cronache IL SECOLO XIX VENERDÌ 20 GIUGNO 2014 27 L’APPUNTAMENTO AL GALATA: DICIANNOVE I GRANDI ELETTORI PRESENTI AL CONVEGNO BATTEZZATO “GALATTICA” Paita,nelnomediRenziconlavecchiaguardia Domani la candidata spezzina alle primarie Pd lancia la sua Leopolda: al suo fianco assessori e sindaci VINCENZO GALIANO SE RENZI ha avuto la sua Leopolda, Raffaella Paita vuole avere la sua “Galattica”. Un marchio (anche un hashtag) mutuato dal nome del luogo - il Galata Museo del mare - che evocaunagrandeambizione:gettare le basi per «un progetto di governo: la Liguria dei prossimi vent’anni». Glislogan(talvoltaunpo’retorici) abbondano alla vigilia della grande convention che, domani al Galata, sancirà l’avvio in grande stile della campagna elettorale dell’assessore regionale Pd, candidata alle primarie della Regione accanto all’outsider Alberto Villa. Al grido “Tocca a noi!”, a partire dalle 15 di domani i Paitaboyssicimenterannonellastesura di una primissima bozza di programma. Sette i tavoli tematici che saranno animati da due ore di confronto prima del clou: il discorso, da aspirante presidente della Regione e successore di Burlando, che sarà pronunciatoattornoalle18didoma- ni da Raffaella Paita. Che schiera, per l’occasione, diciannove testimonial, i suoi “grandi elettori”. Una buona parte di essi sono esponenti dell’establishment che governa, in vari ruoli, la Regione. Politici come il sindaco della Spezia, Massimo Federici, gli assessori regionali Lorena Rambaudi e Renzo Guccinelli, il capogruppo del Pd in via Fieschi, Nino Miceli, il vicesindaco di Cogoleto, Marina Costa, compagna del consigliere regionale Valter Ferrando, grande sponsor di Paita, il sindaco di Arma di Taggia, VincenzoGenduso.Macisonoancheesponenti della società civile che ruotano, da sempre, in orbita Pd, come Oscar Farinetti, patron di Eataly, e Pina Rando, direttrice del Teatro dell’Archivolto. Non mancano neppure tecnici ex Pdl come Walter Bertini, già componente dello staff dell’ex governatore Biasotti e attuale dirigente di Filse, esperto di infrastrutture che è - non a caso - la materia di competenza della Paita. Tra i Raffaella Paita alla festa nazionale Partito Democratico del 2013 supporter dell’assessore burlandiana spiccano, ancora, il direttore scientifico dell’Iit di Morego, Roberto Cingolani, Fernanda Contri,exgiudicedellaCortecostituzionale, Enrico Iaculano, il giovane “campione” del Pd neosindaco di Ventimiglia, Alessio Cavarra, primo cittadino di Sarzana ed ex candidato alla segreteria regionale del Pd col diretto sostegno della Paita. I suoi fedelissimi saranno impegnati ai tavoli tematici con il compito di «faresintesi».«Ovviamenteiohogià lemieideeperlaLiguriaemolteleillustreròsabato(domani,ndr)»,anticipa l’aspirante governatrice della Liguria: «Ma, nella definizione del programma delle primarie, terrò ovviamente conto dei contributi e le proposte emerse a Galattica. Che, spero, diventi un appuntamento annuale, fisso, dove raccogliere e mettereafruttoleenergiefrescheenuove della nostra regione, e non solo». Gli organizzatori assaporano il tutto esaurito: «Ai gruppi di lavoro si sono iscritte oltre trecento persone: molto più del previsto», fa sapere Miceli. Tragliinvitati,GiovanniLunardone Alessandro Terrile, segretari regionale e provinciale del Pd: entrambi saranno quasi certamente presenti. E anche altri dem del fronte opposto allaPaitahannoanticipato checisaranno «per curiosità». Occorre conoscere la forza dell’avversario per poterlo (eventualmente) contrastare o, chissà, allearsi con lui. Sì, perché ancora non si conosce il nome dello sfidante ufficiale della spezzi- LE GRANDI MANOVRE E GLI SCONTRI IN GIUNTA SUI CONTRATTI A DIRETTORI Sanità, manovra salva-pensionati La Regione anticipa il rinnovo dei manager per aggirare il decreto Renzi VOLTI, NOMI E STIPENDI IL RETROSCENA SI DICE IN GALLERIA GUIDO FILIPPI I CONTRATTI sono stati depositati e per i direttori generali delle Asl e degliospedaliligurièrientratoilpericolo di perdere la poltrona. Resteranno al comando per altri due anni (fino all’estate 2016) anche se il prossimo decreto del premier Renzi dovesse vietare di stipulare contratti, negli enti pubblici ai manager che sono in pensione. La Regione ha giocato d’anticipo e approvato di corsa la delibera di giunta sulla riconferma dei direttori pensionati. In Liguria, come nel resto d’Italia sono la maggioranza: qui lo sono quattro su sei e la settimana scorsa hanno portato a casa la riconferma: 134 mila euro lordi annui più la pensione (sono tutti ex direttori o dirigenti delle vecchie Usl e qualcuno persino della mutua). Venerdì scorso hanno firmato il contratto Mario Cotellessa (Asl 1 imperiese), Corrado Bedogni (Asl 3 genovese),Mauro Barabino (San Martino Ist) e Gianfranco Conzi (Asl 5 spezzina). Gli altri due, Flavio Neirotti (Asl 2 savonese) e Paolo Cavagnaro (Asl 4 chiavarese) avevano giàtascailcontrattodalloscorsoanno. Le giornate che hanno preceduto la riconferma (peraltro già indicata nelvecchiocontrattotriennale),ma da formalizzare, sono state convulse con trattative sottobanco e posizionidiverseall’internodellagiunta Burlando anche se il governatore, già mesi fa, aveva ribadito in più occasionicheimanagersarebberostati confermati. All’interno della sua giunta, però, non tutti la pensavano allo stesso modo: gli assessori Rossetti, Paita e Rambaudi erano contrarialrinnovoespingevanoper un contratto di un anno - quindi alla scadenza della giunta - come commissari. Soluzione che è stata scartata anche perché a rischio di ricorsi. Inizialmente anche Montaldo era d’accordo, ma poi si è allineato. «La decisione più logica, poi si vedrà». Per capire cosa ha portato alla fir- di Giuseppe Mazzini COTELLESSA ASL 1 IMPERIESE NEIROTTI ASL 2 SAVONESE BEDOGNI ASL 3 GENOVESE MARIO COTELLESSA, 63 anni, pensionato, ex pediatra del Gaslini, dirige la Asl 1 imperiese dal giugno 2011. FLAVIO NEIROTTI, 63 anni, pensionato, dirige la Asl 2 savonese dal 2007. Prima ha guidato il Santa Corona di Pietra Ligure. CORRADO BEDOGNI, 59 anni, nato a Genova, dirige la Asl 3 genovese dall’agosto 2011. Prima aveva guidato la Asl di Cuneo. BARABINO SAN MARTINO IST CAVAGNARO ASL 4 CHIAVARESE CONZI ASL 5 SPEZZINA MAURO BARABINO, 68 anni, pensionato, dirige dal 2008 il san Martino. Prima aveva guidato la Asl 3, la Asl 1 e la Asl di Vercelli. ma anticipata e salva pensionati, bisogna tornare indietro di una settimana. Giovedì 12 iniziano a circolare, tra conferme e smentite, notizie contrastanti sulla “rottamazione” dei manager delle Asl, prevista - non cisonoancoraconferme-neldecreto Renzi sulla pubblica amministrazione:chièinpensionenonpuòfare il direttore ed è evidente che per la sanità ligure sarebbe una rivoluzione:resterebberoinserviziosoltanto in due su sei. Non ci sono conferme, ma le voci si moltiplicano e la preoccupazione di perdere la poltrona sale. Il più agitato è Cotellessa, da tre anni grande capo della Asl 1 imperiese: ex pediatra del Gaslini, è il generodell’exsindacodiSanremoBo- PAOLO CAVAGNARO, 54 anni, medico geriatra, dirige la Asl 4 chiavarese dal luglio 2005. Il suo contratto scade nell’estate 2015. rea e qualche mese fa gli era stato propostodicandidarsiconilcentrosinistraasindacodellacittàdeifiori. Sostiene apertamente la candidatura di Raffaella Paita alla presidenza dellaRegioneehagiàpartecipatoad alcuni incontri. Ha un sogno che probabilmente resterà nel cassetto: andare a dirigere l’ospedale Gaslini. Raccontano i soliti ben informati cheabbiafattoildiavoloaquattroin Regione per fare anticipare di una settimana - a venerdì 13 alla faccia deisuperstizioni-l’approvazionein giunta regionale della riconferma dei direttori generali. A quanto pare ha telefonato alla Paita, a Montaldo e forse anche a Burlando. Si mobilita anche Conzi, paitiano della GIANFRANCO CONZI, 66 anni, pensionato, è il manager della Asl 5 spezzina da sei anni. Prima è stato direttore sanitario alla Asl 1. prima ora, che dieci giorni fa era in prima fila durante la festa Pd di Arenzano: è stato il regista della cena prenatalizia tra la Paita e un gruppo di primari e medici liguri. Ancheluihaunsogno:andareadirigere la Asl 3 genovese, se come dicono in molti, Bedogni verrà nominato in Piemonte dalla giunta Chiamparino. Quando in palio c’è la poltrona, qualcuno ha fatto notare che l’assessore Montaldo, nella giunta della settimana precedente, aveva ottenuto un anno di proroga per il suo braccio destro, il savonese Franco Bonanni. Non è rimasto in silenzio nemmeno Barabino anche se il suo contratto al San Martino Ist scade ad inizio settembre. Si dice in Galleria che con la Giunta in vacanza permanente ed effettiva, alle sedute del Consiglio comunale non partecipi neanche un cane. Falsità, si ribatte in Galleria: proprio l’altra sera Guerello ne ha scorto uno accucciato fra i banchi dell’opposizione accanto alla sua padrona, la consigliera Musso. Accertatosi che non fosse uno di quelli regolarmente eletti dai cittadini,ilpresidentedelConsiglio ha provveduto garbatamente ad espellerlo dall’aula. Ingiustizia! Incomprensibile discriminazione, ci si indigna sghignazzando in Galleria. Il pressing incrociato sulla Regione ha fatto effetto e in serata Montaldo ha tranquillizzato i suoi direttori. «Ci vediamo a fine giunta». Nella tarda mattinata di venerdì i quattro manager si sono presentati al quinto piano dove sono stati ricevuti al volo da Burlando e hanno salutato gli assessori, ma i contratti non erano pronti: il direttore dell’Agenzia regionale Francesco Quaglia era in ferie e nessuno li aveva preparati, così sono dovuti tornare nel pomeriggio. Finalmente la firma: alle 4 del pomeriggio di venerdì 13 il decreto rottama-direttori non fa più paura. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA na: ieri sera i maggiorenti del Pd genovese si sono nuovamente riuniti per fare il punto della situazione. In attesa che sciolga le riserve Federico Berruti, il sindaco di Savona pronto da tempo a farsi avanti, la divisione è trachivuole,comunque,accelerarei tempi e chi, al contrario, sposa la lineaattendista.Traquestic’èTerrile: «La priorità è parlare di contenuti, della Liguria che vogliamo: per questo serve l’apporto dei candidati ma anche della base». Sul tavolo ci sono le tappe indicate nella recente direzioneregionaledelPd:entrolugliole regole delle primarie e una prima bozza diprogrammasucuicostruire lacoalizione;afinesettembrelaconferenza programmatica e, tra ottobre e novembre, finalmente le primarie. A meno che, da Roma, non si decidadiindireunelectiondayper la scelta dei candidati del centrosinistraalleregionali.Secosìfosse,ladata slitterebbe ancora. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA CASO DONZELLA Terrile (Pd): «Recuperare gli elettori più che gli eletti» I “CESPUGLI” della Regione in rivolta contro il Pd pigliatutto. I consiglieri regionali Ezio Chiesa (Gruppo Misto Liguria Viva), Armando Ezio Capurro (Noi con Claudio Burlando), Maruska Piredda (Gruppo Misto), Alberto Marsella e Marylin Fusco (Diritti e libertà) hanno chiesto ieri la convocazione urgente di un vertice di maggioranza per «potere esaminare la composizione dell’Ufficio di presidenza alla luce delle variazioni avvenute nella composizione dei gruppi di maggioranza e della relativa rappresentanza nell’ufficio stesso». Tradotto dal politichese: a mettere in fibrillazione gli alleati del Pd è stato il recente ingresso nelle file dem di Massimo Donzella, vicepresidente del consiglio regionale ed ex esponente dei centristi nell’imperiese, già transfuga della Dc, prima, di Forza Italia e del Pdl, poi. Una mossa che ha sancito il monopolio, di fatto, delle più alte cariche di giunta e consiglio da parte del Pd. Partito cui appartengono anche il governatore Burlando, il suo vice Montaldo e il presidente dell’assemblea legislativa Michele Boffa, affiancato da Luigi Morgillo, Pdl. Completano la cabina di regia dell’organo consiliare, Francesco Bruzzone (Lega Nord) e Giacomo Conti (Federazione della Sinistra), in veste di segretari.L’altro giorno il senatore e leader di Liguria civica, Maurizio Rossi, aveva chiesto le dimissioni di Donzella, accusato di «trasformismo», da vicepresidente del consiglio. E ieri ha rincarato la dose il segretario del Pd genovese, Alessandro Terrile: «Meno male che non sono a Imperia». Prego? «Voglio dire che un Pd che vuole essere un grande partito maggioritario deve recuperare gli elettori più che gli eletti». V. G.
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