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Editore: Centro Culturale San Lorenzo 46040 Guidizzolo (MN) - Tariffa R.O.C.: ”Poste Italiane s.p.a. - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 n° 46) art. 1 comma 1, DCB - BS
BIMESTRALE DI ATTUALITÀ, CRONACA, CULTURA E POLITICA - GUIDIZZOLO MN
Ph Michele Galli
ANNO XXI N. 118 - FEBBRAIO 2015
1
DIRETTORE RESPONSABILE
Andrea Dal Prato
CAPO REDATTORE
Graziano Pelizzaro
REDAZIONE
Giulia Avanzi
Laura Leorati
Francesca Lugoboni
Elodio Perani
Sandra Tosi
Paolo Zani
COLLABORATORI
Giorgio Arienti
Sante Bardini
Annalisa Cappa
Michele Galli
Alessia Ghizzi
Luca Ghizzi
Daniele Guerra
Marta Leali
Donatella Lusenti
Francesca Pesci
Luca Piazza
Antonio Quiri
Marisa Rodighiero
Mariavittoria Spina
Giulia Stuani
Giovanni Zangobbi
PROGETTO GRAFICO
Claudia Dal Prato
EDITORE
Centro Culturale
“San Lorenzo”
via Virgilio, 25
46040 Guidizzolo (MN)
Tel. 348 3115232
e-mail:
[email protected]
Sito internet:
www.lanotiziaguidizzolo.com
R. O. C.: N° 9434 del 16-10-00
Aut. Tribunale di Mantova
N° 8/95 del 30-05-1995
Stampa:
Arti Grafiche Studio 83 (VR)
Cellofanatura
e spedizione postale:
Coop Service s.c.r.l.
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COSTO MODULI
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sommario
3 Editoriale
4 Tomasi Auto: un positivo bilancio
6 Dubai, un tuffo nel futuro
8 Bimbi nati nel 2014
13 Fiori d'arancio
17 Sport in festa con il Tennis ClubS
18 Cronaca
23 Una vita così: Bruno Gobbi
24 Anima e cuore
25 Psicologia
26 Comunicato della Comunità islamica
27 Quattro bagole
28 Arte e dintorni Cinema
29 Arte e dintorni La nostra storia
30 Arte e dintorni Recensioni
31 Arte e dintorni Recensioni
32 Noi e il fisco
34 Ricette5
35 Zone sismiche fra prevenzione e protezione36
36 Ente filarmonico
37 Il cavaliere inesistente di Italo Calvino
38 Notizie dall'Amministrazione
39 Regolamento per presentare una De.C.O.
43 Numeri utili
In copertina:
Elena, figlia secondogenita della nostra
collaboratrice Claudia Morselli e di Paolo Prestini
Ph Michele Galli
Invitiamo i lettori a proporre, per le rubriche,
problemi o situazioni che siano di interesse generale.
2
editoriale
Sergio Desiderati
Costruire solidarietà
e giustizia
Anche stamattina sfoglio alcuni giornali. Leggo qualche pagina di Facebook poi abbandono. Ascolto commenti in radio.
Alla fine mi viene una domanda: perchè? Perchè tutto questo immaginare di potersi
esprimere a piacimento senza considerare le persone ed immettendo nell’etere multiforme e multistrato, di tutti e di nessuno, ogni giudizio nelle forme ritenute valide per
attaccare chiunque, utilizzando diversi mezzi editoriali magari per fini non espressamente connessi alla pura informazione? La risposta viene da sè. Ormai si pensa che
tutto ci sia permesso e nel frattempo vengono trascurate le più elementari norme di
convivenza; si ritiene che un fumetto, un articolo o un post nei social network valgano
più dei rapporti umani. Pur nel libero quanto doveroso e necessario diritto di opinione
e di critica, al parlare ‘faccia a faccia’, che potrebbe risultare pericoloso in quanto ci
pone di fronte alle nostre reali responsabilità e magari ci mostra quella verità che non
vogliamo accogliere, si preferisce affidarsi a ciò che deresponsabilizza e lascia trincerati dietro il tasto di un computer. Viviamo tutti in una comunità: la comunità umana
prima ancora che la piccola e grande comunità dove risiediamo. Una comunità dalle
molte sfaccettature; una comunità dai mille volti, anche di colori diversi; una comunità
che manifesta molti bisogni, incertezze e paure accanto a tanta solidarietà ed amore
per il fratello che abbiamo accanto, qualunque sia la nazionalità e il credo politico o
religioso, oppure per come viva la propria sessualità. Tutti elementi che presuppongono il rispetto delle persone ed invitano ad interrogarci. Le cronache quotidiane ci
parlano purtroppo, invece, di una forte disumanizzazione dei rapporti interpersonali
al punto che in diverse parti del mondo basta avere idee o credi differenti per essere
massacrati e uccisi; basta che una donna decida per la propria vita perché colui che
si sentiva il ‘padrone’ di quella vita decreti di chiuderla. Se crediamo in un mondo
diverso dobbiamo partire dalle piccole cose della nostra quotidianità. Ecco perché diventa indispensabile avere un cuore aperto che guardi a quel futuro rinnovato che
abbiamo il compito di preparare per i nostri figli. Per quella ‘famiglia umana’ oggetto
dei lavori del recente Sinodo voluto da Papa Francesco. Si può essere credenti oppure
no; frequentare le chiese oppure no; ma il messaggio che dalla Chiesa giunge con
grande forza ha i caratteri dell’universalità. Nel documento finale del Sinodo, non va
dimenticato per non perdere di vista gli esatti contorni dei lavori vaticani sollecitati
da Francesco, si ricordano le “famiglie povere”, quelle “che s’aggrappano a una barca per raggiungere una meta di sopravvivenza”, le famiglie “profughe”, come quelle
“perseguitate semplicemente per la loro fede”. Non manca l’accenno alle donne che
subiscono “violenza” e “sfruttamento”, ai bambini vittime di abusi “persino da parte di
coloro che dovevano custodirli e farli crescere nella fiducia” (evidente autocritica sulla
pedofilia nella Chiesa). Tra le molte domande ora un’altra: E allora? Noi che dobbiamo
fare? Credo, semplicemente, essere donne e uomini che lavorano per costruire solidarietà e giustizia.
3
Tomasi Auto: un positivo bilancio
La fine d’anno non ci porta solo le festività natalizie, ma per molte aziende è il tempo di bilanci, non solo economici. Così è stato per il Gruppo TOMASI AUTO, che ha
invitato tutti i collaboratori, gli amici e i clienti presso il MASeC di Guidizzolo, per un
incontro conviviale che è stato anche l’occasione per “fare il punto” sulle attività delle
aziende del gruppo e tracciare i futuri obiettivi e le strategie di sviluppo.
Tra una portata e l’altra, piacevolmente servita dal catering
de “Il senso del mangiare”, la
serata è stata caratterizzata
4
dagli interventi dei titolari e dei
dirigenti dei vari rami d’azienda.
Con un po’ di comprensibile
commozione e di legittima soddisfazione, Giancarlo Tomasi
ha tracciato una breve sintesi
della storia dell’azienda, a partire dagli inizi insieme al papà
Franco, nel lontano 1962, fino al
successo attuale, passando per
mille difficoltà ed ostacoli, ma
sempre con impegno, costanza,
determinazione e capacità di
fare impresa. Un’impresa che
oggi può annoverare 50 milioni
di fatturato e circa 5000 unità
vendute nel 2014, ma soprattutto può contare su 55 collaboratori, tutti animati dallo stesso
obiettivo: dare sempre maggior
soddisfazione al cliente.
E non si può dire che la clientela non abbia colto e apprezzato
questo impegno, rispondendo
con dei numeri che sono ancor più apprezzabili in questo
periodo di difficoltà generale
e di contrazione complessiva
del mercato dell’auto. Mentre
molte concessionarie chiudono i battenti, il gruppo Tomasi
anche nel 2014 ha continuato
ad assumere personale. Il se-
greto: cercare di avvicinarsi il
più possibile a ciò che il cliente
desidera.
Con il determinante apporto di
Franco Tomasi, figlio di Giancarlo, l’azienda poi negli anni
ha diversificato la propria attività in tre rami, costituendo un
vero e proprio gruppo imprenditoriale: Tomasi Auto, Tomasi
Service e Noleggiare, nel segno
della innovazione e della ricerca di mercato.
Nel segno dell’innovazione e
della diversificazione dell’attività è nata appunto “Noleggiare”, il ramo d’azienda che cura
l’interesse per forme di utilizzo
temporaneo del veicolo, ovvero
il disporre dell’auto solo quando serve. In poco tempo questa
nuova attività si è consolidata
al punto tale che dispone già
di una decina di unità locali in
particolare negli aeroporti di
tutt’Italia e che nel 2015 punta
ad arrivare ad un parco auto di
1800 veicoli, oltre ad ampliare
ulteriormente le proprie sedi.
Innovazione che va di pari passo
con l’attenzione e la cura verso
una corretta, puntuale ed efficace informazione, quello che
si suole definire come strategia
di marketing, affidata
ad una azienda specializzata del settore.
Non potevano mancare naturalmente i
ringraziamenti per
tutti i collaboratori,
dai dirigenti all’ultimo
degli assunti, insieme
all’auspicio ed all’augurio di raggiungere
nel nuovo anno i migliori traguardi, auguri ai quali si associa
la redazione de “La Notizia”, per
una azienda che rappresenta un’eccellenza nel panorama
economico e sociale guidizzolese, ma anche un’azienda i cui
titolari hanno sempre dato la
propria ampia disponibilità a
sostenere le diverse iniziative
locali in campo sociale, sportivo
o culturale.
Nelle foto, di Gianluigi Grandelli, alcuni
momenti della serata
5
dott.ssa Francesca Lugoboni
Dubai, un tuffo nel futuro
Perché scegliere Dubai per un
viaggio? Principalmente per la
curiosità per il contrasto fra le
costruzioni avveniristiche e la
cultura araba, ancora così legata ai propri simboli e alle proprie tradizioni.
Una volta atterrati nello stupefacente scalo della capitale di
menù di lavoro € 9,00
6
questo piccolo emirato, è facile scoprire quanto Dubai sia un
centro in continua espansione,
pieno di cantieri in perenne attività.
Da dove cominciare? Per prima cosa vanno viste da vicino
le Palm Islands, gli arcipelaghi
artificiali che caratterizzano il
favoloso lungomare di Jumeirah caratterizzato da spiagge
con sabbia borotalco e bagnate da un’acqua tanto invitante quanto trasparente. Queste
due isole, dalla tipica forma di
palma, visibili anche dallo spazio, costituiscono un miracolo
dell’ingegneria moderna, co-
struite apposta per moltiplicare
i chilometri di costa e ospitare
nuove ville, resort e shopping
center. Qui merita una sosta
l’immenso acquario sito all’interno dell’Atlantis the Palm,
l’hotel da sogno che somiglia a
un castello delle fiabe. L’acquario ospita 65000 animali marini
visitabili attraverso l’esplorazione di grotte e numerose sale
a tema.
Sfrecciando in taxi fra palazzi,
residenze e complessi sportivi
sotto un caldo sole, la vela del
Bury Al Arab, il famoso hotel tanto lussuoso
da essere al di fuori di
ogni categoria, appare
quasi come un miraggio e rimane un fisso
punto di riferimento
mentre ci si dirige verso la Grande Moschea
di Jumeirah. Costruita
in pietra, in tipico stile
medioevale e raffinatissima, è l’unica moschea visitabile ai non
musulmani e che alla
luce del tramonto si
riempie di tutte le sue
sfumature. In questa
prestigiosa zona sorge il Souk
Madinat: ben lontano dall’essere un souk tradizionale, questo
si trova all’interno del lussuoso
resort, comunque accessibile a
tutti. È costruito nella tipica architettura araba, con passaggi
coperti e soffitti in legno, boutique da mille e una notte, eleganti bancarelle intervallate da
tipici ristoranti con splendida
vista sull’immensa laguna. Anche l’esterno è spettacolare con
la ricostruzione delle antiche
torri del vento,
considerate
il
primo sistema
di aria condizionata della storia.
Dubai è certamente una città proiettata al
futuro che non
dimentica, però,
il suo passato,
seppur recente.
Facile passare quindi, in pochi
minuti, dal grattacielo più alto
del mondo, il Burj Califa con i
suoi 828 metri, agli abra: caratteristici e datati taxi fluviali
usati per spostarsi da una riva
all’altra del Creek, il canale che
attraversa la città. Dalla barca
si gode di un meraviglioso panorama su Bur Dubai con la
sua distesa luccicante di palazzi e grattacieli e il contrasto con
la Deira, città vecchia, è forte.
Qui Dubai ci appare più simile a
come doveva essere in origine:
scopriamo i vivaci souk, i mercati delle spezie dai tipici ed
intensi odori e quelli dell’oro.
Poco distante si trova il bellissimo Forte Al Fahidi che ospita
l’ interessante e ben strutturato
museo della città.
Un viaggio a Dubai permette di
trovare tutto ciò che si desidera, anche quello che non ci si
aspetta. Per questo, che si ami
lo shopping o meno, c’è un’imperdibile tappa: il Mall of Emirates, il gigantesco centro commerciale che ospita centinaia di
prestigiosi negozi, la maggior
parte dei quali a firma italiana,
infiniti ristoranti e la famosa Ski
Dubai: la prima stazione sciistica al coperto del Medio Oriente dove si scia tutto l’anno con
neve artificiale e cinque piste,
una delle quali nera.
Dubai costituisce dunque uno
stopover d’obbligo durante un
volo intercontinentale verso l’Asia o l’Oceano Indiano e se oggi
è un luogo in cui il lusso regna
sovrano, chissà come sarà tra
qualche anno!
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7
In leggero aumento le nascite del 2014, rispetto a quelle del 2013 (53); la cicogna ha portato 66 nuovi
cittadini. Stabile, in percentuale, il numero dei figli di stranieri residenti a Guidizzolo,
24, contro i 42 degli italiani. I maschietti battono femminucce 40 a 26.
Elena 18-2
Ivan 19-5
Daniel 15-3
Lorenzo 31-1
Martina 11-1
Jacopo 4-2
Pietro 30-7
Davide 11-6
Ludovico 9-12
Lorenzo 25-11
Ester 4-6
Noemi 21-11
di Paolo Prestini
e Claudia Morselli
di Tiziano Gardoni
e Emma Cerchia
8
di Alberto Giunchi
ed Eleonora Arienti
di Fabrizio Terzi
e Mirella Nibali
di Francesco Napoli
e Chiara Azzini
di Stefano Hu
e Fanny Hu
di Erik Piva
e Federica Piserà
di Alessio Monteverdi
e Daniela Palmarini
di Diego Messetti
e Paola Sposetti
di Raffaele Ciotola
e Anna Moretti
di Alessandro Tonini
e Serena Marazzi
di Matteo Pasini
ed Erica Cimarosti
Asia 28-7
di Alessandro Cargnoni
e Diana Veneri
Gaia 7–8
di Daniele Di Stefano
e Marzia Saitta
Mattia 12-9
Leonardo 5-11
Pietro 1-5
di Marco Ferrari
e Laura Castellini
Livia 8-7
di Stefano Meneghelli
e Serena Tavernari
Riccardo 26-8
Isabella 20-3
Manuel 25-5
Michele 10-9
Clara 9-5
di Mirco Maestrini
ed Erica Ghizzi
di Stefano Tononi
e Anna Droghetti
di Marco Fezzardi
e Francesca Zoetti
di Giorgio Zuanon
e Anita Kokotowska
di Omar Ferri e
Marileide Dias Martins
di Vincenzo Corso
e Carmela Belvini
di Mirko Cappellari
e Serena Cirani
Lorenzo 4-1
di Alessandro Gandellini
e Serena Rivera
9
Riccardo 24-9
Andrea 5-12
Valentina 16-4
Lorenzo 27-7
Aaron 31-1
di Roberto Pomati
e Sirah Campione
Sofia 9-5
di Giannantonio Morandi
e Fabiola Tinazzi
Noemi 14-1
Raffaella 25-4
Carlo 2-9
Francesco 11-8
Sadri 14-10
di Matteo Zambello
e Laura Santi
di Albino Barbieri
e Maddalena Pesci
10
di Mauro Lombardi
e Anna Provezza
di Stefano Ferrari
e Monica Borgogna
di Paolo Cavalli
e Francesca Marchi
di Dante Zaccagni
e Sara Botturi
di Amir Dernjani
e Ilmije Dernjani
di Emanuele Carasi
e Lorena Facchini
di Simone Vanoni
e Paola Santi
Marco 16-7
di Leonardo Brignani
e Valentina Marchesini
Riccardo 29-10
Noemi 30-9
Jacopo 16-9
Clarissa 5-6
Rania 20-5
Sami 7-10
Anna 9-4
Bianca 21-6
Anna 4-12
di Andrea Triboldi
e Francesca Piazza
di Mauro Zuanon
e Deborah Vanni
di Alex Vesnaver
e Ramona Tarchini
di Karim Jamal
e Naima Khaya
di Sandro Cortelazzi
e Rabia Khaya
di Mauro Pasini
e Margherita Pantone
Ilaria 16-4
Matilde 12-5
Gabriele 28-10
di Luigi Giubelli
e Katia Darra
di Isidoro Bonometti
e Patrizia Spazzini
di Paolo Segna
e Sonia Brulica
di Mattia Notari
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Elia 17-6
Filippo 11-6
Giovanni 22-7
Manuel 22-10
Bianca 18-3
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Diletta 25-2
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Anna Maria 11-2
Alessio 29-3
Alessandro 16-9
Mya 7-1
di Andrea Lepri
ed Elena Conti
di Federico Cermaria
e Barbara Arrighi
Maikol 1-3
di Alessia Facchetti
di Alex Soldà
e Fabrizia Vellini
di Alessandro Bazzoli
e Laura Ruggeri
di Nicola Venturelli
ed Emi Zampolli
di Mattia Tomasi
e Valentina Tabai
di Udenì Pascolo
e Chiara Zattera
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Fiori d’arancio
Fotografie di lettori
che si sono sposati nel 2014
Silvia Crema
Giorgio Anselmi
17 maggio 2014
Floriana Brusini
Daniele Cardoni
3 maggio 2014
Cinzia Guidetti
Alfredo Massaro
Valentina Ferrari
Alberto Capecchi
26 luglio 2014
6 settembre 2014
13
Luana Zoli
Andrea Piacentini
Benedetta Grassi
Edoardo Piana
14
4 ottobre 2014
15 novembre 2014
Sara Schiesaro
Roberto Moreni
5 luglio 2014
Cristiana Baroni
Stefano Zanoni
26 luglio 2014
Tania Furlotti
Simone Zampolli
Laura Dall'Acqua
Simone Gambarini
24 maggio 2014
31 agosto 2014
Silvia Lugana
Lorenzo Gambetti
26 luglio 2014
Elena Geccherle
Marco Ruzza
13 giugno 2014
15
Eliana Peverada
Andrea Gialdini
5 luglio 2014
Luisa Ferrari
Daniele Ferrante
2 agosto 2014
La redazione ringrazia:
- L’Ufficio Anagrafe del Comune sig.re Marianna Conchieri, Laura Trevini e Cristina Tartarotti
- Lo studio fotografico “Foto Luce art” di Raffaele Trivini
- Un particolare ringraziamento alla collaboratrice Annalisa Cappa, per aver curato le
rubriche “Fiori d’arancio” e “Bimbi nati”
16
Sport in festa con il Tennis Club
Nella sua 42esima Festa Sociale il Tennis Club Guidizzolo ha
trasformato la giornata in una
festa dello sport e per lo sport,
ma non solo, di Guidizzolo. Presente il grande ‘Bonimba’, Roberto Boninsegna, la giornata è
iniziata al Circolo di Via Matteotti dove è stato tagliato il nastro per l’inaugurazione ufficiale del pallone pressostatico che
copre nel periodo invernale uno
dei campi in terra rossa. ‘Un’altra struttura, ha commentato il
sindaco Sergio Desiderati dopo
il saluto del direttore del circolo
Renato Pasini e del presidente Alfredo Maccari, realizzata
come le altre dal Tennis Club
ma che di fatto sono e restano
di proprietà comunale e quindi
di tutta la cittadinanza guidizzolese’. La festa è proseguita
al MASeC dove sono state premiate tutte le realtà sportive
guidizzolesi. Ma facciamo un
passo a ritroso andando indietro di oltre quarant’anni. É il
1972 quando l’allora sindaco
Giuliano Fontanesi, da sempre
‘sportivo’ nel senso più completo del termine, guardando lontano e pensando sicuramente
alla capacità che lo sport ha di
far crescere l’individuo in modo
integrale oltre che mantenerlo
lontano da strane devianze e favorendo la nascita e la crescita
di amicizie, accanto al campo di
calcio vede nel neonato Centro
Sportivo anche due campi da
tennis. Un gruppo di appassionati: Carlo Alberini, Bruno Faini, Enzo Galvani, Antonio e Ruggero Ruggeri, Remo Stancari,
Mario Bosio, Elena Zaccagni,
Franco Perani, Franco Bassignani, Alfredo e Cesare Maccari, fondano il ‘Tennis Club Guidizzolo’. La Società che ancora
oggi ha in gestione il Circolo, la
Società che negli anni ha provveduto, grazie anche a sostenitori e sponsor, a trasformare
radicalmente quella parte del
Centro Sportivo dotandolo di
nuove strutture che sono e rimangono comunque a servizio
e di proprietà della Comunità di
Guidizzolo. Nel 1985 al Circolo
arriva il maestro Paolo Ferrari;
inizia la ‘scuola tennis’ e la frequentazione sempre più massiccia di bambini e ragazzi:
prende sempre più corpo l’intuizione del sindaco Fontanesi e del gruppo di sportivi che
fondò la società. Da allora, non
senza problemi, se si pensa alla
distruzione del primo pallone
pressostatico nel 1989, il Tennis
Club Guidizzolo ha sempre proseguito la sua attività sportiva e
di arricchimento strutturale del
Circolo che si pone come uno
dei più affermati della provincia
virgiliana. La scuola è cresciuta
(con Paolo Ferrari oggi c’è anche il maestro Gianclaudio Passoni); l’attività agonistica vede
vertici significativi con l’organizzazione di tornei nazionali e
la partecipazione, qui come altrove, di atleti locali classificati. Tutto, sempre, con il nome e
per il nome di Guidizzolo.
Foto M. Galli
17
A San Siro con i bambini
In occasione della partita Milan - Udinese del
30 novembre 2014, l’AC Milan ha riservato il
primo anello della curva Nord ai bambini e agli
accompagnatori iscritti ai vari Milan Club.
Il Milan Club Guidizzolo ha colto questa
opportunità. I nostri piccoli 30 super tifosi hanno
avuto la possibilità di trascorrere un’intera
giornata allo stadio ammirando i loro idoli,
facendo un tifo sfrenato paragonabile a quello
della curva Sud ed esultando ad ogni goal.
La loro emozione era già visibile al momento
della partenza: tutti avevano sciarpe, cappellini e
molti indossavano le magliette dei loro calciatori
preferiti.L’atmosfera di canti, grida e coreografie
all’interno dello Stadio hanno fatto brillare i loro
occhi. Per rafforzare la loro fede milanista alcuni
bambini avevano dipinto sulle loro guance la
bandiera, i cuori e altri disegni rigorosamente
rossoneri.Questa giornata ricca di emozioni si
è conclusa con l’acquisto di gadget presso le
tipiche bancarelle dello Stadio di San Siro.
Un ringraziamento particolare va al Presidente
del nostro Milan Club, Andrea Dal Prato, per aver
organizzato una domenica indimenticabile per
tutti i nostri piccoli tifosi; a tutti i genitori e agli
accompagnatori che hanno reso possibile questa
fantastica esperienza.
Ricordiamo a tutti i nostri iscritti che per il 2015
ci saranno importanti novità, fra le quali la visita
a Casa Milan e un’altra giornata allo stadio.
Nuovo negozio abbigliamento
Si chiama “BLITZ” ed è un nuovo negozio di
abbigliamento e intimo nato nel mese di ottobre
grazie alla ferrea volontà della signora Monica
Ghignoni. Si trova in Via V. Veneto proprio di fianco
alla vecchia sede municipale. Appena si entra, il
simpatico sorriso di Monica ti accompagna tra
i suoi articoli per bambine e ragazzi da zero a
sedici anni. Spiega che ha rinnovato il negozio
aprendo una sezione per le ragazze e donne,
anche con qualche taglia …in più. Ci sono poi
molti accessori tra cui cinture, collane, orecchini,
braccialetti, belle idee regalo, intimo, calze,
collant e, in questa stagione, persino ombrelli.
C’è veramente da soddisfare molte esigenze
sia per le mamme che hanno bambini sia per
le stesse ragazze. Ci tiene a vendere cose belle
e pratiche. All’inizio, racconta Monica, è stato
difficile perché ha dovuto cominciare da zero.
Disoccupata o inventarsi qualcosa per andare
avanti. Ribadisce che ha fatto fatica a subentrare
e riconquistare i vecchi clienti. Ha tre figli e deve
continuamente organizzarsi per gestire la sua
giornata che sicuramente non ha …vuoti. Bisogna
avere sicuramente molto coraggio per aprire
un’attività in un momento così profondo di crisi.
Di coraggio e determinazione questa ragazza ne
ha sicuramente da... vendere.
GASTRONOMIA
18
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Le diverse facce della violenza
Nel mese di dicembre l’AUSER “La Mimosa” ha
proposto il secondo incontro culturale dal titolo
“Le diverse facce della violenza: dall’infanzia
all’età adulta” con la collaborazione della
Commissione pari Opportunità, del G.V.G,
della Pro Loco e con il patrocinio del Comune.
Il convegno è stato presentato e sviluppato
dalla D.ssa Anna Leila Olivieri che ha esordito
affermando che l’argomento, purtroppo sempre
tragicamente di attualità, ha però radici storiche
presente nel Comune, hanno deciso, sentita
L’Amministrazione comunale, di “adottare”
le due aiuole presenti all’ingresso della sede
municipale. I due piccoli riquadri di ghiaia e
terra, da qualche tempo abbandonati, con
dentro alcuni arbusti ormai quasi rinsecchiti,
rendevano l’ingresso triste e malinconico. Con
decisione unanime hanno acquistato nuove
piantine e le hanno messe a dimora nelle due
aiuole, con l’intento di vivacizzare l’ingresso della
casa comunale. Mantenere più bello il verde
prendendosi cura di spazi magari abbandonati è
forse un segnale di civiltà e prestigio per tutti. Per
il momento le tre associazioni hanno iniziato con
un piccolo allestimento dell’angolo dell’ingresso
comunale. Prendendo a prestito una delle più
famose frasi dette da un uomo, si può affermare
che è stato un piccolo passo per le associazioni
ma un grande passo per …l’educazione civile.
Pranzo degli auguri dell’AUSER
profonde, antiche e praticamente fa parte della
storia dell’umanità. La violenza si può riscontrare
in tutte le fasce d’età. L’evoluzione della società
con i mezzi di diffusione di massa (televisione,
internet, video game,ecc.) ha praticamente
abbassato se non azzerato il livello di guardia e di
sensibilità verso la violenza. Cenando davanti alla
televisione durante i telegiornali, dove si vedono
morti a volontà, si abituano i figli a considerare
la violenza come qualcosa di naturale. Bisogna
cercare di abbattere l’atteggiamento tollerante
nei confronti della violenza. Occorre prevenire fin
dai primi anni d’età per combattere la violenza,
per responsabilizzare i figli. La relatrice ha
infine parlato dei rapporti con la scuola, con lo
sport e degli adolescenti con i genitori. La base
della prevenzione è comunque tutta a carico
dei genitori che devono avere la capacità di
confrontarsi con i propri ragazzi , di ascoltarli
e fare da esempio. Spesso perfino i troppi
interessi che i genitori “prescrivono” ai propri
figli dopo la scuola (calcio-danza- tennis- nuoto,
ecc.) potrebbero essere considerati quasi una
imposizione psicologica che l’adolescente non
sempre riesce a tollerare.
Adotta il verde pubblico
Nel mese di dicembre le tre associazioni Pro
Loco, AUSER e GVG, per migliorare il verde
Nel mese di dicembre più di sessanta associati
AUSER si sono trovati presso un ristorante di
Guidizzolo per scambiarsi gli auguri e stare un
po’ in compagnia. Il presidente durante il pranzo
ha presentato la locandina del tesseramento
2015. “Associarsi all’AUSER fa bene alla salute”:
è questo lo slogan dell’associazione. Infatti chi
si iscrive vuol dire che sta bene in salute perché
non ha ancora oltrepassato i cancelli delle varie
case di riposo o degli ospedali. Iscrivendosi si
dimostra di essere cittadini attivi, coraggiosi e
soprattutto, “quando si sente dentro il freddo
dell’inverno, bisogna pensare alla primavera”
occorre dimostrare di essere persone positive.
Sulla locandina compare anche la scritta “per
non sentirsi soli”. Infatti si cercherà di ridurre e
di combattere la “sofferenza” psicologica delle
persone sole con un nutrito programma per il
2015. Il presidente ha quindi chiesto a tutti di
“passare parola” ai parenti e amici per cercare
di aumentare le iscrizioni. Durante il pranzo vi è
stata una bella e fornita lotteria che ha cercato di
accontentare un po’ tutti. Al termine del pranzo
il “Locandiere” ha preso in mano la chitarra e ha
incominciato a cantare canzoni degli anni ’60 e
’70, accompagnato dal pubblico presente. Un bel
pomeriggio trascorso in compagnia ed allegria
19
con un pranzo veramente eccellente. Il consenso
è stato unanime.
In festa col 1941
Ci sono delle belle consuetudini che purtroppo
si stanno un po’ perdendo. Una di queste è la
“festa della classe”. Quando c’era il servizio
militare obbligatorio non c’era classe di leva che
non organizzasse la propria festa. Ne ricordiamo
alcune edizioni “epiche” alla Lanterna Verde
fino agli anni settanta, per arrivare alle ultime
organizzate al “Furore” con tanto di pullman di
sicurezza.
Sarà perché non c’è più la leva obbligatoria,
sarà perché la società è cambiata, ma questa
tradizione si è molto affievolita. A tenerla ancora
viva ci pensano alcune “classi”, quelle dei
“diversamente giovani”, quelli che preferiscono
ancora ritrovarsi di persona, piuttosto che nella
piazza virtuale di Facebook.
Tra queste classi, una delle più assidue è
senz’altro la classe del 1941 di Guidizzolo. Tutti
gli anni non mancano di proporre un’iniziativa,
sia essa una cena o una gita, con partecipazione
sempre numerosa.
Ritrovarsi spesso serve a rinsaldare i rapporti di
amicizia ed a condividere le comuni esperienze
di vita della nostra comunità.
L’ultima numerosa rimpatriata si è tenuta nei
giorni scorsi con la partecipazione alla Santa
Messa, in ricordo di tutti i coscritti che ci hanno
lasciato per poi recarsi presso la Trattoria “Alla
Torre” per condividere i piaceri della tavola; si
sono trovati tutti d’accordo di continuare a portare
avanti questa bella tradizione, se possibile in...
buona salute.
Telethon a Guidizzolo
20
Nei giorni precedenti le festività natalizie, Guidizzolo, per la prima volta, è stata una delle centinaia di piazze italiane che hanno aderito alla
campagna/maratona Telethon. In tutta Italia migliaia i volontari che hanno sostenuto l’iniziativa.
Tre associazioni (Pro Loco- AUSER e GVG) hanno
accolto con entusiasmo l’appello e il 13 dicembre con il loro banchetto hanno organizzato uno
stand con i cuori di cioccolato e le sciarpe. Sono
riusciti a venderli tutti nella mattinata. Il ricavato
andrà alla ricerca sulle malattie genetiche rare.
Un vero successo grazie ai cittadini di Guidizzolo
che sono stati veramente generosi.
Il buriel del Livio
Centinaia e centinaia di persone col naso all’insù
ad ammirare le fiamme che divampano e le faville che salgono regalando auspici per l’anno che
viene. Una folla pervasa dal freddo e dal fumo,
ma fedele a questo appuntamento.
E’ sempre uguale ma sempre affascinante il
“buriel”, una tradizione del giorno dell’Epifania
che un tempo aveva tanti praticanti, in ogni corte
agricola, e che oggi sopravvive grazie ad alcuni
benemeriti organizzatori.
Da sempre a Guidizzolo questa tradizione è portata avanti da Livio Bombana, ma da qualche
anno è diventata una vera e propria attrazione
per l’intera comunità guidizzolese, grazie all’impegno ed al lavoro suo e dei suoi figli Andrea e
Marco, oltre ad un gruppo di amici e collaboratori.
Puntuale, anche quest’anno, davanti a una folla
sempre più numerosa, il buio della sera ed il freddo invernale sono stati infranti dall’accensione di
una catasta di legna
davvero notevole, in
cima alla quale campeggiava l’immancabile “vecchia”, segno
e simbolo dell’anno
vecchio che se ne
è andato, con tutti i
suoi affanni.
Ogni anno gli organizzatori cercano di
migliorare, se ancora
è possibile, così che
il “rogo della vec-
chia” è accompagnato ora dai fuochi d’artificio,
che rendono lo spettacolo ancora più suggestivo.
Poco importa se l’origine di questa festa sia
pagana o cristiana, ciò che conta è la passione
tanto di chi organizza, quanto di chi vi partecipa.
E siccome tutti i salmi finiscono in gloria, mentre
le fiamme si avviano ad esaurire ciò che resta
del buriel, la famiglia Bombana e la Pro Loco
ospitano tutti gli intervenuti offrendo loro un
augurale rinfresco a base di salumi nostrani,
maccheroncini e dolci della nostra tradizione.
La mia memoria: Divisione Marche
L’8 settembre 1943 è stato una tragedia. Le
difficoltà della guerra, lo sbarco degli Alleati in
Sicilia, il bombardamento di Roma, la caduta
di Mussolini portarono il Governo italiano a
negoziare un armistizio che rovesciò le parti in
guerra. Gli alleati di prima, ovvero i tedeschi,
divennero i nemici e ci si alleò con i nemici di
prima ora divenuti alleati.
A farne le spese fu l’esercito italiano con centinaia
di migliaia di soldati catturati dai tedeschi e
deportati in Germania.
Partendo da questo contesto storico, Gianfranco
Ruffoni ci racconta le vicende di un nostro
concittadino, Amedeo Brunoni, classe 1914,
che, fatto prigioniero dai tedeschi, venne prima
portato nella tristemente nota Risiera di San
Sabba, presso Trieste, e poi in Germania.
Come ci racconta l’autore Gianfranco Ruffoni,
questo
opuscolo
nasce
da
alcuni
appunti
recentemente
ritrovati nel suo
archivio, e che
risalivano al 1985,
all’epoca di un
viaggio a Trieste,
quando il Brunoni
raccontò la sua vita
militare a Ruffoni.
Ne emerge un
quadro drammatico
e di vita, sia per la tragedia della guerra e sia
per la drammatica situazione a San Sabba, che,
vale la pena ricordare, è stato l’unico campo di
sterminio in terra italiana.
In diversi capitoli l’Autore passa in rassegna il
campo di sterminio e la vita militare di Brunoni.
Interessante il corredo storico con le cartoline
postali della famiglia Brunoni e i documenti
dell’Archivio di Stato di Mantova. Un ricco
apparato iconografico completa il tutto.
Come ci ricorda Gianfranco Ruffoni, all’inizio
del fascicolo, abbiamo il dovere di ricordare, e
questo perché la storia non è fatta solo di grandi
personaggi come i condottieri, i re, i dittatori, ma,
anche, di umili persone, di tante famiglie, che
hanno sofferto per lasciarci un Paese migliore.
Dicembre a Guidizzolo
E’ stato un bel dicembre quello appena trascorso
a Guidizzolo. Imbottito di manifestazioni, eventi
e spettacoli vari. Si inizia il 6 dicembre presso
il Teatro comunale con la nona edizione di
“Guidizzolo in-canta”. Una vera festa della
canzone, dove chi si è esibito, lo ha fatto solo per
la voglia di partecipare. Infatti, in questo evento
non c’è mai un vincitore. Si sono esibiti anche vari
ballerini di una locale scuola di ballo. Durante lo
spettacolo è stata presentata l’ottava cartolina
per Guidizzolo. Quest’anno è stata realizzata
dall’artista guidizzolese Giovanni Pegoraro.
Veramente una bella opera d’arte, realizzata per
festeggiare il 25° della Pro Loco. Il 7 dicembre
è seguita la 4ª edizione in piazza di “Musica e
Brulè”. Sul piazzale Marconi, il gruppo emergente
guidizzolese “I Thunderbirz”composto da Marco
Bettoncelli, Andrea Cortellazzi, Marta Angeri,
Marta Carnevali, Giulia Pasini e Martina Rocca,
con la regia del DJ Diego Negrisoli, si sono
esibiti di fronte ad un numeroso pubblico che
spizzicava stuzzichini e sorseggiava vin brulè e
bombardini per riscaldarsi. Per l’occasione la
torre è stata illuminata da emozionanti effetti
speciali del service di Stefano Provezza. Il 13
dicembre, sempre presso il Teatro Comunale, è
stato proiettato il film per tutti “Frozen” che ha
21
avuto una bella accoglienza di pubblico. Infine
ultimo dell’anno con il …botto: tutto esaurito al
Masec con il dj Marino Medola con “the Original
Remember Sayonara”. É stata una gradevole e
simpatica serata all’insegna del divertimento
sano e “pulito” ed è stato bello e piacevole vedere
ballare intere famiglie con i propri figli. Una bella
regia del mese di dicembre che fa onore alla Pro
Loco.
Giovanni Pegoraro socio Onorario
Nei giorni scorsi, la Pro Loco ha consegnato al
pittore Guidizzolese Giovanni Pegoraro la tessera quale socio onorario. All’artista era stata
commissionata una serie di vedute di Guidizzolo, per festeggiare il 25° anniversario della Pro
Loco. Sono state realizzate ad encausto su carta
cotone, riprodotte dal Centro San Lorenzo su una
speciale carta che mantiene l’aspetto visivo degli
originali. La riproduzione in tiratura limitata: tut-
ne contadina: il “fugasì”, piccola focaccina dolce,
fritta e servita al momento.
“Abbiamo superato ogni più rosea aspettativa
per la riuscita della serata, tanto che per l’anno prossimo dovremo raddoppiare le dosi”, dice
Robba, non mascherando un certo orgoglio.
“Questi momenti –prosegue poi– di aggregazione, tradizione e convivialità sono sempre molto
apprezzati e richiesti: è una grande soddisfazione vedere che, nonostante la congiuntura attuale, c’è ancora una grande voglia di stare insieme,
di fare e di fare bene”. Il presidente coglie poi
l’occasione per ringraziare tutti quanti si sono
prodigati per l’organizzazione dell’evento, complimentandosi con quella che ha più volte definito come la propria “famiglia allargata”.
Furti e vandalismi a Guidizzolo
te le copie sono firmate e numerate dall’autore.
Le duecento cartelle composte dai quattro dipinti
sono poi state offerte agli sponsor e a coloro che
hanno contribuito a divulgare la cultura a Guidizzolo. La veduta di uno scorcio di Via Rizzini è
stata scelta come 8ª cartolina per Guidizzolo ed
anche come tessera della Pro Loco per il 2015.
Un brindisi finale ha suggellato l’amicizia con
l’artista, che, come specificato dal presidente, si
spera duratura e collaborativa.
Gran buriel di Birbesi 2015
22
Grande partecipazione ed entusiasmo per la Festa dell’Epifania in quel di Birbesi, fervente frazione del comune di Guidizzolo, fucina di idee ed
iniziative. Dall’alto dei suoi nove metri, la “vecia”
ha regalato emozioni e spettacolo agli oltre duecento spettatori, grandi e piccini, radunati intorno al falò. Ad allietare e riscaldare la serata, oltre al buriel e a qualche gioco di luce pirotecnico,
il circolo Anspi “S. Giorgio Martire”, con in testa
il giovane presidente Matteo Robba, ha preparato
panini, vin brulè e zabaione, oltre a proporre –
per la prima volta- un antico dolce della tradizio-
Da mesi a Guidizzolo si assiste ad una recrudescenza di furti, vandalismi e danni ad edifici pubblici e privati. Tra gli ultimi episodi quello avvenuto presso il teatro comunale, dove i soliti ignoti
hanno sì rubato alcune cose, ma soprattutto
hanno manifestato tutta la loro arrogante inciviltà imbrattando le poltrone e la consolle luci con
la schiuma dell’estintore. La stessa inciviltà che
sta dietro agli altri danneggiamenti, sia a strutture pubbliche che ad esercizi commerciali o
agli addobbi natalizi.
Se preoccupa, e non poco, la crescita dei furti in
abitazione, che ti tolgono non solo i tuoi beni, ma
soprattutto la tua tranquillità, per cui non ti senti
più sicuro nemmeno dentro casa, deve altrettanto preoccupare la mancanza di rispetto sia per la
cosa pubblica che per la proprietà altrui.
I guidizzolesi, e non solo, hanno ragione di manifestare la loro preoccupazione ed il loro disappunto e altrettanti motivi per chiedersi se e cosa
si può fare per rimediare a questa situazione. Sul
piano della sicurezza, è ovvio che la questione
riguarda le forze dell’ordine, siano essi i Carabinieri che la Polizia Municipale, ma occorre considerare che questi fanno quello che possono,
in un quadro legislativo e giuridico che la gente
ritiene troppo tollerante nei confronti dei malfattori e che non dà la certezza della pena.
Una vita così:
Bruno Gobbi
Bruno Gobbi: un’istituzione
a Guidizzolo. Nato nel 1929 a
Monzambano, con la famiglia
si è prima trasferito a Cavriana e poi a Castelgrimaldo, approdando infine a Guidizzolo
nel 1950 in via Fontana. Poi si
è spostato a Selvarizzo dove i
suoi genitori hanno iniziato a
condurre un’azienda agricola.
A Selvarizzo la sua casa è stata per molto tempo un punto
di aggregazione per tutta la
frazione, soprattutto durante
l’estate. Ci si trovava per chiacchierare, mangiare e fare conoscenza. Proprio a Selvarizzo ha
conosciuto una bella ragazza di
dieci anni più giovane, Lina, che
poi è diventata sua moglie. Da
ragazzo ha lavorato con i suoi
genitori in campagna e successivamente, dopo aver fatto il
soldato prima a Bari e dopo a
Roma, ha lavorato presso l’ortaglia di Ramazzotti, trasportando le verdure nel Nord Italia.
Si è in seguito messo in proprio
raccogliendo il latte nelle varie
aziende agricole per vari anni.
Poi ha iniziato il lavoro di mediatore. Con la licenza di agente
di affari ha commerciato in terreni, cereali, case. Finalmente
ha trovato il “suo” lavoro che
ancora oggi, ma solo per passione, afferma, continua a svolgere. Ha girato i mercati delle
province di Mantova, Brescia,
Verona arrivando fino a Milano, portando ovunque la sua
correttezza professionale, ma
anche la sua immediata spontanea affabilità. Un “mestiere”
che lo ha appassionato, che
ha sempre avuto nel sangue
e che ha continuato a fare anche quando ha aperto nel 1968
il famoso BAR GOBBI. Ancora
oggi si chiama così, nonostante
da diversi anni siano cambiati i
gestori. La moglie, per tutti “la
Lina”, ha condotto il bar per
trent’anni non conoscendo fe-
Daniele Guerra
rie. E’ sempre stato il bar di tutti. Erano i tempi in cui ritrovarsi
al bar era un po’ come ritrovarsi
con una seconda famiglia, specialmente se i gestori, come la
Lina e il Bruno, sapevano farti
sentire a casa tua. Erano i tempi in cui ci si divertiva con poco,
così durante l’estate nascevano spesso spontaneamente le
corse dei sacchi e soprattutto
le corse in bicicletta che dopo
alcuni giri intorno al paese, iniziavano e finivano davanti al bar
Gobbi. Al termine tutti a bere la
specialità della Lina e del Bruno, il vino bianco con amaro,
rigorosamente travasato dal
fiasco, magari accompagnato
da qualche fetta di salame casalino, che il Bruno non mancava mai di condividere con amici
e clienti. Sposato nel 1955 ha
avuto una figlia, Laura. Ancora
oggi, appena può, va con entusiasmo nei mercati limitrofi per
ricordare il senso della propria
vita. Ha avuto la fortuna di decidere della propria vita, del
proprio lavoro, che è il più bel
regalo che ci si possa fare.
23
a cura di Sandra Tosi
Anima e cuore
Il viaggio continua
É cominciato un nuovo anno
che, come un treno in corsa,
sfreccerà veloce sui binari della
vita.
Fiocchi leggeri scendono a rallegrare la partenza, sistemiamo i bagagli e nel riverbero del
sole che si specchia sulla neve,
addio festività, il treno va avanti!
Ma come in ogni lungo viaggio, so che arriveranno anche
i giorni di nebbia ad offuscare
l’incanto, giorni in cui viaggerò
nella bufera e mi sentirò smarrita in quel turbine di neve, con
la voglia di rifugiarmi in un angolo per ripararmi dalle raffiche del vento, per non vedere
quei fiocchi improvvisamente
impazziti che paiono sferzare
l’universo e raggelarmi l’anima.
Dovrò solo pazientare un attimo
e alzare gli occhi al Cielo, impedendo all’angoscia di avere il
sopravvento…
Perché dopo la bufera, torneranno i giorni pieni di gioia e di
sorrisi!
Non sarò sola, troverò amici
che mi offriranno protezione e
sostegno, che mi condurranno
per mano verso il sole e un Angelo, che abbracciato a un sogno, mi rischiarerà il cammino,
sentirò le sue ali sfiorare le mie
paure, mitigandole.
Sarà un viaggio ricco di emozioni!
Salirò sul vagone della sincerità, liberandomi della falsità che
mi circonda con tenacia, afferrerò la voglia di vincere sulle
avversità, toglierò dal sedile la
polvere dell’indifferenza per ciò
che accade intorno e mi circonderò di semplicità, abbracciando senza pudore la tenerezza.
Saranno i giorni annebbiati a
rendermi migliore, saranno
proprio quelli che mi insegneranno ad amare chi mi affiancherà nel viaggio!
Con la neve che impreziosisce
candidamente i binari del mio
percorso, voglio ringraziare i
miei compagni di viaggio per
avermi protetto nella bufera,
Smarrito gatto nero
Il signor Alessandro ci comunica che nelle scorse settimane è andato smarrito in zona Birbesi il suo gatto nero,
a pelo corto (vedi foto). Segni particolari: coda storta, a Z
e piccola macchia cicatriziale all’occhio sinistro. Chiunque
creda d’averlo visto può contattare il 349 5625269. Alessandro è disponibile anche per una ricompensa a chi lo
ritrovasse vivo.
Orario:
martedì-venerdì 8-12 14-19
Sabato 8-19
È gradito l'appuntamento
24
Guidizzolo - via don Sturzo, 3/A tel. 0376 818353
per avermi accolto e amato,
magari senza gesti clamorosi,
ma con piccole e grandi attenzioni che valgono più di ogni altra cosa.
Auguriamoci ogni bene e non
neghiamoci un abbraccio, sarà
bellissimo viaggiare insieme!
lamento o il tentativo di isolamento, il controllo, la violenza
economica, la valorizzazione e
le intimidazioni; si tratta spesso
di atteggiamenti che si insinuano gradualmente nella relazione e finiscono per privare la
vittima del proprio valore, riducendola ad un oggetto.
Questi atteggiamenti sono
spesso difficili da cogliere e rilevare in modo chiaro: il maltrattamento procura sofferenza
e corrode, influenzando l’autostima della vittima, manipolan-
done lo stato psichico, restringendone la libertà d’azione e
spaventandola.
La strada che dovrebbe intraprendere una donna che abbia
questa esperienza, dovrebbe
avere l’intento di sostenerla
ed accompagnarla attraverso
un percorso di consapevolezza
che le faccia scoprire lati di sé
e risorse di cui nemmeno conosceva l’esistenza: risorse che
l’aiuterebbero ad uscire a testa
alta da tale situazione.
Non è pensabile che questo
possa avvenire da sé! In queste occasioni, serve un aiuto! La
donna che vive una violenza necessita di interventi specialistici
complessi e multidimensionali
che vedono coinvolte diverse figure professionali, preparate a
cogliere la sofferenza psicologica ed a trattarla con il rispetto
che merita.
tel. 0376 1814057
25
Dott.ssa Giulia Stuani
Quando si sente parlare di violenza sulle donne, si pensa
subito alla violenza sessuale o
fisica. Purtroppo, tale questione non si limita a questo: da
una ricerca fatta dall’Unione
Europea (Violence Against Women, 2014), in Italia il 19% delle
donne ha subito nel corso della
vita violenze fisiche o sessuali, il 38% delle donne ha subito
abusi psicologici e il 9% delle
donne ha subito stalking (quasi sempre dai loro ex); inoltre,
il 62% dei maltrattamenti sulle
donne sono avvenuti in presenza dei figli (Istat 2008).
Un aspetto grandemente rilevante della violenza subita dalle
donne è tutta la sfera di vissuti,
sentimenti, stati d’animo provocati da relazioni patologiche
con uomini altrettanto complicati.
Tra le violenze psicologiche, le
forme più diffuse sono l’iso-
Psicologia
La violenza sulle donne
Comunicato
Colpita dai recenti tragici attentati terroristici di Parigi che hanno avuto 17 vittime innocenti, la
Comunità islamica di Guidizzolo, ha inviato per la pubblicazione un comunicato a favore della
libertà di stampa e contro la violenza.
La Comunità islamica di Guidizzolo,
condanna nella maniera più ferma e
decisa l'attentato criminale commesso ai
danni della redazione del settimanale
francese Charlie Hebdo.
‫ﺗدﯾن وﺑﺷدة اﻟﺟﻣﻌﯾﺔ اﻹﺳﻼﻣﯾﺔ ﺑﻛوﯾدﯾﺳوﻟو‬
Ribadisce il suo rifiuto assoluto per ogni
forma di violenza e per ogni attacco alla libertà di espressione e di stampa.
‫ﻛﻣﺎ ﺗﻛرر رﻓﺿﮭﺎ اﻟﻣطﻠﻖ ﻟﺟﻣﯾﻊ أﺷﻛﺎل‬
‫اﻟﻌﻧف وﻋن ﻛل ھﺟوم ﻋﻠﻰ ﺣرﯾﺔ اﻟﺗﻌﺑﯾر‬
‫اﻟﮭﺟوم اﻹﺟراﻣﻲ اﻟذي ارﺗﻛب ﺿد ھﯾﺋﺔ‬
.‫ﺗﺣرﯾر اﻟﻣﺟﻠﺔ اﻟﻔرﻧﺳﯾﺔ ﺷﺎرﻟﻲ إﺑدو‬
.‫واﻟﺻﺣﺎﻓﺔ‬
Esprime la sua solidarietà e le sue più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime
del vile attacco e a tutta la Francia.
Il Presidente della Comunità
Jabiri Abdelmajid
Guidizzolo li, 8 gennaio 2015
‫وﺗﻌرب أﯾﺿﺎ ﻋن ﺗﺿﺎﻣﻧﮭﺎ وأﻋﻣﻖ ﺗﻌﺎزﯾﮭﺎ‬
‫ﻟﻠﺷﻌب اﻟﻔرﻧﺳﻲ ﻋﺎﻣﺔ وﻷﺳر ﺿﺣﺎﯾﺎ اﻟﮭﺟوم‬
.‫اﻟﺟﺑﺎن ﺧﺎﺻﺔ‬
:‫اﻹدارة‬
LAVORAZIONE
MARMI E GRANITI
26
Quattro bagole
Non ci riconosciamo in Charlie e in
quelle vignette blasfeme, sono
messaggi che offendono ogni
religione, pur rientrando (con molta
benevola tolleranza) nella sfera delle opinioni e della satira. La risposta
al fanatismo deve essere ferma e
decisa. Non si uccide nel nome di
Dio e neppure in nome della libertà.
"la Notizia"
"Il terrorismo é barbarie,
ma la blasfemia non é civiltà"
Papa Francesco
- Ciao!
- Ah, ciao…sei tutto imbottito! Hai freddo?
- No, no…ho sotto il giubbotto antiproiettile…
- Come mai?
- Beh, sono tempi duri per chi fa satira…!
- Satira? Noi al massimo facciamo un po’ di ironia…!
- Sì, però…
- E poi noi non ce la siamo mai presa con i musulmani…
- Beh, ma non tutti gli islamici sono terroristi, io conosco
tante brave persone…
- É vero, però è vero anche che tutti, o quasi, i terroristi
dicono di farlo in nome di Allah…
- Vuoi dire che è una questione di religione?
- No, secondo me sono solo fanatici…!
- Però è vero anche che se bestemmi Dio, vai a confessarti e te la cavi con tre pater-ave-gloria, se invece offendi Maometto rischi la vita o, ben che ti vada, vai in
galera e buttano via la chiave…
- Non in tutti i Paesi islamici, però…
- Già… mi fai venire in mente quella volta che è venuto a
cena un mio amico marocchino, Majoub, che ha mangiato il salame e bevuto il vino…
- Ma non poteva…
- É quello che gli ho detto anch’io. E lui mi ha detto che
anche da loro c’è la chiesa e c’è l’osteria… e ciascuno
decide liberamente dove entrare…
- Non ti ha detto se da loro esiste la satira?
- Non ricordo, ma non credo…
- D’altronde i Paesi islamici non hanno mai sottoscritto
nemmeno la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo…
- ...di tutti gli uomini, compresi i Charlie Hebdo!
- Siamo tutti Charlie?
- Te salude!
27
“Birdman” una regia da Oscar
dott. Luca Ghizzi
Cinema
arte &
dintorni
Il Festival del Cinema di Venezia
dello scorso anno si era aperto
con Gravity del regista Alfonso
Cuaròn, film di ottima fattura
premiato con sette Oscar, tra
cui quello alla miglior regia.
Continuando nella tradizione,
l'edizione del 2014 della Mostra
Cinematografica veneziana, ha
proposto come film d'apertura un’altra proiezione di notevole spessore, “Birdman” del
regista messicano Alejandro
González Iñárritu, già noto al
grande pubblico per pellicole
come 21 Grammi (2003) e soprattutto Babel (2006) premiato
a Cannes per la miglior regia.
La pellicola racconta la storia
di Riggan Thompson (straordinariamente interpretato da un
mefistofelico Michael Keaton),
una star hollywoodiana sul viale del tramonto, che aveva raggiunto un successo planetario
nel ruolo di Birdman, un supereroe mascherato dotato di gran-
di ali piumate, ma che prima di
congedarsi definitivamente dal
grande pubblico, vuole dimostrare di essere un vero attore,
un'ultima grande interpretazione per riconquistare non solo
gloria e fama, ma anche per
“liberarsi” definitivamente dal
continuo accostamento al supereroe che l'ha reso famoso.
Per far questo decide di portare
in scena uno spettacolo teatrale a Broadway, ma l'impresa si
rivela fin da subito particolarmente difficile, non solo perché
si attornia di attori e collaboratori al limite della schizofrenia
(su tutti Emma Stone e Edward
Norton nel ruolo rispettivamente della figlia ex-tossicodipendente e di un attore tanto
bravo quanto egocentrico), ma
anche e soprattutto perché il
supereroe Birdman ha sempre
la meglio nella coscienza di
Riggan, imponendosi costantemente nella psiche dell’uomo.
La costruzione
filmica è notevole e varrebbe da sola
un premio sia
alla regia che
al montaggio.
Il regista, con
pochissimi
e
meticolosi movimenti di macchina, gira tutto
in lunghissimi
piani sequen-
za, che montati digitalmente in
maniera magistrale con stacchi
impercettibili, danno l'impressione che il film sia stato girato
in un’unica e infinita inquadratura.
Anche gli attori si adattano perfettamente a questo gioco di
riprese, recitando senza interruzioni, proponendo dialoghi
interminabili,
“vagabondando” continuamente dal teatro alla strada, dai camerini ai
corridori, in un gioco ininterrotto di immagini che sembrano rincorrersi all’infinito.
Iñárritu, mixando sapientemente aspetti tipici della commedia
con quelli da film drammatico,
non cerca solo di rappresentare l'attore con le sue certezze,
le sue ossessioni e la sua costante vulnerabilità, ma cerca
anche di raccontare l'uomo con
le sue insicurezze e le sue contraddizioni, con i suoi sogni di
grandezza e le sue illusioni di
vita: le dolorose vicissitudini del
mondo patinato di Broadway,
utilizzate per raccontare in
modo tragico il dramma umano
e personale di un uomo nascosto dietro la maschera di attore.
Un film forse non perfetto , ma
sicuramente un racconto affascinante della psicosi degli attori, un’autentica esplorazione
della mente umana che vale la
pena di intraprendere.
Installazione e
manutenzione
Impianti antifurto
TVCC
Automazioni
Francesco
393/4697693
28
[email protected]
È successo quattro secoli fa
Goito. Un fatto avvenuto a Goito, dove una
mat­tina è stato rinvenuto un foglio affisso
ad una colonna, conte­nente una pasquinata
in dialetto contro le autorità locali e i ne­
gozianti disonesti. Sono in corso le indagini
per scoprire l’autore della bravata.
“Homen del consei, che stef a fa?
Che no ve andé a lamentà
A Mantoa dal Parrò
E dighe la vostra rasò
De sto governator e sto noder
Chef robba i vos dener
E che noi guarda più al tort che al drit
Ma i tende sol al so profit.
Lassà la terra in man d’un zop posan
Che noI ghe el più furfant, el più infam da
qui a Milan,
Ma quel che importa più me par de vis
Lassà le chiave di pont in man d’un
bolognis
Qual è so servidor
E questa è la pezzor.
Di forner, hosti e beccher
Fontegher e moliner
Non ne starò a parlà
Perché con tutti quest i ghe tropo interesà
Ma so be quel che bisognaraf fa,
Tegnigh el salari e no ghel da,
Omen senza conscienza e che ha del
vergognos
Per no ghe da titol de vituperos
Che se ‘l Duca saves i so mai deportament
El li descazaraf vituperosament.
La zent starà mo a fantastegà
Con dì: Che poI esser sta?
No ste a cercà se sia pret o fra
Perché lè sta un inspirà da Dio per carità
E perché ved che no voli parlà un alter
Me sont resolt che parli sto pilaster
Ma me vo imaginand che ‘l sarà strazà
E che a Mantua noI sarà mandà
Perché nos sappi i so mal deportament
Quai è notori a tutta la zent,
E mi che ho fatto parlà sto pilaster
Andarò a Mantua a fa parlà dei alter.”
TEL. 329 7216735, via V. Veneto 20/22, Guidizzolo (Mn)
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29
prof. Massimo Marocchi
9 novembre 1614, (c. 526)
arte &
dintorni
La nostra storia
La storia delle genti non è fatta solo di guerre, battaglie ed eroi, ma anche di vicende umane, di vita
vissuta nella quotidianità del borgo, vicende che emergono dall’anonimato grazie alla paziente e
meticolosa ricerca condotta, da storici appassionati quali il prof. Marocchi.
Scorrendo questi brani, queste testimonianze, scopriamo non senza meraviglia che molte cose sono
rimaste uguali: dall’insofferenza verso i potenti al fastidio delle tasse, dagli infortuni sul lavoro alla
litigiosità per motivi di interesse, pur dopo secoli e secoli niente di nuovo sotto il nostro cielo.
I brani proposti riguardano il nostro territorio, intendendo come tale sia Guidizzolo che i paesi
limitrofi.
Non solo Polenta
La pubblicazione è stata presentata nell’Aula magna della Casa del Giovane a Castiglione delle Stiviere e alla Torre Civica di Medole
Recensioni
arte &
dintorni
30
Nel libro “Non solo polenta” le
migliori ricette della tradizione
alto mantovana
Da una collaborazione con GAL
Colline Moreniche del Garda e
Accademia Italiana della Cucina nasce una pubblicazione che
racchiude le più importanti ricette della tradizione culinaria
dell’Alto Mantovano.
“Non solo polenta - la tradizione alto mantovana si racconta”,
scritto da Donatella Lusenti,
Piervittorio Rossi e Patrizia Zanotti, nasce da un’indagine sul
territorio realizzata dalla prof.
ssa Donatella Lusenti e ha visto
coinvolte, nell’arco di due anni,
numerose famiglie dell’Alto
Mantovano che ancora mantenevano vive le tradizioni culinarie di un tempo.
Il libro è suddiviso nei seguenti
capitoli: il menu delle feste, la
cena del maiale, le conserve, i
liquori, la dispensa, il mangiare
quotidiano, la frutta e la verdura di stagione.
Agnolini, tortelli, malfàc’, capunsèi, panàdå, pa trit, sono
solo alcuni tra i primi a cui si
aggiunge il tradizionale bé-er
en vi. A seguire i piatti di carne accompagnati da mostarde
e composte, dal cren e dalla
pe-eràdå e ancora le marmellate, i liquori e i dolci del mangiare semplice (la bertuldìnå, i
fiapù, il pipåsèner, il salàm del
Négus, le scalette, il busulà, i
broc’ e bu, la torta mantovana,
quella di San Biagio, il pane dei
morti, lo zabaione...).
All’interno della pubblicazione
trovano spazio gli approfondimenti che riguardano i singoli
ingredienti, oggetto della preparazione, oppure l’etimologia
delle parole e dei modi di dire
dialettali, sapientemente curati
dal prof. Piervittorio Rossi.
La presentazione del volume ha
avuto luogo mercoledì 26 Novembre nell’aula magna “Fratello Sole” della Fondazione
Casa del Giovane a Castiglione
delle Stiviere.
Oltre agli autori del libro sono
intervenuti il presidente del
GAL Colline Moreniche del Garda, Maurizio Pellizzer, il delegato dell'Accademia Italiana
della Cucina della sezione Alto
Mantovano e Garda Bresciano,
Mario Beschi, i referenti della
stampa e i Sindaci del territorio.
Il volume rientra nelle iniziative promosse dalla delegazione
locale dell’Accademia della Cucina per festeggiare i suoi primi
25 anni di attività sul territorio.
Dopo la presentazione del libro
è stato il turno della cena realizzata dagli allievi del Centro
di Formazione Professionale
“Casa del Giovane” che frequentano i corsi Cuochi e Pasticceri diretti da Franca Tomasi, Gianluca Musatti e Matteo
Manuini.
Protagonisti sulla tavola i piatti della tradizione culinaria
dell’Alto Mantovano: frittata con
erbe amare, faraona al melograno, malfatti alle erbe, coniglio e polenta, torta di San Biagio e salame di cioccolato.
Il profumo della vita
Presentato nella sede della Biblioteca di Sorgà il volume di Vjollca Selimi. Storia
autobiografica di una donna che ha vissuto la tragedia delle nazioni balcaniche degli
anni '90, "approdata" nel mantovano a Castel D'Ario, nel 1994.
Vjollca, la scrittrice protagonista dell’autobiografia, è stata
per tutta la serata animata da
una forza e da una gioia eccezionali, vestita di bianco il colore della purezza.
La storia drammatica della sua
infanzia e adolescenza rievoca i particolari di un ambiente
arretrato, con comportamenti
dettati dalla miseria, dall’ignoranza e dalla superstizione che
complicano e alterano anche i
rapporti all’interno della famiglia. Vjollca si rende ben presto
conto di essere un peso, non ci
sono né cibo né vestiario sufficienti per tutti; nel suo infantile
ma già angosciato immaginario sogna un matrimonio per
poter vivere in una casa dove ci
sia almeno qualcosa in più da
mangiare. Sa che a scegliere
sono gli uomini e quindi, con
lucida consapevolezza, si sforza di essere umile e pudica per
convincere di poter diventare
una brava moglie, ma non viene “scelta”, la sua famiglia è
troppo povera.
Per una donna è una situazione spaventosa, il buio totale
che non permette alcuna via
d’uscita né oggi né domani.
Umiliazione e disperazione non
bastano per affrontare decisioni estreme, Vjollca ha sicura-
arte &
dintorni
Recensioni
Dopo una breve introduzione dell’Assessore alla Cultura
dott.ssa Barbara Tregnago,
Zeno Roverato ha raccontato
come ha conosciuto l’autrice
e come è nata l’idea del libro:
...”Un giorno mentre si chiacchierava ricordando il passato,
mi ha proposto di leggere la
sua storia, affidandomi il suo
diario di vita: un quadernone
con una sessantina di pagine
toccanti, scritte senza mezzi
termini nei momenti di sconforto e rassegnazione, quando
sentiva interiormente che il domani per lei non ci sarebbe mai
stato, in rosso e in modo marcato ha impresso profondamente nella carta le sue drammatiche vicende. Mi ha lusingato la fiducia dimostratami
consegnandomi il suo vissuto,
ma non mi ritenevo all’altezza
di un simile incarico e poi, perché proprio a me? Vjollca, ha
confidato nel mio aiuto per realizzare un sogno: far conoscere
la sua storia. Ho letto e riletto
una infinità di volte il suo scritto: una realtà che ignoravo,
mi ha profondamente colpito
e sconvolto, poi, in seguito mi
sono lasciato coinvolgere e ho
accompagnato Vjollca nel racconto dei suoi ricordi, delle sue
angosce ed emozioni, sperando di trasmettere l’autenticità
di un vissuto non facile, tra miseria e povertà, quando la fame
era una certezza quotidiana...
Oggi Vjollca vive serenamente
apprezzata e stimata da tutti e
affronta i problemi quotidiani
con il sorriso.
La dott.ssa Giusi Nobilini ha
così concluso: ”Mi ha accolto una giovane signora con la
sua famiglia, tre figli maschi
e il marito, circondata da una
piccola comunità affettuosa;
mente dentro di sé una forza e
una costanza inesauribili che
le hanno permesso di superare
tutte le avversità e di realizzare il suo sogno più grande: una
vera famiglia e un lavoro.
É una bella storia, Vjollca non
nasconde di essere stata aiutata e sempre ringrazia, ma da
parte sua sono stati grandissimi lo sforzo e l’umiltà per integrarsi, condividere e accettare
abitudini e cultura del suo nuovo paese.”
Il libro sarà presentato a
Guidizzolo nel mese di aprile.
31
32
di Giulia Avanzi, dott.ssa commercialista
Noi e il fisco
Obblighi ed agevolazioni per
chi rimuove l’amianto
Molto spesso, in prossimità della fine dell’anno, tramite articoli e pubblicità, sia sulla carta
stampata che in televisione, ci
si sente ricordare che “stanno
per finire gli incentivi” e quindi se si desidera farvi ricorso è
opportuno affrettarsi.
In effetti tal affermazione ha
origine dal fatto che la maggior
parte delle leggi che prevedono
incentivi per i cittadini hanno
una durata annuale e scadono
con la conclusione dell’anno
di riferimento, in mancanza di
proroghe.
Quest’anno però sappiamo già
che alcuni incentivi saranno in
vigore anche per il 2015 e tra
questi, vi è anche l’agevolazione
fiscale prevista in caso di bonifica dell’amianto dalle abitazioni.
Come già scritto in passato in
tema di ristrutturazioni edilizie ed incentivi, anche in questo caso l’agevolazione spetta
alle persone fisiche che effettuano lavori per la rimozione
dell’amianto (noto anche come
ETERNIT) , per un massimo di
96.000 euro.
Per l’anno 2015 la detrazione
sarà pari al 40% della somma
spesa e si potrà recuperare in
dieci anni (sono previsti termini
inferiori per persone molto anziane) tramite la dichiarazione
dei redditi (sia modello 730 che
modello Unico).
Vale la pena ricordare dell’esistenza di tale bonus, viste le
problematiche che si possono
verificare se si ha ancora tale
materiale in casa.
Per avere un quadro completo
della questione mi sono rivolta
ad un geometra, Mauro Tosi, il
quale mi ha illustrato quanto
segue:
L’amianto è un materiale che
nei decenni è stato utilizzato in
diverse forme e consistenze:
come coibentazione di edifici
e coperture, come manufatto
quali tegole, pavimenti, tubazioni e condotte, canne fumarie, vasche di raccolta acqua ed
anche come vernici.
A seguito di comprovata pericolosità per la salute dell’uomo,
dopo il 1992 si è interrotta la
produzione e la commercializzazione di tale materiale.
L’obbligo di smaltimento dell’amianto
è legato esclusivamente al suo attuale stato di
conservazione; non esistono
infatti termini entro i quali va
effettuata rimozione o messa in
sicurezza a prescindere dal suo
attuale “aspetto”.
La pericolosità dell’amianto è
causata dal distacco delle fibre
che compongono il materiale le
quali, disperse nell’aria, vengono inalate dall’uomo. Ciò premesso è intuibile che se il materiale non risulta friabile, non
presenta crepe o sfaldamenti
oppure stalattiti e perciò appare: compatto, senza parti danneggiate ed in ottimo stato, non
esiste alcun rischio imminente.
Chiaramente è compito del proprietario controllare periodicamente lo stato di conservazione
e procedere quanto prima allo
smaltimento nel caso vengano
meno le condizioni di ottima
conservazione. Si precisa che
ogni caso va attentamente valutato anche in funzione degli
anni che il manufatto (es. lastra
di copertura) ha.
Anche per lo smaltimento vi
sono precise regole da seguire
per non incorrere in sanzioni:
il cittadino dovrà avvalersi di
due figure: il tecnico abilitato
(geometra, architetto, etc.) che
provvederà a depositare una
pratica di richiesta all’ufficio
tecnico comunale, e l’impresa edile alla quale assegnare
le opere. Quest’ultima dovrà
risultare abilitata a svolgere
attività di smaltimento e dovrà
presentare, trenta giorni prima
dell’inizio lavori, specifica comunicazione all’Asl competente.
PIAZZA CADORNA, 12 - 26100 CREMONA
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Nuovo Direttivo alla Fondazione Rizzini
Recentemente, il sindaco ha provveduto (come vuole lo Statuto della “Fondazione Contessa Rizzini Onlus”) a fare la sua scelta riconfermando come consiglieri: Laura Nicolai, Massimo Lucchini e
Claudio Delmenico ed inserendo due nuove figure femminili: Eva Salvaterra e Virna Faccini.
Nella prima seduta del nuovo
Consiglio Delmenico e Lucchini
sono stati riconfermati rispettivamente Presidente e Vice Presidente.
Ne abbiamo parlato con Delmenico chiedendogli se pensa
di restare “Presidente a vita”.
“No, non è certo il mio obiettivo anche se i più di 19 anni in
cui ho avuto questa qualifica
potrebbero farlo credere, ma
anzi vi assicuro che ogni volta
che mi viene richiesta la disponibilità a proseguire nell’incarico, mi faccio un serio esame
di valutazione e di verifica se
ho ancora qualcosa da portare
alla Fondazione oltre a quello
che con le Amministrazioni che
ho avuto il piacere di guidare
e con la stretta collaborazione
di tutti i collaboratori abbiamo
portato avanti e conseguito,
che mi permetto di ricordare:
1995/2000-esecuzione dei lavori di ristrutturazione di tutta
la vecchia Casa di Riposo; lavori ideati, programmati e finanziati dall’Amministrazione che
mi ha preceduto.
2000/2004 - ideazione, programmazione, finanziamento
ed esecuzione del Centro Diurno Integrato e studio ed esecuzione della trasformazione in
Fondazione.
2005/2009-internalizzazione
degli operatori socio-sanitari
dipendenti fino a quel momento
dalla Cooperativa e assunzioni
di nuove figure professionali,
ideazione e programmazione
dell’attuale ampliamento.
2009/2014-Internalizzazione
degli infermieri della Cooperativa, riprogrammazione, finanziamento e quasi completa esecuzione del nuovo ampliamento
che si affaccia su piazza Mutti.
Certamente persone più giovani avrebbero più forza fisica e
forse volontà e/o nuove idee ma
poiché c’è già la Regione Lombardia che ultimamente ha delle consistenti innovazioni burocratiche, almeno per il momento, è una scelta consapevole se
evitiamo di immergerci anche
nella burocrazia che porterebbe la pratica di un cambio di
presidente.”
Abbiamo chiesto al Presidente
di parlarci dell’ampliamento in
atto e che sembra ormai finito:
“Sono sempre più le persone
che ci chiedono quando sarà
aperta la nuova zona ma, ad
oggi, non siamo ancora in grado di anticipare una data certa.
L’investimento è stato consistente; è sostanzialmente un
nuovo reparto autonomo di cinque stanze a due letti con tutti i
servizi e locali necessari (palestra compresa). Ed oltre al vero
e proprio ampliamento sono
state interessate nel progetto
anche parti della struttura esistente sulle quali si è intervenuti per modifiche, migliorie e
manutenzioni straordinarie approfittando di poter disporre di
gruppi di muratori, elettricisti,
idraulici ed altro coordinati da
un’unica Direzione lavori.
In realtà il grosso dei lavori è
già stato completato e mancano solo le “solite classiche”
rifiniture ma ancor più siamo
in attesa delle necessarie autorizzazioni.
Sostanzialmente ci sentiamo
come chi ha comperato una
macchina nuova e sta aspettando nervosamente il montaggio
dell’ultimo “optional” ed, ancor
più, il libretto di circolazione.
Siamo impazienti di partire per
verificare la reale potenza del
motore di questo servizio di cui
potranno disporre anche persone di altre province e soprattutto senza limitazioni temporali di utilizzo, per cui consigliamo a coloro che necessitano di
presentare apposita domanda.
Provvederemo certamente a
dare comunicazione sui tempi
della prossima apertura.
Il Presidente ci congeda invitandoci, come pure la Cittadinanza, all’inaugurazione.
33
Peperoni ripieni al forno
a cura di Donatella Lusenti
Ricette
Ingredienti
per 4 persone
4 Peperoni di
Carmagnola
g 350 Macinato di
manzo
g 350 Macinato di
maiale
g 200 di cipolla
tritata
1 spicchio di aglio
1 manciata di pinoli
(circa 25 g)
1 manciata
(abbondante) di uva
sultanina
g 350 di pane
grattugiato
½ bicchiere di olio
extravergine d’oliva
Sale e pepe nero q.b.
Procedimento
Lavare i peperoni; con un coltellino tagliare la calotta della parte superiore, togliere i filamenti
interni. Lavarli all’interno e sgocciolarli. Tritare finemente cipolla e aglio e rosolarli lentamente
a fuoco basso (circa 20 minuti) con 2 cucchiai di olio e 2 di acqua; quando saranno asciutti e
trasparenti aggiungere le carni e rosolarle velocemente togliere dal fuoco e lasciare intiepidire.
Successivamente aggiungere il pane grattugiato, i pinoli e l’uva ammollata e strizzata, amalgamare con le mani e regolare di sale e pepe. Il composto ottenuto deve essere morbido e non
troppo asciutto (nel caso aggiungere 1 o 2 cucchiai di acqua). Prima di riempire i peperoni passare le pareti interne con sale e olio. Riempire non eccessivamente per evitare che in cottura
fuoriesca il ripieno e chiudere con la calotta fissandola con degli stuzzicadenti. Riporli in una
casseruola foderata con carta forno, cospargerli con un filo di olio e cuocere a 180° per 30/40
minuti girandoli un paio di volte con palette di legno e servirli caldi.
Ricetta inviata dal lettore Beppe D'Alba di Brescia, che ringraziamo per la collaborazione
Vini consigliati: Merlot, az. Agricola Gianfranco Bertagna Cavriana - Marzemino di Lagaria
34
Zone sismiche fra
prevenzione e protezione
È ormai prassi comune, invalsa
anche presso i rappresentanti
dei mass media, ogni qualvolta
la temperatura sale o scende
rapidamente, piove a dirotto
per un paio di giorni o non piove per due settimane, parlare
di “calamità”, di “evento eccezionale”, ecc...
Si interpella anche “il potere
costituito”, attraverso le istituzioni ed i vari responsabili, i
quali puntualmente rispondono che “molto è stato fatto, ma
molto resta da fare” nell’ambito dell’ambiente. Tutto comunque è dovuto all’effetto...serra!!
Sembra invece essere tenuto
sempre in minore considerazione il termine “prevenzione”
e non si riflette sul fatto che
molti eventi disastrosi farebbero danni di gran lunga inferiori
se fosse sviluppato, a livello sia
informativo che formativo, tale
concetto.
Si potrebbe altresì ridurre anche l’azione della protezione
civile che troppo spesso, mancando un’idonea azione di prevenzione, è costretta ad indirizzare la propria azione per tamponare le diverse emergenze.
Si tratta di studiare tempi e
modalità per un’inversione di
tendenza che privilegi la prevenzione rispetto all’azione di
rimessaggio e recupero.
Uno degli ambiti dove un’azione di prevenzione attiva ha
effetto immediato e riscontri
in tempo... reale è quello del
rischio sismico. Da tempo esistono punti di riferimento sismici, ad esempio le carte sismiche, ma è sostanzialmente
mancata, fino a oggi, un’azione
organizzata e coordinata rivolta sia al pubblico che al privato
basata su riferimenti concreti,
a cominciare da quella relativa
alla costruzione di nuovi edifici, così come alla ricostruzione
e/o riqualificazione di strutture
con destinazione industriale,
commerciale, residenziale.
Applicando le norme antisismiche oggi vigenti vi sarebbe
un incremento dei costi, pari,
mediamente, al 5% rispetto
agli oneri connessi all’edilizia
tradizionale. Tale aumento, relativamente modesto, è dovuto
al fatto che le modifiche andrebbero ad interessare esclusivamente la parte strutturale
dell’edificando.
Per le costruzioni pubbliche
e/o di interesse pubblico, che
richiederebbero un indice di sicurezza ulteriore, si potrebbero avere maggiori costi pari al
10% in più rispetto al “costruito
tradizionale”.
Nel caso di tali edifici l’aumento di costi, al di là delle esigen-
ze di offrire sicurezza totale (si
pensi a scuole, ospedali, asili,
etc…) potrebbe essere compensato da risparmio su altre
voci, dagli arredi agli abbellimenti meno essenziali!
Un altro concreto aiuto potrebbe essere fornito dall’istituzione di una specifica normativa
di settore che preveda una corsia preferenziale per i progetti
antisismici cui applicare anche
una specie di “silenzio – assenso” strettamente subordinata
e, di conseguenza, revocabile,
in caso di accertata sostanziale
difformità rispetto al progetto.
Si potrebbe poi prevedere una
norma, per cui, in caso di danni
ad edifici di nuova edificazione
non rispondenti alla normativa antisismica, risultante da
specifica certificazione, nessun contributo, ad alcun titolo,
potrebbe essere corrisposto
in caso di danni. Infine un ulteriore elemento di interesse
potrebbe essere ricercato ove
si coinvolgessero il mondo assicurativo e quello bancario
che potrebbero, a loro volta,
intervenire, assicurando, con
speciali bonus, i titolari di costruzioni antisismiche.
Dott. Antonio Quiri
35
ENTE FILARMONICO
Notiziario a cura dell’Ente Filarmonico Guidizzolo
Ben ritrovati...
Ben ritrovati a tutti i lettori dopo
le festività natalizie, che hanno
visto il nostro Ente Filarmonico
protagonista di numerosi appuntamenti!
Come già accennato nel numero precedente, il 13 dicembre
scorso il MASeC ha ospitato un
concerto della manifestazione
“Il dono”, organizzata dall’Avis
provinciale, al quale hanno partecipato con successo la nostra
Orchestra giovanile, gli studenti del nuovo indirizzo musicale
della nostra Scuola Secondaria
e il coro Canticuore, oltre alle
sezioni ad indirizzo musicale
delle Scuole Secondarie di Castiglione, Marmirolo e Asola.
È stata una festa ed un’ottima
occasione di condivisione e
confronto tra le diverse realtà
musicali che ci circondano!
La sera stessa del 13 dicembre la nostra Orchestra Fiati è
stata impegnata in un concerto
a Ceresara organizzato dalla
Croce Rossa in occasione dei
Mercatini di Natale, mentre il
giorno dopo, il 14 dicembre, l’
Ente Filarmonico si è concesso
una piacevole trasferta in terra
austriaca, ad Innsbruck, dove
l’Orchestra Fiati, diretta dal nostro maestro Nicola Ferraresi,
e il Coro Polifonico, diretto dalla maestra Valentina Bellemo,
si sono esibiti in uno splendido
concerto tenutosi in un cortile
interno del Castello di Hofburg,
residenza dell’Imperatrice Sissi! È stata davvero una bella
giornata vissuta insieme ad un
nutrito numero di amici e sostenitori che ci hanno accompagnato anche in questa esperienza! Un sentito e doveroso
ringraziamento va a chi instancabilmente e con solerzia organizza e crea le occasioni per
vivere importanti esperienze
come questa!
Altra trasferta del Coro Polifonico si è tenuta il 21 dicembre a
Chioggia.
Domenica 28 dicembre, poi,
sempre il Coro Polifonico ha
tenuto uno splendido e suggestivo concerto nell’Oratorio
di San Lorenzo accompagnato
anche da una sezione di Ottoni dell’Orchestra Fiati preparati
dal Maestro Antonio Malagutti.
Il primo gennaio poi la nostra
Orchestra Fiati, come di con-
sueto, ha augurato a tutta la
cittadinanza Buon Anno Nuovo
con un vivace concerto tenutosi al Masec, durante il quale ha
presentato cinque nuove giovani componenti del suo organico che hanno ufficialmente
debuttato in questa occasione:
le nostre flautiste Francesca,
Alice,Silvia, Micaela e Marika.
Benvenute ragazze!
Infine, per concludere la tournée natalizia, l’ Orchestra è
stata impegnata in un concerto in occasione dell’Epifania il
6 gennaio a Solferino durante
il quale è intervenuto anche il
Coro Canticuore diretto dalla
Maestra Stefania Maria Rossi.
Ricordati tutti gli appuntamenti
passati rivolgiamo uno sguardo
al futuro: la sera del 28 febbraio al Masec la nostra Orchestra
Fiati si cimenterà nella messa
in scena di una celebre fiaba
dei Fratelli Grimm, “I musicanti
di Brema”. Mentre l’orchestra
“racconterà“ suonando questa
meravigliosa e simpatica fiaba la voce di Milena Salardi ci
narrerà le peripezie di quattro
bizzarri animali musicisti. Vi
aspettiamo numerosi per coinvolgervi e farci incantare con
voi da questo splendido connubio di note e voce!
Alessia Ghizzi
0376 840494
Apertura:
36
dalle 11.00 - 14 e 16.30 - 22.00
domenica 16.00 - 22.00
Lunedì chiuso
Via Solferino, 66 Guidizzolo MN
Il cavaliere inesistente
di Italo Calvino
a cura di Giusi Nobilini
“E voi lì, messo su così in pulito…” disse Carlomagno che, più la guerra durava, meno rispetto
della pulizia nei paladini gli capitava di vedere.
“Io sono, Agilulfo Emo Bertrandino dei Guildiverni e degli Altri di Corbentraz e Sura, cavaliere di Selimpia Citeriore e Fez!”
“Dico a voi, ehi, paladino! ” insistè Carlomagno.
“Com’è che non mostrate la faccia al vostro
re?” La voce uscì netta dal barbazzale. ”Perché
io non esisto, sire.”
Gli alunni della classe II B del Liceo Artistico
“Alessandro Dal Prato” hanno molto apprezzato le letture proposte dall’insegnante di Italiano
che ha stipulato, nel corso dell’anno scolastico
passato e in quello attuale, un accordo.
Si sa che i giovani, oggi, sono attratti fortemente
dai romanzi di fantascienza, di fantasy, di horror e dai fumetti; dopo lunghe ma costruttive
discussioni sulle loro preferenze e anche sulla
necessità di conoscere alcuni classici, è stata
accettata e condivisa con la classe, l’idea che
ogni due libri “scelti da loro”, con la possibilità
di esporli e di discuterne con i compagni, avrebbero letto un libro indicato dall’insegnante. Il
patto è risultato proficuo e interessante, inoltre, piuttosto che le classiche e usurate relazioni cartacee e preconfezionate, gli alunni hanno
anche avuto la possibilità di realizzare delle illustrazioni. Qui viene proposta l’interpretazione
di Jasmine Roncari.
Il Cavaliere inesistente immaginato e disegnato da Jasmine
Roncari, disegno a matita su carta cm 22x33
37
Diminuiscono le tariffe della raccolta rifiuti
É di pochi giorni fa la comparsa
sui social network e, non ultimo, tra i salotti buoni del bar
dello sport, di alcune critiche
(per carità, quelle costruttive
sono sempre necessarie per la
crescita e lo sviluppo di qualsiasi cosa) circa la variazione
della frequenza di raccolta e il
conseguente “presunto” abbattimento della qualità generale
del servizio.
A questo proposito interviene
l’Assessore del comune di Guidizzolo, Matteo Robba: “In primo luogo questa Amministrazione ha deliberato di apportare
alcune variazioni alla frequenza
di raccolta di rifiuti, portandola al pari della maggior parte
dei Comuni della provincia di
Mantova, che ormai da diversi
mesi perseguono –con risultati
positivi- questa strada”. Continua quindi l’Assessore “Questo
cambiamento, che pure come
tutti i cambiamenti in ogni sistema collaudato necessita di
un iniziale periodo di rodaggio
prima di raggiungere il regime
ottimale, è stato proposto tenendo ben presenti gli obbiettivi che ci siamo sempre posti.
Innanzitutto siamo alla costan-
te ricerca del possibile miglioramento in ogni settore: a tal
proposito mi piace ricordare
che, grazie agli sforzi dei cittadini e del personale comunale,
il nostro piccolo comune può
fregiarsi di collocarsi nei “piani
alti” delle classifiche nazionali,
non ultimo il primo posto nella
provincia di Mantova per quanto
concerne i Comuni Ricicloni tra
quelli con popolazione inferiore
ai 10.000 abitanti. A tal proposito ricordo che il nostro Comune
ha chiuso l’anno 2014 con una
percentuale di raccolta differenziata pari a 80.26%, contro
il 77.7% relativa all’anno 2013.
Ciò premesso, preferiamo non
dormire sugli allori ma continuare a fornire “nuovi stimoli”
per incrementare la prestazioni
del sistema di riciclo guidizzolese: una minor frequenza di
raccolta (sul sito http://www.
comune.guidizzolo.mn.it/
è
sempre disponibile la versione
digitale dell’Ecocalendario) di
alcune tipologie di rifiuti dovrebbe spingere, secondo il nostro punto di vista, a “sprecare”
meno e differenziare in modo
ancora più spinto.
A questa variazione della fre-
quenza di raccolta fa seguito,
e non poteva essere diversamente, una minore spesa a
carico dell’utente: il risparmio
calcolato si attesta intorno ai
140.000 euro per l’anno 2015.
Ciò premesso si assisterà ad un
calo della tariffa di oltre il 10%,
il che non può certo guastare,
considerando la congiuntura
economica attuale.
Riguardo questi dati, ho assistito a disquisizioni squisitamente accademiche – diminuzione della tariffa e riduzione
della frequenza del servizio si
traducono automaticamente in
disservizio – che, sinceramente, lasciano il tempo che trovano…ma ancor più fa sorridere
il fatto che persone di cui ho
stima - e che reputo molto più
intelligenti di me – si auto collochino sulla cattedra del professore per riempirsi la bocca e
aggiudicarsi qualche “mi piace”
(gli applausi al tempo dei social
network): forse l’incipit di una
prossima campagna elettorale?
Termino, come di consueto, rinnovando la disponibilità al dialogo e l’apertura al confronto ed
alle critiche costruttive da parte
di tutti gli Amministratori”.
Regolamento per presentare una De.C.O.
Presentato dall’Assessore Pietro Gialdini è stato approvato, nel recente Consiglio
Comunale del 17 dicembre 2014, il regolamento per l’ottenimento della Denominazione Comunale di Origine, la “De.C.O.”
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Nel recente Consiglio Comunale è stato portato all’attenzione
il regolamento comunale per
la valorizzazione delle attività
agro-alimentari tradizionali locali. Col regolamento, peraltro
approvato all’unanimità, viene
istituito un albo, con una possibile lista di De.C.O. - il marchio
“Denominazione Comunale di
Origine” - che consentirà di tutelare alcuni prodotti tipici del
territorio. Questa operazione
garantisce una visibilità e volendo, di conseguenza, una maggior vendibilità delle eccellenze
locali.
Tale operazione si inserisce nel
solco della valorizzazione del
territorio e, soprattutto, della
creazione di un circuito turistico
che comprenda arte, storia, cultura ed enogastronomia.
Nella lista De.C.O. quasi sicuramente entreranno prodotti
che da anni caratterizzano la
cucina guidizzolese tra cui, già
in avanzata fase di preparazione, il disciplinare la “Quaglia di
Guidizzolo.”
Poi, vantando il nostro territorio
un’ottima tradizione di norcineria, con un salame particolare di
impasto, speziatura e stagionatura, potrà seguirne le orme.
Ma anche altri prodotti potrebbero rientrare in questa lista,
magari legati al mondo dell’agricoltura, particolarmente vocata e di indubbia imprenditoria
nel nostro territorio.
La De.C.O. comporta una serie
di obblighi, ma anche una ricerca storica e culturale sui prodotti che saranno tutelati che
passa per l’identificazione di
ricette antiche, presenze e testimonianze storiche, oltre che
a un percorso di promozione
culturale e didattica.
Il regolamento richiama, nei
suoi articoli le finalità e le modalità per ottenerla e per sua
garanzia la costante attenzione al disciplinare di produzione. Più precisa sarà, meglio si
conserveranno le tradizioni e la
qualità.
Requisito e presupposto per
l’accoglimento dell’istanza è la
verifica, da parte della commissione, della presenza di tutti gli
elementi contenuti nel disciplinare di produzione.
Una volta iscritti nel registro
De.C.O., i prodotti tipici agroalimentari possono fregiarsi del
logo “De.C.O.” (Denominazione
Comunale), completato dal relativo numero d’iscrizione.
Ma cosa è la De.C.O su cui molte Amministrazioni, giustamente, si stanno impegnando?
La Denominazione Comunale
è nata da un’idea geniale del
compianto Gino Veronelli e, ad
oggi, è già stata adottata da ol-
tre 400 comuni italiani per tutelare e valorizzare, in primis,
la produzione tipica del mondo
agricolo, ma anche i piatti della
tradizione e alcuni prodotti artigianali di eccellenza.
Si tratta in effetti di un sistema
che vuole difendere il locale rispetto al fenomeno della globalizzazione, la Denominazione
Comunale (De.C.O.) è la nuova
frontiera sulla quale possono
operare i sindaci per salvaguardare l’identità di un territorio
legato ad una produzione specifica.
La stessa ANCI (Associazione
Nazionale Comuni Italiani) si è
fatta promotrice con un regolamento-tipo su cui potersi basare.
La De.C.O. quindi, pur non essendo un marchio, rappresenta un riconoscimento concesso
dall’Amministrazione Comunale a qualche cosa che è strettamente collegata al territorio
e alla sua collettività, senza sovrapposizione alcuna con le denominazioni d’origine.
Tornando a noi, come le notizie
e stampe locali hanno riportato
si sono già fatti passi importanti
verso la richiesta di De.C.O. della “Quaglia”.
Grazie allo spirito collaborativo
ed unitario delle Associazioni
Guidizzolesi, il Centro Culturale
San Lorenzo sta lavorando per
arrivare al riconoscimento, grazie anche all’aiuto, indispensabile, degli esperti dell’Accademia Gonzaghesca degli Scalchi.
Le prime due serate si sono tenute presso le sedi dell’AVIS e
degli Amici di Rebecco.
Guidizzolo, incontro propedeutico per predisporre una "De.C.O. della quaglia"
sono presenti i rappresentanti dell'Accademia Gonzaghesca degli Scalchi
Rebecco, serata di "assaggio" delle quaglie preparate dall'AVIS e da alcuni
ristoranti locali
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GRUPPO MICOLOGICO NATURALISTICO
“COLLI MORENICI”
A cura di Giorgio Arienti
Sede operativa: Ristorante “La Baita” Campagnolo di Cavriana MN
Corso di micologia 2015
Continua la fortunata serie di incontri volti a divulgare la conoscenza dei funghi. I corsi, da sempre, hanno una
grande valenza e seguito dei soci e da tutti gli appassionati raccoglitori. Il corso svolge anche una importante
funzione didattica di prevenzione per la particolare attenzione alle specie fungine tossiche e/o velenose.
Programma delle lezioni:
1ª lezione – lunedì 23 marzo ore 20,45
INTRODUZIONE ALLA MICOLOGIA:
ciclo di riproduzione, sistemi nutrizionali, caratteri
morfocromatici ed organolettici.
2ª lezione – lunedì 30 marzo ore 20,45
INSEGNAMENTI PER UNA CORRETTA DETERMINAZIONE: caratteri anatomici e cenni sulla classificazione..
3ª lezione – lunedì 13 aprile ore 20,45
Rassegna sistematica dei principali generi
(Agaricacee).
4ª lezione – lunedì 20 aprile ore 20,45
Altri generi principali: Boletacee, Russulacee, Ascomiceti…
5ª lezione – lunedì 27 aprile ore 20,45
Funghi primaverili nei vari habitat,
dalla pianura alla montagna.
6ª lezione – lunedì 4 maggio ore 20,45
Funghi estivi nei vari habitat,
dalla pianura alla montagna.
7ª lezione – lunedì 11 maggio ore 20,45
Funghi autunnali nei vari habitat,
dalla pianura alla montagna.
8ª lezione – lunedì 18 maggio ore 20,45
Caratteri di commestibilità e tossicità dei funghi.
Gli incontri si terranno presso la Sala Consiliare del
Comune di Guidizzolo ed avranno la durata di circa
un’ora e trenta minuti.
I docenti seguiranno il testo “Introduzione allo studio dei funghi” edito dal Circolo Micologico “Carini” di Brescia che potrà
essere prenotato al costo di € 10,00. Il libro si presenta come testo scientifico in cui vengono riprodotte a colori, e commentate, immagini di specie fungine e ripresa la normativa di riferimento, svolgendo quindi un’ottima funzione didattica per i
frequentatori dei corsi di micologia.
Per informazioni: Boccazzi Franco – cell. 331 5296179 - Arienti Giorgio – cell. 338 4743257
AUTOFERRI
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Ferri Maurizio
348 8602121
T./F. 0376 818052
Autoriparazioni di Ferri Maurizio e C. s.a.s.
Loc. Quagliara, 26 - 46040 Guidizzolo (MN)
[email protected]
tel. 0376 804071 fax 0376 82103
E-mail: info@tondini srl.it
via dell’Artigianato, 71
46040 CAVRIANA MN
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“Perché io credo in Colui che
ha fatto il mondo”
Dott. Elodio Perani
In questo libro, nessuno scienziato come Antonio Zichichi, avrebbe centrato meglio la
relazione tra Fede e Scienza.
In precedenza avevo letto abbastanza su questo argomento ma non avevo trovato molta
soddisfazione perché gli autori
le hanno relazionate o divise
con incerta chiarezza.
Zichichi, con cultura cattolica, percorre, da Dio ai giorni
nostri, la strada che dimostra
come la Fede ragionata non è
quella tradizionale del popolo
incolto, pur con il rispetto dovuto.
La vera Fede dipende dalla
logica trascendentale che sta
al di sopra dell’immanente, un
mondo che ha principio e fine,
conoscibile attraverso la Scienza.
Ma cos’è la Scienza?
È lo studio del creato nato da
quel Big-Bang col quale Dio ha
trasformato il nulla nell’universo.
Chi se non Lui? Infatti nulla
può provenire dal nulla.
La trascendenza quindi si
colloca al di sopra del mondo
naturale e solo questo teorema
può confermare l’esistenza di
Dio.
Anche nei miracoli si scopre
Dio perché la Scienza non arriva alla dimostrazione clinica di
questo evento visibile agli occhi
di tutti.
Scienza e Fede dunque sono
dono di Dio: la Scienza nasce
dall’immanente ma può portare
al trascendente.
L’ateismo nega il trascendente ma non è mai stato provato un teorema che nega Dio,
per cui l’ateismo non è atto immanente, ma inspiegabile negazione del trascendente.
L’uomo è trascendente e immanente, due doni di Dio che si
uniscono nella ragione.
L’uso della logica trascendentale parte dalla teologia
mentre lo studio dell’immanente parte dalla logica matematica e nessun teorema di logica
ha concluso che la Fede è in
conflitto con la matematica.
Se la Scienza fosse in antitesi con la Fede non esisterebbe
scienziato credente diventato
ateo.
Papa Giovanni Paolo II, amico del vecchio socialista Pertini
ai tempi in cui era Presidente della Repubblica, gli chiese
perché nel suo studio non avesse tolto il crocefisso e ricevette
questa risposta “io la Fede ce
l’ho negli occhi”.
Lo stesso Pertini, in colloquio con Zichichi, disse d’aver
ricevuto l’educazione da sua
madre, terziaria francescana.
Un semplice esempio, che
sembrerebbe fuori luogo, per
comprendere come la Scienza
sia incompleta, è quello per cui
non riusciremo mai a trovare il
numero che moltiplicato per se
stesso faccia 2.
Strano? Provate e sappiate che così insolubili esistono
molti altri problemi scientifici.
Si può inequivocabilmente
affermare che nessuna scoperta scientifica ha mai messo
in dubbio l’esistenza di Dio; chi
sceglie l’ateismo fa un atto di
fede nel nulla e credere in Dio
è più logico e più scientifico che
credere nel nulla.
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SERVIZIO GRU
Anagrafe - Stato Civile - Elettorale:
Da lunedì a venerdì: dalle 10.00 alle 13.00
mercoledì:
dalle 14.30 alle 17.30
sabato:
reperibilità, solo per decessi cell. 347 8074979
Segreteria - Ragioneria - Tributi - Ufficio tecnico Scuola - Teatro - Segretariato sociale:
lunedì, mercoledì e venerdì dalle 10.00 alle 12.30
mercoledì:
dalle 14.30 alle 17.30
Assistente sociale:
mercoledì e venerdì dalle 10.00 alle 13.00
Polizia Locale: tel. 0376 840241
mercoledì e sabato dalle 9.00 alle 11.00
numero per emergenze
tel. 349 6498680
Municipio (centralino) - tel. 0376 819201
Teatro e manifestazioni - tel. 0376 1620428
P.E.C.: [email protected]
ORATORIO SAN LORENZO
ORARIO DI APERTURA 1ª e 3ª DOMENICA
Maggio - Settembre dalle 17.00 alle 19.00
Ottobre - Aprile
su prenotazione 335 422406
BIBLIOTECA
tel. 0376 840435 estate
inverno
lunedì 9-12 / 15-19 martedì
9-12
giovedì
15-19 mercoledì venerdì 9-12
sabato
9-12 / 14.30-18.30 14.30-18.30
14.30-18.30
9-12
9-12
ASSOCIAZIONI
Pro Loco - tel. 0376 1620426
Gruppo Alpini Guidizzolo - tel. 0376 819440
AVIS - AIDO - tel. 0376 840177 - 335 8230628
Raphaël - Ambulatorio Castel Goffredo 0376 771292
GVG-Gruppo Volontari - tel. 0376 818240
Ciclo Club 1977 - tel. 0376 818189
Tennis Club Guidizzolo - tel. 0376 818382
Amici di Rebecco - tel. 331 3279682
Centro Sociale “La Mimosa” - tel. 342 6824878
Canile Comunale - tel. 0376 819716
CIMITERO
Apertura tutti i giorni della settimana
Gen. Feb. Nov. Dic.
Marzo e Ottobre
da Aprile a Settembre
dalle 8 alle 17
dalle 8 alle 19
dalle 8 alle 20
PIAZZOLA RIFIUTI
Lunedì Mercoledì e Venerdì dalle 14.30 alle 17.30
Sabato: dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 17.30
AMBULATORI MEDICI
• Dr.ssa Emi Ghisolfi - Cell. 333 8356733
Prenotazione visite: 0376 840433 (9.00-12.00)
Lun. Gio. Ven.: dalle 16 alle 19 (su appuntamento)
Mar. Mer. Gio.: dalle 10 alle 13 (su appuntamento)
• Dr. Orfeo Valerio Galvani
Ambulatorio 0376 819794 - Abitazione 0376 819096
Lun. Mar. Mer. Gio.: dalle 9,30 alle 12,30
Mer. Ven.: dalle 16,30 alle 19,30 (su appuntamento)
• Dr. Giuliano Ponti
Ambulatorio 0376 819475 - Abitazione 0376 819177
Lun. Mar. Mer. Ven.: dalle 10 alle 12.30
Giovedì: dalle 16.30 alle 19
Ambulatori medici presso sede AVIS
• Dr.ssa Doriana Bertazzo
Riceve su appuntamento tel. 0376 83040 - 838500
Martedì dalle 17 alle 18,30
Giovedì dalle 8,30 alle 9,30
• Dr.ssa Angela Gatti - tel. 338 2619350
Lunedì - Mercoledì - Venerdì: dalle 17.00 alle 18.30
• Dr.ssa Vincenza Di Marco
Riceve su appuntamento tel. 335 1736606
Lunedì: 9,30-11,30 - Venerdì: dalle 10.00 alle 11.00
Mercoledì: dalle 16.00 alle 18.00
• Emergenza sanitaria
Attivo 24 su 24 tel. 118
NUMERO VERDE FARMACIE DI TURNO
tel. 800 228521 (Guidizzolo 0376 819005)
ENTI
Protezione Civile - tel. 0376 847388
Prenotazione ambulanza - tel. 349 8608653
Istituto Comprensivo - 0376 819049 - 819059
Liceo Statale d’Arte - tel. 0376 819023
Corpo Bandistico - tel. 0376 840090
Fondazione “Rizzini” onlus - tel. 0376 819120
SISAM (acquedotto) - 800 859370 - 0376 771869
Cooperativa “Orizzonti” - tel. 0376 847352
CSE-Anffas - Rebecco - tel. 0376 818253
Parrocchia Birbesi - tel. 0376 819602
Parrocchia Guidizzolo - tel. 0376 819052
Numeri utili
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8 - 10.30
19
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9.30
8.30 18
inverno
8 - 10.30
18
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EMERGENZE - 112
VIGILI DEL FUOCO - 115
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