Radio Tv News 29 APRILE 2014 - NUMERO 05 04 Mercato e Pubblicità 12 Tecnologie Normativa 13 Normativa Direttore Responsabile: Emilio Carelli | Direttore Editoriale: Andrea Franceschi In redazione ([email protected]): Rosario A. Donato, Josè M. Casas, Elena Cappuccio, Annamaria La Cesa, Michele Farina, Carlo Cornelli Editore: Confindustria Radio Televisioni, Viale Regina Margherita n. 286, Roma Tel. 06/4402104 - Fax 06/4402723 | www.confindustriaradiotvt.it | [email protected] | Iscritto al n. 54 del Registro della Stampa presso il Tribunale di Roma il giorno 01/04/2014 Sommario 04. Mercato e Pubblicità 04. De Laurentiis: equo compenso per copia privata Strumento per valorizzare l’industria creativa italiana 05. Social networking e TV: 12 milioni di italiani su Facebook o Twitter mentre guardano un programma televisivo 06. XIV Giornata Mondiale per la Tutela della Proprietà Intellettuale 07. Il futuro del piccolo schermo, fra smart tv e difesa del copyright 1 0. USA: un Aereo colpisce la TV 1 1. Net neutrality: pronta la corsia preferenziale a pagamento sulle autostrade digitali USA 1 2. Tecnologie 1 2. Canonizzazione Papa Giovanni e Giovanni Paolo II: mondovisione in HD e 3D 1 3. Normativa 1 3. Pubblicità nelle fasce protette: l’emittente risponde anche per inesperienza e in assenza di lucro 1 4. Diritto d’autore, l’AGCom ordina lo spegnimento del sito www.cineblog-01.net 2 Radio Tv News 29 Aprile 2014 La scomparsa di Vincenzo Prochilo Lutto a Confindustra Radio Televisioni Il 25 aprile è mancato improvvisamente il Vice Presidente di Confindustria Radio Televisioni Dott. Vincenzo Prochilo. Componente del Consiglio di Presidenza, dove rappresentava il broadcaster Mediaset, era una delle figure più conosciute, stimate e rappresentative del settore. Da sempre operativo nel settore delle TLC, era entrato nel Gruppo Fininvest fin dalle primissime battute seguendo inizialmente le problematiche del lavoro; nel 1988 aveva partecipato presso FRT alla definizione di uno dei primi CCNL per le imprese private. Dopo la quotazione in Borsa (a cui aveva collaborato attivamente), ormai da anni dirigeva il settore regolamentazione e adempimenti istituzionali 3 di Mediaset, area di competenza che lo poneva naturalmente quale Coordinatore della “Commissione Regolamentare e Istituzionale” di Confindustria Radio Televisioni. Era stato uno dei “motori” in fase di costituzione e avvio dell’Associazione, non facendo mai mancare il proprio apporto tecnico e consiglio umano in tutti gli snodi più delicati della vita associativa, sempre con un approccio inclusivo e federativo. Il Presidente Rodolfo De Laurentiis, i Vice Presidenti Emilio Carelli e Maurizio Giunco, il Consiglio di Presidenza, il Consiglio Generale, il Direttore Generale Andrea Franceschi e tutto lo staff di Confindustria Radio Televisioni si stringono alla famiglia in questo momento di dolore. Radio Tv News 29 Aprile 2014 Mercato e Pubblicità De Laurentiis: equo compenso per copia privata Strumento per valorizzare l’industria creativa italiana Serve un benchmark europeo per ogni tipologia di dispositivi Si è tenuta mercoledì 23 aprile a Roma presso il Salone del Consiglio Nazionale del MIBAC, alla presenza del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini, l’attesa audizione delle associazioni di settore sull’adeguamento dell’equo compenso per la riproduzione privata. Il procedimento si avvia così verso la conclusione dopo un’intensa attività istruttoria da parte del Comitato Consultivo Permanente per il Diritto d’Autore e una nutrita serie di consultazioni delle parti da parte del MIBAC. Sono intervenuti per Confindustria Radio Televisioni il Direttore Generale Andrea Franceschi e il Presidente Rodolfo De Laurentiis che dopo avere ringraziato il Ministro per l’opportunità ha aggiunto che “per affrontare 4 compiutamente il tema dell’equo compenso per copia privata servono basi solide e inconfutabili. Bisogna guardare a tutte le altre esperienze in Europa per individuare un benchmark credibile per ciascuna tipologia di dispositivi. Non possiamo fare una media di costo mettendo insieme smartphone, CD, DVD, tablet, TV e nuovi dispositivi completamente diversi nell’uso tra di loro presso i consumatori. E se l’Italia già oggi è sopra questa media, si dovrà riallineare”. Il Presidente nel corso dell’intervento ha aggiunto: “dopo una lunga istruttoria oggi il Ministro Franceschini quindi ha tutti gli elementi per decidere su una vicenda [quella dell’equo compenso su copia privata] che attende dal 2012 un aggiornamento previsto per legge. Bisogna essere tutti consapevoli che l’equo compenso è uno strumento a tutela e valorizzazione dell’intera industria creativa italiana” . “La tutela del diritto d’autore in Italia e in Europa è un tema fondante per Confindustria Radio Televisioni. Per questo partecipiamo attivamente alla prima fase di attuazione del Regolamento AGCom per la tutela del Copyright Online attraverso una serie di iniziative: l’organizzazione di un Workshop internazionale dedicato tenutosi lo scorso Gennaio, la promozione presso i nostri associati di una campagna di comunicazione sulle novità contenute nel Regolamento dal mese di aprile, l’adesione al Comitato per lo Sviluppo e la tutela legale di opere digitali” ha concluso il Presidente De Laurentiis. Radio Tv News 29 Aprile 2014 Social networking e TV: 12 milioni di italiani su Facebook o Twitter mentre guardano un programma televisivo Un italiano su due (46,3%) mentre segue la TV visita Facebook o Twitter attraverso uno smartphone, 1 su 3 manda messaggi, 1 su 4 cerca informazioni sul programma che sta guardando: sono i dati dello studio “Second screeners” di eMarketer, a fine 2013. La tv aiuta a socializzare e a approfondire, circa il 70% dei possessori di smartphone invitati da un programma tv a visitare un social network legge gli articoli pubblicati da aziende e il 71,5% segue i link inseriti nei post. Il 54% dice di cliccare sulle pubblicità: un valore molto alto se si pensa che il clickthrough rate (Ctr) per la pubblicità display è meno dell’1% (es. il Ctr della pubblicità su 5 Facebook era dello 0,44% nel marzo 2013. Fonte: Salesforce Social.com). Le percentuali si riferiscono a quanti dichiarano di utilizzare lo smartphone per attività collegate alla tv. E tuttavia il dato è molto interessante se si considera che secondo le stime di eMarketers, nel 2014 in Italia il numero di persone che possiedono almeno uno smartphone arriverà a quota 25,8 milioni: di queste oltre 12 milioni visiteranno social network mentre stanno guardando la tv e 6 milioni cliccheranno su una pubblicità online (Fonte: comScore). Radio Tv News 29 Aprile 2014 XIV Giornata Mondiale per la Tutela della Proprietà Intellettuale Il Copyright genera nel mondo 7 milioni di posti di lavoro e produce valore per oltre 500 miliardi Si è tenuto il 26 aprile il 14° World IP Day, la giornata mondiale per la tutela della proprietà intellettuale. Motion Picture Association - MPA (l’associazione che riunisce le majors cinematografiche americane quali 20th Century Fox, Paramount, Walt Disney, Warner Bros, Sony Pictures e Universal) ha sottolineato l’importanza delle industrie creative per la crescita dell’economia. “Le imprese creative e le industrie che si avvalgono del copyright, compresa la produzione cinematografica e televisiva, generano circa 7 milioni di posti di lavoro, apportano 509 miliardi di euro all’economia e rappresentano un motore fondamentale per la crescita economica” ha dichiarato Stan McCoy, Senior Vice President e Policy Director di MPA per Europa, Medio Oriente e Africa. Istituito nel 2000 dalla World Intellectual Property Organization (WIPO) per incoraggiare le forme di espressione della conoscenza, delle idee e delle opere 6 artistiche, il World IP Day invita tutti a riflettere su quello che sarebbe il nostro mondo senza la tutela dell’inventiva, dell’immaginazione e della creatività. Il tema di quest’anno è “Il cinema, una passione globale” e l’obiettivo è quello di promuovere la valorizzazione della proprietà intellettuale nell’industria cinematografica e sensibilizzare gli amanti e i fruitori del grande schermo all’ utilizzo consapevole di prodotti originali. “Ci vogliono investimenti, passione per l’innovazione e genio creativo per far nascere dei film che poi verranno amati dal pubblico di tutto il mondo”, conferma Chris Marcich, Presidente e Amministratore Delegato di MPA per Europa, Medio Oriente e Africa. “La proprietà intellettuale e il diritto d’autore, in particolare, sono i pilastri della nostra industria ed è fondamentale, per noi, far sì che i consumatori possano godere delle opere d’ingegno quando, dove e come vogliono. E contribuire a rendere Internet attraente” ha concluso Marcich. Radio Tv News 29 Aprile 2014 Il futuro del piccolo schermo, fra smart tv e difesa del copyright La tv sta cambiando sempre più velocemente pelle. O meglio, sta cambiando il modo di accedere ai suoi contenuti che sulla rete hanno trovato un terreno di conquista fertilissimo, tanto da attirare l’attenzione di molti player non tradizionali del settore audiovisivo. La partita che si gioca sull’Ott (Over the top), infatti, sta sempre più coinvolgendo soggetti industriali di primo piano come Google, Sony, Intel, Apple, Microsoft accanto a broadcaster, major, piattaforme pay e operatori cavo: tutti alla ricerca di un modello sostenibile per conquistare una fetta del nuovo mercato che per vivere dovrà vincere la fondamentale battaglia contro lo sfruttamento illegale delle opere sul web. Mentre in Italia un argine è stato posto dal regolamento Agcom, in vigore dallo scorso 31 marzo, al di là dell’Oceano sta facendo molto rumore il caso di Aereo. La società di Chet Kanojia e Barry Diller (ex Ceo di Paramount e Fox) è stata portata in giudizio fino alla Corte Suprema degli Stati Uniti da Abc, Cbs, Nbc e Fox, accusata di ridistribuire i loro contenuti su computer, smartphone e tablet dei suoi abbonati violando il diritto d’autore. In realtà negli Usa un precedente in materia già esiste. I broadcaster avevano infatti avanzato accuse di violazione del copyright anche contro FilmOn X che estendeva il modello di Aereo offrendo servizi analoghi in tutto il mondo. In questo caso, la Corte d’Appello ha deciso in favore dei broadcaster, ingiungendo a FilmOn X di sospendere il servizio nei territori sotto la propria giurisdizione (vd. articolo USA: un 7 Aereo colpisce la Tv a pag. 10) . La Tv lineare, in questo contesto, non sembra però avviarsi verso quella che i più pessimisti definiscono l’inevitabile decadenza: al contrario, il consumo della broadcast television, nonostante la proliferazione di PVR e servizi on demand, sembra addirittura in crescita stando ai dati dell’ultimo TV & Media report realizzato dal ConsumerLab di Ericsson. Un freno ulteriore all’accrescersi della competizione tra tv tradizionale, pay e Ott è legato, almeno nel territorio italiano, a quel digital divide infrastrutturale e, talvolta, culturale che affligge l’Italia. Sul fronte delle infrastrutture, i dati evidenziano ampie sacche di inefficienza dei servizi di accesso alla rete, oltre ad una capacità di trasporto notevolmente più limitata del nostro broadband rispetto alle reti dei peers europei. Secondo i dati di Akamai , società sui cui server transita ogni giorno dal 20 al 30 per cento del traffico mondiale, l’Italia è scivolata all’ultimo posto in Europa per velocità media delle connessioni a Internet (appena 4,4 Megabit al secondo, contro i 5,2 di Francia e Spagna, i 6,9 della Germania, i 7,9 del Regno Unito e poi su su fino ai 10,1 della Svizzera). La disponibilità di linee broadband con capacità superiore ai 30 Mbps è appena del 14% rispetto alle abitazioni (contro una media Ue del 54%). Mentre il ‘Rapporto Caio’ conferma che, nonostante gli investimenti che le aziende prevedono di fare nei prossimi anni, l’Italia non sarà in grado di raggiungere gli obiettivi dell’Agenda Digitale Europea, ovvero offrire al 100% del paese 30 Mega e al 50% 100 Mega, entro il 2020. Sul fronte dell’offerta, si assiste tuttavia ad una progressiva disponibilità sia di dispositivi abilitanti (Smart Tv, console, Set top box) che di servizi: da quelli realizzati dai grandi operatori internazionali (dalla piattaforma di iTunes di Apple a quella di Microsoft su Xbox e di Sony su PlayStation, YouTube etc.), ai servizi Ott di broadcaster, operatori tlc e altri soggetti (Rai.tv, VideoMediaset, PremiumPlay, Infinity, La7, Cubovision, ChiliTv, Sky On Demand, Sky on line e Sky Go). La fruizione on line, rispetto a quella lineare, resta tuttavia limitata anche se significativa. Sembra invece crescere maggiormente, anche grazie all’elevata penetrazione di dispositivi compatibili (smartphone e tablet) l’utilizzo dei second screen. Pur in assenza di rilevazioni puntuali degli ascolti, sulla base dei download delle applicazioni e dei contenuti ad esse associati, secondo i dati comunicati dagli operatori il trend appare in crescita. Allo stato attuale, l’offerta di servizi Ott in Italia è ripartita tra le piattaforme di ‘catch-up’ dei grandi broacaster (Rai.tv, Videomediaset.it, La7 on demand), i servizi on demand delle pay tv (Premium Play e Infinity di Mediaset, Sky On Demand, Sky Online e Sky Go) e le offerte di Telecom (Cubovision) e di Chili.tv e di altri operatori internazionali come Apple, Microsoft e Google (in attesa dello sbarco in Italia di altri operatori come Amazon ed il colosso della web tv, Netflix). Radio Tv News 29 Aprile 2014 OFFERTA TV ‘NON LINEARE’ IN ITALIA ANICAONDEMAND Nasce dalla sinergia tra Anica e Cross Advertainment Network, in partnership con MYmovies. it. Propone film, serie e programmi televisivi, ma anche documentari e audiovisivi in genere. L’offerta comprende sia la programmazione ‘current’ sia le opere di catalogo, disponibili in noleggio a tariffe comprese tra i 0,99 e i 3,99 euro. Obiettivi principali sono l’esplorazione di nuove possibilità di sfruttamento dei diritti, la lotta contro la distribuzione e la fruizione illegale di contenuti audiovisivi e l’incremento del mercato online del cinema e dell’audiovisivo. APPLE ITUNES STORE Dal negozio virutale di Apple, accessibile attraverso i diversi dispositivi iOs (dall’iPhone all’iPad, dai computer al media center Apple TV), è possibile noleggiare film on demand con tariffe da 0,99 euro (per i titoli di library) a 4,99 euro (per i titoli più recenti). Molti film sono inoltre disponibili per l’acquisto, con prezzi da 5,99 a 16,99 euro. GOOGLE PLAY STORE Anche la piattaforma di Google propone principalmente film, noleggiabili o acquistabili per la fruizione sui diversi dispositivi supportati (computer, smartphone e tablet basati sul sistema Android, o direttamente sul televisore attraverso la “chiavetta” Chromecast, da poco lanciata anche in Italia al costo di 35 euro. I prezzi vanno dai 2,99 ai 5,99 euro per il noleggio, e dai 5,99 ai 16,99 per l’acquisto. INFINITY è il servizio di video on demand di Mediaset, fruibile su computer, tablet, console e sulle smart tv, con film, fiction e serie tv. Utilizzando computer e tablet, Infinity permette sia di accedere subito ai contenuti in streaming, sia di scaricarli per vederli in un secondo momento anche senza essere connessi a Internet. L’offerta è articolata in due modalità: l’abbonamento mensile (a 9,99 euro) permette di accedere con un’unica tariffa a tutta la library di contenuti disponibili (ad eccezione dei film current). Per i film più recenti, è invece disponibile il noleggio, con prezzi a compresi tra 1,99 e 4,49 euro. LA7.TV e’ il portale dove è possibile rivedere in qualsiasi momento della giornata i contenuti trasmessi dall’emittente televisiva nelle due settimane precedenti, in formato integrale e in modalità full screen ed HD..Il servizio è fruibile attraverso computer, set top box interattivi e smart tv. VIDEO.MEDIASET.IT è il portale che raccoglie i contenuti delle reti Mediaset, accessibili tramite computer, tablet e smartphone. I diversi contenuti sono disponibili dal giorno successivo dalla messa in onda, e per la maggior parte dei programmi sono disponibili sia le intere puntate della stagione in corso, sia le clip con i momenti più salienti. Per chi è dotato di uno smart tv compatibile con la piattaforma TivùOn! o di un decoder con bollino Gold collegato alla rete, è inoltre disponibile il servizio interattivo Mediaset Rewind, con la programmazione delle reti Mediaset dell’ultima settimana. MTV ON DEMAND è il servizio gratuito per la visione in streaming degli episodi dei programmi trasmessi da MTV. In alcuni casi è inoltre possibile trovare programmi in esclusiva, inediti sul canale televisivo. All’interno della categoria relativa al programma, è possibile trovare anche contenuti promozionali (promo e anteprime), esclusivi (backstage o uncut) contrassegnati con fascette grafiche specifiche. POPCORNTV è una TV On-Demand, legale, gratuita e disponibile su Pc/Mac; device Apple; sistemi Android; Connected TV. Film, documentari e serie tv sono disponibili a costo zero. Facile da utilizzare non necessita di alcuna registrazione ne sottoscrizione di abbonamenti. 8 Radio Tv News 29 Aprile 2014 PREMIUM PLAY è il servizio on demand riservato agli abbonati a Mediaset Premium. Offre circa 2500 titoli tra film, serie tv e programmi per ragazzi, accessibili on demand, oltre a calcio, documentari, cartoni animati e i migliori programmi e le fiction di Canale 5, Italia 1 e Rete 4 degli ultimi 7 giorni. E’ possibile usufruirne con decoder o televisore Samsung Smart TV abilitato, PC o Mac, iPad, console Xbox 360. RAI.TV è il portale multimediale della RAI la cui offerta comprende 15 canali tv e 10 canali radio in diretta web, 7 canali in Rai Replay (il servizio che permette di vedere i programmi andati in onda negli ultimi sette giorni), molteplici aree tematiche, video, audio e podcast sempre disponibili. Disponibili inoltre programmi storici - in bianco e nero e non - andati in onda decenni fa. I contenuti e i servizi di Rai.tv sono offerti in modalità free. SAMSUNG HUB è uno store di intrattenimento digitale Samsung che include musica, film e TV, giochi eBook e contenuto didattico, il tutto ottimizzato per la visualizzazione di alta qualità su dispositivi Samsung. SKY ON DEMAND è un nuovo modo di vedere Sky, disponibile a tutti gli abbonati con un decoder My Sky HD. I contenuti, disponibili per almeno una settimana e accessibili a tutti gli abbonati Sky senza nessun costo aggiuntivo, comprendono film, programmi di intrattenimento, serie tv, documentari, rubriche e programmi sportivi, programmi per bambini, eventi e concerti. SKY GO è l’app per accedere ad oltre trenta canali della piattaforma Sky in streaming, in mobilità o su second screen (computer, tablet, smartphone). Il servizio, gratuito per gli abbonati Sky, consente inoltre l’accesso ai contenuti di Sky Ondemand, mettendo a disposizione degli abbonati una vasta library di film, serie tv e programmi di intrattenimento. SKY ONLINE è il servizio che dà accesso sui principali dispositivi connessi a internet, in streaming, a una selezione della ricca offerta Sky, attraverso un abbonamento mensile a partire da 9,99 euro. Pensato per chi non è ancora abbonato Sky, o non può installare la parabola, si rivolge in particolare alla platea dei “nativi digitali” e a chi utilizza la rete come principale modalità di accesso al proprio intrattenimento. SONY ENTERTAINMENT NETWORK è una nuova piattaforma di servizi di intrattenimento di Sony che consente di usufruire di contenuti di alta qualità tramite televisori, console e lettori Bluray del colosso nipponico. X-BOX LIVE è la piattaforma di intrattenimento dedicata ai dispositivi X-Box di Microsoft, attraverso cui è possibile noleggiare o acquistare programmi TV e film in alta definizione.. 9 Radio Tv News 29 Aprile 2014 USA: un Aereo colpisce la TV Il ‘caso’ Aereo potrebbe rivoluzionare il diritto d’autore americano. Dopo due anni di battaglia legale sarà infatti la Corte Suprema a dover dirimere la questione sollevata dalla piccola start up, finanziata da grandi investitori, incluso il magnate del media Barry Diller, che non paga alcun diritto ai produttori dei programmi nel riproporre ai suoi abbonati i contenuti in streaming. Accusata di gestire un business pirata - trattandosi di un servizio di broadcasting pubblico senza autorizzazione - Aereo ha ottenuto già due gradi di giudizio favorevoli perché ritenuta esclusa dalla qualifica di vera e propria stazione televisiva. In altre parole, non avrebbe alcun bisogno di possedere licenze, in quanto il suo business si basa esclusivamente sull’affitto di micro-antenne per ogni singolo utente. Il dibattito pubblico e giudiziario è tutto centrato sulla portata del Copyright Act, sull’accesso all’etere pubblico (finora le antenne di Aereo sono presenti solo in 11 città degli Usa) e sul futuro della 10 tv stessa. Il servizio offerto da Aereo, infatti, è gratuito e una decisione a suo favore svilirebbe gli investimenti editoriali e produttivi delle grandi emittenti televisive. Queste ultime accusano Aereo di volere approfittare di buchi della regolamentazione e chiedono che la legge sia resa flessibile da tutelare la proprietà intellettuale anche alla luce dei progressi tecnologici. La legge non vieta questa pratica, visto che l’antenna è personale, ma i grandi player del cavo sostengono che Aereo non paga alcun diritto di broadcasting a fronte delle onerose tariffe di trasmissione versate da gruppi come Fox, Cbs, Bloomberg o Nbc. Sulla questione è intervenuta addirittura la Casa Bianca. L’amministrazione USA si è schierata al fianco delle grandi tv via cavo, auspicando una sentenza molto circostanziata da parte della Corte Suprema per evitare che un eventuale parere sfavorevole ad Aereo possa compromettere la vita di startup che “offrono ai consumatori nuovi sistemi per salvare, ascoltare o guardare copie di lavori protetti dal copyright legalmente acquistati”. In prima linea ovviamente anche CBS: “Riteniamo che il modello di business di Aereo e di altre offerte simili basate sullo stesso principio, sia fondato sul furto di contenuti creativi di altri”. Dello stesso tono le dichiarazioni anche di Time Warner, che controlla la CNN: “L’intervento della Corte è urgente per riaffermare una parte importante della legge sul copyright”. Prevedibilmente Google, Facebook e Yahoo! (attraverso la Computer and Communications Industry Association (CCIA) ) si sono invece schierati dalla parte di Aereo. “Il caso ha conseguenze che vanno al di là del futuro Aereo e delle televisioni, che sono ostili al cambiamento”, “E’ in gioco il futuro di un aspetto importante del commercio su internet, il cloud computing”. La sentenza è attesa per fine giugno ma qualunque sarà il verdetto, sicuramente farà discutere. Radio Tv News 29 Aprile 2014 Net neutrality: pronta la corsia preferenziale a pagamento sulle autostrade digitali USA Intanto la posizione di UK e Germania sul Regolamento “Connected Continent” avvicina le due sponde dell’Atlantico La Federal Communication Commission (l’Authority del mercato tlc negli USA) attende il 15 maggio per il voto finale sulle nuove regole sulla net neutrality che impediranno agli ISP (operatori mobili esclusi) di bloccare o rallentare determinati siti o servizi, ma al contempo consentiranno di stringere accordi con OTT e fornitori di contenuti per trattare il traffico in modo preferenziale, purché questi accordi appaiano alla FCC “commercialmente ragionevoli’ caso per caso. Per la massima trasparenza la FCC imporrà agli operatori maggiore dettaglio informativo circa la velocità e il livello di congestione sull’ultimo miglio della rete. La proposta tuttavia non affronta la questione del peering, che permette ai fornitori di contenuti di assicurare uno streaming di qualità connettendosi direttamente senza intermediari. Un approccio pragmatico a due velocità quello USA, sostanzialmente contrario all’orientamento espresso di recente sul tema dal Parlamento UE, ma che potrebbe risultare alla fine assai meno distante dalle posizioni europee grazie ad un inaspettato paper a doppia firma tra i governi inglese e tedesco in circolazione negli ambienti UE in 11 questi giorni. È la terza volta dal 2010 che i lobbisti dei fornitori di banda larga riescono a convincere il regolatore USA a intervenire, anche se con alterni successi in quanto il tribunale di Washington nel caso Verizon contro Netflix ha poi di fatto stoppato la riforma, accogliendo il ricorso del primo. Vedremo se stavolta sia quella definitiva. I consumatori intanto sono sul piede di guerra preoccupati per una escalation dei prezzi che a loro dire comporterebbe questa nuova apertura alle richieste degli ISP di diversificare i ricavi grazie a sovrapprezzi applicati a OTT e gestori di contenuti come Google, Apple, Netflix, Disney. Intanto nei prossimi giorni la proposta di regolamento sul mercato unico delle tlc “Connected continent” affronterà il filtro degli Stati membri che potrebbero mettere in discussione il cuore delle norme approvate lo scorso 3 aprile dal Parlamento UE, proprio a cominciare dalla net neutrality. “E’ essenziale - sostiene infatti un paper comune tra UK e Germania - garantire un Internet aperto impedendo agli operatori di bloccare o rallentare i servizi rivali. Tuttavia, abbiamo bisogno di garantire lo sviluppo evitando di essere troppo prescrittivi o iscrivendo nella pietra gli odierni principi”. Una posizione che potrebbe rimettere in discussione le norme assai stringenti già votate dal Parlamento le quali, oltre a blindare il principio di non discriminazione del traffico, escludono margini per gli ISP di erogare “servizi specializzati” con migliore qualità, come il video ondemand, le applicazioni businesscritical con impiego del cloud ad alta intensità per l’archiviazione dati e tutti i servizi di telemedicina che garantiscono una qualità di servizio superiore, ma necessitano obbligatoriamente di connessioni speciali tra utenti e fornitori. Il Consiglio d’Europa dovrebbe presentare una versione emendata del Regolamento entro settembre, ma il momento decisivo sarà il prossimo vertice dei Ministri europei delle tlc di giugno. E a Strasburgo i rumors sottolineano come molti Stati a suo tempo favorevoli all’agenda digitale della commissaria Neelie Kroes, poi stravolta dal Parlamento, siano pronti ad aderire alla nuova linea anglo-tedesca. Molto però dipenderà da quanto il nuovo Parlamento europeo sarà aperto al compromesso, altrimenti i tempi diventeranno biblici. Radio Tv News 29 Aprile 2014 Tecnologie Canonizzazione Papa Giovanni e Giovanni Paolo II: mondovisione in HD e 3D La canonizzazione di Papa Giovanni XXIII e Papa Giovanni Paolo II del 27 aprile è stato un grande evento mediatico: 2 papi in concelebrazione, 61 delegazioni, 19 Capi di Stato, un milione di pellegrini in Piazza San Pietro, un pubblico stimato di 2 miliardi nel mondo. Ma è stato anche un altro tassello nella storia tecnologica della TV: il primo evento trasmesso in mondovisione in Ultra alta definizione e tridimensionale. La copertura globale in mondovisione è stata garantita dalla flotta di 9 satelliti Eutelsat che hanno inviato le immagini ritrasmesse da oltre 200 broadcaster (di cui 80 radio) di oltre 60 Paesi. Dal punto di vista delle tecnologie Sony ha dato il suo supporto per le riprese nei formati HD, 3D e 4K, una prova generale in vista dei mondiali di calcio della prossima estate. Sul satellite è andata in onda la diretta in 3D effettuata da Sky Italia, BSkyB e Sky Deutschland visibile dagli abbonati Sky dei tre Paesi dotati di televisori 3D. L’impianto produttivo ha previsto l’utilizzo di 13 telecamere 3D di ultima generazione, in posizioni inedite. La possibilità di fruire della visione immersiva è stata estesa gratuitamente anche agli spettatori di 500 sale cinematografiche in 20 Paesi europei e americani, e fra questi a 120 sale italiane, grazie alla distribuzione curata da Nexo Digital, in collaborazione con i partner tecnologici DSAT Cinema (con il suo partner italiano OpenSky) e SENSIO Technologies. Le nuove tecnologie (ultra HD e 3D) sono in sperimentazione da anni, ma la loro diffusione al grande pubblico televisivo è ancora da venire: sono entrambi standard che richiedono molta larghezza 12 di banda (non a caso il 3D è possibile ad oggi solo sul satellite) e che hanno una filiera produttiva costosa (apposite telecamere, multiple per il 3D). Il processo di adozione dei nuovi standard non è semplice. Per l’ultra HD (o 4K) si devono definire standard di codifica condivisi e programmare il passaggio alle nuove tecnologie. Inoltre la fruibilità casalinga del 3D appare ad oggi ancora limitata dei contenuti esistenti, sostanzialmente film e documentari, dalla bassa diffusione di terminali predisposti per la ricezione e da alcuni aspetti da affinare nella fruizione (ritrosia degli spettatori casalinghi ad utilizzare gli occhialini, da mantenere rigorosamente in posizione coassiale). Su questo scenario il network sportivo USA ESPN è tornato sui suoi passi sul 3D: lo scorso inverno infatti le Olimpiadi di Soci sono state trasmesse in 2D ed oggi è in forse la trasmissione dei prossimi mondiali di calcio in 3D, mentre più certa appare la copertura dell’evento in ultra definizione. Con il passaggio ai nuovi sistemi di compressione del segnale che ridurranno l’utilizzo della banda l’ultra HD potrà arrivare anche sul digitale terrestre, ma ci vorrà tempo e la pianificazione di un altro switch-over. Nel frattempo l’emittente pubblica Rai è in prima linea con la sperimentazione: è di pochi giorni fa la presentazione del documentario in ultra HD/4K “Roma, Napoli, Venezia… in un crescendo rossiniano”, prodotto da Rai Strategie Tecnologiche in collaborazione con Eutelsat, con la regia di Lina Wertmüller e interpreti in costume Elio e Giuliana De Sio encoding HEVC. Radio Tv News 29 Aprile 2014 Normativa Pubblicità nelle fasce protette: l’emittente risponde anche per inesperienza e in assenza di lucro Il T.A.R. Lazio, Sez. I, con Sentenza del 09-04-2014, n. 3858 ha stabilito alcuni principi particolarmente rigidi in tema di violazione delle norme sulla pubblicità in “fascia protetta”. Il caso riguardava la trasmissione di spot relativi a prodotti vinicoli nella fascia oraria protetta. A seguito di contestazione del CO.RE.COM Calabria l’AGCOM ha emanato ordinanza-ingiunzione nei confronti dell’emittente, condannandola al pagamento della sanzione amministrativa di Euro 30.000,00 per la violazione del paragrafo 4.4 lett. a) del codice di autoregolamentazione tv e minori in combinato disposto con l’art. 34 co. 6 e 7 D.Lgs. n. 177 del 2005. L’emittente ha proposto ricorso al TAR, deducendo che: a) il fatto era imputabile esclusivamente ad “errore scusabile” ovvero è stato frutto della inesperienza da parte dell’addetto alla messa in onda; b) l’Autorità ha applicato la sanzione minima prevista per ciascuna violazione rilevata, laddove la messa in onda dello spot, ancorché in giorni diversi, avrebbe dovuto essere considerata a tutti gli effetti come un’unica azione 13 violativa, semmai, della medesima disposizione; c) i ricavi pubblicitari sarebbero stati devoluti ad una ONLUS; c) la convenzione per l’esercizio delle funzioni delegate in tema di comunicazioni di cui all’art. 13 dell’accordo quadro tra l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e il Comitato Regionale per le Comunicazioni della Calabria del 17.9.2009 sarebbe illegittima in quanto sottoscritta da soggetto privo dei relativi poteri. Il TAR ha confermato la sanzione, ribadendo alcuni principi sui quali vale la pena si soffermarsi. In primo luogo, il Giudice amministrativo ha ribadito che sull’emittente televisiva grava l’obbligo di rispettare le chiare previsioni di cui all’articolo 34, commi 3 e 4,del Testo Unico della Radiotelevisione di cui al decreto legislativo 177/05, il quale appunto impone alle emittenti televisive l’obbligo di osservare le disposizioni a tutela dei minori previste dal Codice di autoregolamentazione TV e minori e di garantire “l’applicazione di specifiche misure a tutela dei minori nella fascia oraria di programmazione dalle ore 16 alle ore 19 e all’interno dei programmi direttamente rivolti ai minori, con particolare riguardo ai messaggi pubblicitari alle promozioni e a ogni altra forma di comunicazione commerciale e pubblicitaria”. A nulla rilevano quindi l’inesperienza del lavoratore e il fatto che nel contratto di pubblicità fosse stabilito che il beneficio degli introiti degli spot sarebbe stato devoluto in beneficenza, essendo elemento del tutto estraneo alla condotta illecita. Inoltre, la colpa dell’emittente è presunta e spetta a quest’ultima l’onere di dimostrare di aver agito senza colpa. Nel caso di specie, è stata rilevata la negligenza dell’emittente nell’affidare a personale privo della necessaria esperienza il compito di selezionare i messaggi pubblicitari. Neppure sul “cumulo” delle sanzioni il TAR ha ritenuto di esprimere il minimo cedimento. La ricorrente aveva dedotto l’illegittimità dell’ordinanza ingiunzione per mancata applicazione dell’istituto del cumulo giuridico (o formale) previsto dall’art. 8, comma 1, L. n. 689 del 1981; in pratica, secondo Radio Tv News 29 Aprile 2014 il ricorrente, la condotta illecita accertata (consistente nella messa in onda di complessivi 12 spot, trasmessi 2 al dì, in fascia oraria protetta per sei giorni) avrebbe dovuto essere considerata come unica, ancorché afferente a giornate diverse, perché esecutiva di un unico contratto di pubblicità. Ha osservato in contrario il TAR che, a norma dell’art. 8, della L. n. 689 del 1981, nelle sanzioni amministrative il principio del cumulo giuridico è contemplato solamente nel caso di concorso formale di violazioni (di cui al comma 1), e nel caso di continuazione nell’illecito amministrativo (di cui al comma 2) ma, in questa seconda ipotesi, solo per le violazioni commesse in materia di previdenza e assistenza obbligatorie. Nel caso all’esame, come si evince anche dall’atto di contestazione, le violazioni accertate erano state trasmesse in giorni ed in orari diversi; pertanto, le predette condotte non potevano essere considerate quali porzioni di un solo ed unico “fatto”, ma dovevano essere trattate (quali in effetti sono) come molteplici violazioni del tutto separate e distinte, e perciò autonomamente sanzionabili. Infine è stata rigettata la questione di legittimità della Convenzione stipulata tra l’Agcom e il Corecom Calabria, in data 16 dicembre 2009, con la quale a quest’ultimo sono stati delegati i poteri di competenza dell’Autorità. La firma del Commissario Segretario pro tempore in calce a tale atto è stata infatti ritenuta sufficiente a determinare l’efficacia giuridica dell’atto. Come ben si vede, la pronuncia, sebbene aderente alle norme in vigore, è di notevole severità. Gli stessi Giudice amministrativi paiono esserne coscienti, avendo ritenuto di compensare le spese di lite tra le parti, mitigando così la “pesantezza” della decisione. Diritto d’autore, l’AGCom ordina lo spegnimento del sito www.cineblog-01.net Tempi duri per i siti che offrono la possibilità di vedere o scaricare gratuitamente film on line. L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, con la delibera n. 41/14/ CSP del 23 aprile 2014, ha infatti ordinato ai prestatori di servizi di mere conduit operanti sul territorio italiano, individuati ai sensi dell’articolo 14 del decreto legislativo 9 aprile 2003, n. 70, di provvedere alla disabilitazione dell’accesso al sito www.cineblog-01. net, univocamente identificato dal nome di dominio, mediante blocco del DNS, da realizzarsi entro due giorni dalla notifica del presente provvedimento. La decisione è stata assunta in ottemperanza al Regolamento in materia di tutela del diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica, entrato in vigore il 31 marzo scorso, in base al quale la posizione del portale www.cineblog-01.net, è stato ritenuto reo di sfruttamento di opere digitali (alcune recenti, altre 14 ancora in programmazione nelle sale cinematografiche) in violazione dei diritti d’autore. Cineblog01 era già stato posto sotto sequestri a marzo dalla Guardia di Finanza a seguito di una indagine svolta nel mese di marzo. L’azione però era stata vanificata da un ripensamento degli inquirenti. Il semplice cambio di DNS e di estensione da cineblog01.net a cineblog01.tv aveva inoltre aggirato il sequestro. Adesso, in caso di inottemperanza, l’Autorità potrà irrogare la sanzione prevista dall’articolo 1, comma 31, della legge 31 luglio 1997, n.249 e la comunicazione agli organi di polizia giudiziaria ai sensi dell’art. 182-ter della legge n. 633/41. Cineblog01 potrà comunque ricorrere al TAR, ai sensi degli articoli 29 e 119, comma 1, lett. b) e comma 2 del d.lgs. 2 luglio 2010, n. 104., entro sessanta giorni dalla notifica del provvedimento.
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