Chiorri, C. (2014). Fondamenti di psicometria - Strumenti Informatici 13.2 1 Strumenti informatici 13.2 I test post-hoc nel caso del confronto fra tre o più campioni dipendenti su scala ordinale e la realizzazione dei test di Friedman e Page in SPSS Nel caso dei test post-hoc per il test di Friedman, le ipotesi sono: H0: Mε1 = Mε2 → la distribuzione dei punteggi, e quindi la mediana, della popolazione 1 è uguale alla distribuzione dei punteggi, e quindi alla mediana, della popolazione 2 H1: Mε1 ≠ Mε2 → la distribuzione dei punteggi, e quindi la mediana, della popolazione 1 è diversa dalla distribuzione dei punteggi, e quindi dalla mediana, della popolazione 2 I test post-hoc per il test di Friedman sono molto simili a quelli per il test di Kruskal-Wallis. In questo caso vengono prese in considerazione le differenze in valore assoluto fra le somme dei ranghi (R) di due condizioni (e non i ranghi medi, come nel test di Kruskal-Wallis), trasformate a punto z con la formula: | R1 − R2 | z= nk (k + 1) 6 dove n è il numero totale di soggetti e k il numero di condizioni. I dati necessari sono riportati in Tabella 1. Tabella 1 Dati necessari per realizzare i test post-hoc nel caso del test di Friedman Inizio 3 mesi 6 mesi Paziente Punteggio Rango Punteggio Rango Punteggio Rango A 3 5 6 1 2 3 B 4 5 7 1 2 3 C 5 6 7 1 2 3 D 3 3 5 1,5 1,5 3 E 2 1 5 2 1 3 F 1 4 7 1 2 3 G 0 3 2 1 3 2 H 2 2 2 0,33 0,33 0,33 I 3 3 4 1,5 1,5 3 J 2 1 4 2 1 3 Somma 14 18 28 Media 1,4 1,8 2,8 La regola di decisione è: se |z calcolato| > |z critico| → è troppo improbabile che i dati osservati siano il risultato del fatto che H0 è vera, per cui la rifiutiamo → la mediana della popolazione 1 è diversa dalla mediana della popolazione 2 se |z calcolato| < |z critico|→ non è così improbabile che i dati osservati siano il risultato del fatto che H0 è vera, per cui la accettiamo → la mediana della popolazione 1 è uguale alla mediana della popolazione 2 Copyright ©2014 The McGraw-Hill Companies S.r.l., Publishing Group Italia Chiorri, C. (2014). Fondamenti di psicometria - Strumenti Informatici 13.2 2 Per individuare lo z critico dobbiamo tenere conto del numero di confronti che realizziamo per evitare l’inflazione dell’errore di I tipo, ossia della probabilità di respingere un’ipotesi nulla vera in almeno un confronto. In questo caso realizziamo k(k−1)/2 = 3(3−1)/2 = 3 confronti, avremo che αcomaprisonwise = ,05/3 = ,0167, ma dato che l’ipotesi alternativa è bidirezionale dobbiamo trovare lo z critico per αcomaprisonwise/2 = ,0167/2 = ,0083, che è 2,39. Eseguiamo quindi i confronti: Inizio vs 3 mesi: z = Inizio vs 6 mesi: z = 3 mesi vs 6 mesi: z = | R1 − R2 | nk (k + 1) 6 | R1 − R2 | nk (k + 1) 6 | R1 − R2 | nk (k + 1) 6 = = = | 14 − 18 | 10 × 3 × (3 + 1) 6 | 14 − 28 | 10 × 3 × (3 + 1) 6 | 18 − 28 | 10 × 3 × (3 + 1) 6 = 0,89 < 2,39 → Accettiamo H0 = 3,13 > 2,39 → Rifiutiamo H0 = 2,24 < 2,39 → Accettiamo H0 Conclusione: Possiamo rifiutare l’ipotesi nulla solo nel caso del confronto fra l’Inizio e 6 mesi. I risultati suggeriscono che la soddisfazione di vita dei pazienti con disturbo di personalità aumenta nel corso della terapia, ma gli effetti sono evidenti solo dopo 6 mesi. Rappresentiamo graficamente i dati mediante un box-and-whisker (Figura 1). Figura 1 Grafico Box-and-whisker del punteggio di soddisfazione di vita di 10 pazienti con disturbo di personalità in base al momento della rilevazione nel corso della psicoterapia Copyright ©2014 The McGraw-Hill Companies S.r.l., Publishing Group Italia Chiorri, C. (2014). Fondamenti di psicometria - Strumenti Informatici 13.2 3 Per calcolare la dimensione dell'effetto dei post-hoc l’indice r calcolato con la formula: r= z nk dove n = numero di casi e k = numero di osservazioni. Nel caso che stiamo considerando, n = 10, k = 3, per cui: Inizio vs 3 mesi: r = Inizio vs 6 mesi: r = 3 mesi vs 6 mesi: r = z nk z nk z nk = 0,89 = 3,13 = = 0,16 → Effetto Piccolo 3 × 10 = 0,57 → Effetto Grande 3 × 10 2,24 3 × 10 = 0,41 → Effetto Moderato Il test L di Page Nel caso che abbiamo appena visto era lecito aspettarsi che, se la psicoterapia avesse funzionato, i punteggi della soddisfazione di vita sarebbero aumentati col procedere della psicoterapia. Le condizioni, quindi, potevano essere ordinate e si poteva tener conto nell’analisi di questa loro caratteristica mediante il test per lo studio degli andamenti di Page (Page, 1963)1. L’ipotesi nulla del test di Page è identica a quella del test di Friedman, mentre l’ipotesi alternativa è la seguente: H1: MεInizio < Mε3 mesi < Mε6 mesi → i tre campioni di osservazioni non provengono da popolazioni che hanno la stessa distribuzione del livello di soddisfazione e le mediane delle popolazioni seguono una tendenza crescente Tale ipotesi per sua natura è monodirezionale. Il valore L di Page si calcola mediante una somma ponderata delle somme dei ranghi per ogni condizione. In pratica, in base alla teoria e/o alle aspettative si assegna rango 1 alla condizione con la somma dei ranghi minore, 2 alla condizione successiva, 3 a quella che segue, etc. Nel nostro caso la somma dei ranghi minore è quella della condizione Inizio (14), per cui questa avrà rango 1. A questo punto, quella che dovrebbe seguire in base alla teoria è la condizione 3mesi, che quindi avrà rango 2. Infine, la condizione 6mesi avrà rango 3. Calcoliamo il valore L di Page: k L = ∑ jR j = R1 + 2 R2 + 3R3 + 4 R4 + ... + kRk j =1 dove j è la posizione della condizione. Nel nostro caso avremo quindi: k L = ∑ jR j = 14 + 2 × 18 + 3 × 28 = 134 j =1 1 Page, E. B. (1963). Ordered hypotheses for multiple treatments: A significance test for linear ranks. Journal of the Americal Statistical Association, 58, 216-230. Copyright ©2014 The McGraw-Hill Companies S.r.l., Publishing Group Italia Chiorri, C. (2014). Fondamenti di psicometria - Strumenti Informatici 13.2 4 Per campioni piccoli, ossia n ≤ 12, esistono delle Tavole per l’individuazione di L critico (vedi Appendice in questo documento), per cui la regola di decisione sarà: se |L calcolato| > |L critico| → è troppo improbabile che i dati osservati siano il risultato del fatto che H0 è vera, per cui la rifiutiamo → vi è un ordinamento fra le mediane delle tre condizioni se |L calcolato| < |L critico|→ non è così improbabile che i dati osservati siano il risultato del fatto che H0 è vera, per cui la accettiamo → non vi è un ordinamento fra le mediane delle tre condizioni In base alla Tavola di L troviamo che il valore di L critico è 128 (Figura 2) Figura 2 Individuazione del valore critico di L di Page per numero di soggetti n = 10, numero di condizioni 3 e livello α di significatività ,05. Conclusione: Poiché L calcolato > L critico (134 > 128), è troppo improbabile che quanto osservato sia il risultato di un’ipotesi nulla vera, per cui la rifiutiamo. Questi risultati suggeriscono che molto probabilmente vi è un ordinamento crescente nel delle mediane delle tre condizioni. Eventualmente, i test post-hoc possono essere eseguiti come illustrato per il test di Friedman. Se n > 12, si può utilizzare l’approssimazione alla distribuzione normale standardizzata mediante la formula: nk (k + 1) 2 L− 4 z= 3 2 n( k − k ) 144(k − 1) La regola di decisione sarà quella che conosciamo: se |z calcolato| > |z critico| → è troppo improbabile che i dati osservati siano il risultato del fatto che H0 è vera, per cui la rifiutiamo → vi è un ordinamento fra le mediane delle tre condizioni se |z calcolato| < |z critico|→ non è così improbabile che i dati osservati siano il risultato del fatto che H0 è vera, per cui la accettiamo → non vi è un ordinamento fra le mediane delle tre condizioni Copyright ©2014 The McGraw-Hill Companies S.r.l., Publishing Group Italia Chiorri, C. (2014). Fondamenti di psicometria - Strumenti Informatici 13.2 5 A puro scopo illustrativo, vediamo quale sarebbe stato il risultato utilizzando i dati della Tabella 1 e il valore di L appena calcolato. Se consideriamo un livello di significatività α = ,05, il valore critico di z a una coda è 1,65. nk (k + 1) 2 10 × 3 × (3 + 1) 2 L− 134 − 4 4 = = 3,13 z= 3 2 3 2 n( k − k ) 10 × (3 − 3) 144(k − 1) 144 × (3 − 1) Poiché z calcolato > z critico (3,13 > 1,65), possiamo rifiutare l’ipotesi nulla e concludere come mostrato in precedenza. Per calcolare la dimensione dell'effetto per il test L di Page, che per n > 12 viene approssimato alla distribuzione normale standardizzata, si può utilizzare la trasformazione di z in r, mediante la formula: r= z nk = 3,13 3 × 10 = 0,57 → Effetto Grande Realizzare il test di Friedman e il test di Page con SPSS In SPSS occorre organizzare i dati in modo appaiato (Figura 3) condizione per condizione e seguire il percorso Analyze → Nonparametric Tests → K Related Samples (Figura 3) (oppure Analyze → Nonparametric Tests → Legacy Dialogs → K Related Samples). Figura 3 Percorso di SPSS per realizzare il test di Friedman Nella finestra che si apre (Figura 4), le tre variabili che contengono le osservazioni vanno inserite nel campo Test Variables, e nel riquadro Test Type va spuntato Friedman, che ad ogni modo è l’opzione di default. Copyright ©2014 The McGraw-Hill Companies S.r.l., Publishing Group Italia Chiorri, C. (2014). Fondamenti di psicometria - Strumenti Informatici 13.2 6 Figura 4 Impostazioni di SPSS per la realizzazione del test di Friedman Le altre due opzioni di analisi sono il test di Cochran (Strumenti Informatici 12.1) e il test W di Kendall, che verifica l’ipotesi che 3 o più campioni dipendenti provengano dalla stessa popolazione e che misura l’accordo fra giudici. In altri termini, ogni caso o soggetto è considerato un giudice e ogni variabile un oggetto o una persona che viene valutata. Il valore del W di Kendall può oscillare da 0 (nessun accordo) a 1 (accordo perfetto). Exact e Statistics offrono le stesse opzioni degli altri test non parametrici. In questo senso, scegliere l'opzione Exact dopo aver premuto il bottone Exact permette di ottenere anche la probabilità esatta, oltre a quella asintotica, ossia quel valore da riferire nel caso di campioni piccoli. Il risultato del test di Friedman è riportato in Figura 5 Ranks Inizio 3 mesi 6 mesi Mean Rank 1,40 1,80 2,80 Figura 5 Output di SPSS per il test di Friedman La prima tabella (Ranks) riporta i ranghi medi di ogni condizione, mentre la seconda tabella (test Statistics) riporta il test di significatività. Per quanto eseguito sugli stessi dati della soddisfazione di vita dei pazienti con disturbo di personalità in terapia, il valore di chi-quadrato è diverso poiché SPSS usa un aggiustamento per i punteggi con lo stesso rango diverso da quello illustrato in questo testo. Per quanto riguarda l'esecuzione del test L di Page, nemmeno le ultime versioni di SPSS offrono questa possibilità (per quanto, come vedremo fra poco, consentano l'esecuzione dei posthoc per il test di Friedman). Ad ogni modo, la IBM, che nel momento in cui scrivo è detentrice dei diritti del software, ha messo a disposizione una sintassi che consente l'esecuzione di questo particolare test statistico (http://www-01.ibm.com/support/docview.wss?uid=swg21479169) e che qui ripropongo in versione leggermente modificata. Copyright ©2014 The McGraw-Hill Companies S.r.l., Publishing Group Italia Chiorri, C. (2014). Fondamenti di psicometria - Strumenti Informatici 13.2 7 Il problema delle sintassi è che necessitano di essere modificate ogni volta che si esegue l'analisi su un campione diverso, me in questo caso la cosa è relativamente semplice. Innanzitutto apriamo una finestra di sintassi in SPSS seguendo File→New→Syntax. Incolliamo poi il seguente testo (si ignorino i numeri di riga, che servono da riferimento per i commenti successivi). 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 DATA LIST LIST / mesi6 mesi3 inizio. BEGIN DATA 356 457 567 335 215 147 032 222 334 214 END DATA. 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 FLIP. RANK VARIABLES=var001 TO var010 /PRINT=NO . COMPUTE sumranks=SUM(Rvar001 TO Rvar010). COMPUTE varrank=$CASENUM. COMPUTE l=varrank*sumranks. MATRIX. GET ldata /VAR=l. GET dimens /VAR=var001 TO var010. COMPUTE l=MSUM(ldata). COMPUTE n=NROW(dimens). COMPUTE k=NCOL(dimens). COMPUTE z=SQRT(((12*l-3*k*n*(n+1)**2)**2)/(k*n**2*(n**2-1)*(n+1))). COMPUTE sig1tail=CDFNORM(-abs(z)). COMPUTE sig2tail=sig1tail*2. PRINT {z,sig2tail,sig1tail}. END MATRIX. Il risultato è quello di Figura 6. Copyright ©2014 The McGraw-Hill Companies S.r.l., Publishing Group Italia Chiorri, C. (2014). Fondamenti di psicometria - Strumenti Informatici 13.2 8 Figura 6 Finestra di sintassi di SPSS con il testo necessario per realizzare il test L di page Innanzitutto occorre avere un file di dati di SPSS aperto, anche vuoto. Una volta incollata la sintassi nel file di sintassi, occorre eventualmente modificare i nomi delle variabili alla riga 1. In questo caso si sono scelti i nomi mesi6 mesi3 e inizio. Si presti attenzione a due cose: primo, i nomi delle variabili non devono contenere più di 8 caratteri, non possono iniziare con un numero, non possono contenere spazi (si può però utilizzare l'underscore "_") o altri caratteri particolari. Secondo, vanno messi in ordine contrario a quello ipotizzato in ipotesi alternativa (che in questo esempio è MεInizio < Mε3 mesi < Mε6 mesi). Si noti inoltre che dopo l'ultimo nome delle variabili va inserito un punto a chiudere la riga di comando. A partire dalla riga 3 iniziano i dati, che vanno inseriti come solo testo, con le colonne separate da uno spazio. Per ottenere facilmente i dati in questo formato, basta avere i dati in un file di Excel. Selezioniamo la matrice che contiene i dati, tasto destro del mouse, Copia e incolliamo in un file di Word. I dati incollati sono in formato tabella. Dopo aver selezionando tutta la tabella, basta andare al menu Tabella (vecchie versioni di Word) o Layout (nuove versioni di Word, estrema destra della barra degli strumenti nella parte superiore della pagina) e scegliere Converti in testo. Si aprirà una finestra nella quale selezioniamo Altro e nel campo relativo inseriamo uno spazio con la barra spaziatrice (Figura 7). Figura 7 Convertire una tabella in testo separato da spazio in Word A questo punto i dati sono pronti per essere copiati e incollati nel file di sintassi di SPSS fra i comandi BEGIN DATA e END DATA. Le altre righe che dobbiamo ricordarci di modificare ogni volta sono le righe 16 e 18. In questo esempio abbiamo var010, in quanto sono dieci i soggetti in esame. Il valore numerico dopo Copyright ©2014 The McGraw-Hill Companies S.r.l., Publishing Group Italia Chiorri, C. (2014). Fondamenti di psicometria - Strumenti Informatici 13.2 9 var deve quindi corrispondere al numero di soggetti della vostra analisi, per cui avrete var006 se avete sei soggetti, var020 se ne avete 20, e così via. in alto nella barra degli strumenti del file di sintassi e A questo punto clickate sul tasto nel file di output otterrete l'output di Figura 8 Figura 8 Risultato dell'analisi L di page eseguita con la sintassi di SPSS Il valore di z calcolato in Figura 8 è lo stesso che abbiamo ottenuto in precedenza. Gli altri valori sono la probabilità per l'ipotesi alternativa a due e una coda, rispettivamente da sinistra a destra. I test post-hoc possono essere eseguiti come abbiamo visto per il test di Friedman. Nelle più recenti versioni di SPSS sono stati implementati anche i test post-hoc per il test di Friedman. A questo punto seguiamo Analyze→Nonparametric Tests→ Related Samples (Figura 9a), nella finestra che si apre (Figura 9b) selezioniamo la linguetta Fields, e inseriamo le variabili che rappresentano le misure ripetute Test Fields (Figura 9c; NB: tali variabili, come abbiamo visto nel caso del test di Page, devono essere state definite come Scale, quindi prima di eseguire l'analisi vale la pena controllare nel foglio Variable View che le variabili siano così definite nella colonna Measure, la seconda da destra). Selezioniamo poi la linguetta Settings e qui spuntiamo Customize tests, e poi Kruskal-Wallis 1-way ANOVA (k samples) e Test for ordered alternatives (JonckheereTerpstra for k samples). Le opzioni di default per i post-hoc sono in entrambi i casi All pairwise (Figura 9d). Copyright ©2014 The McGraw-Hill Companies S.r.l., Publishing Group Italia Chiorri, C. (2014). Fondamenti di psicometria - Strumenti Informatici 13.2 10 (a) (b) (c) (d) Figura 9 Impostazione per il test di Friedman con SPSS A questo punto clickiamo Run e otteniamo nel file di output il risultato, che è una singola tabella con il risultato del test omnibus (Figura 10) Figura 10 Output di base di SPSS per il test di Friedman Facendo doppio click col tasto destro del mouse sulla tabella, però, si apre la finestra Model Viewer nella quale troviamo tutta una serie di informazioni. In particolare, nella parte destra della finestra troviamo un grafico e i dettagli del test (Figura 11). Il valore di chi-quadrato è diverso da quello del manuale poiché SPSS usa una formula diversa. Copyright ©2014 The McGraw-Hill Companies S.r.l., Publishing Group Italia Chiorri, C. (2014). Fondamenti di psicometria - Strumenti Informatici 13.2 11 Figura 11 Model viewer di SPSS per il test di Friedman Nella parte bassa della finestra, è possibile modificare il menu View da Related Samples Test View a Pairwise Comparisons (Figura 12). Figura 12 Richiedere i risultati dei test post-hoc per il test di Friedman I risultati dei test post-hoc sono di fatto gli stessi di quelli ottenuti col calcolo manuale (Figura 13Errore. L'origine riferimento non è stata trovata.). Figura 13 Risultati dei test post-hoc per il test di Friedman Il diagramma in Errore. L'origine riferimento non è stata trovata. permette una rapida visualizzazione dei risultati dei post-hoc in quanto le linee nere uniscono coppie di gruppi i cui punteggi non sono statisticamente diversi, mentre le linee gialle quelli in cui la differenza è statisticamente significativa. Copyright ©2014 The McGraw-Hill Companies S.r.l., Publishing Group Italia Chiorri, C. (2014). Fondamenti di psicometria - Strumenti Informatici 13.2 12 Per realizzare il grafico, dobbiamo utilizzare un boxplot. Seguiamo Graph → Boxplot (o nelle versioni più recenti Graph → Legacy Dialogs → Boxplot), scegliamo Summaries of separate variables e nella nuova finestra inserire le variabili Inizio, Mesi3 e Mesi6 nel campo Boxes Represent, lasciando il resto invariato. Il risultato sarà quello di Figura 1. Riportare i risultati In un articolo scientifico o in una tesi di laurea riporteremo la tabella con le statistiche descrittive, il grafico in Figura 1 e scriveremo: E’ stato eseguito un test di Friedman per verificare se vi erano differenze nelle mediane del livello di soddisfazione di vita in tre diversi momenti della psicoterapia (Inizio, dopo 3 mesi, dopo 6 mesi). Il test si è rivelato significativo, X2 (2, n = 10) = 12,24, p = ,002, w = 0,59. I successivi test post-hoc, eseguiti con correzione Bonferroni del livello di significatività, hanno mostrato come l’unica differenza significativa fosse quella fra Inizio e 6 mesi (z = 3,13, p = ,005; r = 0,57), con livello di soddisfazione di vita maggiore dopo 6 mesi. Il test L di Page ha mostrato che vi è una significativa tendenza all’aumento della soddisfazione di vita nel corso del tempo (z = 3,13, p < ,001, r = 0,57). Copyright ©2014 The McGraw-Hill Companies S.r.l., Publishing Group Italia Chiorri, C. (2014). Fondamenti di psicometria - Strumenti Informatici 13.2 13 Appendice Valori critici di L per il test di Page sull’andamento in campioni dipendenti n 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 α ,001 ,01 ,05 ,001 ,01 ,05 ,001 ,01 ,05 ,001 ,01 ,05 ,001 ,01 ,05 ,001 ,01 ,05 ,001 ,01 ,05 ,001 ,01 ,05 ,001 ,01 ,05 ,001 ,01 ,05 ,001 ,01 ,05 3 28 42 41 56 55 54 70 68 66 83 81 79 96 93 91 109 106 104 121 119 116 134 131 128 147 144 141 160 156 153 Numero condizioni 4 5 109 60 106 58 103 89 160 87 155 84 150 117 210 114 204 111 197 145 259 141 251 137 244 172 307 167 299 163 291 198 355 193 346 189 338 225 403 220 393 214 384 252 451 246 441 240 431 278 499 272 487 266 477 305 546 298 534 292 523 331 593 324 581 317 570 6 178 173 166 260 252 244 341 331 321 420 409 397 499 486 474 577 563 550 655 640 625 733 717 701 811 793 777 888 869 852 965 946 928 Copyright ©2014 The McGraw-Hill Companies S.r.l., Publishing Group Italia
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