5chb - tecnico chimico e biologico - Marconi

DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DI CLASSE
INDIRIZZO: TECNICO CHIMICO E BIOLOGICO
CLASSE: V
INDICE
1) PROFILO DELL’INDIRIZZO
PG. 2
2) STORIA DELLA CLASSE
PG. 3
3) PROFILO DELLA CLASSE
PG. 4
4) OBIETTIVI COGNITIVI COMUNI
PG. 5
5) CRITERI DI MISURAZIONE DEL PROFITTO
PG. 5
6) ULTERIORI CRITERI DI VALUTAZIONE
PG. 7
7) ATTIVITÀ DIDATTICHE PARTICOLARI: (PROGETTI, ATTIVITÀ O
INIZIATIVE CULTURALI, TIROCINI O STAGES)
PG. 9
8) ATTIVITÀ DIDATTICA DELLE DISCIPLINE:
1.
ITALIANO
2.
STORIA
3.
BIOTECNOLOGIE
4.
MICROBIOLOGIA
5.
MATEMATICA
6.
INGLESE
7.
PROCESSI E TECNOLOGIE CHIMICHE INDUSTRIALI
8.
IMPIANTI DI BIOTECNOLOGIE
9.
CHIMICA FISICA ED ANALISI
10.
EDUCAZIONE MOTORIA
11.
RELIGIONE
pg. 11
pg. 15
pg. 18
pg. 22
pg. 28
pg. 31
pg. 35
pg. 37
pg. 39
pg. 42
pg. 44
9) ARGOMENTI DI APPROFONDIMENTO PERSONALE DEGLI STUDENTI
PG.46
10) ALLEGATI: SIMULAZIONI PROVE ESAME
PG.47
11) ELENCO INSEGNANTI CLASSE
PG.81
1) PROFILO DELL’INDIRIZZO
TECNICO CHIMICO E BIOLOGICO
La figura professionale che si definisce attraverso il corso di post qualifica è caratterizzata
da un ampio ventaglio di competenze di base, tanto nell’area chimica quanto in quella
biologica, ed è culturalmente preparata al continuo aggiornamento richiesto dalla
molteplicità degli aspetti del mondo operativo del settore e della rapidità con la quale tali
aspetti si evolvono.
La conoscenza dei principi fondamentali di tutte le discipline necessarie per una
formazione di base versatile, favorisce lo sviluppo di capacità di orientamento di fronte a
problemi nuovi e prepara ad affrontare gli approfondimenti necessari per il conseguimento
di competenze più specialistiche conseguibili attraverso contestuali e/o ulteriori percorsi
formativi differenziali.
Questa figura professionale è pertanto in grado di:
partecipare responsabilmente al lavoro organizzato;
documentare e comunicare nelle forme più idonee gli aspetti tecnici del proprio
lavoro;
operare nelle varie fasi del processo analitico chimico e microbiologico, dal
campionamento al referto;
leggere e interpretare disegni di impianti chimici e biotecnologici;
collaborare alla conduzione dei suddetti impianti anche con compiti di controllo,
utilizzando le tecnologie opportune;
adeguare la propria preparazione al continuo evolversi delle conoscenze
tecnicoscientifiche;
correlare i contenuti disciplinari alle relative applicazioni tecnologiche.
In particolare per questi ultimi due aspetti il Tecnico chimico e biologico è in grado di
comprendere nella loro globalità i problemi della salvaguardia dell’ambiente e della salute
e di operare con responsabilità collaborando alla loro risoluzione.
Al proprio livello operativo può essere inserito:
nei laboratori di analisi con compiti di controllo nei settori chimico, merceologico,
biochimico, microbiologico, farmaceutico, cosmetico, chimico–clinico, bromatologico,
ecologico e dell’igiene ambientale;
negli impianti di produzione delle industrie chimiche e biotecnologiche con compiti
di
cooperazione alla produzione e controllo.
Può, infine, accedere all’industria e ai laboratori di ricerca e di analisi di Enti pubblici e di
strutture private.
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2) STORIA DELLA CLASSE
2.1. INSEGNANTI
INSEGNANTI 4A
MATERIE
RELIGIONE
EDUCAZIONE MOTORIA
ITALIANO
STORIA
INGLESE
MATEMATICA
ANALISI CHIMICA E
LABORATORIO
TECNOLOGIA CHIMICA E
LABORATORIO
CHIMICA ORGANICA E
LABORATORIO
MICROBIOLOGIA,BIOCHI
MICA E LABORATORIO
CHIMICA FISICA ED
ANALISI
PROCESSI E
TECNOLOGIE CHIMICHE
INDUSTRIALI
IMPIANTI DI
BIOTECNOLOGIE
BIOTECNOLOGIE
MICROBIOLOGIA
2.2.
INSEGNANTI 5A
Rossello Annamaria
Minoletti Paolo
Farina Fernanda
Farina Fernanda
Bonanno Liliana
Bonanno Luca
Rossello Annamaria
Notarnicola Alessandro
Farina Fernanda
Farina Fernanda
La Montagna Iolanda
Pagani Andrea
-
-
-
-
-
-
-
-
Cesprini Michela
Franco Giuseppina
Cesprini Michela
Cannuni Angelo
Avvantaggiato Anna Rita
Franco Giuseppina
Danieletto Martina
-
Danieletto Martina
Avvantaggiato Anna Rita
Luciani Marco
Bonazzi Enrico
Avvantaggiato Anna Rita
Bonazzi Enrico
STUDENTI
inizio anno
fine anno
N°
da classe
STUDENTI precedent Ripetenti TOTALE
e
4a
5a
11
11
3
11
14
Promossi
senza
con
debito
debito
9
2
Non
promossi
-
Ritirati
-
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3) PROFILO DELLA CLASSE
La classe è composta da quattordici alunni,undici femmine,di cui tre ripetenti e tre maschi.
La classe è articolata, per quanto riguarda le materie di area comune (italiano, storia,
matematica,tranne Inglese), con la classe quinta del corso Tecnico delle Industrie
Meccaniche. Gli alunni non hanno potuto avvalersi, nel corso degli ultimi due anni ,di una
continuità didattica nella maggior parte delle materie,fattore che sicuramente ha influito sul
metodo di studio e sui risultati nelle singole discipline.
La situazione di partenza ha mostrato un piccolo gruppo di studentesse motivate,con una
discreta preparazione di base,dotate di impegno e serietà sia durante lo svolgimento delle
lezioni che nel lavoro domestico. C’è poi un gruppo di alunni con discrete potenzialità ma
che manca di un impegno continuo, sia nell’attività in classe, sia nello studio individuale.
Sono infine presenti altri studenti che denotano una certa difficoltà a soddisfare anche le
richieste minime,sia per scarso impegno che per lacune pregresse.
Ad inizio anno la classe sembrava motivata e dotata di un atteggiamento positivo e
propositivo nei confronti dei docenti e delle discipline; purtroppo la situazione è cambiata
nel corso dell’anno, allorchè si sono verificate numerose assenze da parte di un gruppo di
alunni , “assenze strategiche” generalizzate in occasione delle verifiche, qualche
atteggiamento di rifiuto preconcetto verso argomenti ritenuti troppo difficili o lontani dai
propri interessi.
Le valutazioni periodali hanno confermato la situazione generale della classe, che risulta
divisa in tre blocchi: un primo,piccolo gruppo di studenti con risultati pienamente sufficienti
e più che sufficienti; un secondo con alunni aventi uno/due materie con profitto appena
sotto la soglia della sufficienza; un ultimo gruppo di scolari con diffuse ed anche gravi
lacune. Per il secondo gruppo i risultati non sufficienti sono spiegabili con una discontinuità
nell’attenzione e concentrazione nello studio. Per alcuni alunni del terzo gruppo invece,
oltre alle già citate lacune di base, la irregolare frequenza alle lezioni ha aggravato
notevolmente la situazione.
Gli studenti che, sin dall’inizio dell’anno, hanno partecipato al dialogo educativo, hanno
ampliato e consolidato la loro preparazione disponendosi così ad affrontare con
sostanziale serenità l’Esame di Stato. Permangono invece diverse situazioni preoccupanti
relativamente all’ammissione all’esame, nonostante i ripetuti avvertimenti agli studenti ed
alle famiglie.
L’attività didattica nel corso dell’anno è proceduta, generalmente, senza particolari
problemi disciplinari, a parte qualche incomprensione verificatasi nei rapporti tra le due
classi e all’interno della stessa classe.
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4) OBIETTIVI COGNITIVI COMUNI
CONOSCENZE
COMPETENZE
ABILITÀ
Risultato dell'assimilazione di informazioni attraverso l'apprendimento.
Le conoscenze sono un insieme di fatti, principi, teorie e pratiche relative ad un
settore di lavoro o di studio.
Comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali,
sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo
professionale e personale.
Capacità di portare a termine compiti e di risolvere problemi applicando in modo
efficace le conoscenze apprese.
5) CRITERI DI MISURAZIONE DEL PROFITTO
VOTO
CONOSCENZE
COMPETENZE
10–9
ABILITA’
CONOSCENZE
8
COMPETENZE
ABILITA’
CONOSCENZE
COMPETENZE
7
-
ABILITA’
-
CONOSCENZE
-
COMPETENZE
6
ABILITA’
CONOSCENZE
COMPETENZE
5
ABILITA’
CONOSCENZE
COMPETENZE
4
ABILITA’
3 -2-1
-
CONOSCENZE
CRITERI
Conosce gli argomenti affrontati in maniera completa, articolata ed approfondita.
Applica le conoscenze in modo efficace, creativo e personale
Esegue del tutto autonomamente anche compiti molto complessi
Utilizza con particolare accuratezza le terminologie specifiche delle varie discipline
Collega con facilità conoscenze attinte da ambiti disciplinari diversi
Impiega un metodo di lavoro propositivo con apporti personali e di analisi critica
Si pone positivamente di fronte ai problemi cercando soluzioni adeguate per quelli
nuovi
Conosce con sicurezza quasi tutti gli argomenti affrontati rielaborandoli
autonomamente
Applica principi, regole e procedure autonomamente
Affronta in modo valido compiti anche complessi
Utilizza correttamente conoscenze e linguaggi per comunicare e risolvere quesiti
Manifesta una comprensione organica degli argomenti
Analizza i problemi in modo corretto
Sa affrontare situazioni nuove in maniera abbastanza autonoma
Conosce la maggior parte degli argomenti affrontati rielaborandoli autonomamente
Esegue correttamente compiti semplici
Affronta compiti più articolati commettendo qualche errore
Utilizza in modo adeguato, anche se semplice, il linguaggio specifico delle varie
discipline
Coglie gli aspetti fondamentali, ma incontra alcune difficoltà, nei collegamenti
interdisciplinari
Impiega consapevolmente i mezzi e le tecniche realizzative
E’ un esecutore diligente ed affidabile di semplice problematiche che affronta in modo
autonomo
Conosce nelle linee essenziali gli aspetti fondamentali degli argomenti
Se guidato utilizza le conoscenze acquisite senza commettere gravi errori
Esegue compiti semplici senza sostanziali errori
Impiega la terminologia specifica minima di ogni disciplina
Se guidato evidenzia sufficienti capacità di analisi, confronto e sintesi
Utilizza ed applica le tecniche operative, in modo adeguato, se pur poco personalizzato
Affronta con autonomia semplici problematiche di difficoltà non elevata
Conosce in maniera incerta e incompleta gli argomenti affrontati.
Ha difficoltà ad esprimere autonomamente i concetti appresi
Usa in maniera imprecisa i linguaggi specifici
Evidenzia una modesta componente operativa
Anche se guidato, utilizza con difficoltà concetti ed informazioni in situazioni pratiche
Ha un metodo di lavoro poco personale e, pertanto, poco efficace
Manifesta scarsa autonomia nell’individuazione dei problemi
Conosce in maniera frammentaria e gravemente lacunosa gli argomenti affrontati
Anche se guidato applica le conoscenze minime commettendo gravi errori
Comunica in modo stentato ed improprio
Evidenzia difficoltà nell’assimilazione e nell’esecuzione dei metodi operativi impartiti
Manifesta difficoltà nell’applicare le informazioni e nel classificarle ed ordinarle.
Analizza in maniera parziale ed occasionale problemi e situazioni
Impiega in maniera inadeguata metodi, strumenti e tecniche
Non ha acquisito conoscenze nella pressoché totalità degli argomenti trattati
Pagina 5
COMPETENZE
ABILITA’
Non riesce ad applicare le conoscenze elementari eventualmente possedute
Commette gravi errori, anche se guidato, nell’esecuzione dei compiti più semplici
Comunica senza proprietà commettendo gravi errori
Ha prodotto lavori e/o verifiche parziali e assolutamente non sufficienti
Non riesce a cogliere le relazioni essenziali che legano tra loro fatti poco più che
elementari
- Non è in grado di impiegare metodi, strumenti e tecniche
-
Se necessario, le singole discipline preciseranno i criteri in coerenza con la presente formulazione
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6) ULTERIORI CRITERI DI VALUTAZIONE
livello
Ottimo
5
•
•
•
•
•
•
•
•
Buono
4
•
•
•
Suff.
3
•
•
•
Ins.
2
•
•
•
•
Grav. Ins. •
1
•
•
voto
1
IMPEGNO/PARTECIPAZIONE 1
Studia e svolge le esercitazioni domestiche con regolarità e precisione
Rispetta sempre le scadenze
Ordina e aggiorna sistematicamente il proprio materiale di lavoro (appunti etc.)
Interviene criticamente o si mostra comunque in grado di intervenire in modo
puntuale se richiesto
Studia svolge le esercitazioni domestiche con regolarità
Solo eccezionalmente risulta impreparato
Tiene ordinato il proprio materiale di lavoro con efficienza
Partecipa con richieste di chiarimenti e spiegazioni e interviene in modo pertinente
se richiesto
Studia svolge le esercitazioni domestiche pur con qualche limite di regolarità e/o
completezza
Per lo più rispetta le scadenze
Tiene ordinato il proprio materiale di lavoro, pur con qualche discontinuità e/o
imprecisione
Solo eccezionalmente non porta a scuola il materiale di lavoro
Segue di norma con attenzione le attività didattiche pur intervenendo raramente in
modo attivo
Studia e svolge le esercitazioni domestiche in modo incompleto e/o discontinuo o
non adeguato alle competenze / capacità
In più casi non rispetta le scadenze
Non mantiene ordinato il materiale di lavoro e/o in più casi non lo porta a scuola
Mostra la tendenza a distrarsi o interviene in modo non pertinente
Studia e svolge le esercitazioni domestiche in modo lacunoso ed approssimativo
Non rispetta le scadenze
Sovente non porta a scuola il materiale di lavoro
Si distrae frequentemente e/o assume atteggiamenti non cooperativi
10
a)
b)
c)
d)
e)
f)
0
CONDOTTA
scrupoloso rispetto del Regolamento scolastico;
comportamento maturo per responsabilità e collaborazione;
frequenza alle lezioni assidua;
vivo interesse e partecipazione attiva alle lezioni;
regolare e serio svolgimento delle consegne scolastiche;
ruolo propositivo all’interno della classe.
Non sono presenti richiami scritti, note o sanzioni.
9
a)
b)
c)
d)
e)
f)
1
scrupoloso rispetto del Regolamento scolastico;
comportamento irreprensibile per responsabilità e collaborazione;
frequenza alle lezioni assidua;
costante interesse e partecipazione attiva alle lezioni;
regolare e serio svolgimento delle consegne scolastiche;
ruolo propositivo all’interno della classe.
Non sono presenti richiami scritti, note o sanzioni.
Non tutti i descrittori debbono operare contemporaneamente alla definizione del giudizio (livello)
Pagina 7
8
7
6
5
a)
b)
c)
d)
e)
2
rispetto del Regolamento scolastico;
comportamento buono per responsabilità e collaborazione;
frequenza alle lezioni normale;
buon interesse e partecipazione attiva alle lezioni;
proficuo svolgimento, nel complesso, delle consegne scolastiche.
Non sono presenti richiami scritti, note o sanzioni.
a)
b)
c)
d)
e)
3
rispetto del Regolamento scolastico;
comportamento accettabile per responsabilità e collaborazione;
frequenza alle lezioni normale;
discreto interesse e partecipazione alle lezioni;
sufficiente svolgimento delle consegne scolastiche;
Sono presenti annotazioni sul registro di classe per assenze ingiustificate, utilizzo scorretto di
attrezzature, macchinari, sussidi didattici, ma che comportano danni risarcibili e/o riparabili e/o per
lievi e circoscritte infrazioni al Regolamento scolastico.
4 E’ stato preso un provvedimento disciplinare, anche di sospensione, al quale è seguito un
ravvedimento da parte dello studente.
a)
b)
c)
d)
e)
5
comportamento incostante per responsabilità e collaborazione
disturbo del regolare svolgimento delle lezioni;
frequenza alle lezioni irregolare;
mediocre interesse e partecipazione passiva alle lezioni;
discontinuo svolgimento delle consegne scolastiche.
Sono presenti, e annotati sul registro di classe, reiterate infrazioni disciplinari e gravi
comportamenti per mancato rispetto della programmazione didattico – educativa della classe e
delle disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dal Regolamento scolastico e/o per danni al
patrimonio della scuola.
6 E’ stato preso un provvedimento disciplinare di sospensione, al quale ha fatto seguito un
ravvedimento parziale da parte dello studente.
La condizione di incontenibile comportamento accentuatamente grave di uno studente è testimoniata
dal concorrere, nella stessa persona, di situazioni negative qui individuate:
a) grave inosservanza del Regolamento scolastico;
b) disturbo del regolare svolgimento delle lezioni;
c) frequenza alle lezioni altamente irregolare;
d) limitata attenzione e partecipazione alle attività scolastiche;
e) svolgimento spesso disatteso dei compiti assegnati;
f) comportamento scorretto nel rapporto con personale scolastico e/o compagni;
g) comportamento irresponsabile durante viaggi e visite di istruzione.
7 Sono presenti, e annotati sul registro di classe, reiterate infrazioni disciplinari e gravi
comportamenti che violino la dignità e il rispetto della persona umana o che determinino una
concreta situazione di pericolo per l’incolumità delle persone e /o per atti di vandalismo.
8 E’ stato preso un provvedimento disciplinare (sospensione), al quale non ha fatto seguito
alcun ravvedimento da parte dello studente.
9 È stato deliberato l’allontanamento temporaneo dalla comunità scolastica per un periodo
superiore ai 15 gg., in conseguenza di comportamenti particolarmente gravi, anche con
valenza di reato, essendo o lesivi della dignità personale (violenza, minacce etc,) o della
sicurezza delle persone (incendio, allagamento etc.), senza che lo studente abbia
successivamente dimostrato apprezzabili e concreti cambiamenti di comportamento
10 È stato oggetto di allontanamento/i dalla comunità scolastica anche per periodi inferiori ai
15 gg. per reiterati infrazioni del Regolamento di Istituto relative al corretto utilizzo di
strutture e attrezzature, alla correttezza di comportamento nei confronti del Personale e/o
dei compagni, all’osservanza delle disposizioni di sicurezza, senza che lo studente abbia
successivamente dimostrato apprezzabili e concreti cambiamenti di comportamento
Pagina 8
7) ATTIVITÀ DIDATTICHE PARTICOLARI
(Progetti, attività o iniziative culturali, tirocini o stages)
Progetto Educazione alla Salute
Referente:Prof. Paola Comaita
- Incontro in collaborazione con il Comitato Articolo 38 ed i Servizi Sociali del territorio(25
ottobre 2013,Aula Magna dell’Istituto)
- Incontro promosso dall'ASL VCO secondo il progetto della Regione Piemonte”Porgi una
mano,qualcuno ha bisogno di te” relativo alla donazione di sangue e midollo.(16 dicembre
2013,Aula Magna dell’Istituto)
Orientamento.
E’ stato distribuito materiale informativo sulle offerte formative delle diverse Facoltà
Universitarie e sulle relative “Giornate aperte”, a cui i ragazzi hanno potuto prendere parte
individualmente.
Iniziative culturali
- Incontro sulla presentazione del Progetto Life SASIES riguardante il problema dello
smaltimento di fanghi e rifiuti industriali(23 ottobre 2013,Aula Magna dell’Istituto)
- Visione della rappresentazione teatrale "Una nuova opportunità” presso il Teatro
Galletti di Domodossola (14 novembre 2013)
-Visione della rappresentazione teatrale "L’imbecille" e "La giara" di L. Pirandello presso
il Teatro della Cappuccina di Domodossola (martedì 17 dicembre 2013)
-In occasione delle celebrazioni per la “ Giornata della memoria”,partecipazione alla
conferenza promossa dall’Archivio storico della Resistenza “ di Novara sul tema”Dai campi
di calcio ai campi di lavoro”(5 febbraio 2014,teatro Galletti)
Attività
- Partecipazione alle attività predisposte dalla scuola per l'orientamento in entrata nelle
"Giornate Scuola aperta" (sabato 14 dicembre 2013 e sabato 18 gennaio 2014)
-Partecipazione al Laboratorio CUSMIBIO a Milano (28 aprile 2014).
Stages
-Nel corso dell'a.s. 2012-2013 gli alunni hanno svolto un periodo di stage didattico
( almeno 132 ore in alternanza scuola-lavoro,secondo quanto previsto all’articolo 8,
comma 3, del D.P.R. n. 87/2010) presso aziende della provincia del V.C.O., effettuato
durante l’anno scolastico e nel periodo delle vacanze estive.
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A conclusione dell’esperienza,organizzata dal tutor scolastico prof.ssa. Michela Cesprini,
famiglie e alunni si sono dimostrate soddisfatte. Confortante anche l’analisi delle schede di
valutazione degli alunni da parte delle aziende che hanno espresso piena soddisfazione
dell’attività svolta.
ALUNNO
ARISIO ELEONORA, BORLINI CRISTINA,
CIOCCA JESSICA,CORBELLI NOEMI, DENTI
GAIA , LUCIANO MARTINA
MACCAGNO ANDREA
PANGALLO FRANCESCA
DITTA
TREIBACHER SCHLEIFMITTEL (S.P.A.)
CENTRO SERVIZI LAPIDEO
FARMACIA FRANZOSI
PRELLI LUCREZIA, ROLANDI SAMUELE
TERME DI PREMIA
UCCELLI CHRISTIAN, DI LUCA JESSICA
INTERNATIONAL CHIPS S.R.L(PER DI LUCA
STAGE EFFETTUATO NELL’A.S.2011-12)
STELITANO MICHELA
FARMACIA CAMISANI(STAGE EFFETTUATO
NELL’A.S.2012-13)
PREIONI NICOLE
ERBORISTERIA SOLDANI (DOMO)( STAGE
EFFETTUATO NELL’A.S.2011-12)
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8) ATTIVITÀ DIDATTICA DELLE DISCIPLINE
DISCIPLINA:
INSEGNANTE/I:
CLASSE:
TESTO ADOTTATO:
Nuova Italia
ITALIANO
FARINA FERNANDA
5 CHB
M.SAMBUGAR,G.SALE’, Letteratura Modulare, Il Novecento(v.3),ed.La
1. PROFILO DELLA CLASSE
La classe è composta da quattordici alunni,di cui undici femmine,tre delle quali ripetenti e tre
maschi. Durante le ore di italiano e storia la classe è accorpata alla 5 Tecnico delle Industrie
Meccaniche. Gli allievi hanno generalmente mantenuto un comportamento corretto verso
l'insegnante, un po' più difficoltoso e polemico il rapporto tra le due classi e tra gli alunni stessi
della 5chb. Nei primi mesi dell’anno l’atteggiamento, l’attenzione ed il profitto hanno fatto
registrare risultati complessivamente accettabili,mentre successivamente si è riscontrato un calo nel
rendimento scolastico,dovuto non solo alle difficoltà riguardanti gli argomenti sempre più
complessi ,ma ad un impegno discontinuo e alle numerose assenze da parte di un certo numero di
allievi. Numerose sono state anche le assenze “strategiche”in occasione di verifiche ed
interrogazioni. Per quanto concerne l’attività linguistica perdurano in molti alunni carenze sul
piano della morfosintassi,dell'organizzazione sistematica dei contenuti e della loro rielaborazione, e
la tendenza ad uno studio meccanico e finalizzato alle verifiche. Soprattutto si è notata una
significativa difficoltà nell'approccio allo studio della letteratura e dei testi,sia in prosa che poetici e
un possesso abbastanza limitato delle tecniche di analisi testuali. Anche relativamente alla
formulazione di un testo scritto in generale perdurano ancora difficoltà nell'uso ordinato e razionale
della lingua e delle tipologie testuali e una riflessione approfondita relativa alle opinioni esposte.
Molto si è dunque insistito per far acquisire le competenze minime e le capacità di affrontare le
diverse tipologie per la prova scritta dell'esame di Stato,dedicando molte ore ad esercitazioni in
classe. Questa situazione ha inevitabilmente ritardato lo svolgersi del programma,anche perchè si è
ritenuto opportuno soffermarsi sugli argomenti quando la classe mostrava difficoltà e per permettere
al maggior numero di alunni di recuperare con ulteriori verifiche. In tal modo la situazione è
generalmente migliorata, sia per quanto riguarda la preparazione che
riguardo le
capacità/competenze linguistiche.
A conclusione degli studi una ristretta cerchia di alunni conosce in modo abbastanza soddisfacente
gli aspetti peculiari della personalità e dell'opera degli autori studiati,sa effettuare autonomamente
analisi di testi conosciuti,comunica con adeguata correttezza,chiarezza, organicità e sufficiente
padronanza lessicale e sa stilare testi funzionali allo scopo. La maggior parte ha una conoscenza
letteraria un po' affrettata e prevalentemente mnemonico-ripetitiva,ma guidata sa operare semplici
analisi testuali; inoltre rivela diverse incertezze espositive,soprattutto nella produzione scritta. Un
terzo gruppo, a causa di un impegno superficiale, di un numero elevato di assenze e/o di un lavoro
domestico non adeguato, manifesta una preparazione molto lacunosa ed incerta e notevoli difficoltà
nella produzione scritta.
2. OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA
Conoscenze
· Conoscere i caratteri salienti delle principali correnti letterarie.
· Conoscere il contesto storico e culturale dei vari autori.
· Conoscere il pensiero e la poetica degli autori.
· Conoscere la produzione letteraria principale degli autori.
· Conoscere i caratteri portanti dei vari generi letterari.· Conoscere la caratteristiche delle tipologie
testuali oggetto della prima prova d’esame.
Pagina 11
Capacità – Competenze
Correnti letterarie
· Saper collocare nel tempo i movimenti culturali e gli autori.
· Saper individuare le tematiche fondamentali.
Autori
· Saper contestualizzare il testo in relazione al periodo storico, alla corrente letteraria e
alla poetica dell’autore.
· Saper operare semplici confronti tra testi diversi, individuando analogie e differenze.
. Saper individuare il punto di vista dell’autore in rapporto ai temi affrontati.
· Saper rielaborare in modo personale i contenuti di un testo.
· Saper produrre per iscritto sintesi e rielaborazioni dei contenuti fondamentali del testo.
Opera
· Saper individuare i contenuti e i temi fondamentali di un testo narrativo.
· Saper riconoscere ed analizzare le principali caratteristiche stilistiche e linguiste del testo.
· Saper individuare il punto di vista dell’autore in rapporto ai temi affrontati.
· Saper collocare l’opera nel suo contesto storico – culturale e letterario.
· Saper produrre per iscritto sintesi e rielaborazione dei contenuti fondamentali del testo.
Produzione scritta e orale
· Sapere analizzare un titolo, saper comprendere una domanda.
· Saper esporre in modo corretto, pertinente, organico e rispettare le diverse tipologie testuali.
· Saper utilizzare il lessico specifico.
· Saper arricchire l’esposizione con riflessioni personali.
3. METODI MEZZI E STRUMENTI
Metodi:lezione frontale ed interattiva,analisi guidata di testi, schemi ,appunti, risposte a
questionari,stesura di sintesi e commenti, produzione di elaborati.
Strumenti: libro di testo,fotocopie,sussidi audiovisivi
4. FREQUENZA, TIPOLOGIA DELLE VERIFICHE
Per ogni U.A. si sono svolti esercizi in classe e a casa, verifiche orali in itinere e una verifica
sommativa semistrutturata(quesiti a risposta multipla,semplice,a risposta aperta, vero/falso, risposte
aperte) o ,in alternativa ,interrogazioni orali,analisi testuali. All'occorrenza si sono effettuate
verifiche di recupero,scritte od orali. Per la produzione scritta sono stati somministrati un elaborato
nel primo periodo e due simulazioni di Esame di Stato nel pentamestre, secondo le tipologie
richieste(A,B,C,D)
5. CRITERI DI MISURAZIONE DEL PROFITTO
Sono stati adottati i criteri di misurazione del profitto (definiti in relazione agli obiettivi cognitivi)
approvati dal Collegio dei Docenti e indicati nel POF.
Per la valutazione delle prove scritte si sono tenuti presenti i seguenti criteri:
· Correttezza ortografica, morfologica e sintattica; uso punteggiatura; proprietà lessicale;
coesione testuale (tra frasi e parti più ampie).
· Fluidità espressiva e adeguatezza alla forma testuale e alla consegna (uso di registro e di
linguaggi settoriali adeguati alla forma testuale, al destinatario e allo scopo).
Pagina 12
· Pertinenza, organicità e originalità del discorso.
· Per le tipologie B – C – D.
Conoscenza e, ove occorre, comprensione dell’argomento, ampiezza della trattazione, interventi
personali e capacità critica.
· Per la tipologia A
Comprensione, interpretazione e contestualizzazione del testo proposto anche in relazione alla sua
natura e alle sue strutture stilistiche.
Per la valutazione delle prove orali si sono tenuti presenti i seguenti criteri:
-Padronanza linguistica e comunicativa(sintassi,lessico,chiarezza espositiva, adeguatezza di
linguaggio)
-Pertinenza e correttezza dei contenuti
-Capacità di esprimere giudizi critici e personali
-Capacità di cogliere nessi ed operare raccordi
6. PROGRAMMA SVOLTO E TEMPI
CONTENUTI SVOLTI ENTRO IL 15 MAGGIO
TITOLO UA
1.Esposizione scritta e
tipologie testuali
2. recupero unità del
precedente anno scolastico
IL POSITIVISMO
(educazione letteraria:
contesto storico-culturale)
3. recupero unità del
precedente anno scolastico
GIOVANNI VERGA
(educazione
letteraria:incontro con
l'autore)
4.Crisi del Positivismo e
nuovi modelli culturali
del primo Novecento
(educazione letteraria:
contesto storico-culturale)
CONTENUTI
-Produzione di temi storici,letterari,di
attualità.
-Analisi e produzione di testi espositivi,
argomentativi,saggio breve
-Schedatura e analisi di testi poetici e
narrativi
-La cultura del positivismo: scientismo,
evoluzionismo,determinismo
-Poetica del Naturalismo
-E.Zola.Il romanzo sperimentale
-IlVerismo:caratteri generali
La vita e le opere.
-Il pensiero e la poetica;determinismo e
pessimismo conservatore,tecniche
narrative(impersonalità e artificio della
regressione)
-Lettura ed analisi di novelle tratte da
"Vita dei campi" e "Novelle rusticane"
- Il Ciclo dei Vinti.I Malavoglia:trama e
caratteristiche,lettura di brani .
Irrazionalismo:Freud,Nietzsche,Bergson.
-Il Decadentismo:caratteri generali.
La letteratura in Europa:Estetismo e
Simbolismo.
-L'Estetismo:l'arte come valore assoluto,la
vita come opera d'arte.Brani tratti
da:O.Wilde,"Il ritratto di Dorian
Gray";J.K.Huysmans, da "A ritroso",”Il
Piacere” di G.D’Annunzio
-Il Simbolismo:la poesia come superiore
conoscenza simbolica. C.Baudelaire e "I
fiori del male".
TEMPO (in ore)
20
17
18
18
Pagina 13
5.Giovanni Pascoli
(educazione letteraria:
incontro con l'autore)
6.Gabriele
D’Annunzio
(educazione
letteraria:incontro con
l'autore)
7. “La coscienza di
Zeno” di Italo Svevo
(educazione letteraria:
incontro con un'opera)
-Vita ed opere del poeta
-Regressione e sperimentazione
- Poetica del fanciullino
- Analisi e commento di poesie tratte da
" Myricae" e " Canti di Castelvecchio"
-Vita ed opere dell’autore
-Il pensiero e la poetica
-Analisi e commento di poesie tratte
da "Alcyone" :
-Analisi e commento di alcuni passi tratti
dal romanzo "Il piacere"e dal“Notturno”
-Vita e opere dell'autore
-Studio dell'opera: la composizione,il
titolo, la vicenda, la struttura, le tecniche
narrative
-Il contesto storico- culturale
Lettura ed analisi di brani tratti da "La
coscienza di Zeno"
14
16
12
Contenuti da svolgere fra il 15 maggio ed il termine dell'anno scolastico
8.Luigi Pirandello
( educazione
letteraria:incontro con
l'autore )
-La vita e le opere; la crisi
come condizione esistenziale; maschera e
vita; l’umorismo; senso dell'assurdo e
pietà ; il teatro nel teatro.
- Il saggio “L’Umorismo” ed il
sentimento del contrario
Brani tratti da:"Il fu Mattia Pascal”
Analisi di novelle tratte da "Novelle per un
anno"
15
(per programmazione dettagliata vedere allegati)
Pagina 14
DISCIPLINA:
STORIA
INSEGNANTE/I:
FARINA FERNANDA
CLASSE:
TESTO ADOTTATO: M. PALAZZO,M. BERGESE,Sistema Storia,Dal Novecento ai giorni
nostri,vol.5,editrice La Scuola
1. PROFILO DELLA CLASSE
Si veda la relazione di italiano per la parte introduttiva.
La classe ha in generale mostrato un discreto interesse per gli argomenti trattati,esprimendo
talvolta opinioni e riflessioni opportune che hanno reso più stimolanti e partecipate le
lezioni.Tuttavia e' spesso mancato il lavoro domestico e di approfondimento e sistemazione dei
contenuti, per cui gli alunni si sono spesso limitati a studiare solo in prossimità delle verifiche, con
risultati non sempre positivi. Pochi alunni concretamente interessati hanno pertanto raggiunto gli
obiettivi programmati , si orientano nel processo cronologico,conoscono le cause,le caratteristiche,
le conseguenze più importanti degli avvenimenti analizzati, utilizzano il linguaggio specifico,sono
in grado di dare valutazioni parziali. La maggior parte della classe ha raggiunto gli obiettivi
minimi,memorizzando e riferendo le informazioni limitandosi ai contenuti principali, mostrando
incertezze nei collegamenti e qualche difficoltà nell'esposizione. Un ultimo gruppo, per il
disinteresse , la mancanza di studio a casa,a volte per l’eccessivo numero di assenze, presenta
conoscenze frammentarie e lacunose degli argomenti trattati.
2. OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA
CONOSCENZE
-Conoscere avvenimenti,personaggi,date principali,aspetti geopolitici ed economici.
-Conoscere il lessico disciplinare.
-CAPACITÀ-COMPETENZE
-Saper inquadrare gli eventi storici nel quadro cronologico di riferimento.
-Saper comprendere le relazioni di causa-effetto tra eventi storici.
-Saper operare collegamenti tra eventi secondo nuclei tematici
-Saper utilizzare con proprietà i termini disciplinari
-Saper interpretare documenti storici di vario genere
-Saper esporre in forma corretta,organica ed appropriata
3. METODI MEZZI E STRUMENTI
Metodi:Lezione frontale e interattiva, analisi guidata di testi e documenti storici, discussione
guidata su argomenti e problematiche rapportandoli all'attualità.
Strumenti: libro di testo,appunti,schemi, fotocopie,sussidi audiovisivi.
Pagina 15
4. FREQUENZA, TIPOLOGIA DELLE VERIFICHE
Per ogni U.A. si sono svolti esercizi in classe e a casa, verifiche orali in itinere e una verifica
sommativa
semistrutturata(quesiti
a
risposta
multipla,semplice,a
risposta
aperta,
vero/falso,trattazione sintetica) e, ove possibile o in alternativa, interrogazioni orali.
5. CRITERI DI MISURAZIONE DEL PROFITTO
Si adottano i criteri di misurazione del profitto (definiti in relazione agli obiettivi cognitivi)
approvati dal Collegio dei Docenti e indicati nel POF.
Per la valutazione delle prove si sono tenuti presenti i criteri esposti nella relazione di italiano
6.
PROGRAMMA SVOLTO E TEMPI
Contenuti svolti entro il 15 maggio
TITOLO UA
1.Capitalismo,colonialismo,
imperialismo (completamento
ultima unità dello scorso anno
scolastico)
2.L'Età giolittiana
3.La Grande guerra
4.La rivoluzione russa :da
Lenin a Stalin
CONTENUTI
-seconda Rivoluzione
industriale.
-spartizione del mondo ad
opera delle grandi potenze
europee.
-il decollo industriale italiano
-strategia riformista di Giolitti
-crisi degli equilibri giolittiani
-cause della guerra
-gli avvenimenti del 1914
-la posizione italiana
- gli eventi del 1915 e del 1916
sui vari fronti
-l'anno della svolta:il 1917
-la conclusione della guerra
-i trattati di pace
-situazione
sociale,economica,politica
della Russia a fine Ottocento
-la rivoluzione del1905
-la rivoluzione del febbraio
1917
-la rivoluzione di ottobre e
Lenin
-lo stalinismo:
l'industrializzazione e la
TEMPO (in ore)
15
10
10
8
Pagina 16
collettivizzazione forzata
5.Le tensioni del dopoguerra
e l'avvento del fascismo
-la crisi economica e sociale
del dopoguerra in Europa e in
Italia:il biennio rosso.
-la crisi del ‘29 e il "New Deal"
-dai Fasci di combattimento
alla fase legalitaria
6. Il fascismo
-affermazione della dittatura
-aspetti peculiari dell'ideologia
fascista
-politica ed economia
-guerra d'Etiopia e leggi
razziali
-l'antifascismo
7 Il nazismo
-la repubblica di Weimar
-la situazione economica e
sociale tedesca del primo
dopoguerra
-l'ascesa di Hitler
-i caratteri peculiari del regime
nazista
-la politica estera
-l'antisemitismo
Contenuti da svolgere fra il 15 maggio e il termine dell'anno scolastico
-le cause del conflitto
8. La seconda guerra
-gli eventi bellici sui vari fronti
mondiale
La posizione italiana
-l'olocausto
-la resistenza
(per programmazione dettagliata vedere allegati)
5
5
5
5
Pagina 17
DISCIPLINA:
BIOTECNOLOGIE
INSEGNANTE/I:
Bonazzi Enrico
CLASSE:
TESTO ADOTTATO BIOTECNOLOGIE E CHIMICA DELLE FERMENTAZIONI.
A.T AGLIAFERRI, C.GRANDE
ZANICHELLI EDITORE
1. PROFILO DELLA CLASSE
Il docente ha insegnato in questa classe solo nel corrente anno scolastico.
La V CHI, costituita da 14 elementi (11 ragazzi e 3 ragazze) si è mostrata all’inizio dell’anno
interessata alla proposta didattica disciplinare del docente e tutti gli studenti hanno manifestato una
buona partecipazione alle lezioni (anche se raramente e solo per alcuni elementi, arricchita da spunti
personali) e un discreto impegno. Nel corso dell’anno invece tale buona predisposizione iniziale si
è talvolta alternata a periodi caratterizzati da passività al punto che l’insegnante ha dovuto
impostare più di una volta il proprio lavoro sull’aspetto psicologico-motivazionale.
Il parziale cambiamento suindicato relativamente all’approccio didattico, è stato determinato e
condizionato in diversi casi anche da un metodo di studio poco strutturato e da un organizzazione
dei tempi di studio sia a livello quantitativo che qualitativo carente: le richieste via via più elevate
del docente unitamente a quelle dei docenti delle altre discipline, hanno determinato in molti
discenti un senso di inadeguatezza e/o di impotenza che hanno avuto una parziale ricaduta negativa
motivazionale.
Il profitto finale è risultato diversificato in relazione non solo alle personali capacità e potenzialità
degli studenti ma anche al diverso grado di disponibilità e di impegno degli stessi. La situazione si
può così sintetizzare: 2 studenti, dotati di metodo di studio e di lavoro produttivi e di efficaci mezzi
espressivi, hanno raggiunto buoni risultati (ottimi in un caso), essendo in gradi di rielaborare i
contenuti disciplinari acquisiti e di utilizzare criticamente le competenze maturate. La maggior parte
degli alunni, legata a procedimenti di apprendimento sostanzialmente ripetitivi e a modesti mezzi
espressivi, ha conseguito risultati nel complesso sufficienti o poco più che sufficienti; infine una
minoranza dotata di modeste capacità di base presenta una preparazione nel complesso appena
sufficiente o in alcuni casi insufficiente e deve, talvolta, essere sostenuta dal docente nell’operare
collegamenti anche minimi. In questo ultimo gruppo si raggiungono a fatica gli obiettivi minimi
prefissati e non sempre in maniera omogenea e temporalmente efficace.
Rimane in conclusione qualche perplessità su come alcuni discenti stiano per apprestarsi ad
affrontare l’Esame di Stato, sia per quanto concerne l’aspetto motivazionale che per quello
organizzativo.
I livelli di profitto, in percentuale, raggiunti dalla classe sono stati (al 2/05/2014)
Ottimo 7%
Buono 0%
Discreto 21%
Sufficiente 44%
Insufficiente 28%
La classe ha partecipato a un laboratorio proposto dal CusMiBio dell’Università statale di Milano
per un approfondimento sugli acidi nucleici, con l’esecuzione di un esperimento di estrazione e di
analisi del DNA (“Dall’estrazione del DNA al fingerprinting”).
Pagina 18
2. OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA
CONOSCENZE
INSERITE AL PUNTO 6
CAPACITA’
A) SAPER ORGANIZZARE COLLEGAMENTI DIRETTI TRA
PRODUZIONI BIOTECNOLOGICHE E RELATIVI IMPIANTI
B) SAPER PIANIFICARE, IN SCHEMI A BLOCCHI, LE PRINCIPALI
FILIERE BIOTECNOLOGICHE
C) SAPER LAVORARE IN GRUPPO
D) SAPER OPERARE CON DEFINITI GRADI DI AUTONOMIA
E) SAPERSI INSERIRE PRONTAMENTE NEGLI AMBIENTI DI
LAVORO
F) SAPER IMPIEGARE GLI STRUMENTI CONOSCITIVI
APPLICATIVI PER AGGIORNARSI
A) IMPIEGARE EFFICACEMENTE NELLA PRODUZIONE
ORALE E SCRITTA, IL LESSICO SPECIFICO DELLA
COMPETENZE
DISCIPLINA
B) PADRONEGGIARE GLI APPROCCI MULTIDISCIPLINARI
DELLE TEMATICHE AFFRONTATE
E
3. METODI MEZZI E STRUMENTI
METODI: lezione frontale e interattiva / partecipata con richiesta di appunti / discussione degli
elaborati scritti e delle prove di verifica formativa e sommativi/ lezione interattiva su pc/ attività di
laboratorio STRUMENTI: manuali (libro di testo) / integrazioni e schede predisposte dagli
insegnanti / ppt e pdf prodotti dall’insegnante scaricabili dalla sezione didattica del registro on line/
internet/ attrezzature di laboratorio.
Ogni nuovo argomento è stato preceduto, sia a livello teorico che pratico, dall’accertamento del
possesso
delle conoscenze propedeutiche all’acquisizione dei nuovi contenuti, attraverso domande mirate e
ripasso.
Le lezioni frontali sono state impiegate per l’esposizione dei concetti, mentre si sono utilizzate
quelle interattive per stimolare negli studenti la ricerca dei collegamenti interdisciplinari.
Al fine di un più congeniale raggiungimento degli obiettivi prefissati, previa autorizzazione del
Dirigente Scolastico, le due unità orarie settimanali di laboratorio sono state raggruppate in moduli
di quattro unità orarie a settimane alterne.
4. FREQUENZA, TIPOLOGIA DELLE VERIFICHE
L’intera programmazione annuale è stata pensata per favorire l’integrazione tra il momento
applicativo e di indagine con quello cognitivo – intellettuale.
Le verifiche si sono svolte per mezzo di interrogazioni orali, prove scritte formative e sommative
(scelta multipla, questionari aperti, tema scientifico da ascriversi alla tipologia d’esame saggio
breve – quest’ultima solo a livello formativo nel primo quadrimestre); tendenzialmente una prova
ogni unità di apprendimento o ogni 2, a seconda della corposità e difficoltà delle UdA.
La disciplina è stata oggetto di simulazione nella terza prova
Pagina 19
5. CRITERI DI MISURAZIONE DEL PROFITTO
Si sono adottati i criteri di misurazione del profitto approvati dal Collegio dei Docenti e indicati nel
POF.
La valutazione, nell’ambito del Consiglio di Classe, è stata espressa tenendo conto dei criteri
definiti dal Collegio dei Docenti e indicati nel POF.
6.
PROGRAMMA SVOLTO E TEMPI
TITOLO UA
1. La fermentazione:
Metabolismo e
microrganismi
CONTENUTI
ABILITA’
TEMPO (in ore)
Catabolismo aerobico Individuare i principali
20
e anaerobico: via
processi metabolici, in
glicolitica e processi
particolare descrivere
fermentativi; ciclo di quelli fermentativi e la
Krebs e fosforilazione
relativa tecnologia;
ossidativa;
Determinare il ruolo
respirazione
dei diversi gruppi di
anaerobica.
microrganismi nei
Fisiologia batterica:
processi fermentativi
tipi nutrizionali,
esigenze fisiche e
chimiche;
microrganismi per le
produzioni industriali:
lieviti, muffe, cellule
di mammifero
MATERIALE: pdf – testo da pag 3 a pag 5; da pag 19 a pag 22; da pag 34 a pag 54
2. Gli enzimi:
protagonisti della
fermentazione
Denominazione,
composizione e
classificazione enzimi;
meccanismo d’azione;
cinetica enzimatica;
fattori che influenzano
l’attività enzimatica;
inibizione enzimatica
Comprendere i
20
meccanismi
biochimici che
regolano le reazioni
del metabolismo
Applicare i principi e
le leggi della cinetica
per valutare i
parametri che
influenzano la velocità
delle reazioni
enzimatiche
Conoscere e analizzare
criticamente i fattori
che influenzano
l’attività enzimatica
MATERIALE pdf – testo da pag 6 a pag 18 (inibizione enzimatica ed enzimi allosterici svolte con
ausilio delle presentazioni pdf)
3. La molecola
informazionale: Il
DNA
Struttura del DNA;
l’informazione
genetica: codice
genetico
Individuare e
caratterizzare la
molecola
informazionale del
DNA; comprendere la
codificazione
22
Pagina 20
dell’informazione
genetica
MATERIALE: pdf – testo da pag 162 a pag 165; da pag 169 a pag 173
4. Il dogma
fondamentale della
biologia: le funzioni
del DNA
La duplicazione del
DNA; la trascrizione e
la traduzione; la
regolazione della
biosintesi proteica
Individuare i
meccanismi di
duplicazione del DNA;
individuare i
meccanismi di sintesi
dell’RNA delle
proteine e impostare i
meccanismi di
controllo
dell’espressione
genica
24
MATERIALE: pdf – testo: da pag 166 a pag 168; da pag 174 a pag 185
5. Genetica microbica:
La mutazione. La
ricombinazione:
Tipi di mutazioni
geniche;
trasformazione;
coniugazione;
traduzione.
Definire la mutazione
genica (puntiforme) a
livello molecolare;
analizzare criticamente
i diversi meccanismi
di ricombinazione
batterica
12
MATERIALE: pdf – testo da pag 186 a pag 199 (no trasposizione)
6. Ingegneria genetica:
Il DNA ricombinante
PCR; Enzimi
dell’ingegneria
genetica; tecnica del
DNA ricombinante;
clonazione e
produzione del DNA
ricombinante; gli
OGM;
Analizzare la
tecnologia del DNA
ricombinante nella
produzione di proteine
e prodotti
biologicamente attivi;
comprendere la tecnica
PCR e saperla
applicare; individuare
alcuni microrganismi
geneticamente
modificati di interesse
industriale e capirne le
potenzialità e i limiti
15
MATERIALE: pdf – testo da pag 200 a pag 227 (no procedura Southern blotting, no fusione protoplasti ed
elettroporazione, no marker) – materiale fornito su OGM
7. Applicazioni delle
biotecnologie: prodotti
biotecnologici
Etanolo; acido lattico; Individuare i principali
acido citrico;
processi metabolici
antibiotici; produzione relativi alla biosintesi
ormoni (insulina)
dei prodotti considerati
lievito di birra; vino;
dopo il 15 Maggio
MATERIALE: pdf – testo: da pag 315 a pag 320 (no analisi delle singole tappe glicolisi) da pag 326 a pag
327; da pag 329 a pag 331; da pag 350 a pag 355; da pag 377 a pag 379; da pag 387 a pag 392
Pagina 21
DISCIPLINA:
INSEGNANTE/I:
CLASSE:
TESTO
MICROBIOLOGIA
Bonazzi Enrico – Anna Rita Avvantaggiato (ITP)
FONDAMENTI DI MICROBIOLOGIA: MICROBIOLOGIA
SPECIALE, AMBIENTALE, ALIMENTARE E INDUSTRIALE
LABORATORIO DI MICROBIOLOGIA.CORSO PRATICO DI
TECNICA ED ANALISI MICROBIOLOGICA SAVERIO
SIMEONE EDITRICE SAN MARCO
1. PROFILO DELLA CLASSE
Il docente teorico ha insegnato in questa classe solo nel corrente anno scolastico, mentre l’ITP ha
insegnato per l’intero percorso professionale.
La V CHB, costituita da 14 elementi (11 ragazze e 3 ragazzi) si è mostrata all’inizio dell’anno
interessata alla proposta didattica disciplinare del docente e tutti gli studenti hanno manifestato una
buona partecipazione alle lezioni (anche se raramente e solo per alcuni elementi, arricchita da spunti
personali) e un discreto impegno. Nel corso dell’anno invece tale buona predisposizione iniziale si
è a volte alternata a periodi caratterizzati da passività al punto che l’insegnante ha dovuto impostare
più di una volta il proprio lavoro sull’aspetto psicologico-motivazionale.
Il parziale cambiamento suindicato relativamente all’approccio didattico, è stato determinato e
condizionato in diversi casi anche da un metodo di studio poco strutturato e da un organizzazione
dei tempi di studio sia a livello quantitativo che qualitativo carente: le richieste progressivamente
più elevate del docente unitamente a quelle degli insegnanti delle altre discipline, hanno
determinato in molti discenti un senso di inadeguatezza e/o di impotenza che hanno avuto una
parziale ricaduta negativa a livello motivazionale.
Il profitto finale è risultato diversificato in relazione non solo alle personali capacità e
potenzialità degli studenti ma anche al diverso grado di disponibilità e di impegno degli stessi. La
situazione si può così sintetizzare: 2 studenti, dotati di metodo di studio e di lavoro produttivi e di
efficaci mezzi espressivi, hanno raggiunto buoni risultati (ottimi in un caso), essendo in grado di
rielaborare i contenuti disciplinari acquisiti e di utilizzare criticamente le competenze maturate. La
maggior parte degli alunni, legata a procedimenti di apprendimento sostanzialmente ripetitivi e a
modesti mezzi espressivi, ha conseguito risultati nel complesso sufficienti o poco più che
sufficienti; infine una minoranza dotata di modeste capacità di base presenta una preparazione nel
complesso appena sufficiente o in alcuni casi insufficiente e deve, talvolta, essere sostenuta dal
docente nell’operare collegamenti anche minimi. In questo ultimo gruppo si raggiungono a fatica gli
obiettivi minimi prefissati e non sempre in maniera omogenea e temporalmente efficace.
Rimane in conclusione qualche perplessità su come alcuni discenti stiano per apprestarsi ad
affrontare l’Esame di Stato, sia per quanto concerne l’aspetto motivazionale che per quello
organizzativo.
I livelli di profitto, in percentuale, raggiunti dalla classe sono stati (al 2/05/2014)
Ottimo 7%
Buono 0%
Discreto 28%
Sufficiente 44%
Insufficiente 21%
Pagina 22
2. OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA
CONOSCENZE Inserite al punto 6
CAPACITA’
a) Saper utilizzare procedure tecniche di analisi e strumentali finalizzate ad
attività monitoraggio e di controllo
b) Saper lavorare in gruppo
c) Saper operare con definiti gradi di autonomia
d) Sapersi inserire prontamente negli ambienti di lavoro
e) Saper impiegare gli strumenti conoscitivi e applicativi per aggiornarsi
COMPETENZE a) Impiegare efficacemente nella produzione orale e scritta, il lessico specifico
della disciplina
b) Identificare nelle attività applicative le conoscenze teoriche
3. METODI MEZZI E STRUMENTI
METODI: lezione frontale e interattiva / partecipata con richiesta di appunti / discussione degli
elaborati scritti e delle prove di verifica formativa e sommativi/ lezione interattiva su pc/ attività di
laboratorio STRUMENTI: schede predisposte dagli insegnanti / ppt e pdf prodotti dall’insegnante
scaricabili dalla sezione didattica del registro on line/ manuali (libro di testo)/ internet/ attrezzature
di laboratorio.
Ogni nuovo argomento è stato preceduto, sia a livello teorico che pratico, dall’accertamento del
possesso
delle conoscenze propedeutiche all’acquisizione dei nuovi contenuti, attraverso domande mirate e
ripasso.
Le lezioni frontali sono state impiegate per l’esposizione dei concetti, mentre si sono utilizzate
quelle interattive per stimolare negli studenti la ricerca dei collegamenti interdisciplinari.
Al fine di un più congeniale raggiungimento degli obiettivi prefissati, previa autorizzazione del
Dirigente Scolastico, le due unità orarie settimanali di laboratorio sono state raggruppate in moduli
di quattro unità orarie a settimane alterne.
LABORATORIO: al fine di ottenere risultati, il più possibili rappresentativi dei contenuti teorici,
gli allievi sono stati sottoposti a determinati percorsi che hanno preso in considerazione:
• il rispetto delle norme di sicurezza
• il diagramma di flusso di laboratorio (mappa concettuale),
• il protocollo operativo (scheda operativa);
• la prova di laboratorio;
• libro di testo;
• materiale didattico fornito dai docenti;
• la relazione (o verbale o rapporto di prova):
o analisi quantitativa
o metodo indiretto
o metodo diretto
o analisi qualitativa
4. FREQUENZA, TIPOLOGIA DELLE VERIFICHE
L’intera programmazione annuale è stata pensata per favorire l’integrazione tra il momento
applicativo e di indagine con quello cognitivo – intellettuale.
Le verifiche si sono svolte per mezzo di interrogazioni orali, prove scritte formative e sommative
(scelta multipla, questionari aperti, tema scientifico da ascriversi alla tipologia d’esame saggio
breve – quest’ultima a livello formativo solo nel primo quadrimestre); tendenzialmente una prova
ogni unità di apprendimento o ogni 2, a seconda della corposità e difficoltà delle UdA.
In laboratorio gli allievi sono state valutati tenendo in debita considerazione:
a) l’attenzione e il rispetto delle norme di sicurezza;
b)l’organizzazione del lavoro e il rispetto delle regole;
Pagina 23
c) la precisione;
d)i risultati prodotti dalla prova;
e) l’elaborazione dei risultati della prova;
f) l’ordine
g)l’autonomia (anche all’interno del gruppo di lavoro);
h)la costanza, l’interesse e la partecipazione;
Durante le prove si è curato l’acquisizione di specifiche abilità operative, nell’uso di strumenti di
laboratorio, comprendendo i collegamenti con quanto trattato nelle lezioni teoriche.
La classe ha partecipato all’attività svolta, sia in aula sia in laboratorio.
La scelta degli obiettivi ha privilegiato, gli aspetti metodologici e si è orientata non solo
all’acquisizione di conoscenze, ma anche alla riflessione sui modi di conseguirli.
Le prove di verifica delle attività di laboratorio sono state impostate includendo le norme di
sicurezza, la descrizione del materiale usato, la raccolta e l’elaborazione dei dati sperimentali,
l’interpretazione del fenomeno studiato. Alla fine di ogni prova di laboratorio, gli allievi sono stati
chiamati alla verifica scritta in riferimento ai risultati ottenuti.
La disciplina è stata oggetto di simulazione nella terza prova
5. CRITERI DI MISURAZIONE DEL PROFITTO
Si sono adottati i criteri di misurazione del profitto approvati dal Collegio dei Docenti e indicati nel
POF.
La valutazione, nell’ambito del Consiglio di Classe, è stata espressa tenendo conto dei criteri
definiti dal Collegio dei Docenti e indicati nel POF.
6.
PROGRAMMA SVOLTO E TEMPI
TITOLO UA
1 Le biomolecole
alimentari
CONTENUTI
ABILITA’
TEMPO (in ore)
Concetto di alimentazione,
nutrizione, alimento, principio
alimentare, principio nutritivo;
funzioni degli alimenti.
Esame dei sei principi
alimentari (glucidi, lipidi,
protidi,
acqua,
sali
e
vitamine); divisione degli
alimenti in sette gruppi.
Classificare gli alimenti in
base alla loro funzione
prevalente
Individuare i principali
composti inorganici e organici
di interesse alimentare;
Descrivere differenze ed
analogie tra i diversi principi
nutritivi e indicarne la
funzione nutrizionale;
Indicare i criteri per una
alimentazione equilibrata
14
MATERIALE
2 Tecniche di
conservazione degli
alimenti
Appunti ed integrazioni forniti dal docente; pdf
Cause dirette ed indirette di Identificare le principali cause
alterazione degli alimenti
di alterazione degli alimenti;
le
principali
Alterazioni degli alimenti descrivere
(putrefazione delle proteine; alterazioni a carico delle
inacidimento, irrancidimento biomolecole;
chetonico ed ossidativo dei conoscere ed esporre le
lipidi;
fermentazione
dei caratteristiche delle metodiche
glucidi).
di
conservazione
degli
La teoria degli ostacoli o alimenti
hurdle
concept
(fattori Individuare metodi di
intrinseci e fattori estrinseci);
conservazione adeguati in
I
metodi
fisici
di relazione agli alimenti;
conservazione degli alimenti
(uso
del
freddo:
refrigerazione, congelamento,
surgelazione; uso del caldo:
pastorizzazione,
sterilizzazione
classica
e
20
Pagina 24
metodo UHT; sottrazione di
acqua:
disidratazione,
concentrazione, essiccamento,
liofilizzazione; modificazione
d’atmosfera:
atmosfera
controllata,
atmosfera
modificata, criovac).
I
metodi
chimici
di
conservazione (metodi chimici
naturali:
salagione,
conservazione sott’ aceto,
sott’olio, sotto spirito, sotto
zucchero;
metodi chimici
artificiali: additivi).
I metodi chimico – fisici di
conservazione (affumicatura).
I
metodi
biologici
di
conservazione
(fermentazione).
MATERIALE
3 L’igiene alimentare
Appunti ed integrazioni forniti dal docente; pdf; testo da pag 418 a 430
Le frodi alimentari sanitarie Individuare i rischi di
(adulterazione, contraffazione, contaminazione alimentare;
sofisticazione e alterazione) e Adottare comportamenti
commerciali.
igienici corretti che
Le contaminazioni alimentari riguardano: la persona, le
(chimiche, microbiologiche e strutture, le attrezzature e la
lavorazione degli alimenti
fisiche).
Le malattie alimentari -cenni- Praticare una corretta prassi
(intossicazioni, infezioni e igienica sulla base del sistema
tossinfezioni).
HACCP.
Saper valutare la qualità totale
Il sistema HACCP
di un prodotto alimentare.
Conoscere le caratteristiche
dei microrganismi utili e
dannosi di interesse alimentare
con particolare attenzione a
quelli
responsabili
delle
tossinfezioni alimentari e le
misure di prevenzione delle
stesse.
17
MATERIALE
4 Microbiologia alimentare
Appunti ed integrazioni forniti dal docente; pdf; testo da pag 440 a443
La carne (definizione, tessuti, Saper analizzare e valutare dal
colore,
frollatura,
punto di vista igienicosanitario, nutrizionale i
conservazione,
valore
prodotti trattati
nutritivo), microbiologia della
carne
(cause
di
contaminazione,
fenomeni
alterativi).
I prodotti derivati dalla carne e
loro microbiologia.
Il
latte
(composizione
chimica,
risanamento,
produzione,
conservazione,
tipi di latte in commercio,
valore
nutritivo,
frodi,
alterazioni), microbiologia del
latte (cause di inquinamento,
flora normale, flora patogena,
potere antimicrobico del latte).
Il formaggio (produzione,
composizione
chimica,
classificazione, valore nutrivo,
microbiologia).
Lo
yogurt
(produzione,
14
Pagina 25
composizione chimica, valore
nutrivo, microbiologia).
MATERIALE
Appunti ed integrazioni forniti dal docente; pdf; da pag 449 a 457; da pag 469 a pag 476; da pag 493 a pag 497
Microrganismi e ambiente:
Conoscere le caratteristiche
5 Microbiologia ambientale
6
ecosistemi: cicli
degli ecosistemi relativamente
biogeochimici: ciclo del
alla materia e all’energia;
carbonio, ciclo dell’azoto;
analizzare criticamente il
inquinamento e bioindicatori
ruolo dei microrganismi
all’interno dei cicli
biogeochimici; definire e
classificare casi di
inquinamento ambientale
L’acqua come veicolo di
Conoscere problematiche
9
6 Microbiologia dell’acqua
malattie infettive;
relative alla qualità dell’acqua
potabilizzazione dell’acqua;
relativamente ai suoi utilizzi;
inquinamento delle acque e
Conoscere i meccanismi
depurazione dei reflui; BOD e
microbiologici alla base
COD; processi biologici di
dell’organizzazione degli
depurazione a fanghi attivi;
impianti di depurazione delle
digestori anaerobici e
acque e quelli di produzione di
produzione di biogas
biogas
MATERIALE pdf; testo: da pag 328 a pag 332 …. 369 a 375
7
Laboratorio
UA1.
Prove biochimiche,
riconoscimento qualitativo di
zuccheri riducenti (metodo di
Benedict); riconoscimento
qualitativo dei lipidi (metodo
Sudan III); riconoscimento
qualitativo delle proteine
(metodo del Biureto)
UA2. – UA3 – UA 4
Acquisire le competenze
tecnico pratico-operative
nell’impostazione,
organizzazione e realizzazione
corretta e adeguata di
un’analisi quantitativa e
qualitativa.
Ricerca di Enterobatteri
Analisi del latte: ricerca di E.
coli e della Salmonella in
campioni alimentari (analisi
quantitativa e qualitativa in
campioni alimentari.)
UA 2 - UA 3
Acquisizione e
consolidamento delle
sequenze operative dell’analisi
microbiologica, diagramma di
flusso completo.
Individuare i rischi di
contaminazione alimentare e
adottare comportamenti
igienici corretti; Adottare
comportamenti igienici
corretti che riguardano: la
persona, le strutture, le
attrezzature e la lavorazione
degli alimenti.
Analisi dei salumi: ricerca di
Stafilococchi in campioni
alimentari:
1.Saper rispettare le norme di
sicurezza.
2. Saper eseguire le prove di
identificazione (analisi
qualitativa).
3. Saper porre in sequenza
logica, rispettando le norme di
sicurezza le fasi pratiche di un
esperienza di laboratorio.
(analisi quantitativa e
qualitativa)
4. Saper rispettare scadenze e
consegne.
5. Saper sviluppare un
consapevole rispetto
dell’ambiente nel controllo
alimentare.
6. Saper identificare le
principali cause di
contaminazione alimentare.
Le prove di laboratorio sono
sempre precedute dal
diagramma di flusso (del
protocollo operativo) nel
rispetto delle norme di
sicurezza. Inoltre, dopo le
prove di laboratorio seguirà
l’elaborazione dei dati
completa di aggiornamenti
secondo le Normative vigenti.
Consegna di alcune schede
operative da parte del docente.
Agli studenti è stato
consigliato l’utilizzo del libro
di testo: Laboratorio di
Microbiologia (corso pratico
di tecnica ed analisi
microbiologica di Saverio
Simeone)
10
14
14
14
14
UA 2 - UA 3 - UA4 – UA5 –
Pagina 26
UA6
Microbiologia delle acque
destinate al consumo umano.
Parametri microbiologici E.
coli – Enterococchi.
UA 2 - UA 3 - UA4 – UA5 –
UA
NB: l’UA 5 e 6 da completare dopo il 15 Maggio
Pagina 27
DISCIPLINA:
INSEGNANTE:
CLASSE: 5 CHB
MATEMATICA
PAGANI ANDREA
1. PROFILO DELLA CLASSE
La classe 5 CHB si compone di 14 alunni, le cui caratteristiche comportamentali, relazionali e le
conoscenze pregresse necessitano di una precisa spiegazione per poter essere comprese. La classe
segue le lezioni di matematica unitamente alla 5 MEC.
La classe, conosciuta nel mese di ottobre 2013, si è mostrata da subito disorientata dall’intenzione
del docente di svolgere il programma di matematica, indipendentemente dai contenuti dello stesso e
dalle modalità di insegnamento; le lacune evidenziate dalla maggior parte degli alunni giustificano
in parte tale sorpresa, dato che gli stessi non erano in grado di risolvere nemmeno equazioni di
primo e secondo grado, né di svolgere banali e fondamentali operazioni con monomi e polinomi.
Ciò ha comportato una notevole perdita di tempo per colmare tali lacune, che comunque non sono
state interamente risolvibili per tutti gli alunni. Le capacità di apprendimento della classe
sconsigliano inoltre la trattazione di argomenti che vadano oltre la casistica elementare.
Meritano una seria riflessione l’atteggiamento manifestato di fronte all’impegno richiesto alla classe
e le reazioni comportamentali: in ottima parte gli alunni non sono intenzionati a svolgere alcun
esercizio, consegnando anche compiti in bianco in sede di verifica scritta. E’ stato inoltre necessario
adottare provvedimenti disciplinari in quanto la classe aveva la sistematica tendenza ad assentarsi
nelle date delle verifiche.
La netta percezione è che questi alunni si attendano di essere ammessi alla maturità per gentile
concessione, e non per merito o impegno profuso.
Vi sono anche alcuni alunni che si distinguono nettamente dalla globalità per rendimento scolastico;
questo è però dovuto ad un lieve impegno e non a reali capacità. Anche con questi alunni non è
possibile cercare di farli ragionare autonomamente, né portarli al di fuori di schemi preordinati di
ragionamento; qualunque difficoltà o situazione imprevista li blocca completamente. Si specifica
questo per permettere di comprendere ad un esterno quale sia lo spessore di voti come 9 o 10
assegnati a questo alunni.
Stante la situazione qui esposta, si comprende come non sia stato possibile svolgere il programma
inizialmente previsto, come dettagliato nel successivo paragrafo, al solo fine di meglio consolidare
le conoscenze su un numero inferiore di argomenti.
2. OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA
-Conoscenza della teoria e delle applicazioni fondamentali dei contenuti esposti.
-Risoluzione di problemi ed esercizi basati sulle conoscenze acquisite.
-Saper esporre i concetti di base e le applicazioni della materia.
3. METODI MEZZI E STRUMENTI
Lezione frontale – Lezione dialogata – Esercizi esemplificativi risolti dal docente – Esercizi alla
lavagna – Esercizi individuali – Problem solving – Esercitazioni guidate
Strumenti: libro di testo e appunti presi alle lezioni
Pagina 28
4. FREQUENZA, TIPOLOGIA DELLE VERIFICHE
Verifiche scritte mediante prove basate sulla risoluzione di esercizi o semi strutturate,
indicativamente una per ogni unità didattica (indicativamente una prova scritta al mese).
Prove orali in entità e numero a seconda della risposta della classe ed al tasso di apprendimento dei
singoli alunni.
5. CRITERI DI MISURAZIONE DEL PROFITTO
Il profitto viene misurato con scala decimale valutando in ogni prova le seguenti componenti,
mediate in peso fra di loro: capacità applicativa dei concetti appresi alla risoluzione di esercizi,
conoscenze teoriche degli argomenti trattati, capacità espositiva dei concetti appresi.
6.
PROGRAMMA SVOLTO E TEMPI
Elementi matematici di base
Equazioni e disequazioni
Disequazioni di primo e secondo grado
Disequazioni fratte e di grado superiore
Sistemi di disequazioni
Disequazioni irrazionali
ORE DEDICATE: 15
Studio di funzioni 1
Funzioni di una variabile
Proprietà e classificazione delle funzioni
Campo di E
Intersezioni
Studio del segno
Funzioni continue: esistenza degli zeri
ORE DEDICATE: 20
Limiti
Limite di una funzione
Teoremi sui limiti
Punti di discontinuità 1 2 3 tipo
Ricerca degli asintoti
ORE DEDICATE: 15
Derivate
Derivata e suo significato geometrico
Teoremi sul segno delle derivate 1 e 2
Teoremi di Rolle, Lagrange, Cauchy e de l’Hospital
Problemi di massimo e minimo
Applicazioni della derivata
Cenni alla derivata di funzioni composte
ORE DEDICATE: 15
Pagina 29
Studio di funzioni 2
Studio completo di funzioni reali
Discontinuità della derivata
Tipologia grafica di equazioni esponenziali e logaritmiche
ORE DEDICATE: 20
L’ultimo argomento verrà completato anche dopo il 15/05, nel caso fosse possibile verranno
introdotti cenni al concetto di integrale.
Pagina 30
DISCIPLINA:
INSEGNANTE/I:
CLASSE:
INGLESE
IOLANDA LA MONTAGNA
5CHB
1. PROFILO DELLA CLASSE
La classe ,formata da 14 alunni, si presenta abbastanza omogenea al suo interno. La maggior parte
degli studenti si è attivata mostrando interesse per la materia, sensibilità per gli argomenti trattati,
partecipazione attiva. Non ci sono state grosse difficoltà nell’apprendimento della lingua,
nonostante gli argomenti siano stati ricchi di un linguaggio tecnico. Si sono manifestate alcune
lacune di carattere grammaticale, ma non gravi, per quanto riguarda la produzione scritta, e
all’inizio un atteggiamento di sfiducia nella produzione orale, ma queste difficoltà sono state
superate con impegno e serenità. Il metodo di studio della maggior parte degli studenti risulta
comunque mnemonico e solo pochi hanno sviluppato capacità di rielaborazione autonoma delle
tematiche affrontate. Nonostante sia una classe vivace, il comportamento è stato quasi sempre
corretto sia nei confronti degli altri alunni che dell'insegnante. Grazie all’impegno e all’interesse nei
confronti degli argomenti trattati, la maggior parte degli studenti ha raggiunto risultati più che
sufficienti e in alcuni casi più che buoni.
2. OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA
Conoscenze:
- conoscere le strutture grammaticali e sintattiche elementari;
- conoscere il lessico e la fraseologia relativi al linguaggio professionale limitatamente a testi noti o
comunque semplificati.
Competenze:
- cogliere il senso globale di testi di carattere professionale già noti;
- comprendere le idee principali di testi orali su argomenti generali e professionali già noti.
Capacità:
- esprimersi, anche in modo guidato, su argomenti di carattere generale e professionale;
- produrre testi scritti di tipo tecnico.
3. METODI MEZZI E STRUMENTI
Il raggiungimento degli obiettivi prefissi prevedevano da un lato il potenziamento delle quattro
abilità di base integrate, dall’altro l’inserimento di nuovi brani tecnici al fine di far acquisire agli
studenti capacità e competenze adeguate. Continuo il richiamo all’importanza dell’accuratezza
formale, con esercizi continui del tipo grammaticale- traduttivo, come pure al possesso di abilità di
lettura, analisi e sintesi rispetto ai brani studiati. Gli argomenti tecnici in lingua in una prima fase
sono stati introdotti, presentati e spiegati, nella seconda fase sono seguiti esercizi dal testo di
comprensione globale e quindi dettagliata. Si è privilegiato l’uso prevalente, ma non esclusivo, della
seconda lingua in tutte le fasi dell’apprendimento. Gli approfondimenti grammaticali hanno
privilegiato il metodo Funzionale – Comunicativo; gli esercizi, oltre all’attività di fissazione del
lessico e delle strutture, sono stati utilizzati per il rinforzo e l’ampliamento della lingua.
È stato usato principalmente il libro di testo, mentre per quanto riguarda gli argomenti di
grammatica sono state fornite fotocopie.
Pagina 31
4. FREQUENZA, TIPOLOGIA DELLE VERIFICHE
Le verifiche, scritte e orali, sono state somministrate alla fine di ogni unità didattica. Tipologia delle
verifiche: quesiti a risposta aperta e a risposta singola, scelta multipla, vero o falso, interrogazioni
orali, sintesi orali e scritte. Le prove strutturate hanno testato conoscenze e abilità; quelle di
produzione scritta e orale le capacità. In particolare, durante la seconda parte dell'anno scolastico, le
verifiche si sono svolte sotto forma di quesiti a risposta singola e a scelta multipla, secondo la
tipologia scelta per la prova d’esame.
5. CRITERI DI MISURAZIONE DEL PROFITTO
Per la misurazione del profitto è stata impiegata la griglia utilizzata dal dipartimento linguistico,
adeguata e corretta alle esigenze della lingua inglese rispetto alla griglia generale approvata dal
Collegio dei Docenti.
VOTO
CRITERI
9-10 (A)
CONOSCENZE
•Conosce i contenuti in maniera completa.
•Conosce correttamente la grammatica, ha buona padronanza del
lessico, l’ortografia è corretta.
COMPETENZE
•Comprende e rielabora il testo / messaggio scritto e /o orale in
maniera completa e coerente.
•Sa esprimersi in modo scorrevole senza pause ed esitazioni, con
buona pronuncia e intonazione.
CAPACITA’
•Sa produrre un’opera personale o sviluppare un progetto
mostrando elevate capacità elaborative e critiche.
7-8 (B)
CONOSCENZE
COMPETENZE
CAPACITA’
6 (C)
CONOSCENZE
COMPETENZE
CAPACITA’
5 (D)
CONOSCENZE
COMPETENZE
•Conosce i contenuti non sempre in modo completo.
•Conosce la grammatica, ha una conoscenza del lessico
abbastanza appropriata e l’ortografia è abbastanza corretta.
•Comprende il testo / messaggio scritto e / o orale globalmente
ma non in tutti i dettagli.
•Sa esprimersi in modo abbastanza scorrevole
•Sa produrre un’opera personale o sviluppare un progetto
mostrando buone capacità logiche e discrete capacità
rielaborative.
•Conosce i contenuti in modo sufficientemente completo.
•Conosce la grammatica in modo sufficiente, ha una conoscenza
del lessico non sempre appropriata e l’ortografia non è sempre
corretta.
•Comprende il testo / messaggio scritto e/o orale globalmente e in
alcuni dettagli.
•Si esprime con pause ed interruzioni, con qualche errore di
pronuncia e di intonazione.
•Sa impiegare parzialmente conoscenze e competenze con
qualche incertezza logica e rielaborativa.
•Conosce i contenuti in modo sufficiente.
•Conosce la grammatica e il lessico in modo limitato, l’ortografia
è spesso scorretta.
•Comprende parzialmente il testo / messaggio scritto e /o orale.
•Si esprime con frequenti pause, esitazioni ed errori di pronuncia
e di intonazione.
Pagina 32
4 (E)
CAPACITA’
•Impiega le conoscenze e le competenze in modo limitato,
evidenziando carenze nella rielaborazione logico-critica.
CONOSCENZE
•Conosce i contenuti in modo scarso e non coerente.
•Conosce la grammatica e il lessico in modo scarso e limitato,
l’ortografia è molto scorretta.
•Non comprende la maggior parte del testo / messaggio scritto e/o
orale.
•Si esprime con molte pause e gravi errori di pronuncia e di
intonazione.
•Mostra carenze e lacune gravi logico – elaborative anche per le
conoscenze e competenze gravemente inadeguate.
COMPETENZE
CAPACITA’
1-2-3 (F)
CONOSCENZE
COMPETENZE
CAPACITA’
•Conosce solo poche parti dei contenuti.
•Conosce la grammatica e il lessico in modo molto scarso e
limitato. Gli errori di ortografia impediscono di cogliere il
significato.
•Non comprende il testo / messaggio scritto e /o orale.
•Si esprime a monosillabi.
•La mancanza di conoscenze e competenze non consente che
emergano capacità logico – elaborative e critiche.
6. PROGRAMMA SVOLTO E TEMPI
UA1- TITOLO: Biochemistry and Nutrients 3
N° ORE: 8
ARGOMENTI CON RIMANDI AI TESTI
Da: Roggi G., Picking J, Bio-Chem, Zanichelli
Aspects and Characteristics of Water;
Milk and Dairy Products;
Beer, Wine, Cider and Vinegar;
Coffee and Fruit Juice;
Fats, Oils and Margarine;
The Healthy Benefits hidden in a Cuppa
UA2- TITOLO: Comparatives and Superlatives
N° ORE: 4
ARGOMENTI CON RIMANDI AI TESTI
Da: Roggi G., Picking J, Bio-Chem, Zanichelli
Photocopies
Regular and Irregular Adjectives and Adverbs;
Less and least in Comparisons;
Equal comparisons
UA3- TITOLO: Food Technology 1
N° ORE: 8
ARGOMENTI CON RIMANDI AI TESTI
Da: Roggi G., Picking J, Bio-Chem, Zanichelli
Pagina 33
Food treatment;
Food preparation;
Food preservation;
Food packaging and labelling;
The father of canned food
UA4- TITOLO: The Passive Form
N° ORE: 8
ARGOMENTI CON RIMANDI AI TESTI
Photocopies
Verbal tenses: past- present- future
UA5- TITOLO: Food Technology 2
N° ORE: 10
ARGOMENTI CON RIMANDI AI TESTI
Da: Roggi G., Picking J, Bio-Chem, Zanichelli
Food poisoning;
Some types of food poisoning;
Food additives and allergies;
BSE- Birth of a disaster
UA6- TITOLO: Inorganic Chemistry
N° ORE: 10
ARGOMENTI CON RIMANDI AI TESTI
Da: Roggi G., Picking J, Bio-Chem, Zanichelli
Metals (part 1);
Metals (part 2);
Metals (part 3);
Non-metals (part 1);
Non-metals (part2)
UA7- TITOLO: Organic Chemistry 1
N° ORE: Ancora da svolgere
ARGOMENTI CON RIMANDI AI TESTI
Da: Roggi G., Picking J, Bio-Chem, Zanichelli
Organic chemistry;
Aliphatic compounds;
Aromatic compounds;
Alcoholism: a social disorder
Pagina 34
DISCIPLINA:
INSEGNANTE:
CLASSE:
Processi e tecnologie chimiche industriali
Martina Danieletto
5 CHB
1. PROFILO DELLA CLASSE
La classe, nel corso dell’anno scolastico, ha dimostrato un interesse complessivamente sufficiente
riguardo alla disciplina.
Nella prima parte dell’anno alcuni allievi si sono assentati in occasione delle verifiche scritte.
Per quanto concerne il profitto nella disciplina, una alunna ha riportato valutazione 9, due allievi si
attestano su valutazione 8, dieci allievi riportano una valutazione compresa tra 6 e 7 ed infine
un’allieva ha una valutazione non sufficiente.
2. OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA
Descrivere le produzioni studiate in programma, facendo riferimento alle soluzioni tecnologiche.
Riuscire a valutare, nell’ambito del processo, le migliori condizioni operative.
3. METODI MEZZI E STRUMENTI
Lezioni frontali in aula.
E’ stato seguito il libro di testo in adozione: Calatozzolo – Natolo “Tecnologie industriali
chimiche”- Ed. Edisco.
4. FREQUENZA, TIPOLOGIA DELLE VERIFICHE
Sono state effettuate verifiche scritte durante lo svolgimento delle unità didattiche.
Sono state impiegate interrogazioni orali, anche per il recupero delle insufficienze.
5. CRITERI DI MISURAZIONE DEL PROFITTO
Per i criteri di misurazione del profitto è stata adottata la griglia approvata dal Collegio dei Docenti.
6.
PROGRAMMA SVOLTO E TEMPI
TITIOLO
UA
1. Petrolio
CONTENUTI
Petrolio: fonti e
caratteristiche chimiche.
Lavorazione del petrolio
greggio: pretrattamenti,
topping, stabilizzazione,
vacuum, processi di
raffinazione.
Pirolisi degli idrocarburi:
cracking termico e
catalitico e
hydrocracking, diagrammi
di Francis.
Processi industriali su
frazioni del greggio:
reforming
catalitico, alchilazione,
isomerizzazione,
produzione
TEMPI
(in ORE)
30
Pagina 35
2.
Ammonia
ca
3.
Polimeri
MTBE, visbreaking,
coking, hydrocracking.
Trattamento dei reflui
liquidi.
Processo industriale di
sintesi; applicazioni,
impianti: schemi e
funzionamento.
Polimeri: definizione,
classificazione, struttura.
Reazioni e tecniche di
polimerizzazione.
10
1
Contenuti da svolgere dal 15 maggio: Classificazione, struttura, reazioni e tecniche di
polimerizzazione dei polimeri. (8 ore)
Pagina 36
DISCIPLINA:
INSEGNANTE:
CLASSE:
Impianti di Biotecnologie
Martina Danieletto
5CHB
1. PROFILO DELLA CLASSE
La classe, nel corso dell’anno scolastico, ha dimostrato un interesse complessivamente discreto riguardo alla disciplina.
Nella prima parte dell’anno alcuni allievi si sono assentati in occasione delle verifiche scritte.
Per quanto concerne il profitto nella disciplina, una alunna ha riportato valutazione 9, due allievi si attestano su
valutazione 8, dieci allievi riportano una valutazione compresa tra 6 e 7 ed infine un’allieva ha una valutazione non
sufficiente.
2. OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA
Saper descrivere gli aspetti fondamentali dei processi biotecnologici, evidenziandone vantaggi e svantaggi.
Illustrare l’importanza del monitoraggio e del controllo di un processo, descrivendone le diverse fasi.
3. METODI MEZZI E STRUMENTI
Lezioni frontali in aula.
E’ stato seguito il libro di testo in adozione: Grande – Tagliaferri “Biotecnologie e chimica delle fermentazioni”- Ed.
Zanichelli.
4. FREQUENZA, TIPOLOGIA DELLE VERIFICHE
Sono state effettuate verifiche scritte durante lo svolgimento delle unità didattiche.
Sono state impiegate interrogazioni orali, anche per il recupero delle insufficienze.
5. CRITERI DI MISURAZIONE DEL PROFITTO
Per i criteri di misurazione del profitto è stata adottata la griglia approvata dal Collegio dei Docenti
6.
PROGRAMMA SVOLTO E TEMPI
TITIOLO UA
1. Processi
biotecnologici
2.Fermentatori
3. Processi
aerobici e
anaerobici
CONTENUTI
Introduzione alla biotecnologia
e ai processi
biotecnologici.
Fasi dei processi biotecnologici:
preparazione
dell’inoculo, sterilizzazione del
mezzo di coltura e del
fermentatore, fermentazione,
estrazione e purificazione
dei prodotti.
Materie prime dei processi
biotecnologici: costi, fonti,
composizione, trattamenti.
Fermentatori: tipologie,
caratteristiche.
Trattamenti dei fermentatori:
sterilizzazione, sistema
antischiuma, raffreddamento
della biomassa, sistemi di
agitazione.
Monitoraggio e controllo di un
processo biotecnologico.
Acqua: origine, fonti,
caratteristiche. Depurazione dei
reflui per trattamento biologico:
aerobio, anaerobio, misti, finali.
TEMPI
(in
ORE)
10
15
20
Pagina 37
4. Produzioni
Biotecnologiche
Biochimismo dei trattamenti
aerobici e anaerobi.
Produzione di alcool etilico,
acido lattico, acido citrico,
amminoacidi, enzimi, proteine,
antibiotici: materie
prime, microrganismi,
biochimismo, impianto.
Produzione di vitamine, vaccini:
materie prime, microrganismi,
biochimismo, impianto.
10
Contenuti da svolgere dopo il 15 maggio: produzione di anticorpi, ormoni e lieviti: materie prime, microrganismi,
biochimismo e impianto. (8 ore)
Pagina 38
DISCIPLINA:
INSEGNANTE/I:–
CLASSE:
Chimica Fisica e Analisi
Angelo Cannuni , Michela Cesprini
5 CHB
1. PROFILO DELLA CLASSE
Agli studenti, negli ultimi tre anni, non è stata assicurata la continuità didattica per quanto concerne
l’aspetto teorico, ma solamente per quello pratico – applicativo.
La classe, composta da 14 studenti, ha dimostrato fin dall’inizio dell’anno scolastico una notevole
eterogeneità.
Il numero degli studenti realmente motivati ed interessati alla materia è apparso molto contenuto.
Decisamente più consistente il gruppo degli allievi la cui preparazione e partecipazione al dialogo
educativo sono state fortemente finalizzate all’esito delle verifiche.
Entrambi i gruppi, anche se con motivazioni diverse, e con il trascorrere dei giorni soprattutto nella
seconda parte dell’anno scolastico, si sono adoperati per superare il passaggio da un’ impostazione
prevalentemente nozionistica a quella cognitiva , mettendo a frutto una sufficiente preparazione di
base e adeguandosi ai nuovi ritmi di lavoro in prospettiva degli esami di Stato.
Altri allievi non hanno sfruttato appieno le loro capacità, lesinando l’impegno e accontentandosi di
prestazioni inferiori alle reali potenzialità.
Ridotto il numero degli studenti con oggettive difficoltà nella rielaborazione critica dei contenuti e
nell’organizzazione autonoma del lavoro scolastico, i quali non hanno raggiunto un livello di
preparazione adeguato.
Vi è stata la conferma dell’impegno e della partecipazione dei pochi studenti motivati che hanno
raggiunto un ottimo livello di preparazione. Gli allievi che avevano lavorato al di sotto delle loro
reali capacità hanno incrementato l’applicazione personale. Un gruppo limitato di studenti non è
riuscito ad acquisire le conoscenze necessarie per poter affrontare l’esame di maturità con una
preparazione adeguata.
Nel complesso la classe affronta l’esame di stato con una sufficiente conoscenza degli argomenti
trattati.
2. OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA
Conoscenze
Rispetto agli obiettivi fissati dalla programmazione annuale (v. allegato) è stato perseguito un
insieme di conoscenze di base condivise da tutti, o almeno dalla maggior parte, che possano
evidenziare la struttura della materia e le finalità delle tecniche analitiche.
Competenze
La classe ha acquisito le competenze per effettuare analisi conduttimetriche, potenziometriche e
spettrofotometriche. La classe è più carente nelle competenze di carattere chimico-fisico riguardo
alla risoluzione di quesiti sulla struttura della materia.
Capacità
Dall’inizio dell’anno in generale è migliorata la capacità di esporre ed elaborare in maniera
autonoma semplici trattazioni sugli argomenti del programma. Il laboratorio ha affinato il metodo di
lavoro già stabile.
3. METODI MEZZI E STRUMENTI
La metodologia adottata è stata principalmente quella della lezione frontale interattiva a carattere
espositivo anche se gli incontri venivano impostati sul carattere dell'interattività docente/discente.
E’ bene precisare, comunque, che le lezioni miravano soprattutto alla piena acquisizione e
padronanza dei concetti fondamentali della chimica organica.
Pagina 39
Gli ambiti di lavoro sono quelli classici dell’istituzione scolastica: aula e laboratorio. Gli strumenti
di lavoro usati sono: libri di testo, appunti forniti dai docenti, strumentazione di laboratorio.
4) FREQUENZA, TIPOLOGIA DELLE VERIFICHE
Ai fini della verifica dei risultati ottenuti sono stati utilizzati quali strumenti di valutazione sia le prove
scritte sia le prove orali. In particolare le prove scritte, aventi carattere prevalentemente di verifica
sommativa, sono state sviluppate secondo le tipologie a risposta singola e/o trattazione di argomenti
specifici. Mentre le verifiche formative sono state effettuate essenzialmente sulla base di discussioni e
riflessioni comuni sui contenuti affrontati adottando un sistema che può essere definito di tipo
interattivo alunno-insegnante.
Le verifiche sommative sono state somministrate agli allievi al termine dell’unità didattica, da
precisare che la verifica sommativa finale è stata somministrata dopo aver svolto un cospicuo
numero di esercizi utilizzati come verifiche formative.
5. CRITERI DI MISURAZIONE DEL PROFITTO
Si adottano i CRITERI DI MISURAZIONE DEL PROFITTO (definiti in relazione agli OBIETTIVI COGNITIVI)
approvati dal Collegio dei Docenti e indicati nel POF.
6.
PROGRAMMA SVOLTO E TEMPI
TITOLO UA
1. Natura della luce
2. Modelli atomici e
periodicità.
3. Rapporti fra
materia ed energia.
CONTENUTI
Natura della luce, spettro elettromagnetico.
Quantizzazione dell’energia teoria di Planck.
Teoria corpuscolare, effetto fotoelettrico.
Dualismo onda particella. Spettri a righe e a
bande. Spettri atomici. Livelli energetici
Il modello atomico di Thomson. L’esperienza
di Rutherford sulla diffusione delle particelle
α.Il modello atomico di Rutherford. Protoni e
neutroni nel nucleo: numero atomico e numero
di massa. Isotopi naturali e artificiali, stabili e
radioattivi. Il modello atomico di BohrSommerfeld. La struttura elettronica degli atomi
secondo la meccanica ondulatoria. Livelli
energetici dell’elettrone ed orbitali. Il principio
di esclusione di Pauli. La regola di Hund. La
struttura elettronica degli atomi degli elementi
nel loro stato fondamentale. La classificazione
periodica degli elementi. La legge periodica e le
proprietà degli elementi.
Caratteristiche della radiazione
elettromagnetica.Transizioni fra stati di energia
diversa in sistemi di atomi o di molecole. Tipi
di spettroscopia.
TEMPI
10
20
8
Pagina 40
4. Spettroscopia di
assorbimento
5 Potenziali
elettrodici e celle
chimiche reversibili.
6. Legami chimici
Spettri di assorbimento. Spettrofotometria di
assorbimento nell’ultravioletto e nel visibile.
Spettrofotometri a singolo o doppio raggio:
sorgenti di radiazione, monocromatori,
rivelatori. Legge di Lambert-Beer. Cromofori
e auxocromi. Effetto batocromo ed effetto
ipsocromo. Rilevamento di spettri di
assorbimento . Costruzione di curve di
taratura. Spettrofotometria di assorbimento
atomico. Tipi di interferenze. Spettrofotometro
di assorbimento atomico: lampade spettrali,
monocromatore, bruciatori, rivelatore.
Tipi di semielementi galvanici: semielementi
di prima specie, semielementi di seconda
specie, semielementi a gas, semielementi ad
amalgama, semielementi di ossidoriduzione.
Rappresentazione simbolica di un semielemento
e di una cella. Forza elettromotrice di una cella
chimica. Potenziale di un semielemento. Serie
elettrochimica dei potenziali standard o
normali. Elettrodi ausiliari di riferimento:
elettrodo a idrogeno, elettrodo a calomelano,
elettrodo a vetro. Titolazioni potenziometriche.
In corso di svolgimento
Il legame chimico, buca di potenziale, legame
ionico, legame covalente polare apolare e dativo,
teoria VB. Formule di Lewis, carica formale.
Teoria MO. Rappresentazione delle molecole,
formazione di orbitali ibridi.
22
12
18
Pagina 41
DISCIPLINA
INSEGNANTE
CLASSE
Educazione motoria
Notarnicola Alessandro
5chb
1. PROFILO DELLA CLASSE
La Classe 5CHB, formata da 3 maschi e 11 femmine, si presentava con una situazione di ingresso
sufficiente, con buone abilità nei giochi di squadra e buone capacità motorie di base. Buone le
capacità coordinative e condizionali in possesso degli alunni. La classe ha quasi sempre partecipato
in modo attivo e propositivo alle lezioni proposte.
2. OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA
Conoscenza teorico-pratica degli sport di squadra ed individuali
Conoscenza teorica delle regole degli sport di squadra e la loro attuazione pratica nelle fasi
agonistiche
Conoscenza teorico-pratica e acquisizione delle abilità tecnico-tattiche di base negli sport di squadra
Conoscenza di alcune specialità dell’atletica leggera ( corse veloci, corse di resistenza , salti e lanci
)
Rielaborazione schemi motori e acquisizione capacità condizionali e coordinative di base
Sviluppo del senso civico attraverso il rispetto di regole, avversari, arbitraggi.
L’obiettivo iniziale della programmazione disciplinare è sempre stato quello di favorire la pratica di
uno sport individuale o di squadra da parte degli alunni nella vita di tutti i giorni per il
miglioramento del benessere psicofisico, della qualità della vita della salute dei ragazzi nel proprio
tempo libero.
3. METODI MEZZI E STRUMENTI
Lezioni collettive ed individualizzate , lezione frontale dialogata con utilizzo di grandi e piccoli
gruppi per motivare maggiormente gli alunni, responsabilizzarli e sviluppare una migliore
collaborazione tra loro.
Per il conseguimento degli obiettivi disciplinari , si è deciso di utilizzare l’attività ludica, i giochi
misti , di movimento,di squadra, per riuscire a coinvolgere maggiormente gli alunni ,per motivarli
alla pratica motoria tenendo presenti i loro interessi. In ogni lezione vengono proposte delle attività
incentivanti che influiscono in modo positivo sulla valutazione di ogni periodo, tale attività vengono
proposte a squadre o a gruppi. Si è poi dato spazio anche alle attività individuali dell’atletica
leggera e della ginnastica attrezzistica.
4. FREQUENZA, TIPOLOGIA DELLE VERIFICHE
Le verifiche effettuate sono state due per ogni periodo. Verifiche oggettive , pratiche e teoriche.
5. CRITERI DI MISURAZIONE DEL PROFITTO
Gli strumenti utilizzati sono stati : test oggettivi sulle capacità condizionali, coordinative e sulle
abilità nei giochi di squadra. Per la valutazione finale si è tenuto conto della disponibilità
dell’alunno , dell’interesse per le attività proposte, dell’impegno della volontà e della partecipazione
attiva.
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6.
PROGRAMMA SVOLTO E TEMPI
Il programma svolto comprende: Educazione posturale, Riconoscere e confrontare i ritmi dei gesti e
delle azioni dello sport , principi fondamentali della teoria e metodologia dell’allenamento, struttura
dei giochi individuali e collettivi affrontati, principi di prevenzione e sicurezza personale a scuola e
all’aperto, principi generali dell’alimentazione e importanza attività fisica. La programmazione è
stata effettuata rispettando il calendario previsto
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DISCIPLINA:
INSEGNANTE/I:
CLASSE:
Religione
Annamaria Rossello
Quinta Meccanici e Quinta Chimici Biologici
1. PROFILO DELLA CLASSE
Le classi Quinta meccanici e Quinta chimici biologici si presentano unificate per tutte le materie
comuni, tra le quali anche l’IRC. Hanno partecipato al corso di IRC inizialmente 5 allievi; 2
femmine e 3 maschi .
Complessivamente durante l’anno scolastico 2013/2014 sono state svolte 31 ore
La classe ha partecipato al corso con attenzione ed impegno adeguati, raggiungendo mediamente gli
obiettivi prefissati.
Gli allievi hanno dimostrato buon interesse verso la proposta educativa, apprezzando il metodo del
dialogo e del confronto. Spesso si sono lasciati coinvolgere in riflessioni proposte dall’insegnante,
apportando contributi personali con richiesta di approfondire argomenti non presenti nel programma
e dimostrandosi capaci di partecipare al dialogo educativo nel rispetto delle opinioni altrui. Il
comportamento è sempre stato corretto
2. OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA
Obiettivi cognitivi :
- consolidare capacità comunicative
- esprimere valutazioni consapevoli
Obiettivi comportamentali: - saper lavorare in gruppo
- orientare il proprio pensiero e la propria azione verso soluzioni non
violente
della conflittualità, sia nei rapporti personali che in quelli sociali
- sviluppare valori di etica professionale, in particolare sviluppare valori
collaborativi in contrapposizione a valori esasperatamente
individualistici della professione
Oltre agli obiettivi generali comuni a tutte le discipline:
· La formazione dell'uomo e del cittadino, favorendo lo sviluppo della personalità nella
dimensione religiosa, mediante:
il risveglio di interrogativi profondi
l'offerta di riferimenti culturali e religiosi
il dialogo costruttivo in vista di una maturazione della personalità in rapporto a Dio ed alla
realtà culturale e sociale
· Lo sviluppo di capacità di analisi e sintesi relativamente a problematiche umane e religiose
complesse
La conoscenza umana e il raggiungimento della verità passano attraverso molti canali "veri"
anche se non matematici. Mi riprometto di aiutare gli alunni ad abituarsi a coniugare e non a
contrapporre le varie strade di conoscenza, nessuna delle quali, da sola, può vantare il
raggiungimento definitivo della conoscenza della realtà. Si tratta perciò di abituare gli alunni al
senso delle complessità della realtà, al senso critico, all'ascolto delle ragioni dell'altro, ad una
maggior disponibilità e capacità all'uso diretto, per quanto possibile, delle fonti delle notizie,
all'uso dello strumento di conoscenza proprio della religione che non è quello scientificomatematico, ma tradizionale – fiduciario – intuitivo - esperienziale
Altra finalità che privilegerò sarà quella dello "star bene a scuola e della solidarietà tra
compagni di classe", volta a formare cittadini consapevoli e responsabili, che diventano tali con
il contributo della ricerca religiosa e delle proposte di vita che la religione indica come
importanti e produttrici di felicità.
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In particolare per le quinte è importante:
- Dare un quadro valoriale ed etico fondamentale che possa servire per la professione
- Aiutare gli allievi a riflettere sugli aspetti fondamentali del sociale in cui si inseriranno
- Aiutare ad affrontare in modo maturo i problemi della vita al di là della scuola
3. METODI MEZZI E STRUMENTI
Oltre al metodo della revisione di vita, per le discussioni in classe, compatibilmente alla tematica da
approfondire e al tempo a disposizione, sono stati utilizzati altri metodi quali: Lezione frontale.
Analisi di testi. Discussione in classe
Strumenti didattici: sono stati utilizzati: video, testi, Audiovisivi.
4. FREQUENZA, TIPOLOGIA DELLE VERIFICHE
La valutazione sia degli aspetti conoscitivi, sia degli atteggiamenti educativi - comportamentali è
stata messa in atto in itinere attraverso: brevi colloqui, di conoscenza e di comprensione;
osservazione della attenzione, della partecipazione e della capacità di comunicazione in classe. Il
voto finale tiene molto conto della partecipazione, dell' interesse e del profitto.
5. CRITERI DI MISURAZIONE DEL PROFITTO
Quelli approvati dal Collegio dei Docenti e indicati nel POF, tenendo conto della specificità della
disciplina, come indicato nella programmazione iniziale
6.
PROGRAMMA SVOLTO E TEMPI
CLASSE:
DISCIPLINA:
INSEGNANTE:
TESTO ADOTTATO:
Quinta chimici Biologici e Quinta Meccanici
Religione
Annamaria Rossello
175 schede di Sergio Bocchini
Contenuti svolti entro il 15 Maggio
Titolo UA
Contenuti
Tempi (in ore)
Il mondo della persona
La fiducia
Il senso della vita,del dolore e della morte
Il mondo dei giovani e la ricerca della felicità
La relazione con se stessi, con gli altri e con Dio
Settembre
Ottobre
Novembre
Dicembre
Ore: 14
Etica per un mondo
globalizzato
La globalizzazione della vita umana
Straniero, razza, immigrazione
Per un economia solidale
La giustizia la legalità e la pace
Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
Ore: 13
La vita come impegno
Il rapporto uomo – donna, amore e sessualità
Matrimonio, coppie di fatto e omosessualità
L’uomo tra lavoro e tempo libero
Aprile
Maggio
Contenuti da svolgere fra il 15 Maggio e il termine dell’anno scolastico
La fede personale: una risposta responsabile e consapevole
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9) ARGOMENTI DI APPROFONDIMENTO PERSONALE DEGLI STUDENTI
Allievo/a
Argomento
1.
ARISIO ELEONORA
METODI FISIOTERAPICI: DALL’OLIO ESSENZIALE AL
MASSAGGIO
2.
BORLINI CRISTINA
L’ALIMENTAZIONE NELLO SPORT
3.
CIOCCA JESSICA
LE FERMENTAZIONI
4.
CORBELLI NOEMI
5.
DENTI GAIA
L’ARMA DEI CARABINIERI: I RIS E LE METODOLOGIE DI
INDAGINE
6.
DI LUCA JESSICA
LA MUSICA
7.
LUCIANO MARTINA
L’ACQUA
8.
MACCAGNO ANDREA
LA PIZZA
9.
PANGALLO FRANCESCA
IL LATTE ED I SUOI DERIVATI
10.
PREIONI NICOLE
GLI OGM
11.
PRELLI LUCREZIA
IL TIMO E LE SUE PROPRIETA’ ANTISETTICHE
12.
ROLANDI SAMUELE
OGM E PRODUZIONE DI INSULINA
13.
STELITANO MICHELA
LA COCA-COLA
14.
UCCELLI CHRISTIAN
PROTEINE E ALIMENTAZIONE .
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10) ALLEGATI – SIMULAZIONI PROVE ESAME
PRIMA SIMULAZIONE DI PRIMA PROVA SCRITTA DI ITALIANO - 3 FEBBRAIO 2014
TIPOLOGIA A-ANALISI DEL TESTO
Giovanni Verga:Pentolaccia (da “Vita dei campi)
Adesso viene la volta di «Pentolaccia» ch'è un bell'originale anche lui, e ci fa la sua figura fra tante bestie che sono
alla fiera, e ognuno passando gli dice la sua. Lui quel nomaccio se lo meritava proprio, ché aveva la pentola piena tutti
i giorni, prima Dio e sua moglie, e mangiava e beveva alla barba di compare don Liborio, meglio di un re di corona.
Uno che non abbia mai avuto il viziaccio della gelosia, e ha chinato sempre il capo in santa pace, che Santo Isidoro ce
ne scampi e liberi, se gli salta poi il ghiribizzo di fare il matto, la galera gli sta bene.
Aveva voluto sposare la Venera per forza, sebbene non ci avesse né re né regno, e anche lui dovesse far capitale sulle
sue braccia, per buscarsi il pane. Inutile sua madre, poveretta, gli dicesse: - Lascia star la Venera, che non fa per te;
porta la mantellina a mezza testa, e fa vedere il piede quando va per la strada -. I vecchi ne sanno più di noi, e bisogna
ascoltarli, pel nostro meglio.
Ma lui ci aveva sempre pel capo quella scarpetta e quegli occhi ladri che cercano il marito fuori della mantellina:
perciò se la prese senza volere udir altro, e la madre uscì di casa, dopo trent'anni che c'era stata, perché suocera e
nuora insieme ci stanno proprio come cani e gatti. La nuora, con quel suo bocchino melato, tanto disse e tanto fece,
che la povera vecchia brontolona dovette lasciarle il campo libero, e andarsene a morire in un tugurio; fra marito e
moglie erano anche liti e questioni, ogni volta che doveva pagarsi la mesata di quel tugurio. Quando infine la povera
vecchia finì di penare, e lui corse al sentire che le avevano portato il viatico, non potè riceverne la benedizione, né
cavare l'ultima parola di bocca alla moribonda, la quale aveva già le labbra incollate dalla morte, e il viso disfatto,
nell'angolo della casuccia dove cominciava a farsi scuro, e aveva vivi solamente gli occhi, coi quali pareva che
volesse dirgli tante cose. - Eh?... Eh?... Chi non rispetta i genitori fa il suo malanno e la brutta fine.
La povera vecchia morì col rammarico della mala riuscita che aveva fatto la moglie di suo figlio; e Dio le aveva
accordato la grazia di andarsene da questo mondo, portandosi al mondo di là tutto quello che ci aveva nello stomaco
contro la nuora, che sapeva come gli avrebbe fatto piangere il cuore, al figliuolo. Appena Venera era rimasta padrona
della casa, colla briglia sul collo, ne aveva fatte tante e poi tante, che la gente ormai non chiamava altrimenti suo
marito che con quel nomaccio, e quando arrivava a sentirlo anche lui, e si avventurava a lagnarsene colla moglie - Tu
che ci credi? - gli diceva lei. E basta. Lui allora contento come una pasqua.
Era fatto così, poveretto, e sin qui non faceva male a nessuno. Se gliel'avessero fatta vedere coi suoi occhi, avrebbe
detto che non era vero, grazia di Santa Lucia benedetta. A che giovava guastarsi il sangue? C'era la pace, la
provvidenza in casa, la salute per giunta, ché compare don Liborio era anche medico; che si voleva d'altro, santo
Iddio?
Con don Liborio facevano ogni cosa in comune: tenevano una chiusa a mezzeria, ci avevano una trentina di pecore,
prendevano insieme dei pascoli in affitto, e don Liborio dava la sua parola in garanzia, quando si andava dinanzi al
notaio. «Pentolaccia» gli portava le prime fave e i primi piselli, gli spaccava la legna per la cucina, gli pigiava l'uva
nel palmento; a lui in cambio non gli mancava nulla, né il grano nel graticcio, né il vino nella botte, né l'olio
nell'orciuolo; sua moglie bianca e rossa come una mela, sfoggiava scarpe nuove e fazzoletti di seta, don Liborio non si
faceva pagar le sue visite, e gli aveva battezzato anche un bambino. Insomma facevano una casa sola, ed ei chiamava
don Liborio «signor compare» e lavorava con coscienza. Su tal riguardo non gli si poteva dir nulla a «Pentolaccia».
Badava a far prosperare la società col «signor compare» il quale perciò ci aveva il suo vantaggio anche lui, ed erano
contenti tutti.
Ora avvenne che questa pace degli angeli si mutò in una casa del diavolo tutt'a un tratto, in un giorno solo, in un
momento, come gli altri contadini che lavoravano nel maggese, mentre chiacchieravano all'ombra, nell'ora del
vespero, vennero per caso a leggergli la vita, a lui e a sua moglie, senza accorgersi che «Pentolaccia» s'era buttato a
dormire dietro la siepe, e nessuno l'aveva visto. - Per questo si suol dire «quando mangi, chiudi l'uscio, e quando parli,
guardati d'attorno».
Stavolta parve proprio che il diavolo andasse a stuzzicare «Pentolaccia» il quale dormiva, e gli soffiasse nell'orecchio
gl'improperii che dicevano di lui, e glieli ficcasse nell'anima come un chiodo. - E quel becco di «Pentolaccia»! dicevano, - che si rosica mezzo don Liborio! - e ci mangia e ci beve nel brago! - e c'ingrassa come un maiale! Che avvenne? Che gli passò pel capo a «Pentolaccia»? Si rizzò a un tratto senza dir nulla, e prese a correre verso il
paese come se l'avesse morso la tarantola, senza vederci più degli occhi, che fin l'erba e si sassi gli sembravano rossi
al pari del sangue. Sulla porta di casa sua incontrò don Liborio, il quale se ne andava tranquillamente, facendosi vento
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col cappello di paglia. - Sentite, «signor compare», - gli disse - se vi vedo un'altra volta in casa mia, com'è vero Dio,
vi faccio la festa! Don Liborio lo guardò negli occhi, quasi parlasse turco, e gli parve che gli avesse dato volta al cervello, con quel
caldo, perché davvero non si poteva immaginare che a «Pentolaccia» saltasse in mente da un momento all'altro di
esser geloso, dopo tanto tempo che aveva chiuso gli occhi, ed era la miglior pasta d'uomo e di marito che fosse al
mondo.
- Che avete oggi, compare? - gli disse.
- Ho, che se vi vedo un'altra volta in casa mia, com'è vero Dio, vi faccio la festa! Don Liborio si strinse nelle spalle e se ne andò ridendo. Lui entrò in casa tutto stralunato, e ripetè alla moglie:
- Se vedo qui un'altra volta il «signor compare» com'è vero Dio, gli faccio la festa! Venera si cacciò i pugni sui fianchi, e cominciò a sgridarlo e a dirgli degli improperi. Ei si ostinava a dire sempre di sì
col capo, addossato alla parete, come un bue che ha la mosca, e non vuol sentir ragione. I bambini strillavano al veder
quella novità. La moglie infine prese la stanga, e lo cacciò fuori dell'uscio per levarselo dinanzi, dicendogli che in
casa sua era padrona di fare quello che le pareva e piaceva.
«Pentolaccia» non poteva più lavorare nel maggese, pensava sempre a una cosa, ed aveva una faccia di basilisco che
nessuno gli conosceva. Prima d'imbrunire, ed era sabato, piantò la zappa nel solco, e se ne andò senza farsi saldare il
conto della settimana. Sua moglie, vedendoselo arrivare senza denari, e per giunta due ore prima del consueto, tornò
di nuovo a strapazzarlo, e voleva mandarlo in piazza, a comprarle delle acciughe salate, che si sentiva una spina nella
gola. Ma ei non volle muoversi di lì, tenendosi la bambina fra le gambe, che, poveretta, non osava muoversi, e
piagnucolava, per la paura che il babbo le faceva con quella faccia. Venera quella sera aveva un diavolo per cappello,
e la gallina nera, appollaiata sulla scala, non finiva di chiocciare, come quando deve accadere una disgrazia.
Don Liborio soleva venire dopo le sue visite, prima d'andare al caffè, a far la sua partita di tresette; e quella sera
Venera diceva che voleva farsi tastare il polso, perché tutto il giorno si era sentita la febbre, per quel male che ci
aveva nella gola. «Pentolaccia» lui, stava zitto, e non si muoveva dal suo posto. Ma come si udì per la stradicciuola
tranquilla il passo lento del dottore che se ne venìa adagio adagio, un po' stanco delle visite, soffiando pel caldo, e
facendosi vento col cappello di paglia, «Pentolaccia» andò a prender la stanga colla quale sua moglie lo scacciava
fuori di casa, quando egli era di troppo, e si appostò dietro l'uscio. Per disgrazia Venera non se ne accorse, giacché in
quel momento era andata in cucina a mettere una bracciata di legna sotto la caldaia che bolliva. Appena don Liborio
mise il piede nella stanza, suo compare levò la stanga, e gli lasciò cadere fra capo e collo tal colpo, che l'ammazzò
come un bue, senza bisogno di medico, né di speziale.
Così fu che «Pentolaccia» andò a finire in galera.
(da Tutte le novelle,milano,Mondadori 1979)
1.Comprensione
Riassumi il contenuto della novella in non più di 15 righe
2.Analisi del testo
a) Dividi la novella in sequenze.
b)Chi sono i personaggi della novella? Traccia, per ognuno di essi, un breve profilo
psicologico.
c)Che significato ha il soprannome del protagonista?
d)La vecchia madre di Pentolaccia simboleggia la saggezza degli anziani, che rimane
inascoltata:in quali altre opere di verga hai trovato espresso questo tema?
e)Qual è la causa dell’improvviso cambiamento del protagonista?
f)Come reagiscono don Liborio e Venera?
g)Il testo è ricco di similitudini:individuale e spiegane la funzione.
h)Puoi trovare in questa novella esempi di discorso indiretto libero?A quali principi di
poetica puoi ricondurre questa tecnica narrativa?
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i)La voce del narratore coincide con quella dell’autore? Perché?
3 Interpretazione complessiva ed approfondimenti
Contestualizza la novella all’interno della produzione verghiana, evidenziando i nuclei
tematici e le particolarità linguistiche comuni ad altre opere che hai letto
TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”
CONSEGNE
Sviluppa l’argomento scelto o in forma di “saggio breve” o di “articolo di giornale”, utilizzando i documenti e i dati
che lo corredano.
Se scegli la forma del “saggio breve”, interpreta e confronta i documenti e i dati forniti e su questa base svolgi,
argomentandola, la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Da’ al
saggio un titolo coerente con la tua trattazione e ipotizzane una destinazione editoriale (rivista specialistica, fascicolo
scolastico di ricerca e documentazione, rassegna di argomento culturale, altro). Se lo ritieni, organizza la trattazione
suddividendola in paragrafi cui potrai dare eventualmente uno specifico titolo.
Se scegli la forma dell’ “articolo di giornale”, individua nei documenti e nei dati forniti uno o più elementi che ti
sembrano rilevanti e costruisci su di essi il tuo ‘pezzo’. Da’ all’articolo un titolo appropriato ed indica il tipo di
giornale sul quale ne ipotizzi la pubblicazione (quotidiano, rivista divulgativa, giornale scolastico, altro). Per
attualizzare l’argomento, puoi riferirti a circostanze immaginarie o reali (mostre, anniversari, convegni o eventi di
rilievo). Per entrambe le forme di scrittura non superare le quattro o cinque colonne di metà di foglio protocollo.
B 1) AMBITO ARTISTICO-LETTERARIO
ARGOMENTO: Poeti e letterati di fronte alla "grande guerra"
DOCUMENTI
1)"Noi vogliamo glorificare la guerra - sola igiene del mondo -, il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei
liberatori, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna."
MANIFESTO DEL FUTURISMO, "Le Figaro", 1909
2)"Edizione della sera! Della sera! Della sera!
Italia! Germania! Austria!"
E sulla piazza, lugubremente listata di nero,
si effuse un rigagnolo di sangue purpureo!
Un caffè infranse il proprio muso a sangue,
imporporato da un grido ferino:
"Il veleno del sangue nei giuochi del Reno!
I tuoni degli obici sul marmo di Roma!"
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Dal cielo lacerato contro gli aculei delle baionette
gocciolavano lacrime di stelle come farina in uno staccio
e la pietà, schiacciata dalle suole, strillava:
"Ah, lasciatemi, lasciatemi, lasciatemi! …"
Vladimir MAJAKOVSFKIJ, 1914
3)[...] siamo troppi. La guerra è un'operazione malthusiana. C'è un di troppo di qua e un di troppo di là che si premono.
La guerra rimette in pari le partite. Fa il vuoto perché si respiri meglio. Lascia meno bocche intorno alla stessa tavola. E
leva di torno un'infinità di uomini che vivevano perché erano nati; che mangiavano per vivere, che lavoravano per
mangiare e maledicevano il lavoro senza il coraggio di rifiutar la vita [...].Fra le tante migliaia di carogne abbracciate
nella morte e non più diverse che nel colore dei panni, quanti saranno, non dico da piangere, ma da rammentare? Ci
metterei la testa che non arrivino ai diti delle mani e dei piedi messi insieme [...].
Giovanni PAPINI, Amiamo la guerra, in "Lacerba", II, 20, 1914
4)È una vecchia lezione! La guerra è un fatto, come tanti altri in questo mondo; è enorme, ma è quello solo; accanto agli
altri, che sono stati e che saranno: non vi aggiunge; non vi toglie nulla. Non cambia nulla, assolutamente, nel mondo.
Neanche la letteratura: [...].Sempre lo stesso ritornello: la guerra non cambia niente. Non migliora, non redime, non
cancella: per sé sola. Non fa miracoli. Non paga i debiti, non lava i peccati. In questo mondo,che non conosce più la
grazia. Il cuore dura fatica ad ammetterlo. Vorremmo che quelli che hanno faticato; sofferto, resistito per una causa che
è sempre santa, quando fa soffrire, uscissero dalla prova come quasi da un lavacro: più duri, tutti. E quelli che muoiono,
almeno quelli, che fossero ingranditi, santificati:senza macchia e senza colpa. E poi no. Né il sacrificio né la morte
aggiungono nulla a una vita, a un'opera, a un'eredità [...].Che cosa è che cambierà su questa terra stanca, dopo che avrà
bevuto il sangue di tanta strage:quando i morti e i feriti, i torturati e gli abbandonati dormiranno insieme sotto le zolle, e
l'erba sopra sarà tenera lucida nuova, piena di silenzio e di lusso al sole della primavera che è sempre la stessa? [...].
Renato SERRA, Esame di coscienza di un letterato, in "La Voce", 30.4.1915
5)[...] Accesa è tuttavia l'immensa chiusa fornace, o gente nostra, o fratelli: e che accesa restivuole il nostro Genio, e
che il fuoco ansi e che il fuoco fatichi sinché tutto il metallo si strugga, sinché la colata sia pronta, sinché l'urto del ferro
apra il varco al sangue rovente della resurrezione [...].
Gabriele D'ANNUNZIO, Sagra dei Mille (dal Discorso tenuto a Quarto il 5.5.1915)
6)"Guerra! Quale senso di purificazione, di liberazione, di immane speranza ci pervase allora![...]. Era la guerra di per
se stessa a entusiasmare i poeti, la guerra quale calamità, quale necessità morale.Era l'inaudito, potente e passionale
serrarsi della nazione nella volontà di una prova estrema,una volontà, una radicale risolutezza quale la storia dei popoli
sino allora forse non aveva conosciuto. [...].La vittoria della Germania sarà un paradosso, anzi un miracolo, una vittoria
dell'anima sulla maggioranza. La fede in essa va contro la ragione. [...]. L'anima tedesca è troppo profonda perché la
civilizzazione divenga per essa il concetto più sublime. La corruzione o il disordine dell'imborghesimento le sembrano
un ridicolo orrore. [...].Non è la pace appunto l'elemento della corruzione civile, corruzione che le appare divertente e
spregevole al tempo stesso?".
Thomas MANN, Pensieri di guerra, novembre 1914, in "Scritti storici e politici", trad. it. Milano, 19575
B2). AMBITO SOCIO - ECONOMICO
ARGOMENTO: Il viaggio: esperienza dell’altro, formazione interiore, divertimento e divagazione, in una
parola, metafora della vita.
DOCUMENTI
1)«La felicità, che il lettore lo sappia, ha molte facce. Viaggiare, probabilmente, è una di queste. Affidi i fiori a chi
sappia badarvi, e incominci. O ricominci. Nessun viaggio è definitivo».
Pagina 50
J. SARAMAGO, Viaggio in Portogallo, Torino, 1999
2)«Che cosa non è un viaggio? Per poco che si dia un’estensione figurata a questo termine – e non ci si è mai trattenuti
dal farlo – il viaggio coincide con la vita, né più né meno: essa è forse altra cosa che un passaggio dalla nascita alla
morte? Lo spostamento nello spazio è il primo segno… Il viaggio nello spazio simboleggia il passaggio del tempo, lo
spostamento fisico, a sua volta, il cambiamento interiore; tutto è viaggio».
T. TODOROV, Le morali della storia, Torino, 1995
3)«Oggi più che mai vivere significa viaggiare; la condizione spirituale dell' uomo come viaggiatore, di cui parla la
teologia, è anche una situazione concreta per masse sempre più vaste di persone. Sempre più incerto, nelle vertiginose
trasformazioni del vivere, appare il ritorno - materiale e sentimentale - a se stessi; l' Ulisse odierno non assomiglia a
quello omerico o joyciano, che alla fine ritorna a casa, bensì piuttosto a quello dantesco che si perde nell' illimitato».
C. MAGRIS, Tra i cinesi che sognano Ulisse, CORRIERE DELLA SERA, 12/12/2003
4)«Il bambino che amerà viaggiare comincia a sei anni a guardare i mappamondi e le carte geografiche. Inginocchiato
nella sua stanza, indifferente a qualsiasi richiamo della madre e del padre, segna col dito la strada lunghissima che lo
conduce per mare e per terra da Roma a Pechino, da Mosca a Città del Capo, lungo gli andirivieni dei continenti e
l’azzurro scuro e chiaro degli oceani. Sfoglia le carte: si innamora del nome di Bogotà o di Valparaiso, immagina di
violare foreste tropicali e deserti, di scalare l’Everest e il Kilimangiàro, come gli eroi dei suoi libri d’avventura. Così
l’infinito del mondo diventa famigliare e a portata di mano… Il ragazzo impara che, quando viaggiamo, compiamo
sempre due viaggi. Nel primo, il più fantastico, egli legge la guida dell’Austria o della Svezia o dell’Irlanda: città,
fiumi, pianure, foreste, opere d’arte, notizie storiche ed economiche. E studia il viaggio futuro. Nulla è più divertente
che progettarlo: perché il ragazzo muta gli itinerari della guida, stabilisce nuovi rapporti, insegue luoghi sconosciuti,
giunge in Austria dalla Baviera o dalla Boemia, evita città o regioni che non ama, stabilisce la durata dei percorsi,
distingue mattine, pomeriggi e sere. Le ore sono piene di cose: in una piazza di Vienna si fermerà, chissà perché,
quattro ore. Il tempo viene governato da una gioiosa pedanteria. Quando inizia il viaggio, il ragazzo si accorge che la
realtà non ha nulla o poco da fare coi suoi progetti fantastici. Il paese che immaginava giallo è verde: quello che
pensava rosso è celeste. I due viaggi, quello fantastico e quello reale, quello delle guide e quello del mondo, ora si
accordano, ora si combattono».
P. CITATI, Le guide delle meraviglie, LA REPUBBLICA, 28/12/2004 Pag. 6/9 Sessione ordinaria 2005
5)«In definitiva, che modo di viaggiare è questo? Fare un giro per questa città di Miranda do Douro, questa Cattedrale,
questo sacrestano, questo cappello a cilindro e questa pecora, dopodiché segnare una croce sulla mappa, rimettersi in
marcia e dire, come il barbiere mentre scuote l’asciugamano: «Avanti un altro». Viaggiare dovrebbe essere tutt’altro,
fermarsi più a lungo e girare di meno, forse si dovrebbe addirittura istituire la professione del viaggiatore, solo per chi
ha tanta vocazione, è di gran lunga in errore chi crede che sarebbe un lavoro di poca responsabilità, ogni chilometro non
vale meno di un anno di vita. Alle prese con questo filosofare, il viaggiatore finisce per addormentarsi, e quando al
mattino si sveglia, ecco davanti agli occhi la pietra gialla, è il destino delle pietre, sempre nello stesso posto, a meno che
non venga il pittore e se le porti via nel cuore».
J. SARAMAGO, Viaggio in Portogallo, Torino, 1999
6)«Il viaggiatore aveva un pregiudizio favorevole nei confronti di popoli di contrade lontane e cercava di descriverli ai
suoi compatrioti;… ora l’uomo moderno è incalzato. Il turista farà quindi, un’altra scelta: le cose, e non più gli esseri
umani, saranno oggetto della sua predilezione: paesaggi, monumenti, rovine… Il turista è un visitatore frettoloso …non
solo perché l’uomo moderno lo è in generale, ma anche perché la visita fa parte delle sue vacanze e non della sua vita
professionale; i suoi spostamenti all’estero sono limitati entro le sue ferie retribuite. La rapidità del viaggio costituisce
già una ragione della sua preferenza per l’inanimato rispetto all’animato: la conoscenza dei costumi umani, diceva
Chateaubriand, richiede tempo. Ma c’è un’altra ragione per questa scelta: l’assenza di incontri con soggetti differenti, è
molto riposante, poiché non mette mai in discussione la nostra identità; è meno pericoloso osservare cammelli che
uomini».
T. TODOROV, Noi e gli altri, “L’Esotico”, Torino, 1991, passim
7)«Ero a Volgograd…Ero a Benares…Ero a Ketchum…Ero a Jàsnaja Poljana…Ero a Colonia…Ero sull’Ortigara…
Tutti gli spostamenti fisici, se l’intelligenza vuole e il cuore lo concede, possono assomigliare a splendidi incroci
magnetici. Attraversare lo spazio eccita il tempo. Sarà per questo che, quando parto, cerco sempre di trovare,
innanzitutto, le ragioni del ritorno? Non erano così i viaggi del Novecento! Molti di quelli che li compivano avrebbero
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voluto smarrirsi in un altrove fantastico capace di garantire, a poco prezzo e senza troppi disagi, chissà quali clamorose
scoperte e fulgide ebbrezze… In classe abbiamo una bella carta geografica. Molti miei alunni, slavi, arabi, africani e
asiatici, possono considerarsi esperti viaggiatori. Hanno mangiato la polvere dei deserti, il catrame delle autostrade.
Conoscono la vernice scrostata delle sbarre doganali, i sonni persi con la testa appoggiata al finestrino dell’autobus, i
documenti stropicciati fra le mani… Adesso sono loro a spiegarmi, con pazienza e lungimiranza, lasciando scorrere il
dito sulla mappa, le scalcinate periferie di Addis Abeba, la foresta pluviale poco distante da Lagos, i mercati
galleggianti di Dacca, gli empori di Herat, le feste di Rabat, gli scantinati di Bucarest. Ed io compio davvero insieme a
loro, senza pagare il biglietto, il giro del mondo in aula».
E. AFFINATI, Viaggiare con il cuore, CORRIERE DELLA SERA, 4/2/2005
8)«Si vorrebbe sempre essere: essere stati, mai. E ci ripugna di non poter vivere contemporaneamente in due luoghi,
quando e l’uno e l’altro vivono nel nostro pensiero, anzi nel nostro sistema nervoso: nel nostro corpo… Possiamo infatti
metterci in viaggio. Ma mentre la meta si avvicina e diventa reale, il luogo di partenza si allontana e sostituisce la meta
nell’irrealtà dei ricordi; guadagnamo una, e perdiamo l’altro. La lontananza è in noi, vera condizione umana… Laggiùsi
sognava la patria, come dalla patria si sogna l’estero. Ma il primo grande viaggio lascia nei giovani, di qualunque
levatura e sensibilità, un dissidio che le abitudini non possono comporre; precisa l’idea degli oceani, dei porti, dei
distacchi; crea quasi, nella mente, una nuova forma, una nuova categoria: la categoria della lontananza; la
considerazione, ormai, di tutte le terre lontane. È forse un vizio. Chi è stato in Cina vorrebbe provare l’Argentina, il
Transvaal, l’Alaska. Chi è stato al Messico si commuove anche quando sente parlare dell’India, dell’Australia, della
Cina. Questi nomi, una volta al più colorate e melanconiche geografie, sono ora possibili, reali, affascinanti. Chi ha
provato la lontananza difficilmente ne perde il gusto. Il primo viaggio, la prima sera che il novo-peregrin è in cammino,
nasce la nostalgia, per sempre. Ed è il desiderio di tornare non soltanto in patria; ma dappertutto: dove si è stati e dove
non si è stati. Due grandi direzioni si alternano: verso casa, verso fuori… Non capisce, forse, non ama il proprio paese
chi non l’ha abbandonato almeno una volta, e credendo fosse per sempre».
M. SOLDATI, America primo amore, “Lontananza”, 1935
B3. AMBITO STORICO - POLITICO
ARGOMENTO: Giovanni Giolitti: metodi di governo e programmi politici.
DOCUMENTI
1)"La via della reazione sarebbe fatale alle nostre istituzioni, appunto perché le porrebbe al servizio degli interessi di
una esigua minoranza, e spingerebbe contro di esse le forze più vive e irresistibili della società moderna, cioè l'interesse
delle classi più numerose e il sentimento degli uomini più colti. Esclusa la convenienza, anzi la possibilità, di un
programma reazionario, resta come unica via, per scongiurare i pericoli della situazione attuale, il programma liberale,
che si propone di togliere, per quanto è possibile, le cause del malcontento, con un profondo e radicale mutamento di
indirizzo tanto nei metodi di governo, quanto nella legislazione. I metodi di governo hanno capitale importanza, perché
a poco giovano le ottime leggi se sono male applicate. [...]
Nel campo politico poi vi è un punto essenziale, e di vera attualità, nel quale i metodi di governo hanno urgente
bisogno di essere mutati. Da noi si confonde la forza del governo con la violenza, e si considera governo forte quello
che al primo stormire di fronda proclama lo stato d'assedio, sospende la giustizia ordinaria, istituisce tribunali militari e
calpesta tutte le franchigie costituzionali. Questa invece non è la forza, ma è debolezza della peggiore specie, debolezza
giunta a tal punto da far perdere la visione esatta delle cose."
G. GIOLITTI, Discorso agli elettori del collegio di Dronero, Busca, 20 ottobre 1899 (in Giolitti, "Discorsi
extraparlamentari", Torino, 1952)
2)"[La] importante e svariata opera legislativa, amministrativa e associativa [di Giolitti] era resapossibile dalla fioritura
economica che si osservava dappertutto nel paese, e che, quantunque rispondesse a un periodo di generale prosperità
dell'economia mondiale e fosse aiutata dall'afflusso degli esuberanti capitali stranieri in Italia, aveva, dentro questo
quadro, un particolare rilievo, perché, come i tecnici notavano, nessun altro paese di Europa compiva, in quel tempo,
progressi tanto rapidi ed estesi quanto l'Italia."
B. CROCE, Storia d'Italia dal 1871 al 1915, Laterza, Bari, 1939.
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3)"La tattica dell'onorevole Giolitti è stata sempre quella di far la politica conservatrice per mezzo dei condottieri dei
partiti democratici: sia lusingandoli e addomesticandoli per via di attenzioni individuali (siamo arrivati già alle nomine
senatoriali) sia, quando si tratti di uomini personalmente disinteressati, come Turati e Bissolati, conquistandoli con
riforme le quali non intacchino seriamente gli interessi economici e politici dei gruppi dominanti nel governo
. [...] Giolitti migliorò o peggiorò i costumi elettorali in Italia? La risposta non è dubbia per chi voglia giudicare senza le
traveggole dell'amicizia. Li trovò e li lasciò nell'Italia settentrionale quali si andavano via via migliorando. Li trovò
cattivi e li lasciò peggiori, nell'Italia meridionale."
G. SALVEMINI, Il ministro della malavita e altri scritti sull'Italia giolittiana, Feltrinelli, Milano, 1962.
4)"Giolitti affermò che le questioni sociali erano ora più importanti di quelle politiche e che sarebbero state esse in
avvenire a differenziare i vari gruppi politici gli uni dagli altri. [...] Egli avanzò pure la teoria del tutto nuova che i
sindacati dovevano essere benvenuti come una valvola di sicurezza contro le agitazioni sociali, in quanto le forze
organizzate erano meno pericolose di quelle disorganizzate."
D. Mack SMITH, Storia d'Italia dal 1861 al 1958, Laterza, Bari, 1959.
5)"La politica giolittiana, soprattutto dal 1900 in poi, appare tutta costruita sulla richiesta della collaborazione
governativa con il partito della classe operaia e con i suoi uomini più rappresentativi. [...] Assurdo pretendere che
Giovanni Giolitti, uomo politico uscito dalla vecchia classe dirigente borghese e conservatrice, fosse l'araldo del
rinnovamento della società italiana; non si può però negare che tra gli uomini politici della sua epoca egli appaia oggi
quello che più degli altri aveva compreso qual era la direzione in cui la società italiana avrebbe dovuto muoversi per
uscire dai contrasti del suo tempo."
P. TOGLIATTI, Momenti della storia d'Italia, Editori Riuniti, Roma, 1963.
6)"Da buon politico, egli [Giolitti] aveva avvertito che i tempi erano ormai maturi perché si addivenisse a una
convivenza nella tolleranza con la Chiesa di Roma, aveva compreso che l'anticlericalismo era ormai una inutile frangia
che si portavano i governi [...] Quando egli passò a realizzare la politica delle "due parallele" [Stato e Chiesa autonomi
nei loro ambiti] nello stesso tempo denunciò, di fatto, la fine di un certo tipo di anticlericalismo, provocò lo
svuotamento di tutte le illusioni che la monarchia a Roma avrebbe ucciso il papato, che il liberalismo avrebbe dovuto
disintegrare il cattolicesimo".
G. DE ROSA, La crisi dello stato liberale in Italia, Studium, Roma, 1955.
B4. AMBITO TECNICO - SCIENTIFICO
ARGOMENTO: La ricerca scommette sul cervello.
DOCUMENTI
1)«“Se vogliamo realizzare i migliori prodotti dobbiamo investire nelle migliori idee”. Con queste parole il presidente
americano Barack Obama illustra dalla Casa Bianca il lancio del progetto “Brain” ovvero una “ricerca che punta a
rivoluzionare la nostra comprensione del cervello umano”. Lo stanziamento iniziale è di 100 milioni di dollari nel
bilancio federale del 2014 e l’intento del “Brain Research through Advancing Innovative Neurotechnologies” è di
aiutare i ricercatori a trovare nuovi metodi per trattare, curare e perfino prevenire disordini cerebrali come l’Alzheimer,
l’epilessia e i gravi traumi attraverso la definizione di “fotografie dinamiche del cervello capaci di mostrare come le
singole cellule cerebrali e i complessi circuiti neurali interagiscono alla velocità del pensiero”. Tali tecnologie, spiega
un documento pubblicato dalla Casa Bianca, “apriranno nuove strade all’esplorazione delle informazioni contenute ed
usate dal cervello, gettando nuova luce sui collegamenti fra il suo funzionamento e i comportamenti umani”.
L’iniziativa “Brain” (cervello) è una delle “Grandi Sfide” che l’amministrazione Obama persegue al fine di raggiungere
“ambiziosi ma realistici obiettivi per l’avanzamento della scienza e della tecnologia” in cooperazione con aziende
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private, centri di ricerca universitari, fondazioni e associazioni filantropiche al fine di assicurare agli Stati Uniti la
leadership sulla frontiera della scienza nel XXI secolo.»
Maurizio MOLINARI, Obama, 100 milioni di dollari per “mappare” il cervello, “LA STAMPA.it BLOG” – 02/04/2013
2)«Il cervello umano riprodotto su piattaforme informatiche, per ricostruirne il funzionamento in linguaggio elettronico.
Obiettivi: trovare una cura contro le malattie neurologiche e sviluppare computer superintelligenti. È l’iniziativa Human
brain project (Hbp), che la Commissione europea finanzierà attraverso il bando Fet (Future and emerging technologies).
Hbp è stato scelto, insieme a un’altra proposta (progetto Graphene), in una lista di 6 presentate 3 anni fa. Il
finanziamento Ue appena assegnato coprirà la fase di start up (circa 54 milioni di euro per 30 mesi), ma la durata
prevista degli studi è di 10 anni, per un investimento complessivo pari a 1,19 miliardi. Al progetto, coordinato dal
neuroscienziato Henry Markram dell’École Polytechnique Fédérale di Losanna - partecipano 87 istituti di ricerca
europei e internazionali, di cui 5 italiani […]. Il progetto […] prevede di raccogliere tutte le conoscenze scientifiche
disponibili sul cervello umano su un solo supercomputer. Mettendo insieme le informazioni che i ricercatori hanno
acquisito sul funzionamento delle molecole, dei neuroni e dei circuiti cerebrali, abbinate a quelle sui più potenti
database sviluppati grazie alle tecnologie Ict, l’obiettivo è costruire un simulatore dell’intera attività del cervello umano.
Una specie di clone hi-tech. Un modello con 100 miliardi di neuroni - precisano gli esperti - permetterebbe di studiare
possibili terapie per contrastare malattie come Alzheimer, Parkinson, epilessia e schizofrenia. Il patrimonio di dati,
messi a disposizione su piattaforme avanzate, sarà offerto agli scienziati di tutto il mondo. L’intenzione di Human Brain
Project, in pratica, è costruire l’equivalente del Cern per il cervello.»
“Il Sole 24 Ore Sanità” - 28 gennaio 2013 (http://sanita.ilsole24ore.com) Pag. 7/7 Sessione ordinaria 2013
3)«Come che sia, abbiamo imparato più cose sul cervello e la sua attività negli ultimi cinque decenni che nei precedenti
cinque millenni, anche se alcuni, soprattutto in Italia, non se ne sono ancora accorti. Il momento attuale è estremamente
favorevole. Perché? Perché si è realizzata una convergenza pressoché miracolosa di tre linee di ricerca sperimentali
illuminate da una linea di ricerca teorica, convergenza che ha fatto germogliare quasi all’improvviso una serie di studi e
che ha prodotto una serie di risultati degni di essere raccontati. La prima linea di ricerca è rappresentata dalla cosiddetta
psicologia sperimentale. Se si vuole studiare l’essere umano, è necessario porgere delle domande e ascoltare le relative
risposte, dobbiamo insomma metterlo alla prova. In parole povere, occorre uno studio psicologico. Il fatto è che la
psicologia sperimentale è molto lenta: per arrivare a una qualche conclusione ci vogliono decine di anni; se fosse
rimasta l’unica linea di ricerca, ci avrebbe fornito indicazioni senz’altro preziose, ma saremmo ancora lì ad aspettare.
Per fortuna, contemporaneamente si è registrata l’esplosione della biologia, soprattutto della genetica e della biologia
molecolare e, un po’ più tardi, della neurobiologia. Lo studio del sistema nervoso e, in particolare, del cervello sono
d’altra parte fondamentali per la comprensione approfondita delle facoltà mentali e psichiche. In un caso come
nell’altro, si tratta di scienze né nuove né inattese. La terza linea di ricerca, invece, non era assolutamente attesa. È una
linea relativamente nuova e come sbocciata dal nulla: un regalo del cielo o, meglio, della fisica moderna. In inglese
questo campo di ricerca si chiama brain imaging o neuroimaging, in francese si chiama neuroimagerie, in italiano non
ha ancora un nome. Qualcuno parla di neuroimmagini, ma il termine rende poco l’idea. È comunque la più incisiva
delle tre linee, quella che ha dato un vero e proprio scossone all’intero settore di indagine e gli ha impartito
un’accelerazione inusitata. Parliamo della visualizzazione dell’attività cerebrale mediante l’uso di macchine, il cui nome
è oggi a tutti familiare: tomografia ad emissione di positroni (PET), risonanza magnetica nucleare e funzionale (RMN e
fMRI). Queste tecniche strumentali permettono di guardare dentro la testa di un essere umano vivo e vegeto, mentre
esegue un compito.»
Edoardo BONCINELLI, La vita della nostra mente, Editori Laterza, Roma-Bari 2011
4)«Forme di organizzazione centralizzata della ricerca, anche piuttosto complesse, sono note almeno dalla seconda
metà del Diciannovesimo secolo. Il modello odierno di organizzazione e finanziamento della ricerca scientifica,
caratterizzato dall’impegno diretto dello Stato, dalla pianificazione generale dell’impresa scientifica in funzione delle
esigenze nazionali e dallo sviluppo della cooperazione internazionale, si definisce però nel periodo a cavallo delle
guerre mondiali, per trovare una diffusione amplissima nel secondo dopoguerra. Nei successivi decenni, la complessità
crescente dei bisogni della società e lo sviluppo della ricerca hanno comportato una ridefinizione del modello
organizzativo basato sul ruolo centrale dello Stato, aprendo all’ingresso di nuovi soggetti, come le industrie private e le
associazioni dei pazienti.»
Fabio DE SIO, Organizzazione e finanziamento della ricerca, in RIZZOLI LAROUSSE, Novecento. La grande storia
della civiltà europea, Federico Motta Editore, Milano 2008
TIPOLOGIA C - TEMA DI ARGOMENTO STORICO
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Il 1861 segnò l’inizio dell’unificazione italiana.Tuttavia restavano profonde differenze tra il nord ed il sud dell’Italia,
sia sul piano sociale, che economico e culturale,tanto che fu coniata l’espressione “questione meridionale”.illustrala
individuandone le cause e le soluzioni proposte dagli studiosi del tempo.
TIPOLOGIA D –TEMA DI ORDINE GENERALE
Si dice da parte di alcuni esperti che la forza delle immagini attraverso cui viene oggi veicolata gran parte delle
informazioni, rischia, a causa dell’impatto immediato e prevalentemente emozionale, tipico del messaggio visivo, di
prendere il sopravvento sul contenuto concettuale del messaggio stesso e sulla riflessione critica del destinatario. Ma si
dice anche, da parte opposta, che è proprio la immagine a favorire varie forme di apprendimento, rendendone più
efficaci e duraturi i risultati. Discuti criticamente i due aspetti della questione proposta, avanzando le tue personali
considerazioni.
SECONDA SIMULAZIONE PRIMA PROVA SCRITTA DI ITALIANO
– 14 APRILE 2014
TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO
Giovanni Pascoli – NEBBIA
Pubblicata sulla rivista “Flegrea” nel 1899, la poesia compare nella edizione del 1903 dei Canti di Castelvecchio.
Schema metrico: cinque strofe di sei versi, tre novenari, un trisillabo, un novenario, un senario, con rime
ABCbCa
Nascondi le cose lontane,
tu nebbia impalpabile e scialba,
tu fumo che ancora rampolli(1),
su l’alba,
da’ lampi notturni e da’ crolli
d’aeree frane(2)!
Nascondi le cose lontane,
nascondimi quello ch’è morto!
Ch’io veda soltanto la siepe
dell’orto,
la mura(3) ch’ha piene le crepe
di valeriane(4).
Nascondi le cose lontane:
le cose son ebbre di pianto!
Ch’io veda i due peschi, i due meli,
soltanto,
che dànno i soavi lor mieli(5)
pel nero mio pane.
Nascondi le cose lontane
che vogliono ch’ami e che vada!
Ch’io veda là solo quel bianco
di strada(6),
che un giorno ho da fare tra stanco
don don di campane...(7)
Nascondi le cose lontane,
nascondile, involale al volo
del cuore(8)! Ch’io veda il cipresso
là, solo,
qui, solo quest’orto, cui presso
sonnecchia il mio cane.
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1 rampolli: scaturisci, sgorghi
2 crolli d’aeree frane: metafora, probabilmente riferita ai tuoni notturni
3 la mura: il muro di cinta, si tratta di una forma arcaica e romagnola del termine
4 valeriane: pianta erbacea con leggero potere sedativo, utilizzata per proteggere il muro di cinta
5 mieli: frutti
6 quel bianco di strada: la strada bianca che conduce al cimitero
7 stanco don don di campane: sono le campane che suonano a morto il giorno del funerale
8 involale al volo del cuore: rubale, nascondile ai miei sentimenti che vorrebbero volare via con esse. Figura
etimologica, nella quale le due parole accostate per vicinanza etimologica formano una allitterazione
1. Comprensione del testo
Dopo una prima lettura, riassumi il contenuto informativo del testo in non più di cinque righe.
2. Analisi del testo
2.1 Analizza le espressioni con cui il poeta descrive le cose vicine e quelle lontane. Quale valore simbolico assumono
questi elementi nel testo? Ritrovi altri elementi del paesaggio che si prestano ad una interpretazione simbolica?
2.2 Commenta lo schema sintattico e metrico del testo
2.3 Quali particolari situazioni e stati d’animo evocano le immagini chiave del testo?
3. Interpretazione complessiva ed approfondimenti
Proponi una tua interpretazione complessiva del brano e approfondiscila confrontando questa lirica con altre di Pascoli
o con testi di autori diversi che presentano una significativa rappresentazione della dialettica tra determinato e
indeterminato.
TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”
CONSEGNE
Sviluppa l’argomento scelto o in forma di “saggio breve” o di “articolo di giornale”, utilizzando i documenti e i dati
che lo corredano.
Se scegli la forma del “saggio breve”, interpreta e confronta i documenti e i dati forniti e su questa base svolgi,
argomentandola, la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Da’ al
saggio un titolo coerente con la tua trattazione e ipotizzane una destinazione editoriale (rivista specialistica, fascicolo
scolastico di ricerca e documentazione, rassegna di argomento culturale, altro). Se lo ritieni, organizza la trattazione
suddividendola in paragrafi cui potrai dare eventualmente uno specifico titolo.
Se scegli la forma dell’ “articolo di giornale”, individua nei documenti e nei dati forniti uno o più elementi che ti
sembrano rilevanti e costruisci su di essi il tuo ‘pezzo’. Da’ all’articolo un titolo appropriato ed indica il tipo di
giornale sul quale ne ipotizzi la pubblicazione (quotidiano, rivista divulgativa, giornale scolastico, altro). Per
attualizzare l’argomento, puoi riferirti a circostanze immaginarie o reali (mostre, anniversari, convegni o eventi di
rilievo). Per entrambe le forme di scrittura non superare le quattro o cinque colonne di metà di foglio protocollo.
B 1) AMBITO ARTISTICO-LETTERARIO
Argomento: I sogni dell’uomo, tra illusioni, ansie e premonizioni
Documenti
1. Nel suo animo il disegno migliore gli parve / mandare ad Agamennone figlio di Atreo il Sogno maligno. / Si rivolse a
lui dunque con queste parole: / “Va’, Sogno maligno, alle navi dei Greci, / entra nella tenda di Agamennone figlio di
Atreo, / e digli esattamente come io ti comando: / ordinagli di armare gli Achei dai lunghi capelli / in fretta, giacché
adesso potrà conquistare la città di Troia / dalle ampie vie, perché non sono più divisi gli dei / che possiedono le case
d’Olimpo; li ha tutti piegati con le sue suppliche / Era, e la sciagura incombe sopra i Troiani.” / Così disse, e il Sogno
partì, udito l’ordine.
Omero, Iliade, libro II vv. 5-16
2. Tu dei saper ch’i’ fui conte Ugolino, / e questi è l’arcivescovo Ruggieri: / or ti dirò perché i son tal vicino. / Che per
l’effetto de’ suo’ mai pensieri, / fidandomi di lui, io fossi preso / e poscia morto, dir non è mestieri; / però quel che non
puoi avere inteso, / cioè come la morte mia fu cruda, / udirai, e saprai s’e’ m’ha offeso. / Breve pertugio dentro da la
Muda / la qual per me ha ’l titol de la fame, / e che conviene ancor ch’altrui si chiuda, / m’avea mostrato per lo suo
forame più lune già, quand’io feci ’l mal sonno / che del futuro mi squarciò ’l velame. / Questi pareva a me maestro e
donno, /cacciando il lupo e ’ lupicini al monte / per che i Pisan veder Lucca non ponno. / Con cagne magre, studiose e
conte /Gualandi con Sismondi e con Lanfranchi / s’avea messi dinanzi da la fronte. / In picciol corso mi parieno stanchi
/ lo padre e ’ figli, e con l’agute scane / mi parea lor veder fender li fianchi. / Quando fui desto innanzi la dimane, /
pianger senti’ fra ’l sonno i miei figliuoli / ch’eran con meco, e dimandar del pane.
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Dante Alighieri, Inferno, canto XXXIII
3. Dopo un lungo rivoltarsi, finalmente s'addormentò, e cominciò a fare i più brutti e arruffati sogni del mondo. E d'uno
in un altro, gli parve di trovarsi in una gran chiesa, in su, in su in mezzo a una folla; di trovarcisi, chè non sapeva come
ci fosse andato, come gliene fosse venuto il pensiero, in quel tempo specialmente ; e n'era arrabbiato. Guardava i
circostanti; erano tutti visi gialli, distrutti, con cert'occhi incantati abbacinati, con le labbra spenzolate; tutta gente con
certi vestiti che cascavano a pezzi; e da' rotti si vedevano macchie e bubboni. "Largo canaglia!" gli pareva di gridare,
guardando alla porta ch'era lontana lontana, e accompagnando il grido con un viso minaccioso, senza però moversi, anzi
ristringendosi, per non toccar que' sozzi corpi, che già lo toccavano anche troppo da ogni parte. Ma nessuno di
quegl'insensati dava segno di volersi scostare, e nemmeno d'avere inteso; anzi gli stavan più addosso; e sopra tutto gli
pareva che qualcheduno di loro, con le gomita o con altro, lo pigiasse a sinistra, tra il cuore e l'ascella, dove sentiva una
puntura dolorosa, e come pesante... Strepitava, era tutt'affannato e voleva gridar più forte; quando gli parve che tutti
que' visi si rivolgessero a una parte. Guardò anche lui, vide un pulpito, e dal parapetto di quello spuntar su un non so
che di convesso, liscio e luccicante; poi alzarsi e comparir distinta una testa pelata, poi due occhi, un viso, una barba
lunga e bianca, un frate ritto, fuor del parapetto fino alla cintola, fra Cristoforo. Il quale, fulminato uno sguardo in giro
su tutto l'uditorio, parve a don Rodrigo che lo fermasse in viso a lui, alzando insieme la mano, nell'attitudine appunto
che aveva presa in quella sala a terreno del suo palazzotto. Allora alzò anche lui la mano in furia, fece uno sforzo, come
per slanciarsi ad acchiappar quel braccio teso per aria; una voce che gli andava brontolando sordamente nella gola,
scoppiò in un grand'urlo; e si destò...
Alessandro Manzoni, I promessi sposi, cap.XXXIII
4. Mi riaddormentavo e talvolta non avevo più che brevi risvegli di un attimo, il tempo di sentire gli scricchiolii organici
del legno, d'aprir gli occhi a fissare il caleidoscopio del buio, di godere, grazie ad. un momentaneo barlume di
coscienza, del sonno in cui erano immersi i mobili, la camera, quel tutto di cui ero solo una piccola parte, e
all'insensibilità del quale presto mi univo di nuovo. O anche, dormendo, avevo raggiunto senza sforzo un'età superata
per sempre della mia vita primitiva, avevo ritrovato qualcuno dei miei terrori infantili, come quello che il mio prozio mi
tirasse i riccioli, dissipato il giorno – data di un'era nuova per me - che me li avevano tagliati. Nel sonno avevo
dimenticato questo avvenimento, ne ritrovavo la memoria non appena ero riuscito a svegliarmi per sfuggire alle mani
del prozio, ma per precauzione mi circondavo completamente il capo col guanciale prima di tornare nel mondo dei
sogni.
Marcel Proust, La strada di Swann, parte I, Combray, cap. I
5. 2 ottobre. Notte insonne. Già la terza in fila. Mi addormento bene, ma dopo un'ora mi sveglio quasi avessi posato la
testa in un buco sbagliato. Sono perfettamente desto, ho l'impressione di non aver dormito affatto o di aver dormito
sotto una pelle sottile, ho davanti a me ancora la fatica di prender sonno e da esso mi sento respinto. E da questo
momento si continua così tutta la notte fin verso le cinque, di modo che dormo sì, ma forti sogni nello stesso tempo mi
tengono sveglio. Dormo, per così dire, accanto a me, mentre devo dibattermi coi sogni. Verso le cinque l'ultima traccia
di sonno è consumata, io sogno soltanto e ciò è più faticoso della veglia. Insomma passo l'intera notte nello stato in cui,
per qualche momento, l'uomo sano si trova un attimo prima di addormentarsi per davvero. Quando mi sveglio, tutti i
sogni sono raccolti intorno a me, ma mi guardo bene dal ripensarli. Verso il mattino sospiro tra i cuscini poiché per
questa notte ogni speranza è tramontata. Penso alle notti al cui termine sorgevo dal sonno profondo e mi destavo come
fossi stato imprigionato dentro a una noce. Una visione spaventevole è stata, questa notte, una bambina cieca che pareva
la figlia della mia zia di Leitmeritz, la quale del resto non ha figlie, ma soltanto figli maschi, uno dei quali si ruppe una
volta un piede…
Franz Kafka, Confessioni e Diari, 1911
B2) AMBITO SOCIO - ECONOMICO
ARGOMENTO: Siamo quel che mangiamo?
DOCUMENTI
1)«“Le evidenze scientifiche pubblicate nell’ultimo anno non lasciano dubbi - dice Massimo Volpe, presidente
della Siprec (Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare) - la vita sedentaria è un rischio per il cuore. Se a
questo si aggiunge che spesso si mangia male, il quadro generale peggiora. Commettiamo troppi peccati di gola,
trascuriamo la dieta mediterranea e gli alimenti cardine di una sana alimentazione. Pochissimi sanno davvero
giudicare la salubrità di un alimento, molti si nutrono in modo disorganizzato”. Il 95 per cento, continua l’esperto,
dichiara che il pranzo è il pasto più importante, ma poi l’80 per cento sceglie una pasta molto condita
accompagnata dal pane. Un italiano su due mangia carne magra, ma c’è un buon 20 per cento che sceglie carni
grasse più volte alla settimana; il 45 per cento consuma formaggi come minimo tre volte alla settimana. Uno su tre,
poi, mangia pesce appena una volta alla settimana, mentre andrebbe consumato almeno due, tre volte. “Dobbiamo
modificare le nostre abitudini - dice il cardiologo - e renderci conto che la salute del cuore si costruisce mattone
dopo mattone, proprio come una casa. Sia il medico che il paziente possono imparare a fare prevenzione”.»
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Adele SARNO, Otto ore seduti? Il cuore rischia doppio. Arriva l’auto-test per la prevenzione, “la Repubblica” – 1 aprile
2011
2)«Mercoledì 17 novembre 2010. La quinta sessione del Comitato Intergovernativo dell’UNESCO [...] ha iscritto la
Dieta Mediterranea nella prestigiosa lista (sc. del patrimonio culturale immateriale dell’umanità). [...] La Dieta
Mediterranea rappresenta un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla
tavola, includendo le colture, la raccolta, la pesca, la conservazione, la trasformazione, la preparazione e, in
particolare, il consumo di cibo. La Dieta Mediterranea è caratterizzata da un modello nutrizionale rimasto costante
nel tempo e nello spazio, costituito principalmente da olio di oliva, cereali, frutta fresca o secca, e verdure, una
moderata quantità di pesce, latticini e carne, e molti condimenti e spezie, il tutto accompagnato da vino o infusi,
sempre in rispetto delle tradizioni di ogni comunità. Tuttavia, la Dieta Mediterranea (dal greco diaita, o stile di vita)
è molto più che un semplice alimento. Essa promuove l’interazione sociale, poiché il pasto in comune è alla base
dei costumi sociali e delle festività condivise da una data comunità, e ha dato luogo a un notevole corpus di
conoscenze, canzoni, massime, racconti e leggende. La Dieta si fonda nel rispetto per il territorio e la biodiversità, e
garantisce la conservazione e lo sviluppo delle attività tradizionali e dei mestieri collegati alla pesca e
all’agricoltura nelle comunità del Mediterraneo.»
CNI-UNESCO, La Dieta Mediterranea è patrimonio immateriale dell’Umanità, www.unesco.it
3)«La politica alimentare [...] si deve basare sul concetto che l’energia primaria della vita è il cibo. Se il cibo è
energia allora dobbiamo prendere atto che l’attuale sistema di produzione alimentare è fallimentare. […] Il vero
problema è che da un lato c’è una visione centralizzata dell’agricoltura, fatta di monoculture e allevamenti intensivi
altamente insostenibili, e dall’altro è stata completamente rifiutata la logica olistica, che dovrebbe essere innata in
agricoltura, per sposare logiche meccaniciste e riduzioniste. Una visione meccanicista finisce con il ridurre il valore
del cibo a una mera commodity, una semplice merce. È per questo che per quanto riguarda il cibo abbiamo ormai
perso la percezione della differenza tra valore e prezzo: facciamo tutti molta attenzione a quanto costa, ma non più
al suo profondo significato. […] Scambiare il prezzo del cibo con il suo valore ci ha distrutto l’anima. Se il cibo è
una merce non importa se lo sprechiamo. In una società consumistica tutto si butta e tutto si può sostituire, anzi, si
deve sostituire. Ma il cibo non funziona così.»
Carlo PETRINI in Petrini-Rifkin. Il nuovo patto per la natura, “la Repubblica” - 9 giugno 2010
4)«Mangiare mentre si legge la posta, si gioca o si lavora al pc può avere serie conseguenze sulla nostra forma fisica.
[...] Secondo quanto riportato dalla rivista American Journal of Clinical Nutrition, chi mangia svolgendo altre
attività, sia questa navigare in internet o sui profili degli amici su Facebook, è più propenso ad esagerare con le
quantità in quanto non ha il senso delle calorie che sta realmente introducendo e inoltre ha più voglia di dolci. [...]
Quindi nonostante sia costume sempre più diffuso quello di mangiare rimanendo “connessi” col mondo intorno a
noi, per chi ci tiene a non mettere su chili di troppo, meglio evitare le distrazioni durante i pasti e focalizzare
l’attenzione su quello che si sta consumando.»
Silvia MAGLIONI, Mangiare davanti al computer fa male alla linea, www.leonardo.it
B3). AMBITO STORICO - POLITICO
ARGOMENTO: Il terrore e la repressione politica nei sistemi totalitari del '900.
DOCUMENTI
1) Scheda:
· Il fascismo italiano fece centinaia di prigionieri politici e di confinati in domicilio coatto, migliaia di esiliati e
fuoriusciti politici.
· Il nazismo tedesco dal 1933 al 1939 ha eliminato circa 20.000 oppositori nei campi di concentramento e nelle prigioni;
tra il 1939 e il 1941 ha sterminato nelle camere a gas 70.000 tedeschi vittime di un programma di eutanasia. Durante la
guerra si calcola che siano stati uccisi circa 15 milioni di civili nei paesi occupati, circa 6 milioni di ebrei; 3.300.000
prigionieri di guerra sovietici, più di un milione di deportati e decine di migliaia di zingari sono morti nei campi di
concentramento; più di 8 milioni sono stati inviati ai lavori forzati.
· Nella Russia comunista la prima epurazione la pagarono gli iscritti al partito; tra il 1936?38 furono eliminati 30.000
funzionari su 178.000; nell'Armata rossa in due anni furono giustiziati 271 tra generali, alti ufficiali e commissari
dell'esercito. Nei regimi comunisti del mondo (URSS, Europa dell'Est, Cina, Corea del Nord, Vietnam, Cambogia,
Cuba, ecc.) si calcola che sono stati eliminati circa 100 milioni di persone contrarie al regime.
· Né bisogna dimenticare le "foibe" istriane e, più di recente, i crimini nei territori della ex Jugoslavia, in Algeria, in
Iraq, ecc. Amnesty International ha segnalato 111 Paesi dove sono state applicate torture su persone per reati d'opinione.
2) "Con il terrore si assiste a una doppia mutazione: l'avversario, prima nemico e poi criminale, viene trasformato in
'escluso'. Questa esclusione sfocia quasi automaticamente nell'idea di sterminio. Infatti la dialettica amico/nemico è
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ormai insufficiente a risolvere il problema fondamentale del totalitarismo: si tratta di costruire un'umanità riunificata e
purificata, non antagonista [...]. Da una logica di lotta politica si scivola presto verso una logica di esclusione, quindi
verso un'ideologia dell'eliminazione e, infine, dello sterminio di tutti gli elementi impuri".
S. COURTOIS, "Perché?", in Il libro nero del comunismo, Milano, Mondadori, 2000
3) "Per genocidio si intende uno qualunque dei seguenti atti, commessi con l'intenzione di distruggere completamente o
in parte un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso in quanto tale: a) assassinio di membri del gruppo; b) grave
attentato all'incolumità fisica o mentale di membri del gruppo; c) imposizione intenzionale al gruppo di condizioni di
vita destinate a provocarne la distruzione fisica totale o parziale; d) misure volte a ostacolare le nascite all'interno del
gruppo; e) trasferimenti coatti dei figli di un gruppo a un altro".
Convenzione delle Nazioni Unite del 9/12/1948
4)"Dolore per la nostra patria [il Cile] soggiogata e convertita in un immenso carcere; per il nostro popolo martoriato
dalla fame e dalla miseria; per i nostri compagni ed amici caduti nel combattimento, o assassinati, torturati o incarcerati
dal fascismo. Speranza che questo incubo di orrore avrà una fine non lontana, e la certezza che i colpevoli riceveranno il
castigo esemplare".
C. ALTAMIRANO, "Saluto di capodanno: I gennaio 1975", in Tutte le forme di lotta, Milano, 1975,
(L'autore era segretario generale del Partito socialista cileno)
5)"I regimi totalitari del XX secolo hanno rivelato l'esistenza di un pericolo prima insospettato: quello di una
manomissione completa della memoria".
T. TODOROV, Memoria del male, tentazione del bene. Inchiesta su un secolo tragico, Milano, Garzanti, 2001
B4). AMBITO TECNICO - SCIENTIFICO
ARGOMENTO: L'acqua, risorsa e fonte di vita
DOCUMENTI
1)H²O UNA BIOGRAFIA DELL'ACQUA: H²O è l'unica formula chimica che tutti conoscono. Ed è giusto che sia così:
l'acqua non è solo la sostanza più diffusa sulla terra, ma è la condizione necessaria, la fonte, la matrice della vita. In tutti
gli antichi miti della creazione, in principio era l'acqua: nella Bibbia "lo spirito di Dio aleggiava sulle acque"; nel
Regveda, tutto "era acqua indistinta". Quando la spogliamo dei suoi abbellimenti simbolici, della sua associazione con
la purezza, l'anima, la maternità, la vita e la giovinezza; anche quando la riduciamo ad un fenomeno da laboratorio,
chimico o geologico che sia, l'acqua continua ad affascinarci. Molecola a prima vista molto semplice, nondimeno
l'acqua lancia alla scienza sfide sempre difficili."
Ph. BALL, H²O una biografia dell'acqua, Rizzoli 2000
2)USI E SPRECHI: "Destino veramente strano quello dell'acqua: se un essere umano ne è privato solo per pochi giorni,
muore. Se una zona attraversa un lungo periodo di siccità, migliaia o addirittura milioni di persone muoiono di fame.
Senza di essa, niente può vivere, crescere, produrre.
E tutto questo si riflette nelle idee che ci facciamo sull'acqua e nella sacralità che spesso ancora la circonda. Allo stesso
tempo, però, l'acqua è sprecata, sporcata, ignorata e dimenticata forse più di qualunque altra risorsa naturale."
M. FONTANA, L'acqua, natura, uso, consumo, inquinamento e sprechi, Editori riuniti, 1984
3)ACQUA, FONTE DI SICUREZZA ALIMENTARE: " Affinché vi sia cibo occorre che vi sia acqua. E' quindi
fondamentale investire per garantire la disponibilità e l'uso efficiente delle risorse idriche, in un indispensabile contesto
di salvaguardia ambientale. Acqua e cibo rappresentano il motore di quello sviluppo autosostenibile cui tutti dobbiamo
dare priorità assoluta."
Introduzione a "Celebrazioni Ufficiali Italiane per la Giornata Mondiale dell'Alimentazione 2002" da parte del
presidente del Consiglio dei Ministri
4) PROSPETTIVE FUTURE: "La società contemporanea si è abituata all'idea che risorse essenziali per la vita e per le
attività economiche e produttive, come l'acqua, siano inesauribili, a portata di mano, sempre disponibili. Non tutti
sanno, tuttavia, che questa fondamentale risorsa è limitata e, in alcune situazioni, comincia anche a scarseggiare.
Occorre, quindi, migliorare la conoscenza e la tutela dell'acqua come elemento fondamentale esistente in natura e
dell'acqua come risorsa per lo sviluppo, necessaria per la vita, per la salute, per le città e per le campagne, e in
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particolare per l'agricoltura e per una sana alimentazione... In futuro ? è ormai evidente ? l'acqua diventerà sempre più
un bene prezioso ed insostituibile, anche raro. Le difficoltà di approvvigionamento, il declino della qualità, la penuria, il
consumo disattento, gli sprechi dell'acqua sono già motivo di preoccupazione… L'acqua non dovrà essere un fattore di
incertezza o, nel caso delle catastrofi, minaccia per la popolazione del mondo, anche nei luoghi dove il clima
favorevole, le piogge, l'innevamento, l'alternarsi delle stagioni l'hanno resa abbondante."
Atti della Giornata mondiale per l'alimentazione 2002
5) È L'ANNO DELLA VITA: "E' certamente una coincidenza che il 2003, atteso da tempo per celebrare i cinquant'anni
dalla scoperta della struttura a doppia elica del Dna, sia stato dedicato anche all'acqua. L'accostamento non poteva
essere, comunque, più pertinente. Il Dna è, soprattutto nell'immaginario collettivo, il simbolo biologico della vita, ed è
un luogo non meno comune che l'acqua è una condizione indispensabile per la vita. Nonché un ambiente che offre
straordinarie opportunità evolutive. Con conseguenze non sempre benefiche per l'uomo: nel passaggio a una civiltà più
sedentaria l'acqua ha infatti cominciato a rappresentare un grave rischio di morte per l'umanità, veicolando gli agenti di
malattie come il tifo e il colera o favorendo lo sviluppo di artropodi in grado di trasmettere virus, o parassiti come la
malaria. Il rapporto fra acqua e vita è stato intuito da molti miti della creazione, in particolare presso quelle civiltà che si
svilupparono sulle sponde dei grandi fiumi e fatto proprio addirittura dal primo filosofo naturalista, Talete”.
G. CORBELLINI, Una molecola nell'oceano, in IL SOLE 24 ORE, 5 gennaio 2003
6) "La molecola è sempre H2O ma in molte parti del mondo è marrone, sporca di fango e portatrice di funghi e batteri e
quindi di malattie e di morte: Oppure è assente del tutto. Per l'Organizzazione mondiale della Sanità la situazione
peggiora: nel 2025 l'oro blu potrebbe essere insufficiente per due persone su tre. Urgono nuovi accordi internazionali.
L'acqua è un problema globale, ma a differenza del riscaldamento del clima, è affrontabile su scala locale. Lo stress
idrico è, per esempio, spesso causato da sprechi locali: in primo luogo dalle inefficienze in agricoltura (attività
per la quale utilizziamo il 70% dell'acqua), ma anche da semplici, stupide perdite delle tubature o contaminazioni
evitabili… Ma ciò che in Italia è un problema, in Bangla Desh può diventare un dramma. Fino a una trentina di anni fa,
tutti bevevano acqua contaminata dalle fognature.
Ascoltando i geologi, però, si scopre che basterebbe scavare i pozzi a una profondità di 80 metri, anziché di 50 circa per
eliminare il problema alle radici nel 99% dei casi."
M. MERZAGORA, Un patto sul colore dell'acqua, in IL SOLE 24 ORE, 5 gennaio 2003
7) L'EMERGENZA IDRICA E LA STIMOLAZIONE DELLA PIOGGIA: "L'agricoltura italiana può contare sempre
meno sulle piogge… Una situazione che provocherà pesanti ripercussioni economiche se si considera che più del 50%
del valore lordo della produzione agricola italiana dipende dall'irrigazione e che i due terzi del valore delle esportazioni
è costituito da prodotti che provengono da territori irrigati. Alla stimolazione delle piogge si lavora nei Paesi più
avanzati al mondo, come gli Stati Uniti, e in nazioni, come Israele, che hanno adottato la tecnologia italiana e si
avvalgono della consulenza dei nostri esperti. Non solo. Il convegno dell'Organizzazione meteorologica mondiale ha
riaffermato, lo scorso anno a Ginevra, il grande interesse per la stimolazione della pioggia riprendendo l'indicazione
data dalla Conferenza di Rio de Janeiro che cita questa tecnologia quale sistema di lotta alla desertificazione della terra.
Cos'è la stimolazione della pioggia? La tecnologia messa a punto da un'associazione italiana riproduce in sostanza il
processo naturale di formazione delle precipitazioni. Ci si avvale di piccoli aerei che volano alla base dei sistemi
nuvolosi, rilasciando microscopiche particelle di ioduro di argento in grado di accelerare il processo di condensazione
trasformando il vapore in pioggia che cade al suolo."
AGRICOLTURA, marzo/aprile 2002
TIPOLOGIA C - TEMA DI ARGOMENTO STORICO
ll fascismo , per lungo tempo, potè contare sul favore popolare grazie ad un indottrinamento pervasivo e costante e
all'apparente immagine di ordine e sicurezza che dava di sè. Il candidato analizzi le cause del consenso,partendo dalla
difficile situazione creatasi in Italia dopo la prima Guerra mondiale e ripercorrendo le tappe fondamentali che
portarono alla dittatura fascista
TIPOLOGIA D –TEMA DI ORDINE GENERALE
“Nel futuro ognuno sarà famoso al mondo per quindici minuti”.
Il candidato,prendendo spunto da questa “previsione” di Andy Warhol, analizzi il valore assegnato alla “fama”
(effimera o meno) nella società odierna e rifletta sul concetto di “fama” proposto dall’industria televisiva (Reality e
Talent show) o diffuso dai social media (Twitter,Facebook,You tube,Weblog, ecc.).
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PRIMA SIMULAZIONE DI SECONDA PROVA DELL’ESAME DI STATO
TEMA DI: IMPIANTI DI BIOTECNOLOGIE (28 FEBBRAIO 2014)
Nell’ambito dei processi biotecnologici grande rilevanza è rivestita dal bioreattore.
Il candidato descriva tale impianto industriale, soffermandosi sulla sua funzionalità e struttura specifica, sulle
tipologie di misure e controlli in esso realizzabili.
SECONDA SIMULAZIONE DI SECONDA PROVA DELL’ESAME DI STATO
IMPIANTI DI BIOTECNOLOGIE ( DATA DA DEFINIRE, ENTRO FINE MESE DI MAGGIO)
Per realizzare la depurazione del refluo di un polo industriale avente BOD di poco inferiore a 4000
ppm si ricorre ad un processo aerobico.Il candidato descriva il significato del parametro BOD e lo
confronti anche con il parametro COD; si soffermi poi ad illustrare le caratteristiche del processo e
gli impianti che possono essere utilizzati in questa depurazione.
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IIS “MARCONI GALLETTI”
ESAME DI STATO 2013 - 2014
TERZA PROVA
INDIRIZZI: “TECNICO DELLE INDUSTRIE MECCANICHE” E “TECNICO CHIMICO BIOLOGICO”
PROCEDURE PER LA COSTRUZIONE DELLA TERZA PROVA
a)
La “terza prova” coinvolge quattro discipline, che verranno definite secondo la procedura prevista dalla
normativa vigente.
b)
La tipologie della prova scelta è: “quesiti a risposta singola B, quesiti a risposta multipla C”.
c)
Per ciascuna disciplina vengono assegnati quattro quesiti a risposta multipla e due a risposta singola.
CRITERI VALUTATIVI
L’attribuzione del punteggio avviene coerentemente con i criteri assunti dalla Commissione e con le finalità della Terza
Prova nonché con le disposizioni normative degli Esami finali di Stato:
LIVELLI
PUNTI
LIVELLO A
14 - 15
INDICATORI/DESCRITTORI
Conoscenze Conoscenza completa ed approfondita di argomenti, leggi e teorie
Mostra corretta, precisa, sicura, capacità di comprensione e applicazione
Competenze
di conoscenze, anche le più formalizzate
Sa stabilire collegamenti disciplinari e multidisciplinari nonché
Capacità
rielaborare con senso critico.
Conoscenze
LIVELLO B
11 - 13
Competenze
Capacità
Conoscenze
LIVELLO C
10
Competenze
Capacità
Conoscenze
LIVELLO D
8–9
Competenze
Capacità
LIVELLO E
LIVELLO F
6–7
1-5
Mostra conoscenze corrette di argomenti, leggi e teorie e sa relazionarle
Mostra buona comprensione e applicazione delle conoscenze in tutti i
contesti proposti
Sa effettuare collegamenti, comunicare ed operare in modo logico e
coerente
Conosce gli aspetti principali degli argomenti, leggi e teorie
Mostra comprensione degli aspetti essenziali, pur commettendo alcuni
errori non gravi nell’impiego delle conoscenze
Mostra una accettabile rielaborazione di conoscenze e competenze, pur
con incertezze e limiti di correttezza formale
Conoscenze incomplete e/o errate
Mostra comprensione parziale, applica le conoscenze in modo incompleto
e impreciso
Commette errori nella esecuzione dei compiti richiesti e mostra carenze
logico-elaborative
Conoscenze
Competenze
Capacità
Gravi lacune riguardo alle conoscenze
Commette gravi errori di comprensione e individuazione di soluzioni
Mostra gravi carenze riguardo alle capacità logico-elaborative
Conoscenze
Competenze
Conoscenze e comprensione del tutto mancanti o frammentarie
Capacità
La mancanza di conoscenze e competenze non consente che emergano
capacità logico-elaborative e critiche
Per ogni disciplina si è considerato un punteggio globale espresso in quindicesimi;
Ogni quesito a risposta multipla avrà un punteggio di 1/15 in caso di risposta errata e 15/15 in caso di risposta corretta;
Ogni quesito a risposta singola sarà valutato in quindicesimi sulla base della tabella sopra riportata;
Pagina 66
Al complesso delle risposte multiple si attribuisce un peso di 1/3, al gruppo delle risposte aperte un peso di 2/3, pari ad
1/3 per ciascuna risposta aperta;
La valutazione complessiva dell’intera prova si ottiene effettuando la media aritmetica dei singoli punteggi ottenuti in
ogni disciplina. Si effettua un arrotondamento al voto intero con approssimazione all’intero più vicino.
GRIGLIA DI CORREZIONE.
CANDIDATO__________________________________
INDIRIZZO_________________
Risp. Aperte
(peso 2/3)
Risp. multipla (peso 1/3)
Totale
Disciplina
1
2
3
4
Riepilogo
(*)
5
6
Inglese
/15
/15
/15
/15
/15
/15
/15
/15
/15
/15
/15
/15
/15
/15
/15
/15
Biotecnologie
Matematica
Chimica fisica e
analitica
TOTALE
/15
(*) Tabella di attribuzione del punteggio risposte multiple
Risposte
date
0
1
2
3
4
Punti
Assegnati
1/15
5/15
9/15
12/15
15/15
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PRIMA SIMULAZIONE DI TERZA PROVA- 13/03/2014
DISCIPLINE:BIOTECNOLOGIE-INGLESE-CHIMICA FISICA E ANALITICA-MATEMATICA
Biotecnologie
Studente ………………..
1 Analizza le possibili conseguenze della perdita del nucleotide evidenziato in grassetto e
sottolineato sull’espressione del gene di una sequenza TCTAAAAATTTACG; precisa inoltre con
appropriata terminologia di quale fenomeno si tratta.
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________________________________________________________________________________
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2 Indica quali potrebbero essere i risultati dei seguenti incroci in Escherichia coli tra cellule:
a) Hfr x Fb) F- x FPrecisa inoltre con appropriata terminologia di quale fenomeno si tratta.
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Barra la risposta corretta
3 Gli enzimi
a) aumentano i moti molecolari
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b) riducono l’energia di attivazione
c) favoriscono le reazioni endoergoniche
d) modificano il ∆G (variazione di energia libera) della reazione
4 Nella fermentazione omolattica
a) il piruvato viene ossidato a lattato
b) viene rilasciata anidride carbonica
c) viene ossidato NADH
d) i lieviti agiscono in assenza di ossigeno
5 Il repressore dell’operone lac è una
a) molecola enzimatica sintetizzata per induzione da parte del lattosio
b) proteina che si lega all’RNA polimerasi bloccanso la trascrizione
c) proteina che si lega al DNA sul sito operatore
d) proteina che reprime la duplicazione dei geni per il lattosio
6 La degenerazione del codice genetico è associata alla
a) presenza di triplette STOP
b) possibilità del DNA di mutare
c) mancanza di un sistema di correzione degli errori durante la traduzione
d) esistenza di più codoni per un amminoacido
INGLESE
ALUNNO : ………………………………………………………………………..
Thick the correct answer
1. The 0157 strainis a kind of letal E-germs referred to:
Botulism
Salmonellosis
E.coli
Streptococus faecalis
2. The illness BSE occurs in:
People
Cows
Pigs
Pagina 69
Sheep
3. The art of wine-making originates from:
Asia
Africa
America
Europe
4. Baking is a cooking method to prepare:
Meat
Jam
Bread
Fish
5. Write about poisonous mushrooms
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6. What is milk and why is it so important in the earliest part of human beings ?
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CHIMICA FISICA E ANALITICA
1.
La d.d.p che si instaura fra la lamina di metallo e la soluzione prende il nome di:
Potenziale dell’elettrodo
Corrente dell’elettrodo
Resistenza dell’elettrodo
Nessuna delle risposte precedenti
2.
Il monocromatore a prisma si basa sul principio di:
Interferenza costruttiva
Diffrazione
Rifrazione
Interferenza distruttiva
3.
Due radiazioni elettromagnetiche differiscono:
Per la velocità di propagazione
Per la loro frequenza
per la loro lunghezza d’onda
nessuna delle risposte precedenti
4.
Uno spettro UV di assorbimento presenta:
L’assorbanza sull’asse delle ascisse e la concentrazione dell’analita sull’asse delle
ordinate
La trasmittanza sull’asse delle ordinate e la lunghezza d’onda sull’asse delle ascisse
L’assorbanza sull’asse delle ordinate e la lunghezza d’onda sull’asse delle ascisse
La concentrazione sull’asse delle ordinate e la lunghezza d’onda sull’asse delle
ascisse
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Spiega come e perché si costruisce la curva differenziale nelle titolazioni potenziometriche.
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2.Spiegare qual è la differenza sostanziale fra il significato dei numeri quantici della teoria di
Bohr_Sommerfield e quello della meccanica quantistica.
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MATEMATICA
NOME E COGNOME ……………………………………………
DATA …………………
Domande aperte.
1) Illustrare il concetto di derivata: significato analitico e geometrico.
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
Pagina 72
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
2)Definire il concetto di asintoto, illustrandone tipologie, definizioni e condizioni di esistenza.
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
Domande a risposta multipla
3)Le scritture: (a)
d)
e)
f)
g)
lim f ( x) = + ∞
x→c
−
e (b)
lim f ( x) = − ∞ :
x → c+
Non sono entrambe vere
(a) è vera e (b) è falsa
Possono essere entrambe vere
(a) è falsa e (b) è vera.
4)Se f (x) = (x2+1) / (x) allora:
h)
i)
j)
k)
La funzione ha due asintoti verticali
La funzione ha una intersezione con l’asse delle ascisse in O (0,0)
La funzione ha un asintoto orizzontale di equazione y = 1
La funzione ha un asintoto obliquo di equazione y = x.
Pagina 73
5)La funzione f (x) = x3+2x2-x :
l)
m)
n)
o)
Non è una funzione continua
Presenta due punti di massimo relativo
Ha un solo punto di flesso
Ha come derivata seconda f ”(x)= 2x+1
6)Indicare quale fra le seguenti funzioni ha per derivata seconda y” = 20 x3 :
p)
y = 5x5
y = 20x3
r)
y = 20x5
s) y = x5+ 8
q)
SECONDA SIMULAZIONE DI TERZA PROVA- 15 /05/ 2014
DISCIPLINE: STORIA-INGLESE-MATEMATICA-MICROBIOLOGIA
STORIA
ALUNNO/A ...............................................................................
1)Quali fonti di energia caratterizzarono la seconda rivoluzione industriale?
[ ] Petrolio ed energia elettrica.
[ ] Carbone.
[ ] Atomo e fonti energetiche alternative.
[ ] Petrolio ed energia atomica
2) Quali pilastri dell'ordine europeo crollarono con la prima guerra mondiale?
[ ] Impero britannico,impero austro-ungarico,impero turco, impero russo.
[ ] Impero austro-ungarico,impero bulgaro,impero tedesco,impero britannico.
[ ] Impero russo,impero turco,impero serbo,impero tedesco.
[ ] Impero tedesco,impero russo,impero turco,impero austro-ungarico.
3)Relativamente alla Rivoluzione di Febbraio in Russia, quale tra le affermazioni seguenti ti
sembra giusta nel descriverne i caratteri e gli esiti?
[ ]Essa fu scatenata da un'insurrezione armata dei bolscevichi che diedero vita ad un governo
comunista.
[ ] Essa fu condizionata negativamente da un dualismo di poteri tra il governo e lo zar Nicola in
dissidio tra loro.
[ ]Essa ebbe le sue cause nel malcontento popolare e diede vita ad un governo provvisorio di tipo
liberal-costituzionale.
[ ] Essa,pur sostenuta dal favore popolare,non riuscì a scardinare il potere dello zar.
Pagina 74
[
[
[
[
4) La legge Acerbo del 1923
] Riformò il sistema elettorale in senso fortemente maggioritario
] Introdusse per la prima volta il sistema proporzionale
] Introdusse la riforma della scuola
]Introdusse le leggi fascistissime
5) Quali importanti eventi si verificarono nel 1917, nel corso della prima guerra mondiale?
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6)Schematizza le fasi salienti dell'ascesa politica di Mussolini dal 1919 al 1922 .
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INGLESE
Thick the correct answer
1. Kuru is a human prion disease transmitted by:
Eating whale meat
Eating veal
Cannibalism
Eating eggs
2. BEST BEFORE END… is printed on products with a shelf life of more than:
1 year
2 years
Pagina 75
3 years
3 months
3. Flavourings are:
Additives to give or add taste to food
Additives used to protect against decay, discoloration or spoilage
Substances that inhabit reactions promoted by oxygen or free radicals
Substances that add and give colours to food
4. Butter is:
Extracted from cream by churning
Produced by adding lactic acid
Made with the bacillus Acidophilus
A good source of vitamin D
5. Write about olive oil and in particular about its origin and the making process
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6. Clealiness is essential at all stages of food processing. What do workers have to do in
order to handle food properly?
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MATEMATICA
NOME E COGNOME ……………………………………………
DATA …………………
1) Enuncia ed illustra il Teorema di De l’Hospital.
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2) Enuncia ed illustra il Teorema di Rolle.
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3)Il seguente limite:
(
(
(
(
1
1
−
lim
ln x
x →1 x − 1
:
)Non è calcolabile
)Tende a +∞
)Tende a 1/2
)Tende a -1/2
4)Se f (x) = (x2-1) / (x) allora:
(
(
(
(
)La funzione non ha intersezioni con l’asse delle ascisse
)La funzione ha una intersezione con l’asse delle ordinate nel punto a (0;5)
)La funzione ha un asintoto orizzontale di equazione y = 1
)La funzione interseca due volte l’asse delle ascisse.
5)La funzione f (x) =
x
ln x − 1 :
( )Non è derivabile
( )Ha come derivata prima f ‘(x)=
( )Ha come derivata prima f ‘(x)=
( )Ha come derivata prima f ‘(x)=
1− x
x2
1+ x
x5
−1
x( x − 1)
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6)La funzione f (x) =
(
(
(
(
x2 − 1
)E’ simmetrica rispetto all’asse delle ordinate
)E’ simmetrica rispetto all’asse delle ascisse
)E’ simmetrica rispetto all’origine degli assi
)E’ simmetrica rispetto alla retta di equazione y = x
MICROBIOLOGIA
Barra la risposta corretta
1 Il genere Salmonella è caratterizzato da :
a) bacilli Gram-(negativi) bitualmente mobili che si moltiplicano bene anche nei prodotti lattiero-caseari.
b) Gram+(positivi), immobili che si moltiplicano bene anche nei prodotti lattiero-caseari.
c) bacilli Gram-(negativi) abitualmente immobili che si moltiplicano bene anche nei prodotti lattiero-caseari.
d) bacilli Gram+(positivi) abitualmente mobiliche si moltiplicano bene anche nei prodotti caseari.
2 Analisi quantitativa: il metodo indiretto utilizza:
a) Il microscopio ottico,
b) l'autoclave e la stufa per incubare i batteri,
c) l'autoclave e il microscopio,
d) la stufa per incubare i batteri.
3 I cosiddetti MO chemioautotrofi
a) utilizzano come fonte di energia la radiazione luminosa e come fonte di C composti inorganici
b) utilizzano come fonte energetica energia potenziale chimica e come fonte di C composti inorganici
c) utilizzano come fonte di energia la radiazione luminosa e come fonte di C composti organici
d) utilizzano come fonte energetica energia potenziale chimica e come fonte di C composti organici
4 I cosiddetti decompositori di un ecosistema
a) trasformano le sostanze organiche in sostanze inorganiche
b) decompongono le sostanze minerali permettendone l’assorbimento ai vegetali
c) fissano l’azoto atmosferico
d) permettono l’organicazione del carbonio (ovvero la sua incorporazione in sostanze organiche)
d) rappresentano la componente autotrofa fotosintetica
5 Descrivi il processo di nitrificazione e contestualizzalo all’interno del ciclo dell’azoto
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6 Descrivi le caratteristiche del terreno di coltura MSA:
a) agenti selettivi,
b) agenti differenziali,
c) indicatore,
d) è necessario rispettare le norme di una corretta buona prassi di laboratorio?
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Perché?
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11) ELENCO INSEGNANTI DELLA CLASSE
Firma
insegnanti
disciplina
Farina Fernanda
ITALIANO
Farina Fernanda
STORIA
Bonazzi Enrico
BIOTECNOLOGIE
Bonazzi Enrico
MICROBIOLOGIA
Avvantaggiato Anna Rita
MICROBIOLOGIA
La Montagna Iolanda
INGLESE
Cesprini Michela
CHIMICA FISICA E ANALISI
Cannuni Angelo
CHIMICA FISICA E ANALISI
Danieletto Martina
PROCESSI E TECNOLOGIE CHIMICHE
INDUSTRIALI
Danieletto Martina
IMPIANTI DI BIOTECNOLOGIE
Pagani Andrea
MATEMATICA
Notarnicola Alessandro
EDUCAZIONE MOTORIA
Rossello Annamaria
RELIGIONE
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