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PLUS MAGAZINE
IN QUESTO NUMERO
26
Gianni Morandi
Vi svelo il mio segreto
legato alle banche
Prof. Luigi Nicolais
La ricerca in Italia: quale
speranza per il futuro
Loretta Goggi
Fragile donna forte
Carla Gozzi
Essere impeccabili si può
Torino
Capitale dei grandi eventi
Mario Martone
Teatro d’ogni passione: progetto
internazionale
YOKO
ONO
Così divento spettatrice
delle mie opere
Periodico dell’Associazione FABI Plus per la cultura e il tempo libero
Pubblicazione trimestrale Numero XXVI- marzo 2014
Poste Italiane Spa – Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - NO/TORINO N._1/2014
:
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In questo numero:
2Copertina
Yoko Ono: così divento spettatrice delle mie opere
6 Protagonisti
Gianni Morandi: vi svelo il mio segreto legato alle banche
10 Tecnofuturo
La ricerca in Italia: quale speranza per il futuro?
Intervista al Prof. Luigi Nicolais
14 Protagonisti
Loretta Goggi: fragile donna forte
Guardia Costiera: nelle parole del Comandante Generale
18 Protagonisti
Ammiraglio Felicio Angrisano
22 Eventi
Masterpiece: alla ricerca dei nuovi scrittori
26 Moda
Spring Awakening
32 Protagonisti
Carla Gozzi: essere impeccabili si può
36 Medicina e salute Centro Irm: recupero e rieducazione funzionale
38
Dott. Ugo Bertoldo: Periomedicine - nuove evoluzioni in Sicor
40
Dott.ssa Paola Tacconis: la salute della donna
42 Dott. Fabio Cesare Avere: l’innovazione al servizio della cura
dentaria
44
Dott. Giovanni Borio: nuove frontiere con i vaccini polivalenti
46 Recensioni
Film, libri, fumetti, mostre, musica, teatri
52 M
appamondo
Scoprire il mondo pedalando... con Due Ruote nel Vento
54 Mappamondo
Sette giorni a New York
60
Iniziative associati Convenzioni nazionali
PLUS MAGAZINE
Periodico trimestrale dell’Associazione
Fabi Plus per la cultura e il tempo libero
Numero 26 - marzo 2014
Reg. presso il tribunale di Torino
n. 5919 dell’8/11/2005
Redazione e Amministrazione
Via Guarini, 4 – 10123 Torino
Tel. 011 5611153
Fax 011 540096
www.fabiplus.org/magazine.html
[email protected]
Direttore editoriale
Paola Gomiero
Direttore responsabile
Mauro Bossola
Caporedattore
Pietro Gentile
Segreteria di redazione
Chiara Attolico
Photo editor
Alessandro Lercara, Cosimo Torraco
Hanno collaborato a questo numero:
Benedetta Breveglieri, Dario Migliardi,
Barbara Odetto, Barbara Oggero, Giuliana
Rebaudo, Mariangela Salvalaggio, Vincenzo
Scaringella, Salvatore Taormina, Emanuela Truzzi.
LUS
IP
FAB
SU
26
Fotografie
Archivio Masterpiece, Archivio Stilisti,
Fondazione Bonotto, Gianmarco Chieregato,
Barbara Oggero.
Pubblicità
Nova Labor Servizi srl
Via Guarini, 4
10123 Torino
Tel. 011 5611153
Fax 011 540096
Grafica e impaginazione
Carlo Fantinel – Torino
Stampa
Garabello Artegrafica – San Mauro Torinese
La redazione non si assume alcuna responsabilità per notizie, foto, marchi, slogan utilizzati dagli inserzionisti.
Il materiale inviato non viene restituito.
È vietata e perseguibile civilmente e penalmente ai sensi della legge sul diritto d’autore ogni forma di riproduzione dei contenuti
di questa rivista, compresi gli spazi pubblicitari, senza autorizzazione scritta dell’editore.
Torino: vivere la città
66Eventi
Torino capitale dei grandi eventi
74 Teatro
Teatro d’Ogni Passione
Progetto Internazionale di
e con Mario Martone
Le rubriche
70Benessere
78 Gusti e piaceri
80 Comunicazione e immagine
81 Idee e servizi
Le proposte
82 Visite guidate
84 Conferenze
86 Convenzioni territoriali
89 I luoghi del gusto
90 Gite
91 Spettacoli
92 Gli esperti rispondono
96 La parola ai lettori
Editoriale
Paola Gomiero
Direttore FABI Plus
Come sempre il grande numero di eventi culturali e formativi presenti in Italia per tutti i mesi dell’anno rende difficile scegliere chi intervistare e quali argomenti approfondire
nelle pagine del magazine. È tutto un susseguirsi di manifestazioni, concerti e conferenze
stampa. Ogni volta che chiudiamo un numero abbiamo, con rammarico, la sensazione
di non essere riusciti a trovare il giusto spazio per tutte le idee discusse in Redazione così
procrastiniamo le interviste per il numero successivo e ci sembra che le pagine non siano
mai sufficienti per dar spazio ai tanti argomenti.
In questo numero abbiamo intervistato: Yoko Ono, in visita a Venezia alla Fondazione Bonotto dove l’artista è interprete del Movimento Fluxus; l’inossidabile Gianni Morandi che inizia una tournée per presentare il suo nuovo album oltre alle canzoni di sempre e
la poliedrica Loretta Goggi che questa volta si presenta come scrittrice.
Il Professor Luigi Nicolais, Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, ci parla
della ricerca in Italia e sottolinea il problema della “fuga dei cervelli”, ancor più accentuato
negli anni della crisi.
La rubrica moda ci invita a cambiare look con i nuovi colori, i tessuti e gli abbinamenti
“imposti” dal Risveglio di Primavera per proseguire con i consigli di stile di Carla Gozzi.
Interessanti notizie arrivano dai medici intervistati nella rubrica Medicina e Salute: il
dottor Ugo Bertoldo ci parla di Periomedicine, la nuova branca della medicina nata dalla
sinergia tra specialisti odontoiatri e chirurghi vascolari; il dottor Elvio Fenoglio del Centro
Irm ci suggerisce le terapie più adatte per il recupero e la rieducazione funzionale; il dottor
Giovanni Borio ci informa sulle nuove opportunità di cura per i soggetti allergici che si
moltiplicano nella stagione primaverile; la dottoressa Paola Tacconis ci parla della salute
della donna nelle varie fasi della vita; il dottor Fabio Cesare Avere ci descrive le ultime
innovazioni nelle cure dentarie e insiste come la prevenzione sia basilare in odontoiatria
come in ogni altro settore della medicina.
Un articolo merita una lode particolare … quello dell’Ammiraglio Felicio Angrisano,
Comandante Generale della Guardia Costiera, che ci racconta come undicimila uomini
e donne della Marina Militare con grande competenza e impegno, ogni giorno vegliano
sulle coste, sui porti e sui laghi del nostro Paese per garantire la nostra sicurezza.
Buona lettura!
[email protected]
marzo 2014 | Plus Magazine | EDITORIALE
01
COPERTINA
YOKO
di Dario
Migliardi
02
ONO
COPERTINA
Così divento
spettatrice
delle mie opere
foto: courtesy
Fondazione Bonotto
I
ncontriamo la grande artista Yoko
Ono all’inaugurazione della Fondazione Bonotto a Palazzo Badoer di
Venezia. L’artista, già Leone d’oro
alla carriera alla 53a Biennale d’Arte
di Venezia, è interprete del movimento Fluxus
di cui la Fondazione Bonotto possiede un ricco catalogo. Con la città ha sempre avuto un
feeling particolare “Venezia è una piccola città
ma s’incrociano tutte le espressioni più importanti.
Dovete continuare a preservare e mantenere questa
atmosfera”.
Luigi Bonotto, è un imprenditore tessile, collezionista fin dagli anni ‘60
e ha conservato più di 12 mila opere tra manifesti, foto, oggetti, registrazioni e filmati di 80 artisti e 120 poeti che fanno della sperimentazione la
loro espressione artistica. Tra queste opere c’è I’ll be back, l’installazione
di Yoko Ono dedicata ai Futuristi italiani.
Quanto è stato importante la scoperta del Futurismo italiano nel presentare la sua opera e anche il movimento Fluxus?
Penso che sia un’ingiustizia che questo gruppo di artisti dell’inizio del secolo scorso non abbia ricevuto la dovuta attenzione. Ho visitato la mostra
sul Futurismo alla Tete Moder di Londra l’anno scorso e sono rimasta affascinata dal Manifesto Futurista di Filippo T. Marinetti. Erano originali
per quello che dicevano e per la pittura che proponevano, ma anche per
le esibizioni che agitavano le loro presentazioni. Parlavano dell’audacia
e cantavano l’amore del pericolo. Dove sono finite ora queste parole? Ma
non sono interessata dallo stile di pittura futurista perché le cose che sto
facendo sono molto diverse.
Alcuni anni fa centinaia di manifesti riportavano la parola-messaggio
DREAM sulle facciate delle case, sui ponti e anche alle fermate degli autobus in molte città italiane. Poco tempo fa è stato presentato dalla casa
editrice Flanuer & Dust il libro “Dream”, l’ha visto, cosa ne pensa?
“Dream” lo amo, è bellissimo e penso che Luigi Bonotto abbia svolto un
ottimo lavoro. Quello che ha fatto è stato prima rappresentare la parola
marzo 2014 | Plus Magazine | COPERTINA
03
COPERTINA
“dream” come una dichiarazione della mia mente in molte città italiane.
Penso che questo abbia aiutato la gente perché ormai il sogno è perduto
e noi dobbiamo riportarlo tra noi. E poi il libro l’ha messo in una scatola
ed è fantastico. La parola torna a parlare, a dire, a dichiarare. Una parola
per parlare di noi nel rumore visivo e uditivo che ci circonda.
Lei è “cittadina del mondo” in qualsiasi paese la riconoscono. Ha un
rapporto privilegiato con l’Italia, ci può raccontare un aneddoto che l’ha
particolarmente colpita e legata all’Italia?
Io penso che quello che voi amiate sia la bellezza. E qui ci sono un sacco
di cose bellissime, che per me rappresentano un incredibile nutrimento
e un’incredibile fonte d’ispirazione.
Yoko Ono è stata una delle prime artiste a dedicarsi all’arte concettuale.
Le sue performance suscitarono scandalo quando invitava il pubblico a
tagliare con le forbici i suoi capelli e parti dei i suoi vestiti. Il più delle
volte terminava la performance quando era completamente nuda.
John Lennon e Yoko Ono
04
L’artista ha da poco compiuto ottant’anni e sembra aver raggiunto
una dimensione spirituale tutta nuova
“Non abbiate paura dell’età che avanza,
si vedono cose impensabili. Le mie opere
non sono mai “finite” perché domando
sempre al pubblico di completarle, di
renderle uniche con i loro interventi. Alla
mia età ho scoperto la partecipazione,
la gioia di vedere crescere un’opera e di
vederla mutare. Divento così spettatrice
della mia opera”.
Dalla platea le chiedono che cos’è
l’arte?
Quando un oggetto è definito arte da
un artista allora è arte.
Molte sue frasi sono diventate dei
punti di riferimento su cui ripensare la storia del genere umano, come
quando disse “La donna è il negro del
mondo”.
Per molti è stata colpa sua se i Beatles si sono
sciolti. In quegli anni i fan l’hanno perseguitata
e odiata “Quando tutto il mondo mi odiava sono
riuscita a sopravvivere solo perché credevo nella
vita” racconta quando rivive quei momenti.
Le parole per Yoko Ono hanno un valore assoluto, vengono“Scolpite nella memoria sia quando si
usa la parola odio, che la parola amore”.
Ma i supporter del gruppo di Liverpool non
hanno capito invece che la presenza di Yoko
Ono su John Lennon ha portato a una consapevolezza del musicista che non sarebbe mai
riuscito ad avere. Ha potuto così dare risalto a
diversi aspetti del proprio essere.
Il fotografo italiano Guido Harari che l’ha immortalata con scatti d’autore,“A differenza della
maggior parte dei fan dei Beatles, io la ritengo una
grande artista, penso che la sua influenza su John
Lennon sia stata infinitamente più importante di
quella dei tre compagni”.
Con Yoko Ono, John Lennon è diventato parte
di un processo non solo artistico ma anche sociale, che ha condizionato un’intera generazione, diventando anche un attivista a favore del
pacifismo e del rispetto dei diritti umani.
Se osserviamo alcune foto della coppia, si può
notare che erano talmente in simbiosi che
ognuno assomigliava all’altro tanto da rendere
difficile la differenza tra i due.
PROTAGONISTI
Gianni Morandi
VI svelo il mio segreto
legato alle banche
A cinque anni di distanza dal Grazie a tutti tour sotto la grande tenda,
Morandi ritorna sul palco con Solo insieme 2014 Live 7.0: tre concerti
per cantare col pubblico sia le canzoni di sempre sia i brani
dell’ultimo album, Bisogna vivere.
di BARBARA ODETTO
06
PROTAGONISTI
D
i Gianni Morandi si sa tutto. O quasi. Si sa che dal 1962 – quando
debuttò con la canzone Andavo a cento all’ora – sino ad oggi ha venduto
oltre cinquanta milioni di copie in tutto il mondo tra album e singoli. Si
sa che con i “musicarelli”, film girati in concomitanza con il successo
dei rispettivi quarantacinque giri, ha fatto innamorare e sognare le fan
negli anni Sessanta. Si sa che non è solo un cantante (e un attore) di successo, ma anche un valido presentatore, come dimostra lo share di nove
milioni di telespettatori a puntata della trasmissione C’era un ragazzo
del 1999 e come testimoniano i Festival di Sanremo del 2011 e del 2012,
per citare solo alcuni dei suoi tanti successi televisivi. Ancora, si sa che
è un podista infaticabile che ha corso ben dieci maratone, inclusa quella
celebre di New York, e quarantuno mezze maratone. Si sa infine che è
tra i fondatori della Nazionale italiana cantanti e che nel 2010 è stato nominato Presidente onorario della squadra di calcio del Bologna. Quello
che non si sa, invece, è che: “Avevo quindici anni e avevo da poco iniziato
a cantare seriamente. Ogni domenica ricevevo cinquecento lire, che nel 1959
erano già parecchi soldi. Mio padre decise di aprirmi un libretto al portatore
e così potei fare il mio primo versamento”. Un ricordo segreto, questo, che
l’artista bolognese ha voluto condividere con la sottoscritta e con tutti i
lettori di Plus Magazine.
Tornando al presente, sulla scia del successo dell’ultimo album, Bisogna vivere – uscito il primo ottobre del 2013 per Sony Music e subito
balzato al terzo posto della classifica FIMI – e dopo le due serate evento
all’Arena di Verona trasmesse in diretta da Canale 5 il 7 e l’8 ottobre del
2013 che hanno “conquistato” circa sei milioni di telespettatori, Gianni
Morandi ha annunciato tramite facebook che il mese di maggio lo vede
protagonista di tre concerti: il 10 maggio all’Unipol Arena di Bologna, il
17 maggio al Palaolimpico di Torino e il 24 maggio al PalaLottomatica
di Roma.
Parliamo del tour Solo insieme 2014 Live 7.0.
Secondo me l’aspetto più bello dell’essere un musicista è il contatto con
il pubblico. Nonostante in questi anni abbia realizzato più di quattromila concerti, ogni volta è una sorta di debutto e una grandissima emo-
zione. Avevo voglia di tornare a cantare con
i fan sia i brani che hanno fatto la mia storia
musicale sia quelli contenuti nell’ultimo disco.
Nelle tre date di maggio sono accompagnato
da una nuova band di quindici musicisti di alto
livello con i quali si è creato un buon feeling.
Il live riserva qualche sorpresa che, credo, piacerà a quanti ci seguiranno a Bologna, Torino
e Roma. L’idea è di divertirci, passare qualche
ora di serenità insieme con il pubblico e riuscire a regalare e a regalarci delle belle emozioni.
L’annuncio del live è stato dato sulla sua pagina facebook: quanto contano i social network,
oggi, per un cantante?
Sono fondamentali per parlare a tutti: ai fan e
ai giornalisti, ai giovani e alle persone che mi
seguono da sempre. Ho aperto la mia pagina
su facebook un anno fa e la considero una sorta di diario quotidiano, un modo per interagire
con gli altri. I social network, in generale, sono
un ottimo strumento per testare la popolarità di un artista o di un personaggio pubblico.
Personalmente ancora oggi mi stupisco quando scopro che una certa foto o un certo post
pubblicati su facebook hanno tre milioni di
visualizzazioni: mi sembra una cifra altissima.
marzo 2014 | Plus Magazine | PROTAGONISTI
07
PROTAGONISTI
Un testo tra i tanti del suo repertorio al quale è particolarmente affezionato?
Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte (anziché citare il titolo, Morandi la canta. Ndr): una canzone che
amo e odio allo stesso tempo. Quando
i fan mi chiedevano di cantarla, circa
vent’anni fa, non la sopportavo più.
Adesso capisco che è lo spaccato di
un’Italia felice, lo specchio di un’epoca serena che adesso purtroppo non
c’è più, ma che ha fatto sognare.
Tornando all’album Bisogna vivere, c’è una traccia, Bell’Emilia, che arriva dritta al cuore.
Il testo non è mio, ma è stato scritto da un ragazzo. Mi è piaciuto così
tanto che gli ho chiesto di cantarlo e lui ha accettato. È la prima volta
che mi cimento con il dialetto emiliano e devo dire che è stata una bella
esperienza. Sono legato a questo brano perché lo considero vero, sincero, che va dritto al cuore.
Piramide, invece, è una splendida dichiarazione d’amore. A chi l’ha
dedicata?
Quando compongo parlo spesso di sentimenti; mi viene facile perché
penso a mia moglie Anna, che amo dal 1994 e che ho sposato nel 2004.
Lei è sempre la mia fonte d’ispirazione.
Prima che tutto finisca, scritta da Gianluca Grignani, parla invece di
una crisi di coppia. Lei che ha un legame così stretto con sua moglie, cosa
ne pensa?
Penso che oggi le persone siano poco tolleranti, non abbiano più voglia
di fare uno sforzo per cambiare le situazioni. Anche amori che sembrano eterni ad un tratto entrano in crisi, ma anziché cercare di ricordare
quanto di bello c’è stato nel passato di una coppia, i partner preferiscono
allontanarsi senza lottare.
C’è una canzone che non ha ancora scritto o un tema che non ha ancora affrontato in musica?
Avendo cantato oltre seicento brani, soprattutto d’amore, credo di aver
analizzato e descritto questo tema sotto ogni aspetto: la passione, la gelosia, la complicità, l’odio, che è un altro lato dell’amore. Mi piacerebbe
però attualizzare C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i
Rolling Stones e raccontare le difficili convivenze tra religioni ed etnie
diverse, un tema tristemente protagonista della nostra società. Chissà,
magari prima o dopo arriverà l’ispirazione.
08
Nel suo percorso artistico c’è stato
anche il teatro. Lei ha infatti recitato
in Jacopone, nel 1973. Non possiamo
sperare in un’opera teatrale firmata
Gianni Morandi?
Non credo. Io sono più un interprete
che un compositore. Per un progetto
di questa levatura ci vuole un artista
di livello come ha dimostrato di essere
Riccardo Cocciante con il suo splendido Notre
Dame De Paris.
Oltre ai tre live di maggio, ha altri progetti in
agenda per quest’anno?
Forse ci sarà un programma televisivo nel
mese di ottobre, ma è ancora troppo presto per
parlarne.
Lei ha duettato con numerosi artisti sia italiani sia internazionali: con chi vorrebbe cantare (o ri-cantare) nel 2014?
Ci sono tanti cantanti con i quali mi piacerebbe tornare sul palco. All’Arena di Verona, nel
2013, mi sono esibito tra gli altri con Rita Pavone, che ha la capacità di trasmettere un’energia fantastica, ma mi è piaciuto molto anche
cimentarmi con Alessandra Amoroso e la sua
voce potente. Se dovessi scegliere un solo artista, però non ho dubbi: sceglierei Mina. È da
un po’ di tempo che non la vedo e mi piacerebbe idealmente chiudere un cerchio: ho iniziato
la mia carriera con lei e vorrei finire con lei.
I suoi fan, ovviamente, si augurano invece
che per ora Gianni Morandi non intenda assolutamente smettere di farli cantare Andavo
a cento all’ora, Non son degno di te, Canzoni
Stonate, Bella Signora, Banane e lamponi e
naturalmente… Fatti mandare dalla mamma a
prendere il latte.
TECNOFUTURO
La Ricerca in Italia:
quale speranza
per il futuro?
di
PIETRO GENTILE
Intervista al Professor Luigi Nicolais,
Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche
10
TECNOFUTURO
M
olto spesso, quando i mezzi d’informazione parlano
di Ricerca in Italia pongono quale primo argomento
menzionato la “fuga dei Cervelli”: si cita il
fatto che prestigiosi scienziati lasciano l’Italia
solo quando uno di essi negli USA o al CERN
di Ginevra annuncia una scoperta che potrebbe migliorare il nostro vivere quotidiano o il
nostro futuro.
Inizia quindi un battage mediatico che oltre a riattribuire la primogenitura del merito
all’Italia, sottolinea il fatto che questi talenti
avrebbero potuto rimanere in Patria, si parla
dei soliti problemi nazionali e poi torna il si-
lenzio su tutta la vicenda in attesa del prossimo Genio, orfano di una
nazione.
Se osserviamo le statistiche mondiali si ha immediatamente una
risposta a tale atteggiamento. La Ricerca in Italia non fa “notizia”: la
percentuale di spesa in Ricerca sul PIL del Bel Paese è una delle più
basse tra le nazioni occidentali, ma oggi anche tra le più basse nel
confronto con i Paesi in via di sviluppo.
Fino a qualche anno fa, la maggior parte della Ricerca era finanziata
dallo Stato, anche perché con la struttura societaria delle imprese italiane solo un centinaio di aziende può “permettersi il lusso” di possedere
un Centro di Ricerca. In America invece aziende private quali Google
o Amazon fanno a gara per portare presso i propri centri di ricerca i
migliori cervelli al mondo, con risultati che abbiamo sistematicamente
sotto gli occhi a distanza di pochi anni.
marzo 2014 | Plus Magazine | TECNOFUTURO
11
TECNOFUTURO
ti a dicembre a conoscere quale era il nostro
budget per l’anno in corso. Purtroppo quindi
oggi in Italia non esiste un Piano Strategico
Nazionale. Non esiste nemmeno una precisa
indicazione sulla “direzione strategica” in cui
si vuole andare. Non esiste a livello politico
un’indicazione precisa su dove posizionare
l’Italia in Futuro: ad esempio dobbiamo andare più verso la Fisica, verso la Biologia o verso
la Tecnologia?
Prof. Luigi Nicolais
Ma con l’inizio della crisi, il Governo italiano ha ridotto ulteriormente gli investimenti in Ricerca. Tende ad allinearsi con il privato: gli industriali investono in Ricerca e Sviluppo poco più della metà di quanto
fanno in media i paesi europei, mentre finora il pubblico era attestato al
70% della media europea.
Dal 2000 al 2005 lo Stato ha investito 130 milioni di euro all’anno nel
programma nazionale di investimenti in ricerche liberamente proposte
in tutte le discipline da Università e da enti pubblici di ricerca. I fondi
per questo Programma di Ricerche di Interesse Nazionale (PRIN) sono
scesi a 106 milioni nel 2009, 85 nel 2011 e 38 nel 2012. Ora pare stiano
per essere annullati e integrati al minimo unicamente per retribuire i
ricercatori precari.
Di questa situazione incresciosa parlano poco i giornali e ancora
meno i politici. Ci si dimentica o si ignora il fatto che secondo recenti
studi OCSE l’economia prospera e la disoccupazione cala nei paesi che
investono in ricerca e sviluppo quattro o cinque volte più di noi. Anche
le Banche nonostante alcune meritorie iniziative, non riescono a fornire
l’impulso necessario.
Per capire meglio quale possa essere il futuro della Ricerca in Italia, si è svolto recentemente presso l’Università Bocconi di Milano un
convegno particolarmente esaustivo che ha visto la partecipazione del
Ministro dell’Università e della Ricerca e del Presidente del CNR.
Nel corso dell’evento abbiamo avuto l’onore di poter intervistare sul
tema il Professor Luigi Nicolais, Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, una personalità che si distingue per quantità di pubblicazioni e fama internazionale.
L’intervista
Professor Nicolais, andiamo subito al tema più scottante: esiste un
Piano Strategico Nazionale per la Ricerca?
In Italia bisognerebbe avere almeno una visione a 3 anni: come CNR
ho presentato un documento strategico per i prossimi anni, ma purtroppo siamo legati ai bilanci annuali, pensi che a volte siamo arriva-
12
Qualche anno fa si parlava molto di Tripla
Elica, la collaborazione tra Industria, Ricerca e
Università, a che punto siamo oggi?
Da questo punto di vista devo dire che ormai
la Tripla Elica è un dato di fatto anche in Italia. Da quando sono arrivato al CNR ho aperto
l’Ente sia verso l’Università che verso l’Impresa
che in Europa non può più competere sul costo del prodotto, ma sul livello qualitativo e sul
valore aggiunto fornito dalla tecnologia. Oggi
le delocalizzazioni sono meno importanti perchè l’obiettivo principale dell’impresa è quello
di identificare e conquistare una nicchia in cui
posizionare il proprio prodotto, cercando grazie all’innovazione di mantenere la leadership
in tale nicchia.
TECNOFUTURO
Per fare questo l’impresa deve collegarsi
con enti pubblici di ricerca, soprattutto se le
sue dimensioni non permettono di effettuare
tale attività al suo interno. Il rapporto con l’impresa è cambiato: in passato l’impresa forniva
una richiesta di studio al CNR ed in seguito
verificava i risultati. Oggi il time-to-market è
molto più breve per cui tale approccio non è
più valido. Il rapporto di collaborazione con il
CNR è molto più stretto ed iterativo, per cui il
progetto di ricerca viene costantemente monitorato nei suoi progressi ed il risultato intermedio immediatamente utilizzato, nel caso in
cui si possa già pervenire al lancio di un nuovo
prodotto sul mercato.
A maggior ragione vista la complessità dei
campi di ricerca che a volte sono estremamente “distanti” uno dall’altro con ambiti scientifici
che anni fa lontanamente si sarebbe immaginato avessero potuto venire in contatto. Per
tale motivo anche grandi aziende oggi utilizzano i servizi del CNR, che effettuando ricerca in
tutti i campi, può colmare lacune presenti anche nei più grandi centri di ricerca industriali
privati.
Abbiamo investito poco in tecnologia in questi anni. Molti imprenditori dicono oggi che ci
rimane solo più il Turismo ed il Patrimonio Storico/Culturale, ammesso che anche questo non
venga comprato dagli stranieri. Alcuni mesi fa il
CNR è venuto a Torino per uno studio scientifico sull’autoritratto di Leonardo, che poi è stato
esposto a New York e non in Italia. Cosa può
fare la Ricerca Tecnologica per valorizzare nicchie quali quelle dei Beni Culturali che in Italia
non mancano e che tutto il mondo ci invidia?
Il CNR ha un Dipartimento dei Beni Culturali, stiamo preparando un progetto di
Knowledge Integration con i Dipartimenti di
Chimica e Fisica per permettere di avere un
lavoro integrato tra più realtà di ricerca. Le
faccio l’esempio della linguistica computazionale (stiamo traducendo il Talmud babilonese)
dove l’informatica e la linguistica si uniscono
per raggiungere l’obiettivo. Anche iniziative
che potrebbero unicamente sembrare ad appannaggio delle scienze umane, sono invece
oggetto di ricerca scientifica non indifferente.
Insomma bisogna avere maggiore “visione laterale” e saper unire più campi apparentemente
distanti fra loro: noi italiani siamo veramente
portati per questo tipo di approccio.
Le faccio un altro esempio di applicazioni
scientifiche: oggi il CNR utilizza i droni di cui
tanto si parla negli Stati Uniti (n.d.r. Amazon ha annunciato che li utilizzerà per la consegna dei pacchi) per la tutela del patrimonio culturale. Usiamo sistemi robotici che in passato erano utilizzati solo nella
medicina, per verificare l’integrità di reperti storici sotterranei come ad
esempio nelle necropoli ancora inesplorate, questo anche per impedire
che possano avvenire nel tempo furti.
La lezione che dobbiamo imparare è che non esiste più limite all’immaginazione e che in Italia potremmo veramente re-ingegnerizzare tutti
i processi produttivi grazie alla Ricerca.
L’ultima domanda è legata al mondo dei bancari. Cosa può fare il
settore bancario per aiutare la Ricerca in Italia?
Le Banche, vista la ristrettezza del budget statale e privato potrebbero avere un grande ruolo come finanziatore di nuove idee, questa è
una pecca italiana: se un ricercatore mette a punto un prototipo trova
difficoltà che venga finanziata l’idea senza che ancora sia stato visto il
prodotto finito.
Negli Stati Uniti la situazione è differente, vi sono gruppi di Venture Capitalist che anche con il supporto delle banche, mettono insieme
esperti di varie discipline i quali non giudicano il prodotto finito in sé
ma l’idea. In questi casi l’elemento fondamentale è il time-to-market.
Oggi anche la banca dovrebbe essere un po’ più coraggiosa e veloce nelle decisioni perchè in caso contrario le realizzazioni importanti si fanno
dove ci sono i finanziamenti in tempi rapidi.
Le faccio un esempio personale: qualche anno fa, prima di diventare
Presidente del CNR, ho lanciato uno spin-off che poi è stato acquistato da
un gruppo di investitori americani del M.I.T. di Boston. Questi Venture
Capitalist disponevano non solo della liquidità iniziale ma anche di un
gruppo di valutazione di cui facevano parte scienziati, ex amministratori di banche, ex presidenti di aziende industriali, con un sistema che
permetteva loro di avere una capacità di visione strategica del prodotto
ideato non indifferente, unita alla rapidità con cui sono stati raccolti in
pochi mesi alcuni milioni di dollari per lanciare il progetto.
È un modello del quale in Italia si sente veramente la necessità.
marzo 2014 | Plus Magazine | TECNOFUTURO
13
PROTAGONISTI
di DARIO MIGLIARDI
foto Gianmarco Chieregato
LORETTA
GOGGI:
FRAGILE
DONNA FORTE
L
ORETTA GOGGI ha recitato, tanti anni fa, in una di quelle che
oggi chiamiamo fiction Tv – La freccia nera, con Aldo Reggiani e ne La cittadella, al fianco di Alberto Lupo. Poi tanto teatro
e ancora televisione. È arrivata seconda al Festival di Sanremo
con Maledetta primavera e la sua canzone è attuale ancora oggi. Qualche
anno dopo è diventata conduttrice della rassegna canora.
Il suo libro Loretta Goggi, Io nascerò, - PIEMME - il nome è tratto dal
brano omonimo che è stato la sigla del Festival di Sanremo del 1986 e ha
un sottotitolo la forza della mia fragilità. È quasi un ossimoro, perché?
Perché in realtà l’ho sempre pensato e poi i commenti che sentivo da
bambina e da ragazza nei miei confronti erano quelli che mi vedevano come una persona fragile e troppo sensibile e anche un po’ debole.
Sentivo questa cosa pesarmi tantissimo, ma nello stesso tempo era la
verità. Non ero una ragazza agguerrita, una battagliera e allora mi sono
proposta di non cambiare e di servirmi di questa fragilità per diventare
forte, per acquisire umiltà, curiosità, professionalità, voglia di imparare
e di mettermi alla prova. Questa mia insicurezza mi è servita ad accettarmi guardando e imparando dagli altri e quindi è diventata la mia forza.
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02
Loretta Goggi è una forza della natura: cantante, ballerina, attrice,
doppiatrice, conduttrice televisiva,
imitatrice e ora anche scrittrice. Negli
anni settanta il grande regista Luchino Visconti diceva “Datemi Loretta
Goggi e la farò diventare la nuova
Liza Minelli”. Per il drammaturgo
Cesare Zavattini era la nuova Shirley
MacLaine.
PROTAGONISTI
Nel suo libro scrive di essere una predestinata
involontaria. Ho riletto la sua biografia e devo
riconoscere che lei ha lavorato tantissimo, fin da
bambina.
Sono cinquantatre anni che “calpesto” i palcoscenici e non solo.
Una bella età?
E tutto questo senza capire come io sia riuscita a passare indenne in questo campo senza
avere bisogno di una raccomandazione o di
iscrivermi a un partito o di saltare addosso a
qualcuno. È stato bellissimo scoprire che si
possono raggiungere le proprie ambizioni senza compromessi e senza chiedersi troppo.
Lei è nata il 29 settembre come il titolo della
canzone di Lucio Battisti, è stata una predestinazione anche quella?
Sono del 1950, come la canzone di Amedeo
Minghi, unisco due canzoni con una data e
forse anche due donne.
Maledetta primavera è diventata una evergreen, presentata al Festival
di Sanremo del 1981 e poi qualche anno dopo lei è stata la prima donna a
condurre il Festival di Sanremo, come c’è riuscita?
Lo devo alla mia voglia di mettermi sempre alla prova e di accettare le
cose che mi fanno paura, più mi fanno paura e mi spaventano più le accetto. Se penso di non essere all’altezza e di non riuscire a fare qualcosa
di difficile allora ci voglio provare. Un po’ come dicevamo prima, una
sfida alla mia fragilità e tutto quello che sento difficile da superare lo
voglio provare. Voglio superare quel limite.
Lei da giovanissima ha lavorato a Formula 2 una trasmissione con Alighiero Noschese, un mostro sacro, come sono nate le imitazioni?
Sono nate dalla mia curiosità, dal mio spirito di attenzione e dalla serietà
con cui ho accettato di lavorare con Alighiero Noschese. Lui era molto
serio e con una severa professionalità.
Un giorno dovevamo girare lo sketch di Richard Burton e Liz Taylor. E
lui mi fece ascoltare decine di volte, una registrazione della Settimana
Incom, i famosi cinegiornali che venivano proiettati nei cinema, in
cui l’attrice americana ringraziava di aver ricevuto il premio Rodolfo
Valentino.
marzo 2014 | Plus Magazine | PROTAGONISTI
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PROTAGONISTI
E così, solo così, ho imparato le imitazioni di
Giulietta Masina, Lina Morelli, Andreina Pagnani e di altre persone che onestamente non
avrei mai immaginato di avere la capacità a
imitare.
In una battuta che cosa le ha insegnato Alighiero Noschese?
Io avevo 22 anni e lui 40, diciamo che mi ha
dato il rigore.
Ma qualche porta in faccia le sarà capitata?
Tantissime, hai voglia. Per esempio all’inizio
quando volevo fare la cantante. Avevo studiato
canto e il mio maestro mi diede un’impostazione seria, di “bel canto” un po’ alla Iva Zanicchi e un po’ alla Mina. Non ero certo alla
loro altezza ma non avevo nemmeno una voce
come Rita Pavone che mi piaceva moltissimo.
Ebbene feci molti provini, ma non approdai a
nulla.
Come mai? Cosa c’era che non andava?
Quando faccio i provini sono una frana perché
mi emoziono, un po’ come quando si arriva a
un esame se si è troppo agitata si rende la metà
e si rischia di non dare il massimo.
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E ha trovato una via d’uscita a questa sua emotività?
Da allora ho deciso che quando faccio la prove immagino sempre che sia una prima e mantengo addosso
sempre un’alta dose di adrenalina.
Com’è la sua vita dopo uno spettacolo teatrale?
Dopo lo spettacolo faccio una doccia, vado a mangiare e sono ancora piena di emozioni. Mi rivedo
mentalmente le scene, le battute, discuto con i miei
collaboratori le modifiche che vorrei dare e quando
vado a dormire è ormai l’alba.
Dopo tutti questi anni nel mondo dello spettacolo,
può dire di avere delle amicizie tra i colleghi?
Il nostro mondo è un mondo un po’ strano, si vive
come se fossimo una famiglia, specialmente quando
si è in teatro o se si produce una lunga serie televisiva.
Ma è tutto relativo perché dopo quel lavoro, si passa ad una nuova produzione in cui si instaureranno
nuove relazioni che sappiamo saranno anche queste
limitate nel tempo. Ma ciò che è difficile trovare nel
mondo dello spettacolo è incrociare qualcuno che
quando ha finito di recitare nella scena smetta di recitare anche nel privato.
Simulare anche quando si scende dal palcoscenico
per me è troppo. Ho bisogno di rilassarmi, di stare
tranquilla, di essere a mio agio.
Quindi non ha amici in questo mondo?
A parte Fausto Brizzi – che ci sta guardando – i miei
amici sono oculisti, dentisti, ortopedici…
Le faccio una domanda che spero non sia dolorosa, ma i nostri lettori
si chiedono come lei abbia passato gli ultimi anni senza Gianni Brezza.
La scomparsa di mio marito è stato un evento terribile. Ho vissuto mesi
di apatia, rimanevo chiusa in casa da sola a riflettere. Poi un giorno ho
capito che lui non se n’era andato e che potevo averlo ancora vicino a
me. Ho capito che Gianni lo porto dentro di me, anche adesso mi sembra di parlargli, mi sembra che sia vicino a noi due. Questo nuovo modo
di percepire la distanza che si è creata, mi ha dato la forza per ricominciare una nuova vita.
Quindi è pronta ad affrontare nuove “paure” e nuovi provini?
Oggi ci sono nuove sfide da aggredire. Sto andando verso la mia terza
giovinezza artistica.
Il nostro incontro è avvenuto al Circolo dei Lettori di Torino. Loretta Goggi, accompagnata dal regista Fausto Brizzi, ha presentato la sua autobiografia. La sala è stracolma e non riesce a contenere tutti i fan. Gli
organizzatori hanno dovuto preparare in un’altra sala un collegamento
video per accontentare tutte le persone presenti all’evento. Gli ammiratori sono in delirio e tra di loro c’è anche un brigadiere dei carabinieri
che vince la timidezza e prima che inizi l’incontro le chiede una dedica
sul libro e una foto ricordo. In cambio Loretta Goggi riceve lo stendardo
dell’Arma.
PROTAGONISTI
GUARDIA COSTIERA
Dalla parte
del bisogno
Il 2013 della Guardia Costiera, rivissuto nelle parole
del suo Comandante Generale, Ammiraglio Felicio Angrisano
Ammiraglio Ispettore Capo Felicio Angrisano
Q
uello che si è appena concluso è stato un anno particolarmente
difficile e impegnativo per il Corpo delle Capitanerie di porto - Guardia
Costiera, in cui ogni giorno è stato affrontato con grande professionalità
e coraggio, dagli 11.000 uomini e donne che ho la responsabilità e il
privilegio di dirigere. Un anno, purtroppo, segnato dal crollo della torre
VTS di Genova la notte del 7 maggio, nel quale abbiamo pianto la scomparsa di 6 valorosi militari. Uomini che hanno incarnato lo spirito e gli
ideali del Corpo, che hanno saputo donarsi a quanti in mare invocano
aiuto e hanno bisogno della Guardia Costiera.
Quel bisogno al quale ancora una volta abbiamo saputo rispondere
strappando al mare un numero straordinario di vite, che solo sul fronte
di Lampedusa, nel 2013, ha potuto contare oltre 30.000 persone salvate. Risultati che abbiamo raggiunto operando con personale qualificato,
unità navali multiruolo e strumentazioni all’avanguardia, in soccorso
delle migliaia di migranti che ogni giorno tentano di raggiungere le coste italiane su mezzi fatiscenti, sovraccarichi di uomini, donne e bambini. Un fenomeno, quello migratorio che si consolida sempre di più nel
salvare vite umane in mare, responsabilità che in Italia è attribuita alla
Guardia Costiera.
Tra le operazioni più significative portate a termine nel 2013 ricordiamo
il salvataggio di 10 velisti stranieri, avvenuto il 6 marzo al largo della
Sardegna, quando a causa del mare in burrasca il “Dralion”, una barca a
vela impegnata nelle fasi conclusive della 900 nautiques di Saint Tropez,
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PROTAGONISTI
è finita alla deriva per la rottura del timone.
L’oscurità e le condizioni proibitive del mare
hanno reso estremamente complicate le operazioni di recupero dei naufraghi, che si sono
concluse soltanto alle prime luci dell’alba grazie alla perizia dei nostri equipaggi e alla tipologia del mezzo nautico impiegato, in grado di
operare in ogni condizione di mare.
Le stesse qualità, unite all’organizzazione e
all’esperienza delle nostre Sale operative, sono
state determinanti, lo scorso 30 novembre, a
70 miglia al largo della Calabria, per salvare
142 siriani che per giorni sono stati in balia del
mare e della furia del vento, stretti l’uno all’altro per combattere il freddo e il terrore di non
farcela.
Soddisfazioni che tuttavia non fanno abbassare la guardia e soprattutto non fanno dimenticare il cordoglio e l’amarezza provata dal
Corpo per quelle tragiche fatalità del 3 ottobre,
quando 150 migranti sono stati salvati ma altri
366, a poche miglia ormai dalla salvezza, hanno perso la vita. La stessa umanità, sensibilità
e solidarietà che abbiamo condiviso con la popolazione italiana lo scorso 15 agosto, quando
le televisioni nazionali, accanto ai consueti
servizi dedicati alle vacanze, hanno trasmesso
le immagini di un gruppo di bagnanti intenti
ad aiutare il personale della Guardia Costiera a
trarre in salvo 160 migranti, tra cui diverse donne in stato interessante
e una cinquantina di bambini, la maggior parte al di sotto dei tre anni
d’età. Una visione che ha suscitato emozione in tanti telespettatori, tra
i quali il Capo dello Stato, che il giorno dopo ha ritenuto di elogiare
quanti si sono prodigati generosamente in mare per aiutare i naufraghi
a mettersi in salvo.
Negli ultimi mesi abbiamo intensificato la sorveglianza delle attività di
pesca per prevenire comportamenti illegali, soprattutto in concomitan-
marzo 2014 | Plus Magazine | PROTAGONISTI
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PROTAGONISTI
di bagnanti, diportisti e subacquei. Nel contempo abbiamo aumentato l’attività di informazione, essenziale per evitare situazioni di pericolo,
attraverso l’apertura straordinaria degli uffici
nei periodi di maggior affluenza turistica. Una
novità pensata per offrire all’utenza balneare/
diportistica risposte sempre pronte alle proprie
esigenze e che risponde alla necessità di stabilire un confronto sempre più diretto e concreto
tra Istituzione, utente ed operatore.
za con le festività natalizie. Al riguardo l’operazione “Clear label”, condotta su tutto il territorio nazionale ha portato al sequestro di oltre 700
tonnellate di prodotti ittici illegali o in cattivo stato di conservazione, per
un importo in sanzioni amministrative pari a 1.097.185 euro. Una data
da ricordare è quella del 16 settembre, il giorno del “Parbuckling”, l’operazione che ha permesso il raddrizzamento della Costa Concordia, consentendo a Stato e industria privata di riscrivere una pagina importante
della storia della marineria italiana, duramente colpita dal naufragio del
13 gennaio 2012. Il successo è stato possibile anche grazie a un efficace
dispositivo di sicurezza aeronavale e di monitoraggio ambientale che ha
lavorato sotto il coordinamento delle Capitanerie di porto.
Sul fronte dell’attività investigativa, è importante ricordare i risultati raggiunti nell’attività di contrasto al fenomeno illegale dei roghi di rifiuti
abbandonati, che in Campania sta devastando la cosiddetta “Terra dei
fuochi“ con grave rischio per la salute dei cittadini, che abbiamo affrontato con l’impiego di velivoli specializzati e dotati di sofisticate strumentazioni che fungeranno anche da deterrente contro i reati ambientali.
Tra le attività più importanti che hanno caratterizzato l’ultima stagione
estiva, l’operazione “Mare Sicuro”, che lungo gli 8.000 km di coste, ha
impegnato circa 3.000 tra uomini, donne e mezzi navali per la sicurezza
Lo spot del 1530, il numero per le emergenze
in mare della Guardia Costiera, regolarmente
in onda sulle reti Rai per tutto il periodo estivo,
quest’anno è stato ampiamente diffuso presso
tutte le principali testate della carta stampata, il
web e le emittenti radiotelevisive e sui pannelli
elettronici a messaggio variabile, presenti lungo la rete di strade ed autostrade di interesse
nazionale, a vantaggio di una maggiore sicurezza per tutti.
In tema di comunicazione, lo scorso anno ha
segnato il debutto delle Capitanerie di portonei
principali social network, tramite i quali vengono diffusi messaggi, filmati e rubriche dedicati
al mondo del mare.
Un’altra novità di rilievo introdotta nel 2013,
a conferma dell’importanza riconosciuta alla
sicurezza in mare dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, è rappresentata dalla
campagna “Bollino Blu”. Si tratta di un percorso di semplificazione e di coordinamento per i
controlli di routine sulle unità da diporto, con
l’obiettivo di aumentare la sicurezza ed evitare duplicazioni nelle verifiche. Il 2013 è stato
anche l’anno che ha visto per la prima volta la
presenza del Corpo in un grande centro commerciale della capitale, che ha permesso ai visitatori di toccare con mano lo stretto legame tra
Capitanerie di porto e cittadini, essenziale per
contribuire a diffondere insieme quella cultura
del mare e dell’ambiente.
Quelli menzionati sono solo alcuni dei profili
più significativi di tutte quelle attività che le Capitanerie di porto - Guardia Costiera svolgono
ogni giorno a favore della vita umana in mare,
della sicurezza della navigazione, dei trasporti
marittimi, dell’ecosistema marino, della filiera
ittica e del sociale, offrendo alla collettività un
vero e proprio “sportello unico del mare”, a conferma della disponibile capacità professionale
ed umana del Corpo a donare il meglio di sé, a
chi ha bisogno.
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EVENTI
Giancarlo De Cataldo, Taiye Selasi e Andrea De Carlo.
M
Massimo Coppola
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asterpiece nasce da un’idea di Fremantl e Media per Rai Tre
e dalla collaborazione con RCS e ha dato la possibilità a chiunque abbia inviato un manoscritto di realizzare il sogno della
propria vita: pubblicare il primo romanzo in centomila copie
per Bompiani.
Alle selezioni hanno partecipato più di cinquemila concorrenti che sono
stati valutati da una redazione preposta alla lettura dei testi. Successivamente quattro concorrenti per puntata si sono sfidati leggendo pagine
del proprio manoscritto e con prove di scrittura per raggiungere la finale.
Massimo Coppola, editore, autore televisivo e anche regista è stato il
coach che preparava i candidati e li seguiva nelle prove.
Alla fine di ogni puntata, la giuria formata dagli scrittori Giancarlo De Cataldo, Andrea De Carlo e Taiye Selasi, ha avuto il compito di valutare i concorrenti e annunciare chi accedeva alla seconda parte del programma.
Giancarlo De Cataldo, oltre ad essere un Giudice di Corte d’Assise, è
uno sceneggiatore televisivo e teatrale ed è l’autore di Romanzo criminale, uno dei successi letterari e cinematografici degli ultimi anni.
EVENTI
di DARIO MIGLIARDI
alla ricerca
dei nuovi scrittori
La prima puntata è andata in onda nel dicembre scorso
e pochi giorni fa abbiamo conosciuto il vincitore del primo talent show
dedicato agli aspiranti scrittori (l’articolo è andato in stampa pochi giorni
prima della proclamazione del vincitore n.d.r.).
MASTERPIECE
Com’è nato il primo talent show per scrittori?
È nato da una conversazione con il direttore di Rai Tre Andrea Vianello,
è stata una scommessa dagli esiti assolutamente imprevedibili. L’idea
era di fare un talent sugli scrittori partendo dal presupposto che in Italia
ci sono tantissimi scrittori e che, a differenza di quanto sostengono i
soloni dell’accademia, quelli con la puzza sotto il naso, la scrittura è
un’attività fondamentale, che va incoraggiata e non dev’essere messa in
contrapposizione con la lettura.
E il direttore cos’ha risposto?
Andrea Vianello, che è una persona sensibile alle novità, si è appropriato, nel senso buono, dell’idea e ha deciso di farla sua e quindi siamo qui.
Sono arrivati alla redazione di Masterpiece cinquemila manoscritti da
ogni parte d’Italia. Una redazione ha svolto il “lavoro sporco” selezionando i migliori. C’è un genere narrativo riconoscibile?
Abbiamo a che fare con dei racconti di vita ed esperienza personale e qui
va aggiunto che anche noi scrittori mettiamo sempre qualcosa di personale, per esempio le nostre esperienze, in ciò che raccontiamo. Anche
quando raccontiamo le vite degli altri c’è sempre la nostra vita lì dentro, magari frazionata e
divisa tra diversi personaggi.
Cos’avete letto?
Abbiamo letto un bel po’ di fantasy con i quali
siamo stati un bel po’ impietosi e severi, poi
c’è stata qualche storia a sfondo sociale, ci
sono stati meno gialli e softporn di quello che
mi aspettassi e un po’ di chicklit, letteratura da
pollastrelle.
Abbiamo visto riflessioni individuali, solipsismo, tentativi di prove d’autore e tentativi di
trovare una lingua da parte d’italiani immigrati o figli d’immigrati. Persone che si appropriano della lingua italiana, vengono magari da Paesi dall’Est, che trovano nella scrittura il modo
migliore per appropriarsi anche dell’identità
marzo 2014 | Plus Magazine | EVENTI
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EVENTI
Taiye Selasi
culturale del Paese che li ospita. Un campionario estremamente vasto di persone felici,
tristi, problematiche, superficiali, concentrate,
insomma abbiamo trovato l’Italia.
Nella prima puntata c’è stato un personaggio
che poteva essere uscito da uno dei suoi romanzi, parlo di Antonio di Palermo ma poi non è
arrivato in finale, non l’ha difeso perché?
Non tocca a un giudice difendere un autore
rispetto a un altro. Diciamo che le prove di
scrittura fornite dagli altri erano più convincenti di quelle che ha dato lui. Il suo romanzo
non è male ed è a disposizione di un eventuale
editore che secondo me, con un po’ di lavoro,
potrebbe anche trovare una pubblicazione. Il
nostro lavoro è quello di scegliere lo scrittore
che ci convince di più sia per il romanzo che ci
ha consegnato, che per come ha scritto davanti
a noi.
La scrittura può essere un punto di svolta per
i giovani che vogliono affermarsi?
Il tema è controverso, nel senso che alla fine,
secondo me, la scrittura non può essere usata
come un pretesto per affermarsi, si affermerà chi avrà dimostrato di avere un profondo
amore per la scrittura e una vera necessità di
scrivere.
Tayie Selasi è conosciuta al pubblico italiano
per il successo del romanzo pubblicato da Einaudi, La bellezza delle cose fragili. Si autodefinisce “Afropolitan”, un neologismo che unisce l’eredità culturale africana, con il resto del
mondo.
La scrittura può essere un modello vincente
per i giovani ma non solo per loro, visto che i
vostri concorrenti hanno un’età eterogenea?
Secondo me non si deve essere giovani per essere scrittori, anzi non riuscirei a immaginare
di scrivere un romanzo come quello che ho
scritto se avessi avuto vent’anni. Succede, ma
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raramente, perché per scrivere un romanzo ci
vuole un po’ di esperienza e quella la riceviamo purtroppo solo con l’età.
Lei ha accettato subito di essere uno dei giudici della trasmissione?
All’inizio ho avuto un sacco di dubbi, mi sono
convinta di essere sulla buona strada quando
ho letto il primo manoscritto che ho trovato
fantastico. In quel momento ho capito che
una trasmissione del genere poteva diventare
un’esperienza fondamentale per uno scrittore
di talento. Questa è diventata una ragione sufficientemente valida per mettermi alla prova e
accettare di essere uno dei giudici.
Tra lei, Giancarlo De Cataldo e Andrea De Carlo, vi siete dati parametri
per giudicare i manoscritti pervenuti?
Credo di essere la più democratica perché leggo tutti i libri che sono
scritti bene. Per me basta che un libro sia scritto bene che lo leggo. Fantasy, memory, saga familiare, non importa. Ciò che mi affascina e mi dà
l’entusiasmo per continuare a leggere è il ritmo, la musica e le parole
che m’interessano.
Andrea De Carlo, è uno degli autori più prolifici del panorama italiano,
Yucatan, Treno di panna, Uccelli da gabbia e da voliera, Due di due, sono
alcuni dei 17 libri di successo che ha pubblicato.
Quando avete capito che Masterpiece era un’idea vincente e poteva
andare bene per la TV?
L’abbiamo immaginato e sperato fin da subito perché l’idea era talmente
forte che possiamo riassumerla come una sfida, che di solito è mentale,
emotiva e completamente privata, di realizzare un progetto che potesse
essere coinvolgente e accattivante per chi guarda la TV. Questa era l’intuizione, successivamente è stata lanciata l’idea e sono arrivati migliaia
di manoscritti e a questo punto abbiamo capito che il materiale su cui
costruire una trasmissione c’era ed era attuale.
La prova d’ingresso che i partecipanti devono oltrepassare è il manoscritto, che però il pubblico non può leggere e non può emozionarsi e innamorarsi. Quindi si deve fidare solo del vostro gusto e della vostra capacità
di scelta?
Il programma in questa prima edizione si è evoluto man mano, di puntata in puntata. Quello che abbiamo fatto è stato di aumentare, rispetto
alle prime puntate, la conoscenza sia dei manoscritti che sono stati letti
dagli stessi autori, sia delle prove di scrittura che si sono svolte in studio.
Lo spettatore può quindi vedere sul nascere la prosa di un candidato o la
sua capacità di scrittura e di narrare una storia.
Masterpiece è anche un’Accademy, insegnerete a questi scrittori in erba
come si scrive un romanzo?
L’idea è di dare alcune linee guida su come si scrive ma sempre con un
criterio soggettivo perché noi giurati siamo tre romanzieri e non siamo
degli accademici o degli editori quindi in base ai nostri gusti ma anche
con una certa competenza artigianale.
Un’ultima domanda, lei risulta avere il ruolo del cattivo, è tutto studiato?
Io voglio essere sincero – sorride – e dire quello che penso senza imbrogliare.
MODA
SPRING AWAKENING non è solo la celebre
opera rock firmata da Frank Wedekind che ha
appassionato milioni di giovani in tutto il mondo
per la sua forza innovativa e la sua vitalità, ma
è anche sinonimo di moda. L’effetto cocooning
della stagione più fredda lascia spazio alla
voglia di giocare e cambiare look, come ordina il
Risveglio di primavera. I colori, i tessuti e gli
abbinamenti proposti dai couturier ci invitano ad
osare, ma soprattutto ci ricordano che fashion è
sinonimo di allegria. Divertiamoci allora a trovare
il look più adatto per ognuna di noi!
>>> BARBARA ODETTO
(foto Archivio Stilisti)
MODA
LOVE THERAPY
GOOD FEELING
Love Therapy, uno dei brand di Elio Fiorucci, è un inno alla gioia dedicato alle girls di ogni
età. È l’ottimismo, la visione positiva della vita che si traduce in outfit e oggetti di design
pensati per anime pure, cuori selvaggi e cervelli liberi. La lei che si riconosce in questa spumeggiante collezione sa che la bellezza non è unica e non si trova in un solo luogo, ma è calore,
fantasia, morbidezza, sensualità. Ecco allora che ai toni teneri e romantici si affianca un piglio
audace, un po’ ribelle e trasgressivo e agli abiti dalle linee delicate si affiancano capi dal twist
unconventional. Le regole estetiche non sono un problema per lo stilista milanese che pensa
anche alle donne di domani e con Love Therapy le “educa” alla felicità e alla bellezza. Perché
la moda è energia positiva. Sempre.
URBAN MAN
L’uomo, ormai è una certezza, segue i trend
esattamente come la donna e al suo look richiede stile, grinta e particolari che lo rendano unico.
Momodesign, da sempre attento alle esigenze del
suo target, anche per la collezione spring-summer
2014 propone quindi accessori dall’anima decisa
e metropolitana. Oltre ai portachiavi in gomma o
acciaio dalle linee geometriche nette, presenta le borse
HUB declinate in tre modelli: body bag, messenger e zaino. Ispirata alle luci della città, la collezione punta su forme essenziali, illuminate da colori fluo come il giallo e l’arancione
o da nuance intense e di carattere. Il tessuto è hi-tech, leggero, resistente e impermeabile,
trattato con speciali sistemi di stratificazione che lo rendono adatto ad ogni
momento della giornata. Per un total look sportivo e urban, il Centro Stile
Momodesign ha creato infine il Dive Master City: un orologio con le caratteristiche del Dive Master subacqueo, ma declinato per la città.
Disponibile in due versioni, automatic e chrono, riunisce in sé
la modernità delle linee e le prestazioni superiori
tipiche del dna di Momodesign.
MOMODESIGN
>>> www.lovetherapy.it - www.eliofiorucci.it
>>> www.momodesign.com
marzo 2014 | Plus Magazine | MODA
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MODA
MAGICAMENTE COOL
Immaginate un tramonto in riva al
lago, un party raffinato, un’atmosfera
magica e misteriosa. In questa cornice
bucolica e romantica, quasi impalpabile, si muove sinuosamente la donna
griffata Kristina Ti. Il suo look? Sognatore e giocoso, quasi fosse la nuova Alice nel paese delle meraviglie.
Accanto agli abiti trasparenti e alle gonne iper femminili di diverse lunghezze
troviamo culottes in tulle o jacquard, micro top e ancora pants stile ciclista.
Il colore domina incontrastato e spazia dalle tonalità più energetiche come
il rosa, l’arancio, il lemon e la menta a quelle più raffinate come l’ambra e il
rame, senza naturalmente dimenticare il classico bianco. Le texture – la seta,
il voile, l’organza, il cotone, il tweed multicolour per citarne alcune – regalano
personalità tanto agli outfit quanto agli abiti da cocktail e si trasformano in un
fantasioso puzzle se abbinate ai fiori, alle frange e ai diversi materiali applicati.
>>> www.kristinati.it
KRISTINA TI
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MODA
TOD’S
LADYLIKE
Lo stile Tod’s è unico, inconfondibile e trascende le stagioni. Per questo
è così amato dalle signore (e dagli uomini) dei cinque continenti ed è
da sempre sinonimo di lusso. Il segreto del suo successo? Saper coniugare alla perfezione l’allure chic al twist sportivo dando vita ad abiti e
accessori che diventano vere icone. Per la collezione primavera-estate
il brand capitanato da Diego Della Valle, coerente con la propria filosofia, si ispira ad un universo nel quale i particolari fanno la differenza
e diventano protagonisti. Tanto gli outfit quanto le borse, le scarpe e le
cinture – vero must have della stagione – scelgono un mood ladylike che
si ritrova nei mocassini con le frange, nei sandali ultra flat e in quelli dal
tacco vertiginoso così come nelle borse dalle linee essenziali. Per questa
linea Alessandra Facchinetti ha scelto nuances bon-ton che spaziano dal
rosa al bordeaux per giungere ai toni del grigio e ai mix bicolor, semplicemente adorabili.
>>> www.tods.com
marzo 2014 | Plus Magazine | MODA
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MODA
PAROLA D’ORDINE: BOURGEOIS
Con N° 21 Alessandro Dell’Acqua pensa ad una lei in vacanza,
anche quando è in città. Il punto di partenza è il guardaroba
bourgeois, concentrato di esattezza ed eleganza ed animato
dalla tensione di maschile-femminile. Camicie da bowling con
maniche corte, top, gonne a matita che sfiorano il ginocchio
oppure mini, pantaloni dalla piega affilata e piccoli abiti: tutto
è ordinato, ma solo in apparenza perché i ricami “macchiano”
la polo da tennis come preziose sbavature, gli intagli disegnano
in negativo sagome di ibisco sul tailoring dalla consistenza compatta e le gonne si smaterializzano, virando verso l’underwear.
Gli schemi della moda si sgretolano e il flash dell’intuizione
scombina tutto in un momento. L’altrove diventa condizione
permanente di uno stile compostamente senza regole in cui la
donna vuole libertà di look e di pensiero. I materiali spaziano
dai cotoni pesanti alla pelle accoppiata, dal pizzo al popeline,
mentre i colori sono umidi e pastosi – blu, nero, verde giungla,
pitone, bianco – oppure hanno i toni cosmetici di cipria, fard
e carne.
>>> www.numeroventuno.com
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N°21
MODA
La nuova stagione porta con sé il desiderio di
luce. Chi meglio di DonnaOro può quindi far risplendere
le signore? La nota maison orafa pensa ad una lei eterea e
sofisticata che sogna e desidera il massimo perché il
suo orizzonte non conosce confini, proprio come la
collezione Infinito in oro bianco e diamanti dalle linee
sinuose ed avvolgenti. Accanto ad essa la linea Cuore,
che unisce l’eternità dei diamanti e la preziosità dell’oro al carattere
sbarazzino della ceramica bianca o nera, per dare vita ad un mood
romantico. Per chi ama lo stile senza tempo, ecco invece la gamma
Grandi classici composta da tennis, trilogy, verette, pendenti e orecchini punto luce in cui la purezza del diamante è protagonista. Per le
“lei” che desiderano indossare un gioiello davvero esclusivo, DonnaOro ha creato infine D-River, una serie limitata di diamanti rarissimi
che vanno ad arricchire una collezione di anelli che sono la sintesi
della raffinatezza e dall’intramontabile fascino classico.
>>> www.donnaoro.it
DONNA ORO
VOGLIA D’INFINITO
marzo 2014 | Plus Magazine | MODA
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PROTAGONISTI
Carla
Gozzi
Essere
impeccabili
si può.
ntrare nel mondo di Carla Gozzi può essere contagioso. Succede a chi va ad un suo show di chiedersi: “Ma sarà appropriato il mio outfit?”
Le sue mise sono quasi un marchio: vestitini bon ton abbinati agli inseparabili tacchi 12 con plateau. Carla Gozzi è una style coach che ha mosso
i primi passi nel mondo del fashion grazie al marchio Max Mara, salendo
un gradino alla volta: da project manager in rigoroso tailleur d’ordinanza fino a lavorare come assistente di grandi stilisti internazionali come
ThierryMugler, Christian Lacroix e Calvin Klein.
Da fashion blogger più seguita d’Italia partecipa a sfilate come opinionista
e realizza servizi su prodotti e collezioni. Il suo blog, cliccatissimo, è di
riferimento per molte fashioniste.
di MARIANGELA SALVALAGGIO
Ha raggiunto la popolarità nel 2008 come conduttrice televisiva su Real
Time al fianco di Enzo Miccio nel programma Ma come ti vesti?. Sono
seguiti: Shopping Night (sempre al fianco del collega Miccio) e Guardaroba Perfetto, dove entra nelle case delle donne e dà nuova vita ad abiti
magari dimenticati in fondo all’armadio.
Dal 2010 è nata la Carla’s Academy, corsi di più livelli, e nel 2011 la versione kids, dedicata alle piccole dai 6 ai 12 anni.
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PROTAGONISTI
Basta
andare a ‘scuola’ di stile
Oggi continua a conquistare migliaia di fashion victims di ogni età registrando sold out nei suoi live shows. Prima di una di queste Academy ci
racconta qualcosa di sé e, alla prima domanda, è inevitabile il sorriso.
Divertente sentirsi rispondere “Mariangela, allora…”. Conversare con
Carla Gozzi dà l’idea di entrare in un’aula in cui una dolce maestrina
illustra la sua materia in modo intimo, personale. Si pone come un’amica che tiene davvero a dare consigli utili, a porsi al servizio della causa.
Una vera professionista, disponibile e preparata tanto da parlare come
un libro stampato, il libro della moda che conosce alla perfezione.
Come si diventa Carla Gozzi?
Non solo con gli studi ma anche con il Dna. Nasco in una famiglia con
altri due fratelli dove la mamma, molto creativa ma poco fantasiosa nei
vestiti, mi faceva indossare sempre delle mise british tipiche della fine
degli anni Sessanta: gonnelline con le pieghe, scozzesi, bianche e blu,
mini cardigan. Un look molto rigoroso stile college.
Sono cresciuta già con il dress code nelle abitudini quotidiane. Dopo il liceo
artistico, per una mia inclinazione mi sono buttata nel fashion, ho iniziato
a disegnare in tutte quelle che sono considerate arti creative e, da ‘grandicella’, ho incrociato la moda. Ho iniziato con i primi stage in grandi
aziende emiliane e da lì è nato tutto.
La passione per l’outfit perfetto può ‘contagiare’ chiunque?
Certo che sì ma ognuno di noi sceglie in base
al proprio stile, in base agli interessi, agli hobby e il risultato non può mai essere l’omologazione.
Cosa accade durante le serate in teatro?
Le serate dell’Academy sono diventate da qualche stagione teatrali. Sono un mix tra un incontro con il pubblico, stile seminario o workshop,
in cui riassumo tutte le indicazioni sul dress
code: i sì e i no degli outfit, i must have, gli errori
più comuni.
E poi fin da subito passeggi in platea per
scrutare le possibili ‘cavie’ su cui dare avvio al
cambio di look.
Sì, c’è una parte di restyling: io scelgo tra il pubblico circa dieci donne differenti per stile, età,
taglia e su di loro applico la trasformazione
dell’immagine. Dopo mezz’ora, grazie al lavoro di uno staff di 40 persone tra truccatori e
marzo 2014 | Plus Magazine | PROTAGONISTI
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PROTAGONISTI
perché il nostro abito diventa un must per tutte le donne. Il secondo capo
è il pantalone maschile a uomo, diritto che arriva alla caviglia oppure,
solo se siamo alte e slanciate, un pantalone lungo e largo in fondo, stile
grande Gatsby anni Trenta-Quaranta, o addirittura il ‘pantalone piccolo
disegno’ con minuscoli scacchi o comunque con una fantasia maschile,
però, parliamo sempre di foggia androgina. Terzo: la camicia bianca che
per l’autunno inverno di quest’anno è non solo di cotone con linea maschile ma diventa una blusa di seta, con maggiore morbidezza, magari
con un collo alla claudine [piatto e arrotondato, solitamente diviso in due
e bianco n.d.r.] o con manica a palloncino.
Ci anticipi tutte le prossime tendenze?
Nella stagione primavera-estate 2014 il grande must have è il colore orchidea che sicuramente dona moltissimo alle ragazze dai capelli dorati,
biondi, e anche castani e scuri. Oltre a questo colore, ne abbiamo tanti
altri. Tornano i colori forti, si riconferma dunque una primavera-estate
colorata ma questi colori vanno indossati con uno spezzato di neutri.
Indosseremo sempre colore ma abbinato o al bianco o al color mastice.
Capitolo linee: sono molto più pulite rispetto al passato, sta tornando un
po’ il gusto anni Novanta, linee essenziali, pochi dettagli. Torna la gonna a matita, che copre quasi il ginocchio come una longuette. I top sono
essenziali, variano un po’ solo nelle decorazioni, così come le giacche
che non hanno orpelli.
A fine primavera torni con l’ottava edizione di Ma come ti vesti? Sei
già in onda da gennaio con Shopping night e stai per debuttare con un
nuovo format. Di che cosa si tratta?
Un programma inglese di cui conduco l’edizione italiana: si tratta di
‘Dire fare baciare’, in partenza a marzo. Lo scopo è quello di trasformare
ragazze dalla bellezza ‘costruita’ in fanciulle acqua e sapone. Tutto questo grazie ai miei consigli, e come nella versione inglese sono coadiuvata
nell’impresa da POD, un computer di revisione personale. Insomma,
addio al ‘make-over’, qui si tratta proprio di ‘make-under’, ovvero di procedere ad una sottrazione nel look riportando le ragazze alla loro bellezza
naturale.
parrucchieri, si ripresentano al pubblico completamente diverse. Scelgo quelle che si presentano in teatro con un look molto sportivo e
trovo sempre delle ragazze simpatiche e anche
molto eccitate nel vedersi in modo completamente diverso.
Quali capi non devono mai mancare nel
guardaroba di una donna?
Sono almeno tre. Innanzitutto, il littleblackdress
che per una donna dovrebbe essere parte integrante del guardaroba. Ne servono almeno
tre o quattro modelli. Il blackdress si presta in
moltissime occasioni, per esempio, in una situazione professionale dove lo indossiamo in
silhouettes piuttosto austere. Oppure, per una
festa di laurea ma qui si possono impiegare
dettagli più frizzanti come una piccola rouge
o una cintura lucida. O siamo ad un appuntamento/cocktail serale, magari di lavoro, ed ecco
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C’è tutta una storia legata al dress code in ambito professionale. Tra
i tuoi clienti ci sono anche aziende, assicurazioni, banche. Come si deve
vestire chi lavora negli istituti di credito?
Formale ma più personale. Come consulente aziendale ti faccio una
premessa: negli istituti di credito si è passati negli ultimi anni ad un
contatto molto più friendly. Si erano quasi ‘sciolti’ i punti di riferimento:
prima si privilegiava la giacca per le donne, poi non è stata più richiesta.
Ora la nuova tendenza è quella di riprendere uno stile più formale, valido strumento per comunicare autorevolezza e consistenza e ottenere la
fiducia dell’interlocutore, ma è fondamentale avere anche un look moderno e contemporaneo. Con molti istituti di credito lavoro per ricostruire la loro policy di dress code interna e suggerisco ai singoli casi come interpretare al meglio il proprio carattere, la propria personalità, tenendo
fede a questo new trend. Sembra essere in atto una grande rivoluzione
all’interno delle banche per quanto riguarda l’immagine.
Riesci a scendere dai tacchi almeno a casa?
Vivo in campagna con il mio compagno [il medico newyorkese Richard
Bryan n.d.r.] e i nostri cani. Gli amici mi prendono ‘per i tacchi’ quando
a casa sono con scarpe basse e vestiti più comodi ma questo non vuol
dire che non siano alla moda.
MEDICINA E SALUTE
di Barbara Odetto (foto A. Lercara)
Recupero
e rieducazione funzionale
La “mise en forme” passa da IRM
Con la bella stagione aumenta la voglia
di praticare gli sport en plein air come il
jogging o il tennis, ma non sempre una
preparazione atletica accurata è sufficiente per prevenire traumi di diversa
entità. Per gli sportivi, ma anche per coloro che hanno la necessità di ristabilire
un equilibrio strutturale, il centro IRM
Indagini Ricerche Mediche di Pianezza,
alle porte di Torino, offre percorsi riabilitativi integrati e completi. I progetti di
recupero funzionale, studiati ad hoc per
rispondere ai quesiti diagnostici specifici
di ciascun paziente, vengono definiti con
lo specialista in sede di visita fisiatrica e
si compongono di un ciclo di prestazioni
e terapie.
Il reparto di recupero e rieducazione funzionale IRM è diretto dal Dottor Elvio Fenoglio – medico chirurgo specializzato in
ortopedia, traumatologia e fisiokinesiterapia ortopedica – e si avvale del prezioso
contributo di un team di fisiatri altamente qualificati e del significativo apporto di
uno specialista in chiropratica.
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Punto di riferimento sanitario non solo
per Pianezza, ma per tutta la bassa Valle
di Susa, il poliambulatorio offre ai suoi
pazienti un valido supporto nell’attività
di recupero e rieducazione funzionale:
la struttura mette infatti a disposizione
della clientela un’ampia palestra dotata
di tutte le attrezzature necessarie allo
svolgimento del percorso riabilitativo,
due box dedicati alle terapie manuali e
dodici box per le terapie strumentali dotati di moderne apparecchiature per cure
antalgiche, antinfiammatorie e riabilitative. Abbiamo incontrato il Dottor Fenoglio per approfondire quali indicazioni
terapeutiche sono più adatte in funzione
del tipo di patologia e trauma e quali servizi propone in tal senso il centro medico che, dal 1976 ad oggi, si è distinto per
la grande attenzione riposta nella salute
della persona.
Come si svolgono il recupero e la rieducazione funzionale presso IRM?
Dopo la visita fisiatrica, al paziente viene
proposto un iter di rieducazione motoria
singola o di gruppo composto, in base
all’analisi del quesito diagnostico, da un
adeguato mix di terapie fisiche e strumentali.
Quali sono le principali indicazioni
terapeutiche in funzione delle diverse
patologie?
In caso di lombalgie, sciatalgie e scoliosi
sono utili la ginnastica e la rieducazione
funzionale e posturale che possono essere svolte da soli o in gruppo; per l’artrosi sono indicate la magnetoterapia, la
laserterapia e gli ultrasuoni, mentre per
la tendinite risultano particolarmente efficaci tecarterapia e onde d’urto. In caso
di traumi articolari consigliamo la magnetoterapia e la tecarterapia, mentre nei
trattamenti dopo frattura sono perfetti la
kinesiterapia, la laserterapia e la magnetoterapia unite alla rieducazione funzionale. Chi soffre di dolori e infiammazioni
articolari è bene che si sottoponga – a
seconda dei casi – a laserterapia, ultrasuoni e massoterapia; per chi invece ha
problemi di carattere muscolare sono
davvero utili elettroterapia, laserterapia,
ultrasuoni e massoterapia.
MEDICINA E SALUTE
Come avviene la rieducazione dei disturbi motori?
Attraverso un trattamento terapeutico
che utilizza il movimento attivo o passivo per alleviare la sintomatologia. I risultati sono ottimi perché permettono di
migliorare o addirittura ripristinare completamente le funzionalità corporee.
Tra le terapie manuali quale è particolarmente incisiva?
Nelle patologie minori è molto efficace la
massoterapia, ma la chiropratica o mobilizzazione della colonna vertebrale è
sicuramente quella più performante perché sollecita la capacità innata dell’individuo di trovare e mantenere un equilibrio
tra aspetto biochimico, strutturale e psicologico funzionale al raggiungimento di
una condizione di benessere generale.
La specialista che si occupa di questa disciplina studia il trattamento più adatto
per ogni paziente in funzione di alcuni
parametri quali età, sesso, tipo di patologia, ereditarietà, problemi congeniti o
acquisiti.
Come agisce il chiropratico sul paziente?
Come già detto, non esiste un modo
standard di operare, ma occorre prendere in considerazione la persona. Il
chiropratico interviene correggendo manualmente la sublussazione vertebrale
applicando una forza commisurata con
la struttura del soggetto. Esistono sessantaquattro tecniche diverse, da quelle
più dolci a quelle più incisive, e alcune si
basano solo sulla respirazione o sul peso
del chiropratico. Tengo a sottolineare che
il famoso schioccare delle vertebre, che
molti considerano fondamentale per la
guarigione, non è assolutamente un parametro necessario.
Quali sono le patologie minori sulle
quali la chiropratica agisce con successo?
Sono davvero molte: cervicalgie, cervicobrachialgie, cefalee, vertigini, dorsalgie,
dolori intercostali associati a dorsalgie e
ancora lombalgie, sciatalgie, cruralgie e
sintomatologie degli arti superiori e inferiori.
Tra le terapie strumentali, invece, quali
consiglia?
Naturalmente dipende dal singolo paziente e dal tipo di problematica fun-
zionale che lo affligge. Trovo valida la
tecarterapia che agisce in profondità e
in maniera naturale sui tessuti biologici, stimolandoli in modo che sviluppino
dall’interno un processo riparatorio e antinfiammatorio.
Quali risultati offre la tecarterapia?
I suoi effetti benefici sono visibili già dalla prima seduta, soprattutto la riduzione
del gonfiore della zona interessata e un
rapido attenuamento del dolore. Molto
utilizzata per curare i traumi dei calciatori perché i tempi di guarigione sono piuttosto rapidi, la tecar è particolarmente
utile in caso di postumi da fratture, artropatie causate da malattie autoimmuni,
sindrome del tunnel carpale e della cuffia
dei rotatori, periartrite coxo-femorale, coxalgie e coxartrosi, patologie adduttorie,
tendinite rotulea, metatarsalgia e molte
altre patologie.
Anche le onde d’urto fanno parte del
gruppo delle terapie strumentali: sono
efficaci in caso di dolori ai tendini e alle
articolazioni?
Hanno un alto grado di successo quando
ci sono problemi cronici articolari causati da tendinopatie acute e calcificazioni;
offre ottimi risultati in caso di pubalgia
del calciatore, gomito del tennista e del
golfista, borsiti, tendinite rotulea, infiammazione della pianta del piede e del tendine di Achille, tendinopatia della spalla.
Cosa sono esattamente le onde d’urto?
Sono onde acustiche ad alta energia prodotte da un’apparecchiatura che le convoglia verso la parte interessata dal dolore in modo da aumentare il numero dei
vasi capillari e facilitare il riassorbimento
dei depositi calcifici.
Quali sono i plus delle onde d’urto?
Non sono invasive e il paziente le tollera
senza effetti collaterali; per questa ragione la terapia può anche essere ripetuta,
se necessario. Inoltre la terapia ad onde
d’urto è focalizzata su un punto preciso
del corpo che esclude il coinvolgimento
dei tessuti circostanti.
Centro IRM Indagini Ricerche Mediche
Via Torino 19 – Pianezza (To)
Tel. 011 9662585
www.ricerchemediche.it
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Convenzione associati FABI:
•priorità di accesso ai programmi di
prevenzione;
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strumentali.
marzo 2014 | Plus Magazine | MEDICINA E SALUTE
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MEDICINA E SALUTE
di Emanuela Truzzi (foto A. Lercara)
Il dott. Ugo Bertoldo, chirurgo vascolare
e angiologo, è vicedirettore della Chirurgia
Vascolare Universitaria all’Ospedale Molinette
di Torino e collabora con la SICOR,
una struttura che i lettori della Fabi
già conoscono e apprezzano.
Periomedicine: nuove evoluzioni in SICOR
Dott. Ugo Bertoldo
Oltre ad essere un centro odontoiatrico di alto livello, la SICOR è divenuta
nel corso degli anni un istituto medico
multidisciplinare, per mettere a disposizione dei pazienti un team di professionisti sinergicamente assortiti in grado
di fornire cure all’avanguardia.
Alla SICOR il gruppo di odontoiatri guidati dal dott. Corrente è affiancato da
altri specialisti, tra i quali un chirurgo
plastico, un dermatologo, un otorinolaringoiatra e, in veste di chirurgo vascolare, dal dott. Bertoldo.
Nel caso specifico, la sinergia nata tra
gli specialisti odontoiatri e la figura del
chirurgo vascolare ha consentito lo sviluppo di una nuova branca applicativa
odontoiatrica e cardiovascolare, quella della Periomedicine, per affrontare
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alcune patologie vascolari che hanno
come causa scatenante un processo
infiammatorio a carico dell’apparato
parodontale.
Ci illustri quali sono le specificità della
chirurgia vascolare, dott. Bertoldo.
La chirurgia vascolare comprende due
grandi branche di patologia, quella delle malattie arteriose e quella delle malattie venose, detta anche flebologia.
La parte più impegnativa per il chirurgo
vascolare, e anche la più interessante
sotto il profilo scientifico, è quella della
patologia arteriosa. Le arterie si ammalano con l’avanzare dell’età attraverso
un processo di invecchiamento chiamato arteriosclerosi. I distretti coinvolti
da questa malattia sono molteplici: si
va da quello carotideo che porta il san-
gue al cervello e in caso di obliterazione
può generare un ictus, a quello dell’aorta addominale che può andare incontro
a diverse problematiche tra le quali la
più frequente è l’aneurisma. Poi vi è il
distretto delle arterie degli arti inferiori
dove la malattia causa disturbi di varia
gravità a seconda dello stadio in cui
si presenta, da una iniziale difficoltà a
camminare, la claudicatio intermittens,
fino agli stadi più avanzati quando il
dolore si presenta anche a riposo, rendendo necessarie procedure di by-pass
o di disostruzione vascolare. Infine
possiamo avere il coinvolgimento del
distretto coronarico con i classici sintomi di angina da sforzo e, nei casi più
gravi, infarto del miocardio. In questo
caso il trattamento è di competenza
dei cardiologi.
Quali tipi di intervento mettete in
atto in questi casi?
Nel nostro campo la chirurgia si occupa di riparare i danni provocati dalle
placche arteriosclerotiche che riducono il lume dei vasi fino alla loro chiusura. Utilizziamo diverse tecniche, che
vanno dalla disostruzione arteriosa, al
bypass, all’angioplastica per via percutanea. È molto importante riuscire
ad intervenire in tempo prima che gli
effetti siano irreversibili. Sappiamo
che gli esiti di un ictus cerebrale o un
infarto cardiaco possono essere molto
gravi e invalidanti poiché le cellule non
MEDICINA E SALUTE
più nutrite dal sangue vanno incontro
a rapida necrosi e non potranno essere
sostituite.
Lei interviene sia presso l’Ospedale
Molinette sia presso alcune cliniche private della città, giusto?
Sì, oltre che nel mio reparto ospedaliero, eseguo visite specialistiche presso la
SICOR ed opero presso la Clinica Fornaca di Sessant e la Sedes Sapientiae.
Quali sono le cause principali dell’arteriosclerosi?
Le cause sono conosciute da tempo e
principalmente riconducibili ad abuso
di fumo, obesità, ipertensione, ipercolesterolemia e iperglicemia, unite ad uno
stile di vita troppo sedentario. Negli ultimi anni l’attenzione si è spostata sul
fattore infiammatorio quale concausa
favorente del processo arteriosclerotico, in particolare di quello a carico delle
carotidi e delle coronarie. In virtù della
mia collaborazione con la SICOR, vorrei
sottolineare l’importanza di quella nuova branca della scienza medica chiamata Periomedicine, emersa da studi nati
e sviluppati principalmente in campo
odontoiatrico. Questi lavori hanno evidenziato la presenza di fattori infettivi
di origine parodontale all’interno delle
placche arteriosclerotiche.
La sua stretta collaborazione con lo
staff odontoiatrico della SICOR vi ha
condotti ad affrontare la Periomedicine; ci spieghi, dott. Bertoldo, di cosa si
tratta.
Sin dall’inizio degli anni 2000, hanno
iniziato a trovare spazio nella letteratura scientifica pubblicazioni che evidenziavano correlazioni statistiche tra
patologie parodontali e malattie cardiovascolari. Si è documentata la presenza di alcuni batteri, tipici delle infezioni
parodontali, all’interno di placche arteriosclerotiche asportate dalle carotidi
e dalle coronarie. Questi due distretti
vascolari risultano essere colpiti da una
patologia infiammatoria che ha origine
a livello parodontale e che si diffonde
attraverso il sangue danneggiando la
parete arteriosa e determinando la formazione della placca arteriosclerotica.
Lo sviluppo della Periomedicine mette
in luce come sia essenziale affrontare le
patologie in un’ottica multidisciplinare,
così come avviene alla SICOR.
Oggi più che mai si deve evidenziare
l’importanza della prevenzione e l’opportunità di avere accesso a diagnosi
precoci per sconfiggere patologie che
altrimenti decorrono in modo totalmente asintomatico fino alla manifestazione di un incidente. Da noi in
SICOR la collaborazione tra diversi
specialisti consente di intervenire tempestivamente, qualora sia necessario,
in modo da evitare che un’infiammazione parodontale possa degenerare in
una situazione di rischio vascolare. In
presenza di infiammazioni parodontali, l’odontoiatra può sensibilizzare il paziente ad effettuare un approfondimento diagnostico per individuare possibili
patologie a carico dei distretti carotideo e coronarico che vanno tenute sotto osservazione dal chirurgo vascolare.
Utilizzate degli esami specifici?
Il paziente affetto da malattia parodontale, attraverso una semplice visita dal
chirurgo vascolare, può evidenziare un
primo sospetto di lesione. In questo
caso si può approfondire la diagnosi
attraverso un esame strumentale non
invasivo e ripetibile come l’Ecodoppler,
che dà riscontri assolutamente attendibili. Tutto può avvenire rapidamente
in SICOR evitando code e attese estenuanti.
Dott. Bertoldo, oltre a queste patologie così gravi, si occupa anche di flebologia?
Sì, fortunatamente esistono pazienti
affetti da malattie vascolari più “leggere”, che visito spesso in SICOR; si tratta delle vene varicose delle gambe. In
questi casi, dopo un Ecodoppler valuto
se sottoporre i pazienti, maggiormente
donne, ad intervento chirurgico tradizionale oppure con Laser. Eseguo inoltre il trattamento sclerosante degli inestetismi cutanei, i cosiddetti “capillari”,
che tanto disturbano le mie pazienti.
Dott. UGO BERTOLDO
Medico Chirurgo
Specialista in Chirurgia Vascolare
Angiologia – Flebologia
SICOR
Corso Sicilia, 51 – Torino
Tel. 011 0467000
www.studiosicor.it
[email protected]
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marzo 2014 | Plus Magazine | MEDICINA E SALUTE
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MEDICINA E SALUTE
di Emanuela Truzzi (foto A. Lercara)
La salute
della donna
Dott.ssa Paola Tacconis
Dott.ssa Paola Tacconis, parliamo
della salute della donna nelle varie fasi
della sua vita.
Sicuramente la donna è un’entità complessa che va incontro a un’evoluzione
in funzione del suo assetto ormonale e,
a seconda dell’età, ci troviamo di fronte
a diverse problematiche.
Dalla ragazzina che affronta le sue prime visite con imbarazzo e pone domande sulla contraccezione, alla prima
gravidanza con il suo carico di ansie e
preoccupazioni, fino ai problemi della
menopausa che coinvolgono la salute
della donna sia per l’aspetto organico
sia sotto il profilo psicologico. Il mio ruolo come medico ginecologo è quello di
offrire un supporto durante tutto l’arco
della vita e fare in modo che la paziente
possa confrontarsi affrontando qualsiasi
argomento senza imbarazzo.
Confrontarsi con una figura femminile è un aiuto per tutte quelle pazienti
che si sentono insicure o ansiose, come
le giovani.
Soprattutto le giovani, oppure le donne molto avanti negli anni già provano
imbarazzo davanti a me, figuriamoci
davanti a un uomo. Sono esigenze che
vanno comprese, bisogna conquistare la
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fiducia delle donne affinché le cure proposte vengano realmente effettuate. La
compliance della paziente è fondamentale, deve esserci un’alleanza terapeutica; il mio compito è sondare la disponibilità ad affrontare una terapia anziché
un’altra, superando eventuali blocchi
psicologici.
Per quanto concerne la contraccezione vi sono delle novità rispetto agli
anni passati?
In contraccezione ci sono tante pillole
con dosaggi differenti per andare incontro alla sensibilità individuale e recentemente è stato fatto un grande progresso
con l’introduzione degli estrogeni naturali al posto dell’etinilestradiolo.
Mentre in passato si riteneva di dover
sospendere la pillola ogni tanto, oggi è
stato dimostrato che ogni interruzione
rappresenta un rischio tromboembolico,
per cui è preferibile assumerla indefinitamente, se non in presenza di fattori di
rischio importanti come l’età avanzata o
il fumo. Consideriamo che la donna ha
un rischio tromboembolico molto basso
e una gravidanza o il puerperio costituiscono un rischio 50 volte superiore rispetto a quello generato dalla contraccezione, eppure nessuno ne parla.
Dott.ssa Tacconis, lei segue anche le
coppie che non riescono ad avere figli?
Noi seguiamo la coppia durante tutto
il percorso analizzando i vari ostacoli.
Oggi si pensa di poter programmare
qualunque cosa mentre allo stato attuale la fertilità non è programmabile.
L’organismo femminile si è evoluto per
portare a termine gravidanze, più che
mestruazioni. Rinunciando ad avere figli
o spostando la gravidanza in tarda età,
l’endometriosi è diventata una patologia che condiziona la fertilità e, in questo caso, la contraccezione è un fattore
di prevenzione. Una patologia come la
Clamydia, se contratta da giovani, può
condizionare negativamente la fertilità
favorendo la chiusura irreversibile delle
tube.
Quindi la prevenzione è la parola
chiave per la salute della donna?
Assolutamente, la prevenzione è fondamentale per la salute della donna. Presso il mio studio posso effettuare PAP
test, ecografia, isteroscopia ed eventuali biopsie. Collaboro con i vari centri
specializzati degli ospedali di Torino
per qualsiasi indagine di laboratorio in
modo da proporre sempre il meglio per
ogni paziente con assoluta tempestività.
E veniamo al delicato momento della
menopausa, un periodo molto difficile
anche dal punto di vista psicologico.
Che terapie consiglia?
Io sono favorevole alla terapia ormonale,
consiglio la minima dose indispensabile
per far sentire bene la paziente senza arrecare danni. Bisogna valutare le condizioni generali, la sintomatologia, come
la donna vive il periodo, com’è l’utero,
se è una sportiva, se lavora. L’ultima
novità è l’introduzione del laser al CO2
con cui è possibile riepitelizzare la mucosa vaginale. Attraverso due o tre applicazioni si ottiene un ringiovanimento
dell’epitelio con evidente giovamento a
livello sessuale e sentimentale.
Dott.ssa PAOLA TACCONIS
Specialista in ginecologia e ostetricia
Largo Re Umberto 98/bis – Torino
Tel. 011 502001
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Sempre orientato verso la crescita, l’innovazione e la specializzazione, C.D.C. ha sviluppato la propria attività anche in campo pediatrico, attivando un Centro Pediatrico ad Alta Specializzazione
rivolto ai bambini di età compresa tra gli 0 e i 14 anni presso le sedi di Torino Centro, Asti, Biella,
Cuneo, Novara e Vercelli, dove sono riservati ambienti, personale e strumentazione dedicati.
La finalità perseguita da C.D.C. è quella di offrire un percorso diagnostico-terapeutico completo a supporto della Pediatria, avvalendosi per ogni ambito clinico della collaborazione di Medici Specialisti di altissimo profilo.
Le famiglie dei piccoli Pazienti possono accedere al Centro
Pediatrico in Regime Privato o in Regime Convenzionato
con Enti Privati, grazie alle numerose convenzioni che C.D.C.
ha stipulato con i principali Fondi Sanitari, Casse Mutua, Società di Servizi Sanitari, Compagnie Assicurative, Associazioni di Categoria, Istituti Bancari, secondo le modalità definite dall’Ente di appartenenza.
CUP Privati
anche da cellulare
Sede di TORINO - Via Cernaia, 20, 10122 Torino
Tel. 011-5513595 Fax 011-5178360 www.gruppocdc.it
[email protected]
MEDICINA E SALUTE
di Barbara Odetto (foto A. Lercara)
Dott. Fabio Cesare Avere
Abbiamo incontrato il Dottor Avere nel
suo studio di Brusasco, in provincia di
Torino, per approfondire la sua metodologia professionale e per fare il punto sul
valore della prevenzione e della cura del
cavo orale.
A quale età consiglia di effettuare la
prima visita dentistica?
Se non ci sono problematiche prima, è
bene far fare un controllo ai bambini intorno ai quattro, cinque anni. Mi preme
sottolineare che non solo per i piccoli,
ma anche per gli adulti, il primo incontro
è gratuito.
L’innovazione al servizio
della cura dentaria
Un must per lo Studio Dentistico Avere
L’igiene del cavo orale è fondamentale
non solo per salvaguardare la salute dei
denti ma anche per il benessere fisico
generale della persona. Sono molte, infatti, le patologie che possono insorgere
in seguito ad un problema di carattere
odontoiatrico. Come in ogni settore della
medicina, anche in ambito dentistico la
prevenzione è quindi basilare e affidarsi
a uno specialista preparato e competente è una conditio sine qua non. Lo sa
bene la clientela del Dottor Fabio Cesare
Avere, odontoiatra perfezionato in paradontologia e in terapia implantare e in
protesi fissa, che da tredici anni lo sceglie per prevenire e curare le problematiche dentarie. Fortemente convinto che
la preparazione e la specializzazione siano requisiti imprescindibili per offrire ai
pazienti un servizio di qualità superiore,
dopo la Laurea in Odontoiatria e protesi
dentaria conseguita presso l’Università
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degli Studi di Torino il Dottor Avere ha
seguito numerosi corsi teorico-pratici
annuali e biannuali di perfezionamento
in parodontologia, chirurgia e protesi implantare, implantologia e rigenerazione
ossea, protesi fissa, restauri adesivi anteriori e posteriori, dissezione e anatomia
topografica e ha preso parte a progetti
inerenti la protesi adesiva e la paradontologia estetica mucogengivale e rigenerativa. La competenza e la professionalità
sono requisiti basilari anche per l’equipe
che accompagna il Dottor Avere, tutta
“rigorosamente” giovane e altamente
qualificata, composta da cinque collaboratori tra medici dentisti, igienista, odontotecnici e assistenti alla poltrona. Anche
l’attenzione nei confronti delle metodologie da adottare, dei macchinari e delle
tecniche, selezionate tra quelle di ultima
generazione, costituiscono un must per
lo Studio Dentistico Avere.
Quanto è importante la prevenzione?
È fondamentale e per poter fare diagnosi
è opportuno svolgere un’indagine completa con radiografie endorali e con un
sondaggio parodontale in modo da valutare non solo la salute dentaria ma anche
quella dell’apparato di supporto ovvero
le gengive e l’osso. Un accumulo di placca o di tartaro può infatti provocare la
gengivite o la parodontite, quest’ultima
anche chiamata malattia parodontale.
La gengivite è un fenomeno che si presenta con rigonfiamento, arrossamento
e sanguinamento gengivale e che spesso
si risolve eseguendo una sola seduta di
igiene orale professionale. La parodontite può insorgere anche in mancanza
di placca e tartaro e se diagnosticata ha
bisogno di ulteriori terapie da eseguirsi
in studio. Al termine di ogni incontro illustro in modo pratico le tecniche di pulizia
con lo spazzolino e il corretto utilizzo di
filo interdentale, scovolini dentari e collutori, utili a mantenere sano il cavo orale.
In generale, se il paziente non ha disturbi
particolari basta un controllo all’anno, se
invece ha delle patologie è necessario un
richiamo almeno due o tre volte all’anno.
In cosa consiste il sondaggio parodontale?
In un’indagine eseguita con la sonda parodontale in cui circonferenzialmente su
ogni dente viene diagnosticata la salute o
la malattia dell’apparato di sostegno del
dente. In parallelo devono essere eseguite le radiografie endorali che realizzo
direttamente qui in studio e che hanno
un grado di precisione nettamente superiore all’esame panoramico radiografico;
l’esame sistematico radiografico endora-
MEDICINA E SALUTE
le può essere composto da dieci o sedici
o ventuno radiografie a seconda della necessità del paziente.
Vedo in studio che dispone di una
macchina fotografica: come viene utilizzata nella sua professione?
Sempre scatto delle fotografie che poi
invio al laboratorio odontotecnico esterno con il quale collaboro per comunicare
e per meglio far comprendere che cosa
mi occorre; la macchina fotografica è
indispensabile. Lavoro da anni con due
odontotecnici altamente formati e costantemente aggiornati perché per ottenere dei risultati funzionali e estetici
eccezionali sono importanti sia la fase in
studio sia quella in laboratorio.
Parliamo di sterilizzazione.
Mi avvalgo di un sistema di sterilizzazione avanzato di tipo ospedaliero e naturalmente conforme alla normativa vigente
al fine di garantire ai pazienti la massima
sicurezza e il pieno rispetto della salute.
Un dente grave è bene toglierlo o curarlo?
Personalmente ho un approccio di tipo
conservativo, anche se dipende dal singolo caso, ma se ci sono i presupposti
minimi indispensabili preferisco salvare
una radice naturale piuttosto di estrarla
per doverla poi sostituire con un impianto dentario in titanio. Quando si tratta di
carie, di vecchie otturazioni da sostituire
oppure quando ci sono alterazioni estetiche è spesso necessario eseguire una
nuova otturazione o eseguire un restauro indiretto. Le tecniche di restauro sono
due: quella diretta, per cavità di mediopiccole dimensioni e quella indiretta, con
la presa dell’impronta e la cementazione
di un restauro realizzato dal tecnico in laboratorio con un materiale in composito
oppure, in alternativa, con la ceramica
integrale (vetroceramica).
Lei dedica grande attenzione all’utilizzo di materiali innovativi. Quali sono
quelli che impiega maggiormente?
In questi ultimi anni l’odontoiatria si è
fortemente evoluta nel campo dei materiali e ha posto l’attenzione sulle ceramiche integrali. Si tratta di vetroceramiche composte da disilicato di litio che
offrono dei risultati funzionali ed estetici
davvero sorprendenti. Sia io sia l’odonto-
tecnico preferiamo utilizzare questo tipo
di ceramiche perché sono le ceramiche
più evolute attualmente esistenti e largamente testate da anni, inoltre hanno una
serie di caratteristiche che le rendono più
performanti rispetto ai materiali usati in
odontoiatria in passato.
Quali sono i plus di queste ceramiche
integrali?
Innanzitutto non contengono metallo e
anche grazie a ciò hanno una mini invasività che permette un intervento sul
dente di tipo minimale, conservativo.
Con delle tecniche adesive si effettua la
cementazione della vetroceramica alla
struttura dentaria residua. In questo
modo si esegue un restauro volumetricamente minore ed è possibile realizzare
degli intarsi conservando alcune pareti
dentarie residue intatte anziché dover
eseguire delle corone dentarie complete
com’era indispensabile in passato. Tutto
questo si traduce in un notevole vantaggio per il paziente sia perché il tipo di
intervento è meno invasivo di un tempo,
sia perché offre dei risultati estetici di altissimo livello, sia perché permette di ridurre le cure necessarie e di conseguenza
di ridurre i costi per il paziente. Poiché il
materiale ceramico non ha uno spessore
elevato, è infine più facile eseguire delle
faccette in ceramica nel settore anteriore
e conservare il dente anziché affrontare
delle cure più demolitive nei confronti del
tessuto dentario.
Quante sedute occorrono per applicare le ceramiche integrali?
Ne bastano due: una per prendere le impronte e una per la cementazione adesiva
e questo vale sia per lavori più estesi sia
per il singolo dente. In entrambi i casi è
praticamente impossibile distinguere il
dente in ceramica da quello naturale, con
grande soddisfazione del paziente.
STUDIO DENTISTICO
Dott. FABIO CESARE AVERE
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marzo 2014 | Plus Magazine | MEDICINA E SALUTE
43
MEDICINA E SALUTE
di Emanuela Truzzi (foto A. Lercara)
asmatiche anche assai aggressive.
Esiste, Dott. Borio, una soluzione a
questi casi di allergie multiple?
Bisogna fare una diagnosi precoce per
evitare che una sintomatologia inizialmente modesta possa evolvere in senso
peggiorativo. Dal punto di vista terapeutico, al di là dei farmaci che sono sostanzialmente sempre gli stessi, il traguardo
importante è avere oggi a disposizione
anche dei vaccini polivalenti che si possono utilizzare in presenza di pazienti
polisensibilizzati. In precedenza questi
soggetti non venivano trattati in quanto
NUOVE FRONTIERE
con i vaccini polivalenti
Il Dott. Giovanni Borio,
medico specialista in pneumologia
e allergologia, è stato direttore
della pneumologia e riabilitazione
respiratoria dell’ASL To4
fino al 2010 ed oggi continua
a svolgere la professione
nel suo studio di Venaria
e presso la LARC di Torino.
Parliamo delle allergie che si sviluppano in modo preponderante nella stagione primaverile. Che cosa si può fare per
contrastarle?
Negli ultimi anni le allergie di tipo respiratorio sono diventate più aggressive; si
sospetta che questo fenomeno sia dovuto al crescente inquinamento atmosferico anche se quest’ipotesi non è stata
confermata. Sono aumentati i pazienti
polisensibilizzati, quei soggetti sensibili
a svariati agenti allergenici come i diversi pollini, l’acaro della polvere e il pelo di
animali. Questo fenomeno causa grosse problematiche sia per la durata della sintomatologia sia dal punto di vista
terapeutico.
La classica allergia semplice da graminacee si protrae per 15 o 20 giorni mentre
in questi casi siamo di fronte a una patologia che può durare da 6 a 12 mesi e
diventare invalidante, causando diverse
complicanze di tipo sinusitico, bronchitico cronico o otitico o manifestazioni
era impossibile effettuare una vaccinazione per ogni allergene; dovevamo limitarci alla terapia farmacologica protratta
per periodi anche molto lunghi.
Quindi, con l’ausilio del vaccino polivalente, la persona sensibile a diversi
allergeni può ottenere un grande miglioramento?
Certo, l’indice di risposta può variare da
soggetto a soggetto come in tutte le terapie, in linea generale la risposta a questi vaccini è molto soddisfacente.
Ci sono delle controindicazioni?
Soltanto nel caso di pazienti con patologie tumorali o autoimmuni in atto; in
questi casi, in presenza di situazioni immunologiche delicate, è preferibile non
interferire. Una stimolazione immunologica potrebbe causare risposte non prevedibili e allora preferiamo rimandare.
C’è un’età da rispettare per queste
vaccinazioni?
Solitamente per effettuare dei trattamenti farmacologici si attendono i tre o
quattro anni di età e si inizia adottando
le terapie classiche. Questo vaccino polivalente iposensibilizzante non lo somministro prima dei cinque anni, anche
se dal punto di vista scientifico non ci
sono evidenti controindicazioni ad utilizzo più precoce.
E nel caso dei pazienti anziani?
Un tempo si considerava l’anziano im-
44
MEDICINA E SALUTE
Dott. Giovanni Borio
mune dalle allergie, mentre oggi non è
più vero. Trattiamo pazienti oltre i 70
anni e le terapie hanno una buona rispondenza; ciò significa che il loro sistema immunitario ha conservato una
buona elasticità e sensibilità.
Dott. Borio, oltre che allergologo lei
è anche pneumologo e questo consente
una diagnosi ad ampio spettro in presenza di situazioni che potrebbero celare problemi più gravi.
In realtà esistono molte patologie respiratorie che non sono di origine allergica,
come l’asma bronchiale intrinseca, che
va distinta dall’asma bronchiale allergica.
Questi pazienti vanno gestiti sotto il profilo pneumologico e non allergologico,
la causa della malattia è completamente differente. Una categoria di pazienti
portatori di disturbi respiratori che trattiamo con frequenza è quella dei fumatori; consideriamo che la bronchite cronica ostruttiva è la quarta causa di morte
nel mondo. A livello sociale la piaga del
fumo è sempre grave, il primato maschile sta per essere superato dalle donne e
il fumo di sigaretta, in calo tra le persone
meglio informate, è ancora assai diffuso
tra le classi con meno istruzione.
E dell’asma bronchiale che cosa ci
dice?
È una malattia sottostimata a livello
mondiale sia sotto il profilo diagnostico
sia sotto quello del controllo farmacologico, mentre sono disponibili metodi
diagnostici e terapeutici ottimi. L’asma
è una malattia che può uccidere, la crisi
asmatica grave è imprevedibile e colpisce in prevalenza il paziente portatore
di asma intermittente che, proprio per
questo, non si cura. Guai a curare l’asma
solo con l’omeopatia, è una delle cose
più pericolose che si possano fare! Il farmaco omeopatico nulla può in presenza
di una crisi asmatica grave.
Si interviene sempre con i farmaci
cortisonici?
Soprattutto con i cortisonici per via inalatoria in modo da agire direttamente
sulla mucosa bronchiale con costanza,
limitando l’assorbimento sistemico e gli
effetti collaterali. L’errore più frequente
del paziente asmatico è quello di ridurre il trattamento in maniera impropria
appena ha raggiunto i primi risultati. I
cortisonici necessitano di fasi di step up
e step down effettuati secondo una logica
e in base all’evoluzione clinica, non per
istinto.
Nel suo studio di Venaria lei ha modo
di effettuare dei test allergologici?
Certamente, nel nostro studio effettuiamo il test di Prick e il test di Patch per le
allergie da contatto insieme ad esami più
complessi, come la spirometria per valutare la funzionalità respiratoria e le polisonnografie per studiare i soggetti russatori che soffrono di apnee nel sonno.
Sono molti i russatori che soffrono di
apnee del sonno?
La percentuale dei russatori è altissima.
Il fenomeno può nascondere un problema più serio, quello della sindrome delle
apnee ostruttive, che può diventare un
fattore di rischio cardiovascolare. Attualmente si studia questo aspetto coinvolgendo anche i cardiologi; in presenza di
questa sintomatologia bisogna effettuare una diagnosi per verificare se si tratti
di un semplice fastidioso disturbo o di
una vera malattia.
Dott. Borio, in precedenza ha accennato al problema allergico causato dal
pelo del gatto. Ci sono dei rimedi efficaci?
Il pelo di ogni animale può comportarsi da allergene e causare disturbi in una
persona sensibile. Conosco pazienti
allergici al pelo del cane e a quello del
cavallo. L’allergia al pelo del gatto forse
è più frequente. Il vaccino polivalente
di cui abbiamo parlato è un rimedio eccellente, testato con successo su molti
miei pazienti appassionati di felini che,
grazie a questa terapia, riescono a convivere felicemente con loro. La tolleranza indotta è efficace anche nei confronti
dei felini con cui si viene a contatto fuori
casa. Dobbiamo esorcizzare questa problematica, soprattutto nei riguardi dei
bambini che amano tanto i loro animali:
oltre al vaccino polivalente disponiamo
di molti farmaci, efficaci a dosaggi molto bassi, per sconfiggere questo disagio
senza dover rinunciare alla compagnia
dei nostri amici prediletti. In Piemonte,
dal 2014 il SSN non rimborsa più neppure parzialmente la terapia iposensibilizzante tradizionale, per cui l’EPD (vaccino polivalente) si caratterizza anche
per essere assai più vantaggioso economicamente e per agevolare i soci FABI
ho deciso di offrire questa terapia con
uno sconto del 15% rispetto alla tariffa
ordinaria.
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del 15% sulla terapia iposensibilizzante
con metodica EPD (vaccino polivalente).
marzo 2014 | Plus Magazine | MEDICINA E SALUTE
45
plus magazine cinema
film
3 ALLACCIATE LE CINTURE
Regia: Ferzan Ozpetek
Data uscita: 06/03/2014
Cast: Kasia Smutniak, Francesco Arca, Filippo Scicchitano,
Francesco Scianna, Carolina
Crescentini, Elena Sofia Ricci,
Carla Signoris, Paola Minaccioni, Giulia Michelini, Luisa
Ranieri
3 TRANSCENDENCE
3 GRACE DI MONACO
Regia: Wally Pfister
Data uscita: 17/04/2014
Cast: Johnny Depp, Kate Mara,
Morgan Freeman, Rebecca
Hall, Cillian Murphy
Regia: Olivier Dahan
Data uscita: 15/05/2014
Cast: Nicole Kidman, Paz
Vega, Tim Roth, Frank Langella, Robert Lindsay
Trama: La storia di Grace
Kelly è decisamente una delle più suggestive (ma anche
tristi) che Hollywood ci abbia
mai regalato. Star del grande schermo negli anni Cinquanta, abbandona il mondo
del cinema per diventare la
3 GIGOLÒ PER CASO
Trama: Elena si divide tra Antonio e Fabio, due ragazzi che,
in modo diverso, decidono di
amarla. Antonio è la passione travolgente e proibita che
sogna di diventare amore ma
non sa se ne è degno e all’altezza, Fabio è l’amicizia totale
che è già amore ma accetta i
confini dettati dalle proprie
scelte esistenziali. Due amori
che non si escludono a vicenda ma che si sfidano in continuazione. In questa sfida
ogni segreto, ogni desiderio
nascosto e ogni sussulto del
cuore viene vissuto come una
turbolenza da cui tutti loro
hanno paura di essere travolti. Tredici anni dopo però le
turbolenze della vita non saranno più solo sentimentali
ed Elena, Antonio e Fabio si
troveranno a combattere una
battaglia più drammatica.
46
Regia: John Turturro
Data uscita: 17/04/2014
Cast: Sofía Vergara, Woody
Allen, Sharon Stone, Liev Schreiber, John Turturro
Trama: Woody Allen torna
nelle vesti di attore dopo anni
trascorsi esclusivamente dietro la macchina da presa. A
dargli questa occasione è John
Turturro che è sceneggiatore,
regista e interprete protagonista del film. Allen e Turturro infatti interpreteranno
due amici in gravi condizioni
economiche che decidono
di mettersi in società e aprire un’impresa per gigolò. La
comunità ebraica in cui vivono non prenderà benissimo
l’avvio dell’attività e i due
improbabili gigolò verranno
coinvolti nell’adescamento
di due clienti molto attraenti
interpretate da Sharon Stone
e Sofia Vergara.
primavera
Trama: Il Dott. Will Caster
(Johnny Depp) è il più importante ricercatore nel campo
dell’Intelligenza
Artificiale,
che lavora per creare una macchina senziente che combini
l’intelligenza collettiva di tutto quello che è conosciuto con
l’intera gamma delle emozioni umane. I suoi esperimenti
altamente controversi lo hanno reso famoso, ma lo hanno
anche trasformato nell’obiettivo principale di estremisti
anti-tecnologici che faranno
di tutto per fermarlo. Tuttavia,
mentre tentano di distruggere Will, involontariamente
diventano il catalizzatore per
la sua riuscita: partecipare
alla propria trascendenza. Per
sua moglie Evelyn (Rebecca
Hall) e il migliore amico Max
Waters (Paul Bettany), entrambi colleghi ricercatori, le
domande etiche si moltiplicano. Le loro peggiori paure si
materializzano mentre la sete
di conoscenza di Will evolve
in una ricerca quasi ossessiva
per il potere, con uno scopo
sconosciuto.
principessa di Monaco, per
poi morire nel 1982 in un incidente automobilistico. Il regista Olivier Dahan racconta la
sua storia, basandosi su una
sceneggiatura di Arash Amel.
Il film si concentra su un periodo molto limitato, ossia sei
mesi dell’anno 1962, quando
Grace Kelly sposò il Principe
Ranieri di Monaco e lo aiutò a
difendere l’identità del principato dagli attacchi politici di
Charles De Gaulle.
recensioni
libri
plus magazine letture
davvero in pericolo. Vuole
scoprire chi desidera farle del
male, e quando il sospetto
cresce dentro di lei, inizia a
guardarsi intorno con occhi
diversi, dubitando delle persone che ha vicino.
PREMIATA DITTA SORELLE
FICCADENTI
di Andrea Vitali
LE COSE CHE SAI DI ME
di Clara Sánchez
Scoperte e rivelazioni inaspettate, tradimenti ed emozioni nascoste in un romanzo
che insegna come il cielo non
abbia un colore solo. Libro
vincitore del Premio Planeta.
Il piccolo pezzo di cielo che
si intravede dal finestrino
è di un azzurro intenso.
Patricia è sull’aereo che la
sta riportando a casa, a
Madrid. All’improvviso la
sconosciuta che le è seduta
accanto le dice una cosa
che la sconvolge: “Qualcuno
vuole la tua morte”. Patricia è
colpita da quella rivelazione,
ma poi ripensa alla sua
vita e si tranquillizza: a
ventisei anni è realizzata,
felicemente sposata e con un
lavoro che la porta a girare il
mondo. Niente può turbare
la sua serenità. È sicura che
quella donna, che dice di
riconoscere le vibrazioni
emanate dalle persone, si
sbaglia. Eppure a Patricia,
tornata alla routine di sempre, iniziano a succedere
banali imprevisti che giorno
dopo giorno si trasformano
in piccoli incidenti. Incidenti
che stravolgono le sue abitudini e il suo lavoro. Non
può fare a meno di ripensare
alla donna dell’aereo e alle
sue parole. Parole che a poco a poco minano le sue
certezze. Vuole sapere se è
TRETRECINQUE
di Ivano Fossati
POLVERE
di Patricia Cornwell
Kay Scarpetta si trova a casa
a Cambridge, dove cerca di
riprendersi dalle ultime fatiche, quando riceve una telefonata inquietante. Il corpo
di una giovane donna è stato
ritrovato sul campo di rugby
del Massachusetts Institute
of Technology. Si tratta di Gail
Shipman, una studentessa
neolaureata. Il suo cadavere
è avvolto in un lenzuolo color
avorio e sistemato deliberatamente in una posa particolare, il che fa pensare subito
che non si tratti di un killer
alle prime armi. A un primo
esame vengono inoltre ritrovate tracce fluorescenti rosso
sangue, verde smeraldo e blu
zaffiro. Tutti questi elementi
collegano il caso a una serie
di omicidi perpetrati da un
serial killer soprannominato
Capital Murderer a Washington, di cui si sta occupando
il marito di Kay Scarpetta.
Nel frattempo anche il suo
storico compagno di lavoro,
Pete Marino, sta seguendo
un caso che metterà tutti a
rischio.
Bellano 1916. In una fredda
serata di metà dicembre una
fedele parrocchiana, la Stampina, si presenta in canonica:
ha urgente bisogno di parlare
con il prevosto.
Suo figlio Geremia, che in
trentadue anni non ha mai
dato un problema, da qualche settimana sembra aver
perso la testa per una donna:
vuole sposarla o si butterà
nel lago. L’oggetto del suo desiderio è Giovenca Ficcadenti,
che insieme alla sorella Zemia ha appena aperto in paese un bottonificio, suscitando
un putiferio di chiacchiere e
sospetti.
Come fanno ad avere prezzi
così bassi per prodotti così
buoni? Qual è l’origine di
quel “Premiata” di cui fregiano la loro ditta? Quali traffici
nascondono il giovedì sera? E
come si può impedire all’ingenuo Geremia di finire vittima di qualche inganno?
Sul loro passato si allungano
molte ombre e servirà tutta
l’astuzia dei compaesani - ma
anche la loro ironia - per evitare guai più seri.
Tuttofare in un albergo di via
Cernaia a Torino, chitarrista
in modeste orchestrine che
girano l’Europa, accompagnatore di cantanti famosi
nell’Inghilterra degli anni
Sessanta, uomo troppo ricco e troppo solo nell’America dell’11 settembre: la vita
straordinaria di un italiano
che resta tale anche quando
viene scagliato lontano nel
mondo.
Distaccato e sveglio, sboccato e in buona misura cinico,
sempre simpatico, Vittorio
Vicenti è uno che va per le
spicce, nella vita e con le don-
ne. 335 è la sua storia, cosi
come ce la racconta lui. Gli
anni più scintillanti e quelli più scriteriati e difficili.
Dall’età della scuola, nel Piemonte degli anni Cinquanta,
agli Stati Uniti del 2010.
Un’esistenza segnata da
un’infanzia che non è stata
infanzia, trascorsa solo col
padre, ma soprattutto da uno
straordinario talento musicale e da una chitarra elettrica, la Gibson 335 rossa, di cui
diventa, forse suo malgrado,
un virtuoso.
La sua vita è una corsa senza respiro che, in un modo o
nell’altro, si finisce con il pagare cara.
marzo 2014 | Plus Magazine | RECENSIONI
47
plus magazine fumetti e cartoons
“IL CASO CALVI”
“Amerio/Baino/Valdameri”
Becco Giallo edizioni
Brossurato € 15,00
In libreria e fumetteria
La mattina del 18 giugno 1982,
sotto il ponte dei Frati Neri a
Londra, viene ritrovato impic-
cato Roberto Calvi, il “Banchiere di
Dio”. Uomo d’affari, già socio di
Michele Sindona,
e caldeggiato dalla loggia massonica P2, Calvi riesce
a diventare in un
solo decennio presidente del Banco
Ambrosiano.
A
più di trent’anni
dalla sua scomparsa, gli autori ripercorrono una delle
vicende più introverse della
storia della finanza italiana
(e non solo), che tra segreti,
minacce e scambi di favori
è esplosa nello scandalo di
Tangentopoli, segnando di
fatto, la fine della cosiddetta
f&c
 Festa 25ennale
di Cronaca di Topolinia
8/9 marzo
Club del Fumetto/Ristorante
Serendipity Rivoli (To)
Due giorni di festa per gli appassionati di tutte le età, che avranno modo di incontrare i loro disegnatori preferiti a disposizione
per sketch e foto ricordo.
Per maggiori info e sui costi di
partecipazione ai vari eventi:
www.cronacaditopolinia.it
[email protected]
Previsti numerosi omaggi (albo
inedito di Zagor o Diabolik e molte litografie inedite) ai partecipanti.
ZAGOR: “LA CRIPTA”
“Burattini e autori vari
ai disegni”
Associazione
“Gli amici del fumetto”
In omaggio agli intervenuti alla
Festa di Cronaca di Topolinia
e ai soci dell’Associazione
culturale
DIABOLIK: “COLPO
AL CASTELLO DI RIVOLI”
“Luca Taormina/Daniela Zaccagnino/Giorgio Montorio”
Associazione
“Gli amici del fumetto”
In omaggio agli intervenuti
alla Festa di Cronaca
di Topolinia e ai soci
dell’Associazione culturale
 Torino Comics
11/13 aprile
Torino Lingotto (Via Nizza)
Una mostra principalmente dedicata a tutti gli amanti del fumetto, ma anche di disegni e tavole originali. Ampi spazi gratuiti
dedicati ai giochi di ruolo etc…
48
Presenti anche molti rivenditori
di alto antiquariato. Per tutta la
famiglia.
 Bologna Comics
12/13 aprile
C/O Palanord (Via Stalingrado 81)
Si tratta di una mostra principalmente dedicata all’antiquariato,
presenti anche piccole Case editrici e importanti club di settore
come il Diabolik Club.
 Napoli Comics
1/4 maggio
Fiera d’oltre mare (P.le Tecchio)
Dopo la fiera di Lucca, il Comicon
(la Fiera del fumetto di Napoli)
è considerato il secondo appuntamento, specialmente per gli
appassionati del sud. Tutte le
principali attività espositive, gli
incontri con gli ospiti e la tradizionale mostra mercato sono
concentrate nella capiente struttura fieristica della Mostra d’oltre
mare.
di Salvatore Taormina (il Tao)
Prima Repubblica. Un volume che lascia senza fiato il
lettore ignaro, un classico
senza tempo riproposto dalle edizioni Becco Giallo, mai
nuove a questo tipo di indagine giornalistica, che grazie
all’aiuto del medium fumetto cerca di farci riflettere su
temi complessi e da sempre
considerati scottanti. Capolavoro.
 Appuntamenti
primavera
Da un’idea di Moreno Burattini ecco nascere un nuovo e
incredibile esperimento editoriale: un albo disegnato a
otto mani da grandi autori tra
cui gli zagoriani Marco Verni, Walter Venturi, Marcello
Mangiantini, i f.lli Di Vitto,
Gianni Sedioli e Raffaele della
Monica a cui si sono aggiunti
Francesco Bonanno e Michela Cacciatore. La cover è del
“Maestro” Ferri Gallieno. Una
storia breve ma sicuramente
molto interessante, un esperimento sicuramente ben riuscito. L’albo oltre a redazionali
e omaggi inediti contiene un
finale alternativo parodiato
dal duo Mirulla/Zaccagnino.
Di gradevole lettura.
Se volete vedere il Re del Terrore e la sua compagna Eva
Kant passeggiare per le vie di
Rivoli riprodotte fedelmente
dall’abile matita storica di
Diabolik: Giorgio Montorio,
questa è l’occasione giusta.
Un albo di alto valore artistico realizzato interamente a
matita ci mostra nei minimi
particolari il lavoro di questo
straordinario artista. Una
storia avvincente che vede
Diabolik alla ricerca del tesoro dei Savoia nascosto nel Castello di Rivoli, ma non tutto
andrà come previsto e Diabolik sarà protagonista di una
rocambolesca fuga per le vie
del centro storico di Rivoli.
Capolavoro, da leggere tutto
d’un fiato.
recensioni
mostre
plus magazine arte, scienza
e costume
Munch, ma anche testimonianza del
passaggio da un naturalismo di stampo
impressionistico a una pittura nuova e
audace che contribuisce in maniera determinante a sconvolgere tutta l’arte del
XX secolo.
Genova - Palazzo Ducale
Piazza G. Matteotti 9
010 9868057
www.mostramunch.it
IL PAESAGGIO ITALIANO
Fotografie 1950 - 2010
Fino al 20 aprile 2014
Il paesaggio italiano è l’indiscusso protagonista delle 130 fotografie della mostra a cura di Walter Liva. La mostra, spaziando nell’arco della seconda metà del
Novecento, evidenzia i diversi modi con
cui il paesaggio italiano è stato approcciato dalle diverse “scuole di pensiero”
cui gli autori delle opere in mostra sono
appartenuti.
Roma - Museo di Roma in Trastevere
Piazza San Egidio 1/B
06 0608
www.museodiromaintrastevere.it
EDVARD MUNCH
Fino al 27 aprile 2014
Nel 150esimo anniversario della sua nascita, Edvard Munch è celebrato in tutto
il mondo e anche l’Italia rende omaggio
al sublime artista norvegese con un’imperdibile retrospettiva che si tiene a
Palazzo Ducale di Genova. L’esposizione è allo stesso tempo rappresentativa
del percorso artistico ed esistenziale di
visitatore percorrerà le sezioni della mostra in un ideale viaggio attraverso l’arte di Kandinsky dagli esordi al climax,
dagli anni in Russia a quelli tedeschi e
francesi, vivendo un’esperienza unica e
indimenticabile e ritrovandosi immerso
in un ambiente che avrà “il potere di trasportarlo fuori dallo spazio e dal tempo”.
Milano - Palazzo Reale
Piazza del Duomo 12
02 54916
www.kandinskymilano.it
‘800/B - L’OTTOCENTO A BOLOGNA
Nelle Collezioni del Mambo
e della Pinacoteca Nazionale
Fino al 27 aprile 2014
La mostra, ideata da Luigi Ficacci e Gianfranco Maraniello, a cura di Emanuela
Fiori e Barbara Secci, accende i riflettori
sulle collezioni pubbliche dell’Ottocento. Le quattro sezioni tematiche dedicate
all’Accademia, alla pittura di Storia, al
Ritratto e al paesaggio, danno conto del
periodo culturale ma anche delle dinamiche sociali, delle aspirazioni e dei valori coevi, con dipinti che segnano l’inizio della modernità artistica in territorio
bolognese.
Bologna
Pinacoteca Nazionale di Bologna
Via Belle Arti 56
051 4209411
www.pinacotecabologna.beniculturali.it
VASSILY KANDINSKY
La collezione dal Centre Pompidou di Parigi
Fino al 4 maggio 2014
La mostra racconta il viaggio artistico e mentale di uno dei padri dell’arte
astratta attraverso tutte le tappe del suo
percorso. Sono esposte oltre 80 opere: il
ROSSO IMMAGINARIO
Il racconto dei vasi di Caudium
Fino al 30 settembre 2014
La mostra ambientata nelle celle del carcere borbonico del Castello di Montesarchio, attraverso la narrazione di storie,
miti ed eroi, propone un viaggio nell’affascinante mondo di immagini dipinte
sui crateri di produzione greca e italiota
rinvenuti nella necropoli di Montesarchio, l’antica Caudium.
Montesarchio (Bn) - Museo Archeologico
Nazionale del Sannio Caudino
Via Castello
0824 834570
www.rossoimmaginario.it
marzo 2014 | Plus Magazine | RECENSIONI
49
plus magazine musica
musica
primavera
Il brano sarà disponibile anche in versione remix a cura di Roger Sanchez,
Vanilla Ace e Patrick Haggenar. La Minogue ha dichiarato: “Fare quest’album
è stato un vero percorso e mi è piaciuto moltissimo. È stato un periodo della
mia vita dove ci sono stati molti cambiamenti e nuovi inizi. Sono felicissima
delle reazioni raccolte da “Into the blue”
e non vedo l’ora che possiate ascoltare
tutte le altre canzoni”.
George Michael
SYMPHONICA
Arriverà presto nei negozi un nuovo album del mitico George Michael: “Symphonica”, disponibile dal 17 marzo
2014, a dieci anni di distanza dall’ultimo cd “Patience” e a otto dalla raccolta
“Twenty Five”. “Symphonica” non è però
un disco di inediti ma una rivisitazione
in chiave sinfonica di classici della sua
discografia e cover, registrati durante
l’omonimo tour 2011-2012.
L’album, prodotto dal compianto Phil
Ramone con lo stesso George, uscirà in
edizione hardback deluxe a 17 tracce, in
standard edition a 14 tracce, in Blue Ray
e in digitale.
Preordinando “Symphonica” su iTunes
si potrà scaricare subito il brano “Wild
is the Wind”, mentre sul sito ufficiale
dell’artista è già disponibile il download gratuito di “Praying For Time”.
il cellulare in registrazione, ho preso la
chitarra e ho cominciato a cantare. Tutto d’un fiato, parole, accordi e melodia.
Quando l’ho riascoltata era lì… C’era
tutto quello che volevo dire. Mio fratello
Francesco ha poi disegnato il sound con
colori densi”. In molti hanno notato un
timbro diverso della voce di Federico
Zampaglione all’inizio di “Liberi”, più
roco e basso. Lo stesso cantautore ha
spiegato che durante gli anni lui e la
sua voce sono passati attraverso un’infinità di esperienze, belle e brutte, che
hanno portato a un fisiologico cambiamento anche della tonalità vocale.
Tiromancino
LIBERI
Il 2014 è l’anno del grande ritorno dei
Tiromancino. “Liberi”, in radio dallo
scorso 10 gennaio, è il singolo che anticipa l’uscita del nuovo progetto discografico della band, previsto a marzo.
Federico Zampaglione ha spiegato su
Facebook com’è nato questo brano: “Mi
ricordo perfettamente il momento in
cui ho scritto ‘Liberi’. Era una mattina
di gennaio di un anno fa: ero ancora a
letto e qualcosa mi ha scosso… Ho messo
50
Kylie Minogue
KISS ME ONCE
“Kiss me once” sarà pubblicato il 18
marzo su etichetta Parlophone. L’artista
australiana torna con una nuova fatica
in studio a quattro anni da “Aphodite”
del 2010. Il primo estratto da “Kiss me
once”, che sarà disponibile in versione
standard e deluxe è “Into the blue”.
Shakira
SHAKIRA
Dopo oltre un anno di assenza dal palcoscenico della musica mondiale, Shakira torna con un nuovo album e lancia
il primo singolo estratto, “Can't Remember to Forget You” in collaborazione con
Rihanna.
Direttamente dal suo profilo ufficiale
Facebook, Shakira ha annunciato l’uscita del suo nuovo disco per il 25 marzo
2014. L’album s’intitolerà “Shakira”.
Tramite i social network Shakira ha
lanciato un messaggio chiaro ai suoi
fan, che attendono con ansia l’uscita
del disco: “Quello che sto offrendo ora
è proprio questo. Shakira. Niente di più.
Un po’ di rock, un po’ di folk, un po’ di
reggae e naturalmente un po’ di dance.
Ma, come sempre, soprattutto, un sacco
di cuore”.
recensioni
teatro
plus magazine teatro
TEATRO GOBETTI - Torino
MOGADISHOW
Date: dal 25 febbraio al 9 marzo 2014
“Mogadishow” è il viaggio di una donna e dei suoi spettatori in quella che un
tempo era la pacifica e vivace Mogadiscio, città dalla forte impronta italiana
all’equatore, conquista sabauda sin dal
1898. I profumi e i sapori, le canzoni e
le lettere d'amore raccontano di quanto
italiana fosse la capitale della Somalia.
Saba descrive in un dialogo polifonico tra i personaggi e i luoghi della sua
galleria privata una città che nella sua
recente parabola storica diventa metafora di nascita e morte, sogno e decadenza.
Mogadiscio che scompare, che non c'è
più se non nella memoria e nel rimpianto di chi ha vissuto lì i suoi anni
migliori. Mogadiscio che oggi è considerata il luogo più pericoloso al mondo.
Per questo progetto Fabio Barovero, già
produttore e co-autore dei tre album
della cantante-attrice Saba Anglana,
scrive le musiche, mentre Domenico
Castaldo dà vita con la sua regia al racconto del ritorno nei luoghi delle origini dell’attrice.
non ha età perché parla un linguaggio
universale che non teme lo scorrere
del tempo. Noto ed applaudito in tutto
il mondo come “la traviata degli specchi” questo spettacolo infatti è entrato
di diritto a far parte della tradizione
del teatro d’opera contemporaneo. La
regia è affidata ad Henning Brockhaus,
dopo il grande successo del Macbeth
della scorsa stagione.
TEATRO MASSIMO - Palermo
CARMEN
Date: dal 19 al 25 marzo 2014
Al Teatro Massimo di Palermo andrà
in scena la “Carmen” nella coreografia di Amedeo Amodio, sulle musiche
dell’opera di Georges Bizet, scene e costumi di Luisa Spinatelli. Protagonista
l’étoile dell’Opéra de Paris Eleonora Abbagnato che debutta nel ruolo con al
suo fianco Nicolas Le Riche (Don José)
e Benjamin Pech (Escamillo). Una coreografia nata nel 1995 per Aterballetto,
poi riproposta in numerosi teatri nel
mondo fra cui la Scala.
TEATRO COSTANZI - Roma
VERDI DANSE
Date: dal 15 al 19 aprile 2014
Il genio del grande compositore Giuseppe Verdi è presente nella nostra
cultura e nella vita quotidiana dei
danzatori italiani. Dalla constatazione di questo fatto concreto Micha van
Hoecke è stato ispirato per la sua nuova creazione “Verdi Danse”. I ballabili
dalle opere verdiane “Gerusalemme
TEATRO VERDI - Trieste
LA TRAVIATA
Date: 21/22/25/27/30 marzo e 1º aprile
2014
Una delle opere più amate del repertorio verdiano viene presentata nel
memorabile allestimento della Fondazione Pergolesi Spontini dai bozzetti
scenografici di Josef Svoboda che meglio ne sintetizza la genialità artistica.
Sarà la conferma che la grande arte
liberata”, “Macbeth”, “Vespri siciliani”
saranno il nucleo principale attorno
al quale si costruiranno nuove visioni
teatrali danzanti. “Tutto comincia con
qualche nota di musica al pianoforte,
da qui si sviluppano paesaggi, pitture, danze musicali…Per un ballerino, la
mattina comincia con qualche nota di
pianoforte. Non c’è una vera storia con
dei personaggi. Ci sono solo evocazioni
della mente che si fanno concrete nei
corpi dei ballerini…”
marzo 2014 | Plus Magazine | RECENSIONI
51
MAPPAMONDO
di Barbara Odetto
si svolge a St. Maries de la Mer il 24 e il 25
maggio di ogni anno. Si prosegue poi per
Nimes, per Pont du Gard e si giunge ad
Avignone. Per vivere la vacanza anche in
città, Due Ruote nel Vento ogni domenica organizza delle escursioni in bicicletta
a Torino e in provincia. Molte le proposte, tutte pensate per usufruire delle piste
ciclabili del capoluogo piemontese e del
circondario e per conoscere meglio i nostri paesaggi. Tra le destinazioni la Dora,
il Sangone, il Po sconosciuto, Le Residenze Reali, la Reggia di Venaria Reale e ancora Pinerolo-Torino, Racconigi-Torino,
Chivasso-Torino, Bussoleno-Avigliana,
Venaria-Avigliana, Borgaro-Lanzo e “La
Scoprire il mondo pedalando...
Con Due Ruote nel Vento
“Il paradiso in terra non esiste, ma chi
va in bicicletta ci arriverà comunque”.
Questa citazione di Mauro Parrini, tratta
dall’opera A mani alzate del 2009, esprime la sensazione di libertà che provano
i ciclisti e che il tour operator Due Ruote
nel Vento sa regalare con i propri viaggi
di gruppo e individuali. Fondata a Torino
da Antenore Vicari nel 1998, l’agenzia di
viaggi si è distinta negli anni per l’attenzione dedicata al turismo ecologico e sostenibile e propone diversi pacchetti con
destinazioni italiane ed estere suddivise
in più tipologie legate all’ambiente. Oltre
ai tour in bicicletta, organizza trekking,
escursioni e vacanze con gli sci di fondo,
con le ciaspole e con i pattini a rotelle.
Con oltre duecentottanta offerte di viaggi, l’agenzia è un punto di riferimento per
chi ama vivere en plein air. Una delle vacanze più richieste in questa prima parte
del 2014 è L’Avenue Verte Parigi-Londra
che segue le rive della Senna sino a Dieppe, dove con il traghetto si attracca a
Newhaven per proseguire tre le scogliere
di South Downs e tra le colline del Sussex
fino alla capitale del Regno Unito. Un’altra meta ambita è la Berlino-Copenhagen: seicentotrenta chilometri, inclusi
quelli in battello nel Mare del Nord, sul
52
percorso ciclabile internazionale di Eurovelo che unisce la Germania alla Danimarca attraverso le scogliere dell’isola
di Mon e le foreste del Mecklemburgo.
Molto gettonata è anche la vacanza bici
e barca in Olanda; l’imbarcazione, a seconda del viaggio prescelto, può essere
un battello, una caratteristica houseboat
o addirittura un veliero. Ultimo, ma non
meno importante tra i tour esteri maggiormente richiesti, quello di Camargue
e Provenza, proposto in due formule:
una da duecentoquaranta chilometri in
otto giorni ed una da centocinquanta
chilometri in cinque giorni. L’apice della
vacanza è il Pellegrinaggio dei Gitani che
strada delle mele” nella zona di Cavour.
Interessanti anche “Donne al lavoro lungo i corsi d’acqua” – da Torino a Settimo con visita al Museo delle lavandaie
– e “Archeologia industriale”, itinerario
che include le officine Savigliano, le Ferriere, i Doks Dora, i mulini e i canali, la
Chiesa del Santo Volto di Mario Botta, ‘l
borgh del fum, l’ex arsenale militare (Sermig). I fan del trekking possono infine
scegliere diverse mete europee, italiane
e piemontesi. Tra queste, le “Langhe a
piedi” – otto giorni tra i vigneti e i boschi
di nocciole – e la “Gran traversata della
collina di Torino” – un itinerario di sei
giorni percorribile a piedi o in mountain
bike. Per gli amanti del mare, Due Ruote
nel Vento propone, tra le altre, le Cinque
Terre. Il tour di una settimana è ideale per
farsi affascinare dalla bellezza di Monterosso al Mare, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore.
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MAPPAMONDO
BARBARA OGGERO
48
54
SETTE GIORNI A
NEW YORK
MAPPAMONDO
L’ARRIVO A NEW YORK CITY è sempre un po’ sconvolgente,
dopo nove ore di volo e sei di fuso orario che fan tornare a
metà pomeriggio quando in Italia si avvicina l’ora di coricarsi. Eppure l’emozione di trovarsi nella Grande Mela è il
motore che innesca il movimento nonostante la stanchezza
e, con l’adrenalina in corpo, nasce l’urgenza di mettere subito una bandiera ideale sul luogo in cui ci si trova. E Times
Square è il posto giusto per dirsi: ‘Ok, ci siamo!’.
Tra l’orologio famoso per sancire la mezzanotte di ogni capodanno e la gradinata su cui tutti siedono almeno qualche minuto, è vivida la sensazione che da questo spazio triangolare,
ricavato dall’incrocio di due vie, si passerà parecchie volte nel
corso della settimana da trascorrere a New York, perché vi è
un concentrato di energia davvero calamitante.
Una settimana a New York può sembrare troppo. In realtà è un tempo accettabile per visitarla senza farsi prendere
dall’ansia: la sua estensione, la ricchezza di attrattive e la varietà di stimoli in grado di sollecitare chiunque faranno anzi
dire, al momento di tornare a casa, che forse sette giorni sono
fin pochi. Come sempre è bello partire pianificando le visite,
ma lasciando anche dello spazio per approfittare della variegata offerta e assecondare i propri interessi.
Times Square e i famosi
cartelloni pubblicitari.
marzo 2014 | Plus Magazine | MAPPAMONDO
55
MAPPAMONDO
Tanto per cominciare questa grande metropoli
statunitense ha i migliori musei al mondo, raccolti in interi isolati, detti block (che richiedono
diverse manciate di minuti per percorrerli in
tutta la loro estensione).
Il Metropolitan Museum of Art (abbreviato
Met) annovera oltre due milioni di pezzi nella
sua collezione tra oggetti, statue e quadri che
vanno dall’antica Grecia, all’Oceania, passando
per tutta l’Asia e fino all’arte contemporanea.
Al suo interno si trovano, solo per citare alcuni dei capolavori: il Tempio di Dendur (Egitto,
15d.C.), l’autoritratto di Van Gogh e una raccolta impressionante di armature rinascimentali
provenienti da diversi angoli della Terra. Davanti a tanta abbondanza, concedetevi una giornata solo per questa visita: il Met è davvero da
pelle d’oca!
Altro museo imperdibile a New York è il Museum of Modern Art, meglio conosciuto come
MoMa. Strutturato su cinque piani (più uno
aperto solo per Special Exhibitions), iniziate la
visita dall’alto e scendete: la vera, imperdibile
visione sta lassù, tra i quadri di Picasso, Matisse, Duchamp, Munch, Van Gogh, Manet, Monet,
Dalì, Modigliani. Opere viste solo in fotografia
che tra le sale affollate di questo famoso museo
avrete finalmente la possibilità di ammirare dal
vivo.
Il Guggenheim Museum è invece consigliato
soprattutto a chi apprezza l’architettura: la sua
particolare forma esterna e la struttura elicoidale all’interno, da cui accedere ai piani espositivi,
ne fanno un edificio da ammirare in ogni suo
piccolo blocco di cemento bianco.
Per chi ama passeggiare, Manhattan vanta una
quantità di quartieri ciascuno con una propria
identità, in cui avventurarsi e scoprire piccole
realtà.
56
Oltre alla famosa 5th Avenue e vie attigue, dove lo shopping regna sovrano, ecco che nel Flatiron District si trova il famoso grattacielo a forma di
ferro da stiro (da cui il nome).
Oppure potrete respirare un po’ dell’atmosfera friendly passeggiando per
le strade del Greenwich Village, o godere dell’opulenza dell’UpperEast
Side dove case e hotel hanno le famose tendine ripara pioggia davanti agli
ingressi. A Soho e Tribeca troverete animate vie commerciali, gallerie
d’arte e giovani artisti emergenti nel mondo dello spettacolo, mentre per
visitare Little Italy bisogna andare a China Town. Pare un controsenso, ma la popolosa comunità cinese ha comprato gli spazi lasciati liberi
dai figli degli immigrati italiani (trasferiti in altre zone) e oggi, il vecchio
quartiere tricolore è ridotto a una manciata di vie e di negozi a uso e consumo dei turisti.
Anche Harlem merita una visita, magari la domenica mattina, se avete
intenzione di assistere a una vera messa gospel.
MAPPAMONDO
Non solo cemento, ma anche prati o comunque spazi verdi a far da cornice alle passeggiate. Oltre al Battery Park, situato nell’estremità meridionale di Manhattan, negli ultimi tempi è balzato alla ribalta l’High Line
Park, sorto su una linea ferroviaria sopraelevata e abbandonata grazie
alla volontà degli abitanti di Chelsea. Lì potrete concedervi una bella passeggiata di un paio di chilometri, tra aiuole amorevolmente curate dalla
gente comune, o fare come molti locals che l’hanno eletto quale luogo
ideale per la tintarella, soprattutto nel punto dove il ponte costeggia il
fiume Hudson.
Immancabile meta green è il Central Park, grande 340 ettari e affollato
quotidianamente da persone che prendono il sole, corrono, fanno pic-nic
con la famiglia e gli amici, o si concedono una partita a softball. Il parco
è davvero un’oasi di quiete dal fragore metropolitano e al suo interno si
trova anche StrawberryFields, il mosaico voluto da Yoko Ono per onorare
Da sinistra a destra e dall’alto in basso:
Central Park: i grattacieli fanno da sfondo alle attività
all’aria aperta dei “newyorker”.
Guggenheim Museum: l’architettura incontra l’arte
contemporanea.
MoMA: il Museo d’Arte Moderna ospita tra i dipinti più
celebri al mondo.
Flatiron building, il palazzo a forma di ferro da stiro.
L’Empire State Building, uno dei simboli di New York.
Atlante incornicia il Top of the Rock, al Rockefeller Center.
John Lennon, ucciso davanti al poco distante Dakota Building, il palazzo
ove la coppia viveva. Central Park offre inoltre delle grandi immagini suggestive della sua vegetazione lussureggiante con lo svettare dei grattacielo
sullo sfondo.
I grattacieli sono uno dei motivi di fama di New York. Tra i più celebri si
annoverano il Chrysler Building, per la forma particolare della sua punta
e gli interni della hall (visitabile) in stile art déco, l’Empire State Building
e il Rockefeller Center dai quali è possibile ammirare la città dall’alto. Per
chi fosse indeciso su quale dei due salire, senza esitazione suggerisco di
farlo su entrambi.
L’Empire è più alto e cinematograficamente celebre, ma per questo più
affollato e con un sistema di grate che disturbano la visione di un panorama pulito; il Top of the Rock invece ha due terrazze collegate da scale
esterne e grandi pannelli trasparenti a far da barriera sul vuoto; inoltre
permette una gran vista sull’Empire State Building!
marzo 2014 | Plus Magazine | MAPPAMONDO
57
MAPPAMONDO
Il Ponte di Brooklyn
e lo skyline di New York al tramonto.
Un altro modo per vedere i grattacieli di New
York e assaporare il famoso skyline è navigando
sull’Hudson. Famose sono le barche della Circle
Line in partenza dai Pier 79-83, che eseguono il
periplo dell’isola di Manhattan, oppure effettuano solo il mezzo giro della parte meridionale, sia
diurno che serale: nelle giornate nitide è un’immagine da cartolina lo stagliarsi di questi giganti
nel cielo azzurro, mentre la sera è possibile ammirare l’accensione delle luci nella città che (dav-
Le strade numerate di Manhattan.
“The Lady” come viene anche chiamata
la Statua della Libertà.
vero) non dorme mai e si avrà una vista ancora
diversa passando sotto il Ponte di Brooklyn, su
un panorama capace di ipnotizzare a qualsiasi ora. Gratuito invece è il battello che porta a
Staten Island: parte da Battery Park ed è usato
dai pendolari oltre che da molti turisti per ammirare lo skyline di Lower Manhattan e del Financial District. I viaggi sono a intervalli di circa
mezz’ora per tutto il giorno.
Un’altra escursione in barca da Battery Park
porta invece alla Statua della Libertà e a Ellis
Island, il suggestivo museo multimediale realizzato nel centro di accoglienza degli immigrati
europei sul finire dell’‘800 e inizio ‘900. Attraverso un software a disposizione del pubblico
è possibile sapere se qualche lontano parente,
di cui magari s’è persa la memoria, attraccò su
questa costa e venne ivi registrato.
58
Resa famosa dai film degli anni ’80, un giro a Wall Street è quasi imprescindibile. Se non altro per trovarsi in mezzo a uno dei centri del potere
finanziario mondiale e – girando su se stessi – guardare quei palazzi che
molto influiscono sul nostro quotidiano. Gli edifici alti lasciano, qui come
altrove, passare pochi raggi di sole, ma la sensazione di freddo avvertita in
questo quadrato pare maggiore: sarà suggestione, o forse solo la corrente
fluviale che arriva diritta, senza incontrare ostacoli di sorta. Poco distante,
in una piazzetta, è stato posato il Charging Bull, un enorme toro in bronzo di oltre 3 tonnellate, opera dello scultore Arturo Di Modica. Considerata una delle icone di NYC, è lunga la fila per scattare una foto insieme a
questo simbolo di ‘finanza aggressiva, ottimismo e profitti’.
Sempre nel Distretto Finanziario si trova uno dei luoghi più importanti
della storia occidentale contemporanea: il World Trade Center, dove aleggia ancora l’urlo di dolore della città ferita negli attentati del 2011 alle Torri Gemelle. Al loro posto oggi sono state realizzate due grosse fontane a
cascata perenne, con incisi sui parapetti i nomi delle quasi 3000 vittime.
L’atmosfera pare surreale dentro Ground Zero, dove bisogna sottoporsi a controlli di tipo aeroportuale per entrare. Insieme alle 400 querce
bianche di palude e a un museo della memoria, nella stessa area è stata
costruita – quale simbolo per affermare la propria ragione e la volontà di
non arrendersi – la Freedom Tower, un grattacielo rivestito di specchi alto
541 metri (il più alto della metropoli).
MAPPAMONDO
Dall’alto in basso:
World Trade Center: la nuova Freedom Tower e il Memoriale
delle Torri Gemelle.
I famosi taxi gialli di New York.
Installazioni d’arte delle Avenue di Manhattan.
Lo skyline di Downtown Manhattan.
Non lasciarsi coinvolgere da New York è impossibile: tra un hot dog, un
mercatino dell’usato, un grazioso baruccio dove fermarsi per un cappuccino con torta o la boutique di una stilista emergente, il tempo vola inesorabilmente. Sembra di vivere dentro una magia, dentro uno dei tanti film
che nelle sue strade hanno trovato casa, oppure dentro una commedia
di Broadway. E non c’è davvero paura di perdersi: basterà tirare fuori la
mappa e guardarsi attorno disorientanti perché un newyorker vero si avvicini, chiedendovi gentilmente ‘Can I help you?’.
marzo 2014 | Plus Magazine | MAPPAMONDO
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marzo 2014 | Plus Magazine | CONVENZIONI
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È una delle 25 maggiori
catene alberghiere al mondo e una delle principali in Europa. Gestisce circa
400 alberghi (di cui 53 in Italia). La convezione per gli associati FABI riguarda
gli alberghi in Italia e prevede:
• tariffe specifiche per l’NH Machiavelli, Touring e President di Milano,
per l’NH Leonardo da Vinci e Vittorio
Veneto di Roma e per l’NH Excelsior
di Siena, mentre per gli altri alberghi
NH in Italia è previsto uno sconto del
15% sulla miglior tariffa disponibile al
momento della prenotazione.
Il codice identificativo della convenzione è visibile sulla newsletter presente
sul sito www.associatiallafabi.it
Per prenotazioni individuali:
Centro Prenotazioni: 848 390 398
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Ufficio Gruppi: 800 160 199
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Centro informazioni - 02 99775000
oppure scrivere all’indirizzo
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Diventare socio Slow Food vuol dire
entrare a far parte di un’associazione
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per scegliere quello che mangiamo in
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mondo fatto di produttori che lavorano
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Slow;
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Terra Madre (i soci Slow Food pagheranno il biglietto d’ingresso € 10,00
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è un’Università pubblica non statale istituita con decreto del Ministero
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Ricerca in data 7 maggio 2004, con
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Unitelma Sapienza è autorizzata a rilasciare i seguenti titoli di studio: Laurea,
Laurea Magistrale, Diploma di specializzazione, Dottorato di Ricerca e Master Universitari di I e II livello, validi a
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 EVENTI: TORINO CAPITALE DEI GRANDI EVENTI  PROTAGONISTI: MARIO MARTONE: TEATRO
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COMUNICAZIONE E IMMAGINE, IDEE E SERVIZI, GLI ESPERTI RISPONDONO  PROPOSTE: VISITE
GUIDATE, CONFERENZE, CONVENZIONI, GITE, SPETTACOLI E I LUOGHI DEL GUSTO
foto di Luca Boldrini – Lic. CC BY 2.0
vivere la città
TORINO
EVENTI
Dal World Editors Forum
al Congresso mondiale delle Camere di commercio,
tutto accade nel capoluogo piemontese
CAPITALE DEI
di MARIANGELA SALVALAGGIO
La Torino congressuale continua a segnare punti a proprio favore. Sono numerosi gli appuntamenti in programma sotto la
Mole nei prossimi mesi. “L’azione di Torino per attirare grandi eventi è
parte di una strategia” ha dichiarato il sindaco Piero Fassino. “Cercare di
affrontare la crisi significa anche sfidarla creando nuove opportunità, programmando nuove attività, coinvolgendo attori diversi accomunati dall’interesse per la città. È un percorso che va di pari passo con il governo quotidiano
della città, che continueremo a fare nell’interesse di Torino e dei torinesi”.
L’agenda si infittisce con l’avvicinarsi del 2015, anno dell’Expo Universale a Milano e di Torino Capitale Europea dello Sport.
Già a fine mese, il 26 e il 27 marzo, si terrà al Lingotto Fiere la seconda edizione di BCom Expo, il nuovo e unico evento in Italia dedicato
al business nei settori web marketing e e-commerce. Due giorni rivolti agli
attori nazionali e internazionali. Una fitta agenda di incontri one-to-one
organizzati fra professionisti e top manager italiani che vogliono sviluppare business attraverso un utilizzo di Internet sempre più strategico e
innovativo. Saranno Alessandro Perego e Andrea Boaretto (Osservatorio Nazionale eCommerce e Osservatorio Nazionale Multicanalità della
School of Management Politecnico di Milano) ad aprire le due plenarie.
66
EVENTI
Seguirà un ricco panel di keynote e ospiti internazionali. Due le tavole
rotonde e 20 i workshop tematici sul business online.
E mentre l’Europa si appresterà a tornare alle urne per eleggere il
Parlamento Europeo, Torino si ritufferà (8-12 maggio 2014) nella 27 a
edizione del Salone Internazionale del Libro, kermesse che la città ha finora difeso con le unghie riuscendo nell’impresa di tenere sul territorio
un evento unico in Italia per i suoi tanti ospiti di fama internazionale.
Sarà lo Stato della Città del Vaticano il Paese Ospite d’onore dell’edizione 2014, la numero 27, che avrà come tema il Bene comune. Al Lingotto
il Padiglione Vaticano sarà una cupola di San Pietro alta 8 metri. La mostra di tesori vaticani, che affiancherà il Salone, sarà allestita in centro,
nei nuovi locali espositivi di Palazzo Chiablese.
Sui contenuti, la Fondazione per il Libro assicura che “l’edizione di
quest’anno sarà un momento importante di confronto e dialogo tra grandi
personaggi della cultura laica, religiosa e cattolica”.
Torino ospiterà anche la V edizione del Digital Festival, che torna sotto la Mole dall’8 maggio all’8 giugno. Obiettivo di questa edizione è dimostrare che il Mashup, la contaminazione, diventa necessità e il fulcro
del nostro essere oggi. In programma almeno due plenarie, conferenze,
vari contest ed eventi di piazza, incontri di presentazione e momenti di
social eating durante i digital food days, per discutere a tavola delle potenzialità del web.
GRANDI EVENTI
Nell’anno che precede Torino Capitale Europea dello Sport, a fare
da anteprima, il 14 maggio, sarà la finale di Europa League allo Juventus Stadium. Evento extra congressuale ma segnale indicativo visto che
Torino non è mai stata teatro di un’importante finale in competizioni
europee per club.
Appuntamenti clou saranno poi il World Newspaper Congress e il
World Editors Forum, dall’8 all’11 giugno. Torino ha prevalso su Amsterdam e Oslo nel guadagnarsi il congresso annuale che riunisce editori e
direttori di testate giornalistiche, grazie anche a una candidatura che è
stata frutto di un lavoro di squadra tra forze pubbliche, con il Comune
in testa, ma anche soggetti privati come Fiat, La Stampa, Gruppo L’Espresso e RCS. Sono attesi circa 1.200 fra editori, direttori e caporedattori. C’è la previsione che il congresso mondiale degli editori darà un
elevato riscontro economico: un’analisi condotta dalla città svedese di
Goteborg, che l’aveva ospitato nel 2008, rileva che il 50 per cento dei
delegati era rimasto sul territorio il doppio del tempo previsto per il congresso. L’impatto economico totale sulla città, allora, era stato calcolato
in circa 2 milioni di euro. Il congresso torna in Italia dal 1988, quando
fu ospitato a Roma.
Torino si conferma inoltre capitale dell’enogastronomia: dal 23 al 27
ottobre si terranno il Salone del Gusto e Terra Madre, di nuovo insieme
per un’edizione che Roberto Burdese, presidente di Slow Food Italia,
non esita a definire “memorabile”. Lo Slow Food taste fair, secondo i dati
marzo 2014 | Plus Magazine | EVENTI
67
EVENTI
Nel 2015 ricorrerà, infatti, il duecentesimo anniversario della nascita
di Don Bosco, uno dei più amati santi sociali di Torino. E le iniziative
sono molteplici. Si stanno organizzando incontri dei vescovi salesiani
da tutto il mondo, così come raduni degli studenti delle scuole. La visita
di Papa Francesco è stata confermata per l’Ostensione della Sindone,
che avverrà dopo Pasqua. Oltre due milioni di pellegrini arriveranno in
Piemonte per vedere il Sacro Telo.
L’anno prossimo, nei pressi di Torino, torneranno i World Winter
Masters Games, le Olimpiadi invernali per gli over 35. La seconda edizione dei giochi si svolgerà a Sestriere e in Val di Susa. Nell’estate 2013
l’edizione estiva ha registrato un record di presenze e un calore inatteso
per atleti non professionisti e per le loro storie singolari e appassionanti.
Anche l’edizione del 2015 si annuncia come spettacolare e si attendono
oltre 1 milione e mezzo di spettatori.
Infine, Torino ospiterà, dal 10 al 12 giugno 2015, la nona edizione
del Congresso mondiale delle Camere di Commercio, organizzato dalla
World Chambers Federation. Torino è stata la città più apprezzata dalla
commissione votante, composta da una cinquantina di membri in rappresentanza di tutti i continenti.
Al Congresso prenderanno parte Camere di commercio da oltre 120
Paesi, inclusi quelli emergenti, dall’Afghanistan allo Zambia. La Camera di Torino ha riservato un budget di 1,5 milioni di euro.
resi noti dallo stesso presidente, ha un ritorno
economico eccezionale: l’edizione 2010, in 5
giorni, aveva generato 17 milioni, tra i 9 investiti per l’ospitalità alberghiera e gli 8 spesi per
la rassegna.
In autunno seguiranno, dal 7 al 9 novembre, Artissima, fiera internazionale delle arti
contemporanee e, dal 21 al 29 novembre, il
Torino Film Festival.
Nel 2015, gli eventi di Torino Capitale Europea dello Sport si intrecceranno con un altro
grande evento che avrà diversi riflessi, culturali, sportivi e spirituali.
68
L’evento porterà a Torino oltre 2.000 persone: businessmen, funzionari, opinion leader e relatori che discuteranno di trend economici, condivideranno best practice e svilupperanno progetti a sostegno delle imprese.
Nella vittoria di Torino fondamentale è stato l’appoggio di imprese
come Azimut, Fiat, Lavazza, Finmeccanica, Intesa San Paolo, Unicredit e Skyteam. Molti i temi che hanno fatto risaltare il programma di
Torino: dalle energie rinnovabili al valore delle start-up nella crescita;
dall’imprenditoria femminile come risorsa alternativa alla crisi dell’economia globale a nuovi modelli economici che favoriscano la partecipazione diffusa. La candidatura ha brillato anche per il programma leisure
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Torino una cabina per l’aerosol terapia
termale e una cabina per l’estetica.
Parliamo di questa aerosol terapia,
Dott. Musso: che differenza c’è con l’aerosol terapia che si può effettuare alle
terme?
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superiori e inferiori, la doccia nasale indicata per le sinusiti e l’aerosol classico.
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Itol Presidente
ed Amministratore DelegaIng. Giuseppe Zunino, insieme al Direttore Marco Rolle, ci raccontano le peculiarità del Club più esclusivo della città.
Quali sono, Presidente, le novità introdotte nel 2013 ai Ronchiverdi?
Nel 2013 ci siamo focalizzati sui nostri
Soci cercando di soddisfare ogni loro
esigenza e di incontrare il loro desiderio
di sentirsi parte di un Club di élite. Un
esempio, tra tanti, è l’ampliamento degli
orari di apertura. Vogliamo che in ogni
momento si riconoscano al centro delle
Ronchiverdi:
una filosofia e uno stile di vita
nostre attenzioni e i Ronchiverdi non sia
solo il loro centro sportivo, ma un luogo
piacevole dove trascorrere il tempo libero
e sentirsi sempre in vacanza. Ci stiamo
impegnando per offrire servizi nuovi e
favorire le relazioni sociali ad ogni livello perché i Soci dei Ronchi condividano
una filosofia, uno stile di vita. Siamo nati
come centro sportivo con strutture di eccellenza, con campi da tennis, beach volley, piscina interna ed esterna, 2 campi
da squash e proponiamo incessantemente degli aggiornamenti.
Possiamo dire che i Ronchiverdi sia
nato come club sportivo e si sia sviluppato arricchendosi di servizi innovativi, per
venire incontro alle esigenze dei bambini e delle famiglie.
Oggi il mondo del bambino e della famiglia è diventato prioritario, un’attività che
esige una professionalità e personalità
degli operatori molto spiccata per gestire
i bimbi con attenzione, ponendo l’accento anche sull’aspetto ludico. Per raggiungere questo obiettivo abbiamo puntato
sullo sviluppo delle scuole di nuoto, tennis, karate e tante altre, e sui momenti
di intrattenimento come il KidVillage e le
attività di “Estate Ragazzi”, che integrerà
aspetti sportivi, ludici e didattici, impegnandoci in un grande sforzo organizzativo. Poi c’è il capitolo delle feste, che
si integrano con le altre attività creando
un’aura di interesse nel settore bambini
che non ha eguali.
L’eccellenza si trova in molti altri
aspetti, come l’utilizzo dei Ronchiverdi
da parte delle aziende.
Diamo supporto alle aziende per risolvere ogni problematica relativa all’organizzazione di eventi, congressi e convention.
Abbiamo servizi su misura rivolti al mondo business e riteniamo che nelle nostre
strutture si possa trovare tutto il necessario per affrontare una giornata di lavoro in una cornice piacevole e rilassante.
La sala congressi ha una capienza di
oltre 100 posti e possiamo contare sulla saletta Club House con 40 posti per
gli eventi più contenuti. Molte aziende e
associazioni si appoggiano ai Ronchiverdi con continuità. Stiamo allargando il
nostro ventaglio di partnership; abbiamo
varato collaborazioni con aziende di primo piano che hanno trovato in noi una
location accogliente e funzionale.
Un altro vostro punto di forza è la ristorazione.
È un coronamento importante rivolto ai
Soci, alle aziende e ai bambini. Un servizio di cui siamo particolarmente orgogliosi, che incontra sempre il favore
e l’entusiasmo di coloro che scelgono i
Ronchiverdi. Spesso organizziamo eventi con il coinvolgimento del ristorante.
L’intrattenimento è rivolto ai giovani, alle
aziende e alle famiglie. Nel periodo estivo, da Giugno a Settembre, la nostra location si trasforma in villaggio turistico e
i Soci vengono per trascorrere la giornata
e socializzare, mentre le serate diventano
il riferimento per l’intrattenimento torinese, con sfilate di moda e la presenza
di tanti personaggi del mondo dello spettacolo, dello sport e dell’imprenditoria.
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piacevolmente e non smette mai di sorprenderti.
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marzo 2014 | Plus Magazine | benesserE
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BENESSERE
di Barbara Odetto
C
onvivete da tempo con dolori alla
schiena? L’emicrania vi attanaglia sovente? Un trauma pregresso ogni tanto
fa capolino causando un profondo fastidio? Per evitare i farmaci e, soprattutto, per alleviare il male e risolvere il
problema alla radice esistono alcune terapie che garantiscono risultati efficaci
e duraturi. Tra le più note l’osteopatia,
la rieducazione posturale globale e la
tecnica cranio-sacrale.
Dolori articolari (ma non solo) adieu!
Osteopatia, tecnica cranio-sacrale e terapie alternative.
Ne parliamo con Marina Mozzone
sata in modo da ottimizzare il recupero
Di cosa si tratta? Quali benefici producono? Lo abbiamo domandato a Marina
Mozzone, terapista della riabilitazione
diplomata in kinesiologia – specializzata
nel metodo touch for health – che negli anni ha approfondito lo studio della
rieducazione posturale globale, della
normalizzazione articolare, della terapia
cranio-sacrale viscerale ed ha seguito alcuni seminari di kinesiologia applicata e
di osteopatia craniale associate all’articolazione temporo-mandibolare; si occupa
infine di fisiokinesiterapia e fisioterapia.
Come si possono risolvere i dolori della
testa e della colonna?
Molte persone soffrono di emicrania,
male al collo e alla schiena, sinusiti oppure hanno problemi motori e di coordinazione; alcuni hanno un’asimmetria delle
ossa facciali e della bocca o hanno subito colpi di frusta. Tutti questi stati sono
estremamente dolorosi, ma esistono delle tecniche efficaci per risolverli totalmente o in parte. L’osteopatia, la rieducazione
posturale e la terapia cranio-sacrale, ad
esempio, sono davvero valide.
Cos’è l’osteopatia?
È una scienza che lavora in modo profondo sulla causa di un problema e sulla
struttura della persona per ridare equilibrio e armonia. L’osteopatia si basa su tre
cardini fondamentali: il primo è la fissazione del movimento, il secondo è che
la struttura governa la funzione, il terzo
è che il lavoro che svolge è di tipo olistico
per cui la malattia non è considerata una
manifestazione patologica, ma uno squilibrio delle funzioni. Le tecniche osteopatiche si differenziano da altre perché lavorano sulla memoria dei tessuti e dunque
sono perfette sui traumi pregressi quali
incidenti d’auto o di tipo sportivo.
Lei si occupa anche di rieducazione posturale.
Seguo la tecnica concepita da Philippe
Souchard ed intervengo su anomalie posturali quali cifosi, scoliosi e piede valgo
attraverso un lavoro di contrazione e allungamento su tutti i muscoli. Inoltre insegno al paziente specifiche posture per
allungare progressivamente la muscolatura in modo che i muscoli prioritari, responsabili dell’accorciamento, lavorando
nella globalità possano ritrovare l’elasticità originaria.
Come agisce la rieducazione funzionale osteopatica in caso di post fratture
o traumi distorsivi?
Come sa esistono diversi tipi di traumi:
quelli causati da una frattura, quelli distorsivi e quelli di tipo ortopedico e osteopatico. Tutti manifestano dolore ed una
restrizione di mobilità dell’articolazione
interessata. Per rieducare l’arto eseguo
delle manipolazioni sulle fasce, sui tessuti e naturalmente sulla parte interes-
dell’articolazione.
Che cos’è la terapia craniale?
È una parte dell’osteopatia scoperta da
William Sutherland che scioglie i blocchi del sistema craniale in modo che le
meningi e le ossa della testa riacquistino libertà di movimento attraverso delle
pressioni esterne o delle manipolazioni
interne alla bocca.
È efficace in caso di dolori cervicali, mal
di testa, cefalee, periartriti, ernie del disco, ma anche per chi soffre di confusioni
motorie o nell’apprendimento.
È molto valida per risolvere sinusiti,
emicranie e labirintiti. Allevia inoltre le
disfunzioni intestinali e respiratorie e offre ottimi risultati in caso di eventi post
traumatici, distorsioni, colpi di frusta e
residui di dolori post frattura.
MARINA MOZZONE
Terapista della riabilitazione
Riceve presso:
•Centro Pilates Punto di svolta
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marzo 2014 | Plus Magazine | benesserE
73
TEATRO
di BENEDETTA BREVEGLIERI
T
orino festeggia la Germania e lo fa con uno straordinario progetto
che celebra la cultura tedesca, in Europa: Teatro di Ogni Passione - il
Progetto Internazionale secondo il direttore del Teatro Stabile di Torino Mario Martone. Si tratta di quattro nuove produzioni teatrali di Valter Malosti in prima assoluta nazionale dal 21 Gennaio sino al 4 Aprile
2014. Il Quartett di Heiner Muller, riadattato dal testo di Laclos, Le Relazioni Pericolose; Woyzeck, nella versione di Tamas Ascher, in lingua
ungherese; Le lacrime amare di Petra Von Kant di Fassbinder, per la
regia di Martin Kusej, che si è rivelato il miglior spettacolo in lingua
tedesca del 2012, e Mack is coming back sempre di Heiner Muller, rappresentato a teatro in lingua francese.
“Torino è una città che accoglie la cultura” ha detto Mario Martone durante la Conferenza Stampa di presentazione del Progetto Internazionale.
“Sono stupefatto, ancora oggi, da napoletano e romano di adozione, che questa città sia stata così capace di sostenere la cultura nonostante un periodo di
Mario Martone
74
TEATRO
TEATRO D’OGNI
PASSIONE
PROGETTO INTERNAZIONALE
di e con
Mario Martone
crisi così doloroso. E questo ha reso possibile uno
slancio progettuale che mi ha condotto fino a qui,
sino a potere produrre un teatro al plurale, che parla veramente alla gente, e con loro ripercorre un
sentiero molto preciso che dialoga con i cittadini
europei, e tra tutti apre una finestra alla cultura
tedesca. Dei tedeschi – prosegue il Direttore dello
Stabile dal 2007 – ho sempre ammirato la presa
di coscienza nel confrontarsi con la realtà, seppure
dura e spesso violenta. È anche per questo che ritengo questa produzione rara. Perché è un progetto
che trasforma il teatro da palcoscenico di pura rappresentazione in fucina di opportunità e luogo di
incontri. E ringrazio anche il Museo del Cinema
che, come me, ha voluto che questo progetto diventasse un vero e proprio Teatro Aperto”.
Il Museo del Cinema ha deciso infatti, di celebrare questa produzione con una rassegna
cinematografica dedicata alla proiezione di venticinque, dei quaranta
film diretti dal regista tedesco Rainer Werner Fassbinder. Una vera e
propria comunità a sostegno di un programma italo-tedesco che coincide, fra l’altro, con il 60o anniversario del Goethe Institut a Torino. Dei
149 Istituti presenti in Europa, il secondo fu costruito proprio qui, a
Torino, nel 1954.
“E Torino in quegli anni – spiega durante la Conferenza Stampa il Direttore del Goethe Institut, Jessica Kraatz Magri – più di altre città italiane,
vantava un legame molto profondo con la lingua e la cultura germanica. Fin
dalla Seconda Guerra Mondiale, la famiglia Bernhardt dirigeva, in questa città, una scuola di lingue straniere con un’ovvia predilezione per lo studio della
lingua tedesca. Ritengo fondamentale questo legame. Il recupero del rapporto
con la Germania dopo la ferita della Guerra è stato possibile grazie al lavoro
del Goethe e del direttore dell’epoca, Rudolf Jockel, che provenendo da una famiglia antinazista, si impegnò ad incontrare le associazioni dei partigiani, gli
intellettuali di sinistra e a lavorare insieme a loro per risanare un baratro che
non poteva altrimenti essere ridotto. È stato un lavoro enorme, riuscito grazie
alla cultura e alla profonda passione di coloro che ci hanno creduto”.
marzo 2014 | Plus Magazine | TEATRO
75
TEATRO
E l’opera Quartett, di Heiner Muller, riadattato
da Valter Malosti con la sua partecipazione in
scena, insieme a Laura Marinoni, rappresenta
forse, al meglio, il contatto fra cinema e teatro.
“Tutti – ci racconta Martone – ricordano John
Malkovich e Glenn Close nelle Relazioni Pericolose di Stephen Frears, ma il romanzo di Choderlos de Laclos ha generato più di una messa
in scena tra cinema e teatro, e su tutte si impone
la straordinaria rielaborazione di Muller, che
ritengo sia stato il più importante autore tedesco dopo Brecth. Proprio il punto di contatto tra
la drammaturgia radicale di Muller e un tema
popolare come quello delle Relazioni Pericolose,
mi ha spinto a mettere in scena un testo come
Quartett che finalmente esprime la maturità che
il nostro Teatro sta vivendo”.
Testo complesso, ma di sicuro interesse, i due
nobili libertini, crudeli nelle azioni così come
nell’espressione dei loro sentimenti, il Visconte Valmont e la Marchesa di Merteuil, è ripreso dal regista tedesco Muller e riadattato poi
dall’italiano Malosti, con un’adesione ossessiva all’orrore, l’arte che affonda le sue radici nel
sangue e si beatifica nella rappresentazione
dell’odio.
“L’atteggiamento moralistico – ha spiegato in
chiusura di dibattito Malosti – è solo la posa di
un autore interessato alle tenebre dell’anima. Il
problema principale nella riscrittura di Quartett
era come ideare una drammaturgia a partire da
un romanzo epistolare. La soluzione mi è sembrata unica: recitare quattro personaggi con due
soli attori. Io e Laura”. Un testo che riporta alla
Rivoluzione Francese, ma che si riallaccia al
terrore della Storia contemporanea e ad una
morte garantita, verso la quale i personaggi assumono un atteggiamento falsamente ironico.
76
“L’ambiguità di quest’opera – è intervenuta l’attrice Marinoni – è stata così difficile per me che
solo da qualche giorno sono riuscita a fare scattare
un divertimento del corpo, che mi mancava e di
cui avevo assoluta necessità. Nonostante io abbia
avuto la fortuna di interpretare Pasolini, Petra
Von kant, Testori, raccontare al pubblico la decadenza nella sua completezza attraverso la figura
mefitica della Merteuil, è stato difficilissimo. Ma
in quest’opera secondo me ritroviamo piani diversissimi e, in alcuni punti, quasi contemporanei.
Ci sono scene per me riconducibili ai guitti napoletani, ma ci sono anche
momenti in cui mi è sembrato di recitare in un film di Kubrik. Quello che
abbiamo fatto è una scommessa. Anche la decisione di Valter di ambientare
il testo in una stanza di ospedale è stato un atto di forte coraggio. I piani di
quest’opera sono moltissimi e la cultura tedesca, che oramai posso dire di conoscere dopo tanti anni di teatro, è riassunta in questa versione dell’opera di
Laclos in modo unico. Il teatro al plurale, di cui parla sempre Mario è questo
per me. Non una strada a senso unico, ma un sentiero con tanti tracciati di
colore diverso”.
Dopo il successo strepitoso delle Operette Morali di Leopardi che Martone ha portato a New York lo scorso Novembre 2013, il consolidamento
del processo di internazionalizzazione del Teatro Stabile di Torino è raggiunto. Quartett, esportato anche in Svizzera e in Germania, si inserisce
in un quadro di “internazionalità” che prevede un prossimo gemellaggio della Scuola per Attori con l’Oslo National Academy of the Arts, oltre al
percorso multidisciplinare sulla drammaturgia tedesca (Il Piombo e le
Rose) realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino,
il D.A.M.S., il Circolo dei Lettori, il Goethe e il Museo del Cinema.
IL CONVITO
DELLA VENARIA
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GUSTI E PIACERI
di Emanuela Truzzi (foto A. Lercara)
Ristorante Giovanni:
una sinestesia di emozioni
L
a vera ristorazione è un’arte: dalla preparazione di piatti eccellenti che
appagano vista, olfatto e palato al ricevimento in un ambiente piacevole e
accogliente. Il Ristorante Giovanni, frequentato dai giornalisti torinesi e dagli
attori, è apprezzato anche da chi vuol
rendere speciale una colazione di lavoro
come una cena con amici.
Sig. Carmelo Chiarenza, qui si conferma la tradizione “da padre in figlio”.
Il ristorante fu aperto quarant’anni fa da
mio padre Giovanni che tuttora è chef
insieme a me, mentre mia sorella Maria
si occupa della carta dei vini, mia sorella
Cristina segue con i nostri camerieri il
servizio ai tavoli e nostra madre Antonella è alla cassa e si occupa delle relazioni con i clienti.
Al Ristorante Giovanni la tradizione siciliana si sposa con la cucina piemontese
per offrire piatti davvero straordinari.
Non facciamo una cucina stravagante,
scegliamo ingredienti di qualità senza
stravolgerli nella preparazione per offrirli ai clienti nella loro unicità. Il nostro
menù viene scritto stagionalmente e si
sposa ai ritmi della natura. D’inverno
ci ispiriamo alla tradizione piemontese
presentando piatti classici come il brasato al Barolo, mentre in primavera e
in estate offriamo in misura maggiore
piatti di pesce. Le nostre origini sono
siciliane e inseriamo sempre un tocco
di mediterraneità sulla tavola. Alcuni
fornitori locali ci inviano i prodotti tipici
dell’Isola, come per la nostra pasta alla
78
Norma cucinata con la ricotta salata di
Messina e per i dolci siciliani utilizziamo il pistacchio di Bronte e il cioccolato
di Modica. Il segreto nella buona ristorazione è la selezione dei fornitori per ottenere sempre la prima scelta dei prodotti
che utilizziamo in cucina.
Oltre al menù alla carta, offrite diverse
formule?
Abbiamo formule a prezzo fisso per il
menù giornaliero, a pranzo e a cena, poi
offriamo un light lunch a e 16,00 con
primo, secondo, contorno, dessert, acqua e vino. Alla sera ci trasformiamo in
ristorante alla carta oppure proponiamo
menù degustazione completi di carne o
pesce concordandoli con i clienti.
Le sale sono molto curate nei particolari e avete una sala privée con massimo 10
coperti che si può prenotare per cene di
lavoro o ricorrenze speciali.
La passione e il gusto per l’arte di mio
padre ci hanno ispirato nella scelta degli arredi ed è stata una guida preziosa
durante le ristrutturazioni. Il privée è delizioso anche per cene tête-à-tête o colazioni business.
La vostra cantina è davvero straordinaria, un’apoteosi per la scelta dei vini!
Curata da mio padre insieme a mia sorella, è un fiore all’occhiello. Accanto a
brand importanti affianchiamo delle
ottime etichette emergenti. Alcuni vini
vengono acquistati prima della loro maturazione; per i bianchi preferiamo una
maturazione diversa da quella suggerita dai produttori. Oggi c’è la tendenza a
bere vini bianchi giovani ma può essere
consigliabile attendere una stagione o
due per apprezzarli. La nostra cantina
occupa tutto lo spazio sotterraneo del
ristorante, il posto ideale per la conservazione.
Anche i dolci sono preparati da voi?
Facciamo tutto, il pane e la pasta sono
fatti in casa, come anche i dolci, i semifreddi e i gelati. Da noi i golosi non hanno che l’imbarazzo della scelta e riusciamo a tentare anche le signore sempre
attente alla linea.
Sig. Carmelo, ci parli di un piatto a cui
è affezionato.
In cucina amo preparare principalmente gli antipasti, i primi e i dolci. Un piatto preferito in special modo non c’è. Mi
piace sperimentare, creare nuovi connubi di sapori. Traggo ispirazione dalle
mie letture e poi provo nuove soluzioni
in maniera istintuale; non mi accontento di applicare le ricette, desidero rendere unico ogni piatto.
RISTORANTE GIOVANNI
Via Gioberti 24 – Torino
Tel. 011 539842
www.ristorantegiovanni.it
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GUSTI E PIACERI
di Emanuela Truzzi (foto A. Lercara)
La Rustia:
l’eccellenza dell’Erbaluce
I
l sig. Gian Luigi Orsolani è titolare
dell’azienda vitivinicola omonima fondata nel 1894 a San Giorgio Canavese; la
sua è la quarta generazione di viticoltori
impegnata nella cantina, 120 anni di storia e dedizione per portare all’eccellenza
un vitigno antico e prezioso della provincia di Torino come l’Erbaluce.
L’azienda Orsolani in questi 120 anni
si è impegnata costantemente per migliorare le caratteristiche dei vitigni
autoctoni del canavese. La peculiarità
odierna è offrire un’Erbaluce di assoluta
qualità, declinato in diverse versioni.
La nostra azienda si è sempre distinta per la ricerca della qualità e in questa evoluzione abbiamo battuto nuove
strade per interpretare al meglio le caratteristiche del vitigno. L’Erbaluce ha
un sesto d’impianto a pergola, quindi
abbastanza espanso e ha al suo interno una certa variabilità di condizioni di
maturazione. L’omogeneizzazione dei
grappoli non può essere fatta solo attraverso la potatura per non danneggiare la
pianta, allora abbiamo pensato di armonizzare le differenze nel momento nella
vendemmia, effettuando una selezione
dei grappoli che fosse funzionale ai diversi vini che proponevamo.
Sig. Orsolani, ci descriva le varietà
della vostra produzione. Cominciamo
dalla Rustia, che ha ottenuto tanti riconoscimenti di prestigio.
Tutti i nostri vini nascono da uve di
Gian Luigi Orsolani
collina con almeno vent’anni di produzione. La Rustia, il nostro vino più
rappresentativo in virtù dei 3 bicchieri
del Gambero Rosso conquistati per 4
anni consecutivi, è una selezione di uve
cromaticamente dorate dal sole. Per ottenerlo, a fine agosto effettuiamo delle
sfoliazioni che consentono al sole di entrare nella pergola e dorare le uve.
Naturalmente la sfoliazione non può
essere completa per non fermare il ciclo vitale della pianta, per cui troveremo
sempre altri grappoli di colore più chiaro cresciuti in ombra. Laddove c’è presenza di luce, l’uva sviluppa una maggiore concentrazione di zuccheri, aromi
e sapori che meritano una vinificazione
separata, e allora procediamo alla produzione della Rustia. Dove non c’è questa
insolazione otteniamo uve con un’acidità leggermente superiore e un grado
di maturazione inferiore che sono proprio le caratteristiche richieste dai vini
spumanti, come la nostra Cuvée Tradizione Metodo Classico. Così siamo
riusciti ad ottimizzare la raccolta senza
alcuno spreco, ottenendo due vini eccellenti attraverso un’unica selezione.
Oltre alla Rustia e alla Cuvée Tradizione Metodo Classico, un’altra punta
di diamante della Orsolani è il Sulé, il
Caluso Passito. Qual è la caratteristica
di questo vino?
Il Caluso Passito ha una tradizione che
risale all’epoca romana. Quest’uva pre-
senta una buccia leggermente spessa e
un grappolo abbastanza spargolo, caratteristiche che consentono un appassimento tra i più lunghi d’Italia: le uva
vengono raccolte una settimana prima
della maturazione ottimale e si pressano tra Febbraio e Marzo. Il nostro Sulé
viene affinato tre anni sul legno e uno
in bottiglia prima di essere messo in
commercio. Durante gli anni nel legno, la tradizione dei passiti italiani è
quella di dimenticare quasi la botticella,
in modo da ottenere delle ossidazioni
importanti. Noi riteniamo che il valore
della nostra attività sia mantenere il più
possibile la specificità del vitigno all’interno delle varie lavorazioni e che una
forte ossidazione sia sinonimo di omologazione, per cui preferiamo ricolmare
settimanalmente le botti cercando di ottenere un’ossidazione che sia un’evoluzione delle caratteristiche organolettiche
del vino di origine. Il nostro intento è far
assaporare il vitigno originale in versione passito e non solo creare un passito
con quel vitigno. Invitiamo a visitare la
Cantina Orsolani e degustare i nostri
vini senza impegno perché desideriamo
che la scelta non sia condizionata ma
conseguente al piacere che sboccia al palato e alla volontà di condividerlo.
CANTINA ORSOLANI
Via Michele Chiesa 12
San Giorgio Canavese (To)
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marzo 2014 | Plus Magazine | GUSTI E PIACERI
79
COMUNICAZIONE E IMMAGINE
solo i collaboratori motivati possono produrre un servizio superiore e raggiungere gli standard di qualità che inducano i
Clienti a scegliere i loro prodotti e servizi. Se questo riscontro non è tangibile
è importante intervenire per sanare la
situazione.
Il concetto moderno di qualità totale va
ben oltre la responsabilità del team della
qualità: è affidata a tutti i collaboratori;
è determinata dalla qualità del lavoro
di ogni dipendente e dall’identificarsi
positivamente nel proprio ruolo con
senso di responsabilità.
Emanuela Truzzi
Gli STAKEHOLDER
e la REPUTAZIONE aziendale
T
heodore Levitt ci ricorda che un
prodotto o un servizio esistono finché
vengono venduti, quindi è fondamentale acquisire, soddisfare e conservare la
clientela. Considerando che ogni prodotto o servizio presente sul mercato è
proposto anche dalla concorrenza, che
cosa determina la differenza? Sono la
relazione con il Cliente e la qualità del
servizio i valori indispensabili per il successo.
In realtà la misura della reputazione di
un’Azienda inizia al suo interno: quando assumo una nuova consulenza cerco
di captare l’atmosfera per comprendere
se si lavora in armonia. Allora intervengo nella formazione delle Risorse Umane per ottenere un risultato d’eccellenza. Ben diversa la situazione quando
l’ambiente è solo apparentemente positivo e, oltre i sorrisi di cortesia, interpretando il linguaggio non verbale si evincono tensioni personali che diventano
terreno fertile per divergenze e conflitti.
La percezione che gli uni hanno degli
altri non sempre è così positiva mentre
per raggiungere gli obiettivi è fondamentale lavorare insieme. Le persone
80
Secondo lo schema elaborato dalla
Harvard Business School, il girello del
marketing è l’analisi degli elementi che
costituiscono l’ambiente interno e l’ambiente esterno. È importante conoscere
la reputazione che l’Azienda ha presso
gli stakeholder.
Il termine tradotto significa letteralmente “portatori d’interesse”, titolari di
fatto d’interessi d’impresa, non di diritto
come nel caso degli azionisti. Gli stakeholder sono i dipendenti, i fornitori, i
Clienti e tutti coloro che hanno degli interessi, sebbene non direttamente coinvolti con la vita aziendale.
La componente emotiva negli stakeholder è elevata quando si riconoscono nei
messaggi e negli stili di vita proposti
dall’Azienda attraverso le sue attività di
comunicazione e marketing. Se la relazione è positiva l’Azienda ha raggiunto
elevati standard di qualità e sicuramente ha operato in modo efficace ed
efficiente nel marketing della fidelizzazione e nella valorizzazione delle proprie Risorse Umane.
che fanno parte di un gruppo di lavoro
spesso dimenticano che non si trovano
con amici scelti per affinità elettive bensì con colleghi con i quali condividere la
comunicazione generativa: sentirsi legittimati e far sentire gli altri legittimati
a esprimere nuove ipotesi, idee originali, dubbi e perplessità.
Oggi il fattore che differenzia le Aziende non è più la tecnologia del prodotto
ma l’investimento sul Capitale Umano.
È la sua organizzazione e motivazione
che determina la qualità e il successo:
Dr.ssa EMANUELA TRUZZI
docente in comunicazione
e coach motivazionale
MODERNACOMUNICAZIONE
Via Baltimora 21 – Torino
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IDEE E SERVIZI
di Emanuela Truzzi
una marcia in più,
sempre
È
un piacere entrare da Autogiannini: una carrozzeria
a cinque stelle dove l’ordine e la pulizia regnano sovrani e
sono sinonimi della cura e dell’attenzione dedicate al Cliente. Ma definirla solo carrozzeria è ormai limitante.
Mino Potenza, perché scegliere Autogiannini?
Perché Autogiannini ha fatto della professionalità il suo
cavallo di battaglia. Noi crediamo nella serietà, abbiamo
dedicato tutta la nostra vita alla correttezza e ogni volta che
diamo un consiglio non è mai mirato al nostro interesse ma
è sempre quello che sentiamo e pensiamo sia la migliore
soluzione per la vettura e per il Cliente in quel momento.
La vostra filosofia è quella di coniugare professionalità e soddisfazione dei Clienti.
Esatto, eravamo bambini e in casa già sentivamo parlare di
autoriparazioni; è un’esperienza che si è rivelata molto utile
per intraprendere il nostro cammino e trasformarla in operatività quotidiana, lavorando sulle macchine e imparando a
conoscerle. Oggi possiamo vantare un’esperienza assai
vasta, siamo molto preparati sotto il profilo tecnico e
continuiamo ad aggiornarci attraverso corsi professionali specifici. Il nostro team è costituito da specialisti di
ogni settore: un gruppo di oltre venti persone, in reparti
separati, si occupa di smontaggio e rimontaggio, battitura,
verniciatura, meccanica, gomme ed elettrauto per offrire
servizi a 360 gradi per tutto ciò che riguarda la riparazione
dell’auto. E dal 2014 si è aggiunta una figura professionale
con un’esperienza ventennale nell’installazione di impianti
antifurto satellitari. Le compagnie di assicurazione spingono molto in questa direzione, offrendo sconti sulle polizze
per aumentare la sicurezza dei veicoli e, vista la complessità
e delicatezza del ruolo, abbiamo voluto uno specialista. È un
settore in cui c’è ancora molto da fare nella direzione della
correttezza ed è quello che a noi interessa. Questi impianti
rappresentano un ottimo deterrente contro i furti, la mac-
china è tracciata dal satellite ed un eventuale tentativo di sottrarre il
veicolo viene immediatamente rilevato.
Gianluca, vedo che fate parte della rete nazionale Euroglass
Service.
Alla nostra gamma di servizi non poteva mancare la sostituzione dei
cristalli, siamo parte di una rete che comprende 200 realtà su tutto il
territorio nazionale e diamo un ottimo servizio anche in questo campo.
E siete anche fiduciari per i principali gruppi assicurativi?
Certo, così possiamo gestire qualsiasi pratica assicurativa per conto del
Cliente, sollevandolo da ogni grattacapo.
E per gli appassionanti dei motori, vi aspettiamo all’autodromo
di Lombardore!
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lucidatura della vettura (del valore
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marzo 2014 | Plus Magazine | IDEE E SERVIZI
81
VISITE GUIDATE
Scoprire
Torino
MOSTRA TEMPORANEA
“SPLENDORI DELLE CORTI ITALIANE:
GLI ESTE” - VENARIA REALE
L’edificio in stile eclettico, con chiari
riferimenti al linguaggio neoromanico
all’esterno e neorinascimentale all’interno, è stato eretto nel 1853 – pochi
anni dopo il riconoscimento albertino
dei diritti civili alla comunità valdese –
dall’architetto Luigi Formento lungo il
nuovo tracciato del Viale del Re, oggi
corso Vittorio Emanuele II. Un’area che
all’epoca era ai margini della città, ma
che divenne oggetto di una rapidissima e intensa edificazione. Poco lontano sorgerà nel 1879, dopo la rinuncia
alla Mole Antonelliana, la Sinagoga e
la Chiesa di San Giovanni Evangelista,
voluta da Don Bosco per contrastare
l’influenza protestante nella zona.
È dunque un puro caso, ma pieno di
significato storico, che l’edificio si trovi
oggi nel quartiere simbolo del dialogo
interculturale e interreligioso: San Salvario. La visita prevede l’incontro con
un rappresentante della Chiesa Valdese
che tratterà brevemente alcuni temi riferiti alla storia della comunità valdese
e altri legati all’attualità, con particolare
riferimento al dibattito sull’etica e sulla
laicità.
Uno splendido percorso tra Umanesimo, Rinascimento e Barocco: il collezionismo e il mecenatismo artistico
degli Este dal Cinquecento al Settecento attraverso capolavori di Cosmè
Tura, Dosso Dossi, Correggio, Tiziano,
Tintoretto, Guercino, Velàzquez ed altri
importanti maestri. Opere provenienti
dalla Galleria Estense di Modena, attualmente chiusa al pubblico in seguito agli eventi sismici del 2012, e da altri
prestigiosi musei italiani ed europei, a
cui si aggiungono preziose testimonianze della coeva produzione letteraria e
musicale, tra cui la celebre Arpa Estense. La mostra accompagna il pubblico
in un affascinante percorso che va dal
pieno Rinascimento dell’età del Duca
Alfonso I (1505-1534) allo splendore barocco del ducato di Francesco I (16291658), la cui immagine è indelebilmente
inserita nella storia dell’arte europea
grazie ai magnifici ritratti realizzati dal
Velázquez e dal Bernini. In concomitanza con l’evento e in solidarietà con il territorio dell’Emilia Romagna, vengono
restaurate, con il contributo della Reggia di Venaria e del Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale, due
pale d’altare provenienti dalla Chiesa di
San Francesco di Mirandola, gravemente danneggiata dal recente terremoto,
visibili in una sezione ad esse dedicata.
Data: sabato 22 marzo 2014
Orario: dalle ore 10.00 alle 12.00 ca.
Data: domenica 13 aprile 2014
Orario: ore 15.00
di Giuliana Rebaudo
Programma
marzo > giugno
2014
Per la prenotazione alle visite
contattare FABI Plus
tel. 011 5611153
oppure [email protected]
82
Tempio Valdese di Torino
VISITE GUIDATE
E NON SOLO
WEEK-END A RAVENNA
Il viaggio prevede la visita ai monumenti di Ravenna, ricchi di straordinari
mosaici, dichiarati “Patrimonio dell’Umanità” dall’Unesco, testimonianza
della storia e della cultura di una città
diventata, tra il V e VI sec. d.C., capitale dell’Impero Romano d’Occidente, poi sede della corte, gota e ariana,
di Teodorico, il “barbaro” educato a
Costantinopoli, e infine centro del governatorato bizantino in Italia. Il pomeriggio del sabato sarà dedicato a una
passeggiata nel centro storico che dal
complesso monumentale della Chiesa
di San Vitale e del Mausoleo di GallaPlacidia giungerà al Battistero Neoniano, al Museo Arcivescovile annesso al
Duomo, alla Tomba di Dante presso la
Chiesa di San Francesco, per concludersi al Planetario, dove sarà possibile
ammirare l’immagine della volta celeste proiettata sull’ampia cupola della
sala, accompagnata dalla spiegazione
di un esperto. Alla domenica mattina la
visita alla città sarà estesa alla Chiesa di
Sant’Apollinare Nuovo, alla Basilica di
San Giovanni Evangelista, al Battistero
degli Ariani e alla Tomba di Teodorico,
per concludersi, poco fuori dalla città,
a Sant’Apollinare in Classe, monumentale costruzione che dominava l’antico
porto della città e che ora si erge isolata
nella pianura a una ventina di chilometri dal mare. Nel pomeriggio è prevista
la visita all’Abbazia di Pomposa.
Data: sabato 10 e domenica 11
maggio 2014
L’ARCHITETTURA DI ALESSANDRO
ANTONELLI TRA BORGO NUOVO
E VANCHIGLIA
Passeggiata nei quartieri di Borgo Nuovo e Vanchiglia, intorno alla ottocentesca piazza Vittorio Emanuele I, oggi
piazza Vittorio. Una vasta area a vocazione residenziale, con numerosi edifici
in stile neoclassico ed eclettico, in cui
interviene tra il 1836 e il 1888 Alessandro
Antonelli, proponendo una nuova tipologia abitativa adatta a rispondere alle
esigenze funzionali e di prestigio dell’emergente borghesia: le case Ponzio Vaglia di via della Rocca, ancora oggi nelle
forme originarie, la casa Antonelli di via
Vanchiglia, l’edificio dimensionalmente
più importante di proprietà dell’architetto e la casa Scaccabarozzi, la cosiddetta “fetta di polenta”, l’esito forse
di maggiore incanto, che può essere
assunto a epilogo di una poetica che,
conscia della propria perizia costruttiva, ha sempre amato confrontarsi con
il rischio, anche estremo. Infine la Mole
Antonelliana, nata come sinagoga, che
per il suo desiderio di elevazione si è
imposta come simbolo dominante il
profilo della città.
PRECETTORIA DI SANT’ANTONIO
DI RANVERSO
Visita guidata alla precettoria di
Sant’Antonio di Ranverso, fondata
nel XII sec. e affidata da Umberto III
di Savoia agli Antoniani Ospedalieri di
Vienne.
Esempio pregevole di architettura religiosa medievale, posta lungo la frequentatissima via Francigena, luogo di
preghiera e di assistenza ospedaliera,
rivolta ai viandanti e ai malati, riportata
all’antico splendore dai recenti restauri.
La chiesa è ricca di opere pittoriche, tra
le quali spiccano gli affreschi di Giacomo Jaquerio, esponente di primo piano
del Gotico Internazionale in Piemonte,
attivo nella prima metà del Quattrocento, al tempo di Amedeo VIII di Savoia, e
il polittico di Defendente Ferrari, donato alla precettoria antoniana dalla città
di Moncalieri nel 1531.
Data: domenica 8 giugno 2014
Orario: dalle ore 10.00 alle 11.30 ca.
Data: domenica 18 maggio 2014
Orario: ore 10.00
marzo 2014 | Plus Magazine | VISITE GUIDATE
83
CONFERENZE
CONFERENZE
PRIMAVERA 2014
Gli appuntamenti si svolgono presso la sede di Via Guarini 4 a Torino nelle
date sotto indicate dalle ore 18,00 alle ore 19,30.
La partecipazione è gratuita per gli associati e loro familiari.
Al termine di ogni conferenza viene offerto un aperitivo ai partecipanti.
Per prenotazioni rivolgersi a FABI Plus tel. 011 5611153 – [email protected]
4 marzo 2014
“Energy Chamber Regeneration – La promessa del passato è la realtà del presente”
Relatore:
Dr. Sergio Focone
Specialista in Medicina Funzionale con Master in Medicina Estetica, Dietologia e
Omeopatia.
18 marzo 2014
“Asma e rinite allergica – Metodiche diagnostiche e nuove
prospettive di terapia”
Relatore:
Dr. Giovanni Borio
Specialista in pneumologia e
allergologia.
25 marzo 2014
“T-SHOCK 31 - L’esclusivo
trattamento modellante, naturale e non invasivo, che
84
riduce le circonferenze corporee”
Relatrice:
Sig.ra Antonella Di Prima
Titolare Centro Estetico Il Regno delle Donne.
8 aprile 2014
“Chiropratica: arte, scienza,
filosofia”
Relatore: IRM
Centro Indagini Ricerche Mediche.
15 aprile 2014
“Chirurgia vascolare e flebologia: nuovi orizzonti”
Relatore:
Dr. Ugo Bertoldo
Chirurgo vascolare, angiologo
e vicedirettore della Chirurgia
Vascolare Universitaria Ospedale Molinette.
6 maggio 2014
27 maggio 2014
“Implantologia: attualità in
odontoiatria, moderne soluzioni per la riabilitazione
orale”
Relatore:
Dr. Carlo Alberto Cirnigliaro
Medico Chirurgo e Odontoiatra specializzato in odontoiatria estetica.
“L’universo femminile dalla
pubertà all’età avanzata”
Relatrice:
Dr.ssa Paola Tacconis
Medico Chirurgo specializzata in Ostetricia e Ginecologia.
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e allergologia, è stato direttore della
pneumologia e riabilitazione respiratoria dell’ASL To4 fino al 2010 ed oggi
continua a svolgere la professione nel
C.D.C. S.p.A. e C.D.C. Centro
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studio della rieducazione posturale globale, della normalizzazione articolare e
della terapia cranio-sacrale viscerale.
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benessere.
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SICOR – Studio Medico Dentistico
Lo Studio nasce per tradurre nella quotidiana pratica clinica e didattica l’esperienza di un pool di odontostomatologi
altamente specializzati. Il Dott. Giuseppe Corrente e la Dott.ssa Stefania Re
condividono la direzione del centro e
l’approccio multidisciplinare.
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di chirurgia, parodontologia, implantologia, ortodonzia e pedodonzia.
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Lo Studio Dentistico Avere è una struttura moderna e funzionale che effettua
diversi servizi medici tra cui: conservativa, protesi, parodontologia, terapia implantare e ortodonzia.
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Dott.ssa PAOLA TACCONIS
Medico Chirurgo Specializzato
in Ginecologia e Ostetricia
La Dott.ssa Paola Tacconis è da molti
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la prevenzione e la cura delle principali
patologie ginecologiche ed ostetriche.
Lo studio si pone al fianco di ogni donna in ogni fase della sua vita, creando
un rapporto medico-paziente personalizzato.
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I luoghi del gusto
CANTINA ORSOLANI
Dal 1894 si sono succedute
quattro generazioni della famiglia Orsolani. Una storia lunga
quasi 120 anni che si può riassumere in quattro parole: serietà, rispetto, lavoro e territorio.
Oggi la famiglia Orsolani si dedica unicamente alla produzione di vini e spumanti ottenuti
quasi esclusivamente dai loro
vigneti siti nelle zone più clas-
siche di produzione. La cantina
Orsolani produce circa 150.000
bottiglie di cui più del 90% è
rappresentato dall’Erbaluce. La
cantina è membro del comitato
grandi Cru d’Italia, associazione
che raduna tutte quelle realtà
che con attenzione e dedizione
valorizzano le proprie produzioni ed i territori di coltivazione.
Nei loro vini convivono: tradizione, rispetto e personalità.
I LUOGHI DEL GUSTO
FABI Plus consiglia:
RISTORANTE CA’ MENTIN
Immerso nella campagna di
Revigliasco, in una splendida
posizione affacciata sulla collina di Pecetto, il Ristorante Cà
Mentin è stato ricavato da un
vecchio cascinale completamente ristrutturato. Ambienti in
cui convivono con armonia elementi rustici e moderni, in un
perfetto equilibrio tra tradizione
e innovazione: a partire dall’arredamento, concepito con gusto e attenzione per i dettagli,
sino alla preparazione dei piatti.
Materie prime di qualità che
provengono dalla filiera corta,
servizio accurato, perfetto mix
di tradizione e sperimentazione
ed una cantina ricca di etichette
interessanti sono gli ingredienti
usati dal suo chef e titolare.
Cantina Orsolani
Via Michele Chiesa 12 - San Giorgio Canavese (To)
Tel. 0124 32386 - Fax 0124 450342
www.orsolani.it – [email protected]
Per gli associati FABI Plus: sconto del 12% sui prezzi di listino
non cumulabile con altre offerte.
Ristorante Cà Mentin
Via Baricco 3 - Revigliasco (To)
Tel. 011 2072138 - Cell. 335 6810627
www.camentin.it
[email protected]
Per gli associati FABI Plus: sconto del 10%
RISTORANTE
IL CONVITO DELLA VENARIA
Ubicato nella piazza antistante
la Reggia di Venaria Reale, presenta un ambiente elegante e
raffinato dove Christian e Lucia
propongono una cucina legata
al territorio caratterizzata da sapori genuini e da un’attenta ricerca delle materie prime. A colazione, la caffetteria si avvale di
collaborazioni importanti quali
RISTORANTE GIOVANNI
Il locale è situato nel cuore della
città a pochi passi dalla stazione
di Porta Nuova. Ambiente caldo
e famigliare dal design ispirato
allo stile di una volta. Elegante
e raffinato con tocchi di arte e
modernità si dispone in quattro
diverse e caratteristiche sale ed
una saletta privè disponibile per
eventi e/o occasioni speciali.
Illy Caffè e cioccolateria Caffarel. A pranzo il Bistrot propone
una piccola ma accurata scelta
à la carte, frutto di una cucina
“espressa”, veloce e gustosa,
ideale per pranzi veloci, gruppi
e colazioni di lavoro. A cena la
cucina, stagionale e legata al
territorio, gioca sulla nitidezza
dei sapori, senza tralasciare
spunti creativi con grande rispetto della materia prima.
Il menù offre numerose proposte contraddistinte dalla
selezione e la freschezza delle
materie prime tra cui spiccano
la cucina piemontese classica
o con rivisitazione in chiave
moderna. Il ristorante dispone
anche di una cantina eccellente
con migliaia di bottiglie di pregio catalogate e selezionate per
regione.
Ristorante Il Convito Della Venaria
Via Andrea Mensa 37/G - Venaria Reale (To) – Tel. 011 4598392
www.ilconvitodellavenaria.it
[email protected]
Ristorante Giovanni
Via Gioberti 24 - Torino
Tel. 011 539842
www.ristorantegiovanni.it
[email protected]
Per gli associati FABI Plus: sconto del 10%
Per gli associati FABI Plus: sconto del 10% sul menu alla carta
marzo 2014 | Plus Magazine | I LUOGHI DEL GUSTO
89
GITE
GITE
2 MARZO 2014
MENTONE - 81ª FESTA INTERNAZIONALE
DEL LIMONE
Mentone, detta “la città dei limoni”, a Carnevale ospita una delle feste più popolari di tutta la Costa Azzurra. La sua originalità è l’uso
esclusivo di arance e limoni per la decorazione dei suoi carri allegorici. I Giardini Bioves ospitano le tradizionali strutture di enormi dimensioni che illustrano in una dozzina di sequenze miti e leggende
del Mediterraneo, creando uno spettacolo unico al mondo.
6 APRILE 2014
FORTE DI BARD E I SUOI MUSEI (AOSTA)
Una gita culturale al Forte di Bard, accompagnati dalla professoressa Giuliana Rebaudo, storico dell’arte, in occasione della mostra
fotografica “Montserrat Opere Maggiori dell’Abbazia“, una collezione di cento opere dall’immenso valore storico-artistico provenienti
dal Monastero di Montserrat, vicino a Barcellona. Seguirà la visita
al Museo delle Alpi, alle Prigioni e alla nuova mostra Wildlife Photographer of the Year che presenta gli scatti fotografici naturalisti
più belli del 2013.
10 – 11 MAGGIO 2014
WEEK END A RAVENNA
Considerata dall’Unesco “Patrimonio dell’Umanità”, Ravenna rappresenta un magnifico esempio di città d’arte e di cultura, dove
ammirare straordinari mosaici, testimonianza dell’importanza che
assunse nel corso della storia, divenendo tre volte capitale: dell’Impero Romano d’Occidente, di Teodorico re dei Goti e infine dell’Impero di Bisanzio in Europa. Un tour tra le sue antiche mura per scoprire le bellezze di questa importante città dell’Emilia Romagna.
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Palaolimpico ex Isozaki
4 aprile 2014 ore 21.00
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13 maggio 2014 ore 21.00
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1º platea numerata € 51,75
1º anello numerato € 46,00
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4 aprile 2014 ore 21.00
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1º anello numerato € 49,45
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Stadio Meazza
31 maggio 2014 ore 21.00
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5 aprile 2014 ore 22.00
1º anello blu non num. € 46,00
1º anello verde non num. € 46,00
2º anello blu non num. € 40,25
2º anello verde non num. € 40,25
3º anello non num. € 23,00
Prato € 36,80
Posto unico € 20,70
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TORINO
Auditorium Giovanni Agnelli
9 aprile 2014 ore 21.00
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rivolgersi a FABI Plus – Tel. 011 5611153 – [email protected]
marzo 2014 | Plus Magazine | SPETTACOLI
91
il notaio risponde
Il notaio Remo Bassetti, titolare dell’omonimo studio torinese,
collabora con la nostra rivista, per fornire ai lettori chiarimenti
su problematiche e pratiche inerenti per esempio a successioni,
donazioni, compravendita di immobili, costituzione di associazioni e fondazioni, convenzioni matrimoniali e costituzione di
fondi patrimoniali, mutui e altri tipi di finanziamento.
Per le vostre domande scrivete a [email protected].
Spettabile FABI Plus,
chiedo gentilmente come fare per sapere se una persona deceduta ha lasciato o meno un testamento da un
notaio. Qual è l’iter da seguire? La
ringrazio.
Gian Marco - Unicredit
Se con “lasciato” un testamento
intende riferirsi alla prassi di scriverlo di proprio pugno (magari seguendo i consigli del notaio) e poi
depositarlo da lui a titolo fiduciario
purtroppo potrebbe anche non bastare un’agenzia investigativa!
La cosa migliore che può fare è mandare una richiesta al Consiglio Notarile locale, che la girerà a tutti i notai
del distretto, ma non posso darle la
certezza assoluta che il notaio che l’avesse ricevuto sia diligente e controlli. Personalmente è una prassi che
non mi piace. È preferibile, se si vuole
ricorrere al notaio, redigere un testamento pubblico, cioè un testamento
che il notaio conserva tra i suoi atti.
A questo si risale: una copia di ogni
testamento viene inviata a un archivio, il Registro Generale dei Testamenti. Se vuole provare a percorrere
quella strada può scaricare il modulo di richiesta da Internet e inviarla
presso la sede del Registro a Roma.
◆◆◆
Gent.mo Notaio,
sono erede insieme ad altre due persone di una casa, ad una di queste è
stato lasciato l’usufrutto. Vorrei sapere se l’usufruttuario può diventare
proprietario della casa dopo un certo
numero di anni che ne ha il possesso?
Alessia
Il pericolo cui lei allude è quello
dell’usucapione, che si verifica quando una persona, oltre a possedere
l’immobile, si comporta come se ne
fosse il proprietario: in questo caso,
dopo vent’anni, diventa veramente
proprietario, anche se ha bisogno di
farsi dichiarare tale dal tribunale.
Ma che l’usufruttuario si comporti
come proprietario è normale, perché
ha il totale godimento dell’immobile (e di conseguenza anche gli oneri
dello stesso). Quindi rimarrà usufruttuario sino alla morte e al sopraggiungere di quella i nudi proprietari
(in questo caso gli altri due eredi) diverranno pieni proprietari.
◆◆◆
Sono un pensionato iscritto alla FABI
e posseggo il 50% della prima casa
cointestata con mia moglie. Siamo in
regime di separazione dei beni e vorrei
fare un atto di donazione a mio figlio
(unico) ventenne e studente. Quali sono
i costi che devo sostenere? Il valore
dell’immobile è di circa 500.000 euro.
Simone
Colgo l’occasione della sua lettera per segnalare che in questa rubrica tratto temi d’interesse generale e
non rispondo a richieste di preventivi, che possono invece essere domandati contattandomi direttamente.
Ma è possibile che lei si riferisse ai
costi in generale: questi corrispondono al pagamento del 3% di imposte
ipotecarie e catastali sul valore catastale dell’immobile, e non su quello
di mercato. Se però suo figlio avesse
i requisiti per ottenere i benefici della prima casa, quel 3% si ridurrebbe
a due imposte fisse da 200 euro ciascuna. A questo va aggiunta qualche
spesa ulteriore, nell’ordine di qualche centinaio di euro, e in più l’onorario del notaio.
92
l’esperto fiscale risponde
Paolo Quaglia, responsabile della sezione fiscale
della Nova Labor Servizi /Caaf Fabi srl,
collabora con la nostra rivista per rispondere
ai quesiti posti dai lettori relativi a redditi,
detrazioni e deduzioni inerenti alla compilazione
del Modello 730.
Potete inviare le vostre domande
a [email protected].
Nel 2013 mio figlio ha svolto solo un’attività occasionale di lavoro autonomo
percependo un lordo di € 2.500, sul
quale è stata applicata una ritenuta
del 20%. Deve presentare la dichiarazione dei redditi?
Claudio
Sì, perché dichiarando tale reddito suo figlio potrà recuperare integralmente le ritenute subite. Questo
genere di attività rientra nella categoria dei redditi diversi: sui compensi relativi a tali attività, il sostituto
d’imposta deve operare una ritenuta
d’acconto del 20%. Dal punto di vista
dichiarativo ai titolari di tali redditi spetta una detrazione dall’imposta pari a € 1.104, qualora il reddito
complessivo non superi € 4.800. Non
superando tale reddito, le ritenute
subite, pari a € 500, formeranno un
credito nei confronti dell’Erario. Le
ricordo infine che può sempre considerare suo figlio a carico fiscalmente
in quanto non ha superato il limite
previsto che è pari a € 2.840,51 annui.
competente un’apposita richiesta. Il
pagamento del rimborso avverrà con
una delle seguenti modalità: presso
l’ufficio postale, per importi inferiori
a € 1.000, attraverso vaglia cambiario
da riscuotere presso la Banca d’Italia
o con accredito sul proprio c/c bancario, se si fornisce, al momento della
richiesta, il codice Iban.
◆◆◆
L’anno passato sono ricorsa alle prestazioni di un dietista: volevo sapere
se le fatture, emesse dal dietista, possono essere detratte nella dichiarazione dei redditi come spese mediche?
Giulia - Intesasanpaolo
Certamente, a patto che la fattura del dietista sia corredata dalla
prescrizione del suo medico. In particolare le prestazioni effettuate dai
dietisti, aventi solitamente carattere di complementarietà a diagnosi
specialistiche, rientrano tra le prestazioni sanitarie detraibili, purché
prescritte da un medico ed è quindi
ammissibile la detrazione sempre
che siano collegate alla cura di una
patologia e siano rese da personale
abilitato dalle autorità competenti in
materia sanitaria.
◆◆◆
Negli ultimi nove mesi del 2013 non
ho riscosso il canone di locazione per
morosità dell’inquilino. Mi sono rivolta al giudice il quale, ad oggi, non ha
ancora convalidato l’intimazione di
sfratto. Dovrò comunque denunciare
i canoni non riscossi?
Anna Maria
Purtroppo sì. I canoni di locazione, anche se non percepiti, vanno
dichiarati così come risultano dal
contratto di locazione: la norma rileva il momento formativo del reddito
e non quello percettivo per la inclusione nel suo reddito complessivo. La
buona notizia è che i relativi canoni
non dovranno però essere dichiarati dal momento in cui si conclude il
procedimento giurisdizionale di convalida di sfratto per morosità dell’inquilino e lei avrà comunque diritto
alla restituzione dell’Irpef eventualmente pagata sui canoni non percepiti attraverso la dichiarazione dei
redditi.
◆◆◆
Mia madre ha ricevuto nei giorni scorsi dal Fisco una comunicazione con cui
la informano di un credito Irpef maturato da mio padre, deceduto nel 2011.
Può compensarlo nel suo 730?
Simone
No, l’erede non può utilizzare in
compensazione di propri debiti tributari un credito maturato dal defunto,
ma è tenuto a chiedere il rimborso dello stesso. A tal fine, dovrà presentare
all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate
marzo 2014 | Plus Magazine | GLI ESPERTI RISPONDONO
93
l’esperto immobiliare risponde
Il Dottor Cesare Furbatto, titolare
dell’omonimo studio immobiliare
torinese, collabora con la nostra
rivista per dare la possibilità ai
lettori di avere risposte esaustive alle
domande inerenti il settore casa.
Potete inviare le vostre richieste a
[email protected].
Sono proprietario di un alloggio che ho
appena compromessato e dovrei fare
l’atto a giugno di quest’anno. Ho letto
che il pagamento del prezzo pattuito
non avverrà all’atto notarile ma successivamente. Mi sembra molto strano.
È così?
Gianluca - Unicredit
Sì, in effetti è proprio così. La nuova legge di stabilità 2014 prevede che,
per una maggiore tutela dell’acquirente sia previsto che la somma dovuta
al proprietario venga consegnata al
Notaio e da quest’ultimo depositata
presso un conto dedicato agli atti immobiliari.
Solo una volta che il Notaio avrà effettuato con successo la trascrizione
dell’atto definitivo presso i pubblici registri immobiliari (formalità che “mette in sicurezza” l’acquirente rispetto
ad altri eventuali richiedenti) il prezzo
pattuito dell’immobile verrà consegnato alla parte venditrice.
◆◆◆
Sono in trattativa per comprare un alloggio. Sono stati prorogati gli sgravi
fiscali per la ristrutturazione che presumibilmente andrò ad eseguire?
Camilla
Sì signora Camilla, per gli interventi volti al recupero del patrimonio edilizio, la detrazione IRPEF è pari al 50% per
le spese sostenute fino al 31/12/2014. Per
gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, spetta una detrazione IRPEF/IRES del 65%.
◆◆◆
Ho comprato un piccolo alloggio che
vorrei affittare ammobiliato. Ci sono
degli sgravi fiscali per gli arredi?
Franco
Sì, la detrazione IRPEF è pari al 50%
per l’acquisto di mobili e di grandi
elettrodomestici (con determinate ca-
94
ratteristiche), finalizzate all’arredo di
immobili oggetto di interventi di recupero edilizio.
◆◆◆
Mio figlio è il nudo proprietario di un’abitazione che utilizza come abitazione
principale. Io, che sono l’usufruttuario
abito da un’altra parte. Chi deve pagare l’Imu?
Carlo
Sono felice per suo figlio e un pochino meno per lei Carlo dal momento
che, in qualità di usufruttuario, sarà lei
a dover pagare l’Imu.
◆◆◆
Sono proprietario di un alloggio che
affitto. Il contratto è regolarmente registrato e l’inquilino tutti i mesi viene a
casa mia e mi versa l’affitto in contanti.
Ho sentito dire che dal 1° gennaio questo
non è più consentito. È vero?
Luciana, pensionata
Assolutamente sì signora Luciana.
I pagamenti dei canoni di locazione di
unità abitative devono essere corrisposti con modalità che escludano l’uso
del contante e ne assicurino la tracciabilità (assegni bancari/bonifici).
◆◆◆
Fra poche settimane mio figlio farà l’atto notarile per l’acquisto della sua 1ª
casa. È vero che sono diminuite le tasse
per l’acquisto della 1ª casa?
Roberto
Sì, l’imposta di registro scende di
un punto (dal 3 al 2%) e diminuiscono
anche le imposte ipotecarie e catastali che sono applicate in somma fissa e
passano da € 168,00 a € 50,00 ciascuna.
Una diminuzione dell’imposta di registro è prevista anche per l’acquisto della 2ª casa che passa dal 10% (tra imposta di registro, ipotecaria e catastale) al
9% (imposta di registro) + € 100,00 (tra
imposta ipotecaria e catastale).
l’avvocato risponde
Pubblichiamo alcuni dei quesiti posti dai nostri
lettori all’avvocato Giuseppina Verduci alla
quale abbiamo chiesto, per ciascuno di essi,
di esprimere il suo parere. Come al solito
tra le richieste pervenute in redazione si è
cercato di scegliere quelle con una valenza
di interesse generale.
Potete inviare le vostre domande per l’avvocato
Verduci direttamente a [email protected].
in cui se ne dovesse richiedere la restituzione.
Gentile Avvocato, sono il genitore di una
ragazza di 28 anni e vorrei acquistare
un appartamento e poi procedere alla
donazione dell’immobile a favore di
quest’ultima. Poiché sono a conoscenza
di spiacevoli conseguenze accadute ad
alcuni amici che ometto di raccontare
in questo contesto, vorrei sapere come
poter tutelare la mia posizione senza
rinunciare alle finalità di altruismo e
amore nei confronti di mia figlia.
In questo modo, in qualsiasi momento
il genitore potrebbe richiedere indietro
una somma corrispondente al valore
che ha, al momento attuale, l’appartamento “donato” al figlio.
Con questa soluzione si spende molto
meno, però non è opponibile a terzi. Se
il figlio vende l’appartamento a qualcuno, la vendita è buona e al genitore non
rimane che un credito verso il figlio, da
poter recuperare con tutte le difficoltà
del caso.
◆◆◆
Gentile Signore, Lei mi solleva un
problema piuttosto delicato cui sempre
più spesso mi viene chiesto di fornire
delle soluzioni giuridiche. Vi sono a mio
avviso sostanzialmente due modi per
tutelare i suoi interessi:
1.costituire, riservandoselo, un diritto
di usufrutto sull’immobile;
2.stipulare un mutuo genitore - figlio.
Con il primo sistema, intestando la casa
al figlio, potrebbe riservare in capo a sé
stesso il diritto di usufrutto.
In questo caso si hanno più spese, anche
notarili e fiscali, ma si è in effetti più tutelati, perché l’usufrutto viene “iscritto”
sulla proprietà e quindi è opponibile ai
terzi, ciò significa che comunque l’appartamento, anche se viene venduto,
continuerà ad essere usato dal titolare
del diritto di usufrutto. Inoltre è molto
difficile riuscire a vendere un appartamento su cui grava un diritto di usufrutto, oltre che poco conveniente dato
che ci sono notevoli coefficienti di abbattimento sul valore di mercato (circa
1/3 del valore dell’immobile).
Gentile Avvocato, circa un anno e mezzo fa ho stipulato un contratto di locazione per quattro anni con un’agenzia
preposta. Il primo inverno affrontato ci
siamo accorti che il tetto, trattasi di appartamento a mansarda alta, presentava diverse infiltrazioni e che la casa è in
condizioni di degrado. Tale situazione è
facilmente riscontrabile anche con delle
foto che potrebbero mettere in evidenza
le macchie d’umidità e il distacco della
pittura.
Quello che volevo chiedere è se posso recedere dal contratto senza aspettare sei
mesi come previsto dal codice civile e di
quale norma posso avvalermi per evitare di incorrere in penalità e problematiche di natura legale. Grazie!
Gentile Signore, ai sensi dell’art.
1575 c.c. il locatore deve:
1. consegnare al conduttore la cosa locata in buono stato di manutenzione;
2.mantenerla in stato da servire all’uso
convenuto;
3. garantirne il pacifico godimento durante la locazione.
Il locatore, nel corso della locazione, deve
eseguire tutte le riparazioni necessarie,
eccettuate quelle di piccola manutenzione che sono a carico del conduttore. Se al
momento della consegna la cosa locata
è affetta da vizi che ne diminuiscono
in modo apprezzabile l’idoneità all’uso
pattuito, il conduttore può chiedere la
risoluzione del contratto o una riduzione
del corrispettivo, salvo che si tratti di vizi
da lui conosciuti o facilmente riconoscibili vedi art. 1578 c.c.. Il locatore è tenuto
a risarcire al conduttore i danni derivati
dai vizi della cosa, se non prova di avere,
senza colpa, ignorato i vizi stessi al momento della consegna. È bene procedere
con una lettera di diffida e risoluzione
contrattuale visto che nel suo caso ne
ravviso tutti i presupposti.
Con il secondo metodo, invece, si fa risultare, tramite scrittura privata, che
il denaro necessario per l’acquisto
dell’appartamento è stato in effetti
dato dal genitore al figlio e l’interesse
del “prestito” viene rapportato al valore
di mercato dell’immobile al momento
marzo 2014 | Plus Magazine | GLI ESPERTI RISPONDONO
95
La parola ai lettori
Per scrivere alla Redazione Plus Magazine: [email protected]
Spettabile FABI Plus,
siamo quasi giunti all’annoso periodo della
dichiarazione dei redditi, qual è la vostra tempistica per un appuntamento con i vostri consulenti?
Attilio – Intesasanpaolo
Buongiorno a tutti,
in questi ultimi giorni ho sentito molto parlare della Tares, vorrei sapere se in qualità di
iscritta FABI Plus posso chiedervi il conteggio di
questa nuova tassa relativa al mio immobile.
Molte grazie, Sandra
Gentile Attilio,
può telefonare ai nostri uffici verso la fine del
mese di marzo per prendere un appuntamento
con gli operatori del 730 entro la fine di maggio.
Comunque troverà tutti i dettagli sul sito
www.fabiplus.org
Gent.ma Sandra,
per questo tipo d’imposta bisogna rivolgersi al
proprio comune di residenza, i Caaf non eseguono questo calcolo.
◆◆◆
◆◆◆
Spettabile Redazione,
è doveroso ringraziare tutta la redazione, in
particolare il Direttore Paola Gomiero, per aver
“ospitato” nella rivista, la firma autorevole del
Comandante Generale del Corpo Capitanerie di
Porto-Guardia Costiera Ammiraglio Ispettore
(CP) Felicio Angrisano, a fronte di una panoramica sulle attività della Guardia Costiera nel corso
del 2013.
Vincenzo-marinaio classe 1950
Noi ringraziamo te Vincenzo per averci messo
in contatto con il Corpo delle Capitanerie di Porto e poter avere un articolo del suo comandante.
◆◆◆
Spettabile FABI Plus,
l’8 dicembre ho partecipato alla gita ai mercatini di Natale a Bolzano e Bressanone.
Molto ben organizzata! Complimenti: è stato
davvero un week end piacevole.
Vilma
Grazie Vilma e … alla prossima.
◆◆◆
Gentilissimi,
faccio riferimento alla copertura assicurativa
dei bancari cassieri … non è possibile aderire on
line anziché utilizzare il fax ormai obsoleto?
Flavio
Gent.mo Flavio,
abbiamo già preso in considerazione il tuo
suggerimento e parlato con il broker per la realizzazione.
A presto!
96
In questo numero:
2Copertina
Yoko Ono: così divento spettatrice delle mie opere
6 Protagonisti
Gianni Morandi: vi svelo il mio segreto legato alle banche
10 Tecnofuturo
La ricerca in Italia: quale speranza per il futuro?
Intervista al Prof. Luigi Nicolais
14 Protagonisti
Loretta Goggi: fragile donna forte
Guardia Costiera: nelle parole del Comandante Generale
18 Protagonisti
Ammiraglio Felicio Angrisano
22 Eventi
Masterpiece: alla ricerca dei nuovi scrittori
26 Moda
Spring Awakening
32 Protagonisti
Carla Gozzi: essere impeccabili si può
36 Medicina e salute Centro Irm: recupero e rieducazione funzionale
38
Dott. Ugo Bertoldo: Periomedicine - nuove evoluzioni in Sicor
40
Dott.ssa Paola Tacconis: la salute della donna
42 Dott. Fabio Cesare Avere: l’innovazione al servizio della cura
dentaria
44
Dott. Giovanni Borio: nuove frontiere con i vaccini polivalenti
46 Recensioni
Film, libri, fumetti, mostre, musica, teatri
52 M
appamondo
Scoprire il mondo pedalando... con Due Ruote nel Vento
54 Mappamondo
Sette giorni a New York
60
Iniziative associati Convenzioni nazionali
PLUS MAGAZINE
Periodico trimestrale dell’Associazione
Fabi Plus per la cultura e il tempo libero
Numero 26 - marzo 2014
Reg. presso il tribunale di Torino
n. 5919 dell’8/11/2005
Redazione e Amministrazione
Via Guarini, 4 – 10123 Torino
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Fax 011 540096
www.fabiplus.org/magazine.html
[email protected]
Direttore editoriale
Paola Gomiero
Direttore responsabile
Mauro Bossola
Caporedattore
Pietro Gentile
Segreteria di redazione
Chiara Attolico
Photo editor
Alessandro Lercara, Cosimo Torraco
Hanno collaborato a questo numero:
Benedetta Breveglieri, Dario Migliardi,
Barbara Odetto, Barbara Oggero, Giuliana
Rebaudo, Mariangela Salvalaggio, Vincenzo
Scaringella, Salvatore Taormina, Emanuela Truzzi.
LUS
IP
FAB
SU
26
Fotografie
Archivio Masterpiece, Archivio Stilisti,
Fondazione Bonotto, Gianmarco Chieregato,
Barbara Oggero.
Pubblicità
Nova Labor Servizi srl
Via Guarini, 4
10123 Torino
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Fax 011 540096
Grafica e impaginazione
Carlo Fantinel – Torino
Stampa
Garabello Artegrafica – San Mauro Torinese
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Torino: vivere la città
66Eventi
Torino capitale dei grandi eventi
74 Teatro
Teatro d’Ogni Passione
Progetto Internazionale di
e con Mario Martone
Le rubriche
70Benessere
78 Gusti e piaceri
80 Comunicazione e immagine
81 Idee e servizi
Le proposte
82 Visite guidate
84 Conferenze
86 Convenzioni territoriali
89 I luoghi del gusto
90 Gite
91 Spettacoli
92 Gli esperti rispondono
96 La parola ai lettori
PLUS MAGAZINE
IN QUESTO NUMERO
26
Gianni Morandi
Vi svelo il mio segreto
legato alle banche
Prof. Luigi Nicolais
La ricerca in Italia: quale
speranza per il futuro
Loretta Goggi
Fragile donna forte
Carla Gozzi
Essere impeccabili si può
Torino
Capitale dei grandi eventi
Mario Martone
Teatro d’ogni passione: progetto
internazionale
YOKO
ONO
Così divento spettatrice
delle mie opere
Periodico dell’Associazione FABI Plus per la cultura e il tempo libero
Pubblicazione trimestrale Numero XXVI- marzo 2014
Poste Italiane Spa – Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - NO/TORINO N._1/2014
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