Disciplinare descrittivo prestazionale dei principali elementi tecnici Impianti termomeccanici 1.1 Premessa Costituiscono oggetto di questo disciplinare le norme di riferimento e le specifiche tecniche dei componenti previsti a progetto per la realizzazione delle opere in oggetto. Inoltre rappresentano parte integrante di questo disciplinare gli altri documenti di progetto ed in particolare: la relazione tecnica; gli elaborati grafici. Le presenti Norme Tecniche contengono le caratteristiche generali e particolari di apparecchiature, materiali e componenti vari previsti nel progetto. Tali Norme fissano inoltre i criteri generali di prova e collaudo degli impianti da eseguire. Si precisa che: la D.L. (Direzione Lavori) approverà i campioni e i disegni costruttivi presentati per quanto riguarda la loro conformità al progetto esecutivo, alle normative e alle caratteristiche tecnicodimensionali delle apparecchiature e dei materiali. La D.L. approverà pure i campioni per ciò che concerne: la tipologia il colore le finiture superficiali la compatibilità con le soluzioni tecniche ed architettoniche adottate. 1 1.2 Leggi e Norme di riferimento 1.2.1 Generalità Gli impianti devono essere realizzati nella più scrupolosa osservanza delle norme vigenti ed in particolare delle prescrizioni C.T.I., ENPI, VVF, CEI, ISPESL, USL, UNI, REGOLAMENTI COMUNALI, etc. Salvo raccomandazioni più dettagliate o più restrittive riportate nelle specifiche dei singoli materiali o impartite dalla Direzione Lavori, le normative cui riferirsi sono quelle di seguito riportate. In merito ai pertinenti aspetti della legislazione vigente si manifesta quanto segue: - ai sensi dell’art. 269 comma 14 – titolo I - parte V del Decreto Legislativo del 3 aprile 2006 n. 152 e D.A. del 9.8.2007 n. 175/Gab, l’impianto in oggetto non necessita di autorizzazioni per le emissioni in atmosfera. - ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica 1° agosto 2011 , n. 151 “Regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione degli incendi, a norma dell’articolo 49, comma 4 -quater , del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122”, il presente progetto non rientra tra elenco delle attività soggette alle visite e ai controlli di prevenzione incendi, per cui risulta esente dall’iter procedurale denominato S.C.I.A.. 1.2.2 Elettropompe UNI 6871 Pompe - Metodi di prova e condizioni di accettazione UNI 6899 Alloggiamento per tenute meccaniche per pompe UNI 7467 Pompe centrifughe ad uno stadio con aspirazione assiale per acqua UNI 8365 Pompe di serie per impianti di riscaldamento ISO 2548 Pompe centrifughe emiassiali e assiali. Codice di prova accettazione Motore elettrico secondo norme CEI 1.2.3 Tubazioni D.M. 12 dicembre 1985 "Norme Tecniche relative alle tubazioni. Tutte le Norme UNI relative ai vari tipi di tubazioni e raccordi. Norma sperimentale UNI 9182 "Impianti di alimentazione e distribuzione acqua fredda e calda. Criteri di progettazione, collaudo e gestione". Norma sperimentale UNI 9183 "Sistemi di scarico delle acque usate. Criteri di progettazione, collaudo e gestione". Tutte le raccomandazioni emanate dall'Istituto Italiano Plastici (IIP). 2 Norme UNI antincendio UNI EN 10255:2005 Tubi di acciaio non legato adatti alla saldatura e alla filettatura Condizioni tecniche di fornitura UNI EN 10216-1; -2; -3; -4 Tubi senza saldatura di acciaio per impieghi a pressione Condizioni tecniche di fornitura - Tubi di acciaio non legato per impieghi a temperatura ambiente; - Tubi di acciaio non legato e legato per impieghi a temperatura elevata; - Tubi di acciaio legato a grano fine; - Tubi di acciaio non legato e legato per impieghi a bassa temperatura 1.2.4 Isolamenti termici Legge n.10/91 Norme per il contenimento del consumo energetico per usi termici negli edifici" Decreto del Presidente della Repubblica n.412/93 Regolamento di esecuzione all'art. 4 della legge 10/91 Prescrizioni del Ministero degli Interni e del Comando VV.FF. in materia di prevenzione incendi Norme UNI ed UNI-CTI 1.2.5 Serbatoi Tutte le norme ISPESL/ANCC relative alla costruzione dei serbatoi, e ai relativi accessori Tutte le norme UNI riguardanti le caratteristiche dei serbatoi e dei relativi accessori Il decreto Ministeriali 31.7.1934, titolo IV La legge 13.7.1966, n.615 La legge 27.3.1969, n.121 La circolare M.I. 29.7.1971, n.73 Tutte le disposizione emesse dai Servizi Tecnici dei Vigili del Fuoco Tutte le disposizioni ENPI che possono andare ad interessare i sistemi di accesso in dotazione Le norme UNI.CNR 10011-12 relative alle condizioni meteorologiche locali, per i serbatoi installati all'aperto. 1.2.6 Componenti di impianti di produzione del caldo e del freddo UNI 5104 Impianti di condizionamento dell'aria - Norme per ordinazione, l'offerta e il collaudo (Gr 4) UNI 6007 Impianto di condizionamento dell'aria - Segni grafici (Gr 3) 3 UNI 7357 Calcolo del fabbisogno termico per il riscaldamento di edifici (Gr 9) (FA 83-79 FA 101-83) UNI 8065 Trattamento delle acque negli impianti termici ad uso civile (Gr 6) UNI 8066 Impianti di riscaldamento di edifici di civile abitazione - Stima dei consumi di combustibile (Gr 2) UNI 8364 Impianti di riscaldamento - Controllo e manutenzione (Gr 6) (FA 146-84) UNI 8852 Impianti di climatizzazione invernale per edifici adibiti ad attività industriale ed artigianale - Regole per l'ordinazione, l'offerta e collaudo (Gr 7) UNI 8884 Caratteristiche e trattamento delle acque dei circuiti di raffreddamento e di umidificazione (Gr 12) 1.2.7 Valvole Tutte le Norme UNI relative ai materiali e alle dimensioni delle valvole Tutte le norme UNI relative ai materiali e alle dimensioni degli accessori, quali flange, bulloni, dadi, guarnizioni, tiranti, ecc. Le norme UNI 338.66 e 339.66 relative rispettivamente alle filettature "cilindrica" e "conica" degli attacchi. La norma UNI 1284 relativa alla relazione tra la pressione e la temperatura d'esercizio, per i materiali metallici La Norma DIN 2403 relativa alla relazione tra la pressione e la temperatura d'esercizio, per i materiali in plastica La Norma UNI 6100.67 relative alle tolleranze La Norma UNI 7125.72 relativa alla marcatura e ai collaudi NOTA: Qualora le condizioni di esercizio comportassero, o venisse comunque richiesto l'impiego di valvolame prodotto all'estero, dovrà essere fatto riferimento alle Norme nazionali del costruttore (DIN, AFNOR, BS, ANSA, ecc.). 1.2.8 Regolazione automatica UNI 7939/1 Terminologia per la regolazione automatica degli impianti di benessere Impianto di riscaldamento degli ambienti UNI 7941 Regolazione automatica per gli impianti di benessere - Prescrizioni e prove per regolatori climatici UNI 7942 Regolazione automatica per gli impianti di benessere - Prescrizioni e prove delle valvole termostatiche per radiatori. 4 1.2.9 Altre normative generali UNI EN 378-1:1996 30/11/96 Impianti di refrigerazione e pompe di calore. Requisiti di sicurezza ed ambientali. Requisiti di base. UNI ENV 1805-1:1998 31/05/98 Comunicazione dati per rete di gestione per applicazione HVAC - Rete di comunicazione per l'automazione ed il controllo degli edifici. UNI ENV 1805-2:1998 31/05/98 Comunicazione dati per rete di gestione per applicazione HVAC - Trasmissione dati indipendente dal sistema per l'automazione degli edifici mediante comunicazione aperta (FND) UNI EN 1861:2000 31/07/00 Impianti di refrigerazione e pompe di calore - Diagrammi di flusso del sistema e diagrammi delle tubazioni e della strumentazione - Disposizione e simboli UNI 8065:1989 01/06/89 Trattamento dell' acqua negli impianti termici ad uso civile. UNI 8199:1998 30/11/98 Acustica - Collaudo acustico degli impianti di climatizzazione e ventilazione - Linee guida contrattuali modalita' di misurazione UNI 8364:1984/A146:1984 30/09/84 Foglio di aggiornamento n. 1 alla UNI 8364 (feb. 1984). Impianti di riscaldamento. Controllo e manutenzione. UNI 8364:1984 28/02/84 Impianti di riscaldamento. Controllo e manutenzione. UNI 8852:1987 31/01/87 Impianti di climatizzazione invernali per gli edifici adibiti ad attivita' industriale ed artigianale. Regole ordinazione, l' offerta ed il collaudo. UNI 8854:1986 31/01/86 Impianti termici ad acqua calda e/o surriscaldata per il riscaldamento degli edifici adibiti ad attivita' industriale e artigianale. Regole per l' ordinazione, l' offerta e il collaudo. UNI 8855:1986 30/06/86 Riscaldamento a distanza. Modalita' per l' allacciamento di edifici a reti di acqua calda. UNI 8884:1988 28/02/88 Caratteristiche e trattamento delle acque dei circuiti di raffreddamento e di umidificazione. UNI 9317:1989 28/02/89 Impianti di riscaldamento. Conduzione e controllo. UNI 10200:1993 30/09/93 Impianti di riscaldamento centralizzati. Ripartizione delle spese di riscaldamento. UNI 10202:1993 30/09/93 Impianti di riscaldamento con corpi scaldanti a convezione naturale. Metodi di equilibratura. 5 UNI 10346:1993 30/11/93 Riscaldamento e raffrescamento degli edifici. Scambi di energia termica tra terreno ed edificio. Metodo di calcolo. UNI 10347:1993 30/11/93 Riscaldamento e raffrescamento degli edifici. Energia termica scambiata tra una tubazione e l'ambiente circostante. Metodo di calcolo. UNI 10348:1993 30/11/93 Riscaldamento degli edifici. Rendimenti dei sistemi di riscaldamento. Metodo di calcolo. UNI 10412:1994 31/12/94 Impianti di riscaldamento ad acqua calda. Prescrizioni di sicurezza. UNI ENV 13154-2:1999 31/03/99 Comunicazione dati per la rete di campo in applicazione HVAC - Protocolli UNI ENV 13321-1:1999 31/05/99 Comunicazione dati per rete di automazione in applicazioni HVAC - BACnet, Profibus, World FIP. UNI EN 12309-2:2002 01/04/02 Apparecchi di climatizzazione e/o pompe di calore ad assorbimento e adsorbimento, funzionanti con portata termica nominale non maggiore di 70 kW - Utilizzazione razionale dell'energia UNI EN 247:2001 31/05/01 Scambiatori di calore - Terminologia. UNI EN 255-1:1998 31/10/98 Condizionatori, refrigeratori di liquido e pompe di calore con compressore elettrico – Riscaldamento, Terminologia, definizioni e designazione UNI EN 255-2:1998 31/10/98 Condizionatori, refrigeratori di liquido e pompe di calore con compressore elettrico – Riscaldamento Prove e requisiti per la marcatura delle apparecchiature per riscaldamento ambiente UNI EN 305:1999 31/01/99 Scambiatori di calore - Definizioni delle prestazioni degli scambiatori di calore e procedure generali prova per la determinazione delle prestazioni di tutti i tipi di scambiatori UNI EN 306:2001 30/06/01 Scambiatori di calore - Metodi di misurazione dei parametri necessari UNI ENV 327:1992 31/10/92 Scambiatori di calore. Procedure di prova per stabilire le prestazioni conversione forzata UNI ENV 328:1993 31/10/93 Scambiatori di calore. Procedure di prova per stabilire le prestazioni dell'aria di impianti per la refrigerazione. UNI EN 814-1:1999 28/02/99 Condizionatori e pompe di calore con compressore elettrico – Raffreddamento designazione 6 UNI EN 814-2:1999 28/02/99 Condizionatori e pompe di calore con compressore elettrico – Raffreddamento la marcatura UNI EN 814-3:1999 28/02/99 Condizionatori e pompe di calore con compressore elettrico Raffreddamento UNI EN 1216:2000 31/07/00 Scambiatori di calore - Batterie di raffreddamento e di riscaldamento dell'aria a ventilazione forzata -Procedimenti di prova per la determinazione delle prestazioni UNI 7939-1:1979 30/09/79 Terminologia per la regolazione automatica degli impianti di benessere. Impianti di riscaldamento degli ambienti. UNI 8365:1986 30/06/86 Pompe di serie per impianti di riscaldamento. Prove. UNI 9166:1987 31/12/87 Generatori di calore. Determinazione del rendimento utile a carico ridotto per la classificazione ad alto rendimento. UNI EN 12055:2000 31/03/00 Refrigeratori di liquidi e pompe di calore con compressore elettrico - Raffreddamento - Definizioni, prove e requisiti UNI ENV 12102:1998 28/02/98 Condizionatori, pompe di calore e deumidificatori con compressori azionati elettricamente – Misurazione del rumore aereo - Determinazione del livello di potenza sonora UNI EN 12263:2000 30/11/00 Impianti di refrigerazione e pompe di calore - Dispositiviinterruttori di sicurezza per la limitazione della pressione - Requisiti e prove. 7 1.3 Criteri Generali di esecuzione delle opere impiantistiche 1.3.1 Prescrizioni per la messa in opere dalle apparecchiature Gli argomenti trattati nei paragrafi seguenti sono a complemento di quelli in materia inseriti nelle diverse norme tecniche. In linea generale sono comunque da eseguire le operazioni sotto elencate: allineamento, prendendo un riferimento ragionevole; fissaggio a pavimento o a parete con l'adozione dei provvedimenti contro le vibrazioni e la trasmissione del rumore; protezione, durante la fase di montaggio e sino alla messa in servizio, contro lo stillicidio, la polvere, la caduta di materiali; ritocco della verniciatura in caso di graffiature ed escoriazioni durante le operazioni di trasporto, carico e scarico; ripresa delle coibentazioni eventualmente danneggiate; verifica dell'efficienza meccanica: serraggio di viti e bulloni, tenuta delle guarnizioni, estraibilità delle parti rimovibili, corretto senso di rotazione delle parti rotanti; identificazione delle diverse parti con i contrassegni regolamentari e con le targhettature prestabilite; verifica della pulizia in generale e dell'assenza di corpi estranei nelle parti mobili. 1.3.2 Provvedimenti contro la trasmissione di vibrazioni Le parti in movimento delle macchine devono essere equilibrate staticamente e dinamicamente. Tutte le macchine rotanti o comunque fonti di possibili vibrazioni devono essere posate su supporti antivibranti. Devono essere forniti i disegni dei basamenti delle apparecchiature e tutti i dispositivi antivibranti da inserire nelle strutture in muratura. Per il dimensionamento dei basamenti e degli antivibranti si rimanda alle prescrizioni degli ASHRAE Handbooks. In ogni caso, deve essere assicurato un grado di isolamento per cui la frequenza propria di risonanza della struttura supportata sia inferiore ad 1/3 della frequenza della forzante. La frequenza propria di risonanza (fn) è esprimibile (in Hertz o cicli al secondo) con fn = 15,8/_d, essendo d la deflessione statica dei supporti resilienti, espressa in mm. 8 Per macchine rotanti si può assumere come frequenza forzante la più bassa velocità di rotazione. Quando si debba ricorrere a basamenti inerziali, questi devono avere una massa in calcestruzzo da 1 a 3 volte il peso del componente supportato. La scelta del tipo di antivibrante è fatta, oltrechè in relazione alle condizioni di carico, considerando la temperatura di esercizio e la presenza di sostanze aggressive. Isolatori in gomma o neoprene sono da applicarsi per deflessioni fino a 12 mm. Per deflessioni statiche più elevate ricorrere a molle. Le molle non guidate elicoidali soggette a compressione devono avere diametri di spira abbastanza ampi per non piegarsi lateralmente sotto il carico (nel caso in cui gli ingombri non permettano ampi diametri fare ricorso a guide stabilizzatrici). Per apparecchiature che possono avere variazioni di peso rilevanti devono essere previste delle molle con dei blocchi di fine corsa che impediscano movimenti eccessivi allo scarico. Quando necessario devono essere previsti dei reggispinta per oscillazioni trasversali. Le apparecchiature quali pompe, ventilatori e gruppi termomeccanici devono essere sempre corredate di giunti elastici al fine di evitare le trasmissioni di vibrazioni ai canali ed alle tubazioni. Le tubazioni devono essere sospese alle pareti a mezzo di dispositivi tali che evitino la trasmissione alla struttura ed alle pareti dell'edificio di vibrazioni residue, provenienti dalla macchina o dovute alla circolazione dei fluidi. 9 1.3.3 Provvedimenti per la limitazione della rumorosità degli impianti Rumore ai confini di proprietà Si fa riferimento alle prescrizioni dei D.P.C.M. 01.03.91 e 14.11.97. 1.3.4 Prescrizioni per l'esecuzione Gli impianti devono essere realizzati in modo da non generare negli ambienti occupati e nell'ambiente esterno livelli sonori inaccettabili e, comunque, superiori a quelli prescritti. In linea generale, pertanto, si deve operare come segue : 1. Le apparecchiature devono essere di ottima qualità con adeguato isolamento acustico per basse frequenze. I costruttori devono dettagliare le caratteristiche acustiche relative. 2. Le pompe di circolazione devono essere scelte correttamente e lavorare nelle condizioni ottimali. 3. Non devono essere utilizzati motori con velocità di rotazione superiore a 1.500 g/1' salvo per impianti antincendio. 4. Per evitare i rumori derivanti dalle dilatazioni delle tubazioni devono prevedersi dispositivi di dilatazione con supporti che consentano tutti i possibili spostamenti. 5. Gli attraversamenti di solette e pareti devono essere realizzati in modo tale da impedire la trasmissione di rumori e vibrazioni alla struttura, prevedendo ad esempio guaine adeguate. 6. Le tubazioni devono essere fissate in modo da evitare la trasmissione di vibrazioni alla struttura. Possono essere interposti anelli di gomma; per evitare di comprimere eccessivamente la gomma i collari devono essere previsti di due grandezze superiori al diametro delle tubazioni. Particolare attenzione va dedicata all'attenuazione del rumore proveniente dalle centrali. Qualora il rumore trasmesso dagli impianti ai locali occupati od all'esterno superi i valori prescritti, si devono prendere adeguati provvedimenti per rientrare nei limiti. I provvedimenti possono interessare : 1. Le fonti di rumore ad esempio sostituendo le apparecchiature scelte con altre più silenziose. 2. L'isolamento delle fonti di rumore con cuffie afoniche e protezioni in genere. 3. Il trattamento dell'ambiente impiegando per pareti, soffitti, pavimenti, prese d'aria, porte, i sistemi ed i mezzi più idonei per ottenere il risultato voluto. 10 1.4 Modulo termico Generatore di calore a basamento a gas per esterno/interno omologato IPX5D, a condensazione dei fumi, tiraggio forzato, accensione elettronica, per riscaldamento, abbinabile in batteria - Armadio contenitore speciale per esterno con verniciatura epossipoliestere - Porta frontale di ispezione con feritoie di aerazione e chiusura a chiave di sicurezza - Flange di collegamento idraulico rapido tra più elementi termici DN80 - Valvola a 3 vie di intercettazione idraulica sulla mandata e sfogo in atmosfera - Valvola a 2 vie con Flow-stop d'intercettazione ritorno - Tubo di drenaggio condensa - Flangia di collegamento gas tra più elementi termici DN50 - Rubinetto di intercettazione gas - Scarico fumi diametro 100 mm con presa per analisi combustione - Bruciatore a premiscelazione totale a rapporto di combustione a CO2 costante e modulazione continua aria/gas - Rapporto di modulazione 1:4 - Scambiatore primario in alluminio al silicio/magnesio interamente bagnato ultracompatto ad alta circolazione d'acqua - Microprocessore di controllo e gestione controllato da regolatore elettronico digitale - Funzioni accessorie: diagnostica parametri di funzionamento, antigelo, spazzacamino, postcircolazione e segnalazione guasti digitali. - Porta di collegamento E-Bus - Elevatissimo rendimento stagionale - Potenza autoadattante in funzione della lunghezza degli scarichi fumi. - Bassissime emissioni inquinanti, Low NOx, classe Va EN 297/EN 483. - Pompa modulante di serie - Pressostato di minima pressione gas - Presso stato di minima pressione acqua - Livellostato di sicurezza drenaggio condensa - Rubinetto di scarico caldaia - Disareatore automatico - Disareatore manuale - Temporizzatore antibloccaggio pompa Rispondente alle seguenti caratteristiche 11 - Conforme alla direttiva 90/396/CEE - marcatura CE - Conforme alla direttiva 89/336/CEE (compatibilità elettromagnetica) - Conforme alla direttiva 73/23/CEE (bassa tensione) - Conforme alla direttiva 92/42/CEE (rendimenti) - 4 stelle - Grado di protezione IPX5D - Armadio vuoto di contenimento Kit Ispesl - regolatore elettronico - Sonda esterna - Modulo elettronico di espansione - Scheda trasmissione dati BCM - Kit INAIL - Separatore idraulico - Armadio per esterno vuoto 1.5 Condotti per evacuare i Fumi Per i generatori di calore alimentati a legna o da altri biocombustibili solidi, i condotti per evacuare i fumi vanno realizzati in base alle norme vigenti e, in particolare, secondo quanto richiesto dalle: UNI 9615 Generatori di calore alimentati a legna o da altri biocombustibili solidi. Requisiti di installazione. UNI 10683 Calcolo delle dimensioni interne dei camini. Definizioni e procedimenti di calcolo fondamentali. Questi condotti sono essenzialmente composti: (1) dalla canna fumaria, che convoglia i fumi verso l’esterno; (2) dal comignolo, che serve ad evacuare i fumi in atmosfera e (3) dal canale da fumo, che collega il generatore di calore alla canna fumaria. 1.5.1 Canna fumaria Principali caratteristiche e prestazioni richieste: − essere a tenuta dei gas combusti, impermeabile e coibentata per evitare dispersioni di calore e fenomeni di condensa − essere realizzata con materiali resistenti alle normali sollecitazioni termo-meccaniche e alla azione dei gas combusti e delle loro condense; 12 − essere adeguatamente distanziata dai materiali combustibili o infiammabili con intercapedini d'aria o materiali isolanti; − avere sezione interna preferibilmente circolare. Le sezioni rettangolari devono avere un rapporto massimo tra i lati di 1,5. PRINCIPALI CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE: Camera di raccolta È bene che la canna fumaria abbia una camera (per la raccolta di materiali solidi e delle condense) da situarsi sotto l’imbocco del canale da fumo. La camera deve essere facilmente ispezionabile da un apposito sportello a tenuta d'aria. Allacciamento Il collegamento alla canna fumaria deve ricevere lo scarico di un solo generatore di calore. Eventuali deroghe vanno approvate dalle autorità competenti. Non è permesso lo scarico dei fumi in spazi chiusi anche se sono a cielo libero. Spostamenti 13 La canna fumaria deve essere realizzata con uno sviluppo prevalentemente verticale con deviazioni dall’asse non maggiori di 45°. Quota di sbocco Deve garantire una buona dispersione e diluizione dei prodotti della combustione. A tal fine deve essere posta oltre la zona (detta di reflusso) in cui possono formarsi delle contropressioni: zona che è variabile in relazione all'angolo di inclinazione della copertura (norme UNI 7129). Comignolo Principali caratteristiche e prestazioni richieste: − avere una sezione interna equivalente a quella del camino; − avere una sezione utile di uscita dei fumi non minore del doppio di quella interna del camino; − essere costruito con accorgimenti per impedire la penetrazione nel camino della pioggia, della neve e dei corpi estranei; − essere costruito in modo tale che, anche in caso di venti provenienti da ogni direzione e con qualsiasi inclinazione, sia comunque assicurato lo scarico dei prodotti della combustione. Inoltre il funzionamento del comignolo deve essere esclusivamente di tipo statico. Non sono pertanto ammessi comignoli che utilizzano mezzi meccanici di aspirazione. Canale da fumo Principali caratteristiche e prestazioni richieste: − essere realizzato con materiali non combustibili idonei a resistere ai prodotti della combustione ed alle loro eventuali condensazioni; − essere a tenuta dei prodotti della combustione e delle condense ed inoltre essere coibentato; − non deve passare attraverso i locali nei quali è vietato installare apparecchi a combustione; − è vietato l’uso dei normali tubi metallici flessibili e in fibro-cemento; − deve esserci soluzione di continuità tra il canale da fumo e la canna fumaria in modo tale che la canna fumaria non appoggi sul generatore. Principali caratteristiche costruttive: Lunghezza massima e spostamenti Con generatori dotati di ventilatore per l’espulsione dei fumi, per quanto riguarda la lunghezza ed il numero massimo delle curve, si devono rispettare le istruzioni del costruttore. In mancanza di tali istruzioni si devono rispettare le seguenti prescrizioni: − i tratti orizzontali devono avere una pendenza minima del 3% verso l’alto; − la lunghezza del tratto orizzontale deve essere minima e comunque non maggiore di 3 m; 14 − i cambiamenti di direzione, compreso quello di collegamento alla canna fumaria, non devono essere più di 4. Per collegare alla canna fumaria le stufe a tiraggio naturale vanno usate non più di 2 curve con cambio di direzione non superiore a 90°. La lunghezza del canale, in proiezione orizzontale, non deve superare i 2 m. Pendenza Deve essere evitata, per quanto possibile, la messa in opera di tratti orizzontali. E’ vietato lo sviluppo in contropendenza. Per caminetti, dove si devono raggiungere scarichi a soffitto o a parete non coassiali rispetto all'uscita dei fumi dall'apparecchio, i cambiamenti di direzione devono essere realizzati con l'uso di gomiti aperti non superiori a 45°. Cambiamenti di sezione Il canale da fumo deve essere a sezione costante. Eventuali cambiamenti di sezione sono ammessi solo all'innesto della canna fumaria. Aperture di ispezione Il canale da fumo deve permettere il recupero della fuliggine o essere scovolabile. Dispositivi di regolazione manuale del tiraggio Se inseriti nel canale da fumo, questi dispositivi non devono ostruire ermeticamente la sezione interna del condotto. Le serrande devono essere dotate di idonee aperture di sicurezza o altro meccanismo atto ad evitare la totale chiusura della valvola. L'apertura minima di sicurezza deve essere pari al 3% della sezione del canale e non minore di 20 cm2. Non è ammesso l’uso di dispositivi manuali per la regolazione del tiraggio sugli apparecchi del tipo a tiraggio forzato. 1.6 Collettori portastrumenti ed accessori INAIL (Ex ISPESL) 1.6.1 Funzione Il collettore portastrumenti ed accessori raggruppa in modo compatto una serie di dispositivi certificati e tarati a banco/conformi INAIL il cui utilizzo è obbligatorio per il controllo e la sicurezza delle centrali termiche con potenzialità superiori a 35 kW. I dispositivi installati e le predisposizioni presenti sul collettore sono i seguenti: - termostato ad immersione di sicurezza con ripristino manuale - termometro - pressostato di sicurezza a ripristino manuale - pressostato di minima a ripristino manuale - rubinetto manometro - riccio ammortizzatore 15 - manometro - pozzetto per valvola di intercettazione combustibile - pozzetto di controllo INAIL - attacco per valvola di sicurezza INAIL Omologazioni - Termostato ad immersione, pressostato di sicurezza e di minima omologati INAIL - Termometro e manometro conformi a norme INAIL - Rubinetto manometro, campione INAIL - Pozzetto di controllo INAIL Materiali Corpo collettore: acciaio verniciato Riccio ammortizzatore: rame, cromato Guarnizioni bocchettone: fibra non asbestos NBR Attacchi principali: 1 1/4”, 1 1/2” e 2” M a bocchettone Attacchi per valvola di sicurezza INAIL: 3/4” M o 1” M 1.6.2 Prestazioni Collettore Fluido d’impiego: acqua, soluzioni glicolate non pericolose escluse dal campo di applicazione della direttiva 67/548/CE Max percentuale di glicole: 30% Pressione max di esercizio: 10 bar Campo di temperatura di esercizio: 0÷110°C Termostato ad immersione di sicurezza Ripristino manuale Tensione: 250 V - 50 Hz Portata contatti: - C-1: 16 (4) A / 250 V - C-2: contatto di servizio Grado di protezione: IP 40 Taratura (tolleranza): 100°C (+0°C -6°C) Guaina attacco: 1/2” Termometro Diametro: 80 mm Attacco posteriore: 1/2” M 16 Scala temperatura: 0÷120°C Classe di precisione: UNI 2 Completo di pozzetto Pressostato di sicurezza Ripristino manuale Tensione: 250 V – 50 Hz Portata contatti: 16 (10) A / 250 V Campo di regolazione: 1÷5 bar Pressione max di esercizio: 15 bar Campo di temperatura ambiente: -10÷55°C Campo di temperatura fluido: 0÷110°C Temperatura max di esercizio: 110°C Grado di protezione: IP 44 Pressostato di minima Ripristino manuale Tensione: 250 V – 50 Hz Portata contatti: 16 (10) A / 250 V Campo di regolazione: 0,5÷1,7 bar Pressione max di esercizio: 5 bar Campo di temperatura ambiente: -10÷55°C Campo di temperatura fluido: 0÷110°C Temperatura max di esercizio: 110°C Grado di protezione: IP 44 Attacco filettato: 1/2” F con calotta Pozzetto di controllo INAIL Attacco filettato: 1/2” Pozzetto valvola di intercettazione combustibile Attacco filettato: 1/2” Valvola di sicurezza INAIL opzionale e valvola di intercettazione combustibile INAIL opzionale: scelta in funzione delle caratteristiche dell’impianto. 1.6.3 Funzionalità Il kit compatto, composto dal collettore e dai dispositivi INAIL, consente il controllo della temperatura e della pressione dell’impianto. Il termostato, il pressostato di sicurezza e di minima 17 possono essere cablati elettricamente con il bruciatore della caldaia in modo tale da disattivarlo al raggiungimento dei valori limite di temperatura o pressione nella mandata dell’impianto. I valori istantanei di temperatura e pressione possono essere letti attraverso il termometro ed il manometro installati sul kit. Il collettore è dotato di un pozzetto per l’inserimento della sonda della valvola di intercettazione del combustibile certificata e tarata a banco INAIL, di un pozzetto di controllo INAIL ed è predisposto per l’attacco di una valvola di sicurezza certificata e tarata a banco INAIL. Compattezza La compattezza del collettore consente l’installazione in spazi limitati e di avere a portata di mano i principali dispositivi di controllo e sicurezza dell’impianto. Il collettore può essere attraversato dal fluido in entrambi i versi di percorrenza. 1.6.4 Dimensionamento Il dimensionamento del collettore si effettua prendendo in considerazione i parametri funzionali dell’impianto, quali la portata, la perdita di carico Δp spendibile sul collettore (v. Caratteristiche idrauliche), compatibile con la prevalenza della pompa di caldaia, insieme alla pressione di lavoro ed alla potenzialità del generatore con cui scegliere la valvola di sicurezza certificata e tarata a banco INAIL. Il collettore è predisposto con un attacco per valvola di sicurezza serie 527 da 3/4” o da 1”: qualora la valvola di sicurezza da 3/4” o da 1” non fosse sufficiente a smaltire la portata di scarico richiesta, non si utilizza l’attacco predisposto sul collettore ma si installa la valvola selezionata direttamente sulla tubazione di mandata, rispettando comunque le distanza richieste dalla Raccolta R Ed. 2009. 1.7 Vasi di Espansione e gruppi di riempimento Oggetto della specifica - Vasi di espansione chiusi a membrana - Gruppi di riempimento Riferimento a norme specifiche - D.M. 01.12.1975 e relativa raccolta "R" del 1980, modifiche successive - Norme di sicurezza per apparecchi contenenti liquidi caldi sotto pressione. - D. Lgs. n°93 del 25/02/2000 – Attuazione della Direttiva 97/23/CE in materia di attrezzature in pressione. - EN 13445:2002 – Unfired Pressure Vessels. 18 Caratteristiche tecniche e costruttive Vasi di espansione chiusi a membrana - di tipo chiuso, pressurizzato con precarica di azoto; - costruzione in lamiera di acciaio; - membrana di gomma; - costruzione, dimensioni e collaudo secondo norme ISPESL. Gruppi di riempimento per circuiti chiusi Gruppo costituito da: - valvola di riempimento automatica, autoazionata sulla membrana, otturatore soffice; - valvola di ritegno con otturatore dotato di tenuta con guarnizione intercambiabile in materiale sintetico; - filtro ad Y, come da specifica; - valvole di intercettazione e by-pass a tenuta soffice che garantisca la chiusura ermetica. Accessori per vasi chiusi a membrana I vasi di espansione chiusi a membrana saranno dati in opera completi di: - manometro sulla linea di espansione; - valvola di riempimento/regolatrice di pressione. Prescrizioni di posa Per la posa in opera vale quanto di seguito indicato: - vaso dotato di propri supporti (non ammessi agganci alle tubazioni); - scarico dotato di intercettazione e convogliato con tubazione in acciaio zincato alla ghiotta predisposta della rete generale di scarico; - coibentazione del serbatoio come da specifica relativa, ove esplicitamente richiesto; - contatore d'acqua su reintegro acqua nei vasi aperti ove esplicitamente richiesto; - eliminatore automatico d'aria installato nei punti più alti dell'impianto; - scarico convogliato dove sussista pericolo di danni prodotti dallo sfiato; - separatore d'aria installato sulla tubazione di mandata. Modalità di collaudo Le operazioni di collaudo dei vasi di espansione dovranno prevedere almeno le seguenti verifiche: - per serbatoi chiusi, collaudo meccanico in fabbrica in conformità alle norme ISPESL; - controllo del funzionamento degli automatismi e del gruppo di riempimento. 19 1.8 Flussostato Caratteristiche tecniche e prestazionali Materiali Corpo: ottone UNI EN 12165 CW617N Coperchio: policarbonato autoestinguente Involucro protezione microinterruttore: policarbonato autoestinguente Asta soffietto e soffietto: acciaio Inox Lamella per tubi: acciaio Inox Molla microinterruttore: acciaio Inox Tenute ad O-Ring: EPDM Prestazioni Fluidi d’impiego: acqua potabile e soluzioni glicolate Massima percentuale di glicole: 50% Pressione massima di esercizio: 10 bar Campo di temperatura fluido: -30÷120°C Temperatura massima ambiente: 55°C Attacco: 1” M Adattabilità tubazioni: da 1” a 8” Caratteristiche elettriche Tensione: 250 V Intensità corrente: 15 (5) A Grado di protezione: IP 54 Marchio: CE 1.9 Gruppo di riempimento automatico Caratteristiche tecniche prestazionali Materiali Corpo: lega antidezincificazione CR UNI EN 12165 CW602N Coperchio: PA66G30 Asta di comando: acciaio inox Parti mobili: lega antidezincificazione CR UNI EN 12164 CW602N 20 Tenute: NBR Filtro: acciaio inox Valvole di intercettazione: ottone UNI EN 12165 CW617N o Prestazioni Pressione massima in entrata: 16 bar o 10 bar Campo di taratura: 1÷6 bar Taratura di fabbrica: 3 bar Temperatura massima d'esercizio: 60°C Campo pressione manometro: 0÷10 bar Luce di passaggio filtro Ø: 0,51 mm o 0,4 mm Fluidi d'impiego: Acqua Attacchi Entrata: 1/2”, 3/4” F Uscita: 1/2”, 3/4” F Manometro: 1/4” F 1.10 Valvole di sicurezza per impianti termici ed idrosanitari qualificate e tarate I.S.P.E.S.L. Caratteristiche tecniche e prestazionali Materiali: Corpo: - 1/2”-3/4”: ottone UNI EN 12165 CW617N - 1”-1 1/4”: ottone UNI EN 1982 CB753S Coperchio: ottone UNI EN 12165 CW617N, oppure PA 6 G 30 Asta comando: ottone UNI EN 12164 CW614N Guarnizione otturatore: EPDM Membrana: EPDM Molla: acciaio UNI 3823 Pressione nominale: PN 10 Campo di temperatura: 5÷110°C Prestazioni: Sovrappressione apertura:: 10% oppure 20% Scarto di chiusura: 20% 21 Fluido d’impiego: acqua, aria Categoria PED: IV Tarature: 2-2,5-3-3,5-4-5-6-7-8 bar Particolarità funzionali Le valvole di sicurezza qualificate e tarate I.S.P.E.S.L. rispondono alle prescrizioni tecniche della raccolta “R” Edizione 2005. Sovrapressione di scarico <10% La piena portata di scarico della valvola deve verificarsi a valori di pressione Ps<1,1·Ptaratura. Questa caratteristica, unita alla particolare gamma di valori di taratura, consente di disporre della giusta valvola a seconda del valore di pressione massima di esercizio dell’impianto o del generatore. Scarto di chiusura <20% La valvola deve richiudersi entro valori di pressione Pr>0,8·Ptaratura. Questa caratteristica consente di limitare al minimo la perdita di acqua dall’impianto, in caso di apertura della valvola. Sicurezza positiva Le prestazioni della valvola sono garantite anche in caso di deterioramento o rottura della membrana. Diametro di uscita maggiorato Questa caratteristica rende trascurabile la diminuzione della capacità di scarico o la variazione del comportamento in apertura o chiusura per effetto della presenza della tubazione di convogliamento. Certificazioni Marchio CE Le valvole di sicurezza devono essere rispondenti ai requisiti dettati dalla direttiva 97/23/CE in materia di attrezzature a pressione (denominata anche PED). Esse quindi sono classificate in categoria IV e sono provviste di marchio CE. Marchio I.S.P.E.S.L. La valvola di sicurezza è un componente che si definisce “omologato I.S.P.E.S.L.”. A questo genere di dispositivi si riferiscono i seguenti tipi di documenti: 1) Il certificato di omologazione è il documento che riguarda esclusivamente la procedura di fabbricazione delle valvole da parte del costruttore: viene emesso dall’I.S.P.E.S.L. e attesta il positivo risultato delle prove effettuate sul prototipo e, di conseguenza, certifica l’avvenuta omologazione. Durante i 5 anni di validità del certificato, il costruttore è impegnato ad adempiere a tutte le prescrizioni contenute nelle 22 norme di legge e a garantire l’idoneità delle valvole ai fini del loro impiego. Ogni esemplare della serie a cui si riferisce il certificato di omologazione, prodotto nel periodo di validità, risulta omologato a tempo indefinito. 2) Il verbale di taratura a banco è il documento che attesta la prova di ogni singolo dispositivo facente parte la serie omologata. La prova avviene alla presenza di un ispettore I.S.P.E.S.L. che redige e firma il verbale dopo il buon esito della prova stessa. Il documento riporta il numero di matricola della valvola che compare anche sulla placchetta fissata al corpo valvola. Il verbale è in copia unica ed è quindi fondamentale che venga conservato assieme alla valvola. 1.11 Valvola intercettazione combustibile Caratteristiche tecniche e prestazionali Materiali Corpo filettate: ottone UNI EN 12165 CW617N Corpo flangiate: bronzo UNI EN 1982 CB491K Molla: acciaio inox Tenute: NBR Attacchi filettati: 1/2”, 3/4”, 1”, 1 1/4”, 1 1/2” e 2”; FxF Attacchi flangiati PN16: DN 65 e DN 80 Attacco pozzetto: 1/2” M Prestazioni Temperature di taratura: 98°C (+0 -5°C) omologata I.S.P.E.S.L. Temperature max: - (lato sensore): temperature di taratura + 20% - (lato valvola): 85°C Temperatura media d’impiego - filettate: 40°C - flangiate (uso gas): 15°C Temperatura min. ambiente: 5°C Pressione massima ammissibile PS - filettate: 1 bar - flangiate: 0,6 bar Pressioni max d’esercizio: - (lato sensore): 12 bar - (lato valvola) filettate: 50 kPa - (lato valvola) flangiate: 11 kPa - (lato valvola) flangiate alta pressione: 50 kPa Combustibili utilizzabili: gasolio, olio combustibile, metano, GPL 23 Categoria PED: IV Lunghezza del tubo capillare di collegamento: 5 o 10 m Riferimenti normativi I.S.P.E.S.L. taratura 98°C Impiego: impianti ad acqua calda (temperatura <110°C) Secondo le disposizioni della Raccolta R Ed. 2005, specifica tecnica applicativa del Titolo II del D.M. 1/12/75 ai sensi dell’art. 26 del decreto medesimo, riguardanti gli “impianti centrali di riscaldamento utilizzanti acqua calda sotto pressione con temperatura non superiore a 110°C e potenza nominale massima complessiva dei focolari (o portata termica massima complessiva dei focolari) superiore a 35 kW, l’impiego della valvola di intercettazione del combustibile è previsto nei seguenti casi: - Impianti con vaso di espansione chiuso (CAP. R.3.B., punto 1., lettera b)). - Impianti a vaso chiuso con scambiatori di calore alimentati sul primario con fluidi a temperatura superiore a 110°C (CAP. R.3.E., punto 2.2.1., lettera g)). - Impianti con generatori di calore modulari (cap. R.3.G.). Attenersi alle indicazioni del cap. R.3.B.. - Impianti con generatori di calore in batteria (cap. R.3.H.). La valvola di intercettazione del combustibile è un componente che si definisce “omologato I.S.P.E.S.L.”. A questo genere di dispositivi si riferiscono i seguenti tipi di documenti: 1) Il certificato di omologazione è il documento che riguarda esclusivamente la procedura di fabbricazione delle valvole da parte del costruttore: viene emesso dall’I.S.P.E.S.L. e attesta il positivo risultato delle prove effettuate sul prototipo e, di conseguenza, certifica l’avvenuta omologazione sulla serie in oggetto. Durante i 5 anni di validità del certificato, il costruttore è impegnato ad adempiere a tutte le prescrizioni contenute nelle norme di legge e a garantire l’idoneità delle valvole ai fini del loro impiego. Ogni esemplare della serie a cui si riferisce il certificato di omologazione, prodotto nel periodo di validità, risulta omologato a tempo indefinito. 2) Il verbale di taratura a banco è il documento che attesta la prova di ogni singolo dispositivo facente parte la serie omologata. La prova avviene alla presenza di un ispettore I.S.P.E.S.L. che redige e firma il verbale dopo il buon esito della prova stessa. Il documento riporta il numero di matricola della valvola che compare anche sulla placchetta fissata al corpo valvola. Il verbale è in unica copia ed è quindi fondamentale che venga conservato assieme alla valvola. La dichiarazione di conformità è il documento, emesso dal costruttore, che dichiara come l’articolo in questione sia stato fabbricato seguendo la normativa di riferimento per l’omologazione I.S.P.E.S.L. ma senza aver fatto omologare il prototipo. 24 1.12 Elettropompe di circolazione Oggetto della specifica Elettropompe in linea per acqua fredda e calda Riferimento a norme specifiche UNI 8365 "Pompe di serie per impianti di riscaldamento - Prove" UNI EN 809 “Pompe, gruppi di pompaggio liquidi-Requisiti generali di sicurezza”. Direttiva Macchine 89/392/CEE Direttiva compatibilità elettromagnetica 89/336/CEE (per le parti elettriche) Direttiva bassa tensione 73/23/CEE (per le parti elettriche) Norme CEI per i componenti elettrici Tabelle CEI-UNEL Norme IEC. Elettropompe gemellari in linea Indicazioni generali Questa specifica descrive le caratteristiche costruttive e le modalità di installazione delle elettropompe gemellari in linea utilizzate per la circolazione - dell’acqua calda - dell’acqua refrigerata Le caratteristiche fisiche e funzionali dei gruppi elettropompe gemellari (dimensioni, peso, portata, prevalenza, ecc.) sono indicate nella relazione tecnica e negli altri documenti di progetto. Durante il funzionamento una delle pompe gemellari sarà attiva, mentre l’altra costituirà riserva. Descrizione delle elettropompe gemellari Elettropompe centrifughe monostadio gemellari in linea, con portata nominale conforme alle norme ISO 2858, idonee per il pompaggio di acqua per riscaldamento, acqua refrigerata ed acqua di raffreddamento (parti di gomma EPDM). La gamma di temperatura del liquido è compresa tra 0° e 140°C. pressione massima di esercizio 16 bar. 25 Motore del tipo a cassa chiusa, a gabbia di scoiattolo, con ventola di raffreddamento e dimensioni conformi alle norme IEC e DIN. Testa pompa (motore, lanterna e girante) rimovibile senza intervenire sulla tubazione. Possibilità di mantenere la pompa di riserva in funzione sostituendo la testa rimossa con una flangia cieca (da fornire con le pompe). Tolleranze elettriche conformi a VDE 0530 Forma costruttiva IM 3001 (B5), IM3011 (V) IM 3601 (B14), IM 3611 (V18) Classe di protezione IP 55 Classe di isolamento F secondo IEC 85 Temperatura ambiente massima +40°C Corpo pompa in ghisa a chiocciola, in linea, con dimensioni delle flange conformi a ISO 7005-2. Uguali dimensioni delle bocche di aspirazione e di mandata. Flange con fori filettati per i manometri e un tappo di drenaggio nella parte bassa del corpo pompa. Valvola di non ritorno, con cerniere azionate a molla che vengono aperte dal liquido pompato, montata sulle mandate delle due camere di pompaggio. La valvola di non ritorno impedisce il ricircolo del liquido nella pompa ferma. Lanterna (connessione tra corpo pompa e motore) con spurgo manuale dell'aria per la disaerazione del corpo pompa e della camera della tenuta meccanica. Flangiatura lato motore della lanterna conforme alla pubblicazione IEC 34-7. Giranti costruite in acciaio inossidabile o in ghisa o in bronzo. Possibilità di ridurre il diametro della girante per ottimizzare il punto di funzionamento. Tenuta meccanica in gomma a soffietto non bilanciata, al carbonio/carburo di tungsteno, o al carbonio/carburo di silicio. Circolazione del liquido nel condotto della vite di spurgo dell'aria per la lubrificazione e il raffreddamento della tenuta meccanica o in alternativa circolazione del liquido dalla bocca di mandata alla tenuta meccanica tramite un tubo di rame. La pompa è costituita con i seguenti materiali: corpo pompa ghisa GG25 o GGG 50 lanterna ghisa GG 25 o GGG 50 girante ghisa GG 25 o bronzo o in acciaio inox albero acciaio inox tenuta meccanica carbonio/carburo di silicio o carbonio/carburo di tungsteno o-ring EPDM basamento Acciaio st 37 26 valvola clapet acciaio inox molla valvola acciaio inox Modalità di installazione Le elettropompe installate ai piani in elevazione degli edifici saranno montate su basamenti inerziali supportati da isolatori di vibrazioni a molle, così da evitare la trasmissione delle vibrazioni alle strutture. I basamenti saranno costituiti da telai in ferro da riempire in campo con calcestruzzo. Il peso complessivo del basamento inerziale (telaio in ferro+calcestruzzo) non dovrà essere inferiore a 3 volte il peso della pompa. Le elettropompe installate a piani poggianti direttamente sul terreno potranno essere installate su un basamento, realizzato in muratura, con interposto strato in neoprene dello spessore di 40 mm. Il raccordo tra le bocche delle pompe e tubazioni di diametro diverso sarà effettuato utilizzando esclusivamente tronchetti conici di lunghezza pari a circa cinque volte la differenza dei due diametri. Le pompe dotate di motori con potenza fino a 11 kW possono essere installate con albero motore pompa in tute le posizioni comprese tra la verticale e l'orizzontale, a condizione che il motore non si trovi mai al di sotto del piano orizzontale. Le pompe dotate di motori con potenza a partire da 15 kW devono essere installate orizzontalmente con albero motore pompa in posizione verticale. Collegamenti tra le tubazioni e le bocche aspirazione/mandata delle pompe realizzati mediante flange. Installazione di giunti elettrici per evitare la trasmissione delle vibrazioni delle pompe alle tubazioni. Tubazioni supportate, in prossimità delle pompe, in modo da non scaricare sugli attacchi il proprio peso, le dilatazioni e le contrazioni. Manometro a cavallo delle bocche delle pompe con portamanometro a rubinetto a tre vie, flangette di prova a spirale. Scarichi pompe e tenuta convogliati con tubazioni in acciaio zincato in apposite ghiotte ai passetti di carico predisposti. Caratteristiche tecniche e costruttive In generale le elettropompe dovranno avere le seguenti caratteristiche: - Motori elettrici UNEL MEC: 1. classe di isolamento minima "B" per temperature sino a 80°C; 2. grado di protezione meccanica IP 44 per installazione all'interno 27 3. potenza superiore di almeno il 20% rispetto a quella assorbita, e comunque adeguata per assorbire sovraccarichi in qualunque punto della curva caratteristica della pompa. - Velocità di rotazione 1400 giri/minuto salvo specifica approvazione Prescrizioni di posa Per la posa in opera delle elettropompe ci si dovrà attenere a quanto segue: tubazioni e valvolame non gravanti sulle bocche delle pompe; staffaggio concepito e realizzato in maniera da rendere semplice l'accesso ai vari organi sia per le manovre durante l'esercizio, che durante le operazioni di manutenzione; pompe fissate alle strutture mediante dispositivi antivibranti. Collegamento alle tubazioni realizzato con giunti antivibranti; basamento per le pompe realizzato inserendo a "sandwich" nel calcestruzzo una lastra di materiale resiliente (neoprene o similare) di adeguato spessore. Evitare il contatto diretto fra la parte superiore ed inferiore del calcestruzzo; scarichi pompe e tenute convogliati con tubazioni in acciaio zincato in apposite ghiotte ai pozzetti di scarico predisposti. Modalità di collaudo Le operazioni di collaudo dovranno almeno prevedere le seguenti verifiche: - verifica qualitativa e quantitativa; - verifica delle prestazioni: portata, pressione, potenza elettrica assorbita. 1.13 TUBAZIONI PER RETI IN PRESSIONE Oggetto della specifica Tubazioni per reti in pressione. Oggetto della specifica Tubazioni per reti in pressione. Riferimento a norme specifiche Materiali con marchio CE nei campi previsti dalla Direttiva Europea 89/106/CEE del 21.12.88. 28 1.14 Caratteristiche tecniche e costruttive Tubazioni Tubazioni in acciaio - tubi senza saldatura, in acciaio non legato, secondo UNI 8863 serie leggera e media; - tubi bollitori di acciaio lisci commerciali senza saldatura acciaio secondo UNI 7287 / UNI EN 10216; - tubi senza saldatura, in acciaio non legato, secondo UNI 6363 serie B e C (+FA 199) / UNI EN 10224 Per tutte le tubazioni, condizioni di impiego in funzione della temperatura e della pressione di esercizio, secondo UNI 1284. Tubazioni in materiale plastico Tutte le tubazioni devono essere contrassegnate con il marchio di conformità come previsto dalle norme. - tubi in PEAD secondo UNI 10910-1/2/5 – PN16 min.; - raccordi secondo UNI 10910-3 – PN16 min.; - tubi in PEBD secondo UNI 7990-PE 32. 1.15 Tubazioni in acciaio Indicazioni generali Questa specifica descrive le caratteristiche delle tubazioni in acciaio e lo standard minimo al quale ci si deve attenere per la loro installazione. Le caratteristiche dimensionali delle tubazioni (diametri, ecc.) sono indicate negli altri documenti di progetto. Tubi da utilizzare Le tubazioni convoglianti acqua per riscaldamento ed acqua refrigerata saranno realizzate: - con tubi in acciaio nero senza saldatura UNI EN 10255 (ex UNI 8863), serie media, fino al diametro DN 50 (per collegamenti con valvolame filettato); - con tubi in acciaio nero senza saldatura UNI EN 10216-1 (ex UNI 7287) per diametri DN 65 e superiori. 29 Le curve saranno realizzate mediante tubo curvato a freddo con apposita macchina, per diametri fino al DN 20 o mediante pezzi stampati in acciaio nero UNI ISO 3419, da saldare di testa, per diametri DN 25 e superiori. Le tubazioni per acqua industriale saranno realizzate con tubi in acciaio zincato senza saldature UNI EN 10255 (ex UNI 8863), serie media, per collegamenti filettati. I tubi saranno zincati a caldo secondo UNI 5745. I raccordi filettati (gomiti, curve manicotti, riduzioni, ecc.) saranno in ghisa malleabile UNI 5192, zincati. Quando sia necessario utilizzare flange, queste saranno saldate di testa a tronchi di tubo in acciaio nero UNI EN 10255 (ex UNI 8863). L'insieme sarà zincato a caldo una volata terminata la preassiematura. Modalità di installazione I tubi in acciaio, la cui superficie interna non sia zincata o rivestita, dovranno, prima del montaggio, essere scovolati internamente per rimuovere eventuali corpi estranei e pulire le superfici interne da incrostazioni e da ossidi. Le tubazioni dovranno essere accuratamente allineate e dovranno essere posate con gli spazi necessari per eseguire agevolmente le saldature ed i rivestimenti isolanti. Le dilatazioni potranno essere compensate con i bracci relativi a cambiamenti di direzione purché non si determinino spinte incompatibili con le strutture o con le apparecchiature collegate. Nei casi in cui i cambiamenti di direzione non siano sufficienti saranno installati giunti di dilatazione con i relativi punti fissi e guide. Potranno essere utilizzati giunti di dilatazione del tipo assiale o del tipo a snodo. I punti fissi dovranno essere ancorati alle strutture, previa approvazione della Direzione dei Lavori, alla quale dovrà essere sottoposto il calcolo delle spinte. Le tubazioni dovranno essere supportate in modo da evitare flessioni eccessive. I supporti dovranno essere realizzati in maniera tale da impedire la trasmissione di vibrazioni dalle tubazioni alle strutture, e consentire dilatazioni o contrazioni. Le tubazioni, all’interno delle centrali e sottocentrali e comunque fino ad una distanza di almeno 15 metri dalle macchine ad esse connesse, saranno sostenute da supporti resilienti a molla, in gomma o con elementi sia in gomma che a molla. 30 L'interasse massimo fra i supporti delle tubazioni sarà quello indicato nella seguente tabella: Diametro nominale tubazione DN 15 20 25 32 40 50 65 80 100 Interasse massimo [m] 1.5 2.0 2.5 2.5 2.5 3.0 4.0 4.5 5.0 Diametro nominale tubazione DN 125 150 200 250 300 350 400 500 600 Interasse massimo [m] 5.0 5.0 6.0 7.0 8.0 9.0 9.0 9.0 9.0 Nel caso in cui tubi di diverso diametro vengano sostenuti da uno stesso sistema di supporti l'interasse tra questi sarà quello che compete al tubo di minor diametro. Le valvole e gli altri apparecchi che possono dar luogo a flessione dovranno essere supportati. Particolare attenzione andrà posta nella scelta del tipo di supporti per le tubazioni destinate a servizi caldi per evitare che le tubazioni siano soggette a sforzi anomali dovuti all'impedimento della libera dilatazione. Non è ammessa l'interruzione dell'isolamento in corrispondenza dei supporti. Modalità tipiche di staffaggio per le tubazioni coibentate sono indicate nella fig. 1 e fig. 2. Per le tubazioni convoglianti solo fluidi caldi è ammesso lo staffaggio indicato in fig. 3. 31 Le selle di sostegno per le tubazioni (indicate nelle fig. 1 e 2) saranno realizzate in lamiera d'acciaio ed avranno le seguenti dimensioni: Diametro del tubo da DN 20 a DN 40 da DN 50 a DN 100 da DN 125 a DN 150 DN 200 Spessore della sella 1,2 mm 1,6 mm 1,6 mm 2,0 mm Lunghezza della sella 300 mm 300 mm 450 mm 600 mm Le tubazioni che saranno rivestite con l'isolamento saranno installate utilizzando distanziatori provvisori. Questi saranno realizzati in legno o con una coppella rigida di materiale isolante. 32 Il distanziatore provvisorio, interposto tra la sella di sostegno ed il tubo, consentirà di operare su quest'ultimo e di stabilire la pendenza e l'altezza finale di montaggio. I distanziatori provvisori dovranno avere lo stesso spessore previsto per l'isolamento finale. Le tubazioni potranno essere supportate anche con collari pensili regolabili. In questo caso, per gli ancoraggi, si dovranno impiegare appositi profilati. Le tubazioni convoglianti liquidi dovranno essere installate con pendenza sufficiente per assicurare lo scarico e lo sfogo dell'aria; dovranno essere evitati punti di intrappolamento di liquido o di gas. Qualora ciò non fosse possibile sarà realizzato uno sfiato ed uno scarico in ogni punto ove possa verificarsi un intrappolamento di gas o di liquido. I punti operativi presenti su una tubazione, quali valvole, saracinesche, filtri, indicatori di flusso, di temperatura, di pressione, ecc. dovranno essere facilmente accessibili per consentire la manovrabilità e la visionabilità. Per tutte le giunzioni filettate sarà impiegato materiale di guarnizione non putrescibile o soggetto ad impoverimento di consistenza nel tempo e compatibile con il fluido convogliato (ad esempio fili di canapa impregnati di pasta o liquido antibloccaggio, quale ad esempio "pasta verde" o "atinite" oppure nastro di PFTE). Salvo diversa indicazione non potranno essere posate tubazioni incassate in pavimenti, pareti e strutture in genere. Negli attraversamenti di pavimenti, muri, soffitti, ecc. le tubazioni dovranno passare attraverso manicotti ricavati da tubo avente diametro leggermente maggiore di quello dei tubi passanti o dell'isolamento degli stessi. I manicotti, che saranno realizzati in tubo di acciaio zincato o in tubo di acciaio nero verniciato, saranno fissati alle strutture nella giusta posizione durante la costruzione. I manicotti dovranno consentire il libero passaggio delle tubazioni e del loro rivestimento coibente con un gioco di circa 10 mm. Questo spazio dovrà essere riempito con lana minerale; le due estremità del manicotto dovranno essere calafatate con un sigillante elastomerico. Le tubazioni che attraverseranno i giunti di dilatazione dell'edificio, saranno collegate con giunti flessibili in grado di compensare eventuali cedimenti dell'edificio stesso. I collettori saranno realizzati con tronchi di tubo nero chiusi alle estremità con fondi bombati. Saranno installati su mensole o supporti metallici ad una altezza tale da rendere agevole la manovra delle valvole e la lettura delle apparecchiature di controllo. Nel dimensionare i collettori ed i relativi bocchelli si farà si che le mezzerie dei volantini degli organi di intercettazione risultino allineati e che tra i volantini stessi intercorra una distanza fissa di 100 mm. I collettori saranno dotati di 33 rubinetti a sfera per consentire lo svuotamento dei circuiti. Lo scarico sarà convogliato su un tubo a vista facente capo alla rete di scarico. L'unione dei tubi mediante saldatura dovrà essere eseguita da saldatori qualificati (secondo UNI 4633 ed UNI 5770) in conformità alle prescrizioni dell'ISTITUTO ITALIANO PER LE SALDATURE. La Direzione dei Lavori potrà far eseguire a spese e cura dell'Appaltatore controlli radiografici sulle saldature fino ad un massimo del 2% di tutte le saldature eseguite. Se a questo controllo dovessero risultare saldature inaccettabili, la Direzione dei Lavori potrà fare eseguire altri controlli radiografici, sempre a cura e spese dell'Appaltatore. I tubi in acciaio nero e tutte le parti metalliche dell'impianto quali staffe, profilati ecc., dovranno essere protetti tramite verniciatura delle superfici esterne. Le superfici da verniciare dovranno essere accuratamente pulite, utilizzando una adatta spazzola metallica. Il ciclo di protezione antiruggine delle superfici consisterà in due strati di vernice oleofenolica ad elevato tenore di minio di tipo monocomponente. L'antiruggine dovrà avere ottima applicabilità a pennello e dovrà essere particolarmente indicato per il trattamento di superfici molto arrugginite che possano essere pulite solo con attrezzi manuali. Gli strati di vernice antiruggine saranno di colore differente e ciascuno avrà uno spessore compreso tra 20 e 40 micron. Le tubazioni in vista non coibentate, dovranno essere verniciate con una terza mano di colore per la identificazione del fluido convogliato. Il colore sarà in accordo alla tabella dei colori prevista dalla norma UNI 5634 - 65 P. Le vernici per i primi strati di antiruggine e per lo strato finale saranno di tipo e caratteristiche compatibili. Le vernici utilizzate avranno caratteristiche stabili alle massime e alle minime temperature operative delle tubazioni o apparecchiature. 34 1.16 Giunzioni e pezzi speciali Per tubi di acciaio nero a) Giunzioni fisse (saldature) - Saldature, eseguite da saldatori qualificati (secondo UNI 4633 e UNI 5770-66). - Giunzioni delle tubazioni con diametro inferiore a DN 50 di norma realizzate mediante saldatura autogena con fiamma ossiacetilenica. - Giunzioni delle tubazioni con diametro superiore eseguite di norma all'arco elettrico a corrente continua. - Cura particolare da riservare alle saldature di tubazioni di piccolo diametro (< 1") per non ostruire il passaggio interno. Limitazione anche per questo scopo dell'uso di tubazioni Ø 3/8" alla realizzazione degli sfoghi d'aria. - Diritto della Direzione Lavori di fare eseguire a spese e cura della Ditta qualche controllo radiografico (max 2% del numero totale di saldature). - Qualora tale controllo segnalasse saldature inaccettabili, la Direzione Lavori provvederà a fare eseguire sempre a cura e spese della Ditta, altri controlli radiografici al fine di verificare l'accettabilità delle saldature stesse. - Ispezione delle saldature delle reti di distribuzione del gas in conformità al D.M. 24/11/84. b) Pezzi speciali da saldare - Tutte le diramazioni devono essere realizzate con inserimenti di pezzo speciale a T sulle tubazioni principali. Non sono ammessi innesti di tubo su tubo. - Gli stacchi dai collettori devono essere realizzati interponendo l’apposito raccordo tronco-conico di invito tra collettore e tubo. - La sezione sul collettore è quindi superiore a quella del tubo che si innesta. - Curve in acciaio stampato a raggio stretto UNI 7929 senza saldatura. - Ammesse curve piegate a freddo sino al diametro 1". - Non sono ammesse curve a spicchi od a pizziconi, nè gomiti. Per tubi di acciaio zincato - raccorderia in ghisa malleabile zincata per diametri sino a 4", e diametri sino a 2" per impianti antincendio automatici 35 - giunzioni filettate sino a diametro 4", giunzioni a flangia per diametri superiori, come descritto per tubi in acciaio nero, con successiva zincatura a bagno - in generale non ammessi gomiti o curve a piccolo raggio - giunzioni bordate con accessori zincati; per impianti antincendio automatici obbligatorie per collettori di diametro maggiore di 2". Per tubazioni in materiale plastico Giunzioni realizzate secondo le raccomandazioni del costruttore e dell'Istituto Italiano Plastici, contenute nelle pubblicazioni : - n. 9 per tubi di PEBD - n. l0 per tubi di PEAD. In linea generale le giunzioni sulle tubazioni di PEAD devono essere eseguite solo con manicotti a saldatura elettrica; sono accettate saldature di testa su tronchi e sistemi preassemblati in stabilimento dal fornitore, o in casi particolari solo dietro esplicita approvazione della Direzione Lavori. 36 1.17 Supporti I supporti devono essere preventivamente studiati da parte dell’Appaltatore, ed i relativi disegni costruttivi devono essere sottoposti all'approvazione della Direzione Lavori. Non sono accettate soluzioni improvvisate. Il dimensionamento dei supporti deve essere effettuato in base a : - peso delle tubazioni, valvole, raccordi, isolamento ed in generale di tutti i componenti sospesi; - sollecitazioni dovute a sisma, test idrostatici, colpo d'ariete o intervento di valvole di sicurezza; - sollecitazioni derivanti da dilatazioni termiche In ogni caso l'Appaltatore deve sottoporre a preventivo benestare della Direzione Lavori i disegni costruttivi dettaglianti posizione, e spinte relative ai punti fissi. La posizione dei supporti deve essere scelta in base a: dimensione dei tubi, configurazione dei percorsi, presenza di carichi concentrati, strutture disponibili per l'ancoraggio, movimenti per dilatazione termica. La distanza massima ammessa tra i supporti è riportata nella tabella 1. I supporti devono essere ancorati alle strutture con uno dei seguenti dispositivi: - profilati ad omega - tasselli di espansione a soffitto - mensole alle pareti - staffe e supporti apribili a collare. I suddetti supporti devono essere corredati di appositi elementi antiacustici in gomma EPDM ad elevata elasticità, che disgiungano le tubazioni dalle strutture. In ogni caso i supporti devono essere previsti e realizzati in maniera tale da non consentire la trasmissione di rumore e vibrazioni dalle tubazioni alle strutture. Le tubazioni convoglianti fluidi caldi devono avere supporti che consentano i movimenti dovuti alla dilatazione termica. In particolare: - supporti a pattino con interposto materiale antifrizione (coeff. di attrito radente statico non superiore a 0.35) per diametri minori od eguali a DN 100; - supporti a rullo per diametri maggiori di DN 100. Ove strettamente necessario, e dietro approvazione esplicita della Direzione Lavori, possono essere usati supporti a pendolo; in ogni caso la deflessione angolare del tirante, dovuta ai movimenti di dilatazione termica, deve essere contenuta entro 4°. 37 Nella tabella 2 sono riportate le dimensioni minime dei tiranti, salvo diverse prescrizioni riportate sulle norme per gli impianti antincendio. Se lo spazio disponibile non consentisse le prescritte lunghezze dei tiranti occorre ricorrere a sospensioni a molla. Le tubazioni devono essere sostenute da selle di sostegno, di tipo approvato e scelte in relazione al carico. Tali selle devono avere altezza maggiore dello spessore dell'eventuale isolamento. Devono essere previsti supporti che consentano i movimenti dovuti a dilatazione termica anche per le tubazioni di acqua refrigerata in presenza di dilatazioni termiche che portino a sollecitazioni non ammissibili sulle tubazioni o sui supporti. La posa diretta su profilati delle tubazioni non coibentate può essere realizzata solo dietro approvazione esplicita della Direzione Lavori. Non è ammessa l'interruzione dell'isolamento in corrispondenza dei supporti; l'attraversamento dell'isolamento deve essere realizzato, ove strettamente necessario, in maniera tale da avere superfici rifinite e da evitare danneggiamenti dell'isolamento per i movimenti di dilatazione termica. Le selle dei supporti mobili devono avere lunghezza tale da assicurare un appoggio sicuro sul rullo sottostante, sia a caldo che a freddo. Le tubazioni fredde coibentate devono essere sostenute in maniera da garantire la continuita della barriera vapore. Non è ammessa alcuna soluzione di continuita dell'isolamento. Devono essere previsti gusci di sostegno semicircolari in lamiera zincata, posti all'esterno della tubazione isolata. In tabella 3 sono riportate le dimensioni minime di tali gusci. I collari di fissaggio, le mensole e le staffe per tubazioni di acciaio nero devono essere verniciati con due mani di vernice antiruggine previa accurata pulizia delle superfici. Verniciatura finale con colori definiti dalla D.L. I collari di fissaggio per tubazioni di acciaio zincato devono essere zincati; per tubazioni in acciaio inossidabile devono essere utilizzati collari in acciaio inossidabile con inserti in gomma. Con le tubazioni non ferrose deve essere evitato il contatto diretto fra il metallo e l'acciaio. TABELLA Distanza massima ammissibile tra i supporti DIAMETRO TUBAZIONE (Diametro Nominale) DISTANZA ORIZZONTALE (m) DISTANZA VERTICALE (m) 3/4" DN 20 o inferiore 1,5 1,6 da 1" a 1 1/2" da DN 20 a 40 2,0 2,4 da 2" a DN 65 da DN 50 a 65 2,5 3,0 DN 80 3,0 4,5 38 da DN 100 a 125 4,2 5,7 DN 150 5,1 8,5 DN 200 5,7 11,0 DN 250 6,6 14,0 DN 300 ed oltre 7,0 16,0 TABELLA Dimensioni tiranti filettati DISTANZA DAL PUNTO FISSO (m) LUNGHEZZA MINIMA TIRANTE (m) sino a 20 0,3 da 20 a 30 0,7 da 30 a 40 1,2 DIAMETRO TUBAZIONE (Diametro Nominale) DIAMETRO BARRA FILETTATA (mm) sino a DN 50 8 da DN 65 a DN 100 10 da DN 125 a DN 200 16 da DN 250 a DN 300 20 da DN 350 a DN 400 24 DN 400 30 TABELLA Dimensioni minime dei gusci di sostegno per tubazioni fredde coibentate DIAMETRO TUBAZIONI (Diametro Nominale) LUNGHEZZA (mm) SPESSORE (mm) sino a DN 80 300 1,2 sino a DN 100 320 1,6 sino a DN 125 380 1,6 sino a DN 150 450 1,6 oltre DN 200 600 2 39 Prescrizioni di posa: consegna e stoccaggio Consegna a piè d’opera delle tubazioni in rotoli, con e senza isolamento termico, all’interno di contenitori o di robusto involucro plastico. Consegna a piè d’opera degli accessori, giunti, flange raccordi riduzioni ecc. , all’interno di contenitori o di robusto involucro plastico. Consegna di tutte le tubazioni in barre con robusta protezione alle due estremità. Stoccaggio di tutte le tubazioni ed accessori in luogo protetto dalle intemperie, asciutto, pulito e non a contatto con il terreno. Qualora i materiali non siano stati consegnati e protetti come sopra descritto, in funzione del loro stato, la D.L. può richiederne l’immediata pulizia e/o disinfezione, oppure, a suo insindacabile giudizio, può impedirne l’installazione e prescrivere l’allontanamento dal cantiere. I ritardi causati da queste eventualità sono imputabili solo ed esclusivamente all’installatore. Prescrizioni generali Totalmente conformi alle prescrizioni degli elaborati progettuali ed alle eventuali indicazioni della Direzione Lavori, restando comunque l'Appaltatore unico responsabile dell'esecuzione delle opere e delle idoneità e compatibilità dei materiali impiegati. Preventiva verifica della compatibilità dimensionale con le strutture esistenti. Esecuzione con la massima precisione nel rispetto di quote ed allineamenti. Preventiva pulitura interna ed esterna delle tubazioni, con eliminazione totale di scorie eventualmente depositate. Opere di protezione dei materiali durante l'esecuzione dei lavori e durante le ore di sospensione. L’interno delle tubazioni dovrà essere protetto contro l’entrata di detriti, terra o altro materiale; a tal fine le estremità delle tubazioni dovranno rimanere sempre tappate. Ripristino, dopo l'esecuzione delle giunzioni sui tubi di acciaio, del rivestimento protettivo eventuale, conformemente a quello originario. Predisposizione di opportuni giunti di dilatazione in particolare per tubazioni in materiale plastico. Prescrizioni particolari per le tubazioni Alcune delle seguenti prescrizioni valgono essenzialmente per le tubazioni convoglianti acqua per usi termici: Tubazioni posate con spaziature sufficienti a consentire l'agevole saldatura, l'eventuale smontaggio, nonchè la facile esecuzione del rivestimento isolante. Particolare riguardo ai sostegni in corrispondenza delle connessioni con pompe, batterie, valvole, ecc. affinchè il peso non gravi sulle flange di collegamento. 40 Circuiti perfettamente equilibrati inserendo, dove indicato sui disegni o comunque necessario, valvole o diaframmi di taratura. Tubazioni montate in maniera tale da consentire il completo svuotamento dei circuiti e l'eliminazione dell'aria. Scarichi delle apparecchiature (serbatoi, caldaie, valvole di sicurezza, pompe ecc. ecc.) e delle tubazioni convogliati ai più vicini pozzetti di drenaggio. Raccolta degli scarichi mediante imbuti di raccolta (salvo ove sconsigliato dalle condizioni di temperatura o pressione del fluido). Scarichi per il drenaggio delle tubazioni con rubinetti del tipo a maschio con premistoppa, in esecuzione adatta alle condizioni di esercizio del fluido interessato, salvo quando diversamente indicato. Sfoghi d'aria realizzati con barilotti di raccolta aria; intercettazioni in posizioni accessibili e, possibilmente, centralizzate. Collegamento delle tubazioni alle apparecchiature sempre eseguito con flange o con bocchettoni in tre pezzi. I bulloni di serraggio delle flange e dei supporti devono essere in acciaio inox per tutte le tubazioni in esterno non rivestite. Collegamenti tra tubazioni in acciaio e tubazioni metalliche non ferrose realizzati con interposizione di materiale dielettrico. Nel caso di posa in tubazioni incassate a pavimento od a parete, tubazioni rivestite con guaine isolanti elastomeriche o similari, di spessore minimo 9 mm. Pulizia delle tubazioni in acciaio nero prima o dopo il montaggio, con spazzola metallica: successiva verniciatura con due mani di antiruggine resistente alla temperatura del fluido passante, ognuna di colore diverso; la seconda mano applicata solo dopo approvazione della Direzione Lavori. Per lo scarico dell'acqua di condensa e per la formazione degli scarichi soggetti al bagnasciuga, adottare tubazioni zincate con raccordi filettati in ghisa malleabile zincata (sino a 4"). Sulle tubazioni, nelle posizioni indicate sui disegni o concordate con la Direzione Lavori predisporre attacchi per inserimento di termometri, manometri e strumenti di misura in genere. Tutti gli attraversamenti di pareti e pavimenti in manicotti di acciaio zincato, forniti dall'Appaltatore, installati e sigillati nei relativi fori prima della posa delle tubazioni. Per gli attraversamenti delle pareti in calcestruzzo armato adottare manicotti annegati nel getto mediante zanche fissate ai manicotti stessi. 41 Per gli attraversamenti di pareti REI deve essere ripristinata la compartimentazione impiegando per la sigillatura materiali di classe REI uguale alla parete. Diametro dei manicotti di una grandezza superiore a quella dei tubi passanti, al lordo di isolamento. Estremità sporgenti dal filo esterno di pareti e solette di almeno 25 mm. Manicotti passanti attraverso le solette posati prima nel getto di calcestruzzo ed otturati in modo da impedire eventuali penetrazioni. Spazio libero fra tubo e manicotto riempito con lana di roccia od altro materiale incombustibile; estremità sigillate con mastice e ricoperte con rosetta in acciaio verniciato se in vista. Quando più manicotti debbano essere disposti affiancati, fissare i manicotti su un supporto comune poggiante sul solaio, per mantenere lo scarto ed il parallelismo. Nel caso di attraversamento dei giunti di dilatazione dell'edificio, prevedere dei manicotti distinti da un lato e dall'altro del giunto, come pure dei giunti flessibili con gioco sufficiente a compensare i movimenti relativi. Per impianti antincendio, a monte ed a valle dell'attraversamento del giunto devono essere previste giunzioni bordate. Tubazioni in acciaio nero e zincato non coibentate verniciate con colori a norma e comunque approvati dalla D.L. Fascette colorate di identificazione secondo le norme UNI e l'indicazione dei sensi di percorrenza dei fluidi su tutte le tubazioni Circuiti in partenza dai collettori identificati con targhette indicatrici, realizzate in acciaio zincato o in materiale plastico con schermo protettivo in plexiglas trasparente. Prescrizioni particolari per tubi in acciaio inossidabile con giunti a pressare. Impiego delle sole attrezzature omologate dal costruttore del sistema stesso, seguendo le relative istruzioni e prescrizioni di posa. Per l’isolamento termico e anticondensa, nel caso non fossero impiegate le guaine disponibili nella gamma del sistema, non devono essere impiegati materiali o sigillanti contenenti più dello 0,05% in peso di ioni cloro idrosolubili; Per evitare fenomeni di corrosione galvanica, nelle giunzioni di tubazioni di acciaio inossidabile e tubazioni in acciaio comune o zincato e ghisa, interporre una valvola o un raccordo in lega di rame o un giunto dielettrico. Nell’esecuzione del processo di disinfezione, vanno rigorosamente seguite le indicazioni del costruttore, in particolare per la concentrazione della sostanza chimica da impiegare; alla fine del procedimento, le tubazioni devono essere accuratamente lavate con acqua dolce al fine di rimuovere ogni deposito di disinfettante. 42 Compensazione delle dilatazioni Compensazione delle dilatazioni attuata unicamente con giunti di dilatazione del tipo a snodo da installare nel numero e nel tipo occorrenti. E' ammesso compensare le dilatazioni dei tratti rettilinei con i bracci relativi ai cambiamenti di direzione delle tubazioni, sempre che non si vengano a creare spinte eccessive non compatibili con le strutture esistenti e le apparecchiature collegate. Uso di compensatori di dilatazione assiali consentito solo in casi eccezionali con esplicita approvazione della Direzione Lavori. Per il calcolo dell'allungamento delle tubazioni di acciaio, considerare il valore di 0,012 mm per metro lineare e per grado centigrado di differenza fra temperatura del fluido e temperatura ambiente al momento dell'installazione. Per tubazioni acqua surriscaldata ed acqua calda considerare la massima temperatura (di mandata) anche per le tubazioni di ritorno. Il montaggio e le dimensioni dei pattini di sostegno tubi devono essere valutati con cura per evitare che lo scorrimento dei tubi provochi la caduta dei pattini dai sostegni. Protezioni contro il gelo Protezione delle tubazioni esposte al pericolo di gelo che non possono essere svuotate, per esempio circuiti chiusi, con tracciatura realizzata con cavi scaldanti elettrici autoregolanti. Componenti per l’accessibilità Le tubazioni devono essere posate in modo da non pregiudicare l’accesso ai locali e non risultare d’ingombro all’interno dei locali e nelle aree tecniche, o d’ostacolo alla accessibilità degli spazi tecnici o parti d’impianto. La posa non deve ostacolare l’accesso a tutte le apparecchiature, (filtri, passi d’uomo, quadri elettrici e di regolazione, gruppi frigoriferi, serbatoi, ecc. ) per esigenze di ispezione e di manutenzione anche solo periodica. Questo vale anche nel caso che le tubazioni siano installate antecedentemente la posa delle suddette apparecchiature. Inoltre, le tubazioni non devono essere posate in modo tale che, per accedere a spazi tecnici e apparecchiature, debbano essere scavalcate con possibilità di danneggiamento dei rivestimenti. Qualora non sia possibile evitare le suddette situazioni, la Ditta deve provvedere a suo carico a realizzare opportune passerelle, di tipo fisso o mobile, di scavalcamento delle tubazioni stesse. La posizione ed il disegno di dettaglio di tali passerelle deve essere sottoposto alla D.L. per approvazione. 43 Modalità di collaudo Prova di pressione idraulica al termine del montaggio, e prima del completamento delle opere murarie nonchè dell'esecuzione dei rivestimenti coibenti. Pressione di prova pari a 1,5 volte la pressione stessa d'esercizio, con un minimo di 6 bar per i circuiti aperti, tranne casi speciali per cui si rimanda alle prescrizioni relative, per pressioni d'esercizio inferiori a 10 bar. Prova idraulica eseguita ad una pressione di 5 bar superiore a quella d'esercizio per pressioni maggiori. Mantenimento del sistema in pressione per 4 ore; durante tale periodo eseguire una ricognizione allo scopo di identificare eventuali perdite. La prova si considera superata se il manometro di controllo non rileva cadute di pressione superiori a 0,3 bar per tutto il tempo stabilito. Dopo la prova idraulica e prima della messa in esercizio degli impianti, lavaggio accurato delle tubazioni effettuato scaricando l'acqua dagli opportuni drenaggi sino a che essa non esca pulita. Controllo finale dello stato di pulizia alla presenza della Direzione Lavori. Riempimento dell'impianto effettuato immediatamente dopo le operazioni di lavaggio. Per tubazioni in circuito aperto riferirsi alle prescrizioni UNI. Prova idraulica a caldo delle tubazioni di distribuzione di acqua calda sia in circuito chiuso sia di consumo con produzione centralizzata. Prova per le tubazioni in circuito chiuso ad una temperatura pari alla temperatura massima di progetto. Prova per le tubazioni di distribuzione di acqua calda di consumo dopo la messa in funzione dell'impianto di preparazione acqua calda, alla pressione di esercizio, per non meno di due ore consecutive, ad un valore di temperatura iniziale maggiore di almeno 10°C al massimo valore di temperatura raggiungibile nell'esercizio. Scopo delle prove: accertare gli effetti delle dilatazioni termiche sulle tubazioni. La rilevazione a vista degli effetti sulle parti accessibili e quella indiretta sulle parti non accessibili deve constatare il libero scorrimento delle tubazioni, particolarmente in corrispondenza degli attraversamenti delle strutture murarie, senza danneggiamenti alle strutture stesse e senza deformazioni non previste a calcolo delle tubazioni. 44 1.18 Valvolame Oggetto della specifica Valvolame con attacchi filettati, Valvolame con attacchi a flangia, Giunti e compensatori, Filtri, ammortizzatori, disconnettori e riduttori di pressione. Riferimento a norme specifiche UNI EN 19 - "Marcatura delle valvole industriali di impiego generale" UNI EN 1213 – “Valvole di arresto in lega di rame per l’approvvigionamento di acqua potabile negli edifici – Prove e requisiti” UNI 6884 - "Valvole di intercettazione e regolazione di fluidi. Condizioni tecniche di fornitura e collaudo" UNI 7125 (+FA 109-82) - "Saracinesche flangiate per condotte d'acqua. Condizioni tecniche di fornitura" UNI 8858 - "Valvole a sfera di leghe di rame per impieghi in impianti di riscaldamento. Prescrizioni e prove" UNI 9021 - "Valvole a saracinesca di leghe di rame per impianti di riscaldamento. Requisiti e prove" UNI 9157 - "Impianti idrici. Disconnettori a tre vie. Caratteristiche e prove" Norme ISPESL Componenti delle tubazioni: indicazioni generali Questa specifica descrive le caratteristiche costruttive dei componenti delle tubazioni e lo standard minimo al quale ci si deve attenere per la loro installazione. In particolare descrive: - valvole di intercettazione; - valvole di ritegno; - valvole di bilanciamento; - filtri di linea a Y; - giunti elastici; - compensatori di dilatazione; 45 - eliminatori d'aria; - termometri; - manometri. I componenti da utilizzare nei singoli impianti e le loro caratteristiche dimensionali (diametri nominali, ecc.) sono indicati negli altri documenti di progetto. Modalità di installazione In linea generale sono previste valvole, filtri ecc. con: - attacchi filettati per tubazioni con diametro fino a DN 50; - attacchi flangiati per tubazioni con diametro DN 65 o superiore. Nelle centrali, nelle sottocentrali verranno utilizzate valvole ed accessori flangiati indipendentemente dal diametro dei tubi. Le valvole, i filtri, ecc. avranno lo stesso diametro delle tubazioni sulle quali saranno montati. Valvole di intercettazione saranno montate su ogni circuito in partenza o in arrivo ad un collettore. Le apparecchiature quali, ad esempio, elettropompe, gruppi di pressurizzazione, ecc. saranno dotate di valvole che ne consentano l'agevole smontaggio o manutenzione. Gli scarichi di gruppi termofrigoriferi, serbatoi, collettori, reti idriche, reti idroniche, ecc. saranno intercettati con valvole a sfera. I filtri che saranno montati a protezione di valvole di regolazione, pompe, scambiatori, ecc. saranno installati nelle immediate vicinanze delle apparecchiature da proteggere, lasciando spazi sufficienti per la rimozione dell'elemento filtrante. I filtri saranno installati tenendo conto della direzione del flusso, secondo quanto indicato dalla freccia stampigliata sul corpo del filtro stesso. A monte ed a valle di tutte le apparecchiature con attacchi filettati, saranno installati manicotti di unione (bocchettoni) che ne consentano l'agevole smontaggio. I termometri saranno installati nei seguenti punti: - collettori di mandata ai circuiti - singole tubazioni di ritorno ai collettori - tubazione a valle di valvole miscelatrici - tubazioni in ingresso ed uscita da tutte le apparecchiature di scambio termico o di miscelazione. 46 I manometri saranno installati sulla aspirazione e mandata dei gruppi elettropompe e ovunque sia necessario un controllo permanente della pressione. Il collegamento tra le tubazioni e le macchine soggette a vibrazioni sarà realizzato mediante connessioni elastiche (giunti flessibili in elastomero). Nei punti dove possono realizzarsi intrappolamenti di aria verranno installati eliminatori automatici d'aria. L’eliminatore sarà intercettabile mediante una valvola a sfera e lo scarico dovrà essere visibile e convogliato, mediante un imbuto di raccolta, alla rete fognaria. Gli eliminatori automatici privi di elemento filtrante interno, saranno protetti mediante filtro ad Y posto a valle della valvola a sfera di intercettazione I compensatori di dilatazione saranno installati in posizione e quantità tali da evitare, ad impianto funzionante, ogni dilatazione anomala. Il diametro nominale dei compensatori sarà uguale a quello delle tubazioni sulle quali saranno inseriti. Un solo compensatore sarà installato tra due punti fissi e tra questi la tubazione sarà guidata in modo che ne sia impedita ogni deviazione dell'assetto rettilineo. Le guide, del tipo ad attrito radente od a rulli, saranno disposte come segue: - la prima guida dovrà essere disposta ad una distanza massima si quattro diametri dal compensatore; - la seconda ad una distanza massima di quattordici diametri dalla prima; - le guide successive dovranno essere poste a distanze variabili in funzione del diametro e della pressione di esercizio delle linee; queste distanze dovranno essere determinate dai diagrammi forniti dalle case costruttrici dei compensatori. I punti fissi saranno ancorati alle strutture previa approvazione della Direzione dei Lavori alla quale dovrà essere fornito il calcolo delle spinte. Nel caso in cui vengano utilizzati compensatori assiali non sono ammessi supporti a pendolo. Descrizione generale componenti: caratteristiche tecniche e costruttive VALVOLE DI INTERCETTAZIONE FLANGIATE Valvole di intercettazione a tenuta morbida, esenti da manutenzione, delle seguenti caratteristiche: - corpo in ghisa, asta in acciaio inox, gommatura del tappo di EPDM, indicatore di apertura di serie, volantino non salente, asta non girevole - adatte per acqua fredda o calda, aria gas inerti e fluidi non aggressivi all'EPDM; 47 - pressione di esercizio massima ammissibile PN16; - temperatura di esercizio massima 120°C - flange dimensionate e forate secondo norme UNI/DIN PN16 con gradino di tenuta - scartamento corto secondo norme DIN 3202/F4 (ISO 5752/14) EN 558-1/14; Le valvole realizzate nei diametri DN 15/20/25/32/40/50/65/80/100/125/150/200 sono costruite con corpo EN-GJL-250, asta X20 Cr13, tenuta dell'asta O-ring, calotta materiale sintetico rinforzato, tappo/cuneo (corpo interno) EN-GJL-250, tappo/cuneo (gommatura) EPDM. La tenuta morbida, ottenuta con un tappo rivestito in gomma speciale, permette di evitare che i corpi solidi trascinati dal liquido danneggino il tappo e la sede al momento della chiusura. VALVOLE A FARFALLA Valvole a farfalla delle seguenti caratteristiche: - corpo in ghisa EN-GJS-400-15; - anello di tenuta del corpo EPDM; - lente in ghisa EN-GJS-400-15 miscelata; - perni X 20 CR 13 - leva con dispositivo di bloccaggio fino a DN 250; - riduttore dal DN 250; - adatte per acqua fredda o calda, aria gas inerti e fluidi non aggressivi all’EPDM; - pressione di esercizio massima PN16; - temperatura di esercizio massima 130°C; - flange dimensionate e forate secondo UNI/DIN PN16; montaggio tra le flange, per mezzo di tiranti, senza guarnizioni. Le valvole realizzate nei diametri DN 20/25/32/40/50/65/80/100/125/150/200 sono bidirezionali e possono essere azionate da attuatore elettrico o pneumatico (se indicato nella relazione tecnica). VALVOLE DI BILANCIAMENTO FLANGIATE Valvole di bilanciamento esenti da manutenzione, a tenuta morbida, con sensori di portata e di temperatura delle seguenti caratteristiche: - corpo in ghisa con grafite lamellare, asta in acciaio inox, gommatura del tappo EPDM; - adatte per impianti di riscaldamento e condizionamento; - pressione di esercizio massima ammissibile 16 kg/cm²; - temperatura di esercizio massima 120°C 48 - flange dimensionate e forate secondo norme UNI/DIN PN16 con gradino di tenuta - scartamento corto secondo norme EN 558-1/14 (DIN 3202/F4) ISO 5752/14; - sensore (IP54) per la misurazione di portata e temperatura - forma a flusso avviato con sede inclinata ed alzata dritta - idraulica a sede inclinata - asta non girevole con filettatura esterna protetta - volantino non salente - dispositivo di bloccaggio - limitazione di corsa - tappo di regolazione compatto, completamente rivestito di gomma per tenuta morbida. Le valvole realizzate nei diametri DN 15/20/25/32/40/50/65/80/100/125/150/200 sono costruite con corpo EN-GJL-250, asta in acciaio inossidabile al 13% Cr, tappo/rivestito EN-GJL-250/EPDM, calotta materiale sintetico, volantino dal DN 15 al DN 150 materiale sintetico con fibre di vetro, DN 200 EN-GJL-250. VALVOLE DI BILANCIAMENTO FILETTATE Valvole di bilanciamento esenti da manutenzione, a tenuta morbida, delle seguenti caratteristiche: - corpo in bronzo, asta d'ottone, coperchio in lega d'ottone rosso; - adatte per impianti di riscaldamento e condizionamento; - pressione di esercizio massima ammissibile 16 kg/cm²; - temperatura di esercizio massima 150°C - attacchi filettati femmina/femmina - corpo a flusso avviato con attacchi filettati e sede obliqua; - due attacchi di misurazione a tenuta, per la misurazione diretta di pressione e portata mediante computer di misurazione; - volantino non salente, asta non girevole; - indicatore digitale di apertura con 40 posizioni di regolazione, con indicatore di giri interi e di un decimo di giro, leggibile dall'alto o dal basso - dispositivo di bloccaggio - limitazione della corsa - possibilità di piombatura. Le valvole realizzate nei diametri DN 3/8", ½", ¾", 1", 1"¼, 1"½, 2" sono costruite con corpo in bronzo, coperchio lega di ottone rosso, asta della valvola ottone, asta memo Cu Zn 40 Pb 3, 49 tappo/anello di tenuta Cu Zn 36 Pb2 AS/PTFE, anello guarnizione corpo/coperchio EPDM, attacchi piezometrici ottone, volantino poliamide 6-6 con 30% di fibre di vetro. VALVOLE DI RITEGNO FLANGIATE Valvole di ritegno intermedie verticali delle seguenti caratteristiche: - corpo e otturatore di EN-GJL-250, sedi di tenuta ghisa/gomma; - adatte per acqua calda e refrigerata; - pressione di esercizio massima ammissibile 16 kg/cm²; - temperatura di esercizio massima assimilabile 100 °C - flange dimensionate e forate secondo norme UNI-DIN PN 16. Le valvole realizzate nei DN 40/50/65/80/100/125/150/200/250/300 sono costruite con corpo e otturatore EN-GJL-250, sede sul corpo EN-GJL-250, sede sull'otturatore gomma. FILTRI IN GHISA FLANGIATE Filtri in ghisa delle seguenti caratteristiche: - adatti per acqua, olio, nafta e fluidi analoghi; - pressione di esercizio massima ammissibile 16 kg/cm2 ; - temperatura di esercizio max ammissibile 300°C; - flange dimensionate e forate secondo norme UNI/DIN PN 16 con gradino di tenuta. I filtri realizzati nei diametri DN 15/20/25/32/40/50/65/80/100/125/150/200/250/300 hanno le seguenti caratteristiche costruttive corpo e coperchio EN-GJL-250 e cestello filtrante a rete acciaio inox 18/8. VALVOLE A SFERA FILETTATE Valvole a sfera monoblocco delle seguenti caratteristiche: - corpo in ottone stampato, sfera di ottone stampato e cromato a spessore - attacchi filettati gas (UNI/DIN). Le valvole realizzate nei diametri DN 3/8", ½", ¾", 1", 1"1/4, 1"1/2, 2", 3", 4" sono costruite con: - corpo ottone - sfera ottone cromato a spessore - guarnizioni PTFE - leva duralluminio plastificato 50 COMPENSATORI IN GOMMA I compensatori di gomma per i collegamenti elastici delle tubazioni e per assorbire tensioni, oscillazioni, inclinazioni, vibrazioni e per l'attenuazione di deformazioni longitudinali costruiti con condotto ad ondulazione sferica, con rinforzo di nailon, pareti con anima interna e superficie esterna di gomma ad alto spessore, con collare di gomma alle due estremità del canotto, flange di collegamento ruotabili di acciaio profilato, adatte per viti passanti, flange forate secondo UNI/DIN e PN 16. COMPENSATORI DI DILATAZIONE ASSIALI – FLANGIATE Pressione nominale PN 16 Soffietto a parete multipla in acciaio inox AISI 321 Convogliatore in acciaio inox AISI 321 Flange in acciaio al carbonio COMPENSATORI DI DILATAZIONE A SNODO Pressione nominale PN 16 Soffietto a parete multipla in acciaio inox AISI 321 Manicotti in acciaio al carbonio Tiranteria in acciaio al carbonio Attacchi a saldare ELIMINATORI D'ARIA - ATTACCO FILETTATO DN 3/8" - 1/2" Pressione di esercizio max 10 bar Temperature di esercizio max 115°C Corpo e coperchio in ottone OT58 Valvolina di sfogo aria con cappuccio Galleggiante in polipropilene Meccanismo di comando in acciaio al Cr - Ni Guarnizione in EPDM ELIMINATORI D'ARIA - ATTACCO FILETTATO DN 3/4" Pressione di esercizio max 5 bar Temperatura di esercizio max 120°C Corpo in ghisa 51 Galleggiante e parti interne in acciaio inox Sede ed otturatore in acciaio inox Filtro incorporato MANOMETRI Tipo Bourdon a quadrante con le seguenti caratteristiche: - precisione: ± 1% valore fondo scala - diametro minimo quadrante 100 mm - custodia in acciaio stampato o in lega leggera - quadrante in alluminio laccato - attacco radiale filettato da 1/2" gas completo di rubinetto porta manometro in bronzo con flangetta per attacco manometro di controllo. FILTRI DI LINEA AD Y FILETTATI Pressione nominale PN 16 Corpo in bronzo Elemento filtrante estraibile in acciaio inox Attacchi a manicotti filettati GAS UNI 338 Accessori Tutto il valvolame impiegato ed i pezzi speciali devono essere verniciati secondo le medesime modalità indicate per le tubazioni, o catramati a caldo se interrati. Sui collettori sempre con attacchi flangiati. A corredo dei disconnettori installare un filtro ed un organo di intercettazione a monte ed un organo di intercettazione a valle. Tutte le valvole flangiate devono essere complete con controflange, bulloni e guarnizioni. Per installazione all'esterno prevedere bulloni in acciaio inox. Prescrizioni di posa Tutto il valvolame filettato montato con bocchettone a tre pezzi, per permettere un agevole smontaggio. Le leve o gli organi di manovra devono permettere manovre di chiusura o apertura senza danneggiare le coibentazioni. 52 Valvolame filettato da utilizzare solo sino al diametro 2"; per diametri superiori, impiego solamente di valvolame flangiato. Quello da utilizzare sui collettori e sui serbatoi anche per diametri inferiori se già presente valvolame a flangia di altre misure. Tutte le valvole per i sistemi antincendio dotate di indicatore di posizione. Modalità di collaudo Verifica delle conformità ai certificati di omologazione 1.19 Coibentazione Oggetto della specifica Coibentazione tubazioni, valvole, serbatoi Riferimento a norme specifiche - Decreto del Ministero dell'Interno 26/6/84 - Classificazione di reazione al fuoco ed omologazione dei materiali ai fini della prevenzione incendi. - Legge 9.1.1991 - N.10 - Norme per l'attuazione del P.E.N in materia di risparmio energetico - D.P.R. 26 Agosto 1993 n. 412 - Regolamento di attuazione della Legge 9 Gennaio 1991 n. 10 Articolo 4, comma 4 - Prescrizioni del Ministero degli Interni e del Comando VV.F. in materia di prevenzione incendi - Norma UNI 6665 - "Superfici coibentate - Metodi di misurazione" - Norma UNI 8804 - "Isolanti termici - Criteri di campionamento e di accettazione dei lotti" Criteri generali - Esecuzione del rivestimento solo dopo l'esito favorevole delle prove di tenuta delle tubazioni, della loro spazzolatura e verniciatura secondo prescrizione e dopo l'approvazione della campionatura presentata alla Direzione Lavori; - Continuità del rivestimento senza interruzioni di sorta in corrispondenza dei supporti e dei passaggi attraverso pareti e solette. La continuità vale anche per la barriera vapore; 53 - Ogni tubo coibentato singolarmente; - Applicazione delle coppelle a giunti sfalsati fra di loro strettamente accostati; - Rivestimenti in alluminio per le tubazioni da eseguire con le seguenti modalità: sovrapposizione e graffatura a maschio e femmina dei lamierini in corrispondenza dei giunti longitudinali; giunti di chiusura, per le tubazioni montate all'esterno, sigillati con mastice siliconico a perfetta tenuta; inserimento di giunti di dilatazione se richiesto dalla temperatura di esercizio; supporto dell'isolamento e del rivestimento nelle tubazioni verticali ed in tutte le altre eventuali circostanze con appositi anelli di sostegno e distanziatori; spessori dei lamierini non inferiori a 6/10 mm per diametri finiti sino a 200 mm e 8/10 mm per diametri superiori; fissaggio con viti autofilettanti zincocromate o in acciaio inox, o con rivetti in lega di alluminio o acciaio inox; distanza tra i punti di fissaggio non superiore a 250 mm; ogni tratto di lamiera, anche di dimensioni ridotte, deve essere interessato da almeno 2 fissaggi. - Rivestimento esterno con lamierino di alluminio per i serbatoi e gli scambiatori di calore ad accumulo eseguito con le modalità indicate per le tubazioni ma con spessori dei lamierini non inferiori a 0.8 mm per i diametri sino a 1000 mm e 1 mm per i diametri superiori; - Rivestimento a mezzo di elastomeri espansi con le seguenti modalità: applicazione sulle tubazioni da isolare del materiale tubolare evitando di principio il taglio tubolare; esecuzione del taglio, quando indispensabile e previa autorizzazione della Direzione Lavori, con lame e dime tali da avere un taglio netto; uso degli adesivi e delle tecniche di incollaggio suggerite dalla casa fornitrice; garanzia della perfetta tenuta in corrispondenza di tutte le interruzioni dell'isolamento, all'inizio ed al termine delle tubazioni, in corrispondenza del valvolame e dei pezzi speciali; inserimento, nel caso di tubazioni pesanti, fra tubi e supporti, di appositi sostegni coibentati o ad adeguati strati di isolante contenuti da lamiere calandrate; verniciatura esterna con vernici elastiche suggerite dalla casa fornitrice per i rivestimenti lasciati in vista; 54 applicazioni, ove necessario, di lastra, eventualmente in più strati, per spessori di isolante superiori a 32 mm e per le tubazioni di grande diametro. – Valvolame Coibentazione del valvolame con i materiali utilizzati per le tubazioni sulle quali è inserito a mezzo di gusci preformati di fibra di vetro, apribili e smontabili, con finitura esterna in lamierino di alluminio. Spessore minimo dell'isolante per le valvole su circuiti di acqua refrigerata o montate all'esterno: 75 mm. 1.20 Caratteristiche tecniche dei materiali isolanti Certificazioni Le caratteristiche tecniche di seguito specificate devono essere certificate da laboratori autorizzati. Per le aree in cui sia normativamente richiesto l'impiego di materiali in classe 0 od in classe 1, i materiali devono essere certificati ed omologati dal Ministero dell'Interno per la classe di reazione al fuoco richiesta e deve essere presentato il relativo certificato di conformità ai sensi del punto 8.4 del D.M. 26.06.1984. Elastomeri espansi a cellule chiuse e coppelle di poliuretano Per tubazioni acqua calda: - conducibilità termica massima a 50°C 0.041 W/mK - temperature di impiego +8°C ÷ +105°C - classe di reazione al fuoco 1 Per tubazioni di acqua refrigerata: - conducibilità termica massima 0.038 W/mK - fattore di resistenza alla diffusione del vapore 5000 - temperature di impiego - 40°C ÷ 105°C - classe di reazione al fuoco 1 Rivestimenti in lana minerale (per tubazioni di acqua calda) - coppelle in fibra di vetro - densità non inferiore a 50 Kg/mc - resistenza al fuoco in classe 0 - conducibilità termica non superiore a 0,034 W/m°C alla temperatura di riferimento di + 40°C 55 In alternativa a quanto sopra potranno essere utilizzati rivestimenti isolanti con conducibilità termica diversa, purchè di spessore idonei ad evitare fenomeni di condensa e di spessore rispondente a quanto richiesto dalla normativa vigente, in accordo con quanto nel seguito specificato. Prescrizioni di posa Isolamenti termici per tubazioni, condotte ed apparecchiature Questa specifica descrive i materiali, gli spessori ed i metodi di applicazione per l'isolamento termico di tubazioni, condotte ed apparecchiature percorse da fluidi caldi o freddi. Spessore dei materiali isolanti Le temperature da adottare per il calcolo degli spessori sono: 1. nel caso di servizio freddo: la minima temperatura che il fluido convogliato può raggiungere e la temperatura ambiente di progetto; 2. nel caso di servizio caldo: la massima temperatura che il fluido convogliato può raggiungere e la temperatura ambiente di progetto. Gli spessori dei materiali isolanti non dovranno essere inferiori a quanto disposto dalla normativa di legge vigente in materia ed in particolare, per quanto riguarda la coibentazione di tubazioni per servizi caldi, a quanto disposto dal D.P.R. n° 412 del 26 agosto 1993. In attuazione di quanto specificato dal Decreto per i servizi caldi si applicheranno i criteri che seguono. Le tubazioni delle reti di distribuzione dei fluidi caldi in fase liquida o vapore degli impianti termici devono essere coibentate con materiale isolante il cui spessore minimo è fissato dalla seguente tabella 1 in funzione del diametro della tubazione, espresso in mm, e della conduttività termica utile del materiale isolante espressa in W/m °C alla temperatura di 40°C. Conduttività termica utile dell'isolante (W/m°C) 0.030 0.032 0.034 0.036 0.038 0.040 0.042 0.044 0.046 Diametro esterno delle tubazioni (mm) <20 13 14 15 17 18 20 22 24 26 da 20 a 39 19 21 23 25 28 30 32 35 38 da 40 a 59 26 29 31 34 37 40 43 46 50 da 60 a 79 33 26 39 43 46 50 54 58 62 da 80 a 99 37 40 44 47 51 55 59 63 68 >100 40 44 48 52 56 60 64 69 74 56 0.048 0.050 28 30 41 44 54 58 66 71 72 77 79 84 Per valori di conduttività termica utile dell'isolante differenti da quelli indicati in Tabella 1 i valori minimi dello spessore del materiale isolante sono ricavati per interpolazione lineare dei dati riportati nella tabella 1. I montanti verticali delle tubazioni devono essere posti al di qua dell'isolamento termico dell'involucro edilizio, verso l'interno del fabbricato, ed i relativi spessori minimi dell'isolamento che risultano dalla tabella 1, vanno moltiplicati per 0,5. Per tubazioni correnti entro strutture non affacciate su locali riscaldati gli spessori di cui alla tabella 1, vanno moltiplicati per 0,3. Per i "servizi freddi" gli spessori degli isolamenti delle tubazioni dovranno essere in accordo con i valori riportati nella seguente tabella: DIAMETRO TUBAZIONE Conv. in pollici Esterno in mm 1/2 3/4 1 1 1/4 1 1/2 2 2 1/2 3 3 1/2 4 6 8 10 12 e oltre 21,3 26,9 33,7 42,4 48,3 60,3 76,1 88,9 101,6 114,3 168,3 219,1 273,3 323,9 e oltre (*) TEMPERATURA ACQUA REFRIGERATA O ALTRO FLUIDO (°C) 0-5 5-10 10-15 Spessore isolante (mm) (*) 50 40 30 50 40 30 50 40 30 50 40 30 50 40 30 60 40 30 60 40 30 60 40 40 60 40 40 70 50 40 70 50 40 70 50 40 70 50 40 70 50 40 Gli spessori riportati di riferiscono a materiale avente una conduttività termica di riferimento pari 0,035 W/m °C a 0°C. Qualora il materiale utilizzato abbia un valore della conduttività termica diverso da quello di riferimento, si utilizzeranno gli spessori ricavabili dalla seguente formula: 57 s' = [(1 + 2s/d) q/q - 1] d/2 in cui: q conduttività di riferimento [W/m °C] s spessore dell'isolante di riferimento [m] q' conduttività di riferimento del materiale impiegato [W/m °C] s' spessore minimo del materiale di conduttività q' [m] d diametro esterno della tubazione [m] Per le tubazioni percorse alternativamente da fluidi a temperatura più alta e più bassa di quella ambiente, occorrerà prevedere un isolamento termico di spessore pari al maggiore degli spessori derivante dai due differenti calcoli (a freddo ed a caldo). In ogni caso dovrà essere prevista la barriera al vapore. Materiali isolanti e loro modalità di applicazione I seguenti materiali isolanti dovranno essere utilizzati per la coibentazione delle tubazioni, di valvole, di accessori ed apparecchiature, nei limiti qui di seguito specificati o indicati dal Produttore qualora più restrittivi. COPPELLE IN FIBRE DI VETRO Coppelle preconfezionate di forma cilindrica con un solo taglio longitudinale, costituite da fibre di vetro disposte in modo concentrico legate con resine termoindurenti, con totale assenza di materiale non fibrato delle seguenti caratteristiche: Massa volumica 60 kg/mc Coefficiente di conduttività termica a 50°C 0,034 W/m°C Comportamento al fuoco "Non combustibile Classe 0" Temperatura limite di impiego +400 °C Diametro massimo del tubo da coibentare 323,9 mm Spessori utilizzabili: 20/25/30/40/50/60/70/80 mm Il montaggio delle coppelle dovrà essere effettuato in accordo alla figura 4. 58 Figura 4 Ove fosse necessaria l'applicazione di due coppelle sovrapposte, queste dovranno essere applicate a giunti sfalsati come indicato dalla figura 5. Le coppelle dovranno essere fissate mediante legatura con filo di ferro zincato, posto ad intervalli di 250 mm. Le curve delle tubazioni dovranno essere isolate tagliando le coppelle a spicchi. Figura 5 Il numero dei tagli e degli spicchi necessari è ricavabile dalle figura 6 R R= R=2 R=3 R=5 D D D D N° TAGLI 1 a 45° 2 a 45° 3 a 30° 4 a 22° 59 Figura 6 FELTRO IN FIBRE DI VETRO Feltro isolante flessibile in fibre di vetro legate con resine termoindurenti delle seguenti caratteristiche: Massa volumica 22 kg/mc Temperatura limite di impiego 250 °C Coefficiente di conducibilità termica a 50°C 0,042 W/m°C 60 Comportamento al fuoco: "Non combustibile Classe 0" Spessori utilizzabili 30/40/50/60 mm I feltri isolanti saranno utilizzati per la coibentazione di tubazioni con diametro maggiore di 323,9 mm, di apparecchiature e di serbatoi di piccole dimensioni. Saranno installati con il seguente metodo: - applicazione, trasversale alla direttrice della tubazione, di un adatto adesivo di bande larghe circa 150 mm ad intervalli massimi di 300 - 400 mm; - posa in opera del feltro; - applicazione di un nastro autoadesivo lungo i giunti trasversali e longitudinali; - applicazione di reggette metalliche zincate poste alla distanza massima di un metro; - cerchiatura con nastro autoadesivo tra un giunto trasversale ed il successivo. FELTRO IN FIBRE DI VETRO SU SUPPORTO DI RETE METALLICO Feltro in fibre di vetro trapuntato, con filato di vetro, su supporto di rete metallica zincata delle seguenti caratteristiche: Massa volumica (supporto escluso) 65 kg/mc Coefficiente di conduttività termica a 50°C 0,035 W/m°C Comportamento al fuoco "Non combustibile Classe 0" Temperatura limite di impiego 500 Diametro massimo del tubo da coibentare 323,9 mm °C Il feltro in fibre di vetro trapuntato su rete metallica sarà utilizzato per la coibentazione di serbatoi od altre apparecchiature di grosse dimensioni. Le giunzioni tra le parti della rete di supporto saranno realizzate con filo di ferro zincato con spaziatura massima tra i punti di 5 cm. Verranno applicate reggette metalliche zincate poste alla distanza massima di un metro. LANA SCIOLTA Lana sciolta costituita da fibre di vetro sfuse delle seguenti caratteristiche: Massa volumica di riferimento 55 kg/mc Coefficiente di conduttività termica a 50°C 0,036 W/m°C Comportamento al fuoco "Non combustibile Classe 0" Temperatura limite di impiego 500 °C La lana sciolta sarà utilizzata per il riempimento di cavità risultanti e dovrà essere costipata e compressa fino al raggiungimento di una massa volumica di 50-60 kg/mc. 61 GUAINE ISOLANTI RIVESTITE CON FILM ANTIGRAFFIO Guaine, in materiale isolante a base di poliolefine, reticolato chimicamente ed espanso a celle chiuse con aggiunta additivi antifiamma (certificato classe1), rivestite con film antigraffio metallico goffrato delle seguenti caratteristiche: CARATTERISTICHE TECNICHE Classe di combustione Coefficiente di conducibilità termica a 0 °C Coefficiente di conducibilità termica a 40°C Coefficiente di resistenza alla diffusione del vapore acqueo Densità Colore Resistenza alla compressione al 10% Permeabilità al vapor d'acqua Assorbimento d'acqua dopo 28 gg Stabilità termica Temperatura massime d'impiego Temperatura d'impiego con sollecitazione meccanica NORMA UNITÀ DI MISURA CSE RF2/75/A -RF 3/77 UNI 7745 - ASTM V/mK C 177 UNI 7745 - ASTM V/mK C 177 DIN 52615 ISO 845 Base ISO 3386/1 DIN 52616 DIN 53433 DIN 53431 Classe 1 0,0344 0,0372 >12.000 Kg/m³ °C 30 Grigio chiaro 190 0,12 <3 100 -80(+100 °C -40(+100 G/gm² Ng/Pa s m Vol% Le guaine sono realizzate negli spessori: - 6 mm per diametri tubazioni fino a 1"1/2 - 8 mm per diametri tubazioni fino a 3" - 12 mm per diametri tubazioni fino a 4" - 16/20/30/40/50 mm per diametri tubazioni fino a 6" Le guaine flessibili dovranno essere infilate sui tubi durante l'installazione di questi in modo da evitare i tagli longitudinali. Per procedere alla saldatura dei tubi, sui quali siano già state infilate le guaine, occorrerà far scorrere queste ultime sul tubo allontanandole dalla zona di saldatura e fissarle sul tubo stesso con l'aiuto di morsetti od altro. Effettuata la saldatura, ed atteso che il tubo si sia riportato alla temperatura ambiente, la guaina verrà liberata e riportata nella posizione originaria. Le giunzioni trasversali dovranno essere incollate con l'adesivo raccomandato dal Costruttore dell'isolante ed utilizzando, inoltre, nastri adesivi in PVC. 62 In casi particolari, in cui sia inevitabile l'installazione delle guaine utilizzando il taglio longitudinale, occorrerà, finita l'operazione, riunire con precisione i due lembi ed incollarli con l'adesivo secondo le modalità raccomandate dal Costruttore dell'isolante. L'eventuale taglio dovrà essere effettuato con lame e dime adatte allo scopo e fornite dal costruttore dell'isolamento. L'isolamento di valvole o altri pezzi speciali sarà realizzato con manufatti ottenuti sagomando opportunamente guaine tubolari o lastre aventi le stesse caratteristiche delle guaine. L'isolamento della valvola dovrà essere incollato e nastrato al rivestimento del tubo. Barriere al vapore Al fine di evitare la degradazione del potere coibente dei materiali isolanti utilizzati su tubazioni, condotte o apparecchiature convoglianti fluidi a temperatura inferiore a quella atmosferica, sulla superficie esterna degli isolanti si dovrà prevedere una adatta barriera al vapore. L'applicazione della barriera al vapore dovrà essere fatta seguendo la seguente procedura: - avvolgimento dell'isolamento con benda mussolona con sovrapposizione pari al 50% della benda; - applicazione di uno strato di emulsione bituminosa (FOSTER 60/25 o FLINKOTE C29 o equivalente), nella misura di 1 kg di emulsione per ogni metro quadrato di superficie; - applicazione di tessuti (veli) di vetro sulla superficie ancora fresca di emulsione bituminosa. I nastri di tessuto di vetro andranno sormontati per almeno 50 mm; - applicazioni di un altro strato di emulsione bituminosa, come descritto al punto b), in modo da coprire perfettamente la trama di tessuto di vetro, fino a renderlo completamente invisibile. Qualora le tubazioni "fredde" siano isolate con guaine elastomeriche a celle chiuse, non sarà richiesta la realizzazione di barriera al vapore. In questo caso le guaine dovranno essere installate a stretto contatto con le pareti del tubo senza spazi vuoti, giochi, ecc. e non potranno, per alcun motivo, essere installate utilizzando il metodo del taglio longitudinale. Materiali per rivestimento e finitura Gli isolanti saranno rivestiti con materiali che hanno lo scopo di finire l'opera sia dal punto di vista meccanico sia da quello estetico, se le coibentazioni sono in vista. I materiali di rivestimento da utilizzare sono indicati nel seguito. Lamierino di alluminio Fogli di alluminio di spessore variabile da 6/10 mm a 8/10 mm in funzione della dimensione dell'installazione. 63 I fogli, tagliati a misura, dovranno essere calandrati e bordati e quindi fissati sul materiale isolante con viti autofilettanti in acciaio inox, poste a distanza di 200 mm. I giunti longitudinali e trasversali dei gusci in alluminio dovranno essere sovrapposti e graffati a maschio e femmina con un sormonto non inferiore a 30 mm. Per le installazioni in ambiente esterno, i giunti dovranno essere sigillati con mastice al silicone. Se le temperature di esercizio lo rendessero necessario, saranno installati giunti di dilatazione. Dovranno essere utilizzati lamierini dello spessore 6/10 mm per diametri finiti fino a 200 mm, e dello spessore 8/10 mm per diametri finiti superiori. L'isolamento di valvole ed accessori dovrà essere rifinito esternamente con gusci di lamierino di alluminio dello spessore 6/10 mm. I gusci costituiranno una scatola costruita in due metà assiemate mediante clips di chiusura a leva, per permettere un facile smontaggio. Lo spazio tra l'isolamento della valvola e la scatola sarà costipato con materiale isolante sfuso. La manovra delle apparecchiature (volantini di valvole, ecc.) non dovrà essere ostacolata e non dovrà danneggiare in alcun modo la finitura in alluminio. Laminato plastico Fogli di PVC rigido autoavvolgente forniti in bobine con spessore di 0,50 mm, di colore grigio chiaro. I fogli in PVC rigido verranno tagliati a misura e giuntati con chiodini in nylon. Per il rivestimento di curve e connessioni dovranno essere utilizzati pezzi preformati. Nel montaggio dovranno essere rivestiti prima i pezzi speciali e poi le parti rettilinee. A finitura delle testate verranno utilizzati terminali in alluminio. Regole generali per l'esecuzione degli isolamenti I materiali isolanti dovranno essere trasportati ed immagazzinati in stretto accordo con le istruzioni del Costruttore. Questo per evitare danni meccanici ai materiali o che gli stessi si impregnino di acqua, polvere, terriccio o altro. Gli isolamenti saranno posti in opera solamente dopo che: - le tubazioni, gli organi di intercettazione e le apparecchiature in genere siano stati montati sui loro supporti; - le tubazioni e le apparecchiature in acciaio nero siano state trattate mediante spazzolatura meccanica e verniciatura con due mani di vernice antiruggine; - siano state eseguite le prove di tenuta, le ispezioni e/o i collaudi preliminari previsti per le tubazioni, i canali e le apparecchiature in genere; 64 - le superfici da coibentare siano pulite, esenti da scaglie di ruggine sgrassate e perfettamente asciutte. Le tubazioni e le apparecchiature convoglianti fluidi con temperatura di esercizio inferiore a 12°C dovranno essere ulteriormente protette, prima dell'applicazione dell'isolamento, mediante una mano di vernice bituminosa. Eventuali capi liberi di fili metallici, utilizzati per legare il materiale isolante, dovranno essere strettamente attorcigliati ed avere le punte terminali rivoltate e conficcate nell'isolamento. Sull'isolamento o sul materiale di finitura dell'isolamento dovranno essere riportate le frecce direzionali e le indicazioni distintive dei vari fluidi, in accordo alla norma UNI 5634 - 65 P. L'isolamento dovrà essere continuo, senza interruzione in corrispondenza di supporti e/o passaggi attraverso muri e solette. Non dovrà ricoprire i supporti e dovrà essere eseguito per ogni singolo tubo. Le targhette di identificazione delle apparecchiature non dovranno essere coperte dagli isolamenti. L'isolamento dovrà apparire senza soluzione di continuità, interruzioni o giunti aperti. Dovrà essere perfettamente asciutto, senza imperfezioni o evidenze di stillicidio. Il rivestimento esterno dovrà apparire accuratamente fissato senza che si notino allentamenti nei giunti o strappi. Modalità di collaudo - Controllo a vista delle forniture - Controllo degli spessori 65 1.21 SISTEMI DI IDENTIFICAZIONE Oggetto della specifica Sistemi di identificazione di circuiti idrici, canalizzazioni d’aria ed apparecchiature.. Riferimento a norme specifiche UNI 5634 – Sistemi di identificazione delle tubazioni e canalizzazioni convoglianti fluidi. Targhette d’identificazione per apparecchiature: caratteristiche costruttive - supporto in acciaio zincato o in acciaio inossidabile per installazione in esterno, di dimensioni minime 100mm x 50 mm - pannello anteriore trasparente infrangibile in plexiglas o materiale equivalente, amovibile per scorrimento - fissaggio con viti in acciaio inossidabile o con fascette in acciaio inossidabile - indicazione del tipo di apparecchiatura, sigla e funzione. Esempio: POMPA P 1 A CIRCUITO PRIMARIO ACQUA CALDA – La caratteri neri su fondo bianco targhetta d’identificazione non sostituisce ma si aggiunge alla Targa ufficiale dell’apparecchiatura contenente il nome del costruttore, i dati tecnici dell’apparecchiatura, la marcatura CE e quant’altro richiesto delle singole leggi e norme in materia. 66 Targhe, bande e frecce per tubazioni e canalizzazioni Targhette per tubazioni nelle centrali e sottocentrali - supporto in acciaio zincato o in acciaio inossidabile per installazione in esterno, di dimensioni minime 100mm x 50 mm, con zoccolo in plastica - pannello anteriore trasparente infrangibile in plexiglas o materiale equivalente, amovibile per scorrimento, fissaggio con viti in acciaio inossidabile o con fascette in acciaio - indicazione del fluido, del tipo di circuito, funzione e senso del flusso. Esempio: ACQUA CALDA RADIATORI MANDATA - caratteri neri su base bianca - colori del fondo Rosso RAL 3020 Vapore, acqua calda alta temperatura Arancione RAL 2010 Acqua di consumo e di ricircolo Arancione RAL 2010 Circuiti di recupero calore Azzurro RAL 5012 Acqua fredda, addolcita, demineralizzata Blu RAL 5010 Acqua refrigerata Marrone RAL 8001 Acqua di raffreddamento (di torre, di pozzo) Arancione/Azzurro Circuiti a funzionamento alternato stagionale Per altri circuiti i colori si definiranno in funzione delle singole esigenze. applicazione in vicinanza di scambiatori, serbatoi, valvole, collettori, diramazioni, passaggi di muri e solette applicazione a vista sopra al rivestimento protettivo. Bande per tubazioni - bande per tubazioni in materiale plastico autoadesivo, posate su tutto il perimetro della tubazione per una lunghezza di almeno 1m. - colori distintivi di fondo come da norma - colori distintivi del fluido come punto precedente - applicazione in vicinanza di valvole, collettori, diramazioni, passaggi di muri e solette - applicazione in almeno un punto per ogni locale di transito e comunque a distanza massima di 15m per ambienti di grandi dimensioni 67 - applicazione a vista sulla linea non isolata, oppure sopra all’isolamento termico oppure sopra al rivestimento protettivo. Identificazione locali tecnici - formato minimo A3, fondo bianco e caratteri neri - identificazione del tipo d’impianto, del nominativo del manutentore con recapito e numero di telefono, numero di telefono per emergenze - supporto in materiale plastico rigido con pannello anteriore trasparente infrangibile in plexiglas o materiale equivalente, amovibile con viti in acciaio inossidabile - inattaccabile dagli agenti atmosferici - indicazione del divieto di accesso ai non autorizzati. Schemi funzionali di centrale In ogni centrale tecnica, sottocentrale o locale tecnico deve essere esposto lo schema funzionale strumentato, completamente aggiornato in base all’installazione eseguita. Deve essere garantita la corrispondenza di tutte le sigle con le targhette d’identificazione delle apparecchiature. Gli schemi devono avere le seguenti caratteristiche: - formato A0 o A1, e comunque di dimensioni tali da risultare leggibile a 1m - supporto in materiale plastico rigido con pannello anteriore trasparente infrangibile in plexiglas o materiale equivalente, amovibile con viti in acciaio inossidabile - sistema di sospensione con due ganci in acciaio inossidabile fissati a muro con relativi tasselli - ubicazione nei pressi dell’ingresso o comunque in zona perfettamente agibile ed illuminata. Per particolari impianti quali l’impianto antincendio è richiesta la predisposizione in centrale della planimetria generale con le reti principali e l’identificazione delle colonne montanti, degli idranti esterni, degli attacchi VV.F. Prescrizioni di posa Tutte le linee e tutte le apparecchiature devo essere identificate I sistemi di identificazione essere presenti sia sugli impianti in vista sia su quelli inseriti all’interno di controsoffitti e cavedi. I componenti dei sistemi di identificazione devono essere installati seguendo le seguenti prescrizioni: 68 - montaggio perfettamente in verticale o in piano, come meglio risulta visibile in funzione del punto di vista dell’operatore - il fissaggio deve essere tale da essere impossibile l’asportazione anche parziale con un solo gesto. Tutti i sistemi di identificazione devono essere approntati prima delle prove funzionali e comunque prima del collaudo provvisorio. Modalità di collaudo Verifica qualitativa e quantitativa 1.22 Prove e Collaudi Generalità sulle prove Gli impianti, in corso di esecuzione e prima della loro messa in funzione, devono essere sottoposti a prove e verifiche che ne accertino la funzionalità richiesta e la rispondenza ai dati e criteri di progetto. Le prove devono essere condotte in conformità alle prescrizioni delle norme UNI-CTI. In ogni caso le prove e verifiche da eseguirsi sono: verifica qualitativa e quantitativa di conformità con i documenti di capitolato ed eventuali varianti; impianti di climatizzazione: prove secondo UNI 10339 - 8199; impianti di riscaldamento: secondo bozza di Norma UNI-CTI 5-032 ter.; impianti idrici: prove secondo UNI 9182; impianti di scarico: prove secondo UNI EN 12056 -1 / 2 / 3 / 4 / 5; impianti antincendio: secondo UNI 10779 - 9490 . Durante il corso dei lavori è nella facoltà del Committente di effettuare alcune prove e verifiche specialmente per le parti di impianto la cui accessibilità dovesse essere impedita o semplicemente difficoltosa in sede di collaudo finale. Queste prove non possono in nessun caso essere considerate prove di accettazione definitive. Tutte le prove sono da eseguirsi a cura e spese dell'Appaltatore con strumenti ed apparecchiature di sua proprietà da accettarsi da parte del Committente. Il Committente si riserva la facoltà di effettuarne la ripetizione integrale o per campione. Tutti gli strumenti utilizzati per i collaudi devono essere identificabili e calibrati con attestazioni di laboratori autorizzati. 69 Prove sulle reti fluidi: idraulica e di circolazione Le prove riguardano la circolazione dei diversi fluidi percorrenti i vari circuiti, nonchè il regolare flusso nelle tubazioni di scarico. Tutte le tubazioni, al termine del montaggio e prima del completamento delle opere edili nonché dell’esecuzione dei rivestimenti coibenti, devono essere sottoposte a prova di pressione idraulica. La pressione di prove deve essere pari a 2 volte la pressione di esercizio dell’impianto. Il sistema è così mantenuto in pressione per due ore; durante tale periodo va eseguita una ricognizione allo scopo di identificare eventuali perdite che devono essere successivamente eliminate. Dopo la prova idraulica e prima della messa in esercizio degli impianti, le tubazioni di acqua fredda, ricircolo, acqua calda, riscaldamento devono essere accuratamente lavate. Il lavaggio viene effettuato scaricando acqua dagli opportuni drenaggi sino a che essa non esca pulita. È necessario provvedere, immediatamente dopo le operazioni di lavaggio, al riempimento dell’impianto. Le prove devono accertare: - la perfetta tenuta delle tubazioni incluse quelle di scarico ed il mantenimento dell'assetto regolare anche a seguito delle massime variazioni di temperatura e di pressione; - l'alimentazione di tutti gli apparecchi con le portate, temperature e pressioni di calcolo; - la possibilità di vuotare tutte le tubazioni e di sfogare l'aria dai punti più alti; - lo stato di pulizia dei tubi; - la corretta taratura degli organi scelti per equilibrare i diversi circuiti; - l'appropriata taratura ed il regolare funzionamento delle apparecchiature di regolazione automatica. Dopo aver eseguito la prova idraulica a freddo di pressatura, occorre procedere all’esecuzione di prove preliminari di circolazione, di tenuta e di dilatazione con fluidi scaldanti portando a 90-95°C la temperatura dell’acqua nelle reti di distribuzione e negli apparecchi utilizzatori. Il risultato della prova sarà positivo solo quando, in tutti i punti delle reti e negli apparecchi utilizzatori, l’acqua arrivi alla temperatura stabilita ed i ritorni siano ugualmente caldi, quando le dilatazioni non abbiano dato luogo a fughe o deformazioni permanenti; le dilatazioni non dovranno dar luogo a rumori molesti. Si dovrà accertare la possibilità di vuotare le tubazioni e di sfogare l’aria dai punti più alti. 70 1.23 Misure di collaudo impianti di HVAC Le misure riguardano : - misure di temperatura - misure di umidità relativa (non inerenti l’intervento in oggetto) - misure di velocità dell'aria (non inerenti l’intervento in oggetto) - misure di portata - misure supplementari eventuali. Misure di temperatura Le misure di temperatura devono essere eseguite con strumenti aventi una sensibilità tale da consentire di apprezzare variazioni di temperatura di 0,25°C e la possibilità di registrazione giornaliera e settimanale. Le misure riguardano : - temperatura esterna - temperatura interna - temperatura dei fluidi. Misure di temperatura esterna Nelle prove relative al funzionamento invernale per temperatura esterna, salvo esplicita diversa indicazione, si intende la media delle seguenti 4 temperature misurate nelle 24 ore precedenti il collaudo e precisamente nel periodo intercorrente tra l'ora in cui si iniziano le misure della temperatura interna e la stessa ora del giorno precedente. Le misure vanno effettuate a Nord con termometro riparato dalle radiazioni a 2 m dalla parete esterna dell'edificio: la massima, la minima, quella delle ore 8 e quella delle ore 19. Nelle prove relative al funzionamento estivo, salvo esplicita diversa indicazione, si misura la media registrata delle temperature esterne all'ombra, nel periodo stesso delle misure di temperatura interna, che sono effettuate dopo che l'impianto ha raggiunto le condizioni di regime, durante le ore più calde del giorno, dalle ore 12 alle ore 16. Nel caso in cui durante le misure di collaudo non si verificassero all'esterno le condizioni termoigrometriche previste in contratto, devono essere seguite le prescrizioni indicate nella bozza di Norma UNI CTI 5-032 ter. Misure di temperatura interna (non inerenti l’intervento in oggetto) 71 La temperatura interna deve essere misurata nella parte centrale degli ambienti ad una altezza di 1,50 m dal pavimento ed in modo che la parte sensibile dello strumento sia schermata dall'influenza di ogni notevole effetto radiante. La tolleranza per i valori della temperatura così misurati rispetto a quelli previsti in contratto è, salvo esplicite diverse indicazioni, di ± 0,5°C in inverno e di ± 1°C in estate. La disuniformità di temperatura è verificata controllando le differenze di temperatura che esistono tra un qualunque punto della zona occupata dalle persone e la temperatura interna come sopra definita. La differenza fra tali valori risultanti da misure effettuate contemporaneamente dello stesso ambiente non deve superare 1°C. La differenza fra i valori risultanti da misure effettuate contemporaneamente in più ambienti serviti dallo stesso impianto, non deve superare 1°C in inverno e 2°C in estate. 1.24 Misure di livello di rumore Strumentazione e criteri di misura I fonometri devono avere caratteristiche conformi a quelle indicate per la classe 1 secondo CEI 29-1 e secondo CEI 29-10. Il fonometro deve essere dotato di batteria di filtri a bande di ottava di frequenze centrali: 31,5 / 63 / 125 / 250 / 500 / 1.000 / 2.000 /4.000 / 8.000 Hz Il fonometro deve essere tarato all'inizio ed al termine di ogni serie di rilievi. Le misure devono essere effettuate in base a quanto indicato nella norma UNI 8199 "Collaudo acustico degli impianti di climatizzazione e ventilazione". Per ridurre od evitare i disturbi dovuti alle onde stazionarie è opportuno eseguire almeno 3 rilievi ruotando il microfono su quarti di circonferenza di raggio 0,5 m nei due sensi. Modalità generali di misura del rumore verso l'esterno Le misure devono essere effettuate in accordo con il D.P.C.M. 01.03.1991. Il fonometro deve essere tarato mediante calibratore acustico all'inizio ed al termine di ogni serie di rilievi. Tali rilievi vanno eseguiti in condizioni climatiche di normalità in rapporto alla specifica situazione esaminata. E precisamente : a) Rumore proveniente da sorgenti esterne all'insediamento disturbato: - nel caso di spazi aperti, il rumore va misurato collocando il microfono ad un'altezza dal suolo non inferiore a 1,5 m; - nel caso di ambienti chiusi, il rumore va misurato posizionando il microfono nel vano di una finestra aperta e ad un'altezza dal suolo non inferiore a 1,5 m. 72 b) Rumore proveniente da sorgenti interne all'edificio sede del locale disturbato; il rumore va misurato collocando il microfono nelle posizioni in cui il locale viene maggiormente utilizzato, con specifico riferimento alla funzione del locale stesso. 1.25 Verifica della prestazioni del generatore di calore Le prove e le verifiche sul generatore di calore consistono essenzialmente in: - Misurazione in opera del rendimento di combustione, secondo le prescrizioni dettate dalla norma UNI-CTI 10389, a cui si rinvia per tutti i dettagli operativi; con tale prova si determinano anche le percentuali di CO, CO2 e O2 nei fumi e la temperatura degli stessi alla base del camino; - Controllo del funzionamento del regolatore del bruciatore; - Verifica dell’intervento del termostato limite nonché del termostato di sicurezza ISPESL, forzando il funzionamento del bruciatore, onde raggiungere e superare i normali valori di temperatura. Occorrerà ancora effettuare il collaudo del tempestivo intervento delle regolazioni automatiche relative all’avviamento e all’arresto della pompa anticondensa, nonché verificare il regolare funzionamento del modulo termico al variare del carico. Opportuna si ritiene l’ispezione dei vasi d’espansione, dei gruppi di riempimento automatico dell’impianto, delle valvole di sicurezza con le relative pressioni di taratura. Occorrerà ovviamente verificare il regolare funzionamento di tutti gli organi e apparecchiature collegate: bruciatore, pompe alimento, pompa anticondensa, ecc.. Utile sarà inoltre un’ispezione dell’esecuzione dei collegamenti dell’acqua, del combustibile e dell’energia elettrica. 73 1.26 SERVIZIO TECNICO DI ASSISTENZA Premessa Nella scelta delle varie apparecchiature e componenti, il servizio tecnico di assistenza realmente disponibile rappresenta un argomento di fondamentale importanza, tale da condizionare le scelte e l’approvazione stessa. E’ necessario dunque che tale servizio sia dettagliatamente descritto e che siano assicurati adeguati interventi in funzione dell’importanza dell’apparecchio o componente considerato. In particolare il servizio di assistenza dovrà rispondere almeno ai requisiti descritti ai paragrafi seguenti Tipo di assistenza Il servizio tecnico deve di norma operare direttamente con propri tecnici e manodopera specializzata. L’assistenza indiretta, attraverso centri autorizzati locali, viene considerata normalmente come inferiore e penalizzante nell’approvazione dell’apparecchio o componente. Il servizio deve in ogni caso avere base in Italia ed essere adeguatamente strutturato, con magazzino ricambi, uffici, sala prove, ecc. Non sono ammessi servizi di assistenza disponibili solamente dall’estero. Deve quindi essere fornito l’organigramma del servizio, riportando i nominativi dei vari responsabili coinvolti, le aree di competenza, il collegamento funzionale dei vari gruppi, ecc. Qualità dell’assistenza Il fornitore deve indicare se il servizio opera secondo norme e procedure in accordo alle Norme sulla Qualità, se esiste una certificazione in tal senso in accordo alle norme ISO 9000 o equivalenti (UNI EN 29000 o similari accettati a livello europeo). 74 Verranno inoltre indicati per i tecnici che saranno coinvolti nell’assistenza, i loro curriculum tecnici, e la loro esperienza maturata nel campo della manutenzione delle macchine o componenti in esame. Procedure di intervento Il fornitore deve indicare i tipi di interventi che il servizio è in grado di effettuare (in orario di lavoro, di notte, festivi, ecc.) la tempistica di intervento, con la gerarchia di specialisti e responsabili che si succederanno in funzione della gravità e/o difficoltà nel guasto da riparare, la disponibilità dei pezzi di ricambio in magazzino, gli interventi di emergenza, ecc. Manutenzione e parti di ricambio In accordo alle più recenti tecniche di manutenzione, il fornitore preciserà quali tipi di interventi sono necessari per mantenere in perfetto stato la macchine o il componente, quali interventi propone e le relative condizioni di fornitura (telecontrollo, monitoraggio a distanza, visite periodiche con strumentazione dedicata, ecc.). 75 Indice 1.1 Premessa ................................................................................................................................ 1 1.2 Leggi e Norme di riferimento ................................................................................................ 2 1.2.1 Generalità ....................................................................................................................... 2 1.2.2 Elettropompe .................................................................................................................. 2 1.2.3 Tubazioni ....................................................................................................................... 2 1.2.4 Isolamenti termici .......................................................................................................... 3 1.2.5 Serbatoi .......................................................................................................................... 3 1.2.6 Componenti di impianti di produzione del caldo e del freddo ....................................... 3 1.2.7 Valvole ........................................................................................................................... 4 1.2.8 Regolazione automatica ................................................................................................. 4 1.2.9 Altre normative generali ................................................................................................ 5 1.3 Criteri Generali di esecuzione delle opere impiantistiche ..................................................... 8 1.3.1 Prescrizioni per la messa in opere dalle apparecchiature ............................................... 8 1.3.2 Provvedimenti contro la trasmissione di vibrazioni ....................................................... 8 1.3.3 Provvedimenti per la limitazione della rumorosità degli impianti ............................... 10 1.3.4 Prescrizioni per l'esecuzione ........................................................................................ 10 1.4 Modulo termico ................................................................................................................... 11 1.5 Condotti per evacuare i Fumi .............................................................................................. 12 1.5.1 Canna fumaria .............................................................................................................. 12 1.6 Collettori portastrumenti ed accessori INAIL (Ex ISPESL) ............................................... 15 1.6.1 Funzione ....................................................................................................................... 15 1.6.2 Prestazioni .................................................................................................................... 16 1.6.3 Funzionalità.................................................................................................................. 17 1.6.4 Dimensionamento ........................................................................................................ 18 1.7 Vasi di Espansione e gruppi di riempimento....................................................................... 18 1.8 Flussostato ........................................................................................................................... 20 1.9 Gruppo di riempimento automatico .................................................................................... 20 1.10 Valvole di sicurezza per impianti termici ed idrosanitari qualificate e tarate I.S.P.E.S.L. 21 1.11 Valvola intercettazione combustibile .............................................................................. 23 1.12 Elettropompe di circolazione ........................................................................................... 25 1.13 TUBAZIONI PER RETI IN PRESSIONE ...................................................................... 28 1.14 Caratteristiche tecniche e costruttive Tubazioni .............................................................. 29 1.15 Tubazioni in acciaio ......................................................................................................... 29 1.16 Giunzioni e pezzi speciali ................................................................................................ 35 1.17 Supporti............................................................................................................................ 37 1.18 Valvolame ........................................................................................................................ 45 1.19 Coibentazione .................................................................................................................. 53 Oggetto della specifica ................................................................................................................... 53 1.20 Caratteristiche tecniche dei materiali isolanti .................................................................. 55 1.21 SISTEMI DI IDENTIFICAZIONE ................................................................................. 66 1.22 Prove e Collaudi .............................................................................................................. 69 1.23 Misure di collaudo impianti di HVAC ............................................................................ 71 1.24 Misure di livello di rumore .............................................................................................. 72 1.25 Verifica della prestazioni del generatore di calore .......................................................... 73 1.26 SERVIZIO TECNICO DI ASSISTENZA ....................................................................... 74 76
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