Via A. Diaz, 22/24 TREVISO Tel. 0422 411292 Via A. Diaz, 22/24 TREVISO Tel. 0422 411292 Con il Patrocinio di Anno VIII Periodico a diffusione gratuita 48 N° TUTTO QUESTO E’ INTERRAIL! Emozioni, esperienze, amicizie e la vera essenza del viaggio APRILE MAGGIO 2014 SOMMARIO: Una canzone in difesa dei diritti umani Un’idea da realizzare? La risposta è 16 30 Progetto Comenius al Fermi L’eredita di Valter Come condividere l’incondivisibile? La nuova era del Rifugio di Ponzano Oltre il colore siamo tutti uguali Il CFP e il centenario della grande guerra Vita di giornalista Edumecom, strumenti digitali Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. 2 3 5 6 7 8 11 12 14 23 LA PELLE DELL’ORSO “Oggi non è che un giorno qualunque tra tutti i giorni che verranno. Ma quello che accadrà in tutti i giorni che verranno può dipendere da quello che farai tu oggi” così scriveva Ernest Hemingway in “Per chi suona la campana” eppure questa frase potrebbe benissimo essere stata pronunciata tra i due protagonisti dell’ultimo libro del padovano Matteo Righetto “La pelle dell’orso”. CONTINUA A PAG. 4 Viaggiare, scoprire e visitare luoghi e città mai visti prima ed incontrare persone nuove sono gli elementi che rendono il viaggio la principale passione di ragazzi di ogni età. L’Interrail si può definire come la regina delle esperienze di viaggio: offre l’opportunità di cogliere la vera essenza del viaggio, la possibilità di osservare, di co- noscere, di apprezzare il viaggio come spostamento ed incontro con nuove realtà e culture, di godere della libertà di un viaggio che si potrà adattare agli incontri e ai desideri che lungo il tragitto si sentiranno. In poche parole un’esperienza unica, della quale, chi ha avuto l’opportunità di farla, conserva i ricordi per sempre. CONTINUA ALLE PAG. 18-19-20 Lib re r ia CANOVA Novità in collaborazione con AlphaTEST Corsi per Test di accesso all’ Università c o r s i @c a n o v a e d i z i o n i . e u , VA azioni ANO ti, inform ..... TA C CAR rvizi, scon vantaggi e, più se iniziativ eventi, O VA ico CAN r a i o a m lib TREVISO piazzetta Lombardi 1 tel 0422-546253 [email protected] www.canovaedizioni.eu Punti sconto, servizi, vantaggi con Carta CANOVAlibraioamico 2 3 UNA CANZONE IN DIFESA DEI DIRITTI UMANI Concorso per band emergenti La musica, come qualsiasi altra forma di arte, può essere veicolo di emozioni, ma può contenere anche messaggi che vanno al di là del semplice piacere sensoriale. C’è chi la usa come sfogo, chi per raccontare un’esperienza di vita, ma molti la usano anche per portare avanti battaglie politiche e sociali. Un ritornello ripetuto 10, 100, 1000 volte può fissarsi nella mente, richiamare la nostra attenzione su temi che altrimenti avremmo ignorato. Una canzone se ha successo, in poco tempo sarà ascoltata da milioni di persone. Il passaparola, le radio, la TV e Internet contribuiranno a diffonderla in tutto il Mondo e il suo messaggio raggiungerà anche persone che si trovano dall’altra parte del globo. Può essere quindi un valido strumento per portare alla ribalta le violazioni dei diritti umani, violazioni che spesso vengono perpetrate impunemente all’oscuro delle masse. L’umanità non è insensibile alle ingiustizie come molti vorrebbero far credere, perché se così fosse non ci sarebbe davvero speranza per un Mondo migliore. Basta dare uno sguardo alla storia passata per renderci conto come la nostra civiltà abbia raggiunto traguardi impensabili dal punto di vista del rispetto dei diritti. Un secolo fa una donna non aveva diritto a manifestare la sua volontà politica, gli afro-americani erano considerati una razza inferiore e sfruttati come schiavi, il diritto allo studio era appannaggio di pochi e i bambini erano costretti a lavorare rinunciando alla loro infanzia… Sono tantissimi gli esempi a supporto delle conquiste fatte dall’umanità sul rispetto dei diritti umani, un percorso lungo, difficile, pieno di insidie, ma anche un percorso che purtroppo è ancora molto lontano dall’essere concluso. Per quante siano le buone notizie, ce ne sono altrettante che ci dimostrano come i Diritti Umani siano per molti ancora un’utopia. La storia passata, però, serve a farci capire come nulla sia impossibile e che chiunque può contribuire a rendere il Mondo in cui viviamo migliore di quello che è oggi. E chi meglio di un artista può veicolare un messaggio per promuovere la tutela dei Diritti Umani? Partendo da queste considerazioni, la sezione italiana di Amnesty International, nel 1998 in occasione del 50º anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani, decide di lanciare il festival IL MEGASTORE DELL'OTTICA Treviso - Viale della Repubblica, 241 STRADA OVEST Tel. 0422 301042 - [email protected] Voci per la libertà - Una canzone per Amnesty. L’idea alla base è proprio quella di diffondere i principi della DU attraverso la musica e l’arte in generale. Inizialmente il festival si svolgeva Villadose (RO) e solo da un paio di anni si è trasferito a Rosolina Mare. Giunto alla sua XVII edizione, si divide in due parti: Premio Amnesty Emergenti e Premio Amnesty Italia. Il primo è un concorso dedicato a cantanti e gruppi musicali emergenti che possono concorrere con un brano originale il cui testo incarni appunto i principi della Dichiarazione universale dei diritti umani. Una preselezione sceglie i nove finalisti che poi si esibiranno durante le giornate finali del festival che quest’anno si svolgeranno dal 17 al 20 luglio. Una giuria specializzata decreterà, poi, il vincitore che sarà premiato dal Presidente della Sezione Italiana di Amnesty International e che potrà realizzare, a scelta, un singolo/ep o un videoclip. Amnesty pubblicherà inoltre una compilation con i brani dei finalisti per promuovere le loro opere e permettergli di farsi conoscere al grande pubblico. Il Premio Amnesty Italia, invece, coinvolge artisti già affermati a livello nazionale e che nell’anno precedente abbiano pubblicato una canzone che possa aiutare a sensibilizzare sulla tematica dei Diritti Umani. In questo caso è la Sezione Italiana di Amnesty International a fare una preselezione dei brani in base anche alle segnalazioni ricevute. Anche in questo caso una giuria specializzata provvederà poi a decretarne il vincitore. Le passate edizioni hanno visto tra i vincitori artisti del calibro di Daniele Silvestri, Ivano Fossati, Samuele Bersani, Carmen Consoli e altri ancora. Per quanto riguarda il Premio Amnesty Italia, la fase di preselezioni è già stata avviata, mentre per il Premio Amnesty Emergenti c’è ancora tempo fino al 19 aprile per far pervenire la propria candidatura compilando l’apposito modulo scaricabile dal sito www. vociperlaliberta.it. Voci per la libertà è sicuramente un’occasione da non lasciarsi sfuggire per promuovere la propria musica e allo stesso tempo contribuire al lavoro di Amnesty International per la promozione e la tutela dei Diritti Umani. Un Mondo migliore è possibile e ogni gesto, anche piccolo, può contribuire a realizzarlo. Per saperne di più potete contattarci all’indirizzo [email protected], sul nostro gruppo Facebook “Amnesty International Gruppo Treviso” oppure passare a trovarci alla nostra riunione settimanale il mercoledì dalle 21 in via Cornarotta n. 7-9. UN’IDEA DA REALIZZARE? LA RISPOSTA E’ SEDICITRENTA Treviso apre ai giovani, ai loro progetti, alle loro priorità: grazie al concorso SediciTrenta indetto dal Progetto Giovani del Comune di Treviso, col supporto tecnico della cooperativa Insieme si può, chi ha un’idea da realizzare (da solo o in gruppo) ora ha una chance importante. Unici requisiti richiesti sono l’avere tra i 16 e i 30 anni (per questo il progetto si chiama SediciTrenta) e essere residenti nel Comune di Treviso o iscritti a un istituto superiore o facoltà universitaria della città (per i gruppi, quest’ultima condizione deve valere per almeno il 50% dei componenti). Sono ammesse iniziative, realizzabili sia in forma di evento o spettacolo che di workshop o laboratorio, di qualsiasi genere: dallo sport, all’arte, cultura, musica, teatro, fotografia, architettura, nuove tecnologie, interculturalità, riciclo, sostenibilità ambientale, ecc.. Essenziale è che si tratti di iniziative senza fini di lucro, da realizzarsi tra luglio e settembre 2014 in uno spazio, chiuso o aperto, messo a disposizione dal Comune di Treviso (auditorium, palestre, sale espositive, piazze, ecc.). Tuttavia, non di semplice concorso si tratta: fino alla scadenza del bando (iscrizioni on line attraverso un format predisposto dall’organizzazione presente nel sito HYPERLINK “http://www. progettogiovanitv.it/ritmiglobali2012” progettogiovanitv.it entro e non oltre il 14 giugno 2014), i partecipanti potranno avvalersi della consulenza degli operatori del Progetto Giovani, che offriranno un supporto e le competenze per la realizzazione di un vero e proprio business plan. Gli obiettivi del concorso sono diversi. In primis, c’è la volontà, che è poi anche la vocazione del Progetto Giovani, di dare ascolto a quelle che sono le esigenze e le idee progettuali dei ragazzi, anche per poter orientare le future attività in modo quanto più aderente possibile alle loro attese. Ma c’è anche un messaggio di apertura dell’amministrazione, che si traduce nel voler “restituire” la città ai più giovani, affinché possano “colorarla” con la loro creatività e sentirla così più propria. E poi, grazie all’azione di tutoraggio che il Progetto Giovani attuerà, si vuole dare ai partecipanti la possibilità di mettersi in gioco nella realizzazione di un progetto, imparando a valutare tutti gli aspetti necessari; questa attività potrà essere utile a tutti, anche per chi non risulterà vincitore, poiché fornirà strumenti che potranno tornare utili anche in altri campi, come lo studio e il lavoro. Giovedì 26 giugno in assemblea plenaria con i partecipanti, a seguito della presentazione dei punti di forza e debolezza di tutti i lavori presentati, verranno resi noti gli esiti del concorso e i progetti vincitori. I criteri che porteranno alla selezione delle proposte saranno la programmazione tempestiva della data di realizzazione, la pianificazione dettagliata delle varie fasi necessarie alla realizzazione, creatività e carica di innovazione, copertura delle spese di attuazione, capacità di rendersi autonomi nella gestione dell’iniziativa (recupero mezzi per il trasporto di eventuali attrezzature, allestimento e disallestimento se e quando previsti, organizzazione turni di pulizie, ecc.). Le iniziative approvate saranno realizzate tra il 1 luglio e il 30 settembre 2014 e ciascun progetto potrà avere una durata che va da un minimo di uno ad un massimo di quindici giorni (laboratori, tornei sportivi, mostre, rassegne, ecc.), previo accordo con l’organizzazione e la disponibilità delle sedi indicate. Non perdete quest’occasione, partecipate! Scarica il bando: www.progettogiovanitv.it, per informazioni: tel. 0422.541616, [email protected] 4 5 CIRQUE ELOIZE A JESOLO - Energia, acrobazie, break dance, urban bike “Hard to describe, but it’s easy to like!” - Dopo il recente sold out registrato a gennaio al Teatro degli Arcimboldi di Milano e al Teatro Rossetti di Trieste, “iD”, lo show più elettrizzante di Cirque Éloize, torna per quattro repliche uniche in Italia dal 2 al 4 maggio al Pala Arrex di Jesolo. Le performance del Cirque Éloize non solo portano in scena un nuovo modo di concepire il circo, ma ne rappresentano un ulteriore passo avanti. Grazie infatti all’utilizzo del linguaggio di strada, alla spettacolarizzazione della filosofia “street”, il risultato è esplosivo. iD è uno spettacolo pieno di energia: acrobazie a ritmo di break dance ambientate nelle strade di una metropoli contemporanea e miscelate coi suoni e la musica della scena underground. Acts pulsanti di vita ed energia portati in scena da sedici artisti e dodici discipline circensi, per raccontare una storia d’amore moderna ambientata nel cuore di una città futuristica pensata come crocevia tra fumetti, film di fantascienza e l’universo dei graffiti. iD - Note del Direttore Artistico Jeannot Painchaud. Al Cirque Éloize abbiamo sempre creato i nostri spettacoli grazie all’incontro tra artisti dai diversi orizzonti creativi, favorendo da sempre un approccio artistico multidisciplinare, arricchito dall’internazionalità del cast. Questo spettacolo non costituisce un’eccezione: 16 artisti sul palco e 12 discipline circensi diverse per scoprire in modo del tutto nuovo il mondo della urban dance, della breakdance e dell’hip hop. Ho inventato questo mondo nel cuore di una città in cui le immagini onnipresenti fanno perdere ogni punto di riferimento. Un compromesso estetico tra il fumetto, il film di fantascienza e il ricco universo dei graffiti. Una musica elettronica rock e poetica s’incontra con un sapiente uso di immagini video, valorizzando in maniera inequivocabile la giocosità, l’energia, l’aspetto metropolitano e la freschezza che caratterizzano tutto lo spettacolo. Nel centro di questa città si trova un luogo pubblico, un angolo in cui è possibile rifugiarsi o fuggire dall’anonimato, per esprimere la propria individualità e affermare l’identità del singolo, per reclamare il possesso degli spazi pubblici ballando con la città. Un posto dove incontrarsi, un luogo di passaggio, un quartiere in cui i clan si sfidano. Dove si intessono amicizie. Dove l’amore nasce e si dissolve. Sono fiero di invitare tutti voi ad unirvi a questa nuova avventura. Per informazioni: infoline 0431.510393 www.azalea.it – www.cirque-eloize.com www.facebook.com/idcirque LA PELLE DELL’ORSO SEGUE DA PAG. 1 “La pelle dell’orso” è insieme romanzo di formazione dalle ambientazioni antiche ma dalla tematica attuale e romanzo di avventura che risente gli echi dei grandi scrittori di questo genere letterario (Jack Kerouac, Mark Twain, Jack London). Questa lettura, adatta a tutte le età, narra l’incredibile vicenda che si svolge negli anni ‘60 in un paesino ai piedi delle Dolomiti e che vede protagonisti Pietro e Domenico Sieff, padre e figlio. Nonostante la stretta parentela Pietro e Domenico hanno un rapporto travagliato: il grande dolore che li accomuna per la perdita della donna della famiglia: rispettivamente moglie di Pietro e quindi madre di Domenico ha innalzato un muro di incomprensione tra il padre, più interessato alla bottiglia che al figlio, e il dodicenne Domenico che cerca a tutti i costi attenzione ed affetto. Le problematiche di questa famiglia spezzata si svolgono nella tranquillità e nell’isolamento del piccolo paese di montagna che i due personaggi abitano. Da qualche tempo però gli abitanti non sono più così sereni perché tra i boschi si aggira “El Diàol”, orso feroce e gigantesco che terrorizza chiunque. In cerca di redenzione e popolarità tra i compaesani una sera, Pietro in osteria lancia una sfida: ucciderà il terribile plantigrado per un milione di lire. Ecco che la mattina seguente Domenico viene alzato all’alba per una grande avventura: partire con il padre, zaino e fucile in spalla per seguire le tracce dell’orso. Per ragioni diverse quindi padre e figlio intraprendono questo viaggio: Domenico è quasi contento: ha finalmente l’attenzione che voleva da suo padre; Pietro, invece si ripete continuamente “se ammazzerò quell’orso sarò sistemato per sempre”. Le istruzioni sono semplici, ma più facili a dirsi che a farsi: “La prima regola da seguire se ti imbatti in un orso che ti punta e tu sei armato è stare calmo. Mai e poi mai fare movimenti bruschi o azzardati. Seconda regola. Piazzarsi bene con le gambe e mirare all’animale senza farsi prendere dal panico. Terza regola. Respirare a fondo e sparargli sul muso al momento giusto, cioè quando l’orso è molto vicino. Più vicino è, meglio è. Vince chi ha più coraggio. Quarta regola. La più importante: dimenticati queste regole, perché l’orso con cui avremo a che fare è una bestia del tutto speciale”. Troveranno l’orso, o meglio l’orso troverà loro e... naturalmente, questa è una recensione quindi non stiamo qui a svelarvi la trama: se la vostra curiosità è stata solleticata, a voi la lettura! Degne di nota sono anche le ultime pagine ambientate all’indomani del disastro del Vajont! Trovate questo libro in biblioteca nella sede Città Giardino. La pelle dell’orso, di Matteo Righetto, Guanda 2013. Biblioteca Comunale di Treviso www.bibliotecatreviso.it PROGETTO COMENIUS AL “FERMI” Scambio Treviso – Falun (Svezia) L’Istituto Tecnico “Fermi” ha appena terminato il progetto bilaterale COMENIUS dal titolo: “Water pollution in urban area: analysis and treatment”, vi è stata un’attiva collaborazione fra il nostro istituto e un istituto di pari grado svedese. Il progetto ha approfondito l’analisi sulla qualità delle acque di due aree geografiche europee decisamente differenti per climatologia e natura degli insediamenti urbani, ma con simile attenzione alla salvaguardia dell’ambiente, quella dell’area trevigiana e quella della regione svedese di Falun. Lo scambio ha coinvolto direttamente l’Istituto “Fermi” ed il ginnasio svedese “Haraldsbo” di Falun, capoluogo della regione Dalarna, si è concluso il 19 marzo con il rientro a Treviso, non senza rimpianti, della classe 5A chimica. Nello sviluppo del progetto, di durata biennale, sono stati trattati temi quali le metodiche analitiche, la legislazione ambientale ed il trattamento dei reflui. Le lezioni teoriche e pratiche tenute in lingua inglese hanno coinvolto gli allievi per una decina di giorni a Treviso e altrettanti in Svezia per ciascun dei due anni scolastici. Oltre agli aspetti tecnici del progetto vogliamo evidenziare la valenza sociale e culturale contenuta nel progetto in cui la mia classe ha avuto la possibilità di incontrarsi e confrontarsi e di provare sulla propria pelle quella che è stata un’esperienza differente e sicuramente più intensa di una comune gita scolastica. L’essere ospitati da una famiglia straniera ha permesso a ciascun partecipante di osservare e confrontarsi da vicino con stili di vita ed abitudini diverse dalle proprie, di essere coinvolti nella vita quotidiana di persone assolutamente estranee, che invece risultano entrare a fare parte di un’esperienza decisamente significativa della nostra vita. Molte sono state le “stranezze” notate in Svezia e le differenze rispetto a ciò cui siamo normalmente abituati in Italia. Abbiamo assistito a colazioni molto, molto abbondanti, quasi paragonabili ad un normale pranzo, che da loro viene consumato attorno le 11:30. La cena viene invece fatta ad orari più normali, che si aggirano sulle 18:30-19:00. Ma queste sono soltanto alcune della tante peculiarità che caratterizzano gli svedesi. Ciò che ci ha impressionato maggiormente è stato il loro efficientissimo sistema scolastico. Libri, notebook, pasti e trasporto gratuiti, per non parlare della totale libertà concessa agli studenti. Se c’è necessità di uscire dalla classe non serve chiedere al professore, che probabilmente starà spiegando, è sufficiente alzarsi ed uscire. E’ arrivato un messaggio sul telefonino? Nessun problema, basta tirarlo fuori e leggerlo, senza essere in alcun modo giudicati o rimproverati dall’insegnante. Ci ha stupito l’assoluta tranquillità con cui vengono compiute queste azioni in estrema libertà. Il fatto è che loro hanno un concetto di scuola e di regole completamente differente, quasi simile a quello universitario: se non vuoi seguire la lezione e stare attento non è un problema, puoi fare quello che vuoi, ma poi ne paghi le conseguenze. Tuttavia è difficile vedere studenti indisciplinati perché evidentemente vengono abituati a questa mentalità già da piccoli e sono consapevoli del fatto che atteggiamenti negativi non farebbero altro che danneggiarli. Questo scambio rimarrà un ricordo indissolubile e siamo grati ai nostri docenti di averci fatto apprezzare il valore delle diversità culturali e linguistiche in tutta Europa. 5A chimici – I.T. “Fermi” Treviso “STILLAE” La tua recensione in 500 caratteri “Che cosa resta oltre l’ultima pagina di un libro? Non il riassunto, non la quarta di copertina: che cosa resta dentro? Dopo un giorno o dopo anni dall’aver chiuso un libro, c’è sempre qualcosa che resta, qualcosa che la memoria non riesce a evaporare. Ogni lettore è un alambicco, ogni libro resta in gocce sul fondo di un cassetto. “Stillæ” raccoglie queste gocce ogni giorno, come un pozzo senza fondo. Ha sempre sete, di tutti i lettori e di ogni libro. Beve ogni stile e qualunque libertà. Una mail a [email protected], con un’immagine, un nick, un post lungo non più di 500 caratteri: vi aspettiamo. Perché per inebriarsi servono molte gocce.” IL GIOVANE HOLDEN Tra l’acqua e il whisky, l’amore e la merce, la scuola e la strada, la deriva e la squadra. Tra la segale e la caccia c’è la sorellina mia. Il mio abito migliore, i miei occhi su di me, il mio visto per lassù. Che sollucchero, sei tu. d.treu IL COLLEZIONISTA DI OSSA Carne debole, ossa imperiture. new york è una giungla urbana cupa ed asfissiante, la sua storia piena di crimini devianze. uno colleziona macabri cimeli ed uccide per vendetta, l’altro studia i suoi indizi. si sono già visti, tanto tempo prima, quando le loro vite avevano ancora un significato… sangue e dolore, stridore di ossa. si ritroveranno in un abbraccio mortale. fabio.chiesa www.rovistamente.com/stillae BIRRERIA RISTORANTE IN CENTRO A TREVISO Da oggi: 2 maxischermi con la possibilità di vedere 2 diverse partite contemporaneamente SCONTO STUDENTI A PRANZO sconto 10% su snack e bibite TREVISO - Via Avogari, 25 (ex Ugly Man) Per prenotazioni 393/0839711 6 L’ EREDITA’ DI VALTER Il Liceo Artistico Statale di Treviso dedica uno spazio agli studenti e al pubblico. L’utilizzo del locale, impiegato come aula culturale, viene ora cambiato. Gli studenti della classe 5^A del corso architettura e arredo indirizzo sperimentale, hanno ricevuto l’incarico di trasformare l’aula in una biblioteca, che conterrà 2348 volumi, per la maggior parte testi d’arte e d’architettura, donati alla scuola in memoria dell’architetto Valter Tronchin, dalla famiglia. Per facilitare la realizzazione del progetto, la classe si è divisa in gruppi, ai quali vengono affidati diversi compiti: al primo il compito di eseguire il rilievo dell’aula, con misurazioni e fotografie. Il secondo ha ricavato i dati relativi alla struttura attuale ed agli arredi funzionali allo scopo, mentre un gruppo a parte ha poi pensato ad un progetto ideale che potrebbe essere realizzato in un futuro. Altri poi hanno collaborato alla realizzazione delle tavole progettuali, del recupero dei plastici di progetto e della selezione di disegni dell’architetto da appendere alle pareti. Alcuni studenti hanno elaborato lo studio grafico della targa con l’intitolazione dell’aula “Sala di consultazione Valter Tronchin”, da noi chiamata la biblioteca di Valter. Infine, un gruppo si è occupato della presentazione del progetto complessivo. L’inaugurazione il 21 marzo 2014 è stata accompagnata da un seminario e dalla mostra sulle opere e disegni presso la Galleria del Liceo Artistico di Treviso, come giornata in memoria dell’architetto. L’aula di 28 mq, è ora dotata di scaffalature procurate dal Comune di Treviso. La famiglia ha donato inoltre due scrittoi per la lettura e una serie di modelli plastici di architetture. È intenzione del Liceo che questa biblioteca successivamente ospiti il fondo librario del Professor Mario Crespan, ex docente della scuola, ed il “Laboratorio del Design e dell’Architettura” rendendola visitabile anche ad esterni interessati. 7 CONCERTI & SPETTACOLI Capella Savaria (J.S. Bach) – 14/4 – Teatro Comunale - Treviso Jack Jaselli – 16/4 – Mattorosso – Montebelluna (Tv) Hope You’re Fine Blondie – 18/4 – Mattorosso – Montebelluna (Tv) Levante – 18/4 – New Age – Roncade (Tv) Perturbazione – 18/4 – Home Rock Bar - Treviso Linea 77 – 18/4 – Apartamento Hoffman – Conegliano (Tv) Raggapiave Movement – 19/4 – Mattorosso – Montebelluna (Tv) Le Luci della Centrale Elettrica – 23/4 – Geox Live Club - Padova Rumatera – 24/4 – New Age – Roncade (Tv) Tolo Marton – 25/4 – Mattorosso – Montebelluna (Tv) Kenny Barron & Dave Holland – 30/4 Teatro Comunale – Treviso Kay Foster Jackson Band – 30/4 – Mattorosso – Montebelluna (Tv) Anansie – 30/4 – Home Rock Bar - Treviso The Midnight Ghost Train – 2/5 – Mattorosso – Montebelluna (Tv) Gem Boy – 2/5 – Festa dell’asparago – Badoere (Tv) Cirque Eloize – 2-3-4/5 – Pala Arrex – Jesolo (Ve) Giorgia – 3/5 – PalaFabris - Padova Raphael Wressnig – 7/5 – Mattorosso – Montebelluna (Tv) Filippo Graziani – 7/5 – Geox Live Club - Padova Pentatonix – 8/5 – Gran Teatro Geox - Padova Luca Carboni – 8/5 – Teatro Toniolo – Mestre (Ve) El Cuento de la Chica y la Tequila – 9/5 Mattorosso – Montebelluna (Tv) Ben Harper – 9/5 – Gran Teatro Geox - Padova The Skaworkers – 10/5 – Mattorosso – Montebelluna (Tv) The Queen Extravaganza – 22/5 – Gran Teatro Geox – Padova Alpha Blondy – 23/5 – Gran Teatro Geox – Padova COME CONDIVIDERE L’INCONDIVISIBILE? Ho intitolato il mio precedente articolo “Usare la bocca per parlare. Qualcosa che ci avvicina all’altro”. Ma cosa fare se si vivono esperienze talmente forti, intense, debilitanti, da essere praticamente incomunicabili? Come poterle condividere? Molte delle ragazze in cura nel nostro centro, l’ABA di Venezia, hanno necessitato di un ricovero in ospedale. Il corpo, ad un certo punto, non ce la fa più, la sofferenza fisica e psichica che deve reggere è troppa; perché il corpo dell’anoressica, anche se leggerissimo, quasi invisibile, si ritrova a dover sostenere un dolore che pesa tantissimo. La sofferenza è tale che queste ragazze arrivano quasi ad incontrare la morte e, talvolta, a desiderarla. La maggior parte di voi troveranno assurda questa cosa, come si può arrivare a desiderare di morire? E per cosa, per essere più magre? Per essere più belle? Tutto ciò è solo la punta dell’iceberg; l’anoressia, come la bulimia, l’obesità e gli altri tipi di disturbi alimentari, sono l’espressione di un disagio molto più profondo e complesso, di una sofferenza che attanaglia il soggetto e che viene espressa attraverso questi sintomi. Si tratta di qualcosa di indicibile, che non può essere raccontato, verbalizzato. Per riuscire a farlo è necessario essere aiutati ed è questo tipo di aiuto che l’ABA offre. Une delle esperienze più intense e impegnative riportate dalle ragazze in cura all’ABA è il periodo di degenza in ospedale, che comporta un’assenza da scuola più o meno lunga e il ricorso ad un regime alimentare molto preciso, che le rimetta in sesto fisicamente. Dopo un’esperienza come questa non è sufficiente il semplice rientro a scuola, è necessario un accompagnamento più profondo. In ballo non c’è solo il rapporto con i professori, ma anche con i compagni. Per queste ragazze, una volta tornate a scuola, non si pone solo il problema di recuperare in qualche modo le lezioni e i compiti persi; la questione che si pone è anche quella dello spaesamento che deriva dallo stare con qualcuno che non capisce quello che si è vissuto, cioè quei compagni che credono che si diventi anoressiche solo per il desiderio superficiale di dimagrire, perché non ci si sente abbastanza belle o per altre ragioni simili. Le altre persone, infatti, spesso banalizzano la condizione di queste ragazze, e tante volte questo succede proprio perché non la comprendono. Una simile incomprensione diventa allora ancora più dolorosa per queste giovani donne che sentono di non avere mezzi per farsi capire, di non riuscire a condividere questa esperienza profondissima fatta di sofferenza psichica e fisica. Trovandosi già a dover affrontare e combattere il proprio dolore, la convinzione di non essere accettate, la paura di mostrare cosa provano e di mostrarsi per quello che sono, di scoprirsi, il non essere comprese o venire banalizzate porta loro ancora più difficoltà e malessere. Un semplice commento sul loro peso o sul loro corpo – e questo vale non solo per l’anoressia, ma anche per tutti gli altri tipi di disturbi alimentari – può ferirle moltissimo. L’ABA di Venezia si occupa di accogliere questo dolore e gli dà un ascolto particolare. Sta inoltre lavorando per dare vita a uno spazio di ascolto, all’interno della scuola, per queste ragazze, per i loro insegnanti, per i compagni e per chiunque si interroghi sulla malattia e abbia bisogno di risposte; un luogo in cui portare la propria sofferenza o la presunta sofferenza di un altro, le proprie domande, i propri dubbi su questo argomento così delicato, così spaventoso. Allora, forse, riuscire a parlarne ci avvicinerà all’altro e l’uno con l’altro e ci permetterà di comprendere un po’ di più il mondo del disturbo alimentare, cosa voglia dire voler diventare magre fino a scomparire o abbuffarsi fino a scoppiare, cosa significhi avere a che fare con il dolore tanto da arrivare a sfiorare la morte. Chiara Cecchetti Tirocinante ABA di Venezia ABA - Associazione per lo studio e la ricerca sui disturbi del comportamento alimentare www.bulimianoressia.it Per ogni informazione contatta il numero verde 800-165616 o scrivi a [email protected] Articolo promozionale in collaborazione con Blu Deep Diving LA MAGIA DI UN CORSO SUB Cosa ti puoi aspettare da un corso sub? Prima di tutto, tantissimo divertimento e un’esperienza affascinante! Respirare per la prima volta sott’acqua e provare l’emozione di essere senza peso, ammirare colori mai visti prima. Non potrai più vivere senza questo mondo entusiasmante! Non ci vorrà molto tempo per ottenere una qualifica che ti permetterà di scoprire i misteri del regno sottomarino autonomamente frequentando un corso sub. Pochi semplici passi ti permetteranno di aprire le porte di questo mondo affascinante di cui vivrai l’emozione in qualunque parte della Terra e per tutta la vita. Vieni a vivere il tuo sogno! Il mondo subacqueo è ricco di sorprese, emozioni, esperienze uniche ed indimenticabili, come accarezzare un cavalluccio marino, giocare con un polipo o visitare il relitto di una nave affondata. Programma le tue vacanze inserendo mete di immersione in tutto il mondo, conoscerai un sacco di amici con cui condividere esperienze uniche. Si inizia con un corso base che ti rilascia un brevetto internazionale di: open water diver per potersi immergere con le bombole fino a -18 metri di profondità. La carriera può continuare con altri brevetti e specialità e, non si sa mai, diventare da passione ad una vera professione. 8 9 LA NUOVA ERA DEL RIFUGIO DI PONZANO A gennaio 2014, sullo stimolo di cittadini e associazioni e grazie alla determinazione dell’amministrazione comunale di Ponzano, è avvenuto il passaggio di consegne per quanto riguarda la gestione del rifugio dei cani di Ponzano. La struttura, in seguito a regolare bando di gara, è stata affidata all’E.N.P.A. (Ente Nazionale Protezione Animali) che si è impegnata nell’avviare una “nuova era” per il canile di Ponzano con l’obiettivo di offrire il massimo della trasparenza, informando sui numeri dei cani ospitati, ed aumentare il numero di affidi, migliorando disponibilità e servizio per gli utenti. Sono già stati completati, grazie ad Ulss 9 e Comune di Ponzano, i primi lavori di ristrutturazione urgenti per rendere la struttura più accogliente migliorando gli standard di ospitalità nella considerazione che è il primo canile pubblico della provincia per numero di animali ospitati ed accoglie i cani abbandonati provenienti dai 55 comuni delle ULSS 9 e 8. Alla fine del 2013 il canile ospitava 175 cani con ben 38 casi di animali rinchiusi da oltre 10 anni! Grazie all’ottimo lavoro dei volontari, si è riusciti a trovare una famiglia adottiva per ben 53 ospiti in soli due mesi. Tra di essi, Gabriele, entrato nel secolo scorso, a settembre del 1999, ad un anno d’età, vi ha trascorso 14 anni, e ridotto all’immobilità., grazie al lavoro delle impagabili volontarie che lo hanno rimesso in piedi (o meglio sulle ruote) e al loro tam tam nella rete s’è fatto avanti Jean Pierre Cucchiaro, e se l’è portato a Fontanafredda nella sua splendida famiglia ed ora dividono splendidamente la stessa difficile condizione di muoversi entrambi sulle ruote. Altro caso è quello di Stilton, un segugio nato il 2002 ed entrato nel .it .it .it FEDERALE www.natatorium.it created by created by created by FEDERALE P i s c i n ePiscine c o mcomunali u n a l i Santa S a nBona t a Be oSelvana na e Selvana Corso nuoto sincronizzato Il Nuoto è lo Sport che ti salva la vita. Aquafitness in abbonamento Il Salvamento è lo Sport che ti fa salvare la vita Corsi di Aqua Zumba degli altri! Nuovi corsi di Yoga e Thai Chi Nuoto Abbonati e Aquafitness durante le lezioni dei bambini e ragazzi! SANTA BONA: - Viale Europa, 40 - Treviso Tel. 0422.433631 FIERA-SELVANA: - Vicolo Zanella, 68 - Treviso - Tel. 0422.422803 2007, adottato dalla splendida famiglia D’Arcangeli di Treviso, che lo ha felicemente unito ai tre loro anzianotti adottati nel corso del tempo, purtroppo lo scorso 4 marzo è morto avendo vissuto solo 10 giorni di libertà. Presso il canile operano una cinquantina di volontari prestando quanto vogliono e possono gratuitamente in termini di tempo libero, dedicandolo a quelle che sono le normali attività di mantenimento dei ricoveri, cura e rifocillamento degli animali oltre alle attività trasversali eccezionali come organizzazione di eventi, mostre, tavoli informativi nelle vari piazze della Provincia. Per chi volesse darci una mano e collaborare attivamente aggiungendosi al folto gruppo di gioiosi volontari le porte di Via Fossa, 5 sono sempre aperte, (idem per gli affidi) basta telefonare allo 0422.484019 o 347.5931683 o inviare un’e-mail a treviso@ enpa.org e chiedere ciò di cui si ha bisogno, sarete informati sulle ns attività e sceglierete quella più consona alle vostre propensioni e/o disponibilità. MEETING INTERPEER Che cosa significa “peer education”? Cosa comporta la scelta di diventarlo? E’ vero che “una volta peer, sempre peer”? A queste ed altre domande risponderanno i ragazzi che hanno partecipato quest’anno alle attività di peer education sui vari temi, confrontandosi con i colleghi di tutto il Veneto. La regione del Veneto si è infatti fatta promotrice di un meeting regionale intrapeer, che si svolgerà a fine maggio, in occasione della giornata mondiale contro il fumo. La sede prescelta è a Sarcedo, presso Ca’ Dotta, dove hanno sede i laboratori sugli stili di vita e dove un grande parco potrà contenere gli stand di ogni gruppo. E’ il fumo di tabacco e la prevenzione del tabagismo il tema “pioniere” su cui si sono cimentati i ragazzi. A questo, negli ultimi 2-3 anni, si sono aggiunti anche la prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale e delle gravidanze indesiderate e, quest’anno, anche la tematica dell’alcool e guida. Gli studenti della 2^ del Liceo Mazzini sono riusciti a portare i loro interventi di riflessione sull’uso dell’alcol alla guida e nei minori, nelle classi terze delle scuole medie di Preganziol e Mogliano. Inoltre si sono sviluppate, grazie ai ragazzi, un sacco di iniziative autonome negli istituti, come l’accoglienza o il supporto allo studio, che hanno visto i ragazzi protagonisti nel loro contesto. E’ questa la valenza importante della peer education: aiutare i ragazzi a costruire un ambiente scolastico in cui abbiano voce, in cui possano dire la loro, diffondere messaggi di salute, creare contesti positivi, diventare loro stessi modello positivo per i compagni più giovani, senza “dettare legge”, ma riflettendo insieme su cosa fa bene e cosa fa male, sulla consapevolezza delle scelte, su come liberarsi dai condizionamenti e scegliere davvero. Al meeting i ragazzi porteranno la loro esperienza, i materiali e gli strumenti utilizzati, le difficoltà e le soluzioni utilizzate. Sarà un momento di scambio festoso che li porterà alla redazione di una sorta di “Carta dei Peer”, un vademecum per i loro successori. Perché l’esperienza vale e non deve andare perduta e perché nessuno meglio di loro è in grado di tramandarla: l’ultima riflessione sarà proiettata nel futuro per capire se le competenze acquisite dai peer siano spendibili anche in contesti diversi da quelli scolastici e che tipo di “valore aggiunto” abbiano i ragazzi che hanno sviluppato questi progetti. Francesca Allegri ULSS 9 TV VENTENNALE DELLA MORTE DI KURT COBAIN - 5 aprile 2014 Nell’aprile di vent’anni fa uno sparo metteva fine ai giorni di un ragazzo di 27 anni, che nel frattempo aveva segnato la storia del rock. Si chiamava Kurt Cobain, e qualche anno prima aveva fondato i Nirvana, una delle band imprescindibili per comprendere non solo il cosiddetto movimento “grunge” che essi contribuirono a fondare, ma anche il clima (non solo) musicale di un momento critico quale fu il passaggio dagli anni Ottanta ai Novanta, senza contare l’immensa influenza che questo gruppo esercitò per il rock “mainstream” del ventennio seguente. Kurt Donald Cobain era nato nel febbraio 1967 ad Aberdeen, nello Stato di Washington; crescendo, ed innamorandosi del rock’n’roll, fu naturale per il giovane Kurt iniziare a gravitare nell’area di Seattle, luogo sacro per la storia del rock avendo dato i natali ad una leggenda come Jimi Hendrix. Precoce cantante e chitarrista, Cobain recluta Chad Channing alla batteria (poi rimpiazzato da Dave Grohl, futuro lider maximo dei Foo Fighters) e il fido bassista Chris Novoselic dando vita a una formazione dal grottesco nome di Fecal Matter, cambiato presto nell’evocativo e maestoso Nirvana. E’ la fine degli anni Ottanta, ed è in fermento la scena grunge di Seattle, di cui i Nirvana furono i portabandiera assieme a Pearl Jam, Alice In Chains, Soundgarden e Mudhoney, tutte formazioni composte da ragazzi disadattati in jeans e scarpe da ginnastica: il grunge fu così una reazione inevitabile agli eccessi di certo rock teatrale e pacchiano tipico del decennio trascorso. I Nirvana, che unirono l’immedia- tezza del punk alle influenze di Beatles e Stooges, non durarono molto, ma come già accadde in altri illustri casi (tristemente) analoghi come i Doors e i Joy Division, bastò loro poco tempo per fare la Storia: senza dimenticare il disco d’esordio “Bleach” del 1989, pietra miliare del rock più grezzo sconfinante nel metal e nel noise, i Nirvana esplosero nel ‘91 con il celebre e vendutissimo “Nevermind” e incen- LA MIA ESPERIENZA CONTRO IL RAZZISMO Tutti i giorni nel mio paese si può ammirare come il mondo sia multietnico e, grazie alla globalizzazione, come sia cambiata la mentalità dell’uomo. Quando torno a casa in corriera condivido il tempo della mia giornata con un ragazzo cinese molto gentile che è curioso di sapere cosa io abbia studiato a scuola. Ma all’inizio non era così. Avevo paura a spiccicare parola con un estraneo proveniente da un’altra cultura. Poi lo seguivo anche con curiosità, perché non riuscivo a comprendere dove trovasse la forza di essere ogni giorno allegro. Chissà quanti problemi, quante difficoltà, quante amarezze provava in questo mondo a me così familiare e lui, invece, cosi estraneo. La situazione si sbloccò quando, per caso o per destino, mi cadde un libro che lui raccolse, facendomi capire come la realtà fosse diversa. Un sorriso può davvero fare la differenza, può abbattere delle barriere sociali e dei pregiudizi che sono duri a morire. Ho conosciuto una persona nuova, diversa, che mi ha fatto comprendere la diversità ed appezzare ciò che mi limitavo ad osservare a distanza. Ebrei, orientali, buddisti, induisti sono una ricchezza perché l’uomo è uno solo e il colore della pelle non può condizionare le amicizie o gli amori. “Vogliamoci tanto bene” esclamava Fabio Caressa dopo la vittoria dei mondiali 2006 dell’Italia e questo è il messaggio che deve essere trasmesso in ogni parte del globo. Respingiamo fortemente chi non ci vuole uniti, e premiamo gli interventi pregevoli di chi cerca la pace nel mondo. La difficoltà di eliminare i pregiudizi è il passo più importante per trovare la serenità con sé stessi e con chi ci sta intorno. Gianluca Parisi - 1 A Liceo Lingustico “G. Galilei” diarono i tre anni che li videro tra i protagonisti della scena rock mondiale; “About a girl”, “All apologies”, “In Bloom” sono solo alcuni dei pezzi storici che Cobain e soci sfornarono nei tre album pubblicati fino al fatidico 1994. Da molti incensato come grande musicista dalle geniali intuizioni, da altri liquidato come un sopravvalutato esponente del nichilismo di certa gioventù moderna che lui avrebbe avuto la sfortuna di incarnare (o il merito di darvi una voce), Kurt Cobain fu sicuramente una persona tormentata ed un artista figlio dei suoi tempi. Si sarà notata in queste righe l’assenza di riferimenti ai suoi ben noti problemi di droga, al discusso matrimonio con la leader delle Hole, Courtney Love, che secondo molti fu la rovina di Cobain, e alle teorie complottistiche sulla sua tragica fine (suicidio o omicidio?); lo scopo di questo articolo era semplicemente quello di ricordarlo, per chi seguiva i Nirvana già ai tempi di “Nevermind” e per chi, più giovane, ha comunque amato i loro dischi, riservando a Kurt e ai Nirvana un’ammirazione sconfinata, per quanto postuma. Del resto, ricordiamo che solo nel 2002 venne pubblicato l’inedito e ottimo singolo “You know you’re right”, di cui un verso diceva “ Things have never been so swell / I have never failed to feel...”. Jari Padoan 10 7 APRILE 1944 70° anniversario del bombardamento di Treviso Il 7 aprile 1944, esattamente 70 anni fa, Treviso venne quasi completamente distrutta da un pauroso bombardamento alleato. 159 bombardieri b-17 solcarono i cieli e sganciarono un totale di 2636 bombe. I morti furono circa 1.200, approssimativamente la metà dei 60.000 abitanti di Treviso restò senza casa. Molte chiese e palazzi simbolo della città furono distrutti o lesionati (nella foto il Palazzo dei Trecento – collezione privata G.C.). In occasione dell’anniversario sono aperte in città due diverse mostre, la prima dal titolo “Per non dimenticare…” al Portello Sile in Via Tasso 1 organizzata dall’Associazione Culturale Treviso 7 aprile 1944, aperta fino a domenica 13 aprile (10-13 e 1519). La seconda, a cura dell’Archivio di Stato di Treviso, è una mostra documentaria intitolata “7 aprile 1944 – Riflessioni intorno ad alcuni documenti d’archivio”, si tiene presso il chiostro di Santa Margherita in Via Pietro di Dante 11, aperta fino a sabato 12 aprile (10-18 e sabato 10-13). GIORGIA A PADOVA - “Senza Paura Tour 2014” Il palco del PalaFabris di Padova ospiterà il prossimo 3 maggio il concerto di apertura del nuovo tour di Giorgia, “Senza Paura Tour 2014” L’album “Senza Paura” è il nono album in studio per l’artista romana, considerata una delle più belle voci della musica italiana. L’esordio al primo posto degli album più venduti ha decretato il successo commerciale, supportato dai tre singoli sinora estratti: “Quando una stella muore”, “I will pray (pregherò)” cantato in duetto con Alicia Keys e il recentissimo “Non mi ami”. Per informazioni www.zedlive.com 049/8644888 11 “BOOKABOOK”, LEGGERE DIVENTA UN GIOCO Arriva in Italia la prima piattaforma di crowdfunding dedicata interamente al libro. Il suo nome è Bookabook e si tratta di un servizio che offre ai lettori in anteprima esclusiva, libri di qualità di narrativa e saggistica di autori affermati e di esordienti. Nasce dalla sinergia tra due giovani imprenditori digitali che hanno ideato il progetto, Emanuela Furiosi e Tomaso Greco, e gli agenti letterari Claire Sabatié-Garat e Marco Vigevani che selezioneranno autori e contenuti. Sul sito www.bookabook.it saranno presentati tre inediti al mese, con un’anteprima gratuita e accessibile a tutti. A questo punto inizia la sfida: una campagna di trenta giorni durante la quale gli utenti decretano il successo del libro. In questo nuovo gioco sociale, il lettore è in prima linea decidendo quanto investire nel libro che ha scelto (offerta minima 3€), ma soprattutto promuovendolo attraverso i suoi social network. Al termine di una campagna chiusa con successo tutti i lettori avranno in anteprima il libro in formato ebook e, a seconda dell’offerta, riceveranno vari premi. Se non fosse raggiunto il plafond minimo, la cifra investita sarà interamente restituita ai lettori. Decidendo di sostenere un titolo bookabook, il lettore concorre in prima persona al successo del testo stesso, entrando a far parte della prima vera community editoriale italiana. La piattaforma contiene uno spazio di dialogo tra autore e lettore unico in Italia dove potersi confrontare direttamente con le proprie firme preferite, ricevere informazioni sul making-of dei testi e interagire con altri lettori. www.diregiovani.it Agenzia Dire OLTRE IL COLORE SIAMO TUTTI UGUALI Treviso. La mattina di venerdì 21 Marzo 2014 si è tenuta, al cinema – teatro Aurora, una conferenza per la decima edizione della “Settimana d’azione contro il razzismo”. Perché è stata scelta questa data per celebrare la Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale? Il giorno è stato fissato dall’ONU, per ricordare il massacro di Sharpeville, avvenuto in Sudafrica, nel 1960. La mattina di quel giorno un numero compreso tra 5000 e 7000 persone di colore si è riunito davanti alla stazione di polizia per combattere contro le leggi razziali e i bianchi, come risposta, hanno cominciato a sparare sui dimostranti, come fossero animali, uccidendo 70 persone. All’evento, organizzato dal nostro Istituto, hanno partecipato il dr. Sandro Silvestri, responsabile delle politiche per l’integrazione dell’Ufficio scolastico di Treviso; la dr.ssa Anna Caterina Cabino, assessore alla scuola e alle politiche per l’immigrazione del comune di Treviso; il dott. Marco Provenzale, presidente dell’ associazione b-Net – rete progetto pace; il noto poeta albanese Julian Zhara; il consigliere comunale Said Chaibi; il mediatore culturale Ahmadou Tounkara e gli alunni del Liceo “G. Galilei” con i loro insegnanti. Avrebbe dovuto anche partecipare l’onorevole Cécile Kyenge, ma non le è stato possibile, a causa di altri impegni, ma ha inviato, comunque, una lettera agli studenti esprimendo le sue congratulazioni per l’iniziativa. Dopo il saluto del preside, prof. Giovanni Fontana, che ha sottolineato anche l’importanza dell’iniziativa, ha preso la parola l’assessore Cabino che ha evidenziato la sensibilità e l’apertura dell’Amministrazione comunale nei confronti degli immigrati. L’assessore ha tenuto anche a precisare che l’Amministrazione ha deciso di concedere la “cittadinanza civica” ai figli degli immigrati, nati in Italia, come gesto simbolico per dire che quei bambini sono parte della nostra comunità. Tutti gli ospiti hanno convenuto sul fatto che lo straniero dovrebbe essere trattato come un ospite, a cui si dà il benvenuto, come avveniva nell’antichità e non come ora, che viene spesso discriminato e maltrattato. È stato detto anche che i figli che hanno genitori stranieri, vengono definiti “i ragazzi della terra di mezzo”. Sembra un’allusione al “Signore degli Anelli”, ma questa espressione è stata PROGRAMMI DI VOLONTARIATO WEP Un viaggio fuori dai soliti schemi, dedicato all’impegno ecologico o sociale: è una delle tante proposte di WEP, organizzazione leader nel settore degli scambi culturali all’estero, che attraverso programmi di volontariato offre l’opportunità di una vacanza di impegno a favore degli altri. I soggiorni hanno una durata minima di due settimane, le possibili destinazioni e le occupazioni sono varie: fare i volontari in un orfanotrofio nella zona di Singburi in Tailandia, portare il proprio aiuto in un centro di accoglienza per neonati e orfani in Ghana o dedicarsi a un progetto di protezione delle tartarughe e del loro habitat sulle spiagge del Mar dei Caraibi. I giovani, tra i 15 e i 25 anni, partiranno con un gruppo formato da ragazzi provenienti dall’Italia, dalla Francia e dal Belgio e saranno assistiti per tutto il periodo da un accompagnatore WEP. Le partenze indicative dei diversi programmi sono nel mese di luglio, il costo per due settimane parte, a seconda della destinazione, da 1.900 a 2.360 euro Ai partecipanti sono richieste flessibilità, capacità di adattamento a un ambiente con comfort ridotti e amore per il prossimo. La sistemazione è, in genere, presso volunteer house o famiglie locali. Per ulteriori informazioni: www.wep-italia.org - www.facebook.com/wepitaly usata per far capire che essi devono imparare le tradizioni e la lingua del paese dove hanno scelto di abitare ma devono anche mantenere le loro usanze o perlomeno conoscerle. Dopo gli interventi del consigliere comunale Said Chaibi, di Marco Provenzale, del poeta di origine albanese Julian Zhara e del mediatore culturale Ahmadou Tounkara, che hanno raccontato le loro esperienze e le loro storie, ha concluso la mattinata Michela Cursi, direttrice del teatro Tarvisium di Treviso, che ha interpretato alcune pagine tratte dal libro di Fabio Geda “Nel mare ci sono i coccodrilli”. Al termine, uno studente, interpretando il pensiero di molti, ha dichiarato: “E’ stata una conferenza interessante che ha trattato molti temi di attualità. È bello ascoltare le dichiarazioni di persone di varie origini. Alla fine, oltre il colore, siamo tutti uguali”. Francesca Maschietto 3^ Liceo linguistico Galilei 12 13 cooperativa comunica.pdf 1 01/04/14 16:37 GLI ALLIEVI DEL CFP DI LANCENIGO “CELEBRANO” IL CENTENARIO DELLA GRANDE GUERRA Noi allievi della Q1T Grafico, assieme alla nuata con la visione di un interessante filmaprima Acconciatura, Venerdì 7 marzo siamo to d’epoca che ha raccontato gli avvenimenti andati a visitare i luoghi e gli itinerari della salienti della Grande Guerra combattuta sul fronte italiano nel Triveneto. Questo è servito ad introdurci nelle sale che abbiamo visitato successivamente, tutte incentrate sul conflitto mondiale: abbiamo potuto vedere la ricostruzione di un ospedale da campo e ci sono state presentate le armi più diverse che sono state utilizzate in quegli anni, tra cui fucili, baionette, lanciafiamme, bombe, maschere antigas, ecc. Oltre agli elmetti, ai primi giubbotti anti-proiettili usati dai piloti d’aereo, abbiamo visto alcune divise militari: un nostro compagno ha potuto persino indossare la giacca di un soldato dell’epoca Prima Guerra Mondiale sul Montello perché, (peraltro gli stava a pennello!) ed è stata una proprio cent’anni fa, nel 1914, iniziò questo vera emozione. conflitto che ha visto milioni di morti e che Grazie alla squisita ospitalità del personale, è stato combattuto anche e soprattutto nel ci siamo potuti fermare al Museo anche per nostro territorio, coinvolgendo numerosi dei la pausa pranzo: c’è chi ha mangiato il proprio panino comodamente all’interno di una sala, nostri antenati. Non c’è modo migliore di ricordare e celebrare ricostruzione di una vecchia osteria, e chi inquesto triste avvenimento, studiato quest’an- vece ha preferito “lucertolarsi” al sole, dato no tra i banchi di scuola, se non andando a che era una bella giornata. Peraltro il Museo vedere e a toccare con mano proprio come si gode di un grande parco dove si trova la ricoviveva a quei tempi. Per questo motivo la no- struzione di un aereo da guerra, dove abbiamo stra visita istruttiva è iniziata al Museo del No- scattato alcune foto di gruppo. vecento e della Grande Guerra, presso Villa La gita è proseguita con una piacevole pasPontello, a Crocetta del Montello. Si tratta di seggiata sul fronte austriaco a Vidor, dove abun museo davvero singolare che merita di es- biamo potuto ammirare la panoramica di cui sere visitato da tutti, in particolare dalle scuo- godevano i nemici che controllavano buona le, perché offre la visione di ricostruzioni 3D parte del fiume Piave e dove abbiamo letto in grado di riportare in vita scene e momenti una parte del discorso del generale Armandel primo Novecento fino alla Grande Guerra do Diaz. A quel punto abbiamo oltrepassato il Piave e, lungo la presa 15, abbiamo sostato e agli inizi del fascismo. Nella sezione dedicata al ‘900, il Museo rac- all’Osservatorio del Re, da cui i nostri soldati conta la vita semplice e quotidiana, un vero italiani controllavano il territorio circostante e proprio libro aperto dei Veneti di allora, at- attraverso delle feritoie. traverso la ricostruzione di una cucina, una camera, una stalla e persino di una scuola. Abbiamo avuto modo di ammirare e toccare oggetti di vario tipo, molti dei quali originali - stoviglie, macchine per cucire, pagliericci, il “bigol”, ossia l’arcone per trasportare due secchi di alluminio, ecc. - arnesi per coltivare la terra, biciclette, calessi, gli indumenti tipici di allora (vestiti, “traverse”, scarpe, zoccoli), persino il “mazzariol”, cioè la bambola con la faccia da orco per Ma il momento veramente commovente è spaventare i bambini. Dopo una breve pausa tè, offerta gentilmente stato vissuto presso l’Ossario di Nervesa della dal personale del Museo Pontello, arricchita Battaglia: in fila a due a due, siamo saliti sulla da gustosi biscotti e focacce, la visita è conti- gradinata che ci ha portati ai piedi della lapide dedicata ai ragazzi del ’99, dove due dei nostri compagni hanno deposto una corona d’alloro, al suono di tromba del “Silenzio”, eseguito da un ragazzo vestito da soldato. Poi Michelle, allieva del settore acconciatura, ha recitato una poesia di Ungaretti, “Non gridate più”, e infine il nostro compagno Rocco ha letto un discorso che abbiamo preparato noi allievi del grafico, assieme alla nostra prof.ssa di Storia. Ci hanno detto che siamo la prima scolaresca a portare un omaggio floreale presso l’Ossario e, anche questo gesto che abbiamo fatto con il cuore, è motivo d’orgoglio, perché serve a ricordare e a “celebrare” il sacrificio di milioni di morti. Pensiero letto di fronte al monumento dei caduti, Ossario di Nervesa della B. A distanza di un secolo dall’inizio della Grande Guerra, noi allievi del Centro di Formazione Professionale di Lancenigo siamo qui a ricordare tutti gli avvenimenti tragici che abbiamo studiato in classe, quest’anno, durante le lezioni di Storia. Pertanto ringraziamo con tutto il cuore i milioni di soldati – italiani e non, alleati e nemici – che hanno dato la loro vita con coraggio. Pensare che sono morti per la Patria, per i figli, per i figli dei loro figli e per lasciare un segno nella storia, ci rattrista ma ci rende anche molto fieri. Le nostre parole non basteranno mai per ringraziarli del sangue versato e per rendere loro onore: hanno combattuto per un ideale, per la libertà, hanno sofferto la fame e le malattie, il freddo pungente e il caldo soffocante, hanno versato lacrime amare nel fango per il loro Paese e per la vittoria. Desideriamo ardentemente che il loro sacrificio non sia stato vano anche se l’obiettivo principale di noi giovani è quello di trovare soluzioni efficaci che sostituiscano le guerre, garantendo la pace in ogni angolo della terra, perché solo così saremo certi di migliorare la qualità della nostra vita, oggi e in futuro. Classe Q1T grafico del CFP di Lancenigo CINEMA NOIR A CA’ DEI RICCHI Gli ultimi due appuntamenti della rassegna cinematografica Le prime due proiezioni della rassegna cinematografica dedicata ai capolavori del cinema noir, organizzata dall’Associazione Culturale Cineforum Labirinto in collaborazione con TRA – Treviso Ricerca Arte, hanno registrato un notevole successo di pubblico con una sala gremita in occasione della visione de “Il grande caldo” di Fritz Lang e “I diabolici” di Henry-Georges Clouzot. Il 9 maggio e il 6 giugno, ore 21 presso Ca’ dei Ricchi in centro storico a Treviso, sono in programma gli ap- puntamenti conclusivi della manifestazione che vedranno la proiezione, rispettivamente, de “Testimone d’accusa” di Billy Wilder e “Ascensore per il patibolo” di Louis Malle. Illustrazione di Francesca Riz C M Y CM MY CY CMY K Camp di basket e divertimento nella splendida struttura del San Francesco Village di Duna Verde. La parte di animazione è controllo dei ragazzi è affidata alla Cooperativa Comunica, gli allenamenti e le partite di basket con i tecnici e i giocatori della De' Longhi Treviso! 14 15 VITA DI GIORNALISTA - Lina Paronetto al Liceo Veronese Ognuno di noi ha una storia da raccontare, una vita da condividere e una carriera da far conoscere. Ognuno di noi ha le proprie battaglie vinte e perse, le proprie avventure mai finite, i propri viaggi mai iniziati. Martedì 7 gennaio, le pareti dell’aula d’informatica del liceo A. Veronese hanno avuto l’opportunità di ascoltare il racconto della quotidianità di un mestiere davvero speciale, il giornalismo televisivo. Lina Paronetto, giornalista sia della carta stampata che teleoperatore, ha descritto con brio e gentilezza l’impegno di un mestiere terribilmente affascinante e spaventosamente complicato. Si è parlato di domande, di notizie, di arte e di perché, intercalando vari aspetti tecnici indispensabili per una comprensione piena. Il giornalismo è tante cose, tanta fatica e tanta ricerca: si va a caccia di notizie, di fatti che esigono attenzioni, si cerca di essere i primi a ottenere risultati e per questo, si sceglie e si seleziona. Per scovare una notizia e dispiegarla come una tovaglia, l’ideale è procurarsi le fonti migliori, cioè le più attendibili: le forze dell’ordine, primariamente. Poi, il secondo mezzo ma non meno importante è porre le domande nella maniera più adeguata possibile, relativamente alla situazione, in modo da mettere a proprio agio l’interlocutore; l’arte di porre buone domande e ottenere delle buone risposte può sembrare difficile, ma se sono utilizzate le tecniche corrette si può riuscire ad entrare in sintonia e creare un rapporto sereno. La prima regola è ascoltare: non sentire, non “prestare attenzione”. Ascoltare, immedesimarsi nell’altro, tentare d’infilarsi dentro la sua pelle e camminarci. Ascoltare attivamente, senza stancarsi, con umiltà e cortesia. Si tratta di un’arte, dopotutto, dunque va maneggiata con delicatezza! Perché? Perché tutto questo sforzo, per un lavoro che già fanno in tanti? Lina ha risposto semplicemente, senza giri di parole o frasi articolate. “Ho sempre sognato di fare la giornalista. Primo, mi piace essere la prima a raccontare le cose. Poi, il giornalismo mi ha insegnato tanto: a non mollare le cose, a non aspettare che le occasioni mi vengano incontro. È necessario farsi trovare al momento giusto nel posto giusto, essere attivi.” Si tratta di una professione decisamente instabile, basata spesso sulla prima impressione, poco sicura. I ritmi spesso sono snervanti, al mattino la guerra è aperta e i benzinai ringraziano, tutti sono alla ricerca dello scoop; il pomeriggio, alta tensione, con la penna che scorre veloce e i tasti che ticchettano. Guai a chi disturba, voli su e giù per le scale prima delle sette e cinque, per montaggi, servizi, aiuto mancano delle riprese, cos’è questa frase che non quadra. Sette e un quarto, manca poco, grazie al cielo anche oggi ce l’abbiamo fatta. Come se non bastasse, alcuni anni fa accedere a questo mondo era piuttosto semplice: qualsiasi fosse il proprio passato, chiunque sapesse scrivere decentemente o avesse fatto della curiosità il proprio stile di vita poteva diventare parte di questo universo in continuo mutamento. Ora, per entrare in redazione occorrono anni, anni di collaborazioni e precarietà. È questione di scelte e di obiettivi: giornalismo è esprimere la realtà che ci circonda attraverso la propria ottica, è respirare la contemporaneità, è scegliere l’onestà e talvolta l’ironia. È immergersi nella vita e nella frenesia, cercando di trovare il proprio ritmo nelle riprese delle esistenze altrui. Rachele Fuser – Liceo “Veronese” VITTORIO VENETO FILM FESTIVAL Un grande programma e grandi ospiti Il Vittorio Veneto Film Festival - Festival Internazionale di Cinema per Ragazzi è giunto alla V edizione e avrà luogo dal 8 al 13 aprile 2014 a Vittorio Veneto. L’Associazione 400 colpi ha deciso di soffermare la propria attenzione per la V edizione del vvfilmf sul tema dell’“Impossibile”. L’impossibile perché l’uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un solo passo. Allora è davvero il momento opportuno, viste le problematiche quotidiane, viste le situazioni oggettive economiche e sociali, spingere le giovani generazioni al sogno, un sogno che, anche se apparentemente impossibile, può e deve essere realizzato. Come diceva Paulo Coelho “soltanto una cosa rende impossibile un sogno: la paura di fallire”. L’organizzazione del Festival quest’anno vuole omaggiare, a 90 anni dalla sua nascita, l’attore Marcello Mastroianni che, attraverso le sue interpretazioni, sia drammatiche che comiche, ad oggi, è l’attore italiano più apprezzato all’estero. Sarà quindi allestita una mostra interattiva “Marcello Mastroianni e il Cinema Italiano” all’interno della Torre dell’Orologio, in via Cavour a Vittorio Veneto. Nella giornata di apertura del Festival seguirà l’inaugurazione della mostra dedicata ad Anna Magnani presso l’Area 21 in via Casoni a Vittorio Veneto. Questa esposizione presenterà fotografie, immagine ed elaborazioni filmiche relative alla Grande Attrice. Per informazioni: www.vittoriovenetofilmfestival.com BEN HARPER IN CONCERTO Padova, 9 maggio CINEFORUM LABIRINTO: MASSIMO VOLUME AL GRAM 2014 Il 9 maggio il Gran Teatro Geox ospiterà il concerto acustico di uno degli artisti più amati del rock della west coast: Ben Harper. L’artista californiano ha intrapreso un tour acustico, partito lo scorso 6 novembre dalla sua città natale, Claremont. L’artista vincitore di Grammy Awards percorrerà dal vivo 20 anni di incredibile carriera, partendo dal suo album di debutto del 1994, “Welcome to the cruel world” fino al recente “Get Up!”. Ben Harper – musicista, artista, produttore e attivista – ha pubblicato undici acclamatissimi album in studio e tre dal vivo, dal 1994. I suoi lavori discografici, insieme a continui tour internazionali, lo hanno reso uno degli artisti più importanti con un enorme seguito di fan in tutti i continenti. Che lo faccia tramite la sua anima gospel, la musica funk anni Settanta, il blues, il raggae o del semplice e diretto rock’n’roll, Ben Harper ha regalato incredibili performance dal vivo e della musica straordinaria, con la sua chitarra Weissenborn. Per informazioni: www.zedlive.com - www.granteatrogeox.com Tel 049/8644888. La quinta edizione del GRAM Festival, manifestazione musicale indipendente che si terrà dal 24 aprile al 4 maggio presso l’Alzaia sul Sile a Silea (Tv), vedrà in cartellone uno spettacolare esperimento tra cinema e musica in collaborazione con l’associazione Cineforum Labirinto. Un capolavoro dimenticato del cinema anni ’20 e una delle band più importanti del rock indipendente italiano: lunedì 28 aprile, a partire dalle ore 21, i Massimo Volume saranno al GRAM Festival 2014 con la sonorizzazione live del film muto “La caduta della casa Usher” di Jean Epstein. Dopo i fasti degli anni ’90, con dischi meravigliosi come Stanze o Lungo i bordi, i Massimo Volume si sciolgono nel 2002. L’inaspettato avviene però sei anni più tardi, quando il gruppo accetta la proposta di riformarsi per comporre la musica proprio per la sonorizzazione del film muto del 1928 “La caduta della casa degli Usher”, di Jean Epstein, tratto da due racconti di Edgar Allan Poe. Tra immagini fantastiche e horror (al film collaborò il futuro maestro del cinema surrealista, Luis Buñuel) i suoni dei Massimo Volume disegnano gli scenari futuri di una realtà trasfigurata dai sogni. Il film di Epstein, una pietra miliare del cinema muto, racconta le vicende di Roderick Usher, che vive in una malinconica magione con la moglie Madeline. Quest’ultima deperisce man mano che Roderick la ritrae, finché muore e viene sepolta in una cripta, ma il suo decesso è solo apparente. Sul palco del GRAM, le sequenze del film del 1928 prenderanno vita grazie alla rivisitazione dei Massimo Volume ed in particolare di Emidio Clementi al basso, di Egle Sommacal alle chitarre e Vittoria Burattini alle percussioni. Un appuntamento imperdibile all’insegna della fusione di stimoli visivi e sonori in un cine-concerto che si svolgerà lungo l’incantevole Alzaia sul Sile. PRAGMATICI O ESPLORATORI? L’identikit degli studenti Carta o digitale per studiare all’università? Ciò che cambia veramente tra gli studenti italiani è come studiano e non su cosa. E’ quanto emerge dall’indagine presentata dall’Associazione Italiana Editori (AIE) a Roma e che mappa come gli universitari studiano usando supporti diversi: condotta da AIE, in collaborazione con Consiglio Universitario Nazionale (CUN), Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) e Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR), ha interessato gli oltre duemila studenti universitari tra i diciotto e trent’anni che hanno partecipato al concorso è-book, all’interno del maggio dei libri. Cosa ne emerge? Il discrimine non è tra carta e digitale ma tra chi studia per apprendere e chi studia per passare gli esami. I primi, infatti, in base ai dati dell’indagine, usano di tutto, non fanno distinzione tra carta e digitale. Quel che conta è il contenuto. I secondi tendono a semplificare, talvolta – pragmaticamente – anche loro senza distinguere tra carta e digitale, talvolta concentrandosi sul digitale come strumento ottimo per “il minimo sforzo” (e forse il minimo futuro…). Sulla base delle modalità prevalenti di studio dall’indagine sono emersi cinque identikit di studenti. Gli Onnivori, che usano di tutto e per fortuna sono la categoria più numerosa (quasi 4 studenti su 10 di quelli che hanno partecipato all’indagine oggi sono così), gli Esploratori, che arricchiscono con approfondimenti autonomi (su web o libri) e sono il 13% (insieme agli Onnivori rappresentano la metà degli studenti del campione). I Tradizionalisti, che tendono a usare poco le tecnologie, concentrandosi soprattutto sullo studio del manuale. I Pragmatici, che usano un po’ tutte le fonti che aiutano a passar gli esami, a partire dai manuali, ma non approfondiscono per proprio conto. E poi ci sono i Minimalisti, gli unici a usare meno i manuali, sostituiti da slide o fonti web del docente: quasi due universitari su 10 tra quelli che hanno partecipato all’indagine oggi studiano così. www.diregiovani.it – Agenzia Dire LA TUA PATENTE A SOLI 480 Il pacchetto comprende iscrizione, libro+cd, corso di teoria, esame di teoria, foglio rosa, 8 lezioni di guida, esame di guida, rilascio patente (Spese mediche e tasse per m.c.t.c. escluse) OFFERTA VALIDA PER ISCRIZIONI APRILE - MAGGIO - GIUGNO TREVISO - Via San Zeno, 9/B - Tel. 0422.402233 CASIER (Tv) - Piazza Pio X, 2 - Tel. 0422.670129 www.autoscuoladriver2000.it - [email protected] Autoscuola Driver 2000 16 STAGE ESTIVI DI VOLONTARIATO L’estate sta arrivando e anche quest’anno il Laboratorio Scuola Volontariato offre agli studenti delle scuole superiori, ma non solo, interessanti opportunità per vivere esperienze di impegno concreto (e divertenti!) sul proprio territorio o in giro per l’Italia. Sono diverse le associazioni e le realtà che accolgono ragazzi per stage di volontariato estivi in settori che riguardanti disabilità, minori, anziani o carcere. Vi ricordiamo che siete voi a scegliere dove preferite andare e a donare un po’ del vostro tempo, a seconda dei vostri impegni. Quello che invece chiediamo è solo un po’ di responsabilità nel portare a termine l’impegno preso ed il rispetto per l’associazione. Se vi interessa fare attività con i nonni ospiti delle case di riposo, potete rivolgervi per esempio all’associazione Natale Mazzolà. Se invece volete mettervi in gioco insieme alle persone disabili, ci sono molte associazioni che vi possono accogliere: Abilmente insieme, Anffas Treviso, Amici nel quadrifoglio, Tonino Bello, e molte altre ancora! Se desiderate impegnarvi per la tutela dell’ambiente, ecco che Legambiente potrebbe essere il posto giusto per voi! Nei mesi di aprile e maggio è possibile partecipare a dei weekend in bicicletta lungo le sponde del Piave con l’obiettivo di realizzare una mappatura dei fontanili. Si dorme fuori, quindi preparate gli zaini ed i sacco a pelo!! Per chi ama la natura ed andare in bicicletta, nel corso dell’estate sarà possibile partecipare ad un campo mobile di 5 giorni sul Piave, un’occasione imperdibile per chi ama stare all’aperto e conoscere persone nuove con lo stesso amore per l’ambiente. A settembre verrà poi organizzato un campo di una settimana lungo i laghi di Revine. Se desiderate un’esperienza particolare e tosta, vi proponiamo il laboratorio di video-teatro all’interno del carcere minorile di Treviso, da giugno a settembre per entrare a contatto con una realtà nuova e differente. L’età minima per partecipare è di 16 anni e dà ai ragazzi che vi partecipano l’opportunità di conoscere coetanei inseriti in un contesto sociale ed in una realtà diversa dalla propria. Altre belle opportunità che siamo sicuri troveranno un vostro interesse sono i campi di volontariato e le settimane integrate, delle esperienze residenziali per sperimentarsi in contesti diversi, per conoscere persone nuove, per dare il proprio aiuto agli altri... Le settimane integrate sono esperienze di vacanza, al mare o in montagna, in cui condividere del tempo con persone disabili o con anziani. Se avete voglia di mettervi a disposizione delle associazioni, vi 17 potranno accogliere Anffas Treviso e Motta di Livenza, Amici nel quadrifoglio, Tonino Bello, gruppo Gelindo, Associazione disabili Breda, Carbonera e Maserada, Associazione Parkinson, Adelante,... Il Coordinamento di Castelfranco, in collaborazione con Libera, organizza un campo nelle terre confiscate alla mafia, in particolare a Marina di Cinisi, dedicando quest’iniziativa a Peppino Impastato. Questo “viaggio” all’interno di una terra parte del nostro Paese, sarà organizzato a fine giugno (terza o quarta settimana). I ragazzi che parteciperanno avranno l’opportunità di vivere un’esperienza unica di riuso delle terre, coltivando orti biologi, partecipando a manifestazioni ed eventi promossi dalle associazioni del luogo ed ad incontri culturali. La partecipazione prevede dei costi (140 euro il costo del campo, più il viaggio). Se vi interessa sono in programma anche i campi di animazione con l’Associazione IPSIA, Terra e Libertà, la partecipazione ai campi avviene previa selezione e si svolgeranno in Europa (Bosnia Erzegovina, Kosovo, Albania), ma anche al di fuori dell’Europa in Paesi come l’Africa. Che aspettate?? Compilate la domanda subito per partire per una nuova esperienza in un Paese diverso dal vostro...i campi prevedono un costo di 200euro. Avete visto? Ce n’è per tutti i gusti!!!! E allora che aspettate? Mettetevi in moto!!!!! Elisa Per maggiori informazioni e iscrizioni: Laboratorio Scuola Volontariato 0422320191 [email protected] FB lab scuola volontariato Articolo promozionale in collaborazione con H-Demia VIETATO CALPESTARE I SOGNI Avete un sogno nel cassetto, un’idea ambiziosa che vi frulla nella testa da ormai troppo tempo? H•DEMIA è il luogo che fa per voi! Siete tutti invitati a portarci i vostri progetti in campo artistico, così da poter pianificare insieme la giusta strategia per sfondare nel mondo dello star-system. Unendo la vostra energia e la nostra professionalità vorremmo realizzare un nuovo mondo giovanile, in cui i veri protagonisti siete voi, che vi esprimete liberamente attraverso il linguaggio universale della musica. Pertanto, venite a farci sentire i vostri brani inediti, proponendovi sia come band sia come singolo artista, così da potervi aiutare a perfezionare il vostro progetto attraverso sessioni di registrazione, mixaggi e arrangiamenti. Avrete a disposizione il nuovissimo e attrezzato studio di registrazione oltre a un’ampia sala prove, dove potrete dare libero sfogo alla vostra unica e originale creatività. Se la vostra idea sarà vincente, il nostro supporto continuerà anche in post produzione: vi programmeremo le date del vostro primo tour, sia a livello nazionale che internazionale, occupandoci di curare tutto l’aspetto organizzativo e logistico. Infine, stiamo pensando di ideare un concorso interno alla nostra realtà aperto a tutte le band, di qualsiasi genere musicale, il cui premio finale sarà una borsa di studio, che consentirà di completare il percorso iniziato attraverso la frequenza di stage e laboratori con professionisti del settore in modo da dare continuità alla vostra iniziativa. Quindi, cosa aspettate? Venite direttamente a trovarci presso la nostra sede (Via Fonderia, 103 - Treviso) o contattate la Segreteria (lun-ven 9.00/13.00 15.00/19.30) chiamando lo 0422-423692 o scrivendo a [email protected] 18 19 TUTTO QUESTO E’ INTERRAIL! Una nota citazione di Steinbeck recita “Le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone”, illustrando al meglio il valore di arricchimento offerto dal viaggiare, in questo senso Interrail offre certamente ricchissime occasioni di crescita personale e per tale motivo viene spesso scelto anche come viaggio post maturità. Un passo indietro, cos’è Interrail? E’ un biglietto ferroviario (o meglio un pass) che permette di viaggiare illimitatamente attraverso quasi tutta l’Europa per una durata massima di 30 giorni. I paesi aderenti, oltre all’Italia, sono: Spagna, Portogallo, Francia, Gran Bretagna, Irlanda, Germania, Belgio, Lussemburgo, Olanda, Austria, Svizzera, Danimarca, Norvegia, Svezia, Finlandia, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Croazia, Slovenia, Bosnia, Serbia, Macedonia, Grecia, Romania, Bulgaria e Turchia. Le domande e i dubbi quando si prende la decisione di partire per un Interrail sono innumerevoli, per aiutare chi è alle prime armi e per dare la possibilità a chi è più esperto di condividere le proprie esperienze è nata, nel 1998, una vera e propria web community, un sito (www.inter-rail.it) e SEGUE DA PAG. 1 una fan page in Facebook, che racchiudono consigli, guide, racconti di viaggio di “chi ha fatto dell’Interrail una filosofia di vita”. Proprio grazie ai ragazzi di inter-rail.it potremo, in questo e nel prossimo numero, esporre l’argomento approfittando di testimonianze e riflessioni di chi ha fatto l’Interrail per davvero. Sono tratte dal ricco forum di www.inter-rail.it (i nomi in corsivo corrispondono ai nickname degli autori) e potranno aiutare a comprendere meglio questa straordinaria e variegata opportunità di viaggiare. Cosa significa l’Interrail per chi l’ha vissuto? Una domanda apparentemente semplice e banale ma capace di scatenare un turbinio di emozioni e ricordi in chi deve rispondere, come nel caso di Grifone, Sally e LauraG. [grifone] La libertà di decidere di partire il giorno prima, correre a fare lo zaino, il biglietto alla stazione e presentarsi davanti agli amici il giorno dopo, senza preavviso. La libertà di trovare un posto bello e fermarsi, camminare liberamente senza guide, senza un programma definito; la libertà di decidere dove andare, poi cambiare e poi cambiare ancora. Partire con in testa un giro e cambiarlo per gli eventi che capitano. Passare in 15 giorni dal freddo di Amsterdam alle spiagge portoghesi di Cascais. La possibilità di osservare un mondo incredibile e variopinto: le stazioni delle grandi città oppure essere alla stazione di Workum che è un unico binario! La difficoltà di arrivare e non avere né una meta né un posto dove dormire, cercare, trovare, esultare. Oppure “full” e riprendere il treno. L’arte di arrangiarsi, dei panini, del coltellino, delle mappe di città sconosciute. I ricordi: passare pomeriggi a guardare centinaia di foto dei viaggi e rileggere i vecchi diari di bordo. [Sally] Forse per ognuno l’inter-rail significa qualcosa di molto particolare, al di là della sensazione di incredibile libertà che credo dia a tutti... forse per me significa soprattutto “sentirmi in movimento”, non fermarmi, godere fino all’ultimo e non pensare fino all’ultimo, fino a quando ti addormenti in una stazione o su un prato, non pensare a tutto quello che in genere non ti fa vivere bene, ecco... un po’ una fuga, un po’ il modo Aperto tutti i giorni LE VOSTRE PIZZE PREFERITE* O IL TOASTONE + BIBITA A SOLI 5€ OFFERTA STUDENTI Solo a pranzo *Le Vostre pizza preferite sono: Margherita - Prosciutto - Diavola - Viennese - Wurstel+Patate Per i vostri ordini chiamate o inviate un sms al 335/1365257 (specificare scuola, classe e sezione) Via Largo Molino, 11 - Fontane di Villorba (Tv) - Tel. 0422.693071 di vincere una certa irrequietezza per sfinimento. Il sentirsi cullati da qualcosa come il rumore del treno, e la “sicurezza” di non mettere radici, essere storditi dai colori, dai mille suoni, mille fotogrammi, la capacità di vivere, sentire o vedere qualcosa che per una volta è infinitamente più bello di quello che sogni e di quello che immaginavi. Il sentirsi “a casa” in un ostello o in un vagone perché per me sentirmi “a casa” significa essere serena, essere felice, e lo sono solo quando non sono ferma, quando ingurgito immagini, sensazioni, sguardi, attimi! [LauraG] La prima cosa che cerco da un Interrail è il senso di appagamento estetico, che sia fornito dalla natura o dal genio dell’uomo poco importa, basta trovarlo e contemplarlo e tenerselo dentro per i momenti più bui, anche in futuro quando sei dentro la monotonia quotidiana. Ovvio è che la ricerca artistico/naturale è contemplata in qualsiasi viaggio, anche durante un’escursione sugli Appennini in macchina alla domenica o durante un weekend in una città, ma in Interrail è diverso, perché hai faticato a lungo per arrivarci, perché hai litigato con i tuoi compagni lungo il viaggio, perché sei stanco, perché hai fame, perché hai viaggiato per ore e ore e chilometri e chilometri su treni non sempre al massimo della comodità. L’Interrail non ti fa dimenticare quanto tutto e tutti siano belli, a partire dalla chiesa diroccata nella periferia ovest di Budapest, anche se non fa parte del patrimonio mondiale dell’UNESCO, fino ad arrivare al sorriso di un ragazzo che ti raccoglie un oggetto che ti è caduto, anche se magari non è il ragazzo più bello del mondo. Programmare o improvvisare? Da soli o in compagnia? A ognuno la propria scelta cercando di esserne coscienti e, grazie alle dritte di chi l’ha già provato, conoscendone pregi e difetti. I racconti di Rimbaud, Marcob, Gian e Pulcia testimoniano che la “risposta giusta” per tutti forse non esiste! [Rimbaud] Io il primo Interrail lo feci in solitario (come tutti gli altri) e partii senza nessun programma e senza nessuna informazione in merito ai posti da vedere. Fu molto bello, ma spesso mi capitava, specie i primi giorni di trovarmi in posti e chiedermi “molto bene sono qui, e adesso?”. Non avevo guide, arrivavo nelle città quando erano appena finite delle feste stratosferiche o ero costretto ad andarmene quando stavano per cominciarne altre. Insomma viaggiare con qualche info di massima conviene sempre. Un canovaccio ti aiuta, se viaggi da solo, nei momenti in cui non ti capitano imprevisti. Per il resto lascia decidere al caso, IR in solitario significa collocarsi nel punto in cui c’è un grande movimento e poi aspettare che qualcosa accada, cogliere i momenti giusti e cacciarsi in ogni avventura che il viaggio ti propone. [Marcob] Pianificare minuziosamente tutto, come il super-pignolo del divertente “Bianco, Rosso e Verdone” o affidarsi totalmente al caso, al sentire del viaggio, alle sensazioni di un momento? … Quando mancano molti mesi alla partenza, pianificare, o meglio fantasticare, riguardo i dettagli del proprio viaggio può sembrare un modo per cominciare a viverne qualche attimo, quasi “rubato” alle attività quotidiane. Non difficilmente vi ritroverete, come spesso succedeva a noi, a scrutare con occhi incantati, cartine di tutta Europa. La realtà del viaggio si rivelerà spesso molto differente da quella immaginata, perché prevedere tutto sarebbe impossibile, perché varie ragioni vi spingeranno a deviare dall’itinerario programmato, se ne avrete uno, per seguire amici interessanti conosciuti “on the rail”, per passare due giorni con la ragazza simpaticissima conosciuta a Berlino piuttosto che a Copenaghen. Ed è bello così! Perché Interrail è libertà per antonomasia, perché non avrebbe alcun senso forzarsi a seguire qualsivoglia tabella di marcia. Meglio avere le idee chiare su alcune mete principali, anche imprescindibili, se preferite, e costruire poi il vostro viaggio pezzo per pezzo, lasciandosi ogni tanto andare alla magia dell’improvvisazione. [gian] Francamente il solitario è l’esperienza più entusiasmante che uno possa provare! Io ho fatto un mese nei paesi dell’est ed ogni minuto di quei trenta giorni era una sfida, una conquista ed impercettibilmente un cambiamento! Può apparire esagerato (forse!) ma è così. [Pulcia] La persona con cui ho affrontato per la prima volta l’Europa sulle mie gambe, senza sapere nulla dell’IR e convinta che quello che c’è da sapere ognuno lo impari da sé e in maniere molto diverse, è un mio grande amico, amico da anni, uno di quelli con cui si passa il natale insieme, che si conosce da tempo immemorabile, con cui si condividono ricordi d’infanzia e con cui si ride come due deficienti di fronte alle rispettive madri. Quello che si crede, in fondo, pur senza mai dirlo apertamente, di conoscere quasi in tutte le sue sfaccettature, magari anche più di se stessi! E invece!!! Non c’è mai fine alle sorprese che derivano da chi si crede “impunemente” di conoscere troppo, perché non si finisce mai di scoprire quanto ci sia ancora da vedere e quanto si sarebbe preferito addirittura non scoprire! … Stare insieme significa scoprire ogni giorno il proprio egoismo o altruismo, tollerare i difetti del compagno che, anche se già si conoscevano, si acuiscono moltissimo stando insieme senza sosta. Credo che partire insieme a qualcuno che già prima contava molto nella propria vita, senza alcun freno ai propri momenti di inquietudine o irascibilità, significhi anche correre un rischio che vale la pena di correre: mettere alla prova l’amicizia. Secondo me, partire significa capire, capire quanto un legame sia forte, quanto stia in piedi e abbia voglia di rinsaldarsi e di consolidarsi! Ed è una sfida rischiosa ma stimolante. Chi non rischia, ad un certo punto della propria vita, è condannato alla monotonia e all’incertezza, anche se magari non rinuncia a qualcosa per rinunciare al dolore. E rinunciare, almeno secondo me, non è la via! Istituto Scolastico Paritario “G. Mazzini” LICEO DELLE SCIENZE UMANE opzione ECONOMICO SOCIALE Stai cercando la scuola Hai fatto la scelta dopo le medie? sbagliata? VIENI DA NOI! TRASFERISCITI! TROVERAI RECUPERO ANNI SCOLASTICI Vari indirizzi di studio Via Noalese, 17/A TREVISO - Tel. 0422.230028 - www.liceosocialemazzini.it 20 Sebbene il mio compagno di viaggi si sia rivelato forse non troppo propenso, dal mio punto di vista, ad un viaggio del genere, compagno che io, assolutamente caricata di adrenalina dall’idea di partire, avevo fatto i salti mortali per convincere, sebbene abbiamo litigato, pur senza pesantezza, praticamente tutti i giorni e certe volte abbiamo pensato di metterci addirittura le mani (o i denti!) addosso dalla rabbia...nonostante tutti i momenti di sarcasmo e di ira funestissima !, credo di aver scoperto in lui lati che ancora mi erano oscuri, e credo che questo viaggio mi abbia dimostrato quanto due caratteri così diversi e nel contempo, per certi aspetti, così simili, possano continuare a convivere, non mai in maniera troppo tranquilla, bensì con la certezza di potersi ritrovare costantemente in una tempesta turbinosa, ma anche di poter davvero contare l’uno sull’altra in qualsiasi momento e con una cieca fiducia! Forse sto esagerando? Di certo tutti sappiamo che coloro dei quali possiamo fidarci non sono dietro l’angolo...ma sono anzi estremamente rari e preziosi, dei tesori da non abbandonare mai, al costo anche di chiedere perdono in ginocchio (in caso il mio amico leggesse ciò: CHE SE LO SCORDI!!! eh eh !) [Rimbaud] PENSIERI DA EVITARE: (beh, si! In molti momenti saranno loro a farti compagnia, quindi perché non farci amicizia da subito?) 1) sono timido = non conoscerò nessuno. Ti sorprenderà ma puoi piacere 21 proprio per quello. Non tutte le persone che popolano il mondo sono alla ricerca di cabarettisti. Ognuno di noi è come un pezzo di un puzzle. Alcuni si attaccano con molti pezzi (sono dei pezzi centrali) altri solo con alcuni. Per entrambi si tratta di trovare quelli giusti. E poi tutti credono di essere timidi. Si smette di esserlo quando si agisce invece di condannarsi. 2) Se non trovassi nulla che giustificasse il mio viaggio? E’ quasi impossibile. In ogni caso, scoprire che alcuni posti non meritavano la tua attenzione, vuol dire comunque aver scoperto qualcosa, vuol dire aver vissuto, invece di essere stato spettatore. 3) Se rimango solo perché non piaccio a nessuno (fisicamente o caratterialmente o epidermicamente...)? Sarà anche bello l’IR in solitario, ma io non sono adatto... Se pensi questo allora dovresti farlo assolutamente. Da solo. Ti accorgerai di come sono falsi questi pensieri. Di quante persone speciali esistono e di quante ti troveranno straordinario (fosse anche solo per aver avuto il coraggio di confrontarti fino in fondo con te stesso). Non è necessario essere Brad Pitt o Claudia Schiffer per aver diritto di divertirsi in giro per l’Europa. Scoprirai nuove risorse dentro di te. Ti sorprenderai tu stesso di come ti sentirai diverso una volta entrato nel gioco. Ed ogni giorno deciderai tu a che gioco vuoi giocare... 4) Tutto è contro di me! Certo viaggiare da solo non è tutto rose e fiori. Ci sono i momenti difficili. Non ci sono posti negli ostelli, hai perso la coincidenza, hai dimenticato la tua maglietta preferita nell’ostello (io ho arricchito un po’ tutti...), sei costretto a cambiare programmi, la festa è appena finita quando arrivi in città, le persone mi guardano con disprezzo (a meno che tu non abbia passato troppe notti in treno senza lavarti… è una tua impressione..), non ho ancora mangiato e stanno tutti per chiudere, ho perso dei soldi, questa pappina che ho comprato al supermercato farebbe vomitare una capra, tutto ciò che poteva andare storto lo ha fatto (legge di Murphy). Certo i momenti brutti ci sono, ed allora sembrerà più pesante il fatto di essere da solo, ma alla fine sono esperienze anche quelle, ed in ogni caso ti migliorano. Vi abbiamo incuriosito? Allora non vi resta che andare su www.inter-rail.it e iniziare a progettare il vostro prossimo indimenticabile viaggio per l’Europa. P.B. In collaborazione con www.inter-rail.it LE DOMANDONE DI ZIO PIPPUZZO - “Zio Pippuzzo nella Marca” – IV Parte È una fredda notte dell’inverno del ‘36 nel borghetto salentino di Casamassella. Il povero Zio Pippuzzo, dopo un acceso diverbio dovuto a una lunga lista di debiti con l’oste Giuanni Puticaru, sotto la minaccia di una denuncia, si allontanò da quella locanda malfamata dicendo: “Torno subito! Vado a casa da mamma Astolfa per farmi dare un acconto”. In realtà l’anziana donna d’onore, intransigente su moralità e disciplina, non gli avrebbe mollato il becco di un quattrino. Per tali ragioni, lo zione decise di arraffare “temporaneamente” i risparmi della nonnina. Il furto, però, a causa della goffaggine di Zio Pippuzzo, finì nel peggiore dei modi e l’omone fu costretto a fuggire a gambe levate nell’uliveto che circondava la casa di sua madre e del caprone Ugo. Nel frattempo l’oste, non vedendo tornare lo sbronzone, decise di recarsi alla vicina caserma dei Carabinieri per denunciarlo. Era in servizio il maresciallo Trinciapolli, che la tradizione racconta essere causa di tutte le migliaia di barzellette che oggi girano sull’arma. Per la noia il militare si dilettava con le parole crociate, che a suo modo, riusciva sempre a fare: “Allora… Dodici orizzontale, due lettere - Sei romano Santa Pupazza! Pure questa è facile!”. Così, con fare saputo, in stampatello anziché “VI”, scrisse: “NO”. “Basta con i cruciverba, sono troppo banali per uno come me! Vediamo se riesco a risolvere quest’altro gioco con i numeri!”. Caro lettore, alla vista di quel rompicapo, il Trinciapolli andò in tilt, prova tu a risolverlo, perché lui come leggerai a breve, avrà ben altro da fare. Proprio in quel momento entrò in caserma Giuanni Puticaru, non poco agitato, incominciò a raccontare al carabiniere tutte le malefatte di Zio Pippuzzo. Il maresciallo, tutto contento chiamo un fuggitivo, ma per quanto vedo, non è qui con voi! Devo, però, ravvisare un’irregolarità, non si possono trasportare in automobile cani di grossa taglia!”. La nobildonna, infastidita da cotanta idiozia, rispose stizzita: “Maresciallo, ma non vede che è un peluche?”. Il maresciallo prontamente aggiunse: “Guardi signora, la razza non importa, mi spiace, questo è il regolamento!”. I due coniugi si guardarono per un attimo sbalorditi, dopodiché l’uomo prese il grosso pupazzo, scese dall’automobile e lo consegnò con nervosismo in braccio all’oste il quale, anche lui senza parole, disse al carabiniere: “Che ce ne facciamo di questo peluche adesso?”, “E lo chiedi a me? Portalo dal veterinario o lascialo andare nelle campagne, fai tu!”. A questo punto però, vi - perché finalmente dopo anni di cruciverba e chiederete: “Che fine ha fatto lo Zio Pippuzzo?”. noia poteva passare all’azione - prese berretto [CONTINUA SUL PROSSIMO NUMERO] e baionetta e con la sua auto si mise sulle tracce dello zione. Dopo alcune ore di giri a vuoto Vuoi leggere altre storie dello Zio Pippuzzo? Le il maresciallo Trinciapolli e l’oste decisero di trovi nel suo libro “le Domandone di Zio Pippuzcreare un posto di blocco sulla stradetta che zo” in tutte le librerie, anche in versione e-book congiungeva Casamassella a Giurdignano. Alle (Amazon/3,49€). Ti piacerebbe capire meglio la prime luci dell’alba fermarono un’auto mai vista Matematica e Fisica? Vai sul blog Skakko-Math di nei paraggi con dentro una coppia di benestanti studenti.it del Professor Tortorelli (http://www. che rientrava da una festa tenutasi nel Castello studenti.it/network/tutta-matematica-e-fisiDe Viti De Marco. Sul sedile posteriore c’era un ca/), troverai dispense illustrate semplici e singrosso cane di pezza, donato dai marchesi a tutti tetiche e tanti problemi svolti su vari argomenti. i loro graditi ospiti. All’alt della guardia, l’auto si Troverai anche articoli stravaganti sulla Matefermò e il militare disse: “Buondì signori, cer- matica e la Fisica. ATTIVITA’ FISICA - Fondamentale una corretta postura Datti uno sguardo in giro amico, come ti sembrano siano messi i tuoi amici o le tue amiche? Sono in forma fisicati e muscolosi? Oppure sono ingobbiti dall’ozio? Se pensi di essere un po’ fuori forma o pensi di assomigliare troppo a tuo nonno magari è il momento che tu ti ponga qualche domanda del tipo: come sta il mio corpo? Vai bene così o dovresti fare un po’ di palestra? L’evidenza scientifica parla chiaro: svolgere una regolare attività fisica favorisce uno stile di vita sano, con notevoli benefici sulla salute generale. Orienta subito il tuo stile di vita ad un atteggiamento più salutistico per riceverne subito tutti i vantaggi. Nei ragazzi infatti, oltre agli effetti benefici generali sulla salute, l’attività fisica aiuta l’apprendimento, rappresenta una valvola di sfogo alla vivacità tipica della giovane età, stimola la socializzazione e abitua alla gestione dei diversi impegni quotidiani. Fondamentale inoltre un occhio di riguardo alla corretta postura, solo un professionista esperto può individuare i tuoi vizi posturali e redigere un programma di lavoro combinato con esercizi di ginnastica correttiva o posturale idonea alle tue esigenze. Sempre più spesso i giovani lamentano dolori muscolari ed articolari indice di una precoce degenerazione fisica. Tali fastidi se individuati e corretti subito sono facili da risolvere, viceversa se trascurati possono degenerare anche in maniera molto grave o disabilitante. 22 23 BEST SELLER IN LIBRERIA In collaborazione con Libreria CANOVA. Tre libri di particolare interesse tra le uscite recenti e gli autori ospitati negli incontri del giovedì sera alla Libreria Canova di Treviso. IL CARGO GIAPPONESE di Giorgio Manacorda. Il Commissario Sperandio è stato trasferito da Roma a una sede decentrata in Sardegna. Vive esiliato tra i monti della Barbagia, in simbiosi con il suo cane in compagnia della sua passione per la poesia. Quando un cargo battente bandiera giapponese senza equipaggio, carico e documenti si va a schiantare su una banchina del porto di Cagliari, il questore lo chiama per un aiuto nelle indagini. Pur con modo di pensare e di indagare al limite della follia comincia a intravedere la soluzione. Ma prima di risolvere l’enigma dovranno morire dieci giapponesi. E dovrà nascere un amore. Voland Edizioni, 2014, pp 128, €14,00 PASOLINI A VILLA ADA di Giorgio Manacorda. E’ un testo teatrale che, nella finzione, prende spunto da un occasionale incontro tra l’autore e un amico scrittore e la notizia di una presunta lettera inedita di Pier Paolo Pa- solini da cui risulterebbe un’antica amicizia. Ne scaturisce un dialogo esasperante, ma anche comico, in cui lo scrittore Paris tenta di estorcere all’autore ricordi e confessioni relative al suo rapporto con il grande poeta friulano. Il 16 maggio presso il Liceo Canova e il 17 maggio in Piazzetta Lombardi alcuni studenti dell’Istituto Besta metteranno in scena “Pasolini a Villa Ada”. Voland Edizioni, 2014, pp 64, €6,00 MEDICHESSE La vocazione femminile alla cura di Erika Maderna. La vocazione femminile per la medicina ha una storia lunga e affascinante, che ci riporta alle radici delle civiltà. Le donne sono da sempre le custodi dei segreti delle erbe e delle piante officinali, e sono per natura e sensibilità inclini alla cura. La medichessa ha assunto attraverso i secoli identità e volti diversi: maga, sacerdotessa guaritrice, ostetrica, erborista, monaca, alchimista, compilatrice di ricettari. Sempre contrapposta alla scienza degli uomini la pratica femminile si caratterizzava per l’approccio empirico e l’espressione di conoscenze antiche e tramandate, dove accanto alle applicazioni di una medicina lecita coesistevano saperi più oscuri, quelli delle consuetudini proibite della contraccezione e dell’aborto, legate alla magia degli incantamenti amorosi e della fertilità. Aboca Edizioni, 2012, pp 144, €19,50 LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA Geox Live Club (Padova), 23 aprile ore 21.30 Le luci della centrale elettrica è il nome del progetto artistico/musicale di Vasco Brondi, che vede la luce nel 2007 con un demo autoprodotto dal titolo omonimo e che in breve diventa ricercatissimo nel circuito indie/rock. Nel 2008 arriva l’album d’esordio “Canzoni da spiaggia deturpata” con riconoscimenti della critica, del pubblico e della stampa specializzata nonché la “Targa Tenco” per l’opera prima, il premio più prestigioso in ambito di canzone d’autore. Nel 2010 esce il secondo album “Per ora noi la chiameremo felicità” e, all’inizio di marzo 2014, l’ultimo lavoro, “Costellazioni” di un artista che appare come il volto più innovativo della nuova generazione di cantautori italiani. Per informazioni: www.zedlive.com PROSSIMAMENTE AL CINEMA Tracks – Attraverso il deserto Regia di John Curran – Cast: Mia Wasikowska, Adam Driver, Emma Booth – Genere Drammatico – Gran Bretagna, Australia 2014 Basato sull’incredibile avventura compiuta da Robyn Davidson, ragazza di 25 anni, che attraversò a piedi il deserto australiano, 2.700 chilometri in compagni di quattro cammelli e del suo cane. Sponsorizzata dal National Geographic che documentò l’impresa. Principessa Mononoke Un film di Hayao Miyazaki – Genere Animazione – Giappone 1997 Un capolavoro del maestro Hayao Miyazaki che tocca tutte le tematiche a lui care: dall’ambientalismo al rapporto uomo e progresso. Ritorna nelle sale cinematografiche completamente restaurato, digitalizzato e con un nuovo doppiaggio supervisionato dallo Studio Ghibli. Aperto DOMENICA 13 APRILE direttamente da BALLANDO CON LE STELLE CAROLYN SMITH SABATO 19 APRILE Rottura uovo gigante, giochi e cioccolato per tutti nel pomeriggio nel pomeriggio in collaboraione con CUBAN CLUB Oltre 30 negozi per il tuo shopping VIALE S.BIASUZZI, 28 - PAESE (TV) STRUMENTI DIGITALI - Sai perché ci piacciono così tanto? Gli strumenti digitali che usiamo ogni giorno, pc, tablet, e soprattutto smartphone, hanno assunto oggi un ruolo determinante nella nostra vita quotidiana e sono per tutti davvero molto attraenti. Ma questo non è un caso. Prendiamo in considerazione 4 caratteristiche delle attuali tecnologie digitali: la stimolazione multisensoriale massiccia, la stimolazione emotiva, il multitasking e il social networking. La stimolazione multisensoriale massiccia è rappresentata dagli stimoli luminosi colorati e dai suoni che sono in continuo e rapido mutamento. La stimolazione emotiva è data dalla tipologia delle immagini che gli strumenti digitali offrono. La possibilità di passare continuamente da un compito a un altro, il cosiddetto multitasking, è favorito negli attuali strumenti digitali dal design con cui sono progettati. Il social networking, cioè le reti sociali con cui interagiamo nel mondo digitale, è la quarta caratteristica che consideriamo. Essa si basa essenzialmente sul gossip, cioè la possibilità di avere informazioni sulle persone che ci circondano. Sono queste caratteristiche che rendono così attraenti gli attuali strumenti digitali. Gli studiosi sostengono che queste 4 caratteristiche ripropongono al nostro cervello delle stimolazioni antiche, sfruttando meccanismi basilari che hanno permesso la nostra evoluzione. Questo è il motivo per cui ci piacciono tanto. Il nostro cervello infatti predilige le azioni per cui è evolutivamente predisposto. Gli stimoli luminosi colorati e i suoni in continuo e rapido mutamento (la cosiddetta stimolazione sensoriale massiccia) hanno rappresentato nella preistoria dei segnali fondamentali della presenza di pericolo o di opportunità presenti nell’ambiente circostante. Per questo motivo il nostro cervello (come quello di qualsiasi animale) si è evoluto sviluppando una particolare sensibilità ad essi. Le immagini che stimolano risposte emotive, che sono un’altra caratteristica a cui ricorrono gli strumenti digitali, non sono altro da sempre che gli espedienti più potenti che l’evoluzione ci ha fornito per adempiere ai nostri doveri evolutivi fondamentali: sopravvivere e riprodurci. Ciò che viene chiamato “multitasking” sembra assecondare un’altra tendenza molto antica del nostro cervello, la tendenza a cambiare compito spesso per poter essere distratto facilmente, al momento opportuno. L’uomo preistorico infatti si garantiva la sopravvivenza solo se era in grado di distrarsi facilmente da ciò che faceva in modo da potersi accorgere di imminenti pericoli inattesi. Il gossip, base del social networking, è da sempre un’attività utile alla sopravvivenza. Attraverso il gossip gli individui preistorici potevano ottenere informazioni utili su altri individui a loro vicini. Sembra impossibile ma le cosiddette “nuove tecnologie” basano la propria attrattività su dimensioni per niente nuove del nostro cervello, l’avresti mai pensato? Contenuti tratti dalla relazione “Il paradosso delle “nuove” tecnologie e i suoi pericoli cognitivi” di Marco Fasoli, presentata all’8° Seminario di studio “Bambini, Adolescenti e Media – Ricerche, proposte, applicazioni”, organizzato da EDUMECOM il 28 novembre 2013. Libera rielaborazione di EDUMECOM. Dott.ssa Paola Stefanelli e Dott.ssa Mara Quarisa Provincia di Treviso EDUMECOM Centro di Eccellenza per l’Educazione ai Media e alla Comunicazione IL FRANCOBOLLO EUROPEO Il “francobollo europeo” riportante il logo EUROPA è un’emissione annuale congiunta di francobolli aventi un disegno o un tema comune realizzata dai membri delle Amministrazioni Postali delle Comunità Europee dal 1956 al 1959, del CEPT (Conferenza Europea delle Poste e Telecomunicazioni) dal 1960 al 1992 e dell’Associazione PostEurop dal 1993. La prima emissione EUROPA risale infatti al 1956 quando i sei membri fondatori (Belgio, Germania, Italia, Lussemburgo, Francia e Olanda) realizzarono un francobollo con disegnata una torre formata dalle lettere della parola Europa circondata da impalcature simboleggianti l’opera di costruzione in corso. Le serie EUROPA sono tra i francobolli più collezionati e popolari al mondo, sono emessi sotto l’egida di PostEurop, hanno l’Europa come tema comune e l’obiettivo di rappresentare la cooperazione tra i diversi operatori postali, di promuovere la filatelia e di sottolineare le radici comuni, la cultura e la storia europea. L’associazione PostEurop si occupa, di anno in anno, di individuare la nuova tematica comune alla quale i paesi membri si dovranno attenere. Recentemente gli argomenti protagonisti delle emissioni sono stati l’astronomia nel 2009, i libri per bambini nel 2010, le foreste nel 2011, “Visitate…” nel 2012 e i veicoli postali nel 2013. Per il 2014 è stata scelta la tematica degli strumenti musicali nazionali, mentre il 2015 vedrà protagonisti i vecchi giocattoli e il 2016 l’ecologia in Europa. In collaborazione con Filatelia Trevisana Rivista interscolastica ed universitaria bimestrale a diffusione gratuita Anno VIII n. 48 - Reg. Tribunale Treviso n. 50 del 16-01-07 Impaginazione: www.anomaliecreative.it Stampa: Trevisostampa Srl (Villorba - Tv) Direttore Responsabile: Paolo Binotto Editore: Paolo Binotto - [email protected] - Tel. 328.6994839 Sede: Via B. Marcello 16 - Treviso
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