Le Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola di base

Conferenza Nazionale
eTwinning e Indicazioni Nazionali
per il curricolo della scuola di base
Jaime Enrique Amaducci
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DALLE INDICAZIONI NAZIONALI…
ALLE AULE SCOLASTICHE
Una piccola premessa…
Jaime Enrique Amaducci, Napoli 30 settembre 2014
2
DALLE INDICAZIONI … ALLA FORMAZIONE IN SERVIZIO
A seguito del DM 254 del dicembre 2012, con in quale sono
state pubblicate le nuove Indicazioni per il curricolo, il 26
agosto 2013, il MIUR ha emanato la CM n. 22 che contiene
proposte di lavoro per lo sviluppo di misure di
accompagnamento delle Indicazioni Nazionali per il
curricolo della scuola di base (3-14 anni), pienamente in
vigore dall'a.s. 2013-14.
(dal documento “Indicazioni 10 schede per approfondire, Staff Regionale
ER per l’accompagnamento delle INDICAZIONI”)
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DALLE INDICAZIONI … ALLA FORMAZIONE IN SERVIZIO
Non si tratta di organizzare qualche corso di
aggiornamento o di realizzare incontri di carattere
informativo, ma di preventivare una pluralità di azioni, il
cui significato è descritto nel documento:
“Accompagnare le Indicazioni”, allegato alla circolare
ministeriale.
(dal documento “Indicazioni 10 schede per approfondire, Staff Regionale
ER per l’accompagnamento delle INDICAZIONI”)
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DALLE INDICAZIONI … ALLA FORMAZIONE IN SERVIZIO
Dovremo parlare quindi di:
a) informazione e prima conoscenza del testo;
b) formazione, confronto, approfondimenti;
c) attivazione di gruppi di ricerca didattica;
d) azioni di monitoraggio e verifica;
e) documentazione degli esiti e disseminazione di buone
pratiche.
(dal documento “Indicazioni 10 schede per approfondire, Staff Regionale
ER per l’accompagnamento delle INDICAZIONI”)
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DALLE INDICAZIONI … ALLA FORMAZIONE IN SERVIZIO
Il progetto di accompagnamento ha una sua sobrietà.
Non è più tempo di imponenti piani pluriennali di
aggiornamento (come quelli che caratterizzarono gli anni
'80) per 2 motivi:
1) le risorse non lo consentono
2) sta cambiando l'idea di formazione in servizio
Si sta infatti passando dalla frequenza più o meno passiva
di corsi/lezioni di aggiornamento alla partecipazione a
momenti di studio, di ricerca, di
confronto e di
applicazione, con la guida di un tutor piuttosto che di un
c.d. “esperto” della materia.
(dal documento “Indicazioni 10 schede per approfondire, Staff
Regionale ER per l’accompagnamento delle INDICAZIONI”)
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DALLE INDICAZIONI … ALLA FORMAZIONE IN SERVIZIO
L'idea-base, dunque, è quella di allestire piccoli (quanto al
numero dei partecipanti) “LABORATORI DI FORMAZIONE”,
sulla base di ACCORDI DI RETE, con un carattere
operativo, pratico, esemplificativo, che metta al centro le
esperienze vissute attivamente dai corsisti.
Questo implica l'abbandono dei grandi numeri in favore
della formazione di piccoli gruppi “elettivi” (che scelgono
volontariamente di partecipare), fidando in una
successiva ricaduta tra i colleghi delle scuole di
appartenenza.
(dal documento “Indicazioni 10 schede per approfondire, Staff Regionale
ER per l’accompagnamento delle INDICAZIONI”)
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DALLE INDICAZIONI … ALLA FORMAZIONE IN SERVIZIO
Ciò al fine di consentire alle scuole non tanto di applicare
pedissequamente un programma didattico stabilito
centralmente, ma di elaborare – attraverso il POF – un
proprio curricolo.
Cioè una proposta formativa che rispetti gli essenziali
elementi di prescrittività fissati dalle Indicazioni e li
contestualizzi sui bisogni rilevati e sulle reali condizioni del
fare scuola....
(dal documento “Indicazioni 10 schede per approfondire, Staff Regionale
ER per l’accompagnamento delle INDICAZIONI”)
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FARE SCUOLA , IN RETE, CON LE INDICAZIONI NAZIONALI…
http://www.indicazioninazionali.it
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Grazie ai finanziamenti previsti dal Miur
con la CM 22/2013 (pur nelle ristrettezze
economiche…), si è potuto investire sulla
formazione dei docenti, o meglio, su:
LABORATORI DI
FORMAZIONE/RICERCA…
…non solo quindi i “soliti e conosciuti
bla, bla, bla” ma SCELTE e AZIONI
didattiche… testimonianze
ed esperienze che è possibile
ri-trovare seguendo i nodi
di una rete…
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SEMINARI NAZIONALI SULLE INDICAZIONI PER IL CURRICOLO
Nel primo appuntamento nazionale sulle
Indicazioni nazionali, conclusosi il 30
maggio 2014 ad Abano Terme, 200
docenti e dirigenti scolastici, provenienti
da tutta Italia, si sono incontrati per
scambiarsi materiali e proposte di lavoro
sul tema:
“DIDATTICA PER COMPETENZE”
Durante i workshop sono stati illustrati
ventiquattro progetti di scuole in rete
mentre altre 150 schede di attività e
progetti sono pervenute allo staff del
seminario e sono a disposizione nel sito
dell'USR del Veneto e in quello nazionale.
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Proprio in questi giorni, il 29 e 30
settembre, a San Benedetto del Tronto
(AP), si sta svolgendo il secondo
Seminario Nazionale che ha come titolo:
"INDICAZIONI PER PROMUOVERE
CURRICOLI VERTICALI DI STORIA“
Organizzato dall'USR delle Marche, in
sinergia con molte scuole marchigiane e
delle altre regioni, conferma il metodo di
lavoro basato su un AMPIO CONFRONTO
TRA I DOCENTI provenienti da tutta Italia
che condividono, dando vita ad una storia
didattica a “più voci”, le esperienze
particolarmente significative condotte.
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FARE SCUOLA , IN RETE, CON LE INDICAZIONI NAZIONALI…
La
complessità
dell’attuazione
delle
Indicazioni è coordinata a livello nazionale da
un Comitato Scientifico Nazionale (DM n. 183
del 19 marzo 2013) dei quali componenti,
coordinati dal Prof. Italo Fiorin, porto un caro
saluto ai presenti.
Il CSN oggi non è a Napoli in quanto
impegnato a San Benedetto del Tronto per il
secondo
appuntamento
nazionale
sui
“Curricoli verticali di storia”…
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COMITATO SCIENTIFICO NAZIONALE
ITALO FIORIN
(LUMSA, Roma, COORDINATORE CSN)
DANIELA BERTOCCHI (Docente, consulente Invalsi)
GIANCARLO CERINI (Dirig.Tecnico, USR E. Romagna)
SERGIO CICATELLI
(Dirig. Scolastico, Miur)
GISELLA LANGÉ
(già Dirig. Tecnico USR Lombardia)
FRANCO LORENZONI (Doc. Sc. Primaria, Giove - TR)
PAOLO MAZZOLI
(Direttore Gen. INVALSI)
CARLO PETRACCA
(già Direttore Regionale, Abruzzo)
FRANCA ROSSI
(Ricercatore, Sapienza Roma)
MARIA SALVIA
(Dirig. Scolastico, Vibo Valentia)
ALADINO TOGNON (già Dirig. Sc. Bassano del Grappa-Vi)
ROSETTA ZAN
(Università di Pisa)
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FARE SCUOLA , IN RETE, CON LE INDICAZIONI NAZIONALI…
Da Viale Trastevere di Roma… alle aule delle
scuole, secondo l’idea di una RETE che si snoda a
livello nazionale…
Un percorso che, a sua volta, vede coinvolti a
livello regionale gli STAFF regionali che devono
assicurare il coordinamento delle azioni di
supporto: informazione, formazione, ricerca,
diffusione pratiche innovative, monitoraggio.
(Nota MIUR n. 3384 del 18 giugno 2013)
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Dopo i due
appuntamenti naz.
seguiranno altre
occasioni di incontro
e di ricerca.
Quella di BOLOGNA,
ad inizio del 2015, su
“Indicazioni e Scuola
dell’Infanzia”
Più avanti invece a
TRENTO, si affronteranno i temi:
”Lingue straniere e
plurilinguismo”
Inoltre ci saranno
nuove opportunità,
nuove relAzioni…
nuove storie di una
corale BALLATA
POPOLARE che va
dai monti fino al
mare…
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Non aspettare che ci sia sereno
o cada una tiepida pioggia
o l’orchestra dei fiori incominci a suonare
o i già muti pesci tacciano ancor di più.
Fa che ti basti che cominci il giorno e
che sia fatto chiaro come
pagina bianca
voltata dopo la nera.
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Allora tieni la faccia più alta che si può
e tenta perché tentar non nuoce.
Pablo Neruda
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Indicazioni? Ma perché… tentar non nuoce?
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Le parole della poesia “Perché tentar non
nuoce” di Pablo Neruda, citate da Italo
Fiorin nella chiusura dei lavori del
seminario nazionale del 2-3 luglio 2013 a
Roma, possono aiutare a comprendere e a
dare un senso nuovo al percorso delle
nuove Indicazioni.1
Un percorso culturale, professionale e
sistemico che la scuola italiana di base ha
intrapreso già a partire dal 2004… quasi
come seguendo il canovaccio di una
“Ballata Popolare”
“Cambiare la scuola
davvero si può”
Gianfranco Zavalloni
1Tratto da: Jaime Enrique Amaducci “Perché tentar non
nuoce”, luglio 2013, pubblicato su www.indicazioninazionali.it
(Seguire HOME pag. 4 di 5  Seminario degli staff
regionali: i materiali  Commento di Jaime Enrique
Amaducci)
http://www.indicazioninazionali.it/J/index.php?option=com_content&view=article&id=10:seminar
io-degli-staff-regionali-i-materiali&catid=12&Itemid=122
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Le Indicazioni nazionali per il
curricolo e il pathos progettuale,
operativo ed emozionale che
troviamo sullo sfondo di questa
“narrazione corale”, si collegano
in maniera forte al passaggio
dall’idea dell’“IO” docente a quella
di un “NOI” insegnanti, ovvero
all’idea di :
“Cambiare la scuola
davvero si può”
Gianfranco Zavalloni
COMUNITÀ PROFESSIONALI
di insegnamento/apprendimento
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“Cambiare la scuola
davvero si può”
Gianfranco Zavalloni
La costruzione della COMUNITÀ
PROFESSIONALE, che deve essere
sottesa alle nuove indicazioni per
il curricolo della scuola di base
“non intende essere solo un afflato
mistico ma è il risultato di
SCELTE e di AZIONI”
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(G. Cerini)
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Ovvero si tratta di
SCELTE e AZIONI che sono:
“Cambiare la scuola
davvero si può”
Gianfranco Zavalloni
- didattiche,
- metodologiche,
- organizzative,
- di ricerca, di sperimentazione
e di sviluppo
(come previsto dal DPR 275/1999)
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SCELTE e AZIONI
“Cambiare la scuola
davvero si può”
Gianfranco Zavalloni
che però sono fatte sulla base
di una vision e di una mission
della scuola ben chiara e certa
del traguardo a cui “si vuole
arrivare…”
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Alcuni autori1 sostengono che le "Indicazioni
nazionali sono non certe e non prescrittive”
e lamentano che:
[…] “Un documento
di programma
dovrebbe costituire una guida operativa per
l'azione didattica.
[…] Hanno una stesura di per sé retorica,
tipica dei programmi del ‘900.
“Cambiare la scuola
davvero si può”
Gianfranco Zavalloni
[…]
Rappresentano
una
narrazione
pedagogica con rari elementi di sintesi..
[1…] Sono una struttura lontana dallo scopo.”
Biancato,
Biancato, “Indicazioni nazionali e British National Curriculum”
Curriculum”
in Rivista dell’
dell’Istruzione, Maggioli Editore, n.1n.1-2 2014
1Laura
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Ma quali differenze ci potrebbero
essere, ad esempio, tra il British
National Curriculum e le nuove
Indicazioni per il curricolo?
“Cambiare la scuola
davvero si può”
Gianfranco Zavalloni
Forse per queste ultime si tratta
di un manifesto culturale?
Oppure di un core business?
(G. Cerini)
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L’ansia moderna di comparazione
internazionale (l’erba del vicino è
sempre…), il fascinoso canto delle
nuove sirene che giunge da oltre
frontiera, può forse permettere di
decontestualizzarci ispirandoci ad
un “modello altro da…”?
“Cambiare la scuola
davvero si può”
Gianfranco Zavalloni
E’ possibile con un semplice
“copia e incolla” mettere in
cantina e/o snaturalizzare un
contesto di appartenenza (in
questo caso la pedagogia, il
sistema scolastico italiano) la sua
storia, le sue radici?
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È proprio vero che le nuove
indicazioni… non sono certe e
prescrittive?
“Cambiare la scuola
davvero si può”
Gianfranco Zavalloni
Nel documento inviato lo scorso
dal Miur nelle scuole italiane,
cosa possiamo leggere sulle 88
pagine degli Annali della Pubblica
Istruzione?
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Secondo Cerini potremo “incontrare”…
•circa
30 pagine di buona
pedagogia;
•45 pagine con tanti esempi (gli
Obiettivi di Apprendimento)
“Cambiare la scuola
davvero si può”
Gianfranco Zavalloni
•circa 15 pagine di prescrizioni
(i Traguardi per lo sviluppo di
competenze)
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“Cambiare la scuola
davvero si può”
Gianfranco Zavalloni
Le
Indicazioni
(per
motivi
scolastici, giuridici e amministrativi che hanno una lunga e
articolata storia alle spalle e che
possiamo trovare ben sintetizzata
nel DPR 275/99 sull’autonomia
scolastica) non sono certo come i
“programmi” che hanno segnato
il passato del sistema scolastico
italiano…
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Nonostante ciò indicano,
meglio, FISSANO i traguardi
raggiungere per lo sviluppo
competenze.
“Cambiare la scuola
davvero si può”
Gianfranco Zavalloni
o
da
di
Questa è una delle novità
rispetto alle indicazioni del 2007
nelle quali i traguardi erano
“INDIVIDUATI” , non “FISSATI”.
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Al fine di raggiungere i traguardi per lo
sviluppo di competenze gli OB di
apprendimento individuano campi del
sapere, conoscenze e abilità ritenuti
indispensabili al fine di raggiungere i
traguardi per lo sviluppo delle
competenze.
“Cambiare la scuola
davvero si può”
Gianfranco Zavalloni
Essi sono utilizzati dalle scuole e dai
docenti
nella
loro
attività
di
progettazione didattica, con attenzione
alle condizioni di contesto, didattiche e
organizzative
mirando
ad
un
insegnamento ricco ed efficace .
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Ma se gli OB di apprendimento
sono ritenuti indispensabili (nel
2007
erano
considerati
“strategici”)… come dovrebbero
essere considerati in fase di
programmazione i 412 OB di
apprendimento riportati nelle IN
2012?
“Cambiare la scuola
davvero si può”
Gianfranco Zavalloni
(In quelle del 2007 erano 365…
ovvero 47 in meno…)
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La variabile Tempo…
In un anno scolastico abbiamo circa
33/34 settimane di lezione…
“Cambiare la scuola
davvero si può”
Gianfranco Zavalloni
Negli otto anni dell’obbligo scolastico
del primo ciclo, è possibile prevedere
il raggiungimento di 412 Obiettivi di
Apprendimento?
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Come sottolinea Mariella Spinosi: gli OB
(le
45
pagine…)
“sono
buone
esemplificazioni?”
… i 465 obiettivi “fanno bella mostra di
sé nella parte disciplinare delle
Indicazioni…”
“Sono
dunque
esemplificazioni
autorevoli ma aperte a scelte da parte
di ogni scuola?”
“Cambiare la scuola
davvero si può”
Gianfranco Zavalloni
“Oppure sono saperi INDISPENSABILI ed
INDEROGABILI?”
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Ma se gli obiettivi
INDISPENSABILI vanno
perseguiti ?
sono
tutti
Una
programmazione
per
obiettivi presenta molti limiti…
“Cambiare la scuola
davvero si può”
Gianfranco Zavalloni
Jaime Enrique Amaducci, Napoli 30 settembre 2014
(Mariella Spinosi)
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“Non dà la possibilità di affrontarli tutti
[quelli considerati indispensabili dalle
Indicazioni]
Si può sperare che gli obiettivi non
affrontati a scuola siano comunque
acquisiti in maniera inferenziale o che
stiano dentro il curricolo informale. In
entrambi i casi sono difficili da
controllare.
“Cambiare la scuola
davvero si può”
Gianfranco Zavalloni
La somma degli obiettivi… non portano
necessariamente alla competenza.”
(Mariella Spinosi)
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Si devono quindi trovare nuove
modalità…
“Cambiare la scuola
davvero si può”
Gianfranco Zavalloni
“…solo la PROGRAMMAZIONE PER
COMPETENZE consente di far agire
tutti gli obiettivi indicati come
indispensabili”
Jaime Enrique Amaducci, Napoli 30 settembre 2014
(Mariella Spinosi)
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“Cambiare la scuola
davvero si può”
Gianfranco Zavalloni
Ma in una scuola come quella che
emerge dalle IN le cui “finalità devono
essere definite a partire dalla persona
che apprende, con l’originalità del suo
percorso individuale e le aperture
offerte dalla rete di relazioni che la
legano alla famiglia e agli ambiti
sociali….”
(DM 254/2012)
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“Cambiare la scuola
davvero si può”
Gianfranco Zavalloni
….in cui la definizione e la
realizzazione delle strategie educative
e didattiche devono sempre tener
conto della singolarità e complessità di
ogni persona, della sua articolata
identità, delle sue aspirazioni, capacità
e delle sue fragilità, nelle varie fasi di
sviluppo e di formazione…“
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(DM 254/2012)
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….È POSSIBILE PROGRAMMARE
PER COMPETENZE?
“Cambiare la scuola
davvero si può”
Gianfranco Zavalloni
A breve usciranno le
LINEE GUIDA PER LA
CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
attraverso l’adozione di un modello
nazionale unitario….
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“Cambiare la scuola
davvero si può”
Gianfranco Zavalloni
Le nuove Indicazioni
vorrebbero “indicare” il
cammino per cercare la
risposta
ad
alcune
domande…
Jaime Enrique Amaducci, Napoli 30 settembre 2014
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È possibile tenere insieme l’idea di
ACCOGLIENZA con quella di COMPETENZA?
Si
può
coltivare
l’ideale
di
ECCELLENZA con quello dell’EQUITÀ?
“Cambiare la scuola
davvero si può”
Gianfranco Zavalloni
Richiamando Bruner, ci ricorda Italo
Fiorin: Accoglienza e Competenza
sono un’ANTINOMIA PEDAGOGICA,
ovvero una falsa antinomia.
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A questo punto viene da chiedersi:
“QUALE IDEA DI APPRENDIMENTO
HANNO LE INDICAZIONI”?
“La scuola fornisce le chiavi per
apprendere ad apprendere”.
“La didattica per competenze mette
l’alunno di fronte al proprio livello di
difficoltà (Zona Prossimale di
Vygotskij)“
“Cambiare la scuola
davvero si può”
Gianfranco Zavalloni
“Torna l’idea di Bruner con le
discipline intese come strumento”
“L’AMBIENTE DI APPRENDIMENTO
come condizione e come contesto
allo stesso tempo”
(Italo Fiorin)
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Si ritorna perciò a quanto sostenuto
da Mariella Spinosi? Ovvero trovare
nuove
modalità
tramite
la
programmazione per competenze?
In che modo?
- La programmazione per competenze
richiede la messa in campo delle
DIDATTICHE ATTIVE.
“Cambiare la scuola
davvero si può”
Gianfranco Zavalloni
- Le didattiche attive permettono di
recuperare anche tutti i SAPERI
INFORMALI E NON FORMALI .
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Nel paragrafo “AMBIENTE DI APPRENDIMENTO” (pp.34-35)
si
indicano
alcuni
principi
metodologici
che
contraddistinguono un’efficace azione formativa, senza
pretesa di esaustività.
1) Valorizzare le esperienze e
le conoscenze degli alunni
2) Attuare interventi adeguati
nei riguardi delle diversità
3) Favorire
l’esplorazione
e la scoperta
“Cambiare la scuola
davvero si può”
Gianfranco Zavalloni
4) Incoraggiare
l’apprendimento
collaborativo
5) Promuovere la consapevolezza
del proprio modo di apprendere
6) Realizzare attività didattiche
in forma di laboratorio
Jaime Enrique Amaducci, Napoli 30 settembre 2014
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Ma…
quante volte
sentito queste IDEE???
abbiamo
…in realtà quante volte e con quali
modalità… queste idee si sono
trasformate in SCELTE e AZIONI???
“Cambiare la scuola
davvero si può”
Gianfranco Zavalloni
Ecco che ritorna la necessità del
CONFRONTO, della CONDIVISIONE,
dell’intenzionalità
di
costruire
COMUNITÀ
PROFESSIONALI
di
insegnamento, apprendimento …
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Concludendo “tutto sta (Italo Fiorin) nel
tener conto che le nostre azioni, per
essere messe in moto, hanno bisogno
di un motivo…
“Cambiare la scuola
davvero si può”
Gianfranco Zavalloni
“date loro un motivo e vi cambieranno
il mondo” (Don Lorenzo Milani), la
società ha bisogno di un cambiamento
ed ha un forte bisogno della scuola
che, a sua volta, sente il bisogno di
cambiare.
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Il motivo…?
“Cambiare la scuola
davvero si può”
Gianfranco Zavalloni
lI motivo è il futuro dei nostri
bambini, dei nostri ragazzi, della
nostra società ed il futuro è
anche il possibile...
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Allora tieni la faccia più alta che si può
e tenta perché tentar non nuoce.
Pablo Neruda
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