione Abbonamento Postale D.L. 353/2003 - Conv. in L 46/2004 Art. 1 - Comma 1 - LO/MI L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati personali in suo possesso. Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli abbonamenti e per l’invio di informazioni commerciali. In base all’Art. 13 della Legge n° 196/2003, i dati potranno essere rettificati o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a: Edizioni Turbo S.r.l. Responsabile dati: Riccardo Colletti Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Il numero è stato chiuso l’11 febbraio 2014 zoom Intervista con Gary Shapiro, presidente e chief executive officer della Cea hitech magazine anno 5 - numero 2 - febbraio 2014 www.hitechweb.info “L’innovazione passa prima da Las Vegas” L’ultima edizione del Consumer Electronics Show ha esplorato le nuove frontiere del mondo della tecnologia. Dal 4K alle stampanti 3D, il futuro è sempre più connesso e ‘smart’. Qui sono nati il videoregistratore, il lettore Cd e il Dvd. Qui sono state giocate le prime partite a Pong, qui hanno visto la luce il Vic-20, il Commodore 64 e il primo modello di Xbox. Da quasi 50 anni, il Consumer Electronics Show è la più grande vetrina mondiale dedicata all’innovazione, e conta ad ogni appuntamento un numero crescente di espositori e visitatori. L’edizione 2014 della manifestazione, andata in scena a Las Vegas dal 7 al 10 gennaio scorsi, ha visto un ulteriore ampliamento del proprio settore di competenza, accogliendo aziende e manager provenienti non solo dal mondo dell’elettronica di consumo, ma anche da mercati apparentemente lontani. La sicurezza alla guida o il monitoraggio del proprio stato di salute sono solo alcuni esempi delle ultime applicazioni pratiche della tecnologia nella nostra vita di tutti i giorni, sempre più connessa e ‘smart’. Hitech Magazine ha avuto la possibilità di intervistare Gary Shapiro, presidente e ceo della Consumer Electronics Association, l’ente che organizza il Ces e che rappresenta l’industria dell’elettronica negli Stati Uniti. L’edizione 2014 del Consumer Electronics Show ha visto la presenza di 3.200 espositori e oltre 150mila visitatori. Qual è il segreto di questo successo? Il Ces è il punto di raccordo a livello mondiale per tutti coloro che si occupano di tecnologie consumer. La nostra strategia, che non è poi così misteriosa, comporta il rivolgersi alle persone giuste: per loro creiamo un ambiente in cui si possano stringere relazioni, che stimoli ed entusiasmi tutti i partecipanti. Cerchiamo di individuare le direzioni in cui si sta orientando la tecnologia, e creiamo opportunità per i prodotti più innovativi. Questo avviene, ad esempio, nel caso delle TechZone che mostrano le più nuove categorie di prodotto: solo quest’anno, su un totale di 25, avevamo ben otto nuove aree di questo tipo (3D Printing, Academia Tech, Motion Tech, Eureka Park NEXT, Cisco’s Internet of Everything, FashionWare, High-Res Audio Experience e Wrist Revolution). Insomma, la nostra strategia è proiettata verso il futuro. Quali sono i trend del mercato statunitense nell’elettronica di consumo e nell’Ict? Dall’Internet delle cose ai processi automatizzati nelle automobili, i consumatori sono sempre più alla ricerca di una tecnologia connessa e personalizzata. Stiamo assistendo a una rapida crescita nei Micro Electro-Mechanical Sistems (Mems), in grado di percepire, processare e persino controllare l’ambiente circostante. Questa tecnologia permette il riconoscimento gestuale e dei movimenti oculari, i sensori di movimento e la realtà aumentata. Tutto questo giocherà un ruolo sempre più importante nel consumer electronics, dai rilevatori di attività fisica dei nostri smartphone fino ad altri device connessi. I consumatori sono alla ricerca anche di funzioni automatizzate per le proprie automobili, e alcune delle più importanti case automobilistiche hanno già mostrato dei prototipi di autovetture completamente autonome. Quest’anno più che mai, abbiamo assistito a un boom di device per il controllo della salute… Le app e i device indossabili rilevano l’attività fisica. I sistemi di telehealth possono garantire diagnosi mediche precise, mentre le applicazioni mobile possono dare accesso ai pazienti e ai medici a casi clinici e dati biometrici completi. Si tratta di nuove opportunità, sia per le singole persone che per le aziende che operano nell’ambito della sanità. C’è poi il capitolo 4K… Sì, anche in questo caso siamo a un punto di svolta, man mano che nuovi consumatori cominceranno ad abbracciare l’esperienza incredibilmente verosimile e immersiva dell’Ultra HD. Una tecnologia che consente di vedere dettagli incredibili, come ad esempio i mosaici sulle pareti di un castello, o le squame di un pesce dentro l’acquario. Al Ces 2014 molte aziende hanno presentato le loro ultime novità in ambito UHD, e presto verrà creato e distribuito un quantitativo sempre maggiore di contenuti 4K nativi. Le nuove tecnologie riusciranno però a guidare la crescita nell’elettronica di consumo? Assolutamente sì! Nella giornata di apertura dell’ultima edizione del Ces, ho annunciato che le proiezioni per mercato statunitense indicano una crescita del 2,4%, fino a raggiungere 208 miliardi di dollari, un autentico record. Di questi, 6 miliardi deriveranno dalla vendita di nuove categorie di prodotto. Siamo ormai prossimi a un’ondata di innovazione epocale. Ma cosa distingue un prodotto davvero innovativo da un semplice gadget? L’innovazione può manifestarsi sotto diverse forme. A volte si tratta di un grosso balzo in avanti, che crea una categoria di prodotto o un servizio completamente nuovo, che trasforma il nostro mondo e il modo di interagire con esso – pensiamo ad esempio all’introduzione dei tablet e dei servizi di videostreaming di qualche anno fa. Altre volte l’innovazione è più progressiva, e nuove caratteristiche e funzioni vengono aggiunte a qualcosa che già esiste. Il bello del Ces è che è possibile vedere tutto questo nello stesso luogo: le totali innovazioni, i piccoli critici passi in avanti, e le tecnologie che presto potrebbero fare da punto di partenza per la prossima grande innovazione. Che cosa l’ha colpita maggiormente di quest’ultima edizione del Ces? Nel 2014 ci sono stati molti vendor nuovi, e abbiamo aggiunto svariate nuove TechZone. AcademiaTech ha mostrato le tecnologie sviluppate nelle università. FashionTech si è occupata del segmento wearable, in rapidissima crescita. Anche la sezione dedicata alla stampa 3D era enorme, e mi ha entusiasmato vedere ben nove case automobilistiche esporre qui. E poi le tecnologie per la salute, i Tv Ultra HD, l’audio ad alta risoluzione, l’Internet delle cose… è stato tutto spettacolare! Da qualsiasi parte ti voltassi, potevi vedere qualcosa di magico! Ma siamo già concentrati sull’edizione 2015. Stiamo pianificando gli spazi e abbiamo già venduto una significativa quantità di spazi espositivi. Quali sono le tecnologie su cui puntare per il futuro? Per ogni cosa ci vuole tempo, nulla accade nell’arco di una notte. Questo è ciò che avevamo provato a spiegare alle persone riguardo alle Tv HD, e le nostre previsioni erano cor4 Gary Shapiro rette. Per i Tv Ultra HD le nostre proiezioni evidenziano una crescita più graduale. Si imporranno sul mercato come hanno fatto gli smartphone e i tablet solo qualche anno fa? E’ ancora difficile dirlo. Ma avremo presto a che fare con molte tecnologie interessanti. Il controllo intelligente della casa sta avanzando velocemente: quasi tutti i prodotti che abbiamo in mano, in casa, o nelle nostre auto, è smart e connesso. La salute digitale è un’altra area in crescita. Quando tengo una conferenza, spesso chiedo al mio pubblico in quanti di loro indossano un device smart. E’ vero, il mio è un pubblico selezionato, ma di solito più della metà risponde di possederne uno. Lei lavora per la Consumer Electronics Association da molti anni. Che cosa pensa dell’evoluzione della tecnologia negli ultimi anni? Per oltre 30 anni ho avuto l’onore di lavorare per l’industria più dinamica al mondo, il mercato dell’elettronica di consumo. Ho assistito in prima persona all’arrivo di nuove tecnologie che hanno rivoluzionato il mondo in cui viviamo, lavoriamo e giochiamo. Sono nati nuovi business, spronati da grandi idee e dal desiderio di sfidare lo status quo. Sia che si parli di elettronica per l’automotive, del cloud computing o di Internet delle cose, la tecnologia consumer oggi è ovunque! Ed è cresciuta sino a diventare una componente critica nel connettere l’economia globale. Quando visiti il Ces, incontri senior executive di un’impressionante varietà di settori. Ospitiamo moltissimi manager dell’industria dei contenuti, dell’automotive, della salute, del marketing e dell’advertising, dell’educazione, dello sport professionale e dell’industria musicale. Tutto questo riflette la reale ampiezza della definizione di tecnologia consumer. A suo parere, com’è cambiata la percezione della tecnologia presso il pubblico? La tecnologia consumer colma le differenze ed elimina le barriere geografiche. Permette a chiunque di connettersi al resto del mondo, di accedere alle informazioni e di innovare. E, forse l’aspetto più importante, alimenta la crescita economica su scala globale. Il Ces è il luogo dove l’innovazione raggiunge il mercato. E’ la promessa e il potere della tecnologia. E’ l’unico luogo dove, ogni anno, è possibile vedere l’intero ecosistema delle tecnologie consumer. E noi, ogni anno, proviamo a ricreare la manifestazione, in modo che essa rappresenti una continua evoluzione, sia sempre fresca e con qualcosa di nuovo da mostrare. Annalisa Pozzoli primo piano hitech magazine anno 5 - numero 2 - febbraio 2014 www.hitechweb.info “Huawei, un successo di tecnologia” A tu per tu con Daniele De Grandis, executive director Device Italia. Le performance registrate nel 2013. La forza del brand e le partnership. Gli obiettivi di market share per quest’anno. Nel segno di Huawei. Il colosso cinese – che in totale occupa 130mila addetti - nell’ambito delle telecomunicazioni ha vissuto un 2013 particolarmente intenso e proficuo. Lo dicono le performance su scala globale. I risultati finanziari (non ancora sottoposti a revisione) per il 2013 indicano che il fatturato globale si attesterà tra i 39,29 e i 39,62 miliardi di dollari, con un incremento su base annuale pari a circa l’11,6%. Il risultato operativo di Huawei per l’esercizio scorso dovrebbe attestarsi tra i 4,72 e i 4,85 miliardi di dollari. Ma non solo: un’altra conferma puntuale scaturisce dalla crescita significativa registrata nell’ambito dei prodotti consumer – smartphone in primis – ottenuta sul mercato italiano. Ora è decollata una stagione che per il gruppo cinese assume una particolare importanza. Quella di un’ulteriore consacrazione come player capace di scalare le posizioni che contano nel ranking mondiale. La parola a Daniele De Grandis, executive director Huawei Device Italia. Daniele De Grandis Tra novità e partnership Daniele De Grandis, qual è il bilancio dell’anno 2013 per Huawei sul mercato italiano? Sinceramente molto positivo. Abbiamo registrato risultati in significativo rialzo. Huawei è arrivata a conquistare la quinta posizione nella classifica del nostro mercato, con una quota di circa il 6%. E se teniamo conto che il maggiore sviluppo del business si è osservato a partire dal secondo semestre del 2013, siamo ancora più soddisfatti. C’è poi un altro elemento da tenere presente. Quale? La rilevanza acquisita dal nostro brand. La notorietà della nostra marca, in uno scenario attento e sensibile come quello italiano, ha toccato la soglia del 50%. Questo primo traguardo è stato raggiunto sia grazie a investimenti rilevanti per la diffusione del brand, sia mediante partnership mirate e di grande spessore. Tuttavia, credo che una componente decisiva sia stata la strategia di prodotto che abbiamo messo in campo. Il lancio dei device, tra cui lo smartphone Ascend P6 che ha impressionato molto positivamente i consumatori, è stato la leva decisiva per conquistare fan, clienti e una crescente attenzione. Immagino non sia mancata, da parte dei vostri clienti, una sorta di scetticismo iniziale di fronte alle vostre proposte… Lo confermo. Ma in parte c’era da aspettarselo. Tuttavia devo ammettere che, in un arco di tempo sufficientemente breve, siamo riusciti a scardinare un certo pensiero omologato. Come sempre contano i fatti. I nostri prodotti non sono stati soltanto annunciati ma li abbiamo realizzati e portati sugli scaffali. Così come abbiamo tenuto fede alle partnership costruite. Il lavoro paga. E devo annotare che, se da un lato abbiamo riservato grande attenzione al canale retail, ne abbiamo ricevuta altrettanta. Quanto incide il settore dei prodotti consumer sul fatturato globale di Huawei Italia? In questi due anni abbiamo fatto passi da gigante. Ormai il segmento dei prodotti consumer rappresenta circa il 30% del fatturato sviluppato dalla nostra filiale italiana. Qual è uno dei punti di forza complessivi di un colosso come Huawei? Sicuramente l’attenzione all’innovazione. Infatti ogni anno investiamo oltre il 10% del fatturato in questa direzione. Nel 2013 le risorse destinate alla ‘Ricerca e Sviluppo’ sono state pari a 5,45 miliardi di dollari, che rappresentano circa il 14% del fatturato totale, la somma più alta stanziata finora da Huawei in R&D. Entro il 2018 prevediamo di investire 600 milioni di dollari per supportare la ricerca e l’innovazione nell’ambito delle tecnologie 5G per le reti mobili. Tutti questi, non mi sembrano indicatori trascurabili. A questo si aggiunge una capacità produttiva di indubbio valore… Esattamente. L’anno scorso Huawei si è imposta come terzo produttore mondiale di device. L’ennesima prova della nostra volontà di operare con decisione e competenza in un mercato estremamente veloce e dinamico. Aggiungo poi che al di là della potenza produttiva, il nostro impegno è costantemente focalizzato sullo studio di un design che abbia un forte appeal sui consumatori e sulla ricerca di materiali di elevata qualità. Se a ciò aggiungiamo che Huawei sviluppa internamente i processori degli smartphone, credo che non ci siano dubbi sulla propensione all’innovazione che qualifica nel nostro brand. Il mercato delle telecomunicazioni si conferma trainante. Tale trend si confermerà anche nel corso di quest’anno? Al di là del nostro auspicio, le analisi confermano questa tendenza. Il segmento degli smartphone e dei tablet ribadisce la propria vocazione al dinamismo e la capacità di proporre sempre soluzioni moderne e coinvolgenti. Dunque, continueremo a lavorare in questa direzione e sono convinto che le soddisfazioni non mancheranno. Quali gli obiettivi che avete messo nel mirino e da conseguire sul mercato italiano nel 2014? Per noi la prossima stagione avrà una rilevanza strategica. Sarà una sorta di cartina tornasole. L’avventura appassionante che finora abbiamo vissuto è giunta a un primo snodo fondamentale. Grazie alle svariate novità introdotte e a quelle che arriveranno nei prossimi mesi potremo ampliare ulteriormente il nostro raggio operativo. La nostra ‘share of shelf’ presso le insegne della Gds è in aumento. E proseguiremo in questa direzione per scalare la classifica e ottenere la quarta posizione. Il che significherebbe raggiungere una quota di mercato a doppia cifra. In chiusura, siamo alle porte dell’edizione 2014 del MWC: che cosa bolle in pentola? Ovviamente presenteremo una serie di novità. Rilanceremo il nuovo Ascend Mate2 4G svelato al CES di Las Vegas e che tanto ha fatto parlare di sé. Ma le sorprese non saranno limitate al MWC: abbiamo in rampa di lancio prodotti di grande appeal nella stagione primaverile e in particolare nel mese di maggio. Insomma, il bello deve ancora arrivare! 6 Inizio di 2014 particolarmente intenso per Huawei che, in occasione del Consumer Electronics Show di Las Vegas, ha presentato il nuovo Ascend Mate2 4G. Lo smartphone 4G Lte è dotato di un potente processore quad-core proprietario da 1,6 GHz e, in aggiunta alla batteria da 4050 mAh a lunga durata, della tecnologia proprietaria per il risparmio energetico, capace di migliorare le prestazioni di oltre il 30% rispetto ad altri device della stessa categoria, il tutto con uno schermo da 6,1 pollici e uno spessore di soli 9,5 millimetri. Altra particolarità di questo smartphone è la presenza dell’interfaccia utente proprietaria Huawei Emotion UI 2.0, che consente il funzionamento del dispositivo con una sola mano. Ascend Mate2 4G è dotato di una fotocamera posteriore BSI da 13 megapixel con apertura del diaframma F2.0 che garantisce foto di alta qualità in qualsiasi condizione di luce, e di una fotocamera frontale da 5 megapixel. “Con Ascend Mate2 vogliamo offrire a tutti i vantaggi della connettività superveloce”, ha commentato Colin Giles, Executive Vice President Huawei Consumer Business Group. “E’ il dispositivo ideale per coloro che vogliono intrattenimento in mobilità, come ad esempio la possibilità di creare e scaricare album fotografici in pochi secondi, oppure utilizzare il proprio smartphone come ufficio mobile”. Sono inoltre degne di nota, nell’ottica di avvicinare il marchio e i prodotti a una platea sempre più ampia di consumatori, le importanti partnership che Huawei ha recentemente siglato con il club della Premier League Arsenal FC e con l’A.C. Milan di cui l’azienda è Premium Sponsor e Mobile Partner. Collaborazioni che si svilupperanno nel corso delle prossime 3 stagioni includendo offerte e servizi esclusivi per i tifosi, contenuti dedicati, la presenza del brand Huawei durante le partite e sulle piattaforme media digitali e i canali social del club. scenari Lo studio di Deloitte su scala mondiale Retail: ecco chi vince Parla Roberto Omati, direttore commerciale Expert Italia “La direzione è quella giusta” L’insegna ha vissuto un buon Natale, con crescite in quasi tutti i segmenti di prodotto, grazie alle promozioni originali e a una grande campagna pubblicitaria. La classifica dei maggiori player. Wal-Mart la fa da padrone. Le insegne crescono nei Paesi emergenti. Il canale e-commerce gioca un ruolo determinante negli Stati Uniti. Quello del 2013 per Expert è stato un Natale positivo: il mese di dicembre si è chiuso con il segno più (anche a parità di rete), con un’accelerazione nella seconda parte del mese, grazie al supporto dell’originale promozione esclusiva ‘Scontissimi a tasso zero tan 0% taeg 0%’ e ‘Se spendi almeno 500 euro in regalo prepara e decora’. “Al di là di questo successo riferito all’attività dei negozi”, racconta Roberto Omati (foto), direttore commerciale Expert Italia, “dal monitoraggio sul comportamento dei consumatori, abbiamo osservato due tendenze piuttosto rilevanti: continua a crescere l’attitudine all’info-commerce e c’è stato un picco nella crescita degli acquisti online”. Continua a crescere il fatturato delle maggiori insegne mondiali della Grande distribuzione. Di fronte alla crisi dei consumi, il retail incasella un segno postivo. Anche se i ritmi di crescita rallentano. Questo è il quadro delineato dal diciassettesimo rapporto “Global Powers of Retailing”, realizzato da Deloitte Touche Tohmatsu Limited, in collaborazione con Stores Media. Lo studio analizza i dati di bilancio resi pubblici dai 250 maggiori retailer del mondo, nell’anno fiscale che va dal giugno 2012 al giugno 2013. Ed evidenzia come i fatturati dei più grandi retailer mondiali si mantengano in crescita, nonostante la difficile situazione economica mondiale. Il fatturato delle insegne presenti nella Top 250 ha raggiunto complessivamente i 4,3 trilioni di dollari, mentre il fatturato medio della singola insegna si attesta su un valore di oltre 17 miliardi di dollari. Per la prima volta, nel rapporto è inclusa anche una lista dei top 50 e-retailer, più di tre quarti dei quali fanno parte anche della Top 250. Nel ranking, al primo posto c’è WalMart, con vendite al dettaglio per quasi 470 miliardi di dollari. Segue, a grande distanza, Tesco, con 101,269 miliardi di dollari. Al terzo posto un altro gigante americano: Costco, con vendite al dettaglio per 99,1 miliardi di dollari. Mentre Carrefour, lo scorso anno in seconda posizione, è scesa al quarto posto. Non solo: lo studio Deloitte evidenzia anche come, in linea generale, la Top 10 abbia seguito ritmi di crescita più len- Come sono andate le vendite nei diversi settori? Molto bene i Grandi elettrodomestici e abbastanza bene il Ped: su entrambi i reparti l’incremento rispetto allo scorso anno è stato maggiore del 4%. Nell’elettronica di consumo, il risultato è stato sopra le aspettative, anche se il reparto ha comunque registrato un trend negativo rispetto allo scorso anno (-5%), comunque il migliore di tutti i mesi precedenti del 2013. Soddisfacente anche l’informatica, dove l’incremento rispetto allo scorso anno è stato maggiore del 3%, soprattutto grazie al prodotto trainante del comparto, cioè il tablet. Molto bene la telefonia: grazie agli smartphone, l’incremento rispetto allo scorso anno è stato del 15%. Nel reparto game avremmo potuto performare meglio. In questo caso ha sicuramente influito la scarsa disponibilità delle nuove console, a fronte dell’alta domanda da parte dei consumatori. In ogni caso, l’incremento rispetto allo scorso anno è stato del 5%. Quali prodotti sono stati i più acquistati sotto Natale? In assoluto gli smartphone e i tablet, a conferma che gli italiani non possono fare a meno di ‘gratificarsi’ con le ultime novità, comunicare, lavorare, navigare ed essere sempre connessi ovunque si trovino. Ma soprattutto non riescono a rinunciare ai modelli più trendy. Quali iniziative promozionali avete organizzato per incoraggiare le vendite? Fino al 24 dicembre è stata attiva una promozione che ha consentito ai consumatori di avere un triplo risparmio scegliendo i nostri punti vendita per lo shopping natalizio. La campagna ‘Scontissimi a tasso zero tan 0% taeg 0%’ offriva loro non solo prezzi molto interessanti su un’ampia gamma di prodotti, ma anche la possibilità di effettuare pagamenti dilazionati a tasso zero a partire dal nuovo anno e in più quella di ricevere in regalo lo special pack Prepara e Decora, realizzato in esclusiva da Expert (un bundle contenente un Minipimer 5 di Braun e il kit di strumenti Decora per il cake design, a fronte di una spesa minima di 500 euro). ti (+4,2%) rispetto alla Top 250 nel suo complesso (+4,9%). Lo scenario mondiale Mentre i retailer operanti nei mercati “maturi” continuano a subire gli effetti della crisi, quelli con sede nei mercati emergenti godono ancora di una forte domanda da parte dei consumatori. I retailer di America Latina, Africa e Medio Oriente costituiscono infatti più della metà (26) dei 50 “Fast-growing retailer” del 2012. La recessione ha condizionato pesantemente lo scenario europeo. E le performance peggiori, tra i retailer europei inclusi nella Top 250, sono state registrate dai rivenditori di Germania e Regno Unito. I retailer dell’area Asia-Pacifico hanno registrato guadagni solidi, anche se non a doppia cifra come negli scorsi due anni. Questione a parte per il Giappone, che, RIVENDITORI TOP 10 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 E qual è stata la risposta da parte dei consumatori? L’impressione avuta e i risultati conseguiti sulle vendite sembrerebbero confermare che i consumatori abbiano gradito. Al di là dell’originalità dell’iniziativa “Prepara & Decora”, in linea con un trend molto gettonato, crediamo che siano state utili la grande campagna pubblicitaria e la promozione sulla spesa rateale senza costi. Alla luce di questi risultati e dell’andamento del mercato in generale, quali sono le vostre aspettative per il 2014? Nel contesto macro-economico del nostro Paese ci sono ancora molte nubi che condizionano la fiducia dei consumatori, e quindi la propensione alla spesa. Ma, nonostante tutto, siamo fiduciosi perché il nostro settore è caratterizzato da molta innovazione. E’ indispensabile avere certi requisiti per restare competitivi e crediamo che l’impegno profuso dal nostro Gruppo, nel corso ormai di oltre due lustri, si sia mosso nella giusta direzione. La nostra previsione sul trend del mercato nel 2014 sarà di sostanziale stabilità rispetto all’anno precedente. Nome della società Paese di origine Vendite al dettaglio 2012 (milioni di dollari) Wal-Mart Stores, Inc. Usa 469.162 Tesco PLC Regno Unito 101.269 Costco Wholesale Corporation Usa 99.137 Carrefour S.A. Francia 98.757 Kroger Co. Usa 96.751 Schwarz Unternehmens Treuhand KG Germania 87.236 Metro AG Germania 85.832 Home Depot, Inc. Usa 74.754 Aldi Einkauf GmbH & Co. oHG Germania 73.035 Target Corporation Usa 71.960 Fonte: Global Powers of Retailing 2014 8 hitech magazine anno 5 - numero 2 - febbraio 2014 www.hitechweb.info Oscar Corio, direttore generale Evoluzione a insegna Dixe Un Natale di ‘Sconti coi fiocchi’ Due diversi volantini e una comunicazione a 360° hanno portato a risultati soddisfacenti nei punti vendita. Il sell-out è stato trainato da smartphone, tablet e gaming. dopo un anno fiscale 2011 devastante, è ora in recupero, anche se continua a rincorrere gli altri Paesi. Per quanto riguarda l’area nordamericana, per i retailer degli Stati Uniti inclusi in classifica, il tasso di crescita è passato dal 6,3% nell’anno fiscale 2011 al 4,3% nel 2012. Mentre in Canada Couche-Tard si è affermato saldamente come il più grande rivenditore del Paese. L’andamento dei vari settori Per quanto riguarda i diversi settori in cui operano i retailer considerati dallo studio Deloitte, la reddittività è migliorata in ogni comparto merceologico, anche se sono i retailer del settore moda a mostrare le performance migliori. Questi hanno infatti fatto registrare un incremento dei propri utili netti pari al 7,4%, mentre la media dei top 250 si attesta al +3,1%. I beni di largo consumo (fast moving consumer goods) confermano il trend positivo, registrando, tra i vari settori merceologici, il maggiore incremento di fatturato (+5,3%). Una quota significativa dei ricavi di vendita al dettaglio è rappresentata dall’e-commerce. In media, quasi un terzo del fatturato delle Top e-50 proviene infatti dal canale online. Il rapporto Deloitte rileva inoltre che la stragrande maggioranza delle e-50 (42 aziende) è rappresentata da rivenditori multicanale. La maggior parte di esse (28) sono di base negli Stati Uniti, 17 in Europa, cinque nei mercati emergenti. Invece, per le Top 250 aziende che operano anche tramite e-commerce, il canale online incide per una media del 7,7% sulle vendite totali. Vale la pena segnalare che l’e-commerce ha rappresentato la principale fonte di ricavi per i rivenditori del Nord America, mentre è stato assai meno rilevante per i rivenditori europei. I retailer italiani Le aziende italiane presenti nella Top 250 sono tre: Coop, al 61° posto, Conad, al 71°, e Esselunga, al 122°. Conad e Esselunga hanno guadagnato posizioni rispetto al rapporto dello scorso anno, passando rispettivamente dal 78° al 71° posto e dal 125° al 122° posto. A proposito di Esselunga, il Gruppo ha chiuso il 2013 con vendite per oltre 6,9 miliardi di euro, pari a un incremento dell’1,7% rispetto al 2012. In crescita anche il numero dei dipendenti, che si attesta a 20.605, con un incremento di oltre 400 unità. E, a mezzo di una nota stampa, l’azienda ha annunciato che, per il biennio 2014 – 2015, grazie al piano di sviluppo e all’aggiornamento della rete vendita, si prevede l’ulteriore assunzione di circa 2mila persone. Coop ha invece chiuso l’anno fiscale 2012 con un fatturato in calo del 9%, arretrando di cinque posizioni nel ranking Deloitte, ma rimanendo la prima insegna italiana in classifica. Tutti i tre retailer italiani hanno comunque fatto registrare nel periodo 2006/2011 una crescita media di questa portata: +4,7% per Esselunga, +5,9% per Conad e +1% per Coop. Il calo nei consumi e un Natale forse più all’insegna del risparmio rispetto al solito non hanno fermato i punti vendita Dixe. Che si sono organizzati per tempo in modo da affrontare il periodo più importante dell’anno per il sell-out con diverse iniziative promozionali ad hoc, studiate per raggiungere in modo ancora più efficace i clienti finali. Ne abbiamo parlato con Oscar Corio (foto), direttore generale Evoluzione a insegna Dixe. Qual è il vostro bilancio generale per il Natale 2013? Siete soddisfatti delle performance ottenute? Nonostante il settore dell’elettronica in generale abbia subito una flessione, i comparti dei tablet, dell’informatica e della telefonia hanno rappresentato le migliori performance di vendita. Devo dire che anche le vendite nel bianco hanno dato risultati soddisfacenti. Quali sono i settori che sono andati meglio in questo periodo dell’anno? Nell’ambito dell’eldom, i grandi elettrodomestici hanno avuto delle buone performance, mentre il Ped si è mantenuto stazionario rispetto al 2012. Nell’elettronica di consumo, i televisori e l’audio non sono andati molto bene, mentre è molto positivo il risultato ottenuto da telefonia, tablet e gaming. Quest’ultimo trainato dalla recente uscita di PlayStation 4 e Xbox One. I prodotti più venuti del Natale sono stati i grandi schermi, i tablet e, ovviamente, le console di nuova generazione. Come avete affrontato la fine dell’anno solare, dal punto di vista delle promozioni e della comunicazione? I punti vendita Dixe hanno avuto la possibilità di scegliere una doppia alternativa di promozione natalizia, a seconda della propria clientela. Il volantino ‘Christmas Pack’ prevedeva, a fronte dell’acquisto di due prodotti suggeriti, un vantaggioso sconto sul prezzo finale. ‘Sconti coi fiocchi’, invece, offriva sconti fino al 30% su un’ampia gamma di prodotti in vendita. Dal punto di vista della veicolazione della comunicazione, oltre ai volantini, abbiamo utilizzato spot su radio locali e il nostro Magazine Dixe News, che puntualmente offre una panoramica su tutte le novità e i servizi a disposizione dei consumatori nei punti vendita Dixe. In conclusione, dottor Corio, quali sono le vostre aspettative per il 2014? Sicuramente ci aspettiamo qualche segno positivo, una lenta ripresa. Le previsioni parlano di un settore audio/video che rimarrà sostanzialmente invariato rispetto al 2013. Però nel 2014 ci sono le Olimpiadi invernali e soprattutto i Mondiali di Calcio, che sicuramente faranno segnare un balzo significativo nelle vendite dei Tv, e soprattutto dei grandi schermi (dai 46” in su), con tutte le novità tecnologiche importanti e affascinanti che le grandi industrie immetteranno sul mercato. Mentre, viste le interessanti novità nel lavaggio, nel freddo e nel clima, ci aspettiamo un aumento delle vendite nel bianco a livello mondiale, che ci permetterà di chiudere - speriamo - il 2014 in pari con il 2013 nella totalità di fatturato, nonostante i picchi in positivo o negativo dei diversi segmenti. analisi Gdo: dati e tendenze In calo dell’1,3% a volume e dello 0,9% a valore, le vendite per il retail italiano nel periodo gennaio-ottobre 2013. La crisi morde. Anche la Grande distribuzione organizzata. I grafici e le tabelle che vi mostriamo in questa pagina e nelle seguenti, tratti da una presentazione di Conad alla stampa, sono impietosi. E dimostrano che lo tsunami della recessione ha colpito tutti e tutto. Meno 1,3% in volume, meno 0,9% in valore: questi i dati relativi all’andamento della Gdo in Italia, nel periodo gennaio-ottobre 2013. Si registra dunque, per la prima volta nel nostro Paese, un trend negativo in uno dei comparti più dinamici del commercio. La competizione fra le insegne si fa sempre più serrata. Così non sono molti i gruppi in crescita per format distributivo. Cambiano anche le abitudini dei consumatori e così pure dei dettaglianti. Più di 8mila dei quali, nel 2013, hanno cambiato la loro insegna. Diminuisce la fedeltà alle marche. I consumatori sono più attenti rispetto a prima: cambiano negozio per ricercare la promozione migliore e comprano in promo solo le marche gradite. Cresce in parallelo la private label, anche grazie al prezzo. Le insegne soffrono e perdono quote di mercato. A favore di chi ha saputo innovare e cogliere, prima degli altri, i segnali che provengono dal mercato. Interessanti sono anche i valori relativi alla produttività. Che vedono sul podio. nell’ordine: Esselunga, Coop e Conad. Quote delle prime cinque insegne - per area geografica Primo semestre 2013 AREA 1 AREA 2 AREA 3 AREA 4 30,7% 20,4% 23,5% 18,4% Esselunga Coop Italia Carrefour Auchan Selex 18,6% 10,9% 10,5% 7,8% 7,4% Coop Italia Selex Conad Despar C3 - Lidi 22,6% 14,6% 11,8% 9,2% 3,8% Coop Italia Conad Auchan Eurospin Selex 21,5% 17,6% 8,3% 6,4% 5,4% Conad Auchan Sigma Sisa Eurospin La competizione è sempre più fra le insegne I gruppi in crescita per format distributivo (fatturati a parità di rete progr. ottobre 2013 IPER SUPER LIBERO DISCOUNT 3 SU 19 2 SU 23 3 SU 18 6 SU 11 SERVIZIO fonte: Nielsen / Guida Nielsen Largo Consumo Il 2013 chiude con molta sofferenza nella GDO 6,7 Valore Volume 5,1 4 14,7% 10,5% 9,9% 7,7% 7,3% fonte: Nielsen / Guida Nielsen Largo Consumo 2,62,4 2 1,9 2000/ 2004/ 2003 2007 2008 2009 0,1 2010 IPER SUPER LIS 32,1% 41,5% 11,8% Conad Coop Italia Selex Carrefour Auchan In aggiunta al volantino cartaceo 32 milioni di italiani sfogliano i volantini delle insegne sul web Sanno che molte PL sono prodotte dalle aziende di marca (“io leggo l’etichetta” 69.700 like su Facebook, 7531 follower su Twitter) Meal Planning: il 63% degli italiani usa una shopping list per la maggior parte delle spese contro il 55% degli europei fonte: Nielsen -1,3 2012 -0,9 -1,3 gen-ott 2013 18,2% 15,2% 12,5% 6,5% 6,2% • La frequenza di acquisto è aumentata • L’esperienza d’acquisto e la piacevolezza del negozio sono tra i primi fattori di differenziazione delle insegne Conad Sigma Crai Auchan Coop Italia 14,4% 11,3% 8,6% 7,9% 7,9% 2011 è 29.366 negozi Chiusi: 2.941 - Nuovi: 2.071 2013 è 28.496 negozi 8512: hanno cambiato insegna fonte: Nielsen fonte: Nielsen / Guida Nielsen Largo Consumo Cambiano gli atteggiamenti dei clienti 0,1 2011 Ma cambia anche la distribuzione in Italia Primo semestre 2013 23,8% 20,3% 12,5% 7,8% 6,1% 2,3 1,2 0,40,5 fonte: Nielsen Quote delle prime cinque insegne - per tipologia Coop Italia Esselunga Auchan Carrefour Bennet hitech magazine anno 5 - numero 2 - febbraio 2014 www.hitechweb.info Produttività dei gruppi principali Primo semestre 2012 18,12 Esselunga (+0,36%) 7,68 Coop (+6,25%) mq. medi 6,2 Conad Auchan 1.156 580 (-1,73%) Carrefour mq. medi 5,82 mq. medi (-3,43%) 872 5,19 mq. medi (-4,02%) mq. medi 750 (+0,36%) 3,68 mq. medi 386 (-2,34%) 810 4,69 Selex Sigma prod. media 5,38 fonte: Nielsen / Guida Nielsen Largo Consumo Quota di mercato per catena Quota di mercato per catena fonte: Nielsen / Guida Nielsen Largo Consumo fonte: Nielsen / Guida Nielsen Largo Consumo Primo semestre 2013 Canale supermercati - Primo semestre 2013 10 mq. medi 2.919 ANTEPRIMA MWC 2014 hitech magazine anno 5 - numero 2 - febbraio 2014 www.hitechweb.info IL MERCATO è mobile Nel 2013 sono stati venduti oltre 1,8 miliardi di telefoni in tutto il mondo. E più di un miliardo sono smartphone. Numeri e tendenze in vista del Mobile World Congress 2014. La prossima edizione del Mobile World Congress è ormai alle porte, e ancora una volta la città di Barcellona ospiterà (dal 24 al 27 febbraio) il mondo della telefonia mobile e tutti i suoi protagonisti. Un mercato che oggi vale un miliardo di smartphone. E’ questo il numero di device smart venduti nel corso del 2013 secondo le stime della società di analisi Idc, che rileva una crescita a doppia cifra rispetto al 2012, pari addirittura al 38,4%. Tuttavia, se si guarda al settore della telefonia in generale, includendo quindi anche i dispositivi meno evoluti, la cifra complessiva supera gli 1,8 miliardi (+4,8% rispetto al 2012): quasi due persone su sette, nel mondo, lo scorso anno hanno acquistato un nuovo telefonino. Gli smartphone hanno quindi rappresentato il 55,1% del mercato (nel 2012 era il 41,7%), e nel solo ultimo trimestre del 2013 il sell-in è stato di 284,4 milioni di unità, un’impennata del 24,2% rispetto ai 229 milioni di pezzi dello stesso periodo del 2012. “Nel giro di soli due anni, le vendite sono più che raddoppiate, se pensiamo che nel 2011 il sell-in ammontava a 494,4 milioni di pezzi”, commenta Ramon Llamas, research manager del team Mobile Phone di Idc. “Questa enorme crescita dimostra sì un forte interesse da parte del consumatore finale, ma anche la validità delle strategie commerciali messe in atto dai produttori”. A guidare la crescita, secondo Ryan Reith, program director Worldwide Quarterly Mobile Phone Tracker di Idc, è l’adozione di dispositivi con schermi sempre più grandi, ma soprattutto un abbattimento del prezzo medio che ha incoraggiato anche chi oggi può contare su un minor potere d’acquisto. “I device più economici non compaiono pressoché mai sulle prime pagine dei giornali”, ha evidenziato Reith, “eppure sono quelli che stanno facendo la differenza in termini di volumi. In mercati come la Cina o l’India, smartphone dal prezzo inferiore ai 150 dollari stanno progressivamente diventando la norma, portando tutti i vantaggi di una buona potenza di calcolo a molte persone”. Parlando di software, Android continua ad essere il re incontrastato dei sistemi operativi, lasciandosi alle spalle iOS di Apple. Ma anche Windows Phone sta vivendo un momento felice della sua giovane esistenza: finalmente la partnership tra Microsoft e Nokia sta cominciando a portare i suoi frutti e nel terzo trimestre 2013 la sua quota di mercato, secondo Idc, è salita dal 2% al 3,6%, con una crescita del 156% anno su anno. Ma quali saranno le tendenze per l’anno in corso? Se l’edizione del 2013 del Mobile World Congress si è concentrata soprattutto sugli schermi di grandi dimensioni, è lecito aspettarsi qualcosa di molto simile anche dall’appuntamento del 2014, anche se con qualche novità. La strada è segnata da alcuni tra i leader di settore, che hanno già proposto un nuovo concept ‘curvo’ per la telefonia mobile. Una tendenza presa a prestito dai nuovi schermi Tv, che sembra poter essere uno dei molti futuri possibili anche sul pianeta telefonia. Spazio poi al mondo degli smartwatch. Quello che fino a non molto tempo fa sembrava un gadget da agente 007, sta progressivamente conquistando un suo spazio anche sugli scaffali dei punti vendita. Che si tratti di ricevere notifiche mail, di misurare le calorie bruciate o più semplicemente di indicare l’ora poco importa: gli orologi ‘intelligenti’ potrebbero presto diventare il nuovo oggetto del desiderio dei techno-fan (e non solo), un oggetto da mostrare con orgoglio, alla stregua del più nuovo modello di smartphone. ANTEPRIMA MWC 2014 2 HALL Asus Stand 2M31 Gameloft Stand 2E31MR Samsung Stand 2R10 Garmin Stand 5L7MR GoPro Stand 5E21 SONY Stand 2P60 7 5 *www.sonymobile.com/ testresults Hisense Stand 5B10 3 Preparati a toccare con mano il nuovo XperiaTM Z1 Compact, lo smartphone impermeabile e compatto dalle prestazioni eccezionali. Oltre ad un design mozzafiato è dotato infatti del potente processore quad-core Qualcomm Snapdragon 800 e degli stessi componenti delle fotocamere digitali compatte Sony. XperiaTM Z1 Compact vanta la miglior fotocamera al mondo in uno smartphone compatto e impermeabile*, grazie all’ampio sensore per immagini Exmor RSTM per dispositivi mobili 1/2,3” da 20,7 MP che si combina con la premiata Sony G Lens ed il sistema di elaborazione delle immagini BIONZ. Questo nuovo gioiello di casa Sony è lo smartphone compatto più potente al mondo*, grazie anche alla sua batteria ultra-resistente che permette di ottimizzare ogni bit di energia in modo intelligente. XperiaTM Z1 Compact ti aspetta con altre novità al MWC di Barcellona dal 24 al 27 febbraio: vieni a scoprire tutto il meglio di Sony in un formato su misura per te. 5 HALL D-Link Stand 2G25MR 2 1 HALL 1 Acer Stand 1E32 Archos Stand 1F20 Ericsson Hall Zone 1 Stand Z1.5 Huawei Hall Zone 1 Stand Z1.2 LG Electronics Stand 1F30 PARTECIPANTI 2013 2012 2011 60.361 67.176 72.534 EUROPA 62% COSÌ SUDDIVISI: NOR AM 15 hitech magazine anno 5 - numero 2 - febbraio 2014 www.hitechweb.info 7 HALL Cellular Italia Stand 7E51 HTC Stand 7A60 Netgear Stand 7N61 Nvidia Stand 7A21 SanDisk Stand 7A61 Kaspersky Stand 8.1F55 SBS Stand 7N45 Meliconi Stand 8.1K11 1 8. HALL 8.1 8 6 4 Alcatel OneTouch Stand 6C30 Wiko Stand 6H30 Lenovo Stand 3N30 Nokia Stand 3M30 Qualcomm Stand 3E10 3 HALL Hewlett-Packard Stand 3A20 6 HALL Panasonic Stand 6N25MR PER UN TOTALE DI MEDIO ORIENTE • 5% AMERICA LATINA • 3% AFRICA • 2% ZTE Stand 3G30 RD ASIAMERICA PACIFICO 5% 13% Emporia Telecom Hall Congress Square Stand CS80 2012 ESPOSITORI 202 PAESI RAPPRESENTATI 1.700 SPAZIO ESPOSITIVO 2013 70mila 94mila METRI QUADRATI METRI QUADRATI 2014 98mila METRI QUADRATI eldom hitech magazine anno 5 - numero 2 - febbraio 2014 www.hitechweb.info Parla Michela Lucchesini, marketing manager di Beko in Italia “Lavoreremo sulla brand awareness” I progetti della società per il 2014 sono ambiziosi. Dalla partecipazione a Eurocucina a un focus sulle lavatrici. Dal rinnovato interesse per il basket alla formazione one-to-one degli addetti al punto vendita. Cristiano Boy nuovo key account manager A fine 2013, Beko a volume è la seconda marca più venduta in Europa Occidentale nelle prime sei famiglie di prodotto del bianco free-standing – che includono lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, frigoriferi, congelatori e forni. In alcuni mercati, come l’Inghilterra e la Polonia, Beko è il primo marchio venduto. In Francia è al secondo posto ed è la prima marca non tedesca in Germania. “In Italia siamo ancora lontani da questo risultato, anche se stiamo crescendo a volume e a valore”, spiega Michela Lucchesini (foto), marketing manager di Beko in Italia. “Considerando le diverse categorie di prodotto, siamo il terzo marchio in Italia nei frigoriferi, il quarto nei congelatori, e il nono nelle lavatrici. E’ nostro preciso impegno focalizzarci sul lavaggio, anche grazie ai nuovi prodotti che lanceremo nel corso dell’anno”. Per il 2014 è infatti prevista l’uscita di una nuova serie, che verranno rinnovate nel design. “A giugno lanciamo una nuova linea di lavatrici, con un oblò molto ampio e molta più attenzione ai dettagli, anche cromatici”, prosegue Michela Lucchesini. “Questa nuova estetica sarà applicata ai modelli da 7, 8 e 10 Kg, e tutti presenteranno il Pet Air Removal, un’opzione dedicata alla rimozione ottimale dei peli degli animali. Siamo gli unici ad averla, ed è una caratteristica che, abbiamo notato, piace molto al consumatore finale. Per questo prodotto, da giugno 2014 avremo una campagna di comunicazione ATL massiccia, su cui stiamo lavorando. La gamma verrà poi completata dalle asciugatrici, che avranno la stessa estetica, in arrivo da settembre in poi”. Sempre sul fronte dei prodotti, Beko investirà anche sul restyling dei frigoriferi, con un’attenzione particolare a nuove tonalità di colore. Ma l’aspetto più importante su cui farà leva sarà il “Neofrost”, che grazie a un doppio sistema di ventilazione riesce a mantenere nei cassetti un grado di umidità fino al 90%, le condizioni ottimali per la conservazione di frutta e verdura. Non mancheranno i forni a incasso con funzioni HomeFritte per la cottura con poco olio, e dotati di cottura assistita a vapore, utile soprattutto nel caso di pane, pasticceria e pizza. Beko Italy annuncia l’arrivo di Cristiano Boy (foto) come nuovo key account manager, con responsabilità sui gruppi Expert ed Evoluzione. Cristiano Boy, 39 anni, ha ricoperto la carica di key account manager in Haier Italia dal 2011 al 2013 e precedentemente ha maturato una solida esperienza nel trade marketing management e nel key accounting all’interno del Gruppo Bsh. I progetti di comunicazione per il 2014 sono molto articolati, con l’esordio a Eurocucina (Milano, 8-13 aprile), per cui Beko si affiderà a una designer di fama internazionale, Patricia Urquiola, che ha già disegnato una sua linea di prodotti, due dei quali premiati a inizio anno. Prosegue poi la sponsorizzazione nel mondo del basket, andando a coinvolgere anche le squadre giovanili. “Abbiamo creato un nuovo progetto, intitolato ‘Crazy for Basket’, destinato ai ragazzi”, racconta la marketing manager. “Per loro abbiamo studiato un booklet di 40 pagine per sensibilizzare, a latere del fair play in campo, a uno stile di vita sano, con suggerimenti utili sull’aspetto nutrizionale. Abbiamo poi vestito, con striscioni dedicati, oltre 120 palestre in tutta Italia. Dall’abbinamento del nostro interesse per la pallacanestro con le iniziative per la cucina – che vedono come nostra testimonial Palma D’Onofrio – a marzo partiremo con un roadshow che andrà a toccare i punti vendita delle città in cui giocano le squadre di serie A del basket”. E, sempre per quanto riguarda l’impegno ‘ai fornelli’, al network già esistente di sette scuole di cucina dislocate in tutta Italia, se ne aggiungeranno altrettante nel 2014, che diventeranno un autentico presidio Beko sul territorio, dove invitare anche i clienti per eventi e serate a tema. “In Italia abbiamo chiuso il 2013 in bellezza”, conclude Michela Lucchesini, “portandoci a un livello tale da poter investire in maniera massiccia e in diversi progetti importanti nel 2014. Il nostro primo obiettivo è farci conoscere ancora di più sul territorio, con attività mirate per aumentare la brand awareness. Per riuscirci, stiamo mettendo in pratica anche un programma di merchandising, inteso come sviluppo di materiali per il lineare, cura del prezzo al pubblico, e abbiamo assunto una risorsa interamente dedicata alla formazione one-to-one del personale di vendita. I nostri progetti sono ambiziosi: quest’anno combineremo Eurocucina, il basket e una campagna di comunicazione molto importante, a un’attività day by day sul punto vendita, che può fare realmente la differenza”. Annalisa Pozzoli Candy: vendite in aumento e rinnovo al vertice Il Gruppo Candy chiude il 2013 registrando un incremento del volume di vendita, con oltre 6,3 milioni di elettrodomestici venduti e rafforzando il vertice aziendale. Il 2013 ha fatto segnare un miglioramento della redditività del Gruppo, e lo scorso novembre Candy ha rilevato il marchio Baumatic Uk, leader nel settore dell’incasso e particolarmente attivo sul mercato britannico. Il Consiglio di amministrazione, dopo aver esaminato i piani del management, ha deciso di affidare il compito di per- seguirne gli obiettivi a Beppe Fumagalli, che si avvicenderà nel ruolo di amministratore delegato del Gruppo Candy con Aldo Fumagalli, chiamato a sostituire Beppe nella funzione di Direzione del business sector del lavaggio. Aldo assumerà, contestualmente, la carica di presidente della società capogruppo Candy Spa. L’amministratore delegato sarà affiancato da un advisory board, composto da membri del management e da consulenti esterni, che contribuiranno alla realizzazione dei piani aziendali. Whirlpool: i dati trimestrali e le nuove nomine Whirlpool Corporation ha annunciato guadagni pari a 181 milioni di dollari nel quarto trimestre 2013, rispetto ai 122 milioni di dollari dello stesso periodo del 2012. Le vendite sono state di 5,1 miliardi di dollari, rispetto ai 4,8 miliardi dello stesso periodo del 2012. Tolto l’impatto dei cambi e dei crediti di imposta brasiliani, le vendite hanno visto un incremento del 7% dovuto alla forte crescita del mercato del Nord America e nell’America Latina. Whirlpool ha confermato anche l’intenzione di chiudere la propria fabbrica di Norrkoeping, in Svezia, allo scopo di rilanciare la competitività dei suoi prodotti da incasso nell’area Emea. I piani dell’azienda prevedono di trasferire la produzione in Italia, a Cassinetta di Biandronno (Varese). Ma non è tutto. Infatti si devono registrare nuove nomine per Whirlpool Emea. Con il mese di febbraio Lorenzo Paolini, amministratore delegato e vice presidente Market Operations West & South Europe, e Pam Klyn, vice presidente Products and Brands emea, hanno dato il via alla riorganizzazione e al riassetto del settore Market Operations di Whirlpool emea. Gian Luca Littaru (foto in alto), 42 anni, è stato nominato general manager Refrigeration. Marco Casale (seconda foto dall’alto), 38 anni, è invece il nuovo general manager Dishwashing. A Raffaella Berardo, 42 anni, spetta l’incarico di sales director. Infine, Vladimir Cherevko (foto in basso) è stato nominato direttore Brands & Innovation. 15 zoom Intervista ad Alberto Staderini, consumer marketing manager in Italia hitech magazine anno 5 - numero 2 - febbraio 2014 www.hitechweb.info “L’esperienza è tutto” Marchio “top nel mercato di massa”, Bose adotta una strategia a lungo termine. Dove la ricerca è finalizzata non solo alla qualità del suono, ma anche al modo in cui lo si vive ogni giorno. Questa storia comincia da un uomo nato alla fine degli anni ‘20, Amar Bose. Dalle origini per metà bengalesi e per metà statunitensi, non solo si laurea al prestigioso Massachussets Institute of Technology, ma vi lavora come docente per gran parte della sua vita. L’amore per la ricerca, che vede un giovane Amar, appassionato di musica, industriarsi per creare un sistema di amplificazione del suono che riuscisse a ricreare l’effetto di un’esibizione dal vivo, lo porta a metà degli anni’60 alla creazione di Bose Corporation. Un marchio che nel corso degli anni acquista sempre maggiore riconoscibilità, negli Stati Uniti come all’estero, fino a diventare un brand di punta nel segmento dell’audio. E Amar Bose, un paio di anni prima della sua scomparsa, decide di lasciare proprio al Mit le azioni in suo possesso della società da lui fondata, per ringraziare l’università della strada percorsa insieme, e per garantirle dei fondi che avrebbero finanziato l’educazione e la ricerca. Lo stesso amore per la ricerca anima oggi Bose Corporation, come viene bene espresso nel marchio della società, ‘Better sound through research’. Hitech Magazine ha incontrato Alberto Staderini (foto), consumer marketing manager di Bose Corporation in Italia. Con lui abbiamo parlato dell’azienda, della sua filosofia e delle sue strategie di marketing, come la recente sponsorizzazione dell’ultima edizione di X-Factor. Qual è la storia di Bose in Italia? Nel nostro Paese Bose è presente dal 1973. Storicamente, la società in Italia ha sempre avuto base a Roma. Poi, nel 2011, una ristrutturazione ha portato all’assetto attuale, e ha trasferito la sede dalla capitale a Milano. Il cambiamento è stato positivo, in termini di efficienza aziendale ma anche di fatturato, con crescite anche a doppia cifra, in un contesto di mercato che spesso perde a doppia cifra. La passione che animava Amar Bose è sempre stata rispettata in tutti questi anni, anche nell’idea di voler che Bose rimanesse un’azienda privata. Quali vantaggi vi assicura una scelta di questo tipo? Essere un’azienda privata ci consente di poter mettere in atto una strategia completamente diversa rispetto ai nostri competitor. Nel nostro caso, in cui la ricerca occupa il primo posto nella scala dei valori, questo significa che possiamo dar vita a cicli di investimento e produzione che altri marchi non si possono permettere. Per fare un esempio, la tecnologia di riduzione del rumore dei nostri auricolari e cuffie è frutto di studi che sono durati ben 11 anni. Come si posiziona oggi il marchio Bose nel segmento dell’audio? Definirei il nostro posizionamento come ‘top nel mercato di massa’. Bose non è un brand di lusso, anche se fa prodotti che strizzano l’occhio al lusso, e non è un marchio high-end, nonostante l’elevata qualità. La nostra strategia si muove sempre più verso l’ampliamento della base clienti, mantenendo comunque degli ottimi standard qualitativi. Negli ultimi due anni abbiamo introdotto alcuni prodotti che possono essere definiti ‘entry level’ per il marchio, che ci stanno dando grosse soddisfazioni. E’ capitato che Bose fosse accusata dai ‘puristi del suono’ di essere un brand troppo costoso rispetto alla qualità offerta. Come rispondete a queste critiche? Nulla è perfetto… ma è facile criticare senza aver mai provato il prodotto. Per questo motivo noi puntiamo soprattutto sull’esperienza di ascolto e di utilizzo. Farò un esempio: Bose non dichiara i Watt dei propri diffusori – se non per i diffusori passivi che vengono collegati a un sistema di amplificazione, in quel caso è necessario. Il motivo è semplice: un sistema audio non si deve scegliere solo in base alle caratteristiche scritte su un foglio, ma va ascoltato e usato in prima persona. Ad ognuno il proprio giudizio personale. Vuoi sapere come suona? Ascoltalo! Inoltre i sistemi Bose offrono una semplicità di utilizzo che permette a tutti di godere con semplicità di un audio di qualità. E rendere la qualità accessibile a tutti è un plus che non tutti i brand riescono ad ottenere. L’esperienza di ascolto è quindi uno dei punti fermi delle vostre strategie di promozione del prodotto sul punto vendita? Certamente. Se in negozio l’esperienza avviene tramite ascolto diretto, per gli acquisti online offriamo 30 giorni di garanzia ‘soddisfatti o rimborsati’, che permettono di provare il sistema direttamente a casa, con la propria musica Google: doppio colpo In apertura del 2014 Google mette a segno due operazioni commerciali di portata non indifferente. Da una parte consolida il tradizionale legame con Samsung. Dall’altro perfeziona l’acquisizione della start up britannica DeepMind, con la quale Mountain View sembra manifestare un interesse crescente per il settore dell’intelligenza artificiale. E’ stata proprio Samsung, primo produttore mondiale di smartphone, ad annunciare, lunedì 27 gennaio, l’accordo con Google per l’utilizzo reciproco dei rispettivi brevetti: “Samsung e Google stanno mostrando al resto delle industrie che c’è più da guadagnare con la cooperazione, piuttosto che impegnarsi in estenuanti battaglie legali”. Questa la dichiarazione, riportata dal Financial Times, rilasciata da Seungho Ahn, direttore del Centro di proprietà intellettuali di Samsung. L’intesa, di cui non sono stati precisati i termini economici, avrà durata decennale e riguarderà sia le licenze già esistenti, sia quelle future. Il successo di Samsung nel comparto degli smartphone è legato proprio all’utilizzo, sulla fortunata serie Galaxy, del sistema operativo Android, di Google. E sono in molti a interpretare questo ultimo rafforzamento della partnership tra le due aziende come una vera e propria alleanza in chiave anti Apple. Tra la società di Cupertino e il colosso sudcoreano si trascina da tempo una lunga disputa giudiziaria, legata proprio alle violazioni di brevetti. Quanto a Google, oltre all’accordo con Samsung, è sicuramente da segnalare –come accennato in apertura - l’acquisizione della start up londinese DeepMind, specializzata nell’elaborazione di algoritmi di apprendimento automatico da utilizzare nei videogiochi e nelle simulazioni. Un’operazione del valore di 500 milioni di dollari, secondo la valutazione che ne dà il Financial Times: un vero e proprio record per il continente europeo. La strategia di Google, accanto al consolidamento di collaudate partnership, sembrerebbe dunque puntare anche su un settore, come quello della tecnologia legata all’intelligenza artificiale, caratterizzato da un grande potenziale di sviluppo. 16 e nel proprio ambiente. Si torna quindi all’idea di un’esperienza e di un giudizio personale. Che cosa dicono le tue orecchie? Ti piace? A mio parere, questo è un modo molto corretto di rapportarsi al cliente. Bose garantisce poi una serie di plus che non riguardano solo la musica, e che escono dai sentieri tracciati da altri, come la facilità di utilizzo, o la portabilità, senza compromettere la qualità del suono. Qual è il vostro consumatore-tipo, se ne esiste uno? Dipende molto dalle diverse categorie di prodotto: il consumatore che acquista un Tv top di gamma non è lo stesso che compra uno speaker Bluetooh entry level. Però, tendenzialmente, sono persone che desiderano avere un’esperienza gratificante, amano la qualità, e la ricercano anche in altri ambiti. Sono principalmente uomini, di età compresa tra i 25 e i 40 anni. Abbiamo una redemption dell’88%. Chi prova Bose, nell’88% dei casi, rimane con Bose. Ne parla bene, è soddisfatto, e lo consiglia ad altri. Parliamo ancora di marketing: si è da poco concluso il vostro progetto di sponsorizzazione di X-Factor. Com’è nata questa idea? La nostra esigenza era di andare parlare con un certo tipo di consumatore che conosce l’home cinema ma che per un motivo o un altro non lo prende concretamente in considerazione. In Olanda Bose ha sponsorizzato The Voice, mentre in Italia abbiamo scelto X-Factor perché è un programma che parla di musica, molto seguito, in linea con il brand. ‘Solo’ era il prodotto ideale per questo tipo di promozione: abbiamo voluto fare avvicinare le persone con un entry level molto semplice da usare, in pratica una ‘scatola di cioccolatini’ da mettere sotto il proprio Tv, per far capire che l’home cinema non è qualcosa che riguarda solo i film, ma che può essere usato sempre anche semplicemente per guardare la televisione. Oggi ci sono serie Tv più famose dei film stessi, con produzioni molto importanti, che è un peccato non poter godersi appieno con un audio coinvolgente e di qualità. In concreto, come è stata pianificata la sponsorizzazione? Quali sono stati i riscontri? Innanzitutto, i nostri prodotti erano presenti all’interno della trasmissione, soprattutto nella fascia daily. Nella puntata in cui è stato organizzato il tributo a Lou Reed, sul palco tutti indossavano le cuffie Bose. Oltre a questo, c’è stato un endorsement con Simona Ventura, che ha presentato con il suo personaggio le caratteristiche del prodotto e un concorso organizzato da X-Factor. Infine, abbiamo programmato una campagna media sulla Tv nazionale, parlando delle emozioni che nascono dall’esperienza di un suono di qualità. Sino ad ora, il risultato di tutte queste iniziative è molto buono e ne siamo soddisfatti. In generale, il 2013 è stato un anno positivo per voi? Siamo una società in crescita e che in un periodo comunque difficile sta portando, più volte nell’arco di un anno, innovazioni sul mercato. Innovazioni che non si limitano a un semplice cambio di colore o restyling, ma prodotti che realmente creano nuovi segmenti. Quali sono stati i prodotti, a parte Solo, che vi hanno dato le maggiori soddisfazioni nel 2013? Sicuramente Soundlink Mini, un diffusore portatile Bluetooth presentato la scorsa estate. Piccolo, ma dalla capacità sonora impressionante, offre un rapporto straordinario tra dimensioni, qualità, peso e resa sonora. Ricaricabile tramite una base di alimentazione, garantisce almeno sette ore di autonomia e può memorizzare fino a sei diversi device. C’è qualche prodotto in particolare su cui state puntando per il 2014? Ancora non posso anticipare nulla. Quello che posso dire è che vogliamo aumentare ancora di più la nostra presenza nel segmento del personal audio, una direzione che ci sta dando molta soddisfazione. Quali sono, a suo parere, le prospettive del segmento audio? Negli ultimi anni il mercato dell’audio ha sofferto molto, ma vedo una ripresa all’orizzonte, perché le persone continuano ad amare musica e film, e vogliono continuare a emozionarsi. Per il futuro sono ottimista: non so quanto si crescerà in termini di valore, ma il trend sta iniziando a stabilizzarsi. Starà all’industria presentare prodotti all’altezza delle aspettative, e questo determinerà quanto si alzerà l’asticella del fatturato generale. Annalisa Pozzoli mercato Italia Nikon presenta sei nuove Coolpix Sono sei le nuove fotocamere della gamma Coolpix presentate da Nikon a febbraio: i modelli Coolpix P600, P530 e P340 per la linea Performance, Coolpix S9700 e S32 per la linea Style e Coolpix AW120 per All Weather. Nikon Coolpix P600 e P530, professionali e precise, sono due fotocamere bridge dallo zoom ultrapotente. La P600 è caratterizzata da un obiettivo zoom ottico 60x, mentre la P530 presenta un obiettivo zoom ottico 42x. Contraddistinti da un sorprendente equilibrio tra corpo macchina dalle dimensioni ridotte e zoom dall’elevata potenza, entrambi i modelli sono dotati di un sensore Cmos retroilluminato da 16 Megapixel e di un mirino elettronico incorporato. La P600 è considerata da Nikon la “regina” della gamma Coolpix, in grado di realizzare un perfetto connubio tra grande qualità dell’immagine e risultati sorprendentemente nitidi assicurati dallo zoom Nikkor. Caratteristiche come la registrazione di filmati Full HD, il focus peaking, il nuovo algoritmo AF intelligente e lo schermo ad angolazione variabile sono state messe a punto per ottenere risultati eccellenti sia nella ripresa video che foto. Punto di forza di Nikon Coolpix P340 è senz’altro la velocità di scatto, in grado - gra- zie al suo nuovo sistema autofocus intelligente e all’azione contemporanea di più funzioni - di raggiungere fino a 60 fps con risoluzione 1280X960 e ritardo allo scatto di 0,24 sec. Anche questo modello, una fotocamera elegante e maneggevole progettata per gli appassionati in cerca di una compatta di qualità, vanta un obiettivo zoom ottico Nikkor 5x molto luminoso (f/1.8), estendibile fino a 10x con Dynamic Fine Zoom. L’ampio sensore Cmos, estremamente sensibile, consente di effettuare scatti nitidi anche in condizioni di scarsa illuminazione, dimostrandosi eccellente nelle riprese notturne. All’interno della linea Style si colloca invece Nikon Coolpix S9700, con Wi-Fi incorporato e superzoom. Lo zoom ottico 30x è in grado di garantire buone riprese a distanza, mentre la fotocamera, grazie al sensore CMOS da 16 megapixel retroilluminato e alla tecnologia di riduzione vibrazioni (VR) ibrida a 5 assi, assicura scatti nitidi e filmati stabili. Infine, Nikon Coolpix S32 e Coolpix AW120 sono le due nuove fotocamere compatte impermeabili proposte dall’azienda, resistenti agli urti e alla polvere e pensate per essere compagne perfette di chi ama l’avventura e uno stile fotografico attivo. Fowa, azienda di riferimento per tutti gli appassionati di fotografia, ha lanciato a febbraio la nuova partnership con Thule, marchio svedese originale e innovativo, specializzato nella commercializzazione di valigie, zaini e borse. Attraverso il lancio della gamma Thule, Fowa punta ad arricchire il proprio catalogo con prodotti unici per stile e qualità. Il marchio svedese si contraddistingue da sempre per la sua impronta avventurosa e si propone di assicurare un trasporto comodo e sicuro di attrezzature e “ferri del mestiere” in ogni tipo di situazione ambientale, dalle più comuni alle più estreme. E proprio “Bring your life” è lo slogan che esprime al meglio la filosofia di Thule, costantemente al servizio di chi ama la vita outdoor e insegue le proprie passioni. Il brand svedese, già consolidato sul mercato nel settore Automotive Accessories, entra ora nella distribuzione Fowa, con un nuovo e vasto catalogo di prodotti, selezionati e specializzati per il trasporto di dispositivi tecnologici. Tutti i prodotti Thule presenti nel catalogo Fowa sono realizzati con materiali tecnici di alta qualità, pensati principalmente per offrire soluzioni comode, sicure e efficaci a chi ama la vita in movimento e all’aria aperta, ma senza mai rinunciare allo stile. La gamma comprende sia zaini per Pc e custodie per smartphone e tablet, ideali per la vita di ogni giorno in città, sia valigie e borsoni da viaggio, in grado di accompagnare in ogni avventura sportivi e viaggiatori. Ma la vera novità è rappresentata dalla linea di zaini e custodie per fotocamere. Dagli zaini monospalla alle borse di ogni tipo, la nuova gamma si contraddistingue per lo stile inconfondibile e i materiali tecnici, che mirano a rendere il trasporto e l’accessibilità dei prodotti fotografici il più sicuro e comodo possibile. In particolare, i pratici spazi personalizzabili per tutti gli accessori e gli oggetti aggiuntivi rendono questi prodotti perfetti per portare in ogni luogo la passione per la fotografia. Sempre nel segno del “Bring your life”. “Bring your life”: il brand Thule entra nel catalogo Fowa 18 hitech magazine anno 5 - numero 2 - febbraio 2014 www.hitechweb.info Cellularline, Folio e Second Glass sugli scudi Cellularline, azienda italiana specializzata nel settore degli accessori per smartphone e tablet, presenta Folio, la nuova custodia per tablet: ultraleggera, funzionale e ultrasottile. Grazie al moderno materiale texturizzato con il quale è realizzata, Folio è l’ideale per proteggere il device senza rinunciare alla sicurezza e alla comodità. Il pratico stand multiangolo permette di scegliere tra diverse modalità di utilizzo: due posizioni stand frontali per la visione di video o presentazioni e una posizione semi-orizzontale, più comoda per la scrittura. E oggi la gamma Folio si amplia per venire incontro alle esigenze di un maggior numero di utilizzatori, proponendo prodotti adatti ai tablet più diffusi sul mercato: iPad Air, iPad Mini Retina e Samsung Galaxy Tab 3. L’alloggiamento a incastro del device e la chiusura magnetica garantiscono la massima protezione, mentre la funzionalità della fotocamera sono garan- tite dall’apposito foro. Folio è disponibile nei colori nero, blu, rosa e verde smeraldo per iPad Air e iPad Mini Retina; nei colori bianco, nero e rosa per Samsung Galaxy Tab 3 da 7.0”; nei colori bianco e nero per Samsung Galaxy Tab 3 da 8.0” e 10.1”. Altra novità firmata Cellularline è Second Glass, il vetro temprato progettato per garantire la massima protezione allo schermo dello smartphone e del telefono. Second Glass è stato messo a punto per non distruggersi in caso di urto, ma rimanere attaccato a una sottilissima pellicola, semplice e veloce da rimuovere, che disperde l’energia dell’impatto senza trasferirla al display. Il vetro Second Glass, che presenta uno spessore di soli 0,4 millimetri, non altera in nessun modo la luminosità e la qualità del display, né la sensibilità del touchscreen, e garantisce la stessa sensazione tattile dello schermo originale del proprio smartphone. Wiko, gli smartphone che arrivano dalla Francia In Francia è ormai un marchio consolidato: con due milioni di cellulari venduti in un solo anno, nel 2013 è diventato il terzo player nel segmento della telefonia d’Oltralpe. Ma Wiko, azienda fondata nel 2011 da Laurent Dahan, è già operativa in sei mercati, tra cui da dicembre anche l’Italia, ed entro il 2014 prevede l’espansione in altri cinque Paesi. La gamma Wiko è composta da smartphone dotati di sistema operativo Android, che abbracciano diverse esigenze in termini di tecnologia e di prezzo, con una gamma che va dai device entry level, fino ai dispositivi dalle caratteristiche più performanti. La linea top di gamma di Wiko si chiama Dark, e il suo prodotto di punta è Darkfull, dotato di display 5” Ips Full HD, un processore Quad Core da 1,5 Ghz, 2 GB di Ram, 16 GB di memoria interna, fotocamera principale da 13 Megapixel e camera frontale da 5 Megapixel, con il supporto dell’opzione Magic Camera – che offre le modalità Scatto dinamico, Sfera e Cinemagraph. Oltre a Darkfull, la linea Dark comprende Darkside, con un luminoso display HD da 5.7”, e due smartphone disponibili a breve: Darknight, con schermo 5” e dotato di tecnologia Ogs (One Glass Solution), e Darkmoon, che si distingue per lo spessore ultra-sottile (7,8 mm) e il corpo in alluminio. Per il presidio del mercato italiano Wiko Mobile ha stretto accordi di collaborazione con due partner: Smart e Givi Distribuzio- Può l’elettronica di consumo abbracciare un’idea di sostenibilità ecologica e rispetto per l’ambiente? Nel caso di House of Marley, la risposta è sì: tutti i suoi prodotti sono realizzati con materiali earth-friendly. E in alcuni casi viene impiegato un processo di fabbricazione proprietario chiamato ‘Rewind’, composto da fibre ottenute da Pet riciclato, canapa recuperata e cotone organico, oltre ad altri materiali ecologici come cotone, tela, metalli riciclabili, bambù e legno certificato Fsc, per creare il giusto mix tra design, resistenza e rispetto per l’ambiente. Fondata nel 2012 da Rohan, uno degli 11 figli di Bob Marley, l’azienda incarna il credo “One love, one world” dell’amato artista, grazie a device audio che hanno un occhio di riguardo non solo per il pianeta, ma anche per le persone che lo abitano. Il 5% dei profitti annuali di House of Marley, infatti, vengono devoluti a 1Love.org, un movimento globale che sostiene progetti charity in tutto il mondo. In Italia, ad esempio, la società ha scelto di sostenere attivamente un’associazione no-profit, finanziando la ristrutturazione del villaggio Sos Bambini di Mantova. Tra le novità recentemente presentate in occasione del Ces di Las Vegas (7-10 gennaio), sono da segnalare le nuove cuffie top di gamma Legend ANC, dotate della tecnologia Active Noise Canceling che riduce il rumore proveniente dall’ambiente esterno fino a 26 decibel, per un ascolto sempre coinvolgente senza interferenze. La gamma Liberate, poi, include le cuffie XL Bluetooth – il primo modello House of Marley dotato di connettività wireless – e il sistema audio portatile Bluetooth, caratterizzato da un design essenziale ma resistente, e impreziosito dal tessuto earth friendly Rewind, che si adatta con grande versatilità a qualsiasi ambiente. Per il 2014, la collezione House of Marley si amplierà anche con il sistema audio domestico all-in-one One Foundation, anch’esso dotato di connettività Bluetooth Wireless, oltre che di diaframma frontale realizzato in legno di quercia; e con il sistema portatile Get Together dalle casse in bambù, che riproduce la musica in streaming in modalità wireless e può connettersi con centinaia di diversi dispositivi. ne, che si occuperanno, rispettivamente, dei servizi di customer care e della distribuzione sul territorio. Smart, azienda specializzata nei servizi tecnici pre e postvendita, si occuperà dell’organizzazione dell’assistenza ai clienti, attraverso un numero telefonico dedicato e la gestione di 182 punti di raccolta diffusi su tutto il territorio, che invieranno i prodotti in riparazione al centro di assistenza nazionale, con la risoluzione del problema e sostituzione del telefono dopo soli tre giorni. Per la distribuzione, invece, Wiko ha scelto la società bolognese Givi, che si avvarrà di una rete vendita costituita da 14 agenzie regionali per raggiungere le principali insegne della Gds e i maggiori siti di e-commerce. House of Marley: amore per il suono e per il pianeta 19 mercato Italia hitech magazine anno 5 - numero 2 - febbraio 2014 www.hitechweb.info Fujifilm, le novità in passerella Sarà la fotocamera X-T1 il prodotto di punta di Fujifilm per l’anno da poco iniziato, presentata in anteprima alla stampa di settore – insieme alle altre novità 2014 - nel corso dell’Open Press Day, che ha avuto luogo martedì 28 gennaio a Milano. Tre i prodotti di punta: fotocamere di tipo diverso, che si riferiscono a differenti fasce di mercato. Ma che presentano tutte una caratteristica comune: la tropicalizzazione, ovvero la resistenza alle situazioni climatiche più difficili. In altre parole, la possibilità di effettuare scatti anche in mezzo alla sabbia, sotto la pioggia o addirittura sott’acqua. A fronte della concorrenza delle fotocamere installate su smartphone e tablet, è proprio questa la caratteristica su cui le nuove fotocamere compatte stanno puntando per provare a rimanere sul mercato, spiegano i membri dello staff di Fujifilm presenti all’incontro. Nella fascia di mercato delle compatte più economiche si colloca la coloratissima Fujifilm FinePix XP70, presentata nelle versioni gialla e blu, il cui prezzo si aggirerà intorno ai 180 euro. Si tratta di una fotocamera impermeabile da 16,4 megapixel, resistente agli urti, al gelo e alla polvere, dotata di connettività wireless, per una semplice condivisione via smartphone o tablet, e in grado di offrire potenti funzioni fotografiche. L’azienda giapponese intende poi presidiare la fascia media del mercato con Fujifilm FinePix S1, la prima fotocamera “bridge” dal corpo tropicalizzato, progettata per resistere a qualsiasi clima. Dotata di nuove tecnologie messe a punto per migliorare le riprese fotografiche e consentire una più ampia creatività, FinePix S1 offre tutte le caratteristiche tipiche della fotocamera bridge, tra cui un potente zoom ottico stabilizzato 50x, la comunicazione wireless e la possibilità di effettuare riprese video Full HD, il tutto in un corpo robusto, resistente a polvere e acqua. La novità di punta del 2014 sarà però Fujifilm X-T1, la fotocamera a ottica intercambiabile CSC dotata del rapidissimo mirino “Real Time”, con tempo di ritardo di 0,005 secondi, ed elevato rapporto d’ingrandimento. Fujifilm X-T1, che sarà in vendita in Italia a partire dal mese di marzo a un prezzo di circa 1.200 euro (solo corpo), è l’ultima arrivata nella premiata gamma di fotocamere ad ottica intercambiabile della serie X. La fotocamera offre una gestione evoluta in stile SLR, selettori meccanici e resistenza agli agenti atmosferici (impiegando ottiche “X mount” dotate di proprietà analoghe), insieme a tutti i vantaggi propri della Serie X. Ossia dimensioni compatte, ottima portabilità ed eccezionali prestazioni, soprattutto in campo sportivo, grazie alla possibilità di realizzare scatti a grande velocità. E, a complemento della fotocamera X-T1, Fujifilm ha messo a punto tre obiettivi zoom anch’essi resistenti agli agenti atmosferici, che saranno tutti disponibili nel corso del 2014: XF18-135mm F3.5-5.6 R OIS WR, XF16-55mm F2.8 R OIS WR e XF50-140mm F2.8 R OIS WR. Go.Pro, generazione di fenomeni Haier, spazio a smartphone e tablet GoPro, un brand che continua a spopolare. Lo dicono i numeri. Oltre ad aver dato vita al fenomeno delle telecamere indossabili a livello globale nei mercati consumer, ad oggi detiene circa il 76% della quota di mercato delle action cam vendute nel nostro Paese (a volume) e l’82% di market share in termini di valore. Distribuito in Italia in esclusiva da Athena – società che vanta 40 anni di consolidata esperienza, un fatturato 2013 di quasi 80 milioni di euro, occupando 610 collaboratori, che operano su tre divisioni per un totale di 10 stabilimenti dislocati in Italia e nel mondo – GoPro è sinonimo di qualità e innovazione. Una conferma che arriva dall’apprezzamento espresso, in modo concreto e tangibile, dai consumatori. “La crescita registrata dal comparto delle camere compatte è stata esponenziale, soprattutto nell’ultimo anno”, ha sottolineato Michele Mancassola (foto), sales manager di Athena. “I dati allo scorso mese di dicembre 2013 ci dicono che sono ammontate a circa 90mila unità le GoPro vendute, con una crescita globale del 100% rispetto all’anno precedente, trend che riteniamo si manterrà costante anche nel 2014. Le action cam sono strumenti multifunzionali, facilmente utilizzabili per postare in Internet contenuti foto e video, altamente predisposti per i social web. Pertanto, non riteniamo gli smartphone una minaccia, come successo con le fotocamere Haier entra nel mondo dei dispositivi mobili. E lancia il “tablet più sottile al mondo”. Nel corso della conferenza stampa che si è tenuta giovedì 30 gennaio a Milano, l’azienda specializzata nel settore dei Grandi elettrodomestici ha presentato la sua novità del 2014: una nuova linea di smartphone e tablet targati Haier. L’azienda risulta, per il quinto anno consecutivo, la prima produttrice di Grandi elettrodomestici al mondo, nella classifica stilata dalla società di ricerca Euromonitor. Ma Haier, già ben presente in Italia – da ormai un decennio – con prodotti all’avanguardia nei settori del bianco e del bruno, punta ora a inserirsi nel mercato dei dispositivi mobili. L’azienda ha infatti visto nel 2014 appena cominciato l’anno giusto per innovare ulteriormente, presentando una vasta gamma di device con tecnologia, design e materiali che si propongono di soddisfare anche i desideri del consumatore più esigente. Il biglietto da visita con cui Haier fa il suo ingresso nel nuovo comparto è il Tablet Haier Mini 781, il “tablet più sottile al mondo”, con solo 6,5 mm di spessore, a cui si affianca Tablet Haier Maxi 1043, pensato per chi invece preferisce il formato più grande. La linea degli smartphone comprende invece W867, con schermo di grandi dimensioni 5,5” e processore Quad Core, W757 con display da 5” ultra luminoso e doppia fotocamera per foto e video, W716, che offre la possibilità di cambiare il colore della cover, e W701, piccolo e versatile. Smartphone e tablet a marca Haier sono dotati di: sistema operativo Android 4.2, processori fino a Octa-core, schermi Ips HD o FHD, con una definizione che arriva fino a 373 ppi. Tutti i prodotti gestiscono due carte Sim compatte, ma device che integra alcune funzionalità dei nostri strumenti”. A proposito di prodotti, il lancio di GoPro HERO3+ non ha deluso le attese. Si tratta di nuova linea di fotocamere che, rispetto ai modelli precedenti, si presenta con un design più piccolo e leggero del 20% e con il 30% in più di durata della batteria. Tali potenziamenti, insieme al miglioramento della lente e alle nuove modalità di acquisizione di video, fanno della nuova GoPro la più tecnologicamente avanzata e facile da usare. GoPro permette di catturare e condividere le proprie esperienze di vita in un modo impensabile fino a poco tempo fa, dando vita a una nuova era di auto-documentazione. Grazie alla quale chiunque può facilmente indossare o montare dei grandangoli in miniatura incredibilmente potenti, che permettono di filmare e riprendere con prospettive uniche in qualsiasi ambiente e nel corso delle più disparate attività. Attualmente, vengono caricati su YouTube mediamente tre video ‘taggati’ GoPro ogni minuto, e la stessa camera è utilizzata da case di produzione leader nel mondo per completare la varietà delle riprese per alcuni film e per realizzare contenuti televisivi più avvincenti. Oltre ad essere la fotocamera più venduta a livello globale nei mercati di consumo, la GoPro HERO3 è stata anche la fotocamera più venduta alle case di produzione professionali. 20 e montano una batteria in grado di permettere l’utilizzo del dispositivo mobile per un elevato numero di ore. “Sono orgoglioso di annunciare l’ingresso di Haier in questo nuovo segmento di mercato. Dopo anni di crescita nel consumer electronics, è arrivato il momento di dimostrare la qualità dei nostri smartphone e tablet anche in Italia” afferma Enrico Ligabue, market director Haier per il nostro Paese. Haier ha identificato in Technoit, distributore con fatturato in crescita, il partner ideale per la distribuzione della sua gamma smartphone e tablet. “Sono convinto che gli smartphone di Haier avranno successo: è per questo motivo che ne distribuiremo la gamma presentata oggi con un accordo di partnership”, afferma Egidio Tagliabue, ceo di Technoit. “Alla base della nostra scelta di accettare questa collaborazione di distribuzione, c’è la convinzione che assieme abbiamo tutti i mezzi commerciali e di prodotto per affrontare e vincere questa sfida che il mercato ci pone”. raee Ecolamp: 2mila tonnellate di lampadine raccolte nel 2013 Nel 2013 Ecolamp sfiora quota 2mila. Il Consorzio attivo nella raccolta e nel riciclo di sorgenti luminose a basso consumo esauste, ha diffuso i dati di raccolta dell’anno scorso. Oltre 1.905 tonnellate di lampadine a basso consumo sono state raccolte in tutto il territorio nazionale, grazie al contributo dei cittadini e all’impegno del canale professionale. Da questi rifiuti è stato possibile recuperare il 95% di materie prime seconde – tra cui plastica, vetro e metalli - sottraendo il mercurio in esse contenuto alla dispersione nell’ambiente. “Ecolamp porta a casa un risultato eccellente anche nel 2013”, commenta Fabrizio D’Amico, direttore generale del Consorzio, “con un incremento che prosegue nel corso degli anni e fa guardare con fiducia agli obiettivi, sempre più ambiziosi, che la normativa europea impone per i prossimi anni”. Un ottimo risultato, dunque, quello di Ecolamp nel 2013. Soprattutto se confrontato con l’andamento generale del comparto dei Raee, che – secondo i dati elaborati dal Centro di coordinamento – chiude il 2013 con una flessione del 6% rispetto all’anno precedente. L’unico raggruppamento che indica un segno positivo (il +8%) è proprio quello degli R5, i rifiuti derivanti dalle sorgenti luminose. Sono oltre 686 le tonnellate di sorgenti lumi- nose che sono arrivate a Ecolamp attraverso i 2.089 Centri di raccolta comunali assegnati al Consorzio e a disposizione dei cittadini privati. Questo segmento, che rappresenta il 36% della raccolta totale, ha fatto registrare un incremento del 16% rispetto al 2012. La porzione più consistente di rifiuti da sorgenti luminose, oltre 1.218 tonnellate, è stata però raccolta dai professionisti del settore illuminotecnico, grazie ai numerosi servizi gratuiti e volontari progettati da Ecolamp. Tra questi, Extralamp, il servizio di ritiro a domicilio e trattamento pensato per gli installatori con più di 100 Kg di materiale da consegnare, che ha permesso nel 2013 la raccolta di 628mila Kg di lampadine, con un incremento del 16% in confronto al 2012. Il Consorzio è poi convenzionato con 35 Collection Point, centri di raccolta distribuiti su tutto il territorio nazionale, presso i quali sono stati consegnati nel 2013 quasi 396mila Kg di materiale. 195 tonnellate sono state invece raccolte attraverso i 61 Grandi Centri, punti autorizzati al ritiro e allo stoccaggio delle sorgenti luminose a un prezzo agevolato. E proprio il canale dei Grandi Centri, introdotto nel 2012, sta incrementando esponenzialmente la sua attività, con una crescita che sfiora il 200%. F.R. Weee Europe: una piattaforma comune per i servizi Sarà operativa a partire dal gennaio 2015 la nuova joint venture Weee Europe, nata dalla partnership tra alcuni dei principali sistemi europei di recupero di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee). Nelle previsioni di Christian Ludwig, ceo di Weee Europe AG, una tale offerta di servizi pianificati non può che avere buone chance di successo: “Dalle piccole imprese alle grandi multinazionali, tutte le parti interessate devono sostenere oneri amministrativi elevati. Noi desideriamo agevolare i processi e fornire soluzioni efficaci a prezzi interessanti, che consentano di ottemperare alle diverse esigenze nazionali di dichiarazione”. Weee Europe, con sede a Monaco, è stata fondata nell’ottobre 2013 grazie a un accordo tra nove dei maggiori sistemi collettivi europei di recupero, tra cui Elretur (Danimarca e Norvegia), Eco-systèmes (Francia), Ecotic Ecolight: vademecum per lo smaltimento (Spagna), Wecycle (Paesi Bassi), Repic (Gran Bretagna), Swico (Svizzera), Sens eRecycling (Svizzera). Tra questi spicca anche il consorzio ReMedia, tra i principali sistemi collettivi per la gestione eco-sostenibile dei Raee in Italia. La nuova joint venture si pone l’obiettivo di offrire ai produttori e agli altri operatori del mercato un unico referente per i servizi di raccolta. Nel contesto attuale, produttori, importatori, grossisti, dettaglianti e distributori di apparecchiature elettriche ed elettroniche attivi in diversi Paesi europei si trovano di fronte a una legislazione molto complessa e variegata. Ogni singolo Paese ha infatti stabilito requisiti diversi per quanto riguarda la registrazione e il reporting delle quantità di nuovi prodotti immessi sul mercato. Operazioni che sono a oggi assolutamente necessarie Ecolight, consorzio nazionale che si occupa della gestione dei rifiuti elettronici e delle pile, ha stilato un vademecum composto da tre semplici regole per smaltire correttamente i Raee. La prima regola è quella che suggerisce di portarli in una delle 3.648 isole ecologiche attrezzate per la raccolta differenziata. Il secondo punto consiste invece, nel caso di acquisto di una nuova apparecchiatura in sostituzione di una equivalente non più funzionante, nel lasciare quella vecchia direttamente in negozio al momento dell’acquisto. L’ultimo suggerimento, destinato alle imprese e ai liberi professionisti, è di affidarsi al servizio di raccolta di Ecolight, contattando direttamente il consorzio. A queste tre possibilità, Ecolight ne aggiunge una quarta, valida nella zona di Bologna, dove è attiva la sperimentazione del progetto europeo Identis Weee realizzato dalla multiutility Hera, da Ecolight e dalla fondazione spagnola Ecolum: i cassonetti intelligenti RaeeShop. per assicurare il corretto ritiro e smaltimento di questi prodotti al termine del loro ciclo di vita, in conformità con quanto previsto dalla Direttiva Ue. In questa sorta di giungla legislativa, spesso decisamente disorientante per le aziende, Weee Europe si propone di fornire un ampio portafoglio di servizi, basato su un supporto completo e globale alle problematiche legate ai Raee. Con la garanzia di un servizio di alta qualità, assicurata dal rispetto degli standard di raccolta, trasporto e riciclo Weelabex o Cenelec, nonché delle certificazioni ISO 9001 e/o ISO 14001. Sono attualmente in corso colloqui con ulteriori realtà di altri Paesi dell’Unione Europea attive nel comparto Raee e interessate al progetto Weee Europe. Si prevede così di ottenere, per l’inizio delle attività operative di gennaio 2015, un’elevata copertura territoriale europea. Ecodom: riciclate 70mila tonnellate di Raee Il Consorzio Ecodom ha diffuso i dati di raccolta relativi all’anno solare 2013: la quantità totale di Raee raccolti risultano in calo dell’1,5% rispetto allo scorso anno (mentre nel 2012 la contrazione era stata più sostenuta, circa il -17%). Oltre l’80%, delle 70.400 tonnellate di Raee trattati da Ecodom, è diventato materia prima e seconda. In particolare sono state riciclate 43.723 tonnellate di ferro, 1684 di alluminio, 1.974 di rame e 6.840 di plastica. Il corretto smaltimento delle sostanze inquinanti ha poi portato a una riduzione di emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera pari a 760mila tonnellate. La regione più virtuosa per i Raee gestiti da Ecodom è la Lombardia, con 13.772 tonnellate di apparecchiature trattate, 13.378.000 kWh di energia risparmiata e 132mila tonnellate di CO2 non immesse nell’atmosfera. Seguono Toscana ed Emilia Romagna, mentre la migliore provincia per quantità raccolta è Milano, seguita da Roma e Treviso. 21 hitech magazine anno 5 - numero 2 - febbraio 2014 www.hitechweb.info Ecolamp a bordo del Treno Verde di Legambiente Ecolamp rinnova per il terzo anno consecutivo la collaborazione con Legambiente, finalizzata a sensibilizzare i cittadini sulla raccolta differenziata delle lampadine a basso consumo esauste. Quest’anno la campagna parte a bordo del Treno Verde di Legambiente e Ferrovie dello Stato. Il convoglio farà tappa in 10 città italiane - da Palermo a Torino - dal’11 febbraio al 28 marzo. Ecolamp è partner ufficiale dell’iniziativa e accoglierà studenti e cittadini sulla carrozza tre dello speciale treno dedicato alla sostenibilità ambientale. All’interno del vagone riservato alla casa ecologica, dove particolare attenzione è rivolta alla gestione dei rifiuti domestici, Ecolamp illustrerà in un’area interattiva le corrette modalità di raccolta differenziata delle lampadine e i benefici che derivano dal riutilizzo delle materie prime recuperate. Grazie alle installazioni predisposte da Ecolamp, i visitatori avranno la possibilità di vedere con i propri occhi quanto e cosa si può effettivamente recuperare dal trattamento delle lampadine: vetro, plastica e metalli. A tutti gli ospiti, inoltre, Ecolamp donerà il pratico adesivo “Io separo le lampadine dagli altri rifiuti!” che potrà essere applicato a casa su un piccolo contenitore, come una scatola da scarpe, da utilizzare per conservare in sicurezza le lampadine esauste prima di portarle all’Isola Ecologica più vicina oppure al negoziante, al momento dell’acquisto di un prodotto equivalente. Le due diverse modalità per conferire le sorgenti luminose esauste sono oggetto di due video cartoon, che verranno proiettati all’interno dell’installazione Ecolamp e che illustrano in modo spiritoso il corretto percorso della lampadina da casa all’impianto di trattamento. Gli animatori di Legambiente, inoltre, sottoporranno agli studenti delle scuole in visita un quiz interattivo per verificare il grado di conoscenza della raccolta differenziata delle sorgenti luminose. Simpatici passatempi per scoprire, ad esempio, che dalle sorgenti luminose a basso consumo si recupera il 95% dei materiali, o che, grazie alla corretta raccolta differenziata, la minima quantità di mercurio presente in ogni lampadina è stoccata in sicurezza anziché essere dispersa e andare ad inquinare l’ambiente, o anche che il vetro recuperato viene triturato, pulito e riutilizzato in edilizia per la vetrificazione delle piastrelle o per la composizione di materiale isolante in lana di vetro. Ecolamp ha inoltre creato un’app per individuare il centro di raccolta comunale più vicino dove consegnare le lampadine: “L’Isola che c’è”. “Una collaborazione che si rafforza e si rinnova nel tempo quella fra Ecolamp e Legambiente”, dichiara Fabrizio D’Amico, direttore generale di Ecolamp, “due realtà che anche nel 2014 si impegnano a diffondere, attraverso diverse iniziative, una maggiore consapevolezza ambientale e a indicare soluzioni e comportamenti pratici e virtuosi, di facile applicazione. Si parte a febbraio con il Treno Verde, ma sono molteplici le attività in partnership già in programma. Innanzitutto la terza edizione di ‘Illumina il Riciclo’, la campagna presso i centri commerciali italiani a favore della raccolta uno contro uno, in programma il secondo fine settimana di aprile.” Ecolamp aspetta tutti coloro che vogliono saperne di più, magari divertendosi, a bordo del Treno Verde, all’interno della carrozza tre, dalle 8.30 alle 13.30 per le scuole prenotate e dalle 16.00 alle 19.00 per il pubblico. La domenica l’accesso è libero dalle 10.00 alle 13.00. entertainment A Bormio la prima convention di Koch Media Italia Intrattenimento puro Tre giorni per illustrare, a buyer e retailer, le novità in arrivo nei settori home video e videogiochi. Un primo semestre intenso, grazie a release di appeal. La strategia commerciale e marketing a supporto del canale. Bormio (So) – “100% intrattenimento”: è questo il titolo scelto da Koch Media Italia per la prima convention in scena dal 23 al 25 gennaio a Bormio, località emblema della Valtellina. Un evento che – nell’elegante cornice del Grand Hotel Bagni Nuovi – ha chiamato a raccolta buyer, retailer e top player dei settori videogiochi e home video. Una tre giorni per mostrare il ricco portafoglio di new release, ma anche per illustrare le strategie commerciali all’inizio di un anno fondamentale per il gruppo. D’altra parte, l’offerta nei vari settori che Koch Media Italia si appresta a lanciare è decisamente corposa. Ma andiamo con ordine e sfogliamo l’album della collezione che Koch Media è pronta a far approdare sul mercato italiano. Nell’ambito cinematografico, dopo il recente debutto di I, Frankenstein, la società allinea una griglia di produzioni di indubbio appeal: a cominciare da Snowpiercer. Griffate Koch Media, ci sono poi alcune perle: su tutte spicca The Railway Man, pellicola che uscirà l’8 maggio, reduce dal successo del Toronto Film Festival e che vede tra i protagonisti Nicole Kidman e Colin Firth. Ma non mancheranno anche proposte sia nel genere della commedia – con Walk of shame e Una notte da leonesse – sia in quello dell’animazione, con il cartone intitolato Goool!, previsto in sala il 28 maggio, firmato dall’argentino Juan José Campanella e dedicato al mondo del calcio balilla. Nell’ambito horror da segnalare, invece, The Green Inferno. Nell’ambito del cinema domestico – al fianco della distribuzione di cataloghi consistenti e qualificati di etichette quali 20th Century Fox e Rainbow – ci sono da evidenziare gli accordi di partnership perfezionati con Discovery Channel (con la ricca library di documentari e serie tv), Moviemax, Dall’Angelo (vanta un catalogo di 250 titoli) e Good Films (in evidenza Dallas Buyers Club e Don Jon oltre a un progetto speciale dedicato al mondo della Juventus) che si aggiungono alle produzioni proprietarie firmate Koch Media. Pronte a sbarcare nel formato home video dopo il primo passaggio al cinema. Anche nel gaming il 2014 si annuncia una stagione di grande importanza. Il tris firmato Bethesda – che allinea The Elder Scrolls Online (che sarà poi riproposto a giugno nella versione per console next gen, ossia Ps4 e Xbox One), Wolfenstein: the New Order (su tutte le piattaforme) e The Evil Within – è indubbiamente la punta di diamante. Ma non sono affatto da trascurare le distribuzioni dei titoli Square Enix. Dopo i primi lanci - avvenuti tra gennaio e febbraio - di Tomb Raider Definitive Edition e Lightning Returns: Final Fantasy XIII, Final Fantasy X/X-2 è in arrivo a marzo; mentre per la primavera è in agenda una nuova Ip: si tratta di Murdered: Soul Suspect, in via di completamento per Ps3, Ps4, Xbox 360, Xbox One e Pc. Sul fronte dei videogiochi che fanno capo a Deep Silver (etichetta proprietaria di Koch Media) grandi aspettative ruotano intorno a Sacred 3 (in uscita ad agosto), Nascar 2014, Wasteland 2 ed Emergency 5. A completare la griglia, infine, ci saranno anche Rambo di Reef Entertainment e Dying Light (previsto nel Q2) con etichetta Warner. Ma tutto questo è sostanzialmente legato al primo semestre di quest’anno. Come a dire che per Koch Media Italia ci saranno da scrivere altri capitoli in questo lungo, intenso e appassionante anno 2014. Ovviamente, nel segno dell’intrattenimento a tutto tondo. Riccardo Colletti Intervista con Umberto Bettini, country manager di Koch Media Italia “Gaming e home video: nasce il primo polo distributivo indipendente” “Abbiamo un progetto ambizioso in tutti i comparti dell’entertainment: costituire in modo concreto e tangibile il primo polo distributivo indipendente”. Umberto Bettini (foto), country manager di Koch Media Italia, non è abituato ai giri di parole. Come nel suo stile va dritto al nocciolo della questione. E senza indugi mette a fuoco obiettivi e strategie. Qual è il significato di questa prima convention per Koch Media Italia? Con questo evento da una parte abbiamo presentato il nuovo assetto e la nuova struttura della nostra società alla luce del suo ampliamento. Dall’altra, però, oltre a presentare il ricco portafoglio di novità che stiamo già lanciando sul mercato, abbiamo voluto mandare un segnale forte a tutto il mercato italiano: Koch Media crede fortemente nell’entertainment, sia mediante i prodotti, ma ancor più attraverso una strategia commerciale di assoluta prossimità e vicinanza ai partner del retail. In che modo intendete operare nei vari segmenti? Quando parliamo di rapporti di collaborazione e partnership non è per cadere nella solita formula abusata o nelle promesse che non si concretizzano. Per noi è realmente al centro del business, e lo è al 100%. Per questa ragione, mentre da più parti tira aria di dismissione, noi abbiamo messo a punto un rete vendita composta da 23 professionisti qualificati, chiamata a presidiare il territorio in modo costante. Vogliamo occuparci della gestione del ciclo di vita del prodotto in modo reale e tangibile. Un bell’impegno, anche in termini di risorse… Non c’è dubbio. Ma sono convinto di una cosa: ormai non c’è più spazio per operazioni commerciali che ricalcano modelli di business obsoleti. Il nostro obiettivo è vendere, intendiamoci. Per centrare questo target vogliamo mettere il nostro partner e cliente nelle condizioni ideali per farlo. Supportandolo sotto ogni profilo. Da una parte generando a beneficio della nostra line up la migliore visibilità possibile, mediante azioni di marketing e trade marketing. Dall’altra fornendo qualsiasi tipo di sostegno per generare in modo adeguato il sell-out, sviluppando un’attività di category management e merchandising realmente efficace. Il tutto garantendo una logistica efficace e l’implementazione dei sistemi EDI. Quali sono i punti di forza di Koch Media Italia? Indubbiamente la passione e l’affiatamento del team. Questo ci consente di lavorare in squadra e in maniera flessibile. Ci piace operare anche uscendo da modelli convenzionali, il tutto con trasparenza. Un fattore 22 decisivo nel business di oggi e ancor più per svolgere un’azione distributiva incisiva e indipendente. D’altra parte facciamo parte di un gruppo che è il primo distributore europeo nell’ambito dei digital media products, dispone di un’indubbia forza finanziaria, vanta 12 filiali in tutto il mondo, inclusi due studi di sviluppo per videogiochi negli Usa e tre poli logistici internazionali. Qual è il sentiment alla luce del portafoglio di titoli di cui disponete nei vari ambiti di cinema, home video e videogame? Beh, siamo carichi e ragionevolmente fiduciosi. In ragione dei nuovi lanci e delle potenzialità che caratterizzano la library complessiva, sui versanti del cinema e dell’home video, credo che Koch Media debba costituire un interlocutore importante. Anche nel settore dei videogiochi puntiamo a conquistare spazio a scaffale per incrementare il sell-out. Per quest’anno possiamo scalare pesantemente il ranking. Certamente, ci attende una sfida intensa e faticosa. Ma abbiamo svariati ‘atout’ da giocare, a cominciare dal primo semestre. Quali gli obiettivi, dunque, per questo anno 2014? Per Koch Media Italia comincia una nuova avventura. Quello che abbiamo costruito in questi due anni vive ora un’ulteriore fase di cambiamento. Vogliamo diventare un polo indipendente e rilevante nella distribuzione dei prodotti cinematografici, home video e videoludici. Per questa ragione abbiamo una priorità: continuare a vivere il mercato con vicinanza con tutti i clienti. Non alzeremo il piede dall’acceleratore e la nostra priorità è e sarà quella di essere costantemente al loro fianco. Per crescere, insieme, in modo concreto e tangibile. Nintendo alla ricerca di una svolta hitech magazine anno 5 - numero 2 - febbraio 2014 www.hitechweb.info Riflettori su Lego Lo Hobbit, avventura firmata Warner Bros. Esperienza di gioco condivisa I risultati finanziari negativi portano la società a guardare verso nuovi business. Un maggior peso del licensing e la creazione di una nuova piattaforma non gaming, destinata a migliorare ‘la qualità della vita’. I rumours parlavano di un possibile ingresso di Nintendo nel mondo mobile, magari con il lancio di qualche dispositivo alla stregua di smartphone o tablet. Del resto, in una conferenza stampa, il presidente Satoru Iwata (foto) aveva ipotizzato l’apertura verso una nuova struttura di business, anche alla luce delle recenti performance negative dell’azienda. Invece il 30 gennaio, Satoru Iwata - nel corso del corporate management policy briefing - ha definito meglio le strategie a medio e lungo termine. Il presidente si è innanzitutto scusato con gli azionisti per i problemi finanziari che la società si trova a dover affrontare. Le stime per il 2013, infatti, sono state disattese dai modesti dati di sell-out globale: Wii U ha venduto 2,8 milioni di unità (contro i 9 milioni previsti), mentre 3DS è andato un po’ meglio, con 13,5 milioni di macchine vendute e 66 milioni di titoli software. Ma anche la console portatile non è riuscita a risollevare le sorti di Nintendo, e le previsioni parlano di una perdita complessiva di 242 milioni di dollari nell’anno fiscale che terminerà a marzo 2014. Ecco perché, attualmente, la voce più urgente nell’agenda di Nintendo è diversificare, aprirsi a nuovi mercati e settori, benché non prevalga una visione pessimistica sul futuro dei videogiochi. “Hardware e software destinati ai videogame resteranno il nostro core business”, ha spiegato Iwata. “Continueremo nella ricerca e nello sviluppo di nuove piattaforme, come abbiamo sempre fatto, senza però trascurare i nostri sistemi hardware esistenti”. I piani su Wii U comprendono il lancio globale di Mario Kart 8 a maggio e l’uscita di nuovi software e servizi che sfrutteranno le caratteristiche peculiari del GamePad. La situazione è leggermente diversa per 3DS, che può contare su una base installata mondiale di 42,74 milioni di unità e in generale su una buona fiducia da parte di publisher e sviluppatori, che spesso decidono di realizzare delle trasposizioni di titoli mobile per questa piattaforma (vedi alla voce Puzzle & Dragons e Angry Birds). Ma il cambiamento è nell’aria. “Nel tempo, Nintendo ha manifestato una grande flessibilità”, ha proseguito Mr. Iwata, “sin da quando iniziò a produrre le carte da gioco Hanafuda, 125 anni fa, per poi passare alla creazione di giocattoli, che in seguito sono diventati giochi elettronici e infine videogiochi. Proprio come allora, continuiamo a mantenere viva la nostra volontà di innovare. Come quando abbiamo portato i videogame dalle sale giochi sin dentro nelle case dei giocatori. O come quando, grazie al lancio Wii e DS, abbiamo prodotto software decisamente insoliti rispetto ai videogiochi standard, attirando una grande varietà di consumatori”. Nonostante la società non abbia piani per portare i giochi esistenti dalla sua library su smartphone e tablet, nel prossimo futuro inizierà ad avvalersi di tali dispositivi per creare legami ancora più forti con i suoi consumatori e comunicare il valore delle sue offerte di intrattenimento, con il lancio di un servizio dedicato per i device smart entro la fine di quest’anno. Spazio poi al licensing, con un piano di individuazione proattiva di eventuali partner al fine di far familiarizzare sempre più i consumatori con i personaggi del mondo Nintendo, anche fuori dal contesto videoludico. Ma l’annuncio più importante della conferenza di ieri è il lancio di una nuova piattaforma, del tutto indipendente dai sistemi videoludici attuali. La nuova macchina riguarderà la ‘qualità della vita’ nel senso più ampio del termine e verrà lanciata entro il fiscal year con termine a marzo 2016. Del resto, questo territorio era già stato parzialmente esplorato con software quali Brain Training e Wii Fit, molto apprezzati anche e soprattutto dai non videogiocatori. Che la società voglia produrre un attrezzo per il wellness? Oppure farà il proprio ingresso nel segmento delle tecnologie indossabili? Una cosa è certa: quello che Nintendo non vuole assolutamente fare, è seguire la massa. “Nel corso degli anni abbiamo spesso ricevuto consigli su come superare le nostre difficoltà, magari studiando le strategie messe in atto delle altre aziende”, ha ammesso Iwata. “A medio e lungo termine, però, non crediamo che limitarsi a seguire il trend del momento possa portare a risultati positivi. Vogliamo invece continuare a cercare un mare incontaminato, dove non si sia mai avventurato nessuno, creando così un nuovo mercato”. Feltrinelli HE: nomine per Elena Cadelli e Silvia Bellomi Dino Canuti country manager di Spin Master Italy Feltrinelli HE, specializzata nella distribuzione di prodotti con contenuti culturali e di intrattenimento, ha annunciato la costituzione di una nuova unità organizzativa all’interno della Direzione Acquisti, che prende il nome di Strategie d’Offerta. La nuova divisione si focalizzerà sulla corretta formulazione e declinazione dei ruoli delle categorie merceologiche che costituiscono il cuore della proposta commerciale. La responsabile di questa nuova unità sarà Elena Cadelli (foto), che già vanta diversi anni di esperienza nella gestione delle categorie di Home Entertainment. La responsabilità di Category Manager dell’Home Entertainment passa dunque, a partire dal 15 febbraio, a Silvia Bellomi, che in questi anni ha lavorato nel team Acquisti come buyer delle merceologie di Home Video e Videogame. Da febbraio, Dino Canuti (foto) è il nuovo country manager di Spin Master Italy, agente per l’Italia del gruppo Spin Master. Dopo aver iniziato la propria carriera come agente in Hasbro e come area manager in Vodafone e Fidelitas, nel 2004 Canuti torna al mondo del giocattolo entrando in Mac Due, nella quale ricopre diversi ruoli operativi in Italia e all’estero, chiudendo il suo percorso come senior marketing manager. Presente in Spin Master Italy fin dalla sua apertura, Dino Canuti riceve il testimone da Daniela Pavone, general manager della società sin dalla sua apertura. “Partecipare alla nascita di Spin Master Italy e portarla in poco tempo agli ottimi risultati di quest’anno è per me una storia professionale indimenticabile”, ha commentato Daniele Pavone. 23 La parodia non è uno stile che viene impiegato spesso nei videogiochi. Molti, forse troppi videogame tendono a prendersi eccessivamente sul serio, a presentare eroi senza macchia e senza paura, a volte ben poco credibili. E cosa avviene nel caso di property che prendono a prestito trame e personaggi direttamente dall’universo cinematografico? Si ripropone la trama in toto, ben sapendo che in alcuni momenti mancherà l’effetto sorpresa? Oppure si cerca di usare la creatività per raccontare storie parallele, che riescano a inserirsi in modo credibile con un universo già precostituito? TT Games, un talentuoso studio di sviluppo britannico acquisito nel 2007 da Warner Bros, ormai da anni fa i conti con franchise famosissimi, tratti dal mondo del cinema. Star Wars, Indiana Jones e Harry Potter sono solo alcune delle saghe prese a prestito dal grande schermo. Grazie alla partnership con Lego, TT Games ogni volta riesce a creare qualcosa di completamente originale, videogiochi ricchi di senso dello humour, talvolta dissacranti, che si propongono come una riuscita parodia di ciò che si è visto al cinema. Anzi, spesso l’aspetto più divertente è riuscire a cogliere tutte le citazioni presenti e le differenze rispetto all’originale. Non meraviglia, dunque, che titoli destinati a un pubblico prevalentemente kids/family, riescano a conquistare l’attenzione anche dei più grandi, che magari hanno visto più volte quei film, e li vogliono rivivere in maniera più scanzonata. Se nel 2012 era uscito Lego Il Signore degli Anelli, il 2014 sarà l’anno di Lego Lo Hobbit, ispirato ai primi due film della trilogia diretta da Peter Jackson: Un Viaggio Inaspettato e La Desolazione di Smaug. Lego Lo Hobbit permette ai giocatori di muoversi all’interno delle loro scene preferite tratte direttamente dai film, usando e combinando le abilità uniche dei Nani – spesso con risultati esilaranti – per portare a termine le diverse missioni. Nel videogame saranno presenti tutte le location più importanti dei primi due film della trilogia de Lo Hobbit, inclusi Casa Baggins, l’Alto Passo, le Montagne Nebbiose, Goblin Town, Mirkwood e Rivendell. Sarà possibile giocare con molti personaggi del film, tra cui Bilbo, Gandalf e i Nani: Thorin, Fili, Kili, Oin, Gloin, Dwalin, Balin Bifur, Bofur, Bombur, Dori, Nori e Ori, ognuno con ha la sua speciale abilità. Si potranno poi raccogliere oggetti speciali, come gemme e bottini dei nemici, e i diversi elementi potranno essere combinati nel Blacksmith Shop grazie all’utilizzo del Mithril, il metallo più prezioso della Terra di Mezzo. Lego Lo Hobbit è un titolo family, e incoraggia l’esperienza di gioco condivisa: sarà quindi possibile partecipare a partite in multiplayer con un facile accesso garantito dall’opzione drop-in drop-out (disponibile solo su console). Nella versione per 3DS e Ps Vita, avendo a disposizione due copie del gioco, si potrà anche giocare in multiplayer attraverso la connessione wireless. Lego Lo Hobbit uscirà nel corso del 2014 per Xbox One, Xbox 360, PlayStation 4, PlayStation 3, Wii U, 3DS, PlayStation Vita e Pc.
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