Giornale locale ROC Poste Italiane s.p.a Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1 NE/TV Filiale di Treviso, Taxe perçue/Tassa pagata In caso di mancato recapito rinviare all’ufficio di Treviso. Il mittente si impegna a corrispondere la tassa dovuta. Anno CXXIII numero 16 27 aprile 2014 Contiene I.R. Euro 1,20 SETTIMANALE D’INFORMAZIONE E DI APPROFONDIMENTO DELLA DIOCESI DI TREVISO Visita pastorale Il Vescovo in visita alle parrocchie di Volpago rosegue la visita pastorale del Vescovo nel vicariato di Nervesa. P Mons. Gianfranco Agostino Gardin sarà, a partire da mercoledì 30 aprile, nelle quattro parrocchie della collaborazione pastorale di Volpago del Montello. Si tratta di Volpago, Venegazzù, Selva del Montello e Santa Maria della Vittoria. (Inserto da pagina 15) 27 APRILE Due giganti della storia, due testimoni del Vangelo in questa domenica vengono proclamati santi della Chiesa universale: Giovanni XXIII, che aprì il Concilio ridando speranza alla Chiesa e al mondo, e Giovanni Paolo II, che ha attraversato la guerra fredda e la globalizzazione, morto appena nove anni fa. Da loro, esempi di santità, arriva l’invito a coltivare la pace, a non avere paura di questo tempo difficile, a spalancare le porte a Cristo andando incontro ai fratelli con amore e umiltà All’interno Osservare le stelle dal Collegio Pio X 6 La banda larga è un lusso di pochi 21 Dai banchi di scuola all’Etiopia 25 DOSSIER A PAG. PAESI&CITTA’ A PAG. CASTELLANA A PAG. Festa di santità SERVIZI ALLE PAGINE Il lavoro ancora non si vede 11 Attività preziosa al centro d’ascolto 22 Festa di sguardi: Europa al centro 26 ECONOMIA A PAG. DA TREVISO A PAG. MIRANESE A PAG. Editoriale Segni di risurrezione di Lucio Bonomo N ell’omelia tenuta il giorno di Pasqua il vescovo Gardin, commentando il brano evangelico di Giovanni, diceva che i segni della tomba vuota, dei teli e del sudario, da soli non sono stati sufficienti a suscitare nei discepoli la fede nella risurrezione di Gesù. Maria di Magdala, infatti, concluse subito che avevano portato via il corpo del Signore mentre Pietro, visto il sepolcro aperto e le bende per terra, rimase in silenzio. Solo l’apostolo Giovanni, mosso e dal 1953 abbigliamento OTTICA OPTOMETRIA PRIMO CENTRO LENTI A CONTATTO Treviso maggiotto sconti speciali nuovi arrivi lunedì pom. chiuso Piazza dei Signori, 5 Telefono www.otticabottegal.it 0422.540885 uomo donna taglie forti Mogliano Veneto (TV) - Via Barbiero 20/b - Tel. 041 453484 www.maggiottoabbigliamento.it 2E3 illuminato dall’amore, al vedere quei segni “vide e credette”. Sarà però la comprensione delle Scritture ad aprire gli occhi ai discepoli. La fede, che nasce dall’udire la Parola, ha sempre bisogno dell’amore, dei segni o delle opere della carità. In questo è molto chiaro l’apostolo Giacomo: la fede senza le opere è morta. E’ noto che nel capitolo 2 della sua lettera si riferisce alle opere di misericordia e al privilegiato amore per i poveri. Come discepoli di Gesù risorto siamo chiamati ad essere suoi testimoni con la fede, sostenuta dalla speranza e resa visibile e credibile dalla carità. 5 Segue CENTRO ITALIANO ARTE SACRA BORTOLOSO P R O D U Z I O N E P R O P R I A D I PA R A M E N T I L I T U R G I C I 500m2 di esposizione Piazza Duomo, 2/a - Via dei Da Prata, 4 TREVISO - tel. 0422/300349 fax 0422/307129 www.bortoloso.com • [email protected] • AMPIO PARCHEGGIO PRIVATO 2 PRIMOPIANO Domenica 27 aprile 2014 LA VITA DEL POPOLO Ci fece riscoprire lacollegialità P apa Francesco? “È figlio del Concilio, è figlio di Giovanni XXIII. Come Giovanni Paolo II”. Parola di Alberto Melloni, ordinario di storia del cristianesimo all’Università di Modena e Reggio Emilia e direttore della Fondazione Giovanni XXIII, che, a proposito della doppia canonizzazione del 27 aprile ricorda un precedente illustre montiniano. E a proposito di Roncalli, lancia a Papa Francesco una proposta precisa e suggestiva: che scelga, come nome del nuovo santo, “San Giovanni del Concilio”. Professore, cominciamo con la doppia canonizzazione di due Papi. Un evento senza precedenti, nella storia della Chiesa? In verità un precedente per la doppia canonizzazione esiste, e risale al 19 marzo 1965, quando Paolo VI rifiutò le richieste fatte da alcuni vescovi, della Polonia in particolare, di una canonizzazione conciliare di Roncalli e rifiutò nel contempo la minaccia di altri vescovi di reagire tramite una canonizzazione a furor di popolo di Pio XII. Paolo VI optò per due processi ordinari, uno per Pio XII e uno per Roncalli. Quando nel 1993 papa Wojtyla sbloccò la causa di Roncalli, scelse di vincolarla a quella di Pio XII. E, successivamente, fissò la beatificazione di papa Roncalli insieme a quella di Pio IX. La stessa cosa, ma alla rovescia, l’ha fatta Papa Francesco: davanti alle pressioni per una canonizzazione superrapida di Giovanni Paolo II, ha ripreso l’iter della beatificazione di Roncalli e lo ha fatto procedere in via straordinaria, saltando le ulteriori fasi del processo di canonizzazione. Hanno denominato questa procedura “pro gratia”, ma in realtà si tratta di una pratica antica come il mondo: fa parte delle prerogative del Papa e della sua infallibilità scegliere i candidati alla canonizzazione e indicarli al culto della Chiesa universale. E può farlo anche saltando i passaggi intermedi. Se dovesse indicare la cifra e l’eredità di Giovanni XXIII, da dove partirebbe? Giovanni XXIII è stato il Papa del Concilio: come c’è stato un san Giovanni della Croce, c’è stato un “san Giovanni del Concilio”. Sa- LA VIGNETTA Francesco e Benedetto di fronte alle immagini di san Giovanni XXIII e san Giovanni Paolo II rebbe bello che Papa Francesco scegliesse questo nome per il nuovo Santo... E’ questa la cifra di Papa Roncalli a cui fare riferimento, come ha riconosciuto Giovanni Paolo II quando ha parlato del Concilio come “la grande grazia del secolo ventesimo”. Una grazia che è passata dalla santa obbedienza di Giovanni XXIII. Roncalli ha sempre rifiutato, per la Chiesa, l’idea della “cultura del progetto”: l’immagine, cioè, della riforma della Chiesa come corrispondente a un disegno architettonico che va rispettato modulandosi ad esso piano piano. Giovanni XXIII ha accettato la condizione peregrinante della Chiesa, e ha voluto rimettere l’umanità su quella lunghezza d’onda. Ha senso oggi parlare di Concilio Vaticano II, quando c’è chi a più riprese chiede un “Vaticano III”? Nel 1909, quando Roncalli era prete da soli cinque anni, l’enciclopedia cattolica più in voga all’epoca, “Catholicisme”, alla fine sentenziava che non ci sarebbe stato più bisogno di Concili nella Chiesa, perché il Papa aveva ormai acquisito l’infallibilità e la giurisdizione universale. Poco dopo, nello stesso anno, Bonomelli chiese il Concilio. Ai tempi del Concilio Vaticano II c’era l’idea che avrebbe dovuto risolvere molto presto i problemi, mentre l’idea del Concilio Vaticano III è nata grazie a chi - come il cardinale Martini nel 1999 - sosteneva che c’era bisogno di un altro Concilio per andare oltre. Bisogna considerare il Concilio non tanto come exploit, ma come espressione della sinodalità nella vita della Chiesa. Il Concilio non è una macchina che prende decisioni: paradossalmente, il Vaticano II ha funzionato proprio perché la sua impostazione è fallita. Quale “lezione” ha voluto dare Giovanni XXIII convocando il Concilio? Ha voluto far vivere alla Chiesa l’esperienza della collegialità: una lezione attuale ancora oggi. Il nuovo Concilio dovrà porsi di più il tema del rapporto con le altre Chiese. Nel 2016 è stato convocato il Concilio panortodosso: è la risposta a una seminagione, e paradossalmente viene dalle Chiese orientali. Chiamiamo papa Roncalli “San Giovanni del Concilio”: la proposta di Alberto Melloni, ordinario di storia del cristianesimo e direttore della Fondazione Giovanni XXIII E’ stato il cattolicesimo romano a insegnare loro a trovare la fiducia nella “conciliarità”. Papa Francesco sta già percorrendo questa strada: il Consiglio degli otto, ad esempio, non è un organo consultivo ma una realtà collegiale che risponde all’idea di una Chiesa non come democrazia, ma come pneumatologia. L’unità tra le Chiese, il primato della liturgia, il profondissimo radicamento nella tradizione: questi altri tratti caratteristici del Concilio. Per Roncalli la tradizione non era la “valigia della nostalgia”, ma il lunghissimo fluire della Chiesa nel tempo, che insegna a gioire del presente come occasione e non come minaccia. Cosa risponde a chi tende ad accostare Giovanni XXIII e Francesco, nel loro tratto pastorale? Ci abbiamo messo 50 anni a liberarci dalla vulgata di Roncalli come “il Papa buono”! L’eloquenza del papato è solo l’eloquenza del Vangelo: tutto il resto sono trappole da leader di partito. Di Giovanni XXIII come di Francesco, la gente apprezza l’autenticità, la coerenza tra ciò che dice e ciò che vive. Parafrasando Paolo VI, possiamo dire che il nostro tempo ha bisogno di maestri che siano anche testimoni. Per aiutarci a scoprire e leggere, da cristiani, i segni dei tempi. (M. Michela Nicolais) DA PATRIARCA ORDINO’ DODICI PRETI DI TREVISO P rima dell’ingresso in diocesi di mons. Mistrorigo, il 29 giugno 1958 fu il patriarca di Venezia Angelo Roncalli ad ordinare i dodici sacerdoti novelli della nostra diocesi, nel duomo di Castelfranco Ve- neto, in ricordo del centenario dell’ordinazione sacerdotale di Giuseppe Sarto in quella stessa chiesa. Tra di loro anche don Antonio Marangon, don Mario Beltrame, don Felice Boffo, don Franco Zanon, don Renato Comin, don Angelo Santinon. Appena Roncalli fu eletto Papa, i neosacerdoti gli fecero visita in Vaticano insieme al vescovo Mistrorigo (eccoli nella foto con Giovanni XXIII). PRIMOPIANO Domenica 27 aprile 2014 LA VITA DEL POPOLO “S anto subito”, gridò la piazza nel 2005 al momento della sua morte. Fu dunque il popolo ad acclamare “santo” Giovanni Paolo II. E Papa Ratzinger sentì la voce di quella piazza e avviò immediatamente il processo per la sua canonizzazione. Giovanni Paolo II: non basteranno i libri di storia per afferrarne tutte le dimensioni. Troppo ampia la sua azione, troppo complesso il tempo in cui ha vissuto. Per questo uno storico del calibro di Andrea Riccardi ha deciso di accettare la sfida e scrivere un libro “Giovanni Paolo II santo. La biografia” (edito da San Paolo). Perché professore? Ho conosciuto Giovanni Paolo II, ho vissuto il suo pontificato ma mi sono posto il problema di capire il suo ruolo storico e la sua complessità. Mi sono messo a studiarlo e ho scritto un libro che ora è uscito. È una ricostruzione storica della sua figura. Perché? Perché Giovanni Paolo II ha cambiato la storia del suo tempo, la storia dei credenti, dei cattolici, facendoli uscire dalla paura. Ha aiutato a realizzare una rivoluzione senza spargimento di sangue nel 1989. Ha dilatato la Chiesa sulla dimensione globale. Quest’uomo spirituale è stato anche un grande personaggio storico. Quella di Giovanni Paolo II è stata una personalità dalle molte dimensioni. Quando un personaggio della storia diventa Santo? La figura di Giovanni Paolo II è impastata della dimensione della santità, della dimensione pastorale e religiosa, del senso storico e politico, del senso del popolo, della dimensione mistica. Giovanni Paolo II è un uomo dalle molte dimensioni ma è stato soprattutto un uomo di Dio. Questo è il cuore della sua figura. Quando lo abbiamo visto spogliato di tutte le sue capacità umane, alla fine della vita, l’abbiamo visto uomo di Dio. Era quindi necessario renderlo pubblicamente 3 Con lui cristiani senza paura WOJTYLA A TREVISO E A RIESE Lo storico Andrea Riccardi ha appena pubblicato il libro “Giovanni Paolo II santo. La biografia”, in cui emerge che “ha cambiato la storia del suo tempo, la storia dei credenti, dei cattolici, facendoli uscire dalla paura... perché sapeva che Dio è con gli uomini. Questo è il cuore della sua santità. Anche in momenti durissimi come quelli sotto il comunismo”. E poi “guardava lontano, era un uomo di visione” Nel 1985 la visita nella terra natale di S. Pio X Santo? Non bastava questa testimonianza per ricordarlo nella storia? È una scelta che è stata fatta con altri Papi. È stata fatta con Pio X, con Giovanni XXIII. È stato soprattutto il popolo di Dio nel 2005 al momento della sua morte, a sentirlo Santo. La gente percepiva che era morto un Santo. Non che era morto un politico. Era morto un Santo. E Papa Ratzinger volle immediatamente dare seguito a questo senso del popolo di Dio. È un fatto inedito nella storia questa acclamazione di popolo? Nei tempi contemporanei è Direttore responsabile Ferruccio Lucio Bonomo Editore Opera San Pio X Piazza Duomo, 2 31100 Treviso In redazione Alessandra Cecchin Bruno Desidera Lucia Gottardello Pierluigi Guidolin Testata che fruisce di contributi di cui all’art. 3 comma 3 della legge 250 del 7/8/1990 I l 15 e il 16 giugno 1985 Giovanni Paolo II volle visitare la nostra diocesi in omaggio a papa Pio X nel 150° anniversario della nascita. Una visita che il vescovo Mistrorigo ricordava con grande gioia (“Ci portò il suo cuore aperto alla stima, all’affetto, alla speranza”). Prima a Riese (eccolo, nella foto in alto, inginocchiato nella casa natale di papa Sarto) e poi a Treviso, furono numerose le occasioni, per papa Wojtyla, di rivolgere un saluto alla nostra diocesi. Ben undici i discorsi, che costituiscono davvero un dono prezioso del suo magistero. Particolarmente suggestivo l’incontro con i giovani, la sera di sabato 15 giugno, in piazza Duomo. A loro consegnò come esempio “il giovane Liberale, che in tempi di pericoli si convertì e mise a repentaglio la propria vita per il Vangelo. Non temo di essere esigente con voi, Cristo lo è prima di me” disse. Ben sei, poi, le estati durante le quali Giovanni Paolo II volle trascorrere le sue vacanze a Lorenzago di Cadore, ospite della casetta del Seminario di Treviso. Lo accolsero prima il vescovo Antonio Mistrorigo, poi il vescovo Paolo Magnani. Lunedì 4 aprile 2005, due giorni dopo la sua morte, alla messa di suffragio in Cattedrale, presieduta dal vescovo Mazzocato, parteciparono migliaia di fedeli, gran parte dei quali seguirono la messa da piazza Duomo. un fatto inedito. Ma è rivelatore di un altro aspetto: Giovanni Paolo II ha convocato i cristiani come popolo e ne ha fatto un popolo. In una condizione un po’ di dispersione dei cristiani qual era, ne ha fatto un popolo in mezzo ai popoli del mondo. Ci sono state critiche a questa canonizzazione. Alcuni ritengono che il pontificato di Giovanni Paolo II abbia valorizzato troppo i movimenti. Altri che abbia trascurato le Chiese locali. Da storico, le letture critiche sulla storia di un personaggio cosa indicano? Sede Direzione, redazione, amministrazione 31100 Treviso - Via Longhin, 7 Telefono 0422 576850 Telefax 0422 576992 C/C postale n° 134312 IBAN Cassa risparmio del Veneto IT76 W062 2512 0000 7403 2803 31L IBAN Poste Italiane IT50 Y076 0112 0000 0000 0134312 Sono state fatte queste critiche ma anche critiche peggiori rispetto a quelle adesso elencate. È ovvio che siano state fatte delle critiche. In un pontificato lunghissimo come quello di Giovanni Paolo II, durato 28 anni, pieno di problemi, è chiaro che quest’uomo possa aver fatto degli errori. Non è che il suo sia stato un pontificato senza errori o senza omissioni. Ma lo storico guarda la realtà complessiva e da questo punto di vista non può che emergere un grande pontificato. Che tipo di santità, allora, ha vissuto Giovanni Paolo II? Registrazione al Tribunale di Treviso n° 10 del 21.9.1948 Iscr. al ROC n° 7337 del 30/11/2001 Membro della FISC, Associato all'USPI Abbonamenti 2014 In gruppo euro 49,00 Individuale euro 57,00 Estero Europa euro 115,00 Resto del mondo euro 130,00 Stampa Centro Servizi Editoriali srl Via del Lavoro, 18 Grisignano di Zocco (Vicenza) Era un uomo che non aveva paura perché sapeva che Dio è con gli uomini. Questo, mi sembra, è il cuore della sua santità, vissuta anche in momenti di abbandono come quelli della sua giovinezza, in momenti durissimi come quelli della sua vita polacca sotto il comunismo. In questo senso è un uomo che ha riscoperto il valore del martirio. Lui stesso ha rischiato di essere martire esponendosi dopo il suo attentato. La storia del suo attentato è una storia molto importante perché questo uomo andò a Istanbul nel 1979 nonostante le minacce. E quando dopo l’attentato, Pubblicità Publivita sas Via Longhin, 7 Tel. 0422 576904 Conc. esclusiva per: La Vita del Popolo e BluRadioVeneto Commerciali a modulo Euro 20 www.publivita.it [email protected] volevano prendere maggiori misure di sicurezza, lui disse: no, continuiamo come prima. Cosa lascia in eredità agli uomini del nostro tempo? Lascia per sempre il messaggio: “Non abbiate paura e confidate in Gesù”. E lo lascia in un tempo di grigiore, in cui si fa fatica a guardare lontano. Ecco un’altra caratteristica di Giovanni Paolo II: era un uomo che guardava lontano, un uomo di visione. Non per nulla in un verso di poesia scritto negli anni di Cracovia diceva: l’uomo soffre soprattutto per mancanza di visione. (Maria Chiara Biagioni) Per comunicare con “Vita” via Internet l’indirizzo e-mail è: [email protected] Pagine Web: www.lavitadelpopolo.it Ai lettori Il Responsabile del trattamento dei dati raccolti all’atto della sottoscrizione dell’abbonamento, liberamente conferiti, è il Direttore responsabile a cui ci si può rivolgere per i diritti previsti dal D.Lgs. 196/03. Questi sono raccolti in una banca dati presso gli uffici di Via Longhin 7 a Treviso (tel. 0422.576850). La sottoscrizione dell’abbonamento dà diritto a ricevere tutti i prodotti dell’Editore “Opera San Pio X”. L’abbonato potrà rinunciare a tale diritto rivolgendosi direttamente a Opera San Pio X - La Vita del popolo, via Longhin 7 - 31100 Treviso (Tel 0422.576850). Per i diritti di cui all’art. 7 del D.Lgs. 196/03 rivolgersi al Responsabile del trattamento. I dati potranno essere trattati da incaricati preposti agli abbonamenti, al marketing e all’amministrazione. & 4 PAROLA VITA Domenica 27 aprile 2014 II DOM. DEL TEMPO PASQUALE . Solo Lui ci restituisce alla Vita vera LA PAROLA Il Risorto è sempre con noi Dal Vangelo secondo Giovanni L a sera di quello stesso giorno, la domenica di Pasqua, cosa abita il cuore dei discepoli? Certamente timore e paura, l’evangelista Giovanni lo dice, e poi forse anche confusione: il ricordo dei recenti avvenimenti, della condanna e della morte di Gesù, è ancora vivo; per questo il gruppo dei discepoli è riunito in un luogo chiuso, quasi protetto. Il timore però si trasforma presto in gioia all’arrivo di Gesù risorto! È la gioia di chi ritrova un amico, un fratello, un figlio dopo una situazione difficile, di tensione e di sofferenza; è la gioia di chi ritrova la persona amata dopo un tempo di separazione. È la gioia profonda che i discepoli vivono nel ritrovarsi ancora una volta insieme a Gesù che pensavano morto! Ancora di fronte a questo Vangelo possiamo chiederci: cosa c’è invece nel cuore di Gesù? Cosa lo muove a ritornare dai suoi? Gesù sa che i discepoli hanno bisogno di ritrovare la pace, quella pace che è dono suo! È la pace del cuore, frutto della consapevolezza che Gesù è ancora con loro, non li ha abbandonati e continua ad essere presente, da risorto, nella loro vita. Gesù torna per inviarli nel mondo: vuole che i suoi siano missionari, annunciatori di una buona notizia di amore, di perdono per gli uomini e le donne di ogni tempo... Gesù li fa uscire dalla situazione di non speranza, li invia ad amare e a portare l’amore di Dio nel mondo! Non da soli: ora avranno la forza dallo Spirito santo, che è spirito di misericordia. Il Vangelo di questa domenica ci ricorda che il Signore risorto è sempre con noi, cammina insieme a noi e ci accompagna nella vita quotidiana. Se lo accogliamo e lo facciamo DIO PARLA ANCORA DOMENICA 27 MERCOLEDI 30 Ottava di Pasqua o «della Divina Misericordia» San Pio V At 2,42-47; Sal 117 1 Pt 1,3-9; Gv 20,19-31 LUNEDI 28 San Liberale - San Luigi Maria At 16,25-34; Sal 33 1 Gv 5,1.4-5.13.20; Gv 20,24-31 At 5,17-26; Gv 3,16-21 GIOVEDI 1° maggio San Giuseppe lavoratore At 5,27-33; Gv 3,31-36 VENERDI 2 Sant’Atanasio MARTEDI 29 At 5,34-42; Gv 6,1-15 SABATO 3 Santa Caterina da Siena Santi Filippo e Giacomo 1 Gv 1,5-2,2; Mt 11,25-30 entrare nelle situazioni di fatica, di sofferenza, di ripiegamento possiamo anche noi passare dalla paura e dal timore alla gioia! È questa la gioia cristiana ed evangelica; essa ci spinge a non restare chiusi in noi stessi, ma ad uscire verso gli altri, a condividere la Buona notizia. È la nostra vocazione di battezzati, quella di ogni credente. Quando Gesù appare la sera di Pasqua, non trova tutti i discepoli: manca Tommaso. Otto giorni dopo Gesù ritorna per portare anche a lui il dono della pace, per incontrarlo nella sua incredulità e nel suo bisogno di vedere e toccare: Gesù conosce, infatti, il suo cuore, conosce la sua fatica a credere e non vuole lascialo così. Il Vangelo ci mostra come la pedagogia di Gesù, sia contraria a ogni nostra logica umana. Il testo di Giovanni ci propone la logica della gratuità, della pazienza, dell’accompagnamento nelle relazioni personali. Sorprende la passione di Gesù per i discepoli e in particolare per quanti fra loro fanno più fatica nel cammino di fede. Sorprende la pazienza di Gesù verso Tommaso! È per lui che Gesù torna, per accompagnare e sostenere il cammino di fede di un solo uomo! E Gesù fa così con tutti, anche con noi! A 1 Cor 15,1-8a; Gv 14,6-14 Tommaso è concesso di cominciare un nuovo cammino di fede perché Gesù lo vuole prima di lui. E il discepolo incredulo aderisce con libertà, con “Chiedilo a loro”: basta una firma per fare la differenza T estimoni autentici, non testimonial. Sono i protagonisti veri, non verosimili, della nuova campagna di comunicazione 8xmille della Chiesa cattolica. Hanno 15 secondi e poche immagini per guardarci negli occhi e dirci che qualcosa, insieme, si può fare. Perché l’entusiasmo è molto, ma i fondi sono sempre troppo pochi per soddisfare i bisogni delle periferie dell’Italia e del mondo. Un lamento crescente si leva dalle periferie esistenziali delle nostre città. Chi si trova nelle strettoie della vita, affrontandole con grande dignità, spesso non sa cosa fare e a chi rivolgersi senza sentirsi umiliato perché ultimo, respinto perché mendicante, emarginato perché escluso. C’è però qualcuno che sente e coglie e che non si tira indietro, qualcuno che porge la mano e l’ascolto, qualcuno che scalda in egual misura cuori e minestre. Ciascuno di noi ne conosce qualcuno e può raccontarne la storia e le gesta, non eroiche ma quotidiane. Testimoni autentici, uomini e donne, laici e consacrati che si impe- dre, maestro e pastore dal 1961 al 2003, dapprima come cappellano, poi come parroco. Negli ultimi anni, in accordo con i suoi successori, ha continuato a servire la sua gente visitando le famiglie per la benedizione e per incontrare nelle case i malati. Discreto, semplice, umile, quando entrò don Paolo Magoga, nel 2003, preferì ritirarsi per alcuni mesi a Pero. Ritornato a Breda, offrì la sua disponibilità alla parrocchia e a tante altre del circondario. “Don Bruno ha svolto il suo compito di pastore non solo volentieri, ma con una vera passione sacerdotale” ha ricordato il Vescovo durante il funerale. La chiesa di Breda il giorno delle esequie non è stata capace di contenere fedeli e amici venuti a dargli gnano a utilizzare ciò che viene loro donato, convogliandolo in opere di bene. Angela, a Trieste nel centro “La madre”, alloggia, ospita, protegge, le madri in difficoltà. Finora sono passate dalla casa protetta circa 270 donne con i loro figli, in fuga da emergenze familiari di vario genere innescate dalla crisi e da nuove povertà. Trovano riparo qui grazie all’impegno inesausto dei volontari, ma grazie soprattutto a un contributo di circa 80mila euro per allestire e condurre tre strutture d’alloggio, il centro ascolto, la mensa, le docce, l’emporio. Anche a Matera esiste un tetto per chi non ha più sicurezze. Si chiama “La tenda” e accoglie temporaneamente chi è in difficoltà e si trova da un giorno all’altro nella scomoda situazione di “nuovi poveri”: famiglie sfrattate e padri separati. Per don Alberto D’Urso, sacerdote a Bari, il prossimo è colui che è caduto nelle spire dell’usura e dell’azzardo, in un Paese, il nostro, che oggi è il primo mercato del gioco in Europa e il terzo al mon- ANNIVERSARI L’ultimosalutodellacomunità adonBrunoTorresan enerdì 11 aprile si è spento don Bruno Torresan, per 53 anni pastore a Breda di Piave. Nel silenzio della cameretta alla Casa del clero, assistito con amore dal personale della Casa, dai familiari e da tanti suoi parrocchiani nei giorni terminali della malattia, ha saputo trasmettere a tutti quella lezione di vita per la quale ha speso e si è speso con tutto se stesso: essere uomo e prete fino in fondo, anche nella dimensione della sofferenza, quando il male lo stava erodendo. “Don Bruno come va”? «Bene» è stata la risposta fino all’ultimo. Ma chi lo visitava capiva quali sofferenze stesse patendo questa bella figura di sacerdote che si stava preparando all’incontro col suo Signore. Breda lo ha avuto come pa- Sorella Giuliana Discepole del Vangelo L a sera di quel giorno, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù (...) e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati». Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro (...). Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo». Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!». Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome. 8 PER MILLE BREDA DI PIAVE V umiltà e semplicità all’amore di Dio per lui e diventa credente, “Mio Signore, Mio Dio”. Il Vangelo di Tommaso è un bel racconto d’incontro: troviamo da una parte la tenerezza Dio e dall’altra il bisogno dell’uomo di sentirsi amato e salvato. È la nostra storia fatta di resistenze, di chiusure e di peccato che si intreccia con la pazienza e la misericordia infinita di Dio. Da questa relazione profonda nasce la fede in Gesù Cristo figlio di Dio, e solo questa fede è capace di ridonarci la gioia e di restituirci alla Vita vera! CONSCIO l’ultimo saluto. Una cinquantina i confratelli che hanno concelebrato, per dire grazie a quest’uomo che ha saputo dialogare con tutti, che ha saputo aiutare tantissime persone, che ha vissuto nella povertà con il sorriso di chi crede nella Provvidenza. Toccanti le parole pronunciate dal Vescovo che ha delineato la figura di don Bruno con semplici, significativi passaggi, sottolineando come egli abbia saputo davvero mantenere fede al programma che si era dato il giorno dell’ingresso a Breda, quel 6 marzo 1967: “Mi spenderò per la vostra salvezza, dovesse costarmi la vita!”. (R.C.) Giampaolo Donati do. Un’immensa macchina di produzione della miseria, oltre che anticamera dell’usura. Per questo ha fondato la Consulta nazionale antiusura che finora ha accompagnato fuori dal buio oltre 150mila famiglie. “Per me sacerdote - dice don Alberto - questa missione significa non essere passato senza fermarmi accanto a chi è stato depredato, come il levita della parabola del buon samaritano”. Nella parrocchia di sant’Antonio di Savena (Bologna), un altro sacerdote, don Mario Zacchini, scende in strada sulle orme di don Benzi e si fa incontro alle donne sfruttate e piegate alla schiavitù sessuale per portarle a “Casa Magdala”. Basta solo una firma per fare la differenza tra una porta chiusa e una aperta. Chiedilo a chi lo sa. (Eleonora Aquitani) SCORZE’ Vicario generale La prossima settimana il Vicario generale, mons. Giuseppe Rizzo, riceve nei giorni di martedì 29, mercoledì 30, venerdì 2 maggio, nel suo ufficio di Curia, con il consueto orario, dalle ore 9 alle ore 12. E’ comunque consigliabile telefonare in segreteria della Curia al numero 0422 416718 TREVISO don Giovanni Zorzetto Bruno Rasera + 1.5.2013 + 2.5.2005 + 19.4.2012 E’ già passato un anno da quando non sei più tra noi, ma tu vivi ogni giorno nei nostri pensieri, nei nostri gesti, nella nostra vita. Grazie perché da lassù continui a sostenerci e a consolarci. Ti ricordiamo con una messa il 1° maggio alle ore 19 a Conscio. Carolina, Margaret, Massimiliano e familiari tutti Gli anni passano in fretta, ma il ricordo di te è sempre vivo nei nostri cuori, perché ci hai dato l'insegnamento più grande, quello dell'amore. Ti ricordiamo nella preghiera assieme ai fratelli Amedeo e Gelindo e alla sorella Teresa nel 1° anniversario. I tuoi fratelli e cognate Ciao Bruno, sono già trascorsi due anni da quando ci hai lasciati, ti sentiamo però accanto a noi, sempre pronto a sorreggerci e a sorriderci. Ti pensiamo vicino a Dio e ti diciamo arrivederci. I tuoi cari CHIESA Domenica 27 aprile 2014 LA VITA DEL POPOLO SACERDOTI Alla Messa del Crisma il richiamo del Vescovo alla gioia del Vangelo “S 5 Ciò che riempie la vita iamo qui a riaffermare la nostra fiducia nel Signore e ad esprimere l’Evangelii gaudium, la nostra gioia del Vangelo che riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù”. Si esprimeva così il Vescovo al termine dell’omelia nella Messa del Crisma, il Giovedì santo. Una concelebrazione corale, con tutti i presbiteri, diocesani e religiosi, nel giorno in cui si ricorda l’istituzione del ministero sacerdotale. Il Vescovo, salutando il vescovo emerito Magnani, i sacerdoti, i diaconi, i religiosi, le religiose e i laici, ha voluto rivolgere un saluto caloroso ai 41 sacerdoti che celebrano quest’anno il giubileo dell’ordinazione. “Il Signore conosce tutto il bene compiuto, che forse in gran parte sfugge al nostro sguardo - ha detto rivolto ai sacerdoti -. La Chiesa oggi vi dice un grande, corale grazie”. Insieme, i sacerdoti hanno rinnovato le loro promesse, fatte al momento dell’ordinazione, “impegni che abbracciano tutta intera la vostra persona e la vostra vita” che dev’essere una vita “distinta” dal popolo, ma allo stesso tempo immersa in quella stessa vita, ha ricordato mons. Gardin citando il Decreto conciliare Pesbyterorum Ordinis sulla vita e sul ministero del sacerdote. “E’ duplice nel Decreto il riferimento a colui che consacra e a coloro ai quali si è mandati - ha sottolineato il Vescovo -. E’ la trama della vita quotidiana del prete. L’immagine del prete fra la gente è familiare nelle nostre comunità, sapendo però che tra AL TERMINE DELLA MESSA DEL CRISMA IL VESCOVO CON I SACERDOTI CHE CELEBRANO IL GIUBILEO DI ORDINAZIONE la gente non basta esserci. Il prete è portatore di Colui che lo invia e, in particolare ai poveri, può dire “Le tue domande trovano in Cristo la risposta vera, lui che è l’alfa e l’omega, che porta a compimento tutte le promesse di Dio”. Una presenza del prete tra la gente che non è solo di un momento, ha ricordato mons. Gardin, e nemmeno solo dei momenti felici e gioiosi. Si tratta, infatti, di PAPA FRANCESCO Lo stupore di Pasqua “Cristòs anèsti! - Alethòs anèsti!”, “Cristo è risorto! - E’ veramente risorto! E’ fra noi qui, in piazza”. Rinnovando gli auguri di Pasqua, lunedì 21 aprile papa Francesco, in occasione del Regina Cæli, ha sottolineato che “in questa settimana possiamo continuare a scambiarci l’augurio pasquale, come se fosse un unico giorno. E’ il grande giorno che ha fatto il Signore”. “Il sentimento dominante che traspare dai racconti evangelici della Risurrezione - ha fatto notare - è la gioia piena di stupore; ma uno stupore grande, la gioia che viene da dentro, e nella Liturgia noi riviviamo lo stato d’animo dei discepoli per la notizia che le donne avevano portato: Gesù è risorto! Noi l’abbiamo visto”. Di qui l’invito: “Lasciamo che questa esperienza, impressa nel Vangelo, s’imprima anche nei nostri cuori e traspaia nella nostra vita. Lasciamo che lo stupore gioioso della Domenica di Pasqua si irradi nei pensieri, negli sguardi, negli atteggiamenti, nei gesti e nelle parole... magari siamo così luminosi”. Ma, ha avvertito, “questo non è un maquillage! Viene da dentro, da un cuore immerso nella fonte di questa gioia, come quello di Maria Maddalena, che pianse per la perdita del suo Signore e non credeva ai suoi occhi vedendolo risorto. Chi fa questa esperienza diventa testimone della Risurrezione, perché in un certo senso è risorto lui stesso”. “Allora - ha proseguito il Santo Padre - è capace di portare un ‘raggio’ della luce del Risorto nelle diverse situazioni: in quelle felici, rendendole più belle e preservandole dall’egoismo; in quelle dolorose, portando serenità e speranza”. Per Francesco, “in questa settimana ci farà bene prendere il libro del Vangelo e leggere quei capitoli che parlano della Risurrezione di Gesù”. Anche “ci farà bene, in questa settimana, pensare alla gioia di Maria, la Madre di Gesù. Passato attraverso l’esperienza di morte e risurrezione del suo Figlio, viste, nella fede, come l’espressione suprema dell’amore di Dio, il cuore di Maria è diventato una sorgente di pace, di consolazione, di speranza, di misericordia”. Dunque, “tutte le prerogative della nostra Madre derivano da qui, dalla sua partecipazione alla Pasqua di Gesù. Dal venerdì al mattino di domenica, Lei non ha perso la speranza. Lei è la Madre di tutti i discepoli, la Madre della Chiesa e Madre di speranza”. “essere accanto anche a chi soffre, a chi dubita, a chi è ferito o si allontana, a chi esprime riserve nei confronti di una Chiesa che non sempre è trasparenza dell’Evangelo. Per il prete si tratta non solo di essere accanto agli altri, ma per gli altri, come Gesù Buon Pastore”. Il Vescovo ha poi ricordato che i ruoli diversi che ciascuno svolge nella Chiesa non sono per se stessi o per la SEGNI DI RISURREZIONE Di solito noi siamo bravi a farlo con le parole e anche compiendo gesti o ponendo segni forti in difesa dei valori cristiani. Per essi, corriamo pure il rischio di essere un po’ intransigenti, dimentichi che ogni parola della fede deve sempre accompagnarsi con l’amore, la misericordia e il dialogo. Se c’è qualcosa invece nella quale dovremmo essere più rigorosi e intransigenti, verso noi stessi e non tanto verso gli altri, è di essere e vivere nella carità, ossia come testimoni dell’amore. Certamente verso Dio, ma non di meno nei confronti del prossimo perché, scrive Paolo, “tutta la legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: Amerai il tuo prossimo come te stesso” (Gal 5,14). Su questo versante siamo tutti sempre in difetto, anche perché per sua natura la carità non ha limiti e, quindi, non rassicura mai completamente chi la compie. Tanti segni di carità. Dobbiamo riconoscere che, nonostante molti nostri ritardi e negligenze, delle quali dovremo rendere conto al buon Dio, le comunità cristiane e tante singole persone, sentono forte e coinvolgente l’appello alla carità e cercano di carriera, ma un servizio alla Chiesa, come insegna “il Signore che contempliamo questa sera chinato a lavare i piedi ai discepoli”. E in questa ottica vanno compresi e vissuti anche gli avvicendamenti che avvengono tra i sacerdoti nei diversi compiti e responsabilità, ha ricordato il Vescovo. “Noi tutti viviamo con apprensione quanto succede nelle nostre comunità, con i ragazzi che si allontanano nel dopo Cresima, i tanti giovani e adulti indifferenti, sentiamo crescere la necessità di un’evangelizzazione e di una formazione cristiana, avvertiamo l’esigenza di trovare strade nuove per annunciare Cristo, per essere una Chiesa in uscita, missionaria, come ci ricorda papa Francesco”. Un compito del quale si avverte anche la difficoltà, la sproporzione tra le necessità e le forze, come sottolinearono i discepoli a Gesù di fronte alla folla affamata. “Ma noi siamo qui a riaffermare la nostra fiducia nel Signore e la nostra gioia nel Vangelo - ha ribadito il Vescovo -. Siamo qui per ridire la nostra adesione a Cristo perché Colui che ci ha chiamato non cessa di stupirci e perché siamo disposti, per quanto deboli a rimboccarci le maniche lì dove la Chiesa ci chiede di operare perché il Cristo che abbiamo incontrato non smette, di darci forza e di sostenere la sua Chiesa della quale vogliamo essere servi laboriosi e fedeli senza sentirci indispensabili. Questi giorni ci aiutino a riscoprire gratitudine e amore a Cristo crocifisso e risorto che è la vera buona notizia”. (A.C.) segue dalla prima pagina rendere più efficace la loro risposta anche attraverso organismi come la Caritas e altri gruppi e associazioni di volontariato. Basta guardarsi intorno per vedere, pur tra tanti segni di chiusura e di egoismo, tantissimi altri di amore e di servizio ai poveri. Di solito non trovano eco nei media, ma ci sono. Non fanno il rumore degli scandali, ma contribuiscono, gesto dopo gesto, giorno dopo giorno, a umanizzare questa nostra società, soprattutto se sono accompagnati dall’impegno per la giustizia. Penso ad esempio a quella comunità religiosa che cerca di essere fedele al suo carisma dando ogni giorno da mangiare e da vestire ai poveri che sempre più numerosi bussano alla porta del convento. Di sicuro, come congregazione, hanno compiuto anche opere maggiori, ma questo quotidiano segno “pasquale” non è affatto trascurabile e richiede anche una certa organizzazione. Infatti, un’ora al giorno la Madre e alcune sorelle stanno in cucina ad attendere i loro amici poveri, distribuendo quanto hanno di pronto e cucinando quanto occorre. Lo fanno con la pazienza e la trepidazione che richiede ogni attesa di un ospite e con la gioia e l’affetto di chi sa che il Signore, attraverso il povero e l’indigente, non mancherà mai di far dono della sua visita alla loro comunità. Penso che quel momento, insieme alla preghiera comune, costituisca per quelle donne uno dei due appuntamenti più importanti della giornata. Gli esempi non mancherebbero, ma non sempre sono noti e pubblicizzati perché chi fa la carità ha sempre un certo pudore nel parlarne e non vuole che la destra sappia quello che fa la sinistra. Cercare le cose di lassù. Quando Paolo ci sollecita, in quanto risorti, a cercare le cose di lassù, non intende certo invitarci a lasciar perdere l’impegno temporale per rifugiarci in esperienze spiritualistiche o disincarnate. L’esercizio della carità c’entra con questo mondo perché il prossimo da amare e servire vive qui e non altrove. Qui e non nell’altra vita siamo chiamati a vivere da risorti e a porre segni inequivocabili di vita e di risurrezione, gli unici che possono renderci credibili agli occhi degli uomini e farci meritare e contemplare le cose di lassù, dove Cristo è seduto alla destra di Dio. G IMPEGNLII DEL VESCOV O LUNEDI’ 28 Ore 10.00 Cattedrale: partecipa alla Cel. eucaristica nella solennità di S. Liberale, presieduta da S. Ecc. mons. Paolo Magnani. Ore 17.00 Cattedrale: presiede la Celebrazione dei Vespri. MARTEDI’ 29 Ore 18.30 Seminario: incontra i seminaristi della Comunità Giovanile e presiede la Cel. eucaristica con loro. MERCOLEDI’ 30 Ore 20.30 Selva del Montello: presiede la Celebrazione di apertura della Visita pastorale. GIOVEDI’ 1° maggio Ore 9.15 San Nicolò: presiede la Cel. eucaristica con i chierichetti della diocesi. SABATO 3 Ore 17 S. Martino di L.: presiede la Cel. eucaristica con l’Ordinazione diaconale di sei seminaristi. DOMENICA 4 Ore 9 Selva: presiede la Cel. eucaristica in occasione della Visita. Ore 11.00 Venegazzù: presiede la Cel. euc. per la Visita pastorale. 6 DOSSIER TREVISO Compie 40 anni l’avventura del Collegio Pio X con l’Osservatorio A ppassionati e studiosi, ragazzi e adulti arrivano da ogni parte del Nordest per infilarsi sotto la cupola azzurra del Planetario del Collegio Pio X, una frequenza che, iniziata lontano nel tempo, non accusa crisi. Era il 1974: quarant’anni fa. La foto in bianco e nero, uscita dagli archivi dell’associazione Astrofili Trevigiani, ci racconta l’inaugurazione dell’Osservatorio astronomico sulla torre del Collegio Pio X in Borgo Cavour a Treviso. Un’idea di sicuro originale, ma senza futuro, pensò qualcuno: quello spiazzo sui tetti del collegio aperto verso il cielo non sarebbe diventato un luogo interessante. E invece fin da subito suscitò un’attrattiva tale da farlo popolare di molte persone incredule di poter osservare stelle, luna e costellazioni da un terrazzo della città. Quella che era apparsa come un’eccentricità di pochi appassionati è diventa- Domenica 27 aprile 2014 LA VITA DEL POPOLO A guardar le stelle ta da subito una dotazione culturale in più per Treviso, tenuta a disposizione da numerosi volontari e avviata con la strumentazione donata dal prof. Romano. Ma l’energia della passione per la scienza non ha freni ed ecco che nel 1979 in una grande aula del pianterreno è iniziata quell’emozione che si ripete ancor oggi: il Planetario è diventato realtà, luogo in cui il mistero celeste si offre alla conoscenza. Sul tetto l’Osservatorio, al piano terra il Planetario: le porte della scuola si aprono per diffondere cultura. In quell’anno il Planetario del Pio X era il terzo in Italia tra quelli aperti al pubblico, dopo quello di Milano (1930) e di Firenze (1978). Su una cupola emisferica, che rappresenta la volta celeste, si possono proiettare le immagini di tutte le 88 costellazioni dando la perfetta sensazione di osservare una splendida notte stellata con il cielo limpido, Un vero e proprio polo di attrazione di studenti da tutto il Nordest, di appassionati e di curiosi: l’Osservatorio del collegio Pio X di Treviso, nel cuore della città, compie 40 anni. Sulla cupola in vetroresina del planetario, di 6 metri di diametro, uno strumento della Galileo proietta un migliaio di stelle fino alla magnitudine 4.75 e un proiettore permette di illustrare con diapositive, ottenute con sofisticati strumenti, le caratteristiche dei corpi celesti pulito e non disturbato dall’inquinamento luminoso. Uno strumento didattico di grandi prestazioni. Permette di simulare in pochi minuti l’alba ed il tramonto, il moto diurno del Sole, della Luna, delle stelle e dei pianeti; fa vedere il cammino percorso apparentemente dal Sole nel corso dell’anno attraverso le costellazioni dello Zodiaco, il moto e le fasi della Luna e le diverse posizioni dei pianeti. È possibile vedere il cielo co- Al Collegio Pio X si studia il tedesco divertendosi E bbene sì, il tedesco non è più così difficile e inaccessibile! Al Collegio Pio X infatti ragazzi dai 10 ai 18 anni hanno la possibilità di apprendere questa lingua straniera divertendosi. Imparare il tedesco significa poter comunicare con oltre 100 milioni di persone nella loro lingua materna. Il tedesco è - dopo l’inglese - la lingua di comunicazione più usata nel nostro continente: complessivamente parla infatti tedesco (madrelingua e non) il 32% dei cittadini europei! Grazie all’utilizzo della Lim (Lavagna Multimediale) e a nuove tecniche didattiche proposte dal Goethe Institut, con cui i docenti collaborano da tempo, i ragazzi vengono coinvolti mente e corpo con giochi, canzoni, musica, teatro. La passione degli insegnanti, alcuni dei quali possiedono la certificazione di bilinguismo, e l’uso di queste metodologie innovative, portano la curiosità e la motivazione degli studenti ad essere stimolate, in modo da rende- re l’apprendimento immediato e spontaneo. La Lavagna Interattiva Multimediale, di cui tutte le classi sono provviste, è uno strumento in grado di trasformare computer e proiettore in un potente oggetto didattico su cui è possibile scrivere, proiettare filmati, spostare immagini e altri oggetti multimediali con le mani o con apposite penne digitali, salvare le lezioni svolte sul computer per poterle riutilizzare in seguito o metterle a disposizione degli alunni. La Lim è quindi, uno strumento tecnologico che permette di mantenere la didattica classica centrata sulla lavagna tradizionale, potenziandola con la multimedialità e la possibilità di usare il software didattico in modo condiviso, anche da parte di alunni con qualche difficoltà. Il Collegio Pio X è infatti molto sensibile al tema della didattica per l’inclusione. (Simonetta Codogno) me appare a Treviso nei giorni dell’anno e anche nei più diversi tempi e luoghi di ogni latitudine. Suggestivo è il moto della volta celeste al Polo Nord, dove d’estate c’è il Sole anche a mezzanotte, o all’equatore, dove si possono osservare costellazioni, come la Croce del Sud, invisibili alle nostre latitudini. Argomenti difficili, come quelli delle coordinate celesti, il Planetario li rende di facile comprensione e affascinanti a persone di ogni età, ma soprattutto aiuta, come nessun altro luogo, gli studenti a capire la scienza degli astri. In questa cupola in vetroresina di 6 metri di diametro, che può ospitare circa 60 persone, uno strumento della Galileo proietta circa un migliaio di stelle fino alla magnitudine 4.75 e un proiettore permette di illustrare con diapositive, ottenute con i più sofisticati strumenti moderni, le caratteristiche dei vari corpi celesti. L’efficacia didattica di questo planetario è riconosciuta dalle scuole di tutto il Nordest. Intere scolaresche arrivano infatti anche da Trieste, Udine e Gorizia. Nella prima parte dell’anno scolastico sono in genere le classi della scuola primaria a frequentarlo, più avanti, nei mesi primaverili, arrivano gli studenti delle superiori, in particolare quelli dell’ultimo anno. Il Planetario si rivela infatti uno strumento didattico molto u- tile per una preparazione dell’esame di maturità. I ragazzi, dentro la cupola celeste, riconoscono con facilità astri e pianeti, e assimilano i movimenti dei corpi celesti. Il Planetario non è corpo isolato dai valori e dai principi didattici degli istituti del Collegio, dal Classico allo Scientifico, dal Linguistico all’International, dalla Primaria alla maturità. Il Collegio mette a disposizione della didattica (e non solo dei ‘propri’ studenti) le attrezzature di quell’Osservatorio astronomico inaugurato 40 anni fa e che ha sottolineato l’apertura della scuola alla città, un Osservatorio di tutto rispetto con il telescopio riflettore di 30 cm di specchio, il celostato per l’osservazione dello spettro e delle macchie solari, la stazione meteorologica con il suo ricevitore video Meteosat, che fornisce in tempo reale i dati aggiornati della meteorologia di Treviso. (Roberto Maria Rigo) TRE MOTIVI CONDUCONO I GIOVANI AL COLLEGIO U na famiglia che pensa di indirizzare un domani il proprio figlio o figlia all’università dovrebbe prendere in considerazione l’offerta formativa del Collegio Pio X. “Un dato come premessa: la nostra società si presenta sempre più come ‘società della conoscenza’ e ‘pluralista’, alle prese con grandi sfide innanzitutto culturali inerenti la globalizzazione , le tecnologie e la cittadinanza. Quindi la prospettiva intellettuale di un giovane si fa da una parte drammatica e dall’altra affascinante. Alla luce di questa premessa, mi sembra di individuare almeno tre motivi per la scelta: culturale, sociale e cristiano”, ha detto don Edmondo Lanciarotta, direttore dell’Ufficio Scuola, Educazione, Università della Diocesi di Treviso. “Primo motivo, culturale. Il Pio X offre un percorso di formazione e di istruzione di alta qualità scientifica e culturale con una grande varietà di proposte finalizzate all’assunzione di criteri interpretativi e di lettura della società contemporanea, attraverso saperi non meramente intellettualistici, ma densi di una visione complessiva ed organica dell’uomo come persona. Secondo motivo, sociale. Il Pio X ha una lunga storia locale, una lunga tradizione sociale, un ricco patrimonio pedagogico accumulato dalla memoria collettiva, che costantemente si rinnova all’interno della stessa comunità scolastica. In essa, infatti, sono state formate intere generazioni di giovani trevigiani. Frequentare la scuola del Collegio Pio X significa inserirsi responsabilmente in tutta questa storia e dimensione sociale e vivere un’osmosi, un dialogo fecondo tra generazioni. Terzo motivo, religioso. Il Pio X è un ‘collegio vescovile’, cioè una scuola ad ispirazione cristiana, espressione diretta della chiesa locale con il coinvolgimento diretto anche del vescovo. La fecondità di questo dovrebbe consistere nel vivere la sfida di un vangelo che può essere interpretato, compreso e vissuto nella vita attraverso la mediazione culturale e specifica della scuola. C’è la possibilità di operare una sintesi tra fede e vita attraverso la mediazione culturale, dei saperi in modo specifico. Una fede che non diventa cultura non è una fede ben vissuta, né bene offerta. Mi sembra di poter concludere che il ragazzo di oggi che frequenta il Collegio Pio X possa vivere il tempo dell’università serenamente alla ricerca appassionata della verità di un nuovo umanesimo con un equipaggiamento culturale, sociale e religioso adeguato”. (R.M.R.) ATTUALITA’ Domenica 27 aprile 2014 LA VITA DEL POPOLO “VITA ONLINE” Arriva la nostra “app” da scaricare! F inalmente è disponibile nel “Play Store” di Google l’applicazione del settimanale “La vita del popolo” da installare negli smartphone e nei tablet che usano il sistema “Android”. L’applicazione si può quindi scaricare dallo store di Google cercando “La vita del popolo” nel motore di ricerca. L’installazione dell’applicazione è gratuita. All’apertura si visualizza la parte online dell’informazione collegata direttamente con il sito internet. Infatti, accedendo alle sezioni Italia, Mondo, Chiesa, Paesi&Città, Società e Cultura, Sport, Opinioni e Commenti verranno visualizzati tutti gli ultimi articoli e cliccando sull’icona di fianco al titolo si potrà visualizzare l’intero articolo, come nel sito. L’Edicola invece è accessibile solo agli abbonati, che potranno sfogliare l’intero giornale cartaceo. Gli abbonati, per attivare questa funzionalità, dovranno seguire le istruzioni inserendo la medesima email con la quale si sono iscritti nel sito del giornale. Dopo aver confermato la richiesta dal messaggio mail che sarà loro inviato, potranno scaricare le edizioni digitali messe a disposizione entro il giovedì di ogni settimana. L’applicazione sarà a disposizione anche per i dispositivi Apple (Iphone, Ipad, Ipod) a partire dai prossimi giorni. UCRAINA. Fragile accordo a Ginevra e tante incognite Un paese in bilico L’ Ucraina prova a rendere operativo il fragile accordo raggiunto a Ginevra assieme a Stati Uniti, Europa e Russia. Il documento svizzero prevede una serie di “passi concreti”, come il disarmo di tutti i gruppi armati illegali, la restituzione di tutti gli edifici occupati, l’amnistia per quanti accetteranno tali condizioni, tranne quelli accusati di reati gravi. Insomma, un “disarmo bilanciato”, sorvegliato e coadiuvato dagli osservatori dell’Osce. C’è anche l’impegno ad una riforma costituzionale. Ma la situazione continua ad essere tesa, soprattutto dopo la rottura della “tregua” pasquale, con la sparatoria ad un posto di blocco eretto da militanti filorussi vicino a Slaviansk, nell’Ucraina orientale, dove sono morte quattro persone. “Invitiamo osservatori dei Paesi europei a venire in Ucraina per analizzare sul campo la situazione e trarne le proprie e autonome conclusioni su quanto realmente sta succedendo nel Paese”, dice Myroslav Marynovych, vicerettore dell’Università Cattolica di Leopoli. Anche in riferimento ai colloqui di Ginevra c’è il rischio - spiega l’intellettuale ucraino - che passi la versione russa sullo stato della situazione. “Questo è il vero pericolo: perché questa visione è falsa”. Le notizie, intanto, che giungono dall’Ucraina parlano di un clima di tensione sempre più alto con l’avvio da parte del governo di Kiev dell’operazione “antiterrorismo” a Nord della regione di Donetsk, in Ucraina orientale, dove i filorussi hanno occupato numerosi edifici pubblici. Professore, è guerra civile in Ucraina? No, assolutamente. Ci sono sicuramente delle frizioni tra le diverse regioni del Paese. Sicuramente ci sono delle insoddisfazioni rispetto all’azione del governo centrale. Non è dunque una guerra civile: è piuttosto la Russia che sta cercando di convincere il resto dell’Europa che si tratti di una guerra civile e che la Russia sta svolgendo un nobile ruolo di peacemaker in Ucraina. Quanto sta realmente avvenendo è invece esattamente il contrario: è la Russia che sta inviando truppe in Dice Myroslav Marynovych, vicerettore dell’Università Cattolica di Leopoli: “C’è il rischio che passi la versione russa sulla situazione” Ucraina e sta cercando di organizzare violenze per giustificare un’invasione. Lei ha parlato d’insoddisfazioni della popolazione verso il governo centrale. Quali sono? Tra le questioni che sono considerate più problematiche c’è sicuramente l’uso della lingua russa. Una questione molto sensibile e complessa, già affrontata in passato anche a livello europeo e che richiede oggi una discussione nazionale alla quale devono essere invitati tutti i segmenti della società, di tutte le origini per trovare una soluzione bilanciata e armoniosa. Sta dicendo che la gente scende in piazza per la difesa della lingua russa? E’ difficile da capire. Certamente. La Russia vuole in sostanza sopprimere l’indipendenza dell’Ucraina. Questo è il punto chiave della questione. La Russia sta cercando solo dei pretesti per questo. E la lingua è uno dei pretesti usati. Chi sta protestando ora nell’Est? Ci sono diversi segmenti. Il più importante e il più violento è composto da soldati russi vestiti di verde. Usano armi e con molta evidenza appartengono alle truppe militari russe. Sono stati man- dati in Ucraina per organizzare provocazioni. L’altro segmento è composto da persone che non sono soddisfatte dal governo ucraino. Molti di loro sono stati soldati delle forze speciali, berkut. Dimessi dopo le manifestazioni in piazza Maidan a Kiev, sono arrabbiati perché hanno perso stipendi molto alti, e sono stati ora assoldati dalla Russia. Ci sono tra i manifestanti anche veri e propri criminali. E infine ci sono cittadini che sinceramente credono e lottano perché l’Ucraina sia di nuovo parte del grande Stato della Russia. Sono soprattutto persone di una certa età, sincere nelle loro aspirazioni che, però, sono strumentalizzate. Ma se non è guerra civile, c’è il pericolo di un conflitto armato tra Ucraina e Russia? Ma sta già avvenendo, con una strategia del tutto nuova. Non è la guerra in stile Hitler con truppe schierate che entrano in un Paese. E’ una guerra per così dire pulita, nel senso che le truppe vengono fatte entrare in maniera segreta nel Paese e le fanno lavorare dal di dentro. I nostri servizi segreti hanno decriptato le conversazioni tra ufficiali e sono lampanti. (Maria Chiara Biagioni) 7 NIGERIA Nessuna notizia delle studentesse rapite dai terroristi L’ incapacità del governo e il dilagare della corruzione stanno rendendo la Nigeria sempre più insicura: lo dice all’agenzia Misna monsignor Oliver Dashe Doeme, il vescovo di Maiduguri, la diocesi dove nella notte tra lunedì 14 e martedì 15 aprile sono state sequestrate circa centoventi ragazze della scuola di Chibok, anche se, a detta dei famigliari delle ragazze, il numero sarebbe molto più alto. Alcune di loro sono state liberate dall’esercito il giorno successivo, altre sarebbero riuscite a fuggire. Indiscrezioni indicano che le ragazze sarebbero state portate dal gruppo nelle foreste vicino al confine con il Camerun. Coperti da anonimato, alcuni abitanti di Chibok hanno raccontato che le ragazze rapite la scorsa settimana erano attese da un esame annuale che dà accesso a un diploma comune a molti paesi dell’Africa anglofona, il Waec. Il gruppo islamico Boko Haram, il cui nome significa ‘l’educazione occidentale è un peccato” in lingua haussa, ha spesso preso di mira istituzioni scolastiche. “Prima l’attentato alla stazione degli autobus di Abuja – sottolinea mons. Dashe Doeme – poi il rapimento delle studentesse: la Nigeria sta pagando il prezzo dell’estremismo, ma anche della corruzione che impedisce al governo e all’esercito di contrastare con efficacia Boko Haram”. Il vescovo fa riferimento a episodi che si sono susseguiti a poche ore di distanza l’uno dall’altro. Lunedì 14 aprile l’esplosione di un’autobomba alla periferia di Abuja ha provocato più di 70 morti, per lo più pendolari appena arrivati nella capitale per lavorare. La notte successiva, nello Stato nord-orientale di Borno, presunti militanti del gruppo islamista hanno sequestrato le ragazze. Il governatore di Borno, Kashim Shettima, ha anche promesso una ricompensa equivalente a 308.000 dollari a chiunque fosse in grado di offrire informazioni utili a rintracciare e trarre in salvo le ragazze. “Nello Stato di Borno – afferma Timothy Cosmas, responsabile della Commissione giustizia e pace della diocesi di Maiduguri – i rapimenti di studentesse nell’ultimo anno erano stati almeno tre; militanti di Boko Haram avevano ucciso gli uomini, incendiato le case e portato via le ragazze”. Padre Timothy fa riferimento a incursioni condotte da presunti esponenti del gruppo islamista nelle cittadine di Konduga, due settimane fa, di Pulka, a febbraio, e di Bama, a maggio dell’anno scorso. Da allora, sottolinea il responsabile della Commissione giustizia e pace, delle giovani non si è saputo più nulla. “Non è stato chiesto alcun riscatto – dice padre Timothy – ed è probabile che le ragazze siano state portate via per essere sfruttate come schiave”. 8 SOCIALI IMMIGRATI Africani penalizzati dai costi di trasferimento del denaro R icchi o poveri che siano, gli emigrati africani nel mondo pagano una “supertassa” di dimensioni enormi per mandare i soldi ai loro cari rimasti in patria: circa un miliardo e 300 milioni di euro all’anno. La denuncia del costo spropositato per le commissioni applicate alle rimesse in denaro, utilizzando i colossi del money transfer, viene dalla ong britannica Overseas Development Institute (Odi), che in un rapporto pubblicato nei giorni scorsi calcola il costo della supertassa in una somma oscillante tra 1,4 e 2,3 miliardi di dollari (che tradotto in euro porta appunto a un valore medio di 1,3 miliardi): un anno di sacrifici di milioni di emigrati che e- Domenica 27 aprile 2014 LA VITA DEL POPOLO La tassa sulle rimesse vapora, in buona parte, a causa delle sole spese di spedizione troppo elevate. “Nonostante l’Africa subsahariana sia l’area più povera del mondo – spiega l’Odi – subisce le spese di commissione più elevate: in media il 12% sui trasferimenti da 200 dollari americani, praticamente il doppio rispetto alla media mondiale”. Il motivo di questa situazione è individuato dall’organizzazione non governativa e nell’assenza di concorrenza, in quanto operano sull’Africa quasi solo i due operatori maggiori, Western Union e MoneyGram, che secondo stime definite abbastanza prudenti intascherebbero da questo modus operandi un surplus pari a due terzi della supertassa ap- INIZIATIVA Fondazione Zanetti e Bottega Grafica dell’Ipm insieme per i bambini dell’Honduras Nei giorni scorsi è stata inaugurata ufficialmente una nuova scuola a Marcala, cittadina a sud ovest dell’Honduras, voluta dalla comunità locale e realizzata grazie al sostegno della Fondazione Zanetti onlus, una fondazione trevigiana nata nel 2007 per sostenere progetti a favore dei minori in difficoltà. La nuova scuola, in grado di accogliere circa un centinaio di bambini tra i 6 e i 12 anni, sostituirà quella precedente che era in pessime condizioni. In occasione della festa di inaugurazione, sono state consegnate ai bambini che la frequenteranno delle magliette con il logo ideato appositamente dai ragazzi della “Bottega Grafica” - corso di operatore multimediale - detenuti all’interno dell’Istituto Penale per Minori di Treviso (Ipm). La “Bottega Grafica” ha il fine di dare ai minori reclusi un’opportunità in più di formazione ed educazione utile non solo durante il periodo di detenzione, ma soprattutto quando avviene il reinserimento nella società e nel mercato del lavoro. La “Bottega Grafica”, coordinata dalla prof.ssa Christine Gaiotti dell’Engim Veneto, realizza gratuitamente progetti di comunicazione per Enti Pubblici e organizzazioni no profit e, proprio per questo, ha ideato anche il logo per la scuola onduregna. Il logo riproduce in modo stilizzato e originale la nuova scuola e contiene la dicitura “Nueva Escuela de Marcala”. “Ci fa molto piacere sapere che bambini della scuola costruita a Marcala indosseranno una t-shirt con il logo realizzato dai minori reclusi nella nostra città. Pensiamo che fare rete tra diverse realtà che hanno uno stesso fine sia importante per unire energie e competenze e dare vita ad iniziative solidali costruttive” afferma la dott. Teresa Calabrigo direttrice della Fondazione Zanetti, che sostiene i progetti dell’Ipm anche con alcune “borse lavoro”. plicando le tariffe delle commissioni maggiorate rispetto a quelle considerate eque a livello mondiale (5-7 per cento). Molto duro il commento di Kevin Watkins, direttore dell’Odi: “Questa tassa eccessiva sottrae risorse alle famiglie, che potrebbero investirle in educazione e assistenza sanitaria, e rende sempre più fragile il legame tra i pochi che ce l’hanno fatta e le centinaia di migliaia di loro famiglie che potrebbero meglio beneficiarne”. Nel 2013 i trasferimenti verso l’Africa valevano complessivamente 32 miliardi di dollari, circa il 2% del Pil del continente, e le stime per il 2016 parlano di 41 miliardi di dollari. Ma potrebbero essere molti di più: basti pensare che nel 2012 5 miliardi arrivavano solamente dal Regno Unito, che se da solo abbassasse al 5% il costo del transfer farebbe salire il totale di circa 230 milioni di dollari. Soldi non spediti, che farebbero molto comodo alla regione più povera del pianeta. Un dato su tutti aiuta a capire quanto: il rapporto, pubblicato dall’associazione britannica, ha calcolato che l’allineamento delle spese per il continente africano a quelle applicate per il resto del mondo sarebbe sufficiente a finanziare la scolarizzazione di circa 14 milioni di bambini. Non solo, l’adeguamento della percentuale garantirebbe l’acqua potabile a 21 milioni di persone. (Giuseppe Baselice) CON LA CRISI MENO SOLDI A CASA Secondo i ricercatori della Fondazione Leone Moressa “nel 2013 la crisi continua a incidere sulle rimesse verso l’estero degli immigrati residenti in Italia. Rispetto all’anno precedente, le rimesse si sono ridotte di 1,3 miliardi di euro. In particolare, calano bruscamente le rimesse inviate in Cina (-60%). Un segnale che dimostra l’impatto della crisi sugli immigrati, specie nelle grandi città”. In termini macro economici - spiega una nota della Fondazione -, le rimesse dei migranti costituiscono un importante fattore di sviluppo e di cooperazione internazionale, in quanto possono contribuire alla crescita delle economie più arretrate e hanno un impatto molto più immediato di altre iniziative, considerato il fatto che arrivano direttamente nelle mani delle famiglie. Aumentando, infatti, il potere di acquisto di queste famiglie e lasciando a loro decidere le modalità di FISH COLLEGIO PIO X Superamento dell’handicap: Falabella nuovo presidente Imparare il tedesco con il rap di Uwe Kind E’ D Vincenzo Falabella il nuovo presidente della Federazione italiana per il superamento dell’handicap, eletto dalla nuova Giunta nazionale. L’organo della Federazione è stato rinnovato durante il congresso del 29 marzo. Falabella, pugliese ma attivo a Roma dove svolge la professione di avvocato, vanta una consolidata esperienza in ambito associativo: è presidente dalla Federazione delle associazioni italiane para e tetraplegici dal 2011. La Giunta ha provveduto ad eleggere le altre cariche e ad attribuire deleghe di coordinamento dei gruppi di lavoro sulle tematiche di maggior rilievo. Info: www.fishonlus.it. ivertimento puro in lingua tedesca, assicura Uwe Kind. L’insegnamento del tedesco viene proposto ai giovani tra musiche, parole, pantomime e movimento. Il concerto-laboratorio interattivo ha occupato due mattinate al Collegio Pio X, lunedì 14 aprile per la Scuola Media e martedì 15 aprile per i Licei. Sul palco Uwe Kind, insegnante-performer di lingua tedesca che gira il mondo per insegnare il tedesco a modo suo. Scappato nel 1960 dalla ex-DDR, egli ha lavorato come docente di lingua tedesca a New York City. Si è successivamente laureato presso la Harvard University. Negli anni ha sviluppato una tecnica di apprendimento linguistico definita «SingLing» e ha pubblicato quattro libri tradotti in vari paesi. Da anni si esibisce in tutto il mondo e riesce a trasmettere con entusiasmo a studenti e insegnanti la passione per la lingua. L’artista combina la musica rap e techno con semplici espressioni in tedesco e con i movimenti più diversi. In tal modo i Fondazione Moressa impiego di queste somme si ottiene una forma di intervento sicuramente più efficace dei tradizionali aiuti umanitari. Inoltre, su larga scala, l’afflusso delle rimesse rafforza la bilancia nazionale dei pagamenti e riduce la percentuale di debito da esportare. Secondo alcune stime della Banca mondiale le rimesse ammontano a più del doppio del totale degli aiuti pubblici allo sviluppo e sono seconde solo agli Investimenti diretti all’Estero. Mediamente nel 2013 ciascun cittadino straniero ha inviato in patria 1.254 euro, il 25,1% in meno rispetto all’anno precedente. Rispetto al 2007, anno di inizio della crisi, la somma inviata in patria da ciascun cittadino straniero si è ridotta mediamente di 800 euro. Per quanto riguarda il Veneto, dal 2012 al 2013 le rimesse, che ammontavano a 414.721 euro, sono diminuite del 2 per cento. ragazzi apprendono la lingua molto più facilmente e al tempo stesso si divertono. Uwe Kind è stato in tournée in quasi tutti i Paesi del mondo, spesso in collaborazione con il Goethe-Institut. Per due giorni è stato a Treviso davanti a studenti sia del Collegio Pio X che di altre scuole. Lunedì erano presenti la Media Martini di Treviso e la Media di Crocetta del Montello. Martedì era il turno delle Superiori:oltre agli studenti del ‘Pio’ hanno partecipato un centinaio di ragazzi del Liceo linguistico Canova e classi dell’Itis Riccati-Luzzati di Treviso e dell’Itscg Martini di Castelfranco. UNA FIRMA PER IL 5 PER MILLE DONA IL TUO “5 PER MILLE” ALLA LEGA ITALIANA PER LA LOTTA CONTRO I TUMORI SEZIONE DI TREVISO ONLUS A voi non costa nulla, a Noi consente di proseguire la nostra attività. Metti la tua firma nel riquadro “SOSTEGNO DEL VOLONTARIATO”. Il nostro codice fiscale è: 94090320261 LA LILT OPERA A TREVISO E PROVINCIA PER LA PREVENZIONE ONCOLOGICA, LA DIAGNOSI PRECOCE, L’ASSISTENZA E CURA AL MALATO ONCOLOGICO. 3( 5 5 $ *$ = =, $ 6( 5 9, =,2 ', *( 68 g (' (/ /$ &2 08 1,7 $ g1 (// $ /,7 8 5*, $ ANNO I I I - N ° 5 - MAGGIO 2014 201 Il Fascino dei TRAPEZISTI UNA Vita BEN giioc o ata : &CSWGNNCUGTCEJGCPFCKEQPOKQRCFTGCNEKTEQGTGUVCKCHHCUEKPC VQ FCK VTCRG\KUVK QIPK CPPQ OK UQPQ WPKVQ CN ITWRRQ FGK OKGK COKEK EKT EGPUK RGT WPC UGVVKOCPC 4GEGPVGOGPVG KN FKTGVVQTG OK JC FGVVQ ő5CK *GPTK VWVVK CRRNCWFQPQ OG RGTEJ© SWCPFQ HCEEKQ SWGK XQNVGIIK G SWGK UCNVK OQTVCNK RGPUCPQ EJG NŐGTQG UKC KQ /C KN XGTQ GTQG ¨ KN EQORCIPQ EJG OK CHHGTTC .ŐWPK PKEC EQUC EJG FGXQ HCTG KQ ¨ VGPFGTG NG OCPK G CXGTG HKFWEKC EQPHKFCTG EJG .7+ 5#4 . # 24'0&'4/+ &+ 07181Œ 0QP CNVTKOGPVK ¨ RGT &+1 EJG EKPIG NG PQUVTG RKEEQNG XKVG G #66'0&' &+ 24'0&'4%+ ' 6'0'4%+ 564'66+ PGNNG EKTEQ UVCP\GETKVKEJGGKPSWGNNGRQUKVKXGPGKOQOGPVKFKHHKEKNKGKPSWGNNKKPEWK EKNKDTKCOQKPCNVQ *Q 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D’altro canto regge però l’export, si hanno segnali positivi anche dal mercato interno e inizia la ripresa della produzione: “Dopo tanti segnali negativi – spiega Alfio Calvagna della Segreteria Cisl Belluno Treviso – abbiamo chiuso il 2013 con un segno positivo e, seppure siamo prudenti, c’è la speran- za di voltare pagina. L’occupazione, prima in caduta libera, ora comincia tenere. Ci sono segnali che farebbero, dunque, ben sperare, ma restiamo in attesa. Anche nel 2012 ci fu un momento positivo, ma poi si rivelò un picco al quale seguì un nuovo crollo. Bisogna attendere l’estate per capire se si tratta di una tendenza o meno”. Positivo, dunque, l’andamento dei servizi alle imprese che guadagnano 143 imprese, così come i servizi alle persone che portano a casa 327 unità nei comparti dell’istruzione, la sanità, le attività artistiche, sportive di intrattenimento e divertimento. L’export trevigiano, a sua volta, da buoni segnali, con quasi il 63% da vendite in Paesi intra-Ue28 e per il rimanente 37% da vendite nei Paesi extraUe28 (Brasile, Russia, Cina, India), i “nuovi ricchi con i quali confrontarsi”, sottolinea Calvagna. Treviso si posiziona anche al primo po- sto in Veneto per avvio a tirocini formativi: 5.725 nel 2013 su un totale regionale di quasi 25 mila attivazioni, cui seguono Padova e Vicenza. “Solitamente - spiega Calvagna - il 50% di queste esperienze si trasforma in un contratto di lavoro. Affermare, però, che il tirocinio stia sostituendo l’apprendistato, è ancora un azzardo”. Dal canto suo la produzione industriale conferma il lieve recupero tendenziale e si porta al + 2,5% rispetto a dicembre 2012. Contribuisce al risultato positivo il buon andamento del settore abbigliamento-calzaturiero della classe 10/49 addetti e del settore dei macchinari della classe 50 addetti e più. Il recupero è ancora una volta sostenuto dal contributo del fatturato estero che evidenzia un + 4,4%. Treviso risulta la seconda provincia per migliore variazione rispetto al 2012, preceduta solo da Vicenza con un +4,6%. Picco- lo nei numeri ma grande nelle esportazioni anche il settore agro alimentare, mentre Treviso pur nella crisi si colloca al primo posto per avviamento e collocamento obbligatorio dei lavoratori diversabili. La novità più significativa, però, è la raccolta ordini sul mercato interno che dopo nove trimestri negativi diventa un segno positivo, recuperando di fatto un +1,6% rispetto all’anno precedente. Risultato positivo per il Consorzio agrario di Treviso e Belluno I l Consorzio Agrario di Treviso e Belluno chiude il 2013 con un bilancio positivo, nel segno della continuità di una gestione aziendale solida e costante nei risultati. L’assemblea dei soci, radunata nella sede di Castagnole di Paese, ha approvato il bilancio dell’anno concluso, che ha registrato un fatturato complessivo consolidato di oltre 103 milioni di euro, con un utile al netto delle imposte di quasi 1,2 milioni di euro. “Il risultato positivo conferma la funzione e la solidità della nostra azienda e la leadership nei mercati di riferimento – afferma il presidente del Consorzio Agrario di Treviso e Belluno, Fulvio Brunetta – Risultato ancor più brillante se si considera che la Marca Trevigiana nel comparto ha registrato un incremento dell’export di oltre il 10%, segnando così la seconda migliore performance a livello nazionale: il Consorzio Agrario è un partner importante di questa filiera, fornitore di beni e servizi”. Il Consorzio Agrario è un punto di riferimento non solo per i circa 2.500 soci, ma per l’agricoltura in generale, cui si propone con un’offerta di molteplici prodotti e servizi. Per la vendita dei prodotti commerciali (dagli articoli per la campagna, al garden, al pet-food, ai mezzi agricoli), il Consorzio si avvale di una rete di 41 agenzie dislocate nelle due province, cui si aggiungono 5 centri per la distribuzione di prodotti petroliferi; per i servizi di post vendita, nella fattispecie per assistenza tecnica e riparazione dei mezzi agricoli, sono presenti 10 officine e un magazzino ricambi; per la raccolta dei cereali, il Consorzio mette a disposizione 30 centri di raccolta e 3 “Dai primi dati, ancora ufficiosi, del primo trimestre di quest’anno possiamo dire che la tendenza all’incremento del mercato del lavoro si fa ulteriormente vivace, non è ingessato, anche se tra entrate e uscite dal luogo di lavoro il saldo è ancora negativo”, sottolinea prudentemente Calvagna e lancia un appello a tutta l’Italia per il rifinanziamento della Cassa in deroga: “Bisogna reperire un ulteriore miliardo di euro per dare piena copertura al fabbisogno dello scorso anno (solo il 40% delle domandi Cig 2013 è stato evaso) e per le ulteriori richieste già avanzate per il 2014, pena il blocco da parte delle Regioni di nuove autorizzazioni sia per cassa integrazione che per mobilità in deroga. Ci sono molte persone che da sei mesi non percepiscono una lira. Serve chiarezza”. (Paola Fantin) NOTIZIE IN BREVE Bonaldi in Giunta Confagricoltura l Il 15 aprile si è tenuta l’assemblea per il rinnovo delle cari- che ed il trevigiano Giangiacomo Bonaldi è entrato a far parte della Giunta esecutiva di Confagricoltura nazionale, a capo della quale è stato confermato Mario Guidi. Bonaldi, già presidente di Confagricoltura Treviso, attuale presidente di Confagricoltura Veneto e agricoltore di Ponte di Piave, affiancherà Guidi per i prossimi tre anni, collaborando al cambiamento che l’associazione ha intrapreso dal 2011, sia a livello organizzattivo che politicosindacale. Bonaldi è un grande esperto del settore cerealicolo per il quale, da pochi mesi, riveste anche la carica di Presidente di Anb (Associazione nazionale bieticoltori). Io sono originale: no contraffazione magazzini con una capacità di stoccaggio di 600mila quintali; la fase produttiva e di trasformazione, invece, è curata da 2 enopoli, 2 essiccatoi per cereali e soia, un mangimificio a Bibano; infine, l’offerta di prodotti assicurativi, previdenziali e di credito agevolato è gestita attraverso la società Assicap, dalla quale dipendono 9 sub-agenzie operative tra Treviso e Belluno. Assemblea dei soci del Consorzio agrario l Una vera e propria piattaforma nazionale anticontraffazione quella che è stata presentata domani in conferenza stampa al Park Hotel “Ai Pini” a Mestre da Federconsumatori. Si tratta di un progetto dal titolo “Io sono originale”, finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico, nel quadro delle “Iniziative di sensibilizzazione dei cittadini sulla tutela della proprietà industriale e sulla prevenzione e contrasto del fenomeno contraffattivo”. Di durata biennale (2014 e 2015), punta alla massima diffusione di messaggi mediante i più efficaci strumenti e le più coinvolgenti modalità di comunicazione: indagini conoscitive, osservatorio nazionale, piattaforma digitale online, pagina facebook, newsletter, app, concorso a premi, sportello informativo virtuale per chi privilegia gli acquisti tramite internet, grandi eventi, materiale divulgativo e informativo, 14 dvd multimediali illustranti i contenuti di altrettanti vademecum riferiti alle categorie merceologiche maggiormente colpite dal tarocco. Sei sportelli territoriali (Venezia, Torino, Roma, Napoli, Bari, Catania), offriranno un servizio di informazione e consulenza anche legale. 12 CULTURA Domenica 27 aprile 2014 LA VITA DEL POPOLO TREVISO. Oscar Farinetti, fondatore di Eataly, ai giovani imprenditori Un unico brand tricolore S i è parlato di giovani, di cibo, ma soprattutto di corraggio all’incontro con Oscar Farinetti, tenutosi lo scorso 16 aprile nel Palazzo dei Trecento a Treviso. Promotori dell’incontro i giovani imprenditori e professionisti della Conferenza SuperG, in collaborazione con Fondazione La Fornace dell’Innovazione e fondazione Bcc-Cra della provincia di Treviso; all’evento, patrocinato dal Comune di Treviso, ha dato il suo contributo anche la Camera di Commercio. Sono intervenuti, oltre ad Oscar Farinetti, fondatore e presidente di Eataly (che in precedenza aveva partecipato alla festa di laurea di 42 studenti di Ca’ Foscari in piazza dei Signori), il sindaco di Treviso Giovanni Manildo e il presidente di SuperG Philipp Breitenberger. Partendo da una concezione nuova del settore agroalimentare, settore che nel nostro paese avrebbe ancora importanti margini di espansione, si è giunti a confrontarsi su innovazione, creatività, marketing e comunicazione: fattori determinanti per la buona riuscita di un’impresa. L’incontro con Farinetti, ambasciatore del cibo made in Italy nel mondo, si configura più che mai importante in una città come Treviso (al 31 dicembre 2013, le aziende del settore alimentare rappresentano nel capoluogo della Marca il 16,6% del totale il 4% delle quali sono a tutti gli effetti aziende giovanili), ricchissima di prodotti agroalimentari tipici già ben conosciuti all’estero come il radicchio, il prosecco o il famoso dolce tiramisù, ma sul quale brand è possibile lavorare per una promozione sempre più incisiva. Per molti giovani presenti in sala questo evento è stata un’occasione per ascoltare e confrontarsi con le storie di chi ha già percorso con successo queste strade e può, con il proprio esempio, incentivare ed infondere coraggio alle loro idee. Proprio il termine coraggio, assieme ad innovazione, ed etica del rispetto sono le parole chiave, la ricetta per un’impresa vincente e competitiva. Il primo appare come fondamentale per distinguere gli uomini da quelle che Farinetti definisce scimmie: incapaci di prendere decisioni e di assumersi le proprie responsabilità. E’ una qualità che secondo l’imprenditore si può apprendere durante il percorso, e si configura come attittudine volta a migliorare la vita; tuttavia non è l’unico elemento necessario al successo. “Indispensabile è l’innovazione – spiega l’ideatore di Eataly che forse aprirà anche a Treviso – che va fatta, come diceva Tonino Guerra, guardandosi indietro per trovare la strada giusta nella quale proseguire in avanti. Le idee migliori inoltre vengono dal dialogo, dal confronto e dalla sintesi di più proposte; l’individualismo, la proprietà intellettuale fine a se stessa, rendono i concetti pù sterili; la condivisione dei propri progetti dà di gran lunga risultati migliori”. Infine secondo Farinetti occorre andare verso un’economia dagli obiettivi nobili: “Il buono lo abbiamo già, oggi occorre il pulito, la sostenibilità ambientale che deve essere presentata come trendy, accattivante”. “Quello che manca all’Italia, e che ferma le nostre esportazioni, è la capacità di narrare, di costruire suggestioni, di proporre storie vere, ma poetiche, che rendano cool i nostri prodotti; se aggiungessimo alla nostra ineguagliabile biodiversità la capacità di raccontarci non avremmo più rivali nel settore”. A questo proposito Oscar Farinetti propone un brand “Italia”, che porti i colori della nostra bandiera e che sia identificativo di tutti i prodotti agroalimentari nazionali nel mondo. Attraverso l’educazione della ricerca di tale marchio nell’acquisto di un prodotto di alta qualità questo settore potrebbe diminuire le imitazioni e promuovere le nostre esportazioni che vanno così bene nell’alta moda, ma non altrettanto nel settore alimentare. Ai neodottori in Commercio Estero, Mediazione linguistica e culturale e Statistica e Sistemi Informativi Aziendali, Oscar Farinetti ha tracciato, invece, sette punti, sette auspici: “Siate imperfetti perché significa che cercate il meglio, individuate le priorità, mixate velocità e leggerezza, pensate locale e agite globale, siate bravi a narrare, a raccontare ciò che fate, spostate il valore del rispetto dal senso del dovere al senso del piacere. Non arrendetevi mai”. Manuela Mazzariol LAUREE Una cerimonia riuscita, sotto un caldo sole d’aprile, mercoledì 16 in Piazza dei Signori, per festeggiare i 42 neodottori della sede di Treviso dell’Università Ca’Foscari Venezia. A introdurre la cerimonia, Carlo Carraro, rettore Università Ca’ Foscari Venezia: “Il Campus di Treviso è capitale umano con competenze economiche linguistiche giuridiche aperte al mondo. Per questo vogliamo aumentare la qualità della presenza a Treviso e della formazione migliorando la nostra reputazione in collaborazione con le migliori business school francesi, americane e tedesche che ne faranno una realtà universitaria di altissimo livello”. Al termine il lancio del tòcco al cielo. LA VITA DEL POPOLO Destinazione oratorio Giovani di Vallà sul palcoscenico Qualche settimana fa si è conclusa la X Rassegna di Teatro Amatoriale a Scorzè organizzata da NOI Treviso Associazione. L’ultimo spettacolo è stato offerto dalla Compagnia del Circolo NOI di Vallà di Riese Pio X composto esclusivamente da giovani. Intervistiamo alcuni ragazzi per parlarci della loro realtà oratoriale. Cari ragazzi, prima di tutto un po’ di storia del vostro oratorio... Il Circolo Giovanni XXIII è nato a Vallà di Riese Pio X quasi 25 anni fa, quando si era ancora Anspi, da un gruppo di giovani adulti che volevano impegnarsi per offrire una proposta formativa e ricreativa “alternativa” ai tanti ragazzi che allora giravano per le strade del paese. Una realtà quasi pionieristica, a quei tempi, basata sul volontariato e la collaborazione di tutta la comunità parrocchiale. Quali sono le principali iniziative proposte? Nel tempo si è contribuito a dare forma al nostro oratorio, arricchendolo di stanze sempre più funzionali, un bar per ragazzi, adulti ed anziani alla domenica, dopo la messa, un tendone nel campo sportivo (il nostro “campo del prete”), che può essere utilizzato per ritrovi e feste. Una grossa mancanza del nostro circolo è proprio l’assenza di spazi all’aperto adiacenti ai locali chiusi. Il “campo del prete” si trova, infatti, alla periferia del paese, mentre il NOI è a fianco della chiesa parrocchiale e dispone di un cortile interno molto limitato e limitante per far giocare i ragazzi all’aperto. Le attività principali del Circolo si concretizzano in tre appuntamenti: la festa di carnevale in piazza, una o due gite in bicicletta per tutti durante il periodo estivo, la gimkana autunnale con castagnata e mercatino. Quest’ultimo appuntamento è nato anni fa come mercatino missionario dei bambini ed ogni anno si impegna a raccogliere fondi da destinare a progetti legati ai missionari di Vallà. Da alcuni anni è anche attivo un “oratorio” il sabato pomeriggio per bambini che coinvolge alcuni giovani animatori. Come è nata la vostra realtà teatrale e come avete coinvolto i giovani? Certo: veniamo ai fantastici ragazzi del teatro. L’attività attesa da tutti nel periodo estivo è ovviamente il GrEst che riesce a coinvolgere l’intera parrocchia. Due anni fa, una buona parte degli animatori del Grest dimostrarono di apprezzare molto l’esperienza teatrale e così si organizzò per loro un mini-corso di teatro durante la sera. E’ da questa realtà che nasce, quasi per gioco, la compagnia “Jojoba” che si è esibita nel teatro di Scorzè qualche settimana fa. Avete scelto di rappresentare un’opera classica… Sì. Bisogna dire, anzitutto, che, finito il corso, questo gruppo di amici continua a trovarsi rimuginando la possibilità di fare qualcosa di più serio. L’estate scorsa i ragazzi avevano chiesto al parroco la possibilità di ritrovarsi per “fare un po’ di teatro” una sera alla settimana e, sorprendentemente, hanno deciso, autonomamente, di mettere in scena “Gli Innamorati” di Goldoni. Poi vi siete candidati a partecipare alla Rassegna e… Quando siamo venuti a sapere di essere stati accettati come oratorio, abbiamo sentito un po’ di emozione: fino ad allora non avevano che provato il primo atto della Commedia! Diversi genitori ci hanno dato una mano nella preparazione dei costumi, scenografie e nella logistica, ma la recitazione, la regia e la musica sono frutto del nostro entusiasmo. Per fortuna, però, abbiamo potuto contare anche su Rita, responsabile “adulto” dell’oratorio, che, con la sua pazienza e la sua capacità di entrare in punta di piedi nel consigliarci, è riuscita a darci qualche consiglio pratico nella preparazione dello spettacolo. Avete un ringraziamento speciale da fare? Sì a tutti gli attori: grazie Christian, borioso zio, Stefano, geloso innamorato, Sara, puntigliosa amante, Elena, saggia sorella, Federico, fedele amico, Giovanni, conte nobilissimo, Maddalena, servetta e nobildonna, Stefano, servo fedele, Roberto, “gnornò, gnorsì” e Rita, dietro alle quinte. Promozione sociale Volontari e minori, chiarimenti Il D.Lgs. 39 del 4 marzo 2014, ha creato non poco allarme e preoccupazione nel mondo non profit dell’associazionismo che ha a che fare con i minori. Il provvedimento, entrato in vigore il 7 aprile, è composto di soli 5 articoli, che modificano sostanzialmente il Codice di Procedura Penale. L’art. 2 del decreto dichiara “Il certificato penale del casellario giudiziale deve essere richiesto dal soggetto che intenda impiegare al lavoro una persona per lo svolgimento di attività professionali o attività volontarie organizzate, che comportino contatti diretti e regolari con minori […]”. Da una prima lettura sembrava che anche le associazioni non profit, che svolgono attività istituzionali verso minori, fossero costrette a chiedere ad animatori e volontari il casellario giudiziario. Seppur comprensibile (ed encomiabile) il principio ispiratore del legislatore, la novità avrebbe comportato un aggravio di spese amministrative ed un carico gestionale-burocratico di difficile gestione da parte delle realtà non profit più piccole, come molti dei Circoli-oratori NOI. Fortunatamente il 4 aprile è uscita una nota esplicativa da parte del Ministero che recita “Non è rispondente al contenuto precettivo delle nuove disposizioni, l’affermazione per la quale l’obbligo di richiedere il certificato del casellario giudiziale gravi su enti e associazioni di volontariato pur quando intendano avvalersi dell’opera di volontari; costoro, infatti, esplicano un’attività che, all’evidenza, resta estranea ai confini del rapporto di lavoro”. Quindi la novità non coinvolge i volontari che prestano servizio gratuito nelle Associazioni ed in parrocchia. L’obbligo, invece, permane anche nell’associazionismo non profit se per la formazione ed animazione ci si serve di persone retribuite, attraverso la formalizzazione di un contratto di lavoro; e, comunque, il casellario giudiziale va richiesto solo per le nuove “assunzioni”, non per quelle già in essere. Radio Internet Giornale Associazione Grazie... WWW.NOITREVISO.IT • TEL. E FAX 0422 419538 Ringraziamo l’Amministrazione Comunale di Scorzè per la concessione del Teatro Elios Aldò e tutte le compagnie che si sono esibite nella X Rassegna di Teatro Amatoriale: I Rabaltai di Castello di Godego, Rattatuie di Trevignano, Ramonteaconta di Ramon di Loria, Dalle Stalle alle… di Conscio, Compagnia Teatrale di Salvatronda, I Distratti di Scorzè e Jojoba di Vallà di Riese. Auguri di don Bernardo Marconato Pillole di saggezza... Domenica 27 aprile 2014 L’alleluia Pasquale risuonerà nei nostri Circoli-Oratori, canto che va innalzato pensando pure alle cose belle che si realizzano per mezzo vostro. Ma accanto a queste troviamo anche le fatiche: a volte perché non ci si capisce subito al volo, altre volte perché non troviamo corrispondenza, o ancora perché donare energie, tempo, ed essere generosi, costa realmente fatica. Ma proprio di buon mattino Gesù ci rincuora e dice: “Non temere!”. Non temere di operare per il bene, di spenderti per far crescere i nostri ragazzi, per aiutare la parrocchia a gestire bene l’Oratorio; non temere di mettere i tuoi talenti a servizio del prossimo e non temere di percorrere la strada dell’impegno in parrocchia, perché non sei solo, Gesù è là, sulla strada, che ti attende e desidera camminare con te. Animatori, educatori: Buona Pasqua di Risurrezione! Il Risorto infonda in voi la sua forza che è energia di vita, per operare e agire da creature nuove, e come diceva don Bosco, possiate costruire un Circolo-Oratorio che dia ai ragazzi, come allora anche oggi, “un cortile per stare allegri, una scuola per crescere nella vita, una Chiesa per maturare nella fede”. Non indugiate a donare ai nostri Oratori, con impegno e generosità, questa vita da risorti, perché sempre in essi si canti l’alleluia Pasquale! Auguri! Mario e la sua matita Gesù, un sacrificio che dà luce! 14 CULTURA TREVISO Una ricerca per aggiornare la cartografia F ino a 70 anni fa, prima che Treviso fosse colpita a morte dall’inutile e irresponsabile bombardamento degli Alleati, la città era nota sin dall’Età comunale come la “Urbs picta”, ovvero la “città dipinta”. Un vero gioiello che faceva scrivere e parlare di sé, ma di cui oggi rimangono purtroppo poche tracce, complici anche l’incuria, l’inquinamento e le difficoltà economiche. Merita dunque un plauso l’importante iniziativa di Fondazione Benetton che, accolta la proposta della ricercatrice e storica dell’arte Chiara Voltarel, ha dato il via nel 2012 al progetto di ricerca “Treviso Urbs Picta”. La ricerca, condotta da un gruppo di lavoro multidisciplinare sotto la supervisione dello storico dell’arte Lionello Puppi, ha esaminato le catalogazioni già disponibili (in particolare il Catalogo delle cose d’arte e di antichità d’Italia: Treviso, di Luigi Coletti, 1935, e il Catalogo elettronico dei beni artistici e storici del Veneto, della fine degli anni Ottanta), per poterle così aggiornare in vista della costruzione di una nuova cartografia della città affrescata, in una prospettiva che tenga conto delle diverse fasi storiche, fino alla condizione attuale e a nuove ipotesi e proposte di salvaguardia, restauro e valorizzazione. Domenica 27 aprile 2014 LA VITA DEL POPOLO Ecco la città dipinta La prima fase del progetto è stata presentata ad inizio aprile, proprio a ridosso del 70° anniversario del bombardamento di Treviso del 7 aprile 1944. “Abbiamo messo a punto un metodo che ci permetterà di dare il via a un lavoro di ricerca sistematico – ha spiegato Marco Tamaro, direttore di Fondazione Benetton – e lo proponiamo alla comunità locale affinché decida di assumersela come scommessa per riscoprire il bello che c’è in città”. “Dopo il bombardamento del 1944 – ha aggiunto l’assessore comunale alla cultura Luciano Franchin – la città fu largamente distrutta, sotto ogni punto di vista. Questo progetto, per il quale la città si è sentita onorata a esserne coinvolta, ci permette una riflessione non solo attorno alla ricostruzione fisica di quello che fu il volto della città, ma anche sul recupero della nostra identità spirituale”. Le facciate affrescate ebbero una larga diffusione tra Gotico e Rinascimento, sia in Italia che in Europa, ma l’alto numero di testimonianze giunte fino ai nostri giorni, fa di Treviso un vero punto di riferimento che si sviluppa nel tempo. “Luigi Coletti scriveva che questa prassi trasformava letteralmente le strade di Treviso in una mostra d’arte perenne e viva – spiega la storica dell’arte Chiara Vol- Scuole Infanzia e Primaria Carmen Frova Maria Bambina Pio X - Zanotti Scuola Secondaria I grado di ordinamento English Plus Liceo Classico Liceo Linguistico Europeo CASA ROBEGAN A TREVISO tarel –. Le prime testimonianze si ritrovano già tra il XII e il XIII secolo, quando Treviso divenne libero Comune e la città si trasformò in un cantiere edilizio. Con un decreto comunale si stabilì infatti che le casette di legno con i tetti in paglia che la caratterizzavano venissero sostituiti da laterizio e coppi, per evitare gli incendi”. Dapprima si utilizzò l’intonaco bianco omogeneo. Poi, si decise di ripassare i mattoni con colori rossi, ai quali si alternarono anche mattoni bianchi, che movimentavano la superficie. “La città era famosa sin dal Medioevo per le feste, i tornei e le giostre - aggiunge Chiara Voltarel -, colorati dai numerosi drappi e tappeti colorati che pendevano dalle finestre. Da qui agli affreschi sulle facciate il passaggio fu breve”. La vicina Venezia era ric- chissima, vi giungevano marmi e tessuti pregiati, Treviso si arrangiò come poté col suo laterizio e la sua argilla, utilizzando colori dipinti. “Losanghe, rombi e fasce decorative contornavano le finestre e ci si imbizzarriva con elementi naturali, bestiari e geometrie varie. Una nuova svolta avviene in epoca umanistica, nel 1400, quando la cultura dell’antiquariato – che aveva il suo polo a Padova – portò un nuovo stile. A Treviso giunse il Pittore Vagabondo, formatosi nella bottega dello Squarcione, amico del Mantegna. Treviso divenne una vera pinacoteca all’aperto: temi mitologici, classici che ancora si scorgono tra le vie della città, come la famosa Casa del Giudizio di Paride in via S. Agostino e la Giustizia di Traiano in via Riccati, la Casa Robegan mentre non vi è più traccia della Casa Rossa in Piazza Duomo, all’incrocio con Via Cornarotta, colpita in pieno il 7 aprile 1944, né della Ca’ Meraviglia. Fu un tripudio di colori e sperimentazioni fino a quando, nel periodo Neoclassico, si ritornò al bianco. Scomparve l’interesse per motivi figurativi, finché nell’Ottocento non apparve sulla scena l’Abate Bailo che, chiamati a sé Girolamo Botter e il Carlini, chiese un censimento di ciò che c’era in città. Luigi Coletti e Mario Botter proseguirono il loro grande lavoro. Il Coletti, nel 1935, affermò che a Treviso erano ben 116 le case ed edifici monumentali su cui sussistevano affreschi o resti di decorazioni esterne. Nel 1982 furono ripresi gli studi interrotti – ricorda Chiara Voltarel – ma poi per trenta anni non se ne fece più nulla. Oggi, noi siamo qui, con nuovi studi, nuovi mezzi, nuove intenzioni”. Negli anni Ottanta vennero censiti 216 edifici, “oggi, campionata mezza città – ha spiegato Rossella Riscica, architetto – ne abbiamo rilevati già 136. In trent’anni ne abbiamo persi otto ma abbiamo individuato 46 nuovi edifici. La situazione a oggi è sconfortante e il degrado preoccupante. Stiamo perdendo importantissime testimonianze della Città Dipinta, come l’affresco del Tiziano alla Scuola del Santissimo che oggi non esiste più. Di recente, ci siamo accorti di ponteggi fissati sugli affreschi di un edificio, per sistemare il tetto. La popolazione deve divenire consapevole, se vogliamo attuare politiche mirate. Il database che abbiamo creato con schede ad hoc che raccontano la storia degli edifici, il loro stato attuale, la loro storia ci permetterà di monitorare correttamente l’esistente e programmare con lungimiranza il da farsi”. Paola Fantin Dona e investi nella formazione e nell’istruzione degli uomini e delle donne di domani che oggi hanno bisogno di un sostegno. Giuridico Economico Linguistico Moderno Liceo Scientifico di Ordinamento Scienze Applicate Pio X International Diploma IGCSE CAMBRIDGE International BACCALAUREATE Collegio Vescovile Pio X Borgo Cavour, 40 31100 Treviso Tel. 0422 411725 www.fondazionecollegiopiox.org www.facebook.com/CollegioPioX Dona il tuo 5 x 1000 alla Beato Longhin Onlus Codice fiscale da inserire nella dichiarazione: 94004060268 Visita Pastorale 15 Domenica 27 aprile 2014 Speciale Il vescovo Gianfranco Agostino Gardin giunge nelle quattro parrocchie della collaborazione pastorale di Volpago del Montello L a collaborazione pastorale di Volpago del Montello comprende quattro parrocchie, tutte nello stesso comune. Don Massimo Lazzari è parroco di Volpago e Venegazzù, mentre don Luigi Dal Bello guida le comunità di Selva e Santa Maria della Vittoria. Già istituita ufficialmente lo scorso anno, sorge sul percorso iniziato da anni come “unità pastorale” da Volpago e Venegazzù. Il primo passo - ci racconta don Dal Bello - per fare comunità tra le quattro parrocchie è stato quello di unificare alcune celebrazioni liturgiche, come le Ceneri che si tengono alternativamente a Selva e a Venegazzù, oppure il Corpus Domini e da quest’anno la veglia di Pentecoste che si terrà a Santa Maria della Vittoria. Anche la celebrazione del mercoledì si tiene in un’unica parrocchia, con la richiesta di celebrare la messa a turno in una delle chiese, mentre l’adorazione eucaristica si tiene per tutta la collaborazione ogni sabato mattina nella chiesa di Volpago del Montello. Certo, la collaborazione è favorita dalle ridotte distanze tra le quattro chiese anche se il “cammino“ più complicato non è certo quello che si deve fare per spostarsi. Don Massimo Lazzari spiega: “Il Consiglio della collaborazione lavora certamente bene ed è capace di dare orientamenti, diventa anche un consiglio direttivo, in qualche modo. Non è sempre così semplice che le comunità abbiano consapevolezza di quello che sta capitando. Venegazzù, ad esempio, ha un po’ subito questa collaborazione, tante cose sono da far ripartire e non sempre c’è il necessario entusiasmo. Possiamo dire che la Collaborazione in questo momento è un po’ di élite, nel senso che fun- SCHEDA Condivisione da maturare COLLABORAZIONE PASTORALE DI VOLPAGO DEL MONTELLO VOLPAGO DEL MONTELLO 10.085 abitanti (dati sull’intero Comune) +61% aumento popolazione 1871-1921 +25,5% aumento popolazione 1921-2011 +102,9% aumento popolazione 1871-2011 Il passo successivo - ed è l’auspicio dei due parroci - è che all’organizzazione segua una reale condivisione delle diverse realtà. Per far questo occorre lavorare molto mettendo a fuoco le motivazioni, dalla pura necessità, alle motivazioni spirituali, al credere alla fraternità, alla comunione, aprendo i propri confini. “Conta molto - aggiungono i due parroci - che noi sacerdoti siamo convinti di quanto stiamo facendo, per far passare il messaggio e cambiare la mentalità di comunità che sono ancora legate al loro pastore. Siamo chiamati a traghettare queste comunità verso la collaborazione nella maniera più attiva possibile”. Le comunità saranno impegnate in questi mesi nel progetto dell’evangelizzazione. Le famiglie in particolare sono invitate a partecipare concretamente a questo mandato missionario nei luoghi di lavoro, in famiglia e negli ambienti di vita. Saranno organizzati degli incontri di formazione per maturare la consapevolezza che la “Chiesa deve essere pensata come fede, dono da dare, non da tenere per sé”. Una proposta che non verrà fatta a gruppi famigliari specifici, ma a tutte le famiglie perché nella consapevolezza della grazia del matrimonio partecipino alla grazia più grande che è quella dell’amore di Gesù per la sua Chiesa. di Paola Bolzonello I Lucia Gottardello BONUSMOBI L I famiglie stranieri residenti: valore assoluto stranieri resid.: % su popolazione totale parroco: don Luigi Dal Bello parroco: don Massimo Lazzari ziona dal punto di vista organizzativo e per alcuni settori soltanto come la catechesi, la Caritas, le liturgie. Mentre i gruppi giovanili sono ancora divisi tra le parrocchie e in un certo modo anche la pastorale famigliare”. età media Selva del Montello e S. Maria della Vittoria Venegazzù e Volpago del Montello l comune di Volpago copre una superficie di 44,7 km2. Tre sono le frazioni: Santa Maria della Vittoria, Selva del Montello e Venegazzù. L’origine del toponimo deriverebbe da Bolpagus, nome con cui un tempo sarebbe stato chiamato il paese: bol corrisponde a terra rossa e pagus indica un piccolo villaggio; il significato generale assunto sarebbe quindi quello di “paese della terra rossa”, caratteristica geologica effettiva del terreno. I volpaghesi residenti al 31 dicembre 2012 sono risultati 10.085. Sono state conteggiate 3.934 famiglie di dimensione media pari a 2,6 componenti. L’età media, pari a 42 anni, si è rivelata inferiore di 3 anni per i maschi (40,5) rispetto alle femmine (43,5). Il 6,1% della popolazione, 614 unità, è rappresentato da stranieri. Percentuali del 7% e dell’1,5% sono costituite rispettivamente da vedovi e divorziati, in entrambi i casi prevalentemente donne (86,8% le vedove e 53,4% le divorziate). La crescita demografica dal 1871 al 2011 evidenzia un trend crescente, seppure non costante. Dopo un primo rapido aumento della popolazione dal 1871 al 1921 (+61,6%), gli abitanti sono scesi nei due decenni successivi oltrepassando nuovamente quota 8 mila nel 1951; sono quindi calati per vent’anni tornando a crescere nel 1981, censimento a partire dal quale sono stati rilevati solo incrementi. In particolare un importante accrescimento si è avuto nel 2011 quando l’aumento demografico rispetto al 2001 è stato del 10,6%. Nel totale del periodo in esame la popolazione è poco più che raddoppiata; dopo il primo significativo periodo di crescita, dal 1921 la popolazione è incrementata del 25,5%. 42 anni 3.934 614 6,1% PROGRAMMA Mercoledì 30 aprile, ore 20.30, a Selva del Montello, celebrazione di apertura (interventi operatori: past. giovanile, past. familiare-adulti, carità, catechesi). Domenica 4 maggio, ore 9, Selva del Montello, celebrazione eucaristica (presenti operatori della catechesi e Comitati scuole materne). Domenica 4 maggio, ore 11, Venegazzù, celebrazione eucaristica (presenti operatori della Pastorale famigliare). Mercoledì 7 maggio, ore 20.30, Volpago del Montello, celebrazione eucaristica (presenti operatori della Pastorale giovanile). Lunedì 12 maggio, ore 20.30, Santa Maria della Vittoria, celebrazione eucaristica (presenti operatori della carità e ministri della Comunione). Sabato 17 maggio, ore 15-18 a Volpago, Assemblea per tutta la collaborazione. 16 C specialeVISITA PASTORALE Domenica 27 aprile 2014 LA VITA DEL POPOLO Una grande famiglia on la nascita della Collaborazione pastorale e dopo la riflessione avviata dai parroci e dai Consigli pastorali sulle indicazioni diocesane, le nostre 4 comunità hanno deciso di rivedere il percorso che i genitori facevano in preparazione del Battesimo del proprio figlio. Roberto e Mara sono una delle coppie di sposi che si sono messe a disposizione per questo rinnovato impegno di evangelizzazione degli adulti. “Fino a quel momento era compito dei sacerdoti incontrare personalmente tutte le famiglie, che poi partecipavano ad una serata di catechesi con il diacono Beniamino Bonesso e la moglie Ornella. Questo percorso è stato rivisto, con l’attenzione a facilitare l’accoglienza delle famiglie proprio a partire da altre famiglie. Così nel corso dell’ultimo anno un gruppo di coppie della Collaborazione si è ritrovato periodicamente per formarsi e crescere nelle competenze richieste”. Come avete strutturato questo nuovo percorso? I genitori che desiderino battezzare sono invitati ad un primo incontro di accoglienza e conoscenza delle famiglie. L’incontro è gestito dalle coppie di animatori e si svolge nella propria parrocchia (in canonica o in oratorio) di domenica mattina dalle 10 alle 12. Le prossime date sono 27 aprile, 22 giugno, 28 settembre, 30 novembre. Durante questo primo incontro si raccolgono dati sulla famiglia, sul bambino e si presenta l’itinerario degli incontri che prepareranno alla celebrazione. Il secondo incontro consiste in una catechesi tenuta dai parroci, in cui vengono presentati i temi della fede, del sacramento del Battesimo e viene spiegato il rito della celebrazione. A questo incontro sono invitati a partecipare i genitori, i padrini e le madrine. Segue poi un momento di visita e incontro in casa da parte delle coppie animatrici. E’ un’occasione di dialogo, di amicizia e di condivisione su ciò che è stato ascoltato durante la catechesi. Il quarto momento è la celebrazione del battesimo che generalmente viene celebrato durante la messa della domenica, in date Le quattro comunità hanno deciso di rivedere il percorso che i genitori facevano in preparazione del Battesimo del proprio figlio significative e prestabilite dai parroci a inizio dell’anno pastorale. E’ in questo momento che il bimbo viene presentato alla comunità parrocchiale, diventandone parte essenziale con il sacramento del Battesimo. Quali aspettative avete per questo impegno comunitario? Ci auguriamo che questo percorso possa essere utile alle famiglie e favorire il sentirsi un po’ più parte della comunità. Il nostro compito è quello di accompagnare con serenità e gioia i genitori che chiedono il battesimo per i propri figli. Ringraziamo di cuore Beniamino e Ornella che per molti anni con spirito di servizio, competenza e gratuità hanno accompagnato tante coppie in questo importante cammino. Mirco Cavallin SELVA DEL MONTELLO. I giovanissimi di Ac si presentano Il sano protagonismo I l gruppo giovanissimi dell’Azione cattolica riunisce i ragazzi tra i 14 e i 17 anni di Selva del Montello e Santi Angeli. In totale siamo circa 15 (vivaci) ragazzi e due (non meno vivaci) educatori. Ci incontriamo settimanalmente al giovedì e alterniamo la sede dell’incontro tra i due paesi. Tutto ciò è possibile grazie alla squisita disponibilità dei genitori dei ragazzi che, immancabilmente, si offrono per “scarrozzare” le giovani pesti per le impervie stradine del Montello. Durante gli incontri le attività spaziano dal mero e spassosissimo gioco, al confronto serrato su argomenti attuali e “scottanti”. La programmazione delle attività è iniziata chiedendo innanzitutto ai ragazzi quali fossero gli argomenti e le tematiche a loro più vicine. Dopodiché abbiamo impostato il nostro percorso educativo integrando le loro proposte con il tema suggerito quest’anno dall’Ac nazionale: la fede è anche testimonianza e coinvolgimento del prossimo, “Nessuno escluso” (lettura di riferimento: Mt 22, 1-14). Questo modo di procedere è per noi essenziale, perché siamo convinti che per essere efficaci nel nostro educare, i ragazzi devono sempre essere al centro della nostra proposta. E la proposta sarà sempre e solo ispirata dalla Parola di Gesù. E’ un po’ come dire che: i nostri giovani sono il cuore ed il senso di quello che facciamo, ma il “cuore del cuore” è l’insegnamento dell’unico Maestro, perché è il senso del nostro vivere. Il momento in cui i ragazzi fanno le loro proposte è uno dei più importanti e delicati dell’anno. Qualunque adulto che ha a che fare con adolescenti sa quanto siano tendenzialmente schivi e restii ad esprimere il loro pensiero, ed avere l’occasione di ascoltarli è da considerarsi un grande privilegio. E’ dunque anche estremamente importante che siamo noi educatori a seguire ciò che loro ci indicano. Infatti, spesso, dietro a proposte che possono sembrare lì per lì sciocche o superficiali, vi sono grida di aiuto o bisogni molto profondi. Se un ragazzo propone come attività di andare al mare, non è detto che sia solo per nuotare al sole. E’ possibile che sia espressione di un bisogno di andare in un po- L’accoglienza delle famiglie avviene a partire da altre famiglie. Così nel corso dell’ultimo anno un gruppo di coppie della Collaborazione si è formato per questo servizio VOLPAGO DEL MONTELLO Personaggi illustri Francesco di Vanozzo, poeta del XIV secolo, rappresenta una delle figure più illustri di Volpago, nel campo dell’arte. In merito alla sua origine volpaghese, si pronuncia con certezza lo studioso Augusto Serena. Sono incerte le date di nascita e di morte, ma molto probabilmente la sua vita si svolse fra i primi decenni e la fine del 1300. Le sue rime sono raccolte in un codice del quattordicesimo secolo che si trova presso il seminario di Padova e contiene 3 canzoni, 4 frottole, 17 ballate e 150 sonetti. Luigi Pastro, nacque a Selva il 22 ottobre 1822. Notato per la sua pronta intelligenza, fu scelto da don Luigi Sernagiotto per gli studi ginnasiali, compiuti i quali, completò gli studi liceali a Treviso. Nel 1847 terminò gli studi di medicina e iniziò la sua condotta in paesi di campagna. L’anno successivo, formatasi la Repubblica Veneta di Manin, si arruolò nella Compagnia dei Cacciatori del Sile. Nel marzo 1851 ricevette da Mazzini l’incarico di costituire un Comitato rivoluzionario a Treviso: Luigi Pastro venne arrestato dalla polizia austriaca e condotto a Venezia nella prigione di S. Severo. Passò dalle carceri di Mantova, Venezia e Trieste, infine fu trasferito a Theresienstaad. Di questa dura esperienza il Pastro ci ha lasciato memoria nei “Ricordi di prigione”. Don Giovanni Saccardo, parroco di Selva. Approfittando delle opportunità del periodo di dismissioni di edifici religiosi, in seguito alle soppressioni napoleoniche, seppe radunare nella sua parrocchiale un inestimabile patrimonio artistico. Fondamentale il ruolo degli animatori nei gruppi di giovani sto dove sentirsi libero perché nel quotidiano (tra scuola, sport e impegni familiari) è tenuto molto sotto pressione e non ha uno spazio dove esprimersi e/o muoversi in maniera spontanea. Dopo averli ascoltati è nostro compito arricchire l’attività di significato; nell’esempio della gita al mare si potrebbe preparare un’attività collaterale di ringraziamento per le bellezze naturali o di eco-sensibilizzazione o abbinare alla gita la visita presso un ente benefico per far volontariato o tutte le cose insieme. Non sono mancate attività con le altre parrocchie della Collaborazione pastorale volpaghese, convinti (come gli altri educatori Ac della Collaborazione) che queste esperienze siano un ulteriore modo per far vivere ai ragazzi uno dei principi base della comunità cristiana: tutti sono invitati alla festa. Inoltre, il confronto con le realtà delle altre parrocchie è sempre molto istruttivo anche per noi educatori, che cogliamo l’occasione per condividere le nostre esperienze e migliorarci l’un l’altro. Questo è essenziale anche perché gli educatori non sono molti e in certe realtà vi sono gruppi tenuti da un solo educatore. E’ difficile portare avanti un gruppo di adolescenti da soli, è quasi eroico pensare e preparare ogni settimana attività degne dell’interesse di un ragazzo senza il sostegno pratico, logistico e morale di un’altra persona. Per queste ragioni a Selva stiamo studiando l’opportunità di promuovere in qualche modo l’attività di educatore; magari iniziando a proporre delle esperienze in tal senso ai ra- gazzi più grandi, chiedendo loro di affiancarci nella preparazione di alcune attività per gli altri appartenenti al gruppo. In questo modo speriamo di “aiutarne la vocazionalità” mentre facciamo loro provare la bella esperienza del mettersi al servizio del prossimo. Concludendo, avremmo piacere di dire due cose. La prima è un appello ai genitori: usate gli educatori! Cercateli e parlate con loro. Il vostro è il servizio più difficile che ci sia e gli educatori spesso hanno la fortuna di osservare i vostri ragazzi da un punto di vista privilegiato: sono adulti (ma non troppo) che li vivono nel magico momento in cui sono con i loro amici. Potreste scoprire lati dei vostri figli meravigliosi e sorprendenti e trovare ulteriori motivi per amarli. La seconda e più importante è ringraziare: ringraziamo il Signore per il suo sostegno e senso dell’umorismo nell’aver pensato a noi come educatori, per averci concesso di conoscere e amare i ragazzi e di aver chiamato al suo servizio persone come i nostri parroci e diaconi che sono sempre incredibilmente disponibili e pazienti. (Daniele & Luigi) specialeVISITA PASTORALE Domenica 27 aprile 2014 LA VITA DEL POPOLO 17 Insieme per fare oratorio Venegazzù è divenuto punto di riferimento per i giovani di tutta la collaborazione L’ oratorio di Venegazzù è divenuto punto di riferimento per i giovani di tutta la collaborazione pastorale. La sua storia inizia qualche decennio fa. Infatti, nel 1966 don Gino De Marchi, appena nominato parroco di Venegazzù invitò tutti i capifamiglia ad una assemblea nella quale si deliberò di costituire un gruppo di persone disposte a collaborare in modo permanente col parroco nei problemi pastorali della parrocchia. Nel mese di agosto dello stesso anno fu tenuta la prima riunione del nuovo Comitato ed essendo la parrocchia priva di aule per la dottrina, per le riunioni e per le attività dei giovani, si decise di dar vita ad un’opera che rispondesse a queste finalità. Si decise anche di non gravare con la spesa sulle famiglie della parrocchia ma di provvedere con iniziative paesane per finanziare l’opera. Ecco allora la “sagra dell’Addolorata”, concorsi di canto, corse podistiche... Iniziative che coinvolsero con successo e con buoni risultati non solo economici, ma anche morali per l’unione e l’affiatamento di adulti e giovani verso un solo scopo, quello di avere un luogo di aggregazione comune in paese. Il progetto, approvato nel 1969, vide realizzato dapprima il salone nel 1973 e successivamente, nel 1978 si completava il progetto iniziale realizzando un corpo a due piani con delle aule da destinare al catechismo e all’attività di gruppi presenti in parrocchia. Il 15 maggio 2009 il vescovo Andrea Bruno Mazzocato scopre una targa di “dedicazione” della Casa del Giovane al suo fondatore Don Gino De Marchi. L’oratorio, inoltre, ha come pertinenze un ampio piazzale e un campo sportivo. Le strutture hanno quindi una loro imprescindibile importanza, ma ancor di più il paese ha sempre avuto nei suoi parroci e nei tanti volontari che hanno prestato la loro presenza, servizio e testimonianza, il vero cuore dell’azione e quindi della vita comunitaria di Venegazzù. Di oratorio e del perché fare oratorio troviamo tanto materiale didattico e informativo, ma guardando il nostro possiamo dire che in questi ultimi anni l’oratorio è pensato e frequentato da ragazzi in età scolare dalle elementari alle medie, con presenze saltuarie o di finto distacco da parte degli adolescenti delle superiori. In quest’ultima età riconosciamo ancora un tratto che da sempre caratterizza il nostro paese, la netta maggioranza della presenza maschile. L’oratorio funge in primis quindi come luogo di aggregazione dei bambini: giocano spesso assieme, imparano a convivere, condividere. E’ evidente che i bambini con una palla fraternizzano velocemente, possono anche litigare, ma almeno la presenza di un adulto stimola le positività e modera le manifestazioni estreme. E con i bambini, si costringono i genitori, anche solo di “passaggio” per portare e prendere i figli, a fermarsi e fare quattro chiacchiere, ecco nascere nuove relazioni, capire che il paese pulsa dentro le mura dell’oratorio, nascono rapporti fra le persone adulte, successivamente i genitori più sensibili capiscono l’importanza e diventano naturalmente nuovi volontari a servizio dei loro stessi figli e amici. Il modo di incontrarsi in oratorio permette di non creare barriere dovute al credo o alle convinzioni che ognuno di noi porta in cuore in quanto il traguardo di stare assieme supera questi presunti blocchi. I volontari adulti incaricati del servizio ricevono personalmente stimoli e input sulle realtà odierne. Si scopre che i bambini richiedono agli adulti dei sì e dei no, e coerenza nei comportamenti per tutti i volontari; il bambino infatti richiede spesso le stesse cose per verificare la coerenza del sistema “oratorio”. La sorveglianza è indispensabile nei comportamenti dei gruppetti “strani”, dei sorrisi e delle sane prese in giro per riportare a normale tutto quello che i bambini SELVA NOSTRA. L’associazione promuove la conoscenza della storia del paese Il millennio da ricordare L’ associazione Selva Nostra è nata sui banchi di scuola nel novembre del 1992 con un concertino eseguito da bambini di otto, nove anni che davano prova della loro applicazione sugli xilofoni. Questo, diventato un punto di partenza era a sua volta il traguardo di un lavoro di ricerca fatto per conoscere i giochi di una volta, i passatempi, le espressioni dialettali. Da lì il discorso si ampliò. Il fatto straordinario fu che tanti genitori e con essi le famiglie, i nonni, gli amici e conoscenti si appassionarono a quanto si stava facendo a scuola e così nacquero il gruppo teatrale, le manifestazioni in costumi medioevali e rinascimentali che fino ad un paio di anni fa hanno animato il paese. Solo per citarne una: el Spacaszoc, rinomato in tutta la provincia ed anche nella regione per quelle magnifiche sfilate, nelle ultime edizioni si oltrepassavano i 400 figuranti con l’intervento di gruppi musicali, sbandieratori, giochi di strada e quant’altro rendeva spettacolare quell’appuntamento. Ancor oggi, da allora, nella scuola primaria di Selva, nell’ultimo giorno di febbraio, si riprende la plurimillenaria tradizione del Batar Marzh e il 6 dicembre arriva S. Nicolò, che portava pochi doni prima dell’invasione del dilagante babbo natale. Attualmente l’associazione è ritornata alle sue origini, alla sua missione culturale che può essere ripartita in tre filoni operativi: le attività per promuovere la conoscenza della storia del paese; il restauro e ripristino del patrimonio storico-artistico, gli appuntamenti conviviali. Ed è così operando che in questi anni l’associazione è stata in grado di riconsegnare ad essere pienamente godibili: il Pilastro delle Cinque Croci, un manufatto altomedioevale, el capitel de Lavaio, riportando alla luce affreschi cinque-seicenteschi del tutto ignorati sotto strati di calce, la Vergine degli Angeli, affresco su casa Corrà, l’altare di raro onice rosa della Madonna della Salute. Nella chiesa parrocchiale ha sostenuto il restauro del di- pinto “Pellegrinaggio di Selva a Follina”, di una delle due cattedre marmoree provenienti dalla distrutta Certosa del Montello, opere di Giorgio Massari, ha contribuito al ripristino dell’ultimo dipinto: Vergine Immacolata. Nell’ambito storico, dal 2006 continua il Progetto Luigi Pastro, un lavoro di ricerca archivistica condotto sui carteggi, documenti, corrispondenze che formano il lascito del noto eroe risorgimentale. Queste ricerche sfociano in un volume pubblicato ogni anno. Quelli prodotti sono già otto. Il progetto si concluderà nel gennaio prossimo quando ricorrerà il centenario della morte del senatore Pastro. Questi giorni di aprile sono frenetici per l’associazione che sta mettendo a punto gli ultimi aspetti organizzativi di quello che è certamente un evento più unico che raro: mille anni dalla fondazione del castello di Selva. Un’altra attività sono i tre concertini “Del risonante bosco” che hanno luogo, a giugno, nell’oratorio della Purità, una chiesetta settecentesca dotata di un’acustica eccezionale, dove piccoli strumenti come flauto, liuto o altri non frequentemente ascoltati come oboe ed arpa sviluppano tutto il loro fascino sonoro. Numerose sono le pubblicazioni stampate in questi anni: testi, opuscoli, fascicoli, album storici, stampe tutti incentrati su temi specifici della storia di Selva. Tanti i progetti ancora in programma tra cui quello di riavere le nove tele dell’antica chiesa ancora custodite dalla Sovrintendenza di Venezia. vogliono provare ad esagerare. L’immagine o il motto di questo oratorio potrebbe essere così raffigurato: l’oratorio è di tutti perché per storia e competenze tanti vi hanno contribuito e partecipato (aspetto comunitario), ma ognuno ha vissuto un suo modo, ha prestato una sua opera o competenza ha arricchito il suo bagaglio di rapporti umani (aspetto personale), ecco le colonne che sorreggono una casa più grande del solito per una famiglia composta di famiglie. In definitiva, l’intravedere una grande famiglia che valorizza ogni suo componente mi ricorda un messaggio scritto sul Libro per eccellenza che parla del sogno-progetto di Dio per la sua famiglia chiamata umanità. (Francesco Bonesso, vice presidente dell’oratorio) MILLENARIO Selva 1014-2014 Mille anni della nostra storia, 28 aprile-3 maggio Lunedì 28 aprile, serata inaugurale, ore 21, auditorium comunale di Volpago del Montello: Scoprimento del plastico, ricostruzione ideale, del castello di Selva. Saluto delle autorità ed esposizione della attività. Relazione storica a cura della dott.ssa: Elena Pasin. Martedì 29 aprile, Mille anni d’arte, ore 21, chiesa parrocchiale di Selva, relazione artistica sui dipinti presenti in chiesa a cura del prof. Sergio Favotto. Intermezzi musicali all’organo, esegue Alberto Girardi. Mercoledì 30 aprile, ore 23, Sei da Selva se... aspetti il millennio con noi! Ore 24.00, brindisi al nuovo millennio. Giovedì 1° maggio, ore 18.30, ritrovo piattaforma polifunzionale (vicino alla chiesa) partenza percorso animato, per grandi e piccoli, verso il sito dove sorgeva il castello a cura del gruppo “Gli apprendisti castellani”; ore 21, spettacolo col fuoco a cura del gruppo “I Cavalieri del Drago” di Castelfranco. Venerdì 2 maggio, A tavola con i Vidoti, ore 20.00, ex trattoria La Paesana, Cena medievale. Per il programma completo: www.selvanostra.it, info mail: [email protected]. 18 specialeVISITA PASTORALE S. MARIA DELLA V. Santuario voluto dal vescovo Longhin per ringraziare la Madonna per la protezione L a parrocchia-santuario di Santa Maria della Vittoria non ha ancora raggiunto il secolo di vita, eppure la sua storia è quanto meno originale. I primi abitanti raggiunsero questa zona del Montello tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, ma dovranno aspettare il 1923 per avere un luogo proprio in cui andare a pregare: sono due baracche dismesse dall’esercito, dedicate alla Beata Vergine del Rosario e poste sul punto più alto del sacro colle, punto nel quale tra il 1935 e il 1936 verrà costruita l’attuale chiesa progettata dall’architetto Fausto Scudo e unica del suo genere in tutta la diocesi. Questa parrocchia e la sua chiesa furono volute fortemente dal beato vescovo Longhin sia per rispondere alle esigenze spirituali della popolazione e sia per ringraziare la Madonna della sua protezione sulla diocesi di Treviso durante la Prima guerra mondiale. Non si sarebbero, però, realizzate se non ci fosse stata da una parte la volontà della popolazione di diventare comunità e dall’altra la guida dei Domenica 27 aprile 2014 LA VITA DEL POPOLO Un luogo che favorisce preghiera e meditazione parroci succedutisi nel tempo, a partire da don Angelo Fraccaro, promotore convinto per 28 anni di un corretto culto mariano, quasi anticipando le dichiarazioni del Concilio nella Lumen gentium ai n. 66-67. Don Angelo, infatti, prete umile, oltre a dare tutto se stesso per costruire la chiesa-santuario con il sostegno determinante di mons. Chimenton, ha saputo anche infondere nelle persone a lui affidate l’amore per la liturgia, partendo dal suo centro, l’eucaristia. Sono rimaste incise nella memoria le varie celebrazioni da lui organizzate. Solo per citarne alcune: la consacrazione della chiesa nel 1939; l’incoronazione nel 1946 della Madonna, dipinta da Gino Borsato; l’inaugurazione nel 1948 del monumento a san Giuseppe, statua in marmo realizzata, come la Via Crucis in ceramica, dallo scultore Francesco Rebesco; ed infine l’elevazione della chiesa nel 1949 a santuario mariano. Quest’ultimo avvenimento è quanto meno singolare: a Santa Maria della Vittoria non ci sono state apparizioni, né sono avvenuti par- ticolari miracoli, ma il Vescovo motiva la sua decisione con il fatto che la chiesa è meta di continui pellegrinaggi di parrocchie anche extradiocesane, di persone singole, dell’Azione cattolica… e che la devozione a Santa Maria della Vittoria è aumentata specialmente dopo l’incoronazione della sua immagine. E don Angelo nel Registro delle messe ha raccolto la testimonianza di oltre una trentina di grazie ricevute. Anche oggi vale la pena di salire sulla cima del Montello. Qui, oltre ad ammirare la splendida corona delle Prealpi venete e partire alla scoperta delle tracce della Grande guerra, si trova soprattutto un santuario sempre accogliente e ben curato, durante la settimana immerso in un silenzio che favorisce la preghiera a Maria e la meditazione personale. Le ampie strutture parrocchiali, realizzate dai successori di don Angelo, offrono inoltre la possibilità di incontro e di ritiro per gruppi giovanili o meno, specialmente durante la buona stagione. (Giuseppe Pagotto) Accogliente comunità per persone con disagio S i chiama “Fulvia Salzani” ed è una Comunità alloggio per persone con disagio mentale. E’ stata aperta il 12 maggio 2012 presso il Centro Servizi “Guizzo Marseille” di Volpago del Montello e il suo nome lo deve alla dirigente dell’Ulss di Asolo, che, per anni, ha contribuito allo sviluppo dei servizi territoriali dell’Ulss 8. Persona dalle eccezionali doti di etica professionale, scomparsa prematuramente il 24 aprile del 2009, la dottoressa Salzani ben rappresenta gli obiettivi di etica del servizio che stanno alla base della Comunità: il rispetto per la dignità della persona e per i suoi diritti inviolabili. La Comunità completa l’insieme dei servizi di aiuto al disagio mentale attivati nell’Ulss 8 e collabora con il Dipartimento di salute mentale che ha in carico gli ospiti e che ne definisce i percorsi di continuità assistenziale. E’ possibile trovare accoglienza sia attraverso i servizi preposti dell’Ulss 8, sia con accesso privato. La Comunità, collocata al primo piano di un nuovo padiglione, è immersa nel verde del Parco secolare posto ai piedi del Montello, per il quale la “Guizzo Marseille” è nota. L’interno è organizzato in tre appartamenti. In ciascuno si trovano 8 posti letto distribuiti in 4 camere. In ogni appartamento ci sono una cuci- na, una zona pranzo, il soggiorno e alcuni locali di servizio. Gli spazi interni, gli arredi e le attrezzature, sono il frutto di un lungo studio sugli effetti della luminosità, dei colori, della protezione di spazi di privacy per gli ospiti, che la “Guizzo Marseille” ha effettuato in fase di progettazione della Comunità. Il personale è stato selezionato sulla base di percorsi di specializzazione attivati in collaborazione con il Dipartimento di salute mentale. Attual- mente sono aperti due appartamenti per un totale di 16 ospiti. Il terzo appartamento non è stato ancora aperto per carenza dei previsti finanziamenti dell’Ulss 8. Nell’attesa, il Centro Servizi accetta accessi privati e da altre Ulss. specialeVISITA PASTORALE Domenica 27 aprile 2014 LA VITA DEL POPOLO P ercorrendo verso nord la strada Feltrina si arriva a Venegazzù attraverso i vigneti di via Cal Trevigiana, incrociando l’antico capitello dedicato a S. Eurosia. Dopo circa 1 km si arriva alla chiesa parrocchiale dedicata a S. Andrea; l’attuale edificio fu terminato nel 1794, dopo quasi 30 anni di instancabile lavoro. Il progetto per la sostituzione della chiesa vecchia fu affidato all’architetto Giovanni Ricatti e il 16 ottobre 1825 fu consacrata dal vescovo Grasser. Il campanile, invece, iniziato nel 1865 su volere del parroco don Giuseppe Durante nativo di Venegazzù, fu portato a termine nel 1883. La chiesa, a navata unica, è un tipico esempio di architettura neoclassica palladiana, nello stile della vicinissima Villa Spineda-Gasparini, oggi di proprietà di una banca del territorio. Sull’altare maggiore spicca la pala raffigurante “Il martirio di S. Andrea apostolo” della fine del XVI sec. di autore anonimo; ai lati due tele di Giacomo Lauro Trivigiano allievo di Paolo Veronese raffiguranti: a destra “Il giudizio di Salomone” (andato distrutto in fase di restauro), a sinistra “Ester e Assuero”. Sul soffitto della navata campeggia l’affresco raffigurante “Martirio e Gloria di Sant’Andrea Apostolo” di Giuseppe Bernardino Bison, in parte caduto il 15 agosto 1975 e ricostruito dal pittore Sergio Favotto nel 1996. Ricchi di opere anche gli altari laterali: a sinistra pala raffigurante “L’Addolorata che scende dal Calvario” di Ascanio Spineda, insieme alla statua lignea policroma raffigurante “La Pietà” del XIX sec. A destra si trova “La Madonna del Rosario coi Santi Domenico, Francesco e Liberale” di Palma il Giovane. Sopra il portale d’ingresso “Le beatitudini” di Sergio Favotto e sulle pareti nord e sud 6 grandi tele raffiguranti il ciclo mariano: “La natività di Maria” di Antonio Triva; “La presentazione al tempio” di Francesco Minorello; “L’Annunciazione” di Gio Batta Pellizzari; “L’Assunta” di Nadal Plaque. Nel battistero la colonna che sostiene la vasca settecentesca è una stele pagana del VI o VII sec. a.C.; sulla parete un bassorilievo ligneo rappresenta “Il Battesimo”, opera dello scultore Lino Fiorentin di Venegazzù. Le stazioni della via Crucis e il grande Crocifisso sono opere in legno scolpite dal mae- Tesori da scoprire stro Dalla Vecchia. Dirigendosi verso il Montello lungo via Spineda sul lato est della Villa si arriva allo “stradone del bosco” a metà tra la Presa 14 e la presa 13, lì dove inizia la strada militare che conduce alla dismessa area di deposito munizioni. Seguendo la corrente del canale Brentella si entra a Volpago e salendo lungo la ripida Presa 12, ritmata da una Via Crucis a ricordo delle vittime di incidenti stradali, si arriva alla chiesetta dedicata a S. Martino, che risale al 1895, dopo che edificio anticamente adibito al culto era andato distrutto dall’incuria. Scendendo verso il centro del paese lungo via San Carlo si incontra l’omonimo capitello risalente agli inizi del secolo scorso e legato anche alle vicende belliche del 1915-18 e alla commemorazione annuale dei caduti. La chiesa parrocchiale dedicata a S. Maria Maddalena è stata ricostruita e ampliata sopra la precedente non più sufficiente per la popolazione della metà dell’800. E’ l’unica tra le chiese della Collaborazione ad essere “orientata”, cioè col tabernacolo verso est. Ha la singolare caratteristica di avere il campanile inglobato nel corpo dell’edificio: si tratta in realtà di un’antica torre di avvistamento risalente all’epoca degli Ezzelini (sec. XIII). Sul fondo del presbiterio spicca la Pala d’altare di Pietro Damini (prima metà sec. XVII) raffigurante la Madonna con il Bambino tra i Santi Giovanni Battista, Pietro, Giuseppe, Paolo, Carlo Borromeo, Maria Maddalena e Antonio Abate. Numerosi elementi dell’altare maggiore provengono dalla storica Certosa del Montello. Domina il soffitto il “Giudizio Universale” di Eugenio Moretti Larese (1840). Sugli altari laterali le tele raffigurano S. Martino, la Madonna della Salute, S. Antonio di Padova, il Sacro Cuore di Gesù, mentre la pale distribuite tra presbiterio e navata raffigurano gli Evangelisti, S. Pietro, S. Paolo, S. Giovanni Crisostomo e S. Girolamo. Da segnalare la cappella feriale dedicata alla Madonna del Perpetuo Soccorso, con una copia dell’icona conservata dai Padri Redentoristi, congregazione che ha accolto negli anni diverse vocazioni religiose dalla comunità Dirigendosi verso sud per circa 4 km lungo via S. Pio X e via Madonna della Mercede si arriva alla chiesa della località di Belvedere; la comunità di famiglie lì residenti nel dopoguerra ottenne il permesso di costruire un edificio di culto che fino al 2001 è stato utilizzato per la messa festiva. Attraversando la campagna verso est si arriva a Selva, dove si possono notare lungo le strade diversi oratori pubblici e semipubblici: quello di Campagna dedicato alla Madonna del Carmine e a S. Rocco, l’ex cappella di villa Priuli (non agibile); l’oratorio di Maria Ausiliatrice (famiglia Campeol, anche questo non agibile) con piccolo altare ligneo seicentesco; l’oratorio della Purità (famiglia Girardi) con una pregevole pala settecentesca ed altri dipinti; il “capitel de Lavaio” ampiamente ricoperto di affreschi popolari cinque-seicenteschi; La “Grotta” della Madonna di Lourdes, (famiglia Gastaldo) costruito con le classiche “crode” del Montello. Infine la cappella della Casa di Riposo e l’oratorio di Piazza dedicato Madonna della Salute con tre statue di Orazio Marinali (inizio sec. XVIII) ed un raro altare di onice rosa. A poca distanza, sul lato nord della Schiavonesca sorge la possente e capiente chiesa dedicata a S. Silvestro Papa, 19 La chiesa di Selva sventrata da una tromba d’aria nel 1930; a dx Altare della Madonna a S. Maria della Vittoria (articolo a parte); sotto, a Volpago, Madonna con Gesù Bambino In alto, Venegazzù, Assunzione della Madonna; sotto a sx, Selva, Crocifissione di Gesù Cristo, di Tintoretto completata in soli 9 mesi nel 1932 su disegno dell’arch. Fausto Scudo. Due anni prima, il 24 luglio 1930, una devastante tromba d’aria aveva completamente squarciato la vecchia chiesa, collocata alle pendici del Montello, e più volte ampliata e rimaneggiata nel corso dei secoli. Quell’edificio era dotato di uno splendido patrimonio di opere artistiche, manufatti marmorei e dipinti, radunate nella prima metà dell’800 dall’allora parroco don Giovanni Saccardo. Fortunatamente molti capolavori artistici si sono potuti ricollocare nella nuova chiesa: l’altar maggiore, composto dall’alzato (opera di Giorgio Massari, 1740 c.) proveniente dalla distrutta Certosa del Montello e dalla mensa con l’impareggiabile ciborio (Giovanni M. Morlaiter, prima metà sec. XVIII), già nella distrutta chiesa veneziana di S. Secondo. Fra i dipinti si segnalano la Madonna con Bambino, opera di Paolo Veneziano; la Crocifissione, opera giovanile di Tintoretto; un’ottima riproduzione settecentesca di un dipinto di Tiziano, ora andato distrutto, Uccisione di S. Pietro da Verona; sei grandi teleri di oltre 4 metri quadri con le Storie di Mosè, di Francesco e Gianantonio Guardi e Francesco Fontebasso. Molte altre opere sono ancora depositate alla Soprintendenza di Venezia. La parrocchia di Selva fu costituita il 14 ottobre 1341, quando sperimentò forse profeticamente la condivisione di un solo parroco tra più comunità: Selva con la chiesa di S. Silvestro, Lavaio con la chiesa di S. Cecilia e Arson con la chiesa di S. Nicolò. L’Esaltazione della S. Croce, il 14 settembre, divenne la festa unica del paese. (Massimo Visentin – Mirco Cavallin) 8xmille alla Chiesa cattolica LA TUA FIRMA CONTRO L’INDIVIDUALISMO AL SERVIZIO DELLA SOLIDARIETÀ n una campagna di comunicazione fondata sulla trasparenza, come Chiediloaloro, è doveroso presentare storie vere. Le persone coinvolte sono autentiche e hanno realmente trovato risposte concrete ai propri bisogni nelle strutture realizzate con i fondi dell’8xmille destinati alla Chiesa cattolica. Il volontario, il sacerdote o la religiosa è ben consapevole che ogni atto di solidarietà che offre, l’ascolto, un pasto caldo, il sostegno spirituale, non rappresenta solo un servizio sociale, ma rende visibile l’amore di Dio e la tenerezza della Chiesa verso quel “prossimo” che bisogna amare come se stessi. Coloro che testimoniano con i propri volti questo sostegno non sono, dunque, dei “personaggi pubblicitari” ma sono quel “mio prossimo” al cui servizio la Chiesa deve potersi mettere con amore. E quei visi ora possono esprimere serenità e gratitudine. Le risorse che provengono dall’8xmille concorrono a raggiungere questo obiettivo grazie ad un gesto semplice ma importante. Tutto si gioca sulla motivazione. Chi firma ogni anno in modo consapevole non fa l’elemosina, ma provvede corresponsabilmente ad attuare una solidarietà vera, permanente ed efficace. Destinare l’8xmille è un appuntamento con l’altruismo e contro l’individualismo. Non deve essere mancato perché renderà più dignitosa la vita di tante persone. Anche questo può essere un modo, certo non l’unico, per “prenderci cura dei più fragili della Terra” (Papa Francesco, Evangelii Gaudium, n.209). I MARIA GRAZIA BAMBINO L a Conferenza Episcopale Italiana è impegnata da anni in un grande progetto di trasparenza: la mappa 8xmille attraverso la quale si possono localizzare e visionare le opere sostenute da questi fondi nelle diocesi italiane. Unica e innovativa, in continuo aggiornamento, essa permette di consultare migliaia d’interventi anche attraverso un’app gratuita su iPhone, iPad, iPod Touch e su sistema Android e scoprire cosa è stato realizzato lontano o proprio vicino a noi (www.8xmille.it). NELLA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE TELEVISIVA 2014 CHIEDILOALORO SONO STATE RACCONTATE ALCUNE DI QUESTE OPERE. IN ITALIA A Lamezia Terme don Giacomo Panizza, uno dei 36 mila sacerdoti diocesani, da anni s’impegna in progetti per l’integrazione di disabili, immigrati e donne in difficoltà utilizzando per le sue attività beni confiscati alle mafie. Nel quartiere Archi, nella periferia di Reggio Calabria, un gruppo di suore cerca di riscattare i giovani attraverso l’animazione di strada. Sport, giochi e sostegno scolastico per educare e dare nuove prospettive ai ragazzi. A Bari la Fondazione antiusura lotta contro il gioco d’azzardo che, con la crisi economica, coinvolge sempre più persone. Operatori e volontari sostengono non solo finanziariamente ma soprattutto psicologicamente “i giocatori” che spesso, finendo nelle mani degli usurai, perdono tutto. A Matera La Tenda ospita il centro ascolto della Caritas diocesana ed è una casa aperta per le famiglie in difficoltà, ex-detenuti con percorsi di integrazione, immigrati e senza fissa dimora. A Trieste il centro La Madre della Caritas diocesana prevede l’accoglienza di donne, gestanti, mamme e bambini. Qui hanno la possibilità di rimanere fino ad un anno ritrovando le forze necessarie per una nuova vita. A Bologna l’Associazione L’Albero di Cirene, di don Mario Zacchini, tra le tante attività gestisce il progetto Non sei sola. Operatori e volontari entrano, attraverso l’unità di strada, in contatto con donne vittime della tratta per liberarle dalla schiavitù. Ad Alessandria la Caritas tiene aperta tutti i giorni una mensa, distribuisce vestiti e gestisce due dormitori. È punto di riferimento per i nuovi poveri. ALL’ESTERO Nelle Filippine, a Roxas, nell’isola di Panay colpita dal tifone Hayan, la Caritas italiana in collaborazione con la Caritas locale, dopo aver distribuito aiuti di prima e seconda necessità, è in prima linea per la ricostruzione. 8XMILLE: ISTRUZIONI PER L’USO ANCHE QUEST’ANNO PER DESTINARE L’8XMILLE ALLA CHIESA CATTOLICA SI PUÒ USARE: • la scheda 8xmille allegata al modello CUD che può essere consegnata entro il 30 settembre ad un intermediario fiscale, agli operatori degli uffici postali in busta chiusa oppure trasmessa direttamente via internet. Anche chi non è più obbligato a presentare la dichiarazione dei redditi, in prevalenza pensionati e lavoratori dipendenti senza altri redditi né oneri deducibili, può comunque destinare l’8xmille attraverso la scheda allegata al CUD oppure con quella allegata alle istruzioni del modello Unico (fascicolo 1); • il modello Unico da inviare entro il 30 settembre tramite internet oppure l’intermediario fiscale. Dal 2 maggio al 30 giugno invece, per chi non è obbligato all’invio telematico, può usufruire degli uffici postali; • il modello 730-1 allegato al modello 730 da presentare fino al 31 maggio per chi si rivolge ai Centri di Assistenza Fiscale (CAF). In Etiopia, ad Addis Abeba, le suore della Consolata gestiscono una scuola per bambini in un quartiere estremamente disagiato nella zona dei malati di lebbra. Più di 200 fanciulli hanno potuto seguire percorsi formativi gratuitamente. Paesi&Città 21 Domenica 27 aprile 2014 La tua Terra, la tua Gente BANDA LARGA Si allarga il gap con il resto d’Europa. La linea internet veloce continua a mancare in molti nostri paesi. Eppure sarebbe una grande opportunità per imprese, Enti locali e scuola Lusso per pochi P iù che una banda larga in Italia c’è un bel collo di bottiglia dove si pigiano e si spingono milioni di internauti. Pur sgomitando e pagando profumatamente i gestori dei servizi di connessione internet, fatichiamo a superare il “digital divide” ossia il divario tecnologico con il resto d’Europa. Oltre il 40° posto nel mondo Il rapporto Akamai, azienda mondiale che si occupa di tecnologia per la trasmissione in rete di dati, uscito a fine 2013, ci mette al nono posto in Europa per la disponibilità di connessioni a banda larga: appena sopra la Turchia, lontanissimi dalla prima della classe, la Svizzera. Per connessioni superiori a 4 megabit per secondo siamo al 46° posto nel mondo, molto meglio di noi fanno Portogallo, Spagna, Belgio e tanti altri paesi europei. Per le connessioni ultraveloci superiori a 10 megabit al secondo siamo 41esimi, lontani una decina LA STORIA Molti gli interrogativi E ppure il pubblico ci ha provato a portare la fibra e l’alta velocità ai cittadini. Non si può dire che a Treviso la politica e gli amministratori non siano stati sensibili a questi temi. Anche loro però sono caduti in una rete, non in quella di internet, ma quella delle aziende che hanno in mano le infrastrutture strategiche, le dorsali internet ovvero le autostrade virtuali dei dati possedute da grandi aziende come la Telecom, e di quelle che localmente poi distribuiscono come provider il segnale dati. Una delle avventure più significative è stata quella vissuta con Ascotlc azienda di Pieve di Soligo, controllata da Asco Holding e leader nei servizi di telecomunicazioni. La Asco è controllata da 32 comuni del trevigiano ognuno dei quali ha circa il 2 per cento del capitale. Chi meglio di questa azienda, nata da investimenti dei comuni ovvero di posizioni dai paesi dell’Unione Europea. Un fattore di crescita Al di là delle complesse questioni dei numeri, delle velocità, sono esperienze comuni all’utente medio le lunghe attese davanti e una pagina internet che non si carica, di un documento che viene inviato con una lentezza snervante. La banda larga non è certo un capriccio o la possibilità di guardare i film sul proprio computer, questa è solo una vulgata e un chiacchiericcio da bar; la banda larga invece è in grado di aumentare il pil di un paese, è un fattore di crescita economica e occupazionale di un paese. Telelavoro, telemedicina, teleconferenza, videochiamata, operatività a distanza sono tutti servizi che richiedono la banda larga. In molte zone del Veneto, in particolare nell’area dell’Ulss 8 di Treviso, la telemedicina è tecnicamente possibile e operativa, ma alcune volte trova ostacoli proprio perché ci sono aree non coperte da velocità di connessione insufficienti. La scuola online per studenti che non possono temporaneamente recarsi in aula è tecnicamente possibile, ma spesso e volentieri a casa dell’allievo arrivano le immagini sgranate del docente che sta spiegando ai compagni, con tanti quadratini sconnessi o con la voce terribilmente distorta. Semplici ricerche in internet, che richiederebbero allo studente pochi minuti per avere le informazioni necessarie e aggiornate, si trasformano in una vera e propria corsa ad ostacoli, tra connessione che cade, velocità insufficiente e costi che corrono per la famiglia dati i tempi di connessione necessari. Così si corre alla biblioteca comunale sperando che ci sia una postazione libera e sperando di non dover pagare troppo per l’uso del pc perché i Comuni, anche temendo abusi, non offrono gratuitamente questo servizio, la famiglia intanto paga due volte: la connessione a casa e quella in biblioteca. I costi sono il vero tasto dolente di tutta la telenovela della banda larga italiana: infatti la velocità non è un servizio da estendere, ma un privilegio da pagare. Gli utenti sono sommersi da pubblicità poco chiare e da aziende che propongono mirabolanti collegamenti a prezzi stracciati. In realtà la regola è molto più semplice: tanto meno spendo per farti arrivare i dati, tanto più sconto ti posso concedere. A macchia di leopardo La situazione trevigiana è a macchia di leopardo. La fibra, ovvero il cavo in grado di portare nelle case dei cittadini, la vera e autentica banda larga, è presente in poche aree, in genere almeno per le aziende e quasi mai per i cittadini: per trovarla direttamente nelle case occorre andare a Venezia o a Mestre. Chi è un po’ più fortunato ha qualcosa che si avvicina alla banda larga ovvero l’adsl, là dove Telecom ha, bontà sua, ritenuto conveniente adeguare le centraline. Ma anche qui la situazione è assai variegata e mutevole, dal momento che le centraline hanno una capacità teorica in genere di 150 clienti, ma spesso si affollano nella stessa oltre 250 clienti. Per gli altri stanno sempre più prendendo piede soluzioni attraverso le onde elettromagnetiche, il cui potenziale inquinamento dell’etere è tutto da valutare. Si va da collegamenti punto a punto a bassissimo impatto ambientale alle diaboliche scatolette che sfruttano il segnale dei cellulari e che portano nelle case una quantità di onde elettromagnetiche comparabile a quella di un cellulare sempre in funzione. Chi ha disponibile vicino casa una centralina adeguata all’adsl o un collegamento punto a punto può pagare tariffe veramente convenienti, 18 euro al mese e anche meno, chi, sfortunato non ha infrastruttura vicine, viaggia tranquillamente sopra i 30 euro al mese senza aver garantita la banda larga. Così internet diventa un lusso e soprattuto aumenta il ritardo tecnologico della nostra area. ASCO TLC: UNA GRANDE OCCASIONE SPRECATA? con i soldi dei cittadini, poteva garantire un accesso a internet veloce e a costi favorevoli per i cittadini? Soprattutto poteva migliorare quel colabrodo rappresentato da centraline di proprietà Telecom che non potevano garantire nemmeno l’adsl a tutta la provincia. Costi sopra la media Purtroppo le cose non sono andate in questo modo e nonostante l’uso di fondi pubblici Ascotlc offre collegamenti a internet a costi sopra la media di mercato. La tariffa family base scende fino a 23 euro al mese se collegata a un’utenza telefonica Telecom, altrimenti per una linea dati superveloce si arriva a 31 euro mensili. Preoccupante il fatto che il Comune capoluogo, Treviso, abbia deciso di sfilarsi da Asco Tlc, ha messo in vendita la sua partecipazione di 120 mila azioni ordinarie e dovrebbe ricavarne almeno 50mila euro. Una partecipazione del genere non è certo strategica, ma l’uscita viene giustificata anche dal fatto che per legge i comuni devono uscire dalle partecipate quando per tre anni consecutivi l’azienda sia in passivo. Asco Tlc è in perdita: nel 2011 ha perso 5 milioni di euro e nel 2012 quasi 2 milioni di euro. La società era nata nel 2001 per realizzare una rete di telecomunicazioni a larga banda su fibra ottica in grado di offrire l’accesso a piattaforme informatiche di ultima generazione. Su questo progetto aveva trovato il sostegno di molti Comuni, tanto che una decina d’anni fa aveva potuto realizzare, sfruttando i cavidotti comunali della illuminazione pubblica, un anello in fibra ottica che va da Montebelluna a Borso del Grappa, la premessa per il superamento del digital divide in tutta l’area trevigiana e in particolare nella Pedemontana e nel Montello. Nell’ottobre del 2006 la Regione gira 1,1 milioni di euro alla comunità Montana del Grappa che aggiunge 390.000 euro del soggetto attuatore, Ascotlc, per realizzare la rete in fibra ottica. Il soggetto attuatore usa la cifra complessiva 1,4 milioni di euro per posare la fibra e nel 2008 annuncia in una serie di assemblee pubbliche che la rete è pronta e aperta a tutti i cittadini tramite un ultimo miglio in wireless. Non accade nulla, non si avvia la raccolta delle utenze e il sogno della fibra ottica vicino casa è rimasto tale. Nel 2010 quella fibra viene rimessa in gioco per le utenze private grazie ad un accordo tra Ascotlc e Telecom Italia: l’azienda di Pieve di Soligo avrebbe portato nelle centraline Telecom, prive di adsl, la fibra e così nelle case dei cittadini sarebbe arrivata la banda larga attraverso il doppino telefonico. In quell’occasione altri 30mila euro usciro- no dalle casse dei Comuni delle zone interessate, ovviamente con l’intendo di favorire i cittadini. Il progetto in molte parti è andato in porto, ma all’utente finale questo tipo di connessione attraverso Ascotlc costa quasi il doppio di quello sottoscrivibile con aziende che usano la tecnologia molto più semplice delle onde radio attraverso antennine poste sui tetti delle case. Da qualche mese stiamo cercando di sapere il perché, nonostante siano stati utilizzati finanziamenti pubblici il cittadino poi alla fine non ne abbia tratto giovamento. Nonostante si legga nel sito di Ascotlc che “la soluzione tecnologica di Asco Tlc rappresenta un modello di eccellenza rispetto al panorama nazionale che pochi altri soggetti, sia pubblici che privati, sono in grado di offrire e realizzare” l’azienda, con 6 milioni di capitale sociale, non può permettersi un ad- Mariano Montagnin detto stampa che possa spiegare o comunicare la ragione di queste difficoltà. Incognite sul futuro Nel 2011 è stato nominato presidente Giovanni Zoppas, dopo un duro scontro dentro il consiglio di amministrazione. Il manager ha sostituito lo storico presidente Egidio Cadamuro. Zoppas ha avviato un processo di razionalizzazione che però non ha ancora mostrato chiaramente cosa farà Ascotlc dei 2000 chilometri di fibra che oggi possiede. Il mese scorso la direzione di Ascotlc è stata convocata dai sindaci della Pedemontana che hanno ribadito la necessità di mettere a frutto l’investimento fatto nel 2006 e negli anni successivi, dando costi più accessibili ai cittadini e un servizio che si possa realmente chiamare banda larga. Cosa faranno poi Provincia di Treviso e Camera di Commercio di Treviso che restano gli ultimi soci istituzionali dopo l’uscita di Treviso? Il silenzio in cui si è chiusa l’azienda prelude all’annuncio di grandi progetti per la banda larga nel trevigiano o più prosaicamente la società si trova in un grave empasse? (M.M.) 22 & TREVISO MOGLIANESE Domenica 27 aprile 2014 LA VITA DEL POPOLO 7 APRILE 1944 SANTA MARIA DEL ROVERE. L’attività preziosa del centro d’ascolto In aiuto a 180 persone D a quattro anni il centro d’ascolto Caritas della parrocchia di Santa Maria del Rovere aiuta ogni mese 40 famiglie e una decina di persone single. La squadra di volontari è composta da una dozzina di donne e due uomini che ogni martedì si ritrovano all’oratorio Don Bosco per sistemare alimenti ed oggetti e consegnarli alle persone in difficoltà che ne fanno richiesta: Eliana, Adriana, Sandra, Antonietta, Imperia, Marta, Manuela, Anna, Edda, Stefania e suor Immacolata sono i loro nomi. “Una volta al mese, il quarto giovedì – racconta Eliana Romeo, segretaria del centro d’ascolto Caritas parrocchiale – andiamo a Pasiano di Udine con un furgone prestato dalla casa Regina Mundi a fare rifornimento presso il Banco Alimentare. Inoltre ogni seconda domenica del mese c’è la raccolta di viveri in chiesa. Al Banco alimentare ci danno quello che hanno ed a volte anche frutta e verdura. Due volte l’anno ci finanziamo con un mercatino di cose fatte a mano e con un mercatino di piante”. “Durante la festa di chiusura del catechismo – aggiunge Edda, una delle volontarie – ogni bambino porta qualcosa per la Caritas e facciamo una bella raccolta”. A dicembre 2013, inoltre, il centro d’ascolto ha, per la prima volta, effettuato una raccolta di viveri in collaborazione con il supermercato Cadoro di via Cal di Breda. “Prepariamo le borse in base al numero di L Il gruppo è composto da una dozzina di volontari, che rendono visibile la vicinanza della comunità ai più sfortunati componenti della famiglia riprende Eliana Romeo - le borse sono ben fornite. A chi arriva per il ritiro chiediamo di esibire la tesserina Caritas. Dopo sei mesi di sostegno (tempo di validità della tessera) dobbiamo valutare se continuare o meno con l’aiuto. A volte capita che vengano persone che non hanno bisogno oppure che il servizio venga sospeso perché la persona lavora o ha trovato qualche altra risorsa”. A rivolgersi al centro d’ascolto sono per lo più famiglie e persone immigrate; non mancano tuttavia anche gli italiani che sono circa una decina: “In tutto sono 40 famiglie di 4 o 5 persone che vengono a ritirare le borse della spesa ogni quindici giorni specifica Manuela, un’altra volontaria - vengono in modo alternato: 20 famiglie un martedì e 20 il successivo. Le offerte che ogni tanto arrivano vanno ad integrare i viveri raccolti al Banco ed in chiesa”. Per ogni persona che si rivolge al centro d’ascolto Caritas viene preparata una scheda dati di tutta la famiglia che consente di avere un’idea abbastanza chiara della condizione sociale (lavoro, affitto, numero componenti, bambini). “Nelle borse - spiega Imperia, altra volontaria - ci sono pasta, pelati, tonno, riso, biscotti, farina, cioccolata, dadi, carne in scatola, formaggio e quando ne abbiamo anche latte e caffè. Una volta al mese consegniamo olio e zucchero. Tutto dipende da quello che arriva”. Secondo le volontarie va migliorato il coordinamento tra tutte le realtà che si occupano di consegna dei viveri ai bisognosi. Infine il centro d’ascolto ha attivato un piccolo servizio di ripetizioni per i bambini: CONCORSO: GIOVANI, FUORI LE IDEE! T Dalle bombe alla difficile ricostruzione reviso apre ai giovani, ai loro progetti, alle loro priorità: grazie al concorso SediciTrenta indetto dal Progetto Giovani del Comune di Treviso, col supporto tecnico della Cooperativa Insieme si può, chi ha un’idea da realizzare (in gruppo) ora ha una chance importante. Unici requisiti richiesti sono l’avere tra i 16 e i 30 anni (per questo il progetto si chiama SediciTrenta), presentarsi in gruppo e essere residenti nel Comune di Treviso o iscritti a un istituto superiore o facoltà universitaria della città (quest’ultima condizione deve valere per almeno il 50% dei componenti del gruppo). Sono ammesse iniziative, realizzabili sia in forma di evento o spettacolo che di workshop o laboratorio, di qualsiasi genere: dallo sport, all’arte, cultura, musica, teatro, fotografia, architettura, nuove tecnologie, interculturalità, riciclo, sostenibilità ambientale, ecc. Essenziale è che si tratti di iniziative senza fini di lucro, da realizzarsi tra luglio e settembre 2014 in uno spazio, chiuso o aperto, messo a disposizione dal Comune di Treviso (auditorium, palestre, sale espositive, piazze, ecc.). Gli spazi non saranno solamente quelli del centro storico, ma anche quelli esistenti nei quartieri fuori mura, per valorizzare la città nella sua interezza. Tuttavia, non di semplice concorso si tratta: fino alla scadenza del bando (iscrizioni on line attraverso un format predisposto dall’organizzazione presente nel sito progettogiova- nitv.it entro e non oltre il 14 giugno 2014), i partecipanti potranno avvalersi della consulenza degli operatori del Progetto Giovani, che offriranno un supporto e le competenze per la realizzazione di un vero e proprio business plan. “Sono felice che questo concorso possa trovare realizzazione – dichiara l’assessore alle Politiche sociali Liana Manfio – Penso infatti che le iniziative pensate per i ragazzi non possano essere calate dall’alto ma, al contrario, debbano crescere dal basso, pensate dai giovani per i giovani”. “E se qualche iniziativa dovesse rivelare lo spessore per diventare qualcosa di più per la città, - ha aggiunto Paola Pagotto, presidente della Cooperativa Insieme si può - la sosterremo. I ragazzi sanno essere creativi e innovativi, utilizzano linguaggi differenti: ci auguriamo che la gente sappia cogliere il nuovo che essi rappresenteranno con i propri progetti”. Giovedì 26 giugno in assemblea plenaria con i partecipanti, a seguito della presentazione dei punti di forza e debolezza di tutti i lavori presentati, verrà reso noto l’esito del concorso e i progetti vincitori. Le iniziative approvate saranno realizzate tra il 1 luglio e il 30 settembre 2014 e ciascun progetto potrà avere una durata che va da un minimo di uno ad un massimo di quindici giorni (laboratori, tornei sportivi, mostre, rassegne, ecc.), previo accordo con l’organizzazione e la disponibilità delle sedi indicate. Ulteriori informazioni sul sito www.progettogiovanitv.it. “A rivolgersi a noi sono in particolare gli stranieri spiega Edda -. Adesso seguiamo tre bambini: due bambine di prima elementare e uno un po’ più grande. Ci piacerebbe ingrandire il servizio e stiamo pensando ad un progetto strutturato ma purtroppo al momento più di così facciamo fatica”. “Sono donne con grande cuore - afferma don Adelino Bortoluzzi, parroco di Santa Maria del Rovere - e hanno la sensibilità tipica delle nonne che vorrebbero dare sempre di più. Ci tengo molto a questo gruppo perché è un grande segno di sensibilità. La solidarietà continua pur con le fatiche del periodo e con la scarsità di risorse economiche ma mantenere questo servizio è una dimensione fondamentale per la Chiesa”. Cristina Tronchin a terza giornata di studio inserita nel percorso “Treviso, dopo il 7 aprile 1944: la vita riconquistata, la memoria ritrovata” a Palazzo dei Trecento ha toccato il tema della “pianificazione della ricostruzione e sua realizzazione” portando al tavolo degli esperti un nutrito gruppo di professionisti come l’urbanista Berto Zandigiacomi, l’ingegnere Ciro Perusini, Gaetano Di Benedetto progettista del Piano regolatore di Treviso dal 1984 al 1988, l’architetto Alfonso Cendron, e lo storico dell’urbanistica Richard Ingersoll. “Nel 1940 – spiega Zandigiacomi – Treviso non ha alcun strumento urbanistico valido. Esisteva solo un concorso, indetto nel 1936, per il risanamento del quartiere più degradato della città, San Nicolò, che peraltro partiva da un punto di vista sociale e non urbanistico: spostare i suoi abitanti all’esterno delle mura, per abbattere certi palazzi e ricostruirne di nuovi”. Il bombardamento divenne l’occasione per dotare Treviso di un Piano Regolatore. Il piano, adottato nel 1945 dalla giunta popolare, prevedeva: la realizzazione di due strade esterne alla città che confluissero a Sant’Artemio secondo la direttrice sud nord e una strada ad ovest (Viale della Repubblica), un’area sportiva a nord della città, la realizzazione di un porto fluviale sul Sile; l’abbattimento di strade e stradine interne alla città con la realizzazione della via dei Colli da ponte San Martino a porta Carlo Alberto (mai realizzata compiutamente). Nel marzo 1945 un decreto luogotenenziale costrinse tutti i comuni italiani bombardati a dotarsi, entro breve, di un Piano di Ricostruzione. Nel frattempo viene concessa al Comune la possibilità di concedere deroghe per ragioni di interesse artistico. Deroghe che una volta concesse cambiano completamente il volto di Treviso in quanto si costruisce ben oltre le altezze massime fissate. “La legge urbanistica del 1942 è frutto di un grande periodo di fermento per l’architettura europea – afferma Ciro Perusini – e contiene precise disposizioni sui piani regolatori. La legge tuttavia è stata applicata, anche a Treviso, senza il rigore che sarebbe stato necessario e questo portò all’edificazione ovunque: sul verde dei parchi urbani, sui bastioni delle mura e via dicendo”. “Il Piano Amati del ’74 - riprende Gaetano Di Benedetto - aveva due anomalie di fondo: la prima consisteva nella realizzazione di una strada sopraelevata dalla strada Santa Bona Vecchia fino a San Giuseppe; la seconda era la costruzione di un centro direzionale per le attività economiche e finanziare in stile americano con torri e grattacieli al di fuori di Santi Quaranta. Tuttavia questa era un’idea di città contraria alla tradizione europea. Inoltre, per quanto riguarda il centro storico, il Comune rinviò ad un piano particolareggiato il regolamento della disciplina urbanistica”. Successivamente “il Comune dichiarò tutto il centro storico zona di recupero. Ciò consentì di recuperare in pochi anni il centro storico arrivando così agli anni delle grandi mostre e dando una nuova vitalità al turismo”. (C.T.) Educazione stradale fin dalle scuole materne NOTIZIE IN BREVE No alla contraffazione l Andrà in scena lunedì 28 aprile alle ore 20.45 al teatro Eden di Treviso lo spettacolo “Tutto quello che sto per dirvi è falso”, una pièce dedicata alla promozione della cultura della legalità che pone l’accento, in maniera non convenzionale e per nulla tradizionale, sul danno economico generato da un fenomeno, quale la contraffazione, che impatta sulla comunità a molteplici livelli. L’evento è promosso da Unindustria Treviso, Confartigianato Marca Trevigiana, Cna, Confesercenti e Unascom-Confcommercio. La contraffazione pesa per circa 7 miliardi di euro, sottrae 110 mila posti di lavoro regolari all’anno e, nel mondo, costringe 115 milioni di bambini sotto i 14 anni a lavorare. Giornata di festa a Casale N elle scuole materne di Treviso è stato riproposto dall’associazione Uvesit il progetto di Educazione stradale organizzato in collaborazione con la città di Treviso e l’Aci. Partendo dalle scuola materna “Fra’ Claudio” della chiesa Votiva è iniziata la consegna dei patentini ai bambini dell’ultimo anno di scuola materna da parte del vicesindaco Roberto Grigoletto, del vicecomandante della polizia locale Roberto Mazzon, del Direttore Aci e del responsabile del progetto Gianni di Chiara. Il corso, attraverso giochi, diapositive e drammatizzazioni ha coinvolto i bambini, che hanno appreso le norme stradali e hanno imparato a riconoscere i principali segnali. Di Chiara ha coinvolto anche i genitori, che hanno partecipato ad un incontro informativo. l La parrocchia di Casale sul Sile e il Grup- po parrocchiale festeggiamenti promuovono domenica 4 maggio la Festa dello sport, della cultura e del sociale, con le associazioni presenti nel territorio. Dalle 10 alle 19.30 si alterneranno iniziative sportive e ricreative. Il programma su www.gpfcasalesulsile.it. Mostra sul Sile l Il gruppo Mens civica promuove a Casale sul Sile la mostra multidisciplinare “Sile, il tuo fiume... a Casale e dintorni”. Inaugurata giovedì 24 aprile in Villa Bembo-Caliàri, l’esposizione è aperta dal 25 aprile al 4 maggio. Scolaresche dal 5 al 18 maggio, previa prenotazione al 340 2454789 oppure 339 1875653. & MEDIOPIAVE POSTUMIA Domenica 27 aprile 2014 LA VITA DEL POPOLO PAESE Collaborazione pastorale: bilancio incoraggiante LA PARROCCHIE CAMMINANO INSIEME S tanno ormai interessando tutta la Diocesi le Collaborazioni pastorali. Qualcuna, come quella di Paese, può già vantare un certo percorso, un’esperienza che viene percepita in modo significativo da sacerdoti e laici. C’è chi la sottolinea come ottima opportunità di crescita comunitaria e spirituale. E’ il caso di Raffaella Zanatta di Padernello, ma la stessa impressione viene pure da don Claudio Bosa, parroco di Postioma e Porcellengo, che la vede come segno dei tempi e progetto per il futuro sia dei fedeli, sia degli operatori pastorali o comunque di coloro che partecipano regolarmente alla vita delle parrocchie. Diverso è per coloro che, pur frequentando la messa domenicale, preferiscono fare da spettatori distratti e poco coinvolti. Come preti già si condivide il pranzo, l’ascolto della Parola il giovedì, ma anche la programmazione liturgica annuale, per poter condividere le sinergie nei tempi forti (Avvento e Quaresima): confessioni, ritiri, catechismo, formazione dei genitori delle scuole dell’infanzia, catechesi per gli adulti, incontri di Azione cattolica, coordinamento del Grest, campi estivi per i giovani della prima e seconda superiore, itinerario fidanzati e quello di catecumenato per adulti. Vanta poi una lunga storia insieme il Centro di ascolto della Caritas e da una decina d’anni la celebrazione del patrono comunale. “Certo collaborare richiede più impegno e lavoro - dice don Claudio -, ma ci si mette in sintonia con il tempo che stiamo vivendo, caratterizzato dalla scomparsa progressiva dei confini e dei muri, anche se non mancano le diffidenze, le differenze e i rallentamenti sia tra noi preti che tra i laici. C’è soprattutto la possibilità di servire meglio la gente, di condividere le ricchezze ed essere autentici testimoni dentro il mondo in cui viviamo in stile di comunione e collaborazione”. Sulla stessa lunghezza d’onda don Giuseppe Tosin, parroco di Paese, che della Collaborazione è il coordinatore: “Siamo partiti senza forzare niente, cercando piuttosto di valorizzare ciò che già le nostre parrocchie facevano insieme. Un’opportunità, certo, che arricchisce perché ai preti è chiesto anche l’impegno della vita in comune e la condivisione di alcuni momenti di vita spirituale”. Presto partiranno i lavori di ristrutturazione della canonica di Paese per adeguarla ad abitazione di tutti i sacerdoti. Anche questa è una notevole sfida. NOTIZIE IN BREVE E i laici, come la percepiscono? Per Dario Tola di Padernello, operatore della Caritas, c’è ancora strada da fare. Egli si aspetta ulteriore iniziativa da parte dei parroci, più confronto sulla possibilità di operare assieme, anche in altri ambiti, non solo sulla Carità. Del tutto positiva invece la visione di Angelo Martorana di Paese, membro del Consiglio della Collaborazione, che giudica ben impostato il cammino fin qui percorso, pur non nascondendosi le difficoltà date da scarsa conoscenza reciproca, da abitudini e stili diversi. “Che la dimensione della collaborazione stia prendendo piede è dimostrato dal fatto che anche i singoli gruppi spontaneamente si muovono in questa direzione - afferma Martorana -, ad esempio l’Ac, che organizza gli incontri formativi per adulti a rotazione nelle diverse parrocchie, e anche le corali hanno iniziato ad incontrarsi”. Per Chiara Pian dell’Ac di Postioma la partenza è stata buona grazie ai parroci che hanno creato occasioni di incontro senza forzature. Molto valida la forma di collaborazione giovanile per un percorso comune. Si tratta quindi di una grande risorsa sia per i singoli sia per le comunità. Pure Lucio Biondo vede la Collaborazione in modo propositivo e fecondo, soprattutto per le scelte comunitarie in ambito catechistico e giovanile. Mariano Berti l Anche i residenti nel comune di Monastier di Treviso saranno fra gli esentati dal pagamento del pedaggio sulla Treviso Mare a pagamento, come già gli abitanti di Treviso, Silea, San Biagio di Callalta ed altri comuni che si affacciano sulla futura autostrada che collegherà la A4 con il litorale di Jesolo. La comunicazione è arrivata dall’assessore regionale alla Mobilità ed Infrastrutture, Renato Chisso, il quale ha fatto sapere che nella gara di concessione per la costruzione e gestione della Via del Mare sarà assegnato un punteggio superiore a chi inserirà fra i comuni esentati dal pedaggio anche i residenti nel territorio di Monastier, che in un primo momento erano stati esclusi. Orti urbani a Carbonera l Sono 44, ciascuno delle dimensioni di 50 mq, gli orti urbani inaugurati dall’Amministrazione di Carbonera, 2 dei quali destinati a scopi sociali,1 a scopi didattici e gli altri assegnati tramite uno specifico bando pubblico ai residenti nel comune. Le assegnazioni avranno una durata di 4 anni. In concomitanza con l’evento, è stato anche inaugurata la nuova passerella sul Rio Rul, realizzata con l’intento di collegare due parti del territorio comunale interessate da attività di carattere sociale e ricreativo. Negrisia: Fiorenzo Roma cavaliere l Il presidente della Repubblica Italiana, con decreto in data 27 dicembre 2013, pubblicato nel supplemento alla gazzetta ufficiale n. 72 del 27 marzo 2014, ha conferito l’onorificienza di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana a Fiorenzo Roma. Al neocavaliere, dirigente amministrativo all’Ulss 7, presidente del circolo Acli di Negrisia e da lungo tempo collaboratore di “Vita”, vanno le nostre felicitazioni. ZERO BRANCO Collaborazione pastorale: nuovo sito internet I n questi giorni le parrocchie della Collaborazione di Zero Branco hanno lanciato il nuovo sito internet www.collaborazionedizerobranco.it. Interessante è la struttura, che privilegia la collaborazione e non è solo una piattaforma sulla quale le singole attività si interfacciano. Ma da dove nasce l’idea? Partiamo da lontano... Il termine parrocchia deriva da un espressione greca paraoikia che significa letteralmente “tra le case”. La parrocchia è la presenza della Chiesa tra le case della gente, tra le pieghe della storia del mondo, dei popoli. Il Vangelo di Gesù è chiamato ad essere portato tra le case, nelle case per dare forza, vigore, speranza e luce; per smuovere al bene, per porre domande di senso. Oggi trovare il modo “nuovo” per concretizzare questo costante invito non è facile: siamo in un tempo di continuo cambiamento, in un tempo dalle mille relazioni, in un tempo ricco di centri di interesse. Molta parte della vita degli uomini di oggi abita inoltre una piazza particolare, quella della rete. Nasce da qui il desiderio di proporre per la collaborazione pastorale, un sito internet, nel quale raccogliere la vita delle tre comunità (Zero Branco, Sant’Alberto e Scandolara). Esso è anche un modo nuovo di essere presenti nella vita della gente se è vero che la chiesa è chiamata ad abitare lì dove abita la gente. Non si tratta di un blog, non è una pagina di Facebook o di Twitter, sebbene offra una certa interazione anche con i social network. E’ però una presenza concreta nella rete e permette di velocizzare alcune informazioni e alcuni servizi. Buona navigazione! PONTE DI PIAVE POESIA Treviso Mare e Monastier Incontro del circolo “El Sil” con le classi di Paese Inaugurazione per l’atteso palasport L D a poesia riempie il cuore, anche quando si è tristi, “una spiera de sol che sbusa nuvoe dispetose, na fontanea de aqua par un cuor che crepa de sé”. Così la poetessa Gianna Tenuta Pillon ha spiegato ad un nutrito gruppo di ragazzi di Paese, il senso di mettere i sentimenti in versi. L’incontro degli alunni delle classi quinte elementari di Treforni, con i poeti di “El Sil”, coordinati dalla poetessa pittrice Bruna Brazzalotto, è avvenuto nell’ambito degli “Incontri culturali di Primavera” promossi dal Comune di Paese, avvenimento che è una consuetudine da oltre un ventennio. Nella bella cornice della sala del consiglio comunale, si sono esibiti alternativamente i poeti veterani del “Circolo Amissi de la Poesia” e gli 23 esordienti guidati dalle maestre Paola Baradel e Anna Maria Martini. Tutt’altro che banali le interpretazioni di questi ultimi; sottolineate dalla musica di fondo hanno fatto breccia negli animi dei numerosi genitori e pubblico accorsi. L’argomento più gettonato è stato la primavera, arrivata quest’anno precocemente, ma la bella stagione è sbocciata anche in sala grazie alla fioritura di giovani talenti che si sono cimentati mettendo le ali a sentimenti di speranza e a valori come l’amicizia (che resiste anche nelle difficoltà), il volersi bene, il rispetto per la natura, la felicità, l’acqua, il sole, le stelle, il tempo, nella condivisione in versi di sogni e desideri. Si sono udite opere di pregevole valore, in entrambe le categorie. (M.B.) opo tanta attesa anche Ponte di Piave ha il nuovo palazzetto dello Sport. Da anni era emersa la notevole carenza, in tutto il vasto territorio comunale della comunità pontepiavense, di palestre, sia scolastiche che pubbliche, idonee allo svolgimento di attività agonistiche, sportive, didattiche e ludicomotorie. Una comunità di oltre 8.000 cittadini, con una popolazione scolastica di circa 900 allievi, un territorio in cui svolgono le loro attività 29 associazioni sportive dei più svariati sport, ora, finalmente, possono trovare spazi e tempi per le loro attività grazie alla nuova struttura, che comprende due campi da gioco, oltre ai vari servizi, ed ha una capienza di 400 spettatori. Omologato anche per accogliere atleti o spettatori diversamente abili, è stato costruito nell’area sportiva del paese di Ponte di Piave, in zo- La vostra garanzia è la nostra esperienza di oltre 40 anni V.le della Repubblica 241 - TREVISO - Tel: 0422 301042 - Fax: 0422 301000 [email protected] na centrale, dotata di parcheggi, ed è parte di un progetto più ampio rispondente sia al bisogno urgente di un nuovo spazio capace di ospitare le società sportive che alla necessità di riqualificare il centro del paese. In questo luogo, infatti, gravitano i campi sportivi, gli istituti scolastici del capoluogo, la parrocchia, il Centro servizi per anziani, il Gruppo Insieme, la stazione ferroviaria, in un intreccio vitalissimo di attività. Forte l’emozione che si coglieva nel volto del sindaco Roberto Zanchetta, sabato 5 aprile al taglio del nastro di fronte ad un palazzetto gremito di studenti, rappresentanti delle associazioni sportive e dei cittadini intervenuti numerosi. Un evento seguito in prima persona dal prefetto di Treviso, Maria Augusta Marrosu, dall’assessore provinciale allo Sport, Paolo Speranzon e dal parroco don Gian Paolo Bano. (F.R.) Ottica Optometria Centro applicazione lenti a contatto Consulenza Misurazione e controllo della vista 24 & ASOLANO MONTEBELLUNESE “Una vita da social”: a Pederobba il camion multimediale della Polizia di Stato L’ Amministrazione Comunale di Pederobba in stretta collaborazione con l’istituto Comprensivo ha dato vita all’importante iniziativa intitolata “Una vita da social” che prevede l’arrivo a Pederobba avvenuto il 16 aprile del camion multimediale della Polizia di Stato, per sensibilizzare le giovani generazioni sui pericoli e i rischi della rete. L’evento, preceduto da un incontro della polizia postale con i genitori e gli insegnanti, è finalizzato alla prevenzione dei rischi dei social network, delle negative conseguenze del cyberbullismo e di altri fenomeni quali l’adescamento e la violazione della privacy. “Una vita da social” fa parte di un percorso itinerante focalizzato sulla sensibilizzazione dei rischi e dei pericoli della rete. Per farsi sentire più vicina alla gente la Polizia postale ha pensato di fornirsi di questo camion multimediale che raggiunge diverse località d’Italia. Il truck (camion) è un’aula multimediale itinerante a servizio degli adolescenti. In particolare le classi della scuola media visitando il camion ricevono informazioni e consigli utili per una navigazione sicura. Gli specialisti della Polizia postale LA VITA DEL POPOLO illustrano ai visitatori, studenti e famiglie, le principali insidie della Rete, fornendo indicazioni pratiche sull’uso dei social network. “La campagna di educazione alla legalità su Internet ha – ribadito il sindaco Raffaele Baratto – diventa oggi giorno fondamentale per lottare contro il cyberbullismo o le forme di bullismo esasperate che alla luce anche dei recenti episodi di cronaca culminati con il suicidio di alcuni adolescenti e alla diffusione di immagini e storie sugli stessi, senza l’autorizzazione dei «protagonisti» si è lavorato affinché il «truck» potesse essere presente presso la nostra comunità montana per consentire ai ragazzi e alla cittadinanza di poter conoscere questo progetto al passo con i tempi, che tiene conto delle esigenze di chi usa i social, ma soprattutto perché, persone qualificate ed esperte informino e aiutino a difendersi dai pericoli della rete stessa”. MUSSOLENTE. A Limoeiro è ancora vivo il ricordo di don Cecchin L’opera continua nel suo nome S ono ormai passati 4 anni dalla scomparsa di don Luigi Cecchin, sacerdote fidei donum in Brasile dal 1969 fino alla sua scomparsa. Il ricordo della sua opera resta particolarmente vivo nella comunità di Mussolente e di Galliera Veneta che con l’Associazione veneta amici del Terzo mondo ne ha seguito con passione l’opera pastorale ed educativa. Un prete, don Luigi, che non si è risparmiato fin da quando dopo un lungo viaggio in nave arrivò in anticipo alla comunità di Limoeiro nella diocesi di Nazarè in Brasile, quando ancora tutti erano intenti a preparare la festa per il suo arrivo. Don Luigi è stato sempre pronto ad anticipare i tempi, a cogliere i segni, tanto che l’attuale vescovo di Nazarè, monsignor Severino Batista de França, che lo ha conosciuto a fondo, parla di lui come di “un prete santo, un profeta”. Appena avviata l’attività pastorale in Brasile, don Cecchin colse immediatamente il tema dei più piccoli, dei bambini, e nel 1970 aprì quello che sarà il Centro di formazione minori a Limoeiro per bambini e adolescenti abbandonati. Oggi nel Centro affidato ai sacerdoti della Divina provvidenza di don Calabria assiste più di 500 bambini e le rispettive famiglie. L’assistenza è possibile grazie agli oltre cinquecento soci di Avatem che garantiscono le offerte necessarie per ciascun bambino, una forma di adozione a distanza che a Mussolente ha trovato tanti sottoscrittori, come pure a Galliera Veneta, paese d’origine di don Luigi. Don Luigi a Limoeiro fece tesoro anche delle sue precedenti esperienze a Cornuda come cappellano nel 1949 e poi agli Istituti Filippin nel 1952 come prefetto degli allievi. Fu cappellano anche a Martellago, Vedelago e Resana e di nuovo si dedicò all’educazione di giovani tra il 1964 e il 1969 come padre spirituale dei Seminaristi di Treviso. In Brasile nel 1984 viene trasferito nella parrocchia di Cha de Alegria come parroco. Nel 2001 ha la gioia di partecipare assieme a tutti i sacerdoti fidei donum a Quito in Equador all’inconro con l’allo- Domenica 27 aprile 2014 MONTEBELLUNA In arrivo la Granfondo del Montello S arà presentata martedì 29 aprile alle 11, a villa Binetti Zuccareda di Montebelluna, a cura dell’associazione Museo dello Scarpone e dello Sport System, nell’ambito del progetto Montello sport outdoor e Pedali di Marca, l’edizione 204 della manifestazione ciclistica Le Terre Ross - Granfondo del Montello in programma a giugno con partenza e arrivo a Volpago del Montello. Per iscrizioni consultare il sito www.laterrerosse.com, “Iscrizioni on-line” e compilare il modulo elettronico in ogni sua parte. Sul sito saranno periodicamente aggiornate le liste degli iscritti. Il percorso Marathon/Open e Master è di 60 km e l’Hobby di 30 km. (Giovanni Cosatti) NOTIZIE IN BREVE Gli Zattieri del Piave l Martedì 6 maggio alle ore 20.30 presso villa Onigo a Trevigna- no si parlerà degli Zattieri del Piave: una vita di stenti che diventò epopea con Franco Da Rif, conservatore del Museo degli Zattieri del Piave e del Centro Internazionale Studi sulla zattera. L’iniziativa è promossa con il Patrocinio del Rotary International Distretto 2060 e dell’Associazione Nazionale Alpini - sez. di Treviso, in collaborazione con la Pro loco di Trevignano, Libreria Diffusa, Trattoria Enoteca Schiavon e il sostegno di Veneto Banca. Letture animate in biblioteca l Proseguono gli appuntamenti organizzati dalla rete Bam (Biblioteche area Montebellunese) relativi alle Letture animate. Nella biblioteca di Vidor sabato 26 aprile ci sarà Ti presento il circo, a cura di Serena Bisol dalle ore 10 alle 11.30, per i bambini da 7 a 11 anni, sabato 10 maggio, invece, nella Biblioteca di Crocetta del Montello verranno proposti i Laboratori Creativi della mamma con orario 14.30-16 e 16.30-18, per i bimbi da 6 a 10 anni. Nella biblioteca di Altivole, invece, giovedì 29 maggio sarà la volta di Gnam! Gnam! Che avventura! Letture animate a cura di Cicicì dalle 14.30 alle 15.30 per i bambini da 6 a 8 anni. Infine venerdì 30 maggio nella biblioteca di Valdobbiadene Il Gruppo dei lettori volontari Vocidistorie presenterà Il filò dei con orario 17-18 per i bambini da 3 a 11 anni. Quattro passi sul Montello l Pro loco e associazione ornitologica di Nervesa della Battara vescovo di Treviso monsignor Paolo Magnani. Nel 2008 come collaboratore pastorale partecipa alla riedificazione della chiesa di San Sebastiano a Limoeiro. Solo per obbedienza al suo vescovo nel febbraio 2010 accetta di rientrare a Mussolente per curare una grave malattia. Purtroppo solo dopo un me- se il 26 marzo del 2010 si spegnerà alla presenza del vescovo di Nazarè. Il corpo di don Luigi ora riposa nella chiesa della parrocchia di San Sebastiano in Brasile. La sua opera continua sia attraverso il Centro di formazione minori, che ora porta il suo nome, sia grazie ai volontari dell’Avatem, una storia che costituisce un impegno e una speranza per le comunità di Mussolente, Galliera e di Limoeiro. Sulla vita e l’opera di don Luigi Cecchin è stato pubblicato un libro “Chi siete andati a vedere nel sertao?”, scritto da don Franco Marton e pubblicato dall’editrice San Liberale. (Mariano Montagnin) Fonte: “Expo km zero” grande festa al Cfp U na grande festa per Fonte e per i paesi vicini. “Expo km zero” organizzato dalla Fondazione opera Monte Grappa avrà momenti per valorizzare il turismo, l’enogastronomia, l’artigianato, ma anche per la famiglia per parlare di scuola ed Europa e per presentare la prossima cronoscalasta del Giro d’Italia che da Crespano salirà fino a Cima Grappa. Interverrà il vescovo di Treviso mons. Gianfranco Agostino Gardin e verrà lanciato il progetto di scrivere un libro a “100 mani” sul mai dimenticato monsignor Erasmo Pilla. Si tratta di una manifestazione che mette al centro le relazioni tra persone, tra comunità territoriali, istituzioni pubbliche e aziende. La manifestazione dura due giorni con un programma di 14 iniziative tra sabato 3 maggio e domenica 4 maggio. Si inizia sabato mattina con l’inaugurazione dell’Expo su turismo, artigianato ed enogastronomia in collaborazione con il Settore terziario del Cfp Fonte, Consorzio marca Treviso e Coldiretti. Segue la conferenza su “Scuola, Famiglia, Europa” con il vicario generale mons. Giuseppe Rizzo, l’assessore Sernagiotto e il sindaco di Treviso Gio- vanni Manildo. Quindi, insieme al presidente della Confcommercio di Bassano e l’assessore allo sport di Crespano, si terrà la presentazione iniziative collegate alla Cronoscalata del Grappa, Giro d’Italia 2014 da Bassano a Crespano, il 30 maggio. Alla sera cena con il Vescovo di Treviso, i parroci delle parrocchie costituenti la Fondazione Opera Monte Grappa, sindaci e autorità, presidenti delle associazioni di categoria. La giornata di sabato si concluderà con la conferenza su “Mons. Erasmo Pilla: il sacerdote, l’uomo e la guida” e illustrazione del progetto per la realizzazione di un libro partecipato a 100 mani in sua memoria. Domenica 4 maggio si inizia con il raduno ex allievi del Cfp Fonte. Seguirà la consegna diplomi di Qualifica e il premio al miglior allievo. Prima del pranzo a buffet curato degli Alpini di Fonte è in programma la cerimonia di consegna del nuovo pulmino “Socialmente Utile” sponsorizzato da oltre 50 ditte del territorio e dal Piano disabili veneto. Nel pomeriggio “Passeggiata tra le fonti”, da Fonte ad Asolo. Per conoscere l’intero programma basta collegarsi al sito expokmzero.com. glia, assieme a Avis e Aido comunali e in collaborazione con il Gruppo Pizzicamì Pizzicamé …. Raccontami una storia organizzano la manifestazione Quattro passi sul Montello giovedì 1° maggio. Il ritrovo e le iscrizioni saranno fatte alle 8.30 presso il ristorante La Panoramica e il via verrà dato alle 9. Sono programmate delle soste con ristoro e la visita alle collezioni di aerei storici della Fondazione Jonathan Collection con il presidente G. Zanardo. L’arrivo è stimato verso le 12 – 12.30. La quota di iscrizione è di 4 euro per gli adulti e di 2 euro per i bambini fino a 10 anni. Un omaggio sarà consegnato a tutti i bimbi. In caso di pioggia l’evento verrà annullato. Ci si può iscrivere anche utilizzando il sito della Pro loco di Nervesa: www.proloconervesa.it. Insieme per la vita, Pedalata ecologica l E’ in calendario venerdì 25 aprile a Trevignano l’iniziativa Insieme per la vita, la 24ª Pedalata ecologica realizzata con il contributo del comune di Trevignano in collaborazione con Pro loco, Protezione Civile Alpini, Uc Gheller, Gc. Signoressa, dalle sezioni Avis e Aido di Trevignano. La manifestazione ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica alla donazione. La gara non è competitiva e si snoderà lungo un percorso di circa 18 km. Alle ore 8.15 è previsto il ritrovo con le iscrizioni presso il Teatro Comunale di Falzè, mentre la partenza verrà data alle 9. Il percorso attraverserà le strade delle frazioni del comune e la quota di iscrizione è di euro 3. I bambini di età inferiore a otto anni devono essere accompagnati. A tutti i partecipanti verrà consegnato un ricordo. L’arrivo avverrà al centro ricreativo Parrocchiale di Falzè. Non mancheranno il ristoro e premi a sorteggio. In caso di maltempo, la manifestazione sarà posticipata al giorno 27 aprile. Corso della Lipu di Pederobba l Un corso di acquerello naturalistico. Lo propone La Lipu Trevi- giana e sarà condotto dall’artista Felice Feltracco nella sede Lipu di Pederobba e lungo il sentiero dell’Oasi La Garzaia. E’ un’esperienza aperta a tutti, dove si potrà scoprire e apprezzare, anche con pochi semplici strumenti, attraverso la pittura ad acquarello, la carica positiva che offre il contatto con la natura. Il programma prevede sabato 26 aprile alle 14.30 la presentazione del corso dove verrà affrontato il tema del ritrarre ad acquerello uccelli ed altri animali. Quindi domenica 27 aprile alle ore 10 si terrà la lezione sulla Pittura naturalistica all’aperto lungo il sentiero naturalistico della Garzaia, nell’ambito della Festa delle Oasi Lipu. Sabato 3 maggio, poi, l’esercitazione verterà sulla Pittura naturalistica all’aperto nella Garzaia di Pederobba dove nidificano gli Aironi Cenerini e le Garzette. Info 3394683136 o [email protected]. & 25 CASTELLANA PADOVANO Domenica 27 aprile 2014 LA VITA DEL POPOLO REPORTAGE. Indimenticabile esperienza per sei studenti Dai banchi all’Etiopia S ilvia Martinello, Antonio Benvegna, Giovanni Frattin, Francesco Forner, Gianmarco Sarto, cinque giovani ragazzi del 4 anno del Liceo Giorgione (indirizzo Classico e Scientifico) e Alessia Zilio, studentessa del liceo delle scienze umane Nightingale di Castelfranco Veneto, sono appena tornati da una esperienza di volontariato in Etiopia, uno dei paesi più poveri dell’Africa. I sei ragazzi, con il benestare del preside Giuseppe Ceccon e dei loro insegnanti, sono partiti il 1° marzo accompagnati da due medici di medicina generale dell’Ulss 8 del distretto di Castelfranco e una pediatra di Verona, volontari dell’Associazione Help for life e assieme hanno raggiunto il piccolo e povero villaggio di Getche (a Sud Ovest di Addis Abeba) dove manca la disponibilità delle cose essenziali: acqua, cibo, elettricità, farmaci... Ospitati con grande accoglienza dalle Suore della Missione, hanno lavorato molto senza risparmiarsi, ma sempre con umiltà, riuscendo a coinvolgere anche la popolazione locale, costruendo due grandi tiptap(strutture in legno che permettono alle persone di lavarsi le mani utilizzando anche il sapone), dipingendo gli ambulatori della piccola clinica, sistemando e dipingendo la staccionata della scuola e le varie insegne per la clinica. Inoltre a scuola hanno incontrato quei bimbi così poveri, sempre sporchi e pieni di mosche, hanno giocato con loro e gli hanno insegnato alcune canzoncine in inglese. Hanno poi affiancato i medici e l’infermiera nelle visite e hanno dato il loro aiuto nelle medicazioni, confrontandosi con una realtà di grande sofferenza. Racconta Giovanni: “Inizialmente non è stato facile adattarsi a condizioni in cui mancavano le cose che noi siamo abituati a dare per scontate; ad esempio ci facevamo la doccia utilizzando caraffe di acqua fredda e mancava quasi sempre la corrente elettrica; ma la mancanza di queste cose è stata presto colmata dalla ricchezza dei rapporti che siamo riusciti a costruire con le persone del luogo, abbiamo conosciuto poi anche altri volontari italiani che ogni anno tornano nella missione a lavorare consumando le loro ferie, come Claudia, un’infermiera di Varese, veramente persone esemplari!”. Dice Alessia: “Mi rimarrà proprio nel cuore quest’Africa con questi spazi incontaminati e persone che, anche se povere, cercavano di offrirti tutto quello che potevano per dimostrarsi ospitali e per rendere il tuo soggiorno ed esperienza il migliore possibile. E i bambini, con i loro sorrisi, teneri e dolci che appena ti vedevano si rasserenavano! E quante persone davvero brave e intraprendenti abbiamo incontrato, a partire dalle suore dove alloggiavamo, e poi altri volontari. Volevo poi raccontare una scena veramente commovente a cui ho assistito: un giorno mi sono imbattuta in un vecchio triste che si lamentava, inizialmente non capivamo, poi abbiamo pensato fosse per fame, allora io e Gianmarco siamo andati a prendergli subito del pane con cui potesse cibarsi, il suo volto si è illuminato e lui ha cominciato a ringraziarci e a esultare per la felicità, non dimenticherò mai quegli occhi pieni di gioia”. Racconta Francesco: “E’ stato emozionante vedere come i bambini ma anche gli adulti abbiano apprezzato il nostro tip-tap, ogni volta che passavano davanti si lavavano le mani e ridevano, increduli che in pochi giorni avessimo potuto realizzare ciò che loro non avevano mai avuto... e qualcuno di loro ha pensato subito di realizzarlo fuori della sua capanna”. Prosegue Silvia: “Quelle persone non avevano davvero nulla ma ci accoglievano e ci sorridevano sempre, era facile far divertire quei bimbi, bastava fargli fare un girotondo, prenderli in braccio o disegnargli un cuoricino sulla fronte”. Dice Gianmarco: “Abbiamo dato tutto ciò che potevamo, ma abbiamo ricevuto di più .Ogni mattina quando mi sveglio rivedo quegli occhi sofferenti, quei sorrisi dolci, quelle mani amiche, quegli odori sgradevoli, quegli spazi infiniti, quelle capanne povere, quegli alberi maestosi e vorrei essere ancora lì. Mancavano tante cose, ma c’era il tempo per stare con gli altri, c’erano una pace e una serenità nei rapporti tra le persone che da noi spesso mancano”. Il grande lavoro fatto dai sei ragazzi è riuscito così bene anche perché è stato preparato con la loro partecipazione costante a numerosi incontri formativi nei mesi precedenti; tra l’altro in dicembre, vendendo a scuola stelle di Natale, i liceali, con l’aiuto dei compagni di classe del Liceo Giorgione avevano raccolto dei fondi da destinare proprio alla formazione scolastica dei bimbi etiopi, anticipando così il loro viaggio. Conclude Antonio: “E’ stata un’esperienza troppo importante e anche se siamo tornati alla nostra quotidianità non abbandoneremo le persone che li’ abbiamo conosciuto ma ora da qui lavoreremo per loro e chissà che presto potremo tornarci anche magari in futuro nel corso dei nostri studi universitari”. (Un partecipante) CASTELFRANCO In 10 mila alla Festa degli aquiloni C irca 10mila persone domenica 6 aprile sono giunte nei campi dell’azienda agricola biologica Campoverde di Castelfranco Veneto, per la tradizionale manifestazione “Idee per Volare”, giunta quest’anno alla sua 17ª edizione. Si tratta del più grande evento che la cooperativa sociale L’Incontro di Castelfranco Veneto propone al territorio in cui opera, con lo scopo di sensibilizzare lo stesso alle problematiche della salute mentale ed avvicinarlo al mondo del volontariato. Il momento clou della festa consiste infatti nella sfida in volo degli aquiloni, che gli alunni delle scuole d’infanzia e primarie della Castellana realizzano durante l’anno, all’interno di laboratori didattici dove i trucchi del “mestiere” sono spiegati e dimostrati dagli utenti della cooperativa L’Incontro. Domenica 6 aprile ad allietare la giornata, bella e soleggiata, erano presenti anche molte associazioni no-profit e cooperative sociali che hanno esposto i loro prodotti e manufatti; uno spettacolo di bolle giganti ha lasciato i bambini a bocca aperta, mentre altri hanno partecipato ai laboratori didattici proposti. E’ stata una bella occasione per gli utenti che frequentano i centri diurni ed abitativi gestiti dalla cooperativa per portare i propri familiari e condividere il pranzo assieme, un momento di festa che, partendo dalla condivisione di situazioni difficili, fa emergere poi il meglio di ciascuno. Ospedale d’eccellenza nelle cure oculistiche Ulss 8: le reti famigliari funzionano e si allargano U A CAMPOSAMPIERO n’eccellenza che coniuga la qualità alla quantità. E ciò determina una grande attrazione da fuori Ulss e soprattutto la crescita e l’evoluzione di un servizio che risponde alle esigenze dei pazienti. Questa è la fotografia dell’oculistica dell’Ulss 15 Alta Padovana, che vede nel presidio ospedaliero di Camposampiero una vera e proprio eccellenza. Il dato annuale del presidio di Camposampiero che tiene conto di interventi all’occhio di differenti complessità, visite ed esami, ammonta a 40 mila prestazioni alle quali si aggiungono 817 ricoveri. Quello di Camposampiero, inoltre, è il primo ospedale in Veneto per numero di interventi alla cataratta che nel 2013 sono stati ben 3358. Si registra un’attrazione importante anche per gli interventi complessi alla retina che ammontano a 434 di cui 267 a pazienti fuori Ulss. I trapianti alla cornea sono stati, invece, 45. Per la chirurgia refrattiva (Camposampiero fu la prima struttura pubblica ad utilizzare il laser ad eccimeri per la correzione dei difetti visivi) sono stati circa 250. Sono stati 550, inoltre, gli interventi ambulatoriali nel presidio ospedaliero di Cittadella. 5 anni dal suo avvio, il progetto “Famiglie in rete” dell’Ulss 8 riceve un pubblico riconoscimento e viene finanziato con 400 mila euro per essere promosso a livello regionale. “Lungimirante e necessario”, così è stato definito da più parti perché si propone di affiancare a famiglie in difficoltà nella gestione dei problemi quotidiani o nell’educazione dei figli altre famiglie disponibili a forme di sostegno e accoglienza. Dal 2008 grazie alle 23 reti avviate nel territorio dell’Ulss 8 sono state sensibilizzate 1250 famiglie; 250 quelle formate; 213 in rete; 102 attive; 186 i progetti di accoglienza. “Questo sistema di relazioni - ha sottolineato il direttore dei servizi sociali e della funzione territoriale dell’Ulss 8, Francesco Gallo durante un recente convegno sul tema - è gestito e coordinato dall’istituzione, l’ente locale, in un’ottica di welfare community e non più di stato sociale: è, di fatto, un’azione trasversale che va ben oltre il tempo e le possibilità di cui può disporre l’assistente sociale, e che chiede a chi partecipa delle reti di fare «solo ciò che già fa nella propria quotidianità» così da favorire un processo naturale, coinvolgente e sereno per tutti”. “L’estensione del progetto a livello regionale rappresenta una grande soddisfazione perché sta dimostrando che la famiglia può essere intesa come risorsa e non più come problema - spiega Pasquale Borsellino, il responsabile scientifico del progetto e direttore della Struttura complessa Unità operativa materno-infantile età evolutiva e famiglia . Le reti di famiglia nascevano qualche anno fa nell’Ulss 8 intorno ad una sfida a cui siamo riusciti a dare molteplici risposte a partire dalla consapevolezza che la comunità locale, se sensibilizzata, si attiva per dare risposte prossimali ai bisogni della famiglie in difficoltà o che hanno iniziato un processo di marginalizzazione”. La Regione del Veneto ha dunque ritenuto di finanziare la sperimentazione delle reti di famiglia a livello regionale, individuando l’Ulss 8 ed il Comune di Selvazzano Dentro quali capifila del progetto. L’Ulss 8 dovrà attivare un laboratorio delle buone prassi, delle reti di solidarietà e di famiglie come luoghi di accoglienza e condivisione. “Con l’esperienza dell’accoglienza la nostra famiglia è cambiata - ha raccontato una coppia di sposi, con tre figli e da oltre dieci anni impegnata nell’affido familiare -: è mutata la scala delle priorità ed è maturata la consapevolezza che il «diverso», spesso visto con paura, è una possibilità di arricchimento”. “Il percorso delle reti di famiglie - hanno spiegato i genitori di una bimba di 4 anni che stanno accogliendo due fratellini di nazionalità cinese - per noi ha rappresentato la risposta ad un desiderio che avevamo come coppia ancor prima di essere famiglia. Ci siamo resi conto che allenare il cuore alla relazione fa bene ed arricchisce”. (F.G.) & DOVE QUANDO Dom. 27 A Mottinello Nuovo 6ª Biciclettata proposta dal Comitato genitori scuola dell’infanzia. Partenza ore 9. Mart. 29 A Castello di Godego si ricorda l’eccidio di via Cacciatora: marcia della pace alle 9.30, messa presso la stele monumentale alle 17. Fino al 4 maggio in villa Priuli mostra fotografica 26 & MIRANESE SANDONATESE Domenica 27 aprile 2014 LA VITA DEL POPOLO Fratelli d’Europa A 100 anni dallo scoppio della Grande Guerra, mentre viviamo uno dei momenti di crisi e di ridefinizione del processo di integrazione europeo, la Pastorale giovanile dei Vicariati di Mirano e Noale sceglie ancora una volta la comunione e la missione tra i giovani per coltivare ciò che anche papa Francesco continua a ripetere: “Non fatevi rubare la speranza”. Il 10 maggio prossimo per la quinta volta il settore giovani di Ac del Miranese, la branca R/S della Zona Agesci di Scorzè, alcune associazioni di volontariato del territorio come Libera ed Emergency, i dipartimenti di Insegnamento della religione cattolica ed altri docenti degli Istituti della Cittadella Scolastica di Mirano propongono un evento di formazione e di incontro tra i giovani, che dal 2011 è denominato “Festa di Sguardi”. Dibattiti su Europa e Grande Guerra Il tema del 2014 ha l’intenzione di promuovere una riflessione sull’Europa, avvertita da più parti come una partita difficile, se non impossibile, un peso e non di rado come un ostacolo alla serena ripresa delle economie e della vita sociale delle varie nazioni. Una conferenza con il prof. Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio e docente di Storia contemporanea all’Università per stranieri di Perugia, il dott. Fabio Salviato, fondatore di Banca Etica e presidente della Federazione europea delle Banche etiche e alternative, il dott. Andrea Pin, Docente di diritto pubblico presso l’università di Treviso, offrirà agli studenti una visione complessiva dell’attuale situazione in relazione al sogno di un’Europa unita maturato dopo secoli di conflitti. Un altro dibattito vedrà invece confrontarsi il dott. Matteo Rampin, autore con i fratelli Bergamasco di un libro dal titolo “Andare avanti, guardando indietro”, a proposito del rugby, sport divenuto assai popolare anche in Italia, e la dott.ssa Antonella Fornari, biologa appassionata delle nostre Dolomiti e delle vicende della Grande Guerra. Sarà quest’ultimo un confronto originale volto a raccogliere un insegnamento FESTA DI SGUARDI Torna l’iniziativa della Pastorale giovanile dei vicariati di Mirano e Noale all’interno della cittadella scolastica. Per essere una Chiesa in dialogo, per la comunione e la missione. Con una dedica speciale all’Europa dalla storia, cogliendo il valore di fare squadra e valorizzando le posizioni delle retrovie come quelle di punta, anziché accentuare conflitti e particolarismi pericolosi. Nuova evangelizzazione e confronto “La nostra Chiesa diocesana - sottolinea don Mario Da Ros, ideatore dell’iniziativa - mostra attraverso questa iniziativa una sensibilità educativa e sociale all’altezza di quell’eredità di passione pastorale e partecipazione alla costruzione del bene comune care alle maggiori figure di santità della storia più recente, come papa Pio X ed il prof. Giuseppe Toniolo. Nel disporsi ad una nuova evangelizzazione la Pastorale giovanile del Miranese sceglie il confronto e la collaborazione con tutti quei soggetti ecclesiali e laici impegnati nella formazione delle nuove generazioni, mettendosi con fiducia accanto al lavoro quotidiano e generoso di educatori, docenti e volontari mai rassegnati rispetto al mutare delle condizioni e delle concezioni di vita diffuse tra i giovani”. Per l’occasione nasce anche l’orchestra degli studenti “Giovani Armonie” diretta da Pietro Semenzato, un sicuro talento musicale del territorio, che darà il tono alla giornata con l’esecuzione dell’Inno ufficiale d’Europa “An die Freude” di L. van Beethoven nella Piazzetta “del Pensiero” al centro della Cittadella. Oltre alla musica d’autore anche la rievocazione storica in costumi assolutamente fedeli da parte dell’associazione “Sentinelle del Lagazuoi”, che porteranno dalle trincee delle nostre montagne direttamente tra i giovani del Miranese i soldati della Grande Guerra. Stand delle associazioni Le associazioni ecclesiali e laiche presenteranno alcune loro attività e progetti in appositi stands, che gli studenti avranno modo di visitare accompagnati dai loro insegnanti. Così l’Agesci proporrà il lavoro intenso ormai in dirittura d’arrivo per la Route Nazionale R/S, SAN DONA’ DI PIAVE Passeggiate ULSS 13 via la campagna “Festa di primavera” tra fiori, per scoprire Al contro le zanzare. Cittadini coinvolti il Piave giochi e arte all’uncinetto L a 37ª Festa di Primavera triplica a San Donà di Piave. Non più un solo giorno ma tre, dal 25 al 27 aprile, iniziando con le celebrazioni per l’Anniversario della Liberazione. E insieme alle bancarelle e alla tradizionale fortajada in Golena, ospiti internazionali, giochi e esposizioni e, dal 25 aprile al 4 maggio, ci sarà anche il luna park in via Pralungo. Durante la tre giorni, il centro sarà chiuso al traffico (Corso Silvio Trentin da via del Campanile a via Aquileia, via Battisti e via Risorgimento) e si riempirà di bancarelle e stand per “San Donà fiorita”, tradizionale mostra mercato del florovivaismo e dell’agricoltura a km 0 e il Mercatino dell’antiquariato su via Battisti. Nel parco della Golena, tradizionale stand enogastronomico della Pro Loco di San Donà di Piave dalle 12 alla sera. “Sarà una festa sotto il segno della creatività”, ha commentato l’assessore alla cultura Chiara Polita. In piazza Indipendenza e Corte Leonardo (accanto al centro culturale L. Da Vinci), si terrà la manifestazione Arte in Gioco organizzata dall’Associazione ludica sandonatese Il Dado Mor- morò. Per tutto il fine settimana si potrà giocare con giochi da tavolo e artigianali in legno, inoltre esposizione dei lavori del concorso “Inventa un gioco” esteso alle scuole elementari della città, la cui premiazione avverrà domenica 27 aprile alle 17; durante il giorno ci sarà la possibilità di giocare anche ad un torneo di YuGi-Oh. Sabato 26 e domenica 27, lampioni, semafori, fioriere della zona pedonale di corso Trentin scompariranno sotto un diluvio di filati di colore, decorate da un gruppo di ragazze sandonatesi a colpi di uncinetto: è l’arte dello Yarn bombing, proposta dall’associazione “Araba Fenice”. Tra i momenti clou: esposizione in anteprima di una Cadillac del 1952 appartenuta al conte Domenico Agusta in piazza Indipendenza e di auto d’epoca al parcheggio Bergamin. In corso Trentin, domenica 27, tra le 15 e le 18, performance dell’artista americana Magda Sayeg, principale esponente dello yarn-bombing, che decorerà con questa tecnica, e donerà alla città una reinterpretazione di un elemento del vecchio Astra destinata al foyer del nuovo teatro. D a aprile a giugno 2014, nell’ambito del Progetto Salute “Scopriamo il Piave e viviamolo in modo salutare”, vengono organizzati tre cicli di passeggiate gratuite lungo il fiume Piave finalizzate al miglioramento generale dello stato di salute dei partecipanti. Le uscite saranno accompagnate da un personal trainer professionista che seguirà i partecipanti per massimizzare i benefici delle attività lungo le rive del fiume. La partecipazione, previa iscrizione, è gratuita e aperta a tutte le persone di età compresa tra i 18 e i 75 anni. Dopo le tre uscite già effettuate con il primo ciclo, le tre passeggiate del secondo ciclo si terranno nei sabati 3, 17 e 31 maggio. Le date del terzo ciclo saranno, poi, i quattro sabati del mese di giugno. Il ritrovo è fissato alle ore 14.15 presso il Ponte della Vittoria, a San Donà di Piave, luogo di partenza e arrivo della passeggiata. Per maggiori informazioni e per iscrizioni: Roberto Spera al numero 327 1226990, e-mail [email protected]. L’ Ulss 13 lo scorso 11 aprile ha comunicato, a seguito dei monitoraggi eseguiti, la presenza nelle caditoie stradali dei comuni del territorio miranese di larve di zanzara comune e zanzara tigre in una percentuale superiore al 30%. Ha quindi raccomandato di programmare l’avvio della campagna larvicida 2014 a partire dalla metà di aprile. Il primo intervento di disinfestazione antilarvale nelle caditoie stradali del Comune di Spinea è stato eseguito nei giorni di 18, 19, 22 e 23 aprile. Sono inoltre in distribuzione gratuita presso lo sportello comune le pastiglie antilarvali per i cittadini di Spinea: trattandosi di presidi medico chirurgici se ne raccomanda l’uso secondo le modalità e le dosi indicate nel flacone e con l’attenzione dovuta secondo le avvertenze riportate in etichetta. Per gli edifici condominiali il ritiro delle pastiglie deve essere fatto dall’Amministratore di condominio o da un suo delegato o in alternativa da un condomino incaricato con lettera sottoscritta dagli altri condomini. E’ fondamentale la collaborazione di tutti per limitare la diffusione delle zanzare. l’Ac racconterà di uscite e temi del cammino annuale vissuto nelle parrocchie, Libera ed Emergency condivideranno gli orizzonti di legalità e giustizia cui tanti uomini e donne stanno dando generoso sostegno… “Il ringraziamento sentito da parte degli organizzatori - aggiunge don Mario - va alle Dirigenti scolastiche e alla Provincia di Venezia per l’accoglienza e la fattiva collaborazione, a tutti i docenti e gli educatori, i volontari e gli amici, che hanno colto l’originale segnale di questa manifestazione, ai pastori delle comunità cristiane dei Vicariati di Mirano e Noale per il contributo anche economico ad un’iniziativa, che esce dagli usuali spazi pastorali, ma entra davvero in contatto con uno degli ambienti di vita fondamentali dei ragazzi. Una giornata tutta da vivere per educatori, docenti e giovani. Una festa ed un incontro, che dell’invito di Gesù ad essere «il sale della terra e la luce del mondo» cerca di fare concreta esperienza”. NOTIZIE IN BREVE Festa della decrescita a Salzano l Si svolge a Salzano fino al 27 aprile la Festa della decresci- ta promossa dal Movimento della Decrescita felice provinciale e dall’Amministrazione comunale all’interno e negli spazi esterni della trattoria Alla Botteghetta. Tre giornate all’insegna della sostenibilità e del riciclo attraverso incontri, giochi, laboratori, buffet e bancarelle. Sabato 26 alle 19 incontro-dibattito su “La semina Ogm in Italia”. Domenica 27 alle ore 10 dibattito pubblico su “Riuso a km zero: azioni possibili a livello locale sul tema del riutilizzo” a cui parteciperanno anche gli amministratori locali. Nel pomeriggio giochi di una volta, musica e danze popolari. Gruppo di lettura a Musile l La Biblioteca comunale di Musile di Piave intende costituire un Gruppo di Lettura. Il primo incontro è fissato per lunedì 28 aprile alle ore 20.30 presso la sede della biblioteca, in piazza XVIII Giugno. Info: Domenico Fantuz (tel. 0421 592220, [email protected]). Noventa: una messa per i lavoratori l Una messa per tutti i lavoratori e soprattutto per coloro che vivono un momento di difficoltà: sarà celebrata venerdì 2 maggio alle 20.30 nella zona industriale di Noventa di Piave dal parroco don Mario Rossetto. Festa dello sport a San Donà l Si terrà come da tradizione il 1° maggio la Festa dello Sport a San Donà di Piave, nel Parco fluviale della golena del Piave organizzata dall’Assessorato allo Sport. Oltre agli stand promozionali ed esibizioni sportive da parte delle associazioni durante tutta la giornata, alle 8.30 ci sarà la partenza della Pedalata ecologica a cura dell’Ass. Sportiva G.S. Tessere. Inoltre, dalle 11, esibizione cinofila di soccorso in acqua; dalle 14 esibizioni di canoa e kayak e animazione con il gruppo scout Agesci San Donà 1 dell’Oratorio Don Bosco e infine uno spettacolo equestre. Nuovo assistente per il Piccolo Rifugio l Il Vescovo di Treviso ha nominato come nuovo assistente ecclesiale della Fondazione Piccolo Rifugio don Tiziano Rossetto, vicario parrocchiale della parrocchia di San Giuseppe Lavoratore. Domenica 27 aprile 2014 Tutto www.csitreviso.it [email protected] CERTIFICATO PENALE. Ecco le direttive per le società sportive Obbligo per i nuovi assunti L a motivazione è sicuramente delle più nobili e condivisibili, la lotta alla pedofilia, ma l’ultimo decreto legislativo che mira a combatterla ha smosso non poche preoccupazioni tra le società sportive. Il 6 aprile, infatti, è entrato in vigore il decreto legislativo 4 marzo 2014, n. 39, emanato in attuazione della direttiva 2011/93/Ue relativa alla lotta contro l’abuso e lo sfruttamento dei minori e la pornografia minorile. L’articolo 2 di tale decreto ha introdotto l’obbligo, per il datore di lavoro “che intenda impiegare al lavoro una persona per lo svolgimento di attività professionali o attività volontarie organizzate che comportino contatti diretti e regolari con minori”, di richiedere il certificato penale del casellario giudiziale per verificare l’esistenza di condanne per reati connessi all’abuso sessuale di minori e la prostituzione minorile o di interdizioni all’esercizio di attività che comportino contatti diretti e regolari con minori. Per questo sono previste sanzioni amministrative da 10.000 a 15.000. Tra i dirigenti sportivi spesso semplici appassionati volontari, è scattato scompiglio e apprensione. Non certo per scarsa sensibilità al tema, ma per i tempi di attuazione ristretti, per l’affrontare una materia in più dei casi davvero sconosciuta e infine per la complessità del testo normativo. Alla fine, grazie anche alle molte richieste pervenute da tutto il mondo sportivo e non solo, sono arrivate le precisazioni del Ministero che hanno chiarito la posizione dei volontari che collaborano con le associazioni sportive. Riportiamo di seguito le note pervenute dal Csi nazionale: a) L’obbligo si applica solo a società e comitati del nostro circuito che si apprestano ad assumere dipendenti, collaboratori a busta paga o a fat- tura, che hanno un incarico di lavoro che comporti un contatto diretto e regolare con i minori. Sono esclusi pertanto tutti i lavoratori dipendenti, collaboratori e professionisti che, pur pre- stando la loro attività presso un comitato, una società sportiva o un impianto sportivo, non instaurano rapporti diretti e continuativi con i minori. b) Sono esclusi tutti i rap- porti di volontariato ivi comprese le attività di diretto esercizio dello sport dilettantistico (es. allenatori, giudici, arbitri, etc.) di cui all’art. 67 TUIR comma 1 lettera M, in quanto dette prestazioni non sono considerate rapporti di lavoro. c) L’obbligo non riguarda i rapporti di lavoro già in essere alla data del 6/4/2014 ma solo quelli a seguire. Per questi ultimi il datore di lavoro dovrà presentare alla Procura della Repubblica competente la richiesta del certificato penale del soggetto che intende impiegare al lavoro utilizzando il modello n.3 BIS – Casellario Giudiziale, previo consenso del predetto soggetto. Tenendo presente che il rilascio del certificato penale non è contestuale alla richiesta, il datore di lavoro può comunque procedere all’impiego con l’acquisizione di una dichiarazione del lavoratore che attesti l’assenza di sue condanne contro i minori. Convegno sabato 3 maggio D alla collaborazione tra Csi Treviso e l’Istituto Canossiano Madonna Del Grappa di Treviso - con il suo Liceo sportivo, in particolare - una nuova ed interessante opportunità di riflessione e formazione arriva a disposizione di dirigenti sportivi, volontari e degli studenti interessati al mondo dello sport nella sua visione più completa. Sabato 3 maggio, alle ore 9.30 presso l’aula magna dell’istituto si terrà un interessante clinic formativo sul tema: “Impresa sociale sportiva nel Csi si può? Nuove prospettive occupazionali e di sviluppo” a cura del formatore nazionale Beppe Basso. 5XMILLE Una semplice firma per dare impulso allo sport per tutti I l Csi Treviso ricorda a tutti gli iscritti e ai simpatizzanti che in questo periodo di dichiarazioni dei redditi è possibile associare a questo adempimento anche un gesto concreto di sostegno allo sport, specie in questo momento in cui la crisi economica ha ridotto notevolmente le risorse pubbliche disponibili per la pratica sportiva di base. E’ infatti possibile devolvere il cinque per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche a sostegno delle associazioni riconosciute, che operano nel settore dello sport dilettantistico, come il nostro Comitato. Per donare, è sufficiente apporre la firma, nel Cud, nel 730 oppure nella dichiarazione Unico, sul riquadro dedicato alle onlus e alle Associazioni di promozione sociale, unitamente al codice fiscale: 800 271 902 95. E’ importante ricordare che l’operazione che non costa nulla e che può permettere alla nostra associazione di continuare ad offrire sport di qualità, presentando nuove attività a favore delle famiglie, dei giovani e delle fasce deboli della popolazione. Inoltre non esclude la scelta dell’8 per mille da destinare allo Stato o alla propria confessione religiosa. Un gesto semplice, che non costa nulla, ma che permette ad un Ente come il Csi di promuovere uno sport a misura di ogni individuo limitando il più possibile i costi. Ulteriori informazioni si possono ricevere alla segreteria del Csi di Treviso. EVENTI CSI Nel dettaglio si approfondiranno i temi delle: prospettive formative nella scelta dell’università; le prospettive occupazionali del settore sportivo; le opportunità del Csi per i giovani “imprenditori” dello sport; le prospettive in ambito sportivo ed educativo. L’evento è aperto a chiunque. Ulteriori informazioni possono esser richieste in segreteria di Comitato o via mail a [email protected]. POLO” O P L E D A IT V A L “ I C IN V CON BELLLA&MONELLA E” ASCOLTA “MAGAZIN LLE 10.00 ALLE 12.00. VENERDÌ 2 MAGGIO DA MERI TELEFONICI NU 4 TI AT TR ES O NN RA SA DEL COMUNE DI PAESE SE RISPONDERAI: A&MONELLA” “STO ASCOLTANDO BELLL 27 CSI di Treviso Via Longhin, 7 - 31100 Treviso Orari di segreteria: lunedì, martedì, giovedì, venerdì: 17.00 - 20.00 sabato: 10.30 - 12.30 mercoledì: chiuso al pubblico Tel. 0422 548964 Fax 0422 412201 ALE NAMENTO ANNU SUBITO PER TE UN ABBO A LA VITA DEL POPOLO! DI TREVISO APPROFONDIMENTO DELLA DIOCESI SETTIMANALE D’INFORMAZIONE E DI Quando Cosa Dove Domenica 27 aprile ore 8.00 Tennis tavolo: 14° Torneo Interr. 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Per info tel. 0422 576902 e-mail [email protected] Gianni Campigotto Danilo Gai Adelia Rossetto Franceschi 05.01.1957 - 24.03.2014 Cappella di Scorzè 12.10.1935 - 05.04.1914 Caerano di San Marco 01.02.1923 - 08.04.2014 Monastier L’amore non si esaurisce con la vita. È una ricchezza che va oltre di noi. Non esiste un prima o un dopo per amare. Si ama e basta. E anche se chi amiamo non è più fra noi, il filo non è spezzato è solo dall’altra parte del cammino. Prega, sorridi, pensami... La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto... il tuo sorriso è la mia pace. Sant’Agostino Un caro pensiero da tutti noi. A tutti coloro che la conobbero e l’amarono, perchè rimanga sempre vivo il suo ricordo. I suoi cari O.F. MARSILIO & VIDALI - 041.5841252 O.F. TREVISIN RONCADE – 0422. 707280 Linda Bonaventura ved. Belia Amelia Masiero ved. Michieletto Vittoria Deppieri ved. Saccarola 02.11.1928 - 08.04.2014 Cappella di Scorzè di anni 92 Olmo di Martellago di anni 86 Maerne Donna di forte tempra, fulgido esempio di amore materno. La sua nobiltà d’animo sempre pronta al perdono è stata la forza che ha ispirato la sua vita. Sapremo custodire con cura i valori che ci ha insegnato, per la vita che verrà. I figli Franco, Ennio, Nereo, Annalisa con le loro famiglie in segno di affetto. Il 10 aprile Amelia è mancata all’affetto dei suoi cari. Ne danno il doloroso annuncio il figlio, la figlia, la nuora, il genero, i nipoti, Violetta ed i parenti tutti. Il 12 aprile Vittoria è mancata all’affetto dei suoi cari. Lo annunciano con profondo dolore le figlie, i generi, i nipoti, i pronipoti, i fratelli, le sorelle ed i parenti tutti. Cesare Secchi Odilla Silvestri ved. Ceccon Gina Meneghetti ved. Berdusco di anni 74 Maerne di anni 88 Castello di Godego di anni 87 Castello di Godego Il 12 aprile Cesare dignitosamente si è spento. Ne danno il doloroso annuncio la moglie Eleonora, i figli Gianpietro, Corrado e Davide, le nuore Laura, Luciana e Francesca, i nipoti Giacomo, Agnese, Aurora e Giovanni, la cognata Mariangela ed i parenti tutti. Odilla cristianamente è mancata all’affetto dei suoi cari. Ne danno il triste annuncio i figli Giuseppina, Fulgenzio, Graziano e Mario, il genero, le nuore, i fratelli, la cognata, i nipoti, i pronipoti e parenti tutti. Gina è cristianamente manca all’affetto dei suoi cari. Ne danno il triste annuncio i figli Tiziana, Milena, Fernanda e Michele, i generi, la nuora, il fratello Andrea, la sorella Cecilia, i cognati, le cognate, i nipoti, i pronipoti e parenti tutti. SERVIZI FUNEBRI GENERALI ag. SILVESTRI - 0423.468983 SERVIZI FUNEBRI GENERALI ag. SILVESTRI - 0423.468983 O.F. MARSILIO & VIDALI - 041.5841252 Felicita Francescato ved. Corrò Tarcisio Zambon Sebastiano Chiappin di anni 93 Martellago di anni 82 Mottinello Nuovo di anni 87 Villarazzo di Castelfranco Veneto Lunedì 14 aprile Felicita è mancata all’affetto dei suoi cari. Ne danno il doloroso annuncio la figlia, il figlio, il genero, la nuora, il nipote e i parenti tutti. Non piangete la mia assenza, sono beato in Dio e prego per voi. Io vi amerò dal cielo come vi ho amato in terra. Lo annunciano la moglie Anna i figli Patrizia, Loris, Raffaele e Mariano , parenti e amici tutti. “So che in fondo alla strada il Signore mi aspetta”. B.B. Porro Il 14 aprile Sebastiano è mancato all’affetto dei suoi cari. Ne danno il triste annuncio la moglie Rosa, i figli Luciano e Franco, le nuore, il fratello, le sorelle, i cognati, le cognate, i nipoti e parenti tutti. SERVIZI FUNEBRI GENERALI ag. VIASANTI - 0424.541157 SERVIZI FUNEBRI GENERALI ag. SILVESTRI - 0423.468983 Antonio “Gianni” Brunello Silvio Vittorio Anna Stragapede 16.12.1948 - 15.04.2014 Treviso S. Bartolomeo 21.04.1909 - 17.04.2014 Treviso S. Martino Urbano Martedì 15 aprile è mancato all’affetto dei suoi cari. Lo annunciano con profondo dolore la moglie Daniela, le sorelle Maria Antonietta e Rosanna, i cognati, le cognate, i nipoti uniti ai parenti ed amici tutti. Si ringraziano quanti sono intervenuti alla Liturgia funebre. 18.02.1944 - 15.04.2014 Treviso S.Bona Martedì 15 aprile è mancato all’affetto dei suoi cari. Lo annunciano con profondo dolore la moglie Maria Luisa, le figlie Barbara e Stefania con i generi Gianluca e Gherardo, i nipoti Davide, Valentina, Camilla e Carolina, la sorella Elisa, uniti a tutta la famiglia. Si ringraziano quanti sono intervenuti alla Liturgia funebre. O.F. GIGI TREVISIN – 0422.542863 O.F. GIGI TREVISIN – 0422.542863 Giovedì 17 aprile Anna è mancata all’affetto dei suoi cari. Addolorati ne danno il triste annuncio i nipoti, pronipoti e parenti tutti. Un particolare ringraziamento a tutto il personale dell’istituto Rosa Zalivani per l’amorevole assistenza prestata. C.O.F. SRL - ag. PASINI - 0422. 543342 Elda Londero ved. Barbon Marta Brambullo ved. Pranovi Mario Margutti m. 18.04.2014 Treviso S.M. Maggiore 07.07.1915 - 19.04.2014 Treviso S. Agnese 23.09.1949 - 19.04.2014 Treviso Duomo Venerdì 18 aprile Elda è mancata all’affetto dei suoi cari. Ne danno l’annuncio Guido e Liliana Petrin. Si ringraziano quanti hanno partecipato alla Liturgia funebre. Sabato 19 aprile Marta è mancata all’affetto dei suoi cari. Lo annunciano con profondo dolore i figli Giancarlo e Giuseppe, le nuore, i nipoti, il fratello, la sorella, i cognati uniti ai parenti tutti. Si ringraziano quanti hanno partecipato alla Liturgia funebre. Sabato 19 aprile Mario è mancato all’affetto dei suoi cari. Lo annunciano con profondo dolore la moglie Rita, il figlio Luca, la mamma, il fratello, la sorella, gli adorati nipoti uniti ai parenti tutti. Si ringraziano quanti hanno partecipato alla Liturgia funebre. O.F. GIGI TREVISIN - 0422.542863 O.F. GIGI TREVISIN - 0422.542863 O.F. GIGI TREVISIN - 0422.542863 Angelo Santambrogio 03.09.1937 - 20.04.2014 Onè di Fonte Domenica 20 aprile Angelo è mancato all’affetto dei suoi cari. Addolorati ne danno il triste annuncio: la moglie Luciana, i cognati, le cognate, i nipoti e tutti i suoi cari. C.O.F. SRL - ag. PIZZOLON - 0422. 450430 via Inferiore 49/51 (vicino Duomo) 0422.542863 via Marchesan 49 (vicino Ospedale) 0422.405745 TREVISO reperibilità 24 ore 348.8743294 www.gigitrevisinsrl.it
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