Verbale Collegio dei Docenti - Dipartimento di Geoscienze

CORSO DI DOTTORATO IN SCIENZE DELLA TERRA
Sede: Dipartimento di Geoscienze, via Gradenigo 6, 35131 Padova
http://147.162.117.100/geoscienze/dottorato/home
Coordinatore: Prof. Massimiliano Zattin, tel +39-049 827 9186, [email protected]
Segreteria Didattica: Sig.a Angela de Falco, tel +39-049 827 9114, [email protected]
Verbale Collegio dei Docenti
20-11-2014
Docenti presenti: Claudia Agnini, Gilberto Artioli, Giorgio Cassiani, Andrea D’Alpaos, Giulio Di Toro, Andrea
Marzoli, Claudio Mazzoli, Fabrizio Nestola, Giorgio Pennacchioni, Nereo Preto, Nicola Surian, Dario Visonà,
Dario Zampieri, Massimiliano Zattin
Docenti assenti giustificati: Bernardo Cesare, Paolo Fabbri, Matteo Massironi, Paolo Nimis, Domenico Rio,
Cristina Stefani.
Il Collegio Docenti si riunisce alle 17.00 presso l’Aula Arduino del Dipartimento di Geoscienze.
OGGETTO 1: Attribuzione tutori dottorandi XXX° ciclo
Il Coordinatore illustra al Collegio i nominativi dei vincitori del concorso per il XXX° Ciclo e le relative
proposte di progetti. Vengono quindi assegnati i tutori secondo il seguente elenco.
- Chiara Anzolini: prof. Fabrizio Nestola
- Alberto Ceccato: prof. Giorgio Pennacchioni
- Matteo Demurtas: prof. Giulio Di Toro
- Giuseppa Forte: dott. Nereo Preto
- Silvia Salvini: prof. Claudio Mazzoli
- Elisa Savignano: prof. Massimiliano Zattin
- Anna Traforte: prof. Dario Zampieri
OGGETTO 2: Approvazione ammissione anni successivi
Il Coordinatore introduce la discussione sulle presentazioni annuali dei dottorandi. Il parere condiviso
è che, in generale, gli studenti hanno mostrato una buona capacità espositiva e i risultati della
maggior pare dei singoli progetti sono di qualità. Il Collegio approva quindi l’ammissione all’anno
successivo dei seguenti dottorandi:
XXVIII Ciclo
- Laura Agostini
- Laura Brivio
- Caterina Canovaro
- Chiara Coletti
- Giorgia Dalla Santa
- Matteo Maron
CORSO DI DOTTORATO IN SCIENZE DELLA TERRA
-
Giorgia Moscon
Marcella Roner
XXIX Ciclo
- Stefano Aretusini
- Laura Busato
- Simone Fiaschi
- Alvise Finotello
- Luigi Germinario
- Margherita Righini
- Luca Toffolo
- Valerio Vivaldi
- Mariachiara Zaffani
OGGETTO 3: Ammissione all’esame finale
Alla luce delle presentazioni dei candidati all’esame finale, il Collegio approva la loro ammissione
formulando i seguenti giudizi:
Ada Castelluccio
La dott.ssa Ada Castelluccio ha sviluppato nei tre anni di dottorato un progetto di ricerca che aveva
come finalità principale la definizione dell’evoluzione tettonica della catena dei Carpazi. Tale progetto
ha visto l’utilizzo di diverse metodologie, a partire da un intenso lavoro di campagna mirato al
riconoscimento delle strutture tettoniche. La dott.ssa Castelluccio ha quindi svolto un periodo di
ricerca di cinque mesi presso l’azienda inglese Midland Valley, dove ha potuto impadronirsi dei
software e delle tecniche per la costruzione di sezioni bilanciate. Successivamente, la dott.ssa
Castelluccio si è recata presso l’University of Texas dove ha collaborato alla messa a punto di un nuovo
software in grado di ricostruire l’evoluzione del campo termico in un sistema in deformazione. Questi
software sono stati quindi utilizzati per analizzare il database di dati termocronologici ottenuto
nell’area in esame. L’elaborazione dei dati ha portato alla formulazione di un modello geodinamico
innovativo, in grado di conciliare l’evoluzione paleogeografica e tettonica con la dinamica delle
placche.
Nel complesso, la Dott.ssa Castelluccio ha mostrato buona propensione alla ricerca, applicandosi con
metodo e mostrando ottima autonomia sia nella gestione della stessa che negli ambiti delle
collaborazioni intraprese. I risultati ottenuti in tale ambito risultano pertanto originali e di indubbio
interesse scientifico. Tali risultati sono stati presentati a vari congressi e sono in parte pubblicati ed
in parte sottomessi a riviste scientifiche internazionali (quattro articoli di cui due a primo nome).
Il consiglio giudica molto soddisfacente l'attività svolta dal candidato ed esprime parere favorevole
all'ammissione all'esame finale.
Josè Bernardo Colmenares Angulo
Il dott. Josè Colmenares ha condotto I suoi studi di dottorato in parte in parallelo ad altra attività di
ricerca presso l’Italian Institute of Technology (IIT) di Genova. Questo ha comportato inevitabilmente
un ritardo nello sviluppo del progetto che si è concretizzato nella proroga di un anno richiesta al
termine del terzo anno del programma di ricerca (Novembre 2013). Il dott. Colmenares ha lavorato
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ad un progetto di ricerca con spiccate caratteristiche computazionali, mirato a sviluppare metodi di
calcolo e relazioni costitutive che aiutino a spiegare, in modo quantitativo e sulla base di principi
fisico-chimici alla micro-scala, la risposta in polarizzazione indotta di mezzi porosi (suoli, rocce)
contenenti soluti in fase acquosa. Questo notevole lavoro si è articolato in due fasi parallele, distinte
ma complementari, ovvero: (1) lo sviluppo di un codice di calcolo mirato alla risoluzione
dell’equazione di Poisson-Boltzmann nel dominio del tempo ed in quello della frequenze, e su domini
spaziali tridimensionali che rappresentino in modo accurato la distribuzione delle fasi (solido,
soluzione acquosa, aria) presenti nel mezzo poroso. Si tratta quindi di un modello alla scala dei pori.
L’equazione di Poisson-Boltzmann è in grado di riprodurre i meccanismi di polarizzazione indotta
innescati nei mezzi porosi da una molteplicità di meccanismi, tra cui la polarizzazione alla MaxwellWagner e quella della membrana. Il tutto è stato sviluppato con successo in modo da generare curve
di polarizzazione p.es. in funzione della frequenza che possono essere usati per verificare ipotesi alla
micro-scala una volta comparati alle risposte misurate in laboratorio. (2) Lo sviluppo di un modello
costitutivo fisicamente basato ma rappresentativo alla scala del campione (e quindi più grande della
scala dei pori). Questo modello è basato su una combinazione dei vincoli fisici per mezzi multifase così
come definiti dai limiti di Hashin-Shtrikman.
In questo complesso programma di ricerca, il dott. Colmenares ha dimostrato una buona capacità
critica associata ad un sufficiente impegno seppur distribuito su quattro anziché su tre anni. Il dott.
Colmenares ha spiccate attitudini per risolvere problematiche complesse dal punto di vista
computazionale, con una specifica sensibilità per le problematiche in Scienze della Terra.
Il consiglio giudica soddisfacente l'attività svolta dal candidato ed esprime parere favorevole
all'ammissione all'esame finale.
Gregorio Dal Sasso
Il Dr. Gregorio Dal Sasso ha svolto nei tre anni di dottorato una attività di ricerca focalizzata sulla
caratterizzazione chimico-fisica, mineralogica e geochimica di resti umani provenienti dagli scavi
archeologici del sito di Al Khiday, Khartoum, Sudan svolti dagli archeologi del progetto El Salha
(Donatella Usai, Sandro Salvatori). Gli scheletri della necropoli rappresentano l'unico caso di reperti
completi che coprono con continuità l'intero Olocene ed includono le prime popolazioni della Valle del
Nilo. I resti pongono interessanti problemi di tipo mineralogico strutturale e diagenetico, dovuti
principalmente alle variate condizioni climatiche dell'area sahariana e sub-sahariana da umide a
desertiche. L'obiettivo della ricerca è quello di identificare e quantificare i processi diagenetici che
hanno interessato i resti ossei, al fine di interpretare la successione cronologica e stratigrafica delle
deposizioni, la loro interazione con l'ambiente ed il clima, nonchè aiutare la preparazione dei
campioni per la datazione diretta dei reperti mediante 14C.
Durante il periodo di dottorato il Dr. Dal Sasso ha acquisito notevole preparazione ed esperienza sulle
tecniche di studio e sulla interpretazione mineralogica della struttura, microstruttura e
cristallochimica della bioapatite. Dal punto di vista strumentale il dottorando è completamente
indipendente riguardo alle misure di caratterizzazione mediante microscopia ottica, microscopia
elettronica a scansione, microsonda elettronica, misure in catodoluminescenza, diffrazione da polveri
di raggi-X, spettroscopia FTIR e spettroscopia micro-Raman. Queste abilità sono state acquisite anche
con periodi di misure e stages presso laboratori stranieri. Ha anche acquisito ed applicato in modo
soddisfacente numerose metodiche di trattamento dati (analisi Rietveld) ed analisi statistica,
giungendo ad intepretare i dati ottenuti in modo innovativo e personale.
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Il consiglio giudica pienamente soddisfacente l'attività svolta dal candidato ed esprime parere
favorevole all'ammissione all'esame finale.
Sula Milani
Nell’ambito del progetto di dottorato, la Dott.ssa Sula Milani ha focalizzato la propria attività di
ricerca sullo studio di granati sintetici con composizioni simili a quelle che individuano nei granati
inclusi nei diamanti naturali al fine di ottenere informazioni geobarometriche sulla formazione del
diamante stesso. Nello specifico, la Sula Milani ha sintetizzato presso il Bayerisches Geoinstitut di
Bayreuth gli end member grossularia (Ca3Al2Si3O12), uvarovite (Ca3Cr2Si3O12) e ottenuto piropo
(Mg3Al2Si3O12), almandino (Fe3Al2Si3O12) ed una soluzione di composizione intermedia tra piropo
e almandino (tutti campioni sintetici) dal Dr. Charles Geiger del’Università di Salisburgo.
La Dr.ssa Milani ha quindi effettuato un gran numero di esperimenti di alta pressione e alta
temperatura in situ sui campioni sopra descritti al fine di ottenere i coefficienti di compressibilità ed
espansione termica da applicare su qualsiasi composizione intermedia in granati ritrovati come
inclusioni nei diamanti. Tali proprietà termodinamiche infatti permettono di applicare il cosiddetto
“metodo elastico” sulla coppia inclusione-diamante e determinare la pressione di formazione.
Oltre alle attività di ricerca la Dr.ssa Sula Milani ha trascorso molti mesi all’estero principalmente
presso il Bayerisches Geoinstitut (Germania) e presso l’Università di Muenster (Germania) dove ha
potuto frequentare ufficialmente numerosi corsi.
Nel complesso, la Dott.ssa Milani ha dimostrato di essere pronta per diventare una ricercatrice a tutti
gli effetti, mostrando una grande autonomia ed un forte entusiasmo per la ricerca scientifica.
Estremamente importante è oltretutto la sua capacità di lavorare in gruppo. I risultati ottenuti
durante il suo dottorato di ricerca sono notevoli e costituiranno il punto di riferimento per numerosi
studiosi nazionali ed internazionali. Oltre alle numerosi comunicazioni orali a congresso ha
sottomesso un lavoro ISI a primo nome su Lithos che è in questo momento in revisione. Altre due
lavoro su riviste ISI sono in fase di sottomissione.
Il consiglio giudica molto soddisfacente l'attività svolta dal candidato ed esprime parere favorevole
all'ammissione all'esame finale.
Luca Penasa
L'obiettivo del progetto di dottorato di Luca Penasa era quello di sviluppare tecniche di acquisizione
in remote sensing di lunghe successioni stratigrafiche, sulle quali poi identificare cicli orbitali di lungo
periodo (> 1 Myr). Come oggetto di questo studio è stata identificato l'intervallo Giurassico Paleogene del bacino Umbro-Marchigiano, quasi completamente composto di successioni calcareomarnoso-selcifere di mare profondo. I metodi di acquisizione previsti dal progetto comprendevano il
laserscanner terrestre o Terrestrial LIDAR (TLS) e la fotogrammetria. Il candidato ha acquisito le
competenze necessarie ad affrontare i problemi posti da questo progetto dapprima con corsi specifici
in enti e università italiane, e poi in due soggiorni presso le università francesi di Paris-Est e Rennes.
Per i fini del progetto, all'interno della successione umbro-marchigiana sono stati individuati alcuni
intervalli utili a testare le problematiche dell'approccio in remote sensing all'acquisizione di serie
stratigrafiche: un affioramento nel Calcare Massiccio (Giurassico inferiore) che è servito a testare la
potenzialità del segnale RGB di un rilievo fotogrammetrico; una successione di Maiolica (Cretaceo
inferiore) per la quale è stato sviluppato un metodo per quantificare il contenuto di selce; una
successione di Scaglia Rossa paleogenica per la quale erano già disponibili un log litologico e dati
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geochimici e biostratigrafici. Infine, si è identificata nella successione cretacea della Cava Vispi
(Gubbio) la successione lunga che si intendeva ricavare.
Luca Penasa ha acquisito dati in remote sensing da questi affioramenti scelti, e ha sviluppato metodi
originali per la loro elaborazione in collaborazione con ricercatori di istituzioni italiane e straniere. Dai
dati analizzati sono state ricavate serie litologiche (es. di abbondanza della selce, o di rapporto
marna/calcare) che sono state in parte studiate dal punto di vista ciclostratigrafico, portando quindi
a termine il progetto. La serie ricavata da Cava Vispi ha risoluzione e lunghezza adeguate per una
indagine ciclostratigrafica che comprenda cicli orbitali a lungo periodo.
Nel portare a termine il proprio progetto, Luca Penasa ha appreso e sviluppato metodi di acquisizione
ed elaborazione di dati da remote sensing che sono allo stato dell'arte nell'ambito stratigrafico.
Questa tematica è risultata quella a lui più congeniale, e in essa ha trovato la sua caratterizzazione.
Il lavoro di ricerca è stato da lui affrontato in totale autonomia e con ingegno e originalità. In questo
ha messo in luce una spiccata propensione alla ricerca. Ha avuto il ruolo di correlatore in tesi triennali,
e ha ottenuto un finanziamento dal governo francese per un periodo di studio e ricerca in Francia. I
suoi risultati sono stati presentati come poster e talk in congressi internazionali (EGU, AAPG) e ha
pubblicato un lavoro come primo autore su una rivista scientifica di remote sensing di prima
grandezza. Altre parti del suo lavoro porteranno a ulteriori pubblicazioni, al momento in fase di
scrittura.
Il consiglio giudica molto soddisfacente l'attività svolta dal candidato ed esprime parere favorevole
all'ammissione all'esame finale.
Marieke Rempe
Gli obiettivi della tesi di dottorato di Marieke Rempe, la cui borsa è stata finanziata dalla Fondazione
Ca.Ri.Pa.Ro., erano (1) la caratterizzazione delle microstrutture e dei minerali prodotti negli
esperimenti e il loro confronto con i prodotti naturali per l’estrapolazione in natura dei processi
chimico-fisici attivati in laboratorio; (2) l’identificazione dei meccanismi di indebolimento delle faglie
in condizioni di deformazione cosismica in natura e negli esperimenti. Per raggiungere questi obiettivi
Marieke Rempe ha applicato un approccio multidisciplinare mediante:
(1) esperimenti che riproducono le condizioni di scivolamento sismico con apparati tipo rotary shear
(laboratori del Dip. di Geoscienze, Univ. di Padova, dello JAMSTEC, Kochi, Giappone, e dell'Istituto
Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Roma),
(2) studi microstrutturali latu-sensu (SEM, EPMA, analisi d'immagine, XRPD, spettroscopia microraman, etc.) di campioni di faglia naturali e sperimentali.
Marieke Rempe ha concentrato le sue attività di ricerca su materiali granulari a composizione
calcitica, sostanzialmente ubiquitari in faglie in carbonati. I risultati principali della sua ricerca
riguardano i processi di localizzazione della deformazione e la formazione di aggregati calcitici in zone
di faglia assolutamente simili ai prodotti naturali (obiettivi 1 & 2) e la prima evidenza sperimentale di
pressurizzazione termica di fluidi di poro in materiali granulari in condizioni di deformazione
cosismiche (obiettivo 2). Quest'ultimo è un meccanismo da lungo tempo invocato su base teorica ed
estremamente difficile da verificare in laboratorio. I risultati delle sue ricerche sono stati pubblicati
sul Journal of Structural Geology (Rempe et al., 2014) e in fase di elaborazione.
Durante il periodo della tesi, Marieke Rempe ha mostrato un'eccellente capacità di imparare tecniche
sperimentali (in particolare gli esperimenti effettuati in Giappone sono una vera sfida per lo
sperimentatore!) e analitiche e applicarle in piena autonomia al problema scientifico di interesse.
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Il consiglio giudica molto soddisfacente l'attività svolta dal candidato ed esprime parere favorevole
all'ammissione all'esame finale.
Giulia Tessari
L’Ing. Giulia Tessari ha svolto una ricerca sulla caratterizzazione e modellazione di processi geologici
di instabilità attraverso l’utilizzo di tecniche di interferometria RADAR satellitare e simulazioni
numeriche. In particolare ha verificato la possibilità di utilizzare le informazioni sulle deformazioni
superficiali deducibili dall’interferometria per calibrare e verificare i risultati dei modelli numerici di
instabilità, i quali forniscono informazioni sui meccanismi di innesco ed evolutivi delle instabilità
stesse. I fenomeni presi in considerazione sono frane e sinkhole. Vista la formazione di tipo
ingegneristico della dottoranda, la ricerca si è indirizzata verso un approfondimento metodologico
delle tecniche considerate, che permettesse di sfruttare pienamente i dati di base a disposizione.
Durante il suo percorso, la dottoranda ha acquisito un’ottima conoscenza delle basi
dell’interferometria e ha raffinato quelle già in possesso sulle modellazioni numeriche. Attraverso
periodi di tirocinio presso la SARmap sa, azienda svizzera leader mondiale nell'implementazione di
sistemi di analisi dei dati RADAR, la dottoranda ha acquisito una piena conoscenza delle tecniche di
processamento e ha contribuito al miglioramento degli strumenti di calcolo per il trattamento e
l’interpretazione dei dati. I risultati ottenuti contribuiscono certamente ad un avanzamento delle
conoscenze sulle tematiche affrontate e, inoltre, forniscono elementi utili per un impiego immediato
per le attività di previsione e gestione dei fenomeni di instabilità. Per quanto riguarda i fenomeni
franosi, la dottoranda ha dimostrato come è possibile, attraverso una attenta calibrazione dei fattori
di input del processamento interferometrico, sfruttare pienamente il contenuto informativo dei dati
RADAR ottenendo una chiara identificazione dei fenomeni in atto e della loro evoluzione spaziale e
temporale. Per quanto riguarda i sinkhole, la dottoranda ha implementato un modello numerico di
previsione e monitoraggio basato esclusivamente sul campo di deformazione misurabile attraverso
l’interferometria, ponendo le basi per lo sviluppo di un efficace strumento di controllo dei territori
affetti da tali fenomeni di instabilità.
Il consiglio giudica soddisfacente l'attività svolta dal candidato ed esprime parere favorevole
all'ammissione all'esame finale.
OGGETTO 4: Richiesta nulla-osta
Il dott. Alvise Finotello chiede di poter svolgere una collaborazione retribuita con l’Autorità di Bacino
dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta-Bacchiglione della durata di 8 settimane a
partire dal 1 dicembre 2014. Vista la congruità di questa attività con il progetto di ricerca del dott.
Finotello, il tutore, prof. Andrea D’Alpaos, ha dato parere positivo.
Il Consiglio approva la richiesta all’unanimità.
La riunione si conclude alle ore 18.00.
Il Coordinatore della Corso di Dottorato
Massimiliano Zattin
Il Vice-coordinatore e segretario
Fabrizio Nestola