17 dicembre - SNALS Lombardia

Rassegna Stampa di
mercoledì 17 dicembre 2014
SNALS / CONFSAL
Il Giorno - Ed. Lodi-Pavia
Testate on line
17/12/2014
17/12/2014
PROTESTE IN CORSIA: BASTA VAGABONDI E TURNI IMPOSSIBILI
ARTICOLI PRESI DAL WEB
Scuola, Formazione, Università, Ricerca
il Sole 24 Ore
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Il Secolo XIX
la Gazzetta del Mezzogiorno
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24/12/2014
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17/12/2014
17/12/2014
AL VIA LE DOMANDE PER IL VOUCHER ASILO
ISCRIZIONI A SCUOLA APERTE DAL 15 GENNAIO
UN'OFFENSIVA GLOBALE CONTRO PROMISCUITA' E INFLUENZE
STRANIERE
GLI INNOCENTI
I PROF ABILITATI A NAPOLITANO: "NON CI ASSUMONO, CI AIUTI LEI"
SPARITI GLI SCATTI DI MERITO PER GLI INSEGNANTI PESA ANCORA
L'ANZIANITA'
Int. a A.De curtis: SE ANCHE NELLA MUSICA SI TRASCURA IL MERITO
Int. a M.Hamid: "TALIBAN ISOLATI QUESTO MASSACRO E' UN ATTO
DISPERATO"
Int. a E.Bordato: "COME A BESLAN INVIARE SUBITO GLI PSICOLOGI"
LO SCIENTIFICO CLASSICO
Int. a M.Pellerino: L'ASSESSORE "LE TARIFFE? PIU' BASSE"
FARAONE SBAGLIA. MA DI BRUTTO
SCUOLA, ECCO LE DATE PER LE ISCRIZIONI MA PRIMA CI SI DEVE
REGISTRARE SUL SITO
PER IL CUORE SI PUO' FARE DI PIU'
ISLAMICI PEGGIO DI HITLER, STERMINATI 100 BIMBI
SCEGLIERE LA SCUOLA, ALLA RICERCA DEL VALORE AGGIUNTO
I GENITORI DIFENDONO IL PRESEPE: "IL LAICISMO ANNULLA LA LIBERTA'"
MATEMATICA, GIOCHI APERTI ALLE OLIMPIADI KANGOUROU
SULLA SCUOLA MENO CULTURA DEL PIAGNISTEO
COMPITI A CASA : SONO TROPPI ?
IL RIEMPITIVO
TONI SERVILLO INCONTRA GLI STUDENTI
SCUOLA, LE ISCRIZIONI ON LINE PER UN MESE DAL 15 GENNAIO
FOCUS - PER GLI ATENEI SERVONO DATI SPECIFICI
FOCUS - GLI ATENEI PASSANO AL SETACCIO LA RICCHEZZA REALE DEI
GENITORI
LAUREA A PARMA PER BERTOLUCCI: "I RICORDI, PASOLINI E LE SFIDE DI
CALCIO"
PRONTI 15 MILIONI PER L'IIT-2 A ERZELLI
COSA HA FATTO L'ITALIA ALLA GUIDA DELL'UE
Economia, Lavoro, Previdenza
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17/12/2014
JOBS ACT, DECRETI AL CDM DI NATALE
LA CIGS CEDE IL 30,8% MA CRESCE LA MOBILITA'
COCOPRO, TRASFORMAZIONE AGEVOLATA
GARANZIA GIOVANI, BONUS RETROATTIVO PER LE ASSUNZIONI
NAPOLITANO BLINDA RIFORME E STABILITA': DANNOSE LE VOCI DI
SCISSIONI E VOTO
JOBS ACT, POLETTI PUNTA A UN INDENNIZZO PIU' ALTO
E I PRECARI CHE SALVARONO LA BIBLIOTECA GIROLAMINI RISCHIANO IL
LICENZIAMENTO
JOBS ACT, IL 24 VIA A DUE DECRETI ABOLITI I COCOPRO
GARANZIA GIOVANI RETROATTIVA
BIOLOGI SEMPRE PIU' SPECIALIZZATI CALCATELLI: C'E' LA SCUOLA DI
CITOLOGIA
NUOVI MASSIMALI PER LE POLIZZE
CLIMA DI INCERTEZZA NEL PALAZZO "E ORA CHE TIPO DI ITALIA SARA'?"
NAPOLITANO FA SCUDO A RENZI: NO AL VOTO RIFORME INELUDIBILI E
NIENTE SCISSIONI
PROVINCE, CAOS ESUBERI PER 80 MILA IDONEI SFUMA L'ASSUNZIONE
NAPOLITANO BLINDA IL PREMIER "UNA LEGISLATURA DI RIFORME"
POSTE INVESTE 3 MILIARDI PER IL RILANCIO NUOVI SERVIZI E LETTERE A
GIORNI ALTERNI
POMPEI, VINCONO I CUSTODI VIGILANZA RIDOTTA DI NOTTE
MOSCA ALZA I TASSI MA IL RUBLO TRACOLLA
L'ENI ALL'ILVA: PAGHI O GAS SOSPESO
MARO', SCONTRO CON L'INDIA PINOTTI: "LATORRE RESTA DEVE
OPERARSI IN ITALIA"
NAPOLITANO CHIEDE STABILITA' E FA DA SCUDO AL GOVERNO
Int. a P.Padoan: "POSTE, ENAV E FERROVIE LE PRIVATIZZAZIONI 2015"
PIU' BANCARELLE E MENO NEGOZI: CHIUSE 90MILA IMPRESE NEL 2014
TELECOM RICORRERA' AL TAR CONTRO IL TAGLIO DELLE TARIFFE
17/12/2014
ANP, restituire i tagli agli stipendi dei Dirigenti e attuare autonomia
Retribuzioni accessorie dei dirigenti scolastici a rischio: prosegue l’agitazione dei presidi contro
l’atto unilaterale di rideterminazione del Fondo Unico Nazionale che potrebbe causare una
consistente decurtazione dei loro compensi.
A rendere più incisivi i malumori dei dirigenti scolastici, anche la relazione di chiusura del
congresso dell’Associazione Nazionale Presidi, che inserisce tra gli obiettivi sindacali “la corretta
quantificazione del FUN”, già oggetto dello sciopero unitario che lo scorso 4 dicembre l’ha vista
sfilare di fronte al Miur accanto a Flc Cgil, Cisl, Uil e Snals.
Giorgio Rembado, Presidente nazionale ANP, ci ha sintetizzato la posizione sostenuta dal suo
organismo: “Ci troviamo di fronte a una interpretazione scorretta e illegittima. Questo atto
unilaterale è un vero e proprio scippo, ma non ce ne staremo a guardare. Chiediamo l’immediato
ripristino dei livelli della retribuzione di posizione e risultato dei dirigenti, la restituzione al Fondo
Unico Nazionale delle risorse dei dirigenti (RIA) indebitamente sottratte e la riapertura della
contrattazione”.
“Siamo disposti a dare al Governo un altro po’ di tempo per fare chiarezza su questa vicenda e
ribadiamo che non c’è bisogno di nuove leggi, né di risorse, l’importante è che non venga sottratto
ciò che legittimamente ci appartiene” prosegue il Presidente ANP, provato da quella che ormai si
profila sempre più come “una contrapposizione estenuante la cui naturale evoluzione potrà essere,
in caso di un irrigidimento del Miur, una diffida formale”.
“Non bisogna dimenticare che la nostra categoria è già pesantemente penalizzata da una moratoria
contrattuale che si potrai da ormai oltre un quadriennio. Quello che ci auguriamo è un pronto
ascolto da parte del Governo affinché venga sollecitata una rapida soluzione amministrativa al
blocco della contrattazione. Oltre alla mancata perequazione retributiva nei confronti della restante
dirigenza pubblica – chiosa il Presidente - all’aggravarsi delle responsabilità e dei carichi di lavoro,
assistiamo alla pretesa di ridurre la retribuzione complessiva dei dirigenti scolastici per un’erronea
interpretazione della norma data dall’UCB/MEF”.
Molto incisive le indicazioni per l’azione associativa nei prossimi anni da parte del sindacato dei
presidi: “Dare piena attuazione all’autonomia scolastica respingendo ogni tentativo di ritorno a
forme più o meno accentuate di centralismo”, ma anche una ridefinizione del profilo del Dirigente
Pubblico, la cui aleatorietà viene sottolineata e rimproverata proprio all’interno del documento sulla
Buona Scuola.
13 dicembre 2014
LA NOTA DELLO SNALS CONFSAL. Youth Guarantee in stallo,
nessuna novità da tavolo assessorato Lavoro
di Redazione
Forti criticità per le quali non è stata avanzata nessuna soluzione da parte del governo regionale
siciliano in merito all’ormai annosa vertenza riguardante i lavoratori del settore Formazione e la
delegazione dello Snals Confsal si è allontanata dal tavolo convocato dall’assessorato al lavoro
regionale presso l’ufficio provinciale di Catania sulla vertenza Youth Guarantee.
“Malgrado il cambio di guardia in via Trinacria il governo Crocetta ter si ostina a ricondurre la
vertenza dei servizi formati nelle strettoie del progetto della Youth Guarantee sottraendosi così ad
ogni confronto più complessivo sulle politiche attive del lavoro. Neanche un euro dalla regione a
sostegno della vertenza!”, lamenta con forza il coordinatore regionale Snals, Sindacato Nazionale
Autonomo Lavoratori scuola – Confsal, Giuseppe Milazzo.
“Nonostante si ipotizzino scenari di cooperazione fra i soggetti pubblici e privati accreditati alle
politiche attive del lavoro registriamo comportamenti da parte delle parti datoriali non adeguati al
perseguimento di tali scenari riconfermando anzi le antiche abitudini di ribaltare anche il più
elementare costo gestionale su terzi ed in particolare sulle pubbliche casse regionali”, afferma
ancora il coordinatore regionale Snals Confsal. A fronte delle decisioni del governo guidato da
Rosario Crocetta poi, per i lavoratori non sono affatto chiari i tempi di vigore contrattuale “troppo
vincolati al raggiungimento degli obiettivi del progetto”, aggiunge Milazzo.
Nessun fatto nuovo dunque rispetto ai mesi precedenti, anzi, il coordinatore regionale Snals Confsal
non ha dubbi: “registriamo significativi passi indietro”.
Tante le domande rimaste in sospeso dopo l’incontro all’assessorato al lavoro regionale, a partire da
quella rivolta a talune organizzazioni sindacali sul perché hanno sottoscritto adesso quello che
hanno rifiutato di sottoscrivere otto mesi fa. “Sottoscrivono sdegnosamente oggi per la paura di
perdere i finanziamenti della Youth Guarantee oppure aspettavano che il convitato di pietra di
questi lunghi mesi cioè gli enti datoriali, finalmente si accomodassero ai tavoli del negoziato?”
domanda Milazzo. “Qualunque sia la risposta a questi interrogativi come organizzazione sindacale
coltiviamo la certezza che gli accordi sottoscritti rappresentino l’ennesimo pasticcio in “salsa
siciliana” che pagheranno i lavoratori”, aggiunge.
Il sindacato Snals Confsal ribadisce che il futuro dei lavoratori dei servizi formativi ed in generale
della formazione deve passare attraverso una necessaria rottura con gli attori e le pratiche che hanno
caratterizzato più nel male che nel bene, la storia della formazione professionale in Sicilia.
Occorre ed occorrerà inoltre che i sindacati abbiano il coraggio di comprendere che il passato non
può tornare più e che il futuro del settore necessiterà di nuove ed inedite forme di organizzazione
del lavoro. “Ai colleghi dico che non dobbiamo accontentarci di un lavoro e basta ma di un lavoro
che rispetti la nostra dignità professionale e personale e che sia utile e produttivo per la collettività.
Per adesso registriamo solo tanta ipocrisia”, conclude il coordinatore regionale Snals Confsal,
Giuseppe Milazzo.
Quotidiano
nSole9]{l mmrn
I
WeU(~
Data
17-12-2014
Pagina
43
Foglio
1
Fino a 3.600 euro per la retta o la baby sitter
Al via le domande
per il voucher asilo
Ritaglio
Scuola: testate nazionali
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
Codice abbonamento:
068391
Da ieri è possibile richiede- paiono in uno specifico elenco
re il voucher per pagare l'asilo disponibile sul sito dell'Inps. E
nido o la baby sitter. Sul sito a questo riguardo per il2014 pointernet dell'Inps, infatti, è di- trebbe sorgere qualche prosponibile la procedura desti- blema: infatti l'istituto di prenata alle neo mamme tramite videnzaha invitato le strutture
cui ottenere il bonus per il 2014 ad "accreditarsi" solo la settie il 2015. Per quest'anno i tempi mana scorsa, operazione che
sono ristretti, dato che, salvo deve essere fatta anche dai cirproroghe, le domande potran- ca 2mila asili che avevano parno essere presentate solo fino tecipato al bando 2013. Dunque
a131 dicembre (si veda ilSole 24 c'èilrischiochedaquiafineanOre deh3 dicembre eIa circola- no cisiano ben poche possibilire 169 dell'Inps).
tà di scelta.In caso di esito posiIl voucherè destinato alle di- tivo, l'Inps pagherà il bonus dipendenti del settore privato o rettamente all' asilo nido scelto
pubblico e alle iscritte alla ge- dalla mamma.
stione separata dell'Inps che si
L'accoglimento o il rifiuto
trovano negli 11 mesi successi- della domanda sarà comunicavi al congedo obbligatorio di to dall'istituto di previdenza
maternità. L'agevolazione tramite posta elettronica certiconsiste in un contributo fino a ficata. Le domande saranno acun massimo di 600 euro (ridot- cettate in base alla data di preto in proporzione se l'impiego sentazione, a meno che l'elevaè part time) per massimo 6 me- to numero delle stesse detersi (tre mesi per le iscritte alla mini l'esaurimento del budget
gestione separata). Per ogni annuale di20milionidi euro. In
mese di bonus si deve rinuncia- tal caso potrebbero essere amre, però, a un corrispondente messe solo le richieste delle faperiodo di congedo parentale. miglie con Isee più basso, opLa richiesta del voucher può pure potrebbe essere ridotto
essere fatta solo attraverso il si- l'importo del voucher.
to internet dell'Inps (sezione
M.Pri.
"servizi al cittadino", usando
codice personale Pin) direttamente dalle interessate oppure tramite un patronato. Oltre
ai dati anagrafici dei compo- In sintesi
nenti il nucleo familiare, si deve avere l'Isee (l'indicatore
01 I I NUMERI
della situazione economica
Il bonus può contare su un
equivalente) e vanno indicati
budget di 20 milioni di
eventuali congedi parentali già
euro all'anno per il 2014 e
fruiti. Occorre anche specifiil 2015. L'agevolazione
care se il bonus verrà utilizzato
vale fino a 600 euro al
per pagare la baby sitter o la
mese per un massimo di 6
retta dell'asilo nido.
mesi. Le domande vanno
N el primo caso alla mamma
inviate entro il 31
saranno messi a disposizione
dicembre di ogni anno
dei voucher (o buoni lavoro)
da ritirare presso la sede pro0:2 I REQUISITI
vinciale Inps di riferimento enPossono fare richiesta le
tro 120 giorni dalla conferma di
lavoratrici che si trovano
accoglimento della domanda.
negli undici mesi séguenti
Nel secondo caso, al momento
il congedo obbligatorio di
della richiesta dovrà essere inmaternità e dipendenti
dicata la struttura frequentata
del settore pu bblico o
dal bambino. Si deve fare attenprivato o iscritte alla
zione al fatto che non tutti gli
gestione separata
asili vanno bene: si può scedell'Inps
gliere solo tra quelli che comriproducibile.
Pag. 4
Quotidiano
nSole9]{l mmrn
Data
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Foglio
1
Ci sarà tempo fino al15 febbraio
Iscrizioni a scuola
aperte dal 15 gennaio
Le iscrizioni online alle prime classi di primaria, medie e
superiori, per il prossimo anno
scolastico, potranno essere effettuate dal 15 gennaio al 15 febbraio. Nelle scuole dell'infanzia
rimane in vigore l'iscrizione in
modalità cartacea; per le scuole
paritariel'adesioneèvolontaria.
Il ministero dell'Istruzione
invierà oggi agli istituti la circolare con le modalità d'iscrizione
all'anno scolastico 2015-16. Una
novità è rappresentata dalla
possibilità di poter utilizzare il
portale delle iscrizioni online
(http://www.iscrizioni.istruzione.it) anche per segnarsi ai
corsi di formazione professio-
Modalità online
per primarie, medie
e superiori
Nelle materne
domanda su carta
naIe (lo scorso anno erano
esclusi). Ma questa facoltà, spiegano dal dicastero di viale Trastevere, è limitata alle sole Regioni che hanno aderito ai corsi
di istruzione e formazione presso i centri di formazione professionale regionali (in tutto, al momento, solo cinque: Piemonte,
Lombardia, Veneto, Basilicata e
Molise).
Per agevolare le famiglie e
aiutarle a prendere contatto con
il portale del Miur,la fase di registrazione sarà aperta ih2 gennaio. Da tale data ilsito saràaggiornato e gli utenti potra=o esplorarlo per raccogliere tutte le informazioni relative alla ricerca
della scuola, alle modalità di registrazione e alla compilazione
vera e propria delle domande.
Possono iscriversi alla scuola
dell'infanzia gli alunni che compiono tre a=i entro dicembre
2014, e comunque non oltre il 30
aprile 2015. Debbono iscriversi
alla classe prima della primaria
gli alu=i che compiono sei anni
Ritaglio
Scuola: testate nazionali
stampa
ad
uso esclusivo
entro dicembre 2014 (o non oltre
il30 aprile 2015). Il trasferimento
d'iscrizione ad altro istituto potrà avvenire prima dell'inizio
delle lezioni; dopo l'accoglimento della domanda di trasferimento, il preside dell'istituto
d'iscrizione dovrà rilasciare il
nulla osta. Per la scuola secondaria è confermata la possibilità
di scelta di ulteriori due sedi nel
caso di non accoglimento della
domanda da parte della scuola
prescelta. Il termine di scadenza
per presentare la domanda ai
centri provinciali per l'istruzione degli adulti è fissato al31 maggio 2015, e comunque non oltre il
15 ottobre 2015.
Dal ministero dell'Istruzione
invitano a non aver fretta e a
ponderare bene la scelta della
scuola: le domande arrivate per
prime, infatti, non hanno diritto
di precedenza nell'iscrizione.
Si potrà cioè completare la procedura con calma per tutto il
mese (15 gennaio-15 febbraio). Il
sistema "iscrizioni online" sifarà carico di avvisare le famiglie
in tempo reale, via posta elettronica, dell'avvenuta registrazione e delle variazioni di stato
della domanda. Sarà inoltre
possibile seb'Uire, in ogni momento, l'iter della domanda
inoltrata ed effettuare l'iscrizione anche per gli alunni stranieri sprovvisti di codice fiscale, attr;lVerso la generazione di
un codice provvisorio.
La scelta, apprezzabile, di anticipare al15 ge=aio l'apertura
delle iscrizioni online (lo scorso anno si partì il3 febbraio) è
collegata al debutto dell'organico funzionale (e quindi si
vuole evitare di caricare gli istituti di eccessivi adempimenti, e
di dare più tempo alle famiglie).
Il sistema diiscrizionionline «è
ormai collaudato, e ha dimostrato di funzionare - ha commentato il leader della ViI
Scuola, Massimo Di Menna -.
Quello che serve, ora,èchesirecuperi sul fronte delle attività di
supporto alla didattica, tablet,
registri elettronici, che sono ancora deficitarie».
del
destinatario,
non
068391
ROMA
Codice abbonamento:
Claudio lucci
riproducibile.
Pag. 5
Quotidiano
COBBIEBE DELLA SEBA
di Roberto Tottoll
L
a strage di Peshawar
ha riportato alla mente
i bambini uccisi nella
scuola di Beslan nel 2004 in
Ossezia. Ma ricorda anche
le stragi e i rapimenti nelle
scuole nigeriane da parte di
Boko Haram, il cui nome
significa proprio
«!'istruzione occidentale è
peccato». Oppure rimanda
alla vicenda del premio
Nobel Malala Yousafzai,
ferita dagli stessi talebani
per la sua tenacia nel voler
continuare a studiare. Per
non parlare poi degli
studenti colpiti da attacchi
terroristici tra Iraq e Siria,
delle proteste salafite
contro le universitarie
tunisine, oppure delle
prime decisioni prese dal
Califfato dell'Isis: sciogliere
le classi miste e riformare
pesantemente le scuole
sotto il suo controllo. Se c'è
una cosa che accomuna i
jihadisti di tutto il mondo
islamico è l'attacco
all'istruzione, l'offensiva
contro scuole laiche o non
eSclusivamente religiose.
Non si può certo
dimenticare che proprio
dai Talebani afghani e dai
jihadisti nigeriani
provengono le condanne
più feroci dell'istruzione
femminile e !'ideale di Stato
islamico è perseguito
combattendo una lotta
spietata contro studenti e
scuole. Le voci dì dissenso
da parte musulmana hanno
gioco facile a menzionare la
vocazione culturale della
storia islamica o la grande
tolleranza di tante altre
esperienze storiche o
presenti. Resta il fatto che
accanto ai musulmani
riformisti o ai luoghi di
culto di altre religioni,
l'obbiettivo più frequente
degli attacchi jihadisti
siano proprio le scuole di
ogni ordine. Un'offensiva
Ritaglio
Scuola: testate nazionali
Foglio
1
costante, ripetuta e non
casuale. E non è casuale che
nasca laddove, come in
.
Pakistan, le scuole
coraniche e di ispirazione
religiosa sono più
importanti e hanno
plasmato la rigidità
talebana. E' nelle scuole,
infatti, che si costruisce o si
combatte nei fatti la logica
rigida e tradizionale di
separazione, si fanno i
conti con influenze
straniere o si corre il rischio
di promiscuità. Tutte
buone ragioni, secondo i
jihadisti, non solo per
combatterle, ma per
cancellarle brutalmente.
€i RIPRODUZIONE RISERVATA
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II ;~;~iict;;:i;,ii;~;[;{;ti'i;;;~j;;~t;;;:;{
«Yeniyano a ('crearci nelle da.~si»
068391
Un' offensiva globale
contro promiscuità
e influenze straniere
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2
Data
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riproducibile.
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Quotidiano
COBBIEBE DELLA SEBA
Data
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I
Foglio
17-12-2014
5
1 /2
OLAFORZA DELLA CUI,TURA
------
---
Spezziamo le catene
che portano dolore e odio
di Susanna Tamaro
, eliminazione dei terroristi che hanno ucciso, a sangue freddo, oltre cento bimbi in
una scuola di Peshawar non mette certo fine all'orrore. Com'è possibile? - ci chiediamo con
doloroso stupore. Se vogliamo che l'indignazione non rimanga però un'esibizione di umanità
fine a se stessa, bisogna capire in che modo si
possa spezzare la catena dell'odio: e la sola vera
guerra da fare è quella contro !'ignoranza. Che si
combatte con un unico bombardamento: quello
dei libri.
a pagina 5
-----------
.Gli innocenti
di Susanna Tamaro
'eliminazione dei terroristi che hanno fatto irruzione in una scuola Inilitare a Peshawar, sterminando
145 persone, di cui oltre cento
studenti, non mette certo fine
all'orrore di una realtà che
troppo spesso giunge nella
quiete delle nostre case. L'esecuzione a sangue freddo di
bambini e ragazzi provoca in
noi un naturale e altrettanto
violento moto di orrore.
ci chieCom'è possibile?
diamo ogni volta, con doloroso
stupore. La fiammata di indignazione però è destinata a durare solo qualche giorno, poi
tutto viene riassorbito dall'incalzare di altre notizie. Chi parla più delle studentesse rapite
da Boko Haram, in Nigeria?
Scomparse, inghiottite dal loro
nostro retaggio evolutivo che
condividiamo con le grandi
scimmie: il nostro simile, al!'improvviso, può diventare il
grande nemico, colui da 'abbattere, da sbranare, da ridurre in
brandelli.
Nel prosieguo di questo solco si inserisce la realtà dell'o cchio per occhio, dente per dente. Tu devi provare quello che
ho provato io. I terroristi afghani, infatti, hanno dichiarato di
aver programmato la strage
proprio con questo preciso intento: far capire ai loro «persecutori» quanto le azioni dell'esercito abbiano fatto soffrire
le loro famiglie.
È chiaro che di questo passo
non si arriva da nessuna parte,
perché a un dolore se ne aggiunge un altro, poi ancora un
altro, in una escalation senza
fine. Tutta la storia della civiltà
ci conferma che il sangue chiama soltanto altro sangue. Se
vogliamo che l'orrore e !'indi.
.
gnazlOne non nmangano
di umanità fine a
se stessa, bIsogna cercare di capire quale sia la via da percorrere per fare in modo che questa catena si spezzi. Da quattordici anni, con la mia fondazione, sostengo progetti di
istruzione e di sviluppo in molti Paesi del mondo, compresa
l'Italia. Non posso scordarmi la
gioia di questi ragazzi e di queste ragazze, la luce dei loro
s~ardi, la felicità di poter partecIpare a un progetto precluso
ai l,oro genitori.
E la loro energia positiva, la
loro volontà di crescere, di migliorarsi, l'unica medicina che
abbiamo per sanare le ferite di
questo mond~. La sola vera
~erra da fare,.e quella contro
l Ignoranza. L Ignoranza delle
menti e !'ignoranza dei cuori. E
!'ignoranza - come dice il premio Nobel per la pace, l'iraniana Shirin Ebadi - si combatte
con un unico bombardamento.
Quello dei libri.
un'esibizio~e
Codice abbonamento:
068391
L
atroce destino. E le altre studentesse avvelenate con il gas
dai talebani? E quelle uccise da
una bomba sullo scuolabus di
un'università femminile, in
Pakistan? Per non parlare dei
bambini trucidati a Beslan, nel
2004. La sequenza è più o meno ininterrotta. A volte la notizia ha il diritto della prima pagina, mentre per altre bastano
poche righe nella cronaca.
Dunque in questi Paesi - e
purtroppo non solo in questi
- c'è qualcosa che fa davvero
paura, e questo qualcosa è
!'istruzione. Perché fa tanta paura? Perché permette alle persone di evolversi dallo stato tribale, da uno stato cioè di fissità, in cui le regole sono stabilite
una volta per sempre. Alcuni,
pochi, hanno il potere e con
quel potere assoluto tengono
in pugno ogni ambito della loro comunità. È la realtà dell'uomo inconsapevole della sua
complessità, è il cuore nero del
L'estremismo si combatte
con un unico bombardamento:
quello dei libri contro
l'ignoranza di cuori e menti
Ritaglio
Scuola: testate nazionali
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 7
Quotidiano
COBBIEBE DELLA SEBA
Per questo
da 14 anni
con la mia
fondazione
sostengo
progetti di
istruzione
Foglio
17-12-2014
5
2/2
\!!I Susanna
Tamaro è nata
a Trieste nel
1957
\!!I Nel 1994 ha
pubblicato il
suo più grande
successo, il
romanzo
epistolare «Va'
dove ti porta il
cuore», edito
da Baldini
Castaldi Dalai
Editore
\!!III suo primo
romanzo
<<llImitz»,
scritto nel
1981, è stato
pubblicato
quest'anno da
Bompiani che
ha ripubblicato
altri titoli della
scrittrice, tra
cui «Va' dove ti
porta il cuore»
\!!I Giunti ha
pubblicato, tra
gli altri, <<II
cerchio
magico», «Per
sempre» e
«Salta Bart!»
Un uomo
cerca di dare
conforto
a·un bambino
andato
in ospedale a
visitare un
compagno
ferito ieri dai
talebani
nell'attacco alla
scuola di
Peshawar.
Il piccolo
appare
sotto choc
per l'atrocità a
cui ha assistito
eacuiè
soprawissuto
(Ap/Mohamma
d Sajjad)
~~OBBIEBE.I!ELLA SE~
068391
• • :1~~i~:;~,.~~0':i~: . .
Codice abbonamento:
I
Lo studio
permette
alla gente
di evolversi
dallo stato
tlibale e
dalla fissità
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Foglio
1
Data
I I
la lettera
I prof abilitati
aNapolitano:
«Non ci assumono,
ci aiuti lei»
MILANO La lettera l'hanno
inviata direttamente al capo
dello Stato, Giorgio
Napolitano. «Caro Presidente,
abbiamo superato il concorso
nazionale da un anno ma non
possiamo vedere riconosciuto
il risultato conseguito».
Decine di docenti abilitati alla
prima fascia hanno
sottoscritto una lettera in cui
denunciano l'impossibilità «a
svolgere il ruolo che compete a
causa non solo dei tagli», ma
anche <<per l'obbligo di
assumere congiuntamente
professori ordinari e
ricercatori di tipo B».
Un'imposizione, quest'ultima,
che avviene in un periodo di
crisi «che stringe in una morsa
quasi tutte le università».
Insomma: il via libera c'è, ma i
soldi mancano e allora tutto è
fermo. «Non riusciamo a
capire - scrivono ancora a
Napolitano - perché noi
dobbiamo ~pagare il prezzo di
scelte effettuate dai vertici
universitari del passato. E di
scelte anche politiche». Quindi
le proposte. La prima: «il
governo potrebbe istituire un
piano straordinario per la
chiamata dei professori
ordinari analogo a quello già
esistente per i soli associati».
0, in alteniativa, <<potrebbe
procedere a un
inquadramento in ruolo ai soli
fini giuridici: una modifica a
costo zero, ma di
fondamentale importanza».
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1
Data
;
Spariti gli scatti di merito
per gli insegnanti
Pesa ancora ranzianità
Dietrofront del Pd sulla riforma della «Buona Scuola»
«L'anzianità conta,
un docente diventa un
buon insegnante anche
grazie alla pratica»
,
-----
to difficilmente potrà restare
nel progetto del governo.
Nella giornata dedicata alla
discussione sulla Buona Scuola, il partito del premier ha proposto un modello alternativo di
carriera per gli insegnanti. Nella nuova bozza, che dovrà passare al vaglio di ministero e
maggioranza, non ci sono più
gli scatti per due terzi del corpo
docente, decisi dal preside di
ogni scuola sulla base dell'impegno e della bravura dell' in-
i
to di partenza, si legge, è che
«nessuno (nel testo scritto tutto maiuscolo per far capire che
è proprio un no) condivide il
principio enunciato dalla Buo-
na Scuola secondo cui un insegnante mediamente bravo per
ricevere lo scatto di competenza dovrebbe cercarsi la scuola
dove vi sono insegnanti scarsi
per poter emergere visto che lo
scatto di competenza sarà assegnato solo al 66% del corpo docente. Lo scatto così sarebbe
semplicemente un diverso sistema di fasce stipendiali non
una differenziazione delle carriere all'interno delle scuole
autonome». E ancora: va bene
valutare le competenze didattico-disciplinari, cioè la bravura
di un insegnante ma questa
«anche se posseduta al sommo
grado non potrà automaticamente tradursi in un passaporto per il livello superiore».
La questione dello stipendio
è centrale, perché il docente
esperto dovrà avere un «aumento retributivo non simbolico e permanente anche in caso
di successivo trasferimento».
Che cosa farà il docente esperto? Può aspirare alla carriera di
dirigente ma dovrà «assumere
incarichi e responsabilità organizzative dentro la propria
scuola».
La proposta del Pd non è del
tutto nuova. Ricorda in parte
l'idea proposta negli anni scorsi da Forza Italia con Valentina
Aprea e durante l'estate l'opzione era circolata come opzione
alternativa agli scatti di merito
ma alla fine non era stata presa
in considerazione dal governo.
<<È una svolta positiva - spiega
Massimo Di Menna, leader della Uil scuola -. L'idea degli
scatti di merito a due insegnanti su tre in ogni scuola era
offensiva, siamo soddisfatti di
essere stati ascoltati».
Claudia Voltattorni
25
La percentuale
massima
di insegnanti
che, secondo
il piano
di riforma
della scuola
delPd,
potrebbero
accedere
allivello
di «docenti
esperti»
66
La percentuale
di insegnanti
ai quali,
secondo
il piano Buona
Scuola,
andrebbe
assegnato
lo scatto di
competenza:
praticamente
i due terzi
dei docenti
068391
Il documento
segnante, al posto degli scatti
di anzianità. C'è invece un sistema misto: resta l'anzianità (non
è specificato con che cadenza)
e compare una nuova figura
professionale, a metà tra l'insegnante e il dirigente: è il «docente esperto», un livello superiore rispetto a quello di ingresso nella scuola al quale si
accede con una specie di formazione permanente, che nelle intenzioni del documento Pd
dovrà essere obbligatoria, e
una sorta di concorso: non più
i presidi ma commissioni provinciali esamineranno i titoli
dei docenti sulla base anche di
un esame o di un colloquio.
«Il meccanismo del 66% spiega Maria Grazia Rocchi del
Pd - è stato quello più conte~
stato dai docenti nella consultazione della Buona Scuola: la
nostra ipotesi è quella di non
escludere una retribuzione basata sull'anzianità perché un
insegnante diventa un buon insegnante anche grazie alla pratica». A regime, secondo il piano Pd, dovranno essere tra il 15
e il 25% gli insegnanti che possono accedere allivello di «docente esperto».
Nel documento del Pd è
molto duro il giudizio sul sistema invece proposto a sette mbre dalla Buona Scuola: il pun-
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Scatti di merito, addio.
Promessi a settembre, contestati con tanto di raccolta firme
dai sindacati, bocciati sabato
scorso dal Pd. Che fa retromarcia sulla Buona Scuola, prima
ancora che diventi un testo di
legge da discutere in Parlamento. Quello che è (o era) uno
dei cardini della bozza di riforma del sistema educativo firmata Renzi-Giannini è stato
giudicato inadeguato dal Partito democratico e dunque molROMA
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~
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1
della commissione, un'assunzione di
responsabilità. Ma liquidare i dubbi con
quella replica buro-giudiziaria (come dire: la
prossima volta faccia ricorso) ti fa pensare:
ahi ahi, tu quoque musica?
Tutti frutti
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di Gian Antonio Stana
Se anche nella musica
si trascura il merito
Q
uanto vale aver suonato alla Scala o
avere tenuto recital in Gennania e
Francia, Boemia e Giappone? Tanto,
direte voi: deve essere come per un
calciatore aver giocato la Champions o
vestito la maglia del Milan o del Barcellona.
Macché: per insegnare musica, nei
conservatori italiani, pare che valga quanto il
due di bastoni con briscola a coppe. La
denuncia è di un professore di pianoforte,
Alessandro de CUrtis, che dopo esser
diventato docente di ruolo al Conservatorio
di Como arrivando sesto su 800 candidati al
concorso ministeriale per pianisti, aspirava,
da milanese, a passare a Milano. Niente da
fare: « n trasferimento di un docente di
ruolo da un conservatorio a un altro non può
essere fatto in base al punteggio artistico.
~esta politica che non tiene conto del
merito è, per me, sconsiderata. Non sempre
però le responsabilità sono del Miur, a volte
gli interessi di singoli istituti travalicano
qualsiasi idea di professionalità e di
correttezza». Esempio? <<Alcuni conservatori
bandiscono in date improbabili, agosto o
fine dicembre, decreti per attribuire
incarichi nei quali non si indicano neançhe i
criteri di valutazione dei candidati, come è
capitato a me. La mia docenza ventennale è
stata valutata punti zero. In graduatoria ero
preceduto da un trentenne ex studente del
conservatorio di Milano senza esperienza
didattiCa».
Come mai? «È quello che volevo sapere in
unaletiera dove chiedevo spiegazioni n
conservatorio milanese mi ha fatto penare
per tre mesi, finché è arrivata una risposta
'sconcertante. Diceva tra l'altro: "siccome Lei
non ha presentato ricorso, è tardi per
qualsiasi considerazione"». Traduzione: chi
ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto. Se
Alessandro de Curtis sia un genio
incompreso o una figura secondaria non
abbiamo idea. Né ci interessa più di tanto il
suo destino. n tema è un altro: se è vero
quanto dice il suo curriculum, ricco dalla
giovinezza di studi in mezza Europa e poi di
premi e concerti con numerose orchestre o
come solista, come è possibile che abbia
ricevuto una risposta così pelosa alla
richiesta di chiarimenti? Questo è il rovello.
Meglio sarebbe stato se gli avessero risposto:
«Lei è stato scartato perché per noi è
scarso». Vero o no sarebbe stata, da patte
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SU..!'Il"I'JI1']T-\Ll\
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LA STAMPA
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Foglio
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Data
reditoriale
dei'
leUori
LO SCIENTIFICO
È CLASSICO
MILLABElUO
A
(;.
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Il. éttore M.arco Enrico., ventitreenne
laureato in lettere classiche che tanto
appassionatamenté difese in questo
spazio gli studi classici molto vorrei dire, ma, ahimè, lo ~ è tiranno ... D0po aver letto la Sua lettera, ho avuto la.ventura di
incappare in uno dei mille programmi diapprofondimento televisivo. quelli in cui si vendono parole alle quali, quasisempre,non seguono azioni adeguate;
bene, nel parolificio di queUa mattina una biondicrinuta pulzella, parlando della triste vicenda Eternit,
ha affermato che l'amianto è «UlUl lega». Ecco, signor Marco Enrico, mi chiedo a che cosa possa valere la Sua citazione dél processo delle Arginuse
quando coloro che ci rappresentano o che credono
di avere titolo per spandere perle di saggezza e di
cultura dimostrano depressioni di sapere al cui confronto la fossa delle Mariannè è una collimi.
Ciò davanti a cui dovremmo scandalizzarci non è
l'esiguo numero di coloro che si avviano agli studi
classici, in fondo così è sempre stato, ma dovremmo
scandalizzarci del fatto che anche coloro che, legittimamente, non si sentono attratti da tali campi di
studio, non ne riconoscano comunque l'importanza
fondamentale, non capiscano che le radici del sapere, anche di quello scientifico, sono umanistiche, che
la Cultura greca e latina sono un piacevole, e necessario, bagaglio che ha accompagnato la Storia 001I~Uomo occidentale. Non pretenda, signor Marco
Enrico, che tutti si conosca Platone, si citino passi
dèlla Pro Archia o non si confonda un tetrametro
trocaico con un'insetto! No, ciò che è prezioso deve
rimanere in piccoli scrigni.
Preten(iiamo invece che chi ha l'arroganza, noi la
chiameremmo hubris, di decidere per noi, per i nostri figli e nipoti e per il nostro Paese, abbia almeno
l'umiltà di chiudersi in un pudico silenzio quando si
parla di Scuola e Istruzione...
Docente di lettere classiche Liceo G.P. V"JeUSseux, Imperia
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Quotidiano
LA STAMPA
Mense scolastiche
Lassessore
"Le tariffe?
Più basse"
MARIA TERESA MARTINENGO
«Le proteste non sono giustificate perché le tariffe delle
mense rispetto allo scorso anno si sono abbassate». Maria
Grazia Pellerino, assessore alle Politiche educative della
Città, di fronte ai malumori
delle famiglie per i costi del
pranzo a scuola risponde con
nuove spiegazioni. E la calcolatrice alla mano.
Lefamiglie sostengono di pagare
più dell'anno scorso, lei afferma
il contrario. C'è un problema di
comunicazione?
Data
Pagina
Foglio
17-12-2014
38
1
zia fa pagare 3,31 euro a tutti,
Bergamo, 5,31: stessa cifra a
chi ha un Isee da poche migliaia di euro o da centomila.
Se facessimo così incasseremmo molto di più».
Ma arrivano segnali di abbandono della mensa anche da famiglie
più in difficoltà.
«Attraverso il borsellino elettronico, aggiornato in tempo
reale, noi non abbiamo riscontri di questo tipo, anzi. Alle
elementari gli utenti sono aumentati di 70-80 unità. Alle
medie c'è stato un calo del
10%, ma lì entra in gioco la
flessione demografica e l'esiguo numero di rientri pomeridiani. La fascia più bassa paga
1,5 euro a pasto, la seconda
2,5. Poi abbiamo l'esenzione
totale per i casi segnalati dai
servizi sociali».
«Torino ha scelto di far pagare solo i pasti effettivamente
consumati. Per poterlo fare,
siccome ci sono costi organizzativi e di gestione fissi a prescindere dal numero dei pasti
- dalla formulazione delle diete speciali al controllo sugli
alimenti, a molti altri ancora , abbiamo dovuto introdurre
una "quota fissa" di compartecipazione ai costi indiretti in
base all'Isee. Lo stesso ha fatto Bologna».
E questo non comporta aumenti? I redditi più alti sostengono
che tutto si scarica su di loro...
_ Dall'inchiesta pubblicata
ieri è emèrso che le famiglie
attuano forme di protesta e
che numerose sono quelle che
portano il figlio a casa.
«Per ottenere l'effettivo costo
del pasto occorre dividere la
"quota fissa" per 175, il numero massimo di pasti nell'anno,
e aggiungere il risultato al costo del singolo pranzo: si vedrà così che questa quota incide ben poco. Soprattutto, che
le fasce più alte di Isee rispetto allo scorso anno pagano circa 90 euro in meno».
Troppo complicato il metodo?
068391
«La compartecipazione dei
genitori può essere regolata in
molti modi. Noi abbiamo scelto di prevedere fasce che consentano di applicare tariffe
progressive in relazione alla
condizione economica».
I più ricchi pagano per i poveri?
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«Le politiche tariffarie torinesi sono costituzionalmente
orientate all'equità derivante
dalla progressività: anche il
Tar ci ha dato ragione. Venestampa
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Quotidiano
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17-12-2014
16
Foglio
1
Data
La testimonianza di una preside di un liceo romano okkupato che difende la scuola affidatale
Faraone sbaglia. Ma di brutto
Le occupazioni sono illegali oltre che pericolose
DI
ALMA PANTALEO
B
mandar via da scuola un po'
prima per via dell'adesione,
da parte degli operatori scolastici, ad uno sciopero di 6
ore, e con la scusa di dover
per ripulire delle aule che
loro stessi hanno vandalizzato».
Venuti meno i pretesti
per continuare l'autogestione, i ragazzi, armati di
catenacci, hanno deciso di
occupare la scuola all'alba
di ieri mattina. Ma, avendo
fatto circolare qualche voce
di troppo su Facebook, hanno
trovato all'entrata preside e
vice preside che, di fronte alle
resistenze degli occupanti,
hanno chiamato Polizia e
Carabinieri. «Si è creato il
panico», spiega la prof.ssa
Dardanelli, «qui in istituto
abbiamo 80 ragazzi disabili
che alla vista di quel caos
si sono agitati tantissimo.
Ci sono stati attimi di forte tensione'>. Non contento,
questo gruppetto di irriducibili, ne ha tentata un'altra:
«Mi hanno consegnato un
elenco, completo di nome cognome e indirizzo di tutte le
persone che erano disposte
ad «autodenunciarsi» alla
polizia», spiega la Dardanelli. "A quel punto la segreteria
di direzione ha chiamato tutti
i genitori
degli alunni
chia-.
,"
. .
matl In causa e Cl sIamo reSI
conto che la maggior parte di
questi erano tornati a casa o
non sapevano nulla dell'iniziativa».
E questa volta la preside, seppure a malincuore, ha
dovuto denunciare alle forze
dell'ordine il gruppo di 15
persone ostinate a occupare
l'edificio, oltre a punirli con
sanzioni disciplinari. «Sono
tanti anni che ci troviamo a
dover fronteggiare sempre
le stesse situazioni», dice,
«adesso non ne possiamo
più. Noi dirigenti abbiamo
una responsabilità enorme e loro, i ragazzi, non si
rendono conto che occupare
è un'attività illegale». Sì,
perché chi viene denunciato
per l'occupazione di un edificio scolastico può incorrere
nell'accusa di interruzione di
pubblico servizio, picchettaggio e istigazione a delinquere. «Noi dovremmo insegnare
la legalità ai nostri ragazzi.
In Italia c'è troppo lassismo
rispetto a questo tema, basti
considerare quello che è stato
capace di dire il sottosegretario all'Istruzione Davide Faraone pochi giorni fa», spiega
ancora la Dardanelli. «Non
siamo più nel '68, i ragazzi
occupano per motivazioni futili, praticamente inesistenti.
La politica non c'entra».
Formiche.1U!t
Codice abbonamento:
068391
envenuti in liceo
artistico della periferia est romana,
1'«Enzo Rossi», che
dall'alba di lunedì 15 dicembre è in stato di occupazione, a detta degli studenti, «a tempo indeterminato»
nonostante l'intervento delle
forze dell'ordine e le denunce fatte partire dalla preside
dell'istituto contro il gruppo
promotore dell'iniziativa.
Due studenti Marco e Andrea
(nomi di fantasia) spiegano
il perché della loro barricata:
«Siamo stati regolarmente in
autogestione dal 5 al 13 dicembre per protestare contro
"la buona scuola". Durante
quei giorni abbiamo pensato
di ridare una sistemata alle
aule che sono in condizioni
pessime». Poi, nella giornata
di sabato, «abbiamo chiesto
di prolungare l'autogestione di un altro giorno poiché
non eravamo riusciti a pulire
le aule e renderle agibili». A
richiesta non è seguito permesso. «Quindi abbiamo deciso di occupare la scuola»,
spiegano. "Se non vogliono
concederci qualche ora in più
allora saremo noi a decidere
quanto tempo occupare».
Cosa dice la preside? La
professoressa Mariagrazia
Dardanelli racconta: «L'occupazione è stata voluta da
un piccolo numero di facinorosi, 15-20 al massimo», spiega, «che, sin dall'assemblea
straordinaria convocata per
la richiesta dell'autogestione,
hanno mostrato palesemente di avere altre intenzioni,>.
In quel contesto nonostante
quasi 800 studenti, compresi i rappresentati d'istituto,
si fossero schierati contro
l'occupazione «hanno continuato a istigare gli altri
durante tutto il periodo di
autogestione». La dirigenza,
spiega, «si è mostrata molto
disponibile durante questi
8 giorni di autogestione e i
ragazzi, da parte loro, hanno
gestito le attività in maniera
costruttiva» organizzando e
partecipando a corsi e dibattiti, tra cui quello con Ilaria
Cucchi. «Abbiamo accettato
di buon grado anche la richiesta avanzata dai ragazzi di recuperare la giornata
dell'8 dicembre, allungando
ulteriormente l'autogestione», spiega la preside. «Ma
non abbiamo potuto avallare l'intenzione di saltare
un'altra giornata di lezioni,
solo perché nella giornata
di sabato li abbiamo dovuti
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Quotidiano
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Foglio
17-12-2014
15
1
Scuola, ecco le date per le iscrizioni
ma prima ci si deve registrare sul sito
ROMA Archiviate le vacanze natalizie studenti e famiglie dovranno
cominciare a pensare alle iscrizioni al prossimo anno scolastico,
passaggio cruciale soprattutto per
i ragazzi che passano dalla terza
media alle Superiori. Le iscrizioni
on line ai primi anni di corso delle
scuole statali per il prossimo anno
scolastico 2015-2016 potranno essere effettuate, infatti, dal 15 gennaio al15 febbraio 2015.
La scadenza stabilita ieri dal ministero dell'Istruzione riguarda le
classi prime della scuola primaria
e della secondaria di primo e secondo grado. Nel 2015 ci sarà anche una novità: per la prima volta,
nelle Regioni che hanno aderito, ci
si dovrà iscrivere on line anche ai
corsi di istruzione e formazione
presso i Centri di formazione professionale regionali. Come per lo
scorso anno, spiega viale Trastevere, nelle scuole dell'infanzia rimane in vigore !'iscrizione in moda li-
tà cartacea, che potrà essere effettuata nello stesso arco di tempo.
Per agevolare le famiglie e aiutarle
a familiarizzare con il portale delle
iscrizioni on line (http://www.iscrizionListruzione.it) il Miur aprirà
la fase di registrazione il 12 gennaio. Da questa data il sito sarà aggiornato e gli utenti potranno
esplorarlo per raccogliere tutte le
informazioni relative alla ricerca
della scuola, alle modalità di registrazione e compilazione della domanda.
LE DOMANDE
LA SCADENZA
Le domande arrivate per prime,
tiene però a precisare il ministero,
non hanno diritto di precedenza
nell'iscrizione: si potrà completare
la procedura con calma per tutto il
mese dal 15 gennaio al15 febbraio.
Il sistema "Iscrizioni on line" si farà carico di awisare le famiglie in
tempo reale, via posta elettronica,
dell'awenuta registrazione e delle
variazioni di stato della domanda.
Sarà, inoltre, possibile seguire in
ogni momento !'iter della domanda ed effettuare !'iscrizione anche
per gli alunni stranieri sprowisti
di codice fiscale. L'apposita circolare sarà inviata alle scuole nelle
prossime ore. L'Ufficio Relazioni
con il Pubblico resterà a disposizione attraverso il suo canale web
http://www.istruzione.it/urp. via
telefono, e-mail e in presenza attraverso gli sportelli presenti al Miur.
C.M.
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La scadenza è stata stabilita dal ministero dell'Istruzione che ha anche reso noto che le famiglie si potranno registrare sl!1 sito dedicato
fin dal 12 gennaio. E il terzo anno
consecutivo che le famiglie italiane si cimentano con le iscrizioni
fatte soltanto via web.
Il sito del ministero
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17-12-2014
22
2/2
Adolescenti
«Istituire i controlli nelle scuole»
Circa l'uno per cento degli
adolescenti ha un problema al
cuore individuabile
attraverso un semplice
elettrocardiogramma, ma
senza uno screening allargato
è impossibile scoprirlo. Come
ricordano i cardiologi. Dopo
la cancellazione della visita di
leva "per quanto riguarda la
prevenzione delle malattie
cardiovascolari, in giovane
età c'è il "deserto" e, per
questo, vogliamo
istituzionalizzare i controlli a
scuola», spiega Francesco
Fedele, ordinario di
Cardiologia all'università La
Sapienza di Roma e
presidente di "Il cuore siamo
noi". Un progetto, che ha
coinvolto quasi 20mila
ragazzi dai 16 ai 19 anni,
mostra che circa il 20-25%
degli under 20 ha un'anomalia
del tracciato. «1115-20% ha
richiesto approfondimenti
ulteriori - aggiunge Fedele - a
seguito dei quali si è accertato
che 1'1% aveva effettivamente
un problema cardiaco. Ci
battiamo perché la visita
cardiologica a scuola venga
istituzionalizzata».
MACRO"':-".,C'<
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1 /2
BARBARIE SENZA FINE: 141 VITTIME A PESHAWAR
Islamici peggio di Hitler, sterminati 100 bimbi
I talebani entrano in una scuola pachistana esparano in testa agli alunni
di Fiamma Nirenstein
Peshawar, in Pakistan, al
grido di «Allah è grande», i
. talebani hanno ucciso in
una scuola 141 persone, per la
grande maggioranza bambini.
Nonc' è nulla perun uomo ouna
donna del nostro mondo che sia
più comunicativo della parola
«bambino»: significa amore, protezione, dovere. L'adorazione del
Bambin Gesù è un luogo basilare
della cultura occidentale, la nostra arte, la nostra letteratura sono
popolate da sguardi infantili. Anche da noi avvengono episodi terribili contro l'infanzia, ma si tratta
di bestemmie imperdonabili. Giusto Hitler mandò i bambini tede-
schi a morire in divisa. Qui la divisa non c'è, ma nel mondo islamista c'è invece una disponibilità a
uccidere in massa i bambini e anche a utilizzarli come armi letali.
Per i talebani, gli iraniani, l'Isis,
per sciiti e sunniti estremisti non
c'è niente di importante ( ... )
segue a pagina 15
servizi alle pagine 111-15
Beslan e i baby kamikaze
Ecco perché l'islam
calpesta i più piccoli
da Gerusalemme
dalla prima pagina
( ... ) quanto la vittoria finale
dell'islam, e l'enorme numero di bambini si presenta come un' assurda svalutazione
delloro valore. La strage della
scuola di Peshawar in Afghanistan è stata fatta a sangue
freddo, la strage per la strage:
i talebani hanno fucilato i
bambinisulposto e sisono anche dati la pena di spiegare:
«Abbiamo colpito la scuola
perché l'esercito colpisce le
nostre famiglie: abbiamo voluto far sentire loro il nostro
dolore». Questa immonda
contabilità che si riferisce alle operazioni militari contro i
talibani nel Waziristan convince invece che gli assassini
non diano nessunaimportanza né alle loro famiglie né a
nessun valore umano, ma soRitaglio
Scuola: testate nazionali
lo ailoro obiettivi politici purtroppo mai messi completamente a nudo o combattuti
dal governo doppiogiochista, che adesso li condanna.
Se vogliamo applicare gli
schemi della guerra islamica,
qui abbiamo una strage sunnita contro i sunniti stessi; ma
se guardiamo ancora il diario
diieri, vediamo una strage invece stavolta sunnita, di Al
Qaida, contro gli sciiti amici
dell'Iran. Ilrisultato è sempre
lo stesso: la strage degli innocenti. Infatti in Yemen uno
scuola bus è esploso, sono state uccise almeno 15 scolare.
Bambine ammazzate perché
Al Qaida odiagliHoutis amici
degli ayatollah. Bambine e
bambini morti punteggiano
laguerraislamista. Solo alcuni episodi: l'Iran nel 1980 utilizzò i suoi bambini come
frangimine, li munì di una
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chiave di plastica peril paradiso appesa al collo, li mandò a
saltare per aria sulle mine irachene per aprire la strada all'esercito. Circa 100milabambini iraniani sono stati uccisi
così. Ma la strage non conosce latitudine: tutti ci ricordiamo quella di Beslan, in Ossezia. N e12004 un gruppo di 32
ribelli ceceni sequestrò in un
edificio scolastico 1.200 persone; quando le forze speciali
fecero irruzione sparò senza
pietà uccidendo 186 alunni.
L' Isis sifa pregio, ai giorni nostri' di compiere continue
stragi di bambini, ostentate
nei video come complemento della conquista territoriale, e dei rapimenti e stupri di
donne: la famosa frase «prima le donne e i bambini» nel
caso dell'Isis ha un significato opposto, più sono deboli e
più vengono uccisi. Così è acdel
destinatario,
non
caduto con i bambini cristiani di Niniveh, con i bambini
degli Yazidi. Varie testimonianze parlano di bambini decapitati le cui teste sono state
infilzate su picche e messe in
mostra. A Raqqa si è parlato
di 300 bambini rapiti. Il loro
uso è quello di piccoli guerriglieri destinati alla strage e alla morte. Le «università» in
cui si fa ai bambini il training
militare sono diffuse in tutto
ilmondo islamico, gli si riempie la testa di dottrine bellicistiche e gli si mette in mano
un fucile. Hamas fa così, con
una bella fascia verde in testa. I talebani prelevano i
bambini dalle madrasse e li
usano come bambe umane:
vengono equipaggiati di Ied
(Improvise Explosive Devices); circa 250 bambini sono
stati fermati negli ultimi cinque anni per questo. Una
riproducibile.
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di Fiamma Nirenstein
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Nel nostro mondo sono il simbolo da proteggere
per eccellenza. Nell'universo jihad~ta sono invece
strumenti di guerra: da colpire ousare come armi
Quotidiano
Data
il Giornale
bambina di lO anni haraccon tato che suo fratello, un talebano, ha cercato difarla saltare per aria a un check point. I
palestinesi hanno teorizzato
l'usodeipiccolishahid:bambini con la cintura da suicida
Pagina
Foglio
sono stati scoperti e salvati dagli israeliani all'ultimo momento; Arafat l'ha teorizzato:
«Che c'è di più grande di
quando un piccolo eroe diventa uno shahid (un martire)?», disse.
Durante la seconda intifada40bambinisonostaticoinvolti in attentati suicidi, 29 i
terroristi suicidi sotto l'età di
18 anni. C'è una simmetria
evidente nel mandare i bambini alla strage e all' assassi -
17-12-2014
1
2/2
nio: in ambedue i casi è evidente il disprezzo per la loro
vita. La scuola, è solo strumento di indottrinamento.
Malala,premioNobelfucolpita perché andava a scuola.
Ieri ha fatto sentire la sua voce di bambina ancora in vita
per caso, fra tanti.
Trucidati in Ossezia
o immolati in Iran:
quanti abusi per Allah
PICCOLI GUERRIERI
Mini-soldati col kalashnikov
in mano, bambini di 4 e 5 anni
addestrati alla guerra e al
martirio. Dall'Afghanistan
a Gaza gli esempio proliferano
LE LlCEALI SCHIAVE
In centinaia sono state
sequestrate in Nigeria dal
gruppo integralista Boko Haram
e vendute come spose bambine
ai fondamentalisti
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LA STRAGE DI BESLAN
Era il primo giorno di scuola in
Ossezia del Nord (settembre
2014): 32 terroristi islamici
seq uestra rono 1.200 pe rsone.
Tra i 333 morti, 186 bimbi
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17-12-2014
3
1
Scegliere la scuola, alla ricerca del valore aggiunto
dialogo
tra i banchi
questo periodo 564.358 ragazzi di termedia stanno decidendo quale scuoIla zansuperiore
frequentare il prossimo anno.
menticando se si desidera veramente dedicare tante ore allo studio delle materie
scientifiche. È importante accompagnare i
figli senza sostituirsi a loro. Sostenerli, se.nza opprimerli. Per farlo non basta analIzzare i piani di studio delle scuole o partecipare agli incontri ufficiali. Occorre ascoltare i figli, dialogare con i docenti e prendersi del tempo per parlare a fondo con chi vive e lavora nelle scuole in cui vorrebbero andare. Iscriverli in una scuola perché va di
moda, perché «l'abbiamo fatta noi», perché ci vanno gli amici, perché è vicina a casa o perché è prima in una classifica comparsa sui giornali, non basta per rispondere alle aspettative vere dei ragazzi.
Se dovessi dare un consiglio sintetico suggerirei di provare a rispondere a questa domanda: qual è il valore aggiunto in termini
di crescita umana, culturale e professionale che quella scuola può dare a mio figlio?
Solo se avremo chiare come genitori le priorità, sapremo accompagnare i figli in questa scelta.
@elenaugolini
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Come rispondere al mare di domande aperte su questo tema in famiglia, a scuola,
con gli amici? Lo scorso anno il 49,8% degli
studenti ha scelto di iscriversi a un liceo, il
30,8% agli istituti tecnici, il 19,4% agli istituti professionali e ai percorsi triennali di
formazione professionale. Aiutare i ragazzi
a decidere dove investire gli anni fondamentali della vita non è facile. È bello che a
14 anni si possa scegliere la scuola in base
ai propri interessi e alle proprie attitudini,
ma i ragazzi vanno accompagnati a trovare la propria strada.
I dati dimostrano che non è poi così semplice: nel corso del primo anno di scuola
superiore, in Italia, infatti, uno studente su
quattro viene bocciato o cambia scuola. Gli
insegnanti delle medie su questo,potrebbero avere un ruolo fondamentale. E in questi anni che si mettono le basi per poter proseguire gli studi e per aiutare i ragazzi a capire quali sono le proprie attitudini. Ogni ora di scuola dovrebbe avere questo scopo.
Orientare significa fare intravedere un orizzonte entro cui muovere i propri passi e
aiutare a scoprire sé, i limiti e i talenti. E c'è
un modo di insegnare la matematica, le
scienze, la storia, la geografica, le lingue
straniere, l'educazione fisica, l'arte, la musica' la tecnologia che può avere questo respiro. Ma la scuola non basta, il clim~ ~he
si respira in famiglia ha un ruolo deCISIvo.
Spesso i ragazzi scartano delle possibilità
solo per preconcetto, per paura di fare troppa fatica, per emulazione, per compiacere
i genitori o per esclusione. Quante volte ho
sentito dire: «Mi iscrivo al linguistico, perché odio la matematica», senza pensare, ad
esempio, se si è portati veramente per le
lingue. Oppure, «faccio il liceo delle scienze applicate perché non c'è latino», di-
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17-12-2014
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1
1 enitori difendono il presepe:
«I laidsmo annulla la libertà»
on discriminare gli alunni di altre
religioni, in nome di una scuola di
tutti. È la motivazione con cui anche
quest'anno s'è giustificata, in alcuni istituti, la scelta di vietare la realizzazione del presepe. Come a Bergamo (dove proprio ieri a
sorpresa la capanna è poi comparsa per volere del preside), o a Lenì in Piemonte. In altri addirittura si è arrivati a rimuoverlo (è il
caso incredibile di Salerno, dove le statuine
prima sono state portate vie, poi rimesse al
loro posto) o a sostituire Gesù bambino con
un topo lino (come alla "Cadorna" di Firenze). Ma il caso più eclatante resta quello finito in Parlamento
direttamente dalla materna di Terni dove la dirigente - a causa
di un esposto di una famiglia non credente - ha annullato addirittura la recita scolastica di Natale che si sarebbe dovuta svolgere nella vicina chiesa per motivi di logistica e sicurezza per i
partecipanti: rappresentazione teatrale poi spostata nei locali
messi a disposizione dal Comune (anche perché gli altri genitori erano pronti a metterla in scena ugualmente).
Ora su questi fatti interviene con indignazione l'Age, l'Associazione italiana genitori, che respinge «la strumentalizzazione del
Natale ai fini di festa immotivata, mascherata da rispetto delle
persone di fedi diverse dalla cristiana o non credenti, in nome
della laicità dello Stato». Per l'Age si tratta di una «finta ignoranza
che volutamente confonde laicismo con laicità, diffondendo in
tutta Italia una nuova ideologia che non è compatibile con la libertà religiosa e che, in pratica, si identifica con l'ateismo». Un
progetto che si costruisce «sulle spalle dei nostri figli e di noi ge-
nitori, che si impone attraverso la politica e
che non concede spazio pubblico alla visione cattolica e cristiana per relegarla a qualcosa di puramente privato».
E non si tratta solo di ricordare «che il presepe non offende nessuno, che parla a tutti
gli uomini di pace e fraternità, che appartiene a una tradizione radicata del nostro
Paese e coinvolge anche chi non appartiene alla religione cristiana». O che «Natalecontinua l'Age - non è un'indistinta festa
delle luci, ma il ricordo della nascita di Gesù Cristo, che tra l'altro è personaggio storico realmente esistito».
Non si tratta nemmeno di essere pro o anti presepe, visto che
all'Università di Firenze - ed è solo l'ultimo dei casi di cronaca
registrati in questi giorni - con un appello s'è chiesto al rettore
di rimuovere addirittura tutti i simboli religiosi. «Qui bisogna capire - continua l'Age - che la finta leggerezza e la presunzione
ideologica non possono manipolare la storia di un popolo, le
sue tradizioni, i suoi valori». E che illaicismo «è un'ideologia che
porta gradualmente e in modo consapevole, sebbene spesso
subdolo, alla restrizione della libertà religiosa fino ad arrivare a
promuovere l'ignoranza e il disprezzo dell' ambito religioso, relegando al fede alla sfera privata e opponendosi alla sua espressione pubblica. In pratica un laicismo che si identifica con
l'ateismo, opponendosi apertamente a ogni fonna di religione».
Tutto il contrario della laicità, che è «un concetto pacifico, genera pluralismo, avvalla molteplici convinzioni». E non rimuove i presepi dalle scuole dell'infanzia.
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Dura nota dell'Age contro
la rimozione, nelle scuole,
della tradizione cattolica
legata al Natale: «Non
offendiamo nessuno»
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17-12-2014
16
1
Matematica, giochi aperti
alle olimpiadi Kangourou
Al via con Popotus la gara per i bambini
5050). Per i greci i mathematikòs della Dall'edizione20l5-1aquindicesima-ci
schiatta di lissoni erano gli "inclini a co- si aspettano grandi cose. Squadre di tutnoscere". Lui stesso precisa: «Matemati- taltalia si stanno già sfidando, si prepan Matematica si chiama "tassellazio- ca vuoI dire conoscenza, deriva dal ver - rano alla finale prevista a Mirabilandia,
ne piana", un modo regolare, perio- bo greco manthano, chesignificaimpa- a Cervia, dall'8 allO maggio. Subito dodico, di ricoprire una superficie con rare. I matematici, quindi, sono quelli po, dallO al 12, toccherà alla sfida indifigure più o meno regolari. Nella vita di che conoscono. Ma anche coloro che si viduale. Quest'anno c'è anche un'imtutti i giorni si chiama pavimento pia-prestano continuamente a imparare. Er- portante novità: il Kangourou si è alleastrellato. La matematica è tra noi. Anche go, la matematica è sempre lì - tira le to con Awenire e Popotus per selezioquando camminiamo in salotto. E non è somme il professore - in ogni processo nare 25 classi elementari che si sfideranfatta solo di numeri. La usiamo - eppu - di apprendimento. Perché è ragiona-no sempre a Mirabilandia il 7 e 1'8 magre non serve la calcolatrice- quando sce- mento, è logica, deduzione. Impariamo gioo Cento scuole, le
gliamo il percorso della metropolitana e conosciamo, tutti siamo matematici». prime a iscriversi,
che ci porterà a destinazione nel tempo r entusiasmo per la materia Lissoni lo parteciperanno alpiù breve e con meno cambi. La appli- diffonde a piene mani cercando di tra- la gara online il 27
chiamo leggendo il giornale: si capisce smettere il "virus" soprattutto ai più gio- gennaio: le migliori
quale notizia è importante, e quale lo è vani. Con il Kangourou: che è un'asso- - in carne e ossa, Cento squadre, venticinque
meno, a colpo d'occhio, in base alla geo- ciazione internazionale che conta rap- questa volta - si da- finalisti, un solo campione:
metria degli spazi. Guardando un ana- presentanti in 67 Paesi e in quasi tutti i ranno battaglia a
la sfida all'ultimo numero
suon di numeri alla
nas, una chiocciola, i semi del fiore di gi- continenti -lissoni
parte il 27 gennaio
finale di Cervia.
rasole o le stelle lungo la spirale di unaga- è presidente della
Nato nel 1981 in
lassi a nessuno pensa alla serie di Fibo- sezione italiana-ed
nacci, il che non significa che quella non è anche e soprattutAustralia e importato una gara mateto in Europa nel
sia lì...
La matematica è quotidianamente pre- matica rivolta ai
1991, il Kangourou
sente eppure poco amata o, comunque, bambini e ai ragazè arrivato in Italia nel 1994 e dal 1997 è
organizzato dal Dipartimento di Mateguardata con sospetto: «Già sentendola zi, dalle elementari
nominare, pochi resistono alla tentazio- alle medie superiomatica dell'Università Statale di Milano.
Oltre ai concorsi di matematica, vengone di mettere le mani avanti, pronti a ri. Per mettere a
confessare la loro ignoranza, lascarsafre- punto i quiz su cui
no organizzati i Kangourou individuali
di informatica (con il Dipartimento di
quentazione dei numeri. Perché, si sa, far scervellare gli
quella lì è roba per geni ... Ma così non è». studenti, ogni anno,
Informatica dell'Università milanese) e di
Angelolissoni, però, la faccia da genio ce a ottobre, si riuniinglese (organizzato insieme all'Univerl'ha, la parlantina pure: la matematica è scono centinaia di matematici di tutto il sità di Cambridge): tutti godono del ristata la sua professione -l'ha insegnata mondo: «Quest' anno ci siamo incontra- conoscimento ministeriale.
all'Università Statale a più di una gene- ti a Portorico dove ne abbiamo prepara- «Allenarsi per il Kangourou - conclude
razione di studenti - e resta la sua pas- ti 1.500. Tra questi - prosegue il profes- lissoni - è anche un ottimo modo per
sione. Di più, il suo spasso: si capisce sore - sono stati selezionati i 168 proble- prepararsi, divertendosi, ai test Invalsi.
quandoraccontadeipontidiKonigsberg mi da proporre il 19 marzo ai sette mi- Sul nostro sito (www.kangourou.it)sono
(il problema di come attraversarli tutti e lioni di studenti che in tutto il mondo disponibili i quesiti proposti in tutte le esette e tornare al punto di partenza sen - parteciperanno contemporaneamente dizioni della gara, dal 2000 a oggi, e molza mai ripercorrerne uno lo risolse Eule- al Kangourou. Gli altri 1.400 serviranno te altre pubblicazioni scaricabili gratuiroaffermando che non si può), odiBlai- per l'allenamento e per le gare a squa- tamente». Dare i numeri non è mai stase Pascal (che mise le basi del calcolo del- dre».
to così facile.
le probabilità dovendo rispondere al ca-In Francia sono 350mila e in Germania
©
valiere di Méré, famoso giocatore d'az- addirittura 800mila - contro i 50mila izardo, che gli chiedeva se era più proba- taliani - i bambini e i ragazzi che partebile ottenere almeno un 6 lanciando 4 cipano alle gare. «E non si iscrivono sovolte un dado oppure avere almeno una lo i migliori, tutti vogliono provarci. I quiz
volta il doppio 6 lanciando 24 volte 2 da-non privilegiano il calcolo, bisogna radi) . O, ancora, di quella volta in cui Gauss gionare e spiegare come si è arrivati al ria dieci anni sorprese il maestro risolven - sultato. Mica facile - spiega Lissoni - ma
do in pochi minuti un compito che a- la logica va allenata. nmportanteè parvrebbe dovuto richiedere ben più tempo tecipare e scoprire che con i numeri è
(sommare i numeri da l a 100. Totale: possibile divertirsi».
NICOLETTA MARTINELLI
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ondivido profondamente il "piano di
autovalutazione" promosso in questi
giorni dal ministro Stefania Giannini, di
cui ha parlato "Avvenire" venerdì 28 movembre, primo passo, spero, per un "piano di
eterovalutazione" che mostri il reale volto della scuola italiana. Questo lavoro dovrebbe rendere giustizia dei luoghi comuni che collocano
l'intero complesso di studi nazionali al fondo
delle graduatorie internazionali, situazione che
francamente mi lascia perplesso.
So benissimo che la classifica Ocse Pisa è il risultato di una media tra istituti di valore differente e che ogni risultato richiede cautela, ma
i piagnistei sulla nostra secondaria di secondo
grado e soprattutto sui licei mi paiono fuori
luogo.
Perché la maggior parte degli studenti, provenienti dall' estero e inseriti nei nostri corsi, non
dimostrano conoscenze, competenze e capacità paragonabili ai nostri alunni in difficoltà?
Al contrario, perché i nostri studenti, che passano un anno o un semestre all'estero, tornano con votazioni strato sferiche? E perché alcuni di essi riportano in inglese valutazioni superiori ai compagni madrelingua? E tali esiti
non si riferiscono alle discipline umanistiche,
ma alle materie scientifiche, settore nel quale
più alto si leva il lamento politico.
Ora che nel liceo classico occorra inserire un
programma più approfondito di matematica è
perfettamente plausibile, tanto che diversi istituti hanno già
provveduto, ma che
esista un divario eSpesso le nostre
norme tra le nostre
scuole e quelle stragraduatorie sono
niere mi sembra fuoautolesioniste.
ri dalla realtà.
Gli studenti degli
A questo si aggiunga
altri Paesi hanno
che i nostri laureati
risultati inferiori
in discipline sia letai nostri, i quali
terarie sia scientifiappena laureati
che sia economiche
trovano occupazione
trovano
fuori dall'Italia e che
lavoro all'estero
moltissimi dirigenti
di multinazionali
hanno compiuto gli
studi nella penisola.
Perché non scegliere laureati di altre nazioni
poste in migliore posizione?
Chi poi ha la possibilità di attuare scambi con
nazioni in vetta alla classifica Ocse Pisa non soRitaglio
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GIULIANO lADOLEI
lo non trova differenze, ma si accorge che i nostri alunni sanno progettare, organizzare, condurre a termine il lavoro concordato, come pure sanno esprimersi in inglese, meglio di molti loro coetanei.
Il problema certamente non va risolto in due
parole, ma non ci si può sottrarre alla percezione che qualcosa non funzioni o nella percezione comune, che spinge a invocare riforme,
oppure nel sistema di valutazione.
Urge, pertanto, la necessità di chiarimenti: o si
smette di «fare di tutt' erba un fascio» riformando non l'istituzione ma le persone o si dimostri che il sistema Ocse Pisa non rende giustizia alla nostra scuola, come non lo rendeva
l'indagine della Fondazione Agnelli sulla qualità delle scuole superiori piemontesi: un anno
si è classificato al quinto posto un corso di studi, cui si indirizzavano gli alunni che fallivano
nei licei della zona, collocati in posizioni molto inferiori. Probabilmente si corre il pericolo,
mi si conceda la metafora, di giudicare dal peso il valore di un libro.
L'analisi delle risposte al sistema di "autovalutazione" potrebbe aiutare a comprendere la situazione della scuola italiana e a ricercare "concrete" soluzioni. Troppo spesso negli ultimi cinquant'anni la pedagogia ha peccato di astrattismo. Non dobbiamo formare un esercito di
"consumatori" al servizio del mercato, ma individui capaci di comprendere, valutare e agire nel mondo, senza dimenticarci mai che soprattutto nel settore educativo la partita si gioca sulle persone più che sulle strutture e che la
nostra tradizione umanistica, anche nella sfera economica e tecnologica, potrebbe essere la
carta vincente. Senza questo principio basilare, ogni riforma sarà scritta nel vento e nell' acqua che scorre.
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MENO CULTURA
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Settimanale
OGGI
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24-12-2014
11
1
sono troppi?
SECONDO L'OeSE GU STUDENT! ITALIANI NE FANNO PIU
DI FINLANDESI E COREANI. E RENDONO DI MENO
SECONDO L'OCSE GLI STUDENTI ITALIANI NE FANNO PiÙ
RISPONDE
} RISPONDE
Marco lodoli
Paola Mastroc::ola
insegnante e suitto!'e
...
E
un vero paradosso: a
Casa gli studenti
italiani studiano quasi il
doppio dei loro colleghi
europei, eppure rendono
la metà! Evidentemente
c'è qualcosa che non va,
non basta caricare di
compiti un adolescente
per renderlo uno studente
modello, non basta
rovinare a lui e a tutta la
sua famiglia ogni fine
settimana con una
montagna di esercizi da
risolvere, ricerche da fare,
letture da completare per
produrre un piccolo
genietto. Troppi compiti
a casa spesso producono
l'effetto contrarlo: dopo
IO ribalterei il tutto: starei
inadeguato, quasi
impotente davanti a
un'altra montagna da
scalare, e così
semidepresso si butta sul
letto, accende il tablet e ti
saluto! Bisogna sfruttare
meglio le ore
al
meno a scuola e molto di
più a casa a fare i compiti.
Oggi la scuola sono
sei-otto ore di lezione.
Li imbottiamo di parole,
questi nostri allievi,
sbrodoliamo all'infinito.
E poi li lasciamo lì, persi
affogati in quel brodo
diluito, annacquato.
Vogliamo sempre di più
adeguarCi ai modelli
europei (ma siamo sicuri
che siano modelli?) e
scegliamo la scuola del
fare: competenze,
prob/em so/ving, lavoro di
gruppo. Magnifico per le
scuole-laboratorio. Ma per
studiare Dante, latino,
algebra e filosofia siamo
sicuri che funzioni?
lo farei cosI, al liceo: tre
ore al giorno di lezione.
scuola,
impegnare i ragazzi nel
tempo abbondante della
mattina dedicato allo
studio e alla crescita
culturale. Invece accade
che a scuola ì ragazzi
s'annoiano perché hanno
poco o niente da fare,
solo ascoltare per ore un
prOfessore che spiega, e
gran parte dell'impegno è
rimandato al pomeriggio:
ma il pomeriggio la vita
chiama altrove ed è
doloroso rinchiudersi in
una stanza e consumare il
tempo sui libri fino a sera.
Lezioni magistrali, però,
che diano l'essenziale, e
con passione: gli stimoli,
gli input giusti. Poi tutti a
casa a meditare, rileggere,
memorizzare, introiettare
re-inventare. Questo è
fare i compiti: il tempo
che uno si prende per sé,
il proprio spazio di libertà.
La vera scuola si fa a casa.
O in aule scolastiche
pomeridiane attrezzate.
L.a vera scuola è lo studio
dopo la scuola. Quel che
si raccoglie, quel che
resta. La scuola è aprire un
libro per conto nostro, al
pomeriggio, e richiuderlo
inventando mondi nuovi: i
nostri. In questo senso la
scuola è i compiti a casa!
Certo che se ce li facciamo
fare da mamma e papà
crolla tutto.
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sei ore a scuola, il ragazzo
rigetta con astio tutta
quella mole di impegni,
comincia a sentirsi
insegnante e scrittrice
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Quotidiano
IL FOGLIO
i
IL RIEMPITIVO
di Pietrange](J Buttafuoco
I
17-12-2014
2
Foglio
1
s~ette mai~
si
con le testimonianze della 1
storia, di fronte a queste notizie, di inter- I
rogare l'Inviolato. E tutto ciò che abbiamo
dimenticato, Gorla - accaduto in nome
della libertà - sommandosi a ciò che fino
a ieri abbiamo dovuto vedere, Pakistan accaduto in nome di Dio - rabbuia di timore il mistero di una vita dove non esiste luogo che non sia macchiato dal sangue degli innocenti. Esiste Satana ed esiste l'uomo. E uomo fu colui che distrusse
alle radici la Famiglia di Muhammad,
usurpandone i beni, calpestandone le salme, issando come trofei le loro teste,
usando i corpi dei più piccoli come malta per impastare materiale ed edificare
muri. Esiste dunque l'uomo, e dal nostro
stesso sangue nasce il flagello che ci opprime, ma esiste Dio. E nessuno Lo precede nell'azione.
I
-~ -~
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Il 20 ottobre del 1944, a Milano,
nel quartiere Gorla, alle 11 e 29 del mattino vennero spente le vite di 184 bambini e dei loro insegnanti. Gli americani, seguendo l'istinto sfinito delle ultime pallottole - a bordo delle loro fortezze volanti, confidando nella vittoria ormai prossima - bombardarono pur sapendo di colpire un edificio scolastico, l'istituto "Francesco Crispi". E' una storia dimenticata
ma ci pensa l'attualità a mettere in scena
l'orrore, ad accendere il ricordo vivo dell'abieziòne come ieri in Pakistan, ancora
in una scuola, dove i talebani - parenti
stretti dei ribelli, i fondamentalisti muI sulmani che esportano la democrazia in
t Siria - hanno fatto strage di 141 bambini,
figli di militari di stanza a Peshawar. Non
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Quotidiano
IL ,,"~MATTINO
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17-12-2014
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Foglio
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Scuola, le iscrizioni on line
per un mese dal 15 gennaio
re, nelle scuole dell'infanzia rimane in vigore l'iscrizione in modalità cartacea, che potrà essere effettuata nello stesso arco di tempo.
Per agevolare le famiglie e aiutarle a familiarizzare con il portale
delle iscrizioni on line (disponibile all'indirizzo http://www.iscrizionListruzione.it) il Miur aprirà
la fase di registrazione il 12 gennaio. Da questa data il sito sarà aggiornato e gli utenti potranno
esplorarlo per raccogliere tutte le
informazioni relative alla ricerca
della scuola, alle modalità di registrazione e compilazione della domanda.
Sarà, inoltre, possibile seguire
in ogni momento l'iter della domanda inoltrata ed effettuare
l'iscrizione anche per gli alunni
stranieri sprovvisti di codice fiscale, attraverso la generazione di un
codice provvisorio. L'apposita circolare sarà inviata alle scuole nelle
prossime ore. L'Ufficio Relazioni
con il Pubblico resterà a disposizione attraverso il suo canale web
http://www.istruzione.it/urp. via
telefono, e-mail e in presenza attraverso gli sportelli presenti al
Miur.
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Archiviate le vacanze natalizie studenti e famiglie dovranno cominciare a pensare alle iscrizioni al
prossimo anno scolastico, passaggio cruciale soprattutto per i ragazzi che passano dalla terza media
alle Superiori. Le iscrizioni on line
ai primi anni di corso delle scuole
statali per il prossimo anno scolastico 2015-2016 potranno essere effettuate, infatti, dal 15 gennaio al
15 febbraio 2015. La scadenza è stata stabilita dal ministero dell'Istruzione che ha anche reso noto che
le famiglie si potranno registrare
sul sito dedicato fin dal 12 gennaio.
È il terzo anno consecutivo che
le famiglie italiane si cimentano
con le iscrizioni fatte soltanto via
web. La scadenza stabilita ieri dal
ministero dell'Istruzione riguarda
le classi prime della scuola primaria e della secondaria di primo e
secondo grado. Nel 2015 ci sarà anche una novità: per la prima volta,
nelle Regioni che hanno aderito,
ci si dovrà iscrivere on line anche
ai corsi di istruzione e formazione
presso i Centri di formazione professionale regionali. Come per lo
scorso anno, spiega viale Trasteve-
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Quotidiano
nSole9]{l mmrn
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Le informazioni da inserire
Per gli atenei
servono dati specifici
La dichiarazionc si complica quando l'Iseevicne richiesto per leprestazioni allo studio universitario. Infatti, tranne nclcaso in cui i genitori e il figlio wùversitario abbiano la steSSJ residenza
anaf,(ratìca, le ordinarie regole sulla
composizione nclnucleo ùnniliare subiscono delle derotd1C.
La compilazione del modello di bJse
1"111.1, con l'aggiunta Jd quadro C, nel
quale va indicato il codice lìscale dello
studente e barrata solo la prima casella
che si incontra, sarà sutììciente solo nel
caso in cuiigenitorisiano tutti presenti
nel nucleo familiare indicato al quadro
A. Diversamente, se nel nucleo è presente un solo genitore, mentre l'altro
risulta non coniuf,(ato e non convivente,quest'ultimo dovrà prima verificare
(jnJicandolo nel quadro 1)) se tale genitore non è coniugato con persona di··
versa dalI' altro genit ore e/o non risulta
avere lìf,(li con persona diversa dall'altrogenitore.
In tale caso dO\Tà t'ssere compilato un
fDglio componente atrgiuntivo (Fc) da
allef,(,rre alla Dsu dello studente, oppure
sipotrannoindicar{'f,(liestremidellaDsu
del genitore in questione. In questo caso
si parla di componente attratta. Diversamente (se il coniuge è sposato e/o hafitdi
con ,ùtra persona) dmTà essere calcolata una componente aggiwltiva del'Isee
relativa al f,(enitore non convivente e, a
tal tìne, sarà necessario associare la Dsu
dello studente a quella dci f,(enitore, o al
t()tdio componente (FCl) inclusivo del
quadro FC9 ("calcolo componente aggiuntiva"). Non concorre, né all'una né
aIl'altra componente (attratta o ag!:-riunti-
va) il genitore tenuto a versare assegni '
periodici per il mantenimento del fif,(lio,
oppure che sia stato escluso dalla potestà
sui figli, u che sia soggetto a provvedimento di allontanamento dalla residenza familiare, oppure nei confronti dei
qualisiastataaccertatal'estraneitàintermini di rapportiallettivi ed econonùci.
Se invece nessuno dcif,(enitori è presente nel nucleo dello studente, occorrerà preliminarmente verifleare se
l'universitario:
l) nonrisiede più nell'abitazione familiare da almeno due almi dalla prima
iscrizione a ciasclUl corso di studi, in alIOf,(gionondiproprietàodiunmembro
della famiglia stessa;
2) ha un reddito che oggi èfìs.~ato inalmt
no 6.soo euro. Se sussistono entr,nnbe le
condizioni lo studente sarà considerato
autonomo e quindi costituirà un nucleo
familiare aSt.' stante.
OccOlTe però distinguere se igenitOll
sono, o meno, coniugati o conviventi.
Nella prima ipotesi (f,(enitori coniugati o
conviventi) lo studente dovrà indicare
(nell'ultima riga del quadro C) il codice
fiscale di uno dei due gelùtori e tdi estremi dellaDsu relativa alnucleo deigenitori, altrimenti l'Isee Lhùversità non potrà
essere rilasciato. Se invece i due genitori
non sono cOlùugatÌ tra loro né tra loro
conviventi, si deve prelinùnarmente individuareuno dei due genitori, come f,(enitore di riferimento, e indicare (nell'ultinla riga del quadro C) tdi estremi della
Dsu di tàIe genitore. Per l'altro, invece,
occorrere compilare il quadro D tenendo di quanto già visto in precedenza.
L
I casi concreti
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068391
Cosa si deve fare
Nel quadro (va riportato il codice fiscale
dello studente e barrata la specifica casella.
Dovrà essere compilato anche il quadro D
per il genitore non convivente.
Non occorreranno altre informazioni
se non il codice fiscale dello studente
e la barratura delle specifiche caselle
del quadro C.
Nell'ultima riga del quadro (va indicato uno
dei due genitori e gli estremi della sua Dsu
(che tiene conto della situazione reddituale
e patrimoniale anche dell'altro genitore)
Nell'ultima riga del quadro (va indicato uno
dei due genitori e nel quadro Di dati dell'altro
Codice abbonamento:
Situazione
Nucleo con un solo
genitore: ['altro risulta
Ilon coniugato
e non convivente
rgenitori non sono
presenti nel nucleo
di cui al quadro A
e lo studente è "autonomo"
Genitori coniugati
o conviventi non presenti
nel nucleo e studente
non "autonomo"
Genitori non coniugati
con residenza diversa
e non presenti nel nucleo
e studente non "autonomo"
del
destinatario,
non
riproducibile.
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Quotidiano
nSole9]{l mmrn
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Foglio
17-12-2014
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1 /2
Gli atenei passano al setaccio
la ricchezza reale dei genitori
PM.,INI\I\ l."R,; ~l
Giuseppe Catalano
Andrea Francalanei
_ L'Isee riveste una i'rande importanza nell'ambito dell'uniwrsità, dal
momento che il suo impie~(l è previsto sia per la concessione delleprl'stazioni per il diritto allo studio, sia per la
determinazione delle "i'evolazioni
dal pal-\amento delle tasse universitarie.l'vIa, rispetto alla più ~enerale Gite-l'oria delle prestazioni sociali "i'evolate, l'università presenta delle pecu-liarità (Iei'ate in particolare alle componenti rappresentate dagli studenti
tì.lOri sede eda ljudli stranieri) che,sin
dall'introduzione dell'Isee, hanno richiesto la previsione di particolari
modalità applicative che, difatto,hanno condotto alla dctìnizione di uno
specitìco indicatore uniYCfsitario (il
cosiddetto Isceu) caratterizzato da:
~ la dctìnizio!1e della condizione di indipendenza dello studente, in assenza
della quale si rrocede a una valutazione cO!1i'iunta della sua situazione economica con quella di coloro che ne so-
stengono l'onere del mantenimento
(principalmente i i'enitori), qualora
non conviventi;
" la previsione di un indicatore della
situazione ecollomica equivalente
all'estero.
Le novità
Ilriconoscimento di tale specifìcitàha
trovato conferma anche nella nuova
disciplinaIsee, introdotta conilDpcm
159/2013- Innanzitutto con l'esplicita
previsione all' articolo 8, comma 5, del-
l'indicatore della situazione economica equivalente all'estero, «calcolato
come somma dei redditi percepiti all'estero e del 20 per cento dci patrimoni posseduti all'estero».
InsecondohlOi'oconunadetìnizione della modalità di integrazione tra il
nucleo familiare dello ~tudente non
"indipendente" e quello dei suoi genitori non conviventi (articolo 8, comma 2), che impedisce quanto invece
poteva accadere con la precedente
normativa Isee, ossia che l'accorpamento con la f~l/niglìa deii'enitori non
si limitasse al tìi'lioìstudente, ma potesse estendersi anche ad altri componenti il suo nucleo anai'ratìco.
Con riferimento al "riconi'iuni'imellto" ai tìni Isee tra i'enitori e fìi'lio/
studente, va inoltre evidenziato come
nella nuova disciplina sia stata posta
una particolare attenzione alla situa-ziol1e dei i'enitori non cOlliui'ati che
non risultano tra loro conviventi, al tìne di consentire una differenziazione
(che la precedente normativa non i'arantiva) tra i casi in cui il l'l'nitore è effettivamente solo c quelli in cui un i'enitore ha solo un'altra residenza anai'ratìca, talvolta per tìnalità meramente opportunistiche.
In analoi'ia a quanto previsto per le
prestazioni per i minori, viene infatti
stabilito che ili'enitore non convivente e non coniugato conI' altro genitore,
cheabbiariconosciutoiltìi'lio,fapartc
del nucleo familiare del tìglio, a meno
che sia stato stabilito eon provvedimento dell'autorità giudiziaria il versamento di assei'ni periodici di mantenimento del tìi'lio, vi sia \\Il provvedimento di esclusione dalla potestà
genitoriale o di allontanamento dalla
residellza bmilìare, o vi sia estraneità
in temlini di rapporti affettivi cd economici, attestata dal servizio sociale.
Essere coniui'ato con persona diversa da lI'altro i'eniton:, \) avere fii'li
con persona diversa dall'altro l'l'nitore, determina sempre l'esclusione
dal nucleo familiare del figlio, ma
comporta comunque l'intei'razione
dell'Isee del fii'lio con una componente ai'tduntivacalcolata prendendo in considerazione l'Ise riferito ai
soli redditi l' patrimoni del i'enitore
non convivente, dividendolo per il
parametro della scala di equivalenza
del nucleo familiare di appartenenza e moltiplicando il risultato ottenuto per 0,3.
L'importo derivante da tali operazioni è poi moltiplicato per un fattore
di propofzionalità pari a Incl caso dclla presenza del solo tìi'lio studente, c
mai'i'iorato di o,sper oi'ni ulteriore fii'lio convivente conio studente. Al valore così ottenuto si applica, infme, il
parametro della scala di equivalenza
dci nucleo familiare a cui appartiene
lo studente. Inoltre, va evidenziato come la previsione di carattere i'enerale
contenuta all'articolo 2, comma l, dci
DpcmI59/2013, con cui si concede ai'li
enti erogatori la possibilità di introdurre «criteri ulteriori di selezione
volti ad identificare specifiche platee
di beneficiari», consente alle università c ai'li enti per il diritto allo studio,
come in passato, di affiancare all'I seI.'
l'indicatore della situazione patrimoniale equivalente, rafforzando l'incidenza del patrimonio nell'individuazionedeglistudentichepiùdialtrimeritano l'accesso alle prestazioni per il
diritto allo studio, o un'ai'evolazione.
L'entrata in vii'ore dci nuovo Isee
rende quindi necessario un rapido
completamento dci percorso attuativo previsto dal Dli'5 68/2012, con cui
si è proceduto alla revisione della disciplina dci diritto allo studio universitario. Risponde a tale necessità la
prossima apertura di un tavolo tra
Ministero e Rei'ioni, per la detìnizione dci Dm che dovrebbe ridefinire i
requisiti di elei'i'ibilità per l'accesso
alle borse di studio, anche con riferimento ad aspetti lei'ati alla condizione economica degli studenti, quali la
capacità reddituale e la modalità di
valutazione dei patrimoni posseduti
all'estero.
068391
Valutati anche
i patrimoni
detenuti all'estero
Calcoli ricalibrati
se l'ex coniuge si risposa
Codice abbonamento:
.",,'
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2/2
In attesa di un decreto ad hoc rimane fissata a 6.500 euro la soglia di reddito percepita nell'ultimo biennio
«Indipende11te» solo chi èfuori casa da due anni
Universita'
Studente
indipendente
Lo studente è "indipendente" quando
ha una residenza esterna all'unità
abitativa della famigla di origine,
stabilita da almeno due anni dalla data
di presentazione della domanda. La
residenza deve esserein un immobile
non di propl'ietà di un componente del
nucleo familiare. Deve poi dimostrare
di avere propl'i redditi derivanti da
lavoro di pendente o assi milato, non
prestato alle dipendenze di un
familiare, fiscalmente dichiarato da
almeno due anni
Iseeu in cattedra
.A MAGLIE SmHTf:
L'obiettivo è quello
di evitare che il trasferimento
in sede diversa dalla residenza
determini automaticamente
il diritto ai benefici economici
I PECUUARITÀDEGUATENEI
Rispetto alla più generale categoria
delle prestazioni sociali agevolate,
l'università presenta alcune
peculiarità (legate allo status degli
studenti fuori sede e stranieri) che
hanno richiesto la previsione di
specifiche modalità applicative
02 I INDICATOREISEEU
L'Iseeu è lo specifico indicatore
universitario e si basa,
principalmente, su due elementi:
• la definizione della condizione di
indipendenza dello studente, in
assenza della quale si procede a
una valutazione congiunta della
sua situazione economica, con
quella di coloro che ne
sostengono l'onere del
mantenimento (principalmente i
genitori), qualora non conviventi;
• la previsione di un indicatore
della situazione economica
equivalente all'estero
tati"a della famiglia di origine, da almeno un anno rispetto alla data di
presentazione della domanda di ottenimento della prestazione, in un
alloggio non di proprietà di un suo
membro:
(;I un indicatore della condizione
l'co!1omica, derivante esclusivalllente da redelit"i da L1YO!'ll, non inferiore il 241I1ilioni di lire, con rderimento a un nucleo familiare di
tre persone.
I1Dpcm 9 aprile 200! cOllilqualc,
nell'ambito della prima complessiva revisione della disciplina dci diritto allo studio, si è deciso di utilizzare l'Isee ai fini della determinazione della situazione economica
degli studenti universitari, ha modificato i requisiti richiesti per l'attribuzione dello status di "studente
indipendente", portando da uno a
due gli allni di fuoriuscita dello studente dalla famiglia di origine
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PAROLA
CHIAVE
i PERCORSO ATTUATIVO
Imminente l'apertura di un tavolo
tra Ministero e Regioni perla
definizione di un Dm che dovrebbe
ridefinire i requisiti di eleggibilità
per l'accesso alle borse di studio,
anche con riferimento ad aspetti
legati alla condizione economica
degli studenti
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non
068391
Tale necessità è emersa sin dal
primo atto normativo con cui è stata disciplinata in maniera organica
la materia del diritto allo studio
universitario (il Dpcm 30 aprile
1997), in cui la condizione di studente indipendente, per il quale
non si tiene conto dci componenti
della famiglia di origine nell'indivicluazione dci nucleo familiare su
cui calcolare l'indicatore della
condizione economica, è definita
in relazione alla presenza di entrambi i seguenti requisiti:
la residenza esterna all'unità abi-
(sempre in alloggio non di proprietà di un suo membro) e fissando in
6.500 euro (con riferimento a un
nucleo familiare di una persona)
l'importo del reddito da lavoro dipendente o assimilato che lo stesso
studente deve aver percepito da almeno due anni rispetto alla data di
presentazione della domanda.
La nuova disciplina Isee ha confermato il requisito della residenza
fuori dall'unità abitativa della famiglia di origine stabilito dal Dpcm 9
aprile 200l, mentre ha rinviato a un
decreto ministeriale (non ancora
emanato) di attuazione della riformadel diritto allo studio operata con
il Dlgs 68/2012, la definizione ddl'adeguata capacità di reddito che lo
studente dovrà dimostrare per essere considerato "indipendente" c
non far parte del nucleo familiare
dei genitori con lui non conviventi.
Codice abbonamento:
_ La previsione della categoria
dello "studente indipendente" è
fondamentale per un settore, quale
quello dell'università, in cui è frequente che il beneficiario delle prestazioni (siano esse quelle per il diritto allo studio - mense, alloggi ()
borse di studio -o l'ageyolazionedal
pagamento delle tasse universitarie) possa risultare nullatenente, in,
quanto non avente la stessa residenza di chi ne sostiene l'onere di man"
tenimento.
Se non s 'intern:uisse con una pre"isione specitìca, l'app licazione dcll'Isel' in ambito uniyersitario comporterebbe in ;lUto!natico per gli
studenti fuori sl'de che assumono la
residenza nella città in cui frequentano il corso di studi, il posses~o dci
requisito eClllHlmico necessario per
!'ottenilllentll delle prestazioni. anche nel caso in cui provenissero da
famiglie non prive di mezzi.
riproducibile.
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Quotidiano
COBBIEBE DELLA SEBA
Data
Pagina
Foglio
17-12-2014
47
1
lregistaelatittà
Laurea a Parma
per Bertolucci:
«I ricordi, Pasolini
e le sfide a calcio»
PARMA L'Università
di Parma ha
assegnato a Bernardo
Bertolucci la laurea ad
honorem in Storia e critica
delle arti e dello spettacolo
(Joto). La cerimonia si è svolta
al Teatro Regio di Parma in
occasione dell'apertura
dell'anno accademico e il
regista ha tenuto la sua lectio
magistralis ricordando il
legame con la sua terra. Primo
atto la proiezione di un
cortometraggio dedicato a
Casarola, paese
dell'Appennino emiliano
luogo d'origine della famiglia
Bertolucci. «Noi ragazzi
eravamo tanto affezionati a
quel luogo. Era destino che il
mio primo film lo dovessi
girare qui, era La teleferica».
Dopo il set di «Prima della
, rivoluzione» - ha detto
Bertolucci - <<pensavo di aver
Codice abbonamento:
068391
chiuso il capitolo del rapporto
con questa città, invece eccomi
qui per un'occasione che mi ha
riportato a Panna e mi ha fatto
venire alla mente tanti episodi
legati al passato. Ad esempio
ricordo una partita di calcio
nel campo centrale della
Cittadella fra la troupe di
Novecento e quella di Salò: io,
non avendo mai giocato a
calcio, ero a bordo campo,
Pasolini invece ha giocato per
un'ora poi è tornato
arrabbiatissimo in panchina.
Non so proprio dove trovasse
tutta quell'energia».
Sul palco anche una battuta:
«Mio padre mi diceva: non vai
all'università? E io: mi laureerò
da vecchio». Poi l'omaggio dei
colleghi, da Wenders a Olmi,
da Bellocchio a Salvatores e
Alice Rohrwacher.
R.S
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Quotidiano
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lA GAZZEllA DELMEZZOGIORNO
Foglio
17-12-2014
5
1 14
Persino Monti è diventato alfiere della Fondi: nel Sud quindici miliardi da
crescita. Da premier in realtà ha agito spendere entro i12015. Bisognerebbe
nel senso opposto
escludere il cofinanziamento dal «Patto»
Cosa ha fatto l'Italia alla guida dell'Ve
Abbiamo cambiato il vocabolario, dice RenzL Ma restiamo inchiodati ai vincoli che ci stanno soffocando
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Stefania Giannini
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PAROLE, PAROLE - «Il nostro voto a Juncker è
stato collegato all'individuazione di una diversa scelta di politica economica» basata sulla crescita ha
aggiunto Renzi al Senato. E dove sarebbe la diversa
politica economica? Sorprendente la risposta del Premier: «Se dovessimo fare un bilancio dovremmo dire
che è cambiato un vocabolario, sono cambiate le
parole. È un primo passo.. .il piano Juncker è anche
l'occasione per dire che uno dei nostri obiettivi è stato
raggiunto». Sorprendente: il risultato del semestre
europeo è il cambio
del vocabolario.
068391
16 dicembre, Roma, Senato della Repubblica, ore
15,30. «Cosa ha ottenuto Presidente Renzi nel semestre europeo? Ha ottenuto la ridefinizione dei
Trattati di Maastricht? No. Ha ottenuto l'esclusione
degli investimenti dal calcolo del rapporto Deficit/PIL? No. Ha ottenuto che la Banca Centrale Europea stampasse moneta? No .... Allora vada a Bruxelles e ottenga una delle cento cose che ha promesso». Così il Senatore D'Anna (GAL) ieri ha sintetizzato l'assenza di risultati del semestre italiano di
presidenza del Consiglio DE.
La cornice era la comunicazione del Presidente del
Consiglio Matteo Renzi alle Camere in vista del Consiglio DE del 18 dicembre. Alla Camera dei Deputati il
nostro premier ha sparso il suo consueto ottimismo.
Secondo Renzi noi italiani «abbiamo rimesso al centro la crescita ... abbiamo imposto, non proposto un
cambio di passo, nelle politiche DE». Grazie alla
presidenza italiana «il contributo che gli Stati daranno al Piano Juncker sarà fuori dal Patto di Stabilità». Ciò costituirebbe un primo passo verso lo
scorporo delle spese per tutti gli investimenti dal
«Patto» (scuole, banda larga, bolletta energetica, periferie).
Purtroppo la suggestione renziana si infrange sulle domande ben poste dal senatore D'Anna. Mentre
Francia e Spagna violano il Fiscal Compact noi italiani siamo inchiodati dalla Cancelliera Merkel a13 %
e non possiamo investire. Il premier propone una
lettura della realtà basata sulla contrapposizione
Gufi/Renzi. Al contrario per capire cosa accade è
utile contrapporre i fatti alle narrazioni.
i TilGII iN ARRiVO - Senza tagli aggiuntivi alla
Legge di Stabilità «le conseguenze saranno spiacevoli», ha ammonito il Presidente della Commissione Europea Juncker il lO dicembre. Traduzione:
nuovi tagli a marzo. Per tale ragione Matteo Renzi ha
ottenuto un solo risultato nel suo semestre di presidenza DE: il rinvio a marzo del giudizio di Bruxelles
sulla Legge di Stabilità. Il Commissario Europeo
Moscovici ha concesso questo grande favore all'Italia
e Renzi potrà votare in primavera senza fare la manovra aggiuntiva che la Cancelliera Merkel chiede.
Si presenterà agli italiani come l'attore che ha
interpretato il personaggio dell'alfiere della crescita.
Negli ultimi sei mesi il copione del film è stato il
seguente: il Presidente del Consiglio protesta contro
l'austerità a Roma, ma, quando va a Bruxelles non
ottiene nulla. Renzi, da un lato, chiede investimenti,
dall'altro assicura che l'Italia rispetterà le regole del
Fiscal VUJ.JJl',~"l.
i
- L'aporia è alla radice: l'Italia non
può investire se rispetta il Fiscal Compact. Al contrario, se rispettiamo il Fiscal Compact, affondiamo
nella recessione. Nel paradosso della politica italiana
il fronte dei rigoristi che reputano necessario impiccarsi al Fiscal Compact ha perso il suo antico
alfiere, il professor Monti.
Il 2 marzo 2012 l'ex Presidente del Consiglio sottoscrisse il Fiscal Compact per l'Italia, e ora vuole
cambiarlo. Nell'intervista rilasciata a Repubblica il9
dicembre 2014 il Senatore Monti parla con una sincerità sorprendente: «..Oggi si fa finta che le regole
europee siano rispettate, ma non è così. Vi è una
flessibilità che viene erogata discrezionalmente a
seconda dei momenti e dei Paesi... In Europa ci piace
pensare che le regole siano nel complesso rispettate,
ma non credo si possa parlare di rispetto quando ci
sono Paesi che anno dopo anno chiedono rinvii nel
rispettare gli obiettivi e li ottengono senza difficoltà».
Insomma Mario Monti finisce di essere l'alfiere del
rigorismo e diviene sostenitore della crescita. Meglio
tardi che mai. Tuttavia, qualora Mario Monti avesse
cambiato idea prima e non avesse sottoscritto il Fiscal Compact quando era Presidente del Consiglio,
oggi non saremmo precipitati nella recessione più
degli altri paesi europei.
PRIMA E DOPO - Nel continuo paradosso della
politica italiana, ieri al Senato Monti ha detto che
grazie al suo Governo siamo usciti dalla procedura
per eccesso di disavanzo pubblico. Con quali conseguenze? I tagli su sanità, pensioni (riforma Fornero), scuola e trasporti. Monti dovrebbe scegliere
chiaramente tra austerità e crescita. Due anni fa
sosteneva che i tagli delle sue manovre erano necessari per evitare sanzioni da Bruxelles. Oggi ammette che la valutazione della Commissione sui bilanci pubblici degli Stati Membri è discrezionale. Per
tale ragione le multe di Bruxelles per lo sforamento
del 3% arriverebbero solo per Grecia, Portogallo e
Italia. Sempre per la stessa ragione, la Francia è
ancora sotto procedura di infrazione per disavanzo
pubblico e non è stata minimamente sanzionata.
Codice abbonamento:
ANDREA DEL MONACO *
tliN PO' DI CO~\I"WI -
La massaia chiederebbe: il piano Juncker quanti soldi prodel
destinatario,
non
riproducibile.
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Quotidiano
IlA GAZZf:ID\. DELME2ZOGIORNO
I
Foglio
17-12-2014
5
2/4
abbiamo tre dati: quanto ha speso ogni Ministro in
cinque mesi, quanto deve spendere entro il dicembre
2015, quanto deve spendere entro il dicembre 2014 per
evitare il disimpegno automatico dei fondi. Del PON
Ricerca e Competitività, il ministro Giannini ha speso 212 milioni, deve impiegare 1187,9 milioni entro il
2015, di cui 140,7 entro quest'anno: potrebbe far tornare i ricercatori meridionali fuggiti all'estero. Del
PON Reti e Mobilità, il ministro Lupi ha speso solo 50
milioni, entro il 2015 deve investire 1084 milioni, di
cui 188 entro quest'anno: potrebbe estendere l'alta
velocità fino a Lecce o concludere la Salerno-Reggio
Calabria. Ma come farà a spendere 188 milioni in 40
giorni se in cinque mesi ha speso solo 50 milioni?
Il ministro Galletti ha 473,3 milioni per le Energie
Rinnovabili: in cinque mesi ha speso solo 5,4 milioni,
entro il 2014 deve spendere 206 milioni; sarà capace? Il
Ministro Alfano ha speso 62,9 milioni del PON Sicurezza; deve investire altri 262,4 milioni entro il
2015, di cui 50 milioni entro il 2014. Ce la farà? Potrebbe rinnovare il parco auto delle forze di Pubblica
Sicurezza.
Il. PROCl.AIIIIA - «Il mancato uso dei fondi DE
grida vendetta», disse Matteo Renzi. Bene, le grida
non si odono. In cinque mesi, del PON Istruzione FSE
(lotta alla dispersione scolastica), il ministro Giannini ha speso 85,8 milioni; ne rimangono altri 372,7
milioni. Del PON Istruzione FESR (riqualificazione
edifici scolastici) ha speso 21,3 milioni: rimangono
altri 229,6 milioni, di cui deve spendere 106 milioni
entro il 2014. Sarà capace?
Il ministro Franceschini ha 424,3 milioni del PON
Attrattori Culturali da spendere entro il 2015, dei
quali, 251 milioni vanno investiti entro l'anno. Potrebbe pagare recupero e conservazione di Pompei.
Ma c'è un mistero. Al 31 ottobre 2014 la spesa certificata è 212,6 milioni; al 31 maggio 2014 era 255,1
milioni. Seppur di poco, la spesa degli altri programmi è avanzata: invece per tale programma è
calata di 42,5 milioni.
Complessivamente il Governo Renzi deve spendere 4,19 miliardi entro il dicembre 2015; di quei soldi,
950,7 milioni devono essere spesi e certificati entro il
dicembre 2014. Improbabile considerando che in cinque mesi ne ha spesi solo 421 milioni.
In conclusione qualora l'Italia non spendesse i 22
miliardi avanzati del ciclo 2007-2013 restituirebbe a
Bruxelles 14 miliardi di cofinanziamento europeo: i
nostri soldi finirebbero nel Piano Juncker. Per evitare tale esito è necessario escludere dal computo del
rapporto Deficit/PIl il cofinanziamento italiano ai
programmi DE. Questo avrebbe dovuto essere il risultato della presidenza Renzi del Consiglio DE. Al
contrario abbiamo ottenuto solo un nuovo vocabolario.
* Esperto Fondi Strutturali Europei
Codice abbonamento:
068391
gramma? Vediamo
con ordine: si partirebbe con un Fondo
Europeo per gli Investimenti Strategici
(EFSI) di 21 miliardi
di euro: 5 di denaro
vero della BEI, la Banca Europea degli Investimenti, 16 tra liquidità dell'attuale
bilancio DE e garanzie. Successivamente
la BEI concederebbe
prestiti pari a tre volte il capitale iniziale:
tali prestiti dovrebbero coinvolgere investitori privati con un
ulteriore effetto moltiplicatore pari a cinque. E così si arriverebbe all'importo di 315 miliardi per i 28 Stati DE (con un
moltiplicatore pari a 15). Dna Task Force europea
valuterà i progetti da finanziare. E qui il problema:
un investitore straniero, puntando alla redditività,
sceglierebbe di investire su una infrastruttura in
Baviera e non nella regione Calabria.
Qualcosa non quadra. Perché chiedere prestiti nel
piano Juncker quando abbiamo 100 miliardi dei nostri programmi DE? Prima di indebitarsi occorre
violare il3 % (come fa Hollande), quindi spendere i 22
miliardi avanzati dal ciclo 2007-2013 entro il 2015 e
programmare bene i futuri 80 miliardi del ciclo
2014-2020 (44 miliardi DE più il cofinanziamento nazionale).
Ricapitoliamo gli importi. Come raffigurato in
tabella A, sommando la dotazione 2007-2013 dei programmi dei tre fondi (FSE-FESR-FEASR), l'Italia ha
una dotazione di 64,5 miliardi di cui ha speso 42,1
miliardi al 31 ottobre 2014. Quindi entro il 2015 deve
spendere e certificare 22,4 miliardi: e 4 di quei 22
miliardi devono essere spesi entro il 2014.
Come raffigurato in tabella B, sommando i programmi del Governo e delle Regioni, in Campania,
Puglia, Sicilia, Calabria e Basilicata occorre spendere 15,5 miliardi entro il 2015: di questi, 3 miliardi
devono essere spesi entro il 2014. Ma non è finita qui:
come raffigurato in tabella C il Governo ha ancora 4
miliardi da impiegare entro il 2015. Nel ciclo
2007-2013, al 31 ottobre 2014, il Governo ha speso solo
6,94 miliardi degli 11,1 miliardi dei programmi (7
nazionali e 2 interregionali) cofinanziati dai fondi DE
nei territori di Puglia, Basilicata, Campania, Calabria e Sicilia.
Comparando le tabelle del Governo sulla spesa
certificata al 31 ottobre 2011 e al 31 maggio 2011
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lA GAZZEllA DELMEZZOGIORNO
Foglio
17-12-2014
5
3/4
46.891,6
___ Dotazione 2007-2013
. . . . Spesa da certificare entro dicembre 2015
Spesa certificata al 31-10-2014
Spesa da certificare al 31-12-2014
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* Le cifre sono espresse in milioni di euro
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Quotidiano
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lA GAZZEllA DELMEZZOGIORNO
Foglio
II"Jlf_1 Dotazione 2007-20t3
Spesa certificata al3t -I 0-2014
_
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5
4/4
Spesa da certificare entro dicembre 2015
Spesa da certificare a13H2-2014
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• Le cifre sono espresse in milioni di euro .. Sicilia, Calabria, Campania, Basilicata, Puglia
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Quotidiano
nSole9]{l mmrn
I due
in calendario
In agenda contratto a tutele crescenti e Aspi
Oggi vertice alla Ragioneria su oneri e risorse
La lunga crisi
LA RIFORMA DEl LAVORO
I
Data
17-12-2014
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Foglio
1 /2
Le questioni aperte
Il nodo dell'applicazione del nuovo articolo 18
alle piccole imprese e ai licenziamenti collettivi
Jobs act, decreti al Cdm di Natale
Renzi: consiglio il 24 dicembre -Vertice del premier con Poletti, Delrio e Taddei
ROMA
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Slittadi480re,dal22dicembreal
24, la vigilia di Natale, il Consiglio
dei ministri che dovrà esaminare i
primi due decreti attuativi del Jobs
Act,conlanuovadisciplinadel contratto a tutele crescenti e con la riscrittura dell'Aspi, rafforzata nella
durata (24mesi -rispetto ai16 aregime) ed estesa a una prima platea di
collaboratoriaprogetto.Adecidere
lanuovatabelladimarciaèstatoieri
il premier Matteo Renzi (<<li facciamo il 24» ); e subito dopo il ministro
Giuliano Poletti ha convocato per
venerdì 19 dicembre a Palazzo Chigile organizzazioni sindacali e le associazioni datoriali. «Un primo segno di disponibilità», è stato il commento a caldo della numero uno
della Cgil, Susanna Camusso.
TI premier i ha anche convocato
ieri sera un vertice con Polett~ il sottosegretarioaPalazzoChigi GrazianoDelrioeilresponsabileeconomico del Pd Filippo Taddei per fare un
punto sui decreti e considerare inodiancoranonsciolti.OggisaràlavoltadellaRagioneria generale he deve
verificare gli oneri (e le coperture)
dei due Dlgs: oltre allariformulazione dell'Aspi (che comporterà un aggravio di costi per l'Erario), si dovrebbe sciogliere il nodo sulla defiscalizzazione e decontribuzione
dell'indennizzo in caso di licenziamento illegittimo (ipotesi avanzata
dai tecnici di Palazzo Chigima che il
Mefvuolevagliare attentamente).
I due giorni in più dovrebbero
consentire all'Esecutivo di trovare
una soluzione ainodiancoraaperti,
vi'ito che l'obiettivo del premier resta quello di partire con il nuovo
contratto a tutele crescenti (con le
modifiche all'articolo 18) subito a
gelmaio per poter usufruire delle alla reintegra e spazio agliindennizdetrazioni previste dalDdlStabilità zi crescenti) anche ai licenziamenti
per le nuove assunzioni (sgravio dei collettivi, che sono di natura econocontributi con tetto annuale di mica per defmizione. Ma quii tecnici del ministero del Lavoro frenano
8.060 euro per tre anni).
AncoraieriPolettieilsottosegre- perviadellacomplessitàdellamatetario Teresa Bellanova hanno cer- ria regolata dalla legge 223.
C'è poi da capire la sorte delle imcato una mediazione con i partiti di
maggioranza. In particolare, sulle prese sotto i16 dipenden~ a cui oggi
tutele crescenti. Qui c'è da scioglie- non si applica l'articolo 18 (per loro
re il nodo dell'indennizzo minimo varranno le nuove regole?). Sempre
(si ipotizzano 6 mensilità, ma si po- sul fronte dell'articolo 18, un braccio
trebbe scendere a 2-3, da far scattare diferroc'èanchesull'individuazione
subito dopoilperiodo di prova), uno delle "specifiche fattispecie" in cui
"scalino" per evitare licenziamenti far rimanere la tutela reale neilicennei primi periodi del rapporto di la- ziamenti disciplinari TI punto di parvoro (considerato che l'indennizzo tenzaindividuato da Palazzo Chigi è
partedal,smensilitàper annodiser- la limitazione della reintegra ai soli
vizio conuntetto di 24 mensilità). In casi di «insussistenza del fatto matediscussione sono tornati anche i li- riale»grave.MaunapartedelPd,con
cenziamenti collettivi: una parte Cesare Damiano, vorrebbe ricomdella maggioranza vorrebbe appli- prendervi anche le tipizzazioni concare le nuove regole sui licenzia- tenuteneicodicidi~ciplinarideicon­
menti individuali economici (addio tratticollettiviAltreforzedimaggioranzasioppongonoerilancianosulla
necessitàdiprevedere,allora,laclausola dell'opting out, dando cioè la
possibilità al datore dilavoro disostituire la reintegra con un indennizzo,
come avvieneinSpagnae Gerrnania
Apertaèpurela partita "conciliazione". Oggi se l'accordo sulla risoluzione consensuale del rapporto
di lavoro è concluso presso la direzione provinciale del lavoro, al lavoratore spetta l'Aspi. Se l'accordo
"Introdotta dalla riforma Fornero del sullicenziamentoèfatto insedesindacale no, e neanche si possono da2012, l'Assicu razione soci ale per
re soldi per incentivare l'esodo. Si
l'impiego (Aspi) costituisce una
preme quindi affmché anche in seprestazione economica istituita per
de sindacale si possano firmare acgli eventi di disoccupazione che si
sono verificati a pa rtire da 110 gennaio cordi di risoluzione consensuale,
anlffiettendo Aspi e incentivi al2013 esostituisce i precedenti
l'esodo che, peraltro, sono fiscalammortizzatori, a partire
mente e previdenzialmente convedall'indennità di mobilità e
nienti per il lavoratore.
l'indennità di disoccupazione non
<f,:RIPRODUZIONERISEflVATA
agricola ordinaria
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Claudio lucci
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Quotidiano
nSole9]{l mmrn
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Foglio
2/2
I nodi
Una parte della maggioranza
preme perestendere le nuove
regole sui licenziamenti
economici individuali anche ai
licenziamenti collettivi, che
sono di natura economica per
definizione. I tecnici del
ministero del Lavoro frenano
Da sciogliere è anche il nodo
piccole imprese, quelle sotto i
16 dipendenti per le quali oggi
non trova applicazione l'articolo
18. Si punta a ricomprenderle
nelle nuove regole, con un
dimezzamento degli indennizzi
e un tetto a 6 mensilità
Per scoraggiare licenziamenti
nella fase iniziale del contratto a
tutele crescenti (che dal 2015
godrà di robusti incentivi
contributivi) si sta discutendo se
introdurre o meno un indennizzo
minimo (oscilla tra le 6 mensilità,
ma potrebbe scendere a 2-3)
Oggi se l'accordo sulla risoluzione
consensuale del rapporto di
lavoro è concluso presso la
direzione provinciale del lavoro,
al lavoratore spetta l'Aspi. Se
l'accordo sul licenziamento è
fatto in sede sindacale no. Si
studiano regole uniformi
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'III
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Quotidiano
nSole9]{l mmrn
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16
1
Dell'Aringa: positivo il calo dell'ordinaria
La Cigs cede il 30,8%
ma cresce la mobilità
Claudio Tucci
passare a mobilità volontaria,
contrattidisolidarietàefacilitazioni per gli interventi di ristrutSupera il miliardo di ore la
turazione dei siti produttivi».
richiesta di cassa integrazione
Le ore di cig complessive (olda parte delle imprese nei primi
tre un miliardo) autorizzate nei
undici mesi dell'anno. A livello
primi 11 mesi dell'anno «si concongiunturale (novembre su
fermano comunque su livelli
ottobre) a scendere è stata somolto elevati», ha a~giunto Guprattutto la cig straordinaria
glielmo Loy (UiI). E il secondo
(-30,8010), dopo una crescita
risultato peggiore dal 2008, anininterrotta dal mese di giugno.
no di inizio della crisi, nel quale
Sono aumentate però le dosi totalizzarono ore per
mande di mobilità (da 12.661 a
227·660.000.L'annopiùdifficile
settembre a 14.570 a ottobre) e
è stato il 2010 con 1.197.816.000
anche quelle di disoccupazione
di ore. Per questo «è fondamen(in un mese quasi 42mila istan- _ _ _~_
tale che l'Esecutivo aumenti le
ze di Aspi in più). A testimorisorse per gli ammortizzatori
nianza di un mercato dellavoro'
nella legge di Stabilità in discusancora in difficoltà (anche I~ ~-sione al Senato», ha detto Cesal'Istat a ottobre ha evidenziato
, re Damiano (Pd).
una contrazione degli occupati
mi hl
A livello cumulato, gennaioe un incremento del numero dei Richieste di Aspi
novembre 2014, nell'industria
senza lavoro).
Il segnale più evidente della
sono stati richieste oltre 714 miA livello tendenziale la cig è crisi è l'incremento di quasi
lionidioredicig(-lA7%tendenrisultata in calo deI26,9%, ma si 42mila richieste di Aspi in un
sconta essenzialmente la forte
mese. Cresciute anche le
I ziale), nell'edilizia poco meno
dill5,5 milioni di ore (-3,6 010).
riduzione dalla cassa in deroga domande di mobilità passate da
A ottobre poi, sommando
(-28,5°10) dovuta al noto proble- 12.661 di settembre a 14.570 di
ma deifermiarnrninistrativi per ottobre.
domande di disoccupazione e
carenza di stanziamenti.
mobilità, sono state presentate
La fotografia sugli ammortiz288.259 istanze (-8,7% rispetto
miliardo
zatori sociali scattata ieri dalalle 315.645 domande di ottol'Inps (dati di novembre e cu- Le ore
bre 2013 - ma in crescita di
mulato gennaio-novembre Supera il miliardo di ore la
46.081 domande rispetto a set2014) ha evidenziato «come la richiesta di cassa integrazione I tembre 2014).
crisi sia ancora forte soprattutto da gennaio a novembre de12013
RISERVATA
per le piccole imprese, visto
l'aumento delle domande di disoccupazione - ha commentato
l'economista del lavoro, Carlo
Dell'Aringa -. Ma la diminuzione della cig straordinaria può
essere un timido segnale positivo frutto, anche, del buon operato del Governo che ha sottoscritto diversi accordi di riorganizzazione aziendale, come
Electrolux, Termini Imerese, e
ciò ha portato a chiudere l'erogazione passiva della cigs per
ROMA
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42
-- - - -I
l
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~RIPRODUZIONE
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Foglio
1
Data
Il Jobs act, in vigore da ieri, prevede in prospettiva la cancellazione delle collaborazioni a progetto
Cocopro, trasformazione agevolata
La disciplina nel DIgs sul contratto a tutele crescenti per approfittare dello sgravio
Giampiero Falasca
Nel primo decreto legislativo
attuativo del Jobs act, accanto alla
riforma dei licenziamenti, dovrebbe trovare posto anche la cancellazione del contratto di collaborazione a progetto.
Questa misura, nelle intenzioni del Governo, si pone in stretto
collegamento con il nuovo contratto a tutele crescenti e con gli
incentivi riconosciuti per le nuove assunzioni dallo gennaio. Lo
sgravio consiste nell'esonero dal
versamento dei contributi previdenzialia carico dei datori dilavoro,nellimite massimo di8.060 euro annui per le nuove assunzioni
con contratto di lavoro a tempo
indeterminato, con la sola esclusionedeicontrattidiapprendistato, dei contratti di lavoro domestico e del settore agricolo, decorrenti dallO gennaio 2015 e stipulati
entro il 31 dicembre 2015, per un
massimo di 36 mesi. Il disegno è
questo: cancellazione dei contratti a maggiore rischio di precarizzazione (come, appunto,le collaborazioni a progetto), da un lato, e riconoscimento di incentivi
normativi ed economici, che probabilmente andranno tarati ad
hoc; una maggiore flessibilità in
uscita e unridotto costo contributivo -in favore di chi stabilizza i lavoratori oggi impiegati con questi
contratti, dall'altro lato.
Questo disegno dovrà fare i conti con una realtà difficile da ignorare: nonostante gli incentivi, il passaggio dalla collaborazione a progetto al lavoro subordinato non è
indolore e, soprattutto, non è privo
di costi. Cisono interi settori che, in
caso di cancellazione immediata
della collaborazione, rischierebbero di trasferirsi dalla sera alla
mattina all'estero, in quanto non
potrebbero sostenere un aumento,
anche minimo, del costo dellavoro
(è il caso, ad esempio, dei call center, ma non solo).
Il Governo sembra intenzionato a tenere conto di queste specificità, stabilendo un periodo transitorio e, soprattutto, lasciando
aperta la possibilità di continuare
a stipulare contratti di lavoro parasubordinato nei settori dove
esiste una disciplina collettiva
che consente l'utilizzo di tali rapporti.L'intervento sul lavoro a
progetto non è l'unica misura che
troverà spazio nei decreti legislativi attuativi del Jobs act. Entro
giugno, il Governo dovrà approvare quello che la legge delega
chiama "Testo organico" sul lavoro flessibile.
La legge non fornisce indicazioni molto precise sulle linee
guida che dovranno essere seguiti per arrivare al Testo organico,
ma si limita a stabilire le finalità
che dovranno essere perseguite:
rafforzare le opportunità di ingresso nel mondo del lavoro dei
soggetto in cerca di occupazione,
rendere i contratti dilavoro maggiormente coerenti con le attuali
esigenze del contesto produttivo
nazionale e internazionale.
Le misure previste sono altrettanto generiche: riordino di tutte le
tipologie di lavoro flessibile, introduzione sperimentale del compenso orario minimo, semplificazione dei piccolilavori, abrogazione di tutte le disposizioni che risul-
tano incompatibili con il Testo
organico.
Le modalità con cui saranno attuati i criteri direttivi saranno decisive per la riuscita della riforma.
Nel mercato del lavoro, infatti,
nonostante esista una pletora di
contratti, assistiamo a un paradosso: non viene adeguatamente
tutelata la flessibilità buona (categoria che include tutti quei contratti che, pur essendo flessibili,
garantiscono livelli di tutela ad~­
guati ai lavoratori, come il lavoro
a termine, la somministrazione e
l'apprendistato), mentre i contratti che si prestano ad elusioni
dilagano. Sarebbe importante che
fosse seguito l'approccio della riforma approvata amarzo sullavoro a termine, che ha avuto un impatto positivo sul mercato in
quanto harealmente semplificato
le regole. La strada della semplificazione passa, in particolare, dall'utilizzo di limiti oggettivi, come
la quantità e la durata. Limiti che
non si prestano a interpretazioni
fansiose. Vanno poi soppresse le
procedure di carattere formale
che non offrono tutele reali al lavoratore ma appasantiscono il
rapporto di lavoro.
it;RIPRODU?;ONFRISERVATA
nSde~JJ (J)mJ.com
QUOTIDIANO OH. LAVORO
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Piccola i nd ustria,
restyling
dell'accordo 2013
Codice abbonamento:
Ilrestylingall'accordo de12013 per
gli edili piccola industria e le regole
perii personale distaccato alla Ue
nel Quotidiano dellavorodi oggi.
www.quotidianolavoro.ilsole24ore.com i
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Quotidiano
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17-12-2014
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Foglio
1
Applicazione retroattiva
Garanzia giovani,
bonus retroattivo
per le assunzioni
Ritaglio
Lavoro e previdenza
sposizione per questo incentivo dovrebbero corrispondere a circa 62mila assunzioni o trasformazioni, ma finora è stato usato solo in circa
500 casi.
Ora con il decreto direttoriale 63 pubblicato ieri sul sito del ministero del Lavoro,
l'operatività del bonus è stata estesa retro attivamente al
lO maggio, giorno di avvio
della Garanzia giovani e al
contempo è stato confermato il termine ultimo valido
per usufruirne, cioè i130 giugno 2017. Le modalità operative per richiedere il contri-
LA
Entro due settimane l'!nps
deve fornire le indicazioni
per richiedere
il contributo che può
arrivare a 6mila euro
(i;)
stampa
ad
068391
buto saranno fornite dall'Inps entro quattordicigiorni. Per forza di cose, la
procedura si discosterà da
quella indicata con la circolare 118 del 3 ottobre. Quest'ultima, infatti, si riferisce
alle assunzioni ancora da effettuare e stabilisce che il datore di lavoro invii una richiesta preventiva all'istituto di previdenza il quale, una
volta verificati i requisiti e la
disp·onibilità di fondi, conferma l'incentivo. A quel
punto il datore di lavoro può
assumere o trasformare da
tempo determinato a indeterminato il contratto esistente. In questo caso, invece, le assunzioni sono già state effettuate.
Codice abbonamento:
MaUeo Prioschi
Il bonus per chiha assunto un iscritto al programma
Garanzia giovani sarà riconosciuto anche ai contratti
conclusi tra lO maggio e il2 ottobre2014.
Nel piano di intervento
per favorire l'occupazione
giovanile lanciato dal governo la scorsa primavera, con il
decreto direttoriale 1709 del
ministero del Lavoro da13 ottobre è diventato operativo il
bonus occupazionale a vantaggio dei datori di lavoro
che da quella data hanno assunto un giovane di età compresa traÌl5 e i29 anni iscritto
alla Garanzia giovani. L'agevolazione scatta a fronte di
contratti a tempo indeterminato o determinato di almeno sei mesi, anche nel caso di
somministrazione, e per i
rapporti di lavoro subordinati instaurati in attuazione
del vincolo associativo con
una cooperativa di lavoro, o
per la trasformazione di un
contratto a termine in uno a
tempo indeterminato.
L'importo del bonus varia,
da zero a 6mila euro, in relazione al tipo di contratto e alla «classe di profilazione»
del ragazzo. Quest'ultima è
una classificazione su quattro livelli effettuata dagli
operatori che prendono in
carico i giovani iscritti alla
"garanzia" sulla base della
difficoltà di inserimento nel
mondo del lavoro. In base al
report settimanale redatto
dal ministero, finora il 35°/0
degli iscritti rientra nel profilo a bassa difficoltà, i136% in
quello medio, il 22% in quella
alto e i17% in quello molto alto. Il ministero stima che ai
quasiI89 milioni di euro a di-
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COBBIEBE DELLA SEBA
Data
17-12-2014
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Foglio
1 /2
Napolitano blinda riforme e stabilità:
dannose le voci di scissioni e voto
«Superare il bicameralismo non è un tic da irrefrenabili rotlamatori»
TI presidente si rivolge anche ai sindacati: rispettino le scelte, ma serve dialogo
ROMA Se qualcuno per caso si
aspettava un pur minimo cenno alla fine anticipata del suo
secondo mandato al Quirinale
dovrà attendere ancora o aggrapparsi, se lo ritiene un esercizio già ora necessario, alla data del 13 gennaio, quando terminerà per l'Italia il semestre
europeo. In ogni caso, dovrà
cambiare strada chi, con «discussioni ipotetiche», rischia
di provocare un «danno grave»
per il Paese puntando l'attenzione su «elezioni anticipate» e
su <<venti di scissione su questa
o quella formazione politica»
che poi evocano all'esterno «lo
spettro dell'instabilità».
Dunque, tutte le forze politiche (e anche i sindacati) dovranno essere capaci di rimboccarsi le maniche, subito:
per «passare ai fatti», per «procedere con coerenza e senza
battute d'arresto sulla strada
delle riforme». Perché «i nostri
amici in Europa e nel mondo si
attendono precisamente que-
sto. Non deludiamoID>.
Così Giorgio Napolitano, nel
tradizionale discorso per gli
auguri di fine anno ai rappresentanti delle istituzioni, delle
forze politiche e della società
civile, ha parlato di un Paese
che deve essere serio nel programma che si è dato. n capo
dello Stato ha citato il «tasso di
volontà riformatrice» del governo Renzi senza poi tralasciare (più di una citazione) «il
gran lavoro istruttorio» fatto
dall'esecutivo presieduto da
Enrico Letta.
La riforma del lavoro è da
considerare un «risultato molto importante», ha detto il presidente della Repubblica. Ma
«iÌ 2014 non si chiude bene dal
punto di vista dell'andamento
generale dell'economia... e il
quadro potrà dare segni di inversione di tendenza solo nel
2015 e 2016 solo se non verrà
dall'ltalia nessun affievolimento della linea su cui governo e
Parlamento hanno mostrato di
vOler convergere».
Ecco, dunque, che le parole
chiave utilizzate da NapolitanO,a partire da un'iniezione di
«fiducia» di cui ha bisogno il
Paese per superare un «clima
sociale segnato da sofferenza
autentica», puntano in una direzione: fare presto sulla strada
del «cambiamento divenuto
indispensabile e non più eludibile o rinviabile». A partire dal
«superamento del bicameralismo paritario che non è un tic
da irrefrenabili rottamatori o
da vecchi cultori di controversie costituzionali». Stessa considerazione per la legge elettorale: discutere ma non stravolgere le riforme perché portarle
a termine «è un dovere di onestà politica e di serietà istituzionale». Attenzione allora alle
«spregiudicate tattiche emendative» delle minoranze e «alle
improprie e dannose commistioni» nel rapporto tra governo, Parlamento e sindacati.
Per questo, ha insistito Na-
politano, «non possiamo essere ancora il Paese attraversato
da discussioni che chiamerei
ipotetiche: se, quando e come
si possa o si voglia puntare su
elezioni anticipate, da parte di
chi e con quali intenti; o se soffino venti di scissione in questa
o quella formazione politica,
magari nello stesso partito di
maggioranza relativa». ~esto
esercizio al chiacchiericcio, è la
conclusione del capo dello Stato, «è solo tempo e inchiostro
che si sottrae all'esame dei problemi reali, anche politici, the
sono sul tappeto; è solo un
confuso nervoso agitarsi che
torna ad evocare, in quanti seguono le vicende dell'Italia, lo
spettro dell'instabilità. E il danno può esser grave».
Al termine del suo discorso,
Napolitano si è rivolto alla presidente della Camera che gli sedeva accanto: «Sono stato troppo lungo?». «No, è stato incisivo ... », lo ha rassicurato La).ITa
Boldrini
Dino Martirano
(ç.')
I russide:nti
Chi dissente dalle
rifonne non deve farlo
con spregiudicate
tattiche emendative
nfimrimlda.
TI capo dello Stato
a Boldrini: sono stato
troppo lungo?
Lei: no, è stato incisivo
" Il presidente
della
Repubblica,
nonostante le
attese della
vigilia, anche
nel discorso di
ieri non si è
sbilanciato
sulla data delle
sue dimissioni.
Rimane
!'ipotesi di un
addio ufficiale
a metà
gennaio, con il
termine del
semestre di
presidenza
italiana
dell'Unione
europea
9 I tempi non
saranno
comunque
brevissimi.
Dall'annuncio
successore. La
Costituzione
(articolo 86)
recita che
devono
passare 15
giorni per la
convocazione
delle Camere in
seduta
Il Solo con la
firma da parte comune. A
deputati e
di Napolitano
partirà l'iter che senatori si
aggiungeranno
porterà
all'elezione del i delegati
regionali.
suo
alle dimissioni
vere e proprie
potrebbe
passare
qualche
settimana (si
presume fine
gennaio)
---
Ritaglio
Lavoro e previdenza
stampa
ad
L'assemblea
elettiva sarà
composta da
1008 membri
----" Tra le
dimissioni e
l'elezione del
nuovo
presidente
della
Repubblica,
tutti i poteri
passano alla
seconda carica
dello Stato, cioè
uso esclusivo
del
al presidente
del Senato
Piero Grasso. A
cui toccherà,
insieme alla
presidente
della Camera,
guidare i lavori
dell'assemblea
destinatario,
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"
068391
L'iter
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Quotidiano
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COBBIEBE DELLA SEBA
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Foglio
17-12-2014
15
1
Jobs act, Poletti punta a un indennizzo più alto
Spinta sui provvedimenti attuativi. Legge di Stabilità, ridotto il taglio ai patronati
ROMA Ci deve essere un livello
minimo di indennizzo che
l'azienda paga al lavoratore licenziato per motivi economici? Gira attorno a questa domanda il braccio di ferro interno al governo sul primo decreto attuativo del Jobs act, la
riforma del mercato del lavoro, che dovrebbe arrivare in
consiglio dei ministri il 24 dicembre. Ed è un braccio di ferro che da ieri vede un clima diverso rispetto alla blindatura
preventiva degli ultimi giorni:
non solo perché, almeno nei
toni, il governo sembra più
aperto al dialogo con i sindacati. Ma soprattutto perché a
spingere verso una linea più
morbida è il ministro del Welfare Giuliano Poletti, che almeno finora si era tenuto allineato e coperto con il presidente del consiglio.
Per capire cosa sta succedendo bisogna scendere sul
piano tecnico e fare un passo
indietro. Nella prima versione
del decreto attuativo la soglia
minima in questione non
c'era. Si applicava solo la regola base: al lavoratore licenziato
va un indennizzo pari a una
mensilità e mezzo per ogni anno di servizio. Poi è arrivato lo
studio della Uil, l'accusa che
tra mini-indennizzi e incentivi
alle assunzioni le aziende potrebbero guadagnarci assumendo e licenziando a stretto
giro. Da allora il problema della soglia minima è sul tavolo
del governo. La sinistra del Pd,
e buona parte dei sindacati,
chiede che l'indennizzo sia pari ad almeno sei mesi di stipendio a prescindere dall'anzianità di servizio. il governo
frena, gli uomini ai quali Renzi
ha affidato la trattativa sono
disposti a concedere al massimo tre mesi. Ma da ieri anche
Poletti si è schierato per la linea dei sei mesi. Sorprendendo pure il premier, che ha incontrato ieri sera. E usando toni duri che nessuno aveva sentito finora, al punto da far
pensare a qualcuno che a turbarIo sia stato il terremoto provocato dall'inchiesta su «Mafia
Capitale», che ha coinvolto il
mondo delle cooperative. In
ogni caso la sua non sembra
solo tattica in vista dell'incontro che avrà con i sindacati venerdì prossimo, proprio per
parlare dell'attuazione delJobs
act. Semmai, per preparare il
terreno, è in arrivo una riduzione al taglio dei trasferimenti ai patronati: in origine erano
150 milioni di euro, erano già
diventati 75, adesso dovrebbero scendere a 40.
Lo sconto dovrebbe trovare
posto nel disegno di legge di
Stabilità, all'esame del Senato,
dove restano ancora da sciogliere gli ultimi nodi. Sulla tassazione per le casse e i fondi
pensione l'aumento previsto
dal testo uscito dalla Camera
dovrebbe essere alleggerito
con un meccanismo di sgravio
,legato alla finalizzazione degli
investimenti. Si cercano le coperture per estendere lo sconto Irap ai lavoratori autonomi
che altrimenti, non avendo dipendenti, non sarebbero avvantaggiati dalla semplice deduzione del costo del lavoro.
Caccia alle risorse anche per la
detassazione dei salari di produttività.
Lorenzo Salvia
'rII@lorenzosalvia
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La legge di Stabilità - - - - - - -
--------
-----~-----
lrap
Art bonus
Il governo punta a ridurre
la tassazione con uno sgravio
finalizzato agli investimenti
Per gli autonomi si ipotiZta
un bonus Irap che riporterebbe
il prelievo al 3,5% dal 3,9%
Lo sgravio ora viene esteso
anche alle fondazioni lirico
sinfoniche e ai teatri di tradizione
068391
Fondi pensione
Il rischio
Ritaglio
Lavoro e previdenza
Codice abbonamento:
Con mini indennizzi
e incentivi
le aziende potrebbero
guadagnarci ad
assumere e licenziare
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Quotidiano
la Repubblica
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Foglio
lA DENUNCIA
lA CONDANNA
lA NOMINA
Marzo 2012:
Mariarosaria e
Piergianni Berardi,
precari della
biblioteca
Girolamini,
denunciano il
direttore Massimo
Marino De Caro
per aver portato
via, con trasloch i
notturni, duemila
volumi preziosi
De Caro, che
si spacciava per
laureato e docente
Gennaio 2013:
il presidente
Napolitano,
per il contributo
dato per mettere in
salvo il patrimonio
della Girolamini
dal saccheggio,
insignisce i due
fratelli Berardi
dell'onorificenza di
Cavalieri al merito
della Repubblica
univers~tario
(entrambi
due falsi),
viene arrestato
nel maggio 2013
e condannato a 7
anni (marzo 2013,
pena confermata
in appello
nel maggio 20 14)
Codice abbonamento:
068391
PREAWISODISFRAno
La lettera scritta il1 dicembre
dal direttore generale delle
biblioteche in cui si ipotizza
l'interruzione del contratto
17-12-2014
22
2/2
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24/25
1
JobsAct, il 24
viaaduedecreti
aboliti i cocopro
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Lavoro e previdenza
POLEm CONVOCA
ISINDACATI
Sarà venerdì
prossimo il
confronto tra il
ministro del Lavoro
e Cgil, Cisl e Uil sul
jobsact
068391
ROMA Via i co.co. pro. Nei primi
decreti delegati per attuare il
Jobs Act il governo avrebbe deciso di cancellare i contratti di
collaborazione mono-committenti, di fatto rapporti di lavoro
subordinati mascherati. Insieme arriverà il contratto a tempo
indeterminato a tutele crescentie l'estensione dell'Aspi (l'assicurazionesocialeper l'impiego)
anche ai lavoratori con contratti
atipici. npacchetto di interventi
è stato definito ieri sera in un
vertice a Palazzo Chigi tra il premier, Matteo Renzi, il sottosegretario Graziano Delrio e il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. nvaro dei decreti ci sarà a!la vigilia di Natale con il Consiglio dei ministri convocato proprio per il 24 dicembre. Nella
stessa riunione dovrebbe tare
un passo avanti pure l'attuazione della riforma fiscale con l'approvazione di un paio di decreti,
sul cosiddetto abuso di diritto
chepermette alle aziende forme
di elusione fiscale e sulla depenalizzazione di reati fiscali minori.
Prende forma così la riforma
del mercato del lavoro con l'intento dell' esecutivo, questa volta, di aprire un dialogo con i sindacati, dopo lo sciopero generale di Cgil e Uil. Per venerdì prossimo, 19dicembre,infatti,ilministro Poletti ha convocato le organizzazioni sindacali per fare il
punto sui decreti delegati. «Una
novità», secondo il segretario
generale della Cgil, Susanna Camusso. Un segnale di disponibilità a discutere, ha aggiunto il
leader sindacale. «Poi ovviamente - ha spiegato - siamo
curiosi di sapere cosa ci dirà e
che significato avrà l'incontro».
Giudizio analogo è arrivato da
Cisle Uil. Sembra dunque chiara
la volontà di abbassare i toni della polemica. Non poco hanno in
ciso le parole pubbliche del Pre
sidenteGiorgioNapolitanodiie
Codice abbonamento:
ROBERTO MANIA
ri, come, in via riservata, quelle
pronunciate in occasione della
precettazione dei ferrovieri prima dello sciopero generale del
12 dicembre.
Vada sé che nonci sarà alcuna
marcia indietro del governo visto che la legge delega è già stata pubblica sulla Gazzetta Ufficiale. C'è però l'apertura a tenere conto delle osservazioni che
arriveranno dai sindacati sui decreti attuativi. E la mossa di inserire da subito anche l'abolizione dei co. co. pro può essere letta
come una ulteriore prova di voler abbandonare lo scontro. Certo, con i decreti, arriverà la nuovaversionedell'articolo 18 dello
Statuto dei lavoratori. n reintegroincasodilicenziamentosenza giusta causa non ci sarà più
per i licenziamenti economici;
resterà solo per quelli discriminatori e per alcuni disciplinari
specificatamente indicati. n governo punta comunque a ridurre i margini di intervento discrezionale da parte dei magistrati. Slitterà invece alla seconda metà del prossimo anno il decreto per lariformacomplessiva
degli ammortizzatori sociali.
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17-12-2014
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Foglio
1
Incentivi estesi
alle assunzioni
dal lO maggio
del 2014
eirioli a pago 36
Decreto del ministero del lavoro corregge la decorrenza del bonus operativofùw al 2017
Garanzia giovani retroattiva
Incentivi estesi alle assunzioni dal primo maggio 2014
Cmrou
l bonus «Garanzia Giovani»
spetta anche sulle assunzioni effettuate dal lO maggio
al 2 ottobre. Lo stabilisce il
decreto direttoriale n. 6312014,
pubblicato ieri sul sito del
ministero del lavoro (sezione
pubblicità legale), che rettifica il precedente decreto direttoriale n. 1709/2014 al fine di
rendere retroattivo l'incentivo,
originariamente operativo sulle
assunzioni dal 3 ottobre al 30
giugno 2017. I datori di lavoro
interessati dovranno presentare domanda all'Inps, secondo
istruzioni che l'istituto dovrà
fornire entro 15 giorni.
n bonus è operativo dall'anno scorso, disciplinato dal dI
n. 76/2013. Poi è entrato a far
parte degli incentivi alle assunzioni previsti dal piano De
di Garanzia Giovani, mediante un'ulteriore disponibilità di
risorse previste dalle regioni
attraverso specifici atti di convenzione con il ministero del
TIPOLOGIA
ASSUNZIONI
i
A tempo indeterminato
Bassa
gnifica maggiore «lontananza»
dal mercato del lavoro) più è
pesante l'incentivo. Nel caso di
part-time l'importo di bonus è
ridotto in proporzione alla riduzione d'orario di lavoro (e deriva
dal prodotto tra l'importo pieno
del bonus, indicato in tabella, e
la percentuale di part-time attuato, come detto non inferiore
al 60%).
A chi spetta e per chi. Il
bonus è attribuito ai datori di
lavoro che, senza esservi tenuti, assumono giovani rientranti
nel piano Garanzia Giovani. Le
assunzioni incentivabili sono
quelle di giovani d'età tra 16 e
29 anni (che abbiano già assolto
al diritto dovere d'istruzione e
di formazione se minorenni),
non occupati (disoccupati o
inoccupati ai sensi del dlgs n.
18112000) né inseriti in percorsi di studio o formazione. Condizione di riconoscimento del
bonus è la partecipazione del
giovane alla Garanzia Giovani,
che vuoI dire essere iscritto e in
carico presso una struttura di
collocamento (se manca, andrà
prima fatta quest'iscrizione).
Bonus retroattivo. Il via libera al bonus è arrivato dalla
pubblicazione del citato decreto n. 1709/2014, che lo ha reso
operativo sulle assunzioni effettuate dal 3 ottobre al 30 giugno
2017 (si veda ItaliaOggi del 3
ottobre scorso). Ma ieri è arrivata la pubblicazione del decreto
di rettifica: il bonus può essere
fruito anche per le assunzioni
effettuate nel periodo compreso
tra ilIO maggio 2014 (il giorno di avvio del piano Garanzia
Giovani) e il 2 ottobre, nonché
ovviamente per quelle che
sono state o saranno effettuate
successivamente alla predetta
data e fino al 30/6/2017.
La domanda e]a fruizione. TI
bonus è riconosciuto a domanda da presentarsi all'Inps. in
via telematica, sulla base delle
istruzioni che l'istituto ha fornito nella circolare n. 118/2014
(si veda ItaliaOggi del 4 ottobre
2014). La domanda occorre anche per le assunzioni effettuate
tra maggio e il 2 ottobre, sulla
base di istruzioni che l'Inps dovrà fornire entro 15 giorni.
Media
1.500 euro 3.000 euro
Codice abbonamento:
I
lavoro. Complessivamente il
limite complessivo di spesa
per il nuovo bonus è di euro
188.755.343,66. TI bonus spetta in caso di assunzione (quindi
contratto subordinato) a tempo indeterminato o a termine,
purché di durata non inferiore
a sei mesi, anche se a scopo di
somministrazione, fatta eccezione per le regioni Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e
Puglia, in cui spetta solamente
in caso di assunzione a tempo
indeterminato (anche a scopo
di somministrazione). Il bonus,
inoltre, spetta pure per i soci
di cooperativa e anche in caso
di part-time, purché con orario
non inferiore al 60% di quello
normale di lavoro. Non spetta
per l'apprendistato, per il lavoro
domestico, per quello accessorio e a chiamata; inoltre non è
cumulabile con altri incentivi
all'assunzione di natura economica o contributiva. L'importo
del bonus, indicato in tabella,
dipende dal «profilo» del giovane assunto: più è alto (il che si-
068391
DI DANIELE
A termine (12 mesi o più):
A termine (6-11 mesi)
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17-12-2014
38
1
Li ha previsti il dlgs n. 175/2014 per il p rofess ion sta che appone il visto di conformità
Nuovi massimali per le polizze
Il tetto passa da 2 miliardi di lire a 3 milioni di euro
DI ANTONIA COPPOLA
*
i tratta di una rilevante novità, rispetto alla quale
occorre fare molta
attenzione, schematizzabile
in un concetto molto chiaro:
coloro che non provvedono
alla modifica del massimale
delle assicurazioni professionali obbligatorie, imposta dalla nuova norma, non
possono apporre il "visto di
conformità" sulle dichiarazioni fiscali.
Infatti, il Decreto legislativo n. 175 del 2014, (GU n.
277 del 28 novembre 2014),
ha stabilito che i professionisti, che rilasciano il visto
di conformità, dovranno
adeguare il massimale della
loro polizza assicurativa a
tre milioni di euro. Nel dettaglio l'articolo 6, comma 2,
del citato decreto ha modificato l'articolo 22 del decreto
ministeriale n. 164 del 1999
aggiornando da due miliardi di lire a 3 milioni di euro
l'importo previsto per il
massimale della polizza.
Come è noto, tutte le dichiarazioni dei redditi che
contengono compensazioni
per crediti Iva superiori
all'importo di 15.000 euro,
devono essere accompagna -,
te dal visto di conformità
S
apposto dal professionista
che ha compilato ed inviato'
la stessa dichiarazione. Gli
intermediari abilitati alla
trasmissione telematica
delle dichiarazioni, relativamente alle dichiarazioni
da loro predisposte, possono
rilasciare il visto di conformità, però, solo se autorizzati alla iscrizione nell'apposito elenco dei soggetti
abilitati, per cui è prevista
la stipula di una polizza di
assicurazione dell'attività
professionale.
Al fine di garantire il
completo risarcimento ai
contribuenti dell'eventuale
danno arrecato, la polizza
assicurativa deve rispettare il nuovo massimale
ed essere tempestivamente comunÌcata alla competente Direzione Regionale
dell'Agenzia delle Entrate.
Legge e prassi definiscono
molto accuratamente le caratteristiche della polizza
richiesta, fissando una serie di condizioni che devono
essere rispettate. In primo
luogo, la copertura assicurativa deve essere riferita alla
prestazione dell'assistenza
fiscale mediante apposizione del visto di conformità
sulle dichiarazioni, ai sensi
dell'art. 35 del d.lgs. n. 241
del 9 luglio 1997, senza al-
cuna limitazione della garanzia ad un solo, specifico
modello di dichiarazione.
Sul fronte del massimale
della polizza, come stabilito
dall'art. 22 del D.M. n.164
del 1999, questo deve essere
adeguato al numero dei contribuenti assistiti, nonché al
numero dei visti di conformità, delle asseverazioni e
delle certificazioni tributarie rilasciate e, comunque,
non deve essere inferiore a
3 milioni di euro.
Ancora, le condizioni richieste stabiliscono che la
copertura assicurativa non
deve contenere franchigie o
scoperti, in quanto non garantiscono la totale copertura degli eventuali danni
subiti dal contribuente,
salvo il caso in cui la società assicuratrice si impegni
espressamente a risarcire
totalmente il terzo danneggiato, riservandosi la
facoltà di rivalersi successivamente sull'assicurato
per l'importo rientrante in
franchigia.
Infine, la polizza assicurativa deve prevedere, per gli
errori commessi nel periodo di validità della polizza
stessa, il totale risarèimento del danno denunciato
nei cinque anni successivi
alla scadenza del contratto,
indipendentemente dalla
caus~a che ha determinato
la cessazione del rapporto
assicurativo.
C'è la facoltà per il professionista che svolge l'attività nell'ambito di uno studio associato di utilizzare,
quale garanzia, la polizza
assicurativa stipulata dallo studio medesimo per i
rischi professionali, purché
la stessa preveda un'autonoma copertura a garanzia
dell'attività prestata dai
singoli professionisti che intendono presentare la comunicazione ai sensi dell'art.
21 del D.M. citato e rispetti
le condizioni sopra richiamate. Anche in questo caso
il massimale della polizza
assicurativa dovrà essere
non inferiore a 3 milioni di
euro e, comunque, adeguato
al numero dei contribuenti
assistiti, nonché al numero
. dei visti di conformità, delle
asseverazioni e delle certificazioni tributarie rilasciate
dai professionisti associati
che hanno inviato la comunicazione. Il professionista
che si avvale di una società
di servizi può utilizzare la
polizza assicurativa stipulata dalla società, a condizione che nella stessa vengano indicate le generalità
dei singoli professionisti che
intendono avvalersene.
*Consigliere Odcec
di Roma
Codice abbonamento:
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•• "." ••••• :.:...:;,.:";:;,,;;;::,,;,,,; •••. ",. "",:::::,:: o...........::;;;;;;;:!!;'
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Quotidiano
Pagina
17-12-2014
2
Foglio
1
Data
I
Dopo gli auguri
Clima sospeso
nel Palazzo:
qui cambia tutto
Mario Ajello
"'
come se il Capo
dello Sta"
to, nel suo energico discorso, avesse detto ai
presenti: io sul Colle tra
poco non ci sarò più, e sitrete voi a dover fronteggiare
.una situazione difficile e piena di incognite.
Apago 2
E
Clima di incertezza nel Palazzo
«E ora che tipo di Italia sarà?»
avesse detto ai presenti, nel Salone
dei corazzieri gremito g~ll'intera
Repubblica dei notabili, dei dignitari, dei grand commis, dei leader
e degli ex leader, dei tanti pezzi di
:'Q!as.§le dirigen~ di ieri diÌ'ewòle
tornare, di oggi che vuole restare e
di domani se riesce a imporsi davvero: io sul Colle tra poche settimane non ci sarò più, e sarete voi a
dover fronteggiare una situazione
difficile e piena dì incognite. Le parole che usa Napolitano sono queste: "Le prove che il sistema Italia
e la nostra democrazia devono sostenere risultano ancora pesanti
sul fronte dell'andamento dell'economia, del pil e delle oscillazioni
dell'occupazione». Una platea già
provata dal senso d'incertezza e di
sospensione, nella quale l'imminente lotteria dell'elezione presidenziale viene vissuta come una
roulette russa, accoglie queste parole come un invito a dimostrarsi
all'altezza della situazione. Ma
quale situazione? Nessuno riesce
bene a capire, e le bollicine del
brindisi natalizio dopo il discorso
hanno la forma del punto interrogativo, quale Italia ci sarà e su quali equilibri si reggerà all'indomani
delle dimissioni di Napolitano.
Nella nebbia sul futuro, sono tutti
- ecco nelle prime file Renzi e i
suoi ministri, e poi Giuliano AmaRitaglio
Lavoro e previdenza
ALLA fESTA I
SUL PAESE
POST GIORGIO, ELUI:
PIL EDISOCCUPAZIONE
ANCORA PROVE
PESANTI PER TUTTI
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del
da tanti nugoli di persone.
ICAPANNELLI
E c'è il gruppetto che s'interroga
sull'inchiesta romana: «Davvero
lo scandalo crescerà ancora'? Lo
andiamo a chiedere a Pignatone?
Lo domandiamo a Marino?». Ci sono quelli che: «addio, dopo Napolitano ci vorrebbe un altro Napolitano». Quelli che, per farsi belli, si
fanno il selfie con la ministra Boschi la quale indossa un pesante
vestito grigio con i bordi rosa, tutt'altro che radioso. Quelli che vedono nero o non sanno bene che
cosa vedere e comunque: «Il prossimo Capo dello Stato dovrà gestire una situazione terribile». Quelli
che parlano di sport - «Questa Roma .... » - per dissimulare il fatto
che pensano soltanto alla partita
del Quirinale. E quelli, non solo
giornalisti ma anche membri di
commissioni parlamentari, che
chiosano il discorso appena pronunciato dal presidente: «Hai visto, quando ha parlato di economia, come ha tirato la volata a Padoan per il Quirinale? Oppure tifa
Finocchiaro perchè ha esaltato le
riforme?». Il mood dominante è il
boh, in questa serata sul Colle. E
quando tutti lo discendono, per
. tornarsene a casa, più di qualcuno
spera di risalirci presto. Per sedersi sul trono lasciato vuoto da Re
Giorgio.
Mario Ajello
068391
ROMA E' come se il Capo dello Stato
to e Pierluigi Bersani, il riapparso
Lettajunior e lo zio Gianni in fondo alla sala, il sindaco Marino, Veltroni e più indietro D'Alema con
Fini che poi brinderà da ex a ex
con Monti, la Camusso che capovolge in una critica a Renzi il passaggio in cui Napolitano chiede
più «dialogo» e il trio Brunetta-Gasparri-Romal1i, il quirinabile Sabino Cassese, il vicepresidente del
Csm (Legnini) e Pignatone e Cantone e tutti gli altri a cominciare
da Grasso e Boldrini - appesi alle
sillabe di Napolitano a proposito
della sua discesa dal Colle. E lui,
davanti a questa folla da messa di
Sant'Ambrogio, un po'li lascia nella sofferenza del dubbio (non concede annunci ufficiali sulla data
delle dimissioni) e un po' offre spiragli di conoscenza ribadendo che
lascerà al termine del semestre italiano in Europa.
In questo clima sospeso, ecco la
Repubblica che s'interroga, freme, spera e cerca d'immaginare il
futuro ma per ora gli sfugge che al
momento del cin cin è composta
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l'ATTESA
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Quotidiano
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17-12-2014
2/3
1 /2
Napolitano fa scudo
a Renzi: no al voto
riforme ineludibili
e niente scissioni
~Gli auguri del Presidente della repubblica alle alte cariche
Bacchettata ai sindacati: «Rispettino le dec~si.oni del governo»
.
cupa la mancanza dI dialogo. Tut~ Non manca una vlgoro~a denun~
tavia non manca una stoccata aI cia per «lo scandaloso dIffondersI
sindacati: «Serve rispetto delle della corruzione e del malaffare».
'"
... .
prerogative di decisione del gover- «Colpendo i bersagli giusti - am~
ROMA Le prevlsIOm della vlglha so- no e del Parlamento». Ma serve monisce il Presidente _ compresI
n? state rispet~a!e. N~ssun. anpu.n- soprattutto mag~i?~e condivis~o- gli intrecci con la crimi~alità. or~
c~o ~ormale dI Immment~ dm:l1s- ne di· responSablh!a per formre ganizzata. Ma le generahzzazI~~I
SIOm ma solo ~onfe~ma dI un I.m- «un'immagine sena» del, nostro improprie sul mondo d,ella pO.htIpegno a termI~e, SI~O «all~ fI~e Paese. E su questo punto l ammo- ca vanno evitate perche fuorvia ndel semestre dI presIdenza Itaha- nimento di Napolitano è molto ti». Su tutto c'è l'esigenza di una
na nella Ve», nell'atteso e applau- forte «Basta con le discussioni continuità istituzionale e politica
dito intervento di ~io~gio Napoli- ipotetiche: se e quando si voglia anche perché i nostri partner eutano per lo scambIO dI augun na- puntare su elezioni anticipate ov- ropei ce la chiedono. «Non delutalizi con le alte cariche istituzio- vero se soffino venti di scissione diamoli e non veniamo meno ai
nali. Insomma, un congedo s?f~. in questa o quella formazione po- nostri doveri» conclude NapolitaCon un nuovo «no» al voto antIcI- litica», sottolinea il Presidente: no nel congedarsi dalle alte caripato che evoca instab~lità. Quella «E' solo un confus? agita~~i, ch.e che. E poi fuori onda chiederà alla
del Capo dello Stato e stata una evoca lo spettro dell mstablhta e Il Boldrini: «Sono stato troppo lunlunga, meditata analisi della situa- danno può essere grave». Insom- go?».
zione politico-istituzionale del Pa- ma, niente voto anticipato ma
Paolo Cacace
ese con un respiro europeo molto confronto non dispersivo sulle
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ampio, legato alla necessità i~- prospettive per ridare alla politica
boccare la svolta verso la creSCIta il ruolo che è venuta perdendo e
«oltre i limiti soffocanti e contro- per contrastare «la patologia deproducenti dell'austerità».
stabilizzante ed eversiva dell'anti'l URGENZA
politica».
Quanto alle riforme NapolitaMa proprio in tale contesto.eme.r- no difende quella del mercato del
ge la necessità di «passare al fatp» lavoro, e liquida la discussione
e di procedere con coerenz~ «sen- sull'art.l8 come «un'interpretazioza battute d'arresto» sulla VIa del- ne riduttiva concentrata sul punle riforme. Napolitan? non l!sa la to di massimo possibile dissenbac~hetta: Al cO,nt~ano n?n e a,:a- so». Analoga energica ?ifesa Naro dI elogI per l aZI~n~ dI RenzI e politano la riserva alla nforma coper il programma dI nforme mes- stituzionale per il superamento
so in cantiere dal ~overno. :<V~ del bicameralismo paritario che
cambiamento era dIvenuto mdI- non è «un tic da rottamatori». Irospensabile, non più. eludi?ile o nizza su chi si considera «nato ierinviabile», osserva Il PreSIdente ri» (il movimento grilli no) ignoche - pur non i?norando :<le prove rando la lunga battaglia per recuancora pesantI» che a~bIamo ?~- perare agibilità e correttezza a~
vanti - avverte: «Non SI attentI m un sistema in cui c'è l'abuso del
qualsiasi modo alla continu~tà di decreti e del voto di fiducia. E' lequesto nuovo corso». Napohtano gittimo dissentire - osserva - ma
parla di una fiducia sulle non farlo con spregiudicate tattipotenzialità economiche dell'It~- che emendative che portino a collia da non disperdere e di un «ch- pire la coerenza sistematica della
ma sociale» indispensabile per riforma. Vn richiamo all'opposiportare avanti le riforme. Preoc- zione e, forse, alla sinistra del Pd.
ÈIN ATrO PROCESSO
01 CAMBIAMENTO
NESSUNO ATrENTI
AllA CONTINUITÀ
01
NUOVO CORSO
068391
505
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MI SONO IMPEGNATO
AGARANTIRE
CONTINUITÀ
PER TUTTA lA DURATA
DEL SEMESTRE UE
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Quotidiano
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Foglio
17-12-2014
6
1
Province, caos esuberi
per 80 mila idonei
sfuma l'assunzione
..-Il governo dà la precedenza ai 20 mila dipendenti in mobilità
Scavalcato chi ha partecipato ai concorsi. Rivolta su Twitter
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Le novità
Fondi pensione, scambio
tra tasse e investimenti
Sulla tassazione di
Fondi pensione e
Casse di previdenza si
lavora ancora. Dopo
l'aumento delle
aliquote fiscali, il governo
starebbe studiando un
meccanismo che prevede la
concessione di sgravi fiscali
tramite il credito d'imposta
alle Casse e ai Fondi che
investono su infrastrutture
strategiche in Italia.
Verso l'allargamento
degli sgravi sull'Irap
In preparazione anche
un intervento
sull'Irap, per chi non
ha dipendenti: il nodo
come sempre sono le
coperture, pari a circa 150
milioni di euro che
riguarderebbero un milione e
quattrocento mila persone. In
questo caso si starebbe
ragionando circa la possibilità
di introdurre degli sgravi ad
hoc.
068391
Il ministro della Funzione
Pubblica Marianna Madia,
ieri il suo account Twitter
insieme ad altri del governo è
stato preso di mira
Codice abbonamento:
che pùò potrebbero assorbire al l'emendamento. Ieri, intanto, le
votazioni sulla legge di Stabilità
massimo 2-3 mila persone.
sono andate avanti. I nodi più intricati, dall'Irap alla tassazione di
ROMA Protestano i sindacati, e que- IL VERTICE
sto sarebbe normale. Ma protesta- Ma più in generale l'operazione di Fondi pensione e Casse di previno anche, sui social network, i con- presenta tutt'altro che scorrevole: denza, saranno con ogni probabicorrenti risultati idonei nei con- la Lombardia ha già annunciato lità sciolti solo oggi. In serata ieri,
corsi pubblici che temono di ve- !'intenzione di presentare un ri- ancora di cercava un compromesder sfumare per sempre l'agogna-corso alla Consulta e almeno altre so. L'ipotesi è quella di garantire
to ingresso in un un'amministra- due Regioni potrebbero presto se- un credito d'imposta ai Fondi penzione pubblica. Il bersaglio delle guirla. Ieri i sottosegretari Angelo sione e alle Casse che investono
critiche è sempre lo stesso, anche Rughetti e Gianclaudio Bressa parte dei loro soldi in opere stratese da punti di vista diversi: un hanno incontrato i sindacati (che giche italiane. Questa mattina soemendamento del governo alla avevano organizzato un presidio no previste altre riunioni per trolegge di stabilità, il 2.9810, che de- al Senato). Per il governo se le Re- vare una quadra anche su Patrostina alla mobilità oltre 20 mila di- gioni non vortanno farsi carico nati e minimi, per poi provare lo
pendenti delle Province e allo stes- del personale in esubero, questo sprint per l'approvazione con la fiso tempo chiede a Regioni e Co- non potrà che proseguire il per- ducia venerdì in aula.
Andrea Bassi
muni di prenderli in carico, sfrut- corso della mobilità (retribuzione
LucaCifoni
tando per questa finalità le pro- all'80 per cento e in prospettiva
(Qj RIPRODUZIONE RISERVATA
prie possibilità di assunzione. I la- cessazione del rapporto di lavovoratori che si ritrovano ad essere ro). A gennaio intanto si dovrebbe
TUTTE LE
in sovrannumero dopo la se- riunire l'osservatorio nazionale
mi-abolizione delle Province (e al per l'attuazione della legge
VOGLIONO ASSORBIRE
conseguente taglio di 6 miliardi in Delrio, finora mai convocato. Le
I lAVORATORI
tre anni nella legge di Stabilità) rappresentanze sindacali della
VENERDì
I SINDACATI
dovrebbero essere assorbiti insie- Funzione pubblica di Cgil, Cisl e
me ai vincitori di concorso: Regio- Vil hanno risposto annunciando
ni e Comuni potranno farlo utiliz- per venerdì l'occupazione delle
zando la percentuale di turn over Province. Ma dove si è innescata
consentita dalla legge (60 per cen- una vera e propria rivolta, sono i
to) ed anche il restante 40 purché social network, a partire da Twitriservato al personale in mobilità. ter dove è stato creato l'hashtag
Resta quindi fuori un'altra catego- #NoEmendament02981O, che in
ria, quella degli idonei. Fonti dèl poche ore è diventato uno dei
governo fanno osservare che gli trend topics con migliaia di ci nidonei comunque, «non sono vin- guettii che hanno iniziato a bersacitori di concorso e quindi vengo- glia re i profili del ministro della
Funzione Pubblica, Marianna Mano scavalcati da chi è in mobilità». dia, quello del sottosegretario RuL'emendamento è in discussione ghetti, del relatore alla finanziaalla commissione Bilancio, dOV,e ria, Giorgio Santini e del sottosesono stati presentati oltre 100 gretario alla Presidenza del Consisub-emendamenti. Oltre che' ne- glio Graziano Delrio. Il tenore dei
gli uffici di Comuni e Province, i tweet più o meno sempre lo stesdipendenti provinciali potrebbe- so: «80 mila giovani chiedono il riro finire in quelli statali, ed in par- spetto del merito», con la solleciticolare giudiziari: è nota la penu- tazione al governo a ritirare
ria di personale delle cancellerie
lA MANOVRA
riproducibile.
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Quotidiano
il Giornale
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Foglio
17-12-2014
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1 /2
L'ULTIMO DISCORSO POLITICO
Il testamento di Napolitano
Blinda il patto Renzi-Berlusconi, maledice i tentativi scissionisti in Pd eForza Italia,
critica sindacati, Grillo eLega: niente elezioni anticipate, avanti con questo governo
Massimiliano Scafi
• IlpresidentedellaRepubblica ha blindato il governo Renzi,
lodando il cammino delle riforme e allontanando lo spettro
delle elezioni: «Parlare di voto o
discissione evocalo spettro dell'instabilità». Una stoccata ai
sindacati: «Rispettino le scelte». Sulle sue dimissioni: «Misono impegnato per il semestre
europeo che si conclude il 13
gennaio».
LI
le voci sul voto anticipato
osu scissioni nel partito
di maggioranza relativa
portano solo instabilità
l'austerità ha prodotto
limiti soffocanti
econtroproducenti
l'Italia rispetta i vincoli
Isindacati rispettino
le prerogative
di governo eParlamento
Esi sforzino di dialogare
a pagina 3
Napolitano blinda il premier
«Una legislatura di riforme»
Roma
atte o Renzi, quarant' anni scarsi, l'uomo nuovo, quello che
ha avuto «un forte consenso» alle
elezioni europee, che sta facendo le riforme e che è riuscito aridare «ascolto e autorità all'Italia
nel concerto europeo». È questo
il lascito di Giorgio Napolitano,
questal' eredità politica di un presidente che tra un mesetto, «dopo il semestre», lascerà l'incarico. Renzi quindi e ancora Renzi,
perché in Europa «ci siamo presentati conle carte in regola e abbiamo ottenuto il via libera della
Commissione», perché il Job
Actsè una buonalegge, perché la
riforma del Senato la aspettavamo da decenni, perchéparlaredi
Ritaglio
Lavoro e previdenza
voto anticipato o di scissioni nel
Pd «porta instabilità». La Cgil si
dia una calmata e«rispettileprerogative di decisione del governo». E la sinistra Pd si rimetta a
cuccia. «Chi dissente non può
vulnerare le riforme con spregiudicate tattiche emendative».
Doveva essere il discorso del
commiato, dei saluti, del bilancio personale dopo 9 anni diregno, invece Napolitano spende
tutti suoi 26 minuti per elogiare, sostenere ecorazzarePalazzo Chigi. Un appoggio talmente netto e forte che, in fase di limatura, deve essere sembrato
troppo persino a lui, tanto da
spingerlo, per compensare, acitare cinque o sei volte Enrico
Letta. Matteo Renzi comunque
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è entusiasta: «Un intervento di
grande respiro, di grande livello, una lezione», commentaprima di mettersi a scherzare con
la Bindi e a prendere in giro la
Camusso.
Il 2014, dice il presidente,
non è stato un anno di ordinaria amministrazione. Crisi digoverno, polemicheelezioni,Patto delNazareno, riforme. <<1 nostriproblemihannofattooggetto di serrata attenzione in sede
europea» e una volta tanto ce la
siamo cavata. «Il forte consenso nel voto di maggio» e «il peso» del premier «che ha operato validamente» ci ha dato «autorità». La legge di Stabilità e
passata senza bisogno dimanoVIe aggiuntive, l' «austerità soffocante» si è allentata e l'Italia
del
destinatario,
non
ha detto la sua nella formazione nella nuova Commissione.
Tutto ciò, spiega Napolitano,
perché «il governo ha mostrato
volontà riformatrice, dalla
scuola alle istituzioni, dal lavoroallagiustizia», una «determinazione che hariscosso consensi e aperture di credito internazionali». E se nel Paese c'è un
giusto «malessere sociale» perché le famiglie si sono impoverite, non si può però soffiare sul
fuoco «conatteggiamentilontani dalla responsabilità edaldialogo». Il messaggio èper la Cgil,
che deve «rispettare il suo ruolo», evitare «commistioni» e «rispettare le scelte delParlamento». Tanto più che è toccato al
governo fare illavoro del sindacato' risolvendo «crisi azienda-
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Codice abbonamento:
di MassimilianoScafi
068391
Il presidente loda «l'opposizione responsabile che si èmostrata disponibile al dialogo»
Poi torna sull'addio: «Mi sono impegnato per il semestre Ue che si conclude ili3 gennaio»
Quotidiano
Data
il Giornale
li che sembrano pregiudicate».
Lo stesso vale pure le riforme
istituzionali. «Non si dica che
c' è precipitazione, che si procedetroppo in fretta», si scalda, vi sto che «si è indugiato per mesi
in discussioni, audizioni, tentativi d'intesa su questioni già individuate da decenni», che «dall'inizio dell' anno si stalavoran do, parlando, votando sui progetti». C'è un limite anche alle
mediazioni. «Il superamento
Pagina
Foglio
del bicameralismo paritario
non è un tic da irrefrenabili rot tamatori», semmai «impressional'ignoranza»di chiremacontro perché l'attuale «doppione» intasalamacchinalegislativa provoca «l'abuso dei decreti».Equic' èuno schiaffo alla minoranza dem: «Quanti vogliano mantenere i dissensi non lo
facciamo con tattiche che colpisconolacorenzadellalegge.Rispettare la riforma è un dovere
di onestà politica». Ebastaavvelenare i pozzi: «Non possiamo
essere ancora il Paese attraversato da discussione ipotetiche,
se e quando e come si voglia e si
possa puntare su elezioni anticip ate e su scissioni. È solo un
confuso agitarsi che evoca lo
spettro della instabilità». Meglio si comporta l'opposizione
«responsabile», Forza Italia,
che si è «già espressa per serie
intese sulle riforme». Esiccome
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2/2
non tira buona aria «per la sicurezzainterna»,ilcapo dello Stato invita i movimenti di protesta al «senso del limite e del rispetto della legge» per non scivolare nell' «antipolitica, patologia destabilizzante e eversiva». Quanto alla corruzione, bisogna colpire i bersagli giusti
evitando le generalizzazioni.
Mail tutto richiede «continuità istituzionale». Napolitano la
garantirà fino al termine del semestre De, che si chiude il 13
gennaio.
«II superamento
del bicameralismo non
è un tic da rottamatori»
i minuti
del discorso di ieri
2
i mandati da presidente
della Repubblica
- 3.131
i giorni trascorsi
al Quirinale
da Napolitano
le legislature passate
da Napolitano in un
banco della Camera
dei deputati
2
le legislature
da senatore
29
i mesi da ministro
dell'Interno del
primo governo Prodi
22
5
i presidenti del Consiglio
nominati: Prodi,
Berlusconi, Monti,
Renzi
2005
gli anni da ministro
degli Esteri del governo
ombra del Pci:
dal 'jlS al '96
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l'anno in cui è stato
nominato senatore
a vita da Ca rlo Azeglio
Ciampi
i mesi da presidente
della Camera
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Quotidiano
IL ,,"~MATTINO
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Il monito
I custodi impegnati nella
sorveglianza del sito sono 129,
suddivisi in 5 turni: per ogni
turno ce ne sono da 22 a 25
La Pompei archeologica si
estende su 44 ettari di
superficie riportata alla luce ed
è composta da 1500 edifici
Gli ispettori
Unesco:
troppi raid
Pur di chiudere
l'accordo e
scongiurare altri
scioperi
selvaggi, si è
preferito dare un
<<1:aglio»al
servizio di
vigilanza
notturna. Questo
consentirà forse
di offrire un
servizio migliore
ai turisti, ed
evitare che
restino davanti ai
cancelli chiusi
per sciopero. Ma
fa scendere di
molto il livello di
sicurezza. E
pensare che la
preoccupazione
principale
sollevata dai due
delegati Unesco
Christopher
Younge
Jean-Pierre
Adam, nel loro
primo giorno di
ispezione a
Pompei (9
novembre 2014),
è stata proprio le
troppe violazioni
notturne nel sito
archeologico.
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Attualmente sulla città sepolta
sono puntate 180telecamere,
posizionate lungo il perimetro
esterno e in alcuni punti interni
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Quotidiano
nSole9]{l mmrn
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17-12-2014
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1
La valuta russa crolla fino a quota 100 sull'euro poi recupera a 85 -Petrolio sotto 60 dollari
Rublo ancora in caduta libera
I mercati puntano sulla Fed
Borse in rally in attesa di un rinvio del rialzo dei tassi Usa
Ilmaxi-aumentodeitassinellanottedilunedinonhaarginatoilcrollodelrublo,arrivatoa85
sull'euro. Borse sull' ottovolante con recupero
finaleCMilano+3,2%),dopounagiornatasegnata anche dal petrolio CBrent sotto 60 dollari) e
dalle attese di un rinvio del rialzo dei tassiFed.
Tensioni suna Gn:da
IlBrent ieri ha chiuso le contrattazioni
a 60 dollari al barile e il Wti a 55,93
Oggi gli investitori guardano al primo turno
di votazione per il Presidente della Repubblica
Mosca alza i tassi ma il rublo tracolla
Listini in forte tensione - La valuta russa cede il 19% nonostante il rialzo dei tassi dal 10,5 al 17%
Antonella Scott
rati gli 80 rubli contro il dollaro, e quota 100 contro l'euro,
più che dimezzato il suo valore
da inizio anno. Prima di risalire intorno a quota 90 sull' euro
e 72 sul dollaro.
La mossa della Banca centrale, ha spiegato il ministro
dell'Economia'
Aleksej
Uljukajev al termine di una
riunione convocata dal primo
ministro Dmitrij Medvedev
con i ministri economici ed Elvira Nabiullina, è stata tardiva,
ma darà risultati accanto alle
misure a cui Uljukaev ha accennato senza però specificare. Limitandosi a chiarire che
nella riunione non si è discusso di controfli sui capitali.
Per cercare di contenere le
perdite, la Banca centrale ha
speso fmora 80 miliardi di dollari: ed è proprio questo assottigliarsi delle risorse che alimenta il panico, perché le basi
fmanziarie su cui può contare
la Russia -tra riserve dellaBanca centrale e fondi sovrani -
non consentono per ora paragoni con la crisi del '98 ma saranno messe alla prova del
tempo che il petrolio impiegherà a risalire, e delle scadenze sui debiti di banche e imprese che non possono più contare sui fmanziamenti internazionali, a causa delle sanzioni.
Il Cremlino ha promesso
loro aiuto mentre il ministro
degli Esteri, Serghej Lavrov, è
tornato alla carica degli Stati
Uniti, accusandoli di destabi~
lizzare la situazione con le
sanzioni per forzare un cambio di regime a Mosca. Che,
secondo-Lavrov, «ha sopravvalutato !'indipendenza della
UeedialcunigrandiPaesieuropei dagli Usa». In serata, da
Washington arriva la notizia
che BarackObamasiappresta
a firmare entro la settimana
l'autorizzazione a nuove sanzioni contro la linea seguita
daMoscain Ucraina.PerilrubIo, si prepara una nuova
giornata di passione.
(e; RIPRODUZIONE" RISERVATA
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Finora erano proseguiti
più o meno a braccetto, nel 10ro declino: ma ieri, in quello
che è stato definito un "giorno
del giudizio" per la Russia, il
destino del rublo è sembrato
svincolarsi dai prezzi del petrolio, per innescare una vera
caduta libera. Malgrado sia
Brent che Wtiavesseroproseguito la discesa, infrangendo
il primo quota 59 dollari il barile e il secondo 53: per poi però recuperare e chiudere in'
rialzo, Brent sopra i 60 dollari
eWtia55,93·
Per il rublo invece nessuna
tregua;travoltalaBorsadiMosca, che ieri ha perso il 19%. La
situazione «critica» che sta vivendo sui mercati valutari
«non sarebbe stata immaginabile un anno fa neppure nel
peggiore degli incubi», ha detto Serghej Shvezov, vicepresidente della Banca centrale
russa. E questo ormai non ha
più a che fare solo con il calo
del petrolio o con il carico delle sanzioni venute con la crisi
ucraina. Il crollo del rublo è
crollo di fiducia nelle possibilità di questa Russia isolata - e
della sua Banca centrale - di
trovare una via d'uscita. Tanto
che il Cremlino potrebbe ricorrere a una soluzione estrema, tornare a imporre controlli sui capitali: il rischio che avvenga ha aggravato ulteriormente la sorte del rublo.
Superata quota 100 sull'euro: la moneta russaha infranto
una barriera impensabile fmo
a due giorni malgrado la mossa
spettacolare di Bank Rossii,
che la notte precedente aveva
portato i tassi di interesse dal
10,5 al 17% nel tentativo disperato di interrompere il crollo
del rublo, non sarebbe bastata.
L'effetto si è esaurito in poco
tempo malgrado il governatore Elvira Nabiullina avesse
parlato di unrublo chiaramente sottovalutato. Dopo poco, è
tornato a precipitare verso
nuovi minimi assoluti: supe-
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Primo piano Italia
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Quotidiano
la Repubblica
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Dopo l'ictus, il militare
dovrà subire un nuovo
intervento chirurgico,
un by pass coronarico
Marò, l'Italia sfida l'India
"latorre è malato, resta qui"
ROMA. L'India pretende il rientro di Massimiliano Latorre e dice no allarichiestadiSalvatoreGironeditornareacasa per Natale. Duralareazione italiana: Latorre non si muoverà e sui due marò si profila un nuovo scontro. «Fortemente contrariato», il presidente Napolitano, «irritazione» esprime il ministro degli Esteri Gentiloni. La ministra della
Difesa Pinotti taglia corto: «Latorre non può certo tornare in India».
VINCENZO NIGRa A PAGINA 9
Marò, scontro con l'India
Pinotti: "latorre resta
deve operarsi in Italia"
c'ÈungiudiceaNewDelhi che ancora una volta manda per aria le
speranze dell'Italia. Di chi si illudeva che la lunga storia dei due
marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre potesse avviarsi
verso la fine. Ieri mattina il presidente della Corte suprema H. L.
Dattuha voluto guidare in prima
persona il collegio di tre magistrati che ha respinto le richieste
dei due marinai accusati di aver
ucciso due pescatori nel 20 12. Latorre è in ItàIia da settembre per
curarsi dai postumi di un ictus:
chiedeva di poter rimanere lontano dall'India per altri 4 mesi.
Dovrà subire un nuovo intervento chirurgico, un by-pass coronarico. Salvatore Girone, rimasto
da solo nell' ambasciata d'Italia a
New Delhi, sperava invece di poter godere di una "licenza" di Natale di 3 settimane. Bocciate entrambe le richieste.
Il presidente Dattu è stato du-
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Primo piano Italia
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che «dovremmo concentrarci sulla chiusura della fase istruttoria
del processo, e poi bisogna rispettare il sistema legale indiano perché se concedessi questo ai due richiedenti, dovrei farlo anche per
tutti gli imputati indiani».
Una posizione in linea con l'approccio Htecnico" che la magistratura indiana ha seguito nel
trattareilcasosindall'inizio. Una
posizione che forse lo stesso governo indiano non condivide a
pieno: il rappresentante del governoinaulainfattiavevaespresso la sua "non contrarietà" al permesso per Latorre, mentre la licenza di Natale per Girone non è
neppure stata presa in considerazione (anche perché in quel caso entrambi i sottufficiali sarebbero stati fuori dall'India contemporaneamente, con nessuna
vera garanzia di rientro).
La decisione della Corte indianaha provocato reazioni durissime della politica italiana. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha detto di essere
«fortemente contrariato», men-
del
destinatario,
non
tre il ministro degli Esteri Paolo
Gentiloni ha parlato di «irritazione del governo italiano» per la
decisione dei giudici indiani: una
formula che esprime insoddisfazione ma non pregiudica la possibilità (inevitabile) di continuarea trattare con l'India. Dura anche la ministra della Difesa
Roberta Pinotti: «È una decisione grave, dall'Italia arriverà una
risposta. Latorre non può certo
tornareinIndia». NicolaLatorre,
presidente Pd della Commissione Difesa del Senato, invita il governo «a riflettere nelle giuste
sedi e nel momento opportuno
per valutare ulteriori iniziative
sui rapporti fra Italia e India».
«La decisione della Corte Suprema indiana è del tutto inaccettabile», ribadisce il presidente della Commissione esteri della Camera Fabrizio Cicchitto. Anche
lui poi auspica un cambio di passo: «Il governo deve definire la
sua linea di fronte a questo fatto
nuovo del tutto negativo». Come
dire che fra Italia e India dovrebbe cambiare qualcosa: il problema è che tutte le carte sono a
NewDelhi.
riproducibile.
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Codice abbonamento:
VINCENZO NIGRO
rissimo e nel contraddittorio che
per 30 minuti si è sviluppato fra
lui, i due giudici a latere, l'avvocato del governo e i due avvocati
degli italiani, ha lasciato capire
immediatamente che la sua personale posizione era di insofferenza per la richiesta degli italiani. Per cui gli stessi avvocati Soli
SorabjeeeK. T.S. Tulsiall'ultimo
momento hanno preferito ritirare la "petition" per i due sottufficiali; qualcunosperachepossaesserci una seconda occasione eche
perlomeno Latorre possa godere
di una estensione del permesso
sanitario.
Dattu è stato inflessibile. Gli
avvocati degli italiani, invece di
sollevare soltanto la richiesta del
permesso, avevano rispolverato
anche il tema della giurisdizione
che - in principio -ntalia non
riconosce all'India. Il giudice ha
detto per esempio che <<Visto che
le indagini non sono state ancora
concluse e i capi d'accusa non sono stati presentati come si può
concedere l'autorizzazione agli
imputati?». Dattu ha aggiunto
068391
la Corte suprema di New Delhi aveva respinto le richieste
degli awocati: cure e una licenza in Italia peri fucilieri
Quotidiano
I LA STAMPA
I ;:::"
17-12-2014
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Napolitano chiede stabilità
e fa da scudo al governo
TI Presidente: no a elezioni anticipate e scissioni. E sulle dimissioni:
''Assicurerò continuità fmo alla fme del 'semestre Ue, il 13 gennaio"
L'atmosfera è serena. L'avvio
della natalizia cerimonia degli
addii vede Napolitano salutare
uno. ad uno i quirinalisti, quasi
scusandosi per il tour de force
di discorsi che si apre oggi, al
punto da aver cercato la massima concisione, la miglior incisività; e chiederà poi in finale a
Piero Grasso «ce l'ho fatta?».
La prima notizia arriva subito: «Mi ero impegnato personalmente a garantire continuità istituzionale fino alla fine del
semestre europeo», esso «termina il 13 gennaio con il discorso del premier Renzi a Strasburgo»: se due più due fa quattro, le dimissioni arriveranno il
14 gennaio. Poi, tredici cartelle
di pieno sostegno a Renzi, pur
riconoscendo in tre passaggi
quanto debba all'esecutivo guidato da Enrico Letta.
In un ordinamento come il
nostro, nel quale chi siede al
Colle collabora e talvolta «protegge» chi lavora a Palazzo Chi-
gi, è comunque politicamente
rilevante che Napolitano esorti
il governo a continuarEl nella linea intrapresa, e forze politiche
e sindacati a sostenerlo. Un governo, dice Napolitano, che ha
«accresciuto l'autorevolezza
nel concerto europeo», e posto
«in un clima nuovo» una serie di
«proposte per un nuovo corso
delle politiche dell'Europa, oltre i limiti soffocanti dell'austerità», certo anche grazie «al valore e all'affidabilità del ministro Padoan». Un governo che
«ha messo a fuoco riforme su
cui ogni forza politica potesse
misurarsi, senza pregiudiziali»,
che «con interventi accorti e tenaci» ha puntato sulle «potenzialità dell'Italia» e anche risolto «con soddisfacenti intese le
crisi di almeno 40 aziende tra
febbraio e novembre, salvaguardando migliaia di posti di
lavoro e configurando importanti scelte di politica industriale». Un governo davanti al
quale, pur considerando che
«c'è malessere diffuso in milioni di famiglie e molta sofferenza
autentica», bene sarebbe superare «il clima sociale troppo impregnato di negatività» e impegnarsi nel «rispetto delle prerogative di decisione del governo
e del Paese», senza «commistionh>. Un governo che, «pur col
gran lavoro istruttorio fatto dal
governo precedente con qualche mia convinta sollecitudine», è capace di «passare ai fatti» e «procedere con coerenza
sulla via delle riforme».
Come anticipato ieri su queste colonne, il messaggio che
Napolitano lascia alla politica anzi, «all'incrocio essenziale
tra governo, Parlamento e forze
politiche» - è di proseguire con
tenacia le riforme intraprese.
Anche perché - e qui scatta il
guizzo di sarcasmo - «il superamento del bicameralismo non è
un tic da rottamatori». Dobbiamo «recuperare l'agibilità perduta del processo legislativo»,
che oggi provoca l' «abuso della
decretazione d'urgenza», e questa - forse - è l'unica velata critica al governo attuale, che ne ha
fatto ampio uso come tutti i pre-
Il governo accresce
l'autorevolezza nel
concerto europeo
oltre i limiti soffocanti
dell'austerità
Il su pera mento del
bicameralismo non è
un tic da rottamatori,
serve a recu pera re
l'agibilità perduta
Le scadenze
Anche se c'è
malessere diffuso, si
deve superare il clima
sociale impregnato di
negatività
Giorgio Napolitano
Ritaglio
Primo piano Italia
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del
destinatario,
_Lanuova
legge elettorale,
denominata
Italicum e fondata sul patto
tra Renzi e Berlusconi, è stata
approvata in
prima lettura
alla Camera
_lIpattodel
Nazareno, vacillante negli ultimi mesi, sarà
sottoposto a
una nuova
prova con l'eIezione del successore di Napolitano
_ La riforma
costituzionale
che prevede il
superamento
del bicameralismoèstata
approvata in
prima lettura
dal Senato
non
068391
_ Accettando
la richiesta di
prolungare la
sua permanenza
al Quirinale, un
anno e mezzo fa
Giorgio Napolitanoaveva
intimato ai
partiti di fare le
riforme a lungo
attese
cedenti governi. Peraltro «adoperarsi per tornare indietro rispetto all'ormai sancita trasformazione del Senato» significherebbe «vulnerare fatalmente la
riforma» di cui invece «va rispettata, pur nel dissenso, la coerenza». E questo, secondo Napolitano «è un dovere di onestà
politica e serietà istituzionale».
In breve: «Non si attenti in
qualsiasi modo alla continuità
del nuovo corso» costituito dal
governo Renzi. E non lo si faccia
soprattutto con «discussioni
che chiamerei ipotetiche» (secondo guizzo di sarcasmo) su
elezioni anticipate, scissioni e
via elencando: «è solo tempo, e
inchiostro, che si sottrae all'esame dei problemi reali e anche politici».
La forza di quei lunghi passaggi nel discorso di ieri restituisce l'impressione che Napolitano abbia voluto investire il
presidente del Consiglio della
propria autorevolezza. La stessa che tante volte è servita da
scudo e garanzia per l'Italia.
Perché poi, chissà quanto autorevole sarà, il prossimo Presidente della Repubblica.
Codice abbonamento:
ANTONELLA RAMPINO
ROMA
riproducibile.
Pag. 69
Quotidiano
SITUAZIONE GRECA
EDELICATA MA
DIVERSA DA QUELLA
DEl2010~20n
TSIPRAS HA DETTO
PAROLE RESPONSABILI
Ritaglio
Primo piano Italia
LA BCE INTERVERRÀ
CONTRO LA DEFLAZIONE
All'ITALIA CONVIENE
Il PETROLIO AQUESTI
PREZZI: VALE
LO 0,5% DEl Pll
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Foglio
2/3
Intanto la task force europea nata su iniziativa italiana ha individuato progetti meritevoli di investimento. In attesa dei dettagli
sul funzionamento del piano, la
Bei può partire da lì. Spesso i
giornali sottovalutano i piccoli
cambiamenti quotidiani, preferiscono esaltare gli scontri apparenti, mentre in Europa abbiamo soprattutto bisogno di costruire fiducia reciproca».
Ministro, davvero pensa che
gli 80 euro in più nelle buste
paga di una parte dei lavoratori possano bastare a rilanciare
i consumi nel nostro Paese?
Lei è uomo di economia...
«Intanto in non poche famiglie,
dove lavorano in due, non arrivano solo 80 euro bensì 160. In secondo luogo, pagati i debiti che
possono essersi accumulati nella fase peggiore della crisi, è difficile immaginare che quei denari
non vengano spesi. E visto che in
busta paga ci saranno anche negli anni a venire, qualche effetto
lo produrranno. Ne sono certo.
Per non parlare del fatto che inciderà non poco anche il taglio dell'Irap sul lavoro".
Come vede l'Italia de12015?
«Sarà un'Italia più efficiente, più
semplice, nella quale circoleranno cittadini con più soldi in tasca
e le imprese che pagheranno meno tasse. Ora debbo lasciarla, ho
un appuntamento al Quirinale».
Per restarci? Lei sa che circola
anche il suo nome tra i candidati alla successione del presidente Giorgio Napolitano?
(Contenuta risata e subito una
calorosa stretta di mano).
Os:valdo De Paolini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Mario Draghi
Alexis Tsipras
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~A
«Per il momento abbiamo in programma soltanto una quota di
Enel, naturalmente iI timing verrà deciso in considerazione del
trend di Borsa. Come sempre,
l'obiettivo è valorizzare al meglio, non svendere. E c'è un altro
obiettivo, altrettanto importante: le privatizzazioni migliorano
l'efficienza delle aziende e dei
mercati nei quali operano».
Poste, Enav e Ferrovie: avete
già deciso la percentuale di capitale che verrà quotata?
«No, ma presumibilmente si tratterà del 40% di Poste, del 49% di
Enav e di una partecipazione
non lontana dal 40% di Fs».
Secondo il Def l'obiettivo 2015
di realizzo delle cosiddette privatizzazioni è di circa lO miliardi. Conferma?
«E' l'obiettivo, naturalmente dovremo fare i conti con il mercato.
Ma siamo fiduciosi».
Tra pochi giorni scade il semestre italiano alla guida del Consiglio europeo. Non tutti sembrano soddisfatti dei risultati
ottenuti dal governo Renzi.
«Ricordo che in Europa come in
Italia non esistono bacchette magiche e i risultati non si manifestano da un giorno all'altro. Il lavoro che però abbiamo condotto
sta già contribuendo a cambiare
l'orientamento del Paese e delle
istituzioni comunitarie: sei mesi
fa crescita e investimenti erano
temi del tutto estranei alla prospettiva di Bruxelles».
Converrà che se il risultato è il
Piano Juncker o una flessibilità sugli investimenti pubblici
sbandierata solo a parole, non
c'è da stare molto allegri.
«Il piano è un primo passo utile.
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5
Codice abbonamento:
«Sgombriamo il campo da un
luogo comune: di fronte a un
mercato che tra il 2011 e iI 2014
ha registrato transazioni destinate all'investimento per 8,5 miliardi, a un patrimonio totale dei
fondi immobiliari per 40 miliardi, a un valore complessivo delle
Sic quotate per 3,5 miliardi, pensare di immettere sul mercato
immobili per centinaia di miliardi fa sorridere. Sarebbe già un
gran risultato riuscire a racimolare un paio di miliardi l'anno».
Il problema però resta. Che cosa vuoI dire valorizzazione?
«VuoI dire mettere a reddito i cespiti più appetibili, collaborare
con i Comuni per cambilare-ladestinazione d'uso degli immobili
del demanio militare che spesso
sono allocati in zone particolarmente pregiate delle città ma di
fatto sono inutilizzabili. Su questo fronte ci stiamo muovendo
concretamente: quanto prima
partirà la revisione del Testo unico che disciplina questa materia
per semplificarla. Inoltre, introdurremo incentivi per i Comuni
più solerti oltre a mobilitare la
Cassa depositi e prestiti, che sta
già lavorando sul tema, e il fondo
dei fondi della società Invimit».
E poi ci sono i collocamenti sul
mercato delle aziende controllate dal Tesoro. Il 2014 non è peròstato molto incoraggiante.
«Il mercato non ci è stato favorevole. Tuttavia abbiamo quotato
Fincantieri e Rai Way, ques'ultima in particolare ci ha dato grande soddisfazione. Per iI 2015 abbiamo tre opzioni: Poste, Enav e
probabilmente Fs».
Niente più collocamenti di Eni
o Enel?
Data
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Quotidiano
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~::~na
Foglio
Più bancarelle e meno negozi:
chiuse 90mila imprese nel 2014
Co nfesercenti lancia l'allarme: afra nte di 56 mila aperture si registra una ma rìa
di esercizi. Eil 40 per cento delle attività sopravvive al massimo per tre anni
di Gian Maria De Francesco
Roma
., empremenonegozisempre più bancarelle. È questa la fotografia del commercio al dettaglio in Italia nel
2014, scattata dall' Osservatorio di Confesercenti. Quest' anno, infatti, l'organizzazione prevede un saldo negativo di circa
35mila aziende operanti nel
comparto. A tirare giù definitivamente la saracinesca, infatti,
dovrebbero essere 91.975 imprese a fronte di 56.677 nuove
aperture.Undatoancorpiùnegativo è l'incremento del numero di iniziative che non riesce a
sopravvivere nei primi tre anni:
si tratta de140% contro il30% di
quattro anni fa.
N on è solo questione di crisi,
ma anche di un' elevata pressione fiscale che ha messo in crisi
la vitalità stessa del comparto
commerciale e del turismo. E sicuramente non è un caso che
Confesercenti abbia diffuso i
dati ieri, 16 dicembre, giornata
nella quale si sono concentrate
parecchie scadenze fiscali, a
partire da Imu e Tasi per finire
conl'Iva.Unastangatada44miliardi di euro in un sol colpo, secondo le recenti elaborazioni
della CgiadiMestre che imputa
la responsabilità del protrarsi
del trend negativo a una pressione fiscale «reale» (al netto
dell' economia sommersa) del
49,5 per cento.
L'analisiinbaseallediversetipologie di impresa commercialehaevidenziato, prosegue l' associazione, comene12014 si sia
assistito a una vera e proprio
moria degli esercizi tradizionali: ne120141e chiusure (49.517)
sono state più del doppio delle
91.9)15
le imprese chiuse
nel 2014 nel settore
commercio e turismo
La percentuale
di quelle che cessano
l'attività dopo 3 anni
Saldi tra aperture e chiusure di imprese
(stima anno 2014 e previsioni 201S·201fì
STIMA 2014
Chiusure
Commercio
63.222
28.153
Saldo
•
Per quanto Confesercenti sia
cautamente ottimista per il triennio 2015-2017, non si può
non evidenziare come la recessione stia fondamentalmente
cancellando la struttura del
commercio così come la conosciamo. Bancarelle e ambulanti sono destinati a vivere unnuovo boom (+11.800 imprese),
cresceranno anche i piccoli negozi alimentari (+ 1.400), mentre soffriranno le altre attività.
In particolare, l'abbigliamento
(-3.100) e i casalinghi (-5.500)
segneranno i cali maggiori.
È la rivoluzione dell' e-commerce. Chi non è su internet acquisterà vestiti e accessori dagli
ambulanti,mentretantoi «digitalizzati» quanto gli «analogici» compreranno cibo e bevande dal negozi etto sotto casa. È il
futuro, ma assomiglia in modo
pazzesco agli anni '50 .
nel 2000
era sotto
i130'j"
PREVISloNI2015·20H
Saldo
+4.118 _............................................
068391
Settore
aperture (23.005). Nonc' è settoremerceologico che sisiasalvato. L'abbigliamento ha perso
complessivamente 7mila punti vendita, mentre l'alimentare
circa 3.200. Non è andata meglio al comparto turismo all'intemo del quale vengono annoveratiristoranti( -5.500ilsaldo)
e i bar (-5.400).
Anche Confesercenti, inoltre, tratteggia uno scenario lievemente deflazionistico evidenziando come, a fronte di
una stagnazione della spesa
per consumi (+0,2% annuo la
variazione prevista nel 2014),
sia salita all'83% del totale la
quota di aziende che praticano
sconti alla clientela, per uno
sconto medio del 27 per cento.
La quota di prodotti in promozione, in percentuale dell'intero campionario, è salita dal
22,4% del 2007 a130% attuale.
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Tle Dopo la decisione dell'Agcom
Telecom ricorrerà al Tar
contro il taglio delle tariffe
Patuano,' «Siamo amareggiati», Sulla vendita
delle torri «nessunafretta», Il nodo dellafibra
Laura Verlicchi
• Telecom e Agcom, la parola
agli avvocati: «Faremo certamente ricorso», dichiara Marco Patuano. L'ad dell' exmonopolista annuncia che si rivolgerà al Tar contro la decisione retroattiva sulle tariffe dell'unbundling (spacchettamento)
che ha abbassato il canoneversato dagli operatori concorrenti nel periodo 2010-1012 per
l'accesso all'ultimo tratto della
rete fissa in rame, di cui Telecom Italia è proprietaria. Uno
sconto che costringeràla società a restituire fino a 50 milioni:
l'Agcom ha abbattuto, infatti,
le tariffe 20 12 di ben 23 centesimiportandolea9,05euroalmese dai 9,28 attuali. Riviste anche
quelle del 20 Il a 8,9 euro e del
201Oa8,67 euro. «C'èunacerta
amarezza - aggiunge Patuanoperché ci viene detto che le regole per il 20 14 saranno fissate
ne12015, mentre vengono riviste le regole degli anni precedenti».
Sullo sviluppo della rete in fibra, afferma ancora l'ad, c'è
una «distonia» tra la politica industriale promossa dal governo e le decisioni dell' Autorità.
«N on possiamo essere distonici; se decidiamo - spiegaPatuano - che il progetto cheilgoverno sta sponsorizzando sia avvicinare la fibra ai clienti servono
regole realistiche». Proprio ieri
Raffaele Tiscar, vicesegretario
generale alla presidenza del
Consiglio, ha indicato che il futuro sarà la fibra fino alle case.
Anzi, «se vogliamo essere seriha spiegato - bisogna dire una
parola scandalosa: switch offi>,
spegnimento, del rame nei confronti della fibra. La Borsahareagito male, e il titolo Telecom
hapersoil5%, perpoirecuperare nel finale (+0,50%) quando il
ministero dello Sviluppo hanegato l'esistenza di un piano del
governo per lo spegnimento
della rete in rame.
Ma tra i temi caldi, c'è anche
la cessione delle torri da parte
di Telecom. «Non abbiamo alcuna pressione finanziaria evogliamo che l'operazione siafatta bene piuttosto che fatta in
fretta»,osservaPatuano.Letorri in Borsa? «Le quotazioni di
questi asset infrastrutturali
stanno andando molto bene».
Cautela sulla possibile unificazionetra TimBrasil e Oi: «Prima di fare scelte azzardate è meglio essere molto prudenti», so-
stiene il manager, perché «la
possibilità di consolidamento
in Brasile si compone di molti
elementi non solo finanziari
ma industriali». Il cda di domani? Riunione «ordinaria», precisa l'ad, anzi «prenatalizia».
Quanto alla vendita della quota
inMetroweb da parte dell' azionista di controllo, F2i, cui Telecom è interessata, il fondo potrebbe comunque mantenere
una quota della società.
C'è poi il dossier Mediaset:
«N on esserci dati un' esclusiva
con Sky - precisa P atuano - cilasciala porta aperta p erp ossibili
accordi commerciali» con il Biscioneo altri operatori perla trasmissione di contenuti. Infine,
il piano industriale. «Non immaginiamo ulteriori sterzate
strategiche»: sono previsti «più
investimenti» nel triennio
2015-2017.
l'ad: «Vedo distonia tra
il governo e l'Authority
Prudenza su ai in Brasile»
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STRATEGIE
Marco
Patuano,
ad di Telecom
Italia [Ansa]
ad
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