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Edizione speciale 02 di „Caritas Aiutare“ Nr. 02 2014 I.R.
Caritas6 tu
Periodico per volontari e collaboratori dei gruppi parrocchiali
della Caritas Diocesi Bolzano-Bressanone
03/settembre 2014
Caritas parrocchiale
Fianco a fianco nel volontariato
Intervista a Paolo Valente
Raccolta indumenti
Caritas6tu 03/2014 1
Editoriale
Storia di copertina
Care lettrici,
cari lettori,
All’inizio di un nuovo anno di lavoro ci si
guarda intorno, si raccolgono i collaboratori, si verificano
le forze a disposizione, si fa qualche riunione e si formulano programmi. Sono tutte cose importanti.
A volte, se le forze sono poche, ci si può anche un poco
scoraggiare. Ci si rende conto che forse non si riuscirà a
fare proprio tutto quello che si era programmato. Si può
soffrire del fatto che attorno a noi ci sono bisogni ai quali
non siamo in grado di rispondere. Allora bisogna che torniamo a concentrarci sull’essenziale. Bisogna che ci chiediamo qual è il nostro obiettivo più alto. Per chi opera, a
qualunque titolo, nella prospettiva della Caritas, ciò a cui
siamo chiamati è portare agli altri (e ricordare a se stessi)
una notizia molto importante (la più importante). La si può
formulare con queste parole: la nostra vita ha senso se è
vissuta per gli altri. In questo, infatti, consiste la felicità:
donare agli altri ciò che abbiamo e ciò che siamo.
Non si tratta di moltiplicare le attività, di diventare più
grandi ed efficienti, ma di condividere il poco che abbiamo: tempo, idee, entusiasmo, professionalità e, eventualmente, i nostri mezzi materiali. Il poco che abbiamo, se
condiviso, basta a rispondere ai bisogni di tutti.
Paolo Valente
Direttore Caritas e responsabile del
servizio Volontariato e Caritas parrocchiali
Indice
Storia di copertina
Caritas parrocchiali: Incontrare, comprendere, agire......2-3
Sinodo
Intervista a Andrea Pallhuber............................................ 4
Attualità Caritas
Convegno Hospice........................................................... 5
Fianco a fianco nel volontariato......................................... 5
Intervista con Paolo Valente.............................................. 6
youngCaritas
A testa in giù.................................................................... 7
Regalare tempo................................................................ 7
Speciale Caritas parrocchiali
Un tetto per il futuro.......................................................... 8
Vetrina
Raccolta indumenti usati.................................................. 9
Madre terra....................................................................... 9
Lichtenburg.................................................................... 10
Notte del lutto e del cordoglio......................................... 10
A caccia di sprechi......................................................... 10
Nuove borse nel youngCaritas-shop............................... 11
Domenica della Carità.................................................... 11
Borsa del volontariato................................................. 12
2 Caritas6tu 03/2014
Le Caritas
parrocchiali
Incontrare,
comprendere,
agire.
Le Caritas parrocchiali lavorano instancabilmente
alla costruzione e allo sviluppo di una rete di solidarietà che sia la più ampia possibile. A questo scopo,
anche quest’anno nel mese di ottobre e in ogni decanato della Diocesi, le Caritas parrocchiali invitano tutti
gli interessati a partecipare a incontri aperti dedicati
alla carità vissuta. Sono sempre più numerosi i gruppi,
le associazioni, le organizzazioni e le singole persone
che partecipano a questi incontri, che ormai da quattro anni si tengono durante il mese di ottobre. Chi desidera presentare le proprie iniziative, idee o proposte
oppure informarsi sulle quelle presenti sul territorio, è
benvenuto.
Attraverso l’incontro personale, la conoscenza reciproca
tra Caritas parrocchiali, Caritas diocesana e tutti gli altri enti,
organizzazioni e gruppi che si occupano attivamente di solidarietà, diventa semplice e diretta. Sempre più spesso, si
arriva alla maturazione di visioni e all’attuazione di progetti
comuni.
Negli ultimi anni, ad esempio, il notevole aumento delle richieste di aiuto da parte di famiglie in difficoltà economiche
ha interrogato fortemente le Caritas parrocchiali. In molte
comunità sono sorti punti di distribuzione di viveri nei quali
queste famiglie possono, fino a che perdura il loro stato di
bisogno, rifornirsi dell’indispensabile.
Proprio la riflessione comune sulle esperienze di contatto
con le situazioni di difficoltà di tante persone – attraverso le
mense, i punti di distribuzione di vestiario o coperte per persone senza dimora o il sostegno finanziario tramite prestiti o
contributi a fondo perduto – ha aiutato le Caritas parrocchiali a percepire in maniera sempre più chiara anche le altre
dimensioni della povertà, prima fra tutte quella relazionale.
Sono numerosissime le iniziative delle Caritas parrocchiali
a sostegno delle persone che vivono in solitudine, condizione che colpisce spesso le persone anziane. I volontari
delle parrocchie organizzano punti di ritrovo e di animazione,
piccoli eventi come feste e gite. Molte Caritas parrocchiali si
sono spinte oltre, istituendo, quasi sempre in collaborazione
con altre organizzazioni, dei veri e propri servizi di visite a domicilio, in certi casi abbinate ad altre offerte di aiuto. In altre
situazioni, le Caritas parrocchiali hanno attivato dei centri di
Foto di copertina: Georg Hofer
Foto Francesca Boccotti
Incontri decanali
Distretto Sud: 7 ottobre Decanato di Terlano, 8 ottobre Decanato
di Bolzano (Regina Pacis, Firmian, Aslago, Don Bosco/Maria in
Au), 13 ottobre Decanato di Laives, 15 ottobre Decanato di Bolzano (Gries, Duomo, Tre Santi), 22 ottobre Decanato di Egna e 30
ottobre Decanato di Termeno e Oltradige.
Distretto Ovest: 2 ottobre Decanato di Malles, 7 ottobre Decanato di Naturno, 9 ottobre Decanato di Lana/Tesimo 14 ottobre
Decanato di Merano e 16 ottobre Decanato di Silandro e 23 ottobre Decanato della Val Passiria.
ascolto, ai quali chiunque può rivolgersi, certo di trovare persone
disponibili, debitamente formate e in contatto con i servizi del
territorio disponibili a offrire aiuto.
Anche contro l’isolamento dovuto alla diversità culturale le Caritas parrocchiali si attivano con progetti d’integrazione: un esempio sono le cene interculturali organizzate in moltissime località
della Diocesi. Un altro esempio sono i corsi di lingua organizzati
spesso in collaborazione con i centri di accoglienza per profughi
o migranti, un altro esempio ancora gli inviti a pranzo domenicali
rivolti ai profughi senza dimora organizzati da alcune comunità
parrocchiali di Bolzano, ma anche alcuni primi progetti di accoglienza di singoli profughi o famiglie.
Molte Caritas parrocchiali sono attive sul fronte della sensibilizzazione alla solidarietà. Le attività più note sono la raccolta degli
indumenti usati e le iniziative legate alla domenica della carità, ma
alcune Caritas parrocchiali si dedicano anche all’organizzazione
di incontri formativi e all’animazione di liturgie sulle tante tematiche
attuali che riguardano la solidarietà. Altre partecipano alle campagne di sensibilizzazione della Caritas diocesana o dell’ufficio
missionario o a iniziative di raccolta fondi come “La fame non fa
ferie” o la “Corsa dei miracoli”, “i Cantori della Stella” e tantissime
altre ancora. Alcune Caritas parrocchiali seguono invece direttamente uno o più progetti o missioni in Alto Adige, in Europa e nel
mondo, e anche qui si dimostrano molto creative nella varietà di
idee per la sensibilizzazione, iniziando dalle molto amate “domeniche della zuppa” (“Suppensonntag”), passando per i mercatini
dell’usato fino ad arrivare alle feste interculturali, organizzate con
la collaborazione di volontari di altre culture e religioni, con cibi,
Distretto Bressanone: 16 ottobre Decanato di Bressanone/Rodengo, 17 ottobre Decanato di Vipiteno, 23 ottobre Decanato della Val Gardena e 27 ottobre Decanato di Chiusa/Castelrotto.
Distretto Est: 2 ottobre Decanato di Brunico, 7 ottobre Decanato
della Val Badia, 8 ottobre Decanato di San Candido e 3 ottobre
Decanato di Campo Tures.
musiche e danze provenienti da ogni angolo del mondo.
Se le attività delle Caritas parrocchiali sono molteplici e varie, resta per tutte costante l’impegno ad animare la comunità cristiana
e l’intera società alla solidarietà concreta e all’amore per il prossimo, impegnandosi perché ogni persona possa non solo vivere
dignitosamente, ma anche sperimentare la gioia di partecipare
attivamente alla vita della comunità.
La Caritas parrocchiale è presente in quasi tutte le parrocchie
della Diocesi: chi desidera maggiori informazioni, può recarsi a
uno degli incontri decanali di ottobre, oppure contattare la propria parrocchia o il servizio volontariato e Caritas parrocchiali presente a Bolzano (Tel. 0471 304 332, E-Mail: francesca.boccotti@
caritas.bz.it), Bressanone (Tel. 0472 2059 65, E-Mail: hermann.
[email protected]), Merano (Tel. 0473 495 632, E-Mail: karin.
[email protected]) e Brunico (Tel. 0474 414 064, E-Mail: karmen.
[email protected]). fb
Caritas6tu 03/2014 3
Sinodo
“I giovani vogliono essere presi sul serio”
Che cosa si aspettano i giovani dal Sinodo diocesano? E
che cosa si aspetta il Sinodo dai giovani? In questi mesi
c’è una specifica commissione sinodale (la numero 9) che
si occupa proprio dei protagonisti del futuro (tema: “Come
possono i bambini e i giovani scoprire la Chiesa e in essa
trovare il loro posto?”).
La presiede Andrea Pallhuber, assistente pastorale nella Jungschar. “I giovani vogliono essere presi sul serio”.
Questo, in sintesi, quanto emerge dalla sua esperienza e
dal lavoro della commissione. “I giovani vorrebbero una
chiesa vitale, moderna e giovane”, dice Andrea, “e per
questo servono alcuni cambiamenti!”
Il 18 ottobre, alle ore 15, all’Accademia Cusano di Bressanone, la commissione 9 metterà in discussione il suo lavoro, nel corso di un incontro aperto al pubblico.
Per Caritas6tu abbiamo posto alla portavoce della commissione sinodale alcune domande.
Foto Jungschar
Andrea Pallhuber è assistente pastorale
nella Jungschar. È un membro della
commissione nr. 9, che discute il tema
dei bambini e giovani nella chiesa.
Andrea Pallhuber, come ha lavorato finora la vostra commissione?
La commissione n. 9 si è già riunita diverse volte. Si è lavorato
suprattutto sulle visioni: per farle emergere, selezionarle, riassumerle e discuterle. Un gruppo di lavoro si è assunto il compito di
redigere una bozza del documento che raccoglie le visioni, che
poi è stato discusso e integrato nella commissione.
Il lavoro prevedeva anche di ascoltare degli esperti. La commissione n. 9 si è chiesta chi potessero essere queste persone. È
stato subito chiaro che i nostri esperti sono proprio i bambini e i
giovani. Perciò abbiamo deciso di preparare un questionario per
un’indagine online, utilizzando poi i risultati per il nostro documento.
Un sondaggio su Internet, dunque: con quali risultati?
Siamo rimasti sorpresi per la grande partecipazione all’indagine.
In breve tempo siamo riusciti ad avere più di 1.800 risposte.
L’analisi completa è ancora in corso, ma posso dire che già la
sola partecipazione così numersa ci dice che per i giovani la fede
e la Chiesa sono questioni rilevanti che hanno un ruolo importante nella loro vita.
Tu conosci i giovani: cosa pensi che si aspettino oggi dalla
Chiesa?
I giovani vorrebbero essere presi sul serio! Desiderano che la
Chiesa vada loro incontro in modo aperto e sincero. La Chiesa
deve essere fiduciosa, autentica e aperta alla dimensione comunitaria. I giovani auspicano una Chiesa vitale, moderna e giovane
e per questo è necessario cambiare qualcosa!
Quali sono le visioni finora formulate dalla commissione?
Nel nostro documento si dice che la comunità deve accogliere e accompagnare i giovani. La Chiesa deve andare incontro
alle persone e incontrarle nella loro quotidianità. Modelli, lingua,
dialogo, partecipazione, anche questi sono temi del nostro documento.
E quali gli obiettivi in relazione ai prossimi lavori del Sinodo?
La commissione spera che dal nostro “documento delle visioni”
possano essere ricavate delle misure concrete per garantire un
lavoro pastorale efficace con i bambini e i giovani della nostra
diocesi.
Intervista: Paolo Valente
4 Caritas6tu 03/2014
Attualità Caritas
Foto Barbara Savegnago
Fianco a
fianco
Nel volontariato
Convegno
Hospice
“Finalmente vivere“
“Esiste vita prima della morte?”,“Come si possono accompagnare al meglio i malati terminali nelle ultime ore della
loro vita?” “Come è possibile vivere il dolore e la malattia
con dignità?” A queste domande cercherà di rispondere, in
ottobre, il convegno organizzato dal Servizio Hospice e dal
Centro Convegni dell’Abbazia di Novacella. Tema centrale
della giornata sarà la qualità della vita in punto di morte.
Nel convegno si approfondirà cosa è necessario nella fase terminale della vita per riuscire a viverla al meglio. “E’ molto importante
creare le condizioni che permettono di vivere con dignità la propria
fase finale della vita. Si tratta di una responsabilità di tutta la società, una responsabilità che coinvolge ciascuno di noi” sottolinea
Günther Rederlechner, responsabile del Servizio Hospice. Rendere dignitoso ai morenti il fine vita non è solo l’obiettivo di Pallative
Care e Hospice, è anche un obiettivo essenziale per la costruzione
di una società più umana. Solo così sarà possibile aumentare la
responsabilità sociale nei confronti delle persone in fin di vita.
Il Convegno di Caritas Hospice si terrà sabato 4 ottobre dalle ore 9
alle 17 presso il Centro Convegni dell’Abbazia di Novacella.
Le conferenze si terranno in lingua tedesca e italiana, con traduzione simultanea. Nel pomeriggio saranno proposti workshops
improntati su diversi temi. Sono invitati tutti gli interessati, in particolare le persone che si confrontano con i temi relativi al fine vita,
alla morte e al lutto: collaboratori e volontari del Servizio Hospice,
parenti, infermieri, medici, terapeuti, accompagnatori spirituali,
dirigenti dei servizi sanitari e sociali, politici e volontari della Palliative care.
Le iscrizioni al convegno dovranno pervenire entro il 26 settembre
direttamente dal Centro Convegni dell’Abbazia di Novacella. sr
Con l’autunno riparte il gruppo di accompagnamento al volontariato rivolto
a tutti coloro che mettono una parte del
proprio tempo e delle proprie energie a
disposizione del prossimo. Con la guida
professionale di un supervisore, i partecipanti hanno la possibilità di condividere esperienze positive o anche problematiche che possono presentarsi nel
corso delle loro attività di volontariato.
I volontari sono impegnati a portare aiuto dove
serve ma, nonostante il loro impegno e il loro entusiasmo, le
difficoltà da superare non sono poche. “Molti volontari sentono
il bisogno di condividere le proprie esperienze con altri” osserva Paolo Valente, Direttore Caritas e responsabile del servizio
Volontariato e Caritas parrocchiali, “per raccontarsi i momenti
di gioia e quelli di sconforto, per scambiarsi i progressi grandi
e piccoli e anche per portare all’attenzione di altri volontari gli
eventuali problemi che possono sorgere durante l’attività, magari cercandone la soluzione tutti assieme”. L’accompagnamento
al volontariato serve proprio a questo: offrire a chi lo desidera
uno spazio riservato di scambio e confronto tra quanti operano nel sociale con il sostegno di uno psicologo e di supervisori
competenti e preparati.
I primi incontri introduttivi si terranno nelle seguenti località: Merano il 3 novembre con Regina Bogner Unterhofer, Laives (bilingue) il 5 novembre con Berta Linter, Bressanone il 5 novembre
con Maria Sparber, Vipiteno il 5 novembre con Walburga Pichler
Wild, Brunico il 5 novembre con Theodora Pechlaner, Bolzano
(italiano) il 6 novembre con Andrea Mantovani, Bolzano (tedesco)
il 6 novembre con Christine Baumgartner e Silandro il 11 novembre con Martina Gamper Tschenett.
Tutti i gruppi si incontreranno una volta al mese nel periodo tra
novembre e maggio.
Per informazioni e iscrizioni è possibile rivolgersi agli uffici Volontariato e Caritas parrocchiali di Bolzano (Tel. 0471 304 330,
e-mail: [email protected]), Merano (Tel. 0473 495 632, email: [email protected]), Bressanone (Tel. 0472 205 965,
e-mail: [email protected]) e Brunico (Tel. 0474 414 064,
e-mail: [email protected]). mw
Caritas6tu 03/2014 5
Attualità Caritas
„Senza l’amore
non siamo
nulla“
Da qualche mese Paolo Valente è subentrato a Pio Fontana come direttore della Caritas diocesana. Assieme al
suo collega direttore Heiner Schweigkofler, ha l’incarico
non facile di dirigere la Caritas, un organismo complesso
e articolato per i suoi compiti, per i molti servizi che offre
e per le moltissime persone coinvolte.
Paolo Valente è diventato anche il responsabile del servizio Volontariato e Caritas parrocchiali.
Foto Sabine Raffin
Paolo Valente è meranese di nascita e
nella città sul Passirio vive assieme alla
moglie e ai tre figli. Valente è scrittore (numerosi i suoi libri di narrativa e
saggistica) giornalista professionista ed
editorialista per varie testate. Per per
nove anni, dal 1993 al 2001, è stato
direttore del settimanale diocesano in
lingua italiana “Il Segno”. È collaboratore del settimanale diocesano “Vita
Trentina” e editorialista del quotidiano
“L’Adige”. Dal 2009 Valente collabora
con l’emittente diocesana Radio Sacra
Famiglia InBlu.
6 Caritas6tu 03/2014
Paolo, tu vieni dal mondo della scrittura, dell’informazione
e della ricerca. Che cosa ti ha spinto a renderti disponibile
per questo incarico?
I motivi sono più d’uno. Il più importante forse è questo: ci troviamo in un momento in cui la comunità cristiana, a livello locale e a
livello universale, si sta interrogando su come ritrovare se stessa
per svolgere in modo adeguato la propria missione. Anche la società civile è in un momento in cui si percepisce la necessità di
recuperare l’essenza dell’essere uomini e donne. Di ritrovare nella
cultura, nella politica, nell’economia ciò che c’è di “genuinamente
umano”.
Rispetto alla comunità cristiana, a quale missione ti riferisci?
La comunità cristiana (la Chiesa, che siamo tutti noi) esiste essenzialmente per comunicare e vivere quell’amore che, secondo
i cristiani, viene da Dio (“Deus caritas est”, dice Giovanni). È solo
l’amore cha dà senso a tutto il resto, a tutte le nostre vite. E questa è anche la “buona notizia” (Vangelo significa “buona notizia”)
che la Chiesa è chiamata ad annunciare e a testimoniare. Ecco,
i nostri lettori sapranno che “caritas” è una parola latina che vuol
dire “amore” (amore gratuito, nel greco dei Vangeli: “agape”). Perciò anche la nostra Caritas (diocesana o parrocchiale) ha questo
mandato fondamentale: ricordare a ogni cristiano e alla comunità
intera che il loro compito primario è annunciare e vivere l’amore.
A livello sociale: lavorare per una società solidale, attenta al bene
di tutti e di ciascuno.
A chi si rivolge dunque la Caritas?
A tutti. In primo luogo a chi si dice cristiano e poi a tutti i cittadini, perché si assumano le loro responsabilità. Di cristiani e di
cittadini. La società sarà più solidale solo quando ognuno farà la
sua parte. La Caritas serve per ricordare ai cristiani che il pane
della vita non va spezzato solo la domenica in forma di rito, ma va
spezzato ogni giorno, mettendosi al servizio concreto dei fratelli.
Dunque la Caritas non è principalmente un’organizzazione
che opera nel sociale?
Certo che opera nel sociale! La nostra Caritas diocesana (attraverso la “fondazione Caritas” e la “fondazione Odar”) offre molti
servizi, rivolti alle persone che si trovano in stato di bisogno. Non
si limita a parlare dell’amore, ma lo pratica. Non si limita ad assistere quelle persone, ma le vuole protagoniste del loro destino e
della società. Pone dei segni, coi suoi servizi, come faceva Gesù
quando guariva i malati. Ma attenzione: la Caritas non deve offrire
la scusa, alla comunità cristiana, di non occuparsi direttamente
dei fratelli più poveri (“Tanto ci pensa la Caritas…”). Se la Chiesa
delega alla Caritas l’amore per il prossimo, non è più Chiesa. E se
la Caritas smette di promuovere la testimonianza dell’amore nella
comunità cristiana, non è più Caritas.
È un progetto ambizioso…
Sì. Ma la proposta del Vangelo è questa: amarsi gli uni gli altri,
cercare la giustizia del regno di Dio. Senza l’amore (la carità) non
siamo nulla. Lo scriveva l’apostolo Paolo ai corinzi. Quei corinzi,
oggi, siamo noi, cristiani e cittadini dell’Alto Adige.
Intervista: Matteo Battistella
Vedere il mondo
con gli occhi
degli altri
Mettersi a testa in giù e vedere il
mondo da un’altra prospettiva: questo è
l’obiettivo della giornata tematica interattiva organizzata a Merano il 26 settembre
2014 da youngCaritas in collaborazione
con Oew e Urania. Argomento principale
della giornata saranno i rapporti tra i nostri modelli di consumo e le condizioni di
vita dell’umanità in altre parti del mondo.
“Qualsiasi azione o comportamento ha
conseguenze in altre parti della Terra”
sottolinea la collaboratrice di youngCaritas Sabrina Eberhöfer, tra gli organizzatori della giornata il cui slogan scelto è “A
testa in giù”.
L’edizione di quest’anno si terrà a Merano
dalle ore 9 alle 17 presso l’Urania, in via Magnus Ortwein 6. Attraverso workshop e conferenze i ragazzi acquisiranno una visione
dei rapporti d’interdipendenza tra gli eventi mondiali. I giovani impareranno inoltre come persone che vivono in diversi continenti
influenzano reciprocamente con i loro comportamenti gli stili di
vita degli altri e come sono realizzabili una convivenza pacifica e
un’economia e un consumo consapevole.
“A testa in giù” inizia nella mattinata con laboratori su temi quali
la cooperazione internazionale, il commercio equo, il carcere, lo
spreco alimentare e il coraggio civile. I temi saranno poi approfonditi nel pomeriggio. Durante la giornata sarà a disposizione
una “biblioteca vivente”. “I libri non saranno di carta e inchiostro
ma delle persone in carne e ossa che per motivi religiosi, etnici o
sociali devono lottare quotidianamente contro i pregiudizi” spiega
Sabrina Eberhöfer. Nell’arco della mattinata i visitatori potranno
prendere “in prestito” queste persone e parlare con loro della
quotidianità che essi vivono ed eventualmente dei propri pregiudizi.
“A testa in giù” è rivolto nella mattinata principalmente ai giovani
delle scuole superiori, il pomeriggio e la sera la manifestazione è
aperta a tutti gli interessati. Ulteriori informazioni sono disponibili
presso youngCaritas tel. 0471 304 333, o info@youngcaritas.
bz.it. id
Foto Arturo Zilli
A testa
in giù
Regalare
tempo
Condividere
talenti
In questo mese la youngCaritas presenta nelle scuole superiori dell’Alto Adige,
per il nono anno consecutivo, il progetto
“Regalare tempo”. YoungCaritas propone
agli studenti dai 16 anni in su la possibilità di impegnarsi volontariamente per 2-3
ore alla settimana, per un periodo di sei–
sette mesi, in numerose strutture sociali
altoatesine.
Si tratta di un progetto che mira a costruire un
ponte tra i giovani e le organizzazioni attive nel mondo del sociale, nell’ottica di un arricchimento reciproco.
Ai ragazzi viene così offerta la possibilità di entrare in contatto
con il mondo del volontariato e del sociale, vivendo un’esperienza
che può tornare utile per un futuro lavorativo. Contemporaneamente le strutture sociali beneficiano dell’energia e della creatività
di decine di giovani, pronti a mettersi in gioco per una buona
causa.
Il progetto “Regalare tempo” è stato realizzato per la prima volta
in Alto Adige durante l’anno scolastico 2006/07. Da allora diverse decine di alunni in tutto l’Alto Adige si sono impegnati come
volontari in modo regolare e continuo in strutture come Bottega
del mondo, Centro genitori-genitori, asili nidi, case per persone
senza fissa dimora, case di riposo, canili, centri giovanili ecc.
Il progetto della youngCaritas si svolge contemporaneamente
nelle scuole di Bolzano, Merano, Bressanone e Brunico ed è
realizzato in collaborazione con il servizio Volontariato e Caritas
parrocchiali.
Tutti i servizi Caritas, così come le altre associazioni che lavorano in campo sociale, sono invitati a partecipare! Per informazioni
rivolgersi a [email protected] o 0471 304 334. id
Caritas6tu 03/2014 7
Speciale
Caritas parrocchiali
Un tetto per il futuro
Foto Georg Hofer
Consulenza per migranti
Moca
“Fare volontariato” può significare non soltanto regalare un po’ del proprio
tempo facendo qualcosa per qualcun altro. Potrebbe essere, anche, regalare
la rete di un letto, donare una pentola, oppure… affittare un appartamento a
una famiglia bisognosa.
Un cinquantenne altoatesino, proprietario di una casetta a due piani in un paese vicino a Bressanone ha
contattato il Servizio di Consulenza Profughi della Caritas della
Diocesi di Bolzano-Bressanone dicendo che voleva aiutare una
famiglia in difficoltà. Sul piatto: un contratto d’affitto a prezzo
ragionevole con cauzione di una sola mensilità, all’inderogabile
condizione di abitarci in modo continuativo, provvedere alla sua
manutenzione e coltivare il terreno attorno.
Il gesto, va detto, è assolutamente fuori dalle logiche di qualsiasi mercato immobiliare, non soltanto in Alto Adige, un mercato
che esige canoni di locazione esosi e garanzie spesso sproporzionate. Un mercato che penalizza soprattutto le persone con
un background migratorio, le quali, a causa di tanti pregiudizi
diffusi non ultimo dal grande circo mediatico, si vedono non
di rado impossibilitate a trovare un’abitazione - non essendo
“einheimisch”, ossia “del posto”. E pensare che in questo caso
si tratta di un piccolo podere! La sensibilità del proprietario
è quella straordinaria forza motrice che muove le cose. Fare
qualcosa di concreto e utile per gli altri fa bene (anche) a se
stessi. Si tratta di qualcosa di diverso dalla rigorosa applicazione del principio che impone di ottenere il massimo guadagno
con il minimo costo. Il gesto possibile e concreto di concedere
8 Caritas6tu 03/2014
in locazione un appartamento a prezzo ragionevole, a persone
bisognose, racchiude in sé la speranza di poter offrire ad altri
un futuro, altrettanto possibile e concreto. Semplicemente iniziando da ciò che per molti è scontato: avere una casa dalla
quale partire la mattina e alla quale tornare la sera, un luogo
dove trovare riparo quando piove e fa freddo, dove far crescere
i propri figli per farli diventare adulti.
Il gesto semplicemente umano di una persona ha aiutato una
famiglia di profughi temporaneamente ospitata in “casa Arnica”
a Merano, un centro di seconda accoglienza gestito dalla Caritas, che offre riparo a coloro che sono costretti a fuggire dai
propri paesi di origine, perdendo dunque il loro bene più prezioso, la casa, l’identità, la lingua, la cultura.
Questa famiglia ha ricevuto subito una calda accoglienza
anche dalle persone che abitavano nei pressi della loro nuova abitazione. I vicini si sono infatti dimostrati molto contenti di
sapere che i propri figli avrebbero potuto avere dei nuovi amici
per giocare insieme e per trascorrere tanti pomeriggi divertenti.
I proprietari di appartamenti che desiderano affittare un alloggio, possono mettersi in contatto con il servizio Caritas Consulenza per migranti Moca chiamando lo 0473 495 620 o scrivendo a [email protected] ac/er
Vetrina
Foto Sabine Raffin
Raccolta
indumenti
usati
2014
Quest’anno la raccolta a livello provinciale degli indumenti usati si svolgerà l’8
novembre. Saranno raccolti indumenti e
biancheria usata, scarpe e borse in buono stato. La quantità dei prodotti tessili
raccolti supera notevolmente il bisogno a
livello locale, ragione per cui parte degli
indumenti raccolti sarà venduta sul mercato mondiale dei vestiti usati. Il ricavato
sarà utilizzato per sostenere il servizio
per il Volontariato, il servizio Hospice, la
Consulenza debitori e il fondo di solidarietà per le persone bisognose. Il dono degli
indumenti usati diventa così un dono in
denaro che servirà per assistere in Alto
Adige donne, uomini e bambini.
Anche quest’anno 3000 volontarie e
volontari sono pronti per questo impegno.
Foto Archivio Caritas Diocesi Bolzano-Bressanone
Madre
Terra
2014/15
Raccoglieranno e caricheranno migliaia
di sacchi gialli che persone altoatesine
riempiranno con indumenti usati. “Senza
questa preziosa collaborazione la raccolta
sarebbe semplicemente impossibile”
spiega il coordinatore della raccolta Guido
Osthoff. “C’è chi aiuta mettendo a disposizione la propria forza lavorativa, c’è chi
lo fa donando gli indumenti”.
Gli indumenti raccolti saranno venduti alla
ditta FWS di Brema. I vestiti saranno poi
rivenduti sul mercato mondiale dell’usato.
La Caritas realizzerà, al netto delle spese,
30 centesimi al chilo. Un contratto etico
garantisce il rispetto di rigorose linee-guida ambientali e sociali nel processo di riutilizzo e smaltimento degli indumenti usati.
In questo modo si evita di produrre rifiuti,
si creano posti di lavoro a livello mondiale
e non si sprecano risorse preziose.
Da settembre in poi saranno distribuiti i
sacchi gialli. Saranno disponibili anche
presso le parrocchie e gli uffici della
Caritas a Bolzano, Merano, Bressanone
e Brunico. Ulteriori informazioni riguardanti lo svolgimento della raccolta degli
indumenti usati sono disponibili presso la
Caritas al numero tel. 0471 304 302, sul
sito www.caritas.bz.it o all’indirizzo e-mail:
[email protected]. Per quanto
riguarda lo svolgimento della raccolta
nelle singole parrocchie saranno i rispettivi responsabili o parroci a informare
popolazione e interessati. sr
Povertà, immigrazione, economia,
assistenza alle persone: questi i temi
dell’edizione 2014/15 di “Madre Terra”, a
cura della Caritas, del Teatro Cristallo e
dell’Università di Bolzano.
Si inizia il 27 ottobre con il reportage
di Francesca Barra sulle vite dei nuovi
poveri; a novembre Giuseppe Catozzella
presenterà il suo libro “Non dirmi che
hai paura”, che racconta la storia vera
di Samia, un’atleta etiope che trova la
morte a seguito di un “viaggio della
speranza”.
All’interno del percorso si parlerà poi
dell’assistenza domiciliare e delle badanti
immigrate mentre a dicembre, nella
sede brissinese della LUB, è previsto un
convegno dal titolo “Questa economia
uccide”: brani della “Evangelii Gaudium”
saranno commentati da vari referenti
delle realtà socio-culturali locali.
A gennaio s’indagherà sul tema
dell’immigrazione con due artisti senegalesi: il pittore Moustapha Dieng presenterà la mostra “Il viaggio” e l’attore
e regista Mohamed Ba si esibirà nello
spettacolo “Invisibili”.
A febbraio il presidente di Banca
Etica Ugo Biggeri dialogherà insieme
all’economista Stefano Zamagni di
finanza e risparmi utilizzabili per il bene
comune.
A marzo invece, partendo dal docu-film
“Io sto con la sposa” di Gabriele Del
Grande e dal lavoro di tre studenti della
LUB, è prevista una serata dedicata
all’isola di Lampedusa, sempre alla
ribalta della cronaca per gli sbarchi di
profughi.
Ulteriori informazioni sono disponibili
presso il Teatro Cristallo oppure online
all‘indirizzo www.teatrocristallo.it. fl
Caritas6tu 03/2014 9
Vetrina
Il mental
trainer delle
Frecce
Tricolori
alla Lichtenburg
Leonardo Milani, psicologo e psicoterapeuta, da oltre dieci anni collabora come
Mental Trainer con la Pattuglia Acrobatica
Nazionale delle Frecce Tricolori, dove
offre la sua competenza per la selezione
dei nuovi piloti mettendo a disposizione
il proprio metodo di tecniche di sviluppo
personale. Negli anni Milani ha messo a
punto la Psicologia del Benessere, che
insegna come orientare in modo autonomo la propria mente per meglio gestire
le energie e valorizzare le proprie potenzialità.
In autunno Leonardo Milani terrà tre
importanti corsi presso il nostro centro
formativo:
1. Alte prestazioni e stress, Strumenti di
automiglioramento per ottimizzare la gestione dello stress e delle proprie prestazioni, lunedì 20 e martedì 21 ottobre 2014;
2. Leader assertiva, Essere leader nella
gestione di sé e dei collaboratori, lunedì
17, martedì 18 novembre e mercoledì 17
dicembre 2014;
3. Parlare in pubblico, Esperienza pratica
per imparare la retorica e la comunicazione di gruppo, giovedì 15 e venerdì 16
dicembre 2014.
Iscrizioni e informazioni: 0471 057 100
oppure [email protected]
Il nuovo programma Autunno 2014
con tutte le nostre offerte formative da
settembre a gennaio 2015 è online: www.
lichtenburg.it. dp
Notte del lutto e del cordoglio
Foto Günther Rederlechner
Chi se ne va lascia un vuoto, e chi resta
in questo mondo spesso si sente lasciato
solo e indifeso. Chi ha perso una persona
cara vive sentimenti che spesso sono
difficili da accettare: tristezza, rabbia,
disperazione, mancanza di senso. “Le
persone vivono il lutto perché hanno
amato. Il lutto richiede il suo tempo, ha
bisogno di sue parole, dei suoi simboli
e del sostegno della comunità”, spiega
Günther Rederlechner, responsabile del
Servizio Hospice della Caritas. Il lutto non
è facile da sopportare. Le persone colpite
si confrontano con momenti di solitudine
e di disperazione. A volte però può dare
conforto l’incontro con altre persone che
stanno vivendo una situazione analoga
e sentimenti simili. Questo è il motivo per
cui il Servizio Caritas Hospice, in collaborazione con il Servizio Volontariato e Caritas parrocchiali, organizza quest’anno
per la seconda volta la “Notte del lutto e
del cordoglio”, la sera prima della Festa di
Ognissanti.
La notte avrà luogo in tre località: Bolzano, Merano e Bressanone. Le persone in
lutto potranno trovare conforto e confrontarsi in modi diversi: ci saranno il caffè del
lutto, il cinema, il silenzio, sarà celebrata
inoltre una santa Messa.
Informazioni dettagliate possono
essere richieste al Servizio Hospice della
Caritas al numero telefonico 0471 304
370 oppure a [email protected]. pla
youngCaritas: A caccia di sprechi
A partire dall’undici ottobre youngCaritas
lancerà la campagna “A caccia di sprechi” con lo scopo di responsabilizzare i
giovani sul tema riguardante lo spreco di
cibo, acqua, elettricità e altre risorse naturali. I destinatari del progetto saranno i
giovani di un’età compresa tra i 16 e i 25
anni. Tre saranno i diversi momenti che li
vedranno protagonisti nel progetto.
Si partirà con due workshops di fotografia. Nel primo i ragazzi impareranno
a usare la macchina fotografica come
strumento di comunicazione e verranno
spiegati loro i meccanismi che ci stanno
10 Caritas6tu 03/2014
dietro, come cioè attraverso la comunicazione e il marketing siamo spinti a
consumare senza spesso rendercene
conto. Nel secondo workshop, invece,
i giovani saranno invitati a documentare attraverso un reportage fotografico
l’evento “Tasty Waste” che Caritas organizza il 16 ottobre per la giornata mondiale dell’alimentazione: un buffet gratuito e pubblico contro lo spreco alimentare. Una volta conclusi i due workshop
verrà lanciato un concorso fotografico di
idee avente come tema lo spreco. Per
partecipare al contest verrà chiesto di
“cacciare” gli sprechi, cioè individuarli e
fotografarli nella maniera più personale
e creativa possibile. Per la valutazione
dei lavori presentati si terrà conto della
creatività della fotografia, della significanza ambientale ed ecologica dell’oggetto
proposto, dell‘originalità del soggetto e
della tecnica fotografica. Le foto finaliste
del concorso saranno esposte durante
tutto il mese di dicembre presso il foyer
del Teatro Cristallo.
Ulteriori informazioni sono disponibili al
numero telefonico 0471 304 336 oppure
[email protected]. sv
Vetrina
Nuove borse
nello youngCaritas-shop
possono trovare nello shop della youngCaritas. Ti sei incuriosito?
Allora visita la nostra homepage
www.youngcaritas.bz.it per guardare e
comprare, oppure rivolgiti al nostro
ufficio di youngCaritas al numero
telefonico 0471 304 333 oppure a
[email protected]. se
Foto youngCaritas
Avete già
visto le nuove borse di youngCaritas?
Slogan cool, colori vivaci e comodità
all’ennesima potenza.
Slogan come “Schau dich um”, “Spazio
alle diversità” oppure “Got a vision”, ce
ne è per tutti i gusti! Le scritte vogliono
provocare e invitare alla riflessione.
Le borse provengono dal mercato solidale
e sono state prodotte in India. Sono disponibili nei colori nero, rosso, verde acceso
e… si fanno notare! Le borse saranno
vendute al prezzo di costo di 10 euro.
youngCaritas offre un numero di gadgets sempre maggiore. L’obiettivo è dare
segnali che invitino la gente a riflettere:
dalla lampadina tascabile senza batterie,
alle Lanyards, passando per le T-Shirts
con stampe cool. Tutti questi articoli si
Foto Archivio Caritas Bolzano-Bressanone
Domenica della Carità:
La povertà è più vicina di quanto credi
“La povertà è più vicina di quanto credi”,
con questo messaggio la Caritas diocesana celebra anche quest’anno la Domenica della Carità, che si terrà il 16 novembre in tutte le parrocchie. In vista della
giornata, attraverso una campagna di
sensibilizzazione, si cercherà di richiamare l’attenzione sui numerosi casi di stato
di bisogno sociale e umano che esistono
nella nostra provincia. Quest’anno si cercherà di mettere in primo piano i problemi
delle persone anziane indigenti.
Anna ha 71 anni. Per 33 anni ha lavorato
in un magazzino, sognando una vita
più facile e meno dura. Dopo il pensio-
namento si è però ammalata di tumore
e, quando è riuscita a sconfiggerlo, la
stessa sorte è toccata al suo unico figlio.
Anche lui è malato di cancro e non riesce
ad aiutare la madre, che ha prosciugato
tutti i propri risparmi per combattere
la malattia maligna. Con i 490 euro
mensili di pensione riesce a malapena a
far fronte alle spese di prima necessità,
meno che mai la somma è sufficiente per
pagare i 2.000 euro di oneri fiscali arretrati che le vengono chiesti ora a causa di
un piccolo errore burocratico fatto alcuni
anni fa. L’unico barlume di speranza è la
Caritas, che la assiste, con consigli e un
aiuto concreto.
“Anna non è un caso singolo. In Alto
Adige la povertà è maggiore di quanto
pensiamo”, sottolineano i due direttori
della Caritas Paolo Valente e Heiner
Schweigkofler. “Soprattutto gli anziani
ne sono colpiti in maniera pesante. Per
alcuni di loro la vita è già stata spesso
difficile. Adesso che sono anziani è per
loro ancora più umiliante dover chiedere
sostegno” spiegano i due direttori della
Caritas Paolo Valente e Heiner Schweigkofler, che incoraggiano le persone colpite dalla povertà a cercare sostegno.
Allo stesso tempo, con l’appello “La povertà è più vicina di quanto credi”, esortano la società a prestare più attenzione
e invitano tutti a ringraziare e sostenere
gli anziani per quanto hanno fatto per la
comunità. Un’occasione per fare ciò si
presenta con la Domenica della Carità,
giorno in cui sarà possibile durante la
celebrazione liturgica fare una donazione
alla Caritas durante la colletta oppure
tramite bonifico bancario. Il servizio “Volontariato e Caritas Parrocchiali” mette a
disposizione delle parrocchie testi per la
celebrazione eucaristica della Domenica
della Carità. Sono disponibili dall’inizio
di ottobre e possono essere richiesti
all’indirizzo e-mail volontariato@caritas.
bz.it e al numero telefonico
0471 304 330. pla
Caritas6tu 03/2014 11
“Non ti scordar
di me“
cerca volontari
www.
iato.
r
a
t
n
o
l
o
borsav
it
Volontariato per una cooperativa
sociale a Bolzano
Una cooperativa sociale di Bolzano
creata per promuovere la creatività, la
manualità, l’apprendimento, la solidarietà
e l’amicizia, cerca artigiani esperti disponibili a fare del volontariato.
La proposta è rivolta ad artigiani di
qualsiasi ramo di attività (falegnameria,
ceramica, oreficeria, cucito, vetreria…)
che trasmettano gratuitamente le proprie
competenze a persone interessate,
aiutandole a realizzare piccoli progetti e a
sperimentare diverse tecniche artigianali.
La cooperativa dispone di molti laboratori
attrezzati ed è aperta ad ulteriori proposte.
La stessa cooperativa cerca anche una o
più persone per il servizio di segreteria e
telefono: si tratta di eseguire piccoli lavori
in ufficio ma principalmente di fornire
informazioni telefoniche a chi chiama.
Per saperne di più, preghiamo di contattare il servizio Volontariato e Caritas
parrocchiali a Bolzano, tel. 0471 304 330
oppure E-mail: [email protected] .
12 Caritas6tu 03/2014
La sartoria
per donne immigrate ha bisogno di aiuto Una sartoria per donne immigrate
e non a Rio di Pusteria sta cercando
volontarie pronte a fare con gioia ed
entusiasmo piccoli o grandi “capolavori”. Non occorre aver fatto corsi di taglio
e cucito, occorre solo un po’ di talento
nell’usare ago e filo.
Tra un punto croce e un’imbastitura,
sedute in cerchio, le volontarie potranno consumare un caffè e mangiare
una torta, ridere assieme e conversare
piacevolmente. Non si lavorerà soltanto
ma ci si divertirà anche! Quindi forza e
coraggio, non aspettate a contattarci! Il
team del laboratorio di sartoria di Rio di
Pusteria, con i beneficiari delle creazioni “fai da te”, è pronto ad accogliervi
nel migliore dei modi. Ecco gli orari di
apertura e d’incontro: martedì e giovedì
ore 9,00-15,30, e mercoledì ore 20,0022,00.
Certi del vostro interesse, gli operatori della
sartoria vi ringraziano anticipatamente per
l’attenzione!
Per ulteriori informazioni: Hermann Barbieri, riferimento per il servizio Volontariato
e Caritas parrocchiali a Bressanone, tel.
0472 205 965, E-mail: hermann.barbieri@
caritas.bz.it.
La maggior parte delle persone
bisognose di assistenza è curata in
casa dai familiari. Si tratta di un impegno senza sosta che spesso eccede le
forze delle persone coinvolte.
A Merano la Caritas Assistenza domiciliare cerca volontari che diano un
supporto al team nel progetto “Non ti
scordar di me“. Già alcune ore di tempo
libero per i parenti delle persone assistite sarebbero un grande aiuto.
Le attività dei volontari sono soprattutto
l’accompagnamento e il passare del
tempo insieme alle persone anziane
facendo diverse attività come giocare a
carte, passeggiare, leggere ad alta voce
etc.
I volontari vengono accompagnati dalla
Caritas e c’è anche la possibilità di fare
corsi di formazione per il lavoro con
anziani.
Per maggiori informazioni rivolgersi a
Karin Tolpeit, Caritas Volontariato e
gruppi parrocchiali, via delle Corse 52,
tel. 0473 495 632 oppure E-mail:
[email protected].
Colophon
Il “Caritas6 tu“ è l‘edizione speciale 02 della
rivista di Caritas, „Aiutare“, nr. 02 agosto 2014. Dal 19 aprile 2001 il periodico
“Aiutare“ è iscritto nel Registro Nazionale
della Stampa con il numero p. 11180 sotto il
nome “Caritas info“.
Editore:
Caritas Diocesi Bolzano-Bressanone,
Volontariato e Caritas parrocchiali, Via Cassa
di Risparmio 1, Bolzano, Tel. 0471 304 330,
[email protected]
Direttrice responsabile:
Renata Plattner
Redazione:
Matteo Battistella (mb), Francesca Boccotti
(fb), Andrea Cicogni (ac), Isabella Distefano
(id), Sabrina Eberhöfer (se), Francesca Lazzaro (fl), Daniela Paganini (dp), Renata Plattner
(pla), Sabine Raffin (sr), Elfi Reiter (er), Paolo
Valente (pv), Senio Visentin (sv), Margreth
Weber (mw).
Foto:
Archivio Caritas Diocesi Bolzano-Bressanone,
Francesca Boccotti, Georg Hofer, Jungschar,
Sabine Raffin, Günther Rederlechner, Barbara
Savegnago, youngCaritas, Arturo Zilli.