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Radio Tv News
29 APRILE 2014 - NUMERO 05
04
Mercato e Pubblicità
12
Tecnologie
Normativa
13
Normativa
Direttore Responsabile: Emilio Carelli | Direttore Editoriale: Andrea Franceschi
In redazione ([email protected]): Rosario A. Donato, Josè M. Casas, Elena Cappuccio, Annamaria La Cesa, Michele Farina, Carlo Cornelli
Editore: Confindustria Radio Televisioni, Viale Regina Margherita n. 286, Roma Tel. 06/4402104 - Fax 06/4402723 | www.confindustriaradiotvt.it |
[email protected] | Iscritto al n. 54 del Registro della Stampa presso il Tribunale di Roma il giorno 01/04/2014
Sommario
04. Mercato e Pubblicità
04. De Laurentiis: equo compenso per copia privata
Strumento per valorizzare l’industria creativa italiana
05.
Social networking e TV: 12 milioni di italiani su Facebook o Twitter mentre guardano un programma televisivo
06. XIV Giornata Mondiale per la Tutela della Proprietà
Intellettuale
07.
Il futuro del piccolo schermo, fra smart tv e difesa
del copyright
1 0.
USA: un Aereo colpisce la TV
1 1. Net neutrality: pronta la corsia preferenziale a
pagamento sulle autostrade digitali USA
1 2. Tecnologie
1 2. Canonizzazione Papa Giovanni e Giovanni
Paolo II: mondovisione in HD e 3D
1 3. Normativa
1 3. Pubblicità nelle fasce protette: l’emittente risponde
anche per inesperienza e in assenza di lucro
1 4. Diritto d’autore, l’AGCom ordina lo spegnimento del sito
www.cineblog-01.net
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Radio Tv News 29 Aprile 2014
La scomparsa di Vincenzo Prochilo
Lutto a Confindustra Radio Televisioni
Il 25 aprile è mancato improvvisamente il Vice
Presidente di Confindustria Radio Televisioni Dott.
Vincenzo Prochilo. Componente del Consiglio di
Presidenza, dove rappresentava il broadcaster
Mediaset, era una delle figure più conosciute, stimate
e rappresentative del settore. Da sempre operativo
nel settore delle TLC, era entrato nel Gruppo Fininvest
fin dalle primissime battute seguendo inizialmente le
problematiche del lavoro; nel 1988 aveva partecipato
presso FRT alla definizione di uno dei primi CCNL per
le imprese private. Dopo la quotazione in Borsa (a cui
aveva collaborato attivamente), ormai da anni dirigeva
il settore regolamentazione e adempimenti istituzionali
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di Mediaset, area di competenza che lo poneva
naturalmente quale Coordinatore della “Commissione
Regolamentare e Istituzionale” di Confindustria
Radio Televisioni. Era stato uno dei “motori” in fase di
costituzione e avvio dell’Associazione, non facendo mai
mancare il proprio apporto tecnico e consiglio umano in
tutti gli snodi più delicati della vita associativa, sempre
con un approccio inclusivo e federativo. Il Presidente
Rodolfo De Laurentiis, i Vice Presidenti Emilio Carelli e
Maurizio Giunco, il Consiglio di Presidenza, il Consiglio
Generale, il Direttore Generale Andrea Franceschi
e tutto lo staff di Confindustria Radio Televisioni si
stringono alla famiglia in questo momento di dolore.
Radio Tv News 29 Aprile 2014
Mercato e Pubblicità
De Laurentiis: equo compenso per copia privata
Strumento per valorizzare l’industria creativa italiana
Serve un benchmark europeo per ogni tipologia di dispositivi
Si è tenuta mercoledì 23 aprile a
Roma presso il Salone del Consiglio
Nazionale del MIBAC, alla presenza
del Ministro dei Beni e delle Attività
Culturali e del Turismo Dario
Franceschini, l’attesa audizione
delle associazioni di settore
sull’adeguamento
dell’equo
compenso per la riproduzione
privata. Il procedimento si avvia
così verso la conclusione dopo
un’intensa attività istruttoria da
parte del Comitato Consultivo
Permanente per il Diritto d’Autore
e una nutrita serie di consultazioni
delle parti da parte del MIBAC.
Sono intervenuti per Confindustria
Radio Televisioni il Direttore
Generale Andrea Franceschi e il
Presidente Rodolfo De Laurentiis
che dopo avere ringraziato il
Ministro per l’opportunità ha
aggiunto che “per affrontare
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compiutamente il tema dell’equo
compenso per copia privata
servono basi solide e inconfutabili.
Bisogna guardare a tutte le
altre esperienze in Europa per
individuare
un
benchmark
credibile per ciascuna tipologia di
dispositivi. Non possiamo fare una
media di costo mettendo insieme
smartphone, CD, DVD, tablet, TV
e nuovi dispositivi completamente
diversi nell’uso tra di loro presso i
consumatori. E se l’Italia già oggi
è sopra questa media, si dovrà
riallineare”.
Il
Presidente
nel
corso
dell’intervento
ha
aggiunto:
“dopo una lunga istruttoria oggi
il Ministro Franceschini quindi
ha tutti gli elementi per decidere
su una vicenda [quella dell’equo
compenso su copia privata] che
attende dal 2012 un aggiornamento
previsto per legge. Bisogna essere
tutti consapevoli che l’equo
compenso è uno strumento a
tutela e valorizzazione dell’intera
industria creativa italiana” .
“La tutela del diritto d’autore in Italia
e in Europa è un tema fondante per
Confindustria Radio Televisioni. Per
questo partecipiamo attivamente
alla prima fase di attuazione
del Regolamento AGCom per
la tutela del Copyright Online
attraverso una serie di iniziative:
l’organizzazione di un Workshop
internazionale dedicato tenutosi
lo scorso Gennaio, la promozione
presso i nostri associati di una
campagna di comunicazione sulle
novità contenute nel Regolamento
dal mese di aprile, l’adesione al
Comitato per lo Sviluppo e la tutela
legale di opere digitali” ha concluso
il Presidente De Laurentiis.
Radio Tv News 29 Aprile 2014
Social networking e TV: 12 milioni di italiani su Facebook o Twitter
mentre guardano un programma televisivo
Un italiano su due (46,3%) mentre segue la TV visita
Facebook o Twitter attraverso uno smartphone, 1
su 3 manda messaggi, 1 su 4 cerca informazioni sul
programma che sta guardando: sono i dati dello studio
“Second screeners” di eMarketer, a fine 2013. La tv
aiuta a socializzare e a approfondire, circa il 70% dei
possessori di smartphone invitati da un programma tv
a visitare un social network legge gli articoli pubblicati
da aziende e il 71,5% segue i link inseriti nei post. Il 54%
dice di cliccare sulle pubblicità: un valore molto alto se
si pensa che il clickthrough rate (Ctr) per la pubblicità
display è meno dell’1% (es. il Ctr della pubblicità su
5
Facebook era dello 0,44% nel marzo 2013. Fonte:
Salesforce Social.com). Le percentuali si riferiscono
a quanti dichiarano di utilizzare lo smartphone per
attività collegate alla tv. E tuttavia il dato è molto
interessante se si considera che secondo le stime di
eMarketers, nel 2014 in Italia il numero di persone che
possiedono almeno uno smartphone arriverà a quota
25,8 milioni: di queste oltre 12 milioni visiteranno
social network mentre stanno guardando la tv e 6
milioni cliccheranno su una pubblicità online (Fonte:
comScore).
Radio Tv News 29 Aprile 2014
XIV Giornata Mondiale per la Tutela
della Proprietà Intellettuale
Il Copyright genera nel mondo 7 milioni di posti di lavoro
e produce valore per oltre 500 miliardi
Si è tenuto il 26 aprile il 14° World IP Day, la giornata
mondiale per la tutela della proprietà intellettuale.
Motion Picture Association - MPA (l’associazione che
riunisce le majors cinematografiche americane quali
20th Century Fox, Paramount, Walt Disney, Warner
Bros, Sony Pictures e Universal) ha sottolineato
l’importanza delle industrie creative per la crescita
dell’economia. “Le imprese creative e le industrie che
si avvalgono del copyright, compresa la produzione
cinematografica e televisiva, generano circa 7 milioni
di posti di lavoro, apportano 509 miliardi di euro
all’economia e rappresentano un motore fondamentale
per la crescita economica” ha dichiarato Stan McCoy,
Senior Vice President e Policy Director di MPA per
Europa, Medio Oriente e Africa.
Istituito nel 2000 dalla World Intellectual Property
Organization (WIPO) per incoraggiare le forme di
espressione della conoscenza, delle idee e delle opere
6
artistiche, il World IP Day invita tutti a riflettere su
quello che sarebbe il nostro mondo senza la tutela
dell’inventiva, dell’immaginazione e della creatività. Il
tema di quest’anno è “Il cinema, una passione globale” e
l’obiettivo è quello di promuovere la valorizzazione della
proprietà intellettuale nell’industria cinematografica
e sensibilizzare gli amanti e i fruitori del grande
schermo all’ utilizzo consapevole di prodotti originali.
“Ci vogliono investimenti, passione per l’innovazione e
genio creativo per far nascere dei film che poi verranno
amati dal pubblico di tutto il mondo”, conferma Chris
Marcich, Presidente e Amministratore Delegato di
MPA per Europa, Medio Oriente e Africa. “La proprietà
intellettuale e il diritto d’autore, in particolare, sono i
pilastri della nostra industria ed è fondamentale, per
noi, far sì che i consumatori possano godere delle opere
d’ingegno quando, dove e come vogliono. E contribuire
a rendere Internet attraente” ha concluso Marcich.
Radio Tv News 29 Aprile 2014
Il futuro del piccolo schermo, fra smart tv e difesa del copyright
La tv sta cambiando sempre più
velocemente pelle. O meglio, sta
cambiando il modo di accedere ai
suoi contenuti che sulla rete hanno
trovato un terreno di conquista
fertilissimo, tanto da attirare
l’attenzione di molti player non
tradizionali del settore audiovisivo.
La partita che si gioca sull’Ott (Over
the top), infatti, sta sempre più
coinvolgendo soggetti industriali
di primo piano come Google, Sony,
Intel, Apple, Microsoft accanto a
broadcaster, major, piattaforme
pay e operatori cavo: tutti alla
ricerca di un modello sostenibile
per conquistare una fetta del
nuovo mercato che per vivere
dovrà vincere la fondamentale
battaglia contro lo sfruttamento
illegale delle opere sul web. Mentre
in Italia un argine è stato posto dal
regolamento Agcom, in vigore dallo
scorso 31 marzo, al di là dell’Oceano
sta facendo molto rumore il caso di
Aereo. La società di Chet Kanojia e
Barry Diller (ex Ceo di Paramount e
Fox) è stata portata in giudizio fino
alla Corte Suprema degli Stati Uniti
da Abc, Cbs, Nbc e Fox, accusata
di ridistribuire i loro contenuti su
computer, smartphone e tablet
dei suoi abbonati violando il diritto
d’autore. In realtà negli Usa un
precedente in materia già esiste.
I broadcaster avevano infatti
avanzato accuse di violazione del
copyright anche contro FilmOn X
che estendeva il modello di Aereo
offrendo servizi analoghi in tutto
il mondo. In questo caso, la Corte
d’Appello ha deciso in favore
dei broadcaster, ingiungendo a
FilmOn X di sospendere il servizio
nei territori sotto la propria
giurisdizione (vd. articolo USA: un
7
Aereo colpisce la Tv a pag. 10) . La
Tv lineare, in questo contesto, non
sembra però avviarsi verso quella
che i più pessimisti definiscono
l’inevitabile
decadenza:
al
contrario,
il
consumo
della
broadcast television, nonostante
la proliferazione di PVR e servizi
on demand, sembra addirittura in
crescita stando ai dati dell’ultimo
TV & Media report realizzato dal
ConsumerLab di Ericsson. Un
freno ulteriore all’accrescersi della
competizione tra tv tradizionale,
pay e Ott è legato, almeno nel
territorio italiano, a quel digital
divide infrastrutturale e, talvolta,
culturale che affligge l’Italia. Sul
fronte delle infrastrutture, i dati
evidenziano ampie sacche di
inefficienza dei servizi di accesso
alla rete, oltre ad una capacità
di trasporto notevolmente più
limitata del nostro broadband
rispetto alle reti dei peers europei.
Secondo i dati di Akamai , società
sui cui server transita ogni giorno
dal 20 al 30 per cento del traffico
mondiale, l’Italia è scivolata
all’ultimo posto in Europa per
velocità media delle connessioni
a Internet (appena 4,4 Megabit al
secondo, contro i 5,2 di Francia e
Spagna, i 6,9 della Germania, i 7,9
del Regno Unito e poi su su fino ai
10,1 della Svizzera). La disponibilità
di linee broadband con capacità
superiore ai 30 Mbps è appena del
14% rispetto alle abitazioni (contro
una media Ue del 54%). Mentre
il ‘Rapporto Caio’ conferma che,
nonostante gli investimenti che
le aziende prevedono di fare nei
prossimi anni, l’Italia non sarà in
grado di raggiungere gli obiettivi
dell’Agenda
Digitale
Europea,
ovvero offrire al 100% del paese
30 Mega e al 50% 100 Mega, entro
il 2020.
Sul fronte dell’offerta, si assiste
tuttavia ad una progressiva
disponibilità sia di dispositivi
abilitanti (Smart Tv, console, Set
top box) che di servizi: da quelli
realizzati dai grandi operatori
internazionali (dalla piattaforma di
iTunes di Apple a quella di Microsoft
su Xbox e di Sony su PlayStation,
YouTube etc.), ai servizi Ott di
broadcaster, operatori tlc e altri
soggetti (Rai.tv, VideoMediaset,
PremiumPlay,
Infinity,
La7,
Cubovision,
ChiliTv,
Sky
On
Demand, Sky on line e Sky Go). La
fruizione on line, rispetto a quella
lineare, resta tuttavia limitata
anche se significativa. Sembra
invece crescere maggiormente,
anche
grazie
all’elevata
penetrazione
di
dispositivi
compatibili (smartphone e tablet)
l’utilizzo dei second screen. Pur in
assenza di rilevazioni puntuali degli
ascolti, sulla base dei download
delle applicazioni e dei contenuti
ad esse associati, secondo i dati
comunicati dagli operatori il trend
appare in crescita. Allo stato
attuale, l’offerta di servizi Ott in
Italia è ripartita tra le piattaforme
di ‘catch-up’ dei grandi broacaster
(Rai.tv, Videomediaset.it, La7 on
demand), i servizi on demand delle
pay tv (Premium Play e Infinity di
Mediaset, Sky On Demand, Sky
Online e Sky Go) e le offerte di
Telecom (Cubovision) e di Chili.tv
e di altri operatori internazionali
come Apple, Microsoft e Google
(in attesa dello sbarco in Italia di
altri operatori come Amazon ed il
colosso della web tv, Netflix).
Radio Tv News 29 Aprile 2014
OFFERTA TV ‘NON LINEARE’ IN ITALIA
ANICAONDEMAND Nasce dalla sinergia tra Anica e Cross Advertainment Network, in partnership con MYmovies.
it. Propone film, serie e programmi televisivi, ma anche documentari e audiovisivi in genere. L’offerta comprende
sia la programmazione ‘current’ sia le opere di catalogo, disponibili in noleggio a tariffe comprese tra i 0,99 e i
3,99 euro. Obiettivi principali sono l’esplorazione di nuove possibilità di sfruttamento dei diritti, la lotta contro
la distribuzione e la fruizione illegale di contenuti audiovisivi e l’incremento del mercato online del cinema e
dell’audiovisivo.
APPLE ITUNES STORE Dal negozio virutale di Apple, accessibile attraverso i diversi dispositivi iOs (dall’iPhone
all’iPad, dai computer al media center Apple TV), è possibile noleggiare film on demand con tariffe da 0,99 euro
(per i titoli di library) a 4,99 euro (per i titoli più recenti). Molti film sono inoltre disponibili per l’acquisto, con prezzi
da 5,99 a 16,99 euro.
GOOGLE PLAY STORE Anche la piattaforma di Google propone principalmente film, noleggiabili o acquistabili
per la fruizione sui diversi dispositivi supportati (computer, smartphone e tablet basati sul sistema Android, o
direttamente sul televisore attraverso la “chiavetta” Chromecast, da poco lanciata anche in Italia al costo di 35
euro. I prezzi vanno dai 2,99 ai 5,99 euro per il noleggio, e dai 5,99 ai 16,99 per l’acquisto.
INFINITY è il servizio di video on demand di Mediaset, fruibile su computer, tablet, console e sulle smart tv, con film,
fiction e serie tv. Utilizzando computer e tablet, Infinity permette sia di accedere subito ai contenuti in streaming,
sia di scaricarli per vederli in un secondo momento anche senza essere connessi a Internet. L’offerta è articolata
in due modalità: l’abbonamento mensile (a 9,99 euro) permette di accedere con un’unica tariffa a tutta la library
di contenuti disponibili (ad eccezione dei film current). Per i film più recenti, è invece disponibile il noleggio, con
prezzi a compresi tra 1,99 e 4,49 euro.
LA7.TV e’ il portale dove è possibile rivedere in qualsiasi momento della giornata i contenuti trasmessi dall’emittente
televisiva nelle due settimane precedenti, in formato integrale e in modalità full screen ed HD..Il servizio è fruibile
attraverso computer, set top box interattivi e smart tv.
VIDEO.MEDIASET.IT è il portale che raccoglie i contenuti delle reti Mediaset, accessibili tramite computer, tablet e
smartphone. I diversi contenuti sono disponibili dal giorno successivo dalla messa in onda, e per la maggior parte
dei programmi sono disponibili sia le intere puntate della stagione in corso, sia le clip con i momenti più salienti.
Per chi è dotato di uno smart tv compatibile con la piattaforma TivùOn! o di un decoder con bollino Gold collegato
alla rete, è inoltre disponibile il servizio interattivo Mediaset Rewind, con la programmazione delle reti Mediaset
dell’ultima settimana.
MTV ON DEMAND è il servizio gratuito per la visione in streaming degli episodi dei programmi trasmessi da
MTV. In alcuni casi è inoltre possibile trovare programmi in esclusiva, inediti sul canale televisivo. All’interno della
categoria relativa al programma, è possibile trovare anche contenuti promozionali (promo e anteprime), esclusivi
(backstage o uncut) contrassegnati con fascette grafiche specifiche.
POPCORNTV è una TV On-Demand, legale, gratuita e disponibile su Pc/Mac; device Apple; sistemi Android;
Connected TV. Film, documentari e serie tv sono disponibili a costo zero. Facile da utilizzare non necessita di
alcuna registrazione ne sottoscrizione di abbonamenti.
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Radio Tv News 29 Aprile 2014
PREMIUM PLAY è il servizio on demand riservato agli abbonati a Mediaset Premium. Offre circa 2500 titoli tra film,
serie tv e programmi per ragazzi, accessibili on demand, oltre a calcio, documentari, cartoni animati e i migliori
programmi e le fiction di Canale 5, Italia 1 e Rete 4 degli ultimi 7 giorni. E’ possibile usufruirne con decoder o
televisore Samsung Smart TV abilitato, PC o Mac, iPad, console Xbox 360.
RAI.TV è il portale multimediale della RAI la cui offerta comprende 15 canali tv e 10 canali radio in diretta web,
7 canali in Rai Replay (il servizio che permette di vedere i programmi andati in onda negli ultimi sette giorni),
molteplici aree tematiche, video, audio e podcast sempre disponibili. Disponibili inoltre programmi storici - in
bianco e nero e non - andati in onda decenni fa. I contenuti e i servizi di Rai.tv sono offerti in modalità free.
SAMSUNG HUB è uno store di intrattenimento digitale Samsung che include musica, film e TV, giochi eBook e
contenuto didattico, il tutto ottimizzato per la visualizzazione di alta qualità su dispositivi Samsung.
SKY ON DEMAND è un nuovo modo di vedere Sky, disponibile a tutti gli abbonati con un decoder My Sky HD. I
contenuti, disponibili per almeno una settimana e accessibili a tutti gli abbonati Sky senza nessun costo aggiuntivo,
comprendono film, programmi di intrattenimento, serie tv, documentari, rubriche e programmi sportivi,
programmi per bambini, eventi e concerti.
SKY GO è l’app per accedere ad oltre trenta canali della piattaforma Sky in streaming, in mobilità o su second
screen (computer, tablet, smartphone). Il servizio, gratuito per gli abbonati Sky, consente inoltre l’accesso ai
contenuti di Sky Ondemand, mettendo a disposizione degli abbonati una vasta library di film, serie tv e programmi
di intrattenimento.
SKY ONLINE è il servizio che dà accesso sui principali dispositivi connessi a internet, in streaming, a una selezione
della ricca offerta Sky, attraverso un abbonamento mensile a partire da 9,99 euro. Pensato per chi non è ancora
abbonato Sky, o non può installare la parabola, si rivolge in particolare alla platea dei “nativi digitali” e a chi utilizza
la rete come principale modalità di accesso al proprio intrattenimento.
SONY ENTERTAINMENT NETWORK è una nuova piattaforma di servizi di intrattenimento di Sony che consente di
usufruire di contenuti di alta qualità tramite televisori, console e lettori Bluray del colosso nipponico.
X-BOX LIVE è la piattaforma di intrattenimento dedicata ai dispositivi X-Box di Microsoft, attraverso cui è possibile
noleggiare o acquistare programmi TV e film in alta definizione..
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Radio Tv News 29 Aprile 2014
USA: un Aereo colpisce la TV
Il
‘caso’
Aereo
potrebbe
rivoluzionare il diritto d’autore
americano. Dopo due anni di
battaglia legale sarà infatti la
Corte Suprema a dover dirimere
la questione sollevata dalla piccola
start up, finanziata da grandi
investitori, incluso il magnate
del media Barry Diller, che non
paga alcun diritto ai produttori
dei programmi nel riproporre
ai suoi abbonati i contenuti in
streaming. Accusata di gestire un
business pirata - trattandosi di un
servizio di broadcasting pubblico
senza autorizzazione - Aereo ha
ottenuto già due gradi di giudizio
favorevoli perché ritenuta esclusa
dalla qualifica di vera e propria
stazione televisiva. In altre parole,
non avrebbe alcun bisogno di
possedere licenze, in quanto il suo
business si basa esclusivamente
sull’affitto di micro-antenne per
ogni singolo utente.
Il dibattito pubblico e giudiziario
è tutto centrato sulla portata del
Copyright Act, sull’accesso all’etere
pubblico (finora le antenne di
Aereo sono presenti solo in 11
città degli Usa) e sul futuro della
10
tv stessa. Il servizio offerto da
Aereo, infatti, è gratuito e una
decisione a suo favore svilirebbe gli
investimenti editoriali e produttivi
delle grandi emittenti televisive.
Queste ultime accusano Aereo di
volere approfittare di buchi della
regolamentazione
e
chiedono
che la legge sia resa flessibile da
tutelare la proprietà intellettuale
anche alla luce dei progressi
tecnologici. La legge non vieta
questa pratica, visto che l’antenna
è personale, ma i grandi player del
cavo sostengono che Aereo non
paga alcun diritto di broadcasting
a fronte delle onerose tariffe di
trasmissione versate da gruppi
come Fox, Cbs, Bloomberg o Nbc.
Sulla questione è intervenuta
addirittura
la
Casa
Bianca.
L’amministrazione
USA
si
è
schierata al fianco delle grandi tv
via cavo, auspicando una sentenza
molto circostanziata da parte della
Corte Suprema per evitare che
un eventuale parere sfavorevole
ad Aereo possa compromettere
la vita di startup che “offrono ai
consumatori nuovi sistemi per
salvare, ascoltare o guardare copie
di lavori protetti dal copyright
legalmente acquistati”.
In prima linea ovviamente anche
CBS: “Riteniamo che il modello
di business di Aereo e di altre
offerte simili basate sullo stesso
principio, sia fondato sul furto di
contenuti creativi di altri”. Dello
stesso tono le dichiarazioni anche
di Time Warner, che controlla la
CNN: “L’intervento della Corte
è urgente per riaffermare una
parte importante della legge sul
copyright”.
Prevedibilmente Google, Facebook
e Yahoo! (attraverso la Computer
and Communications Industry
Association (CCIA) ) si sono invece
schierati dalla parte di Aereo.
“Il caso ha conseguenze che
vanno al di là del futuro Aereo e
delle televisioni, che sono ostili
al cambiamento”, “E’ in gioco il
futuro di un aspetto importante
del commercio su internet, il cloud
computing”.
La sentenza è attesa per fine giugno
ma qualunque sarà il verdetto,
sicuramente farà discutere.
Radio Tv News 29 Aprile 2014
Net neutrality: pronta la corsia preferenziale a pagamento
sulle autostrade digitali USA
Intanto la posizione di UK e Germania sul Regolamento
“Connected Continent” avvicina le due sponde dell’Atlantico
La
Federal
Communication
Commission
(l’Authority
del
mercato tlc negli USA) attende il
15 maggio per il voto finale sulle
nuove regole sulla net neutrality
che impediranno agli ISP (operatori
mobili esclusi) di bloccare o
rallentare determinati siti o servizi,
ma al contempo consentiranno
di stringere accordi con OTT e
fornitori di contenuti per trattare
il traffico in modo preferenziale,
purché questi accordi appaiano alla
FCC “commercialmente ragionevoli’
caso per caso.
Per la massima trasparenza la FCC
imporrà agli operatori maggiore
dettaglio informativo circa la
velocità e il livello di congestione
sull’ultimo miglio della rete. La
proposta tuttavia non affronta
la questione del peering, che
permette ai fornitori di contenuti di
assicurare uno streaming di qualità
connettendosi direttamente senza
intermediari.
Un
approccio
pragmatico
a due velocità quello USA,
sostanzialmente
contrario
all’orientamento
espresso
di
recente sul tema dal Parlamento
UE, ma che potrebbe risultare
alla fine assai meno distante dalle
posizioni europee grazie ad un
inaspettato paper a doppia firma
tra i governi inglese e tedesco in
circolazione negli ambienti UE in
11
questi giorni. È la terza volta dal
2010 che i lobbisti dei fornitori di
banda larga riescono a convincere
il regolatore USA a intervenire,
anche se con alterni successi in
quanto il tribunale di Washington
nel caso Verizon contro Netflix ha
poi di fatto stoppato la riforma,
accogliendo il ricorso del primo.
Vedremo se stavolta sia quella
definitiva. I consumatori intanto
sono sul piede di guerra preoccupati
per una escalation dei prezzi che a
loro dire comporterebbe questa
nuova apertura alle richieste degli
ISP di diversificare i ricavi grazie
a sovrapprezzi applicati a OTT e
gestori di contenuti come Google,
Apple, Netflix, Disney.
Intanto nei prossimi giorni la
proposta di regolamento sul
mercato unico delle tlc “Connected
continent” affronterà il filtro degli
Stati membri che potrebbero
mettere in discussione il cuore
delle norme approvate lo scorso
3 aprile dal Parlamento UE,
proprio a cominciare dalla net
neutrality. “E’ essenziale - sostiene
infatti un paper comune tra UK e
Germania - garantire un Internet
aperto impedendo agli operatori
di bloccare o rallentare i servizi
rivali. Tuttavia, abbiamo bisogno
di garantire lo sviluppo evitando
di essere troppo prescrittivi o
iscrivendo nella pietra gli odierni
principi”. Una posizione che
potrebbe rimettere in discussione
le norme assai stringenti già
votate dal Parlamento le quali,
oltre a blindare il principio di
non discriminazione del traffico,
escludono margini per gli ISP di
erogare “servizi specializzati” con
migliore qualità, come il video ondemand, le applicazioni businesscritical con impiego del cloud ad
alta intensità per l’archiviazione
dati e tutti i servizi di telemedicina
che garantiscono una qualità di
servizio superiore, ma necessitano
obbligatoriamente di connessioni
speciali tra utenti e fornitori.
Il Consiglio d’Europa dovrebbe
presentare una versione emendata
del Regolamento entro settembre,
ma il momento decisivo sarà
il prossimo vertice dei Ministri
europei delle tlc di giugno. E a
Strasburgo i rumors sottolineano
come molti Stati a suo tempo
favorevoli
all’agenda
digitale
della commissaria Neelie Kroes,
poi stravolta dal Parlamento,
siano pronti ad aderire alla nuova
linea anglo-tedesca. Molto però
dipenderà da quanto il nuovo
Parlamento europeo sarà aperto
al compromesso, altrimenti i tempi
diventeranno biblici.
Radio Tv News 29 Aprile 2014
Tecnologie
Canonizzazione Papa Giovanni e Giovanni Paolo II:
mondovisione in HD e 3D
La canonizzazione di Papa Giovanni XXIII e Papa
Giovanni Paolo II del 27 aprile è stato un grande evento
mediatico: 2 papi in concelebrazione, 61 delegazioni,
19 Capi di Stato, un milione di pellegrini in Piazza San
Pietro, un pubblico stimato di 2 miliardi nel mondo. Ma
è stato anche un altro tassello nella storia tecnologica
della TV: il primo evento trasmesso in mondovisione in
Ultra alta definizione e tridimensionale. La copertura
globale in mondovisione è stata garantita dalla flotta
di 9 satelliti Eutelsat che hanno inviato le immagini
ritrasmesse da oltre 200 broadcaster (di cui 80 radio)
di oltre 60 Paesi. Dal punto di vista delle tecnologie
Sony ha dato il suo supporto per le riprese nei formati
HD, 3D e 4K, una prova generale in vista dei mondiali
di calcio della prossima estate. Sul satellite è andata
in onda la diretta in 3D effettuata da Sky Italia, BSkyB
e Sky Deutschland visibile dagli abbonati Sky dei tre
Paesi dotati di televisori 3D. L’impianto produttivo
ha previsto l’utilizzo di 13 telecamere 3D di ultima
generazione, in posizioni inedite. La possibilità di fruire
della visione immersiva è stata estesa gratuitamente
anche agli spettatori di 500 sale cinematografiche
in 20 Paesi europei e americani, e fra questi a 120
sale italiane, grazie alla distribuzione curata da Nexo
Digital, in collaborazione con i partner tecnologici DSAT
Cinema (con il suo partner italiano OpenSky) e SENSIO
Technologies. Le nuove tecnologie (ultra HD e 3D) sono
in sperimentazione da anni, ma la loro diffusione al
grande pubblico televisivo è ancora da venire: sono
entrambi standard che richiedono molta larghezza
12
di banda (non a caso il 3D è possibile ad oggi solo sul
satellite) e che hanno una filiera produttiva costosa
(apposite telecamere, multiple per il 3D). Il processo
di adozione dei nuovi standard non è semplice.
Per l’ultra HD (o 4K) si devono definire standard di
codifica condivisi e programmare il passaggio alle
nuove tecnologie. Inoltre la fruibilità casalinga del 3D
appare ad oggi ancora limitata dei contenuti esistenti,
sostanzialmente film e documentari, dalla bassa
diffusione di terminali predisposti per la ricezione e
da alcuni aspetti da affinare nella fruizione (ritrosia
degli spettatori casalinghi ad utilizzare gli occhialini,
da mantenere rigorosamente in posizione coassiale).
Su questo scenario il network sportivo USA ESPN è
tornato sui suoi passi sul 3D: lo scorso inverno infatti le
Olimpiadi di Soci sono state trasmesse in 2D ed oggi è
in forse la trasmissione dei prossimi mondiali di calcio
in 3D, mentre più certa appare la copertura dell’evento
in ultra definizione. Con il passaggio ai nuovi sistemi
di compressione del segnale che ridurranno l’utilizzo
della banda l’ultra HD potrà arrivare anche sul digitale
terrestre, ma ci vorrà tempo e la pianificazione di un
altro switch-over. Nel frattempo l’emittente pubblica
Rai è in prima linea con la sperimentazione: è di
pochi giorni fa la presentazione del documentario in
ultra HD/4K “Roma, Napoli, Venezia… in un crescendo
rossiniano”, prodotto da Rai Strategie Tecnologiche
in collaborazione con Eutelsat, con la regia di Lina
Wertmüller e interpreti in costume Elio e Giuliana De
Sio encoding HEVC.
Radio Tv News 29 Aprile 2014
Normativa
Pubblicità nelle fasce protette: l’emittente risponde
anche per inesperienza e in assenza di lucro
Il T.A.R. Lazio, Sez. I, con Sentenza
del 09-04-2014, n. 3858 ha stabilito
alcuni principi particolarmente
rigidi in tema di violazione delle
norme sulla pubblicità in “fascia
protetta”.
Il caso riguardava la trasmissione
di spot relativi a prodotti vinicoli
nella fascia oraria protetta.
A seguito di contestazione del
CO.RE.COM Calabria l’AGCOM ha
emanato
ordinanza-ingiunzione
nei
confronti
dell’emittente,
condannandola al pagamento della
sanzione amministrativa di Euro
30.000,00 per la violazione del
paragrafo 4.4 lett. a) del codice di
autoregolamentazione tv e minori
in combinato disposto con l’art. 34
co. 6 e 7 D.Lgs. n. 177 del 2005.
L’emittente ha proposto ricorso
al TAR, deducendo che: a) il fatto
era imputabile esclusivamente ad
“errore scusabile” ovvero è stato
frutto della inesperienza da parte
dell’addetto alla messa in onda; b)
l’Autorità ha applicato la sanzione
minima prevista per ciascuna
violazione rilevata, laddove la
messa in onda dello spot, ancorché
in giorni diversi, avrebbe dovuto
essere considerata a tutti gli
effetti come un’unica azione
13
violativa, semmai, della medesima
disposizione; c) i ricavi pubblicitari
sarebbero stati devoluti ad una
ONLUS; c) la convenzione per
l’esercizio delle funzioni delegate in
tema di comunicazioni di cui all’art.
13 dell’accordo quadro tra l’Autorità
per le Garanzie nelle Comunicazioni
e il Comitato Regionale per le
Comunicazioni della Calabria del
17.9.2009 sarebbe illegittima in
quanto sottoscritta da soggetto
privo dei relativi poteri.
Il TAR ha confermato la sanzione,
ribadendo alcuni principi sui quali
vale la pena si soffermarsi.
In primo luogo, il Giudice
amministrativo ha ribadito che
sull’emittente
televisiva
grava
l’obbligo di rispettare le chiare
previsioni di cui all’articolo 34,
commi 3 e 4,del Testo Unico
della Radiotelevisione di cui
al decreto legislativo 177/05,
il quale appunto impone alle
emittenti televisive l’obbligo di
osservare le disposizioni a tutela
dei minori previste dal Codice
di autoregolamentazione TV e
minori e di garantire “l’applicazione
di specifiche misure a tutela
dei minori nella fascia oraria di
programmazione dalle ore 16 alle
ore 19 e all’interno dei programmi
direttamente rivolti ai minori, con
particolare riguardo ai messaggi
pubblicitari alle promozioni e a
ogni altra forma di comunicazione
commerciale e pubblicitaria”. A
nulla rilevano quindi l’inesperienza
del lavoratore e il fatto che nel
contratto di pubblicità fosse
stabilito che il beneficio degli
introiti degli spot sarebbe stato
devoluto in beneficenza, essendo
elemento del tutto estraneo alla
condotta illecita.
Inoltre, la colpa dell’emittente è
presunta e spetta a quest’ultima
l’onere di dimostrare di aver agito
senza colpa. Nel caso di specie,
è stata rilevata la negligenza
dell’emittente
nell’affidare
a
personale privo della necessaria
esperienza il compito di selezionare
i messaggi pubblicitari.
Neppure sul “cumulo” delle sanzioni
il TAR ha ritenuto di esprimere il
minimo cedimento.
La ricorrente aveva dedotto
l’illegittimità
dell’ordinanza
ingiunzione
per
mancata
applicazione
dell’istituto
del
cumulo giuridico (o formale)
previsto dall’art. 8, comma 1, L. n.
689 del 1981; in pratica, secondo
Radio Tv News 29 Aprile 2014
il ricorrente, la condotta illecita
accertata (consistente nella messa
in onda di complessivi 12 spot,
trasmessi 2 al dì, in fascia oraria
protetta per sei giorni) avrebbe
dovuto essere considerata come
unica, ancorché afferente a
giornate diverse, perché esecutiva
di un unico contratto di pubblicità.
Ha osservato in contrario il TAR che,
a norma dell’art. 8, della L. n. 689 del
1981, nelle sanzioni amministrative
il principio del cumulo giuridico è
contemplato solamente nel caso
di concorso formale di violazioni
(di cui al comma 1), e nel caso
di
continuazione
nell’illecito
amministrativo (di cui al comma
2) ma, in questa seconda ipotesi,
solo per le violazioni commesse in
materia di previdenza e assistenza
obbligatorie.
Nel caso all’esame, come si evince
anche dall’atto di contestazione,
le violazioni accertate erano state
trasmesse in giorni ed in orari
diversi; pertanto, le predette
condotte non potevano essere
considerate quali porzioni di un
solo ed unico “fatto”, ma dovevano
essere trattate (quali in effetti
sono) come molteplici violazioni del
tutto separate e distinte, e perciò
autonomamente sanzionabili.
Infine è stata rigettata la questione
di legittimità della Convenzione
stipulata tra l’Agcom e il Corecom
Calabria, in data 16 dicembre
2009, con la quale a quest’ultimo
sono stati delegati i poteri di
competenza
dell’Autorità.
La
firma del Commissario Segretario
pro tempore in calce a tale atto è
stata infatti ritenuta sufficiente a
determinare l’efficacia giuridica
dell’atto.
Come ben si vede, la pronuncia,
sebbene aderente alle norme
in vigore, è di notevole severità.
Gli stessi Giudice amministrativi
paiono esserne coscienti, avendo
ritenuto di compensare le spese
di lite tra le parti, mitigando così la
“pesantezza” della decisione.
Diritto d’autore, l’AGCom ordina lo spegnimento
del sito www.cineblog-01.net
Tempi duri per i siti che offrono la possibilità di vedere
o scaricare gratuitamente film on line. L’Autorità per le
Garanzie nelle Comunicazioni, con la delibera n. 41/14/
CSP del 23 aprile 2014, ha infatti ordinato ai prestatori
di servizi di mere conduit operanti sul territorio
italiano, individuati ai sensi dell’articolo 14 del decreto
legislativo 9 aprile 2003, n. 70, di provvedere alla
disabilitazione dell’accesso al sito www.cineblog-01.
net, univocamente identificato dal nome di dominio,
mediante blocco del DNS, da realizzarsi entro due
giorni dalla notifica del presente provvedimento.
La decisione è stata assunta in ottemperanza al
Regolamento in materia di tutela del diritto d’autore
sulle reti di comunicazione elettronica, entrato in
vigore il 31 marzo scorso, in base al quale la posizione
del portale www.cineblog-01.net, è stato ritenuto reo
di sfruttamento di opere digitali (alcune recenti, altre
14
ancora in programmazione nelle sale cinematografiche)
in violazione dei diritti d’autore.
Cineblog01 era già stato posto sotto sequestri a marzo
dalla Guardia di Finanza a seguito di una indagine svolta
nel mese di marzo. L’azione però era stata vanificata da
un ripensamento degli inquirenti. Il semplice cambio di
DNS e di estensione da cineblog01.net a cineblog01.tv
aveva inoltre aggirato il sequestro.
Adesso, in caso di inottemperanza, l’Autorità potrà
irrogare la sanzione prevista dall’articolo 1, comma 31,
della legge 31 luglio 1997, n.249 e la comunicazione
agli organi di polizia giudiziaria ai sensi dell’art. 182-ter
della legge n. 633/41.
Cineblog01 potrà comunque ricorrere al TAR, ai sensi
degli articoli 29 e 119, comma 1, lett. b) e comma 2 del
d.lgs. 2 luglio 2010, n. 104., entro sessanta giorni dalla
notifica del provvedimento.