Processi e metodi di fabbricazione per lo sviluppo del prodotto – Paolo Tagliaferri Processi e metodi di fabbricazione per lo sviluppo del prodotto LO SVILUPPO DEL PRODOTTO • Individuazione e Definizione del prodotto • Valutazione di fattibilità ( Tecnica ed economica ) • Progettazione del prodotto ( Disegni di concezione - Definizione preliminare di materiali-processi Disegni di definizione - Fabbricazione di prototipi rapidi per la progettazione - Disegni di fabbricazione - Specifiche Tecniche e Norme Distinta base (BOM) -Analisi del Valore) • Ingegnerizzazione del prodotto ( Cicli di lavorazione preliminari-tempi di lavorazione – Cicli e Fabbricazione di prototipi rapidi funzionali - Definizione e scelta definitiva di materiali e processi - Applicazione di Design for Manufacturing (DFM) - Applicazione di Design for Assembly (DFA) Cicli di Lavorazione definitivi – tempi - costi di lavorazione Completamento Distinta Base – Norme - Specifiche Analisi soluzioni alternative : + Analisi critiche sul progetto + Alternative materiali + Alternative processi + Alternative cicli di lavorazione + Analisi del valore • Progettazione e Predisposizione del Sistema Produttivo • Fabbricazione di prototipi reali funzionali • Fabbricazione di prodotti pre-serie • Messa a Catalogo del prodotto • Fabbricazione Studio di fabbricazione STUDIO DI FABBRICAZIONE Bisogna studiare ed analizzare le diverse scelte produttive che dovranno garantire: - il raggiungimento delle caratteristiche funzionali e qualitative richieste al prodotto - nello stesso tempo sarà il fattore costo che alla fine determinerà le scelte definitive le scelte da operare spesso richiedono un approccio iterativo che provoca continue modifiche: - al prodotto - alla tecnologia da utilizzare - ai sistemi produttivi che si hanno a disposizione Analisi per lo sviluppo prodotto: + Il prodotto stesso da realizzare ( Definizione del prodotto e dei componenti , Caratteristiche tecnologiche intrinseche al prodotto e valutazione di complessità tecnologica , I processi tecnologici utilizzabili anche in alternativa e valutazione di complessità dei processi, Caratterizzazione del tipo di prodotto-processo in funzione ad esempio della precisione richiesta e delle condizioni operative) + Il sistema produttivo preso in esame ( Caratteristiche generali dell’azienda - Il Sistema Organizzativo dell’azienda - Il Sistema Produttivo - Il Lay – out del Sistema Produttivo - L’utilizzazione degli impianti - La pianificazione della produzione - Il sistema costi adottato ) + l’ Engineering del prodotto ( La progettazione definitiva ed i disegni costruttivi del prodotto e dei componenti (cosa comporta e come effettuarla) , Scelta definitiva dei processi tecnologici e dei materiali da adottare (come effettuarla), . I cicli di lavorazione (materiali , sequenze di lavorazione , macchine , attrezzature , utensili , set up ) + Determinazione dei “costi fabbricazione – prodotto” Se si ritiene dalla determinazione dei costi che ci siano i margini per poter proseguire con il progetto, ci saranno questi successivi passaggi: + Studio di soluzioni alternative ( Modifiche sul prodotto - Modifiche di processi-materiali - Modifiche sui cicli) + Valutazione comparativa delle soluzioni alternative + Bilanciamento delle linee / macchine 1 Processi e metodi di fabbricazione per lo sviluppo del prodotto – Paolo Tagliaferri DEFINIZIONE DI SISTEMA PRODUTTIVO Il sistema produttivo ha la funzione di trasformare le risorse in ingresso in prodotti finiti Classificazione delle aziende produttive Classificazione I Industrie Manifatturiere Si identificano per la produzione di un numero di pezzi discreto (In Italia sono la maggioranza) Es: auto,Pc, MU Industrie di Processo Hanno un output continuo , Es: industria chimica, plastica, prodotti petroliferi, saponi, acciaio, cemento… Classificazione II Industrie di Base Produzione di grezzo ,usati poi da altre industrie manifatturiere, partendo dalle risorse naturali . Es: produzione di acciaio in lingotti Industrie di Trasformazione Trasformano i prodotti grezzi dell’industria di base in prodotti industriali utilizzabili dalle Industrie di Fabbricazione. Es: Industrie per la trasformazione dei lingotti di acciaio in barre o piatti, industrie chimiche che trasformano il petrolio in materie plastiche, industrie che trasformano la polpa di legno in carta Classificazione III Industrie di Fabbricazione Viene fabbricato ed assemblato il prodotto finale. Es: le barre o i piatti di acciaio sono trasformati attraverso lavorazioni di macchine in componenti meccanici, in telai per automobili, questi componenti vengono poi assemblati per ottenere il prodotto finito Aziende producono prodotti di catalogo o di serie L’azienda decide autonomamente di fabbricare un nuovo prodotto di cui effettua la progettazione, l’ingegnerizzazion e, la fabbricazione di prototipi, fino a mettere a catalogo il prodotto, in attesa poi di ordini dei clienti Il “lancio in produzione” può avvenire secondo modalità diverse: o In base a previsione di vendite future (sistemi produttivi con prodotti di catalogo) o A seguito di ordini di clienti (sistemi produttivi con prodotti su commessa) 2 Aziende producono prodotti su commessa Il prodotto viene progettato e fabbricato su necessità e specifiche del cliente . i prodotti su commessa Si distinguono in: -Prodotti differenziati: vanno progettati ex novo -Prodotti caratterizzati stesse caratteristiche pur essendo differenti secondo le esigenze del cliente. Processi e metodi di fabbricazione per lo sviluppo del prodotto – Paolo Tagliaferri MODELLI DI SISTEMI PRODUTTIVI S.P. Sono basati sulla ripetitività delle operazioni di fabbricazione e montaggio e sulla continuità del flusso uscente: Sistema unitario. Le operazioni vengono eseguite una sola volta per l’ottenimento di un prodotto che potrebbe non essere mai più ottenuto in futuro e diverso da quelli ottenuti in passato. Il flusso uscente presenta la massima discontinuità e dipende dai singoli ordini cliente. Sistema a flusso ripetitività delle operazioni e dalla continuità del flusso uscente (ciò che esce nel periodo i-esimo e uguale a ciò che esce nel periodo j-esimo) Sistema a lotti Dopo un certo periodo è necessario arrestare il funzionamento del Sistema Produttivo e modificare l’assetto (SET UP) per dare inizio all’ottenimento di un lotto di prodotti diversi (discontinuità del flusso uscente) Ciclo di lavorazione: E’ l’insieme delle varie operazioni che trasformano le materie prime in prodotto finito TIPO DI PRODUZIONE Job shop production Mass production Batch production (per lotti) (per processo o per funzione) E’ caratterizzata dal basso volume di produzione. I lotti sono molto piccoli o addirittura unitari. È in grado di seguire le specifiche richieste di un cliente ( fabbricazione di una grande varietà di tipi di pezzi) Le macchine e le attrezzature devono essere versatili ( MAX FLESSIBILITÀ) , anche se questa è limitata dall’appartenenza a una categoria. Le macchine più utilizzate per questa categoria sono quelle per asportazione di truciolo piuttosto che quelle per deformazione plastica perché le prime hanno maggiore flessibilità. la capacità professionale degli operatori deve essere elevata e ampia. Esempi di produzione: macchine utensili, prototipi di prodotti futuri . Aumenta il tempo di ciclo di produzione. Alto WIP. Controllo e pianificazione e molti movimenti nel lay-out Produzione di lotti di pezzi di La Mass Production può media quantità ( I lotti essere: possono essere unici o - a quantità Es: raffineria, ripetibili nel tempo) . le cementificio, cartiera - a flusso Sistemi a flusso: capacità produttive sono fabbricazione specializzata di superiori alla domanda quindi il sistema produce anche per il prodotti identici in magazzino. Viene cambiato il elevatissima quantità. tipo di pezzo da produrre. Le macchine sono Le lavorazioni più usate sono completamente DEDICATE lavorazioni per asportazione di alla fabbricazione di un truciolo, fonderie, stampaggio. particolare prodotto richiesto Le macchine od i mezzi di in grande quantità (macchine produzione sono general– special-purpose). purpose ( versatili) ma sono L’investimento in macchine progettati per alti numeri di ed utensili specializzati è produzione e sono dotati di molto alto. attrezzature speciali ( L’automazione delle macchine a CNC (automazione macchine può essere molto elettronica flessibile) e torni a spinta e di tipo rigido. Es: torretta e automatici linee a trasferta. (automazione meccanica ormai Incominciano a diffondersi vecchie) ) costoso e lungo setmacchine speciali up. riconfigurabili La moderna produzione per Il bloccaggio (break down) di lotti viene realizzata con una macchina fa bloccare Macchine Utensili CNC dotate tutta la linea di automazione flessibile. Cambiamenti al progetto del Il lay-out può essere: prodotto sono difficili da una struttura job-shop con gestire macchine CNC dedicate Il tasso di produzione è (caso più semplice) determinato dalla macchina Strutture Group Technology più lenta (centri di lavoro, celle di Alti costi di investimento lavoro, linee di lavoro flessibili) 3 Project shop (per progetto) Processi e metodi di fabbricazione per lo sviluppo del prodotto – Paolo Tagliaferri DEFINIZIONE DEL PRODOTTO: Il prodotto da realizzare a. Definizione del prodotto e dei componenti b. Caratteristiche tecnologiche intrinseche al prodotto e valutazione di complessità tecnologica c. I processi tecnologici utilizzabili anche in alternativa e valutazione di complessità dei processi, d. Caratterizzazione del tipo di prodotto in funzione ad esempio della precisione e della modalità di lavoro. e. Make or Buy f. Caratteristiche produttive richieste e legate in modo intrinseco al prodotto (ad esempio tipo di automazione) Strategie Sviluppo del progetto in 8 fasi Analisi del mercato Individuazione dei bisogni Chiarificazione del contesto del prodotto e della azienda 1.Generazione della idea e Pianificazione Generazione di varietà di soluzioni, e successiva riduzione della varietà Adattamento delle soluzioni alle tecnologie di produzione Verifiche Ottimizzazione della soluzione industriale Monitoraggio del Prodotto nel mercato del prodotto 2.Chiarificazione del compito e fattibilità di nuove tecnologie 3.Sviluppo specifica 4.Progetto concettuale fino al primo prototipo 5.Progetto costruttivo (Sviluppo del prototipo) 6.Progetto di dettaglio (Verifiche sul prototipo) 7.Avvio della produzione 8.Analisi del prodotto LA COMPLESSITÀ TECNOLOGICA La Complessità è un argomento multidisciplinare della quale non esiste una definizione univoca Un sistema è complesso se ha un numero elevato di variabili in gioco e mancanza di ordine e imprevedibilità nell’evoluzione del sistema È utile una classificazione tecnologica dei prodotti individuando dei livelli di complessità tecnologica dei sistemi produttivi: La complessità tecnologica indica il livello tecnologico necessario per il progetto e la fabbricazione del prodotto industriale, considerandone caratteristiche e prestazioni. Aspetti che contribuiscono alla complessità di un sistema: 1. 2. 3. 4. 5. Numero di elementi o sotto-sistemi Grado di ordine all’interno della struttura di elementi Grado di interazione o connettività tra gli elementi e ambiente Livello di varietà, in termini dei differenti tipi di elementi Grado di prevedibilità e incertezza all’interno del sistema Principali tipi di complessità tecnologica complessità di prodotto complessità di processo Modello di sistema produttivo Taylor Modello attuale complessità di sistema manifatturiero complessità statica: funzione della struttura del sistema, definita a sistema in sistema partire dalla Distinta Base o dal equilibrio facile imprevedibile database aziendale, (numero dinamico complesso da interpretare componenti) netta divisione integrazione complessità dinamica: funzione macchine e risorse lavoro e dell’evoluzione del sistema, a che layout di impianto operazioni fare con la imprevedibilità e complesso layout di incertezza (relazioni tra componenti) impianto lineare fisica classica, similitudine con sistema biologico, teoria del caos matematica 4 Processi e metodi di fabbricazione per lo sviluppo del prodotto – Paolo Tagliaferri Fattori che influenzano la complessità: logistica di fornitura e distribuzione sviluppo di nuovi prodotti commercializzazione -quota di mercato -servizi -tempi di consegna -clienti -struttura -coordinazione dei progetti -ciclo di vita del prodotto progettazione del sistema produttivo -risorse di produzione -tecnologia -lay-out degli impianti processo produttivo complessità tecnologica -volumi di produzione -organizzazione della produzione - pianificazione della produzione Complessità (manufacturing – engineering) Aspetti negativi Aspetti positivi ↑ difficoltà organizzativa e problemi gestionali ↑lead time ↑ costi ↑ difficoltà assemblaggio prodotto ↓ affidabilità prodotto ↑ varietà prodotti ↑ flessibilità impianto ↑ customizzazione ↑ modularità prodotto ↑ funzionalità prodotto Misura della complessità manca un modello universale necessaria per supportare il manager di produzione e il progettista livello di complessità del prodotto requisiti tecnologico produttivi dell’impresa complessità → natura del sistema manifatturiero →scelta modalità di produzione e indicatori 5 Processi e metodi di fabbricazione per lo sviluppo del prodotto – Paolo Tagliaferri complessità → livello tecnologico del prodotto → scelte di progettazione Requisiti funzionali Parametri e specifiche di progettazione Modularità del prodotto Modalità di assemblaggio Modalità di riciclo Applicazioni complessità Studio di fabbricazione del prodotto: - confronto tra l’indice di complessità tecnologica del prodotto e il livello di complessità tecnologica gestibile dall’impianto produttivo - controllo della compatibilità del prodotto con le tecnologie produttive disponibili Miglioramento del progetto di prodotto in relazione al valore dell’indice di complessità Scala di complessità tecnologica Permette di differenziare i diversi livelli tecnologici richiesti nella fabbricazione di ogni prodotto, e anche le diverse tipologie di imprese la cui struttura consente di fabbricare prodotti i cui indici di complessità si trovano in quell’aria o livello tecnologico A cosa serve la valutazione di Complessità e Livello Tecnologico 1. Valutazione dell’infrastruttura industriale necessaria 2. Identificazione dei componenti che possono essere fabbricati internamente o reperiti all’esterno 3. Determinazione degli aspetti critici da dominare per passare ad un livello tecnologico superiore 4. Identificazione della possibilità di creare una nuova impresa specializzata per il nuovo prodotto 5. Diagnostica tecnologica di un settore produttivo 6. Pianificazione di trasferimenti tecnologici 7. Pianificazione di una politica di industrializzazione in un determinato distretto o paese 8. Definizione delle modalità di attuazione di cooperazione industriale tra industrie di paesi diversi Metodi di valutazione e misura della complessità 1.Complessità misurata a partire dalla raccolta di dati oggettivi all’interno dell’impresa (25%) - riferita al processo: numero operazioni, numero fasi,sequenza di assemblaggio, tipo di tecnologia ecc. - riferita al sistema manifatturiero: numero di macchine,numero di tecnologie ecc. Questo metodo utilizza matematiche semplici , sommando moltiplicando dati al fine di ottenere un indice unico 2.Complessità definita attraverso interviste agli operatori aziendali (14%) viene definita in funzione di indicatori rappresentativi del prodotto e del sistema produttivo individuati tramite interviste al personale dell’azienda. Vengono somministrati dei questionari e poi elaborati come medie o somme dei punteggi attribuiti. - tecnica Likert : In caso di opinioni diverse si utilizza la. - metodo Delphi : In alcuni casi - l’attendibilità dei risultati dipende principalmente dal numero di interviste,trattandosi di dati soggettivi 6 Processi e metodi di fabbricazione per lo sviluppo del prodotto – Paolo Tagliaferri 3.Complessità calcolata attraverso l’uso di un sistema esperto (3%) I fattori caratterizzanti il sistema produttivo, stabiliti da esperti, vengono introdotti come input in un sistema esperto che utilizzando tecniche di previsione (ex. matrici incrociate) produce un indice di complessità ( usato negli anni 80) 4.Complessità calcolata attraverso il modello entropico (29%) parte dalla probabilità di ogni risorsa produttiva di trovarsi in uno specifico stato. teorema di Shannon (1948): utilizza la funzione entropia come misura dello stato del sistema e della sua tendenza a divenire più caotico e imprevedibile (metodo attualmente più diffuso) 5.Complessità calcolata con metodologie ibride (29%) riuniscono due o più delle metodologie precedenti ( Entropica + raccolta dati ) Approcci A. calcolo della complessità soggettivo attraverso l’attribuzione di punteggi utilizzando questionari (2) B. calcolo della complessità “oggettivo” a partire da dati del sistema che possono essere elaborati secondo diversi metodi matematici (Euristica/indici1, Entropia/contenuto dell’informazione 4) Metodi di misura della complessità di prodotto 1. INTERVISTE E QUESTIONARI - Personali: permettono all’intervistatore di controllare l’intervistato (↑ tasso di risposta) -Posta elettronica o normale: economico ma ↓ tasso di ritorno. L’intervistato non può essere influenzato dall’intervistatore in questo caso ma può non comprendere bene le domande Questionario: fattori da definire obiettivo dello studio Caratteristiche del questionario lunghezza: evitare troppe domande chiarezza delle domande: evitare ambiguità univocità formulazione: deve essere il + oggettiva possibile. mancanza di ambiguità target a cui si rivolge, che ne determina forma e linguaggio collocazione geografica e sociale degli intervistati tipo di domande metodologia di analisi dei risultati disponibilità economica Risposte aperte maggiore flessibilità, maggiore difficoltà di valutazione chiuse più difficili da costruire ma più semplici da valutare e quindi più diffuse Struttura questionario Solitamente un questionario può essere articolato in 3 sezioni: 1. Introduzione 2. Corpo del questionario 3. Caratteristiche del rispondente/impresa Tecnica Likert Si mette a punto un certo numero di item (elenco ) che esprimono un atteggiamento favorevole e contrario ad un certo oggetto. A fianco ad ognuno si presenta una scala bipolare di accordo-disaccordo si chiede ai soggetti di indicare su questa il grado di accordo o disaccordo .Il coefficiente α stabilisce la coerenza interna di raggruppamenti di items fattore di Cronbach: 7 Processi e metodi di fabbricazione per lo sviluppo del prodotto – Paolo Tagliaferri Esempio metodo interviste I.Barclay e Z.Dann, 2000 il questionario è parte di una metodologia finalizzata al miglioramento dei prodotti; consente il rilevamento di dati significativi per la misura della complessità di prodotto Il questionario è finalizzato a misurare diversi aspetti della complessità: Complessità strutturale Fattori: Complessità funzionale Complessità di progetto Novità del prodotto Fattori: numero di giorni/uomo di lavoro numero di discipline coinvolte numero di persone coinvolte nello sviluppo del prodotto all’interno dell’azienda numero di progettisti coinvolti nel progetto grado in cui il prodotto può essere considerato nuovo rispetto ai precedenti numero di numero delle funzioni/criteri di componenti prestazione Numero fasi del grado dei criteri di prestazione processo di apparenza (estetica, sicurezza, fabbricazion stile, conforto, gusto,odore, grado di non linearità tessitura, usabilità) e di connettività numero di tecnologie livello di difficoltà tecnologica livello di supporto tecnologico Vincoli commerciali - grado di importanza della qualità di prodotto - grado di importanza di costi e tempi di sviluppo del prodotto - livello competizione nel mercato per il prodotto ecc. numero di persone coinvolte nel progetto esterne alla azienda Metodologia I.Barclay e Z.Dann Punti di forza Punti di debolezza se da una parte l’applicazione è valida per diversi settori, utilizza molteplici dati del sistema (sia analitici e può però viceversa risultare troppo generica e portare a oggettivi che punteggi attribuiti da intervista) risultati poco efficaci applicazione valida per diversi settori e prodotti considera molti dati soggettivi metodologia semplice e di facile applicazione validità subordinata alla somministrazione di un numero elevato di questionari quindi costi complessivi elevati 2. SISTEMA ACT Analisi di Complessità Tecnologica Approccio sistemico Concezione della realtà basata su: connessione, relazione e contesto. Le proprietà essenziali di un sistema sono proprietà del tutto, che nessuna delle parti possiede. Esse nascono dalle interazioni e dalle relazioni tra le parti Cartesiano Riduzione: l’analisi dell’oggetto si effettua attraverso l’analisi delle singole parti Considera la natura delle interrelazioni Si modifica solo una variabile alla volta Si basa sulla precisione dei dati I fenomeni sono considerati reversibili,senza considerare il fattore tempo Modelli precisi e dettagliati, di difficile utilizzazione nella pratica Mono-disciplina Visione statica 8 Sistemico Olismo: l’oggetto va analizzato come un tutto immerso in un ambiente esterno Considera i suoi effetti Si modificano gruppi di variabili Simultaneamente Si basa su una percezione globale Integra nell’analisi il tempo e la irreversibilità Modelli poco rigorosi che servono come base di conoscenza, si utilizzano come supporto alla presa di decisioni Interdisciplinarietà Visione dinamica Processi e metodi di fabbricazione per lo sviluppo del prodotto – Paolo Tagliaferri Sistema esperto: Sostituisce gli esperti della materia Differenza tra programma tradizionale e sistema esperto I sistemi esperti utilizzano tecniche euristiche e sono guidati da dati e non da una procedura fissata. L’approccio euristico prevede che se anche una soluzione è ritenuta soddisfacente non è per forza quella che noi stiamo cercando. Tutte le soluzioni sono considerate soddisfacenti , si prende come valida quella che più si avvicina all’obiettivo finale. il Sistema Esperto è particolarmente adatto per sostituire l’operatore umano nel risolvere compiti ristretti all’interno dell’impresa Il Sistema “ACT” Analyse Complexité Technologique Permette di determinare: INDICE DI COMPLESSITÀ TECNOLOGICA sulla base di : * caratteristiche intrinseche del prodotto * caratteristiche relative all’infrastruttura industriale * componenti e accessori da acquistare [vengono tutti posizionati in una matrice] SCALA DI COMPLESSITÀ TECNOLOGICA sulla quale si possono posizionare tutti i prodotti in base all’indice LIVELLI DI COMPLESSITÀ TECNOLOGICA disposti lungo la scala Fasi ACT 1. Censimento dei fattori (esperti) 2. Definizione dei legami tra i fattori (esperti) 3. Riempimento della matrice di incidenza 4. Elevamento a potenza 5. Identificazione dei fattori chiave 6. Calcolo dell’indice di complessità Gli indicatori che intervengono nel sistema ACT si riferiscono a: Fattori intrinseci al prodotto: ( fattori globali, Know-How, mezzi di produzione) Fattori relativi all’infrastruttura industriale ( legati a processi per semilavorati,processi o servizi tecnici specializzati) Fattori relativi a componenti ed accessori da acquistare 9 Processi e metodi di fabbricazione per lo sviluppo del prodotto – Paolo Tagliaferri Fattori interni( Tecnologia , Laboratori, Fattori globali, Burocrazia (acquisti) , Produzione, Assemblaggio, Imballaggio, Qualità) Fattori esterni (Tipologia di prodotto, Crediti specializzati, Risorse umane,Normative, Supporto tecnologico [ Tipi di materie prime]) L’indice di complessità del prodotto è determinato dalla somma dei fattori che influiscono sul prodotto valutati con il loro peso. Nel sistema ACT la relazione tra fattori viene valutata utilizzando una matrice in cui in riga e colonna si riportano i fattori stessi e nelle celle della matrice il peso della relazione. Il Riempimento della matrice avviene per: righe: si pone 1 se la variabile riga in esame influenza la variabile colonna, si pone 0 se non la influenza per colonne: si pone 1 se la variabile colonna è influenzata dalla variabile riga, si pone 0 se non lo è Analisi diretta:relazione diretta tra variabili Problematiche: Sistemi complessi numero di variabili molto elevato relazioni tra le variabili non solo dirette ma strutturate impossibilità di esprimere il legame indiretto utilizzo di metodi di indagine più complessi Analisi strutturale : calcolo indice di complessità del prodotto Analisi strutturale Individuazione fattori significativi sul prodotto Definizione pesi a partire dagli indici di influenza 10 Somma fattori pesati Processi e metodi di fabbricazione per lo sviluppo del prodotto – Paolo Tagliaferri GROUP TECNOLOGY La GT è una filosofia produttiva alla cui base c’è la ricerca di similitudini di forma o di funzione o di ciclo produttivo in pezzi diversi. Attraverso la classificazione sistematica e il raggruppamento dei pezzi in famiglie basate sulla similitudine morfologica e tecnologica, si può ottenere non solo una significativa riduzione dei costi di produzione, ma anche tutta una serie di benefici che partono dal progetto stesso dei pezzi. All’interno di una azienda si possono trovare pezzi simili in prodotti diversi (alberi, ingranaggi,…) che possono formare gruppi per poterli lavorare insieme Applicazioni GT: Progettazione di pezzi (product design) Progettazione dei cicli di lavorazione (progettazione di processo) Organizzazione della produzione (layout degli impianti, scheduling) Punti alla base della GT: Raggruppamento in famiglie dei componenti simili Criteri di raggruppamento caratteristiche progettuali: -morfologia (forma geometrica e dimensione) -funzione (features) caratteristiche della produzione: - tecnologia - tipo e sequenza delle lavorazioni (ciclo produttivo) Organizzazione del layout in piccoli gruppi di macchinari, ciascuno dei quali tratta solo una famiglia di componenti, facilitando il flusso dei pezzi in lavorazione Obiettivi: - non ridurre la varietà di prodotti offerti al cliente ridurre la varietà di prodotti fabbricati dal costruttore Vantaggi GT • • • • • • • • • • • • ↓ costo di progettazione di nuovi pezzi (- 50%) ↓ tempo di industrializzazione e di design ↑standardizzazione nei nuovi progetti; (-10%) dei disegni Impiega componenti standardizzati:(-) numero di lotti,(-) varietà dei pezzi ↑ l’utilizzazione delle macchine ↑stime dei costi di produzione ↑servizio per il cliente e la capacità dell’azienda di soddisfare gli ordini ↓ sforzo di preparazione del lavoro (-60%) e di pianificazione del processo ↓necessità di modulistica e il tempo per la sua preparazione ↓tempi morti di attesa (-70% tempo produzione complessivo lotto),↓WIP (-60% numero pezzi in lavorazione) ↓tempi complessivi di produzione ↓quantità dei pezzi da immagazzinare(-40% dello stock dei grezzi) 11 Processi e metodi di fabbricazione per lo sviluppo del prodotto – Paolo Tagliaferri Implementazione della GT Investe 4 ordini di problemi: 1. scelta del metodo di codifica (il cambiamento in corsa potrà essere molto complesso) e dei criteri di raggruppamento 2. progetto del layout o della sua risistemazione, razionalizzazione delle attrezzature e della dotazione utensili 3. risoluzione problemi organizzativi come il controllo di produzione, la gestione della manutenzione e il controllo di qualità 4. problemi connessi con l’introduzione di novità nell’ambiente di lavoro Classificazione e codifica La scelta oculata di un sistema di classificazione e codifica è estremamente importante per la corretta implementazione di un sistema GT. Esistono sistemi di uso generale, sia rigidi che parzialmente personalizzabili; in tutti si presenta il problema della limitatezza se confrontati con una applicazione pratica scelte del sistema di codifica ( con le sue problematiche) Sistemi monocodice (gerarchici) Sono codici che si riferiscono ad una classificazione di tipo gerarchico. La classificazione è strutturata secondo un albero in cui ad ogni diramazione si ha la suddivisione di un gruppo in ulteriori sottogruppi; nel codice ogni cifra dettaglia meglio le informazioni contenute nella cifra precedente. Sistemi policodici (a catena) Ogni cifra specifica un particolare attributo dell’elemento codificato. Il significato di ogni cifra è quindi valutabile di per se, senza nessun riferimento alle cifre adiacenti.Questo sistema rende semplice la ricerca per attributi; basta infatti testare il valore di una determinata cifra nella posizione specificata per individuare una caratteristica del pezzo. Struttura del codice Numero di cifre Sistemi ibridi (semi – policodice) parametri per realizzare un sistema di codifica Tipo di cifre La maggior parte dei sistemi di codifica usati nell’industria è di tipo ibrido; vengono combinati insieme monocodice e policodice per cercare un sistema che combini i vantaggi di entrambi, senza presentare i relativi difetti - decimali (da 0 a 10) - esadecimali (da 0 a 9) - alfabetiche o alfanumeriche (mist. policodice con calcololatore) Informazioni da codificare Lunghezza del codice 12 Processi e metodi di fabbricazione per lo sviluppo del prodotto – Paolo Tagliaferri Esempi di codici Codice OPITZ Utilizza un codice geometrico ed uno supplementare: CODICE GEOMETRICO a 5 digit : -1 classe di appartenenza -2 forma esterna o principale -3 superficie ottenute per lavorazioni rotazionali -4 superficie ottenute per lavorazioni piane -5 elementi di forma ausiliare CODICE SUPPLEMENTARE a 4 digit: -6 dimensione principale -7 tipo di materiale -8forma grezzo -9 finitura richiesta Codice CODE Codice MICLASS Codice KK3 Benefici di un buon sistema di classificazione: Facilita la formazione delle famiglie di pezzi e gruppi di macchine reperimento archivi di progetto, disegni, cicli di lavorazione Impedisce la duplicazione dei disegni ↓ costi di progetto Permette di ricavare facilmente dati statistici Facilita la schedulazione delle lavorazioni Miglioramento nella scelta degli utensili e delle attrezzature ↑ velocità le procedure di valutazione dei costi Criteri per la formazione di famiglie ( famiglie per pezzi con somiglianze a livello di progettazione [cioè con stessa funzione, forma] o per lavorazioni comuni, o per stessa attrezzatura,o per stesso processo di produzione) Esistono 3 metodi per creare famiglie di pezzi: 1. Attraverso il codice Una famiglia può essere rappresentata da una matrice avente tante righe quante sono le cifre del codice e tante colonne quanti sono i valori possibili che le cifre possono assumere. La matrice è binaria (un elemento può essere 0/1). Ogni riga deve contenere almeno un elemento uguale a 1 ma non necessariamente uno solo. Più valori pari a 1 in una riga significano che la cifra corrispondente può assumere più valori. limitazione per strutture monocodice: non si possono assegnare più valori ad una cifra perché diventa ambiguo il significato delle cifre successive. Il test di appartenenza di un pezzo ad una famiglia può essere fatto confrontando il codice del pezzo con la matrice della famiglia. 2. Attraverso la matrice di incidenza (analisi di produzione) Il raggruppamento è effettuato in funzione delle operazioni richieste dai pezzi (flusso di produzione) per il loro completamento, valutando in particolare risorse e processi in comune. A seconda dello spettro di pezzi presi in esame e delle risorse produttive si possono definire i vari stati nell’analisi: Analisi a livello aziendale porta all’individuazione di vari reparti principali in cui suddividere la produzione Analisi a livello di reparto può portare a raggruppare pezzi e macchine sulla base di somiglianze di processo e definire le celle e le linee e il loro migliore layout 13 Processi e metodi di fabbricazione per lo sviluppo del prodotto – Paolo Tagliaferri Fasi della PFA: RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI SUL ROUTING cioè sulla sequenza di macchine che il pezzo deve visitare per completare il ciclo di lavorazione) APPLICAZIONE DI TECNICHE DI CLUSTERING ORGANIZZAZIONE DEI DATI IN PFA CHART consentono l’individuazione delle famiglie di pezzi e di macchine a partire dai modelli di PFA chart i dati relativi ai routing dei pezzi vengono organizzati in appositi modelli Tecniche di clustering Le tecniche più utilizzate sono basate sulla Matrice di Incidenza mediante: La matrice di incidenza può essere riorganizzata scambiando sia l’ordine delle righe sia quello delle colonne sino a che siano individuabili dei gruppi: Ciò viene fatto attraverso l’algoritmo di King: 1. algoritmo di King o Rank Order Clustering (ROC) 2. metodo del coefficiente di similitudine dove m=n° di colonne 3. Usando il coefficiente di similitudine Per ogni coppia di macchine è possibile definire un coefficiente che può variare da 0 a 1 e che rappresenta il grado di similitudine tra le due macchine. si ottiene una matrice triangolare che è la matrice di similitudine 0 = tra tutti i pezzi che hanno una delle macchine nel ciclo, nessuno ha anche l’altra 1 = tra tutti i pezzi che hanno una delle macchine nel ciclo, tutti hanno anche l’altra Il coefficiente di similitudine è definito: 1. Si parte dalla matrice di incidenza 2. Si semplifica la matrice eliminando le lavorazioni comuni a tutti i pezzi 3. Si ricava la matrice di similitudine tra le macchine coinvolte: 14 Processi e metodi di fabbricazione per lo sviluppo del prodotto – Paolo Tagliaferri TECNICHE DI TIME COMPRESSION E CONCURRENT ENGINEERING Approccio tradizionale per un nuovo prodotto Il ritorno economico Aumento della complessità dei prodotti Il mercato richiede prodotti a più alta complessità dovuto all’aumento di funzioni e dell’affidabilità Tempi di Vita e di Sviluppo È necessario diminuire i tempi di sviluppo ( andamento del tempo dei costi di sviluppo : 15 Processi e metodi di fabbricazione per lo sviluppo del prodotto – Paolo Tagliaferri Tecniche di Time Compression 1. 2. 3. 4. Concurrent Engineering - C.E. Group Technology - GT Computer Aided Design - CAD Reverse Engineering – RE serve per ricostruire un modello matematico da un oggetto fisico: attraverso un tastatore riesco ad apprendere la geometria dei punti. Poi unisco quest’ultimi con triangoli piani 5. Rapid Prototyping – RP rapida creazione di prototipi ( prototipi rapidi ≠ prototipi funzionali ) 6. Rapid Tooling – RT attrezzature rapide per fare alcuni pezzi ( stampi rapidi per ottenere pezzi veri ) 7. 8. 9. 10. 11. Design for Manufacturing - DFM Design for Assembly - DFA Computer Aided Process Planning- CAPP Computer Aided Manufacturing - CAM Computer Processes Simulation – CPS simulazione numerica dei processi di fabbricazione. Si modella il processo per collegarlo alle caratteristiche del materiale, si può prevedere quello che si otterrà con il processo (↓ tempi) 1. Concurrent Engineering (1986 istituto analisi per la difesa) approccio sistematico alla progettazione integrata e contemporanea di prodotti e dei relativi processi, compresi fabbricazione e supporto. Questo approccio forza gli sviluppatori a considerare tutti gli elementi del ciclo di vita di un prodotto, dal progetto concettuale al suo ritiro, includendo costi, qualità, scadenze temporali e richieste dell’utilizzatore obiettivi principali CE: ↓del tempo di sviluppo ↑profitto ↑competitività ↑ controllo dei costi di progetto e fabbricazione ↑ integrazione tra le aree funzionali ↑ fiducia nel marchio aziendale ↑ qualità del prodotto ↑spirito di squadra Processo CE PROGETTO -prestazioni -contrallabilità -producibilità -servizi -costi -qualità VERIFICA REVISIONE PRODUZIONE TEST Ha lo scopo di: minimizzare i costi sull’intero ciclo di vita del prodotto prevenire i problemi invece che trovare soluzione e poi riprogettazione La task force della CE Ingegneria di produzione Marketing e servizi di vendita Servizi finanziari Acquisti 16 Processi e metodi di fabbricazione per lo sviluppo del prodotto – Paolo Tagliaferri Ufficio progettazione e sviluppo Fornitori ( Macchine Utensili, Formatura , Semiconduttori ed altri componenti chiave STRUTTURA DEL TEAM: CORE TEAM: È presente dall’inizio alla fine del progetto. È formato (solitamente 4/5 persone) da: ( Project Leader – Progettazione - Tecnologie di produzione) SPECIALISTI: Provengono dalle altre funzioni aziendali e possono aggiungersi al core team in base alle necessità e/o stato di sviluppo del progetto. Tra essi sono compresi i fornitori esterni dei componenti strategici. Strumenti della CE Definizione dei requisiti -QFD Sviluppo concettuale Progetto dettagliato -QFD -QFD -DFM -DFM -Problem Solving -FMEA Sviluppo concettuale del sistema di produzione -QFD -DFM -Problem Solving QFD: Quality Function Deployment Metodo concreto per assicurare la qualità nei nuovi prodotti dalle fasi di progettazione e sviluppo fino alle modalità di fabbricazione necessarie per garantire la qualità richiesta REVERSE ENGINEERING tecniche attraverso le quali è possibile acquisire informazioni geometriche su oggetti fisici tridimensionali, trasferirle ad un sistema informatico e ricostruire in modalità più o meno automatica, la geometria delle superfici dell’oggetto. le apparecchiature sono connesse direttamente ad un calcolatore ed i dati raccolti sono importabili all’interno di un sistema CAD. Alcuni strumenti permettono di acquisire informazioni diverse come rugosità, tessiture, colore della superficie Campi di applicazione Progettazione (↓ tempi di progettazione e ↓ time to market ) - Iniziare l’intero ciclo di progettazione a partire da un modello fisico quale un prototipo artigianale -Confrontare prototipi e prodotti con i modelli CAD -Riacquisire modifiche effettuate sul particolare fisico Produzione ( ↓ tempi di produzione e ↓ time to market) - per il passaggio diretto dalla geometria ai percorsi utensili per generare copie (pantografo virtuale) o stampi -possibilità di utilizzare gli strumenti di acquisizione senza contatto per implementare metodi di controllo adattativo in settori quali saldature robotizzate, montaggi automatici Controllo di Qualità (↑ qualità e ↓ tempi di controllo e ↓ time to market ) -Per il controllo di qualità morfologico e geometrico. -I punti di forza dell’applicazione sono: velocità di scansione, possibilità di tastare superfici soffici e cedevoli, possibilità controllare superfici di elevata complessità. - Debolezza: scarsa precisione fornita dai sistemi di scansione rispetto ai normali sistemi metrologici. Manutenzione (↑ qualità e ↓ time to market ) Gestione della manutenzione di impianti con riferimento a stampi e particolari stampati e di fusione. L’utilizzo 17 Processi e metodi di fabbricazione per lo sviluppo del prodotto – Paolo Tagliaferri della RE spazia dalla creazione di archivi geometrici in caso di assenza della documentazione originaria, all’aggiornamento I Sistemi di misura L’evoluzione tecnologica ha portato a strumenti che possono fornire misure dimensionali ma anche relative alla geometria di superfici ( rugosità ) Metodi a contatto Macchine di Misura a Coordinate CMM (Coordinate Measuring Machines) Possiamo suddividere queste macchine in due tipologie: - Macchine a bracci articolati - Macchine ad assi cartesiani Le applicazioni delle macchine di acquisizione: 1. Misura In questo caso la geometria da rilevare deve essere nota 2. Scansione In questo caso viene rilevata una superficie sconosciuta. La densità di punti permette, mediante il calcolo della normale locale, di ricostruire la superficie misurata a partire da quella rilevata. - Le tecniche di scansione utilizzabili sono: * Puntuale Può essere effettuata con sensori di contatto o analogici. Ad ogni punto acquisito il sensore si ritrae lievemente * Continua sono necessari sensori analogici 3. Scansione 3D permette di importare nel calcolatore delle nuvole di punti individuati da coordinate {x,y,z}. Ottengono i punti mediante il contatto di uno stilo di tastatura con il pezzo. Garantiscono una buona precisione della rilevazione a scapito di una certa lentezza. Non sono impiegabili su materiali eccessivamente teneri 18 Processi e metodi di fabbricazione per lo sviluppo del prodotto – Paolo Tagliaferri Modalità acquisizione punti : “point-and-click”, cioè muovendosi verso punti specifici sull’oggetto e richiedendo la posizione dell’avvenuto contatto con un continuo spostamento della sonda sulla superficie mentre un temporizzatore archivia, con una frequenza impostata, i valori di posizione acquisiti. Tipologie tastatori a contatto tastatore a contatto di tipo estensimetrico tastatore a contatto elettrico la forza di contatto apre uno dei tre circuiti elettrici il contatto avviene quando il segnale che proviene dagli estensimetri indica una deformazione superiore ad un valore di soglia reimpostato (L'estensimetro è uno strumento di misura utilizzato per rilevare piccole deformazioni dimensionali di un corpo sottoposto a sollecitazioni meccaniche o termiche) tastatore piezoelettrico le vibrazioni dovute al contatto risalgono lo stelo ed eccitano il sensore P. Tastatori analogici per acquisizione continua Conoscendo le caratteristiche elastiche del sistema, è possibile acquisire in continuo la posizione relativa tra l’oggetto ed il centro del supporto dello stilo Questi metodi sono: LVDT trasduttori capacitivi o induttivi Laser e celle di rilevazione Il fascio proviene dall’alto e viene deviato su tre sensori ottici. Lo spostamento degli spot focali generano segnali da cui `e possibile ricostruire la deformazione dello stelo celle di carico (estensimetriche o piezoelettriche) Calibrazione sonda Ogni volta che lo stilo viene sostituito occorre effettuare una calibrazione misurando una parte campione di dimensioni 19 Processi e metodi di fabbricazione per lo sviluppo del prodotto – Paolo Tagliaferri Scansione senza contatto rilevatori ottici metodi in base alla sorgente luminosa utilizzata: 1. Luce bianca 2. Luce bianca strutturata 3. Luce laser Triangolazione Alla base dei sistemi di tipo ottico c’è il concetto di triangolazione. L’emettitore S genera un sottile fascio B che interseca la superficie O nel punto P. La riflessione si diffonde in tutte le direzioni. In particolare il raggio riflesso, dopo avere attraversato la lente L viene focalizzato sull’elemento sensibile R (retina) nel punto F. Al variare della posizione della superficie i punti di riflessione P’ e P” vengono focalizzati in punti diversi (F’, F”) dell’elemento sensibile. la focalizzabilità della luce riflessa è costituita dal fatto che: il piano focale della lente,il piano retina contenente il sensore e la direzione di emissione incidano in un punto comune. In queste condizioni la relazione che lega la posizione del punto acquisito d con quella del segnale sul rilevatore δ è: I metodi ottici A parità di costi risultano a tuttora meno precisi della rilevazione con contatto meccanico, sono però più veloci e non hanno problemi di dimensioni massime. Proiezione di luce strutturata Il sistema emette, in un breve intervallo,una sequenza di frange di dimensione di volta in volta dimezzata coprendo l’intera superficie da scansionare con linee di contrasto rilevabili dal sistema. si utilizza una tecnica detta di sub-pixeling: per ogni larghezza di frangia il proiettore genera una sequenza e la sua inversa scambiando le zone illuminate con quelle in ombra. Il rilevatore acquisisce entrambe le frangie ed effettua un confronto valutando il punto di intersezione tra i due valori. In questo modo si aumenta il contrasto effettivo dell’emettitore e la precisione di rilevazione. 20 Processi e metodi di fabbricazione per lo sviluppo del prodotto – Paolo Tagliaferri Sistemi laser Adatti alla scansione di: superfici deformabili, pareti sottili o materiali soffici Olografia conoscopica Si basa sull’interferenza ottica prodotta da cristalli birifrangenti illuminati con raggi convergenti di luce polarizzata Un oggetto viene colpito da un raggio laser focalizzato in asse che viene riflesso ed il sistema raccoglie l’intero cono di riflessione che incide sull’ottica. Un singolo raggio riflesso Ri che incide sul cristallo birifrangente, viene scisso in due raggi separati (Ro ordinario e Re straordinario). Ro Ri cristallo Questi si propagano a velocità differenti Re Un polarizzatore riallinea poi i vettori e si genera una figura di interferenza assialsimmetrica . TAC : Scansione 3D metodo di rilevazione mediante la tomografia assiale computerizzata. Applicata ad oggetti inanimati l’intensità dei raggi X può essere tale da garantire ottime risoluzioni. 21 Processi e metodi di fabbricazione per lo sviluppo del prodotto – Paolo Tagliaferri Scansione con macchina a contatto: La nuvola `e normalmente ordinata in linee di scansione. Passo di scansione costante sia tra le diverse linee di scansione Scansione con luce strutturata: La nuvola di punti si presenta disorganizzata. Scansione con Laser strip: La lama laser è caratterizzata da una serie di pennellate sulla superficie. Le strisce di punti sono parzialmente sovrapposte ad evitare mancanze nella scansione I metodi di scansione forniscono una nuvola di punti, questi punti subiscono un processo di vettorializzazione per essere tradotti in geometrie manipolabili dal CAD rilevatori ottici Aquisizione punti Preprocessing segmentazione Creazione superfici (Olografia conosco pica - TAC : Scansione 3D - Proiezione di luce strutturata Sistemi laser) tastatori a contatto (tastatore a contatto elettrico- tastatore a contatto di tipo estensi metrico tastatore piezoelettrico ) FILTRAGGIO ( Eliminazione rumore – Lisciatura - Riduzione dei dati ) DIVISIONE NUVOLE ( Per contorni - Per curvatura - Per profilo ) CREAZIONE GEOMETRIA ( Curve NURBS o bezier – Poliedro - Superfici NURBS – STL ) VERIFICA operazione con cui si dividono i punti della scansione in insiemi separati a cui competono diverse superfici, difficoltosa per: Le superfici NURBS spesso hanno parti mancanti rumore di fondo rende l’effettuazione delle derivate di ordine superiore aleatorio Operando con superfici NURBS viene richiesto all’operatore un valore di tolleranza che rappresenta la massima distanza tra la superficie generata ed i punti che la generano NURBS è un acronimo che sta per Non Uniform Rational B-Splines, traducibile in "B-Splines razionali non uniformi": una classe di curve geometriche utilizzate in computer grafica per rappresentare curve e superfici. Una NURBS è quindi la rappresentazione matematica che un programma software, ad esempio un sistema CAD 3D, crea di un oggetto, per definirne accuratamente la forma. Le curve NURBS sono una generalizzazione delle curve B-Spline e delle curve di Bézier 22 Processi e metodi di fabbricazione per lo sviluppo del prodotto – Paolo Tagliaferri SCELTA DEI PROCESSI DI FABBRICAZIONE DIN 8580 : classificazione dei processi produttivi eseguita in funzione della coesione e delle modifiche (di forma e delle caratteristiche del materiale ) che essi comportano Non vi è una soluzione univoca per la scelta dei processi più idonei. Esiste una continua competizione o valide alternative tra: i diversi processi che possono essere adottati, la sequenza temporale con cui applicarli, i diversi materiali che possono essere scelti 23 Processi e metodi di fabbricazione per lo sviluppo del prodotto – Paolo Tagliaferri Automazione delle scelte dei processi Sono in fase di studio numerosi tentativi di automatizzare le scelte per le diverse combinazioni di: progetto materiale processo E’ necessario che per ogni combinazione individuata sia fornito il corrispondente costo di fabbricazione E’ stato recentemente sviluppato un sistema di supporto decisionale (MAPS) che combina un modello di decisione multiattributo con un database relazionale, per la selezione del materiale e del processo più convenienti per un determinato componente. DESIGN FOR MANUFACTURING – DFM DESIGN FOR ASSEMBLY - DFA DFM: Design For Manufacturing DFM è un sistema che fornisce al progettista tutti i suggerimenti necessari per garantire la qualità finale sul prodotto, per facilitare la fabbricazione e per rendere più basso il costo di fabbricazione mettendo a disposizione una serie di linee guida, principi, raccomandazioni e regole segue i seguenti passi: 1. Selezione miglior combinazione di materiale, geometria e metodo di fabbricazione per le parti del prodotto 2. Valutazione della fabbricabilità del prodotto durante l’intera progettazione attraverso la verifica 3. Ottimizzazione della fabbricabilità di tutte le parti del prodotto al fine di garantire, migliorare la fabbricazione Le Linee Guida: Design di un numero minimo di parti che possano essere multi-funzionali o multi-uso Design di parti facili alla fabbricazione per il processo scelto Minimizzare la componente manuale Evitare tolleranze e finiture non necessarie Prevedere facilità di movimentazione, lavorazioni durante la progettazione DFA - Design for Assembly Il processo di montaggio ha una notevole incidenza sul costo di produzione di parti e di prodotti discreti. Sono molto utili metodologie sistematiche e strumenti informatici di supporto alla progettazione dei componenti e dei prodotti, al fine di rendere più agevole, più veloce e più preciso, e quindi più economico, il processo di montaggio stesso Vantaggi: o diminuzione costi di montaggio o diminuzione del numero di parti o semplificazione dei flussi logistici o riduzione dei magazzini E’necessario quindi arrivare a definire: o le varianti del prodotto e i suoi componenti e le caratteristiche di forma o le operazioni di montaggio ( trasporto – alimentazione - orientamento- collegamento ) Linee Guida: Minimizzare:numero di parti e fissaggi, variazioni del design, movimenti nell’assemblaggio Fornire: facile accesso alle superfici interessate, parti simmetriche, semplicità di movimentazione e manualità; Evitare: parti che si incastrano in maniera errata, la possibilità di errori di assemblaggio 24 Processi e metodi di fabbricazione per lo sviluppo del prodotto – Paolo Tagliaferri RAPIDPROTOTYPING RP Le tecniche di prototipazione rapida (RP) consistono in una serie di sistemi di lavorazione che, prescindendo dalla complessità costruttiva dell'oggetto, lo riproducono con tecniche additive, partendo da una sua definizione matematica specificata su un CAD 3D ed utilizzando processi rapidi, flessibili e automatizzati Tecniche addittive: aggiunta di strati di materiale, non sono in grado di produrre grandi serie e prodotti definitivi. La fase di prototipazione rapida è inserita nelle fasi di sviluppo del prodotto, ma i prototipi vengono utilizzati anche in altre fasi. A cosa servono i prototipi? o o o o o o 1 Valutazioni estetiche Valutazioni funzionali Valutazioni di fornitura Prove Omologazioni Dimostrazioni Come possono essere i prototipi? o Fisici: o Analitici: o Globali: o Locali: riproducono caratteristiche reali del prodotto simulano caratteristiche del prodotto riproducono il prodotto nella sua interezza riproducono solo salienti parti del prodotto Stereolitografia Il sistema utilizza una sorgente laser ( o una lampada a luce bianca) per polimerizzare sottili strati di una resina sensibile alla particolare lunghezza d’onda di emissione della sorgente. è possibile realizzare forme di tutti i generi, i laser lavorano su superfici anche molto piccole (illuminazione selettiva ). attraverso lo specchio si orienta il raggio Le fasi di processo 1. 2. 3. 4. 5. 6. I dati di partenza provengono da un modello solido o di superficie ( CAD ) La superficie del modello viene tassellata con triangoli connessi ai vertici in formato STL Il file STL viene ”affettato” (slicing) generando una serie di percorsi bidimensionali informato SLI Lo spessore dei singoli piani determina in grande misura l’accuratezza della ricostruzione Vengono generate le info per la creazione di supporti di costruzione da asportare in fase di Finitura Vengono generate le istruzioni per la focalizzazione del raggio laser sulla superficie della resina da polimerizzare. Oltre alla superficie esterna viene creato automaticamente l’interno del solido secondo precise strategie di riempimento per minimizzare le distorsioni 7. Alla fine della polimerizzazione dell’ultimo strato l’oggetto, detto in questa fase allo stato ”verde”, viene drenato dalla resina in eccesso e vengono troncati i supporti 8. Fase di post-trattamento in una camera UV che ha lo scopo di completare la polimerizzazione e portare la resina ai massimi livelli di resistenza 9. Fase di finitura superficiale In caso di sottosquadro o inserisco un supporto o posiziono il pezzo in un altro modo 25 Processi e metodi di fabbricazione per lo sviluppo del prodotto – Paolo Tagliaferri Variante: lampada con maschera viene illuminata tutta la superficie della vasca facendo passare la luce attraverso una maschera, il vantaggio sta nel fatto che si indurisce all’istante tutta la superficie. le lastre sono simili ai fogli luminosi attraverso toner PREGI Ampia diffusione Buona qualità superficiale Non richiede operatore Buoni dettagli DIFETTI Richiede post trattamento Richiede supporti Limitata alla foto-polimerizzazione Distorsioni e contrazioni I fotopolimeri sono materiale plastico con foto iniziatori che colpiti dal laser attivano la polimerizzazione dei vari monomeri. la catena si crea solo parzialmente, quindi deve essere ritrattato. CARATTERISTICHE: Ritiro volumetrico (circa 6%) Incurvatura Planarità Bagnabilità Rigonfiamento allo stato verde Fotosensibilità Velocità di scansione LASER P = Potenza laser R0 = Raggio del fascio laser Ec = Energia di esposizione critica caratteristica della resina Zc = Spessore da polimerizzare Dp = Profondità di penetrazione caratteristica della resina Il formato STL Il formato memorizza la geometria del modello CAD come un modello di superficie discretizzata in triangoli, perdendo ovviamente tutte le info relative al solido parametrico e dalla matematica delle superfici Le regole per la triangolazione che sottendono a questo formato sono: 1. I triangoli sono connessi ai vertici, i bordi sono sempre in comune. 2. La sequenza di punti che definiscono il triangolo identifica, attraverso la regola della mano destra, il verso dell’esterno della superficie. 2 Sinterizzazione LASER selettiva (SLS) ( Selective Laser Sintering) Il laser sinterizza un sottile strato di polvere creando, strato dopo strato un oggetto solido. Le prime versioni del procedimento prevedevano l’utilizzo di materiale costituito da resine termoplastiche in polvere. Oggi grazie a ai laser a CO2 è possibile sinterizzare polveri di leghe metalliche e ceramici - La camera è mantenuta ad alta temperatura Spessori strato da 0.07 a 0.5 mm Possibilità di verniciatura Scarsa finitura superficiale 26 Processi e metodi di fabbricazione per lo sviluppo del prodotto – Paolo Tagliaferri 3 PREGI Ampia scelta di materiali Si ottengono geometrie complesse senza supporti DIFETTI Scarsa finitura Costi di acquisto macchina elevati Non necessita di cicli post trattamento Adatta al rapidtooling No distorsioni Sistema lento per sezioni piene Variazioni di densità Sistema complesso Fabbricazione a strati (LOM) (LaminatedObjectManufacturing) l’oggetto è creato a partire da strati di materiale, generalmente cartaceo, che vengono tagliati con un laser (o altri metodi) e in seguito incollati assieme. Il prodotto finale, che può avere sottosquadri o cavità, presenta una consistenza simile al legno. Le fasi del processo 1. Il software provvede alla suddivisione delle parti da realizzare in sezioni la cui altezza è pari allo spessore del materiale utilizzato e genera i percorsi di taglio. 2. La piatta forma si abbassa permettendo al nastro di materiale di avanzare. 3. Si riposiziona la piattaforma provvedendo all’incollaggio del materiale mediante il rullo di pressione riscaldato 4. Lo strato viene tagliato. Le zone che dovranno essere eliminate vengono “quadrettate” in modo da semplificare la loro eliminazione 5. Si passa allo strato successivo - Si applica con successo a modelli per fonderia Si applica a tutti i materiali laminabili e tagliabili al laser (ceramiche,polimeri,metalli compositi) Scarsa finitura ( richiesta finitura successiva ) PREGI DIFETTI Buona velocità Competitivo per componenti voluminosi Non necessita di cicli post trattamento No ritiri e deformazioni Non necessita di supporti Scarsa finitura Scarsa stabilità dimensionale nel tempo Limite inferiore degli spessori lavorabili Parti deboli Limitazioni geometriche Polimerizzazione su supporto solido (SGC) 4 (Solid Ground Curing) è una versione elaborata della stereolitografia. Il processo si compone di due cicli: un ciclo prepara delle lastre per la foto polimerizzazione con luce bianca. Il secondo si occupa del riempimento dei volumi non polimerizzati con cera e della fresatura a spessore calibrato della resina polimerizzata e della cera che la supporta 27 Processi e metodi di fabbricazione per lo sviluppo del prodotto – Paolo Tagliaferri PREGI Ottima precisione dovuta alla fresatura e polimerizzazione completa di ogni strato Ottima finitura superficiale Nessun supporto necessario Possibilità di realizzare qualsiasi geometria Prima dell’asportazione della cera è possibile riprendere errori di lavorazione Possibilità di creare modelli in cera per fonderia 5 Estrusione a guida robotizzata (FDM) DIFETTI Costi di acquisto macchina elevati Macchine ingombranti Difficoltà nell’eliminare totalmente la cera Costi materiale elevati (Fused Deposition Modeling) Creazione dell’oggetto per strati ottenuti applicando un sottile filamento di plastica fusa. Il filo è guidato da un ugello che lo riscalda fino alla fusione e lo guida nel depositarsi. Questo sistema è il secondo per diffusione dopo la stereo litografia Elevata velocità di movimentazione della testa di deposito (finoa30m/min) Ottimo controllo della temperatura delle resina liquida e dell’ambiente di solidificazione Gli spessori della stratifica non scendono al di sotto del decimo di millimetro. Le macchine moderne utilizzano ugelli multipli per generare modelli di colore e caratteristiche differenziate PREGI Processo pulito e silenzioso Velocità di esecuzione Nessun post trattamento necessario 6 DIFETTI Precisione e finitura non elevate Limite inferiore sul diametro del filo Si usano solo resine termoplastiche Difficoltà realizzare spessori sottili Difficoltà realizzare forti sottosquadri Stampa tridimensionale Il principio si basa sulla deposizione, in un letto di polvere, di collante che compatta in maniera selettiva lo strato di materiale e lo rende solidale ai sottostanti. Il metodo è definito stampa tridimensionale poiché la testa di lavoro presenta caratteristiche analoghe alle testine di stampa a getto di inchiostro. Il principale problema del sistema è la fragilità del materiale ottenuto e la scarsa finitura. Una interessante opzione è la possibilità di utilizzare del collante colorato per ottenere parti di diverso colore nel manufatto PREGI Processo pulito e silenzioso Velocità di esecuzione Possibilità utilizzo vari materiali Gestione del colore DIFETTI Precisione e finitura non elevate Particolari non strutturali 28 Processi e metodi di fabbricazione per lo sviluppo del prodotto – Paolo Tagliaferri 7 Formatura a getto di gocce (BPM) Il metodo, allo stato sperimentale, prevede la deposizione del materiale, contenuto in un serbatoio allo stato liquido, nonché del materiale di supporto. Dopo ogni deposizione viene controllata la funzionalità della testa di spruzzo eseguendo un test su carta che viene analizzato in automatico. Se il test va a buon fine una testa di fresatura dotata di aspiratore provvede alla finitura del piano PREGI Processo pulito e silenzioso Ottima finitura 8 DIFETTI Bassa velocità Particolari non strutturali Solo per oggetti piccoli LASER EngineeredNet Shaping Questo sistema, ancora allo stato di prototipo, utilizza una sorgente laser di elevata potenza per fondere un flusso di polvere trasportato da un gas in pressione. I materiali utilizzati sono leghe di acciaio, rame, alluminio e titanio. Il problema rimane la finitura superficiale, lontana da quella ottenibile per asportazione, e il fatto che i supporti per il sostegno di sottosquadri o cavità sono di difficili. PREGI Possibilità di realizzare materiali strutturali DIFETTI Scarsa finitura Materiale variabile con continuità nel particolare Adatto alla riparazione 29 Processi e metodi di fabbricazione per lo sviluppo del prodotto – Paolo Tagliaferri RAPIDTOOLING Le tecniche additive ( come quelle precedenti ) non possono essere utilizzate per la creazione di pezzi veri e propri, possono però entrare in gioco nella fabbricazione degli utensili ( stampi, modelli e forme ) da utilizzare nella produzione di piccole serie o, in alcuni casi nella produzione “ tout court “ , diminuendo in maniera significativa il tempo di sviluppo. I RT sono affetti da errori micro geometrici di entità non trascurabile: sono necessarie operazioni di finitura mediante tecniche tradizionali Tipologie di rapidtooling: DIRETTO: con tecniche additive si genera lo stampo ola forma INDIRETTO: con tecniche additive si genera un modello con cui costruire gli stampi o le forme 1. RT Indiretto: Soft Tooling Indica una serie di metodi non convenzionali per la creazione di stampi. può indicare: -fabbricazione di stampi per piccole produzioni -fabbricazione di stampi a basso costo -fabbricazione di stampi in materiale tenero ( gomma, resina,leghe alluminio ) 1.1. stampi in gomma siliconica la gomma siliconica può essere deformata in modo da permettere la creazione di stampi con piccoli sottosquadri. Le resine utilizzate con questi stampi sono in genere poliuretaniche. lo stampo permette di ottenere 30/40 particolari 1.2. Stampi in resina epossidica 2. Hard tooling TM 2.1. Stampi in kirkste Analoghi ai precedenti a parte il materiale utilizzato che è una lega di zinco capace di assumere forme molto complesse e di durezza sufficiente a realizzare piccoli oggetti per iniezione. 2.2. Stampi metallizzati Il modello ottenuto con tecniche additive viene rifinito e ricoperto con un distaccante. Si procede quindi alla metallizzazione mediante pistole ad aria. Viene colata una miscela di alluminio/resina che polimerizzi divenendo solidale allo strato metallizzato (ottimi risultati si ottengono con leghe di nichel, il metallo è a basso punto di fusione nel 1°strato, poi via via sempre più duro per diminuire i problemi legati alla resistenza del modello ) 2.3. Stampi elettrodepositati il modello viene ricoperto mediante elettrodeposizione (lento) adatto a superfici molto complesse ( campo aerospaziale ) viene utilizzato soprattutto il nichel 2.4. Processo 3D KELTOOLTM prevede la creazione di una forma in gomma a partire da un contro modello ottenuto con tecnologia additiva ( per forme complesse ) . la parte in gomma è utilizzata come modello a perdere per la creazione di una forma in resina caricata con polvere di acciaio fino al 70% 2.5. Stampi per fusione in cera persa 30 Processi e metodi di fabbricazione per lo sviluppo del prodotto – Paolo Tagliaferri 2.6. QUICKCASTTM Il Quickcast consente di generare modelli con una pelle esterna continua, ma all’interno una struttura aperta che collassa durante il riscaldamento assorbendo le tensioni dovute alla dilatazione termica 2.7. Fusione in terra 1.↓ precisione e finitura 2. I modelli possono essere molto complessi 3. I software possono generare automaticamente i modelli per le anime RT Diretto Gli stampi vengono usati direttamente 1. DIRECT AIM processodistereolitografianelqualesiutilizzaunfotopolimeromiscelatoconresinaepossidica.Alterminedella polimerizzazioneènecessarioeseguireunaoperazionedifinituraperottenerelenecessarietolleranzemicroe macrogeometriche’utilizzopiùfrequentedellostampoèperlarealizzazioneinseriedimodelliincerapermicrof usionediprecisione 2. DirectMetal LASER Sintering In questo caso il processo additivo permette di realizzare direttamente gli stampi a partire da polvere metallica 3. RapidTool™ Il processo Rapid Tool consiste nel generare lo stampo per sinterizzazione laser selettiva di polvere metallica (legaferrosa) ricoperta di polimero termoplastico. 4. DSPC™ Questo processo (Direct Shell Production Casting ) permette l’ottenimento della forma senza nessun limite di sottosquadri, cavità e linee di apertura. Il processo stampa su una miscela di polvere ceramica che poi viene cotta in forno per l’ottenimento del guscio di colata 31
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