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/^.V?,-//.9-*,
DIZIONARIETTO
DELLA
MITOLOGIA
Al)
USO
GRECA
CON
SULLE
DIVINITÀDI ALTRI POPOLI
PRINCIPALI
da
AltESSAI^Dt^O
IX
FAfit^E
DIRETT.
LETT.
DEL
GINNASIO
,
:
:
.
•
•
•
.
.EDIZIONE
•
•
.•
ITALIANA
UN'APPENDICE
compilato
DOTTORE
ROMANA
GIOVRNTÙ
ONESTA
mUA
E
•
-15'^
?
"
«
•
•
;
;
Prezzo:
'
r ••.
L.
TORINO
1839
•
-
••
i, 30
DI
PINEROLO
/
I
t
»
poesia
1"Ì gentil
chi
(a
didl'Idea
delfica
libera
Maron
scuola,
la
te
del
Bello
si
te
vivo,
bizzarro
chiude
ti
e
d'Omero
e
poi
consente
d'AppelIe
entrar
sospinge
error
nnovo
a
di
consiglio
a
perenne,
veneranda
impoverir
partorito, e in
F
favella?
qual
menti
le
oggi
la
qnal
Deal
Mitica
fonte
T'attinge),
saggio
Lisippo
di
e
neirofflcinaf
riedi,
tue
tempra
ma
primo
in
sionra
e
delle
Essa
al
riedi
Ah!
vaghe fantasie
dell'aspra "Verità.
medesima,
in segreto
:,
"
r
tua
r
GIFTOF
t^ookcr
yisnan
(Ì34S
—
M5C)
N"ol
in
a
vedi?
vista,
sé t'invita.
Mitologia,
'letteraria
propbietI
l'amaro
nemica
congiunta,
Sulla
(V, Monti,
f
officio,o bella Diva,
ragion col dolce
tua
Sermone)
llillÉillilfliiii\iim«.iiiiiiiÌTTAiniifflmniB^^
iiiiiiiui.i^
^*^
PREFAZIONE
compilau'onedi uà Dizionarietto relativo alla re«
tempo degU Dei falsi e bugiardi» perchò ci*ede^
che ce ne
fosse veramente
vamo
bisogno.Non già che manchino in Italia
libri di questa materia, ma
non
quelliche ci sono
rispondono a gran
ai bisognidelle nostre scuole.
pezza
E vaglia il vero:
di tanta sozzura
infarciti che
alcuni, anzi i più,sono
coscienzioso rifuggedal por quel pattume in mano
a'suoi
ogni educatore
ed alunni. Altri, e son
educandi
duzioni
trao son
pochi,pure essendo castigati,
mal
volte su
fatte o incompiuticompendiòlr,in guisa che nove
dieci indarno vi cerchi Tindicazione
mitolc^ca necessaria all'intelligenza
d* un
testo o d'un
ato. In quasitutti poi mancano
quadro o d'un monimii
dei
quei cenni che valgano a dare, ove si può, una spiegazioneplausibile
Abbiamo
la
impresa
ligionein vigore «
al
simboli
così goffitalora, chi leggermente li cone dei miti dell'antichità,
sideri,
cosi profondamente sapientiairocchio del filosofo e del poeta. Altro
le Mitologie,che sono
in vendita dai nostri librai,
a cui rompono
scoglio,
abbiano io sviluppo
del prezzo loro,che
ove
conveniente,ò la elevatezza
le rende
inaccessibili alla maggior parte dei giovanetti studiosi omai
sovraccarichi di spese pei libri di scuola.
A
tutte
queste
cose
mirando,
noi
abbiamo
di
tentato
pilando
comprovvedervi
diligenzadelle
per
per
del dettato, per rabbondanza
degli articolL
massimamente
e
potesse soddisfare
per la castigatezza del costume
alle giusteesigenze
delle buone
madri
di famìglia,
rati
accudegl'insegnanti
volume,
un
ricerche,per la
la forma
che
economica,
la
concisione
—
—
e
dei cunosi
giovanetti.
Saremo
noi riusciti nel nostro
intento ! Se da un
alla 3.* Edizione
lo fa ragionevolmentesperare,
ce
lettori a giudicarneda so.
telh'genti
lato Tessere oggimaì
invitiamo gi'in-
pure
E non
sarà all'»diligenze
da noi usate
piccolocompenso
per far bene
di questo genere
che
sieno pratici
(diligenze
pochi san valutare ove non
di lavori),
che offriamo aglionesti giovanidella patria
il Dizionarietto
se
in qualche modo
far loro un
nostra varrà
a
po'megliointendere e jgui Classici greco-latinied i moderni, e ad invogliare
stare
il loro animo
d'imitare le yirtù e fuggirei vizi dei qualisi fa cenno
nella Mitologia.
Riguardo alla quantitàdeUe cose, speriamo,nei circa due mila articoli
M
nostro
libro
'^r^^rrrrtx:^,
»»^-^
e
nelle
n^'agpendice,aver
aggiunte^ontenute^
wr-nr-ar-w-rrTrrr-i
rirr^mr
i
r-^^
»
»
i
-W.
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1 1
??!»?:
tenuto
IV
—
^^??—
iil—i^^
111-»
?
?????
??
giusto
2uel
Yolume,
?????PI
sistema
di
Ovidio
e
2.*^ Fu
quasi
Fu
Gr,
libro
questo
i lettori,che
si
essa
vantaggia
chiara
la
contenuto
tonico
dei
nomi;
parecchie
dizione;
del
libro
senza
assai
maggiore
che
la
prima
non
col
come
un
molti
sono
nel
entrano
culto
d* Antichità
al Dizionarietto
ivi
e
utile,
colle
e,
articoli
che,
Dizionarietto
i2otn.
é
trattando
non
Mitologico,
ma
religiose degli antichi,
quasi, necessario
complemento;
credenze
direi
riguarda le religioni di vari popoli antichi, non
quanto
di
fu
eziandio
la materia
in una
essa
Greci,
e
Appendice,
riunito
nò
Da
7.^
che
notare
il
richiami
perchè
relazione
diligentemente
si che
Thoùar
di P.
rimandiamo
articoli
di nomi
divinità,non
delle
Fu
6.®
Romani
più
numero
autore,
stretta
di
sono
Géruzez,
del
Chompré,
Niccohni,
che
Virgilio»
latina;
frequenti
fatti
stesso
direttamente
un
o
greca
Furono
avendo
e
Taccento
sempre
di
notata
dello
mille
mille
per
di
articoli, correggendone
più
talora
e
volta
il prezzo;
segnato
etimologia
5.®
di
aumentato
crescerne
3.** Fu
4.^
più precisa
facendone
far
duemila
dei
il testo
ritoccato
Fu
1.^
mende,
B.
un
del
scienza*
questa
lecito
dal
cioè:
e
cose,
del
compiute
in
tra
aver
provvedere
Chiarissimo
specialmente.
una
principali
sia
mi
varie
in
ideata
segnatamente
lavori
Edizione
4.^
questa
precedente
dalla
crediamo
Romam
e
yanamente
coltura.
DizionariOp
un
1^
1
con
^uale, troveransi,
chi
un*idea
voglia avere
e
più o meno
opere
volessero
approfondirsi
viemmeglio
sapere,
Greci
cui
altri, alle
Per
et
della
sulta Mitologia
Ghapsal, del Fleury, di G.
dei
,
Stoll, di Noél
di
Glassici
dei
d'Omero
non
plagiarii, dichiariamo
di
taccia
valsi, oltreochò
Siam
discreta
una
classificazione
la
i vocaboli
cose
della
scanso
ci
dello
libro
del
11
rimpinzano
che
ad
che
meglio
più importanti a
dei
e
religioso degli antichi
le
notizie
basti
mitologica materia,
della
cercando
Humbert,
ordine,
A
principio
in
Giovanni
certo
disteso
mm^^mm^^m^m^^^^^^^^^i^^m^t^^.fmM^^^^t'^m^^^i^mm
???
quanto
quali amerebbero,
TrattateUo
un
stampando
e
i
coloro
Per
—
Il
?
le inutili
nondimeno
ammetta
mani
?
evitando
che,
mezzo
—
corretta
fu
ultimo
spero
e
assai
edizioni, Tapprovazione
alunni
Y«roelU,
delle
A.
nostre
Glnnaiio
e
la
qualità
incontrerà,
meglio
migliorata
che
fondatamente
accresciuta;
notevolmente
Tincoraggiamento
della
ancora
carta
che
de'Sigg. Insegnanti
scuole.
Lagraogia,
1*
loglio
1888.
Il
^O^è
dei
e
le
Compilato"b.
tipi
precedenti
e
dei
vani
gio-
CLASSIFICAZIONE
DELLA
MITOLOGICA
MATEKIA
SECONI"0
il metodo di GIOVANNI
primarie (V. Dei):
I. Divinità
Caos, Gelo
Arione,Dedalo, Minosse, Telamone
li
-
Cielo,Terra, Satarno,
o
e
rere,
Cibele, Giove, Giunone, Vesta, Cebo,
Nettuno,Platone,Apollou Fe-
Diana, Hinerya
subalterne
:
-
ne,
Aurora,Pa-
Flora, Pomona
0
V.
Ver-
e
Sileno, Priapo e Termine,
tnnno.
Driadi, Oceano
Arpocrate, Mani, Ebe
Iride
tona, Furie
Temi
e
mo,
Co-
mede,
Gani-
ed Astrea
,
o
e
La,
Personaggi
dissea
eroi
:
-
Giapeto,Pro-
Lino,
Epigoni.
•
Achille,A-
Telamonio, Aiace d'Oi-
Filo ttete,Laoleo,Nestore,Patroclo,
coonte, Palamede, Calcante, Pirro,
Idomeneo, Priamo, Paride, Ettore,
Enea, Memnone, Reso; Elena, Climaca,
Ecuba, Androtennestra,Ifigenia,
Calisso,Circe, Nausica,
Creusa,
Castore
e
e
Polluce
,
E8Culapio^Anfione,
Bellerofonte,
Danae,
Orfeo, Cadmo,
Orione,
Ti-
nelope,
Pe-
Didone, Camilla, Lavinia,
treo, Edipo, Trittolemo,Giasone
,
linice,
Po-
mede,
Menelao, Ulisse, Dio-
ecc.
meteo, Ercole, Perseo, Pelope,A- VI. Divinità
gli Argonauti
e
dell' Iliade, dell' 0-
dell'Eneide:
e
Aiace
Enmenìdi, Cere, Graie,
ed
be
di Te-
Partenopeo, Capaneo, Meneceo,
Are, Mormolncheia.
[IL Semidei
guerra
Creonte,Anfiarao,Alcmeone,
e
Grazie, Muse, Momo
della
Adrasto, Tideo,Eteocle
gamennone,
Teti, Anfitrìte,
lo,
Nereo, Naiadi, Proteo, Glauco,EoLare e Penati, Fiuto,Cupido o
Amore,
-
resia, Emone,
Parche.
Pale
Personaggi
:
cario,Marte, Venere, Proserpina,
nio,
Vulcano, Bacco, Bellona,Giano,GeIL Divinità
Peleo, Teseo, Piritoo, Ippolito,
Meleagro,Medea, Amazzoni, Semole.
IV.
Pallade,Mer-
o
HUHBERT
allegoriche:
-
Destino,
Fortuna, Necessità,Pace, Libertà,
Invidia, Discordia,Tempo,
Fama,
mesi,
LaToro, Vigilanza, Occasione, Ne-
Giustizia (Te*
Atea,Arpocrate^
«V
fcr
T^-^T""
n
—
ed
mi
Fedeltà,
Ciclopi, Polifemo,
Tifeo
Tifone,
o
Scilla, Sirene,
Pigmei,
Acheloo,
Fenice.
Episodi!
Filemone
e
e
mene
:
Deacalione
•
Baoei,
Fetonte,
Filomela
Atalanta,
Cefido
Psiche,
Funerali,
(V. anche
Fibre,
Ceice
o
rie
Fe-
Libazioni,
Sacrifizi, Vittime
lero"nte.
Nozze,
Bìb.
classi:
àbiti
oggetti,
cerimonie
Feste
Fe-
Lastrazioni, SnppUca-
Tesmoforie,
per
Man-
Altari,
a
specie.
poteosi.
V indice
iagar!,
Magia,
Vestali,
varie
Ostie,
gne,
Pro-
Procri
e
ed
Ippoe
Ara
zioni, Lettistemìo,
Pirra,
e
Aruspici,
Parificazioni,
Ger
Gerione,
Omen,
loro
e
Crìsaorso,
Oracoli,
Femai,
ciali. Flamini,
Sfinge,
Lestrigoni,
Chimera,
Idra, Arpie,
Giganti,
-
Centauri,
(libri),
Terata,
teion.
favola:
della
Gorgoni,
YIII.
Sibillini
ecc.
Mostri
bere,
lore,
Do-
Vittoria, Amicizia,
Malinconia,
VII.
Galannis,
Astres), Forza,
—
ecc.
d'Ani,
religiose,
—
nel-
ghi,
luo-
Religione,
pel
A-
culto, feste,
ministri
del
,
e
Alcione,
Ero
e
geria
e
Piramo
Tisbe,
e
Leandro,
Cleobi
Nnma,
Milone
e
culto,
Mida,
Bitone,
£-
X.
Crotonìate,
Epìmenide.
IX.
Caramonie
istmici,
Dionisiache,
luoghi
lisi
Giochi
religióse:
e
ecc....
-
Elensinie,
loro
Carmentali,
yarie
reali,
Ce-
specie,
celebri
Elicona,
Vertunnali,
^=C=3C::"I'
della
Inferno,
Lencade,
Eleasi,
no,
fantastici
(campi).
narOi
pitici,
Misteri
enti
Delfo,
Epidanro,
Dodona,
Lenno,
Labirinto
ecc.)
favola
Tartaro,
Delo,
Olimpia,
ecc.
-ETe-
Efeso,
Arcadia,
Ippocrene,
Lesbo,
:
Ayer-
terà,
Creta, Troia, Ci-
?
.-'-*
.
•'
a
?«
?
MT
«
as~-v
-W'II
??«m
t-vr^rTX^'V
il'H
-T.
\
TAVOLA
AVVERTENZA.
mica
la
cui
nd
ftdonto,
=
I
a
abbia
non
i,
a,
e
;
grande
obbligarono
adoravano.
adoravasi,
uso
alcune
nella
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=
oracolo, i«
orn.
fin.
antico,
=
=
e
d.
i ;
celebre,
=
lebravasi, yansi,
Ù.
detto,
=
f
divino,
=
festa,
=
e;
celebrato,
a,
e
,
;
e;
resi, s.
di-
dicevano;
=
;
tavano
;
sorella,
e.
sacf»
divinità.
e;
feste»
i,
vasi,
vano,
sec.
al.
f
vansi
e.
=
figlie»
sim.
=r-
f.i.
==
flgHo.
fp.
=
fì"atello.
O.
=
Grecia;
m.
=
madre.
sopp.
;
figurato
;
figuratamente.
;
a,
i,
t.
••
tempio,
tal.
=
=
moglie.
V.
=
=
marito.
1.
=
on.
oggetto,
=
onore
onoravano,
;
onorare
I.
1%
; onorato
rasi, vanii.
i
a
,
,
,
e
;
—
•
;
sacrificato,
simbolico,
a,
i, e.
i, a,
e;
sim-
vano.
soprannominato,
soprannome;
specie;
=
=
m.o.
=
i, tessa.
sacrifica,
a,
e.
m.e.
®grgr-
e.
altri,
i ;
simbolo,
=
i,
sp.
greco,
i,
-sacerdote,
bolicamente; simbole^^ava,
figli»
figura
rappreeen
a,
; sacrificare
secondo
=
.
=
e;
a,
sacrifizio, i
=r
figlia.
=
vansi;
rappresentato,
sacro,
=
=
o.
e.
a,
«
f.a.
li^.
i,
romano,
.
f.
fùSy
li.
rappresentavasi,
=
sac.
i,
a,
Boma
=
tano,
dicono
ornavano,
e;
,
ornamento.
principale,
pap.
ce-
i
a,
ornare,
=
R*
i
singoli articoli.
padre.
=
pp.
vansi.
cevasi,
rtiv.
a,
vano.
i,
a,
p.
dicerasi,
cosi
dicevano.
dicono,
così
vansi;
cel«
detto,!,
così
=
i.
cittadino,
città;
e.
chi,
a,
attentamente^
dei
ornato,
=
vansi;
; anticamente.
econo*
abbreviature,
percorrere
.
che
V indole
e
di
voler
or.
a-, allegoricamente.
materia
far
a
intoppo
trovar
di
a
studioso
giovane
a
allegOTÌa,allegorico,
=
mi
il
prego
ABBREVIATURE
quantità
libro
questo
serie
che
8%
La
—
di
DELLE
i; epecialmexite.
speciale,
pli.
talora,
talvolta.
vedi.
un,
!?
=
; s'intende
airarticolo
uno,
una.
primo,
prima.
ripetuto
il
precedente.
nome
•
che
è !b
eap«
A.
G.,
i
l'resso
era
di
ed
principio
G.
i
presso
.ziale
a
propizia
lo
Aba,
f.
d'
0.
si
in
in
—
—
—
;
;
;
1
di
bere
e
di
casa
1
ramarro
burlato
era
mangiare
gnati.
sde-
da
Cerere,
con
1
e.
s.
Argivi
f.
di
o.
cèo
Lin-
in
delVAb^
(V.).
di
e.
ad
costretti
furon
di
e
della
Tracia.
Abderfti,
o
in
porta
fiori
di
fondatrice
Diomede,
di
ad
mezzo
che
e
in
rap.
Cornucòpia
omonima
cui
in
Corno
appunto
o
Abdéra,
si
ripieno
hondanza
f.
silenzio.
gran
che
beni,
corno
d.
Plutone.
donna
di
Abderitàni
degli
re
in
parlare)
in
ali.
giovane
sorta
frutta
centauro.
1
di
di
cel.
che
div.
ogni
avidità
d'Enea.
compagno
cielo
Minerva
HdtC^iv
non,
Bacco,
mano
chè
per-
(V).
Bécuho
egli
dal
di
t.
fetico,
pro-
aiutasse
scendere
a
sto
que-
quale
ciregli
cavalli
dei
(a
fig.
fu
lei, veggendola
troppa
di
sac.
spirito
la
D.
nel
Abbondanza,
Stéllio,
o
Metanlra,
1"
allo
sopra
(V.)
1
Abàste,
di
di
per
Abazéa,
G,).
e
fatto
quale
d'Apollo
Troia.
lettera
B.
Scita,
viaggio
aria.
collocarsi
per
Ara)
Dei
era
Stélleo
e
andava
il
1
il
oltre
freccia,
il Palladio
litterasalutarìs.
Ippotoéne
cangiato
V.
d'Ani.
che
stesso
nei
fu
Ebbe,
1
(comeini-
invece
ed.
Diz.
Dio.
infernali
degli
i R.
Fabre,
(V.
d.
Dei
nome
aver
rio,
augu-
sac.
imprecazione
Presso
molto
i
che
questi
cantato
agl'Iperborei,
lettera
mal
minaccie
popolo
al
fatte
di
per
l'o),
e
fa
Abante^
cosa,
la
Qnesta
agli
nelle
-4rà,
di
Ebrei,
ogni
è
anche
scongiuri
anche
ed
il fine.
quella
solenni
di
Dio
Dio.
era
come
gli
presso
principio
anche
epperò
il
come
del
sim.
Abdera,
abbandonare
,
d'Iperméstra
e
,
Belo.
£i
crisio,
la
molto
Abadfr,
padre
avolo
m.
di
di
Preto
d*A-
e
Pe'rseo,
ed
e.
fasce
di
in
Abe,
Saturno
le
quando
di
dì
e
rane
Ope
ravvolse
sorci
Fócide
della
e.
loro
Sì
paese.
tirarono
ri-
Macedonia/
ov'era
1
or.
pollo.
d'A-
o
Abeóne
entro
Giove,
nacque
il
infestavano
che
amava
che
pietra
della
infinità
1
per
,
guerra.
nome
Rea
le
fu
ed
di
al,
sec.
o
andar
per
(da
Adeóne,
e
andare
via
altre
a)
=
e
Dei
adire
tori
protet-
,
presentarla
i suoi
tutti
A.
al
m.
o.
f. i. maschi
Dizionarietto
Fabrb
—
divorava
che
(V.
S
a
t d
r
n
della
viandanti.
dei
o).
Abfa,
Mitologia.
f.
a.
d'Ercole,
s.
e
balia
d'Ilo.
AÈIAKi
t. in
1
Ayeva
nella
Messenia:
AOSTB
rìtirossi
e
a
d'Ira^
7 e.
ch^ fo'.lrj^lb
rive
dal-
ad
che
ad Achille in
p^oiiiise
'Agaménnonb
.^onipepso di .Briséi(!e.
AlÀiitU;})0p;ààìi Sdzisk^ «oHe
.
'
da una* parte or
^ell'Abio,'
or
1 f. o. di Ini. Indi
ebbe
eglitornò
e
quei che si
chiusero nel cavallo di legno. Nel
maggior furore della strage, Etra
avuto
gli additò il f. 0. che aveva
da Loodicéa, ed egli salvò la vita
cni diede il proprìo
e.
,.noiQe,
-à-
fu
al campo,
di
1
entrambi.
i Oor Acanto,giovane ninfa che accolse ATaltra del fiume; che come
lotòfagi si nutrivano di solo latte. poUo, onde da lui fu cangiata in 1
in
Avevano
la guerra,
orrore
1
amv
fiore omonimo
£-
(àxY} spina,
ed eran Topposto
la giustizia,
xav9"05 spinoso, cardo).
ed Anfotéro,fr. f. i. d'AlcAcarnino
degli Antropòfago (V.)
d^Asia
suir
meóne
e di Callirde. Costei ottenne
Ellesponto,
Abfdo, e.
tria
paà'Ero
da Giove che divenissero adulti ad 1 i
e di Leandro
(V.).
vano
—
;
In un'altra
in
io
più
il cel. t. di Osiride
era
Egitto e
vi
soggiornava per
monile daini rubato ad Erifilemadre
tro
Africa,e Calpe, alin Ispagna allo stretto
in
monte
ucciso
dai fr. di Alfesibéo,
ciso
perchèaveva uc1
Alfesibéo appunto e ritoltogli
Mémnone.
Abita,monte
Alcmeóne
tratto per vendicar
di
ed Anfotéro
Acarnàno
quello.
Gibilterra,d. ant le Colonne
d* Ercole,perchè prima uniti, fin-
i fi. d'Alfesibéo
di
cisero
uc-
rono
consacra-
e
il fatai monile ad ApdUo.
f. o. di Fella re di
gesi che fossero da lui disgiuntie Acisto, re di lolco,
Atalanta ( o Astydaméa o
scrittovi: Non
Tessaglia.
plus ultra,
Ablégmina, le parti delle vittime che
si sceglievanoper ofhrire agli Dei.
dirozzò
Aborfgani, pop. che Saturno
e
d., condusse
dairEgitto,
0
Cretéide)sua
Ippolita,
in Italia.
Altri li dice Aberrigeni, quasi erranti,
nòmadi,
Absfrto
Assfrto, f. o. di Oéta
0
di Medea
(V.),che lo fece
brani, i qualipoi
via (o il mare)
dalla Gòlchide
i
tello
fra-
e
poi
Acae, isola,in
d^aver attentato
che Faccusò al
m.
Acàsto, dissimulando,
onore.
suo
Peléo
condusse
o.
caccia
a
sul monte
alla erudeltà
dei centauri e delle fiere; ma Chilungo la
réne
accolse bene questo infelice,
mentre
fuggiva
il
tardare
riGiasone, per
quale, aiutato dagli Argonauti,
seminò
con
guiva.
p. che la insetal delitto Medea
sone
Giae
sono
a-
al
Polio,e abbandonoUo
a
passidel
Di
e.
m.
Peléo,o, sec. al.,Ippolito,
né questi volendo
derle,
corrisponse
ne
sdegnò di tal guisa
vendo amato
Circe.
da
parificati
cui abitava Circe
icalo,Ateniese,nipotedi
andò
a
vendicarsi d*Acàsto
d*Ata-
e
lànta.
—
;
degliArgonàuti
1
(V.).Acàte, amico
e
d'Enea.
fedel compagno
Dèdalo. InventòAcca-Laurénzia
o
^
(V.).
Larénzia,
m.
dei
la sega ed il compasso:
di
fr. Arvàli
(V.).
che Dèdalo invidioso precipitollo
che servivano
giù Acco e Monnóne, spettri
dalla torre
di Minerva
:
ma
questa,
di
spauracchioai
fanciulli 6.
(V.
delle arti,per
protettrice
lo trattenne
trasmutò
in
Acamànta, f.
per
Mormoluchéia).
compassione
aria e lo Acdéstis, f. 0. di Giove
pernice.
o.
di Teseo
Acésta,
e
di Fedra.
all'assedio di Troia,
deputato unitamente a Diomede
Si trovò
e
di
re
Crimisso.
fu
néa,
per
monte
e
e
Sicilia,f.
di 1
o.
pietra.
del fiume
Ricevette cortesemente
fece
Anchise
seppellire
£sul
Érice.
Élena. Nel Acéta, capitano
di 1 nave
di Tiro. Queridomandar
sti
a
di
tale
a*
vano
voleche
fu
che
si
tempo
ambasciata,
compagni,
oppose
Laodicéa
1 a. di Priamo
condur con bò Bacco da loro
inutile,
andare
ACHELAO
3
—
ACHILLE
—
sullaspiag- tiche nere. 1 di insultarono Èrcole
conoscerlo,
senza
trovato^
il qnaledestaton ledi cayarne
addormentato,
un
già,sperando
grosso
Bacco si fece conoscere
e se lipose sallespsdle
golii
ma
peipiedi
riscatto;
sostenendolicolla
tranne Acéto, col capo airingiù,
e litrasmutò in delfìni,
clava.Essi trovandosi in talridieols
dissero: " Ecco il Melamiano. posizione
Achelio, 1 dei f. i. di Antenore trodi cai dovevamo temere
ed
pfge,
„
Ercole ridendo lilasciòandare.
le Sirène (V.) f. e. del
Achelordt,
fiume Achelóo.
Acheróe,sorta di pioppoche cresceTi
Achelóo f f. 0. deir Ocèano e di Teti, sullerive d'Acherdnte. Era sac agli
Dei infernali.
del Sole e della Terra. Fidanzato
0, sec. al.,
di cni fece il suo
V*
sac.
Deianira f. a. di Eneo re Acheronte,
£YO(;s(2oZore,
^oh^*fiume)
Èrcole f. 0. del Sole e della Terra,fiicangiato
a lottare con
in fiume e precipitato
cbe lo Tinse malgradoilsuo trasmuferno
nell'Intarsi
in toro,or in
somministrata Pae-*
or in serpe, or
per aver
cole qua ai Titani allorchò mossero
testa e corna
di bove. Èrnomo
con
con
d' Etòlìa,
ebbe
a nascondersi nel
sono
guerra a Giove. Le sne ac"]|ne
mare
Toànte,che indi in poifu detto fangoseed amare, capacidi consai piòduri metalli,
talché nian
glistaccò 1 de*suoi corni,
Acheldo,
che,raccoltodalleninfe,
e riempiuto vaso
può contenerle e scorrono
dissime.
rapiÈ 1 dei fiumi ufide nedi fiorie frutti,
divenne anche esso il
dell* Abbondanza,
Porse
Corno
(Cat.).
gani redire quemquam
„
favola
questa
potrebbeessere spiegata Era nei campi Flegréi
presso Cnma
vicinoal lagod'A verno.
cosi: L'Acheldo era un fiume
lo costrinse
fiume
*
che
straripando
spesso
campagne
inondava le
dell'Etòlia.Èrcolevi fece
—
più an. nella
; 1 altro era
zia presso Cichiro.
Tesprd-
snllariva delPonto
e rese più uniforme il Acherdsa,caverna
argini,
la
d. si andasse in
Eusino,per
eguale
d.
da
anche,fa tratto
Avémo, e
cui,
da Èrcoleil cane Cèrbero.
dai snoi straripamenti.
cole Achille,f. 0. di Peldo e della Nerdide
Ercagionati
alzare
del fìnme. La metamorfosi d'Acorso
chelóo in serpe dimostra la sinuosità
del suo corso, e quella
in toro i danni
glistaccò 1 corno, ossia riunì
in 1 sol letto2 bracci del fiume: e
Tetide
Ftia in Tessaglia
lo immerse
La
m.
,
nello Stigeper renderloinvulnerabile;
questocorno fu paragonatoa qnello
e talefa per tutta ilcorpo,
dell'Abbondanza,
golare
perchèilcorso redeirAchelòo diventò sorgente tranne iltalloneper cui la Dea lo teneva
neir immergerlo.Fa ammaedi ricchezzanei paesi
da esso irrigati.
strato
dal Centauro Chirdne,
ilquale
Oggi TAchelòo dicesiAspro-Pdtamo.
lo nntri col midollo di ossa di leoni,
Per gliant. 6. era ilGran Fiume,il
Re dei fiumi.L'or.Dodonéo finiva orsi,
fiere.
Teti avendo
e d'altre
sacro
tigri,
dal
i
Calcante
snoi
vate
ch'ei sacon
comandar
racrebbe
saputo
responsi
sempre
sacrifiziad Acheldo.
morto all'assediodi Troia e
Acheménide, 1 dei compagnid'Ulisse, che questae. non sarebbe presa senlo mandò alla corte di Lieoche fuggi dallemani dei Ciclopi
(V.). z'esso,
mdde
nell'isola
Acheménide
andossene
di Sciro in abito femminile
altro
1
";
sotto il nome
di Pirra. Ivi
Enea dopo l'incendiodi Troia.
con
Achemóne
o Acmóne, fr.dì Bàsalas o
sposò poi segretamenteDeidamira,
f a. di Licomdde,
ambi
Costoro
e da leiebbe 1 f o.
erano
Ciclopi.
Passio,
Pirro.
che
chiamò
la
Qnando ì G. si
amantissimi dell'accattar
e
brighe
di
andare
ad assediar
da
adunarono
li
loro
avverti
guardarsi
m.
per
Calcante
loro
delle
ossiadall'teomo
dove
noTroia,
significò
Helampige,
o
Teti,
nacque
di cui fa
a
re.
—
.
m-m
n»
vr- T«
.
-rrV
1 T
?•.-?.
1 f
tH-T^
AGI
4
—
ACHOLITI
—
Achille s'occultaTa,ed Ulisse in a- Aciduli a, («x^'S
Dea
bito di mercante, facendo vedere cille
come
dolore)sopr.
=
ed
armi, riconobbe
che
cagionedi rancori e
gioie d'inquietudini.
zie.
questo principe ; 1 fonte,in cui bagnavansi le Gra-
della corte di Licoméde
dame
Tarmi
preferì
lo condusse
e
—
alle
gioie,e
seco
air assedio di Troia.
A-
divedere
che
chille diede in breve
di Vènere
a
Acflia, fontana
ed
che
il
avuto
aveva
cilia
per la Si-
scorreva
da
nome
1
giovane Aciiio od Ad, (V.).
dei
suoi
nemici
il terrore
Acflio, (V.Acilia).
specialdalle
Inente usando l'armatura impenetraG., tormentato
bile
Acmeòne, eroe
da
che Teti gli fece fabbricare
uccisa
Furie, come
aver
Oreste,per
Nel
sua
Vulcano,e 4 cavalli immortali.
m.
anche, come
e., che aveva
il
ucciso
deir
Clitenn^stra,
o.
gli
assedio,
A
gamennone
ra.
tempo
tolse 1 prigioniera,
onde
Acmóne, (V. Achemóne).
Briséidej
si ritirò nella sua
non
Acoéte, (a
egli adirato
xot|jLàojj.atcori'sì povero nella Meònia o
tenda, né volle piùcombattere,ed in
carsi)uomo
Lidia,che non aveva neppure 1 letto
quel mentre i Troiani furono sempre
da dormire.
vincitori : ma, ucciso poi da Ettore
il 1°
egliera
eroe
della
Q.,e
divenne
=
=
,
,
l'amico
Acònito, pianta erbacea, nata dalla
bava di Cèrbero,quando, trascinato
e ne fece vendetta
zando
ammazbattaglia,
da Ercole,fuor dell'inferno,
cui trascinò 3 volte
Ettore,
puntava
il muso
di Troia attaccato
in terra per resistergli.
intorno alle mura
pei piedial suo carro, ed alla fine lo Acqua lustrale,(V. Fabke, Diz, di
alle lagrime di Priamo.
Chiese
Ant.).
rese
la
di
di
ed
ottenne
mano
Acquario, (V. Aquario).
poi
sposa
Polissena f. a. del re Priamo
Acrioi,(TheÓi), (axpov aZiwra) (V.
: ma
Timbra
mentre
si faceva la funzione
a
Pabre, JUiz. d'Ant).
dello sposalizio,
ride Acrfslo, re d'Argo,f. o. di Aba
ilvilissimo Pàe fr.
di Pròteo
cui odiò sempre. DalP or.
gliscoccò a tradimento 1 freccia
,
nel tallone,onde morì.
avvelenata
seppe che 1 dei suoi nipoti FaPatroclo,eglitornò
suo
alla
=
Passò
per
tradizione che
fosse stata
diretta
la freccia
dallo stesso
A-
ucciso
vrebbe
;
1 torre di bronzo
opperò rinchiuse
Danae
sua
in
unica
,
f. a. ; ma Giove,che la voleva sposare
sul
1 tomba
póUo. I G. glieressero
discese nella torre converso
in piogpromontorio di Sigéo, vicino alla
gia
di
il
Pirro
d'oro.
avvertito
che
nae
DaAcrisie,
pianura Troia,sopra
quale
tar
Polissena
suo
e
tìgliogli immolò
doveva,contro ilvoler suo, divendove glifu eretto 1 1. Alcuni d. che
la fece esporre in 1 piccola
m.
Teti nella fanciullezza di lui gliprochiusa)
(sec.al. in 1 cassa
ponesse barca
voleva
vivere lungo
sul mare.
Polidétte re di Se'rifa,
1
se
o
far
onde
delle
trovò
senza
cosa
Cicladi,
starsi
acquitempo
questa barca,
trattò bene Danae, fece allevare il f.o.
gloria,oppure morir giovane
colmo di onori ; ed egli eleggesseil
di lei Perseo, il quale,cresciuto in
2** partito.
Mito saggio e morale.
età, uccise in battagliaFavo, senza
conoscerlo (V, Perseo).
Aci, f. 0. di Fauno. Fu amato da Galadal Gigante Acrisionfade, sopr. di Perseo (V.)pertea, la quale era amata
chè
Polifémo. Questo ciclope,avendolo
nipotedi Acrisio (V.).
1 giorno sorpreso
Galàtea, lo Acrofulaches, Sxpov altura, rocca,
con
schiacciò con
cì»e
1 pezzo di rupe
(fòXai^ guardia) (V. Fabre, Dij.
l'addolorata
gli gettò addosso; ma
d^Ant).
ninfa cangiò il sangue
di lui in 1 Acrolfti,(ki^ùiafpot
pietre rozze)
,
,
=
=
fonte che fu
poi d. Ad,
certi vasi di cui alcuni anche
crede-
ACRONZIO
5
—
che
vansi cadati dal cielo,(aeroliti)
i più ant. G. on. come
Dei. Ve n'era
Orcoméno,
3 in
a
mo'
sira. di
come
Apollo,
Facevansi
Enne.
legno. Tal.
di
tronco
in
scese
la
ritolse
,
la Morte, le
combattendo
preda
e
la diletta
rese
(Y. Ercole).
sposa ad Admeto
Admissfvae
aves,
uccelli di buon
(Y. Auspici i).
aromi
innestando AdolàtiOy r abbruciar
gurio
au-
Cfr. le
ecc.
anco
braccia,piedidi
capo,
Inferno,e,
Grazie,
piramide a Mégara.
piccola
di
Admtfto
ospitatoda
cole,
nel t. delle
di Achaia, 1 d. Carino
in Tera
30
ADONIS
—
marmo
i R.
1
sur
legni
(V. Crus ele-
eran
stiti
ve-
dall'acerra
e
thuricreina
o
traendoli
gittandolisuU'
ara
cevano
che fa-
suglialtari ordinarii.
Adóne,
(^^oj verbo antiquato per àvphàntìna).
di
singolareavvenenza. Bdcvm,piacere) giovane bellissimo,
Acrónzio, giovanetto
in Delo per sacf., f. 0. di Fenice e di Alfesibéa,
Andato
oppure
di Ciniro e di Mirra. Nacque in Arabia,
Cidippe,che non volle
prese ad amar
1
modo
ed
niun
corrispondergli.
era
Egli
a
gran cacciatore,
opperò
Yénere
lo
scrisse sopra 1 tavoletta queste paed
amò
ebbe
ardentemente;
role
d'oro
di avorio
e
,
:
Giuro
Diana,
per
il dolore di vederselo
Acrón-
o
d' altri che
tua.
zio, di non esser
Cidippe,ai piedidella qualeera stato
posto quelloscritto,lo raccolse,lo
lesse,senza badare proferìquelvoto,
ed ogni volta che si voleva maritare
da
ardentissima
presa
laonde credendo
era
ciò 1
Dei, sposò finalmente
nome
Ade, C'AiB-ri^)
per
castigo degli
epico presso
anche
Libano
di nettare
in
di
lagrime e
Prosorpina avendo
pegnò
dolore di questadea, s*imcondizione
renderglielo,
a
e
pietàdel
di
che
non
che
6
lo dovesse
mesi
quando
ferno,
In-
attenere
del
vasi dai
a
Adméta,
a
palombo
G.
non
e
Valloro
dei
meno
le persone
purificare
f.
a.
e
d' Euristéo. Per
lei Euristéo
impose
la fatica di combattere
rapirealla lor
nsa-
migi
suffu-
le robe.
cere
compiaad Ercole
le Amàzzoni
il
regina Ippolita
ritenere
dell' anno.
l'ebbe in
sua
con
sé
Ma
Vènere,
balia,non volle
la promessa
gione
; il che fu cadi molta discordia fra queste
2 Dee.
Giove
poi ordinò
fosse libero 4
mesi
,
Verba
ricoperse
lo cambiò
anemone.
1
i G.
Adeóne, (V.A beò ne).
AdfantOy (àSiavO-ov)erba acquatica
la e. d. chioma
femminile che come
ella lo
; ma
1
ferito sul
cinghialeche egli aveva
monte
;
Acrónzio.
(V.) Yale
Plutone
febbre
uccidere da
qualivivesse
passasse
posto fra
I.
con
ed
Vènere
con
che
Adóne
delPanno, nei
il resto
fu
Proserpina.Adóne
gliDei ed ebbe
(le Adonie),
che duravano
4 di lutto per la
gioia per la sua
floridezza della
culto
sua
morte
e
di
8
e
t.
4
e
:
di
apoteosi.Sim. la
in primavera
natura
squalloredi essa nelP autunno.
(V. Càtedra).
da à priv.e Ba|jLàa"
Admeto, (5$p.7|i0(;
Adornasti, (V. Addnii).
V indomabile) sopr. di Adonfe. (V. Pabre, Diz. d'Ant.").
domare
Plutone.
del culto di A'
AdÓnii, i propagatori
di
che
in G. ne cel.
dune
Adònide
il
Tessaglia,
quale
0
presso
; re
cacciato
da
misteri
Giove lungi dal
e
questi
Apollo,
privatamentei
cente,
Cielo, si ricoverò pasturandonegli perchè importazionestraniera e relasciati
armenti (V.Apollo, Ci ciò pi).Per
v'erano dispregiati
e
d'Apolloegli potè aggiogare all'infimo volgo.
opera
al carro
1 leone ed 1 cinghiale
di Adónio, arbusto i cui fiorìd. nati dal
l'ebbe
in
Alcéste f. a. di Pólia,
di Adóne
onde
(V.).
sangue
isposa (V. Al ceste). Costei morì Adonfs, (voc.orienta incendio)nome
dato dai Fenici ed Assiri al sole.
poi sacrificandosi pel m. o.; ed Ère
e
Io
cinto che quelladesiderava.
f
—
,
,
,
ÀDRASTEA
6
—
afuggire
Adrutéa, (",non, dtSpdcnuo
Àel sempre
VineùitabiUi onero
che sempre
fare
opera)
e h^"iii
reo, invidiosa della ricca figliuolanza
di Niobe,aveva
tentato d'ucciderle 1
^
de* suoi f.i.;
ma
per isbagliouccise,
notte tempo, il suo
propriof. o. I-
^
delki dea Nèmesi
nome
e
i
a.
AGANIPPEE
—
di Giove
tilood Iti.Mutata
della Necessità.
Élena.
; 1 ancella di
Adr6 to, re d*Argo.Fa costretto
in casa di Polibio sao avo
in
usignuolo(sec.
al. in cardellino),
lamenta in primavera
ritirarsi
nel folto dei boschi il suo
caro
—
a
f. 0. (Cfr. anche Progne,
mèla
Filoper
patore^
dell'usursottrarsi alla persecuzione
e Teréo).
che SI era impadronitode' Aélla, 1 delleAmàzzoni
(Y.).
suoi sUti ; levò 1 poderosoesercito Aéllo, 1 delle ^rpic (Y.).
da Polinice, ASroKti
contro i Tebani^comandato
(àép ariay XiOo" s sasso)
s
,
tenopeo, pietrecadute dal cielo forse frantami
Tidéo,Anfiarào,
Gapanéo,Par,
Ippomeddnte,e
di stelle o
desimo,
me-
Eran
pianeti.
tal. a-
doratì
Questa è
sim. div. (Cfr. Aeroliti,
come
Erme).
Prodi che rovinarono Tebe, dove peAéta, Eéta,Oéta,(Y. Oéta, Frisso,
rirono
sto
Giasone).
quasitutti.Poco di poiAdraeccitò i loro f. i. a vendicare i Aétiio,re d'Elèa,
padredi Endimiòne
lorop.i.,assoldò 1 esercito eguale (V.).
,
al 1^, che fu chiamato degliEpigoni.Africo, 1 dei venti princ.(Y. Eolo).
Afrodfsla,f. di Venere (Y.).
schiuma
o àicó da
e
perfidia
Afrodfte,(à"ppóc,
; 1 re dei Dori, per la sua
di
6.
ucciso da Telemaco.
ròsea)
Yènere,
f^oSttY]?
sopr.
ammazzò
nata dalla schiuma del mare.
; 1 f. 0. di Creso, che
fr. per inavvertenza. 1 cinghialeÀgalma,(Y. Fabre, Big, d'Ant),
suo
in quel tempo infestava le campagne
Agaméda, fr. di Trifónio o Trofónio
di Beozia,col qualefabbricò il
dei Miséni. Ali,fr.di questoAdrasto, (Y.),
che
ne
fa
capo.
]^oi
Vimpresa
quellache chiamasi
•»
lai
da
dei 7
=
—
volle combattere
dristo
A-
; ma
nello scoccare
quellafiera ed
disperazione.
freccia
sé per
mostro
(juel
uccise Ati
a
uccise
,
cui
1
t. di
Agaménnona,
i
poi
dì
0.
Delfo.
re
d' Argo
e
di Micene
,
Plistene,
nipotedi Atrèo,fa
eletto capo dell'esercitodei G. contro
i Troiani. Ebbe durante l'assedio di
i
sedevano
Apolloa
Adsidélae, tavole su
Troia 1 gara con Achille per cagione
Flàmini,
(V.)per sacf.
Brisèide ad
Di".
di 1 prigioniera
nomata
d'Ant),
Adulàtio, (Y.Fabre,
Achille da lui rapita.La e. poi esAdytum, (V. Fabrb, Diz, d'Ant).
sendo
Cassandra
di
stata
aedem
f.
a.
Castoris),
Aacàstor, (
presa,
per
c
he
nel
Priamo glipredisse
Giuramento,
giungere
(V. Mecàstor,
»
Aédepol).
^
Aacéra, (^per aedem
di giuramento
Cereria)forma
(V.)(V.M
e e
às t
o
r,
a
ma
casa
sua
egli
non
sarebbe stato assassinato ;
volle credere
fatto ucciso da
Egisto,
e
fu
poi di
dì
amante
Clitennèstra. Sono suoi f. i. CrisoAédepol).
aedem
Pólluds)
tórni,Laodice, d. anche Elettra,
Aédepoi, (
per
modo di giuramento (V.).
Ifianàssay Oreste ed Ifigenia (Y.).
Biz,
d'Ant),
Fibre,
Aedfcula,(V.
Aganfppa, f.a. del fiume Permesso, che
Elicona. Fa
Aedfculus '(deus) div. che presiede scorre
intorno al monte
=
y
agli edifìzì.
Aedftimus,o tumus,
0
o
tuus, guardiano
custode dì 1 1. Era
vole
impiegoonore-
ed ambito.
A6d6ne,
m.
e.
in fonte,le cui acque avevamo
i poeti,
virtù d'ispirare
e questofonte
mutata
di Zete
e
f. a. di Panda-
fu
sac.
alle Muse.
I
Tespiicel.
presso le f. delle Muse.
delle
Aganippée, nome
Muse,
colà
e.
à»
AGATffiSO
7
—
dal fonte Aganfppe,
che ad
esse
AIACE
—
questoda àYXaó^ splendido,
hello,
era
Grazie. An. la d. anche
di Vulcano.
Agiàuro od Agràulo,f. a. di Gécrope,
re d'Atene. Invidiosa perchèsua
s.
nio
ge1 delle3
lieto),
sacro.
Agaifrso,f. o. di
Èrcole
e re
dì 1 tribù
di Sàrmati
m.
quasiselvaggi.
Agatodémone, (SaijjLÓviov
à^aBóv
buono), sopr. dì Bacco ^ come
salvatore dalla peste.Nei conviti si
libava
a
Giove salvatore ed
a
Erse fosse
da Mercùrio,
protetta
pose
ostacoliall'amore del Nume; ed ei
volendola punire,
la converse
in pietra.
Bacco
Sec. al. con Erse e Pandròsa ricevettero
da Pàllade una cesta,
in cui
Agatodémone.
f. a.
Àgavao Agave,
mióne
f
.
0.
di Cadmo e d'Erod Armonia. Fece morire suo
re
Pe'nteo,
di Tebe,per
le f. di Bacco.
aver
era
chiuso
Erittònio,con
zione
proibi-
d' aprirla;
sgredite
trama
per curiosità avendo le prime2 disubbidito,
furono
Agavo,1 dei f.i. di Priamo.
agitatedalleFurie
dalla cima del
AgdfstiSy
sopr. di Cibéle^
monte Agdo in Galàssia^
ove sorgeva
reno
in 1
sì che si
e vennero
precipizio
"
getti
tate
mu-
in rondini.
; 1 delleGrazie.
dei Fenici : Agnàlia,f. campestri
per la tosatura
il
è
AI
ant.
f.
re
agnelli.
o.
questi
più
d'Argo.
degli
Cadmo
nanzi
intuite
proibìdi non venirgli
Agonali Feste,in on. di Giano,istipiii
f.
Numa
8
da
V
altra
Le
mologie
etisenza
sua
a.
Europa,
genn.
per
,
da Giove (V. Enropa,
varie : o
di tal nome
sono
rapitagli
da Agone ? che diceva il sacf. prima
Cadmo).
dea delPindnstria.Le si condi immolare ; o da à^uìvacertamina
Àgenoréa,
istituiti
da Èrcolesul monte Elide;
cioè Vènere
trapponea la dea Mnrcia,
R. della vittima,
da
nome
an.
0
0 la Dea della pigrizia,
Agonia
poichéquesta
rende gli nomini effeminati e
0 da à^oviau)
spaventare,perchè
la vìttima mostra timore alla vista
poltroni.
da
Dù.
coltelli
dei
Agere, (V.Fibre,
d^Ant),
; o
ago spingere,
le vittime dovean trascinarsi,
sieme perchè
Agesàndro, artefice di Rodi, che in-
il piò ant.
suo
t.
—
Agenore, f. o. di Belo,re
con
Polidoro
ed Atenodóro
ecc.
ecc.
(V.Fibre,Diz, d*Ant.).
sacrifizi.
magnificogruppo MLaocoónte(Y.).Agonia, vittime,
delP eccellenza Agónio, sopr. di Giano nei giuochiaQuesto raro monumento
dell'arteant. fu trovato in 1
gonali (V.).
vdlta sotterranea delPant. palazzo
dì Agoràio!theóì,{òj^o^à adunanza,
Tito da 1 certo Frédis,e venduto a
piazza) (V.Fabre. Diz. d'Ant,).
Giulio II papa. Ora si ammira
nel Agoréo, (V.Mercùrio).
in marmo
Museo Vaticano,
ed 1 copia
Agrionfe,(V.Fabre,Diz» d'Ant),
delle ninfe campestri
condotta da Baccio Bandinelli è nella Agrostfne,nome
Galleriadi Firenze.
(V.Ninfe).
Xàm? po^ Aguéis, (V.Fabre,Diz. d*Ant.).
condiirre,
Agesilao,(a-^a)
di
Plutone, perchèegliAguméntum , (forsemeglio Augum )
polo),sopr.
tirava a sé i popoli
tutti e li faceva
partedellavittima che si aggiungeva
al fegatoin certi sacf.
condurre alPinferno da Mercùrio.
Aghétes, (V.Fibre,Diz, d*Ant,)
Aiace, f. 0. d' Oiléo re di Locri,fu 1
dei G. che andarono all'assediodi
Aghétor, (V.Fibre,Diz, d'Ant)
Adi
Troia;
egli era assai destro della
Agiéo od Agéo, {h.'^ìiì.zd^)
sopr.
rata
delle vie (da àYoidc persona. IngiuriòCassandra ricovepóUo,protettor
di
ardeva
nel
mentre
t.
Minerva,
via),
in
scolpi
marmo
tatto d*nn pezzo il Agone 7
=
la e.
splendidezzae
Aglafa,(da ò^XoXq.
-«•^
r^m
—
m-r»
m-
Minerva,
pregòNet
per punirlo,
ÀIAGHEE
8
—
fiera burrasca
tòno, che fece insorgere
quando ei fa uscito dal porto.
Dopo infiniti pericolis' arrampicò
,
sovra
dicendo
scoglio^
uno
salvare
Mi to'
: «
ÀLGIDE
—
per la strada nuova,
aveva
intesa 1
che annunziava
sovrannaturale,
venuta
dei Galli;ma
prossima
niun conto si fece di questo avviso.
R. fu poi l'anno seguente presa dai
Galli; e, liberata che fu da questi
nemici,Camillo fece ordinare che si
voce
la
dispettodegli Dei; » di
che sdegnatoNettuno,aprìlo scoglio
col suo tridente,
e fecelo annegare.
di
di Salainnalzasse un t. al dio Aio Locuzio
f.
0.
Telamóne,
re
;
di
nel sito in cui s'era udita quella
fu
Costui
roso
valoPeribéa.
voce
mina, e
ed empio quanto Paltro Aiace ed
misteriosa.
saWochè in 1 parte del Aióra, f. a. dell'altalenacel. nell'Icària
invulnerabile,
Èrcole visitando
(V. Icaro).
corpo a lui solo nota.
che si lagnava di Aisiti,(V. Fabre, JDiz. d'Ant).
Telamóne
non
aver
prole,pregò Giove a dare Alalcoménia, (V. Praxidiche).
ed Alitério,
ali*amico
1 f. o. invulnerabile Alàstore
suo
(V. Fabre, Diz,
la
del
leone
che
neméo
pelle
d'Ani.);
quanto
—
ei
a
recava
sempre
con
infatti
sé. Nato
Èrcolelo ravvolse
il fanciullo.
—
;
1 dei 4
nella Alberi
cavalli di Plutone.
sacri, (V.Fabre, JDiz. d'Ant).
lo
suddetta
dove
rese
pellee
invulnerabile,
Albióna, 1 campo in Transtevere,
rita
sacf. talora 1 pecora bianca.
salvochè in quel punto, ove era la fenella pelledella fiera.Aiace comcel. giganti f. i.
Albióne
battè
e BergiÓne
cole
dì
intero
1
f
ché
indi
che
ardirono
assalir ÈrEttore,
con
poi
Nettuno,
ammirati
1'1 del valore dell'altro,
ed impedirgliil passaggio del
si fecero funesti regali.Ettore
Reno ; ma
Giove li oppresse sotto 1
ebbe quella cintura con
fu
che
poi
tempesta di sassi.
attaccato al carro
d'Achille ed Aiace Albunéa, cel. Sibilla che profetizzava
ebbe 1 spada,con cui più tardi s'uccise.
a Tivoli.
(V. Sibille). Alcuni la
,
Morto
Achille,Ulisse
le armi
ed
confusero
Aiace
di
lui,
le
ne
fece
1
con
la Neréide
Leucotéa
Ino
(V.).
pretesero
furono
date ad Ulisse; onde Alcatóo,f. 0. di Pélope,che, incolpato
quali
di
d'aver avuto parte nella morte
tanto furioso ne divenne Aiace,che
in
la notte si slanciò fra le greggio che
ritirossi
Mégara,
Crisipposuo fr.,
avere
servivano
pel
campo
e
ove
uccise
Eurido
f. o.
del re,
del
cedette
grandissima strage, credendosi di
quale anche sposò la f.a. e glisucuccidere Agamennone e Menelao,che
nel regno.
decreto.
Troiano
sì ingiusto
avevano
o.
m.
d'Ippodamia
proferito
; 1
f. a. d'Anchise,e che fu ucciso da IMa poi ritornato in sé rivolse contro
di se medesimo
la spada fatale ricedomene'o.
vuta
da Ettore.Dal sangue
che ne Alceo, f. 0. di Pe'rseo e m.
o. d'Ipposimile
al
di
fiore
Fu
d'Anfitrione
ed avo
1
noma.
cinto,
giasgorgò spuntò
p.
sul quale paionoimpressele 2
che perciòd. Alcide
Èrcole,
(V.).
e. di Admeto
: A, J (gr. Alcéste,f. a. di Pólla e m.
prime lettere del suo nome
fermo
indi Tessaglia.Questi caduto
àia?) (V. anche Giacinto).
re
ebbe dalPorac. il responso che
Aiachée, (V. Pabre, Bis. d'Ànt.).
morrebbe
qualoraaltri s'offrisse
non
Aidóne, (V.Aedóne);
lui.
Alcéste amorosiscarcerò
inil
morire
sima
dei Molossi,
re
a
quale
per
; 1
da Èrcole
mori in sua vece, ma
Tese'o
perchè volle rapir
—
—
,
Proserpina.
Aio
Locuzio.
Nell'anno
di
R.
862,
ospitatoquel giorno stesso da
risuscitata. (V.
venne
dire ai tribuni
a
plebeo,venne
Gedizio,
solo
andando
notte
di
che,
egli
Alcide,primo nome
di
meto
Admeto).
Ad-
Èrcoleda Alcéo^
.?^-^
ALETB
f. 0. di
10
—
lS^^»t*r^
J
ALTARE
-
che aTendo n- Alfce,ninfa marina,f a. di Nereo
,
dì Micene fa nedi Dori.
ciso da Oreste io. dell'assassinatoAlfsio,1 dei sopr. di Bacco.
Aléte
,
Egisto
.
e
snrpato il trono
Agamennone.
Allssotóe,ninfa,m.
AlettOy(^éxTo^yindicibile
Si-
ovvero
che
d'Ésaco,
ella
Priamo.
da
ebbe
Xtjxtocincessante
Àlites,
(V. Fabee, Diz, d'Ant.),
sare), 1 delle 3
Allodola,costei fu già Scilla f.a. di
Niso re di Mègara, la qualeardentemente
da X"^^ ^^^
Euménidt
Furie
o
dell'inferno(V.).
Minòsse re di Creta^
amava
Allettriomanzfa,
(^avxsia,"XexTpou"v
Diz.
Fabbe
nemico
dichiarato
dei Megarèsi:ella
divincteionej
gallo)(V.
i
pendeva
d'Ani.).
tagliò capeglial p., dai qualidiil destino della e, cui con
giovinesoldato confidente
Alattrióne,
nòsse.
e favorito di Marte. Un giorno che
gli abitanti diede in potere di Miei faceva la guardia,
mentre questo
Niso perseguitandola
nirla
per pu=
Dio
mentò,
Venere,s'addorda Yallasciolli
sorprendere
d' 1
con
conversava
fatale,fa
eoa
amore
lodola.
cangiatoin avoltoio,e Scillain alsi
talmente
adirò
che
Marte
di
(V.
càno;
Niso).
che lo convertì in gallo.
Alloro,(V.-Fabee, Diz, d*Ant,),
^sfarina,
Aleuroinanzra,(SXeopov
jiav- Almópe, 1 dei giganti che mossero
xela divinazione)
(V. Pabee, i"t^r. guerra a Giove.
Alea, (àXoàojiat
triturare,battere)
(V. Fabbe, Diz, d'Ant)
Alecsiàre, f. o. di Ercole quando in
cielo divenne sposo di Ehe,e fr. di Alóadi 0 Alòidi,cioè f.i.di Aloèo e
e
d'ifimedia.Essi ferirono Marte nella
Aniceto.
Alféia,(Y. Aretùsa).
Alféo, era 1 cacciatore che sempre
chiedeva la
di Aretùsa
mano
ninfa
,
seguace di Diana,e fa trasformato
da questa Dea in fiume,ed Aretùsa
e
in fonte. Ma
gare la sua
tenerezza
mischiò le sue
neirElide con
erano
in
del mare
onde
Alfesibéa
verso
acque che
di lei
o
mischiarsi colle salse
mese
1
lungo
palmo,né potendoegli per troppa
vecchiezza andar alla guerra dei giganti,
essi in
Apolloe
Diana
sua
li uccìsero
dì freccia. In inferno
tergo a tergo ad
vece, ma
colpi
a
legati
erano
1 colonna
e
mentati
tor-
1 civetta.
f. a. del fiume Alseidi,(àXaóc bosco) ninfe dei boschi,
,
simili alle Napèe che tal. spasposò dopo
ventavano
monile da lai tolto
i passeggierì.
Arsinóe
,
Alcmeòne
Alsos, (V. Fabbe, Diz,
(V.)e m.e.
pastore.
^ìAdóne
Alfesibéo,1
di Fenice. Altare
(aXcptxov farina di
(V. FajiavTeia divinazione)
Alfitomanzfa
orzo,
ciascun
da
averle dato un
alla m. Erifile.
; m.
propriì
; e veggendoche
crescevano
quello.
Flegéo, che
—
suoi
come
mandò
che
Aloèo li allevò
f.i.di Nettuno, ma
scorrevano
quelled'Aretusa
traversando ilfondo
Sicilia,
senza
di
potendoegliobhli-
non
li loro nome
era
guerra dei giganti.
Oto ed Efìàlte ed erano
per verità
s
,
Dei
Celesti,e
sulle Are
ai Terrestri
ed Infernali. Però
si
Diz,
d'Ant.).
BEB,
Ali piccole,
(V. Caduceo).
cavallo. (V. Pègaso).
Ali ad un
Ali alle spalle,(Y.Borea, Dèdalo,
Fama, Vittoria, Nèmesi).
Ali sopra
la testa, e a* talloni, (V.
Mercurio, Perseo, Calai).
d'Ant),
Alcuni d. che
,
suglialtari si facessero i sacf. agli
ed Are.
Altari
usarono
l.i altarifurono
boli
quei2 vocapromiscuamente.I
chi
mucsemplicissimi;
di pietreinformi
di
,
fin di cenere.
Poi si fecero
d' erba
,
terra
e
dì bronzo e d'oro,quasi
di marmo,
mai di legno.Quello di Apolloa
Delfo
era
di
coma
intrecciate mi«
ALTEA
11
—
AMAZZONI
—
rabilmente senza alcun cemento o gin-Amarfllide,
(òt^"^aacquedotto,sùT"
rusticano applicato
tino0 legame.
da
Aglideicelestieran più gente)nome
ad
n
elle
alle
1
bassi
molto
divinità
Bucoliche
della
Virgilio
alti^
paforse
ferni.storeUa amica di Titiro.Taluno,
terra^nellefosse qnelli
deglidei invorrebbe vederci 1 ali.della
Tribomi erano
altaritriplicia torto,
di
R.
di
Dei
d'ufficio
e.
a
e
congiunti
tela.
parenAn. Y*erano molti altari: nei Amarfatie,(Y. Fabee, Diz. d*Ant.),
vinia,
capìTia^nelle yie maestre^nei cir- Amata, m.e. di re Latino,e m. di Laaccecò ed uccise i suoi 2 f. u
cÌLi,
neglistadii e fin nei teatri 1
moltissimi
perchè promiserola loro s. ad Ea Bacco e 1 ad Apollo;
néa. Essa poi s* impiccò dopoché
poi sulle altare e sulle cime dei
,
vide inutilela sollevazione da lei
monti. Anche a Tiventi se ne eressero.
i colpevoli,
I giuranti^
felicieccitata delle donne latine,
e i suoi
gliinli abbracciavano e su essi fersforzi per impedireil matrimonio
mavansi i patti^
d'Enea con Lavinia,
cui essa aveva
glisponsali
ecc. (Y.
anche Fabbe, Dia. d^Ant),
Turno
dei Rutuli.
re
promessa a
delibiseladi
genia,
IfiAmatiinta,e.
Giprosac.
; (V.Callirde, Priamo,
a Yénere, gliabitanti della quale
Idonienéo, ecc.).
aveanle inn^zato
1 bel t, come pure
Altèa,m. e. d*Oenéo re di Galiddne e di
f. a. di Pestio, ad Addne ; ella trasmutoUi tutti in
Pleurdne in Etdlia,
di Meledgro (V.). tori,
8. dì Leda e m.
perchè le sacf. gli stranieri,
abborrita molto da lei.Questa
A Itemene,(Y Gratéo).
cosa
Amatusa e il paese Ae. è d. anche
Alile,(Y.Pabre,Dui, d'Ant),
matusia.
Alytàrcha, {àXox"^yiyjc
capo degli
—
che con
circuitóres),
Amatusla (Y.A ma tnn ta).
Pordine nei gioghe mantenevano
chi Amatdsla, sopr.di Yénere da Amatunta e. dentisela di Giproov'era
di Pisa,d*Antiochia,
pub. di Elide,
molto on.
ecc.
àXòxai
0
ver*
Amatusa
0
Amadrfadi,(à^a con, ^póqquercia),Amazzoni,(àsenza,
^laiózmammella),
donne guerriere
ninfe dei boschi,
f.e.di Nereo e di
della Gappadocia,
le
abitavano
le
del
TermoDori, il destino delle qualidipenquali
deva
ripe
da certi alberi che nascevano
quando nascevano
esse, nel morire
dei qualiesse pure morivano,e tali
Ealberi erano
per lo più querele.
rano
questenmfe gratea coloro che
le scampavano da morte; e quei che
beri,
la davano loro tagliando
queglialTenìvano puniti.
Amaltéa, d. anche Olénia da Oléno e.
di Beozia,presso cui fu nutrita,
della capra che allattòGiove,
nome
lui
coi suoi 2
da
per gratitudine
in
collocata
cielo,dando
capretti
alleninfe che
1 dei comi dì quella
avuto cura dellasua infanzia,
avevano
eolla virtù di produrre
quanto
desiderassero.Di qui il Corno d'Amaltéa o dell^Abbondanza.
deUa Sibilla
1 nome
; È anche
—
Cumana
(V.),
?-f
dònte ed avevano
Te^
per capitale
miscira. Fuggivanorincontro degli
nomini ; facevano morire o storpiavano
i loro fi. maschi,ed allevavano
allequali
con
cura le fanciulle,
bruciavano il seno dalladestra parte
bero
e le addestravano a trar d'arco.Ebmolte guerre contro i vicini,
interamente distrutte
e furono quasi
il quale fece prigioniera
da Èrcole,
la loro regina.Anche Teseo colPamico Piritdo fece 1 spedizione
tro
condi esse, e vintele,
fece prigioniera
e
quindisua
sposa la
regina
da cui ebbe poiilf.o.
loro Ippolita,
infelice
loro
Pantesiléa,
Ippolito
(Y.).
regina, al tempo della guerra di
Troia fu uccisa da AohiUo,e per
le sue sudditerecarono
vendicarla,
aiuto ai Troiani contro dei Q.
rwiaacrrTmi
^r^
iMBARVÀLE
12
—
ANACAMPSEROS
—
che fu ammazzato
Ambarvàla, (V. Fabbb, Diz. d'Ani.),
; 1 f. 0. d'Egitto,
dalla m.e. la lanette dellesue nozze.
Ambiégna, vittima cai si aniscono 2
in
vitt.
1
consistente
agnelli; o
cora Amitaóne, re di Messene e p. di Mepeche figliò2 agnelli.
lampo (V.).
à
ed
mortale
od Amimene,
Ammióne
1 delle 50
vativa
priAmbròsia, (f^póxzo^
vanda
viDanàidi.
Questa sposò Ence'lado e lo
immortale) ;
; ÒL\i.^pÒQioq
degli dei,di cai assaggiando uccise la 1* notte delle sue nozze,
—
immortale
1 volta si diveniva
la
conservava
0
le
;
dava
a
guariva
giovinezza^
(Y. Danae).
hostiae, (Y. sotto).
Amburbàlia,
f. simili aÙe Amharvàli
1 freccia ad
satiro,il quale le
lui
(V.).
sacf.
È
per
1 cerva,
ferì 1
dietro
corse
e
di
casse
preda, quantunque invoNettuno : anzi Nettuno la cangiò
descritto da
purificarela e.
592.
Fhars.
Ammóne
Lucano,
i,
di
di
Teréo
f.o.
Tessaglia,
re
Améto,
i
p.
venne
dai R.
usato
annuo
dal
avuto
Agitata dai rimorsi,
selve,e volendo scagliare
ritirossi nelle
ferite,ecc.
Amburbiàles
Ambùrbium,
dell' ordine
norma
in fonte.
(Giove), D.
che
neir Arabia
Bacco
vandosi
tro-
deserta
guendo
lan,
I
—
cinghiale di Calidònó
al
la caccia
per dar
si unirono
1 dei 6. che
fu
(V. Altèa).
; 1 degli Argonauti.
E
il medesimo
(V. Admeto,
Alcéste).
amicizia, virtù che i G. adoravano
Admeto
che
d. La
delle
Div.
la
e
grandi
sotto fig.di
anime.
poi
era
scritto: La
e su
la fronte
inoltre
e
aveva
coir indice
il cuore,
vicino
e
su
da
d. che Latona
e
L'estate
e
la
vita,
Vinverno,
cui
era
scritto: Da
1 pastoreche eresse
paese. D. essere
t.
Yi
si
andava
da lontanissime
quel
terre
ed
era
cel. per
gli or.
che vi
si davano.
cel. promontorio
KsXósiq vitifero),
lontano,
di
Nfobe,
come
perdonasse,
cui
a
pure
poi
8. Melibéa (Y. Ni ohe). Fu
di
Diomede
Giacinto
m.
e
a
sposa
(V).
,
a
sabbie di quel
aperto Amore, (Y. Cupido).
scoprivaAmpelo, (ajxjceXo^
vite, vigna, à^t-
"delladestra
alla
Amicléo
di Ammone
nome
delle molte
lato sinistro
Jl
delle f. e.
1
Amfcia,
:
morte
cui diedero il
cagione
1
rapr.
cui
s
ull'orlodella
tunica
giovinetta,
1 R.
sete, implorò il
per gran
di
soccorso
Giove, che gli apparve
in forma
d'ariete (Y. Ariete), il
quale percotendo il piede in terra
gli additò 1 sorgente d' acqua, ed
in quelluogo fu eretto Ita
Giove,
Bopr. di
Apolloda
dell'agro
spartanodove
Amìcla
e.
1 bel t.
aveva
dell' isola di
Samo.
questo nome
Macedonia, 1
in
altresì il
nome
Eravi
Creta, 1
1
e.
di
altra in
altra in Libia ; ed era
di 1 sac. o meglio
genio seguace di Bacco.
Ampeliisia,promontoriod'Africa nella
Mauritania,ove era 1 caverna
sac.
1
ad
Ercole.
Amphfpolos, (Y. Fa^re, I"iz. d'Ant).
le
(àjxcpi da ambe
Amphiphóntes,
perchè
(Y.)
dalla
trasferirono
cia.
Trasi
parti, (pcuaxu) splendo (Y. Fabre,
quei popoli
Fu ucciso in duello da Polluce, Diz.
d'Ant),
1 degliArgonauti.
AmphiprÓstilos, (Y. Fabre, Die. di
f.
Amfco,
0.
di Nettuno
briciéni
o
e
dei Be-
re
di Bitinia
=
,
=
—
—
;
1 dei
Centauri
principali
; 1 compagno
(Y.)
dì Enea.
Ant.).
Amuléti
0
Periàmmata
,
Diz.
(Y.
Fabre
,
d'Ani.).
erba magica
d'E- Anacàmpseros, favagello,
Hmfntore, re dei Dólopi, popolipiro
l'amore
tornare
che faceva
fu ucciso da Èrcole perchè
(àvàrifiutò
il
dei
suoi
stati.
gli
tornare, epo? amore).
xàjjLrtxu)
passo
Amfnta, nome
,
d*l pastore.
,
ANACES
od àvaxài?
Anàces, (àvdaaoDregnare,
Ateniesi,od
Svu) di sopra
della famiglia
di Priamo, f.o.di Capi e della ninfa
Naide, sposò Vènere e n'ebbe Enea.
è-
^
Troiano
eroe
fendevano
D. ch*ei fu percosso
d'un leggiero
lungi perchè astri che dii naviganti,o da 1 voc.
colpo di fulmine per essersi vantato
%"(; da
ebraico
Dioscuri
signori),i
=
più
n'eran
f.i. di Giove. Ce
I
ed
ANDROMACA
—
Anchfse,
perchè gareggiavano gli
cura,
con
18
—
Tritopàtoridi Atene
:
=
serie:
Zagréo, Eu-
f. i. di Giove
biilo,Dioniso, e son
di Proserpina; Castore
e Polluce
e
di Giove e Leda; Alco, Melàmpo e
io. di
f.i. d'Atréo
Tmolo
della predilezione
nere
e dei favori di Vèdi lui. Dopo la presa di
verso
con
e.
Enea,
con
=
il
fatica usci
dalla
quale,perchè il
n.
assai
vecchio, lo portò sulle
sino
alle navi,tenendo il fanciullo
spalle
era
Ascinio per
Pélope.
Anachefa, (V. Fàbre, Diz. d'Ant).
Anairéin, (ava su, al^kiaprendere)
(V. Pabre, Diz. d'Ant).
tra
Ananchftis, (àvà^x*^necessità),pie-
molta
Troia,
i Penati
e
andò
nèa
e
a
seco
di prezioso,
in Sicilia,
dove E-
morire
ed Acèste
Portò
mano.
quanto
aveva
glieressero
1
fica
magni-
tomba.
negli Anchirr6e, m.e. di Belo e m. di JE^
gitto e di Danae
(V.).
scongiuri od evocazioni dei morti.
si
C.
Ancfli.
la
Ciane
d.
cui
12
di cui 1 era caninfa
a
scudi,
Anapl,fiume,
duto
in
dal
durante
cielo
stata cangiata
1 peste ai
nni dopo essere
tempi di Numa, ed 11 fatti costrurre
Iago.
preziosae magica
Anasàbia,
disparvenel
ninfa che
in
Diana,
cui si
osata
era
t. di
rifugiataper
di Apòllo.
sottrarsi alle persecuzioni
di Cipro.
dclPisola
ninfa
Anassaréte,
Fu
cangiata in
rupe
non
ad Ifi,
che
corrispondere
volendo
onestamente
l'amava.
Ànauro,fiume
cui
su
Tessaglia,
all' artefice Mamurio
e
(saltatori)
portavano,i
marzo
per
la
e.
che i Salii
l.i
giornidi
cantando
inni
ed altri Dei, e ballando
cotendoli con
verghe di rame.
Marte
loro
conservazione
vezfa per R.
era
pegno
e
a
perLa
di sal-
Andreogenfa, (V. Fabre, Diz. d'Ant).
od Andrógeo, f. o. di MiAndrÓceo
nosse,
di Creta. Certi giovanidi
da Tegea
Ancéo
1 degliArgonauti.
re
,
di
Atene
di
in
Arcadia
diosi
inviParrasio
ucciso
dal
e
Mégara l'uccisero,
;
ei
di
che
tutti
i
Calidone
cinghiale
riportasse
(V.)
mi
prede' Sami, f. o. di Nettuno
nei giuochi.Minosse, per vene
dicarsi,
; re
di Astipalea
cui 1 schiavo predisse
costrinse tutti i Megaresi
che
berrebbe
non
e gli Ateniesi ad esporre
più vino della
ogni anno
7 fanciulli e 7 giovanettoal Minotauro,
sua
vigna. Ei se ne fé' beffe e si
fé' recare
il
una
perchè se ne pascesse (V.
:
tazza; ma
servo
le labbra e la tazza c'è an" tra
Minòsse).
cora
distanza » ; ed infatti mentre
Androclea, 1 delle f.e. di Antiopeno,
le quali si sacf. per la salute dei
s'accinse a bere
avvisato
che un
del responso dclcinghialeera nella sua vigna, gitTebani, a norma
tata
la tazza, corse
P or.
che la e. si sottrarrebbe al
alla fiera e ne
,
fa ucciso.
dominio
di Èrcole se 1 delle più illustri
soffìava mai
di
non
vento.
—
—
,
AnclabrU,(V. Fabrb,
Diz.
d'Ani),
famiglie si sacf.
div.
fàmuli)
Andromaca, f.a. d'Etiène re di Tebe,
d' Astianàtte.
masch.
m.
e. d' Ettore e m.
e femm.
minori, inservienti
nella divisione
la
di
div.
Ganimede,
Troia,
es.
maggiori
a
Dopo
; p.
presa
toccò
in
delle
sorte
spoglie,
Iride, Ebe
(N.),
il quale la
a Pirro, f.o. d' Achille,
Angftia, div. nazionale dei Marsi,on.
nei boschi presso il lago Fucino.
I condusse a Bntróte in Epiro e la
Ànculi
,
(d. anche
dii
ANDROMEDA
amò
leno
sposò fi-
Pirro
sposò.Poì^ morto
14
—
,
f.o. di Priamo.
Questa yedoTa
sì teneramente
Ettore
lo nominava
che sempre
m.o.,
V
sao
e
gli
AMFITRITE
—
a
la
terra
pelle,dormir?! sopra •
la rispostadel
sogno
lo
confondono
con
poeti
aspettarein
I
Nume.
Alcméone
f.
suo
o.
Lo
d. anche
1
magnifica tomba in Epiro, degli Argonauti.
il che cagionava molta
gelosiaai Anfidromfe, (Y. Fibre, Die, d'Ani.),
di Giasone,
BQoi successivi mariti. La ricordanza Anfimonéa, m.
capo degli
d'Ettore
la
cacciò
1 pud'Astianàtte
serbò
viva
si
e
e
Argonàuti,
quale
gnale
nel seno per dolore della lunga
sempre.
Andróinedai f.a. di Géfeo re d*Eti($pialontananza del f.o.,che era andato
alla conquistadel Velh
Ebbe la temerità di
d'oro (7.
e di Cassiopèa.
Giasone).
disputardi bellezza con Giunóne e
colle Neréidi. Giunóne per punirlaAnfimedÓnte, f.o. dì Melantóne,fu 1
dei Proci di Penelope (V.), cui
condannolla ad essere
tene
legatacon cadalle Neréidi;
Telemaco
uccise.
espostanuda sur
Ma Anfióne, discendente di Giove e f.o.
1 scoglioa 1 mostro marino.
di Antiope.
di Lieo re dì Tebe
e
passando Perseo in aria sul cavallo
Fu poi cosi
di Niohe (V.).
Pègasoe veggendola sul punto d^es- Fu m.o.
divorata
il
mostro
abile
nella
sere
musica, che, al dir dei
impietrì
zate
dì Tebe furono almostrandogli il capo dì Medusa e
poeti,le mura
restituì la misera al p. che per graal
della
suono
sua
lira;poiché
titudine
le pietremosse
dalla dolcezza
glie la diede in m.e.
Anemocoitaf
di queir
(éivepiot;vento, xocarmonia,si collocavano spontanee
,
ri
suiraltra. Ingegnoso emxàCo)
blema
cLddormento)(V. Fibre,
Die.
del poteredella poesiae della
d'Ant,).
usata
Anemone, (Y. Adóne).
musica, ossia della persuasione
dei
di
P^ade.
t
ori
1
l.i
incivili
del
dai
AnemÓnte,
sopr.
genere umano
uomini
rozzi, i quali
Anfiiarafe,(Y. Fibre, Diz. d^Ant),
quegli
sopra
f.o.
boschi
dall'abitare
e
a guisa
d'Apollo d'Iperméstra,
sparsipei
Anfiarào,
1
eresse
,
=
s=
fu cel. indovino
di Chi
maestro
e
di belve,furono indotti
al tempo della guerra di Tebe.
società ed
in
vrebbe
doche
Zete).
quellaguerra
Sapendo
róne
a
riunirsi in
fabbricarsi
a
(Y.
case
intorno,tpów fati?
Anfitrione,(^[J-p'i
di
f.
Alceo e nipote di
o.
care),
dal dono di 1 collana,svelò a Polinice Perseo. S'impadronìdi Tebe e sposò
il suo nascondiglio.
Costretto
Alcména. Guereggiò con queidi Téda
tornava
lebe
rotta cola
e loro diede 1 gran
partire,quando già
dì
f.a. di Ptereàlo
Taiuto di Comète
stando a
quellaspedizione,1
perire,si
andarvi
Erifìle
; ma
nascose
sua
aquilaabbracciò
mensa,
1
lancia
lasciolla cadere
ove
e
per non
sedotta
m.e.
la
in
sua
loro
re, al
pello
quale essa troncò 1 castino
decai
da
il
d'oro,
dipendeva
terra,
si convertì tosto in lauro. Il di
appresso
Giove
per
di
punirlo
lo nilminò
presunzione
inghiottìlui
e
il
suo
e
la
carro.
sua
terra
di Télebe. Nel
guerra
Anfitrione
morte
il cui
1 t.
or.
diventò
cel.
,
tarlo
quanto quellodi Delfo. Per consul-
e
corso
e
e
punì
si
di questa
vestì le sembianze
ingannò Alcmóna.
principeoccupò il
Dopo
fu collocato fra glidei;e gli
rono
gli alzaOrópi,popolo dell'Attica,
Giove
rese
Comète
regno
formidabile
del
suo
1 fatto simile vedi in
di
sto
Quelebe
di Té-
ai vicini
tradimento.
Minosse,
(Scilla, Niso).
astenersi Anfitrite,
bisognava purificarsi,
intorno,xpl^ostrido
(àfjKpi
dal cibo
dal vino per
24 ore
Anfitrite non
0
perchè
mormoro,
per
,
8 di ; poi sacf. 1 ariete,
stenderne
altro
in
era
origine che l'elemento
ANFOTERO
1"
—
ANTEBOTK
—
di Ne* Anime, (Y, Fabbe, Diz. d'Ant.).
di Nettuno. Anna, f.a di Belo re di Tiro e i. di
rèo e di Dòride e m.e.
Didòne. Andò colla sorella in Africa,
sato
ella
lungo tempo ricaDopo aver
di quellasi ritirò
di maritarsi,Nettuno inviò 2
e dopo la morte
cbe la ritrovarono alle falde
Malta, donde avendosela volata
a
Delfini,
mare), f.a.
del
del monte
di Ocèano
Atlinte ed
1
sur
a
e
lui la
il Delfino collocandolo
ì Tritóni
(Y.). Bap.
e
e
precedutadai Tritóni. Ha
Tevere, augurandosisanità
il
si formò
tuna,
for-
e
di 1 Dea.
nome
dell*isola di Dolo, 1*^
di Apollo,le cui 4 f.e. furono
in capo
Annio,
re
da
Annona,
Anfotéro, (V. Acarnàno).
Anfrfso, fiume di Tessaglia,sulle cui
Apolloil gregge
liceat,
dell'anno (inmarzo)
principio
d. dai R. festeggienti
suUe rive del
che in
1 reticellae 1 branchia di gambero
tura.
marino sul cocuzzolo dell'acconcia-
rive pasceva
parole:Crtancommode
et perennare
nare
glia
conchi-
in 1 gran
velo
con
DaUe
Perenna.
Anna
le Arpie
di pora
porda
cavalli
tirata
d'
e
pur
oro,
bianchi e circondata daUe Neréidi e
candidissima
vi stette per sottrarsi alle
e
ire di Lavinia.
fra
f.i. di Nettuno
e
di Anfitrite sono
Numlcio
sposò.Nettuno
ed ella lo
conchiglia,
Ì)remiò
costellazioni. I
di
forma
in
carro
Pigmalidne,elU si rifugiòin
si gettònelle braccia del fiume
Italia,
trarre
dussero
con-
pite
ra-
Agamennone.
raccolta annna),
(da annus^
DÌT.
compagna
Ope
0
di Admeto.Antéa
sae.
e
forse identica
con
Rea
(V.).
Stenobéa, (Y. Bell
o
ero-
fónte).
—
Frigia, le cui acque Antélii , idoli che si collocavano sul
fecondità;ivi Apollo dinanzi delle porte.
scorticò il satiro Mursia
(V.); ivi Antenore, eroe troiano,che d. aver
tradito la patriaoccultando Ulisse
da
amò Ev"dne, Licóri e Giacinto,
D. che dopo V asselui poiucciso inavvertentemente giodio
cando. in sua casa.
;
in
fiume
toglievanola
I
di Troia
—
;
fondasse
nella Corinzia.
fiume
venisse
Padova.
in
Italia
e
varii f. i. ;
Ebbe
AngenÓne, dea^ a cui si ricorreva per
Archiloco,
Ataminte, Laodicéo,Aecc.
Anteo,
guarire dalla scaranzia.
chelào,
cel.
Angeróna, dea della secre tozza. Rap. Anteo y
gigante, f.o. di Nettuno
ritta sopra l'altare
'
gata
e
con
suggellata.I
la bocca le-
sacf. alla porta della Curia
I
R.
Altri la confonde
e
con
o
della Terra. Dimorava
Senato
Volùpia,
a
dea della voluttà.
suo
mani.
Angeronàli, (V. Fàbrb, Die, d^Ant),
rata
Angftia, div. nazionale dei Marsi,adonei boschi presso il Iago Fucino.
p.
Nettuno
1 t. di eranii
Ercole s*azzuffò con
Aniceto, f.o. di Èrcole e di £be, e fr.
di Aleesidre.
—
u-
lui e Tat-
invano,poichòU
glirestituiva le forze.
terrò 3 volte,ma
Terra,sua
m.,
Èrcole alfine lo
tenne
sollevato
soffocò.Credesi che Anteo
Anigro,fiume
nei deserti
danti,
della Libia per assassinare i vianavendo fatto voto d*innalzare
a lei
pontefici
il regno de' Pigmei.
; 1 dei f.i.di Antenore
e
lo
possedesse
(Y.).
Tessaglia,in cui i Anteròte, div. opposta a Cupido.D.
Centauri feriti da Èrcole alle nozze
f.o. di Marte e Yénere. Questa vegd'Ippodamialavarono le loro piaghe, gendo che Cupidonon cresceva, ne
il cne
rese
le
Animail
sue
di
impure e
pre
sem-
ad
dimandò
una
tazza, (Y.
Temi, che rispose
perchèqueglinon avea
l'or, di
ciò avvenire
acque.
beventi
Circe).
sudicie per
compagni;
ed
essa
gli diede
Ante-
ròte, col quale Cupido cominciò
a
ANTEVORTA
Si rap.
crescere.
16
—
le sembianze
sotto
di
palma
era
nero
i R.
presso
o
Porrfma,
delle Camène
1
o
salvare
passato.Era
tali (V. P
nelle f. Carmen
Anthestérie, (V. Fabre, Biz.
cel. isola
Anticfra,.
y
in cni
V elleboro
abbondanza
credevasi rimedio
Era
vicina al
Anticléa
e
o
contro
Antrclia,f.
in
cresce
re
di
loro
il fonte di
sac.
Ippocrénesac.
allo
Àorno,(à privativa,
e opvt? uccello),
andando
che
Nettuno, antico
di
fonte Aónio
pianta
Aónio,
la pazzia. Muse.
di Autólico
a.
0.
t-
Peloponneso.
d^Ulisse. D.
m.
o s
che
,
Dio), genio
Aónia, che fu poi la Beozia (V.
Cadmo).
d^Ant). AÓnidi, sopr. che dassi alle Muse dal
Carmentàli).
vórta,
per
malefico.
colle Camène Aóne, f.
on.
si sacf. tutte
la
patria.
Antfteo, (àvxt tìsóv contro
che manifestava
Vatieinatrici,
qnella
Toscnro
all' or.
ubbidire
pfdo).
Prorsa
Yen-
poi a liberarla e vendicarla
(Y. Zeto).
(V. Ga- Antiopéne, re di Tebe, le cui f.e.,
per
dalle mani
Antevórta,d. anche
I suoi f.i.
duramente.
trattò
fanciulli colle ali alle spalle,
TI l'altro I
st'orzantisidi togliersi
di 2
ramo
APOLLO
—
La-
fosse sorpresa
érte per isposarla^
Eolo.
Sisifo f.o. di
da
cel.
lago
in
Epiro,da
cui uscivano
BÌ mefitiche esalazioni che si credeva
l'Averno.
Apàrchae le primiziedei raccolti o
le parti delle vittime che si ardevano
Lestrigoni (V.).
f.a.
sull'altare.
di
d'Edipo re
Tebe^ e
Antfgone,
modello d'amor figliale
di Giocàsta^
Aparchài, (V. Fibre, Diz, cPAnt).
Nelle
fraterno.
di
sventure
e
Edipo Apàrchestaì,(V.Fabre, Diz. d^Ant.).
suo
p. (V. Edipo) andò sempre Apaturia, sopr. di Minerva, o, sec. al.,
lui ramingando e rifiutò le prodi Venere.
con
poste
di ricchezze e di onori
che Apaturie, (V. Fabre, Diz. d'AniJ).
le venivano fatte,
abbandonasse
Api, (V. Aris
ove
tco).
il p. E quando il pessimoCreonte,Apollinàri(Giuochi).Al tempo della
2"^ guerra
impadronitosidel trono dei 2 fr.
punica furono istituiti
G.
R. questigiochi alla maniera
di lei,vietò la sepoltura
al morto
a
da
cel.
in
osò
tale
atroce
violare
anno
on.
ogni
Polinice,
essa
d'Apollo,
,
Antffate,re
dei
,
,
comando, e
fu
di fame
1
condannata
a
morir
considerato
ella si
toria
donator
come
della vit"-
fugator dei nemici.
Emòne,
Apollo, (forseda àst iràKXet sempre
si uccise per disperazione. vibra, o da à senza,
wrìXXoi
e
sposarla,
f.
1
la
di
unico
a.
non
Laomedònte,
niolii,
molti,
o forse
quale
;
credendosi più bella di Giunóne, meglio da ànóXXo[i.t
distruggere,
fu convertita in cicogna.
considerandolo
il pestifero)
come
f.o. di Giove e di Latona, e fr. di
Antfope,reginadelle Amazzoni, vinta
fatta
Diana. In cielo lo d. Febo, condne
che
prigionierada Èrcole,
la donò a Teseo:
il carro
del Sole,tirato da 4
cente
vinta da
oppure
Ercole prima e poi da Teseo che la
cavalli: e in terra d. Apollo.Era
tenuto pel dio della musica-, della
sposò. Èssa è la medesima
Ippólita (V.).
delle arti,della pestee della
poesia,
1
f
la
sì dell'animo,
sì del corpo.
di
medicina
ebbe
a.
;
Nittéo,
quale
in
prigione;
strangolò, ed
ma
che
e
doveva
=
—
,
—
.
da
Giove
morire
,
la morte
2
ma
di
perseguitò
f. i. Suo
ella
p. volle farla
scampò
lui, Lieo
la pose
e
di Dirce sua
;
suo
sotto
m.
e.,
e
dopo
zio
la
la
stodia
cu-
che la
Si fece capo
con
esse
delle 9 Muse
nei
monti
ed abitava
Parnaso,
le ripe delFIpdel Permésso, ove pasceva
Elicóna,Piério,su
pocrdne e
ordinariamente
il cavaiPègaso,che
ARACNE
AfiQESTE
—
che Esehilo dà
precagione).Nome
alle Erinni
anche
18
—
lutto
a
e
si
pio
d'ap-
coronavano
vano
(V.),Furie
nitrìcì della Tiolenza.
prezzemolo.
0
pn-
Archieréus, («px^
^^^
lepeó^
capo,
Talente ricamatrice^ che 1
Armena
sac). (V. Fabrb, Die. a^Ant.).
y
nerva
giorno osò vantarsi di superar MiArchigallus,(V. Fabbb, Diz, d*Ant,y.
neD'arte
in sembiante
Questa la
sna.
dì vecchia
e
visitò
ArchflocOi
fu sfidata.
—
Ma^ vinta Aràcne dalla Dea, per
li strangolò e fu mutata
vergogna
in ragno. Sec. al. Minerva, superata,
;
1 f.
1 dei f.i. di Antenore.
di Nèstore
0.
sotto le
(V.),il quale
di Troia sacf. la vita
mura
salvare quella del
Patroclo ed
con
per
,
polto
p. Fu seAchillesul
stracciò Topera e
cospetto
promontorio Sigéo.
Archimfmus, (V.Fabrb, Die. d*Ant.).
in ragno.
Die, d'Ant).
Archithiasfte,(V.FABBE,
Giove
i
nici.
Fedi
Cupido, AtkriìrìOf sopr.
ArcOi (V. Diana,
presso
tedne,
Ercole,
Amàzzoni,
Àrcade o Arcante, f. o. della nin"
Àrcade, Orióne,
Chiróne,
per
percosse Aràcne
1 fase
con
di Diana
Calisto,seguace
e
e
la mutò
di Giove
Ippolito, Meleàgro,Acàsto
(Y. Calisto), diede il suo nome
all*Arcadia.Questo è ilpaese di tutta
ecc.).
Arco
Baleno, (V. Iride).
la G., di cui si raccontano
re
(V. Fabrb, Die. d*AntJ)
giori Arconte
magfavole : il Dio Pane vi si on. Arctefa,(V. Fabrb, Dia, d'Ani.).
cadeArculum, (Y. Fabrb, Diz. d'Ant,).
piò che altrove. Fatto adulto, Àrda certi cacciafu presentato
tori
tra)
pieAreoirti,(àp-fj aria, Xt^o^
lo
il
Licaòne suo
Diz,
a
d'Ant,),
quale
Fabrb,
(V.
avo,
accolse con
piacere;ma
poi per Areopago, Si vuole che dal G. nome
far prova del poteredi Giove quando
di Marte ^Apv)^sia provenuto quello
lo alloggiò,
di Areopago,cel. tribunale d'Atene,
glipose innanzi a mensa
le membra
del suo ospite.
nerchò la I« causa
che vi si giudicò
Sdegnato
Giove d*una tal prova, convertì Litu contro
quelDio, accusato d'aver
cadne in lupo ed Àrcade in orso, e
ucciso Alirròzio. Forse fu questo 1
•
=
collocò questoin cielo presso sua m.
(V. hi stessa favola inAtréo,Pé-
lope
vea
istituito
Fu
per
bunale.
tri-
punireFo-
l'irreligione
micidio,illibertinaggio,
Ofélte,f.
d. anche
di Nemea.
Ijicnrgore
la
di quel
dell'imparzialità
sim.
Teréo).
e
Archemóro
=
di
o.
Intanto
e
che
la
Aveva
pigrizia.
delle
leggi e
la custodia
pure
l'amministrazione
la quale lo adel pubblicoerario.
Issipìle,
G. di Marte, (^Apvjc).
pio, Àres,nome
posto sopra un cespugliod'apbàlia
sua
additando
stava
eroi che andavano
fu morsicato
morì,
e
da 1
1 fonte
agli Aretér, (V. Fabrb, Dùs, d'Ant),
di Diana,
ad assediar Tebe,Aretiisa,ninfa e compagna
mentre
in
la
trasmutò
fonte
laonde
che
giva
fugserpente;
quel serpentefu poi
dagli eroi stessi.Presso
cespugliod'appio, dove
nacque
stava
al
il
si col. di 3 anni in 3 anni. Furono
Èrcole,
dopo
il leone, vi
la
sua
Giove
da
vittoria contro
—
narrò
Cererò
a
rapimento di Proserpinafatto
sue
scorrono
acque
Siciliae si mischiano
1 fonte. Furono
a
Alféo. Essa
chemòro,Plutone. Le
Ar-
alloraistituitii giochiNeméi, 1 quali
e sac.
poi ripristinati
da
mazzato
am-
con
da
in
quelledel-
VAlféo (V.),
;
1 delle
Arféria
Esperidi (V.).
(Aqua) , acqua
usata
nelle f.
funebri.
ogni genere Argei, (V. Fabrb, Diz. d'Ani.).
di atletico esnerimento,almeno
ai Argentfnus, div. dell'argento.
tempi
era
usato
di Pindaro. I rincitori vesti- Argéste,nome
dato da Esiodo al vente
ARGIA
il chiarore
(Y.).Significa
perchè spirada Oriente.
Euro
Argfa, f.a. d'Adrasto
m.
a
e.
il cadavere
di
2. Ma
Dodèna.
Egli aveva,
d., 100
occhi,50 dei qualivegliavanoquando
reno,
se-
di Anfìtéa, e
gli
altri
diede
a
dormivano.
Giondne
castodire la
gli
Io, che
vacca
Giove amava;
Mercurio Taddorma
suonando il flauto,e T ammazzò.
Qianòne lo trasmutò
in pavone,
Antigone,
esequie; il che
Creonte, che le accise
Argia fu cangiatain 1
con
fonte omonimo.
ARIONE
—
farglirultime
irritò tanto
tatto
e
19
di Polìniceidi cni ella andò
cercare
per
—
mentò
—
;
che fa augello a lei
ediNiobe.il
f.o. di Giove
sac.
quale
in Argo
il 1% d.,
e fu
ArgifÓnte,("poveó(u uccido) sopr. di
regnava
che coltivasse le terre dei G.
Mercurio
uccisore di Argo (V.).
,
nirono
Argfnnide, sopr. di Vènere a cagione Argonàuti, G. d. gli eroi G.,che svad' 1 t. erettole da Agamennone in
Giasone per andare a
con
memoria
il
fanciullo a
dì Arginno,
conquistare vello d*oro,dal nome
nuotando
del loro vascello Argo.
lui diletto,che perì
nel
Cefìso.
ArgÓne, lo. di Alceo,ed 1 degli£•
A
raclidi.
Argfnno, (Y. r gin nido).
da Apolloe m. Arianna, f.a. di Minosse re di Greta.
Argfope, ninfa amata
di Filammone, cantore cui s*attriA Teseo, già destinato predadel 3f tbuì
rinyenzione dei cori di fanciulle
notduro
(V.), diede 1 gomitolo di
in on.
di Latona
cui uscì del Labirinto,
mercé
e de* suoi f. i.
filo,
di
vinto
ninfa
ramente
teneAmò
Tessaglia.
aver
quel mostro, ed AArgfra,
dopo
andò
Selène suo
riànna se ne
lui. Egli poi
o. Selène,
m.
con
atroce ingratitudineabbandoche anche teneramente
Tamava, si
con
1 scoglionell*isola dì
seccò quasi per dolore yeggendosi
nella sovra
tasi
Nasse. Ivi,dopo aver
Ticino a perderla;
ma
ramente
Vènere, fatpiantaamala sua
di loro pietosa,
disgrazia, si fece
cangiò V I in
fiume e Taltro in fonte,che, come
di Bacco, il quale le regalò 1
sac.
le loro
l'Alfèo e Aretusa,mischiano
di Vulcano.
corona
d'oro,capolavoro
d'Arianna
ticare
dimenTuttavia
Selène
Corona
fu indi
Questa
potè
acque.
fra
bevevano
costellazioni.Altri
che
collocata
le
Argira ; e quei
0 si bagnavano delle sue
acque perdevano la dice uccisa dalle saette di Diana
la memoria
nell'isola di Nasse mentre Teseo la
degliaffetti loro.
di
del"
voleva condurre ad Atene; altri la
ArgìrotÓsso, sopr.
Apolloorn.
d^arfa rapitaa Teseo da Bacco
vata
l'arco d'argento (àpfópov
e trodio
addormentata
da
in
xójov
arco),
questo
genio,
i.
di
Bacco
di lei e
Nasse, ecc. F.
Argfva, sopr. di Giunóne,da Argo e.
lei molto cara.
sono;
Enèpio (oIvóiko?,il bevitor
a
il fiO"
di vino), Evànte (eòavQ-fj^,
Argfvi,i G. in generale,e. d. da Argo,
Vuomo
di G. al tempo
e. fra le principali
rente), e Statilo(axacpoXo^,
»
,
=»
«
della guerra
Troiana.
del
grappolo).
àpY^^ veloce o
Arfcia, f.a. di Fallànto (V.).
Argo,
nave
nauti,Ariete, 1 delle costellazioni del ZodegliArgoArgo architetto),
coi
diaco
cui
6.
Giasone
eroi
(V.). Nella Mit. sarebbe quel
sa
d'oro (V. P r i s s o
andò alla conquista del vello d'oro.
caprone dal vello
D. che questa sia stata la 1* nave
G 1 a s è n e ),che fu immolato a Giove
da
(forseda
j
,
che abbia
f—
;
0
solcato i mari.
0
cel. architetto, f.o. di Aristdre
della nave
colle
quereledella
questo
sorgente a
dio
errava
quello,che
Bacco
,
dicò
in-
quando
sitibondo nei deserti
(V. Ammdne).
craulp
Arlóne^ccl. suonatore di liuto,
lui fabbricata
forcstn
Marte; oppure
1
di Polibio inventore
degli ArgondtUi (V.), da
a
della Libia
ARIST£0
di
Orfeo,nato
Lesbo. Essendo
a
i marinai
1 naye,
20
—
pra
so-
Armónida, cel. artefice di Troia, che
Minerva.
apprese Parte dalla stessa
cui
Pàride
le
costruì
su
navi,
Egli
lo rollerò
i danari;ma
assassinare per rapirgli
rire^
egli ottenne di poter,prima di mo-
il
suonare
suo
linto ; al
alla
portato al
donde
,
capo
passò
egli gittatosì
qaei delfini
Ténaro in Lacónia,
la
la
dì
Corinto.
a
Giunse
giata
can-
dire
tra-
nosse
favor di Mi-
patriain
sua
,
1
fu
civetta,perchè tentò
in
torno
at-
ed
nave
fu da
in maro^
rapi Élena.
Àrnea, principessa
d'Atene;
suono
del qnale i delfinisi adunarono
ARPIE
—
di Creta. Credesi che
re
stessa Scilla di Niso
sia
(Y.).
Àrneo,(V. Cauma).
a
guire Arónta,cel. indovino della Toscana, adi Periàndro,che, fatti inseli ebbe severa^
bitò nei monti di Luni presso Carrara.
quei pirati,
casa
mente
Quel delfino,
puniti.
per
Arpa, (V. Tersicore).
penso,
com-
fu collocato da Giove fra gli Arpalfce, fu la più bella donzella dì
astri, in 1 costellazione vicina a
Argo, tanto amata da Climéne suo
p., che la maritò con molto stento,
ed anzi tosto che Pebbe
maritata,
quella del Capricorno.
Aristéo, (aptGto^ Vott%mó)y fu sopr.
dio della pafece morir il genero per riaverla.
Apollocome
storìzia,
Ma Arpalice
della
e
cia
cacglifece mangiare il suo
dell'agricoltura
ponendosi,
prima che questo mito, scompropriof.o. (V. Àrcade, Téreo,
desse luogo ad 1 div.
Pélope, Atréo; ecc.).
(V. articolo seguente).
speciale
; 1 Amàzzone.
della ninfa Cirene. ; 1 f.a. di Arpàlicore di Tracia,
; f. 0. d* Apollo e
dato
ad
—
—
—
valente cacciatrice.
Euridice,la quale da
lui fuggendo, il c^ delle sue nozze
/a7ce e tfipiuporUi)
Arped6foro,(£picY)
Orfeo fu punta da 1 serpe in
di
1 spada
Mercurio
che con
con
sopr.
1 piedee subito morì. Le ninfe afalcata uccise Argo (V.).
vendo pietàdella costei disgrazia,
Arpfe, (àpicdCu)
tolgoviolentemente'),
Amò
tutte le
ammazzarono
la cui
fitéo,
api di
gli disse
m.
Ari-
mostri, f.e.
di consultarsi
trìte. Avevano
secondo
Proteo. Questo indovino,
il suo costume
di non
dire
ilfuturo
se
con
non
in varìi modi
incatenato
e
poi
rìpresal'antica forma, lo consigliò
di Euridice sacf.
placar Tombra
4
vacche
4
e
torì, dalle interiora
dei qualianimali uscirono sciami dì
api ; da Autonóe f.a. di Cadmo ebbe
a
nuto
e di pastorizia,
apicoltura
e, divedio dopo la morte, ebbe t. dai
pastori cui apparve piìivolte.
che
Aristoméne, tiranno crudelissimo,
1 sol
giorno sacf. 300 uomini.
Armonfa,
Ermi6ne, f.a. di Marte
e di Vènere. Fu
cangiata in serpe
od
fon
Cadmo
suo
di Anfi-
viso di donna, corpo
ali di
con
pipistrello,
unghioni ai piedied alle mani, ed
orecchie d'orso. Le principali
erano
nomina
m.o.
(V. Cì^dmo).
solo
Podargo;
isole Strófadi ed
Cagne
mandò
e
di
di
Giunóne,
questimostri
Fineo,che
Zete
le discacciarono
a
abitavano le
fettare
ad in-
vola
rapirele vivande della ta-
Enea.
Iride
e
Omero
anche dette
erano
Giove
di
Giunóne
Propagò nelPisola di
in Tracia
Coo, in Sardegna,in Sicilia,
le sue
di
cognizionid'agraria,
in
e
si trasformò
forzato,
(serpe,tigre, leone, Aéllo, Occipitee Celéno,
fiume, ecc.);ma
il f.o Attende.
di avoltoio
di Nettuno
e
; ma
cortesemente
colse
ac-
argonauti,
Calai,
Giunóne
mandò
farle ritornare in Tracia. In
forse dee dei venti
origine erano
,
delle tempeste rapaci.Alcuni credono
la favola delle Arpieoriginata
da 1 grande invasione di cavallette;
altri dice siano gli uccelli del Iago
Stinfàlio;altri finalmente li vuole
corsari,che spesso infestavano gli
stati di Fineo.
ARREPHORIA
21
—
ASOPO
—
Arrephorfà,(V.Pàbre, Biz, d^Ant).
Arrichióne,1 cel.Atleta.
Arse, Verse,(=»volgiin fuga Vinr
in gufo,
e lo cangiò
Flegetónte,
uccello
che Minèrva prese,a proteg*
gere, perchèT avvertiva di quanto
etruschiusati tal.sulla si faceva di notte.
delle
R. per istomare gliAscànlo,d. anche Inlo dallalanugine
ease
porta
incendi.
riooXo")delle sue guan^
giovanile
amata
unico
f.a.di
Nicocredne.Fn
i.o. d*£nèa e di CÌrensa.
eie,
Arsinóe,
morì
Fu condotto fanciulloda suo p. nel
il quale
inyano da Arceofónte,
animo
di dolore. Essa mirò
con
Lazio,ove fondò la e. di Albalunga.
C. d. i discendenti di E»
freddo i faneralidì lai; ma Vènere Asclepfadi.
che
la cangiò in 1 ciottolo.
sculàpio; di p. in f.o. per 17
esercitaronoed insegnarono
;(V.Alfesil)éa,Alcme(5ne).
generazioni
da
forse
medicina
nell'isola
la
di Coo.
tSo?,
Artemide, ("Aptefit?
Il
Q.
fu
di
cel.
essi
nome
sano),
più
perfetto,
Ippocrate.
àpieuL-f^^
di Dimia
(Y.).Essa è la fanciullaAscèlle, f. in on. di Bacco. Si cel.
nei villaggi
intemerata che dona la sanità ed
e e. d. perdell'Attica,
chè
forza.
mestieri
saltare
1 pie
era
con
integrala
solo sopra 1 otre gonfioed unto di
cel.per la
Artemfsia,reginadi Caria,
tomba che edificòal m.o. Matisolo
olio.Dalla difficoltà
di tenersi in
ridicolecadute.
nascevano
equilibrio
(V.).Morì poi nel Salto di Leucade (V.).
Cel nelle f. Dionisie minori e d.
che d. ananche ludi Emjyàsae.
che
Arténia,la SibillaDelfica,
Da/He (V.Sibille).
Ascréo,sopr. di Giove dal monte di
Citstode della
Ascra sac. a lui ed alleMuse sue f.e.
Artofilàce,significa
Orsa (V. Boote).
Asfodèlo (Pratodi), (àa^óBtXo^
aArdntice,nome
d'I, il qnaleavendo
sfodélo,erba sac. a Proserplna).
le f. di Bacco,fa punito Luogo dUnferno,
ove passeggiavano
spregiate
ber tanto Tino,che perombre
loro
con
senza
fargli
dette
corpo, le anime di coTaso della ragione,e oltragche non fecero né ben né male.
giata
la propria
f.a.Medalina,
f.a.dell'Ocèano e
sta Asia, era 1 ninfa,
queIo uccise.
di Teti e m.e. di Giapeto.
Diede il
Diz,
ad
1
delle
5
nome
suo
d'Ant").
Arfjspici,
(V. Fabre,
partidel
Arvàli 0 Fratelli Arvàli,cioò campemondo.
stri.
di 12 sac.
Unione o Collegio
ove in mezzo
; 1 paludedi Libia,
ai sacf.di Cèrere
che presiedevano
ad 1 prodigiosa
di uccelli
quantità
abbondante.
1
messe
v'erano molte gru.
acquatici
per implorare
Cel. le loro f. 2 volte Tanno, girando
Asino,(Y. Silèno,Mida).
3 volte con
1 giovencao 1 Asópo, reginadi Égfna,
i cui stati
si
intorno
Giunóne devastò con 1 pestilenza
agnelletta
(chepoi sacf.)
per
alle biade. Si vuole che la Chiesa, gelosia
della protezione
che Giove
tuite
abbia istiaccordava alla f.a. di quella.
Éaco
santificandoquestorito,
le Rogazioni.(Y. anche Fabre, f.o. di Asèpo e di Giove,
la pregò
Diz, d*Ant'),
di ripopolare
quelregno, ilche Giove
f.o.d*Acheronte e dellaninfa fece traendo da 1 antica quercia
Ascàlafo,
che Proserpina della selvadi Dodona gran quantità
Orfùe. Costui palesò
grana
di formiche,che presero tosto la
aveva
mangiati7 granìd*l melaonde fn cagione fig.
umana
neirinferno,
(Y. Mirmfdoni).
che Cèrere non potesse
giato
piùriaverla. ; f.o. d'Ocèano e di Teti.Fu canin fiume da Giove,a cui
Cèrere sdegnata
contro Ascàlafo che
ciò palesato
a Gìoto,
aveva
spraz- volle far guerra, perchèquel Dia
aveva
rapitaEgina sua la.
zogliil tìso coli*acqua àà nume^
voc.
cendió)
—
—
—
rr-xjnLSrjLmi^r
•
1*
M»I«"A*T«
AitTokA»
^WM^.
ASPÉRGILLUM
-22--
ATENA
da
(V. Fabre, JDiz, d^Ant^.
Aspergfllum,
Àssàraco,f.a.di Troo (Y. Calli r de).
Assassfno, sopr. dato a Gìotb dagli
ant.
di
m.
Achille
—
furore
tutto
ancor
a
Troia
questo colPaiuto di
consigliòa gettar
lungo la via dei pomi d*oro,a raccogliere
i qualiAtalànta tradttenendi
dosi alquanto, egli ebbe campo
rono
giungereprima di lei alla méta. Fu-
Vènere,che
dopo
Ulisse fu
Troia.
da
in
nemici;
scoperto
ma
dalle
precipitato
in leonessa.
e
eglifu
che
Epiro colla
AtamAnte, f. o.
di
condotto
ed
Bichia
('Haox^«
la
i falli dei
cacciata,ascese
di Giunóne
n'ebbe
sposò
Frisso
Elle
Nefele sulP Ariete dal vello
di
di farsi immolare
Temi, forse
di £-
(Y.), m.
tranquillità).
Ella lasciò il Cielo per abitare sulla
terra fintantoché durò Tetà dell'oro;
ma
di Orco-
re
d*
oro
fu
tutta d*Atamànte
nificati (Y.). La stirpe
persoCeconsacrata
di
Lafistio.
alPira
Giove
Astrale,
Sac. e vittima insieme era sul punto
e
che Dice
,
sovente
raunohólia,
la stessa
Eolo
(Y.).Sposò poi Ino, che
perseguitandoFrisso ed Elle, fu
che fuggissero,protettida
causa
m.
Astréa, f.a. di Giove
di
ordine
Neféle (la nuvola)e
Astilo,1 dei Centauri cel. indovino.
Astrape,(àoTpairf)
lampo, baleno) i
fulmini. Questi sono
in Bronte,
Per
meno.
sostituito
Altri dice che fu
1 altro
mura
da
lo
trasformati FI in leone Taltra
sottrarlo alle persecuzioni
per
dei
molti
ottenne
poméne
sopravrivendovendicherebbe il p. ;
nella tomba
epperò la m. lo nascose
m.o.
quale fu
da
suo
ma
p. la volle concedere
solo a chi la vincesse nel corso. Ip-^
Ettore.
Ettore
d*
Androlo.
e di maca.
AstianAtte,
Di lui Calcante predisse,
che,
del
matrimonio
in
eroi ;
ammazzato
aver
fossero sposi.
; 1 f.a* di Scoende, la
ricercata
ÈcàJte (Y.)-
Astérope, giovane Q. ucciso
da
dedita
ricevette da Meleàgro prima che
Arabi.
Aisfrto, (Y. Absfrto).
Astarbéa, (Y. Pigmalidne).
Astèria^ 8. di Latóna"matat^ in quaglia
nel fuggire da Gìoto. Altri la
dice
Era
Partanopéa.
cui ebbe
alla caccia ; ferì prima d*ognialtro
il cinghialedi Calidòne,
le cui spoglie
mortali
in Cielo
collocossi
famigliadovevano
quella
stato
accendeva
nelPultimo
—
quando fu
Citissóro. Tutti i
0.
essendo
avendonela
e
dal f.
;
salvato
capi di
sacf. D. che
cangiato in fiume,si
1 facella nelle
sue
acque
quarto della luna.
1 f.cT.di Antenore
Troiano.
di Vergine. Àte 0 Atea, (da o.vf\ danno, o tenw'
col nome
sero
rità, confusione di mente, o da
Astréi,f.!.d*Astréo a d'Eribéa. D. fos"^ fi,ingiustizia) f.a. di Giove e
i Titdni, i qualivolendo dar
,
di null'altro sollecita
di Éride,
r assalto al Cielo restarono parte
div. ali.,
attaccati al cielojstesso,
che far male agliuomini. Essa
rono
parte fufulminati da Giove.
avendo consigliatoa Giunóne di far
nascere
Astréo, 1 dei Titani,p. dei Yenti e
prima Euriste'o che Èrcole
degli Astri. Vedendo che i suoi fr.
(Y.),fu da Giove scaraventata sulla
dichiarato
avevano
a Giove,
terra,ove sempre corre velocissima,
guerra
ghiere,
la
armò
i
Venti
suoi
sua
seguita dalle Lite (Xttal) o Preparte
per
che
altre
Giove
cacciolli
le
f.e.
di
sotto
Giove,
m
a
f.i.,
que,
acpicando
zop8* ingegnano di ripararei
ed Astréo fu attaccato al cielo
in Astro. 1 Venti però sono
mali da quellaprodotti.
e mutato
d. f.i. di Eolo.
G. di Minèrva
sto
(7).QueAtena, nome
delAstro logfa,(Y. Pabrk
fu poi il nome
Diz. d^Ant).
della capitale
AtalAnta, f.a. di làsio re di Arcadia,
TAttica,perchè vinse Nettuno nella
di
di
e
Climéne, e m.e.
Meleàgro,
gara posta a chi di loro traesse dal
nel Zodìaco
,
ATENEE
suolo la
cosa
—
23
piùntileaglitiomini.
Fatto sorgere 1 alivo sim. della pace
e fonte di ricchezza per V Attica
,
diede il sno
detta
nome
alla e. di
prima Cecròpia.
AUGURI
—
tanta
e tutta la stirpe
scelleraggine,
degliAtrfdi fii
poidi à
enorme
ae-
litto punita.
1 delle
CécropeAtropo,(Sixpoizo^
immutahile),
8 Parche, quella
il
cioò che taglia
filodeUa vita (V. Parche).
Atenée,f. cel.in on. di Minerva od
Atena,a coi sorgeva 1 1. magnificoAttéO,l"" re dell'Attica.
sotto il cui.altare Atteóne,
d. il Partenone^
(àxrfj
sponda),f.o.d'Arìst^o
nutrìvasi 1 serpe come
prudente saviezza di
Quellef. erano annue
nali
e
sìmb. della e nipotedi Cadmo. Fa
Chiróne e divenne gran
quellaDea.
o quinquen-^1 giornoavendo veduta
(Y. Fa-^
Panatenée).
d. anche Pcmatenée
bagno,questadea lo
allevatoda
cacciatore.
Diana in 1
strasmatò
in
fu divorato dai snoì procervo,
BREy
pri!
50
cani.
Quìnquatrie).
(Y.
che fa 1 degli
eroe
MenodÓrOy cel.arteficedì Rodi^che Attore,
Tessalo,
insieme con Agesdndro(V.)e Polidoro Argonàuti,fu ucciso da Èrcole
nella
il
Zocontro
lotta
di
del
Augia.
scolpironogruppo
coónte (V.).
Aucso, {ah^"ym accrescere, la ere»
di 1 delleGrazie A*
nome
scente),
Atergàtide,
(V. Dercéte).
forse le dee delle stagioni
A ti, (àxóCa" spaventare),giovane teniasi,
di Frigiaa cui Cibelolasciòla cura
(V. Grazie).
dei suoi sacf., a pattoche ci non Augéa,f.a.d'Alceo.Avendo sposato
gretamente
seoboe 1 f.o.
Èrcole,
ne
romperebbeil voto di castità,al
nella corte di Mila ninfa Santra
e si rifugiò
Télefo,
qualemancò sposando
di
Missa per sottrarsiall*ira
re
gàride:ma pentito
poi, Cibéle lo
di suo p. Télefo,
convertì in Pino.
che intanto era
stato accoltoalla stessa corte e cresciutovi
; (V. Adrasto).
in grado pei suoi meriti,
Atlante,gigante,f. o. di Giove e di
Olimene. Giove gli ordinò di sostenere
ottenne dal re per isposala propria
il cielo sulle spalle.
ed Au1 dì (esgéa
m.
senza
conoscerla,
sendo
1
volendo maritarsi con
stato avvertito dall'or,
di guarnon
darsi
da 1 f.o. di Giove)respinse straniero ignoto,giàera sul punto
Perseo venuto a trovarlo: di che offeso^ di ammazzarlo ; ma atterrita da 1
e queglirapii pomi delleEspèridi,serpe, desistetteda ciò fare,
sto
indi col capo di Medusa
accidenteservì di motivo a farsi
(V.) lo
ri Paltro conoscere.
in alto monte. Che
e mutò
impietrì
sostenga il cielo fu d. forse perchèAugfa , re delFElide e f. o. del Sole.
il monte Atlante è quasi
che glidarebbe
Fé' pattocon Èrcole
volto
sempre avvi sia
dalle nubi; o perchè
tasse
1^10 del sno bestiame se glinetventore
le stalle,
fettava
stato 1 astronomo di tal nome, inperchèilleteme indella Sfera.Da questovenne
Parìa. Èrcoleper venirne a
il nome
di atlante alleraccolte di
capo vi fece passar entro il fiume
Alféo ; indi uccise questore che non
carte geografiche.
nomi delle15 f.e.di Atlante
glivolleserbar la promessa, e diede
Atlantfdi,
JDiz. d*An(:,:
e
=
—
,
e
di
iadi
Pleidne;d. anche ladi,Plè-
i suoi stati al
di
figlio
lui Filéo.
e
Auguri,indovini e. d. a garritu aVergilie,
di
f.
(sotto
kìréo, 0.
Pélopee dlppodamia. vium, erano a R. 9 magistrati
Romolo 3, poi 4, poisotto Scilla
Geloso dì Tiéste suo
fr. gli fece
il futuro,
mangiare i f.ì. Tàntalo e Plistene fin 15), elettia predire
semridito veneratissimi ed interrogati
in 1 convito. D. che il sole inordovesse
illuminare
s
i
cosa
intraprendere
ristetteper non
prechè
IV
AUGURIUM
dì
24
—
AVERNO
—
loro Àuspax,(V.
qaàlcberìlieTO. Le risposte
Fabre.
d'Ant,').
Diz,
celesti Adspict, (V. Auspex
e Auspicar!
Fabre
le
ì
nel
Diz,
i
d^Ant.').
mete,
co(i yentì, fulmini^ lampi,
gU ecclissi,
ecc.);2*" dal volo Austro, vento molto caldo,f.o.d'Astréo
si traeyano
1° da fenomeDÌ
:
dal canto
0
modo
degli uccelli;8°
qualche Nome
; 4°
dal
pollisacri
dei
di beccare
e
di
Eribéa, o
Auròra.
a
denti
da fortuiti acci-
che
(lo sternuto, il rovesciar la
saliera,1 incendio, 1 candela che
a
Rap.
fig.d'uomo
nelle nuvole
cammina
ed
pienegote
spesso
Il
ardeva
le
rocchi,ecc.).
(V. anche Pabrb, JDiz. AutoleÓne, generale
di
soffia
1 i-
pioggie che
tal. infocato,
fiato,
suo
e.
e
e
alato
mano
delle
adduce.
Combattendo
in
ha
namatoio, segno
da so, 1 topo che rosi spegnesse
desse
1 mobile, il fischiar deglio-
al. d'Eolo
sec.
in
le navi.
e
Crotoniati.
dei
1 dì coi
Locrensi,
i
Biz.
al
d^Ant).
Augórium, (V. Fabre,
qualilasciavano sempre in mezzo
1 spaziovuoto per AAugusUlas, (V. Fabre, JDiz, d^Ant').loro campo
eglifosse
stato in vita,penetròin questo sito
e fu ferito dallo spettro di Aiace,
né potò guarire prima d'aver placata
Aólide, porto di Beozia, in cui si ai Q. quando partirono
dnnarono
per
Tassodio di Troia (V.Ifigenia). La
e la
provincia
anche
—
chiamavasi
capitale
Anlide.
f. a.
Auròra
y
il
Locrense,come
di
l'ombra
queU*eroe.
mento).
Giura-
d* Apolloe
Sposò Titdne f.o. di Laomedónte
re
di Troia e gli ottenne da Giove Tim-
in diverse forme
mortalità. Ma
1
scordatasi
rubate; ma
gli
d'impetrar-
anche
segno
al bestiame
e
d'esser mutato
amava
in cicala.
il f.o. Mémnone^
che morì
Achille. La
le sue
A
di
a
m.
re
Titóne
poi fece
Troia per mano
dì
il pianse che
la
le
che costui
amicizia
cose
da lui
gli rubava,
lui,perchè
con
f.a.Anticléa. Ammaestrò
sua
AutomedÓnte,
la rugiada.
e
Sisifolo scopricol porre
la pianta dei piedi
Èrcole nella
d* Etiopia,
tanto
lagrime formarono
Tebe
Da
sé
sotto
la giovinezza perpetua,
quegli invecchiò tanto,che ottenne
ebbe
se
AutÓlico,f.o. di Mercùrio e di Chione.
Apprese da Mercùrio a far il ladro,
della Luna.
di poter mutare
ottenendo ancora
Praxidiche
(Vedi
;
e.
idce
lotta.
il cocchiere
dopo
la morte
armi
di Pirro, f.o. di
del
d'Achille,
qualeportava le
quello.
in
Egitto sorgeva 1 statua AutonÓe, f.a. di Cadmo e d'Armonia
rora
dell'auod Ermiòne, m.e.
di Aristéo e m.
Mémnune, che all'apparir
suoni
dava
armoniosi
e
al
der
ca-
di Atteòne.
del sole 1
la Dea
che d. esser
gemito doloroso. Sposò Autunno, div. ali.,
anche
Aurora
dei
Cèfalo,
e
d
è
la
già m.o.
stessa Pomóna
poi
frutti,
e
poi uccisore involontario di Pro(V.).
cri (V. Cèfalo), i quali ambi fu- kùxo, (V. Fabre, JDiz. d'Ant).
conversi in astri. D. Procri esron
ser
Aventino,1 dei 7 colli di R., dove
che
quell'astro precedeil giorno. Caco, ladrone di armenti,fu-ucciso
L'Auròra è rap. con
veste di color
da Ercole,e dove Remo
vide, nella
1
in
sulla
face
rancio,
chi,
soglia gara con Romolo, i 6 avoltoi o falmano,
d'I palazzo vermiglio e seduta sovra
pelche pretendevadar il nome
1
carro
Ausònia,
color
a
R.
tanti Averno,
provinciad'Italia,i cui abi-
fur d. Ausoni
d'Ulisse
di fuoco.
e
di
da
Ausònio,f.o.
venuto
Calipso,
visi.
Ausònio, (Y. Ausònia).
a
ziar
stan-
(à negativa,
e opvi^ uccello)^
tone,
palude in Campania dedicata a Pludalla quale uscivano sì tetri
vapori, che veniva creduta 1 porta
d'inferno.Gli uccelli,
che sopra di
BACCO
26
—
BATTO
—
di Sémole (see.al di Pro«
Giondne, mutatasi in Bé^
flerpfna).
di Qiofe
l-oe
a
sua
Fu
e
Dioniso
d. Libero
anche
,
,
Lenéo, Brómio,
Jaicoo, TionéOt
nutrice di Sémele, la consigliò Evio, jBassdreo, ecc.
pregare Gioie a mostrarsele nella
Ricusò eglia lungo, ma
gloria.
*
Gli eruditi rinvengono in questa
analogia e coi viaggi
favola molta
di Vìstnu
Sémole ne
indiano,e à' Osiride e))oiavendo acconsentito,
rimase
incenerita,insieme col suo
gizio,e con Noè della Sacra Scrit^
in
Però
Giove
la
tura ed anche, anzi meglio, con
cielo,
palazzo.
portò
do?ea
f.o.
lei
del
che da
Mosè, condottiero degliEbrei. (Ambi
e
nascere,
si prese
cioè di Bacco
quistatori
concura
egli educati in Arabia ; condottieri,
,
medesimo
;
indi lo affidò ad Ino che
r allevò coli*aiuto
delle Ore, delle
Muse
direnne
poeta,astronomo, musico,
danzatore valente. Nella sua
nezza
giovila
terra
e conquistò
percorse
le Indie
e
1 esercito
con
V 1 colla verga
le
que
ac-
V altro col tirso
rupe ,
il vino; che colla verga
dividono
r 1 il mar
Rosso, Y altro le acque
Fu
di
raggi in fronte ; che
o
dalla
poiistruito dalle
vecchio Silèno (Y.) e
dal
e
corni
fan scaturire
e
chiamate ladi.
2
con
cui per
delle f.e.d'Atlinte,
trasmutò
Giove
in
stelle
gratitudine,
Ninfe
benefattori ;
legislatori,
,
nomini
deirOronte
forse
con
e deiridaspe,
Altri,
ecc.).
più verità, lo fan sim.
del sole che s'alza da Oriente (dove
è rindia)
e illamina successivamente
di donne
armati solo di tirsi (bastoni tutto Tnniverso,oppure della civiltà
cìnti di pampinie d*edera e
delle arti,delle
e delle invenzioni,
da
sormontati
Indi
1
pina),e
di tamburi.
si trasferì in
scienze che
dalF Oriente si garono
propapaesidel mondo.
Egitto,
ogni dove beneficò gli uomini Bàcidi, (Y. Fàbre,
vazioneBagno, (Y. Diana,
insegnandoTagricoltura
e la coltie
a
tutti i
Diz.
per
delle viti (V. Baccanali,
BagÓe, ninfa
Baccanti, Dionisiache). Quando
Tarte
gli Dei, impauritidalla
che
guerra
dei
che
d'Ani.).
Atteòne).
insegnò ai Toscani
d'indovinare dai fulmini. D.
od
fosse la Sibilla Eritrèa
E-
Giganti, si ricoverarono in Egitto rófile (Y. Sibille).
di varie bestie.
Bacco Balcazzàrre, (Y. Figmalitfne).
e preser forma
si mutò
in leone
incoraggiavalo Bàlio e Zanto, cavaUi d' Achille che
stesso
col grido: Io,io ! e divorava d. nati da Zefiro e Fodàrge.
i suoi nemici.
Barca, (Y. Inferno, Carènte).
Bacco
ò rap. sotto forma di giovane Basilèus, (Y. Fabre, Die, d'Ant,'),
ridente ed imberbe, colle coma
Bassàla
o Passalo, (Y. Achemène).
e
Giove
in capo,
sim. della
agricolturada
e neir
popoli,
d*uvaed
li tirso. Tal.
1
1
potenzae
l'
delBassàreo, sop. di Bacco. D. che fosse
il grido che si faceva nelle sue f.;
lui insegnata ai
mano
coppa,
ha
1 grappolo
e
nelF altra
Mitra
pare invece che
miatore.
vendemsignifichi
Bassarfdi, le sac. di Bacco, o. d. da
assiso sopra 1 toro, tal altra sur 1
Bassàreo, sopr. di Bacco.
tratto
da
od
o
carro
tigri pantere anche
Bastone, (Y. (iiano).
da centauri. Gli son sac. la gazza Batte,schifosa dea dell'impudicizia.
In
come
(V.)
è
,
dei hriachi)
(perla loquacità
propria
Atene
d. Coritto,
e il capro (che rode i germogli delle Batto,pastoreche fa presenteal furto
la fenice (cheè di Arabia come
del bestiame fatto ad Apòlloda Mercùrio,
Titi),
lui e che,come
il quale diede a Batto la più
lui,è sempre giovine)
1 edera che si credeva
guarireTubla lince,
brìachezza;inoltre l'asino,
la pantera, il delfino,
il leone.
•
bella delle vacche
ch'ei non
poco
dovesse
rubate,
a
palesarlo
; ma
patto
nato
tor-
stante sotto altra forma,
BAUBONfi
27
—
BELLONARH
--
io. di Glauco,
re di Co
cangiatatoce, gli offerse 1 bue Bellerofónte,
stiame rinto,e 'di Epiméde f.a. di Sisifo.
8*ei gliadditava ilbevacca
che cercava.
11 galantuomo Avendo involontariamenteuccisoBollerò,
da altrid. Pirréne o Deliade,
si lasciò sedurre,scoprìil tutto,e
alla corte di Preto
Mercùrio sdegnatodi tanta venalità, dovè rifugiarsi
re
lo trasmutò nellaptetra d. di pa-^
d*Argo;ma Stenobéa reginalo
e
ed 1
di
la qualefa conoscere
ragone,
1
che
le
metalli
siano
natura
qual
L'interesseè la
si fanno toccare.
-^
dellavirtù vera.
di paragone
pietra
vide di mal occhio
e
l'accasò d' 1
contro il m.o.,
pretesacospirazione
che lo mandò
a lobate p. di Ste*
nobéa
letterein
e re di Licia con
cui invitava lobate a farlomorire.
dt^lQuestiper non violarele leggi
Baub6ne, (Y. Giceòne).
Bauciy povera vecchiereilache viveva
col m.o.
a qualpensò di esporlo
Filemone,vecchio al pari l'ospitalità
che
in 1 povera capanna. Giove,
rischio.Gli
furono sascìdi lei,
gran
tat^ molti nemici
cùrio
Merdei anali tutti
con
,
ei
discacciato
domando
i Solimi,
fu
trionfò
le AFrigia,
abitanti
i
del villaggio,màzzoni ed
Liei. Comandato di
da tutti gli
Filemone e Banci abitavano,
combattere la Chimèra (Y.),
avuto
ove
soli
i
da Minèrva il cavallo Pègaso,l'uccise
ed essi
accolsero 2 Dei.
Giove per ricompensameli
a
se lìtrasse
colpidi freccia.Conosciuto
ebbe da lobate in m. e.
dietro sovra 1 monte, donde videro
innocente,
la f. a. di quello,
Filonèe ; ma
tutto ilvillaggio
eccetto
poi
sommerso,
di suo valore,
la loro piccola
tentando
giata
inorgoglitosi
capanna, che fu cansalire al cielosai suo cavalloalato,
in 1 t. Giove promise
poidi
conceder loro quantodimandassero ;
questovenne per ordine di Giove
lerò
sere
e i buoni vecchi chieserosolo di espuntoda 1 insetto in 1 piedee Bolfónte rovinò al suolo.Fa poitraministri di quel t. e di non
smutato
morire TI senza
Le loro
col suo cavalloin 1 costeldell'altro.
lazione.
rono
fubrame furono esaudite,
e quando
mentre 1 dì stavano Belfdi,f.e. di Ddnao (d. anche Da^
decrepiti,
corsero nàidi (Y.)da Belo di cui erano
poti.
nidiscorrendo sulla portadel t.,s'acche FI diventava 1 tiglio
e
l'altro1 quercia
ramente
e si dissero teneBellóna,dea della guerra, s. o m.o.
l'ultimo addio. Bel sim. di
0 f.a. di Marte. Questa metteva in
di lui e i suoi cadi
ordine il carro
affetto
e
coniugale!
valli,
pietà
andava allaguerra.
c
he
abbandonarono
quandoegli
BebriciénI,
popoli
in
la Tracia per andarsi a stabilire
Davanti al suo t. nel campo Marzio
dar
vertimenti
diR. era 1 colonna chiusa da 1 stecdi
cato
e
a
Bitìnia,
giochi
e, fingendo
i
traevan
nel
le
quale Feciali,
genti
quandogli
pubblici,
confini dellostato piùnon
in 1 foresta e poi ne facevano orribile ampliati
l'intimazionedella guerra
mazzato
strage.Amico, loro re, fu ampermisero
da Follùce e dagliArgole
forme
con
antiche,scagliavano
nàuti
il giavellotto
pire
da lui attiratinei medesimi
insanguinato
per ademrito
dio).
PallàÉnio,
il
sac.
agguati.
(Y.
in mano
Bebrfcio,re di Spagna, che ospitò
Rap. con 1 flagello
insieme
in forma d'uomo
andato
in
Èrcole quando questi
si recava
tro
con-
od
1 verga
tinta di sangue, coi
pelli
ca-
sparsie gli occhi infocati.
(V.)Béllero,f.o. di Glauco e fr. di BeU
cortesemente
Bécubo, vecchiereilache ospitò
lerofónte
(Y.).
Cèrere stanca nei suoi viaggiBellonàrii,sac. di Bellona.Secondo il
offrivano
costume asiatico
in cerca dì Froserpina
(Y.Cèrere). selvaggio
Gerirne
(Y.) e
p. di Firéne
-
-
'-.j.-t-
.u
**-i-.A.y*4".T*A*T%Àe^Ac?J::A"ri:
BENDA
28
—
BRISEIDE
—
essi alla Dea,
cielo dove
di
da
nel 24
specialmente
{die sanguinis} il loro
marzo
guidano
molte
1
tirato
carro
stelle.
cia
Bìfrons, (V. Fabre, Dtz.
propriosangae, lacerandosi le brac1 coltello dopo Bilancia, (V. Astréa).
con
e le spiJle
d'Ant,}.
il sacf.;indi davano
Boedrdmie, (Y. Fabre, Diz. d'Ant).
profezie.
vo
FaBo6nai, (Y. Fab;ìe,Biz. d'Ant.^
Benda,
Gapldo,
Bit6ne, (V. Gléobi).
re).
folco).
Bendidée, (Y. Fabrb, Dùs. d'Ant.).Bo6te, lo stesso che Àrcade (V. BiV
Bentesicfme, (^evQeatxó^iir]
agitatrice del fondo)^ dir. marina,f.a. B6rea, (poàa» gridare,ftito scar^
(t.Fortuna,
s
di Nettuno
di Anfitrìte.
e
Berecfnzia, sopr. di Gibéle,per
1
ano
Eri bea. La
Bericinto.
t. sul monte
di Tolomeo
Berenfce, sposa
re d'Egitto.Offerse
a
Evergéte,
Vènere la
=
1 dei
rert), vento di settentrione,
4 principali.
Era f.o. d'Astréo e di
sua
cresciuto
1*
impresa che
ei
fece,
in
età, fu di rapire Orìre di Atene, dalla
zia,f.a. d'Eritrèo,
quale ebbe
vincitore dall'Asia. Appesa nel t. ,
2 f.i.Calai e Zete (V.).
Gli abitanti di Megalòpoli
gliresero
la notte
molti
bellisaima chioma
il m.o.
se
appresso
astronomo,
none,
e Cescomparve,
che Vèannunziò
nere
collocato
aveva
tornasse
quellachioma
fra le costellazioni.
Cangiossi in cavallo e sotto
provvideBardano di
12 giumenti di tanta velocità,
che
sulle spighe senza
correvano
perle,
romon.
questa forma
e sul mare
senza
Bergióne, (V. Albióne).
immergersi.
I poetid. che ha i coturni ai piedi.
Béroe, nutrice di Sémole (V.Bacco).
di 7 teste, (V. Invidia, ErTali alle spalle,
cole,
Bestia
e porta sempre
perta
cod'I
mantello la faccia eternamente
idra).
giovanile.
BétilF,(V. Fabre, Biz, d'Ant.).
BUnore, d. anche Oéno, f.o. d*l certo Bouphonfa, (V.Fabre, Diz, d^Ami^
Tosco,che gettò le fondamenta della Bodtupos, (Y. Fabre, Biz, d*^nt).
e. di Mantova.
Bouzfgia, (Y. Fabrb, Biz, d'^n^.).
Tal. e. d. a Mileto Aj["611o,
1
troiano
Brinchide.
ucciso
da Agaeroe
mennone.
;
a
netto,
cagione d'I certo Branco, giovache
da
f.a.
della
ninfa
Ciadi
Miléto
Dio
stato
era
e
Bibli,
questo
ed a cui aveva
molto amato
néa. Non avendo potuto ammollire
eretto
—
il
di
cuore
fr. Canno, da lei a-
suo
mato, pianse
che
tanto
si
converse
in fonte.
Bidéntal,(V. Fabre, Diz, d'Ant).
Biànte, filosofo 0. (V. Tripode).
—
;
1
f.
0.
di Amitaóne
fr. di Me,
làmpo, genero
di Prete.
1 t., i cui
sac.
d. Brànchidi.
Braurónia, (V. Fabre, Biz, d^Ard^
Briaréo,(Pptapó?/òrte),
(Y.E gè d n e).
Brimo, (^pifi^có
terribile,Ppé^xo)
/reDea
à'Ecdte
vera
semere), sopr.
come
che nel cuore
della
e terribile,
notte,
e
chiusa in negro
ammanto,
sonare
(Sac), decuria di sa e. cui
passeggiaentro i sepolcrie fa ridevoluto il culto dei luoghi colle aride ossa
piti
dei morti.
dal fulmine, i quaìluoghi essi Brise, sac.
di Briséide
di Giove e
^.
Bìdenttli
era
col sacf. di 1 pecora
consacravano
di 2
di 1
che
anni (bidens)
muro
era
Bifolco
e
col
la
marnerà
di
cavare
miele. Altri ciò riferiscono ad A^
di 1 tempietto, ristéo (V.).
coprirli
rimuovere.
Briséide, d. anche Ippodamia,f.a. di
sacrilegio
o
Boote, f. o. di Giove
Calisto; questi era Àrcade o
il quale fu convertito in
insiem
(Y.).Inventò
ricingerli il
0
colla m.,
e
Giove
e
di
Brise,sac.
cante, assediato
Arorso
li pose in
di Giove. Achille avendo
Lirnéssa, sposò Briséide,
Minéte.
dopo averle ucciso il m.o.
Agamennone glielatolse,ma final-
BRITOMARTE
fa costretto
mente
tenda
i Troiani
contro
vittoriosi,dacché
ozioso nella
stava
A-
tore
sna
(V. Achille).
di Giove. Si
Britomàrte, f.a.
gittòin
mare
per fuggireda Minòsse e fn
fatta Dea per int«rcessione di Diana.
Brizo, dea degli angari e del sonno
ed
dei sogni,
interprete
Dolo
CADMO
—
Fauna, Fatua e Senta. La sui 1
(1 di maggio) si cel. in R. da sole
matrone, fi notte, in casa del pre*
rendergliela
per
le armi
ripigliar
fargli
sempre
chille Be ne
29
—
1
era
or., sp. per
di
cai
la pesca
a
e
navigazione.
o
Brote, (Ppovtdu" fiumare,
far strepito) famoso ciclope(V.
Bronte
,
Ciclopi),
0.
Terra. Fabbricava
del Cielo
i fnlmini
e
a
del console
e
velando
riti
con
le statue
tosi,
strepi-
viriliche
fossero in
quellacasa.
Busfride, tiranno di Spagna, f. o.
la
f.
0
dì
Nettano, e gigante mostruoso, che
tendeva agguati ai passeggeri per
iscannarli.Avendo poi fatto rapire
dai suoi piratile i. e. di Atlinte,
Èrcole inseguii rapitori
e trucidò
Baslride. Gli Egizigiifacevano sacf.
per
placarlo.
ddla Bdteo, f. 0. di Bòrea. Rapi Isimedia,
Giove.
Pancrdte e Coronide sulle coste della
mentre si cel. i Baccanali,
Brotéa, f.a. di Vulcano e di Minerva, Tessaglia,
la
che sbeffeggiata
tezza
brutsaa
e tenne
per
per sua m.e. Coronide ; ma
si gittò nel faoco dell*Etna.
Bacco, di cui qnelb era stata nutrice,
fece
si
Dù.
divenir
furioso
(7. Fibre,
Bruiiiilia,
Biiteo,
d'Ant.).
che ei si gettò in 1 pozzo.
Bull, (V. Eglpio).
cole,
contrò
Clitónno, ÈrBuoi, (V. Cadmo.
ButrÓtOi e. d* Epiro dove Enea inte*
che
Pirro
si
Caco, Capi, Europa).
Andromaca,
Alcuni d. fosse Cibéle, neva
Dea.
Buona
prigioniera.
,
altri Cèrere
o
D.
Froserpina.
Cabalfno, fonte che
del monte
e
Elicóna
anche
sgorga alle falde
; è sac. alle Muse,
d. sia lo stesso che
tesse
nato
Ippocréne,
dal calcio del cavallo
ritrovarli col seguirne le pedate;
muggendo
ma
il resto
mentre
Èrcole rappe
Pègaso (V.).
1
di
quelli,
della mandra
sava.
pas-
la porta della
grado
il ladro,mal-
ed ammazzò
caverna
Cabàrni, e. d. anche l'isola di Paro
che
di
che
a
cagione
Cabàrno,pastore
questisoffiasse fuoco e
palesòa Cèrere il rapimentodellaf.a. fiamme.
Cabiréi (V. Fibre, Die. d'Ant).
Cacodàimon, (V.Fabre, Diz.d^Anty
AtCaccia
Cadavere
attaccato pei jpiediad 1
e Cacciatori,(V.Diana,
teòne, Adóne, Orióne, Meleà(V. Achille, Ettore).
carro,
di Tebe, f.o.di Agenore e
re
lito, Cadmo,
Adrasto, Arcade, Ippogro,
di Telafàssa o di Melia. Giove avendo
Aeàste, Calisto).
Caco, cel. ladrone,f.o.di Vulcano. ArapitoEuropa, s. di lui, Agenore
bitava nell*intemo del monte
tino
Aven-
ad Èrcolemolti buoi di
: rubò
tolti a Gerióne
quelliche aveva
(V.),e
trascinoUi nella
sua
caverna
Èrcolenon
per la coda,affinchè
po-
comandò
Cadmo
a
di andarla
di
non
pel mondo e
senz'essa. Consultò Por. di
gliordinò
dove
di fabbricare
1 bue
a cercare
tornare
che
Delfo,
1 e. nel sito
lo condurrebbe. Giunto
CADUCEO
80
—
di Agamennone. Quando
Troia fu presa egliandò a Colofóne,
nia, f.
i
in Beozia, sacf. agli Dei, mandò
gnoi compagni al fonte di Dina, a
rono
questifuacqua; ma
nèrva
tatti divorati da 1 drago. Micombattere
di
ordinò
quel
gli
di
provvedersi
mostro
i denti. U che
seminarne
e
CALISTO
—
a.
peldolore di non aver potuto
indovinare
che
gli enimmi
Mopso, altro indovino, gli aveva
n suo destino era di morire
proposti,
morì
ove
trovato 1 indovino
quando avesse
fatto,ne nacquero uomini armati,
valente
sé.
fra
di
uccisero
di
si
cetto
ecloro,
più
quali
rono
5 (V. Sparti), che lo aiutaCalcfeca,(xaXxó^ rame,
hranzo% sop.
di Minèrva
fabbricare Tebe, cui diede il
gli
a
Spartani i
presso
di
Tebe
d'
lei
bella statua
la
della
E1
forma
avevano
quali
nome
e
in
rame.
gitto.Ammogliossicon Ermiòne od
Armonia
f.a. di Marte e di Venere, Caldaie,(Y. Pélia, Medea).
dei Babilonesi. Siccome
da cui ebbe Sémole, Ino, Autonóe, Caldèi, sac.
la lor religioneportava 1 continua
gliato
consied Àgave.Essendosi ancora
i
,
coiror.,intese che i suoi posteri
si bandì
laonde
per
non
egli
scienza loro
stesso
falsarono
; ma
la
pretendendoantivedere
tiratosi
ilfuturo dalFosservazione dellestello.
testimonio, e, ri-
esserne
vi fu colla m.e.
neirilliria,
trasformato
contemplazionedel cielo,divennero
valenti astronomi
soffriregrandi sventure:
dovevano
Di qui forse Y origine della
Astrologia giudiziaria,
in serpe.
d.
e.
che Mercùrio ricevette Calendére, sopr. di Qiunòne a cui ele Calende, ossia il 1^ dì
da Apòllo quando gli donò la sua
sac.
rano
s'abbattè sul
lira. 1 dì Mercùrio
d'ogni mese.
Caduceo, verga
Citeróne in 2
serpentiche
Femminili, (Y, Matronali
combattevano
insieme, e gettò loro
Feste).
in mezzo
la verga per separarli.
1 Calidóne, foresta d'Etolia,
Meleaove
rimasero
avviticchiati e
2 serpenti
gro uccise 1 cinghiale mostruoso
restò sim. di pace e del commercio
(Y. Atalànta, Meleàgro). G. d.
dell'Etolia.
che di essa si giova. Vi si aggiunanche la capitale
sero
le alette di cui si serviva quel Calfsso
0 Calfpso, (viaXóict(i"
coprire,
monte
per far velocemente
nume
degliDei,
quel
Calende
sciate
le amba-
a
che toccasse,a
e
e
le ali che crebbero
discacciarono le
Furono
,
Arpie di
d'Ortigiao d'Ogigia,che d. fosse
Malta,
a
Tracia.
ove
Ulisse che vi
di
loro insieme coi capelli.
Fecero il
di
Gólchide
viaggio
cogliArgonàuti
e
ninfa
,
giorno,o deirOceano e di Tcti
cangiar in oro
dormentare
odi Atlante e Eira. Abitava nell'isola
svegliareo ad-
Zete, fr. f. i. di Bòrea
Orizia. Avevano
la nascosta)
f.a. dbl
gli uomini, ecc.
Caddcifer, (V. Fabrb, Dig.d'Ant),
Cagne di Giunóne, (V. Arpìe).
Calai
nascondere,
Essa
7
anni
taca
:
ma
lo amò
accolse
aveva
e
cina
vi-
mente
cortese-
fatto
visse
fragio.
nau-
con
Ulisse preferìla
sua
lui
I-
ché
e Penèlope questa ninfa,bengli offrissel'immortalità se restava
a
con
lei.
uccisi da
Ercole perchè si Calfsto, (xaXXbxY) la bellissima) o
che
la
nave
Argo andasse
Elice, f. a. di Licaòne,e ninfa di
opposero a
lui che era
sbarcato in
a
Diana. Giove, vesiàte le sembianze
ripigliar
d'Ilo (V,Argonàuti, Arpie)
cerca
di Diana, la ingannò e si fece poi
cel.
la cacmata
indovino,seguitò TarCalcante,
ciò
sposare. Diana, ciò risaputo,
dei G. a Troia e predissein
da sé,e Calisto andò nello selve
Aulide, che l'assedio durerebbe 10
Arcade
le nacque
Arcante
o
ove
anni, e che i venti non
sarebbero
(Y.).Giunóne trasmutò lei e il f.o.
favorevolifinché iion- si sacf. Ifige-^ in orsi che vennero saettatida Diana^
GALLINTERI£
31
—
—
CANDAULO
Giove H collocòin cielo, e tal
del loro canto. In origine
cezza
e*
costellazione
d.Orsa maggioreed Orsa
ninfe vaticinatrici.
In
ran
semplici
loro on. cel. I'11 e il 15 gennaio
Minore. An. Calisto era 1 sopr. delristessa Diana.
le e. d. f. Carmèniali (Y.),
presso
Callintérie,
(V.Fàbrb, Diz, d'Ant.'). la porta Garmenta. Loro compagne
AvUevórta
erano
e FostfDàrta (V.).
Culifope,
(xaXXofbellezza,o'^voce,
dei
che
che com*
9
1
delle
Yoisci,
Mnse,
canto),
siede Camilla,regina
prein
battè
a
e
lungo
alFeloqaenza all'epica
sia.
poepersona a fitvoro
È m. àHmenéo e di Orfeo (V.)* di Turno contro di Enea, e mano
I poetila rap. giovanee coronata
la potevavincere,sia nel corBO, sia
in atto
nelle armi. Fu accisa da 1 dardo.
dì lanro,orn. di ghirlande,
nella
destra
1 Camicia o Tunica, (Y. Nesso, Demaestoso, tenente
tromba, nella sinistra 1 libro e 8
ianìra).
altrivicino a so: rilliade,
l'Odissèa,
Camini, 0 Cammini, d. i fancinlli,
tal.dei sac degli
FEnéide.
tal. f.i.di nobili,
di Oaliddne,da
Dei,che ministravano nei t ai sacf,
Calliróeigiovanotta
durante le loro funzioni. Camillae
Coréso gran sàc.di Bacco svisceratamente
amata. Vedendo ch'essa noi
d. lefanciulleche servivanoalla m.e.
voleva sposare, pregòBacco di pudel sac
nire
la sua freddezza,e Bacco fece Camillo,(forseda xa$[j.éco
per «oodei
ministro
1
diventare nbbriachi e furiosi i Gaera
ordinare),
)isu)
c
onfondevasi
Erme
lìdonl;laonde Tor. disse che per
con
Ca"trt(Y.)e
sacf. 0 Mercurio.
cessare
qnel male occorreva
Galliróe. Goréso vedendola in sai Campi Elisi,(Y. Elisi).
pnnto d* essere sacf.,s' accise,ed Campo Rario,(Y.Fabbb,Diz d^Ant).
immolossì Canàce, f.a.d'Eolo. Avendo segretaessa
allora,
impietositasi
mente
di
l'ombra
lai.
suo fr. ne ebbe 1 f.o.,
sposato
per placare
che
il qaaleespostodalla natrice in 1
; 1 f.a. del finme Scamandro
nimède eerto sito perchèperisse,
col
sposòTroo,da cai ebbe Ilo, Gascoprì
ed Assà/raco (Y.).
l'avo.
sno
gridarela proprianascita alsposòil mostro
SdegnatoEolo lo fé'mangiare
; 1 f.a. d'Oceano,
Grìsaórso e n'ebbe 8 f.i.:Geriòne, dai cani, e mandò 1 pugnalealla
Echidna
f.a. perchès'uccidesse.
Macaréo suo
e la Chimèra,
si
d'Alcmedne
accise
la
la
Delfo ove
che
fr.
ricoverò
in
m.o.
m.e.
e
*;
Erifile.
fecesi sac. d*Apòllo.
m.
Callistéia,
(V. Fabbe, Biz, d' Ant). Canate, cel. monte di Spagna su cui
era 1 lagod'acqua
fondo,
Calunnia, div. ali.,che rap. adorna
nera, senza
iì
entro
si
e
liscia,
piena livore,
portante e che, gittatavi
qualcosa,
alzava a furiosa tempesta.
1 fiaccola.È circondata dall'
Jnmdia, dalla Doppiezza e dair/mt- Cancro o Gambero, 1 dei segni del
Zodiaco
àie\ e segaitada vicino dal Pen(Y.).Esprimeil ritirarsi
tim"nio, e da lungidalla Verità,
apparentedel sole giuntoalla maggior
Camarfna o CamerfRa, cel.paludein
altezza estiva.Ma la mit.
sua
le cui acque rendcano 1 fetore dice che fu quelgambero cui mandò
Sicilia,
bero
ebI
Siciliani
Giunóne contro Ercole quando combatteva
insopportabile.
dallor. d'Apòllo
r idra di Lorna , e che lo
divieto di ain 1 piede
essidisobbedirono ed
morse
eglilo amma
mazzò
sciugarla,
; ma
e Giunóne lo pose in cielo.
agevolaronocosì V adito nell'isola
f.o.di Mirso,ed
Candàulo
loroai nemici,
che la saccheggiarono.
o Mlrsilo,
altimo degliEràclidi.Saa m. e. per
Saméne per Caniéne,(dalverbo cano,
da lui rjce?
e. d. le Muse
cantare),
per la dol^' vendicare 1 oltraggio
ma
—
—
irvmp^T
•
I*
A#I«t
^?.w"i7»»"7#»r.»fcsairai^-'Mg
CANE
32
—
tri
pose fra i 12 segnidel Zodiaco. Allo vorrebbe immagine deUa ca-
a
Gige,faTorito del
vnto, comandò
re, di ammazzarlo, e sposòpoi qne*
sto faTorìto.
,
Cane
con
pra
Amaltèa, nutrice del p. degliDei.
Caprfvora^jopr.di
teste,(V. Cèrbero,
varie
CÀRNA
—
Giunóne
Sparta
a
da Ercole le fu stabiKto il sacf.
ove
Geriòne).
d'I
Diana,
Cèfalo,
Atteóne,
Cane, (Y.
capro per la vittoria avuta sui
f.i.
Adóne,
Erigono).
d'Ippocoónte.
Canéfore, (V. Fabre, Diz. d'Ant,). Caprotfne, (V. None).
Canénie, f.a. di Giano, m. di Fanno, Caréo, sopr. di Giove presso i Beòti
di Fico re dei Latini. Fn qo(da xapa capo, smnmita),
e m.e.
dal dolore Carfddl, f.a. di Nettuno e della Terra,
stei in tal modo consumata
di
aver
perduto il
m.
o.
alfine ai rìdnsse in sola Toce;
perchè era molto ciarliera.
involò alcuni bovi ad Ercole e Giove
volle fulminarla in pena della sua
cbe
,
forse
voracità. Cadde
diventò
Canfcola, (V. Icaro).
Canneto.
11 barbiere di Mida
avendogli
vednto, nel raderlo,gli orecchi di
asino (Tenutigli
per aver stoltamente
dato
che
il vanto
morire
ma
della musica
contendeva
temendo
AppUo),si
con
voragine
pericolosa
latrati
come
di
tiva
sen-
nella terra ed in
di
d'Idaspe,
lezza
bel-
rara
cresciuta in età
che
,
L'ingordigia
dipintapiù
cane.
potrebbeella esser
vivamente
?
per la frega di dirlo ,
che gliene incogliesse
f.
a.
Caricléa,
male, fece 1 buca
quelladisse il suo
di rincontro
Omero suppone
a Scilla (Y.).
che inghiotta le onde 8 volte al
ribili
giorno e 3 volte le ributti con or-
Pane
a
nel Mediterraneo,e
,
amò
,
copertala
molto
Teagène suo sposo.
segreto: poi riandò.
Poco
f.a.
1
ne
se
dopo
d'Apolloe m.e. di Chiróne
;
il Centauro, sec. al. identica coUa
crebbe in quel luogo 1 canneto, il
quale,quando era agitatodal vento^ suddetta.
andava ripetendo" che Mida avca
Caridóie, (V. Charidóte).
le orecchie d^asìno.
Carfstia o Caritésie,(V. Fabre, Diz.
Do
Ca6nìa, (V.
d'Ant),
dona).
che i G. davano alle 3
Caos, (daxaivu)o xdoxu) aprirsifen^ Cariti,nome
forme Grazie (V.).
indersi,abisso, voragine')^
massa
di Evandro,
anzi
elementi
m.
gli
e
Carménta, profetessa,
rozza,
vocata
Era in1 delle Camme,
confusi gli uni cogli ^tri, prima
on.
come
—
,
della formazione
del mondo.
come
Capanéo, f.o.d'ippónoe di Astimene,
gigante d* Argo m. o. d* Evàdne
,
,
Giove
e
gli altri Titàni.
Prese
anche
alla guerra
7
mosse
guerra
a
dei
a
perìcome
Tebe,
parte
Dea
della
protettrice
dei fanciulli come
nascita
Giunóne^
2^t«cina,
ecc.
(Feste) (Carmen, canto).
delle Camene
(V.).e di
Carménta, m. di Evandro 1 di esse,
cel. ril e il 15 genn. sulla porta
Carmentàli
F. in
on.
Capédo, (V. Fabrk, Biz. d'Ant).
Capì, f. 0. di Assàraco eroe Troiano.
Carménta.
Capitolini (Giochi), d. anche ludi Cario, f.o.di Giove,che diede il nome
alla Caria nell'Asia Minore.
magni, cel. in on. di Giove per più
giorni in Sett.,con certami di varie Carna, (altri
da Cardine,altri da xaf""
aorta
Sia
cibi
delle
al
di
e largizioni
viscere')Dea protettrice
popolo.
Capra, (V. Capricorno, Àcale,Aviscere, spec. dei bimbi a cui le
cevano
maltéa).
strigivolessero suggerle.Le si fadi
il
Dio
Capricorno,questi era
1 farinata di lardo
sacf.
Pane,
che per timore del gigante Tifóne
le calende di giue di fave ; onde
gno,
Bi converti in
Giove
lo
di
tal
d.
e
favoli.
t,
giorno
caprone,
CATARSiO
1 elmo
chi, copertidi
a
GfiLGNO
84-
—
soifikdi
ì qìIsjKhi
giofln,omiè
MM^n-
a
Ì*Mfi^ Rimescono
1 altra e. ; e non
1 lancia, care
a
potendoli
g^oacìa
snl
ciò
1 stella splendeloro
indurre, perchè noi credevano
e
capo.
CatarsiOy sopr. di Giove purificatore.f.o. di Vulcano, invocò questoDio,
siopèa, e l'assemblea fn circondata di fiamme,
Catene, (Y. Eolo, Furore, CasPròteo).
per il che tutti promiserospaventati
dr fare quanto ei volesse. Sec.
Cathedra, (V. Fabre, Biz, d' Avd.).
alato (V.
colume
inal. alcuni pastorilo trovarono
Cavallo, (V. Troia)
—
PerBellerofònte,
Pègaso,
Chi
rène,
wi«?£fouo»io(V.ado)
in
4 : Eto (p^m
Cavalli. 11 sole ne aveya
Piroo
(itóp/woco) Eòo
ardere) ,
ià Ceiàaa. Fu
Mèteo, Nònio
Plutone,
ctec/it(V,
Fortuna).
Eolo,
Sibilla, TriCaverna, (Y.
n
i
0
Tappostò tra
e
ferì
che
cel. in Cdlchìde,
Caucaso,
il
veniva erroneamente
giudicato più
tener
le frondi di
alcunché
eversi, la credette 1 belva,e la
colpid'I
)•
0
dopo
sposa
Egli vedendo
cespuglio.
mn
esso
Aurora
monte
di Aurora
m.o.
caccia, e Procri gli volle
a
1
—
fò
Erittèo re
dietro
Ahàstro^
3, n^n:
(V. Prose rp ina,
di Ersèa
e
d» Procri,f.a. di
d'Atene. Andava eg!?spwso
stato
essere
(sa)^ aurora) e Flegóne (9X5^0)
infiammare) (V. Fetónte), Quei
erano
laonde
,
Cèfalo, f.o. di Mercùrio
OeBtÌBiì"
di Plutone
al fuoco
mezzo
lo dissero f.o. di Vulcano.
—
si
saetta. Riconosciutala,
da
pure ed ambi furono
mutati
in
che
quell'astro
la
precede al mattino.
(V. Prometèo).
Cefféo,f.o. di Agenore e di Belo 0 di
Fenice ; era
re
e fa p. di
d'Etiopia,
Cavicchio, C^.Necessità).'
Andromeda
(V. Cassiopèa).
Cauno, 1 0. di Hileto il Crotonese,che
alto del mondo
veggeudocome
sua
Bihli bramava
s.
—
la patria
aver lui per m.o., abbandonò
e andò a fondare 1 e. nella Caria.
Cauma,
Cea
0
d'I Centauro
nome
1
re
d'Arcadia,amato
qualegliattaccò
e
da Ceo
1
nome
virtù del
di Medusa, in
capelli
quale
invincìbile.
era
di boschi. Ebbe
Amò
dei Titàni.
di Pècide,p. di Narciso,
molte ninfe.
Cefce, f.o. di Lucifero
venti.
Cauro, 1 dei principali
Cécias, 1 dei venti che spiraprima
mico
deirÉquinozio.
a
dì Ercole. Fu
patriaSalde
la
Attica
e
in
venne
strada. Sua
sposòAgraule od Aglàuro,
f.a. d*Atteòne,e fu il V* re degli
ove
Ateniesi.Sec. al.era considerato
autòctono, cioè
opperò rap.
uomo
come
d.
di serpe
e
natura.
Dopo la
8* immolarono
morte
sua
sulla
sua
gallie che comparve
astanti in forma
in
more
mezzo
sto
alla spiaggiaatterrita,e viil cadavere,si slanciò nelle acque
per abbracciarlo e niorìre con
Gli Dei inteneriti di tanto a-
coniugale li
dei
ambi
mutarono
,
in alcioni.L'Aurora lo amò
d. che
tomba
corse
esso.
di duplice
Sicpo*?});,
si annegò per iAlcióne essendosi
m.e.
sognato appunto il naufragiodi lui,
come
dalla terra,
col corpo
nato
di Chióne, atale il suo
lore
do-
e
per la morte della m., che andò
Claro a consultar Por. sul come
bandonò risuscitarla,
ma
Cécrope, Egizioricchissimo che ab-
lo sposò
e
Alcióne).
(V. Aurora,
agliCaténa, luogo di Campania sac.
a
nóne.
Giu-
di leone.
Céculo,f.o.di Vulcano,e.
occhi
da Minèrva,
sulla testa 1 dei
Ceo8, isola dell'Egeoricca di Cefiso,fiume
bestiame minuto
il
(V.).
;
la
d.
Non
piccolissimi.
perchèavea
viveva
—
;
1 monte
in
Asia,vicino
a
cui A-
che
Màrffia (V.).
póUo
fabbricare la e. Celéno, (y.eXaiv"?
orrendo),
oscurOy
di Preneste. Avendo fatto pubblici cel Arpia (V. Arpie).
dì
rapine.Andò
a
scorticò
CELEO
;
—
1 deUe Plèiadi
—
85
CERBERO
-.
di clava ed erano
(V.).
ottimi arcieri.1
Céleo,re di Elensi e p. di Trittolémo, principali
erano:
Chirène,Eorfto,
in casa di cai Cèrere fa bene accolta
Anico,Polo,Cantra: e poi Grinéo,
ed a cai essa in ricompensa Roéto,Nesso,
Midóne
Améo, Liclda,
tati
inviSi segnalòper
e Pisénore. Quei che furone
insegnò
ragricoltara.
1
di snppellettili
grandesemplicità
e
d'arredi.
alle nozze
di Piritòo ed
Ippo-
struosi
modamfa,contrastarono coi L"piti
Celeste,sopr. di Vènere considerata
anch'essi.Ercole li
giganti
delle più pare, delle sconfissee cacciollidallaTessaclia.
atte a
a dire,
QuestiCentauri furono,
come
più delicateyirtà femminili,
sollevarle anime all'amore d*ogni maestri dì equitasione,
tanto valenti
della dir.
che per loro nomo
e cavallo parehtMf ai penflierì
tati'
Bec.
sim.
al. sono
Die,
vane
un».
éTAni.).
Cella,(Y. Fabke,
s'
delle
bufere
addensano
fa
che
sai
donna
dì
che
maTessaglia
Celme,
monti della Tessaglia,
II
tata in diamante per aver affermato
ecc.
più
che Giove era mortale.
cel. è Chitóne (V.).
Célmide, m. o. di Celme, a coi sac- Ciò, f. e. di Titano e della Terra;
mosse
avea
cesse
quelche alla m.e. per la saa
guerra a Giove,perchè
lo si d. anche baliodi
L"Uéna (V.^,
fo ucciso
ma
incredulità;
rapito
col fulmine come
Giove.
i suoi fìr.
femminile
fesoCere era la personificazione
; 1 dei Cureti cacciatoper aver ofCibéle.
del fato deUa morte, anzi dellevih
rie specie
di morti : ondechè v*han
Celo, (V. Cielo).
più Cere. Nere,orribiligavazzano
Ceneri,m.e. di Ciniro e m. di Mirra.
Vantavasì di avere
1 fa. piùbella
nel sangue, afferrano i morenti,se
di Vènere,e questainspirò
i cadaveri,
ne succhiano
ne disputano
a Mirra
1 violenta passione,
alleErinni
la
il
e
Somigliano
qnale
per
sangue.
f.e. della Notte epperòs. alle
s'accise.
disperata
son
in cai d. fosse
Parche. Sono anche dee dellesventure
Céncrip,fiame di Ionia,
lavata Latdna,
nata.
in
generale.
appena
Cenéo, goerrieroche era stato donna Cerifflbo («épa^« cornó)f1 abitante
col nome
Riti-'
di Cenide trasformata e
del monte Otri in Tessaglia.
invnlnerabileda Nettano. Ciò
luvio
ratosi sul Parnaso a tempo del diresa
di Deucalióne
vorrebbe forsedire che qaestadonna
ivi
fu
(V.),
si fé* gaerrìera
s
carabèo
ha
cambiato
in
che
1
Nella
come
aomo.
quello
le corna.
sti
pugna tra i Lapitie i Centànri quecano
beri Ceràmiche, f. in Atene in on. di Vulsotto 1 macchio d'all'oppressero
fn
in
1
mutato
di
uccello d.
Minèrva.
e
e
Cenide,
Ceràmico,(V. Fabbb, Dig, d^Ant,).
d' Amatùnta , molto
; 1 sopr. di Giove da Cene e. che Cerasti , popoli
lo on. sp.
che Vènere convertiin tori,
crudeli,
Cenfde,(V. Cenéo).
perchèle sacf. glistranieri.
Ceratone,(xépatacoma) fataredi ACentfmani,(V. Ecatonchlri).
ciate
Centauri,(da xsvxeiv pungere e laù*
pólloa Dolo,fatto di corna intrecdelle
in
d.
taluno
seiiza
taro,
era
calce,
perchè
Tessaglia
po(;
in uso la caccia del toro,o, forse
dei cervi uccisi da Diana.
coma
Ikkiov pungi'Cèrbero,cane di 8 teste che guardava
meglio,da Y,hzops";
tori 0 guidatoridi camalli),
e del palazzo
poli la porta dell'inferno
podi Tetssaglia,
f.i. di Issiòne e
di Plutone. Nacque dal giganteTifóne
della Nuvola,mostri mezzo
uomini
e da Echidna. Ei faceva vezzi
alleanime che scendevano in inferno,
cavalli.Andavano armati
e mezzo
come
sim.
—
—
-r^
-r-TcnranHcar
!• ii^ialaiA«T«,
CÈRCOPl
86
-
GERUS
-
Earidice,
Orfeo, andato a cercare
colla sna lira: e quando
raddormentò
segnando
Viaggiòlungo tempo con Bacco, inuomini.
Tagricoltura
agli
Avendo
Fiutóne rapita Proserpina
Èrcole andò
sua
mordeva
che
quelle
a
cercare
lo forzò
catenò
volessero uscirne.
a
,
Trezene
portò a
o
a
Alcéste,Tinseguirlo e lo
Tenaro
e, mostratolo ad Enristéo,
all'inferno. Enea, per
ricondnsse
lo
Taddormentò
consigliodella Sibilla,
Ermiòne
coiroffa di 1 focaccia di miele
di
e
faci sul monte
2
accese
,
di lui Farte di ben coltivare la terra,
di allevare il f. o.
e si prese cura
di questo,Deifòne,eh* ella nutriva
del suo latte
renderlo immortale;
^er
farina incantata.
lasciollo
ma
Cércopiy popoliper loro empietà trar
poi
abbruciare
Ffndiscretezza di Metanira
per
Deifène).
da Giove in bertuccio.
mutati
a.
di Gelèno insegnò a Trìttolèmo f.o.
ad
o
1
Etna per ricercarla.
Giunta alla corte
Fer
(V.
difendere Trìttolèmo
mutò Lineo
re di Sicilia(V.)
Sfimide, ladrone deirAtin lince, come
tica. Teseo lo vinse e gli fece subire
pure certi pastori
in
di
Licia
mentava
torcui
il supplizio
con
egli
perchè F avevano
rane,
Ciò potrebbe indicare
i viandanti, cioè di farli
dispregiata.
lui
ghi
da
alberi
aborrisca dai luoda
2
come
Fagrìcoltura
prima
squartare
Ebbe
f.a.
Continuando
il
1
fatti a forza piegare.
suo viaggio,
paludosi.
Cercióne
che
o
l'irritòsiffattamente che la
f.
1
con
o.
di lei ad
spose^
divorata nei boschi.
Cere, (V. Cer).
Cereali
(Feste).Gel. in
Erano
0
0
2
5
anni
e
Eleusi
se
ammessi
duravano
;
di Cèrere.
on.
9
istituite
nel
t. di
Attiche si
ad Eleusi
canestri
con
sac.
d' oro,
1
le donne
chiamando
Diz,
correvano
mesi dell'anno
le
qua
là
Cereàles
Misteri
ludi,
Eleusini,
Thesmoforia).
e
6 mesi
Fiutóne.
con
e
vano
le si offri-
Vi
primìziedell'agricoltura.
0
pena la vita a chi disturbava
svelava i suoi misteri. (V. Cereali).
e
alcune
era
anche
con
1 falce in 1 mano,
tra,
spighe e papaverinell'al-
il capo
cilia
Sie
ancora
Ascàlafo in
Cèrere molti t.
Aveva
cune
vaglio^alIn
avesse
Cèrere mutò
Rap.
(Y. Fabre,
Proserpfna.
d'Ant.i
Gereàlia,
purché nulla
gustato nei campi Elisi. Ascàlafo
affermò
averla veduta mangiare 7
grani di 1 melagrana dei giardini
recavano
focaccie ed altri sìm.
tuita,
che le fosse resti-
gufo, e Giove per consolarla volle
Proserpina dimorasse con lei 6
donzelle recanti in capo
bino,
dov'era chiuso 1 bam-
1 serpe
Fiutóne
in inferno.
scese
che
5 dì nei
ai mortali. Duravano
qualile matrone
cui richiese
a
Froserpfna
sua
disse che
ottenne
di Plotóne.
non
gliIniziati,cioè gli
a
quei misteri dopo lunga
e rigorosissime
preparazione
prove ;
2^ Le Tesmofórie (Oéojxo?legge,
in
^ip(aportare)^ erano processioni
delle savie leggida Cèrere
memoria
date
Giove
Da
giorniogni
entravano
non
questa Ninfa
laonde
l'avea rapita,
da Orfeo (V.)o da Eumólpo (V.),
da Cèrere stessa. Erano
1 culto
misterioso
in Aretnsa
novelle della
e
1^ Le Eleusine
:
s'avvenne
e-
essere
di
coronato
e
om.
la
ste
ve-
spighe e papaveri.Le
si sacf. il porco, e veniva chiamata
col nome
dei luoghi ove
t.
aveva
Tal. si confonde
Cerinfte
o
Cerinéa
con
Cibèle.
(Cerva), e. d. dal
Cerìnèo in Arcadia,ov'Ércole
la ferì dopo averla inseguitaper 1
monte
intero nell'universo,
Ceremónioi, (Y. Fibre, Die. d^Anf).
anno
tarla
per porad
le
Euristèo.
Aveva
coma
Cèrere, da cèreo per creo, o da cerere
rinforzando la gutturale che
d'oro.
che produce)^ f.a. di Satarno Cernophóroi,(Y.Fibre,Diz, d'Ant.)
crea,
==
e
di
Cibèle,e
Dea
Cerna
dell'agricoltura.
Manus,
nome
misterioso usato
OERVA
—
37
di Mercurio. Dal 1* ebbe
Filamónte suonator di liuto.Dal 2**
Autólico ladro come
il p. Preferitasi
Teseo). I
Cerva, (V. Ifigemla,
Troiani ginntiin Italiane nccisero
per orgoglioa Diana,le venne
la lingua
dellagnerra
da lei passata
1 dardo.
con
1 sac. a Diana,causa
Chiromanzfa (La),(xtipmano,
coi Rntnli.
uiav.
1
tsia
della
Attenne).
Diana,
era
divinazione),
parte
CervO; (V.
consistente
Magia o Mantéia (V.),
Cesto. C. d. il cinto di Vènere ov'eil
le
Tamabinel
destino
di
e
ciascuno
racchiuse
grazie
predire
ran
dair
delle
si molinee
esame
che
lità. Giunóne sei fece prestare
strano
per
sulla palmadella mano.
da GioTe , e per renderlo
farsi amare
nemico ai Troiani. Vènere lo Chfróne,1 dei centauri (V.),
f.o.di
in
Saturno
di
trasmutato
cinto
in
eavallo
ritolsequesto
e di
presenza
Pàride per farsigiudicar
degnadel Fillira.Questo mostro, *L nùtao
scordia)
viveva nelle mone
fatai pomo della discordia(V. DiVt cavallo,
tagne
sempre armato di 1 arco, e
divenne per la cognizione
f.o. di Gea e
che avea
cetaceo),
Ceto,fx'^xo(;
dei semplici
di Ponto,(maree terra),
m.o. diPorci
getali)
(e.d. i fiirmachi veil migliormedico dei suoi
e p. delle Crraeie,delle Gòrgónie
ad Escodel serpe Ladóne
(V.).
tempi.Insegnòquest^arte
l'astronomia ad Èrcole,
^
e fu
lapio,
Calazophdlaohes, (x"^"^aCa
graaio
di
Achille.Il
àistodire,
da
suo
difen'
nome
cpoXdxtu)
gnuola,
x^ip
lo mostra sim. delladestrezza
mano,
dere) (V. Fabre, Diz. d'Ani.),
Chalchéla,(V. Fabre, Dùb. d'Ant), in ogni cosa; egliò la mano
per
eccellenza. La destrezza nella chirurgia,
Chariddtes,
sopr. dì Mercurio (e^ dà
nel snono, nellaginnastica,
Se ne cel.
grazia» yi"pwSi2u"p.t).
nella guerra, erano infattii prinIla
Samo.
cipali
oggettideiredncazione degli
Chelonéa,(x^^Q^testuggim),ninfa,
eroi. Soffrendomolto d*l feritafattagli
la qualeper non essersirecata alle
d'Ercole
1
freccia
da
Giove
da
fu
di Giunóne con
nozze
bagnata
nel sangue dell'idra,
desiderava momutata in testuggine.
rire,
quella
tone).
ma
non
poteva;finalmente gli
Chiave, (V. Giano, Gibéle, PluDei lo collocarono in Cielo,
ed è il
dai Salii (Y.)
per
ilCrear
esprìmere
CIANIPPO
—
Apòlloe
tore.
.
(V.).
Chiliómbo,(V.Fabre, Bùi. d'Ant). Sagittario
Chimèra, mostro dallatesta di leone,Chrestérion od Oracolo,(V. Fabre,
Diz. d*Ant.)(V.anche Mantéion).
dal corpo di capra, e dallacoda di
f.a. di Giàdrago. VomitaTa fuoco e fiamme e Ciane, ninfa di Sicilia,
Fu mutata in fonte (sec.
diede ilguastoper lungo tempo alla nippo.
al.
Licia e finalmente fu da Bellerofònte in lago),
m
a
invano,
volle,
perchè
Le
sconfitto (V. Bellerofònte).
opporsial ratto di Proserpina.
d. nata dal giganteTifóne e
sue
acque si unirono poicol fiume
da Echidna,o da Orisaórso e GalÀnapi.
0 dal re di Garia Amisodàro. Cianéa,f.a.del fiume Meandro
e m.
liróe,
di Gauno e di BibU. Fu mutata in
Forse era 1 vulcano di Licia abitato
alla cima da lioni a mezza
avendo voluto corrispondere
rupe, non
,
ad
1 giovaneche onestamente
costa da capre e nella pianura
ludosa
pacise
da serpi
ed altri rettili.
lerofònte
Bele fervidamente l'amava,e che s'ucdavanti a leisenza commoverla.
sarebbe il l*' che rese ale f. di
bitabiliquei siti.
Cianfppo.Avendo spregiato
La
Chioma
di Berenfce,(V.Berenice).
Chione, fa. dìDedadióne. Fu sposa di
—
'
--Tf
rr
riizzar
Bacco,fu preso
da tale 1
nbbria-
chezza che insultò la propriaf.a.e
C1B£LE
la
peste che Ter. disse cesserebbe
sì sacf. il
fronte. Apolloli ammazzò
otc
Ciane trascinò
sacrìlego.
ella stessa il p. alFaltare,
e accise
acciso Ini.
sé dopo aver
CIbéle
0
Cibébe» la
m.
gran
3
dei monti,
stata
cara
fulmini,
Esculapio.I
Stérope, Brente e
uccise
lampada
1
attaccata
ad 1
cer-
al capo, fu d. cbe a^1 occbio in mezzo
alla fronte.
vessero
'
Altri d. che
volto 1
nel mezzo.
Gredesi cbe sia lo stesso cbe
rono.
fabbricati i
cbio intomo
la natrì-
e
cui Giove
con
Frìgiaove era on.
esposta,
appena nata,alle
fiere,cbe n*ebbero
avevano
con
delle miniere, e siccome
per non
le mani si facevano lume
impacciarsi
di
m.e.
della
monti
Era
e
chò
tutti per*
più cel. erano
IHragmóne, D. fos^ro Pelasgbi i
qualiimportaronoin Europa Torte
Saturno; d.
altro nome
Ope, Rea, Testa,la
con
buona Dea, la m. degliDei ; e Dindi
diméa, Idèa, Berecinzìa dal nome
f.a. del Sole
CINT?
—
fa desolata dalla
di Siracusa
e.
38
—
usavano
piccoloscudo
per difesa del
1 buco
con
1 Cicno, (Y. Cigno).
; perciòla si rap. con
1 cbiave, 1 torre Cicóne, fiume di Tessaglia,
la cui acdisco in mano,
qua
di
vesta
induriva
intestini
Balla testa, la
fiori,
gli
e convertiva
sparsa
da
toccava.
circondata
in
ciò
cbe
vane
sasso
specie
sempre
la Terra
di animali
;
tal.
da 4 leoni. A
saoi
d.
suo
lei ò
tirato
carro
il
sac
; i
pino
Cfcreo, (Y. Fìbbe, Diz. d'Ant.).
CfdimOi 1 delle Cere (Y.Cer). Il suo
d. Galli, Coribàntt, Ddtnome
significa
glorioso(xó8tp.o().
le rendevano lenito strepitoso Cidfppe, (Y. Acrònzio).
sac.
tUildei
al
1
sar
intorno Cielo
danzando
orgiastico
idolo
con
Celo. Questo d. il più an.
0
degliDei,f.o. dell'Aria e della Terra.
1 certa cadenza
determinata,contorcendosi in modo
Sao
spaventevole.
Saturno
fn Cigno
prediletto
il trono.
tolsegli
dei Liguri,pianse
Cicno, re
disgraziadeiramico Fetènte
guardata
riEra
Bacco.
che fu cangiatoin cigno.Sulla "lsa
Dioniso o
come
prima di
potente Dea della
opinionecbe quest*uccello
sac.
ficato
Ati, ed altrove Sabizio,tal. identicon
f. o.
suo
terra,diffonditrìce di vita
e
0
tanto la
viltà morire
di ci-
dell*agrìcoltnrae
per mezzo
della viticoltura,
fondatrice di e. e
di castelli.Fa più tardi confusa con
faccia sentire 1 soavissimo
canto, furono
d.
cigni ì poetie
i
musici.
—
;
1 f. 0. di Marte
e
ladro cbe fu
ciso
uc-
Gea, Cèrere, Rea ed Iside.
da Ercole in vicinanza di Trachi.
Cicala, (Y. A u r 0 r a ).
Cillénio,sopr. di Mercurio da Cillène
Cice6ne, bibita composta di varì li- monte
d'Arcadia sua
patria.
Ebbe 2 f.e.^
quorì cbe bevevano nelle Eleusine Cfnara di Tessaglia.
cbe
(y.)coloro
che volevano essere
ziati, vantandosi di superar Giunóne
iniin
in memoria
della bevanda conbellezza furono trasmutate
in gradini,
fortatrìce cbe fé* bere a Cèrere la
peiqualisi ascendeva al suo t.
compassionevole Baubòne.
Cfcladi,ninfe cbe furono mutate
isole del mar
Egeo per
sacf. a Nettuno.
(Y. Adrasto,
Gingillale,
in
gro,
Admeto,
Meleà-
Ercole^ Adóne).
Cinfra, (V. Cinlro).
Cinfro 0 Cinfra, re di Cipro amato
Ciclopi,(xóxXo^ cerchio,"^ occhio), dalla f.a. Mirra, dalla quale,senza
fabbri di Vulcano,i
conoscerla,ebbe il f. o. Adóne (Y.
qualifaceano i
fulmini a Giove nel monte
Cinlro ebbe 60 f.e. cbe
Etna,
Mirra).
non
avere
nellMsobi di Lemno ed altrove. Eran
in
parte ti. del Cielo e della Terra,
in parte di Nettuno
ed Anfitrite.
Avevano
1 occbio
solo in mezzo
alla
Giove
mutò
in alcioni. Fu
sac.
di
Yènere.
Claudia,
Cinto, (Y. Cesto,
nóne,
Ippolita, Adméta).
E-
CINZIA
39
—
Cinzia, sopr. di Diana, dal monte
quero
Cinto,sn cni Apolloe Diana nac-
—
CLITA
di nuovo ammogliarsi
con Platea per
indur Qinnòne a riconciliarsicon
lui. Giove mutò quelpastorein 1
nell'isoladi Delo.
•^;
sopr. di Ginnóne dal cinto delle monte sac. poi a Bacco.
Citeronia,sopr. di Giunóne.
spose a lei sac
f.o. di Atam"nte, che per
(V. Cinzia). Citissóre,
Cfnzio,sopr. d'Apòllo
liberato
il p. dal sacl a Giove
caro
bellissimo,
aver
Ciparfsto,gioTinetto
A
vendo
inavvertenza
l'ira
attirò
ad Apòllo.
degliDei sopra di sé e
per
che
s'era con gran
d'Oreomèno.
i suoi nipoti
ucciso 1 cervo
re
voleva darsi la morte, Ciprie,(V. Fabbb, Dù.
cura
allevato,
d'Ant.).
il mutò in cipresso.
cel. per glior.
l'albero
Quelma
Claro,isola dell'Egèo,
Apòllo
dolore
fu sim. di profondo
d'Apòllo.
ed usato ad orn. dei sepolcri. Clàrio,sopr. di Apòllo(V. GÌ aro).
ver
Ciprignao Cipria o Cipride.C. d. Claudia,vestale che fu accusata d'aviolato i suoi voti ; ma
Vènere da Cipro,isola a lei sac.
Vesta
sendo
ne manifestò l'innocenza,
Circe, cel. maga, f. a. del giorno e
poichéesvicina al porto 1 nave
della Notte,o del Sole e dellaLuna,
tenente
concerte statue di quella
0 del Sole e di Perséide e s. del re
Dea,
cui mille uomini avrebbero appena
Oéta (V.).Fu discacciatadal suo
potutosmuovere, Claudia col solo
paese per aver avvelenato suo m.o.
dei Sarmati,e andò a dimorare
cinto la tirò a riva.
suo
re
d. di Cleidodolioi,
nell'isoladi Ea od Oea (altri
(V Fabrb,Liz. d'Ani.).
Acae) 0 presso al capo Circello in Cléobi 0 Bitóne, fr. i qualinon nvendo 1 bue da eacf. a Giunóne il
Italia.Essa cangiòScilla in mostro
di
marino perchèGlauco le aveva
della sua f.,trascinarono la loro
ferita
preninfa.
Accolse
Ulisse
sull'altare,
ma
m.
dopoche l'ebbero
questa
caddero
nella sua isolae cangiòi suoi coma terra morti.
immolata,
in varie bestie con 1 liquoreCleoméne, cel.atleta;
tanta forza
avea
i cni Ulisse non
bevve. Sec. al. ei
che ruppe d'I pugno 1 colonna d'I
edifizioe ne
ne
bevve,ma Minèrva gli additò 1
pubblico
perimolta
radice che gli servi di antidoto.
gente;ed eglinascostosiin 1 tomba
venti.
più non fu ritrovato.L'or, disse poi
Clrcio,1 dei principali
ch'egliera l'ultimo dei semidei e
Cirene, m. à*Aristéo (V.).
Cimo, f.o. d'Ercole che diede ilnome
degliindigéti(V.).
all'isoladi Corsica.
Cleromantéia , (xXvjpo^
sorte, por^
Cirra, isola cel. per 1 or. d' Apòllo. eione, ^ayxeloy aivincusioné)
(V.
; caverna
presso Delfo di Focide, FiBRE, Die. d'Ani.),
onde uscivano venti che ispiravano
Ciiméne,1 delle Minéidi (V.).
furore divino e rendevano glior.
di Giapèto,
di Prometèo,
e m.
; m.e.
2"t".
ecc.
(Y.Fabre,
d'Atlante,
Cisiopliórus,
d'Ant).
Citerà, isolettadi G. a mezzodì del
; ninfa,f.a. di Oceano e di Teti,
vicino a cui Vènere
e
Peloponneso,
sposò Apòlloe fu m. dì Fetónte,
Gli
delle 8. Lampèzie,Fetiisa e Lamnacque dalla schiuma del mare.
abitanti le avevano
1 bel t.
sac.
petusa,d. anche Eliadi. Sec. al.fu
di Vènere Urania. Ora
di Omero.
sotto il nome
m.
è la quasiinabitabileCerìgo.
anClip,(xXeiu)
per xXéca celebrare,
Citeréa,sopr. di Vènere (V. Citerà). nunziare), 1 delle 9 Mu8e(Y.).
Citerldl , per iperbole
Presiede alla storia e si rap. in 1
e. d. le Muse
alla
dea
di
Citerà.
paragonandole
giovanecoronata d' alloro, con 1
ed 1 libro nelle mani.tromba
di
U
Citeróne,pastore Beozia, quale
Ciifa
volere
G
iove
d
i
0
a fingere
Clefa,f.a. di Mèrope che si
consigliò
Sagni
—
—
—
mìm
"k^]r«"A#T«4"»f^À*
CLITENNESTRA
strangolòper
40
—
al
sopraTviyere
non
CONCORDIA
—
dall'ombra
mesta
tenebrosa
e
era
la porta del Tàrtaro
(V.).
Big,
Pabre,
Coelum, (V.
d'Ant.).
Leda, Cólchide, regno d'Asia,cel. pel Vello
m.o.
; (V. Faénna).
Clitennéstra,f.a. di Giove e di
di Agamennone.
d* oro
(V. P r i 8 s 0 , Giasone,
8. di Castore,m.e.
di
all'assedio
Essendo Agamennone
Medea).
Troia, ella amò Egisto,che per poDodóna).
terlaColombe, (V. Vènere,
col consenso
Ab
il a).
Colonne
assassinò,
d'Ercole, (V.
sposare
nel
ritorno
di
di lei,questo eroe
sno
grandissime proColosso, statna
porzioni.
—
e
ste
8*impadronì dei snoi stati. Cré-
Rodi. Esso
(V. Oreste).
posando i
CIftia
f.
CIfzia
0
a.
d' Oceano
altri. Il
di
e
amata
dal Sole
e
che si lasciò morir
Lencotóe
rii
va-
quello di
era
alto 70
era
e
braccia
aell'altra 25
e
rocche distantì
2
braccia
vrastava
so-
alPentrata del porto di Rodi.
Rap. Apòllo con
per
dia;
d'ine-
d. che i
nel
casi
il sole. Difiori guardano sempre
in
sbocciano
estate
che
piuttosto
quando il sole
Clito,giovine f.
ò
più cocente.
o.
di Manzio
quale di
rapito
Giove per visitarla si trasformò
in formica.
e
poi Nèstore.
l'uccisero colle
sue
di Niobe, sposò
Apòllo
e
s.
verdeggiante),m.e.
Diana
eretto
(yiXoì^òq
di Zefiro
poi,indi
Carpos (frutto).
Cnido 0 Gnido, e. della Caria
A. C,
mise
rilo
C.)
dopo
nel
668
piedi.Quando poi
in
dell'E. V. Rodi
cadde
loro
in
lo vendette
dei
mano
lo fece
re
ad
1
at-
Ebreo
teiTare
e
che
i pezzisu 900 camelli
trasportò
suo
poteva appena
pollice
ne
ride,
Do-
1
da
abbracciato
essere
a
nel 200
finché Vespasiano
(69
m.
e
1 cel. t.
cui Vènere
e
levato
risol-
! Il
di
in
poco di
ricaduto ancora
Turchi, Moava
(V. Niobe).
della Primavera
rinai.
ma-
per salire al fanale. Fu
nel 700 A. C, atterrato da
1 terremoto
Aniiòne
la
dalla destra
che
L'Ora
accendevasi
notte
L'interno del colosso era vuoto
cola,
Clitórl,f.a. di Mirmidone, tanto pic-
e
corona
che serviva di fanale ai
fiamma
dairAurora.
Glori,f.a. di
1 radiante
d'arco e di freccia
in testa,armato
ed alzante con la destra 1 bacino
nell'E-
Apòllo la convertì
di cni
0
girasole,
litropio
ma
;
più
sopra
piedi
ri
fu si gelosa
abbandonata
del vedersi
—
cel.
,
Teti,fn
Neléo
n'era 1 di Giove
Ve
il p.^
f.o. di lei per rendi care
spintoda Elettra,ucciseli entrambi
delle
e.
d.
1
Era
uomo.
meraviglie
7
del
mondo
aveva
(V.).
(V. Fabre, Bis.
Cloto, (xXcu^u)filare),f.a. di Giove Commentàculum
,
della Notte e della
e di Temi,
o
d*Ant,),
solo alle f.
Necessità. Era delle Parche
quellaComo, div. che presiedeva
che traeva il pennecchiodalla
(V. Parche).
bito
lungo
a
varii
con
colori,
alle acconciature
rocca
Rap. vestita d*l
1
giovanivani.
a-
in testa, in cui sono
7 stelle.
di
Sicilia
Cócalo, re
(V. Dèdalo).
Coccfce, (xóxHo$ cuculo)
nome
che
Rap.
di fiorì avente
rona
co-
ed
delle donne
con
1
e
dei
berretta
stra
1 fiaccola nella de-
appoggiantesicolla
mano
1
palo.
sur
rava
Compassione, div. ali. Chi si ricove-
nel suo t. vi si trovava sicuro.
campi
corinzii dopo che Giove ivi sposò Compitàlia, (V. Lari).
Giunóne sotto forma di cuculo.
Cómpitum, (V. Pabre, Big, d'Ant).
tuno,
Netfiume
d'ACocfto,(xcoxóu)
piangere),
Conchiglia, (V. Tritóne,
che circonda il Tartaro,e che
nere).
VèTe ti, Anfitrite,
verno
delle lagrime dei malvagi.
s'ingrossa
prese
il monte
Sull«
sue
Tronàce
nei
sponde coronate
di tassi Concordia
o
Pace.
Aveva
1
gran
t.
CRATEO
Cratéo
Cretéo, f.
o
dì P"sife.
42
—
di
o.
Minosse
Crfnice
e
della
e.
che da Mercnrio
,
negligenza,riempiendone
sua
campidi sorci ; ma poilo consolò,
i sorci a frecciate.
ed uccise
stata Crinfse
era
che lo punì
Apollo
i
seppe che doveva morire per mano
1
f. 0. Alteméne ammazzò
d*l suo
delle 8.
d*
sae.
,
consultato For.
Avendo
CROCO
—
Crimisso,
o
troiano
eroe
che
Avensposata; maritò le altre a principi vìsse ai tempi di Laomedónte. do
stesso dalia
tuno
stranieri e bandi
se
questi negato ad Apolloe Net-
dover
la promessa
mercede
per la
da
lerare costruzione delle mura,
tolma
non
venne
potendo
Nettuno mandato
1 mostro, a plalontananza del f. o. poso
care
patria.Pareva
cosi
essere
Cratéo sicuro ;
h
1 flotta
in ordine
Tandò
e
il qualedovevaglisi
dare 1
care.
cer-
ov*era Alte^
Nell*isoladi Rodi
méne, creAendo
a
Gratco
a
presero le armi contro di lai e Altemóne
scoccò 1 dardo che feri appunto
il p.
impetrò d' essere
mène
inghiottito
fr. di Giocasta
cni diede
gara
in
p. di Mead Ercole.
vendetta
e
e.
m.
1
su
in Sicilia. Più
che la
nave
tardi
Crinise
avendola
cosa.
Crimiso.
o
portò
egli a
andò
rinvenuta,
nel fiume
me,
fiu-
Ebbe, come
il poteredi trasmutarsi in ogni
Lo fan p. di Acéste
(V.).
di tal discendenza.
Crio, 1 dei Titani.
Antigone, ultima
Attizzò le ire di Eteocle Coriobólo, (Y. Tauro
bòlo).
poi s'uccisero a eriòforo, (xp(6^ariete, (pépu"por'
di Polinice che
e
tarey^ sopr. di Mercurio
vicenda.
di Corinto
; re
—
padre
di
Cretéide, Atàlanta
C
Cretéo, (V.
;
m.
f.
r a
té
di Eolo
0.
Demodice
e.
di Acàsto
m.e.
e
a
Crisaóre
la credette
e
eì si salvò
ma
Elle
di
furon
uccisi entrambi
Troia
di Enea. Menelao
i lor
a
gran
corpi dalle mani
da
m.
1
parto
o.
di
Gerióne,
:
(V.).
cui fu
Achille
e
rapital.\
data in
ren^
riscatto Criséide ; il che
fa Agamennone, ma
per ricattarsi
dere
e
colpo
fatica ebbe
fa
Achille Briséide,e di
di costui
molti danni
e
rapiread
qui
dei nemici.
senza
Tira
pei G.
Crisefde, f. a. di Crise (V.)
CrisotémI, f. a. di Agamennone.
d.
che
Cibele,Crócaì, (V. Fabre, Die. d'Ant).
fuggivacon Enea, e
molto
da cni era
in
amata, la ^ortòCroco, giovane che fu trasmutato
Creusa,
f. a.
di Priamo
Criséide
Fu
da
ischiava ad Agamennone. Avendo
Apollomandata 1 peste nel campo
s.
alFas-
col fr. Orsfloco
da
a.
o
p. di 3 mostri
ed Echidna
nato
da 1
G., Calcante dichiarò doversi
fuggendo sul vello d^oro.
Cretóne, f. o. di Didcle. Andò
sedio
f.
rire;
mo-
sua
Medusa
di Medusa.
Crise, sac. d'Apolloa
falsamente
volle farlo
con
e
Chimèra
di lolco. Sua
Frisse d'aver attentato alFon. di lei.
Cretéo
e
da
del sangue
(V).
Calliróe
accusò
Crisa6rso,mostro
o
Nettuno
o).
re
i
presso
Tanàgrii,cui salvò dalla peste portando
in giro 1 ariete.
Creusa
sposata da Giasone (Y. Medea).
sacf. uomini
Creta, isola ceL ove
Giove ed a Saturno, ivi nati.
—
far per 1
perire,la mise in mare
voleva
Laomeddnte
piansetanto che fu mutato
ture
S'impadronidi Tebe dopo le svendella famigliadi Laio, e fece
morire
cui
cercarla, nò
dalla terra.
Creonte,
sorte,Crinise per sottrarre la sua,
alla ventura
riconosciutisi,Alte-
e
la qualesi tirava
divorare,
da
nemico
1
ciulla
fan-
e m.
di Enea.
Ella sparve nelPardere di Troia quando
sottrarla agli oltraggidei
vincitori.
via per
—
;
e
1 f. a. del
sposa
a
re
di Corinto
Giasone
zafferano.
—
Creonte,
(V. Medea).
;
amico
di SmiUice. Si
amavano
sì
teneramente che gli Dei, ammirati
di tale amicizia,
in fiumi.
limutarono
CRONIB
—
43
—
DAlIilTES
Lo dipingono
di fanciullo.
on. di Saturno (T.Fa*
aneora
dito alla bocca, indizio di
con
un
à^Ant,).
discretezzache é tanto ne*
da xpdva»compiere,
o
quella
Crono, (forse
turno cessarla per ben governare le pasdi Sada xpaivco
nutrire) nome
sioni
Crónie, f. in
BBB, Bie,
^
che accende. Fn molto amato
considerato come matnratore
da Psiche (V.).Come vi può essere
dei fratti 0 compitordelle cose,
"zquindidio del tempo (V. Saturno). l'amore virtuoso d. Eróte (?poic
moré), e quelloopposto d. Ante»
(Y. Fabbb,Die, di
Cruselephàntina;
ròte (àvttopposto, iptuQ
Ant).
amore) ,
il 1° f.0. di onestà,amico di
CsantOi (Y. Scam"ndro).
pacee
di concordia,
di tutto le virtù e
Cubernefa, (V. Fabre, Diz. d'Ani).
(V. Fabeb, Diz. d'Ant),
Ctìiter,
sprone a magnanimeimprese^ il 2^
Culto, (V. Fabeb, Diz. d'Ant.).
p. della vergogna e di tutti i vizi,
(V. Fabrb,Die. d'Ant.), cosi quest'ultimo
CultràriuSy
rap. nell'attodi
tormentare e straziare una farfalla
Culóllue,(V. Fabbe, Diz, d'Ant).
afferrataper Tali (simb.forse dell'anima
Cupfdo 0 Amore, era f. o. di Marte
e di Venere. Lo d. così audace che
umana) e d. ehe sua m. e
fu
nutrice sia la Follia. A Cupido
spogliòtutti i numi delleloro proprie
armi : tolse i fulmini a Giove, dato per fr. Imenèo
(V.).Il riso,
cide, il giuoco,
i vezzi, i piaceri
la clava ad Alerano
glistraliad Apollo,
Telmo a Marte,Tarco a Diana, sempre
con
e
Cupido, rap. sotto
tuno.
forma di piccoli
fanciullialatidetti
il tirsoa Bacco,il tridente a NetAmorini,
Ebbe a compagne
TEbrietà,
la Gon- Curéti,(V. Corib"nti,
od anche
le Angoscio,le Inimicizie,
Die,
tesa. Presiedeva alla voluttà e rap.
Fabre,
d'Ant.)^
sotto 'forma d* 1 fanciulloignudo Curia,(V.Fabbe,Diz, d'Ant).
benda agliocchi,con 1 arco e Curiàzio,sopr. di Giano
pietto
con
per 1 temti,
1 tureaasso pienodi freccioardenda quell
Orazio che
erettogli
talora fatte ad amo, dellequali uccise i tre Curiazi.
si serve a ferirei cuori.Ha in mano
Curio,(V. Fabbe, Die, d'Ant).
1 face,
simb. di attività,
e conserva
Custode,sopr. di Giove a R.
freschezzae agilità ; sopr. da Callimacodato a Minerva.
sempre statura,
,
—
D
Daddchus, (V. Fàbbe, Die, d*Ant,).
Dafneforfe,
(7.Fabbb,Dtz, d'Ant,)
f. o.
Daemon, -nium, (V.Fabre,Die, d'A.),
Dafni,giovinepastoredi Sicilia,
na
di Mercurio. Amando ardentemente
lauro), seguace di DiaDafne,(Sacpvin
1 ninfa da cui era
e f. a. del fiume Penéo,la quale
corrisposto,
ottenne dagliDei che il T di loro
fuggendoda Apollofu mutata in
fu sac. ad
che violasse la fede coniugale
onde quest'albero
divenisse
alloro;
mancò più
cieco.Dafni stesso,
rona
Apolloe de' suoi rami si fece 1 cotardi al suo giuramento,
che portòpoisempre. Il lauro
ed accecò.
divenne poi nobile guiderdonedi Dàldala, (V. Fabre, Diz, d'Ant.),
d'artistie di guerriera
(V.Fabbb^Die^ d^Ajìt.).
Dairftes,
poeti,
Txsai^
a£3sasMK?fW9mf"neii»^M
DAITROI
44
—
DEDALO
—
DardiiHa, (V. D àrdane).
Daitroi,(V. Fabrb, Dùr. d^AnL).
Proo
DirdanOy 1 e. di Giove e ai Elettra»
Damaste, (V. Proenste
t
nipotedi Alteone e, come altri dice,
s
e ).
era
deirOceano. Fabbricò Troia e nomiadoDàmia, diyin. che con Aussmia
nella Dardània»
Altri lo fa f. o. di
EpidanrOie le coi staine
di
di
Teucro
1^
deIl*or.delfico
comando
re
Troia,e però lui 2^
eran
per
legno d'ulivo. Gli Eginetiqnando si Dardo, (Y. Diana, Cupido, Cèfalo,
Filete, Achille, Atstaccarono
poMcam. da Epidanro, Adrasto,
ravasi in
loro
Orióne).
Idèi,Coribàntl o Cnreti. Erano
in parte t i. del Sole e di Minerva,
Damnatns
in parte di Saturno
e di Alciope.
Danae, f. a. di Acrlsio,re d'Argo e
Fu loro consegnato Giove,acciocchò
Acrisie inteso
di Enridìce. Avendo
colle loro danze e
pote, lo allevassero;
ncciso da 1 nich*ei dovea essere
e
coi gridi impedivano che Saturno
unica f.
rincliiase Danae sua
udisse
Giove
i vagiti di quelbambino, nò
di
torre
in
1
bronzo;
ma
a.
statue
y'ìrapironoqnelle
e
teòne,
sero
eres-
Dàttili
propriaisola.
voti,(Y.Fabbe, Bìb.^A,).
nella
1 t
lo divorasse.
nella
sposa, ]^enetrando
Latorre in forma di pioggiad*oro; ed Dea, Dia, forse lo stesso che Acca
adorata
dai
arvàli
venne
PerFratelli
sul mare.
Acrisie la fece
rémia,
la fece
sua
esporre
ad 1 nelle Gicladi,
Sérifa,
essa
il cni
re
Folidette la ricoverò ed allevò
il f.
0.
che di lei nacque.
della fecondità
(Y.),personificazione
dell'interno della terra,ove
(V.
si chiudono
ed i morti.
le sementi
Decèmviri sacrórum, (Y.Fàbbe,Diz.
Perseo).
f. e. di
50 sorelle,
Danàidi (Le) erano
d'Ant).
che
50
D"nao
Dècime, (Y. Fabre, Die. d'Ani.).
re
d*Argo
sposarono
cuginiloro, f. i. di Egitto.Danae, Dedalióne o Deióne, fr.diCefce. Tanto
si addolorò della morte
di Chióne
saputo dall'or, che da qualche genero
f. a. che precipitossi
mandò
sua
gli sarebbe tolto il trono,cogià dalla
alle f. e. di uccidere i mariti
cima
del monte
Parnaso
; ma
Apollo
prima notte delle loro nozze;
Ipcrméstra salvò Lincèo, che
lo cangiò in falcone.
ma
il Dèdalo, uomo
si ingegnoso e destro,
era
Giove conche fabbricava statue, le quali si
dannò
la
suo
(V.Iperméstra).
a
taro
queste crudeli donne nel Tarvano
ineternamente
travagliarsi
di
riempiered'acquaun
fondo. Die. anche
senza
e
naidi,considerato
si vuole
naturale,
sotto
che
un
se
suo
per
lui valente (Y. Atema
che lo superasse,
fuggìpoiin Creta,ove
ne
pote,
ni-
pari di
al
cale),
vaso
Bolidi,perchè
nipotidi Belo. Il mito nelle Da'
da sé. Uccise 1
muovevano
fece
il cel. Labirinto, che fu detto De-
aspetto
i fiumi
raffiguri
le sorgenti dello sterile suolo
in
Argivo, che ogni anno
seccano
ddlio, e
nel
rinchiudere
quale Minosse
col
f.
o.
lo fece
Icaro, perchè
complicedei falli di Pàsife. Essendo nel Laberinto,
costoro
estate: sotto aspetto morale esprimerebbe s'attaccarono alidi cera per fuggirsene;
la vita inutile ed infelice,
molto raccomandò
e Dedalo
cui è condannata la donna che traal f. 0. di non
disce
volare né tropp'alto,
e
il
m.
di
ove
4
suo
di
dovere
Erano
famiglia.
loro
pozzi
erano
sposa e di
on. in Argo,
sae.
Danae, f. o. di Belo,fr. di Egitto e
d'Argo.Ebbe
50 f. e.
Danze, (V. Dàttili
Baccanti,
era
o
né troppo basso: ma Icaro volò tanche il sole gliliquefece
le ali,
t'alto,
onde cadde in quella
parte di mare,
che fu
re
(V. Danàidi).
Goribànti,
Batte).
stato
i
poi detta
Mare
Icario. Queste
ali forse indicano le vele da Dedalo
forse un antico tentEio
inventate
tivo di areonautica.Del resto,il sole
DEFIXIO
non
—
45
riscalda più in alto che sulla
terra. Dedalo ricovrò in
oye
Sicilia,
Cdcalo lo fé'soffocarein 1 stofa,a
ciò indotto dalleminacce di Minosse.
(V. Fabre, Die. d'AntX
Defffxlo,
Dèi,esseri immaginarii,adorati aalla
favolosa antichità.Al dire di Bos-
Aurora, ecc.);2"" Dalla filosofia;
S"" Dalla storia travisata;
4* Da
racconti
immaginatia somiglianza
di fatti veri,ossia allegorie
tune
oppor8
correggere i difetti degli
uomini ; 5""Da raccontirelativialla
morale.
Gli Dei della favola,
che secondo
Yarrone ascenderebbero in numero
a 30
mila^venivan divisi in:
saet, presso glian. tutto era Dio,
fuorché Dio stesso. « Oscuratasi per
la dispersione
deglinomi dì e per la
Del maggiori(maiorumgentium),
delle
loro corruzione la memoria
dimenticarono
suddivisi in 12 Consentes,
tradizioni primitive,
quasi
r unità di Dio ed il puro suo culto, consulenteSf
componentiilconcilio
Dei ciascuno
e considerarono come
Oiove,Giunone, Vc"
dell'Olimpo;
tutte le forze
de' suoi attributi,
sta, Cerere,Apollo,Diana, Mi'
della natura, tutto che destasse nerva. Mercurio, Venere, Vulca"
in loro meraviglia,
riconoscenza,no, Nettuno e Marte; ed 8 Sealla
scelti:Qiano,Saturno,Rea,
terrore. Sorsero poi in mezzo
lecii,
noiversale ignoranza
ed efferatezza Bacco, Plutone,
Sole o Febo, Jaut
uomini per virtù o per ingegnoo
e Genio,
na
che meritarono
Dei minori (minonm gentium),
per valore insigni,
od anche per
affetto e stima viventi,
suddivisi in Indigctio Semidei o
Semoni (semi homines); eroi;
grandi vizi incuterono sgomento,e
furono dopo la morte divinizzatio
Dei minimi, quei delle acque,
delle
maginazione
L'imdei venti,
o
ecc.
gratitudine
piante,
Ninfe,
per
paura.
per
fervidissima di quei Tritoni,Fauni, Nani, Ciclopi,
orientalinon tardò ad
Giganti,Mostri, ecc.
primi popoli
f. a. d'Oenéo e d'Altèa,
e
esagerarne le imprese,attribuirneDelanfra,
loro di favolose,
insomma
a crearne
m.
e. di Ercole, che per averla
la tradizione mitologica,
che per
combattè Achelóo (V.).
Nel passare
ragioniartisticheaccettata da poeti, il fiume Evéno ilCentauro Nesso si
offrì di trasportarla
fu così fermata in
sullespalle,
ma
pittori,
scultori,
libri,
poemi e monumenti, dai quali poi,accintosi a fuggire con essa,
i posteri
la dedassero. I filosofi,
Ercole con 1 freccia avvelenata lo
dei
molti
si
avvidero
delFassardità
fermò subito. Nesso morente diede
quali
di talifavole,
che
la
altro
non
propriatunica intrisa di sangue
sapendo
allacredenza
dellemoltitudicendole che quella
dini,
a
Deianira,
rebbe
varporgere
la
confermarono
ad
bandonasse.
0 tacquero
o
impedireche Ercole l'ab;
Avendo poi essa udito
dei cone la politica
quistatori
superstizione
che
Ercole
vulgare
divoleva
f.a.
giovòsempre meglioa
sposare Iole,
talierrorie quindi
ilmondo
di Eurìtéo re dell'Ecélia,
mandogli
tutto,salvoilpopolo
Ebreo,s'ingolfòdallo schiavo Lica la fataicamicia.
neiridolatria.
Ercole,che preparava un sacf. snl
Le finzionirelativeagliDei, semonte Età,se la indossò,
dosi
condo
e sentenla loro origine,
scaraventò
ardere le viscere,
potrebbero
in iIn finzioniricavate
Lica in mare, ove fu mutato
: 1*^
distinguersi
daUa fisica,
dalla ignoranza cioè
ed egli,
scoglio,
malgradoi contrasti
delle cause
si pose sopra 1 rogo e
di molti cataclismi e
di Filottéte,
tani, morì. Deianira «speratasi uccise.
fenomeni naturali (cfr.
Celo,ì TiCerere,Luna, Febo, CHove^Deidamfa, f.a. di Lieoméde, re di
Phdone,
Nettuno,Vulcano,Eco, Sciro,da cui Achille ebbe Pirro,
*
'
DSIDAÌOA
—
-'m-^T'fun-'
t:t
"BBEfigiTaltitri
ij^fnf^TrfWrf KH^
HI
DBIFILB
nel
tempo
46
—
che staya celato in quellaDèlia,
corte.
Deffile
ove
Defpile, f.
0
di Adrasto
a.
e
di Tidéo, da cni ebbe Diomede.
e.
in.
DESTINO
—
Deffobe,(Aióg di Giove
di
,
; timorata
^éo^ai tcìnere
Elena
Sposò
dopo
nacque.
in cui nacque.
Dio, (poDio) Delo, cel. isola dell'Egeo,
ove
nacquero
,
bille). Apolloe
(Y. Sidi Ecùba.
e
tara
ride
di Pà-
la morte
Diana. V'era l'or,di
d. che dimorasse
mesi
6
e
a
6 mesi
Delo,ed
lo,
ApolPà-
a
allora cel.
f. solenni.
presa Troia,Slena Io tradì Ddóbrtm,
mente.
Menelao che lo motilò orrendaDèmeter,
(Y.
: Bla
a
Delo, isola
Dèlie, f. in on. d^Apollo(Y. Dèlio).
Dèlio, sopr. d'Apolloda Delo, isola
e
Defffobo,f. 0. di Priamo
da
di
della Sibilla Gamana
nome
di Diana
nome
Demèfila
^Amì.).
(Y^).
{U\io":popolo,
g. dì Cerere
nome
lerofiia
o
Dia.
Fabu^
f. o. di Trittolémo
Deiffónte,
amica
del popolo;
(fiXkta
aniaref
delle cose
amante
e di Meganfra o
Metanira, o, sec.
Upóg sacro,
che
Credesi
al.
d* Ippotoóne.Cèrere V amava
sia
la Sibilla
sacre)»
Cumana
immortale
che
tanto,
(Y.).
per renderlo
ceva Demofoónte,
FUo
e
(Y. Filli
parificarlo
d*ogninmanità lo fa-
Deiffóne
o
,
i misteri di Cerere, che
strida Dèmoni, presso i 0., esseri sovrumani
snl
intermedii fra gliDei e gliuomini ;
lasciò
son
press'a poco i Genii dei R.
ascese
tirato dai draghi e
ardere Deifòne.
sno
li de).
rita
Atter-
passare tra le fiamme.
la m., sturbò colle sue
carro
(Y. Genio).
di Mileto.
Dente, (Y. Sonno,
dBìòntL,m,eAì Apollo m.
Cadmo).
che preDeionéo, assassinato dal genero Is- Deb, (Béo)indagar^}, npme
se
Cèrere fingendosi
sione (V.).
vecchia,quando
fu ospitata
da Céleo (Y.).
Deiopéa, ninfa da Gianòne promessa
la flotta Dercète o Atergitide,dea,che per doad Eolo, se ei faceva perire
lore
e
d'essersi,indotta
di Enea.
Dèlfico,sopr. d'Apollo(V. Delfo).
del serpentePi"
Delfine,altro nome
macchiata
stagno
d'infamia,gettossiin
fu mutata
e
tenere,
da
1
in pesce.
Desicreóntica,sopr. di Yenere datole
(V.).
che in Cipro
Delfini,(V.Arione, Anfi trite,Teti). da 1 certo Desìcreènte,
consultò l'or,per sapere di che merce
Denfffnie,(V. Fabre, Diz, d'Ant.).
dovesse caricare la nave
f.
Tia.
di
tava
Abie fu consigliato
0.
Delfo,
d'Apolloe
ione
il Parnaso
e
fabbricò la
e.
di
—
a
prendereche acqua
le risa deglialtri
non
dolce. Immagina
Delfo.
Ma, in alto
mercanti!
di Fócide, presso il Parnaso,
da
cel. per l'or. d'Apollo.
Ecco l'origine
; e.
Pascolando certe pecodi quest'or.:
relle
sul Parnaso
presso 1 caverna,
agli estremi
scambiare
con
ed
eresse
presi
sor-
mare,
bonaccia
e
ridotti
della sete, dovettero
lui le loro merci preziose;
ed ei tornò
si posero a
per r esalazioni di essa
Il pasaltare e belare stranamente.
store
stesso, appressatosi
colà» fn
langa
a
simo
ricchis-
casa
1 statua
"
Yenere
col titolo sovrascritto.
che d. nato dal Caos.
e fece stravagantiDestfno,Dìo ali.,
preso da vertigini
1 trono di ferroi
seduto
i
credettero
che
sovra
Rap.
discorsi,
presenti
Fa detto allora qaellaogo
cogli occhi bendati,1 piedesul nostro
profezie.
esser
sae.
vi dava
or.
Vi
sorse
t.
e
e.
e
paroled. nell'ebbrezza
dal
prodotta
qael gaz.
respirare
met
evano
le
globo,lo
la Pizia
in versi, in cui si fram-
urna
e
la
ga,
scettro
in 1 mano,
1
1 libro di bronzo
nell'altra^
o
Necessità, f. a. d'/nfemperandietro le
avente
spalle,
vari
or-
DEUCALIONE
-
4?
-
DIOMEDE
Le Pacche
dignidi supplizio.
sotto il nome
di Dea
(Y.) sanguinosi,
ministre.
nemorensis. Altri sopr. di Diana
dòra
f.o. di Prometèo e di Panfera,
Lucisono : Cineia,
Deucalióne,
Dèlia,tllitia,
e m. 0. di Pirra f.a. di EpimeLucina, Orifèa,
Oritia,ecc
téo. Gli Dei fecero perire
gliuomini
(Y.).
Deucaliòne
eccetto
e
1
Diasfe,(Y.Pabre, Die. d'Ant.).
con
diluvio^
i
tra
TÌrtnosissimi
YÌventi,
Dice, (Y. Ore).
Pirra,
snl
navicella
in
1
si
salvarono
che
Didiméo, sopr. d'Apolloconsiderato
il sole che con doppiolume
il
conParnaso.
diluvio,
monte
come
Dopo
disse
che
allieta
rante
di
direttamente dusnltarono Por.
Puniverso,
Temi,
loro
della
il
le
la
notte
collaluce
e
giorno,
loro,si gittnssero ossa
riflessadalla luna. (AiSo^o^,
e
sua
m.
(cioèsassi)dietro le spalle;
questisassi si trasmataxono , quei duplice),
ra
di Deucalione in uomini,queidi PirDidóne,d. anche Eifsa,f.a. di Belo,
è
in donne. Questo diluvio non
reginadi Tiro e poidi Cartagine.
Per sottrarsi al furore
di Pigmache 1 grandeinondazione del Penéo
lióne che avea ucciso Sicheo,si ritinue
fugiò
cagionatada 1 terremoto e da conin Africa colla s. Anna, ove
pioggeverso il 1532 A. G.
fabbricò Cartagine.
D. che comprasDevótio,(V. Pabre, Die. d'Ant),
se
da larba re di Mauritania tanto
Dia, f. a. di Dioneo (V. I s s i o n e).
erano
le
sue
nere
contelare), terreno,quanto ne potesse
flagel(Sidi-{JLaoTiYÓa),
Diamastfgosl,
in giro1 pelle
y. Pabeb, Die. d'Ant.).
di bove,ch'essa
dà Diva lana, o f»a.
a strìscio
e nello
tagliò
sottilissime,
Diana,(forse
di Giove Aió";,
che
includervifondò
la
o da Dies, giorno,
spazio potè
città
fu
luce
di
dì
anche
detta
dea
fusa
cone
vita,
sua, cne perciò
perchè
dea della
di bue. Amò Etalora con Lucina),
Birsa, ossia pelle
di
Latona
di
i
Giove
che
fece
e
caccia, a.
e
naufragiosulle coste
nea,
di
La
d.
EccAe
del
neirinfersuo
8.
Apollo.
regno, e tanto si sdegnò
Lana
in
di
Febèa
cielo
Diana
ritenere con sé,che,
o
non
e
poterlo
no,
altri nomi,
in terra. Aveva ancora
I 6.
i
dov'era
secondo
on.
luoghi
alzato 1 rogo in riva al mare, vi
si cacciò
appose ilfuoco,ed ascesavi,
la d. AtUmide,
Era creduta dea
1 pugnalenel pettoa vistadelle
della castitàed era tanto pudica, navi di Enea.
che convertì in Cervo Atteòne che Dies lustricus o iustralis,
(Y. Lula.vide in 1 bagno.Aveva 1 seguito stricus
dies).
di ninfe tutte caste;
on i'èche cacciò Diffarreàtio,
(Y.Pabre,Diz, d'Ant),
Amò
il pastoreDiffilo,
da sé Calisto (V.).
amico di Giove),
(Alt(ptXog,
Endimióne (¥.)•
dio della
non
Gacciatrice,
aApolloconsiderato come
sanità e dell'ordine.
hitava che le selve. Punì severamente
i Fauni,Diipoife,
Niòbe (Y.).
I Sàtiri,
(Y.Fabrb, Die. d'Ant),
le Driadi,
onore.
ecc. cel.f. in suo
(Y. Pabre, Die, d'Aìit.).
Diisoterfa,
tirato
da
1
di Marte.
tal.
Dimos
sur
cervi,
carro
ti»iore),seguace
Rap.
(§£l{JLa,
1 Dindiméne,nome
di Cibéle da 1 monte
armata d*arco e di faretra,con
di Frigia,dove avea
mezzaluna sul capo. Aveva in Efeso
1 bel t.
il più bel tempio del mondo. (Y.Dino, 1 delle Graeie (Y.).
Efeso). Le era sac. la cerva. A Diócie,1 dellacasa regnanted'Eleusi,
i suoi misteri.
R. era protettrice
a cui Cèrere insegnò
deglischiavi e
Die.
t.
dei plebei;
sulPAventino,
aveva
d'Ant).
Dioclée,(Y. Fabre,
la sua f.(13 Diomede, f.o. di Tìdéo,
il piùvalente
monte caro allaplebe;
fra i G.,dopo Achille ed Aiace. Acagosto)d. la f. deglischiavi.In 1
immortale nell'assebosco presso Arìcia era on. con sacf. quistossi
glorìa
»,
r^Wj..^^.|
yBrjE:wM
DION£
48
—
DOLOBB
—
dio di Troia, oto rapi i cayalli di Discòrdia, dea, che Giove cacciò di
invitata
Reso, involò con Ulisse il Palladio, cielo. Offesa di non
essere
vinse Ettore ed Enea, ferì glistessi
dei Marte e Vènere,la qualepoiconvertì
lai
—
e
i snoi
compagni
in
au-
morire
da
fatto
nmana,
carne
poi
Ercole.
dato a Giunone
Deióna, nome
div.
che manda
deiraria,
Dodonéa,
Dione
0
la fruttifera
—
;
fn 1 delle tante
di Teti;
i. di Giove e sec.
m.
e
di Venere.
al. m»
Dioneo, (V. Issi d ne).
(V. Fabbk, Dùr.
Dionisiasti,
Dionfsio
F.
Dionisfache.
0
sulla
scritta:
"
Pallade
e
Peléo,gittò
un
on.
ai
si
disputaronoil
pomo. Pàride, eletto giudice,decise
favor di Vènere; il che fu poi
di infiniti guai. Rap. anguicausa
crinita,con 1 teda o fiaccola in 1
ed 1
viperaed
l'altra,
spada nel-
1
livida in faccia, di torvo
sguardo, schiuma alla bocca e mani
sanguinanti.
Dite,lo stesso che Plutone,dio delFinTal.
A lui
d'AntX
Venere
m
femo.
in
di
e
d*oro colla
pomo
Alla piii
bella.
Giunone,
mensa
mano
pioggia.
ninfa, f. a. di Oceano
di Teti
nozze
,
geUi bianchi,detti Aironi.
; 1 re di Tracia,che nntriva i snoi
cavalli di
alle
chi
era
e.
sac.
secolari
d. Tinfemo
il
medesimo.
Tarentum,
e
i GiO"
(Y,).
Dioniso, cioè Bacco. Di quellesì Dittéo,sopr. di Giove da Ditte monte
distinguono le Lenée o del torchio^ di Creta, luogo di sua nascita.
le Antestérie
in gennaio-febbraio;
Dodechfs, (V. Fabbe, Diz. dì'Ant),
in febbraio-marzo;le Dionisiache
ve,
Dodóna, foresta di Caònia,sac. a Giobre-gennaio;
le quereledella quale rendevano
piccole 0 della campagna in dicemle Dionisiache
glior.; cosi pure 2 colombe, le quali
di
granin
Nitdella e.
poi sen volarono 1 a Delfo, nel t. di
marzo-aprile
; le
télie (voxxéXia)o notturne. DappriApollo,Taltra in Libia al t. di Giove
ma
ceremonie in
moderate
erano
di Bacco
con
Ammone.
on.
riti pastorali;
piùtardi
si fecero licenziose.(V.B
a e e a n
il i
.
V. anche Pabre, Dìb. d'Ant,),
di Bacco
Dioniso 0 Dionfsio,nome
(V.)
d. dalla
e.
1 bel t. ed
ove
e.
di Nisa, ove
era
stato
avea
allevato.
Dodóna
Nel
della foresta dì
mezzo
v'era 1 1. di Giove,dalle cui
e. d. Lebeti
o
paretipendevano i
vasi
or.
col loro risuonare
che
metallici,
toccandosi
servivano anche
favola
delle colombe
La
poi
ticinatrìci può
nata
esser
da
di
va-
1
e-
cabolo
Dióscuri, e. d. Gestore e Polluce (V. quivoco;che in linguafenicia il voche
sacerdotessa,
significa
Castore).
significapure colomba.
Diosemfa, (V.Fabbe, Die, d'Ant).
Dfpteros,(V. Fabbe, Die. d*AnU), Dodonéo, sopr. di Giove (V.Doddna).
Dìrce, regina di Tebe. Lieo per ispo-Dolóne, Troiano,mandato ad esplorare
sarla aveva
ripudiata
Antiope,i f.i. il campo dei G.;fu ucciso da Ulisse
delia quale attaccarono
Dirce alla
e Diomede, che
egualmente esploravano
il
nemico
che
care
coda d' 1 toro furioso,per vendie
prima
campo
la
fiò
*-;
n
e
loro.
m.
(V. Zete
ed
An-
si fecero indicare dov*era attendato
Reso, cui uccisero
).
colei che, avendo
bellezza con
{propria
ade, fu convertita
e
rapiron gli i
cel. cavalli.
paragonatala
simili
quelladi Pài- Dólopi, popolidi Tessaglia,
in pesce.
Mirmidoni.
Andarono
ai
all'assedio di
Troia.
legnorotondo, con cui
del Pendiv. ali.,compagno
alla
sie,
AcriDolóre,
palla(V.
giocavasi
simb.
in
1 giovane magro,
timento; rap.
Giacinto). Il disco
anche, colla sua rotondità,la Terra
pallido,
coperto di lungo velo e che
funebre.
mesto
a 1 ama
(V. Cibéle).
s'appoggia
Disco, pezzo
di
come
ECATEE
rimpronta dì
bove
1
50
—
di
d'Achille,
e
d* 1 ariete.
o
ba
Polidoro
ai trivii,
dayanti alla saa
1 cena,
statua s'imbandÌTa ogni mese
In
mezzo
poi dai poveriin
goduta
le sacf. di notte
K.
1
EFESO
—
sao
cane
che
nero
nemici.
100
Echecheirfa,(V.Fabre, Diz. d'Ant,).
dato,
affi-
avea
i
contro
lando
ur-
G.,mori
predettoa Laio, ch'ei sarebbe
stato ucciso dal f. o., il quale poi avrebbe sposato la m. Per impedire
avea
tale enormezza,
subito nato
donna,
mezzo
chimèra
e
mostro
,
1[2
o
s. della
serpe, m.
f. a. di Crisaòrso e di
Callirde.
albero. Forba, pastore di Pólibo re
il fanciullo^
di Corinto,portogli
che
fu allevato per f. o. di questo. A fidipo furono poi predettele stesse
aver
10
Echfone
tori, a
cui
un
sacf.
invitati
aveano
gli Dei dei boschi e dei fiumi.
fu 1
(Puomo del serpente),
uomini
5
fra ì nati
sorvissuti
dai denti del serpe,
in Beozia. Fu
re
p. di Pónteo
delle
Oréadi
1
Eco,
e
che Cadmo
m.
o.
minò
se-
di Agave
di Tebe.
(V.)f. a.
ria
dell'A-
creduta
il combattè
recò
a
Tebe
da
rinto
Co-
non
e
dolo,
conoscen-
ed uccise. Indi si
vi sciolse Tenigma
(V.),ond'ebbe in premio
e
Sfinge
per isposala
propriam.,
ch'ora
al
vincitore,e n'ebbe 2
promessa
f. i.,Eteócle e Polinice. Gli Dei dopo
qualche tempo percossero i Tebani
1 peste che non
cessò finché il
con
salvato Edipo,copastoreche aveva
nosciatolo,gli svelò l'arcano della
sua
nascita,ed egli disperatoaccecossi e si esigliòdalla vera
sua
patria,e ramingò mendicando, accompagnato
della Terra, abitava le rive
Ceflso. Giunone
la condannò
e
bando
patria.Incontrò
Laio nella Focide
Echfnadi, ninfe convertite in isole per
tutti
ond'egliprese
cose;
della
invitato Achelòo ad
corte,
sua
perire; ma
questi
l'attaccò solo peipiediad un
pietoso
sua
Echidna, (ex^^vavipera)
Laio consegnò Edipo
ad 1 della
lo facesse
acciò
p. di Evandro.
EchemOy
dei
lo
essa
gli occhi ed
maledizioni
Ecatée, (V. Fibre, Die, d'Ant),
Ecatòmbe, (V. Fabre, 2"t". d'AntX
Ecatonchfri
(éxaxóv cento, e x^^F
,
manó)^ Gigantida 100 braccia,Cenrano
timani, f. i. di Gea o Terra e d* tiI
BriaCielo.
0
Gotto,
pr. erano
re'o od Egeóne e Gie o Gige.
Ecatonffonfa,(éxaxóv cento, e «povY)
strage, uccisione), sacf. in onore
di Marte, riservato a chi avesse
ciso
uc-
di
si cavò
o.
di
per
in cagna.
favoreToli i viaggi e scongiue fu mutata
rare
i malefici.Tal. le si ofiriya1 ecatòmbe
Edipo, re di Tebe, f. o. di Laio e di
(1. anche Pabrb, Diz. d^A.). Giocàsta,e nipotedi Làbdaco. L*or.
aver
non
f.
suo
peltradimento
morto
a cui
Polinnéstore,
A
on.
trovar
dalla virtuosissima Antigone
del fiume
(V.),e si fermò a Colono
che
neir
Tultima
non
a
Attica,in 1 bosco sac. alleFurie.
ripetere
paroladi coloro che T interrogavanoEdonfdi, sopr. delle Baccanti
(V.)
Edos, (V. Fabre,
imprudentementesparato
{»er
lei.
Eco
di
Non avendo
potuto Eddsa, div. dei R., che
farsi
amare
errando
e
la
voce.
Diz.
essa
avere
da Narciso, andossene
e.
dei bambini.
(V.
0 ó t a ).
Eéte,
per grotte,montagne e
pel dolore non le restò che Eezióne, p. d'Andromaca.
Sec. al. fu cangiatain rupe Efaistéia,(V. Fabre, Diz.
a.
Efeso,e.
di Dima
re
di Tracia
e
di
Priamo, la quale dopo la
distruzione di Troia cadde
in potere
m.
masticar
reste,
foEéta,
(V. Narciso).
Ecuba, f.
V
d'Ant),
al
presiedeva
d'Ulisse. Ebbe
veder immolare
tanto
dolore di
Polissena sulla tom-
d^Ant.).
della Ionia,cel.pelt. di Diana,
1 delle 7
Meraviglie del
mondo
architettato
Questoedifizio,
sifròne,lungo
210
(Y.)
da Cher-
braccia, largo
110, era sostenuto da 127 colonne
alt^ 80 braccia,erette da altrettanti
EFESll
51
—
£G1H10
—
in 220 anni,e arricchitodei tesori
di tutta FAsia e oro. dei capoLa statua
laYori dei piùcel.artisti.
re
era
Teti mise nel partito
di Giove Egeóne,a cui Giove restituìla sua
graziaprima perdutanella guerra
tro
l'aldei Giganti.Altri d. che Giove lo
d*oro,le portedi cipresso,
strato sotterrò vivo sotto risola d* Ischia
legname di cedro. Arso da Erosandro^ insieme con Tifóne.
la notte in cai nacqae Alesfa rifatto con egualemagnificenza,
Egèria,ninfa di singolarebellezza,
da Nerone
che Diana cangiòin fonte,quando
saccheggiato
G.
D.
260
Scitinel
tirò
si riarso
essa
poidagli
per la morte di Numa
Bis,
Etèsii detti,
neirAilcia.
Ton.
I
R.
a piangere
(V.Fabee,
d'Ani).
Dea e le donne spec. le sacr.
come
Effàta,(Y. Fabeb, Diz. d'Ant),
Efiàlte ed Oto, f.i.di Nettano e d*Iottenere felicela nascita della
che
Numa fingeva
iimedia. Questi erano
avuto
oro prole.
aver
giganti
crescevano
ogni anno molti cubiti, da questaDea le leggiche voleva
e non
e per lo largoe per lo lungo,
promulgare.Sec. al. è simb. delia
lero
15 anni quandovoltanto opportunaallameancora
avevano
ditazione
solitudine,
ed
f^er
dar Tassaltoal cielo.Essi tennero
del filosolo.
Marte
nn
13 mesi incatenato in
rio
recinto di bronzo finchò Mercu-
—
;
sopr. di
matrone.
lo trasse. Questi2 ir.s'ucciseroEgèsta,f. a.
delle
Giunone,
protettrice
dal
alla
ventura,
p. posta
per timore che le cadesse sopra la
sorte d'essere divorata dal mostro
marino,mandato da Nettuno in pena
della frode di Laomedónte
tempestose).
(Y.).
la
in Sicilia,
Pervenuta
il fiume Gricon~
Egemone, (4]YéopLoii
guidare,
niso combattè in varie forme per
doUiera)^1 delle 2 Grazie ad. in
le
dee
delle
Atene, forse
Stagioni farla sua sposa e ne ebbe poiAU
cRste
(V. G r a z i e Y. anche Fabee,Diz,
d'Ant).
Egfale,s. di Fetónte (Y. E 1 f a d i).
condurre)
Egemònio,(-^^éopLai
; od Egialèa,i a. di Adrasto re
, sopr.
di Mercurio conduttore delle anime
d'Argo,e m. e. di quel Diomede,
che feri Venere all'assediodi Troia.
all'inferno.
da Yenere tentò d'ammazzar
f
onde tempestose)
Indotta
o
Egèo, (ai^ei;
,
il m. 0. al suo ritorno ; ma egli
si
di PandÌ45ne,
o. di
re d'Attica e m.
salvò nel t. di Apollo.
Etra, dallaqualeebbe Teseo,che fu
mandato in Creta per esser predaEgialéo,fr.,
a cui Osiridelasciòil re^
ne
vicenda per astuzia di.Diana,
che li fece venire in discordia.
del mare, ov'è
Ege, sito nel profondo
la reggiadi Fiutone (ai^e^ onde
a
fu
Troiano,
d'ippotóo
sovra
1
nave
.
*
—
.
del Minotauro. Aveva Egèo ordinato
quandosi recò in Egittq.
gno d'Argo,
ai marinari che al loro ritorno,se Egfde o Egi,mostro nato dallaterra,
vece che vomitava fumo e fuoco. Desolò
Teseo era uscito a salvamento,inin
usarsi
la Frigiasì,che gliabitantidovete
solite
delle vele nere
vele
le
tale occasione,
tero emigrare.Pallade l'uccise
e rìr
spiegassero
il
di
bianche; ma essi dimenticarono
coperse il suo scudo colla pelle
di veder
bestiacciae quelloscudo, a
comando,ed egli,
disperato
quella
la testa
le vele,precipitossì
Cui si pose poi in mezzo
nel mare,
nere
Perseo
che fu detto Egèo.
crata
consadi Medusa a Minerva da
(V.Medusa),si d. ^oìVEgid^
Egeóne o Briaréo, gigantedi forza
che
straordinaria,
e
50
teste.
aveva
100
di Pallade
cia
brac-
Giunone,Pallade e
—
(V. Fabee,Bìjì. d'A.),
di Giove (Y, Egioco).
dei Dori,che aiutò Ercolip
; lo scudo
risolutod'incatenar Egfmio,re
Nettuno aveano
nella guerra
nella
Qìove
guerra degliDei; ma
contro i
Latiti.
mmr.a;^?f^^^^jiìi.SfU%.wj
£G1MA
Ò2
—
ELUDI
—
da QioTe, Eireslóne, (Y. Fabrb, Diz. d^Ard.),
che per visitarla si circondò varie Elsitéria,(Y. Fabrb, Bis. d'Anb.).
Tolto d* 1 fiamma, ed ebbe da lei ElUto, (Y. P à 1 0 e ).
Egfna, f. a. d'Asopo^amata
Eaco
e
Radam"nto.
^acpoc
Elafebóiie
,
ad
Bis,
pò).
da alficElàfie
Mirmfdonii (Y. A
EginétI
Egfoco, 8opr. di Giove e. d.
turbine, procella^
perchè scaotitor
o
,
(Y.Fibre,
cervo
d'Ant.).
,
(Y.Fabbe, Biz.
iXacpoccervo
d'Ani:).
delhi terra, o dall'Egida o scado Elena, sac. di Diana, che fu cagione
d'infinitimali. Era f. a. di Giove
copertodeUa pelle della capra Amaltéa (aiS alifó";,
e s. di Glitennéstra (Y.
e di Leda
capra).
Fauni
lo
che
Fu
stesso
Sàtiri,
rapitada Teseo,il quale
Leda).
Egfpani,
(Y).
tessalo,1
giovine
Egfpio,
Ottenne
sceso
di Bali.
o.
forza di denari in
a
alFìnferno
per ra^irProsered
tenulK)
vi
fu
prigioniero,
pina,
simili
e
isposa
i Diòscuri fr. di Elena
intanto
rimisero
Neofròne,f. o. di Timàndi
si
vile
re
contratto,
dra, sdegnatosi
Timéadra.
Bali nello stesso modo ; ma
Giove converse
Egipioe Neofrdne in
da Pàride
ottenne
Bali in
avoltoi.
ismergO;
e
1 uccello chiamato
in
Egfsto, f.
di
0.
Tieste
e
fu
Timandra
paro.
dì Pélope.
impalsodel Fato, che si serviva
di lai a punire i delitti di Atréo,
zio,assassinò Agamennone
da Oreste
Le
sue
da none.
Agamenhanno
scelleraggini
e
Deifobo,che
che
cenno
e
di
e
di Libia
Anchirroe
e
della rovina
poi assassinare da
con
lui;
rappattumarsi
fece
Menelao,per
e morto
questo,si ritirò Elena nelparente,che
albero,per
presso
la fece
aver
Polisso
sqo
ad
appiccare
1
cagionata la
essa
perditad'innumerevoli
eroi.
Eleno, cel. indovino,f. o. di Priamo
d'Eeùba. D. che 'questo
traditore
e
fu tatto.
ne
di Nettuno
e
Pàride,ella sposò
mitologica;opperò qui
colla
Troia;il che
a
della guerra
sorprenderTroia.
che
di Belo
condotta
additasse ai G. 1
attinenza
Egftto,f. 0.
e
colla leggendastorica
più
basti il
di
Fisola di Rodi
duce
re-
da Troia per isposame la consorte
Glitennéstra e fa poi accise
egli stesso
nelao,
Sposò poi Mecui
fu
a
Sparta,
rapita
in libertà.
di Troia. Morto
Per
800
causa
la
mezzo
sicuro
Predisse
a
per
Pirro
1 felice navigazione,e ne ebbe la
Cadnia, ove fabbricò 1 e. Fu poi 3"*
di Ettore
0. d'Andromaca, già m.e.
m.
o
fr. di
50 f. ì. che sposafr. di lui,poi schiava di Pirro.
rono
f. e. di Dànao, d. perciòElettra,f. a. d'Agamennone e di Glitennéstra.
la l*"
Dan"idi. Queste scannarono
fr. Oreste a
Indusse suo
i m. i. eccetto
notte delle loro nozze
del p. assassi«
vendicare la morte
DÀnao.
50
Aveva
s.
Iperméstra (V.),che salvò Lincèo.
Egla 0 Egle, (clv^X^splendore),1
delle Espèridi (Y.).
—
;
ninfa bellissima f.
a.
del Sole
e
nato
—
—
da Egisto
Glitennéstra.
e
;
f.
a.
d'Edipo.
;
f.
a.
d'Oceano
ninfa fu
m.
e
di Teti. Questa
d'un'altra Elettra,che
di Neera, che si compiacevain fare
fu poi m. di Dardano.
Un giorno Eleusfna, Cèrere, e. d. da Eleusi,e.
scherzi e burle ai pastori.
incontrato il vecchio Silèno,si unì
bel t., ed ove
avea
dell'Attica,
ove
Cromi e Mnàsilo, pastori,
ceL i suoi misteri (Y. Cereali
e gli
con
legaronole
mani
ed Egle
con
more
Feste,
Eleus.).
Misteri
gU tingeva la fàccia.
Eleusfnie, (Y. Fabre, Biz, d*Ant.
Eleus.).
Egóne, cel. atleta,che trascinò pei Misteri
furioso
1
1
monte
toro
piedisovra
Eleutérie, (V. Fabre , Biz. d'Ant).
fame
dono
ad
Amarilli.
Elfadl, (y^Xio;sole) f. e. del Sole e
per
,
Sidólon, (Y. Fabre, J)i^, d'Ant),
di
Olimene,
e s,
di FetùMe
(Y.),
ELICE
della morte
83
—
ENGÉLADO
—
della
dolorarono,
detto Tdrtaroi se avea condotta
qoale tanto s'adle
onesta
mutarono
1
Dei
nocchiere
lo
vita,
gli
in ploD^i,
bellito
abbra.
e le lagrime loro in amtraghettavain 1 pratoameno,
Oniamayansi Egiale, Lampe^
di fiorì,di ruscelli,
di boschetti,
t^etùsa.
davano
tma,
ove
Lampéeie e
gli
sepoltura:
detto Èlitton,
Elice 0 Calfato,
e questo luogo era
(Y. Calisto).
di Io.
soggiornodel riposoe della
ovvero
; m.
^^
ad.'^ir
Oìoie
Cosi
tino
Avenè spiegatala Àvola del
Eifcio,sopr. di
gioia.
nali,
dai R.; e. d. perdioélicit fui'
Tartaro pagano, dei giudiciinferdi
i
Carónte
fulminL'
della
barca
e
sua
gura, produce
e delPfiUso. Il paradisodegli
Elicóna, monte presso il Parnaso e il
Egizi
dicevasi Aménti
Piérìo^residenza ordinaria delle Ma(Y.Appendice).
Elitra,(V. Lencotóe).
se, cai era sae. come
pare ad Apollo.
xùimt volgere),
dal monte Elicóna,Entròpio,{^Xio":8ole,
Elicònie,le mnse
ratro
che
—
sn
cni abitavano.
G. di Febo
Elio, (-^Xco^sole), nome
Apollo.Però lo d. f. o.
Iperionee della Titana
Enrìfaéssa. Gondaceva
cocchio fatto da
del Titano
Tia
o
(V. Clitia).
Elle,f y. Frisse).
Ellesponto,partedel Mediterraneo,
ove
di
Elle
le diede il
s'annegòe
nome.
il Sole in
1 Elio 0 Aóllo, 1 delle Arpie (V.).
in forma Eliolfde,sopr. di Minerva per 1 t
Vulcano
quelloche tutto vede, erettole a Corinto dopoché nelPeclo si invocava nei giuramenti.
Nelcidio di quellae. per o^era dei Messemi
Tisola Trinàcria possedeva
7 greggi
nel 1* suo t perironoarse le
50 per
di giovenchee 7 dì agnelle,
2 s. e. Euritio ed ÉUollde.
cadun gregge. (Nota che Panno pei Elpónore, 1 dei compagni di Ulisse.
Q. era di 50 settimane,di 7 giorniEmazióne, (alp.a
sino,
sangue) ce), assasdi tazza, come
,
di 7 notti).
Elfsa,(V. D i d ó n e).
soggiorno
Elfsi,eampi di piacevole
che
e
vano
quanti glicade-
scannava
nelle mani.
Ercole
Fu ammazzato
da lui ebbero
e
da
le
nome
pagne
cam-
Emàzie in Tessaglia.
sempre primavera
di queiche vissero Eméra, f. a. della Notte e dell'Erebo,
e dove le anime
revole.d la dea del giorno; si leva colP Aubene godono felicità perfetta
rora
e du-
nelPinferno,ore
In
questibeati luoghi scorre
il Lete, le cni onde
tutti i mali
fanno
della vita. Vi
la m.
Saturno
con
regna
vi
rende
e
perpetua Vetà
che fu à
d. i
(con cui
ticare
dimen-
e.
Bea,
Elisi
essere
sulle cui
sogliesaluta
Eno, f.
od
rizia
nella luna;
altri nelle isole Fortunate
poi interamente
in Occidente,
la
Notte
m.
che Pattende.
Emo
dell'oro,
breve sulla terra. Alcuni
Campi
venne
confusa) e tramonta
e
m.
o.
colla
m.
o.
di Bòrea
e
di 0-
di
Ródope.
Fu
giato
can-
in
e.
narie);vollero farsi ad.
(ora Ca-
come
monti, perchÒ
Giove
e
altri nelle fertili campagne
È probabile
che Pori- Emóne, principetebano, buon
della ÌBética.
sia
di
mvola
gine
Egiziana, dello scelleratissimo Creonte.
questa
di quel
poichòil più ceL sepolcreto
oltre
le
collocato
rive di
era
popolo
1
su
erano
secondo le
giudicati
o-
f.
o.
Amò
Antigone, f. a. di Edipo e di
Giocàsta,che si uccise sulla tomba
tanto
Portavano
di lei.
lago detto Aéherusio.
le spondedi questo lago i defunti Empósa, Dea
ed ivi
none.
Giu-
fuor
che mandava
terribile,
delPinfemo
gli spettria
i mortali.
ventare
spa-
in sua
pere loro. Se il morto aveva
vita violate le leggi del
^aese, lo Encélado, il piùpotentetra i Giganti,
che vollero dare la scalata al cielo.
alcun
on. in 1 bagettavano senza
ENCOIMESIS
Era
f. 0. del Tartaro
Giove
ne
navi. Dichiara la guerra
sue
che
arso.
f. i. di Egitto, ammazzato
da ÀmmiónOy 1 delle Danàidì.
èv
Encóimesis,
e
i R. £ fama
d'AntJ),
(V.),m. di
rV. Fàbre, Dte,
Endefde, f. a. di Chirón^
Endimlóne, (èv$uu"insinuarsi
battagliafinalmente
che Venere
lo
Ttn- Eneldsla, (V. Fabre, Diz,
(V. 0 6 n é 0 ).
,
rapisse
in cielo,laonde dai R. ad. sotto il
di Giove Indigéte.
nome
ed avola d'Achille.
Péleo
che in 1
no,
Tur-
a
la sposa Lavinia
gli contrastava
Tnccise. Dal regno da lui fondato
Ascanio
f. o. d. discendenti
suo
con
carsi,
corixotjiaop.ai
e
in ninfe le
Cibéle muta
Tevere, ove
di Ini il monte
mezzo
mom
—
1 dei 50
;
—
rimase
della Terra.
e
rovesciò sopra
Etna,che
54
—
d^Ant.').
sinuantesi^ perchèrappr. il sonno). Eneo,
Altri lo d. f. 0. del
Aétlio,Engastrimfti o Euricléi,(V. Enri-
aElea
re
altri il fa
pastore di Caria,nipote elei).
di Giove. Essendo stato trovato negliEnfalo, sopr. di Marte, da Enio
nato
1 Dio da Marte
appartamenti di Giove, fa condane talora anche
dormire
a
invecchiare.
Febèa
e
Diana
Luna
o
cielo
eternamente,
scendeva
ebbe
ne
sotto
senza
nel
di
nome
diversi f. i. Ei dormiva
Torigine delia favola
ecco
di Ini
nozze
notti
con
che
abbatte
Dimos
delle
Presso
le
Fehos
e
il
le
Insieme
e.
ed
Eris
da guerra
carr»
cide
uccon
pagna
accom-
di Marte.
i R. d. Bellona
(V.).
passava
e gli Enipéo, pastoredi Tessaglia.
Cangiossi
in fiume
invecchiava,
chè
per-
non
ringegno fa immortale
chi 1
e
usa
lodate.
cose
per
di Venere. Presa Troia dai
valorosamente
Tiro,
a
le
acque
limpide, le
venne
talento di bagnarvisi.Da
quel dì
Tiro divenne sua sposa, e fa poi m.
di Pélia
e di Neléo
(V.),
battè
Q.,com-
nelle
dietro
correr
questa ninfa veggendo
d'Enipèomolto
troiano,f. o. di Anchise
Enea, principe
e
giuramento gli Efèbi
contemplare la lana
a
altri astri,e
in
ed
Diana. Forse anche
astronomo
1
era
vocavano
in-
Énìo,CEvo(ó), guerresca Dea, che
in 1 valle illaminata dalla Lana
ed
stinto,
di-
Lo
di Atene.
lai dal
a
lo accompagna.
che
(V.).
strade
della città;ma
nemici
veggendosi da numerosi Eno, (V. Emo).
soverchiare,
prese il Enomào, re di Pisa in Elide e p. d'Ipvecchio p. salle spallee col sao
be
podàmia. Avendo inteso che sarebucciso da 1 genero, risolvette di
f. 0. Ascanio per mano
portando
(?.),ritirossi in
via i Penati
An-
non
di Trocol maggior nnmero
iani,
potè riunire. Perdette in
tandro
destro
che
quella pressa la
m.
lito co' suoi
alcune
in
su
Epiro.Dopo
e.
Greusa
e
sa^
navi,passò
con
Anchise
Toma
in
Sicilia,
ove
cel. anniversario
ad
solenne.
Alfine giunge in Italia,
dalla Sibilla
dere
apprende la via ed i mezzi per scen-
agli Elisi,ove
troiani
e
suo
profeziadel
della sua
trova
padre
e
della
gli
intende
eroi
la
vita e
discendenza. S'imbarca sul
resto
sua
ma
Pelope,che
concorrente, sedusse
d'Enomào,
fu accolto ed amato
Cartagine,ove
da Diddne.
obbligava
corso,
glielavenivano a
in isposa,
di correre
Ini,con patto di darla
vincesse ;
burrasche,toccò la Sicilia,
ove
gli
mori
indi fu sbattuto
il
Anchise,
p.
a
nel
quei che
sofferte alcune
aver
maritare la f.a. ed essendo molto
via la
e
a
a
prova
chi lo
fu il 14**
Mirtillo
l'indusse
chiere
coca
glier
to-
delle ruote del
caviglia
cocchio di lui,onde
mao
tutti
dare
doman-
rovesciato Eno-
torioso
perìmiseramente, e Pelopevitfrode
con
questa
sposò Ip-
Sec. al. Enomao
disperato
Sodamìa.
'essere stato vinto si uccise da sé.
Enóne, f.
a.
del fiume
ninfe del monte
Frigi,1 delle
Apollo
Ida. D. che
la fece indovina. Essa sposò Paride,
ÉNOPiO
55
—
EPONIMI
dal qnalefa tosto abbandonata ed Epicléidie,
(sicL
sopra, xXetgch'av€\
il rapimentodi Elena
a lui predisse
(V. Fabre, Diz. d'Ant,).
le disgrazie
di Troia. Quando Paride Epidàuro,e. del Peloponneso^
cel.pel
e
andò a
fa ferito da Filottete,
t. d'Escnlàpio^
ove on. sotto figura
trovarla sai monte
Ida; ma da lei d*l serpente,e pelerndel gigante
ro,
fa mal ricevuto;
che divorava gliaouiini a
e feritopoida PirPeriféte,
li sacf. (V. Periféte).
vi tornò e n'ebbe egaaleaccoglienza
da Epidéllo,
(V. D é 1 i 0 ).
; tnttavia essa lo seguiva
Paride
morì
ma
lungiper guarirlo
Epidemia,
(dé^ogpopolo)(V.Fabrb,
;
Diz. d'Ant:),
: di che
prima che lo Raggiungesse
si
poi disperata
accise.
da oIvo";
(oìvÓTC'.o";
ÈnópiO,
vino,icivu"
.
bere) (Y. Arianna).
Enosìgéo sopr. di Nettano (daalvó^
Epidóie,(èict$idu»^t
dare\ a Sparta
dator
Giove
di
d'ognibene.
sopr.
ovoi
% posteri) nome
Epfgoni,(ènif
,
gagliardo,
veemente, ed
de
on-
aqe^
,
che i G. dav. ai f. i. dei 7
che assediarono h 2^
tani,
capi-
volta
Tebe (V. Adrasto).
tempestose').
od Epiméde, f. a. di Sisifoe m. di BeU
Entómata, (av,tépu) in, taglio,
in, metto,
lerofónte(¥•).
Enagrsmata,Iv Sl-^u}
(V. Fabre, Diz. d'Ani.:
getto,(V. Pabre, Diz. d'Ani,)', Epimeiétai,
f. o. di Tifóne.
Misteri
£o, gigante,
Eleusini).
pari)
di Creta,
isole (oraLiche aiutò
Eòlia, regno dei venti^
Epiménide,filosofo
,
vicino alla Sicilia.
Solone nel dare la sua
costituzione
verna
Eolo, (alóXo^mobile^qualità
propria ad Atene. D. che entrato in 1 caDio dei venti e, sec. al.,
vi dormi 57 anni,ed uscitone
delParìa),
col solo posalvo
piùalcano,
tere poinon conosceva
f.o.di Giove (aldella volontà,
tri 1 suo fratellinoallora invecchiato.
iano). Lo consultavano come
dice f.o.0 nipoted' IppétaTro1 or. e visse
200 anni nutrendosi solo d'ambrosia.
OspitòUlisse nei suoi statie
stavano
nei qaali
Bella immagine a simb. la soave
glidonò alcaniotri,
rinchiasi i venti. I compagnidi lai
del saggio e l'immortalità
eloquenza
i
venti
del
vero!
Alcuni
rono
fuggifusero
quegli
otri,
poetilo conapersero
fecero sorgere si furiosa
Endimiòne.
con
e
tutte Eplménioi,
tempesta,che Ulisse perdette
(|j.*r^v
mese)(Y.¥àBKE,Diz.
le navi,ed appena potè salvarsisu
d'Ant).
di 1 tavola.
Eplmetéo, f. o. di Giapétoe fr. di
1
4
Prometèo aveva
dei
cavalli
Prometèo.
cati
fabbria
urora),
Eòo, (su"";
(lei Sole.
glinomini prudentie ingegnosi
f. 0. di Giove e dio. Ebbe nella
ed Epimetéogli imprudeuii
Epàffo,
Da Pandora
fancinllezza
l gara con Fetónte (Y.), ed imbecilli.
(V.)ebbe
Gredesi
Pirra,che sposòDeucaliòne f. o. di
a cui cagionò la morte.
Prometèo.
fondatore di Menfi.
cai dominava
p. di essi,
(Ikìdopo,vtx*r]vittoria)
Epagoghé, (èit[,
Sr(Oia, conduco) Eplnfchia,
Die.
Pabre,
d'Ant).
(V. Fabbe, Diz. d'Ant).
(V,
Dìb.
Fabre,
d'Ant.).
Epaoidói,(V.
(d'uiJLtd{jLa
incenso)
Epiihimiatores,
(V. Fabre, Diz. d'Ani.).
Epéo, valente fabbro di strumenti da
sul monioìn)
^(là-^o^
(èicl
guerra. Inventò la spadae lo scudo Epitràghia,
e
fabbricò il cavallo di Troia.
sopr. della Venere
popolare,rie
1 ariete.
dopo, Poog bove)(V.
Epfboion,(eict
Diz. d'Ant.).
Pabre
(Ippóna).
Epóna, (V.
su, ovojia nome) (V.
sacf,)
dopo, ^o|jló^
Eponimi, (èict
Epibòmion,(liei
Diz.
Diz.
d'Ani.)
d'AnU),
Fabre,
(y. Fabbe,
Scopa rap. seduta
sovra
,
!
;*»!*"
"«'^?"?.«rs'H
LfatL^-^^' "^
EPOPTOI
56
—
ERCOLE
—
Epóptoiy Qni su, ùK rad. di Snoica
prese di Ercole le opere delFagricole:
vedere),(V. Fàbre, Diz, d'Ant,). coltura nei 12 mesi dell'anno. ErDìjs.
1**
di
Lerna
cl^Ant.%
nel
Ammazzò
lago
EpulóneSy (V. Fabre,
Epulani
9^Tum,(Y,¥ABfiE,DÙ!,d'A.).
1 idra
Equfria,(V. Fabre, Diz. d'Ani, ed
anche October
eqaas).
G. dì Ercole
Eràcle, nome
(V.).
Diz.
Fabrx,
d'Ant.y
Eraclefsti,(V.
Eracifdiyi distendenti di Ercole da
Eràcle
G. di
nome
Eràto, (èpàu)amare)
vivace
di
mirti
a
e
e
lei 1 Amorino
ne
armato
è
consiglial
e
del quale
casto,senza
e
puro
d*arco
sospiridegliamanti,
mitiga gli affanni
non
di
dolci snoni
Co' suoi
i
accompagna
amor
in forma
giovinettacoronata
di turcasso.
gloriadi
Era
le
per
Questi per
m.
0.
di
e
ingannare Alcména
mentre
e
dai
1
va
cer-
pie di
Strangolò nella selva
lìone spaventevoledella
pelleandò poi sempre Testito ;
4*^ Punì Diomede
che nutriva i suoi
cavalli con
carne
sul monte
Eriminto
6** Ammazzò
era
di Anfitrione
alla guerra
di Tebe. La gelosaGiunone,non volendo
che il f. 0. che doveva nascere
Arpìe)
del
lago
1 furioso toro che
infestava risola di Greta. Vinse
fiume
il
a
gigante Anteo
Nettuno
il
corno
il Cornucòpia.
focò
Sof-
poi detto
assassinava
fare
gli tolse 1
Achelóo, e
che fu
1
il paese;
frecciate gliorribili
a
7^ Domò
Stinfale;
Giove.
s'era
Pigliò
in Arcàdia
devastava
(forse le
uccelli
5^
umana;
cinghiale che
Ginnone,cioè glorioso (V. Anteo);
di
nel giardino
ne),
persecnzioni Giuno-
di Alcména
0.
mano
1
o
Testito delle sembianze
suo
Neméa
3**
correndo
d*oro
corna
bronzo;
dolcezza sopra la terra.
Fabre, Diz. cPAnt),
Ercole, (greco Éràcle 'Epa xXéo; la
1
dalle
a
giunse
tagliara;2^ Rag-
ed anunazzò
vera
Erbe, (V.
le
che
,
di rose, avente in 1 mano
nell*altra il plettro,
cino
e vi-
e
1 lira
1 delle Muse.
di 7 teste rinascenti
mano
cui
quelFeroe.
e rap.
lirica,
Presiede alla
a
bia
che nella Li-
i
passeggieriper
1 t. di cranii umani
8^
Rapi i pomi d'oro
delle Esperidi uccidendo
il drago che 11 custodiva,e
sollevò Atlante,sostenendo a lungo
9*^ Distrass^o
il cielo sulle sue spalle;
molti
mostri
Caco
Albióne
come
a
dire
Geriòuc,
Bergìéne ed altri ;
,
,
schiacciò Alcinoo che aveva la proprietà
da Alcména
godesse le alte fortune
che venivanglipromesse dal Destino,
di risuscitarsi. Domò
i Centauri
10° nettò le stalle
e
d'Augia.
mostro
Uccise un
marino, a cui
prima di
come
Ercole,affinchè,
primogenito, Esidne,f.a.di Laomedònte, era esposta
autorità sul 2^
avesse
e per
Vogliono
punire il p. che negarovesciò la
però che poco di poi si placasse vagli i promessicavalli,
a* preghi di Pallade, e che desse
di
Troia
diede
Esidne a
mura
e
anzi del propriolatte ad Ercole per
zoni
Telamóne; 11** Sconfisse le Amàzfarlo immortale, del qnale avendo
diede
loro
e
regina(a
Ippolita
fece
Eoristéo
nascere
Ercole lasciato cadere 1 goccia,sì
fece quellastriscia bianca nel cielo
che
Ma
d. Via
cui tolse il cinto per darlo ad Adf. a. d'Euristéo),a
Teseo; 12"*
meta
Làttea
Discese nell'inferno, coronato
di
mero
(cheè 1 nuinfinito di stelle nebulose). pioppo (che perciògli è sac), incatenò
Gì anone
solvere
il Cèrbero e liberonne Alcepoi non potendosirior
lasciarlo godere del suo
contro il fr. che
destino,suscitogli
a
gli comandò
di
fare
ste, rendendola
Uccìse
al
m.
poi Tavoltoio
o.
Admeta.
che rodeva
legatosul monto
il
a
fatiche, cuore
Caucaso. Separò i 2 monti Abila e
qualio egli doveva perire,o
uscirne pienodi gloria.
Alcuni vorrebbero
Calpe,e in tal guisa unì POceano
nello
12
im-|
col
simboleggiate
Mediterraneo; e credepdoche
nelle
12
Prometèo
ERITTONIO
Erittónio»f.
0.
elle lo
di Vulcano
e
nerva
di Mi-
consegnò chioso in
alle f. e. di
canestro
58
-
1
Céerope,A-
ÉSEGIETI
-
rofónte,Esculàpio, Orfeo, Cad^
anche Fabre, JDiz. d*A.)
mo
(V.).(V.
Érope,m.
e.
d^Atréo. Da
glànro 0 Agràole,Erse e Pandrosa
vietando loro d^aprirlo
Aglanro
; ma
2
f. i.che
Atréo
1
convito
allo
ed Erse furono cariose
A t r é 0
Minerva
e
Tiéste ebbe
fece mangiare in
stesso
Tieste
(V.
).
di Cupido (V.).
tal farore che si ucciEróte, nome
sero.
Erittónio fatto adulto essendo Erótia,(V. Fabre, Bit. dMw«).
stranamente
sciancato ne* piediinventò
Erittdnio).
Erse, (V. Aglàuro,
1 carro
che celava la metà Erséfore^(V. Fabre, Biz, d^Ant).
del suo
f. a. di Ta2io,re dei Sabini.
Érsflia,
corpo.
ispiròloro
£rmap6llo,Ermat^ne» (Y. Erme).
Staine informi consistenti in 1
Erme.
da
pietraquadrata sormontata
di
1
Mercurio
(greco Ermete
y.), che gli At. ponevano ad ogni
testa
angolodelle case nelle vie. D.
Atene ed Erm-Apollofatte al
Romolo
la prese per sé nel ratto
delle Sabine. Suo p. avendo dichiarato
guerra ai K.,Ersilia promosse
la pace e sposò Romolo, il quale
fu trasportatoin cielo per
ottenne da Giunone che
come
Erm-
consokrla
modo
fessevi elevata essa
ad ambi
stesso delle Erme
sero
pure. I R. eresaltari sotto i nomi
(V. anche Fabbe,
di Quirino e di Ora,
Erme,
Hermae).
in originequel
Ermete, (ipp-aanello,monile'),e. d. Esa, (Alba Parca)
vocabolo
attaccavano
Mercurio
si
significavaporzione, la
perchè
vano
alia sua statua catene che gli usciparte destinata,il Destino.
Diz,
d^Ant,:
,
,
di hoeca, per simb. che Mercurio, Ésaco,f. 0. di Priamo
e di Alissottfe.
donò
Amò
sì la ninfa Espèriache abbanDio deireloquenza,
incatena
e
cattivasi Tanimo
degliuditori.
Ermi6ne od Armonfa, f. a. di Menelao
Fu accordata a Pirro
e di Elena.
benché promessa ad Oreste.
Troia per seguirlei.Fuggendo
in 1 piededa 1
Esperiafu morsa
serpentee ne morì ; laonde Ésaco
in
si precipitò
disperato
mare
e
da
Teti fu convertito in ismergo.
; f. a. di Marte e di Venere sposò
Cadmo
in serpe.
Escara!, (V. Fabre, Biz. d'Ani.).
e fa convertita
Ermontfde, sopr. di Giove ad. in £r- Esculàpio, dapprima chiamato Epio
—
montO;
e.
d^Egitto.
dim. di Erméti
Ermuli,
Ermete).
Due
da àaxeXwi; sempre,
(gr.'AaxXYjicto";
Dio
della
YJTCW?mitigatore),
ronide.
medicina, f. o. di Apòlloe di CoQuando Apolloebbe ucciso
,
(V. Erme
figuredi
site nel circo alle mosse
a
e
Mercurio
sostegno
della corda o catenella per trattenere
i cavalli.
Ischi da lei preferito,
in cura
al Centauro
diede Esculàpio
Coronide
ed
Chiróne. Acquistò perfettacognizione
Ero, sac. di Venere amata da Leandro
il qualepassava a nuoto TEllesponto
delle virtù medicinali delle
cendeva
acpiante.Giove lo fulminò per avere
per andarla a trovare^ed essa
la notte
1 facella sovra
1
f. o"
Ippolito^
(V, Ippolito): e ad A-
restituita la vita
ad
Leandro
di Teseo
torre per farglilume ; ma
al fine s^annegò ed Ero gittossi
disperata
poUo costò molto cara la vendetta
in mare.
fattane (V. Apollo).
Esculàpio
ad. in Epìdaurosotto forma di 1
Eróflle,(V. Bagóe, Sibille).
Eroi.
C. d. coloro che
si
segnalavano
serpe
(V. A
sci
e
pia di).
interprete),sp.
Esegeti,(è4'^jY]'rfì(;
per belle azioni, e si mettevano
degliDei. I princ. d'indovini che in G. credeansi avere
quindinel novero
i sofurono Perseo, Ercole, Giasone,
il dono speciale
gni
d'interpretare
Teseo, Castore
-.-*-
e
Pollike, Belle'
-vAO.--
e
glialtri segni che
del futuro
ifc-liiat
.
ESTONE
-.
5§
ETEOCLE
—
né ferociaallebelve,
né procelle
sul
gliDei (Y.Omen, Thé«
in
la
altri
termini,
rata).
cità
semplimare^
dei costumi rendea glinomini
Esiòne,f. a. dì Laomedónte (V).
f. o. di Cretéo^ moderati nei desiderii,
tili
EsÒne, p. di Giasone^
quindiinula severità delle leggie molte
e fr. di Félìa. Essendo
decrèpito,
ringìoTani
per opera di Medea pre*" arti e molto scienze. 2** NelVetà
delV argento cominciano a sentirsi
ciò
fare
da Giasone sno m. o.
a
gata
la nesi conosce
cessità
maggioribisogni,
Esperetésa,
(V. Espèridi).
d.
la
da
di
le
l'Italia
e
stagioni,
distinguere
Spagna,
Espèria,
mandano
Esperoche
discacciato dal fr. À-
tlante,s'era colà ritirato.Siccome
vuoi dire acci^
Espèrio(ècTCépio?)
dentale,a ragionei G. e. d.,per
a sé, qnei 2 paesi.
rispetto
Espèridi,f. e. di Espero,o sec. al.
di stabilirtermini delle proprietà,
di formar
leggi,di
attendere alle
arti,alle industrie,ai commerci.
vi lascia
Saturno cacciato di cielo,
segnare
Giove a regnare ed egliviene a invile
e il viverecil'agricoltura
nel Lazio. 3* NeìVeià del rame,
dal precedente
stato di cose si
di guerre e di
ad
1
periodo
passa
che peròregniancora
senza
violenze,
la frode e l'ingiustizia.
E l'età
dell'eroismo fiero ma
generoso. 1
delittisono parziali
e
glieroi li
La
verso
gli Dei
puniscono. pietà
è spentanelcuor degli
uomini ;
non
i germi
cominciano a svolgersi
ma
della licenza.4° L'età del ferro
è quella
in cui,scatenatisitutti i
Astrèa
la terra
vizi,
fuggeinorridita,
delitti
di
i
inondano,
piùprodurre,
nega
d'Atlante e d'Espèride,
o di Forci
Ceto. D. ^gle, Aretika,Esperetùsa. Àyex"uo 1 bel giardino
pieno
di pomi d'oro (forse
custodito
aranci)
da 1 feroce dragocon 100 teste,
che fn ammazzato
da Ercole.
Altri ne conta 5, altri 7.
f. 0. di Giapèto
e fr. di AEsperò,
tlànte.Forse perchè,
saliva
astronomo,
sni monti,fu detto rapitoin
cielo e convertitoin stella.Ebbe 3
È la stella
f. e. d. Espèridi(V.).
che 1* si Tede la sera e ultima
che
scompare al mattino ; opperòd. antrabocca. Questaetà
Lucifero tàEóo (da ^uì";
rora)
aul'empietà
od Eósforo o Fòsforo,È il
dura pur troppo
e durerà sino alla
Venere.
del
fine
monao.
pianeta
f. o. di Mercurio. D. che ottenesse
Espiatore,
sopr. di Giove ilcui altare Etalfde,
di poterchiederequantovoin Olimpiaera abbracciato da chi
lesse,
fosse macchiato del sangue di amici
salvo l'immortalità;
ed egli
chiese di ricordarsidellepassate
0 dì parenti.
al'anima sua fosse trapassata
(Y. Fibre,Diz, d'Ant.) zìoni qualora
Espiatoria,
in altri corpi.
rere
Estate,div. ali.e lo stesso che CèPitagoraper
rv.).
la
sere
Metempsicosi(V.)d. esprovare
lui questoEtalìde,
Estfa,(V. Fibre, Die, d'Ant).
o, sec. al.,
Enfói-bo.
Estiòne,p. d'Andromaca e re di Tebe.
Età del IWondo. Secondo le favole 4 Eteobdtadi,
(V.Fibre,Diz. d'Ant).
farono le età del mondo : quella
di Eteòcle,re di Tebe, fr. di Polinice,
di Giove,quella
degli
f. 0. d'Edipo
Saturno,quella
e di Giocàsta.Divise
uomini
Tebe
col fr. Polinice
il
di
vagi;
male
degli
Eroi, quella
regno
1**
L'età
delV
la
di
morte
Edipo, il quale
oro,
dopo
oppure:
cenda
dell'innocenzae della pace. Astrèa
che
ordinato
aveva
regnassero a viabitava fra gli uomini, la terra
ciascuno.Eteòcle es1 anno
sendo
da sé ogni cosa, scorrevan
in trono non vollescenderne,
producea
miti e Polinice glimosse
fiumi di latte e di miele; non liquella
guerra
veleno ai serpi, che fu chiamata dei sette prodi a
ai campi,
non
e
Xgr
J^^L«»
ETESIO
r
60
—
EUMOLPO
—
?!?
?-
il corpo
Questi due fr. i. talmente si
odiavano, che si nccìsero poi Tnn
Tebe.
l'altroin
ombre
tenzone
singolare
combattevano
rìa,e la fiamma
e
suo
Teti ordinò ad Achille di
carro.
il corpo
nelFa-
ancora
alle
al
pei piedi
attaccato
mura
le loro
di lui 3 volte intomo
di Ettore
stituire
re-
mo,
Pria-
a
glielo richiese piangendo
lingne.
prostrato a* suoi piedi.
EtésiOy Giove protettoredell'amicìzia Eiifema,m. di Croto,nutrice delleMuse.
ladi
(Y.).
(ivffiamico),
; 1 deUe
Eiéta 0 Etéto,m.e.
di 1 certo Lodicéo, Eufemfa
«sto,(V. Fabbb, Diz, d^A.").
f. 0. di Pantóo,troiano,forte
che ottenne di diventar nomo
seEufòrbo,
per
il
valoroso
tatto
o.
e
gaire per
guidatore di cavalli e
m.
corridore. Ferì Patroclo, e quando
Etio 0 Eliòne, (Y. Protogenfa).
uccise quest'ultimo,
Ettore
ei get(V.
Estióne).
;
del rogo
loro
che
mune
co-
si divise in 2
—
—
in Siciliada cni
Etna, monte
Ivi finsero
Vulcano
i
e
le fucine di
essere
Ciclopiche
i fulmini
Eto
a
ce.
fac-
esce
Menelao.
essere
Qiove.
1 dei Eufrosina
cavalli del sole.
fu
le spoglie,
ma
rapirne
Pitagora pretendeva
vente
questo Eufórbo riviper la Metempsicosi (V).
vano
fabbrica-
Etòne, (aX^ta ardere)^
0
tossi per
ucciso
da
3
(e"^ppooóviQ
gioia) 1
,
delle
Grazie
(V.).
a cui diede
Etòio, f. 0. di Diana e di Sudimi óne. Euméo, favorito d'Ulisse,
la cura
de' suoi stati partendo da
SMmpadronì di quellaparte di G.
4
che fu PEtdUa.
Etra, f.
Egèo
di
a.
re
suo
di Troia; fu il
la guerra
al
conoscerlo
Itaca per
di Pitéo. Avendo
sposato
d'Atene
in
1**
a
ritomo.
suo
benerolo), e. d.
Euménidl, (eòpvt^i;
Teseo, e co0 per eufemismo, o intendendole già
stretto
p. le nacque
altro nome
senza
lei,1aEgèo a partire
Furie, ie.
placate
; con
sciolle 1
che stava
ché
1 calzare accioc-
spada e
il f.
casa
d'Averne,
al. di Acheronte
sec.
o
e
cresciuto in età, glieli della Notte. Erano 3, cioè Alétto,
(£Xexto(indicibile o SXexto^ ineeS'
portasseper farsi riconoscere. Teseo
poi
0.
Tandò
a
trovare
e
divenne
suo
erede.
re),
santé)^Megèra (^t^apéo»invidiaTisifóne (uai^ punizione
e
gellavano
uccisione).Castigavanoe fla(póvo^
,
—
;
f.
d'Oceano
di Teti,m.
e.
d'Io e di altre f. e.
a.
e
di Atlante,m.
Io essendo divorata da 1 leone, le s.
di dolore; ma
Giove le
morirono
in isteiled. Iodi
convertì
Ecùba,
cui
e
ebbe
e
di
di Andromaca, da
Astianitte. Comandò
Teo.
m.
avessero
Rap.
colle chiome
e
di
del sangue.
vipere,e colle
di facelle
piene di serpie
mani
accese
mal vissuto,
spec.
violati i sacri
diritti della natura
(V.).
Ettore,primogenito di Priamo
avevano
quelliche
facelle
serpie
con
coloro che
o
tede.
sercito del Troiani contro,i G. e si Eumòlpo, poeta di Tracia. Sventata 1
il terrore dei nemici. Achille
contro Tegirio suo re,
rese
cospirazione
corrucciato
rossi nel
suo
vestito delle
Patroclo
ammazzò
per
Agamennone, ritipadiglionee mandò,
propriearmi, l'amico
con
alla battaglia.Ettore lo
le armi
e Achille ripigliò
si ricoverò in Eieusi
ai misteri
e
La
di Cèrere
divenne lerofànte
sua
tennero
fu iniziato
ove
(V. Cereali),
o
sommo
sempre, cioè per 1200 anni,
di Eieusi. Si d. che
sac.
vendicarlo. Giove pose in 1 bilancia il sommo
le sorti di questi2 eroi,e
Tegirio,rappattumatosicon
di Achille vinse Taltra
Snella
ttore fu da Achille ucciso
iuto di P"llade ; trascinò
;
onde
coliV
poi Achilie
facesse erede
e
Sac.
famiglia, gli Eumoìpidi,
del
ch'ei sia morto
Erettéo
re
lui,lo
di Tracia
regno
in battaglia
tro
con-
d'Atene.
fiUMOLFlDI
61
—
Eumolprdi, (V. Fàbbb, Biz, d'Ant).
Eunomfa, 1 delle Ore,f.a.di Temi (V.).
Eunósto, dÌT. dei Tanagresi in Acaia.
L'adito del
la
t. era, pena
sno
te,
mor-
KUROTÀ
—
quellacassa Impazzò; consultato
;
—
di lucido intervallo Por.,
1 momento
seppe che sarebbe guaritodedicando
la statua a quelpaese ove si facessero
sac£
interdetto alle donne.
dir. tutelare dei molini.
umani.
ed
Eurfale, 1 delle Gòrgóni (V.).
Quei d*Aroe si
regina delle
; 1
battagliadata
ed
da
Tnrno
amicissimo
era
ad
quale Laerte
.
e
tenne
fecero lui
tridne
bnoi
comprò per
levò
perché gli al-
molto
cara
Ulisse che tosto la riconobbe
al
da Troia.
tornare
sno
stofane)
cel.a* tempi d'AriEHrieléi, (Enricle
od Engastrlmìti (Iv in
parola),
ventre, |j^3*o€
Yacrnp
ventriloqui,
sp. di ciurmadori,che,
,
v^endosidella
ed
egliguarì.
Micene,f. o. di Amfi-
re
di
Eurlstéo, re
d'Itaca,la
20
or.
quelsacf. quando
sconosciuto con
re
d'un Dio dentro 1 cassa;
la statua
Enea,
di Niso.
Euricléa, giovine donna
d*un
sovvennero
giungesse1
era
ucciso in 1
Fn
inconsolabile Enea.
giovane
alla Dea Triclària,
od Ecdte,quivi
sifermò.
che li dispensava
da
la cni morte
ad Aroe
sacf. 1
giovane
1
cioò Btana
Amàzzoni.
Eurfalo, troiano,per
Giunto
si volevano
mentre
Euoi Sàboi 1 (Y.Fabbb, Biz. d'Ani.).
Euposfarchoi,(Y.Fabbe,Diir. d'Af^.)
—
in
di Alcména.
e
prima
nascere
di
Giunóne
Ercole
Io fece
affinchè
pnmogenito avesse
gualche
autorità sopra di lui,e Io indusse
ad imporre 12
fatiche ad Ercole
per veder perircolui al qualeGiove
tanta
aveva
gloria;ma
promessa
Ercole compio felicemente le 12 imprese
come
e
molte altre,
ed Euristéo dovè
facoltà di far
contentarsi del regno d'Argo e cessar
fingevano
le
insidie
la
dal
si
il
fr.
contro
sentire
voce
ventre,
Eurfto od Eurltéo, p. di Iole,avendo
dagliDei.
ispirati
nota
di Orfeo. Nel
da
la f. a. a chi lo vincesse
promessa
nella lotta,Ercole lo combattè
e
ne
vinse,ma
Euridice,
e.
m.
fuggire
Aristéo,fu punta da 1 serpe e
morì, lo stesso giorno delle sue
andò a
Orfeo,inconsolabile,
nozze.
cercarla in Inferno,mosse
a
pietà
col
canto
sno
Plutone
e
le div. di
quelluogo.
—
Proserpina
glirestituirono
la consorte
a
Iole.
1 Titano.
;
; 1
Centauro
insegnò il
che
d'arco ad Ercole e
volgesse
pattoch'ei non si rimirarla prima d'essere
Ippodamìa,fu
che volendo
a
usciti dall'inferno. Euridice lo
rivoltosi
ma
—
Eurito negò la f. a., onde
e si tolse
Ercole l'uccise colla clava
trar
pire
ra-
ucciso da Teseo.
Eurizióne, gigante che custodiva le
Gerìdne che con quelle
guiva,
se-
egli,sparvegli giovenche di
di Plutone
nelPocoidenpascevano
tale isola Euritéa (o rossa).
Eurifaéisa, 1 Titàna,m. di Elio(Y.).
1 dei 4 princ.
Eurffiie,cel. sibilladell'isoladi Samo. Euro, vento d'oriente,
d'Ulisse.
f.
a. d'Agenorere di Fenìcia,
Eurfloco, compagno
Europa,
tosto
e
per sempre.
Eurimedónte, p. di Peribéa.
Eurfnome, f. a. d'Oceano e di Teti.
—
;
e
1 f. a.
fu
d'Apollo,
m.
di Erifile.
nòne, (Y. Fabbe,
Eurfpile,f. 0. dì Eveméne.
delle
cassa
compagna
1
d'Ani.).
Nella divisione
si bella che
le
avesse
d. 1
dato
di
rapitoal mondo
quellaDea. Giove sotto
la rapì
portoUain quellaparte del mondo
la forma
e
Era
di Giunone
di belletto
vaso
muliebre
Biz.
Euri
una
d'Adrasto
di Cadmo.
s.
di 1
toro
bianco
poi il nome, ed in Creta
Minosse e Radamanto.
di
poi m.
ma
da Giove Euróta, fiume presso cui Giove in for-
spoglie di
Troia
contenente
1
vi fu
statua
di
Bacco, opera di Vulcano
data ai Troiani. Ennpile Qssandp
che
ne
ebbe
fu
di Cigno
ii^iEani^ò
e dove
|jeda^
£UTE]IP£
la
Apollo cantò
62
—
da
perdita
lai fatta
FAMA
—
musica
altre arti
di
per mezzo
institnì il culto
profetessa
e
Garmónta
di Dafiid.
e
Euterpe, (80 bene, ^pico» dilettare, di Cèrere, di Nettóno-Gonso,di
gioconda^1
molto
iDYRntò il flauto
Rap.
di
e
per lo
giovane,
dello 9
alla musica.
presiede
sotto
forma
più
di fiori
coronata
Licèo detto Fauno
di Pane
Muse.
poi
Fu
Inno.
ad.
come
cole,
Erod
1
eroe
tino.
indigeteed ebbe 1 altare sull'Avenluì
A
con
,
capitòErcole,ed
Enea
nelle mani,
lo ebbe alleato.
1
altri
flauto ed
sicali Evànte, (V. Arianna).
mue a lei presso
f. o. di Marte e di
strumenti.
Evéno, re d'Etòlia,
Si adirò in
di
Demonice.
Éutimo,ceL atleta. I Seméri davano
o
Stérope,
molte
ogni
di mnsica
carte
anno
in cibo ad
1 fanciulla ; Eutimo
1 fantasima
combatto
quel
mostro, che vìnto, svanì.
Evidne, f. a. di Marte e di Tebóa.
insensibile ad
di lui che
rogo
1 fulmine
era
nel
per
essere
stato
superato
da Ida, che gli avea
prò*
ceva,
Marpéssisua f. a. se lo vin-
corso
messa
Fu
che si precipitòin 1 fiume
poi JEvéno (Y. Deianira).
Evitérno, div. misteriosa,
superiorea
gante d.
sposòil gi-
Apollo
Capanéo (Y.).Al quale non
si gettò sul
potendo sopravviyere,
e
tal modo
stato ucciso da
ò sopr. d'altri dei.
Evocazione, (V. Fibre, Diz, d'Ant.),
Giove. Talora
Evoè, grido delle Baccanti nel cantar
lodi da Bacco (Y. Baccanali).
Ex
di
di
Erme
£chémo
e
Timandra, o
sortibus,(Y. Fàbbe, Dui. d'Ant.).
Carménta, o d*altri. Venuto 60 Extispex, exta=vi8ceref spedo verbo
e
anni prima della caduta
di Troia
mt.=giMrdare (Y. Fabbe, Diz, di
città
.da Pallauzio,
d'Arcadia, con
Ant).
di Pelasghi stanziò sol Extispìcium,(Y. Fibre, Big. d'ulnt.)
1 colonia
Palatino. Insegnò la scrittura,la
Evandro,
re
all*assedio di Tebe.
d*italia.Sarebbe
f. o. di
Tabulina, div. R., che presiedeva al
della favella nei bambini.
l**sciogliere
tovi dal
fu
ucciso
popolo sollevato.
da
aL
Teseo.
Falce, (Y. Cèrere,
Facella, (Y. Eumèni
Sec.
Priàpo,
turno).
Sa-
di, Imenèo,
1 torre
od Falóe, ninfa,f. a. del fiume Liri,la
Cèrere,
Ero).
(V.
quale era stata promessa a chi Par
Faénna
liberata da 1 mostro
alato.
e Olita, (bagliore
vesso
e
snono),
le 2 Grazie presso gliSpartani(Y.
1 giovaned. Elaéto s'offersedi combatterlo
morì
lo
Grazie).
e
vinse, ma
poi
prima delle nozze ; onde tanto pianse
Falàride, tiranno d'Agrigento.Fece
in fonte,che
fare 1 toro di bronzo in cui, affocandolo,
Falde che fu mutata
tima,
vitv'era
le
mischiò
1
quelledel p.
quando
posta
acque con
le grida di quellarendevano Fama, div. poetica, messaggiera di
Partefice
dì e notte e daldi muggito. Perìllo,
Giove. Cammina
l'alto
suono
di quel feroce strumento, fu il l'^
buone
o le ree
nopubblicale
Invidia)
1
a
—
sopra
monte
provarloe
Falaride il
né
2^^ gitta- yelle^
tace mai.
Bap. giovanecoi^
PANTASO
-
63
FAVORE
—
di bocche,di lingue, Fàsclnum, (forsedalle fasce colorate
ali pienedi cechi,
1 tromba e tal. 2,
che saona
0 da paoxatvtt)
invidiare,
affasd»
Taltra per la men1 per la yerità,
zogna.
nare) (V. Fabre, Diz. d'Ant).
Fasi di Coleo,da Teti,
dea del mare,
sensibile
FàntasOy 1 dei f. i. del Sonno (V.) fa convertito in fiume perchèinal suo amore.
(V. anche Fabbe,Biz. d'AnUi SoFata scribunda, i destini di ciascuno
scritti fin dalla nascita,
che perciò
Fanum, (V. Pabre, Diz. d'Ani,),
s*
P
i
h
invocavano
la
dei
nascita
e
e
s
(
7.
).
Farfalla,
dopo
ì)iz.
di
Pultimo
della
mana.
setti1*
Fabrb,
bambini,
d'Ant).
Fàrmaca, (V.
Fàrmacoi, (Y. Pabre, Die. d'Ani, :
Cathàrmata).
apparire)era
Faro, ("paiv8i
Fatiche
d'Egitto,
{"resso
il più
Piladelfofece erigere
Alessandria
d'Ercole,
(Y. Ercole).
1 isolettaFato, (V. Destino).
Fauna, f.a.di Pico. Fa messa
numero
omeo
degliimmortali perchè
cel. faro (lanternapei naviganti) fu così fedeleal m.o., che,lui morto,
ove
To- Fatua
0
nel
delFan.
si
(111*^d. fosse a Sigéo,
promontorio
della Trdade).
Fn 1 delle
Le
D. iMaravigliedel mondo (V.).
ritirònellacasa
volle conversare
altri nomini.
matrone R. istituirono 1 f. in
deato e forse cominciato da Alessandro suo on. , in cui la imitavano collo
lomeo starsene solitarieper alcun tempo.
Magno, continnato sotto ToI e finitoda Tolomeo IL Costò
Fatua 0 Fatuella d. quandoanimata
ilfato
800 talenti,
cioè 4 milioni e mezzo,
da ispirazione
div. prediceva
attici; 9 milioni,
sandrini.
dei mortali. Indi vogliono
che sia
se alesse erano
alle Foie.
Alto 146 metri,yedeyasi
venuto il nome
crescevano
a 100
miglia,i saoi 5 pianide; 1 delleCamène
(V.).
e Tarlavano,
giacchéil Faunàlia,(Y. Fabre, Big. d'Ani.).
terreno e i 2 l.i piani
Fauno , dio campestre
f. o. di Mercùrio
erano
goni
esa,
devano
ternamente, e della Notte, da cui discena lati concavi
e convessi alaltri Dei campestri
dio,
i
come
lunghialla base 1 stai Fauni, i Silvani,
le Ninfe,
Il 4^ piano Satiri,
cioè 1[8 di miglio.
in su,
da torrette Rap. senza pelidal mezzo
era quadrato
e fiancheggiato
1 Satiro nel resto del
rotonde: il5° èra 1 gran torre
villoso come
tonda, n tatto era in pietra,
con
corpo. Sarebbe lo stesso che Pane
Licèo
1 magnificascala interna. Serviva
od Inno da Evandro trasportato
in Italia.
anche di fortezza,
laonde fa cinta
da 1 gran maro
circolaresai declivio
Favate linguis,
(V.Fabre,B£z. d'A.).
del greppo. Portava Tiscri-Favola, div. ali.f.a.del Sonno e della
zìone: ** Sostrato di Gnido, f. o.
Notte. La fan m.e. del Falso ed occupata
dì Desslfane,
ria.
agliDei conservatori,
sempre a contraffarela stoDessiRap. pomposamente vestita e
per chi navigasai mare
,.
fane fece nel tempo stesso TEpta- eolla maschera sul volto.
stadio , ossia Y arginedi 7 stadiiFavònio , (da faveo es favorire),
1
che aniva Pisola
dei prìnc.venti , il più atto a far
(qnasi1 miglio),
di Faro al continente.Ivi ora sorge
germogliarele viti.
la partenaova
f.o. dell'Ingegno
dellae. Quest'ultimo
e
Favore, div. ali.,
lo rap. alato,
lavoro però,mirabile anch*esso d.
della Fortuna. I poeti
fatto da Cleopatra,
che anche fece
sempre pronto a fuggire, cieco e
alle
restaurare il Faro da 1 altroDescogliocchi bendati,in mezzo
ai
sìfane.
con
aglion.,
piaceri,
ricchezze,
più mai
e non
con
,
—
,
firreum. (V. Fabrb, Big.
d'Ani.),
t-*"»^!,;.'»tt"^-
»•*»•!•"
1
piedesopra
i^iif* A
«»
1 ruota e Veltroì^
FEBBRE
-^
64
FERIE
—
aria. Ha sempre al fiancoTinvìdia. 2 fanciulleche si stringono
la destra,
cai sacf. per
ecc.
allontanarla.
seo
Fedra, la. di Minòsse e di Pàsife.Te-
a
Febbre, div. cattiva,
la
(Y.Sibille).
Febe, sac. d'Apdllo,
Cielo
di Terra, s. e
f.a.
di
e
;
rapìe
la
lito).
sposò(Y. Ippo-
—
di Latóna e di Fégato,(V.Fabbe, Diz. d'Anf),
di GeO;e m.
m.e.
Astèria.
Fegéo, re di Fegéa in Arcadia,che
f
r.
di
di
fa.
Tlndaro, accolse Alcmeòne 1 o. d* Anfiarao ,
:
Lenclppo,
Èlaira,
di
DIiria
da G^
o
8.
rapite
quando questiebbe ucciso sua m.
da
Febo
Polluce.
Erifile(V. Alcmeòne).
ebbe
Poistore e
Mneailao.
la. d*Amore e di Psiche (Y.).
luce 1 lo.,
Felicità,
Febea, (V. D i a n a ).
Fémal, (Y. Pabbe,Biz, d'Ant.y
dì Delfo,
dell'or,
Femonóe, 1* pitonessa
Febo, (V.Apòllo).
aL 1 a. dell'
istesso Apòlloed
sec.
Fébrua, sopr. di Giunóne on. dai R.
inventrice del verso
Le sì
Dea delle parificazioni.
esametro
come
(Y.
di febbraio per le
sacf. nel mese
Oléno).
ed amici.
anche la Sibilla Cumana
anime dei parenti
; Cd.
Fibre,JDiz. d'Ant^, consultata da Enea,ed anche quella
Februàrius,(V.
Fèbruo, sopr. di Platone e significa cui consultò Appio Claudio.
che purga, I mit. d. ch*ei tirasse Fenfce, uccello mvoloso dalle piume
da alcuni
il pia che poteyadi mortali nelmaravigliosamente
belle,
rinferno (Y. sopra).
tenuto
popoli
per re degliuccelli.
gio
ColleD. ch'ei sia unico nellasua specie,
Feci ali,(a (adendo foederé).
vivente in Arabia,e che dopo esdi 20 sac. R. stabilito,
sere
d.,da
stato arso dai raggi del sole
Nama, per araldi di guerra. Il loro
capo, PcUer patratus,feriva colla in 1 nido che ei prepara per ivi
1 porco e col sangue
sac.
morire, rinasce poitosto dalle propietra
prie
lo scagliava
ceneri. Era sac. a Bacco.
tingendo1 giavellotto
poi,83 giornidopo chiesta eoddi- ; sec. al.,il p. di Bacco.
lo. d'Amintòre. Essendo stato
s"zione ai nemici delle ingiarie
Fenfcio,
tatisi falsamente accusato a suo
Dilanel campo di quelli.
ricevute,
p. , gli
simanfurono trattigliocchi ; ma Chiròne
i confini dfìirimpero,
tenne
il Centauro Io guarì, e gliconsela figura di questa intima^gnò
zionedi guerra gittando
ilgiavellotto
cui andò airassecon
Achille,
dio di Troia. Peléo poilo rimise in
in 1 terreno chiuso in R. ove sorgeva
dì
t.
1
al
Bellóna
innanzi
lonnetta trono.
cochiusa in 1 recinto con Feocóme, 1 dei Centdtwi, (Y.).
Fu
uccìso da Nèstore.
che
sopravila statua di Péllade (Y.anFàbbe, Diz, d'Ant),
Ferétrio,(da ferre,portare),sopr.
cata
Fede (Dio della buona). Div. invodi Giove, perchòRomolo portò le
dai
dei suoi nemici al CampiR.
nei
giuramenti.
spoglie
doglio,
spesso
Me
le appese ad 1 quercia
Dius FidiiM, d. , sottintendendo
e ve
adiuvet.
le conservò lungamente.Ivi fu poi
1 belt. a Giove,
Fedeltà. Div. compagna dell'
a cui conAmicizia, fabbricato
confondere col precedente.sacravansi sempre tali spoglie.
da non
Numa le consacrò 1 t. accanto al Ferie,(Y. F e s t e ).
Essa e i suoi sac. e- Ferie Latine. An. 1 in on. di Giove
Campidoglio.
in
avvolti 1 lungomanto bianco, Laziale (che alcuni identificanocon
rano
le giacevaai piedi. Enea).Si cel. sul monte Albano e
e 1 bianco cane
Non lesi facevan offertesanguinose. v'intervenivano (quandofurono da
Tftl.rap. con 2 mani riunite,
o con
pervioTulio trasferite
a B.)1 con-.
—
—
—
ij\:jr—v-.j'%.
»-
«
n
?»
"y
11
PILO
FLUONIA
tW-*
—
dalla quale furono accusati i 2 li.
di tal mostro, ohe impetrò
la
in tiglio. suoi f.i.d'aver commessa
mutassero
gli Dei
gravissima
scro
in.
che
Parche).
Filo,(V. Arianna,
Filomèla 0 Filomèna, f.a. di Fandiòne
ei li fé' morire. Ma Bòrea
vendicò l'innocenza dei nipoti
il quale per sua
accecando Fineo
colpa,ed
d'Atene. Teréo, re di Tracia,m.o.
di Progne sua
le fece ingiuria
s.
re
,
consolazione
di saper l'avvenire.
Ricevette Enea nei suoi stati.
,
e
la lingua,la rinchiuse
tagliatale
in
prigione,ed
1
1 tela
sopra
Teréo, mandò
Progne Tenne
essa
Giunóne
ricamando
quanto le aTCva fatto
a Progne questatela.
convito
e,
a
in
1
il f. o. di lui Iti:
Teréo
strò
quando n'ebbe mangiato,glimo-
ancora
in
quei mostri.
re
di Tracia
sasso
con
cangiato da Teseo
tutti i suoi
eglipretendevasposare AnSerché
rómeda già
Perseo promessa.
la testa del fanciullo.
a
dietro alla m.e. Fltalfdl,
(V. Pabre, Diz,
ma
in
compagni,
loro la testa di Medusa,
mostrando
Teréo Tolle correre
fu mutato
le
mandarono
le vivande di
Fineo sulla sua mensa,
il che durò
finché Calai e Zete vennero
a scacciare
—
mangiare
a
Nettuno
e
Arpie che sporcarono
1 schiera di donne
con
il
Dàulide
giorno della f. delle
a
Orgia a liberar Filomèla dalla prigione,;
poi diede
ottenne
d'AntO.
gne
Proisparviero,
in rondine, e Filomèna
Fiumi d'Averno. Ve n*eran 5 : Achein gnuolo.
usifónte, Stige, Lete, Oocito, Fle^
getónte.Alcuni v'aggiungono E'
Filonóe,f.a. di lobate,e
lerofónte.
m.e.
di Bel-
reho
e
Petiflegetónte,
Fiamen, (V. Fabbe, D»". d'Ant.).
f.o.d'ificlo,
al. di Peàn- Flamfnica, (V. Fabre, Diz
Filoiiéte,
(sec.
d'Ant).
cùrio,
te),e compagno d'Ercole. Essendo Flauto, (V. Pane, Euterpe, MerErcole Ticino a morire, ordinò a FiArgo).
lottéte di chiudere nella sua tomba
Flegeiènte,
Qpks^i^m bruciare}fiume
le freccio da lui tinte nel sangue
d'Averno le cui acque sono bollenti
deiridra di Lema, e lo fece giurare
e che circonda tatto il Tàrtaro,
doTe ei fosse Flégia, f. o. di Marte e di Crisa, re
inteso dall'or, dei Làpitie p. d'Issióne. Avendo
ronide
che Troia non
sarebbe stata presa
rapitaCosaputo che Apòlloaveva
le freccio di Ercole. Filottéte
senza
sua
f.a.,pose fuoco al t. di
lui a frecciate
essere
spergiuro percosse
questoDio, che ammazzò
per non
sulamente col piedeil sito che coove
nell'inferno,
priva
e lo precipitò
la tomba ov'erano riposte;
ciato
sta in continuo timore d'essereschiacma
mai
palesare
I 6. avoTano
sepolto.
di
non
violò nulladimeno
e
ilsuo
per castigo,mentre
da 1 rupe bilicatasul suo capo.
giuramento;
si recaTa
infiammare'),1 dei
a Flegóne ((^Xé^u)
freccio
Troia, gli cadde 1 di quelle
sul
piedeappunto che
10
anni soffrì crudeli dolori. Ma
cossaFlora, Dea dei fiorie della primavera
perla terra, e pelfetore della fedi Zefiro. Quando le donno
rita e m.e.
fu lasciato a Lenno, oto
cel. i giochi floreali(f.istituite a
per
la
necessità Io fece poi cercare
e
durre
conuccise Pàride con
a Troia OTe
1 di
da
cavalli ael Sole.
avera
quellefreccie.Fu poi guarito
Macaóne, f.o. d'Esculàpio.
Fineo, re
dì
f.o. di AgePaflagonia,
nore
R.
il 238
verso
A.
C),
correvano
ballando al suono
giorno
vincedelle trombe; e quelleche vano
al corso venivano coronate di
fiorì.Rap. questaDea or. di ghirlande,
e
ed
notte
a
lei vicino molte
ceste
aèdi Cleopatra
f.a.di rea,
di fiori.
e m.o.
dalla qualeebbe 2 1 i. RipudiataFloràlla,(V. Fabrb, Die. d'Ant.),
questa, sposò altra donna. Fluènia,sopr. dato a Giunóne, sotto
*.«..A..
uJ
PÒBEfORÈ
-
il
6?
qualeera invocata dalle donne
nelle lor malattie.
Fobéiore od Icélo,(Y.Fabrb, Dìz.
PUSERAtl
-
con
ai
1
lopra
piede
1
ruota,coU*ali
recante acqua
piedi,
e fuoco sim.
moie
tenente
d*ogni
e d'ognibene,
d'Ant. : Sogni).
1 timone o il cornucopia.
Ha con
1 dei seguaci sé VOccasione (V.).
Fobos Cfópoi;
Tal. siede sur
terrore),
di Marte.
1 carro
tirato da 4 cavalli ciechi
i suoi adoratori.Avea
e calpestanti
Polo , 1 dei princ.Gentànri , in casa
di cni Ercole fu ben accolto; onde
cel. t. a Preneste e ad Anzio,ove,
dei sac. moveva
quando questisconfissei Centauri
chi
gliocper artifizio
ai fedeli.
e la testaa dar responsi
nellenozzedlppodamialui
risparmiò.
f. delle fonti cel. in Ottobre. Forza, div. alL , f. a. di Temi, s. di
Fontinàli,
Si coronayano
i pozzi
e si gettavanoTemperanza.
Rap. in abito di Afiorinelle fontane.
che
abbraccia colladestra
màzzone,
f.o. 1 colonna e tien nella sinistra 1
Ponto, Dio dellefontiin generale^
di Giano e di Giuturna. Aveva 1 1.
di quercia.
A lato ha 1 leone.
ramo
sul Gianicolo.
Frane iòne o Franco,eroe troiano che
d. zio d'Ettore. D. che ei passasse
Porba, cel. masnadiere ucciso da Anella Germania dopola distruzione
coi
Fnronvi
anche vapugni.
póllo
di Troia e che desse il suo nome
ai
rii pastori.
Franchi o Franconi.
Porco, Dio marino,f. o. del Mare e
dellaTerra ; sposò
Cete,e fu p. delle Fràtrlon,(V. Fabrb, Die. d*Ant.)
Gòrgóni,e del serpe Ladóne custode Freccia, (Y. Diana,
Cupido, Adristo,
Filottéte, Cèfalo,
degliorti Espèridi.
Orióne,
Pordlcfdia,(V. Fabre,Bis. d*Ant). Achille,
Atteóne,
A b a r i t e ).
Formiche, (V. Gli tòri, Asopo).
Freno, (V. Temperanza).
(V.Fabre,Dìz, d'Ant).
Fornacàiia,
che
ai
Fornice,Dea
presiedeva luoghiFrisse,f.o. di Atamànte re di Beozia
dove si coceva il pane.
e di Nefóle e fr. d*£lle.Per isfugdi
Inaco
dusse
introf.o.
che
1^
gire alle vessazioni della matrigna
Poronéo,
in Argo il culto di Giunóne, Ino, 0 della zia Demodice,tolse 1
mànte
ariete regalatodagli Dei ad Atae riunì gli uomini, li educò,diede
furono
colla
montatovi
loro il fuoco. On. come
l'eroe di
e
a.,
la Colehide.
in aria verso
quel paese.
cadde nel mare
[a Elle impaurita
Fortuna,div. ali,f.a.di Giove,s. del
Frisso
Fato. Arbitra universaledistribuisce che fu poi d. d* Ellespouto.
i beni ed i mali. Alcuni giunto a Coleo sacf. quell'ariete
a
a capriccio
la chiamano originee m. di
Giove, ne tolse il vello che era di
resta
dono
ogni invenzione,e tal. la confonoro, lo appese ad 1 albero in 1 foPandòra
o collaNatura
sac.
a Marte, e lo diede in
con
tuna
(V.).Aveva moltissimi titoli: Forguardiaad 1 drago, che divorava
cui
cava
collola
statua
si
(V.
quei che venivano ner toglierle
aurea,
ariete
da
che
D.
alla
letto
camera
Giasone).
quesV
presso
vatrice, 0 montone fosse postoil 1** fra i
romani; Conserdegliimperatori
12 segni del Zodiaco (Y.Ariete).
Mammosa
Nutrice,
o
Fulminatore, sopr. di Giove.
Cieca, Favorevole, Passeggtera,
fu costume
Privata,Venttmera, Funerali. Presso tutti i popoli
Famigliare,
funebri
di
i
defunti
in
con
memoria
on.
Virile, Femminile
di Godella forza fatta sul cuore
pompe. Gli an. G. questo facevano
lanti
in guerra e spesso i duelrìolano dallefemmine quandoei voleva
perfino
R. ; Reduce, Stata
più accaniti si giuravanoon.
distruggere
(Quantoai
a chi perisse.
« Stàbile
9^"'.. Rap. cieca,calva, sepoltura
Sortati
vTimgf
.!•
«••I'jAiìU
4l"»Ta»A«
.•". •--
Fnoco
Tari riti usati V.
*-
^8
Fibre, Dia, d'A.
GENITRICE
-H
friTano innocenti pecore
relle.ATOTano in Arcadia
gliarticoli: Exeqaiae, Fanns).
dei R. (7.InFuoco, diy. famigliare
o
torto-
2
t. innalzati
da Oreste,considerati come
asilo ai malfattori.
Terno).
(Y. E n m é n i d ì ).Erano nere Furfna o Lavérna, Dea dei ladri (/ur).
quando sdegnate,e d. anche Nemé- Furore, Dìt. ali.,che rap. in forma
sie 0 Erinni ; ìnanehe ^nando
pla- d*aomo carico di catene,assiso sur
ccate
allora
d.
Enménidi
rioso
e
vole'), 1 mucchio d*armi a guisad'I fu^beneATeTano per compagniil Ter^
che abhia rotto i suoi ceppi,
la Màbhia
il Fattore
la
e che si straccia i capelli.
rore
il rimorso elie Fuso, (Y. Parche,
Morte, cioò enmo
Aràcne).
delitto.Loro
il
si
Die,
of-|
Futfle,(Y. Pabke,
d'AnU).
segue sempre
Furio
,
,
,
,
G
Gaeta
o
Caiéta,nutrice d*Enéa, che
degli an., quelrapimentocon
che il
1^ Yero innalza tal. glianimi noalla e.
di lei diede il nome
stri
alla contemplazione
sulla costa occ. d'Italia.
di sé.
Galantfdo,serra d*Alcmena. Essendosi Gatto,(Y. Libertà).
adoperataa syentare le trame di Gèlos, Ghèlos, (Y. Fabrb, Big,
in
on.
di Gaeta
Giunóne
la
contro
sua
padrona,
fu couTertita in donnola.
Galàssia,(Y. Yia Lattea).
ninfa del mare,
Galàtea
(*fdXalatte'),
candidissima f.a. di Nereo e di Dòride.
Fu molto amata da Polifémo
che
essa
anzi
preferendogli
dispregiò
Ad.
ilpastorello
ciò
Polifémo lo schiac-
1 roccia
con
d'Ant:
Gemini
Pobos).
zioni
Gemelli , 1 delle costelladello Zodiaco (Y.).Ebbero 1
o
e
tempo fig.di 2 capretti
rap. la
beri
fecondità del bestiame e degli al-
ridi 0
fruttiferi.Sono anche i Tìndàcioè Castore e ce
PolluDióscuri,
per la loro amicìzia trasformati
ed Ercole.
sec. al. Apollo
in astri;
(Y.).
Genèsia, (^évo^ stirpe^nascita) (Y,
Galaxfa,(Y. Fàbrb, Bis. d*Ant),
Dter.
d'Ant),
Fabre, Biz. d'Ant).
Gàlerus, (Y, Fibre,
e. d. da Gallus, Genètiilia (*fevé^XY]
origine,schiatta)
Galli,sac. di Gihéle,
mergendosi
nelle cui acqoe imfiume di Frigia,
(Y. Fabre, Big. d'Ant.).
diventayan Genetfllidi,
e hevendone,
(Y. Fabre, Big. d'Ant).
furiosi
(Y. Dàttili).
come
Genio,(da geno antiquato
per gigno),
f. 0. del Cielo e della Natura, dava
Gócrope, AGallo, (Y. Morte,
r essere
ed il moto ad ogni cosa.
lettriòne,
Marte).
di Giunóne
Come div. minore ispirava
Gamèlla
mini,
gli uoo Nuziale,
sopr.
dei
protettrice
matnmoni
('fapio^
nozze).
ed era duplice,
buono e catzio
tivo^ Gli si sacf. nel giornonatali-
senza
però sparger sangue. I
genii delle donne d. lunónes.
Giove Genius, (Y. Fabre, Big. d'Ant).
di JEbe (Y.),
Dopo la disgrazia
trasformatosi in aquila,
rapiGaui- Genitrice,sopr. di Yènere, del qnal
Ganimède
f.
y
o.
di Troe. Era
bello
,
tanto che diyenne ilfayoritodi Giove.
méde per fame il coppiereceleste
Nel ratto
di quella.
in surrogazione
Ganimède
sim.
forse
la sapienza
di
tqoI Cicerone che la
sia
che da Yénere vengono
etimologia
ultimo
nome
tutte le
cose.
GEKAPOLO
-
69
(ltp"vittime,h'jìKìuìvenGerapòlo,
deré) (V, Pabrb, Diz. d'Ani.'),
sacro) (Y. Pabbe,
Gerarài, (Jepó(;
GIASONE
—
sa
timo
quelfiore esprimanoil suo ulsospiro
(Y. anche Aiace)
Così Giacinto
come
AdOne
magine
im-
sono
del fioriree del successivo
d'Anty
della natura.
comando)
Sipxia
appassire
Gèrarchoi,
{Upàsacf.,
f.o.d'Apollo
Giano, re d'Italia,
(V. Fabeb, Die. d'Ant,),
e della
Gallidi
Grìsaórso
di
ninfa
f.o.
Creusa.
Accolse
nei
suoi
e
stati
Gerìòne,
Saturno,il qualenominò Lazio (da
rde, regnaya nelFisola di Gades in
[spagna.Rap. Gigantecon 3 teste, laici,laiebat)quel paese , perchè
Diz.
ali.Ercole lo uccìse perchè
nutriva i buoi con
carne
n-
ivistava celatoquandoGiove Io perseguitava,
e fu da lui dotato di
3 teste e 1 drago
1 cane
con
rara
mana.
prudenza,e di saper il passato
bnoì
cole
Ered
tali
ed
il futuro. Lo fingonodi 2
7
custodivano
con
;
ed anche di 4 faccio,
1 chiave
acciseanche qneimostri. Sotto
con
le forme di qaestoorrìbilemostro
ed 1 bastone in mano ; la chiave
vorrebbesi denotare la tirannidesostenuta perchòlo si crede inventore delle
dalla
frode.
e
serrature,1 bastone perchòaccodairipocrisia
glieva
i viandanti e custodiva le
sacerdote, Bo5Xo(
Geròduliy(lepeó^
strade. Tal. segna colle 2 mani il
servo)(V. Fabre, Die. d'Ant).
300 e il 65 per indicare
^^\d numero
Gerofcinie,(U^" cose sacre,
dire 0 (patvu)indicare)(V.Fabre, la misura dell'anno,
a cui presiede.
Gli si fabbricò 1 i a R. con
Diz, d'Ant),
12
1 per ognimese, le cui porte
Geròfila o leròffila,
(lepó;
sacro, "piXY]altari,
si chiudevano in tempo di pace, si
amica) (Y. D e m 6 f iI a ).
in tempo di guerra. Da lui
cose
(Ispa
"póXa|
sacre,
aprivano
Gerofulacol,
custode)(Y. Fabre, Viz, d'Ani.). si cominciava ogni cosa, e 1** si
nominava nei sacf. Diede il nome
Geromnèmones,C^pó^sacro, [j.yY]{j.(jDv
al Gianicolo,
Diz,
fkBUE,
d'Ani.)
monte, alle porte(^'oconsigliero)(Y,
3
corpi,6
Geronimla;(lepàcose sacre, vó{j.o{nuaé),A Gennaio,a Genova,ecc.
legge)(V. Fabre, Diz, dAnt), Gianto,(Y. I f i ).
f. o. del Cielo
GeronòmoI,(Y.Fabre, Diz, d'Ani.).Giapèio,1 dei Titàni,
d'
della
le
Terra
n
oieìv
cose
e
fare
GeropoiÒly(ìepà
Epimetéo di
p.
di Espero.
Diz.
d'Ani.).
Prometèo, d*Atlànte,
sacre)(V. Fabre,
cusò
cose sacre, oxonsu)
Giarba,re di Mauritania. Didóne riGeroscopìa,(lep("
crudele
di sposarlo
osservare)(Y.Fabre,Diz, d'Ani.),
(Y.
perchè
sacrilegio)
(lepoauXia
(Y. D i d ò n e ).
Gerosilfa,
Giardino di Adóne, (Y. Fabre, Diz.
Fabre, Diz. d'Ani.).
le cose sacre
d'Ani.: Cathedra).
GerotHi,(l^p"Tidnqixi
disporre)(Y.Fabre,Diz, d*Ant,).Giardini pensilidi Babilonia,(Y.
Giacco 0 lacco,sopr. di Bacco (Y.). Babilonia).
Gìacinife,(Y. Fabre, Diz, d'Ani,).Gìàsio,eroe troiano,fr. di Dàrdano.
Giacinto,f. o. di Pierio e di Clio,o Giaslòne,f. o. di Giove e d'Elettra.
da cui ebbe
di Amlcla e di Diomede. Apolloe
Fa molto caro a Cèrere,
,
Zefiro lo amarono
teneramente;ma
tanto di
ingelosì
Zefiro
Apòlloche
,
Pluto dio delle ricchezze.
Giasone,f.o.di Esóne e di Alciméda.
Morto Esóne, fu lasciato sotto la
quellogiocava,che,stornando
tutela di Pélia,che lo diede in cura
A0 pallarimbalzata da
al centauro Chiròne. Cresciuto in
cinto
Giafece
in
che
guisa
poUo,
colpisse
con
il disco
dai suoi
r uccidesse.Apolloil converti
età, si fece tanto amare
Fèlla
tentò
che
1
in
fiored. appuntogiacinto. popoli,
ognimezzo
iltrono.
D. che le 2 lettereA, I, impresse di perderlo
per assicurarsi
e
r:3iJt3E^
0IQ4NTI
7C
-
^lOVL
-
Gloclil Apollinàri,(Y. Apolli nari
conquista
Indnssdo ad andare alla
d'oro, sperando yì pe»
Giochi).
Gioclii
Azlaci,(Y. Aziaci Giochi).
questa spdizione
presero
Q.
tatti
Giochi
i principali ; ne
CapitollDi,(Y (Capitolini
partequasi
contati più di 50. Il Vello
tarono
Giochi)
d'oro era in Gdlchide (V Frisse), Giochi Consuili^ (Y. Consuàli
Giochi).
appeso ad 1 albero e difeso da 1
drago mostruoso. Oli Argonauti (da Giochi Floreali, in on. di Flora. A
Argo (Y.),loro na^e) tì giunsero R. furono istituitiverso il 172 A. C.
dopo varie Ticende e Giasone ebbe
per iscongiurare1 grande sterilità
del Vello
rìne. A
f. a.
da Medea
d'Eéta
di
re
Golco^ delle campagne.
cui
ed. maga,
addormentò
erbe incantate,con
il drago ed uccisolo,
e
danzavano
e
il
Donzelle
al
premio
correvano
delle trombe
suono
delle vincitrici
1
era
via Medea, cbe
mazzetto
d'ognisorta di fiori.
abbandonò
poi,giunto presso lo zio Giochi icàrii,(Y. Icaro).
Pélia. Medea per vendicarsene conNemèi, (Y A r e h e m ò r
sigliò Giochi
tolse il Tello e menò
o
).
le f.
di Pélia ad uccidere Giochi Olìmpici,(Y. Fabre, Diz, di
e.
cendo Ani.: Olimpie he e Olimpiadi).
il p. e farlo bollire in 1 caldaia falor credere cbe lo ringiovaGiochi Pìtici,
nirebbero;
(Y.Fibre, Bis. d'Ani.:
i f.i. da
indi ammazzò
avuti, Mérmero
Giasone
e
e
Perete,
Introdotti
Pizie).
a
R.
nel
130
C. si d. Apóllinàrii (Y.).
in
1
fece
convito,
Giochi
G.).
glieli mangiare
secolari,(Y. Secolari
goni Giogo infranto (Y. Libertà).
fuggìsovra 1 carro tirato da drae
A
alati. Giasone
di lolco
sec.
vi
e
s*impadroni
poi Giono, f.o. di Zeato, re di Tessaglia,
ché,
finche diede il nome* alla Gionia. Fu
regnò tranquillo,
Por., fu ucciso dalla nave
m.o.
dì Elice.
ossia da 1 trave caduta
Argo,
quellamentre
era
tirata in
da Giove, f.o. di Saturno e di Rea o Cibéle. Saturno,subitochò gli nascesecco
vano
sulla riva.
Giganti,uomini
f.i. maschi, li divorava
di
statura,
prodigiosa
f.i.di Tit"no. Ebbero
Pardire di dar
Passalto al Cielo per rimettere il p.
loro sul trono, che da Giove era
stato
usurpato; ma
tutti^e
che
feceli
«i^loro
eerto
ruzioni
egli fnlminolli
erano
P 1 sopra
1 fig.di
Giove nato
stati ammonticchiati
P altro. Questa è
an.
cataclismi,
evulcaniche, terremoti,dei
insieme
nóne,
Giu-
con
li sottrasse alla crudeltà
Rea
di Saturno
^
nóne
Giupresentargli
fasciata
(Y. Apietra
con
,
i monti
periresotto
perchè
ceduta la primogli aveva
genitura
sendo
a
questa condizione. Es-
Titano
ed 1
b
a
d 1
r
) invece dì Giove che fu da
lui subito divorata. Rea
Giove ai Curéti
che
o
noi
gnò
conse-
Coribàntì,
regolata,d.
che
non
Battile,
nopoli
ignoranti
ginnges-,
quali quei
impedivano
la cagione. Campo di
sere
conoscevano
agli orecchi del p. i vagitidel
fanciullo. Lo portarono in Creta,
a cui fu capo
questaGigantomachia,
in
PàlUnii
d.
i
cedonia,
Mafu allattato dalla Capra AmaiTifóne^
Campi
ove
tèa (Y.). Cresciuto poi in età, e
0 i Flegréi d. poi Oumdni
in Italia.
fattaglinota la sua
nascita, fece
Big.
d'Arir
che
lo dovesse
intendere
Saturno
a
Ginnopodle, (Y. Fabrs,
ricevere
tichità).
6iobito
di Licia
0 lobate,
lerofònte).
Giocista, f.a. di Menecéo,
dipo CY.).
con
re
(Y. Beldi J"-
certa
come
danza
erede. Titano
suo
tanto
in-
ignorandoPaccaduto,credette
Saturno
m.
1
di cielo
cominciò
lo cacciò
patti,
fecelo prigione.
Giove
violatore dei
e
allora
a
dar segno
di
suo
GIOVE
«
GIOVE
-
*
potere:assali
Titano^ liberò
lo
ripose4n trono :
Saturno, saputo dal
e
71
—
ma
il p.
es. :
Tingrato
Destino
che
Che
che, prese le armi, cacciò Saturno
di cielo
e
lo costrinse
nel Lazio.
Giove
a
sMmpadroni
cosi
paterne e in breve si vide
lora
padrone del Cielo e della Terra. Aldivise l'eredità coi fr; tenne
diede a Nettuno,
per sé il Cielo,il mare
Plutone
a
va
del
Giove
trono
Tinforno. Costoro
dee
sac.
dicendo. (Y.
come
e
e
Leda,
Temi,
ricoverarsi
sposiTemi
sia
e
p. di Àstrea indica cniaramente che
la Giustìzia ò fondata
sulla gione
Reli-
GÌ0Y6
nato per dettar legge alera
far perireil f.o.
FuniYerso,procnrò
il Nume
Antiope,
Mnemosine,
Sémole,
ecc.).
Danae,
il
era
Dei; d*l
rispettarsi,
Europa,
listo,
Ca-
fra gli
potentissimo
del capo facea tramar
cervello
rOlimpo;
suo
usci Minerva adulta ed armata.
La
cenno
dal
querciae Paquihi, i
fulmini e b
i suoi attributi.Lo si
poi con Giunóne, Pàllade ed altri
Dei vollero al suo dominio sottrarsi;
scettro
eglisconfisseli e li obbligò a
rie
fuggire in Egitto,ove presero va-
del cielo,del sole,
fuoco,dell'etere,
Da
la vita,
cosi
lui
via.
la forza,
e
la gloria,
la pioggia,
Tautorità,
ecc.
ma
forme; Giove sotto forma
li
inseguìanche
riete
d'a-
colà,ma
erano
considerava
sim. dell'aria,
del
come
I suoi offensori
poi
gravemente
erano
fece pace con essi. À Giunóne
(V.)
però, che già era sua m. e., diede
I Gigantipoi
1 terribile punizione.
f.i. di Titano vollero riavere i loro
tèo,
Promepuniti(V. Giganti,
Issióne,
Périfa, Li-
ed imponendo monti
perdutidiritti,
salvochò dalle Parche
,
Destino
(V.). Si trasformò
su
monti, diedero Tassalto al cielo
mine
per cacciarne Giove,il qualecol fulda Vulcano rovesciò
fabbricatogli
addosso
loro
a
che
premettiamo 3
non
erano,
bili
inviola-
,
maturo, ecc.,
in
a-
pastore
in
,
a
seconda
dei
bisogni e capricci.
ed
a-
t. sontuosissimi,in cui sacf.
capre, pecore e tori bianchi,a cui
veva
le
si doravano
corna
;
glisi offriva
gliar anche farina,sale, incenso.
pit.
tano
con-
inventori
dal
e
satiro,in
giovane
Era adorato universalmente
princ.erano
in fatto di buon
I suoi
quel d'Olimpia,
ove
di Fidia, 1
del
meraviglie
mondo, ed
era
la statua
delle 7
a
di Giove
Campidoglio.
Sopr.pr.
Ammóne,
o
ed espositori
di queste
raccoglitori
favole
oro, in
in formica
in
suoi
Giovi,le cui imprese
col
vennero
tempo confuse insieme
ed ascritte a 1 solo: 2^ Che glian.
Mit.
Tàntalo,
erano
pioggiadi
,
fin 300
idolatri,poeti e
in
uomo
osservazioni
i giovani a non
per ammonire
di ciò scandalo : V Che si
suoi decreti
riete,in toro, in aquila,in cigno,
stessi
quegli
monti
(V. Giganti,
Encélado,
Tifóne,
Egedne,
ecc.).
far cenno
delle molte
Qui occorre
i. e degli innumerevoli f.i. che
m.
ebbe Giove, secondo i Mit. Intorno
Salmonóo,
caóne,
ecc.).I
R. sul
erano:
Aràtrio, AssassinOf A*
ecréo, Capitolino,
Caréo, Corifèo,
Custode, JDittéo,Egioco, Elido,
costume, molto
e vollero
Epidóte, Ermóntide, Espiatore,
scrupolosi
a
i
Ferétrio,Fidio, Fulminatore, Jdiscolpa propriivizi
ed agli altrui col proporsia modéo, Lapideo, Laziale, Luemo,
dello
div. tinte della lor propria Miode,
Olimpico, Ospitale,Pa^
di
3**
Ohe
molti
questi manelUnio, Pistio, Pistóre,Pluvio,
pece:
trimonii di Giove, come
di molte
Poliéo, Santo, Sargo, Statóre,
forse trovar
altre div.
non
sono
che ali.
a
Tonante, Vendicatore. Vimineo, ecc. (V.). Suoi
Terminale,
cui
dar
bisogna nel linguaggio
comune
1 significato
assai più onesto. Per
Qj,
,
pri^o.erftuo queyidi Dodóna,
GIOVENCA
di Libia
Trifdnio
di
e
72
-
GLAUCO
—
Beozia.
in
pavoni ed
tirato da
chio
1 dì questi
so vicino.
a
Giovenca, ninfa che Giove conTertì in
?ìrtà
alle
cni
diede
di
Giuio
lulo (tooXoi;,
0
lanugine gio
fonte,
acqae
vanilé),lo stesso che Ascànio (V)
ringiovanirechi vi s^immergesse.
Giuramento, (V. Fibre, Diz, d*Ant.).
Gioventù, (V. E b e ).
Temi
Giunóne
C*^P*)" regina degli Dei, 8. Giustizia d. con altro nome
fji. di Giove e di Astréa (sec. al.
di Giove,f.a. di Saturno e
b
m.e.
,
di Rea
Cibéle. Divenne
o
mai
che
di
cessava
non
tare
le altre m.i. di Giove
che
da
Ercole
e
e
1
sovra
Giove,
di
lo scherzo
lui.
rappatumò con
degliDei
cui
aria
con
rise
ne
Dopo la
si
e
fitta
scon-
d'essere da lei
per vendetta
Vulcano
così
mano
fanno
TEtà
1
e
obagnava, e riacquistava
si
gni anno la sua freschezza giovanile.
Glauca, f.a.di Céncreo re di Salamina
di Telamóne
1' m.e.
(Y.),
e
Qiauce, f.a. di Creonte re di Corinto,
dea;
Meper la quale Giasone abbandonò
vendicarsene
diede
e questa per
deforme, alle qualierano
nel
Glauco
a
di delle
sue
1
nozze
avvelenata, da cui la novella
veste
ardere,ond*ò che per
estìngueretale ardore si gettò in 1
berò, fontana, ma
avvelenatene le acque
Vulcano solo la lisciogliere.
nere
perìmìseramente.
quando gli fu promessa VèGiunóne era orgoglioin m.e.
e p. di Bellesissima Giauco, f.o. d^lppóloco,
le mani
1
legate con
d*oro, che gli Dei tutti
e
rono
pote-
non
perdonò mai
non
sposa si sentì
catena
rofónte. Cambiò
ride
Pà-
a
il giudiziosfavorevole dato sulla
bellezza,onde la guerra di Troia
sua
ad Enea. Consegnò
e le persecuzioni
vacca
—
Io
fu mutato
lei
aveva
sac.
in
Avendo
fatto
pavone, uccello
che Giove
ràllade dal
cervello,
produsseanch*
battendo
col
piede la
essa
—
(V.)*R^P* soTra
1 f
;
1
coc-
oro
con
di rame.
di
miele, fu risuscitato
pescatore che, vedendo
i
pesci
gliare
ripiforza e saltare nell'acqua,
giò
mandi queirerba e tosto precipi-
lui
postisopra
tossi in mare;
Tritóne
e
ma
certa
fu
erba
cangiato in
poi per £o
tenuto
Circe lo amò
rino.
ma-
invano, perchò
la ninfa Scilla,
che
egli le preferiva
sono:
1
d*
erano
d* Ippolito,
che, soffocato
0.
.
1 tino
suo
Lucina,
mélia, lUitia, Lcicinia,
Moneta^
Eegina, Saucia, Tel»
ecc.
;
Marte
Caprivora,
Argiva, Calendàre,
Cinzia, Citerónia, Egèria, Ga-
chìnia
che
da
terra. Presiedeva
di Giunone
erano
da Esculapio.
ai maritaggi ed alla nascita
dei bambini. On. prine.a Samo, a
Sopr.pr.
Cartagine.
che
armi
sue
in
saputo
uscire
all'assediodi Troia
quelledi Diomede
le
(V.) ad Argo dai
curio
il
occhi,
quale uccìso da Mer-
la
100
identiche).
quando
del ferro (V.
in cielo
m.
Giutfirna,ninfa del Lazio. Giove la
nóne
converti in fonte, nel quale Giu-
pesantiincudini, avendo
appesi2
essa
irata
e
spada nelFaltra. La
anche assisa sovra
1 pietra
quadrata
e
a
a
pronta premiare
punire.
1
conosciuto
ribellatisia Giove,a
prese parte,fu sospesa in
fatte da
1 paiodi pianelle
essa
nato
durre
con-
Giunóne
carro.
la statua, onde
abbattè
fece
la cui statua
Asópo,
son
di Astréa
del mondo). Rap. sotto le sembianze
d*l giovine,con
1 bilancia
in
finse
m.
anzi
al mondo
pubblicòvolersi sposare Platèa f.a.
di
a
non
venne
ad altri
Samo, finché Giove
a
f.a. Forse
Età
vedendo che egli
f.i.di Giove ; ma
le dava retta, ritirossi molto
non
tempo
stessa sarebbe
essa
Ritirossi colla
ed ì f.i.
Suscitò
quellenascevano.
mille traversie ad
•
gelosa,
persegnisì
,
fu
mutata
essa
—
in
mostro
marino
da
che
Circe
e
avvelenò le acque in cui
Glauco si nascondevano.
1 tale di cui nulla
si sa tranne
che fu ucciso dalle propriecavaUe.
;
HERCOS
74
-
IDOMENBO
—
ar"
Holocaustum, (ZXoq intero, xaiu»
dere), (V. Fabre, Dig,d^AntX
Hostia, (V. Fabre, Die. d'Ant.y
d'Ant).
Hercos, (V. Fibre, Bù.
Hostiae proecidéneae,(y.
Fabre, Dìjs.
Hlerà, (V. Fibre, Die. cTAnt).
xéXeia
Hierà
vittime,
d'Ant,).
téleia, (Upa
compiute')(V. Fibre, JDiz. Hypetros, (6icósotto,ai^p delo, aperfette,
ria), (Y. Fabre, Die. d*Ant.).
d'Ani.),
Dù.
d'Ant.),
Hirnéila,(V. Pabre,
1 altare nella caria
degli
Acniadi
d'Atene.
f.a.,la quale8*appìccò
Giove cangiò Icaro in
lacco Qo^xh 9^i^" schiamaeeo),(V.
in cagna
dola
astro
Erigène collocanCiacco).
costellazione
in
ed
la
è
durre),
concielo;
('làxxo^
Bacco,Si'^to
lackagogós,
(V. Fabre, Die, d'Ant.). d. Canicola,in cui entrato il sole,
7 :
fa assai caldo per 40 giorni.
ladi (Setvpiovere) ninfe. Erano
,
nide,
CoroIcere
Pedilia,
foedus, (V.Fabre, Die. d^Ant.).
Ambròsia, Eudora,
CaDionèa, tutte Icésio,(V. Fabre, Die. d'Ant.i
Polisse,Filetde,
f.e. di Atlante e di Etra, e s. di la,
Giuramento).
tàrsio.
dì
neireducazione
Icóre
D. avessero
GX"*pX sangue degli Dei proparte
dotto
in loro dal ber nettare
e mwBacco, e da Ci ove fossero cangiate
zonte
sull'orizin astri. Al loro nascere
(V.).
giar ambròsia
di
memoria
Frigia,su cui giudicò
Ida, monte
apportanolunghe pioggie,
Erigène
la, (V. Etra).
sua
Ma
disperata.
,
del loro
piantoper
la morte
Pàride
in favore di Vènere
neUa
tesa
con-
(V. Discordia).
nell'isoladi Creta, sul quale
; monte
Giove fu allevato dai Coribanti; e
fra le 3 dee
di la
(V. Etra).
légnide, p. del Silèno Màrsia.
di Diana.
làle,ninfa,1 delle compagne
Cibèle aveavi 1 t.
larba, (V. Giarba).
laso
(tdo^ai guarire), f.a. di Escu(V. E ve no).
; f.a. di Nettuno
malattia.
della
dea
1
di
di
Idea, sopr.
Cibèle,perchè avea
lapioe
Epione,
sul
Ida.
t.
monte
Icàri!,(Giochi),(V. Icaro).
Icaro, f. 0. di Dèdalo, discendente di Idèo
sopr. di Giove perchè educato
—
•—
,
Ida in Creta.
sul monte
(V. Dèdalo).
l'Attica,
delaltipiano
Idmóne, indovino, 1 degliArgonauti,
; 1 pastore d'Icaria,
che fu da alcuni contadini
f.o. d'Apollo
e d'Astèria.
ucciso e gettato in 1 pozzo, per« Idomenéo, f.o. di Deucalione,nipote
Eretteo
—
.
avendolo Bacco
che
inebriato
dettero
cre-
di
,
ch'ei fosse avvelenato
loro
; e
le
divennero tosto furiose.
donne
L'or, comandò
istituire i
e.
loro per
d.
giochi
guarirledi
Icarii
Minosse, e
di
1
canzone
l'errare che
d. Alétts
sistenti
con-
a
gnificare
sisuo
fece Erigène
del p.: Mera, cagna d'Icaro,
sepoltoad
scoperse il sito ov' era
in
di Creta. Trovossi
venne
cerca
ed
rasca,
non
perivaper 1 burcontrata.
la 1* persona che avrebbe inQuesta persona fu il f.o.
sacf.,se
nel dondolarsi sull'altalena
cantando
re
all'assedio di Troia, finito il quale,
tornandosene al suo regno, fece voto
ed immolò; ma
ne
crudelissima
al suo paese
peste,
onde i suoi sudditi Io cacciarono
che incontrò
egliandò
a
fondare
in
Esperia
IDOTEA
la e. di Salento,
e
(ftalia)
i suoi popoli.
Ido tèa
75
-«
rese
lici
fe-
Calcante indovino disse che
e
rli
sacf.Ifigenia
a Diana crucbisognava
ciata
cisa
perchèAgamennone aveva uc-
(5tSaconoscere, sapere e 6éa
deà)^ Dea della conoscenza, f.a. di
Proteo (V.),e. d. dalla qualità
del
p. indovino.
ILARIE
-
1
cerva
a
lei sac.
Laonde A-
gaménnone la consegnòal
sul punto che
sac; ma
Idra, serpe della paludedi Lorna. Àscannare, Diana
7 teste,
tosto rinascevano
in sua vece
veva
che,troncate,
comparire
tuttavia Ercole Y ammazzò.
I dardi intrisidel suo sangue
davano feritemortali (V.Fi-
figeniafu
;
1 cerva;
I-
nellaTàuride,
trasportata
si fece
ove
sommo
leva
queglila vola rapìe fé*
sac.
della benefattrice.
Quando poi Oreste vi
andò
rificarsi
per pu-
conobbe
del matricidio,
lo riessa
lottéte).
vinazione')^ in sul punto che stava per
diIdromanzfa,(uSwpacqua, [xdvxK;
sacf.; lìberolloesso con Pilade che
(V. Fabrb, DiZs di
voleva morire per lui,e tutti e 3
Ant.)
ninfa
di
Oete
m
.e.
e
oceanina,
Iduia,
fuggironoinsieme dopoaver ucciso
di Medea.
m.
lerofànte
e
o
cose
Gerof^(cepd
Toànte re di quelpaese, e portato
via la statua di Diana. Altri d. che
la vittima fosse 1 altra Ifigenia
f.a
sacre,
ilsac.
"paiv(otema (pav mostrare'),
il
maestro dei misteri di Cèrere,
di Teseo e di Elena.
da
di Aloéo. Fu sposata
delitto
nome
era
m.e.
Ifimedfa,
per gl'iniziati
f.i.d.
si
dedicava
2
che
Nettuno
ebbe
e
a pere ne
Aloidi,
rivelare,
petua
Si orn
delle semverginità.
quasif.L di Aloéo perchèquestili
tenne per suoi.
hianze di Creatore con grandeammanto,
bende
f.a. di Proto (V.Pretidi).
lunghissimachioma,
Ifinóe,
al capo, ecc. Nei misteri rap. la luna. Iffto,
f.o. di Eurito. Fu 1 dei Tessali
di
di
che
fecero partedegli Argonàuti,
Teletusa.Lidge,
jfl^f.a.
Lidgee
comandato che se gli fu poiucciso da Ercole che in 1 accesso
aveva
crudele,
di frenesìa,
violando Tospita1 femmina,
fossefattamonasceva
rire.
di TiIo precipitò
Cosà essendo veramente avvedalle mura
nuto
lità.
rinto. Onde Ercole dovè servire 3
nell'assenza
del p. , Teletusa
anni qual mercenario venduto ad
vesti Ifi da nomo, e tornato Lidge
fece allevare questo suo
supposto Onfdle reginadi Lidia (V.).
f.a. di Escuf.o. Coll^andar del tempo,la m
tenne
otIgiéa,dea della sanità,
da Iside che Ififosse mutato
lapio.
dea della
in maschio,e questi
come
sposòpoiGianto.
; sopr. di Minerva,
di Cipro
che si appiccò salute.
; 1 principe
e
cui
—
—
da A- Ignem superfngredf,
(Y.Fibbe,Diz.
disperato
perchèdispregiato
d'Ant),
nassarétte.
Ignìsaccensio, (Y.Fabre, Diz. di
; 1 degliArgonauti.
f.a.di Proto (Y. Pretidi). Ant.),
Ifian^sse,
Podaróo e Filo Ignispiclum,
(V.Fabre, Diz. d'Ant).
Ifìclo,
p. di Protesilào,
di beltà singolare,
ttéte.
aIla,giovinetto
—
—
—
; fr. d'Ercole
; p. di lolào.
da Ercole. Andando
mato
a
gliArgonauti,le ninfe
con
vicino ad
f.a. di Agamennone e di ClìIfìgenfa,
1
Coleo
lo
pirono
ra-
fonte. Ercole
bennéstra Raccoltesile 1200 navi dei
scese dalla nave
Argo per ricercarlo.
di Agalabili
6. che sotto il comando
mennoneTutti i compagnifurono inconso-
in
presa
della sua perdita.
dovevano salpare
per l'imf. pubbliche
che
di Troia nel porto di Aulide Il^rie,
lieto),
(IXapo;
il
di
G.
i
dai
Cel.
25
i
venti
R.
imitarono
contraduravano
Beozia,
'"^
T.'iLiiar
.Itti»
.r.
A
^r.
A
.V-
ILE
in
marzo
del Sole,o Inforno,luogo sotterra ove andavano
Gìbéle,
le f. priyate le ombre
dei mortali per
o anime
cel. fàasti aYrenida Minosse,Eaco,
essere
giudicate
pubblicheper
menti.
e
Ile,la materia 1% ossia
confusi nel Caos.
di Romolo
Illa Silvia,
m.
glielementi
(Y. Silvia).
Ilio. G. d. Troia da Ho, f.o. di Troo
di onel paese.
e re
dea della nascita),
Ilftia,
(elXeiBoia
sopr. dato a Yarìedee(y.La e ina).
dee della nascita dei
ilftie(elXeiBoiQu),
bambini, f.e. di Giunóne.
Ilio,f.o. d Ercole
del p.
la morte
e
di Deianira.
Dopo
En-
ma
sposò Iole,
ristéo lo cacciò dal regno insieme
col resto degliEraclidi. Sahossi in
Atene, ove fece fabbricare 1 1. alla
Ccmpassione,e vollero gliAteniesi,
yi
che chi in quellosi ricoTeraya,
troyasscLl sicuro asilo.
Ilo, re di Troia,io. di Troo
lirde,f
.
Imène
di Scam"ndro.
a.
o
Imenèo,
Dio
che
e
0
di
1 corona
daUo
rose
e
fiumi:
Stige
,
,
,
y
Gerbere
buoni.
Tingresso ad
3 teste stava
con
al-
impedireche i viventi
che ne uscissero i morti.
Per giungere alla reggia di Platone
entrassero
e
e
al tribunale di Minòsse
passare
da
TAcheronte
lo anime
1 moneta
bisognava
in 1 barca
dotta
con-
Garònte, al quale davano
per
ghettate
tra-
essere
di Gal- Infula,(V. Fabre,Diz, d'Ani.).
e di Ermióne, 3^
m.
presiedeva
in capo,
dal
e
che
e
tegno
con-
di Atamànte
e.
tro
conmosse
persecuzioni
pazzi,
imfigliastri,
e
credendosi 1 leonessa,uccise
Melicérta
snoi
f.i.che
e
Learco
scambiò
in 2 leoncini ;
disperatain
mare
e
poi si buttò
Nettuno
la
verti
con-
in ninfa. D. alcuni che Melicérta
si sottraesse
chè
per-
1
qnale in
Frisse ed Elle suoi
riescano virtuose ed avventurate Inuo, nome
le nozze.
Evandro
desiderio,amore}
Imero, (?iJ""8po(
la
,
delle
pena
della persona dimostra
quante virtù sieno necessarie
dei
il
Diede il Ino, f.a. di Gadmo
sguardo modesto
tutto
luogo
(ax^w pungere), Acheronte
(S/o?
dolore
póo? fiume) Lete (Xé6*q
dimenticanze^
e Flegetónte (cpXefiBoibruciare).Il Tàrtaro era il
soggiornodei rei;i Gampi Elisi dei
Era
nozze.
il dio
e 5
Tàrtaro,i Gampi Elisi,
Codio
(ttoìLÒo»
piangere)
f.o. di Bacco e di
Vènere. Rap. sotto forma di 1 vane
giobiondo avente 1 facellain mano
alle
Fiutóne erane
Radamànto.
il re. Gonteneva questo
(V. E 1 i s i ).
d*Ilio a Troia.
nome
INVIDIA
—
G. d. anche
di Pane.
0
di
on.
76
—
Italia
alla morte.
del Dio Pane Liceo, che
trasportòdall*Arcadia in
(V. Fauno,
Pane,
dro),
Evan-
di Vènere
compagni
al freddo.
Immagini, (V. Fabrb, Dtxr. d'Ant), Inverno, div. ali.che presiede
Di?.
sotto
forma
ai
tutto coperto
d*Ant).
uomo
Immolatio,(V.Fabrb,
Rap.
la
di ghiacci, coi capelli
e
Impetrftum occ, (V. Fibbb. Diz. di
barba bianchì,addormentato
Ant.).
sopra
1 grotta; spesso ancora
Inaco, re di Garia,p. dio, che fu arap. sotto
Turibolo,(V.Fibre, Diz.
Incensieri,
di 1 vecchia sedente al fuoco
di moncolle vesti foderate di pelli
tone;
d'Ani.),
Incenso, (V.Fibre,Diz,
vecchio
mata
da Giove.
forma
ed anche
d'Ant),
sotto
forma
di
1
che si scalda.
chia
incubazione,(V.Fabre,Diz. d'Ant), Invidia,div. ali. f.a.della Notte,vecorrìbilmente
livida
dato
cel.
uomini
e
scarna
agli
Indigéti,nome
Dei
colla pellee il viso pienodi grinze,
per virtù, che venivano come
«
on.
dopo
erano
G. d. chè
perdalla
perfetti,
la loro morte.
in tutto
div. in fuori.
fH*||»
«fi
avente nelhi
chioma di vipere,
destra 3 serpi,1 idra nella sinistra,
ed 1 serpenteche le rode il cuore.
con
10
•^
7t
-—
IPPOLITO
oel.medico.
lo, f. a. di Inaeo e di Isména. Giove Ippócrate,1 degliAsclepladi,
la eonvertiin giovenca
sottrarla
per
all*iradi Giunóne; ma
fonte sac. ad ApdUo ed alle
qnestaDea Ippocréne,
Muse, nato dalla pedatadei cavallo
gliela richiesee diedélain castodia ad Argo.Mercùrio addormentò
Pègaso,nato a sua volta dal sangue
di Medusa
mazzò
Argo col snono del flauto e V am(Y.).
ordine
di
f.a.
Giove.
Giunóne
d'Enomdo. Sao p. ramava
Ippodamfa,
per
mandò 1 assilloche continuamente
la pungeva, onde fecola errar qua
tanto che non
volle darla in
chi
lo superasse
mogliese non a
là
nel
del
1
e
corso
e
passandolo
pezza;
carro, pena la vita a
lun^a
al
vicino
chi
si
lasciassevincere.Ma
il 14®
giorno
p. scrissecol piede
snlla
sabbia
il suo nome
1 frode Io
e si fece
con
concorrente,
Pèlope,
in sul punto che I
ed Enoconoscere
: ma
superòe sposò Ippodamìa,
mdo disperato
s* uccise (Y. Enovoleva pigliarla,
il tafano la
naco
punse co^ vivamente che Io get- mdo. Pelone; cfr. Ippomène).
tossi in mare, e passandoa nuoto
; d. anche JBriséide (V.).
il Mediterraneo giunse
in Egitto
e. di Piritòo.I Centauri e i
: m.
ove
invitatialle nozze
Giove le restituìla forma primiera, Làpiti,
terono
combatda lei ebbe Epafo.
Ercole lisconGli
fisse.
ma
e sposatala,
per rapirla,
Egizileeressero altarisotto ilnome
di Iside (V.).
ippodrómio,sopr. di Nettuno come
d'Ercole.D. che ardesse
presidedelle corse a cavalloe delle
loiéo,nipote
le teste dell'idrache Ercole aveva
pugne equestri.
Ebe
in
lo
rinreginadelleAmaeeoni (Y.),
Ippolita,
ricompensa
tagliate.
vìnta da Ercole per toglierle
il cinto
ad igiovam quandoei fu vecchio,
da dare ad Adméta(yj)(y.anche
stanza dì Ercole suo m.o.
di Tessaglia
lolco,capitale
patriadi Antiope).
f.o. di Teseo e d'Antiope
di
Ar- Ippolito,
gonauti.
o
Giasòne,'punto
partenzadegli
data
delle
Amazzoni,
regina
Ippolita,
iole,f. a. di Eurito. Volendo Ercole da Ercole a Teseo dopod'aver vinto
Fedra sua
fu cagioneche Deianfra, quelledonne guerriere.
sposarla,
accusò
Teseo
d'aver
lo
Nesso
la
fatai
tunica di
a
matrigna,
niandogli
al
attentato
e per rendere
suo
onore
(V. Enristéo,
Deianira).
dere
più verosimile la cosa fé' veCperbórei,popolofavoloso che vivea
in pace beata sull*estremità
settentrionale
a Teseo la spadada lei tolta
ad Ippolito
del mondo, al di là del regno
per ammazzarsi,se la
seo
Tenutnce non
l'avesseimpedita.
di Bòrea,
od anche alFestremità
abbandonò U f.o.al furore di
occidentale.Y^andò Ercole.
Nettuno : e andatosene Ippolito
verso
Iperénore,1 degliSparti (Y.).
il mare
col suo cocchio,
f.o. d'I Titano.
Iperìóne,gigante,
comparve
sulla spiaggia l
1 delle50
improvvisamente
Iperméstra o Ipermnéstra,
f.e.di Danae,per comando del quale mostro marino, da cui spaventati
uccisero esse i loro m.i ; ma questa i cavalli,,
presero la fuga,e si i appe
il carro, ed Ippolito
seramente
salvò il suo dilettoLincèo e gliArgivi
per le rupimile
istituironoin ano on. la festa
Esculapio
peri.
per
ghiere
predi Diana,lo risuscitòed essa
delle fiaccole.
Sec. al.
(Y.Fabrb,Dìjs,d^Ant). il converti in costellazione.
Iphicratfdes,
in Italia
dì Yirbio,
sotto ilnome
venne
Ippia, sopr. di Minèrva.
al
fontedì
di
Nettuno.
1
dei
ove
Egèria.
regnò
Ippio,
presso
sopr.
Ivi per rispetto
ad Ippolito
tato
tuno
era vieIppocampi,nome G. dei cavallidi Netcondur cavalli(Y.Y i r b i o)
—
—
i*«»
^
n^LLiaiM'
IPPOMENE
Ippoméne
Melanióne,
o
concone
riceYere
a
talànta^cui
a
78
—
G. che
eroe
se
eorso.
certi
tanto
ne
e
che la
corsa
t. di
1
delle Minéidi
Ulisse ,
(V.).
pretendevanoalla
di
mano
Ulisse lo ammazzò
sposa di Penèlope.
1 pugno.
con
però
su-
la sposò. Avendo
profanatoil
;
d'Itaca,che portava
i
a
non
Pélope messaggi dei Proci, cioè
di
dì
che, in assenza
poméne
Ipquei principi
gettando Inngo la strada
pomi d'oro datiglida Vènere,
ritardò la
—
dì A- IrOy mendicante
la mano
daya
il p. non
chi avessela Tinta nel
ITI
-^
(Misteri)y(V. Fibre, Dia. di
Ant
: Misteri
Is.).
Isiacól,(V. Fibre, Big. d'Ant.y
Isména, m.e. di Inaco e m. di Io (V.).
Ismene, f. a. di Edipo e di Giocàsta,
s, à'Antigone (V.).Si dichiarò
plice
com-
es8i fsfaci
poi
Cibéle,
questadea
cangiòIppoméne in lione ed
Atalànta
in lionessa.
cavallo),dea
Ippóna 0 Epóna, (tnico^
dei
cavalli.
protettrice
della s. nell'atto pietosodi sepdi qnell'
che
eroe
Ipponóo , V nome
pellire
il fr. Polinice e fa fatta con
lore,
poi,ucciso per disgraziail fr. Bellei morire dal crudele Creonte.
fa d. Bellerofónte
(V.).D. che
1° insegnassea dirigerei cavalli IsménlOy sopr. d'Apollo,dal colle Ifreno e redini.
smèno
con
presso le porte di Tebe.
dei
di
Eolo
venti.
Issióne, re dei Lapitie p. dei Cen^
re
Ippóte, p.
cero
Ippotoóne, f.o. di Nettuno e di Aldpe, tauri (V.).Non volendo dare al suoda Vènere
Dioneo
ì regali promessigli
Melanira che lo
amato
convertì in 1 fiume di Sicilia,
quando sposò Dia, Dioneo gli rabd
per
essere
stata da lui abbandonata.
nutrice
0 Issfpile,
Ipsfpile,
(V).
ossia di Archemóro
dì Toànte
re
di Lenno.
avendo
quest'isola,
di
di
i suoi
Ofélte,
Era
di
spregiatoil culto
tia
Vènere, furono punite di malatschifosa e puzzolente,
epperò dai
m.i. abbandonate.
li ammazzarono
Solo
lando
dissimufece
risentimento
nire
ve-
,
f. a.
Le donne
cavalli;ed Issiène
il
Dioneo in
d'I
casa
sua
e
col
schiaccia fecelo traboccare
fornace ardente. Ma
suo
dolore per
che
Giove
per
tale
fu
mezzo
in l
poi
il
questo tradimento,
consolarlo il fé'
dere
se-
alla propriamensa.
Issióne allora
per vendetta
tutti durante
canali. divenne
così audace che osò insultare
i bacEsse
salvò
Ipsipile
il p.
suo.
Giunóne,
ma
questa
Dea
fece
avvertito il m.o.
merario
di
che fulminò il tepoi regina dì Lenno e m.e.
e lo precipitò
Giasone,che la tradì. Rapita poi da
neirinfemo,
diventò serva
di Licurgo re
lo legarono ad 1
le Eumènidi
corsari,
ove
di Tessaglia,che la fé',
si è
ruota che sempre
come
girava.
si
d., nudrice di Ofélte.
(V.
Issfplle,
Ip
pi le).
Irene (e^p-fivir]
pace), s. di Dice e di Istmiche, (V. Fabrb, Diz. d'Ant.y,
Eunomia, le 3 Ore f.e. di Giove e Istoria, div. alL, f.a. di Saturno e di
di Temi.
menti
Astrèa; presiedea tutti gliavveniIréo 0 Iriéo,p. di Orióne (V.).
ed è sua cura
scriverli tatti.
ninfa d'Arcadia,
Irla,.
La rap. in atto maestoso, vesti eleganti
piansetanto suo
f.o. precipitatosi
da 1 rupe per non
ed 1 penna
od 1 stilo in 1
aver
potuto ottenere 1 giovenco da
mano
e 1 libro nell'altra.
1 amico, che si sciolse in lacrime Italo, f.o. di Telègono, originario di
e fu cangiata in 1 lago omonimo.
Arcadia
fu re degliEnótri, sec.
al.
di
f.a,
il nome
Iride,
dei Sicani
ad 1
Taumànte, padrona delle
e diede
Arpìe e messaggiera di Giunóne,la
parte dell'Italia meridionale fra il
arcobaleno
in
candola
colloquale cangìolla
golfo di Nepi e quel di Scilete.
in cielo in ricompensa dei Iti,f. 0. di Terèo. Progne sna
lo
m.
servigia lei resi.
in
imbandì
tagliò
pezzi,e ne
conFu
,
ITOMEB
Vito al p.
dd n«).
Filomèla
(V.
79
—
e
A
e
LAIO
il corteo
nuziale)di Dowu'cto (che
introduce la sposa in casa) e di
Mantuma
cura),
(che ve la mantiene si-
-
ftomée, (V. Pìbre, Diz. d*Ant).
dei
protettrice
ponevasiai 4 lati del talamo
tuga, sopr. di Ginoòne^
che disponevasi,
coniugati.
pel V giorno delle
che
rendeva
il
nel
tahlìnum
della casa
div.
R.
leggero
lugaifno,
nozze,
giogo dei coniugati.1 statua di lui lunónes, (V. Fibre, Diz. d'Ant)
con
(che guida
quelledi Domiduca
ed 1 delle Baccanti,
Labda, f. a. d^Anfitfne,
la quale,perche storpia,
niva
vedalle altre beffeggiata,
laonde
sposò Etidne. Da lui ebbe 1 f. o.
Gipséloed avendo Tor.
1 f.
di Labda
0.
in atto
amoroso,
ebbero il
cuore
(Essi
di
era
re
o.
p. di Laio
che difficilissimacosa
l'uscirne. Altri dice;
pieno di
stanze
e
in comunicazione
di mille andirivieni. Ve
2
molto
ne
mezzodì.
a
dai
dode-
e
il rimanente
granito.L'edificio
teneva
con-
piramide alta
di
ricoperta
piramide
Labirinto
mno
(V. Dèdalo,
n a
75
era
m.
sasso
ci pervennero
la
la
fondatore Amenemha
suo
fatta
rato.
lavo-
che le
è
vine,
ro-
rimasta.
nell'isoladi Le-
Teseo,
A-
).
(V. Fabre, Biz, d'Ant.),
si rentirar a sorte),
deva
Làchesi, (XafX^^^®^^»
è 1 re1 delle 3 Parche
cinto
(V.), quellache
di corridoi
per
6
calcare bianco
un
Altro
beri
d'almolti viottoli e spalliere
r ia n
niera, Labrum,
fronzuti,dispostiin tal ma-
messi
1
ma
nente
Laberìnto,recinto conte-
o
del
Non
di Tebe.
Labirinto
e
restaurati
di mattoni,
furore
nemici.
e
da
all'angolosettentrionale
III.Era
tàbdaco,
nord
a
di
perire,Labda
f. o. di Fenicio
12
eran
il regno di
precedettero
cio
Psammético). La facciata dell'edifì-
tomba
1 staio, salvollo dal
mezzo
smar-
dispostil'uno di fronte
e
furono
poi, si rimproveraronoil poco
coraggio,e rientrati risoluti di farlo
de* suoi
Nel
sorretti
cortili,
coperti,
Bcitì
sotto
collegate
per */t
erano
carchi che
sì che i sicari
il f.
e mezze
le tombe
di corridoi così intrecciati da
6
all'altro,
il
il suolo
quest'ultime
erano
d'ucciderlo. U-
nascondendo
sopra
Esse
re.
colonne
dati
man-
fanciullo;ma, nel punto che gli
volevano
cacciare
il pugnale nel
cia
petto,stese Gipsélole piccolebracnon
dei
padronito
1 di imgrandi
di Corinto,furono
uomini
per ammazzar
10
In
sotto.
rirvisi dentro.
predettoche
sarebbesì
quadremezze
attorcea
lo stame
della vita.
Lacìnia, sopr. di Giunóne
Lacinie in Italia ovverà 1
mezzo
furono
cel.;quellodi Greta vicino Ladóne,
fiume, p.
di
dal
suo
capo
t.
Siringa,cui egli
alla città di Gnosso, fabbricato da
Dèdalo, nel qualefu poi chiuso egli
per sottrarla alle
ricerche del Dio Pane ; laonde questi
rinchiustesso,e dove Minosse fece dere
il Minotauro ; e quellod'Egitto,
togliendonealcuni cannelli,ne
fece la zampogna, o flautodi Pane.
che credono
servisse di modello
all'altro.Qnest'altìmoera vicino ad
delle
Arsinòe
Constava
e.
—
trasformò
;
1 serpe,
in
canna
custode
dei
pomi
d'oro
Espèridi (V.).
d*UlÌ8se.
presso il lago dì Mèride. Laerte, re d'Itaca,p.
di 8 mila piccolestanze Laio, f. 0. di Làbdaco, re di
Tebe,
*^•*'
LÀMIA
m.
di Qiodista. Avendo
0.
LAPlbÉO
80-
—
tato
consul-
soffocarono
e
il p.
e
i 1 i.
(Y.
A-
l'or.,
ges"ndro).
seppe che sarebbe ucciso
dal f. 0., che avrebbe poi sposataLaodamfa, f. a. di Bellerofónte. Fu
la propria
Laonde egli molto amata
da Giove,
Tue
e Diana
m.
Giocasta,
cise pel suo
consegnò il bambino
grande orgoglio.
Edipo ad 1
cortigianoche Tnccidesse ; ma que; f. a. di Acàsto, la quale mon
sti
fattone pietoso,lo sospese ad
fra le braccia dell'ombra di suo m.o.
1 albero, onde 1 pastore,che lo
dentemente
Protesico,che essa desiderava ardi vedere. Sec. al. si era
troTò,lo recò a Corinto e Io fece
—
credere f. o. di Polibio
di Codi
rinto. fatto fare 1 statua di cera
o
a
l
consnltato
m.
legno
somigliantissima
Edipo
o., e
il
la rispostache aveva
alimentava
guardandola
sempre
Gresciato
Ter.,ebbe
re
e
il p.; perciò
deva
egli,che si cre0. di Polibio,si esiliò da
avnto
soo
f.
Corinto; ma
Laio, cui
in
con
luì
abbattutosi 1 giorno
non
a
nuto
conosceva, e, vecontesa, lo uccise
(V. Edipo).
Làmia, f. a. di Nettuno. Giove Tamò
fei cui la Sibilla
e n'ebbe molti f.i.,
i
dalla
Libica, quali
gelosaGiunone
furono
tutti uccisi; la
ispiròtanta
divorava
rabbia
a
qual cosa
Lamia,
il
dolore;pelche
suocero
A*
casto buttò La statua sovra
1 rogo ;
Taffettuosa consorte si gittòessa
ma
pure
ad
ardere
di
su
quello(Y.
Proto
si lào).
Laodicéa, f. a. di Priamo e dì Ecuba,
di Télefo e posciad'Elicae m.
e.
ardentemente Acadi Diomede.
mante
compagno
1 m. e. di Fo:
; altre 4 Laodicée
1 altra f. a. di Ciniro; 1
ronéo;
due.
—
che
Costei amò
nanzi; altra f. a. di Agamennone e di CJiparasse dile
offerta in m. e. ad Achile
m
tennéstra,
cagna.
maligni,quasi vampiri
LAmmie, spiriti
(questaè identica colFElettra dei
la notte
femminili che suggono
tragiciG.); 1 altra finalmente m.e.
il sangue
la quale uccise i suoi
dei bimbi o li spavend'Ariaràte,
tano,
quanto
le si
fa tramutata
del m,
f. i. dopo la morte
forse da 1 speciedi pesce,
o., per
il
d. anche
assicurarsi
trono.
Carcària, voracissimo.
Credenza antica degli Egizi, dei Lapdicéo, f. 0. d'Antenore troiano.
G. e dei R.
Laóis àphesis, Xaó^ popolo, atpeoi^
dei
ant.
re
Lestrigoni (V.) e
congedo, (V.Fabeb, Die. d'Ant,),
tamo,
fondatore di Formìa, salle coste del Laomedónte, re di Frigia.Pattuì con
ed Apollo di dar loro 1
dai Saraceni
Nettuno
Tirreno,or distrutta
sostituita dal
villaggioMila.
Lampadadromfa, (V.Fabbe,JDiz. d*A)
Lampézie o Lampetdsa, (V.Elia dì).
Lancia, (V. Minerva, Pélia,Anfiarào).
Lànius, (V. Fabre, Biz, d'Ani),
Laocoónte, f. o. di Priamo e di Ee
cùba e sac. di Apollo.Stopposeai
Troiani quando vollero far entrare
il cavallo di legno nella e, ma
essi
non
glidiedero orecchio ed intanto
2 grandissimi
uscirono dal mare
i qualisi avviticchiarono
serpenti,
intorno a' suoi f. i. a pied*l altare.
l'aiutavano a necerta somma,
se
difìcar Troia ; il che fatto,
tenne
atnon
la parola
: onde, per punirlo,
mandò
Apollo 1 orribile peste e
Nettuno 1 mostro
dopo i grande
inondazione. Consultarono i Troiani
Ter. e fu rispostoche bisognava
placargli Dei esponendoal mostro
Èsiónef. a. di Laomeddnte
Ercole
liberò l'infelicea
condizione che le
dovesse sposare;
ma
senza
ricnsò
lealtà,
Laomeddnte,
poidi dargliela,
di che sdegnatoErcole,lui uccise
ed Esidne diede a Telamdne, che la
condusse in Tracia.
Corse egli a dar loro aiuto,ed i
avviticchiatisi
anche a lui«Lapfdeo^ sopr. di Giove per la pietra
serpi^
KfV^
LEAllCO
82
—
r.'^^^w^^
L£UCOTO£
—
è piùprobabile
che fossero
ma
Leàroo, 1 dei f. i. di Atamante e di
Ino (V. Ino).
dell*l o delPaltro paese,
rozzi
popoli
d. mangiatori
LectistérniuRiy
(Y.Fibre, Diz. éPA.), che per esagerazione
Il r fa a R. bandito nel 400 durante denomini. Loro ro fu Antifdte (Y.).
1 peste.
fiume d*inLete, QAfi^ioblivione),
femo. Le ombre
le anime dei
o
Leda, m. e. di Tindaro. Fu molto a-
nia:
da Giove,il qnalela visitòin
morti obbligatea
berne Pacqua,
riva all'Eardtasotto forma di Cigno. subito obliavano il passato.
Leda produsse
poi 2 nova, da 1 dei Letéa, m. e. di Oléno (Y.).
qaaliuscirono G"store e Glitenné- Létheirai,(Y. Fabrb, Die. d^Ant.y
(Y. Lectisterninm).
Lettistérnio,
stra,dall*altroPolluce ed Elena.
mata
Ltgge, diT. ali,f.a.di Giove e dì Temi. Léucade (Promontorio di o Salto di).
vane Yènere,morto Addne, domandò ad
Kap. sotto le sembianze di 1 giodonna
collo scettro in
rimedio al propriodolore
d. di buttarsi dai promontorio
di Lèucade,
isola presso a
Apollo1
mano.
Ynlcano vi avea
LemnOy isola dell'Egèo.
le sae fucine,
e v*era 1 cel.labirinto.
dei trapassati,
Lèmuri, spìriti
sp.
e
le fu
Corcira. D'allora in poi molti disperati
amanti vi si gettaronoe,
cattivi e diletconsiderati come
tantisi di spaventare
i vivi (Cfr. morendo,certo guarivano.Pia tardi
le Fantasime,ecc.). i sac. deU*isola tendendo reti sotto
i nostri Folletti,
il rito nsato era
salvavano gP infelici e ne
Per
cacciarli
€
acqua,
questo: con
mani
lavate
e
zi
piòscal-
traevano
poigrasse
mercedi.
sbandava attorno per la casa spargendo Leucfppe, f. a. di Tèstore,sac. e ceL
fava nera, rivolgendolasi
indovino. Essendo afflìttadella perma
pridita
del p. e di Teonéa sua s., condietro
in bocca e poigittandola
le spalle
erano
alcuni, sultossi con Por.,da cui le fu detto
; e tra questi
che, sonando bacini e cotali istro- si vestisse da sac. e li andasse a
fac. rumore.
menti di rame,
»
(A. cercare, che lì avrebbe in"Uibil-
Caro).D. che illoro nome
Bémures, quasi ombra
per
mo,
mente
se
fos-
an.
trovati. Giunse cella
ove
molo
phicarla qnalequando Ro-
Teonèa
era
(o Celere amico di lui)lo ebbe
ucciso,si istituirono le Éemwrie, Leuclppe,che
d.
f. R. in
on.
d'Ani.:
nisio).
Dio-
co
torchiò),
Lenéo, O^fivòi
sopr. di Bac(V. sopra).
Leone, 1 dei segni del Zodiaco (T).
forza cocente dei raggisolari
d. fosseilleone della
; e questo
foresta Nomèa ucciso da Ercole (Y).
Rap.h
Lerna, paluded*Argo,ove stava Pidra
di 7 teste uccisa da Ercole. Le Danàidi gettaronvi
le teste dei lor m.i.
Lestrigoni,popoliche si nutrivano di
carne
D. che abitassero lo
li incontrò U«
ove
Sicilia,
vivessero
nella Campache
umana.
coste di
Usse^0
non
conosceva
le voleva dar
che non
se
retta,Paccusò ai pirati,
quasiavestentato di farle ingiuria;onde
veggendo
di
Remo; ceL in maggio (Y.Lèmuri).
Len6e,(V.Fibre,Dùf,
essa
e
veggendolatravestita,
per donna
poi Lemurie.
Lemdrie o Remdrie,
Caria,
caduta in mano
di
che aveano
anche preso
certi pirati,
Tèstore. Teonèa, volendo sposare
di Ee-
comandò
il loro capitano
a Testerò
Puccìdesse.
Tèstore piangendo
che
la sua
disgraziadi dover hr da
carnefice,ripetèpiù volte sospi-
rando il nome
dellef.e.: di che
Leucippee
ravigliate
me-
Teonèa, Pin-
terrogaronodi ciò,e riconosciutisi,
fuggirono insieme.
Leucfppidf,(Y.Fabre, Diz. d'Ant.)
Leucósia, (Y. Sirène).
Leucotéa ino, (Y. Ino).
Leucotóe, f. a. d*Orcame e di Eurinóme. ApolloPamò ardentemente e
visitarla vesti le sembianze dì
per
LEVANA
LIGNITOK!
83
-.
Clizia per géloda dò
Ennnóme.
chiaro emblema dell*uguaglianza
srelò ad Orcame, il anale seppellì
tra i giorni
e le notti.È la
la eonTertì
stessa Temi, Dea delh giustizia
yiya la f. a. ; ma Apollo
(Y.).
in 1 albero che prodaceFincenso. Libro,(Y. Clio, Calliope).
deibambini Lica, compagno d'Ercole,
di cui DeLevàna,diy.dei R. protettrice
Ednsa.
ianira si servi per mandare a que«
Cnnina,Potfna,
come
sto eroe la fataicamicia di Nesso
Libanomantefà,
incenso,oavXt^avo*;
diaco,
«reta
divinazione,
(V. FisaE, JDiz.
éPAnt.}.
LìbiììO,(V. Fibre, Diz, d'Ant).
(Y. Deianlra).
in
Llca6ne,re d'Arcadia.Fa cangiato
di
t.
nel
Giove,per avervi st^
lupo
Bacco ed ancrf. 1 fiftuciullo.
Altri a. diversamenche
te
ai
17
di Cèrere. Cadevano in B.
questafavola (Y. Àrcade).
di marzo. Nelle campagne, contadini LIcée,f. enneeterica (ogni9® anno)
corteccie d'alberi in cui ancora
mascherati con
nel 2® secolo d. C.
canzoni di Bacco,pendesacrf. in on. di Giove Liceo vittime
cantavano
vano
Cel. snl monte in sommo
fantoccidondolanti dalla cima
umane.
da solisac e loro ministri.
vano
dei pinie dalla partea cni voltamistero,
Colla vittima umana
lassero
il viso prosperavano, d. , i
pare si immo1
i
11
Sacf
altri
0
1 dei
che
a
e
animali,
8
e
).
campi(V.
capro
tal
i
In
tratto
d
ovesse
esulare
miele.
a
giorno
giovani
e
sac,
sorte,
la toga virile(V. D i e s
per 9 anni. Ne nacque la favola che
prendevano
i brani della vittima fossero assaglùstricas).
giati
liberò
dai presentì
d.
e che chi ne mangiava
Bacco,o perchè
Lfbero,e.
diventasselupofuggitivo,
la Beozia,o perchèu vino libera
ma
tornava uomo
al 10° anno, purché
Tanimo dalle cnre affannose,
o perchè
mai piùmangiatocarne
indnce libertà e qnasilicenza non
avesse
f* di Libero
Liberili,
o
.
di modi
e
di
parole.
Libertà,div. aU. Rap.
sotto le
umana.
Licèo, (V. Fabrb, Diz. d'Ant.).
delPAsia Minore (Y.
di 1 donna vestitadi bianco,
Lfcia,provincia
avendo
1 berretto nell'altra,
con
Chimèra,
Contadini).
pressodi sé 1 gatto ed 1 giogoLlcfda,(V. Cauma).
bianze
sem-
Li ciò, sopr. d'Apollo.
m"anto.
Menfi.
di
f.
di
e
a.
(Y. Fàbbb,Diz. d'Ant,).
Ep"fo
Sposò
Licnrtes,
Lfbia^
Nettuno da cni ebbe Agenoree Belo. Licnóforoi,
(Y. Fabsb,Dìm. d^Ant.).
Lfbicu (Sibilla),
e Zete).
Lieo,(Y. Mégara
(Y.Sibille).
Licoméde, re di Sciro,allaeorte del
Lfbico, supr. di Apollosnl promontorio
colla quale fu mandato Achille per esimerlo
Pachino in Sicilia,
jjerchè
d
i
Libici
invasori
dall'andareall'assedio
i
di
ia.
Tropesterespinse
IviAchillesposò
Deìdamlà f.a.di
quell'isola.
Libitfna 0 Llbentfna,
ria
Lubentfna,Lfi- Licoméde. Costuiinvidiosodellaglola Dea
di
di Teseo rifugiatosi
parrebbe
bla,da libetpiace,
presso lui,
da 1
lo fece precipitare
ed ò meramente 1 sopr.
del piacere,
rape.
nel sno Licomìdi,(Y. Fabre, Diz. a' Ant.).
dato a Vènere dai R,} ma
a' funerali.Nel Licóri,ninfa molto amata da Apollo.
culto tntto accenna
alla e. di
D. abbia dato il nome
t. di Venere Libitina serbavansi le
mortuarie
Licoréa
sul
Parnaso.
monte
e
ogni
suppellettili
per
in on. di Licurgo
f. a Sparta
defunto pagavasia quelt. 1 moneta
Licurgfe,
Forse venne confarbi^umj.
fusa
legislatore.
Dea della Lidge, eroe tèssalo(Y. Ifi).
1 antica Libitina,
con
erano
come
quei ministri che
Lignitóri,
morte,riguardata
Proserpina.
Zodei
del
1
a che i sacf. fossero
0 Bilancia,
provvedevano
segni
|pibra
cEar
U
M
.1.
A
^V.
à. ^T^
"k ^'VLT^
L1MU8
fatti
con
la
—
84
LUPERCALI
—
del Flàmine
volata dal rito;
Marte, di pioppo
legna
di frassino per
per Ercole,di mirto
rio
Venere,
Liuto, (Y. Apollo,
per
mini).
(Y. Flà-
di Giove
Orfeo,
Anfiè-
Lino, Ariòne, Eràto,
qnerciaper GioTO, ecc.
ne,
d'Ant,).
Ohione).
Llmus, (¥• Fàbbb, Dù,
Fa 1 degliAr- Locdzlo, (Y. Aio
Locùzio).
Lince, (Y. Lineo).
dì
gonaati,ed
che Tedea anche
Lincèo,
ano
Tista tanto
aTeya
dei 50
f. i.
si
trivano
nu-
piantaLoto.
d'Egitto(Y. Loxio, (Xo^ia*; l'avviluppato),sopr.
d'Apollopitico per
acciso poi da
egli ucciso Ta-
di lui Gestore.
mìco
dei frutti della
Fa
Iperméstra).
dopo aver
Polluce
Lineo,
dei mari.
trayerso
a
dell'Africa che
Lotòfagi,popoli
acuta
curio,
Mer-
roscurità
trovavasi nella formola
Lua, (Ino, lavare, purgare,
strò
di Scizia,il qualesi dimoingrato a Trittolómo mandato
Dea
re
delle espiazioni,
f. a.
Saturno
da Cerere ad insegnargliPagrìcoltara^e voleva anzi farlo perire;ma
{Loda
che
dei suoi
or.
espiare).
o
m.
Saturni),
e.
A
di
lei si
le
dei
spogliee le armi
l'esercitodopo
purificare
ardevano
nemici per
la strage.
Cèrere lo cangiò in lince. Altri lo
Lubénzia
dice re di Sicilia.
o
Lubentfna,
tina).
Lingua, (V. Fabbe, Diz, d'Ani,).
(Y.
Libi-
d'Aftt,). Lucària, (Y. Fabbb, Diz. d'Ant.y,
Lfniger,(Y. Fabbb, Die
Lino, f. 0. d*ApòIloe di Tersicore,e Luccio, (XÓX8105, XoxYjYsv^? f» o.
d*Orféo: inventò i versi e
della luce), Apollo,dio del sole.
maestro
le canzoni liriche. Insegnò la musica
Lucifero,f. 0. di Giove e dell'Aurora.
ad Ercole, il quale essendo
Fu posto tra gli astri ed è queilo
da lui
stato 1 giorno acremente
che annunzia il giorno,comparendo
il
1 po'prima delTaurora.
rampognato, schiacciogli capo
colla
—
;
sua
f. 0.
stessa
di Pièno
lira.
—
;
sopr. di Diana.
di Clio.
e
ed anche
Lione, (Y. Leone
Atalànta,
Cécrope,
Lucigenéte, (Y. Luccio).
Dea che presiedealla
Ercole, Lucfna 0 illftìa.
Cihéle,
dei bambini.
nascita
Era
Giunone,
Admeto).
e
0 Proserpìna.
L(pari od Eóiie, isole dove Eolo re Lumaca, (Y. Poltroneria).
dei venti tenevali incarcerati entro Luna
0
Febèa, (Y. Diana).
li
dalle
di Lu"
sprigionavaLupérca, compagna
e
m.
quali
e.
caverne,
pèrca (Y.).
quando di Dei Tincaricavano dì
suscitar le burrasche (Y. Eolo). Lupercali, 1 delle f. statai R. in on.
tal. Diana
-~;
delle prec.
alcune fornaci.
1
ove
Yulcano
avea
di
medesimo
se
(V. Narciso).
Lfeia, (Y. Sirène).
di).
Lisfppa, (Y. Preti
Litare diie,(Y.Fabbe, Diz.
^Antir
la
grotta
bambini, Rumolo
esser
ministro ausilia^ittòr^0 Flaminio^
e
e
d. dal
ove
e
eransi
Remo.
salvati,
Da
ste
que-
f. derivarono forse le stranezze
del nostro carnevale. Essi si facevano
del
sac.
2
giovani nobili
la fronte col coltello
si forbiva il sangue
e
inzuppatadì latte; ciò
Sfpioc
d'Ant.y,
di Giunone.
di 1 grotta presso cui era il
di
t.
Pane 0 Lupèrco.Yuolsi quella
si toccava
Litlioi agróiy Xid'oc pietra,
(Y. Fabbb,
di febbraio
nome
lana
Bis,
ed anche
allora così: A
ehità.
rozzo,
Pane
Cel. ai 15
Lira, (Y. Liuto).
Lirfope, ninfa,f. a. d'Ocèano e di Tetì,e m. di Narciso, fu cangiata in
ciso,
Nar1 fonte,nel qualespecchiatosi
s'innamorò
del Dio
e
Indi i
benedire
con
per parificare
0 greggi.
pastori
Lnperci recidevano dalla
pelle([elle
capp immolate alcuuj
sac.
LUPERCl
85
—
MAGIA
—
si
sacf.che avevano
di pue cintisid* 1 pelle
coregginolì,
rificare
per iscopo
al monte Palatino(Laperi ^f;i campi,
re€ayano
gh eserciti,
incontras- gri,
sero,
le e, i t, lecase,le persone,ecc.
cale) percotendo
qnanti
le donne, cai
1 campo vi si eonPer purificare
specialmente
erederano ciò recare prosperità
nel
duceva in giro 8 volte la vittima,
loro matrimonio.
e siardevano incensi; per Pesercito,
,
di Pane, che andavano
alcuni soldaticintid*alloro condu8 volte intomo alPesercito
seminudi nel tempo dei Lupercali, cevano
siderato schierato 1 pecora, 1 scrofa ed 1
Lupéreo, sopr. di Panno o Pane conildifensoredei greggi toro e gliimmolavano imprecande
come
dai Inpi.Forse questo nome
gli al nemico. Pel gregge^ s'aspergeva
dal monte Lieo di Arcadia, d*acqua
s'ardeva
venne
pura il bestiame,
Evandro il mito
lauro sabino e girando8 volteintorno
d*onde venne
con
allacascina si offerivaa Pale
di Pane Licèo o di Fanno Lnpérco
vin cotto,
miglioed l focaccia.Dalle
(Xóxo"lupo).
Licevano
lostrazioniche
Àrcade,
Circe,
ogni 5 anni si fa(Y.
Lupo,
in R. in occasione del censimento,
caóne).
il nome
di lustro^
in
Lustrale (Acqua), acqna cornane
venne
di 5 anni (Y.anche
che vale spazio
cai era stato spento1 tizzo preso
dei
messavi cenere
di snll'ara,
o
FiBBi,Dtg, d^AfU,},
il9* giorneva
teLa
si
Lustrlcus
0 lustralisdies,
ecc.
sale,
no
sacf., lenticchie,
in 1 vaso
salla porta dei t.
dalla nascitad'I R. (VS^ se era
zioni
ed
femmina)in cui focevansi lustra(cfr.la nostra acqna benedetta),
il
entrando ognnno se ne lavava il
si
dava
e gli
praenomen.
d'ulivola portadi
viso e le mani,o si faceva lavare
S'inghirlandava
da 1 sac. Di essa il sac. aspergeva
casa, e se era femmina di bioccoli
i circostanticon
d'alloro di lana.
1 ramo
nel Lustro,(Y.Lustrazioni).
prima dei sacf. (Y.Arddnion
Dui. éPAnt. B, e O.).
Lutridi,(Y. Fabrb, Dia, d*Ant,).
Lustrare arva, (Y.Fabbb,Dig, d*A,).
Lutróphorus,(Y.Fab"b,Di$. d'Afh
cerimonie
ai
unite
Lustrazioni y
sac
tichità).
Lupéreiysac.
M
col
Macaóne, f. o. di Csculdpio,
P
0
dico:
me-
Macàreo, (Y. Gan"ce).
che si sacf.
Macaria, f. a. d'Ercole,
ottenere
la
vittoria
degliEraper
Ateniesi loro difensori
degli
contro Euristéo.
che accolse in
Macri, 1 a. è'Arìstéo,
Bacco
grembo
quandoYnlcano lo
cavò dallefiamme,e si attiròPodio
di Giunone.
Maenas, (Y.Fabrb,Die. d'Ani,),
Magfa,fu Parte di fingerecose soclidi e
•
l'aiuto
di spiriti
con
cabalistiche
con parole
immaginarii,
pranna
mori all'assediodi Troia (Y.
d a 1 i r i o).
U
e
cerimonie misteriose.La divisero
Ast^ro^
glian. in piùrami,come;
Divinazione
logia giudisiwria^
,
Scopertadi tesori,Guarigionedi
incurabili e simili imposture.
ai misteri
Ecàte presiedeva
dall'Asia
dellamagia. Fu importata
dai magi o sac.
ed ebbe il nome
romanzia,
Egiziani
(Y. ChiPersiani,
Assiri,
Y"
Negromanzia.
anche Fabrb,Di8. (P^ti^.;Ha già,
malattie
Hanteia)u
Mki»|«À.Y»
?
^V^
A^^^^
i,
JVl
1
."V
1
^W^
-M-
MAOMERTDM
Magmentum, (Y.Fabre, Biz. d*Ant.\
Maia,
1 delle
f. a. di Atlante
Plèiadi,
di Pleidne. GioTe
ebbe da lù Mer-
IIARSU
orali, i ieràtici,gli ipnici ed i
necroscópicL (Y. per questa mate*
ria il lungo articolo in
Finai, Diz.
d^Ant. JR. e G.)
Arcade,il che sì
a Giunone,che l'avrebbe Mantels, (Y. Fabre, Diz.
d^Ant).
dispiacque
molto
porsegaitatase Gioye non Maratóna (Festa di),(Y. Fabre, Diz.
Tayesse cangiatain istella.
d'Ant),
trasferita
è
la
Siria
Vènere
Erano sette,
Maitfma,
Maraviglie del Mondo.
e
cario. Natii anche
a
B., le eni f. molto
cel.
popolari
Malinconia, dir. ali.s. del Dolore
accompagna
la
l"" n t. di Diana in Efeso ; 2''La
tua
sta-
di Giove
in Ostia.
lentameuto
Dolcezza,
ma
;
distratta
ha
e
cui
sé
con
FiOlimpico,opera di dia;
3^ I giardinipénsili
e le mura
di Babilonia costrette da Semiramide;
4*
rosa
pensie-
n
colosso di Rodi
rap.
guarda nò terra nò cielo. Apollo; 5° Il Mausolèo ossia la
di Miusolo eretta da ArteCon lei si consigliano
tomba
misia
gli syentn6®
d'
Le
ratì che fnggono la Follia e respingono
piramidi Egitto
;
dei Faraoni; V
il Piacere,
II palazzo
tombe
di
il
Diz.
Faro d*Asec.
al.,
Fìbbe,
d*Ant),
Giro, 0,
Malocchio^ (V.
d*
Cèrere
lessandrìa
od anche Cibèd.
lònia,
Egitto. ( Y. BabiMammósa,
di tatto il
nutrici e m.
Colosso, Efeso, Faro,
le, come
midi.
PiràMàusolo,
Olimpico,
genere amano.
Maniils iapl8(|)te"ra
deìVacqua'),
tra
pienel cui
che i R. strascinavano pei Mirica, Dea della vegetazione,
sac.
di
si
siccità
bosco
in
Mario.
sac.
tempo
dopo arifugiò
eampi
non
,
yer
sacf. a Giove Flavio nella fiducia Marpésla
che ciò facesse
cader
Facqua
dal
o
Marpéssi, f. a. d*Ida (Y.
Eyèno"
f. o. di
cielo. Quel rito d. aguilicium. Così Mérsla, famoso satiro,
dì làgnide o d'Eàgro e
anche d. la pietrache chiudeva Fa0
pertura del Mundas
comizio.
o
inferno nel
Orfeo. Fu
il 1*
gli inni
ManeSy (Y. Fabre, Diz. d'Ani.},Loro
si sacf.
lo amò
e
pecore nere e
vino,profumi,ecc.
latte,
Diz. d'Ant.y
Fabbe,
Mania, (Y.
Manfa, (Y. Fibre, Diz. d'Ant),
Manfe, le Dee furiose
e
dei nomi
o
facenti infuriare,
delle Erinni
od
sac.
fr. di
mettere in musica
agli Dei. Cibèle
lo condaceva
facevansi libazioni
viaggi.Sfidò 1
di
a
Olimpo
seco
ne' suoi
giornoApolloa
nare
suo-
il flauto che aveva
trovato
quando Atena lo buttò via per non
guastarsila forma del viso; ma
Apollo,per punirlodel suo orgoglio
lo legò ad 1 pino e lo scorticò
,
vivo 11 suo
tito
(Y.).
corpo fu converindovina.
di
1
fiume
di
c
el.
in
f.
Questo
a.
Tirésia,
Manto,
sangue.
seca
Essendo stata trovata fra le spoglie mito sarebbe fondato sulla intrinnisiaca
differenza tra la musica Dioche quei d* Argo portarono via da
Però
la
fu
Delo
nata
destimandata
esse
e
a
e
Apollinea.
Tebe,
al servigio
di Apollo.
Alcmedmito è riferito da 1 G. antiquarie
fatte lodi
la sposò e
n
(Diedero Siculo)con
delFesercito,
ne, generale
della musicale maestria di Màrsia.
n'ebbe 2 f. i.,Anfiloco e Tisfòne,e
dì marino^
tali imputazioni
e con
sec. Virgilio1 altro f. o. d. Oèno,
Euménidi
*
che fondò
della
Mantova
e
d. dal
nome
lerìa
m.
Mantélon, pi. Mantéia, luogo ove
e
di crudeltà al Dio della sia
poetante
da farlo credere ali. non
deva
se-
For. ed il responso stesso che
For. dava ai fedeli. Y'erano glior.
del castigo meritato dalFtgnoranza
presuntuosa,quanto della vendicativa
dei
gelosia
dotti.
,
(Foscolo).
,1*
MARTE
.^•M.«r*-4
,
1IKD08A
-87
sato dal battere col
ra
piòla terAchemdne,
Qianone,o dal sedersi Thor).
sopra1 fiore nei campi olenii;Dio Meandro, fiume
Marte,
Chirdne, Virtù,
che fece
ddla
della Lidia,
sulla coi riva veggonsimolti cigni.
tortuoso
gaerra, poco adorato in G.,
modo
di asseverare
molo Mecàstorl
usato
a R. perchè creduto p. dì RoDa Venere ebbe la
Càsto^
dalle donne R. (p^ aedem
e Remo.
Ermidne. Fu ferito da Diomede
risi 0 me
adiuvet Castori)
indi»
f. a.
di Ttoìa. Gli Etra- Medea, ceL maga,
sotto le mura
f. a. di Oéte e di
al
Bchi Ton. sotto forma
di 1 asta
Ec"te 0 di Iduia: sposòGiasone,
confittain terra. À R. i SdUi (Y.) qualeco'suoi incanti agevolòU con*
senriyano al
col
t..Rap. fra
ano
ranni,
Bellóna
guidato da
carro
1
e
gallo vicino »mb. della vigilanza
necessaria ai gnerrìeri.
Molti farono
i Marti delle Mit.,forse perchè varii
bellicosifurono salutati con
principi
quelnome.
(Y. Areopago).
An. fu
1 Dio
campestre e d. Silvano.
Gablrì).
Martello, (V. Vulcano,
vola,
FàMàschera, (Y. Tal/a, Memo,
anche
d*Ant),
Matrilia,(V. Fab"i, Dù.
Matronali (Feste).D. anche Colende
ceL
e
il V
stabili
a
didle
R.
nozze
Gonvitavansi le schiave
nifano
regalatedai
Eran
sac.
trone
ma-
m.
i.
e
Giunone
a
Coincidevano
suU'Esquiline»
degliAnelli.
ve-
Leucotéa Ino.
Màusolo, re di Caria.
a.
andò
in
ilvecchio EsdTessaglia,
ringiovanì
ne, p. di
Giasone,e per vendicare il
dellaperfidia
di Pélia che lo avca
m.o.
mandato
alla conquista
del vellod*o-
nella speranza
ro
far
cuocere
eh' ei vi dovesse
f. e. di Pélia a
f. e.
sa
brani il p. loro,promettendo
ringiovanirlo
; le semplici
a
ed
eseguironoil consiglio
cisero
uc-
donò
il p. .Giasone sdegnatoabbancoù empia donna,e sposòCreùf. a. di Credute re di Corinto. Ad
la f. a. di lui
Perete,che
Dopoché
G.ì,Artemisia
fu
sua
e
avea
f. i. Merméro
e
lui
da
avuti ; indi
2
tirato da 2
sopra 1 carro
aria
tornò
a Coleo.
draghialati,
per
ascesa
arrivo riposein trono suo
lonp. Oéte,che nel tempo della sua tananza
stato deposto.
era
ne
(V.
Al
greca
(a.352
ne
dai renti.
pa- Atene ove si rifugiò,tentò Medea
nato
di far morire avvelenato Teseo torLucina
ai suoi stati. Indi per vendicarsi
colla f.
il p. e
di Giasone abbandonò
(Mater), an. Dea italica,
side
predella luce matutina e della nascita,
confusa con la
che poi venne
morto
se
suo
del fratello Absirto. Giunta
molo.
Roe
Marziale, sopr. di Minerva.
Matita
d'oro,e
paese. Per tenere a
le correva
che
bada suo p.
dietro,
le
il
cammino
bra
memlungo
sparse
le
del-
in memoria
istituite da
marzo
Vello
lui al
con
le
consigliò
perire,
Liberali).
Femminili
qnistadel
suo
ebbe le ceneri,e glifece
Crensa,
Giasone,
Pélia).
cosi bella , che fu Medéo 0 Medo, f.o. di Medea,preteso
fare 1 tomba
fondatore del regno dei Medi.
riputata1 delle 7 meravigliedel
i
è
di
venuto
che
mondo
e
qui
Meditrfna,Dea dei medicamenti. Cel.
(Y.),
m.
e.
ne
.
sontuosi
d.
sepolcri
quellocircondato
mausolèi.
da 86
Era
f.
verso
il
colonne;
metà
nuovo
d*ott.
quando si
veva
be-
mosto.
70 dì Meditrlnàlia,
(V.Fabbb,Diz, d*Ant.).
200 braccia di circuito,
Fidius! (Y.Fabbe,Die. d'A.).
altezza e sorgeva sulla sua cima 1 Mediue
tirato da 4 cavalli. Le Medóne, (V. Camna).
bel carro
avea
capi-Medulfna, (Y. Aróntice).
sendosi
mòteo
lavori dei cel. scultori Scopa,TiMeddsa, 1 delle 3 Gòrgóni (Y.).Esstatue
e
i bassorilievierano
e
Leucaréte.
Mazza, (Y, Ercole,
sposataa Nettuno nel
Minerva, questaDea,irritata,
essa
Cent"uri,
t. di
M6GÀBIZ0S
di Medusa
cangiò i capelli
e
sasso
tntti
MELICHE
—
serpi,Mola^ìra,
can-
e.
d. Tenere
che
del vizio e del disordine
Dea
come
le to-
ama
queiche
Perseo, monito
di
in
diede loro la funesta Yirto di
riare in
88
—
Mercnrio, tagliòla
la dassero.
nebre.
guardei calzari Vilànto, ninfa tanto amata
testa
a
dusa,
Me-
tuno, ch*ei prese la forma
da Netfino
d*l del-
dal sangue della qualenacque]
per rapirla.
il cavallo Pègaso, che con
1 calcio Mele, (Y. Brise, Melfssa, Melònia).
fece zampillare
il fonte d*Ippocréne.
Meleagrldi, s. di Meleàgro,per dolore
Mentre
da Diana in uccelliomonimi.
mutate
poi recava
quellatesta a Poil sangue che gocciava,mnlidétte,
Meleàgro, f. o. di Oenèo e di Altèa.
tavasi in serpi infeste alla Lihia.
Altèa, quando egliera bambino, vide
le 3 Parche
Più tardi consacrò quel
vicine al fuoco,che vi
va
capoa Minermettevano
1 tizzo dentro e dicevano:
e d*indi in poi fu scolpitanello
scudo
od
Ègidadi quellaDea.
Tanto
MegàbizoSy (V. Fibre, Diz, (VAnt.).
Ilegalésiy
grande), f. in on.
({xe^a)^'')
la gran m. degliDei, che
di Cibéle,
cel. ai 4
di
aprile,con
vivrà
quanto
poi se
io;
ne
tazioni
rappresen-
ciullo,
questo fanquesto tig»
andarono.
subito il tizzo
e
durerà
dal
tolse
Altèa
fuoco, lo
morzò
am-
lo conservò accuratamente.
dei i^atrizi, Giunto Meleégro alPetà di 15 anni,
nel 204
dimenticatosi di sacf. a Diana, quea. G. dnsta
sceniche. Eran
introdotte
rante
in R.
la 2* guerra Punica per
dei libri Sibillini.
per
siglio
con-
vendicarsi
mandò
1
ghiale
cin-
ad infestare il paese di CaG. si unirono
Udòne. I principi
(Y. Dei f due).
Meganira o Metanìra
per
Creonte
cole.
di
f.
e. d'Erammazzare
a.
e m.
questa bestia,e MefeiMégara,
Nel tempo che Ercole discese
gro loro capo diede molte prove di
Lieo
airinfemo
volle costringere coraggio. Atalànta ferì 1* di tutti
il cinghiale,
ed offerse a lui il teil regno e a
schio,
Mégara a rinunziargli
in isposo
Ercole tornò
come
cosa
ragguardevole.I
; ma
pigliarlo
tal preferenza,
di
uccise
Giunóne
fr.
di
Altèa
offesi
Lieo.
e
m
tempo
lo
contro
trovò
Ercole
Meleàgro li
pretesero essi, ma
sempre adirata
ingiusta la morte di Lico^ed ispirò uccise tutti e sposò Atalànta. Altèa
vendicò la morte
dei fr. gittando
ad
Ercole tanto
furore, che ammazzò
tizzo
sul fuoco il
fatale,
e Meleigro
Mégara ed i propriif. i.
da
sentissi
d
nel
1
terno
ardore indi
A
Biz.
t
consumare
u
m
Mégaron, (V.
y
misura
che
bruciava.
a
quello
Ant,),
Altèa poi si ammazzò
disperata.
(V.).
Megèra, 1 delle 3 Furie
Z)2". (2'^.).
Méion 0 Curéion,(V.FABRE,
Meléte, (Y. M u s e ).
Meli bea, 1 delle f. e. di Ni ohe, a cui
Welamplge, (V. Achemdne).
d. che Latòna perdonasse(Y.Nfobe).
e dì DoMelàmpo, f. o. d*Amitadne
ed
Melicérte
cel.
medico
D.
indovino.
o
Palemóne, f. o. di Atarippe
sottrarsi
dire
di
Ino. Per
al
mante
che intendesse quanto voglion
e
Guarì
gliuccelliquandocinguettano.
coll*e11éborole f.e. di Prete
dal loro
furore del p.,
fu
in mare,
precipitossi
cangiatoin
1 Dio
marino
(Y.
Ino). Fu on. spec. a Corinto,ove
furore,ed ebbe in premio la mano
in suo
furono (da Sisifo,
d^Ifianàssa e partedel regno di Prete
d., fr.
on.
di
tuiti
Atamdnte, opperò suo zio) isti(V. Pretldi).
i giochiIstmici. Più tardi quei
Melania, so^r. di Cèrere (da \Lk\a(;
il
furono dedicati a Nettuno.
lutto
ad
indicare
giochi
suo
nero),
per
lazione
Presso i R. fu identificatocon Por^
la perdita di Proserpinae la desotùnno
in inverno.
della campagna
(Y.).
é
Mèliche
I
n e).
(Ninfe),div. delle batUgfie
Melanióne, (Y. p p o m
.
e
4
HENOEZIO
90
—
governò le navi dopo la morte
METRA
—
di Mérmero, cel. centauro.
(Y. M edéa).
1 deUe PUiadi
Mérope,
p.
Palinuro.
T«"
.
MenoézlOi cel. G. t
o.
d*Egma
e
di Patroclo.
(Y.^.
dei TirrenL
Questi popoli
perchèfaceva
gliribellarono,
Mesénzlo,
re
se
délphiea,(V.Fabub, Vùf. d*A.)
morire quantinon
dì PluMenta, monte e. d. dalla pelle
gli andavano
col legarliinsieme faccia
tme cangiatain erba da Proserpina verso
Mensa
"ccia.
(y. Minta).
Métabo,
Mèntore, aio di Telemaco,il più saggio
Yolsci
del sno
e
più prudente nomo
a
a
sconfitto da Enea.
p. di Camilla f regina dei
Fu
secolo. D. che
fosse la stessa Minerva»
Metaghéitnie,(Y.Fabbe, Dùf. d*A.y
che,sotto umane
sembianze,Metanfra o Meganfra, (Y.Deifdne).
edneò Telemaco e Paccompagnò nei Metapóscopus, (V.Fabre, Diz. d^A.),
suoi viaggi in cerca
Passedio (d Troia.
del p.
da ^zzà
dopo Matécie, (p-exoixia
olxia
trOf fra e
casa),L
Meónie, sopr. delle Muse
( Y.) per
la Mednia, cioè la Lidia,paessere
tria
,
di Omero
il favorito di
esse
;
0
percbài Cigni,sim. del canto e
deUa poesiacai presiedonole Hase,
abbondavano
sulle rive del Gafstro
fiume della Lidia.
Mera, e. d. la cagna à'Icaro (Y.).
Mercurio, (da merx, mercari, nome
latino del D. Erme
f. o.
^Ep^9]^q),
di Giove e di Maia. Era dio delPee del
loijuenza
«n,
en*
ateniesi
istituiteda Teseo in memoria
deldei forestieri nella e.
Pammissione
Metempsfcosl , (pierdtrans, h tn,
me
^ox**]o,nima) passaggiodelle anida 1 corpo
in I rivo.
dai Persiani»
daIndiani
ti»
dagli
spec,
Credenza
morto
ammessa
gliEgizie
oggidìmantengono ospedali
le
bestie,persuasiche in esse
per
vi sia P anima di qualchedefunto.
anche
Pitagoraintrodusse tale credenza in
messagglero degliDei, spec.
di Giove, che aveagliattaccate Pali
Italiaed asseriva sé essere stato Eufòrbo guerrieroG. che prese parte
alla guerra di Troia, o, sec. al,
alla testa ed ai
d. Etàlide
dn
commercio
acciò
piedi,
dei la-
mente
veloce-
(Y.) f.
o.
di Mercurio
(Y. anche Fabbe, JDt". d'-4«*.).
M etens ornatosi
Gondaceva le anime all'inferno,
{^zx", iv, e owjxa
,
cavamele.
dopo, in, corpo')il passaggiodelle
poteva a suo piacere
potesseeseguirei
e
e
e
suoi
dini.
or-
anime
dei defonti in 1 paese scolamusica. Rubò
nosciuto.
Sapevaperfettamente
il gregge , le armi e la lira d* ACredenza, sec. Fénelon,
mentare
deglian. Galli e d'altripopolL
poUo, si servì di questa per addorche
custodiva
la
Tacca
Argo
Meteo, 1 dei cavalli di Plutone.
1^ m.e. di Giove,la
Io, e poi P uccise. Convertì Batto Moti (prudenza),
(Y)
Marte
era
in pietradi paragone, liberò
di prigioneove da Yulcano
stato chiuso
sul monte
,
ed
metèo
attaccò Pro-
Caucaso. Fu amato
da Yénere. Rap. per lo più con
1
caduceo in mano
dio
della
come
qualefu
da lui ingoiata
insieme
con
la f.a. di lei
Atena, che poi si fece
trarre dal capo bella e armata. Meti
sim. la riflessione che unita colla
div. genera la saviezza. La potenza
di Giove fece alleanza coUa ragione.
vino),div. che presiede
pace e del commercio, e con Pali Metfna,(j^k^o
al vino nuovo, la cui t cei il 1*
ceo).
alla testa ed ai piedi(Y. Cadunovembre.
ìxìUo,o«oMetoposcopfa,(usxùiiciov
Merla, (Y. Fabbe, Diz. d'Ant,).
icéo)osservó)(y.
Merióne, valoroso nipotee scudiero
Fabbe,Big, ^A,\
d*Idomenéo, re di Creta, 1 degliMetra, f.a. di Eresitto (Y.).Nettuno
i diedele il poteredi trasfoimand ia
eroi a Troia.
HIDi
M
—
quelloche voleva; la qnal cosa
MINOSSE
-^
scisse.
Gareggiò con Nettuno per
saziar
dare
il
la
alla e. di Gecrdpe, e
fame
nome
rabbiata
arper
di sno p. Si faceva vendere
fu deciso Fon. a ehi producesse
cosa
ceva
fa-
sovente
ora
sotto forma
lefantOyora
di
bue,
ora
d'altro animale
d'elee
con
utile. Percosse Fillade la terra
più
colla lancia
quel danaro
il cibo al p.
comprava
Mfda, lo. di Gordio e di Gibéle e re
di Frigia.Sarebbe anche 1 Silèno.
Ospitònei snoi stati Bacco, che in
desse,
quantoglichiecompenso promisegli
di poter caned ei domandò
giar
in
Ma
ebbe
tosto
a
perchè cangiandosi in oro
andava a rischio di
gli stessi cibi,
morire di fame; laonde pregò Bacco
il dono fatale,
a riprendersi
e andò,
così da quelloconsigliato,
a lavarsi
nel fiume
trasse
Fattóio, che da quel
aver
del dio Pane
del
dì
d*oro. AcolFacquepagliuzze
poi glifece venire le orecchie
Sollo
'asino per
e
tuno
uscì 1 ulivo,Netfece
uscire
1
ne
ne
cavallo,che, sec. al.,à il cavallo
vor
Pègaso; e glidei giudicaronoa fadi Minerva, per essere
Pulivo
sim. della pace;
ond*ella nominò
la
tene
A-
cia
1 lan-
armata
e. Rap.
con
nella destra e lo scudo d. E^
qnelche toccasse.
siccome
manda, gida (V.) nella sinistra,
pentirsidella di-
tutto
oro
e
col tridente
dea della guerra,
ed a lei vicini
molti strumenti
di matematica
come
sicdea
lei
A
era
delle arti
e
delle scienze.
Pulivo
sac.
d. il Partenone
Atene
Atenée
e
e
statua
calata dal cielo
di Milrsia
più bello
recata
poi in
come
hi
le
f. d.
sue
(V.).La
Panatenée
il canto
(V. Canneto).
Migrazione delle anime, (Y. Fabrb,
JDw.
d'Ant).
gufo,
sim. della pace e della prudenzaproprie
dei saggi. Aveva 1 cel. t. ad
trovato
suo
il
ed
sua
Troia
a
e
Italia era
considerata
salvaguardia del
popoloche
possedeva(V.Fall à di
o ). Sopr.
princ.di Minerva sono: Caìei(ica,
Mllfchlo ({JLciXlxio^
che placai^sopr.
Custode, Dèlia, Ecdte, ElUlide,
di Giove a cui cel. Upd }i.eiXi)^ca
Ergane, Igiéa,Ippia, Marsiale,
Oftalmite,
Falcifera, FarUnia,
saef» esjpiaiori.
Telchinia,Trifàlia,Vittoria (V.).
il
1 atleta così robusto MInéte, re di Lirnessa (Y. B r i s ói d e).
che portava 1 toro di 4 anni Minòsse, f.o. di Gio\e e di Europa,
sulle spalle,
e giudicedelPinferno. Sconfissegli
dopo averlo ammazzato
Ateniesi coll'aiuto di Scilla f.a. di
1 pugno.
Volendo
con
un
giorno
Niso re di Atene , la quale troncò
1
si
albero,
gli serrarono
spaccare
al
le mani nella spaccatura,
sicché non
deva
p. il capellofatale da cui dipen-
Minfo, d.
lo stesso che Milióne
esser
Òrotoniate.Era
nò trarre di là nò difenSoteudosi
fu
divorato
dalle fiere.
ere,
Minéo, troiano»p. delle Minéidi.
3 f.e.di Hinéo, d. AlMinéidi, erano
tate
eitòe,Olimene, Iride. Furono muin
pipistrelli
per
Bacco
in cui ceL
e
le
lavorato
a
dargliognianno
e
7
preda del
giato
dispre-
aver
1
il destino
giorno,
Orgie (V.).
di
quellae.
,
per
darla in potere di Minosse. Questi
obbligò allora gliabitanti di quella
per
e.
ucciso
vani
gio-
giovanetto,
perchèfossero
Minotauro
certi
avere
in tributo 7
(Y.), e
ciò
giovani di quella
Andrògeo
suo
f.
o.
per
vincesse nei
invidia che sempre
Pàllade,dea della
tributo non
il
F
orse
della
delle
giochi.
e
arti, pubblici
sapienza,
guerra
di
danaro ; ma
delle arti tessili,
del lanificio, era che
gliAteniesi
spec
Mlnerta,
d. anche
per far
comparirepiù odioso
il loro
lavori d' ago , ecc. Usci armata
da capo a diedi dal cervello di
Giove, che si fece dare 1 colpodi
calunnemico, avranno
sparsa tale nia.
Quando il tributo giàera stato
accetta goliatesta,affinchè ella
pagato 3
m
a-
volte
Teseo
per
salvare
MmOTAURO
92
—
patriasalpòalla volta di Greta
la
HOMO
—
trionfo solenne
vero
cui si
a
comlMittere il Minotàtiro
a
(Y. )• Talloro. (V. Mirra).
Morto Minosse, discese ali*inferno Miserilo,abitante d'Argo.Non
d. che il Destino gli pose in
in coi si chiudono le
1 nrna
OTO
mano
indovinare
V
e.
là
Sotuto
i fabbricar 1
avendo
che
or.
usava
gli d.
vato
tro-
avesse
ove
la pioggiae il sereno,
morarvi
bricò
fabTobbligòa diin
Grò
tona
trovò
1
sito
giudicarli.
ove
per
Minotauro, mostro,*/•nomee
'/itoro, 1 donna or lieta ora piangente.
rinchiuselo Mistagogòs (}jL03tat
condurre
f.o. di Fàsife. Minosse
%
S.'^ùì
Die.
in 1 labirinto (Y.)»perchédistrug(Y.*
geva
Misti.),
d^Ant).
Fibre,
Misteri e loro varie specie, (Y. Faogni cosa, e si pascea di carne
sortì dei mortali
e
eternamente
Teseo essendo stato
umana.
dei
1
ad
preda, lo uccise
rinto Misti
usci dal labi-
col
ed
essere
d'Ant.\
Eleusfni,(Y. G e r e a 1 i ).
d. gli iniziati ai misteri minori
Misteri
,
di 1
mezzo
filo datogli da
sua
Biz,
BRB,
giovaniG. dannati
di
gomitolo
di Gérere
nosse
f.a. di Mi-
Arianna
cibavano
e
Eleusìnia,
Mittéo, (Y. Antiope).
(Y. Teseo).
fa M nasi lo, giovinesatiro che con
,
,
mi ed Egle legaronoSilèno
da Froserpinacangiatain erba d.
Minta
di Oocito
f. a.
Menta
0
menta,
Cro^
(Y.)
fiori.
con
ve
Mneme,
(scaccia mosche), sopr. di Gio-
Mfode
liberò Ercole
che
da
(Y. Muse).
(P'VépL-/]
m^emoria)^ f. a.
del Gielo e della Terra,fu sposata
sciame
1
Mnemosfne
gl'in]
pedivano 1 sacf.
porzione,porzione
(La) (^olpa
assegnata,destino),era la Parca
di mosche
che
più tardi in pL
Le
Parche
Giove in forma
da
Mira
e
si
non
che al tramonto.
di pastore e fu
(Y.), le quali nacquero
delle Muse
m.
sul monte
(V.)
Piério.
presso i G.
Mnésteo, f. o. di Glizio e seguace di
rono
fuformiche
Enea in Italia,ove fu capo stipite
e
Mirmfdoni, 1* erano
compagnarono
di B. Yinse il 2® predei Memmii
poi convertite in uomini. Acmio
Achille all'assediodi
Troia
E g ine ti).
(Y. Eaco,
Mirra, f.
di Giniro. Per
a.
navale nei
in Sicilia ad
nea
colpa d'I
giochidati da
£-
d'Anchise, e
on.
respinsepoi Turno, che assaliva il
di Enea.
nutrice fu sposa dellMstesso
campo
Il p.
Mola
suo
salsa, (Y. Fabre, Biz. d^A.).
p. e ne nacque Adone.
,
la cosa, volle ucciderla,
conosciuta
Molae
{i travagli di guerra), com-
infame
fu cangiato in mirto.
ma
Mfrsilo,(Y. Gandàulo).
Mirtfllo,cocchiere d'Enomào
Mercurio
dimento
con
gara
Mercurio
;
ne
ebbe
piantasac.
odore
nasce
usci
molle
a
e
m
on.
di Moldrco.
d
non
ne
Yénere
usato
;
1
a Memo,
sposatasi
Neméo
che
struggev
di-
cane
e
di Pirro.
d'Attedne.
f.o. del Sonno
e
della Notte
e
dei buffoni. Sua unica o«copa*
stoltamente
zione era di riprendere
e
spudoratamentele azioni degliDei
degìiuomini, e perciò rap. in
onde
e
oro-
atto
,
nelle
che si faceva
sul carro
gregge.
Dio
o
mare
suo
Molosso, f.o.d'Andromaca
—
Mirtillo.
in vicinanza del
e
cavBllo,
se
).
o
il
tra^
perchè di
o
delizioso,
perchè
Yénere. Era
uccise il leone
fu
e
,
che
zioni, trionfo minore
a
Enomào
mare
giovava (Y. E n o
Mirto, ceL amazzone,
—
Molorehée, f. in
e
in pena del suo
da Pélopestesso,che
gittatein
Marte.
f.o. di Molórco, pastoredi Glednia,a richiesta
di Mirto. Servì a Pé~
del quale Ercole,da lui ospitato
e
lope nella
pagni di
come
il
ad 1
di toglierela maschera
Nettuno fatto 1 toro,
Minerva 1 casa.
Yulcano 1 uomo,
volto. Avendo
MONETA
0
essere
eorna
che all*nopiù presso alle spalle,
doTora
mo
al enore,
farsi 1 finestrellaTicino
e
la
doveva
casa
essere
Fa cacciato dal cielo
trasportabile.
pa
per l'acerbità dei saoi sarcasmi. Doinetto
fare
a
punizionea chi,
egli stesso, tutto pretende
il bene
MUTIINUS
—
del toro do- Mosca,
più vicino agli occhi,Mostro
troYÒ egli ellele
TOTano
93
—
(Y. Io, Miode).
pie,
Ar(Y. Andromeda,
,
Cadmo,
Chimèra,
Circe,
Echidna,
Egésta,
Egide,
Egiòne,
Esidne,
Fedra,
Glauco,
Grifi, LaomedónSfinScilla, ge,
Minotauro,
te,
Sirene
T
,
r
i t òne,
ecc.
Mouséla, (Y. Fabbb, Diz, d'Anty
Moneta (moneo arrisare),
o consigliera
Mouséion, (Y. Fabbb, Diz. d'Ant),
R.
Gionone
di
nel
a
ferro amMdlciber, (a mulcendo
mollire
; e
sopr.
,
dagli altn.
^
t. si serbavano
sno
i conii della moneta
il
Vulcano
R.
ferro), sopr. latino di
(Y.)
di Yénere a R. come
Monópteros, (Y. Fabbe, Dia. d*A.), Murfcia, nome
Sci
d
elle
sue
protettrice
àpodi).
mura.
Monoscélli, 0^.
la do, Musagète, sopr. d'Apòllocome
Enee
Montagna, (Y. Etna,
capo,
duce delle Muse.
Atlante).
Giganti,
Muse, (forseda òaéi;,4},6v aimili,
Mopso, indovino (Y. Calcante).
esseri
malefici
fapari, a notare la fratellanza delle
Morbo, Morbi, come
arti belle),
Dee delle scienze e delle
divinizzati. Yìrgilio li pone
rono
nel vestibolo dell'inferno CV^.laso).
arti,f.e. di Giove e di Mnemosine.
no.
Erano 9
cioè : Clio
Melpomene ,
Morfèo, 1 dei f.L e ministri del Son,
dei pigriaddormentava
Protettore
Talia, Euterpe, Tersicore, Eràto,
,
quelliche
toccava
di papavero
Rap. con
e
1 gamcon
bo
li faceva sognare.
ali di farfalla,
sim. di
leg-
forma, bellezza),
(pt'Op^'}]
sopr.
di Vènere
gli
Spartani.
presso
forma, aspetto)
Morffoscopfa,(p"op?''i
Morfo
(V. FiBBB, Diz. d'Ant.: Mantéion).
Morìa!, (Y. Fibre, Diz. d'Ant:.),
Mormoluchéla
((j/)p^u)o fj.oppL(uv
,
mettro
femm.
larva) spauracchi
Calliope Urania e PoUnnia e loro
capo era Apollo.La palma, il lauro,
ed alcune fonti,
come
Tlppocrène,il
il fiume Permesso ed altri,
Castàlio,
,
le
erano
Abitavano
sac.
i monti
naso,
Par-
Elicóna, Piério,Pindo. 11 cavai
torno
Pègaso pasceva per lo più ine
ridotte
tali monti. Tal.
sopra
a
8
Meléte
:
sono
il
( ^leXér/]
lame(p^vI^iq
pensiero),Mneme
Aide
(àoiZrìil canto);
ad 8. Ebbero,
0
di vario genere presso i G. ; p. es.
dai luoghi ov'on., i nomi
dì Piene,
Làmia,
ridi, Olimpiadi, Pimplée, EliAcco, MormóEmpusa,
i
che
valli
caconiadi, Tespiadi, Pamdssidi,
ArasippOy
spaventa
Castdlidi, ecc.)'
Syntrips e Smdra^o : che
a'
Muta
le
nentole
0
Miitea, Dea del silenzio,f.a.
ecc.
vasai,
rompon
d'Aimone. Giove le fece tagliarela
Morte, f.a. dell'Erebo e deUa Notte,
la più implacabile lingua e condurre
all'inferno pere
8. del Sonno
chè
morta),
tal.
,
a
e
4, tal
a
7,
,
fra tutte le dee. Le
I
sacf. 1
gallo.
ste
poetila rap. colle sole ossa in vedi
colle
nera
e
stelle,
sparsa
ali
erano
e
tal.
con
anche
1
falce in
sac.
il tasso
mano.
Le
aveva
svelato
segreti.Mercurio
2 ii. i
a
Dei
Larif
domestici
a
Giunóne
i suoi
be
la sposò, e n'ebsacL
come
quali
ai
(Y. Larùnda).
ci- Mutdnus, div. dei R., identico al Priaed il presso.
dei G. (Y.).
rm
NAIADE
M
NEMESI
-
N
al p., che ospitò
benignamente
Tinfelice eroe
(C. Alcinoo).
(vàa"scorro, zampillo),ninfa
Ida, che maritossi a Ga-
Nàiade
dotto
del monte
di
Si,
iede il
re
in fonte,Naviglio,(V. Argo).
alleninfe Navi sacre, (Y. Fabbb, Diz.
Frìgia. Mutata
di Naiadi
nome
delle acqne.
f.
Naiadi
,
e.
dì Nereo
di Dónde
e
d'AJ),
Necessità, dìv. ali.,f.a. della Fortu*
Ad. in tutto l'universo e il suo
na.
,
ninfe dei fiumi
e
ve.
potere era rìconosciuto fin da Gioeccetto
la
sua
Ninno,
sac,
teva
po-
dei fonti.
Naie, (V. Fabrb, Die. d'Ani,).
NaftcoSy (V. Fabrb, Diz, d'Ani.).
entrare
nel
suo
t.
a
Napée, (y"Krivalle),f.e. di Nereo e
Rap. in compagnia di sua
schetti.
nelle mani di bronzo
di Dónde, ninfe dei pratie dei boritorte di
Narcfso, f.o. di Géfiso fiume e della
Era si bello,
che tutte
ninfa Liriope.
le ninfe lo bramavano
gli le
sposo,
disprezzòtutte.
ma
Eco, non
piombo
Gorìnto.
m.
e
neva
te-
lunghe
strutto che
legano
indissolubilmente ogni cosa e grossi
cavicchi di ferro atti a dividere o-
gni più compatta unione,e
e-
tendosia
po-
far amare,
si seccò peldolore.
Tirésia predisse
ai genitoridi
lei stavano
m.
le Parche
e
accante
le Sirene.
Si assoggettò solo a Giove e fa
delFinflessibileNemesi
(V.).
finché Necusla
Ini che egli sarebbe vissuto,
Diz.
vedesse se stesso; e di fatto
non
(véuo? cadavere), (V. Fabbb,
d'Ani.).
sòbrio
tornando egli 1 giorno dalla cacNefàlie (Libazioni)(ve^paXéo^
cia,
ramente
rìmirossi in 1 fonte,e si fiesenza
vino), usate nei sacf. agli
a
innamorossi
morì,
e
di sé che
ne
fu convertito in 1 fiore d
Narciso,
Naste
(vaax6(;
focaccia),droghe
con
e
sa
la
corona
cui Medea
la
unse
che mandò
a
Ani.:
Reste,
Dies
velenate
avste
ve-
Crevr
(V.).
Feste, (Y. Fibbs, Diz,
Natalizie
inferi,alle Ninfe, in
morti, ecc.
Neféie (vecpé).*/)
nuvola), e.
Dei
di
lustricus).
m.
di Frisse
e
dei
on.
d*Ino
e
d'Elle.
Negromanzia, partedella Magia
(Y,),
pretendevarìchiamare
temporaneamente in vita i morti
con
cui
si
per consultarli intomo
alle cose
occulte.
al futuro
e
Ai a (!e
I- Neiéo, f. 0. di Nettuno
e della ninfa
Naufragio, (V. Ulisse,
,
dal fr
Tiro. Gacciato di Tessaglia
domenéo,
Enea).
Nàuplio,
in
i
Nettuno
rìtirossi
di
Laconia
di
AmiPéli
0.
e
ove
Nàuplio,
sposò
a,
che
e p. di Par
móne, 1 delle Danàidi,
Glori,dalla quale ebbe 12 f.i.,
laméde
tutti insieme
del
da Ercole (eccettoNèstore
e* ebuona
sorte non
che per sua
ra) per averglinegato il passaggio
(V.),per vendicar la morte
durante 1 burrasca
quale accese
certi fuochi tra gliscogli,
il che
trasse le navi G. a quellavolta e
quasi tutte sMnfransero.
con
lui furono
mazzati
am-
mentr'eglirecavasi in Ispagna.
Nemée, (V. Fabre, Diz. d'Ani.),
; 1 cel. satiro.
moro).
Nausfca, f.a. di Alcinoo re di Schérìa Neméi (Giochi), (V. Arche
Giove
della
isola
dei
Feàci.
f.o.
di
e
Quando Nemenéo,
Luna^
0
Gorcira,
vi approdò Ulisse sbattutovi da 1
dal quaJed. che discendesse Licurgo.
fu da lei accolto e conImnasca
Nemesi
(da yéjjieoi^
indignazione, o
—
NENIA
^
95
NUif"
—
Dea dellagiudistribuire'),
vlfto)
sta virtù da
farlariamare da Ercole m
Toluto abbandonare lei
Tendetta e ministoa delladivina
esso
avesse
altra
mala camicia era
ia. di Gìotb e dellaNecessità,
donna;
giustizia,
per
avvelenata e fu cagione
dellamorte
see. al.,dell'Oceanoe della
i tristie quelli
d'Ercole (V. Deianira,
le,
Ercoche
Notte,castigaTa
na.
dei doni dellaFortumale usavano
Iòle).
f. o. di Neléo e
Rap. colleali,armata di facelleNèstore,re dì Pilo,
Glori.
Non
di
da Ercole
in
fu
ucciso
1
di
rona
coe
portante capo
serpi,
di cervo. Tal. ha 1
i
ed
di coma
fr«
suo
come
(Y.Neléo).
p.
freno ed 1 comjpasso
combatta
ViaggiòcogliArgonauti,
per governare
le
coi
volevano
che
l
e
centauri,
e regolare ricompense e
rapire
pene.
molta fama
D. anche Adrcuiéa (V), Andcria
e si acquistò
Ippodamla,
all'assediodi Troia. Apollo
Bamnùsia
lo fece
da Ram{formidabile)^
vivere 800 anni ; ^ dallasua bocca
1 1.
nunte e. dell'Atticaove aveva
loquenza
A R. aveva 1 ara in Campidoglio,usciéno
più che mei dolce d'ei rivi., n f.o.ArchUoco
1 spadaprimadi parove
ponevasi
tire
(V.)glisalvòla vitasacf.la propria.
per la guerra, invocandola dea
la giustizia
e xtsìvu) ucciaere),
a proteggere
non
Nettare,(v*/)
imparziale
bevanda dell'immortalità propna
delle armi.
Nènia o Treno, certi inni fun. usati
degliDei.
f.o.di Saturno e di Rea. Alcantilena
lorché
i
fanti
de1
Nettdno,
c
on
esporsi
sopra
divìse con Giove e Plutone
Q.
suoi fr. l'ereditàdi Saturno,
toccò
; a R. d. anche conclamatio se fac.
lui
d
elle
fu
chiamato
voltead
alta
dio
3
a
e
l'impero
dopo aver
acque
del
salvò
nenie
lo
furor
del
il
Rea
al
cantavano
mare.
morto, e
voce
in sua lode le praéficae
salvato
(V.).
aveva
Qiove,e lo
p. come
E
certi
che ne aNeofrónte,(Y. gip io).
consegnòa
pastori
Neptunàlia,(V.Fabre, Dùf. d' A,), vessero cura, e cresciutoin età sposò
Neréa, ninfa che fu sposatadal Sole Anfitrfte.Fu discacciato dal cielo
insieme con Apolloper aver cone n*ebhe 2 le.
giurato
ed insieme ancontro Giove,
darono
Neréidi,(7.Nereo).
ad aiutare Laomedónte nel
Nereo (virjna»,
ftkoi
scorrere^nonscoT'
fabbricare le mura
di Troia. Punì
rente, cioò Dio del fondo del mare
della
mala
fede maned
re
dando
sua
inalterabile).
tranquillo
poiquel
sempre
1 mostro marino che infestava
Dio marino,io. d'Oceano e di Teil paese. Gareggiò
invano con
ti. Sposòsua s. Dòride dallaquale
ad AteMinerva per dare il nome
ebbe 50 f.e.d. le Neréidi o ninfe
ne.
fonte
del mare.
in
Amimòne, 1
Cangiò
delle Danàidi da cui ebbe il f. o.
Nerio 0 Neriéne,(forzaicompagna
di Marte.
e m.e.
Nauplio.
Rap. per lo più sopra 1
d'Ulisse
Nerlto
da
tirato
monte
in forma di conchiglia
nome
carro
Nerfzio,
cavalli
da
tridente
d'Itaca sua patria.
marini,con 1
Nesso, centauro,f.o.d'Issidnee della in mano.
NuTola. Si offersead Ercole a porp. à'Arainóe (Y.).
tar Nicocreónte,
Deianira di là dal fiume Evéno,Ninfe, f. e. alcune d'Oceano e della
Deiae quando l'ebbe valicato con
Terra,altre di Nereo e Dòride.Le
ììin in mppa,
voleva fuggirsene;Neréidi abitavano in mare; le NdErcoleFuccise con 1 frecciata,iadi (Y) abitavano nei fiumi,nei
ma
ed il centauro,
morendo, diede la fonti,nei torrenti.Le ninfe delle
tunica insanguinata
sua
a Deianira, foreste d. Driadi,(hpb^
querdà);
tal
dei
che
aveva
anelli
questa
Agrostine',
ffssicnrandola
quelle campi
da
—
—
xTOK-^afrr-wi^^
"»)^
NINO
96
—
NOy£NSiD£S
—
N6mia, 1 dei nomi di Pale (Y.),dea
dngole piante Amadriadi;
dei prati della pastorizia.
vallé)^quelle
Nafèe (vdirr)
boschetti
Oréadi
Nómio (voti*?)
dei
:
pastura), Sopr.d'Apollo
e
(opo^ mon^
pastoredei greggi
té),come
pure Alseidi (V.) quelle considerato come
dì Admeto
delle montagne (Y. ladi, 0 ceào Améto
(Y.).
delle
ii
id i
T
Tal.
ecc.).
t i
e
»
,
che le ancelle
sono
non
tre
di al-
le compagne
e
degliAssiri,d.
imperatore
sacf.
r
m.e.
e
questa dea che fece
ti
frecciate da
maschi
di donna
nome
varie
e.
si
ove
dolore fa
tata
mu-
d*l
Virgilio,
in
di Bacco, d*l montagna, di
in Egitto,in G.
nell'India,
nutrice
Bacco.
on.
col. il 7
ne,
i 7
rupe. Sec. al.,2 delle f.e.
furono salve.
e Melibéa,
Amicla
di
1
nascere
sorte
in
capello
quale dinendeva
le
aveva
a
Scilla
sua
che
tanto
f. a.
al p. mentre
lo
troncò
dormiva
a
regnare
conservasse.
diedelo a
colle
col matrimonio.
nascerebbe
da
Filótide,si
invece delle padrone,
avvinazzati i guerrierinemici
dato da 1 caprifico 11 segno
poi,
e
sero
ai R., questi assalirono e vini Fidenati. Altri narra
la stessa
cosa
per la festa delle schiave, parlando
peròdi celiaiGalli di Lione
guidati da Atepoméro.
Nonio, 1 dei cavalli di Platone.
Noto, vento del mezzogiorno.
Dea
f. a.
del Cielo
delle tenebre.
deUa
e
Terra
e
Sposò l'Èrebo,
che potò cosi impadronirsi fiume d'Averne, e fu
Mégara. Nìso correndo dietro a
e del Giorno; il
Minosse
—
la
fico,
capri-
rekzlonB
consegnarono
quel capelloNotte,
e
il
insieme
schiave,guidate
ca-
il destino
So,
i Mégara, dov*egli
insino
gli a-
B. presso
dal fatto che avendo i Fidenati sto
chiea' R. le donne e le fanciulle loro,
e
Mégara. La
fatto
dal
di
di Giuno*
Secondo Macrobio
schiave. Aveva
Bacco.
veva
d^Ant.).
sotto
capre,
dalle matrone
anche d. le Iodi
(Ninfe),sono
(V.), da Nìsa monte ove allevarono
re
luglioa
palude delle
Nisée
Niso,
d'Arcàdia.
e.
di lei , ed
le 7 ummine
e
m
Nisa,
ammazzare
da Diana
Apolloe
per l'immenso
essa
de,
Latdna
a
a
da Non"criNonacrfte, sopr. d'Apollo
di An-
avuti 14 f.i.osò ferirsi
pre- Nonàlia, (Y. Fabbb, Die.
la
irritò
None
cosa
Caprotfne, f. in on.
qnal
;
fiòne. Avendo
mete).
Er-
che
agliidoli.
f.a. di Tàntalo
mobe,
dio dd
sopr^ di Mercurio come
pastorie perchèdetta leggi(vó(i.o^)
;
all'eloquenza
(Y. Mercurio,
Dee.
Nino,
—
delle Parche
m.
Caos,e
fa
m.
Scilla per ucciderla fu cangiato in
in allodola (Y.
ed essa
is^arviero
del Destino; TAcherònte, e fu m.
delle Furie; il Sonno, e ne ebbe Memo^
Minosse,
Nemesi,
Frode,
la
la
l'Amicizia,Vecchiezza, Contesa,
ecc.
llap.per io più in veste nera
scettro di piombo
con
sparsa oì stelle,
Scilla).
la
d*£urialo,
di
molto
cagione
1*Oceano
; 1 amico
cui morte
fu
dolore
ad
Enea.
Nittiméne, fanciulla di Tessaglia.D.
desiderato di sposare
suo
p., fu convertita in gufo. Sec.
ò
al., la stessa Mirra
(Y.).
che
per
Nodfnut,
biade
aver
div. R. che proteggeva le
bene i nodi
perchèmettessero
del gambo.
eco.
e
Sono anche
in mano,
ih»
ebbe
suoi IL
ed assisa
la
1
sur
di
oarro
si pongono
in braccio 2
fanciulli dormienti , 1* 1 bianco, il
ebano.
Le
Sonno, l'altro nero,
qualiè
m.
e
il
È
suo
la
Morte, dei
circondata da costellazioni
carro
è
prepancr
da Yespero o Lucifero.
Gordiano, (Y. Gordio).
dea
R.
che
Novénsides
Noduterénsis,
presiedeva
(da novfis
e sedes)
,
Nodo
aDa
macmazione
dei cereali
midlo recentemente
ammesso
ae-
fra i
•*-,^
OGIGE
98
—
rettole da Licnrgoa Spartaquando
beneficò Ale"ndro che gli
di
tolto 1 occhio.
di Cadmo, re
discendente
Ogfge,
Tebe, al cai tempo, secondo
aTeya
faToIe, sarebbe Tenuto
od Ofclo, f.
Zensippe,m. o.di
Oicléo
0.
di
del Nume, e dietro,corrispondente
al prònao, era TOpistodòmo
le
il 1^ dì-
di Antifóte
che per 1 porta metteva nel peristilio.
La statua, capolavoro
di Fidia
e
Ercole contro Laomeddnte
e
re
di
dalla cintola
d*avorio,salvo la barba
il gran manche, come
to
capelli,
che glicoprivale ginocchia,
ed*oro puro,
d*oro
anche
come
della Vittoria,
che
nella destra,mentre
1 statuetta
era
oxoicéo)
Oicoscopichè (oTxo^casa,
osservo),(V. Fibre, Die. d^AntX
su
i
ran
qaesto ncciso.
piedi
,
in
e p.
Ipermnéstra
alta 40
era
,
e
Polibéo ed Anfiarào. Segai
Ifianlra,
fa da
cella era in partescoperta
da colonnati a piafiancheggiata
ni,
in parte coperta ove era la statua
0
e
latio.
Ogfgla od Ortfgia, isola,soggiorno
della ninfa Galipsoo Óàlisso(V.).
Troia
cotti.La porzione
trale
centegoli
gia
perdonò e
di
OLOCiiJSM
--
il dio teneva
la sinistra appoggiavaad 1 lungo
scettro di 1 composizione
dì metalli
ofis (okoopóc,ocp^;custode
della casa, serpe),(Y.Fabre, Dis.
Oicurós
Gli
preziosi.
occhi
eran
2
grosse
ed il trono 1 squisito
lavoro
di cedro e di ebano, om.
di
rilievi e smaltato di pietrepreziose.
d'Ant).
Oiléo, re di Locri e p. dì 1 degliAidei (V.).
od Oioscopfa,(Y.Fibre,
Oionism6s
Die. d'Anty
gemme,
della
Quanto poi alPespressione
fig.tutta,d. che fosse forse la pia
manifestazione
perfetta
uccello sp. rapace,
Oionistét (olcovó^
da cai toarre aagario),(V.Pabrk,
Die. d'Ani.).
Oionopólos,(V. Fabre,Die. d'Anf).
i G.
della div. che
dere:
potesseroafferrare od intenessi
il non
visto
e per
aver
il Giove
Olimpico si
considerava
1 sventura.
felice,hai^sMv come
(pì.f^io^
Diz.
d'Ant.), Olimpo (SXo^ intiero e Xól^kuìrtlitr
geni6)t(V. Fabre,
che interamente splende),
Oléno, an. poeta di Licia e profeta cere,
Olbiodàimon
t
=
Apolloche tenne V or. di Delfo
1* che yì fo38«ro le Pizie o Pt*onésse (V.)»ed inventore del verso
il
d'
più bello
l'universo,
dele il piùcel.monte
vicino
situato in Tessaglia,
ad Ossa e Polio. Giove con tutta
la sua corte soggiornava
sulla sommità
(V. Femda(;e).
d.
12
i
Dei
di
esso.
e.
prin.
Oirmpici(Dei),
cano,
Nettano,VulGioTO,Giunone,l[arte.
; altri 11 monti.
Yesta^Cèrere,Diana,
Apollo,
; p. del Silèno Marsia.
Minerva, Venere e Mercurio.
(V.)che d.
; 1 scolaro di Marsia
il
flauto.
inventasse
(V.
Giochi).
OIfmpIci (Giochi),
DIfmpico, sopr.di Giove da OlimpiaOlio (V. Fabre,Die. d'Ant.).
ov'era il suo maggior Olivo, (V. Apollo, Minerva).
e. dell*EIiae,
statua di Fidia,1 delle Olocausto (fi\o";
t. e la sua
intero,e xauotó^ ar*
mondo
11
del
che si dà ai
t.
meraviglie
(V.).
bruciato), nome
so,
esametro
—
—
—
'
d*ordine
dorico,lungo 230
largo 95, alto 68,
circondato
Fu costrutto da Li1 peristilio.
da
bòne
era
il 570 A. C. a ricordo
di 1 vittoria degliOlimpiisu quei
di Pisa,ma
fu compiuto ed abbellito
verso
da Fidia verso
eoperto di marmo
il 415
A. C. Era
a fogpentelico
ardevano
intere
ma
le vittime» Tal. invece,della vittisi fac. 3 porzioni;1 s'ardeva
1 era data ai sac. che
sull'altare,
piedi, sacf.,nei qualisi
la vendevano
poi nelle popine e
tando
banchetl'altra se la consumavano
i fedeli sacf^ (V. Vittime,
Ostie).
OLOLUGHfi
99
-
OMO
-*
Olofughè (hXokóZiaululare),(V. Fa- Ore, dee
BEE,
Ombre,
Diz.
d.
e.
d'Ani.},
glian. le anime
Si ergeyano
ninfe,f.e. di
o
Temi.
Erano
3
e
Giove
rap.
per
di
e
lo
pia
passati.in aspetto di graziosefanciulle eoa
dei traoriuoliin mano.
altari in loro
D. Eunomia
(it"-
Taluno
on.
e si sacf. per
placarle.
le fa dÌT. infernali (Y. Mani).
Omen, (V.Fabrb, Diz, d'Ani,),
OnchestoSy (Y. Fabre, Diz. d'Ant).
buone
leggi,ordine).Dice
vo|j.ia
ed Irene rclp4jviq
(StxTigiustizia),
pace). Sono anche le 2 Stagioni:
Tallo (84XXo"germogliare), Carpo
Oneirocrftica
(oveipo^sogno, xpivu)
giudicare)^(V. Fabre, Diz, d'A,),
(xapreó?frutto).Tal.
Clwi
(la fiorente).Tal.
Onfile,regina di Lidia. Ercole dovette
sola^
1
12
e
se*
del Sole. Avevano
il carro
guono
lei servire yarì anni,e, vestito di
culto ad Atene,a Corinto ed altrove.
abiti femminili,trattava l'ago e il Oreàdi (opo^ monte), ninfe delle montagne,
a
fuso insiem
con
f.e. di Nereo
essa.
e
di Dòride
e
seguaci di Diana.
forse affine ad ogha sanscrito Orecchi d'asino, (Y. Mi da).
torrente, dea delle acque.
Oresftropus, 1 dei cani di Attedne.
Oniri (ovetpo^sogno, visione)^ì sogni, Oreste, f.o. d*Agaménnone e di Cli-^
f.i. della Notte.
tennéstra,che quando fu cresciuto
in età,uccise la m., la "|uale
od Eraclée, (Y.Fabre, Diz.
Onómata
aveva
Onga (otY°^)"
^^P^*
^^ Aihéna
in Beozia,
s
Eraclée).
d'Ani.:
avuto
((uóv u"ovo, axoicéu"
osser^
Ooscopfa
vare), (V. Fabre, Diz. d'Ani,"),
Opilia, (Y. Fabre, Diz, d'Ani.),
Ope od Opi,(Y.Rea,Ci b èie, Terra).
sacf. cel.
Opertinea (pperio,coprire),
in segreto,
Bona
d
ella
p. es. quelli
Opertànei (Dei), gli dei di sotterra,
gli dei Inferi.
Ophiógenes, popolipresso TEIlesponto
altri delrisola
Cipro,il cui
d. guarisse il
(o(pt?serpe).
dei
morso
1 delle ninfe compagne
tatto
conpi
ser-
me
d*l ninfa
da
1Ì2donna
cui Giove
ebbe
pe,
1|2 ser-
1 lo. nominato
Calàsce.
che
an-
d^Ermidne, che
essendo
pre,
sem-
matricidio,
agitato dalle Furie, consultò l'or,
d'andare
gli comandò
che
sacf.
a
del
purificarsi
suo
delitto,e partia quellavolta
con
Pilade
per
volle mai
non
amico, il quale
intimo
suo
Giunti
abbandonarlo.
Tauride, Pilade si presentòa
Toànte, re di quellecontrade per
in
sacf. dicendo
essere
e
Epiro,accise
Ma
eglivoleva rapire.
dopo il commesso
Nel
di Diana.
Opi,
Opiconsfvia, (Y. Censi via).
ai sentimenti
Opiaione, div. ali.che presiede
nomini.
degli
•ra, (Y. Ersilia). Fu anche il no
in
Pirro, amante
in Tauride
Dea,
e
nell^assassiniodel m.o.;
mano
poi andossene
reste
punto poi
stava
per
da
con
er
ste.
egliOre-
esser
che il
0-
vero
conosciut
fu risacf.,
essere
sua
Ifigenia
Pilade ed Oreste
s.
che
,
sacf. Tointe
crudeltà,e fuggendopoi
portarono con so la statua di
la
SI
i là
Diana.
sua
Oreste morì
del
morso
di 1
vipera.
Oracolo, (Y. Fabre, Diz. d^Ani.}, Oréus, sopr. di Bacco ad. sui monti.
Orbóna
(orhus, privo, senza
Orfeo, f. 0. d'Apolloe di Clio o di
prole),
div. dei R. che si
Insegnava col
Eàgro e di Calliope.
pregava per idella
colla
i
canto
assi
la
sterilità
che
e
poesia principi
e
scongiarare
Vin'
Orazio
d.
da
dei loro f.i. religione
e fu
steva i genitori
privati
Orco,
nome
di
Plutone
significante terpretedeglidei
che costringe; e T inferno stesso,
cioè la casa
degliestinti.
Orcame, (Y. Leucotóe).
e
correggUoredei
così bene la lira,
che gli alberi ed i sassi glicorrevano
costumi.
Suonava
dietro^ i fiumi
sospendevano
ORQàS
il corsa
aniTftno intorno
da
delle
sna
in.e.
a
ed ella fece
re,
pia fiepigliasse
1 scorpione
nascere
chi
ed uccise; e Giove
lo cangiò in 1 dei 12 segnidel Zodiaco
d. Orióne (Y. Scorpione).
che
il giorno stesso
mentre
nozze,
PAGE
—
sfidar Diana
hi per ascoltarlo.
essendo stata uccisa
a
1 serpe,
sne
100
le bestie feroci si
loro,e
Eoridfce
—
fuggiràda
lo morsicò
Arìstéo,Orfeo discese dl*infemo
ed Oriti,SIderfti , (V. Fabrb
Ant:
intenerì talmente Plutone, ProserBotili).
tatto
le
diy.
infernali
colla
e
(Y.
Ore).
Oriuolo,
pina
Biz,
di
,
del suono, che Orfzia, f.a. d'Erettéo,e regina delle
gliela restituirono,
a pattoche non
Amàzzoni; fu rapitada Bòrea che
dolcezza del canto
e
ladoTesse guardare finché non fosse
da lei ebbe i f.i.Calai e Zete (V.).
fuor dell'inferno;
ma
Orsfloco, (Y. Crotone).
egliimpaziente
si rivolse indietro per vedere se Orso, (Y. Egésta, Circe, Arca*
Euridice lo segaiva;ond'ella sparve
de, Calisto).
subito. Dopo questa disgrazianon
Ortfa, sopr. di Diana da
ToUe più Orfeo conversare
Arcadia. A lei,presso
ne,
doncon
e
cosa
1 regionedi
Sparta,sacL
gli an. vittime umane.
irritate le Baccanti glisi getche guarOrto od Ortro, cane bicipite
tarono
dava
di
nel*
lo
fecero
le
brani.
Geridne,
e
giovenche
a
sopra
gli uomini
preferì
;
della qual
risola di Enrìtéa.
Rap. ordinariamente con 1 lira od
1 liuto in mano
(V. Euridice). Orzo, (Y. Fabre, Biz, d^Ant.),
Biz,
Oscen
(da avis e cattere), augurio
d^Ant).
Orgàs, (V.Fibre,
ricavato dal canto degliuccelli (Y.
Órgeónl,
(Y. Fibre, JDiz, d'Ant!).
Mantéion,
Augurii, Auspici).
Orgfa (èpT'H**'^" furore),(V. Fibre,
turno
JDiz. d^AnU).
Osci ila,
offerte a Saorum, fig.amane
ed a Plutone nei riti espiava
Orglophànta, il sac. che ammaestratori.
gliiniziatinei
misteri
orgiastici
di Bacco.
—
(Spo{monte), sopr. di Diana
abitatrice dei monti.
Oriféa
;
beri
id. id. sospese ai rami degli aldal vento- e volgendosi
perchè mosse
da
ogni parte difendessero
dal malocchio.
di Giove,di Mercurio,di
i campi
Questi3 Dei facendo viaggio
; f. 01 Bacco, in cui facevasi all*altalena
insieme si ricoverarono 1 gior(Y. Aidra, Icàrii).
no
di Ireo od Iriéo,uomo
in casA
Osioi, (Y. Fabre, Biz, d^Ant.y
Che
molto povero, dal quale furono ben Ospitaie0 Xénio, sopr. di Giove
concede.
dritti
accolti , onde in compenso
sacri
agli ospiti
glipromisero
„
dato aglianimali piccoli
quanto chiedesse. Ireo disse Ostie, nome
lo.
Orióne
Nettano.
—
**
od anche a cose inanimate»
da latte,
senza
nar
figlio
però meche
si
offrivano
m.e.
sagli altari degli
comandarooglidi
la pelledi 1 bue e lo ase vittime).
sicuraronoDei. (Y. Olocausto
pigliare
che da quellauscirebbe Oto, (Y. Efiàlte, Aloidi).
infatti avvenne
1 fanciullo,
e Ottobrfno
come
(Cavallo), (Y. Eqnlrie).
Orióne
fu
1
che
ne
(Y. Fibre, Biz. d'An-grande
Oulochdtai,
nacque
cacciatore. Volle 1 giorno questiHchità),
che bramava
1
Gli Dei
Pace,
div. ali. f.a. di Giove
Rap.
1
mano
1
e
mi.
di Te-
volto,tenente in
piccok statua del Dio
soave
in
Fiuto ed il
ad indicare
cornucopia,
di ricchezza,e
protettrice
nell'altra spiche,rose e rami d*a^
che ò
PAFO
lì?0|eon
101
—
di migliore
i*àkn granì,e si facevano
gi^e gli armenti, ittorap.a fochi,
dCedséroV*
ai pagÙTa'
pinrétlenorcféhe
in testa;tal.
il cadnceo ed 1 face roresciata. Ebbe
1
1[2 corona
1 gran
Tito
e
t
nella Via Sacra
R.,
a
yi collocarono
Vespasiano
e
spogliedella vìnta Giudea.
Pafo, f.o. di Pigmalidnee della
lontani
le
da Ini formata
stna
PALLADIO
—
i
per ben
che animata
,
divenne
degliDei
per opera
sna
cui
su
m.e.
(V. Pigmalidne).
saltavano
vi
volte. Cadevano
il 21
a-
ceL in tal di anche la fondazione
di R. (Ricordiamo il Palatino
prìlee
sta-
lupi.I paston
3
"bbricata
fu
R.
che
il
da Pale, e il popolo
nome
pastore da Romolo congregato.).
pel cnlto ai Vènere fenicia.
vo
Paiingenesfa(icdXive fivsotcdi nuoe nascimento), dottrina dei Galli
Paganàlfa, (V. Fabre, Die. d'Ant)
(V. anche Am bar? ali).
per cui credevano che il mondo dopo
Pache
rivoluzioni di anni dovesse
in
molte
PagaséOy sopr. d'Apollo
1 delle
;
—
ove
gase
princ.e.
d.
in,
nave^
Cipro,cel.
fabbricata
la 1*
consumarsi
Anche
dell'isola Enbéa.
re
gevasi pazzo
di
rinascere dalle sue
e
,
scoperse Tastuzia
guerra
di
1 t.
aveva
Palamede,
trae
per
simigliante.
d*niisse che fin- Paiindro, pilotadelle navi di Enea.
alla
andare
Addormentatosi, cadde in mare col
non
Troia,ponendo
Telemaco
di
qualchecosa
Egli
neri.
ce-
gli Stoici credevano
cui
timone
il bambino
innanzi airaratro che
nuotato
aver
si
appigliava,e dopo
3 dì pervenne
allespiag-
Ulisse guidava.Quando furono sotto
a
Troia, Ulisse per vendicarsi di
fa ucciso,e il suo
gie d'Italia,
ove
dai crudeli
corpo gittatein mare
ciò
ospiti,che
nella tenda
ascose
molto
di Palamede
disse che da lui gli
e
stato rubato,ondechò fu lapidato.
era
danaro
D.
che Palamede
inventasse
peste; a
rendere
linuro. Enea
il
furon
ne
gli ultimi onori
pure
i
dei dadi,
e quello
e da lui seppe la sua
Palfqui, gemelli, f.i.
pesi e le misure.
Palate ischàdon,(V.F abre, Diz. d'A.).
del Palatino,
Palitua, dea protettrice
in cui
e
dei
tal
0
Dea
dei
nome
d. che sotto 1
slntendesse
come
Gibéle,
terra, la quale an. d.
^g, della m.
div.
era
Pale; altri Cèrere. Insomma
protettricedegliarmenti, e se ne
cel. f. d. Palilie
(V.).
Palem6ne, dio marino, f. o. di Ataminte e di Ino. D. anche Meli"
È
temendo
musa
pregò la
Terra
ad
e
di
Tira di
iarla.
ingo-
d.
la ^
Pallqui(icàXtvdi
nuovo,
2
nacquero
dalla Terra. D. si
voltai) perchè
y
volte : dalla m.e.
o
1 lago formidabile aglispergiuri
aprisse
ed agli empi nel sito ove essi
altri d. che di là no
nacquero;
sorgoi fochi del monte
Etna. I Siciliani
facevano
Pàiiade
loro sacf.
(icàXXu"scuoter
Vasta), (T.
Minerva).
(V.).
cèrta
dolorosa fine.
di Giove
ciulli
Esaudita, vi ebbe poii 2 fan-
dei greggi
pascoli,
Altri
pastori.
Questa
Giunóne
si cel. le f. Patuàli.
on.
Pale, Dio
Talia.
Pa-
a
lo trovò nelP inferno
gioco degliscacchi
come
puniticon 1
tero
qualedovet-
liberarsidalla
scese
che spessodiedero a qualche Palladio, statua di Minerva che diAha^
dal cielo coli*aiuto di
i poetibucolici.
personaggio
rite (V.), quando si fabbricava il t.
Palestfne, forse le Furie (V.)e. d.
di questa Dea in Troia,e si collocò
da Paléste,e. dell'Epiro.
—
;
nome
(V. Paliqui,ed anco
Fibre,
: Giuramento).
Palfiia,(V. Fabrb, Diz, d'Anf).
Palici
IHg,
0
SAnt.
Pairiie,f.stataea
R. lietissimein
Pale. Si offrivamosto
on.
di
cotto,focaccie
da
se
stessa sulFaltare. Era formata
di Pélope (V.),ed avea
ossa
in
che tratto tratto
lancia
1
mano
d*l macchinetta intema
per mezzo
dalle
scoteva,movendo
gliocchi. L*or. as-
FALLANTE
t
102
—
«
la soddisfazione
takxak che la^'e. ìjM ^fir^^bepresa
veniv» questa
non
jnai,,8ÌiUaiLtochò
dal
d*aprir
questo raso
quale asciron tutti i mali,sola
4i CI.e^seedo
^|ià-.T;^iuté«.
:
.
'
fennti
nel fondo rimanendo?i la speranza.
lllisse Pandrósa, (V. Agiduro).
ed
»
(da nàv ogni cosa; forse,d.
passando per 1 sotterraneo la portaronoPane
la
fa
e.
alcuni,perchèrap. ogni cosa : colli
Tia, e poco dopo
il sole e la luna, col rubicondo
corna
presa. Sec. al. Enea la trasferi in I-
ài
Dìom^e
assediarla
ed era
talia^
Sec. al.,fa
che sorgOTa
serbata nel t. di Vesta.
f.a.,da
del
;
f
probabilmentederiva
zato
ammaz-
prole,eccetto
s'impadronì
sna
Teseo, che
re
dltalia
con
cui
no,
fece lega. Fa acciso da Tured Enea della sua morte fu ad-
sp. dei
e
Siringasino
Palma, (V. Vittoria).
Palmoscopfa, (V. Fibre, Disf. d'A.^
Pambeózie
(icà^tuUOy Boiu"tta Becyzia), (V. Faskk, Dùr. d'Ani,).
Panieri, ape dei cui miele le ninfe
Giove nella
nutrirono
sna
e
la
1^
sua
Corsa
pastori.
al fiume Lardone,
lei,nelle cui braccia
zampogna.
pa^
dio delle
si gettò e fu cangiata in
Pane tagliòquellacanna
e
Siringa d. simb.
doloratìssimo.
Méhe
campagne,
dietro a
p. di
d*Evandro
capra
da kóuo
scere), f.o. di Mercurio
regno.
sno
0.
Enea
la
piò di
la solidità della terra,col folto pehime gli alberi e le fiere,
ecc., più
davanti al t. di Bellóna
tntta
con
1
yìso Tetra, coi
collocata sulla colonna
(V).
Pallànte,re di Trezéne. Fu
—
PARCHE
—
Il
essa
canna.
ne
fece
suono
di
dell*armonià delle
celestisfere.Accompagnò Bacco nelle
Indie, e fu
morava
p. di molti satiri. Di-
nelle campagne
sempre
nando
suo-
la zampogna
e pascendogli
armenti. I poeti lo rap. rosso
in
in
fanzia.
inmaco
viso,colle coma
testa, lo sto-
coperto di stelle,e la parte
Panatenée, (V. Quinqnàtrie) (V.
anche Fabrb, Die. d'Anf).
Panateniàsti,(V. Fabse, Diz. d"A.). dio Silvano e col dio Fàuno
(V.).
dea della
Gli Arcadi lo on. sul monte
Lieo.
Panda, (a pana6ndi«j)ortia),
pace; od anche sopr. di Cèrere (a Panéguris, (V. Fabbe, Dia. d'Ant.y
Panellénio(icà(
ogni,"EWriyB^ Greci)
dando),
pane
inferiore del corpo simile a quella
d'I capro. Molti lo confondono col
Pandia, f.a. di Giove
e
di Selène
sìa
os-
Luna.
(Oies),giorno in coi fac.
1 sacf. comune
a tutti glidèi.
Pandfe
o
diàsie, (V. Fabbe, Diz.
d'Ani.).
Pandióne, re d*Atene.
na
Pandòra (icàvSópov ogni dono), donPandicuiiris
sopr.
1 t.
di Giove
comune
a
a
cui Adriano
tutte le
e.
eresse
G.
appartieneid Die
Pane (V. Terror
panico).
Dei segnacidi Pane.
Panfsci,i Silvani,
Pànico,
cosa
che
Panópe, 1 delle Nerèidi.
Parare épulum, (V.Fabbe, Diz. d'A.).
Parasftoi,(V. Fabbe, Diz. d'Ani.).
da
Vulcano.
Unitisi
fabbricata
Parche, (a parcendo, perchèappunto
la perdonano a nessuno), nonon
gli Dei, le fecero ciascuno 1 dono
me
renderla
f.
V
nere
èlatino
delle
Mire
dei
G., e.
perfetta.
specialeper
le oiede la bellezza,
Pàllade la
d*Averno
della Notte. Avevano
e
Mercurio Teloquenza,ecc.
Cloio (xXó6"t"
nome
filare) Ld^
sapienza.
Prometèo
Giove adirato con
che achesi (koL'[%ài.)fUi
tirare a sorte),A»
y
Teya
rapitoil fuoco al sole
i 1^ uomini, mandò
per a*
dòra
Pan-
sulla terra
in cui
nimame
con
1
vaso
racchiudeTansi tutti i mali. D. che
ella
non
seppe
ad
Epimetèo negare
(^tpoico^immutàbile). La
lata.
vita degli uomini veniva da esse fiCleto teneva la conocchia,L4-
tropo
chesì rigiravail fuso ed Atropo ta^
gliavail filo colle forbici.Il colore
PARENTALI
dello stame
103
—
indicava
la sorte,
felice se bianco.
infelice,
nero
Parentali
Pàride fu ucciso da Pirro
(Giorni),erano
si faquali (in febbraio)
quellinei
solenni cerimonie in
ceyano
ad assediare Troia,la soggiogarono
ed arsero
dopo 10 anni di assedio.
se
Ferali
o
banchetti
presso
dei
degli amici.
e
monte
questo fanciullo ebbe
tìso dall'or,che
la rovina
per
Ida
presso la
e
morì
di
Ebbe
nome
da Parnaso,f.o. di tuno
Netche
abitava
colà
Gleoddra,
e
av-
presso.
di far
stato
morire
delle
protettrice
Minerva
il fanciullo. Archelao
atedesi.
d. il Partenone.
e
,
Endne
ma
Ecdba
in
Enòne
e.
Parràsio, sopr. di Apollo da Parràdella
mo
Priasia,e. dell'Arcadia.
evitare tale disgrazia comandò Parténia
(zapBévo^ vergine),sopr. di
queglisarebbe
sua
patria;e
ad Archelao
e
m.
di medicina,lo guarisse;
che,pratica
od Alessandro, f.o. di Priamo
di Ecuba. Sua m.
prima che le
nascesse
'
di morire, interamente nata
rovilà patriaper cagion sua. Subito
che fu ferito,
focosi portaresul
Pàride
e
vide
lo ributtò da sé ed egli
quellaferita.
di Fdcide, sac. alle
pa- Parnaso, monte
renti
Muse, che vi abitavano con Apollo.
libazioni
le tombe
e
prima
dei
on.
defanti,tralasciando ogni faccenda.
Credeyasi che in quei dì i morti nscissero dal loro soggiorno e Telassero
liberi alla superficie
del mondo.
Allora si facevano
PATROCLO
—
per ordine di
lo diede
compassione^
per
Ad
Atene
aveva
fanciulle
1 bel
t.
ai paston del monte
Ida, Parténope, (V. Sirene).
ciullo
fece a Priamo vedere 1 altro fanPartenopeo, 1 dei guerrieriche pre*
Pàride
morto.
sere
Quantunque
parte alla 1* guerra dei 7 con'
cura
fosse allevato tra
tuttavia
pastori,
Tebe
(V. Adrasto, Prodi).
iinguam,
(V. Fàbbb, Die. di
sta
sappooperava
lissimo,
belSiccome
condizione.
sua
era
Ant.).
fu eletto da Giove a giudice Pàsife, f.a. del Sole e di Perséide,e
della gara tra Giunone, Pàllade
m.
e. di Minosse
li, re di Greta.
al
il
dal
intorno
Venere
della
Trasse
scordia
Die
nome
"pdeia
pomo
p. (icaoi
vore tutti sjilende).
Da costei nacque il
(V.).Pàride giudicò a fadi Vènere, nulla curando le offerte Minotauro, mostro
1(2 uomo,
1(2
dallealtre2 ; laonde guafattegli
toro,che Teseo uccise poi nel cel.
superiorialla
cose
tra
Pàscilo
dagnossila protezionedi Venere e
delle altre. Sposò la ninfa
i mali
Endne, la qualepredissegli
Labirinto da Dèdalo fabricato d'ordine
Podio
che dovevano
di Minosse.
Pasitéa
lora
per lui succedere. Qua-
Omero
(V ammirabile'),
sec.
Grazie
1 deUe
è
(V.).
si cel. giochi a Troia^ eglivi Pastophóri, (V. Fabre
Diz. d'A,).
,
andava e vinceva spesso suo fr. Ettore,Patàici (Del), d'origine
ì cui
fenicia,
senza
volle vedere
uè
conoscerlo. Priamo
e
idoletti ponevansisulle prore delle
navi perchèle proteggessero.I G.
conobbe,
interrogatoloil ri-
potendo resistere
il
alla
forza dell'amore paterno lo accolse
gli diede il posto che gli convee
niva.
Fu
poi scelto
ambasciatore
a
poi vi posero per solito la testa di
Minerva, e anche solo l'elmo di lei
di galera
d. galero, onde il nome
0
galeache
ancor
Spartaa chiedere Tavola Esióne tata
por- Patàreo, sopr.
della Licia.
via da Talamdne fin dal tempo
serbano
certe navi.
d'Apolloda Pàtara
e.
di Laomedónte; e giunto colà tolse Patroclo, f.0. di Menoèzio e di Stead amar
lao
Elena, m.e. del re Menenéle, 1 dei 6. che furono all'assee
Si unirono i G. per far venhi rapi.
detta
di
e portatisi
questoaffronto,
dìo
di Troia. Fu
e
nel
amicissimo
tempo
chillei
d'A-
che Achille ed
PATROO
104
—
PELLE
—
in terra e foco
in discordia,
eran
stosi nascendo, il piede
poPatroclo alla testa dei soldati
ilfonte Ippocréne.
Dimorava
zampillare
Agamennone
d*lehille che B*era ritirato nella
tenda
più
non
per
indossate le armi
combattere
di lai
spavento i Troiani,e
ma
battaglia,
spra
diaEttore che
con
sopra i monti Parnaso, Eli»
e
pascolavasulle rive
còna» Piério,
sna
,
e
Gastilio e
dell*Ippocréne,del
riempì di
diede loro
a-
e
tì restò ucciso
laicombatto
Muse
per
corpo
Achille
corpo; per la qnal cosa
determinossi di ripigliare
le armi
tore).
per far vendetta dell'amico (V. Et-
e
ad
Perseo
Apollo.
andare
in Corinto
effigiato
3 occhi. Pare che 'P"à/ròo
con
servi
ne
Bellerofònte per
la Chimèra.
-;
battere
com-
altro cavallo abito che Nettuno
1
fece uscir daUa
di Giove
Patróo,Bopr.
se
dromeda,
Egitto a liberare An-
m
e
a
—
del Permesso,
serviva di cavalcatura alle
terra,percotendola
col tridente nella gara che ebbe eoa
Minerva. Sec. aL si confonde col 1^.
Pelano!, (Y. Fabrb, Dia, d'Ant.y
Poléo, f.o. d*Eaco e di Endéide,m.o.
di Teti,p. d'Achille e re di Trada.
Fattóio,fiome di Frigia che menava
pepited*oro,perchè d. che vi sMm- Pélia, f. 0. di Nettuno e di Tiro, fa
Miaa
(Y ) per liberarsi nutrito da 1 giumenta e divenne
mergesse
dalla funesta dote dì mutare
il più crudele di tutti gli uomini.
in oro
di usurpare gli stati
contento
Non
quanto toccava. Le sue acque guarivano
da ogni infermità chi vi si
ad Esène, lo fece imprigionare,e
—
della
VQ^t
significhi
d
Apollo.
; Bopr.
città,
lavasse. Scorreva alle falde del
noi nutriva che
te
mon-
Tmolo.
Pavone, (Y. Argo, Giunóne).
Pazzia, (V. Fabrb, Diz, d'Ant,),
Pe^na, canto sac. in on. di Apollo,
e«l anche
di Diana
e
di altre div.
usato dai G. spec. in guerra e dopo
la vittoria. Questo nome
viene da
Uat"v
d* Apolloe da icaivó-
sopr.
medico,sanatore; al qualeAil serpe
combatteva
pollomentre
Pitóne (Y,) ì circostanti gridavano:
vtoc
lu" Ilaiav,lo» Ilaidv, su,
e
fece
Esène.
h
suo
Olimpo. Più
degliDei
(Y. Peana).
Peànte, p. di Filóttete;sec.
gretamente.
se-
domandar
poi a rii suoi stati a PéHa, che
lo impegnò
osò negarglieli,
non
ma
la conquista
del vello
a intraprendere
d'oro, sperandoche dovesse in
Giasène tortale impresaperire;
nò
ma
Vittorioso
Medea, la quale
con
Pelia di tutte le
sue
sue
f.e. ad
iniquità
zarlo
ammaz-
volerlo ringiovanire.
Le credule f.e: Puccisero
in
tardi fu 1 sopr. d'Apollo
tratto
sot-
venne
promettendodi
del medico
f.i.di
e
ed allevato
furore,
Giasone
ferisci!
nome
m.e.
fu
Giasone, 1 di questi,
le
(cioè Apollo),9u, Peana, ferisci, consigliando
Peano,
con
ammazzare
al
punì
Peana
ro.
sangue di toGiunone
matrigna a
la
Immolò
fecero invano
in
1
bollire le
caldaia,
a
norma
sue
e
bra
mem-
del
siglio
con-
di Medea. La lancia donata da
al. egli
(laddovesec. al.,sarebbe il f.o.), Pàllade a Pèlia il dì delle sue nozze
d. anche Pélia; non
fuvvi alcuno
appiccò il fuoco alla pira su cui
Ercole volle morire
ta
quando
tunica
ebbe
sul monte
indossata
intrisa nel sangue
Oé-
la fatai
di Nesso.
dopo
lui che la
potesseadoperare
salvo Achille. Chirène
Tavea
fatta
d' 1 pezzo di frassino tagliatosul
monte
Pèlio.
Pefrédo, (Y. Graie).
Pègaso Opfffy fonte) cavallo alato Péllo, (Y. Ossa).
sto)
di Medusa
allor- Pelle di Itone,(Y. Ereoìe, Adranato dal sangue
luando Perseo tagliòla testa a quella
di bue, (Y. Oriène)
di
Gorgone (Y. Medusa). Percosse, di serpente, (Y. Pitene)
,
—
—
—
PERILLO
—
106
—
PIUMALIONB
Teseo lo uccise e ne Pico , f. 0. di Saturino profeta
e re di
nroana.
le
in picDa
mutato
lemembra
fu
Circe
Laurento.
chio,
per
disparse
campagne.
alari
serviva
uccelloche
mezzo
come
de).
Pepmo(Y.F
Fn gettata di divinazionenel Santuario di Marte
Perimóle,f. a. d'ippodamàntc.
in
isoladopoché presso Fiora Matiène nellaSabina.
in mare
e cangiata
Achel"o.
Picumnus
dlv. campestri
e Pìliimnus,
sposò
i
Diz.
d'Ani.). che proteggevano bambini in fasce
Pabre,
Periptémata.CV.
intorno,nispov ala
e le loro madri.
(itspl
Perfpteros,
Pie di Capra (V.Pane,
V. Pabbe, Die, d'Ani.).
Sàtiri).
f. e. di Piério. Avendo sfidatoal
iniorno,oxotvo?Piérie,
Periscofnisma,(icspi
sformate
canto le Muse, furono da questetrafune)(V. Fabrb, Dù. dAnty
1
in
uccelli
con
giorno
giocaya
Peristéria,
Gopido
dimorano sul monte
Vènere a chi raccoglieva
più fiori ; le Muse,perchè
di 1 ora. La ninfa PeriPiério ad esse sac.
nello spazio
sterìasi ani a Vènere e Cupidoperdette Piério,
p. di Lino,cel.poetache diede
onde
il
adiratosene
al monte sa cui dimorava. 0
la scommessa,
nome
la convertì in colomba.
questo0 altroPiériofu p. di Giacinto.
al rispetto
dea che presiedeva
so
verPasse,Diz. d'Ani.).Pietà,
Perl8tfarchot(V.
i genitori
e la patria,
come
Permésso, finme che nasce allefalde
pure
alPaffettodei p. peif. i.
del monte Elicóna in Beozia,le cnì
di
far
hanno
virtù
diventare
Pietre(V.
Deucaliéne)
acque
Aad
chi
sono
sacre
e
ne
beve,
poeta
Piga,reginadei Pigmei,fu da Giunone
Muse.
alle
mutata in gru per aver osato paragopoUo e
narsi
indi
Variicolo
y.
Perseo,
Acrisie;
a leinella bellezza.
tenne
CresciutoPerseo in età otPigmalióne,re di Tiro.Fece morir Siaggiungi:
colPaiuto
lo scudo di Minèrva
chéo,m. 0. di Didóne,la qualericodel qualeoperòmolte grandicose.
verossi in Africa,portandoseco 1
tomo gran tesoro;e colà fabbricò la e. di
Tagliòla test^ a Medusa. Al suo riAstarbèa m.e. di PigmaAcrisio glivollecontrastare il
Cartagine.
lióne,
al paridi lui crudele,
lo avma
velenò
eglilo
pe*suoi stati,
passaggio
moriva
vedendo
che
ei
non
nccise;ed avendo poiintesoche quee
gli
si bandì dallapatria subito lo strangolò.
era suo avolo,
Questamatrigna
le
fra
voleva
la
anche
far
sua
morte,posto
e fu,dopo
annegare Balcasdi
f.
vatosi
costellazioni.
zarre
o.
ma
Pigmalióne;
eglisalI
n
del
in
1
Zodiaco
Siria
(V.).
passò
Pesci, dei segni
sopra 1 nave
essi sembra indicata la pesca come
ove guardò gliarmenti per guadagnarsi
dei popoli
nella
ilvitto.Narbale uomo
dei 1^
agricoli
occupazione
invernale. D. che questi
rono della corte che lo aveva fatto avverfutire
stagione
i pesci
che portaronVenere e
dei disegni
dellamatrigna,lo fé*
1 anellod'oro
quandoessi ritornare inviandogli
Cupidodi là dall'Eufrate,
dal giganteTifóne. Altri
riebbe il trono e
e questoprincipe
fuggivano
d. che fosseroi delfiniche condussero
fecemorire Astarbèa.
Anfitrlte a Nettuno.
il qualeamò
; 1 celebre scultore,
Peséstas (V.Fabbe» Disi. d'"Ant.).
tanto una statua dainifattache pregò
Venere a volerlaanimare e la Dea ciò
Pétreo,1 dei Centauri (V.).
Phaec^sium(V. Pabbe, Diz. d*Ani,). fece ed egliPebbe in m. e. e n'ebbe
Piàculum
rebbe
(V. Pabbe,Diz.
PiaculAre,
poi1 f.0. Pafo. Questaleggendastaa mostrare la contentezza del
dAnt.).
ea
Pianéptie(V.Pabbe, Diz» d*Ani.).
genioche crea i miracoli dell'arte
Piante (V. Pabbe, Diz. d'Ani.),
infonde la vita nella materia brata
f.e. di Piério.
intomo a cni si travaglia.
Pica,Piclie,
di
carne
.
—
—
PIGMEI
Pigmèi, popolidi
Libia alti soltanto 1
anni
sino
agli
avevano
f. ì. che
nascondevano
nelle buche
della terra
acciò loro non
fossero rapiti
dalle grò
3
colle qualiquestanazione
in guerra. Abitavano
Tracia)in
guscid*nova,e
Sai.in
Ebbero
pernici.
che
aveva
era
sempre
luogo di questimassi
nuovo
re
la
case
fatte a
per
cavalli
dì
lorza
i morti sotto il
poi di essi massi
che
e
struissero
co-
piramidedel re, la quale
perciòdiventava più o men grande a
del tempo del suo regno e del
misura
dei morti sotto di luì. Altri
numero
nell'£tidpia(sec.
d. che Ermete
PEnoc
degliEbrei ,
piì grande di esse per
,
costruisse la
avevano
cole
l'ardiredi assalireEr-
salvarsi dal
ucciso il loro
volle che fossero i granai fatti fare
da Giuseppe,
altri ancora
che i Fara-
teo,
An-
re
trovatolo 1 di addormentato
e
al
grossimassi per seppellire
endone
«obito. La loro TÌta durava
8 anni. A
PIRAMO
107
—
Bscirono dalle sabbie della Libia
e
lo
montandogli addosso si che
coprirono
prevedutodiluvio.
Altri
dui ciò facessero solo per occupare ed
impoveriree dominare i soggetti.
Checché ne sia,alcune si fan risalire
gliatosi
pareva vi fosse 1 formicolaio;ma sveErcole rise di queiraudacia a forse 3 mila anni , e così Y essere
e
chiuseli nella
pelledi
sua
lione
e
tutte esattamente
dà
orientate,
che Passe del mondo
ad Euristéo.
portolli
Pigrizia(y.PoltroneriaePo verta).
deviato sensibilmente
Pflade, amico d'Oreste cui
sono
tempo. Le principali
mai in tutte le sue
donò
abban-
non
sventure
(V.
Créste^»
Piloról, (V. fkiiKE,mz. d'Ant.).
f. 0.
Piidnno,
SposòDanae
dal
di Giove
e
re
di
Puglia.
quandoPolidétte la salvò
Pimpléidi (V. M u s e ).
Pinàrii (Y. Fàbre, Diz, d*Ant),
sac. alleMuse.
Pindo, monte di Tessaglia
PJnOy(V. Ati,Baccànti,Cibele).
Pioggia d'oro» (V.Acrisie^ Danae).
Pioppi, (Y. Elfadi;.
Piragmóne, 1 dei fabbri di Yulcano (Y.
Ciclopi).
d^Egitto,1 delle 7 meravi»
antico (Y.) (ic"p
glie del Mondo
fuoco, dalla forma a punta). Go-
Piramidi
,
Btruzione
di cui
gigantesca,
noscere
co-
è
in tutto
quel
3: di Ché-
ope, di Micerino,di Cefreue. La maggiore
è a sud del Cairo sulPalto di 1
rupe nel deserto di sabbia, 1 quarto
di lega dalle
d' Egitto;vi si
pianure
arriva per 1 lievesalitadi 100
sul livello del
mare.
a
non
alta
m.
146. Yi
la
scalini;
è
piedi
piano circostante, fi
quadra
e
si ascende per 208
sommità,che
consta
pare aguzza
di IQ
o
12 grosse
Al 6^ scalino si trova 1 porta,
pietre.
che non
è però in mezzo, e mette per
vari corridoi in discesa
1
e
in salitaad
cofago
largascala,in cui è 1 grosso sardi porfido,
che percosso, suona.
Non
pare però che vi sia stato posto
1 cadavere.
Al tratto di queicorridoi
—
c'è 1 pozzo, che forse comunicava
colle catacombe^che sono
poco
fecero uso
di là lontano.
i Messicani p. es. i
d'Assiria. Si accordò
on. la div. Gli Pframo, principe
di Babilonia di
Tisbe
tissime
molle
si
con
principessa
Egìzispec. segnalarono
per
molti
popoli
an.,
Chinesiyi Siamesi,per
giorno in 1 tal luogo
per fuggirseneinsieme.
sparse
1*
Giunsevi
gnificassero
al Labirinto. Pare che colla forma siTisbe,la qualeveggendo
1 lionessa venirle incontro fuggì e
ond'è che
la vita umana,
cadere ilsuo velo,che da quella
lasciò
i
o presso
sepolcri.
Bon
poste sovra
; fne
restano
di
nrìl'Egitto
ancora
circa 40)
trovarsi ambi
mezzo
da Menfi
determinato
credè fossero fatte a scopo astronomico, per aver il meridiano,o
Taluno
a
mo*
di gnomone
per segnare
Torà
Altriche ad ogninuovo
deirequinozio.
catacombe
estranuove
re 8*aprÌB8ero
1
fierafu lacerato
onde
Ivi
a
non
trovato
ancora
e
imbrattate del sangue
aveva
lorda la bocca.
molto giunseviPiramo , e
credendo
il velo sanguinoso,
Tisbe morta^ si cacciò la
spadanel
PIRENB
—
108
ed ecco Tisbe che ritorna In
petto;
quelrito oto trota Piramo che stava
—
Si fece conoscere
per molto cmdele
nell'assediodi Troia. Immolò Polissena
sulla tomba
del p.; ammazzò
morendo, e saputanela cagionesi
d'I altaree seco
Politee Priamo appiè
trafiggecolla spada stessa di lui.I
bianco sotto ilquale in Epirocondusse Andromaca
fruttidi 1 moro
ed Astian"tte.Alcuni d. ch'eifacesse preaccadde questafiera ventura , poco
cipitare
giùd'I torre questofanciullo
lungidallatomba di Nino,divennero
neri.
e che giunto in Epirosposasse Anlaonde Ermidne sua m. e.,
Piróne f. a. di Bebricio re di Spagna. dr"5maca,
da suo p., e ne
fatta rabbiosa per gelosia,
promise
SposòErcole ospitato
dita
ad Oreste di sposarlo
ebbe per f.o.1 dragone,di che inorrise assassinava
si rimbucò nei monti omonimi,
Pirro;il che fu da luifatto nel t. di
Delfo mentre ri cel. l f.
e yi fu divoratadallefiere.
PIsénore (V. C e n t a u r i ).
;(y.Bellerofónte ).
di
Tracia
di
Fdcide.
Rine
Pfstlo,sopr. di Giove (kiqx6";
fedele}.
Pirenéo,re
le
in
Muse
chinse 1 giorno casa sua
Pì%ìor9 (pistor panattiere),
sopr. di
Qiove a R., perchèvuoisi che consifermate tornando al
che vi si eran
gliasse
di gettarpane nel campo dei
Parnaso e non levolevalasciaruscire,
ali allespalle Galli
ri appiccarono
esse
ma
gliar
pertór loro la speranza di pisuU alto
la rocca
fame.
e volarono via.Pirenéo asceso
per
Pitico sop. d'Apollo
d'I torre si gettògiù da quella
spe- PiUifstl (icu9-io^
rando
di volare dietroallefuggitive, delfico)
(V. Pabrb,Dùs, d'Ant,),
in
terra
cadde
rimase
cellato.
sframolto cara a Bòrea ed
ma
e ne
Piti,giovanotta
favola
Pane.
fu
forseimmaginata
a
Questa
Yeggendo Pane ch'essa aveva
più inclinazione per Bòrea che per
quando 1 antico Pirenéo re
nemico dellearti
stoltoed ignorante,
lui,la gettò contro l rupe, ma fu
losofi,
e delle letterescacciò i dotti e i ficangiatain pino,ed eglisi curò poi
distrusselebibliotechee chiuse
sempre dei rami di qnest*albero.
Pitiocàmpte
le scuole.
pino,xdcp.ntQ"
(TCittK
j7tePiffero (icóp
fìwcOtfpkpoì
portare) (V. garej (V. Slnnide).
Pito (Ki[^ioper8U€idere),o
Pabrb, Die, d'Ant).
Suada, dea
che
di
f
.
d'Issióne.
Avendo
udito
della
incoronava
persuasione,
Piritóo, 0.
d
i
Teseo
mentreusciva dalleonde.
molte maraviglie
narrare
rose
Vènere,
,
Così era dipinta
nel t. di Olìmpia.
a
glirapì1 greggiaper obbligarlo
come
corrergli
dietro,
appuntoseguì.Pitóne 0 Delfine,
serpe di grandezzaeAzzuffatisi insieme,
tanta stima concepirono
prodottodal limaccio deUa
norme,
1 per Taltro,che giuraron terra,
opperòdetto f.o. di Gea o della
dì non abbandonarsi piomai. Piritoo
Terra. Dopo il diluviodi Deucalione,
fu soccorso
da talmoda Teseo nellaguerra conGiunóne fece perseguitare
tro
stro
i Centauri che volevano raypirgli
i.di
1
delle
m.
Giove;e
Latòna,
Elena.
Latdna per sottrarsene fu costretta
Ippodamlae anche nel rapir
nel mare.
Discese poiairinferno per condurne
Nettuno fece in
a gettarsi
divoratoda Cèrbero; ouel luogosorgere improvvisamente
viaProserpina,mafu
1 isola di Dolo che servi d'ariloa quetenuto
e Teseo che gli aveva
sta
catenato fuggitiva.
Era il custode dell'or,
compagniafu per ordine di Pluto indi Delfo,appartenente
e cosi stette sinché venne
primaa Gea,
indi a Temi, di cui poiApollo,
dendo
ucciEuristéo a liberarlo.
in
1
cavallo
del
il
sole.
Pireo (ic5p
moria
fuoco)
serpente
s'impadronì;mef
di che furon istituiti
i Giochi
Plrra(V.Deucalione).
collapelle
di quePirro (d.anche Neottolémo,od Alessandro,) Pitici, Egliricopri
sto
f.0. d'Achilleedi Deidamia.|
mostro il tripode
sopra eoi i sae.
—
PITONESSA
109
—
per dar
sì coUoeayano
gli
Pitici,
Tripode).
or. (V.Giochi
la qaale lo
Pitonéssa,la sac. d'Apollo,
le
e
sac.
POiroETTE
—
andava
rapirProserpina,mentre
di
al fonte d'Aretasia in Sicilia.Rap.
di chiavi in mano
e su
tirato da cavallineri giornava
Sogt. di Delfo,e sedeva
serviva nel suo
inferno
neir
lo
e
della
del
1
più
pelle
sn
tripodecoperto
per
viventi
di
tutti
i
desiderava la morte
serpe PitdnefV.TrlpodeePitdne)
Qaando costei voleva predireilfstiiro,|
per popolareil suo regno
fiorì dì so, parlavacon
andava
.
tremola
chiamava
e
dei morti
BRE,
Pittéo
(V. D
a
If
e
d'Ant),
nomo
assai
Podallro, f.
Insegnò la
f. o.
Ippolito
; re
»
fo
Peloponneso
del
(
V.
di
o.
tente).
Pe-
Escnlipìo,
gnò
accompa-
insieme col fr. Macaóne
(Y) i
G
a Troia servendoli in qualitàdi
medico.
di Teseo.
—
lapis).
ridano,
Ib-
altri nomi
con
Bodinco, Bebécco
dotto.
le scienze
e
d'Italiad.
sé tal. le anime
,
rettorica
Manàlis
(y.Giove,
orri- Po. fiume
bilmente
). (V. anche Pa-
o
IHm.
1 mazzo
d'icarro
Plùvio
voce
si contorceva
mozza,
e
con
Pod^rceo, f. o. d'Ificloed
p. di Etra,m.
gonauti.
degliAr-
1
di Teseo.
Podarge, Arpiacel.amata da Zefiro.
Pitture,(V. PiBRB, Diz. d'Ani.),
Pizie,(V. Fibre, Dig. d'Ani.),
P6llbo,
ad 1
nome
e.
di Beozia.
state
Plèiadi,f. e. di Pleidne
le
e di Atlante,
locate d
qnalìfarono cangiatein istellee col-
sai pettodel toro,1 dei 12
del Zodiaco,perchè il p. loro
veva
e
a-
Astérqpe, Mérope,
lione
e
d'I cinghiale.
lione venne
soccorso
chiedergli
fr.e Tidéo coperto
della pelled'I cinghialevenne
coverarsi
a riun
a
suo
appo lui dopo di aver ucciso
Menalipposuo fr.. Polibo maritò ad
d. Alcióne,Selène^ EUt"
ira, Maia,
preda d*l
Polinice poicopertodellapelle
contro Eteócle
gni
se-
voluto sapere i segretidegliDei.
Erano 7
tato
consul-
l'or intese che le sue f. e. sarebbero
Platèa,f.a. d*Asopo(Y.Giunóne) diede
il
dì Corinto. Avendo
re
essi le
e
sne
2 f. e.;
l'abitoloro fsce-
e
glirisovvenire la predizione
dell'or.,
Taigcte,
Pleióne, m
di Atlante
e.
e
onde richiese loro
sero
perchàcosì andasscendendo
che died essi risposero
vestiti,
delle
m.
Plèiadi.
1 di essi da Ercole vincitore
Plemochéal,(V. Fabre, Diz. d*Ant.),
del lione
punterie
(icXtvd'o^
mattone, plinto,
special, ìì soppedano delle statue)
Dìjs
(V. Fabrb,
d'Ant.).
Pllntrldl,
(V. Pabre, Die, d'Ant),
e
citore
l'altroda Oendo vin-
del cinghialedi Galidòne,
essi
i gloriosi
del
valore
segni
Sortavano
ei loro antenati.
che strangolò
Plfsteno, fr. d'Atréo,
p.d'Agamennone Polldamànte, cel. atleta
e
di Menel"o
e
re
d
1 lione sul monte
Argo.
ministro d!
Pluto, Dio della ricchezza^
Fintone
e
Teocrito
f. o. di Cerere
ed
e
terra con 1 mano
fermava 1 cocchio
di Giasidne.
Aristofane
eavalli. Rimase
d. ch'egliò
cieco. D. zoppo quando viene fra noi
le ali.
e che nell'abbandonarci mette
Gode
di distribuire le rieebezze
e
Polfde,cel. indovino
non
di Rea. Allorché Giove ebbe cacciato
dal trono
dominio
sì brutto
Saturno,diede
a
Plutdne
dell'inferno.Questo Dio
e
ilvoleva per
si nero, che ninna
m.
schiacciato sotto
che si dava il vanto dì voler
il
era
donna
risolvette
o.; ond'egli
Risuscitò Glauco
tal. confuso
Pendette,
con
sec.
o
a capriccio
secondo la ragione*
delPInfemo
Dio
f.o.dì Saturno
Plutone,
e
rupe
Olimpo.Alzava da
i piùfuriosi tori e
tirato de' piùforti
1
stenere.
so-
al. medico.
É
d'Ippolito.
Esculàpio.
f.
di
nipote
o.
Nettuno
e
re
di
Sérifa 1 delle Clcladi. Accolse Danae
che
era
stata
espostasul mare
e
fece
allevare Perseo f. o. di lei e di Giove.
Cresciuto Perseo in età,Polidétte lo
POLIDORO
costrìnsead andare
110
a
combattere
ferendola con
le
che
Gòrgóni pei gelosia dell'affetto
a
che
sndditi.
i propri!
quelloportavano
Polidoro,X.
u.
di Priamo
e
P0ST70RTÌ
—
di Ecùba.
c
non
avea
hi 11e), e
tomba
di
suo
il Poi isso,
una
Pellnnéstore,
dardo nel calcagno
invulnerabile (V. APirro (a immolò salla
(
p.
Costeiindusse
d'Apollo.
nellapresa di Troia
le donne di Lenno ad ammazzare
per impadronirsidelle sue ricchezze. i mariti per aver essicondotte altre
donne dalla
Tracia.
Toliéo ( Kokiq città ), sopr. di Giove
delle
delleladi.
custode
e.
una
come
;
Poliremo (itoXó'fmo";
celeberrimo),Poiidce(y.Castore).
surato,
Pollócere (Y.Fabrb, Bis. WAni,).
f.o di Nettano. Era 1 gigantesmi^1"
1
occhio
soloin
Poltronerìa o Pigrizia
viene
aveva
Vs
(poltrone
da pol'trun,ossi2kpolliee
ed
fronte Si pasceva di carne nmana
ed
trunco
alleisela erano i murcónes, coloro che per iavendo Ulissefattonaufragio
fu daPolifémo con tutti
schivarì pericoli
dellaguerra si tronde Ciclopi,
cavano
ilpollice
chiuso in 1 caverna
ì suoi compagni
necessarioa scoccare
insieme col gregge, ma UlisseInter- il dardo. Era delittopunitoseveramente),
di
tenendolo colracconto dell'assedio
div.ali.f.a.delSonno e della
Notte. Fu convertitain tartaruga
cavò rocchio
e gli
Troia,lo ubbriaco,
per
Il ciclope
sentendosi ferire non
1 palo.
dato orecchio a Vulcano.
aver
con
mandò fuori dal pettospaventeSono a lei sac. la lumaca e la tartaruga.
voli
urli , ed Ulisse frattantoordinò
al ventre Pomo
ai compagnidi aggrapparsi
(Y. Discòrdia, Te ti, A tv
di lai,e, ratto egli
de* caproni
altret- lànta, Espèridi).
tanto,
uscirono dallacaverna
Pomóna, dea dei fruttie delPautunno.
passando
Fu amata da Vertùnno (Y.).
fra le gambe del gigantementre il
usciva
ciò
alla pastura.Di
Pepa (Y.Fabrb,Diz, d'Ant),
gregge
accortosi poi ali*ultimo scaraventò Popànum (Y. Fibre, Diz, d'Ant).
loro dietro 1 rupe che non licolse e Popolare,
gue
sopr.di Yènere. Si distindalla Celeste (Y.),
divorò 4 dì queimiseri che potèragai
e presiede
giungere
Pn dato
quale
io
in
cura
a
sac.
ammazzò
—
Polifémo amò arB
dentemente
dell'ignobile
volgari
piaceri
plebe.
che
ed uccise il pala
stessa
Galàtea,
Epitrdghia
storello
(Y.).
cel.gigantefr. di Alcióne.
A ci che da questaninfa veniva PorfiriÓne,
ad At. e in
mutò il sangue Pornópio, sopr. d* Apollo
e ne
preferito,
,
nel fiume Aci di Sicilia.(V.A e i ).
Eolia,come distrattoredi locuste.
Polinice (V.Eteócle,Pòlibo).
Poro, Dio delFabbondanza,
p. di Cupido
di
secondo
Platone
c
rudelissimo
Peni
r
e
Tracia,
Polinnéstore,
(Y.
a).
ed avarissimo.Ecùba glifece cavare
(Y.Fibre,jDìz. d'Ani.),
Porricere,
Porténtum
dimenti
gliocchi perchèaveva ucciso a tra(Y.Pabre,Die, d'Ant,),
Polidoro f.o.di lei.
Portunàlia (Y.Fabre,Diz. d'Ant,).
APolinnia(:coXó(;e
upo; dimolto Canto)Portdnno o Portdmo,Dio dei porti.
t.sul portodelTevere presso
1 delle 9 Muse. Presiede airode ed
veva
nn
ancora.
col G. Palemòne e
alla rettorica,
R.; identificavasi
e rap. per lo più,
con
d. f. 0. di Matùta
di perle,
vestitadi bianco ,
1 corona
(Y.).
collamano
destra in atto di gestire,
Posidóne,( IlooeiScuvnome G. di ^e^
ed I scettro nellasinistra.
tùno (V.).
PoMpémone, lo stesso che Sinni o Pro- Posidónie (Y.Fabrb,Die. d'Ani,).
cruste (V.)
Po8tulati6nes(Y.
Fabre,Die. d'Ani.),
di
di
Priamo
Ecuba.
f
.a.
e
Postvorta,
Polissena,
presso i R. era 1 delle (7aSul ponto che stava nel t. per ispo- ménCy 0 vaticinatrici,
che manifestava
quella
Pàride glielo
il fatare. On. insieme alle
ammazzò
sare
Achille,
«rwTv^snrxSL
—
.»
-Jir,^gT-i-"TaF.-K
.
?^ .yre
r
*
•
«
-
--^-r-
P0T05
Ili
—
—
PROETO
XB—
Camène nellef.Carmentali (V.G
a
-
méneeCarmentàli).
iaMaBaMB.a«M
periretuttiì suoi f. i. per averli
troppoamati e condiscesolorotroppo
Pótos {k'j^ù";
ciecamente.
desideriOj
pagno
comaiìwre),
di Vènere.
Priàpo,Dio degliortif.o.diBacco e di
Yénere. Nacquea Làmpsaco,
deforPovertà,dir.ali.f.a.dellussoe dellV
ziosità 0 della pigrizia.
missimo per un incantofattoda GinSec. al.è m.
di Capfdo
(Y.P e n f a),dell'ìndastria none, dalla qnaleYénere era oitremodo odiata.QuestoDio presiedeva
e delle belle arti. Rap. collafaccia
ad ogni sorta di dissolutezza
e mal in arnese
e tal.simile
pallida
; rap.
ad 1 furia affamata,
feroce e in atto
concia
malsempre collabarba e la zazzera
di disperazione.
1 falcein mano.
Ponee con
vasi dì lui 1 sconcia figura
PraecAtio (Y.Fibre,I2t".d'Ant),
alPinorti.
Praecia (Y.Pabre, Diz, d'Ant).
gresso degli
Diz, d'Ant). Primavera (Y.Yertun no e Flora).
PrsBctamitator (Y.Fibre^
Diz, d'Ant). Primavera sacra
PraBfericuium(Y.FABRE^
(Y. Pabre, Die.
Praéficae (V.Pabre,jDìz. dLAnt).
d'Ant.),
Praeire verba (Y.Pabre,Diz, d'Ant). Primìzie (Y.Fabre,Diz. d'Anf).
Praenestina
sortes (Y. Pabre Diz
Privilegi
(V.Fabre,Diz, di Ant).
,
Proagóreusiso Prórresis (Y.Fabre,
d'Ani.),
(Y.Pabre,Diz, d'Ant). Diz, d'Ani,).
Prassìérgidi
di Penèalla mano
Praxidfchae , f.e.di Ogige,3 div.per Proci,pretendenti
lope
i Beozi,
cai giaravano
mentre Ulisse era lontano da Id. Telsinia
mento). tacae credutoestinto(Y.Penèlope)
Alalcaménia,Aulide, (Y. Giura,
Procrl(Y.Cèfalo).
(Y.Pabre,Diz. d^Ant). Prócu lo,re d'Argo
(Y.Bell e rof ènte).
aris (Y. Fabre, Diz,
Procdmbere
Presagt (Y.Pabre, Diz, d*Ant.\
Pretfdi 0 Proetfdi ; LisfppaIfinòe ed
d'Ani,),
f.e.di Prete,re d'Argo,
le Procijsteo Procrdste,(Tcpoxoup(i"
stenIfiandsse,
d*esserepiìi
belle dere con violenza),
ladroche assassinava
pretendevano
qofdi
di Gianóne mn
vicino al Ceflso i viandanti
questaDea lefece
,
diventar sì rabbiose,
che andavano
stendendoliin 1 lettoe troncandoli,
doli
stiranerrando per le campagne, dandosi orribili
se erano
piùlunghidi quello^
Predizioni
,
di essere
a forza,
se ne eran
cozzi,
piùcorti.Fa
immaginandosi
vitelle.Melamporestituìloro la rauccisoda Teseo.D. anche Polipomène
gione
con
0 Sinni.
acqua mista d*ellèboroe
n'ebbe in premio
la mano
d'Ifiandsse
Prodi cioè valenti.G. d. glieroi che
1 partedegli
statidi Prete.
di Tebe,
2 voltel'assedio
con
intrapresero
Proto (Y.Proéto).
era Adrasto re d'Argo
capo dei quali
Prfamo,re di Troia f.o.di Laomedonte.
(Y.Adrasto).! primi7 eran : -4Fn condotto in G. con la s. Esiòne ,
dràsto,Polinice,Tidéo, Capanéo,
quando Èrcoledistrusseil regno di Ippomedónie^
Anfiaràoe PartenO'
tornò a
f.i.di quelli
erano:
Troia,ma liberatosialfine,
péo;i 7 secondi,
rialzarele mura
di qaellae. Sposò Egialéo,Tessandro,
Diomede, Sténeh, Ewialo di Medstéo, AtmeEcùba,dallaqualeebbe molti f. i.e
f. e. e rese ilsuo paese il piùflorido óne e Prómoco (Y.E p i g o n i).
che vi fossenel mondo. Paride,
1 de' Prodlgia,
(Y.Pabre,Diz. d^Ant).
snoi f. i. rapìÉlena;
onde Troia fu Pródiguae,
(Y.Fabre, Diz. d'Ani.).
da* G. assediatae distruttadopo 10 Proedrfa,(Y.Fabre, Diz. d'Ani,),
anni di assedio.Pirro uccisePrfamo Proéto 0 Proto,
f.o.di Alba,re d'Argo
bracciato.
altarech'egli
costrinse Bellerofontea combattere
a pied* un
teneva abQuestosfortunato p. vide k Chimèra. Ebbe continua guerra
sr"
-W"'''"R^
"f?'FV.
PROFANAZIONE
Aerisi0
con
6.
112
—
fr. ed ebbe molte f.
sao
aveva
d. Pretfdi
(V.).
(V.Fabrb, Die. éPAnt,).
Profanazione
non
avesse
non
Progne, t a. di Pandiòne,re d'Atene e
giata
e. di Teréo,re di Tracia. Fa canm;
in rondine per la sna crudeltà
era
ehe
;
uscire parpotesse
che
gustato nalla
ancora
all'inferno.Ma
avendo
scdlafo riferitod*averla veduta
A-
giare?
man-
chicchi di melagrana,dovette
rimanersene
(Y. Cèrere). Rap. per
lo piùa lato di Piatene
(V. Filomèla).
1
sovra
carro
tirato da cavalli neri.
Prómantis, (Y. Fabrb, Dia. d'Ani.).
0.
concesso
dacché
d'AfU.).
f.
molto Platone
preso ad amare
volle più uscirne. D. anche aver
Giove
(Y.Fabrb, Dù,
Profeti oCresmoIdgoi
Prometèo
PSICHE
^
provvedere),Prèstiio (Y. Fabrb, Die. d'Ant,),
(npo\i.rfiko^ai
Protéleia (Y. Fabrb, Die. d'Ant.),
di Giapétoe della ninfa Asia
,
di acqna Pròteo,Dio marino e cel.indovino,f.o.
Ptilade
coll*ainto
dì
deirOceano
di Teti. Era pastore
salì
al
cielo
a
e
e
dei greggi di Nettuno consistenti in
rapirneil fuoco per animarli. Giove
formò
i 1^ nomini di terra
e
gare
lo fé' da Vulcano le-
di ciò adirato
foche
e
vitellimarini. Ricevette
,
sul monte
1 avol-
Caucaso,OTe
che
toio glirodeva il cuore
a misura
1
sofferse
tale
glirinasceva;e
supplizio
sinché venne
Ercole a liberarlo.
non
Alcuni riconoscono 2 Prometei; il 1^
che formò Puomo
col loto e sim. la
spettroa* suoi f.i.Tmoloe
Provvidenza divinaci2* rubò ilfuoco
ossìa liberò Puomo
al cielo,
dalPigno-
sì che desistetterodal commettere
ranza
e
scendo
na-
ildono dì sapere il fntaro;ma
lo diceva mai se non
zato.
veniva for-
Si cangiava in tutte le forme
ch*ei voleva. Comparve in forma
di
giganticrudelissimi
e
Telègono
spaventevoli,
le
solite scelleraggini.
dalla schiavitù,
e rap. la videnza
re di 1 parte
prov- Protesllào,f. 0. d'ificlo,
nello svolgimentodelumana
delPEpiro.Benché Por. gli dicesse
Pingegnoe
del vivere sociale.Le pene
di Prometèo sarebbero i mali inseparabili
della grandezza del genio che
lotta contro la prepotenza ed i pregiudizi
ch*eisarebbe morto
e
ill^
se
fosse andato
alla guerra di Troia,vi si recò
,
fu accise da Ettore
de
pose pie-
appena
sul lido troiano. Gmnta
della sua
del mondo.
morte
la notizia
alla consorte
La-
odamia, questa ne fa inconsolabile
sere
(Y. Laodamfa).
Propetfdi,donne che d. Yenere non esDea; onde ella per punirlele fé' Protesilée (Y. Fabrb, Die. d'A,).
diventar furenti e
furono Protogenfa,f.a.dì Deucalìòne e di Pirra,
morte
altri d. s. di Pandòra
convertite in iscogli.
e che Giove a
cato
Proea, div. poco nota. D. che presiede vesso da leiEtio,da lui posciacolloalla nascita dei bambini. Prosa, pain
semidio
cielo,ove questo
arola
dì rispetto
antichissima latina significa
vendo mancato
risprudenza
giua Giunone
Pr6naos, (Y. Fabre, Die. d^Ant.).
,
,
-
da cui
la prosa d.
fu precipitato
nell'iuiemo.
dai latinirectaoratio,ed è l'opposto
Prudenza, div. ali.rap. sotto forma
della
venne
poesia,versa
vocabolo
oratio, onde il
1 donna
da PI
verso,
Proserpfna f.a. di Giove
e
,
perchéd. che ove abbia
altri animai, si copre
di Cèrere.
,
Mentre
1 serpe, dall'altra1 specchio.
Il serpe fu sim. di prudenza
mano
(Y. Fabrb, Die. d'Ant).
Proscunéin
stava
di
d'aspettograve che stringe
cogliendofiori nelle
a
lottare
con
il capo sotto
il resto del corpo.
di Siciliapresso il monte
ehe
da
Plutone
malgrado Psàmate, m. e. di Oetes re d'Egitto
rapita
il contrasto di Ci^e. Cèrere la cercò
sarebbe altro che Pròteo (?.).
non
campagne
Aléso,fa
per tutto
ve
il mondo, poidiscesa all'interno
la trovò, ma
siccome
essa
—
;
1 f
Psiche
.
Crètope,re degliArgivi.
animaX giovanef.a.d*l
(4't"x''i
a.
di
RAD"^MANTO
114
—
SACRIFIZI
—
R
Radamlnlo,
re
f.o. di Giove
(liLicia,
e
del
risparmio.Rap.
sotto forma
di
adoma
di gemme
donna ben vestita,
Kgioa.Fu eletto daUa sorte ad esser
detto
nòsse.
Miin
delllnfemo
Eaco
1
corno
e
corno
con
giadìoe
con
mano,
dell'abbondanza o Cornucòpia (Y.).
D. che questo re fece beati i
che lo deificarono.
t o. di Issione e della
snoi sudditi,
Rifèo centauro
da Teseo nelle nozze
ucciso
Nuvola
Rampila
Dui.
d'Ant.y
(Y. Fabrk,
di Firitóo.
RAmnoa
(Y.Fabrr, Dù, d'Ani.).
d
,
Rane.
In rane
furono
trasmutati
certi Rinocoldste
xoXoóo»
(^tvnaso,
contadini di Licia che a Latona fuggitiva care)^sopr. d'Ercole
di nasi.
1 no' di
da Giunone negarono
ironcatore
che
acqua per dissetarla.Altri ciò d. andi Cèrere.
Ranndtia, ed. Nemesi
perchèon.
(Y.),
deirAttica.
e.
Rannnnte,piccola
Rasoio (Y. Occasione).
Rea ( pécoecorrere) an. div. naturale
in
i
considerata
come
la terra stessa che
Riti funerari
iron-
Tebe
a
( Y. Fibre, Die.
come
d'Ani.
per classi pag. xxv, e nel
libro gliarticoli:Exóquiae, Funus.)
neUlndice
Riti nuziali
(Y.Fabre
Die.
,
d'
Ani.)
nell'Indiceper classipag. xvii e seg.:
Matrimonio
e nel libro specialmente
Ndptiae.
È s. e Rublgill,f. in on. di Eubigo o rugprosperità.
gine
Die.
Y.
di Giove. Fu poi
anche
Fibre,
e. di Saturno e m.
m.
d'Ani.).
(
confusa con la div. frìgiaOibéìe (Y).Rodi (Colosso di) (Yedi Colosso).
Rea Silvia (Y. Silvia).
Rddope (Y.Emo).
Refferre in numerum
deórum (Y.Fàbbe, Roéto (Y. Centauri).
Tersa
Dùf.
torrenti di
d'Ani.).
Romolo
,
Regina, sopr.cu Giunone.
Remo, ir.di Romolo (Y. R o
chi d. che venuto
fr. di Remo, t
o.
di Marte
e
dò
di Rea Silvia principessa
d'Alba. Fonm
o
1 o).Y'ò
discordia col fr.
passò nelle Gallio ove fondò Reims.
a
Altri il fa ucciso da Romolo
o
R. e, morto
temporale
,
nando
salito al cielo,ordidi
che lo adorassero col nome
fu detto
da Celere, Dio
durante 1
esser
Quirino (Y.)
amico di Romolo
(Y.Lemwrié). Rondine
(Y. A gì àuro, Progne).
Reso, re di Tracia,dal qualedipendevaRubigine o Ruggine, Dea malefica che
in parteil destino di Troia,la quale
guastava le biade. Yestiti di bianco
fu presa pochi giorni dopo ch'ei fu
le sacf. visceri di cani e di porci.
morto in battaglia.
Rdmia o Rdmina
(ptmen,mammella).
Reus voti (Y.FiBKB, Die. d^Ani.)
Dea dei bambini poppanti,
e che presiedeva
Rea
(Y. Fabrb,Die. d^Ant.).
all'allattamento del bestiame.
Rica (Y. Fabbb,Die. d'Ani.).
Ruota
casione).
(Y.Fortuna^ Issidne, Ocdella
fatica
div.
ali
f.
a.
Ricchezza,
e
(Y. Fibre, Die. d'Ani.).
Sacrificlum (Y. Fabbb, Dìjs. d^Ant.).
o Scéna
(Y. ¥iB3S,Die.d'A.) Sacri!, lustrale (Y. Fabre, Die.d'A.)
Sacerdoti (Y. Fabre, Die. d'Ani.). Sacrifizi (Y. Fabre, Die.
d'Ani.).
Sacranentum
(Y.Fibre, Die d'Ani.)Sacrifizi umani. Questo esecrando coSacrarium
(Y.Fabre, Die. d'Ani.).
stqrne è an, e diffuso mQlto. Jn^mOr
Sacéllum
Sacéna
SACRIFIZIO
layansi TÌttìme
ràpide
perfina
f
l*" di
,
a
Vènere tal
Nama^
Se-
nmaBoaMìtra, a
Marte
a
115
-
Diana^ ad Iside,
a
SATURNO
-
di Laodamfa, f.a.di Bellerofdnte. Si
segnalò all^assedio di Troia soccorrendo
Giove Laziale
Priamo^e
dine
Troiani,dopoaver arso per ordi Giove il corpo di lui,ne serbarono
diligentementele ceneri.
nelleQalliea' tempidi Cesare. I Sardi
immolavano
i 70 anni. Si
i vecchi che passassero
Nettuno Sarto
con
patteggiava
orrendo
la vita di 1 amico
maggiore
numero
od
mici,
invece 1
di schiavi
i f. i. 0 la consorte
di
a-
ecc.
A
o
Sargo, sopr. di Giove peiR. e
rap. tra 2 figureV Onore e laVerità.
Sàtiri,mostri 1[2 uomini e li2 capre,
Giudei stessiimmolavano
0
colle coma
sacf. a Cartaginei f. ì,presenti
pnre le m.! Nella e. d. valle del
in testa. Abitavano
i monti,
Silvani.
Satnrno
Ruggito i
fu ucciso da Patroclo.
I
1* di Licurgo,
in Isparta
e
e
(Y.Fabre» Diz.
Sàtura
reste
le fo-
d. anche Fauni
o
d'Ani,).
Iddio al Saturnali,f. in on. di Saturno,nel cel.
per nropiziare
della
Anche
le qualiognuno
resto
famiglia!
oggidì è
godevapienalibertà
da moltissimi poin uso tale pratica
ogni idea di servitù e
e, per togliere
poli
1 bambino
d'Oceania,
sim. YJEià delVOro(Y,% glischiavi
selvaggi
d'America^
sedean a mensa
l'
di Asia,ma
coi padroni.
Cel.in die.
sopratuttodeldurava vari giorninei quali,
chiusi i
Africa.
tribunali,
lebotteghee le scuole,
nulla
Sacrifizio (V.Ifigenia, I domenéo,
tutto era allegria,
Callirtfe,Didòn
s'imprendeva,
e» Ercole).
pace
Sacri ma
(V. Fabre, Dtxr. d'Ani.).
doni,dicendosi ripetutamenreciproci
te:
barbari
e
(Y. Fabrb, Biz.
Saiurndlia, Io bona Sa^ur^
nàlia! (Y. Fabre, Diz, d'Ani.).
Die,
Fabbe,
Saturno,(d.dai G. Crono ilTeimo\ f.o
(Y.
ambarv^le
Sacrum
d'AnUy
novemdi^ie
Sacrum
d'Ant.),
Saga (V. Fabre, jDìjs.d'Ant),
Sagittario,1 dei 12 segni del Zodiaco.
Essoindicherebbele
caccia che succedono
dalle qualisi
cessa
della
occupazioni
dei cama quelle
pi
in inverno. D.
che sia ilCentauro
locato
Chirdne (Y.) colfra gliastri.
Saiacia
m.
e.
(da salumt onde salse,mare),
di Nettuno secondo i R.
(Y. Fabre, Die,
d'Ant),
(salio,
saltare)(Y. Fabre, Diz.
d'Ani.).
Salisdisulus (Y. Fa^re. Diz, d'Ani,).
Salmonéo, fr. di Sisifo (Y.).Stolto e
crudele,da 1 ponte di bronzo gettava
Sale
Salii
fiaccole
che
sovra
certi suoi schiavi
fingendoapoi faceva uccidere,
fosse
ve.
1 altro Gioquasi
Fulminato
poi eglidavvero fu
verlifulminati
,
cacciato nel fuoco etemo.
Saltila,Bopr.di Giunone, da Samo, isola dell Asia Minore a lei sac.
Sanco.
(Y.Fidio).
Sàngarl o Sangiride, ninfa (Y. Ati).
$arped6ne. re di Licia,f.o. di Giove e
Io
di
Urino
volendo
di Yesta
e
di Gea. Non
altri compagni neUV
avere
redità che Titano
col
o
padree
fr.,
venne
suo
lo ferì
adamantina, e il sangue
caduto in
mare
e
tesa
a con-
1 falce
con
che
ne
gò
sgor-
mischiatosi
con
fa schiuma
di quello
poiYèprodusse
La bramosia ^i regno glifece
nere.
accettare la
a
di Titano
corona
pattoche
il primogenito
alleverebbe
non
f.i.maschi,anzi lidivorerebbe subito
dopo nati. (Quisi vede chiara Tallegoria che fa capire
dìstraggereil
nel
tempo quanto
tempo si produce).
Tuttavia Rea
sua
di
trovò modo
m.e.
alla crudeltà di lui Giove
sottrarre
,
Plutone (Y. G i o v e ).Titano
avendo saputoche Saturno avea,
Nettuno
la
contro
mosse
e
giuratafede,f. i. vivi, gli
guerra,
cresciuto
e
lo fece prigione.
Giove
poi in
età hberò
ristabilìin trono,ma
il p.
e
lo
tò
Tingratop. ten-
di farlo morire,temendo
che glielo
fetto
in efun
come
giorno,
rapire
potesse
Giove fece poi per vendicarsi;
e
Saturno
fu costretto
a
ricoverairsi
jp
SCAFEPORUS
—
116
dal re Giano fn cortese*
ove
Italia;
e colà insegnò
accolto,
Tagricoltoraagli
nomini.Fa d. queltempo
Tetà d*oro per 1*Italia,
ma
era Y età
tntto
ilmondo.
do
Volend'argento
per
in ca
trasmutò
s
i
FilUra,
sposare
d
i
Talloper isfuggire
glisguardi Rea,
SEMNE
*
Circe che
favorevole;
ma
Io
dergli
mente
pure,avvelenò invece il
fonte o\e Scillasoleva bagnarsi,
cod
che, andandovi questaninfa,fu tra^sformatain 1 spaventevole
mostro con
7 teste di cane latranti;
ond'ellaebbe
tanto orrore di se stessa,
che si gettò
nel mare
di Sicilia,
ove fu convertita
in scoglio
ad
mngghiante,rimpetto
1 profondavoragined. Ganddi, Il
passaggiodelle navi tra Cariddi e
Scillaera d. molto pericoloso,
perchè
scostandosidall*lsi cadeva nell altro.
ivi è alquanto
Nel fatto il mare
agitato.
amava
essa
da quella
ninfaebbe ilcentauro Ghirtfne.Si rap. sotto forma di 1 vecchio
1 falcein mano, per dinotareche
con
iltempo distrugge
ognicosa; oppure
1 serpe che si morde la coda a
con
8im. retemità e lenon mai interrotte
Ticissitudinidel tempo. Tal. le sue
statue vane dentro , si rìempivano
,
d*olio.
(V.Fibre,Diz. d'Ant.).
Scilla,
Scaffefórus( ax""piq
fépoì
Scimmie,
ganti
conca,
por^
nacquero dal sangue dei giDei (V.Giganti,
uccisidagli
tare),(V. Fibre, jDìjs,drAnt!).
detto anche Zanto,f.o. di
Scamindro
Titàni). Altri d. che ne nacquero
in fiuGiove e diDòride. Fu cangiato
uomini tristissimi.
divenisse
acciocché
immortale
tne
Sciróne,cel. masnadiere che desolava
,
le
intomo
l'Attica.Teseo lo ammazzò
sue
e
a
e fece un
acque scorrevano
ildirittodi
Troia. Glo?e gliconcesse
sacf.a Giove dellesue ossa abbrucfare 1 f.con tutte le giovani
Troiane
dandole.
che andassero a m.o. Gonchìuso illoro Sco8no8 (V.A t a 1 à n t a ).
matrimonio andavano a bagnarsi
nel Scorpione,1 dei 12 segnidel Zodiaco.
uscendo dallesue
e Scamandro,
Esso denoterebbe le malattìe deli'aih
fiume,
le pigliava
stesso che fu manalgosegiuncaie,
tunno;ed è quello
dato
per mano
da Diana a pungere il calcagno
6 le eonduceva nel suo
palagio
( V.
^'Orióne (V.).
Zanto).
Scettro (Y.PoHnnia, Melpòmene, Secéspita(V.Fibre, Die, d'Ant.y
e
Eolo).
Secolari
(Giochi) (Tarénto).
Schiéria (Y.Fabrb,Die. d'Ant),
Secóris (V,Fibre,Die. d'Ant.),
Schirofforie(axipov
ombréllo^o oxipo^ Segni(V. Fibre, Die, d'Ant,}.
calcare o Sxioov dì Minerva Segni del Zodiaco (V. Zodiaco).
terra
«uUa vìa d'Elensi.
) (Y Fabrb,JDiz, Selène (V.A r gir a).
d'Ant,).
; 1 dellePZciad» (V.).
favolosiSelli 0 Selliisac. di Giove Pels"sgìco
o
Sclapodl0 Monoscelll,
popoli
bia. Dodonéo;andavano scalzie dormivache abitavano o nell'Indiao nellaLino
Correvano con 1 solo piede
sullanuda terra.
e velocissimamente
ciascuna
Sellistérnium
riposando
(Y.Fibre,Die. d*A.y
,
Semata
gamba alternativamente.(V. Fabre, Die. d'Ant,).
f.a.di Niso re di Mégara. Amò Sémole,f. a. di Cadmo e di Tebe e m.
Scilla,
di Bacco (V.Bacco).
si Minosse , che durante V assediodi
al
il
troncò
Sementlnae
fatale,
Mégara
capello
(Y.Fabre,Die. d'Ant.)
p.
ildestino dì quella Cel. in on. di Cerere e dì Telìure.
da cui dipendeva
dellaG. (Y.E ut imo).
e. (V.Niso,Allòdola, Minòsse).Sémeri, popoli
diGor- Semip^tre(Y.
Questafavolaè similea quella
Fidio).
néto (V.Anfitrione).
Semne ( as^vai Beai le onorande dee)
la quale,
amando Glauco,
che gli Attici davano alleEnome
; f.a.di Forco,
rinni o Furie
pregòrincantatriceCirce a ren.
—
—
jv^m
vji».'
"!?..•
seMong
117
-
SILVIA
•
(V. Fi dio).
anco
Beifohe (timoratadegliDei),
Ach
(Y.
Bemófila (amicadel popolo)
emóne).
Jerd/$2«
Septemitrus (Y. Fabrb, Bis, d'Ani,). (amica delle cose sacre)e AtnàUéa.
V'erano anche diverse altre Sibillela
Septémviri epuidnet (Y. Fabrb, Die,
d. Arémi, e da
d'Ani,).
più an. fu la Dèlfica,
alcuni Dafne. Dopo quella
Septérie (Y. Fabrb, Biz. d'Ani:).
veniva U
Dio del tempo opSero {serus,tardivo),
Sibilla
Eritrèa
di
e poiquella
Coma;
portuno,
Eurik
e. d. perchò yìene sempre
a Samo; la Ellesponprofetava
Semóne
Sennóne
pia tardi
che
sì desidera.
non
Serpentàrio,
come
in
serpe
tiaca
adorato
d*E8ciilàpio
nome
Epidànro,e
della
sulle rive
Marpèso,villaggio
la
Libica
in
Libia e
dell'Ellesponto,
a
finalmente
stellazione
co-
in cui fa trasformato.
d. AUm^
quelladi Tivoli,
in Italia.
néa, profetava
Serpente (V.Pitóne, Ari stéo, Achelóo,
Medusa»
Eumónidi,
Euridice,
Invidia, Cadmo,
Caduceo,
Latóna,
Laocoónte^
Discordia, Tirósia, Prudenza^
(Libri) (Y. Fabrb, Big.
d'Ani.),
Sicofanti (Y. Fabrb, Big, d'Ani,),
SIgéo promontoriodel mar Egèo,dov'è
Ladóne).
Serpi (V. Fabrb, Bìb, d'Ard,).
Sigillarla(Y.Fabrb, Big, d'Ani).
Sileno (oiXaivo)
giiiarmoiit),vecchio
Serta
Sibillini
la tomba
d'Achille.
(Y. Fabrb, Bie,
balio e compagno
ài Bacco.
d'Ani.),
Sàtiro,
Bis.
Andava
cavallo
d*
nelF ac1
asino
a
(Y.Fabrb,
d'A),
compagnare
ch'ei fece questo Dio alla
strangolarci,
Sfinge(o^lfYO)
stringere,
Servare
de caelo
f.a. di Echidna
di Tifóne
e
o
della
alato con
e di Orto,mostro
faccia di donna, e il restante del corpo
conquistadelle Indie. Lo
Chimèra
simile a
di 1
quello
ed in parte
avendo rancore
d*l lione. Giunóne
cane
coi Tehani mandò
ma
Al
suo
fiume bruttissimo,
dotto maestro
ritomo
stabilì la
di Bacco.
sua
dimora
nelle campagne
ceva
d'Arcadia,ove si famolto amare
dai pastori
e dalle
sul
Non
giorno che
pastorelle.
passava
la
lo rencosa
s'nbbrìacasse,qual
deva
nìmma
ai passeggìeri
oltremodo (Y. Egle).
strozzava
e
piacevole
tutti coloro i quali,offertisia scioglierlo,
Silentitim indicero
(Y. Fabrb, Big.
vi
riuscissero.L'enimma
non
d'Ani.),
era:
qual fosse Fanimale che in sul Silenzio,div. ali.che rap. sotto forma
ha 4 piedi,
d'I uomo
mattino
che tiene 1 dito sulla bocca
2 sul mezzodì e
di 1 donna e allora chia3 la sera. Edipo conobbe che in queforma
sotto
masi
e
sto
bino
animale simb. 1 *uomo che bamMutua
(Y.Arp ó e r a t e Anfatto
se
ne
va
u
omo
g«róna).
carponi,
la
2 piedi
cammina
su
chiezza,
Silvano, Dio delle foreste. Amava
e, venuta la vecè costretto ad aiutarsi col
ninfa Ciparfsso,
ma
cangiolU
Apollo
bastone. La sfinge,
stino, in cipresso,
Silvano
secondo il suo dee
poisempre portò
monte
questomostro
Citeróne,ove proponeva
1
e-
non
9
per rabbia
p ).
Sibille,nome
( Y.
s'ammazzò
di
fi-
o
che davasi
a
certe donne
in
1
ramo
confondono
sov.
mano
ed anche
di
Lo
"|ne8t'albero.
col Dio Pane,con Panno
Marte.
ilfuturo. La più cel. Silvia od Illa,
d'Albalongaf.a.di Numipredicevano
tóre.Fu daAmulio suo zio rinchiusa fra
quelladi Cuma, che dimorava in
volendo egliche alcuno
vicino a quella
le Yestali;
1 spelonca
non
e. ed era
f.a. di Glauco. Apollola fece vivere
glicontrastasse ilregno; ma andando
vere,
tanti anni quanti granelli
1 giornoa pigliar
d'arena aessa
acqua nel Teche
fu
vrebbe
venne
tenere
potuto
decrepitache
altro che
hi
voce
in mano;
non
onde
le rimase
D.
per profetare.
lora
1 braccio del anale passava alnel
s'addormentò
giardinodelle Yestali,
sulle sue ripee sognò d'a-
glMO£NTA
118
—
SONNO
-
.^at»
per isposoil Dio Marte.
iì
Romolo e Remo.
m.
SittMRtal,fiume di Frigiache
ter
Fu
stle s^ sulle rive del fiume
poi
la
qualeper proteggerla
1 canneto
teorto
Pane
e
se
ne
Laddne, il
converti
in
fece 1 flauto
cbe voglionofosse il P (V. Pane).
Troia. Unitosi collo Scamandro altro fiume impedìlo sbarcare ai SfaifO (otoocpo^
Vaccortd),f.o.di Eolo,
l'Atticaassassinanassediar
desolata
la e. con
do
G. che Teniyano ad
per aver
Ticino
a
1 straordinario ribocco
ifiniHilum
(V. Fabbb,
Die.
i
d'acqaa.
d'Ani,).
al.
o palesato,
sec.
passeggieri,
i segretidegliDei,in da Giove condannato
1 sasa rotolare eternamente
so
o Pitiocimpte ( niegatoredei
rinto
sull'altod'I rupe d'Inferno
enorme
),
pini assassino che snll^istmo di Coda
i
candoli
attaccui
Bella immagine
squarciava passeggieri
sempre precipita.
Sfnnide
a
a
pinida
2
lui
ed invidiosi.Furono
di lei fatto da
Tassodio da Troia,Sìnóne si lasciò
Troiani
che ì 0.
e
condannato
disse loro
ond*era costretto
a
i G.
liberò,0
rifugiarsi
presso
e
appiccaronoil fuoco
alle
del fiume Acbelóo
fra
e
gli
son
Capri e Tltalia o,
lia
al,presso il capo Pelòro di Sicitanta melodia che tiravano a
con
scogliche
sec.
o
cantavano
Calliope,
tra
so i
e.
fin-
vel costrinse.
(Y. Fabbe, Big. d'Ant.).
(Y. Fibre, Dui. d'Ant.).
Smiiàce (7. C r o e o ).
dato in Rodi ad Apollo
Smintéo, nome
Sistrum
d'Anfitrite
m.
la
lasciar
il corpo suo, né sia rimorto
Sistràtus
e
che fatto dalla
cbè Mercurio
(aeipdcatena ), mostri marini
donne
f.e.d'Oceano
e '/auccelli,
*/s
della Musa
a
il suo
cadavere e chiesto
insepolto
Plutone
di
tornare in terra a
a
poi
di
preso
punirla tal negligenza abbia ri-
case.
Sirena
questo
che
Giove
da
la Morte finché Marte
incatenata
dopo molti discorsi
ottenne la libertà. Quando il cavallo
di legno fu introdotto in Troia egli
ed uscitine
andò nottetempo ad aprirlo
i suoi nemici
per
Giove,o
morire, eglitenesse per molto tempo
voluto farlo morire
aTovano
cause
fra cui le seguenti:
punizione,
che svelasse al padredi Egina il rapimento
e.
(V.).
aSlnóiiB,f.o. di Sisifo. Fu giudicato
var
stutissimo. Quando i 6. finsero di le-
prigionedai
degliambiziosi
date varie
alla sua
d. Procùste
far
dei vani sforzi
prima piegati
ucciso da Teseo. Alcuni
forza. Fn
feo
Or-
uccisore dei sorci di Crinice
come
( Y. ).Scopa scolpiin Cirista Apollo
1 sorcio ai piedi.
Pare , secondo
con
Aristarco,che
Sminthe
tale
voc.
derivi
da
della Troade.
ma
e.
passeggieri
per divorarli;
cogliArgonauti le incantò colla Sodàies (Y. Fabbb, Die. d'Anf).
al Sonno. D. acetra e 50 anni dopo Ulisse evitò i Sogni, div. sottomesse
loro agguati turando gliorecchi con
mo
lati e prontia partire
ad ogni minicera
a* suoi
compagni
e
facendo legare
cenno.
so all'albero della nave.
Allora Soie,lo stesso che
secondo ildestino loro,essendo state
Fetónte).
(Y. Apòllo,
Apòllo.
taronoSonno, f.o.dell'Erebo a della Notte. D.
dovettero periree si butspregiate,
in mare
in
abbia il suo palagioin 1 luogo deserto
dandogli quel sito
di
il nome
Sirénide. Erano 3 priucii raggi del
ove
e sconosciuto
che
Sole non
trata
oenetrano
Leucosia,Lisia e Parténope,
pali:
giammai. L'enla
di tal palagio
di papar
diede il nome
alla e. ove morì
é adoma
il
veri e di erbe concilianti il sonno:
quale rifattapoi da F^ari d. Nea,
,
póli=ciUà nuova.
Siringa (aópqS canna)
fu molto
correndole
essa
amata
dietro
fiume dell'Obliogli scorre
ninfa d'Arcadia,
dal dio Pane, e,
questi1
|Ji
jiipplorò
^Q^o
giorno
,
delle Naiadi
non
si sente
intorno
e
che il cheto mormorio
dell 'acquedì questo fiume. 11 sonno
to
sta in 1 sala disteso su d'I letne
se
di
piume
che ha le tende
nere.
I
80"ÀKtt8
sdraiati
sogni stannogli intorno
Morfèo
gliando
sta
Questo potente
ramore.
Tiene
tinuai^ente.
1
in 1
corno
m.
e.
di Menoézio
e
m.
di Patroclo.
yo-
Dio
là
cai tutto è sottomesso, riposa
ed 1 dente
Sténele
si faccia Sténelò, re
impedire che
per
e
SlMPOSUftCBt
-^
,
pr. ministro
sao
119
-
Perseo
a
con-
mano
d*elefante nell'altra.
e
d'Argoe
di Micene
Loi di
d'Andromeda.
Stenla (Y. Fabre, Diz. d'Ani.)^
Sténio, 1 delle Gòrgóni (Y.).
Stenob6a(Y. Bellerofdnte).
ApollOi Giove solare,custode Siéntore,Ò. che divenne eel.nella guerra
di Troia per la gran sonorità della
del monte Soràite (Y.)scambiato poi
Sor^nus
con
—
;
Apollo.
voce.
sopr. di Plutone
datore
(oopóo toniba).Stercdllo,sopr. di Saturno come fecond* Apolloi
dei campi. Altri d. sopr. di
or.
Fidammo
camminavano
inventore dell'uso di cona pienudi su
cimare
Sorafto,monte
cui
sac.
=.
ov'era 1
carboni accesi.
i terreni.
Sorci (V. Grinfce).
Sorte,diy. ali.La confondono
Destino
e
colla Fortuna
spesso
Stérope , 1 dei fabbri di Yulcano ( Y.
col
Cicloni).
(V.).
—
;
1 ninfa che fu sposa
a
Yulcano.
.
me
fiu( sortes legete trarre le Stlge (forseda axó4 oxofé^^oe^to)
Sortilègio,
Bis,
d'Averne.
Quando gliDei avevano
d^Ant,)»
sortf^(Y. Fabre,
vano
tore)
Solérla (au»Cu"
salvare, au"xY|p salvagiurato per le sue acque, non ardialla
Diz,
menti
altric
he
d^AnU),
mancare
(Y. Fabrb,
parola,
seminato
da oiceipa»)
rimanevano 1 anno
dell'ambrosi
Sparti (aicapxó^
privati
e 10 ( taluno dice 100
gliuomim nati dai denti di drago che
)
Cadmo
seminò per consigliodell'or. lungi dal concilio degliDei.
1 fetore orSi nccisero tutti fra loro,salvo 5: E- Stlnfàle,
rìbile
lago che mandava
il
Ercole
chidne (l'nomodel serpe),
Udéo (l'uoammazzò
mo
quale
sopra
d'uccelli
del suolo ),Ctònio ( il nato dalla
a frecciate 1 gran
"juantità
Pelòro (ilgigantesco)^
terra),
Iperé- immondi ( taluno dice Arpie^ Y. ) e
no
ai circon^
che molto danno recavano
nore
(ilprepotente).
Questiaiutaroi
Tebe
Cadmo a fondar
vicini luoghi.
e furono
nobili dei Tebanì"i Stola oirmplca(Y.Fabre JDt". d'Anty,
padridelle stirpi
Stolti (Festadegli)
(F o r n a e à 1 i ).
qualianzi tal. a. tutti Sparti,
1
Strófeo , ( Gxpo(pY| scaltrezza,
frode),
Sparviere (Y. F i o m é 1 a ).
del
Mercurio
commercio.
di
Dio
Spira (Y. Pabre, Biz, d'Ant).
sopr.
Strufertàriue (Y. Fabre Diz. d'Ant.).
Spondèi (Y. Fabre , Diz, d^Ant,),
Starilo (Y. Arianna).
Subsaxàna
( che abita le caverne
)
,
Dea
(Y. Cibéle).
Staphilodrómoi (Y.Fabre, Diz, d'A.). sopr. della Bona
Slata Mater, 1 div. R. forse
Vesta
venti,ilpiù
Subsolàno, 1 dei principali
caldo di tutti.
(Y.).
Stati iinus, Stativa,div. R. che protegSiiccolioladi(Y. Etra).
geva
i 1^ passidei bimbi.
Suffibulum
(Y. Fabre Diz. d'Ant.'),
Dio a cui s' attribuivano i
zione
Summàno
Statore,sopr. di Giove che ad invoca,
«
=
di Romolo
fece fermare i R. che
fulmini
notturni. Era
il nome
confuso
con
Sum'
varrebbe
Plutone e
suo
già fuggivanovinti dai Sabini.
Palladio
Ebbe t.presso al Circo
Mdnium,
mtis
(Y. Pigmaliòne,
CoMassimo in R. eretto durante la guer^
Penati, Anchf
se, Toànte,
ra di Pirro.
lesso, Laodamfa).
Sunoichfa
Stefanóforol {incoronati:
(Y. Fabre, Diz, d'Ant.),
ffkpin
re,
portacorona).(Y.Fabre,D. Slmposiàrchi o Sitàrchi ( oo|iicóaioy
otécpavo?
comhibia, convito,é[pxu"
dirigere,
d'Ant).
d*Ànt',
Diz,
Stélleo 0 Stélllo (Y. A b a).
cibo)(Y,Fabre,
oixov
Statua
SUNTRIPS
"V
l5Ó
—
TAfffAgó
—
V
.
Suntrip8 (V« Mormoluchéia, Fabre
,
Supplicàtio(V. Fabre,Diz, éTAnt}.
Supplicium (Y. Fabse, Die. dÀfU.)m
(Y. Fabbb, Die. d'Ant}.
Taeda (V. Fabre, Die. d'Ant.),
ci
Tagéte, nipote" Gio?e. Ancora fauolio insegnòagliEtruschi Tarte di
Tabella
indovinare. D. ch^ei fosse f.o.d*ldei
Genii creati da Giove e che venisse
poi cangiatoin fiume.
Taigéte,1 dellePlèiadi.
Di. R. che
Talàssio
f
in
le membra
f. 0., e
all'icorrisponde
giorno che
1
,
sua, die loro
di Pelope,
suo
casa
Giove lo condannò
fame
e
a
1
col
rocca
esse
avere
sete. Mercurio
Io
1 albero carico di frutti che si allontanavano
voleva
se
così
Pacquase
mangiarne,
destinata ad 1 tal
o
e
voleva bere.
di
capecchio
di Ta- Taréntum
spesso per via il nome
Marzio
làssio.Livio spiega
che nel ratto delle
1 di
proprio
incatenò ^d immerse fino al mento in
1 lagodeirinferno e glipiantòvi^^ìno
cava
Sabine
giare
man-
ad
lana Tarassippo,(V. Mormoluchéia
1 fuso li2 copertodi filatoe sMuvoDiz, d'Ant.y
davano
e
del poteredegliDei
vennero
eternamente
dichi
dei G. Vuoisi che ilvocabolo inU lanificiodelle donne. Nel condurre
la sposa in casa del m.
o. le
méne
vendicarsi di Tròade che non TaTevà
invitato alla 1* f.in Troia. Per far prova
Fabre,
1 sito nel campo
ond'era fama che sorgessero
Terénlum,
a
R.
crassi
vaporied
a
20
piedi
Talàssio.fuportatatra la folla gridando sotterra v'era 1 altare sac. a Dite ed
È
Vuoisi che avesse
!
Talàssio
:
perto
scoa Proserpina.
per Talàssio^
per
i giuochi
e istituiti
(K. NuptiaeJ.
quell'altare
Taìfay(d-aXia
giorno di festa),1 delle Tarentini o Secolari in occasione d'I
alla commedia
ed
9 Muse ; presiede
peste 1 Sabino,Mario Valerio Tarenalla poesialirica. Gol riso insegna
tino. Altri d. Valerio Poplicola.
gusto
Aui difetti,
nel 17 A. G. ristaurò queigiochi
smaschera Fia correggere
dedicandoli però ad Apolloe Diana
e rende odioso ilmal costume.
pocrìsia
Giochi).
Rap. sotto le sembianze d*l giovane (V. Azlaci
1
d'edera con
maschera Tàuria, (Fabre, Diz, d*Ant.).
coronata
in mano
Taurobólo
Criob6lo (xaùpo^ toro,
e
e i socchi ai piedi.
ariete
delle
Grazie.
e póXo^ colpo,ferita),
%^iò";
; 1
"^
Tamfri
1
nipoted'Apòllo cosi
,
,
glioso
orgo-
cerimonia
consistente nel collocare
volato
tain 1 fossa 1 uomo
che osé sfidarele Muse al canto
con
coprirlo
,
ed
1
che
buchi
immolarvi
toro
fosse
convenendo
se
a
con
esse,
sieme
vinto,potesserofar di lui illoro piacere, od anche un ariete od 1 caprone inin guisa che il sandovessero riìnache s'eivinceva,
gue
con
quello,
nere
a
cavarono
discrezione. Vintolo gli
ticare
gliocchi e lo fecero dimen-
sua
quanto sapeva.
Tamburo, (V. G o r i b à n
poi usciva
dì Tàntalo.
(V.).
y
sul palcoom.
di corona
e
di porpora tutto insanguinato
da
ed era creduto mondo
defitto
vita
rinato a miglior
e
ogni
di veste d'oro
t i ).
d. i discendenti
Tantalfdi,
Tàntalo
della vittima innondasse come
pioggiaPuomo sottostante ; il quale
e
,
accumular
(^xavxaXcCu)
te"
sac.
ed amico
degliDei.
in cui vanno
e della Tàrtaro,Inogo in inferno,
ifial
ninfa Piota,
che
vissero,
quelli
per esservi
r^diPaflagdniaedavolo
8ori),avarissimo f.o. di Giove
di
Agamennone. Rapi Ganimède
^-+r-'
per
tormentatL
TEMISfO
122
—
TESEO
—
?SÀ
Hopr. di Giove
morte ebbe t. ed altare e Forac. che
(Y.Ospitale), e di
Apollo.
bilancia in mano
ed 1 benda su gliTéras (Y. Fabre, Biz. d^Ant,).
Fn Teratascopfa(Y. Fabre,Biz. d^Anty
occhi ad indizio di imparzialità.
delle 3 Ore d. Teréo, re di Tracia,
f. o. di Marte, fu
sposa di OioYo e m.
Ennomia
buone
trasformato in ispanriero
(eòvofiia
leggi,or(Y.F i 1 o«
ed
Irene
Dice
mèla).
equità),
dine),
(StxT]
La sna bilancia o libra Tormegfsto(Y. Trismegfsto).
(tlp'jjvY^paoe).
fa
poid*Apolloa
Delfo.
Rap. con
1
f. statae R. in on. di Ter-^
fìida GiOTO collocata fra i segni del Terminali
,
Zodiaco. Tal.rap. con la spadain mano
mine,istituitedaNuma(20 febbraio).
In taldì i proprietarii
confinanti con*
(V. 6i asti zia).
Temfato, m. e. di Atamànte. Si adirò
dal m. o.
veggendosi
questatalmente,
da
Ino
che
lai
ripudiata
sposata,
per
risoWè di Yondicarsene
Leàrco
ma
con
di termine
venivano presso la pietra
ciascuno dalla sua partela incoronava
di fiorì e le offriva grano, miele,
e
vino
zare
ammaz-
Melicérta,f. i.d'Ino;
e
saputodalla loro
nutrice il
suo
disegnoindossò le Teste dei f.i. dlno
ai due f. i. di Temìsto
e
dello stesso
e
piùtardi anche
1
agnello,indi
si banchettava lietamente.
Termine, div. che presiedevaai limiti
dei campi.Quando gliDei YoUero cedere
illuogo nel Campidoglio
a Giove
Atamante, ond'ellain?ecedi queid*Ino
si ritirarono nei vicini
luoghi per
ilDio Termine
uccìse i suoi ; e conosciuto il suo sbaglio
morì di dolore. (Y. Ino).
ne
rimase
ma
riverenza,
al suo posto.Rap.sotto forma di un
termine o di 1 pietrao d*l palafitto
TempOi bellissimayalle di Tessagliafra
ilPieno
il
ed
róssa,
rOlimpo,
Pelio, in terra. (Y.T e r mi n a 1 i ).
MamTerra
solitadimora degliDei.
m.
e. di Cielo d. anche
,
mósa perchènutrice del genere umano
Temperanza, dìv. ali.rap. sotto forma
di 1 donna
che ha in mano
1 freno
(Y. Ci b èie, Op e, Rea).
,
Pànico. Pausania racconta,che
la G. riderò
i Galli saccheggiando
,
ed 1 tazza.
Terror
Tempio, (i'-É/e5o
(V.Efeso).
nel t. di Delfo il simulacro di Pane;
Biz, d^Ant),
Fabre,
Templum (V.
Dio
sec. al. udironoinl bosco la sua Yoce,
Tempo,
(Y.Saturno).
che
rimasero tanto spaventati
Tenàrie (Y. Fabrb, Die.
e ne
d'Ant.\
là
Di
che
la
terror
Yenne
Ténaro
fuga.
promontorionel Peloponneso
presero
OY^era un t. sicuro asilo a chiunque
panico d. 1 vano timore.
dilet'
yì si rifugiava.
Quel promontoriofu Tesfcore o Terpsfcore (lépicto
tare e x°P^^ ballo;che si diletta
già cel. per le sue caTO di marmo.
delle danze) 1 delle9 Muse, Dea della
onde esabva
Alle faldeera 1 caverna
,
,
f
1 vapor
nero
musica
fetido. La si credeva
e
porta dell'inferno.Di
là si d. discesi
a
(Feste di}(Y. Fabre,Biz, di
Ant).
Teonéa (Y. L e u e
Teoseénie,f.in on.
di Mercurio
e
p pe ).
di Apollo ed anche
,
i
lei vicina
Rap.sotto forma
di ghirlande
ed
1 arpa e varìi musicali
strumenti.
Terefloco, f. o. d'Antenore. Fu ucciso
nell'assediodi Troia, ed era tanto a-
dei Dioscnri. Quelledi
Apollocel.in
della danza.
di 1 donna coronata
Orfeo, Teseo,Piritòo ed Èrcole.
Ténedo
e
del guerreggiare che aveva
sempre le armi in mano, anzi d. che
nei campi Elisi.
le aaoperiancora
mante
Pelléne ed il premio
in danaro. Secondo Téseidi
di Ted. gliAteniesi dal nome
loro
re.
an.
era
séo,(Y.)
Vordinatore da tlO'rjpLi
ilcui Teseo (6saeó(;
dai Didscurì,
e vi si cel.giochi,
premioera 1 Yeste detta catena,
jporre, ordinare) f. o. d*£geoe di
dei
giuochiera
altri
1 f. di tutti glidèi istituita
,
Teoeeénio,(Beò^Dtò, Sévio^ospito^)
Etra,f. a. di Pittèo. Diede segnidi
"
-^•'^m,*
"-'-^-^^Z^
TESIFONE
128
—
TlIALUSIA
—
.JSk
straordinario valore
sulle
camminò
e
noi fece perchèera
di Ercole ; dichikrossi sempre
del vizio; sconfisse alcuni
nemico
mostri
e
p. e; fu maritata
destinato in preda.
Rapi
era
alcune donne
e
fra le altre
Achille. Le
AÉlena^
nato
f.o.
diverrebbe
giorno più grande e possentedel
1
fra glialtri il Minotauro
(V.);acni
da lei sarebbe
che
orme
cheli
destino,
sue
Peléo da cui ebbe
a
furono cel.colla
nozze
massima
v*interven
splendidezza,
tutti gliDei celesti infernali
,
tuiva
riànna, Fedra ed altre,ma le restisi contentassero
quando non
nero
di stare
la qualeper vendicarsi gettò
1 pomo d*oro con la scritsulla mensa
ta
e
lai.Ne abbandonò
con
alcune
fra altreArianna. Discese airinferno
,
la Discordia,
tranne
acquaticie terrestri,
Firitòo per aiutarlo a rapirProfu con dannato da Plutone
ma
serpina,
scordia,
ad
chillefu costretto d'andare all'assedio
con
legato ad 1 sasso
sec.
al, Euristéo
essere
Èrcole 0,
:
finché
id
r
e
D i,
Quando A-
Pàride).
di Troia, Teti
lo
non
ìapiù bella (V.E
Per
far
feceglì
da Vulcano
ed era stato sì stretle armi e lo scudo e lo liberò piùvolte
tamente
liberare,
che vi
dalla morte durante Passedio. Si conlegatoa quelsasso
fonde
le
lasciò 1 parte della pelle.
Domò
spesso questaDea con Anfìtrìte
Amàzzoni, fece prigioniera
Antiope, e si rap. per lo piùsopra 1 carro a
forma di conchiglia,
loro regina,la sposòe
tirato daDoliìui.
ossia Ippolita
ebbe da lei 1 f. o. nominato Ippolito.
Tetradfsilf (Téxxape^=4)(V.
YkhK"Biz,
a
Tenne
,
Questo f. 0. fu da lui abbandonato
d'Ant).
Fedra
perchè
Tetràgono (tlttapa4, f*»"via angolo
me).
Ersua
matrignaPaveva accusato d*ayer
quadrato^(Y. Mercurio,
al furore di Nettuno
,
—
al
attentato
Gli
onore.
suo
Epirdti
lo tormentarono
molto avendolo fatto Teucri,d.i Troiani,
da Teucro,1 deiloro
re.
prigione,ed intanto Henestéo f. o.
a*Erettéo
stati,Teucro, re della Tròade ed avolo di
al ritomo gliritolse il trono,vi
Tróo
lasciò il suo nome
ai Troiani,
ma
che furono anche detti Teucri.
riposei suoi f. i. e governò molto
dei
s*impadroni
suoi
,
bene i scoi
D.
popoli.
in
gli Ateniesi gli eressero
Atene
altari ,
e
fu
e
che ei morisse
—
Ippolito).
Tesffone, 1 delle 3 Furie
convito,lo inebriò
50
bianze
e
glidiede
ad
le
dardo
ispose.
f. 0. d'Ercolee
,
di Medea
che
di
alla Tessaglia.
Tèsta
tronca
Tèsi
ore
Tèvere, fiume
coperta di serpenti
o
,
(V. Medusa,
d i,N é m e
nelParte
d'indovinare.
del
mare.
Era
m.
di Nereo
di Dòride. Giove voleva aposarla,
ma
o
tu
eretta
ferita.
da' R., col
che
nome
aveva
di
1 1. in
presso R..
fiume
d'Alba lunga, peritonei
Albnla,che da lui mutò nome.
;
1
e u e i p p e ).d.fosse p. di
che molta fama acquistasse
Thallo
e
Teli, Dea
—
(V. L
non
siglio
con-
,
1 isola del Tevere
i ).
Calcante
on.
Tiberinus
Pater
ni
Pérse-o, Eumès
patriafinché per
sua
1 statua di Minerva
nome
sem«
Sterile divenne la
morì.
ne
dell'or.Dodòneo
Galciope
umane
Dea in visione,fu cosi atterrito
che
sue
sotto
mentre
terra deUa
diede il suo
non
lo distogheya dal lanciare 1
contro Agamennone. Svelata-
glisila
1
f. e. in
Tèssalo
s.
Minerva
(V.).
invitoUo
d'Ercole,
paese per
Arcade che ferì in 1 coscia
Teutì, eroe
d'Erettéo. Innamoratosi
0.
delle virtù
suo
di Esiòne che
fatta sopra Ulisse vendetta della
d'Aiace suo
morte
nonno.
(V.Thesm.).
Tesmoforfe
Tespl, f.
e
aver
Fu creduto ilsemidio maggiore dopo
Èrcole(Y. Fedra,
1 f. 0. di Telamóne
fa scacciato dal
fra i semidei.
ammesso
;
re
rV. Fibre, Biz,
d'Ant).
Thallofóroi ("aXXó^ramot7erdfó,(pép(a
Biz, d'Ant,),
portare) (V. Fabbb
Biz.
V.
Fabbb
d^Ant,).
(
ThaliSsia,
,
,
THARGHELIA
124
-
TIRESIA
—
Vènere,rinseguìfin sullerivedeirEnTharghélla (V.Fabre, Diz. d'Ant),
Theecóloi
frate,ma 2 grossipescila traspor(V. Fabrb, Die, d'Ant.J.
tarono
,
Théion (V. Fibre, Die. d'Ant).
con
Cupidosuiropposta
ripa.
D. che quei pescisiano stati posti
Theodafsie (V. Fabre, Die. d*Anty,
fra i segni del Zodkco
Theól
(V. P e a e ì).
(V. Fabre, Die, d'Ant,).(V.
anche Dei ).
nocchiero
che
cel.
la nave
condusse
Tifi,
The6iniaf (V. Fabre, Diz. d'Ant.),
d*Argo su cui erano
gli Argonauti
Theomanteis
Vello
(V.Fabre, Die, d^Ant'). che andarono aUa conquistadel
Die,
d^Ant!).
d'oro.
Theomorfa
(V. Fabre,
Tifóne (V.Ti fé 0).
Theophonra(y. Fabre, Die.d'Ant^.
Die.
vortice procelloso^
d^Ant.).
Theophforetos (V.Fabre,
; Tifone (xo«pd"v;
V. Fabre,
Theorfa
(Oeu"pta2e^ajB!tone«ac.
tempesta) era anche il Dio
grave
Die.
malefico presso gli Egìzi; d. fr. di
d^Ant.y
che egliperseguitòed uccise.
Theoról (V. Fabre, Die. d'Ant.).
Osiride,
Theoxénia
e. d. da Timbra,
(V. Fabre, Die. d'Ani.) Timbréo,8opr.d'Apollo,
valle della Tròade, ove
Thére
Crusà (d-épo^estate, xpoaó^ di
questo Dio
Die.
1
cel.
t..
d^Ant).
oro) (V. Fabre,
avea
Thesmof orie (^£a{j.ó(;
legge^cpépoj
tare; Timàndra, (V. E g i p i o ).
por(V. Fabre, Die. d'Ant).
Tlmoéte, sec al. f. o. di Priamo fr. gemello
di Pàride, sec. al. f. o. di 1
Theurgfa (V. Fabre, Diz. d'Ant.).
pòvero Troiano,e che essendo morto
Tbiasiti,Thfasos (Y. Fabre^ Die.
subito nato, fu fatto vedere a Priamo
d'Anf).
invece di Pàride cui aveva
comandato
Thfrsiger(V. Fabre, Diz. d'Ani.).
dì uccidere.
Thisfades (V, Fabre, Die. d'Ant.).
Thu6schooÌ
(V. Fabre, Die. d'Ani.).Tigri,(V. Bacco).
Thdslai gaméliai (Y. Fabre, Die, di Tindàridi, d. i f. i.e discendenti di Leda
benché
a cagiondi Tindaro
suo
m.
o.
Ani.).
Tibfcini (V. Fabre, Die.
fossero tutti suoi f. i. quelli
che
non
d'Ant.).
da Leda nascevano
Tìbie (V. Fabre, Die.
d'Ant).
(Y. Leda,Élena
dato
eCIitennéstra).
Tidéo, f.o. d'Oenéo e d'Altea. Fu manda Polinice ad Eteòclere di Tebe Tfndaro, re d'Ebàlia m. o. di Leda. I
suoi discendenti e queidi sua m.
e.
per indurlo a cedergli il regno, ma
io
furono nominati
sfìdò
Tindéridi
essendo stato mal ricevuto
(Y).
in yarie sorta di Tino (Y. Bacco).
combattere
seco
a
nelle
citore.
rimase
TIrésia,cel. indovino discendente da t
quali
sempre vinpugne,
Di che sdegnato Eteócle gli
degli Sparti (V.).Un giorno vegTidéo ebbe
tese molti agguati ma
gendo 2 serpi avviticchiate sul
—
,
,
la sorte
sempre
di evitarli.Fu
poi
dopo alcun tempo, ucciso
all'assedio
di Tebe.
m.
e.
d'Atréo
,
questiper
tagliòin pezziil f. o.
glienefece bere
comparve
zonte per
in
non
ilsangue.
di lui
11 sole
quel giorno
e
trovò 2
e
non
sulForiz-
rischiarare 1 fatto così
0
Tifóne,gigante mostruoso, 1
quelliche diedero l'assalto al cielo
toccava le nuvole col capo. Amando
altre
;
7
e
anni
serpi accise
il
,
maschio
e
Giunone
se
detta
ven-
orribile.
di
diventò ad 1 tratto donna
dopo
Tiésfe,f. 0. dì Pélopoe d'Ippodamfae
ropa
fr. d'Atréo. Avendo oltraggiataEu-
Tiféo
la femmina
Gìllóne uccise
monte
,
ritornò
Giove
uomo.
contrastando
1
e
sieme
giorno in-
fosse meglio essere
uomo
o
giudiceTìrésia,il quale
decise a favore delFuomo, soggiungendo
che
le
donne
erano
più
però
sensitive e Giove in ricompensa gli
donna
fecero
concesse
poi cieco
a
dì saper Tavvenire. Divenne
dopo aver visto Pàllade quasi
mostrare
bearono
che
gliocchi
,
i qualisi
1 volta nella visi» della
sa-
TIRO
pìenza,più
non
125
—
veder
corano
TRJFONIO
tese ritorte ad 1 albero
con
rse
rono
terrene.
di gran
Ton.
sacf.
e
fuggisse.
perchè
1
delle
di
doveva
La
f.
ricordare
Tiro,
Neréidi,m.
Neléo e di
questo
Félia.
legamento.
Tirso, bacchetta circondata di pampini Too, p. troiano dellaschiatta di Pnamo.
1 pigna in punta. Le
Fu ucciso all'assediodi Troia.
e di edera con
nevano
di
Baccanti, Bacco e i snoi sac. ne tee m.
m.
e. di Nettuno
Toóaa, ninfa,
1 in 1 mano
Baccanti
Polifémo.
(V.
e Bacco).
Torcia o Fiaccola
(Y. Discordia,
Tlsbe(V. Pframo).
Baccanti,
Nèmesi).
Titano f.0. di Cielo e di Terra (V. SaturnoToro, 1 dei segni del Zodiaco
(V.).
giganti Sotto la fig.di questo animale Giove
).1 sooi f. i. erano
nominati anch'essi Titàni dal nome
rapìEuropa , onde in rìcompensalo
dui
loro.
I
Titàni
che
in cielo.Altri d. essere
principali
piuttosto
p.
altri d. f. i. di Urano
e
di Gea
1"ose
ninfa Io
sono:
Ocèano, Geo, Orio, Ipério,Giàpéto, Tea, Bea, Temi, Mnemosine
Fehe, Teli e Crono cioè Saturno.
a
condotta
non
da Giove in cielo
dopoché Pebbe mutata
in
giovenca
(V.Enropa).
AristèOjDirce,
a
trice)
na(ttS-fjvTj,
TiOiQVY|T6i'f
Egésta, Milóne, Mitra, Pàs ife, Polidamànte).
(V.Pabrr, jDìz. d'Ant,')
ne
PiroTizio, gigantesmisurato f.o. di Giove. Torre (V. Cibóle, Danae,
in
1
s'era
caverna
ove
sna
m.
Nacqne
o).
—
;(y.Achelòo,
Titenfdie
none. Tracia
il
f. a. di Marte da cui venne
fuggiredall'adirataGiuDiana
di
Tuccisero
al
Tracia.
e
a
nome
colpi
Apollo
regno
sultareTrapez6plioroi(TpàiceCa
freccia per aver eglitentato d'in(f)épu"
mensa,
Die, d^Ant.).
Latòna. D suo corpo copriva portare)( V. Fabbe
nascosta per
di
,
,
9
ingerìdi terra
e
fu condannato
che
supplizio
stesso
Frometéo
allo Trasformazioni
(V. Meleàgro,
Altèa).
Tm6lo, monte di Frigia cel. pel suo
Tizzo
Trfbomo(V. Altare).
Tricipite(V. M e r e ù r i o ).
Triclaria,sopr. di Diana (Y. Diana,
zafferano.
;
1
di
(V.). Anf),
Tifóne (V. Aurora).
—
(V. Fabrb, Diz.
Ecàte).
gigante che
1 altro d. Te- Triennali
con
Trletériclie
o
certe
f. di
,
i viandanti,
Bacco ricorrenti ogni 3 anni.
teo
Pròma
loro p. cangiatoin spettrotanto Tridente (Y. NJettnno, Aiace).
li spaventò;che desistettero dalle lor Trifàlia (xpel?tre
e "pàXo";
cimiero),
,
di
mieri.
3 cital.
scelleraggini.
Minerva,
con
rap.
sopr.
Tàurica
della
Toànte
cui
re
presso a
légonodivorava
,
era
da
la statua di Diana, rapitada Ifigenia,
Trifonio o Trofonio,cel. architetto di
da Oreste e da Pìlade. Fu ucciso
Beozia,che col fr.Agaméde costrusse
Oreste
(V. Oreste
ed
nia).
Ifige-
il t. di Delfo. Finita
sere
—
; 1 fiume
(V. Acheldo).
che
Tomba(y.Achflle,Anchf3e^Màusolo).
Tonéa, f. in Samo ad on. di Era (Giunone).
D. che certi mercanti
rubata
si
movesse
la
statua^ma
che la
; allora sbarcatala
avessero
nave
non
e
fattele
offerte dì pani,la lasciarono sul lido.
la lega\ Siuniipo|,vistalasol lido,
chiene
l'opera,
la Pizia rispose
la mercede
e
attendessero 8 di ricreandosi
e
banchettando. Passato il qualtempo,
furono trovati morti nel loro letto
,
né si seppe mai dove fossero sepolti
ì loro corpi.Essendo poi la Beozia
desolata da siccità si ricorse all'or,
dì Delfo
ed
,
Apollorisposeche
l'aiutodel lor
Trifdnio
a
Lobàdia
ove
plorassero
im-
compatriota
rendeva
o\.
TRINOMIO
in 1
D^aDora
eaTerna.
dì Trifónìo fu 1 dei
G.
e
126
—
In
poi Tantro
più cel. or.
deglior.
i fedeli
per
GioYO. Yi scendeyano
forma
Anfitrìte,
aiea 1 conchigliain
La parte
cui suonava.
corno
con
del suo corpo era d'uomo,
superiore
il resto di pesce. La più parte degli
e
della
di
Trifónio fa creduto f.o. d*Apollo.
Altri crede che fosse 1
TURJSO
—
di
dei marini d. Trìtoni,
e sono
dipìnti
di
focaccia
tenendo
1
di
lo
gola,
più om.
conchiglie.
per
scinati
tramiele in 1 mano
e si sentivano
Tritónia, sopr. dì Folade , dal fiame
yelocità e forza. Itì si
detta in
con
e paludedi Caps in Africa
gusta
an-
,
addormentayano,poiyenivano tratti
foori
peipiedi legaticon
eran
costretti
funi
,
,
a
qnadro qnelche
scriTere
Tritdn.
an.
ed Trlttolémo,lo.
1
Appreseda
sopra
veduto ed
di CeMo
Cèrere
e
d'Eleusina.
l'arte di coltivar
la terra (Y. Cèrere).
Fabre, Bie, dT J^«t.)TrlttusJrittda(Y.
vano
componeil responso.
Biz. d'Ant,).
Fabre
Tritopàtori (Y.
,
(Y. anche Oracoli: Fibre , Diz. di Troe, Troo, Tros, f. o. di Erìttonio,
alla e. di Troia, e fu p.
diede il nome
Ant).
è
anche
chiamato
di Ganimède
(Y-)Trinòmio, e. d. perchè
Fidio, Sanco, Semóne o SeniipdtreTrofónio, (Y. Trifónìo).
(Y.).La sua i in R. era il 5 di Troia, e. cel.della Frigia.Pàride,f. o.
di Priamo
re di quel paese avendo
Gingno.
Élena
di
d
a
e.
d'Apollo
m.
e. di Menolào
Triòpo
re ài
rapito
Triópio, sopr.
,
alni
fu
della
In
rovina.
Caria.
sac. premiavansi
sua
giochi
cagione
Sparta
d'oro.
i vincitori con trìpodi
Questa e. sostenne l'assedio de* Q.
avevano,
ndito. Sni loro scrittii sac.
,
,
Tripodepiccolascranna
tutta
d*oro
massiccio
con
3
piedi,la
quale i
e
le
spaziodi
10 anni
e
fu presa
d'I gran cavallo di legno
col mezzo
che Pàllade aveva
ai G.
consigliato
perto
cod'Apolloavevano
della pelledel serpentePitone
Esso tripode
era
(V. Pitonessa).
sac.
lo
per
,
sac.
di fabbricare ed in cui molti
rieri
guer-
Dopo di che i G.
da alcuni peed i Troiani, a
finsero
di
stato trovato in mare
andarsene,
scatori.
ciò indotti dagliinganni di Sindne,
Costoro consultarono Por.
fintosi diseriore G.,rotta 1 partedelle
:
per sapere a chi darlo,e fu risposto
di tutta la G..
macchina
Al più savio uomo
mura, fecero entrare quella
si rinchiusero.
Taléte ; questiper modestia
lo mandò
a Biànte
a
questi
,
Pìttaco queglia Cleóhnlo,Cledbulo
Fu
recato
in
a
a
Soldne,
Chilòne,il qualeda ultimo
a
rimandò
trìpodea Taléte
condepositònel t. d'Apollo
di notte
della
e. e
i saggi
tornando nello stesso tempo
cheggiata
G.,la e. fu sace
,
distrutta.
Tróiio,f.0. di Priamo
al servizio della Sibilla.
Così il sedile da cui si davano
ne
,
e
indietro la flottadei
il famoso
che lo
secrandolo
quellarinchiusi
dato 1 segno ,
,
molte parti
il
fuoco
a
appiccarono
Periéiidro, Periàndro
Solóne
I G. in
uscirono
,
a
e.
destino che Troia
finch'ei vivesse,
ma
e
di Ecuba. Era
non
fosse presa,
mente
egli temeraria-
volle combattere Achille che
responsidella div. era stato in possesso
dellaG. (Y.anche
l'uccise e poco dopo la e. fu presa.
dei 7 sapienti
Tromba(Y.Clio,Fama,Tritone).
Fabre, Biz, d'Ant^.
,
(Y. Fabre, Biz, d'Ant.'),
(Y.Fabre, Biz, d'Ant.J.
curio Tubildslrium
titolo dato a Mer(Y.Fabre, Biz. d'Ani,).
grandissimo^
considerandolo
Tunica
Camicia
o
(Y. Deianfra,
Egizi,
dagli
Èrcole,
lor grandissimolegislatore.
Nesso).
come
Trifennàfae
(Y. Fabre, Biz, d^Ant.), Turno, re de' Rutuli,rivale dì Enda,da
Tripddium (Y.Fabre, Biz, d'Anta.
tre volte
jj.éYioTo?
Trismegfsfo (xpet?,
Jritone,Dio
f.
marino
;
o.
di Nettuno
Tuba
Tubfcen
cui fu ucciso in duello.
TDTELINA
—
127
—
VALLE.
di?,invocataa R. doporiposto
Tdfuliis(V.Farm, Dui. d'Ani.).
Tuielfna,
il grano nei
granai.
u
contenenti i venti,
Ubrfstica (V.Fabbb^Diis. d^Ant).
che ! curiosicompagni
rasca.
burDiz.d'Ant: Alites,
fiera
ne
Uccelli(V.FABBE,
e
nacque
apersero
altre
vicende^
Oioni8m68, Auspfcia,Manléion).
perduti
Dopo
tutti i soci,rotta la nave, sovra
1
Udranos (V.FabbB;Diz, d^Ant.J.
misera tavola giunseinaspettato
Udrlàforol (Y.Fabbe,Die. d'Ant.J.
e
sconosciutoad Itaca dopo20 anni di
lo. diLaerte e di Anre d^Itaca,
Ulisse,
lo.
tieléa.
Fintosi 1 dei Proci (Y.)
solo
e di Sisifo
assenza.
sec. al.di questa
di Eolo.Si finsepazzo per non andare
i
l
dandosi
arco
potòpiegare proprio
alVassedio di Troia, ma
Palamede
ed uccise tutti quegli
a conoscere,
nanzi audaci. Lasciò il regno a Telemaco
col porgli
Telemaco diil figlinolino
airaratro stoIòla sua finzione ed andossene errando per le selve
Ter. avea predetto
Giovò molto
che sarebbe
ed ei dovette partire.
perchè
ucciso dal lo. suo, come
di
colla sua prudenzaed
avvenne
all'impresa
fatto (V.Telégono). Fu postofra
astuzia.Egli scopriAcnillesotto le
femminili alla corte
i semidei.
mentite spoglie
Ulivi sacri (V.Fabre. Diz, di Ani.).
di Licoméde re di Sciro portando
,
accendi'
colà,in apparenza di mercatante, Upeccadstria
(òicexxauocpia
ultime scelse trice di fuoco)(Y.FabbB|Dìm. di
monili ed armi,leqnali
Achille. RapìUlisse ilPalladio con
Ani.).
1 delle9 Muse,
sero Urania (o"pavó^
Diomede; fu 1 di anelliche si chiucielo),
alFastronomia. Rap.
nel cavallodi legno,e contribuì
che presiede
sotto le sembianze d'1 donna in veste
molto allacaduta di Troia.Tornando
in
che soin Itaca corse molti rischi
stiene
mare
azzurra
e coronata di stelle,
il globo con 2 mani, avente
inutiliper 10 anni,conosciuti
e fece viaggi
intomo a sé variistrumenti di maà*Errori d* Usotto ilnome
tematica.
I poeti
d"nno anche questo
àll*isola
di Circe ove
ìisse.Naufragò
a Yénere (Y.Citerà).
nome
tempo
questamaga il tenne qualche
Circe Urànie (Y. Fabbe, Diz. di Ant).
e da lui ebbe 1 lo.,Telégono.
mutati tutti i suoi compagniUrano , ossia il Cielo, m.o. di Gea o
aveva
Terra e p. di Titano,
di Saturno e di
in bestie , ma egline fu salvo o col
nere).
Ocèano
bere
la
o
con
(Y.Cielo, Saturno, Yénon
incantata,
pozione
pitato
Cada
Minerva.
antidoto
un
datogh
corse
Urna,vaso sacro dì bronzo in cui stan
poiall^isoladei Ciclopi
divoratoda
rischiodiessere
Polifémo, rinchiuse le sorti degliuomini (Y.
Desti no, Minosse).
cui accecò e partissi
(V. PoliUstéria
f émo). Dagliincanti delle Sirène
(h"i
porco)(Y.Fabbb,Diz. di
all'alberodella
Ant),
scampòcolfarsilegare
sua
nave. Eolo glidiede alcuni otri
V
le ricolte.Presso Rieti aveva selve a
Vacca, (Y.Io,Pretf di).
lei sacre.
dei
camdiv.
R.,specialmente
Vacuna^
è quella
sacl
secondo i poeti
Vaile
facevano
sacra
si
Le
dopo
pagnuoli.
f
-s^«»
'
.
j'r"^
_^*.*-~"-
-.
YMNUS
che
—
VKSTALIA
—
fa
giaeefini monti Pairniso,
Pìério, però Virgilio
Pindo
ed Elicóna,dorè
Permésso
e
miaticus
Vannua
scorrono
e doTe
Tlppocréne
ilcavalloPègaso.È
sac.
lava
pasco-
dei
re
del Cielo
Venti,div. poetiche,f.i.
alleHnse.
d'Anty
di Turno
m.
Ilótuli.
il
Terra
(V.Fabre,Dù!, d'AO.
(V. Fabre, Dìb.
Vatea
128
era
d'Astréo
o
loro re,
loro
e
e
e
della
Eolo
di Erib^.
tenevali incatenati nelle
I
4 :
erano
principali
altri
Frisso, Bòrea, Euro, Noto, Zefiro;
gli
caverne.
(V. Argonauti,
Coro Cìrcio,
Favònio, ÀMco,
erano
Giasone).
Velo (V. Pi ramo).
Aquilóne,Vultumo, Snbsolino.
curio).
Verga(V.Bellon a, Cada eòo, MerVendicatore,sopr. di Giove.
Vènere, la. del Cielo e della Terra,o
id. prodotta
dalla schiuma
del Vergine, 1 dei segni del 2k)dAaco (V.).
sec.
Vello d'oro
,
,
dal sangue di Urano; sec. al.
nacque da Giove e dalla ninfa Didne.
Fa portata dalle Ore con
somma
mare
e
in cielo
pompa
,
dipingecon
ed è
quellAstrea che, fugata dalla
peidelittidegliuomini , se ne
al cielo (V. A s t r é a ).
terra
tutti gliDei la
ove
Lo si
tornò
1
spiga in
mano
la Verità, div. ali. f.a. di Saturno
così bella , che ognuno
della virtù. Rap. sotto forma
voleva per isposa,
more.
e la d. la Dea d'Atrovaron
L'ebbe Vulcano
,
aver
fatti ì fulmini
contro
guerra
i
a
in premio di
Giove nella
Giganti ed
,
essa
o-
ma
Anchise Troiano ebbe Enea, a cui
fatta da Vulcano.
diede 1 armatura
Da
anche Adóne
Amò
(V.).D. da lei e
da Marte essere nato Gopido.Questa
aveva
un
o
m.
d*l
portamento,
vestita.
succintamente
Veraicórdia
diando molto il m.o. perchèdeforme,
ebbe varii altri m.i. fra cui Marte.
Dea
di maestoso
matrona
e
,
Verticdrdla (da vertere,
volgere piegare,e
corda
i
,
cuori),
desse
sopr. di Vènere invocata perchè renilcuore altrui,o perchè
propizio
volgesseal
bene il cuore
corrotto
ed
impudicodelle donne. Fu eretto 1 1.
Vertic l'a. 1 14 A. C. per ordine
a Yen,
cinto detto cesto, in
della Sibilla.
cui stavano
le grazie,ilriso,i vezzi,Versipéllls(V. Fibre , Dùf.
i piaceri,
le lusinghe,
(V.Fabre, Biz.
e Pàride a cui Vertumnàlia
d'Ani).
d'Ant.).
prendevarie
ella si fece vedere in tutta la sua Vertónno (da vertere,che
le aggiudicòil pomo d*oro
Dio della Primavera
e dello
bellezza,
figure),
di
le
sulla
trasformazioni
Autunno
tutte
dalla
Discòrdia
e
mensa
gittato
di Peléo
dellenozze
a
tutti i
nelle
ronle
sue
e
Teti.PresiedoTa
piacerie
commettevansi
f. moltissimi disordini. Fu-
eretti assai t.,di cui i
pali
princi-
dei fiori
e
È
maturità.
dei frutti fino alla loro
m.o.
di Pomòna.
Giunto
in età.avanzata ringiovanissi
insieme
le fu fedelissimo. Fu poi
considerato come
il Dio del mutarsi
con
lei
,
e
ad Amatùnta, a Lesbo
erano
a
,
a Cipro.Volle
Pafo,a Guido,a Citerà,
d*ognicosa.
che la colomba fosse a lei sac, perchè Vespero(V. Esperò).
fu Vesta. V'è chi confonde Vesta con
Gila ninfa Peristéria (V.)a lei cara
da Cupidotrasformata in colomba.
bèle e v'è chi la distingue,anzi ne
di Saturno, cioè
riconosce 2 : 1 m.
Rap. per lo più sopra 1 carro tirato
ed 1 m.e.
di
Cielo
da colombi o cignio passeri.
Urano
di
o
Sopr. m.e.
,
di Venere
principali
sono:
Acidàlia,
Satnrno. È la Dea del fuoco.
Arginnide, Vestàles (V. Fabre, Die. d'Ant,).
Astdrte,Celèste,Ciprigna, Cile" Vestalia,f.sacre a Vesta che in Roma
trice,
cel.il9 giugno,ponendovariicibisul
rèa, Epitrdghia,Ericinia,Genifocolare della Dea e conducendo
al
Morfo, Popolare, Versicor*
Afrodite, Amatùsia,
dia, ecc. (V.).
VenHia, Dea
del
mare
sac.
presso i R. che
t. asini che servivano
a
girare
lo macipe del molino, coronati di
ZACOftl
180
—
ZécorioNe6cori(V.FABRE^Dt".d'J.J.
Orfici f.o. di Gio?e
Sec. i misteri
Proserpfna;da Giove posto sul
che diede
serbò ilcnore
ne
pastoriacciocché li alisvas-
Questi 2 giovani che furon detti
sero.
i bianco
e
nerva
Mi-
i destini dell^uomo
d. simb.
e
che vive
muore
(V. Fibre,
Zines
fiume
Zanto
di
d'Ant).
Diz,
della Tròade
collo
G. che
venivano
riboccando
dei
che
àrassedio di Troia,
fuor di modo.
d'occidente
vento
Era
Spira
1 dei 4
ed
lo. di Eolo
soavemente
e
e
pali.
princi-
ravviva
e
die per
m.e.
Flora
e
(fiorie
per f.o. Carpos (V.).Rap. spesso in
forma
di giovanettocon faccia serena
d'ogni sorta di fiori.
Zete (V. Calai).
ZetOy f.o. di Giove e d* Antiope.Lieo re
di Tebe
sposata che ebbe Antiope
,
in pensiero che essa gli fosse
venne
infedele e la ripudiò per
isposare
coronato
,
Dìrce. Giove allora vestì le sembianze
gradi
quali dovrebbero
corrisponderea
ciascun
orbita
deiranno.
mese
formano
fa germogliare
dì 9
9 dairaltra dell'ec-
della terra, di«
per costellazione ;
dell'Aurora.
quindi
gli alberi fruttiferi,
gli si
le
vita),
colo
pic-
parti,1
visa in 12
di
1 fascia
parte e
clittica,ossia
(llMfirfópoi
portatore
corso
da (w^iov
cagion delle figure
vi
celesti da 1
dei cavalli d'Achille.
; 1
Zefiro
mai
il sole nel
trascorrere
animale,.a
È
sono.
,
allo sbarco
si oppose
di 1 furioso
pezzi. Zeto
si abbandonarono
non
dell'anno. D. Zodìaco
che
coda
la fece in
che
cognizione della musica
(V. Anfione).
Zodfaco, quellospazio di cielo per cui
sembra
,
Scamàndro
—
Diz.
Fabbb,
Bt"
ed ebbero molta
,
risorge.(V. anche
Ant
: Orgia).
e
Dirce alla
attaccarono
ancor
lo inghiottì
toro
a Giove e questi
palpitante
fu
ed
Tal
mito
segnato
inAnfione
Dioniso.
e riprodusse
coi Misteri Eleusini
della
Dioscuri
rosati
ozia, cresciuti in età ed informati
poi degli accidenti della m. loro,
trono
dilaniato.
dai Titani
de* cieli e
ad alcuni
il lacerato.
Bacco
Zagréut (Dioniso),
ZOLPO
—
Le
lazioni
costel-
diverse figaro
,
con
questinomi : Ariete, Toro, Gèmini,
Cancro, Leone, Vergine, Libra,
Scorpione, SagiUàrio, Capricòrno,
Aquario
(V.).L'origine di
e Pesci
queste costellazioni è sepolta nelle
tenebre
delFant.
Chi
ne
attribuisce
l'invenzione agliEgizi,chi ai
chi agli Indiani
e
autori
nomi
alcuni
abbiano
Caldei,
altro ant.
,
di cui sarebbe
asiatico
Sopolo
la memoria
chi ad
ula
per-
,
ed il
nome.
vogliono
Fra
che
gli
questi
relazione alle faccende
di Lieo per ingannare Antiope e farsi
delFagrìcolturaed alla varietà delle
storia,
vellamentestagioni altri li fan derivare dall'isposare. Dirce credette che Lieo no,
Antiope convivesse
fatta imprigionarequesta sventurata
altri dalla mitologia, altri
con
onde
,
fecole soffrire infinititormenti.
Alfine fuggi la misera
sul monte
Zeto
e
Antiope e
Giterone, ove
Anfione, che
essa
andò
le nacquero
consegnò
sostengono quellafavola
altro che un*all.
non
perpetua delle
astronomiche.
Zolfo
(V. Fabre, Biz,
d'Ant.J.
essere
leggi
1-»^:.
APPENDICE
DIVINITÀ
PRINCIPALI
DI
FAVOLOSE
POPOLI
VARII
ANTICHI
Ghreclié
( xiozi
—
lE^omazie
zie
—
»»"
/^..
)
??
0 Daevi, Genii,
: -^Assur
Ized,Mitra,Gran
o JZ,BaaloBel^
Serpentef Neris,Ahracas,Peris,
Beh, El, EUon, Tnadi, II, Iva
ecc.
Pianeti,Taauth, Genii,ecc.
II.EGITTO:
Triadi, Osiride,Iside VI.SCANDINAVIA:*Odino, Frigga,
Thor, Belder, Bore, Swrtur, hi'
Oro, Anuhi, Thot, Tosili,Fhtha,
Ammon
Ea , Knuphts ,
emdal, Sleipner,
Skimmer, Raska,
Api
Loke
Ohe
Nani
Mouth
Ymer
Nephtis Nauph
Ygdrasil
mis
Càbiri
Aroeri
Valhalla,
Gna,
Oder,
Serapide
Angerhode,
,
I.ASSIRIA
,
-
,
-
,
-
,
,
,
,
Nilo
,
,
,
,
,
,
Gran Serpe,
Siginie,
Nanna,
ecc. ecc.
27it-
Abisso, Paràbrahma,
aìfe,Valchirie.Bcc.,,.
Vistnii
VII. GALLIA :
Trimurti, Brahma, Shiva,
Druidi, Eso, TanaRama
Sita
Bavani
Irminsul,
Landka,
Teutarete,
Twrana,
rete,
,
,
,
Trama, Latte (Mare di)Loto, Cri- Vili. AMERICA
:
Cupac Manco-
III.INDIA:
—
—
—
,
fante, Capac, Pasciamac, Scioun, Sole
chna, Genii, Dewta, Uovo, EleBudda,
ecc. ecc.
Huecas, Grande Spirito,
VitzlipU'
Testuggine,
lY. FENICIA:
litzli,
Baal o Bel, AscheMo, Moloch o Melcar- IX. ALTRI: ^Aeones, Gnomi, Silfi,
ra, Astarte,
,
—
te^Dagone, Cahiri,Desiderio ecc.
y. PERSIA:
OrmudB
Arimane,
,
Bives
KaiomethfArmsciaspandi,
Oen od Oannes, Omorca,Belfegor,
Uri.
—
Avvertenza.
Nella seguenteAppendice,oltre alle abbreviature usate nel
bro, la cui tabella è
Am.
s
Ass.
Ba.
D.
E.
F.
=
=
~
-
«
a
pagina Vili, si useranno
America,degliAmericani.
Assiri,
degliAssiri.
Ga.
dei Babilonesi.
Babilonesi^
M.
I.
anche
corso
del ti-
le seguenti:
dei Galli.
Galli,
Indiani,
degliIndiani.
Mitologia.
:=
=
s
Divinità.
P.
£gi^2degliE^zi.
Se.
s
e
dei Persiani.
Persiani,
degliScand«
Seandinayii
dei Fenici*
Fenici;
_
L
...
."Si.
?"?Z^,t»***J«**»"
...
i"v«1
f
-
"'
APPENDICE
A'»)issO;(M.Sc.)fgrande spazio vaoto
Andumbla,
dre
posto fra il palazzodi fooco del PaUniversale e Tlnferno. In quello
spazio,quando
tì fa
gettato il corpo
dal
nata
( M. Se), vacca prodigiosa
gocciare dei monti del ghiaccio
primo. Producevaé
che nutrivano
fiumi
di latte
il gigante Ymer
(V.).
gigante Tmer^ sorse il mondo (V. Angerbode, (M. Se. ), gigantessa il cui
disventU'
nome
significanungia
Ymer).
anche
di Loke dio malvagio e
Fu m.e.
ra.
Onderàh).
; (V.
ginata
Abracas
astutissimo,e m. di 3 mostri: FeU"
(M. P.) di?, immao Abracax,
settari dal 2^ sedai Basilidi,
ris, il Chran Serpe ed Hela
(V.).
colo
da cui Anitbf,(H.E.), il Mercurio E. sotto fordella Chiesa. Dio sovrano,
ma
dèi
che
ai
to
vestid*uomo
testa
di
con
dipendono gli
presiedono
cane,
del
—
365
cieli ed alle 365
giorno
deiranno.
Dal
virtù di cadan
di corazza,
di lai for-
nome
cadabra,
poila parolacabalistica Abra-
mossi
cai si attribuiva
e
il sistro
associato
cai si sacf. fancialli.
succo
in 1
suo
mano
culto fa
quellod'O^nde
con
side (V), e
1
potere
sec.
stragrande contro le malattie.
feriore
A6ma
A.) genio o div. inAdràmmelecb;(M.
a
col caduceo
nell'altra. Q
ed* J-
al. è f.o. di Osiride
sec.
,
al. di Mercurio.
(M. I.), pianta, il coi
si
produceva effetti prodigiosi,
nefico.
in 1 dio bepoi fu personificata
Soma
o
che
(ccmv tempo, secolo ).
Un tal Valentiniano,eretico,favoleggiò
esservi 100 Eoni, parte maschi, Api, Osfride, Ser^pide, ecc. (Y.),f. o.
di Niobe e di Giove, s'impadronìdelparte femmine, cai attribuiva natura
Sono
D. del tempo o dellV
diversa.
TE. e govemollo con
tanta dolcezza,
stessa.
che i popoli lo riguardavano come
ternità,o TEtemità
Alfadero
della Div.
Dio e lo on. sotto forma
di 1 bue
( M. Se. ) nome
primitiva,eterna , creatrice. Creò la
perchè credevano che al tempo in coi
la
terra
Dei furono cacciati dal Cielo e si
gelata di Ginongopar
gli
e
di Muspelheim.
terra
ardente
ricoverarono
in E. (Y. Dei), egli
Dai
vapori prodotti dalla vicinanza di
prendesse la forma di quell'animale.
Ymer
£ sim. dei benefizi di Osiride all' E.
queste due terre nacque
ecc.,
(V. Ymer,
ecc.
Bore).
coltura.
e ad altri popolicui insegnò V agrilucenti
a
lati
che
Doveva
AIR, (M. Sc.^,
spiriti
questo bue, ìmagine
vivente del morto
volteggiano nella città di
Osiride, esser nero
sempre
bianca
macchia
1
Migdard
(V.),
quadrata sulla
con
fronte
1 aquila sul dorso e 1 mezAmenti, (H. E. ) ant. il dio d'Avemo,
zaluna
Eoni
Aeónes
,
,
,
,
,
mile
r^AtS-T]?dei G.,poi il paradisoE. sidei 0.
agli Elisi (V).
e R.
(M. E.) 1 deUeSdiv.deir
ordine Egiz. di cui 5 maschi e 3 femm.
On.
a
la
Tebe
causa
sotto
forma
di ariete
1* suprema,
ma
a
certo
e
invisibile
liopoli,indi
era
condotto
feste
(M. A.) genio
o
cui sacf. fanciulli.
riore
div. infe-
di color bianco.
pure
questisegni naturali,
procuratiad arte dai
erano
Yeniva
sac.
del creato.
Anàmmelech,
destra
11volgo credeva
Ammon-Ra,
sim.
a
40
nutrito
in
a
bellissima
una
Menfi
ed accolto
Condotto
strepitose.
rio d'Osiride
stalle
e
secondochè
;
nave
con
al Santna-
collocato davanti
coperted'oro
E-
giorni ad
a
2
eiu
ARIMANE
—
133
—
ASTARTE
Aruéri od Haro6ri,(M.E.),raera bao- Aroéri,
a destra o a sinistra^
cattivoangario.
Tal.lo facevano
pollo6.,f.o.del Sole e di Rea, o di
gli
girarela e. circondatoda magistrati Rea e Saturno detto Sec o Sevos daE.
e guardie
e
per allontanarela calca,
da fanciulliche ne cantaside,
vano
f.o.di Osiridee d'IArpócrate,(M.E.),
preceduto
al silenzio.
le lodi.Doveva vivere 1 determinato
presiedeva
Rap.giovane,
1 mitra in capo, di volto
di anni,dopoi quali
numero
con
i sac. lo conducevano allesponde
del
colditodelladestraalla
ca
bocsevero,
e dallasinistraavente 1 suggello.
ove con solennecerimonia e con
Nilo,
vel sommergevano. GoUocavasi sul limitaredei t. ed on.
segnidi profondorispetto
Indi imbalsamatolo facedai sapienti,
nelle scuole,
nellegrosse
funerali
il
Gli
il
e
famiglie. era sac.
vanglisplendidi
popolo
pesco per
si dava a disperato
luttofinché piafattea linguae il frutto a
cesse le foglie
che
ai sac. pubblicare
che s'eratrodebbono serbarei segreti.
vato
cuore,
bue
collevolute
Oli
abitantidelle
1 altro
nero
spondedelNilo gli
offrivanole primizie
macchie bianche sul corpo. Allora si
dei legumi.
f.che duravano 7 Aschéra,(D.F)corrÌ8p.
bilonese,
Bafacevano pubbliche
allaMylitta
ed allaVenere 6. come pure
di. L'or, di Api si ricavava dal suo
Ove
Astàrte od Astarot^ilcui culto era
gradireo no le offertefattegli.
immoraUssimo.
le aggradisse
era sfavorevoleil
non
volta
si
faceva
cosi
Altra
:
e. tutta d'argento,
oAsgàrd,(M.Se),
responso.
v'era posto
S'accostava 1 orecchioallasua bocca
il trono di Odino ( V. ).
le
Iviabitava per solitocollam.e. Frige poichiusiambi gliorecchi con
ga
dal
di
là
si
le
usciva
e
e
(V.),
lungi
me
primani,
tempio
sorgeva
poco
il Valhalla o paradiso
che si udissero fuori di là
Se. (V.).
parole
del Nume. Aso, reginadi Etiopia,
legò
tenute come
con
cui si coleran
responsi
malefica.
Div.
Era
il
Osiride
Tifone per perdere
Arimene, (M.P.).
perpetuonemico di Ormuzd (V.). (V.).
Abitava orrendi abissi,
ove non
teva Assur od 11,(M. A.){^mioSignore),
podi Sem, e
secondo la Bibbia è figlio
penetrareil Sole,ed aveva per
Tutti
E
i
Dem
fondatore di Ninive. ilDio eponio Genii neri.
mo
compagni
assiro e de'
le infermità,
la sterilità
i mali,
delle
e tutelaredel regno
suoi re , on. e nominato V sempre
campagne, la creazione di tutte le
nelleinvocazioni,
letenebre
adorato con prececose nocive e specialmente
denza
nei t. di tuttiglialtri dei.Da
che i Persiani odiavano in sommo
ghi
lui dipendonosp. 2 triadi di dei
grado,erano attribuitea lui. I Maderale
insegnavanoche dopo 12 mila
medii,forse cosmici,e il gruppo sidei 5 pianeti
anni di lotta,
vinto eglie distrutto
conosciuti dai
da Ormuzd, ilmondo sarebbe rinnovato
piùant.;(intutto 12 dei maggiori)
vinità
dal fuoco,
ed una
e i morti tutti assorgerebbero
lunga schiera di geniie dibuoni e comincierebbe il
inferiori.
la
Asturie,(M.F. e dei Siri),
gran dea delregno dellabeatitudineeterna.
i
dei
7
inferiori
che
dall'umido,
natura,
ArmscÌaspindl,(M.
dall'acqua
P.)
trae tutte le cose. È confusa tal.cun
emanati da Ormuzd, e circondantiil
che appuntosi fa
i quali
trono di lui,
Venere (Afrodite)
poihanno sotto
di sé 28 leeài (V.).
dal
nascere
mare.
o angeli,
capia
loro volta delFesercitodei Ferveri e
rata
figu; peiFenici è la dea universale,
d. anche Astanel discolunare;
degli
Amkuri, destinatiad aiutare,
allaguerra
insieme coglinomini,Ormuzd nella
presiede
rot, e Mylitìà,
nere
colla Velotta contro Arimane ed i suoi per
e fu piùtardi identificata
12 mila anni.
6.
trava
no
0
—
'
-nr
ÀTHOR
del sole ehe fa
(M. E.),la m.
kìhòf
134
—
BORE
—
Bali
nn-
pregò ed
trita dal latte della dea Iside sotto
forma
e
gliE.
né ì
latte di
gerebbero
mun-
Bei
(Y. Bel).
Bàlder
o
Salderò
e
tanto
genii
bnono
e paciUco
prendeva parte alle
Fngga
che
1 dei
dino
piùon. dagliSe. f.o.d'O-
degliDei
di
(M. Se),
,
non
,
gli
goerre, nò ai clamorosi banchetti dela
altri Dei. La m. inviò
messua
siggiera Chna
scongiurartatti gli
a
esseri della terra che
al
suo
bel Baldero
e
non
ne
sorse
so«
pra le acque del Gaos e produsse 3
uova
d'oro,da cui nacquero Brahma^
Shiva e Vistnà
(Y.).
mncca.
(Y. Ra).
Atoum
0
Bavàni, (M. I.),fanciulla che
moderni
Gipriotti
mai
Baal
l'Inferno.
giovenca,opperò sae. è la Battaglie(ilpadre delle),(M. Se.)1 dei
7 volte sac. il sno capezzolo, varii nomi dati ad Odino
(Y.).
di
vacca
nò
ottenne di serbare almeno
nocessero
ebbe la promessa,
0
re
divinizzato.On.1sua statua
in progresso
e
tempo i Galdei,come pure
i Fenici,
lo adorarono sotto ilnome
di
(che in Fenicio
Signore) o
Secondo la Teogonia dei Galdei
Belo avrebbe spartita
Omarca, primitiva
fatto
di
Signora deiruniverso,
e
Baal
a
Bel.
1 metà
di
il cielo,
dell'altrametà
essa
la terra^ucciso i mostri che popolavano
le tenebre, e per ripopolar
dalla
,
ai finti combattimenti
e
di
fuorché, per inavvertenza,
del vischio. Balder
pianticella
serviva di bersaglio
creduto invulnerabile,
Bèlo, f.o.di Nettuno e di Libia
degli Assiri. Sec. al. ò Nembrot
il mondo, fattosi decapitare,
col
gue
san-
della
originatoglianimali,
gli
proprio
astri,e l'uomo.
degliDei; ma il malvagio Loke (Y.)lo fece ferire dal cieco Oder
Beléno, (M. G.),D. della luce.
di
acuminata
1
bacchetta
con
vischio,Belfegór, (Baal
Signore
phegdr
di Fegòr), D. degliAmmoniti, dei
re
onde ei mori. Fu arso il suo cadaveMoabiti e dei Madianiti. Rap. il Sole
1 vascello colla m.e. Nanna,
sur
corte
—
che sempre lo precedeva il
,
cavallo suo ed 1 anello d*oro che vi
1 nano
0
Saturno,o
suo
Odino in segno di addio. Rap. Belo
giovane biondo, col capo cinto di Belo
pose
—
tal. Priapo.Pare
(Y. Bel).
(Nelle selve di)presso i
ultimi tempi commettevansi
l'eloquenza
raggi, e la bocca aperta,sim. deldi cui
era
il Dio.
anche
che il
culto fosse scandalosissimo.
P.
degli
oscene
turpitudini.
o
Egli sim. il Sole. Quando morì,la m. Bertucce
Scimmie, (Y.Gero dpi,
chiederlo
rimandò
Ermóde
Frigga
Hannùman).
a
l'agile
ad Hela, regina dell'infersullerive del Nilo. (M.
no,
Bìblos, e. posta
che sarebbe risorto
e fu risposto
E.).Ivi si fermò sur 1 piantadi loto,
ove
lato della sua
una
ninno sì fosse
nel mondo
maga,
che
mancanza.
non
Ma
censo-
che in breve
nel
trovata
volle dolersi,
der
Bal-
suo
dov'era Osiride
rimase in inferno. Gredevasi però
che dopo il crepitacolodegliDei
di
(Y.) tornerebbe
la cassa
raggiantedi
tanto
s'ingrossò
tronco, la
(Y.).Il re
fr.e
chiuderlo
rac-
cassa
di Biblos
quel loto fece 1 colonna
ed Iside poi vi trovò
palazzo
del suo
da
pelsuo
e
tolse
(Y. I si d e).
m.o.
gloria
i giusti.
Bore, (M. Se.)f.o. di Bure (Y.),e p.
sovra
splendere
8air, (M. 1.),re superboche d. ne
padro- degliD. Se. fra i qualidi Odino.
ferno. Bore (Ifigli
del cielo e della Terra e dell'Indi),(M. Se), tutti gliDei
A lui si presentòYistnu sotto
i quali,
del settentrione,
ucciso il gigante
a
forma
di
dogli
chiedenpiccoloBramino
dare
3 passinel suo
poter
la cosa^ in 2 pasregno ; concessagli
si
misurò il cielo e la terra^quando
,
di
Ymer
nelT Abisso
col gittarlo
(Y.)formarono
colla carne
di lui la
gne
le acque, le montacolle ossa^ glialberi co* suoi ca-
terra,col sangue
BRAGA
le
pelli,e
mpi
135
OREPUSCOLO
—
denti. Col
coi snoi
deve
ogni sorta di virtù
con
mo
cranio capovoltofu fatto il cielo sostenuto
da 4 Nani
del
lo
cervele
(V.)
sparso
per Taria nacquero le nnYole. Colle
del mostro
sopraciglia
fabbricarono la città di Midgard
difendersi dai
si
sofferenza meritarsi di
nel Gran
Nulla
essere
di
e
bito
assor-
ilNirvàhna.
,
Di qui i vocaboli Buddismo
disti.
per Bure, (M. Se),
gigantif.i.di Ymer
p. degliDei.
e
Bud
p.diBore (V.),che fu il
Nacque eglida 1 rupe
che loro
continua guerra.
mnovevano
ca
copertadi sale e di brina,che 1 vacdi essi faceyan corteo ad Odino e
a
ndava
leccando.
prodigiosa
Ini gindicavanonel Valhalla (Y) Busfride,(V. nel corpo del libro).
con
Braga ( M. Se. ) , il Dio dei canti e dei
'
12
saoni
e
della poesia,
del Nord. Cabir!
l'Apollo
(M. I.)*0. che ra^. il potere
(V. T r i m a r t i ). La dea
Bavàni^ apparsa sull'onde delFacque
del Caos,gettò B uova
ro
d'oprimitive
Brahma
creatore
dall'I dei qualiusplendidissimo,
Aveva 4 teste
8CÌ Brahma.
ei8; e si trovò
seduto
e
4 brac-
sopra 1 loto
tologi
(Dei),(M. F. ed E.).Alcuni michiamano Cahiri Plutone,Proserpinae Mercurio in quanto presiedono
ai morti. Altri con questonome
intendono i Dioscuri (Castoree Polluce)
ed anche gli Dei Penati
(V.).
Pei Fenici
stato. Essi
i
sono
dolio
protettori
anche D. Q. ed E.
sono
ma
,
note. Gli E.
in essi i f.i. di
piantaacquaticasac. presso gli 1.
Prostratosi,
contemplò 100 anni le
d
el
meraviglie futuro universo, indi
da
si pose a crearlo. Metà dell'uovo,
poco
cui egliera nato, formò la terra , e
il
metà la volta celeste.Per popolare
gran
mondo, da lui posto sulla
tal culto in G. fu sp. cel.nell'isola
di Lemno, e di Samotracia,e nella
del
cima
Uerù,si trasse
mino
dal capo 1 Bradal
braccio
di
Brama,
0 sac.
dalla coscia 1 odestro 1 guerriero,
monte
gricoltoree mercante
dal
e
piede1
e
pancia
Frigiae
:
caste
o
classi tuttora
esistentinell'India.Diede
Vedam
al Bramino
poi il
Menfi;erano
e
testa
con
gran
(V. N a
n
e
mati
ar-
i ). Passato
nellaMacedonia. Sec. al.sono
Acsiére
Acsiocérsa
ed AcsiO'
,
cérsos.
toro
Nundl, (M. I.),1 vacca e 1
in E. il bue Api
vivi,che, come
e
adoravansi
di
obbligo
con
a
i guardianidell'Egitto.
Rap. in forma di Nani con
di martelli
3
t.
si supponevano
artigiano.Costoro furono poi i capi Camadeva
delle 4
rispettivi
Avevano
Vulcano.
7,
on.
come
dia,
oggi in Ineffetto della Metempsicosi
e
ant.
e
anche
studiarlo in perpetuoe d'insegnarlo. (V.).
sua
Chemis, (M. E.),1 delle 8 div. del
dell'opera
poiinsuperbitosi
salire ordine on. a Mendes
sotto forma
d'onde per rinegliabissi,
precipitò
Ma
1""
,
di
comparire nel
capro, simb. della forza produttrice.
mali. Corvi, (M. Se), Erano 2: lo Spiritoa
sotto 4 diverse forme d'animondo
Da ciò l'orrore che han gliIndiani la Memoria, che Odino mandava
oal
a
cielo deve
cibarsi di
carne.
Rap.
con
4
gni
a
che
ni
spiarele azioni degliuomigiava,
ogni sera, mentre egliman-
1 circolo
e 4 braccia,portanti
il fuoco segno
dell'immortalila,
do
forza,e dall'altre 2 mani scriven-
e
gliriferivano all'orecchio il bene
libridelle
e
il male
teste
e
sulle sue
s'appollaiavano
sìm.
di
di
il Vedam
e
le OUes
o
che
aveano
spalle
veduto.
Crepuscolo degli Dei,( M. Sc.)C. d.
do,
dagliScaldi (V.)l'ultimo di del monSubaste, (M. E.) sopr. di Iside (V.).
le
no
l'eterscelleraggini
Budda(M. I.),filosofodel 15^ sec. a.C.
p
er
quando
ilcreato.
sotto la cui forma Vistniì insegnòaSI deciderà a distruggere
Si scateneranno tutti i mostri, daran
la cui
religione,
gliuomini 1 nuova
leggi civili.
consiste in
particolarità
ciò che l'uo-
fiere battaglie
agliDei
e
tutti peri-
CRICUNA
ranno,
sìm. dell'eterna
salvoBaldéro^
mondo;
nuovo
divorati da
eternamente
saranno
i tristi
mentre
1
per 7
possesso del monde
miranni; poi ì geniifemmine, e le
presero
Ince,il qaalenscito d'inferno splenderà
sni giusticollocati
eternamenie
in 1
ELEFANTE
ìl}6
—
Peris
gli
0
unì
Peri per anni 2 mila. Avendo
e glialtri prevaricato Dio
,
mandò
Eblis,
nobile creato
essere
si,
col fuoco. Unitisi i Dives delle 2 claslupo terribile nel Nastrond
(V.).
Eblis
Neri e Peri si difesero,
ma
Crichna,(M.L).Uno dei nomi sotto cui
li vinse. Insuperbitosi,
Dio creò T uoamo
regnò Vistnà {Y.).Nato principe,
a
i
ad
ai
di
coi
Eblis
ed
Dives
mava
conversare
e impose
pastori, quali
suonando
il flauto,
traevasi dietro le
obbedirgli.
bero
belve (cfr.0 r f e o, A n fio n e ). Col Druidi (I),(Spó{0 dertM
quercia,aldito sollevava montagne, danzava sul
sac.
pei popolinordici)erano
uccideva
mostri
ai
legislatori
sac.
e reggitorideglian.
serpenti
capo
di
Se. e similL Abitavano
5
gnava
inseGa.
teste
Celti,
e tiranni,
e
giganti
popoli
la virtù sola condurre alla felicità
avean
grottee recessi solinghi,
boschetti rotondi cinti di grossimacigni,
(cfr.Ercole, Apollo, Bacdi
tai
schetti
bocentro
nel
c 0
ecc.)
prine.
e
da cui
Cynocéphalus(y. Fibre, Diz.d^Ant.).
sorgeva 1 gran masso
le asMassimo
il
Druida
D.
malvagia,
semblee,
presiedeva
Cupàc^ (M. Am.),
opposta
ed
i
ricani
Amei
Pasciamdc
re.
a
(V.).Quando gli
giudicando vassalli
costretti a nominarlo
Ivi serbavasi sac.
erano
perpetuo fuoco.
steriosi
miAllontanati erano
gli stranieri;
sputavanoin terra in segno di orrore.
,
,
,
,
di 3
i loro riti. Erano
prin.dei Filistei.
Denti del Gigante Ymér, (M. Se). Di
essi furon fatte le rupi.(V. Ymér,
Bore, (7 figlidi ).
Desiderio, (M. F.).Sec. la loro Teogonia,
Dagóne,
a
Tìdolo
esisteva
principio
Spiritoo-
1
ìBardifSM
meditavano
Ovddi,
e
I 1.
serbavano
erano
sac,
ziati
per gli Inidella
gliarcani
od Avtnidion
sapienza.I Bardi
poeti che
erano
alla moltitudine i
cantavano
ceti
detti
propriamente
I Druidi
distinti;
precetti
learpeneilef.
ziali
nusuonavano
spirito teologici,
ne
ed animando cui
s'invaghìde' suoi principii
e la unioe nelle esequie,
ni
Deside-'
di lui con essi si chiamò
cel.le grandi aziocanto glieserciti,
hi
Dai
Tuniverso.
Mot
uomini
morti
rio e cominciò
o
patria.
e gli
per
ne
teriali
Mudy cioè dal fangoo dalla corruzioAgli Ovddi spettavano le core matutti gli
della religionee V istruzione
delle acque derivarono
esseri viventi. Da animali bruti sì
dei giovani. L'ordine Druìdico era
animali
ragionevoli
potentissimo
poi
produssero
per la cieca obbedienza
d
.
loro
che
veniva
del
prestata.Le loro ni.
contemplatori cielo, Zophasen,
ed 1 Caos tenebroso.
scuro
Ebbero
a
forma
d'uovo
splenderecol sole
e
cominciarono
coi
e
Lo
la luce. Dal
calore nacquero i
venti e le acque. Dalle acque le nuvole»
il tuono,
che urtandosi produssero
fece
fragoreriscosse
ragionevoliche allora
il qualecol
gli
animali
suo
cominciarono ad operare.
Denta, (M. I.).I geniibuoni
Fra
di essi
sono
o
Semidei.
0
prima
tenute
erano
giorno di
con
sac.
con
di 2V
u-
ogni
ci"
liva
sa-
sulla quercia
pompa
gran
d'oro troncava
1
1 scure
e ne
distribuiva i
al popolo in
e la gomma
di pace e di buon augurio.
moscelli
ra-
gno
se-
Eira(V. Eyra).
=r
geniimaschi
Ad
luna il Druida Massimo
di vischio
ramo
on.
ed Eso.
tatéte,Tanaréte
Daevi, (M. F.),genii.Dio creò El (ilforte) Bel
i
vano
Faceprofetesse.
per
sacf. sanguinariin
na,
il sole,la lu-
anche
le stelle.
Dives
i.
Si
pianeti.
i Neris
,
che
,
Elefante
(M. L). Un
o
Baal
(V.).
elefante
con
8 prò*
GNOMIDI
—
138
IZED
—
ù sae. e speslissime,
beldolo,
poisiprostravano
Gnómidi,le mogli dei Gnomi (Y.)
so
alle
a certe saeerdotesse i qoali
e le
presiedono
piccolissime;
ed ai cristallidelle viscere qualilipercotevano
con
verghe,se
gemme
,
si erano
mostrati valores nelle
della terra. Trovansì foltissime sotto
il dorato suolo del Messico e del Chili,
non
sotto le ricche sabbie di Golconda e
t. nel 772. Taluno locrede innalzato
di
di
turna
Wisapnr,facevano la ronda notdel Mogol.Una
sotto il palazzo
esse
anima
ciascuna delle bestie
Carlo Magno distrusseqael
battaglie.
in
on.
dì Arminio,Teroe dei Chem-
scì , il vincitoredi Varo
Inogotenen-
te di Augusto.
Iside (V. I o),(M. E.),
ride.
d'Osis. e m.e.
Quando Tifone gittòOsiride nel
Nilo,chiuso in 1 cassa, Iside Io andò
Hanndman, (M. Se), Re dellescimmie
che aiutarono Rama a punirLandka
a cercare, e giuntaa Biblos Io
trovò in 1 pianta
dilotoche crescendo
(V. Rama). SapevaT architetturae
l'avevaaTvilnppata,
la musica.
ed era poistata
usata a "me
1 dei 3 mostri nati
1 colonna dellareg"
Heidrijn,(M.Sc.)i
da Angerbode e da Loke. Essa è la
già.Essa si trasmutava in rondine
veva
ricecolonna
morte. 11 suo regno, l'inferno,
per volare intorno a quella
di
tendo.
combatmorissero
notte
di
misteriose
e
non
l'avvolgeva
quanti
dallo
Era donna bruttissima,
fiamme;finchdconosciutadallaregina,
il cui lo. essa nutriva ponendocol
zurro,
azterribile,
sguardo
gli
corpo li2
in bocca ilproprio
e
dito,ebbe le
1(2 color di carne. Aveva
le
tutte
calamità
che
d
'Osiride
care
e loro innalzò
spoglie
per compagne
1 splendida
fan morire gliuomini.
tomba. Era detta la madre
di tutte le cose, o la Dea Uni"
Hiémdal, (M.Se), guardianodel Val'
autrice
versale,riconosciuta come
halla,armato di spadafiammeggiante,
di ognimoto dellaNatura. Rap.coldotato di udito sìacuto che udiva
le
dell'erba nei prati
della
il crescere
od
anche
testa
Tincolla
coma
e
o
tlerocorpo di vacca, per indicare o
lana sul dorso dellepecore, e suonante
1 tromba che s*udivadai 4 angoli Tagricoltura
da lei introdotta
e la pastorìzia
in
del
della terra. Difendeva Pingresso
£.y 0 le fasilunari,
perchè
tale
essa è anche la Luna,e come
pontedi Odino (V.).
adorata. Talora ha il capo turrito ,
femmine.
il globosotto ai piedi
come
Cibale,
,
il leone d'accanto,
le alie la faretra
Iduna, (V Orga).
Il,(V.Assur).
Irama, (V. Vistnù).
sotto cui
Irminsul,nome
alle spalle,
1 corno
vari
popoli
nave,
1
d'abbondanza,
ecc.
quasiinventricedellavela,
Pare sia stata confusa con molte
altreD. Le sue lacrime avean prodotto
le periodiche
innondazioni dei
ma,
della Vestfaliaan.
Nilo. Il suo cultofu introdottoa Ro1 monte
sovra
nel
A.C.
ilfiume
d.
60
Dimmel
molti
in
1
vietato
e
borgo
pei
presso
Fu
disordiniche l'accompagnavano.
Eresberg,ora Stadberg.La statua
da Commodo imperatore
1 alta colonna teneva in 1 mano
sovra
ripristinato
in Ga. in
J stendardo con sopravi
1 rosa a
e si sparse in G.,in Italia,
rigi
di Paindicare la breve durata dellagloria Germania. Vuoisi che ilnome
da
la bilanciaa segno
e dall'altra
leiTicap^'IaiSo^
militare,
venga
presso
('eltici
on. il geniodel proprio
paese.
curio
Forse è lo stesso che Ermete o Merdei G. e R. 11 suo t. princ.
era
ecc.
dell'instabilità
v era on.
e incertezza della
Iside);
e, certo,
d'I Iva,(M. A.),diodel fulmine.
vittoria.Aveva sul petto
lafignra
buoni d'ordinein*
orso
e sullo scudo 1 leone.Nelle sue
Ized,(M. P.), genii
f.i nobili cavalcavano intomo alll-
?p
Wl
MWL
Ut Jtli^^^
foriere,
dai 7
(dipendenti
Arrnspia-
KAIOMORTS
destinatia
spandi
yersare
i benefìzid*Ormazd
e
ad
sulleanime virtaose.
V
(M. ?.),
Kaiomorts,
139
^
nomo
Ormazd, che Arimane
-
MITRA
sol mondo
gli
Lorna,(M. Se),dea che riconcilia
inTigilareamanti.
sac. che racchiuso
Loto,(H.E.)pianta
creato da
—
Osiride presso Biblos (V.)
la bara ài^
sac. su cui si trovò
; ( M. S. )pianta
Brahma
quandouscì dall'uovo di
Bav'ani (V. B r a h m a ).
dal
ma
uccìse,
dilai
l'albero
Reivas,
nacque
sangue
che invece di rami produsse
10 coppie
KMa,(V.Thmei).
cui
discendenti
i
umane,
rono Maledizione
popola(Ostiedi),(M. E.)gliala terra.
nimali che sacf. per confermare il
Kheper, (V.Ra.\
sta
se ne staccava poila tegiuramento;
Kfci-Manìtu'
(V.SpiritoGrande)
nel Nilo caricadelle
e sì gettava
Knuphis,(V. Noupb).
e mali auguriche il
imprecazioni
fosse
faceva
a sé,qualora
giurante
so
in
Landka o Lanka, (M. 1.),
G.
GiganteucciQuest'uso
poi
passò
spergiuro.
da Marna (V.)e aR.
In Igu erra tra Manco Capic,(M.Am.),div.dei Peruviani,
Latte (Mare di),
(M.!.)•
certi
1
dal
dalla
Pei
sole
nata
e
e
gli
geniimalvagi^ parluna,fr.
te
del nettare dell'immortalità si
loro
antico
re.
degliIncas,
tarono Melcàrte,
(V Molocli)
sparse sulleacque, che tosto si muda cui u- Memòria (La;e lo Spir ito,
in 1 mare
di latte,
(V.Corvi).
scirono 1 cavallocon 8 teste ed 1 e- Mérodach,(V.Pianeti).
lefantecon 3 proboscidi.
Merù,(M. I.),monte favolosoabituale
La vacca
Latte ( 4 fiumi di),
( H. Sc.)i
degliDei,sulla cui cima
soggiorno
Andumhla, prodotta
dall'acqua
ciolantesorge l'immenso e misteriosoalbero
gocdava 4
dai monti di ghiaccio,
d. Lingam, Quelmonte fu sprofondato
si
il
fiumi di latte,
nutriva
data ai
cui
in mare
nellabattaglia
con
la
Ymer
loro
dai
Numi
gigante
(V.).
gigantiper rapir
M
bevanda dell'immortalità.
Lingam,(Y. e r n ).
Loke, (M. Se. ),D. bellissimoma assai Meschia o Mescliiane,
( M. P.),
serpe
D
a
Arimane
rompere
malvagio. Angerbodegigantessa di cui prese forma
per cornata
mostruosi Feivla 1* coppiaumana
ebbe 8 figli
sua
m.e.
la
Beivas e farleperdere
ris,il Ghran Serpe ed Hela (V.). dall'albero
Odino delcavalloSleifelicità
e l'immortalità.
Egliprovvide
pner; diresseildardo di vischio con Mitra,(M. P.).Lo stesso che il Sole,
tra
che temperala luce e le tenebre. Micui Oder uccise Baldero, Cacciato
Dei si mutò nel peò ilsupremo dei genii
buoni,che
sce
per questodagli
salmone ; ma
ridotto da Thor
non
permetteche ilDio delletenebre
alla1* forma fu chiuso in 1 caverna
Arimane
la vinca sul Dio dellaluce
1 serpe gligoccia
sulvoltoilveOromaze od Ormuzd, Non ha t. né
ove
leno
riti
che Siginiesua 2* m.e. raccoglie
con
ma
e ad. in caverne
statue,
I suoi
in 1 bacino d'argento.
misteriosi a cui pervengono solo
sime
strepiti
peldolore di quelveleno prodopomolte e terribilisducono gliiniziati,
È
monumenti
sui
i terremoti. Quando viaggiò
fig.
prove.
fu
in forma di 1 bel giovine
con
Thor^ nella e. dei giganti
con berretto
d'I toro suU'ingres*
vinto nella gara di divorare da Loasiatico,
a cavallo
degli
dì 1 caverna
ed assistitoda 2
so
gè (lafiamma).Nel crepuscolo
fiaccoleaccese. Dopo
Bei sarà distruttoda Vidar,f.
maghi portanti
finale che si daranno Ormuzd
la battaglia
in
0. d'Odino (V.i vari nomi scritti
mondo
ed
rinnovnArimane^il
corsivo).
Tr*r
HO
to dal fnoco formerà
l
il Dio
splenderà
coi
8u
Mud
0
illapoFenm(y.6aldereCft-
to
Mitra etemo
biri).
secoli
più
Nanna, (H. Se), m.e.
che fa
quel culto abbominevole
da Commodo
proibì
0
Melcarte
arsa
con
al
La
e
parte più terri*
(Y. N i f 1 e i m ).
di teschi
porta era costrutta
serpi.Dentro v'era un
sua
di
che attendeva
Inno spaventoso
la
fine del
per
e gliomicidi
glispergiuri
mondo
cio.
commer-
insieme
l nave
sopra
(V.),
di dolore
morì
m.o.
lui.
alle
Presiedeya
stagioni,all'industria e
fu
e
di Balder
Nasi rond, (H. Se). La
co
in ebraibile deirinfemo Se.
(V. Desiderio).
pianetaSatamo.
il
del
che alla morte
stinato
ripri-
ed Eliogabalo.
(JMékch
Dio
degliAmmoniti e in ge=r«).
nere
dei F. Pare che in originefosse
Molocb
NIORD
—
terra
nnoya
sole dei giasti.A R. per
ebbe sacf. amani, ed Adriano
Mo
140
—
di Ercole Nebo, (V. Pianeti).
Tirio divenne il 1^ Dio dei Fen. Neftis,(H. Eg.),sorella di Tifìme (V.)
in tutte le loro colonie.Gli si sacf.
principiofemminile del male, opposto
On. sp
on.
a
Tiro
fanciulli.A Rabba
e
col
ilsuo
nome
altare grondava
ad
Iside
principiofemm.
del
Più tardi i fanciulli bene
come
Tifone ad Osiride,
sangue.
sempre
si fecero solo
attraverso Nepli, (M. E.) D. di 2**ordine dì cui
passare
sarebbero derivati quelledel 3** pre1 fuoco davanti alla statua del dìo.
posti
dì
alla
Ifino
alleregionidell'aria,
A Cartagine,
battaglia
e al regno
e
al
mandavano
delle
C.) glisacrf.fanciulli
A.
(480
mera
suo
dei morti.
cime
t. di Tiro le deForse
pobbl.entrate.
vuto
è lo
di fuoco
abitata da
Ginangopdr
il Nero
da
Sriva
i luce,
li chiudeva
se
ricoprivano.
Nergal, (M. A.) dio
non
dello rupiad
cristalli
e fare armature
^
cf^tenamagicacon
i vilie i
dopo morte
a
giacché
pacifici;
andavano che
nel Valhalla
(V.)non
i
combattendo
prodimorti
strond).
Nilo,
re
intaglia-
fiume
sac.
degliE.
(V. Nad. anche
il
Pcidre deìV Egitto,perchèveramente
le sue innondazioni periodiche,
prendo
codi limo le campagne, le rendono
fertilissime.Si confonde anche
con
Osiride
(Y.) che
colle chiavi del Nilo in
rap.
sempre
mano.
Nin, (M. A.) il dio della caccia.
Ninip, (Y. Pianeti).
ò ilgeniodq venti,rB«
cui fu incatena- Niord, (M. Se.)
per glialtri nemici degliDei. D.
anche Genii neri. Essi fabbricarono
e
della guerra.
Neris, (M. P.),gen! masc.
(V. Dlves)
Nifleim, (M. Se), luogo dove andavano
oc-
peigiganti
lo
Minerva.
Mina
più alti di 1 cubito
le tenebre
Neitb,(M. E.) div. che da* Q. fu d.
alla fine del mondo
Surttir il Nero
sbucherà dairinfemo a dar l'ultima
agliDei (V. Crepuscolo^.
battaglia
0 Zorpanfi (V. Taadth).
NandiCY. Shiva).
mostri di forma
^ani, G^. Se.) piccoli
sim. del mondo, dal
usciva Ftha. Tal. rap. come
uovo
col capo di sparviero.
Se asi
l'universo
occhi
empiva
gli
Nagieffare,(M. Se.) immenso vascello
composto d'unghie di morti su cui
capatinel cavo
l
1 serpe
a-
produssevapori
coi nacque Ymer, la Vacca Andumhla e quindi Bore e gliDei e ilmondo
i
vari
tutto (V.
nomi).
umana,
di
,
bitata 1" dal Padre Universale od Air
terfodero. La sua vicinanza con la ra
Surtur
nel sembiante
dm.
a-
color celeste,
avente in mano
sul capo 1 bel
1 cintura ed 1 scettro,
pennacchio,sim. di spiritualitàin
bocca 1
come
raggipestìferi
in
di
fig. Sparviere qualuovo
rap.
liuspelhelm,(M Se.) terra
gelatadi
avrebbe
del mondo.
nomo
Month, (M. E.) f.o. di Fhiha e di Padardegàhty (V. Triadi è il sole che gia
acute freccie e
lui,sec. al
originela macchina
Questa era
stesso che Baal.
tal. i suoi
Da
JfISROCH
—
141
ORMUDZ
—
Ihalla e la e. di Midgard.Asgard e.
Sec. al ò il D. del mare
i cui tesoridona a' snoì favoriti. d'argento
la reggiaove abitava
era
niverso
l'uNisroch,(M.
À.)o Salman,genioo diy. collamogliei^ri^^a.
Passeggiava
alata o rap. a testa d'Acqui1 cavallodi8 zamped.
sovra
la,
inferiore,
il re dei fluidi,
ò il go?ernatore Sleipner,
da Loke, 0procacciatogli
del corso del destino umano.
mele
gnisera, cenando egliservitodi idroAbie del lattedellacapra Heidrun
Nor, (M. Se.)p. dellaNoUe (V.).
dalle 3
d'I cinghiale
tava nel paese dei giganti.
e di carne
eterno,
2 corvi,
loSpirito
moria,
e la MeNome, (M. Se.)sono le 3 Parche del
Valchirie,
Nord. (V.S culda,Urda, Veranda)
gliriferisconoall'orecchiole
buone e lecattiveazionidegli
uomini.
no.
(M.Sc.^f.a.di Nor e m. del giorNotte,
Nel Crepuscolo
Dei
La Notte scorre ilcielo s'I casarà
vallo
rato
divodegli
ilcui freno scosso versa la bava
dal lupoFenris. Vuoisi fosse 1
IlGiorno soriformatore venuto dall'Oriente
che mutasi in rugiada.
circa
vra
1 altro cavallo la cui criniera il tempo dellanascitadi G. 0.. Il suo
illumina Tuniverso.
si praticava
ad Upsala,
culto princ.
fiammeggiante
1^
le
dove
vittime
(eavalli,
galli,
Nouph 0 Knukis,(M.£.), principio
porci,
Fhtha
venivano
creativoa Menfi da cui emana
e fin uomini e principi
e re),
schiacciatefra 2 enormi sassi, e si
(V.).
E.
Io son chi
di buon augurio
considerava come
Nuk pu nuk, parole
1^
misterioso
E.
teriore
"andei
forza a
d
io
il
con
se
8ono,iì
sangue spicciava
astanti!
ir
nomi
al 1* Dio e re , "il soloDio
i
(V.
spruzzarne gli
è
che
vivente che generò se stesso;
corsivo).
olo
Se.
degli
»
fin dal principio;
creò Oén
che, increato,
sur
un
(V.Oànnes).
versale
uniscritteOmórca, (M.dei Caldei)
parole
reggitrice
da Belo
del mondo, la quale,
rotolodi papiro
seco
portavano
ogni cosa.
nella tomba
ecc.
,.
TaU
gione
gliE. iniziatiallareli-
divisa in 2
parti di una
,
originòil
la terra.
dell'altra
cielo,
Onderàh, (M. I.)l'abissodelletenebre
piùpura.
mostro
in cui furono da Siva precipitati
Oinnes od Oen,(M.dei Caldei),
per
feriori
in^ìispiriti
1(2 uomo, 1{2 pesce,1^ educatore ordine di Parabrama
gione,
0 Devi,dai quale
deglinomini cui istruiva nellareliabisso,
per
nelle scienze,
nelle arti.Era
intercessionedei 3 dei dellatrimurti
Babilonia,uscendo
comparso verso
dall'Eritreo.
Insegnavache tutto era
le
uscito dalleacque e dalletenebre,
qualicontenevano uomini ed animali
uccisipoida Belo, che ,
mostruosi,
in 15 globidi epossono, passando
e nel corpo di altriuomini
spiazione
e
di molte
riavere la felicità
bestie,
Di essi globi7 son destinati
primitiva.
7 a purificazione
e
a penitenza,
1 nel centro è la terra,ilvero luogo
spartitaOmorca, signoreggiatrice
in 2 parti,
di prova dei penitenti.
deiruniverso
d'I formò
Se in 1 tempo
il cielo,
ed ordinò
fìsso non sono almeno al 9^ globo
la terra,dell'altra
il
ricadono nei
ricadono in colpa,
serto
demondo
Poi
cosa.
0
se
veggendo
ogni
si fece da 1 dio troncare la teV a ricominciare la loro salita.
sta
del canto e della
mare Or(^a,(M. Se.)l)io
e col sangue che ne sgorgòforl'uomo
glianimali,
e
gliastri.
portascritte
pxiesia,
sulla
le
lìngua
Iduna la poesia
to,
e sposò
rurie
Odor (M.Se),dio delcaso, ciecoe brut(V.),
i cui pomimantengonol'im*
di cui si servi Loke per ferire vivente,
alitadegliDei.
Salderò (V.).
mori
creatore
del
ilGiove
Ormud?,
(M.P.)Dio dellaluce,
Odfno, (M. Se.)
Nord,primo
7
benefici
dei
buoni
e
di
al
di
tra i f.L
siglio
genii,
spiriti
Bore, presiedeconin sommo
dei 12 dei che abitano il FagliÙ3d, beneficoegli
gra-
wI%A'i»t*iB^
'?-»g""
vnrVTT^
ORO
abitante sulla cima di 1 monte
do
ràpide ed anche sotto ilsìm. vivente
del bue Api (Y.).Egli è anche il
,
a
cai si giange per
da 1
dito
un
ponte custoil
fedele,
(cfr. ponte
cane
Sole
Iside è la Luna. Rap. con
come
mitra in capo da cui spantano le
ha 1 vincastro in mano
ed 1
coma
dei 3 colorì per cai si entra nel YaIballa custoaito da Hiemdal).AveTa
Arimane
nemico
Dio
per etemo
delle tenebre
e
del male
e
rìore Mitra, il Sole. Non
t. né statue.
1
,
staffilea tre corde sìm. di quellodel
sole per isferzare i cavalli del suo
Tal. ha testa di sparviere,
sim.
carro.
per sape-
gliergevano
Al fine del mondo
Dei si
nemici
PÀRÀBRAMÀ
142
—
della vista acuta
i 2
distruggerannoa
ad
f.o.di Osiride
più amato
il
Oro
y
Niobe (o di Crono
Giunone), fr. e
e
e
di
m.
di
e
Iside (V.),div. di 2" ordine.
Osiride, (M. E.), f. o. di Giove
introdotto il culto di
di G.
Padre
di Io mutata
E. vi regnò beneficando
abitante
fuuco
quelpaese
terra
1 esercito pacifico
corse
il mondo
spelheime
bella^
maravigliosamente
cassa
tosto la
e
Tifone
suggellata,
nel Nilo. Iside
buttò
a
cassa
cercarla
Biblos
e
1
ove
la
finalmente
a
chiette
è in
1}2
vi si lascia
bambù
con
riti.Si fa 1 recinto,
Torba , e poi vi
crescere
si mette
notte. 11 dimani
partiche
priric.
cinto di
compiono molti
t. ed altari. Tifone seppe il sito
d'Osiride e trattone il
della tomba
14
nic-
sopravidelle iscrizioni.
per edificare 1 pagode si
gli
sontuosamente,innalzatoseppellito
squartò in
Il dio
1 altare rosso,
sur
n'ò I
copertedi
idoli e sim.
con
ve
i bonzi ed
ai viandanti.
ospitalità
paretison
Neirindia
lo
Nella China
gran numero
altri sac, e vi si dà
rie
sostegno della reggia.Qui dopo vavicende (Y. I s i d e j fu dalla m.e.
cercò
dispersein varie direzioni. Iside ri-
o
; vi abitano
fermata ed investita,
era
e, cresciuta,
stata adoperataper fare 1 colonna a
cadavere
La
d. Mu-
glidei adorati
dai Chinesi, o i t.
e
li adorano.
ove
Le
l'aveva
vale
nome
(iagliIndiani
corse
piantadi loto
il
che questo mito sia identico a quello
dei Persiani di Ormudz
ed udrtmo-
disperata
la trovò
di
le scintilleche da qaella
uscivano formarono poile stelle.Pare
finse allegrezzae con
72 complici
ne
(Y.).
ad 1 festino imbanditogli,
fece portare Pagode, Tal
cui promise a chi potessecontenervisi bene. Osiride v entrò e rinchiusa
e
ardente da lui abitata
,
ad Iside,
Osiride^
quegli
luce
Nero
,
mentre
spargendoper tutto la civiltà,
fr.
Tifone suo
perfido
s'impadronì
palazzodi
1
cui si opponeva
Surtur
a
(Y.).D. anche Alfedero.
le arti civili.
1
L
Battaglie(Y.Battaglie;.
Universale,(M. Se.)div. primitiva
Poi,lasciato il governo
trono. Tornato
Seràpidenel
fu dal Senato abolito
ma
delle
Padre
insegnandoragricolturae
del suo
R. la
Rea^ o di Giove
o.
Argo suo regno ,
in
che ei lasciò al fr. Egialeo^sceso
con
Menfi
,
per la troppa licenza delle sue
di
e
a
Alessandria,a Canopo.A
146
(V.). Da
in Iside
della onniscienza
e
cenda. del Dio. Suoi t. magnifici
vieran
1
vacca
a
pascere
nel sito
,
ove
1 di
e
1
dormi
la vacca, si pianta1 colonna di marmo
no
su cui starà poi Tidolo ed intorsi
mura
il sac.
edifizio.
trovò tutti queibrani salvo Paladas, (M. I.)giganteche aveva
scinata
trafé'
tutto
la
in
fondo
t.
terra
all'inferno;
a
quel
sorgere
per
Vistnù (Y.)trasformato in maDio. Oro f.o.d'Osiride fece poile vendette
ma
iale,
vinse il gigante e col griforifu quindia sua volta
del
pose
ma
e
1
e
p.,
dai Titani assassinato. Tifone
relegatonel
venne
la terra al
ilterribilevento
morte
posto.
o Brahman, (M. I.)dio nrap. Parabràma
Osirìde
nico eterno
creatore
onnipotente,
d« 8amoun.
,
dopo
suo
di cui d. che
deserto,
fu
on.
col
nome
dì Se"
,
che i Bramini a' tempi
dell'universo,
PASCIAMAC
—
143
SHIVA
-
cino
nel badellostanziamento degFIndi
Landka la moglie Sita,Rama
di far
1 esercito di scimmie e di orsi,
del Gange s'adoperavano
con
che glicostrussero 1 gran ponte di
plici
riconoscere invece deglidei moltedel nataralismo degli Ari!
uccise il gigantee gliritolsela
rupi,
quandoabitavano nel bacino delFln- preda(V.H a n n u m a n ).
do. Però esso dio non tardò a creare
Raslca,(M. Se),fa. d'I contadino che
Thor nei suoi viaggi
una
gerarchiainfinitae minuziosa
ospitò
(V.Thor)
di dei inferiorie di genii,
rare
a tidipendentis. di Tialfee con lui obbligata
da Brama, Siva, e Viilcarro di quelDio.
0 prodotti
stnù formanti la trimurti (V.)Rune,(M. Se),caratterimisteriosiche
si scorgono su certe rupidellaSe. inventate,
Pasciamàc,(M. Am.) Dio supremo dei
d. da Odino ed aventi virtù
Peruviani.Era Tanima del mondo^il
,
di guariregliinfermi,
creatore e conservatore d'ognicosa;
sollevareo
lo consideravano come
sedare le tempeste,
Dio ignoil futuro,
ma
to.
scoprire
D. aver eglimandato Scioun dal
ecc. ecc.
settentrionea creare i l.iuomini^
e
mutati queil.iin belve,
a- Salman,(V. Nisrocli).
poiegli,
Savitàr (V. Sdria).
creatialtri.
verne
Pasht 0 Ba-hest o Basi,(M. G.)^Dea Scaldi,poetiSe. che a guisadei Rapsòdi
la
G. cantavano nellee, nellecamdel fuoco d. anche Subaste come
pagne
Aveva testa
t. princ.
e nellecorti dei re le imprese
e. ov'era il suo
na
dileone.I G. Tidentifìcaronocon Diaeroi.
degliDei e le glorie
degli
in folla.Scioun,
ed al suo or. accorrevano
1
uomomaraviera
(M. Am.),
mandato dal nord dal Dìo Po(Sid* fin 700 mila persone Tanno. ) glioso
sciamac. Egli
Peris 0 Perì (M. P.)classefemminile
non
aveva
scoli;
ossa, nò mu-
gante
,
al suo passare si abbassavano
genii(V.Dive s).
le
vie nuove.
Pianeti ( 5),(M.
A.)Ninlp( Saturno), montagne,e si aprivano
i
creò
l.i
del
Méroacli (^^^Giano),
abitanti
Perù che
Nérgal(=Marte) Egli
da
in
Pasciamac
furono
mutati
Ishtar (= Venere)e Nébo («Mercurio).
poi
•
dei
==
bestieferoci.
Benché inferioria que'delle2
d
ei
furono
Serapide(V.
triadi,
questi
piùpopolari.
Api, Osiride).
div.dellegen*
Merodach
era ildio supremo a Ba- Serpente(Il
gran)princ.
turaniche
l'Ercole
ti
antichissimed.
anche
Farroassiro^
Ninip^
bilonia,
ilpesce^dio ursarrabha.
come
esso
personificato
di Ninive
o Ariid.
Cannes,era ildio prediletto
; presso gliIrani primitivi
mete
Erin ambi i paesi,
come
Afrasiab e Zor castro lo scelseper
e Nébo
in G.,era protettore
dell'eloquenza,sim. del geniodel Male Ahriman,
dellascienzae dellaregia
torità. (V.Arfmane).
audella
; (M. Se),Uno dei 3 mostri f.i.
—
—
in cui i P.,
so
smescappelle
Plretéi,
piccole
della luce,on.
il culto purissimo
il fuoco,sim. di Oromaze (V. Or-
da
gigantessa
Angerbode,gittate
0-
dino nel mare, crebbe tanto che circuiva
tutta la terra.
Sliamas e Sin,(M.A.)11solee la luna.
muzd),
dei P.
Shiva,(M.I.)Come V Arimane
ilSole nel suo meridiano
cattivo che
Shiva rap. il principio
Ra, (M. E.),
Atoum
nel suo corcome
so
o trasforma quanto crea
distrugge
splendore
notturno e Kheper, come
datore
Brahma, ed ò in continua lottacon
VistnìL il conservatore e salvatore
e sostenitoredi vita.
del creato. Sotto vari aspetti
di gi(V. Vistniì).
Ral(aciaca*Haiagrlva
gante
e di mostri fu sempre vintoda
gnò
Rama, (M.Se),1 deinomi sotto cui reVistnii (V).Rapitagli
dal gi- quello,
che a sua voltasi trasforma-
/\.
%A«»jr^A
•
U
"AibI«)À"ìY«.
SiniNIE
in varie
?a
dipintocon
5
e
teste
sne
TÌen
144
—
guise(V.Vistnù). E
delle
3 occhi nella prìnc.
d.
Triloco
tal.
e
perciò
THMEI
—
del bene, detto anche Ki'
principio
cp'Manitù,
Creato l'universo,
piantò
in terra alcune frecciache si
1 toro d.
trasportatosopra
sero
conver-
in nomini. A Ini sacf.bronando-
le,grosse quantitàdi merci dopo aofferte fra le danze.
m.
ZoA;c(V.). vergliele
Sigfnie,(M.
dai
(immaginati
Spirito (Lo) e la Memoria
(7. Corvi).
Silfi,esseri fantastici,
cabalisti d'Oriente)agilissimi,
leg- Sdria e Savitir,(M. I.) i 2 nomi del
giadri
al sorgere, Faltro
abitatori deiraria,
viventi del
sole;il 1^ presiede
Nandù
Se.)2'
profnmo dei
ride. D.
e
fiori e dei colori dell*i-
fine
dei Silfi(V.) pin
compagne
più leggiadredi essi,nuotano
e
nelle
gocciodella rugiada
e
esso.
nudvagio
sale
Univer-
(V.).Egli abitava l'inferno
fiumi di fuoco
scorrevano
s* ascondono
e
(V. Bore(I
ove
di veleno.
Fra i 2 Dei v'era V Abisso,
poi la terra
nel calice dei fiori.
Sin
di
al tramontare
ed Surtar il nero, (M. Se.) Dio
elementi.
gli
primitivoopposto al Dio
Tasservirne nno,
possibile
allora si dominavano
le
Silfidi,
di
ove
fu
figli dij.
(Y. Shamas.)
Sita;(M. I.),m.e.
vea
quando a-
di Bama
(V.).
(M. Se), gigantesmisurato
Skimmer,
che
di Ftsfnù
preso il nome
il Dio
Thor
incontrò
ne' suoi
),il cui
.T b
vi
0 r
viaggi(V
guanto serd'alloggioper 1 notte a Thor ed
della mazza
a suoi compagni. I colpi
formidabile
del Dio che lo volle
servivano
solo
a
cidere
uc-
farglicredere
Taadtii
e
forme
Zarpanft
o
Nana
sono
le 2
siri
era adorata dagliAsdea della natura IMor
sotto cui
la gran
(Venere il pianeta) corrispondente
zìXd^Beìtiso Mylitd della TriadeA.
(V.) le 2 Veneri dei G. : la Celeste e
la Popolare. Diquest'nltimail culto
licenziosissimo
a
Babilonia d descritto
da Erodoto.
sti
Tanarete,(M. 6a.) Dio delle cose celeche però non
fra gli Dei
di sabbia od 1 piuma d'uccello.
aveva
Skulda, (M. Se.) 1 delle 3 fate, quella che il 3** posto.
che
glifosse
caduto
sul viso 1 grano
,
del futuro, che innaffiavano
le radici Taràna
,
nome
sotto cui i Galli
on.
lo
spiritodelle folgorie del tuono.
VeràndaeUrea).
Testuggine (V.Vistnù).
del cavallo di Teutatéte, (IL Ga.)il supremo
Dio dei
Sleipner, (M. Se.) nome
cui
anima del mondo. Era on, sotto
Odino. Era f.o. del cavallo,
con
Galli,
forma di querciache ispirava
l'architetto della cittadelladi Midsapienza
alle assemblee,o come
giaTdlotto
gard (V.) aveva in pochi giornipotuto
tezza
fabbricare quellastupendaforla vittoria. Gli
che dava ai guerrieri
Dei.
11
si
offrivano cani,cavalli,
e tal.nomini.
nome
significa
suo
degli
Le sue f. cel. al lume cQluna in folti
Lampo, Aveva 8 zampe.
boschi 0 su cime elevate.
Snorra, (M.Se.)dea che proteggei dotti.
dalla
luna
i Thialfe,
Sole, (M. Àm.) Dal sole e
(M.Se), fanciullof.o.d*nn contadino
nati gli Incas
che ospitòil Dio
Peruviani credevan
Thor ne*
A
suoi viaggi.Fu dal Dio obbligatoa
loro re e il Dio Manco-Capac.
lui offrivano immaginette d'oro,di
seguirlo e tirare il suo cocchio (V.
di
di
di
T
h 0 r ). Fu superatonella Città dei
uomini
ae
legno,
argento e
frutti
cui
nimali, e
e grano.
Giganti da Ugo (ilpensiero)»
con
lottato nel correre
sul ghiaccio.
aveva
Sparviere, (Testa di) (M. E.)Tal. Iside
sim. di vista Thmei
tà
Verio Ma, (M. E.)la Dea deUa
rap. con testa di sparviere
le
la cui immagine pendeva da 1
cui vede tutte
acuta
con
cose.
catena d'oro al petto del presidente
Spirito (Grande), (M. Am.), 1 delle 4
del Dio dei Canadesi. È il
dei giudizi.
persone
del gran
frassino
Ygdr"ml(Y.')(y,
VALHALU
d'I
146
—
la razza
rinascente e
birra e idromele aglieroi ^
mescono
nelle battaglie
e da Odino son mandate
c
he
fissar
debbono
tì
quelli
per
cinghialesempre
perire.
Valhilla,(M. Se.)* nome
oye Odino
maraviglioso
che si
TQDRASIL
-
Uomo sotto
di Vamdna, pud la bia
superdi BaU
di Bama
(Y.);col nome
istrnì gli uomini e punì Landka
umana.
rompev
il nome
rapitoredi sna
del palazzo
) ; col nome
rìceveYai
lorosi
va-
dopola morte. Aveva 540 porte
sciar
aprivanoogni mattino per la-
Shita
m.e.
ma
(Y. Ra-
di Crichna
fa eroe
liberatore dei popoli
dalla tirannide
ridi Budda
e dai ladri; col nome
form
ò i costumi
e
insegnòlecerimonie
Al fine del mondo
religiose.
nscirà
passare gli Dei ed i gaerrieri
in cui è ora immerso e sotto
dal sonno
s'andavano ad esercitare nelle
forma di bianco cavallo alato ridurrà
armi sino alKora del pasto.A quel
1 colpodi
i feritirisanavano,e postisi il mondo in polvere
momento
con
che
a
mensa
dalle Valchìrie
venivano
serviti d'idromele,della
etemo
cinghiale
e
carne
di
zampa
bissi.
nn
e
i tristi negliasprofonderà
dellattedella capra Vitzlipulitzll,
(M.
dei Messicani
Heidrnn. L'accesso a ^nel laogo era
custodito
1 pontedi 3 colori(l'inde),
,
Am.),primariadiv.
sovrano
d'ognicosa.
pure al sole e al Dio delle
testa d*uccello
ricchezze,uomo
con
A
da Hiemdal.
all'ingresso
Vili).
(V.
Varnìna,
(M.L),nome sotto coi Vistnù
in forma di nano
pani Bali (Y.).
libro sac.dato daBrahVedam, (M.I.),
lui,come
coperto d'i mitra
Vali
sac.
di carta
dipinta,
uomini conducendoli davanti ad
1 idolo composto di semi di molti
col sangue di molti
frutti impastati
fanciullie detto loro : Ecco il vostro
deve studiare in
ove
la
perpetuo religione
per insegnarla JDiOt li scannavano.
ma
a
altrui
Bramino,
Dei piii
potenti,
Vodàn, (VI.
Se), 1 degli
(V. Brahma).
Veranda,(H. Se), 1
delle 8 fate che innaffiano
compagni di Odino.
leradici del frassino Ygdra- Vora.
(Ji,Se), Dea che
sa
quanto
sno-
cede nel mondo.
si?(V-Norne, Skulda, Orda).
(M. Se), potentef.o.di Odino
,
h jr).
che nel CrepuscolodegliBei (V), Ugo (
ucciderà il mostro
Fenris, Loke ed Ulliéro,
(M. Se),1 dei 12 compagni di
sul
i giganti.
Odino, .alentissimo nel correre
coi sandali.
ghiaccio'
compagni
Vili,(M. Sc.)t1 dei potenti
nel tirar d'arco. Uovo, (Y.B a vini
di Odino,abilissimo
Brahma, Ft ha,
ilDio
vatore
salconservatore
e
Vistnd,(M.I.),
Neph).
dell'universo come
Brahma
naffiano
Urda, OH. Se), 1 delle 3 fate che inil corromle radici del frassino Yg*
è il creatore,
e Shiva
pitore
ne
drasil (Y. NornOi
Sotto vari nomi e
Sckalda,
e nemico.
ne
forme salvò il mondo da graviroviYeranda).
del Nilo che si pone
e punì i mostri e i gigantiche Ureo
serpentello
i sac.
Tinfestavano. Pesce
sulle ginocchia^^Iside (Y.) come
riprese
Vidar
.
,
,
libri del Vedan
che
Èakaciaca'Ha-
sim. di reale maestà.
fondo
al
in
Uri
od Urie,donzelle,
che,secondo il
iagriva
,
cielo ai beati
ilmondo
sostenne
in
Corano ministrano
mare.
Testuggine,
dei giganti procurandoloro ognisorta di piaceri.
quando per la battaglia
aveva
nascoste
stava per cadere nel caos. Cinghiale,
raggiunsee vinse 1 giganteche aveva
(Cfr.le
Valchirie
Se).
l'abisso.
rotolato la terra e se la portavanelYgdrasfl (Frassinod')»grandealbero
sotto il quale si accoglievano
tal
Leone,uscendo da 1 colonna
che coll'orgoglio
sbranò Irama
Odino e i suoi dodici compagni %
cor-
?*.-
»
.
*ft-'^!K
XÌSÈU
147
-
giudicarci
più
sai
sempre
cima
1
staya
aquila
a
dell'inferno
serpe
)
Nome
cui
1
cervi
sulla
cui
;
1
ciò
nell'inferno,
tre
cielo,
rosa
1
terra
dal
sempre
sna
che
cioè
(M.
fate
ed
di
di
ghiaccio
faceva
gigante
cadenti
acqua
che
Immenso
monti
il Padre
sgelare
col
gli Dei
80,
-^3
latte
e
eolle
e
lo
il mondo
Bore
(I
li.
da
esso
di
figli
Bore,
Odino
cisero
uc-
nellV
gettarono
varie
vacca
come
I
capitanati
nutrito
d'una
nata
ghiaccio.
Tmer
fu
gelo,
di
parti
del
tutto
(V.
corpe
A
b
i
s-
di).
serpe
te
mon-
universuo
di
formarono
nato
dal
fiumi
Andùmhla,
bisso
1
del
giganti
gran
Zarpanit
Se);
dalle goccio
§aìe
4
il
sovradetto.
Ymer,
con
dai
le radici
in
dei
p.
detta
scoiattolo
innaffiavano
in
era
;
ramoscelli
fEtceva,
ne
e
de
gran-
suoi
continuamente
raccontava
dì
4
così
Tuniverso
copriva
de'
piccolo
correvan
(V.
Era
^an/(VO-
coll'ombra
che
ZOPHASEM
-
soffio,
o
(V.
Nana
dei
P.
uscirono
Zophasem
Taadth).
(M.
Zervane-Akeréne,
Ormxizd
ed
Dio
dal
immenso,
eterno,
(V.
P.),
Arimane
Desiderio).
supremo
cui
s'eno
(V.)^