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 STATI GENERALI DELLE VIE FRANCIGENE NEL SUD 2014: “In cammino verso il riconoscimento ufficiale” 28/29/30 novembre 2014 _______________________________________ Un itinerario euromediterraneo
TURISMO CULTURALE E SOSTENIBILE
La Via Francigena, anticamente chiamata “Via Francesca” o “Romea”, è
parte di un fascio di percorsi che da Canterbury portano a Roma, per poi
proseguire in direzione di Gerusalemme: un itinerario della storia, una via
maestra percorsa in passato da migliaia di pellegrini, mercanti, eserciti e
fiere. Un vero e proprio crocevia di culture che ha contribuito in modo
fondamentale alla costruzione di una cultura europea.
Per questo motivo, dal 1994 la Via Francigena – insieme al Cammino di
Santiago de Compostela e altri percorsi – è entrata a far parte del
Programma “Itinerari Culturali del Consiglio d’Europa”, che promuove una
molteplicità di connessioni tra grandi città d'arte e piccoli borghi
medievali, monasteri e abbazie, beni culturali e paesaggi.
Tale riconoscimento, convenzionalmente relativo al viaggio che il
vescovo Sigerico percorse attorno al 990, non contempla la “Direttrice
Sud”, verso la Puglia e i porti d’imbarco per la Terra Santa: da qui la
necessità di organizzare azioni istituzionali per restituire al grande
itinerario il suo naturale affaccio sul Mediterraneo.
1. SUI PASSI DELLA STORIA
dalle radici comuni al futuro prossimo Il pellegrinaggio da Roma per Gerusalemme era praticato già a partire dal I sec. D.C., divenendo successivamente pratica consolidata a partire dal IV sec., quando l’impero assunse la religione cristiana. L’Appia antica e poi la Via Traiana erano le strade principali per raggiungere i porti della Puglia ma, con la caduta dell’Impero Romano, si strutturarono percorsi interni che in seguito saranno chiamate “Vie Francigene”. Arterie viarie per il trasporto di persone e di merci, dalle coste laziali e campane verso sud – lungo la direttrice Prenestina/Casilina/Latina passante per Montecassino o per la Valle del Liri – divennero d’uso comune per i pellegrini a partire dalla seconda metà del X secolo, trasformandosi sempre più in “strata Francorum”: dopo San Germano, percorrevano una bretella ricordata nei tre placiti vulturnensi come “Via Francisca” e in un placito del 955 come “Via Silice”, che si staccava dalla Latina in prossimità di Teano, attraverso il Pons Marmoreus per le terre di San Benedetto e di San Vincenzo al Volturno e si collegava alla Traiana poco oltre Benevento. Ulteriore impulso ai viaggi verso Gerusalemme fu innescato dalle Crociate: le strade provenienti dal nord Europa si popolarono di guerrieri, pellegrini e briganti, che avviarono anche i fenomeni di traslazione di reliquie e le razzie di oggetti sacrali, con la successiva necessità di edificare architetture militari e religiose, che possiamo ancora in larga parte ammirare, permeate dall’influenza orientale, rappresentative dei diversi popoli, compresa l’arte romanica. Si scendeva alla Grotta dell’Arcangelo Michele (per ottenere la benedizione del “principe delle milizie celesti”), si raggiungeva Barletta che conservava una reliquia della Vera Croce nella Chiesa del Santo Sepolcro, spingendosi verso i porti di Bari, Brindisi e Otranto, e Santuari come quello di Santa Maria di Leuca, “de finibus terrae”. Un periodo di straordinaria effervescenza culturale, questo, per la Puglia. Tra il X e XI sec. gli abitanti delle città pugliesi, per liberarsi delle oppressioni bizantine e longobarde, si servirono di mercenari normanni, aprendo una fase storica che trasformò per sempre il rapporto tra Italia meridionale, mondo greco, culture balcanico-­‐anatoliche e Terrasanta, con la conseguente “contaminazione” reciproca di storia e cultura (si pensi soltanto al Romanico). Considerando inoltre che – nella tradizione – le apparizioni dell’Arcangelo sarebbero state ben quattro, l'universale rinomanza del culto di San Michele influì non poco sulla viabilità del tempo, maturando assidua frequenza di pellegrini al Santuario e rappresentando di fatto il presupposto di uno stabile collegamento della Puglia con Roma, attraverso le due maggiori arterie romane: la Litoranea e la Traiana. Ma esisteva già di fatto un “fascio di vie”, testimoniato da numerosi diari di viaggio, tra cui è utile ricordare almeno: − Itinerarium Burdigalense, del 333 d.C., così chiamato dal luogo di partenza del percorso che descrive, da Burdigala (Bordeaux) in Gallia; − Itinerario di Bernardo il saggio (867-­‐870 d.c.); − Itinerario di Mariano di Nanni da Siena (1431 d.c.); − Itinerario di Gaugello Gaugelli (1436 d.c.); − Itinerario del viaggio di Serafino Razzi (1576 d.c.); − la Via Aceas, dal nome di Aece, precedente toponimo di Troia, snodo fondamentale dell’intero progetto. Nel periodo Longobardo, il Santuario di Monte Sant’Angelo divenne di tale importanza che recentemente l’UNESCO lo ha inserito nella World Heritage List, nel contesto del sito seriale "Italia Langobardorum". 2
1. La “Direttrice Sud”
L’Associazione Europea delle Vie Francigene, dopo aver opportunamente modificato il proprio Statuto, si appresta a presentare all’Istituto Europeo degli Itinerari Culturali (EICR) un’istanza di ampliamento dell’Itinerario a Sud di Roma, puntando su Monte Sant’Angelo e Brindisi, in direzione di Gerusalemme. Brindisi, con le sue colonne celebrative – a lungo ritenute terminali della Via Traiana e contemporaneamente della Via Appia Antica – e il suo antico porto d’imbarco verso l’Oriente, si presta quale simbolo dell’incontro dei popoli del Mediterraneo. AEVF, forte delle competenze maturate nel tempo, anche con il supporto qualificato e l’assistenza tecnica di partner qualificati come Civita e la Società Geografica Italiana, ha creato il Coordinamento delle Regioni della “Direttrice Sud” che – insieme alle Amministrazioni locali interessate – è chiamato ad avviare una progettazione preliminare e un piano di azione coordinato. 2. Riconoscimento formale, reti reali
Le regole per l'assegnazione della certificazione sono contenute nella Risoluzione del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa (2010)52, che istituiva un Accordo Parziale Allargato allo scopo di rafforzare il potenziale degli Itinerari Culturali in materia di cooperazione culturale, sviluppo territoriale sostenibile e coesione sociale, con particolare attenzione a temi di importanza simbolica per l'unità europea: storia, cultura e valori nonché la scoperta di destinazioni meno conosciute. Ma affinché il riconoscimento della direttrice di Gerusalemme possa effettivamente contribuire a rafforzare la dimensione democratica dello scambio, a sviluppare turismo culturale, ad offrire un contributo alla tutela e alla valorizzazione dell’imponente patrimonio di fede, storia, arte e cultura presente nei territori, è necessario un pieno coinvolgimento di istituzioni, reti e associazioni locali, delle università e di tutte le organizzazioni a vario titolo interessate. 3. Obiettivi
Le Vie Francigene presentano le potenzialità per diventare un progetto di turismo sostenibile, privilegiando il dialogo territoriale, per la valorizzazione della cultura e delle tradizioni locali e, contestualmente, creando occasioni di sviluppo e di confronto in ambito europeo, finalizzate ad un proficuo posizionamento nazionale e internazionale dei prodotti turistici dei territori attraversati. L’opportunità presentata dalle Vie Francigene, dunque, è la concreta possibilità di costruire e promuovere un prodotto turistico-­‐culturale di qualità, che sia motivo di valorizzazione anche per territori marginali, spesso esclusi dalle tradizionali strategie competitive o dai grandi circuiti turistici, alimentando l’integrazione dell’offerta territoriale. Sfruttando la forza delle dinamiche di rete, si possono inoltre configurare nuovi elementi di offerta turistica, con un brand internazionale e una capacità di storytelling percepita dal visitatore in chiave unitaria e coerente. In questo senso, l’itinerario culturale – inteso come strumento progettuale sapientemente organizzato nel medio-­‐lungo periodo – si traduce in un’occasione di valorizzazione integrata delle molteplici economie dei territori attraversati. Dal punto di vista del percorso, le Vie Francigene rappresentano: − una rete di cammini, un percorso fisico, ovvero una “area strada” costituita da un reticolo di percorsi che, a partire dal percorso principale, definito sulla base delle 3
tappe presenti sui percorsi ufficiali e approvati dalle Regioni, presenta varianti che innervano l’intero territorio nazionale; − una rete di itinerari che – oltre le molteplici letture cui si presta in senso turistico e culturale – rientrano nel più ampio disegno euromediterraneo di riunire le tre peregrinationes maiores: Roma, Gerusalemme e Santiago. Dal punto di vista organizzativo, le Vie Francigene rappresentano: − uno dei 29 Itinerari Culturali valorizzati dall’omonimo Programma del Consiglio d’Europa; − Una rete di istituzioni che si snoda tra diversi territori amministrativi: nella geografia moderna, le Vie toccano circa 180 comuni (di cui 140 italiani), 16 province, 8 dipartimenti e 14 Regioni di 5 Stati (Inghilterra, Francia, Svizzera, Italia e Stato del Vaticano); − Una rete di cooperazione transnazionale facente parte del Gruppo Europeo di Interesse Economico “Culture-­‐Routes Europe”, nato per impulso dell’Istituto Europeo degli Itinerari Culturali; − Una rete europea di coordinamento interregionale, promossa con l’obiettivo di porre a sistema le potenzialità degli Itinerari avviando azioni di lobbying nei confronti delle istituzioni europee e contribuire a promuovere la “destinazione Europa”, promossa dall’Unione Europea, come prima meta del turismo mondiale; − Una rete di reti per la valorizzazione integrata dei territori, offrendo una strategia di azione comune tra gli innumerevoli attori (profit e non profit) impegnati nella valorizzazione turistica integrata, consorzi, imprese, cooperative e associazioni; − Un’occasione straordinaria per tessere una trama in grado di valorizzare anche i patrimoni immateriali, con particolare riferimento ai beni culturali – anche nei centri “minori” e nell’entroterra – ed ai beni ecclesiastici. Visioni (per concludere)
Gli Stati Generali delle Vie Francigene nel Sud si terranno a Bari, nell’ambito della manifestazione specializzata “Vie Sacre Experience”, presso il Teatro Margherita. Con l’intendimento di presentarsi come straordinaria occasione di confronto, con obiettivi dichiarati ed estremamente concreti. Un confronto tra le istituzioni, finalizzato ad ottenere il riconoscimento ufficiale dei percorsi a Sud di Roma come Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa e promuovere azioni comuni di valorizzazione. E insieme incoraggiare lo sviluppo di reti tra le organizzazioni, profit e non profit, che intendono partecipare ai processi di affermazione delle Vie come occasione privilegiata di crescita culturale e turistica. 4
2. STRAGEGIE E METODO
Dagli Stati Generali al prodotto turistico e culturale Primo passo: antiche vie, nuove economie
(cosa)
Il riconoscimento di un percorso quale “Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa” consente ai territori e alle destinazioni turistiche di avvalersi del valore aggiunto di un brand internazionale di grande rilievo e autorevolezza. Ma come nel caso di altri marchi di rete (“Borghi più Belli d’Italia”, “Borghi Autentici d’Italia”, “Città Arancioni” del Touring Club Italiano, “Città Slow”, “Città del Bio”, ecc.), la certificazione non esaurisce in sé il proprio compito: più simile all’ingresso nella World Heritage List dell’UNESCO, richiede la redazione di un veri e propri “piani di gestione” che consentano di valorizzare gli asset tangibili e intangibili, di infrastrutturare i percorsi nel modo corretto, di incontrare la domanda internazionale di viaggio e – più stringatamente – di realizzare quella “microeconomia del cammino” che è destinata a diventare motivo di sviluppo locale in termini economici, occupazionali, paesaggistici, ambientali e di qualità della vita. In altre parole, devono essere individuati all’interno di una pianificazione strategica territoriale i vincoli, le procedure, i requisiti e i disciplinari necessari a costruire la destinazione e la conseguente rete di servizi, ma anche gli strumenti di promozione internazionale per far incontrare la domanda dei mercati con l’offerta territoriale di informazione, accoglienza, ospitalità e servizi. Per introdurre questi temi generali, venerdì 28 novembre, nella prima sessione generale (17.00), “Rafforzare la competitività del settore culturale e creativo per promuovere una crescita economica intelligente, sostenibile e inclusiva”, interverranno: Saluti istituzionali e introduzione ai lavori • Antonio Decaro, sindaco di Bari • Francesco Schittulli, presidente della Provincia di Bari Intervengono: •
Silvia Costa, presidente Commissione Cultura Parlamento Europeo Europa Creativa, salvaguardare e promuovere il patrimonio culturale •
Paolo Piacentini, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Il ruolo del Ministero nel Programma degli Itinerari Culturali •
Massimo Tedeschi, presidente Associazione Europea Vie Francigene: Le Vie Francigene: un progetto europeo e mediterraneo 5
Secondo passo: luoghi e istituzioni (chi)
Nel processo di riconoscimento delle Vie Francigene nella direttrice Sud, un ruolo determinante è stato assunto in questi anni dalle Regioni, in particolare con la creazione del Coordinamento istituito l’8 maggio 2014 a San Salvatore Telesino (BN). La seconda sessione degli Stati Generali intende promuovere un momento di riflessione sulle azioni compiute ad oggi e quelle da realizzare per valorizzare e promuovere i luoghi attraversati dai tracciati delle Vie Francigene. Nella circostanza, sarà consegnata ufficialmente una versione preliminare del Dossier di candidatura che l’Associazione Europea intende presentare all’Istituto Europeo degli Itinerari Culturali per avviare il definitivo riconoscimento del percorso a Sud di Roma. Per affrontare questi temi, venerdì 28 novembre, nella seconda sessione generale (18.30) interverranno: •
Silvia Lecci, project manager Associazione Europea Vie Francigene: Il coordinamento europeo delle Regioni Francigene. •
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Interventi dei dirigenti e dei funzionari incaricati dalle Regioni di seguire il Coordinamento delle Regioni Francigene: Regione Lazio Regione Campania Regione Basilicata Regione Puglia Regione Molise •
Giovanni D’Agliano, dirigente Progetti Speciali, Regione Toscana •
Luca Bruschi, coordinatore progetti Associazione Europea Vie Francigene: Le Vie Francigene: da Roma a Gerusalemme Saluti conclusivi: Massimo Andreoli Presidente Consorzio Europeo Rievocazioni Storiche S.E. Mons. Vito Angiuli Vescovo di Ugento-­‐Santa Maria di Leuca •
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Alle ore 21.00, la serata si concluderà con un concerto di musica sacra Scola Cantorum della Corale Polifonica della Diocesi di Gravina-­‐Altamura-­‐Acquaviva “Don Luigi Sanseverino Gramegna” Direttore di Coro: M° Prof. Vito Lippolis Voce: M° Prof.ssa Isa Martemucci Organista: M° Dr. Michele Maria Tota 6
Terzo passo: territori, percorsi e talenti
(come)
I territori del Mezzogiorno attraversati dalle vie Francigene sono punteggiati da piccoli borghi, castelli, chiese, paesaggi naturali, boschi, montagne, pianure, fiumi e tratti costieri che costituiscono una forte attrattiva per i turisti provenienti da ogni parte del mondo. A questo heritage materiale vanno aggiunti gli immensi patrimoni immateriali, spirituali e culturali che costituiscono ulteriori motivi di attrazione. Molto spesso si narrano vicende infelici, si contano le inefficienze di sistema, si ricercano inutilmente responsabilità, si additano vecchi e nuovi nemici, dentro e fuori dal sistema produttivo culturale che dovrebbe caratterizzare questa parte di territorio, profondamente immersa nel Mediterraneo, come crocevia di genti, di popoli e di culture. Troppo ambizioso pensare di avere la ricetta in tasca. O troppo semplicistico. Ma alcuni modelli organizzativi di successo sono la dimostrazione che la costruzione “dal basso” – attraverso reti d’impresa, cooperative, pro loco, associazioni e individui – può fare effettivamente la differenza, soprattutto lungo itinerari tematici. Come nel caso dei Sistemi Ambientali Culturali di Regione Puglia. Oppure del Festival Europeo delle Vie Francigene. O, ancora, di rassegne come “Michaelic” e “Vie Sacre Experience”. Beni culturali ed ecclesiastici, eventi culturali e folcloristici, rievocazioni storiche, mostre d’arte, concerti e festival, iniziative e spettacoli organizzati nelle diverse località, potrebbero trovare nelle Vie Francigene le leve per diventare elemento decisivo di promozione turistica, capace di inglobare non certo soltanto il turismo religioso ma anche il turismo naturalistico, attivo, enogastronomico, culturale e scolastico. Come l’esperienza di “Vie Sacre Experience” potrà dimostrare, attraverso gli allestimenti appositamente realizzati presso il Teatro Margherita di Bari. Si intende offrire la prima parte della giornata di sabato 29 novembre, a partire dalle 9.30 e fino alle 13.00, per promuovere un incontro tra i vertici europei dell’Associazione e gli Enti Locali soci. In particolare, sono invitati a intervenire: • il presidente del GAL Colline Joniche (TA) i sindaci dei Comuni di: • Andria (BT) • Bari (BA) • Barletta (BT) • Biccari (FG) • Corato (BA) • Laurenzana (PZ) • Lucera (FG) • Molfetta (BA) • Telese Terme (BN) 7
Quarto passo: nuovi percorsi verso Sud
(perché)
Il sabato pomeriggio, alle ore 16.30, attraverso una sessione plenaria che approdi verso le conclusioni, sarà ripercorsa la filiera della progettazione per individuare un modello di integrazione trasversale, condiviso dalle diverse sensibilità presenti sul territorio ma anche utile, ovvero effettivamente in grado di sostenere progettualità, opportunità e strumenti di creazione di valore. Sarà presentato il Dossier di candidatura della Direttrice Sud all’Istituto Europeo degli Itinerari Culturali, per avviare il conseguente riconoscimento del Consiglio d’Europa. SESSIONE PLENARIA
sabato 16.30: avvio dei lavori 29 novembre 17.00 Apertura convegno: Saluto dell’Arcivescovo di Bari S.E. Mons. Francesco Cacucci Saluto dell’Assessore Cultura e Turismo della Città di Bari, Silvio Maselli Interventi 17.30 Francesco Palumbo Direttore d’Area Regione Puglia Integrazione delle politiche culturali 17.45 Giovanna Castelli Direttrice di CIVITA La Bisaccia del Pellegrino e la cultura del cibo lungo le vie Francigene 18.00 Ignazio Garau Direttore Rete delle Città del Bio Bio&Slow: cibo e qualità dei territori 18.15 Sandro Polci Direttore Festival Europeo Vie Francigene La cultura in Cammino 18.30 Cleto Bucci Console per la Puglia, Touring Club Italiano 120 anni di turismo lento e responsabile 18.45 Simone Bozzato Segretario Generale Società Geografica Italiana Il Dossier di candidatura della direttrice Sud 8
19.00 Federico Massimo Ceschin Vicepresidente AEVF La direttrice Roma-­‐Gerusalemme verso il riconoscimento ufficiale Conclusioni 19.30 Massimo Tedeschi Presidente AEVF Giancarlo Piccirillo Direttore Agenzia ARET Pugliapromozione Quinto passo: dagli Stati Generali ai
Laboratori permanenti (dove)
Ben oltre il riconoscimento istituzionale della direttrice Sud, rimane un immenso lavoro da fare per realizzare un prodotto turistico ad elevata intensità emozionale, capace di offrire posizionamento strategico e alimentare lo storytelling, ma soprattutto di creare una rete integrata di servizi d’offerta territoriale. Per affrontare concretamente questi temi, domenica 30 novembre saranno condivise le buone prassi e avviati tre laboratori permanenti: Buone prassi (09.30) Giovanni Colonna Segreteria Area Valorizzazione e Qualificazione Offerta Turistica Territoriale ARET Pugliapromozione Vie Francigene e Turismo Slow in Puglia Paolo Grenzi Presidente Consorzio Vie Sacre Economia del Cammino: i risultati di un percorso e le prospettive Eraldo Ammannati Associazione Toscana Vie Francigene L’esperienza del Cammino Daniela Venosa Rete Vie Francigene Basilicata In Cammino, da Roma verso Sud Angelofabio Attolico Ricercatore universitario e pellegrino La Puglia tra antiche vie e itinerari moderni 9
FrancigenaLab Tre tavoli di lavoro, verso i laboratori permanenti. FrancigenaLab 01 • Promozione e Informazione turistica • Beni culturali e Reti museali • Eventi, Spettacoli e Rievocazioni storiche FrancigenaLab 02 • Accoglienza, ospitalità e servizi • Guide, tutor e accompagnatori • Sport, svago, piacere e benessere FrancigenaLab 03 • Tracciati, percorsi, itinerari, tappe… • Formazione specializzata • Tecnologie a supporto delle Vie Francigene • Creazione di start-­‐up francigene 10