TELARUCCI TELARUCCI

VI Giovedì 13 Marzo 2014
ANCONA
Online
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(C) Corriere Adriatico S.p.A. | ID: 00516282 | IP: 151.76.43.38
PERSONAGGI
ALLO SPECCHIO
A
ALESSANDRA CAMILLETTI
ncona-Milano. Milano-Los Angeles. Los
Angeles-Roma.
Roma-Milano. Ancona
nel cuore. Cannes. E Los Angeles di nuovo: l’Oscar. C’è anche
in po’ di Ancona nella statuetta
de La Grande Bellezza. “Per me
è stato davvero un parto. A Cannes ero incinta di sette mesi”,
racconta divertita Chiara Telarucci. E oggi Gregorio ha sei mesi. Anconetanissima, figlia del
costruttore Giampaolo. Con la
passione del cinema, che ha trasformato in lavoro. E nella società che ha piazzato i marchi pubblicitari nel film. Ancora Roma.
La scena preferita del film?
Difficile dirlo. Mi è piaciuta
molto la scena iniziale, al Gianicolo, per il crescere della musica, l'emozione che ti trasmette.
In generale l'applauso a Sorrentino e a Luca Bigazzi per la fotografia. Mi sono innamorata della sceneggiatura. Ho letto Sorrentino e ho subito deciso di lavorarci.
L'incontro...
Collaboro con la Indigo Film
di Francesca Cima e Nicola Giuliano. Avevo lavorato con loro a
Una mamma imperfetta e si era
creato questo rapporto. Poi,
Benvenuto presidente.
Ma come funziona un lavoro
così?
Arrivano progetti e si decide
su quali lavorare. L'obiettivo è
trovare aziende che si vogliono
legare ai film in varie declinazione. Attraverso il product placement e il tax credit, che in particolare consente ad un'azienda
esterna di ottenere un beneficio
fiscale investendo in un film.
Con il comarketing l'azienda
promuove un prodotto con il
film: package ad hoc, sponsorizzazioni. La Grande Bellezza è
andata a Cannes e Disaronno ha
sponsorizzato la premiere.
Allora, giochiamo. Quali
marchi vediamo nel film?
Sorrentino in realtà li aveva
già in mente.
Disaronno…
Reina, il proprietario, ha anche il vino Corvo, che è sul tavolo alla cena tra Servillo e Dadina. Ci sono un paio di scene sulla
terrazza con la bottiglia Disaronno. Ma l'azienda ha soprattutto sponsorizzato la festa a
Cannes, in una villa sulla collina
con la vista sul golfo. Disaronno
ha anche creato il drink La grande bellezza.
San Pellegrino...
Operazione di placement product in varie scene. L’acqua è
nella cena in terrazzo con la santa e nel ristorante in cui Servillo
si affaccia, vedendo un arabo cenare da solo.
Sisley...
Le creme di bellezza. C'è una
LA SCHEDA
Laurea in Economia
aziendale alla Bocconi di
Milano, lavora dal 2000 al
2003 per la sussidiaria di
Mikado Film, e.mik. Nel
2003 è a Los Angeles, al
dipartimento International
Sales di Mandate Pictures.
Da Los Angeles per Italian
International Film è
responsabile di
acquisizioni e coproduzioni
internazionali. Nel 2009 è
consulente per la Colorado
Film e nel 2010 apre la
società di entertainment
marketing Pch Media.
CHIARA
TELARUCCI
LIBRI
Toccare il cielo con un dito
scena in cui Servillo, tornando
dalle sue nottate, va in bagno e
mette una crema per la notte.
La crema è Sisley.
E Peroni?
I cartoni nel bar, ma era solo
una fornitura di prodotto per
l'allestimento del locale, che
Sorrentino voleva così.
Uno Più...
Un comodato d’uso: l'amaca
su cui Servillo si sdraia in terrazzo.
E Martini?
Ecco, questo non è un piazzamento. Si doveva richiamare la
Dolce Vita, la scena doveva essere ambientata in via Veneto. E il
simbolo è la terrazza Martini.
Poi hanno trovato questa terrazza, sempre su via Veneto, che ha
dietro il cartello Martini. Una
memoria del passato, far riconoscere la via.
L'emozione della notte degli
Oscar?
Ogni anno organizziamo serate con gli amici. Rivedo tutti i
film candidati e faccio scommesse.
E com’è andata?
Non c’erano dubbi. Di Dallas
Buyers Club avevo beccato l'attore. Poi ho preso la regia di Al-
fonso Cuaròn per Gravity. Non
avrei premiato il miglior film.
Mi è spiaciuto per Di Caprio.
Bravissima Cate Blanchett. Ma
quest'anno, con il piccolino, eravamo io e mio marito.
Roma vista da Milano?
Tornata da Los Angeles sono
stata catapultata a Roma come
capo acquisizione per Italian International Film. Ho resistito un
anno e mezzo, poi sono fuggita a
Milano. Una volta al mese però
vado. Roma è fantastica, scenografica. Ma nella vita quotidiana
credo solo i romani possano viverla.
Ancona vista da Milano?
Ad Ancona c’è il cuore. Adesso la vivo come luogo di rifugio.
Quando torno sto a casa dei
miei, non andrei da nessuna altra parte. Ci sono gli amici con
cui sono cresciuta. Pubblicizzo
tanto le Marche. Scendono gli
amici da Milano e si innamorano di Sirolo, dove abbiamo la casa in piazzetta. Impazziscono.
Sto cercando di fare qualcosa
con la Marche Film commission...
Big in vista?
Abbiamo provato a portare il
film di Cristina Comencini, ma
non c’erano risorse e siamo andati in Puglia. Amo così tanto
Ancona che non credo sia giusto
che il mondo non sappia di questo gioiello. Mi spiace, si sta spegnendo. I giovani sembrano perdere le ambizioni.
Se dico Los Angeles?
Toccare il cielo con un dito.
Avevo 27 anni quando sono partita. Produzione all’Università
del cinema. Vengo dalla Bocconi e volevo mettere insieme il
business con il cinema. Mi si è
aperto il mondo. Ancora mi viene la pelle d’oca a pensare a
quando sono arrivata, nonostante difficoltà, paura. Tutto nuovo. Avevo fame di imparare. Ho
voluto talmente rimanere che
mi sono fatta assumere dalla casa di produzione. E alla fine ho
avuto il visto per restare. Avevo
casa a Venice beach. In cinque
minuti di bici ero in spiaggia, in
dieci di auto sulle montagne di
Santa Monica. La mattina in edicola a prendere Variety.
Se dico mamma...
Quando è arrivato Gregorio è
stato boom: la vita si è ribaltata.
Un amore incondizionato, inspiegabile. Perdi la testa.
E se dico Pchm?
Pchm viene da Pch 1, la highway che collega Los Angeles
a San Francisco. L'ultima volta
che sono andata là ho deciso di
creare la mia società ed ero sulla
strada più bella del mondo. E ho
chiamato la società così.
Gli altri film con cui ha collaborato?
La società lavora tantissimo
con film americani. Ho lavorato
con Ferragamo in Iron Lady.
Un'altra operazione interessante si è fatta con Smeg: il frigo in
Transformers 3. E poi Elysium,
di Neill Blomkamp: il mondo futuristico dove i ricchi e belli vivono su Elysium e i criminali sono
rimasti sulla Terra. Ad Elysium
ci sono lettini curativi ed uno di
questi è brandizzato Versace.
Cuscini e asciugami nella piscina esterna. La cristalleria è della
home collection. Sempre con
Versace, il film di Lady Diana: ci
hanno contatto per gli abiti originali effettivamente indossati
da lei.
Un luogo di Ancona...
Non ho dubbi. Portonovo.
Giacchetti, sotto le scalette: torre da una parte, chiesetta dall’altra.
© RIPRODUZIONERISERVATA
L'ultimo libro letto è
“Buongiorno Los Angeles”
di James Frey.
Di John Fante ama
“Chiedi alla polvere”.
FILM
Il cinema anni 60 e 70.
Annie Hall di Woody Allen.
Amarcord di Federico
Fellini. Di questi anni,
Looper di Rian Johnson.
TEMPO LIBERO
Pratica yoga dinamico,
scoperto nei quattro anni
vissuti a Los Angeles.
Un'altra passione sono le
passeggiate in montagna.
Chiara Telarucci
con il marito Davide
al Festival di Cannes