Come scegliere il pellet GUIDE ALLA SCELTA Informazioni generali Il pellet di legno è un combustibile solido naturale e biocompatibile ottenuto per mezzo di un processo industriale meccanico che trasforma legno vergine, cortecce, segatura, truccioli, tondelli di legno, granulati e cascami non contaminati da inquinanti. Negli ultimi anni il pellet è diventato di uso comune per i nostri sistemi di riscaldamento come stufe o anche sistemi di riscaldamento centralizzato come termocaldaie e termocamini; la sua resa calorica, molto alta, lo rendono paragonabile ad altri combustibili utilizzati in questi ambiti come il metano e il gasolio. Conoscere il pellet Al momento dell'acquisto del pellet è importante verificare che: 1. La confezione riporti le caratteristiche del produttore/importatore (almeno nome e paese di produzione) 2. La confezione riporti le caratteristiche del pellet (la scheda tecnica) quali: •La percentuale di residuo ceneri. Un elevato contenuto di ceneri crea problemi di gestione delle stufe, condiziona il contenuto di polveri nei fumi e può celare la presenza nel pellet di biomassa non combustibile (es. residui agricoli erbacei). In alcuni casi il termine "ceneri" non significa ciò che noi intendiamo, ma residui tossici o industriali; Il pellet certificato A1 deve avere un valore inferiore allo 0,7%, mentre quello A2 non deve superare la soglia dell’1,5%. Tutti i prodotti con residui inferiori allo 0,7% sono dunque di ottima qualità, mentre il mantenimento entro l’1% garantisce affidabilità. •Il diametro del pellet deve essere costante e la superficie liscia e lucida. Le dimensioni del pellet sono importanti perché determinano la quantità del pellet che cade nel bruciatore della stufa e quindi l’ottimale funzionamento della stessa. Il Faggio e Abete sono i legni migliori per produrre pellet, il colore può variare e non determina la qualità del prodotto mentre la presenza di eccessiva polvere nel sacco è indice di bassa qualità in quanto indice di sgretolamento del prodotto che se non ben compresso brucerà troppo velocemente. •Il contenuto di cloro, azoto e zolfo sono indicatori importanti della qualità della materia prima. Ad esempio un loro elevato contenuto potrebbe indicare la presenza di corteccia, colla, plastica, additivi organici ed inorganici e di preservanti chimici. •Il potere calorifico, espresso in MJ/kg o in kcal/kg o kWh/kg, indica l’energia termica sviluppabile dall’unità di massa. Un valore inusuale può indicare la presenza di materie prime incompatibili con il corretto funzionamento della stufa. Il potere calorifero di un buon pellet oscilla da 4,7 a 5,5 kWh/kg, valori inferiori sono indice di bassa resa che andrebbe a rendere vano un eventuale acquisto basato solo sul prezzo. •Per la maggior parte dei processi di lavorazione, per la scarsa presenza di lignite, sui legni duri (faggio, rovere), si aggiunge legno di conifere con alto contenuto di lignite, che ha lo scopo di ‘’ incollare’’ il pellet in modo naturale, senza aggiunta di additivi chimici. •L’umidità e anch’esso un dato importante in quanto maggiore è la stessa, minore sarà la resa calorica in quanto parte della combustione servirà a farla evaporare. Il valore quando inferiore al 10% sarà un buon segnale di qualità. 3. Il prodotto rispetti almeno uno degli standard di riferimento e che sia dotato del relativo certificato di conformità. Questo testimonia l’alta qualità del prodotto in termini energetici ed ambientali, garantendo la tracciabilità e la ripetibilità del ciclo produttivo. Gli standard più comuni ed utilizzati della Comunità Europea, sono: •Certificato (internazionale) EN plus •Certificato “DIN PLUS”: basato sulla normativa tedesca DIN 51731 e rilasciato da un ente accreditato. •Certificato “ÖNORM”: basato sulla normativa austriaca ÖNORM M 7135 e rilasciato da un ente accreditato, •Attestato “GOLD”: attestato italiano basato sulle norme CEN/TS 14961, DIN 51731, ÖNORM M 7135 e rilasciato da AIEL •Certificato SN 166000 basato sulla normativa svizzera. In evidenza L’acquisto di un buon prodotto è dato dai valori medi sopra riportati; diffidate da prezzi troppo bassi che potrebbero invogliare all’acquisto ma rivelarsi alla fine dei conti più costosi in quanto la resa calorica sarà inferiore, inoltre si corre il rischio di aumentare la manutenzione straordinaria della stufa che effettuata da tecnici specializzati avrà un costo notevole che ovviamente si vuole evitare. Se si nutrono dei dubbi sul pellet acquistato è opportuno sottoporlo ad alcune prove per verificarne la qualità. Quando brucia, deve odorare esclusivamente di legna, un 'odore diverso è spia dell'utilizzo di legni non vergini; per verificare la presenza di additivi basterà metterlo in acqua, in queste condizioni, infatti, un pellet su cui sono state usate colle o altre sostanze tenderà a disgregarsi; se il pellet si sgretola facilmente sicuramente c'è troppa polvere di legno nel composto; anche il colore deve rispecchiare esclusivamente quello del legno, in caso contrario il pellet non è puro e potrebbe contenere sostanze pericolose per la salute e peri il funzionamento dell'impianto; il contenuto di umidità dovrà essere pari o inferiore al 12%: quanto c'è troppa acqua all'interno il pellet produrrà un fumo bianco, la conseguenza è quella di utilizzare parte dell'energia per fare evaporare l'acqua presente. Attenzione al contenuto del sacco: se in fondo a questo sono presenti troppe sbriciolature o un eccesso di residui, allora vorrà dire che il prodotto è di scarsa qualità e ha subito troppi spostamenti. Ricordarsi infine di conservare il pellet in un ambiente molto asciutto.
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