Anno XLIV – N. 37 – Iscritto nel registro Stampa del Tribunale di Milano (n. 656 del 21 dicembre 2010) – Proprietario: Giunta Regionale della Lombardia – Sede Direzione e redazione: p.zza Città di Lombardia, 1 – 20124 Milano – Direttore resp.: Marco Pilloni – Redazione: tel. 02/6765 int. 4041 – 4107 – 5644; e-mail: [email protected] 7 Serie Ordinaria - Martedì 11 febbraio 2014 REPUBBLICA ITALIANA BOLLETTINO UFFICIALE SOMMARIO C) GIUNTA REGIONALE E ASSESSORI Seduta di Giunta regionale n. 48 del 7 febbraio 2014 Ordine del giorno - Deliberazioni approvate (dal n. 1321 al n. 1352). . . . . . . . . . . . . . . . . Comunicazioni - Deliberazioni approvate (dal n. 1353 al n. 1354) . . . . . . . . . . . . . . . . .. . . . 2 . 3 Deliberazione Giunta regionale 7 febbraio 2014 - n. X/1330 Assegnazione alle comunità montane lombarde del contributo derivante dal fondo nazionale per la montagna – Annualita’ 2010, ai sensi della l. 97/94 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 Deliberazione Giunta regionale 7 febbraio 2014 - n. X/1335 Definizione delle tipologie di intervento a favore del patrimonio scolastico prioritariamente finanziabili per l’annualità 2014 – Rifinanziamento dell’iniziativa «Generazione web Lombardia 2013/2014» . . . . . . . . . . . . . . . . . 6 Deliberazione Giunta regionale 7 febbraio 2014 - n. X/1336 Approvazione della prima revisione della «Carta dei requisiti di qualità» per le fattorie didattiche . . . . . . . . . . . 9 Deliberazione Giunta regionale 7 febbraio 2014 - n. X/1337 Apertura invito alla presentazione di proposte di partenariato e di strategie di sviluppo locale in attuazione delle politiche di sviluppo di tipo partecipativo (CLLD) previste dal quadro comunitario di sostegno della programmazione comunitaria 2014/2020. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13 Deliberazione Giunta regionale 7 febbraio 2014 - n. X/1340 Approvazione del bando “Voucher leva civica regionale – Percorsi di cittadinanza attiva per il potenziamento delle opportunità dei giovani”. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. . . 17 Deliberazione Giunta regionale 7 febbraio 2014 - n. X/1346 Approvazione dello schema di protocollo di intesa tra Regione Lombardia, comune di Milano e ALER Milano per il coordinamento e monitoraggio delle azioni in materia di edilizia residenziale pubblica . . . . . . . . . . . . . . . 22 . . 28 . . 29 . . 31 D) ATTI DIRIGENZIALI Giunta regionale D.G. Famiglia, solidarietà sociale e volontariato Decreto direttore generale 7 febbraio 2014 - n. 843 Rettifica del d.d.g. n. 8320 del 17 settembre 2013 «Ulteriori determinazioni in ordine al d.d.g. n. 11737 del 2 dicembre 2011 “Approvazione della graduatoria relativa al cofinanziamento di progetti innovativi in materia di welfare aziendale e interaziendale e relativo schema di contratto di intervento - Ex d.g.r. 2055/2011”». . . . . . . . . . . . . . . D.G. Ambiente, energia e sviluppo sostenibile Decreto dirigente struttura 4 febbraio 2014 - n. 732 Approvazione ai sensi del comma 1, dell’art. 249 del d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152, del «Progetto operativo di bonifica dell’areale 1 bis in procedura semplificata» e della riperimetrazione del comparto 1, delle aree che ospiteranno l’esposizione universale 2015, ubicate nei comuni di Milano e Rho (MI), presentato dalla Società Metropolitana Milanese s.p.a. per conto della Società Expo 2015 s.p.a. e autorizzazione alla realizzazione degli interventi in esso previsti . . . . . . . . . D.G. Casa, housing sociale e pari opportunità Decreto dirigente struttura 10 febbraio 2014 - n. 876 Aggiornamento dei limiti di reddito per l’edilizia agevolata per l’anno 2013 ai sensi della d.g.r. 28 giugno 1999 n. 6/43922 . –2– Bollettino Ufficiale Serie Ordinaria n. 7 - Martedì 11 febbraio 2014 C) GIUNTA REGIONALE E ASSESSORI Seduta di Giunta regionale n. 48 del 7 febbraio 2014 Ordine del giorno - Deliberazioni approvate (dal n. 1321 al n. 1352) A) PROPOSTE DI ALTA AMMINISTRAZIONE DIREZIONE CENTRALE AA LEGALE, LEGISLATIVO, ISTITUZIONALE E CONTROLLI (Relatore il Presidente Maroni) 1321 - PROPOSTA DI PROGETTO DI LEGGE «MODIFICHE ALLA LEGGE REGIONALE 21 NOVEMBRE 2011, N. 17 (PARTECIPAZIONE DELLA REGIONE LOMBARDIA ALLA FORMAZIONE E ATTUAZIONE DEL DIRITTO DELL’UNIONE EUROPEA). LEGGE COMUNITARIA REGIONALE 2014 (LEGGE EUROPEA REGIONALE 2014) - DISPOSIZIONI PER L’ADEMPIMENTO DEGLI OBBLIGHI DELLA REGIONE LOMBARDIA DERIVANTI DALL’APPARTENENZA DELL’ITALIA ALL’UNIONE EUROPEA: ATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA 2005/36/CE, DELLA DIRETTIVA 2006/123/CE, DELLA DIRETTIVA 2011/92/UE, DELLA DIRETTIVA 2009/147/CE, DELLA DIRETTIVA 2011/36/UE E DELLA DIRETTIVA 2011/93/UE» DIREZIONE GENERALE O COMMERCIO, TURISMO E TERZIARIO (Relatore l’assessore Cavalli) 1322 - REGOLAMENTO REGIONALE «ELENCO REGIONALE DELLE ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI E DEGLI UTENTI E COMITATO REGIONALE PER LA TUTELA DEI DIRITTI DEI CONSUMATORI E DEGLI UTENTI, DI CUI ALLA L.R. 3 GIUGNO 2003, N. 6» DIREZIONE GENERALE S INFRASTRUTTURE E MOBILITÀ (Relatore l’assessore Del Tenno) 1323 - REGOLAMENTO REGIONALE «SISTEMA TARIFFARIO INTEGRATO REGIONALE DEL TRASPORTO PUBBLICO (ART. 44 L.R. 6/2012)» DIREZIONE CENTRALE AA LEGALE, LEGISLATIVO, ISTITUZIONALE E CONTROLLI (Relatore il Presidente Maroni) 1324 - DETERMINAZIONI IN ORDINE ALL’AZIENDA REGIONALE CENTRALE ACQUISTI S.P.A. DIREZIONE CENTRALE AD PROGRAMMAZIONE INTEGRATA E FINANZA (Relatore l’assessore Garavaglia) 1325 - INTEGRAZIONE AL DOCUMENTO TECNICO DI ACCOMPAGNAMENTO AL «BILANCIO DI PREVISIONE PER L’ESERCIZIO FINANZIARIO 2014 E BILANCIO PLURIENNALE 2014/2016 A LEGISLAZIONE VIGENTE» PER ADEGUAMENTO AL IV LIVELLO DEL PIANO DEI CONTI E VARIAZIONI AL BILANCIO (D. LGS. 118/11 - L.R. 34/78 - L.R. 19/12 ART. 1, CO. 4) - 1° PROVVEDIMENTO B) PROPOSTE DI ORDINARIA AMMINISTRAZIONE DIREZIONE CENTRALE AA LEGALE, LEGISLATIVO, ISTITUZIONALE E CONTROLLI AA01 - AVVOCATURA (Relatore il Presidente Maroni) 1326 - IMPUGNATIVA AVANTI LA COMMISSIONE TRIBUTARIA REGIONALE DI MILANO DELLA SENTENZA N. 366/02/13 RESA DALLA COMMISSIONE TRIBUTARIA PROVINCIALE DI MILANO IN MATERIA DI MANCATO PAGAMENTO DELLA TASSA AUTOMOBILISTICA REGIONALE. NOMINA DEL DIFENSORE REGIONALE AVV. MARINELLA ORLANDI DELL’AVVOCATURA REGIONALE (RIF. 40/2014) 1327 - IMPUGNATIVA AVANTI LA COMMISSIONE TRIBUTARIA REGIONALE DI MILANO DELLA SENTENZA N. 376/02/13 RESA DALLA COMMISSIONE TRIBUTARIA PROVINCIALE DI MILANO IN MATERIA DI MANCATO PAGAMENTO DELLA TASSA AUTOMOBILISTICA REGIONALE. NOMINA DEL DIFENSORE REGIONALE AVV. ANNALISA SANTAGOSTINO DELL’AVVOCATURA REGIONALE (RIF. 39/2014) 1328 - COSTITUZIONE DI PARTE CIVILE NEL PROC. PEN. N. 3790/09 DELLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI SONDRIO IN ORDINE ALL’ILLECITO UTILIZZO DELLA CARTA SCONTO BENZINA PER RESIDENTI IN LOMBARDIA EX L.R. N. 28/1998. NOMINA DEL DIFENSORE REGIONALE AVV. ANTONELLA FORLONI DELL’AVVOCATURA REGIONALE 1329 - COSTITUZIONE NEL GIUDIZIO PROMOSSO AVANTI IL CONSIGLIO DI STATO PER L’ANNULLAMENTO, PREVIA SOSPENSIONE, DELLA SENTENZA TAR LOMBARDIA N. 1288/2013 CONCERNENTE BANDO DI INVITO A PRESENTARE PROGETTI DI RICERCA INDUSTRIALE E SVILUPPO SPERIMENTALE NEI SETTORI STRATEGICI DI REGIONE LOMBARDIA E DEL M.I.U.R. NOMINA DEL DIFENSORE REGIONALE AVV. RAFFAELA SCHIENA DELL’AVVOCATURA REGIONALE (20/2014) DIREZIONE CENTRALE AD PROGRAMMAZIONE INTEGRATA E FINANZA AD - DIREZIONE CENTRALE AD PROGRAMMAZIONE INTEGRATA E FINANZA (Relatore il Presidente Maroni) 1330 - ASSEGNAZIONE ALLE COMUNITÀ MONTANE LOMBARDE DEL CONTRIBUTO DERIVANTE DAL FONDO NAZIONALE PER LA MONTAGNA - ANNUALITÀ 2010, AI SENSI DELLA L. 97/94 AD02 - PROGRAMMAZIONE E GESTIONE FINANZIARIA (Relatore l’assessore Garavaglia) 1331 - INTEGRAZIONE DEL «DOCUMENTO TECNICO DI ACCOMPAGNAMENTO AL BILANCIO DI PREVISIONE PER L’ESERCIZIO FINANZIARIO 2014 E BILANCIO PLURIENNALE 2014/2016 A LEGISLAZIONE VIGENTE» - PIANO DI ALIENAZIONE E VALORIZZAZIONE DEGLI IMMOBILI - PROGRAMMA TRIENNALE DELLE OPERE PUBBLICHE 2014 - PROGRAMMI ANNUALI DI ATTIVITÀ DEGLI ENTI, AZIENDE DIPENDENTI E SOCIETÀ IN HOUSE» APPROVATO CON D.G.R. X/1176 DEL 20 DICEMBRE 2013, A SEGUITO DELL’APPROVAZIONE DELLE LEGGI REGIONALI N. 10 «DISPOSIZIONI IN MATERIA DI PROMOZIONE E TUTELA DELLA ATTIVITÀ DI PANIFICAZIONE» DEL 7 NOVEMBRE 2013 E N. 21 «MISURE A FAVORE DEI CONTRATTI E DEGLI ACCORDI SINDACALI DI SOLIDARIETÀ» DEL 24 DICEMBRE 2013 DIREZIONE GENERALE H SALUTE (Relatore il Vice Presidente Mantovani) H132 - PROGRAMMAZIONE E GOVERNO DEI SERVIZI SANITARI 1332 - PROROGA AL 31 DICEMBRE 2014 DEL PROGETTO DI SPERIMENTAZIONE GESTIONALE APPROVATO CON D.G.R. N. 16722/2004 FINALIZZATO ALLA RIQUALIFICAZIONE DEL PERCORSO RIABILITATIVO INTENSIVO NEL BACINO DELL’ALTO GARDA E VALSABBIA, PRESENTATO DALL’AZIENDA OSPEDALIERA DI DESENZANO DEL GARDA H133 - GOVERNO DEI DATI, DELLE STRATEGIE E PIANI DEL SISTEMA SANITARIO 1333 - SCHEMA DI CONVENZIONE CON IL DIPARTIMENTO PER LE PARI OPPORTUNITÀ IN ATTUAZIONE DELL’INTESA STATO-REGIONI DEL 6 DICEMBRE 2012 RELATIVA AI «CRITERI DI RIPARTIZIONE DELLE RISORSE, LE FINALITÀ, LE MODALITÀ ATTUATIVE NONCHÉ IL MONITORAGGIO DEL SISTEMA DEGLI INTERVENTI DA SVILUPPARE PER LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DELLE MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI» 1334 - DETERMINAZIONI IN ORDINE ALLE ATTIVITÀ DI RICERCA SVOLTE DALL’IRCCS ISTITUTO MARIO NEGRI DI MILANO A FAVORE DI REGIONE LOMBARDIA, AI SENSI DELL’ART. 1, COMMA 4 DELLA L.R. 34/90 - APPROVAZIONE DEI RELATIVI SCHEMI TIPO DI CONVENZIONE DIREZIONE GENERALE E ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO (Relatore l’assessore Aprea) E132 - SISTEMA EDUCATIVO E DIRITTO ALLO STUDIO 1335 - DEFINIZIONE DELLE TIPOLOGIE DI INTERVENTO A FAVORE DEL PATRIMONIO SCOLASTICO PRIORITARIAMENTE FINANZIABILI PER L’ANNUALITÀ 2014 - RIFINANZIAMENTO DELL’INIZIATIVA «GENERAZIONE WEB LOMBARDIA 2013/2014» DIREZIONE GENERALE M AGRICOLTURA (Relatore l’assessore Fava) M133 - SVILUPPO DI INNOVAZIONE, COOPERAZIONE E VALORE DELLE PRODUZIONI 1336 - APPROVAZIONE DELLA PRIMA REVISIONE DELLA «CARTA DEI REQUISITI DI QUALITÀ» PER LE FATTORIE DIDATTICHE 1337 - APERTURA INVITO ALLA PRESENTAZIONE DI PROPOSTE DI PARTENARIATO E DI STRATEGIE DI SVILUPPO LOCALE IN ATTUAZIONE DELLE POLITICHE DI SVILUPPO DI TIPO PARTECIPATIVO (CLLD) Bollettino Ufficiale –3– Serie Ordinaria n. 7 - Martedì 11 febbraio 2014 PREVISTE DAL QUADRO COMUNITARIO DI SOSTEGNO DELLA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014/2020 DIREZIONE GENERALE N SPORT E POLITICHE PER I GIOVANI (Relatore l’assessore Rossi) N130 - SPORT E ATTRATTIVITÀ 1338 - PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA - SVIZZERA 2007-2013. PROGETTO VETTA 2 N131 - GIOVANI 1339 - INCENTIVI PER LA RIQUALIFICAZIONE DEGLI OSTELLI DELLA GIOVENTÙ DI PROPRIETÀ DI ENTI PUBBLICI ATTRAVERSO L’ADEGUAMENTO AL REGOLAMENTO REGIONALE N. 2/2011 RECANTE «DEFINIZIONE DEGLI STANDARD OBBLIGATORI MINIMI E DEI REQUISITI FUNZIONALI DELLE CASE PER FERIE E DEGLI OSTELLI PER LA GIOVENTÙ, IN ATTUAZIONE DELL’ARTICOLO 36, COMMA 1, DELLA LEGGE REGIONALE 16 LUGLIO 2007, N. 15 (TESTO UNICO DELLE LEGGI REGIONALI IN MATERIA DI TURISMO)» 1340 - APPROVAZIONE DEL BANDO «VOUCHER LEVA CIVICA REGIONALE - PERCORSI DI CITTADINANZA ATTIVA PER IL POTENZIAMENTO DELLE OPPORTUNITÀ DEI GIOVANI - ANNO 2014» DIREZIONE GENERALE S INFRASTRUTTURE E MOBILITÀ (Relatore l’assessore Del Tenno) S130 - INFRASTRUTTURE VIARIE E AEROPORTUALI 1341 - «EXPO 2015 - OPERE ESSENZIALI B.7A - B.7C (COLLEGAMENTO MOLINO DORINO-A8)». DETERMINAZIONI IN MERITO ALLA RIDEFINIZIONE DEL QUADRO TECNICO ECONOMICO DIREZIONE GENERALE T AMBIENTE, ENERGIA E SVILUPPO SOSTENIBILE (Relatore l’assessore Terzi) T134 - PARCHI, TUTELA DELLA BIODIVERSITÀ E PAESAGGIO 1342 - APPROVAZIONE DELLO SCHEMA DI «PROTOCOLLO DI INTESA AGGIUNTIVO TRA IL MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE, LE REGIONI E PROVINCE AUTONOME DELL’ARCO ALPINO, FEDERPARCHI, E GLI ENTI GESTORI DEI SITI ECOLOGICI PROTETTI ALPINI INTERESSATI ALL’ATTUAZIONE DELLA CONVENZIONE DELLE ALPI» E INDIVIDUAZIONE DEL SOGGETTO AUTORIZZATO ALLA SOTTOSCRIZIONE 1343 - CRITERI PER LA PREDISPOSIZIONE DEI PIANI TERRITORIALI DI COORDINAMENTO DEI PARCHI REGIONALI E PER LA DEFINIZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE MINIMA A CORREDO DELLE PROPOSTE FINALIZZATA ALLA SEMPLIFICAZIONE T135 - ATTIVITÀ ESTRATTIVE, RIFIUTI E BONIFICHE 1344 - FAVOREVOLE VOLONTÀ D’INTESA STATO - REGIONE IN MERITO ALL’ISTANZA DI AUTORIZZAZIONE ALLA VARIAZIONE DI OLTRE IL 30% DELLA CAPACITÀ COMPLESSIVA AUTORIZZATA DEL DEPOSITO DI G.P.L. DEL CONSORZIO GAS LOMBARDO S.R.L., SITO NEL COMUNE DI GORLAGO (BG) 1345 - FAVOREVOLE VOLONTÀ D’INTESA STATO - REGIONE IN MERITO ALL’ISTANZA DI PERMESSO DI RICERCA PER IDROCARBURI LIQUIDI E GASSOSI DENOMINATO CONVENZIONALMENTE «CASCINA ALBERTO», UBICATO PER LA PARTE DI TERRITORIO DELLA REGIONE LOMBARDIA, IN PROVINCIA DI VARESE, A FAVORE DELLA SOCIETÀ NORTHERN PETROLEUM (UK) LTD DIREZIONE GENERALE U CASA, HOUSING SOCIALE E PARI OPPORTUNITÀ (Relatore l’assessore Bulbarelli) U131 - WELFARE ABITATIVO E HOUSING SOCIALE E PARI OPPORTUNITÀ 1346 - APPROVAZIONE DELLO SCHEMA DI PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LOMBARDIA, COMUNE DI MILANO E ALER MILANO PER IL COORDINAMENTO E MONITORAGGIO DELLE AZIONI IN MATERIA DI EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA DIREZIONE GENERALE Z TERRITORIO, URBANISTICA E DIFESA DEL SUOLO (Relatore l’assessore Beccalossi) Z131 - PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE E URBANISTICA 1347 - COMUNE DI MALGRATE (LC) - DETERMINAZIONI IN ORDINE AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO (ART. 13, COMMA 8, L.R. N. 12/2005) 1348 - COMUNE DI BUSSERO (MI) - DETERMINAZIONI IN ORDINE AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO (ART. 13, COMMA 8, L.R. N. 12/2005) Z1 PROVVEDIMENTI DI CONTROLLO (Relatore il Vice Presidente Mantovani) 1349 - AUTORIZZAZIONE ALLA STIPULA DI UNA CONVENZIONE TRA L’AZIENDA OSPEDALIERA «G. SALVINI» DI GARBAGNATE MILANESE E L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELL’INSUBRIA DI VARESE PER LA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN RADIODIAGNOSTICA (ART. 18, C. 6, L.R. N. 33/2009) 1350 - AUTORIZZAZIONE ALLA STIPULA DI UNA CONVENZIONE TRA L’AZIENDA OSPEDALIERA «OSPEDALE DI CIRCOLO E FONDAZIONE MACCHI» DI VARESE E L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA PER LA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN EMATOLOGIA (ART. 18, C. 6, L.R. N. 33/2009) 1351 - AUTORIZZAZIONE ALLA STIPULA DI UNA CONVENZIONE TRA L’AZIENDA OSPEDALIERA «OSPEDALE FATEBENEFRATELLI E OFTALMICO» E L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO PER LA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN CHIRURGIA VASCOLARE (ART. 18, C. 6, L.R. N. 33/2009) 1352 - AUTORIZZAZIONE ALLA STIPULA DI UNA CONVENZIONE TRA L’AZIENDA OSPEDALIERA «ISTITUTI OSPITALIERI» DI CREMONA E L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO PER LA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN STATISTICA SANITARIA E BIOMETRIA (ART. 18, C. 6, L.R. N. 33/2009) Comunicazioni - Deliberazioni approvate (dal n. 1353 al n. 1354) 1353 - PRESA D’ATTO DELLA COMUNICAZIONE DEL PRESIDENTE MARONI AVENTE OGGETTO: «FONDAZIONE GIANGIACOMO FELTRINELLI - RAPPRESENTANZA NEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE» 1354 - PRESA D’ATTO DELLA COMUNICAZIONE DEL PRESIDENTE MARONI AVENTE OGGETTO: «COMITATO PER LA TRASPARENZA DEGLI APPALTI E SULLA SICUREZZA DEI CANTIERI - RELAZIONE SULLE ATTIVITÀ SVOLTE NEI MESI DA GIUGNO - DICEMBRE 2013» –4– Serie Ordinaria n. 7 - Martedì 11 febbraio 2014 D.g.r. 7 febbraio 2014 - n. X/1330 Assegnazione alle comunità montane lombarde del contributo derivante dal fondo nazionale per la montagna – Annualita’ 2010, ai sensi della l. 97/94 LA GIUNTA REGIONALE Visti: •la l. 97/1994, recante «Nuove disposizioni per le zone montane», che all’articolo 2 istituisce il Fondo nazionale per la montagna; •la l.r. 25/2007, recante «Interventi regionali in favore della popolazione dei territori montani» e successive modifiche e integrazioni, e in particolare l’art. 4, comma 3 che definisce le modalità di riparto del fondo per la montagna; •la l.r. 19/2008 «Riordino delle Comunità montane della Lombardia, disciplina delle unioni di comuni lombarde e sostegno all’esercizio associato di funzioni e servizi comunali» e successive modifiche e integrazioni; •i decreti del Presidente della Giunta Regionale nn. da 6479 a 6497 e da 6500 a 6503 pubblicati sul 3° suppl. straord. del BURL n. 26 del 1 luglio 2009, di costituzione delle Comunità montane ai sensi della l.r.19/2008; •la l.r. 11/2011 «Assestamento al bilancio per l'esercizio finanziario 2011 ed al bilancio pluriennale 2011/2013 a legislazione vigente e programmatico - I provvedimento di variazione con modifiche di leggi regionali»; •la l.r. 22/2011 «Disposizioni per l'attuazione della programmazione economico-finanziaria regionale, ai sensi dell'art. 9 ter della l.r. 31 marzo 1978, n. 34 «Norme sulle procedure della programmazione, sul bilancio e sulla contabilità della Regione' - Collegato 2012»; •la delibera CIPE n. 10/2013, che approva i criteri di riparto a valere sul Fondo nazionale per la montagna per l’anno 2010 e dispone l’assegnazione alla Regione Lombardia di un finanziamento di importo pari a Euro 3.149.145,92; Vista la d.c.r. n. X/78 del 9 luglio 2013 «Programma Regionale di Sviluppo» e, in particolare, il Risultato Atteso 42 «Ottimizzazione della programmazione economica per la Montagna (PISL Montagna)»; Preso atto che risulta pervenuta alla Tesoreria regionale la somma di euro 3.149.145,92 quale quota assegnata alla Regione Lombardia per il Fondo nazionale montagna annualità 2010 ex L. 97/94, e che quindi tale somma sarà ripartita tra le stesse Comunità secondo i criteri in vigore nell’anno 2010, come specificato dalla tabella allegata sub A, parte integrante e sostanziale del presente atto; Ritenuto che, trattandosi di fondi in capitale destinati a progetti infrastrutturali, sia opportuno ribadire tale vincolo ai fini della successiva rendicontazione da parte delle Comunità montane a termini di legge; Preso atto che la presente proposta di deliberazione è stata condivisa con il Sottosegretario della Giunta Cons. Ugo Parolo, incaricato tra l’altro delle politiche per la montagna; Verificata da parte del Dirigente competente la regolarità dell’istruttoria e della proposta di deliberazione sia dal punto di vista tecnico sia sotto il profilo della legittimità; Vista la l.r. 20/2008 nonché i provvedimenti organizzativi della X legislatura; Vista la l.r. 34/1978 e successive modificazioni ed integrazioni, nonché il regolamento di contabilità e la legge regionale di approvazione del Bilancio di previsione dell’anno in corso; Ad unanimità dei voti espressi nelle forme di legge; DELIBERA per le motivazioni tutte riportate in premessa che qui si intendono integralmente riportate: 1. di prendere atto dell’assegnazione con delibera CIPE n. 10/2013 alla Regione Lombardia della quota 2010 del Fondo nazionale montagna ex l. 97/94, da ripartirsi tra le Comunità montane lombarde secondo i criteri vigenti nell’anno 2010; 2. di assegnare quindi alle Comunità montane lombarde i contributi in conto capitale, secondo quanto specificato nella tabella allegata sub A che costituisce parte integrante e sostanziale del presente atto; 3. di vincolare l’utilizzo da parte delle Comunità montane delle somme di cui sopra a progetti infrastrutturali e comunque a finalità compatibili con l’impiego di fondi in conto capitale, quali risultano essere i contributi in questione; 4. di demandare al dirigente competente l’attuazione di quanto sopra con propri decreti; 5. di disporre la pubblicazione sul BURL del presente atto e dei conseguenti decreti dirigenziali attuativi. Il segretario: Marco Pilloni ——— • ——— Bollettino Ufficiale Bollettino Ufficiale –5– Serie Ordinaria n. 7 - Martedì 11 febbraio 2014 ALLEGATO A FONDO NAZIONALE DELLA MONTAGNA - ANNUALITA’ 2010 prov cb id Nome CM PV 13608 1 DELL'OLTREPO' PAVESE € 154.794,14 BS 13607 2 ALTO GARDA BRESCIANO € 120.283,14 BS 13606 3 DI VALLE SABBIA € 143.340,85 BS 13605 4 DELLA VALLE TROMPIA € 139.339,75 BS 13604 5 DI VALLE CAMONICA € 234.747,92 BS 13603 6 DEL SEBINO BRESCIANO € 86.096,14 BG 662047 7 DEI LAGHI BERGAMASCHI € 124.951,69 BG 664350 8 VALLE SERIANA € 180.060,37 BG 13628 9 DI SCALVE € 128.546,33 BG 13625 10 VALLE BREMBANA € 155.167,70 BG 13624 11 VALLE IMAGNA € 72.510,01 LC 663836 12 LARIO ORIENTALE - VALLE SAN MARTINO* € 114.964,40 LC 13622 13 VALSASSINA VALVARRONE VAL D'ESINO E RIVIERA € 117.210,53 CO 13620 14 TRIANGOLO LARIANO € 110.204,00 CO 13609 15 LARIO INTELVESE € 87.837,74 CO 662923 16 VALLI DEL LARIO E DEL CERESIO € 126.043,55 SO 24052 17 ALTA VALTELLINA € 218.817,71 SO 51966 18 VALTELLINA DI TIRANO € 131.999,76 SO 13612 19 VALTELLINA DI SONDRIO** € 178.784,65 SO 24030 20 VALTELLINA DI MORBEGNO € 133.735,19 SO 13613 21 DELLA VALCHIAVENNA € 159.175,10 VA 664094 22 DEL PIAMBELLO € 93.013,65 VA 664352 23 VALLI DEL VERBANO € 116.203,16 TOTALE CM RIPARTO FNM 2010 € 3.127.827,48 CO 10531 37 COMO € 638,84 LC 10580 39 LECCO € 6.269,39 SO 11388 43 SONDRIO € 12.709,55 VA 11539 45 VARESE € 1.700,65 TOTALE COMPLESSIVO € 3.149.145,92 –6– Bollettino Ufficiale Serie Ordinaria n. 7 - Martedì 11 febbraio 2014 D.g.r. 7 febbraio 2014 - n. X/1335 Definizione delle tipologie di intervento a favore del patrimonio scolastico prioritariamente finanziabili per l’annualità 2014 – Rifinanziamento dell’iniziativa «Generazione web Lombardia 2013/2014» LA GIUNTA REGIONALE Visti: −− il d.lgs. 17 ottobre 2005, n. 226, recante «Norme generali e livelli essenziali delle prestazioni relativi al secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione, a norma dell’articolo 2 della legge 28 marzo 2003, n. 53»; −− l’articolo 1, comma 622 della legge 27 dicembre 2006 n. 296, che dispone l’obbligo di istruzione per almeno dieci anni, finalizzato a consentire il conseguimento di un titolo di studio di scuola secondaria superiore o di una qualifica professionale di durata almeno triennale entro il diciottesimo anno di età; −− l’art. 64, comma 4-bis della legge 6 agosto 2008, n. 133, che dispone l’assolvimento dell’obbligo di istruzione anche nei percorsi di istruzione e formazione professionale di cui al capo III del d.lgs. n. 226/2005; Vista la l.r. 6 agosto 2007, n. 19 «Norme sul sistema educativo di istruzione e formazione della Regione Lombardia» la quale delinea il sistema unitario di istruzione e formazione professionale della Regione Lombardia ed in particolare: −− l’art. 7-bis, comma 1, il quale prevede che la Giunta regionale, in conformità agli indirizzi del Consiglio regionale, definisca annualmente le tipologie di intervento prioritariamente finanziabili al fine di assicurare il miglioramento e la razionalizzazione del patrimonio scolastico; −− l’art. 7-bis, comma 3-bis, che istituisce il Fondo per l’edilizia, quale strumento utile per la realizzazione dei sopra citati interventi, nonché per il potenziamento delle dotazioni tecnologiche innovative per la didattica; −− l’art. 11, comma 1, lett. a), il quale dispone che il sistema di istruzione e formazione professionale si articola, tra l’altro, in percorsi di secondo ciclo, per l’assolvimento del diritto-dovere e dell’obbligo di istruzione, di durata triennale, cui consegue una qualifica di II livello europeo; −− l’art. 14, commi 1 e 2 , i quali prevedono che il diritto-dovere all’istruzione e alla formazione è assicurato anche mediante la frequenza di percorsi di istruzione e formazione professionale di secondo ciclo e che l’obbligo di istruzione, nel rispetto delle norme e delle leggi nazionali, è assolto anche attraverso la frequenza dei primi due anni dei percorsi di istruzione e formazione professionale di secondo ciclo; −− l’art. 25 che individua, quali soggetti abilitati all’erogazione dei percorsi di istruzione e formazione professionale di secondo ciclo, le istituzioni formative, tra cui sono inclusi gli operatori accreditati, iscritti alla Sezione «A» dell’Albo regionale per l’erogazione dei servizi generali di istruzione e formazione professionale; Richiamati gli atti di programmazione strategica regionale ed, in particolare, il «Piano di Azione Regionale 2011/2015 per la programmazione delle politiche integrate di istruzione, formazione e lavoro e del sistema universitario lombardo» – approvato con d.c.r n. IX/365 del 7 febbraio 2012 – ed il Programma Regionale di Sviluppo (PRS) della X Legislatura, di cui alla d.c.r. n. X/78 del 9 luglio 2013 che individuano, tra gli obiettivi prioritari dell’azione di governo, lo sviluppo qualitativo del patrimonio edilizio e tecnologico delle istituzioni scolastiche lombarde, quale elemento indefettibile per sostenere e favorire un efficace investimento sull’educazione dei giovani, la creazione di un sistema scolastico di qualità e una maggiore competitività del sistema socioeconomico lombardo; Vista la d.c.r. n. 168 del 22 ottobre 2013 di »Approvazione degli indirizzi per la programmazione degli interventi a favore del patrimonio scolastico nel triennio 2013/2015» che comprende azioni volte alla razionalizzazione della rete scolastica, alla conservazione del patrimonio esistente, alla realizzazione di palestre/impianti sportivi ad uso scolastico, opere urgenti ed indifferibili per eventi imprevedibili che hanno compromesso l’agibilità degli edifici scolastici, nonché azioni finalizzate all’adeguamento degli edifici e delle infrastrutture tecnologiche alle nuove prospettive di digitalizzazione della scuola; Richiamata la d.g.r. n. 1080 del 12 dicembre 2013 «Definizione delle tipologie di intervento a favore del patrimonio scolastico prioritariamente finanziabili per l’annualità 2013 – Approvazione delle linee guida per la presentazione di progetti per la diffusione nelle istituzioni scolastiche e formative di azioni di innovazione tecnologica nella didattica per l’anno scolastico 2013/2014», con la quale è stata individuata quale tipologia di intervento prioritariamente finanziabile a favore del patrimonio scolastico per l’annualità 2013 quella finalizzata al potenziamento delle dotazioni tecnologiche innovative per la didattica, prevedendo l’utilizzo di risorse pari a euro 8.200.000 per la sua realizzazione (di cui euro 7.700.000 destinati alla copertura delle spese per l’acquisto dei dispositivi e euro 500.000 a titolo di premialità per le migliori iniziative progettuali), a valere sul Fondo per l’edilizia scolastica costituito presso Finlombarda s.p.a.; Considerato che: −− con decreto n. 104 del 13 gennaio 2014 è stato approvato l’avviso pubblico per la presentazione di progetti per la diffusione nelle istituzioni scolastiche e formative di azioni di innovazione tecnologica nella didattica per l’anno scolastico 2013/2014- «Generazione Web Lombardia 2013/2014», con termini per la trasmissione delle candidature dal 23 gennaio 2014, ore 14:00 al 5 febbraio 2014, ore 16:30; −− nelle sole prime cinque ore dall’avvio della presentazione delle candidature sono pervenute più di 200 domande, per un ammontare complessivo di contributi richiesti di molto superiore ai 7.700.000 euro messi a disposizione; Rilevato che: −− l’iniziativa «Generazione Web Lombardia 2013/2014» è stata avviata, in coerenza con gli indirizzi consiliari, per promuovere la diffusione nelle istituzioni scolastiche e formative dell’innovazione tecnologica nella didattica; −− l’elevato numero di domande pervenute a valere sull’avviso pubblico sopra richiamato dimostra la grande attenzione per il tema e la necessità di garantire un sostegno economico-finanziario a quanti intraprendono percorsi di trasformazione degli ambienti di apprendimento attraverso l’integrazione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nella didattica; Ritenuto, pertanto, opportuno: −− fornire una risposta concreta alla forte esigenza manifestata dal consistente numero di domande presentate a valere sull’avviso «Generazione Web Lombardia 2013/2014», incrementando di ulteriori 7.300.000 euro le risorse messe a disposizione, arrivando ad un complessivo di 15.000.000 euro attraverso il quale sostenere un numero maggiore di istituzioni scolastiche e formative; −− individuare anche per l’annualità 2014, tra le tipologie di intervento prioritariamente finanziabili ai sensi dell’art. 7-bis, l.r. n. 19/2007, quella finalizzata alla diffusione dell’innovazione tecnologica nella didattica nelle istituzioni scolastiche e formative del secondo ciclo, assicurando continuità ad analoghe iniziative già realizzate nelle annualità precedenti; Preso atto che, mediante il d.l. 21 giugno 2013, n. 69 «Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia» convertito dalla legge 9 agosto 2013, n. 98 ed in particolare l’articolo 18, commi da 8-ter a 8-sexies, sono stati stanziati per l’anno 2014 da parte del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca euro 15.000.000,00 che hanno consentito il finanziamento di 74 interventi finalizzati alla rimozione dell’amianto presso quelle istituzioni scolastiche statali in cui ne è stata censita la presenza, affrontando una delle principali criticità denunciate dalle istituzioni scolastiche lombarde; Rilevato che, in occasione della elaborazione della graduatoria regionale dei progetti presentati dagli enti locali, richiesta dal d.l. n. 69/2013 e indispensabile per l’assegnazione delle risorse statali, è emerso un fabbisogno notevole di interventi di messa in sicurezza e riqualificazione degli edifici, funzionali ad assicurare il regolare svolgimento del servizio scolastico; Ritenuto, pertanto, di individuare tra le tipologie di intervento prioritariamente finanziabili ai sensi dell’art. 7-bis, l.r. n. 19/2007 per l’annualità 2014 anche quelle indicate nei punti 6.A, 6.B e 6.D dell’Allegato A alla d.c.r. n. 168/2013 e, più precisamente: −− interventi volti alla razionalizzazione della rete scolastica, finalizzati ad aumentare l’efficienza del sistema scolastico, nel rispetto del programma di dimensionamento della rete scolastica di riferimento e interventi volti alla conservazione del patrimonio esistente, attraverso i quali adeguare gli edifici alle norme vigenti in materia di agibilità, sicurezza, igiene ed eliminazione delle barriere Bollettino Ufficiale –7– Serie Ordinaria n. 7 - Martedì 11 febbraio 2014 architettoniche e adattare gli spazi interni – senza generare aumenti di cubatura – all’incremento del numero di studenti, rinviando a successivo specifico provvedimento l’individuazione dei criteri sulla base dei quali verranno selezionati gli interventi finanziabili; −− interventi urgenti e indifferibili, divenuti necessari a seguito di eventi imprevedibili che hanno compromesso l’agibilità degli edifici scolastici; Considerato che: −− l’art. 10 del d.l. 12 settembre 2013, n. 104 «Misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca» autorizza le Regioni a stipulare mutui trentennali con oneri di ammortamento a totale carico dello Stato, al fine di favorire interventi straordinari di ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico di immobili di proprietà pubblica adibiti a istruzione scolastica; −− non è stato ancora formalizzato il decreto ministeriale con il quale devono essere stabilite le modalità attuative della sopra citata disposizione e che, pertanto, per il sostegno finanziario degli interventi previsti dalla d.c.r. n. 168 del 22 ottobre 2013 non sono attualmente disponibili risorse statali, ma esclusivamente risorse autonome del bilancio regionale; Rilevato che sul bilancio regionale per gli esercizi 2014 e 2015 sono iscritte risorse autonome pari a 35.000.000,00 sul capitolo 10327/2014 e euro 25.000.000,00 sul capitolo 10327/2015, che si ritiene di utilizzare come segue: −− euro 7.300.000, che trovano copertura sul capitolo 4.03.203.10327 del bilancio regionale - esercizio 2014, destinati al rifinanziamento dell’iniziativa «Generazione Web Lombardia 2013/2014», da erogare secondo le modalità previste dall’avviso approvato con decreto n. 104 del 13 gennaio 2014; −− euro 12.000.000,00, che trovano copertura sul capitolo 4.03.203.10327 del bilancio regionale - esercizio 2014, destinati ad una nuova azione per l’anno scolastico 2014/2015 finalizzata alla diffusione dell’innovazione tecnologica nella didattica nelle istituzioni scolastiche e formative del secondo ciclo, da erogare a fondo perduto sulla base di criteri che saranno determinati con successivo specifico provvedimento; −− euro 2.000.000,00, che trovano copertura sul capitolo 4.03.203.10327 del bilancio regionale - esercizio 2014, destinati ad interventi urgenti e indifferibili, da erogare a fondo perduto nel rispetto delle modalità di assegnazione specificate nell’Allegato A, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione; −− euro 13.700.000,00, che trovano copertura sul capitolo 4.03.203.10327 del bilancio regionale - esercizio 2014, destinati ad interventi volti alla razionalizzazione della rete scolastica e alla conservazione del patrimonio esistente di cui ai punti 6.A e 6.B dell’Allegato A alla d.c.r. n. 168/2013, da erogare nel rispetto dei principi di armonizzazione dei bilanci per il pagamento degli stati di avanzamento debitamente certificati entro l’esercizio 2014, attraverso gli strumenti finanziari offerti dal Fondo per l’edilizia scolastica di cui all’art. 7-bis, l.r. n. 19/2007, che garantiscono l’ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse pubbliche; −− euro 15.000.000,00, che trovano copertura sul capitolo 4.03.203.10327 del bilancio regionale - esercizio 2015, destinati al pagamento dei successivi stati di avanzamento certificati entro l’esercizio 2015 e relativi ai medesimi interventi di cui ai punti 6.A e 6.B sopra citati; Ritenuto, inoltre, di demandare a successivi provvedimenti del competente dirigente della Direzione Generale Istruzione, Formazione e Lavoro lo svolgimento di tutte le attività necessarie per l’attuazione della presente deliberazione; Valutate e fatte proprie le predette considerazioni; All’unanimità dei voti espressi nelle forme di legge; DELIBERA 1. di individuare per l’annualità 2014 le seguenti tipologie di interventi prioritariamente finanziabili a favore del patrimonio scolastico, ai sensi dell’art. 7-bis, l.r. n. 19/2007: −− interventi finalizzati alla diffusione dell’innovazione tecnologica nella didattica nelle istituzioni scolastiche e formative del secondo ciclo; −− interventi volti alla razionalizzazione della rete scolastica, finalizzati ad aumentare l’efficienza del sistema scolastico, nel rispetto del programma di dimensionamento della rete scolastica di riferimento e interventi volti alla conservazione del patrimonio esistente, attraverso i quali adeguare gli edifici alle norme vigenti in materia di agibilità, sicurezza, igiene ed eliminazione delle barriere architettoniche e adattare gli spazi interni – senza generare aumenti di cubatura – all’incremento del numero di studenti (punti 6.A e 6.B, Allegato A, d.c.r. n. 158/2013); −− interventi urgenti e indifferibili, divenuti necessari a seguito di eventi imprevedibili che hanno compromesso l’agibilità degli edifici scolastici (punto 6.D, Allegato A, DCR n. 158/2013); 2. . di individuare per ciascuna tipologia sopra indicata le risorse dedicate e le relative modalità di attribuzione: −− euro 19.300.000, che trovano copertura sul capitolo 4.03.203.10327 del bilancio regionale - esercizio 2014, di cui euro 7.300.000, destinati al rifinanziamento dell’avviso «Generazione Web Lombardia 2013/2014» atteso il notevole successo dell’iniziativa, da erogare secondo le modalità previste dall’avviso approvato con decreto n. 104 del 13 gennaio 2014 e euro 12.000.000,00, destinati ad una nuova azione per l’anno scolastico 2014/2015 finalizzata alla diffusione dell’innovazione tecnologica nella didattica nelle istituzioni scolastiche e formative del secondo ciclo, da erogare a fondo perduto sulla base di criteri che saranno determinati con successivo specifico provvedimento; −− euro 2.000.000,00, che trovano copertura sul capitolo 4.03.203.10327 del bilancio regionale - esercizio 2014, destinati ad interventi urgenti e indifferibili, da erogare a fondo perduto nel rispetto delle modalità di assegnazione specificate nell’Allegato A, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione; −− euro 13.700.000,00, che trovano copertura sul capitolo 4.03.203.10327 del bilancio regionale - esercizio 2014, destinati ad interventi volti alla razionalizzazione della rete scolastica e alla conservazione del patrimonio esistente di cui ai punti 6.A e 6.B dell’Allegato A alla d.c.r. n. 168/2013, da erogare nel rispetto dei principi di armonizzazione dei bilanci attraverso gli strumenti finanziari offerti dal Fondo per l’edilizia scolastica di cui all’art. 7-bis, l.r. n. 19/2007 per il pagamento degli stati di avanzamento debitamente certificati entro l’esercizio 2014, rinviando a successivo specifico provvedimento l’individuazione dei criteri sulla base dei quali verranno selezionati gli interventi finanziabili; −− euro 15.000.000,00, che trovano copertura sul capitolo 4.03.203.10327 del bilancio regionale - esercizio 2015, destinati al pagamento dei successivi stati di avanzamento certificati entro l’esercizio 2015 e relativi ai medesimi interventi di cui ai punti 6.A e 6.B sopra citati; 3. di demandare al competente dirigente della Direzione Generale Istruzione, Formazione e Lavoro lo svolgimento di tutte le attività necessarie per l’attuazione della presente deliberazione; 4. di disporre la pubblicazione del presente provvedimento sul BURL e sul sito internet della D.G. Istruzione, Formazione e Lavoro; 5. di disporre la pubblicazione della presente deliberazione ai sensi degli artt. 26 e 27 del d.lgs. n. 33/2013 a cura della Direzione Generale Istruzione, Formazione e Lavoro. II segretario: Marco Pilloni ——— • ——— –8– Bollettino Ufficiale Serie Ordinaria n. 7 - Martedì 11 febbraio 2014 ALLEGATO A MODALITÀ PER L’ASSEGNAZIONE DI CONTRIBUTI VOLTI A FINANZIARE INTERVENTI URGENTI E INDIFFERIBILI IN MATERIA DI EDILIZIA SCOLASTICA. Per qualunque situazione determinata da eventi imprevedibili, gli Enti Locali interessati possono chiedere un contributo straordinario per l’esecuzione di opere imprevedibili, urgenti ed indifferibili riferite a strutture edilizie adibite a sedi di erogazione del servizio scolastico da parte delle autonomie scolastiche, in coerenza con il piano di dimensionamento di Regione Lombardia per gli anni scolastici 2013/14 e 2014/15. Le richieste di contributo possono essere presentate alla Regione Lombardia – Direzione Generale Istruzione, Formazione e Lavoro che, previa verifica della sussistenza dei requisiti di ammissibilità, provvederà all’erogazione del contributo nel rispetto dell’ordine cronologico di presentazione della stessa domanda. Le opere oggetto di richiesta potranno essere ammesse a contributo a condizione che i relativi lavori non siano già iniziati al momento di presentazione della domanda. L’importo massimo assegnabile è pari al 50% del costo dell’intervento da realizzare e fino ad un massimo di € 100.000,00. Saranno ammessi a contributo interventi su edifici le cui opere non possono essere differite per esigenze sorte a seguito di eventi che hanno compromesso l’agibilità degli stessi edifici e che non siano altrimenti finanziabili all’interno delle ordinarie procedure previste dalla Regione. Potranno essere ammesse a contributo esclusivamente le opere a base d’asta e la relativa IVA e le spese tecniche nella misura massima del 10% dell’importo dei lavori. Non saranno ammesse a finanziamento spese per imprevisti. L’intervento finanziato dovrà essere avviato entro 6 mesi dall’assegnazione del beneficio e completato entro il 31 dicembre 2014. Il mancato rispetto del cronoprogramma determina la revoca del contributo assegnato. Modalità di erogazione del contributo Il contributo assegnato verrà erogato secondo le modalità di seguito individuate: − 50% all’inizio dei lavori; − 40% ad avvenuta esecuzione del 60% dei lavori da eseguire; − 10% a collaudo effettuato. Economie di spesa Eventuali economie derivanti da minori lavori o da ribassa d’asta genereranno la rideterminazione proporzionale del contributo assegnato e le relative quote di contributo non utilizzate resteranno nella piena disponibilità di Regione Lombardia. Bollettino Ufficiale –9– Serie Ordinaria n. 7 - Martedì 11 febbraio 2014 D.g.r. 7 febbraio 2014 - n. X/1336 Approvazione della prima revisione della «Carta dei requisiti di qualità» per le fattorie didattiche LA GIUNTA REGIONALE Vista la legge di orientamento d.lgs. del 18 maggio 2001, n. 228 che all’art. 1 ribadisce che si intendono connesse a quella agricola le attività dirette alla fornitura di beni o servizi mediante l’utilizzazione prevalente di attrezzature o risorse dell’azienda normalmente impiegate nell’attività agricola esercitata; Vista la l.r. 5 dicembre 2008, n. 31 «Testo unico delle leggi regionali in materia di agricoltura, foreste, pesca e sviluppo rurale», che: •all’art.12, comma1, lettera d), attribuisce alla Regione la competenza sugli interventi a livello regionale per l’orientamento dei consumi e per il coordinamento delle politiche nutrizionali; •all’art.34, comma 1 lettera b) conferisce alle Province le funzioni amministrative concernenti il coordinamento, la vigilanza e il controllo sulle aziende locali operanti in materia di agricoltura e foreste, alla lettera c) trasferisce alle Province le funzioni amministrative concernenti le attività agrituristiche e le produzioni biologiche e al comma 1 lettera r) delega alle Province le funzioni amministrative concernenti la rilevazione e il controllo dei dati sul fabbisogno alimentare e l'attuazione dei programmi provinciali d'intervento relativi all'educazione alimentare e alle politiche nutrizionali, comprese quelle biologiche; Considerato che il circuito delle Fattorie Didattiche della Lombardia concorre al raggiungimento del risultato atteso «106 Econ. - 16.1 Sviluppo dell’export dell’agroalimentare lombardo: azioni coordinate nell’ambito di Expo 2015 e ricerca di nuovi mercati» contenuto nel Programma Regionale di Sviluppo della X Legislatura; Considerato che il presente atto concorre anche al raggiungimento del risultato atteso «15 Semplificazione della normativa di settore» contenuto nel Programma Regionale di Sviluppo della X Legislatura; Preso atto che la d.d.u.o. 16 maggio 2012, n. 4209 «Nuove disposizioni in materia di fabbisogni medi di manodopera per il settore agricolo lombardo» fissa i criteri per il calcolo del rapporto di connessione dell’attività didattica rispetto a quella agricola ai fini della compilazione del certificato di connessione da parte delle Amministrazioni Provinciali; Richiamati: •la delibera di Giunta regionale n. VII/10598 del 11 ottobre 2002 «Approvazione dello schema della carta della qualità e del marchio che identifica la rete regionale delle fattorie didattiche. P.S.R.3.4.3. sostegno ai processi di commercializzazione e promozione dei prodotti sui mercati nazionali ed esteri»; •il decreto del Direttore Generale n. 25615 del 20 dicembre 2002 «Approvazione dei contenuti essenziali dei moduli formativi per gli operatori delle Fattorie Didattiche della Lombardia; •il decreto del Direttore Generale n. 4926 del 24 Marzo 2003, che approva la procedura di accreditamento delle Fattorie Didattiche della Lombardia e istituisce un elenco delle fattorie accreditate; Premesso: •che la Regione, attraverso la D.G. Agricoltura, promuove da anni progetti e iniziative di orientamento dei consumi e di educazione alimentare, rivolti alla scuola e ai consumatori in senso lato anche tramite il supporto operativo di ERSAF (Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste); •che la Regione ritiene importante valorizzare e facilitare l’espletamento delle funzioni da parte della Rete delle Fattorie Didattiche della Lombardia anche in vista dell’esposizione universale Expo 2015 «Nutrire il pianeta, energia per la vita» ritenendo il ruolo di queste aziende agricole specializzate nell’accoglienza e nella didattica particolarmente utile per un coinvolgimento della cittadinanza sulle tematiche centrali dell’Expo 2015; •la Regione, nell’ambito delle iniziative di Educazione Alimentare, ha avviato nel 2001 il progetto «Fattorie Didattiche» con l’obiettivo di contribuire ad avvicinare alla campagna e alla cultura del territorio rurale prioritariamente gli alunni della scuola dell’obbligo, ma anche cittadini e target specifici, attraverso una maggiore conoscenza delle produzioni agroalimentari e del ruolo del settore agricolo; •che risulta opportuno confermare il simbolo grafico che caratterizza le Fattorie Didattiche della Lombardia, già approvato con la delibera di Giunta regionale n. VII/10598 del 11 ottobre 2002, opportunamente adattato all'immagine coordinata di Regione Lombardia; •che le informazioni contenute nell'elenco regionale delle Fattorie didattiche potranno essere inserite ed eventualmente gestite digitalmente nei sistemi informativi della Direzione Generale Agricoltura con successivi provvedimenti; Considerato che: •la didattica in fattoria si pone l’obiettivo di creare occasioni di contatto diretto tra settore agricolo e consumatori, per far conoscere il lavoro dell’agricoltore, comprendere i percorsi degli alimenti dal campo alla tavola, valorizzare la cultura e la tradizione del mondo rurale, sensibilizzare nei confronti della tutela ambientale, sostenere la diversificazione delle attività agricole come fonte di reddito complementare; •nell’ambito della didattica in fattoria, le attività agricole delle aziende sono individuate quali protagoniste delle attività divulgative ed educative per la loro elevata valenza innovativa nel campo dell’educazione alimentare e ambientale, in quanto favoriscono l’articolazione di percorsi educativi complessi e necessariamente complementari all’attività didattico-cognitiva in ambito scolastico, promuovendo altresì una relazione interattiva con il territorio; •il territorio lombardo presenta ad oggi 197 aziende agricole facenti parte dell’elenco regionale delle «Fattorie Didattiche della Lombardia» e che tali iniziative riscontrano l’adesione di migliaia di classi ogni anno; •la revisione della «Carta dei requisiti di qualità», riprodotta nell’allegato A di n. 3 pagine parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, è stata elaborata di concerto con le Associazioni Agrituristiche che afferiscono alle Organizzazioni Professionali e sentite le Amministrazioni Provinciali; •le aziende che intendono aderire alla rete regionale delle Fattorie Didattiche devono rispondere ai requisiti definiti nella «Carta dei requisiti di qualità» (allegato A, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione); •il simbolo grafico, adattato all'immagine coordinata di Regione Lombardia, caratterizzerà le aziende aderenti alla rete regionale delle fattorie didattiche, il materiale didattico e tutte le azioni che saranno ritenute significative per il consolidamento progettuale; •si ritiene opportuno specificare che le fattorie didattiche potranno utilizzare il simbolo grafico, esponendolo in azienda ma anche nei propri materiali didattici e promozionali, solo previa autorizzazione da parte del referente regionale per le fattorie didattiche; Considerato altresì che: •in considerazione della complessità delle tematiche dell’Educazione Alimentare e ambientale e della molteplicità di relazioni e di figure coinvolte nel progetto, è necessario prevedere la messa in atto di azioni condivise interdisciplinari ed intersettoriali di: formazione degli imprenditori agricoli, loro coadiuvanti e collaboratori; sensibilizzazione e aggiornamento dei formatori, docenti e animatori culturali; sensibilizzazione e divulgazione del progetto presso le famiglie e i consumatori, iniziative formative di accompagnamento e di supporto; Preso atto che: •lo schema della revisione della «Carta dei requisiti di qualità» è stato concordato nel corso di incontri con i referenti delle Associazioni Agrituristiche, i cui verbali si trovano agli atti della U.O. Sviluppo di Innovazione, Cooperazione e Valore delle produzioni; •le Associazioni Agrituristiche afferenti alle Organizzazioni Professionali (Agriturist Lombardia, Coopagri Lombardia, Turismoverde Lombardia e Terranostra Lombardia) hanno - in data 21 novembre 2013 - inviato una lettera a firma congiunta alla Direzione Generale Agricoltura in cui viene ribadita l'importanza di offrire all'azienda agricola l'opportunità di fornire servizi connessi, in virtù di un certificato di connessione che garantisca l'esistenza dell'azienda – 10 – Bollettino Ufficiale Serie Ordinaria n. 7 - Martedì 11 febbraio 2014 agricola; •lo schema della revisione della «Carta dei requisiti di qua- lità» è stato presentato nel corso di una riunione con i referenti delle Province in data 11 dicembre 2013 e con i referenti delle Associazioni Agrituristiche al fine di raccogliere eventuali osservazioni da parte delle Amministrazioni Provinciali; •le Province non presenti durante la riunione, hanno potuto far pervenire le osservazioni tramite email, di cui si è tenuto conto nella discussione con i referenti delle Associazioni Agrituristiche; •onde omologare le procedure sul territorio, Regione Lombardia provvederà all'approvazione, tramite provvedimenti successivi, della procedura e della modulistica necessaria all'accreditamento; Ritenuto altresì che: •la D.G. Agricoltura, unitamente alle Amministrazioni Provinciali e con il supporto tecnico delle Associazioni Agrituristiche e di altri soggetti in chiave sussidiaria, è impegnata a curare il coordinamento complessivo del progetto e controllare la coerenza dell’elaborazione dei contenuti e delle linee guida degli interventi per le attività di formazione, promozione e divulgazione; •i competenti uffici delle Amministrazioni Provinciali devono verificare la sussistenza dei requisiti previsti dalla «Car- ta dei requisiti di qualità» nel momento in cui l’azienda richiederà l’accreditamento, avvalendosi eventualmente, per la valutazione del progetto formativo, del referente per l’educazione alimentare provinciale; •la definizione dei contenuti della proposta formativa del corso abilitante di 90 ore per gli imprenditori agricoli, così come la procedura amministrativa di accreditamento, saranno oggetto di definizione con atti amministrativi successivi; •è opportuna la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia della presente deliberazione; Vagliate e fatte proprie le suddette valutazioni; Ad unanimità di voti, espressi nelle forme di legge; DELIBERA richiamate le premesse che formano parte integrante del presente atto: 1. di approvare la prima revisione della «Carta dei requisiti di qualità» di cui all’allegato A di numero 3 pagine parte integrante e sostanziale della presente deliberazione; 2. di disporre la pubblicazione del presente atto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. II segretario: Marco Pilloni ——— • ——— ALLEGATO A CARTA DEI REQUISITI DI QUALITÀ PER LE FATTORIE DIDATTICHE Le Fattorie Didattiche della Lombardia costituiscono un circuito di elezione di aziende agricole che si impegnano, oltre che nell’attività produttiva tradizionale, anche nell’attività didattico-formativa, così come delineato nella legge di orientamento e modernizzazione del settore agricolo (d.lgs. 228/2001), che all’art. 1 enuncia che si intendono connesse le attività dirette alla fornitura di beni o servizi mediante l’utilizzazione prevalente di attrezzature o risorse dell’azienda normalmente impiegate nell’attività agricola esercitata. Le aziende che aderiscono alla rete delle Fattorie Didattiche della Lombardia assumono gli impegni propri della “Carta dei requisiti di qualità”. L’adesione al circuito ha carattere volontario. Definizione Le Fattorie Didattiche della Lombardia sono aziende agricole disponibili ed impegnate nell’accoglienza del pubblico ed in particolare nell’educazione di bambini, giovani e adulti, sia nell’ambito di attività scolastiche che extrascolastiche. A tal fine le Fattorie Didattiche offrono, tramite un progetto formativo, l’opportunità di conoscere l’attività agricola ed il ciclo degli alimenti, la vita animale e vegetale, i mestieri ed il ruolo sociale dell’impresa agricola, il paesaggio rurale per educare al consumo consapevole ed al rispetto dell’ambiente, oltre a temi attuali quali la biodiversità, la sostenibilità, la sovranità alimentare, l’innovazione e la cura del territorio. Il progetto formativo (da allegare alla domanda di riconoscimento della qualifica, dove siano stabiliti i temi, gli obiettivi e la conduzione pratica della visita) deve essere incentrato sui temi agricoli: sull’azienda agricola intesa come attività economica, tecnologica, ecologica e culturale, di allevamento e di produzione di beni e servizi in equilibrio con i cicli della natura e dell’ambiente. L’attività educativo/formativa proposta, in stretta relazione con il contesto aziendale, è attività connessa a quella agricola ai sensi dell’art. 2135 del CC e rimane l’attività principale la cui prevalenza è calcolata attraverso l’applicazione delle tabelle comprese nel d.d.u.o. del 16 maggio 2012, n.4209 “Nuove disposizioni in materia di fabbisogni medi di manodopera per il settore agricolo lombardo”. Alla base del progetto formativo delle Fattorie Didattiche vi sono i principi della pedagogia attiva, per mettere il pubblico in condizione di apprendere attraverso l’esperienza pratica, l’azione e la percezione del mondo rurale. L’azienda agricola che intende aderire, oltre ad avere il certificato di connessione che preveda lo svolgimento di questo servizio, deve svolgere un’attività effettiva di produzione animale e/o vegetale, avere un progetto formativo definito ed essere in regola con le disposizioni in materia di previdenza agricola. Caratteristiche produttive L’azienda agricola deve essere a conoscenza delle disposizioni e degli impegni relativi alla condizionalità di cui al titolo II, capitolo I del Reg. CE n. 73/2009 così come modificato dal Reg. CE 1310/2013, limitatamente alle proprie caratteristiche produttive. Formazione degli operatori Gli operatori delle Fattorie Didattiche devono poter dimostrare di aver partecipato ad un corso abilitante di 90 ore. Inoltre si impegnano a seguire corsi annuali di aggiornamento della durata di 24 ore per i primi tre anni di attività, di 16 ore dopo i primi tre anni di attività. Il corso di formazione abilitante si compone di moduli formativi suddivisi in tre macro-aree: pedagogia e comunicazione, economia e normativa di settore, agricoltura ed ecologia. Possono essere parzialmente esonerati dalla partecipazione ai corsi abilitanti coloro che dimostrino di aver svolto la professione di insegnante per almeno 5 anni e/o di avere titoli di studio che ricoprono gli argomenti previsti dal corso abilitante. Per valutare i titoli di studio e le esperienze ai fini di uno scomputo delle ore di formazione abilitante è istituito un nucleo di valutazione, composto dal referente per le Fattorie Didattiche della Regione Lombardia, dal referente provinciale e da un funzionario delle Associazioni Agrituristiche. Attività preparatorie per le scuole Le Fattorie Didattiche, prima di ogni visita, concordano con i docenti il programma da realizzare con la classe e gli obiettivi educativi. Gli agricoltori si dichiarano disponibili ad interventi in classe, prima e successivamente alla visita, se propedeutici ai programmi proposti, e possono stipulare convenzioni con gli Istituti Scolastici. Bollettino Ufficiale – 11 – Serie Ordinaria n. 7 - Martedì 11 febbraio 2014 Ogni azienda si impegna: • a fornire informazioni sull’abbigliamento necessario alla visita in ragione della stagionalità, delle condizioni atmosferiche e delle attività proposte; • a fornire informazioni precise per raggiungere l’azienda, specificando se è facilmente raggiungibile da un pullman e se vi sono spazi adeguati, in azienda o nelle vicinanze, per le manovre, nonché se sono disponibili rampe di accesso per i disabili; • a fornire le informazioni riguardanti la valutazione dei rischi specifici e le procedure di prevenzione e protezione; • a segnalare agli accompagnatori le aree con divieto di accesso, che saranno in ogni caso evidenziate; • in caso di presenza di soggetti diversamente abili, a prendere accordi specifici per facilitare la loro presenza e la loro partecipazione alle attività proposte; • richiedere ai docenti l’eventuale presenza di ospiti con allergie, intolleranze o problemi particolari che possano compromettere la partecipazione alle attività previste. Accoglienza • L’azienda dispone di ambienti accoglienti e curati, di spazi attrezzati sufficienti per svolgere le azioni educative ed in particolare di locali coperti per lo svolgimento delle attività didattiche anche in caso di maltempo. • L’azienda è dotata di servizi igienici a norma in base alla tipologia dell’azienda e di lavabi con acqua potabile adeguati al numero dei ragazzi ospitati. • Sono disponibili aree attrezzate e delimitate dove gli ospiti possono consumare la merenda e/o giocare in libertà e sicurezza. • Gli agricoltori accolgono in modo cordiale gli ospiti e spiegano tutte le attività agricole svolte in azienda, permettendo ai visitatori di rapportarsi in condizioni di sicurezza agli animali allevati. • Il numero dei partecipanti alle visite e alle attività educative deve essere adeguato agli spazi aziendali e all’efficacia delle azioni previste. • L’accoglienza viene proporzionata al numero degli operatori presenti in azienda: il rapporto operatori/utenti non potrà in nessun caso essere inferiore a 1/30. • L’accoglienza, la visita e le attività saranno condotte dall’agricoltore e/o da suoi familiari e/o da personale aziendale in possesso dell’abilitazione di cui al paragrafo – Formazione degli operatori. Eventuale personale esterno potrà essere coinvolto a supporto dell’attività, preferendo figure specializzate nella didattica e con conoscenze agroalimentari. Tali figure devono essere formate dal titolare del progetto formativo (ovvero l’agricoltore e/o il familiare e/o il personale aziendale in possesso dell’abilitazione) sulle attività ideate in coerenza con l’indirizzo produttivo e didattico dell’azienda. L’azienda deve garantire, durante la visita, la presenza di un operatore abilitato. In caso l’operatore abilitato dovesse lasciare l’azienda, è concesso, prima della revoca dell’iscrizione dall’albo regionale, un anno di tempo per abilitare un’altra persona facendogli frequentare il corso di 90 ore. • Gli agricoltori che si iscrivono per la prima volta possono frequentare il corso abilitante entro un anno dall’avvio della procedura d’iscrizione (ossia dalla data di trasmissione della domanda all’ Amministrazione Provinciale). • E’ cura dell’azienda fornire alle classi ospitate eventuale materiale didattico di supporto e/o testimonianze della visita. • Ogni azienda predispone un registro con i dati sintetici delle visite. Una copia del registro dovrà essere trasmesso alle amministrazioni provinciali o regionali su richiesta. Sicurezza • L’azienda è dotata dei sistemi di sicurezza previsti dalle normative vigenti. • L’azienda si impegna a mettere in atto ogni precauzione per evitare situazioni di pericolo ai partecipanti da parte di animali, attrezzature o sostanze pericolose. • I visitatori saranno comunque resi coscienti che un’azienda agricola è un luogo di lavoro, e conseguentemente i locali o depositi di attrezzi e sostanze pericolose devono essere resi inaccessibili. Eventuali limitazioni d’accesso in aree determinate sono ben segnalate e vengono comunicate agli accompagnatori, prima della visita o comunque all’inizio della stessa e delle attività educative. • Tutti gli animali allevati in azienda vengono sottoposti a periodici controlli profilattici dei Servizi Veterinari delle Asl, in particolare per le malattie ritenute trasmissibili all’uomo. I locali di ricovero sono puliti regolarmente e disinfestati. • L’agricoltore si dota di un’assicurazione di responsabilità civile nei confronti di terzi comprendente, nel caso di ristoro, il rischio di tossinfezione. • Se l’azienda fornisce ai propri ospiti spuntini, merende o prodotti alimentari si dota di un sistema di autocontrollo ai sensi del Reg (CE) n. 852/2004, Reg (CE) n. 853/2004 e Reg (CE) 854/2004. • L’azienda possiede attrezzature di primo soccorso efficaci e in buono stato di conservazione e gli operatori hanno frequentato corsi di primo soccorso ai sensi del decreto legislativo n.81/2008. Riconoscimento ed accreditamento • Solo le fattorie didattiche in grado di soddisfare i sopraindicati requisiti possono fregiarsi del marchio delle Fattorie Didattiche della Lombardia e farne uso anche nei propri materiali di comunicazione e promozione, previa autorizzazione da parte del referente regionale per le Fattorie Didattiche. L’autorizzazione potrà essere richiesta tramite posta PEC all’indirizzo [email protected] • I competenti uffici delle Province verificano la sussistenza dei requisiti previsti dalla “Carta dei requisiti di qualità” nel momento in cui l’azienda richiede l’accreditamento, avvalendosi per la valutazione, del progetto formativo. • Le Province e la Regione possono disporre controlli e verifiche a campione. In caso siano riscontrate irregolarità, il referente provinciale e/o regionale informano per iscritto il titolare dell’azienda agricola invitandolo ad eliminare le difformità riscontrate, pena la revoca dell’accreditamento. Sintesi dell’iter procedurale Pubblicazione della Carta sul BURL e sul sito internet www.agricoltura.regione.lombardia.it Dalla pubblicazione del bando sul BURL – 12 – Bollettino Ufficiale Serie Ordinaria n. 7 - Martedì 11 febbraio 2014 La domanda può essere presentata sotto forma di autocertificazione allegando copia della carta d’identità, il progetto formativo e l’attestato del corso d’abilitazione alla Amministrazione Provinciale a partire dalla data di pubblicazione del bando sul BURL. 60 giorni dalla presentazione della domanda Le Province, attraverso i competenti Uffici degli Assessorati Agricoltura, effettuano l’istruttoria entro 60 giorni dal ricevimento della richiesta in forma cartacea. Tale termine è sospeso in caso di richiesta di dichiarazioni e/o documentazioni integrative o di rettifica. Eventuali integrazioni alla documentazione dovranno pervenire entro 30 giorni dalla richiesta. Provvedimento di concessione La Provincia comunica al richiedente l’esito dell’istruttoria entro 60 giorni dalla domanda. Inoltre, entro il 30 giugno di ogni anno, le Province compilano un elenco provinciale delle fattorie didattiche e lo trasmettono alla Regione che, entro il 31 luglio, approva l’elenco regionale con decreto. Per accettazione, da parte dell’azienda Agricola _________________________________________________________________________________ Sita in __________________________________________________________________________________________________________________________ Il Titolare o il legale rappresentante _______________________________________________________________________________________________ Bollettino Ufficiale – 13 – Serie Ordinaria n. 7 - Martedì 11 febbraio 2014 D.g.r. 7 febbraio 2014 - n. X/1337 Apertura invito alla presentazione di proposte di partenariato e di strategie di sviluppo locale in attuazione delle politiche di sviluppo di tipo partecipativo (CLLD) previste dal quadro comunitario di sostegno della programmazione comunitaria 2014/2020 LA GIUNTA REGIONALE Vista la Comunicazione della Commissione Europea «La PAC verso il 2020» che delinea le sfide per l’agricoltura e le zone rurali nella programmazione 2014-2020: produzione alimentare efficiente, gestione sostenibile delle risorse naturali e uno sviluppo territoriale equilibrato; Visti: −− il regolamento (UE) n. 1303/2013 del 17 dicembre 2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio,recante, tra l’altro disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca; −− il regolamento (UE) n. 1305/2013 del 17 dicembre 2013 e del Parlamento Europeo e del Consiglio, sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR),che ribadiscono la necessità di rafforzare e agevolare le iniziative di sviluppo locale di tipo partecipativo e riconoscono nell’approccio LEADER allo sviluppo locale un efficace strumento di promozione dello sviluppo delle zone rurali; Visti: −− la d.g.r. 4799 del 30 gennaio 2013 di Presa d’atto della Comunicazione sull’aggiornamento in merito al negoziato sullo sviluppo rurale e del «Documento strategico per lo sviluppo rurale 2014/2020» che tra le priorità dell’Unione Europea declinate in Lombardia prevede che le politiche di valorizzazione del territorio agricolo saranno sempre più integrate con quelle dello sviluppo locale e della tutela dei diversi ambiti territoriali lombardi della promozione, della multifunzionalità, della prevenzione dei rischi, del benessere sociale e del welfare; −− la bozza di Accordo di Partenariato tra Commissione e Italia, inviata con nota 14968 del 9 dicembre 2013 dal Ministero per lo Sviluppo Economico alla Commissione Europea, che contiene, tra l’altro, gli «Orientamenti per l’applicazione dello Sviluppo Locale di Tipo partecipativo« (CLLD) in Italia» −− gli artt. 32, 33, 34 e 35 del sopracitato reg. (UE) n. 1303/2013 del 17 dicembre 2013 che definiscono le modalità di applicazione del CLLD prevedendo i Gruppi di Azione Locale (GAL) quali soggetti che elaborano e attuano le strategie di sviluppo locale di tipo partecipativo sul territorio e che gli stessi devono essere selezionati attraverso criteri di selezione definiti dagli Stati Membri; Dato atto che il percorso di programmazione prevede che, dopo l’approvazione dei regolamenti gli Stati elaborino un documento denominato Accordo di Partenariato in linea con gli orientamenti fissati nel QCS e le Regioni predispongano un Piano di Sviluppo Rurale coerente con l’Accordo di Partenariato; Dato atto che, in coerenza con quanto sopra espresso, Regione Lombardia ha avviato attività di consultazione del partenariato attraverso appositi Tavoli Tematici che hanno permesso di iniziare un confronto sul territorio al fine di raccoglierne le esigenze e garantire trasparenza e condivisione delle scelte strategiche; Ritenuto di aprire al territorio la possibilità di confronto al fine di raccogliere elementi utili per la successiva selezione dei partenariati e reti territoriali efficaci e di qualità che si candidano sulla nuova programmazione a contribuire alla strategia regionale; Considerato che la presentazione della candidatura di proposte di partenariato e di strategie di sviluppo locale in questa prima fase, non costituisce vincolo alla successiva partecipazione al bando di selezione di strategie di sviluppo locale di tipo partecipativo e che le indicazioni contenute potranno subire modifiche a seguito dell’approvazione definitiva dell’Accordo di Partenariato Italia; Considerato altresì che l’approvazione dell’invito alla presentazione di proposte di partenariato e le indicazioni contenute nello stesso non costituiscono vincolo per l’Amministrazione Regionale, che potrà modificare secondo l’evoluzione del negoziato sulla strategia della politica agricola a livello comunitario, nazionale e regionale; Ritenuto pertanto di approvare l’Invito alla presentazione di proposte di partenariato e di strategie di sviluppo locale, Allegato 1) e la scheda di candidatura (Allegato 2), parti integranti e sostanziali del presente atto; A voti unanimi, espressi nelle forme di legge; DELIBERA 1. di approvare «l’Invito alla presentazione di proposte di partenariato e di strategie di sviluppo locale» Allegato 1) e la «Scheda di candidatura», Allegato 2), parti integranti e sostanziali del presente atto; 2. di stabilire che le schede di candidatura dovranno pervenire a Regione Lombardia, D.G. Agricoltura, U.O. Sviluppo di innovazione, cooperazione e Valore delle produzioni, P.zza Città di Lombardia 1, 20124 Milano, con Posta Certificata all’indirizzo: «[email protected], entro 90 giorni dalla pubblicazione del presente atto sul BURL; 3. di stabilire altresì che l’approvazione dell’invito alla presentazione di proposte di partenariato e le indicazioni contenute nello stesso non costituiscono vincolo per l’Amministrazione Regionale, che potrà modificare secondo l’evoluzione del negoziato sulla strategia della politica agricola a livello comunitario, nazionale e regionale; 4. di disporre la pubblicazione del presente atto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. II segretario: Marco Pilloni ——— • ——— ALLEGATO 1 PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2014/2020 SVILUPPO LOCALE DI TIPO PARTECIPATIVO INVITO ALLA PRESENTAZIONE DI PROPOSTE DI PARTENARIATO E DI STRATEGIE DI SVILUPPO LOCALE Invito a presentare proposte di partenariato e di strategie di sviluppo locale in coerenza con le priorità regionali che contribuiscono al rilancio delle aree rurali ed al sostegno delle aree in ritardo di sviluppo1. Obiettivo dell’invito è la raccolta di elementi utili a selezionare partenariati e reti territoriali efficaci e di qualità che si candidano a contribuire alla strategia regionale. Tale invito costituisce la prima fase di un percorso che prevede successivamente la pubblicazione del “Bando di selezione per la costituzione di Gruppi di Azione Locale” (GAL). 1 Aree con problemi demografici, poche risorse, scarsa capacità attrattiva. – 14 – Bollettino Ufficiale Serie Ordinaria n. 7 - Martedì 11 febbraio 2014 La presentazione delle candidature di partenariato non costituisce vincolo per i soggetti proponenti rispetto alle successive fasi di selezione dei Piani di Azione (PdA). 1. PARTENARIATO Il soggetto che intende candidarsi è un partenariato espressione del territorio, ampio e aperto che comprende attori che assumano un ruolo attivo2 nei progetti. E’ composto da: • • soggetti i cui interessi sono direttamente toccati dal programma, rappresentanti delle organizzazioni espressione della società civile3; soggetti pubblici e privati che per propria missione si occupano stabilmente delle materie sulle quali la strategia di sviluppo si basa. I partenariati dovranno, qualora la loro strategia sia approvata a seguito del “Bando di selezione per la costituzione di Gruppi di Azione Locale”, costituirsi in Gruppi di Azione Locale. I GAL, responsabili dell’attuazione delle strategie di sviluppo locale, dovranno essere composti da rappresentanti degli interessi socio-economici locali, pubblici e privati, in cui né il settore pubblico, né un singolo gruppo di interesse rappresenti, a livello decisionale, più del 49% dei diritti di voto. L’art 34 del Reg. (UE) 1303/2013 del 17 dicembre 2013 stabilisce i seguenti compiti minimi affidati ai GAL: - rafforzare la capacità dei soggetti locali di elaborare ed attuare interventi; - elaborare proposte di criteri di selezione, pubblicare bandi, ricevere domande di aiuto e valutare i progetti, selezionare gli interventi e fissare l’importo del sostegno. In particolare adottare procedure di selezione e valutazione dei progetti trasparenti e non discriminatorie, che evitino conflitti di interesse e garantiscano che almeno il 50% dei voti espressi nelle decisioni di selezione e valutazione dei progetti provenga da partner non pubblici, e che consentano la selezione mediante procedura scritta; - condurre attività di monitoraggio e valutazioni specifiche legate alla strategia di sviluppo locale. Eventuali, ulteriori compiti possono essere delegati al Gal da parte dell’Autorità di gestione del Programma di Sviluppo Rurale. Il partenariato che intende candidarsi dovrà possedere i requisiti necessari per i compiti affidategli. La nuova regolamentazione richiede ai Gruppi di azione locale un rafforzamento delle competenze di carattere tecnico-amministrativo, delle capacità progettuali, di coordinamento e di gestione. Le proposte devono essere corredate dalla descrizione del partenariato coinvolto, dall’elenco degli incontri svoltisi con gli attori locali, comprensivi dei verbali di quegli incontri che si considerano di rilievo nel processo di definizione del partenariato candidato. 2. TERRITORIO Si possono candidare aggregazioni di territori che raggiungono una massa critica sufficiente a sostenerne la strategia di sviluppo in termini di risorse umane, finanziarie ed economiche e che rispettano le condizioni di seguito descritte: • • territori classificati come aree rurali C e D nella programmazione 2007/2013; territori classificati come aree B che hanno attivato la programmazione sull’Asse 4 - Leader nella programmazione 2007/2013. La popolazione del territorio candidato deve essere compresa tra i 40.000 e i 150.000 abitanti. 3. STRATEGIA, OBIETTIVI E PRIORITA’ Le priorità generali sono articolate per area. Nelle aree di pianura obiettivo prioritario è quello di valorizzare il territorio e le zone rurali attraverso il miglioramento delle opportunità di lavoro e l’aumento del valore delle produzioni e della redditività delle imprese, in particolare favorendo l’innovazione e l’imprenditorialità anche nella filiera agroalimentare. Obiettivi prioritari nelle aree di montagna (collina e pianalto) sono: conservare e presidiare il territorio, attrarre e mantenere la popolazione favorendo la diversificazione di attività e servizi, valorizzare i prodotti di montagna e di lago, attraverso una gestione integrata del territorio. Infine, nelle aree in ritardo di sviluppo4, l’obiettivo prioritario è quello di contrastare lo spopolamento attraverso l’incremento delle opportunità di lavoro e accesso ai servizi per la popolazione. Si chiede vengano presentati dei progetti la cui strategia deve puntare su obiettivi finalizzati a precisi ambiti tematici in cui i partner coinvolti dispongano di esperienze e competenze specifiche, progetti coerenti con i fabbisogni emergenti e le opportunità individuate nei propri territori, caratterizzati da forti motivazioni e concentrazione di obiettivi, definiti tenendo conto delle potenzialità locali, che abbiano carattere di integrazione e multisettorialità e portino elementi innovativi nel contesto locale. All’interno degli ambiti tematici saranno scelte azioni/misure da attivare in funzione dei risultati attesi individuati nei piani di azione. Gli ambiti tematici di intervento sono i seguenti: • • • Sviluppo e innovazione delle filiere e dei sistemi produttivi locali (agro-alimentari, artigianali e manifatturieri); Sviluppo della filiera dell’energia rinnovabile (produzione e risparmio energia); Turismo sostenibile; 2 Si intende un partenariato capace attraverso l’attività di animazione di fare rete creando insieme al territorio i progetti, in grado di raggiungere anche soggetti che sarebbero esclusi o marginali e di garantire un’ attività di informazione costante . 3 Organizzazioni e associazioni che non fanno parte del mondo governativo ma rappresentano il mondo del lavoro, gruppi che condividono un medesimo interesse o determinati settori della società 4 Aree con problemi demografici, poche risorse, scarsa capacità attrattiva Bollettino Ufficiale – 15 – Serie Ordinaria n. 7 - Martedì 11 febbraio 2014 • • • Valorizzazione dei beni culturali, del paesaggio rurale e del patrimonio artistico in funzione della promozione dello sviluppo rurale del territorio; Accesso ai servizi pubblici essenziali; Inclusione sociale di specifici gruppi svantaggiati e/o marginali; Possono essere inclusi nel Piano di Azione, misure e azioni a carattere orizzontale rispetto a quelli menzionati, quali, ad esempio, la formazione del capitale umano, il trasferimento tecnologico, la mobilità e i trasporti locali, i servizi alle imprese e alla popolazione ecc., che possono rivelarsi funzionali alla realizzazione di interventi negli ambiti settoriali di cui sopra. La concentrazione su risultati ben specificati non implica l’elaborazione di una strategia mono-settoriale quanto piuttosto di una strategia che ricerca e valorizza i legami intersettoriali; nel caso in cui la strategia includa più di un ambito tematico vi deve essere connessione e non mera sommatoria tra gli ambiti per il raggiungimento del risultato atteso. 4. DOTAZIONE FINANZIARIA La dotazione finanziaria pubblica per ogni strategia di sviluppo locale è fissata nella soglia minima di 5 milioni di euro e nella soglia massima di 8 milioni di euro. 5. TERMINI DI PRESENTAZIONE Le schede di candidatura devono pervenire a Regione Lombardia – D.G. Agricoltura, U.O. Sviluppo di innovazione, cooperazione e Valore delle produzioni - P.zza Città di Lombardia 1, 20124 MILANO, con Posta certificata all’indirizzo: [email protected]. lombardia.it, entro 90 giorni dalla pubblicazione dell’invito sul BURL. Entro i successivi 60 giorni la D.G. Agricoltura effettua l’istruttoria delle candidature, che prevede una analisi delle proposte pervenute con una valutazione ai soli fini della acquisizione di elementi per la definizione del bando di selezione dei Gruppi di Azione Locale (GAL) per la programmazione 2014/2020 del Programma di Sviluppo Rurale. La D.G. Agricoltura invia, entro 20 giorni dal termine dell’istruttoria, una relazione con le valutazioni della proposta. L’approvazione dell’invito alla presentazione di proposte di partenariato e le indicazioni contenute nello stesso non costituiscono vincolo per l’Amministrazione Regionale che potrà modificare secondo l’evoluzione del negoziato del negoziato sulla strategia della politica agricola a livello comunitario, nazionale e regionale. ANALISI DI FLUSSO DELLA PROCEDURA Pubblicazione del bando sul BURL Pubblicazione del bando sul BURL e sul sito internet www.agricoltura.regione.lombardia.it Presentazione della candidatura I richiedenti presentano alla DG Agricoltura – U.O. Sviluppo di innovazione, cooperazione e Valore delle produzioni, la scheda di candidatura allegata al bando. La scheda deve essere presentata entro 90 giorni dalla pubblicazione della DGR sul BURL anche tramite posta certificata all’indirizzo PEC: [email protected]. Istruttoria Entro 60 giorni la D.G. Agricoltura effettua l’istruttoria che prevede una analisi delle proposte pervenute con una valutazione ai soli fini della acquisizione di elementi per la definizione del bando di selezione dei Gruppi di Azione Locale (GAL) per la programmazione 2014/2020 del Piano di Sviluppo Rurale. Chiusura del procedimento e comunicazione al richiedente Il procedimento si conclude con l’invio, da parte della D.G. Agricoltura, di una relazione con le valutazioni della proposta, entro 20 giorni dal termine della fase istruttoria. ______________________________________________________________________________ ——— • ——— – 16 – Bollettino Ufficiale Serie Ordinaria n. 7 - Martedì 11 febbraio 2014 ALLEGATO 2 SCHEDA DI CANDIDATURA 1. PARTENARIATO Le proposte devono essere corredate dalla descrizione del partenariato coinvolto, dall’elenco degli incontri svoltisi con gli attori locali, comprensivi anche dei verbali di quegli incontri che si considerano di rilievo nel processo di definizione del partenariato candidato. SOGGETTO PROPONENTE (CAPOFILA) Partner coinvolti Ruolo ed esperienze progettuali interterritoriali 1. 2. 3. Data e luogo incontri 2. Partecipanti TERRITORIO Provincia Comune Classificazione Area Popolazione totale La “classificazione aree” da utilizzare è quella proposta nella programmazione 2007/2013. In allegato carta geografica. 3. STRATEGIA, OBIETTIVI E PRIORITA’ Si chiede vengano presentate proposte/ progetti la cui strategia deve puntare su obiettivi finalizzati a precisi ambiti tematici, in cui i partner coinvolti dispongano di esperienze e competenze specifiche, progetti coerenti con i fabbisogni emergenti e le opportunità individuate nei propri territori, caratterizzati da forti motivazioni e concentrazione di obiettivi, definiti tenendo conto delle potenzialità locali, che abbiano carattere di integrazione e multisettorialità e portino elementi innovativi nel contesto locale. Obiettivi generali: Ambito tematico Motivazione Obiettivi operativi Interventi previsti Risultati/indicatori Soggetti interessati agli investimenti Altre informazioni aggiuntive 4. DOTAZIONE FINANZIARIA Importo totale: Lo schema proposto è predisposto per la raccolta di informazioni minime obbligatorie. Altre informazioni possono essere aggiunte a completamento della descrizione della candidatura. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Data di compilazione: ________________________ Bollettino Ufficiale – 17 – Serie Ordinaria n. 7 - Martedì 11 febbraio 2014 D.g.r. 7 febbraio 2014 - n. X/1340 Approvazione del bando “Voucher leva civica regionale – Percorsi di cittadinanza attiva per il potenziamento delle opportunità dei giovani” LA GIUNTA REGIONALE Vista la d.g.r. n. VIII/10923 del 29 dicembre 2009, avente ad oggetto «Accordo di Programma Quadro Nuova Generazione di idee: ulteriori iniziative da attivarsi a favore dei giovani», e vista altresì la d.g.r. n. IX/2508 del 16 novembre 2011 con cui sono state approvate le «Linee di indirizzo per una governance delle politiche giovanili in Lombardia 2012-2015» che prevedono, tra gli asset di intervento, le «Politiche per la responsabilità e la cittadinanza attiva in una dimensione di costruzione e sviluppo del senso di comunità», ponendo tra gli obiettivi a regia regionale la promozione del concetto di legalità attraverso forme di cittadinanza attiva; Precisato che «cittadinanza attiva» e «senso di comunità» sono concetti su cui più volte l’Unione Europea si è espressa invitando gli Stati membri a svolgere delle politiche attive rivolte ai giovani che favoriscano la piena espressione di una cittadinanza europea, fondata sui valori della democrazia e della solidarietà; Preso atto che l’attuale contesto di crisi occupazionale che colpisce in maniera sempre più incisiva i giovani escludendoli dal circuito educativo, formativo o lavorativo, e per i quali, pertanto, risulta necessario e urgente sostenere ed adottare politiche attive di partecipazione, formazione e lavoro; Considerato che Regione Lombardia rivolge da sempre una particolare attenzione ai giovani e al loro coinvolgimento attivo, incentivato attraverso strumenti legislativi innovativi ed una programmazione mirata; Ravvisata, pertanto, la necessità di rafforzare e rilanciare percorsi innovativi in grado di sostenere la partecipazione attiva dei giovani coniugandola ad opportunità di crescita formativa e occupazionale, tenendo conto delle esperienze già consolidate in tema di partecipazione giovanile e in una prospettiva di sviluppo anche in funzione di Expo 2015; Ritenuto che la realizzazione di progetti di cittadinanza attiva attraverso percorsi formativi destinati ai giovani, da svolgersi all’interno degli enti locali lombardi, possa rappresentare una concreta modalità di acquisizione di conoscenze e competenze professionali spendibili nel mercato del lavoro, nonché un incentivo alla partecipazione dei giovani alla vita sociale e istituzionale delle comunità locali; Preso atto, coerentemente con la finalità sopra descritte e sulla base della positiva esperienza della sperimentazione effettuata lo scorso anno, di individuare nello strumento della «Leva Civica Regionale» il modello attuativo attraverso il quale sarà possibile per gli enti locali lombardi (Comuni, Unioni di Comuni, Comunità Montane e Consorzi di Comuni) ottenere un contributo per attivare sul proprio territorio progetti sperimentali di Leva Civica destinati ai giovani; Valutato altresì di destinare tali percorsi formativi ai giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni, residenti o domiciliati in Lombardia all’atto di presentazione della domanda, individuati dagli enti locali beneficiari del contributo a seguito delle relative procedure pubbliche di selezione dei giovani interessati, i quali potranno così osservare direttamente come vengono gestiti i servizi comunali; Ritenuto, pertanto, di dare concreta attuazione all’iniziativa sopra descritta in attuazione della deliberazione n. VIII/10923 del 29 dicembre 2009 sopra richiamata con l’approvazione del bando «Voucher Leva Civica Regionale - Percorsi di cittadinanza attiva per il potenziamento delle opportunità dei giovani – anno 2014», così come riportato nell’allegato 1), che forma parte integrante e sostanziale del presente atto; Precisato, a tal fine, di destinare per il finanziamento del bando di cui all’allegato 1) della presente deliberazione l’importo di € 2.000.000,00 per la creazione di percorsi di cittadinanza attiva all’interno delle istituzioni locali e per lo sviluppo di opportunità formative sia a livello di educazione civica che in settori di interesse della comunità stessa, riservando una particolare attenzione al mondo sportivo, secondo quanto espressamente previsto dallo «Schema di Accordo di Programma Quadro per lo sviluppo e il rilancio dello sport in Lombardia» approvato con d.g.r. n. X/668 del 16 settembre 2013; Valutato che la dotazione finanziaria pari ad euro 2.000.000,00 destinata alla suddetta iniziativa troverà copertura sul bilancio pluriennale 2014/2016 a valere sui seguenti capitoli: 1. cap. 8420 «Cofinanziamento POGAS - AdPQ in materia di politiche giovanili ‘Nuova Generazione di Idee’ - Trasferimenti a amministrazioni locali» - € 500.000,00; 2. cap. 10152 «Cofinanziamento regionale degli interventi previsti negli AAdPQ Politiche giovanili» - € 1.500.000,00; Vista la l.r. 7 luglio 2008 n. 20 «Testo unico delle leggi regionali in materia di organizzazione e personale», nonché i provvedimenti organizzativi della X legislatura; All’unanimità dei voti espressi nelle forme di legge; DELIBERA per le motivazioni richiamate in premessa che si intendono qui integralmente riportate: 1. di approvare il Bando «Voucher Leva Civica Regionale – Percorsi di cittadinanza attiva per il potenziamento delle opportunità dei giovani – anno 2014», di cui all’allegato 1), parte integrante e sostanziale del presente provvedimento; 2. di destinare per tale iniziativa risorse finanziarie pari a € 2.000.000,00 del bilancio pluriennale 2014/2016 a valere sui seguenti capitoli: •6.2.104.10152 «Cofinanziamento regionale degli interventi previsti negli AAdPQ Politiche giovanili» per € 1.000.000,00 su esercizio 2014 e € 500.000,00 su esercizio 2015; •6.2.104.8420 «Cofinanziamento POGAS - AdPQ in materia di politiche giovanili 'Nuova Generazione di Idee' Trasferimenti a amministrazioni locali» per € 500.000,00 su esercizio 2015; 3. di demandare alle strutture competenti della Direzione Generale Sport e Politiche per i Giovani i successivi provvedimenti attuativi della presente deliberazione; 4. di pubblicare il presente provvedimento unitamente al bando di cui all'allegato 1), sul Bollettino Ufficiale di Regione Lombardia e sul sito internet http://www.giovani.regione.lombardia.it; 5. di disporre la pubblicazione della presente deliberazione ai sensi del d. lgs. n. 33/2013. II segretario: Marco Pilloni ——— • ——— ALLEGATO 1 BANDO ”VOUCHER LEVA CIVICA REGIONALE – PERCORSI DI CITTADINANZA ATTIVA PER IL POTENZIAMENTO DELLE OPPORTUNITA’ DEI GIOVANI” – ANNO 2014 1. Finalità dell’intervento Regione Lombardia intende favorire la partecipazione dei giovani alla vita della comunità locale e sviluppare il senso di responsabilità individuale e collettivo dei giovani. Accanto ai tradizionali temi su cui intervengono le politiche giovanili, la cittadinanza attiva diventa uno strumento importante per la partecipazione dei giovani alla vita sociale quale contributo alla “costruzione del bene collettivo”. A tal fine, il presente bando, promuove progetti di cittadinanza attiva attraverso percorsi formativi destinati ai giovani da realizzarsi all’interno degli enti locali lombardi in un’ottica di sostegno e rilancio di percorsi innovativi in grado di coniugare la partecipazione attiva dei giovani ad opportunità di crescita formativa e occupazionale. L’iniziativa si pone in continuità rispetto agli interventi già realizzati nell’ambito dei progetti già inseriti nell’Accordo di Programma Quadro – 18 – Bollettino Ufficiale Serie Ordinaria n. 7 - Martedì 11 febbraio 2014 “Nuova Generazione di Idee” di cui alla D.G.R. n.VIII/10923 del 29 dicembre 2009 e in particolare con l’esperienza del “Voucher di leva civica regionale” del 2012/2013. Per questa seconda edizione Regione Lombardia ha aggiunto al finanziamento statale anche risorse proprie. Gli obiettivi che si intendono raggiungere sono: • • sostenere la creazione o il consolidamento di percorsi ed esperienze di coinvolgimento dei giovani in attività di sperimentazione sul campo dei servizi erogati e delle attività realizzate dalle comunità locali, di acquisizione di competenze nelle istituzioni e di conoscenza del territorio e dei suoi bisogni; rappresentare uno strumento di alternanza studio/lavoro per accrescere le competenze dei giovani e favorire il loro inserimento nel mondo del lavoro. 2. Modello di riferimento Il modello di riferimento per la realizzazione della presente iniziativa è denominato “Leva Civica Regionale”, quale esperienza di cittadinanza attiva, nonché investimento della comunità lombarda sulle nuove generazioni. Aderendo al presente bando è possibile per gli enti locali lombardi, secondo le limitazioni e con le modalità di seguito descritte, ottenere un contributo (il cosiddetto voucher leva civica regionale) per attivare sul loro territorio progetti sperimentali di leva civica. Nello specifico il quadro delle attività di formazione è volto alla certificazione di competenze secondo quanto previsto dal “Quadro Regionale degli Standard Professionali” della Regione Lombardia. Le azioni dell’intervento dovranno essere finalizzate a: • • • • creare iniziative formative nell’ambito degli enti locali che favoriscano la crescita umana e professionale dei giovani attraverso la partecipazione attiva alla vita delle comunità locali; promuovere la collaborazione fra istituzioni sussidiarie orizzontali e verticali nell’organizzazione di iniziative formative in aree d’intervento e servizi rivolti alla persona, con riferimento anche al mondo dello sport; sperimentare, presso gli enti locali, la realizzazione di nuove modalità formative, rivolte alla valorizzazione delle esperienze dei giovani, al riconoscimento e alla certificazione delle competenze acquisite sul campo, anche con riferimento alle professioni sportive; attuare la sperimentazione e valutarne i risultati rispetto ai modelli di coinvolgimento giovanile in percorsi formativi e di certificazione delle competenze già sperimentati dagli enti locali. 3. Soggetti abilitati alla presentazione della domanda Possono presentare la domanda per l’ottenimento del “voucher leva civica regionale” , previa registrazione utilizzando la procedura on-line, disponibile all’indirizzo web: https://gefo.servizirl.it/, i seguenti enti territoriali della Lombardia definiti ai sensi del Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267 “Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”: • • • • Comuni; Unioni di Comuni; Comunità montane; Consorzi di Comuni. I progetti presentati dagli enti locali sopra indicati possono essere redatti d’intesa con associazioni sportive, cooperative sociali, organizzazioni di volontariato, scuole e oratori. 4. Risorse disponibili e massimali Per la concessione del voucher le risorse finanziarie disponibili sono pari a € 2.000.000 a valere sulla dotazione finanziaria derivante dall’Accordo di Programma Quadro “Nuova Generazione di Idee” sottoscritto il 14 dicembre 2007 da Regione Lombardia, Ministero dello Sviluppo Economico e Dipartimento per le Politiche Giovanili e le Attività Sportive della Presidenza del Consiglio dei Ministri nonché specificamente individuata nell’ambito della D.G.R. n. VIII/10923 del 29 dicembre 2009. Regione Lombardia riconosce per ciascun progetto avviato del valore di almeno € 6.400 – così come indicato ai successivi punti 6 e 7 - un contributo pari a € 3.900 delle spese ammissibili secondo i massimali previsti nella seguente tabella. Ente richiedente Comuni fino a 3.000 abitanti Comuni da 3.001 a 15.000 abitanti Comuni da 15.001 a 50.000 abitanti Comuni da 50.001 a 100.000 abitanti Comuni da 100.001 abitanti a 500.000 Comuni oltre 500.001 abitanti Cofinanziamento minimo a carico di ciascun ente per singola posizione € 2.500 Cofinanziamento regionale per singola posizione N. massimo di voucher assegnabili € 3.900 1 Cofinanziamento regionale massimo erogabile € 3.900 € 2.500 € 3.900 2 € 7.800 € 2.500 € 3.900 4 € 15.600 € 2.500 € 3.900 6 € 23.400 € 2.500 € 3.900 8 € 31.200 € 2.500 € 3.900 16 € 62.400 Bollettino Ufficiale – 19 – Serie Ordinaria n. 7 - Martedì 11 febbraio 2014 Ente richiedente Consorzi di Comuni Unioni di Comuni Comunità Montane Cofinanziamento minimo a carico di ciascun ente per singola posizione € 2.500 € 2.500 € 2.500 Cofinanziamento regionale per singola posizione N. massimo di voucher assegnabili € 3.900 € 3.900 € 3.900 2 2 2 Cofinanziamento regionale massimo erogabile € 7.800 € 7.800 € 7.800 La data di riferimento per la dichiarazione della popolazione comunale residente è fissata al 31/12/2013. 5. Modalità di presentazione della richiesta, verifica dei requisiti e concessione del voucher La domanda di partecipazione deve essere presentata dai soggetti abilitati alla presentazione della domanda, così come individuati al punto 3, obbligatoriamente in forma telematica, utilizzando esclusivamente la modulistica on-line predisposta su Internet e disponibile nei tempi sotto indicati all’indirizzo https://gefo.servizirl.it. Alla stessa dovrà essere allegato, in forma digitale, il provvedimento di previsione di spesa. In nessun caso saranno ammesse domande presentate in formato cartaceo o utilizzando una modulistica diversa da quella appositamente predisposta. La procedura informatica sarà disponibile sul sistema informativo a partire dalle ore 10.00 del 6 marzo 2014 fino alle ore 12.00 del 21 marzo 2014. Ai fini del rispetto di tale termine farà fede incontrovertibilmente la data e l’ora di protocollazione informatica del sistema informativo, che viene rilasciata solo al completo caricamento dei dati relativi alla domanda di partecipazione e al completo caricamento degli allegati elettronici nelle modalità di seguito indicate. All’indirizzo https://gefo.servizirl.it/, nella pagina iniziale sotto la voce aiuto, sarà consultabile una guida on-line a supporto degli Enti richiedenti per la corretta presentazione delle domande. Le richieste saranno accettate con procedimento a sportello secondo l’ordine cronologico di protocollazione e fino al totale assorbimento della dotazione finanziaria. Si precisa che l’ultima domanda presentata in ordine cronologico all’interno del sistema potrebbe dar luogo a un voucher di importo inferiore a quanto richiesto nella domanda. L’importo del voucher potenzialmente inferiore, sarà tempestivamente comunicato da Regione Lombardia all’Ente richiedente che avrà presentato l’ultima domanda inserita a sistema in ordine cronologico al fine di consentire allo stesso se rinunciare o confermare, entro 5 giorni dalla comunicazione di Regione Lombardia, la richiesta del voucher. In caso di esaurimento della dotazione finanziaria prima della scadenza del bando, si procederà all’immediata adozione del provvedimento di blocco della procedura informatica nonché a darne tempestiva comunicazione: sul sito http://www.giovani.regione.lombardia.it e all’indirizzo https://gefo.servizirl.it. Per la presentazione della domanda è necessario disporre della firma elettronica con Carta Regionale dei Servizi (CRS) oppure di firma digitale. Al momento della presentazione della domanda, l’ente richiedente dovrà avere già adottato un atto formale di previsione di spesa (delibera di giunta) che dovrà essere obbligatoriamente inserito, in formato PDF, all’interno del sistema, nonché riportare la classificazione e la quantificazione delle spese che l’ente richiedente intende sostenere per la realizzazione del percorso formativo, i cui costi di realizzazione dovranno comunque essere di importo non inferiore a € 6.400,00. Al termine del caricamento dei dati necessari a formulare la richiesta di contributo, se la compilazione è corretta, il sistema informatico emette un modulo in formato PDF contenente i dati inseriti. Tale modulo deve essere scaricato in locale, firmato con firma elettronica o digitale e caricato nella procedura online. Solo a seguito del caricamento del documento firmato digitalmente la procedura online consente di completare l’invio con successo e contestuale attribuzione di un numero progressivo di protocollo che conterrà l’indicazione di data/ora/minuto/secondo e di cui il sistema terrà conto per l’assegnazione del voucher. La domanda presentata è sottoposta a verifica formale circa la presenza tutti i requisiti di ammissibilità. Regione Lombardia si riserva la facoltà, nel corso delle attività di istruttoria formale, di richiedere integrazioni e/o chiarimenti sulla documentazione già presentata che si rendessero necessarie ai fini dell’ammissibilità della domanda, fissando i termini per la risposta in 15 giorni solari dalla data della richiesta; la mancata, insufficiente o inadeguata risposta dell’ente, entro il termine stabilito, comporta il non accoglimento della domanda. La Direzione Sport e Politiche per i Giovani provvederà successivamente a stilare l’elenco delle domande pervenute cofinanziando le richieste ammissibili fino al raggiungimento delle risorse disponibili e sulla base dell’ordine di protocollazione delle istanze on-line pervenute secondo le modalità sopra descritte. 6. Interventi ammissibili Il voucher assegnato può essere utilizzato dagli enti beneficiari esclusivamente per la realizzazione di percorsi di formazione, destinati a giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni, residenti o domiciliati in Lombardia all’atto della presentazione della domanda e finalizzati all’acquisizione di conoscenze e competenze professionali spendibili nel mercato del lavoro nonché alla partecipazione dei giovani alla vita sociale e istituzionale dell’ente locale beneficiario. Attraverso i percorsi sperimentali di “leva civica regionale”, che si svolgeranno all’interno dell’organizzazione degli enti beneficiari, previo esperimento delle relative procedure pubbliche di selezione, i giovani aderenti al percorso, potranno osservare dall’interno come funziona la realtà degli enti locali, nonché come vengono gestiti i servizi comunali. Per l’attuazione del percorso di leva civica, gli enti beneficiari dovranno, direttamente o attraverso enti di prima e seconda classe iscritti all’Albo Regionale Lombardo del Servizio Civile, obbligatoriamente avvalersi, per la realizzazione delle attività formative, di enti accreditati per i servizi di istruzione e formazione professionale di Regione Lombardia. Pertanto, sono soggetti attuatori delle iniziative di formazione i soggetti accreditati per l’erogazione dei servizi di Istruzione e Formazione Professionale, iscritti all’Albo di Regione Lombardia, ai sensi degli artt. 25 e 26 della L.R. 19/2007 e provvedimenti attuativi. L’elenco degli enti accreditati è consultabile all’indirizzo http://www.lavoro.regione.lombardia.it alla voce Operatori à Accreditamento Servizi IFPà Albo degli Accreditati per Servizi di Istruzione e Formazione Professionale. – 20 – Bollettino Ufficiale Serie Ordinaria n. 7 - Martedì 11 febbraio 2014 I soggetti accreditati ai sensi della suddetta normativa regionale dovranno curare l’aspetto progettuale e organizzativo della formazione che dovrà svolgersi in conformità agli standard regionali di cui allegato A) del D.D.U.O. n. 9837 del 12 settembre 2008 “Procedure relative allo svolgimento delle attività formative dei soggetti accreditati al sistema di istruzione e formazione professionale della Regione Lombardia” e alle competenze inserite nel “Quadro Regionale degli Standard Professionali” di cui al D.D.U.O. n. 7105 del 29 luglio 2011 e successive modifiche e integrazioni. In particolare Regione Lombardia invita i soggetti abilitati alla presentazione della domanda, di cui al precedente punto 3, a fare riferimento, nell’ambito delle proprie procedure di selezione, anche ai Profili Professionali delle seguenti Area professionali: 1. 2. “Servizi per le attività ricreative e sportive e la cura della persona” e a tutti quei profili professionali del Q.R.S.P. in grado di realizzare interventi socio-educativi per l’animazione sociale e per la prevenzione del disagio giovanile attraverso lo sport; “Servizi di public utilities” – profilo professionale “Pianificatore dell’emergenza” – con riferimento ai servizi di protezione civile degli Enti locali. Al termine di ogni percorso di “leva civica regionale” , ogni giovane partecipante, qualora avrà acquisito una competenza intera comprensiva di tutte le abilità e conoscenze collegate, conseguirà un attestato di competenza regionale ai sensi della L.R. 19/2007. A tale riguardo, si precisa che le attività formative presentate dall’ente accreditato dovranno essere caricate sul sistema informativo regionale e dovranno necessariamente essere costituite da una componente teorica e una pratica. Ciascun progetto presentato dall’ente richiedente, dovrà riportare un ammontare di costi ammissibili a carico dell’Ente, non inferiore a € 6.400,00 e dovrà garantire, inoltre, per ogni giovane partecipante ammesso al percorso formativo: • apertura di posizione INAIL; • Assicurazione di Responsabilità Civile verso terzi; • CUD finale; • rimborso spese di € 433,80 mensili per il completo svolgimento delle attività previste dal progetto formativo con un impegno settimanale minimo di 30 ore. Si precisa che è facoltà dell’ente locale beneficiario individuare, all’interno dell’avviso di selezione pubblica, criteri e modalità per procedere all’eventuale rideterminazione del rimborso spese spettante ad ogni giovane partecipante in caso di parziale raggiungimento degli obiettivi fissati dal percorso. Nessun onere economico potrà essere richiesto ai giovani partecipanti ai fini dell’adesione al percorso formativo di leva civica. I progetti proposti devono avere una durata di 12 mesi (pari a 1400 ore totali di cui almeno 72 ore di formazione d’aula). La data di avvio dei progetti, almeno indicativa, dove essere riportata nell’atto formale di previsione di spesa allegato in sede di presentazione della domanda. I progetti dovranno essere tassativamente avviati il 3 giugno 2014 e concludersi giorno 1 giugno 2015. Regione Lombardia fornirà agli enti locali beneficiari specifici tesserini di riconoscimento da consegnare ai giovani che presteranno il servizio di Leva Civica. 7. Spese ammissibili Sono considerate ammissibili le spese relative all’attività di realizzazione del percorso formativo da parte dell’ente beneficiario comprendenti, a titolo esemplificativo: • • • • • spese di formazione (spese per la docenza, la valutazione delle competenze, organizzazione dei corsi) spese di amministrazione (apertura posizione INAIL e relativi versamenti, versamenti Irap, elaborazione cedolini e CUD, predisposizione contratti, gestione dei versamenti); spese di gestione (progettazione, selezione e ingaggio, tutoraggio); spese di assicurazione (assicurazione responsabilità civile verso terzi); rimborsi spese ai giovani partecipanti al percorso. Non saranno considerati finanziabili, e quindi saranno a carico degli enti, le spese riferite a ogni altro costo non chiaramente riconducibile alla voce spese ammissibili. La previsione di spesa è considerata impegnativa con riferimento agli interventi indicati e al valore delle voci inserite nella domanda on-line raggruppate per tipologia di spesa (formazione, gestione, assicurazione, amministrazione, rimborsi). 8. Termini e modalità di rendicontazione della spesa L’erogazione a favore dell’ente ammesso al cofinanziamento avverrà con le seguenti modalità: • il 50% entro 60 giorni dalla data di approvazione del decreto di individuazione dei beneficiari del cofinanziamento; • saldo del restante 50% entro 90 giorni dalla presentazione a Regione Lombardia, mediante il sistema informativo, della documentazione di rendicontazione delle spese regolarmente effettuate che dovrà avvenire tassativamente entro il 31/07/2015, pena la revoca del contributo e conseguente restituzione della somma percepita. La liquidazione del saldo sarà effettuata ad avvenuta verifica della rendicontazione finale di tutte le spese sostenute e comprovate da idonea documentazione di spesa e di pagamento che dovrà riportare il Codice Unico di Progetto (Cup) in ossequio all’obbligo di tracciabilità dei flussi finanziari di cui alla Legge 13.08.2010 n. 136. Saranno ammessi scostamenti rispetto alle spese inizialmente previste per un importo non superiore al 2% delle spese sostenute. Eventuali variazioni di importo superiore al 2% rispetto a quanto inizialmente previsto, dovranno essere tempestivamente comunicate e motivate a Regione Lombardia che si riserva la facoltà di verificare se tali variazioni non comportino un totale azzeramento delle tipologie di spesa obbligatoriamente previste, fermo restando il rispetto delle disposizioni del presente bando. A seguito della presentazione della rendicontazione il contributo potrà essere ridotto in relazione a variazioni dell’ammontare dei costi ammissibili rispetto al preventivo e potrà essere revocato qualora il progetto ammesso a contributo venga realizzato in misura inferiore al 30%. Regione Lombardia si riserva di effettuare controlli, a campione, al fine di verificare la coerenza dei costi agli interventi. Bollettino Ufficiale – 21 – Serie Ordinaria n. 7 - Martedì 11 febbraio 2014 9. Obblighi dei soggetti beneficiari Gli enti beneficiari del voucher sono tenuti a: • • • • • assicurare la puntuale e completa realizzazione delle attività e degli interventi in conformità alle richieste di cofinanziamento presentate ed entro i termini stabiliti dal relativo decreto di concessione; assicurare la copertura finanziaria delle spese non coperte da contributo regionale; conservare e mettere a disposizione di Regione Lombardia, per un periodo di cinque anni, a decorrere dalla data di pagamento del saldo del contributo, la documentazione originale di spesa; non richiedere per le stesse spese per le quali viene erogata l’agevolazione, altre agevolazioni regionali, nazionali e comunitarie; assumere l’obbligo di tracciabilità dei flussi finanziari di cui alla Legge 13.08.2010 n. 136 “Piano straordinario contro le mafie, nonché delega al Governo in materia di normativa antimafia”. 10. Decadenza e rinunce Il contributo concesso sarà soggetto a decadenza qualora non vengano rispettate da parte dell’ente beneficiario tutte le indicazioni e gli obblighi previsti dal bando e dall’atto di concessione del contributo ovvero quando: • • • • • l’ente beneficiario comunichi la rinuncia al contributo regionale; le dichiarazioni rese e sottoscritte nella domanda di ammissione al contributo risultino mendaci e sia riscontrata la mancanza dei requisiti di ammissibilità sulla base del quale il contributo è stato concesso; non sia stato realizzato almeno il 30% dell’intervento approvato; in sede di verifica da parte dei competenti uffici regionali siano riscontrate irregolarità o mancanza dei requisiti sulla base dei quali il contributo concesso è stato erogato; entro i termini stabiliti per l’invio della domanda di erogazione del contributo, non pervenga la documentazione richiesta. Gli enti beneficiari, invece, qualora intendano rinunciare al contributo concesso e/o alla realizzazione del percorso di leva civica, dovranno darne immediata comunicazione al responsabile di procedimento. 11. Responsabile del procedimento Responsabile del procedimento è il Dirigente della Struttura Programmi europei per i giovani della Direzione Generale Sport e Politiche per i Giovani di Regione Lombardia. 12. Informativa ai sensi dell’art.13 del D.lgs. 30 giugno 2003 n.196 Ai sensi del D.Lgs. n.196/2003, si forniscono le seguenti informazioni: I Titolari del trattamento dei dati sono: • il Presidente della Giunta regionale della Lombardia, Piazza Città di Lombardia n.1, 20124 Milano; I Responsabili del trattamento dei dati sono: • il Direttore Generale della Direzione Generale Sport e Politiche per i Giovani, Piazza Città di Lombardia n.1, 20124 Milano. I dati acquisiti verranno trattati con modalità manuale e informatica e saranno utilizzati esclusivamente per le finalità relative al procedimento amministrativo per il quale gli stessi sono stati comunicati, secondo le modalità previste dalle leggi e dai regolamenti vigenti. 13. Pubblicazione, informazioni e contatti Il bando, ed altre eventuali informazioni utili saranno disponibili sul sito http://www.giovani.regione.lombardia.it. Per informazioni di carattere amministrativo fino al momento dell’apertura on-line della domanda è possibile contattare la Struttura Programmi europei per i giovani della Direzione Generale Sport e Politiche per i Giovani di Regione Lombardia. esclusivamente al seguente indirizzo e-mail: [email protected]. Per informazioni di carattere tecnico relative alle modalità di presentazione della domanda on-line è possibile contattare il numero gratuito 800 131 151. 14. Disposizioni finali Per quanto non previsto nel presente bando, si fa riferimento alle norme comunitarie, nazionali e regionali vigenti. La Regione si riserva, ove necessario, di impartire ulteriori disposizioni e istruzioni che si rendessero necessarie a seguito dell’emanazione di normative comunitarie e/o statali e/o regionali – 22 – Bollettino Ufficiale Serie Ordinaria n. 7 - Martedì 11 febbraio 2014 D.g.r. 7 febbraio 2014 - n. X/1346 Approvazione dello schema di protocollo di intesa tra Regione Lombardia, comune di Milano e ALER Milano per il coordinamento e monitoraggio delle azioni in materia di edilizia residenziale pubblica LA GIUNTA REGIONALE Visto: −− l’art. 1 della legge regionale 27 dicembre 2006, n. 30 «Disposizioni legislative per l’attuazione del documento di programmazione economico-finanziaria regionale, ai sensi dell’articolo 9-ter della legge regionale 31 marzo 1978, n. 34 (Norme sulle procedure della programmazione, sul bilancio e sulla contabilità della Regione) – Collegato 2007», che individua come Enti Pubblici costitutivi del «sistema regionale» le Aziende lombarde per l’edilizia residenziale (ALER); −− la legge regionale 4 dicembre 2009, n. 27 «Testo unico delle leggi regionali in materia di edilizia residenziale pubblica»(ERP), che pone in capo alla Regione, tra l’altro, le funzioni di: •determinare le linee d’intervento e gli obiettivi di settore, attraverso il programma regionale per l’edilizia residenziale pubblica ed i relativi programmi annuali di attuazione, anche in concorso con lo Stato e con gli Enti Locali interessati, verificando l’efficacia dei programmi attuati e l’efficienza nell’utilizzo delle risorse finanziarie; •coordinare l’attività di ERP e l’azione amministrativa delle ALER, assicurando, tramite le stesse, l’implementazione del patrimonio di ERP, ed esercitando sulle stesse una attività di vigilanza e controllo; •determinare i criteri generali per l’assegnazione e la gestione degli alloggi di ERP ed i casi di deroga ai requisiti; −− la legge regionale 2 dicembre 2013, n. 17 «Modifiche alla legge regionale 4 dicembre 2009, n. 27 (Testo unico delle leggi in materia di edilizia residenziale pubblica)» con cui si è delineato il nuovo assetto della gestione dell’edilizia residenziale pubblica lombarda; −− la legge regionale 14 marzo 2003, n. 2 «Programmazione negoziata regionale», con cui Regione Lombardia ha disciplinato gli strumenti della Programmazione negoziata regionale intesa quale modalità ordinaria per la condivisione ed attuazione delle scelte programmatiche regionali; Richiamate: −− la deliberazione di Giunta regionale 23 dicembre 2013, n. X/1207 con cui è stato nominato Presidente di ALER Milano, di cui alla Legge Regionale 2 dicembre 2013, n. 17, il Sig. Lombardi Gian Valerio; −− il decreto 19 luglio 2013, n. 6882 con cui l’Assessore alla Casa, Housing Sociale e Pari Opportunità, Sig.ra Paola Bulbarelli, è stata delegata dal Presidente della Giunta Regionale allo svolgimento delle attività e all’adozione degli atti conseguenti relativi agli accordi di programma, nonché alla Presidenza dei Comitati di Coordinamento e all’espletamento delle attività conseguenti relative agli Accordi Quadro di sviluppo Territoriale, in materia di casa, Housing Sociale e pari Opportunità; −− il Provvedimento del Sindaco di Milano 15 giugno 2011 in atti PG 449440/2011, e successiva modifica del 18 marzo 2013 in atti PG 201482/2013, con il quale sono stati nominati i componenti della giunta comunale, conferiti gli incarichi ex-art. 45 dello Statuto Comunale e delegati alla firma degli atti di competenza del Sindaco, tra i quali quello di Assessore all’Urbanistica, Edilizia Privata ed Agricoltura, nella persona della Sig.ra Ada Lucia De Cesaris, e quello di Assessore all’Area Metropolitana, Casa e Demanio, nella persona della Sig.ra Daniela Benelli; −− la Comunicazione del 30 luglio 2013 del Presidente della Giunta Regionale al Consiglio regionale, che ha evidenziato la «situazione critica» dell’ALER Milano, come risulta altresì da apposita Relazione del 26 luglio 2013 (Prot. reg. U1.2013.0005622) a firma del Presidente del Collegio Commissariale di ALER Milano, dott. Gian Valerio Lombardi, nella quale è stata rappresentata la gravità della situazione finanziaria aziendale, che richiede di essere affrontata con una pluralità di strumenti, al fine garantire la continuità amministrativa e gestionale dell’azienda; −− la Comunicazione del 21 gennaio 2014 del Presidente della Giunta Regionale al Consiglio regionale che, illustrando gli esiti della due diligence su ALER Milano effettuato dalla Società BDO Spa e le principali criticità emerse, conferma la necessità di attivare azioni ed interventi per assicurare il mantenimento di un servizio essenziale di protezione sociale; Considerato che ad oggi, Regione Lombardia, Comune di Milano e ALER Milano sono coinvolte, anche in via diretta, in diversi Piani e Programmi di edilizia residenziale pubblica (Accordi di Programma, Programmi di Riqualificazione Urbana, Accordi Quadro di Sviluppo Territoriale, Contratti di Quartiere, Piano Nazionale di Edilizia Abitativa, Piano Nazionale per le Città, ecc.), la cui copertura finanziaria è garantita con risorse provenienti dallo Stato, dalla Regione Lombardia, dal Comune di Milano, ed anche risorse proprie di ALER Milano; Preso atto altresì della esigenza manifestata del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti di disporre, con il coordinamento di Regione Lombardia, di una più precisa conoscenza dello stato di realizzazione degli interventi e dell’utilizzo dei fondi trasferiti di tutti i piani e programmi finanziati dallo stesso Ministero in materia di politiche abitative, eventualmente inseriti in programmi di riqualificazione urbana attivati in Lombardia, anche nei casi in cui l’Amministrazione regionale non è direttamente coinvolta in qualità di cofinanziatore; Considerato che la realizzazione dei programmi di intervento è posta in capo ad ALER Milano o al Comune di Milano e che la stessa ALER Milano, di norma, opera in qualità di soggetto attuatore e/o stazione appaltante e che, in conseguenza della grave situazione aziendale, ad oggi l’avanzamento e la realizzazione dei programmi di edilizia residenziale pubblica citati, che prevedono una quota significativa nel territorio del Comune di Milano, attraversano una fase di forte criticità; Ritenuto necessario, affinché tali interventi di edilizia residenziale pubblica, possano riprendere piena operatività ed assicurare continuità nonostante la situazione finanziaria in cui versa ALER Milano, coordinare gli sforzi comuni e le azioni per l’incremento e la riqualificazione dell’offerta abitativa, attraverso la condivisione di proposte atte ad assicurare il completamento degli interventi già in fase di esecuzione, rientranti nei programmi citati, anche attraverso la rimodulazione di altri interventi previsti; Ritenuto opportuno che la formulazione e la condivisione delle proposte, in considerazione della situazione straordinaria, debba considerare l’insieme dei programmi in corso e previsti sul territorio comunale, allo scopo di ricostruire un quadro unitario e condiviso della situazione e di stabilire le priorità e le eventuali compensazioni necessarie; Ritenuto necessario, a tale scopo, attivare un’azione di semplificazione e di coordinamento: •nell’ambito di una più efficace collaborazione tra Regione Lombardia, Comune di Milano e ALER Milano; •con l’obiettivo della promozione del comune interesse pubblico; •in coerenza con gli indirizzi e gli obiettivi della programmazione regionale •individuando anche ipotesi di superamento di quegli aspetti e/o vincoli amministrativi che consentano di accelerare i processi decisionali e facilitare la risoluzione delle criticità riscontrate; Considerato che il Protocollo di Intesa si presenta come lo strumento idoneo per disciplinare tale collaborazione, e che prevede: •l’istituzione di una Cabina di Regia, quale sede di condivisione delle soluzioni; •che le decisioni adottate costituiscano indirizzo da formalizzare all’interno dei singoli organi decisionali - Collegi di Vigilanza o Comitati di Coordinamento o altro - previsti nei diversi Piani e Programmi, nelle forme ivi previste; Ritenuto pertanto, per il raggiungimento degli obiettivi sopra indicati, di approvare il Protocollo d’Intesa tra Regione Lombardia, Comune di Milano ed ALER Milano, allegato A alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale, e che tale Protocollo d’Intesa sarà sottoscritto, per Regione Lombardia, dall’Assessore alla Casa, Housing Sociale e Pari Opportunità Sig. ra Paola Bulbarelli; Dato atto che la proposta di Protocollo di Intesa è stata preventivamente condivisa nei contenuti con ALER Milano ed il Comune di Milano; Bollettino Ufficiale – 23 – Serie Ordinaria n. 7 - Martedì 11 febbraio 2014 Vista la legge regionale 7 luglio 2008, n. 20 «Testo Unico delle leggi regionali in materia di organizzazione e personale», nonché i provvedimenti organizzativi della IX legislatura; A voti unanimi espressi nelle forme di legge; DELIBERA 1. di approvare il «Protocollo di Intesa tra di intesa tra Regione Lombardia, Comune di Milano e ALER Milano per il coordinamento e monitoraggio delle azioni in materia di edilizia residenziale pubblica» di cui all’allegato A, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento; 2. di prendere atto che il Protocollo rimarrà in vigore sino al 28 febbraio 2015 e potrà essere rinnovato per espressa volontà delle Parti e che, alla data del 31 marzo 2014, sarà effettuata una prima verifica in ordine al raggiungimento delle finalità indicate all’art. 2 del Protocollo, tenuto conto anche delle altre questioni inerenti le politiche abitative di interesse comune, con particolare riferimento alla gestione degli alloggi di proprietà delle Parti; 3. di dare atto che, alla sottoscrizione del Protocollo d’Intesa di cui al punto precedente, procederà per Regione Lombardia l’Assessore alla Casa, Housing Sociale e Pari Opportunità dott. ssa Paola Bulbarelli; 4. di pubblicare il presente provvedimento sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia, dando atto che tutta la relativa documentazione è disponibile presso i competenti uffici regionali. Il segretario: Marco Pilloni ——— • ——— ALLEGATO A PROTOCOLLO DI INTESA tra REGIONE LOMBARDIA e COMUNE DI MILANO e ALER MILANO PER IL COORDINAMENTO E MONITORAGGIO DELLE AZIONI IN MATERIA DI EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA Regione Lombardia – Assessorato alla Casa, Housing Sociale e Pari Opportunità, con sede a Milano, Piazza Città di Lombardia 1, nella persona dell’Assessore Paola Bulbarelli e Comune di Milano, con sede in Milano, Via Larga 12, nelle persone del Vice Sindaco- Assessore all’Urbanistica, Edilizia Privata ed Agricoltura Ada Lucia De Cesaris e dell’Assessore all’Area Metropolitana, Casa e Demanio Daniela Benelli e Azienda Lombarda per l’Edilizia Residenziale Pubblica di Milano, con sede in Milano, viale Romagna 26, nella persona dell’attuale Presidente Gian Valerio Lombardi; tutti d’ora innanzi congiuntamente definiti le “Parti”; PREMESSO CHE: − l’art. 48 della Legge Regionale Statutaria 30 agosto 2008, n. 1 consente alla Regione di esercitare le funzioni amministrative ad essa riservate anche tramite enti dipendenti, aziende, agenzie e altri organismi, istituiti e ordinati con legge regionale e sottoposti al controllo e alla vigilanza della Regione; − la Legge Regionale 27 dicembre 2006, n. 30 “Disposizioni legislative per l’attuazione del documento di programmazione economico-finanziaria regionale, ai sensi dell’articolo 9-ter della Legge Regionale 31 marzo 1978, n. 34 (Norme sulle procedure della programmazione, sul bilancio e sulla contabilità della Regione) – Collegato 2007”, all’art. 1: • stabilisce che “i compiti operativi e le attività gestionali riconducibili alle funzioni amministrative riservate alla Regione sono svolti, di norma, tramite gli enti di cui al comma 1”; • istituisce il Sistema regionale, che si configura nei soggetti elencati negli allegati A1 e A2 della legge medesima, come da ultimo modificata dalla Legge Regionale del 6 agosto 2010 n. 14; • individua come Enti Pubblici costitutivi del “sistema regionale” le Aziende lombarde per l’edilizia residenziale (ALER); − la Legge Regionale 4 dicembre 2009, n. 27 “Testo unico delle leggi regionali in materia di edilizia residenziale pubblica”, pone in capo alla Regione, tra l’altro, le funzioni di: • determinare le linee d’intervento e gli obiettivi di settore, attraverso il programma regionale per l’edilizia residenziale pubblica e la predisposizione dei relativi programmi annuali di attuazione; • verificare l’efficacia dei programmi attuati e l’efficienza nell’utilizzo delle risorse finanziarie; • concorrere con la competente amministrazione dello Stato e con gli Enti locali interessati nell’elaborazione di programmi di – 24 – Bollettino Ufficiale Serie Ordinaria n. 7 - Martedì 11 febbraio 2014 • • edilizia residenziale pubblica aventi interesse nazionale; coordinare l’attività di edilizia residenziale pubblica e l’azione amministrativa delle ALER; assicurare, tramite le ALER, l’implementazione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica, mediante l’attuazione dei programmi annuali; − con la Legge Regionale 14 marzo 2003, n. 2 “Programmazione negoziata regionale”, Regione Lombardia ha disciplinato gli strumenti della Programmazione negoziata regionale intesa quale modalità ordinaria per la condivisione ed attuazione delle scelte programmatiche regionali − con la Legge Regionale 2 dicembre 2013, n. 17 “Modifiche alla Legge Regionale 4 dicembre 2009, n. 27 (Testo unico delle leggi in materia di edilizia residenziale pubblica)” si è delineato il nuovo assetto della gestione dell’edilizia residenziale pubblica lombarda; − con la Deliberazione di Giunta Regionale 19/06/2013, n. 300 sono stati nominati i Commissari Straordinari delle Aziende Lombarde per l’Edilizia Residenziale Pubblica in attuazione della L.R. 2/2013 e sono stati individuati gli atti di straordinaria amministrazione da sottoporre a preventiva autorizzazione regionale; − con la Deliberazione di Giunta Regionale 23 dicembre 2013, n. X/1207 è stato nominato Presidente di ALER MILANO, di cui alla Legge Regionale 2 dicembre 2013, n. 17, il Sig. Lombardi Gian Valerio; − con Decreto 19 luglio 2013, n. 6882 l’Assessore alla Casa, Housing Sociale e Pari Opportunità, Sig.ra Paola Bulbarelli, è stata delegata dal Presidente della Giunta Regionale allo svolgimento delle attività e all’adozione degli atti conseguenti relativi agli accordi di programma in materia di Casa, Housing Sociale e pari Opportunità, nonché alla Presidenza dei Comitati di Coordinamento e all’espletamento delle attività conseguenti relative agli Accordi Quadro di sviluppo Territoriale in materia di casa, Housing Sociale e pari Opportunità; − con Provvedimento del Sindaco di Milano 15 giugno 2011 in atti PG 449440/2011, e successiva modifica del 18 marzo 2013 in atti PG 201482/2013, sono stati nominati i componenti della giunta comunale, conferiti gli incarichi ex-art. 45 dello Statuto Comunale e delegati alla firma degli atti di competenza del Sindaco; − con Comunicazione del 30 luglio 2013 del Presidente della Giunta Regionale al Consiglio regionale è stata evidenziata l’attuale particolare situazione di sofferenza finanziaria in cui versa l’ALER Milano, come risulta altresì da apposita Relazione del 26 luglio 2013 (Prot. reg. U1.2013.0005622) a firma dell’allora Presidente del Collegio Commissariale di ALER Milano, dott. Gian Valerio Lombardi, nella quale è stata rappresentata la gravità di una situazione aziendale caratterizzata da un deficit di cassa che non consente, senza interventi straordinari, di liquidare financo le spese inderogabili, e che richiede di essere affrontata con una pluralità di strumenti tali da impedire l’insolvenza e garantire al tempo stesso la continuità amministrativa e gestionale dell’azienda; − con Deliberazione di Giunta Regionale 11 ottobre 2013, n. X/766, è stata autorizzata Finlombarda S.p.a. a concedere un finanziamento a titolo di anticipazione finanziaria a favore di ALER Milano, per far fronte alle difficoltà finanziarie sopra rappresentate, prevedendo – in caso di utilizzo di tale finanziamento per onorare gli impegni programmatici stabiliti attraverso piani di intervento formalizzati in strumenti di programmazione negoziata con enti locali – una previa intesa con Regione Lombardia; − ad oggi, le Parti sono coinvolte, anche in via diretta, in diversi Piani e Programmi di edilizia residenziale pubblica (Accordi di Programma, Programmi di Riqualificazione Urbana, Accordi Quadro di Sviluppo Territoriale, Contratti di Quartiere, Piano Nazionale di Edilizia Abitativa, Piano Nazionale per le Città, ecc.), la cui copertura finanziaria è garantita con risorse provenienti dallo Stato, dalla Regione Lombardia, dal Comune di Milano, ed anche risorse proprie di ALER Milano; − la Legge 7 agosto 1990, n. 241 e sue successive integrazioni e modificazioni prevede, all’art. 15, la possibilità per le amministrazioni pubbliche di “concludere tra loro accordi per disciplinare lo svolgimento di attività di interesse comune” e, all’art. 11, che la stipula di tali accordi è prevista la forma scritta; − l’art. 15, comma 2-bis della Legge 7 agosto 1990, n. 241 prevede altresì che a fare data dal 1 gennaio 2013 gli accordi tra pubbliche amministrazioni per disciplinare lo svolgimento in collaborazione di attività di interesse comune sono sottoscritti con firma digitale o con firma elettronica avanzata, ai sensi del Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82, pena la nullità; RITENUTO opportuno di semplificare ed inquadrare i rapporti tra le Parti nell’ambito di una più efficace collaborazione finalizzata alla promozione del comune interesse pubblico in coerenza con gli indirizzi e gli obiettivi della programmazione regionale; INDIVIDUATO il Protocollo di Intesa come lo strumento idoneo attraverso il quale disciplinare il rapporto e le modalità con cui entrambe le parti contribuiranno alla realizzazione delle attività finalizzate al raggiungimento degli obiettivi comuni di interesse pubblico; CONSIDERATO CHE: − la responsabilità della realizzazione dei programmi di intervento è stata posta in capo a Comune di Milano oppure ai Collegi di Vigilanza costituiti ed operativi ai sensi dell’art. 6, comma 6, lettera g) della L.R. 2/2003, e che ALER Milano di norma opera in qualità di soggetto attuatore e/o stazione appaltante; − ALER Milano, in conseguenza: • dell’ingente e straordinario impegno economico previsto a proprio carico; • dell’esigenza inderogabile di reperire ulteriori risorse per avviare, in questa prima fase, iniziative di messa in sicurezza ed adeguamento impiantistico normativo del patrimonio, la cui stima è pari a circa 110 milioni di euro; • delle minori e significative entrate conseguenti all’elevata morosità sul pagamento dei canoni e delle utenze e della ed alla manifesta difficoltà a concludere la vendita degli immobili inseriti nei piani di vendita dovuta all’attuale crisi economica; non è in grado ad oggi di garantire le proprie quote di cofinanziamento come previste nei programmi di edilizia residenziale pubblica citati, e che tale situazione ha determinato, in generale, un blocco degli investimenti programmati ed, in particolare, per gli interventi in esecuzione, ritardi significativi dei pagamenti a fornitori e imprese con un conseguente rallentamento dei cantieri con situazioni di sostanziale fermo; Bollettino Ufficiale – 25 – Serie Ordinaria n. 7 - Martedì 11 febbraio 2014 RITENUTO NECESSARIO: − affinché gli interventi di edilizia residenziale pubblica in fase di realizzazione ma anche programmati nella città di Milano, possano riprendere piena operatività ed assicurare continuità nonostante la grave situazione finanziaria in cui versa ALER Milano, coordinare gli sforzi comuni e le azioni anche per l’incremento e la riqualificazione dell’offerta abitativa, oggi più che mai necessari per fronteggiare l’emergenza casa; − individuare proposte atte ad assicurare, prioritariamente, la copertura economica della quota residua a carico di ALER Milano per garantire il completamento degli interventi in esecuzione rientranti nei programmi citati anche attraverso la revisione e/o rimodulazione e/o stralcio di altri interventi previsti; − che la formulazione e la condivisione delle proposte debba comunque considerare non solo ogni singolo intervento ma l’insieme dei programmi in corso e previsti sul territorio comunale, allo scopo di ricostruire un quadro unitario e condiviso della situazione odierna e stabilire le priorità e le eventuali compensazioni necessarie; − che la formulazione delle proposte, in considerazione della situazione straordinaria, debba altresì considerare la possibilità di verifica e superamento degli aspetti e/o dei vincoli amministrativi che sorreggono i citati Piani e Programmi, nonché la condivisione e decisione con i soggetti interessati, nel rispetto comunque della normativa vigente statale e regionale; PRESO ATTO CHE: − le Parti, ad eccezione dei programmi già disciplinati da specifici Collegi di Vigilanza ove tali attività sono già previste, per lo svolgimento delle attività di rispettiva competenza, si erano già impegnate con l’adesione ai diversi programmi, tra l’altro, a: • utilizzare forme di tempestiva collaborazione e di stretto coordinamento, con il ricorso in particolare agli strumenti di semplificazione dell’attività amministrativa e di snellimento dei procedimenti di decisione e di controllo o agli accordi previsti dalla vigente normativa statale e regionale; • attivare ed utilizzare integralmente ed in tempi rapidi tutte le risorse finanziarie individuate negli accordi per la realizzazione degli interventi; • rimuovere ogni ostacolo procedurale in fase di realizzazione degli interventi, assicurando comunque ogni possibile azione per il rispetto dei tempi programmati o assegnati; si conviene quanto segue: Art. 1 Premesse Le premesse costituiscono parte integrante e sostanziale del presente Protocollo. Art. 2 Oggetto e finalità Con il presente protocollo d’intesa, le Parti, consapevoli della situazione straordinaria descritta in premessa, condividono il comune obiettivo di individuare ed attivare gli strumenti ritenuti più idonei per: • condividere le informazioni e la ricostruzione del quadro complessivo delle conoscenze, anche attraverso la messa a disposizione dei dati tramite l’Osservatorio regionale sulla condizione abitativa; • coordinare le reciproche azioni in materia di edilizia residenziale pubblica ed housing sociale; • monitorare e presidiare sistematicamente gli interventi compresi nei diversi piani e programmi in corso, sia in fase di esecuzione che in fase di progettazione/programmazione; • addivenire a scelte condivise per il superamento delle criticità rilevate al fine del possibile raggiungimento degli obiettivi prefissati; • valorizzare i modelli di intervento risultati più efficaci o le attività sperimentali che hanno dato esito positivo; • stimolare una sinergia di innovazione collaborativa per la programmazione di nuove proposte per il futuro. Art.3 Modalità di collaborazione Le Parti, al fine di garantire il perseguimento degli obiettivi indicati all’art. 2, convengono sull’opportunità di costituire una apposita Cabina di Regia, composta dai sottoscrittori del Protocollo, e pertanto da: • Regione Lombardia - Assessore alla Casa, Housing Sociale e Pari Opportunità; • Comune di Milano – Vice Sindaco - Assessore all’Urbanistica, Edilizia Privata ed Agricoltura; • Comune di Milano – Assessore all’Area Metropolitana, Casa e Demanio; • ALER Milano – Presidente; La Cabina di Regia: • è coordinata dall’Assessore alla Casa, Housing Sociale e Pari Opportunità della Regione Lombardia; • si riunisce su convocazione del Coordinatore, almeno sette giorni prima della data prevista della riunione, in relazione agli argomenti posti all’ordine del giorno; ed ha il compito di: – 26 – Bollettino Ufficiale Serie Ordinaria n. 7 - Martedì 11 febbraio 2014 a) individuare e valutare le criticità rilevate nell’attuazione dei Piani, Programmi ed interventi rispetto agli esiti della fase di ricostruzione del quadro complessivo delle conoscenze; b) stabilire le priorità degli interventi presenti all’interno nei Piani e Programmi di edilizia residenziale pubblica; c) individuare le soluzioni condivise per garantire il raggiungimento degli obiettivi del Protocollo, per i successivi e conseguenti provvedimenti in capo a ciascun sottoscrittore, per l’avanzamento e/o la conclusione dei programmi in corso assicurando priorità agli interventi in fase di esecuzione e di conseguenza ai restanti in fase di progettazione / appalto; d) formulare le proposte di semplificazione degli eventuali aspetti e/o vincoli amministrativi che sostengono i Piani e Programmi citati in Premessa, nel rispetto comunque della normativa vigente statale e regionale; e) approvare le soluzioni delle criticità presenti anche attraverso la revisione e/o rimodulazione e/o stralcio d’iniziative, nonché condividere le eventuali compensazioni anche attinenti a beni patrimoniali e diritti reali di godimento delle parti; f) trattare ogni eventuale ulteriore questione o criticità in materia di politiche abitative che le Parti ritengono di interesse comune. Le decisioni adottate della Cabina di Regia, per concorde volontà dei componenti della stessa, costituiscono indirizzo da formalizzare all’interno dei singoli organi decisionali (Collegi di Vigilanza o Comitati di Coordinamento o altro) previsti all’interno dei Piani e Programmi citati in premessa, nelle forme ivi previste. Art. 4 Gruppo Tecnico La Cabina di Regia si avvale di un Gruppo di supporto tecnico alle decisioni, al quale partecipano le Amministrazioni interessate (Regione Lombardia, Comune di Milano, ALER Milano), in qualità di responsabili ed attuatori dei singoli Piani e Programmi in corso, per poter fornire il necessario supporto tecnico ed informativo alla decisioni della Cabina di Regia, e per ogni esigenza connessa all’efficace coordinamento delle attività previste, ed in particolare: a) ricostruire il quadro unitario e condiviso degli interventi in atto e programmati di edilizia residenziale pubblica sul territorio del Comune di Milano; b) individuare gli elementi ostativi e critici all’avanzamento e/o conclusione degli interventi e dei programmi in corso, assicurando priorità agli interventi in fase di esecuzione e di conseguenza ai restanti in fase di progettazione/programmazione/appalto; c) proporre alla Cabina di Regia, tenuto conto anche della natura degli interventi analizzati, le soluzioni tecniche, economiche, procedurali/normative anche per la revisione e/o rimodulazione e/o stralcio di iniziative, per la risoluzione delle criticità individuate, e l’adozione dei provvedimenti di competenza; d) individuare strumenti e modalità per la condivisione delle informazioni, il presidio e monitoraggio degli interventi; e) monitorare l’efficacia dei provvedimenti adottati dalla Cabina di Regia. Il Gruppo tecnico: • è coordinato dal Direttore Generale Casa, Housing Sociale e pari Opportunità della Regione Lombardia, attraverso le strutture della Direzione Generale; • viene convocato dal Coordinatore in preparazione della Cabina di Regia ed in relazione alle necessità di analisi e di approfondimento del lavoro; • viene allargato, quando necessario, ad altri soggetti delle Amministrazioni interessate individuati dalle Parti, per la trattazione e l’approfondimento di specifici argomenti. Art. 5 Impegni dei sottoscrittori I sottoscrittori del Protocollo si impegnano a considerare nelle decisioni da adottare i seguenti criteri e priorità: a) assicurare principalmente il completamento degli interventi in fase di esecuzione e contabilizzazione di quelli ultimati, con l’individuazione dell’eventuale valore economico residuo a saldo degli interventi ultimati; b) individuare possibili risparmi (riduzioni, minori spese, economie, rimodulazioni, stralci), anche all’interno degli appalti in corso, nei limiti previsti dalla normativa vigente in materia, per assicurare la copertura economica e la conclusione dei citati appalti in corso, tenendo comunque in considerazione la natura dei piani e programmi in attuazione e le ricadute sul contesto locale delle decisioni da assumere, con particolare riferimento alle aspettative di intervento sottese ad esempio all’attivazione di processi partecipativi; c) incrementare il numero degli alloggi disponibili, preferenzialmente attraverso interventi di riqualificazione e/o recupero del patrimonio edilizio; d) valutare le possibilità di subentro nell’iniziativa di altri soggetti attuatori (Es. Privati, Fondi, ecc.), anche attraverso modalità innovative di realizzazione e di gestione degli interventi; e) concentrare le risorse disponibili, nel caso di impossibilità a realizzare la totalità degli interventi previsti dai Programmi, su interventi significativi e/o immediatamente cantierabili e/o che assicurino in tempi minori la disponibilità degli alloggi, anche attraverso l’acquisto; f) individuare possibilità di sviluppo di nuovi programmi con particolare attenzione all’attivazione di nuovi processi di rigenerazione urbana dei quartieri ERP a grave disagio abitativo. Art.6 Disposizioni finali Il presente Protocollo rimane in vigore sino alla completa definizione delle azioni necessarie alle finalità indicate all’art. 2. Milano, ……………………… Bollettino Ufficiale – 27 – Serie Ordinaria n. 7 - Martedì 11 febbraio 2014 Per la Regione Lombardia: l’Assessore alla Casa, Housing sociale e Pari opportunità ……………………………………………………………................ Per il Comune di Milano: Il Vice Sindaco - Assessore all’Urbanistica, Edilizia Privata ed Agricoltura Ada Lucia De Cesaris ……………………………………………………………................. L’Assessore all’Area Metropolitana, Casa e Demanio Daniela Benelli …………………………………………………………….................. Per ALER Milano: il Presidente …………………………………………………………...................... – 28 – Serie Ordinaria n. 7 - Martedì 11 febbraio 2014 D) ATTI DIRIGENZIALI Giunta regionale D.G. Famiglia, solidarietà sociale e volontariato D.d.g. 7 febbraio 2014 - n. 843 Rettifica del d.d.g. n. 8320 del 17 settembre 2013 «Ulteriori determinazioni in ordine al d.d.g. n. 11737 del 2 dicembre 2011 “Approvazione della graduatoria relativa al cofinanziamento di progetti innovativi in materia di welfare aziendale e interaziendale e relativo schema di contratto di intervento - Ex d.g.r. 2055/2011”» IL DIRETTORE GENERALE DELLA DIREZIONE GENERALE FAMIGLIA,SOLIDARIETA’SOCIALE E VOLONTARIATO Vista la l.r. 12 marzo 2008 n. 3 «Governo della rete degli interventi e dei servizi alla persona in ambito sociale e socio sanitario»; Vista la d.g.r. 2055 del 28 luglio 2011 «Determinazione in ordine all’attuazione di interventi integrati a favore della famiglia ed in particolare l’allegato B) che ha determinato le modalità per la predisposizione di un unico bando relativo alla promozione di progetti per sostenere, incentivare e sviluppare politiche regionali volti a favorire la famiglia e la conciliazione; Visto il d.d.u.o n. 7526 del 8 agosto 2011 « Emanazione del bando regionale ai sensi della d.g.r. 28 luglio 2011 n. 2055 per la promozione di progetti per sostenere, incentivare e sviluppare politiche regionali volte a favorire la famiglia e la conciliazione»; Visto in particolare il d.d.g. n. 11737 del 2 dicembre 2011 «Approvazione della graduatoria relativa al cofinanziamento di progetti innovativi in materia di welfare aziendale e interaziendale e relativo schema di contratto di intervento - Ex d.g.r. 2055/2011» con il quale si approvava lo schema dei contratti di intervento sottoscritti; Visto il d.d.g. n. 12541 del 19 dicembre 2011 «Modifica e integrazioni del d.d.g.. n. 11737/2011 - Approvazione della graduatoria relativa al cofinanziamento di progetti innovativi in materia di welfare aziendale e interaziendale e relativo schema di contratto di intervento - Ex d.g.r. 2055/2011» con il quale veniva approvata la graduatoria definitiva del bando e veniva assegnato il finanziamento a 33 progetti; Visto l’allegato E) del d.d.g. n. 11737/2011 «Schema di contratto di intervento - cofinanziamento di progetti innovativi in materia di welfare aziendale e interaziendale» ed in particolare l’art. 4 ove è stabilito che «qualora il costo complessivo del sindolo progetto rendicontato risulti inferiore all’80% del costo inizialmente preventivato ed ammesso a finanziamento, il contributo concesso si considera automaticamente decaduto e l’impresa dovrà restituire gli importi eventualmente già ottenuti»; Visto il d.d.g. 8320 del 17 settembre 2013 «Ulteriori determinazioni in ordine al d.d.g. n. 11737 del 2 dicembre 2011 «approvazione della graduatoria relativa al cofinanziamento di progetti innovativi in materia di welfare aziendale e interaziendale e relativo schema di contratto di intervento - Ex d.g.r. 2055/2011»; Considerato che nel d.d.g. 8320/2013, per mero errore di trascrizione, nella premessa e nel deliberato è stato fatto riferimento non alla d.g.r. n. 2055/2011, ma alla d.g.r. 4221/2012; Ritenuto necessario rettificare la frase contenuta nelle premesse e nel deliberato del d.d.g. 8320/2013 «di stabilire di non dare luogo alla decadenza del contributo dei progetti innovativi in materia di welfare aziendale e interaziendale – ex d.g.r. 4221/2012», modificandola con «di stabilire di non dare luogo alla decadenza del contributo dei progetti innovativi in materia di welfare aziendale e interaziendale – Ex d.g.r. 2055/2011»; Vista la l.r. n. 20 del 7 luglio 2008 « Testo Unico delle leggi regionali in materia di organizzazione e personale»; Vista la d.g.r. n. 3 del 20 marzo 2013 «Costituzione delle Direzioni Centrali e Generali, incarichi e altre disposizioni organizzative- I provvedimento organizzativo –X legislatura» col quale il dr. Giovanni Daverio veniva nominato Direttore della Direzione Generale Famiglia, Solidarietà Sociale e Volontariato; DECRETA 1. Di rettificare la seguente frase contenuta nelle premesse e nel deliberato del d.d.g. 8320/2013: «di stabilire di non dare luogo alla decadenza del contributo dei progetti innovativi in materia di welfare aziendale e interaziendale – Ex d.g.r. 4221/2012», modificandola con: «di stabilire di non dare luogo alla decadenza del contributo dei progetti innovativi in materia di welfare aziendale e interaziendale – Ex d.g.r. 2055/2011»; 2. di pubblicare il presente provvedimento nel Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il direttore Giovanni Daverio Bollettino Ufficiale Bollettino Ufficiale – 29 – Serie Ordinaria n. 7 - Martedì 11 febbraio 2014 D.G. Ambiente, energia e sviluppo sostenibile D.d.s. 4 febbraio 2014 - n. 732 Approvazione ai sensi del comma 1, dell’art. 249 del d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152, del «Progetto operativo di bonifica dell’areale 1 bis in procedura semplificata» e della riperimetrazione del comparto 1, delle aree che ospiteranno l’esposizione universale 2015, ubicate nei comuni di Milano e Rho (MI), presentato dalla Società Metropolitana Milanese s.p.a. per conto della Società Expo 2015 s.p.a. e autorizzazione alla realizzazione degli interventi in esso previsti IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA PIANIFICAZIONE DEI RIFIUTI E DELLE BONIFICHE Visto il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152: «Norme in materia ambientale», in particolare il Titolo V «Bonifica di siti contaminati» e s.m.i.; Visto il r.r. 15 giugno 2012, n. 2 «Attuazione dell’art. 21 della legge regionale 12 dicembre 2003, n. 26 – Disciplina dei servizi locali di interesse economico generale. Norme in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche – relativamente alle procedure e ripristino ambientale dei siti inquinati», ed in particolare l’art. 18 «Interventi di bonifica con il raggiungimento delle concentrazioni soglia di contaminazione»;; Richiamata la deliberazione di Giunta regionale 23 maggio 2012 n. 3509 «Linee guida per la disciplina del procedimento per il rilascio della certificazione di avvenuta bonifica, messa in sicurezza operativa e messa in sicurezza permanente dei siti contaminati» Vista la deliberazione di Giunta regionale 27 giugno 2006, n. 2838 avente ad oggetto: «Modalità applicative del Titolo V “Bonifica di siti contaminati” della parte quarta del d.lgs. 152/2006 – Norme in materia ambientale.»; Visto l’Accordo di Programma ai sensi e per gli effetti dell’art. 34 del d.lgs. 18 agosto 2000, n. 267 tra Comune di Milano, Regione Lombardia, Provincia di Milano, Comune di Rho, Società Poste Italiane s.p.a. e con l’Adesione di Società Expo 2015 s.p.a. e Società Arexpo s.p.a., finalizzato a consentire la realizzazione dell’esposizione universale 2015, anche attraverso la definizione della idonea disciplina urbanistica e la riqualificazione dell’area successivamente allo svolgimento dell’evento, siglato in data 14 luglio 2011; Visto il decreto regionale del dirigente dell’Unità Organizzativa Tutela ambientale 26 maggio 2011, n. 4811 di approvazione, ai sensi del comma 3, dell’art. 242 del d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152, del Piano della caratterizzazione delle aree che ospiteranno l’Esposizione Universale 2015, ubicate nei Comuni di Milano e Rho (MI), presentato dalla Società Expo 2015 s.p.a. Preso atto altresì che il Piano della caratterizzazione approvato prevede, quale approccio metodologico, l’intervento per singole sub-aree, in riferimento alle diverse caratteristiche delle porzioni di territorio comprese nel sito, in particolare per il loro uso pregresso, nonché per conciliare, su un sito di ampie dimensioni, le operazioni di bonifica e la realizzazione delle infrastrutture ed opere pubbliche previste dall’evento. Visti i decreti regionali del dirigente dell’Unità Organizzativa Tutela ambientale: •23 dicembre 2011, n. 12818 di approvazione, ai sensi dell’art. 242 del d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152, della riperimetrazione delle aree oggetto di bonifica insistenti nel sito che ospiterà l’Esposizione Universale 2015, ubicato nei Comuni di Milano e Rho (MI), secondo la documentazione trasmessa dalla Società Metropolitana Milanese s.p.a. per conto dalla Società Expo 2015 s.p.a. ad esclusione del ridimensionamento del comparto della subarea ex Deposito Pessina; •10 luglio 2012, n. 6144, di approvare ai sensi dell’art. 242 del d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152, a seguito delle risultanze della caratterizzazione effettuata, la riperimetrazione delle aree oggetto di bonifica, escludendo dal relativo procedimento i Comparti 4 – 9 – e 10 risultati non contaminati, insistenti nel sito che ospiterà l’Esposizione Universale 2015, ubicato nei Comuni di Milano e Rho (MI), secondo la documentazione trasmessa dalla Società Metropolitana Milanese s.p.a. per conto dalla Società Expo 2015 s.p.a.; •18 luglio 2012, n. 6445 di approvazione ai sensi del comma 7, dell’art. 242 del d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152, del «Progetto operativo di bonifica dell’areale 5» della riperimetrazione del Comparto 5 delle aree che ospiteranno l’Esposizione Universale 2015, ubicate nei Comuni di Milano e Rho (MI), presentato dalla Società Metropolitana Milanese s.p.a. per conto della Società Expo 2015 s.p.a. e di autorizzazione degli interventi in esso previsti; •18 luglio 2012, n. 6447 di approvazione ai sensi del comma 7, dell’art. 242 del d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152, del «Progetto operativo di bonifica dell’areale 7» della riperimetrazione del Comparto 7 delle aree che ospiteranno l’Esposizione Universale 2015, ubicate nei Comuni di Milano e Rho (MI), presentato dalla Società Metropolitana Milanese s.p.a. per conto della Società Expo 2015 s.p.a. e di autorizzazione degli interventi in esso previsti; •18 luglio 2012, n. 6448 di approvazione ai sensi del comma 7, dell’art. 242 del d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152, del «Progetto operativo di bonifica dell’areale 11» della riperimetrazione del Comparto 11 delle aree che ospiteranno l’Esposizione Universale 2015, ubicate nei Comuni di Milano e Rho (MI), presentato dalla Società Metropolitana Milanese s.p.a. per conto della Società Expo 2015 s.p.a. e di autorizzazione degli interventi in esso previsti; •18 luglio 2012, n. 6449 di approvazione ai sensi del comma 7, dell’art. 242 del d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152, del «Progetto operativo di bonifica degli areali 3A e 3B della riperimetrazione del Comparto 3 delle aree che ospiteranno l’Esposizione Universale 2015, ubicate nei Comuni di Milano e Rho (MI), presentato dalla Società Metropolitana Milanese s.p.a. per conto della Società Expo 2015 s.p.a. e di autorizzazione degli interventi in esso previsti; •16 ottobre 2012, n. 9184 di approvazione ai sensi del comma 7, dell’art. 242 del d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152, del «Progetto operativo di bonifica dell’areale 1» e della riperimetrazione del Comparto 1 delle aree che ospiteranno l’Esposizione Universale 2015, ubicate nei Comuni di Milano e Rho (MI), presentato dalla Società Metropolitana Milanese s.p.a. per conto della Società Expo 2015 s.p.a. e di autorizzazione degli interventi in esso previsti; •23 ottobre 2012, n. 9443 di approvazione ai sensi dell’art. 242 del d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152 della riperimetrazione delle aree oggetto di bonifica, escludendo dal relativo procedimento il Comparto 6 risultato non contaminato, insistente nel sito che ospiterà l’Esposizione Universale 2015, ubicate nei Comuni di Milano e Rho (MI); •23 ottobre 2012, n. 9444 di approvazione di approvazione ai sensi del comma 7, dell’art. 242 del d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152, del Progetto operativo di bonifica degli areali 2A e 2B e della riperimetrazione del Comparto 2, delle aree che ospiteranno l’Esposizione Universale 2015, ubicate nei Comuni di Milano e Rho (MI), presentato dalla Società Metropolitana Milanese s.p.a. per conto della Società Expo 2015 s.p.a. e di autorizzazione degli interventi in esso previsti; •20 dicembre 2012, n. 12481 di approvazione di approvazione ai sensi del comma 7, dell’art. 242 del d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152, del Progetto operativo di bonifica degli areali 8A e 8B e della riperimetrazione del Comparto 8, delle aree che ospiteranno l’Esposizione Universale 2015, ubicate nei Comuni di Milano e Rho (MI), presentato dalla Società Metropolitana Milanese s.p.a. per conto della Società Expo 2015 s.p.a. e di autorizzazione degli interventi in esso previsti; Vista la nota n. 838 PG 78854 del 23 dicembre 2013, agli atti regionali con protocollo 51307 del 24 dicembre 2013, con la quale la Società Metropolitana Milanese s.p.a. per conto della Società Expo 2015 s.p.a., con sede in Milano – Via Rovello 2, ha trasmesso il Progetto Operativo di Bonifica dell’areale 1 bis in procedura semplificata, relativo al Comparto 1 del sito di cui trattasi; Richiamato il decreto regionale 9184/2012 di approvazione del Progetto Operativo di Bonifica dell’areale 1 e della riperimetrazione del Comparto 1, nonché del verbale della Conferenza di Servizi del 27 settembre 2012, dove è stato evidenziato nelle considerazioni finali, che a seguito della verifica della qualità dei terreni nella restante parte del Comparto 1, si procederà alla successiva riperimetrazione o integrazione del Piano di bonifica; Preso atto di quanto indicato nel documento progettuale di cui sopra, ed in particolare della avvenuta rimozione di alcuni serbatoi interrati tra cui uno, «Serbatoio 2» e due contigui «Serbatoi 4 e 5» all’esterno del perimetro dell’areale di bonifica 1, il cui intervento è stato approvato e autorizzato con il decreto regionale sopra citato Preso atto altresì che le indagini integrative condotte a seguito della rimozione dei serbatoi, hanno rilevato una potenziale contaminazione a carico della matrice terreno naturale tale per cui si rende opportuna la realizzazione di un intervento di bonifica nell’area di scavo dei serbatoi richiamati, corrispondente all’areale definito «1 bis» e che la strategia dell’intervento di bonifica ha – 30 – Bollettino Ufficiale Serie Ordinaria n. 7 - Martedì 11 febbraio 2014 come obiettivo il raggiungimento delle Concentrazioni Soglia di Contaminazione (C.S.C.) per la specifica destinazione d’uso; Atteso che l’areale 1 bis interessato dal Progetto Operativo di Bonifica in procedura semplificata ricade all’interno di un’area ad uso commerciale/industriale, nel territorio comunale di Rho, tale per cui l’obiettivo dell’intervento di bonifica relativamente ai terreni, è il raggiungimento dei limiti di cui alla colonna B della Tabella 1 dell’Allegato 5 al Titolo V, parte quarta del d.lgs. 152/2006; Vista la nota del 15 gennaio 2014, prot. n. 8575/2014 della Provincia di Milano, agli atti regionali con protocollo n. 2619 del 17 gennaio 2014, con la quale trasmette il proprio parere al documento progettuale di cui trattasi; Ritenuto necessario che il documento della Provincia di Milano costituisca parte integrante del presente provvedimento (allegato 1)(omissis); Vista la nota del 15 gennaio 2014, con protocollo 5025 dell’A.R.P.A. Lombardia – Dipartimento Provinciale di Milano, agli atti regionali con protocollo n. 2376 del 16 gennaio 2014, con la quale trasmette la propria valutazione tecnica al documento progettuale di cui trattasi; Ritenuto necessario che il documento dell’A.R.P.A. Lombardia costituisca parte integrante del presente provvedimento (allegato 2)(omissis); Ritenuto pertanto, in considerazione delle determinazioni espresse dagli Enti di controllo, di approvare ai sensi del comma 1, dell’art. 249 del d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152, il «Progetto operativo di bonifica dell’areale 1 bis in procedura semplificata, relativo al Comparto 1» delle aree che ospiteranno l’Esposizione Universale 2015, ubicate nei Comuni di Milano e Rho (MI), presentato dalla Società Metropolitana Milanese s.p.a. per conto della Società Expo 2015 s.p.a. e di autorizzare gli interventi in esso previsti, con le osservazioni e prescrizioni espresse dagli Enti di controllo, di cui agli allegati 1 e 2 al presente atto(omissis); Ritenuto altresì di approvare ai sensi dell’art. 242 del d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152, a seguito delle risultanze della caratterizzazione effettuata, la riperimetrazione delle aree oggetto di bonifica, escludendo dal relativo procedimento la restante parte del Comparto 1 risultata non contaminata, secondo la documentazione trasmessa dalla Società Metropolitana Milanese s.p.a. per conto dalla Società Expo 2015 s.p.a., ed in particolare secondo la Figura 4 che costituisce parte integrante del presente provvedimento (allegato 3)(omissis); Evidenziato che al fine dei necessari controlli a garanzia degli interventi di cui trattasi la Società Metropolitana Milanese s.p.a. per conto della Società Expo 2015 s.p.a. dovrà trasmettere agli Enti territorialmente interessati, ogni documento necessario per una corretta informazione tecnico-procedurale, relativa all’esecuzione dei lavori di cui al progetto in oggetto, a mente del programma temporale degli interventi e delle azioni connesse; Dato atto che il presente provvedimento conclude il relativo procedimento nei termini previsti ai sensi di legge; Vista la l.r. 7 luglio 2008, n. 20 «Testo Unico delle leggi regionali in materia di organizzazione e personale», nonché i provvedimenti organizzativi della IX legislatura; Dato atto che il presente provvedimento rientra tra le competenze della Struttura Individuata dalla d.g.r. n. 87 del 29 aprile 2013 (ovvero altro provvedimento organizzativo successivo) e dal decreto del Segretario Generale n. 7110 del 25 luglio 2013. DECRETA 1. di approvare ai sensi del comma 1, dell’art. 249 del d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152, il «Progetto operativo di bonifica dell’areale 1 bis in procedura semplificata, relativo al Comparto 1» delle aree che ospiteranno l’Esposizione Universale 2015, ubicate nei Comuni di Milano e Rho (MI), presentato dalla Società Metropolitana Milanese s.p.a. per conto della Società Expo 2015 s.p.a. e di autorizzare gli interventi in esso previsti, con le osservazioni e prescrizioni espresse dagli Enti di controllo, di cui agli allegati 1 e 2 che costituiscono parte integrante del presente provvedimento(omissis); 2. di autorizzare gli interventi previsti dal documento progettuale di cui sopra; 3. di approvare ai sensi dell’art. 242 del d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152, a seguito delle risultanze della caratterizzazione effettuata, la riperimetrazione delle aree oggetto di bonifica, escludendo dal relativo procedimento la restante parte del Comparto 1 risultata non contaminata, secondo la documentazione trasmessa dalla Società Metropolitana Milanese s.p.a. per conto dalla Società Expo 2015 s.p.a., ed in particolare secondo la Fi- gura 4 che costituisce parte integrante del presente provvedimento (allegato 3)(omissis); 4. di dare atto che ai fini dei necessari controlli a garanzia degli interventi di cui trattasi la Società Metropolitana Milanese s.p.a. per conto della Società Expo 2015 s.p.a. dovrà trasmettere agli Enti territorialmente interessati, ogni documento necessario per una corretta informazione tecnico-procedurale, relativa all’esecuzione dei lavori di cui al progetto in oggetto, a mente del programma temporale degli interventi e delle azioni connesse; 5. di comunicare il presente atto alla Società Metropolitana Milanese s.p.a. e alla Società Expo 2015 s.p.a. e di inviarne copia alla Provincia di Milano, ai Comuni di Milano e Rho, all’A.R.P.A. Lombardia – Dipartimento Provinciale di Milano, e al Collegio di Vigilanza dell’Accordo di Programma; 6. di provvedere a pubblicare sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia, il presente provvedimento, ad esclusione degli allegati 1e 2; 7. di dare atto, ai sensi dell’art. 3, legge 7 agosto 1990, n. 241, che contro il presente provvedimento, potrà essere presentato ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionale, entro 60 (sessanta) giorni dalla data di comunicazione dello stesso, ovvero ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 (centoventi) giorni dalla predetta data. Il dirigente ad interim della struttura Angelo Elefanti Bollettino Ufficiale – 31 – Serie Ordinaria n. 7 - Martedì 11 febbraio 2014 D.G. Casa, housing sociale e pari opportunità D.d.s. 10 febbraio 2014 - n. 876 Aggiornamento dei limiti di reddito per l’edilizia agevolata per l’anno 2013 ai sensi della d.g.r. 28 giugno 1999 n. 6/43922 IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA PROGETTI SPECIALI Vista la d.g.r. 28 giugno 1999 n. 6/43922 (Burl 16 luglio 1999, 5° SS al n. 28), che al punto 2 del dispositivo aggiorna i limiti di reddito per l’accesso all’edilizia agevolata per l’anno 1998 e stabilisce che i limiti di reddito per l’accesso all’edilizia agevolata vengano successivamente aggiornati anno per anno, in base all’indice ISTAT per le famiglie di operai e impiegati; Visti i decreti 6 aprile 2000 n. 8819 di aggiornamento dei redditi per l’anno 1999, 4 giugno 2001 n. 13034 relativo ai redditi per l’anno 2000, 8 maggio 2002 n. 7760 relativo ai redditi per l’anno 2001, 5 maggio 2003 n. 7113 relativo ai redditi per l’anno 2002, 2 febbraio 2004 n. 1117 relativo ai redditi per l’anno 2003, 4 marzo 2005 n. 3351 relativo ai redditi per l’anno 2004, 27 gennaio 2006 n. 811 relativo ai redditi per l’anno 2005, 19 febbraio 2007 n. 1469 relativo ai redditi per l’anno 2006, 11 febbraio 2008 n. 1088 relativo ai redditi per l’anno 2007, 10 febbraio 2009 n. 1164 relativo ai redditi per l’anno 2008, 23 marzo 2010 n. 2779 relativo ai redditi per l’anno 2009, 2 febbraio 2011 n. 903 per l’anno 2010, 21 febbraio 2012 n. 1307 per l’anno 2011 e 6 febbraio 2013 n. 865 per l’anno 2012; Considerato che, in prossimità della scadenza della dichiarazione fiscale per i redditi percepiti nell’anno 2013, occorre aggiornare allo stesso anno i limiti corrispondenti per l’accesso ai contributi agevolati; Visto che la variazione dell’indice medio dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati del mese di dicembre 2013 rispetto al mese di dicembre 2012, come pubblicato nella G.U. del 27 gennaio 2013 n. 21 – SO, è pari a 100,6; Vista la legge regionale 7 luglio 2008 n. 20 e s.m.i., nonché i provvedimenti organizzativi della X^ Legislatura ed in particolare la d.g.r. 28 aprile 2013 n. 87, con la quale, tra l’altro, è stato affidato al Dott. Augusto Conti l’incarico di Dirigente della Struttura «Progetti speciali» della Direzione Generale Casa, Huosing sociale e Pari opportunità; Dato atto che il presente provvedimento rientra tra le competenze della Struttura «Progetti speciali» individuate dalla d.g.r. 28 aprile 2013 n. 87 e dal decreto del Segretario Generale 25 luglio 2013 n. 7110; DECRETA 1. Di aggiornare i limiti di reddito per l’anno 2013 previsti per l’accesso all’edilizia agevolata, di cui al punto 2 del dispositivo della d.g.r. 43922/99, come segue: a) Legge 457/78: • 1° fascia €. 22.711,08 • 2° fascia €. 26.840,36 • 3° fascia €. 45.087,34 b) ll.rr. 3/82 e 32/85: Fascia unica €. 54.015,54 Per i finanziamenti della legge 457/78 al reddito imponibile deve essere applicato l’abbattimento di €. 516,46 per ogni figlio a carico e un ulteriore abbattimento del 40% sui redditi da lavoro dipendente, prima di verificare la compatibilità con i limiti sopra descritti. Per i finanziamenti delle leggi regionali 3/82 e 32/85 al reddito imponibile deve essere applicato l’abbattimento di €. 1.032,91 per ogni figlio a carico e un ulteriore abbattimento del 25% sui redditi da lavoro dipendente, prima di verificare la compatibilità con i limiti sopra descritti. 2. Di pubblicare il presente provvedimento sul sito www.casa.regione.lombardia.it e nel Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il dirigente Augusto Conti
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