Edizione speciale 02 di „Caritas Aiutare“ Nr. 02 2014 I.R. Caritas6 tu Periodico per volontari e collaboratori dei gruppi parrocchiali della Caritas Diocesi Bolzano-Bressanone 03/settembre 2014 Caritas parrocchiale Fianco a fianco nel volontariato Intervista a Paolo Valente Raccolta indumenti Caritas6tu 03/2014 1 Editoriale Storia di copertina Care lettrici, cari lettori, All’inizio di un nuovo anno di lavoro ci si guarda intorno, si raccolgono i collaboratori, si verificano le forze a disposizione, si fa qualche riunione e si formulano programmi. Sono tutte cose importanti. A volte, se le forze sono poche, ci si può anche un poco scoraggiare. Ci si rende conto che forse non si riuscirà a fare proprio tutto quello che si era programmato. Si può soffrire del fatto che attorno a noi ci sono bisogni ai quali non siamo in grado di rispondere. Allora bisogna che torniamo a concentrarci sull’essenziale. Bisogna che ci chiediamo qual è il nostro obiettivo più alto. Per chi opera, a qualunque titolo, nella prospettiva della Caritas, ciò a cui siamo chiamati è portare agli altri (e ricordare a se stessi) una notizia molto importante (la più importante). La si può formulare con queste parole: la nostra vita ha senso se è vissuta per gli altri. In questo, infatti, consiste la felicità: donare agli altri ciò che abbiamo e ciò che siamo. Non si tratta di moltiplicare le attività, di diventare più grandi ed efficienti, ma di condividere il poco che abbiamo: tempo, idee, entusiasmo, professionalità e, eventualmente, i nostri mezzi materiali. Il poco che abbiamo, se condiviso, basta a rispondere ai bisogni di tutti. Paolo Valente Direttore Caritas e responsabile del servizio Volontariato e Caritas parrocchiali Indice Storia di copertina Caritas parrocchiali: Incontrare, comprendere, agire......2-3 Sinodo Intervista a Andrea Pallhuber............................................ 4 Attualità Caritas Convegno Hospice........................................................... 5 Fianco a fianco nel volontariato......................................... 5 Intervista con Paolo Valente.............................................. 6 youngCaritas A testa in giù.................................................................... 7 Regalare tempo................................................................ 7 Speciale Caritas parrocchiali Un tetto per il futuro.......................................................... 8 Vetrina Raccolta indumenti usati.................................................. 9 Madre terra....................................................................... 9 Lichtenburg.................................................................... 10 Notte del lutto e del cordoglio......................................... 10 A caccia di sprechi......................................................... 10 Nuove borse nel youngCaritas-shop............................... 11 Domenica della Carità.................................................... 11 Borsa del volontariato................................................. 12 2 Caritas6tu 03/2014 Le Caritas parrocchiali Incontrare, comprendere, agire. Le Caritas parrocchiali lavorano instancabilmente alla costruzione e allo sviluppo di una rete di solidarietà che sia la più ampia possibile. A questo scopo, anche quest’anno nel mese di ottobre e in ogni decanato della Diocesi, le Caritas parrocchiali invitano tutti gli interessati a partecipare a incontri aperti dedicati alla carità vissuta. Sono sempre più numerosi i gruppi, le associazioni, le organizzazioni e le singole persone che partecipano a questi incontri, che ormai da quattro anni si tengono durante il mese di ottobre. Chi desidera presentare le proprie iniziative, idee o proposte oppure informarsi sulle quelle presenti sul territorio, è benvenuto. Attraverso l’incontro personale, la conoscenza reciproca tra Caritas parrocchiali, Caritas diocesana e tutti gli altri enti, organizzazioni e gruppi che si occupano attivamente di solidarietà, diventa semplice e diretta. Sempre più spesso, si arriva alla maturazione di visioni e all’attuazione di progetti comuni. Negli ultimi anni, ad esempio, il notevole aumento delle richieste di aiuto da parte di famiglie in difficoltà economiche ha interrogato fortemente le Caritas parrocchiali. In molte comunità sono sorti punti di distribuzione di viveri nei quali queste famiglie possono, fino a che perdura il loro stato di bisogno, rifornirsi dell’indispensabile. Proprio la riflessione comune sulle esperienze di contatto con le situazioni di difficoltà di tante persone – attraverso le mense, i punti di distribuzione di vestiario o coperte per persone senza dimora o il sostegno finanziario tramite prestiti o contributi a fondo perduto – ha aiutato le Caritas parrocchiali a percepire in maniera sempre più chiara anche le altre dimensioni della povertà, prima fra tutte quella relazionale. Sono numerosissime le iniziative delle Caritas parrocchiali a sostegno delle persone che vivono in solitudine, condizione che colpisce spesso le persone anziane. I volontari delle parrocchie organizzano punti di ritrovo e di animazione, piccoli eventi come feste e gite. Molte Caritas parrocchiali si sono spinte oltre, istituendo, quasi sempre in collaborazione con altre organizzazioni, dei veri e propri servizi di visite a domicilio, in certi casi abbinate ad altre offerte di aiuto. In altre situazioni, le Caritas parrocchiali hanno attivato dei centri di Foto di copertina: Georg Hofer Foto Francesca Boccotti Incontri decanali Distretto Sud: 7 ottobre Decanato di Terlano, 8 ottobre Decanato di Bolzano (Regina Pacis, Firmian, Aslago, Don Bosco/Maria in Au), 13 ottobre Decanato di Laives, 15 ottobre Decanato di Bolzano (Gries, Duomo, Tre Santi), 22 ottobre Decanato di Egna e 30 ottobre Decanato di Termeno e Oltradige. Distretto Ovest: 2 ottobre Decanato di Malles, 7 ottobre Decanato di Naturno, 9 ottobre Decanato di Lana/Tesimo 14 ottobre Decanato di Merano e 16 ottobre Decanato di Silandro e 23 ottobre Decanato della Val Passiria. ascolto, ai quali chiunque può rivolgersi, certo di trovare persone disponibili, debitamente formate e in contatto con i servizi del territorio disponibili a offrire aiuto. Anche contro l’isolamento dovuto alla diversità culturale le Caritas parrocchiali si attivano con progetti d’integrazione: un esempio sono le cene interculturali organizzate in moltissime località della Diocesi. Un altro esempio sono i corsi di lingua organizzati spesso in collaborazione con i centri di accoglienza per profughi o migranti, un altro esempio ancora gli inviti a pranzo domenicali rivolti ai profughi senza dimora organizzati da alcune comunità parrocchiali di Bolzano, ma anche alcuni primi progetti di accoglienza di singoli profughi o famiglie. Molte Caritas parrocchiali sono attive sul fronte della sensibilizzazione alla solidarietà. Le attività più note sono la raccolta degli indumenti usati e le iniziative legate alla domenica della carità, ma alcune Caritas parrocchiali si dedicano anche all’organizzazione di incontri formativi e all’animazione di liturgie sulle tante tematiche attuali che riguardano la solidarietà. Altre partecipano alle campagne di sensibilizzazione della Caritas diocesana o dell’ufficio missionario o a iniziative di raccolta fondi come “La fame non fa ferie” o la “Corsa dei miracoli”, “i Cantori della Stella” e tantissime altre ancora. Alcune Caritas parrocchiali seguono invece direttamente uno o più progetti o missioni in Alto Adige, in Europa e nel mondo, e anche qui si dimostrano molto creative nella varietà di idee per la sensibilizzazione, iniziando dalle molto amate “domeniche della zuppa” (“Suppensonntag”), passando per i mercatini dell’usato fino ad arrivare alle feste interculturali, organizzate con la collaborazione di volontari di altre culture e religioni, con cibi, Distretto Bressanone: 16 ottobre Decanato di Bressanone/Rodengo, 17 ottobre Decanato di Vipiteno, 23 ottobre Decanato della Val Gardena e 27 ottobre Decanato di Chiusa/Castelrotto. Distretto Est: 2 ottobre Decanato di Brunico, 7 ottobre Decanato della Val Badia, 8 ottobre Decanato di San Candido e 3 ottobre Decanato di Campo Tures. musiche e danze provenienti da ogni angolo del mondo. Se le attività delle Caritas parrocchiali sono molteplici e varie, resta per tutte costante l’impegno ad animare la comunità cristiana e l’intera società alla solidarietà concreta e all’amore per il prossimo, impegnandosi perché ogni persona possa non solo vivere dignitosamente, ma anche sperimentare la gioia di partecipare attivamente alla vita della comunità. La Caritas parrocchiale è presente in quasi tutte le parrocchie della Diocesi: chi desidera maggiori informazioni, può recarsi a uno degli incontri decanali di ottobre, oppure contattare la propria parrocchia o il servizio volontariato e Caritas parrocchiali presente a Bolzano (Tel. 0471 304 332, E-Mail: francesca.boccotti@ caritas.bz.it), Bressanone (Tel. 0472 2059 65, E-Mail: hermann. [email protected]), Merano (Tel. 0473 495 632, E-Mail: karin. [email protected]) e Brunico (Tel. 0474 414 064, E-Mail: karmen. [email protected]). fb Caritas6tu 03/2014 3 Sinodo “I giovani vogliono essere presi sul serio” Che cosa si aspettano i giovani dal Sinodo diocesano? E che cosa si aspetta il Sinodo dai giovani? In questi mesi c’è una specifica commissione sinodale (la numero 9) che si occupa proprio dei protagonisti del futuro (tema: “Come possono i bambini e i giovani scoprire la Chiesa e in essa trovare il loro posto?”). La presiede Andrea Pallhuber, assistente pastorale nella Jungschar. “I giovani vogliono essere presi sul serio”. Questo, in sintesi, quanto emerge dalla sua esperienza e dal lavoro della commissione. “I giovani vorrebbero una chiesa vitale, moderna e giovane”, dice Andrea, “e per questo servono alcuni cambiamenti!” Il 18 ottobre, alle ore 15, all’Accademia Cusano di Bressanone, la commissione 9 metterà in discussione il suo lavoro, nel corso di un incontro aperto al pubblico. Per Caritas6tu abbiamo posto alla portavoce della commissione sinodale alcune domande. Foto Jungschar Andrea Pallhuber è assistente pastorale nella Jungschar. È un membro della commissione nr. 9, che discute il tema dei bambini e giovani nella chiesa. Andrea Pallhuber, come ha lavorato finora la vostra commissione? La commissione n. 9 si è già riunita diverse volte. Si è lavorato suprattutto sulle visioni: per farle emergere, selezionarle, riassumerle e discuterle. Un gruppo di lavoro si è assunto il compito di redigere una bozza del documento che raccoglie le visioni, che poi è stato discusso e integrato nella commissione. Il lavoro prevedeva anche di ascoltare degli esperti. La commissione n. 9 si è chiesta chi potessero essere queste persone. È stato subito chiaro che i nostri esperti sono proprio i bambini e i giovani. Perciò abbiamo deciso di preparare un questionario per un’indagine online, utilizzando poi i risultati per il nostro documento. Un sondaggio su Internet, dunque: con quali risultati? Siamo rimasti sorpresi per la grande partecipazione all’indagine. In breve tempo siamo riusciti ad avere più di 1.800 risposte. L’analisi completa è ancora in corso, ma posso dire che già la sola partecipazione così numersa ci dice che per i giovani la fede e la Chiesa sono questioni rilevanti che hanno un ruolo importante nella loro vita. Tu conosci i giovani: cosa pensi che si aspettino oggi dalla Chiesa? I giovani vorrebbero essere presi sul serio! Desiderano che la Chiesa vada loro incontro in modo aperto e sincero. La Chiesa deve essere fiduciosa, autentica e aperta alla dimensione comunitaria. I giovani auspicano una Chiesa vitale, moderna e giovane e per questo è necessario cambiare qualcosa! Quali sono le visioni finora formulate dalla commissione? Nel nostro documento si dice che la comunità deve accogliere e accompagnare i giovani. La Chiesa deve andare incontro alle persone e incontrarle nella loro quotidianità. Modelli, lingua, dialogo, partecipazione, anche questi sono temi del nostro documento. E quali gli obiettivi in relazione ai prossimi lavori del Sinodo? La commissione spera che dal nostro “documento delle visioni” possano essere ricavate delle misure concrete per garantire un lavoro pastorale efficace con i bambini e i giovani della nostra diocesi. Intervista: Paolo Valente 4 Caritas6tu 03/2014 Attualità Caritas Foto Barbara Savegnago Fianco a fianco Nel volontariato Convegno Hospice “Finalmente vivere“ “Esiste vita prima della morte?”,“Come si possono accompagnare al meglio i malati terminali nelle ultime ore della loro vita?” “Come è possibile vivere il dolore e la malattia con dignità?” A queste domande cercherà di rispondere, in ottobre, il convegno organizzato dal Servizio Hospice e dal Centro Convegni dell’Abbazia di Novacella. Tema centrale della giornata sarà la qualità della vita in punto di morte. Nel convegno si approfondirà cosa è necessario nella fase terminale della vita per riuscire a viverla al meglio. “E’ molto importante creare le condizioni che permettono di vivere con dignità la propria fase finale della vita. Si tratta di una responsabilità di tutta la società, una responsabilità che coinvolge ciascuno di noi” sottolinea Günther Rederlechner, responsabile del Servizio Hospice. Rendere dignitoso ai morenti il fine vita non è solo l’obiettivo di Pallative Care e Hospice, è anche un obiettivo essenziale per la costruzione di una società più umana. Solo così sarà possibile aumentare la responsabilità sociale nei confronti delle persone in fin di vita. Il Convegno di Caritas Hospice si terrà sabato 4 ottobre dalle ore 9 alle 17 presso il Centro Convegni dell’Abbazia di Novacella. Le conferenze si terranno in lingua tedesca e italiana, con traduzione simultanea. Nel pomeriggio saranno proposti workshops improntati su diversi temi. Sono invitati tutti gli interessati, in particolare le persone che si confrontano con i temi relativi al fine vita, alla morte e al lutto: collaboratori e volontari del Servizio Hospice, parenti, infermieri, medici, terapeuti, accompagnatori spirituali, dirigenti dei servizi sanitari e sociali, politici e volontari della Palliative care. Le iscrizioni al convegno dovranno pervenire entro il 26 settembre direttamente dal Centro Convegni dell’Abbazia di Novacella. sr Con l’autunno riparte il gruppo di accompagnamento al volontariato rivolto a tutti coloro che mettono una parte del proprio tempo e delle proprie energie a disposizione del prossimo. Con la guida professionale di un supervisore, i partecipanti hanno la possibilità di condividere esperienze positive o anche problematiche che possono presentarsi nel corso delle loro attività di volontariato. I volontari sono impegnati a portare aiuto dove serve ma, nonostante il loro impegno e il loro entusiasmo, le difficoltà da superare non sono poche. “Molti volontari sentono il bisogno di condividere le proprie esperienze con altri” osserva Paolo Valente, Direttore Caritas e responsabile del servizio Volontariato e Caritas parrocchiali, “per raccontarsi i momenti di gioia e quelli di sconforto, per scambiarsi i progressi grandi e piccoli e anche per portare all’attenzione di altri volontari gli eventuali problemi che possono sorgere durante l’attività, magari cercandone la soluzione tutti assieme”. L’accompagnamento al volontariato serve proprio a questo: offrire a chi lo desidera uno spazio riservato di scambio e confronto tra quanti operano nel sociale con il sostegno di uno psicologo e di supervisori competenti e preparati. I primi incontri introduttivi si terranno nelle seguenti località: Merano il 3 novembre con Regina Bogner Unterhofer, Laives (bilingue) il 5 novembre con Berta Linter, Bressanone il 5 novembre con Maria Sparber, Vipiteno il 5 novembre con Walburga Pichler Wild, Brunico il 5 novembre con Theodora Pechlaner, Bolzano (italiano) il 6 novembre con Andrea Mantovani, Bolzano (tedesco) il 6 novembre con Christine Baumgartner e Silandro il 11 novembre con Martina Gamper Tschenett. Tutti i gruppi si incontreranno una volta al mese nel periodo tra novembre e maggio. Per informazioni e iscrizioni è possibile rivolgersi agli uffici Volontariato e Caritas parrocchiali di Bolzano (Tel. 0471 304 330, e-mail: [email protected]), Merano (Tel. 0473 495 632, email: [email protected]), Bressanone (Tel. 0472 205 965, e-mail: [email protected]) e Brunico (Tel. 0474 414 064, e-mail: [email protected]). mw Caritas6tu 03/2014 5 Attualità Caritas „Senza l’amore non siamo nulla“ Da qualche mese Paolo Valente è subentrato a Pio Fontana come direttore della Caritas diocesana. Assieme al suo collega direttore Heiner Schweigkofler, ha l’incarico non facile di dirigere la Caritas, un organismo complesso e articolato per i suoi compiti, per i molti servizi che offre e per le moltissime persone coinvolte. Paolo Valente è diventato anche il responsabile del servizio Volontariato e Caritas parrocchiali. Foto Sabine Raffin Paolo Valente è meranese di nascita e nella città sul Passirio vive assieme alla moglie e ai tre figli. Valente è scrittore (numerosi i suoi libri di narrativa e saggistica) giornalista professionista ed editorialista per varie testate. Per per nove anni, dal 1993 al 2001, è stato direttore del settimanale diocesano in lingua italiana “Il Segno”. È collaboratore del settimanale diocesano “Vita Trentina” e editorialista del quotidiano “L’Adige”. Dal 2009 Valente collabora con l’emittente diocesana Radio Sacra Famiglia InBlu. 6 Caritas6tu 03/2014 Paolo, tu vieni dal mondo della scrittura, dell’informazione e della ricerca. Che cosa ti ha spinto a renderti disponibile per questo incarico? I motivi sono più d’uno. Il più importante forse è questo: ci troviamo in un momento in cui la comunità cristiana, a livello locale e a livello universale, si sta interrogando su come ritrovare se stessa per svolgere in modo adeguato la propria missione. Anche la società civile è in un momento in cui si percepisce la necessità di recuperare l’essenza dell’essere uomini e donne. Di ritrovare nella cultura, nella politica, nell’economia ciò che c’è di “genuinamente umano”. Rispetto alla comunità cristiana, a quale missione ti riferisci? La comunità cristiana (la Chiesa, che siamo tutti noi) esiste essenzialmente per comunicare e vivere quell’amore che, secondo i cristiani, viene da Dio (“Deus caritas est”, dice Giovanni). È solo l’amore cha dà senso a tutto il resto, a tutte le nostre vite. E questa è anche la “buona notizia” (Vangelo significa “buona notizia”) che la Chiesa è chiamata ad annunciare e a testimoniare. Ecco, i nostri lettori sapranno che “caritas” è una parola latina che vuol dire “amore” (amore gratuito, nel greco dei Vangeli: “agape”). Perciò anche la nostra Caritas (diocesana o parrocchiale) ha questo mandato fondamentale: ricordare a ogni cristiano e alla comunità intera che il loro compito primario è annunciare e vivere l’amore. A livello sociale: lavorare per una società solidale, attenta al bene di tutti e di ciascuno. A chi si rivolge dunque la Caritas? A tutti. In primo luogo a chi si dice cristiano e poi a tutti i cittadini, perché si assumano le loro responsabilità. Di cristiani e di cittadini. La società sarà più solidale solo quando ognuno farà la sua parte. La Caritas serve per ricordare ai cristiani che il pane della vita non va spezzato solo la domenica in forma di rito, ma va spezzato ogni giorno, mettendosi al servizio concreto dei fratelli. Dunque la Caritas non è principalmente un’organizzazione che opera nel sociale? Certo che opera nel sociale! La nostra Caritas diocesana (attraverso la “fondazione Caritas” e la “fondazione Odar”) offre molti servizi, rivolti alle persone che si trovano in stato di bisogno. Non si limita a parlare dell’amore, ma lo pratica. Non si limita ad assistere quelle persone, ma le vuole protagoniste del loro destino e della società. Pone dei segni, coi suoi servizi, come faceva Gesù quando guariva i malati. Ma attenzione: la Caritas non deve offrire la scusa, alla comunità cristiana, di non occuparsi direttamente dei fratelli più poveri (“Tanto ci pensa la Caritas…”). Se la Chiesa delega alla Caritas l’amore per il prossimo, non è più Chiesa. E se la Caritas smette di promuovere la testimonianza dell’amore nella comunità cristiana, non è più Caritas. È un progetto ambizioso… Sì. Ma la proposta del Vangelo è questa: amarsi gli uni gli altri, cercare la giustizia del regno di Dio. Senza l’amore (la carità) non siamo nulla. Lo scriveva l’apostolo Paolo ai corinzi. Quei corinzi, oggi, siamo noi, cristiani e cittadini dell’Alto Adige. Intervista: Matteo Battistella Vedere il mondo con gli occhi degli altri Mettersi a testa in giù e vedere il mondo da un’altra prospettiva: questo è l’obiettivo della giornata tematica interattiva organizzata a Merano il 26 settembre 2014 da youngCaritas in collaborazione con Oew e Urania. Argomento principale della giornata saranno i rapporti tra i nostri modelli di consumo e le condizioni di vita dell’umanità in altre parti del mondo. “Qualsiasi azione o comportamento ha conseguenze in altre parti della Terra” sottolinea la collaboratrice di youngCaritas Sabrina Eberhöfer, tra gli organizzatori della giornata il cui slogan scelto è “A testa in giù”. L’edizione di quest’anno si terrà a Merano dalle ore 9 alle 17 presso l’Urania, in via Magnus Ortwein 6. Attraverso workshop e conferenze i ragazzi acquisiranno una visione dei rapporti d’interdipendenza tra gli eventi mondiali. I giovani impareranno inoltre come persone che vivono in diversi continenti influenzano reciprocamente con i loro comportamenti gli stili di vita degli altri e come sono realizzabili una convivenza pacifica e un’economia e un consumo consapevole. “A testa in giù” inizia nella mattinata con laboratori su temi quali la cooperazione internazionale, il commercio equo, il carcere, lo spreco alimentare e il coraggio civile. I temi saranno poi approfonditi nel pomeriggio. Durante la giornata sarà a disposizione una “biblioteca vivente”. “I libri non saranno di carta e inchiostro ma delle persone in carne e ossa che per motivi religiosi, etnici o sociali devono lottare quotidianamente contro i pregiudizi” spiega Sabrina Eberhöfer. Nell’arco della mattinata i visitatori potranno prendere “in prestito” queste persone e parlare con loro della quotidianità che essi vivono ed eventualmente dei propri pregiudizi. “A testa in giù” è rivolto nella mattinata principalmente ai giovani delle scuole superiori, il pomeriggio e la sera la manifestazione è aperta a tutti gli interessati. Ulteriori informazioni sono disponibili presso youngCaritas tel. 0471 304 333, o info@youngcaritas. bz.it. id Foto Arturo Zilli A testa in giù Regalare tempo Condividere talenti In questo mese la youngCaritas presenta nelle scuole superiori dell’Alto Adige, per il nono anno consecutivo, il progetto “Regalare tempo”. YoungCaritas propone agli studenti dai 16 anni in su la possibilità di impegnarsi volontariamente per 2-3 ore alla settimana, per un periodo di sei– sette mesi, in numerose strutture sociali altoatesine. Si tratta di un progetto che mira a costruire un ponte tra i giovani e le organizzazioni attive nel mondo del sociale, nell’ottica di un arricchimento reciproco. Ai ragazzi viene così offerta la possibilità di entrare in contatto con il mondo del volontariato e del sociale, vivendo un’esperienza che può tornare utile per un futuro lavorativo. Contemporaneamente le strutture sociali beneficiano dell’energia e della creatività di decine di giovani, pronti a mettersi in gioco per una buona causa. Il progetto “Regalare tempo” è stato realizzato per la prima volta in Alto Adige durante l’anno scolastico 2006/07. Da allora diverse decine di alunni in tutto l’Alto Adige si sono impegnati come volontari in modo regolare e continuo in strutture come Bottega del mondo, Centro genitori-genitori, asili nidi, case per persone senza fissa dimora, case di riposo, canili, centri giovanili ecc. Il progetto della youngCaritas si svolge contemporaneamente nelle scuole di Bolzano, Merano, Bressanone e Brunico ed è realizzato in collaborazione con il servizio Volontariato e Caritas parrocchiali. Tutti i servizi Caritas, così come le altre associazioni che lavorano in campo sociale, sono invitati a partecipare! Per informazioni rivolgersi a [email protected] o 0471 304 334. id Caritas6tu 03/2014 7 Speciale Caritas parrocchiali Un tetto per il futuro Foto Georg Hofer Consulenza per migranti Moca “Fare volontariato” può significare non soltanto regalare un po’ del proprio tempo facendo qualcosa per qualcun altro. Potrebbe essere, anche, regalare la rete di un letto, donare una pentola, oppure… affittare un appartamento a una famiglia bisognosa. Un cinquantenne altoatesino, proprietario di una casetta a due piani in un paese vicino a Bressanone ha contattato il Servizio di Consulenza Profughi della Caritas della Diocesi di Bolzano-Bressanone dicendo che voleva aiutare una famiglia in difficoltà. Sul piatto: un contratto d’affitto a prezzo ragionevole con cauzione di una sola mensilità, all’inderogabile condizione di abitarci in modo continuativo, provvedere alla sua manutenzione e coltivare il terreno attorno. Il gesto, va detto, è assolutamente fuori dalle logiche di qualsiasi mercato immobiliare, non soltanto in Alto Adige, un mercato che esige canoni di locazione esosi e garanzie spesso sproporzionate. Un mercato che penalizza soprattutto le persone con un background migratorio, le quali, a causa di tanti pregiudizi diffusi non ultimo dal grande circo mediatico, si vedono non di rado impossibilitate a trovare un’abitazione - non essendo “einheimisch”, ossia “del posto”. E pensare che in questo caso si tratta di un piccolo podere! La sensibilità del proprietario è quella straordinaria forza motrice che muove le cose. Fare qualcosa di concreto e utile per gli altri fa bene (anche) a se stessi. Si tratta di qualcosa di diverso dalla rigorosa applicazione del principio che impone di ottenere il massimo guadagno con il minimo costo. Il gesto possibile e concreto di concedere 8 Caritas6tu 03/2014 in locazione un appartamento a prezzo ragionevole, a persone bisognose, racchiude in sé la speranza di poter offrire ad altri un futuro, altrettanto possibile e concreto. Semplicemente iniziando da ciò che per molti è scontato: avere una casa dalla quale partire la mattina e alla quale tornare la sera, un luogo dove trovare riparo quando piove e fa freddo, dove far crescere i propri figli per farli diventare adulti. Il gesto semplicemente umano di una persona ha aiutato una famiglia di profughi temporaneamente ospitata in “casa Arnica” a Merano, un centro di seconda accoglienza gestito dalla Caritas, che offre riparo a coloro che sono costretti a fuggire dai propri paesi di origine, perdendo dunque il loro bene più prezioso, la casa, l’identità, la lingua, la cultura. Questa famiglia ha ricevuto subito una calda accoglienza anche dalle persone che abitavano nei pressi della loro nuova abitazione. I vicini si sono infatti dimostrati molto contenti di sapere che i propri figli avrebbero potuto avere dei nuovi amici per giocare insieme e per trascorrere tanti pomeriggi divertenti. I proprietari di appartamenti che desiderano affittare un alloggio, possono mettersi in contatto con il servizio Caritas Consulenza per migranti Moca chiamando lo 0473 495 620 o scrivendo a [email protected] ac/er Vetrina Foto Sabine Raffin Raccolta indumenti usati 2014 Quest’anno la raccolta a livello provinciale degli indumenti usati si svolgerà l’8 novembre. Saranno raccolti indumenti e biancheria usata, scarpe e borse in buono stato. La quantità dei prodotti tessili raccolti supera notevolmente il bisogno a livello locale, ragione per cui parte degli indumenti raccolti sarà venduta sul mercato mondiale dei vestiti usati. Il ricavato sarà utilizzato per sostenere il servizio per il Volontariato, il servizio Hospice, la Consulenza debitori e il fondo di solidarietà per le persone bisognose. Il dono degli indumenti usati diventa così un dono in denaro che servirà per assistere in Alto Adige donne, uomini e bambini. Anche quest’anno 3000 volontarie e volontari sono pronti per questo impegno. Foto Archivio Caritas Diocesi Bolzano-Bressanone Madre Terra 2014/15 Raccoglieranno e caricheranno migliaia di sacchi gialli che persone altoatesine riempiranno con indumenti usati. “Senza questa preziosa collaborazione la raccolta sarebbe semplicemente impossibile” spiega il coordinatore della raccolta Guido Osthoff. “C’è chi aiuta mettendo a disposizione la propria forza lavorativa, c’è chi lo fa donando gli indumenti”. Gli indumenti raccolti saranno venduti alla ditta FWS di Brema. I vestiti saranno poi rivenduti sul mercato mondiale dell’usato. La Caritas realizzerà, al netto delle spese, 30 centesimi al chilo. Un contratto etico garantisce il rispetto di rigorose linee-guida ambientali e sociali nel processo di riutilizzo e smaltimento degli indumenti usati. In questo modo si evita di produrre rifiuti, si creano posti di lavoro a livello mondiale e non si sprecano risorse preziose. Da settembre in poi saranno distribuiti i sacchi gialli. Saranno disponibili anche presso le parrocchie e gli uffici della Caritas a Bolzano, Merano, Bressanone e Brunico. Ulteriori informazioni riguardanti lo svolgimento della raccolta degli indumenti usati sono disponibili presso la Caritas al numero tel. 0471 304 302, sul sito www.caritas.bz.it o all’indirizzo e-mail: [email protected]. Per quanto riguarda lo svolgimento della raccolta nelle singole parrocchie saranno i rispettivi responsabili o parroci a informare popolazione e interessati. sr Povertà, immigrazione, economia, assistenza alle persone: questi i temi dell’edizione 2014/15 di “Madre Terra”, a cura della Caritas, del Teatro Cristallo e dell’Università di Bolzano. Si inizia il 27 ottobre con il reportage di Francesca Barra sulle vite dei nuovi poveri; a novembre Giuseppe Catozzella presenterà il suo libro “Non dirmi che hai paura”, che racconta la storia vera di Samia, un’atleta etiope che trova la morte a seguito di un “viaggio della speranza”. All’interno del percorso si parlerà poi dell’assistenza domiciliare e delle badanti immigrate mentre a dicembre, nella sede brissinese della LUB, è previsto un convegno dal titolo “Questa economia uccide”: brani della “Evangelii Gaudium” saranno commentati da vari referenti delle realtà socio-culturali locali. A gennaio s’indagherà sul tema dell’immigrazione con due artisti senegalesi: il pittore Moustapha Dieng presenterà la mostra “Il viaggio” e l’attore e regista Mohamed Ba si esibirà nello spettacolo “Invisibili”. A febbraio il presidente di Banca Etica Ugo Biggeri dialogherà insieme all’economista Stefano Zamagni di finanza e risparmi utilizzabili per il bene comune. A marzo invece, partendo dal docu-film “Io sto con la sposa” di Gabriele Del Grande e dal lavoro di tre studenti della LUB, è prevista una serata dedicata all’isola di Lampedusa, sempre alla ribalta della cronaca per gli sbarchi di profughi. Ulteriori informazioni sono disponibili presso il Teatro Cristallo oppure online all‘indirizzo www.teatrocristallo.it. fl Caritas6tu 03/2014 9 Vetrina Il mental trainer delle Frecce Tricolori alla Lichtenburg Leonardo Milani, psicologo e psicoterapeuta, da oltre dieci anni collabora come Mental Trainer con la Pattuglia Acrobatica Nazionale delle Frecce Tricolori, dove offre la sua competenza per la selezione dei nuovi piloti mettendo a disposizione il proprio metodo di tecniche di sviluppo personale. Negli anni Milani ha messo a punto la Psicologia del Benessere, che insegna come orientare in modo autonomo la propria mente per meglio gestire le energie e valorizzare le proprie potenzialità. In autunno Leonardo Milani terrà tre importanti corsi presso il nostro centro formativo: 1. Alte prestazioni e stress, Strumenti di automiglioramento per ottimizzare la gestione dello stress e delle proprie prestazioni, lunedì 20 e martedì 21 ottobre 2014; 2. Leader assertiva, Essere leader nella gestione di sé e dei collaboratori, lunedì 17, martedì 18 novembre e mercoledì 17 dicembre 2014; 3. Parlare in pubblico, Esperienza pratica per imparare la retorica e la comunicazione di gruppo, giovedì 15 e venerdì 16 dicembre 2014. Iscrizioni e informazioni: 0471 057 100 oppure [email protected] Il nuovo programma Autunno 2014 con tutte le nostre offerte formative da settembre a gennaio 2015 è online: www. lichtenburg.it. dp Notte del lutto e del cordoglio Foto Günther Rederlechner Chi se ne va lascia un vuoto, e chi resta in questo mondo spesso si sente lasciato solo e indifeso. Chi ha perso una persona cara vive sentimenti che spesso sono difficili da accettare: tristezza, rabbia, disperazione, mancanza di senso. “Le persone vivono il lutto perché hanno amato. Il lutto richiede il suo tempo, ha bisogno di sue parole, dei suoi simboli e del sostegno della comunità”, spiega Günther Rederlechner, responsabile del Servizio Hospice della Caritas. Il lutto non è facile da sopportare. Le persone colpite si confrontano con momenti di solitudine e di disperazione. A volte però può dare conforto l’incontro con altre persone che stanno vivendo una situazione analoga e sentimenti simili. Questo è il motivo per cui il Servizio Caritas Hospice, in collaborazione con il Servizio Volontariato e Caritas parrocchiali, organizza quest’anno per la seconda volta la “Notte del lutto e del cordoglio”, la sera prima della Festa di Ognissanti. La notte avrà luogo in tre località: Bolzano, Merano e Bressanone. Le persone in lutto potranno trovare conforto e confrontarsi in modi diversi: ci saranno il caffè del lutto, il cinema, il silenzio, sarà celebrata inoltre una santa Messa. Informazioni dettagliate possono essere richieste al Servizio Hospice della Caritas al numero telefonico 0471 304 370 oppure a [email protected]. pla youngCaritas: A caccia di sprechi A partire dall’undici ottobre youngCaritas lancerà la campagna “A caccia di sprechi” con lo scopo di responsabilizzare i giovani sul tema riguardante lo spreco di cibo, acqua, elettricità e altre risorse naturali. I destinatari del progetto saranno i giovani di un’età compresa tra i 16 e i 25 anni. Tre saranno i diversi momenti che li vedranno protagonisti nel progetto. Si partirà con due workshops di fotografia. Nel primo i ragazzi impareranno a usare la macchina fotografica come strumento di comunicazione e verranno spiegati loro i meccanismi che ci stanno 10 Caritas6tu 03/2014 dietro, come cioè attraverso la comunicazione e il marketing siamo spinti a consumare senza spesso rendercene conto. Nel secondo workshop, invece, i giovani saranno invitati a documentare attraverso un reportage fotografico l’evento “Tasty Waste” che Caritas organizza il 16 ottobre per la giornata mondiale dell’alimentazione: un buffet gratuito e pubblico contro lo spreco alimentare. Una volta conclusi i due workshop verrà lanciato un concorso fotografico di idee avente come tema lo spreco. Per partecipare al contest verrà chiesto di “cacciare” gli sprechi, cioè individuarli e fotografarli nella maniera più personale e creativa possibile. Per la valutazione dei lavori presentati si terrà conto della creatività della fotografia, della significanza ambientale ed ecologica dell’oggetto proposto, dell‘originalità del soggetto e della tecnica fotografica. Le foto finaliste del concorso saranno esposte durante tutto il mese di dicembre presso il foyer del Teatro Cristallo. Ulteriori informazioni sono disponibili al numero telefonico 0471 304 336 oppure [email protected]. sv Vetrina Nuove borse nello youngCaritas-shop possono trovare nello shop della youngCaritas. Ti sei incuriosito? Allora visita la nostra homepage www.youngcaritas.bz.it per guardare e comprare, oppure rivolgiti al nostro ufficio di youngCaritas al numero telefonico 0471 304 333 oppure a [email protected]. se Foto youngCaritas Avete già visto le nuove borse di youngCaritas? Slogan cool, colori vivaci e comodità all’ennesima potenza. Slogan come “Schau dich um”, “Spazio alle diversità” oppure “Got a vision”, ce ne è per tutti i gusti! Le scritte vogliono provocare e invitare alla riflessione. Le borse provengono dal mercato solidale e sono state prodotte in India. Sono disponibili nei colori nero, rosso, verde acceso e… si fanno notare! Le borse saranno vendute al prezzo di costo di 10 euro. youngCaritas offre un numero di gadgets sempre maggiore. L’obiettivo è dare segnali che invitino la gente a riflettere: dalla lampadina tascabile senza batterie, alle Lanyards, passando per le T-Shirts con stampe cool. Tutti questi articoli si Foto Archivio Caritas Bolzano-Bressanone Domenica della Carità: La povertà è più vicina di quanto credi “La povertà è più vicina di quanto credi”, con questo messaggio la Caritas diocesana celebra anche quest’anno la Domenica della Carità, che si terrà il 16 novembre in tutte le parrocchie. In vista della giornata, attraverso una campagna di sensibilizzazione, si cercherà di richiamare l’attenzione sui numerosi casi di stato di bisogno sociale e umano che esistono nella nostra provincia. Quest’anno si cercherà di mettere in primo piano i problemi delle persone anziane indigenti. Anna ha 71 anni. Per 33 anni ha lavorato in un magazzino, sognando una vita più facile e meno dura. Dopo il pensio- namento si è però ammalata di tumore e, quando è riuscita a sconfiggerlo, la stessa sorte è toccata al suo unico figlio. Anche lui è malato di cancro e non riesce ad aiutare la madre, che ha prosciugato tutti i propri risparmi per combattere la malattia maligna. Con i 490 euro mensili di pensione riesce a malapena a far fronte alle spese di prima necessità, meno che mai la somma è sufficiente per pagare i 2.000 euro di oneri fiscali arretrati che le vengono chiesti ora a causa di un piccolo errore burocratico fatto alcuni anni fa. L’unico barlume di speranza è la Caritas, che la assiste, con consigli e un aiuto concreto. “Anna non è un caso singolo. In Alto Adige la povertà è maggiore di quanto pensiamo”, sottolineano i due direttori della Caritas Paolo Valente e Heiner Schweigkofler. “Soprattutto gli anziani ne sono colpiti in maniera pesante. Per alcuni di loro la vita è già stata spesso difficile. Adesso che sono anziani è per loro ancora più umiliante dover chiedere sostegno” spiegano i due direttori della Caritas Paolo Valente e Heiner Schweigkofler, che incoraggiano le persone colpite dalla povertà a cercare sostegno. Allo stesso tempo, con l’appello “La povertà è più vicina di quanto credi”, esortano la società a prestare più attenzione e invitano tutti a ringraziare e sostenere gli anziani per quanto hanno fatto per la comunità. Un’occasione per fare ciò si presenta con la Domenica della Carità, giorno in cui sarà possibile durante la celebrazione liturgica fare una donazione alla Caritas durante la colletta oppure tramite bonifico bancario. Il servizio “Volontariato e Caritas Parrocchiali” mette a disposizione delle parrocchie testi per la celebrazione eucaristica della Domenica della Carità. Sono disponibili dall’inizio di ottobre e possono essere richiesti all’indirizzo e-mail volontariato@caritas. bz.it e al numero telefonico 0471 304 330. pla Caritas6tu 03/2014 11 “Non ti scordar di me“ cerca volontari www. iato. r a t n o l o borsav it Volontariato per una cooperativa sociale a Bolzano Una cooperativa sociale di Bolzano creata per promuovere la creatività, la manualità, l’apprendimento, la solidarietà e l’amicizia, cerca artigiani esperti disponibili a fare del volontariato. La proposta è rivolta ad artigiani di qualsiasi ramo di attività (falegnameria, ceramica, oreficeria, cucito, vetreria…) che trasmettano gratuitamente le proprie competenze a persone interessate, aiutandole a realizzare piccoli progetti e a sperimentare diverse tecniche artigianali. La cooperativa dispone di molti laboratori attrezzati ed è aperta ad ulteriori proposte. La stessa cooperativa cerca anche una o più persone per il servizio di segreteria e telefono: si tratta di eseguire piccoli lavori in ufficio ma principalmente di fornire informazioni telefoniche a chi chiama. Per saperne di più, preghiamo di contattare il servizio Volontariato e Caritas parrocchiali a Bolzano, tel. 0471 304 330 oppure E-mail: [email protected] . 12 Caritas6tu 03/2014 La sartoria per donne immigrate ha bisogno di aiuto Una sartoria per donne immigrate e non a Rio di Pusteria sta cercando volontarie pronte a fare con gioia ed entusiasmo piccoli o grandi “capolavori”. Non occorre aver fatto corsi di taglio e cucito, occorre solo un po’ di talento nell’usare ago e filo. Tra un punto croce e un’imbastitura, sedute in cerchio, le volontarie potranno consumare un caffè e mangiare una torta, ridere assieme e conversare piacevolmente. Non si lavorerà soltanto ma ci si divertirà anche! Quindi forza e coraggio, non aspettate a contattarci! Il team del laboratorio di sartoria di Rio di Pusteria, con i beneficiari delle creazioni “fai da te”, è pronto ad accogliervi nel migliore dei modi. Ecco gli orari di apertura e d’incontro: martedì e giovedì ore 9,00-15,30, e mercoledì ore 20,0022,00. Certi del vostro interesse, gli operatori della sartoria vi ringraziano anticipatamente per l’attenzione! Per ulteriori informazioni: Hermann Barbieri, riferimento per il servizio Volontariato e Caritas parrocchiali a Bressanone, tel. 0472 205 965, E-mail: hermann.barbieri@ caritas.bz.it. La maggior parte delle persone bisognose di assistenza è curata in casa dai familiari. Si tratta di un impegno senza sosta che spesso eccede le forze delle persone coinvolte. A Merano la Caritas Assistenza domiciliare cerca volontari che diano un supporto al team nel progetto “Non ti scordar di me“. Già alcune ore di tempo libero per i parenti delle persone assistite sarebbero un grande aiuto. Le attività dei volontari sono soprattutto l’accompagnamento e il passare del tempo insieme alle persone anziane facendo diverse attività come giocare a carte, passeggiare, leggere ad alta voce etc. I volontari vengono accompagnati dalla Caritas e c’è anche la possibilità di fare corsi di formazione per il lavoro con anziani. Per maggiori informazioni rivolgersi a Karin Tolpeit, Caritas Volontariato e gruppi parrocchiali, via delle Corse 52, tel. 0473 495 632 oppure E-mail: [email protected]. Colophon Il “Caritas6 tu“ è l‘edizione speciale 02 della rivista di Caritas, „Aiutare“, nr. 02 agosto 2014. Dal 19 aprile 2001 il periodico “Aiutare“ è iscritto nel Registro Nazionale della Stampa con il numero p. 11180 sotto il nome “Caritas info“. Editore: Caritas Diocesi Bolzano-Bressanone, Volontariato e Caritas parrocchiali, Via Cassa di Risparmio 1, Bolzano, Tel. 0471 304 330, [email protected] Direttrice responsabile: Renata Plattner Redazione: Matteo Battistella (mb), Francesca Boccotti (fb), Andrea Cicogni (ac), Isabella Distefano (id), Sabrina Eberhöfer (se), Francesca Lazzaro (fl), Daniela Paganini (dp), Renata Plattner (pla), Sabine Raffin (sr), Elfi Reiter (er), Paolo Valente (pv), Senio Visentin (sv), Margreth Weber (mw). Foto: Archivio Caritas Diocesi Bolzano-Bressanone, Francesca Boccotti, Georg Hofer, Jungschar, Sabine Raffin, Günther Rederlechner, Barbara Savegnago, youngCaritas, Arturo Zilli.
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