Associazione Intercomunale Lucania per la difesa del territorio e dall’inquinamento ambientale ________________________________________________ LEGGERE per meditare e riflettere, pensando a sé stessi e agli altri. LEGGERE pensando non solo ai propri interessi, ma anche alla propria responsabilità verso la collettività e al dovere di salvaguardare il Bene comune anteponendolo al proprio tornaconto. ***** Cosa sono gli OLII DIATERMICI ? Per il funzionamento dell’impianto dell’ termoelettrico IBRIDO (fonte solare a tecnologia termodinamica + gas metano) metano della società Teknosolar Italia 2 s.r.l. è previsto l’utilizzo di ingenti quantità di sostanze pericolose ed infiammabili all’interno di lunghe tubazioni Per l’ipotetico impianto della società Teknosolar Italia 2 S.r.l., come per tutti gli impianti a concentrazione solare (CSP) a specchi parabolici, parabolici vi è un sistema di specchi che raccoglie raccog e concentra la radiazione solare normale diretta (DNI) su una miriade di tubazioni contenenti un fluido termovettore che viene riscaldato e portato ad elevatissima temperatura così da trasformare l’energia solare in energia termica con conseguente trasformazione, trasformazione, a valle del ciclo termodinamico, in energia elettrica da immettere in rete. Il fluido termovettore impiegato è rappresentato da olii sintetici ad alta capacità termica chiamati OLII DIATERMICI RMICI. _______________________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ 1 Associazione Intercomunale Lucania per la difesa del territorio e dall’inquinamento ambientale ________________________________________________ Nella Relazione Tecnica di prevenzione incendi (p. 49) della società Teknosolar Italia 2 S.r.l. si legge: “Trattasi di elevate quantità di olii industriali, utilizzati per il ciclo produttivo della centrale. Le quantità di liquido infiammabile, presente nell’insediamento della centrale termosolare, utilizzate per il ciclo industriale, sono: 3338 metri cubi di olio diatermico contenuto in tutto t il circuito della centrale”. Gli olii diatermici (HTF) utilizzati sono prodotti dalla Dow Chemical Company del tipo “DOWTHERM* A” “Dowtherm* A”” è un olio diatermico costituito da una miscela al 26.5% di Difenile (chimicamente fenilbenzene) e al 73.5% di ossido di Difenile. Difenile - Temperatura di infiammabilità = 113°C - Temperatura di ebollizione = 257°C - Temperatura di progetto prevista per l’impianto della Teknosolar = 390 °C Accidentali fuoriuscite di olii diatermici (allo stato liquido e gassoso), gassoso) ad elevate temperature, temperature cosa causerebbero all’ambiente e alla salute? salute È un rischio che ha senso prevedere in un territorio tutt’altro che desertico e tutt’altro che disabitato? Per rispondere vediamo cosa afferma la scheda tecnica dell’olio diatermico DOWTHERM* A AVVERTENZA:: la scheda scheda tecnica è stata redatta dalla società “Dow Chemical Company” a cui ovviamente interessa vendere il proprio prodotto. Nonostante ciò si legge: Tossicità cronica e cancerogenicità Contiene uno o diversi componenti che hanno causato il cancro in animali di laboratorio. laboratorio Comunque il/i componenti non è/sono genotossico/i, e non si conosce la rilevanza del potenziale cancerogeno per l'uomo. (Molto rassicurante sapere che agli animali ha causato il cancro, così com’è molto rassicurante sapere che non si conoscono gli effetti effetti sull’uomo. Quindi, alla domanda se il “DOWTHERM* A” è cancerogeno per l’uomo, NON C’È RISPOSTA). _______________________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ 2 Associazione Intercomunale Lucania per la difesa del territorio e dall’inquinamento ambientale ________________________________________________ (A fronte di ciò, penso sia più che mai utile appellarsi al rispetto del PRINCIPIO RINCIPIO DI PRECAUZIONE dettato dal’art. 3 ter d.lgs. n. 152/2006. Dal principio di precauzione deriva l’esigenza di un’azione ambientale consapevole e capace di svolgere un ruolo teso alla salvaguardia dell’ecosistema in funzione preventiva , anche quando non sussistono evidenze scientifiche conclamate che illustrino la certa riconducibilità di un effetto devastante per l’ambiente ad una determinata causa umana. - cfr. TAR PUGLIA, Lecce, Sez. I - 14 luglio 2011, n. 1341) Stabilità chimica Termicamente stabile alla temperatura di utilizzo tipica. (In caso di guasti? Ovviamente trattasi di un problema marginale e del tutto controllabile!) controllabile Condizioni da Evitare: Il prodotto può decomporsi per esposizione ad elevate temperature. Misure antincendio 5.1 Mezzi di Spegnimento Acqua nebulizzata. Estintori a polvere chimica. Estintori ad anidride carbonica. Schiuma. Sono da preferire, se disponibili, schiume sintetiche di tipo universale (comprese quelle di tipo AFFF) o schiume a base di proteine. Le schiume a prova di alcool (tipo ATC) possono anche anc funzionare. Una nebulizzazione idrica, applicata gradualmente, può essere usata come copertura per l'estinzione dell'incendio. Mezzi di spegnimento da evitare: Non usare getto d'acqua diretto. Può propagare il fuoco. 5.2 Pericoli speciali derivanti dalla da sostanza o dalla miscela Prodotti pericolosi di combustione: combustione Durante un incendio il fumo può contenere il materiale originario oltre a prodotti di combustione di varia composizione che possono essere tossici o irritanti. Prodotti pericolosi di combustione possono includere, ma senza limitarsi a: Monossido di carbonio. Anidride carbonica. (Chi respirerà i prodotti della combustione in caso di incendio? Ovviamente “nessuno” perché l’area è “desertica” e “disabitata”) Rischi particolari di incendio e di esplosione: Una violenta generazione di vapore o una eruzione può accadere su applicazione diretta di flusso d'acqua sul liquido caldo. La nebbia liquida di questo prodotto può bruciare. Delle concentrazioni di vapori infiammabili possono accumularsi acc a temperature superiori al punto di ignizione. ignizione Si produce un fumo denso bruciando il prodotto. (Cos’è la temperatura di ignizione? È la temperatura di autoaccensione che per il “DOWTHERM* A” è di 599° C NON c’è nessun errore di battitura: 599 °C) Misure in caso di rilascio accidentale 6.1 Precauzioni personali, dispositivi di protezione e procedure in caso di emergenza: Tenersi sopravvento allo spargimento. Ventilare l'area dove è avvenuta la fuga o perdita del prodotto. Impedire l'accesso nella zona a personale non necessario e non protetto adeguatamente. (Mi chiedo: nel caso in cui non è possibile tenersi sopravvento? Nel coso di vento con direzione variabile, per quanto ore occorre fare il “girotondo” al fine di mantenersi sopravvento? Forse si sta confondendo l’impianto industriale con una innocua giostra, ma non mi pare ci siano persone disposte a giocare. Tutt’altro!) 6.2 Precauzioni ambientali: Evitare che penetri nel suolo, nei fossi, nelle fognature, nei corsi d'acqua e/o nelle acqua di falda. falda _______________________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ 3 Associazione Intercomunale Lucania per la difesa del territorio e dall’inquinamento ambientale ________________________________________________ Informazioni Tossicologiche Tossicità di dosi ripetute I dati presentati sono per il materiale seguente: Ossido di difenile (vapori) I dati presentati sono per il prodotto seguente: bifenile. Nell'uomo sono stati rapportati effetti sui seguenti organi: Sistema nervoso centrale. Fegato. Sistema nervoso periferico. 13.1 Metodi di trattamento dei rifiuti Questo prodotto, quando viene smaltito inutilizzato e non contaminato dovrebbe essere trattato come rifiuto pericoloso secondo la Direttiva CE 91/689/CEE. Le pratiche di smaltimento devono osservare tutte le leggi e regolamentazioni nazionali e locali che governano i rifiuti pericolosi. Per il prodotto utilizzato, contaminato e per i suoi residui possono essere necessarie ulteriori valutazioni. Non scaricare nelle fogne, sul terreno o nei corpi idrici. ****** In un autorevole lavoro scientifico della International Association for Fire Safety Science intitolato Explosion Hazard of Dowtherm (Rischio Rischio di esplosione di Dowtherm) scritto da A.N. Baratov (Institute of Fire Protection, Balashikha, Russia) Russia e da V.L. Bard (Explosion Safety Center, Moscow, Russia) si legge: “Dowtherm Dowtherm (a mixture of 26.5% of diphenyl and 73.5% of diphenyl oxide) is a high-boiling high boiling liquid, used in industry as a high-temperature temperature heat carrier. In the case of emergency depressurization of process equipment, in which Dowtherm is in a heated state te under pressure, it undergoes atomization, partial evaporation, a liquid aerosol, and, eventually, an explosion-hazardous hazardous vapour-aerosol vapour mixture (VAM) is formed”. Dowtherm (una miscela di 26,5% di difenile e 73,5% di ossido di difenile) è un liquido ad elevato temperatura di ebollizione, utilizzato nell'industria come vettore di calore ad alta temperatura. In casi emergenziali di depressurizzazione delle apparecchiature industriali, in cui il Dowtherm è ad elevate temperature e in pressione, esso subisce un’atomizzazione, un’evaporazione evaporazione parziale, un areosol liquido, ed, eventualmente, si forma una miscela vapore-aerosol (VAM) a rischio di esplosione. Lì, 3 maggio 2014 Sig. Savino TRITTO Presidente Ass. Intercomunale Lucania Ing. ng. Donato Cancellara Socio Ass. Intercomunale Lucania _______________________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________ 4
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