Studi Trentini di Scienze Naturali VoI. 64 (1987) Acta Biologica pagg. 95-113 ROBERTO VENANZONI Dipartimento di Botanica ed Ecologia Università di Camerino La vegetazione della torbiera «Pezzabosco» (Trentino orientale )(1) ABSTRACT VENANZONI R. , 1988 - La vegetazione della torbiera «Pezzabosco» (Trentino orientale). [The vegetation of Pezzabosco Peat-Bog (East-Trentino)] - Studi trent. Sci. nat. , 64, Acta bio!.: 95-113 . The Author presents a phytosociological study of the Pezzabosco peat-bog vegetation . The site presents the typical raised-bog associations (Sphagnetalia magellanici), tree-bog associations (Sphagno-Piceetum) and associations of wet and marshy meadows (Molinietalia and Magnocaricetalia) . Vegetation of Scheuchzerietalia is al so present with the Rhynchosporetum albae association. Key words: peat-bog vegetation, flora, Nord-East Alps. Roberto Venanzoni, Dipartimento di Botanica ed Ecologia dell'Università, via Pontoni 5, 62032 Camerino (Macerata), Italy. La torbiera di Pezzabosco si trova a m 1305 circa in una valle laterale della Val Malene, che appartiene al bacino idrografico del torrente Grigno, affluente del Brenta; più precisamente, si trova poco sotto i Masi Caretta (Fig. 1), in comune di Pieve Tesino, Trentino orientale (Sezione Tesino N. 061080 Val Tolvà della Carta Topografica Generale in scala 1: 10.000 della Provincia Autonoma di Trento). La torbiera occupa una conca allungata, lunga circa 150 m e larga 80 m, di origine intermorenica; al centro si trova un piccolo specchio d'acqua. Adiacente ( I) Lavoro eseguito con il contributo del C.N.R. (Gruppo di Biologia naturalistica) e 60% M.P.I. 95 a questo bacino principale, si rinviene un'altra piccola conca, ormai semi prosciugata, separata dalla prima da un dosso pure formato di materiale morenico (fig. 4). La vegetazione forestale circostante è rappresentata dall'Abietetum albae, piano montano superiore. Lo studio di questa torbiera è inserito in un programma di ricerche coordinato dal prof. F. Pedrotti (Dipartimento di Botanica ed Ecologia dell'Università di Camerino), che prevede lo studio e la descrizione della flora e della vegetazione dei biotopi umidi (laghi, paludi e torbiere) del Trentino-Alto Adige. Lo studio della vegetazione è stato effettuato seguendo il metodo fitosociologico della Scuola di Zurigo-Montpellier (BRAUN-BLANQUET, 1964 e 1979); i rilievi sono stati eseguiti nei giorni Il e 12 agosto 1985, tranne quelli indicati tra parentesi, nel giorno 20 agosto 1986. INTERESSE BOTANICO DELLA TORBIERA La torbiera di Pezzabosco ha un grande interesse botanico per la presenza di alcune specie turficole, molto rare nella Regione Trentino-Alto Adige; si tratta Fig. l - Ubicazione della torbiera «Pezza bosco» secondo la Carta Topografica Generale della Provincia Autonoma di Trento (Sez. 061080, Val Tolvà); su tale carta la torbiera non è indicata e pertanto vi è stato aggiunto il perimetro esterno delle due conche studiate, con l' indicazione dei transetti riportati nelle figure 2 (A e B) e 3 (C); l'asterisco indica la zona ove è stato rilevato il Caricelum gracilis. 96 delle seguenti specie, riportate secondo la nomenclatura del PIGNATTI (1982): Lepidotis inundata (L.) Beauv. - Nella parte centrale della torbiera, ove è abbastanza frequente. Specie circumboreale conosciuta per il Trentino soltanto per le seguenti località: Bellamonte presso Predazzo (GELMI, 1891); Monte Bondone (GELMI, 1880); Montagna Grande presso Pergine (GELMI, 1891); Laghestel di Piné (GELMI, 1891), ove però recentemente non è stata più ritrovata (PEDROTTI e CHEMINI, 1981); torbiera del Vedes (PEDROTTI, 1980); Palù Longa (DALLA FIOR, 1932); infine una piccola torbiera limitrofa a quella più grande denominata «I Mughi», nel comune di Pieve Tesino (lg. F. PEDROTTI e R. VENANZONI, 20/ VIII/1986, CAME). Scheuchzeria palustris L. - Molto comune in tutta la torbiera. Specie circumboreale come la precedente, nota in Trentino in quattro torbiere della Val di Cembra (PEDROTTI, 1978) e per la torbiera «I Mughi» di Pieve Tesino (GERDOL e PICCOLI, 1982). Degne di nota sono anche Rhynchospora alba (L.) Hartm., Trichophorum caespitosum (L.) Hartm., Eriophorum vaginatum L., Carex pauciflora Lightf., Carex limosa L., Drosera rotundifolia L., Viola palustris L., Potentilla palustris (L.) Scopo ed altre riportate nelle tabelle. Nella torbiera sono state rinvenute anche diverse specie di Crittogame tra 3 2 4 6 I 4 5 4 5 I -4 • 7 5 4 8 6 9 I Fig. 2 - Profili schematici (A e B) della vegetazione della torbiera «Pezzabosco»: l) Abietetum a/bae; 2) Sphagno-Piceetum; 3) Sphagnetum mage//anici; 4) Sphagnetum mage//anici subass. a Carex rostrala; 5) Sphagnetum magel/anici var. a Scheuchzeria pa/ustris e piccoli lembi di Rhynchosporetum a/bae; 6) Carex rostrata e Menyanthes trifoliata sul bordo dello specchio d'acqua; 7) Eriophoro-Trichophorelum caespitosi; 8) Mo/inietum s.l. ; 9) Mesobromion. 97 cui: Sphagnum magelfanicum, S. rubelfum, S. flexuosum , S. tenelfum, S. descurii, S. capillifolius (= S. nemoreum), S. papilfosum, S. palustre, S. girgensohnii, S. fimbriatum , S. russowii, Aulacomnium palustre, Polytrichum strictum, Ptilium crista-castrensis, Rhytidiadelphus loreus, R. triquetrus, Calypogeia sphagnicola, Plagiochila asplenioides, Dicranum scoparium, Plagiothecium undulatum, Calliergon stramineum, Pleurozium schreberi. INQUADRAMENTO DELLA VEGETAZIONE La vegetazione può essere definita in base alle sue caratteristiche floristiche come tipica delle torbiere alte ricche di sfagni (Oxvcocco-Sohaf(netea) ed anche delle torbiere di transizione (Scheuchzerio-Caricetea fuscae) . Le associazioni appartenenti a queste due classi di vegetazione sono le più diffuse, anche se non mancano esempi di bosco torboso (Vaccinio-Piceetea) limitato a piccoli lembi sul bordo esterno della torbiera, ed esempi di vegetazione palustre a grandi carici (Magnocaricetalia) e prati umidi a molinia (Molinietalia) , presenti in stazioni delle immediate vicinanze. Pertanto l'inquadramento sistematico della vegetazione della torbiera di Pezzabosco, tenendo conto anche di quanto proposto da OBERDORFER (1977), BALATovA-Tu LAèKovA (1978), BALATovA-Tu LAè KovA e VENANZONI (1985) e DERBEN (1982), risulta come segue: OXYCOCCO-SPHAGNETEA Br.-BI. et Tx. 1943 SPHAGNET ALIA MAGELLANICI (Pawlowski 1928) Moore (1964) 1968 Sphagnion magellanici Kastner et Flò13ner 1933 em. Sphagnetum magellanici (Malcuit 1929) Kastner et Flò13ner 1933 Subass. a Carex rostrata Subass. a Scheuchzeria palustris Eriophoro-Trichophoretum caespitosi (Zlatnik 1928, Rudolph et Al. 1928) Rubel 1933 em. SCHEUCHZERIO-CARICETEA NIGRAE (Nordh. 1936) Tx. 1937 SCHEUCHZERIETALIA PALUSTRIS Nordh. 1936 Rhynchosporion albae Koch 1926 Rhynchosporetum albae Koch 1926 Var. a Scheuchzeria palustris PHRAGMITI-MAGNOCARICETEA Klika 1941 (= PHRAGMITETEA Tùxen et Prsg. 1942) MAGNOCARICET ALIA Pignatti 1954 Magnocaricion Koch 1926 Magnocaricenion elatae (Koch t 926) Bal.-Tul. 1963 (= Caricion rostratae Bal.Tul. 1963) Caricetum etatae Koch 1926 varo a Potentilla palustris Caricenion gracitis Neuhausl em. Bal.-Tul. 1963 (= Caricion gracilis-vulpinae Bal.-Tul. t 963) 98 Caricetum vesicariae Br.-BI. et Denis 1926 Caricetum gracilis (Almquist 1929) Tiixen 1937 MOLINIO-ARRHENA THERETEA Tiixen 1937 MOLINIETALIA Koch 1926 Molinion coeruleae Koch 1926 Molinietum s.1. Calthion Tiixen 1937 em. 1951 Filipendulenion (Lohm. in Oberd. et. al. 1967) Bal.-Tul. 1978 Valeriano-Filipenduletum Siss. in Westhoff et al. 1946 VACCINIO-PICEETEA Br.-BI. 1939 VACCINIO-PICEET ALIA Br.-BI. 1939 Vaccinio-Piceion Br.-BI. 1938 Sphagno-Piceetum Kuoch 1954 SPHAGNETUM MAGELLANICI (MALCUIT 1929) KASTNER ET FLOBNER 1933 Nella tab. 1 sono riportati 12 rilievi di Sphagnetum magellanici, una associazione costituita da uno strato continuo di sfagni che formano un tappeto ondulato senza grandi avvallamenti e cumuli, costituito in prevalenza da Sphagnum magellanicum e Sphagnum rubellum e talvolta anche da altre specie come Sphagnum capiflijolium e Sphagnum tenellum. Le specie caratteristiche delle unità superiori sono poco rappresentate; molto più ricca si presenta questa associazione in altre località del Trentino, come al Vedes in Val di Cembra ove sono presenti anche Vaccinium microcarpum (Turcz.) Hooker fil. e Vaccinium uliginosum L. (PEDROTTI, 1980). I rilievi 1-4 corrispondono all'aspetto tipico dell'associazione; i rilievi 5-6 sono stati attribuiti ad una subassociazione a Carex rostrata Stokes; infine i rilievi 7-12 sono stati attribuiti alla subassociazione a Scheuchzeria palustris, secondo quanto proposto da OBERDORFER (1977). L'associazione Sphagnetum magellanici occupa gran parte della superficie della torbiera, formando un'ampia fascia che dal limite esterno si spinge fino alla parte centrale più allagata (fig. 2) dove si alterna formando un mosaico con il Rhynchosporetum albae, a cui si aggiunge nelle zone più asciutte l'Eriophoro-Trichophoretum caespitosi. Lo Sphagnetum magellanici rappresentato dai rilievi 1-4 è limitato alla parte più esterna della torbiera, ove forma cumuli abbastanza elevati, tali da permettere l'insediamento di Calluna Vulgaris (L.) Hull., Vaccinium vitis-idaea L. e talvolta Picea excelsa (Lam.) Link. La subassociazione a Carex rostrata si sviluppa sul tappeto degli sfagni più bagnato, internamente rispetto alla situazione precedente. Tuttavia la subassociazione a Carex rostrata occupa una posizione leggermente più elevata rispetto alla subassociazione a Scheuchzeria palustris, che è presente nelle zone più bagnate, ormai a contatto con il Rhynchosporetum albae. 99 Tab. 1 - Sphagnetum magellanici (Malcuit 1929) Kastner et Fl6ssner 1933 Numero del rilievo Superficie (mq) Ricoprimen to generale (%) briofite (%) " Numero di specie per rilievo Sp. cara t t. associazione S phag num ma.geU.a.,uc.um Sphagnum IU.lbeil.um Sp. diff. subassociazione CMex ItO ~:tJuLta. l 2 3 4 5 6 7 8 9 lO 11 12 2 3 4 4 2 3 12 2 2 9 4 2 50 60 70 60 40 60 65 70 75 65 70 70 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 11 12 12 lO 14 8 9 8 14 7 6 7 5.5 4.4 4.4 5.5 4.4 5.5 4.4 5.5 2.2 4.4 4.4 3.3 1.2 2 . 2 1.2 1.2 2.2 + 3 . 3 2.3 2.2 + + 1.1 + Sp. diff. subassociazione ~ Sc.heuc.hz~ pa.l~~ Lepùlow mUl1da.ta. + + 1.1 ..,'" '"" p.. "'" <Il 12 9 9 3 3 3.3 3.3 3.3 3.3 2.21 1.1 1.1 6 2 1.1 1.1 8 1 : Sp. cara t.t. unità superiori VItO~eJta. ltotui1di6otLa. Po.ty:tJUc.hum ~:tJUc.tum ~opholtum va.gina.tum Spha.gnum ~el1eil.um Sphagl1lLrn c.a.pit.ti6otium CMex petuu6.to/ta. Au.ta.C.OmMum ~~e + + +.2 1.2 +.2 + 1. 2 2.3 2.3 + + + + 1.1 1.1 + 1.1 + 1.1 1.1 1.1 1.1 1.2 2 .3 7 5 3 2 l l Sp. compagne Tltic.hopholtum c.a.~p~~um Molil1ia. c.oelU.l.tea. Ca.UUI1a. vu.e.g~ CMex ~~eUu.e.a.ta. Sphagnum 6.texuMum Rhyl1c.ho~polta. a..tba. Po~~a. elteUa. Va.c.c..&tium viru-ida.ea. CMex Umooa. Pic.ea. exc.doa. Mel1ya.~~ :tJU6olia.ta. LMix deUdua. Va.c.u/'Uum m!f'tUUu.o Vio.ta. pa.l~~ +.2 +.2 + +.2 +. + 1.1 1.1 1.1 1.1 + 1.1 1.2 2.2 1.2 + + + + + 1.1 + 1.2 + + + 2.2 -lo 1.1 1.1 2.2 + +.2 2.2 + +.2 1.1 + ... + + + + + + +.2 VMex v ~ic.Mia. + lO B -lo +.2 + + + 1.1 6 4 4 4 3 3 3 2 2 l l l l ERIOPHORO-TRICHOPHORETUM CAESPITOSI (ZLATNIK 1928, RUDOLPH et al. 1928) ROBEL 1933 em. L'Eriophoro-Trichophoretum caespitosi è un'associazione caratterizzata nella torbiera di Pezzabosco, dalla costante dominanza di Trichophorum caespitosum (tab. 2), mentre Eriphorum vaginatum compare più raramente; a volte è presente uno strato di sfagni anche piuttosto denso come per esempio Sphagnum flexuosum. L'associazione si sviluppa in posizione più asciutta rispetto allo Sphagnetum mageffanici, soprattutto sul lato occidentale della torbiera, occupando un'area relativamente vasta. 100 RHYNCHOSPORETUM AlBAE KOCH 1926 Il Rhynchosporetum albae è un'associazione sviluppata nelle stazioni più depresse della torbiera ed è costituita da poche specie di fanerogame e da un folto strato di sfagni fra i quali domina soprattutto Sphagnum flexuosum e talvolta Sphagnum papillosum e Sphagnum capillifolium (tab. 3). Di notevole interesse è la presenza di Lepidotis inundata, specie ritrovata in tale associazione anche nella torbiera del Vedes (PEDROTTI, 1980). Le aree in cui si sviluppa il rincosporeto sono i piccoli avvallamenti allagati, di limitata estensione, compresi all'interno dello Sphagnetum magellanici, ove occupa superfici molto ridotte; nella torbiera del Lago Pudro il Rhynchosporetum albae occupa invece piccole depressioni all'interno del Caricetum lasiocarpae (PEDROTTI, 1981-82). Nella tabella sono riportati anche i rilievi 24 e 25, in quanto rappresentano un tipo di vegetazione abbastanza comune nella torbiera, caratterizzato da una forte dominanza di Scheuchzeria palustris; in tali stazioni Rhynchospora alba è del tutto assente oppure vi compare solo sporadicamente (fig. 5). Tali rilievi potrebbero far pensare all'associazione Scheuchzerietum palustris Tiixen 1937 che però è stata posta in sinonimia con il Caricetum limosae Braun-Blanquet 1929 in OBERDORFER (1977); quest'ultima associazione è assente nella torbiera indagata. CARICETUM ElATAE KOCH 1926 Sono stati attribuiti a questa associazione i due rilievi della tab. 4 eseguiti nella piccola depressione adiacente alla torbiera, alla quale si è fatto cenno in precedenza (fig. 3). Carex elata forma qui i caratteristici grossi cespi, distribuiti in una fascia esterna al Caricetum vesicariae, che è sviluppato più al centro della conca stessa. Tale associazione è caratterizzata dalla presenza di specie turficole, mentre scarso è l'apporto delle specie dell'ordine Magnocaricetalia; per tale motivo si è preferito attribuire i rilievi della tab. 4 ad una variante a Potentilla palustris, nella quale compaiono anche Menyanthes trifoliata e Scheuch zeria palustris. CARICETUM VESICARIAE BR.-Bl. ET DENIS 1926 Anche per questa associazione sviluppata, come già detto, al centro della piccola conca adiacente alla torbiera, è stato possibile eseguire soltanto due rilievi (tab. 5), a causa della ridotta superficie del biotopo; oltre a Carex vesicaria, nell'associazione compaiono Carex rostrata, Menyanthes trifoliata, Potentilla palustris ed anche Scheuchzeria palustris; i rilievi sono stati attribuiti ad una variante a Potentilla palustris in accordo con quanto si riscontra nella tabella di Caricetum vesicariae presentata da DIER13EN (1982) per l'Europa nord-occidentale. 101 Tab. 2 - EriophoroTrichophoretum caespitosi (Zlatnik 1928, Rudolph et al. 1928) Rubel 1933 em. Numero del rilievo Superficie (m 2 ) Copertura piante superiori (%) (%) briofite " Numero di specie per rilievo 16 8 90 3 9 ... P< 4.4 4.4 5.5 5.5 4 13 12 75 90 9 14 12 80 lO 7 15 16 90 10 11 Q) N r::Q) !Il (!; Sp. caratt. associazione T~ehophokUm eaeép~~um Sp. caratt. unità superiori V~o~ena ~otundi6o~ fJU.o phokUm vag.ù1a.:twn 2.2 2.2 1.1 + + + 4 2 Sp. compagne CMex M~.tIta..:ta. Po:te.n.tiU.a eJt e.e.:ta. Mo.u~ eo eJtUle.a Sphagnwn deéel.JJl..U.. CMex ~:te,Uu1.a..:ta. Rhyncho~po~a alba caUuna. vu1.gaJU.6 Sphagnwn 6ie.xuo~um Sphagnum :te.ne.iium 1.1 r 1.1 + + + 1.1 + 1.1 + 1.1 1.1 1.1 1.1 + + + T 2.2 + + 4.4 1.1 Sehe.uehz~ pa1.~~ ~opho~um ang~:ti6o.uum 1.1 + + P'<'ee.a exeei..6a + 4 4 3 3 3 2 2 l l l 2 l Tab. 3 - Rhynchosporetum albae Koch 1926 Numero del rilievo Superficie (m 2) Copertura piante superiori (%) briofite (%) " Numero di specie per rilievo 17 18 l l 70 50 70 100 7 6 19 20 21 22 4 2 3 1.5 60 75 75 80 95 100 100 95 7 9 8 6 23 3 65 3 5 24 l 60 3 8 25 2 40 90 f) <li N s:: <li !Il <li I-< P< Sp. caratt. associazione Rhyncho~po~ alba Lep'<'dot.i.6 -ùtundata 3.3 2.2 2.2 4.4 4.4 4.4 3.4 1.2 1.2 3.2 1.1 + 8 5 -t Sp. diff , . variante Sche.uchz~ ~.:tJU6 1.1 + 1.1 2.2 2.2 2.2 1.113.3 3.31 9 Sp. caratt. unità superiori CMex LimoM T~chophMum caupUO<Ium Menyan:thu ~6ot.<.a:ta + 1.1 1.1 +.2 +.2 1.1 1.1 +.2 + + + 5 4 2 Sp. c.ompagne VM1l~ ~o.tu.nd.<.6o.ua Sphagnum 6lexuo1lum CMex M1l;tJw.;to. Sphag num teneUum MoUn,ia. co eJLule.a Sphagnum capilli60Uum Sphag YlLU/l pap.Ue.01l'um Poly~hum 1l~c.tum S phag num lULb éll.um 102 + 1.1 1.1 1.1 + 1.1 +.2 1.1 3.3 4.4 5.5 5.5 5.5 4.4 4.4 + *.2 + + 2.2 1.2 + + + 3.3 1.1 3.3 + 1.1 8 7 4 3 2 2 l l l Tab. 4 - Caricetum elatae Koch 1926 Numero del rilievo Superficie (m 2 ) Copertura (in Numero di sp. per ril. 28 29 4 6 98 100 9 lO Sp. caratt. asso CMex. data 5.5 5.5 Sp. diff. varo Potertli.Ua pailMtw Menyan:th~ ~oiiata V.<-oia pailM.tJrM 1.1 1.1 +.2 + + + Sp. caratt. unità superiori Caltex. v~.<-caJt.<.a CMex. lto.6:t1tata Gaiium pailM:tIte + + + + + + Sp. compagne JunclM ~~OJtm.<..6 MoiitUa covwiea V.<-c.<.a Cltacca Sphagnum dlMen.<..<. + + + 1.1 Tab. 5 - Caricetum vesicariae Br.-BI. et Denis 1926 Numero del rilievo Superficie (m 2 ) Copertura (7.) N. specie per rilievo 26 12 90 6 Z7 16 95 6 Sp. caratt. associazione CMex. v~.<-caJt.<.a 3.4 3.3 Sp. diff. variante PotenLi.il.a pailM.tJrM tlti60iiata ScheuchzeJt.<.a pailM.tJrM Menyan:th~ 1.1 2.2 2.2 2.2 + + Sp. caratt. unità superiori CMex. lto.6:t1tata 2.3 3.3 Sp. compagne E!t.<.opholtum anglM~oiium Sphagnum d~cu!t.<..<. + + 103 c 2 3 4 3 4 3 5 2 Fig. 3 - Profilo schematico (C) della conca laterale alla torbiera «Pezza bosco»: l) Mesobromion ; 2) Molinietum s.i. ; 3) CaricelUm elatae; 4) Caricetum vesicariae; 5) Valeriano-Filipenduletum . Fig. 4 - Vista della torbiera di Pezzabosco: la prima conca, più piccola è ormai prosciugata; dietro, separata da un dosso, si estende la conca principale che costituisce la torbiera. (Foto R. Venanzoni, Agosto 1985). 104 Fig. 5 - Particolare del tappeto di sfagni che ricopre tutto il piano della torbiera sul quale è sviluppato un denso popolamento a Scheuchzeria paluslris. (Foto R. Venanzoni, Agosto 1985). CARICETUM GRACILIS (ALMQUIST 1929) TUXEN 1937 Tale associazione è stata rinvenuta in un piccolo pianoro palustre situato nelle vicinanze dei Masi Carretta, in una zona sovrastante il piano della conca torbosa di Pezzabosco (fig. 6). Viene presentato l'unico rilievo eseguito (tab. 6); anche in questo caso si può notare, come negli altri magnocariceti, un numero di specie non elevato, e la presenza di poche specie caratteristiche. Per quanto riguarda l'inquadramento fitosociologico questa associazione viene attribuita alla suballeanza Caricenion gracilis secondo quanto proposto da BÀLATOV À-TULAèKOV À (1978). Il Caricetum gracilis, viene qui segnalato per la prima volta per il Trentino. MOLINIETUM S.1. Tutte le pendici esterne della torbiera, ove non è presente il bosco, sono occupate da una esigua fascia di prati umidi dominati da Molinia coerulea; si tratta di un molinieto piuttosto arido ed impoverito, che potrebbe essere attribuito all'associazione Stachyo-Molinietum (W. Koch 1926) Klòtzli 1969 (KLOTZLI, 1969). 105 Superiormente il molinieto passa gradatamente a prati più aridi, ove è presente Brachypodium pinnatum ed altre specie del Mesobromion. In Trentino-Alto Adige sono state segnalate anche le associazioni Junco-Mo/inietum (PEDROTTI e CHEMINI, 1981) e Selino-Molinietum (BALATovA-TULAèKOV A e VENANZONI, 1985) per altri ambienti umidi; a Pezzabosco mancano le specie guida di tali associazioni, per cui per il momento si preferisce non indicare una determinata associazione. VALERIANO-FILIPENDULETUM SISSINGH apud WESTHOFF et al. 1946 Nella tab. 8 viene presentato un rilievo di tale associazione, eseguito sul bordo esterno della piccola conca palustre adiacente alla torbiera (Fig. 3). Per l'inquadramento si è seguito quanto proposto da BALATOVA-TULAèKOV A (1979) e da BALA TOV A-TULAèKOVA e HOBL (1979) per i filipenduleti della Cecoslovacchia e dell' Austria. L'associazione forma una fascia piuttosto irregolare esternamente al Caricetum elatae invadendolo progressivamente, a mano a mano che si prosciuga. Fig. 6 - Particolare dell'associazione Caricetum gracilis che è sviluppato su di un pianoro superiormente alla torbiera in prossimità di alcuni masi. (Foto R. Venanzoni, Agosto 1985). 106 Il Valeriano-Filipenduletum è un'associazione abbastanza rara in Italia, di cui fino ad oggi sono conosciute poche stazioni per l'Apennino centrale (VENANZONI, 1983). Molto più comune in Trentino è il Lysimachio-Filipenduletum, come al Laghestel di Piné (PEDROTTI e CHEMINI, 1981) ed in altre località dell' Altipiano di Piné. SPHAGNO-PICEETUM KUOCH 1954 Sul bordo della torbiera, in una fascia esterna allo Sphagnetum magellanici, allo stesso livello di quest'ultima associazione, è sviluppata un'area di bosco torboso ad abete rosso (fig. 2), ove è stato possibile eseguire il rilievo della tab. 9. Il sottobosco è caratterizzato da una grande abbondanza di sfagni e muschi, fra cui particolarmente significativa è la presenza di Sphagnum girgensohnii e S. palustre, Ptilium crista-castrensis, Plagiothecium undulatum, Rhythidiadelphus loreus, R. triquetrus, Plagiothecium undulatum, ecc. Questa associazione si può attribuire all'alleanza Vaccinio-Piceion e all'ordine Vaccinio-Piceetalia, per la presenza di numerose specie caratteristiche fra cui Picea excelsa, Listera cordata, Lycopodium Fig. 7 - Esempio di danno provocato sul tappeto di sfagni dai partecipanti ad una scuola di sopravvivenza: la pozza d'acqua è formata dal calpestio. (Foto R. Venanzoni, Agosto 1985). 107 annotinum, Vaccinium myrtillus, V. vitis-idaea ecc.; a causa della presenza degli sfagni e del particolare ambiente con un substrato torboso, tale rilievo è stato attribuito all'associazione Sphagno-Piceetum Kuoch 1954; infatti presenta notevole somiglianza con la tabella riportata da KUOCH (1954) per le Alpi Svizzere ed anche con i rilievi di RICHARD (1961) per la catena del J ura, attribuiti alla stessa associazione. L'attribuzione a tale associazione è provvisoria in quanto le citazioni per le Alpi di tipi di vegetazione analoghi a quello qui descritto, fanno riferimento ad una nomenclatura incompleta in quanto nella descrizione non compare mai esplicitamente il nome dello sfagno caratterizzante questa associazione e cioè Sphagnum girgensohnii che, oltre che dagli autori presentati, viene indicato come specie caratteristica o differenziale anche in TÙXEN (1937) e HARTMANN e J AHN (1967); restano da chiarire anche i rapporti nomenclaturali e corologici che legano questa associazione che si sviluppa nel settore alpino con lo Sphagno girgensohniiPiceetum Polakowski 1962, che in Polonia è indicato come la tipica foresta boreale (taiga), presente però solamente in limitate aree del settore nord-orientale (POLAKOWSKI, 1962; CZERWINSKI, 1966; MATUSZK1EWICZ, 1982 e 1984). Fig. 8 - Altro esempio di danno causato dal calpestio: oltre alla pozza d'acqua si può notare la distruzione del tappeto degli sfagni nell'area contigua e in basso a destra i rami utilizzati per l'attraversamento della torbiera durante le esercitazioni. (Foto R. Venanzoni, Agosto 1985). 108 Tab. 6 - Caricetum gracilis (Almquist 1929) Tx. 1937 Numero del rilievo Superficie (m 2 ) Copertura (7.) Sp. caratt. asso ClVI. ex. gltac..<J'..W 34 16 100 + Gilium paR.w.dJte 1.1 Poa :UU vio.1.b., CaUha paR.lMtJt.ù., + + + + ViCÀ.a CJtacca LCLtltyJt.IM pJt.a.terv..-w Tab. 7 - Molinietum s.l. MoLi.n.i.a c.oeltutea Bdon.i.c.a ofr6j.c.i..YlaRM Poterttitea eJt.ec.ta Calluna vutg~ AgJt.0.6W tenu.-W CaJtex. pallMc.en..6 AYlthox.aYltum odoJt.atum SiegLi.ngia dec.umben..6 Poterttitta eJt.ec.ta Viota c.an.i.na HypeJtic.um tetJtapt~um VM c.hamp~ia ~ex.uo~a Bltac.hypodium pinnatum Pi..mpineita majolt Ge~ta geJt.man.i.c.a CllaeJt.ophyteum hiMutum Sp. caratt. e diff. dell'ass o e sottoalleanza VaR.ruana oWCÀ.no.1.b., F~pendula ulm~a Sp. compagne Numero del rilievo Superficie (m 2 ) Copertura (7.) Inclinazione (0) Esposizione Numero del rilievo Superficie (m 2 ) Copertura (7.) Inclinazione (0) Esposizione 36 16 100 lO S-SO 5.5 Sp. caratt. unità superiori F~pendula ulma~a Tab. 8 - Valeriano officinalis-Filipenduletum Sissingh apud Westhoff et al. 1946 (5) 16 100 15 l. l 4.4 Sp. caratt. unità superiori Ve/.>champ-6ia cae/.>pitoM LCLthYltlM pltCLten~-w ViCÀ.a Cltacca Fe/.> tu ca pJt.et:erv..-w Sp . compagne Geum Jt.i..vaR.e ClVI. ex. e1CLta MotLni..a coeJt.ulea ClVI.ex. R.epo~na CentaWtea dubia Potenti..R.R.a eJt.ec.ta ClVI.ex. fu:Ma ClVI.H paR.R.e/.>cerv.. PhR.eum /JltCLterv..e l. l 1.1 + + +.2 + + + + + + + + s-so 5.5 1.1 1.2 1.2 + + + + + + + + + + + + 109 Tab. 9 - Sphagno-Piceetum Kuoch 1954 Numero del rilievo Superficie (m 2 ) Copertura alberi arbusti e erbe " briofite " (37) 100 30% 100% 70 Sp. caratt , ass . Sphagnum g~gen6oh~ 3.4 Sp. diff. Sphagnum paR.lUltJte Mo'urUa coeJtuR.ea · Callex. Jt0-6tJtata Callex. .6te1i.uR.ata 1.2 2.2 + + Sp. caratt . unità superiori Picea ex.cei.6a a) b) VacurUum myJttillIUl VacurUum viti.6-idaea Lycopodium annotinum CaR.amagJto.6ti.6 vitio.6a Li.6teJta coJtdata ViCJtanum .6copruum Lophozia iycopodioide.6 RhytidiadeiphlUl ioJtelUl ptiUum CJti.6ta - ct;L6tJten6i.6 PieUJtozium .6chJtebeJti Piagiotheuum unduR.atum 2.2 2.2 2.3 + + 1.1 + +;2 + + + + + Sp. compagne SoJtblUl aucuprua Maianthemum b4o'uum VJtyopteJti.6 alUltltiaca Ox.aR.i.6 aceto.6e1i.a Sphagnum JtIUl.6owii Sphagnum compactum Sphagnum ~bniatum Sphagnum ~ex.uo.6um Hyiocomium .6pienden6 CaR..ueJtgon .6tJtamineum Piagiochiia a.6pierUoide.6 RhytidiadeiphlUl tltiquetJtlUl CaR.ypogeia .6phagrUcoia 110 + + + + + + + + + + + + + Sulle Alpi lo Sphagno-Piceetum è sviluppato solamente sui bordi delle torbiere alte, nel piano montano, come alla torbiera di Pezzabosco e alla torbiera di Nova Ponente in Alto Adige (PEDROTTI e VENANZONI, dati inediti). Analoghe segnalazioni vengono riportate dagli autori citati, da ELLENBERG e KLOTZLI (1 972) per la Svizzera e da KAULE (1973 e 1974) per la Baviera. Lo Sphagno-Piceetum non deve confondersi con il Piceetum subalpinum sphagnetosum segnalato da vari autori (BRAUN-BLANQUET, PALMANN e BACH, 1954; MAYER, 1969 e 1974), con cui vengono evidenziati particolari aspetti di pecceta su suoli umidi e organici, caratterizzati però da altre specie di sfagni (s. acutifolius, S. quinquefarius, ecc.). In altre torbiere alte del Trentino-Alto Adige, con caratteristiche molto simili a quella di Pezzabosco, sul bordo esterno è invece sviluppato il Pino mugoSphagnetum come alla torbiera del Vedes (PEDROTTI 1980) e alla torbiera «I Mughi» (GERDOL e PICCOLI, 1982). La presenza di questa associazione o della precedente dipende da differenti fattori edafici. STATO DELL'AMBIENTE A causa del suo particolare isolamento, della delimitazione mediante depositi m orenici e della localizzazione lontana da centri abitati, la torbiera di Pezzabosco presenta caratteristiche di naturalità assai elevate. Tuttavia in questi ultimi anni essa è attraversata quasi a metà da un sentiero predisposto per gli iscritti a una cosiddetta «Scuola di sopravvivenza» che ha sede in uno dei masi vicini; diversi giornali e riviste hanno riportato, anche di recente, fotografie sulle quali si possono vedere gruppi di persone completamente immersi nella torbiera nell'atto di attraversarla (2). Tali esercitazioni, abbastanza assurde, hanno avuto effetti disastrosi soprattutto sulle associazioni del Rhynchosporetum albae e dello Sphagnetum magellanici; in effetti, a causa del continuo passaggio e calpestio, viene distrutto il tappeto di sfagni che sta alla base dell'equilibrio di tale piccolo e delicato ecosistema (figg. 7 e 8). Pertanto si ritiene opportuno che vengano presi al più presto particolari provvedimenti di tutela. RINGRAZIAMENTI Ringrazio vivamente il Dr. Philippe De Zuttere (Station Scientifique des Hautes Fagnes, Mont Rigi, Belgio) per la determinazione degli sfagni e la Prof.ssa Carmela Cortini Pedrotti (Camerino) per la determinazione dei muschi. (2) ANONIMO, 1986 - Un ferragosto diverso. Come sopravvivere in Val Malene. (Adige, 18 agosto: 4), ROSATO G ., 1986 - Scuola di Sopravvivenza. (Il Carabiniere, 7: 98-10 1), ANONIMO, 1986 - I guai dei Rambo della domenica (Famiglia Cristiana, 52: 4:2). 111 BIBLIOGRAFIA BALATOV A-TULAè KOV A E., 1978 - Die Nass-und Eeuchtwiesen Nordwest-B6hmens mit besonderer Beriicksichtigung der Magnocaricetalia-Gesellschaften. Akadernie Ved, Praga. BALATOV A-TULAèKOV A E. , 1979 - Syn6kologische Verhiiltnisse der Fi/ipendula ulrnaria-Gesellschaften NW-B6hmens. Folia Geobot. Phytotax., 14: 225-258. 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