Rassegna stampa dal 17 al 24 Giugno 2014

INDICE
CATEGORIA
DATA ARTICOLO
TITOLO
PAGINA
Expo
La Prealpina
24/06/2014
Armani: «Rischiamo una
figuraccia» Maroni: «Cantone è
un fantasma»
1
La Prealpina
24/06/2014
Varese Liberty, viaggio nel
tempo
2
La Provincia ed. Varese
24/06/2014
Quell'Orobianco scoperto in
Tibet porta Gallarate nel salotto
più chic
3
La Prealpina
24/06/2014
Pil e produttività, in Italia va così
5
La Prealpina
24/06/2014
Arriva l'estate, in seicento alla
scoperta delle grotte
6
La Provincia ed. Varese
24/06/2014
«Sfumato il bando Villa Mylius
che fa?»
7
La Prealpina
24/06/2014
Il "fuori Expo" parte da Varese,
con Openjobmetis
8
La Prealpina
24/06/2014
Vita sana e all'aria aperta con
"Legnano si muove"
9
Il Giorno ed. Varese
24/06/2014
Aria e acqua monitorate per
scongiurare danni
all'ecosistema lombardo
10
La Prealpina
24/06/2014
Accademia di cucina: il
"mistero" di Villa Mylius
11
La Provincia ed. Varese
24/06/2014
Expo: giudizio immediato per
Rognoni e altri sette
12
La Provincia ed. Varese
23/06/2014
Expo, Rognoni: liti tra pm «Io
smetto di collaborare»
13
La Provincia ed. Varese
23/06/2014
Le antiche palafitte dell'Isolino
Virginia tra i patrimoni del
territorio di confine
14
La Prealpina
23/06/2014
Cupola degli appalti, giorni
cruciali per l'inchiesta
15
La Provincia ed. Varese
23/06/2014
Masnago si tuffa nel Medioevo
Palio 2014 tra cibo e cavalieri
16
La Prealpina
23/06/2014
Mondiali di motonautica, la città
va sul podio
17
La Prealpina
22/06/2014
Il cadavere, la scomparsa e il
tenente Orsi Gallarate a tinte
fosche nel giallo di Tropea
18
La Provincia ed. Varese
22/06/2014
«No al massimo ribasso, sì alla
qualità» Crociata Cgil per la
legalità in edilizia
19
Il Corriere della Sera
22/06/2014
Expo e gli altri grandi cantieri
«Gare senza alcun controllo»
21
La Prealpina
22/06/2014
Imprese al femminile crescono
con Expo
23
La Prealpina
21/06/2014
Piazza stazione,via al restyling
24
Il Giorno ed. Varese
20/06/2014
Estate con il fiume ancora
inquinato Miasmi e polemiche
lungo le sponde
25
La Prealpina
20/06/2014
Confindustria ha cambiato pelle
«Ora deve farlo anche la
politica»
26
La Prealpina
20/06/2014
Il marmo di Candoglia pulito
pensando a Expo
27
Il Sole 24 Ore
20/06/2014
Un «Grand Tour» nel made in
Italy
28
La Provincia ed. Varese
20/06/2014
Lotteria a scontrini contro
l'evasione
29
Il Giorno ed. Varese
20/06/2014
Diplomatici stranieri in gara Si
aspettano diecimila idee per sei
mesi di Fuori Expo
30
La Prealpina
20/06/2014
Maroni coinvolge Roma,
Squinzi lancia il Padiglione
31
La Prealpina
20/06/2014
Ikea, asse Legnano-Rescaldina
32
Il Sole 24 Ore
20/06/2014
Una vetrina dell'Italia che vuole
farcela
33
Il Giorno ed. Varese
20/06/2014
«Pubblico e privato insieme con
15 miliardi di euro ci assicurano
il successo»
34
La Prealpina
20/06/2014
No ai cibi tarocchi all'evento
2015
35
La Provincia ed. Varese
20/06/2014
«I più ricchi guadagnano dieci
volte più dei poveri»
36
La Provincia ed. Varese
20/06/2014
«Matematica? A prima vista
pareva ostrogoto»
37
Il Giorno ed. Varese
20/06/2014
La Regione in campo con la sua
nazionale Torneo di calcetto a 5
per il Champions Tour
38
La Prealpina
20/06/2014
B&B, un antidoto alla crisi
39
Il Sole 24 Ore
20/06/2014
Confindustria in prima fila
all'Expo
40
La Provincia ed. Varese
20/06/2014
Bed and breakfast contro la
crisi. In attesa di Exp
42
Il Giorno ed. Varese
19/06/2014
In pista Fly, Tender e Halfa
Ecco i veicoli elettrici nati per il
sito e la città
44
La Prealpina
19/06/2014
Export Lombardia in Francia Un
brindisi che vale 2,6 miliardi
45
Il Sole 24 Ore
19/06/2014
Resta il rebus sui fondi per
l'Expo
46
Il Giorno ed. Varese
19/06/2014
«È Gimondi l'ambasciatore per
lo Sport»
48
La Prealpina
19/06/2014
Legnano pronta alla notte più
lunga
49
La Provincia ed. Varese
19/06/2014
Tangenziali e autostrada, si va
avanti E anche per il Cipe è in
arrivo la svolta
50
Italia Oggi
19/06/2014
Il mercato, cuor di società civile
52
Il Giorno ed. Varese
19/06/2014
Sala: «Siamo nei tempi» Ora
l'incontro con Cantone
53
La Provincia ed. Varese
19/06/2014
«Chi paga la mazzetta deve
perdere l'appalto»
54
La Provincia ed. Varese
19/06/2014
Grotta Remeron,
pulizia-spettacolo degli
speleologi
55
Italia Oggi
19/06/2014
News
56
La Prealpina
19/06/2014
Expo, Roma si aggancia
all'evento
57
La Provincia ed. Varese
19/06/2014
Due giorno per la Cgil tra
incontri e voci Domani c'è
Camusso
58
La Provincia ed. Varese
19/06/2014
Pista ciclabile sul Bardello per
l'Expo «Offriamo ai turisti le
nostre bellezze»
59
Il Giorno ed. Varese
18/06/2014
«Un format da replicare per
valorizzare luoghi e grandi
monumenti»
60
La Prealpina
18/06/2014
«Renzi blocchi il quarto binario»
61
Il Giorno ed. Varese
18/06/2014
Dal mondo con Gusto
62
La Provincia ed. Varese
18/06/2014
Varese per l'Expo mette in una
vetrina i suoi negozi "cult"
63
Il Giorno ed. Varese
18/06/2014
Soldini e Comencini raccontano
la città che non avete mai visto
64
La Prealpina
18/06/2014
La giunta Farisoglio si isola e
non dà il buon esempio
65
La Prealpina
17/06/2014
Expo, i giapponesi brindano al
loro padiglione
66
La Provincia ed. Varese
17/06/2014
Expo, cinque esperti per
setacciare gli appalti
67
La Prealpina
17/06/2014
«Ricostruire l'area di
centrodestra»
68
La Provincia ed. Varese
17/06/2014
Jobmatch è il portale dedicato
al lavoro E a chi cerca e trova
futuro nel turismo
69
Italia Oggi
17/06/2014
Expo si allea con Coca-Cola È il
soft drink uffi ciale
70
La Prealpina
17/06/2014
"Porte aperte ai luppoli": il
turismo è servito
71
La Provincia ed. Varese
17/06/2014
«In tempi di crisi no alla
solitudine Bisogna fare rete»
72
Il Sole 24 Ore
17/06/2014
Per l'Expo in arrivo 60 milioni
73
La Prealpina
17/06/2014
Expo al femminile
74
La Provincia ed. Varese
17/06/2014
Porte aperte ai luppoli di Poretti
Abbraccio tra storia e turismo
75
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Expo
Armani: «Rischiamo una figuraccia» Maroni: «Cantone è un fantasma»
MILANO - Lunedì nero per
l'Expo, almeno dal punto di
vista dell'immagine. Il sasso
nello stagno lo ha gettato
Giorgio Armani, che tra una
sfilata e l'altra alla Settimana
della moda maschile, ha
esternato
la
sua
preoccupazione che con
l'Esposizione
mondiale
l'Italia possa fare una «figura
del cavolo». Un allarme che
ha avuto anche la parvenza
dell'autopromozione,
in
quanto lo stesso Armani ha
poi annunciato il suo
impegno per «dare lustro a
Milano» con l'apertura entro
il maggio del 2015 - in
concomitanza con Expo - del
proprio archivio nel Silos in
allestimento nell'ex fabbrica
Nestlè. Allo stilista ha fatto
eco il presidente della
Regione Lombardia Roberto
Maroni, che, dall'assemblea
di
Federchimica
in
Assolombarda, ha gridato al
«decreto
fantasma».
«Il
governo - ha detto - ha
emanato un decreto che
assegna i poteri a Cantone»
ma «non è stato pubblicato in
Gazzetta e non è entrato in
vigore ». Poi ha chiesto
all'esecutivo di «darsi una
mossa». A buttare acqua sul
fuoco ci hanno pensato i
ministri
Maurizio
Lupi
(Trasporti)
e
Maurizio
Martina (Agricoltura), che ha
anche la delega all'Expo. Il
primo ha puntualizzato sempre in Assolombarda che non è «il momento di
fare polemiche»; il secondo
ha cercato di tranquillizzare
tutti spiegando che i soggetti
coinvolti stanno «lavorando
intensamente per completare
il progetto e farlo emergere
in tutta la sua grandissima
potenzialità». Le acque in
città però restano piuttosto
agitate. Il presidente del
consiglio, Matteo Renzi, si
era presentato a Milano con
Raffaele Cantone come asso
nella manica il 13 maggio, 5
giorni dopo la valanga di
arresti per tangenti, per far
ripartire una macchina in
panne. Il decreto che
conferisce i poteri a Cantone
è stato annunciato più volte,
ma finora non si è visto.
Proprio ier lo stesso Cantone
era atteso a Milano per la
presentazione di un libro allo
Iulm, ma all'ultimomomento
ha
dato
forfait.
Il
Commissario anticorruzione
dovrebbe
incontrare
il
commissario unico di Expo
Giuseppe
Sala,
ma,
nonostante gli annunci dei
giorni passati, finora i due
non si sono ancora visti.
Dove l'attività ferve invece è
a Palazzo di Giustizia. Ieri il
gip Andrea Ghinetti ha
disposto
il
giudizio
immediato per l'ex dg di Ilspa
Antonio Giulio Rognoni e
per altre 7 persone indagate
in uno dei 3 filoni d'indagine
legati a Expo. Il processo si
aprirà il 18 settembre davanti
alla decima sezione del
Tribunale
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Expo
Varese Liberty, viaggio nel tempo
Varese, quando c’erano la
funicolare e la tramvia. Ma
anche quando la città
ingranava la marcia per
diventare,
all’inizio
del
secolo scorso, una “macchina
da turismo” che, per ospitare
le signore alla moda costrette
a marciare a piccoli passi
negli abiti assai stretti fino
alle caviglie, almeno fino
all’apertura degli spacchi con
le code a sirena, viaggiava
all’insegna del bello e del
funzionale. C’è un po’ di
tutto questo nel "Varese
liberty tour" di cui è stato
dato un piccolo “assaggio”
domenica, anche se il debutto
ufficiale dell’iniziativa sarà
nel prossimo fine settimana.
E così, salendo sul pullman
con logo a tema, che attende
gli ospiti con autista in
camicia bianca, bretelle rosse
e bombetta, da subito si
colora il sogno di una Città
Giardino che, nell’epoca del
Liberty, ha saputo diventare
prima in tutto. Prima a poter
essere
raggiunta
dal
patriziato milanese per la
villeggiatura, prima nella
navigazione del vicino Lago
Maggiore e poi ancora prima
a essere collegata al resto del
mondo da un’autostrada, a
veder fiorire le industrie, a
saper cambiare via via il suo
volto urbano con la stessa
voglia di rinnovamento e
modernità
che
ha
contraddistinto l’anima del
tempo. E’ un viaggio
singolare, quello che partirà
dal piazzale delle Ferrovie
dello Stato ogni domenica
fino al 9 settembre, con
intervalli di due ore dalle 10
alle 16 e fermate “sali e
scendi” libere lungo le tappe
del percorso. Perché se da un
lato è un’iniziativa che non
potrà non suscitare attenzione
e curiosità da parte dei turisti
stranieri,
soprattutto
in
previsione
dell’Expo,
dall’altro è una sorta di
“trasferta”
nel
tempo
consigliato in primis ai
varesini, quelli almeno che
non hanno la minima idea
che la littorea piazza Monte
Grappa fosse l’antica piazza
Padella, crocevia di scambi
commerciali tra i mercanti,
che per il progetto di Palazzo
Estense l’architetto Bianchi
si sia ispirato alla residenza
imperiale di Schönbrunn o
che Villa Recalcati, quando
visse i fasti del Grand Hotel
Excelsior, fu la prima
struttura
alberghiera
a
utilizzare
il
telegrafo,
ospitando personaggi del
calibro
di
D’Annunzio,
Carducci o della regina
Margherita. Insomma c’è
tanta storia chiusa nel
cassetto, una storia che vale
la pena di rispolverare e
raccontare prima di tutto a se
stessi, agli studenti delle
scuole varesine o quanti
vorranno usufruire del tour in
maniera
personalizzata,
persino con la possibilità di
essere accompagnati da un
fotografo per ricevere dritte
sulle inquadrature migliori da
fissare come souvenir. Il
viaggio si è concluso con la
visita al Birrificio Poretti di
Induno, quasi una città
incantata oltre che esempio
unico di uno stile declinato
alla
tedesca
come
“jugendstil”. Ed è qui che va
in scena il perfetto connubio
tra passato e futuro, tra
l’incanto di una sala cottura
che è un salotto all’antica, e i
numeri di un’azienda, la
Carslberg, che dal 2002
detiene la totale proprietà,
che ha eletto lo stabilimento
della Valganna come uno dei
tre più tecnologicamente
avanzati
al
mondo,
all’interno del quale il mondo
della
birra
è
stato
rivoluzionato
con
l’invenzione del sistema di
spillatura con fusti in Pet,
ogni ora escono 37mila
bottiglie su due linee di
produzione, e si lavora alla
“birra
champagne”
da
presentare, in anteprima, al
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Expo
padiglione Italia di Expo, di
cui Poretti è marchio
ufficiale. Monica Toso
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Expo
Quell’Orobianco scoperto in Tibet
porta Gallarate nel salotto più chic
GALLARATE
Orobianco, un concept store
con vista sul Duomo per tirare la volata
ad Expo. «Siamo già di casa in Asia. Ma
ora è il momento dei produttori».
L’apertura ufficiale, con tanto di
taglio del nastro (rigorosamente
tricolore), è stata venerdì all’ora
dell’aperitivo, per intercettare
buyer, distributori e giornalisti
della stampa estera in arrivo da
Firenze, dove erano in corso le
sfilate di Pitti Uom.
Leader in Estremo Oriente
È il primo “mono-brand” in Italia di Orobianco, il gruppo di Gallarate specializzato in accessori
moda che in Estremo Oriente,
Giappone in primis, è tra i più
noti e celebrati ambasciatori del
Made in Italy. Lo shop, a tutti gli
effetti un “concept store” che
offre una vera propria esperien-
za all’interno del vasto mondo
Orobianco, si trova in una posizione prestigiosissima: in Passaggio Duomo 2, esattamente al
centro della galleria, su due piani.
«Sarà un flagshop e una palestra per la formazione dei nostri
promoter» rivela il Ceo Giacomo
Valentini, imprenditore che dalla terza generazione dell’industria di famiglia degli anni del
boom (l’Elettromeccanica Valentini di Gallarate) è passato
alla prima generazione di un’industria innovativa, “born global”, del made in Italy, la sua Orobianco, nata nel 1996 dopo
un’“illuminazione” in Tibet, dove il cachemire viene definito,
appunto, “oro bianco”.
«Il nostro brand è molto presente in Giappone, con oltre tremila punti vendita, ma anche a
Lo store di Orobianco ha portato sotto la Madonnina anche Mv Agusta
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Expo
Taiwan ed è in forte crescita in
Corea e in Cina. Ma la gente ci
cercava anche a Milano, così abbiamo scelto una posizione che
più centrale di così non si può,
per posizionarci come brand che
ha una forte identità in vista di
Expo 2015».
Valentini ci crede, nella leva
dell’esposizione, nonostante tutto: «Expo per noi è un plus - spiega l’imprenditore di Gallarate pur con tutte le difficoltà che ci
sono state, porterà qui il mondo.
Abbiamo bisogno di fare una sorta di “judo marketing”, per far sì
che anche le forze negative possano trasformarsi in opportunità
positive. Intanto facciamo venire qui da noi i visitatori, poi ne
parliamo. E i visitatori giocoforza verranno in piazza Duomo».
Non conta solo il brand
La scelta di puntare su una location di così forte impatto è strategica, e si è già rivelata vincente:
«Immediatamente il riscontro è
stato molto forte, anche sul mercato americano che è molto particolare - ammette Giacomo Valentini - Da sempre la nostra
scommessa è sul prodotto, e in
questa fase grazie ai social
network che hanno velocizzato
la pubblicità focalizzandola sempre di più sul prodotto, stiamo
assistendo a una vera e propria
rivoluzione nel settore. Dopo
vent’anni in cui contava soprattutto il brand, oggi i produttori
stanno riprendendo posizione e
importanza».
Ecco perché anche le scelte
stilistiche nell’arredo dello “store” di Passaggio Duomo puntano
sul «legame tra tradizione e innovazione», racconta Valentini,
«con pezzi di macchinari della
storia industriale che si affiancano all’alta tecnologia del carbonio e del titanio».
Lussuosi pezzi di arredamento in fibra di carbonio e accessori
in pelle pregiata si accompagnano agli ormai celebri trolley TecknoMonster e alle più iconiche
borse Orobianco.
In questo scenario, Orobianco
Group è consapevole di potersi
giocare le sue carte: è un’azienda
che ha investito sulla manodopera italiana e sui giovani (metà dei
150 dipendenti hanno meno di
26 anni) e che si presenta sul
panorama internazionale con la
credibilità di chi vuole continuare a crescere. 1 Andrea Aliverti
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Expo
Pil e produttività, in Italia va così
E'
accaduto,
durante
un'intervista, di vedere in grosse
difficoltà un parlamentare il
quale, alla domanda sul Pil non
ha saputo dare una spiegazione
comprensibile ai più. Come
incomprensibile è al cittadino
capire di chi sono le colpe della
bassa produttività del nostro
Paese. Ciò è dovuto in gran
parte ai commenti troppo
accademici degli addetti ai
lavori e all'uso, spesso non
necessario, di termini inglesi.
Queste
informazioni,
sicuramente date in buona fede,
provocano un occultamento
della verità per altro ben
visibile. Non è difficile per
nessuno, oggi, comprendere il
danno alla produttività dovuto
in gran parte alla tassazione
altissima per tutti: dal cittadino
alle grandi aziende, ai piccoli
imprenditori, agli artigiani,
pagata per mantenere una
burocrazia straripante che vive
di leggi sempre più complesse e
costose. Stessa cosa dicasi delle
associazioni mafiose che hanno
invaso il nostro paese come
ampiamente dimostrato dagli
scandali del Mose a Venezia e
dell' Expo a Milano; da questi
fatti emerge il loro punto di
forza : la corruzione di politici,
magistrati e persino coloro che
avevano
il
compito
di
combatterla.
Personalmente
credo che un danno ben
maggiore sia provocato dal
ritardo culturale, di oltre
quarant'anni rispetto ad altri
Paesi Europei, del nostro Paese
nell'organizzazione del lavoro,
come risulta ben chiaro dal fatto
che è l'unico ad aver ignorato la
quinta direttiva della Cee che
aveva lo scopo di coinvolgere
tutti i lavoratori al fine di
ottenere la loro collaborazione
ed usare la loro intelligenza.
L'importanza di questo enorme
passo avanti della "Democrazia
Industriale",
per
una
produttività
sempre
più
necessaria,
viene
magistralmente descritta da
Stephen
Cofer:
«La
globalizzazione e le nuove
tecnologie hanno cambiato le
regole della competizione. Il
mondo del lavoro, come dice
Tom Friedman, è piatto. Siamo
tutti nella stessa barca, insieme
ai Cinesi e agli Indiani con gli
stessi strumenti a disposizione.
E' assurdo pensare di vincere
senza mettere tutte le risorse
umane, presenti in azienda,
compatte
sull’obiettivo».
Ritengo che più che addentrarci
nei dettagli, ben descritti nel
mio ultimo libro "Bassa
produttività, perché la colpa non
è dei lavoratori" risulti più utile
fare dei confronti con alcuni
paesi europei che hanno
applicato la 5°direttiva della
Cee. Il primo significativo
confronto è con la Germania e il
suo modello dell'utilizzazione
della Cassa integrazione, mai
spinta a zero ore ma integrata
dalla riduzione delle ore
lavorative e dei salari in parte
compensati da una politica
definita
«in
nome
della
solidarietà». Una scelta voluta
dalla Signora Merkel fautrice
della legge dei Kurzaibeit
un'integrazione
dei
salari
dimezzati e una scelta che ha
permesso, con la ripresa dell'
economia, di ripartire con la
macchina produttiva integra,
raggiungendo subito un PIL del
5% mentre noi ci eravamo
attestati sul 1%. Il confronto tra
le retribuzioni tedesche e quelle
italiane è ancora più umiliante:
lo
stipendio
medio
del
lavoratore tedesco oscilla tra i
2.800 e i 3.000 euro mentre
quello dell'operaio italiano è fra
1.200 - 1.300 euro. Il secondo
confronto riguarda il confronto
fra il "costo della burocrazia"
per le piccole imprese italiane
con alcune imprese europee in
ore e giorni spesi per
adempimenti
e
procedure:
adempimenti fiscali (Italia ore
182 - Gran Bretagna ore 132
-Germania ore 122); pagamenti
fiscali (Italia 15 pagamenti/anno
350 ore - Francia 7 pagamenti e
132
ore);
giustizia
amministrativa
(Italia
44
procedure e 1808 giorni -
Francia 29 procedure e 331
giorni) .Questa burocrazia e
questi balzelli costano al nostro
Paese, secondo uno studio della
Banca d'Italia riportato da R.
Bagnoli sul corriere della sera
del 21 aprile 2013, 21 miliardi.
Un contributo notevole alla
comprensione del perchè si
abbia la più bassa produttività e
di conseguenza la più alta
disoccupazione e povertà ci
viene fornito, con grande
coraggio, da Piero Ostellino,
grande giornalista liberale,nella
denuncia di una delle cause
politiche
che
frenano
il
progresso e lo sviluppo del
nostro paese: «Sono più di un
milione e trecentomila le
persone che in Italia vivono di
politica. I cittadini, sempre più
oppressi
dall'eccessiva
pressione fiscale per finanziare
una spesa pubblica straripante,
scandalizzati dagli sprechi e
dalla
corruzione
che
distruggono risorse, ne traggono
la conclusione che quel milione
e trecentomila che vive di
politica, faccia più danni che
altro, ecco che allora il
problema non è (solo) contabile
bensì
politico
».
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Expo
Arriva l'estate, in seicento alla scoperta delle grotte
festeggia
“sottoterra”.
Proprio così. Lo sanno bene
le circa 600 persone che
domenica hanno partecipato
alla prima edizione della
“Festa dell’estate alle Grotte
di Cunardo”, iniziativa curata
dal Gruppo Speleologico
Prealpino e dal Gruppo
Grotte Cai Carnago, con il
patrocinio della Provincia di
Varese, della Fondazione
Comunitaria del Varesotto,
del Parco Regionale del
Campo
dei
Fiori,
dell’Agenzia del Turismo
della Provincia di Varese, del
Comune di Cunardo e della
Comunità
Montana
del
Piambello. «Una giornata
davvero
speciale
commentano
gli
organizzatori - che ha visto
un’affluenza
davvero
notevole di visitatori giunti
da varie zone del Varesotto
per conoscere un’eccellenza
naturalistica
del
nostro
territorio. Sin dalla mattinata,
infatti, dopo il saluto delle
autorità presenti, il pubblico
è giunto numeroso e gli
speleologi hanno lavorato
sodo per garantire a tutti la
possibilità di visitare la
grotta,
alternandosi
ininterrottamente sino al
tardo pomeriggio». Vicino
all’ingresso gli esperti hanno
allestito un gazebo, dove il
pubblico ha potuto ammirare
i numerosi pannelli illustrati
dedicati
alle
attività
speleologiche condotte sui
monti della zona, oltre a
documentazioni, dispense e
pubblicazioni per conoscere
bene la realtà delle grotte. «Si
è trattato indubbiamente di
un’iniziativa
davvero
interessante – proseguono dal
Gruppo
Speleologico
Prealpino -, rivolta alla
popolazione per una migliore
conoscenza e rivalutazione
del
sistema
sotterraneo
meglio conosciuto col nome
di Orrido di Cunardo.
Ubicato nell’alto Varesotto,
nel territorio del Comune
omonimo, questo fenomeno
naturale risulta essere l’unico
imponente
traforo
idrogeologico di Lombardia e
questo tipo di cavità, formata
e percorsa da importanti corsi
d’acqua,
è
abbastanza
frequente nel carso triestino e
presente, talvolta, in regioni
centro-meridionali italiane,
ma eccezionale altrove». Tra
l’altro, uno dei più ambiziosi
obiettivi degli speleologi è
proprio quello di riuscire a
presentare
l’Orrido
di
Cunardo
nell’ambito
di
“Expo 2015”, «per far
conoscere a milioni di
visitatori provenienti da ogni
parte del pianeta, gli aspetti
interessanti
di
questa
eccellenza naturalistica e
geologica del Varesotto e la
necessità
di
tutela
e
salvaguardia degli ambienti
ipogei e delle acque in esse
circolanti».
M.C.
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Expo
«Sfumato il bando
Villa Mylius che fa?»
Villa Mylius è un’occasione
persa per il Comune. L’accusa arriva dal
consigliere comunale del Pd Luca Conte.
Che, ai tempi, aveva criticato la decisione
della giunta di puntare quasi tutte le proprie “energie”, compresa la partecipazione quindi al Bando Cariplo per ottenere
un finanziamento, sul progetto dell’Accademia del Gusto nello storico edificio.
Oggi, dopo diverso tempo e l’insuccesso del bando, presenta
un’interrogazione per sapere se il
progetto sia ancora attivo.
I 500mila euro del Palazzo
«Preso atto dell’occasione persa
per la città di Varese, che ha visto
sfumare la possibilità più unica
che rara – scrive - di accedere ai 14
milioni di euro stanziati dalla Fondazione Cariplo, puntando su un
progetto su cui era facile sollevare
e prevedere diverse perplessità,
occorre ora chiedersi quale sarà il
futuro di Villa Mylius di cui nulla
più si sa dopo le prime generiche
rassicurazioni espresse a caldo».
E quindi il consigliere chiede se
l’idea di ospitare l’Accademia del
Gusto sia ancora valida.
«Il Comune di Varese intende
proseguire la collaborazione con
la Fondazione Marchesi per la realizzazione del progetto? Esso rimane centrale e qualificante per
l’offerta culturale proposta da Varese in occasione di Expo 2015? I
tempi lo consentiranno?». E poi
la questione di natura economica,
ovvero i 500mila euro che Palazzo
Estense aveva deciso di investire
sul progetto. «Che fine hanno fatto i 500mila euro stanziati dal Comune?RegioneeProvinciagarantiranno le promesse di finanziamento? E infine: quale sarà il futuro di Villa Mylius?».
I motivi dell’esclusione
Insomma, domande che servono
a sapere quale sia l’idea dell’amministrazione per rendere la città
una meta turistica in vista di Expo.
Poi, non ultimo, Conte vuole sapere se il Comune ha poi chiesto e
valutato i motivi dell’esclusione
dal bando.
«Sono state rese note dalla
Fondazione Cariplo le ragioni dell’esclusione del progetto?» è la prima domanda che presenta nell’interrogazione. Così come non di
secondaria importanza, dal momento che l’amministrazione, subito dopo l’esclusione, aveva dichiarato di voler proseguire, «dove si intende reperire le risorse
necessarie».
E quindi «se la Provincia di Varese e la Regione Lombardia garantiranno ugualmente le risorse
stanziate per il recupero della villa
in oggetto». E infine «se si ritiene
il progetto Villa Mylius ancora legato alla manifestazione internazionale Expo 2015». 1 M. Tav.
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Expo
Il "fuori Expo" parte da Varese, con Openjobmetis
GALLARATE - Il Fuori
Salone, vale a dire la miriade
di eventi che si svolgono a
Milano durante il Salone del
Mobile, lo conoscono tutti.
Ma sono ancora troppo pochi
quelli che sanno che l’anno
prossimo ci sarà anche un
"Fuori Expo". Ovvero un
lunga serie di appuntamenti,
eventi di ogni genere, che
accompagneranno
l’esposizione universale che
andrà in scena nei padiglioni
di Rho. E, appuntamenti ed
eventi significa opportunità
di lavoro per chi è casa in
cerca di occupazione, e
possibilità di portare a casa
nuove commesse per le
piccole e medie imprese,
soprattutto quelle di servizio.
E così, ad accendere il faro
sul "Fuori Expo" per le
aziende varesine ci pensa
Openjobmetis, agenzia per il
Lavoro di Gallarate, che ha
deciso di aprire questo nuovo
canale per le pmi varesine.
«C’è un tema, quello del
Fuori Expo, che ci sembra le
imprese
varesine
stiano
tralasciando e che andrebbe
invece ripreso - spiega
Rosario Rasizza (nella foto
Archivio) , amministratore
delegato dell’Agenzia per il
Lavoro Openjobmetis - se
non
vogliamo
perderci
un’occasione di sviluppo per
il nostro territorio davvero
troppo importante. Abbiamo
perciò avviato un progetto
per far comprendere non solo
le opportunità di business che
potrebbero entrare in Varese
dalla
manifestazione
Expo2015, ma anche dal
Fuori
Expo,
evento
collaterale del quale si parla
troppo poco ma che pure
rappresenterà un’occasione di
aggregazione economica e
sociale impattante». Dietro
l’angolo, insomma, ci sono
una infinità di possibilità per
concepire nuove proposte di
vendita di prodotti o per far
conoscere
le
eccellenze
produttive, in particolare
quelle
enogastronomiche
varesine. «Partirà dunque da
questo assunto - spiega
Rasizza - il nuovo team che
girerà per la provincia di
Varese mettendo in gioco un
vero e proprio servizio ad
altro valore aggiunto per le
imprese
che
potranno
rivolgersi a noi per una
consulenza
che
vuole
contribuire a far sì che
Varese si faccia trovare con
Risorse pronte e disponibili
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Expo
Vita sana e all'aria aperta con "Legnano si muove"
LEGNANO - Asl Milano 1,
Azienda
ospedaliera,
Comune di Legnano e Genesi
Uno rilanciano "Legnano si
muove", il progetto di
prevenzione che si propone
di divulgare la cultura del
movimento e per un corretto
stile di vita. Ieri mattina il
punto sulle attività è stato
fatto al Parco Castello dal
direttore generale della Asl,
Giorgio Scivoletto, dal dg
dell’Azienda
ospedaliera,
Carla Dotti, dal sindaco
Alberto Centinaio, e da Luca
Pecchio, presidente di Genesi
Uno (società concessionaria
del nuovo ospedale). Le
iniziative
riguardano
in
particolare il Piedibus per le
scuole, i Gruppi di cammino
e le attività di ginnastica e
stretching al Parco Castello e
al Parco Alto Milanese sotto
la
guida
di
istruttori
qualificati e secondo un
calendario consultabile sul
sito Internet della Asl (tutte
le attività sono peraltro
gratis).
Gli
iscritti
a
"Legnano si muove", è stato
detto, sono al momento circa
170, ma tutti i soggetti
promotori hanno sottolineato
che dovrebbero essere di più.
Per questo saranno promosse
nuove
iniziative
d’informazione
e
da
settembre, dopo la pausa di
agosto, sono in programma
ulteriori sviluppi come la
terza linea dei gruppi di
cammino nella zona centrale
di Legnano. «Ad oggi - ha
affermato Scivoletto - i
gruppi di cammino sono stati
attivati in 52 Comuni della
Asl (71%) e coinvolgono
3.600 persone. A ciò occorre
aggiungere l'esperienza del
Piedibus che coinvolge 25
comuni (34% dei comuni
dell'Asl Milano 1) e oltre
2.100
bambini».
La
dottoressa Dotti ha da parte
sua rimarcato la necessità di
promuovere la lotta alla
sedentarietà che è fonte di
molte patologie, mentre il
sindaco ha sottolineato che
questo programma mette
insieme due cose importanti:
la cultura per una vita sana e
la sinergia tra più attori del
territorio. «Questo progetto ha aggiunto ancora Scivoletto
- s’inserisce a pieno titolo
nelle
iniziative
di
promozione della salute in
prospettiva di Expo: un
evento
che
richiama
l'attenzione
sul
tema
alimentazione e che è
intrinsecamente connesso a
uno stile di vita sano».
Quindi sì allo svolgimento di
attività fisica moderata ma
costante, ad esami di
diagnosi precoce e al
controllo della pressione
arteriosa. No invece al fumo
e all’aumento di peso. l.naz.
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Expo
Aria e acqua monitorate per scongiurare danni all'ecosistema lombardo
FIORI, pollini, semi, spore.
Con i suoi 144 Paesi aderenti
e le decine di specie di piante
che
ciascuno
potrebbe
trasportare per mostrare ai
visitatori le proprie colture
tradizionali, l’Expo di Milano
sarà una giungla in miniatura.
Con ospiti benvoluti e altri
indesiderati, cioè tutti quegli
organismi infestanti che, se
riuscissero a trovare una via
di fuga dai confini del sito di
Rho, potrebbero causare
danni
all’ecosistema
lombardo
e
italiano.
Inquinamento biologico è il
termine
esatto.
Per
scongiurarlo, già da qualche
mese è al lavoro una squadra
di «vigili» dell’aria e delle
acque intorno ai cantieri
dell’Esposizione universale.
IL GRUPPO è composto da
una decina di ricercatori del
laboratorio Zooplant Lab
dell’università Bicocca di
Milano, guidati dal biologo
Maurizio Casiraghi e dal
botanico Massimo Labra.
Con indagini molecolari
danno manforte all’Arpa
(Agenzia regionale per la
protezione
dell’ambiente),
che ha un sistema di
controllo più tradizionale. Gli
studiosi raccolgono tutti i
campioni di Dna presenti
nell’aria e nell’acqua che
hanno attraversato il sito di
Rho,
li
identificano,
stabiliscono a che specie
appartengono e in questo
modo possono stabilire se
qualche «ricercato speciale»
è
evaso
dai
cancelli
dell’Expo. «Sulla piastra
abbiamo una coppia di
strumenti che cattura l’aria
per un diametro di 15
chilometri, con una sorta di
nastro adesivo che ruota per
una settimana – spiega
Casiraghi -. Funziona come
una pompa che imita il
respiro
umano».
Ogni
settimana, da due mesi a
questa parte, i biologi della
Bicocca prelevano il nastro,
«staccano» i campioni di Dna
come in una scena di Csi e
«leggiamo cosa c’è dentro»,
dice Casiraghi. Per l’acqua si
fanno
altrettanti
prelevi
periodici. Risultato? Gli
studiosi stanno facendo un
identikit di tutti gli organismi
che oggi, prima di Expo,
popolano l’ambiente intorno.
In questo modo, durante i sei
mesi dell’evento, si potranno
riconoscere i Dna estranei a
quelli
«autoctoni».
ILMONITORAGGIOproseg
uirà anche a Esposizione
conclusa, fino ai primi mesi
del 2016, per verificare che
non ci siano strascichi. È la
prima volta che un’analisi
molecolare di questo tipo si
applica a un evento così
grande. «Sarebbe utile sapere
quali piante arriveranno per
l’evento, ma purtroppo i
Paesi
non
l’hanno
comunicato nel dettaglio»,
precisa
Casiraghi.
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Expo
Accademia di cucina: il "mistero" di Villa Mylius
«Quale sarà il futuro di Villa
Mylius (foto Blitz) di cui
nulla più si sa dopo le prime
generiche
rassicurazioni
espresse a caldo?». Le
rassicurazioni, pur molto
caute, erano state fornite
dall’amministrazione
comunale
all’indomani
dell’esclusione
dell’accademia per chef,
sotto
la
regia
della
Fondazione Marchesi e da
insediare appunto a Villa
Mylius, tra i progetti
finanziati dalla Fondazione
Cariplo. A chiedere ora lumi
sul futuro è il consigliere
comunale del Pd, Luca
Conte, che ha depositato ieri
mattina
un’interrogazione
urgente al sindaco Attilio
Fontana. «Il Comune di
Varese - domanda Conte intende
proseguire
la
collaborazione
con
la
Fondazione Marchesi per la
realizzazione del progetto? E
se sì, con quali modalità? ». I
dubbi sono legittimi. Per
portare l’accademia a Varese,
era stato ipotizzato un
investimento di quattro o
cinque milioni e si confidava,
per un paio di milioni, nel
bando
Cariplo.
Con
l’esclusione appunto dai
finanziamenti, la prospettiva
ha subito un duro colpo.
Economico
innanzitutto:
dove reperire le risorse
mancanti? Palazzo Estense
non aveva gettato la spugna,
facendo capire che esistevano
possibili piani alternativi per
arrivare al risultato. Questo
erano state le valutazioni tre
mesi fa, quando cioè arrivò la
"doccia
fredda"
dalla
Fondazione Cariplo. Da
allora, in effetti, non si è
saputo più nulla di ufficiale.
E quindi, il consigliere del Pd
invoca
ora
chiarimenti.
Anche perché, osserva Conte,
il Comune ha stanziato, con
variazione di bilancio, a
dicembre, 500.000 euro per
l’accademia e, quindi, se non
venisse
confermato
il
progetto,
quei
soldi
andrebbero
sbloccati
e
utilizzati per altro. E tra i
dubbi sollevati dal Pd, quello
sull’atteggiamento
di
Provincia
e
Regione:
«Garantiranno ugualmente le
risorse stanziate per il
recupero della villa?». Tante
incognite insomma. «Senza
considerare che il progetto
doveva essere legato alla
manifestazione
internazionale Expo 2015 e il
tempo passa... ». Un passo
indietro.
L’idea,
non
abbandonata, resta quella di
creare a Villa Mylius un polo
di arte (con rassegne ed
esposizioni) e una scuola di
alta cucina, musica e altre
discipline. Andrebbe appunto
sotto
l’egida
della
Fondazione
Gualterio
Marchesi, il grande chef
italiano. E’ chiaro che il
presupposto è la sistemazione
della villa e l’investimento
sarebbe appunto costoso:
cinque milioni nella versione
più impegnativa, che era però
vincolata ai due milioni della
Fondazione.
Il
Comune
potrebbe ripiegare su un
progetto meno dispendioso,
senza penalizzare troppo
l’accademia
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Expo
Expo: giudizio immediato
per Rognoni e altri sette
Il gip di Milano, Andrea Ghinetti, ha
dispostoilgiudizioimmediatoperl’ex
dg di «Ilspa», Antonio Giulio Rognoni,
e per altre sette persone indagate in
uno dei tre filoni d’indagine legati a
Expo. Il processo si aprirà il prossimo
18 settembre davanti alla decima sezionedelTribunale.Ilgip,oltrecheper
Rognoni, ha disposto il giudizio im-
mediato per Pierpaolo Perez, l’ex capo ufficio gare appalti di Infrastrutture Lombarde, per Maurizio Malandra,
direttore amministrativo di «Ilspa»,
per gli avvocati Carmen Leo, Fabrizio
Magrì,SergioDeSio,GiorgiaRomitelli
e per un ingegnere, Salvatore Primerano. La richiesta di processo con rito
immediato, senza cioé che venga ce-
lebrata l’udienza preliminare, è stata
chiesta la scorsa settimana dal procuratoreaggiuntodiMilano,AlfredoRobledo, che coordina le indagini assieme ai pm Paola Pirotta e Antonio
D’Alessio.
Rognoni e Perez lo scorso 20 marzo
finirono in carcere mentre le altre sei
persone furono poste ai domiciliari
perunaseriediappalti,questal’ipotesi, truccati, tra cui anche quelli di assistenza legale e tecnica-amministrativaperl’Expo.Gliimputatirispondono
diassociazioneperdelinquere,turbativa d’asta, truffa e falso.
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Expo
Expo, Rognoni: liti tra pm
«Io smetto di collaborare»
MILANO
Si apre un’altra settimana
cruciale per l’inchiesta sulla cosiddetta
«cupola degli appalti», una delle tre
aperte a Milano sulle presunte irregolarità nelle gare per l’Esposizione universale
che il procuratore Edmondo Bruti Liberati ha avocato istituendo l’«Area omogenea Expo 2015» in seguito allo scontro
con il suo aggiunto Alfredo Robledo.
Scontro che sta mostrando i suoi
contraccolpi, come testimonia la
scelta di Antonio Rognoni, l’ex
direttore generale di «Ilspa», di
sospendere la sua collaborazione
con gli inquirenti. Mentre per Rognoni e gli altri indagati nell’inchiesta sulle turbative d’asta per
le consulenze legali affidate da
«Infrastrutture Lombarde» si va
verso una probabile richiesta di
giudizio immediato, venerdì
prossimo davanti al Tribunale del
riesame si terrà l’udienza in cui i
Antonio Rognoni, ex direttore generale di «Ilspa»ANSA
pubblici ministeri ribadiranno la
loro richiesta di carcere per 12
persone.
Richiesta che riguarda, tra gli
altri, anche gli ex manager della
società «Gestione impianti nucleari» Giuseppe Nucci e Alberto
Alatri, e che lo scorso 8 maggio era
stata respinta dal gip. Il giudice
aveva, invece, disposto l’arresto
dell’ex Dc Gianstefano Frigerio,
dell’ex Pci Primo Greganti, dell’ex
senatore del Pdl Luigi Grillo, dell’ex esponente ligure di Udc-Ndc
Sergio Cattozzo, dell’imprenditore Enrico Maltauro e dell’ex manager di Expo Angelo Paris, entrambi ora ai domiciliari, così come lo stesso l’ex numero uno di
«Ilspa».
Ed è stato proprio Rognoni,
convocato giovedì scorso sulla
terza inchiesta, quella sulla Piastra, avviata più di un anno fa e di
recente riassegnata ai pm Roberto Pellicano, Paolo Filippini e Giovanni Polizzi e di cui Robledo è
coassegnatario, a tenere a galla,
nonostante la decisione di venerdì scorso del Csm, gli effetti dello
scontro tra il procuratore e il suo
aggiunto. Infatti, dopo essere stato interrogato un paio di volte
come testimone indagato in pro-
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cedimento connesso, tre giorni fa
si è avvalso della facoltà di non
rispondere: ha sospeso la sua collaborazione con gli inquirenti «ritenendo non ci siano più le condizioni per proseguire». Una scelta,
questa, dettata, come è stato confermato in ambienti giudiziari,
dallo scontro tra Bruti e Robledo
che ha avuto anche la conseguenza di vedere nove pm, compresi i
due «litiganti», a indagare su di lui
o comunque a occuparsi di lui.
E ciò, questa sarebbe la sua riflessione, senza una strategia comune che possa portare a una
valutazione unitaria del suo contributo e a un patteggiamento –
punta a uscire così di scena per poi
andare a lavorare all’estero – che
riguardi tutte le contestazioni
mosse nell’inchiesta su «Ilspa» e
sulla «cupola», la prima coordinata da Robledo con i pm d’Alessio
e Paola Pirotta, la seconda all’aggiunto Boccassini con i pm Gittardi e D’Alessio. E tutto questo sotto
l’esclusiva e diretta supervisione
del «capo» dell’Area omogenea
che sta creando tanti malumori e
tanti imbarazzi non solo nella
stessa Procura, ma anche, oltre a
Rognoni, tra altri indagati e avvocati. 1
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Expo
Le antiche palafitte dell’Isolino Virginia
tra i patrimoni del territorio di confine
Sinergia sempre più stretta
tra Lombardia e Svizzera. La Regione sta
sviluppando una serie di iniziative che
accomunano i territori di confine.
In agenda anche la valorizzazione
del Monte San Giorgio e le palafitte varesine. Una sempre più intensa collaborazione culturale
con la Svizzera, non solo con il
Canton Ticino con cui sono in
corso da tempo diverse progettualità, ma anche con altri Cantoni come i Grigioni e più in partico-
lare la val Poschiavo, con cui sviluppare importanti iniziative anche in vista di Expo.
L’argomento è stato al centro
di un incontro tra l’assessore regionale alle Culture, Identità e
Autonomie Cristina Cappellini
e la commissione speciale per i
rapporti Regione LombardiaConfederazione Elvetica e Province autonome, presieduta dalla
consigliera regionale varesina
Francesca Brianza (Lega Nord).
«In agenda una serie di progettualità, tra le quali non mancano
quelle riguardanti Varese, che si
inseriscono nell’ottica di una
maggiore condivisione a livello
macroregionale e insubrico-culturale - ha sottolineato Brianza per connotare sempre più le nostre realtà territoriali sotto il profilo culturale».
Protagonisti di questa sinergia
con la Svizzera sono ovviamente
i territori di confine: «Nel Vare-
PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO
sotto siamo impegnati a valorizzare i siti Unesco del Monte San
Giorgio, eccezionale scrigno di
fossili del Triassico, e delle palafitte dell’arco alpino. Proprio Varese può vantare la più antica palafitta sinora riconosciuta, situata all’Isolino Virginia. A questa si
aggiungono quella detta Bodio
Centrale, a Bodio Lomnago, e il
Sabbione, a Cadrezzate, sul lago
di Monate».
«Sosteniamo progetti con convinzione ed entusiasmo, per promuovere i nostri territori di confine, ricchi di forti identità - ha
concluso la consigliera leghista Il valore di queste aree rappresenta un patrimonio per la nostra
Regione». 1 V. Fum.
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Expo
Cupola degli appalti, giorni cruciali per l'inchiesta
MILANO - Si apre un'altra
settimana
cruciale
per
l'inchiesta sulla cosiddetta
«cupola degli appalti», una
delle tre aperte a Milano sulle
presunte irregolarità nelle
gare
per
l'Esposizione
Universale che il Procuratore
della Repubblica Edmondo
Bruti Liberati ha avocato
istituendo l'«Area Omogenea
Expo 2015» in seguito allo
scontro con il suo aggiunto
Alfredo Robledo. Scontro
che sta mostrando i suoi
contraccolpi come testimonia
la scelta di Antonio Rognoni,
l'ex dg di Ilspa, di sospendere
la sua collaborazione con gli
inquirenti.
Mentre
per
Rognoni e gli altri indagati
nell'inchiesta sulle turbative
d'asta per le consulenze legali
affidate da Infrastrutture
Lombarde si va verso una
probabile
richiesta
di
giudizio immediato, venerdì
prossimo
davanti
al
Tribunale del Riesame si
terrà l'udienza in cui i pm
Claudio Gittardi e Antonio
d'Alessio,
titolari
con
l'aggiunto Ilda Boccassini,
sulla «cupola degli appalti »
per Expo, Sogin e Città della
salute, ribadiranno la loro
richiesta di carcere per 12
persone.
Richiesta
che
riguarda, tra gli altri, anche,
gli ex manager della Società
Gestione Impianti Nucleari
Giuseppe Nucci e Alberto
Alatri, e che lo scorso 8
maggio era stata respinta dal
gip Fabio Antezza. Il giudice
aveva,
invece,
disposto
l'arresto
dell'ex
Dc
Gianstefano Frigerio, dell'ex
Pci Primo Greganti, dell'ex
senatore del Pdl Luigi Grillo,
dell' ex esponente ligure di
Udc-Ndc Sergio Cattozzo,
dell'imprenditore
Enrico
Maltauro e dell' ex manager
di Expo Angelo Paris,
entrambi ora ai domiciliari,
così come lo stesso l'ex
numero uno di Ilspa. Ed è
stato
proprio
Rognoni,
convocato giovedì scorso
sulla terza inchiesta, quella
sulla Piastra, avviata più di
un anno fa e di recente
riassegnata ai pm Roberto
Pellicano, Paolo Filippini e
Giovanni Polizzi e di cui
Robledo è coassegnatario, a
tenere a galla, nonostante la
decisione di venerdì scorso
del Csm, gli effetti dello
scontro tra il Procuratore e il
suo aggiunto. Infatti, dopo
essere stato interrogato un
paio di volte come testimone
indagato in procedimento
connesso, tre giorni fa si è
avvalso della facoltà di non
rispondere: ha sospeso la sua
collaborazione
con
gli
inquirenti «ritenendo non ci
siano più le condizioni per
proseguire». Una scelta,
questa, dettata, come è stato
confermato
in
ambienti
giudiziari, dallo scontro tra
Bruti e Robledo che ha avuto
anche la conseguenza di
vedere 9 pm, compresi i due
"litiganti", ad indagare su di
lui o comunque ad occuparsi
di
lui.
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Expo
Masnago si tuffa nel Medioevo
Palio 2014 tra cibo e cavalieri
Mondiali di calcio (potrebbe esserci l’Italia) sul maxischermo.
Domenica la festa inizia alle
10.30 con la messa per i patroni
Pietro e Paolo, l’offerta dei ceri
delle contrade alla Madonna, la
presentazione del tema del Palio 2014 e del “cencio”. Alle 12.30
pranzo nel parco.
Masnago
Il clou domenicale
Gli stendardi delle contrade cominciano a fare capolino nel rione. È infatti
ai nastri di partenza la festa nel parco
del Castello, che rappresenta il primo
atto del Palio delle sei contrade di Masnago.
Menestrelli, cavalieri, dame, poeti della spada e giocolieri, all’appello: è ora di uscire dai libri
di storia per ritrovarsi al parco
e far divertire grandi e bambini.
La rievocazione storica, clou del programma VARESEPRESS
Strizzata d’occhio all’Expo
Il tema del palio quest’anno
strizza l’occhio a Expo: “I tempi
del cibo”. Con il sottotitolo: “La
storia celebra i campi di battaglia dove troviamo la morte,
mentre abitualmente non parla
dei campi coltivati che ci danno
la vita”.
Si inizia venerdì alle 21, con
una serata speciale all’insegna
del cibo, dell’arte e della solida-
rietà dal titolo: “Il cibo è terra,
ambiente e... cultura”, a cui parteciperà anche suor Maddalena della mensa dei poveri di via
Luini.
Sabato la festa al parco Mantegazza entrerà nel vivo alle
17.30, con la visita all’accampamento medievale con “armati”
e falconieri. Alle 18 aprirà lo
stand gastronomico, alle 19 cena
nel parco. Mentre alle 20.30
partirà, dal piazzale della chiesa,
il corteo storico con oltre 200
figuranti. Il corteo attualizza
un’antica tradizione: quella di
rendere onore alla famiglia Castiglioni e al re di Francia ospiti
al castello. Alle 21.30 spettacolo
di luce e fuoco del Drago Bianco.
Poi alle 22 sarà offerta la possibilità di vedere la partita dei
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Alle 14.30 animazione per bambini con i burattini della compagnia Roggero (di Gabriella
Roggero e Metello Faganelli).
Seguiranno laboratori per la costruzione di burattini e spazio
truccabimbi. Per tutto il pomeriggio terranno banco i giochi
inventati da Luca Archimede
e il percorso sui pony del centro
ippico La Valletta.
Alle 16.30 grande rievocazione storica con esibizione degli
Armati dell’Ordine del Basilisco
della falconeria Maestra e degli
sbandieratori del Palio di Asti
rione San Secondo. Poi, alle 19,
cena nel parco. Seguita, alle 21,
dallo spettacolo di giocoleria luci e fuoco con gli artisti del fuoco
di Bardamu. Poi, per chi vuole,
ancora i Mondiali sul maxischermo. 1 A. Mor.
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Expo
Mondiali di motonautica, la città va sul podio
– (m.ra.) La gara iridata di
ieri pomeriggio sul golfo
Borromeo, per il mondiale
XCat, se l’è aggiudicata
Fazza, con Arif Al Zaffain e
Nadir Bin Hendi dopo un
appassionante testa a testa
con gli italiani Luca Formilli
Fendi e Giovanni Carpitella
su T Bone Station, a lungo
davanti all’equipaggio degli
Emirati
Arabi.
Quella
economica e d’immagine se
l’è aggiudicata la città di
Stresa. Ne sono convinti il
sindaco Canio Di Milia e il
suo vice, Giuseppe Bottini, il
vero artefice dello sbarco in
forze del mondiale di
motonautica
sul
Lago
Maggiore. «Questa mattina
(ieri, ndr) – ha dichiarato il
primo
cittadino
–
ho
incontrato il responsabile del
turismo di Dubai. Abbiamo
posto le basi per una
collaborazione in vista di
Expo 2015, per l’ospitalità
della
loro
delegazione
ufficiale nei nostri alberghi
durante tutta la durata
dell’evento». Bottini ha
espresso soddisfazione per la
riuscita della manifestazione:
«È andato tutto bene,
ringrazio
quanti
hanno
collaborato, soprattutto i
volontari. Mi scuso con la
cittadinanza per i disagi che
la presenza dei piloti e del
loro seguito hanno causato».
Disagi dei quali s’erano fatti
interpreti, nei giorni scorsi,
due circoli di Legambiente, il
Brutto
Anatroccolo
con
l’affissione di manifesti
bilingue in italiano e inglese
per ribadire il no alla
manifestazione, il secondo
con una dichiarazione della
presidente, Amelia Alberti,
che
rilevava
la
contraddizione tra iniziative
diverse. Da un lato i comuni
del lago insigniti delle Vele
Blu
di
Legambiente,
dall’altra il mondiale di
motonautica, invitando gli
amministratori
«a
fare
sintesi» scegliendo percorsi
coerenti. A conti fatti l’unica
minaccia al gran premio sono
state le nubi nerastre prodotte
dal caldo umido tipico del
lago
che
incombevano
minacciose sui bolidi che
procedevano a tutta velocità.
Ma, a parte qualche goccia
che ha “rinfrescato” la
cerimonia di premiazione,
non hanno creato problemi
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Expo
Il cadavere, la scomparsa e il tenente Orsi Gallarate a tinte fosche nel giallo di Tropea
Un doppio delitto: il cadavere di un
fotografo viene ritrovato in un
appartamento di Gallarate, poco
prima che una bella ragazza dai
capelli rossi scompaia nel nulla. Il
tenente Giovanni Orsi, di origini
calabre, ex Ros, da poco alla caserma
di via Venegoni, faticherà non poco a
ricostruire una trama di rapporti tra
malavita, affarismo, locali notturni,
Expo e corruzione, che lo porterà a
ritrovare la rapita. Una mano gliela
darà anche un brutto sogno
ricorrente. Una Gallarate a tinte
fosche fa da sfondo al primo giallo di
Marcello Tropea (nella foto Blitz con
Carlo
Colombo),
gallaratese,
parrucchiere alle Torri: «Incubo
premonitore», Todaro Editore, è stato
presentato ieri, alla Libreria Biblos
Mondadori di piazza Libertà. A
garantirne la qualità basterebbe
sapere che a volerlo per la collana
«Impronte », da lei diretta, è stata
Tecla
Dozio,
ex
libreria
Scherlockiana di Milano, autentica
autorità per gialli e noir. Si aggiunga
la frequentazione tra l'autore, più
aduso ai tagli che ai delitti, e i
carabinieri di Gallarate. «Per rendere
più verosimile il racconto ho chiesto
loro come svolgono abitualmente le
indagini », ha spiegato Tropea, prima
dei ringraziamenti al capitano
Michele La Stella e alla sua squadra.
«Mi hanno dato una grande mano e
sono stati molto disponibili, anche
sottraendo tempo a famiglia e vita
privata». Un'amicizia che tornerà
utile per i prossimi casi del tenente
Orsi. Altri libri di una serie aspettano
l'imprimatur e altri ancora se ne
aggiungeranno, assicura Tropea. Un
nuovo Montalbano muove i primi
passi
in
zona
Malpensa?
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Expo
«No al massimo ribasso, sì alla qualità»
Crociata Cgil per la legalità in edilizia
Disoccupazione e illegalità
sono annodate a filo doppio. E dalla Cgil
parte la sfida a certi «signori del mattone», per premiare le aziende oneste,
«smontando» il meccanismo degli appalti attuale.
Negli ultimi cinque anni, in provincia di Varese, hanno perso il
lavoro quattromila operai dell’edilizia. E ci si può chiedere: che
ruolo ha avuto l’illegalità in questo? «Sicuramente un ruolo importante – dice Flavio Nossa, se-
gretario generale di Fillea Varese, a margine della tavola rotonda su Expo e legalità che si è svolta ieri alla festa della Cgil alla
Schiranna – Le nostre imprese
edili hanno una media di 3-3,5
operai l’una. Spesso le nostre
aziende lavorano su sub-appalti,
“arruolate” da imprese che si sono aggiudicate appalti al massimo ribasso.È ovvio che, in questo
meccanismo, c’è il rischio di non
poter rispettare il minimo con-
trattuale per i lavoratori. Va di
pari passo che le aziende corrette
hanno difficoltà a competere con
quelle disoneste e si crea un circolo che penalizza i lavoratori».
Contratto legato al cantiere
Cosa può fare il sindacato in questo? «Tra le otto e le nove aziende
sono state allontanate dalla Pedemontana per illegalità – risponde Nossa - È vero che i lavoratori dei cantieri hanno con-
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tratti a tempo indeterminato, ma
il contratto è legato al cantiere.
Quando finisce il cantiere, il lavoratore rimane senza lavoro.
Quello che stiamo cercando di
fare come sindacato è scindere
azienda e lavoratori, nel caso
specifico facendoli assorbire da
Pedemontana».
Ogni sei mesi il tasso di penetrazione della ’ndragheta in
Lombardia si amplia sempre di
più. «Il cantiere di Expo è inte-
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Expo
ressato da due tipi di appalti continua Marco De Girolamo
della Fillea Cgil – Quello, aggiudicato al massimo ribasso, che si
occupa di rimuovere le interferenze per realizzare la piastra. E
quello – per fare la piastra – aggiudicato per offerta vantaggiosa. Entrambi a conti fatti sono al
ribasso del -40%, segno che bisogna trovare un altro modo di aggiudicarli».
Rispettare le regole
«La prima cosa su cui insistere
è il rispetto delle regole, perché
l’illegalità si scarica tutta sui lavoratori in termine di riduzione
dei salari e insicurezza – dice
Walter Schiarella, responsabile
nazionale Fillea – Bisogna insistere affinché sopravvivano le
imprese sane, e mandare lì le
risorse».
Ma come? «Bisogna impedire
l’autocertificazione per le aziende che si candidano per appalti
pubblici – continua Schiarella –
Non bisogna puntare sul massimo ribasso, ma sulla qualità della
progettazione».
Punto fondamentale: «La
semplificazione». «In Expo ci
sono state 80 deroghe per la normativa che regola gli appalti che
è troppo complicata – dice Schiarella – La logica dell’emergenza
giustifica tutto ed è una cosa da
“smontare”».
Poi i controlli, «che mancano
– conclude Schiarella – Bisogna
ridefinirne i meccanismi e i ruoli. Perché se le regole esistono, il
ladro può essere preso». 1 A. Mor.
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Expo
Expo e gli altri grandi cantieri
«Gare senza alcun controllo»
Assegnate anche 192 consulenze ora oggetto di indagini
Hanno detto
Roberto
Formigoni,
oggi è
senatore Ncd

Roberto Formigoni
Infrastrutture
Lombarde
rappresenta il
metodo del nostro
governo regionale
Maroni, due
volte
ministro
dell’interno

Roberto Maroni
Va verificato
il rispetto
delle procedure
da parte degli
uffici regionali
MILANO — Sei miliardi di euro di lavori pubblici, un affare gigantesco che passa per la costruzione di autostrade, ospedali,
grattacieli e la direzione dei cantieri Expo: il tutto realizzato senza nessuno dei dovuti controlli
da parte della Regione Lombardia. Antonio Rognoni, il supermanager lombardo agli arresti
dal 20 marzo per associazione a
delinquere, ha potuto assegnare
appalti con cifre da capogiro
senza che nessuno a livello regionale verificasse — come
avrebbe dovuto — la regolarità
delle gare. Agli auditor è sfuggito
persino un pacchetto di 192 consulenze fiduciarie, tra cui quelle
ora oggetto di indagini penali.
È un dossier che scotta, quello
voluto dal governatore (ed ex
ministro dell’Interno) Roberto
Maroni. In sessanta pagine,consegnate in via riservata al procuratore della Repubblica Edmondo Bruti Liberati, ci sono i risultati della commissione regionale
d’inchiesta istituita su Infrastrutture Lombarde, la holding
creata nel ventennio formigoniano come cabina di regia delle
grandi opere e guidata proprio
da Rognoni. Le indagini della
magistratura, che hanno fatto finire il manager prima in carcere
poi ai domiciliari, hanno alzato il
velo su (presunti) sodalizi per
assegnare consulenze legali e fare vincere appalti ad amici degli
amici. Accuse gravi che impongono di fare chiarezza anche dal
punto di vista politico.
Il periodo preso in considerazione va dal 2008 al 2012: quattro
anni di grande lavoro per Infrastrutture Lombarde. Sono state
poste le basi dei cantieri per 252
chilometri di autostrade (dalla
Brebemi alla Pedemontana), co-
La scheda
La società
La Regione Lombardia
aveva affidato la
gestione di tutti i suoi
principali appalti a una
società costituita ad hoc,
Infrastrutture Lombarde.
Ispiratore di questa
soluzione era stato
l’allora governatore
Roberto Formigoni. Tra gli
altri, Infrastrutture
Lombarde ha controllato i
lavori per la
Pedemontana, per
l’autostrada Brebemi, per
la costruzione di sette
ospedali e per alcune
delle principali opere da
realizzare in vista di Expo
2015
Le inchieste
«Dominus» di
Infrastrutture Lombarde
era il manager Antonio
Rognoni, colpito tra
marzo e maggio da due
ordinanze di custodia
cautelare: la prima per la
nomina di alcuni
consulenti legali, la
seconda per il più
complesso giro di appalti
legati alla realizzazione di
Expo. Rognoni dopo
l’arresto aveva
cominciato a collaborare
con i magistrati
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Expo
struiti sette ospedali (e avviati i
progetti di altri 2), realizzato uno
dei grattacieli più alti di Milano
(il Palazzo Lombardia, sede della
giunta e degli assessorati) e infine è iniziata la sfida per la gestione dei cantieri di Expo. Erano i
tempi in cui l’allora governatore
Roberto Formigoni diceva: «L’attività e i risultati di Infrastrutture rappresentano il metodo con
cui abbiamo voluto caratterizzare l’esperienza di governo regionale in questi anni». Ai vertici
del consiglio di sorveglianza — e
convocato per tale motivo il 14
maggio dai funzionari incaricati
da Maroni di fare luce sulla vicenda — c’era il ciellino Raffaele
Cattaneo, tra i politici più vicini a
Formigoni e oggi presidente del
Consiglio regionale.
L’obiettivo della commissione
d’inchiesta? Lo illustra Maroni
stesso nella lettera inviata a Bruti
Liberati per presentargli il dossier: «Vanno verificati — scrive il
governatore — il rispetto delle
procedure di controllo interne a
Infrastrutture e i comportamenti
degli uffici regionali preposti alla vigilanza sulle società controllate dalla Regione». L’attività
istruttoria è stata condotta sia
con l’analisi di documenti e verbali di riunioni, sia con audizioni
dirette di testimoni (come Cattaneo).
Le conclusioni del dossier sono pesanti. «Il sistema di controllo interno della società, delineato dal regolamento di corporate governance, almeno formalmente, appare strutturato e
articolato e, tuttavia, nel concreto dispiegarsi dell’attività di
controllo, è sostanzialmente
inefficace nella prevenzione dei
rischi, in particolare quelli collegati alla gestione delle procedure
di appalto», scrivono nel documento i membri della commissione d’inchiesta, guidati dal
funzionario Filippo Bongiovanni. E continuano: «Benché diversi uffici regionali risultino oggi
destinatari di flussi di informazioni di varia natura, non risultano attribuiti correlati oneri di
controllo».
Al di là del linguaggio tecnico
emerge in modo inconfutabile
che il sistema di controlli fa acqua da tutte le parti. Sono state
attivate procedure di vigilanza
interna inefficaci e non sono stati messi in campo gli strumenti
di verifiche esterne adeguate.
Sono problemi di trasparenza
ancor oggi non risolti. Si legge
nei documenti: «Le disfunzioni
del sistema di controllo, delle
quali è concausa la consistente
concentrazione di funzioni nella
figura del direttore generale, che
si sono riverberate negativamente sulla corretta gestione
della società, erano state chiaramente individuate dal responsabile del controllo interno, già nel
2007». Allora il compito di verifica era affidato a un professionista, Giuseppe Maria Ruscio, che
aveva denunciato: «Vanno ridotti
i conflitti nelle attuali posizioni e
i ruoli accentrati in capo al direttore generale (Rognoni, ndr) che
portano lo stesso a essere spesso
il controllore di se stesso». Dall’anno successivo, il 2008, la funzione di internal audit è stata affidata a un dipendente della società, nello staff dello stesso direttore generale e senza
pregresse esperienze in materia
di appalti pubblici. Meglio tenere gli occhi chiusi.
Simona Ravizza
SimonaRavizza
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Expo
Imprese al femminile crescono con Expo
MILANO - (l.t.) - L’effetto
Expo è pronto a regalare
nuove prospettive anche alle
donne che fanno impresa.
Studi recenti alla mano,
2mila delle 11mila imprese
nuove di zecca saranno al
femminile. Per dimostrare
che
«l’Esposizione
Universale del prossimo anno
rappresenta un’opportunità
per le donne imprenditrici,
per la ricaduta economica e
occupazionale e anche per la
creazione di nuove imprese»,
la Camera di Commercio di
Milano, che ha promosso una
ricerca ad hoc sul tema, ha
messo in vetrina 24 progetti
messi
in
pista
da
imprenditrici in gonnella
pronte
«a
cogliere
le
occasioni economiche e di
lavoro offerte da Expo
2015». Gli esempi parlano da
soli. Dall’imprenditrice che
offre opere d’arte a noleggio,
alla “start up” col veicolo per
gelati a emissioni zero; dal
portale per raccogliere fondi
online a favore di progetti
culturali, all’impresa che
diffonde la conoscenza delle
intolleranze alimentari; dalla
organizzatrice di matrimoni
specializzata nelle diverse
culture etniche, alla creatrice
di “app” per aiutare i bambini
a visitare un museo. Il
fenomeno, in cifre, è ampio:
le imprese femminili in
Lombardia sono 151mila e
danno 379mila posti di
lavoro di cui 124mila nel
capoluogo. Un’impresa su 5
è femminile in Lombardia,
una su 6 a Milano. Sono
sempre più “rosa” anche le
imprese della provincia di
Varese. La crescita delle
aziende del Varesotto ha
superato il 10% nel decennio
2003-2013. A fine dicembre
2013, il numero aveva
toccato quota 14.040 unità. A
livello nazionale, Varese si
piazza al 30°posto; a livello
lombardo, invece si posiziona
in quarta posizione dopo
Milano, Bergamo e Brescia.
E ancora: a livello lombardo,
nell’ultimo decennio sono
cresciute dal 18% al 21% le
donne
imprenditrici
nel
settore finanziario. Peraltro,
nel settore dei servizi alla
persona è avvenuto il
sorpasso rispetto ai colleghi
maschi: le 19mila imprese
femminili rappresentano il
52% di tutte le imprese del
comparto. Altro, ulteriore
dato:
nell’ultimo
anno
perdono meno le imprese
femminili rispetto a quelle
maschili. In Lombardia c’è
stato un calo dell’1% per gli
uomini
imprenditori
contenuto a -0,5% per le
donne.
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Expo
Piazza stazione,via al restyling
Si riparte dalla stazione, così
spesso
dimenticata
e
trascurata, ed altrettanto
spesso vittima di episodi di
criminalità: sono iniziati qui i
lavori di riasfaltatura delle
strade, che fino a settembre
interesseranno
un
gran
numero di vie cittadine. Si
parte dunque da uno dei
luoghi caratteristici di una
città, un vero e proprio
biglietto
da
visita
e
sicuramente quello a maggior
impatto visivo per quanti
scelgono il treno come mezzo
di trasporto. E’ normale
dunque che il giudizio su
decoro e sicurezza che la
gente ha di Gallarate passi
soprattutto da qui, e se gli
accampamenti stabili di
extracomunitari di fronte al
piazzale sono una fotografia
di cosa rappresenta oggi
piazza Giovanni XXIII, allo
stesso tempo sono anche uno
stimolo per provare ad
immaginare come potrebbe
essere in futuro. Dalle aiuole
alla rimessa a nuovo dei
portici, fino ad un nuovo
deposito
per
moto
e
biciclette, tanti sono gli
interventi che potrebbero
essere fatti entro l’anno
prossimo per ridare un nuovo
look all’area, in vista di
Expo: e c’è chi, come il
consigliere Dario Terreni,
vede proprio in questi lavori
un primo segnale per cercare
di guardare avanti. Ma
quanto costerebbe tutto ciò?
«Non si tratta di un problema
di
soldi,
questa
è
manutenzione. Sono convinto
che la stazione per Expo avrà
tutto un altro aspetto»,
assicura il consigliere del Pd,
il quale ricorda poi che «in
dieci mesi si possono fare
molte cose, l’importante è
concentrarsi su un obiettivo».
E se è vero che oggi
quell’area è interessata da
fenomeni
di
illegalità,
iniziare
a
riqualificarla
sarebbe anche un modo per
contrastare quel degrado che,
come una sorta di circolo
vizioso, spesso e volentieri
finisce
per
incentivarli.
Allora si è scelto di partire
proprio da qui, per il tanto
atteso piano di restyling delle
strade: il piazzale è stato in
buona parte riasfaltato, e da
ieri sera è stato riaperto al
traffico. La prima pietra,
almeno, è stata posata.
Alberto
Battaglia
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Expo
Estate con il fiume ancora inquinato Miasmi e polemiche lungo le sponde
ARRIVA L’ESTATE e con
la bella stagione la pista
ciclopedonale lungo l’Olona
diventa
sempre
più
frequentata. A piedi o in
bicicletta il percorso che si
snoda nel fondovalle è
suggestivo, a tratti immerso
nel verde che si alterna alle
industrie. Un itinerario che
indubbiamente
sarebbe
decisamente più accattivante
se chi lo sceglie per un po’ di
relax appena fuori dal centro
urbano non dovesse fare i
conti con i miasmi che
ancora creano disagi nella
zona. Un problema che si fa
più pesante soprattutto in
estate quando il caldo
accentua la presenza di
cattivi odori. Un problema di
cui peraltro è nota l’origine,
il malfunzionamento dei
depuratori ai quali arrivano
acque con sostanze che
l’impianto non è in grado di
trattare. La conseguenza
dell’inefficienza
è
la
formazione appunto dei
miasmi di cui ancora nei
giorni
scorsi
si
sono
lamentati i cittadini. «Si
continuano a ritardare gli
interventi – dice Flavio
Castiglioni, presidente del
circolo di Legambiente Valle
Olona – adesso con l’arrivo
del caldo estivo la situazione
è destinata a peggiorare.
Purtroppo dopo tanto parlare,
incontri, tavole rotonde,
ancora nulla si muove per
intervenire sull’Olona e
questo perché ancora non è
stata costituita l’azienda
speciale che dovrà gestire il
ciclo integrato dell’acqua. È
la politica che si deve dare
una mossa visto che i fondi
per gli interventi, oltre 12
milioni di euro, ci sono». Gli
interventi
riguardano
il
miglioramento
dei
depuratori, il completamento
dei collettori e delle reti
fognarie.
«Senza
questi
interventi
–
ricorda
Castiglioni – andremo di
sicuro incontro alle pesanti
sanzioni da parte dell’Unione
Europea che già ad aprile ha
strigliato l’Italia, nei cui
confronti
è
scattata
l’infrazione proprio per la
situazione delle acque e per
l’inefficienza di depuratori e
fognature. Entro la fine del
2015 la qualità dell’acqua
deve essere di “buono stato
ecologico”. DI QUESTO
PASSO non arriviamo a
raggiungere
l’obiettivo,
scatteranno le multe, a pagare
saranno i comuni e quindi i
cittadini. Bisogna muoversi
se si vuole salvare l’Olona,
che
poteva
trovare
un’occasione
di
valorizzazione con Expo
2015. Ma troppi ritardi si
sono
accumulati».
Il
problema è seguito con
attenzione
dall’onorevole
varesina Maria Chiara Gadda
(Pd) che nei giorni scorsi ha
presentato un’ interrogazione
al Governo per chiedere che
cosa intenda fare per colmare
i ritardi nell’affrontare la
situazione, ad esempio, ha
suggerito
l’onorevole,
favorendo finanziamenti a
tasso
agevolato
oppure
valutare se sia possibile
scorporare dal Patto di
stabilità i fondi destinati dai
comuni agli interventi per
migliorare lo stato delle
acque. «La sentenza della
magistratura comunitaria –
rileva la parlamentare del Pd
– indica con chiarezza che
non è possibile attendere
ancora».
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Expo
Confindustria ha cambiato pelle «Ora deve farlo anche la politica»
ROMA - Confindustria sarà più
snella,
con
una
nuova
governance
e
le
258
associazioni del sistema che
verranno dimezzate in 3 anni;
sarà più europea, con una
seconda sede a Bruxelles; e
ancora più rigorosa sulla
legalità, con un nuovo codice
etico. L’ultimo via libera alla
riforma del sistema associativo,
con il voto dell’assemblea
straordinaria, segna «un giorno
storico»
per
viale
dell’Astronomia: il presidente
Giorgio Squinzi indica il lavoro
fatto come un esempio per il
Paese, rilanciando così il
pressing per le riforme che gli
industriali invocano da sempre:
«Noi ce l’abbiamo fatta e sono
orgoglioso di dire che siamo un
esempio per tutte le istituzioni e
la politica, alla quale diciamo:
fate anche voi le vostre riforme,
altrimenti il Paese non vi
crederà più». Parole da leggere
come
un
richiamo
alla
responsabilità rivolto ai partiti,
un assist alla spinta per le
riforme del governo di Matteo
Renzi. Il modello indicato al
Paese è una riforma con cui
«nasce la Confindustria di
domani », che dopo una
«spending review di sistema,
mirata » sarà più autorevole ed
efficace. Un esempio anche di
metodo, quello del lavoro della
Commissione guidata da Carlo
Pesenti che ha messo a punto un
progetto di forte impatto,
toccando equilibri calcificati,
vincendo resistenze, e senza
imposizioni dall’alto ma con un
confronto diretto con tutte le
categorie e sul territorio.
L’ultimo ok è arrivato dopo 15
mesi di lavoro: è la terza
riforma di Confindustria in 100
anni di storia, dopo quelle
firmate da Leopoldo Pirelli nel
1970 e da Carlo Mazzoleni nel
1991.
Cambia
anche
la
governance, con una riduzione
da tre a due dei livelli degli
organi
direttivi:
l’attuale
comitato di presidenza diventa
un consiglio di presidenza di 10
membri, l’attuale giunta si
trasformerà
nel
consiglio
generale
con
circa
160
componenti, viene soppresso il
consiglio direttivo e l’assemblea
generale
si
trasformerà
nell’assemblea dei delegati alla
quale parteciperanno tutte le
associazioni di sistema. Un
progetto già noto dallo scorso
ottobre quando, chiuso il lavoro
della Commissione Pesenti, le
linee guida della riforma hanno
avuto un primo via libera in
Giunta e sono state affidate al
comitato di implementazione
guidato da Antonella Mansi che
le ha tradotte nel testo nel
nuovo
statuto
approvato
dall’assemblea
straordinaria,
che ha così chiuso l’iter. Via
libera anche al nuovo codice
etico che «aggiorna, integra e
rafforza» valori e regole «per
riaffermare quanto il rigoroso
rispetto della legalità sia
patrimonio imprescindibile del
sistema». Squinzi avverte:
«Saremo estremamente rigorosi
nell’applicarlo». Confindustria
guada anche a Expo 2015, che
«deve diventare una vera
missione per il rilancio del
Paese», rappresentando «l’Italia
che vuole farcela», ribadisce
Squinzi,
annunciando
che
scende direttamente in campo
come partner istituzionale del
Padiglione Italia (nella foto
Ansa con Diana Bracco,
presidente di Expo). Mentre
sull’ombra delle inchieste sugli
appalti avverte: «Quello che è
successo non dovrà trovare la
presenza o l’acquiescenza di
imprese del nostro sistema.
Saremo estremamente duri».
Dal front line milanese intanto,
il
commissario
unico
dell’Esposizione
Universale
Giuseppe Sala garantisce che
«pur con tutte le difficoltà del
caso, siamo assolutamente sulla
strada per arrivare pronti al 1
maggio
2015».
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Expo
Il marmo di Candoglia pulito pensando a Expo
GALLARATE - (a.g.) Dagli
Archi di Porta Ticinese al
Leonardo da Vinci di piazza
Scala, a palazzo Turati di via
Meravigli,
l’azienda
gallaratese si è fatta notare su
molti fronti. Entro la metà di
agosto dovrà completare la
pulitura del nuovo spazio
Versace in Galleria Vittorio
Emanuele II a Milano. In
Duomo, invece, la Gasparoli
Restauri ha iniziato a operare
nel luglio 2013, nella parete
interna
della
navata
settentrionale, dalla terza
campata in poi. Ha ripulito le
superfici in marmo di
Candoglia con impacchi di
carbonato di ammonio e
tecniche laser, per rimuovere
le sostanze che impedivano
di
ammirare
l’antico
splendore. E per una parte
completata, si apre la
sistemazione di altri settori
della cattedrale. Proprio ieri
Regione
Lombardia
ha
annunciato altri 1,5 milioni di
euro per il Duomo, «simbolo
per eccellenza della comunità
milanese
e
lombarda».
L’assessore
Cristina
Cappellini ha sottoscritto
l'atto
integrativo
dell'
Accordo di programma e ha
aggiunto atri 375.000 euro,
grazie al recente Fondo di
rotazione per i beni culturali.
Il secondo lotto dei lavori
prevede una spesa di 5
milioni: obiettivo primario
sono la Guglia Maggiore e il
Grande Museo del Duomo.
«Il Duomo - ha rimarcato
l'assessore - sarà, anche
durante l'Expo, uno dei
luoghi più visitati, insieme al
suo museo, nel nuovo
allestimento che valorizza i
tanti tesori contenuti». Gianni
Baratta, responsabile della
comunicazione
della
Veneranda
fabbrica,
ha
spiegato che la terrazza
centrale, adesso parzialmente
fruibile per la presenza di
ponteggi, verrà terminata in
tempo
per
l'esposizione
universale per consentire
visite dalle 6 alla mezzanotte.
«Ci piacerebbe far accedere i
visitatori - ha aggiunto anche a quelle parti della
terrazza che sono dietro la
Madonnina e nella parte dei
transetti».
Servono
5/7
milioni
di
euro,
che
comprendono
anche
l'illuminazione esterna.
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Expo
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Expo
Lotteria a scontrini
contro l’evasione
Decisa azione contro l’evasione fiscale,quella virtuale non
quella reale. Si farà una lotteria a premi estraendo dei
numeri vincenti degli scontrini emessi,così tutti chiederanno lo scontrino. Idea geniale
che risolverà anche la crisi dei
consumi: infatti tutti correranno a fare acquisti pur di
avere molti scontrini per
partecipare al concorso!
Non si vuol capire che l’evasione delle piccole aziende è
legata al carico illogico dei
mille balzelli caricati sulle
spalle di chi già lavora 10-15
ore al giorno.
Questo tipo di evasione è una
necessità di sopravvivenza
delle piccole aziende. Se a
queste la vita sarà più dura
non aumenteranno le entrate
fiscali ma solo le chiusure di
attività, con aumento ulteriore della disoccupazione.
L’evasione vera sta in situazioni tipo Expo, Mose, L’Aquila, La Maddalena e in tutti i
fornitori di Stato ed enti pubblici.
_ FRANCESCO DEGNI
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Expo
Diplomatici stranieri in gara Si aspettano diecimila idee per sei mesi di Fuori Expo
L’OBIETTIVO è ambizioso:
tenere viva la scena artistica e
culturale di Milano come
solo il Fuorisalone, durante la
settimana del mobile, riesce a
fare. La prova generale a
maggio, quell’Expo in città
che ha coinvolto un milione
di persone, è stata superata a
pieni voti. Ora il Fuori Expo,
il
programma
di
appuntamenti che interesserà
Milano e hinterland in
concomitanza al grande
evento, dovrà riuscire a
reggere l’impegno di un
palinsesto di sei mesi. E
coinvolgere visitatori da oltre
140 Paesi del mondo. Per
questo Comune di Milano e
Camera di commercio, i
registi dell’Expo in città,
hanno deciso di arruolare i
diplomatici stranieri di stanza
nel capoluogo lombardo e gli
istituti di cultura esteri. La
richiesta: dateci progetti,
idee, consigli per avvicinare i
vostri connazionali. Ieri a
Palazzo Marino il sindaco di
Milano, Giuliano Pisapia,
l’assessore comunale alla
Cultura, Filippo Del Corno, e
il
vicepresidente
della
Camera
di
commercio
ambrosiana,
Alberto
Meomartini,
hanno
presentato ai rappresentanti
delle delegazioni estere i
risultati della prova generale.
In calendario c’erano 138
iniziative, per un totale di
1.170 eventi, dal concerto
della Filarmonica della Scala
con il pianista cinese Lang
Lang in piazza Duomo,
all’inaugurazione
della
Leonardo Icon, la scultura
che
l’architetto
Daniel
Liebeskind ha dedicato al
genio vinciano. Oltre 500 i
luoghi interessati, un milione
le persone coinvolte. E il
mantra: questo è quanto è
stato realizzato in un mese,
chissà in sei. LA CABINA di
regia di Expo in città sta già
lavorando al programma del
2015 e a fine giugno si
chiuderà la prima raccolta di
progetti.
La
selezione
avviene attraverso il sito,
expoincitta.com,
dove,
anticipa Alvise De Sanctis,
referente
per
la
comunicazione, «sono già
arrivate 207 proposte di
eventi e si sono registrati 400
operatori ». Per ogni progetto
bisogna indicare in cosa
consiste, il luogo selezionato
e la data. La proposta passa
all’esame del comitato di
Expo in città, presieduto da
Claudio Artusi, che deciderà
se inserirla o meno in
calendario. «Il bando è
sempre aperto – ricorda
Meomartini –, si possono
proporre idee fino all’ultimo
giorno». Il sito raccoglierà
anche le candidature di chi ha
spazi che vuole offrire per
eventi e da luglio sarà online
una guida in inglese per
aiutare gli operatori stranieri
a districarsi nella selva di
autorizzazioni
e
licenze
necessarie. Come spiega
l’assessore
Del
Corno
«pensiamo
a
una
semplificazione
delle
informazioni, che spesso chi
viene dall’estero non sa dove
trovare». Ma quanti eventi vi
attendete? De Sanctis lancia
la sfida: «Io spero almeno
diecimila».
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Expo
Maroni coinvolge Roma, Squinzi lancia il Padiglione
«L'imponente
sforzo
organizzativo per Expo si
riflette nel grande progetto di
riqualificazione
infrastrutturale,
per
consentire a tutti i 150.000
visitatori al giorno in media
non solo di raggiungere il
sito, ma di muoversi attorno a
Expo con la necessaria
facilità».
Il
presidente
Roberto
Maroni,
intervenendo a Roma a
"Obiettivo
Paese
Italia"
organizzato da Ministero
degli Affari esteri e Regione
Lombardia, per presentare
l'Expo al corpo diplomatico
dei Paesi esteri, rilancia tutte
le
opere
collegate
all’esposizione, con un valore
complessivo di oltre 15
miliardi di euro. «Questa
grande sintesi fra pubblico e
privato - dice - è la chiave del
successo per Expo». E
mentre Milano affronta nella
capitale una tappa dell’Expo
Tour arriva anche l’impegno
convinto di Confindustria che
si colloca «in prima linea»
con il presidente Giorgio
Squinzi, divenendo partner
istituzionale di Padiglione
Italia a Expo 2015. «Questo
permetterà di mostrare al
mondo
un'Italia
all'avanguardia, capace di
costruire il futuro puntando
su ricerca e innovazione »,
dice
Diana
Bracco,
presidente di Expo 2015 e
commissario
Padiglione
Italia. Mentre Squinzi non
dimentica lo scandalo degli
appalti: «Quello che è
successo non dovrà trovare la
presenza o l'acquiescenza di
imprese del nostro sistema.
Saremo estremamente duri dice il numero uno di
Confindustria - e rigorosi
nell'applicare il codice etico».
Intanto, arrivano segnali
positivi anche dall’Europa.
«Tutte le iniziative che la
presidenza italiana intende
prendere per preparare l'Expo
2015 avranno il sostegno
della Commissione europea
»,
ha
assicurato
il
commissario
europeo
all'agricoltura Dacian Ciolos,
he sarà il 24 giugno a Roma.
«Il mio messaggio per
l'alimentazione in quanto
commissario - ha detto - è lo
stesso messaggio che l'Italia
porta avanti: cioè una
produzione alimentare in
quantità sufficiente ma anche
di qualità, che metta in valore
le tradizioni, la diversità e
che faccia in modo che il
settore agroalimentare possa
vivere del valore aggiunto,
non solo della quantità
prodotte». «L'Italia è il Paese
d'origine della Slow Food che
trasmette
un
messaggio
molto
chiaro
sulla
produzione locale e il
modello alimentare italiano è
conosciuto
a
livello
mondiale. Mi sembra - ha
concluso - che durante la sua
presidenza l'Italia abbia tutte
le opportunità per far
crescere il tema da livello
nazionale a livello europeo e
fare in modo che l'Expo
faccia conoscere meglio
l'agricoltura europea nel
mondo».
A.G
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Expo
Ikea, asse Legnano-Rescaldina
LEGNANO - La giunta
Centinaio insiste. Proprio l’altro
giorno è stata presentata alla
Regione Lombardia e ai
Comuni di Cerro Maggiore e
Rescaldina una nuova istanza
ufficiale per partecipare alla
procedura per la definizione
dell’Accordo di programma per
il progetto Ikea. Di più: il
documento chiede la revoca
degli atti fin qui approvati senza
la partecipazione del Comune di
Legnano. Lo scenario del resto
è mutato. Non solo perché
finalmente, dopo mesi di
tentennamenti, l’esecutivo e la
maggioranza
di
Palazzo
Malinverni hanno preso una
posizione sulla vicenda (in
consiglio comunale è stata
approvata
una
mozione
d’indirizzo che chiede di
bloccare il programma), ma
anche perché nel frattempo ci
sono state le elezioni. E se
Cerro ha scelto la continuità, a
Rescaldina c’è stato il ribaltone
e adesso tra il sindaco legnanese
Alberto Centinaio e il collega
Michele Cattaneo ci sarebbe
piena sintonia. Novità non da
poco perché un veto di
Rescaldina al programma Ikea
costringerebbe la società a rifare
completamente il progetto.
Chiaro così che Legnano ha ora
un’arma in più da giocare
affinché sia ammessa al tavolo
dell’Accordo...
A
sancire
l’alleanza un incontro avvenuto
martedì tra Centinaio e Cattaneo
per fare il punto su una serie di
temi politico-amministrativi che
interessano i due Comuni. La
discussione, definita al termine
"ricca e costruttiva", ha
permesso di condividere alcune
priorità. In particolare è stata
sottolineata la reciproca volontà
di collaborazione sui temi di
Expo 2015 e sul problema della
sicurezza. Inoltre è emersa
l'esigenza di costruire insieme
strategie efficaci per il futuro
delle società partecipate da
entrambi i Comuni, prime fra
tutte la costituenda società per i
Servizi sociali di zona ed
Euroimpresa. Ma il piatto forte
è stata Ikea: i due sindaci hanno
innanzitutto
stigmatizzato,
attraverso una nota congiunta,
le recenti dichiarazioni dell'ex
primo cittadino di Rescaldina,
Paolo Magistrali, che aveva
ipotizzato
una
presunta
subalternità di Cattaneo al
collega di Legnano. «La verità hanno dichiarato - è un'altra:
Legnano
e
Rescaldina
concordano su un radicale
cambio di rotta nel metodo di
gestione della vicenda Ikea. Per
entrambe le amministrazioni il
dialogo e la cooperazione con i
Comuni dell'Alto Milanese sono
un valore ineludibile. Senza il
rispetto e l'ascolto degli altri
Comuni esiste solo l'isolamento
che, alla lunga, può penalizzare
gli artefici di una sbagliata
modalità di gestione delle
relazioni
sovraccomunali».
«Pertanto - hanno aggiunto
Centinaio e Cattaneo - mentre
sul merito della vicenda Ikea
entrambi i Comuni sono tuttora
autonomamente impegnati a
verificare la documentazione
alla base dell'accordo di
programma
con
approfondimenti
tecnici,
politiche,
giuridici
e
amministrativi, sul metodo di
gestione della vicenda possiamo
già affermare che esiste piena e
reciproca volontà di cambiare
radicalmente le modalità di
relazione: nessuna subalternità,
né da parte di Rescaldina verso
Legnano, né da parte di
Legnano verso Rescaldina». I
sue sindaci hanno inoltre
espresso "piena condivisione"
circa la volontà di garantire
rapporti di "reciproco ascolto e
di pieno rispetto della pari
dignità":
«Il
tutto
nella
convinzione che questa sia la
strada migliore per garantire un
sano ed equilibrato sviluppo
non solo ai due Comuni, ma a
tutto l'Alto Milanese». Luca
Nazari
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Expo
«Pubblico e privato insieme con 15 miliardi di euro ci assicurano il successo»
DEBUTTO romano per
Expo,
protagonista
il
governatore
lombardo
Roberto Maroni. Ieri sera a
Villa Madama Maroni è
intervenuto
alla
presentazione di ‘Expo 2015:
Obiettivo
Paese
Italia’.
«L’imponente
sforzo
organizzativo per Expo si
riflette anche qui. C’è il
coinvolgimento diretto di
Regione Lombardia, nel
grande
progetto
di
riqualificazione
infrastrutturale,
per
consentire
a
150.000
visitatori al giorno in media
non solo di raggiungere il
sito,
ma
di
muoversi
agevolmente attorno a Expo»
ha detto il presidente.
L’evento è stato organizzato
da Ministero degli Affari
esteri
e
da
Regione
Lombardia, per presentare
l’Esposizione universale al
Corpo diplomatico dei Paesi
esteri. «I progetti complessivi
per la realizzazione delle
nuove opere di accesso a
Expo e per la riqualificazione
di quelle esistenti - ha
proseguito Maroni - hanno un
valore complessivo di oltre
15 miliardi di euro, uno
sforzo imponente anche dal
punto di vista finanziario, che
coinvolge pubblico e privato.
E questa grande sintesi fra
pubblico e privato è la chiave
del successo per Expo, voglio
ringraziare il Governo, le
Regioni e i Comuni. Questa è
la novità vera: che, in questa
occasione, tutte le Istituzioni
italiane e anche i privati sono
coinvolti, una cosa che non
succede spesso ma che
stavolta sta succedendo. E
questa è la garanzia che Expo
sarà un grande successo per
l’Italia, la Lombardia, per
Milano
e
per
l’Europa».Maroni è anche
voluto entrare nel cuore del
tema Expo: «‘Nutrire il
Pianeta, Energia per la Vita’
è un tema semplice e potente.
Riesce a coinvolgere ogni
angolo del mondo per le sue
molteplici
declinazioni,
legate alla scienza, alla
cultura, alla tecnologia, agli
stili di vita. E non vuol dire
solo dare da mangiare a chi
non ce l’ha,ma far mangiare
meglio chi mangia male».
Ro.Mi.
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Expo
No ai cibi tarocchi all'evento 2015
ROMA - Lotta dura ai cibi
tarocco,
soprattutto
in
occasione
della
grande
esposizione
internazionale
dell’anno prossimo. Expo sia
l’occasione per rilanciare i
cibi di casa nostra. A
chiederlo - con una mozione
in
aula
approvata
all’unanimità - è stato il
senatore Stefano Candiani. «I
consumatori - ha detto il
senatore varesino dela Lega siano
sensibilizzati
ed
educati,
per
l'approvvigionamento degli
alimentari, ad acquistare
prodotti
provenienti
dal
territorio dalla provincia,
dalla regione e dall'Italia, da
reperire,
principalmente,
attraverso
modalità
finalizzate
a
favorire
l'avvicinamento tra la fase
produttiva agricola e quella
di consumo». In pratica, il
senatore con il capgruppo
Bitonci ed altri onorevoli,
hanno
presentato
una
mozione che impegna su
questo tema il governo ad
approfittare
dell'occasione
derivante da Expo 2015. Di
più, visto che il documento
chiede all'esecutivo di far sì
che
l'esposizione
internazionale sia l'occasione
«per promuovere il territorio
e far conoscere agli stranieri,
turisti ma anche buyer,
l'agroalimentare di qualità di
cui il nostro Paese è leader
europeo». Senza contare che
«l’'importanza mondiale di
Expo 2015 darà non solo
l'opportunità di far conoscere
la qualità del cibo italiano,
ma anche di mettere in
evidenza l'ingente danno
causato alla nostra economia
dai
falsi
prodotti
maldestramente
chiamati
italiani». La mozione ha tra
l’altro
l’obiettivo
di
affermare
il
primato
dell'agroalimentare e della
sicurezza dei prodotti Made
in Italy verso l'Unione
europea e il mondo anche
potenziando gli scambi di
informazioni tra partner
europei e il coordinamento
europeo ed internazionale, al
fine di rendere più efficaci i
controlli a protezione dei
nostri prodotti d'eccellenza ».
«Le frodi e le contraffazioni
nel settore agricolo e
agroalimentare - sostiene
Stefano
Candiani
rappresentano un fenomeno
preoccupante e, nonostante
l'intensificarsi dei controlli,
continuano a svilupparsi in
maniera crescente ». La
contraffazione alimentare in
Italia vale un miliardo di euro
che sale a sessanta se si
considera
il
fenomeno
dell'italian sounding nel
mondo. «La frode alimentare
- chiosa il senatore della
Lega - è un crimine
particolarmente
odioso
perché si fonda soprattutto
sull'inganno nei confronti di
quanti, per la ridotta capacità
di spesa, sono stati costretti a
tagliare la spesa alimentare e
a optare per alimenti
economici con prezzi troppo
bassi per essere prodotti
autentici, con conseguenze
economiche e sanitarie di
rilievo per i consumatori e
per i produttori ». E.Spa.
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Expo
«I più ricchi
guadagnano
dieci volte
più dei poveri»
L’allarme da Rapporto Ocse
sulla ricchezza in Italia
«La crisi ha allargato il divario»
gli estremi della scala di ricGli italiani più ricchi chezza si conferma anche conguadagnano dieci volte quelli siderando fasce più ampie: il
più poveri, e il divario è cre- reddito del 20% più ricco è
sciuto negli anni della crisi.
infatti il 39,3% del totale nazioA dirlo è un rapporto Ocse nale, mentre quello del 20%
sulle diseguaglianze di reddito, più povero arriva appena al di
che lancia anche un allarme sopra del 7%.
sull’aumento del tasso di poIn questo scenario, si rivertà tra i giovani.
scontra inevitabilSecondo i dati delmente un aumento
l’organizzazione paAllerta per del tasso di povertà
rigina, nel 2011 il
ovvero della
l’aumento relativa,
10% più ricco della
percentuale di nupopolazione italiana
del tasso clei familiari che viha incamerato il
con meno della
di
povertà vono
24,4% del reddito
metà del reddito menazionale disponibi- tra i giovani diano nazionale. Nel
le, mentre il 10% più
2007 era all’11,9 per
povero si è dovuto accontenta- cento, e negli anni centrali delre del 2,4%, ovvero un decimo la crisi è salita con passo codi quanto guadagnato dalla fa- stante e ininterrotto, toccando
scia più alta.
nel 2010 un picco del 13%, per
Una spaccatura che si è al- poi ridiscendere leggermente,
largata negli anni della crisi, al 12,6%, nel 2011.
rileva sempre l’Ocse, perché
È inoltre cambiata profonnel 2007 il rapporto era di 9 a damente, rispetto a prima della
uno.
crisi ma soprattutto rispetto ai
L’ampiezza del divario tra decenni scorsi, la distribuzione
PARIGI
del rischio di povertà tra le
fasce d’età.
Negli anni Ottanta, il rischio
massimo era per gli anziani,
per cui il tasso di povertà era
oltre 180% di quello medio nazionale, mentre i giovani erano
a 104,4% (under 18) e 90,4%
(18-25 anni).
Nel 2007, i due estremi già
si erano avvicinati, con un tasso di povertà a 130% della media generale per i giovanissimi,
105% per i giovani e 124% per
gli over 75. E con la crisi, nel
2011, lo scenario si è ribaltato:
il tasso di povertà tra gli anziani è appena oltre l’80% di quello medio, mentre quello di under 18 e under 25 è salito rispettivamente a 137,5% e
104,4%. 1
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Expo
«Matematica?
A prima vista
pareva ostrogoto»
Delusi gli studenti dello Scientifico “Ferraris”
Il primo problema è stato off limits per tutti
All’Itis Newton
Varese
ADRIANA MORLACCHI
«A prima vista più che matematica sembrava ostrogoto. Poi però, provandoci, qualcosa si riusciva a fare». Questo il parere di
Michela Barison, studentessa
dello scientifico Ferraris.
E come lei la pensano in tanti:
alla prima lettura saliva il terrore, poi mettendoci la testa gli
esercizi si svelavano più semplici del previsto. «Ho visto il compito è mi sono immobilizzata.
Per tre ore sono stata lì a guardarlo con la penna in mano, poi
in un’ora ho risolto tutto – continua Allà Kadì – Era una prova
che premiava lo studio teorico.
Se si conoscevano in modo preciso le cose, allora si riusciva a
svolgere il tema, altrimenti erano guai».
Il primo ad aver consegnato
il compito al liceo scientifico
Ferraris è stato Thomas Mazzocchi: «ho finito tutto due ore
e mezza prima della scadenza.
Quando ho consegnato, ho visto
il professore che mi guardava
con una faccia come per dire
“ma è matto ad andare via così
presto?”. Adesso spero di aver
azzeccato qualcosa, altrimenti
sai che figuraccia».
Una sola voce fuori dal coro
La prova, a detta degli studenti,
presentava delle «formulazioni
ambigue» e dei «quesiti oscuri».
Il primo problema è stato reputato da tutti off limits: per
risolverlo bisognava saper maneggiare gli «integrali indefiniti», cosa che pochi sanno fare
perché raramente si affrontano
nel programma. Mentre le altre
voci del compito sono state reputate «fattibili».
Su una cosa tutti gli studenti
sono d’accordo: il compito di
La doppia
traccia
Che bella
sorpresa
Sorpresa all'Itis Newton: la prova
di meccanica presentava due tracce al posto di una. Così, per la prima
volta nella storia, gli studenti hanno potuto scegliere il problema di
calcolo più vicino alla loro preparazione e dare il meglio: un bel
vantaggio.
Soddisfazione soprattutto tra gli
studenti del corso serale. Giovani
molto motivati che stanno provando a prendere il diploma di maturità con il desiderio di aprire un
giorno attività proprie o fare qualche scatto di carriera. Molti lavorano già, ma senza “il pezzo di carta”
non possono fare molta strada.
Conciliare studio e lavoro non è
semplice e vedere due problemi (e
non uno) è sembrato quasi un dono
per premiare il loro impegno.
«Erano due tracce uguali per complessità, non c'era una traccia semplice e una difficile. Ma comunque
è stato bello scegliere ed è andata
abbastanza bene, almeno spero»
dice Jacopo Milesi.
«Di solito escono argomenti più
tosti - afferma Simone Maffioli,
che continua - Tutto sommato è
stata una prova tranquilla, adesso
staremo a vedere».
Ma non tutti sono dello stesso parere: «Secondo me la parte iniziale
era difficile. Se dovessi dare un
giudizio complessivo direi “non
facile”» conclude Alessandro Zampieri. A. MOR.
maturità è risultato di gran lunga più facile della simulazione
svolta a scuola nel mese di maggio. «Per la simulazione i professori hanno proposto un compito
difficilissimo che ci ha demotivato - raccontano gli studenti Molti di noi si sono detti: “se è
così tanto vale studiare altro,
perché tanto non ce la si può
fare”». Altri invece hanno messo
il turbo e si sono impegnati al
massimo nel ripasso e negli
esercizi, ottenendo buoni risultati.
«Era una prova che ti chiedeva di non avere lacune – continua Elena Soldati – Era facile
per chi ha studiato molto, perché insisteva tanto sui fondamentali».
E c’è anche chi ha trovato la
prova facile. Come Beatrice Pol
che però non fa testo, a detta dei
compagni, perché in matematica va molto meglio degli altri.
«Speriamo in bene - dice Irene Manuzzato - I quesiti erano
fattibili, il problema un po’ meno perchè presentava le cose in
modo diverso da quello a cui ero
abituata».
Altri sono usciti tenendosi le
mani nei capelli, pallidi, con le
occhiaie, ma con una certezza:
«Non vogliamo mai più vedere
la matematica nella nostra vita».
La prova agli Istituti tecnici
Interessante la prova proposta
agli Istituti Tecnici per il Turismo che verteva su Expo 2015.
L’esame chiedeva ai candidati
di predisporre un pacchetto per
un turista indonesiano in vista
dell’esposizione internazionale
di Milano. Speriamo che si siano
ricordati di mandarli a vedere la
nostra provincia e le sue bellezze. Perché se così fosse, ci porterebbe fortuna. 1
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Expo
La Regione in campo con la sua nazionale Torneo di calcetto a 5 per il Champions Tour
CE LA stiamo mettendo tutta per
promuovere Expo2015 e se serve
anche il calcio: siamo pronti. Da
luglio a settembre una nazionale
regionale
sfiderà
le
squadre
istituzionali del territorio e per
convocare i giocatori ho scelto la
mail. Chi vuole tra consiglieri,
assessori e dipendenti compilando il
modulo di iscrizione scaricabile sulla
intranet potrà scendere in campo con
i colori della Lombardia in una
compagine capitanata dal presidente
Roberto Maroni». Antonio Rossi,
assessore allo Sport e alle Politiche
dei giovani di Regione Lombardia,
presenta “Expo Champions Tour”, un
torneo di calcetto a 5, in cui la
squadra della Regione incontrerà, in
dodici Comuni, le squadre locali in
dodici mini tornei. «Solo i primi 30
iscritti - spiega l’assessore - potranno
partecipare alle partite che avranno il
battesimo di piazza Città di
Lombardia lunedì, con un mini
torneo di calcetto tra le squadre dei
consiglieri regionali, del Cral, di
Expo e dei dipendenti. Terminato il
torneo faremo nascere la formazione
ufficiale. «Gli incontri - prosegue
Rossi - avverranno nelle più belle
piazze del nostro territorio. L’evento
culminerà in una finale tra la squadra
Regione e quella che si sarà rivelata
la migliore delle sfidanti».
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Expo
B&B, un antidoto alla crisi
Si scrive B&B che sta per
Bed and Breakfast, vale a
dire una "filosofia della
quotidianità" che ha tutti i
numeri per risultare vincente.
L’indotto
economico
di
questa nuova forma di
ospitalità racconta infatti di
una maggiore concentrazione
di strutture similari proprio
nel Nord , con un aumento
dal 2011 ad oggi di quasi 10
punti
percentuali
di
provenienze straniere che vi
soggiornano. Un’opportunità
dunque tutta da giocare anche
sul nostro territorio, che
attualmente
conta
150
strutture di questo tipo in
provincia di Varese. Nella
Città Giardino è testa a testa,
con 19 B&B a fronte di 22
alberghi e 12 strutture
complementari affiancate alla
ristorazione, per complessive
978 camere e 1936 posti
letto. E’ dunque ora di darsi
da fare anche a casa propria,
per combattere le crisi e
ancora di più in vista di Expo
2015. «Si tratta di un
progetto a cui teniamo
moltissimo» ha detto ieri il
presidente di Confesercenti
Provinciale Varese, Cesare
Lorenzini, nel presentare
l’iniziativa che sarà ospitata
il 24 giugno nel Salone
Estense
di
Varese,
a
partecipazione gratuita. Si
tratta della quarta Convention
di "AIGOB& B Varese" che,
spiega il presidente Alfredo
Dal Ferro, si muove per
«raccogliere nuovi associati e
cercare di impostare nuovi
canali di comunicazione e
investimenti
pubblicitari,
perché è importante stare
insieme e avere un punto di
riferimento quando, come nel
caso del nostro territorio, si
tratta per lo più di piccole
strutture
ricettive
a
conduzione familiare ». E ci
crede molto anche l’assessore
al Marketing territoriale
Sergio Ghiringhelli, che non
esita a commentare: «Varese
non era una città turistica ma
sta cambiando pelle. Nel
2013 abbiamo registrato oltre
100mila presenze turistiche
in città, di cui più della metà
stranieri. Anche se si tratta
per la maggior parte di un
turismo "mordi e fuggi", con
soggiorni
della
durata
massima di tre giorni, si tratta
di un’opportunità da non
perdere». Secondo un recente
sondaggio del quotidiano "La
Repubblica",
che
ha
intervistato
8milioni
di
persone, la Città Giardino
risulterebbe addirittura tra le
migliori d’Italia per rapporto
qualità-prezzo. Dunque il 24
giugno sarà un’opportunità
per
tutti,
per
chi
semplicemente
ha
a
disposizione qualche stanza e
vorrebbe indicazioni sui
vantaggi di un simile
investimento, o quantificare
oneri
finanziari
e
gli
adempimenti fiscali, ma
anche per chi già opera nel
settore, grazie ad un intero
pomeriggio
dedicato
a
trattare i temi di marketing,
uso orientato dei canali social
e "home staging", che sta per
arte di preparare la casa in
modo
adeguato
per
accogliere gli inquilini a
tempo. Ai partecipanti sarà
offerto, nella pausa pranzo,
un buffet allestito con le
specialità culinarie offerte da
un gruppo di produttori
agricoli del territorio. Monica
Toso
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Expo
Bed and breakfast contro la crisi. In attesa di Exp
Chi non va pazzo per «il boss
del fai da te?», il programma di Cielo che
mostra ai proprietari meno avvezzi nel
bricolage come rivoluzionare la propria
casa?
Qualcosa di analogo ci sarà anche
martedì prossimo, nella quarta
Convention di Aigo-BBVarese, associazione dei B&B della Provincia affiliata a Confesercenti.
Tra i diversi interventi, segnaliamo alle 15.40 quello sull’home
staging tenuto dall’azienda specializzata Boite Maison. Certe volte, infatti, aprire un B&B significa
dover rendere più accogliente la
propria casa. Guai a desistere perché si pensa sia una cosa troppo
laboriosa.
«Mai come in questo momento
i B&B rappresentano un’opportunità per guadagnare qualche soldo
in più - dice Alfredo Dal Ferro,
presidente di Aigo - Expo darà un
nuovo rilancio a un settore che già
va a gonfie vele, che nella provincia conta 150 B&B. Non importa
che casa si ha: tutte possono andare bene. Dalle dimore di prestigio
con piscina, all’abitazione molto
più modesta che si è improvvisamente svuotata dopo che i figli so-
no andati a vivere per conto loro».
«Varese sta cambiando pelle afferma Sergio Ghiringhelli, assessore al commercio del comune
di Varese - Sta uscendo dalla realtà
industriale per entrare in quella
post industriale. La vocazione turistica va di conseguenza: in città
abbiamo 53 strutture alberghiere
(tra cui 22 alberghi, 12 ristoranti
con camere e 19 B&B). Abbiamo
100 mila presenze di turisti all’anno, di cui più della metà straniere.
Con questi numeri non possiamo
che crescere ancora».
La Convention - dal titolo B&B
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Expo
Una colazione in un bed and breakfast. Di B&B si parlerà martedì
un’opportunità contro la crisi e
per l’Expo 2015 - si svolgerà durante tutta la giornata di martedì,
dalle 9.30 alle 17, nel salone estense del comune di Varese, con ingresso gratuito. Gli interventi possono interessare tutti: chi ha già
un B&B e chi vorrebbe aprirne
uno. Esperti affronteranno normative e fiscalità.
Ma la Convention sarà anche
un’occasione per parlare dei nuovi
orizzonti del turismo varesino.
Ferruccio Badi, alle 11, illustrerà
il Club di prodotto «vacanze a cavallo a Varese». 1 A. Mor.
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Expo
In pista Fly, Tender e Halfa Ecco i veicoli elettrici nati per il sito e la città
«LO SLOGAN di Expo
‘Energia per la vita’ significa
anche ‘energia pulita’. La
Regione
è
pronta
a
contribuire
con
risorse
proprie alla realizzazione dei
veicoli elettrici progettati
dagli studenti del Politecnico
e premiati da Ducati energia.
L’Esposizione
sarà
una
vetrina mondiale per le idee
nuove della creatività made
in
Lombardy
e
della
tecnologia
italiana».
Il
governatore Roberto Maroni
offre un assist ai dieci allievi
del corso di Design &
Engineering durante l’evento
«Energia,
design
e
creatività», organizzato ieri
dalla Fondazione Politecnico.
BELLI,
ergonomici
e
funzionali, i tre quadricicli
sono stati selezionati da
Ducati energia fra 15 progetti
al termine di un laboratorio
coordinato dal professore di
Design industriale Francesco
Trabucco. Fly, Tender e
Halfa impiegano materiali
riciclabili,
scocche
in
polipropilene, capote in
tessuto, ruote airless (senza
camera d’aria) e manubri
ergonomici per la guida.
Ideati rispettivamente per il
trasporto di persone in città
(flotte aziendali, car sharing),
di oggetti in ambienti indoor
(sito Expo, aeroporti) e per la
guida dei disabili, hanno un
budget di produzione di
4-5mila euro. Una volta
realizzati, potranno essere
usati all’interno del sito
dell’Expo 2015 per il
trasporto tra i Padiglioni,
anche a simboleggiare il
valore della sostenibilità e
della
ricerca
a
tutela
dell’ambiente.
SODDISFATTO Guidalberto
Guidi, presidente Ducati
energia:
«La
mobilità
sostenibile
serve
per
rilanciare il mercato dei
motori. L’Italia non può
risollevarsi
con
una
manifattura simile a quella
dei film di Charlie Chaplin –
ha dichiarato -. La ricerca è
fondamentale se ha un
impatto commerciale. Ma
non è detto che debba avere
un
ritorno
economico
immediato: la californiana
Tesla ad esempio ha reso
open source i brevetti dei
propri veicoli elettrici. Noi
investiamo in ricerca l’8-9%
del fatturato e fa piacere
l’apertura di Maroni, viste le
difficoltà
del
mercato
italiano». I dieci talenti sono
Filippo Testa, Riccardo Valli,
Ghasemi Mahdi, Matteo
Agati (Halfa); Sache Gelosa,
Davide Zadra e Filippo
Palumbo (Tender); Federico
Bressan, Daniele De Angelis
e Matteo De Paoli (Fly).
Hanno ricevuto 1.500 euro a
testa da Ducati energia e le
loro idee potrebbero essere
brevettate
dall’Ateneo
milanese.
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Expo
Export Lombardia in Francia Un brindisi che vale 2,6 miliardi
MILANO - «Credo che la
Francia
sarà
per
la
Lombardia un interlocutore
molto empatico in vista di
Expo e la conferma l'abbiamo
non soltanto dai dati relativi
agli scambi commerciali in
materia agroalimentare, ma
anche per l'attenzione che
entrambi mostrano verso le
produzioni di qualità e a
marchio Dop e Igp». A dirlo
è l'assessore regionale all'
Agricoltura Gianni Fava, che
ha
commentato
molto
positivamente i rapporti fra la
Lombardia e la Francia, che,
nel 2013, hanno toccato
quota 2,6 miliardi di euro di
interscambio, su un export
agroalimentare
di
14,6
miliardi per la prima regione
agricola d'Italia. « Credo che
l'agroalimentare
lombardo
nulla abbia da invidiare alla
Francia e la conferma arriva
dai
dati
delle
nostre
esportazioni Oltralpe, guidate
da
prodotti
alimentari
specializzati
con
valori
intorni ai 661 milioni di euro,
dei quali la parte del leone la
fa il comparto lattiero
caseario con 200 milioni,
seguito dai prodotti da forno,
con circa 154 milioni di
export» riassume Fava. Di
grande soddisfazione, poi,
l'export lombardo di vini.
«Importiamo 117 milioni di
euro di vini francesi, contro
un export di 64 milioni analizza l'assessore lombardo
- ma il trend registrato nel
2013 rivela che, mentre le
importazioni hanno perso 10
milioni
di
euro,
le
esportazioni delle bottiglie
Made in Lombardia sono
cresciute di 6,6 milioni in
valore». Insomma, tendenze
positive, che l'applicazione
della
prossima
politica
agricola
comune
potrà
implementare,
prevedendo
per la prima volta fondi a
sostegno delle esportazioni
anche nei Paesi intra- Ue.
"Ritengo che con la Francia
si possa instaurare un dialogo
molto proficuo per la tutela
dei prodotti agroalimentari
dalla
piaga
della
contraffazione - auspica Fava
-, un tema sul quale la
Lombardia spingerà molto in
vista e durante Expo 2015»
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Expo
«È Gimondi l'ambasciatore per lo Sport»
«FELICE Gimondi è l’ambasciatore
che rappresenterà lo Sport all’Expo,
lui incarna perfettamente i valori che
lo hanno portato a vincere, tra gli
altri,
il
‘Tour
de
France’
cinquant’anni prima dell’edizione di
Expo 2015, nel 1965». Lo dice
Antonio Rossi, assessore allo Sport e
alle Politiche per i giovani di
Regione Lombardia, in merito alle
proposte avanzate dal «Giorno» sulla
possibilità di nominare altre figure
sportive
come
testimonial
dell’evento. «Sarà infatti Gimondi spiega Rossi - a intervenire, oggi, al
convegno “Paese Italia”, a Roma,
davanti alla platea degli ambasciatori
dei
Paesi
stranieri,
che
parteciperanno a Expo, per parlare di
sport, portando la sua esperienza
diretta, da campione di razza e da
Bergamasco doc, che ha sempre
diffuso
nel
mondo
il
suo
attaccamento al territorio lombardo».
INSIEME a Gimondi, l’immagine di
Expo per lo Sport sarà rappresentata
da Demetrio Albertini, che in questi
giorni sta vivendo da protagonista i
Mondiali in Brasile come capo
delegazione dell’Italia. L’evento di
oggi a Roma, rivolto al corpo
diplomatico, sarà aperto dal ministro
degli Esteri Federica Mogherini, cui
seguiranno Vasco Errani, Maurizio
Martina, Graziano Delrio, Roberto
Maroni, Giuseppe Sala, Diana
Bracco e monsignor Adriano
Bernardini
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Expo
Legnano pronta alla notte più lunga
LEGNANO - Lo scorso anno
fu un bagno di folla mai visto
e si stimò che nelle strade del
centro si riversarono, nel
corso delle sei ore della
manifestazione, circa 50 mila
persone.
Quest’anno
le
premesse ci sono tutte per
replicare. Perché la notte
bianca di giugno, ribattezzata
"Notte on-Palio in piazza", è
stata
ulteriormente
perfezionata e presenterà,
accanto ai negozi aperti, una
serie di attrazioni davvero per
tutti i gusti con l’aggiunta di
almeno cinque maxi-schermi
per assistere alla partita della
nazionale di calcio contro il
Costa Rica. «Legnano - ha
detto ieri il sindaco Alberto
Centinaio
durante
la
presentazione della kermesse
nella Sala Stemmi del
municipio - si conferma
come punto di attrattività per
tutta la zona. L’importante è
credere nelle cose che si
fanno. Noi stiamo già
lavorando nella logica di
Expo e vogliamo produrre
nuove idee per dare positive
ricadute alla nostra città e al
territorio». Il programma di
domani scatterà dalle 18 e
proseguirà fino alle 24.
Protagonisti
principali
i
commercianti:
già
162
esercizi hanno dato la propria
adesione
e
molti
per
l’occasione, oltre a tenere
alzate
le
saracinesche,
proporranno
eventi
promozionali extra. Ma sono
state coinvolte anche le
associazioni, le scuole e,
ovviamente, le contrade.
Tutta la zona centrale sarà di
conseguenza
chiusa
al
traffico (vedi box a lato) con
polizia locale e Protezione
civile
chiamate
agli
straordinari per garantire un
regolate svolgimento dei tanti
eventi. Eccone una sintesi: in
piazza San Magno esibizione
di danza e sfilata delle
creazioni di moda dell’Iis
Bernocchi; piazza Europa si
trasformerà in una grande
balera, mentre piazza Ferrè
sarà la vetrina dei costumi
del Palio. E ancora: piazza
don Sturzo farà respirare
atmosfere
western;
via
Vittoria e via De Gasperi
proporranno un tuffo negli
anni ’50 con musiche e
mostre di oggetti d’epoca; in
biblioteca ci sarà quindi la
festa di Stranitalia. Coinvolte
anche piazza Morelli, corso
Garibaldi, via Verdi, via
Palestro, via Cavallotti, via
Sant’Ambrogio, via Giolitti,
via 25 Aprile, via Corridoni,
corso Magenta e i giardinetti
di via Diaz dove avranno
luogo esibizioni di musica
dal vivo (tra queste da
segnalare le tribute- band a
Ligabue e Led Zeppelin),
sfilate, food point, esibizioni
sportive e di ballo, karaoke
ed esposizioni varie. Luca
Zennaro, della cabina di regia
del Distretto del Commercio,
ha sottolineato che il numero
dei negozianti che aderiscono
alla serata è in continuo
aggiornamento e che attorno
all’evento si sta scatenando
davvero molto interesse.
Gianfranco
Bononi,
presidente della Famiglia
Legnanese,
e
Romano
Colombo, gran maestro del
Collegio dei capitani, hanno
a loro volta spiegato di
confidare in un’altra notte
davvero speciale per tutta la
città. Francesca Raimondi,
assesore alla Cultura, ha
quindi
sottolineato
la
filosofia che ha animato gli
organizzatori: «Far sì che i
cittadini si riapproprino delle
strade e delle piazze ». La
festa avrà anche banditori e
annunciatori
d’eccezione:
dalle 20 di domani gli
sbandieratori di Legnano e le
cornamuse della Orobian
Piper Band gireranno infatti
per i vari rioni. Il programma
completo degli eventi è
consultabile
sui
siti
www.legnano.
org
e
www.legnanoshopping.
it.
Luca
Nazari
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Expo
Tangenziali e autostrada, si va avanti
E anche per il Cipe è in arrivo la svolta
Pedemontana e tangenziale
di Varese, scadenze rispettate. «Entro
l’anno aperte al traffico». Lo ha confermato l’altro giorno da Cernobbio, dove
era ospite all’assemblea degli industriali di Como, il governatore di Regione
Lombardia Roberto Maroni. Intanto al
Cipe qualcosa si muove.
Nonostante scandali e ritardi, «le
infrastrutture in Lombardia vanno avanti e vengono completate».
Lo afferma il presidente di Regione, ribadendo che il prossimo 23
luglio, «in anticipo rispetto ai
cronoprogrammi», entreranno
in esercizio la Brebemi, la nuova
autostrada A35 tra Milano e Brescia, e l’arco della Tangenziale Est
Esterna Milanese, che collega
Brebemi e tangenziale est.
«Entro fine 2014 - aggiunge il
governatore - metteremo in esercizio il primo tratto di Pedemontana, con la tangenziale di Varese
e quella di Como». Nessun rallentamento, insomma, dopo che
Maroni alla Confindustria di Varese aveva ribadito che «Pedemontana si farà tutta».
Impegno forte dei territori
Perché, come fa notare Maroni,
«qui, in Lombardia, stiamo facendo le infrastrutture e le completeremo, qui c’è un impegno
forte dei territori, delle Istituzioni, della Regione e delle imprese,
per concludere le infrastrutture
che abbiamo messo in campo nei
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tempi previsti». Questo nonostante i ritardi imputati al Governo centrale, che pure ha sbloccato i poteri al commissario anticorruzione Raffaele Cantone,
che potrà far marciare le opere
per Expo.
E Maroni continua a punzecchiare l’esecutivo: «Su Expo il
Governo ha concordato con noi
di fare delle cose, per esempio ha
concordato mesi fa di fare la defiscalizzazione della Pedemontana
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Expo
e la defiscalizzazione non è ancora arrivata - puntualizza il presidente di Regione Lombardia - Io
non chiedo nulla di nuovo e, da
parte mia, non c’è alcuna polemica verso il Governo, io chiedo solo
che il Governo mantenga gli impegni che ha preso».
«Uno dei fronti caldi»
Eppure qualcosa si muove sul
fronte del Cipe, il comitato interministeriale sul cui tavolo da
quasi due mesi giace in attesa
l’autorizzazione per la defiscalizzazione di Pedemontana (una
compensazione di tasse prevista
dalla legge sugli incentivi al
project financing delle infrastrutture, che sgraverebbe di circa 480 milioni di euro l’opera
lombarda). È infatti stata convo-
cata ieri una riunione preparatoria del Cipe, al cui ordine del giorno, stando a quanto da tempo
promesso dal ministro delle infrastrutture Maurizio Lupi, dovrebbe esserci anche la questione
Pedemontana.
È di lunedì invece la pubblicazione in Gazzetta ufficiale di una
delibera del Cipe, risalente al
2013, che specifica i criteri per
l’accesso alla defiscalizzazione.
Che sia davvero la volta buona? Il ministro Lupi da parte sua
garantisce che «Pedemontana è
uno dei fronti caldi sul quale stiamo lavorando», visto che, dopo
l’attribuzione dei poteri al commissario Cantone, «su Expo c’è
l’impegno del Governo per arrivare nei tempi previsti a realizzare le opere necessarie». 1 A. Ali.
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Expo
Nella Cascina Triulza il Terzo settore lega i temi di Milano 2015 alla responsabilità
re
sociale
Il mercato, cuor di società civile
Totem e applicazioni per un’Expo accessibile ai disabili
DI
SILVIA CRAVOTTA
B
anchi a misura di chi si
muove in carrozzella.
Totem elettronici per
dare informazioni ai
non udenti. Percorsi per non
vedenti con la guida di un
bastone elettronico e una app
sul cellulare. Sono solo alcuni
dei punti chiave del progetto coordinato dal Consorzio
Sociale Light, in collaborazione con le istituzioni milanesi
e le principali associazioni di
persone con disabilità, che
mira a rendere l’Expo 2015
accessibile davvero a tutti.
Punti che troveranno la loro
piena applicazione all’interno
del Padiglione della Società Civile, il primo del genere
nella storia delle esposizioni
universali. Sistemato all’interno di Cascina Triulza, unica
struttura già esistente nel sito,
il padiglione sarà uno dei più
grandi, con uno spazio di 7900
metri quadri, a circa 700 metri
dall’accesso ovest. «Energies
to change the world», ovvero la forza di cambiamento in
mano alla società civile, è il
tema scelto per la struttura
gestita da Fondazione
Il rendering di Cascina Triulza
Triulza, un network composto da 60 associazioni
del Terzo settore: obiettivi, offrire una esperienza di alto livello a tutti e
diventare un esempio di
eccellenza anche per il
dopo Expo. Fiore all’occhiello del padiglione
(che ospiterà un auditorium, orti e aree verdi,
ma anche un ristorante e
servizi) di accoglienza sarà
il mercato, che
verrà allestito
nei 700 mq
dell’ex granaio, e sarà caratterizzato
da percorsi
multipli per il
pubblico, isole
diverse per gli
espositori e
arredi pensati
per riprodurre
l’effetto del mercato di strada brica del Vapore, a Milano,
ma soprattutto venire incontro nell’ambito della rassegna
alle necessità di disabili fisici «Per un’Expo aperta, inclusie sensoriali. Una piccola anti- va e accessibile», che si chiude
cipazione di come sarà è stata oggi, dedicata a far conoscere
costruita all’interno della Fab- alla città, alle istituzioni e alle
A sinistra, la
riproduzione
del mercato Triulza
con la traccia
per non vedenti
sul pavimento
presso la Fabbrica
del Vapore
aziende le linee guida per l’accessibilità del sito e l’integrazione lavorativa dei più deboli.
Una anticipazione necessaria,
visto che l’allestimento del
padiglione dovrà attendere
l’anno prossimo: i lavori di riadattamento dei tre edifici che
compongono la struttura, iniziati nel settembre 2013, termineranno a dicembre con un
investimento totale di 9,4 milioni di euro. Nell’attesa, sono
partite le call internazionali o
chiamate di idee per lo sviluppo del programma culturale
del Padiglione della Società
Civile: già 133 i progetti presentati per la prima, «Exploding your Idea! Destination
Expo Milano 2015», chiusa il
30 aprile scorso, in attesa delle
nuove call in programma nei
prossimi mesi. Intanto è iniziata anche la selezione degli
sponsor (ufficiali, tecnici e tematici) che potranno far parte
di questa esperienza. L’invito
è rivolto ad aziende nazionali
e internazionali caratterizzate
da alti profili di responsabilità
sociale.
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Expo
Sala: «Siamo nei tempi» Ora l'incontro con Cantone
TUTTI i riflettori sono puntati
su di lui, Raffaele Cantone, il
magistrato anticorruzione che il
premier Matteo Renzi ha messo
a vigilare sull’Expo di Milano, e
sulla prima mossa con cui
interverrà sul cantiere di Rho.
«Credo arriverà già con qualche
azione incisiva », ha detto ieri
Giuseppe Sala, commissario
unico
dell’evento,
in
Campidoglio nella capitale per
firmare il protocollo «Roma
verso Expo» insieme al sindaco
Ignazio Marino. Escludendo un
vertice con il numero uno
dell’Authority
anticorruzione
durante la sua due giorni
capitolina, Sala ha aggiunto:
«Lasciamo lavorare Cantone.
Credo ci incontreremo la
settimana prossima. La prima
mossa ovviamente deve farla
lui, così recita il dl e quindi
aspettiamo un attimo che prenda
posizione». «CANTONE sa
benissimo - ha aggiunto il
commissario - che bisogna
coniugare rapidità con il
massimo della legalità». E
proprio la legalità è stata al
centro della relazione sull’Expo
presentata dal presidente di
Regione Lombardia, Roberto
Maroni,
alla
commissione
antimafia del Pirellone. Rispetto
all’investitura di Cantone, il
governatore ha ribadito: «Io
avevo proposto poteri più forti
di questi, come quelli che hanno
il presidente del Consiglio e il
ministro
dell’Interno,
di
acquisire informazioni che sono
contenute nei fascicoli delle
inchieste giudiziarie in corso
per prevenire la corruzione. Ma
Cantone dice che i suoi poteri
sono sufficienti e gli credo. Gli
ho
garantito
massima
collaborazione». E parlando
delle bufere giudiziarie che
hanno travolto Infrastrutture
lombarde ed Expo, Maroni ha
aggiunto: «Pensiamo che si
tratti di atti di singoli, o
associati fra loro, ma non
collegati
alla
criminalità».
«COME Regione – ha detto il
governatore – siamo attrezzati a
fare bene il nostro lavoro di
controllo pur nei limiti delle
competenze che abbiamo», ma
«dobbiamo essere in grado di
mettere le persone giuste e di
rimuovere chi tradisce il
mandato
fiduciario
senza
guardare in faccia a nessuno»
pur nel rispetto «del principio
della
presunzione
di
innocenza». In attesa del primo
atto
del
supercommissario
anticorruzione, ieri Sala ha
ribadito che i lavori dei
Padiglioni sul sito espositivo
saranno
completati
senza
sforare le scadenze: «Sui lavori
della piastra siamo già tra il 55
e il 60 per cento e chi vede i
lavori si accorge che il cantiere
sta cambiando settimana dopo
settimana. Ora il tema è l’arrivo
dei Paesi e come gestirlo dal
punto di vista operativo e
logistico ». SALA ha anche
precisato che «c’è stato anche
molto di buono in questi quattro
anni di lavoro. Abbiamo fatto
lavorare
1.200
aziende,
assegnato gare per quasi un
miliardo. Le problematiche non
vanno sottovalutate ma c’è stato
un mondo di aziende che ha
lavorato nella legalità». IL
PROTOCOLLO siglato ieri con
il sindaco Marino prevede la
creazione di un programma di
mostre, conferenze, spettacoli e
degustazioni che tra settembre
2014 e ottobre 2015 consentirà
agli oltre 140 Paesi che
aderiscono a Expo di presentare
a Roma i propri progetti di
partecipazione, facendo tesoro
dei flussi turistici che la Città
eterna attira. Tra gli spazi
espositivi coinvolti ci sono il
museo dell’Ara Pacis di
Augusto, il complesso del
Vittoriano e l’aeroporto di
Fiumicino. E informazioni su
Expo verranno diffuse anche
attraverso il sistema delle
biblioteche civiche e dei centri
culturali della periferia.
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Expo
«Chi paga
la mazzetta
deve perdere
l’appalto»
ROMA
Paghi una tangente? Perdi
l’appalto. Apparentemente, sembra una
cosa ovvia, lapalissiana.
Ma così non è, se il presidente dell’Autorità anticorruzione, Raffaele Cantone arriva a dire che una
clausola di questo tipo inserita nei
contratti d’appalto «risolverebbe
molto problemi».
A pochi giorni dal decreto che
ha affidato poteri più ampi al numero uno dell’Anticorruzione,
Cantone è stato sentito oggi in audizione dalla commissione AmbientedellaCamera.Cantone,che
potrà richiedere il commissariamento di singoli appalti e prenderà in carico anche l’Authority dei
contratti pubblici, è atteso ora alla
prova dei fatti ed Expo sarà il primo banco di prova. «Lasciamo lavorare Cantone. Credo ci incontreremo presto. La prima mossa
ovviamente deve farla lui, così recita il decreto e quindi aspettiamo
un attimo che prenda posizione»,
sottolinea il commissario unico di
Expo 2015, Giuseppe Sala. 1
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Expo
Grotta Remeron, pulizia-spettacolo degli speleologi
Comerio
Sarà una domenica particolare la prossima per la Grotta Remeron di Comerio.
La Società speleologica italiana ha
organizzato una curiosa iniziativa
chiamata“Puliamoalbuio”,legata
all’evento “Puliamo il mondo” di
Legambiente. L’obiettivo è pulire
e bonificare gli ambienti sotterranei della grotta dai resti delle innumerevoli discese speleologiche effettuate nel corso degli anni.
Tutta l’operazione di pulizia
della grotta, affidata agli esperti
dello Speleo Club Valceresio e del
Cai di Gavirate, che quest’anno
festeggia i 100 anni dalla prima
I cunicoli della Remeron
apertura al pubblico, potrà essere
ammirata dai visitatori, dalle
10.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 17,
con una discesa ogni mezz’ora.
Fino al 1900 la grotta, raggiungibile solo a piedi dalla frazione
Mattello lungo il sentiero 12 del
parco Campo dei Fiori dopo una
camminata di circa tre quarti
d’ora,èrimastainesplorata,senon
per pochi metri all’ingresso.
Nel 1900 l’impresa di Luigi
Bertarelli, con Luigi Orrigoni,
don Giacomo Pensotti e don
Luigi Tadini che la esplorarono
fino a giungere alle rive del laghetto a quota -175 metri. La prima
parte della grotta, quella più age-
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vole, fu aperta al pubblico nel 1914,
dopo essere stata attrezzata con
impianto di illuminazione e scale.
Nelle esplorazioni del 1924/26
il comeriese Felice Binda non
riuscì a superare il lago Bertarelli,
operazione che riuscì nel 1934,
quando venne collocata all’interno di una nicchia una statua di
Lourdes che prese il nome di Madonnina degli Abissi.
«La Remeron è una grande attrazione che solo Comerio può
vantare sul nostro territorio: vogliamo valorizzarla in vista anche
di Expo, per farla conoscere anche
al grande pubblico», commenta il
sindaco Silvio Aimetti. 1 M. Fon.
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Expo
NEWS
NASCE «ROMA VERSO EXPO MILANO 2015»,
un programma di mostre, conferenze, spettacoli e degustazioni che, col coinvolgimento
delle ambasciate, tra settembrßΩe 2014 e ottobre 2015, consentirà ai 140 paesi aderenti
a Expo di presentare, in location esclusive, i
propri progetti di partecipazione e le eccellenze produttive, culturali e turistiche. A siglare
ieri il protocollo d’intesa, il sindaco di Roma,
Ignazio Marino, e l’ad di Expo 2015 spa,
Giuseppe Sala. Gli spazi espositivi coinvolti
nel progetto saranno: il Museo dell’Ara Pacis, il Complesso Monumentale del Vittoriano (Ala Brasini) e l’Aeroporto di Fiumicino
(Terminal 3).
I L LY ,
PA RT NER UFFICIALE
DI E XPO 2015
PER IL CLUSTER
DEL CAFFÈ, que-
sto mese s’è
fatto promotore
di tre iniziative
che anticipano
l’esposizione
universale. Sono
un inedito reportage fotografico (28 scatti)
dell’artista brasiliano Sebastião Salgado,
realizzato in Costa Rica e Salvador e che
racconta lo scorrere della vita quotidiana
nelle piantagioni e la bellezza di quelle terre. È in mostra nello spazio illyartlab della
Triennale di Milano. Museo che ospita
anche la mostra dei barattoli per caffè usati
dall’azienda triestina dal 1933 a oggi e un’art
collection realizzata da quattro giovani artisti
di paesi che esporranno nel Cluster del caffè: Esteban Piedra León del Costa Rica,
Naufus Ramírez-Figueroa del Guatemala,
Elias Simé dell’Etiopia e Adàn Vallecillo
dell’Honduras.
EXPO OCCASIONE PER FAVORIRE L’INTEGRAZIONE CULTURALE DEGLI STRANIERI CHE VIVONO
A MILANO grazie a un progetto promosso dal
Comune di Milano, finanziato dall’Ue e realizzato in collaborazione con il
Forum Città Mondo Il piano si concretizza in un «orto
del mondo» di 1.000 mq,
creato nella cascina Sora,
nella periferia Nord-ovest
di Milano, presso l’Azienda
agricola Paloschi. L’orto è
biologico da una cinquantina di stranieri Vi cresceranno frutti, ortaggi e legumi di
altri continenti come quinta,
maca, peperoncino e mai del
Perù, gombo del Libano, legumi cubani, abanesi e rumeni, coriandolo,
calendula e arachidi.
Luisa Contri
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Expo
Expo, Roma si aggancia all'evento
- (e.spa.) Lavori ultimati nei
tempi
previsti,
opere
connesse al grande evento
portati a termine e un super
controllo sui cantieri che
garantirà
trasparenza
e
appalti puliti. E’ una ventata
di ttimismo quella che è
arrivata ieri da Roma
sull’Expo
2015.
L’amministratore
delegato
Giuseppe Sala (nella foto
Archivio), non ha avuto
dubbi sulla prosecuzione dei
lavori e sulla chiusura del
cantiere nei tempi prestabiliti.
«Io penso veramenteche le
opere saranno ultimate in
tempo. - ha detto - Ormai sui
lavori della piastra siamo tra
il 55 e il 60% e chi vede i
lavori si accorge che il
cantiere
sta
cambiando
settimana dopo settimana.
Ora il tema è l'arrivo dei
Paesi e come gestirlo dal
punto di vista operativo e
logistico» ha aggiunto. Stesso
ottimismo anche da parte del
governatore Roberto Maroni.
«Sto a quello che mi ha detto
il commissario Sala e al
cronoprogramma che mi ha
fornito - ha sottolineato il
presidente della Regione
Lombardia - tutte le opere
previste si faranno, l'ultima
per il 30 aprile, che
comunque è prima del primo
maggio, inizio di Expo».
Maroni ha aggiunto di
attendere ancora risposte dal
Governo
sulle
opere
connesse, a partire dalla
defiscalizzazione
della
Pedemontana: «Sembra che
la cosa si sia indirizzata sulla
strada giusta - ha comunque
sostenuto dopo una lunga
attesa -. La prossima
settimana c'è la riunione del
Cipe e sono convinto che si
prenderà una decisione ».
Intanto anche Roma diventa
protagonista. Protocollo con
Campidoglio per visibilità e
promozione
evento.
La
Capitale offrirà visibilità agli
oltre 140 Stati che hanno
aderito
alla
prossima
Esposizione Universale e lo
farà attraverso rassegne,
convegni, mostre, spettacoli e
degustazioni in diversi spazi
espositivi:
dal
Museo
dell'Ara Pacis al Complesso
monumentale del Vittoriano
fino
all'aeroporto
di
Fiumicino (Terminal 3). Il
sindaco di Roma Ignazio
Marino e l'amministratore
delegato di Expo 2015
Giuseppe Sala hanno firmato
il protocollo Roma verso
Expo Milano 2015, progetto
che si avvale del patrocinio
dei ministeri agli Affari
Esteri, alle Politiche agricole
e
del
Mibact.
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Expo
Due giorno per la Cgil
tra incontri e voci
Domani c’è Camusso
VARESE
La Cgil Lombardia sceglie Varese per la festa regionale: in programma alla Schiranna tre giorni tra dibattiti,
incontri e intrattenimento, da domani
fino a domenica all’area feste di via
Vigevano.
Imprese artigiane, risorsa per la
ripresa (domani 15.30), Garanzia
giovani e Appalti, legalità, Expo
(sabato 15.30 e 18), Rinnovare la
Cgil, idee a confronto (domenica
15.30).
L’apertura domani mattina
spetta a Nino Baseotto, segretario generale Cgil Lombardia, che
al termine della relazione introdurrà la leader nazionale Susanna Camusso. L’emergenza lavoro
è tra le priorità, insieme ad altri
temi caldissimi come quello relativo a Malpensa e alla situazione
Expo. L’appuntamento regionale
è giunto alla sua sesta edizione,
ma è la prima volta che si tiene
a Varese: «È un’occasione per
riportare al centro dell’attenzione il lavoro, per rivedere priorità
ed emergenze - commenta Umberto Colombo, segretario generale Cgil Varese - e lanciare un
messaggio anche a livello provinciale rispetto a risposte concrete
che ci aspettiamo rispetto a
emergenze che ancora ci sono,
come il finanziamento della cassa integrazione in deroga e gli
ammortizzatori sociali, e perché
si torni a parlare in provincia di
Varese di politiche attive del lavoro per dare possibilità a chi l’ha
perso, e parlare di disoccupazione giovanile che qui colpisce un
giovane su tre».
Sea-Handling e Malpensa, legalità ed Expo, riflessioni su
Lombardia e l’Italia in generale:
«È una vertenza sindacale complicata quella che riguarda Malpensa, lo sapevamo e già dal primo maggio ne avevamo individuato la complessità, ne parleremo con Susanna Camusso - ha
spiegato Nino Baseotto, segretario regionale Cgil - parleremo
anche del Job Act, di attualità in
quanto proprio il 24 giugno sarà
in discussione in Parlamento.
Tutti sanno la nostra posizione
in merito, la ricetta “serve più
flessibilità” ha prodotto finora
una disoccupazione giovanile
che sfiora il 40%. Altro argomento importante è quello della legalità ed Expo: i ritardi ci sono e
vanno colmati e il sistema deve
garantire trasparenza, correttezza e un’onesta gestione delle risorse pubbliche. Infine chiuderemo con una riflessione su di
noi, come rinnovare la Cgil».
Non mancheranno spettacoli
di musica dal vivo (The Wet Dogs,
Nada, Contro3 Band, Black Beat
Movement, Lo Stato Sociale), ristorante, bar e griglia, è previsto
lo schermo per seguire le partite
dei Mondiali di calcio, una su
tutte quella di domani (ore 18 c’è
Italia-Costarica). 1 A. Ame.
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Expo
Pista ciclabile sul Bardello per l’Expo
«Offriamo ai turisti le nostre bellezze»
Il sindaco Del Torchio vuole aggiungere un tratto in paese al previsto nastro tra i laghi
«Pacchetti completi con i Comuni circostanti per attirare il flusso legato all’evento»
Besozzo
MATTEO FONTANA
Una pista ciclabile lungo il fiume
Bardello e pacchetti turistici completi, in vista di Expo 2015, perché
anche Besozzo può dire la sua sul
turismo.
«La pista ciclabile di collegamento tra il lago di Varese e il Maggiore, che auspichiamo sia pronta
prima di maggio 2015, passerà anche dal nostro paese - spiega il sindaco Riccardo Del Torchio - Noi
vorremmo aggiungere una bretella che costeggi il fiume Bardello,
riscoprendo antichi sentieri per
arrivare in centro a Besozzo».
ri - prosegue Del Torchio - è chiaro
che si tratta di un turismo “mordi
e fuggi”: se si unissero le forze con
i Comuni limitrofi, facendo rete,
la proposta turistica sarebbe ancora più completa e interessante.
Penso a Gavirate, Laveno, Monvalle, Brebbia, Leggiuno, Travedona e Cadrezzate».
Besozzo è pronta a fare la sua
parte, mettendo in mostra le sua
attrazioni storiche, religiose, culturali e naturalistiche. Dalla chiesaparrocchialediSant’Alessandro
al santuario del Beato Nicone, dal
castelloalpalazzocomunale,icortili, le passeggiate e l’oasi naturali-
Tempi stretti
Un obiettivo ambizioso ma non
impossibile, anche se i tempi sono
stretti. I lavori di collegamento tra
le ciclabili partiranno da Gavirate.
Il tratto besozzese che il Comune vorrebbe aggiungere partirebbedallazonaMadrè,costeggiando
il fiume fino al ponte sulla statale
che verrebbe aggirata scavando
un sottopasso, per giungere al parco di via Milano e da lì in futuro
fino a piazza 1° Maggio. «Il nostro
paese ha tutte le risorse per offrire
un pacchetto completo ai visitato-
Lo snodo da Madrè
al parco di via Milano
costeggiando il fiume
e dribblando la statale
stica Bozza Lago. La pista ciclabile,
con possibilità di noleggiare le biciclette al parco, sarebbe la ciliegina sulla torta.
Occasione da sfruttare
«A Besozzo si possono trascorrere
tranquillamente un paio di giorni
o un fine settimana - sottolinea il
sindaco - stiamo pensando a visite
guidate nel centro storico da proporre al mattino. Vogliamo poi recuperare e rendere fruibili i sentieri presenti sul territorio comunale, che potrebbero essere percorsi nel pomeriggio per arrivare
al lago Maggiore e alla Bozza».
Un nodo da risolvere subito è la
carenza di collegamenti tra l’area
Expo e questa zona del Verbano,
come anche la mancanza di coordinamento per arrivare a una proposta turistica unitaria. «Dobbiamo saper sfruttare al meglio le potenzialità del web per far conoscere le proposte del nostro territorio
oltre i confini tradizionali - conclude il primo cittadino - Expo sarà una grande palestra per il nostro territorio, per capire quello
che vogliamo fare da grandi. Se
tutto finirà nei sei mesi di esposizione universale avremo perso
una grande occasione». 1
Si allarga la rete di piste ciclabili sui laghi VARESEPRESS
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Expo
«Un format da replicare per valorizzare luoghi e grandi monumenti»
UN FORMAT da copiare.
Per
Giorgio
Rapari,
vicepresidente
di
Confcommercio Milano e
presidente
del
comitato
nazionale dell’associazione
per l’Expo del 2015, lo
spettacolo di luci al Castello
Sforzesco
ispirato
all’Esposizione
universale
del 1906 potrebbe essere
«una sorta di fil rouge da qua
all’Expo del 2015, un modo
per valorizzare i luoghi di
attrazione della città e dare
un segnale al territorio che
ospiterà la manifestazione ».
Lo show, in programma nel
fine settimana nel Cortile
della Rocchetta, prosegue
una sperimentazione iniziata
in
dicembre,
con
l’illuminazione natalizia in
piazza della Scala. Dopo aver
raccolto buoni riscontri per
quel
primo
evento,
Confcommercio ha promosso
un nuovo progetto. Non è
l’unico sul fronte culturale.
«A partire dalla Regione e
dal Comune – spiega Rapari
– stiamo proponendo di
utilizzare il progetto digitale
Ecosistema E015 per i vari
palinsesti
culturali.
Può
essere uno strumento per
comunicare le varie attività
già di quest’estate, così poi
ogni utente può costruire il
suo palinsesto su misura».
Per rendere il territorio più
attrattivo e capace di
rispondere ai bisogni dei sei
milioni di ospiti stranieri
attesi durante i sei mesi
dell’evento, l’Unione dei
commercianti ha studiato
programmi
specifici
di
formazione per «interloquire
con un turismo con capacità
di spesa diverse da quello
business, a cui il territorio
milanese è più abituato »,
ricorda Rapari. NON solo
alberghi, quindi, ma anche
«agriturismi, l’ospitalità nelle
case»
o,
ancora,
«la
possibilità che si abbini a
Expo il turismo religioso»,
anche
sull’onda
della
popolarità di papa Francesco.
L’associazione sindacale ha
anche predisposto corsi di
lingue e una «formazione
procedurale», spiega Rapari,
«per sapere come si ricevono
i turisti di diverse nazionalità
e quali sono le loro abitudini
».
Luca
Zorloni
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Expo
«Renzi blocchi il quarto binario»
LEGNANO
Un’opera
«costosissima e inutile», anzi
«dannosa », che finirebbe
«per creare pochi benefici e
tantissimi danni », e che
quindi deve essere «fermata a
ogni costo». Il Comitato
civico Rho-Parabiago c’era
già riuscito una volta
ottenendo dal Consiglio di
Stato l’annullamento della
delibera di finanziamento del
Cipe, ma adesso l’iter per il
potenziamento della tratta
ferroviaria Rho-Canegrate è
ripreso e sta marciando a
tutto vapore. Quindi è
arrivato il momento di
giocarsi il tutto per tutto,
puntando direttamente al
presidente del Consiglio
Matteo Renzi. Renzi è un
primo ministro interventista,
che chiede ai Comuni di
segnalare ad esempio i lavori
necessari alle scuole? Il
Comitato prende la palla al
balzo e gli si rivolge
direttamente, spedendo poi in
copia
le
proprie
considerazioni sul quarto
binario anche al ministro
delle Infrastrutture Maurizio
Lupi, al ministro dello
Sviluppo economico Federica
Guidi,
a
quello
dell’Economia Pier Carlo
Padoan
e
a
quello
dell’Ambiente
Gianluca
Galletti, più naturalmente
tutti i vice. La lettera aperta,
firmata dal presidente del
Comitato Alberto Maggioni,
è più che chiara fin dal
proprio oggetto, che recita
"Richiesta di archiviazione
del progetto". In sei pagine
fitte fitte, il Comitato espone
le ragioni del suo no, che
sostiene
con
sempre
crescente
convinzione
dall’ormai lontano 2009: «Il
potenziamento della tratta,
lunga 9 chilometri, costerà la
bellezza di 400 milioni di
euro - sono in sintesi le
contestazioni di Maggioni e
dei suoi -. Riteniamo che
l’opera,
oltre
che
evidentemente
costosa,
avrebbe
significativi,
inequivoci e unanimamente
riconosciuti
impatti
ambientali,
oltre
che
un’utilità
quantomeno
discutibile». Sull’utilità il
Comitato
ha
sempre
sostenuto che alla fine per
ottenere un incremento del
numero di treni sarebbe
sufficiente sfruttare meglio la
tratta già esistente, senza
bisogno di spendere un
capitale;
sull’impatto
ambientale, il fronte del no fa
notare come anche il
Ministero dell’Ambiente già
nel 2004 avesse constatato
«che la ristrettezza del
corridoio
fisicamente
a
disposizione
della
linea
ferroviaria e il fitto contesto
urbanistico comportano una
situazione limite già nelle
condizioni attuali e rendono
estremamente problematico
qualsiasi potenziamento ». Di
fatto, posare un nuovo
binario comporterebbe i
danni maggiori per Vanzago,
paese
che
sarebbe
praticamente tagliato in due
da un sedime che oggi misura
14 metri di larghezza, e
domani ne misurerebbe 31.
Se bisognava potenziare la
ferrovia - è la tesi del
Comitato - , bisognava
insomma pensarci prima di
costruirci attorno dei paesi,
perchè adesso un’opera come
quella
che
Regione
Lombardia ha dichiarato
come necessarie per Expo
finirebbe per stravolgere il
territorio e rovinare la vita a
centinaia di famiglie. Eppure
l’iter del progetto va avanti, e
ora tutto sta nel capire se
Roma
prenderà
in
considerazione anche questo
punto di vista. Luigi Crespi
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Expo
Dal mondo con Gusto
SI È CONCLUSO ieri a Monticelli
Brusati nelle cantine «La Montina»
l’evento «Gusto», organizzato da
Bresciatourism e destinato a 23 tra
tour operator e giornalisti provenienti
da tutto il mondo. Alla giornata
hanno presenziato anche due
rappresentanti dell’Expo: Giancarlo
Perrella e Valeria Albertini. «Expo
2015 ha voluto conferire il proprio
patrocinio a “Gusto” perché è stata
ritenuta una iniziativa significativa
per invogliare i turisti stranieri a
venire in Lombardia - dice Perrella Le attrattive che l’enogastronomia
offre sono molteplici e da questo
punto di vista Brescia è una vera
scoperta. Workshop come questo
sono funzionali e ci interessano sia
perché la proposta di Expo 2015 va
ad ampliarsi, ma anche perché ci
consentono di incontrare buyers
internazionali
che
potrebbero
diventare “Venditori ufficiali” del
nostro programma, che prevede un
biglietto d’ingresso». Milla Prandelli
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Expo
Varese per l’Expo
mette in una vetrina
i suoi negozi “cult”
«Ci sarà la presentazione dell’attività, una breve intervista ai proprietari e la loro foto».
Lo spazio non sarà lunghissimo, per tenere il libro con un numero non eccessivo di pagine e
quindi poterlo stampare in edizione tascabile.
Ma il messaggio dovrà essere
ben veicolato. E soprattutto occorrerà definire la lista delle attività che vanno pubblicizzate.
«Sono tantissime, sicuramente tutte quelle storiche, ma anche
esercizi recenti che hanno già contribuito a caratterizzare Varese».
Migliaia di copie
La signora Vercellini all’interno della drogheria di piazza Giovine Italia
Unlibrosulleeccellenzevaresine. Una “vetrina” per rilanciare la nostra città durante Expo 2015. Questa l’iniziativa cui sta lavorando da alcuni mesi
l’assessorato al Marketing Territoriale.
Il progetto consiste nella realizzazione di un pamphlet tascabile,
con un numero contenuto di pagine, comunque in grado di ospitare
almeno cento esercizi storici o anche recenti, ma rappresentativi di
Varese.
«Lo stiamo realizzando in collaborazione con una società di Milano – spiega l’assessore Sergio
Ghiringhelli – che ha già all’attivo
altri volumi di questo tipo, ad
esempio sui Navigli». Il titolo do-
vrebbe essere “Le eccellenze di
Varese” e sarà pronto all’incirca
per settembre. Insomma, con ampio anticipo rispetto all’inizio del
semestre di Expo.
Nel padiglione dell’azienda
«E la cosa importante – continua
Ghiringhelli – è che verrà esposto
allo stand che l’azienda avrà all’interno dei padiglioni. La nostra città sarà quindi in vetrina a livello
mondiale».
Il libro sarà anche una sorta di
agenda, con le principali attrazioni del territorio: il Sacro Monte, il
lago e tutti i luoghi da visitare. E
quindi la parte dedicata ai negozi.
Ad esempio, non mancherà il celebre Vercellini di piazza Giovine
Italia. Così come Buosi, che a Varese si articola nella pasticceria di
Denis Buosi e nella gelateria di
Marco Buosi e Juanita Lorenzon.
Il volume sarà stampato in diverse migliaia di copie. E non resterà solo alla Fiera. «Una buona
parte di copie le diffonderemo sul
territorio, in modo che i turisti che
vengano abbiano una guida di tutto quello che c’è da vedere e dei
locali tipici varesini».
Insomma, la promozione del
territorio, da questo punto di vista,
non sta venendo trascurata. E una
guida per Varese, per conoscere il
territorio, non mancherà in vista
del gran evento mondiale che accenderà i riflettori su tutta la Lombardia, oltre che sul resto del Paese. Ed è proprio su questo che Varese deve competere.
Riuscire a portare turisti sul
territorio, ed evitando che escano
dalla regione. 1 M. Tav.
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Expo
Soldini e Comencini raccontano la città che non avete mai visto
VENTI
PROGETTI
FINANZIATI
tra
lungometraggi, web series,
corti e documentari. È un bel
bilancio quello dell’assessore
regionale
alle
Culture
Cristina Cappellini, che è
riuscita in quella che ormai
sembrava un’utopia, far
tornare la Film Commission
lombarda ad alti livelli di
produttività e qualità. «Sì è
un grande successo —
sorride soddisfatta l’assessore
leghista— i fondi stanziati
sono andati via subito, vuol
dire che il settore tira. E
soprattutto
abbiamo
realizzato il nostro obiettivo,
valorizzare le produzioni
cinematografiche del settore
lombardo». Spigolando tra le
scelte della giuria, troviamo
qualche
sorpresa.
Ad
esempio sono stati bocciati
Aldo, Giovanni e Giacomo.
Al loro film «Il ricco il
povero e il maggiordomo » è
stato
preferito
il
lungometraggio
«Principianti» del meno
famoso Claudio Cupellini.
Quarantamila euro sono stati
assegnati al documentario
che sarà il fiore all’occhiello
di
Expo:
«Milano
2015—spiega la Cappellini—
rappresenterà la città in tutte
le sue diverse sfaccettature.
La presenza di quattro registi
tutti di assoluto livello
garantisce l’altissima qualità
del
prodotto».
Il
documentario sarà girato da
Cristina Comencini, Giorgio
Diritti, Enzo Monteleone e
Silvio
Soldini.
Regione
Lombardia ha stanziato un
milione e mezzo di euro,
fondi gestiti interamente
dalla Film Commission. Un
progetto che ha seguito le
orme di quello piemontese,
che già funzionava a pieno
ritmo. «Per molti anni la Film
Commission
è
stata
trascurata, era bloccata—
insiste
l’assessore—per
questo ci siamo impegnati fin
da
subito,
ritenendo
strategico
il
settore
cinematografico come tutto il
settore dell’audiovisivo che
vogliamo
continuare
a
sostenere. E tutto è stato
concertato con gli operatori
del settore, niente è stato
calato dall’alto. Un grande
lavoro è stato fatto dal
presidente
dimissionario,
Paolo Pelizza, che vorrei
ringraziare ». PROPRIOin
questi giorni sono al vaglio
della
presidenza
della
Regione le candidature per la
presidenza
dell’organismo
che deve promuovere sul
territorio la realizzazione di
fiction, spot e tutte le forme
di produzione audiovisiva. Ci
sono state anche polemiche,
non sul criterio delle
assegnazioni, ma sul fatto
che i soldi stanziati sono
terminati
in
brevissimo
tempo. «Che i fondi siano
finiti subito lo considero un
fatto
positivo—rimarca
l’assessore— vuol dire che
c’era bisogno e anche
interesse da parte di molti.
Ovvio che le risorse rispetto
alle richieste non sono mai
abbastanza per soddisfare
tutti, ma negli ultimi anni
un’iniziativa di questo genere
non era mai stata realizzata.
Va tutto nel segno della
concretezza che il presidente
Roberto Maroni ha voluto
dare al suo governo, e anche
alla
sua
giunta».
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Expo
La giunta Farisoglio si isola e non dà il buon esempio
CASTELLANZA – (s.d.m.)
«L'area vasta? Esiste solo
quando conviene a qualcuno:
o si decide insieme su tutto
oppure ognuno guardi a casa
propria ». Lo ha dichiarato di
recente il primo cittadino
Fabrizio
Farisoglio,
auspicando una sinergia
istituzionale che, nei fatti,
viene proclamata da tutti ma
quasi mai si traduce in realtà.
Una
considerazione
apprezzabile per Michele
Palazzo
(foto
Blitz),
presidente dell'Associazione
Ecomuseo della Valle Olona,
il quale - tuttavia - invita il
sindaco a fare autocritica:
«Sa benissimo che il primo a
non creare sinergie è proprio
lui, che anche in questa
occasione
si
dimostra
contraddittorio».
Prende
come
esempio
proprio
l'Ecomuseo che potrebbe
essere una grande occasione
di rilancio territoriale anche
in vista di Expo: «Farisoglio
ha condiviso l'iniziativa
dall’inizio ed è nostro socio,
eppure sembra avere fatto
marcia indietro. Basti pensare
che a Castellanza non c'è
ancora un collegamento
ciclopedonale con il Parco
del Medio Olona e il Parco
dei Mulini, non ci è stata mai
offerta una sede in quanto
comune capofila, non ci
hanno dato il patrocinio per
la seconda “caccia al tesoro”
né
hanno
risposto
positivamente alla nostra
lettera che lanciava proposte
culturali per Expo: anzi, il
sindaco e il suo assessore alla
Cultura Fabrizio Giachi una
risposta l'hanno mandata, ma
solo per dire che ci
chiameranno se lo riterranno
opportuno». Di qui la
conclusione che «la prima a
essersi
isolata
è
l'amministrazione
castellanzese, che non sta
certo
dando
il
buon
esempio». Quale sarebbe il
motivo? «Il fatto è che i
nostri politici non amano
sedersi al tavolo con chi ha
colori politici diversi dai
loro: hanno pregiudizi e
questo li blocca». Palazzo
lancia quindi la sua sfida:
«Se Farisoglio crede davvero
in ciò che ha detto, si metta
nella testa il progetto
dell’Ecomuseo per cambiare
il passo: serve superare
egoismi e campanilismi per
avviare
una
rivoluzione
culturale che abbia a cuore il
futuro
della
Valle.
L'Ecomuseo
potrebbe
ripartire alla grande da
Castellanza, porta d'ingresso
della provincia, ma non sarà
mai possibile se non sarà
questo comune a dettare
l'agenda.
Tanto
per
cominciare
potrebbero
rispondere
all’ennesima
lettera con cui chiediamo un
incontro
con
tutte
le
amministrazioni:
perché
Castellanza non si è ancora
fatta
avanti?».
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Expo
Expo, i giapponesi brindano al loro padiglione
MILANO - (a.g.) - Colpo di
martello alle due botti di
sake, un brindisi e via. Con la
tradizionale cerimonia del
Kagamibiraki, ieri mattina
nei cantieri di Expo il
Giappone
ha
celebrato
l'avanzamento dei lavori per
il proprio padiglione avviato
in
maggio.
Scavi
e
fondazioni sono completati,
comincia
a
sbocciare
l'edificio fuori dal piano della
terra. Il gesto d’augurio ha
coinvolto il console generale
a Milano Kyoko Koga, il
commissario unico Giuseppe
Sala e il commissario
generale di sezione del
Giappone Tatsuya Kato, oltre
al vice presidente della
Regione, Mario Mantovani.
Il
progettista,
architetto
Atsushi Kitagawara , punta a
mostrare la conoscenza,
l'esperienza e le tecniche
racchiuse nel cibo e nella
cultura alimentare nipponica.
«Abbiamo
pensato
di
sviluppare il concetto di
diversità armoniosa», ha
sottolineato Tatsuya Kato. «Il
Giappone ha un'antichissima
cultura
alimentare,
di
attenzioni agli sprechi, di
pratiche agricole, ittiche e
forestali che operano da
sempre in armonia con la
natura - ha commentato Sala
- Sono certo che dalla
presenza
del
Giappone
emergeranno
interessantissimi spunti di
riflessione rispetto alla sfida
che abbiamo lanciato di
proporre soluzioni concrete
per rispondere alle sfide
alimentari del millennio,
promuovendo uno sviluppo
orientato alla sostenibilità e
al rispetto delle risorse
naturali». La cerimonia si è
svolta sotto la vela del
decumano, tutto intorno
fervono i cantieri in cui sono
attivi al momento circa 1.100
operai:
da
settembre
dovrebbero diventare tremila.
Si lavorerà 24 ore su 24, con
diversi
Paesi
impegnati
fianco a fianco a costruire i
loro padiglioni. Entro giugno
ai 15 Paesi che già hanno
iniziato (in primis Germania,
Azerbaijan, Santa Sede,
Angola e Cile) dovrebbero
aggiungersene 15, altri dieci
entro luglio e 7/8 ogni mese.
In tutto hanno aderito 144
Paesi e tre organizzazioni
internazionali,
di
questi
55-60
costruiranno
loro
padiglioni nazionali mentre
gli altri si riuniranno in quelli
collettivi, i cluster, dedicati a
riso, caffè e altri prodotti.
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Expo
Expo, cinque esperti
per setacciare gli appalti
MILANO
Adesso che il governo ha approvato il decreto per dare poteri di controllo sull’Expo al presidente dell’anticorruzione, a Milano si aspetta l’arrivo di
Raffaele Cantone.
Il presidente della Lombardia,
Roberto Maroni, lo ha invitato a
«mettersi a lavorare subito e fare
quello per cui è stato chiamato».
La struttura che sembra delinearsi è di un team dell’anticorruzione distaccato all’Expo per occuparsi della verifica delle gare,
deibandiedelcommissariamento
Raffaele Cantone ANSA
degli appalti. Si pensa ad una squadra di 5 persone coordinate da
Raffaele Cantone.
Una delle novità introdotte dal
provvedimento del governo è la
possibilità di commissariare singoli appalti vinti da aziende che
sono coinvolte in inchieste giudiziarie, in modo da non pregiudicare i lavori. Cantone propone il
commissariamento, mentre spetta al prefetto indicare gli amministratori straordinario. Ed è da qui
che si comincia, «dalle aziende
chiacchierate, in particolare da
una» ha detto il Commissario unico per Expo 2015 Massimo Sala
senza nominare direttamente
l’impresa Maltauro, il cui ex ad,
Enrico Maltauro, è ora ai domiciliari per l’inchiesta della Procura
di Milano sugli appalti Expo. 1
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Expo
«Ricostruire l'area di centrodestra»
VARESE - Le ragioni
dell’appartenenza al governo
Renzi «sono note». Dice
proprio così il ministro
Maurizio Lupi iniziando
l’analisi politica di quello che
è appena stato - voto alle
europee e alle amministrative
- e di quello che dovrà essere.
E guardando al futuro ecco la
ricetta: «Ricostruire un’area
alternativa a Renzi e alla
sinistra». Partendo, nel suo
partito, «dal milione e
duecentomila voti», giudicato
«un ottimo inizio » per il
Nuovo
centrodestra.
Il
ministro delle Infrastrutture
era atteso ieri sera a Varese,
all’ex cinema Rivoli, in via
dei Bersaglieri, dove si era
già presentato - stessa sede,
appunto - qualche giorno
prima dell’ultima tornata
elettorale. Allora, aveva
spronato la "ciurma", adesso
con pacatezza l’esame dei
risultati e la rotta da
prendere. E’ arrivato da
Como Lupi; è arrivato
intorno alle nove e mezzo
accompagnato dal presidente
del Consiglio regionale,
Raffaele Cattaneo, e dal
coordinatore cittadino del
Nuovo
centrodestra,
Giovanni Chiodi. Giacca blu,
ma semi-casual, pantaloni
sportivi e sneakers ai piedi, il
ministro lombardo ha citato
proprio la Regione come
baluardo della coalizione di
centrodestra, ricordando che
«quando si ha la capacità di
rinnovarsi e di andare uniti,
la vittoria è possibile ». E
tirando una stoccatina a chi
«ha fatto tanto errori».
Messaggio a Forza Italia? E’
su questo doppio scenario,
governo con Renzi ma per
ragioni «note» e volontà di
costruire un’area che sappia
in futuro contrastare il Pd e la
sinistra, che scorre oggi il
Ncd. Lupi ha toccato anche il
tasto di Expo. Timori?
«Dobbiamo andare avanti,
venerdì abbiamo dato un
segnale forte in Consiglio dei
ministri. Ora spetta a Sala e
Cantone accelerare il più
possibile con tutti gli
strumenti a disposizione».
«C’è grande attesa per Expo
2015, il mondo ci guarda. Ho
incontrato gli Emirati arabi,
che avranno a Dubai Expo
2020, e ho toccato con mano
questa attenzione all’evento
del
prossimo
anno».
L’incontro all’ex Rivoli era
rivolto principalmente ai
presidenti di circolo di Ncd.
La sala può contenere circa
200 persone; ieri sera, erano
in 140 ad ascoltare il
ministro. Accolto da un
applauso, si è sistemato sul
palco, al tavolo dei relatori,
insieme a Cattaneo, e da lì ha
cominciato a tratteggiare il
cammino fatto dal partito di
Angelino Alfano e, quindi, le
prospettive
future.
Che
restano ancorate all’idea di
ridare smalto ad un’area
politica di centrodestra. Tra i
varesini presenti, il vice
sindaco
Carlo
Baroni,
l’assessore Enrico Angelini, i
consiglieri comunali Mauro
Pramaggiore
e
Stefano
Crespi. «Tornerò ancora,
tornerò presto », ha garantito
Lupi a fine serata. P.M.
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Expo
Jobmatch è il portale dedicato al lavoro
E a chi cerca e trova futuro nel turismo
Ieri la presentazione a Varese: in pochi giorni già duemila iscrizioni e 250 imprese
L’obiettivo è mettere in relazione domanda e offerta. Intanto cambia l’apprendistato
il tempo libero e la cura della persona. Jobmatch è uno strumento
Chi vuole lavorare nel che mette in collegamento canditurismo, magari in un albergo co- dati e aziende sulla base delle recime receptionist o come bagnino proche necessità, effettuando già
al mare, adesso può giocarsi una una prima «scrematura».
Il candidato, infatti, ha la possicarta in più.
Si chiama Jobmatch ed è il por- bilità di essere molto preciso sui
tale – accessibile all’indirizzo ht- propri titoli di studio, le specializtp://ebntjobmatch.it - promosso zazioni, la distanza dal domicilio
dall’Ente bilaterale nazionale del che è disposto a percorrere per
turismo per favorire l’incontro tra lavorare, fornendo alle aziende
elementi importanti per non efdomanda e offerta di lavoro.
A pochi giorni dal lancio si sono fettuare colloqui a vuoto.
La banca dati abbraccia l’intero
registrate già 250 aziende e dueterritorio italiano e ofmila candidati.
fre dunque un trampo22mila opportunità
Il candidato lino di lancio per tutte
persone motiIn palio – oltre alle ripuò fornire quelle
vate, che non hanno
chieste a tempo indeterminato valide semalle aziende paura di viaggiare per
l’Italia per una stagiopre - ci sono oltre
informazioni
ne o per più tempo.
22mila opportunità lamolto utili
vorative estive (la stima è di Assolavoro, alle selezioni Autovalutazione
All’interno del portale
l’associazione nazioc’è anche una scheda di
nale delle agenzie per
autovalutazione con la quale il
il lavoro).
Ristorazione, turismo, servizi candidato può capire i propri
alla persona e manifatturiero so- punti di forza e di debolezza, sceno alcuni dei settori pronti ad as- gliendo eventualmente percorsi
sumere con contratti che arrivano formativi per migliorarsi.
Inoltre, le informazioni inserialmeno fino alla fine del mese di
te vengono stampate formato eusettembre.
E poi ancora addetti alla sorve- ropeo e possono essere inviate per
glianza e al funzionamento delle posta elettronica o distribuite a
attrazioni di parchi giochi, tecnici mano.
Gli annunci sono “a termine”
del suono e delle luci, operatori
audiovisivi. Figure professionali e vengono rimossi una volta scadei servizi socio assistenziali e per duti, cosa che consente ai candi-
VARESE
ADRIANA MORLACCHI
dati di trovare sempre offerte
nuove e attive. Il portale è stato
presentato ieri a Varese, all’Ascom
di via Venosta, da Alfredo Zini che
è il presidente nazionale dell’ente
bilaterale del turismo. Un’occasione anche per tirare le fila del
ruolo dell’ente.
Un cambio di mentalità
«Dobbiamo cambiare mentalità,
proponendo soluzioni concrete
che aiutino l’occupazione – ha
detto Zini - Nello stesso tempo le
aziende, soprattutto quelle medio-piccole, devono rendersi conto del valore dei dipendenti».
«Sono i lavoratori che fanno la
vera differenza tra una struttura
e un’altra. Prendere uno stagista
per qualche tempo, e fargli pelare
patate e basta, non va a vantaggio
di nessuno, perché bisogna guardare sempre a un orizzonte più
grande che quello del proprio tornaconto immediato».
E le novità non sono finite. Federalberghi e Faita hanno siglato
ieri con le organizzazioni sindacali di categoria - Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs - un accordo in
materia di contratti a termine e di
apprendistato che interessa oltre
200 mila lavoratori nel comparto
turistico-ricettivo.
Non si applicherà più il cosiddetto “stop-and-go”, con la conseguente possibilità di stipulare
contratti a tempo determinato in
successione. 1
Gli annunci su Jobmatch sono a termine: le offerte sono sempre nuove
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Expo
Expo si allea con Coca-Cola
È il soft drink ufficiale
DI
FRANCESCA SOTTILARO
Mentre sta modellando sui mondiali Fifa
la più grande campagna marketing del
brand e si prepara ad approdare in Europa con il marchio Coca-Cola Life (una
versione con meno calorie della più nota
Coca-Cola), ecco un nuovo impegno con
Expo 2015 per il gigante di Atlanta. Il
brand è da ieri partner dell’Esposizione
universale di Milano in qualità di Official soft drink. E da bibita gassata ufficiale dell’evento sarà impegnata nella
promozione di Expo nel mondo nell’ambito della propria comunicazione e delle
iniziative di marketing.
Gli organizzatori guidati dall’a.d. Giuseppe Sala hanno scelto la multinazionale americana in virtù «dell’impegno
globale dell’azienda sul fronte dell’innovazione, intesa come motore di una
crescita sostenibile, capace di generare
ricchezza per le comunità, rispettando
e tutelando al tempo stesso tutte le risorse utilizzate e incoraggiando stili di
consumo corretti ed equilibrati». E la
vetrina per valorizzare dal 1° maggio
al 31 ottobre 2015 le tematiche care
all’azienda come l’equilibrio alimentare,
l’importanza di una vita sana, e di stili di
vita attivi, sarà un padiglione corporate
di Coca-Cola nel quale prenderanno vita
il patrimonio, la visione e l’innovazione propri dell’azienda e in linea con il
tema dell’esposizione «Nutrire il pianeta, energia per la vita».
La partnership prevede un ricco calendario di iniziative, per offrire ai visitatori l’opportunità di riflettere sui
temi di portata mondiale e Coca-Cola
nell’ambito della propria comunicazione
e iniziative di marketing sarà promotrice dell’evento milanese.
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Expo
"Porte aperte ai luppoli": il turismo è servito
(mo.to.) - «Varese non è
Rimini» ma, piuttosto, si
candida a diventare polo
d’eccellenza di produzione
della
birra.
Così
ieri
l’assessore al Marketing
territoriale,
Sergio
Ghiringhelli, ha introdotto la
seconda
edizione
dell’iniziativa “Porte aperte
ai …luppoli!” che, senza
nulla togliere al folklore delle
città romagnole, per attrarre
turismo punta al connubio tra
storia e tradizione del
territorio.
Per
questo,
rinnovando lo spirito con cui
nel 1877 vide la luce la prima
cotta nel Birrificio Angelo
Poretti, sabato 21 e domenica
22 giugno le porte dello
storico
stabilimento
di
Induno Olona si apriranno ai
visitatori,
prevedendo
l’organizzazione di visite
guidate della durata di circa
un’ora e 15 minuti, per un
massimo di 40 persone a
turno. Il percorso si chiuderà
in bellezza con i sapori del
salumificio “Colombo Salvo
& C.”, che attraverso la
dosatura di luppoli servirà
salame rustico, vecchie tome
di Osmate e coppa del lago di
Varese. «Il successo di
un’azienda è dato anche dalle
persone che ci lavorano », ha
detto
l’amministratore
delegato di Carlsberg Italia,
Alberto Frausin, ringraziando
i suoi dipendenti che si
metteranno a disposizione
gratuitamente per bissare il
successo
dall’iniziativa,
quest’anno organizzata in
pieno "picco stagionale" di
produzione. Per un’azienda
che dal 2010 ad oggi ha
saputo entrare nelle case
dell’80 per cento degli
italiani,
partendo
praticamente da zero, e che
ha scelto Varese come centro
produttivo
d’eccellenza
sostituendolo alla Danimarca,
la scommessa è già vinta,
premiata tra l’altro dal
conferimento del titolo di
Birra Ufficiale di Padiglione
Italia a Expo 2015. In questo
fine settimana spumeggiante
sarà possibile visionare in
anteprima la versione 2014
della 7 luppoli “L’Estiva” e il
volume di Pietro Macchione
dedicato a “Angelo Poretti&
Co. – Storia, immagini e
protagonisti della birra nata
in
Valganna”.
Edizione
speciale anche per il Varese
Liberty Tour organizzato
dall’Agenzia Morandi che
nella giornata di domenica
farà partire un bus dedicato,
alle 16.30 dal piazzale delle
Ferrovie
dello
Stato,
prevedendo visita guidata e
degustazioni
nello
stabilimento della Valganna.
Le prenotazioni si raccolgono
allo IAT di via Romagnosi,
che risponde al numero 0332
281913 oppure inviando
un’email
all’indirizzo
[email protected]
t.
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Expo
«In tempi di crisi
no alla solitudine
Bisogna fare rete»
C
ontro la crisi, rifuggite
dalla solitudine. Facendo
rete si affrontano i problemi e si possono superarli». A Varese l’«ottimismo ragionevole» di Bernhard Scholz, 57
anni, presidente della Compagnia
delle Opere, che ieri è venuto a
visitarci in redazione, prima di
partecipare all’assemblea della
Cdo di Varese a villa Porro Pirelli.
Un tuffo nel passato, visto che
ScholzinGermaniaèstatogiornalista. Intanto ci ha aiutato a “leggere” la situazione economica attuale dall’osservatorio della sua associazione.
Sono giorni di scandali e settimana
scorsa il presidente della Liuc Michele
Graglia ha chiesto ai neolaureati di
«essere onesti». C’è bisogno di etica
in questa economia?
Lo Stato deve dare regole chiare,
poi però i parametri etici condivisi
non bastano, perché c’è sempre il
rischio che qualcuno preferisca
prendere le “scorciatoie”. Ecco
perché al centro ci dev’essere la
persona: se non sto alla realtà così
com’è, tradisco me stesso. Quello
che viene imposto dall’esterno
non è sufficiente: dobbiamo scoprire in noi stessi i criteri per dire
sì o no a certe proposte. È in se
stessichesidevetrovarelaragione
del fare impresa.
Quindi dov’è la responsabilità sociale
dell’imprenditore?
Un’impresa che funziona bene è
un bene comune. Ben venga l’adesione a programmi e progetti sociali e di solidarietà, perché le opere sociali sono sempre necessarie,
ma il primo problema che deve
porsi un imprenditore è quello di
cercare a fare bene ciò che gli è
chiesto di fare. È un bene per sé ed
è un bene comune, perciò occorre
riscoprire il nesso tra persona e
bene comune. La prima, vera responsabilità sociale è fare l’imprenditore fino in fondo. Se lavoro
bene, radico e faccio crescere la
mia impresa, faccio innovazione,
do un contributo all’occupazione.
Tutto nasce da lì.
vorare insieme, ristrutturarsi per
essere competitive, fare rete anche fuori dall’Italia.
È ottimista sulla ripresa?
Inmoltiperò,complicelacrisi,preferiscono le scorciatoie. Come mai?
«Il mio è un ottimismo ragionevole, non sentimentale, altrimenti si
rischia di essere schiacciati. È realismo: le imprese devono innanzitutto capire qual è la loro forza per
rilanciarsi nel mondo. Del resto,
l’Europa ha bisogno di Italia, ma
occorre un nuovo posizionamento strategico, meno improvvisazione per capire dove inserirsi, in
settori come tecnologia, food, arredo.
Se si arriva a questo punto, è un
sintomo di solitudine dell’imprenditore. Non succede se nel
mio fare impresa vivo in rapporto
con gli altri imprenditori, creo relazioni, mi muovo in un contesto
sociale avendo riferimenti che
vanno oltre me stesso.La via
d’uscita è fare rete, cambiare modo di gestire l’azienda,
creare nuovi rapporti
con persone con cui «Lo Stato dia
posso confrontarmi.
Chi vive l’esperienza regole chiare
della rete di rapporti,
Ma talvolta
trova il coraggio per afi parametri
frontare i problemi
etici comuni
quando questi si pongono, perché spesso la non bastano»
solitudine fa sì che i
probleminonsiaffrontino.
Elerispostedellapolitica,
come le giudica?
«Dobbiamo
scoprire
in noi stessi
i criteri
per dire no
a certe cose»
Questo Governo ha intenzioni serie. Nel merito si può discutere,
ma c’è bisogno di una
politica che voglia affrontare i nodi, come la
riforma della pubblica
amministrazione e
delle istituzioni, e il fisco, spero in
modo complessivo e non parziale.
È ottimismo? Se riesce a realizzaregranpartedeiprogettièunbene
per l’Italia.
Il Nord però soffre…
È in una difficile fase transitoria,
dolorosa, ma non è al capolinea.
SiamoinunaRegionecheèancora
tra le più competitive d’Europa,
con un manifatturiero specializzato che è primo al mondo come
creatività. Le aziende devono la-
Inquest’otticaExpopotrà
esserel’occasionegiusta?
Non penso che avrà effetti immediati, ma è
un’occasione per far riconoscere l’Italia, far
ri-incontrare l’Italia al
mondo e a tanti possibili investitori. Lo vedo
come un grande dialogo internazionale che
avrà i suoi effetti, magari più indiretti che
diretti, sulla crescita
economica.
A suon di scandali, non ci
stiamo vendendo bene…
Non sempre l’Italia
riesce a comunicare
quel che è, ma non ci
sono ragioni per non
presentarsi a testa alta nel mondo.
Cosa direbbe il giornalista Scholz?
La stampa ha una grande responsabilità, perché il futuro della democrazia dipende dall’informazione. Lo abbiamo visto alle elezioni europee, mi ha colpito la superficialità con cui si trattavano
argomenti che incidono sulla vita
dei nostri figli: l’alternativa sono
personalismi “messianici” o slogan ideologici.
1 Andrea Aliverti
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Expo
Expo al femminile
LEGNANO - Stasera alla Frateli
Cozzi di viale Toselli si parla di
Expo al femminile. Alle 20.30 è
infatti in programma un incontro,
nell’ambito del progetto Woman in
Power, con rappresentanti del
territorio e associazioni di categoria.
Sarà presente anche il Comune di
Legnano con Livio Frigoli, direttore
del "Progetto Expo Alto Milanese" e
l'assessore alle Pari opportunità
Francesca Raimondi. Seguiranno poi
le testimonianze di Claudia Salvini di
Confindustria, Rosanna Tozzo di
Confcommercio e Walter Andreazza
di Confartigianato per completare il
quadro generale di come il territorio
si stia preparando per Expo. I ragazzi
di Enaip Busto Arsizio delizieranno
gli ospiti con il loro "gustoso
benvenuto a km 0" attraverso l’orto
botanico con prodotti tutti biologici.
Valore, donne, imprese, network e
territorio sono i "must" che da
sempre fanno da cardine al progetto
Woman In Power che è nato per
valorizzare e premiare il lavoro
femminile e che ora riparte per una
nuova
stagione
che
guarda
direttamente all’esposizion univesale
di
Milano.
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Expo
Porte aperte ai luppoli di Poretti
Abbraccio tra storia e turismo
Unacittàatuttabirra.Chelega
un prodotto storico al territorio e alla sua
promozione . È questa, in breve, la storia
di successo del Birrificio Poretti, che in
questi anni sta vivendo una vera e propria rinascita, con tanto di diffusione
sempre più capillare a livello nazionale.
«Se qualche anno fa la Birra Poretti era un marchio abbastanza sconosciuto – dice l’amministratore
delegato Alberto Frausin, protagonista del rilancio – oggi siamo
alla copertura del 75% del territorio nazionale. E non solo. Il nostro
marchio è quello che sta vivendo
il maggior momento di notorietà
e rilancio. Tanto che la Carlsberg
ha deciso di spostare il suo centro
di innovazione dalla Danimarca
al nostro territorio».
«Hanno scommesso su di noi»
E il successo si lega indissolubilmente alla tradizione iniziata, nella seconda metà dell’Ottocento,
dal fondatore Angelo Poretti.
«La birra è come il vino, rappresenta un territorio – dice l’assessorealMarketingterritoriale Sergio
Ghiringhelli – e la Birra Poretti
ha scommesso sul nostro territorio, vincendo. L’iniziativa “Porte
aperte ai luppoli”, di cui quest’anno presentiamo la seconda edizione, l’anno scorso ha portato migliaia di visitatori al birrificio della
Valganna. Del resto, quando un’offerta turistica è di qualità, funzio-
Ieri a Palazzo Estense la degustazione della Birra Poretti
ne. L’ho sempre detto, Varese non
è Rimini. Proprio per questo deve
puntare sulla bellezza e sulle attrazioni che rappresentano il territorio da secoli, in vista di Expo.
Il marchio Poretti è uno di questi».
Nel Padiglione Italia di Expo
L’evento “Porte aperte ai luppoli”
si svolgerà sabato e domenica e
sarà un fine settimana spumeggiante, odoroso di luppoli, cotte e
storia per la Valganna.
Il programma dell’evento, che
celebra il sodalizio tra l’attività industriale intrapresa nel lontano
1877 e il territorio, è stato presentato ieri nella Sala Matrimoni del
ComunediVaresenelcorsodiuna
conferenza stampa svoltasi alla
presenza delle autorità locali.
Il marchio Poretti, che sarà la
Birra ufficiale del Padiglione Italia
di Expo, ha avuto anche un tributo
grazie al libro di Pietro Macchione “Angelo Poretti & Co. – Storia,
immagini e protagonisti della birra nata in Valganna” all’interno
dello stabilimento dove, per festeggiare l’arrivo dell’estate, sarà
possibile degustare in anteprima
e acquistare la versione 2014 della
7 Luppoli “L’Estiva”. Parte del ricavato delle vendite andrà a favore
di Sos Malnate Onlus in memoria
di Marco Premoli, collega scomparso prematuramente la scorsa
primavera. 1 M. Tav.
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