/^.V?,-//.9-*, DIZIONARIETTO DELLA MITOLOGIA Al) USO GRECA CON SULLE DIVINITÀDI ALTRI POPOLI PRINCIPALI da AltESSAI^Dt^O IX FAfit^E DIRETT. LETT. DEL GINNASIO , : : . • • • . .EDIZIONE • • .• ITALIANA UN'APPENDICE compilato DOTTORE ROMANA GIOVRNTÙ ONESTA mUA E • -15'^ ? " « • • ; ; Prezzo: ' r ••. L. TORINO 1839 • - •• i, 30 DI PINEROLO / I t » poesia 1"Ì gentil chi (a didl'Idea delfica libera Maron scuola, la te del Bello si te vivo, bizzarro chiude ti e d'Omero e poi consente d'AppelIe entrar sospinge error nnovo a di consiglio a perenne, veneranda impoverir partorito, e in F favella? qual menti le oggi la qnal Deal Mitica fonte T'attinge), saggio Lisippo di e neirofflcinaf riedi, tue tempra ma primo in sionra e delle Essa al riedi Ah! vaghe fantasie dell'aspra "Verità. medesima, in segreto :, " r tua r GIFTOF t^ookcr yisnan (Ì34S — M5C) N"ol in a vedi? vista, sé t'invita. Mitologia, 'letteraria propbietI l'amaro nemica congiunta, Sulla (V, Monti, f officio,o bella Diva, ragion col dolce tua Sermone) llillÉillilfliiii\iim«.iiiiiiiÌTTAiniifflmniB^^ iiiiiiiui.i^ ^*^ PREFAZIONE compilau'onedi uà Dizionarietto relativo alla re« tempo degU Dei falsi e bugiardi» perchò ci*ede^ che ce ne fosse veramente vamo bisogno.Non già che manchino in Italia libri di questa materia, ma non quelliche ci sono rispondono a gran ai bisognidelle nostre scuole. pezza E vaglia il vero: di tanta sozzura infarciti che alcuni, anzi i più,sono coscienzioso rifuggedal por quel pattume in mano a'suoi ogni educatore ed alunni. Altri, e son educandi duzioni trao son pochi,pure essendo castigati, mal volte su fatte o incompiuticompendiòlr,in guisa che nove dieci indarno vi cerchi Tindicazione mitolc^ca necessaria all'intelligenza d* un testo o d'un ato. In quasitutti poi mancano quadro o d'un monimii dei quei cenni che valgano a dare, ove si può, una spiegazioneplausibile Abbiamo la impresa ligionein vigore « al simboli così goffitalora, chi leggermente li cone dei miti dell'antichità, sideri, cosi profondamente sapientiairocchio del filosofo e del poeta. Altro le Mitologie,che sono in vendita dai nostri librai, a cui rompono scoglio, abbiano io sviluppo del prezzo loro,che ove conveniente,ò la elevatezza le rende inaccessibili alla maggior parte dei giovanetti studiosi omai sovraccarichi di spese pei libri di scuola. A tutte queste cose mirando, noi abbiamo di tentato pilando comprovvedervi diligenzadelle per per del dettato, per rabbondanza degli articolL massimamente e potesse soddisfare per la castigatezza del costume alle giusteesigenze delle buone madri di famìglia, rati accudegl'insegnanti volume, un ricerche,per la la forma che economica, la concisione — — e dei cunosi giovanetti. Saremo noi riusciti nel nostro intento ! Se da un alla 3.* Edizione lo fa ragionevolmentesperare, ce lettori a giudicarneda so. telh'genti lato Tessere oggimaì invitiamo gi'in- pure E non sarà all'»diligenze da noi usate piccolocompenso per far bene di questo genere che sieno pratici (diligenze pochi san valutare ove non di lavori), che offriamo aglionesti giovanidella patria il Dizionarietto se in qualche modo far loro un nostra varrà a po'megliointendere e jgui Classici greco-latinied i moderni, e ad invogliare stare il loro animo d'imitare le yirtù e fuggirei vizi dei qualisi fa cenno nella Mitologia. Riguardo alla quantitàdeUe cose, speriamo,nei circa due mila articoli M nostro libro '^r^^rrrrtx:^, »»^-^ e nelle n^'agpendice,aver aggiunte^ontenute^ wr-nr-ar-w-rrTrrr-i rirr^mr i r-^^ » » i -W. "? 1 1 ??!»?: tenuto IV — ^^??— iil—i^^ 111-» ? ????? ?? giusto 2uel Yolume, ?????PI sistema di Ovidio e 2.*^ Fu quasi Fu Gr, libro questo i lettori,che si essa vantaggia chiara la contenuto tonico dei nomi; parecchie dizione; del libro senza assai maggiore che la prima non col come un molti sono nel entrano culto d* Antichità al Dizionarietto ivi e utile, colle e, articoli che, Dizionarietto i2otn. é trattando non Mitologico, ma religiose degli antichi, quasi, necessario complemento; credenze direi riguarda le religioni di vari popoli antichi, non quanto di fu eziandio la materia in una essa Greci, e Appendice, riunito nò Da 7.^ che notare il richiami perchè relazione diligentemente si che Thoùar di P. rimandiamo articoli di nomi divinità,non delle Fu 6.® Romani più numero autore, stretta di sono Géruzez, del Chompré, Niccohni, che Virgilio» latina; frequenti fatti stesso direttamente un o greca Furono avendo e Taccento sempre di notata dello mille mille per di articoli, correggendone più talora e volta il prezzo; segnato etimologia 5.® di aumentato crescerne 3.** Fu 4.^ più precisa facendone far duemila dei il testo ritoccato Fu 1.^ mende, B. un del scienza* questa lecito dal cioè: e cose, del compiute in tra aver provvedere Chiarissimo specialmente. una principali sia mi varie in ideata segnatamente lavori Edizione 4.^ questa precedente dalla crediamo Romam e yanamente coltura. DizionariOp un 1^ 1 con ^uale, troveransi, chi un*idea voglia avere e più o meno opere volessero approfondirsi viemmeglio sapere, Greci cui altri, alle Per et della sulta Mitologia Ghapsal, del Fleury, di G. dei , Stoll, di Noél di Glassici dei d'Omero non plagiarii, dichiariamo di taccia valsi, oltreochò Siam discreta una classificazione la i vocaboli cose della scanso ci dello libro del 11 rimpinzano che ad che meglio più importanti a dei e religioso degli antichi le notizie basti mitologica materia, della cercando Humbert, ordine, A principio in Giovanni certo disteso mm^^mm^^m^m^^^^^^^^^i^^m^t^^.fmM^^^^t'^m^^^i^mm ??? quanto quali amerebbero, TrattateUo un stampando e i coloro Per — Il ? le inutili nondimeno ammetta mani ? evitando che, mezzo — corretta fu ultimo spero e assai edizioni, Tapprovazione alunni Y«roelU, delle A. nostre Glnnaiio e la qualità incontrerà, meglio migliorata che fondatamente accresciuta; notevolmente Tincoraggiamento della ancora carta che de'Sigg. Insegnanti scuole. Lagraogia, 1* loglio 1888. Il ^O^è dei e le Compilato"b. tipi precedenti e dei vani gio- CLASSIFICAZIONE DELLA MITOLOGICA MATEKIA SECONI"0 il metodo di GIOVANNI primarie (V. Dei): I. Divinità Caos, Gelo Arione,Dedalo, Minosse, Telamone li - Cielo,Terra, Satarno, o e rere, Cibele, Giove, Giunone, Vesta, Cebo, Nettuno,Platone,Apollou Fe- Diana, Hinerya subalterne : - ne, Aurora,Pa- Flora, Pomona 0 V. Ver- e Sileno, Priapo e Termine, tnnno. Driadi, Oceano Arpocrate, Mani, Ebe Iride tona, Furie Temi e mo, Co- mede, Gani- ed Astrea , o e La, Personaggi dissea eroi : - Giapeto,Pro- Lino, Epigoni. • Achille,A- Telamonio, Aiace d'Oi- Filo ttete,Laoleo,Nestore,Patroclo, coonte, Palamede, Calcante, Pirro, Idomeneo, Priamo, Paride, Ettore, Enea, Memnone, Reso; Elena, Climaca, Ecuba, Androtennestra,Ifigenia, Calisso,Circe, Nausica, Creusa, Castore e e Polluce , E8Culapio^Anfione, Bellerofonte, Danae, Orfeo, Cadmo, Orione, Ti- nelope, Pe- Didone, Camilla, Lavinia, treo, Edipo, Trittolemo,Giasone , linice, Po- mede, Menelao, Ulisse, Dio- ecc. meteo, Ercole, Perseo, Pelope,A- VI. Divinità gli Argonauti e dell' Iliade, dell' 0- dell'Eneide: e Aiace Enmenìdi, Cere, Graie, ed be di Te- Partenopeo, Capaneo, Meneceo, Are, Mormolncheia. [IL Semidei guerra Creonte,Anfiarao,Alcmeone, e Grazie, Muse, Momo della Adrasto, Tideo,Eteocle gamennone, Teti, Anfitrìte, lo, Nereo, Naiadi, Proteo, Glauco,EoLare e Penati, Fiuto,Cupido o Amore, - resia, Emone, Parche. Pale Personaggi : cario,Marte, Venere, Proserpina, nio, Vulcano, Bacco, Bellona,Giano,GeIL Divinità Peleo, Teseo, Piritoo, Ippolito, Meleagro,Medea, Amazzoni, Semole. IV. Pallade,Mer- o HUHBERT allegoriche: - Destino, Fortuna, Necessità,Pace, Libertà, Invidia, Discordia,Tempo, Fama, mesi, LaToro, Vigilanza, Occasione, Ne- Giustizia (Te* Atea,Arpocrate^ «V fcr T^-^T"" n — ed mi Fedeltà, Ciclopi, Polifemo, Tifeo Tifone, o Scilla, Sirene, Pigmei, Acheloo, Fenice. Episodi! Filemone e e mene : Deacalione • Baoei, Fetonte, Filomela Atalanta, Cefido Psiche, Funerali, (V. anche Fibre, Ceice o rie Fe- Libazioni, Sacrifizi, Vittime lero"nte. Nozze, Bìb. classi: àbiti oggetti, cerimonie Feste Fe- Lastrazioni, SnppUca- Tesmoforie, per Man- Altari, a specie. poteosi. V indice iagar!, Magia, Vestali, varie Ostie, gne, Pro- Procri e ed Ippoe Ara zioni, Lettistemìo, Pirra, e Aruspici, Parificazioni, Ger Gerione, Omen, loro e Crìsaorso, Oracoli, Femai, ciali. Flamini, Sfinge, Lestrigoni, Chimera, Idra, Arpie, Giganti, - Centauri, (libri), Terata, teion. favola: della Gorgoni, YIII. Sibillini ecc. Mostri bere, lore, Do- Vittoria, Amicizia, Malinconia, VII. Galannis, Astres), Forza, — ecc. d'Ani, religiose, — nel- ghi, luo- Religione, pel A- culto, feste, ministri del , e Alcione, Ero e geria e Piramo Tisbe, e Leandro, Cleobi Nnma, Milone e culto, Mida, Bitone, £- X. Crotonìate, Epìmenide. IX. Caramonie istmici, Dionisiache, luoghi lisi Giochi religióse: e ecc.... - Elensinie, loro Carmentali, yarie reali, Ce- specie, celebri Elicona, Vertunnali, ^=C=3C::"I' della Inferno, Lencade, Eleasi, no, fantastici (campi). narOi pitici, Misteri enti Delfo, Epidanro, Dodona, Lenno, Labirinto ecc.) favola Tartaro, Delo, Olimpia, ecc. -ETe- Efeso, Arcadia, Ippocrene, Lesbo, : Ayer- terà, Creta, Troia, Ci- ? .-'-* . •' a ?« ? MT « as~-v -W'II ??«m t-vr^rTX^'V il'H -T. \ TAVOLA AVVERTENZA. mica la cui nd ftdonto, = I a abbia non i, a, e ; grande obbligarono adoravano. adoravasi, uso alcune nella lettura = oracolo, i« orn. fin. antico, = = e d. i ; celebre, = lebravasi, yansi, Ù. detto, = f divino, = festa, = e; celebrato, a, e , ; e; resi, s. di- dicevano; = ; tavano ; sorella, e. sacf» divinità. e; feste» i, vasi, vano, sec. al. f vansi e. = figlie» sim. =r- f.i. == flgHo. fp. = fì"atello. O. = Grecia; m. = madre. sopp. ; figurato ; figuratamente. ; a, i, t. •• tempio, tal. = = moglie. V. = = marito. 1. = on. oggetto, = onore onoravano, ; onorare I. 1% ; onorato rasi, vanii. i a , , , e ; — • ; sacrificato, simbolico, a, i, e. i, a, e; sim- vano. soprannominato, soprannome; specie; = = m.o. = i, tessa. sacrifica, a, e. m.e. ®grgr- e. altri, i ; simbolo, = i, sp. greco, i, -sacerdote, bolicamente; simbole^^ava, figli» figura rappreeen a, ; sacrificare secondo = . = e; a, sacrifizio, i =r figlia. = vansi; rappresentato, sacro, = = o. e. a, « f.a. li^. i, romano, . f. fùSy li. rappresentavasi, = sac. i, a, Boma = tano, dicono ornavano, e; , ornamento. principale, pap. ce- i a, ornare, = R* i singoli articoli. padre. = pp. vansi. cevasi, rtiv. a, vano. i, a, p. dicerasi, cosi dicevano. dicono, così vansi; cel« detto,!, così = i. cittadino, città; e. chi, a, attentamente^ dei ornato, = vansi; ; anticamente. econo* abbreviature, percorrere . che V indole e di voler or. a-, allegoricamente. materia far a intoppo trovar di a studioso giovane a allegOTÌa,allegorico, = mi il prego ABBREVIATURE quantità libro questo serie che 8% La — di DELLE i; epecialmexite. speciale, pli. talora, talvolta. vedi. un, !? = ; s'intende airarticolo uno, una. primo, prima. ripetuto il precedente. nome • che è !b eap« A. G., i l'resso era di ed principio G. i presso .ziale a propizia lo Aba, f. d' 0. si in in — — — ; ; ; 1 di bere e di casa 1 ramarro burlato era mangiare gnati. sde- da Cerere, con 1 e. s. Argivi f. di o. cèo Lin- in delVAb^ (V.). di e. ad costretti furon di e della Tracia. Abderfti, o in porta fiori di fondatrice Diomede, di ad mezzo che e in rap. Cornucòpia omonima cui in Corno appunto o Abdéra, si ripieno hondanza f. silenzio. gran che beni, corno d. Plutone. donna di Abderitàni degli re in parlare) in ali. giovane sorta frutta centauro. 1 di di cel. che div. ogni avidità d'Enea. compagno cielo Minerva HdtC^iv non, Bacco, mano chè per- (V). Bécuho egli dal di t. fetico, pro- aiutasse scendere a sto que- quale ciregli cavalli dei (a fig. fu lei, veggendola troppa di sac. spirito la D. nel Abbondanza, Stéllio, o Metanlra, 1" allo sopra (V.) 1 Abàste, di di per Abazéa, G,). e fatto quale d'Apollo Troia. lettera B. Scita, viaggio aria. collocarsi per Ara) Dei era Stélleo e andava il 1 il oltre freccia, il Palladio litterasalutarìs. Ippotoéne cangiato V. d'Ani. che stesso nei fu Ebbe, 1 (comeini- invece ed. Diz. Dio. infernali degli i R. Fabre, (V. d. Dei nome aver rio, augu- sac. imprecazione Presso molto i che questi cantato agl'Iperborei, lettera mal minaccie popolo al fatte di per l'o), e fa Abante^ cosa, la Qnesta agli nelle -4rà, di Ebrei, ogni è anche scongiuri anche ed il fine. quella solenni di Dio Dio. era come gli presso principio anche epperò il come del sim. Abdera, abbandonare , d'Iperméstra e , Belo. £i crisio, la molto Abadfr, padre avolo m. di di Preto d*A- e Pe'rseo, ed e. fasce di in Abe, Saturno le quando di dì e rane Ope ravvolse sorci Fócide della e. loro Sì paese. tirarono ri- Macedonia/ ov'era 1 or. pollo. d'A- o Abeóne entro Giove, nacque il infestavano che amava che pietra della infinità 1 per , guerra. nome Rea le fu ed di al, sec. o andar per (da Adeóne, e andare via altre a) = e Dei adire tori protet- , presentarla i suoi tutti A. al m. o. f. i. maschi Dizionarietto Fabrb — divorava che (V. S a t d r n della viandanti. dei o). Abfa, Mitologia. f. a. d'Ercole, s. e balia d'Ilo. AÈIAKi t. in 1 Ayeva nella Messenia: AOSTB rìtirossi e a d'Ira^ 7 e. ch^ fo'.lrj^lb rive dal- ad che ad Achille in p^oiiiise 'Agaménnonb .^onipepso di .Briséi(!e. AlÀiitU;})0p;ààìi Sdzisk^ «oHe . ' da una* parte or ^ell'Abio,' or 1 f. o. di Ini. Indi ebbe eglitornò e quei che si chiusero nel cavallo di legno. Nel maggior furore della strage, Etra avuto gli additò il f. 0. che aveva da Loodicéa, ed egli salvò la vita cni diede il proprìo e. ,.noiQe, -à- fu al campo, di 1 entrambi. i Oor Acanto,giovane ninfa che accolse ATaltra del fiume; che come lotòfagi si nutrivano di solo latte. poUo, onde da lui fu cangiata in 1 in Avevano la guerra, orrore 1 amv fiore omonimo £- (àxY} spina, ed eran Topposto la giustizia, xav9"05 spinoso, cardo). ed Anfotéro,fr. f. i. d'AlcAcarnino degli Antropòfago (V.) d^Asia suir meóne e di Callirde. Costei ottenne Ellesponto, Abfdo, e. tria paà'Ero da Giove che divenissero adulti ad 1 i e di Leandro (V.). vano — ; In un'altra in io più il cel. t. di Osiride era Egitto e vi soggiornava per monile daini rubato ad Erifilemadre tro Africa,e Calpe, alin Ispagna allo stretto in monte ucciso dai fr. di Alfesibéo, ciso perchèaveva uc1 Alfesibéo appunto e ritoltogli Mémnone. Abita,monte Alcmeóne tratto per vendicar di ed Anfotéro Acarnàno quello. Gibilterra,d. ant le Colonne d* Ercole,perchè prima uniti, fin- i fi. d'Alfesibéo di cisero uc- rono consacra- e il fatai monile ad ApdUo. f. o. di Fella re di gesi che fossero da lui disgiuntie Acisto, re di lolco, Atalanta ( o Astydaméa o scrittovi: Non Tessaglia. plus ultra, Ablégmina, le parti delle vittime che si sceglievanoper ofhrire agli Dei. dirozzò Aborfgani, pop. che Saturno e d., condusse dairEgitto, 0 Cretéide)sua Ippolita, in Italia. Altri li dice Aberrigeni, quasi erranti, nòmadi, Absfrto Assfrto, f. o. di Oéta 0 di Medea (V.),che lo fece brani, i qualipoi via (o il mare) dalla Gòlchide i tello fra- e poi Acae, isola,in d^aver attentato che Faccusò al m. Acàsto, dissimulando, onore. suo Peléo condusse o. caccia a sul monte alla erudeltà dei centauri e delle fiere; ma Chilungo la réne accolse bene questo infelice, mentre fuggiva il tardare riGiasone, per quale, aiutato dagli Argonauti, seminò con guiva. p. che la insetal delitto Medea sone Giae sono a- al Polio,e abbandonoUo a passidel Di e. m. Peléo,o, sec. al.,Ippolito, né questi volendo derle, corrisponse ne sdegnò di tal guisa vendo amato Circe. da parificati cui abitava Circe icalo,Ateniese,nipotedi andò a vendicarsi d*Acàsto d*Ata- e lànta. — ; degliArgonàuti 1 (V.).Acàte, amico e d'Enea. fedel compagno Dèdalo. InventòAcca-Laurénzia o ^ (V.). Larénzia, m. dei la sega ed il compasso: di fr. Arvàli (V.). che Dèdalo invidioso precipitollo che servivano giù Acco e Monnóne, spettri dalla torre di Minerva : ma questa, di spauracchioai fanciulli 6. (V. delle arti,per protettrice lo trattenne trasmutò in Acamànta, f. per Mormoluchéia). compassione aria e lo Acdéstis, f. 0. di Giove pernice. o. di Teseo Acésta, e di Fedra. all'assedio di Troia, deputato unitamente a Diomede Si trovò e di re Crimisso. fu néa, per monte e e Sicilia,f. di 1 o. pietra. del fiume Ricevette cortesemente fece Anchise seppellire £sul Érice. Élena. Nel Acéta, capitano di 1 nave di Tiro. Queridomandar sti a di tale a* vano voleche fu che si tempo ambasciata, compagni, oppose Laodicéa 1 a. di Priamo condur con bò Bacco da loro inutile, andare ACHELAO 3 — ACHILLE — sullaspiag- tiche nere. 1 di insultarono Èrcole conoscerlo, senza trovato^ il qnaledestaton ledi cayarne addormentato, un già,sperando grosso Bacco si fece conoscere e se lipose sallespsdle golii ma peipiedi riscatto; sostenendolicolla tranne Acéto, col capo airingiù, e litrasmutò in delfìni, clava.Essi trovandosi in talridieols dissero: " Ecco il Melamiano. posizione Achelio, 1 dei f. i. di Antenore trodi cai dovevamo temere ed pfge, „ Ercole ridendo lilasciòandare. le Sirène (V.) f. e. del Achelordt, fiume Achelóo. Acheróe,sorta di pioppoche cresceTi Achelóo f f. 0. deir Ocèano e di Teti, sullerive d'Acherdnte. Era sac agli Dei infernali. del Sole e della Terra. Fidanzato 0, sec. al., di cni fece il suo V* sac. Deianira f. a. di Eneo re Acheronte, £YO(;s(2oZore, ^oh^*fiume) Èrcole f. 0. del Sole e della Terra,fiicangiato a lottare con in fiume e precipitato cbe lo Tinse malgradoilsuo trasmuferno nell'Intarsi in toro,or in somministrata Pae-* or in serpe, or per aver cole qua ai Titani allorchò mossero testa e corna di bove. Èrnomo con con d' Etòlìa, ebbe a nascondersi nel sono guerra a Giove. Le sne ac"]|ne mare Toànte,che indi in poifu detto fangoseed amare, capacidi consai piòduri metalli, talché nian glistaccò 1 de*suoi corni, Acheldo, che,raccoltodalleninfe, e riempiuto vaso può contenerle e scorrono dissime. rapiÈ 1 dei fiumi ufide nedi fiorie frutti, divenne anche esso il dell* Abbondanza, Porse Corno (Cat.). gani redire quemquam „ favola questa potrebbeessere spiegata Era nei campi Flegréi presso Cnma vicinoal lagod'A verno. cosi: L'Acheldo era un fiume lo costrinse fiume * che straripando spesso campagne inondava le dell'Etòlia.Èrcolevi fece — più an. nella ; 1 altro era zia presso Cichiro. Tesprd- snllariva delPonto e rese più uniforme il Acherdsa,caverna argini, la d. si andasse in Eusino,per eguale d. da anche,fa tratto Avémo, e cui, da Èrcoleil cane Cèrbero. dai snoi straripamenti. cole Achille,f. 0. di Peldo e della Nerdide Ercagionati alzare del fìnme. La metamorfosi d'Acorso chelóo in serpe dimostra la sinuosità del suo corso, e quella in toro i danni glistaccò 1 corno, ossia riunì in 1 sol letto2 bracci del fiume: e Tetide Ftia in Tessaglia lo immerse La m. , nello Stigeper renderloinvulnerabile; questocorno fu paragonatoa qnello e talefa per tutta ilcorpo, dell'Abbondanza, golare perchèilcorso redeirAchelòo diventò sorgente tranne iltalloneper cui la Dea lo teneva neir immergerlo.Fa ammaedi ricchezzanei paesi da esso irrigati. strato dal Centauro Chirdne, ilquale Oggi TAchelòo dicesiAspro-Pdtamo. lo nntri col midollo di ossa di leoni, Per gliant. 6. era ilGran Fiume,il Re dei fiumi.L'or.Dodonéo finiva orsi, fiere. Teti avendo e d'altre sacro tigri, dal i Calcante snoi vate ch'ei sacon comandar racrebbe saputo responsi sempre sacrifiziad Acheldo. morto all'assediodi Troia e Acheménide, 1 dei compagnid'Ulisse, che questae. non sarebbe presa senlo mandò alla corte di Lieoche fuggi dallemani dei Ciclopi (V.). z'esso, mdde nell'isola Acheménide andossene di Sciro in abito femminile altro 1 "; sotto il nome di Pirra. Ivi Enea dopo l'incendiodi Troia. con Achemóne o Acmóne, fr.dì Bàsalas o sposò poi segretamenteDeidamira, f a. di Licomdde, ambi Costoro e da leiebbe 1 f o. erano Ciclopi. Passio, Pirro. che chiamò la Qnando ì G. si amantissimi dell'accattar e brighe di andare ad assediar da adunarono li loro avverti guardarsi m. per Calcante loro delle ossiadall'teomo dove noTroia, significò Helampige, o Teti, nacque di cui fa a re. — . m-m n» vr- T« . -rrV 1 T ?•.-?. 1 f tH-T^ AGI 4 — ACHOLITI — Achille s'occultaTa,ed Ulisse in a- Aciduli a, («x^'S Dea bito di mercante, facendo vedere cille come dolore)sopr. = ed armi, riconobbe che cagionedi rancori e gioie d'inquietudini. zie. questo principe ; 1 fonte,in cui bagnavansi le Gra- della corte di Licoméde dame Tarmi preferì lo condusse e — alle gioie,e seco air assedio di Troia. A- divedere che chille diede in breve di Vènere a Acflia, fontana ed che il avuto aveva cilia per la Si- scorreva da nome 1 giovane Aciiio od Ad, (V.). dei suoi nemici il terrore Acflio, (V.Acilia). specialdalle Inente usando l'armatura impenetraG., tormentato bile Acmeòne, eroe da che Teti gli fece fabbricare uccisa Furie, come aver Oreste,per Nel sua Vulcano,e 4 cavalli immortali. m. anche, come e., che aveva il ucciso deir Clitenn^stra, o. gli assedio, A gamennone ra. tempo tolse 1 prigioniera, onde Acmóne, (V. Achemóne). Briséidej si ritirò nella sua non Acoéte, (a egli adirato xot|jLàojj.atcori'sì povero nella Meònia o tenda, né volle piùcombattere,ed in carsi)uomo Lidia,che non aveva neppure 1 letto quel mentre i Troiani furono sempre da dormire. vincitori : ma, ucciso poi da Ettore il 1° egliera eroe della Q.,e divenne = = , , l'amico Acònito, pianta erbacea, nata dalla bava di Cèrbero,quando, trascinato e ne fece vendetta zando ammazbattaglia, da Ercole,fuor dell'inferno, cui trascinò 3 volte Ettore, puntava il muso di Troia attaccato in terra per resistergli. intorno alle mura pei piedial suo carro, ed alla fine lo Acqua lustrale,(V. Fabke, Diz, di alle lagrime di Priamo. Chiese Ant.). rese la di di ed ottenne mano Acquario, (V. Aquario). poi sposa Polissena f. a. del re Priamo Acrioi,(TheÓi), (axpov aZiwra) (V. : ma Timbra mentre si faceva la funzione a Pabre, JUiz. d'Ant). dello sposalizio, ride Acrfslo, re d'Argo,f. o. di Aba ilvilissimo Pàe fr. di Pròteo cui odiò sempre. DalP or. gliscoccò a tradimento 1 freccia , nel tallone,onde morì. avvelenata seppe che 1 dei suoi nipoti FaPatroclo,eglitornò suo alla = Passò per tradizione che fosse stata diretta la freccia dallo stesso A- ucciso vrebbe ; 1 torre di bronzo opperò rinchiuse Danae sua in unica , f. a. ; ma Giove,che la voleva sposare sul 1 tomba póUo. I G. glieressero discese nella torre converso in piogpromontorio di Sigéo, vicino alla gia di il Pirro d'oro. avvertito che nae DaAcrisie, pianura Troia,sopra quale tar Polissena suo e tìgliogli immolò doveva,contro ilvoler suo, divendove glifu eretto 1 1. Alcuni d. che la fece esporre in 1 piccola m. Teti nella fanciullezza di lui gliprochiusa) (sec.al. in 1 cassa ponesse barca voleva vivere lungo sul mare. Polidétte re di Se'rifa, 1 se o far onde delle trovò senza cosa Cicladi, starsi acquitempo questa barca, trattò bene Danae, fece allevare il f.o. gloria,oppure morir giovane colmo di onori ; ed egli eleggesseil di lei Perseo, il quale,cresciuto in 2** partito. Mito saggio e morale. età, uccise in battagliaFavo, senza conoscerlo (V, Perseo). Aci, f. 0. di Fauno. Fu amato da Galadal Gigante Acrisionfade, sopr. di Perseo (V.)pertea, la quale era amata chè Polifémo. Questo ciclope,avendolo nipotedi Acrisio (V.). 1 giorno sorpreso Galàtea, lo Acrofulaches, Sxpov altura, rocca, con schiacciò con cì»e 1 pezzo di rupe (fòXai^ guardia) (V. Fabre, Dij. l'addolorata gli gettò addosso; ma d^Ant). ninfa cangiò il sangue di lui in 1 Acrolfti,(ki^ùiafpot pietre rozze) , , = = fonte che fu poi d. Ad, certi vasi di cui alcuni anche crede- ACRONZIO 5 — che vansi cadati dal cielo,(aeroliti) i più ant. G. on. come Dei. Ve n'era Orcoméno, 3 in a mo' sira. di come Apollo, Facevansi Enne. legno. Tal. di tronco in scese la ritolse , la Morte, le combattendo preda e la diletta rese (Y. Ercole). sposa ad Admeto Admissfvae aves, uccelli di buon (Y. Auspici i). aromi innestando AdolàtiOy r abbruciar gurio au- Cfr. le ecc. anco braccia,piedidi capo, Inferno,e, Grazie, piramide a Mégara. piccola di Admtfto ospitatoda cole, nel t. delle di Achaia, 1 d. Carino in Tera 30 ADONIS — marmo i R. 1 sur legni (V. Crus ele- eran stiti ve- dall'acerra e thuricreina o traendoli gittandolisuU' ara cevano che fa- suglialtari ordinarii. Adóne, (^^oj verbo antiquato per àvphàntìna). di singolareavvenenza. Bdcvm,piacere) giovane bellissimo, Acrónzio, giovanetto in Delo per sacf., f. 0. di Fenice e di Alfesibéa, Andato oppure di Ciniro e di Mirra. Nacque in Arabia, Cidippe,che non volle prese ad amar 1 modo ed niun corrispondergli. era Egli a gran cacciatore, opperò Yénere lo scrisse sopra 1 tavoletta queste paed amò ebbe ardentemente; role d'oro di avorio e , : Giuro Diana, per il dolore di vederselo Acrón- o d' altri che tua. zio, di non esser Cidippe,ai piedidella qualeera stato posto quelloscritto,lo raccolse,lo lesse,senza badare proferìquelvoto, ed ogni volta che si voleva maritare da ardentissima presa laonde credendo era ciò 1 Dei, sposò finalmente nome Ade, C'AiB-ri^) per castigo degli epico presso anche Libano di nettare in di lagrime e Prosorpina avendo pegnò dolore di questadea, s*imcondizione renderglielo, a e pietàdel di che non che 6 lo dovesse mesi quando ferno, In- attenere del vasi dai a Adméta, a palombo G. non e Valloro dei meno le persone purificare f. a. e d' Euristéo. Per lei Euristéo impose la fatica di combattere rapirealla lor nsa- migi suffu- le robe. cere compiaad Ercole le Amàzzoni il regina Ippolita ritenere dell' anno. l'ebbe in sua con sé Ma Vènere, balia,non volle la promessa gione ; il che fu cadi molta discordia fra queste 2 Dee. Giove poi ordinò fosse libero 4 mesi , Verba ricoperse lo cambiò anemone. 1 i G. Adeóne, (V.A beò ne). AdfantOy (àSiavO-ov)erba acquatica la e. d. chioma femminile che come ella lo ; ma 1 ferito sul cinghialeche egli aveva monte ; Acrónzio. (V.) Yale Plutone febbre uccidere da qualivivesse passasse posto fra I. con ed Vènere con che Adóne delPanno, nei il resto fu Proserpina.Adóne gliDei ed ebbe (le Adonie), che duravano 4 di lutto per la gioia per la sua floridezza della culto sua morte e di 8 e t. 4 e : di apoteosi.Sim. la in primavera natura squalloredi essa nelP autunno. (V. Càtedra). da à priv.e Ba|jLàa" Admeto, (5$p.7|i0(; Adornasti, (V. Addnii). V indomabile) sopr. di Adonfe. (V. Pabre, Diz. d'Ant."). domare Plutone. del culto di A' AdÓnii, i propagatori di che in G. ne cel. dune Adònide il Tessaglia, quale 0 presso ; re cacciato da misteri Giove lungi dal e questi Apollo, privatamentei cente, Cielo, si ricoverò pasturandonegli perchè importazionestraniera e relasciati armenti (V.Apollo, Ci ciò pi).Per v'erano dispregiati e d'Apolloegli potè aggiogare all'infimo volgo. opera al carro 1 leone ed 1 cinghiale di Adónio, arbusto i cui fiorìd. nati dal l'ebbe in Alcéste f. a. di Pólia, di Adóne onde (V.). sangue isposa (V. Al ceste). Costei morì Adonfs, (voc.orienta incendio)nome dato dai Fenici ed Assiri al sole. poi sacrificandosi pel m. o.; ed Ère e Io cinto che quelladesiderava. f — , , , ÀDRASTEA 6 — afuggire Adrutéa, (",non, dtSpdcnuo Àel sempre VineùitabiUi onero che sempre fare opera) e h^"iii reo, invidiosa della ricca figliuolanza di Niobe,aveva tentato d'ucciderle 1 ^ de* suoi f.i.; ma per isbagliouccise, notte tempo, il suo propriof. o. I- ^ delki dea Nèmesi nome e i a. AGANIPPEE — di Giove tilood Iti.Mutata della Necessità. Élena. ; 1 ancella di Adr6 to, re d*Argo.Fa costretto in casa di Polibio sao avo in usignuolo(sec. al. in cardellino), lamenta in primavera ritirarsi nel folto dei boschi il suo caro — a f. 0. (Cfr. anche Progne, mèla Filoper patore^ dell'usursottrarsi alla persecuzione e Teréo). che SI era impadronitode' Aélla, 1 delleAmàzzoni (Y.). suoi sUti ; levò 1 poderosoesercito Aéllo, 1 delle ^rpic (Y.). da Polinice, ASroKti contro i Tebani^comandato (àép ariay XiOo" s sasso) s , tenopeo, pietrecadute dal cielo forse frantami Tidéo,Anfiarào, Gapanéo,Par, Ippomeddnte,e di stelle o desimo, me- Eran pianeti. tal. a- doratì Questa è sim. div. (Cfr. Aeroliti, come Erme). Prodi che rovinarono Tebe, dove peAéta, Eéta,Oéta,(Y. Oéta, Frisso, rirono sto Giasone). quasitutti.Poco di poiAdraeccitò i loro f. i. a vendicare i Aétiio,re d'Elèa, padredi Endimiòne lorop.i.,assoldò 1 esercito eguale (V.). , al 1^, che fu chiamato degliEpigoni.Africo, 1 dei venti princ.(Y. Eolo). Afrodfsla,f. di Venere (Y.). schiuma o àicó da e perfidia Afrodfte,(à"ppóc, ; 1 re dei Dori, per la sua di 6. ucciso da Telemaco. ròsea) Yènere, f^oSttY]? sopr. ammazzò nata dalla schiuma del mare. ; 1 f. 0. di Creso, che fr. per inavvertenza. 1 cinghialeÀgalma,(Y. Fabre, Big, d'Ant), suo in quel tempo infestava le campagne Agaméda, fr. di Trifónio o Trofónio di Beozia,col qualefabbricò il dei Miséni. Ali,fr.di questoAdrasto, (Y.), che ne fa capo. ]^oi Vimpresa quellache chiamasi •» lai da dei 7 = — volle combattere dristo A- ; ma nello scoccare quellafiera ed disperazione. freccia sé per mostro (juel uccise Ati a uccise , cui 1 t. di Agaménnona, i poi dì 0. Delfo. re d' Argo e di Micene , Plistene, nipotedi Atrèo,fa eletto capo dell'esercitodei G. contro i Troiani. Ebbe durante l'assedio di i sedevano Apolloa Adsidélae, tavole su Troia 1 gara con Achille per cagione Flàmini, (V.)per sacf. Brisèide ad Di". di 1 prigioniera nomata d'Ant), Adulàtio, (Y.Fabre, Achille da lui rapita.La e. poi esAdytum, (V. Fabrb, Diz, d'Ant). sendo Cassandra di stata aedem f. a. Castoris), Aacàstor, ( presa, per c he nel Priamo glipredisse Giuramento, giungere (V. Mecàstor, » Aédepol). ^ Aacéra, (^per aedem di giuramento Cereria)forma (V.)(V.M e e às t o r, a ma casa sua egli non sarebbe stato assassinato ; volle credere fatto ucciso da Egisto, e fu poi di dì amante Clitennèstra. Sono suoi f. i. CrisoAédepol). aedem Pólluds) tórni,Laodice, d. anche Elettra, Aédepoi, ( per modo di giuramento (V.). Ifianàssay Oreste ed Ifigenia (Y.). Biz, d'Ant), Fibre, Aedfcula,(V. Aganfppa, f.a. del fiume Permesso, che Elicona. Fa Aedfculus '(deus) div. che presiede scorre intorno al monte = y agli edifìzì. Aedftimus,o tumus, 0 o tuus, guardiano custode dì 1 1. Era vole impiegoonore- ed ambito. A6d6ne, m. e. in fonte,le cui acque avevamo i poeti, virtù d'ispirare e questofonte mutata di Zete e f. a. di Panda- fu sac. alle Muse. I Tespiicel. presso le f. delle Muse. delle Aganippée, nome Muse, colà e. à» AGATffiSO 7 — dal fonte Aganfppe, che ad esse AIACE — questoda àYXaó^ splendido, hello, era Grazie. An. la d. anche di Vulcano. Agiàuro od Agràulo,f. a. di Gécrope, re d'Atene. Invidiosa perchèsua s. nio ge1 delle3 lieto), sacro. Agaifrso,f. o. di Èrcole e re dì 1 tribù di Sàrmati m. quasiselvaggi. Agatodémone, (SaijjLÓviov à^aBóv buono), sopr. dì Bacco ^ come salvatore dalla peste.Nei conviti si libava a Giove salvatore ed a Erse fosse da Mercùrio, protetta pose ostacoliall'amore del Nume; ed ei volendola punire, la converse in pietra. Bacco Sec. al. con Erse e Pandròsa ricevettero da Pàllade una cesta, in cui Agatodémone. f. a. Àgavao Agave, mióne f . 0. di Cadmo e d'Erod Armonia. Fece morire suo re Pe'nteo, di Tebe,per le f. di Bacco. aver era chiuso Erittònio,con zione proibi- d' aprirla; sgredite trama per curiosità avendo le prime2 disubbidito, furono Agavo,1 dei f.i. di Priamo. agitatedalleFurie dalla cima del AgdfstiSy sopr. di Cibéle^ monte Agdo in Galàssia^ ove sorgeva reno in 1 sì che si e vennero precipizio " getti tate mu- in rondini. ; 1 delleGrazie. dei Fenici : Agnàlia,f. campestri per la tosatura il è AI ant. f. re agnelli. o. questi più d'Argo. degli Cadmo nanzi intuite proibìdi non venirgli Agonali Feste,in on. di Giano,istipiii f. Numa 8 da V altra Le mologie etisenza sua a. Europa, genn. per , da Giove (V. Enropa, varie : o di tal nome sono rapitagli da Agone ? che diceva il sacf. prima Cadmo). dea delPindnstria.Le si condi immolare ; o da à^uìvacertamina Àgenoréa, istituiti da Èrcolesul monte Elide; cioè Vènere trapponea la dea Mnrcia, R. della vittima, da nome an. 0 0 la Dea della pigrizia, Agonia poichéquesta rende gli nomini effeminati e 0 da à^oviau) spaventare,perchè la vìttima mostra timore alla vista poltroni. da Dù. coltelli dei Agere, (V.Fibre, d^Ant), ; o ago spingere, le vittime dovean trascinarsi, sieme perchè Agesàndro, artefice di Rodi, che in- il piò ant. suo t. — Agenore, f. o. di Belo,re con Polidoro ed Atenodóro ecc. ecc. (V.Fibre,Diz, d*Ant.). sacrifizi. magnificogruppo MLaocoónte(Y.).Agonia, vittime, delP eccellenza Agónio, sopr. di Giano nei giuochiaQuesto raro monumento dell'arteant. fu trovato in 1 gonali (V.). vdlta sotterranea delPant. palazzo dì Agoràio!theóì,{òj^o^à adunanza, Tito da 1 certo Frédis,e venduto a piazza) (V.Fabre. Diz. d'Ant,). Giulio II papa. Ora si ammira nel Agoréo, (V.Mercùrio). in marmo Museo Vaticano, ed 1 copia Agrionfe,(V.Fabre,Diz» d'Ant), delle ninfe campestri condotta da Baccio Bandinelli è nella Agrostfne,nome Galleriadi Firenze. (V.Ninfe). Xàm? po^ Aguéis, (V.Fabre,Diz. d*Ant.). condiirre, Agesilao,(a-^a) di Plutone, perchèegliAguméntum , (forsemeglio Augum ) polo),sopr. tirava a sé i popoli tutti e li faceva partedellavittima che si aggiungeva al fegatoin certi sacf. condurre alPinferno da Mercùrio. Aghétes, (V.Fibre,Diz, d*Ant,) Aiace, f. 0. d' Oiléo re di Locri,fu 1 dei G. che andarono all'assediodi Aghétor, (V.Fibre,Diz, d'Ant) Adi Troia; egli era assai destro della Agiéo od Agéo, {h.'^ìiì.zd^) sopr. rata delle vie (da àYoidc persona. IngiuriòCassandra ricovepóUo,protettor di ardeva nel mentre t. Minerva, via), in scolpi marmo tatto d*nn pezzo il Agone 7 = la e. splendidezzae Aglafa,(da ò^XoXq. -«•^ r^m — m-r» m- Minerva, pregòNet per punirlo, ÀIAGHEE 8 — fiera burrasca tòno, che fece insorgere quando ei fa uscito dal porto. Dopo infiniti pericolis' arrampicò , sovra dicendo scoglio^ uno salvare Mi to' : « ÀLGIDE — per la strada nuova, aveva intesa 1 che annunziava sovrannaturale, venuta dei Galli;ma prossima niun conto si fece di questo avviso. R. fu poi l'anno seguente presa dai Galli; e, liberata che fu da questi nemici,Camillo fece ordinare che si voce la dispettodegli Dei; » di che sdegnatoNettuno,aprìlo scoglio col suo tridente, e fecelo annegare. di di Salainnalzasse un t. al dio Aio Locuzio f. 0. Telamóne, re ; di nel sito in cui s'era udita quella fu Costui roso valoPeribéa. voce mina, e ed empio quanto Paltro Aiace ed misteriosa. saWochè in 1 parte del Aióra, f. a. dell'altalenacel. nell'Icària invulnerabile, Èrcole visitando (V. Icaro). corpo a lui solo nota. che si lagnava di Aisiti,(V. Fabre, JDiz. d'Ant). Telamóne non aver prole,pregò Giove a dare Alalcoménia, (V. Praxidiche). ed Alitério, ali*amico 1 f. o. invulnerabile Alàstore suo (V. Fabre, Diz, la del leone che neméo pelle d'Ani.); quanto — ei a recava sempre con infatti sé. Nato Èrcolelo ravvolse il fanciullo. — ; 1 dei 4 nella Alberi cavalli di Plutone. sacri, (V.Fabre, JDiz. d'Ant). lo suddetta dove rese pellee invulnerabile, Albióna, 1 campo in Transtevere, rita sacf. talora 1 pecora bianca. salvochè in quel punto, ove era la fenella pelledella fiera.Aiace comcel. giganti f. i. Albióne battè e BergiÓne cole dì intero 1 f ché indi che ardirono assalir ÈrEttore, con poi Nettuno, ammirati 1'1 del valore dell'altro, ed impedirgliil passaggio del si fecero funesti regali.Ettore Reno ; ma Giove li oppresse sotto 1 ebbe quella cintura con fu che poi tempesta di sassi. attaccato al carro d'Achille ed Aiace Albunéa, cel. Sibilla che profetizzava ebbe 1 spada,con cui più tardi s'uccise. a Tivoli. (V. Sibille). Alcuni la , Morto Achille,Ulisse le armi ed confusero Aiace di lui, le ne fece 1 con la Neréide Leucotéa Ino (V.). pretesero furono date ad Ulisse; onde Alcatóo,f. 0. di Pélope,che, incolpato quali di d'aver avuto parte nella morte tanto furioso ne divenne Aiace,che in la notte si slanciò fra le greggio che ritirossi Mégara, Crisipposuo fr., avere servivano pel campo e ove uccise Eurido f. o. del re, del cedette grandissima strage, credendosi di quale anche sposò la f.a. e glisucuccidere Agamennone e Menelao,che nel regno. decreto. Troiano sì ingiusto avevano o. m. d'Ippodamia proferito ; 1 f. a. d'Anchise,e che fu ucciso da IMa poi ritornato in sé rivolse contro di se medesimo la spada fatale ricedomene'o. vuta da Ettore.Dal sangue che ne Alceo, f. 0. di Pe'rseo e m. o. d'Ipposimile al di fiore Fu d'Anfitrione ed avo 1 noma. cinto, giasgorgò spuntò p. sul quale paionoimpressele 2 che perciòd. Alcide Èrcole, (V.). e. di Admeto : A, J (gr. Alcéste,f. a. di Pólla e m. prime lettere del suo nome fermo indi Tessaglia.Questi caduto àia?) (V. anche Giacinto). re ebbe dalPorac. il responso che Aiachée, (V. Pabre, Bis. d'Ànt.). morrebbe qualoraaltri s'offrisse non Aidóne, (V.Aedóne); lui. Alcéste amorosiscarcerò inil morire sima dei Molossi, re a quale per ; 1 da Èrcole mori in sua vece, ma Tese'o perchè volle rapir — — , Proserpina. Aio Locuzio. Nell'anno di R. 862, ospitatoquel giorno stesso da risuscitata. (V. venne dire ai tribuni a plebeo,venne Gedizio, solo andando notte di che, egli Alcide,primo nome di meto Admeto). Ad- Èrcoleda Alcéo^ .?^-^ ALETB f. 0. di 10 — lS^^»t*r^ J ALTARE - che aTendo n- Alfce,ninfa marina,f a. di Nereo , dì Micene fa nedi Dori. ciso da Oreste io. dell'assassinatoAlfsio,1 dei sopr. di Bacco. Aléte , Egisto . e snrpato il trono Agamennone. Allssotóe,ninfa,m. AlettOy(^éxTo^yindicibile Si- ovvero che d'Ésaco, ella Priamo. da ebbe Xtjxtocincessante Àlites, (V. Fabee, Diz, d'Ant.), sare), 1 delle 3 Allodola,costei fu già Scilla f.a. di Niso re di Mègara, la qualeardentemente da X"^^ ^^^ Euménidt Furie o dell'inferno(V.). Minòsse re di Creta^ amava Allettriomanzfa, (^avxsia,"XexTpou"v Diz. Fabbe nemico dichiarato dei Megarèsi:ella divincteionej gallo)(V. i pendeva d'Ani.). tagliò capeglial p., dai qualidiil destino della e, cui con giovinesoldato confidente Alattrióne, nòsse. e favorito di Marte. Un giorno che gli abitanti diede in potere di Miei faceva la guardia, mentre questo Niso perseguitandola nirla per pu= Dio mentò, Venere,s'addorda Yallasciolli sorprendere d' 1 con conversava fatale,fa eoa amore lodola. cangiatoin avoltoio,e Scillain alsi talmente adirò che Marte di (V. càno; Niso). che lo convertì in gallo. Alloro,(V.-Fabee, Diz, d*Ant,), ^sfarina, Aleuroinanzra,(SXeopov jiav- Almópe, 1 dei giganti che mossero xela divinazione) (V. Pabee, i"t^r. guerra a Giove. Alea, (àXoàojiat triturare,battere) (V. Fabbe, Diz, d'Ant) Alecsiàre, f. o. di Ercole quando in cielo divenne sposo di Ehe,e fr. di Alóadi 0 Alòidi,cioè f.i.di Aloèo e e d'ifimedia.Essi ferirono Marte nella Aniceto. Alféia,(Y. Aretùsa). Alféo, era 1 cacciatore che sempre chiedeva la di Aretùsa mano ninfa , seguace di Diana,e fa trasformato da questa Dea in fiume,ed Aretùsa e in fonte. Ma gare la sua tenerezza mischiò le sue neirElide con erano in del mare onde Alfesibéa verso acque che di lei o mischiarsi colle salse mese 1 lungo palmo,né potendoegli per troppa vecchiezza andar alla guerra dei giganti, essi in Apolloe Diana sua li uccìsero dì freccia. In inferno tergo a tergo ad vece, ma colpi a legati erano 1 colonna e mentati tor- 1 civetta. f. a. del fiume Alseidi,(àXaóc bosco) ninfe dei boschi, , simili alle Napèe che tal. spasposò dopo ventavano monile da lai tolto i passeggierì. Arsinóe , Alcmeòne Alsos, (V. Fabbe, Diz, (V.)e m.e. pastore. ^ìAdóne Alfesibéo,1 di Fenice. Altare (aXcptxov farina di (V. FajiavTeia divinazione) Alfitomanzfa orzo, ciascun da averle dato un alla m. Erifile. ; m. propriì ; e veggendoche crescevano quello. Flegéo, che — suoi come mandò che Aloèo li allevò f.i.di Nettuno, ma scorrevano quelled'Aretusa traversando ilfondo Sicilia, senza di potendoegliobhli- non li loro nome era guerra dei giganti. Oto ed Efìàlte ed erano per verità s , Dei Celesti,e sulle Are ai Terrestri ed Infernali. Però si Diz, d'Ant.). BEB, Ali piccole, (V. Caduceo). cavallo. (V. Pègaso). Ali ad un Ali alle spalle,(Y.Borea, Dèdalo, Fama, Vittoria, Nèmesi). Ali sopra la testa, e a* talloni, (V. Mercurio, Perseo, Calai). d'Ant), Alcuni d. che , suglialtari si facessero i sacf. agli ed Are. Altari usarono l.i altarifurono boli quei2 vocapromiscuamente.I chi mucsemplicissimi; di pietreinformi di , fin di cenere. Poi si fecero d' erba , terra e dì bronzo e d'oro,quasi di marmo, mai di legno.Quello di Apolloa Delfo era di coma intrecciate mi« ALTEA 11 — AMAZZONI — rabilmente senza alcun cemento o gin-Amarfllide, (òt^"^aacquedotto,sùT" rusticano applicato tino0 legame. da Aglideicelestieran più gente)nome ad n elle alle 1 bassi molto divinità Bucoliche della Virgilio alti^ paforse ferni.storeUa amica di Titiro.Taluno, terra^nellefosse qnelli deglidei invorrebbe vederci 1 ali.della Tribomi erano altaritriplicia torto, di R. di Dei d'ufficio e. a e congiunti tela. parenAn. Y*erano molti altari: nei Amarfatie,(Y. Fabee, Diz. d*Ant.), vinia, capìTia^nelle yie maestre^nei cir- Amata, m.e. di re Latino,e m. di Laaccecò ed uccise i suoi 2 f. u cÌLi, neglistadii e fin nei teatri 1 moltissimi perchè promiserola loro s. ad Ea Bacco e 1 ad Apollo; néa. Essa poi s* impiccò dopoché poi sulle altare e sulle cime dei , vide inutilela sollevazione da lei monti. Anche a Tiventi se ne eressero. i colpevoli, I giuranti^ felicieccitata delle donne latine, e i suoi gliinli abbracciavano e su essi fersforzi per impedireil matrimonio mavansi i patti^ d'Enea con Lavinia, cui essa aveva glisponsali ecc. (Y. anche Fabbe, Dia. d^Ant), Turno dei Rutuli. re promessa a delibiseladi genia, IfiAmatiinta,e. Giprosac. ; (V.Callirde, Priamo, a Yénere, gliabitanti della quale Idonienéo, ecc.). aveanle inn^zato 1 bel t, come pure Altèa,m. e. d*Oenéo re di Galiddne e di f. a. di Pestio, ad Addne ; ella trasmutoUi tutti in Pleurdne in Etdlia, di Meledgro (V.). tori, 8. dì Leda e m. perchè le sacf. gli stranieri, abborrita molto da lei.Questa A Itemene,(Y Gratéo). cosa Amatusa e il paese Ae. è d. anche Alile,(Y.Pabre,Dui, d'Ant), matusia. Alytàrcha, {àXox"^yiyjc capo degli — che con circuitóres), Amatusla (Y.A ma tnn ta). Pordine nei gioghe mantenevano chi Amatdsla, sopr.di Yénere da Amatunta e. dentisela di Giproov'era di Pisa,d*Antiochia, pub. di Elide, molto on. ecc. àXòxai 0 ver* Amatusa 0 Amadrfadi,(à^a con, ^póqquercia),Amazzoni,(àsenza, ^laiózmammella), donne guerriere ninfe dei boschi, f.e.di Nereo e di della Gappadocia, le abitavano le del TermoDori, il destino delle qualidipenquali deva ripe da certi alberi che nascevano quando nascevano esse, nel morire dei qualiesse pure morivano,e tali Ealberi erano per lo più querele. rano questenmfe gratea coloro che le scampavano da morte; e quei che beri, la davano loro tagliando queglialTenìvano puniti. Amaltéa, d. anche Olénia da Oléno e. di Beozia,presso cui fu nutrita, della capra che allattòGiove, nome lui coi suoi 2 da per gratitudine in collocata cielo,dando capretti alleninfe che 1 dei comi dì quella avuto cura dellasua infanzia, avevano eolla virtù di produrre quanto desiderassero.Di qui il Corno d'Amaltéa o dell^Abbondanza. deUa Sibilla 1 nome ; È anche — Cumana (V.), ?-f dònte ed avevano Te^ per capitale miscira. Fuggivanorincontro degli nomini ; facevano morire o storpiavano i loro fi. maschi,ed allevavano allequali con cura le fanciulle, bruciavano il seno dalladestra parte bero e le addestravano a trar d'arco.Ebmolte guerre contro i vicini, interamente distrutte e furono quasi il quale fece prigioniera da Èrcole, la loro regina.Anche Teseo colPamico Piritdo fece 1 spedizione tro condi esse, e vintele, fece prigioniera e quindisua sposa la regina da cui ebbe poiilf.o. loro Ippolita, infelice loro Pantesiléa, Ippolito (Y.). regina, al tempo della guerra di Troia fu uccisa da AohiUo,e per le sue sudditerecarono vendicarla, aiuto ai Troiani contro dei Q. rwiaacrrTmi ^r^ iMBARVÀLE 12 — ANACAMPSEROS — che fu ammazzato Ambarvàla, (V. Fabbb, Diz. d'Ani.), ; 1 f. 0. d'Egitto, dalla m.e. la lanette dellesue nozze. Ambiégna, vittima cai si aniscono 2 in vitt. 1 consistente agnelli; o cora Amitaóne, re di Messene e p. di Mepeche figliò2 agnelli. lampo (V.). à ed mortale od Amimene, Ammióne 1 delle 50 vativa priAmbròsia, (f^póxzo^ vanda viDanàidi. Questa sposò Ence'lado e lo immortale) ; ; ÒL\i.^pÒQioq degli dei,di cai assaggiando uccise la 1* notte delle sue nozze, — immortale 1 volta si diveniva la conservava 0 le ; dava a guariva giovinezza^ (Y. Danae). hostiae, (Y. sotto). Amburbàlia, f. simili aÙe Amharvàli 1 freccia ad satiro,il quale le lui (V.). sacf. È per 1 cerva, ferì 1 dietro corse e di casse preda, quantunque invoNettuno : anzi Nettuno la cangiò descritto da purificarela e. 592. Fhars. Ammóne Lucano, i, di di Teréo f.o. Tessaglia, re Améto, i p. venne dai R. usato annuo dal avuto Agitata dai rimorsi, selve,e volendo scagliare ritirossi nelle ferite,ecc. Amburbiàles Ambùrbium, dell' ordine norma in fonte. (Giove), D. che neir Arabia Bacco vandosi tro- deserta guendo lan, I — cinghiale di Calidònó al la caccia per dar si unirono 1 dei 6. che fu (V. Altèa). ; 1 degli Argonauti. E il medesimo (V. Admeto, Alcéste). amicizia, virtù che i G. adoravano Admeto che d. La delle Div. la e grandi sotto fig.di anime. poi era scritto: La e su la fronte inoltre e aveva coir indice il cuore, vicino e su da d. che Latona e L'estate e la vita, Vinverno, cui era scritto: Da 1 pastoreche eresse paese. D. essere t. Yi si andava da lontanissime quel terre ed era cel. per gli or. che vi si davano. cel. promontorio KsXósiq vitifero), lontano, di Nfobe, come perdonasse, cui a pure poi 8. Melibéa (Y. Ni ohe). Fu di Diomede Giacinto m. e a sposa (V). , a sabbie di quel aperto Amore, (Y. Cupido). scoprivaAmpelo, (ajxjceXo^ vite, vigna, à^t- "delladestra alla Amicléo di Ammone nome delle molte lato sinistro Jl delle f. e. 1 Amfcia, : morte cui diedero il cagione 1 rapr. cui s ull'orlodella tunica giovinetta, 1 R. sete, implorò il per gran di soccorso Giove, che gli apparve in forma d'ariete (Y. Ariete), il quale percotendo il piede in terra gli additò 1 sorgente d' acqua, ed in quelluogo fu eretto Ita Giove, Bopr. di Apolloda dell'agro spartanodove Amìcla e. 1 bel t. aveva dell' isola di Samo. questo nome Macedonia, 1 in altresì il nome Eravi Creta, 1 1 e. di altra in altra in Libia ; ed era di 1 sac. o meglio genio seguace di Bacco. Ampeliisia,promontoriod'Africa nella Mauritania,ove era 1 caverna sac. 1 ad Ercole. Amphfpolos, (Y. Fa^re, I"iz. d'Ant). le (àjxcpi da ambe Amphiphóntes, perchè (Y.) dalla trasferirono cia. Trasi parti, (pcuaxu) splendo (Y. Fabre, quei popoli Fu ucciso in duello da Polluce, Diz. d'Ant), 1 degliArgonauti. AmphiprÓstilos, (Y. Fabre, Die. di f. Amfco, 0. di Nettuno briciéni o e dei Be- re di Bitinia = , = — — ; 1 dei Centauri principali ; 1 compagno (Y.) dì Enea. Ant.). Amuléti 0 Periàmmata , Diz. (Y. Fabre , d'Ani.). erba magica d'E- Anacàmpseros, favagello, Hmfntore, re dei Dólopi, popolipiro l'amore tornare che faceva fu ucciso da Èrcole perchè (àvàrifiutò il dei suoi stati. gli tornare, epo? amore). xàjjLrtxu) passo Amfnta, nome , d*l pastore. , ANACES od àvaxài? Anàces, (àvdaaoDregnare, Ateniesi,od Svu) di sopra della famiglia di Priamo, f.o.di Capi e della ninfa Naide, sposò Vènere e n'ebbe Enea. è- ^ Troiano eroe fendevano D. ch*ei fu percosso d'un leggiero lungi perchè astri che dii naviganti,o da 1 voc. colpo di fulmine per essersi vantato %"(; da ebraico Dioscuri signori),i = più n'eran f.i. di Giove. Ce I ed ANDROMACA — Anchfse, perchè gareggiavano gli cura, con 18 — Tritopàtoridi Atene : = serie: Zagréo, Eu- f. i. di Giove biilo,Dioniso, e son di Proserpina; Castore e Polluce e di Giove e Leda; Alco, Melàmpo e io. di f.i. d'Atréo Tmolo della predilezione nere e dei favori di Vèdi lui. Dopo la presa di verso con e. Enea, con = il fatica usci dalla quale,perchè il n. assai vecchio, lo portò sulle sino alle navi,tenendo il fanciullo spalle era Ascinio per Pélope. Anachefa, (V. Fàbre, Diz. d'Ant). Anairéin, (ava su, al^kiaprendere) (V. Pabre, Diz. d'Ant). tra Ananchftis, (àvà^x*^necessità),pie- molta Troia, i Penati e andò nèa e a seco di prezioso, in Sicilia, dove E- morire ed Acèste Portò mano. quanto aveva glieressero 1 fica magni- tomba. negli Anchirr6e, m.e. di Belo e m. di JE^ gitto e di Danae (V.). scongiuri od evocazioni dei morti. si C. Ancfli. la Ciane d. cui 12 di cui 1 era caninfa a scudi, Anapl,fiume, duto in dal durante cielo stata cangiata 1 peste ai nni dopo essere tempi di Numa, ed 11 fatti costrurre Iago. preziosae magica Anasàbia, disparvenel ninfa che in Diana, cui si osata era t. di rifugiataper di Apòllo. sottrarsi alle persecuzioni di Cipro. dclPisola ninfa Anassaréte, Fu cangiata in rupe non ad Ifi, che corrispondere volendo onestamente l'amava. Ànauro,fiume cui su Tessaglia, all' artefice Mamurio e (saltatori) portavano,i marzo per la e. che i Salii l.i giornidi cantando inni ed altri Dei, e ballando cotendoli con verghe di rame. Marte loro conservazione vezfa per R. era pegno e a perLa di sal- Andreogenfa, (V. Fabre, Diz. d'Ant). od Andrógeo, f. o. di MiAndrÓceo nosse, di Creta. Certi giovanidi da Tegea Ancéo 1 degliArgonauti. re , di Atene di in Arcadia diosi inviParrasio ucciso dal e Mégara l'uccisero, ; ei di che tutti i Calidone cinghiale riportasse (V.) mi prede' Sami, f. o. di Nettuno nei giuochi.Minosse, per vene dicarsi, ; re di Astipalea cui 1 schiavo predisse costrinse tutti i Megaresi che berrebbe non e gli Ateniesi ad esporre più vino della ogni anno 7 fanciulli e 7 giovanettoal Minotauro, sua vigna. Ei se ne fé' beffe e si fé' recare il una perchè se ne pascesse (V. : tazza; ma servo le labbra e la tazza c'è an" tra Minòsse). cora distanza » ; ed infatti mentre Androclea, 1 delle f.e. di Antiopeno, le quali si sacf. per la salute dei s'accinse a bere avvisato che un del responso dclcinghialeera nella sua vigna, gitTebani, a norma tata la tazza, corse P or. che la e. si sottrarrebbe al alla fiera e ne , fa ucciso. dominio di Èrcole se 1 delle più illustri soffìava mai di non vento. — — , AnclabrU,(V. Fabrb, Diz. d'Ani), famiglie si sacf. div. fàmuli) Andromaca, f.a. d'Etiène re di Tebe, d' Astianàtte. masch. m. e. d' Ettore e m. e femm. minori, inservienti nella divisione la di div. Ganimede, Troia, es. maggiori a Dopo ; p. presa toccò in delle sorte spoglie, Iride, Ebe (N.), il quale la a Pirro, f.o. d' Achille, Angftia, div. nazionale dei Marsi,on. nei boschi presso il lago Fucino. I condusse a Bntróte in Epiro e la Ànculi , (d. anche dii ANDROMEDA amò leno sposò fi- Pirro sposò.Poì^ morto 14 — , f.o. di Priamo. Questa yedoTa sì teneramente Ettore lo nominava che sempre m.o., V sao e gli AMFITRITE — a la terra pelle,dormir?! sopra • la rispostadel sogno lo confondono con poeti aspettarein I Nume. Alcméone f. suo o. Lo d. anche 1 magnifica tomba in Epiro, degli Argonauti. il che cagionava molta gelosiaai Anfidromfe, (Y. Fibre, Die, d'Ani.), di Giasone, BQoi successivi mariti. La ricordanza Anfimonéa, m. capo degli d'Ettore la cacciò 1 pud'Astianàtte serbò viva si e e Argonàuti, quale gnale nel seno per dolore della lunga sempre. Andróinedai f.a. di Géfeo re d*Eti($pialontananza del f.o.,che era andato alla conquistadel Velh Ebbe la temerità di d'oro (7. e di Cassiopèa. Giasone). disputardi bellezza con Giunóne e colle Neréidi. Giunóne per punirlaAnfimedÓnte, f.o. dì Melantóne,fu 1 dei Proci di Penelope (V.), cui condannolla ad essere tene legatacon cadalle Neréidi; Telemaco uccise. espostanuda sur Ma Anfióne, discendente di Giove e f.o. 1 scoglioa 1 mostro marino. di Antiope. di Lieo re dì Tebe e passando Perseo in aria sul cavallo Fu poi cosi di Niohe (V.). Pègasoe veggendola sul punto d^es- Fu m.o. divorata il mostro abile nella sere musica, che, al dir dei impietrì zate dì Tebe furono almostrandogli il capo dì Medusa e poeti,le mura restituì la misera al p. che per graal della suono sua lira;poiché titudine le pietremosse dalla dolcezza glie la diede in m.e. Anemocoitaf di queir (éivepiot;vento, xocarmonia,si collocavano spontanee , ri suiraltra. Ingegnoso emxàCo) blema cLddormento)(V. Fibre, Die. del poteredella poesiae della d'Ant,). usata Anemone, (Y. Adóne). musica, ossia della persuasione dei di P^ade. t ori 1 l.i incivili del dai AnemÓnte, sopr. genere umano uomini rozzi, i quali Anfiiarafe,(Y. Fibre, Diz. d^Ant), quegli sopra f.o. boschi dall'abitare e a guisa d'Apollo d'Iperméstra, sparsipei Anfiarào, 1 eresse , = s= fu cel. indovino di Chi maestro e di belve,furono indotti al tempo della guerra di Tebe. società ed in vrebbe doche Zete). quellaguerra Sapendo róne a riunirsi in fabbricarsi a (Y. case intorno,tpów fati? Anfitrione,(^[J-p'i di f. Alceo e nipote di o. care), dal dono di 1 collana,svelò a Polinice Perseo. S'impadronìdi Tebe e sposò il suo nascondiglio. Costretto Alcména. Guereggiò con queidi Téda tornava lebe rotta cola e loro diede 1 gran partire,quando già dì f.a. di Ptereàlo Taiuto di Comète stando a quellaspedizione,1 perire,si andarvi Erifìle ; ma nascose sua aquilaabbracciò mensa, 1 lancia lasciolla cadere ove e per non sedotta m.e. la in sua loro re, al pello quale essa troncò 1 castino decai da il d'oro, dipendeva terra, si convertì tosto in lauro. Il di appresso Giove per di punirlo lo nilminò presunzione inghiottìlui e il suo e la carro. sua terra di Télebe. Nel guerra Anfitrione morte il cui 1 t. or. diventò cel. , tarlo quanto quellodi Delfo. Per consul- e corso e e punì si di questa vestì le sembianze ingannò Alcmóna. principeoccupò il Dopo fu collocato fra glidei;e gli rono gli alzaOrópi,popolo dell'Attica, Giove rese Comète regno formidabile del suo 1 fatto simile vedi in di sto Quelebe di Té- ai vicini tradimento. Minosse, (Scilla, Niso). astenersi Anfitrite, bisognava purificarsi, intorno,xpl^ostrido (àfjKpi dal cibo dal vino per 24 ore Anfitrite non 0 perchè mormoro, per , 8 di ; poi sacf. 1 ariete, stenderne altro in era origine che l'elemento ANFOTERO 1" — ANTEBOTK — di Ne* Anime, (Y, Fabbe, Diz. d'Ant.). di Nettuno. Anna, f.a di Belo re di Tiro e i. di rèo e di Dòride e m.e. Didòne. Andò colla sorella in Africa, sato ella lungo tempo ricaDopo aver di quellasi ritirò di maritarsi,Nettuno inviò 2 e dopo la morte cbe la ritrovarono alle falde Malta, donde avendosela volata a Delfini, mare), f.a. del del monte di Ocèano Atlinte ed 1 sur a e lui la il Delfino collocandolo ì Tritóni (Y.). Bap. e e precedutadai Tritóni. Ha Tevere, augurandosisanità il si formò tuna, for- e di 1 Dea. nome dell*isola di Dolo, 1*^ di Apollo,le cui 4 f.e. furono in capo Annio, re da Annona, Anfotéro, (V. Acarnàno). Anfrfso, fiume di Tessaglia,sulle cui Apolloil gregge liceat, dell'anno (inmarzo) principio d. dai R. festeggienti suUe rive del che in 1 reticellae 1 branchia di gambero tura. marino sul cocuzzolo dell'acconcia- rive pasceva parole:Crtancommode et perennare nare glia conchi- in 1 gran velo con DaUe Perenna. Anna le Arpie di pora porda cavalli tirata d' e pur oro, bianchi e circondata daUe Neréidi e candidissima vi stette per sottrarsi alle e ire di Lavinia. fra f.i. di Nettuno e di Anfitrite sono Numlcio sposò.Nettuno ed ella lo conchiglia, Ì)remiò costellazioni. I di forma in carro Pigmalidne,elU si rifugiòin si gettònelle braccia del fiume Italia, trarre dussero con- pite ra- Agamennone. raccolta annna), (da annus^ DÌT. compagna Ope 0 di Admeto.Antéa sae. e forse identica con Rea (V.). Stenobéa, (Y. Bell o ero- fónte). — Frigia, le cui acque Antélii , idoli che si collocavano sul fecondità;ivi Apollo dinanzi delle porte. scorticò il satiro Mursia (V.); ivi Antenore, eroe troiano,che d. aver tradito la patriaoccultando Ulisse da amò Ev"dne, Licóri e Giacinto, D. che dopo V asselui poiucciso inavvertentemente giodio cando. in sua casa. ; in fiume toglievanola I di Troia — ; fondasse nella Corinzia. fiume venisse Padova. in Italia e varii f. i. ; Ebbe AngenÓne, dea^ a cui si ricorreva per Archiloco, Ataminte, Laodicéo,Aecc. Anteo, guarire dalla scaranzia. chelào, cel. Angeróna, dea della secre tozza. Rap. Anteo y gigante, f.o. di Nettuno ritta sopra l'altare ' gata e con suggellata.I la bocca le- sacf. alla porta della Curia I R. Altri la confonde e con o della Terra. Dimorava Senato Volùpia, a dea della voluttà. suo mani. Angeronàli, (V. Fàbrb, Die, d^Ant), rata Angftia, div. nazionale dei Marsi,adonei boschi presso il Iago Fucino. p. Nettuno 1 t. di eranii Ercole s*azzuffò con Aniceto, f.o. di Èrcole e di £be, e fr. di Aleesidre. — u- lui e Tat- invano,poichòU glirestituiva le forze. terrò 3 volte,ma Terra,sua m., Èrcole alfine lo tenne sollevato soffocò.Credesi che Anteo Anigro,fiume nei deserti danti, della Libia per assassinare i vianavendo fatto voto d*innalzare a lei pontefici il regno de' Pigmei. ; 1 dei f.i.di Antenore e lo possedesse (Y.). Tessaglia,in cui i Anteròte, div. opposta a Cupido.D. Centauri feriti da Èrcole alle nozze f.o. di Marte e Yénere. Questa vegd'Ippodamialavarono le loro piaghe, gendo che Cupidonon cresceva, ne il cne rese le Animail sue di impure e pre sem- ad dimandò una tazza, (Y. Temi, che rispose perchèqueglinon avea l'or, di ciò avvenire acque. beventi Circe). sudicie per compagni; ed essa gli diede Ante- ròte, col quale Cupido cominciò a ANTEVORTA Si rap. crescere. 16 — le sembianze sotto di palma era nero i R. presso o Porrfma, delle Camène 1 o salvare passato.Era tali (V. P nelle f. Carmen Anthestérie, (V. Fabre, Biz. cel. isola Anticfra,. y in cni V elleboro abbondanza credevasi rimedio Era vicina al Anticléa e o contro Antrclia,f. in cresce re di loro il fonte di sac. Ippocrénesac. allo Àorno,(à privativa, e opvt? uccello), andando che Nettuno, antico di fonte Aónio pianta Aónio, la pazzia. Muse. di Autólico a. 0. t- Peloponneso. d^Ulisse. D. m. o s che , Dio), genio Aónia, che fu poi la Beozia (V. Cadmo). d^Ant). AÓnidi, sopr. che dassi alle Muse dal Carmentàli). vórta, per malefico. colle Camène Aóne, f. on. si sacf. tutte la patria. Antfteo, (àvxt tìsóv contro che manifestava Vatieinatrici, qnella Toscnro all' or. ubbidire pfdo). Prorsa Yen- poi a liberarla e vendicarla (Y. Zeto). (V. Ga- Antiopéne, re di Tebe, le cui f.e., per dalle mani Antevórta,d. anche I suoi f.i. duramente. trattò fanciulli colle ali alle spalle, TI l'altro I st'orzantisidi togliersi di 2 ramo APOLLO — La- fosse sorpresa érte per isposarla^ Eolo. Sisifo f.o. di da cel. lago in Epiro,da cui uscivano BÌ mefitiche esalazioni che si credeva l'Averno. Apàrchae le primiziedei raccolti o le parti delle vittime che si ardevano Lestrigoni (V.). f.a. sull'altare. di d'Edipo re Tebe^ e Antfgone, modello d'amor figliale di Giocàsta^ Aparchài, (V. Fibre, Diz, cPAnt). Nelle fraterno. di sventure e Edipo Apàrchestaì,(V.Fabre, Diz. d^Ant.). suo p. (V. Edipo) andò sempre Apaturia, sopr. di Minerva, o, sec. al., lui ramingando e rifiutò le prodi Venere. con poste di ricchezze e di onori che Apaturie, (V. Fabre, Diz. d'AniJ). le venivano fatte, abbandonasse Api, (V. Aris ove tco). il p. E quando il pessimoCreonte,Apollinàri(Giuochi).Al tempo della 2"^ guerra impadronitosidel trono dei 2 fr. punica furono istituiti G. R. questigiochi alla maniera di lei,vietò la sepoltura al morto a da cel. in osò tale atroce violare anno on. ogni Polinice, essa d'Apollo, , Antffate,re dei , , comando, e fu di fame 1 condannata a morir considerato ella si toria donator come della vit"- fugator dei nemici. Emòne, Apollo, (forseda àst iràKXet sempre si uccise per disperazione. vibra, o da à senza, wrìXXoi e sposarla, f. 1 la di unico a. non Laomedònte, niolii, molti, o forse quale ; credendosi più bella di Giunóne, meglio da ànóXXo[i.t distruggere, fu convertita in cicogna. considerandolo il pestifero) come f.o. di Giove e di Latona, e fr. di Antfope,reginadelle Amazzoni, vinta fatta Diana. In cielo lo d. Febo, condne che prigionierada Èrcole, la donò a Teseo: il carro del Sole,tirato da 4 cente vinta da oppure Ercole prima e poi da Teseo che la cavalli: e in terra d. Apollo.Era tenuto pel dio della musica-, della sposò. Èssa è la medesima Ippólita (V.). delle arti,della pestee della poesia, 1 f la sì dell'animo, sì del corpo. di medicina ebbe a. ; Nittéo, quale in prigione; strangolò, ed ma che e doveva = — , — . da Giove morire , la morte 2 ma di perseguitò f. i. Suo ella p. volle farla scampò lui, Lieo la pose e di Dirce sua ; suo sotto m. e., e dopo zio la la stodia cu- che la Si fece capo con esse delle 9 Muse nei monti ed abitava Parnaso, le ripe delFIpdel Permésso, ove pasceva Elicóna,Piério,su pocrdne e ordinariamente il cavaiPègaso,che ARACNE AfiQESTE — che Esehilo dà precagione).Nome alle Erinni anche 18 — lutto a e si pio d'ap- coronavano vano (V.),Furie nitrìcì della Tiolenza. prezzemolo. 0 pn- Archieréus, («px^ ^^^ lepeó^ capo, Talente ricamatrice^ che 1 Armena sac). (V. Fabrb, Die. a^Ant.). y nerva giorno osò vantarsi di superar MiArchigallus,(V. Fabbb, Diz, d*Ant,y. neD'arte in sembiante Questa la sna. dì vecchia e visitò ArchflocOi fu sfidata. — Ma^ vinta Aràcne dalla Dea, per li strangolò e fu mutata vergogna in ragno. Sec. al. Minerva, superata, ; 1 f. 1 dei f.i. di Antenore. di Nèstore 0. sotto le (V.),il quale di Troia sacf. la vita mura salvare quella del Patroclo ed con per , polto p. Fu seAchillesul stracciò Topera e cospetto promontorio Sigéo. Archimfmus, (V.Fabrb, Die. d*Ant.). in ragno. Die, d'Ant). Archithiasfte,(V.FABBE, Giove i nici. Fedi Cupido, AtkriìrìOf sopr. ArcOi (V. Diana, presso tedne, Ercole, Amàzzoni, Àrcade o Arcante, f. o. della nin" Àrcade, Orióne, Chiróne, per percosse Aràcne 1 fase con di Diana Calisto,seguace e e la mutò di Giove Ippolito, Meleàgro,Acàsto (Y. Calisto), diede il suo nome all*Arcadia.Questo è ilpaese di tutta ecc.). Arco Baleno, (V. Iride). la G., di cui si raccontano re (V. Fabrb, Die. d*AntJ) giori Arconte magfavole : il Dio Pane vi si on. Arctefa,(V. Fabrb, Dia, d'Ani.). cadeArculum, (Y. Fabrb, Diz. d'Ant,). piò che altrove. Fatto adulto, Àrda certi cacciafu presentato tori tra) pieAreoirti,(àp-fj aria, Xt^o^ lo il Licaòne suo Diz, a d'Ant,), quale Fabrb, (V. avo, accolse con piacere;ma poi per Areopago, Si vuole che dal G. nome far prova del poteredi Giove quando di Marte ^Apv)^sia provenuto quello lo alloggiò, di Areopago,cel. tribunale d'Atene, glipose innanzi a mensa le membra del suo ospite. nerchò la I« causa che vi si giudicò Sdegnato Giove d*una tal prova, convertì Litu contro quelDio, accusato d'aver cadne in lupo ed Àrcade in orso, e ucciso Alirròzio. Forse fu questo 1 • = collocò questoin cielo presso sua m. (V. hi stessa favola inAtréo,Pé- lope vea istituito Fu per bunale. tri- punireFo- l'irreligione micidio,illibertinaggio, Ofélte,f. d. anche di Nemea. Ijicnrgore la di quel dell'imparzialità sim. Teréo). e Archemóro = di o. Intanto e che la Aveva pigrizia. delle leggi e la custodia pure l'amministrazione la quale lo adel pubblicoerario. Issipìle, G. di Marte, (^Apvjc). pio, Àres,nome posto sopra un cespugliod'apbàlia sua additando stava eroi che andavano fu morsicato morì, e da 1 1 fonte agli Aretér, (V. Fabrb, Dùs, d'Ant), di Diana, ad assediar Tebe,Aretiisa,ninfa e compagna mentre in la trasmutò fonte laonde che giva fugserpente; quel serpentefu poi dagli eroi stessi.Presso cespugliod'appio, dove nacque stava al il si col. di 3 anni in 3 anni. Furono Èrcole, dopo il leone, vi la sua Giove da vittoria contro — narrò Cererò a rapimento di Proserpinafatto sue scorrono acque Siciliae si mischiano 1 fonte. Furono a Alféo. Essa chemòro,Plutone. Le Ar- alloraistituitii giochiNeméi, 1 quali e sac. poi ripristinati da mazzato am- con da in quelledel- VAlféo (V.), ; 1 delle Arféria Esperidi (V.). (Aqua) , acqua usata nelle f. funebri. ogni genere Argei, (V. Fabrb, Diz. d'Ani.). di atletico esnerimento,almeno ai Argentfnus, div. dell'argento. tempi era usato di Pindaro. I rincitori vesti- Argéste,nome dato da Esiodo al vente ARGIA il chiarore (Y.).Significa perchè spirada Oriente. Euro Argfa, f.a. d'Adrasto m. a e. il cadavere di 2. Ma Dodèna. Egli aveva, d., 100 occhi,50 dei qualivegliavanoquando reno, se- di Anfìtéa, e gli altri diede a dormivano. Giondne castodire la gli Io, che vacca Giove amava; Mercurio Taddorma suonando il flauto,e T ammazzò. Qianòne lo trasmutò in pavone, Antigone, esequie; il che Creonte, che le accise Argia fu cangiatain 1 con fonte omonimo. ARIONE — farglirultime irritò tanto tatto e 19 di Polìniceidi cni ella andò cercare per — mentò — ; che fa augello a lei ediNiobe.il f.o. di Giove sac. quale in Argo il 1% d., e fu ArgifÓnte,("poveó(u uccido) sopr. di regnava che coltivasse le terre dei G. Mercurio uccisore di Argo (V.). , nirono Argfnnide, sopr. di Vènere a cagione Argonàuti, G. d. gli eroi G.,che svad' 1 t. erettole da Agamennone in Giasone per andare a con memoria il fanciullo a dì Arginno, conquistare vello d*oro,dal nome nuotando del loro vascello Argo. lui diletto,che perì nel Cefìso. ArgÓne, lo. di Alceo,ed 1 degli£• A raclidi. Argfnno, (Y. r gin nido). da Apolloe m. Arianna, f.a. di Minosse re di Greta. Argfope, ninfa amata di Filammone, cantore cui s*attriA Teseo, già destinato predadel 3f tbuì rinyenzione dei cori di fanciulle notduro (V.), diede 1 gomitolo di in on. di Latona cui uscì del Labirinto, mercé e de* suoi f. i. filo, di vinto ninfa ramente teneAmò Tessaglia. aver quel mostro, ed AArgfra, dopo andò Selène suo riànna se ne lui. Egli poi o. Selène, m. con atroce ingratitudineabbandoche anche teneramente Tamava, si con 1 scoglionell*isola dì seccò quasi per dolore yeggendosi nella sovra tasi Nasse. Ivi,dopo aver Ticino a perderla; ma ramente Vènere, fatpiantaamala sua di loro pietosa, disgrazia, si fece cangiò V I in fiume e Taltro in fonte,che, come di Bacco, il quale le regalò 1 sac. le loro l'Alfèo e Aretusa,mischiano di Vulcano. corona d'oro,capolavoro d'Arianna ticare dimenTuttavia Selène Corona fu indi Questa potè acque. fra bevevano costellazioni.Altri che collocata le Argira ; e quei 0 si bagnavano delle sue acque perdevano la dice uccisa dalle saette di Diana la memoria nell'isola di Nasse mentre Teseo la degliaffetti loro. di del" voleva condurre ad Atene; altri la ArgìrotÓsso, sopr. Apolloorn. d^arfa rapitaa Teseo da Bacco vata l'arco d'argento (àpfópov e trodio addormentata da in xójov arco), questo genio, i. di Bacco di lei e Nasse, ecc. F. Argfva, sopr. di Giunóne,da Argo e. lei molto cara. sono; Enèpio (oIvóiko?,il bevitor a il fiO" di vino), Evànte (eòavQ-fj^, Argfvi,i G. in generale,e. d. da Argo, Vuomo di G. al tempo e. fra le principali rente), e Statilo(axacpoXo^, » , =» « della guerra Troiana. del grappolo). àpY^^ veloce o Arfcia, f.a. di Fallànto (V.). Argo, nave nauti,Ariete, 1 delle costellazioni del ZodegliArgoArgo architetto), coi diaco cui 6. Giasone eroi (V.). Nella Mit. sarebbe quel sa d'oro (V. P r i s s o andò alla conquista del vello d'oro. caprone dal vello D. che questa sia stata la 1* nave G 1 a s è n e ),che fu immolato a Giove da (forseda j , che abbia f— ; 0 solcato i mari. 0 cel. architetto, f.o. di Aristdre della nave colle quereledella questo sorgente a dio errava quello,che Bacco , dicò in- quando sitibondo nei deserti (V. Ammdne). craulp Arlóne^ccl. suonatore di liuto, lui fabbricata forcstn Marte; oppure 1 di Polibio inventore degli ArgondtUi (V.), da a della Libia ARIST£0 di Orfeo,nato Lesbo. Essendo a i marinai 1 naye, 20 — pra so- Armónida, cel. artefice di Troia, che Minerva. apprese Parte dalla stessa cui Pàride le costruì su navi, Egli lo rollerò i danari;ma assassinare per rapirgli rire^ egli ottenne di poter,prima di mo- il suonare suo linto ; al alla portato al donde , capo passò egli gittatosì qaei delfini Ténaro in Lacónia, la la dì Corinto. a Giunse giata can- dire tra- nosse favor di Mi- patriain sua , 1 fu civetta,perchè tentò in torno at- ed nave fu da in maro^ rapi Élena. Àrnea, principessa d'Atene; suono del qnale i delfinisi adunarono ARPIE — di Creta. Credesi che re stessa Scilla di Niso sia (Y.). Àrneo,(V. Cauma). a guire Arónta,cel. indovino della Toscana, adi Periàndro,che, fatti inseli ebbe severa^ bitò nei monti di Luni presso Carrara. quei pirati, casa mente Quel delfino, puniti. per Arpa, (V. Tersicore). penso, com- fu collocato da Giove fra gli Arpalfce, fu la più bella donzella dì astri, in 1 costellazione vicina a Argo, tanto amata da Climéne suo p., che la maritò con molto stento, ed anzi tosto che Pebbe maritata, quella del Capricorno. Aristéo, (aptGto^ Vott%mó)y fu sopr. dio della pafece morir il genero per riaverla. Apollocome storìzia, Ma Arpalice della e cia cacglifece mangiare il suo dell'agricoltura ponendosi, prima che questo mito, scompropriof.o. (V. Àrcade, Téreo, desse luogo ad 1 div. Pélope, Atréo; ecc.). (V. articolo seguente). speciale ; 1 Amàzzone. della ninfa Cirene. ; 1 f.a. di Arpàlicore di Tracia, ; f. 0. d* Apollo e dato ad — — — valente cacciatrice. Euridice,la quale da lui fuggendo, il c^ delle sue nozze /a7ce e tfipiuporUi) Arped6foro,(£picY) Orfeo fu punta da 1 serpe in di 1 spada Mercurio che con con sopr. 1 piedee subito morì. Le ninfe afalcata uccise Argo (V.). vendo pietàdella costei disgrazia, Arpfe, (àpicdCu) tolgoviolentemente'), Amò tutte le ammazzarono la cui fitéo, api di gli disse m. Ari- mostri, f.e. di consultarsi trìte. Avevano secondo Proteo. Questo indovino, il suo costume di non dire ilfuturo se con non in varìi modi incatenato e poi rìpresal'antica forma, lo consigliò di Euridice sacf. placar Tombra 4 vacche 4 e torì, dalle interiora dei qualianimali uscirono sciami dì api ; da Autonóe f.a. di Cadmo ebbe a nuto e di pastorizia, apicoltura e, divedio dopo la morte, ebbe t. dai pastori cui apparve piìivolte. che Aristoméne, tiranno crudelissimo, 1 sol giorno sacf. 300 uomini. Armonfa, Ermi6ne, f.a. di Marte e di Vènere. Fu cangiata in serpe od fon Cadmo suo di Anfi- viso di donna, corpo ali di con pipistrello, unghioni ai piedied alle mani, ed orecchie d'orso. Le principali erano nomina m.o. (V. Cì^dmo). solo Podargo; isole Strófadi ed Cagne mandò e di di Giunóne, questimostri Fineo,che Zete le discacciarono a abitavano le fettare ad in- vola rapirele vivande della ta- Enea. Iride e Omero anche dette erano Giove di Giunóne Propagò nelPisola di in Tracia Coo, in Sardegna,in Sicilia, le sue di cognizionid'agraria, in e si trasformò forzato, (serpe,tigre, leone, Aéllo, Occipitee Celéno, fiume, ecc.);ma il f.o Attende. di avoltoio di Nettuno e ; ma cortesemente colse ac- argonauti, Calai, Giunóne mandò farle ritornare in Tracia. In forse dee dei venti origine erano , delle tempeste rapaci.Alcuni credono la favola delle Arpieoriginata da 1 grande invasione di cavallette; altri dice siano gli uccelli del Iago Stinfàlio;altri finalmente li vuole corsari,che spesso infestavano gli stati di Fineo. ARREPHORIA 21 — ASOPO — Arrephorfà,(V.Pàbre, Biz, d^Ant). Arrichióne,1 cel.Atleta. Arse, Verse,(=»volgiin fuga Vinr in gufo, e lo cangiò Flegetónte, uccello che Minèrva prese,a proteg* gere, perchèT avvertiva di quanto etruschiusati tal.sulla si faceva di notte. delle R. per istomare gliAscànlo,d. anche Inlo dallalanugine ease porta incendi. riooXo")delle sue guan^ giovanile amata unico f.a.di Nicocredne.Fn i.o. d*£nèa e di CÌrensa. eie, Arsinóe, morì Fu condotto fanciulloda suo p. nel il quale inyano da Arceofónte, animo di dolore. Essa mirò con Lazio,ove fondò la e. di Albalunga. C. d. i discendenti di E» freddo i faneralidì lai; ma Vènere Asclepfadi. che la cangiò in 1 ciottolo. sculàpio; di p. in f.o. per 17 esercitaronoed insegnarono ;(V.Alfesil)éa,Alcme(5ne). generazioni da forse medicina nell'isola la di Coo. tSo?, Artemide, ("Aptefit? Il Q. fu di cel. essi nome sano), più perfetto, Ippocrate. àpieuL-f^^ di Dimia (Y.).Essa è la fanciullaAscèlle, f. in on. di Bacco. Si cel. nei villaggi intemerata che dona la sanità ed e e. d. perdell'Attica, chè forza. mestieri saltare 1 pie era con integrala solo sopra 1 otre gonfioed unto di cel.per la Artemfsia,reginadi Caria, tomba che edificòal m.o. Matisolo olio.Dalla difficoltà di tenersi in ridicolecadute. nascevano equilibrio (V.).Morì poi nel Salto di Leucade (V.). Cel nelle f. Dionisie minori e d. che d. ananche ludi Emjyàsae. che Arténia,la SibillaDelfica, Da/He (V.Sibille). Ascréo,sopr. di Giove dal monte di Citstode della Ascra sac. a lui ed alleMuse sue f.e. Artofilàce,significa Orsa (V. Boote). Asfodèlo (Pratodi), (àa^óBtXo^ aArdntice,nome d'I, il qnaleavendo sfodélo,erba sac. a Proserplna). le f. di Bacco,fa punito Luogo dUnferno, ove passeggiavano spregiate ber tanto Tino,che perombre loro con senza fargli dette corpo, le anime di coTaso della ragione,e oltragche non fecero né ben né male. giata la propria f.a.Medalina, f.a.dell'Ocèano e sta Asia, era 1 ninfa, queIo uccise. di Teti e m.e. di Giapeto. Diede il Diz, ad 1 delle 5 nome suo d'Ant"). Arfjspici, (V. Fabre, partidel Arvàli 0 Fratelli Arvàli,cioò campemondo. stri. di 12 sac. Unione o Collegio ove in mezzo ; 1 paludedi Libia, ai sacf.di Cèrere che presiedevano ad 1 prodigiosa di uccelli quantità abbondante. 1 messe v'erano molte gru. acquatici per implorare Cel. le loro f. 2 volte Tanno, girando Asino,(Y. Silèno,Mida). 3 volte con 1 giovencao 1 Asópo, reginadi Égfna, i cui stati si intorno Giunóne devastò con 1 pestilenza agnelletta (chepoi sacf.) per alle biade. Si vuole che la Chiesa, gelosia della protezione che Giove tuite abbia istiaccordava alla f.a. di quella. Éaco santificandoquestorito, le Rogazioni.(Y. anche Fabre, f.o. di Asèpo e di Giove, la pregò Diz, d*Ant'), di ripopolare quelregno, ilche Giove f.o.d*Acheronte e dellaninfa fece traendo da 1 antica quercia Ascàlafo, che Proserpina della selvadi Dodona gran quantità Orfùe. Costui palesò grana di formiche,che presero tosto la aveva mangiati7 granìd*l melaonde fn cagione fig. umana neirinferno, (Y. Mirmfdoni). che Cèrere non potesse giato piùriaverla. ; f.o. d'Ocèano e di Teti.Fu canin fiume da Giove,a cui Cèrere sdegnata contro Ascàlafo che ciò palesato a Gìoto, aveva spraz- volle far guerra, perchèquel Dia aveva rapitaEgina sua la. zogliil tìso coli*acqua àà nume^ voc. cendió) — — — rr-xjnLSrjLmi^r • 1* M»I«"A*T« AitTokA» ^WM^. ASPÉRGILLUM -22-- ATENA da (V. Fabre, JDiz, d^Ant^. Aspergfllum, Àssàraco,f.a.di Troo (Y. Calli r de). Assassfno, sopr. dato a Gìotb dagli ant. di m. Achille — furore tutto ancor a Troia questo colPaiuto di consigliòa gettar lungo la via dei pomi d*oro,a raccogliere i qualiAtalànta tradttenendi dosi alquanto, egli ebbe campo rono giungereprima di lei alla méta. Fu- Vènere,che dopo Ulisse fu Troia. da in nemici; scoperto ma dalle precipitato in leonessa. e eglifu che Epiro colla AtamAnte, f. o. di condotto ed Bichia ('Haox^« la i falli dei cacciata,ascese di Giunóne n'ebbe sposò Frisso Elle Nefele sulP Ariete dal vello di di farsi immolare Temi, forse di £- (Y.), m. tranquillità). Ella lasciò il Cielo per abitare sulla terra fintantoché durò Tetà dell'oro; ma di Orco- re d* oro fu tutta d*Atamànte nificati (Y.). La stirpe persoCeconsacrata di Lafistio. alPira Giove Astrale, Sac. e vittima insieme era sul punto e che Dice , sovente raunohólia, la stessa Eolo (Y.).Sposò poi Ino, che perseguitandoFrisso ed Elle, fu che fuggissero,protettida causa m. Astréa, f.a. di Giove di ordine Neféle (la nuvola)e Astilo,1 dei Centauri cel. indovino. Astrape,(àoTpairf) lampo, baleno) i fulmini. Questi sono in Bronte, Per meno. sostituito Altri dice che fu 1 altro mura da lo trasformati FI in leone Taltra sottrarlo alle persecuzioni per dei molti ottenne poméne sopravrivendovendicherebbe il p. ; nella tomba epperò la m. lo nascose m.o. quale fu da suo ma p. la volle concedere solo a chi la vincesse nel corso. Ip-^ Ettore. Ettore d* Androlo. e di maca. AstianAtte, Di lui Calcante predisse, che, del matrimonio in eroi ; ammazzato aver fossero sposi. ; 1 f.a* di Scoende, la ricercata ÈcàJte (Y.)- Astérope, giovane Q. ucciso da dedita ricevette da Meleàgro prima che Arabi. Aisfrto, (Y. Absfrto). Astarbéa, (Y. Pigmalidne). Astèria^ 8. di Latóna"matat^ in quaglia nel fuggire da Gìoto. Altri la dice Era Partanopéa. cui ebbe alla caccia ; ferì prima d*ognialtro il cinghialedi Calidòne, le cui spoglie mortali in Cielo collocossi famigliadovevano quella stato accendeva nelPultimo — quando fu Citissóro. Tutti i 0. essendo avendonela e dal f. ; salvato capi di sacf. D. che cangiato in fiume,si 1 facella nelle sue acque quarto della luna. 1 f.cT.di Antenore Troiano. di Vergine. Àte 0 Atea, (da o.vf\ danno, o tenw' col nome sero rità, confusione di mente, o da Astréi,f.!.d*Astréo a d'Eribéa. D. fos"^ fi,ingiustizia) f.a. di Giove e i Titdni, i qualivolendo dar , di null'altro sollecita di Éride, r assalto al Cielo restarono parte div. ali., attaccati al cielojstesso, che far male agliuomini. Essa rono parte fufulminati da Giove. avendo consigliatoa Giunóne di far nascere Astréo, 1 dei Titani,p. dei Yenti e prima Euriste'o che Èrcole degli Astri. Vedendo che i suoi fr. (Y.),fu da Giove scaraventata sulla dichiarato avevano a Giove, terra,ove sempre corre velocissima, guerra ghiere, la armò i Venti suoi sua seguita dalle Lite (Xttal) o Preparte per che altre Giove cacciolli le f.e. di sotto Giove, m a f.i., que, acpicando zop8* ingegnano di ripararei ed Astréo fu attaccato al cielo in Astro. 1 Venti però sono mali da quellaprodotti. e mutato d. f.i. di Eolo. G. di Minèrva sto (7).QueAtena, nome delAstro logfa,(Y. Pabrk fu poi il nome Diz. d^Ant). della capitale AtalAnta, f.a. di làsio re di Arcadia, TAttica,perchè vinse Nettuno nella di di e Climéne, e m.e. Meleàgro, gara posta a chi di loro traesse dal nel Zodìaco , ATENEE suolo la cosa — 23 piùntileaglitiomini. Fatto sorgere 1 alivo sim. della pace e fonte di ricchezza per V Attica , diede il sno detta nome alla e. di prima Cecròpia. AUGURI — tanta e tutta la stirpe scelleraggine, degliAtrfdi fii poidi à enorme ae- litto punita. 1 delle CécropeAtropo,(Sixpoizo^ immutahile), 8 Parche, quella il cioò che taglia filodeUa vita (V. Parche). Atenée,f. cel.in on. di Minerva od Atena,a coi sorgeva 1 1. magnificoAttéO,l"" re dell'Attica. sotto il cui.altare Atteóne, d. il Partenone^ (àxrfj sponda),f.o.d'Arìst^o nutrìvasi 1 serpe come prudente saviezza di Quellef. erano annue nali e sìmb. della e nipotedi Cadmo. Fa Chiróne e divenne gran quellaDea. o quinquen-^1 giornoavendo veduta (Y. Fa-^ Panatenée). d. anche Pcmatenée bagno,questadea lo allevatoda cacciatore. Diana in 1 strasmatò in fu divorato dai snoì procervo, BREy pri! 50 cani. Quìnquatrie). (Y. che fa 1 degli eroe MenodÓrOy cel.arteficedì Rodi^che Attore, Tessalo, insieme con Agesdndro(V.)e Polidoro Argonàuti,fu ucciso da Èrcole nella il Zocontro lotta di del Augia. scolpironogruppo coónte (V.). Aucso, {ah^"ym accrescere, la ere» di 1 delleGrazie A* nome scente), Atergàtide, (V. Dercéte). forse le dee delle stagioni A ti, (àxóCa" spaventare),giovane teniasi, di Frigiaa cui Cibelolasciòla cura (V. Grazie). dei suoi sacf., a pattoche ci non Augéa,f.a.d'Alceo.Avendo sposato gretamente seoboe 1 f.o. Èrcole, ne romperebbeil voto di castità,al nella corte di Mila ninfa Santra e si rifugiò Télefo, qualemancò sposando di Missa per sottrarsiall*ira re gàride:ma pentito poi, Cibéle lo di suo p. Télefo, convertì in Pino. che intanto era stato accoltoalla stessa corte e cresciutovi ; (V. Adrasto). in grado pei suoi meriti, Atlante,gigante,f. o. di Giove e di Olimene. Giove gli ordinò di sostenere ottenne dal re per isposala propria il cielo sulle spalle. ed Au1 dì (esgéa m. senza conoscerla, sendo 1 volendo maritarsi con stato avvertito dall'or, di guarnon darsi da 1 f.o. di Giove)respinse straniero ignoto,giàera sul punto Perseo venuto a trovarlo: di che offeso^ di ammazzarlo ; ma atterrita da 1 e queglirapii pomi delleEspèridi,serpe, desistetteda ciò fare, sto indi col capo di Medusa accidenteservì di motivo a farsi (V.) lo ri Paltro conoscere. in alto monte. Che e mutò impietrì sostenga il cielo fu d. forse perchèAugfa , re delFElide e f. o. del Sole. il monte Atlante è quasi che glidarebbe Fé' pattocon Èrcole volto sempre avvi sia dalle nubi; o perchè tasse 1^10 del sno bestiame se glinetventore le stalle, fettava stato 1 astronomo di tal nome, inperchèilleteme indella Sfera.Da questovenne Parìa. Èrcoleper venirne a il nome di atlante alleraccolte di capo vi fece passar entro il fiume Alféo ; indi uccise questore che non carte geografiche. nomi delle15 f.e.di Atlante glivolleserbar la promessa, e diede Atlantfdi, JDiz. d*An(:,: e = — , e di iadi Pleidne;d. anche ladi,Plè- i suoi stati al di figlio lui Filéo. e Auguri,indovini e. d. a garritu aVergilie, di f. (sotto kìréo, 0. Pélopee dlppodamia. vium, erano a R. 9 magistrati Romolo 3, poi 4, poisotto Scilla Geloso dì Tiéste suo fr. gli fece il futuro, mangiare i f.ì. Tàntalo e Plistene fin 15), elettia predire semridito veneratissimi ed interrogati in 1 convito. D. che il sole inordovesse illuminare s i cosa intraprendere ristetteper non prechè IV AUGURIUM dì 24 — AVERNO — loro Àuspax,(V. qaàlcberìlieTO. Le risposte Fabre. d'Ant,'). Diz, celesti Adspict, (V. Auspex e Auspicar! Fabre le ì nel Diz, i d^Ant.'). mete, co(i yentì, fulmini^ lampi, gU ecclissi, ecc.);2*" dal volo Austro, vento molto caldo,f.o.d'Astréo si traeyano 1° da fenomeDÌ : dal canto 0 modo degli uccelli;8° qualche Nome ; 4° dal pollisacri dei di beccare e di Eribéa, o Auròra. a denti da fortuiti acci- che (lo sternuto, il rovesciar la saliera,1 incendio, 1 candela che a Rap. fig.d'uomo nelle nuvole cammina ed pienegote spesso Il ardeva le rocchi,ecc.). (V. anche Pabrb, JDiz. AutoleÓne, generale di soffia 1 i- pioggie che tal. infocato, fiato, suo e. e e alato mano delle adduce. Combattendo in ha namatoio, segno da so, 1 topo che rosi spegnesse desse 1 mobile, il fischiar deglio- al. d'Eolo sec. in le navi. e Crotoniati. dei 1 dì coi Locrensi, i Biz. al d^Ant). Augórium, (V. Fabre, qualilasciavano sempre in mezzo 1 spaziovuoto per AAugusUlas, (V. Fabre, JDiz, d^Ant').loro campo eglifosse stato in vita,penetròin questo sito e fu ferito dallo spettro di Aiace, né potò guarire prima d'aver placata Aólide, porto di Beozia, in cui si ai Q. quando partirono dnnarono per Tassodio di Troia (V.Ifigenia). La e la provincia anche — chiamavasi capitale Anlide. f. a. Auròra y il Locrense,come di l'ombra queU*eroe. mento). Giura- d* Apolloe Sposò Titdne f.o. di Laomedónte re di Troia e gli ottenne da Giove Tim- in diverse forme mortalità. Ma 1 scordatasi rubate; ma gli d'impetrar- anche segno al bestiame e d'esser mutato amava in cicala. il f.o. Mémnone^ che morì Achille. La le sue A di a m. re Titóne poi fece Troia per mano dì il pianse che la le che costui amicizia cose da lui gli rubava, lui,perchè con f.a.Anticléa. Ammaestrò sua AutomedÓnte, la rugiada. e Sisifolo scopricol porre la pianta dei piedi Èrcole nella d* Etiopia, tanto lagrime formarono Tebe Da sé sotto la giovinezza perpetua, quegli invecchiò tanto,che ottenne ebbe se AutÓlico,f.o. di Mercùrio e di Chione. Apprese da Mercùrio a far il ladro, della Luna. di poter mutare ottenendo ancora Praxidiche (Vedi ; e. idce lotta. il cocchiere dopo la morte armi di Pirro, f.o. di del d'Achille, qualeportava le quello. in Egitto sorgeva 1 statua AutonÓe, f.a. di Cadmo e d'Armonia rora dell'auod Ermiòne, m.e. di Aristéo e m. Mémnune, che all'apparir suoni dava armoniosi e al der ca- di Atteòne. del sole 1 la Dea che d. esser gemito doloroso. Sposò Autunno, div. ali., anche Aurora dei Cèfalo, e d è la già m.o. stessa Pomóna poi frutti, e poi uccisore involontario di Pro(V.). cri (V. Cèfalo), i quali ambi fu- kùxo, (V. Fabre, JDiz. d'Ant). conversi in astri. D. Procri esron ser Aventino,1 dei 7 colli di R., dove che quell'astro precedeil giorno. Caco, ladrone di armenti,fu-ucciso L'Auròra è rap. con veste di color da Ercole,e dove Remo vide, nella 1 in sulla face rancio, chi, soglia gara con Romolo, i 6 avoltoi o falmano, d'I palazzo vermiglio e seduta sovra pelche pretendevadar il nome 1 carro Ausònia, color a R. tanti Averno, provinciad'Italia,i cui abi- fur d. Ausoni d'Ulisse di fuoco. e di da Ausònio,f.o. venuto Calipso, visi. Ausònio, (Y. Ausònia). a ziar stan- (à negativa, e opvi^ uccello)^ tone, palude in Campania dedicata a Pludalla quale uscivano sì tetri vapori, che veniva creduta 1 porta d'inferno.Gli uccelli, che sopra di BACCO 26 — BATTO — di Sémole (see.al di Pro« Giondne, mutatasi in Bé^ flerpfna). di Qiofe l-oe a sua Fu e Dioniso d. Libero anche , , Lenéo, Brómio, Jaicoo, TionéOt nutrice di Sémele, la consigliò Evio, jBassdreo, ecc. pregare Gioie a mostrarsele nella Ricusò eglia lungo, ma gloria. * Gli eruditi rinvengono in questa analogia e coi viaggi favola molta di Vìstnu Sémole ne indiano,e à' Osiride e))oiavendo acconsentito, rimase incenerita,insieme col suo gizio,e con Noè della Sacra Scrit^ in Però Giove la tura ed anche, anzi meglio, con cielo, palazzo. portò do?ea f.o. lei del che da Mosè, condottiero degliEbrei. (Ambi e nascere, si prese cioè di Bacco quistatori concura egli educati in Arabia ; condottieri, , medesimo ; indi lo affidò ad Ino che r allevò coli*aiuto delle Ore, delle Muse direnne poeta,astronomo, musico, danzatore valente. Nella sua nezza giovila terra e conquistò percorse le Indie e 1 esercito con V 1 colla verga le que ac- V altro col tirso rupe , il vino; che colla verga dividono r 1 il mar Rosso, Y altro le acque Fu di raggi in fronte ; che o dalla poiistruito dalle vecchio Silèno (Y.) e dal e corni fan scaturire e chiamate ladi. 2 con cui per delle f.e.d'Atlinte, trasmutò Giove in stelle gratitudine, Ninfe benefattori ; legislatori, , nomini deirOronte forse con e deiridaspe, Altri, ecc.). più verità, lo fan sim. del sole che s'alza da Oriente (dove è rindia) e illamina successivamente di donne armati solo di tirsi (bastoni tutto Tnniverso,oppure della civiltà cìnti di pampinie d*edera e delle arti,delle e delle invenzioni, da sormontati Indi 1 pina),e di tamburi. si trasferì in scienze che dalF Oriente si garono propapaesidel mondo. Egitto, ogni dove beneficò gli uomini Bàcidi, (Y. Fàbre, vazioneBagno, (Y. Diana, insegnandoTagricoltura e la coltie a tutti i Diz. per delle viti (V. Baccanali, BagÓe, ninfa Baccanti, Dionisiache). Quando Tarte gli Dei, impauritidalla che guerra dei che d'Ani.). Atteòne). insegnò ai Toscani d'indovinare dai fulmini. D. od fosse la Sibilla Eritrèa E- Giganti, si ricoverarono in Egitto rófile (Y. Sibille). di varie bestie. Bacco Balcazzàrre, (Y. Figmalitfne). e preser forma si mutò in leone incoraggiavalo Bàlio e Zanto, cavaUi d' Achille che stesso col grido: Io,io ! e divorava d. nati da Zefiro e Fodàrge. i suoi nemici. Barca, (Y. Inferno, Carènte). Bacco ò rap. sotto forma di giovane Basilèus, (Y. Fabre, Die, d'Ant,'), ridente ed imberbe, colle coma Bassàla o Passalo, (Y. Achemène). e Giove in capo, sim. della agricolturada e neir popoli, d*uvaed li tirso. Tal. 1 1 potenzae l' delBassàreo, sop. di Bacco. D. che fosse il grido che si faceva nelle sue f.; lui insegnata ai mano coppa, ha 1 grappolo e nelF altra Mitra pare invece che miatore. vendemsignifichi Bassarfdi, le sac. di Bacco, o. d. da assiso sopra 1 toro, tal altra sur 1 Bassàreo, sopr. di Bacco. tratto da od o carro tigri pantere anche Bastone, (Y. (iiano). da centauri. Gli son sac. la gazza Batte,schifosa dea dell'impudicizia. In come (V.) è , dei hriachi) (perla loquacità propria Atene d. Coritto, e il capro (che rode i germogli delle Batto,pastoreche fa presenteal furto la fenice (cheè di Arabia come del bestiame fatto ad Apòlloda Mercùrio, Titi), lui e che,come il quale diede a Batto la più lui,è sempre giovine) 1 edera che si credeva guarireTubla lince, brìachezza;inoltre l'asino, la pantera, il delfino, il leone. • bella delle vacche ch'ei non poco dovesse rubate, a palesarlo ; ma patto nato tor- stante sotto altra forma, BAUBONfi 27 — BELLONARH -- io. di Glauco, re di Co cangiatatoce, gli offerse 1 bue Bellerofónte, stiame rinto,e 'di Epiméde f.a. di Sisifo. 8*ei gliadditava ilbevacca che cercava. 11 galantuomo Avendo involontariamenteuccisoBollerò, da altrid. Pirréne o Deliade, si lasciò sedurre,scoprìil tutto,e alla corte di Preto Mercùrio sdegnatodi tanta venalità, dovè rifugiarsi re lo trasmutò nellaptetra d. di pa-^ d*Argo;ma Stenobéa reginalo e ed 1 di la qualefa conoscere ragone, 1 che le metalli siano natura qual L'interesseè la si fanno toccare. -^ dellavirtù vera. di paragone pietra vide di mal occhio e l'accasò d' 1 contro il m.o., pretesacospirazione che lo mandò a lobate p. di Ste* nobéa letterein e re di Licia con cui invitava lobate a farlomorire. dt^lQuestiper non violarele leggi Baub6ne, (Y. Giceòne). Bauciy povera vecchiereilache viveva col m.o. a qualpensò di esporlo Filemone,vecchio al pari l'ospitalità che in 1 povera capanna. Giove, rischio.Gli furono sascìdi lei, gran tat^ molti nemici cùrio Merdei anali tutti con , ei discacciato domando i Solimi, fu trionfò le AFrigia, abitanti i del villaggio,màzzoni ed Liei. Comandato di da tutti gli Filemone e Banci abitavano, combattere la Chimèra (Y.), avuto ove soli i da Minèrva il cavallo Pègaso,l'uccise ed essi accolsero 2 Dei. Giove per ricompensameli a se lìtrasse colpidi freccia.Conosciuto ebbe da lobate in m. e. dietro sovra 1 monte, donde videro innocente, la f. a. di quello, Filonèe ; ma tutto ilvillaggio eccetto poi sommerso, di suo valore, la loro piccola tentando giata inorgoglitosi capanna, che fu cansalire al cielosai suo cavalloalato, in 1 t. Giove promise poidi conceder loro quantodimandassero ; questovenne per ordine di Giove lerò sere e i buoni vecchi chieserosolo di espuntoda 1 insetto in 1 piedee Bolfónte rovinò al suolo.Fa poitraministri di quel t. e di non smutato morire TI senza Le loro col suo cavalloin 1 costeldell'altro. lazione. rono fubrame furono esaudite, e quando mentre 1 dì stavano Belfdi,f.e. di Ddnao (d. anche Da^ decrepiti, corsero nàidi (Y.)da Belo di cui erano poti. nidiscorrendo sulla portadel t.,s'acche FI diventava 1 tiglio e l'altro1 quercia ramente e si dissero teneBellóna,dea della guerra, s. o m.o. l'ultimo addio. Bel sim. di 0 f.a. di Marte. Questa metteva in di lui e i suoi cadi ordine il carro affetto e coniugale! valli, pietà andava allaguerra. c he abbandonarono quandoegli BebriciénI, popoli in la Tracia per andarsi a stabilire Davanti al suo t. nel campo Marzio dar vertimenti diR. era 1 colonna chiusa da 1 stecdi cato e a Bitìnia, giochi e, fingendo i traevan nel le quale Feciali, genti quandogli pubblici, confini dellostato piùnon in 1 foresta e poi ne facevano orribile ampliati l'intimazionedella guerra mazzato strage.Amico, loro re, fu ampermisero da Follùce e dagliArgole forme con antiche,scagliavano nàuti il giavellotto pire da lui attiratinei medesimi insanguinato per ademrito dio). PallàÉnio, il sac. agguati. (Y. in mano Bebrfcio,re di Spagna, che ospitò Rap. con 1 flagello insieme in forma d'uomo andato in Èrcole quando questi si recava tro con- od 1 verga tinta di sangue, coi pelli ca- sparsie gli occhi infocati. (V.)Béllero,f.o. di Glauco e fr. di BeU cortesemente Bécubo, vecchiereilache ospitò lerofónte (Y.). Cèrere stanca nei suoi viaggiBellonàrii,sac. di Bellona.Secondo il offrivano costume asiatico in cerca dì Froserpina (Y.Cèrere). selvaggio Gerirne (Y.) e p. di Firéne - - '-.j.-t- .u **-i-.A.y*4".T*A*T%Àe^Ac?J::A"ri: BENDA 28 — BRISEIDE — essi alla Dea, cielo dove di da nel 24 specialmente {die sanguinis} il loro marzo guidano molte 1 tirato carro stelle. cia Bìfrons, (V. Fabre, Dtz. propriosangae, lacerandosi le brac1 coltello dopo Bilancia, (V. Astréa). con e le spiJle d'Ant,}. il sacf.;indi davano Boedrdmie, (Y. Fabre, Diz. d'Ant). profezie. vo FaBo6nai, (Y. Fab;ìe,Biz. d'Ant.^ Benda, Gapldo, Bit6ne, (V. Gléobi). re). folco). Bendidée, (Y. Fabrb, Dùs. d'Ant.).Bo6te, lo stesso che Àrcade (V. BiV Bentesicfme, (^evQeatxó^iir] agitatrice del fondo)^ dir. marina,f.a. B6rea, (poàa» gridare,ftito scar^ (t.Fortuna, s di Nettuno di Anfitrìte. e Berecfnzia, sopr. di Gibéle,per 1 ano Eri bea. La Bericinto. t. sul monte di Tolomeo Berenfce, sposa re d'Egitto.Offerse a Evergéte, Vènere la = 1 dei rert), vento di settentrione, 4 principali. Era f.o. d'Astréo e di sua cresciuto 1* impresa che ei fece, in età, fu di rapire Orìre di Atene, dalla zia,f.a. d'Eritrèo, quale ebbe vincitore dall'Asia. Appesa nel t. , 2 f.i.Calai e Zete (V.). Gli abitanti di Megalòpoli gliresero la notte molti bellisaima chioma il m.o. se appresso astronomo, none, e Cescomparve, che Vèannunziò nere collocato aveva tornasse quellachioma fra le costellazioni. Cangiossi in cavallo e sotto provvideBardano di 12 giumenti di tanta velocità, che sulle spighe senza correvano perle, romon. questa forma e sul mare senza Bergióne, (V. Albióne). immergersi. I poetid. che ha i coturni ai piedi. Béroe, nutrice di Sémole (V.Bacco). di 7 teste, (V. Invidia, ErTali alle spalle, cole, Bestia e porta sempre perta cod'I mantello la faccia eternamente idra). giovanile. BétilF,(V. Fabre, Biz, d'Ant.). BUnore, d. anche Oéno, f.o. d*l certo Bouphonfa, (V.Fabre, Diz, d^Ami^ Tosco,che gettò le fondamenta della Bodtupos, (Y. Fabre, Biz, d*^nt). e. di Mantova. Bouzfgia, (Y. Fabrb, Biz, d'^n^.). Tal. e. d. a Mileto Aj["611o, 1 troiano Brinchide. ucciso da Agaeroe mennone. ; a netto, cagione d'I certo Branco, giovache da f.a. della ninfa Ciadi Miléto Dio stato era e Bibli, questo ed a cui aveva molto amato néa. Non avendo potuto ammollire eretto — il di cuore fr. Canno, da lei a- suo mato, pianse che tanto si converse in fonte. Bidéntal,(V. Fabre, Diz, d'Ant). Biànte, filosofo 0. (V. Tripode). — ; 1 f. 0. di Amitaóne fr. di Me, làmpo, genero di Prete. 1 t., i cui sac. d. Brànchidi. Braurónia, (V. Fabre, Biz, d^Ard^ Briaréo,(Pptapó?/òrte), (Y.E gè d n e). Brimo, (^pifi^có terribile,Ppé^xo) /reDea à'Ecdte vera semere), sopr. come che nel cuore della e terribile, notte, e chiusa in negro ammanto, sonare (Sac), decuria di sa e. cui passeggiaentro i sepolcrie fa ridevoluto il culto dei luoghi colle aride ossa piti dei morti. dal fulmine, i quaìluoghi essi Brise, sac. di Briséide di Giove e ^. Bìdenttli era col sacf. di 1 pecora consacravano di 2 di 1 che anni (bidens) muro era Bifolco e col la marnerà di cavare miele. Altri ciò riferiscono ad A^ di 1 tempietto, ristéo (V.). coprirli rimuovere. Briséide, d. anche Ippodamia,f.a. di sacrilegio o Boote, f. o. di Giove Calisto; questi era Àrcade o il quale fu convertito in insiem (Y.).Inventò ricingerli il 0 colla m., e Giove e di Brise,sac. cante, assediato Arorso li pose in di Giove. Achille avendo Lirnéssa, sposò Briséide, Minéte. dopo averle ucciso il m.o. Agamennone glielatolse,ma final- BRITOMARTE fa costretto mente tenda i Troiani contro vittoriosi,dacché ozioso nella stava A- tore sna (V. Achille). di Giove. Si Britomàrte, f.a. gittòin mare per fuggireda Minòsse e fn fatta Dea per int«rcessione di Diana. Brizo, dea degli angari e del sonno ed dei sogni, interprete Dolo CADMO — Fauna, Fatua e Senta. La sui 1 (1 di maggio) si cel. in R. da sole matrone, fi notte, in casa del pre* rendergliela per le armi ripigliar fargli sempre chille Be ne 29 — 1 era or., sp. per di cai la pesca a e navigazione. o Brote, (Ppovtdu" fiumare, far strepito) famoso ciclope(V. Bronte , Ciclopi), 0. Terra. Fabbricava del Cielo i fnlmini e a del console e velando riti con le statue tosi, strepi- viriliche fossero in quellacasa. Busfride, tiranno di Spagna, f. o. la f. 0 dì Nettano, e gigante mostruoso, che tendeva agguati ai passeggeri per iscannarli.Avendo poi fatto rapire dai suoi piratile i. e. di Atlinte, Èrcole inseguii rapitori e trucidò Baslride. Gli Egizigiifacevano sacf. per placarlo. ddla Bdteo, f. 0. di Bòrea. Rapi Isimedia, Giove. Pancrdte e Coronide sulle coste della mentre si cel. i Baccanali, Brotéa, f.a. di Vulcano e di Minerva, Tessaglia, la che sbeffeggiata tezza brutsaa e tenne per per sua m.e. Coronide ; ma si gittò nel faoco dell*Etna. Bacco, di cui qnelb era stata nutrice, fece si Dù. divenir furioso (7. Fibre, Bruiiiilia, Biiteo, d'Ant.). che ei si gettò in 1 pozzo. Bull, (V. Eglpio). cole, contrò Clitónno, ÈrBuoi, (V. Cadmo. ButrÓtOi e. d* Epiro dove Enea inte* che Pirro si Caco, Capi, Europa). Andromaca, Alcuni d. fosse Cibéle, neva Dea. Buona prigioniera. , altri Cèrere o D. Froserpina. Cabalfno, fonte che del monte e Elicóna anche sgorga alle falde ; è sac. alle Muse, d. sia lo stesso che tesse nato Ippocréne, dal calcio del cavallo ritrovarli col seguirne le pedate; muggendo ma il resto mentre Èrcole rappe Pègaso (V.). 1 di quelli, della mandra sava. pas- la porta della grado il ladro,mal- ed ammazzò caverna Cabàrni, e. d. anche l'isola di Paro che di che a cagione Cabàrno,pastore questisoffiasse fuoco e palesòa Cèrere il rapimentodellaf.a. fiamme. Cabiréi (V. Fibre, Die. d'Ant). Cacodàimon, (V.Fabre, Diz.d^Anty AtCaccia Cadavere attaccato pei jpiediad 1 e Cacciatori,(V.Diana, teòne, Adóne, Orióne, Meleà(V. Achille, Ettore). carro, di Tebe, f.o.di Agenore e re lito, Cadmo, Adrasto, Arcade, Ippogro, di Telafàssa o di Melia. Giove avendo Aeàste, Calisto). Caco, cel. ladrone,f.o.di Vulcano. ArapitoEuropa, s. di lui, Agenore bitava nell*intemo del monte tino Aven- ad Èrcolemolti buoi di : rubò tolti a Gerióne quelliche aveva (V.),e trascinoUi nella sua caverna Èrcolenon per la coda,affinchè po- comandò Cadmo a di andarla di non pel mondo e senz'essa. Consultò Por. di gliordinò dove di fabbricare 1 bue a cercare tornare che Delfo, 1 e. nel sito lo condurrebbe. Giunto CADUCEO 80 — di Agamennone. Quando Troia fu presa egliandò a Colofóne, nia, f. i in Beozia, sacf. agli Dei, mandò gnoi compagni al fonte di Dina, a rono questifuacqua; ma nèrva tatti divorati da 1 drago. Micombattere di ordinò quel gli di provvedersi mostro i denti. U che seminarne e CALISTO — a. peldolore di non aver potuto indovinare che gli enimmi Mopso, altro indovino, gli aveva n suo destino era di morire proposti, morì ove trovato 1 indovino quando avesse fatto,ne nacquero uomini armati, valente sé. fra di uccisero di si cetto ecloro, più quali rono 5 (V. Sparti), che lo aiutaCalcfeca,(xaXxó^ rame, hranzo% sop. di Minèrva fabbricare Tebe, cui diede il gli a Spartani i presso di Tebe d' lei bella statua la della E1 forma avevano quali nome e in rame. gitto.Ammogliossicon Ermiòne od Armonia f.a. di Marte e di Venere, Caldaie,(Y. Pélia, Medea). dei Babilonesi. Siccome da cui ebbe Sémole, Ino, Autonóe, Caldèi, sac. la lor religioneportava 1 continua gliato consied Àgave.Essendosi ancora i , coiror.,intese che i suoi posteri si bandì laonde per non egli scienza loro stesso falsarono ; ma la pretendendoantivedere tiratosi ilfuturo dalFosservazione dellestello. testimonio, e, ri- esserne vi fu colla m.e. neirilliria, trasformato contemplazionedel cielo,divennero valenti astronomi soffriregrandi sventure: dovevano Di qui forse Y origine della Astrologia giudiziaria, in serpe. d. e. che Mercùrio ricevette Calendére, sopr. di Qiunòne a cui ele Calende, ossia il 1^ dì da Apòllo quando gli donò la sua sac. rano s'abbattè sul lira. 1 dì Mercùrio d'ogni mese. Caduceo, verga Citeróne in 2 serpentiche Femminili, (Y, Matronali combattevano insieme, e gettò loro Feste). in mezzo la verga per separarli. 1 Calidóne, foresta d'Etolia, Meleaove rimasero avviticchiati e 2 serpenti gro uccise 1 cinghiale mostruoso restò sim. di pace e del commercio (Y. Atalànta, Meleàgro). G. d. dell'Etolia. che di essa si giova. Vi si aggiunanche la capitale sero le alette di cui si serviva quel Calfsso 0 Calfpso, (viaXóict(i" coprire, monte per far velocemente nume degliDei, quel Calende sciate le amba- a che toccasse,a e e le ali che crebbero discacciarono le Furono , Arpie di d'Ortigiao d'Ogigia,che d. fosse Malta, a Tracia. ove Ulisse che vi di loro insieme coi capelli. Fecero il di Gólchide viaggio cogliArgonàuti e ninfa , giorno,o deirOceano e di Tcti cangiar in oro dormentare odi Atlante e Eira. Abitava nell'isola svegliareo ad- Zete, fr. f. i. di Bòrea Orizia. Avevano la nascosta) f.a. dbl gli uomini, ecc. Caddcifer, (V. Fabrb, Dig.d'Ant), Cagne di Giunóne, (V. Arpìe). Calai nascondere, Essa 7 anni taca : ma lo amò accolse aveva e cina vi- mente cortese- fatto visse fragio. nau- con Ulisse preferìla sua lui I- ché e Penèlope questa ninfa,bengli offrissel'immortalità se restava a con lei. uccisi da Ercole perchè si Calfsto, (xaXXbxY) la bellissima) o che la nave Argo andasse Elice, f. a. di Licaòne,e ninfa di opposero a lui che era sbarcato in a Diana. Giove, vesiàte le sembianze ripigliar d'Ilo (V,Argonàuti, Arpie) cerca di Diana, la ingannò e si fece poi cel. la cacmata indovino,seguitò TarCalcante, ciò sposare. Diana, ciò risaputo, dei G. a Troia e predissein da sé,e Calisto andò nello selve Aulide, che l'assedio durerebbe 10 Arcade le nacque Arcante o ove anni, e che i venti non sarebbero (Y.).Giunóne trasmutò lei e il f.o. favorevolifinché iion- si sacf. Ifige-^ in orsi che vennero saettatida Diana^ GALLINTERI£ 31 — — CANDAULO Giove H collocòin cielo, e tal del loro canto. In origine cezza e* costellazione d.Orsa maggioreed Orsa ninfe vaticinatrici. In ran semplici loro on. cel. I'11 e il 15 gennaio Minore. An. Calisto era 1 sopr. delristessa Diana. le e. d. f. Carmèniali (Y.), presso Callintérie, (V.Fàbrb, Diz, d'Ant.'). la porta Garmenta. Loro compagne AvUevórta erano e FostfDàrta (V.). Culifope, (xaXXofbellezza,o'^voce, dei che che com* 9 1 delle Yoisci, Mnse, canto), siede Camilla,regina prein battè a e lungo alFeloqaenza all'epica sia. poepersona a fitvoro È m. àHmenéo e di Orfeo (V.)* di Turno contro di Enea, e mano I poetila rap. giovanee coronata la potevavincere,sia nel corBO, sia in atto nelle armi. Fu accisa da 1 dardo. dì lanro,orn. di ghirlande, nella destra 1 Camicia o Tunica, (Y. Nesso, Demaestoso, tenente tromba, nella sinistra 1 libro e 8 ianìra). altrivicino a so: rilliade, l'Odissèa, Camini, 0 Cammini, d. i fancinlli, tal.dei sac degli FEnéide. tal. f.i.di nobili, di Oaliddne,da Dei,che ministravano nei t ai sacf, Calliróeigiovanotta durante le loro funzioni. Camillae Coréso gran sàc.di Bacco svisceratamente amata. Vedendo ch'essa noi d. lefanciulleche servivanoalla m.e. voleva sposare, pregòBacco di pudel sac nire la sua freddezza,e Bacco fece Camillo,(forseda xa$[j.éco per «oodei ministro 1 diventare nbbriachi e furiosi i Gaera ordinare), )isu) c onfondevasi Erme lìdonl;laonde Tor. disse che per con Ca"trt(Y.)e sacf. 0 Mercurio. cessare qnel male occorreva Galliróe. Goréso vedendola in sai Campi Elisi,(Y. Elisi). pnnto d* essere sacf.,s' accise,ed Campo Rario,(Y.Fabbb,Diz d^Ant). immolossì Canàce, f.a.d'Eolo. Avendo segretaessa allora, impietositasi mente di l'ombra lai. suo fr. ne ebbe 1 f.o., sposato per placare che il qaaleespostodalla natrice in 1 ; 1 f.a. del finme Scamandro nimède eerto sito perchèperisse, col sposòTroo,da cai ebbe Ilo, Gascoprì ed Assà/raco (Y.). l'avo. sno gridarela proprianascita alsposòil mostro SdegnatoEolo lo fé'mangiare ; 1 f.a. d'Oceano, Grìsaórso e n'ebbe 8 f.i.:Geriòne, dai cani, e mandò 1 pugnalealla Echidna f.a. perchès'uccidesse. Macaréo suo e la Chimèra, si d'Alcmedne accise la la Delfo ove che fr. ricoverò in m.o. m.e. e *; Erifile. fecesi sac. d*Apòllo. m. Callistéia, (V. Fabbe, Biz, d' Ant). Canate, cel. monte di Spagna su cui era 1 lagod'acqua fondo, Calunnia, div. ali.,che rap. adorna nera, senza iì entro si e liscia, piena livore, portante e che, gittatavi qualcosa, alzava a furiosa tempesta. 1 fiaccola.È circondata dall' Jnmdia, dalla Doppiezza e dair/mt- Cancro o Gambero, 1 dei segni del Zodiaco àie\ e segaitada vicino dal Pen(Y.).Esprimeil ritirarsi tim"nio, e da lungidalla Verità, apparentedel sole giuntoalla maggior Camarfna o CamerfRa, cel.paludein altezza estiva.Ma la mit. sua le cui acque rendcano 1 fetore dice che fu quelgambero cui mandò Sicilia, bero ebI Siciliani Giunóne contro Ercole quando combatteva insopportabile. dallor. d'Apòllo r idra di Lorna , e che lo divieto di ain 1 piede essidisobbedirono ed morse eglilo amma mazzò sciugarla, ; ma e Giunóne lo pose in cielo. agevolaronocosì V adito nell'isola f.o.di Mirso,ed Candàulo loroai nemici, che la saccheggiarono. o Mlrsilo, altimo degliEràclidi.Saa m. e. per Saméne per Caniéne,(dalverbo cano, da lui rjce? e. d. le Muse cantare), per la dol^' vendicare 1 oltraggio ma — — irvmp^T • I* A#I«t ^?.w"i7»»"7#»r.»fcsairai^-'Mg CANE 32 — tri pose fra i 12 segnidel Zodiaco. Allo vorrebbe immagine deUa ca- a Gige,faTorito del vnto, comandò re, di ammazzarlo, e sposòpoi qne* sto faTorìto. , Cane con pra Amaltèa, nutrice del p. degliDei. Caprfvora^jopr.di teste,(V. Cèrbero, varie CÀRNA — Giunóne Sparta a da Ercole le fu stabiKto il sacf. ove Geriòne). d'I Diana, Cèfalo, Atteóne, Cane, (Y. capro per la vittoria avuta sui f.i. Adóne, Erigono). d'Ippocoónte. Canéfore, (V. Fabre, Diz. d'Ant,). Caprotfne, (V. None). Canénie, f.a. di Giano, m. di Fanno, Caréo, sopr. di Giove presso i Beòti di Fico re dei Latini. Fn qo(da xapa capo, smnmita), e m.e. dal dolore Carfddl, f.a. di Nettuno e della Terra, stei in tal modo consumata di aver perduto il m. o. alfine ai rìdnsse in sola Toce; perchè era molto ciarliera. involò alcuni bovi ad Ercole e Giove volle fulminarla in pena della sua cbe , forse voracità. Cadde diventò Canfcola, (V. Icaro). Canneto. 11 barbiere di Mida avendogli vednto, nel raderlo,gli orecchi di asino (Tenutigli per aver stoltamente dato che il vanto morire ma della musica contendeva temendo AppUo),si con voragine pericolosa latrati come di tiva sen- nella terra ed in di d'Idaspe, lezza bel- rara cresciuta in età che , L'ingordigia dipintapiù cane. potrebbeella esser vivamente ? per la frega di dirlo , che gliene incogliesse f. a. Caricléa, male, fece 1 buca quelladisse il suo di rincontro Omero suppone a Scilla (Y.). che inghiotta le onde 8 volte al ribili giorno e 3 volte le ributti con or- Pane a nel Mediterraneo,e , amò , copertala molto Teagène suo sposo. segreto: poi riandò. Poco f.a. 1 ne se dopo d'Apolloe m.e. di Chiróne ; il Centauro, sec. al. identica coUa crebbe in quel luogo 1 canneto, il quale,quando era agitatodal vento^ suddetta. andava ripetendo" che Mida avca Caridóie, (V. Charidóte). le orecchie d^asìno. Carfstia o Caritésie,(V. Fabre, Diz. Do Ca6nìa, (V. d'Ant), dona). che i G. davano alle 3 Caos, (daxaivu)o xdoxu) aprirsifen^ Cariti,nome forme Grazie (V.). indersi,abisso, voragine')^ massa di Evandro, anzi elementi m. gli e Carménta, profetessa, rozza, vocata Era in1 delle Camme, confusi gli uni cogli ^tri, prima on. come — , della formazione del mondo. come Capanéo, f.o.d'ippónoe di Astimene, gigante d* Argo m. o. d* Evàdne , , Giove e gli altri Titàni. Prese anche alla guerra 7 mosse guerra a dei a perìcome Tebe, parte Dea della protettrice dei fanciulli come nascita Giunóne^ 2^t«cina, ecc. (Feste) (Carmen, canto). delle Camene (V.).e di Carménta, m. di Evandro 1 di esse, cel. ril e il 15 genn. sulla porta Carmentàli F. in on. Capédo, (V. Fabrk, Biz. d'Ant). Capì, f. 0. di Assàraco eroe Troiano. Carménta. Capitolini (Giochi), d. anche ludi Cario, f.o.di Giove,che diede il nome alla Caria nell'Asia Minore. magni, cel. in on. di Giove per più giorni in Sett.,con certami di varie Carna, (altri da Cardine,altri da xaf"" aorta Sia cibi delle al di e largizioni viscere')Dea protettrice popolo. Capra, (V. Capricorno, Àcale,Aviscere, spec. dei bimbi a cui le cevano maltéa). strigivolessero suggerle.Le si fadi il Dio Capricorno,questi era 1 farinata di lardo sacf. Pane, che per timore del gigante Tifóne le calende di giue di fave ; onde gno, Bi converti in Giove lo di tal d. e favoli. t, giorno caprone, CATARSiO 1 elmo chi, copertidi a GfiLGNO 84- — soifikdi ì qìIsjKhi giofln,omiè MM^n- a Ì*Mfi^ Rimescono 1 altra e. ; e non 1 lancia, care a potendoli g^oacìa snl ciò 1 stella splendeloro indurre, perchè noi credevano e capo. CatarsiOy sopr. di Giove purificatore.f.o. di Vulcano, invocò questoDio, siopèa, e l'assemblea fn circondata di fiamme, Catene, (Y. Eolo, Furore, CasPròteo). per il che tutti promiserospaventati dr fare quanto ei volesse. Sec. Cathedra, (V. Fabre, Biz, d' Avd.). alato (V. colume inal. alcuni pastorilo trovarono Cavallo, (V. Troia) — PerBellerofònte, Pègaso, Chi rène, wi«?£fouo»io(V.ado) in 4 : Eto (p^m Cavalli. 11 sole ne aveya Piroo (itóp/woco) Eòo ardere) , ià Ceiàaa. Fu Mèteo, Nònio Plutone, ctec/it(V, Fortuna). Eolo, Sibilla, TriCaverna, (Y. n i 0 Tappostò tra e ferì che cel. in Cdlchìde, Caucaso, il veniva erroneamente giudicato più tener le frondi di alcunché eversi, la credette 1 belva,e la colpid'I )• 0 dopo sposa Egli vedendo cespuglio. mn esso Aurora monte di Aurora m.o. caccia, e Procri gli volle a 1 — fò Erittèo re dietro Ahàstro^ 3, n^n: (V. Prose rp ina, di Ersèa e d» Procri,f.a. di d'Atene. Andava eg!?spwso stato essere (sa)^ aurora) e Flegóne (9X5^0) infiammare) (V. Fetónte), Quei erano laonde , Cèfalo, f.o. di Mercùrio OeBtÌBiì" di Plutone al fuoco mezzo lo dissero f.o. di Vulcano. — si saetta. Riconosciutala, da pure ed ambi furono mutati in che quell'astro la precede al mattino. (V. Prometèo). Cefféo,f.o. di Agenore e di Belo 0 di Fenice ; era re e fa p. di d'Etiopia, Cavicchio, C^.Necessità).' Andromeda (V. Cassiopèa). Cauno, 1 0. di Hileto il Crotonese,che alto del mondo veggeudocome sua Bihli bramava s. — la patria aver lui per m.o., abbandonò e andò a fondare 1 e. nella Caria. Cauma, Cea 0 d'I Centauro nome 1 re d'Arcadia,amato qualegliattaccò e da Ceo 1 nome virtù del di Medusa, in capelli quale invincìbile. era di boschi. Ebbe Amò dei Titàni. di Pècide,p. di Narciso, molte ninfe. Cefce, f.o. di Lucifero venti. Cauro, 1 dei principali Cécias, 1 dei venti che spiraprima mico deirÉquinozio. a dì Ercole. Fu patriaSalde la Attica e in venne strada. Sua sposòAgraule od Aglàuro, f.a. d*Atteòne,e fu il V* re degli ove Ateniesi.Sec. al.era considerato autòctono, cioè opperò rap. uomo come d. di serpe e natura. Dopo la 8* immolarono morte sua sulla sua gallie che comparve astanti in forma in more mezzo sto alla spiaggiaatterrita,e viil cadavere,si slanciò nelle acque per abbracciarlo e niorìre con Gli Dei inteneriti di tanto a- coniugale li dei ambi mutarono , in alcioni.L'Aurora lo amò d. che tomba corse esso. di duplice Sicpo*?});, si annegò per iAlcióne essendosi m.e. sognato appunto il naufragiodi lui, come dalla terra, col corpo nato di Chióne, atale il suo lore do- e per la morte della m., che andò Claro a consultar Por. sul come bandonò risuscitarla, ma Cécrope, Egizioricchissimo che ab- lo sposò e Alcióne). (V. Aurora, agliCaténa, luogo di Campania sac. a nóne. Giu- di leone. Céculo,f.o.di Vulcano,e. occhi da Minèrva, sulla testa 1 dei Ceo8, isola dell'Egeoricca di Cefiso,fiume bestiame minuto il (V.). ; la d. Non piccolissimi. perchèavea viveva — ; 1 monte in Asia,vicino a cui A- che Màrffia (V.). póUo fabbricare la e. Celéno, (y.eXaiv"? orrendo), oscurOy di Preneste. Avendo fatto pubblici cel Arpia (V. Arpie). dì rapine.Andò a scorticò CELEO ; — 1 deUe Plèiadi — 85 CERBERO -. di clava ed erano (V.). ottimi arcieri.1 Céleo,re di Elensi e p. di Trittolémo, principali erano: Chirène,Eorfto, in casa di cai Cèrere fa bene accolta Anico,Polo,Cantra: e poi Grinéo, ed a cai essa in ricompensa Roéto,Nesso, Midóne Améo, Liclda, tati inviSi segnalòper e Pisénore. Quei che furone insegnò ragricoltara. 1 di snppellettili grandesemplicità e d'arredi. alle nozze di Piritòo ed Ippo- struosi modamfa,contrastarono coi L"piti Celeste,sopr. di Vènere considerata anch'essi.Ercole li giganti delle più pare, delle sconfissee cacciollidallaTessaclia. atte a a dire, QuestiCentauri furono, come più delicateyirtà femminili, sollevarle anime all'amore d*ogni maestri dì equitasione, tanto valenti della dir. che per loro nomo e cavallo parehtMf ai penflierì tati' Bec. sim. al. sono Die, vane un». éTAni.). Cella,(Y. Fabke, s' delle bufere addensano fa che sai donna dì che maTessaglia Celme, monti della Tessaglia, II tata in diamante per aver affermato ecc. più che Giove era mortale. cel. è Chitóne (V.). Célmide, m. o. di Celme, a coi sac- Ciò, f. e. di Titano e della Terra; mosse avea cesse quelche alla m.e. per la saa guerra a Giove,perchè lo si d. anche baliodi L"Uéna (V.^, fo ucciso ma incredulità; rapito col fulmine come Giove. i suoi fìr. femminile fesoCere era la personificazione ; 1 dei Cureti cacciatoper aver ofCibéle. del fato deUa morte, anzi dellevih rie specie di morti : ondechè v*han Celo, (V. Cielo). più Cere. Nere,orribiligavazzano Ceneri,m.e. di Ciniro e m. di Mirra. Vantavasì di avere 1 fa. piùbella nel sangue, afferrano i morenti,se di Vènere,e questainspirò i cadaveri, ne succhiano ne disputano a Mirra 1 violenta passione, alleErinni la il e Somigliano qnale per sangue. f.e. della Notte epperòs. alle s'accise. disperata son in cai d. fosse Parche. Sono anche dee dellesventure Céncrip,fiame di Ionia, lavata Latdna, nata. in generale. appena Cenéo, goerrieroche era stato donna Cerifflbo («épa^« cornó)f1 abitante col nome Riti-' di Cenide trasformata e del monte Otri in Tessaglia. invnlnerabileda Nettano. Ciò luvio ratosi sul Parnaso a tempo del diresa di Deucalióne vorrebbe forsedire che qaestadonna ivi fu (V.), si fé* gaerrìera s carabèo ha cambiato in che 1 Nella come aomo. quello le corna. sti pugna tra i Lapitie i Centànri quecano beri Ceràmiche, f. in Atene in on. di Vulsotto 1 macchio d'all'oppressero fn in 1 mutato di uccello d. Minèrva. e e Cenide, Ceràmico,(V. Fabbb, Dig, d^Ant,). d' Amatùnta , molto ; 1 sopr. di Giove da Cene e. che Cerasti , popoli lo on. sp. che Vènere convertiin tori, crudeli, Cenfde,(V. Cenéo). perchèle sacf. glistranieri. Ceratone,(xépatacoma) fataredi ACentfmani,(V. Ecatonchlri). ciate Centauri,(da xsvxeiv pungere e laù* pólloa Dolo,fatto di corna intrecdelle in d. taluno seiiza taro, era calce, perchè Tessaglia po(; in uso la caccia del toro,o, forse dei cervi uccisi da Diana. coma Ikkiov pungi'Cèrbero,cane di 8 teste che guardava meglio,da Y,hzops"; tori 0 guidatoridi camalli), e del palazzo poli la porta dell'inferno podi Tetssaglia, f.i. di Issiòne e di Plutone. Nacque dal giganteTifóne della Nuvola,mostri mezzo uomini e da Echidna. Ei faceva vezzi alleanime che scendevano in inferno, cavalli.Andavano armati e mezzo come sim. — — -r^ -r-TcnranHcar !• ii^ialaiA«T«, CÈRCOPl 86 - GERUS - Earidice, Orfeo, andato a cercare colla sna lira: e quando raddormentò segnando Viaggiòlungo tempo con Bacco, inuomini. Tagricoltura agli Avendo Fiutóne rapita Proserpina Èrcole andò sua mordeva che quelle a cercare lo forzò catenò volessero uscirne. a , Trezene portò a o a Alcéste,Tinseguirlo e lo Tenaro e, mostratolo ad Enristéo, all'inferno. Enea, per ricondnsse lo Taddormentò consigliodella Sibilla, Ermiòne coiroffa di 1 focaccia di miele di e faci sul monte 2 accese , di lui Farte di ben coltivare la terra, di allevare il f. o. e si prese cura di questo,Deifòne,eh* ella nutriva del suo latte renderlo immortale; ^er farina incantata. lasciollo ma Cércopiy popoliper loro empietà trar poi abbruciare Ffndiscretezza di Metanira per Deifène). da Giove in bertuccio. mutati a. di Gelèno insegnò a Trìttolèmo f.o. ad o 1 Etna per ricercarla. Giunta alla corte Fer (V. difendere Trìttolèmo mutò Lineo re di Sicilia(V.) Sfimide, ladrone deirAtin lince, come tica. Teseo lo vinse e gli fece subire pure certi pastori in di Licia mentava torcui il supplizio con egli perchè F avevano rane, Ciò potrebbe indicare i viandanti, cioè di farli dispregiata. lui ghi da alberi aborrisca dai luoda 2 come Fagrìcoltura prima squartare Ebbe f.a. Continuando il 1 fatti a forza piegare. suo viaggio, paludosi. Cercióne che o l'irritòsiffattamente che la f. 1 con o. di lei ad spose^ divorata nei boschi. Cere, (V. Cer). Cereali (Feste).Gel. in Erano 0 0 2 5 anni e Eleusi se ammessi duravano ; di Cèrere. on. 9 istituite nel t. di Attiche si ad Eleusi canestri con sac. d' oro, 1 le donne chiamando Diz, correvano mesi dell'anno le qua là Cereàles Misteri ludi, Eleusini, Thesmoforia). e 6 mesi Fiutóne. con e vano le si offri- Vi primìziedell'agricoltura. 0 pena la vita a chi disturbava svelava i suoi misteri. (V. Cereali). e alcune era anche con 1 falce in 1 mano, tra, spighe e papaverinell'al- il capo cilia Sie ancora Ascàlafo in Cèrere molti t. Aveva cune vaglio^alIn avesse Cèrere mutò Rap. (Y. Fabre, Proserpfna. d'Ant.i Gereàlia, purché nulla gustato nei campi Elisi. Ascàlafo affermò averla veduta mangiare 7 grani di 1 melagrana dei giardini recavano focaccie ed altri sìm. tuita, che le fosse resti- gufo, e Giove per consolarla volle Proserpina dimorasse con lei 6 donzelle recanti in capo bino, dov'era chiuso 1 bam- 1 serpe Fiutóne in inferno. scese che 5 dì nei ai mortali. Duravano qualile matrone cui richiese a Froserpfna sua disse che ottenne di Plotóne. non gliIniziati,cioè gli a quei misteri dopo lunga e rigorosissime preparazione prove ; 2^ Le Tesmofórie (Oéojxo?legge, in ^ip(aportare)^ erano processioni delle savie leggida Cèrere memoria date Giove Da giorniogni entravano non questa Ninfa laonde l'avea rapita, da Orfeo (V.)o da Eumólpo (V.), da Cèrere stessa. Erano 1 culto misterioso in Aretnsa novelle della e 1^ Le Eleusine : s'avvenne e- essere di coronato e om. la ste ve- spighe e papaveri.Le si sacf. il porco, e veniva chiamata col nome dei luoghi ove t. aveva Tal. si confonde Cerinfte o Cerinéa con Cibèle. (Cerva), e. d. dal Cerìnèo in Arcadia,ov'Ércole la ferì dopo averla inseguitaper 1 monte intero nell'universo, Ceremónioi, (Y. Fibre, Die. d^Anf). anno tarla per porad le Euristèo. Aveva coma Cèrere, da cèreo per creo, o da cerere rinforzando la gutturale che d'oro. che produce)^ f.a. di Satarno Cernophóroi,(Y.Fibre,Diz, d'Ant.) crea, == e di Cibèle,e Dea Cerna dell'agricoltura. Manus, nome misterioso usato OERVA — 37 di Mercurio. Dal 1* ebbe Filamónte suonator di liuto.Dal 2** Autólico ladro come il p. Preferitasi Teseo). I Cerva, (V. Ifigemla, Troiani ginntiin Italiane nccisero per orgoglioa Diana,le venne la lingua dellagnerra da lei passata 1 dardo. con 1 sac. a Diana,causa Chiromanzfa (La),(xtipmano, coi Rntnli. uiav. 1 tsia della Attenne). Diana, era divinazione), parte CervO; (V. consistente Magia o Mantéia (V.), Cesto. C. d. il cinto di Vènere ov'eil le Tamabinel destino di e ciascuno racchiuse grazie predire ran dair delle si molinee esame che lità. Giunóne sei fece prestare strano per sulla palmadella mano. da GioTe , e per renderlo farsi amare nemico ai Troiani. Vènere lo Chfróne,1 dei centauri (V.), f.o.di in Saturno di trasmutato cinto in eavallo ritolsequesto e di presenza Pàride per farsigiudicar degnadel Fillira.Questo mostro, *L nùtao scordia) viveva nelle mone fatai pomo della discordia(V. DiVt cavallo, tagne sempre armato di 1 arco, e divenne per la cognizione f.o. di Gea e che avea cetaceo), Ceto,fx'^xo(; dei semplici di Ponto,(maree terra), m.o. diPorci getali) (e.d. i fiirmachi veil migliormedico dei suoi e p. delle Crraeie,delle Gòrgónie ad Escodel serpe Ladóne (V.). tempi.Insegnòquest^arte l'astronomia ad Èrcole, ^ e fu lapio, Calazophdlaohes, (x"^"^aCa graaio di Achille.Il àistodire, da suo difen' nome cpoXdxtu) gnuola, x^ip lo mostra sim. delladestrezza mano, dere) (V. Fabre, Diz. d'Ani.), Chalchéla,(V. Fabre, Dùb. d'Ant), in ogni cosa; egliò la mano per eccellenza. La destrezza nella chirurgia, Chariddtes, sopr. dì Mercurio (e^ dà nel snono, nellaginnastica, Se ne cel. grazia» yi"pwSi2u"p.t). nella guerra, erano infattii prinIla Samo. cipali oggettideiredncazione degli Chelonéa,(x^^Q^testuggim),ninfa, eroi. Soffrendomolto d*l feritafattagli la qualeper non essersirecata alle d'Ercole 1 freccia da Giove da fu di Giunóne con nozze bagnata nel sangue dell'idra, desiderava momutata in testuggine. rire, quella tone). ma non poteva;finalmente gli Chiave, (V. Giano, Gibéle, PluDei lo collocarono in Cielo, ed è il dai Salii (Y.) per ilCrear esprìmere CIANIPPO — Apòlloe tore. . (V.). Chiliómbo,(V.Fabre, Bùi. d'Ant). Sagittario Chimèra, mostro dallatesta di leone,Chrestérion od Oracolo,(V. Fabre, Diz. d*Ant.)(V.anche Mantéion). dal corpo di capra, e dallacoda di f.a. di Giàdrago. VomitaTa fuoco e fiamme e Ciane, ninfa di Sicilia, Fu mutata in fonte (sec. diede ilguastoper lungo tempo alla nippo. al. Licia e finalmente fu da Bellerofònte in lago), m a invano, volle, perchè Le sconfitto (V. Bellerofònte). opporsial ratto di Proserpina. d. nata dal giganteTifóne e sue acque si unirono poicol fiume da Echidna,o da Orisaórso e GalÀnapi. 0 dal re di Garia Amisodàro. Cianéa,f.a.del fiume Meandro e m. liróe, di Gauno e di BibU. Fu mutata in Forse era 1 vulcano di Licia abitato alla cima da lioni a mezza avendo voluto corrispondere rupe, non , ad 1 giovaneche onestamente costa da capre e nella pianura ludosa pacise da serpi ed altri rettili. lerofònte Bele fervidamente l'amava,e che s'ucdavanti a leisenza commoverla. sarebbe il l*' che rese ale f. di bitabiliquei siti. Cianfppo.Avendo spregiato La Chioma di Berenfce,(V.Berenice). Chione, fa. dìDedadióne. Fu sposa di — ' --Tf rr riizzar Bacco,fu preso da tale 1 nbbria- chezza che insultò la propriaf.a.e C1B£LE la peste che Ter. disse cesserebbe sì sacf. il fronte. Apolloli ammazzò otc Ciane trascinò sacrìlego. ella stessa il p. alFaltare, e accise acciso Ini. sé dopo aver CIbéle 0 Cibébe» la m. gran 3 dei monti, stata cara fulmini, Esculapio.I Stérope, Brente e uccise lampada 1 attaccata ad 1 cer- al capo, fu d. cbe a^1 occbio in mezzo alla fronte. vessero ' Altri d. che volto 1 nel mezzo. Gredesi cbe sia lo stesso cbe rono. fabbricati i cbio intomo la natrì- e cui Giove con Frìgiaove era on. esposta, appena nata,alle fiere,cbe n*ebbero avevano con delle miniere, e siccome per non le mani si facevano lume impacciarsi di m.e. della monti Era e chò tutti per* più cel. erano IHragmóne, D. fos^ro Pelasgbi i qualiimportaronoin Europa Torte Saturno; d. altro nome Ope, Rea, Testa,la con buona Dea, la m. degliDei ; e Dindi diméa, Idèa, Berecinzìa dal nome f.a. del Sole CINT? — fa desolata dalla di Siracusa e. 38 — usavano piccoloscudo per difesa del 1 buco con 1 Cicno, (Y. Cigno). ; perciòla si rap. con 1 cbiave, 1 torre Cicóne, fiume di Tessaglia, la cui acdisco in mano, qua di vesta induriva intestini Balla testa, la fiori, gli e convertiva sparsa da toccava. circondata in ciò cbe vane sasso specie sempre la Terra di animali ; tal. da 4 leoni. A saoi d. suo lei ò tirato carro il sac ; i pino Cfcreo, (Y. Fìbbe, Diz. d'Ant.). CfdimOi 1 delle Cere (Y.Cer). Il suo d. Galli, Coribàntt, Ddtnome significa glorioso(xó8tp.o(). le rendevano lenito strepitoso Cidfppe, (Y. Acrònzio). sac. tUildei al 1 sar intorno Cielo danzando orgiastico idolo con Celo. Questo d. il più an. 0 degliDei,f.o. dell'Aria e della Terra. 1 certa cadenza determinata,contorcendosi in modo Sao spaventevole. Saturno fn Cigno prediletto il trono. tolsegli dei Liguri,pianse Cicno, re disgraziadeiramico Fetènte guardata riEra Bacco. che fu cangiatoin cigno.Sulla "lsa Dioniso o come prima di potente Dea della opinionecbe quest*uccello sac. ficato Ati, ed altrove Sabizio,tal. identicon f. o. suo terra,diffonditrìce di vita e 0 tanto la viltà morire di ci- dell*agrìcoltnrae per mezzo della viticoltura, fondatrice di e. e di castelli.Fa più tardi confusa con faccia sentire 1 soavissimo canto, furono d. cigni ì poetie i musici. — ; 1 f. 0. di Marte e ladro cbe fu ciso uc- Gea, Cèrere, Rea ed Iside. da Ercole in vicinanza di Trachi. Cicala, (Y. A u r 0 r a ). Cillénio,sopr. di Mercurio da Cillène Cice6ne, bibita composta di varì li- monte d'Arcadia sua patria. Ebbe 2 f.e.^ quorì cbe bevevano nelle Eleusine Cfnara di Tessaglia. cbe (y.)coloro che volevano essere ziati, vantandosi di superar Giunóne iniin in memoria della bevanda conbellezza furono trasmutate in gradini, fortatrìce cbe fé* bere a Cèrere la peiqualisi ascendeva al suo t. compassionevole Baubòne. Cfcladi,ninfe cbe furono mutate isole del mar Egeo per sacf. a Nettuno. (Y. Adrasto, Gingillale, in gro, Admeto, Meleà- Ercole^ Adóne). Cinfra, (V. Cinlro). Cinfro 0 Cinfra, re di Cipro amato Ciclopi,(xóxXo^ cerchio,"^ occhio), dalla f.a. Mirra, dalla quale,senza fabbri di Vulcano,i conoscerla,ebbe il f. o. Adóne (Y. qualifaceano i fulmini a Giove nel monte Cinlro ebbe 60 f.e. cbe Etna, Mirra). non avere nellMsobi di Lemno ed altrove. Eran in parte ti. del Cielo e della Terra, in parte di Nettuno ed Anfitrite. Avevano 1 occbio solo in mezzo alla Giove mutò in alcioni. Fu sac. di Yènere. Claudia, Cinto, (Y. Cesto, nóne, Ippolita, Adméta). E- CINZIA 39 — Cinzia, sopr. di Diana, dal monte quero Cinto,sn cni Apolloe Diana nac- — CLITA di nuovo ammogliarsi con Platea per indur Qinnòne a riconciliarsicon lui. Giove mutò quelpastorein 1 nell'isoladi Delo. •^; sopr. di Ginnóne dal cinto delle monte sac. poi a Bacco. Citeronia,sopr. di Giunóne. spose a lei sac f.o. di Atam"nte, che per (V. Cinzia). Citissóre, Cfnzio,sopr. d'Apòllo liberato il p. dal sacl a Giove caro bellissimo, aver Ciparfsto,gioTinetto A vendo inavvertenza l'ira attirò ad Apòllo. degliDei sopra di sé e per che s'era con gran d'Oreomèno. i suoi nipoti ucciso 1 cervo re voleva darsi la morte, Ciprie,(V. Fabbb, Dù. cura allevato, d'Ant.). il mutò in cipresso. cel. per glior. l'albero Quelma Claro,isola dell'Egèo, Apòllo dolore fu sim. di profondo d'Apòllo. ed usato ad orn. dei sepolcri. Clàrio,sopr. di Apòllo(V. GÌ aro). ver Ciprignao Cipria o Cipride.C. d. Claudia,vestale che fu accusata d'aviolato i suoi voti ; ma Vènere da Cipro,isola a lei sac. Vesta sendo ne manifestò l'innocenza, Circe, cel. maga, f. a. del giorno e poichéesvicina al porto 1 nave della Notte,o del Sole e dellaLuna, tenente concerte statue di quella 0 del Sole e di Perséide e s. del re Dea, cui mille uomini avrebbero appena Oéta (V.).Fu discacciatadal suo potutosmuovere, Claudia col solo paese per aver avvelenato suo m.o. dei Sarmati,e andò a dimorare cinto la tirò a riva. suo re d. di Cleidodolioi, nell'isoladi Ea od Oea (altri (V Fabrb,Liz. d'Ani.). Acae) 0 presso al capo Circello in Cléobi 0 Bitóne, fr. i qualinon nvendo 1 bue da eacf. a Giunóne il Italia.Essa cangiòScilla in mostro di marino perchèGlauco le aveva della sua f.,trascinarono la loro ferita preninfa. Accolse Ulisse sull'altare, ma m. dopoche l'ebbero questa caddero nella sua isolae cangiòi suoi coma terra morti. immolata, in varie bestie con 1 liquoreCleoméne, cel.atleta; tanta forza avea i cni Ulisse non bevve. Sec. al. ei che ruppe d'I pugno 1 colonna d'I edifizioe ne ne bevve,ma Minèrva gli additò 1 pubblico perimolta radice che gli servi di antidoto. gente;ed eglinascostosiin 1 tomba venti. più non fu ritrovato.L'or, disse poi Clrcio,1 dei principali ch'egliera l'ultimo dei semidei e Cirene, m. à*Aristéo (V.). Cimo, f.o. d'Ercole che diede ilnome degliindigéti(V.). all'isoladi Corsica. Cleromantéia , (xXvjpo^ sorte, por^ Cirra, isola cel. per 1 or. d' Apòllo. eione, ^ayxeloy aivincusioné) (V. ; caverna presso Delfo di Focide, FiBRE, Die. d'Ani.), onde uscivano venti che ispiravano Ciiméne,1 delle Minéidi (V.). furore divino e rendevano glior. di Giapèto, di Prometèo, e m. ; m.e. 2"t". ecc. (Y.Fabre, d'Atlante, Cisiopliórus, d'Ant). Citerà, isolettadi G. a mezzodì del ; ninfa,f.a. di Oceano e di Teti, vicino a cui Vènere e Peloponneso, sposò Apòlloe fu m. dì Fetónte, Gli delle 8. Lampèzie,Fetiisa e Lamnacque dalla schiuma del mare. abitanti le avevano 1 bel t. sac. petusa,d. anche Eliadi. Sec. al.fu di Vènere Urania. Ora di Omero. sotto il nome m. è la quasiinabitabileCerìgo. anClip,(xXeiu) per xXéca celebrare, Citeréa,sopr. di Vènere (V. Citerà). nunziare), 1 delle 9 Mu8e(Y.). Citerldl , per iperbole Presiede alla storia e si rap. in 1 e. d. le Muse alla dea di Citerà. paragonandole giovanecoronata d' alloro, con 1 ed 1 libro nelle mani.tromba di U Citeróne,pastore Beozia, quale Ciifa volere G iove d i 0 a fingere Clefa,f.a. di Mèrope che si consigliò Sagni — — — mìm "k^]r«"A#T«4"»f^À* CLITENNESTRA strangolòper 40 — al sopraTviyere non CONCORDIA — dall'ombra mesta tenebrosa e era la porta del Tàrtaro (V.). Big, Pabre, Coelum, (V. d'Ant.). Leda, Cólchide, regno d'Asia,cel. pel Vello m.o. ; (V. Faénna). Clitennéstra,f.a. di Giove e di di Agamennone. d* oro (V. P r i 8 s 0 , Giasone, 8. di Castore,m.e. di all'assedio Essendo Agamennone Medea). Troia, ella amò Egisto,che per poDodóna). terlaColombe, (V. Vènere, col consenso Ab il a). Colonne assassinò, d'Ercole, (V. sposare nel ritorno di di lei,questo eroe sno grandissime proColosso, statna porzioni. — e ste 8*impadronì dei snoi stati. Cré- Rodi. Esso (V. Oreste). posando i CIftia f. CIfzia 0 a. d' Oceano altri. Il di e amata dal Sole e che si lasciò morir Lencotóe rii va- quello di era alto 70 era e braccia aell'altra 25 e rocche distantì 2 braccia vrastava so- alPentrata del porto di Rodi. Rap. Apòllo con per dia; d'ine- d. che i nel casi il sole. Difiori guardano sempre in sbocciano estate che piuttosto quando il sole Clito,giovine f. ò più cocente. o. di Manzio quale di rapito Giove per visitarla si trasformò in formica. e poi Nèstore. l'uccisero colle sue di Niobe, sposò Apòllo e s. verdeggiante),m.e. Diana eretto (yiXoì^òq di Zefiro poi,indi Carpos (frutto). Cnido 0 Gnido, e. della Caria A. C, mise rilo C.) dopo nel 668 piedi.Quando poi in dell'E. V. Rodi cadde loro in lo vendette dei mano lo fece re ad 1 at- Ebreo teiTare e che i pezzisu 900 camelli trasportò suo poteva appena pollice ne ride, Do- 1 da abbracciato essere a nel 200 finché Vespasiano (69 m. e 1 cel. t. cui Vènere e levato risol- ! Il di in poco di ricaduto ancora Turchi, Moava (V. Niobe). della Primavera rinai. ma- per salire al fanale. Fu nel 700 A. C, atterrato da 1 terremoto Aniiòne la dalla destra che L'Ora accendevasi notte L'interno del colosso era vuoto cola, Clitórl,f.a. di Mirmidone, tanto pic- e corona che serviva di fanale ai fiamma dairAurora. Glori,f.a. di 1 radiante d'arco e di freccia in testa,armato ed alzante con la destra 1 bacino nell'E- Apòllo la convertì di cni 0 girasole, litropio ma ; più sopra piedi ri fu si gelosa abbandonata del vedersi — cel. , Teti,fn Neléo n'era 1 di Giove Ve il p.^ f.o. di lei per rendi care spintoda Elettra,ucciseli entrambi delle e. d. 1 Era uomo. meraviglie 7 del mondo aveva (V.). (V. Fabre, Bis. Cloto, (xXcu^u)filare),f.a. di Giove Commentàculum , della Notte e della e di Temi, o d*Ant,), solo alle f. Necessità. Era delle Parche quellaComo, div. che presiedeva che traeva il pennecchiodalla (V. Parche). bito lungo a varii con colori, alle acconciature rocca Rap. vestita d*l 1 giovanivani. a- in testa, in cui sono 7 stelle. di Sicilia Cócalo, re (V. Dèdalo). Coccfce, (xóxHo$ cuculo) nome che Rap. di fiorì avente rona co- ed delle donne con 1 e dei berretta stra 1 fiaccola nella de- appoggiantesicolla mano 1 palo. sur rava Compassione, div. ali. Chi si ricove- nel suo t. vi si trovava sicuro. campi corinzii dopo che Giove ivi sposò Compitàlia, (V. Lari). Giunóne sotto forma di cuculo. Cómpitum, (V. Pabre, Big, d'Ant). tuno, Netfiume d'ACocfto,(xcoxóu) piangere), Conchiglia, (V. Tritóne, che circonda il Tartaro,e che nere). VèTe ti, Anfitrite, verno delle lagrime dei malvagi. s'ingrossa prese il monte Sull« sue Tronàce nei sponde coronate di tassi Concordia o Pace. Aveva 1 gran t. CRATEO Cratéo Cretéo, f. o dì P"sife. 42 — di o. Minosse Crfnice e della e. che da Mercnrio , negligenza,riempiendone sua campidi sorci ; ma poilo consolò, i sorci a frecciate. ed uccise stata Crinfse era che lo punì Apollo i seppe che doveva morire per mano 1 f. 0. Alteméne ammazzò d*l suo delle 8. d* sae. , consultato For. Avendo CROCO — Crimisso, o troiano eroe che Avensposata; maritò le altre a principi vìsse ai tempi di Laomedónte. do stesso dalia tuno stranieri e bandi se questi negato ad Apolloe Net- dover la promessa mercede per la da lerare costruzione delle mura, tolma non venne potendo Nettuno mandato 1 mostro, a plalontananza del f. o. poso care patria.Pareva cosi essere Cratéo sicuro ; h 1 flotta in ordine Tandò e il qualedovevaglisi dare 1 care. cer- ov*era Alte^ Nell*isoladi Rodi méne, creAendo a Gratco a presero le armi contro di lai e Altemóne scoccò 1 dardo che feri appunto il p. impetrò d' essere mène inghiottito fr. di Giocasta cni diede gara in p. di Mead Ercole. vendetta e e. m. 1 su in Sicilia. Più che la nave tardi Crinise avendola cosa. Crimiso. o portò egli a andò rinvenuta, nel fiume me, fiu- Ebbe, come il poteredi trasmutarsi in ogni Lo fan p. di Acéste (V.). di tal discendenza. Crio, 1 dei Titani. Antigone, ultima Attizzò le ire di Eteocle Coriobólo, (Y. Tauro bòlo). poi s'uccisero a eriòforo, (xp(6^ariete, (pépu"por' di Polinice che e tarey^ sopr. di Mercurio vicenda. di Corinto ; re — padre di Cretéide, Atàlanta C Cretéo, (V. ; m. f. r a té di Eolo 0. Demodice e. di Acàsto m.e. e a Crisaóre la credette e eì si salvò ma Elle di furon uccisi entrambi Troia di Enea. Menelao i lor a gran corpi dalle mani da m. 1 parto o. di Gerióne, : (V.). cui fu Achille e rapital.\ data in ren^ riscatto Criséide ; il che fa Agamennone, ma per ricattarsi dere e colpo fatica ebbe fa Achille Briséide,e di di costui molti danni e rapiread qui dei nemici. senza Tira pei G. Crisefde, f. a. di Crise (V.) CrisotémI, f. a. di Agamennone. d. che Cibele,Crócaì, (V. Fabre, Die. d'Ant). fuggivacon Enea, e molto da cni era in amata, la ^ortòCroco, giovane che fu trasmutato Creusa, f. a. di Priamo Criséide Fu da ischiava ad Agamennone. Avendo Apollomandata 1 peste nel campo s. alFas- col fr. Orsfloco da a. o p. di 3 mostri ed Echidna nato da 1 G., Calcante dichiarò doversi fuggendo sul vello d^oro. Cretóne, f. o. di Didcle. Andò sedio f. rire; mo- sua Medusa di Medusa. Crise, sac. d'Apolloa falsamente volle farlo con e Chimèra di lolco. Sua Frisse d'aver attentato alFon. di lei. Cretéo e da del sangue (V). Calliróe accusò Crisa6rso,mostro o Nettuno o). re i presso Tanàgrii,cui salvò dalla peste portando in giro 1 ariete. Creusa sposata da Giasone (Y. Medea). sacf. uomini Creta, isola ceL ove Giove ed a Saturno, ivi nati. — far per 1 perire,la mise in mare voleva Laomeddnte piansetanto che fu mutato ture S'impadronidi Tebe dopo le svendella famigliadi Laio, e fece morire cui cercarla, nò dalla terra. Creonte, sorte,Crinise per sottrarre la sua, alla ventura riconosciutisi,Alte- e la qualesi tirava divorare, da nemico 1 ciulla fan- e m. di Enea. Ella sparve nelPardere di Troia quando sottrarla agli oltraggidei vincitori. via per — ; e 1 f. a. del sposa a re di Corinto Giasone zafferano. — Creonte, (V. Medea). ; amico di SmiUice. Si amavano sì teneramente che gli Dei, ammirati di tale amicizia, in fiumi. limutarono CRONIB — 43 — DAlIilTES Lo dipingono di fanciullo. on. di Saturno (T.Fa* aneora dito alla bocca, indizio di con un à^Ant,). discretezzache é tanto ne* da xpdva»compiere, o quella Crono, (forse turno cessarla per ben governare le pasdi Sada xpaivco nutrire) nome sioni Crónie, f. in BBB, Bie, ^ che accende. Fn molto amato considerato come matnratore da Psiche (V.).Come vi può essere dei fratti 0 compitordelle cose, "zquindidio del tempo (V. Saturno). l'amore virtuoso d. Eróte (?poic moré), e quelloopposto d. Ante» (Y. Fabbb,Die, di Cruselephàntina; ròte (àvttopposto, iptuQ Ant). amore) , il 1° f.0. di onestà,amico di CsantOi (Y. Scam"ndro). pacee di concordia, di tutto le virtù e Cubernefa, (V. Fabre, Diz. d'Ani). (V. Fabeb, Diz. d'Ant), Ctìiter, sprone a magnanimeimprese^ il 2^ Culto, (V. Fabeb, Diz. d'Ant.). p. della vergogna e di tutti i vizi, (V. Fabrb,Die. d'Ant.), cosi quest'ultimo CultràriuSy rap. nell'attodi tormentare e straziare una farfalla Culóllue,(V. Fabbe, Diz, d'Ant). afferrataper Tali (simb.forse dell'anima Cupfdo 0 Amore, era f. o. di Marte e di Venere. Lo d. così audace che umana) e d. ehe sua m. e fu nutrice sia la Follia. A Cupido spogliòtutti i numi delleloro proprie armi : tolse i fulmini a Giove, dato per fr. Imenèo (V.).Il riso, cide, il giuoco, i vezzi, i piaceri la clava ad Alerano glistraliad Apollo, Telmo a Marte,Tarco a Diana, sempre con e Cupido, rap. sotto tuno. forma di piccoli fanciullialatidetti il tirsoa Bacco,il tridente a NetAmorini, Ebbe a compagne TEbrietà, la Gon- Curéti,(V. Corib"nti, od anche le Angoscio,le Inimicizie, Die, tesa. Presiedeva alla voluttà e rap. Fabre, d'Ant.)^ sotto 'forma d* 1 fanciulloignudo Curia,(V.Fabbe,Diz, d'Ant). benda agliocchi,con 1 arco e Curiàzio,sopr. di Giano pietto con per 1 temti, 1 tureaasso pienodi freccioardenda quell Orazio che erettogli talora fatte ad amo, dellequali uccise i tre Curiazi. si serve a ferirei cuori.Ha in mano Curio,(V. Fabbe, Die, d'Ant). 1 face, simb. di attività, e conserva Custode,sopr. di Giove a R. freschezzae agilità ; sopr. da Callimacodato a Minerva. sempre statura, , — D Daddchus, (V. Fàbbe, Die, d*Ant,). Dafneforfe, (7.Fabbb,Dtz, d'Ant,) f. o. Daemon, -nium, (V.Fabre,Die, d'A.), Dafni,giovinepastoredi Sicilia, na di Mercurio. Amando ardentemente lauro), seguace di DiaDafne,(Sacpvin 1 ninfa da cui era e f. a. del fiume Penéo,la quale corrisposto, ottenne dagliDei che il T di loro fuggendoda Apollofu mutata in fu sac. ad che violasse la fede coniugale onde quest'albero divenisse alloro; mancò più cieco.Dafni stesso, rona Apolloe de' suoi rami si fece 1 cotardi al suo giuramento, che portòpoisempre. Il lauro ed accecò. divenne poi nobile guiderdonedi Dàldala, (V. Fabre, Diz, d'Ant.), d'artistie di guerriera (V.Fabbb^Die^ d^Ajìt.). Dairftes, poeti, Txsai^ a£3sasMK?fW9mf"neii»^M DAITROI 44 — DEDALO — DardiiHa, (V. D àrdane). Daitroi,(V. Fabrb, Dùr. d^AnL). Proo DirdanOy 1 e. di Giove e ai Elettra» Damaste, (V. Proenste t nipotedi Alteone e, come altri dice, s e ). era deirOceano. Fabbricò Troia e nomiadoDàmia, diyin. che con Aussmia nella Dardània» Altri lo fa f. o. di EpidanrOie le coi staine di di Teucro 1^ deIl*or.delfico comando re Troia,e però lui 2^ eran per legno d'ulivo. Gli Eginetiqnando si Dardo, (Y. Diana, Cupido, Cèfalo, Filete, Achille, Atstaccarono poMcam. da Epidanro, Adrasto, ravasi in loro Orióne). Idèi,Coribàntl o Cnreti. Erano in parte t i. del Sole e di Minerva, Damnatns in parte di Saturno e di Alciope. Danae, f. a. di Acrlsio,re d'Argo e Fu loro consegnato Giove,acciocchò Acrisie inteso di Enridìce. Avendo colle loro danze e pote, lo allevassero; ncciso da 1 nich*ei dovea essere e coi gridi impedivano che Saturno unica f. rincliiase Danae sua udisse Giove i vagiti di quelbambino, nò di torre in 1 bronzo; ma a. statue y'ìrapironoqnelle e teòne, sero eres- Dàttili propriaisola. voti,(Y.Fabbe, Bìb.^A,). nella 1 t lo divorasse. nella sposa, ]^enetrando Latorre in forma di pioggiad*oro; ed Dea, Dia, forse lo stesso che Acca adorata dai arvàli venne PerFratelli sul mare. Acrisie la fece rémia, la fece sua esporre ad 1 nelle Gicladi, Sérifa, essa il cni re Folidette la ricoverò ed allevò il f. 0. che di lei nacque. della fecondità (Y.),personificazione dell'interno della terra,ove (V. si chiudono ed i morti. le sementi Decèmviri sacrórum, (Y.Fàbbe,Diz. Perseo). f. e. di 50 sorelle, Danàidi (Le) erano d'Ant). che 50 D"nao Dècime, (Y. Fabre, Die. d'Ani.). re d*Argo sposarono cuginiloro, f. i. di Egitto.Danae, Dedalióne o Deióne, fr.diCefce. Tanto si addolorò della morte di Chióne saputo dall'or, che da qualche genero f. a. che precipitossi mandò sua gli sarebbe tolto il trono,cogià dalla alle f. e. di uccidere i mariti cima del monte Parnaso ; ma Apollo prima notte delle loro nozze; Ipcrméstra salvò Lincèo, che lo cangiò in falcone. ma il Dèdalo, uomo si ingegnoso e destro, era Giove conche fabbricava statue, le quali si dannò la suo (V.Iperméstra). a taro queste crudeli donne nel Tarvano ineternamente travagliarsi di riempiered'acquaun fondo. Die. anche senza e naidi,considerato si vuole naturale, sotto che un se suo per lui valente (Y. Atema che lo superasse, fuggìpoiin Creta,ove ne pote, ni- pari di al cale), vaso Bolidi,perchè nipotidi Belo. Il mito nelle Da' da sé. Uccise 1 muovevano fece il cel. Labirinto, che fu detto De- aspetto i fiumi raffiguri le sorgenti dello sterile suolo in Argivo, che ogni anno seccano ddlio, e nel rinchiudere quale Minosse col f. o. lo fece Icaro, perchè complicedei falli di Pàsife. Essendo nel Laberinto, costoro estate: sotto aspetto morale esprimerebbe s'attaccarono alidi cera per fuggirsene; la vita inutile ed infelice, molto raccomandò e Dedalo cui è condannata la donna che traal f. 0. di non disce volare né tropp'alto, e il m. di ove 4 suo di dovere Erano famiglia. loro pozzi erano sposa e di on. in Argo, sae. Danae, f. o. di Belo,fr. di Egitto e d'Argo.Ebbe 50 f. e. Danze, (V. Dàttili Baccanti, era o né troppo basso: ma Icaro volò tanche il sole gliliquefece le ali, t'alto, onde cadde in quella parte di mare, che fu re (V. Danàidi). Goribànti, Batte). stato i poi detta Mare Icario. Queste ali forse indicano le vele da Dedalo forse un antico tentEio inventate tivo di areonautica.Del resto,il sole DEFIXIO non — 45 riscalda più in alto che sulla terra. Dedalo ricovrò in oye Sicilia, Cdcalo lo fé'soffocarein 1 stofa,a ciò indotto dalleminacce di Minosse. (V. Fabre, Die. d'AntX Defffxlo, Dèi,esseri immaginarii,adorati aalla favolosa antichità.Al dire di Bos- Aurora, ecc.);2"" Dalla filosofia; S"" Dalla storia travisata; 4* Da racconti immaginatia somiglianza di fatti veri,ossia allegorie tune oppor8 correggere i difetti degli uomini ; 5""Da raccontirelativialla morale. Gli Dei della favola, che secondo Yarrone ascenderebbero in numero a 30 mila^venivan divisi in: saet, presso glian. tutto era Dio, fuorché Dio stesso. « Oscuratasi per la dispersione deglinomi dì e per la Del maggiori(maiorumgentium), delle loro corruzione la memoria dimenticarono suddivisi in 12 Consentes, tradizioni primitive, quasi r unità di Dio ed il puro suo culto, consulenteSf componentiilconcilio Dei ciascuno e considerarono come Oiove,Giunone, Vc" dell'Olimpo; tutte le forze de' suoi attributi, sta, Cerere,Apollo,Diana, Mi' della natura, tutto che destasse nerva. Mercurio, Venere, Vulca" in loro meraviglia, riconoscenza,no, Nettuno e Marte; ed 8 Sealla scelti:Qiano,Saturno,Rea, terrore. Sorsero poi in mezzo lecii, noiversale ignoranza ed efferatezza Bacco, Plutone, Sole o Febo, Jaut uomini per virtù o per ingegnoo e Genio, na che meritarono Dei minori (minonm gentium), per valore insigni, od anche per affetto e stima viventi, suddivisi in Indigctio Semidei o Semoni (semi homines); eroi; grandi vizi incuterono sgomento,e furono dopo la morte divinizzatio Dei minimi, quei delle acque, delle maginazione L'imdei venti, o ecc. gratitudine piante, Ninfe, per paura. per fervidissima di quei Tritoni,Fauni, Nani, Ciclopi, orientalinon tardò ad Giganti,Mostri, ecc. primi popoli f. a. d'Oenéo e d'Altèa, e esagerarne le imprese,attribuirneDelanfra, loro di favolose, insomma a crearne m. e. di Ercole, che per averla la tradizione mitologica, che per combattè Achelóo (V.). Nel passare ragioniartisticheaccettata da poeti, il fiume Evéno ilCentauro Nesso si offrì di trasportarla fu così fermata in sullespalle, ma pittori, scultori, libri, poemi e monumenti, dai quali poi,accintosi a fuggire con essa, i posteri la dedassero. I filosofi, Ercole con 1 freccia avvelenata lo dei molti si avvidero delFassardità fermò subito. Nesso morente diede quali di talifavole, che la altro non propriatunica intrisa di sangue sapendo allacredenza dellemoltitudicendole che quella dini, a Deianira, rebbe varporgere la confermarono ad bandonasse. 0 tacquero o impedireche Ercole l'ab; Avendo poi essa udito dei cone la politica quistatori superstizione che Ercole vulgare divoleva f.a. giovòsempre meglioa sposare Iole, talierrorie quindi ilmondo di Eurìtéo re dell'Ecélia, mandogli tutto,salvoilpopolo Ebreo,s'ingolfòdallo schiavo Lica la fataicamicia. neiridolatria. Ercole,che preparava un sacf. snl Le finzionirelativeagliDei, semonte Età,se la indossò, dosi condo e sentenla loro origine, scaraventò ardere le viscere, potrebbero in iIn finzioniricavate Lica in mare, ove fu mutato : 1*^ distinguersi daUa fisica, dalla ignoranza cioè ed egli, scoglio, malgradoi contrasti delle cause si pose sopra 1 rogo e di molti cataclismi e di Filottéte, tani, morì. Deianira «speratasi uccise. fenomeni naturali (cfr. Celo,ì TiCerere,Luna, Febo, CHove^Deidamfa, f.a. di Lieoméde, re di Phdone, Nettuno,Vulcano,Eco, Sciro,da cui Achille ebbe Pirro, * ' DSIDAÌOA — -'m-^T'fun-' t:t "BBEfigiTaltitri ij^fnf^TrfWrf KH^ HI DBIFILB nel tempo 46 — che staya celato in quellaDèlia, corte. Deffile ove Defpile, f. 0 di Adrasto a. e di Tidéo, da cni ebbe Diomede. e. in. DESTINO — Deffobe,(Aióg di Giove di , ; timorata ^éo^ai tcìnere Elena Sposò dopo nacque. in cui nacque. Dio, (poDio) Delo, cel. isola dell'Egeo, ove nacquero , bille). Apolloe (Y. Sidi Ecùba. e tara ride di Pà- la morte Diana. V'era l'or,di d. che dimorasse mesi 6 e a 6 mesi Delo,ed lo, ApolPà- a allora cel. f. solenni. presa Troia,Slena Io tradì Ddóbrtm, mente. Menelao che lo motilò orrendaDèmeter, (Y. : Bla a Delo, isola Dèlie, f. in on. d^Apollo(Y. Dèlio). Dèlio, sopr. d'Apolloda Delo, isola e Defffobo,f. 0. di Priamo da di della Sibilla Gamana nome di Diana nome Demèfila ^Amì.). (Y^). {U\io":popolo, g. dì Cerere nome lerofiia o Dia. Fabu^ f. o. di Trittolémo Deiffónte, amica del popolo; (fiXkta aniaref delle cose amante e di Meganfra o Metanira, o, sec. Upóg sacro, che Credesi al. d* Ippotoóne.Cèrere V amava sia la Sibilla sacre)» Cumana immortale che tanto, (Y.). per renderlo ceva Demofoónte, FUo e (Y. Filli parificarlo d*ogninmanità lo fa- Deiffóne o , i misteri di Cerere, che strida Dèmoni, presso i 0., esseri sovrumani snl intermedii fra gliDei e gliuomini ; lasciò son press'a poco i Genii dei R. ascese tirato dai draghi e ardere Deifòne. sno li de). rita Atter- passare tra le fiamme. la m., sturbò colle sue carro (Y. Genio). di Mileto. Dente, (Y. Sonno, dBìòntL,m,eAì Apollo m. Cadmo). che preDeionéo, assassinato dal genero Is- Deb, (Béo)indagar^}, npme se Cèrere fingendosi sione (V.). vecchia,quando fu ospitata da Céleo (Y.). Deiopéa, ninfa da Gianòne promessa la flotta Dercète o Atergitide,dea,che per doad Eolo, se ei faceva perire lore e d'essersi,indotta di Enea. Dèlfico,sopr. d'Apollo(V. Delfo). del serpentePi" Delfine,altro nome macchiata stagno d'infamia,gettossiin fu mutata e tenere, da 1 in pesce. Desicreóntica,sopr. di Yenere datole (V.). che in Cipro Delfini,(V.Arione, Anfi trite,Teti). da 1 certo Desìcreènte, consultò l'or,per sapere di che merce Denfffnie,(V. Fabre, Diz, d'Ant.). dovesse caricare la nave f. Tia. di tava Abie fu consigliato 0. Delfo, d'Apolloe ione il Parnaso e fabbricò la e. di — a prendereche acqua le risa deglialtri non dolce. Immagina Delfo. Ma, in alto mercanti! di Fócide, presso il Parnaso, da cel. per l'or. d'Apollo. Ecco l'origine ; e. Pascolando certe pecodi quest'or.: relle sul Parnaso presso 1 caverna, agli estremi scambiare con ed eresse presi sor- mare, bonaccia e ridotti della sete, dovettero lui le loro merci preziose; ed ei tornò si posero a per r esalazioni di essa Il pasaltare e belare stranamente. store stesso, appressatosi colà» fn langa a simo ricchis- casa 1 statua " Yenere col titolo sovrascritto. che d. nato dal Caos. e fece stravagantiDestfno,Dìo ali., preso da vertigini 1 trono di ferroi seduto i credettero che sovra Rap. discorsi, presenti Fa detto allora qaellaogo cogli occhi bendati,1 piedesul nostro profezie. esser sae. vi dava or. Vi sorse t. e e. e paroled. nell'ebbrezza dal prodotta qael gaz. respirare met evano le globo,lo la Pizia in versi, in cui si fram- urna e la ga, scettro in 1 mano, 1 1 libro di bronzo nell'altra^ o Necessità, f. a. d'/nfemperandietro le avente spalle, vari or- DEUCALIONE - 4? - DIOMEDE Le Pacche dignidi supplizio. sotto il nome di Dea (Y.) sanguinosi, ministre. nemorensis. Altri sopr. di Diana dòra f.o. di Prometèo e di Panfera, Lucisono : Cineia, Deucalióne, Dèlia,tllitia, e m. 0. di Pirra f.a. di EpimeLucina, Orifèa, Oritia,ecc téo. Gli Dei fecero perire gliuomini (Y.). Deucaliòne eccetto e 1 Diasfe,(Y.Pabre, Die. d'Ant.). con diluvio^ i tra TÌrtnosissimi YÌventi, Dice, (Y. Ore). Pirra, snl navicella in 1 si salvarono che Didiméo, sopr. d'Apolloconsiderato il sole che con doppiolume il conParnaso. diluvio, monte come Dopo disse che allieta rante di direttamente dusnltarono Por. Puniverso, Temi, loro della il le la notte collaluce e giorno, loro,si gittnssero ossa riflessadalla luna. (AiSo^o^, e sua m. (cioèsassi)dietro le spalle; questisassi si trasmataxono , quei duplice), ra di Deucalione in uomini,queidi PirDidóne,d. anche Eifsa,f.a. di Belo, è in donne. Questo diluvio non reginadi Tiro e poidi Cartagine. Per sottrarsi al furore di Pigmache 1 grandeinondazione del Penéo lióne che avea ucciso Sicheo,si ritinue fugiò cagionatada 1 terremoto e da conin Africa colla s. Anna, ove pioggeverso il 1532 A. G. fabbricò Cartagine. D. che comprasDevótio,(V. Pabre, Die. d'Ant), se da larba re di Mauritania tanto Dia, f. a. di Dioneo (V. I s s i o n e). erano le sue nere contelare), terreno,quanto ne potesse flagel(Sidi-{JLaoTiYÓa), Diamastfgosl, in giro1 pelle y. Pabeb, Die. d'Ant.). di bove,ch'essa dà Diva lana, o f»a. a strìscio e nello tagliò sottilissime, Diana,(forse di Giove Aió";, che includervifondò la o da Dies, giorno, spazio potè città fu luce di dì anche detta dea fusa cone vita, sua, cne perciò perchè dea della di bue. Amò Etalora con Lucina), Birsa, ossia pelle di Latona di i Giove che fece e caccia, a. e naufragiosulle coste nea, di La d. EccAe del neirinfersuo 8. Apollo. regno, e tanto si sdegnò Lana in di Febèa cielo Diana ritenere con sé,che, o non e poterlo no, altri nomi, in terra. Aveva ancora I 6. i dov'era secondo on. luoghi alzato 1 rogo in riva al mare, vi si cacciò appose ilfuoco,ed ascesavi, la d. AtUmide, Era creduta dea 1 pugnalenel pettoa vistadelle della castitàed era tanto pudica, navi di Enea. che convertì in Cervo Atteòne che Dies lustricus o iustralis, (Y. Lula.vide in 1 bagno.Aveva 1 seguito stricus dies). di ninfe tutte caste; on i'èche cacciò Diffarreàtio, (Y.Pabre,Diz, d'Ant), Amò il pastoreDiffilo, da sé Calisto (V.). amico di Giove), (Alt(ptXog, Endimióne (¥.)• dio della non Gacciatrice, aApolloconsiderato come sanità e dell'ordine. hitava che le selve. Punì severamente i Fauni,Diipoife, Niòbe (Y.). I Sàtiri, (Y.Fabrb, Die. d'Ant), le Driadi, onore. ecc. cel.f. in suo (Y. Pabre, Die, d'Aìit.). Diisoterfa, tirato da 1 di Marte. tal. Dimos sur cervi, carro ti»iore),seguace Rap. (§£l{JLa, 1 Dindiméne,nome di Cibéle da 1 monte armata d*arco e di faretra,con di Frigia,dove avea mezzaluna sul capo. Aveva in Efeso 1 bel t. il più bel tempio del mondo. (Y.Dino, 1 delle Graeie (Y.). Efeso). Le era sac. la cerva. A Diócie,1 dellacasa regnanted'Eleusi, i suoi misteri. R. era protettrice a cui Cèrere insegnò deglischiavi e Die. t. dei plebei; sulPAventino, aveva d'Ant). Dioclée,(Y. Fabre, la sua f.(13 Diomede, f.o. di Tìdéo, il piùvalente monte caro allaplebe; fra i G.,dopo Achille ed Aiace. Acagosto)d. la f. deglischiavi.In 1 immortale nell'assebosco presso Arìcia era on. con sacf. quistossi glorìa », r^Wj..^^.| yBrjE:wM DION£ 48 — DOLOBB — dio di Troia, oto rapi i cayalli di Discòrdia, dea, che Giove cacciò di invitata Reso, involò con Ulisse il Palladio, cielo. Offesa di non essere vinse Ettore ed Enea, ferì glistessi dei Marte e Vènere,la qualepoiconvertì lai — e i snoi compagni in au- morire da fatto nmana, carne poi Ercole. dato a Giunone Deióna, nome div. che manda deiraria, Dodonéa, Dione 0 la fruttifera — ; fn 1 delle tante di Teti; i. di Giove e sec. m. e di Venere. al. m» Dioneo, (V. Issi d ne). (V. Fabbk, Dùr. Dionisiasti, Dionfsio F. Dionisfache. 0 sulla scritta: " Pallade e Peléo,gittò un on. ai si disputaronoil pomo. Pàride, eletto giudice,decise favor di Vènere; il che fu poi di infiniti guai. Rap. anguicausa crinita,con 1 teda o fiaccola in 1 ed 1 viperaed l'altra, spada nel- 1 livida in faccia, di torvo sguardo, schiuma alla bocca e mani sanguinanti. Dite,lo stesso che Plutone,dio delFinTal. A lui d'AntX Venere m femo. in di e d*oro colla pomo Alla piii bella. Giunone, mensa mano pioggia. ninfa, f. a. di Oceano di Teti nozze , geUi bianchi,detti Aironi. ; 1 re di Tracia,che nntriva i snoi cavalli di alle chi era e. sac. secolari d. Tinfemo il medesimo. Tarentum, e i GiO" (Y,). Dioniso, cioè Bacco. Di quellesì Dittéo,sopr. di Giove da Ditte monte distinguono le Lenée o del torchio^ di Creta, luogo di sua nascita. le Antestérie in gennaio-febbraio; Dodechfs, (V. Fabbe, Diz. dì'Ant), in febbraio-marzo;le Dionisiache ve, Dodóna, foresta di Caònia,sac. a Giobre-gennaio; le quereledella quale rendevano piccole 0 della campagna in dicemle Dionisiache glior.; cosi pure 2 colombe, le quali di granin Nitdella e. poi sen volarono 1 a Delfo, nel t. di marzo-aprile ; le télie (voxxéXia)o notturne. DappriApollo,Taltra in Libia al t. di Giove ma ceremonie in moderate erano di Bacco con Ammone. on. riti pastorali; piùtardi si fecero licenziose.(V.B a e e a n il i . V. anche Pabre, Dìb. d'Ant,), di Bacco Dioniso 0 Dionfsio,nome (V.) d. dalla e. 1 bel t. ed ove e. di Nisa, ove era stato avea allevato. Dodóna Nel della foresta dì mezzo v'era 1 1. di Giove,dalle cui e. d. Lebeti o paretipendevano i vasi or. col loro risuonare che metallici, toccandosi servivano anche favola delle colombe La poi ticinatrìci può nata esser da di va- 1 e- cabolo Dióscuri, e. d. Gestore e Polluce (V. quivoco;che in linguafenicia il voche sacerdotessa, significa Castore). significapure colomba. Diosemfa, (V.Fabbe, Die, d'Ant). Dfpteros,(V. Fabbe, Die. d*AnU), Dodonéo, sopr. di Giove (V.Doddna). Dìrce, regina di Tebe. Lieo per ispo-Dolóne, Troiano,mandato ad esplorare sarla aveva ripudiata Antiope,i f.i. il campo dei G.;fu ucciso da Ulisse delia quale attaccarono Dirce alla e Diomede, che egualmente esploravano il nemico che care coda d' 1 toro furioso,per vendie prima campo la fiò *-; n e loro. m. (V. Zete ed An- si fecero indicare dov*era attendato Reso, cui uccisero ). colei che, avendo bellezza con {propria ade, fu convertita e rapiron gli i cel. cavalli. paragonatala simili quelladi Pài- Dólopi, popolidi Tessaglia, in pesce. Mirmidoni. Andarono ai all'assedio di Troia. legnorotondo, con cui del Pendiv. ali.,compagno alla sie, AcriDolóre, palla(V. giocavasi simb. in 1 giovane magro, timento; rap. Giacinto). Il disco anche, colla sua rotondità,la Terra pallido, coperto di lungo velo e che funebre. mesto a 1 ama (V. Cibéle). s'appoggia Disco, pezzo di come ECATEE rimpronta dì bove 1 50 — di d'Achille, e d* 1 ariete. o ba Polidoro ai trivii, dayanti alla saa 1 cena, statua s'imbandÌTa ogni mese In mezzo poi dai poveriin goduta le sacf. di notte K. 1 EFESO — sao cane che nero nemici. 100 Echecheirfa,(V.Fabre, Diz. d'Ant,). dato, affi- avea i contro lando ur- G.,mori predettoa Laio, ch'ei sarebbe stato ucciso dal f. o., il quale poi avrebbe sposato la m. Per impedire avea tale enormezza, subito nato donna, mezzo chimèra e mostro , 1[2 o s. della serpe, m. f. a. di Crisaòrso e di Callirde. albero. Forba, pastore di Pólibo re il fanciullo^ di Corinto,portogli che fu allevato per f. o. di questo. A fidipo furono poi predettele stesse aver 10 Echfone tori, a cui un sacf. invitati aveano gli Dei dei boschi e dei fiumi. fu 1 (Puomo del serpente), uomini 5 fra ì nati sorvissuti dai denti del serpe, in Beozia. Fu re p. di Pónteo delle Oréadi 1 Eco, e che Cadmo m. o. minò se- di Agave di Tebe. (V.)f. a. ria dell'A- creduta il combattè recò a Tebe da rinto Co- non e dolo, conoscen- ed uccise. Indi si vi sciolse Tenigma (V.),ond'ebbe in premio e Sfinge per isposala propriam., ch'ora al vincitore,e n'ebbe 2 promessa f. i.,Eteócle e Polinice. Gli Dei dopo qualche tempo percossero i Tebani 1 peste che non cessò finché il con salvato Edipo,copastoreche aveva nosciatolo,gli svelò l'arcano della sua nascita,ed egli disperatoaccecossi e si esigliòdalla vera sua patria,e ramingò mendicando, accompagnato della Terra, abitava le rive Ceflso. Giunone la condannò e bando patria.Incontrò Laio nella Focide Echfnadi, ninfe convertite in isole per tutti ond'egliprese cose; della invitato Achelòo ad corte, sua perire; ma questi l'attaccò solo peipiediad un pietoso sua Echidna, (ex^^vavipera) Laio consegnò Edipo ad 1 della lo facesse acciò p. di Evandro. EchemOy dei lo essa gli occhi ed maledizioni Ecatée, (V. Fibre, Die, d'Ant), Ecatòmbe, (V. Fabre, 2"t". d'AntX Ecatonchfri (éxaxóv cento, e x^^F , manó)^ Gigantida 100 braccia,Cenrano timani, f. i. di Gea o Terra e d* tiI BriaCielo. 0 Gotto, pr. erano re'o od Egeóne e Gie o Gige. Ecatonffonfa,(éxaxóv cento, e «povY) strage, uccisione), sacf. in onore di Marte, riservato a chi avesse ciso uc- di si cavò o. di per in cagna. favoreToli i viaggi e scongiue fu mutata rare i malefici.Tal. le si ofiriya1 ecatòmbe Edipo, re di Tebe, f. o. di Laio e di (1. anche Pabrb, Diz. d^A.). Giocàsta,e nipotedi Làbdaco. L*or. aver non f. suo peltradimento morto a cui Polinnéstore, A on. trovar dalla virtuosissima Antigone del fiume (V.),e si fermò a Colono che neir Tultima non a Attica,in 1 bosco sac. alleFurie. ripetere paroladi coloro che T interrogavanoEdonfdi, sopr. delle Baccanti (V.) Edos, (V. Fabre, imprudentementesparato {»er lei. Eco di Non avendo potuto Eddsa, div. dei R., che farsi amare errando e la voce. Diz. essa avere da Narciso, andossene e. dei bambini. (V. 0 ó t a ). Eéte, per grotte,montagne e pel dolore non le restò che Eezióne, p. d'Andromaca. Sec. al. fu cangiatain rupe Efaistéia,(V. Fabre, Diz. a. Efeso,e. di Dima re di Tracia e di Priamo, la quale dopo la distruzione di Troia cadde in potere m. masticar reste, foEéta, (V. Narciso). Ecuba, f. V d'Ant), al presiedeva d'Ulisse. Ebbe veder immolare tanto dolore di Polissena sulla tom- d^Ant.). della Ionia,cel.pelt. di Diana, 1 delle 7 Meraviglie del mondo architettato Questoedifizio, sifròne,lungo 210 (Y.) da Cher- braccia, largo 110, era sostenuto da 127 colonne alt^ 80 braccia,erette da altrettanti EFESll 51 — £G1H10 — in 220 anni,e arricchitodei tesori di tutta FAsia e oro. dei capoLa statua laYori dei piùcel.artisti. re era Teti mise nel partito di Giove Egeóne,a cui Giove restituìla sua graziaprima perdutanella guerra tro l'aldei Giganti.Altri d. che Giove lo d*oro,le portedi cipresso, strato sotterrò vivo sotto risola d* Ischia legname di cedro. Arso da Erosandro^ insieme con Tifóne. la notte in cai nacqae Alesfa rifatto con egualemagnificenza, Egèria,ninfa di singolarebellezza, da Nerone che Diana cangiòin fonte,quando saccheggiato G. D. 260 Scitinel tirò si riarso essa poidagli per la morte di Numa Bis, Etèsii detti, neirAilcia. Ton. I R. a piangere (V.Fabee, d'Ani). Dea e le donne spec. le sacr. come Effàta,(Y. Fabeb, Diz. d'Ant), Efiàlte ed Oto, f.i.di Nettano e d*Iottenere felicela nascita della che Numa fingeva iimedia. Questi erano avuto oro prole. aver giganti crescevano ogni anno molti cubiti, da questaDea le leggiche voleva e non e per lo largoe per lo lungo, promulgare.Sec. al. è simb. delia lero 15 anni quandovoltanto opportunaallameancora avevano ditazione solitudine, ed f^er dar Tassaltoal cielo.Essi tennero del filosolo. Marte nn 13 mesi incatenato in rio recinto di bronzo finchò Mercu- — ; sopr. di matrone. lo trasse. Questi2 ir.s'ucciseroEgèsta,f. a. delle Giunone, protettrice dal alla ventura, p. posta per timore che le cadesse sopra la sorte d'essere divorata dal mostro marino,mandato da Nettuno in pena della frode di Laomedónte tempestose). (Y.). la in Sicilia, Pervenuta il fiume Gricon~ Egemone, (4]YéopLoii guidare, niso combattè in varie forme per doUiera)^1 delle 2 Grazie ad. in le dee delle Atene, forse Stagioni farla sua sposa e ne ebbe poiAU cRste (V. G r a z i e Y. anche Fabee,Diz, d'Ant). Egfale,s. di Fetónte (Y. E 1 f a d i). condurre) Egemònio,(-^^éopLai ; od Egialèa,i a. di Adrasto re , sopr. di Mercurio conduttore delle anime d'Argo,e m. e. di quel Diomede, che feri Venere all'assediodi Troia. all'inferno. da Yenere tentò d'ammazzar f onde tempestose) Indotta o Egèo, (ai^ei; , il m. 0. al suo ritorno ; ma egli si di PandÌ45ne, o. di re d'Attica e m. salvò nel t. di Apollo. Etra, dallaqualeebbe Teseo,che fu mandato in Creta per esser predaEgialéo,fr., a cui Osiridelasciòil re^ ne vicenda per astuzia di.Diana, che li fece venire in discordia. del mare, ov'è Ege, sito nel profondo la reggiadi Fiutone (ai^e^ onde a fu Troiano, d'ippotóo sovra 1 nave . * — . del Minotauro. Aveva Egèo ordinato quandosi recò in Egittq. gno d'Argo, ai marinari che al loro ritorno,se Egfde o Egi,mostro nato dallaterra, vece che vomitava fumo e fuoco. Desolò Teseo era uscito a salvamento,inin usarsi la Frigiasì,che gliabitantidovete solite delle vele nere vele le tale occasione, tero emigrare.Pallade l'uccise e rìr spiegassero il di bianche; ma essi dimenticarono coperse il suo scudo colla pelle di veder bestiacciae quelloscudo, a comando,ed egli, disperato quella la testa le vele,precipitossì Cui si pose poi in mezzo nel mare, nere Perseo che fu detto Egèo. crata consadi Medusa a Minerva da (V.Medusa),si d. ^oìVEgid^ Egeóne o Briaréo, gigantedi forza che straordinaria, e 50 teste. aveva 100 di Pallade cia brac- Giunone,Pallade e — (V. Fabee,Bìjì. d'A.), di Giove (Y, Egioco). dei Dori,che aiutò Ercolip ; lo scudo risolutod'incatenar Egfmio,re Nettuno aveano nella guerra nella Qìove guerra degliDei; ma contro i Latiti. mmr.a;^?f^^^^jiìi.SfU%.wj £G1MA Ò2 — ELUDI — da QioTe, Eireslóne, (Y. Fabrb, Diz. d^Ard.), che per visitarla si circondò varie Elsitéria,(Y. Fabrb, Bis. d'Anb.). Tolto d* 1 fiamma, ed ebbe da lei ElUto, (Y. P à 1 0 e ). Egfna, f. a. d'Asopo^amata Eaco e Radam"nto. ^acpoc Elafebóiie , ad Bis, pò). da alficElàfie Mirmfdonii (Y. A EginétI Egfoco, 8opr. di Giove e. d. turbine, procella^ perchè scaotitor o , (Y.Fibre, cervo d'Ant.). , (Y.Fabbe, Biz. iXacpoccervo d'Ani:). delhi terra, o dall'Egida o scado Elena, sac. di Diana, che fu cagione d'infinitimali. Era f. a. di Giove copertodeUa pelle della capra Amaltéa (aiS alifó";, e s. di Glitennéstra (Y. e di Leda capra). Fauni lo che Fu stesso Sàtiri, rapitada Teseo,il quale Leda). Egfpani, (Y). tessalo,1 giovine Egfpio, Ottenne sceso di Bali. o. forza di denari in a alFìnferno per ra^irProsered tenulK) vi fu prigioniero, pina, simili e isposa i Diòscuri fr. di Elena intanto rimisero Neofròne,f. o. di Timàndi si vile re contratto, dra, sdegnatosi Timéadra. Bali nello stesso modo ; ma Giove converse Egipioe Neofrdne in da Pàride ottenne Bali in avoltoi. ismergO; e 1 uccello chiamato in Egfsto, f. di 0. Tieste e fu Timandra paro. dì Pélope. impalsodel Fato, che si serviva di lai a punire i delitti di Atréo, zio,assassinò Agamennone da Oreste Le sue da none. Agamenhanno scelleraggini e Deifobo,che che cenno e di e di Libia Anchirroe e della rovina poi assassinare da con lui; rappattumarsi fece Menelao,per e morto questo,si ritirò Elena nelparente,che albero,per presso la fece aver Polisso sqo ad appiccare 1 cagionata la essa perditad'innumerevoli eroi. Eleno, cel. indovino,f. o. di Priamo d'Eeùba. D. che 'questo traditore e fu tatto. ne di Nettuno e Pàride,ella sposò mitologica;opperò qui colla Troia;il che a della guerra sorprenderTroia. che di Belo condotta additasse ai G. 1 attinenza Egftto,f. 0. e colla leggendastorica più basti il di Fisola di Rodi duce re- da Troia per isposame la consorte Glitennéstra e fa poi accise egli stesso nelao, Sposò poi Mecui fu a Sparta, rapita in libertà. di Troia. Morto Per 800 causa la mezzo sicuro Predisse a per Pirro 1 felice navigazione,e ne ebbe la Cadnia, ove fabbricò 1 e. Fu poi 3"* di Ettore 0. d'Andromaca, già m.e. m. o fr. di 50 f. ì. che sposafr. di lui,poi schiava di Pirro. rono f. e. di Dànao, d. perciòElettra,f. a. d'Agamennone e di Glitennéstra. la l*" Dan"idi. Queste scannarono fr. Oreste a Indusse suo i m. i. eccetto notte delle loro nozze del p. assassi« vendicare la morte DÀnao. 50 Aveva s. Iperméstra (V.),che salvò Lincèo. Egla 0 Egle, (clv^X^splendore),1 delle Espèridi (Y.). — ; ninfa bellissima f. a. del Sole e nato — — da Egisto Glitennéstra. e ; f. a. d'Edipo. ; f. a. d'Oceano ninfa fu m. e di Teti. Questa d'un'altra Elettra,che di Neera, che si compiacevain fare fu poi m. di Dardano. Un giorno Eleusfna, Cèrere, e. d. da Eleusi,e. scherzi e burle ai pastori. incontrato il vecchio Silèno,si unì bel t., ed ove avea dell'Attica, ove Cromi e Mnàsilo, pastori, ceL i suoi misteri (Y. Cereali e gli con legaronole mani ed Egle con more Feste, Eleus.). Misteri gU tingeva la fàccia. Eleusfnie, (Y. Fabre, Biz, d*Ant. Eleus.). Egóne, cel. atleta,che trascinò pei Misteri furioso 1 1 monte toro piedisovra Eleutérie, (V. Fabre , Biz. d'Ant). fame dono ad Amarilli. Elfadl, (y^Xio;sole) f. e. del Sole e per , Sidólon, (Y. Fabre, J)i^, d'Ant), di Olimene, e s, di FetùMe (Y.), ELICE della morte 83 — ENGÉLADO — della dolorarono, detto Tdrtaroi se avea condotta qoale tanto s'adle onesta mutarono 1 Dei nocchiere lo vita, gli in ploD^i, bellito abbra. e le lagrime loro in amtraghettavain 1 pratoameno, Oniamayansi Egiale, Lampe^ di fiorì,di ruscelli, di boschetti, t^etùsa. davano tma, ove Lampéeie e gli sepoltura: detto Èlitton, Elice 0 Calfato, e questo luogo era (Y. Calisto). di Io. soggiornodel riposoe della ovvero ; m. ^^ ad.'^ir Oìoie Cosi tino Avenè spiegatala Àvola del Eifcio,sopr. di gioia. nali, dai R.; e. d. perdioélicit fui' Tartaro pagano, dei giudiciinferdi i Carónte fulminL' della barca e sua gura, produce e delPfiUso. Il paradisodegli Elicóna, monte presso il Parnaso e il Egizi dicevasi Aménti Piérìo^residenza ordinaria delle Ma(Y.Appendice). Elitra,(V. Lencotóe). se, cai era sae. come pare ad Apollo. xùimt volgere), dal monte Elicóna,Entròpio,{^Xio":8ole, Elicònie,le mnse ratro che — sn cni abitavano. G. di Febo Elio, (-^Xco^sole), nome Apollo.Però lo d. f. o. Iperionee della Titana Enrìfaéssa. Gondaceva cocchio fatto da del Titano Tia o (V. Clitia). Elle,f y. Frisse). Ellesponto,partedel Mediterraneo, ove di Elle le diede il s'annegòe nome. il Sole in 1 Elio 0 Aóllo, 1 delle Arpie (V.). in forma Eliolfde,sopr. di Minerva per 1 t Vulcano quelloche tutto vede, erettole a Corinto dopoché nelPeclo si invocava nei giuramenti. Nelcidio di quellae. per o^era dei Messemi Tisola Trinàcria possedeva 7 greggi nel 1* suo t perironoarse le 50 per di giovenchee 7 dì agnelle, 2 s. e. Euritio ed ÉUollde. cadun gregge. (Nota che Panno pei Elpónore, 1 dei compagni di Ulisse. Q. era di 50 settimane,di 7 giorniEmazióne, (alp.a sino, sangue) ce), assasdi tazza, come , di 7 notti). Elfsa,(V. D i d ó n e). soggiorno Elfsi,eampi di piacevole che e vano quanti glicade- scannava nelle mani. Ercole Fu ammazzato da lui ebbero e da le nome pagne cam- Emàzie in Tessaglia. sempre primavera di queiche vissero Eméra, f. a. della Notte e dell'Erebo, e dove le anime revole.d la dea del giorno; si leva colP Aubene godono felicità perfetta rora e du- nelPinferno,ore In questibeati luoghi scorre il Lete, le cni onde tutti i mali fanno della vita. Vi la m. Saturno con regna vi rende e perpetua Vetà che fu à d. i (con cui ticare dimen- e. Bea, Elisi essere sulle cui sogliesaluta Eno, f. od rizia nella luna; altri nelle isole Fortunate poi interamente in Occidente, la Notte m. che Pattende. Emo dell'oro, breve sulla terra. Alcuni Campi venne confusa) e tramonta e m. o. colla m. o. di Bòrea e di 0- di Ródope. Fu giato can- in e. narie);vollero farsi ad. (ora Ca- come monti, perchÒ Giove e altri nelle fertili campagne È probabile che Pori- Emóne, principetebano, buon della ÌBética. sia di mvola gine Egiziana, dello scelleratissimo Creonte. questa di quel poichòil più ceL sepolcreto oltre le collocato rive di era popolo 1 su erano secondo le giudicati o- f. o. Amò Antigone, f. a. di Edipo e di Giocàsta,che si uccise sulla tomba tanto Portavano di lei. lago detto Aéherusio. le spondedi questo lago i defunti Empósa, Dea ed ivi none. Giu- fuor che mandava terribile, delPinfemo gli spettria i mortali. ventare spa- in sua pere loro. Se il morto aveva vita violate le leggi del ^aese, lo Encélado, il piùpotentetra i Giganti, che vollero dare la scalata al cielo. alcun on. in 1 bagettavano senza ENCOIMESIS Era f. 0. del Tartaro Giove ne navi. Dichiara la guerra sue che arso. f. i. di Egitto, ammazzato da ÀmmiónOy 1 delle Danàidì. èv Encóimesis, e i R. £ fama d'AntJ), (V.),m. di rV. Fàbre, Dte, Endefde, f. a. di Chirón^ Endimlóne, (èv$uu"insinuarsi battagliafinalmente che Venere lo Ttn- Eneldsla, (V. Fabre, Diz, (V. 0 6 n é 0 ). , rapisse in cielo,laonde dai R. ad. sotto il di Giove Indigéte. nome ed avola d'Achille. Péleo che in 1 no, Tur- a la sposa Lavinia gli contrastava Tnccise. Dal regno da lui fondato Ascanio f. o. d. discendenti suo con carsi, corixotjiaop.ai e in ninfe le Cibéle muta Tevere, ove di Ini il monte mezzo mom — 1 dei 50 ; — rimase della Terra. e rovesciò sopra Etna,che 54 — d^Ant.'). sinuantesi^ perchèrappr. il sonno). Eneo, Altri lo d. f. 0. del Aétlio,Engastrimfti o Euricléi,(V. Enri- aElea re altri il fa pastore di Caria,nipote elei). di Giove. Essendo stato trovato negliEnfalo, sopr. di Marte, da Enio nato 1 Dio da Marte appartamenti di Giove, fa condane talora anche dormire a invecchiare. Febèa e Diana Luna o cielo eternamente, scendeva ebbe ne sotto senza nel di nome diversi f. i. Ei dormiva Torigine delia favola ecco di Ini nozze notti con che abbatte Dimos delle Presso le Fehos e il le Insieme e. ed Eris da guerra carr» cide uccon pagna accom- di Marte. i R. d. Bellona (V.). passava e gli Enipéo, pastoredi Tessaglia. Cangiossi in fiume invecchiava, chè per- non ringegno fa immortale chi 1 e usa lodate. cose per di Venere. Presa Troia dai valorosamente Tiro, a le acque limpide, le venne talento di bagnarvisi.Da quel dì Tiro divenne sua sposa, e fa poi m. di Pélia e di Neléo (V.), battè Q.,com- nelle dietro correr questa ninfa veggendo d'Enipèomolto troiano,f. o. di Anchise Enea, principe e giuramento gli Efèbi contemplare la lana a altri astri,e in ed Diana. Forse anche astronomo 1 era vocavano in- Énìo,CEvo(ó), guerresca Dea, che in 1 valle illaminata dalla Lana ed stinto, di- Lo di Atene. lai dal a lo accompagna. che (V.). strade della città;ma nemici veggendosi da numerosi Eno, (V. Emo). soverchiare, prese il Enomào, re di Pisa in Elide e p. d'Ipvecchio p. salle spallee col sao be podàmia. Avendo inteso che sarebucciso da 1 genero, risolvette di f. 0. Ascanio per mano portando (?.),ritirossi in via i Penati An- non di Trocol maggior nnmero iani, potè riunire. Perdette in tandro destro che quella pressa la m. lito co' suoi alcune in su Epiro.Dopo e. Greusa e sa^ navi,passò con Anchise Toma in Sicilia, ove cel. anniversario ad solenne. Alfine giunge in Italia, dalla Sibilla dere apprende la via ed i mezzi per scen- agli Elisi,ove troiani e suo profeziadel della sua trova padre e della gli intende eroi la vita e discendenza. S'imbarca sul resto sua ma Pelope,che concorrente, sedusse d'Enomào, fu accolto ed amato Cartagine,ove da Diddne. obbligava corso, glielavenivano a in isposa, di correre Ini,con patto di darla vincesse ; burrasche,toccò la Sicilia, ove gli mori indi fu sbattuto il Anchise, p. a nel quei che sofferte alcune aver maritare la f.a. ed essendo molto via la e a a prova chi lo fu il 14** Mirtillo l'indusse chiere coca glier to- delle ruote del caviglia cocchio di lui,onde mao tutti dare doman- rovesciato Eno- torioso perìmiseramente, e Pelopevitfrode con questa sposò Ip- Sec. al. Enomao disperato Sodamìa. 'essere stato vinto si uccise da sé. Enóne, f. a. del fiume ninfe del monte Frigi,1 delle Apollo Ida. D. che la fece indovina. Essa sposò Paride, ÉNOPiO 55 — EPONIMI dal qnalefa tosto abbandonata ed Epicléidie, (sicL sopra, xXetgch'av€\ il rapimentodi Elena a lui predisse (V. Fabre, Diz. d'Ant,). le disgrazie di Troia. Quando Paride Epidàuro,e. del Peloponneso^ cel.pel e andò a fa ferito da Filottete, t. d'Escnlàpio^ ove on. sotto figura trovarla sai monte Ida; ma da lei d*l serpente,e pelerndel gigante ro, fa mal ricevuto; che divorava gliaouiini a e feritopoida PirPeriféte, li sacf. (V. Periféte). vi tornò e n'ebbe egaaleaccoglienza da Epidéllo, (V. D é 1 i 0 ). ; tnttavia essa lo seguiva Paride morì ma lungiper guarirlo Epidemia, (dé^ogpopolo)(V.Fabrb, ; Diz. d'Ant:), : di che prima che lo Raggiungesse si poi disperata accise. da oIvo"; (oìvÓTC'.o"; ÈnópiO, vino,icivu" . bere) (Y. Arianna). Enosìgéo sopr. di Nettano (daalvó^ Epidóie,(èict$idu»^t dare\ a Sparta dator Giove di d'ognibene. sopr. ovoi % posteri) nome Epfgoni,(ènif , gagliardo, veemente, ed de on- aqe^ , che i G. dav. ai f. i. dei 7 che assediarono h 2^ tani, capi- volta Tebe (V. Adrasto). tempestose'). od Epiméde, f. a. di Sisifoe m. di BeU Entómata, (av,tépu) in, taglio, in, metto, lerofónte(¥•). Enagrsmata,Iv Sl-^u} (V. Fabre, Diz. d'Ani.: getto,(V. Pabre, Diz. d'Ani,)', Epimeiétai, f. o. di Tifóne. Misteri £o, gigante, Eleusini). pari) di Creta, isole (oraLiche aiutò Eòlia, regno dei venti^ Epiménide,filosofo , vicino alla Sicilia. Solone nel dare la sua costituzione verna Eolo, (alóXo^mobile^qualità propria ad Atene. D. che entrato in 1 caDio dei venti e, sec. al., vi dormi 57 anni,ed uscitone delParìa), col solo posalvo piùalcano, tere poinon conosceva f.o.di Giove (aldella volontà, tri 1 suo fratellinoallora invecchiato. iano). Lo consultavano come dice f.o.0 nipoted' IppétaTro1 or. e visse 200 anni nutrendosi solo d'ambrosia. OspitòUlisse nei suoi statie stavano nei qaali Bella immagine a simb. la soave glidonò alcaniotri, rinchiasi i venti. I compagnidi lai del saggio e l'immortalità eloquenza i venti del vero! Alcuni rono fuggifusero quegli otri, poetilo conapersero fecero sorgere si furiosa Endimiòne. con e tutte Eplménioi, tempesta,che Ulisse perdette (|j.*r^v mese)(Y.¥àBKE,Diz. le navi,ed appena potè salvarsisu d'Ant). di 1 tavola. Eplmetéo, f. o. di Giapétoe fr. di 1 4 Prometèo aveva dei cavalli Prometèo. cati fabbria urora), Eòo, (su""; (lei Sole. glinomini prudentie ingegnosi f. 0. di Giove e dio. Ebbe nella ed Epimetéogli imprudeuii Epàffo, Da Pandora fancinllezza l gara con Fetónte (Y.), ed imbecilli. (V.)ebbe Gredesi Pirra,che sposòDeucaliòne f. o. di a cui cagionò la morte. Prometèo. fondatore di Menfi. cai dominava p. di essi, (Ikìdopo,vtx*r]vittoria) Epagoghé, (èit[, Sr(Oia, conduco) Eplnfchia, Die. Pabre, d'Ant). (V. Fabbe, Diz. d'Ant). (V, Dìb. Fabre, d'Ant.). Epaoidói,(V. (d'uiJLtd{jLa incenso) Epiihimiatores, (V. Fabre, Diz. d'Ani.). Epéo, valente fabbro di strumenti da sul monioìn) ^(là-^o^ (èicl guerra. Inventò la spadae lo scudo Epitràghia, e fabbricò il cavallo di Troia. sopr. della Venere popolare,rie 1 ariete. dopo, Poog bove)(V. Epfboion,(eict Diz. d'Ant.). Pabre (Ippóna). Epóna, (V. su, ovojia nome) (V. sacf,) dopo, ^o|jló^ Eponimi, (èict Epibòmion,(liei Diz. Diz. d'Ani.) d'AnU), Fabre, (y. Fabbe, Scopa rap. seduta sovra , ! ;*»!*" "«'^?"?.«rs'H LfatL^-^^' "^ EPOPTOI 56 — ERCOLE — Epóptoiy Qni su, ùK rad. di Snoica prese di Ercole le opere delFagricole: vedere),(V. Fàbre, Diz, d'Ant,). coltura nei 12 mesi dell'anno. ErDìjs. 1** di Lerna cl^Ant.% nel Ammazzò lago EpulóneSy (V. Fabre, Epulani 9^Tum,(Y,¥ABfiE,DÙ!,d'A.). 1 idra Equfria,(V. Fabre, Diz. d'Ani, ed anche October eqaas). G. dì Ercole Eràcle, nome (V.). Diz. Fabrx, d'Ant.y Eraclefsti,(V. Eracifdiyi distendenti di Ercole da Eràcle G. di nome Eràto, (èpàu)amare) vivace di mirti a e e lei 1 Amorino ne armato è consiglial e del quale casto,senza e puro d*arco sospiridegliamanti, mitiga gli affanni non di dolci snoni Co' suoi i accompagna amor in forma giovinettacoronata di turcasso. gloriadi Era le per Questi per m. 0. di e ingannare Alcména mentre e dai 1 va cer- pie di Strangolò nella selva lìone spaventevoledella pelleandò poi sempre Testito ; 4*^ Punì Diomede che nutriva i suoi cavalli con carne sul monte Eriminto 6** Ammazzò era di Anfitrione alla guerra di Tebe. La gelosaGiunone,non volendo che il f. 0. che doveva nascere Arpìe) del lago 1 furioso toro che infestava risola di Greta. Vinse fiume il a gigante Anteo Nettuno il corno il Cornucòpia. focò Sof- poi detto assassinava fare gli tolse 1 Achelóo, e che fu 1 il paese; frecciate gliorribili a 7^ Domò Stinfale; Giove. s'era Pigliò in Arcàdia devastava (forse le uccelli 5^ umana; cinghiale che Ginnone,cioè glorioso (V. Anteo); di nel giardino ne), persecnzioni Giuno- di Alcména 0. mano 1 o Testito delle sembianze suo Neméa 3** correndo d*oro corna bronzo; dolcezza sopra la terra. Fabre, Diz. cPAnt), Ercole, (greco Éràcle 'Epa xXéo; la 1 dalle a giunse tagliara;2^ Rag- ed anunazzò vera Erbe, (V. le che , di rose, avente in 1 mano nell*altra il plettro, cino e vi- e 1 lira 1 delle Muse. di 7 teste rinascenti mano cui quelFeroe. e rap. lirica, Presiede alla a bia che nella Li- i passeggieriper 1 t. di cranii umani 8^ Rapi i pomi d'oro delle Esperidi uccidendo il drago che 11 custodiva,e sollevò Atlante,sostenendo a lungo 9*^ Distrass^o il cielo sulle sue spalle; molti mostri Caco Albióne come a dire Geriòuc, Bergìéne ed altri ; , , schiacciò Alcinoo che aveva la proprietà da Alcména godesse le alte fortune che venivanglipromesse dal Destino, di risuscitarsi. Domò i Centauri 10° nettò le stalle e d'Augia. mostro Uccise un marino, a cui prima di come Ercole,affinchè, primogenito, Esidne,f.a.di Laomedònte, era esposta autorità sul 2^ avesse e per Vogliono punire il p. che negarovesciò la però che poco di poi si placasse vagli i promessicavalli, a* preghi di Pallade, e che desse di Troia diede Esidne a mura e anzi del propriolatte ad Ercole per zoni Telamóne; 11** Sconfisse le Amàzfarlo immortale, del qnale avendo diede loro e regina(a Ippolita fece Eoristéo nascere Ercole lasciato cadere 1 goccia,sì fece quellastriscia bianca nel cielo che Ma d. Via cui tolse il cinto per darlo ad Adf. a. d'Euristéo),a Teseo; 12"* meta Làttea Discese nell'inferno, coronato di mero (cheè 1 nuinfinito di stelle nebulose). pioppo (che perciògli è sac), incatenò Gì anone solvere il Cèrbero e liberonne Alcepoi non potendosirior lasciarlo godere del suo contro il fr. che destino,suscitogli a gli comandò di fare ste, rendendola Uccìse al m. poi Tavoltoio o. Admeta. che rodeva legatosul monto il a fatiche, cuore Caucaso. Separò i 2 monti Abila e qualio egli doveva perire,o uscirne pienodi gloria. Alcuni vorrebbero Calpe,e in tal guisa unì POceano nello 12 im-| col simboleggiate Mediterraneo; e credepdoche nelle 12 Prometèo ERITTONIO Erittónio»f. 0. elle lo di Vulcano e nerva di Mi- consegnò chioso in alle f. e. di canestro 58 - 1 Céerope,A- ÉSEGIETI - rofónte,Esculàpio, Orfeo, Cad^ anche Fabre, JDiz. d*A.) mo (V.).(V. Érope,m. e. d^Atréo. Da glànro 0 Agràole,Erse e Pandrosa vietando loro d^aprirlo Aglanro ; ma 2 f. i.che Atréo 1 convito allo ed Erse furono cariose A t r é 0 Minerva e Tiéste ebbe fece mangiare in stesso Tieste (V. ). di Cupido (V.). tal farore che si ucciEróte, nome sero. Erittónio fatto adulto essendo Erótia,(V. Fabre, Bit. dMw«). stranamente sciancato ne* piediinventò Erittdnio). Erse, (V. Aglàuro, 1 carro che celava la metà Erséfore^(V. Fabre, Biz, d^Ant). del suo f. a. di Ta2io,re dei Sabini. Érsflia, corpo. ispiròloro £rmap6llo,Ermat^ne» (Y. Erme). Staine informi consistenti in 1 Erme. da pietraquadrata sormontata di 1 Mercurio (greco Ermete y.), che gli At. ponevano ad ogni testa angolodelle case nelle vie. D. Atene ed Erm-Apollofatte al Romolo la prese per sé nel ratto delle Sabine. Suo p. avendo dichiarato guerra ai K.,Ersilia promosse la pace e sposò Romolo, il quale fu trasportatoin cielo per ottenne da Giunone che come Erm- consokrla modo fessevi elevata essa ad ambi stesso delle Erme sero pure. I R. eresaltari sotto i nomi (V. anche Fabbe, di Quirino e di Ora, Erme, Hermae). in originequel Ermete, (ipp-aanello,monile'),e. d. Esa, (Alba Parca) vocabolo attaccavano Mercurio si significavaporzione, la perchè vano alia sua statua catene che gli usciparte destinata,il Destino. Diz, d^Ant,: , , di hoeca, per simb. che Mercurio, Ésaco,f. 0. di Priamo e di Alissottfe. donò Amò sì la ninfa Espèriache abbanDio deireloquenza, incatena e cattivasi Tanimo degliuditori. Ermi6ne od Armonfa, f. a. di Menelao Fu accordata a Pirro e di Elena. benché promessa ad Oreste. Troia per seguirlei.Fuggendo in 1 piededa 1 Esperiafu morsa serpentee ne morì ; laonde Ésaco in si precipitò disperato mare e da Teti fu convertito in ismergo. ; f. a. di Marte e di Venere sposò Cadmo in serpe. Escara!, (V. Fabre, Biz. d'Ani.). e fa convertita Ermontfde, sopr. di Giove ad. in £r- Esculàpio, dapprima chiamato Epio — montO; e. d^Egitto. dim. di Erméti Ermuli, Ermete). Due da àaxeXwi; sempre, (gr.'AaxXYjicto"; Dio della YJTCW?mitigatore), ronide. medicina, f. o. di Apòlloe di CoQuando Apolloebbe ucciso , (V. Erme figuredi site nel circo alle mosse a e Mercurio sostegno della corda o catenella per trattenere i cavalli. Ischi da lei preferito, in cura al Centauro diede Esculàpio Coronide ed Chiróne. Acquistò perfettacognizione Ero, sac. di Venere amata da Leandro il qualepassava a nuoto TEllesponto delle virtù medicinali delle cendeva acpiante.Giove lo fulminò per avere per andarla a trovare^ed essa la notte 1 facella sovra 1 f. o" Ippolito^ (V, Ippolito): e ad A- restituita la vita ad Leandro di Teseo torre per farglilume ; ma al fine s^annegò ed Ero gittossi disperata poUo costò molto cara la vendetta in mare. fattane (V. Apollo). Esculàpio ad. in Epìdaurosotto forma di 1 Eróflle,(V. Bagóe, Sibille). Eroi. C. d. coloro che si segnalavano serpe (V. A sci e pia di). interprete),sp. Esegeti,(è4'^jY]'rfì(; per belle azioni, e si mettevano degliDei. I princ. d'indovini che in G. credeansi avere quindinel novero i sofurono Perseo, Ercole, Giasone, il dono speciale gni d'interpretare Teseo, Castore -.-*- e Pollike, Belle' -vAO.-- e glialtri segni che del futuro ifc-liiat . ESTONE -. 5§ ETEOCLE — né ferociaallebelve, né procelle sul gliDei (Y.Omen, Thé« in la altri termini, rata). cità semplimare^ dei costumi rendea glinomini Esiòne,f. a. dì Laomedónte (V). f. o. di Cretéo^ moderati nei desiderii, tili EsÒne, p. di Giasone^ quindiinula severità delle leggie molte e fr. di Félìa. Essendo decrèpito, ringìoTani per opera di Medea pre*" arti e molto scienze. 2** NelVetà delV argento cominciano a sentirsi ciò fare da Giasone sno m. o. a gata la nesi conosce cessità maggioribisogni, Esperetésa, (V. Espèridi). d. la da di le l'Italia e stagioni, distinguere Spagna, Espèria, mandano Esperoche discacciato dal fr. À- tlante,s'era colà ritirato.Siccome vuoi dire acci^ Espèrio(ècTCépio?) dentale,a ragionei G. e. d.,per a sé, qnei 2 paesi. rispetto Espèridi,f. e. di Espero,o sec. al. di stabilirtermini delle proprietà, di formar leggi,di attendere alle arti,alle industrie,ai commerci. vi lascia Saturno cacciato di cielo, segnare Giove a regnare ed egliviene a invile e il viverecil'agricoltura nel Lazio. 3* NeìVeià del rame, dal precedente stato di cose si di guerre e di ad 1 periodo passa che peròregniancora senza violenze, la frode e l'ingiustizia. E l'età dell'eroismo fiero ma generoso. 1 delittisono parziali e glieroi li La verso gli Dei puniscono. pietà è spentanelcuor degli uomini ; non i germi cominciano a svolgersi ma della licenza.4° L'età del ferro è quella in cui,scatenatisitutti i Astrèa la terra vizi, fuggeinorridita, delitti di i inondano, piùprodurre, nega d'Atlante e d'Espèride, o di Forci Ceto. D. ^gle, Aretika,Esperetùsa. Àyex"uo 1 bel giardino pieno di pomi d'oro (forse custodito aranci) da 1 feroce dragocon 100 teste, che fn ammazzato da Ercole. Altri ne conta 5, altri 7. f. 0. di Giapèto e fr. di AEsperò, tlànte.Forse perchè, saliva astronomo, sni monti,fu detto rapitoin cielo e convertitoin stella.Ebbe 3 È la stella f. e. d. Espèridi(V.). che 1* si Tede la sera e ultima che scompare al mattino ; opperòd. antrabocca. Questaetà Lucifero tàEóo (da ^uì"; rora) aul'empietà od Eósforo o Fòsforo,È il dura pur troppo e durerà sino alla Venere. del fine monao. pianeta f. o. di Mercurio. D. che ottenesse Espiatore, sopr. di Giove ilcui altare Etalfde, di poterchiederequantovoin Olimpiaera abbracciato da chi lesse, fosse macchiato del sangue di amici salvo l'immortalità; ed egli chiese di ricordarsidellepassate 0 dì parenti. al'anima sua fosse trapassata (Y. Fibre,Diz, d'Ant.) zìoni qualora Espiatoria, in altri corpi. rere Estate,div. ali.e lo stesso che CèPitagoraper rv.). la sere Metempsicosi(V.)d. esprovare lui questoEtalìde, Estfa,(V. Fibre, Die, d'Ant). o, sec. al., Enfói-bo. Estiòne,p. d'Andromaca e re di Tebe. Età del IWondo. Secondo le favole 4 Eteobdtadi, (V.Fibre,Diz. d'Ant). farono le età del mondo : quella di Eteòcle,re di Tebe, fr. di Polinice, di Giove,quella degli f. 0. d'Edipo Saturno,quella e di Giocàsta.Divise uomini Tebe col fr. Polinice il di vagi; male degli Eroi, quella regno 1** L'età delV la di morte Edipo, il quale oro, dopo oppure: cenda dell'innocenzae della pace. Astrèa che ordinato aveva regnassero a viabitava fra gli uomini, la terra ciascuno.Eteòcle es1 anno sendo da sé ogni cosa, scorrevan in trono non vollescenderne, producea miti e Polinice glimosse fiumi di latte e di miele; non liquella guerra veleno ai serpi, che fu chiamata dei sette prodi a ai campi, non e Xgr J^^L«» ETESIO r 60 — EUMOLPO — ?!? ?- il corpo Questi due fr. i. talmente si odiavano, che si nccìsero poi Tnn Tebe. l'altroin ombre tenzone singolare combattevano rìa,e la fiamma e suo Teti ordinò ad Achille di carro. il corpo nelFa- ancora alle al pei piedi attaccato mura le loro di lui 3 volte intomo di Ettore stituire re- mo, Pria- a glielo richiese piangendo lingne. prostrato a* suoi piedi. EtésiOy Giove protettoredell'amicìzia Eiifema,m. di Croto,nutrice delleMuse. ladi (Y.). (ivffiamico), ; 1 deUe Eiéta 0 Etéto,m.e. di 1 certo Lodicéo, Eufemfa «sto,(V. Fabbb, Diz, d^A."). f. 0. di Pantóo,troiano,forte che ottenne di diventar nomo seEufòrbo, per il valoroso tatto o. e gaire per guidatore di cavalli e m. corridore. Ferì Patroclo, e quando Etio 0 Eliòne, (Y. Protogenfa). uccise quest'ultimo, Ettore ei get(V. Estióne). ; del rogo loro che mune co- si divise in 2 — — in Siciliada cni Etna, monte Ivi finsero Vulcano i e le fucine di essere Ciclopiche i fulmini Eto a ce. fac- esce Menelao. essere Qiove. 1 dei Eufrosina cavalli del sole. fu le spoglie, ma rapirne Pitagora pretendeva vente questo Eufórbo riviper la Metempsicosi (V). vano fabbrica- Etòne, (aX^ta ardere)^ 0 tossi per ucciso da 3 (e"^ppooóviQ gioia) 1 , delle Grazie (V.). a cui diede Etòio, f. 0. di Diana e di Sudimi óne. Euméo, favorito d'Ulisse, la cura de' suoi stati partendo da SMmpadronì di quellaparte di G. 4 che fu PEtdUa. Etra, f. Egèo di a. re suo di Troia; fu il la guerra al conoscerlo Itaca per di Pitéo. Avendo sposato d'Atene in 1** a ritomo. suo benerolo), e. d. Euménidl, (eòpvt^i; Teseo, e co0 per eufemismo, o intendendole già stretto p. le nacque altro nome senza lei,1aEgèo a partire Furie, ie. placate ; con sciolle 1 che stava ché 1 calzare accioc- spada e il f. casa d'Averne, al. di Acheronte sec. o e cresciuto in età, glieli della Notte. Erano 3, cioè Alétto, (£Xexto(indicibile o SXexto^ ineeS' portasseper farsi riconoscere. Teseo poi 0. Tandò a trovare e divenne suo erede. re), santé)^Megèra (^t^apéo»invidiaTisifóne (uai^ punizione e gellavano uccisione).Castigavanoe fla(póvo^ , — ; f. d'Oceano di Teti,m. e. d'Io e di altre f. e. a. e di Atlante,m. Io essendo divorata da 1 leone, le s. di dolore; ma Giove le morirono in isteiled. Iodi convertì Ecùba, cui e ebbe e di di Andromaca, da Astianitte. Comandò Teo. m. avessero Rap. colle chiome e di del sangue. vipere,e colle di facelle piene di serpie mani accese mal vissuto, spec. violati i sacri diritti della natura (V.). Ettore,primogenito di Priamo avevano quelliche facelle serpie con coloro che o tede. sercito del Troiani contro,i G. e si Eumòlpo, poeta di Tracia. Sventata 1 il terrore dei nemici. Achille contro Tegirio suo re, rese cospirazione corrucciato rossi nel suo vestito delle Patroclo ammazzò per Agamennone, ritipadiglionee mandò, propriearmi, l'amico con alla battaglia.Ettore lo le armi e Achille ripigliò si ricoverò in Eieusi ai misteri e La di Cèrere divenne lerofànte sua tennero fu iniziato ove (V. Cereali), o sommo sempre, cioè per 1200 anni, di Eieusi. Si d. che sac. vendicarlo. Giove pose in 1 bilancia il sommo le sorti di questi2 eroi,e Tegirio,rappattumatosicon di Achille vinse Taltra Snella ttore fu da Achille ucciso iuto di P"llade ; trascinò ; onde coliV poi Achilie facesse erede e Sac. famiglia, gli Eumoìpidi, del ch'ei sia morto Erettéo re lui,lo di Tracia regno in battaglia tro con- d'Atene. fiUMOLFlDI 61 — Eumolprdi, (V. Fàbbb, Biz, d'Ant). Eunomfa, 1 delle Ore,f.a.di Temi (V.). Eunósto, dÌT. dei Tanagresi in Acaia. L'adito del la t. era, pena sno te, mor- KUROTÀ — quellacassa Impazzò; consultato ; — di lucido intervallo Por., 1 momento seppe che sarebbe guaritodedicando la statua a quelpaese ove si facessero sac£ interdetto alle donne. dir. tutelare dei molini. umani. ed Eurfale, 1 delle Gòrgóni (V.). Quei d*Aroe si regina delle ; 1 battagliadata ed da Tnrno amicissimo era ad quale Laerte . e tenne fecero lui tridne bnoi comprò per levò perché gli al- molto cara Ulisse che tosto la riconobbe al da Troia. tornare sno stofane) cel.a* tempi d'AriEHrieléi, (Enricle od Engastrlmìti (Iv in parola), ventre, |j^3*o€ Yacrnp ventriloqui, sp. di ciurmadori,che, , v^endosidella ed egliguarì. Micene,f. o. di Amfi- re di Eurlstéo, re d'Itaca,la 20 or. quelsacf. quando sconosciuto con re d'un Dio dentro 1 cassa; la statua Enea, di Niso. Euricléa, giovine donna d*un sovvennero giungesse1 era ucciso in 1 Fn inconsolabile Enea. giovane alla Dea Triclària, od Ecdte,quivi sifermò. che li dispensava da la cni morte ad Aroe sacf. 1 giovane 1 cioò Btana Amàzzoni. Eurfalo, troiano,per Giunto si volevano mentre Euoi Sàboi 1 (Y.Fabbb, Biz. d'Ani.). Euposfarchoi,(Y.Fabbe,Diir. d'Af^.) — in di Alcména. e prima nascere di Giunóne Ercole Io fece affinchè pnmogenito avesse gualche autorità sopra di lui,e Io indusse ad imporre 12 fatiche ad Ercole per veder perircolui al qualeGiove tanta aveva gloria;ma promessa Ercole compio felicemente le 12 imprese come e molte altre, ed Euristéo dovè facoltà di far contentarsi del regno d'Argo e cessar fingevano le insidie la dal si il fr. contro sentire voce ventre, Eurfto od Eurltéo, p. di Iole,avendo dagliDei. ispirati nota di Orfeo. Nel da la f. a. a chi lo vincesse promessa nella lotta,Ercole lo combattè e ne vinse,ma Euridice, e. m. fuggire Aristéo,fu punta da 1 serpe e morì, lo stesso giorno delle sue andò a Orfeo,inconsolabile, nozze. cercarla in Inferno,mosse a pietà col canto sno Plutone e le div. di quelluogo. — Proserpina glirestituirono la consorte a Iole. 1 Titano. ; ; 1 Centauro insegnò il che d'arco ad Ercole e volgesse pattoch'ei non si rimirarla prima d'essere Ippodamìa,fu che volendo a usciti dall'inferno. Euridice lo rivoltosi ma — Eurito negò la f. a., onde e si tolse Ercole l'uccise colla clava trar pire ra- ucciso da Teseo. Eurizióne, gigante che custodiva le Gerìdne che con quelle guiva, se- egli,sparvegli giovenche di di Plutone nelPocoidenpascevano tale isola Euritéa (o rossa). Eurifaéisa, 1 Titàna,m. di Elio(Y.). 1 dei 4 princ. Eurffiie,cel. sibilladell'isoladi Samo. Euro, vento d'oriente, d'Ulisse. f. a. d'Agenorere di Fenìcia, Eurfloco, compagno Europa, tosto e per sempre. Eurimedónte, p. di Peribéa. Eurfnome, f. a. d'Oceano e di Teti. — ; e 1 f. a. fu d'Apollo, m. di Erifile. nòne, (Y. Fabbe, Eurfpile,f. 0. dì Eveméne. delle cassa compagna 1 d'Ani.). Nella divisione si bella che le avesse d. 1 dato di rapitoal mondo quellaDea. Giove sotto la rapì portoUain quellaparte del mondo la forma e Era di Giunone di belletto vaso muliebre Biz. Euri una d'Adrasto di Cadmo. s. di 1 toro bianco poi il nome, ed in Creta Minosse e Radamanto. di poi m. ma da Giove Euróta, fiume presso cui Giove in for- spoglie di Troia contenente 1 vi fu statua di Bacco, opera di Vulcano data ai Troiani. Ennpile Qssandp che ne ebbe fu di Cigno ii^iEani^ò e dove |jeda^ £UTE]IP£ la Apollo cantò 62 — da perdita lai fatta FAMA — musica altre arti di per mezzo institnì il culto profetessa e Garmónta di Dafiid. e Euterpe, (80 bene, ^pico» dilettare, di Cèrere, di Nettóno-Gonso,di gioconda^1 molto iDYRntò il flauto Rap. di e per lo giovane, dello 9 alla musica. presiede sotto forma più di fiori coronata Licèo detto Fauno di Pane Muse. poi Fu Inno. ad. come cole, Erod 1 eroe tino. indigeteed ebbe 1 altare sull'Avenluì A con , capitòErcole,ed Enea nelle mani, lo ebbe alleato. 1 altri flauto ed sicali Evànte, (V. Arianna). mue a lei presso f. o. di Marte e di strumenti. Evéno, re d'Etòlia, Si adirò in di Demonice. Éutimo,ceL atleta. I Seméri davano o Stérope, molte ogni di mnsica carte anno in cibo ad 1 fanciulla ; Eutimo 1 fantasima combatto quel mostro, che vìnto, svanì. Evidne, f. a. di Marte e di Tebóa. insensibile ad di lui che rogo 1 fulmine era nel per essere stato superato da Ida, che gli avea prò* ceva, Marpéssisua f. a. se lo vin- corso messa Fu che si precipitòin 1 fiume poi JEvéno (Y. Deianira). Evitérno, div. misteriosa, superiorea gante d. sposòil gi- Apollo Capanéo (Y.).Al quale non si gettò sul potendo sopravviyere, e tal modo stato ucciso da ò sopr. d'altri dei. Evocazione, (V. Fibre, Diz, d'Ant.), Giove. Talora Evoè, grido delle Baccanti nel cantar lodi da Bacco (Y. Baccanali). Ex di di Erme £chémo e Timandra, o sortibus,(Y. Fàbbe, Dui. d'Ant.). Carménta, o d*altri. Venuto 60 Extispex, exta=vi8ceref spedo verbo e anni prima della caduta di Troia mt.=giMrdare (Y. Fabbe, Diz, di città .da Pallauzio, d'Arcadia, con Ant). di Pelasghi stanziò sol Extispìcium,(Y. Fibre, Big. d'ulnt.) 1 colonia Palatino. Insegnò la scrittura,la Evandro, re all*assedio di Tebe. d*italia.Sarebbe f. o. di Tabulina, div. R., che presiedeva al della favella nei bambini. l**sciogliere tovi dal fu ucciso popolo sollevato. da aL Teseo. Falce, (Y. Cèrere, Facella, (Y. Eumèni Sec. Priàpo, turno). Sa- di, Imenèo, 1 torre od Falóe, ninfa,f. a. del fiume Liri,la Cèrere, Ero). (V. quale era stata promessa a chi Par Faénna liberata da 1 mostro alato. e Olita, (bagliore vesso e snono), le 2 Grazie presso gliSpartani(Y. 1 giovaned. Elaéto s'offersedi combatterlo morì lo Grazie). e vinse, ma poi prima delle nozze ; onde tanto pianse Falàride, tiranno d'Agrigento.Fece in fonte,che fare 1 toro di bronzo in cui, affocandolo, Falde che fu mutata tima, vitv'era le mischiò 1 quelledel p. quando posta acque con le grida di quellarendevano Fama, div. poetica, messaggiera di Partefice dì e notte e daldi muggito. Perìllo, Giove. Cammina l'alto suono di quel feroce strumento, fu il l'^ buone o le ree nopubblicale Invidia) 1 a — sopra monte provarloe Falaride il né 2^^ gitta- yelle^ tace mai. Bap. giovanecoi^ PANTASO - 63 FAVORE — di bocche,di lingue, Fàsclnum, (forsedalle fasce colorate ali pienedi cechi, 1 tromba e tal. 2, che saona 0 da paoxatvtt) invidiare, affasd» Taltra per la men1 per la yerità, zogna. nare) (V. Fabre, Diz. d'Ant). Fasi di Coleo,da Teti, dea del mare, sensibile FàntasOy 1 dei f. i. del Sonno (V.) fa convertito in fiume perchèinal suo amore. (V. anche Fabbe,Biz. d'AnUi SoFata scribunda, i destini di ciascuno scritti fin dalla nascita, che perciò Fanum, (V. Pabre, Diz. d'Ani,), s* P i h invocavano la dei nascita e e s ( 7. ). Farfalla, dopo ì)iz. di Pultimo della mana. setti1* Fabrb, bambini, d'Ant). Fàrmaca, (V. Fàrmacoi, (Y. Pabre, Die. d'Ani, : Cathàrmata). apparire)era Faro, ("paiv8i Fatiche d'Egitto, {"resso il più Piladelfofece erigere Alessandria d'Ercole, (Y. Ercole). 1 isolettaFato, (V. Destino). Fauna, f.a.di Pico. Fa messa numero omeo degliimmortali perchè cel. faro (lanternapei naviganti) fu così fedeleal m.o., che,lui morto, ove To- Fatua 0 nel delFan. si (111*^d. fosse a Sigéo, promontorio della Trdade). Fn 1 delle Le D. iMaravigliedel mondo (V.). ritirònellacasa volle conversare altri nomini. matrone R. istituirono 1 f. in deato e forse cominciato da Alessandro suo on. , in cui la imitavano collo lomeo starsene solitarieper alcun tempo. Magno, continnato sotto ToI e finitoda Tolomeo IL Costò Fatua 0 Fatuella d. quandoanimata ilfato 800 talenti, cioè 4 milioni e mezzo, da ispirazione div. prediceva attici; 9 milioni, sandrini. dei mortali. Indi vogliono che sia se alesse erano alle Foie. Alto 146 metri,yedeyasi venuto il nome crescevano a 100 miglia,i saoi 5 pianide; 1 delleCamène (V.). e Tarlavano, giacchéil Faunàlia,(Y. Fabre, Big. d'Ani.). terreno e i 2 l.i piani Fauno , dio campestre f. o. di Mercùrio erano goni esa, devano ternamente, e della Notte, da cui discena lati concavi e convessi alaltri Dei campestri dio, i come lunghialla base 1 stai Fauni, i Silvani, le Ninfe, Il 4^ piano Satiri, cioè 1[8 di miglio. in su, da torrette Rap. senza pelidal mezzo era quadrato e fiancheggiato 1 Satiro nel resto del rotonde: il5° èra 1 gran torre villoso come tonda, n tatto era in pietra, con corpo. Sarebbe lo stesso che Pane Licèo 1 magnificascala interna. Serviva od Inno da Evandro trasportato in Italia. anche di fortezza, laonde fa cinta da 1 gran maro circolaresai declivio Favate linguis, (V.Fabre,B£z. d'A.). del greppo. Portava Tiscri-Favola, div. ali.f.a.del Sonno e della zìone: ** Sostrato di Gnido, f. o. Notte. La fan m.e. del Falso ed occupata dì Desslfane, ria. agliDei conservatori, sempre a contraffarela stoDessiRap. pomposamente vestita e per chi navigasai mare ,. fane fece nel tempo stesso TEpta- eolla maschera sul volto. stadio , ossia Y arginedi 7 stadiiFavònio , (da faveo es favorire), 1 che aniva Pisola dei prìnc.venti , il più atto a far (qnasi1 miglio), di Faro al continente.Ivi ora sorge germogliarele viti. la partenaova f.o. dell'Ingegno dellae. Quest'ultimo e Favore, div. ali., lo rap. alato, lavoro però,mirabile anch*esso d. della Fortuna. I poeti fatto da Cleopatra, che anche fece sempre pronto a fuggire, cieco e alle restaurare il Faro da 1 altroDescogliocchi bendati,in mezzo ai sìfane. con aglion., piaceri, ricchezze, più mai e non con , — , firreum. (V. Fabrb, Big. d'Ani.), t-*"»^!,;.'»tt"^- »•*»•!•" 1 piedesopra i^iif* A «» 1 ruota e Veltroì^ FEBBRE -^ 64 FERIE — aria. Ha sempre al fiancoTinvìdia. 2 fanciulleche si stringono la destra, cai sacf. per ecc. allontanarla. seo Fedra, la. di Minòsse e di Pàsife.Te- a Febbre, div. cattiva, la (Y.Sibille). Febe, sac. d'Apdllo, Cielo di Terra, s. e f.a. di e ; rapìe la lito). sposò(Y. Ippo- — di Latóna e di Fégato,(V.Fabbe, Diz. d'Anf), di GeO;e m. m.e. Astèria. Fegéo, re di Fegéa in Arcadia,che f r. di di fa. Tlndaro, accolse Alcmeòne 1 o. d* Anfiarao , : Lenclppo, Èlaira, di DIiria da G^ o 8. rapite quando questiebbe ucciso sua m. da Febo Polluce. Erifile(V. Alcmeòne). ebbe Poistore e Mneailao. la. d*Amore e di Psiche (Y.). luce 1 lo., Felicità, Febea, (V. D i a n a ). Fémal, (Y. Pabbe,Biz, d'Ant.y dì Delfo, dell'or, Femonóe, 1* pitonessa Febo, (V.Apòllo). aL 1 a. dell' istesso Apòlloed sec. Fébrua, sopr. di Giunóne on. dai R. inventrice del verso Le sì Dea delle parificazioni. esametro come (Y. di febbraio per le sacf. nel mese Oléno). ed amici. anche la Sibilla Cumana anime dei parenti ; Cd. Fibre,JDiz. d'Ant^, consultata da Enea,ed anche quella Februàrius,(V. Fèbruo, sopr. di Platone e significa cui consultò Appio Claudio. che purga, I mit. d. ch*ei tirasse Fenfce, uccello mvoloso dalle piume da alcuni il pia che poteyadi mortali nelmaravigliosamente belle, rinferno (Y. sopra). tenuto popoli per re degliuccelli. gio ColleD. ch'ei sia unico nellasua specie, Feci ali,(a (adendo foederé). vivente in Arabia,e che dopo esdi 20 sac. R. stabilito, sere d.,da stato arso dai raggi del sole Nama, per araldi di guerra. Il loro capo, PcUer patratus,feriva colla in 1 nido che ei prepara per ivi 1 porco e col sangue sac. morire, rinasce poitosto dalle propietra prie lo scagliava ceneri. Era sac. a Bacco. tingendo1 giavellotto poi,83 giornidopo chiesta eoddi- ; sec. al.,il p. di Bacco. lo. d'Amintòre. Essendo stato s"zione ai nemici delle ingiarie Fenfcio, tatisi falsamente accusato a suo Dilanel campo di quelli. ricevute, p. , gli simanfurono trattigliocchi ; ma Chiròne i confini dfìirimpero, tenne il Centauro Io guarì, e gliconsela figura di questa intima^gnò zionedi guerra gittando ilgiavellotto cui andò airassecon Achille, dio di Troia. Peléo poilo rimise in in 1 terreno chiuso in R. ove sorgeva dì t. 1 al Bellóna innanzi lonnetta trono. cochiusa in 1 recinto con Feocóme, 1 dei Centdtwi, (Y.). Fu uccìso da Nèstore. che sopravila statua di Péllade (Y.anFàbbe, Diz, d'Ant), Ferétrio,(da ferre,portare),sopr. cata Fede (Dio della buona). Div. invodi Giove, perchòRomolo portò le dai dei suoi nemici al CampiR. nei giuramenti. spoglie doglio, spesso Me le appese ad 1 quercia Dius FidiiM, d. , sottintendendo e ve adiuvet. le conservò lungamente.Ivi fu poi 1 belt. a Giove, Fedeltà. Div. compagna dell' a cui conAmicizia, fabbricato confondere col precedente.sacravansi sempre tali spoglie. da non Numa le consacrò 1 t. accanto al Ferie,(Y. F e s t e ). Essa e i suoi sac. e- Ferie Latine. An. 1 in on. di Giove Campidoglio. in avvolti 1 lungomanto bianco, Laziale (che alcuni identificanocon rano le giacevaai piedi. Enea).Si cel. sul monte Albano e e 1 bianco cane Non lesi facevan offertesanguinose. v'intervenivano (quandofurono da Tftl.rap. con 2 mani riunite, o con pervioTulio trasferite a B.)1 con-. — — — ij\:jr—v-.j'%. »- « n ?» "y 11 PILO FLUONIA tW-* — dalla quale furono accusati i 2 li. di tal mostro, ohe impetrò la in tiglio. suoi f.i.d'aver commessa mutassero gli Dei gravissima scro in. che Parche). Filo,(V. Arianna, Filomèla 0 Filomèna, f.a. di Fandiòne ei li fé' morire. Ma Bòrea vendicò l'innocenza dei nipoti il quale per sua accecando Fineo colpa,ed d'Atene. Teréo, re di Tracia,m.o. di Progne sua le fece ingiuria s. re , consolazione di saper l'avvenire. Ricevette Enea nei suoi stati. , e la lingua,la rinchiuse tagliatale in prigione,ed 1 1 tela sopra Teréo, mandò Progne Tenne essa Giunóne ricamando quanto le aTCva fatto a Progne questatela. convito e, a in 1 il f. o. di lui Iti: Teréo strò quando n'ebbe mangiato,glimo- ancora in quei mostri. re di Tracia sasso con cangiato da Teseo tutti i suoi eglipretendevasposare AnSerché rómeda già Perseo promessa. la testa del fanciullo. a dietro alla m.e. Fltalfdl, (V. Pabre, Diz, ma in compagni, loro la testa di Medusa, mostrando Teréo Tolle correre fu mutato le mandarono le vivande di Fineo sulla sua mensa, il che durò finché Calai e Zete vennero a scacciare — mangiare a Nettuno e Arpie che sporcarono 1 schiera di donne con il Dàulide giorno della f. delle a Orgia a liberar Filomèla dalla prigione,; poi diede ottenne d'AntO. gne Proisparviero, in rondine, e Filomèna Fiumi d'Averno. Ve n*eran 5 : Achein gnuolo. usifónte, Stige, Lete, Oocito, Fle^ getónte.Alcuni v'aggiungono E' Filonóe,f.a. di lobate,e lerofónte. m.e. di Bel- reho e Petiflegetónte, Fiamen, (V. Fabbe, D»". d'Ant.). f.o.d'ificlo, al. di Peàn- Flamfnica, (V. Fabre, Diz Filoiiéte, (sec. d'Ant). cùrio, te),e compagno d'Ercole. Essendo Flauto, (V. Pane, Euterpe, MerErcole Ticino a morire, ordinò a FiArgo). lottéte di chiudere nella sua tomba Flegeiènte, Qpks^i^m bruciare}fiume le freccio da lui tinte nel sangue d'Averno le cui acque sono bollenti deiridra di Lema, e lo fece giurare e che circonda tatto il Tàrtaro, doTe ei fosse Flégia, f. o. di Marte e di Crisa, re inteso dall'or, dei Làpitie p. d'Issióne. Avendo ronide che Troia non sarebbe stata presa rapitaCosaputo che Apòlloaveva le freccio di Ercole. Filottéte senza sua f.a.,pose fuoco al t. di lui a frecciate essere spergiuro percosse questoDio, che ammazzò per non sulamente col piedeil sito che coove nell'inferno, priva e lo precipitò la tomba ov'erano riposte; ciato sta in continuo timore d'essereschiacma mai palesare I 6. avoTano sepolto. di non violò nulladimeno e ilsuo per castigo,mentre da 1 rupe bilicatasul suo capo. giuramento; si recaTa infiammare'),1 dei a Flegóne ((^Xé^u) freccio Troia, gli cadde 1 di quelle sul piedeappunto che 10 anni soffrì crudeli dolori. Ma cossaFlora, Dea dei fiorie della primavera perla terra, e pelfetore della fedi Zefiro. Quando le donno rita e m.e. fu lasciato a Lenno, oto cel. i giochi floreali(f.istituite a per la necessità Io fece poi cercare e durre conuccise Pàride con a Troia OTe 1 di da cavalli ael Sole. avera quellefreccie.Fu poi guarito Macaóne, f.o. d'Esculàpio. Fineo, re dì f.o. di AgePaflagonia, nore R. il 238 verso A. C), correvano ballando al suono giorno vincedelle trombe; e quelleche vano al corso venivano coronate di fiorì.Rap. questaDea or. di ghirlande, e ed notte a lei vicino molte ceste aèdi Cleopatra f.a.di rea, di fiori. e m.o. dalla qualeebbe 2 1 i. RipudiataFloràlla,(V. Fabrb, Die. d'Ant.), questa, sposò altra donna. Fluènia,sopr. dato a Giunóne, sotto *.«..A.. uJ PÒBEfORÈ - il 6? qualeera invocata dalle donne nelle lor malattie. Fobéiore od Icélo,(Y.Fabrb, Dìz. PUSERAtl - con ai 1 lopra piede 1 ruota,coU*ali recante acqua piedi, e fuoco sim. moie tenente d*ogni e d'ognibene, d'Ant. : Sogni). 1 timone o il cornucopia. Ha con 1 dei seguaci sé VOccasione (V.). Fobos Cfópoi; Tal. siede sur terrore), di Marte. 1 carro tirato da 4 cavalli ciechi i suoi adoratori.Avea e calpestanti Polo , 1 dei princ.Gentànri , in casa di cni Ercole fu ben accolto; onde cel. t. a Preneste e ad Anzio,ove, dei sac. moveva quando questisconfissei Centauri chi gliocper artifizio ai fedeli. e la testaa dar responsi nellenozzedlppodamialui risparmiò. f. delle fonti cel. in Ottobre. Forza, div. alL , f. a. di Temi, s. di Fontinàli, Si coronayano i pozzi e si gettavanoTemperanza. Rap. in abito di Afiorinelle fontane. che abbraccia colladestra màzzone, f.o. 1 colonna e tien nella sinistra 1 Ponto, Dio dellefontiin generale^ di Giano e di Giuturna. Aveva 1 1. di quercia. A lato ha 1 leone. ramo sul Gianicolo. Frane iòne o Franco,eroe troiano che d. zio d'Ettore. D. che ei passasse Porba, cel. masnadiere ucciso da Anella Germania dopola distruzione coi Fnronvi anche vapugni. póllo di Troia e che desse il suo nome ai rii pastori. Franchi o Franconi. Porco, Dio marino,f. o. del Mare e dellaTerra ; sposò Cete,e fu p. delle Fràtrlon,(V. Fabrb, Die. d*Ant.) Gòrgóni,e del serpe Ladóne custode Freccia, (Y. Diana, Cupido, Adristo, Filottéte, Cèfalo, degliorti Espèridi. Orióne, Pordlcfdia,(V. Fabre,Bis. d*Ant). Achille, Atteóne, A b a r i t e ). Formiche, (V. Gli tòri, Asopo). Freno, (V. Temperanza). (V.Fabre,Dìz, d'Ant). Fornacàiia, che ai Fornice,Dea presiedeva luoghiFrisse,f.o. di Atamànte re di Beozia dove si coceva il pane. e di Nefóle e fr. d*£lle.Per isfugdi Inaco dusse introf.o. che 1^ gire alle vessazioni della matrigna Poronéo, in Argo il culto di Giunóne, Ino, 0 della zia Demodice,tolse 1 mànte ariete regalatodagli Dei ad Atae riunì gli uomini, li educò,diede furono colla montatovi loro il fuoco. On. come l'eroe di e a., la Colehide. in aria verso quel paese. cadde nel mare [a Elle impaurita Fortuna,div. ali,f.a.di Giove,s. del Frisso Fato. Arbitra universaledistribuisce che fu poi d. d* Ellespouto. i beni ed i mali. Alcuni giunto a Coleo sacf. quell'ariete a a capriccio la chiamano originee m. di Giove, ne tolse il vello che era di resta dono ogni invenzione,e tal. la confonoro, lo appese ad 1 albero in 1 foPandòra o collaNatura sac. a Marte, e lo diede in con tuna (V.).Aveva moltissimi titoli: Forguardiaad 1 drago, che divorava cui cava collola statua si (V. quei che venivano ner toglierle aurea, ariete da che D. alla letto camera Giasone). quesV presso vatrice, 0 montone fosse postoil 1** fra i romani; Conserdegliimperatori 12 segni del Zodiaco (Y.Ariete). Mammosa Nutrice, o Fulminatore, sopr. di Giove. Cieca, Favorevole, Passeggtera, fu costume Privata,Venttmera, Funerali. Presso tutti i popoli Famigliare, funebri di i defunti in con memoria on. Virile, Femminile di Godella forza fatta sul cuore pompe. Gli an. G. questo facevano lanti in guerra e spesso i duelrìolano dallefemmine quandoei voleva perfino R. ; Reduce, Stata più accaniti si giuravanoon. distruggere (Quantoai a chi perisse. « Stàbile 9^"'.. Rap. cieca,calva, sepoltura Sortati vTimgf .!• «••I'jAiìU 4l"»Ta»A« .•". •-- Fnoco Tari riti usati V. *- ^8 Fibre, Dia, d'A. GENITRICE -H friTano innocenti pecore relle.ATOTano in Arcadia gliarticoli: Exeqaiae, Fanns). dei R. (7.InFuoco, diy. famigliare o torto- 2 t. innalzati da Oreste,considerati come asilo ai malfattori. Terno). (Y. E n m é n i d ì ).Erano nere Furfna o Lavérna, Dea dei ladri (/ur). quando sdegnate,e d. anche Nemé- Furore, Dìt. ali.,che rap. in forma sie 0 Erinni ; ìnanehe ^nando pla- d*aomo carico di catene,assiso sur ccate allora d. Enménidi rioso e vole'), 1 mucchio d*armi a guisad'I fu^beneATeTano per compagniil Ter^ che abhia rotto i suoi ceppi, la Màbhia il Fattore la e che si straccia i capelli. rore il rimorso elie Fuso, (Y. Parche, Morte, cioò enmo Aràcne). delitto.Loro il si Die, of-| Futfle,(Y. Pabke, d'AnU). segue sempre Furio , , , , G Gaeta o Caiéta,nutrice d*Enéa, che degli an., quelrapimentocon che il 1^ Yero innalza tal. glianimi noalla e. di lei diede il nome stri alla contemplazione sulla costa occ. d'Italia. di sé. Galantfdo,serra d*Alcmena. Essendosi Gatto,(Y. Libertà). adoperataa syentare le trame di Gèlos, Ghèlos, (Y. Fabrb, Big, in on. di Gaeta Giunóne la contro sua padrona, fu couTertita in donnola. Galàssia,(Y. Yia Lattea). ninfa del mare, Galàtea (*fdXalatte'), candidissima f.a. di Nereo e di Dòride. Fu molto amata da Polifémo che essa anzi preferendogli dispregiò Ad. ilpastorello ciò Polifémo lo schiac- 1 roccia con d'Ant: Gemini Pobos). zioni Gemelli , 1 delle costelladello Zodiaco (Y.).Ebbero 1 o e tempo fig.di 2 capretti rap. la beri fecondità del bestiame e degli al- ridi 0 fruttiferi.Sono anche i Tìndàcioè Castore e ce PolluDióscuri, per la loro amicìzia trasformati ed Ercole. sec. al. Apollo in astri; (Y.). Genèsia, (^évo^ stirpe^nascita) (Y, Galaxfa,(Y. Fàbrb, Bis. d*Ant), Dter. d'Ant), Fabre, Biz. d'Ant). Gàlerus, (Y, Fibre, e. d. da Gallus, Genètiilia (*fevé^XY] origine,schiatta) Galli,sac. di Gihéle, mergendosi nelle cui acqoe imfiume di Frigia, (Y. Fabre, Big. d'Ant.). diventayan Genetfllidi, e hevendone, (Y. Fabre, Big. d'Ant). furiosi (Y. Dàttili). come Genio,(da geno antiquato per gigno), f. 0. del Cielo e della Natura, dava Gócrope, AGallo, (Y. Morte, r essere ed il moto ad ogni cosa. lettriòne, Marte). di Giunóne Come div. minore ispirava Gamèlla mini, gli uoo Nuziale, sopr. dei protettrice matnmoni ('fapio^ nozze). ed era duplice, buono e catzio tivo^ Gli si sacf. nel giornonatali- senza però sparger sangue. I genii delle donne d. lunónes. Giove Genius, (Y. Fabre, Big. d'Ant). di JEbe (Y.), Dopo la disgrazia trasformatosi in aquila, rapiGaui- Genitrice,sopr. di Yènere, del qnal Ganimède f. y o. di Troe. Era bello , tanto che diyenne ilfayoritodi Giove. méde per fame il coppiereceleste Nel ratto di quella. in surrogazione Ganimède sim. forse la sapienza di tqoI Cicerone che la sia che da Yénere vengono etimologia ultimo nome tutte le cose. GEKAPOLO - 69 (ltp"vittime,h'jìKìuìvenGerapòlo, deré) (V, Pabrb, Diz. d'Ani.'), sacro) (Y. Pabbe, Gerarài, (Jepó(; GIASONE — sa timo quelfiore esprimanoil suo ulsospiro (Y. anche Aiace) Così Giacinto come AdOne magine im- sono del fioriree del successivo d'Anty della natura. comando) Sipxia appassire Gèrarchoi, {Upàsacf., f.o.d'Apollo Giano, re d'Italia, (V. Fabeb, Die. d'Ant,), e della Gallidi Grìsaórso di ninfa f.o. Creusa. Accolse nei suoi e stati Gerìòne, Saturno,il qualenominò Lazio (da rde, regnaya nelFisola di Gades in [spagna.Rap. Gigantecon 3 teste, laici,laiebat)quel paese , perchè Diz. ali.Ercole lo uccìse perchè nutriva i buoi con carne n- ivistava celatoquandoGiove Io perseguitava, e fu da lui dotato di 3 teste e 1 drago 1 cane con rara mana. prudenza,e di saper il passato bnoì cole Ered tali ed il futuro. Lo fingonodi 2 7 custodivano con ; ed anche di 4 faccio, 1 chiave acciseanche qneimostri. Sotto con le forme di qaestoorrìbilemostro ed 1 bastone in mano ; la chiave vorrebbesi denotare la tirannidesostenuta perchòlo si crede inventore delle dalla frode. e serrature,1 bastone perchòaccodairipocrisia glieva i viandanti e custodiva le sacerdote, Bo5Xo( Geròduliy(lepeó^ strade. Tal. segna colle 2 mani il servo)(V. Fabre, Die. d'Ant). 300 e il 65 per indicare ^^\d numero Gerofcinie,(U^" cose sacre, dire 0 (patvu)indicare)(V.Fabre, la misura dell'anno, a cui presiede. Gli si fabbricò 1 i a R. con Diz, d'Ant), 12 1 per ognimese, le cui porte Geròfila o leròffila, (lepó; sacro, "piXY]altari, si chiudevano in tempo di pace, si amica) (Y. D e m 6 f iI a ). in tempo di guerra. Da lui cose (Ispa "póXa| sacre, aprivano Gerofulacol, custode)(Y. Fabre, Viz, d'Ani.). si cominciava ogni cosa, e 1** si nominava nei sacf. Diede il nome Geromnèmones,C^pó^sacro, [j.yY]{j.(jDv al Gianicolo, Diz, fkBUE, d'Ani.) monte, alle porte(^'oconsigliero)(Y, 3 corpi,6 Geronimla;(lepàcose sacre, vó{j.o{nuaé),A Gennaio,a Genova,ecc. legge)(V. Fabre, Diz, dAnt), Gianto,(Y. I f i ). f. o. del Cielo GeronòmoI,(Y.Fabre, Diz, d'Ani.).Giapèio,1 dei Titàni, d' della le Terra n oieìv cose e fare GeropoiÒly(ìepà Epimetéo di p. di Espero. Diz. d'Ani.). Prometèo, d*Atlànte, sacre)(V. Fabre, cusò cose sacre, oxonsu) Giarba,re di Mauritania. Didóne riGeroscopìa,(lep(" crudele di sposarlo osservare)(Y.Fabre,Diz, d'Ani.), (Y. perchè sacrilegio) (lepoauXia (Y. D i d ò n e ). Gerosilfa, Giardino di Adóne, (Y. Fabre, Diz. Fabre, Diz. d'Ani.). le cose sacre d'Ani.: Cathedra). GerotHi,(l^p"Tidnqixi disporre)(Y.Fabre,Diz, d*Ant,).Giardini pensilidi Babilonia,(Y. Giacco 0 lacco,sopr. di Bacco (Y.). Babilonia). Gìacinife,(Y. Fabre, Diz, d'Ani,).Gìàsio,eroe troiano,fr. di Dàrdano. Giacinto,f. o. di Pierio e di Clio,o Giaslòne,f. o. di Giove e d'Elettra. da cui ebbe di Amlcla e di Diomede. Apolloe Fa molto caro a Cèrere, , Zefiro lo amarono teneramente;ma tanto di ingelosì Zefiro Apòlloche , Pluto dio delle ricchezze. Giasone,f.o.di Esóne e di Alciméda. Morto Esóne, fu lasciato sotto la quellogiocava,che,stornando tutela di Pélia,che lo diede in cura A0 pallarimbalzata da al centauro Chiròne. Cresciuto in cinto Giafece in che guisa poUo, colpisse con il disco dai suoi r uccidesse.Apolloil converti età, si fece tanto amare Fèlla tentò che 1 in fiored. appuntogiacinto. popoli, ognimezzo iltrono. D. che le 2 lettereA, I, impresse di perderlo per assicurarsi e r:3iJt3E^ 0IQ4NTI 7C - ^lOVL - Gloclil Apollinàri,(Y. Apolli nari conquista Indnssdo ad andare alla d'oro, sperando yì pe» Giochi). Gioclii Azlaci,(Y. Aziaci Giochi). questa spdizione presero Q. tatti Giochi i principali ; ne CapitollDi,(Y (Capitolini partequasi contati più di 50. Il Vello tarono Giochi) d'oro era in Gdlchide (V Frisse), Giochi Consuili^ (Y. Consuàli Giochi). appeso ad 1 albero e difeso da 1 drago mostruoso. Oli Argonauti (da Giochi Floreali, in on. di Flora. A Argo (Y.),loro na^e) tì giunsero R. furono istituitiverso il 172 A. C. dopo varie Ticende e Giasone ebbe per iscongiurare1 grande sterilità del Vello rìne. A f. a. da Medea d'Eéta di re Golco^ delle campagne. cui ed. maga, addormentò erbe incantate,con il drago ed uccisolo, e danzavano e il Donzelle al premio correvano delle trombe suono delle vincitrici 1 era via Medea, cbe mazzetto d'ognisorta di fiori. abbandonò poi,giunto presso lo zio Giochi icàrii,(Y. Icaro). Pélia. Medea per vendicarsene conNemèi, (Y A r e h e m ò r sigliò Giochi tolse il Tello e menò o ). le f. di Pélia ad uccidere Giochi Olìmpici,(Y. Fabre, Diz, di e. cendo Ani.: Olimpie he e Olimpiadi). il p. e farlo bollire in 1 caldaia falor credere cbe lo ringiovaGiochi Pìtici, nirebbero; (Y.Fibre, Bis. d'Ani.: i f.i. da indi ammazzò avuti, Mérmero Giasone e e Perete, Introdotti Pizie). a R. nel 130 C. si d. Apóllinàrii (Y.). in 1 fece convito, Giochi G.). glieli mangiare secolari,(Y. Secolari goni Giogo infranto (Y. Libertà). fuggìsovra 1 carro tirato da drae A alati. Giasone di lolco sec. vi e s*impadroni poi Giono, f.o. di Zeato, re di Tessaglia, ché, finche diede il nome* alla Gionia. Fu regnò tranquillo, Por., fu ucciso dalla nave m.o. dì Elice. ossia da 1 trave caduta Argo, quellamentre era tirata in da Giove, f.o. di Saturno e di Rea o Cibéle. Saturno,subitochò gli nascesecco vano sulla riva. Giganti,uomini f.i. maschi, li divorava di statura, prodigiosa f.i.di Tit"no. Ebbero Pardire di dar Passalto al Cielo per rimettere il p. loro sul trono, che da Giove era stato usurpato; ma tutti^e che feceli «i^loro eerto ruzioni egli fnlminolli erano P 1 sopra 1 fig.di Giove nato stati ammonticchiati P altro. Questa è an. cataclismi, evulcaniche, terremoti,dei insieme nóne, Giu- con li sottrasse alla crudeltà Rea di Saturno ^ nóne Giupresentargli fasciata (Y. Apietra con , i monti periresotto perchè ceduta la primogli aveva genitura sendo a questa condizione. Es- Titano ed 1 b a d 1 r ) invece dì Giove che fu da lui subito divorata. Rea Giove ai Curéti che o noi gnò conse- Coribàntì, regolata,d. che non Battile, nopoli ignoranti ginnges-, quali quei impedivano la cagione. Campo di sere conoscevano agli orecchi del p. i vagitidel fanciullo. Lo portarono in Creta, a cui fu capo questaGigantomachia, in PàlUnii d. i cedonia, Mafu allattato dalla Capra AmaiTifóne^ Campi ove tèa (Y.). Cresciuto poi in età, e 0 i Flegréi d. poi Oumdni in Italia. fattaglinota la sua nascita, fece Big. d'Arir che lo dovesse intendere Saturno a Ginnopodle, (Y. Fabrs, ricevere tichità). 6iobito di Licia 0 lobate, lerofònte). Giocista, f.a. di Menecéo, dipo CY.). con re (Y. Beldi J"- certa come danza erede. Titano suo tanto in- ignorandoPaccaduto,credette Saturno m. 1 di cielo cominciò lo cacciò patti, fecelo prigione. Giove violatore dei e allora a dar segno di suo GIOVE « GIOVE - * potere:assali Titano^ liberò lo ripose4n trono : Saturno, saputo dal e 71 — ma il p. es. : Tingrato Destino che Che che, prese le armi, cacciò Saturno di cielo e lo costrinse nel Lazio. Giove a sMmpadroni cosi paterne e in breve si vide lora padrone del Cielo e della Terra. Aldivise l'eredità coi fr; tenne diede a Nettuno, per sé il Cielo,il mare Plutone a va del Giove trono Tinforno. Costoro dee sac. dicendo. (Y. come e e Leda, Temi, ricoverarsi sposiTemi sia e p. di Àstrea indica cniaramente che la Giustìzia ò fondata sulla gione Reli- GÌ0Y6 nato per dettar legge alera far perireil f.o. FuniYerso,procnrò il Nume Antiope, Mnemosine, Sémole, ecc.). Danae, il era Dei; d*l rispettarsi, Europa, listo, Ca- fra gli potentissimo del capo facea tramar cervello rOlimpo; suo usci Minerva adulta ed armata. La cenno dal querciae Paquihi, i fulmini e b i suoi attributi.Lo si poi con Giunóne, Pàllade ed altri Dei vollero al suo dominio sottrarsi; scettro eglisconfisseli e li obbligò a rie fuggire in Egitto,ove presero va- del cielo,del sole, fuoco,dell'etere, Da la vita, cosi lui via. la forza, e la gloria, la pioggia, Tautorità, ecc. ma forme; Giove sotto forma li inseguìanche riete d'a- colà,ma erano considerava sim. dell'aria, del come I suoi offensori poi gravemente erano fece pace con essi. À Giunóne (V.) però, che già era sua m. e., diede I Gigantipoi 1 terribile punizione. f.i. di Titano vollero riavere i loro tèo, Promepuniti(V. Giganti, Issióne, Périfa, Li- ed imponendo monti perdutidiritti, salvochò dalle Parche , Destino (V.). Si trasformò su monti, diedero Tassalto al cielo mine per cacciarne Giove,il qualecol fulda Vulcano rovesciò fabbricatogli addosso loro a che premettiamo 3 non erano, bili inviola- , maturo, ecc., in a- pastore in , a seconda dei bisogni e capricci. ed a- t. sontuosissimi,in cui sacf. capre, pecore e tori bianchi,a cui veva le si doravano corna ; glisi offriva gliar anche farina,sale, incenso. pit. tano con- inventori dal e satiro,in giovane Era adorato universalmente princ.erano in fatto di buon I suoi quel d'Olimpia, ove di Fidia, 1 del meraviglie mondo, ed era la statua delle 7 a di Giove Campidoglio. Sopr.pr. Ammóne, o ed espositori di queste raccoglitori favole oro, in in formica in suoi Giovi,le cui imprese col vennero tempo confuse insieme ed ascritte a 1 solo: 2^ Che glian. Mit. Tàntalo, erano pioggiadi , fin 300 idolatri,poeti e in uomo osservazioni i giovani a non per ammonire di ciò scandalo : V Che si suoi decreti riete,in toro, in aquila,in cigno, stessi quegli monti (V. Giganti, Encélado, Tifóne, Egedne, ecc.). far cenno delle molte Qui occorre i. e degli innumerevoli f.i. che m. ebbe Giove, secondo i Mit. Intorno Salmonóo, caóne, ecc.).I R. sul erano: Aràtrio, AssassinOf A* ecréo, Capitolino, Caréo, Corifèo, Custode, JDittéo,Egioco, Elido, costume, molto e vollero Epidóte, Ermóntide, Espiatore, scrupolosi a i Ferétrio,Fidio, Fulminatore, Jdiscolpa propriivizi ed agli altrui col proporsia modéo, Lapideo, Laziale, Luemo, dello div. tinte della lor propria Miode, Olimpico, Ospitale,Pa^ di 3** Ohe molti questi manelUnio, Pistio, Pistóre,Pluvio, pece: trimonii di Giove, come di molte Poliéo, Santo, Sargo, Statóre, forse trovar altre div. non sono che ali. a Tonante, Vendicatore. Vimineo, ecc. (V.). Suoi Terminale, cui dar bisogna nel linguaggio comune 1 significato assai più onesto. Per Qj, , pri^o.erftuo queyidi Dodóna, GIOVENCA di Libia Trifdnio di e 72 - GLAUCO — Beozia. in pavoni ed tirato da chio 1 dì questi so vicino. a Giovenca, ninfa che Giove conTertì in ?ìrtà alle cni diede di Giuio lulo (tooXoi;, 0 lanugine gio fonte, acqae vanilé),lo stesso che Ascànio (V) ringiovanirechi vi s^immergesse. Giuramento, (V. Fibre, Diz, d*Ant.). Gioventù, (V. E b e ). Temi Giunóne C*^P*)" regina degli Dei, 8. Giustizia d. con altro nome fji. di Giove e di Astréa (sec. al. di Giove,f.a. di Saturno e b m.e. , di Rea Cibéle. Divenne o mai che di cessava non tare le altre m.i. di Giove che da Ercole e e 1 sovra Giove, di lo scherzo lui. rappatumò con degliDei cui aria con rise ne Dopo la si e fitta scon- d'essere da lei per vendetta Vulcano così mano fanno TEtà 1 e obagnava, e riacquistava si gni anno la sua freschezza giovanile. Glauca, f.a.di Céncreo re di Salamina di Telamóne 1' m.e. (Y.), e Qiauce, f.a. di Creonte re di Corinto, dea; Meper la quale Giasone abbandonò vendicarsene diede e questa per deforme, alle qualierano nel Glauco a di delle sue 1 nozze avvelenata, da cui la novella veste ardere,ond*ò che per estìngueretale ardore si gettò in 1 berò, fontana, ma avvelenatene le acque Vulcano solo la lisciogliere. nere perìmìseramente. quando gli fu promessa VèGiunóne era orgoglioin m.e. e p. di Bellesissima Giauco, f.o. d^lppóloco, le mani 1 legate con d*oro, che gli Dei tutti e rono pote- non perdonò mai non sposa si sentì catena rofónte. Cambiò ride Pà- a il giudiziosfavorevole dato sulla bellezza,onde la guerra di Troia sua ad Enea. Consegnò e le persecuzioni vacca — Io fu mutato lei aveva sac. in Avendo fatto pavone, uccello che Giove ràllade dal cervello, produsseanch* battendo col piede la essa — (V.)*R^P* soTra 1 f ; 1 coc- oro con di rame. di miele, fu risuscitato pescatore che, vedendo i pesci gliare ripiforza e saltare nell'acqua, giò mandi queirerba e tosto precipi- lui postisopra tossi in mare; Tritóne e ma certa fu erba cangiato in poi per £o tenuto Circe lo amò rino. ma- invano, perchò la ninfa Scilla, che egli le preferiva sono: 1 d* erano d* Ippolito, che, soffocato 0. . 1 tino suo Lucina, mélia, lUitia, Lcicinia, Moneta^ Eegina, Saucia, Tel» ecc. ; Marte Caprivora, Argiva, Calendàre, Cinzia, Citerónia, Egèria, Ga- chìnia che da terra. Presiedeva di Giunone erano da Esculapio. ai maritaggi ed alla nascita dei bambini. On. prine.a Samo, a Sopr.pr. Cartagine. che armi sue in saputo uscire all'assediodi Troia quelledi Diomede le (V.) ad Argo dai curio il occhi, quale uccìso da Mer- la 100 identiche). quando del ferro (V. in cielo m. Giutfirna,ninfa del Lazio. Giove la nóne converti in fonte, nel quale Giu- pesantiincudini, avendo appesi2 essa irata e spada nelFaltra. La anche assisa sovra 1 pietra quadrata e a a pronta premiare punire. 1 conosciuto ribellatisia Giove,a prese parte,fu sospesa in fatte da 1 paiodi pianelle essa nato durre con- Giunóne carro. la statua, onde abbattè fece la cui statua Asópo, son di Astréa del mondo). Rap. sotto le sembianze d*l giovine,con 1 bilancia in finse m. anzi al mondo pubblicòvolersi sposare Platèa f.a. di a non venne ad altri Samo, finché Giove a f.a. Forse Età vedendo che egli f.i.di Giove ; ma le dava retta, ritirossi molto non tempo stessa sarebbe essa Ritirossi colla ed ì f.i. Suscitò quellenascevano. mille traversie ad • gelosa, persegnisì , fu mutata essa — in mostro marino da che Circe e avvelenò le acque in cui Glauco si nascondevano. 1 tale di cui nulla si sa tranne che fu ucciso dalle propriecavaUe. ; HERCOS 74 - IDOMENBO — ar" Holocaustum, (ZXoq intero, xaiu» dere), (V. Fabre, Dig,d^AntX Hostia, (V. Fabre, Die. d'Ant.y d'Ant). Hercos, (V. Fibre, Bù. Hostiae proecidéneae,(y. Fabre, Dìjs. Hlerà, (V. Fibre, Die. cTAnt). xéXeia Hierà vittime, d'Ant,). téleia, (Upa compiute')(V. Fibre, JDiz. Hypetros, (6icósotto,ai^p delo, aperfette, ria), (Y. Fabre, Die. d*Ant.). d'Ani.), Dù. d'Ant.), Hirnéila,(V. Pabre, 1 altare nella caria degli Acniadi d'Atene. f.a.,la quale8*appìccò Giove cangiò Icaro in lacco Qo^xh 9^i^" schiamaeeo),(V. in cagna dola astro Erigène collocanCiacco). costellazione in ed la è durre), concielo; ('làxxo^ Bacco,Si'^to lackagogós, (V. Fabre, Die, d'Ant.). d. Canicola,in cui entrato il sole, 7 : fa assai caldo per 40 giorni. ladi (Setvpiovere) ninfe. Erano , nide, CoroIcere Pedilia, foedus, (V.Fabre, Die. d^Ant.). Ambròsia, Eudora, CaDionèa, tutte Icésio,(V. Fabre, Die. d'Ant.i Polisse,Filetde, f.e. di Atlante e di Etra, e s. di la, Giuramento). tàrsio. dì neireducazione Icóre D. avessero GX"*pX sangue degli Dei proparte dotto in loro dal ber nettare e mwBacco, e da Ci ove fossero cangiate zonte sull'orizin astri. Al loro nascere (V.). giar ambròsia di memoria Frigia,su cui giudicò Ida, monte apportanolunghe pioggie, Erigène la, (V. Etra). sua Ma disperata. , del loro piantoper la morte Pàride in favore di Vènere neUa tesa con- (V. Discordia). nell'isoladi Creta, sul quale ; monte Giove fu allevato dai Coribanti; e fra le 3 dee di la (V. Etra). légnide, p. del Silèno Màrsia. di Diana. làle,ninfa,1 delle compagne Cibèle aveavi 1 t. larba, (V. Giarba). laso (tdo^ai guarire), f.a. di Escu(V. E ve no). ; f.a. di Nettuno malattia. della dea 1 di di Idea, sopr. Cibèle,perchè avea lapioe Epione, sul Ida. t. monte Icàri!,(Giochi),(V. Icaro). Icaro, f. 0. di Dèdalo, discendente di Idèo sopr. di Giove perchè educato — •— , Ida in Creta. sul monte (V. Dèdalo). l'Attica, delaltipiano Idmóne, indovino, 1 degliArgonauti, ; 1 pastore d'Icaria, che fu da alcuni contadini f.o. d'Apollo e d'Astèria. ucciso e gettato in 1 pozzo, per« Idomenéo, f.o. di Deucalione,nipote Eretteo — . avendolo Bacco che inebriato dettero cre- di , ch'ei fosse avvelenato loro ; e le divennero tosto furiose. donne L'or, comandò istituire i e. loro per d. giochi guarirledi Icarii Minosse, e di 1 canzone l'errare che d. Alétts sistenti con- a gnificare sisuo fece Erigène del p.: Mera, cagna d'Icaro, sepoltoad scoperse il sito ov' era in di Creta. Trovossi venne cerca ed rasca, non perivaper 1 burcontrata. la 1* persona che avrebbe inQuesta persona fu il f.o. sacf.,se nel dondolarsi sull'altalena cantando re all'assedio di Troia, finito il quale, tornandosene al suo regno, fece voto ed immolò; ma ne crudelissima al suo paese peste, onde i suoi sudditi Io cacciarono che incontrò egliandò a fondare in Esperia IDOTEA la e. di Salento, e (ftalia) i suoi popoli. Ido tèa 75 -« rese lici fe- Calcante indovino disse che e rli sacf.Ifigenia a Diana crucbisognava ciata cisa perchèAgamennone aveva uc- (5tSaconoscere, sapere e 6éa deà)^ Dea della conoscenza, f.a. di Proteo (V.),e. d. dalla qualità del p. indovino. ILARIE - 1 cerva a lei sac. Laonde A- gaménnone la consegnòal sul punto che sac; ma Idra, serpe della paludedi Lorna. Àscannare, Diana 7 teste, tosto rinascevano in sua vece veva che,troncate, comparire tuttavia Ercole Y ammazzò. I dardi intrisidel suo sangue davano feritemortali (V.Fi- figeniafu ; 1 cerva; I- nellaTàuride, trasportata si fece ove sommo leva queglila vola rapìe fé* sac. della benefattrice. Quando poi Oreste vi andò rificarsi per pu- conobbe del matricidio, lo riessa lottéte). vinazione')^ in sul punto che stava per diIdromanzfa,(uSwpacqua, [xdvxK; sacf.; lìberolloesso con Pilade che (V. Fabrb, DiZs di voleva morire per lui,e tutti e 3 Ant.) ninfa di Oete m .e. e oceanina, Iduia, fuggironoinsieme dopoaver ucciso di Medea. m. lerofànte e o cose Gerof^(cepd Toànte re di quelpaese, e portato via la statua di Diana. Altri d. che la vittima fosse 1 altra Ifigenia f.a sacre, ilsac. "paiv(otema (pav mostrare'), il maestro dei misteri di Cèrere, di Teseo e di Elena. da di Aloéo. Fu sposata delitto nome era m.e. Ifimedfa, per gl'iniziati f.i.d. si dedicava 2 che Nettuno ebbe e a pere ne Aloidi, rivelare, petua Si orn delle semverginità. quasif.L di Aloéo perchèquestili tenne per suoi. hianze di Creatore con grandeammanto, bende f.a. di Proto (V.Pretidi). lunghissimachioma, Ifinóe, al capo, ecc. Nei misteri rap. la luna. Iffto, f.o. di Eurito. Fu 1 dei Tessali di di che fecero partedegli Argonàuti, Teletusa.Lidge, jfl^f.a. Lidgee comandato che se gli fu poiucciso da Ercole che in 1 accesso aveva crudele, di frenesìa, violando Tospita1 femmina, fossefattamonasceva rire. di TiIo precipitò Cosà essendo veramente avvedalle mura nuto lità. rinto. Onde Ercole dovè servire 3 nell'assenza del p. , Teletusa anni qual mercenario venduto ad vesti Ifi da nomo, e tornato Lidge fece allevare questo suo supposto Onfdle reginadi Lidia (V.). f.a. di Escuf.o. Coll^andar del tempo,la m tenne otIgiéa,dea della sanità, da Iside che Ififosse mutato lapio. dea della in maschio,e questi come sposòpoiGianto. ; sopr. di Minerva, di Cipro che si appiccò salute. ; 1 principe e cui — — da A- Ignem superfngredf, (Y.Fibbe,Diz. disperato perchèdispregiato d'Ant), nassarétte. Ignìsaccensio, (Y.Fabre, Diz. di ; 1 degliArgonauti. f.a.di Proto (Y. Pretidi). Ant.), Ifian^sse, Podaróo e Filo Ignispiclum, (V.Fabre, Diz. d'Ant). Ifìclo, p. di Protesilào, di beltà singolare, ttéte. aIla,giovinetto — — — ; fr. d'Ercole ; p. di lolào. da Ercole. Andando mato a gliArgonauti,le ninfe con vicino ad f.a. di Agamennone e di ClìIfìgenfa, 1 Coleo lo pirono ra- fonte. Ercole bennéstra Raccoltesile 1200 navi dei scese dalla nave Argo per ricercarlo. di Agalabili 6. che sotto il comando mennoneTutti i compagnifurono inconso- in presa della sua perdita. dovevano salpare per l'imf. pubbliche che di Troia nel porto di Aulide Il^rie, lieto), (IXapo; il di G. i dai Cel. 25 i venti R. imitarono contraduravano Beozia, '"^ T.'iLiiar .Itti» .r. A ^r. A .V- ILE in marzo del Sole,o Inforno,luogo sotterra ove andavano Gìbéle, le f. priyate le ombre dei mortali per o anime cel. fàasti aYrenida Minosse,Eaco, essere giudicate pubblicheper menti. e Ile,la materia 1% ossia confusi nel Caos. di Romolo Illa Silvia, m. glielementi (Y. Silvia). Ilio. G. d. Troia da Ho, f.o. di Troo di onel paese. e re dea della nascita), Ilftia, (elXeiBoia sopr. dato a Yarìedee(y.La e ina). dee della nascita dei ilftie(elXeiBoiQu), bambini, f.e. di Giunóne. Ilio,f.o. d Ercole del p. la morte e di Deianira. Dopo En- ma sposò Iole, ristéo lo cacciò dal regno insieme col resto degliEraclidi. Sahossi in Atene, ove fece fabbricare 1 1. alla Ccmpassione,e vollero gliAteniesi, yi che chi in quellosi ricoTeraya, troyasscLl sicuro asilo. Ilo, re di Troia,io. di Troo lirde,f . Imène di Scam"ndro. a. o Imenèo, Dio che e 0 di 1 corona daUo rose e fiumi: Stige , , , y Gerbere buoni. Tingresso ad 3 teste stava con al- impedireche i viventi che ne uscissero i morti. Per giungere alla reggia di Platone entrassero e e al tribunale di Minòsse passare da TAcheronte lo anime 1 moneta bisognava in 1 barca dotta con- Garònte, al quale davano per ghettate tra- essere di Gal- Infula,(V. Fabre,Diz, d'Ani.). e di Ermióne, 3^ m. presiedeva in capo, dal e che e tegno con- di Atamànte e. tro conmosse persecuzioni pazzi, imfigliastri, e credendosi 1 leonessa,uccise Melicérta snoi f.i.che e Learco scambiò in 2 leoncini ; disperatain mare e poi si buttò Nettuno la verti con- in ninfa. D. alcuni che Melicérta si sottraesse chè per- 1 qnale in Frisse ed Elle suoi riescano virtuose ed avventurate Inuo, nome le nozze. Evandro desiderio,amore} Imero, (?iJ""8po( la , delle pena della persona dimostra quante virtù sieno necessarie dei il Diede il Ino, f.a. di Gadmo sguardo modesto tutto luogo (ax^w pungere), Acheronte (S/o? dolore póo? fiume) Lete (Xé6*q dimenticanze^ e Flegetónte (cpXefiBoibruciare).Il Tàrtaro era il soggiornodei rei;i Gampi Elisi dei Era nozze. il dio e 5 Tàrtaro,i Gampi Elisi, Codio (ttoìLÒo» piangere) f.o. di Bacco e di Vènere. Rap. sotto forma di 1 vane giobiondo avente 1 facellain mano alle Fiutóne erane Radamànto. il re. Gonteneva questo (V. E 1 i s i ). d*Ilio a Troia. nome INVIDIA — G. d. anche di Pane. 0 di on. 76 — Italia alla morte. del Dio Pane Liceo, che trasportòdall*Arcadia in (V. Fauno, Pane, dro), Evan- di Vènere compagni al freddo. Immagini, (V. Fabrb, Dtxr. d'Ant), Inverno, div. ali.che presiede Di?. sotto forma ai tutto coperto d*Ant). uomo Immolatio,(V.Fabrb, Rap. la di ghiacci, coi capelli e Impetrftum occ, (V. Fibbb. Diz. di barba bianchì,addormentato Ant.). sopra 1 grotta; spesso ancora Inaco, re di Garia,p. dio, che fu arap. sotto Turibolo,(V.Fibre, Diz. Incensieri, di 1 vecchia sedente al fuoco di moncolle vesti foderate di pelli tone; d'Ani.), Incenso, (V.Fibre,Diz, vecchio mata da Giove. forma ed anche d'Ant), sotto forma di 1 che si scalda. chia incubazione,(V.Fabre,Diz. d'Ant), Invidia,div. ali. f.a.della Notte,vecorrìbilmente livida dato cel. uomini e scarna agli Indigéti,nome Dei colla pellee il viso pienodi grinze, per virtù, che venivano come « on. dopo erano G. d. chè perdalla perfetti, la loro morte. in tutto div. in fuori. fH*||» «fi avente nelhi chioma di vipere, destra 3 serpi,1 idra nella sinistra, ed 1 serpenteche le rode il cuore. con 10 •^ 7t -— IPPOLITO oel.medico. lo, f. a. di Inaeo e di Isména. Giove Ippócrate,1 degliAsclepladi, la eonvertiin giovenca sottrarla per all*iradi Giunóne; ma fonte sac. ad ApdUo ed alle qnestaDea Ippocréne, Muse, nato dalla pedatadei cavallo gliela richiesee diedélain castodia ad Argo.Mercùrio addormentò Pègaso,nato a sua volta dal sangue di Medusa mazzò Argo col snono del flauto e V am(Y.). ordine di f.a. Giove. Giunóne d'Enomdo. Sao p. ramava Ippodamfa, per mandò 1 assilloche continuamente la pungeva, onde fecola errar qua tanto che non volle darla in chi lo superasse mogliese non a là nel del 1 e corso e passandolo pezza; carro, pena la vita a lun^a al vicino chi si lasciassevincere.Ma il 14® giorno p. scrissecol piede snlla sabbia il suo nome 1 frode Io e si fece con concorrente, Pèlope, in sul punto che I ed Enoconoscere : ma superòe sposò Ippodamìa, mdo disperato s* uccise (Y. Enovoleva pigliarla, il tafano la naco punse co^ vivamente che Io get- mdo. Pelone; cfr. Ippomène). tossi in mare, e passandoa nuoto ; d. anche JBriséide (V.). il Mediterraneo giunse in Egitto e. di Piritòo.I Centauri e i : m. ove invitatialle nozze Giove le restituìla forma primiera, Làpiti, terono combatda lei ebbe Epafo. Ercole lisconGli fisse. ma e sposatala, per rapirla, Egizileeressero altarisotto ilnome di Iside (V.). ippodrómio,sopr. di Nettuno come d'Ercole.D. che ardesse presidedelle corse a cavalloe delle loiéo,nipote le teste dell'idrache Ercole aveva pugne equestri. Ebe in lo rinreginadelleAmaeeoni (Y.), Ippolita, ricompensa tagliate. vìnta da Ercole per toglierle il cinto ad igiovam quandoei fu vecchio, da dare ad Adméta(yj)(y.anche stanza dì Ercole suo m.o. di Tessaglia lolco,capitale patriadi Antiope). f.o. di Teseo e d'Antiope di Ar- Ippolito, gonauti. o Giasòne,'punto partenzadegli data delle Amazzoni, regina Ippolita, iole,f. a. di Eurito. Volendo Ercole da Ercole a Teseo dopod'aver vinto Fedra sua fu cagioneche Deianfra, quelledonne guerriere. sposarla, accusò Teseo d'aver lo Nesso la fatai tunica di a matrigna, niandogli al attentato e per rendere suo onore (V. Enristéo, Deianira). dere più verosimile la cosa fé' veCperbórei,popolofavoloso che vivea in pace beata sull*estremità settentrionale a Teseo la spadada lei tolta ad Ippolito del mondo, al di là del regno per ammazzarsi,se la seo Tenutnce non l'avesseimpedita. di Bòrea, od anche alFestremità abbandonò U f.o.al furore di occidentale.Y^andò Ercole. Nettuno : e andatosene Ippolito verso Iperénore,1 degliSparti (Y.). il mare col suo cocchio, f.o. d'I Titano. Iperìóne,gigante, comparve sulla spiaggia l 1 delle50 improvvisamente Iperméstra o Ipermnéstra, f.e.di Danae,per comando del quale mostro marino, da cui spaventati uccisero esse i loro m.i ; ma questa i cavalli,, presero la fuga,e si i appe il carro, ed Ippolito seramente salvò il suo dilettoLincèo e gliArgivi per le rupimile istituironoin ano on. la festa Esculapio peri. per ghiere predi Diana,lo risuscitòed essa delle fiaccole. Sec. al. (Y.Fabrb,Dìjs,d^Ant). il converti in costellazione. Iphicratfdes, in Italia dì Yirbio, sotto ilnome venne Ippia, sopr. di Minèrva. al fontedì di Nettuno. 1 dei ove Egèria. regnò Ippio, presso sopr. Ivi per rispetto ad Ippolito tato tuno era vieIppocampi,nome G. dei cavallidi Netcondur cavalli(Y.Y i r b i o) — — i*«» ^ n^LLiaiM' IPPOMENE Ippoméne Melanióne, o concone riceYere a talànta^cui a 78 — G. che eroe se eorso. certi tanto ne e che la corsa t. di 1 delle Minéidi Ulisse , (V.). pretendevanoalla di mano Ulisse lo ammazzò sposa di Penèlope. 1 pugno. con però su- la sposò. Avendo profanatoil ; d'Itaca,che portava i a non Pélope messaggi dei Proci, cioè di dì che, in assenza poméne Ipquei principi gettando Inngo la strada pomi d'oro datiglida Vènere, ritardò la — dì A- IrOy mendicante la mano daya il p. non chi avessela Tinta nel ITI -^ (Misteri)y(V. Fibre, Dia. di Ant : Misteri Is.). Isiacól,(V. Fibre, Big. d'Ant.y Isména, m.e. di Inaco e m. di Io (V.). Ismene, f. a. di Edipo e di Giocàsta, s, à'Antigone (V.).Si dichiarò plice com- es8i fsfaci poi Cibéle, questadea cangiòIppoméne in lione ed Atalànta in lionessa. cavallo),dea Ippóna 0 Epóna, (tnico^ dei cavalli. protettrice della s. nell'atto pietosodi sepdi qnell' che eroe Ipponóo , V nome pellire il fr. Polinice e fa fatta con lore, poi,ucciso per disgraziail fr. Bellei morire dal crudele Creonte. fa d. Bellerofónte (V.).D. che 1° insegnassea dirigerei cavalli IsménlOy sopr. d'Apollo,dal colle Ifreno e redini. smèno con presso le porte di Tebe. dei di Eolo venti. Issióne, re dei Lapitie p. dei Cen^ re Ippóte, p. cero Ippotoóne, f.o. di Nettuno e di Aldpe, tauri (V.).Non volendo dare al suoda Vènere Dioneo ì regali promessigli Melanira che lo amato convertì in 1 fiume di Sicilia, quando sposò Dia, Dioneo gli rabd per essere stata da lui abbandonata. nutrice 0 Issfpile, Ipsfpile, (V). ossia di Archemóro dì Toànte re di Lenno. avendo quest'isola, di di i suoi Ofélte, Era di spregiatoil culto tia Vènere, furono punite di malatschifosa e puzzolente, epperò dai m.i. abbandonate. li ammazzarono Solo lando dissimufece risentimento nire ve- , f. a. Le donne cavalli;ed Issiène il Dioneo in d'I casa sua e col schiaccia fecelo traboccare fornace ardente. Ma suo dolore per che Giove per tale fu mezzo in l poi il questo tradimento, consolarlo il fé' dere se- alla propriamensa. Issióne allora per vendetta tutti durante canali. divenne così audace che osò insultare i bacEsse salvò Ipsipile il p. suo. Giunóne, ma questa Dea fece avvertito il m.o. merario di che fulminò il tepoi regina dì Lenno e m.e. e lo precipitò Giasone,che la tradì. Rapita poi da neirinfemo, diventò serva di Licurgo re lo legarono ad 1 le Eumènidi corsari, ove di Tessaglia,che la fé', si è ruota che sempre come girava. si d., nudrice di Ofélte. (V. Issfplle, Ip pi le). Irene (e^p-fivir] pace), s. di Dice e di Istmiche, (V. Fabrb, Diz. d'Ant.y, Eunomia, le 3 Ore f.e. di Giove e Istoria, div. alL, f.a. di Saturno e di di Temi. menti Astrèa; presiedea tutti gliavveniIréo 0 Iriéo,p. di Orióne (V.). ed è sua cura scriverli tatti. ninfa d'Arcadia, Irla,. La rap. in atto maestoso, vesti eleganti piansetanto suo f.o. precipitatosi da 1 rupe per non ed 1 penna od 1 stilo in 1 aver potuto ottenere 1 giovenco da mano e 1 libro nell'altra. 1 amico, che si sciolse in lacrime Italo, f.o. di Telègono, originario di e fu cangiata in 1 lago omonimo. Arcadia fu re degliEnótri, sec. al. di f.a, il nome Iride, dei Sicani ad 1 Taumànte, padrona delle e diede Arpìe e messaggiera di Giunóne,la parte dell'Italia meridionale fra il arcobaleno in candola colloquale cangìolla golfo di Nepi e quel di Scilete. in cielo in ricompensa dei Iti,f. 0. di Terèo. Progne sna lo m. servigia lei resi. in imbandì tagliò pezzi,e ne conFu , ITOMEB Vito al p. dd n«). Filomèla (V. 79 — e A e LAIO il corteo nuziale)di Dowu'cto (che introduce la sposa in casa) e di Mantuma cura), (che ve la mantiene si- - ftomée, (V. Pìbre, Diz. d*Ant). dei protettrice ponevasiai 4 lati del talamo tuga, sopr. di Ginoòne^ che disponevasi, coniugati. pel V giorno delle che rendeva il nel tahlìnum della casa div. R. leggero lugaifno, nozze, giogo dei coniugati.1 statua di lui lunónes, (V. Fibre, Diz. d'Ant) con (che guida quelledi Domiduca ed 1 delle Baccanti, Labda, f. a. d^Anfitfne, la quale,perche storpia, niva vedalle altre beffeggiata, laonde sposò Etidne. Da lui ebbe 1 f. o. Gipséloed avendo Tor. 1 f. di Labda 0. in atto amoroso, ebbero il cuore (Essi di era re o. p. di Laio che difficilissimacosa l'uscirne. Altri dice; pieno di stanze e in comunicazione di mille andirivieni. Ve 2 molto ne mezzodì. a dai dode- e il rimanente granito.L'edificio teneva con- piramide alta di ricoperta piramide Labirinto mno (V. Dèdalo, n a 75 era m. sasso ci pervennero la la fondatore Amenemha suo fatta rato. lavo- che le è vine, ro- rimasta. nell'isoladi Le- Teseo, A- ). (V. Fabre, Biz, d'Ant.), si rentirar a sorte), deva Làchesi, (XafX^^^®^^» è 1 re1 delle 3 Parche cinto (V.), quellache di corridoi per 6 calcare bianco un Altro beri d'almolti viottoli e spalliere r ia n niera, Labrum, fronzuti,dispostiin tal ma- messi 1 ma nente Laberìnto,recinto conte- o del Non di Tebe. Labirinto e restaurati di mattoni, furore nemici. e da all'angolosettentrionale III.Era tàbdaco, nord a di perire,Labda f. o. di Fenicio 12 eran il regno di precedettero cio Psammético). La facciata dell'edifì- tomba 1 staio, salvollo dal mezzo smar- dispostil'uno di fronte e furono poi, si rimproveraronoil poco coraggio,e rientrati risoluti di farlo de* suoi Nel sorretti cortili, coperti, Bcitì sotto collegate per */t erano carchi che sì che i sicari il f. e mezze le tombe di corridoi così intrecciati da 6 all'altro, il il suolo quest'ultime erano d'ucciderlo. U- nascondendo sopra Esse re. colonne dati man- fanciullo;ma, nel punto che gli volevano cacciare il pugnale nel cia petto,stese Gipsélole piccolebracnon dei padronito 1 di imgrandi di Corinto,furono uomini per ammazzar 10 In sotto. rirvisi dentro. predettoche sarebbesì quadremezze attorcea lo stame della vita. Lacìnia, sopr. di Giunóne Lacinie in Italia ovverà 1 mezzo furono cel.;quellodi Greta vicino Ladóne, fiume, p. di dal suo capo t. Siringa,cui egli alla città di Gnosso, fabbricato da Dèdalo, nel qualefu poi chiuso egli per sottrarla alle ricerche del Dio Pane ; laonde questi rinchiustesso,e dove Minosse fece dere il Minotauro ; e quellod'Egitto, togliendonealcuni cannelli,ne fece la zampogna, o flautodi Pane. che credono servisse di modello all'altro.Qnest'altìmoera vicino ad delle Arsinòe Constava e. — trasformò ; 1 serpe, in canna custode dei pomi d'oro Espèridi (V.). d*UlÌ8se. presso il lago dì Mèride. Laerte, re d'Itaca,p. di 8 mila piccolestanze Laio, f. 0. di Làbdaco, re di Tebe, *^•*' LÀMIA m. di Qiodista. Avendo 0. LAPlbÉO 80- — tato consul- soffocarono e il p. e i 1 i. (Y. A- l'or., ges"ndro). seppe che sarebbe ucciso dal f. 0., che avrebbe poi sposataLaodamfa, f. a. di Bellerofónte. Fu la propria Laonde egli molto amata da Giove, Tue e Diana m. Giocasta, cise pel suo consegnò il bambino grande orgoglio. Edipo ad 1 cortigianoche Tnccidesse ; ma que; f. a. di Acàsto, la quale mon sti fattone pietoso,lo sospese ad fra le braccia dell'ombra di suo m.o. 1 albero, onde 1 pastore,che lo dentemente Protesico,che essa desiderava ardi vedere. Sec. al. si era troTò,lo recò a Corinto e Io fece — credere f. o. di Polibio di Codi rinto. fatto fare 1 statua di cera o a l consnltato m. legno somigliantissima Edipo o., e il la rispostache aveva alimentava guardandola sempre Gresciato Ter.,ebbe re e il p.; perciò deva egli,che si cre0. di Polibio,si esiliò da avnto soo f. Corinto; ma Laio, cui in con luì abbattutosi 1 giorno non a nuto conosceva, e, vecontesa, lo uccise (V. Edipo). Làmia, f. a. di Nettuno. Giove Tamò fei cui la Sibilla e n'ebbe molti f.i., i dalla Libica, quali gelosaGiunone furono tutti uccisi; la ispiròtanta divorava rabbia a qual cosa Lamia, il dolore;pelche suocero A* casto buttò La statua sovra 1 rogo ; Taffettuosa consorte si gittòessa ma pure ad ardere di su quello(Y. Proto si lào). Laodicéa, f. a. di Priamo e dì Ecuba, di Télefo e posciad'Elicae m. e. ardentemente Acadi Diomede. mante compagno 1 m. e. di Fo: ; altre 4 Laodicée 1 altra f. a. di Ciniro; 1 ronéo; due. — che Costei amò nanzi; altra f. a. di Agamennone e di CJiparasse dile offerta in m. e. ad Achile m tennéstra, cagna. maligni,quasi vampiri LAmmie, spiriti (questaè identica colFElettra dei la notte femminili che suggono tragiciG.); 1 altra finalmente m.e. il sangue la quale uccise i suoi dei bimbi o li spavend'Ariaràte, tano, quanto le si fa tramutata del m, f. i. dopo la morte forse da 1 speciedi pesce, o., per il d. anche assicurarsi trono. Carcària, voracissimo. Credenza antica degli Egizi, dei Lapdicéo, f. 0. d'Antenore troiano. G. e dei R. Laóis àphesis, Xaó^ popolo, atpeoi^ dei ant. re Lestrigoni (V.) e congedo, (V.Fabeb, Die. d'Ant,), tamo, fondatore di Formìa, salle coste del Laomedónte, re di Frigia.Pattuì con ed Apollo di dar loro 1 dai Saraceni Nettuno Tirreno,or distrutta sostituita dal villaggioMila. Lampadadromfa, (V.Fabbe,JDiz. d*A) Lampézie o Lampetdsa, (V.Elia dì). Lancia, (V. Minerva, Pélia,Anfiarào). Lànius, (V. Fabre, Biz, d'Ani), Laocoónte, f. o. di Priamo e di Ee cùba e sac. di Apollo.Stopposeai Troiani quando vollero far entrare il cavallo di legno nella e, ma essi non glidiedero orecchio ed intanto 2 grandissimi uscirono dal mare i qualisi avviticchiarono serpenti, intorno a' suoi f. i. a pied*l altare. l'aiutavano a necerta somma, se difìcar Troia ; il che fatto, tenne atnon la parola : onde, per punirlo, mandò Apollo 1 orribile peste e Nettuno 1 mostro dopo i grande inondazione. Consultarono i Troiani Ter. e fu rispostoche bisognava placargli Dei esponendoal mostro Èsiónef. a. di Laomeddnte Ercole liberò l'infelicea condizione che le dovesse sposare; ma senza ricnsò lealtà, Laomeddnte, poidi dargliela, di che sdegnatoErcole,lui uccise ed Esidne diede a Telamdne, che la condusse in Tracia. Corse egli a dar loro aiuto,ed i avviticchiatisi anche a lui«Lapfdeo^ sopr. di Giove per la pietra serpi^ KfV^ LEAllCO 82 — r.'^^^w^^ L£UCOTO£ — è piùprobabile che fossero ma Leàroo, 1 dei f. i. di Atamante e di Ino (V. Ino). dell*l o delPaltro paese, rozzi popoli d. mangiatori LectistérniuRiy (Y.Fibre, Diz. éPA.), che per esagerazione Il r fa a R. bandito nel 400 durante denomini. Loro ro fu Antifdte (Y.). 1 peste. fiume d*inLete, QAfi^ioblivione), femo. Le ombre le anime dei o Leda, m. e. di Tindaro. Fu molto a- nia: da Giove,il qnalela visitòin morti obbligatea berne Pacqua, riva all'Eardtasotto forma di Cigno. subito obliavano il passato. Leda produsse poi 2 nova, da 1 dei Letéa, m. e. di Oléno (Y.). qaaliuscirono G"store e Glitenné- Létheirai,(Y. Fabrb, Die. d^Ant.y (Y. Lectisterninm). Lettistérnio, stra,dall*altroPolluce ed Elena. mata Ltgge, diT. ali,f.a.di Giove e dì Temi. Léucade (Promontorio di o Salto di). vane Yènere,morto Addne, domandò ad Kap. sotto le sembianze di 1 giodonna collo scettro in rimedio al propriodolore d. di buttarsi dai promontorio di Lèucade, isola presso a Apollo1 mano. Ynlcano vi avea LemnOy isola dell'Egèo. le sae fucine, e v*era 1 cel.labirinto. dei trapassati, Lèmuri, spìriti sp. e le fu Corcira. D'allora in poi molti disperati amanti vi si gettaronoe, cattivi e diletconsiderati come tantisi di spaventare i vivi (Cfr. morendo,certo guarivano.Pia tardi le Fantasime,ecc.). i sac. deU*isola tendendo reti sotto i nostri Folletti, il rito nsato era salvavano gP infelici e ne Per cacciarli € acqua, questo: con mani lavate e zi piòscal- traevano poigrasse mercedi. sbandava attorno per la casa spargendo Leucfppe, f. a. di Tèstore,sac. e ceL fava nera, rivolgendolasi indovino. Essendo afflìttadella perma pridita del p. e di Teonéa sua s., condietro in bocca e poigittandola le spalle erano alcuni, sultossi con Por.,da cui le fu detto ; e tra questi che, sonando bacini e cotali istro- si vestisse da sac. e li andasse a fac. rumore. menti di rame, » (A. cercare, che lì avrebbe in"Uibil- Caro).D. che illoro nome Bémures, quasi ombra per mo, mente se fos- an. trovati. Giunse cella ove molo phicarla qnalequando Ro- Teonèa era (o Celere amico di lui)lo ebbe ucciso,si istituirono le Éemwrie, Leuclppe,che d. f. R. in on. d'Ani.: nisio). Dio- co torchiò), Lenéo, O^fivòi sopr. di Bac(V. sopra). Leone, 1 dei segni del Zodiaco (T). forza cocente dei raggisolari d. fosseilleone della ; e questo foresta Nomèa ucciso da Ercole (Y). Rap.h Lerna, paluded*Argo,ove stava Pidra di 7 teste uccisa da Ercole. Le Danàidi gettaronvi le teste dei lor m.i. Lestrigoni,popoliche si nutrivano di carne D. che abitassero lo li incontrò U« ove Sicilia, vivessero nella Campache umana. coste di Usse^0 non conosceva le voleva dar che non se retta,Paccusò ai pirati, quasiavestentato di farle ingiuria;onde veggendo di Remo; ceL in maggio (Y.Lèmuri). Len6e,(V.Fibre,Dùf, essa e veggendolatravestita, per donna poi Lemurie. Lemdrie o Remdrie, Caria, caduta in mano di che aveano anche preso certi pirati, Tèstore. Teonèa, volendo sposare di Ee- comandò il loro capitano a Testerò Puccìdesse. Tèstore piangendo che la sua disgraziadi dover hr da carnefice,ripetèpiù volte sospi- rando il nome dellef.e.: di che Leucippee ravigliate me- Teonèa, Pin- terrogaronodi ciò,e riconosciutisi, fuggirono insieme. Leucfppidf,(Y.Fabre, Diz. d'Ant.) Leucósia, (Y. Sirène). Leucotéa ino, (Y. Ino). Leucotóe, f. a. d*Orcame e di Eurinóme. ApolloPamò ardentemente e visitarla vesti le sembianze dì per LEVANA LIGNITOK! 83 -. Clizia per géloda dò Ennnóme. chiaro emblema dell*uguaglianza srelò ad Orcame, il anale seppellì tra i giorni e le notti.È la la eonTertì stessa Temi, Dea delh giustizia yiya la f. a. ; ma Apollo (Y.). in 1 albero che prodaceFincenso. Libro,(Y. Clio, Calliope). deibambini Lica, compagno d'Ercole, di cui DeLevàna,diy.dei R. protettrice Ednsa. ianira si servi per mandare a que« Cnnina,Potfna, come sto eroe la fataicamicia di Nesso Libanomantefà, incenso,oavXt^avo*; diaco, «reta divinazione, (V. FisaE, JDiz. éPAnt.}. LìbiììO,(V. Fibre, Diz, d'Ant). (Y. Deianlra). in Llca6ne,re d'Arcadia.Fa cangiato di t. nel Giove,per avervi st^ lupo Bacco ed ancrf. 1 fiftuciullo. Altri a. diversamenche te ai 17 di Cèrere. Cadevano in B. questafavola (Y. Àrcade). di marzo. Nelle campagne, contadini LIcée,f. enneeterica (ogni9® anno) corteccie d'alberi in cui ancora mascherati con nel 2® secolo d. C. canzoni di Bacco,pendesacrf. in on. di Giove Liceo vittime cantavano vano Cel. snl monte in sommo fantoccidondolanti dalla cima umane. da solisac e loro ministri. vano dei pinie dalla partea cni voltamistero, Colla vittima umana lassero il viso prosperavano, d. , i pare si immo1 i 11 Sacf altri 0 1 dei che a e animali, 8 e ). campi(V. capro tal i In tratto d ovesse esulare miele. a giorno giovani e sac, sorte, la toga virile(V. D i e s per 9 anni. Ne nacque la favola che prendevano i brani della vittima fossero assaglùstricas). giati liberò dai presentì d. e che chi ne mangiava Bacco,o perchè Lfbero,e. diventasselupofuggitivo, la Beozia,o perchèu vino libera ma tornava uomo al 10° anno, purché Tanimo dalle cnre affannose, o perchè mai piùmangiatocarne indnce libertà e qnasilicenza non avesse f* di Libero Liberili, o . di modi e di parole. Libertà,div. aU. Rap. sotto le umana. Licèo, (V. Fabrb, Diz. d'Ant.). delPAsia Minore (Y. di 1 donna vestitadi bianco, Lfcia,provincia avendo 1 berretto nell'altra, con Chimèra, Contadini). pressodi sé 1 gatto ed 1 giogoLlcfda,(V. Cauma). bianze sem- Li ciò, sopr. d'Apollo. m"anto. Menfi. di f. di e a. (Y. Fàbbb,Diz. d'Ant,). Ep"fo Sposò Licnrtes, Lfbia^ Nettuno da cni ebbe Agenoree Belo. Licnóforoi, (Y. Fabsb,Dìm. d^Ant.). Lfbicu (Sibilla), e Zete). Lieo,(Y. Mégara (Y.Sibille). Licoméde, re di Sciro,allaeorte del Lfbico, supr. di Apollosnl promontorio colla quale fu mandato Achille per esimerlo Pachino in Sicilia, jjerchè d i Libici invasori dall'andareall'assedio i di ia. Tropesterespinse IviAchillesposò Deìdamlà f.a.di quell'isola. Libitfna 0 Llbentfna, ria Lubentfna,Lfi- Licoméde. Costuiinvidiosodellaglola Dea di di Teseo rifugiatosi parrebbe bla,da libetpiace, presso lui, da 1 lo fece precipitare ed ò meramente 1 sopr. del piacere, rape. nel sno Licomìdi,(Y. Fabre, Diz. a' Ant.). dato a Vènere dai R,} ma a' funerali.Nel Licóri,ninfa molto amata da Apollo. culto tntto accenna alla e. di D. abbia dato il nome t. di Venere Libitina serbavansi le mortuarie Licoréa sul Parnaso. monte e ogni suppellettili per in on. di Licurgo f. a Sparta defunto pagavasia quelt. 1 moneta Licurgfe, Forse venne confarbi^umj. fusa legislatore. Dea della Lidge, eroe tèssalo(Y. Ifi). 1 antica Libitina, con erano come quei ministri che Lignitóri, morte,riguardata Proserpina. Zodei del 1 a che i sacf. fossero 0 Bilancia, provvedevano segni |pibra cEar U M .1. A ^V. à. ^T^ "k ^'VLT^ L1MU8 fatti con la — 84 LUPERCALI — del Flàmine volata dal rito; Marte, di pioppo legna di frassino per per Ercole,di mirto rio Venere, Liuto, (Y. Apollo, per mini). (Y. Flà- di Giove Orfeo, Anfiè- Lino, Ariòne, Eràto, qnerciaper GioTO, ecc. ne, d'Ant,). Ohione). Llmus, (¥• Fàbbb, Dù, Fa 1 degliAr- Locdzlo, (Y. Aio Locùzio). Lince, (Y. Lineo). dì gonaati,ed che Tedea anche Lincèo, ano Tista tanto aTeya dei 50 f. i. si trivano nu- piantaLoto. d'Egitto(Y. Loxio, (Xo^ia*; l'avviluppato),sopr. d'Apollopitico per acciso poi da egli ucciso Ta- di lui Gestore. mìco dei frutti della Fa Iperméstra). dopo aver Polluce Lineo, dei mari. trayerso a dell'Africa che Lotòfagi,popoli acuta curio, Mer- roscurità trovavasi nella formola Lua, (Ino, lavare, purgare, strò di Scizia,il qualesi dimoingrato a Trittolómo mandato Dea re delle espiazioni, f. a. Saturno da Cerere ad insegnargliPagrìcoltara^e voleva anzi farlo perire;ma {Loda che dei suoi or. espiare). o m. Saturni), e. A di lei si le dei spogliee le armi l'esercitodopo purificare ardevano nemici per la strage. Cèrere lo cangiò in lince. Altri lo Lubénzia dice re di Sicilia. o Lubentfna, tina). Lingua, (V. Fabbe, Diz, d'Ani,). (Y. Libi- d'Aftt,). Lucària, (Y. Fabbb, Diz. d'Ant.y, Lfniger,(Y. Fabbb, Die Lino, f. 0. d*ApòIloe di Tersicore,e Luccio, (XÓX8105, XoxYjYsv^? f» o. d*Orféo: inventò i versi e della luce), Apollo,dio del sole. maestro le canzoni liriche. Insegnò la musica Lucifero,f. 0. di Giove e dell'Aurora. ad Ercole, il quale essendo Fu posto tra gli astri ed è queilo da lui stato 1 giorno acremente che annunzia il giorno,comparendo il 1 po'prima delTaurora. rampognato, schiacciogli capo colla — ; sua f. 0. stessa di Pièno lira. — ; sopr. di Diana. di Clio. e ed anche Lione, (Y. Leone Atalànta, Cécrope, Lucigenéte, (Y. Luccio). Dea che presiedealla Ercole, Lucfna 0 illftìa. Cihéle, dei bambini. nascita Era Giunone, Admeto). e 0 Proserpìna. L(pari od Eóiie, isole dove Eolo re Lumaca, (Y. Poltroneria). dei venti tenevali incarcerati entro Luna 0 Febèa, (Y. Diana). li dalle di Lu" sprigionavaLupérca, compagna e m. quali e. caverne, pèrca (Y.). quando di Dei Tincaricavano dì suscitar le burrasche (Y. Eolo). Lupercali, 1 delle f. statai R. in on. tal. Diana -~; delle prec. alcune fornaci. 1 ove Yulcano avea di medesimo se (V. Narciso). Lfeia, (Y. Sirène). di). Lisfppa, (Y. Preti Litare diie,(Y.Fabbe, Diz. ^Antir la grotta bambini, Rumolo esser ministro ausilia^ittòr^0 Flaminio^ e e d. dal ove e eransi Remo. salvati, Da ste que- f. derivarono forse le stranezze del nostro carnevale. Essi si facevano del sac. 2 giovani nobili la fronte col coltello si forbiva il sangue e inzuppatadì latte; ciò Sfpioc d'Ant.y, di Giunone. di 1 grotta presso cui era il di t. Pane 0 Lupèrco.Yuolsi quella si toccava Litlioi agróiy Xid'oc pietra, (Y. Fabbb, di febbraio nome lana Bis, ed anche allora così: A ehità. rozzo, Pane Cel. ai 15 Lira, (Y. Liuto). Lirfope, ninfa,f. a. d'Ocèano e di Tetì,e m. di Narciso, fu cangiata in ciso, Nar1 fonte,nel qualespecchiatosi s'innamorò del Dio e Indi i benedire con per parificare 0 greggi. pastori Lnperci recidevano dalla pelle([elle capp immolate alcuuj sac. LUPERCl 85 — MAGIA — si sacf.che avevano di pue cintisid* 1 pelle coregginolì, rificare per iscopo al monte Palatino(Laperi ^f;i campi, re€ayano gh eserciti, incontras- gri, sero, le e, i t, lecase,le persone,ecc. cale) percotendo qnanti le donne, cai 1 campo vi si eonPer purificare specialmente erederano ciò recare prosperità nel duceva in giro 8 volte la vittima, loro matrimonio. e siardevano incensi; per Pesercito, , di Pane, che andavano alcuni soldaticintid*alloro condu8 volte intomo alPesercito seminudi nel tempo dei Lupercali, cevano siderato schierato 1 pecora, 1 scrofa ed 1 Lupéreo, sopr. di Panno o Pane conildifensoredei greggi toro e gliimmolavano imprecande come dai Inpi.Forse questo nome gli al nemico. Pel gregge^ s'aspergeva dal monte Lieo di Arcadia, d*acqua s'ardeva venne pura il bestiame, Evandro il mito lauro sabino e girando8 volteintorno d*onde venne con allacascina si offerivaa Pale di Pane Licèo o di Fanno Lnpérco vin cotto, miglioed l focaccia.Dalle (Xóxo"lupo). Licevano lostrazioniche Àrcade, Circe, ogni 5 anni si fa(Y. Lupo, in R. in occasione del censimento, caóne). il nome di lustro^ in Lustrale (Acqua), acqna cornane venne di 5 anni (Y.anche che vale spazio cai era stato spento1 tizzo preso dei messavi cenere di snll'ara, o FiBBi,Dtg, d^AfU,}, il9* giorneva teLa si Lustrlcus 0 lustralisdies, ecc. sale, no sacf., lenticchie, in 1 vaso salla porta dei t. dalla nascitad'I R. (VS^ se era zioni ed femmina)in cui focevansi lustra(cfr.la nostra acqna benedetta), il entrando ognnno se ne lavava il si dava e gli praenomen. d'ulivola portadi viso e le mani,o si faceva lavare S'inghirlandava da 1 sac. Di essa il sac. aspergeva casa, e se era femmina di bioccoli i circostanticon d'alloro di lana. 1 ramo nel Lustro,(Y.Lustrazioni). prima dei sacf. (Y.Arddnion Dui. éPAnt. B, e O.). Lutridi,(Y. Fabrb, Dia, d*Ant,). Lustrare arva, (Y.Fabbb,Dig, d*A,). Lutróphorus,(Y.Fab"b,Di$. d'Afh cerimonie ai unite Lustrazioni y sac tichità). Lupéreiysac. M col Macaóne, f. o. di Csculdpio, P 0 dico: me- Macàreo, (Y. Gan"ce). che si sacf. Macaria, f. a. d'Ercole, ottenere la vittoria degliEraper Ateniesi loro difensori degli contro Euristéo. che accolse in Macri, 1 a. è'Arìstéo, Bacco grembo quandoYnlcano lo cavò dallefiamme,e si attiròPodio di Giunone. Maenas, (Y.Fabrb,Die. d'Ani,), Magfa,fu Parte di fingerecose soclidi e • l'aiuto di spiriti con cabalistiche con parole immaginarii, pranna mori all'assediodi Troia (Y. d a 1 i r i o). U e cerimonie misteriose.La divisero Ast^ro^ glian. in piùrami,come; Divinazione logia giudisiwria^ , Scopertadi tesori,Guarigionedi incurabili e simili imposture. ai misteri Ecàte presiedeva dall'Asia dellamagia. Fu importata dai magi o sac. ed ebbe il nome romanzia, Egiziani (Y. ChiPersiani, Assiri, Y" Negromanzia. anche Fabrb,Di8. (P^ti^.;Ha già, malattie Hanteia)u Mki»|«À.Y» ? ^V^ A^^^^ i, JVl 1 ."V 1 ^W^ -M- MAOMERTDM Magmentum, (Y.Fabre, Biz. d*Ant.\ Maia, 1 delle f. a. di Atlante Plèiadi, di Pleidne. GioTe ebbe da lù Mer- IIARSU orali, i ieràtici,gli ipnici ed i necroscópicL (Y. per questa mate* ria il lungo articolo in Finai, Diz. d^Ant. JR. e G.) Arcade,il che sì a Giunone,che l'avrebbe Mantels, (Y. Fabre, Diz. d^Ant). dispiacque molto porsegaitatase Gioye non Maratóna (Festa di),(Y. Fabre, Diz. Tayesse cangiatain istella. d'Ant), trasferita è la Siria Vènere Erano sette, Maitfma, Maraviglie del Mondo. e cario. Natii anche a B., le eni f. molto cel. popolari Malinconia, dir. ali.s. del Dolore accompagna la l"" n t. di Diana in Efeso ; 2''La tua sta- di Giove in Ostia. lentameuto Dolcezza, ma ; distratta ha e cui sé con FiOlimpico,opera di dia; 3^ I giardinipénsili e le mura di Babilonia costrette da Semiramide; 4* rosa pensie- n colosso di Rodi rap. guarda nò terra nò cielo. Apollo; 5° Il Mausolèo ossia la di Miusolo eretta da ArteCon lei si consigliano tomba misia gli syentn6® d' Le ratì che fnggono la Follia e respingono piramidi Egitto ; dei Faraoni; V il Piacere, II palazzo tombe di il Diz. Faro d*Asec. al., Fìbbe, d*Ant), Giro, 0, Malocchio^ (V. d* Cèrere lessandrìa od anche Cibèd. lònia, Egitto. ( Y. BabiMammósa, di tatto il nutrici e m. Colosso, Efeso, Faro, le, come midi. PiràMàusolo, Olimpico, genere amano. Maniils iapl8(|)te"ra deìVacqua'), tra pienel cui che i R. strascinavano pei Mirica, Dea della vegetazione, sac. di si siccità bosco in Mario. sac. tempo dopo arifugiò eampi non , yer sacf. a Giove Flavio nella fiducia Marpésla che ciò facesse cader Facqua dal o Marpéssi, f. a. d*Ida (Y. Eyèno" f. o. di cielo. Quel rito d. aguilicium. Così Mérsla, famoso satiro, dì làgnide o d'Eàgro e anche d. la pietrache chiudeva Fa0 pertura del Mundas comizio. o inferno nel Orfeo. Fu il 1* gli inni ManeSy (Y. Fabre, Diz. d'Ani.},Loro si sacf. lo amò e pecore nere e vino,profumi,ecc. latte, Diz. d'Ant.y Fabbe, Mania, (Y. Manfa, (Y. Fibre, Diz. d'Ant), Manfe, le Dee furiose e dei nomi o facenti infuriare, delle Erinni od sac. fr. di mettere in musica agli Dei. Cibèle lo condaceva facevansi libazioni viaggi.Sfidò 1 di a Olimpo seco ne' suoi giornoApolloa nare suo- il flauto che aveva trovato quando Atena lo buttò via per non guastarsila forma del viso; ma Apollo,per punirlodel suo orgoglio lo legò ad 1 pino e lo scorticò , vivo 11 suo tito (Y.). corpo fu converindovina. di 1 fiume di c el. in f. Questo a. Tirésia, Manto, sangue. seca Essendo stata trovata fra le spoglie mito sarebbe fondato sulla intrinnisiaca differenza tra la musica Dioche quei d* Argo portarono via da Però la fu Delo nata destimandata esse e a e Apollinea. Tebe, al servigio di Apollo. Alcmedmito è riferito da 1 G. antiquarie fatte lodi la sposò e n (Diedero Siculo)con delFesercito, ne, generale della musicale maestria di Màrsia. n'ebbe 2 f. i.,Anfiloco e Tisfòne,e dì marino^ tali imputazioni e con sec. Virgilio1 altro f. o. d. Oèno, Euménidi * che fondò della Mantova e d. dal nome lerìa m. Mantélon, pi. Mantéia, luogo ove e di crudeltà al Dio della sia poetante da farlo credere ali. non deva se- For. ed il responso stesso che For. dava ai fedeli. Y'erano glior. del castigo meritato dalFtgnoranza presuntuosa,quanto della vendicativa dei gelosia dotti. , (Foscolo). ,1* MARTE .^•M.«r*-4 , 1IKD08A -87 sato dal battere col ra piòla terAchemdne, Qianone,o dal sedersi Thor). sopra1 fiore nei campi olenii;Dio Meandro, fiume Marte, Chirdne, Virtù, che fece ddla della Lidia, sulla coi riva veggonsimolti cigni. tortuoso gaerra, poco adorato in G., modo di asseverare molo Mecàstorl usato a R. perchè creduto p. dì RoDa Venere ebbe la Càsto^ dalle donne R. (p^ aedem e Remo. Ermidne. Fu ferito da Diomede risi 0 me adiuvet Castori) indi» f. a. di Ttoìa. Gli Etra- Medea, ceL maga, sotto le mura f. a. di Oéte e di al Bchi Ton. sotto forma di 1 asta Ec"te 0 di Iduia: sposòGiasone, confittain terra. À R. i SdUi (Y.) qualeco'suoi incanti agevolòU con* senriyano al col t..Rap. fra ano ranni, Bellóna guidato da carro 1 e gallo vicino »mb. della vigilanza necessaria ai gnerrìeri. Molti farono i Marti delle Mit.,forse perchè varii bellicosifurono salutati con principi quelnome. (Y. Areopago). An. fu 1 Dio campestre e d. Silvano. Gablrì). Martello, (V. Vulcano, vola, FàMàschera, (Y. Tal/a, Memo, anche d*Ant), Matrilia,(V. Fab"i, Dù. Matronali (Feste).D. anche Colende ceL e il V stabili a didle R. nozze Gonvitavansi le schiave nifano regalatedai Eran sac. trone ma- m. i. e Giunone a Coincidevano suU'Esquiline» degliAnelli. ve- Leucotéa Ino. Màusolo, re di Caria. a. andò in ilvecchio EsdTessaglia, ringiovanì ne, p. di Giasone,e per vendicare il dellaperfidia di Pélia che lo avca m.o. mandato alla conquista del vellod*o- nella speranza ro far cuocere eh' ei vi dovesse f. e. di Pélia a f. e. sa brani il p. loro,promettendo ringiovanirlo ; le semplici a ed eseguironoil consiglio cisero uc- donò il p. .Giasone sdegnatoabbancoù empia donna,e sposòCreùf. a. di Credute re di Corinto. Ad la f. a. di lui Perete,che Dopoché G.ì,Artemisia fu sua e avea f. i. Merméro e lui da avuti ; indi 2 tirato da 2 sopra 1 carro aria tornò a Coleo. draghialati, per ascesa arrivo riposein trono suo lonp. Oéte,che nel tempo della sua tananza stato deposto. era ne (V. Al greca (a.352 ne dai renti. pa- Atene ove si rifugiò,tentò Medea nato di far morire avvelenato Teseo torLucina ai suoi stati. Indi per vendicarsi colla f. il p. e di Giasone abbandonò (Mater), an. Dea italica, side predella luce matutina e della nascita, confusa con la che poi venne morto se suo del fratello Absirto. Giunta molo. Roe Marziale, sopr. di Minerva. Matita d'oro,e paese. Per tenere a le correva che bada suo p. dietro, le il cammino bra memlungo sparse le del- in memoria istituite da marzo Vello lui al con le consigliò perire, Liberali). Femminili qnistadel suo ebbe le ceneri,e glifece Crensa, Giasone, Pélia). cosi bella , che fu Medéo 0 Medo, f.o. di Medea,preteso fare 1 tomba fondatore del regno dei Medi. riputata1 delle 7 meravigliedel i è di venuto che mondo e qui Meditrfna,Dea dei medicamenti. Cel. (Y.), m. e. ne . sontuosi d. sepolcri quellocircondato mausolèi. da 86 Era f. verso il colonne; metà nuovo d*ott. quando si veva be- mosto. 70 dì Meditrlnàlia, (V.Fabbb,Diz, d*Ant.). 200 braccia di circuito, Fidius! (Y.Fabbe,Die. d'A.). altezza e sorgeva sulla sua cima 1 Mediue tirato da 4 cavalli. Le Medóne, (V. Camna). bel carro avea capi-Medulfna, (Y. Aróntice). sendosi mòteo lavori dei cel. scultori Scopa,TiMeddsa, 1 delle 3 Gòrgóni (Y.).Esstatue e i bassorilievierano e Leucaréte. Mazza, (Y, Ercole, sposataa Nettuno nel Minerva, questaDea,irritata, essa Cent"uri, t. di M6GÀBIZ0S di Medusa cangiò i capelli e sasso tntti MELICHE — serpi,Mola^ìra, can- e. d. Tenere che del vizio e del disordine Dea come le to- ama queiche Perseo, monito di in diede loro la funesta Yirto di riare in 88 — Mercnrio, tagliòla la dassero. nebre. guardei calzari Vilànto, ninfa tanto amata testa a dusa, Me- tuno, ch*ei prese la forma da Netfino d*l del- dal sangue della qualenacque] per rapirla. il cavallo Pègaso, che con 1 calcio Mele, (Y. Brise, Melfssa, Melònia). fece zampillare il fonte d*Ippocréne. Meleagrldi, s. di Meleàgro,per dolore Mentre da Diana in uccelliomonimi. mutate poi recava quellatesta a Poil sangue che gocciava,mnlidétte, Meleàgro, f. o. di Oenèo e di Altèa. tavasi in serpi infeste alla Lihia. Altèa, quando egliera bambino, vide le 3 Parche Più tardi consacrò quel vicine al fuoco,che vi va capoa Minermettevano 1 tizzo dentro e dicevano: e d*indi in poi fu scolpitanello scudo od Ègidadi quellaDea. Tanto MegàbizoSy (V. Fibre, Diz, (VAnt.). Ilegalésiy grande), f. in on. ({xe^a)^'') la gran m. degliDei, che di Cibéle, cel. ai 4 di aprile,con vivrà quanto poi se io; ne tazioni rappresen- ciullo, questo fanquesto tig» andarono. subito il tizzo e durerà dal tolse Altèa fuoco, lo morzò am- lo conservò accuratamente. dei i^atrizi, Giunto Meleégro alPetà di 15 anni, nel 204 dimenticatosi di sacf. a Diana, quea. G. dnsta sceniche. Eran introdotte rante in R. la 2* guerra Punica per dei libri Sibillini. per siglio con- vendicarsi mandò 1 ghiale cin- ad infestare il paese di CaG. si unirono Udòne. I principi (Y. Dei f due). Meganira o Metanìra per Creonte cole. di f. e. d'Erammazzare a. e m. questa bestia,e MefeiMégara, Nel tempo che Ercole discese gro loro capo diede molte prove di Lieo airinfemo volle costringere coraggio. Atalànta ferì 1* di tutti il cinghiale, ed offerse a lui il teil regno e a schio, Mégara a rinunziargli in isposo Ercole tornò come cosa ragguardevole.I ; ma pigliarlo tal preferenza, di uccise Giunóne fr. di Altèa offesi Lieo. e m tempo lo contro trovò Ercole Meleàgro li pretesero essi, ma sempre adirata ingiusta la morte di Lico^ed ispirò uccise tutti e sposò Atalànta. Altèa vendicò la morte dei fr. gittando ad Ercole tanto furore, che ammazzò tizzo sul fuoco il fatale, e Meleigro Mégara ed i propriif. i. da sentissi d nel 1 terno ardore indi A Biz. t consumare u m Mégaron, (V. y misura che bruciava. a quello Ant,), Altèa poi si ammazzò disperata. (V.). Megèra, 1 delle 3 Furie Z)2". (2'^.). Méion 0 Curéion,(V.FABRE, Meléte, (Y. M u s e ). Meli bea, 1 delle f. e. di Ni ohe, a cui Welamplge, (V. Achemdne). d. che Latòna perdonasse(Y.Nfobe). e dì DoMelàmpo, f. o. d*Amitadne ed Melicérte cel. medico D. indovino. o Palemóne, f. o. di Atarippe sottrarsi dire di Ino. Per al mante che intendesse quanto voglion e Guarì gliuccelliquandocinguettano. coll*e11éborole f.e. di Prete dal loro furore del p., fu in mare, precipitossi cangiatoin 1 Dio marino (Y. Ino). Fu on. spec. a Corinto,ove furore,ed ebbe in premio la mano in suo furono (da Sisifo, d^Ifianàssa e partedel regno di Prete d., fr. on. di tuiti Atamdnte, opperò suo zio) isti(V. Pretldi). i giochiIstmici. Più tardi quei Melania, so^r. di Cèrere (da \Lk\a(; il furono dedicati a Nettuno. lutto ad indicare giochi suo nero), per lazione Presso i R. fu identificatocon Por^ la perdita di Proserpinae la desotùnno in inverno. della campagna (Y.). é Mèliche I n e). (Ninfe),div. delle batUgfie Melanióne, (Y. p p o m . e 4 HENOEZIO 90 — governò le navi dopo la morte METRA — di Mérmero, cel. centauro. (Y. M edéa). 1 deUe PUiadi Mérope, p. Palinuro. T«" . MenoézlOi cel. G. t o. d*Egma e di Patroclo. (Y.^. dei TirrenL Questi popoli perchèfaceva gliribellarono, Mesénzlo, re se délphiea,(V.Fabub, Vùf. d*A.) morire quantinon dì PluMenta, monte e. d. dalla pelle gli andavano col legarliinsieme faccia tme cangiatain erba da Proserpina verso Mensa "ccia. (y. Minta). Métabo, Mèntore, aio di Telemaco,il più saggio Yolsci del sno e più prudente nomo a a sconfitto da Enea. p. di Camilla f regina dei Fu secolo. D. che fosse la stessa Minerva» Metaghéitnie,(Y.Fabbe, Dùf. d*A.y che,sotto umane sembianze,Metanfra o Meganfra, (Y.Deifdne). edneò Telemaco e Paccompagnò nei Metapóscopus, (V.Fabre, Diz. d^A.), suoi viaggi in cerca Passedio (d Troia. del p. da ^zzà dopo Matécie, (p-exoixia olxia trOf fra e casa),L Meónie, sopr. delle Muse ( Y.) per la Mednia, cioè la Lidia,paessere tria , di Omero il favorito di esse ; 0 percbài Cigni,sim. del canto e deUa poesiacai presiedonole Hase, abbondavano sulle rive del Gafstro fiume della Lidia. Mera, e. d. la cagna à'Icaro (Y.). Mercurio, (da merx, mercari, nome latino del D. Erme f. o. ^Ep^9]^q), di Giove e di Maia. Era dio delPee del loijuenza «n, en* ateniesi istituiteda Teseo in memoria deldei forestieri nella e. Pammissione Metempsfcosl , (pierdtrans, h tn, me ^ox**]o,nima) passaggiodelle anida 1 corpo in I rivo. dai Persiani» daIndiani ti» dagli spec, Credenza morto ammessa gliEgizie oggidìmantengono ospedali le bestie,persuasiche in esse per vi sia P anima di qualchedefunto. anche Pitagoraintrodusse tale credenza in messagglero degliDei, spec. di Giove, che aveagliattaccate Pali Italiaed asseriva sé essere stato Eufòrbo guerrieroG. che prese parte alla guerra di Troia, o, sec. al, alla testa ed ai d. Etàlide dn commercio acciò piedi, dei la- mente veloce- (Y.) f. o. di Mercurio (Y. anche Fabbe, JDt". d'-4«*.). M etens ornatosi Gondaceva le anime all'inferno, {^zx", iv, e owjxa , cavamele. dopo, in, corpo')il passaggiodelle poteva a suo piacere potesseeseguirei e e e suoi dini. or- anime dei defonti in 1 paese scolamusica. Rubò nosciuto. Sapevaperfettamente il gregge , le armi e la lira d* ACredenza, sec. Fénelon, mentare deglian. Galli e d'altripopolL poUo, si servì di questa per addorche custodiva la Tacca Argo Meteo, 1 dei cavalli di Plutone. 1^ m.e. di Giove,la Io, e poi P uccise. Convertì Batto Moti (prudenza), (Y) Marte era in pietradi paragone, liberò di prigioneove da Yulcano stato chiuso sul monte , ed metèo attaccò Pro- Caucaso. Fu amato da Yénere. Rap. per lo più con 1 caduceo in mano dio della come qualefu da lui ingoiata insieme con la f.a. di lei Atena, che poi si fece trarre dal capo bella e armata. Meti sim. la riflessione che unita colla div. genera la saviezza. La potenza di Giove fece alleanza coUa ragione. vino),div. che presiede pace e del commercio, e con Pali Metfna,(j^k^o al vino nuovo, la cui t cei il 1* ceo). alla testa ed ai piedi(Y. Cadunovembre. ìxìUo,o«oMetoposcopfa,(usxùiiciov Merla, (Y. Fabbe, Diz. d'Ant,). icéo)osservó)(y. Merióne, valoroso nipotee scudiero Fabbe,Big, ^A,\ d*Idomenéo, re di Creta, 1 degliMetra, f.a. di Eresitto (Y.).Nettuno i diedele il poteredi trasfoimand ia eroi a Troia. HIDi M — quelloche voleva; la qnal cosa MINOSSE -^ scisse. Gareggiò con Nettuno per saziar dare il la alla e. di Gecrdpe, e fame nome rabbiata arper di sno p. Si faceva vendere fu deciso Fon. a ehi producesse cosa ceva fa- sovente ora sotto forma lefantOyora di bue, ora d'altro animale d'elee con utile. Percosse Fillade la terra più colla lancia quel danaro il cibo al p. comprava Mfda, lo. di Gordio e di Gibéle e re di Frigia.Sarebbe anche 1 Silèno. Ospitònei snoi stati Bacco, che in desse, quantoglichiecompenso promisegli di poter caned ei domandò giar in Ma ebbe tosto a perchè cangiandosi in oro andava a rischio di gli stessi cibi, morire di fame; laonde pregò Bacco il dono fatale, a riprendersi e andò, così da quelloconsigliato, a lavarsi nel fiume trasse Fattóio, che da quel aver del dio Pane del dì d*oro. AcolFacquepagliuzze poi glifece venire le orecchie Sollo 'asino per e tuno uscì 1 ulivo,Netfece uscire 1 ne ne cavallo,che, sec. al.,à il cavallo vor Pègaso; e glidei giudicaronoa fadi Minerva, per essere Pulivo sim. della pace; ond*ella nominò la tene A- cia 1 lan- armata e. Rap. con nella destra e lo scudo d. E^ qnelche toccasse. siccome manda, gida (V.) nella sinistra, pentirsidella di- tutto oro e col tridente dea della guerra, ed a lei vicini molti strumenti di matematica come sicdea lei A era delle arti e delle scienze. Pulivo sac. d. il Partenone Atene Atenée e e statua calata dal cielo di Milrsia più bello recata poi in come hi le f. d. sue (V.).La Panatenée il canto (V. Canneto). Migrazione delle anime, (Y. Fabrb, JDw. d'Ant). gufo, sim. della pace e della prudenzaproprie dei saggi. Aveva 1 cel. t. ad trovato suo il ed sua Troia a e Italia era considerata salvaguardia del popoloche possedeva(V.Fall à di o ). Sopr. princ.di Minerva sono: Caìei(ica, Mllfchlo ({JLciXlxio^ che placai^sopr. Custode, Dèlia, Ecdte, ElUlide, di Giove a cui cel. Upd }i.eiXi)^ca Ergane, Igiéa,Ippia, Marsiale, Oftalmite, Falcifera, FarUnia, saef» esjpiaiori. Telchinia,Trifàlia,Vittoria (V.). il 1 atleta così robusto MInéte, re di Lirnessa (Y. B r i s ói d e). che portava 1 toro di 4 anni Minòsse, f.o. di Gio\e e di Europa, sulle spalle, e giudicedelPinferno. Sconfissegli dopo averlo ammazzato Ateniesi coll'aiuto di Scilla f.a. di 1 pugno. Volendo con un giorno Niso re di Atene , la quale troncò 1 si albero, gli serrarono spaccare al le mani nella spaccatura, sicché non deva p. il capellofatale da cui dipen- Minfo, d. lo stesso che Milióne esser Òrotoniate.Era nò trarre di là nò difenSoteudosi fu divorato dalle fiere. ere, Minéo, troiano»p. delle Minéidi. 3 f.e.di Hinéo, d. AlMinéidi, erano tate eitòe,Olimene, Iride. Furono muin pipistrelli per Bacco in cui ceL e le lavorato a dargliognianno e 7 preda del giato dispre- aver 1 il destino giorno, Orgie (V.). di quellae. , per darla in potere di Minosse. Questi obbligò allora gliabitanti di quella per e. ucciso vani gio- giovanetto, perchèfossero Minotauro certi avere in tributo 7 (Y.), e ciò giovani di quella Andrògeo suo f. o. per vincesse nei invidia che sempre Pàllade,dea della tributo non il F orse della delle giochi. e arti, pubblici sapienza, guerra di danaro ; ma delle arti tessili, del lanificio, era che gliAteniesi spec Mlnerta, d. anche per far comparirepiù odioso il loro lavori d' ago , ecc. Usci armata da capo a diedi dal cervello di Giove, che si fece dare 1 colpodi calunnemico, avranno sparsa tale nia. Quando il tributo giàera stato accetta goliatesta,affinchè ella pagato 3 m a- volte Teseo per salvare MmOTAURO 92 — patriasalpòalla volta di Greta la HOMO — trionfo solenne vero cui si a comlMittere il Minotàtiro a (Y. )• Talloro. (V. Mirra). Morto Minosse, discese ali*inferno Miserilo,abitante d'Argo.Non d. che il Destino gli pose in in coi si chiudono le 1 nrna OTO mano indovinare V e. là Sotuto i fabbricar 1 avendo che or. usava gli d. vato tro- avesse ove la pioggiae il sereno, morarvi bricò fabTobbligòa diin Grò tona trovò 1 sito giudicarli. ove per Minotauro, mostro,*/•nomee '/itoro, 1 donna or lieta ora piangente. rinchiuselo Mistagogòs (}jL03tat condurre f.o. di Fàsife. Minosse % S.'^ùì Die. in 1 labirinto (Y.)»perchédistrug(Y.* geva Misti.), d^Ant). Fibre, Misteri e loro varie specie, (Y. Faogni cosa, e si pascea di carne sortì dei mortali e eternamente Teseo essendo stato umana. dei 1 ad preda, lo uccise rinto Misti usci dal labi- col ed essere d'Ant.\ Eleusfni,(Y. G e r e a 1 i ). d. gli iniziati ai misteri minori Misteri , di 1 mezzo filo datogli da sua Biz, BRB, giovaniG. dannati di gomitolo di Gérere nosse f.a. di Mi- Arianna cibavano e Eleusìnia, Mittéo, (Y. Antiope). (Y. Teseo). fa M nasi lo, giovinesatiro che con , , mi ed Egle legaronoSilèno da Froserpinacangiatain erba d. Minta di Oocito f. a. Menta 0 menta, Cro^ (Y.) fiori. con ve Mneme, (scaccia mosche), sopr. di Gio- Mfode liberò Ercole che da (Y. Muse). (P'VépL-/] m^emoria)^ f. a. del Gielo e della Terra,fu sposata sciame 1 Mnemosfne gl'in] pedivano 1 sacf. porzione,porzione (La) (^olpa assegnata,destino),era la Parca di mosche che più tardi in pL Le Parche Giove in forma da Mira e si non che al tramonto. di pastore e fu (Y.), le quali nacquero delle Muse m. sul monte (V.) Piério. presso i G. Mnésteo, f. o. di Glizio e seguace di rono fuformiche Enea in Italia,ove fu capo stipite e Mirmfdoni, 1* erano compagnarono di B. Yinse il 2® predei Memmii poi convertite in uomini. Acmio Achille all'assediodi Troia E g ine ti). (Y. Eaco, Mirra, f. di Giniro. Per a. navale nei in Sicilia ad nea colpa d'I giochidati da £- d'Anchise, e on. respinsepoi Turno, che assaliva il di Enea. nutrice fu sposa dellMstesso campo Il p. Mola suo salsa, (Y. Fabre, Biz. d^A.). p. e ne nacque Adone. , la cosa, volle ucciderla, conosciuta Molae {i travagli di guerra), com- infame fu cangiato in mirto. ma Mfrsilo,(Y. Gandàulo). Mirtfllo,cocchiere d'Enomào Mercurio dimento con gara Mercurio ; ne ebbe piantasac. odore nasce usci molle a e m on. di Moldrco. d non ne Yénere usato ; 1 a Memo, sposatasi Neméo che struggev di- cane e di Pirro. d'Attedne. f.o. del Sonno e della Notte e dei buffoni. Sua unica o«copa* stoltamente zione era di riprendere e spudoratamentele azioni degliDei degìiuomini, e perciò rap. in onde e oro- atto , nelle che si faceva sul carro gregge. Dio o mare suo Molosso, f.o.d'Andromaca — Mirtillo. in vicinanza del e cavBllo, se ). o il tra^ perchè di o delizioso, perchè Yénere. Era uccise il leone fu e , che zioni, trionfo minore a Enomào mare giovava (Y. E n o Mirto, ceL amazzone, — Molorehée, f. in e in pena del suo da Pélopestesso,che gittatein Marte. f.o. di Molórco, pastoredi Glednia,a richiesta di Mirto. Servì a Pé~ del quale Ercole,da lui ospitato e lope nella pagni di come il ad 1 di toglierela maschera Nettuno fatto 1 toro, Minerva 1 casa. Yulcano 1 uomo, volto. Avendo MONETA 0 essere eorna che all*nopiù presso alle spalle, doTora mo al enore, farsi 1 finestrellaTicino e la doveva casa essere Fa cacciato dal cielo trasportabile. pa per l'acerbità dei saoi sarcasmi. Doinetto fare a punizionea chi, egli stesso, tutto pretende il bene MUTIINUS — del toro do- Mosca, più vicino agli occhi,Mostro troYÒ egli ellele TOTano 93 — (Y. Io, Miode). pie, Ar(Y. Andromeda, , Cadmo, Chimèra, Circe, Echidna, Egésta, Egide, Egiòne, Esidne, Fedra, Glauco, Grifi, LaomedónSfinScilla, ge, Minotauro, te, Sirene T , r i t òne, ecc. Mouséla, (Y. Fabbb, Diz, d'Anty Moneta (moneo arrisare), o consigliera Mouséion, (Y. Fabbb, Diz. d'Ant), R. Gionone di nel a ferro amMdlciber, (a mulcendo mollire ; e sopr. , dagli altn. ^ t. si serbavano sno i conii della moneta il Vulcano R. ferro), sopr. latino di (Y.) di Yénere a R. come Monópteros, (Y. Fabbe, Dia. d*A.), Murfcia, nome Sci d elle sue protettrice àpodi). mura. Monoscélli, 0^. la do, Musagète, sopr. d'Apòllocome Enee Montagna, (Y. Etna, capo, duce delle Muse. Atlante). Giganti, Muse, (forseda òaéi;,4},6v aimili, Mopso, indovino (Y. Calcante). esseri malefici fapari, a notare la fratellanza delle Morbo, Morbi, come arti belle), Dee delle scienze e delle divinizzati. Yìrgilio li pone rono nel vestibolo dell'inferno CV^.laso). arti,f.e. di Giove e di Mnemosine. no. Erano 9 cioè : Clio Melpomene , Morfèo, 1 dei f.L e ministri del Son, dei pigriaddormentava Protettore Talia, Euterpe, Tersicore, Eràto, , quelliche toccava di papavero Rap. con e 1 gamcon bo li faceva sognare. ali di farfalla, sim. di leg- forma, bellezza), (pt'Op^'}] sopr. di Vènere gli Spartani. presso forma, aspetto) Morffoscopfa,(p"op?''i Morfo (V. FiBBB, Diz. d'Ant.: Mantéion). Morìa!, (Y. Fibre, Diz. d'Ant:.), Mormoluchéla ((j/)p^u)o fj.oppL(uv , mettro femm. larva) spauracchi Calliope Urania e PoUnnia e loro capo era Apollo.La palma, il lauro, ed alcune fonti, come Tlppocrène,il il fiume Permesso ed altri, Castàlio, , le erano Abitavano sac. i monti naso, Par- Elicóna, Piério,Pindo. 11 cavai torno Pègaso pasceva per lo più ine ridotte tali monti. Tal. sopra a 8 Meléte : sono il ( ^leXér/] lame(p^vI^iq pensiero),Mneme Aide (àoiZrìil canto); ad 8. Ebbero, 0 di vario genere presso i G. ; p. es. dai luoghi ov'on., i nomi dì Piene, Làmia, ridi, Olimpiadi, Pimplée, EliAcco, MormóEmpusa, i che valli caconiadi, Tespiadi, Pamdssidi, ArasippOy spaventa Castdlidi, ecc.)' Syntrips e Smdra^o : che a' Muta le nentole 0 Miitea, Dea del silenzio,f.a. ecc. vasai, rompon d'Aimone. Giove le fece tagliarela Morte, f.a. dell'Erebo e deUa Notte, la più implacabile lingua e condurre all'inferno pere 8. del Sonno chè morta), tal. , a e 4, tal a 7, , fra tutte le dee. Le I sacf. 1 gallo. ste poetila rap. colle sole ossa in vedi colle nera e stelle, sparsa ali erano e tal. con anche 1 falce in sac. il tasso mano. Le aveva svelato segreti.Mercurio 2 ii. i a Dei Larif domestici a Giunóne i suoi be la sposò, e n'ebsacL come quali ai (Y. Larùnda). ci- Mutdnus, div. dei R., identico al Priaed il presso. dei G. (Y.). rm NAIADE M NEMESI - N al p., che ospitò benignamente Tinfelice eroe (C. Alcinoo). (vàa"scorro, zampillo),ninfa Ida, che maritossi a Ga- Nàiade dotto del monte di Si, iede il re in fonte,Naviglio,(V. Argo). alleninfe Navi sacre, (Y. Fabbb, Diz. Frìgia. Mutata di Naiadi nome delle acqne. f. Naiadi , e. dì Nereo di Dónde e d'AJ), Necessità, dìv. ali.,f.a. della Fortu* Ad. in tutto l'universo e il suo na. , ninfe dei fiumi e ve. potere era rìconosciuto fin da Gioeccetto la sua Ninno, sac, teva po- dei fonti. Naie, (V. Fabrb, Die. d'Ani,). NaftcoSy (V. Fabrb, Diz, d'Ani.). entrare nel suo t. a Napée, (y"Krivalle),f.e. di Nereo e Rap. in compagnia di sua schetti. nelle mani di bronzo di Dónde, ninfe dei pratie dei boritorte di Narcfso, f.o. di Géfiso fiume e della Era si bello, che tutte ninfa Liriope. le ninfe lo bramavano gli le sposo, disprezzòtutte. ma Eco, non piombo Gorìnto. m. e neva te- lunghe strutto che legano indissolubilmente ogni cosa e grossi cavicchi di ferro atti a dividere o- gni più compatta unione,e e- tendosia po- far amare, si seccò peldolore. Tirésia predisse ai genitoridi lei stavano m. le Parche e accante le Sirene. Si assoggettò solo a Giove e fa delFinflessibileNemesi (V.). finché Necusla Ini che egli sarebbe vissuto, Diz. vedesse se stesso; e di fatto non (véuo? cadavere), (V. Fabbb, d'Ani.). sòbrio tornando egli 1 giorno dalla cacNefàlie (Libazioni)(ve^paXéo^ cia, ramente rìmirossi in 1 fonte,e si fiesenza vino), usate nei sacf. agli a innamorossi morì, e di sé che ne fu convertito in 1 fiore d Narciso, Naste (vaax6(; focaccia),droghe con e sa la corona cui Medea la unse che mandò a Ani.: Reste, Dies velenate avste ve- Crevr (V.). Feste, (Y. Fibbs, Diz, Natalizie inferi,alle Ninfe, in morti, ecc. Neféie (vecpé).*/) nuvola), e. Dei di lustricus). m. di Frisse e dei on. d*Ino e d'Elle. Negromanzia, partedella Magia (Y,), pretendevarìchiamare temporaneamente in vita i morti con cui si per consultarli intomo alle cose occulte. al futuro e Ai a (!e I- Neiéo, f. 0. di Nettuno e della ninfa Naufragio, (V. Ulisse, , dal fr Tiro. Gacciato di Tessaglia domenéo, Enea). Nàuplio, in i Nettuno rìtirossi di Laconia di AmiPéli 0. e ove Nàuplio, sposò a, che e p. di Par móne, 1 delle Danàidi, Glori,dalla quale ebbe 12 f.i., laméde tutti insieme del da Ercole (eccettoNèstore e* ebuona sorte non che per sua ra) per averglinegato il passaggio (V.),per vendicar la morte durante 1 burrasca quale accese certi fuochi tra gliscogli, il che trasse le navi G. a quellavolta e quasi tutte sMnfransero. con lui furono mazzati am- mentr'eglirecavasi in Ispagna. Nemée, (V. Fabre, Diz. d'Ani.), ; 1 cel. satiro. moro). Nausfca, f.a. di Alcinoo re di Schérìa Neméi (Giochi), (V. Arche Giove della isola dei Feàci. f.o. di e Quando Nemenéo, Luna^ 0 Gorcira, vi approdò Ulisse sbattutovi da 1 dal quaJed. che discendesse Licurgo. fu da lei accolto e conImnasca Nemesi (da yéjjieoi^ indignazione, o — NENIA ^ 95 NUif" — Dea dellagiudistribuire'), vlfto) sta virtù da farlariamare da Ercole m Toluto abbandonare lei Tendetta e ministoa delladivina esso avesse altra mala camicia era ia. di Gìotb e dellaNecessità, donna; giustizia, per avvelenata e fu cagione dellamorte see. al.,dell'Oceanoe della i tristie quelli d'Ercole (V. Deianira, le, Ercoche Notte,castigaTa na. dei doni dellaFortumale usavano Iòle). f. o. di Neléo e Rap. colleali,armata di facelleNèstore,re dì Pilo, Glori. Non di da Ercole in fu ucciso 1 di rona coe portante capo serpi, di cervo. Tal. ha 1 i ed di coma fr« suo come (Y.Neléo). p. freno ed 1 comjpasso combatta ViaggiòcogliArgonauti, per governare le coi volevano che l e centauri, e regolare ricompense e rapire pene. molta fama D. anche Adrcuiéa (V), Andcria e si acquistò Ippodamla, all'assediodi Troia. Apollo Bamnùsia lo fece da Ram{formidabile)^ vivere 800 anni ; ^ dallasua bocca 1 1. nunte e. dell'Atticaove aveva loquenza A R. aveva 1 ara in Campidoglio,usciéno più che mei dolce d'ei rivi., n f.o.ArchUoco 1 spadaprimadi parove ponevasi tire (V.)glisalvòla vitasacf.la propria. per la guerra, invocandola dea la giustizia e xtsìvu) ucciaere), a proteggere non Nettare,(v*/) imparziale bevanda dell'immortalità propna delle armi. Nènia o Treno, certi inni fun. usati degliDei. f.o.di Saturno e di Rea. Alcantilena lorché i fanti de1 Nettdno, c on esporsi sopra divìse con Giove e Plutone Q. suoi fr. l'ereditàdi Saturno, toccò ; a R. d. anche conclamatio se fac. lui d elle fu chiamato voltead alta dio 3 a e l'impero dopo aver acque del salvò nenie lo furor del il Rea al cantavano mare. morto, e voce in sua lode le praéficae salvato (V.). aveva Qiove,e lo p. come E certi che ne aNeofrónte,(Y. gip io). consegnòa pastori Neptunàlia,(V.Fabre, Dùf. d' A,), vessero cura, e cresciutoin età sposò Neréa, ninfa che fu sposatadal Sole Anfitrfte.Fu discacciato dal cielo insieme con Apolloper aver cone n*ebhe 2 le. giurato ed insieme ancontro Giove, darono Neréidi,(7.Nereo). ad aiutare Laomedónte nel Nereo (virjna», ftkoi scorrere^nonscoT' fabbricare le mura di Troia. Punì rente, cioò Dio del fondo del mare della mala fede maned re dando sua inalterabile). tranquillo poiquel sempre 1 mostro marino che infestava Dio marino,io. d'Oceano e di Teil paese. Gareggiò invano con ti. Sposòsua s. Dòride dallaquale ad AteMinerva per dare il nome ebbe 50 f.e.d. le Neréidi o ninfe ne. fonte del mare. in Amimòne, 1 Cangiò delle Danàidi da cui ebbe il f. o. Nerio 0 Neriéne,(forzaicompagna di Marte. e m.e. Nauplio. Rap. per lo più sopra 1 d'Ulisse Nerlto da tirato monte in forma di conchiglia nome carro Nerfzio, cavalli da tridente d'Itaca sua patria. marini,con 1 Nesso, centauro,f.o.d'Issidnee della in mano. NuTola. Si offersead Ercole a porp. à'Arainóe (Y.). tar Nicocreónte, Deianira di là dal fiume Evéno,Ninfe, f. e. alcune d'Oceano e della Deiae quando l'ebbe valicato con Terra,altre di Nereo e Dòride.Le ììin in mppa, voleva fuggirsene;Neréidi abitavano in mare; le NdErcoleFuccise con 1 frecciata,iadi (Y) abitavano nei fiumi,nei ma ed il centauro, morendo, diede la fonti,nei torrenti.Le ninfe delle tunica insanguinata sua a Deianira, foreste d. Driadi,(hpb^ querdà); tal dei che aveva anelli questa Agrostine', ffssicnrandola quelle campi da — — xTOK-^afrr-wi^^ "»)^ NINO 96 — NOy£NSiD£S — N6mia, 1 dei nomi di Pale (Y.),dea dngole piante Amadriadi; dei prati della pastorizia. vallé)^quelle Nafèe (vdirr) boschetti Oréadi Nómio (voti*?) dei : pastura), Sopr.d'Apollo e (opo^ mon^ pastoredei greggi té),come pure Alseidi (V.) quelle considerato come dì Admeto delle montagne (Y. ladi, 0 ceào Améto (Y.). delle ii id i T Tal. ecc.). t i e » , che le ancelle sono non tre di al- le compagne e degliAssiri,d. imperatore sacf. r m.e. e questa dea che fece ti frecciate da maschi di donna nome varie e. si ove dolore fa tata mu- d*l Virgilio, in di Bacco, d*l montagna, di in Egitto,in G. nell'India, nutrice Bacco. on. col. il 7 ne, i 7 rupe. Sec. al.,2 delle f.e. furono salve. e Melibéa, Amicla di 1 nascere sorte in capello quale dinendeva le aveva a Scilla sua che tanto f. a. al p. mentre lo troncò dormiva a regnare conservasse. diedelo a colle col matrimonio. nascerebbe da Filótide,si invece delle padrone, avvinazzati i guerrierinemici dato da 1 caprifico 11 segno poi, e sero ai R., questi assalirono e vini Fidenati. Altri narra la stessa cosa per la festa delle schiave, parlando peròdi celiaiGalli di Lione guidati da Atepoméro. Nonio, 1 dei cavalli di Platone. Noto, vento del mezzogiorno. Dea f. a. del Cielo delle tenebre. deUa e Terra e Sposò l'Èrebo, che potò cosi impadronirsi fiume d'Averne, e fu Mégara. Nìso correndo dietro a e del Giorno; il Minosse — la fico, capri- rekzlonB consegnarono quel capelloNotte, e il insieme schiave,guidate ca- il destino So, i Mégara, dov*egli insino gli a- B. presso dal fatto che avendo i Fidenati sto chiea' R. le donne e le fanciulle loro, e Mégara. La fatto dal di di Giuno* Secondo Macrobio schiave. Aveva Bacco. veva d^Ant.). sotto capre, dalle matrone anche d. le Iodi (Ninfe),sono (V.), da Nìsa monte ove allevarono re luglioa palude delle Nisée Niso, d'Arcàdia. e. di lei , ed le 7 ummine e m Nisa, ammazzare da Diana Apolloe per l'immenso essa de, Latdna a a da Non"criNonacrfte, sopr. d'Apollo di An- avuti 14 f.i.osò ferirsi pre- Nonàlia, (Y. Fabbb, Die. la irritò None cosa Caprotfne, f. in on. qnal ; fiòne. Avendo mete). Er- che agliidoli. f.a. di Tàntalo mobe, dio dd sopr^ di Mercurio come pastorie perchèdetta leggi(vó(i.o^) ; all'eloquenza (Y. Mercurio, Dee. Nino, — delle Parche m. Caos,e fa m. Scilla per ucciderla fu cangiato in in allodola (Y. ed essa is^arviero del Destino; TAcherònte, e fu m. delle Furie; il Sonno, e ne ebbe Memo^ Minosse, Nemesi, Frode, la la l'Amicizia,Vecchiezza, Contesa, ecc. llap.per io più in veste nera scettro di piombo con sparsa oì stelle, Scilla). la d*£urialo, di molto cagione 1*Oceano ; 1 amico cui morte fu dolore ad Enea. Nittiméne, fanciulla di Tessaglia.D. desiderato di sposare suo p., fu convertita in gufo. Sec. ò al., la stessa Mirra (Y.). che per Nodfnut, biade aver div. R. che proteggeva le bene i nodi perchèmettessero del gambo. eco. e Sono anche in mano, ih» ebbe suoi IL ed assisa la 1 sur di oarro si pongono in braccio 2 fanciulli dormienti , 1* 1 bianco, il ebano. Le Sonno, l'altro nero, qualiè m. e il È suo la Morte, dei circondata da costellazioni carro è prepancr da Yespero o Lucifero. Gordiano, (Y. Gordio). dea R. che Novénsides Noduterénsis, presiedeva (da novfis e sedes) , Nodo aDa macmazione dei cereali midlo recentemente ammesso ae- fra i •*-,^ OGIGE 98 — rettole da Licnrgoa Spartaquando beneficò Ale"ndro che gli di tolto 1 occhio. di Cadmo, re discendente Ogfge, Tebe, al cai tempo, secondo aTeya faToIe, sarebbe Tenuto od Ofclo, f. Zensippe,m. o.di Oicléo 0. di del Nume, e dietro,corrispondente al prònao, era TOpistodòmo le il 1^ dì- di Antifóte che per 1 porta metteva nel peristilio. La statua, capolavoro di Fidia e Ercole contro Laomeddnte e re di dalla cintola d*avorio,salvo la barba il gran manche, come to capelli, che glicoprivale ginocchia, ed*oro puro, d*oro anche come della Vittoria, che nella destra,mentre 1 statuetta era oxoicéo) Oicoscopichè (oTxo^casa, osservo),(V. Fibre, Die. d^AntX su i ran qaesto ncciso. piedi , in e p. Ipermnéstra alta 40 era , e Polibéo ed Anfiarào. Segai Ifianlra, fa da cella era in partescoperta da colonnati a piafiancheggiata ni, in parte coperta ove era la statua 0 e latio. Ogfgla od Ortfgia, isola,soggiorno della ninfa Galipsoo Óàlisso(V.). Troia cotti.La porzione trale centegoli gia perdonò e di OLOCiiJSM -- il dio teneva la sinistra appoggiavaad 1 lungo scettro di 1 composizione dì metalli ofis (okoopóc,ocp^;custode della casa, serpe),(Y.Fabre, Dis. Oicurós Gli preziosi. occhi eran 2 grosse ed il trono 1 squisito lavoro di cedro e di ebano, om. di rilievi e smaltato di pietrepreziose. d'Ant). Oiléo, re di Locri e p. dì 1 degliAidei (V.). od Oioscopfa,(Y.Fibre, Oionism6s Die. d'Anty gemme, della Quanto poi alPespressione fig.tutta,d. che fosse forse la pia manifestazione perfetta uccello sp. rapace, Oionistét (olcovó^ da cai toarre aagario),(V.Pabrk, Die. d'Ani.). Oionopólos,(V. Fabre,Die. d'Anf). i G. della div. che dere: potesseroafferrare od intenessi il non visto e per aver il Giove Olimpico si considerava 1 sventura. felice,hai^sMv come (pì.f^io^ Diz. d'Ant.), Olimpo (SXo^ intiero e Xól^kuìrtlitr geni6)t(V. Fabre, che interamente splende), Oléno, an. poeta di Licia e profeta cere, Olbiodàimon t = Apolloche tenne V or. di Delfo 1* che yì fo38«ro le Pizie o Pt*onésse (V.)»ed inventore del verso il d' più bello l'universo, dele il piùcel.monte vicino situato in Tessaglia, ad Ossa e Polio. Giove con tutta la sua corte soggiornava sulla sommità (V. Femda(;e). d. 12 i Dei di esso. e. prin. Oirmpici(Dei), cano, Nettano,VulGioTO,Giunone,l[arte. ; altri 11 monti. Yesta^Cèrere,Diana, Apollo, ; p. del Silèno Marsia. Minerva, Venere e Mercurio. (V.)che d. ; 1 scolaro di Marsia il flauto. inventasse (V. Giochi). OIfmpIci (Giochi), DIfmpico, sopr.di Giove da OlimpiaOlio (V. Fabre,Die. d'Ant.). ov'era il suo maggior Olivo, (V. Apollo, Minerva). e. dell*EIiae, statua di Fidia,1 delle Olocausto (fi\o"; t. e la sua intero,e xauotó^ ar* mondo 11 del che si dà ai t. meraviglie (V.). bruciato), nome so, esametro — — — ' d*ordine dorico,lungo 230 largo 95, alto 68, circondato Fu costrutto da Li1 peristilio. da bòne era il 570 A. C. a ricordo di 1 vittoria degliOlimpiisu quei di Pisa,ma fu compiuto ed abbellito verso da Fidia verso eoperto di marmo il 415 A. C. Era a fogpentelico ardevano intere ma le vittime» Tal. invece,della vittisi fac. 3 porzioni;1 s'ardeva 1 era data ai sac. che sull'altare, piedi, sacf.,nei qualisi la vendevano poi nelle popine e tando banchetl'altra se la consumavano i fedeli sacf^ (V. Vittime, Ostie). OLOLUGHfi 99 - OMO -* Olofughè (hXokóZiaululare),(V. Fa- Ore, dee BEE, Ombre, Diz. d. e. d'Ani.}, glian. le anime Si ergeyano ninfe,f.e. di o Temi. Erano 3 e Giove rap. per di e lo pia passati.in aspetto di graziosefanciulle eoa dei traoriuoliin mano. altari in loro D. Eunomia (it"- Taluno on. e si sacf. per placarle. le fa dÌT. infernali (Y. Mani). Omen, (V.Fabrb, Diz, d'Ani,), OnchestoSy (Y. Fabre, Diz. d'Ant). buone leggi,ordine).Dice vo|j.ia ed Irene rclp4jviq (StxTigiustizia), pace). Sono anche le 2 Stagioni: Tallo (84XXo"germogliare), Carpo Oneirocrftica (oveipo^sogno, xpivu) giudicare)^(V. Fabre, Diz, d'A,), (xapreó?frutto).Tal. Clwi (la fiorente).Tal. Onfile,regina di Lidia. Ercole dovette sola^ 1 12 e se* del Sole. Avevano il carro guono lei servire yarì anni,e, vestito di culto ad Atene,a Corinto ed altrove. abiti femminili,trattava l'ago e il Oreàdi (opo^ monte), ninfe delle montagne, a fuso insiem con f.e. di Nereo essa. e di Dòride e seguaci di Diana. forse affine ad ogha sanscrito Orecchi d'asino, (Y. Mi da). torrente, dea delle acque. Oresftropus, 1 dei cani di Attedne. Oniri (ovetpo^sogno, visione)^ì sogni, Oreste, f.o. d*Agaménnone e di Cli-^ f.i. della Notte. tennéstra,che quando fu cresciuto in età,uccise la m., la "|uale od Eraclée, (Y.Fabre, Diz. Onómata aveva Onga (otY°^)" ^^P^* ^^ Aihéna in Beozia, s Eraclée). d'Ani.: avuto ((uóv u"ovo, axoicéu" osser^ Ooscopfa vare), (V. Fabre, Diz. d'Ani,"), Opilia, (Y. Fabre, Diz, d'Ani.), Ope od Opi,(Y.Rea,Ci b èie, Terra). sacf. cel. Opertinea (pperio,coprire), in segreto, Bona d ella p. es. quelli Opertànei (Dei), gli dei di sotterra, gli dei Inferi. Ophiógenes, popolipresso TEIlesponto altri delrisola Cipro,il cui d. guarisse il (o(pt?serpe). dei morso 1 delle ninfe compagne tatto conpi ser- me d*l ninfa da 1Ì2donna cui Giove ebbe pe, 1|2 ser- 1 lo. nominato Calàsce. che an- d^Ermidne, che essendo pre, sem- matricidio, agitato dalle Furie, consultò l'or, d'andare gli comandò che sacf. a del purificarsi suo delitto,e partia quellavolta con Pilade per volle mai non amico, il quale intimo suo Giunti abbandonarlo. Tauride, Pilade si presentòa Toànte, re di quellecontrade per in sacf. dicendo essere e Epiro,accise Ma eglivoleva rapire. dopo il commesso Nel di Diana. Opi, Opiconsfvia, (Y. Censi via). ai sentimenti Opiaione, div. ali.che presiede nomini. degli •ra, (Y. Ersilia). Fu anche il no in Pirro, amante in Tauride Dea, e nell^assassiniodel m.o.; mano poi andossene reste punto poi stava per da con er ste. egliOre- esser che il 0- vero conosciut fu risacf., essere sua Ifigenia Pilade ed Oreste s. che , sacf. Tointe crudeltà,e fuggendopoi portarono con so la statua di la SI i là Diana. sua Oreste morì del morso di 1 vipera. Oracolo, (Y. Fabre, Diz. d^Ani.}, Oréus, sopr. di Bacco ad. sui monti. Orbóna (orhus, privo, senza Orfeo, f. 0. d'Apolloe di Clio o di prole), div. dei R. che si Insegnava col Eàgro e di Calliope. pregava per idella colla i canto assi la sterilità che e poesia principi e scongiarare Vin' Orazio d. da dei loro f.i. religione e fu steva i genitori privati Orco, nome di Plutone significante terpretedeglidei che costringe; e T inferno stesso, cioè la casa degliestinti. Orcame, (Y. Leucotóe). e correggUoredei così bene la lira, che gli alberi ed i sassi glicorrevano costumi. Suonava dietro^ i fiumi sospendevano ORQàS il corsa aniTftno intorno da delle sna in.e. a ed ella fece re, pia fiepigliasse 1 scorpione nascere chi ed uccise; e Giove lo cangiò in 1 dei 12 segnidel Zodiaco d. Orióne (Y. Scorpione). che il giorno stesso mentre nozze, PAGE — sfidar Diana hi per ascoltarlo. essendo stata uccisa a 1 serpe, sne 100 le bestie feroci si loro,e Eoridfce — fuggiràda lo morsicò Arìstéo,Orfeo discese dl*infemo ed Oriti,SIderfti , (V. Fabrb Ant: intenerì talmente Plutone, ProserBotili). tatto le diy. infernali colla e (Y. Ore). Oriuolo, pina Biz, di , del suono, che Orfzia, f.a. d'Erettéo,e regina delle gliela restituirono, a pattoche non Amàzzoni; fu rapitada Bòrea che dolcezza del canto e ladoTesse guardare finché non fosse da lei ebbe i f.i.Calai e Zete (V.). fuor dell'inferno; ma Orsfloco, (Y. Crotone). egliimpaziente si rivolse indietro per vedere se Orso, (Y. Egésta, Circe, Arca* Euridice lo segaiva;ond'ella sparve de, Calisto). subito. Dopo questa disgrazianon Ortfa, sopr. di Diana da ToUe più Orfeo conversare Arcadia. A lei,presso ne, doncon e cosa 1 regionedi Sparta,sacL gli an. vittime umane. irritate le Baccanti glisi getche guarOrto od Ortro, cane bicipite tarono dava di nel* lo fecero le brani. Geridne, e giovenche a sopra gli uomini preferì ; della qual risola di Enrìtéa. Rap. ordinariamente con 1 lira od 1 liuto in mano (V. Euridice). Orzo, (Y. Fabre, Biz, d^Ant.), Biz, Oscen (da avis e cattere), augurio d^Ant). Orgàs, (V.Fibre, ricavato dal canto degliuccelli (Y. Órgeónl, (Y. Fibre, JDiz, d'Ant!). Mantéion, Augurii, Auspici). Orgfa (èpT'H**'^" furore),(V. Fibre, turno JDiz. d^AnU). Osci ila, offerte a Saorum, fig.amane ed a Plutone nei riti espiava Orglophànta, il sac. che ammaestratori. gliiniziatinei misteri orgiastici di Bacco. — (Spo{monte), sopr. di Diana abitatrice dei monti. Oriféa ; beri id. id. sospese ai rami degli aldal vento- e volgendosi perchè mosse da ogni parte difendessero dal malocchio. di Giove,di Mercurio,di i campi Questi3 Dei facendo viaggio ; f. 01 Bacco, in cui facevasi all*altalena insieme si ricoverarono 1 gior(Y. Aidra, Icàrii). no di Ireo od Iriéo,uomo in casA Osioi, (Y. Fabre, Biz, d^Ant.y Che molto povero, dal quale furono ben Ospitaie0 Xénio, sopr. di Giove concede. dritti accolti , onde in compenso sacri agli ospiti glipromisero „ dato aglianimali piccoli quanto chiedesse. Ireo disse Ostie, nome lo. Orióne Nettano. — ** od anche a cose inanimate» da latte, senza nar figlio però meche si offrivano m.e. sagli altari degli comandarooglidi la pelledi 1 bue e lo ase vittime). sicuraronoDei. (Y. Olocausto pigliare che da quellauscirebbe Oto, (Y. Efiàlte, Aloidi). infatti avvenne 1 fanciullo, e Ottobrfno come (Cavallo), (Y. Eqnlrie). Orióne fu 1 che ne (Y. Fibre, Biz. d'An-grande Oulochdtai, nacque cacciatore. Volle 1 giorno questiHchità), che bramava 1 Gli Dei Pace, div. ali. f.a. di Giove Rap. 1 mano 1 e mi. di Te- volto,tenente in piccok statua del Dio soave in Fiuto ed il ad indicare cornucopia, di ricchezza,e protettrice nell'altra spiche,rose e rami d*a^ che ò PAFO lì?0|eon 101 — di migliore i*àkn granì,e si facevano gi^e gli armenti, ittorap.a fochi, dCedséroV* ai pagÙTa' pinrétlenorcféhe in testa;tal. il cadnceo ed 1 face roresciata. Ebbe 1 1[2 corona 1 gran Tito e t nella Via Sacra R., a yi collocarono Vespasiano e spogliedella vìnta Giudea. Pafo, f.o. di Pigmalidnee della lontani le da Ini formata stna PALLADIO — i per ben che animata , divenne degliDei per opera sna cui su m.e. (V. Pigmalidne). saltavano vi volte. Cadevano il 21 a- ceL in tal di anche la fondazione di R. (Ricordiamo il Palatino prìlee sta- lupi.I paston 3 "bbricata fu R. che il da Pale, e il popolo nome pastore da Romolo congregato.). pel cnlto ai Vènere fenicia. vo Paiingenesfa(icdXive fivsotcdi nuoe nascimento), dottrina dei Galli Paganàlfa, (V. Fabre, Die. d'Ant) (V. anche Am bar? ali). per cui credevano che il mondo dopo Pache rivoluzioni di anni dovesse in molte PagaséOy sopr. d'Apollo 1 delle ; — ove gase princ.e. d. in, nave^ Cipro,cel. fabbricata la 1* consumarsi Anche dell'isola Enbéa. re gevasi pazzo di rinascere dalle sue e , scoperse Tastuzia guerra di 1 t. aveva Palamede, trae per simigliante. d*niisse che fin- Paiindro, pilotadelle navi di Enea. alla andare Addormentatosi, cadde in mare col non Troia,ponendo Telemaco di qualchecosa Egli neri. ce- gli Stoici credevano cui timone il bambino innanzi airaratro che nuotato aver si appigliava,e dopo 3 dì pervenne allespiag- Ulisse guidava.Quando furono sotto a Troia, Ulisse per vendicarsi di fa ucciso,e il suo gie d'Italia, ove dai crudeli corpo gittatein mare ciò ospiti,che nella tenda ascose molto di Palamede disse che da lui gli e stato rubato,ondechò fu lapidato. era danaro D. che Palamede inventasse peste; a rendere linuro. Enea il furon ne gli ultimi onori pure i dei dadi, e quello e da lui seppe la sua Palfqui, gemelli, f.i. pesi e le misure. Palate ischàdon,(V.F abre, Diz. d'A.). del Palatino, Palitua, dea protettrice in cui e dei tal 0 Dea dei nome d. che sotto 1 slntendesse come Gibéle, terra, la quale an. d. ^g, della m. div. era Pale; altri Cèrere. Insomma protettricedegliarmenti, e se ne cel. f. d. Palilie (V.). Palem6ne, dio marino, f. o. di Ataminte e di Ino. D. anche Meli" È temendo musa pregò la Terra ad e di Tira di iarla. ingo- d. la ^ Pallqui(icàXtvdi nuovo, 2 nacquero dalla Terra. D. si voltai) perchè y volte : dalla m.e. o 1 lago formidabile aglispergiuri aprisse ed agli empi nel sito ove essi altri d. che di là no nacquero; sorgoi fochi del monte Etna. I Siciliani facevano Pàiiade loro sacf. (icàXXu"scuoter Vasta), (T. Minerva). (V.). cèrta dolorosa fine. di Giove ciulli Esaudita, vi ebbe poii 2 fan- dei greggi pascoli, Altri pastori. Questa Giunóne si cel. le f. Patuàli. on. Pale, Dio Talia. Pa- a lo trovò nelP inferno gioco degliscacchi come puniticon 1 tero qualedovet- liberarsidalla scese che spessodiedero a qualche Palladio, statua di Minerva che diAha^ dal cielo coli*aiuto di i poetibucolici. personaggio rite (V.), quando si fabbricava il t. Palestfne, forse le Furie (V.)e. d. di questa Dea in Troia,e si collocò da Paléste,e. dell'Epiro. — ; nome (V. Paliqui,ed anco Fibre, : Giuramento). Palfiia,(V. Fabrb, Diz, d'Anf). Palici IHg, 0 SAnt. Pairiie,f.stataea R. lietissimein Pale. Si offrivamosto on. di cotto,focaccie da se stessa sulFaltare. Era formata di Pélope (V.),ed avea ossa in che tratto tratto lancia 1 mano d*l macchinetta intema per mezzo dalle scoteva,movendo gliocchi. L*or. as- FALLANTE t 102 — « la soddisfazione takxak che la^'e. ìjM ^fir^^bepresa veniv» questa non jnai,,8ÌiUaiLtochò dal d*aprir questo raso quale asciron tutti i mali,sola 4i CI.e^seedo ^|ià-.T;^iuté«. : . ' fennti nel fondo rimanendo?i la speranza. lllisse Pandrósa, (V. Agiduro). ed » (da nàv ogni cosa; forse,d. passando per 1 sotterraneo la portaronoPane la fa e. alcuni,perchèrap. ogni cosa : colli Tia, e poco dopo il sole e la luna, col rubicondo corna presa. Sec. al. Enea la trasferi in I- ài Dìom^e assediarla ed era talia^ Sec. al.,fa che sorgOTa serbata nel t. di Vesta. f.a.,da del ; f probabilmentederiva zato ammaz- prole,eccetto s'impadronì sna Teseo, che re dltalia con cui no, fece lega. Fa acciso da Tured Enea della sua morte fu ad- sp. dei e Siringasino Palma, (V. Vittoria). Palmoscopfa, (V. Fibre, Disf. d'A.^ Pambeózie (icà^tuUOy Boiu"tta Becyzia), (V. Faskk, Dùr. d'Ani,). Panieri, ape dei cui miele le ninfe Giove nella nutrirono sna e la 1^ sua Corsa pastori. al fiume Lardone, lei,nelle cui braccia zampogna. pa^ dio delle si gettò e fu cangiata in Pane tagliòquellacanna e Siringa d. simb. doloratìssimo. Méhe campagne, dietro a p. di d*Evandro capra da kóuo scere), f.o. di Mercurio regno. sno 0. Enea la piò di la solidità della terra,col folto pehime gli alberi e le fiere, ecc., più davanti al t. di Bellóna tntta con 1 yìso Tetra, coi collocata sulla colonna (V). Pallànte,re di Trezéne. Fu — PARCHE — Il essa canna. ne fece suono di dell*armonià delle celestisfere.Accompagnò Bacco nelle Indie, e fu morava p. di molti satiri. Di- nelle campagne sempre nando suo- la zampogna e pascendogli armenti. I poeti lo rap. rosso in in fanzia. inmaco viso,colle coma testa, lo sto- coperto di stelle,e la parte Panatenée, (V. Quinqnàtrie) (V. anche Fabrb, Die. d'Anf). Panateniàsti,(V. Fabse, Diz. d"A.). dio Silvano e col dio Fàuno (V.). dea della Gli Arcadi lo on. sul monte Lieo. Panda, (a pana6ndi«j)ortia), pace; od anche sopr. di Cèrere (a Panéguris, (V. Fabbe, Dia. d'Ant.y Panellénio(icà( ogni,"EWriyB^ Greci) dando), pane inferiore del corpo simile a quella d'I capro. Molti lo confondono col Pandia, f.a. di Giove e di Selène sìa os- Luna. (Oies),giorno in coi fac. 1 sacf. comune a tutti glidèi. Pandfe o diàsie, (V. Fabbe, Diz. d'Ani.). Pandióne, re d*Atene. na Pandòra (icàvSópov ogni dono), donPandicuiiris sopr. 1 t. di Giove comune a a cui Adriano tutte le e. eresse G. appartieneid Die Pane (V. Terror panico). Dei segnacidi Pane. Panfsci,i Silvani, Pànico, cosa che Panópe, 1 delle Nerèidi. Parare épulum, (V.Fabbe, Diz. d'A.). Parasftoi,(V. Fabbe, Diz. d'Ani.). da Vulcano. Unitisi fabbricata Parche, (a parcendo, perchèappunto la perdonano a nessuno), nonon gli Dei, le fecero ciascuno 1 dono me renderla f. V nere èlatino delle Mire dei G., e. perfetta. specialeper le oiede la bellezza, Pàllade la d*Averno della Notte. Avevano e Mercurio Teloquenza,ecc. Cloio (xXó6"t" nome filare) Ld^ sapienza. Prometèo Giove adirato con che achesi (koL'[%ài.)fUi tirare a sorte),A» y Teya rapitoil fuoco al sole i 1^ uomini, mandò per a* dòra Pan- sulla terra in cui nimame con 1 vaso racchiudeTansi tutti i mali. D. che ella non seppe ad Epimetèo negare (^tpoico^immutàbile). La lata. vita degli uomini veniva da esse fiCleto teneva la conocchia,L4- tropo chesì rigiravail fuso ed Atropo ta^ gliavail filo colle forbici.Il colore PARENTALI dello stame 103 — indicava la sorte, felice se bianco. infelice, nero Parentali Pàride fu ucciso da Pirro (Giorni),erano si faquali (in febbraio) quellinei solenni cerimonie in ceyano ad assediare Troia,la soggiogarono ed arsero dopo 10 anni di assedio. se Ferali o banchetti presso dei degli amici. e monte questo fanciullo ebbe tìso dall'or,che la rovina per Ida presso la e morì di Ebbe nome da Parnaso,f.o. di tuno Netche abitava colà Gleoddra, e av- presso. di far stato morire delle protettrice Minerva il fanciullo. Archelao atedesi. d. il Partenone. e , Endne ma Ecdba in Enòne e. Parràsio, sopr. di Apollo da Parràdella mo Priasia,e. dell'Arcadia. evitare tale disgrazia comandò Parténia (zapBévo^ vergine),sopr. di queglisarebbe sua patria;e ad Archelao e m. di medicina,lo guarisse; che,pratica od Alessandro, f.o. di Priamo di Ecuba. Sua m. prima che le nascesse ' di morire, interamente nata rovilà patriaper cagion sua. Subito che fu ferito, focosi portaresul Pàride e vide lo ributtò da sé ed egli quellaferita. di Fdcide, sac. alle pa- Parnaso, monte renti Muse, che vi abitavano con Apollo. libazioni le tombe e prima dei on. defanti,tralasciando ogni faccenda. Credeyasi che in quei dì i morti nscissero dal loro soggiorno e Telassero liberi alla superficie del mondo. Allora si facevano PATROCLO — per ordine di lo diede compassione^ per Ad Atene aveva fanciulle 1 bel t. ai paston del monte Ida, Parténope, (V. Sirene). ciullo fece a Priamo vedere 1 altro fanPartenopeo, 1 dei guerrieriche pre* Pàride morto. sere Quantunque parte alla 1* guerra dei 7 con' cura fosse allevato tra tuttavia pastori, Tebe (V. Adrasto, Prodi). iinguam, (V. Fàbbb, Die. di sta sappooperava lissimo, belSiccome condizione. sua era Ant.). fu eletto da Giove a giudice Pàsife, f.a. del Sole e di Perséide,e della gara tra Giunone, Pàllade m. e. di Minosse li, re di Greta. al il dal intorno Venere della Trasse scordia Die nome "pdeia pomo p. (icaoi vore tutti sjilende). Da costei nacque il (V.).Pàride giudicò a fadi Vènere, nulla curando le offerte Minotauro, mostro 1(2 uomo, 1(2 dallealtre2 ; laonde guafattegli toro,che Teseo uccise poi nel cel. superiorialla cose tra Pàscilo dagnossila protezionedi Venere e delle altre. Sposò la ninfa i mali Endne, la qualepredissegli Labirinto da Dèdalo fabricato d'ordine Podio che dovevano di Minosse. Pasitéa lora per lui succedere. Qua- Omero (V ammirabile'), sec. Grazie 1 deUe è (V.). si cel. giochi a Troia^ eglivi Pastophóri, (V. Fabre Diz. d'A,). , andava e vinceva spesso suo fr. Ettore,Patàici (Del), d'origine ì cui fenicia, senza volle vedere uè conoscerlo. Priamo e idoletti ponevansisulle prore delle navi perchèle proteggessero.I G. conobbe, interrogatoloil ri- potendo resistere il alla forza dell'amore paterno lo accolse gli diede il posto che gli convee niva. Fu poi scelto ambasciatore a poi vi posero per solito la testa di Minerva, e anche solo l'elmo di lei di galera d. galero, onde il nome 0 galeache ancor Spartaa chiedere Tavola Esióne tata por- Patàreo, sopr. della Licia. via da Talamdne fin dal tempo serbano certe navi. d'Apolloda Pàtara e. di Laomedónte; e giunto colà tolse Patroclo, f.0. di Menoèzio e di Stead amar lao Elena, m.e. del re Menenéle, 1 dei 6. che furono all'assee Si unirono i G. per far venhi rapi. detta di e portatisi questoaffronto, dìo di Troia. Fu e nel amicissimo tempo chillei d'A- che Achille ed PATROO 104 — PELLE — in terra e foco in discordia, eran stosi nascendo, il piede poPatroclo alla testa dei soldati ilfonte Ippocréne. Dimorava zampillare Agamennone d*lehille che B*era ritirato nella tenda più non per indossate le armi combattere di lai spavento i Troiani,e ma battaglia, spra diaEttore che con sopra i monti Parnaso, Eli» e pascolavasulle rive còna» Piério, sna , e Gastilio e dell*Ippocréne,del riempì di diede loro a- e tì restò ucciso laicombatto Muse per corpo Achille corpo; per la qnal cosa determinossi di ripigliare le armi tore). per far vendetta dell'amico (V. Et- e ad Perseo Apollo. andare in Corinto effigiato 3 occhi. Pare che 'P"à/ròo con servi ne Bellerofònte per la Chimèra. -; battere com- altro cavallo abito che Nettuno 1 fece uscir daUa di Giove Patróo,Bopr. se dromeda, Egitto a liberare An- m e a — del Permesso, serviva di cavalcatura alle terra,percotendola col tridente nella gara che ebbe eoa Minerva. Sec. aL si confonde col 1^. Pelano!, (Y. Fabrb, Dia, d'Ant.y Poléo, f.o. d*Eaco e di Endéide,m.o. di Teti,p. d'Achille e re di Trada. Fattóio,fiome di Frigia che menava pepited*oro,perchè d. che vi sMm- Pélia, f. 0. di Nettuno e di Tiro, fa Miaa (Y ) per liberarsi nutrito da 1 giumenta e divenne mergesse dalla funesta dote dì mutare il più crudele di tutti gli uomini. in oro di usurpare gli stati contento Non quanto toccava. Le sue acque guarivano da ogni infermità chi vi si ad Esène, lo fece imprigionare,e — della VQ^t significhi d Apollo. ; Bopr. città, lavasse. Scorreva alle falde del noi nutriva che te mon- Tmolo. Pavone, (Y. Argo, Giunóne). Pazzia, (V. Fabrb, Diz, d'Ant,), Pe^na, canto sac. in on. di Apollo, e«l anche di Diana e di altre div. usato dai G. spec. in guerra e dopo la vittoria. Questo nome viene da Uat"v d* Apolloe da icaivó- sopr. medico,sanatore; al qualeAil serpe combatteva pollomentre Pitóne (Y,) ì circostanti gridavano: vtoc lu" Ilaiav,lo» Ilaidv, su, e fece Esène. h suo Olimpo. Più degliDei (Y. Peana). Peànte, p. di Filóttete;sec. gretamente. se- domandar poi a rii suoi stati a PéHa, che lo impegnò osò negarglieli, non ma la conquista del vello a intraprendere d'oro, sperandoche dovesse in Giasène tortale impresaperire; nò ma Vittorioso Medea, la quale con Pelia di tutte le sue sue f.e. ad iniquità zarlo ammaz- volerlo ringiovanire. Le credule f.e: Puccisero in tardi fu 1 sopr. d'Apollo tratto sot- venne promettendodi del medico f.i.di e ed allevato furore, Giasone ferisci! nome m.e. fu Giasone, 1 di questi, le (cioè Apollo),9u, Peana, ferisci, consigliando Peano, con ammazzare al punì Peana ro. sangue di toGiunone matrigna a la Immolò fecero invano in 1 bollire le caldaia, a norma sue e bra mem- del siglio con- di Medea. La lancia donata da al. egli (laddovesec. al.,sarebbe il f.o.), Pàllade a Pèlia il dì delle sue nozze d. anche Pélia; non fuvvi alcuno appiccò il fuoco alla pira su cui Ercole volle morire ta quando tunica ebbe sul monte indossata intrisa nel sangue Oé- la fatai di Nesso. dopo lui che la potesseadoperare salvo Achille. Chirène Tavea fatta d' 1 pezzo di frassino tagliatosul monte Pèlio. Pefrédo, (Y. Graie). Pègaso Opfffy fonte) cavallo alato Péllo, (Y. Ossa). sto) di Medusa allor- Pelle di Itone,(Y. Ereoìe, Adranato dal sangue luando Perseo tagliòla testa a quella di bue, (Y. Oriène) di Gorgone (Y. Medusa). Percosse, di serpente, (Y. Pitene) , — — — PERILLO — 106 — PIUMALIONB Teseo lo uccise e ne Pico , f. 0. di Saturino profeta e re di nroana. le in picDa mutato lemembra fu Circe Laurento. chio, per disparse campagne. alari serviva uccelloche mezzo come de). Pepmo(Y.F Fn gettata di divinazionenel Santuario di Marte Perimóle,f. a. d'ippodamàntc. in isoladopoché presso Fiora Matiène nellaSabina. in mare e cangiata Achel"o. Picumnus dlv. campestri e Pìliimnus, sposò i Diz. d'Ani.). che proteggevano bambini in fasce Pabre, Periptémata.CV. intorno,nispov ala e le loro madri. (itspl Perfpteros, Pie di Capra (V.Pane, V. Pabbe, Die, d'Ani.). Sàtiri). f. e. di Piério. Avendo sfidatoal iniorno,oxotvo?Piérie, Periscofnisma,(icspi sformate canto le Muse, furono da questetrafune)(V. Fabrb, Dù. dAnty 1 in uccelli con giorno giocaya Peristéria, Gopido dimorano sul monte Vènere a chi raccoglieva più fiori ; le Muse,perchè di 1 ora. La ninfa PeriPiério ad esse sac. nello spazio sterìasi ani a Vènere e Cupidoperdette Piério, p. di Lino,cel.poetache diede onde il adiratosene al monte sa cui dimorava. 0 la scommessa, nome la convertì in colomba. questo0 altroPiériofu p. di Giacinto. al rispetto dea che presiedeva so verPasse,Diz. d'Ani.).Pietà, Perl8tfarchot(V. i genitori e la patria, come Permésso, finme che nasce allefalde pure alPaffettodei p. peif. i. del monte Elicóna in Beozia,le cnì di far hanno virtù diventare Pietre(V. Deucaliéne) acque Aad chi sono sacre e ne beve, poeta Piga,reginadei Pigmei,fu da Giunone Muse. alle mutata in gru per aver osato paragopoUo e narsi indi Variicolo y. Perseo, Acrisie; a leinella bellezza. tenne CresciutoPerseo in età otPigmalióne,re di Tiro.Fece morir Siaggiungi: colPaiuto lo scudo di Minèrva chéo,m. 0. di Didóne,la qualericodel qualeoperòmolte grandicose. verossi in Africa,portandoseco 1 tomo gran tesoro;e colà fabbricò la e. di Tagliòla test^ a Medusa. Al suo riAstarbèa m.e. di PigmaAcrisio glivollecontrastare il Cartagine. lióne, al paridi lui crudele, lo avma velenò eglilo pe*suoi stati, passaggio moriva vedendo che ei non nccise;ed avendo poiintesoche quee gli si bandì dallapatria subito lo strangolò. era suo avolo, Questamatrigna le fra voleva la anche far sua morte,posto e fu,dopo annegare Balcasdi f. vatosi costellazioni. zarre o. ma Pigmalióne; eglisalI n del in 1 Zodiaco Siria (V.). passò Pesci, dei segni sopra 1 nave essi sembra indicata la pesca come ove guardò gliarmenti per guadagnarsi dei popoli nella ilvitto.Narbale uomo dei 1^ agricoli occupazione invernale. D. che questi rono della corte che lo aveva fatto avverfutire stagione i pesci che portaronVenere e dei disegni dellamatrigna,lo fé* 1 anellod'oro quandoessi ritornare inviandogli Cupidodi là dall'Eufrate, dal giganteTifóne. Altri riebbe il trono e e questoprincipe fuggivano d. che fosseroi delfiniche condussero fecemorire Astarbèa. Anfitrlte a Nettuno. il qualeamò ; 1 celebre scultore, Peséstas (V.Fabbe» Disi. d'"Ant.). tanto una statua dainifattache pregò Venere a volerlaanimare e la Dea ciò Pétreo,1 dei Centauri (V.). Phaec^sium(V. Pabbe, Diz. d*Ani,). fece ed egliPebbe in m. e. e n'ebbe Piàculum rebbe (V. Pabbe,Diz. PiaculAre, poi1 f.0. Pafo. Questaleggendastaa mostrare la contentezza del dAnt.). ea Pianéptie(V.Pabbe, Diz» d*Ani.). genioche crea i miracoli dell'arte Piante (V. Pabbe, Diz. d'Ani.), infonde la vita nella materia brata f.e. di Piério. intomo a cni si travaglia. Pica,Piclie, di carne . — — PIGMEI Pigmèi, popolidi Libia alti soltanto 1 anni sino agli avevano f. ì. che nascondevano nelle buche della terra acciò loro non fossero rapiti dalle grò 3 colle qualiquestanazione in guerra. Abitavano Tracia)in guscid*nova,e Sai.in Ebbero pernici. che aveva era sempre luogo di questimassi nuovo re la case fatte a per cavalli dì lorza i morti sotto il poi di essi massi che e struissero co- piramidedel re, la quale perciòdiventava più o men grande a del tempo del suo regno e del misura dei morti sotto di luì. Altri numero nell'£tidpia(sec. d. che Ermete PEnoc degliEbrei , piì grande di esse per , costruisse la avevano cole l'ardiredi assalireEr- salvarsi dal ucciso il loro volle che fossero i granai fatti fare da Giuseppe, altri ancora che i Fara- teo, An- re trovatolo 1 di addormentato e al grossimassi per seppellire endone «obito. La loro TÌta durava 8 anni. A PIRAMO 107 — Bscirono dalle sabbie della Libia e lo montandogli addosso si che coprirono prevedutodiluvio. Altri dui ciò facessero solo per occupare ed impoveriree dominare i soggetti. Checché ne sia,alcune si fan risalire gliatosi pareva vi fosse 1 formicolaio;ma sveErcole rise di queiraudacia a forse 3 mila anni , e così Y essere e chiuseli nella pelledi sua lione e tutte esattamente dà orientate, che Passe del mondo ad Euristéo. portolli Pigrizia(y.PoltroneriaePo verta). deviato sensibilmente Pflade, amico d'Oreste cui sono tempo. Le principali mai in tutte le sue donò abban- non sventure (V. Créste^» Piloról, (V. fkiiKE,mz. d'Ant.). f. 0. Piidnno, SposòDanae dal di Giove e re di Puglia. quandoPolidétte la salvò Pimpléidi (V. M u s e ). Pinàrii (Y. Fàbre, Diz, d*Ant), sac. alleMuse. Pindo, monte di Tessaglia PJnOy(V. Ati,Baccànti,Cibele). Pioggia d'oro» (V.Acrisie^ Danae). Pioppi, (Y. Elfadi;. Piragmóne, 1 dei fabbri di Yulcano (Y. Ciclopi). d^Egitto,1 delle 7 meravi» antico (Y.) (ic"p glie del Mondo fuoco, dalla forma a punta). Go- Piramidi , Btruzione di cui gigantesca, noscere co- è in tutto quel 3: di Ché- ope, di Micerino,di Cefreue. La maggiore è a sud del Cairo sulPalto di 1 rupe nel deserto di sabbia, 1 quarto di lega dalle d' Egitto;vi si pianure arriva per 1 lievesalitadi 100 sul livello del mare. a non alta m. 146. Yi la scalini; è piedi piano circostante, fi quadra e si ascende per 208 sommità,che consta pare aguzza di IQ o 12 grosse Al 6^ scalino si trova 1 porta, pietre. che non è però in mezzo, e mette per vari corridoi in discesa 1 e in salitaad cofago largascala,in cui è 1 grosso sardi porfido, che percosso, suona. Non pare però che vi sia stato posto 1 cadavere. Al tratto di queicorridoi — c'è 1 pozzo, che forse comunicava colle catacombe^che sono poco fecero uso di là lontano. i Messicani p. es. i d'Assiria. Si accordò on. la div. Gli Pframo, principe di Babilonia di Tisbe tissime molle si con principessa Egìzispec. segnalarono per molti popoli an., Chinesiyi Siamesi,per giorno in 1 tal luogo per fuggirseneinsieme. sparse 1* Giunsevi gnificassero al Labirinto. Pare che colla forma siTisbe,la qualeveggendo 1 lionessa venirle incontro fuggì e ond'è che la vita umana, cadere ilsuo velo,che da quella lasciò i o presso sepolcri. Bon poste sovra ; fne restano di nrìl'Egitto ancora circa 40) trovarsi ambi mezzo da Menfi determinato credè fossero fatte a scopo astronomico, per aver il meridiano,o Taluno a mo* di gnomone per segnare Torà Altriche ad ogninuovo deirequinozio. catacombe estranuove re 8*aprÌB8ero 1 fierafu lacerato onde Ivi a non trovato ancora e imbrattate del sangue aveva lorda la bocca. molto giunseviPiramo , e credendo il velo sanguinoso, Tisbe morta^ si cacciò la spadanel PIRENB — 108 ed ecco Tisbe che ritorna In petto; quelrito oto trota Piramo che stava — Si fece conoscere per molto cmdele nell'assediodi Troia. Immolò Polissena sulla tomba del p.; ammazzò morendo, e saputanela cagionesi d'I altaree seco Politee Priamo appiè trafiggecolla spada stessa di lui.I bianco sotto ilquale in Epirocondusse Andromaca fruttidi 1 moro ed Astian"tte.Alcuni d. ch'eifacesse preaccadde questafiera ventura , poco cipitare giùd'I torre questofanciullo lungidallatomba di Nino,divennero neri. e che giunto in Epirosposasse Anlaonde Ermidne sua m. e., Piróne f. a. di Bebricio re di Spagna. dr"5maca, da suo p., e ne fatta rabbiosa per gelosia, promise SposòErcole ospitato dita ad Oreste di sposarlo ebbe per f.o.1 dragone,di che inorrise assassinava si rimbucò nei monti omonimi, Pirro;il che fu da luifatto nel t. di Delfo mentre ri cel. l f. e yi fu divoratadallefiere. PIsénore (V. C e n t a u r i ). ;(y.Bellerofónte ). di Tracia di Fdcide. Rine Pfstlo,sopr. di Giove (kiqx6"; fedele}. Pirenéo,re le in Muse chinse 1 giorno casa sua Pì%ìor9 (pistor panattiere), sopr. di Qiove a R., perchèvuoisi che consifermate tornando al che vi si eran gliasse di gettarpane nel campo dei Parnaso e non levolevalasciaruscire, ali allespalle Galli ri appiccarono esse ma gliar pertór loro la speranza di pisuU alto la rocca fame. e volarono via.Pirenéo asceso per Pitico sop. d'Apollo d'I torre si gettògiù da quella spe- PiUifstl (icu9-io^ rando di volare dietroallefuggitive, delfico) (V. Pabrb,Dùs, d'Ant,), in terra cadde rimase cellato. sframolto cara a Bòrea ed ma e ne Piti,giovanotta favola Pane. fu forseimmaginata a Questa Yeggendo Pane ch'essa aveva più inclinazione per Bòrea che per quando 1 antico Pirenéo re nemico dellearti stoltoed ignorante, lui,la gettò contro l rupe, ma fu losofi, e delle letterescacciò i dotti e i ficangiatain pino,ed eglisi curò poi distrusselebibliotechee chiuse sempre dei rami di qnest*albero. Pitiocàmpte le scuole. pino,xdcp.ntQ" (TCittK j7tePiffero (icóp fìwcOtfpkpoì portare) (V. garej (V. Slnnide). Pito (Ki[^ioper8U€idere),o Pabrb, Die, d'Ant). Suada, dea che di f . d'Issióne. Avendo udito della incoronava persuasione, Piritóo, 0. d i Teseo mentreusciva dalleonde. molte maraviglie narrare rose Vènere, , Così era dipinta nel t. di Olìmpia. a glirapì1 greggiaper obbligarlo come corrergli dietro, appuntoseguì.Pitóne 0 Delfine, serpe di grandezzaeAzzuffatisi insieme, tanta stima concepirono prodottodal limaccio deUa norme, 1 per Taltro,che giuraron terra, opperòdetto f.o. di Gea o della dì non abbandonarsi piomai. Piritoo Terra. Dopo il diluviodi Deucalione, fu soccorso da talmoda Teseo nellaguerra conGiunóne fece perseguitare tro stro i Centauri che volevano raypirgli i.di 1 delle m. Giove;e Latòna, Elena. Latdna per sottrarsene fu costretta Ippodamlae anche nel rapir nel mare. Discese poiairinferno per condurne Nettuno fece in a gettarsi divoratoda Cèrbero; ouel luogosorgere improvvisamente viaProserpina,mafu 1 isola di Dolo che servi d'ariloa quetenuto e Teseo che gli aveva sta catenato fuggitiva. Era il custode dell'or, compagniafu per ordine di Pluto indi Delfo,appartenente e cosi stette sinché venne primaa Gea, indi a Temi, di cui poiApollo, dendo ucciEuristéo a liberarlo. in 1 cavallo del il sole. Pireo (ic5p moria fuoco) serpente s'impadronì;mef di che furon istituiti i Giochi Plrra(V.Deucalione). collapelle di quePirro (d.anche Neottolémo,od Alessandro,) Pitici, Egliricopri sto f.0. d'Achilleedi Deidamia.| mostro il tripode sopra eoi i sae. — PITONESSA 109 — per dar sì coUoeayano gli Pitici, Tripode). or. (V.Giochi la qaale lo Pitonéssa,la sac. d'Apollo, le e sac. POiroETTE — andava rapirProserpina,mentre di al fonte d'Aretasia in Sicilia.Rap. di chiavi in mano e su tirato da cavallineri giornava Sogt. di Delfo,e sedeva serviva nel suo inferno neir lo e della del 1 più pelle sn tripodecoperto per viventi di tutti i desiderava la morte serpe PitdnefV.TrlpodeePitdne) Qaando costei voleva predireilfstiiro,| per popolareil suo regno fiorì dì so, parlavacon andava . tremola chiamava e dei morti BRE, Pittéo (V. D a If e d'Ant), nomo assai Podallro, f. Insegnò la f. o. Ippolito ; re » fo Peloponneso del ( V. di o. tente). Pe- Escnlipìo, gnò accompa- insieme col fr. Macaóne (Y) i G a Troia servendoli in qualitàdi medico. di Teseo. — lapis). ridano, Ib- altri nomi con Bodinco, Bebécco dotto. le scienze e d'Italiad. sé tal. le anime , rettorica Manàlis (y.Giove, orri- Po. fiume bilmente ). (V. anche Pa- o IHm. 1 mazzo d'icarro Plùvio voce si contorceva mozza, e con Pod^rceo, f. o. d'Ificloed p. di Etra,m. gonauti. degliAr- 1 di Teseo. Podarge, Arpiacel.amata da Zefiro. Pitture,(V. PiBRB, Diz. d'Ani.), Pizie,(V. Fibre, Dig. d'Ani.), P6llbo, ad 1 nome e. di Beozia. state Plèiadi,f. e. di Pleidne le e di Atlante, locate d qnalìfarono cangiatein istellee col- sai pettodel toro,1 dei 12 del Zodiaco,perchè il p. loro veva e a- Astérqpe, Mérope, lione e d'I cinghiale. lione venne soccorso chiedergli fr.e Tidéo coperto della pelled'I cinghialevenne coverarsi a riun a suo appo lui dopo di aver ucciso Menalipposuo fr.. Polibo maritò ad d. Alcióne,Selène^ EUt" ira, Maia, preda d*l Polinice poicopertodellapelle contro Eteócle gni se- voluto sapere i segretidegliDei. Erano 7 tato consul- l'or intese che le sue f. e. sarebbero Platèa,f.a. d*Asopo(Y.Giunóne) diede il dì Corinto. Avendo re essi le e sne 2 f. e.; l'abitoloro fsce- e glirisovvenire la predizione dell'or., Taigcte, Pleióne, m di Atlante e. e onde richiese loro sero perchàcosì andasscendendo che died essi risposero vestiti, delle m. Plèiadi. 1 di essi da Ercole vincitore Plemochéal,(V. Fabre, Diz. d*Ant.), del lione punterie (icXtvd'o^ mattone, plinto, special, ìì soppedano delle statue) Dìjs (V. Fabrb, d'Ant.). Pllntrldl, (V. Pabre, Die, d'Ant), e citore l'altroda Oendo vin- del cinghialedi Galidòne, essi i gloriosi del valore segni Sortavano ei loro antenati. che strangolò Plfsteno, fr. d'Atréo, p.d'Agamennone Polldamànte, cel. atleta e di Menel"o e re d 1 lione sul monte Argo. ministro d! Pluto, Dio della ricchezza^ Fintone e Teocrito f. o. di Cerere ed e terra con 1 mano fermava 1 cocchio di Giasidne. Aristofane eavalli. Rimase d. ch'egliò cieco. D. zoppo quando viene fra noi le ali. e che nell'abbandonarci mette Gode di distribuire le rieebezze e Polfde,cel. indovino non di Rea. Allorché Giove ebbe cacciato dal trono dominio sì brutto Saturno,diede a Plutdne dell'inferno.Questo Dio e ilvoleva per si nero, che ninna m. schiacciato sotto che si dava il vanto dì voler il era donna risolvette o.; ond'egli Risuscitò Glauco tal. confuso Pendette, con sec. o a capriccio secondo la ragione* delPInfemo Dio f.o.dì Saturno Plutone, e rupe Olimpo.Alzava da i piùfuriosi tori e tirato de' piùforti 1 stenere. so- al. medico. É d'Ippolito. Esculàpio. f. di nipote o. Nettuno e re di Sérifa 1 delle Clcladi. Accolse Danae che era stata espostasul mare e fece allevare Perseo f. o. di lei e di Giove. Cresciuto Perseo in età,Polidétte lo POLIDORO costrìnsead andare 110 a combattere ferendola con le che Gòrgóni pei gelosia dell'affetto a che sndditi. i propri! quelloportavano Polidoro,X. u. di Priamo e P0ST70RTÌ — di Ecùba. c non avea hi 11e), e tomba di suo il Poi isso, una Pellnnéstore, dardo nel calcagno invulnerabile (V. APirro (a immolò salla ( p. Costeiindusse d'Apollo. nellapresa di Troia le donne di Lenno ad ammazzare per impadronirsidelle sue ricchezze. i mariti per aver essicondotte altre donne dalla Tracia. Toliéo ( Kokiq città ), sopr. di Giove delle delleladi. custode e. una come ; Poliremo (itoXó'fmo"; celeberrimo),Poiidce(y.Castore). surato, Pollócere (Y.Fabrb, Bis. WAni,). f.o di Nettano. Era 1 gigantesmi^1" 1 occhio soloin Poltronerìa o Pigrizia viene aveva Vs (poltrone da pol'trun,ossi2kpolliee ed fronte Si pasceva di carne nmana ed trunco alleisela erano i murcónes, coloro che per iavendo Ulissefattonaufragio fu daPolifémo con tutti schivarì pericoli dellaguerra si tronde Ciclopi, cavano ilpollice chiuso in 1 caverna ì suoi compagni necessarioa scoccare insieme col gregge, ma UlisseInter- il dardo. Era delittopunitoseveramente), di tenendolo colracconto dell'assedio div.ali.f.a.delSonno e della Notte. Fu convertitain tartaruga cavò rocchio e gli Troia,lo ubbriaco, per Il ciclope sentendosi ferire non 1 palo. dato orecchio a Vulcano. aver con mandò fuori dal pettospaventeSono a lei sac. la lumaca e la tartaruga. voli urli , ed Ulisse frattantoordinò al ventre Pomo ai compagnidi aggrapparsi (Y. Discòrdia, Te ti, A tv di lai,e, ratto egli de* caproni altret- lànta, Espèridi). tanto, uscirono dallacaverna Pomóna, dea dei fruttie delPautunno. passando Fu amata da Vertùnno (Y.). fra le gambe del gigantementre il usciva ciò alla pastura.Di Pepa (Y.Fabrb,Diz, d'Ant), gregge accortosi poi ali*ultimo scaraventò Popànum (Y. Fibre, Diz, d'Ant). loro dietro 1 rupe che non licolse e Popolare, gue sopr.di Yènere. Si distindalla Celeste (Y.), divorò 4 dì queimiseri che potèragai e presiede giungere Pn dato quale io in cura a sac. ammazzò — Polifémo amò arB dentemente dell'ignobile volgari piaceri plebe. che ed uccise il pala stessa Galàtea, Epitrdghia storello (Y.). cel.gigantefr. di Alcióne. A ci che da questaninfa veniva PorfiriÓne, ad At. e in mutò il sangue Pornópio, sopr. d* Apollo e ne preferito, , nel fiume Aci di Sicilia.(V.A e i ). Eolia,come distrattoredi locuste. Polinice (V.Eteócle,Pòlibo). Poro, Dio delFabbondanza, p. di Cupido di secondo Platone c rudelissimo Peni r e Tracia, Polinnéstore, (Y. a). ed avarissimo.Ecùba glifece cavare (Y.Fibre,jDìz. d'Ani.), Porricere, Porténtum dimenti gliocchi perchèaveva ucciso a tra(Y.Pabre,Die, d'Ant,), Polidoro f.o.di lei. Portunàlia (Y.Fabre,Diz. d'Ant,). APolinnia(:coXó(;e upo; dimolto Canto)Portdnno o Portdmo,Dio dei porti. t.sul portodelTevere presso 1 delle 9 Muse. Presiede airode ed veva nn ancora. col G. Palemòne e alla rettorica, R.; identificavasi e rap. per lo più, con d. f. 0. di Matùta di perle, vestitadi bianco , 1 corona (Y.). collamano destra in atto di gestire, Posidóne,( IlooeiScuvnome G. di ^e^ ed I scettro nellasinistra. tùno (V.). PoMpémone, lo stesso che Sinni o Pro- Posidónie (Y.Fabrb,Die. d'Ani,). cruste (V.) Po8tulati6nes(Y. Fabre,Die. d'Ani.), di di Priamo Ecuba. f .a. e Postvorta, Polissena, presso i R. era 1 delle (7aSul ponto che stava nel t. per ispo- ménCy 0 vaticinatrici, che manifestava quella Pàride glielo il fatare. On. insieme alle ammazzò sare Achille, «rwTv^snrxSL — .» -Jir,^gT-i-"TaF.-K . ?^ .yre r * • « - --^-r- P0T05 Ili — — PROETO XB— Camène nellef.Carmentali (V.G a - méneeCarmentàli). iaMaBaMB.a«M periretuttiì suoi f. i. per averli troppoamati e condiscesolorotroppo Pótos {k'j^ù"; ciecamente. desideriOj pagno comaiìwre), di Vènere. Priàpo,Dio degliortif.o.diBacco e di Yénere. Nacquea Làmpsaco, deforPovertà,dir.ali.f.a.dellussoe dellV ziosità 0 della pigrizia. missimo per un incantofattoda GinSec. al.è m. di Capfdo (Y.P e n f a),dell'ìndastria none, dalla qnaleYénere era oitremodo odiata.QuestoDio presiedeva e delle belle arti. Rap. collafaccia ad ogni sorta di dissolutezza e mal in arnese e tal.simile pallida ; rap. ad 1 furia affamata, feroce e in atto concia malsempre collabarba e la zazzera di disperazione. 1 falcein mano. Ponee con vasi dì lui 1 sconcia figura PraecAtio (Y.Fibre,I2t".d'Ant), alPinorti. Praecia (Y.Pabre, Diz, d'Ant). gresso degli Diz, d'Ant). Primavera (Y.Yertun no e Flora). PrsBctamitator (Y.Fibre^ Diz, d'Ant). Primavera sacra PraBfericuium(Y.FABRE^ (Y. Pabre, Die. Praéficae (V.Pabre,jDìz. dLAnt). d'Ant.), Praeire verba (Y.Pabre,Diz, d'Ant). Primìzie (Y.Fabre,Diz. d'Anf). Praenestina sortes (Y. Pabre Diz Privilegi (V.Fabre,Diz, di Ant). , Proagóreusiso Prórresis (Y.Fabre, d'Ani.), (Y.Pabre,Diz, d'Ant). Diz, d'Ani,). Prassìérgidi di Penèalla mano Praxidfchae , f.e.di Ogige,3 div.per Proci,pretendenti lope i Beozi, cai giaravano mentre Ulisse era lontano da Id. Telsinia mento). tacae credutoestinto(Y.Penèlope) Alalcaménia,Aulide, (Y. Giura, Procrl(Y.Cèfalo). (Y.Pabre,Diz. d^Ant). Prócu lo,re d'Argo (Y.Bell e rof ènte). aris (Y. Fabre, Diz, Procdmbere Presagt (Y.Pabre, Diz, d*Ant.\ Pretfdi 0 Proetfdi ; LisfppaIfinòe ed d'Ani,), f.e.di Prete,re d'Argo, le Procijsteo Procrdste,(Tcpoxoup(i" stenIfiandsse, d*esserepiìi belle dere con violenza), ladroche assassinava pretendevano qofdi di Gianóne mn vicino al Ceflso i viandanti questaDea lefece , diventar sì rabbiose, che andavano stendendoliin 1 lettoe troncandoli, doli stiranerrando per le campagne, dandosi orribili se erano piùlunghidi quello^ Predizioni , di essere a forza, se ne eran cozzi, piùcorti.Fa immaginandosi vitelle.Melamporestituìloro la rauccisoda Teseo.D. anche Polipomène gione con 0 Sinni. acqua mista d*ellèboroe n'ebbe in premio la mano d'Ifiandsse Prodi cioè valenti.G. d. glieroi che 1 partedegli statidi Prete. di Tebe, 2 voltel'assedio con intrapresero Proto (Y.Proéto). era Adrasto re d'Argo capo dei quali Prfamo,re di Troia f.o.di Laomedonte. (Y.Adrasto).! primi7 eran : -4Fn condotto in G. con la s. Esiòne , dràsto,Polinice,Tidéo, Capanéo, quando Èrcoledistrusseil regno di Ippomedónie^ Anfiaràoe PartenO' tornò a f.i.di quelli erano: Troia,ma liberatosialfine, péo;i 7 secondi, rialzarele mura di qaellae. Sposò Egialéo,Tessandro, Diomede, Sténeh, Ewialo di Medstéo, AtmeEcùba,dallaqualeebbe molti f. i.e f. e. e rese ilsuo paese il piùflorido óne e Prómoco (Y.E p i g o n i). che vi fossenel mondo. Paride, 1 de' Prodlgia, (Y.Pabre,Diz. d^Ant). snoi f. i. rapìÉlena; onde Troia fu Pródiguae, (Y.Fabre, Diz. d'Ani.). da* G. assediatae distruttadopo 10 Proedrfa,(Y.Fabre, Diz. d'Ani,), anni di assedio.Pirro uccisePrfamo Proéto 0 Proto, f.o.di Alba,re d'Argo bracciato. altarech'egli costrinse Bellerofontea combattere a pied* un teneva abQuestosfortunato p. vide k Chimèra. Ebbe continua guerra sr" -W"'''"R^ "f?'FV. PROFANAZIONE Aerisi0 con 6. 112 — fr. ed ebbe molte f. sao aveva d. Pretfdi (V.). (V.Fabrb, Die. éPAnt,). Profanazione non avesse non Progne, t a. di Pandiòne,re d'Atene e giata e. di Teréo,re di Tracia. Fa canm; in rondine per la sna crudeltà era ehe ; uscire parpotesse che gustato nalla ancora all'inferno.Ma avendo scdlafo riferitod*averla veduta A- giare? man- chicchi di melagrana,dovette rimanersene (Y. Cèrere). Rap. per lo piùa lato di Piatene (V. Filomèla). 1 sovra carro tirato da cavalli neri. Prómantis, (Y. Fabrb, Dia. d'Ani.). 0. concesso dacché d'AfU.). f. molto Platone preso ad amare volle più uscirne. D. anche aver Giove (Y.Fabrb, Dù, Profeti oCresmoIdgoi Prometèo PSICHE ^ provvedere),Prèstiio (Y. Fabrb, Die. d'Ant,), (npo\i.rfiko^ai Protéleia (Y. Fabrb, Die. d'Ant.), di Giapétoe della ninfa Asia , di acqna Pròteo,Dio marino e cel.indovino,f.o. Ptilade coll*ainto dì deirOceano di Teti. Era pastore salì al cielo a e e dei greggi di Nettuno consistenti in rapirneil fuoco per animarli. Giove formò i 1^ nomini di terra e gare lo fé' da Vulcano le- di ciò adirato foche e vitellimarini. Ricevette , sul monte 1 avol- Caucaso,OTe che toio glirodeva il cuore a misura 1 sofferse tale glirinasceva;e supplizio sinché venne Ercole a liberarlo. non Alcuni riconoscono 2 Prometei; il 1^ che formò Puomo col loto e sim. la spettroa* suoi f.i.Tmoloe Provvidenza divinaci2* rubò ilfuoco ossìa liberò Puomo al cielo, dalPigno- sì che desistetterodal commettere ranza e scendo na- ildono dì sapere il fntaro;ma lo diceva mai se non zato. veniva for- Si cangiava in tutte le forme ch*ei voleva. Comparve in forma di giganticrudelissimi e Telègono spaventevoli, le solite scelleraggini. dalla schiavitù, e rap. la videnza re di 1 parte prov- Protesllào,f. 0. d'ificlo, nello svolgimentodelumana delPEpiro.Benché Por. gli dicesse Pingegnoe del vivere sociale.Le pene di Prometèo sarebbero i mali inseparabili della grandezza del genio che lotta contro la prepotenza ed i pregiudizi ch*eisarebbe morto e ill^ se fosse andato alla guerra di Troia,vi si recò , fu accise da Ettore de pose pie- appena sul lido troiano. Gmnta della sua del mondo. morte la notizia alla consorte La- odamia, questa ne fa inconsolabile sere (Y. Laodamfa). Propetfdi,donne che d. Yenere non esDea; onde ella per punirlele fé' Protesilée (Y. Fabrb, Die. d'A,). diventar furenti e furono Protogenfa,f.a.dì Deucalìòne e di Pirra, morte altri d. s. di Pandòra convertite in iscogli. e che Giove a cato Proea, div. poco nota. D. che presiede vesso da leiEtio,da lui posciacolloalla nascita dei bambini. Prosa, pain semidio cielo,ove questo arola dì rispetto antichissima latina significa vendo mancato risprudenza giua Giunone Pr6naos, (Y. Fabre, Die. d^Ant.). , , - da cui la prosa d. fu precipitato nell'iuiemo. dai latinirectaoratio,ed è l'opposto Prudenza, div. ali.rap. sotto forma della venne poesia,versa vocabolo oratio, onde il 1 donna da PI verso, Proserpfna f.a. di Giove e , perchéd. che ove abbia altri animai, si copre di Cèrere. , Mentre 1 serpe, dall'altra1 specchio. Il serpe fu sim. di prudenza mano (Y. Fabrb, Die. d'Ant). Proscunéin stava di d'aspettograve che stringe cogliendofiori nelle a lottare con il capo sotto il resto del corpo. di Siciliapresso il monte ehe da Plutone malgrado Psàmate, m. e. di Oetes re d'Egitto rapita il contrasto di Ci^e. Cèrere la cercò sarebbe altro che Pròteo (?.). non campagne Aléso,fa per tutto ve il mondo, poidiscesa all'interno la trovò, ma siccome essa — ; 1 f Psiche . Crètope,re degliArgivi. animaX giovanef.a.d*l (4't"x''i a. di RAD"^MANTO 114 — SACRIFIZI — R Radamlnlo, re f.o. di Giove (liLicia, e del risparmio.Rap. sotto forma di adoma di gemme donna ben vestita, Kgioa.Fu eletto daUa sorte ad esser detto nòsse. Miin delllnfemo Eaco 1 corno e corno con giadìoe con mano, dell'abbondanza o Cornucòpia (Y.). D. che questo re fece beati i che lo deificarono. t o. di Issione e della snoi sudditi, Rifèo centauro da Teseo nelle nozze ucciso Nuvola Rampila Dui. d'Ant.y (Y. Fabrk, di Firitóo. RAmnoa (Y.Fabrr, Dù, d'Ani.). d , Rane. In rane furono trasmutati certi Rinocoldste xoXoóo» (^tvnaso, contadini di Licia che a Latona fuggitiva care)^sopr. d'Ercole di nasi. 1 no' di da Giunone negarono ironcatore che acqua per dissetarla.Altri ciò d. andi Cèrere. Ranndtia, ed. Nemesi perchèon. (Y.), deirAttica. e. Rannnnte,piccola Rasoio (Y. Occasione). Rea ( pécoecorrere) an. div. naturale in i considerata come la terra stessa che Riti funerari iron- Tebe a ( Y. Fibre, Die. come d'Ani. per classi pag. xxv, e nel libro gliarticoli:Exóquiae, Funus.) neUlndice Riti nuziali (Y.Fabre Die. , d' Ani.) nell'Indiceper classipag. xvii e seg.: Matrimonio e nel libro specialmente Ndptiae. È s. e Rublgill,f. in on. di Eubigo o rugprosperità. gine Die. Y. di Giove. Fu poi anche Fibre, e. di Saturno e m. m. d'Ani.). ( confusa con la div. frìgiaOibéìe (Y).Rodi (Colosso di) (Yedi Colosso). Rea Silvia (Y. Silvia). Rddope (Y.Emo). Refferre in numerum deórum (Y.Fàbbe, Roéto (Y. Centauri). Tersa Dùf. torrenti di d'Ani.). Romolo , Regina, sopr.cu Giunone. Remo, ir.di Romolo (Y. R o chi d. che venuto fr. di Remo, t o. di Marte e dò di Rea Silvia principessa d'Alba. Fonm o 1 o).Y'ò discordia col fr. passò nelle Gallio ove fondò Reims. a Altri il fa ucciso da Romolo o R. e, morto temporale , nando salito al cielo,ordidi che lo adorassero col nome fu detto da Celere, Dio durante 1 esser Quirino (Y.) amico di Romolo (Y.Lemwrié). Rondine (Y. A gì àuro, Progne). Reso, re di Tracia,dal qualedipendevaRubigine o Ruggine, Dea malefica che in parteil destino di Troia,la quale guastava le biade. Yestiti di bianco fu presa pochi giorni dopo ch'ei fu le sacf. visceri di cani e di porci. morto in battaglia. Rdmia o Rdmina (ptmen,mammella). Reus voti (Y.FiBKB, Die. d^Ani.) Dea dei bambini poppanti, e che presiedeva Rea (Y. Fabrb,Die. d^Ant.). all'allattamento del bestiame. Rica (Y. Fabbb,Die. d'Ani.). Ruota casione). (Y.Fortuna^ Issidne, Ocdella fatica div. ali f. a. Ricchezza, e (Y. Fibre, Die. d'Ani.). Sacrificlum (Y. Fabbb, Dìjs. d^Ant.). o Scéna (Y. ¥iB3S,Die.d'A.) Sacri!, lustrale (Y. Fabre, Die.d'A.) Sacerdoti (Y. Fabre, Die. d'Ani.). Sacrifizi (Y. Fabre, Die. d'Ani.). Sacranentum (Y.Fibre, Die d'Ani.)Sacrifizi umani. Questo esecrando coSacrarium (Y.Fabre, Die. d'Ani.). stqrne è an, e diffuso mQlto. Jn^mOr Sacéllum Sacéna SACRIFIZIO layansi TÌttìme ràpide perfina f l*" di , a Vènere tal Nama^ Se- nmaBoaMìtra, a Marte a 115 - Diana^ ad Iside, a SATURNO - di Laodamfa, f.a.di Bellerofdnte. Si segnalò all^assedio di Troia soccorrendo Giove Laziale Priamo^e dine Troiani,dopoaver arso per ordi Giove il corpo di lui,ne serbarono diligentementele ceneri. nelleQalliea' tempidi Cesare. I Sardi immolavano i 70 anni. Si i vecchi che passassero Nettuno Sarto con patteggiava orrendo la vita di 1 amico maggiore numero od mici, invece 1 di schiavi i f. i. 0 la consorte di a- ecc. A o Sargo, sopr. di Giove peiR. e rap. tra 2 figureV Onore e laVerità. Sàtiri,mostri 1[2 uomini e li2 capre, Giudei stessiimmolavano 0 colle coma sacf. a Cartaginei f. ì,presenti pnre le m.! Nella e. d. valle del in testa. Abitavano i monti, Silvani. Satnrno Ruggito i fu ucciso da Patroclo. I 1* di Licurgo, in Isparta e e (Y.Fabre» Diz. Sàtura reste le fo- d. anche Fauni o d'Ani,). Iddio al Saturnali,f. in on. di Saturno,nel cel. per nropiziare della Anche le qualiognuno resto famiglia! oggidì è godevapienalibertà da moltissimi poin uso tale pratica ogni idea di servitù e e, per togliere poli 1 bambino d'Oceania, sim. YJEià delVOro(Y,% glischiavi selvaggi d'America^ sedean a mensa l' di Asia,ma coi padroni. Cel.in die. sopratuttodeldurava vari giorninei quali, chiusi i Africa. tribunali, lebotteghee le scuole, nulla Sacrifizio (V.Ifigenia, I domenéo, tutto era allegria, Callirtfe,Didòn s'imprendeva, e» Ercole). pace Sacri ma (V. Fabre, Dtxr. d'Ani.). doni,dicendosi ripetutamenreciproci te: barbari e (Y. Fabrb, Biz. Saiurndlia, Io bona Sa^ur^ nàlia! (Y. Fabre, Diz, d'Ani.). Die, Fabbe, Saturno,(d.dai G. Crono ilTeimo\ f.o (Y. ambarv^le Sacrum d'AnUy novemdi^ie Sacrum d'Ant.), Saga (V. Fabre, jDìjs.d'Ant), Sagittario,1 dei 12 segni del Zodiaco. Essoindicherebbele caccia che succedono dalle qualisi cessa della occupazioni dei cama quelle pi in inverno. D. che sia ilCentauro locato Chirdne (Y.) colfra gliastri. Saiacia m. e. (da salumt onde salse,mare), di Nettuno secondo i R. (Y. Fabre, Die, d'Ant), (salio, saltare)(Y. Fabre, Diz. d'Ani.). Salisdisulus (Y. Fa^re. Diz, d'Ani,). Salmonéo, fr. di Sisifo (Y.).Stolto e crudele,da 1 ponte di bronzo gettava Sale Salii fiaccole che sovra certi suoi schiavi fingendoapoi faceva uccidere, fosse ve. 1 altro Gioquasi Fulminato poi eglidavvero fu verlifulminati , cacciato nel fuoco etemo. Saltila,Bopr.di Giunone, da Samo, isola dell Asia Minore a lei sac. Sanco. (Y.Fidio). Sàngarl o Sangiride, ninfa (Y. Ati). $arped6ne. re di Licia,f.o. di Giove e Io di Urino volendo di Yesta e di Gea. Non altri compagni neUV avere redità che Titano col o padree fr., venne suo lo ferì adamantina, e il sangue caduto in mare e tesa a con- 1 falce con che ne gò sgor- mischiatosi con fa schiuma di quello poiYèprodusse La bramosia ^i regno glifece nere. accettare la a di Titano corona pattoche il primogenito alleverebbe non f.i.maschi,anzi lidivorerebbe subito dopo nati. (Quisi vede chiara Tallegoria che fa capire dìstraggereil nel tempo quanto tempo si produce). Tuttavia Rea sua di trovò modo m.e. alla crudeltà di lui Giove sottrarre , Plutone (Y. G i o v e ).Titano avendo saputoche Saturno avea, Nettuno la contro mosse e giuratafede,f. i. vivi, gli guerra, cresciuto e lo fece prigione. Giove poi in età hberò ristabilìin trono,ma il p. e lo tò Tingratop. ten- di farlo morire,temendo che glielo fetto in efun come giorno, rapire potesse Giove fece poi per vendicarsi; e Saturno fu costretto a ricoverairsi jp SCAFEPORUS — 116 dal re Giano fn cortese* ove Italia; e colà insegnò accolto, Tagricoltoraagli nomini.Fa d. queltempo Tetà d*oro per 1*Italia, ma era Y età tntto ilmondo. do Volend'argento per in ca trasmutò s i FilUra, sposare d i Talloper isfuggire glisguardi Rea, SEMNE * Circe che favorevole; ma Io dergli mente pure,avvelenò invece il fonte o\e Scillasoleva bagnarsi, cod che, andandovi questaninfa,fu tra^sformatain 1 spaventevole mostro con 7 teste di cane latranti; ond'ellaebbe tanto orrore di se stessa, che si gettò nel mare di Sicilia, ove fu convertita in scoglio ad mngghiante,rimpetto 1 profondavoragined. Ganddi, Il passaggiodelle navi tra Cariddi e Scillaera d. molto pericoloso, perchè scostandosidall*lsi cadeva nell altro. ivi è alquanto Nel fatto il mare agitato. amava essa da quella ninfaebbe ilcentauro Ghirtfne.Si rap. sotto forma di 1 vecchio 1 falcein mano, per dinotareche con iltempo distrugge ognicosa; oppure 1 serpe che si morde la coda a con 8im. retemità e lenon mai interrotte Ticissitudinidel tempo. Tal. le sue statue vane dentro , si rìempivano , d*olio. (V.Fibre,Diz. d'Ant.). Scilla, Scaffefórus( ax""piq fépoì Scimmie, ganti conca, por^ nacquero dal sangue dei giDei (V.Giganti, uccisidagli tare),(V. Fibre, jDìjs,drAnt!). detto anche Zanto,f.o. di Scamindro Titàni). Altri d. che ne nacquero in fiuGiove e diDòride. Fu cangiato uomini tristissimi. divenisse acciocché immortale tne Sciróne,cel. masnadiere che desolava , le intomo l'Attica.Teseo lo ammazzò sue e a e fece un acque scorrevano ildirittodi Troia. Glo?e gliconcesse sacf.a Giove dellesue ossa abbrucfare 1 f.con tutte le giovani Troiane dandole. che andassero a m.o. Gonchìuso illoro Sco8no8 (V.A t a 1 à n t a ). matrimonio andavano a bagnarsi nel Scorpione,1 dei 12 segnidel Zodiaco. uscendo dallesue e Scamandro, Esso denoterebbe le malattìe deli'aih fiume, le pigliava stesso che fu manalgosegiuncaie, tunno;ed è quello dato per mano da Diana a pungere il calcagno 6 le eonduceva nel suo palagio ( V. ^'Orióne (V.). Zanto). Scettro (Y.PoHnnia, Melpòmene, Secéspita(V.Fibre, Die, d'Ant.y e Eolo). Secolari (Giochi) (Tarénto). Schiéria (Y.Fabrb,Die. d'Ant), Secóris (V,Fibre,Die. d'Ant.), Schirofforie(axipov ombréllo^o oxipo^ Segni(V. Fibre, Die, d'Ant,}. calcare o Sxioov dì Minerva Segni del Zodiaco (V. Zodiaco). terra «uUa vìa d'Elensi. ) (Y Fabrb,JDiz, Selène (V.A r gir a). d'Ant,). ; 1 dellePZciad» (V.). favolosiSelli 0 Selliisac. di Giove Pels"sgìco o Sclapodl0 Monoscelll, popoli bia. Dodonéo;andavano scalzie dormivache abitavano o nell'Indiao nellaLino Correvano con 1 solo piede sullanuda terra. e velocissimamente ciascuna Sellistérnium riposando (Y.Fibre,Die. d*A.y , Semata gamba alternativamente.(V. Fabre, Die. d'Ant,). f.a.di Niso re di Mégara. Amò Sémole,f. a. di Cadmo e di Tebe e m. Scilla, di Bacco (V.Bacco). si Minosse , che durante V assediodi al il troncò Sementlnae fatale, Mégara capello (Y.Fabre,Die. d'Ant.) p. ildestino dì quella Cel. in on. di Cerere e dì Telìure. da cui dipendeva dellaG. (Y.E ut imo). e. (V.Niso,Allòdola, Minòsse).Sémeri, popoli diGor- Semip^tre(Y. Questafavolaè similea quella Fidio). néto (V.Anfitrione). Semne ( as^vai Beai le onorande dee) la quale, amando Glauco, che gli Attici davano alleEnome ; f.a.di Forco, rinni o Furie pregòrincantatriceCirce a ren. — — jv^m vji».' "!?..• seMong 117 - SILVIA • (V. Fi dio). anco Beifohe (timoratadegliDei), Ach (Y. Bemófila (amicadel popolo) emóne). Jerd/$2« Septemitrus (Y. Fabrb, Bis, d'Ani,). (amica delle cose sacre)e AtnàUéa. V'erano anche diverse altre Sibillela Septémviri epuidnet (Y. Fabrb, Die, d. Arémi, e da d'Ani,). più an. fu la Dèlfica, alcuni Dafne. Dopo quella Septérie (Y. Fabrb, Biz. d'Ani:). veniva U Dio del tempo opSero {serus,tardivo), Sibilla Eritrèa di e poiquella Coma; portuno, Eurik e. d. perchò yìene sempre a Samo; la Ellesponprofetava Semóne Sennóne pia tardi che sì desidera. non Serpentàrio, come in serpe tiaca adorato d*E8ciilàpio nome Epidànro,e della sulle rive Marpèso,villaggio la Libica in Libia e dell'Ellesponto, a finalmente stellazione co- in cui fa trasformato. d. AUm^ quelladi Tivoli, in Italia. néa, profetava Serpente (V.Pitóne, Ari stéo, Achelóo, Medusa» Eumónidi, Euridice, Invidia, Cadmo, Caduceo, Latóna, Laocoónte^ Discordia, Tirósia, Prudenza^ (Libri) (Y. Fabrb, Big. d'Ani.), Sicofanti (Y. Fabrb, Big, d'Ani,), SIgéo promontoriodel mar Egèo,dov'è Ladóne). Serpi (V. Fabrb, Bìb, d'Ard,). Sigillarla(Y.Fabrb, Big, d'Ani). Sileno (oiXaivo) giiiarmoiit),vecchio Serta Sibillini la tomba d'Achille. (Y. Fabrb, Bie, balio e compagno ài Bacco. d'Ani.), Sàtiro, Bis. Andava cavallo d* nelF ac1 asino a (Y.Fabrb, d'A), compagnare ch'ei fece questo Dio alla strangolarci, Sfinge(o^lfYO) stringere, Servare de caelo f.a. di Echidna di Tifóne e o della alato con e di Orto,mostro faccia di donna, e il restante del corpo conquistadelle Indie. Lo Chimèra simile a di 1 quello ed in parte avendo rancore d*l lione. Giunóne cane coi Tehani mandò ma Al suo fiume bruttissimo, dotto maestro ritomo stabilì la di Bacco. sua dimora nelle campagne ceva d'Arcadia,ove si famolto amare dai pastori e dalle sul Non giorno che pastorelle. passava la lo rencosa s'nbbrìacasse,qual deva nìmma ai passeggìeri oltremodo (Y. Egle). strozzava e piacevole tutti coloro i quali,offertisia scioglierlo, Silentitim indicero (Y. Fabrb, Big. vi riuscissero.L'enimma non d'Ani.), era: qual fosse Fanimale che in sul Silenzio,div. ali.che rap. sotto forma ha 4 piedi, d'I uomo mattino che tiene 1 dito sulla bocca 2 sul mezzodì e di 1 donna e allora chia3 la sera. Edipo conobbe che in queforma sotto masi e sto bino animale simb. 1 *uomo che bamMutua (Y.Arp ó e r a t e Anfatto se ne va u omo g«róna). carponi, la 2 piedi cammina su chiezza, Silvano, Dio delle foreste. Amava e, venuta la vecè costretto ad aiutarsi col ninfa Ciparfsso, ma cangiolU Apollo bastone. La sfinge, stino, in cipresso, Silvano secondo il suo dee poisempre portò monte questomostro Citeróne,ove proponeva 1 e- non 9 per rabbia p ). Sibille,nome ( Y. s'ammazzò di fi- o che davasi a certe donne in 1 ramo confondono sov. mano ed anche di Lo "|ne8t'albero. col Dio Pane,con Panno Marte. ilfuturo. La più cel. Silvia od Illa, d'Albalongaf.a.di Numipredicevano tóre.Fu daAmulio suo zio rinchiusa fra quelladi Cuma, che dimorava in volendo egliche alcuno vicino a quella le Yestali; 1 spelonca non e. ed era f.a. di Glauco. Apollola fece vivere glicontrastasse ilregno; ma andando vere, tanti anni quanti granelli 1 giornoa pigliar d'arena aessa acqua nel Teche fu vrebbe venne tenere potuto decrepitache altro che hi voce in mano; non onde le rimase D. per profetare. lora 1 braccio del anale passava alnel s'addormentò giardinodelle Yestali, sulle sue ripee sognò d'a- glMO£NTA 118 — SONNO - .^at» per isposoil Dio Marte. iì Romolo e Remo. m. SittMRtal,fiume di Frigiache ter Fu stle s^ sulle rive del fiume poi la qualeper proteggerla 1 canneto teorto Pane e se ne Laddne, il converti in fece 1 flauto cbe voglionofosse il P (V. Pane). Troia. Unitosi collo Scamandro altro fiume impedìlo sbarcare ai SfaifO (otoocpo^ Vaccortd),f.o.di Eolo, l'Atticaassassinanassediar desolata la e. con do G. che Teniyano ad per aver Ticino a 1 straordinario ribocco ifiniHilum (V. Fabbb, Die. i d'acqaa. d'Ani,). al. o palesato, sec. passeggieri, i segretidegliDei,in da Giove condannato 1 sasa rotolare eternamente so o Pitiocimpte ( niegatoredei rinto sull'altod'I rupe d'Inferno enorme ), pini assassino che snll^istmo di Coda i candoli attaccui Bella immagine squarciava passeggieri sempre precipita. Sfnnide a a pinida 2 lui ed invidiosi.Furono di lei fatto da Tassodio da Troia,Sìnóne si lasciò Troiani che ì 0. e condannato disse loro ond*era costretto a i G. liberò,0 rifugiarsi presso e appiccaronoil fuoco alle del fiume Acbelóo fra e gli son Capri e Tltalia o, lia al,presso il capo Pelòro di Sicitanta melodia che tiravano a con scogliche sec. o cantavano Calliope, tra so i e. fin- vel costrinse. (Y. Fabbe, Big. d'Ant.). (Y. Fibre, Dui. d'Ant.). Smiiàce (7. C r o e o ). dato in Rodi ad Apollo Smintéo, nome Sistrum d'Anfitrite m. la lasciar il corpo suo, né sia rimorto Sistràtus e che fatto dalla cbè Mercurio (aeipdcatena ), mostri marini donne f.e.d'Oceano e '/auccelli, */s della Musa a il suo cadavere e chiesto insepolto Plutone di tornare in terra a a poi di preso punirla tal negligenza abbia ri- case. Sirena questo che Giove da la Morte finché Marte incatenata dopo molti discorsi ottenne la libertà. Quando il cavallo di legno fu introdotto in Troia egli ed uscitine andò nottetempo ad aprirlo i suoi nemici per Giove,o morire, eglitenesse per molto tempo voluto farlo morire aTovano cause fra cui le seguenti: punizione, che svelasse al padredi Egina il rapimento e. (V.). aSlnóiiB,f.o. di Sisifo. Fu giudicato var stutissimo. Quando i 6. finsero di le- prigionedai degliambiziosi date varie alla sua d. Procùste far dei vani sforzi prima piegati ucciso da Teseo. Alcuni forza. Fn feo Or- uccisore dei sorci di Crinice come ( Y. ).Scopa scolpiin Cirista Apollo 1 sorcio ai piedi. Pare , secondo con Aristarco,che Sminthe tale voc. derivi da della Troade. ma e. passeggieri per divorarli; cogliArgonauti le incantò colla Sodàies (Y. Fabbb, Die. d'Anf). al Sonno. D. acetra e 50 anni dopo Ulisse evitò i Sogni, div. sottomesse loro agguati turando gliorecchi con mo lati e prontia partire ad ogni minicera a* suoi compagni e facendo legare cenno. so all'albero della nave. Allora Soie,lo stesso che secondo ildestino loro,essendo state Fetónte). (Y. Apòllo, Apòllo. taronoSonno, f.o.dell'Erebo a della Notte. D. dovettero periree si butspregiate, in mare in abbia il suo palagioin 1 luogo deserto dandogli quel sito di il nome Sirénide. Erano 3 priucii raggi del ove e sconosciuto che Sole non trata oenetrano Leucosia,Lisia e Parténope, pali: giammai. L'enla di tal palagio di papar diede il nome alla e. ove morì é adoma il veri e di erbe concilianti il sonno: quale rifattapoi da F^ari d. Nea, , póli=ciUà nuova. Siringa (aópqS canna) fu molto correndole essa amata dietro fiume dell'Obliogli scorre ninfa d'Arcadia, dal dio Pane, e, questi1 |Ji jiipplorò ^Q^o giorno , delle Naiadi non si sente intorno e che il cheto mormorio dell 'acquedì questo fiume. 11 sonno to sta in 1 sala disteso su d'I letne se di piume che ha le tende nere. I 80"ÀKtt8 sdraiati sogni stannogli intorno Morfèo gliando sta Questo potente ramore. Tiene tinuai^ente. 1 in 1 corno m. e. di Menoézio e m. di Patroclo. yo- Dio là cai tutto è sottomesso, riposa ed 1 dente Sténele si faccia Sténelò, re impedire che per e SlMPOSUftCBt -^ , pr. ministro sao 119 - Perseo a con- mano d*elefante nell'altra. e d'Argoe di Micene Loi di d'Andromeda. Stenla (Y. Fabre, Diz. d'Ani.)^ Sténio, 1 delle Gòrgóni (Y.). Stenob6a(Y. Bellerofdnte). ApollOi Giove solare,custode Siéntore,Ò. che divenne eel.nella guerra di Troia per la gran sonorità della del monte Soràite (Y.)scambiato poi Sor^nus con — ; Apollo. voce. sopr. di Plutone datore (oopóo toniba).Stercdllo,sopr. di Saturno come fecond* Apolloi dei campi. Altri d. sopr. di or. Fidammo camminavano inventore dell'uso di cona pienudi su cimare Sorafto,monte cui sac. =. ov'era 1 carboni accesi. i terreni. Sorci (V. Grinfce). Sorte,diy. ali.La confondono Destino e colla Fortuna spesso Stérope , 1 dei fabbri di Yulcano ( Y. col Cicloni). (V.). — ; 1 ninfa che fu sposa a Yulcano. . me fiu( sortes legete trarre le Stlge (forseda axó4 oxofé^^oe^to) Sortilègio, Bis, d'Averne. Quando gliDei avevano d^Ant,)» sortf^(Y. Fabre, vano tore) Solérla (au»Cu" salvare, au"xY|p salvagiurato per le sue acque, non ardialla Diz, menti altric he d^AnU), mancare (Y. Fabrb, parola, seminato da oiceipa») rimanevano 1 anno dell'ambrosi Sparti (aicapxó^ privati e 10 ( taluno dice 100 gliuomim nati dai denti di drago che ) Cadmo seminò per consigliodell'or. lungi dal concilio degliDei. 1 fetore orSi nccisero tutti fra loro,salvo 5: E- Stlnfàle, rìbile lago che mandava il Ercole chidne (l'nomodel serpe), Udéo (l'uoammazzò mo quale sopra d'uccelli del suolo ),Ctònio ( il nato dalla a frecciate 1 gran "juantità Pelòro (ilgigantesco)^ terra), Iperé- immondi ( taluno dice Arpie^ Y. ) e no ai circon^ che molto danno recavano nore (ilprepotente). Questiaiutaroi Tebe Cadmo a fondar vicini luoghi. e furono nobili dei Tebanì"i Stola oirmplca(Y.Fabre JDt". d'Anty, padridelle stirpi Stolti (Festadegli) (F o r n a e à 1 i ). qualianzi tal. a. tutti Sparti, 1 Strófeo , ( Gxpo(pY| scaltrezza, frode), Sparviere (Y. F i o m é 1 a ). del Mercurio commercio. di Dio Spira (Y. Pabre, Biz, d'Ant). sopr. Strufertàriue (Y. Fabre Diz. d'Ant.). Spondèi (Y. Fabre , Diz, d^Ant,), Starilo (Y. Arianna). Subsaxàna ( che abita le caverne ) , Dea (Y. Cibéle). Staphilodrómoi (Y.Fabre, Diz, d'A.). sopr. della Bona Slata Mater, 1 div. R. forse Vesta venti,ilpiù Subsolàno, 1 dei principali caldo di tutti. (Y.). Stati iinus, Stativa,div. R. che protegSiiccolioladi(Y. Etra). geva i 1^ passidei bimbi. Suffibulum (Y. Fabre Diz. d'Ant.'), Dio a cui s' attribuivano i zione Summàno Statore,sopr. di Giove che ad invoca, « = di Romolo fece fermare i R. che fulmini notturni. Era il nome confuso con Sum' varrebbe Plutone e suo già fuggivanovinti dai Sabini. Palladio Ebbe t.presso al Circo Mdnium, mtis (Y. Pigmaliòne, CoMassimo in R. eretto durante la guer^ Penati, Anchf se, Toànte, ra di Pirro. lesso, Laodamfa). Sunoichfa Stefanóforol {incoronati: (Y. Fabre, Diz, d'Ant.), ffkpin re, portacorona).(Y.Fabre,D. Slmposiàrchi o Sitàrchi ( oo|iicóaioy otécpavo? comhibia, convito,é[pxu" dirigere, d'Ant). d*Ànt', Diz, Stélleo 0 Stélllo (Y. A b a). cibo)(Y,Fabre, oixov Statua SUNTRIPS "V l5Ó — TAfffAgó — V . Suntrip8 (V« Mormoluchéia, Fabre , Supplicàtio(V. Fabre,Diz, éTAnt}. Supplicium (Y. Fabse, Die. dÀfU.)m (Y. Fabbb, Die. d'Ant}. Taeda (V. Fabre, Die. d'Ant.), ci Tagéte, nipote" Gio?e. Ancora fauolio insegnòagliEtruschi Tarte di Tabella indovinare. D. ch^ei fosse f.o.d*ldei Genii creati da Giove e che venisse poi cangiatoin fiume. Taigéte,1 dellePlèiadi. Di. R. che Talàssio f in le membra f. 0., e all'icorrisponde giorno che 1 , sua, die loro di Pelope, suo casa Giove lo condannò fame e a 1 col rocca esse avere sete. Mercurio Io 1 albero carico di frutti che si allontanavano voleva se così Pacquase mangiarne, destinata ad 1 tal o e voleva bere. di capecchio di Ta- Taréntum spesso per via il nome Marzio làssio.Livio spiega che nel ratto delle 1 di proprio incatenò ^d immerse fino al mento in 1 lagodeirinferno e glipiantòvi^^ìno cava Sabine giare man- ad lana Tarassippo,(V. Mormoluchéia 1 fuso li2 copertodi filatoe sMuvoDiz, d'Ant.y davano e del poteredegliDei vennero eternamente dichi dei G. Vuoisi che ilvocabolo inU lanificiodelle donne. Nel condurre la sposa in casa del m. o. le méne vendicarsi di Tròade che non TaTevà invitato alla 1* f.in Troia. Per far prova Fabre, 1 sito nel campo ond'era fama che sorgessero Terénlum, a R. crassi vaporied a 20 piedi Talàssio.fuportatatra la folla gridando sotterra v'era 1 altare sac. a Dite ed È Vuoisi che avesse ! Talàssio : perto scoa Proserpina. per Talàssio^ per i giuochi e istituiti (K. NuptiaeJ. quell'altare Taìfay(d-aXia giorno di festa),1 delle Tarentini o Secolari in occasione d'I alla commedia ed 9 Muse ; presiede peste 1 Sabino,Mario Valerio Tarenalla poesialirica. Gol riso insegna tino. Altri d. Valerio Poplicola. gusto Aui difetti, nel 17 A. G. ristaurò queigiochi smaschera Fia correggere dedicandoli però ad Apolloe Diana e rende odioso ilmal costume. pocrìsia Giochi). Rap. sotto le sembianze d*l giovane (V. Azlaci 1 d'edera con maschera Tàuria, (Fabre, Diz, d*Ant.). coronata in mano Taurobólo Criob6lo (xaùpo^ toro, e e i socchi ai piedi. ariete delle Grazie. e póXo^ colpo,ferita), %^iò"; ; 1 "^ Tamfri 1 nipoted'Apòllo cosi , , glioso orgo- cerimonia consistente nel collocare volato tain 1 fossa 1 uomo che osé sfidarele Muse al canto con coprirlo , ed 1 che buchi immolarvi toro fosse convenendo se a con esse, sieme vinto,potesserofar di lui illoro piacere, od anche un ariete od 1 caprone inin guisa che il sandovessero riìnache s'eivinceva, gue con quello, nere a cavarono discrezione. Vintolo gli ticare gliocchi e lo fecero dimen- sua quanto sapeva. Tamburo, (V. G o r i b à n poi usciva dì Tàntalo. (V.). y sul palcoom. di corona e di porpora tutto insanguinato da ed era creduto mondo defitto vita rinato a miglior e ogni di veste d'oro t i ). d. i discendenti Tantalfdi, Tàntalo della vittima innondasse come pioggiaPuomo sottostante ; il quale e , accumular (^xavxaXcCu) te" sac. ed amico degliDei. in cui vanno e della Tàrtaro,Inogo in inferno, ifial ninfa Piota, che vissero, quelli per esservi r^diPaflagdniaedavolo 8ori),avarissimo f.o. di Giove di Agamennone. Rapi Ganimède ^-+r-' per tormentatL TEMISfO 122 — TESEO — ?SÀ Hopr. di Giove morte ebbe t. ed altare e Forac. che (Y.Ospitale), e di Apollo. bilancia in mano ed 1 benda su gliTéras (Y. Fabre, Biz. d^Ant,). Fn Teratascopfa(Y. Fabre,Biz. d^Anty occhi ad indizio di imparzialità. delle 3 Ore d. Teréo, re di Tracia, f. o. di Marte, fu sposa di OioYo e m. Ennomia buone trasformato in ispanriero (eòvofiia leggi,or(Y.F i 1 o« ed Irene Dice mèla). equità), dine), (StxT] La sna bilancia o libra Tormegfsto(Y. Trismegfsto). (tlp'jjvY^paoe). fa poid*Apolloa Delfo. Rap. con 1 f. statae R. in on. di Ter-^ fìida GiOTO collocata fra i segni del Terminali , Zodiaco. Tal.rap. con la spadain mano mine,istituitedaNuma(20 febbraio). In taldì i proprietarii confinanti con* (V. 6i asti zia). Temfato, m. e. di Atamànte. Si adirò dal m. o. veggendosi questatalmente, da Ino che lai ripudiata sposata, per risoWè di Yondicarsene Leàrco ma con di termine venivano presso la pietra ciascuno dalla sua partela incoronava di fiorì e le offriva grano, miele, e vino zare ammaz- Melicérta,f. i.d'Ino; e saputodalla loro nutrice il suo disegnoindossò le Teste dei f.i. dlno ai due f. i. di Temìsto e dello stesso e piùtardi anche 1 agnello,indi si banchettava lietamente. Termine, div. che presiedevaai limiti dei campi.Quando gliDei YoUero cedere illuogo nel Campidoglio a Giove Atamante, ond'ellain?ecedi queid*Ino si ritirarono nei vicini luoghi per ilDio Termine uccìse i suoi ; e conosciuto il suo sbaglio morì di dolore. (Y. Ino). ne rimase ma riverenza, al suo posto.Rap.sotto forma di un termine o di 1 pietrao d*l palafitto TempOi bellissimayalle di Tessagliafra ilPieno il ed róssa, rOlimpo, Pelio, in terra. (Y.T e r mi n a 1 i ). MamTerra solitadimora degliDei. m. e. di Cielo d. anche , mósa perchènutrice del genere umano Temperanza, dìv. ali.rap. sotto forma di 1 donna che ha in mano 1 freno (Y. Ci b èie, Op e, Rea). , Pànico. Pausania racconta,che la G. riderò i Galli saccheggiando , ed 1 tazza. Terror Tempio, (i'-É/e5o (V.Efeso). nel t. di Delfo il simulacro di Pane; Biz, d^Ant), Fabre, Templum (V. Dio sec. al. udironoinl bosco la sua Yoce, Tempo, (Y.Saturno). che rimasero tanto spaventati Tenàrie (Y. Fabrb, Die. e ne d'Ant.\ là Di che la terror Yenne Ténaro fuga. promontorionel Peloponneso presero OY^era un t. sicuro asilo a chiunque panico d. 1 vano timore. dilet' yì si rifugiava. Quel promontoriofu Tesfcore o Terpsfcore (lépicto tare e x°P^^ ballo;che si diletta già cel. per le sue caTO di marmo. delle danze) 1 delle9 Muse, Dea della onde esabva Alle faldeera 1 caverna , , f 1 vapor nero musica fetido. La si credeva e porta dell'inferno.Di là si d. discesi a (Feste di}(Y. Fabre,Biz, di Ant). Teonéa (Y. L e u e Teoseénie,f.in on. di Mercurio e p pe ). di Apollo ed anche , i lei vicina Rap.sotto forma di ghirlande ed 1 arpa e varìi musicali strumenti. Terefloco, f. o. d'Antenore. Fu ucciso nell'assediodi Troia, ed era tanto a- dei Dioscnri. Quelledi Apollocel.in della danza. di 1 donna coronata Orfeo, Teseo,Piritòo ed Èrcole. Ténedo e del guerreggiare che aveva sempre le armi in mano, anzi d. che nei campi Elisi. le aaoperiancora mante Pelléne ed il premio in danaro. Secondo Téseidi di Ted. gliAteniesi dal nome loro re. an. era séo,(Y.) Vordinatore da tlO'rjpLi ilcui Teseo (6saeó(; dai Didscurì, e vi si cel.giochi, premioera 1 Yeste detta catena, jporre, ordinare) f. o. d*£geoe di dei giuochiera altri 1 f. di tutti glidèi istituita , Teoeeénio,(Beò^Dtò, Sévio^ospito^) Etra,f. a. di Pittèo. Diede segnidi " -^•'^m,* "-'-^-^^Z^ TESIFONE 128 — TlIALUSIA — .JSk straordinario valore sulle camminò e noi fece perchèera di Ercole ; dichikrossi sempre del vizio; sconfisse alcuni nemico mostri e p. e; fu maritata destinato in preda. Rapi era alcune donne e fra le altre Achille. Le AÉlena^ nato f.o. diverrebbe giorno più grande e possentedel 1 fra glialtri il Minotauro (V.);acni da lei sarebbe che orme cheli destino, sue Peléo da cui ebbe a furono cel.colla nozze massima v*interven splendidezza, tutti gliDei celesti infernali , tuiva riànna, Fedra ed altre,ma le restisi contentassero quando non nero di stare la qualeper vendicarsi gettò 1 pomo d*oro con la scritsulla mensa ta e lai.Ne abbandonò con alcune fra altreArianna. Discese airinferno , la Discordia, tranne acquaticie terrestri, Firitòo per aiutarlo a rapirProfu con dannato da Plutone ma serpina, scordia, ad chillefu costretto d'andare all'assedio con legato ad 1 sasso sec. al, Euristéo essere Èrcole 0, : finché id r e D i, Quando A- Pàride). di Troia, Teti lo non ìapiù bella (V.E Per far feceglì da Vulcano ed era stato sì stretle armi e lo scudo e lo liberò piùvolte tamente liberare, che vi dalla morte durante Passedio. Si conlegatoa quelsasso fonde le lasciò 1 parte della pelle. Domò spesso questaDea con Anfìtrìte Amàzzoni, fece prigioniera Antiope, e si rap. per lo piùsopra 1 carro a forma di conchiglia, loro regina,la sposòe tirato daDoliìui. ossia Ippolita ebbe da lei 1 f. o. nominato Ippolito. Tetradfsilf (Téxxape^=4)(V. YkhK"Biz, a Tenne , Questo f. 0. fu da lui abbandonato d'Ant). Fedra perchè Tetràgono (tlttapa4, f*»"via angolo me). Ersua matrignaPaveva accusato d*ayer quadrato^(Y. Mercurio, al furore di Nettuno , — al attentato Gli onore. suo Epirdti lo tormentarono molto avendolo fatto Teucri,d.i Troiani, da Teucro,1 deiloro re. prigione,ed intanto Henestéo f. o. a*Erettéo stati,Teucro, re della Tròade ed avolo di al ritomo gliritolse il trono,vi Tróo lasciò il suo nome ai Troiani, ma che furono anche detti Teucri. riposei suoi f. i. e governò molto dei s*impadroni suoi , bene i scoi D. popoli. in gli Ateniesi gli eressero Atene altari , e fu e che ei morisse — Ippolito). Tesffone, 1 delle 3 Furie convito,lo inebriò 50 bianze e glidiede ad le dardo ispose. f. 0. d'Ercolee , di Medea che di alla Tessaglia. Tèsta tronca Tèsi ore Tèvere, fiume coperta di serpenti o , (V. Medusa, d i,N é m e nelParte d'indovinare. del mare. Era m. di Nereo di Dòride. Giove voleva aposarla, ma o tu eretta ferita. da' R., col che nome aveva di 1 1. in presso R.. fiume d'Alba lunga, peritonei Albnla,che da lui mutò nome. ; 1 e u e i p p e ).d.fosse p. di che molta fama acquistasse Thallo e Teli, Dea — (V. L non siglio con- , 1 isola del Tevere i ). Calcante on. Tiberinus Pater ni Pérse-o, Eumès patriafinché per sua 1 statua di Minerva nome sem« Sterile divenne la morì. ne dell'or.Dodòneo Galciope umane Dea in visione,fu cosi atterrito che sue sotto mentre terra deUa diede il suo non lo distogheya dal lanciare 1 contro Agamennone. Svelata- glisila 1 f. e. in Tèssalo s. Minerva (V.). invitoUo d'Ercole, paese per Arcade che ferì in 1 coscia Teutì, eroe d'Erettéo. Innamoratosi 0. delle virtù suo di Esiòne che fatta sopra Ulisse vendetta della d'Aiace suo morte nonno. (V.Thesm.). Tesmoforfe Tespl, f. e aver Fu creduto ilsemidio maggiore dopo Èrcole(Y. Fedra, 1 f. 0. di Telamóne fa scacciato dal fra i semidei. ammesso ; re rV. Fibre, Biz, d'Ant). Thallofóroi ("aXXó^ramot7erdfó,(pép(a Biz, d'Ant,), portare) (V. Fabbb Biz. V. Fabbb d^Ant,). ( ThaliSsia, , , THARGHELIA 124 - TIRESIA — Vènere,rinseguìfin sullerivedeirEnTharghélla (V.Fabre, Diz. d'Ant), Theecóloi frate,ma 2 grossipescila traspor(V. Fabrb, Die, d'Ant.J. tarono , Théion (V. Fibre, Die. d'Ant). con Cupidosuiropposta ripa. D. che quei pescisiano stati posti Theodafsie (V. Fabre, Die. d*Anty, fra i segni del Zodkco Theól (V. P e a e ì). (V. Fabre, Die, d'Ant,).(V. anche Dei ). nocchiero che cel. la nave condusse Tifi, The6iniaf (V. Fabre, Diz. d'Ant.), d*Argo su cui erano gli Argonauti Theomanteis Vello (V.Fabre, Die, d^Ant'). che andarono aUa conquistadel Die, d^Ant!). d'oro. Theomorfa (V. Fabre, Tifóne (V.Ti fé 0). Theophonra(y. Fabre, Die.d'Ant^. Die. vortice procelloso^ d^Ant.). Theophforetos (V.Fabre, ; Tifone (xo«pd"v; V. Fabre, Theorfa (Oeu"pta2e^ajB!tone«ac. tempesta) era anche il Dio grave Die. malefico presso gli Egìzi; d. fr. di d^Ant.y che egliperseguitòed uccise. Theoról (V. Fabre, Die. d'Ant.). Osiride, Theoxénia e. d. da Timbra, (V. Fabre, Die. d'Ani.) Timbréo,8opr.d'Apollo, valle della Tròade, ove Thére Crusà (d-épo^estate, xpoaó^ di questo Dio Die. 1 cel. t.. d^Ant). oro) (V. Fabre, avea Thesmof orie (^£a{j.ó(; legge^cpépoj tare; Timàndra, (V. E g i p i o ). por(V. Fabre, Die. d'Ant). Tlmoéte, sec al. f. o. di Priamo fr. gemello di Pàride, sec. al. f. o. di 1 Theurgfa (V. Fabre, Diz. d'Ant.). pòvero Troiano,e che essendo morto Tbiasiti,Thfasos (Y. Fabre^ Die. subito nato, fu fatto vedere a Priamo d'Anf). invece di Pàride cui aveva comandato Thfrsiger(V. Fabre, Diz. d'Ani.). dì uccidere. Thisfades (V, Fabre, Die. d'Ant.). Thu6schooÌ (V. Fabre, Die. d'Ani.).Tigri,(V. Bacco). Thdslai gaméliai (Y. Fabre, Die, di Tindàridi, d. i f. i.e discendenti di Leda benché a cagiondi Tindaro suo m. o. Ani.). Tibfcini (V. Fabre, Die. fossero tutti suoi f. i. quelli che non d'Ant.). da Leda nascevano Tìbie (V. Fabre, Die. d'Ant). (Y. Leda,Élena dato eCIitennéstra). Tidéo, f.o. d'Oenéo e d'Altea. Fu manda Polinice ad Eteòclere di Tebe Tfndaro, re d'Ebàlia m. o. di Leda. I suoi discendenti e queidi sua m. e. per indurlo a cedergli il regno, ma io furono nominati sfìdò Tindéridi essendo stato mal ricevuto (Y). in yarie sorta di Tino (Y. Bacco). combattere seco a nelle citore. rimase TIrésia,cel. indovino discendente da t quali sempre vinpugne, Di che sdegnato Eteócle gli degli Sparti (V.).Un giorno vegTidéo ebbe tese molti agguati ma gendo 2 serpi avviticchiate sul — , , la sorte sempre di evitarli.Fu poi dopo alcun tempo, ucciso all'assedio di Tebe. m. e. d'Atréo , questiper tagliòin pezziil f. o. glienefece bere comparve zonte per in non ilsangue. di lui 11 sole quel giorno e trovò 2 e non sulForiz- rischiarare 1 fatto così 0 Tifóne,gigante mostruoso, 1 quelliche diedero l'assalto al cielo toccava le nuvole col capo. Amando altre ; 7 e anni serpi accise il , maschio e Giunone se detta ven- orribile. di diventò ad 1 tratto donna dopo Tiésfe,f. 0. dì Pélopoe d'Ippodamfae ropa fr. d'Atréo. Avendo oltraggiataEu- Tiféo la femmina Gìllóne uccise monte , ritornò Giove uomo. contrastando 1 e sieme giorno in- fosse meglio essere uomo o giudiceTìrésia,il quale decise a favore delFuomo, soggiungendo che le donne erano più però sensitive e Giove in ricompensa gli donna fecero concesse poi cieco a dì saper Tavvenire. Divenne dopo aver visto Pàllade quasi mostrare bearono che gliocchi , i qualisi 1 volta nella visi» della sa- TIRO pìenza,più non 125 — veder corano TRJFONIO tese ritorte ad 1 albero con rse rono terrene. di gran Ton. sacf. e fuggisse. perchè 1 delle di doveva La f. ricordare Tiro, Neréidi,m. Neléo e di questo Félia. legamento. Tirso, bacchetta circondata di pampini Too, p. troiano dellaschiatta di Pnamo. 1 pigna in punta. Le Fu ucciso all'assediodi Troia. e di edera con nevano di Baccanti, Bacco e i snoi sac. ne tee m. m. e. di Nettuno Toóaa, ninfa, 1 in 1 mano Baccanti Polifémo. (V. e Bacco). Torcia o Fiaccola (Y. Discordia, Tlsbe(V. Pframo). Baccanti, Nèmesi). Titano f.0. di Cielo e di Terra (V. SaturnoToro, 1 dei segni del Zodiaco (V.). giganti Sotto la fig.di questo animale Giove ).1 sooi f. i. erano nominati anch'essi Titàni dal nome rapìEuropa , onde in rìcompensalo dui loro. I Titàni che in cielo.Altri d. essere principali piuttosto p. altri d. f. i. di Urano e di Gea 1"ose ninfa Io sono: Ocèano, Geo, Orio, Ipério,Giàpéto, Tea, Bea, Temi, Mnemosine Fehe, Teli e Crono cioè Saturno. a condotta non da Giove in cielo dopoché Pebbe mutata in giovenca (V.Enropa). AristèOjDirce, a trice) na(ttS-fjvTj, TiOiQVY|T6i'f Egésta, Milóne, Mitra, Pàs ife, Polidamànte). (V.Pabrr, jDìz. d'Ant,') ne PiroTizio, gigantesmisurato f.o. di Giove. Torre (V. Cibóle, Danae, in 1 s'era caverna ove sna m. Nacqne o). — ;(y.Achelòo, Titenfdie none. Tracia il f. a. di Marte da cui venne fuggiredall'adirataGiuDiana di Tuccisero al Tracia. e a nome colpi Apollo regno sultareTrapez6plioroi(TpàiceCa freccia per aver eglitentato d'in(f)épu" mensa, Die, d^Ant.). Latòna. D suo corpo copriva portare)( V. Fabbe nascosta per di , , 9 ingerìdi terra e fu condannato che supplizio stesso Frometéo allo Trasformazioni (V. Meleàgro, Altèa). Tm6lo, monte di Frigia cel. pel suo Tizzo Trfbomo(V. Altare). Tricipite(V. M e r e ù r i o ). Triclaria,sopr. di Diana (Y. Diana, zafferano. ; 1 di (V.). Anf), Tifóne (V. Aurora). — (V. Fabrb, Diz. Ecàte). gigante che 1 altro d. Te- Triennali con Trletériclie o certe f. di , i viandanti, Bacco ricorrenti ogni 3 anni. teo Pròma loro p. cangiatoin spettrotanto Tridente (Y. NJettnno, Aiace). li spaventò;che desistettero dalle lor Trifàlia (xpel?tre e "pàXo"; cimiero), , di mieri. 3 cital. scelleraggini. Minerva, con rap. sopr. Tàurica della Toànte cui re presso a légonodivorava , era da la statua di Diana, rapitada Ifigenia, Trifonio o Trofonio,cel. architetto di da Oreste e da Pìlade. Fu ucciso Beozia,che col fr.Agaméde costrusse Oreste (V. Oreste ed nia). Ifige- il t. di Delfo. Finita sere — ; 1 fiume (V. Acheldo). che Tomba(y.Achflle,Anchf3e^Màusolo). Tonéa, f. in Samo ad on. di Era (Giunone). D. che certi mercanti rubata si movesse la statua^ma che la ; allora sbarcatala avessero nave non e fattele offerte dì pani,la lasciarono sul lido. la lega\ Siuniipo|,vistalasol lido, chiene l'opera, la Pizia rispose la mercede e attendessero 8 di ricreandosi e banchettando. Passato il qualtempo, furono trovati morti nel loro letto , né si seppe mai dove fossero sepolti ì loro corpi.Essendo poi la Beozia desolata da siccità si ricorse all'or, dì Delfo ed , Apollorisposeche l'aiutodel lor Trifdnio a Lobàdia ove plorassero im- compatriota rendeva o\. TRINOMIO in 1 D^aDora eaTerna. dì Trifónìo fu 1 dei G. e 126 — In poi Tantro più cel. or. deglior. i fedeli per GioYO. Yi scendeyano forma Anfitrìte, aiea 1 conchigliain La parte cui suonava. corno con del suo corpo era d'uomo, superiore il resto di pesce. La più parte degli e della di Trifónio fa creduto f.o. d*Apollo. Altri crede che fosse 1 TURJSO — di dei marini d. Trìtoni, e sono dipìnti di focaccia tenendo 1 di lo gola, più om. conchiglie. per scinati tramiele in 1 mano e si sentivano Tritónia, sopr. dì Folade , dal fiame yelocità e forza. Itì si detta in con e paludedi Caps in Africa gusta an- , addormentayano,poiyenivano tratti foori peipiedi legaticon eran costretti funi , , a qnadro qnelche scriTere Tritdn. an. ed Trlttolémo,lo. 1 Appreseda sopra veduto ed di CeMo Cèrere e d'Eleusina. l'arte di coltivar la terra (Y. Cèrere). Fabre, Bie, dT J^«t.)TrlttusJrittda(Y. vano componeil responso. Biz. d'Ant,). Fabre Tritopàtori (Y. , (Y. anche Oracoli: Fibre , Diz. di Troe, Troo, Tros, f. o. di Erìttonio, alla e. di Troia, e fu p. diede il nome Ant). è anche chiamato di Ganimède (Y-)Trinòmio, e. d. perchè Fidio, Sanco, Semóne o SeniipdtreTrofónio, (Y. Trifónìo). (Y.).La sua i in R. era il 5 di Troia, e. cel.della Frigia.Pàride,f. o. di Priamo re di quel paese avendo Gingno. Élena di d a e. d'Apollo m. e. di Menolào Triòpo re ài rapito Triópio, sopr. , alni fu della In rovina. Caria. sac. premiavansi sua giochi cagione Sparta d'oro. i vincitori con trìpodi Questa e. sostenne l'assedio de* Q. avevano, ndito. Sni loro scrittii sac. , , Tripodepiccolascranna tutta d*oro massiccio con 3 piedi,la quale i e le spaziodi 10 anni e fu presa d'I gran cavallo di legno col mezzo che Pàllade aveva ai G. consigliato perto cod'Apolloavevano della pelledel serpentePitone Esso tripode era (V. Pitonessa). sac. lo per , sac. di fabbricare ed in cui molti rieri guer- Dopo di che i G. da alcuni peed i Troiani, a finsero di stato trovato in mare andarsene, scatori. ciò indotti dagliinganni di Sindne, Costoro consultarono Por. fintosi diseriore G.,rotta 1 partedelle : per sapere a chi darlo,e fu risposto di tutta la G.. macchina Al più savio uomo mura, fecero entrare quella si rinchiusero. Taléte ; questiper modestia lo mandò a Biànte a questi , Pìttaco queglia Cleóhnlo,Cledbulo Fu recato in a a Soldne, Chilòne,il qualeda ultimo a rimandò trìpodea Taléte condepositònel t. d'Apollo di notte della e. e i saggi tornando nello stesso tempo cheggiata G.,la e. fu sace , distrutta. Tróiio,f.0. di Priamo al servizio della Sibilla. Così il sedile da cui si davano ne , e indietro la flottadei il famoso che lo secrandolo quellarinchiusi dato 1 segno , , molte parti il fuoco a appiccarono Periéiidro, Periàndro Solóne I G. in uscirono , a e. destino che Troia finch'ei vivesse, ma e di Ecuba. Era non fosse presa, mente egli temeraria- volle combattere Achille che responsidella div. era stato in possesso dellaG. (Y.anche l'uccise e poco dopo la e. fu presa. dei 7 sapienti Tromba(Y.Clio,Fama,Tritone). Fabre, Biz, d'Ant^. , (Y. Fabre, Biz, d'Ant.'), (Y.Fabre, Biz, d'Ant.J. curio Tubildslrium titolo dato a Mer(Y.Fabre, Biz. d'Ani,). grandissimo^ considerandolo Tunica Camicia o (Y. Deianfra, Egizi, dagli Èrcole, lor grandissimolegislatore. Nesso). come Trifennàfae (Y. Fabre, Biz, d^Ant.), Turno, re de' Rutuli,rivale dì Enda,da Tripddium (Y.Fabre, Biz, d'Anta. tre volte jj.éYioTo? Trismegfsfo (xpet?, Jritone,Dio f. marino ; o. di Nettuno Tuba Tubfcen cui fu ucciso in duello. TDTELINA — 127 — VALLE. di?,invocataa R. doporiposto Tdfuliis(V.Farm, Dui. d'Ani.). Tuielfna, il grano nei granai. u contenenti i venti, Ubrfstica (V.Fabbb^Diis. d^Ant). che ! curiosicompagni rasca. burDiz.d'Ant: Alites, fiera ne Uccelli(V.FABBE, e nacque apersero altre vicende^ Oioni8m68, Auspfcia,Manléion). perduti Dopo tutti i soci,rotta la nave, sovra 1 Udranos (V.FabbB;Diz, d^Ant.J. misera tavola giunseinaspettato Udrlàforol (Y.Fabbe,Die. d'Ant.J. e sconosciutoad Itaca dopo20 anni di lo. diLaerte e di Anre d^Itaca, Ulisse, lo. tieléa. Fintosi 1 dei Proci (Y.) solo e di Sisifo assenza. sec. al.di questa di Eolo.Si finsepazzo per non andare i l dandosi arco potòpiegare proprio alVassedio di Troia, ma Palamede ed uccise tutti quegli a conoscere, nanzi audaci. Lasciò il regno a Telemaco col porgli Telemaco diil figlinolino airaratro stoIòla sua finzione ed andossene errando per le selve Ter. avea predetto Giovò molto che sarebbe ed ei dovette partire. perchè ucciso dal lo. suo, come di colla sua prudenzaed avvenne all'impresa fatto (V.Telégono). Fu postofra astuzia.Egli scopriAcnillesotto le femminili alla corte i semidei. mentite spoglie Ulivi sacri (V.Fabre. Diz, di Ani.). di Licoméde re di Sciro portando , accendi' colà,in apparenza di mercatante, Upeccadstria (òicexxauocpia ultime scelse trice di fuoco)(Y.FabbB|Dìm. di monili ed armi,leqnali Achille. RapìUlisse ilPalladio con Ani.). 1 delle9 Muse, sero Urania (o"pavó^ Diomede; fu 1 di anelliche si chiucielo), alFastronomia. Rap. nel cavallodi legno,e contribuì che presiede sotto le sembianze d'1 donna in veste molto allacaduta di Troia.Tornando in che soin Itaca corse molti rischi stiene mare azzurra e coronata di stelle, il globo con 2 mani, avente inutiliper 10 anni,conosciuti e fece viaggi intomo a sé variistrumenti di maà*Errori d* Usotto ilnome tematica. I poeti d"nno anche questo àll*isola di Circe ove ìisse.Naufragò a Yénere (Y.Citerà). nome tempo questamaga il tenne qualche Circe Urànie (Y. Fabbe, Diz. di Ant). e da lui ebbe 1 lo.,Telégono. mutati tutti i suoi compagniUrano , ossia il Cielo, m.o. di Gea o aveva Terra e p. di Titano, di Saturno e di in bestie , ma egline fu salvo o col nere). Ocèano bere la o con (Y.Cielo, Saturno, Yénon incantata, pozione pitato Cada Minerva. antidoto un datogh corse Urna,vaso sacro dì bronzo in cui stan poiall^isoladei Ciclopi divoratoda rischiodiessere Polifémo, rinchiuse le sorti degliuomini (Y. Desti no, Minosse). cui accecò e partissi (V. PoliUstéria f émo). Dagliincanti delle Sirène (h"i porco)(Y.Fabbb,Diz. di all'alberodella Ant), scampòcolfarsilegare sua nave. Eolo glidiede alcuni otri V le ricolte.Presso Rieti aveva selve a Vacca, (Y.Io,Pretf di). lei sacre. dei camdiv. R.,specialmente Vacuna^ è quella sacl secondo i poeti Vaile facevano sacra si Le dopo pagnuoli. f -s^«» ' . j'r"^ _^*.*-~"- -. YMNUS che — VKSTALIA — fa giaeefini monti Pairniso, Pìério, però Virgilio Pindo ed Elicóna,dorè Permésso e miaticus Vannua scorrono e doTe Tlppocréne ilcavalloPègaso.È sac. lava pasco- dei re del Cielo Venti,div. poetiche,f.i. alleHnse. d'Anty di Turno m. Ilótuli. il Terra (V.Fabre,Dù!, d'AO. (V. Fabre, Dìb. Vatea 128 era d'Astréo o loro re, loro e e e della Eolo di Erib^. tenevali incatenati nelle I 4 : erano principali altri Frisso, Bòrea, Euro, Noto, Zefiro; gli caverne. (V. Argonauti, Coro Cìrcio, Favònio, ÀMco, erano Giasone). Velo (V. Pi ramo). Aquilóne,Vultumo, Snbsolino. curio). Verga(V.Bellon a, Cada eòo, MerVendicatore,sopr. di Giove. Vènere, la. del Cielo e della Terra,o id. prodotta dalla schiuma del Vergine, 1 dei segni del 2k)dAaco (V.). sec. Vello d'oro , , dal sangue di Urano; sec. al. nacque da Giove e dalla ninfa Didne. Fa portata dalle Ore con somma mare e in cielo pompa , dipingecon ed è quellAstrea che, fugata dalla peidelittidegliuomini , se ne al cielo (V. A s t r é a ). terra tutti gliDei la ove Lo si tornò 1 spiga in mano la Verità, div. ali. f.a. di Saturno così bella , che ognuno della virtù. Rap. sotto forma voleva per isposa, more. e la d. la Dea d'Atrovaron L'ebbe Vulcano , aver fatti ì fulmini contro guerra i a in premio di Giove nella Giganti ed , essa o- ma Anchise Troiano ebbe Enea, a cui fatta da Vulcano. diede 1 armatura Da anche Adóne Amò (V.).D. da lei e da Marte essere nato Gopido.Questa aveva un o m. d*l portamento, vestita. succintamente Veraicórdia diando molto il m.o. perchèdeforme, ebbe varii altri m.i. fra cui Marte. Dea di maestoso matrona e , Verticdrdla (da vertere, volgere piegare,e corda i , cuori), desse sopr. di Vènere invocata perchè renilcuore altrui,o perchè propizio volgesseal bene il cuore corrotto ed impudicodelle donne. Fu eretto 1 1. Vertic l'a. 1 14 A. C. per ordine a Yen, cinto detto cesto, in della Sibilla. cui stavano le grazie,ilriso,i vezzi,Versipéllls(V. Fibre , Dùf. i piaceri, le lusinghe, (V.Fabre, Biz. e Pàride a cui Vertumnàlia d'Ani). d'Ant.). prendevarie ella si fece vedere in tutta la sua Vertónno (da vertere,che le aggiudicòil pomo d*oro Dio della Primavera e dello bellezza, figure), di le sulla trasformazioni Autunno tutte dalla Discòrdia e mensa gittato di Peléo dellenozze a tutti i nelle ronle sue e Teti.PresiedoTa piacerie commettevansi f. moltissimi disordini. Fu- eretti assai t.,di cui i pali princi- dei fiori e È maturità. dei frutti fino alla loro m.o. di Pomòna. Giunto in età.avanzata ringiovanissi insieme le fu fedelissimo. Fu poi considerato come il Dio del mutarsi con lei , e ad Amatùnta, a Lesbo erano a , a Cipro.Volle Pafo,a Guido,a Citerà, d*ognicosa. che la colomba fosse a lei sac, perchè Vespero(V. Esperò). fu Vesta. V'è chi confonde Vesta con Gila ninfa Peristéria (V.)a lei cara da Cupidotrasformata in colomba. bèle e v'è chi la distingue,anzi ne di Saturno, cioè riconosce 2 : 1 m. Rap. per lo più sopra 1 carro tirato ed 1 m.e. di Cielo da colombi o cignio passeri. Urano di o Sopr. m.e. , di Venere principali sono: Acidàlia, Satnrno. È la Dea del fuoco. Arginnide, Vestàles (V. Fabre, Die. d'Ant,). Astdrte,Celèste,Ciprigna, Cile" Vestalia,f.sacre a Vesta che in Roma trice, cel.il9 giugno,ponendovariicibisul rèa, Epitrdghia,Ericinia,Genifocolare della Dea e conducendo al Morfo, Popolare, Versicor* Afrodite, Amatùsia, dia, ecc. (V.). VenHia, Dea del mare sac. presso i R. che t. asini che servivano a girare lo macipe del molino, coronati di ZACOftl 180 — ZécorioNe6cori(V.FABRE^Dt".d'J.J. Orfici f.o. di Gio?e Sec. i misteri Proserpfna;da Giove posto sul che diede serbò ilcnore ne pastoriacciocché li alisvas- Questi 2 giovani che furon detti sero. i bianco e nerva Mi- i destini dell^uomo d. simb. e che vive muore (V. Fibre, Zines fiume Zanto di d'Ant). Diz, della Tròade collo G. che venivano riboccando dei che àrassedio di Troia, fuor di modo. d'occidente vento Era Spira 1 dei 4 ed lo. di Eolo soavemente e e pali. princi- ravviva e die per m.e. Flora e (fiorie per f.o. Carpos (V.).Rap. spesso in forma di giovanettocon faccia serena d'ogni sorta di fiori. Zete (V. Calai). ZetOy f.o. di Giove e d* Antiope.Lieo re di Tebe sposata che ebbe Antiope , in pensiero che essa gli fosse venne infedele e la ripudiò per isposare coronato , Dìrce. Giove allora vestì le sembianze gradi quali dovrebbero corrisponderea ciascun orbita deiranno. mese formano fa germogliare dì 9 9 dairaltra dell'ec- della terra, di« per costellazione ; dell'Aurora. quindi gli alberi fruttiferi, gli si le vita), colo pic- parti,1 visa in 12 di 1 fascia parte e clittica,ossia (llMfirfópoi portatore corso da (w^iov cagion delle figure vi celesti da 1 dei cavalli d'Achille. ; 1 Zefiro mai il sole nel trascorrere animale,.a È sono. , allo sbarco si oppose di 1 furioso pezzi. Zeto si abbandonarono non dell'anno. D. Zodìaco che coda la fece in che cognizione della musica (V. Anfione). Zodfaco, quellospazio di cielo per cui sembra , Scamàndro — Diz. Fabbb, Bt" ed ebbero molta , risorge.(V. anche Ant : Orgia). e Dirce alla attaccarono ancor lo inghiottì toro a Giove e questi palpitante fu ed Tal mito segnato inAnfione Dioniso. e riprodusse coi Misteri Eleusini della Dioscuri rosati ozia, cresciuti in età ed informati poi degli accidenti della m. loro, trono dilaniato. dai Titani de* cieli e ad alcuni il lacerato. Bacco Zagréut (Dioniso), ZOLPO — Le lazioni costel- diverse figaro , con questinomi : Ariete, Toro, Gèmini, Cancro, Leone, Vergine, Libra, Scorpione, SagiUàrio, Capricòrno, Aquario (V.).L'origine di e Pesci queste costellazioni è sepolta nelle tenebre delFant. Chi ne attribuisce l'invenzione agliEgizi,chi ai chi agli Indiani e autori nomi alcuni abbiano Caldei, altro ant. , di cui sarebbe asiatico Sopolo la memoria chi ad ula per- , ed il nome. vogliono Fra che gli questi relazione alle faccende di Lieo per ingannare Antiope e farsi delFagrìcolturaed alla varietà delle storia, vellamentestagioni altri li fan derivare dall'isposare. Dirce credette che Lieo no, Antiope convivesse fatta imprigionarequesta sventurata altri dalla mitologia, altri con onde , fecole soffrire infinititormenti. Alfine fuggi la misera sul monte Zeto e Antiope e Giterone, ove Anfione, che essa andò le nacquero consegnò sostengono quellafavola altro che un*all. non perpetua delle astronomiche. Zolfo (V. Fabre, Biz, d'Ant.J. essere leggi 1-»^:. APPENDICE DIVINITÀ PRINCIPALI DI FAVOLOSE POPOLI VARII ANTICHI Ghreclié ( xiozi — lE^omazie zie — »»" /^.. ) ?? 0 Daevi, Genii, : -^Assur Ized,Mitra,Gran o JZ,BaaloBel^ Serpentef Neris,Ahracas,Peris, Beh, El, EUon, Tnadi, II, Iva ecc. Pianeti,Taauth, Genii,ecc. II.EGITTO: Triadi, Osiride,Iside VI.SCANDINAVIA:*Odino, Frigga, Thor, Belder, Bore, Swrtur, hi' Oro, Anuhi, Thot, Tosili,Fhtha, Ammon Ea , Knuphts , emdal, Sleipner, Skimmer, Raska, Api Loke Ohe Nani Mouth Ymer Nephtis Nauph Ygdrasil mis Càbiri Aroeri Valhalla, Gna, Oder, Serapide Angerhode, , I.ASSIRIA , - , - , - , , , , Nilo , , , , , , Gran Serpe, Siginie, Nanna, ecc. ecc. 27it- Abisso, Paràbrahma, aìfe,Valchirie.Bcc.,,. Vistnii VII. GALLIA : Trimurti, Brahma, Shiva, Druidi, Eso, TanaRama Sita Bavani Irminsul, Landka, Teutarete, Twrana, rete, , , , Trama, Latte (Mare di)Loto, Cri- Vili. AMERICA : Cupac Manco- III.INDIA: — — — , fante, Capac, Pasciamac, Scioun, Sole chna, Genii, Dewta, Uovo, EleBudda, ecc. ecc. Huecas, Grande Spirito, VitzlipU' Testuggine, lY. FENICIA: litzli, Baal o Bel, AscheMo, Moloch o Melcar- IX. ALTRI: ^Aeones, Gnomi, Silfi, ra, Astarte, , — te^Dagone, Cahiri,Desiderio ecc. y. PERSIA: OrmudB Arimane, , Bives KaiomethfArmsciaspandi, Oen od Oannes, Omorca,Belfegor, Uri. — Avvertenza. Nella seguenteAppendice,oltre alle abbreviature usate nel bro, la cui tabella è Am. s Ass. Ba. D. E. F. = = ~ - « a pagina Vili, si useranno America,degliAmericani. Assiri, degliAssiri. Ga. dei Babilonesi. Babilonesi^ M. I. anche corso del ti- le seguenti: dei Galli. Galli, Indiani, degliIndiani. Mitologia. := = s Divinità. P. £gi^2degliE^zi. Se. s e dei Persiani. Persiani, degliScand« Seandinayii dei Fenici* Fenici; _ L ... ."Si. ?"?Z^,t»***J«**»" ... i"v«1 f - "' APPENDICE A'»)issO;(M.Sc.)fgrande spazio vaoto Andumbla, dre posto fra il palazzodi fooco del PaUniversale e Tlnferno. In quello spazio,quando tì fa gettato il corpo dal nata ( M. Se), vacca prodigiosa gocciare dei monti del ghiaccio primo. Producevaé che nutrivano fiumi di latte il gigante Ymer (V.). gigante Tmer^ sorse il mondo (V. Angerbode, (M. Se. ), gigantessa il cui disventU' nome significanungia Ymer). anche di Loke dio malvagio e Fu m.e. ra. Onderàh). ; (V. ginata Abracas astutissimo,e m. di 3 mostri: FeU" (M. P.) di?, immao Abracax, settari dal 2^ sedai Basilidi, ris, il Chran Serpe ed Hela (V.). colo da cui Anitbf,(H.E.), il Mercurio E. sotto fordella Chiesa. Dio sovrano, ma dèi che ai to vestid*uomo testa di con dipendono gli presiedono cane, del — 365 cieli ed alle 365 giorno deiranno. Dal virtù di cadan di corazza, di lai for- nome cadabra, poila parolacabalistica Abra- mossi cai si attribuiva e il sistro associato cai si sacf. fancialli. succo in 1 suo mano culto fa quellod'O^nde con side (V), e 1 potere sec. stragrande contro le malattie. feriore A6ma A.) genio o div. inAdràmmelecb;(M. a col caduceo nell'altra. Q ed* J- al. è f.o. di Osiride sec. , al. di Mercurio. (M. I.), pianta, il coi si produceva effetti prodigiosi, nefico. in 1 dio bepoi fu personificata Soma o che (ccmv tempo, secolo ). Un tal Valentiniano,eretico,favoleggiò esservi 100 Eoni, parte maschi, Api, Osfride, Ser^pide, ecc. (Y.),f. o. di Niobe e di Giove, s'impadronìdelparte femmine, cai attribuiva natura Sono D. del tempo o dellV diversa. TE. e govemollo con tanta dolcezza, stessa. che i popoli lo riguardavano come ternità,o TEtemità Alfadero della Div. Dio e lo on. sotto forma di 1 bue ( M. Se. ) nome primitiva,eterna , creatrice. Creò la perchè credevano che al tempo in coi la terra Dei furono cacciati dal Cielo e si gelata di Ginongopar gli e di Muspelheim. terra ardente ricoverarono in E. (Y. Dei), egli Dai vapori prodotti dalla vicinanza di prendesse la forma di quell'animale. Ymer £ sim. dei benefizi di Osiride all' E. queste due terre nacque ecc., (V. Ymer, ecc. Bore). coltura. e ad altri popolicui insegnò V agrilucenti a lati che Doveva AIR, (M. Sc.^, spiriti questo bue, ìmagine vivente del morto volteggiano nella città di Osiride, esser nero sempre bianca macchia 1 Migdard (V.), quadrata sulla con fronte 1 aquila sul dorso e 1 mezAmenti, (H. E. ) ant. il dio d'Avemo, zaluna Eoni Aeónes , , , , , mile r^AtS-T]?dei G.,poi il paradisoE. sidei 0. agli Elisi (V). e R. (M. E.) 1 deUeSdiv.deir ordine Egiz. di cui 5 maschi e 3 femm. On. a la Tebe causa sotto forma di ariete 1* suprema, ma a certo e invisibile liopoli,indi era condotto feste (M. A.) genio o cui sacf. fanciulli. riore div. infe- di color bianco. pure questisegni naturali, procuratiad arte dai erano Yeniva sac. del creato. Anàmmelech, destra 11volgo credeva Ammon-Ra, sim. a 40 nutrito in a bellissima una Menfi ed accolto Condotto strepitose. rio d'Osiride stalle e secondochè ; nave con al Santna- collocato davanti coperted'oro E- giorni ad a 2 eiu ARIMANE — 133 — ASTARTE Aruéri od Haro6ri,(M.E.),raera bao- Aroéri, a destra o a sinistra^ cattivoangario. Tal.lo facevano pollo6.,f.o.del Sole e di Rea, o di gli girarela e. circondatoda magistrati Rea e Saturno detto Sec o Sevos daE. e guardie e per allontanarela calca, da fanciulliche ne cantaside, vano f.o.di Osiridee d'IArpócrate,(M.E.), preceduto al silenzio. le lodi.Doveva vivere 1 determinato presiedeva Rap.giovane, 1 mitra in capo, di volto di anni,dopoi quali numero con i sac. lo conducevano allesponde del colditodelladestraalla ca bocsevero, e dallasinistraavente 1 suggello. ove con solennecerimonia e con Nilo, vel sommergevano. GoUocavasi sul limitaredei t. ed on. segnidi profondorispetto Indi imbalsamatolo facedai sapienti, nelle scuole, nellegrosse funerali il Gli il e famiglie. era sac. vanglisplendidi popolo pesco per si dava a disperato luttofinché piafattea linguae il frutto a cesse le foglie che ai sac. pubblicare che s'eratrodebbono serbarei segreti. vato cuore, bue collevolute Oli abitantidelle 1 altro nero spondedelNilo gli offrivanole primizie macchie bianche sul corpo. Allora si dei legumi. f.che duravano 7 Aschéra,(D.F)corrÌ8p. bilonese, Bafacevano pubbliche allaMylitta ed allaVenere 6. come pure di. L'or, di Api si ricavava dal suo Ove Astàrte od Astarot^ilcui culto era gradireo no le offertefattegli. immoraUssimo. le aggradisse era sfavorevoleil non volta si faceva cosi Altra : e. tutta d'argento, oAsgàrd,(M.Se), responso. v'era posto S'accostava 1 orecchioallasua bocca il trono di Odino ( V. ). le Iviabitava per solitocollam.e. Frige poichiusiambi gliorecchi con ga dal di là si le usciva e e (V.), lungi me primani, tempio sorgeva poco il Valhalla o paradiso che si udissero fuori di là Se. (V.). parole del Nume. Aso, reginadi Etiopia, legò tenute come con cui si coleran responsi malefica. Div. Era il Osiride Tifone per perdere Arimene, (M.P.). perpetuonemico di Ormuzd (V.). (V.). Abitava orrendi abissi, ove non teva Assur od 11,(M. A.){^mioSignore), podi Sem, e secondo la Bibbia è figlio penetrareil Sole,ed aveva per Tutti E i Dem fondatore di Ninive. ilDio eponio Genii neri. mo compagni assiro e de' le infermità, la sterilità i mali, delle e tutelaredel regno suoi re , on. e nominato V sempre campagne, la creazione di tutte le nelleinvocazioni, letenebre adorato con prececose nocive e specialmente denza nei t. di tuttiglialtri dei.Da che i Persiani odiavano in sommo ghi lui dipendonosp. 2 triadi di dei grado,erano attribuitea lui. I Maderale insegnavanoche dopo 12 mila medii,forse cosmici,e il gruppo sidei 5 pianeti anni di lotta, vinto eglie distrutto conosciuti dai da Ormuzd, ilmondo sarebbe rinnovato piùant.;(intutto 12 dei maggiori) vinità dal fuoco, ed una e i morti tutti assorgerebbero lunga schiera di geniie dibuoni e comincierebbe il inferiori. la Asturie,(M.F. e dei Siri), gran dea delregno dellabeatitudineeterna. i dei 7 inferiori che dall'umido, natura, ArmscÌaspindl,(M. dall'acqua P.) trae tutte le cose. È confusa tal.cun emanati da Ormuzd, e circondantiil che appuntosi fa i quali trono di lui, Venere (Afrodite) poihanno sotto di sé 28 leeài (V.). dal nascere mare. o angeli, capia loro volta delFesercitodei Ferveri e rata figu; peiFenici è la dea universale, d. anche Astanel discolunare; degli Amkuri, destinatiad aiutare, allaguerra insieme coglinomini,Ormuzd nella presiede rot, e Mylitìà, nere colla Velotta contro Arimane ed i suoi per e fu piùtardi identificata 12 mila anni. 6. trava no 0 — ' -nr ÀTHOR del sole ehe fa (M. E.),la m. kìhòf 134 — BORE — Bali nn- pregò ed trita dal latte della dea Iside sotto forma e gliE. né ì latte di gerebbero mun- Bei (Y. Bel). Bàlder o Salderò e tanto genii bnono e paciUco prendeva parte alle Fngga che 1 dei dino piùon. dagliSe. f.o.d'O- degliDei di (M. Se), , non , gli goerre, nò ai clamorosi banchetti dela altri Dei. La m. inviò messua siggiera Chna scongiurartatti gli a esseri della terra che al suo bel Baldero e non ne sorse so« pra le acque del Gaos e produsse 3 uova d'oro,da cui nacquero Brahma^ Shiva e Vistnà (Y.). mncca. (Y. Ra). Atoum 0 Bavàni, (M. I.),fanciulla che moderni Gipriotti mai Baal l'Inferno. giovenca,opperò sae. è la Battaglie(ilpadre delle),(M. Se.)1 dei 7 volte sac. il sno capezzolo, varii nomi dati ad Odino (Y.). di vacca nò ottenne di serbare almeno nocessero ebbe la promessa, 0 re divinizzato.On.1sua statua in progresso e tempo i Galdei,come pure i Fenici, lo adorarono sotto ilnome di (che in Fenicio Signore) o Secondo la Teogonia dei Galdei Belo avrebbe spartita Omarca, primitiva fatto di Signora deiruniverso, e Baal a Bel. 1 metà di il cielo, dell'altrametà essa la terra^ucciso i mostri che popolavano le tenebre, e per ripopolar dalla , ai finti combattimenti e di fuorché, per inavvertenza, del vischio. Balder pianticella serviva di bersaglio creduto invulnerabile, Bèlo, f.o.di Nettuno e di Libia degli Assiri. Sec. al. ò Nembrot il mondo, fattosi decapitare, col gue san- della originatoglianimali, gli proprio astri,e l'uomo. degliDei; ma il malvagio Loke (Y.)lo fece ferire dal cieco Oder Beléno, (M. G.),D. della luce. di acuminata 1 bacchetta con vischio,Belfegór, (Baal Signore phegdr di Fegòr), D. degliAmmoniti, dei re onde ei mori. Fu arso il suo cadaveMoabiti e dei Madianiti. Rap. il Sole 1 vascello colla m.e. Nanna, sur corte — che sempre lo precedeva il , cavallo suo ed 1 anello d*oro che vi 1 nano 0 Saturno,o suo Odino in segno di addio. Rap. Belo giovane biondo, col capo cinto di Belo pose — tal. Priapo.Pare (Y. Bel). (Nelle selve di)presso i ultimi tempi commettevansi l'eloquenza raggi, e la bocca aperta,sim. deldi cui era il Dio. anche che il culto fosse scandalosissimo. P. degli oscene turpitudini. o Egli sim. il Sole. Quando morì,la m. Bertucce Scimmie, (Y.Gero dpi, chiederlo rimandò Ermóde Frigga Hannùman). a l'agile ad Hela, regina dell'infersullerive del Nilo. (M. no, Bìblos, e. posta che sarebbe risorto e fu risposto E.).Ivi si fermò sur 1 piantadi loto, ove lato della sua una ninno sì fosse nel mondo maga, che mancanza. non Ma censo- che in breve nel trovata volle dolersi, der Bal- suo dov'era Osiride rimase in inferno. Gredevasi però che dopo il crepitacolodegliDei di (Y.) tornerebbe la cassa raggiantedi tanto s'ingrossò tronco, la (Y.).Il re fr.e chiuderlo rac- cassa di Biblos quel loto fece 1 colonna ed Iside poi vi trovò palazzo del suo da pelsuo e tolse (Y. I si d e). m.o. gloria i giusti. Bore, (M. Se.)f.o. di Bure (Y.),e p. sovra splendere 8air, (M. 1.),re superboche d. ne padro- degliD. Se. fra i qualidi Odino. ferno. Bore (Ifigli del cielo e della Terra e dell'Indi),(M. Se), tutti gliDei A lui si presentòYistnu sotto i quali, del settentrione, ucciso il gigante a forma di dogli chiedenpiccoloBramino dare 3 passinel suo poter la cosa^ in 2 pasregno ; concessagli si misurò il cielo e la terra^quando , di Ymer nelT Abisso col gittarlo (Y.)formarono colla carne di lui la gne le acque, le montacolle ossa^ glialberi co* suoi ca- terra,col sangue BRAGA le pelli,e mpi 135 OREPUSCOLO — denti. Col coi snoi deve ogni sorta di virtù con mo cranio capovoltofu fatto il cielo sostenuto da 4 Nani del lo cervele (V.) sparso per Taria nacquero le nnYole. Colle del mostro sopraciglia fabbricarono la città di Midgard difendersi dai si sofferenza meritarsi di nel Gran Nulla essere di e bito assor- ilNirvàhna. , Di qui i vocaboli Buddismo disti. per Bure, (M. Se), gigantif.i.di Ymer p. degliDei. e Bud p.diBore (V.),che fu il Nacque eglida 1 rupe che loro continua guerra. mnovevano ca copertadi sale e di brina,che 1 vacdi essi faceyan corteo ad Odino e a ndava leccando. prodigiosa Ini gindicavanonel Valhalla (Y) Busfride,(V. nel corpo del libro). con Braga ( M. Se. ) , il Dio dei canti e dei ' 12 saoni e della poesia, del Nord. Cabir! l'Apollo (M. I.)*0. che ra^. il potere (V. T r i m a r t i ). La dea Bavàni^ apparsa sull'onde delFacque del Caos,gettò B uova ro d'oprimitive Brahma creatore dall'I dei qualiusplendidissimo, Aveva 4 teste 8CÌ Brahma. ei8; e si trovò seduto e 4 brac- sopra 1 loto tologi (Dei),(M. F. ed E.).Alcuni michiamano Cahiri Plutone,Proserpinae Mercurio in quanto presiedono ai morti. Altri con questonome intendono i Dioscuri (Castoree Polluce) ed anche gli Dei Penati (V.). Pei Fenici stato. Essi i sono dolio protettori anche D. Q. ed E. sono ma , note. Gli E. in essi i f.i. di piantaacquaticasac. presso gli 1. Prostratosi, contemplò 100 anni le d el meraviglie futuro universo, indi da si pose a crearlo. Metà dell'uovo, poco cui egliera nato, formò la terra , e il metà la volta celeste.Per popolare gran mondo, da lui posto sulla tal culto in G. fu sp. cel.nell'isola di Lemno, e di Samotracia,e nella del cima Uerù,si trasse mino dal capo 1 Bradal braccio di Brama, 0 sac. dalla coscia 1 odestro 1 guerriero, monte gricoltoree mercante dal e piede1 e pancia Frigiae : caste o classi tuttora esistentinell'India.Diede Vedam al Bramino poi il Menfi;erano e testa con gran (V. N a n e mati ar- i ). Passato nellaMacedonia. Sec. al.sono Acsiére Acsiocérsa ed AcsiO' , cérsos. toro Nundl, (M. I.),1 vacca e 1 in E. il bue Api vivi,che, come e adoravansi di obbligo con a i guardianidell'Egitto. Rap. in forma di Nani con di martelli 3 t. si supponevano artigiano.Costoro furono poi i capi Camadeva delle 4 rispettivi Avevano Vulcano. 7, on. come dia, oggi in Ineffetto della Metempsicosi e ant. e anche studiarlo in perpetuoe d'insegnarlo. (V.). sua Chemis, (M. E.),1 delle 8 div. del dell'opera poiinsuperbitosi salire ordine on. a Mendes sotto forma d'onde per rinegliabissi, precipitò Ma 1"" , di comparire nel capro, simb. della forza produttrice. mali. Corvi, (M. Se), Erano 2: lo Spiritoa sotto 4 diverse forme d'animondo Da ciò l'orrore che han gliIndiani la Memoria, che Odino mandava oal a cielo deve cibarsi di carne. Rap. con 4 gni a che ni spiarele azioni degliuomigiava, ogni sera, mentre egliman- 1 circolo e 4 braccia,portanti il fuoco segno dell'immortalila, do forza,e dall'altre 2 mani scriven- e gliriferivano all'orecchio il bene libridelle e il male teste e sulle sue s'appollaiavano sìm. di di il Vedam e le OUes o che aveano spalle veduto. Crepuscolo degli Dei,( M. Sc.)C. d. do, dagliScaldi (V.)l'ultimo di del monSubaste, (M. E.) sopr. di Iside (V.). le no l'eterscelleraggini Budda(M. I.),filosofodel 15^ sec. a.C. p er quando ilcreato. sotto la cui forma Vistniì insegnòaSI deciderà a distruggere Si scateneranno tutti i mostri, daran la cui religione, gliuomini 1 nuova leggi civili. consiste in particolarità ciò che l'uo- fiere battaglie agliDei e tutti peri- CRICUNA ranno, sìm. dell'eterna salvoBaldéro^ mondo; nuovo divorati da eternamente saranno i tristi mentre 1 per 7 possesso del monde miranni; poi ì geniifemmine, e le presero Ince,il qaalenscito d'inferno splenderà sni giusticollocati eternamenie in 1 ELEFANTE ìl}6 — Peris gli 0 unì Peri per anni 2 mila. Avendo e glialtri prevaricato Dio , mandò Eblis, nobile creato essere si, col fuoco. Unitisi i Dives delle 2 claslupo terribile nel Nastrond (V.). Eblis Neri e Peri si difesero, ma Crichna,(M.L).Uno dei nomi sotto cui li vinse. Insuperbitosi, Dio creò T uoamo regnò Vistnà {Y.).Nato principe, a i ad ai di coi Eblis ed Dives mava conversare e impose pastori, quali suonando il flauto, traevasi dietro le obbedirgli. bero belve (cfr.0 r f e o, A n fio n e ). Col Druidi (I),(Spó{0 dertM quercia,aldito sollevava montagne, danzava sul sac. pei popolinordici)erano uccideva mostri ai legislatori sac. e reggitorideglian. serpenti capo di Se. e similL Abitavano 5 gnava inseGa. teste Celti, e tiranni, e giganti popoli la virtù sola condurre alla felicità avean grottee recessi solinghi, boschetti rotondi cinti di grossimacigni, (cfr.Ercole, Apollo, Bacdi tai schetti bocentro nel c 0 ecc.) prine. e da cui Cynocéphalus(y. Fibre, Diz.d^Ant.). sorgeva 1 gran masso le asMassimo il Druida D. malvagia, semblee, presiedeva Cupàc^ (M. Am.), opposta ed i ricani Amei Pasciamdc re. a (V.).Quando gli giudicando vassalli costretti a nominarlo Ivi serbavasi sac. erano perpetuo fuoco. steriosi miAllontanati erano gli stranieri; sputavanoin terra in segno di orrore. , , , , di 3 i loro riti. Erano prin.dei Filistei. Denti del Gigante Ymér, (M. Se). Di essi furon fatte le rupi.(V. Ymér, Bore, (7 figlidi ). Desiderio, (M. F.).Sec. la loro Teogonia, Dagóne, a Tìdolo esisteva principio Spiritoo- 1 ìBardifSM meditavano Ovddi, e I 1. serbavano erano sac, ziati per gli Inidella gliarcani od Avtnidion sapienza.I Bardi poeti che erano alla moltitudine i cantavano ceti detti propriamente I Druidi distinti; precetti learpeneilef. ziali nusuonavano spirito teologici, ne ed animando cui s'invaghìde' suoi principii e la unioe nelle esequie, ni Deside-' di lui con essi si chiamò cel.le grandi aziocanto glieserciti, hi Dai Tuniverso. Mot uomini morti rio e cominciò o patria. e gli per ne teriali Mudy cioè dal fangoo dalla corruzioAgli Ovddi spettavano le core matutti gli della religionee V istruzione delle acque derivarono esseri viventi. Da animali bruti sì dei giovani. L'ordine Druìdico era animali ragionevoli potentissimo poi produssero per la cieca obbedienza d . loro che veniva del prestata.Le loro ni. contemplatori cielo, Zophasen, ed 1 Caos tenebroso. scuro Ebbero a forma d'uovo splenderecol sole e cominciarono coi e Lo la luce. Dal calore nacquero i venti e le acque. Dalle acque le nuvole» il tuono, che urtandosi produssero fece fragoreriscosse ragionevoliche allora il qualecol gli animali suo cominciarono ad operare. Denta, (M. I.).I geniibuoni Fra di essi sono o Semidei. 0 prima tenute erano giorno di con sac. con di 2V u- ogni ci" liva sa- sulla quercia pompa gran d'oro troncava 1 1 scure e ne distribuiva i al popolo in e la gomma di pace e di buon augurio. moscelli ra- gno se- Eira(V. Eyra). =r geniimaschi Ad luna il Druida Massimo di vischio ramo on. ed Eso. tatéte,Tanaréte Daevi, (M. F.),genii.Dio creò El (ilforte) Bel i vano Faceprofetesse. per sacf. sanguinariin na, il sole,la lu- anche le stelle. Dives i. Si pianeti. i Neris , che , Elefante (M. L). Un o Baal (V.). elefante con 8 prò* GNOMIDI — 138 IZED — ù sae. e speslissime, beldolo, poisiprostravano Gnómidi,le mogli dei Gnomi (Y.) so alle a certe saeerdotesse i qoali e le presiedono piccolissime; ed ai cristallidelle viscere qualilipercotevano con verghe,se gemme , si erano mostrati valores nelle della terra. Trovansì foltissime sotto il dorato suolo del Messico e del Chili, non sotto le ricche sabbie di Golconda e t. nel 772. Taluno locrede innalzato di di turna Wisapnr,facevano la ronda notdel Mogol.Una sotto il palazzo esse anima ciascuna delle bestie Carlo Magno distrusseqael battaglie. in on. dì Arminio,Teroe dei Chem- scì , il vincitoredi Varo Inogotenen- te di Augusto. Iside (V. I o),(M. E.), ride. d'Osis. e m.e. Quando Tifone gittòOsiride nel Nilo,chiuso in 1 cassa, Iside Io andò Hanndman, (M. Se), Re dellescimmie che aiutarono Rama a punirLandka a cercare, e giuntaa Biblos Io trovò in 1 pianta dilotoche crescendo (V. Rama). SapevaT architetturae l'avevaaTvilnppata, la musica. ed era poistata usata a "me 1 dei 3 mostri nati 1 colonna dellareg" Heidrijn,(M.Sc.)i da Angerbode e da Loke. Essa è la già.Essa si trasmutava in rondine veva ricecolonna morte. 11 suo regno, l'inferno, per volare intorno a quella di tendo. combatmorissero notte di misteriose e non l'avvolgeva quanti dallo Era donna bruttissima, fiamme;finchdconosciutadallaregina, il cui lo. essa nutriva ponendocol zurro, azterribile, sguardo gli corpo li2 in bocca ilproprio e dito,ebbe le 1(2 color di carne. Aveva le tutte calamità che d 'Osiride care e loro innalzò spoglie per compagne 1 splendida fan morire gliuomini. tomba. Era detta la madre di tutte le cose, o la Dea Uni" Hiémdal, (M.Se), guardianodel Val' autrice versale,riconosciuta come halla,armato di spadafiammeggiante, di ognimoto dellaNatura. Rap.coldotato di udito sìacuto che udiva le dell'erba nei prati della il crescere od anche testa Tincolla coma e o tlerocorpo di vacca, per indicare o lana sul dorso dellepecore, e suonante 1 tromba che s*udivadai 4 angoli Tagricoltura da lei introdotta e la pastorìzia in del della terra. Difendeva Pingresso £.y 0 le fasilunari, perchè tale essa è anche la Luna,e come pontedi Odino (V.). adorata. Talora ha il capo turrito , femmine. il globosotto ai piedi come Cibale, , il leone d'accanto, le alie la faretra Iduna, (V Orga). Il,(V.Assur). Irama, (V. Vistnù). sotto cui Irminsul,nome alle spalle, 1 corno vari popoli nave, 1 d'abbondanza, ecc. quasiinventricedellavela, Pare sia stata confusa con molte altreD. Le sue lacrime avean prodotto le periodiche innondazioni dei ma, della Vestfaliaan. Nilo. Il suo cultofu introdottoa Ro1 monte sovra nel A.C. ilfiume d. 60 Dimmel molti in 1 vietato e borgo pei presso Fu disordiniche l'accompagnavano. Eresberg,ora Stadberg.La statua da Commodo imperatore 1 alta colonna teneva in 1 mano sovra ripristinato in Ga. in J stendardo con sopravi 1 rosa a e si sparse in G.,in Italia, rigi di Paindicare la breve durata dellagloria Germania. Vuoisi che ilnome da la bilanciaa segno e dall'altra leiTicap^'IaiSo^ militare, venga presso ('eltici on. il geniodel proprio paese. curio Forse è lo stesso che Ermete o Merdei G. e R. 11 suo t. princ. era ecc. dell'instabilità v era on. e incertezza della Iside); e, certo, d'I Iva,(M. A.),diodel fulmine. vittoria.Aveva sul petto lafignra buoni d'ordinein* orso e sullo scudo 1 leone.Nelle sue Ized,(M. P.), genii f.i nobili cavalcavano intomo alll- ?p Wl MWL Ut Jtli^^^ foriere, dai 7 (dipendenti Arrnspia- KAIOMORTS destinatia spandi yersare i benefìzid*Ormazd e ad sulleanime virtaose. V (M. ?.), Kaiomorts, 139 ^ nomo Ormazd, che Arimane - MITRA sol mondo gli Lorna,(M. Se),dea che riconcilia inTigilareamanti. sac. che racchiuso Loto,(H.E.)pianta creato da — Osiride presso Biblos (V.) la bara ài^ sac. su cui si trovò ; ( M. S. )pianta Brahma quandouscì dall'uovo di Bav'ani (V. B r a h m a ). dal ma uccìse, dilai l'albero Reivas, nacque sangue che invece di rami produsse 10 coppie KMa,(V.Thmei). cui discendenti i umane, rono Maledizione popola(Ostiedi),(M. E.)gliala terra. nimali che sacf. per confermare il Kheper, (V.Ra.\ sta se ne staccava poila tegiuramento; Kfci-Manìtu' (V.SpiritoGrande) nel Nilo caricadelle e sì gettava Knuphis,(V. Noupb). e mali auguriche il imprecazioni fosse faceva a sé,qualora giurante so in Landka o Lanka, (M. 1.), G. GiganteucciQuest'uso poi passò spergiuro. da Marna (V.)e aR. In Igu erra tra Manco Capic,(M.Am.),div.dei Peruviani, Latte (Mare di), (M.!.)• certi 1 dal dalla Pei sole nata e e gli geniimalvagi^ parluna,fr. te del nettare dell'immortalità si loro antico re. degliIncas, tarono Melcàrte, (V Molocli) sparse sulleacque, che tosto si muda cui u- Memòria (La;e lo Spir ito, in 1 mare di latte, (V.Corvi). scirono 1 cavallocon 8 teste ed 1 e- Mérodach,(V.Pianeti). lefantecon 3 proboscidi. Merù,(M. I.),monte favolosoabituale La vacca Latte ( 4 fiumi di), ( H. Sc.)i degliDei,sulla cui cima soggiorno Andumhla, prodotta dall'acqua ciolantesorge l'immenso e misteriosoalbero gocdava 4 dai monti di ghiaccio, d. Lingam, Quelmonte fu sprofondato si il fiumi di latte, nutriva data ai cui in mare nellabattaglia con la Ymer loro dai Numi gigante (V.). gigantiper rapir M bevanda dell'immortalità. Lingam,(Y. e r n ). Loke, (M. Se. ),D. bellissimoma assai Meschia o Mescliiane, ( M. P.), serpe D a Arimane rompere malvagio. Angerbodegigantessa di cui prese forma per cornata mostruosi Feivla 1* coppiaumana ebbe 8 figli sua m.e. la Beivas e farleperdere ris,il Ghran Serpe ed Hela (V.). dall'albero Odino delcavalloSleifelicità e l'immortalità. Egliprovvide pner; diresseildardo di vischio con Mitra,(M. P.).Lo stesso che il Sole, tra che temperala luce e le tenebre. Micui Oder uccise Baldero, Cacciato Dei si mutò nel peò ilsupremo dei genii buoni,che sce per questodagli salmone ; ma ridotto da Thor non permetteche ilDio delletenebre alla1* forma fu chiuso in 1 caverna Arimane la vinca sul Dio dellaluce 1 serpe gligoccia sulvoltoilveOromaze od Ormuzd, Non ha t. né ove leno riti che Siginiesua 2* m.e. raccoglie con ma e ad. in caverne statue, I suoi in 1 bacino d'argento. misteriosi a cui pervengono solo sime strepiti peldolore di quelveleno prodopomolte e terribilisducono gliiniziati, È monumenti sui i terremoti. Quando viaggiò fig. prove. fu in forma di 1 bel giovine con Thor^ nella e. dei giganti con berretto d'I toro suU'ingres* vinto nella gara di divorare da Loasiatico, a cavallo degli dì 1 caverna ed assistitoda 2 so gè (lafiamma).Nel crepuscolo fiaccoleaccese. Dopo Bei sarà distruttoda Vidar,f. maghi portanti finale che si daranno Ormuzd la battaglia in 0. d'Odino (V.i vari nomi scritti mondo ed rinnovnArimane^il corsivo). Tr*r HO to dal fnoco formerà l il Dio splenderà coi 8u Mud 0 illapoFenm(y.6aldereCft- to Mitra etemo biri). secoli più Nanna, (H. Se), m.e. che fa quel culto abbominevole da Commodo proibì 0 Melcarte arsa con al La e parte più terri* (Y. N i f 1 e i m ). di teschi porta era costrutta serpi.Dentro v'era un sua di che attendeva Inno spaventoso la fine del per e gliomicidi glispergiuri mondo cio. commer- insieme l nave sopra (V.), di dolore morì m.o. lui. alle Presiedeya stagioni,all'industria e fu e di Balder Nasi rond, (H. Se). La co in ebraibile deirinfemo Se. (V. Desiderio). pianetaSatamo. il del che alla morte stinato ripri- ed Eliogabalo. (JMékch Dio degliAmmoniti e in ge=r«). nere dei F. Pare che in originefosse Molocb NIORD — terra nnoya sole dei giasti.A R. per ebbe sacf. amani, ed Adriano Mo 140 — di Ercole Nebo, (V. Pianeti). Tirio divenne il 1^ Dio dei Fen. Neftis,(H. Eg.),sorella di Tifìme (V.) in tutte le loro colonie.Gli si sacf. principiofemminile del male, opposto On. sp on. a Tiro fanciulli.A Rabba e col ilsuo nome altare grondava ad Iside principiofemm. del Più tardi i fanciulli bene come Tifone ad Osiride, sangue. sempre si fecero solo attraverso Nepli, (M. E.) D. di 2**ordine dì cui passare sarebbero derivati quelledel 3** pre1 fuoco davanti alla statua del dìo. posti dì alla Ifino alleregionidell'aria, A Cartagine, battaglia e al regno e al mandavano delle C.) glisacrf.fanciulli A. (480 mera suo dei morti. cime t. di Tiro le deForse pobbl.entrate. vuto è lo di fuoco abitata da Ginangopdr il Nero da Sriva i luce, li chiudeva se ricoprivano. Nergal, (M. A.) dio non dello rupiad cristalli e fare armature ^ cf^tenamagicacon i vilie i dopo morte a giacché pacifici; andavano che nel Valhalla (V.)non i combattendo prodimorti strond). Nilo, re intaglia- fiume sac. degliE. (V. Nad. anche il Pcidre deìV Egitto,perchèveramente le sue innondazioni periodiche, prendo codi limo le campagne, le rendono fertilissime.Si confonde anche con Osiride (Y.) che colle chiavi del Nilo in rap. sempre mano. Nin, (M. A.) il dio della caccia. Ninip, (Y. Pianeti). ò ilgeniodq venti,rB« cui fu incatena- Niord, (M. Se.) per glialtri nemici degliDei. D. anche Genii neri. Essi fabbricarono e della guerra. Neris, (M. P.),gen! masc. (V. Dlves) Nifleim, (M. Se), luogo dove andavano oc- peigiganti lo Minerva. Mina più alti di 1 cubito le tenebre Neitb,(M. E.) div. che da* Q. fu d. alla fine del mondo Surttir il Nero sbucherà dairinfemo a dar l'ultima agliDei (V. Crepuscolo^. battaglia 0 Zorpanfi (V. Taadth). NandiCY. Shiva). mostri di forma ^ani, G^. Se.) piccoli sim. del mondo, dal usciva Ftha. Tal. rap. come uovo col capo di sparviero. Se asi l'universo occhi empiva gli Nagieffare,(M. Se.) immenso vascello composto d'unghie di morti su cui capatinel cavo l 1 serpe a- produssevapori coi nacque Ymer, la Vacca Andumhla e quindi Bore e gliDei e ilmondo i vari tutto (V. nomi). umana, di , bitata 1" dal Padre Universale od Air terfodero. La sua vicinanza con la ra Surtur nel sembiante dm. a- color celeste, avente in mano sul capo 1 bel 1 cintura ed 1 scettro, pennacchio,sim. di spiritualitàin bocca 1 come raggipestìferi in di fig. Sparviere qualuovo rap. liuspelhelm,(M Se.) terra gelatadi avrebbe del mondo. nomo Month, (M. E.) f.o. di Fhiha e di Padardegàhty (V. Triadi è il sole che gia acute freccie e lui,sec. al originela macchina Questa era stesso che Baal. tal. i suoi Da JfISROCH — 141 ORMUDZ — Ihalla e la e. di Midgard.Asgard e. Sec. al ò il D. del mare i cui tesoridona a' snoì favoriti. d'argento la reggiaove abitava era niverso l'uNisroch,(M. À.)o Salman,genioo diy. collamogliei^ri^^a. Passeggiava alata o rap. a testa d'Acqui1 cavallodi8 zamped. sovra la, inferiore, il re dei fluidi, ò il go?ernatore Sleipner, da Loke, 0procacciatogli del corso del destino umano. mele gnisera, cenando egliservitodi idroAbie del lattedellacapra Heidrun Nor, (M. Se.)p. dellaNoUe (V.). dalle 3 d'I cinghiale tava nel paese dei giganti. e di carne eterno, 2 corvi, loSpirito moria, e la MeNome, (M. Se.)sono le 3 Parche del Valchirie, Nord. (V.S culda,Urda, Veranda) gliriferisconoall'orecchiole buone e lecattiveazionidegli uomini. no. (M.Sc.^f.a.di Nor e m. del giorNotte, Nel Crepuscolo Dei La Notte scorre ilcielo s'I casarà vallo rato divodegli ilcui freno scosso versa la bava dal lupoFenris. Vuoisi fosse 1 IlGiorno soriformatore venuto dall'Oriente che mutasi in rugiada. circa vra 1 altro cavallo la cui criniera il tempo dellanascitadi G. 0.. Il suo illumina Tuniverso. si praticava ad Upsala, culto princ. fiammeggiante 1^ le dove vittime (eavalli, galli, Nouph 0 Knukis,(M.£.), principio porci, Fhtha venivano creativoa Menfi da cui emana e fin uomini e principi e re), schiacciatefra 2 enormi sassi, e si (V.). E. Io son chi di buon augurio considerava come Nuk pu nuk, parole 1^ misterioso E. teriore "andei forza a d io il con se 8ono,iì sangue spicciava astanti! ir nomi al 1* Dio e re , "il soloDio i (V. spruzzarne gli è che vivente che generò se stesso; corsivo). olo Se. degli » fin dal principio; creò Oén che, increato, sur un (V.Oànnes). versale uniscritteOmórca, (M.dei Caldei) parole reggitrice da Belo del mondo, la quale, rotolodi papiro seco portavano ogni cosa. nella tomba ecc. ,. TaU gione gliE. iniziatiallareli- divisa in 2 parti di una , originòil la terra. dell'altra cielo, Onderàh, (M. I.)l'abissodelletenebre piùpura. mostro in cui furono da Siva precipitati Oinnes od Oen,(M.dei Caldei), per feriori in^ìispiriti 1(2 uomo, 1{2 pesce,1^ educatore ordine di Parabrama gione, 0 Devi,dai quale deglinomini cui istruiva nellareliabisso, per nelle scienze, nelle arti.Era intercessionedei 3 dei dellatrimurti Babilonia,uscendo comparso verso dall'Eritreo. Insegnavache tutto era le uscito dalleacque e dalletenebre, qualicontenevano uomini ed animali uccisipoida Belo, che , mostruosi, in 15 globidi epossono, passando e nel corpo di altriuomini spiazione e di molte riavere la felicità bestie, Di essi globi7 son destinati primitiva. 7 a purificazione e a penitenza, 1 nel centro è la terra,ilvero luogo spartitaOmorca, signoreggiatrice in 2 parti, di prova dei penitenti. deiruniverso d'I formò Se in 1 tempo il cielo, ed ordinò fìsso non sono almeno al 9^ globo la terra,dell'altra il ricadono nei ricadono in colpa, serto demondo Poi cosa. 0 se veggendo ogni si fece da 1 dio troncare la teV a ricominciare la loro salita. sta del canto e della mare Or(^a,(M. Se.)l)io e col sangue che ne sgorgòforl'uomo glianimali, e gliastri. portascritte pxiesia, sulla le lìngua Iduna la poesia to, e sposò rurie Odor (M.Se),dio delcaso, ciecoe brut(V.), i cui pomimantengonol'im* di cui si servi Loke per ferire vivente, alitadegliDei. Salderò (V.). mori creatore del ilGiove Ormud?, (M.P.)Dio dellaluce, Odfno, (M. Se.) Nord,primo 7 benefici dei buoni e di al di tra i f.L siglio genii, spiriti Bore, presiedeconin sommo dei 12 dei che abitano il FagliÙ3d, beneficoegli gra- wI%A'i»t*iB^ '?-»g"" vnrVTT^ ORO abitante sulla cima di 1 monte do ràpide ed anche sotto ilsìm. vivente del bue Api (Y.).Egli è anche il , a cai si giange per da 1 dito un ponte custoil fedele, (cfr. ponte cane Sole Iside è la Luna. Rap. con come mitra in capo da cui spantano le ha 1 vincastro in mano ed 1 coma dei 3 colorì per cai si entra nel YaIballa custoaito da Hiemdal).AveTa Arimane nemico Dio per etemo delle tenebre e del male e rìore Mitra, il Sole. Non t. né statue. 1 , staffilea tre corde sìm. di quellodel sole per isferzare i cavalli del suo Tal. ha testa di sparviere, sim. carro. per sape- gliergevano Al fine del mondo Dei si nemici PÀRÀBRAMÀ 142 — della vista acuta i 2 distruggerannoa ad f.o.di Osiride più amato il Oro y Niobe (o di Crono Giunone), fr. e e e di m. di e Iside (V.),div. di 2" ordine. Osiride, (M. E.), f. o. di Giove introdotto il culto di di G. Padre di Io mutata E. vi regnò beneficando abitante fuuco quelpaese terra 1 esercito pacifico corse il mondo spelheime bella^ maravigliosamente cassa tosto la e Tifone suggellata, nel Nilo. Iside buttò a cassa cercarla Biblos e 1 ove la finalmente a chiette è in 1}2 vi si lascia bambù con riti.Si fa 1 recinto, Torba , e poi vi crescere si mette notte. 11 dimani partiche priric. cinto di compiono molti t. ed altari. Tifone seppe il sito d'Osiride e trattone il della tomba 14 nic- sopravidelle iscrizioni. per edificare 1 pagode si gli sontuosamente,innalzatoseppellito squartò in Il dio 1 altare rosso, sur n'ò I copertedi idoli e sim. con ve i bonzi ed ai viandanti. ospitalità paretison Neirindia lo Nella China gran numero altri sac, e vi si dà rie sostegno della reggia.Qui dopo vavicende (Y. I s i d e j fu dalla m.e. cercò dispersein varie direzioni. Iside ri- o ; vi abitano fermata ed investita, era e, cresciuta, stata adoperataper fare 1 colonna a cadavere La d. Mu- glidei adorati dai Chinesi, o i t. e li adorano. ove Le l'aveva vale nome (iagliIndiani corse piantadi loto il che questo mito sia identico a quello dei Persiani di Ormudz ed udrtmo- disperata la trovò di le scintilleche da qaella uscivano formarono poile stelle.Pare finse allegrezzae con 72 complici ne (Y.). ad 1 festino imbanditogli, fece portare Pagode, Tal cui promise a chi potessecontenervisi bene. Osiride v entrò e rinchiusa e ardente da lui abitata , ad Iside, Osiride^ quegli luce Nero , mentre spargendoper tutto la civiltà, fr. Tifone suo perfido s'impadronì palazzodi 1 cui si opponeva Surtur a (Y.).D. anche Alfedero. le arti civili. 1 L Battaglie(Y.Battaglie;. Universale,(M. Se.)div. primitiva Poi,lasciato il governo trono. Tornato Seràpidenel fu dal Senato abolito ma delle Padre insegnandoragricolturae del suo R. la Rea^ o di Giove o. Argo suo regno , in che ei lasciò al fr. Egialeo^sceso con Menfi , per la troppa licenza delle sue di e a Alessandria,a Canopo.A 146 (V.). Da in Iside della onniscienza e cenda. del Dio. Suoi t. magnifici vieran 1 vacca a pascere nel sito , ove 1 di e 1 dormi la vacca, si pianta1 colonna di marmo no su cui starà poi Tidolo ed intorsi mura il sac. edifizio. trovò tutti queibrani salvo Paladas, (M. I.)giganteche aveva scinata trafé' tutto la in fondo t. terra all'inferno; a quel sorgere per Vistnù (Y.)trasformato in maDio. Oro f.o.d'Osiride fece poile vendette ma iale, vinse il gigante e col griforifu quindia sua volta del pose ma e 1 e p., dai Titani assassinato. Tifone relegatonel venne la terra al ilterribilevento morte posto. o Brahman, (M. I.)dio nrap. Parabràma Osirìde nico eterno creatore onnipotente, d« 8amoun. , dopo suo di cui d. che deserto, fu on. col nome dì Se" , che i Bramini a' tempi dell'universo, PASCIAMAC — 143 SHIVA - cino nel badellostanziamento degFIndi Landka la moglie Sita,Rama di far 1 esercito di scimmie e di orsi, del Gange s'adoperavano con che glicostrussero 1 gran ponte di plici riconoscere invece deglidei moltedel nataralismo degli Ari! uccise il gigantee gliritolsela rupi, quandoabitavano nel bacino delFln- preda(V.H a n n u m a n ). do. Però esso dio non tardò a creare Raslca,(M. Se),fa. d'I contadino che Thor nei suoi viaggi una gerarchiainfinitae minuziosa ospitò (V.Thor) di dei inferiorie di genii, rare a tidipendentis. di Tialfee con lui obbligata da Brama, Siva, e Viilcarro di quelDio. 0 prodotti stnù formanti la trimurti (V.)Rune,(M. Se),caratterimisteriosiche si scorgono su certe rupidellaSe. inventate, Pasciamàc,(M. Am.) Dio supremo dei d. da Odino ed aventi virtù Peruviani.Era Tanima del mondo^il , di guariregliinfermi, creatore e conservatore d'ognicosa; sollevareo lo consideravano come sedare le tempeste, Dio ignoil futuro, ma to. scoprire D. aver eglimandato Scioun dal ecc. ecc. settentrionea creare i l.iuomini^ e mutati queil.iin belve, a- Salman,(V. Nisrocli). poiegli, Savitàr (V. Sdria). creatialtri. verne Pasht 0 Ba-hest o Basi,(M. G.)^Dea Scaldi,poetiSe. che a guisadei Rapsòdi la G. cantavano nellee, nellecamdel fuoco d. anche Subaste come pagne Aveva testa t. princ. e nellecorti dei re le imprese e. ov'era il suo na dileone.I G. Tidentifìcaronocon Diaeroi. degliDei e le glorie degli in folla.Scioun, ed al suo or. accorrevano 1 uomomaraviera (M. Am.), mandato dal nord dal Dìo Po(Sid* fin 700 mila persone Tanno. ) glioso sciamac. Egli Peris 0 Perì (M. P.)classefemminile non aveva scoli; ossa, nò mu- gante , al suo passare si abbassavano genii(V.Dive s). le vie nuove. Pianeti ( 5),(M. A.)Ninlp( Saturno), montagne,e si aprivano i creò l.i del Méroacli (^^^Giano), abitanti Perù che Nérgal(=Marte) Egli da in Pasciamac furono mutati Ishtar (= Venere)e Nébo («Mercurio). poi • dei == bestieferoci. Benché inferioria que'delle2 d ei furono Serapide(V. triadi, questi piùpopolari. Api, Osiride). div.dellegen* Merodach era ildio supremo a Ba- Serpente(Il gran)princ. turaniche l'Ercole ti antichissimed. anche Farroassiro^ Ninip^ bilonia, ilpesce^dio ursarrabha. come esso personificato di Ninive o Ariid. Cannes,era ildio prediletto ; presso gliIrani primitivi mete Erin ambi i paesi, come Afrasiab e Zor castro lo scelseper e Nébo in G.,era protettore dell'eloquenza,sim. del geniodel Male Ahriman, dellascienzae dellaregia torità. (V.Arfmane). audella ; (M. Se),Uno dei 3 mostri f.i. — — in cui i P., so smescappelle Plretéi, piccole della luce,on. il culto purissimo il fuoco,sim. di Oromaze (V. Or- da gigantessa Angerbode,gittate 0- dino nel mare, crebbe tanto che circuiva tutta la terra. Sliamas e Sin,(M.A.)11solee la luna. muzd), dei P. Shiva,(M.I.)Come V Arimane ilSole nel suo meridiano cattivo che Shiva rap. il principio Ra, (M. E.), Atoum nel suo corcome so o trasforma quanto crea distrugge splendore notturno e Kheper, come datore Brahma, ed ò in continua lottacon VistnìL il conservatore e salvatore e sostenitoredi vita. del creato. Sotto vari aspetti di gi(V. Vistniì). Ral(aciaca*Haiagrlva gante e di mostri fu sempre vintoda gnò Rama, (M.Se),1 deinomi sotto cui reVistnii (V).Rapitagli dal gi- quello, che a sua voltasi trasforma- /\. %A«»jr^A • U "AibI«)À"ìY«. SiniNIE in varie ?a dipintocon 5 e teste sne TÌen 144 — guise(V.Vistnù). E delle 3 occhi nella prìnc. d. Triloco tal. e perciò THMEI — del bene, detto anche Ki' principio cp'Manitù, Creato l'universo, piantò in terra alcune frecciache si 1 toro d. trasportatosopra sero conver- in nomini. A Ini sacf.bronando- le,grosse quantitàdi merci dopo aofferte fra le danze. m. ZoA;c(V.). vergliele Sigfnie,(M. dai (immaginati Spirito (Lo) e la Memoria (7. Corvi). Silfi,esseri fantastici, cabalisti d'Oriente)agilissimi, leg- Sdria e Savitir,(M. I.) i 2 nomi del giadri al sorgere, Faltro abitatori deiraria, viventi del sole;il 1^ presiede Nandù Se.)2' profnmo dei ride. D. e fiori e dei colori dell*i- fine dei Silfi(V.) pin compagne più leggiadredi essi,nuotano e nelle gocciodella rugiada e esso. nudvagio sale Univer- (V.).Egli abitava l'inferno fiumi di fuoco scorrevano s* ascondono e (V. Bore(I ove di veleno. Fra i 2 Dei v'era V Abisso, poi la terra nel calice dei fiori. Sin di al tramontare ed Surtar il nero, (M. Se.) Dio elementi. gli primitivoopposto al Dio Tasservirne nno, possibile allora si dominavano le Silfidi, di ove fu figli dij. (Y. Shamas.) Sita;(M. I.),m.e. vea quando a- di Bama (V.). (M. Se), gigantesmisurato Skimmer, che di Ftsfnù preso il nome il Dio Thor incontrò ne' suoi ),il cui .T b vi 0 r viaggi(V guanto serd'alloggioper 1 notte a Thor ed della mazza a suoi compagni. I colpi formidabile del Dio che lo volle servivano solo a cidere uc- farglicredere Taadtii e forme Zarpanft o Nana sono le 2 siri era adorata dagliAsdea della natura IMor sotto cui la gran (Venere il pianeta) corrispondente zìXd^Beìtiso Mylitd della TriadeA. (V.) le 2 Veneri dei G. : la Celeste e la Popolare. Diquest'nltimail culto licenziosissimo a Babilonia d descritto da Erodoto. sti Tanarete,(M. 6a.) Dio delle cose celeche però non fra gli Dei di sabbia od 1 piuma d'uccello. aveva Skulda, (M. Se.) 1 delle 3 fate, quella che il 3** posto. che glifosse caduto sul viso 1 grano , del futuro, che innaffiavano le radici Taràna , nome sotto cui i Galli on. lo spiritodelle folgorie del tuono. VeràndaeUrea). Testuggine (V.Vistnù). del cavallo di Teutatéte, (IL Ga.)il supremo Dio dei Sleipner, (M. Se.) nome cui anima del mondo. Era on, sotto Odino. Era f.o. del cavallo, con Galli, forma di querciache ispirava l'architetto della cittadelladi Midsapienza alle assemblee,o come giaTdlotto gard (V.) aveva in pochi giornipotuto tezza fabbricare quellastupendaforla vittoria. Gli che dava ai guerrieri Dei. 11 si offrivano cani,cavalli, e tal.nomini. nome significa suo degli Le sue f. cel. al lume cQluna in folti Lampo, Aveva 8 zampe. boschi 0 su cime elevate. Snorra, (M.Se.)dea che proteggei dotti. dalla luna i Thialfe, Sole, (M. Àm.) Dal sole e (M.Se), fanciullof.o.d*nn contadino nati gli Incas che ospitòil Dio Peruviani credevan Thor ne* A suoi viaggi.Fu dal Dio obbligatoa loro re e il Dio Manco-Capac. lui offrivano immaginette d'oro,di seguirlo e tirare il suo cocchio (V. di di di T h 0 r ). Fu superatonella Città dei uomini ae legno, argento e frutti cui nimali, e e grano. Giganti da Ugo (ilpensiero)» con lottato nel correre sul ghiaccio. aveva Sparviere, (Testa di) (M. E.)Tal. Iside sim. di vista Thmei tà Verio Ma, (M. E.)la Dea deUa rap. con testa di sparviere le la cui immagine pendeva da 1 cui vede tutte acuta con cose. catena d'oro al petto del presidente Spirito (Grande), (M. Am.), 1 delle 4 del Dio dei Canadesi. È il dei giudizi. persone del gran frassino Ygdr"ml(Y.')(y, VALHALU d'I 146 — la razza rinascente e birra e idromele aglieroi ^ mescono nelle battaglie e da Odino son mandate c he fissar debbono tì quelli per cinghialesempre perire. Valhilla,(M. Se.)* nome oye Odino maraviglioso che si TQDRASIL - Uomo sotto di Vamdna, pud la bia superdi BaU di Bama (Y.);col nome istrnì gli uomini e punì Landka umana. rompev il nome rapitoredi sna del palazzo ) ; col nome rìceveYai lorosi va- dopola morte. Aveva 540 porte sciar aprivanoogni mattino per la- Shita m.e. ma (Y. Ra- di Crichna fa eroe liberatore dei popoli dalla tirannide ridi Budda e dai ladri; col nome form ò i costumi e insegnòlecerimonie Al fine del mondo religiose. nscirà passare gli Dei ed i gaerrieri in cui è ora immerso e sotto dal sonno s'andavano ad esercitare nelle forma di bianco cavallo alato ridurrà armi sino alKora del pasto.A quel 1 colpodi i feritirisanavano,e postisi il mondo in polvere momento con che a mensa dalle Valchìrie venivano serviti d'idromele,della etemo cinghiale e carne di zampa bissi. nn e i tristi negliasprofonderà dellattedella capra Vitzlipulitzll, (M. dei Messicani Heidrnn. L'accesso a ^nel laogo era custodito 1 pontedi 3 colori(l'inde), , Am.),primariadiv. sovrano d'ognicosa. pure al sole e al Dio delle testa d*uccello ricchezze,uomo con A da Hiemdal. all'ingresso Vili). (V. Varnìna, (M.L),nome sotto coi Vistnù in forma di nano pani Bali (Y.). libro sac.dato daBrahVedam, (M.I.), lui,come coperto d'i mitra Vali sac. di carta dipinta, uomini conducendoli davanti ad 1 idolo composto di semi di molti col sangue di molti frutti impastati fanciullie detto loro : Ecco il vostro deve studiare in ove la perpetuo religione per insegnarla JDiOt li scannavano. ma a altrui Bramino, Dei piii potenti, Vodàn, (VI. Se), 1 degli (V. Brahma). Veranda,(H. Se), 1 delle 8 fate che innaffiano compagni di Odino. leradici del frassino Ygdra- Vora. (Ji,Se), Dea che sa quanto sno- cede nel mondo. si?(V-Norne, Skulda, Orda). (M. Se), potentef.o.di Odino , h jr). che nel CrepuscolodegliBei (V), Ugo ( ucciderà il mostro Fenris, Loke ed Ulliéro, (M. Se),1 dei 12 compagni di sul i giganti. Odino, .alentissimo nel correre coi sandali. ghiaccio' compagni Vili,(M. Sc.)t1 dei potenti nel tirar d'arco. Uovo, (Y.B a vini di Odino,abilissimo Brahma, Ft ha, ilDio vatore salconservatore e Vistnd,(M.I.), Neph). dell'universo come Brahma naffiano Urda, OH. Se), 1 delle 3 fate che inil corromle radici del frassino Yg* è il creatore, e Shiva pitore ne drasil (Y. NornOi Sotto vari nomi e Sckalda, e nemico. ne forme salvò il mondo da graviroviYeranda). del Nilo che si pone e punì i mostri e i gigantiche Ureo serpentello i sac. Tinfestavano. Pesce sulle ginocchia^^Iside (Y.) come riprese Vidar . , , libri del Vedan che Èakaciaca'Ha- sim. di reale maestà. fondo al in Uri od Urie,donzelle, che,secondo il iagriva , cielo ai beati ilmondo sostenne in Corano ministrano mare. Testuggine, dei giganti procurandoloro ognisorta di piaceri. quando per la battaglia aveva nascoste stava per cadere nel caos. Cinghiale, raggiunsee vinse 1 giganteche aveva (Cfr.le Valchirie Se). l'abisso. rotolato la terra e se la portavanelYgdrasfl (Frassinod')»grandealbero sotto il quale si accoglievano tal Leone,uscendo da 1 colonna che coll'orgoglio sbranò Irama Odino e i suoi dodici compagni % cor- ?*.- » . *ft-'^!K XÌSÈU 147 - giudicarci più sai sempre cima 1 staya aquila a dell'inferno serpe ) Nome cui 1 cervi sulla cui ; 1 ciò nell'inferno, tre cielo, rosa 1 terra dal sempre sna che cioè (M. fate ed di di ghiaccio faceva gigante cadenti acqua che Immenso monti il Padre sgelare col gli Dei 80, -^3 latte e eolle e lo il mondo Bore (I li. da esso di figli Bore, Odino cisero uc- nellV gettarono varie vacca come I capitanati nutrito d'una nata ghiaccio. Tmer fu gelo, di parti del tutto (V. corpe A b i s- di). serpe te mon- universuo di formarono nato dal fiumi Andùmhla, bisso 1 del giganti gran Zarpanit Se); dalle goccio §aìe 4 il sovradetto. Ymer, con dai le radici in dei p. detta scoiattolo innaffiavano in era ; ramoscelli fEtceva, ne e de gran- suoi continuamente raccontava dì 4 così Tuniverso copriva de' piccolo correvan (V. Era ^an/(VO- coll'ombra che ZOPHASEM - soffio, o (V. Nana dei P. uscirono Zophasem Taadth). (M. Zervane-Akeréne, Ormxizd ed Dio dal immenso, eterno, (V. P.), Arimane Desiderio). supremo cui s'eno (V.)^
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