e Pietro Fusco (2aA Battisti) - il nuovo sito del comitato genitori

Il giornalino dell’ Istituto Buonarroti
n. 2 - gennaio 2014
La Campanella
Giornalino dell’Istituto Comprensivo Statale “Buonarroti” di Corsico.
A cura del Comitato Genitori Buonarroti.
Complimenti a
Tiziano Berra (3aC Salma)
e
Pietro Fusco (2aA Battisti)
Per aver vinto il concorso per il titolo del giornalino
Cari lettori, ecco il secondo
numero del giornalino, o per
meglio dire La Campanella.
Si il secondo numero, ma il
primo quasi interamente realizzato dalle vostre storie, racconti, curiosità, esperienze.
Ringraziamo tutti quei genitori o associazioni che hanno
contribuito alla realizzazione di questo giornalino ma
soprattutto tutti coloro che
hanno partecipato al nostro
concorso per dare un titolo al
vostro giornalino. Sappiamo
che il compito non era facile
e da un certo punto di vista
aveva anche la sua dose di responsabilità perchè il vostro
giornalino è distribuito a tantissime persone, e come potete ben immaginare il titolo è
la cosa che salta subito all’occhio di colui che lo prende in
mano per la prima volta.
Siete stati veramente in tanti,
e scegliere il vincitore vi assicuriamo non è stato semplice.
La vostra grande partecipazione ci ha dato veramente
tanta carica e voglia di proseguire con questo progetto.
Non abbiamo voluto rinunciare a nessuno dei vostri articoli
tanto che, come avrete sicuramente notato, La Campanella
è diventata piu “pesante”. Ben
12 pagine piene di tutto ciò
che avete voluto condividere
con gli altri.
E allora non fermatevi qui!
Continuate a scriverci e noi
continueremo a condividere!
Anche per il prossimo numero e i successivi, attendiamo i
vostri articoli, opinioni, suggerimenti, critiche.....
Inoltre le iniziative alle quali
sarete coinvolti non finiscono
qui.
Cari lettori della Campanella,
rimanete sempre sul “pezzo”
perchè avremo ancora bisogno di voi.
E’ una promessa!
Questo giornalino siete voi, la
scuola siete voi, impegnamoci
per continuare a migliorarla e
farla conoscere a tutti!
La Redazione
Grazie alla campagna di riciclo
dei libri scolastici promossa
Grazie all’enorme partecipazione di tutti noi, la scuola è
dal Comitato Genitori, sono
riuscita a raccogliere ben 42200 punti !!!
stati aiutati 25 ragazzi freQuesti i premi che sono stati richiesti e che presto entre- quentanti la scuola media Buonarroti e quindi
ranno a far parte della strumentazione scolastica:
le rispettive famiglie. Una media di 3 alunni
2 lavagne multimediali (LIM)
per classe.
2 computer portatili (per sfruttare appieno le LIM)
Anche in questo caso è doveroso un ringrazia2 stampanti laser
mento a tutte quelle famiglie che donando i li2 kit creatività per colorare
bri non piu utilizzati dai propri ragazzi, hanno
40 risme di carta A4
aderito all’iniziativa.
Grazie a tutti voi per aver dimostrato che con la collaborazione e la Vi aspettiamo ancora piu numerosi alla
partecipazione, si possono raggiungere ottimi risultati!
prossima raccolta!
Grazie!
info: [email protected] - [email protected] - www.cgbuonarroti.nelsito.it -
CG Buonarroti
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Il giornalino dell’ Istituto Buonarroti
n. 2 - gennaio 2014
Il C.C.R.
Consiglio Comunale dei Ragazzi
Durante l’anno scolastico
2012/2013 noi classi quinte
della scuola primaria di via
Salma abbiamo partecipato al
Consiglio Comunale dei Ragazzi.
Alcuni alunni si sono candidati per il ruolo di rappresentante, esponendo ai compagni
i propri programmi di lavoro
e successivamente, tramite
una votazione, le classi hanno
scelto tra questi candidati i
propri rappresentanti.
Il primo incontro ufficiale si
è tenuto presso l’aula consigliare del comune di Corsico
alla presenza della sindaca, di
due consiglieri e dell’addetto
stampa del comune. C’erano
i rappresentanti eletti delle
scuole primarie di Corsico
con i loro insegnanti, anche
noi eravamo accompagnati
dalle maestre, ma anche da
Pierpaolo e Sara, due esperti che ci hanno seguito sia in
questa esperienza sia nel percorso della Philosophy.
All’inizio eravamo tutti un pò
spaventati di dover parlare in
pubblico, ma poi un alunno
della Galilei di nome Simone
ruppe il ghiaccio e poi tutti
noi iniziammo a esporre le
nostre idee e prima della fine
della seduta decidemmo le
quattro commissionisu cui lavorare ed i loro compiti:
La commissione ambiente con il compito di migliorare e rendere piu vivibile
l’ambiente della nostra città
(ad esempio:usiamo i cestini).
La commissione genCOMUNICAZIONE IMPORTANTE
PER I GENITORI DELLA MATERNA MUNARI
tilezza con il compito di
nitori,
la gentilezza (getquesta lettera per informarvi di un importante progetto che riguarda ladivulgare
scuola dei
bi, ma soprattutto la loro sicurezza. Più volte nel corso degli anni i genitori e le
tiamo
anno sollevato la problematica legata all’assenza di un’adeguata protezione
per i le basi contro il bullielle aule, molto pericolosi in caso di incidenti.
smo).
o, grazie all’interessamento e al sostanzioso contributo economico di una mamma
tti insieme risolvere questo problema definitivamente, ma abbiamo bisogno
La anche
commissione sicurez-
za per studiare come poter imparato che noi siamo dei
rendere sicura la nostra Cor- “piccoli cittadini” e come tali
sico.
possiamo cambiare la nostra
La commissione scuola città in meglio e possiamo
per migliorare la scuola (an- partecipare attivamente alla
che con i ricordi dei nostri vita sociale del nostro Comugenitori).
ne.
Le classi al completo hanno
poi lavorato su questi argoSforzi Christian
menti per il resto NOI, ABITANTI DEL MONDO
dell’anno scola- Noi, abitanti del mondo,
stico producendo abitanti di questo mondo rotondo.
tanto materiale Bisogna essere tutti fratelli.
Come dei gemelli.
come: cartelloni, Ai bulli non bisogna cedere
schemi, disegni, se nò ti possono offendere,
poesie, libri, test ai bulli bisogna rispondere: mi stai ferendo!
e slogan pubblici- Perchè sanno che stanno sottomettendo.
Maestre come mamme,
tari.
compagni come fratelli
Alla fine dei lavori almeno saremo tutti più belli,
di ogni commis- pace, gioia, serenità
sione, con i rap- porta la vita nell’aldilà
presentanti delle da quel muro di tristezza,
altre scuole ci sia- almeno con certezza.
Tutte queste cose formano
mo riuniti per un l’amore che vien dal cuore.
momento di verifica e di confronto.
C.C.R.
Da questa esperienza
abbiamo
Consiglio Comunale dei Ragazzi
Rappresentante: Gabriele Marzorati
5a B 10/05/2013
ne ha un costo non indifferente e pur riuscendo a coprire in gran parte la spesa, vi
di unire le forze per arrivare a coprirla per intero attraverso una raccolta fondi per
chiediamo un contributo di 3 euro a bambino.
Obiettivo copricaloriferi
raggiunto!
sono essere consegnati ai vostri rappresentanti di classe entro il 16 dicembre 2013.
vinti che insieme riusciremo a consegnare ai nostri bimbi un ambiente più sicuro in
re e giocare liberamente senza rischi!
ori informazioni sull’operazione potete contattare il Sig. Rubini Adriano del
Genitori
al
numero 347/9494563
oppure scriverci
alla
mail
[email protected]
ti di fornirvi maggiori dettagli e tutte le spiegazioni del caso.
Nel gennaio 2014, i tecnici del Comune di Corsico hanno installato
CGBuonarroti
i copricaloriferi in tutte le aule
della scuola materna Munari. Finalmente non sarà piu necessario proteggere i caloriferi con antiestetici “cuscini”.
Fin dall’anno scorso, uno dei principali obiettivi del Comitato Genitori per l’Istituto Buonarroti era
quello di dotare di copricaloriferi, tutti i caloriferi delle aule della scuola Munari, a completamento
delle coperture già presenti nel salone grande.
Quest’anno, grazie al generoso contributo economico di un genitore della Munari e all’enorme
lavoro svolto da tanti genitori che hanno reso possibile diverse attività di raccolta fondi, Il Comitato
è riuscito ad acquistare i copricaloriferi poi montati dai tecnici comunali.
Copricalorifero Modello Arcobaleno
La Redazione
amo in anticipo per il prezioso contributo e la partecipazione.
sse verrà montato una copertura di sicurezza per ogni singolo calorifero (in totale
9 copricaloriferi) in materiale plastico rigido, atossico, antibatterico, ignifugo in
mblati mediante raccordi antischeggia inseriti ad alta pressione in modo tale da
lo smontaggio manuale.
2
info: [email protected] - [email protected] - www.cgbuonarroti.nelsito.it -
CG Buonarroti
Il giornalino dell’ Istituto Buonarroti
n. 2 - gennaio 2014
Il Grande Salto
Cari lettori, i prossimi due articoli sono stati scritti direttamente da alcuni ragazzi/ragazze, che hanno voluto raccontare la loro
esperienza, le loro emozioni e le loro paure in merito al “grande salto” dalla scuola elementare a quella media.
Sono due articoli veramente interessanti e “istruttivi”. Buona lettura.
La scuola media:
Un nuovo inizio
Io sono un primino delle medie e volevo raccontare del
passaggio alle medie ai ragazzi che sono all’ultimo anno di scuola
primaria. Nel mio
ultimo anno di elementari ero molto
preoccupato per
il nuovo anno alle
medie. Non ero molto felice
di lasciare le mie maestre alle
quali mi ero affezionato (anche se a volte dicevo il contrario). In quinta volevo imparare più di quello che la maestra
spiegava e di solito ero molto
interessato alle lezioni. Non
ero bravissimo a scuola ma le
lezioni le sapevo e la maestra
mi chiedeva sempre qualcosa
nelle interrogazioni dei miei
compagni. Di età sono sempre
stato il più piccolo ma ho una
grande capacità mentale (non
per vantar mi).
Quest’anno invece le lezioni sono molto più difficili e i
professori pretendono di più
da noi e capendolo da subito
mi sono messo a studiare di
più e adesso sto andando molto bene. Con le lingue straniere mi sono trovato in difficoltà
ma non sono mai andato sotto
il 6 ½ tranne una volta
in inglese (e
anche se in
questa materia non vado
benissimo non
mi lamento degli ultimi voti
che ho preso). La materia che
mi piace di più è matematica,
perché avevo una maestra che
faceva sembrare semplicissimo e divertente tutte le cose
che facevamo e per questo
non ho problemi con i nuovi
argomenti. In italiano invece non ero bravissimo ma ci
mettevo tutto l’impegno per
non avere brutti voti adesso,
alle medie, ho un prof che è
molto bravo ed è il prof di italiano che ci spiega benissimo
le lezioni. Il messaggio per le
quinte è di non prendere mai
la scuola sotto gamba.
BUONA FORTUNA DA
CHRISTIAN SFORZI.
Dalle elementari alle medie:
Il grande passaggio
Vi raccontiamo cosa
potrete trovare alle
medie Buonarroti .
Siamo due ragazze della 1’ C
della scuola Buonarroti e vi
raccontiamo la nostra esperienza del grande passaggio
dalle elementari alle medie.
Ci chiamiamo Rebecca e
Chiara e vi avvisiamo che non
è facile come sembra ; ma non
impauritevi , basta che vi impegnate e raggiungerete il vostro obbiettivo!
Noi abbiamo iniziato benissimo e ci siamo ambientate subito, voi scoprirete un
sacco di aule e cose nuove.
Le lezioni sono interessanti
e soprattutto ci sono attività
divertenti, che di sicuro vi
coinvolgeranno, come teatro,
Philosophy … insomma non
vi annoierete mai!
La nostra giornata è formata da 6 ore e da 17 materie.
Ogni prof. insegna una materia, tranne quella di lettere
che vi farà : epica, antologia,
grammatica, geografia e storia. Insieme alla prof. di lettere ci sarà anche quella di
matematica che vi insegnerà:
scienze, geometria e aritmetica. Ci sono due intervalli che
durano 10 minuti l’uno , vi
dovrete abituare a mangiare
di più e a parlare di meno!
In certi casi sarete divisi
come all’elementari per motivi diversi. Le prof. faranno
un foglio dove ci saranno i
nomi degli alunni e la classe
corrispondente. Alle medie
dovrete dare sempre del Lei ,
e questo all’inizio non sarà facile, ma vi abituerete anche a
questo! A motoria giocherete
a pallavolo e a basket, farete
anche le flessioni e dai 5 ai 10
minuti di corsa!
Con la prof. Grandioso farete
sia tecnologia sia informatica,
con la prof. Raimondi farete
arte, lei è bravissima e vi farà
fare dei disegni stupendi .
Speriamo di non avervi annoiato e mandiamo un in bocca
al lupo a tutti gli studenti di
quinta elementare che stanno
per arrivare alla media Buonarroti .
da Rebecca
e
Chiara
ciao !!!!!!!
Via Ripamonti 190 Milano Tel. Fax 02/55230171
www.mcdomus.nelsito.it [email protected]
info: [email protected] - [email protected] - www.cgbuonarroti.nelsito.it -
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n. 2 - gennaio 2014
Il laboratorio di teatro
Raccontiamo il nostro cammino con la compagnia
teatrale del Comteatro a scuola ...
Un’esperienza da non perdere!
Durante i primi due anni di
scuola media,
abbiamo avuto
delle esperienze con laboratori scolastici, uno tra questi è
stato il teatro, in collaborazione con la compagnia teatrale
del Comteatro. La nostra insegnante che ci ha accompagnato in questo percorso in
crescita con la sua allegria e
vivacità, è stata Cinzia, a cui
siamo molto affezionati. In
ogni lezione abbiamo trattato
argomenti diversi e sempre
molto curiosi. Crediamo che
questa esperienza sia molto
istruttiva, che ci aiuti molto a
crescere e ad imparare a conoscere i nostri compagni da
altri punti di vista; quelli che
noi, in principio pensavamo
molto timidi, in questo cammino con Cinzia si sono rivelati più espansivi e confidenziali. E’ anche un’esperienza
che dà molte soddisfazioni,
perché alla fine dell’anno scolastico ognuno di noi esprimerà le nozioni imparate at-
traverso un breve spettacolo
che include il lavoro svolto
durante questi incontri. In
prima media l’argomento che abbiamo trattato
per lo spettacolo è stato:
“il giornalino della 1^C”,
dato che avevamo ideato il giornalino della scuola,
quindi in questo spettacolo
abbiamo inscenato la nascita
del giornalino e le fasi di elaborazione in un modo molto
esilarante. L’anno scorso invece, il tema dello spettacolo
è stato: ”Le differenze tra ci-
nema e teatro”, dove abbiamo rappresentato tutte le diversità fra i due, in un modo
un po’ eccessivo
ma divertente.
Non
vediamo
l’ora di scoprire
cosa ci aspetterà
quest’anno ma siamo sicuri
che ci divertiremo un mondo!
Cecilia De Iacob
Gaia Massimino
Scuola primaria di primo
grado Buonarroti 3a C
Tutti in scena!
L’esperienza che vogliamo
raccontarvi riguarda il laboratorio teatrale dello scorso
anno scolastico e che speriamo possa essere riproposto
anche quest’anno.
Il percorso è iniziato a marzo ed è terminato alla fine di
maggio, con una restituzione
del nostro lavoro ai genitori e
ai docenti. Ma che cos’è un laboratorio
teatrale?
E’ un’attività che si fa a scuola
e che è composta da momenti
diversi: inizialmente si studiano le tecniche più significa-
tive del teatro; dopo si prende
in esame il testo di narrativa
letto e lo si interpreta secondo le idee, i pensieri e le sensazioni del gruppo
classe.
Incontro dopo incontro, abbiamo raccontato tutte le fasi
del nostro lavoro in un “diario di bordo”: abbiamo scritto come abbiamo imparato a
usare lo spazio, a controllare
la respirazione, a conoscerci
meglio, a stare insieme.
Ma il laboratorio non è soltanto questo, è anche fatica,
Fuori da un teatro un topo chiede a un altro:
-Allora, che si fa, entriamo?
-Ma no!
-Perché?
-Ma non hai visto? Dentro ci sono quattro gatti!
4
allegria, libertà.
Perché fatica?
Perché per rimanere concentrati bisogna impegnarsi
molto, assumere atteggiamenti insoliti per
ragazzi della nostra
età, superare le proprie
paure; perché bisogna
stare in sintonia con gli altri
compagni, rispettare i tempi
di tutti e soprattutto avere fiducia in loro.
Perché allegria?
Perché è bello e divertente
stare insieme, fare attività diverse ed esercizi buffi.
Perché libertà?
Perché esprimiamo tutte le
sensazioni positive che abbiamo dentro e ci mettiamo in
gioco senza timore di essere
giudicati; perché possiamo
leggere un libro in maniera
diversa e raccontarlo agli altri
liberamente.
VI SEMBRA POCO?!
Gli alunni della classe 3aA
Scuola Secondaria di I Grado
Buonarroti
Una giovane zanzara chiede alla madre il permesso di andare a
teatro. Dopo molte insistenze riesce a convincerla:
“Va bene... Puoi andare.!" - dice la madre "Ma stai attenta agli applausi..!"
info: [email protected] - [email protected] - www.cgbuonarroti.nelsito.it -
CG Buonarroti
Il giornalino dell’ Istituto Buonarroti
n. 2 - gennaio 2014
Dieci buoni motivi per fare teatro
Cari genitori, anche quest’anno ripartono i corsi e le attività didattiche del Comteatro
dedicate ai bambini e ai ragazzi; sappiamo bene quanto sia
difficile, per un genitore, decidere quale sia l’attività indicata per il proprio figlio: tra lo
sport, lo strumento musicale
e altre possibili proposte, ci
piacerebbe che valutaste anche l’ipotesi di un laboratorio
teatrale. Perché? Ecco dieci
buoni motivi:
sciolgono, il collo si allunga e
gli occhi… beh, gli occhi e le
orecchie meritano un capitolo
a parte.
Sono il gioco di tutti i
giochi
Pensate che in inglese recitare
si dice “to play”, giocare! Ma io
non sono un gioco qualunque:
sono il gioco di tutti i giochi.
Da me si gioca a giocare, si
gioca con o senza le parole, si
inventa una lingua sconosciuta, si gioca con le maschere i
Sono come uno sport di
costumi e la musica, si gioca
squadra
con la mente. E se giochiamo
Sono un gioco collettivo! Un a “facciamo come se”, in quelgruppo di teatro è una vera lo sono non mi batte nessuno!
e propria squadra; i bambini
prima di tutto imparano a co- Sono molto, molto, molto
noscersi, a diventare amici, a
educativo
scoprire cose dei propri com- Da me non si può giocare se
pagni che di solito non si no- prima non si impara ad ascoltano facilmente. Sanno i nomi tare. E per farlo ci vogliono
di tutti, il colore dei loro ca- occhi e orecchie in continuo
pelli, il loro animale preferito. allenamento: a chi tocca parA teatro sanno chi corre velo- lare? Come in tutti i giochi, ci
ce, chi imita bene l’aquila, chi sono regole da rispettare. Lo
è bravo a raccontare le storie, spazio, per esempio, è un pochi con il costume fa meravi- sto prezioso. E’ un luogo dove
glie e chi sa essere leggero.
possono accadere cose meravigliose, se tutti coloro che lo
Sono più che uno sport
abitano lo rispettano, lo sanno
Sono molto più movimenta- accudire. Gli attori si divertoto! Nel mio caso il corpo non no come matti ma conoscono
impara una disciplina o un il tempo del silenzio, la conallenamento fisico, ma solo centrazione, l’attesa prima di
con me il corpo è così libero entrare sulla scena.
di divertirsi e di esprimersi in
tutte le sue parti. Da me i pieSono liberatorio
di corrono, le caviglie girano Chi gioca con me esce sode si solleticano, le ginocchia disfatto, cambiato, persino
si piegano per saltare e poi si trasformato! Quando si gioirrigidiscono per fare i burat- ca con me si può perdere il
tini; anche il sedere si muove, proprio nome, e diventare
e si agita nell’aria (senza fare principi fate draghi mostri
rumore, eh?); e poi la pancia, animali e, perché no, provare
le mani, le spalle roteano e si sentimenti ed emozioni. Con
me gli attori giocano ad avere
paura, e provano a sconfiggerla; provano a ridere di cuore e
poi scoprire che da tanto non
lo facevano così; provano a
diventare un personaggio che
nella vita di tutti i giorni non
farebbero mai. Qui da me, si
può.
Rinfresco la mente
Sono molto sano, già. Qui
da me si studia, spesso senza
accorgersene, e anche coloro
che a scuola faticano si ritrovano presto con un libro in
mano, o a studiare una poesia,
o a scoprire la bellezza di un
testo. La scuola sta imparando a conoscermi, e sapendo
il mio valore e la mia utilità
è disposta a concedere crediti
formativi a chi mi frequenta.
Il mio gioco vale la candela!
Sono ecologico
Faccio stare bene. Apro la
mente, invito alle relazioni, all’ascolto, alla capacità
di entrare in sintonia con gli
altri senza bisogno di usare
le parole. Sviluppo cioè tutti
e cinque i sensi, anche quelli
che nella vita di tutti i giorni
vengono dimenticati.
Sono emozionante
Come una partita di pallone? Di più. Come un bel film
d’avventura? Di più. Come
una corsa all’intervallo? Di
più. Se vieni da me e hai voglia di divertirti, e di metterti in gioco, posso essere così
emozionante da farti scoppiare il cuore, da farti ridere
a crepapelle o da farti venire
le lacrime agli occhi. Sono
davvero emozionante: sia per
info: [email protected] - [email protected] - www.cgbuonarroti.nelsito.it -
chi sta sulla scena che per chi
è lì fuori, sulla linea, pronto a
entrare.
Sono il luogo in cui si
guarda
Teatro significa proprio “luogo in cui si guarda”. Che cosa
si vede? Tutto. Si va in scena,
alla fine dell’anno, davanti al
pubblico. Ma da me, il pubblico si incontra tutte le volte: sono gli altri attori che
diventano spettatori, e poi
si cambia. In questo modo si
impara ad essere visti, e spesso essere visti significa essere
amati. Certo, l’ultimo giorno
è importante se durante l’anno ci siamo preparati bene
per quel momento: quando
potremo dire, come quando
eravamo piccoli, “guardami,
mamma… guardami, papà!”
e gioire dell’essere guardati,
visti, accolti. Amati.
Sono il teatro!
Vale a dire: sono tutto e niente. I dottori sono dottori, i
benzinai benzinai, i calciatori sono calciatori e i pianisti
sono pianisti… ma gli attori!
Gli attori sono tutto: possono
diventare benzinai col pallino
della medicina, posso calciare
la luna e suonare un pianoforte di carta… da me si impara
l’arte della possibilità, della
meraviglia, dell’incanto e della verità. La verità, si. La cosa
più difficile è proprio questa:
imparare a dire “ciao” con
onestà, stringendo la mano,
guardando negli occhi, per
entrare davvero in relazione
con gli altri. Sono il teatro, e
ho detto tutto.
Comteatro
CG Buonarroti
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Il giornalino dell’ Istituto Buonarroti
n. 2 - gennaio 2014
Let’s Rock !!!!!
PREMESSA
Prima di iniziare a navigare
nella storia della musica, credo sia doveroso da parte mia
precisare che a mio avviso
è estremamente complicato parlare di generi musicali.
La musica è libertà di espressione, gioia di comunicare le
proprie emozioni agli altri,
gioia nel condividerle. È un
modo per vivere la vita in
maniera libera. Imbrigliare
la musica in schemi precisi e
definizioni inequivocabili la
trovo una forzatura.
Tutto ciò che verrà quindi descritto ed esposto per comodità di comprensione verrà
identificato con diversi generi
ma, ricordiamocelo, la musica
non è un genere... la musica
è vita e liberta, sogno e follia, anima, amore, bellezza,
tristezza... nella musica puoi
metterci TUTTO. Per questo
la musica è troppo grande per
essere soffocata ed imbrigliata all’interno di definizioni di
genere.
Da quando l’uomo ha fatto la
sua comparsa su questo bellissimo pianeta, ha fatto rumore.
Parlando, urlando,
battendo oggetti
correndo
o
camminando,
ma ha sempre
fatto rumore.
Spesso questo rumore è diventato fastidioso, ma altrettanto spesso si è trasformato
in “musica” per le nostre orecchie. Ops, ma allora... la mu-
6
sica è alla fin fine rumore!
Ebbene si cari lettori, la musica è rumore, magari organizzato, mag a r i
studiato,
magari
preparato, ma
sempre
di suono e rumore stiamo
parlando.
La musica viene da sempre
utilizzata per comunicare. Ma
comunicare cosa? Beh, qualcosa che il musicista ha dentro
e che vuole trasmettere a chi
lo ascolta. Desideri, sogni, incubi, paure amori, deluzsioni,
amicizie... tutto fa brodo, o
meglio tutto fa musica.
Molto spesso la musica è stata utilizzata per esprimere un
disagio, un dolore o un desiderio non realizzabile. Parlo
di desiderio e non di scelta,
perchè un desiderio non è imposto. Fare una scelta significa
già avere di fronte delle possibilità; o questo o quello. Un
desiderio va ben oltre questo.
I popoli antichi per prendere una decisione si basavano
sull’osservazione delle stelle.
Quando le stelle davano un
responso positivo allora veniva presa una decisione, veniva fatta una scelta. Desiderare significa sognare, andare
oltre le scelte offerte dalle
stelle, immaginare vivere per
un qualcosa che nessuno può
offrirti come scelta.
Spesso la musica ha espresso
un desiderio, a volte irrealizzabile...
Ma
torniamo
alla storia della
musica di cui vogliamo parlare. Il
mitico e grande
ROCK!!!!
Beh, per conoscere qualcuno è
utile conoscerne le origini, e
da li partiremo...
Tra il 1700 e la fine del 1800
negli Stati Uniti lo schiavismo
era una pratica comune. Migliaia di esseri umani trattati
come bestie venivano deportati dai loro paesi d’origine
per essere utilizzati come attrezzi da lavoro nelle piantagioni del Sud degli Stati Uniti.
Lingue diverse, usi e costumi
diversi si andavano ad incotrare e scontrare. Queste persone non venivano considerate
tali. Non posso neppure lontanamente immaginare cosa
possano aver provato questi
poveri uomini, donne e bambini trovandosi in quelle condizioni. Non avevano nulla,
e quando dico nulla intendo
NULLA. L’unica cosa che li
accomunava era il desiderio di
essere liberi, di tornare ad essere considerate persone. Ma
come poter esprimere una
cosa del genere senza essere
frustati?. Ebbene si, queste
persone cantavano; cantavano il loro dolore, la loro
sofferenza i loro desideri ed
i loro sogni. Ed era una musica bellissima. Povera si, ma
bellissima, ricca di anima, di
sentimento, di dolore e sofferenza, e di... desiderio. Un
desiderio che loro stessi sape-
vano non potersi realizzare.
Queste canzoni parlavano
delle condizioni di lavoro
(work song), inneggiavano
a Dio (spirituals), arrivando ad esprimere condizioni
personali del singolo individuo. Le voci venivano
spesso affiancate a delle percussioni o a strumenti a corda
improvvisati (che successivamente verranno sostituiti dalle mie tanto amate chitarre).
Tali strumenti a corda molto
spesso venivano suonati con
dei coltelli, tecnica utilizzata
spesso da popolazioni africane su strumenti a corda casalinghi. Ed eccolo, è arrivato,
è nato... si si è lui, il Blues il
“padre”
del rock.
Nato da
gente povera sia
economicamente che culturalmente il blues ha una
struttura musicale povera sia
in termini puramente muscali che in termini di composizione dei testi. Tipicamente
la struttura era basata sulla
domanda-risposta, come se ci
fosse un dialogo.
Nato come espressione di una
sofferenza legata ad una situazione di schiavitù, il blues
degli schiavi liberati diventa
anche dissacratorio, un modo
come un altro per esprimere
il proprio malcontento.
Ricordiamoci cosa significa
e da dove arriva il termine
Blues. Visto il tipo di musica e
armonie utilizzate il messaggio che arrivava a chi lo sen-
info: [email protected] - [email protected] - www.cgbuonarroti.nelsito.it -
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Il giornalino dell’ Istituto Buonarroti
n. 2 - gennaio 2014
tiva era “to feel blue (essere il Rhytm and Blues conosciumalinconico)” da cui blues... e to anche come R&B. Questo
questo la dice lunga.
genere musicale poteva essere
suonato da intere band formaGli anni passano gli schia- te da ottoni, basso, chitarra,
vi diventano uomini liberi, i batteria e pianoforte.
bianchi si accorgono di questi Questa voglia di “andare più
suoni malinconici e spesso dis- veloce” fa si che i pianisti neri
sacranti, i giovani cominciano del Texas rielaborino semad apprezzari... ma la
pre il nostro buon
voglia di divertirsi auvecchio Blues e lo
menta... la voglia di
trasformino nel
muoversi è sempre di
Boogie-Woogie.
più, bisogna fare ruA differenza però
more, farsi sentire, divertirsi, del R&B il Boogie-woogie
ehi siamo in un nuovo secolo, era una musica suonata tipicail 1900, ed è proprio il Blues mente con il pianoforte.
che fa da apripista per tutte le Ma perchè fermarsi ?! Accenuove tendenze musicali che leriamo, fondiamo insieme,
andranno col tempo a scon- creiamo un bel mischione di
volgere il mondo della musi- stili... i giovani cominciano a
ca... e non solo quello!!!!
volersi far sentire.
La società civile di quegli
Verso gli inizi degli anni ’40, anni era abbastanza chiusa e
grazie anche alle influenze bigotta. Poco spazio ai sogni,
della musica Country ame- poco spazio ai desideri e poricana il Blues, ormai uscito che scelte. Qualcuno comindalle piantagioni di cotone del cia a starci stretto in questa
Missisipi... accelera. La gente, “gabbia”. Vuole urlare la sua
ancora contagiata da una buo- rabbia, vuole far conoscere i
na dose di stupido razzismo prorpi desideri, vuole libela chiama “Race Music”... al- rarsi dal giogo della società
tro che race music, questo è bigotta che rinchiude (così si
pensa) i giovani in gabbia senza via d’uscita. E quale metodo migliore della musica per
esprimere tutte queste cose?
E allora perchè imbriglaire
anche la musica in un preciso
genere? Uniamoli, fondiamoli, prendiamo ciò che piace
do ogni genere e poi, scuotiamoci e rotoliamo... Rock and
Roll!
I primi dischi di R&R risalgono agli anni 50 (Rocket 88, di
sley That’s All Right (Mama)
1954. Ma
tanti altri
se ne susseguirono
nel giro
di pochi
anni.
Gli anni ’60 segnano l’avvento
di una nuova era. I musicisti si
rendono conto che il pubblico
è ormai aperto ai nuovi generi, il R&R è ormai una realtà.
Sulle spiagge della california
il R&R si sta già trasformando in “surf music” con Dick
Dale ed il suo Let’s Go Trippin. I Beach Boys lo seguono
Jackie Brenston and his Delta a ruota aggiungendo un po di
Cats scritta dal diciannovenne POP a questa surf music. MA
Ike Turner e registrata daSam il R&R sta già cambiando, si
Phillips per l’etichetta Sun Re- sta trasformando, si sta muocords nel 1951, Rock Around vendo verso nuovi orizzonti,
the Clock di Bill Haley and oltre ogni confine culturale e
His Comets, Great Balls of geografico...
Fire e Bo Diddley/I’m a Man
di Bo Diddley, o Maybellene e Ma questa è un’altra storia....
Roll over Beethoven di Chuck
Berry), anche se, secondo la
rivista Rolling Stones il priStef
mo album definibile Rock and
Roll è di “the king” Elvis Pre-
La Biodanza di Lino
Il ricordo della Munari
Le insegnanti della scuola dell’infanzia “Bruno Munari” vogliono condividere con
tutti i genitori e i bambini un ricordo di un bravo collaboratore per quanto riguarda il progetto di biodanza, il Dott. Pasquale (Lino) Russo che purtroppo è mancato
dopo una lunga malattia nel mese di ottobre del 2013.
Maggio 2011
Vorremmo ricordarlo per l’entusiasmo e l’energia con cui per circa 7/8 anni ha
portato avanti il progetto di biodanza, attraverso incontri con i bambini che si
concludevano con la partecipazione di tutti i genitori nella palestra della scuola
primaria…ci piace pensare che farà la biodanza con gli angeli…..
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Il giornalino dell’ Istituto Buonarroti
n. 2 - gennaio 2014
La mia passione
Classe 3a C primaria Salma
Di seguito vengono pubblicati i pensieri degli alunni della classe 3aC Salma il cui argomento, come indicato dal titolo, è la passione
che ognuno di loro ha o coltiva. I pensieri sono stati scritti direttamente dai bambini così come sono stati pubblicati.
La redazione ringrazia tantissimo ognuno di questi bambini per il bellissimo lavoro svolto.
La Redazione.
La mia passione è giocare a
calcio; gioco al quadrato il
mercoledì con Matteo e Gabriele. Ho iniziato a giocare
a calcio a cinque anni: stavo
guardando i ragazzi e poi ho
chiesto a Matteo di giocare.
Lui mi ha detto che potevo
giocare e ho accettato. Matteo
mi ha detto che dovevo fare
l’attaccante perché gli mancava un attaccante e adesso,
dopo tre anni, sono ancora
attaccante.
Luciano
La mia passione è Hip-Hop
e lo faccio al pomeriggio in
palestra con le maestre e mio
fratello. La mia passione è
nata provando e ora ballo.
Roberto
La mia passione è ballare.
Ballo in una stanza della mia
scuola di danza con i miei
compagni e la maestra, ogni
domenica e dopo la scuola di
lunedì e di martedì.
Questa passione è nata quando i miei genitori mi hanno
fatto imparare a ballare. Ballo la musica classica e alcune
volte anche Hip-Hop. Faccio
esercizi prima di cominciare
la lezione e quando torno a
casa sono stanca e mia mamma mi prepara una crostata
alle mele.
Giulia
La mia passione è andare a
cavallo. Mi piacerebbe andare a passeggio con il cavallo e
8
vorrei andare da sola, dopo la
scuola, di sera. Questa passione è nata perché mi piacciono
i cavalli.
Alessia
nere, facciamo il saluto e ri- La mia passione è la pallavotorno a casa.
lo. La faccio in palestra con
Manuel
le mie amiche e l’allenatrice.
La passione è nata perché mio
La mia passione è cantare in papà ci gioca e mi ha insegnacamera mia. Questa passione to a fare il bagher. Ora faccio
La mia passione è il calcio. Mi è nata quando ho sentito una il bagher, il palleggio e la batpiace essere portiere. Non canzone. Spesso canto con tuta. La faccio il martedì e il
vado a scuola di calcio ma lo mia cugina.
venerdì.
faccio in casa con mia sorella. Francesca
Lara
La mia passione è nata il primo anno di scuola.
La mia passione è il basket, La mia passione è cavalcare i
Luka
mi piace soprattutto perché la cavalli e mi piacerebbe farlo
faccio con il mio amico Tizia- da grande con un maestro.
La mia passione è karate. Vado no nella stessa palestra della Vorrei andare a passeggio un
in palestra il venerdì pome- scuola. La mia passione è nata giorno.
riggio e ho un maestro.
perché mi piace palleggiare Mariafè
Joele
,olto, il maestro ci fa fare i
percorsi palleggiando.
La mia passione è giocare.
La mia passione è basket. Vo- Riccardo D.
Gioco a casa da solo. Mi piace
glio fare gli allenamenti nella
giocare sul computer.
palestra della scuola. Con i La mia passione è ballare. Bal- Keanu
miei compagni mi piacerebbe lo a casa in camera con mia
farlo di pomeriggio al merco- sorella. Ballo dopo la scuola. La mia passione è giocaledì.
Daniella
re. Domenica pomeriggio,
Hanan
3/11/2013, era il compleLa mia passione è musica e la anno di mio fratello Andrew.
La mia passione è il nuoto; è faccio con il mio maestro An- Abbiamo comprato dei gionata quando i miei genitori, drea a Buccinasco. Faccio mu- cattoli, ma mio fratello volea due anni, mi hanno iscritto sica al giovedì, il maestro mi va da tanto tempo un gioco
all’MC2. Prima ho fatto l’ac- fa imparare le corde a vuoto. bello ma troppo costoso. Coquagioco e ora, ogni sabato, Riccardo R.
stava quarantacinque euro. La
mi impegno con i miei commamma ha detto che se copagni a superare il quarto li- La mia passione è stare con gli stava quaranta euro, lo comvello di seconda corsia.
animali in fattoria insieme alla prava. Poi a casa ha detto che
Tommaso
mia amica Sofia . Di solito sto un giorno l’avrebbe compracon gli animali di pomerig- to. Quando abbiamo aperto i
La mia passione è karate e gio. La passione è nata quando regali, c’era quel gioco! Così
vado tutti i martedì e vener- sono andata in fattoria con la abbiamo costruito i giochi,
dì, nella palestra di via Salma. mia classe e spero di occupar- abbiamo giocato ed è arrivata
Faccio ginnastica, i kata e an- mi di una fattoria insieme a la passione perché ho giocato
che combattimento. Combat- Sofia.
tanto con i giocattoli del lego.
to contro Patrizio e Davide. Beatrice
Così è nata la mia passione.
Alle 20 vengono le cinture
Matthew
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Il giornalino dell’ Istituto Buonarroti
La mia passione è la scienza e
da grande voglio essere uno
scienziato. Io faccio scienze
con la maestra di scuola il
martedì. Mi piace molto lo
scienziato e la passione è nata
quando avevo quattro anni
perché guardavo i cartoni di
scienze.
Patrizio
La mia passione è stare con
gli animali in fattoria al
pomeriggio con Beatrice e
mi diverto un sacco al sabato
e alla domenica. La mia
passione è nata dalla visita
alla fattoria e ci divertiamo a
fare il formaggio, il latte e a
dare da mangiare agli animali.
Mi piace stare con gli animali
e curarli, per questo è la mia
La mia passione è guardare la passione.
televisione. Il sabato mattina Sofia
guardo la televisione e guardo
i cartoni animati divertenti.
La mia passione è il canto.
Jeff
Di solito canto a casa mia, da
sola; io canto la sera. Una sera
n. 2 - gennaio 2014
ho cantato e mi è piaciuto. avevo tanta voglia.
La mia cantante preferita è Gaetano
Alessandra Amoruso.
Karola
La mia passione è giocare a
basket. Faccio basket nella
La mia passione è il calcio. palestra della scuola dove
Gioco sempre con il mio vado a studiare. Gioco con il
papà al quadrato e al parco. maestro Andrea e il maestro
Gioco solo in estate perché Luca e ci sono anche Richi
in inverno e in autunno c’è D., Paola e altri bambini. Lo
tanto freddo. La mia passione faccio il lunedì il venerdì. È il
è nata perché vedo sempre mio sport preferito perché ci
tante partite alla televisione. si muove molto. Il mio ruolo è
I miei ruoli preferiti sono: il stare in difesa.
portiere e l’attaccante. Non Tiziano
mi sono ancora iscritto alla
scuola di calcio perché non ne
Divento giornalista per un giorno
Cari lettori, siccome l’obiettivo del giornalino è anche
quello di farvi diventare protagonisti della vostra attività
scolastica e di far conoscere
ciò che fate ed il mondo che
vi circonda, ecco che la Redazione vi vuole stimolare con
una nuova proposta.
Vorremmo che voi in qualche modo vi stacchiate per un
giorno da quello che è un po’
lo schema “scuola”, “banco”,
“sedia”, “lavagna”, “lezione da
studiare”, “interrogazione”.
Vorremmo cercare di farvi
vivere la scuola pensandola come fosse una comunità
di persone (di studenti, insegnanti, ecc), che non solo
lavorano e studiano, ma che
passano gran parte della gior-
nata insieme (e così infatti è),
e che diventano giorno dopo
giorno un po’ più “complici”,
si conoscono sempre di più,
stringono amicizie e cominciano a lavorare con l’obiettivo di crescere insieme.
Conoscete bene il vostro
compagno di banco? Ed i vostri compagni di classe? Avreste mai voluto chiedere loro
qualcosa ma non avete mai
osato farlo? Adesso è il momento giusto!
Quali potrebbero essere le
sue passioni, i suoi hobby,
cosa gli piace fare nel tempo
libero....?
Sicuramente nella vostra classe avete amici che sono originari di altri paesi. Vi siete mai
chiesti com’è il loro paese,
quali sono le loro abitudini,
cosa c’è di bello da visitare,
quanto è stato difficile integrarsi qui da noi ?
E poi che dire delle persone
che lavorano a scuola? Cosa
fanno e chi sono le vostre maestre, chi sono quelli che lavorano in segreteria, in mensa,
chi sono e cosa fanno le “nostre” bidelle.
Questo spazio potrebbe essere anche autobiografico.
Potrebbe essere utilizzato da
ciscuno di voi per raccontare
una propria esperienza di vita
vissuta (scolastica o extrascolastica).
Le domande e gli argomenti
sono numerosi e diversi tra
loro. Per cui il vostro compito
è diventare per un giorno dei
giornalisti “d’assalto” ed andare da chi vi incuriosisce di
più armati di penna e taccuino
(magari di registratore), e fargli una serie di domande per
conoscerlo un po’ meglio e
scrivere un articolo su di loro.
Oppure potete raccontarci
qualcosa di voi stessi “autointervistandovi”.
Mi raccomando però, gli intervistati devono essere consapevoli delle vostre intenzioni e d’accordo a pubblicare un
articolo su di loro.
Aspettiamo con ansia i vostri
articoli da giornalisti professionisti!
La Redazione
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Il giornalino dell’ Istituto Buonarroti
n. 2 - gennaio 2014
Giornata Aperta
Torneo di pallavolo, video di spagnolo con javier, esperimenti di scienze.
Di: Claudio Pernorio, Angelo del Sozzo, Rodrigo Peralta, 2aC Buonarroti.
Era il 31 maggio 2013, il
giorno della nostra giornata
aperta quel giorno dovevamo
fare tante cose ma una in particolare che ci interessava fu il
torneo di pallavolo, gareggiavano tutte le tre sezioni delle
seconde. La tensione era alta e
avevamo un tifo straordinario,
ma la cosa che più ci fece venire la voglia di giocare furono i
tre premi in palio, tre coppe
una più grande dell’altra. E
così ebbe inizio la nostra prima sfida contro la sezione B.
La partita finì bene vincemmo
alla grande. Poi venne il turno
di sfidare la 2°A pensavamo di
aver perso, ma noi eravamo
fiduciosi e non abbiamo mai
smesso di credere di poter
vincere. E alla fine il verdetto
del prof. che era pure arbitro:
“Al terzo posto la 2°B.. Al secondo posto la 2°A, e in quel
momento già era incominciata la festa e tutti noi della
2°C aspettammo il momento
cruciale dove il prof. esclamò:
“Al primo posto la 2°C” Più
felici che mai prendemmo la
coppa in mano e tutti insieme
incominciammo ad urlare ed
abbracciarci. La prima coppa
era nostra!
Finito il torneo di pallavolo
siamo andati nell’aula magna
per vedere insieme ai nostri
genitori il video che avevamo
fatto con la prof. di spagnolo
e Javier, l’assistente linguistico. Noi eravamo felici perché
volevamo dimostrare ai nostri
genitori che sapevamo parlare spagnolo, Javier era molto
contento di vederlo perché gli
è piaciuto molto il percorso
che aveva fatto con noi.
Dopo il video di spagnolo, abbiamo illustrato i nostri esperimenti che avevamo fatto a
scuola. Avevamo fatto i polmoni artificiali e molte altre
cose. Alla fine della giornata
noi e i nostri genitori eravamo molto stanchi così ce ne
andammo a casa soddisfatti
della giornata. Ci rivediamo a
giugno 2014 per la nostra ultima giornata di scuola aperta
alla Buonarroti!
Piccoli Poeti
Tre poesie scritte da tre ragazzi della 2aB Buonarroti che hanno desiderato
condividere con tutti noi. Grazie.
LA NOTTE
E’ notte,
i pensieri con il buio
prendono spazio
nella mia mente
pensieri tristi e allegri
colorati e neri.
Penso alla serenità
della mia casa
e all’infelicità che c’è fuori ,
penso ad un
mondo migliore,
penso ad amare all’infinito
chi ama
e altrettanto infinitamente
chi non ama.
Regna poi nel mio cuore
e nella mia anima
l’amore infinito
per la vita.
IL SOLE
C’è un sole splendente
che gira continuamente
GRAZIE POESIA
Grazie, perché con te mi sono divertita,
usando solo una gomma e una matita;
grazie, perché con te ho aperto la mente,
mostrandoti soddisfatta a tutta la gente
Grazie, non pensavo fossimo così legati
invece eccoci qua, come veri amici, abbracciati;
grazie perché ho volato con la fantasia e
tutto questo grazie a te,
magnifica poesia.
con i suoi raggi splendenti
affascina la gente,
gira di qua, gira di là
gira in su, gira in giù
e non si ferma più.
All’ alba si fa vedere
al tramonto se ne va
e poi aspetta la notte che
verrà.
Ilenia Tufano
Silvia Maschio
Elena Hasou
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Il giornalino dell’ Istituto Buonarroti
n. 2 - gennaio 2014
La nostra gita a Vigevano
Racconto di un’avventura sul treno che percorre il naviglio
Di: Marco Marino, Chiara Solera e Deborah Misdea. Classe 3a C Salma.
La penultima settimana di
scuola dell' anno 2010-2011,
siamo andati in gita a Vigevano
e all'idea di prendere il treno
eravamo tutti eccitati. Alle
ore 8:00 ci siamo ritrovati
per fare l' appello e c'eravamo
tutti!
Dopo aver fatto l'appello ci
siamo avviati verso la stazione, abbiamo aspettato il primo
treno e siamo saliti. Per arrivare alla stazione di Vigevano
abbiamo dovuto cambiare due
treni. Usciti dalla stazione con
grande stupore, abbiamo trovato un trenino che ci ha portati fino alla
piazza principale della città.
Dopo un breve
spuntino, abbiamo visitato
una chiesa e abbiamo fatto
un piccolo giro per la piazza. Successivamente ci siamo
ritrovati in piazza per fare il
giro sul trenino dato che eravamo l'ultima classe, ci siamo
divertiti moltissimo!
Abbiamo fatto un giro turistico per Vigevano e per la periferia. Una delle tante
cose che ci ha fatto
divertire, sono state
le curve in cui ci salutavamo noi davanti
con quelli dietro,
della nostra stessa classe!
Per pranzare ci siamo recati in
un parco molto grande, c'erano anche dei cigni. Dopo aver
pranzato abbiamo avuto del
tempo per giocare e gustarci un gelato. Poi ci siamo in-
camminati verso il castello di
Vigevano, che però per nostra
sfortuna non abbiamo potuto
visitarne una parte a causa dei
restauri. Abbiamo però potuto visitare l'esposizione delle
scarpe che si portavano molti
anni fa. Alla fine della visita,
ci siamo incamminati verso
la stazione per tornare a casa.
Verso le quattro del pomeriggio siamo arrivati davanti alla
scuola e per noi è stata una
gita indimenticabile!!
Expo e scuola a braccetto
Con l’obiettivo di coinvolgere
una platea potenziale di due milioni di studenti. Il planning ufficiale delle attività legate a Expo
2015, presentato nelle scorse
settimane a Milano, individua un
pacchetto di iniziative che coinvolgeranno gli istituti scolastici,
in particolare, è lecito ipotizzare, quelli lombardi. Moduli
educativi, percorsi formativi ed
eventi sui tempi dell’Esposizione (tutta dedicata all’alimentazione) faranno da antipasto ai
pacchetti d’offerta per la visita
delle scolaresche al sito di RhoPero, per assicurare una presenza significativa degli studenti nel
Padiglione Italia. Expo Milano
2015 dedica peraltro un vero
e proprio Progetto alle scuole
Italiane, “per favorire tra gli studenti di ogni ordine e grado lo
studio e il dibattito attorno ai
temi della prossima Esposizione
Universale, e per promuovere al
tempo stesso l’innovazione nella scuola italiana”, come si legge
sul sito Internet della manifestazione. Quattro sono i pilastri
dell’iniziativa, costruiti in modo
da assicurare uno scambio biunivoco di esperienze tra scuola ed
Esposizione: in sostanza a partire
dai banchi di scuola, gli studenti
avranno l’opportunità prima di
apprendere (“Expo in School”),
poi di sperimentare (“School
for Expo”) e infine di osservare in prima persona (“School in
Expo”) i valori e i contenuti educativi legati al tema di Expo. Tutto ciò all’interno di un ambiente
fortemente innovativo (“L’innovazione per la Scuola”), che
attraverso l’utilizzo intelligente
delle tecnologie digitali consentirà di massimizzare il valore della didattica, dell’apprendimento
e del divertimento. Nel frattempo, un primo “assaggio”, per usare un termine caro ai temi Expo,
arriva da Monza. La città è stata
infatti il primo “laboratorio” del
programma educativo dell’Esposizione Universale del 2015,
per raccogliere idee, riflessioni
e suggerimenti per la successiva
estensione del progetto su tutte
le Regioni Italiane. L’iniziativa è
consistita in un concorso di idee
rivolto alle classi di studenti per
la produzione di elaborati multimediali che parlassero del tema
di Expo Milano 2015. Il concorso di idee si è rivolto a tutte le
scuole dell’infanzia, primarie e
secondarie di primo e di secondo
grado del Comune e ogni classe
partecipante ha realizzato un
proprio lavoro elaborando testo,
immagini e/o fotografie digitali,
contributi video, audio e/o animazioni, immagini e/o fotografie analogiche opportunamente
digitalizzate (la gallery dei lavori
su http://www.progettoscuola.
expo2015.org/pilota-monza/
il-concorso). Al momento in cui
scriviamo deve ancora svolgersi
la manifestazione di premiazione
ma ciò che è certo è che i premi
in palio hanno visto una serie di
buoni acquisto spendibili in ma-
info: [email protected] - [email protected] - www.cgbuonarroti.nelsito.it -
teriale digitale scolastico (3.000
euro alla prima scuola classificata, 2.000 euro alla seconda
e 1.000 euro alla terza) oltre a
un corso di formazione gratuito dedicato agli insegnanti degli
istituti di Monza interessati ad
acquisire competenze specifiche
sulle tecnologie digitali da utilizzare in classe a supporto della
didattica. Il corso di formazione
ha avuto una durata complessiva
di 10 ore ed era suddiviso in due
moduli. Il primo modulo, di 8
ore, ha fornito gli strumenti di
lavoro necessari ad acquisire dimestichezza con gli aspetti tecnici legati alla creazione di un elaborato multimediale. Il secondo
modulo, di 2 ore, ha invece fornito informazioni sul tema di
Expo Milano 2015, per permettere agli insegnanti di catturare
l'attenzione dei loro studenti e
far comprendere loro concetti
apparentemente lontani.
Gianni Macheda
CG Buonarroti
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Il giornalino dell’ Istituto Buonarroti
n. 2 - gennaio 2014
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Carissimi, con questo secondo numero del giornalino, continua il nostro impegno come Redazione e Comitato Genitori, per fare in modo che questo appuntamento continui nel tempo.
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