Con le locuzioni Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA), o

IDEA PROGETTUALE
di Federica Burattini
Disturbi del comportamento alimentare.
Con le locuzioni Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) si indicano tutte quelle problematiche, di
pertinenza principalmente psichiatrica, che concernono il rapporto tra gli individui e il cibo.
I DCA sono argomento di trattazione non solo in psichiatria e in psicologia ma anche in altre specializzazioni
mediche quali, ad esempio, l’endocrinologia e la gastroenterologia in quanto, tali disturbi, comportano nei
soggetti in cui si instaurano, tutta una serie di alterazioni primarie o secondarie che vanno a colpire numerosi
organi ed apparati.
I DCA sono stati didatticamente suddivisi in cinque tipologie principali:
• Anoressia nervosa (AN)
• Bulimia nervosa (BN)
• Disturbo da alimentazione incontrollata (BED)
• Obesità
• Picacismo
Ogni tipologia ha diverse varianti e sottotipologie. Questa classificazione non è rigida, i pazienti tendono,
infatti, a muoversi più o meno facilmente da un tipo (o da un sottotipo) a un altro. Ciò può verificarsi in
relazione alla risposta alla terapia, alla natura del loro carattere etc.
Obiettivi
Il trattamento di tali disturbi, mira soprattutto a migliorare e a stabilizzare le condizioni nutritive e di
conseguenza anche tutta una serie di altre problematiche organico/fisiche, troppo spesso sottovalutate.
Utile a tale scopo la collaborazione di personale specializzato (nutrizionista, dietista, fisioterapista,
endocrinologo, cardiologo, gastroenterologo, nefrologo, etc.) .
Ovviamente per il raggiungimento di tali obiettivi e soprattutto per il mantenimento di corretti stili di vita il
supporto psicologico diventa ineludibile.
L’obesità un problema emergente
Nonostante I Greci furono i primi a riconoscere l'obesità come un disturbo medico e infatti Ippocrate scrisse
che la "corpulenza non è solo una malattia in sé, ma il presagio di altre" ed anche il chirurgo indiano Susruta
collegò l'obesità alle malattie cardiache e al diabete, raccomandando il lavoro fisico per curare i suoi effetti
collaterali, l’obesità risulta essere un problema emergente nella nostra società. I dati Passi 2010 (Progressi
Dr.ssa Burattini Federica - Neuropsicologa
delle Aziende Sanitarie per la salute in Italia) mostrano che in Italia il 32% degli adulti risulta in sovrappeso,
mentre l’11% e obeso: complessivamente, quindi, più di quattro adulti su dieci (42%) sono in eccesso
ponderale. L’eccesso ponderale cresce in modo rilevante con l’età ed è più frequente negli uomini, nelle
persone con basso livello di istruzione e in quelle con maggiori problemi economici, con differenze
statisticamente significative nel confronto tra Regioni: la provincia di Trento conta la percentuale più bassa di
persone in sovrappeso/obese (29%), mentre la Puglia è la regione con la percentuale più alta (49%) - (IMC
≥25). Nei casi più gravi, come stabilito delle linee guida internazionali per la terapia chirurgica dell'obesità
(Consensus Development Conference del National Institutes of Health -1991), ove l'IMC, superi il valore di 40
o quando sia compreso tra 35 e 40 ma ci sia contemporanea presenza di fattori di rischio, si ricorre alla
chirurgia bariatrica, ad esempio inserendo un palloncino intragastrico in grado di ridurre il volume dello
stomaco o mediante interventi chirurgici di tipo gastro-restrittivo o malassorbitivo, dando un senso di sazietà
precoce e una ridotta capacità di assorbire i nutrienti dal cibo ingerito. L'indice di massa corporea (IMC), o BMI
(Body Mass Index) è un valore che mette a confronto peso e altezza, definendo le persone in sovrappeso se il
loro IMC è compreso tra 25 e 30 kg/m2 e obese se è maggiore di 30 kg/m2.
L’obesità è quasi sempre correlata ad altre malattie, tra queste le disfunzioni cardiocircolatorie, il diabete
mellito di tipo 2, patologie a carico del sistema osteo-articolare, ictus, sindrome da apnea notturna e alcuni tipi
di tumore. L'obesità è più comunemente causata da una combinazione di eccessivo apporto calorico,
mancanza di attività fisica e predisposizione genetica, anche se talvolta le cause sono principalmente
genetiche, endocrine , da assunzione di farmaci o derivanti da malattie psichiatriche e disturbi psicologici
causati dal tipo di ambiente familiare e/o sociale in cui l'individuo vive, infatti l'approccio psicologico al
trattamento della malattia risulta oggi riconosciuto come fondamentale per la piena guarigione del paziente
obeso. L'obesità oggi è stata riconosciuta come una patologia multifattoriale.
Dieta, esercizio fisico e approccio psicologico sono le basi per la terapia preventiva e curativa contro l'obesità.
Schema di riferimento
Campo medico
Condizione
Cardiologia
Ischemia miocardica: angina e infarto miocardico acuto - Insufficienza cardiaca
Ipertensione - Elevati livelli colesterolo -Trombosi venosa profonda e embolia polmonare
Dermatologia
Smagliature - Acantosi nigricans - Linfedema – Irsutismo - Intertrigine
Endocrinologia e medicina riproduttiva
Diabete mellito - Sindrome dell'ovaio policistico - Disordini mestruali - Infertilità
Difetti nella nascita - Morte del feto
Gastroenterologia
Malattia da reflusso gastroesofageo - Steatosi epatica non alcolica - Colelitiasi
Neurologia
Ictus - Meralgia parestesica- Emicrania - Sindrome del tunnel carpale - Demenza
Ipertensione endocranica - Sclerosi multipla
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Oncologia
Tumore al seno, ovaio - Esofago, colon-retto - Fegato, pancreas - Tumore dell'utero
Cistifellea, stomaco – Prostata - Rene - Linfoma non-Hodgkin - Mieloma multiplo
Psichiatria/ Piscologia
Depressione nelle donne - Stigmatizzazione sociale
Pneumologia
Sindrome delle apnee nel sonno - Sindrome obesità-ipoventilazione- Asma
Incremento di complicanze durante l'anestesia generale
Reumatologia e Ortopedia
Gotta - Scarsa mobilità – Artrite - Lombalgia
Urologia e Nefrologia
Disfunzione erettile - Incontinenza urinaria - Insufficienza renale cronica - Ipogonadismo
Il Team
Alla luce di quanto detto fin qui, prevedere l ’organizzazione di un percorso di rieducazione alimentare per
persone che soffrono di DCA tramite l’impiego di una equipe multiprofessionale ( ad es.: medico nutrizionista,
dietista, psicologo, riabilitatore motorio) è quanto mai auspicabile come il tener presente un collegamento
anche con altri specialistici da valutare di volta in volta.
Sempre riferendoci al tema in questione, parte della letteratura scientifica punta il focus sugli aspetti
psicologici che sottendono a tale disturbi del comportamento alimentare, varie quindi le tipologie d’intervento
psicologico dai gruppi di auto aiuto guidati da un professionista, al supporto psicologico individuale e/o
familiare. Nell’attività gruppale fondamentale la gestione, da parte di uno psicologo, delle delicate dinamiche
che scaturiscono dal confronto della varie storie personali; infine la presenza, a qualche incontro, di un
nutrizionista e della dietista sono quanto meno auspicabili, nell’ottica di una definizione della complessità della
problematica considerata.
Interventi psico-educazionali di supporto
Anche la proposta di eventi extra -gruppo come corsi di cucina sono utili a far familiarizzare i pazienti con il
nuovo stile di vita proposto e condiviso. Unitamente a questi corsi di cucina sarebbe opportuno attivare dei
corsi di ginnastica dolce o di piscina per la ripresa di una attività fisica costante ed equilibrata.
Unitamente al discorso sull’obesità, sarebbe opportuno approfondire anche quello riguardante l’ambiente più
prettamente sportivo in quanto anche in questo ambito non sempre troviamo abitudini alimentari appropriate
ed anzi spesso troviamo situazioni in cui l’apporto calorico assimilato da uno sportivo sia insufficiente rispetto
al suo dispendio calorico giornaliero.
Alla luce di quanto detto fin qui, ritengo importante offrire la collaborazione con una ditta, produttrice di un tipo
di pasta dietetica, con la quale ho un rapporto di conoscenza personale grazie al quale ho avuto la possibilità
di approfondire e sperimentare l’efficacia del loro prodotto. Il tipo di paste di cui parlo, ha il 15% di fibra
alimentare in più (oltre il doppio della fibra contenuta nella pasta integrale), si ottiene esclusivamente dal grano
duro con l’aggiunta funzionale di fibra vegetale solubile (insulina).
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L’indice glicemico di questa pasta è di 23 e l’elevata quantità di fibra solubile ed insolubile, la rende
particolarmente indicata nelle situazioni di sovrappeso, diabete, colesterolo, stitichezza e nella dieta dello
sportivo.
Prevenzione nelle scuole
La
conoscenza è l’autocoscienza del possesso di informazioni connesse tra di loro, ed è proprio la capacità di
far nessi che da valore alle informazioni che, prese singolarmente, hanno un valore e un'utilità inferiori. Poter
partecipare, quindi, a programmi di prevenzione all’interno della scuola permette la diffusione di una cultura
della salute e del Ben-Essere e allo stesso tempo la conoscenza dei luoghi di riferimento specialistico
(principio di attrazione).
Dr.ssa Burattini Federica - Neuropsicologa
Educazione al Ben-essere
Idea progettuale
di
Federica Burattini
neuropsicologa
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