C.c. Rosignano Marittimo 15.07.2014[1]

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Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
15 Luglio 2014
RESOCONTO STENOGRAFICO
PRESIDENZA DEL
PRESIDENTE CATERINA GIOVANI
PRESIDENTE. La seduta è aperta.
MARIA CASTALLO, Segretario, fa la chiama.
PRESIDENTE. Si può procedere ai lavori del Consiglio comunale.
Ordine del giorno
1) Comunicazioni del Presidente, del Sindaco e della Giunta.
2) Comunicazioni inerenti le procedure per il diritto d’iniziativa dei consiglieri
comunali.
3) Nomina degli scrutatori e delle scrutatrici.
4) Costituzione delle Commissioni consiliari permanenti.
5) Istituzione della Commissione consiliare di garanzia e controllo.
6) Presa d’atto della comunicazione della Presidente dei rappresentanti dei Gruppi
in seno alle Commissioni (art. 11 commi 4-6 e art. 18 del Regolamento del
Consiglio).
7) Determinazione del valore del gettone di presenza per la partecipazione alle
sedute del Consiglio e delle Commissioni.
8) Nomina della Commissione per la formazione e la tenuta degli albi per
l’esercizio delle funzioni di giudice popolare presso le Corti d’assise e le Corti
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RESOCONTO STENOGRAFICO
d’assise d’appello.
9) Eventuale question time.
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RESOCONTO STENOGRAFICO
Comunicazioni del Presidente, del Sindaco e della Giunta
PRESIDENTE. Iniziamo con le comunicazioni del Presidente.
Comunico che, a seguito di una dichiarazione che è stata presentata scritta nella
mattinata di ieri, il nuovo Capogruppo del Movimento 5 Stelle è Mario Settino.
Vorrei fare un’altra comunicazione. A seguito della Conferenza dei Capigruppo
che si è svolta lo scorso giovedì 10 luglio, abbiamo deciso che, al termine del punto
n. 2) previsto quest’oggi all’ordine del giorno, il Consiglio comunale verrà sospeso e
verrà aperta la Conferenza dei Capigruppo.
A questo punto, chiedo al Vicesindaco Donati se ci sono comunicazioni da fare.
Se non ci sono, io passerei al punto n. 2) all’ordine del giorno.
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RESOCONTO STENOGRAFICO
Comunicazioni inerenti le procedure per il diritto d’iniziativa dei consiglieri
comunali
PRESIDENTE. Passiamo alle comunicazioni inerenti le procedure per il diritto di
iniziativa dei consiglieri comunali.
Do la parola al dottor Taddei.
GIANLUCA TADDEI, Istruttore programmatore. Buongiorno. Un attimo che
attacchiamo il proiettore, in modo che tutti possiate vedere quello che vedo io.
Intanto, mentre il portatile si riavvia per il collegamento, vi accenno velocemente
quello che, poi, vedremo insieme. Oggi cercherò di presentarvi un pochino (a grandi
linee, ovviamente, perché in seduta non abbiamo il tempo di una formazione vera e
propria) quelle che sono le metodologie di accesso e di interazione, ovviamente
informatiche, che avete a disposizione come consiglieri per interagire con il Comune,
con l’Amministrazione.
Al termine di questa presentazione, mi fermerò con voi – così mi ha chiesto la
Presidente del Consiglio – per fare insieme la prima attivazione dei vostri utenti. A
differenza delle scorse Amministrazioni, dove i consiglieri avevano delle utenze a
livello di Gruppo, questa volta si è deciso di dare ad ogni consigliere “utente” e
“password” personale. Quindi, andremo insieme. Va fatta la prima attivazione per
cambiare la password e renderla effettiva; fino a quando non lo facciamo, non è
utilizzabile per le funzioni che vedremo a breve.
Mi sentite, vero? (Interruzione fuori microfono) Quindi, vedremo un attimino di
parlare della rete comunale per i consiglieri comunali, quindi di quelli che sono i
servizi della rete comunale per i consiglieri comunali.
Sostanzialmente, abbiamo tre aree di interazione con il Comune. Una è la rete
interna, alla quale potrete accedere tramite – come vi accennavo prima – un account
personale, tramite delle postazioni fisiche, che sono le due postazioni di maggioranza
e minoranza che sono nelle stanze di là, che vedremo dopo, e tramite delle cartelle
condivise ad hoc per voi, dove troverete – dopo lo vediamo più in dettaglio – i
documenti per le sedute con almeno tre giorni di anticipo, in modo che possiate
accedere e avere la documentazione a portata di mano per prepararvi per le sedute.
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Poi avete la posta elettronica. Nel vostro caso non sarà una posta elettronica
ordinaria, ma sarà una PEC, quindi una Posta elettronica certificata. Sarà solo quella
e la utilizzerete per comunicare sia con le caselle PEC, quindi con altre caselle
certificate, sia con le caselle non certificate. È attiva per entrambi i canali.
Ovviamente, quando parlerete con le PEC avrete una certificazione completa della
comunicazione che va dall’invio alla ricezione. Quando, invece, avrete
comunicazioni miste o ibride, quindi fra PEC e posta non certificata o fra posta non
certificata e PEC, avrete la certificazione solo per quello che riguarda il vostro lato,
che è PEC. Quindi, se siete voi che inviate avrete certificazione del vostro invio, e
basta. Da lì in poi non c’è certificazione, perché arriva sul server di destinazione;
mentre, se è lui che scrive a voi, avrete la certezza, quindi la certificazione
dell’arrivo, di quando è arrivata a voi, e questa l’avrà anche chi, ovviamente, vi ha
scritto, anche se è PEC ordinaria.
L’ultimo canale, anche se è quello attivo non solo per i consiglieri, ma una parte
pubblica per tutta la cittadinanza e una parte privata solo per voi, è il sito web che, vi
ricordo, è il canale primario, normativamente già da qualche anno, per comunicare
con il cittadino e, in teoria, dove dovremmo andare affinché il cittadino comunichi
con l’Amministrazione.
Vediamo più in dettaglio alcune parti di queste. Il vostro... (Interruzione fuori
microfono) Sì.
Le slide eventualmente ve le invio appena avrete la PEC attiva. Ve lo dirò tra
poco. Le vostre PEC sono in attivazione, ma ancora non sono attive. Appena le
avrete attive vi invio questa documentazione oppure la fornisco a Ilaria, che la può
mettere in quella cartella condivisa che vedremo dopo.
Il
vostro
account
personale
è
attivo
non
su
tutte
le
macchine
dell’Amministrazione, ma solo sulle due macchine che sono di là; in particolare, chi
fa parte di un Gruppo di maggioranza, sulla macchina di maggioranza; chi fa parte di
un Gruppo di minoranza, sulla macchina di minoranza. Io mi sono stampato l’elenco
di tutti gli utenti e le password predefinite, che poi cambierete, e le associazioni con
le macchine. Dopo, eventualmente, le andiamo a vedere insieme.
Vi posso, però, già dire che per accedere alla macchina l’utente corrisponde
all’iniziale del nome, punto, cognome; mentre la password al momento è “otto volte
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a”. Una volta che andiamo su, la resettate e ognuno mette la propria password. Gli
unici due che fanno eccezione a questa regola, per un motivo molto semplice, ossia
perché avevano già degli utenti all’interno del dominio, quindi non abbiamo creato
degli utenti nuovi, ma abbiamo usato quelli precedenti, sono Agostini e Croce che,
invece, hanno solo il cognome, come per la precedente Amministrazione.
Come vi ho detto, le password iniziali sono “otto volte a” minuscolo. Con questa
accederete la prima volta e sarete obbligati a cambiare la password. Se, invece,
provate ad accedere dall’esterno senza averla cambiata non vi farà accedere, perché
fino a quando non viene fatto il primo cambio password non permette l’accesso
dall’esterno della rete.
Ultima cosa. Avrete non l’obbligo informatico, ma il suggerimento normativo,
anche in questo caso, di cambiare la password ogni tre mesi per motivi di sicurezza.
Quindi, non sarete obbligati a farlo, a differenza dei dipendenti comunali e degli altri
utenti che hanno l’obbligo: dopo tre mesi si disattiva se non cambiano la password.
Nel vostro caso, avete l’opzione di cambiarla. Il suggerimento della norma per la
sicurezza è di cambiarla almeno ogni tre mesi. Potrete farlo solo dall’interno della
rete, quindi da una di quelle due macchine, non da casa, il cambio della password.
La posta certificata, come vi ho detto, è in attivazione. Quindi, avrete a breve la
posta certificata. Per utenti e dominio stiamo cercando di fare in modo che siano i più
mnemonici possibili, cioè semplici da imparare, perché ovviamente non saranno
“comune.rosignano.livorno.it”, ma avranno un prefisso PEC e una denominazione
che indicherà il Comune di Rosignano, ma vedremo un attimino quale sarà. I tempi
sono necessari proprio perché, purtroppo, la PEC non siamo noi a darla, a differenza
della casella interna, dove siamo noi ad avere i server, quindi noi scegliamo quando e
come darla. Le PEC no. Dobbiamo affidarci a dei gestori esterni, che sono quelli che
certificano. Quindi, stiamo chiedendo un lotto abbastanza grosso di caselle e
vogliamo che siano tutte almeno simili fra di loro. Quindi, ci vuole un po’ di tempo.
La PEC, ovviamente, sarà accessibile dall’interno e dall’esterno della rete comunale,
quindi anche da casa o dal cellulare, configurandola nel modo appropriato.
La rete interna. Anche qui passo velocemente, tanto poi la vedrete o, comunque,
potrete usufruire del supporto istituzionale per un’istruzione successiva. Avrete
sostanzialmente due livelli di accesso, cioè l’accesso alla intraweb, quindi ai servizi
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generali che sono attivi per tutti gli utenti che sono all’interno della rete, e l’accesso
ad una cartella condivisa “Y” che è “Consiglieri comunali”. In questa cartella “Y”
accederete alle documentazioni che il supporto istituzionale di volta in volta vi
metterà a disposizione per le sedute o per quello che è necessario. Ovviamente, avete
tutti la lettura su questa cartella, quindi metterà solo quello che serve per la
consultazione di tutti, non ciò che è, magari, ad uso di un singolo consigliere; mentre
nella intraweb potete trovare i servizi per utenti autorizzati piuttosto che per tutti gli
utenti.
Nel caso specifico, io qui sono collegato verso l’esterno per potervi far vedere,
dopo, il sito internet; quindi, non ho l’accesso alla intraweb, ma mi sono salvato due
pagine statiche giusto perché vediate... Se aprite internet Explorer, Firefox o quello
che sia dall’interno della rete, quindi da uno di quei due PC che avete a disposizione,
vi si presenterà, ed è la pagina della intraweb dalla quale si accede ai vari servizi
interni. Eccola qua. Da qui si accede al sito del Comune pubblico, alla propria posta
elettronica, però interna, quindi non la vostra, e in particolare ai servizi per utenti
abilitati, che sarà quello che userete voi prevalentemente, che vi permetterà di
accedere (questo è il menu che cambia) all’iniziativa dei consiglieri, che è un
applicativo che abbiamo reso accessibile dall’interno e dall’esterno (dopo lo
vedremo) per assolvere al vostro diritto di iniziativa, quindi per poter presentare e
monitorare le vostre richieste di interpellanze, interrogazioni, mozioni, accesso agli
atti e ordini del giorno.
Da qui potrete sempre accedere anche alle segnalazioni per consultazione e ai
giornali il Tirreno e la Nazione, che sono disponibili per voi. Il Tirreno è
consultabile per la cronaca locale e la cronaca di Livorno, quindi Rosignano, Cecina
(perché sono insieme) e Livorno, mentre la Nazione è consultabile su un estratto di
sei pagine che viene realizzato dall’ufficio di comunicazione, quindi è una specie di
piccola rassegna stampa che, di solito, comprende tutto ciò che riguarda il nostro
Comune estratto dalla Nazione giornaliera. Okay? Ciò a cui potete accedere da qui –
dopo lo vediamo – è accessibile anche dall’esterno. Lo vedremo.
Per la rete interna è questo. L’altro canale di comunicazione è il sito web. Il sito
web, come vedete, ha una struttura abbastanza complessa che preferisco farvi vedere
direttamente dal sito.
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Qui la navigazione non è velocissima. Stavo guardando anche prima. Sono sul
Wi-Fi. Probabilmente i vari cellulari che abbiamo qui – siamo tanti in questa stanza –
stanno tutti utilizzando il Wi-Fi e quindi colmano la banda. Ho notato prima che
appena è iniziata la seduta si è velocizzato. Tecnicamente ci sono dei problemi di
banda che viene colmata quando siamo in tanti. Il sito web, che è il canale di
comunicazione anche con i cittadini, ha una struttura di questo tipo: ha un primo
menu che è subito visibile, è sempre visibile durante la navigazione, che fa vedere le
funzionalità primarie di questo sito; voglio informazioni sul Comune, voglio
un’informazione tematica – ora vedremo quale – voglio avere un’agenda degli
appuntamenti, voglio accedere ai servizi on line, voglio segnalare qualcosa, voglio
essere registrato nei vari canali social, quindi Twitter, piuttosto che Facebook,
oppure voglio contattare il Comune nelle varie forme (posta elettronica, PEC, oppure
telefonicamente).
Sulla sinistra invece ci sono le aree funzionali. Avrò una prima parte che mi parla
del Comune con tutta la sua struttura; avrò una seconda parte del “lavora con noi” e
poi una terza parte sulla trasparenza, che è abbastanza importante.
Per consultare gli atti emessi dal Comune potete farlo o tramite il supporto
istituzionale oppure da casa o in qualunque altro momento vi faccia comodo dalla
sezione “atti amministrativi” e dalla sezione “trasparenza”. Tutto ciò che viene reso
ufficiale dal Comune (determine, ordinazioni, delibere di Consiglio e di Giunta) e
tutto ciò che viene pubblicata sull’Albo finisce negli atti amministrativi on line e
quindi è consultabile in tempo reale sugli atti amministrativi on line. Ho una parte di
partecipazione che mi permette di interagire in qualche modo e di partecipare alla
vita del Comune, ho i miei canali tematici che sono sostanzialmente suddivisi per
settore o comunque per tematica comunale.
Altra cosa importante: ho sempre a disposizione un paio di informazioni in primo
piano, sono quelle su cui un cittadino appena apre il sito si trova subito a
interpellarsi. Poi ho una seconda area che mi permette di vedere le cose messe in
evidenza, ma non necessariamente delle novità. Sono in evidenza, ma non sono
necessariamente cose nuove. Magari sono cose che durano anche un anno intero, ma
sono importanti e quindi vengono messe in evidenza. In fondo invece ho un elenco
degli eventi in generale. Di solito vedo i primi otto, dopodiché posso andare a vedere
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tutti gli eventi.
Una cosa importante che riguarda il sito – poi andiamo a vedere una parte tecnica
per voi – è questa: il sito non è gestito nei suoi contenuti dal CED. Quindi, non siamo
noi al CED a gestire i contenuti del sito, ma è l’Amministrazione. Tutto ciò che
vedete, nelle sue aree, è inserito dai singoli uffici. Quindi, quando avete un dubbio su
qualcosa che trovate nel sito dovete rifarvi eventualmente direttamente all’ufficio
perché sono loro che inseriscono questi dati e sono loro i responsabili per ciò che
viene inserito.
Noi al CED facciamo solo un controllo formale dell’informazione, per verificare
che secondo i crismi tecnologici sia accessibile e sia facilmente consultabile, però per
il resto, come contenuti, se ne occupano i singoli uffici.
Chi mette le informazioni in primo piano? Sono gli uffici che le identificano e poi
un sistema automatico, in base alle priorità, le mette in primo piano. Cosa finisce in
evidenza lo definiscono gli uffici. A livello di area viene definito in evidenza. Sono
tre le cose che si possono mettere in evidenza. Se ne voglio mettere una quarta non
posso. Mi informerò all’interno dell’ufficio. Quindi, se volete che qualcosa venga
messo in evidenza potete sentire direttamente gli uffici e non il CED.
Andiamo a vedere un’altra cosa importante per i consiglieri. È la parte delle
segnalazioni. Poi andiamo a vedere la consultazione vostra.
Le segnalazioni. Si tratta di un applicativo che è stato fatto sempre da noi, quindi
interno, gestito da noi, che permette al cittadino di trasmettere segnalazioni su
qualunque tematica: l’albero che è caduto, piuttosto che la strada che ha una buca. È
possibile allegare a queste richieste una serie di fotografie e documentazioni.
Ovviamente il cittadino può tenere sott’occhio l’iter di questa sua segnalazione,
quindi vedere in tempo reale se l’ufficio l’ha presa in carico, se non l’ha presa, che
risposta ha avuto, chi ce l’ha in questo momento e così via.
La registrazione è libera, quindi potete farla anche voi e ovviamente serve per fare
le comunicazioni. Anche noi come dipendenti comunali abbiamo utilizzato questo
servizio in alcuni casi perché c’erano delle cose da segnalare come manutenzione
stradale all’ente e quindi abbiamo seguito il canale delle segnalazioni, che è il canale
preferenziale. Non sto a farvi il corso comunque l’importante è sapere che questo
sistema è accessibile anche da cellulari e da iPad o comunque da altri tablet che
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abbiamo a disposizione, oltre che da casa e da altri sistemi.
Andiamo invece a vedere un altro punto di interazione che ha il cittadino, che
sono i servizi on line. Anche questo lo passiamo velocemente. Questo è un canale
che permette al cittadino di non venire fisicamente qui da noi e richiedere una serie
di servizi. Ovviamente potete farlo anche voi per quelli che sono di vostra necessità.
L’elenco dei servizi lo trovate in linea. Questo elenco si aggiorna continuamente.
Stiamo attivando almeno un paio di servizi al mese, lentamente. A breve attiveremo
la Carta regionale dei servizi per l’autentica in modo che il cittadino possa
autenticarsi direttamente con la Carta regionale.
Stiamo attivando il pagamento delle contravvenzioni direttamente on line e così
via altri servizi che sono in essere. È gestito dal CED e dallo sportello polifunzionale,
mentre il canale di comunicazione dall’Ufficio Comunicazioni.
Altra cosa importante per voi sono i servizi accessibili dall’area riservata che è qui
sulla sinistra sotto il Comune. Tutto ciò che vi ho fatto vedere fino ad ora è per voi, è
per il cittadino ed è pubblico sostanzialmente, quindi è accessibile a tutti. L’area
riservata no. L’area riservata pretende un’autentificazione con utente e password che
saranno gli stessi con i quali accedete ai computer dati a voi in dotazione e che vi
permetteranno di accedere sostanzialmente a tre servizi primari: la consultazione del
giornale, che quindi potrete consultare anche da casa senza bisogno di venire qua,
sempre il Tirreno e la Nazione; la consultazione di quella cartella condivisa che vi
dicevo prima, cioè la cartella che conterrà tutta la documentazione per le sedute
inserita dal supporto istituzionale e l’accesso alla procedura per acquisire il diritto
all’iniziativa.
Come si fa? Si accede all’area riservata, dopodiché vedete che qui c’è scritto
“accesso ai servizi riservati ai dipendenti comunali”. In realtà, l’accesso è riservato ai
dipendenti comunali all’interno dei quali ci siete anche voi consiglieri, anche se solo
come gettone. Qui poi vedremo se separarlo o metterlo più generico. Magari
potrebbe essere traviante. Cambieremo la dicitura, comunque è per i dipendenti
comunali e anche per consiglieri e assessori, cioè per tutti quelli che hanno in
qualche modo un rapporto più diretto, ma soprattutto un nome utente e una password
all’interno della rete del Comune per accedere da fuori.
Poi abbiamo l’accesso per i consiglieri comunali e gli amministratori. Questo
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elenco è da aggiornare, quindi poi lo aggiornerò. Accediamo prima all’area degli
utenti comunali. Ora io accedo con il mio nome utente “amministratore”. Vedrete un
po’ più di cose in più rispetto alle vostre, ma vi dirò quali vedrete voi.
Il nome utente e la password sono gli stessi con i quali accedete al computer. Vi si
presenterà questo menu, all’interno del quale in realtà ci saranno solo tre voci
sostanzialmente: documenti, giornali on line e iniziativa dei consiglieri. Come
amministratore ce l’ho come “presentazione richieste”, ma è “iniziativa dei
consiglieri”.
Accedendo ai giornali on line accedete alla cartella di rete con i giornali dove
troverete il Tirreno con le varie cronache, quindi Rosignano del 14, Livorno del 15,
Rosignano del 15, oppure le edizioni precedenti.
Mi sa che la batteria si è scaricata e non me ne sono accorto.
[Spegnimento microfono]
MARCO NATI. Però, ad un certo punto, quando clicco sul PDF, mi chiede la
password. Ho sbagliato qualcosa?
GIANLUCA TADDEI, Istruttore programmatore. La password è scritta nel file
di testo che c’è in quella cartella. Ora ve lo faccio vedere appena mi ricollego. C’è un
file di testo. Purtroppo ce lo danno protetto con password direttamente da il Tirreno.
La password in realtà è l’utente con cui noi scarichiamo, cioè l’utente registrato
all’interno de il Tirreno. È scritta in un file di testo, che è questo: password.txt. È
sempre questa, non cambia. Basta che la guardiate una volta e siete apposto. È
“organigov”, organi di governo abbreviato: “organigov”. Quando vi chiede la
password voi date questa password e si apre regolarmente.
Poi con un meccanismo simile l’altro accesso sarà a documenti. Accedendo a
documenti vedrete un elenco di cartelle. Nel vostro caso ci sarà questa “Consiglio
comunale” all’interno della quale ci saranno le varie sedute con le varie
documentazioni al loro interno. Per esempio, Consiglio comunale del 15. Se io entro
trovo la documentazione dei vari punti che oggi devono essere discussi, che verranno
discussi nella prossima sessione. Poi ho “presentazione richieste consiglieri
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comunali”. L’applicativo lo stiamo finendo di aggiornare anche perché io ho
bisogno, per finire di configurarlo, di tutte le vostre caselle PEC perché al suo interno
ha un sistema di comunicazione che si avvale delle PEC automatiche per l’invio.
Quindi, mi servono queste informazioni per finire di configurarlo.
Questo è il penultimo punto. L’ultimo punto è: come si aprono i file p7m firmati
digitalmente? Mi hanno chiesto di dirvelo velocemente, quindi ve lo dirò, però come
ultimo punto sempre se lo riteniamo necessario. Quello che vedete è l’applicativo.
Ovviamente vi chiede utente e password. Il nome utente e la password sono gli stessi
con i quali accedete al computer e all’area riservata. Se cambiate la password sul
computer viene cambiata in automatico anche sull’applicativo perché accede
all’unica banca dati degli utenti.
Trovate in alto un manuale operativo che potete scaricarvi e guardare dove è
riportata, con delle schermate, la sintesi di come utilizzarlo anche se per la parte che
riguarda voi consiglieri è abbastanza semplice. Qui sotto invece trovate i modelli che
sono stati predisposti con il nuovo Regolamento per l’invio delle vostre richieste,
quindi il modello di interpellanza, quello dell’interrogazione, quello della mozione e
quello, anche se è qui sotto e non si vede, di accesso agli atti.
Per gli ordini del giorno non c’è un modello perché è semplicemente una richiesta
che viene eseguita. Ho configurato il mio utente amministratore come utente
consigliere, quindi vediamo le stesse cose che vedete voi. In realtà questo applicativo
è utilizzato da consiglieri, segreteria generale, assessori, dirigenti, posizioni
organizzative e supporto istituzionale e di governo; gestisce un iter, che non vi faccio
vedere adesso, abbastanza complesso, differenziato per le varie richieste. Quello che
riguarda voi consiglieri invece è solo il fatto di voler e poter utilizzare questo
strumento per comunicare, quindi fare le vostre richieste e poi per poter consultare
tutto ciò che è stato portato avanti come interrogazione, interpellanza, mozione,
ordine del giorno e accesso agli atti. Tutto ciò che farete in questo quinquennio lo
troverete qui dentro.
In particolare, nel promemoria “consiglieri” ci sarà un elenco che al momento è
vuoto perché ho resettato tutto appositamente per voi; un elenco di tutte quelle che
sono state le mie richieste. Anzi, in particolar modo in questo spazio trovate le
richieste del vostro Gruppo.
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All’interno l’applicativo tiene traccia di chi fa la richiesta, però in realtà la
visibilità per i consiglieri è a livello di Gruppo. Tutte le richieste vengono fatte
personalmente, ma a nome del Gruppo e quindi sono visibili da tutti i membri del
Gruppo.
Ovviamente per ogni richiesta avrò uno stato (presentata, accettata, rifiutata,
ricevuto risposta), un numero progressivo annuo, l’anno di competenza, la tipologia,
che è quella che vi dicevo prima, oltre che la data di presentazione.
Avrò tutta un’altra serie di informazioni da inserire. Verrà registrato chi è il
consigliere e chi è il Gruppo; verrà in automatico generata la scadenza per l’accesso
agli atti (sei giorni lavorativi) e per le interrogazioni se non mi sbaglio che sono 15
giorni per quelle urgenti e 30 giorni lavorativi per quelle normali.
Dopodiché, verrà fatta la gestione quindi verrà inserito o manualmente un oggetto
e una richiesta oppure aggiungendo un allegato. L’allegato normalmente dovrebbe
essere il modello che avete scaricato e vi siete compilati. Per esempio, se voglio
presentare un’interpellanza mi scarico oppure
apro in linea il modello
dell’interpellanza, lo compilo in tutte le sue parti dopodiché lo salvo e mentre sono
nell’applicativo farò “gestione nuova”. Cliccherò su “nuova”, dirò che è una
interpellanza, nel caso di un’interrogazione posso dire se è urgente o meno e dare la
mia motivazione, lui si accorge in automatico che sono io. Adm Taddei è consigliere
e basta perché non ha un Gruppo vero e proprio a cui appartiene, ma nel vostro caso
ci sarà il vostro Gruppo. Dopodiché vado a inserire l’oggetto o la richiesta oppure
faccio “allega” e vado a selezionarmi il mio documento che ho precedentemente
compilato e salvato sulla mia macchina.
Spero di aver preso qualcosa di piccolo. Dopodiché salvo, la mia richiesta viene
inoltrata e prende il suo numero. Al momento nel vostro caso qui non è visibile
perché tutte le richieste politiche – tranne l’accesso agli atti che è diretto ai dirigenti
– tutto ciò che ha un’origine politica, quindi interpellanze, interrogazioni, mozioni e
ordini del giorno vengono prima accettate dalla Presidente del Consiglio che valuta
più che altro la correttezza formale, che effettivamente se c’è scritto che è
un’interpellanza sia un’interpellanza. Vi faccio un esempio, poi magari la Presidente
è qui quindi può dire meglio lei: ovviamente darà anche la valutazione, per esempio
per le interrogazioni, perché è previsto da Regolamento, sull’urgenza. Voi quando
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compilate l’interrogazione mettete “urgente” e mettete la motivazione, suggerite un
motivo di urgenza per quella interrogazione. La Presidente del Consiglio valuta e
deve approvare se effettivamente la motivazione e l’urgenza per quella richiesta sono
accettabili. Nel tal caso la manda avanti com’è, altrimenti può o correggerla e quindi
togliere l’urgenza e mandarla avanti ordinariamente oppure respingerla.
Non mi addentro sugli iter interni perché non penso vi interessino più di tanto.
Comunque ci sono una serie di workflow che sono le dispense che vedrete quando ve
le faremo avere.
Avrete a disposizione degli schemi come questo che vi fanno un po’ capire l’iter
che fa la vostra richiesta all’interno dell’Ente. Dopo questa fase verrà fatta
un’assegnazione. In fase di assegnazione vi verrà inviata una mail – quindi, è stata
accettata, è in fase di assegnazione – che vi darà conferma che effettivamente è tutto
a posto e sta andando avanti regolarmente. Poi riceverete un’ultima mail quando la
vostra richiesta avrà terminato il proprio iter e sarà stata lavorata. A seconda delle
tipologie, ovviamente, le mozioni, per esempio, vengono inviate a tutta la Giunta,
mentre altre vengono inviate ai dirigenti. Non sto qui ora dirvi... (Interruzione fuori
microfono) I modelli sono quelli di cui vi dicevo,
li trovate all’interno
dell’applicativo: sono il modello per l’interpellanza... (Interruzione fuori microfono)
MARIA CASTALLO, Segretario. Io faccio soltanto un piccolo intervento. Penso
che a tutti i consiglieri sia chiara la differenza tra interrogazione, interpellanza e
mozione. Tra l’altro, queste sono descritte anche nel nostro articolo 24 del
Regolamento del Consiglio, però è meglio precisare. Per quale motivo precisare?
Perché anche da precedenti esperienze, qualche volta è capitato che un consigliere
comunale presentasse una istanza che conteneva contemporaneamente richiesta di
accesso agli atti, quindi rivolta agli uffici comunali, domande sull’operato della
Giunta e poi, magari, proponeva di deliberare qualcosa, di impegnare il Sindaco,
eccetera. Praticamente, un unico atto ne conteneva tre. Noi eravamo costretti a
respingerla al mittente e a invitarlo a separare, per fare avere a questi atti il loro iter
corretto.
Noi quindi abbiamo preparato dei modelli in cui è ben chiaro al Consigliere che se
ha da rivolgere, tornando all’esempio di prima, un’istanza di quel tipo, deve fare tre
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istanze, cioè tre atti diversi, perché hanno degli iter diversi che adesso Taddei vi
spiegherà.
L’interrogazione è praticamente il modo di rivolgersi più semplice, più sintetico
all’Amministrazione, tant’è vero che è anche oggetto di question time, cioè, è una
domanda netta, precisa, su un solo argomento se un fatto sia vero, se
l’Amministrazione è informata di una cosa, se è esatta l’informazione che ha il
consigliere su un certo fatto, se la Giunta ha intenzione di comunicare fatti,
documenti o notizie al Consiglio, se è vero che l’Amministrazione prenderà o ha
preso provvedimenti su un determinato fatto. Quindi, anche la risposta è
estremamente sintetica, e per questo motivo abbiamo potuto inserire queste
interrogazioni nel processo del question time che viene inaugurato oggi.
L’interpellanza, invece, è sempre un’istanza rivolta all’esecutivo, però più
articolata, nella quale il consigliere può fare delle considerazioni. A seguito di queste
considerazioni, anche politiche, può chiedere i motivi e gli intendimenti della
condotta della Giunta su questioni che riguardano sia vicende locali, sia anche
vicende politiche più generali.
Invece, per quanto riguarda la mozione, in pratica non è altro che una proposta di
delibera. Vediamo i modelli. (Interruzione fuori microfono) La mozione non è altro
che una proposta di delibera, che però, naturalmente, provenendo da un consigliere
comunale, normalmente ha un contenuto politico, cioè, tende a dare un indirizzo
politico, a chiedere un indirizzo politico che può essere più generale, oppure, può
impegnare la Giunta a fare o a non fare qualcosa. Se questa mozione ha anche dei
contenuti tecnici, tale che porti poi ad un’istruttoria che possa avere delle ricadute
dirette o indirette sul bilancio comunale, è chiaro che questo non sarà più un atto
politico, può essere benissimo proposto, però deve essere soggetto ad una istruttoria
degli uffici, che possono anche esprimere un parere negativo, anche di non copertura
finanziaria.
Restando alla tipologia di mozione che normalmente viene presentata, questa è
una vera e propria proposta di delibera, che quindi segue l’iter delle delibere.
Normalmente, avendo un contenuto di atto d’indirizzo politico non è soggetta al
parere preventivo di regolarità contabile e amministrativa da parte degli uffici, però
viene comunque vista: viene comunque verificato se per caso abbia un contenuto
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tecnico per il quale poi deve prendere un iter diverso.
In questo modello che vi ha appena fatto vedere Taddei vi abbiamo messo anche
un modello di mozione. Chiaramente, non siete obbligati a stare, ma comunque è un
modello abbastanza libero. Più che altro, fa comprendere chiaramente la differenza
profonda che c’è tra questo atto e quelli che vi ho detto prima, cioè, interpellanza e
interrogazione. Questa è una proposta di delibera che poi deve essere votata in
Consiglio, nella quale si impegna, si richiede o si dichiara. Abbiamo introdotto, nel
Regolamento del Consiglio, anche un’altra tipologia di mozione, che però non
presentate direttamente sul sistema, perché è la mozione della quale un consigliere
vuole effettuare prima un confronto con la Commissione afferente. Adesso magari
vediamo l’iter. Comunque, se lo guardiamo, qui c’è questo modello: “chiede di
verificare se sul testo proposto vi siano proposte di modifica o convergenze da parte
di altri Gruppi politici”. Questa cioè è un’altra tipologia di mozione, nella quale il
consigliere prende un’iniziativa anche con altri Gruppi politici, ne può discutere in
Commissione, quindi poi emerge un atto più complessivo e più generale, a volte
condiviso.
Naturalmente, la richiesta di accesso agli atti ha tutto un altro iter, e normalmente
precede la presentazione di un’interpellanza o di un’interrogazione, perché è uno
strumento di conoscenza del consigliere.
GIANLUCA TADDEI, Istruttore programmatore. Per esempio, abbiamo l’iter di
accesso agli atti. Tutti gli iter sono suddivisi sostanzialmente in tre parti: una parte di
presentazione, una parte di gestione e una parte di assegnazione. La parte di
presentazione comincia sempre con la vostra presentazione da parte del portale.
Dopodiché, nel caso dell’accesso agli atti, c’è una verifica e accettazione della
richiesta da parte del supporto istituzionale (Ilaria Baldi o chi la sostituisce), perché
l’accesso agli atti ovviamente è indirizzato ai dirigenti. Quindi, verrà prima di tutto
verificata, anche qui, la correttezza formale, cioè, viene solo verificata la formalità,
che sia effettivamente una richiesta agli atti, cioè, che non sia qualcos’altro, o che
non contenga richieste politiche all’interno di una richiesta atti. In tal caso, come
diceva prima anche il Segretario, la richiesta verrà rifiutata, in modo che possano
essere fatte due richieste separate. L’accettazione o il rifiuto della richiesta atti vera e
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propria, invece, quindi, non formale ma per il contenuto che ha, verrà fatta dal
dirigente direttamente. Quindi, verrà fatta solo in una seconda fase, perché è il
dirigente che può rifiutare e deve dare gli estremi normativi per cui rifiuta un vostro
accesso agli atti.
MARIA CASTALLO, Segretario. Quello che stiamo descrivendo adesso, se avete
il Regolamento del Consiglio, è l’articolo 23 dello stesso, che in effetti non fa altro
che declinare quello che è il contenuto nell’articolo 44 del Testo unico degli enti
locali. Noi qui abbiamo precisato che i consiglieri per l’esercizio del mandato hanno
diritto alla visione e al rilascio degli atti amministrativi da parte dei dirigenti
competenti per materia, poi da parte di aziende ed enti partecipati, previa richiesta
telematica di accesso, o per il tramite dell’ufficio di supporto. Noi vi chiediamo
quindi di utilizzare il più possibile questo sistema telematico, perché in questo modo
possiamo garantire il rispetto dei tempi e anche la trasparenza degli atti. Parimenti, i
consiglieri hanno diritto di ottenere dal Comune tutte le notizie e le informazioni in
possesso dell’Ente, nonché di aziende ed enti partecipati ritenuti utili all’esercizio del
mandato.
Io vorrei precisare una cosa, poi su questo potremo successivamente fare degli
approfondimenti. Il fatto che gli atti richiesti debbano essere utili all’esercizio del
mandato è espressamente sottolineato dal legislatore, dal Testo unico degli enti
locali, ed è questo, cioè il concetto dell’essere utile all’esercizio del mandato ciò che
a volte può creare l’impedimento al rilascio degli atti, se questo concetto di utilità
manca. Praticamente, il consigliere deve attestare sotto la propria responsabilità che
l’atto che richiede è utile all’esercizio del mandato, prima di tutto; in secondo luogo,
sotto la propria responsabilità, in questo caso anche penale, si vincola al segreto
d’ufficio, perché i consiglieri possono avere un accesso privilegiato a determinati
atti, anche riservati, dei quali, se si fa una diffusione scorretta, è responsabile. Questo
è un principio affermato dal Testo Unico degli enti locali su cui vi è anche
responsabilità penale. Noi ci impegniamo a rilasciare gli atti entro i sei giorni
lavorativi successivi alla richiesta, laddove l’istanza sia il momento di accettazione di
detta richiesta. Però, potrebbero anche esservi dei divieti o degli impedimenti, come
per esempio nel caso di domande ripetitive, e cioè: chiedere più volte lo stesso atto,
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avendolo chiesto in precedenza; domande troppo generiche, sulle quali l’ufficio non
è in grado di individuare precisamente qual è l’atto di cui si richiede il rilascio;
aspetti meramente personali. Noi per esempio abbiamo avuto una volta il caso di un
consigliere che chiese di conoscere nei dettagli tutta la graduatoria per l’accesso alle
case popolari, un atto contenente quindi dati fortemente sensibili, fortemente
riservati; all’interno della graduatoria era inserito anche lui. La sensazione quindi fu
che non fosse un accesso utile all’esercizio del mandato, ma un accesso dalla propria
posizione privilegiata per andare a guardare i soggetti che c’erano prima, dopo,
eccetera. Ci sono altri strumenti. In quel caso il consigliere poteva non esercitare il
privilegio del consigliere, ma presentarsi come normale cittadino. Avrebbe avuto il
diritto di avere tutte le informazioni, con assoluta riservatezza, dall’ufficio servizi
sociali. Sto facendo un esempio banale per dire questo. Su questo abbiamo molta
giurisprudenza, cioè la ricerca dell’utilità del mandato, però ogni caso è un caso a sé.
Lascio la parola al dottor Taddei.
GIANLUCA TADDEI, Istruttore programmatore. Dopo l’assegnazione che viene
fatta al dirigente, per competenza, un solo dirigente riceverà questa richiesta, oltre
che un assessore, per conoscenza. Dopodiché, il dirigente provvederà in autonomia a
gestire la richiesta, a produrre gli atti e poi a chiuderla, quindi, mettendo la risposta
con gli atti richiesti, che vi verranno inviati dal sistema automatico di mail (li
riceverete direttamente nella PEC, e poi accedendo al sistema); oppure, appunto,
dando motivazione se la richiesta non è pertinente.
Le interpellanze, invece, partono – anche qui – con la presentazione, da parte
vostra, della richiesta. L’accettazione in questo caso viene fatta dalla Presidente del
Consiglio, formalmente, per quello che vi si diceva prima. Dopodiché, viene fatta
l’assegnazione ad un assessore, e viene fatta dal supporto di governo, perché il
rispondente all’interpellanza sarà poi un assessore. Successivamente l’assessore
provvederà, tramite comunicazioni con i dirigenti, a produrre una risposta e chiuderà,
una volta che sarà pronto per poter dare risposta a questa interpellanza. Ovviamente,
quando vengono chiuse, come vi ho accennato all’inizio, vi viene mandata una mail
che vi informa che la vostra richiesta è giunta al termine.
Per le interrogazioni, il principio è lo stesso, quindi anche qui abbiamo
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l’inserimento della richiesta, l’accettazione da parte della Presidente del Consiglio,
con anche la valutazione per l’urgenza o meno; l’assegnazione da parte del supporto
di Governo ad un assessorato; la gestione, da parte dell’assessore, con la produzione
degli eventuali documenti per la risposta; la chiusura. Qui c’è una casistica
importante. I documenti, l’assessore o il dirigente di turno possono aggiungerli,
ovviamente con le scadenze dei quindici e dei trenta giorni per l’urgente o per il
normale.
In realtà, possono inserirle anche dopo, quindi, può essere che vi arrivi una mail
anche dopo che la richiesta è scaduta, se è prima del Consiglio successivo, perché dal
Regolamento così è previsto. Quindi, magari, oggi scade; se il prossimo Consiglio è
fra tre giorni, domani vi arriva una mail con la risposta del dirigente. Questo è
corretto, è come da Regolamento. Poi in Consiglio, magari, è già stata messa
all’ordine del giorno; verrà detto che è stata data risposta dopo la scadenza, però
prima del Consiglio. Era solo per dirvi che vi potrebbe arrivare questa mail, anche
dopo la scadenza, perché è regolare.
Per le mozioni il giro è più semplice. Sostanzialmente, fate la vostra richiesta di
mozione, c’è sempre la valutazione per accettarla o meno formalmente, in questo
caso, l’assegnazione, con l’invio a tutta la Giunta, la chiusura immediata e la
preparazione per poi portarla in Consiglio. Il supporto istituzionale, al termine,
quando avrà in mano il verbale della seduta dove questa mozione è andata
effettivamente in essere, registrerà che è stata discussa, accettata (o quello che è
successo a questa mozione in Consiglio). (Interruzione fuori microfono)
L’ultimo atto, che ha un iter estremamente simile a quello della mozione, è una
proposta di ordine del giorno. Anche qui vale lo stesso principio: viene presentata,
viene valutata la correttezza formale della richiesta; viene assegnata al dirigente di
riferimento, oltre che all’assessore; viene inviata la mail a tutta la Giunta. Dopodiché,
al termine, il supporto istituzionale, eventualmente registrerà quando è stato discusso
questo ordine del giorno, se è stato discusso oppure rifiutato, accettato, o comunque
che cosa ha subìto. Tutto questo perché? Perché rientrando qui chiude il tutto
inserendo questi dati? Perché voi avrete nell’applicativo anche un archivio generale
(ora spero non sia scaduta la sessione; adesso il campo è vuoto) che vi permetterà di
fare delle ricerche su tutto ciò che è stato presentato e, nel caso specifico, anche su
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tutto ciò che è stato chiuso e che è andato in una qualunque seduta, anche se non
l’avete presentato voi, perché ovviamente, una volta che è diventato pubblico,
giungendo in seduta, è accessibile, ed avendo avuto un iter completamente digitale è
negli archivi del sistema. Quindi, magari, prima di fare una qualunque interrogazione
o interpellanza, uno può anche avere la curiosità di venire nell’archivio, fare una
ricerca sull’oggetto, magari per parola, e vedere se qualcun altro, non tanto ora,
magari, ma fra tre o quattro anni, ha già presentato un’interrogazione o
un’interpellanza simile (come vedete, è scaduta la sessione: questo ovviamente vale
anche per voi da casa. Se si resta inattivi, come per tanti siti internet, per più di venti
minuti, si chiude la sessione. Purtroppo sono i server web che lavorano così, quindi
bisogna riloggarsi e ripartire con la sessione nuova).
Quindi, nell’archivio potete andare a consultare tutto ciò che voi personalmente
avete presentato e su cui avete avuto risposta per quel che riguarda l’accesso agli atti
e tutto quello che tutti gli altri consiglieri hanno presentato e che è stato trattato in
seduta per tutti gli altri tipi di richieste.
L’ultima cosa che vi voglio dire è questa. All’inizio parlavamo della trasparenza,
per cui potete accedere a tutti i documenti che l’Amministrazione emette. Ora, c’è un
problema di fondo, quando lo fate da casa, come molti consiglieri, anche della
precedente
amministrazione,
inizialmente
hanno
riscontrato.
La
nostra
Amministrazione, a differenza di altre, genera gran parte dei propri atti come
originali digitali: glia atti quindi nascono digitalmente, vengono trattati digitalmente
e sostanzialmente diventano esecutivi digitalmente, tramite firma digitale. Questo
ovviamente è un vantaggio – parlo da informatico – di conservazione, a livello di
sicurezza di tante altre cose che la norma ci ricorda, ma soprattutto genera dei
documenti che sono dei P7M, perché in Italia un documento firmato digitalmente è
un P7M, cioè, ha un’estensione, in fondo, che è P7M: è un po’ come il .doc per
Word, il PDF per l’Acrobat, e così via. Qual è il problema? Il problema è che i P7M
non sono in essere da così tanto tempo come altri formati di documenti (come Word
ed Excel che esistono da decenni). Quindi, ad oggi, le macchine, tutte, in generale,
non possono aprirli da sole, a differenza di Word, Excel e PDF: qualunque computer,
non ce ne rendiamo nemmeno conto, ha già sopra i programmi per poterli aprire, ci
clicco sopra e me li apre.
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Per il P7M, purtroppo, essendo giovane come formato, questo non può succedere.
Devo installare qualcosa sulla mia macchina per poterlo aprire, altrimenti non lo
apro. Questo qualcosa è ovviamente un prodotto, che può essere commerciale, se uno
se lo compra per conto proprio, ma lo Stato italiano ha fatto sì che ne esistano anche
alcune versioni open source, o comunque gratuite, appunto per la cittadinanza.
Una di queste, quella che il nostro Ente ha scelto al suo interno, ma non è
necessariamente la scelta che dovete fare voi, è il DiKe, realizzato dalla Camera di
Commercio, utilizzato anche da tutti quelli che hanno rapporti con la Camera di
Commercio. È gratuito e si installa tranquillamente, nel senso che ha un setup non
proprio immediato, però si installa tranquillamente su Windows, su Linux e anche su
Mac, perché io ho anche la versione per Mac e l’ho installato.
È uno dei programmi, non l’unico. Se io avessi una carta di firma Aruba, faccio
un esempio, Aruba mi dà il suo Aruba Sign e posso usare quello. Non è un problema.
Se ho la PEC di qualcun altro che mi dà un suo programma per aprire i p7m, uso
quello. Non devo usare DiKe per forza, assolutamente. DiKe noi lo suggeriamo.
Infatti, se vado ad accedere agli atti amministrativi, atti amministrativi on line, trovo
subito, in modo che qualunque cittadino che anche non abbia questo tipo di
informazione se ne renda conto, le istruzioni per aprire i file p7m.
Sostanzialmente, ho la spiegazione di quello che vi ho detto a voce adesso e poi
ho i link per scaricarmi il certificato del sito, cioè, scusatemi, il certificato del DiKe,
il DiKe stesso e gli eventuali altri software che la DigitPA ha messo a disposizione.
Quindi, se uno ne vuole altri, guarda quali sono e li scarica.
MARIA CASTALLO, Segretario. Detto questo, è chiaro che mettiamo a
disposizione tantissimi dati, tantissimi atti sul nostro sito, per cui la speranza è che
prima di fare una richiesta di accesso agli atti agli uffici, possiate verificare se questi
non siano immediatamente disponibili nel nostro settore della trasparenza. Oltre ad
evitare passaggi farraginosi, questo vi consente soprattutto di entrare in possesso del
documento in tempo reale, senza attendere i sei giorni lavorativi di richiesta agli atti.
Quindi, la nostra speranza, il nostro auspicio è che i consiglieri comunali facciano
un ampio uso di tutto questo materiale che, volontariamente o per obbligo di legge, è
già disponibile sul nostro sito e sul nostro portale.
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GIANLUCA TADDEI, Istruttore programmatore. Infatti, sempre dalla parte
degli atti amministrativi on line, vedo che posso chiedere cose che riguardano la
gestione economica, bandi, avvisi, atti amministrativi, gestione del territorio e
demografici. Ho tutto quanto quello che riguarda queste cose.
Se poi entro, ognuno di queste categorie è suddivisa ulteriormente. Quindi, per
esempio, per quello che riguarda gli atti amministrativi, potrei voler andare a vedere
le delibere di Giunta, di Consiglio, le determinazioni, i provvedimenti dirigenziali –
per ora, ci sono solo una parte dei provvedimenti dirigenziali, quelli che hanno
interesse pubblico –, una istanza, le ordinanze, gli eventuali programmi
dell’Amministrazione, i provvedimenti, eventuali multe, o i verbali che sono stati
generati e i verbali del Consiglio, se non mi sbaglio. Ora vediamo. Per esempio,
trovo l’elenco dei cittadini italiani residenti all’estero che hanno esercitato e così via.
Ci sono i vari verbali che vengono realizzati.
Ognuno di questi mi permette di avere un elenco. Tra l’altro, posso fare delle
ricerche. Come avete visto quassù, posso ricercare per contenuto, oppure fare delle
ricerche avanzate, quindi anche per periodo, per ufficio e per altre parti. Posso
salvarmi l’elenco. Vedete?
Posso ricercare per tutti questi dati qua, quindi anno, tipo, data di esecutività, data
di pubblicazione, oggetto, mittente, numero e così via. Posso salvare la mia lista in
un formato aperto, quindi in formato sostanzialmente ODT, open format. Quindi, in
formato aperto posso fare la mia selezione e poi me la salvo, me la apro in Excel, in
Calc, o in quello che voglio, per averla a disposizione; oppure, posso entrare e
andarmi a vedere il dettaglio, solo gli allegati che sono stati messi come parte
integrante che compongono la mia richiesta, diciamo così, il mio atto in questo caso.
Posso andare a scaricarmi questo elenco e vederlo.
Con questo, penso di aver concluso. Se ci sono domande, chiedete.
PRESIDENTE. Naturalmente se ci sono altre domande, fatele pure.
NICOLÒ BAGNOLI. Grazie, Presidente. Ho una domanda riguardo proprio
questa parte degli atti on line. Allora, sono in file p7m per decreto governativo,
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giusto? Okay. Ma il decreto dice che devono essere solo in questo formato, oppure
possiamo metterli anche in PDF? Lo chiedo perché giorni fa ho provato ad aprire dei
file scaricando tutto quanto, però non andava. Poteva anche essere colpa mia, quindi
ho chiesto ad altri e non andava nemmeno a loro. Magari un file PDF, anche per chi
magari non è bravo, potrebbe essere meglio, più facilmente scaricabile insomma.
Grazie.
GIANLUCA TADDEI, Istruttore programmatore. In effetti, non c’è un obbligo
di usare solo p7m. Il p7m è il documento originale, quindi come Amministrazione,
ad oggi, è stata fatta una scelta che può essere cambiata, non è un problema. La scelta
è stata quella di dire: “Siccome io produco degli atti che sono digitali originali e
quindi nascono e muoiono digitalmente e ho la possibilità di avere accesso diretto al
mio p7m, che è il mio documento originale, pubblico il p7m”. Ad oggi, è stata fatta
questa scelta.
Nessuno vieta di pubblicare, accanto al p7m anche un PDF. Questo non è vietato
dalla legge. Non sarebbe un surplus non previsto, oppure qualcosa che si dice di non
fare, questo no. Potrebbe semplicemente portare ambiguità, perché uno si scarica il
PDF e pensa di avere il documento. In realtà, se uno ha bisogno del documento, si
scarica il p7m, perché quello è il documento vero originale digitale. L’altro,
sostanzialmente, è una copia che non ha valenza, perché è prima della firma in ogni
caso. Quindi, l’unica cosa è questa.
Se è per consultazione, si può anche decidere, per facilitare la consultazione
dell’atto, di mettere il PDF, però quello in realtà è una copia che è prima della firma,
perché l’atto vero è quello firmato e quindi è già un p7m.
PRESIDENTE. Ci sono interventi, domande o dubbi?
Se non ci sono altre domande, dico due parole io. Credo che questo nuovo modo
di operare, che ci vedrà impegnati nei prossimi mesi, porterà dei benefici per i
consiglieri comunali.
Mi rendo conto che sono molte nozioni condensate in un’ora e quindi potrà
sembrare estremamente complicato, però credo che questo nuovo metodo porterà
veramente dei benefici, perché da una parte il consigliere avrà modo di vedere la sua
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domanda e tutte le posizioni, quindi seguire da vicino l’iter della propria domanda e
poi perché tutti gli atti che vengono fatti in questa maniera rimangono in archivio.
Sono visibili, quindi ognuno di noi avrà un archivio, una storia personale con tutto il
lavoro amministrativo che andrà a svolgere.
Se non ci sono domande... (Interruzione fuori microfono) Ecco, infatti. Marco,
volevi intervenire? Prego.
MARCO NATI. Sarà anche una bella macchina, però se non funziona a nessuno,
Caterina...
Penso che sia auspicabile che funzioni questo programma e che si debbano
analizzare le motivazioni per cui nessuno riesce, scaricando questo programma, a
vedere questi atti. Praticamente, ad oggi, è come non averlo. Correggimi se sbaglio.
Se questo programma lui l’ha scaricato, io l’ho scaricato, lei l’ha scaricato e
nessuno riesce a vedere gli atti, è come avere una Ferrari senza la benzina. Grazie.
GIANLUCA TADDEI, Istruttore programmatore. Parlavamo del DiKe adesso,
penso, quello per aprire i p7m. Giusto?
Purtroppo i programmi non li facciamo noi. Il p7m è un formato che purtroppo
esiste solo in Italia. Nessun altro Stato ha scelto il p7m come formato digitale di
firma. (Interruzione fuori microfono) Quindi, purtroppo, i prodotti che ci sono per
aprire i p7m sono solo otto in tutti Italia, in tutto il mondo, perché in realtà nessun
altro usa i p7m e in effetti hanno qualche problemino. Purtroppo, però, la norma
parla chiaro e attualmente il formato è il p7m. In alternativa ci potrebbe essere il PDF
firmato che però solo da un paio d’anni, se non mi sbaglio, è entrato tra i formati
autorizzati come documenti digitali. Quindi, ad ora, ancora non siamo predisposti per
poterlo utilizzare.
MARCO NATI. Quindi, se ci sono dei problemi ci possiamo rivolgere a te
direttamente?
GIANLUCA TADDEI, Istruttore programmatore. Nel caso specifico non a me.
Per quello che riguarda tutto ciò che è firma digitale, posta elettronica e sito web,
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potete sentire direttamente i miei colleghi che sono Palomba o Pelagatti, che seguono
questa parte dell’informatico, sennò direttamente Bartolami che è il responsabile e
che poi penserà a smistarci le richieste.
PRESIDENTE. Voleva intervenire il consigliere Settino.
MARIO SETTINO. Direi che sia importante, oltre ovviamente alla formazione
che credo sia fondamentale, anche la possibilità di avere delle macchine adeguate
perché quelle che ci sono su chiaramente sono lentissime e penso che, laddove si
ponga il problema di usare dei programmi abbastanza complicati e complessi... Parto
per esempio dal mouse, che è ancora USB, e non funziona. Bisogna ogni volta avere
un controllo del gesto tale per cui poi dopo devi tornare indietro. Quindi, si
dovrebbero aggiornare anche il tipo di macchine, le potenze, eccetera, per poter
lavorare bene. Grazie.
GIANLUCA TADDEI, Istruttore programmatore. Giustamente vorrei far notare
che il DiKe vale solo per l’accesso agli atti. Quando invece utilizzate la procedura
nostra, quella predisposta per inviare le vostre richieste, vedere l’archivio e tutto
quanto, lì il DiKe non c’è, perché lì i documenti sono word o PDF. Pochi saranno
p7m.
PRESIDENTE. Intervengo io soltanto per alcune precisazioni. Capisco le
problematiche che sia Marco, sia Settino hanno presentato questa mattina, perché in
parte sono venute fuori anche dalla Conferenza dei Capogruppo. Invito i consiglieri a
vedere questo nuovo modo di lavorare che c’è stato presentato questa mattina in
maniera propositiva.
Capisco che ci sono questi problemi e, per quanto mi è possibile, vedrò se sono
risolvibili, però cerchiamo di avere un atteggiamento propositivo. Questo è nuovo
programma che probabilmente ha delle problematiche. Vediamo nei prossimi mesi
come funziona.
Penso anche che incontri come quello di questa mattina sicuramente andranno
ripetuti più volte. Insomma, partiamo, vediamo e poi magari rivediamoci. Questo è
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l’invito che faccio a tutti.
Sul fatto che ci siano macchine nella saletta su magari un po’ datate o con dei
problemi, effettivamente l’abbiamo potuto constatare. Vediamo se è possibile
cambiarle. Questo è da vedere naturalmente in sede di bilancio, per capire quali sono
le risorse. Sarà mio compito naturalmente raccogliere tutte le richieste che verranno
fuori in questi mesi e vedere se sono possibili da portare avanti.
Prego, consigliere Gherarducci.
NICCOLÒ GHERARDUCCI. Ho una domanda da rivolgere. Vorrei fare un
intervento sulla questione delle strumentazioni, perché stamane è stata fatta una bella
presentazione. Abbiamo presentato una Ferrari che però , come diceva Nati, non solo
è senza benzina, ma ha il motore di una Panda. Se usi i computer che vengono messi
a disposizione, come diceva Settino, e non funzionano – non funziona la stampante e
non si può stampare –, quando l’indicazione da parte dell’Amministrazione mi
sembra… Ammesso che qualcuno dei Consiglieri richieda comunque il materiale
cartaceo, come è nei suoi diritti, non è possibile utilizzarlo. Inoltre, dato che non è
detto che i Consiglieri debbano avere un computer proprio, è impossibile utilizzare
questi strumenti qui.
È stata firmata una richiesta da parte dei Capigruppo, ma non siamo riusciti a
trovare una stanza per i Gruppi consiliari. Dato che su richiesta di Simoncini è stato
detto che non ci sono risorse per dare ai Gruppi un computer, dato che è stato detto
che ci sono due computer a disposizione dei consiglieri, se anche questi non vanno, è
un problema.
Quindi, ringrazio il Presidente perché ha detto si cercherà di risolvere. Penso che
da parte dell’Amministrazione sia non solo un dovere, ma un obbligo, perché i mezzi
a disposizione dei rappresentanti dei cittadini devono essere messi, affinché questi
possano lavorare nel migliore dei modi. Insomma, sono due computer.
La democrazia ha un costo. Io lo ripeto. L’ho detto anche in altre sedi. Se questo
costo è inaccessibile per lo Stato italiano e il Comune di Rosignano, si può chiamare
il Prefetto e si fa prima insomma. Si paga uno stipendio solo, decide tutto lui e non ci
sono i rimborsi per i Consiglieri, né i gettoni. Si eliminano anche gli Assessori.
Insomma, si fa un Gabinetto del Prefetto e decide lui. Se invece si ritiene che la
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democrazia in questo Paese abbia ancora un valore, bisogna investirci delle risorse,
affinché le persone che sono state elette dai cittadini abbiano i mezzi per lavorare.
Rispetto agli atti, se il programma non funziona, non funziona. Su questo c’è poco
da fare. Quindi, gli atti o vengono chiesti direttamente all’ufficio di supporto del
Consiglio comunale o quel programma è impossibile utilizzarlo, quindi quello lì è
bello eliminato da solo, nonostante la presentazione, perché non va. O si cambia il
programma o si usa un altro mezzo per reperire gli atti, perché non funziona a
nessuno. Quindi, mi pare inutilizzabile.
GIANLUCA TADDEI, Istruttore programmatore. Sul fatto che il DiKe non
funzioni, mi permetto solo… Sul resto no non entro, non ho competenza, a parte
quella tecnica, quindi non sta a me dire niente, però, per quello che riguarda il DiKe,
che il programma non funzioni è da valutare un attimino.
Il fatto che non funzioni a tutti quanti lo so adesso, per esempio. Datemi un colpo
di telefono e cerchiamo di capire, perché probabilmente o non è stato installato bene,
o meno, perché all’interno della rete funziona e, una volta che è stato installato
correttamente, i documenti p7m li apre.
Ci terrei anche a far notare, sempre per un fattore di correttezza tecnica in questo
caso, che il DiKe è un programma. Non è nostro. È uno dei programmi che ci
vengono dati dallo Stato come utilizzabili per il p7m. Lo Stato ci obbliga a usare i
p7m. Non siamo noi. Non è una nostra scelta. I p7m sono solo una piccola parte di
quello che abbiamo visto oggi, cioè riguardano solo ed esclusivamente gli atti firmati
digitalmente che sono tutti gli atti prodotti dall’Ente, questo sì, però una volta
verificato il DiKe non avete poi problemi ad aprirli.
Per tutto il resto, per tutto ciò che invece è la consultazione del sito web, la
presentazione delle vostre richieste e quindi la vostra partecipazione in qualche modo
più interattiva con l’Ente, la possibilità di accedere alla rete interna e tutto il resto, il
DiKe non c’entra niente.
Mi sembra di capire – lo chiedo, anche perché mi interessa avere chiarezza su
questo – che i problemi sono sul DiKe e quindi sull’apertura dei p7m e ovviamente,
come qualcuno ha detto, sulle macchine vecchie. Su questo posso essere d’accordo
con voi, perché anche molti nostri colleghi hanno macchine che sono vecchie.
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Purtroppo è tanto che non facciamo aggiornamenti, perché le risorse sono quelle che
ci danno, quindi questo è quanto.
PRESIDENTE. Ci sono altri interventi? C’è qualcuno che vuole intervenire?
Consigliere Serretti, prego.
FRANCESCO SERRETTI. Buongiorno.
Una proposta al volo: visto che a Villa Celestina ci sono computer inutilizzati, che
sono lì fermi non so da quanto tempo, se non sono ancora obsoleti, se non sono
ancora passati come strumentazione, magari si potrebbero riprendere.
PRESIDENTE. Verifichiamo se è possibile attuare questa proposta.
Consigliere Simoncini...
ANDREA BARTOLAMI. Attualmente non sono nel nostro patrimonio, quindi io
non lo so. Facciamo una verifica per capire effettivamente a chi compete. I PC che
sono a Villa Celestina non sono nel patrimonio del Comune di Rosignano, fino ad
oggi. (Interruzione fuori microfono)
PRESIDENTE. Consigliere Simoncini...
ANDREA BARTOLAMI. Non so dire a chi appartengono. In questa fase, non lo
so.
LUCA SIMONCINI. L’addetto del CED ci ha parlato dei programmi. È vero, i
programmi saranno anche obsoleti, però crediamo che sia proprio il sistema da
cambiare. Ci vuole proprio il computer nuovo. Si possono anche cambiare i
programmi, ma sono computer talmente vecchi...
Noi ribadiamo questa insofferenza che abbiamo riscontrato. Voglio ribadire
anch’io il discorso delle sale per i Gruppi consiliari. Proprio ieri mattina ci siamo
trovati in tre Gruppi nello stesso momento con un computer, quindi ci siamo trovati
in grossa difficoltà. C’ero io come RD, c’era la Sinistra per il lavoro e il Movimento
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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RESOCONTO STENOGRAFICO
5 Stelle. Ribadiamo con forza quello che abbiamo presentato con una richiesta
scritta, ossia di avere una stanza per ogni Gruppo consiliare, per Capogruppo, per
liste o quello che si vuole. Lo ribadiamo anche ora, perché crediamo – come diceva
Niccolò Gherarducci – che se si vuol dare la possibilità ai Gruppi consiliari, ai
consiglieri di svolgere il proprio lavoro nella maniera migliore possibile,
chiaramente, bisogna dare gli strumenti e, oltre agli strumenti, anche le stanze dove
poter svolgere il proprio mandato.
Credo che questo sia doveroso da parte dell’Amministrazione comunale.
PRESIDENTE. Ti ringrazio, Luca.
Ci sono altri interventi? Se non ci sono altri interventi, ringrazio il dottor Taddei
per essere venuto qui questa mattina. Lo invito eventualmente a ritornare se ci
saranno problemi o, comunque, domande. Vediamo come precede questa iniziativa.
Come da accordi presi giovedì in Conferenza dei Capigruppo, sospendo il
Consiglio comunale. Invito i Consiglieri comunali che non l’avessero ancora fatto a
recarsi nella saletta delle riunioni, insieme a Gianluca, che vi aiuterà a sviluppare la
password del computer su al terzo piano.
Per quanto riguarda i Capigruppo, apro la Conferenza. Ci riuniamo nella saletta
dell’orologio.
Grazie.
(La seduta è sospesa)
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori.
MARIA CASTALLO, Segretario, fa la chiama.
PRESIDENTE. Si può procedere ai lavori del Consiglio comunale.
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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RESOCONTO STENOGRAFICO
Nomina degli scrutatori e delle scrutatrici
PRESIDENTE. Passiamo al punto n. 3) all’ordine del giorno con la nomina degli
scrutatori e delle scrutatrici.
Propongo Bagnoli, Pesci e Serretti. Chi è favorevole alzi la mano.
Il Consiglio approva all’unanimità.
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Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
15 Luglio 2014
RESOCONTO STENOGRAFICO
Costituzione delle Commissioni consiliari permanenti
PRESIDENTE. Passiamo al punto n. 4) all’ordine del giorno.
Lascio la parola al Vicesindaco Daniele Donati con la delibera sulla costituzione
delle Commissioni consiliari permanenti.
DANIELE DONATI, Assessore. Grazie, Presidente. Si tratta di andare a
formalizzare la costituzione delle Commissioni consiliari permanenti secondo anche
quella che è stata la discussione avvenuta nelle varie sedi (Conferenza dei
Capigruppo e quant’altro).
Sostanzialmente, le Commissioni sono cinque, perlomeno la proposta riguarda
cinque Commissioni: la Commissione I è la Commissione Affari istituzionali,
Bilancio, Personale, Patrimonio, Comunicazione; la Commissione II è la
Commissione Affari sociali, Politiche educative, Politiche scolastiche, Cultura,
Sport, Politiche giovanili; la Commissione III è la Commissione Attività produttive,
Turismo,
Agricoltura,
Parchi,
Politiche
venatorie,
Industria,
Progetti
per
l’innovazione e i finanziamenti comunitari; la Commissione IV è la Commissione
Urbanistica, Demanio marittimo, Edilizia privata, Infrastrutture; la Commissione V è
la Commissione Ambiente, Decoro urbano, Manutenzione, Mobilità, Trasporti,
Polizia municipale.
Questa è la proposta di costituzione delle Commissioni a norma dell’articolo 11
del Regolamento del Consiglio.
Per quanto riguarda il numero dei componenti della Commissione, la proposta è di
stabilire in sette il numero dei componenti delle Commissioni I e II, e in otto il
numero dei componenti delle Commissioni III, IV e V.
Questa è sostanzialmente la proposta. Ovviamente, come dicevo, questo fa parte
della discussione che è avvenuta ed è anche una riduzione rispetto a quello che era il
precedente numero di Commissioni.
PRESIDENTE. Apro il dibattito. Chi chiede di parlare? Prego, consigliere
Gherarducci.
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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RESOCONTO STENOGRAFICO
NICCOLÒ GHERARDUCCI. Grazie, Presidente. Intanto buongiorno a tutti. Non
c’era ancora stata occasione, anche se ero intervenuto.
Noi, naturalmente, siamo favorevoli alla delibera di cui abbiamo discusso anche
in Conferenza dei Capigruppo con i nominativi delle Commissioni. Riteniamo che
sia fondamentale partire quanto prima sia con la costituzione che con la
convocazione e gli ordini del giorno di cui abbiamo bisogno.
Vi spiego brevemente perché interveniamo rispetto al Regolamento del Consiglio
comunale. Nella scorsa legislatura abbiamo votato contro le modifiche al
Regolamento del Consiglio comunale. In particolare, il criterio ponderato è un
elemento significativo, che poi si rifà nella composizione stessa delle Commissioni e
che va ad alterare la dialettica interna alle Commissioni stesse.
Non è l’unico punto su cui noi dissentiamo dal Regolamento del Consiglio
comunale e, quindi, facciamo appello e chiediamo al futuro Presidente della I
Commissione se uno dei primi atti è la convocazione della Commissione stessa sulla
questione del Regolamento comunale, perché non solo come Gruppo della Sinistra
Unita per il Lavoro ma con altri Gruppi dell’opposizione avremmo idea di cercare di
modificare il Regolamento comunale per quanto riguarda la democrazia partecipativa
degli eletti alle Commissioni e al Consiglio comunale.
Grazie.
PRESIDENTE. Ci sono altri interventi? Prego, consigliere Settino.
MARIO SETTINO. Grazie. Io volevo fare una puntualizzazione per quanto
riguarda la maggioranza nella Commissione Vigilanza e controllo. Essendo una
Commissione che deve avere una funzione di vigilanza e controllo, la cui Presidenza
è stata assegnata alla minoranza, è evidente che, laddove la maggioranza viene
determinata per quanto riguarda le votazioni interne dal criterio della ponderazione,
la maggioranza determina in ogni caso la votazione all’interno della Commissione.
Quindi io propongo che in questa Commissione sia la maggioranza dei presenti
che possa determinare la maggioranza nelle votazioni.
Grazie.
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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RESOCONTO STENOGRAFICO
PRESIDENTE. Per chiarire, rivolgo una domanda al consigliere Settino, che ha
appena parlato. Sulla questione della Commissione di garanzia e controllo parleremo
al punto successivo, come avete visto all’ordine del giorno. Probabilmente ti riferivi
alla modifica del Regolamento…
MARIO SETTINO. Sì.
PRESIDENTE. ...quindi alle possibili modifiche da fare. Va bene.
Ci sono altri interventi? Se non ci sono altri interventi, io metto in votazione la
delibera al punto n. 4). Chi è favorevole alzi la mano. Partito Democratico,
Movimento 5 Stelle, Forza Italia, Sinistra Unita per il Lavoro e Rosignano
Democratica.
Il Consiglio approva all’unanimità.
Ora votiamo l’immediata eseguibilità della delibera. Chi è favorevole? Stessa
votazione di prima.
Il Consiglio approva all’unanimità.
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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RESOCONTO STENOGRAFICO
Istituzione della Commissione consiliare di garanzia e controllo
PRESIDENTE. Passiamo al punto n. 5) all’ordine del giorno con la delibera
sull’istituzione della Commissione consiliare di garanzia e controllo.
Do la parola al Vicesindaco Daniele Donati.
DANIELE DONATI, Assessore. Grazie, Presidente. Questa è l’istituzione
dell’altra Commissione, che è la Commissione consiliare di garanzia e controllo.
Anche questa è una delibera che viene fuori da una discussione e ovviamente è in
linea con quello che è il vigente Regolamento del Consiglio, quindi di istituzione
come primo punto di delibera della Commissione ai sensi dell’articolo 18. Il secondo
punto è il numero dei membri, che sono sei, il numero dei componenti della
Commissione stessa.
Per quanto riguarda l’ambito di attività, si tratta di verifica e controllo
relativamente all’attività di erogazione dei servizi per conto del Comune da parte di
società o enti, partecipati e non, acquisizione di informazioni volte a verificare il
buon andamento dei servizi erogati dal Comune in appalto, tempi e modalità di
esecuzione delle deliberazioni approvate dal Consiglio comunale, regolare attuazione
di convenzioni e di accordi di programma stipulati con soggetti pubblici e privati e
verifica della regolare attuazione degli indirizzi per la nomina e la designazione
nell’attività di rappresentanti del Comune da parte del Sindaco presso enti, aziende e
istituzioni.
A questo poi si aggiunge, ovviamente in termini più generici, di rimandare alla
Commissione stessa, qualora ne ravvisi l’opportunità, la facoltà di proporre al
Consiglio comunale l’integrazione delle proprie competenze con materie ulteriori
rispetto a quelle poc’anzi individuate. Quindi, le funzioni previste al comma 3, più al
comma 4 la possibilità per la Commissione di chiedere al Consiglio di poter discutere
e integrare le proprie competenze per materie ulteriori rispetto alle altre.
PRESIDENTE. Se non ci sono interventi, metto in votazione la delibera. Chi è
favorevole alzi la mano.
Il Consiglio approva all’unanimità.
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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RESOCONTO STENOGRAFICO
Votiamo ora l’immediata eseguibilità. Chi è favorevole? Stessa votazione.
Il Consiglio approva all’unanimità.
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Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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RESOCONTO STENOGRAFICO
Presa d’atto della comunicazione della Presidente dei rappresentanti dei
Gruppi in seno alle Commissioni (art. 11 commi 4-6 e art. 18 del Regolamento
del Consiglio)
PRESIDENTE. Passiamo al punto n. 6) all’ordine del giorno. È solamente una
presa d’atto, quindi non è soggetta a votazione.
Prendo la delibera. Questo punto n. 6) praticamente evidenzia i nominativi dei
consiglieri che andranno a far parte delle Commissioni consiliari permanenti e in più
della Commissione di garanzia e controllo.
Vi vado a leggere i nominativi delle varie Commissioni: «Dall’avvenuta
designazione e comunicazione da parte dei singoli Gruppi consiliari dei nominativi
dei componenti le singole Commissione come di seguito riportati:
– Commissione I (Affari istituzionali, Bilancio, Personale, Patrimonio,
Comunicazione): Agostini Marco per Noi Riformisti, Croce Lucia per Partito
Democratico, Gherarducci Niccolò per Sinistra Unita per il Lavoro, Mancini Serena
per Movimento 5 Stelle, Nati Marco per Forza Italia, Pesce Antonio per Partito
Democratico, Simoncini Luca per Rosignano Democratica e Socialista;
– Commissione II (Sociale, Politiche educative, Politiche scolastiche, Cultura,
Sport, Politiche giovanili): Agostini Marco per Noi Riformisti, Becherini Elisa per
Movimento 5 Stelle, Gesess Silvia per Sinistra Unita per il Lavoro, Marini Camilla
per Partito Democratico, Nati Marco per Forza Italia, Simoncini Luca per Rosignano
Democratica e Socialista, Taddeucci Lorenzo per Partito Democratico;
– Commissione III (Attività Produttive, Turismo, Agricoltura, Parchi e Politiche
venatorie, Industria, Progetti per l’innovazione e i finanziamenti comunitari):
Agostini Marco per Noi Riformisti, Angeli Maria Grazia per Forza Italia, Bagnoli
Nicolò per Partito Democratico, Gherarducci Niccolò per Sinistra Unita per il
Lavoro, Prinetti Alice per Partito Democratico, Serretti Francesco per Movimento 5
Stelle, Simoncini Luca per Rosignano Democratica e Socialista, Toncelli Nicola per
Partito Democratico;
– Commissione IV (Urbanistica, Demanio marittimo, Edilizia privata,
Infrastrutture): Agostini Marco per Noi Riformisti, Agostini Luca per Partito
Democratico, Angeli Maria Grazia per Forza Italia, Carafa Tommaso per Partito
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Democratico, Daddi Gianni per Partito Democratico, Gherarducci Niccolò per
Sinistra Unita per il Lavoro, Settino Mario per Movimento 5 Stelle, Simoncini Luca
per Rosignano Democratica e Socialista;
– Commissione V (Ambiante, Decoro urbano, Manutenzioni, Mobilità, Trasporti,
Polizia municipale): Agostini Marco per Noi Riformisti, Angeli Maria Grazia per
Forza Italia, Del Seppia Enzo per Partito Democratico, Gesess Silvia per Sinistra
Unita per il Lavoro, Giannoni Sergio per Partito Democratico, Settino Mario per
Movimento 5 Stelle, Simoncini Luca per Rosignano Democratica e Socialista,
Vivaldi Gaia per Partito Democratico».
Poi arriviamo alla Commissione VI, la Commissione di garanzia e controllo. Ci
tengo a precisare che c’è stata una modifica che mi è pervenuta ieri mattina rispetto
alla delibera che vi è stata inoltrata per e-mail nella giornata di venerdì scorso. C’è
stata una variazione con un nominativo del Movimento 5 Stelle: nella precedente
delibera c’era come componente Serena Mancini; adesso al suo posto è entrata
Becherini Elisa.
Ora vi vado a leggere, quindi, la composizione nuova della Commissione di
garanzia e controllo: «Agostini Marco per Noi Riformisti, Agostini Luca per Partito
Democratico, Becherini Elisa per Movimento 5 Stelle, Gesess Silvia per Sinistra
Unita per il Lavoro, Nati Marco per Forza Italia, Simoncini Luca per Rosignano
Democratica e Socialista».
Questi sono i nomi dei consiglieri che prenderanno parte, così come letti,
all’interno delle sei Commissioni consiliari.
In Conferenza dei Capigruppo abbiamo già deciso di convocare le Commissioni
per la prossima settimana e in questa convocazione verranno nominati i Presidenti e i
Vicepresidenti delle Commissioni.
Io sono in grado in questo momento già di dirvi le date, così almeno potete già
prendere nota prima ancora che vi arrivi la convocazione ufficiale da parte di Ilaria
Baldi. È stato deciso, vi ripeto, in Conferenza dei Capigruppo all’unanimità che le
Commissioni IV, V e VI verranno svolte il giorno martedì 22 luglio, con i seguenti
orari: Commissione IV ore 9, Commissione V ore 11, Commissione VI ore 14. Devo
ripetere o siete riusciti a prendere nota tutti? Devo ripetere oppure posso andare
avanti? Okay. Per il giorno giovedì 24 le Commissioni I, II e III, con i seguenti orari:
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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RESOCONTO STENOGRAFICO
Commissione I ore 9, Commissione II ore 11, Commissione III ore 14. Seguirà,
quindi, la convocazione ufficiale fatta nella giornata, credo, di oggi da parte di Ilaria
Baldi.
A questo punto, visto che non serve la votazione perché, vi ripeto, questa è
soltanto una presa d’atto, passerei al prossimo punto. Prego.
MARIO SETTINO. Mi scuso, solo una piccola correzione formale: il mio
cognome è Settino. Altrimenti risulterebbe un doppio consigliere con due cognomi
diversi.
Grazie.
PRESIDENTE. La ringrazio per la precisazione.
Allora, come vi dicevo, visto che questa è solamente una presa d’atto, non faremo
la votazione e passerei al prossimo punto all’ordine del giorno.
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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RESOCONTO STENOGRAFICO
Determinazione del valore del gettone di presenza per la partecipazione alle
sedute del Consiglio e delle Commissioni
PRESIDENTE. Passiamo al punto n. 7) all’ordine del giorno con la delibera
inerente al gettone di presenza.
Ripasso la parola al Vicesindaco Daniele Donati.
DANIELE DONATI, Assessore. Grazie, Presidente. Questa delibera è
sostanzialmente una parte in cui si va a prendere atto la determinazione del gettone
prevista dalla normativa in essere. Il gettone per l’anno 2014 per i consiglieri per la
partecipazione sia ai Consigli che alle Commissioni ammonta a euro 35,79, di cui
36,15 il valore edittale più il 5 per cento legato alle fluttuazioni stagionali della
popolazione, quindi la condizione del nostro Comune, più il 3 per cento entrate
proprie rispetto al totale delle entrate superiore alla media regionale, più il 2 per
cento spesa corrente pro capite superiore alla media regionale, meno il 10 per cento
decurtazione della legge finanziaria 2006.
La presente spesa ovviamente è spesa obbligatoria per legge.
Con la successiva entrata in vigore del decreto ministeriale attuativo di cui ai
commi 5 e 9 del decreto-legge n. 78/2010, si predispone l’adeguamento di tale
indennità alle nuove disposizioni in normativa.
Inoltre, l’importo sarà soggetto a verifica tecnica annuale volta ad accertare il
permanere dei parametri di maggiorazione di cui sopra e chiaramente è stato assunto
l’impegno di spesa sul capitolo apposito per poter far fronte alle necessità previste
per l’anno 2014.
Questa sostanzialmente è la parte di presa d’atto, e a fronte di questo c’è la
delibera in cui si delibera di confermare l’erogazione del gettone spettante ai
consiglieri comunali per la partecipazione alle sedute del Consiglio e delle
Commissioni nella misura che vi dicevo prima, cioè 35,79 per ciascuna seduta.
PRESIDENTE. Se nessuno vuole intervenire, metto in votazione il punto n. 7)
all’ordine del giorno. Chi è favorevole alzi la mano.
Il Consiglio approva all’unanimità.
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RESOCONTO STENOGRAFICO
Adesso votiamo l’immediata eseguibilità. Chi è favorevole? Stessa votazione di
prima.
Il Consiglio approva all’unanimità.
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RESOCONTO STENOGRAFICO
Nomina della Commissione per la formazione e la tenuta degli albi per
l’esercizio delle funzioni di giudice popolare presso le Corti d’assise e le Corti
d’assise d’appello
PRESIDENTE. Passiamo adesso al punto n. 8) all’ordine del giorno con la
delibera relativa alla nomina della Commissione per la formazione e la tenuta degli
albi per l’esercizio delle funzioni di giudice popolare presso le Corti d’assise e le
Corti d’assise d’appello.
Do nuovamente la parola al Vicesindaco Donati.
DANIELE DONATI, Assessore. Grazie, Presidente. Anche questo è un
adempimento rituale per quanto riguarda l’inizio dei lavori del Consiglio comunale.
Si tratta della nomina della Commissione per la formazione degli albi per l’esercizio
delle funzioni di giudice popolare presso le Corti d’assise e le Corti d’assise
d’appello.
Si tratta di andare a individuare i nominativi dei consiglieri che devono far parte
di questa Commissione. La Commissione, come dice lo stesso titolo, ha la funzione
di sovrintendere alla tenuta degli albi da cui poi attingere per l’esercizio della
funzione di giudice popolare, previsto dal Codice si procedura civile e penale, presso
le Corti d’assise e le Corti d’assise d’appello.
Sono albi che vengono revisionati ogni due anni. La prossima revisione sarà nel
2015, e in fase di revisione si tratta fondamentalmente di andare a fare un bando
pubblico in cui si dà una notizia pubblica ai cittadini, in modo che chiunque sia
intenzionato e abbia i titoli necessari possa richiedere di essere inserito in questo
albo. La funziona della Commissione ovviamente è quella di garantire e
sovrintendere questa funzione.
La Commissione è composta dal Sindaco o suo delegato e da due consiglieri
comunali. Quindi, quello che viene chiesto al Consiglio è di andare a individuare i
consiglieri comunali che dovranno far parte di questa Commissione.
PRESIDENTE. Ci sono interventi? Qualcuno chiede di parlare? Anche perché
noi, inerente a questa delibera, dovremo oggi votare comunque due nominativi,
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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RESOCONTO STENOGRAFICO
quindi se ci sono proposte da parte di qualcuno...
Prego, consigliere Agostini.
LUCA AGOSTINI. Per quanto riguarda i Gruppi di maggioranza, proponiamo il
nome di Gaia Vivaldi.
PRESIDENTE. Ci sono altri interventi? Prego, consigliere Settino.
MARIO SETTINO. Come abbiamo deciso in Conferenza dei Capigruppo, per la
minoranza proponiamo Nati.
PRESIDENTE. Allora, a seguito degli interventi che ci sono stati, vi chiedo
quindi di votare i due nominativi, Marco Nati e Gaia Vivaldi. Votiamo entrambi i
nomi in forma palese, quindi per alzata di mano. Chi è d’accordo su entrambi i nomi
è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio approva all’unanimità.
Metto in votazione l’immediata eseguibilità. Chi è favorevole? Stessa votazione.
Il Consiglio approva all’unanimità.
I nominativi, quindi, sono Marco Nati e Gaia Vivaldi.
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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RESOCONTO STENOGRAFICO
Eventuale question time
PRESIDENTE. Il punto n. 9) all’ordine del giorno, come avrete sicuramente
visto, riguarda l’eventuale question time. Come dice il Regolamento, è stata data
questa opportunità. In realtà, non mi sono pervenuti atti da inserire all’interno del
question time, ma io insieme all’ufficio abbiamo messo comunque questo punto
perché la convocazione parte prima rispetto poi ai limiti di presentazione di questi
atti. Difatti, i consiglieri comunali avevano tempo fino alla fine della Conferenza dei
Capigruppo di presentare atti. Non sono stati presentati da parte di nessun
Capogruppo, per cui questo punto all’ordine del giorno in questo Consiglio comunale
viene eliminato.
Questa mattina ho ricevuto da parte comunque di due consiglieri, il primo è stato
Niccolò Gherarducci e successivamente anche il Capogruppo del Partito
Democratico, Luca Agostini, la richiesta di inserire all’ordine del giorno due ordini
del giorno.
Il Regolamento parla chiaro su questo argomento. L’articolo 45, comma 3,
stabilisce che in genere non potrebbe essere inserito un ordine del giorno, se non su
proposta incidentale, vale a dire se l’ordine del giorno che io propongo dovrebbe in
teoria avere come argomento un argomento già inserito all’interno dell’ordine del
giorno. Però, se si va anche a leggere il comma 2 sempre dell’articolo 45, si dice che
su argomenti che rivestono il carattere di urgenza e che non siano all’ordine del
giorno è necessario il voto favorevole espresso dalla maggioranza dei consiglieri
votanti.
Quindi, avendo io esaminato entrambi gli ordini del giorno e avendoli valutati di
particolare interesse, avrei deciso di inserirli all’interno dell’ordine del giorno.
Eventualmente, facciamo fare una breve presentazione a entrambi i consiglieri,
dopodiché per ogni singolo ordine del giorno dovremo fare una votazione a
maggioranza per l’inserimento all’ordine del giorno di queste nuove tematiche.
Non so se mi sono spiegata bene, se avete capito il procedimento. Quindi, se siete
d’accordo, inizierei con la proposta di ordine del giorno del Capogruppo Luca
Agostini e poi passerei alla discussione dell’ordine del giorno di Niccolò
Gherarducci. Infine, passiamo alla votazione per inserirli all’interno dell’ordine del
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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giorno.
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Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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RESOCONTO STENOGRAFICO
Ordine del giorno in merito all’azienda Toscana Impianti
PRESIDENTE. Prego, consigliere Agostini.
LUCA AGOSTINI. Grazie, Presidente. È un ordine del giorno sulla situazione di
un’azienda locale, la Toscana Impianti, che sta attraversando un momento di crisi. È
in corso praticamente il suo fallimento.
L’ordine del giorno che abbiamo proposto in Conferenza dei Capigruppo, che
credo – guardo al Movimento 5 Stelle – sia stato a questo punto sottoscritto da tutti i
Gruppi consiliari... Se mi ascoltano quelli del Movimento 5 Stelle e magari ottengo
anche una risposta… No, dicevo, se siete d’accordo si può dire che è sottoscritto da
tutti.
La situazione che sta attraversando questa azienda, che ha oltre trecento occupati,
è di assoluta gravità per l’intero territorio del Comune di Rosignano, e non solo,
perché gli occupati ovviamente non hanno confini. È sicuramente una situazione di
grave crisi.
Siamo preoccupati di quello che sta succedendo, siamo preoccupati del fatto che
si possa disperdere un’esperienza industriale importante, fatta di professionalità, di
capacità e di eccellenze, e da questo punto di vista cerchiamo di porre l’attenzione al
fatto che, nel momento in cui ovviamente si va verso il fallimento di un’azienda, ci
sia ampia e completa attenzione non soltanto alla salvaguardia dei posti di lavoro ma
anche a quella che è stata un’importante esperienza industriale per il territorio di
Rosignano.
Vado a leggerlo, anche se quello che ho detto è praticamente il contenuto
dell’ordine del giorno: «Il Consiglio comunale di Rosignano Marittimo, venuto a
conoscenza della grave crisi che attraversa la Toscana Impianti, esprime profonda
preoccupazione per il rischio che siano perdute centinaia di posti di lavoro ed
un’importante presenza industriale.
Negli anni, infatti, la Toscana Impianti si è contraddistinta per qualità e
professionalità, rappresentando un’eccellenza industriale del territorio tra le molte
punte di diamante che la nostra realtà economica è riuscita ad esprimere.
La nomina di un Commissario straordinario per la gestione della fase fallimentare
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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pone una serie di questioni che è importante sottolineare. Innanzitutto, bisogna
evitare la logica per la quale sia sufficiente garantire il solo soddisfacimento dei
creditori. In questa fase, andrebbe scongiurato il rischio dell’affitto di rami
d’azienda, misura prodromica alla cessione di settori dell’impresa. È doveroso
contrastare il principio che la fondamentale salvaguardia dei posti di lavoro sia
necessariamente connessa allo smembramento dell’impresa, la quale, come ricordato,
ha rappresentato un attore industriale importante per il territorio ed un’esperienza che
altrimenti andrebbe persa.
È possibile e prioritario tutelare i lavoratori mantenendo l’integrità della Toscana
impianti. Poiché è basilare che resti alto il livello di attenzione sulla questione della
Toscana impianti, con il presente ordine del giorno, si impegna il Sindaco ad
adoperarsi, nei modi e nei luoghi consentiti, per garantire il massimo controllo della
situazione; ad adoperarsi nei confronti del magistrato competente affinché, nella
nomina del Commissario straordinario, insieme al soddisfacimento degli interessi dei
creditori, sia data massima considerazione, e possibilmente precedenza, alla
salvaguardia delle esperienze aziendali e lavorative, per garantire il proseguimento
dell’attività aziendale stessa; a vigilare sulle questioni sia della delocalizzazione
dell’azienda, sia della valorizzazione delle aree attuali, provvedimento da attuare per
il consolidamento dell’impresa stessa, quindi non per fini speculativi. Si impegna il
Sindaco a tenere aggiornato il Consiglio comunale sulla situazione. Si dà mandato
alla III Commissione di seguire ed approfondire la questione attraverso incontri
appositi con i soggetti coinvolti».
Grazie, Presidente.
PRESIDENTE. Grazie, Luca. Ora passerei a Nicolò Gherarducci, che vi espone...
(Interruzione fuori microfono) No. Ora voi esponete il vostro ordine del giorno,
dopodiché votiamo l’inserimento all’ordine del giorno.
SILVIA GESESS. Volevo chiedere una sospensione di cinque minuti per
discutere l’ordine del giorno.
PRESIDENTE. La sospensione la posso accogliere, però in questa fase chiedo ai
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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RESOCONTO STENOGRAFICO
due proponenti di esporre il loro ordine del giorno, di votare successivamente
l’inserimento all’ordine del giorno di questi due nuovi punti, dopodiché passiamo
però alla delibera che era in programma e questi due ordini del giorno passano in
coda in Consiglio comunale.
Questo è l’iter regolare, quindi eventualmente la discussione l’apriamo dopo.
Probabilmente non mi ero spiegata bene e mi scuso.
Do la parola al consigliere Niccolò Gherarducci.
NICCOLÒ GHERARDUCCI. Questo ordine del giorno nasce dalla situazione tra
popolo palestinese e popolo israeliano. Mi pare davanti agli occhi di tutti, su tutte le
cronache e su tutti i telegiornali la situazione ancor più incandescente che in questi
giorni è diventata molto più pesante degli ultimi mesi.
Sembrava ci fossero stati degli spiragli per un rasserenamento della zona del
Medioriente, invece abbiamo visto come negli ultimi giorni, per l’appunto, c’è stata
un’intensificazione. È un ordine del giorno, come ne abbiamo presentati tante volte,
anche nella scorsa legislatura – mi ricordo che uno degli ultimi fu quello dell’Ucraina
–, che hanno sempre lo stesso comune denominatore.
Ve lo leggo. È semplice e poi c’è una proposta del Partito Democratico per la
modifica, ma penso che se ne possa discutere con più calma più tardi. Lo leggo tale e
quale è stato presentato: «Il Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo,
condannando ogni forma di violenza ed ogni atto di guerra, esprime massima
solidarietà al popolo palestinese. L’Italia è il maggior esportatore di sistemi militari
in Israele tra i Paesi dell’Unione europea. Si sollecita l’intervento del Governo,
affinché si sospenda immediatamente l’invio di sistemi militari verso Israele. Si
chiede inoltre che l’Italia si renda promotrice, in Europa e all’ONU, di un’azione
diplomatica volta alla cessazione del conflitto e affinché si rientri nei confini del
diritto internazionale. Il silenzio dell’Unione europea è quanto mai allarmante e
pericoloso. Facciamo appello anche per questo motivo al Presidente della
Repubblica, ai Presidenti di Camera e Senato e al Presidente del Consiglio dei
Ministri, affinché agiscano per fermare la guerra e per stabilire una pace duratura. Si
trasmette il seguente atto a tutti i Comuni italiani, Regioni e Gruppi parlamentari». Il
testo è firmato da me e da Silvia Gesess che è sempre del Gruppo della Sinistra per il
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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Lavoro.
PRESIDENTE. Invito a prendere posto. A questo punto, voterei l’inserimento
all’interno del l’ordine del giorno presentato dal consigliere Luca Agostini.
Chi è favorevole all’inserimento alzi la mano.
Il Consiglio approva all’unanimità.
Pertanto, verrà inserito all’ordine del giorno e passerà in coda.
Adesso votiamo l’ordine del giorno presentato dal consigliere Niccolò
Gherarducci.
Chi è d’accordo è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio approva all’unanimità.
Pertanto, verrà inserito all’interno dell’ordine del giorno.
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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RESOCONTO STENOGRAFICO
Definizione degli indirizzi per la nomina dei rappresentanti in enti, aziende
ed istituzioni.
PRESIDENTE. Passiamo adesso alla delibera sulla definizione degli indirizzi per
la nomina dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende ed istituzioni.
Passo la parola al Sindaco.
SINDACO. Grazie, Presidente.
La delibera in oggetto è obbligatoria rispetto alle normative vigenti e va definire
gli indirizzi del Consiglio comunale per la nomina e la designazione dei
rappresentanti del Comune presso enti, aziende e istituzioni, nonché i rappresentanti
del Consiglio stesso all’interno degli organismi dove questi sono previsti
espressamente dalla legge o dai Regolamenti.
Per quanto riguarda il testo della delibera, abbiamo più o meno ripreso il testo
della delibera di cinque anni fa e prima ancora quella del Consiglio precedente,
integrandola con alcune innovazioni, anche normative, o con altre cose su cui c’è
stato un impegno durante la fase elettorale, che fa parte del programma di governo
per questa legislatura.
Ai nominati e ai designati del Sindaco o del Consiglio Comunale si applicano le
cause di assenza di cause di incandidabilità, ineleggibilità e incompatibilità alla
carica di consigliere comunale previste dal Testo Unico e dal Dlgs n. 267 del 2000.
Ci deve essere assenza di conflitto di interesse, attuale o potenziale, derivante da
situazioni soggettive anche di carattere professionale, di condizioni di possibile
vantaggio per l’esercizio della propria attività lavorativa e professionale.
In ogni caso, l’accettazione dell’incarico comporta l’obbligo di astensione dal
compimento di attività di tipo professionale che possano porsi in conflitto di
interesse con l’incarico e con il non essere stato nominato o designato nel medesimo
organismo anche con incarichi diversi per due mandati consecutivi, o comunque per
un tempo superiore al doppio della durata prevista per la carica di riferimento.
Questa condizione può essere derogata, in casi del tutto eccezionali, laddove ci sia la
salvaguardia degli interessi del Comune che consentano la piena funzionalità degli
enti o delle aziende.
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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RESOCONTO STENOGRAFICO
Il designato deve essere in assenza di condanna per responsabilità amministrativa
e contabile accertata con sentenza passata in giudicato. Si va a creare – è questa la
novità rispetto alla delibera precedente – un albo delle competenze aperto, al fine di
individuare le migliori energie e professionalità, dal quale il Sindaco può attingere
garantendo quanto previsto dall’articolo 19, sesto comma, dello Statuto, in materia di
rappresentanza di almeno un terzo per ognuno dei generi, nel caso di organismi
collegiali.
I soggetti nominati o designati dichiarano, sotto la propria responsabilità,
l’assenza di cause di incandidabilità, ineleggibilità e incompatibilità. Si impegnano al
rispetto degli indirizzi politico amministrativi che vengono loro assegnati a tutela
degli interessi del Comune e al rispetto di quanto previsto dalle leggi. Devono
partecipare con regolarità alle sedute degli organismi nei quali vengono nominati o
designati. Inviano annualmente, ai soggetti che li hanno nominati o designati, una
relazione concernente l’attività svolta nell’anno concluso. Intervengono, su richiesta
del Sindaco o del Presidente della Commissione consiliare competente, alle sedute
delle Commissioni di riferimento, nel rispetto delle leggi vigenti e riferiscono ai
soggetti che li hanno nominati di eventuali procedure in atto, ritenute in contrasto o
non compatibili con gli indirizzi ricevuti o comunque con la tutela degli interessi del
Comune.
Nel caso di reiterata assenza dalle sedute, o mancato assolvimento agli obblighi, i
soggetti nominati o designati possono essere revocati previa una valutazione della
sussistenza di giustificate motivazioni e comunque ogni volta in cui l’assenza o la
carenza sia ritenuta pregiudizievole per l’ente.
Si applicano ai nominati e ai designati gli oneri di pubblicazione dei dati
curriculari patrimoniali e reddituali che sono previsti per i consiglieri comunali e per
gli amministratori e, ai sensi dell’articolo 19, sesto comma, dello Statuto, il Sindaco
dà informazione al Consiglio, nella prima riunione utile, delle nomine, delle
designazioni o delle revoche effettuate per competenza e anche i relativi criteri,
dandone adeguata pubblicizzazione. Da questo punto di vista, oltre che alla stampa,
faremo ricorso anche, come abbiamo fatto recentemente, al sito istituzionale
dell’ente nel settore della trasparenza.
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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RESOCONTO STENOGRAFICO
PRESIDENTE. Grazie, Sindaco.
Apro la discussione. Chi chiede di intervenire? Consigliere Settino, prego.
MARIO SETTINO. Grazie, Presidente.
Sindaco, noi abbiamo presentato una proposta di emendamento, che poi di fatto è
un’integrazione alla delibera, per meglio puntualizzare alcuni aspetti che ci sembrano
importanti per rendere meglio spendibile le figure che vanno poi a occupare dei ruoli
e negli enti e nelle aziende per conto del Comune.
Ci sembrava fondamentale puntualizzare proprio questi aspetti, perché volevamo
che chi andrà a occupare questi ruoli sia spendibile, nel senso che non abbia una serie
di sanzioni amministrative che ci sembra fondamentale evidenziare, ma anche quella
relativa per esempio a un titolo di studio. Pensiamo a ruoli importantissimi in
Consigli d’amministrazione che vanno a occuparsi di tematiche fondamentali
sull’ambiente, sul territorio e quant’altro e anche a dovere sostenere dei ruoli in
conto di spese di milioni di euro. Quindi, ci sembrava fondamentale che ci fosse un
minimo di formazione, per cui almeno un diploma è il minimo che si possa chiedere.
Pensate che in questi giorni a chi ha chiesto di presentare dei curricoli, per
esempio per quanto riguarda l’assunzione all’Ikea, è stata richiesta la laurea, per fare
solo il commesso. Quindi, è evidente che siamo arrivati a un punto in cui si necessita
di una formazione, per cui ci sembrava opportuno almeno il diploma.
Per quanto riguarda la nostra proposta, è questa sostanzialmente: «Il Gruppo
consiliare del Movimento 5 stelle di Rosignano Marittimo, presa visione della
proposta di delibera n. 98/2014 e vista la normativa del settore, propone
all’attenzione di questo spettabile Consiglio Comunale di modificare la delibera
secondo quanto ora proposto. Nello specifico, si propone di rinominare il comma 3 e
aggiungere il seguente testo: “Ai reati di cui all’articolo 3, comma 1, del Dlgs 39
/2013, si aggiungono quelli previsti dal capo secondo e terzo del Titolo II, del libro
secondo del Codice penale, nonché il titolo IX e XIII del Titolo secondo, del libro
Secondo del Codice Penale”; sostituzione del comma 4 con il seguente testo: ”Non
potranno essere nominati rappresentanti del Comune, o del Consiglio comunale,
coloro che sono stati condannati con sentenza della Corte dei conti, ancorché non
definitiva, al risarcimento di un danno di responsabilità amministrativa”. Quale
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RESOCONTO STENOGRAFICO
requisito soggettivo si prevede di aggiungere al comma quinto il seguente testo:
“Quale requisito soggettivo viene richiesto al rappresentante da nominare il possesso
del diploma di scuola superiore che consente l’iscrizione all’università”». Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Settino.
A questo punto, visto che è stato presentato l’emendamento, direi di aprire la
discussione in merito, perché prima di votare la delibera dovremmo votare
l’emendamento presentato.
Ha chiesto di parlare il consigliere Luca Simoncini. Prego.
LUCA SIMONCINI. Grazie, Presidente.
Abbiamo appreso delle modifiche ed emendamenti che propone il Movimento 5
Stelle. Rispetto alle prime due, quindi i vari reati che si aggiungono a quelli previsti
ai capi due e tre del titolo, andando a leggere, si riferisce a delitti dei privati contro la
Pubblica Amministrazione, delitti contro la moralità pubblica e il buon costume,
delitti contro il patrimonio, per cui ci sentiamo sicuramente di avallare questo
eventuale emendamento, perché crediamo che diventi così più completo.
Lo stesso vale per il secondo punto, per cui non potranno essere nominati
rappresentanti del Comune, o del Consiglio comunale, coloro che sono stati
condannati con sentenza della Corte dei conti, ancorché non definitiva, al
risarcimento di un danno per responsabilità amministrativa, rispetto al più
restringente “assenza di condanna per responsabilità amministrativa o contabile
accertata con sentenza passata in giudicato”. Anche in questo caso, crediamo che si
ampli un pochino di più, senza volere fare sentenze, però crediamo che quando uno
va a insediarsi in questi ambiti, debba andarci nella maniera più pulita possibile.
Invece, chiaramente, il terzo emendamento proposto dal Movimento 5 Stelle non
ci trova d’accordo perché il requisito che viene proposto, in aggiunta, soggettivo ai
rappresentanti da nominare, il possesso del diploma di scuola superiore o quant’altro,
con l’esempio fatto dal Capogruppo del Movimento 5 Stelle che ha detto che da Ikea,
come è vero, come fattore predominante, chiedano la laurea anche per fare solo il
commesso, però credo che ci siano tante persone che hanno delle professionalità e
che sono preparate per svolgere determinati ruoli indipendentemente dalla laurea o
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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dal diploma.
Confermo i primi due punti, quindi li accettiamo come emendamenti di modifica,
ma il terzo punto, riguardo al titolo di studio, ci trova discordanti e quindi voteremo
no.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Simoncini.
Do la parola al consigliere Gherarducci.
NICCOLÒ GHERARDUCCI. Grazie, Presidente.
Anche noi condividiamo l’intervento del consigliere Simoncini. Devo chiedere
una cosa: l’emendamento si vota punto per punto? Si può chiedere che sia votato
punto per punto, oppure viene votato in maniera…
PRESIDENTE. A mio avviso, sarebbe corretto votare punto per punto. Sono tre
punti e li votiamo una alla volta.
NICCOLÒ GHERARDUCCI. Grazie della risposta, Presidente.
Sui primi due punti, che sono quelli che inaspriscono i criteri morali ed etici
rispetto all’indicazione di un nominativo, siamo d’accordo, perché crediamo che si
possano, in un Comune come quello di Rosignano, andare a porre dei confini più
stringenti e più precisi rispetto a quelli delle leggi nazionali.
Il terzo punto evidentemente non ci vede concordi. Cerco di spiegarvi il perché.
L’esempio di Ikea non calza molto bene, perché non è proprio un modello di
democrazia, dato che quando ci sono gli scioperi dei lavoratori si chiama sovente la
questura armata di scudi romani e manganelli per sedare il dissenso dei lavoratori.
Credo sia giusto non giudicare le persone, perché di persone si parla, al di là degli
schieramenti che rappresentano o dal titolo di studio che posseggono. Noi viviamo in
Italia e quindi bisogna far riferimento al Paese in cui viviamo. L’Italia non è un
Paese dove tutti ancora oggi purtroppo hanno la possibilità di accedere ai livelli più
alti delle scuole. È un Paese dove l’alfabetizzazione non è ancora totale.
Nonostante siamo a Rosignano, come linea di principio posso essere d’accordo,
però in un altro Paese che non può essere l’Italia no. Non si possono giudicare le
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competenze dal titolo di studio, e faccio un esempio semplice che probabilmente
calza meglio di quello di Ikea: Giuseppe Di Vittorio. Non mi risulta che Giuseppe Di
Vittorio fosse laureato eppure è stato uno dei massimi dirigenti non solo sindacali nel
nostro Paese che ha fatto la storia della democrazia e anche per alcune parti della
democrazia della partecipazione e della politica italiana. Eppure non era un laureato.
Anzi aveva iniziato come bracciante agricolo in Puglia. Bisogna stare attenti a
mettere dei paletti: laurea sì o laurea no. É vero che oggi ci si può iscrivere tutti alle
università, però non è detto che in un futuro anche prossimo questo possa essere
sempre possibile.
Ricordo che la liberalizzazione dell’iscrizione alle università è roba di circa
quarant’anni fa. Il mondo è cambiato, però può cambiare ancora. Bisogna essere più
morbidi su queste cose. Siccome sono nomine personali bisogna discuterne. I criteri
sono importanti, devono essere generali e poi sulle singole persone lì sì si va a fare
una disamina e una discussione per vedere le reali competenze.
Il titolo di studio è un punteggio in più, però non deve essere determinante nella
scelta di una persona.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Gherarducci.
Ci sono altri interventi? Consigliere Agostini, prego.
LUCA AGOSTINI. Grazie, Presidente. Saremo in disaccordo con quanto è stato
proposto, non tanto perché non condividiamo il fatto che ci sia massima attenzione,
correttezza, etica, moralità, onesta, ma perché riteniamo che quanto già previsto
dall’attuale ordinamento, dalle leggi vigenti e dal riferimento che abbiamo comunque
preso per sancire quali solo i criteri da rispettare attraverso i quali poter andare a
proporre, fare le nomine, sia esaustivo dei principi di correttezza, trasparenza ed
eticità.
Pensiamo altresì che inasprire, così come è stato detto, i primi punti, quelli
proposti nell’emendamento, non sia così garantista nei confronti del cittadino
comune che può, attraverso queste modifiche, leggere un maggior livello di legalità o
di tutela della legalità. Anzi, pensiamo che inasprire queste parti possa anche portare
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poi a delle difficoltà, possa portare anche ciascuno di noi ad incappare, ad incorrere,
in situazioni non dolose, ma colpose che possono riguardare chiunque di noi anche in
maniera molto, molto leggera e sicuramente precludendo situazioni che potrebbero
non essere pregiudizievoli per poter andare a ricoprire degli incarichi.
Oltretutto da questo punto di vista siamo assolutamente garantisti, nel senso che
per noi la colpevolezza viene sancita al terzo grado di giudizio. Fino a che non
arriviamo a quel grado di giudizio, per quanto ci riguarda, non sussistono
problematiche per incompatibilità.
Per quanto riguarda invece il titolo di studio, quello che ha detto il collega
Gherarducci è condivisibile. È vero che la società sta cercando sempre di
professionalizzarsi e nei luoghi di lavoro di avere ai vertici non più persone che
arrivano per anzianità, ma che arrivano per formazione, esperienza. titoli di studio e
quant’altro. In questo caso, però, ripeto, condividendo quello che dice il collega
Gherarducci, noi potremmo fare molti esempi di persone che hanno rappresentato
nella maniera migliore possibile le istituzioni, le aziende garantendone salute,
garantendone futuro e possiamo portare altrettanti esempi di grandi manager che
anche in Italia hanno fatto ridere e che sarebbero stati meglio dall’altra parte, anche
in galera, piuttosto che a dirigere le aziende che hanno diretto. E magari erano pieni
di titoli ridondanti, sicuramente sono pieni di titoli ridondanti.
Quindi, per quanto ci riguarda, anche votando punto per punto, le varie proposte
che sono contenute nell’emendamento proposto dal Movimento 5 Stelle sono tutte da
rigettare.
Grazie, Presidente.
PRESIDENTE. Ci sono altri interventi? Collega Settino, prego.
Da Regolamento ha tre minuti per il secondo intervento.
MARIO SETTINO. Grazie, Presidente.
La nostra proposta non prevedeva un inasprimento. Non abbiamo usato questo
termine nel presentarla e non l’abbiamo nemmeno scritto. Abbiamo solamente detto
sostanzialmente che vogliamo chiarire meglio, puntualizzare meglio ed evidenziare
che chi ha commesso un delitto nel senso amministrativo contro la pubblica
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amministrazione è un po’ discutibile che vada a ricoprire dei ruoli per conto di
quest’ente. Io ci rifletterei un attimo. Chi chiaramente da privato ha commesso un
reato contro la pubblica amministrazione, sempre dal punto di vista amministrativo,
anche in questo senso è un po’ discutibile che vada a ricoprire un ruolo di
rappresentanza dello stesso ente.
Per quanto riguarda il titolo di studio io parlavo prima di formazione, di
preparazione. È evidente che nell’ambito di un ruolo in un Consiglio
d’amministrazione bisogna avere competenze giuridiche amministrative di un certo
livello. Quando parleremo del bilancio qui dentro io non ho queste competenze,
dovrò approfondire e dovrò studiare.
Immagino che chiunque di noi potrà essere eventualmente investito di questo
ruolo, di questo compito e dovrà fare la stessa cosa. È evidente che un minimo di
formazione e di cultura, nel senso della formazione, è necessaria per poter affrontare
questo ruolo. Non credo che sia un voler escludere qualcuno, ma un voler dare la
possibilità, anche riconoscendo il merito, dal punto di vista anche dei contenuti. Per
quanto riguarda questo ruolo è questa la nostra proposta. Mantengo comunque la
nostra posizione.
Per quanto riguarda il discorso che faceva il Capogruppo del PD, mi sembra che
per quanto riguarda i reati amministrativi i gradi di giudizio siano due e non tre. Io
sono insegnate e può darsi che mi sbagli, però visto che c’è la Segretaria chiedo a lei
di rispondere.
Grazie.
MARIA CASTALLO, Segretario. Scusi, se stiamo parlando di penale...
MARIO SETTINO. Di amministrativo.
MARIA CASTALLO, Segretario. Allora al TAR sono due gradi di giudizio.
Però, in realtà sono tre perché poi si va anche in Consiglio di Stato... (Interruzione
fuori microfono)
PRESIDENTE. Ci sono altri interventi? Prego, Sindaco.
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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RESOCONTO STENOGRAFICO
SINDACO. Intervengo solo per portare un contributo. Essendo questi indirizzi
che il Consiglio dà a me non mi sembra opportuno intervenire nel merito degli
emendamenti. Nella delibera si fa già riferimento a una serie di restrizioni rispetto a
incompatibilità previste dalla normativa o da sentenze. Il problema è che qui si fa
riferimento, essendo il nostro un ordinamento costituzionale normativo garantista, a
sentenze passate in giudicato. Mi sembra che negli emendamenti invece si faccia
riferimento anche a sentenze appellabili o non ancora passate in giudicato, che
devono essere tenute in considerazione.
Nel testo della delibera ovviamente, in compatibilità rispetto a tutto quello che il
consigliere Settino diceva, sono già previste e ovviamente si fa riferimento, così
come prevede la normativa, a sentenze passate in giudicato. Se c’è un reato contro la
pubblica amministrazione, un reato di natura amministrativa o contabile che è
arrivato all’ultimo grado di giudizio, oppure a sentenza passata in giudicato, è chiaro
che quella persona è incompatibile, così come lo sarebbe un consigliere comunale
incompatibile con la carica di consigliere comunale.
Il Consiglio decida se in assenza di ultimo giudizio o di sentenza passata in
giudicato questo tipo di restrizione si deve applicare a eventuali nomine o
designazioni da fare nei Consigli comunali.
Esprimo un’opinione ovviamente tutta mia. Io sono garantista e quindi fino a che
non c’è o una sentenza passata in giudicato o non c’è un ultimo grado di giudizio che
dà l’ultima parola su un procedimento giudiziario di natura penale, civile o
amministrativa contabile, ho difficoltà a dire che quella persona è responsabile o a
dire che quella persona non è colpevole.
Da garantista quale sono vorrei aspettare che si pronunci la magistratura con gli
atti e con i procedimenti che la magistratura dà. Questo è un pensiero mio che non va
a snaturare un problema oggettivo che comunque è presente. Molto probabilmente
non è presente nel nostro territorio, nella nostra Amministrazione perché non ho
ricordo di nomine che fanno riferimento a persone che hanno avuto problematiche di
questo tipo, però nel nostro Paese in generale sicuramente ci sono altri territori e altre
Amministrazioni dove questo problema è esistito e quindi ci si deve porre anche
giustamente questo problema.
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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La differenza tra l’impostazione della delibera e gli emendamenti è questa: la
delibera fa riferimento a sentenze passate in giudicato, l’emendamento chiede di
prendere atto di un percorso procedimentale e giuridico che non è terminato e
anticiparlo. L’elemento è questo.
PRESIDENTE. Grazie, Sindaco.
Ci sono altri interventi? Consigliere Gherarducci, prego.
NICCOLÒ GHERARDUCCI. Grazie, Presidente. Ho sempre tre minuti. Faccio
presto.
Condivido l’intervento del Sindaco in parte perché evidentemente in parte non lo
condivido. Sui due primi punti su cui noi abbiamo espresso parere positivo è solo per
dire che intanto i nominati non sono persone elette dal popolo e quindi sono nominati
o dal Consiglio o dal Sindaco o dalla Giunta. Questi sono indirizzi da applicare nella
scelta dei nominati. Credo che escludere anche chi ha in corso un processo o una
pendenza penale, civile, amministrativa, tributaria, di qualsiasi tipo insomma, senza
entrare nel merito della colpevolezza o dell’innocenza, prendendo atto che comunque
un procedimento c’è, si prende atto solo di quello...
Credo lo spirito dell’emendamento sia per l’appunto questo: si prende atto del
procedimento che c’è, senza andare a giudicare sulla colpevolezza o meno, e credo
sia un criterio importante. Gli amministratori amministrano il denaro pubblico,
amministrano gli interessi dei cittadini e se al termine di questa pendenza penale
l’amministratore risulta innocente va tutto bene. Anche noi siamo garantisti perché
uno è innocente fino a prova contraria o, come diceva il capogruppo Agostini, fino al
terzo grado di giudizio, però se poi è colpevole? Qui si nominano delle persone che
amministrano il pubblico. Credo che il nostro Paese abbia una platea sufficiente per
poter escludere anche chi ha delle pendenze in corso con la giustizia di qualsiasi tipo.
Lo dico dopo aver fatto l’intervento sul terzo punto che invece era da questo punto di
vista di senso opposto, andava ad allargare al massimo la platea di chi può aderire.
Una cosa è scegliere le competenze, altra cosa è prendere atto di una situazione, di
una situazione che c’è.
Cercherei di cogliere il senso dell’emendamento proposto. Eventualmente se la
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maggioranza... Loro hanno detto che voteranno in maniera in maniera negativa, però
penso sia un’occasione persa per dare il sopra più a un documento che andiamo a
votare e che potrebbe dare anche dinanzi alla cittadinanza l’idea di un Comune
diverso...
PRESIDENTE. Le chiedo di portare a termine l’intervento.
NICCOLÒ GHERARDUCCI. ...l’idea di un Comune diverso e di un Consiglio
comunale che ha maggiore coscienza di se stesso e del mondo che lo circonda.
PRESIDENTE. Grazie, collega Gherarducci.
Ci sono altri interventi? Prego, consigliere Serretti.
FRANCESCO SERRETTI. Anch’io credo che parlare di inasprimento sia
sbagliato. È una base di partenza e dovrebbe essere una base di partenza penso in
tutte le Istituzioni. Non avere pendenze e non essere nemmeno indagato sia che si
parli di Comuni, di Province o che si parli di Istituzioni più grandi per noi il concetto
è quello: se una persona in carica è indagata si dimette e affronta il giudizio. Se poi il
suo giudizio viene affrontato favorevolmente dalla giustizia a quel punto può
rientrare. Dovrebbe essere una base di partenza. Questa è la nostra idea.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Serretti. Ci sono altri interventi? Se non ci
sono altri interventi, metterei in votazione gli emendamenti, che sono tre. Quindi, li
metterei in votazione per punti. Vado a leggere il primo emendamento presentato:
«Nello specifico si propone di rinominare il comma 3 ed aggiungere il seguente testo
“Ai reati di cui all’articolo 3, comma 1, del decreto legislativo numero 39/2013 si
aggiungono quelli previsti ai Capi II e III del Titolo II del Libro Secondo del Codice
penale, nonché il Titolo IX e il Titolo XIII del Titolo II del Libro Secondo del Codice
penale”».
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano. Rosignano democratica e socialista
sì... (Interruzione fuori microfono) Allora Gesess, Simoncini, Gherarducci e
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RESOCONTO STENOGRAFICO
Movimento 5 Stelle (Mancini, Becherini, Serretti e Settino). Chi si astiene? Forza
Italia, quindi Maria Grazia Angeli e Nati. Chi vota contrario? PD e Riformisti.
Il Consiglio non approva.
Passiamo alla votazione del secondo punto :«Sostituzione del comma 4 con il
seguente testo: “non potranno essere nominati rappresentanti del Comune o del
Consiglio comunale coloro che sono stati condannati con sentenza dalla Corte dei
conti, ancorché non definitiva, al risarcimento di un danno per responsabilità
amministrativa”».
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano. Gesess, Simoncini, Gherarducci,
Movimento 5 Stelle, quindi Mancini, Becherini, Settino e Serretti. Chi si astiene?
Forza Italia, Maria Grazia Angeli, Nati. Chi vota contro? PD e Riformisti.
Il Consiglio non approva.
Passiamo alla votazione del punto 3: «“quale requisito soggettivo” si prevede di
aggiungere al comma 5 il seguente testo: “quale requisito soggettivo viene richiesto
ai rappresentanti da nominare il possesso del diploma di scuola superiore, che
consenta l’iscrizione all’università”».
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano? Movimento 5 Stelle, quindi
Mancini, Becherini, Settino, Serretti. Chi si astiene? Forza Italia, Maria Grazia
Angeli, Nati. Chi vota contro? Il resto, quindi PD, Riformisti, Gesess, Simoncini,
Gherarducci.
Il Consiglio non approva.
A questo punto, direi di sospendere il Consiglio comunale… (Interruzione fuori
microfono)
A questo punto, direi di mettere in votazione la delibera, quindi, la definizione
degli indirizzi per la nomina dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende ed
istituzioni. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano. PD, Riformisti...
(Interruzione fuori microfono) È la delibera, così presentata dal Sindaco, senza
emendamenti. Quindi, chi è favorevole è pregato di alzare la mano. PD, Riformisti.
Chi è contrario? (Interruzione fuori microfono)
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RESOCONTO STENOGRAFICO
Va bene. Io per ragioni formali ripeterei la votazione, se siete d’accordo.
INTERVENTO. Chiedo alla Presidente se si può andare meno di corsa, non in
questo caso, ma anche nel prosieguo della consiliatura, perché a volte si sente male,
oppure si vuole quei cinque secondi in più…
PRESIDENTE. Benissimo. Sarà mia premura andare più lentamente.
INTERVENTO. Grazie, Presidente.
PRESIDENTE. Se vuoi fare la dichiarazione di voto, visto che hai il microfono
acceso, la puoi fare. Okay, rinuncia.
Metto in votazione la delibera, ripetiamo la votazione. Chi è favorevole? PD,
Riformisti. Chi si astiene? Forza Italia, Maria Grazia Angeli, Nati. Chi è contrario? Il
Movimento 5 Stelle, Mancini, Becherini, Settino, Serretti, Gesess, Simoncini,
Gherarducci.
Il Consiglio approva.
A questo punto, direi di interrompere per la pausa pranzo il Consiglio comunale,
di riprendere alle ore 14.30, con la discussione degli ordini del giorno presentati.
(Interruzione fuori microfono) Sì, ma cerchiamo di essere puntuali. Va bene alle ore
15, ma cerchiamo di essere puntuali. Riprenderemo con la discussione degli ordini
del giorno. Poi il Sindaco donerà un pensiero ai consiglieri.
(La seduta è sospesa)
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori.
MARIA CASTALLO, Segretario, fa la chiama.
PRESIDENTE. Tre assenti. La seduta è valida e aperta.
Prima di iniziare la discussione dei due ordini del giorno presentati questa
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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RESOCONTO STENOGRAFICO
mattina, votati e quindi inseriti nell’ordine del giorno, vi consegnerò delle pergamene
che il Sindaco Alessandro Franchi ha voluto donare a voi consiglieri. Quindi ora farò
un giro veloce e vi consegnerò questa pergamena.
(Segue consegna delle pergamene ai consiglieri comunali)
PRESIDENTE. Ai consiglieri che questo pomeriggio sono assenti, sarà mia
premura consegnare queste pergamene che temporaneamente lasciamo nell’ufficio
di Ilaria Baldi.
Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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RESOCONTO STENOGRAFICO
Ordine del giorno inerente la Toscana Impianti
PRESIDENTE. Direi di ripartire con l’ordine del giorno che questa mattina ha
presentato il Capogruppo del Partito Democratico, Luca Agostini. Se vuole
brevemente illustrare l’ordine del giorno. È già stato ampiamente illustrato questa
mattina, però, se vuole tre minuti eventualmente glieli diamo.
LUCA AGOSTINI. Meno di tre minuti, perché confido nel fatto che stamane i
colleghi consiglieri siano stati attenti e abbiano compreso quello che era contenuto
nell’ordine del giorno, visto che l’ho spiegato e poi l’ho anche letto.
Per me, quindi, si può eventualmente avviare la discussione e sentire se ci sono
contributi da parte dei colleghi. Grazie, Presidente.
PRESIDENTE. Apro la discussione. C’è qualcuno che chiede di intervenire?
Prego, consigliere Settino.
MARIO SETTINO. Grazie, Presidente. Si sente? Perché mi hanno detto che
stamani forse non mi sono fatto sentire tanto.
Prendiamo atto molto positivamente di questo ordine del giorno, anche perché
finora avevamo visto una politica un po’ distratta rispetto a questa problematica. Ci
aspettavamo che magari già il Sindaco da un po’ di tempo si facesse sentire su questa
problematica, visto che si parla di più di 330 lavoratori e di un’azienda che
comunque rischia veramente di chiudere, quindi ci fa molto piacere. Noi avevamo
già incontrato i lavoratori della Toscana Impianti e avevamo già pubblicato un
articolo nel quale sostenevamo comunque che bisognava arrivare velocemente a una
presa d’atto politica di questa situazione, chiedendo che l’Amministrazione, nella
persona del Sindaco se ne facesse velocemente carico per evitare ulteriori rischi,
ulteriori passi verso il baratro d’un fallimento. Speriamo che questa nostra mozione,
questa mozione che noi sosteniamo, la mozione del PD, ottenga veramente il
risultato di far risolvere questa problematica e di andare avanti col lavoro, che è
l’elemento fondamentale di questo problema.
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Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo
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RESOCONTO STENOGRAFICO
PRESIDENTE. Ci sono altri interventi? Prego, consigliere Simoncini.
LUCA SIMONCINI. Grazie, Presidente.
Anche a nome del consigliare Gherarducci, Sinistra Unita per il lavoro, ci
accomuniamo positivamente su questo ordine del giorno presentato dal Partito
Democratico. Crediamo che quella della Toscana Impianti sia sicuramente una delle
situazioni più gravi che abbiamo sul territorio, legata anche ad aspetti particolari. La
Toscana versa, soprattutto negli ultimi mesi, in una grave situazione, legata
sicuramente anche ad una mancanza di riscossione di commesse. Vorrei però anche
ricordare, a tal proposito, che nel nostro territorio – anche noi abbiamo incontrato
altre realtà – ci sono altre ditte, altre piccole e medie imprese che versano in
situazioni forse meno gravi, ma comunque sia preoccupanti. Quindi, ci aspettiamo
sicuramente che l’Amministrazione si faccia promotrice anche verso le altre ditte,
verso le altre realtà economiche che versano in difficoltà: ce lo auguriamo. Noi, da
par nostro, come forza di opposizione, su iniziative e su tematiche di questa natura
sicuramente
non
faremo
ostruzionismo,
ma
saremo
dalla
parte
anche
dell’Amministrazione. Quindi, assolutamente prendiamo con favore questo ordine
del giorno, e lo sottoscriviamo, come abbiamo detto anche nella Conferenza dei
Capigruppo.
PRESIDENTE. Ci sono altri interventi? Prego, Sindaco.
SINDACO. Grazie, Presidente.
Anch’io condivido ovviamente l’ordine del giorno che il Capogruppo del PD ha
presentato. Vorrei tranquillizzare i consiglieri comunali sull’impegno, presente e
futuro del Sindaco, ma vorrei anche dare atto che l’impegno non inizia ora nei
confronti di un problema relativo alla Toscana Impianti. Per quanto mi riguarda,
infatti, sono mesi che con l’azienda e con i rappresentanti dei lavoratori ci sono
costantemente degli incontri, perché ovviamente le problematiche, le difficoltà e le
criticità non nascono oggi, ma sono databili a un po’ di mesi fa – potete ovviamente
chiedere conferma di questo ai diretti interessati – sia con l’azienda, con il
presidente, sia con i rappresentanti dei lavoratori coi quali in passato ci sono stati
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anche incontri puntuali per avere aggiornamenti e per avere anche una cognizione
reale di quelle che sono le difficoltà e da dove queste derivano.
Ricordo anche, per la verità, che alcuni mesi fa, insieme all’assessore Pia e al
Presidente Gemignani in Regione, sono stato dall’assessore Simoncini per affrontare
i problemi della Toscana Impianti in generale, e poi, specificatamente, alcuni in
particolare. Quindi, da parte mia, ovviamente, l’attenzione su questi problemi c’è
stata, c’è, ci sarà e non mancherà, anche perché la Toscana, come avete detto voi e
come sta scritto anche dentro l’ordine del giorno, rappresenta una di quelle realtà
industriali e produttive tra le più importanti del nostro territorio, non solo per la mano
d’opera che impiega (si parla di oltre 300 dipendenti, che sono per la maggior parte
famiglie e lavoratori di Rosignano o, comunque, del nostro territorio), ma anche
perché rappresenta una di quelle realtà di Rosignano che, nate piccoline, poi si sono
sviluppate e hanno formato quel distretto delle manutenzioni industriali, che sul
territorio è una realtà e che noi, con grande sforzo, in un momento di crisi che sta
colpendo tutte le aziende, vorremmo salvaguardare e cercare anche il modo di
sviluppare ulteriormente.
Dopo la realtà industriale più grossa, più importante, più storica, che è quella
dell’insediamento Solvay, la Toscana Impianti, in termini di occupazione e anche di
produzione di ricchezza sul territorio, credo che non sia seconda a nessuno; anzi,
credo che, dopo la società Solvay, la Toscana Impianti rappresenti un motore
dell’economia e di occupazione nel nostro territorio.
Le difficoltà, per come le conosco io, avendo più volte parlato con i sindacati e
con l’azienda, nascono per vari problemi e per varie situazioni: un po’ per la crisi, un
po’ per una situazione di commesse, situazioni negative che a cascata, poi, si
riverberano anche sulla Toscana Impianti, ma che si trovano in altre parti. Credo che
l’interesse dell’Amministrazione, inteso come interesse del territorio, sia quello di
salvaguardare, nel percorso del concordato in continuità, i diritti dei creditori. Il
concordato in continuità è una procedura che viene seguita a garanzia dei creditori e
dei lavoratori. Dall’altro lato, però, io credo che ci sia la necessità da parte nostra di
trovare forme e maniere per garantire che questa realtà, non smembrata e non divisa
per committenti, rimanga una realtà anche per il futuro.
Uno dei passaggi dell’ordine del giorno è quello di cercare il modo anche di non
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smembrare l’azienda in rami d’azienda e di evitare che, magari, l’occupazione – o
perlomeno l’occupazione degli operai – si mantenga, ma si perda un quadro di know
how, di capacità produttive imprenditoriali che rischiano di venire meno a danno
anche dell’occupazione. Per esempio, ci sono alcune commesse che si mantengono,
ma che dal punto di vista degli impiegati amministrativi o degli impiegati che
rispondono a tutta l’azienda rischiano di perdersi.
Da questo punto di vista, quello che possiamo fare come Amministrazione, non
avendo peraltro neanche competenze né in termini di ammortizzatori sociali né in
termini di tenuta delle aziende, lo dobbiamo fare e lo possiamo fare cercando di
avere rapporti con i lavoratori, con l’azienda e anche con quelle Istituzioni che in
questo momento si stanno occupando della faccenda, in particolar modo la
magistratura, intesa come percorso di concordato preventivo in continuità; dall’altra
parte, bisogna stimolare le Istituzioni di rango superiore al nostro – penso in
particolar modo alla Regione – e avere un rapporto con le committenze per capire
come salvaguardare insieme un patrimonio di competenze, un patrimonio
imprenditoriale, un patrimonio di capacità, anche operative, che nel corso del tempo
è cresciuto e rappresenta una qualità allargata per il nostro territorio.
L’ultimo incontro che io ho svolto con i sindacati risale a ieri mattina. Nei giorni
scorsi, non lo nego, ci sono stati anche contatti con l’Amministrazione, perché chiesti
da terze persone, da parte di soggetti che sono interessati anche a rilevare l’azienda o
a rilevare rami di azienda, però è chiaro che si rivolgono all’Amministrazione come
punto di interlocuzione, non come elemento che determina i percorsi o i risultati. Da
questo punto di vista, però, qualunque sia il percorso, quello che l’Amministrazione
può fare, quello che il Sindaco può fare è dare assicurazione, anche con il supporto
del Consiglio comunale. Questa è una partita che, se si vince, si vince tutti insieme.
La mia disponibilità e le mie possibilità le metto tutte al servizio di questa battaglia,
che credo sia una battaglia – ripeto – per il territorio, per i lavoratori e per un’azienda
che rappresenta davvero la storia di Rosignano. La storia di Rosignano non è quella
industriale di Solvay, e basta. È anche quella. Due anni fa abbiamo celebrato i cento
anni di presenza sul territorio, ma la presenza industriale centenaria ha comportato
anche una crescita a latere di un sistema produttivo industriale che dal niente, quasi,
è diventato un elemento di occupazione e di economia non dico importante, ma forse
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più importante della stessa industria Solvay.
Oggi, la zona delle Morelline, intendendo per Morelline tutta la roba che c’è,
anche in via del Mondiglio e nella zona industriale e artigianale, rappresenta a livello
regionale sicuramente un punto di riferimento assolutamente importante. Penso
conosciate le realtà che sono nate da niente o che sono nate essendo delle piccole
realtà, magari inserite all’interno del tessuto urbano di Rosignano Solvay, e che,
delocalizzando l’azienda, si sono sviluppate, hanno investito e hanno avuto la
capacità anche di relazionarsi con interlocutori che sono oltre i confini nazionali di
questo Paese. Questo è un bagaglio di competenze, è un bagaglio di capacità che noi
dobbiamo in qualche modo salvaguardare. La Toscana, ovviamente, fa parte di
questo. Siamo fortemente preoccupati della difficoltà che questa azienda, questa
realtà industriale sta attraversando. Sicuramente, la situazione del Paese, la situazione
dell’economia non aiuta.
Vi sono, poi, oltre a questo, delle cause specifiche che vanno a peggiorare
ulteriormente la situazione dell’azienda, ma da parte nostra, come Istituzione locale,
c’è tutta la disponibilità e la volontà di mettere in campo – come dicevo prima –
quelle competenze e quella capacità per capire cosa possiamo fare.
Io sono assolutamente concorde e condivido l’ordine del giorno. L’impegno che
mi viene chiesto, tra i vari punti, è anche quello di tenere costantemente informato il
Consiglio comunale, o con la Commissione specifica o con la Commissione dei
Capigruppo. Valutiamo qual è la situazione migliore. Da parte mia, penso sia un
impegno, tra gli altri, opportuno anche per fare quel gioco di squadra necessario.
Questa non è una partita della maggioranza o dell’opposizione. Ne va del futuro del
nostro territorio ed è giusto che tutti partecipiamo, per quanto possiamo, al bene
comune.
PRESIDENTE. Grazie, Sindaco.
Pongo in votazione l’ordine del giorno. Chi è favorevole è pregato di alzare la
mano.
Il Consiglio approva all’unanimità.
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Ordine del giorno inerente la questione del Medio Oriente
PRESIDENTE. Passiamo al secondo ordine del giorno presentato questa mattina.
Il relatore è il consigliere Niccolò Gherarducci.
Prego.
LUCA AGOSTINI. È già stato esposto stamattina.
PRESIDENTE. Sì.
LUCA AGOSTINI. Pertanto, chiedo una sospensione in modo da poter consultare
il Gruppo di maggioranza per apportare alcune modifiche; dopodiché, chiedo di
riunire la Conferenza dei Capigruppo e portare le modifiche concordate all’interno
del Gruppo all’attenzione degli altri Capigruppo. La tematica è particolare. A noi va
bene anche sostenere questo ordine del giorno, però dobbiamo sicuramente apportare
alcune modifiche.
PRESIDENTE. La sospensione è accolta.
(La seduta è sospesa)
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori.
MARIA CASTALLO, Segretario, fa la chiama.
PRESIDENTE. Riapriamo il Consiglio comunale.
Io darei subito la parola a Luca Agostini, che aveva chiesto l’interruzione.
LUCA AGOSTINI. Grazie, Presidente.
Do lettura delle modifiche che proponiamo come Gruppo, ma che sono già state
condivise ed accolte nell’ambito della Conferenza dei Capigruppo anche da tutti gli
altri Gruppi del Consiglio comunale, tant’è che diventa un ordine del giorno unitario
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di tutto il Consiglio comunale.
Ne do lettura: «Il Consiglio comunale di Rosignano Marittimo, condannando ogni
forma di violenza ed ogni atto di guerra, esprime massima solidarietà al popolo
palestinese in questi giorni oggetto di gravissimi attacchi da parte di Israele.
Il problema annoso della convivenza tra i due popoli pone quell’area
mediorientale a continue e ricorrenti escalation belliche che ogni volta riportano
indietro faticosi percorsi di pace. Il Consiglio comunale di Rosignano non ritiene che
la situazione tra i due popoli, esposta a periodiche azioni violente da entrambe le
parti, da condannare sempre ed in ogni caso, possa essere affrontata e risolta
attraverso vere e proprie azioni di guerra che coinvolgono e colpiscono
colpevolmente ed indiscriminatamente la popolazione civile di entrambi.
Il silenzio dell’Unione europea appare quanto mai allarmante e pericoloso.
Facciamo appello al Presidente della Repubblica, ai Presidenti di Camera e Senato,
ma soprattutto al Presidente del Consiglio dei Ministri, nella sua attuale
responsabilità nel semestre di Presidenza dell’Unione europea, affinché si rendano
promotori in Europa ed all’ONU di un’immediata azione diplomatica volta alla
cessazione del conflitto, affinché si rientri nei confini del diritto internazionale per
stabilire, attraverso un reale percorso di disarmo dell’intera area, una pace duratura e
garantire la convivenza tra i due popoli.
Si trasmette questo ordine del giorno agli altri Comuni italiani, alle Regioni e ai
Gruppi parlamentari». È firmato da tutti i Gruppi del Consiglio comunale. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie.
C’è qualcuno che vuole intervenire per aggiungere un contributo ulteriore? Se non
c’è nessun intervento, metto in votazione l’ordine del giorno, così come emendato e
letto dal Capogruppo Luca Agostini. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio approva all’unanimità.
Con quest’ultimo ordine del giorno si chiude il Consiglio comunale. Ci vediamo
martedì 22 per le Commissioni consiliari permanenti.
Grazie a tutti. Buon pomeriggio.
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La seduta è tolta.
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